Belforte Monferrato
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www.accademiaurbense.it Guide dell’accademia Urbense belforte monferrato www.accademiaurbense.it Memorie dell’Accademia Urbense (nuova serie) n° 65 Collana diretta da Alessandro Laguzzi Il volumetto è stato redatto dall’autore per incarico dell’Amministrazione Comunale e dalla ProLoco. L’autore sente il dovere di ringraziare il Sindaco, Franco Ravera, che ha segui- to il lavoro con attento interesse, Don Wandro Pollarolo, che ha fornito notizie e ha dato la sua più ampia disponibilità, così come Remo Alloisio e Giacomo Briata, che ha curato la parte dedicata alle passeggiate. Ringrazio anche Nadia Incerti che ha tenuto i contatti fra me e l’Amministrazione. Le foto originali sono di Renato Gastaldo, Gianna Alloisio, Franco Ravera, Banchero Carlo, Andrea Gaione del Blue Studio di Ovada Impaginazione di Simona Vaga e Alessandro Laguzzi Segreteria: Giacomo Gastaldo ISSN 1723-4824 www.accademiaurbense.it Guide dell’Accademia Urbense AlessAndrO lAGUzzi GUidA di BelfOrte MOnf.tO Comune di Belforte Monferrato Accademia Urbense - Ovada 2005 www.accademiaurbense.it www.accademiaurbense.it BelfORte MOnfeRRAtO. 3 BelfOrte MOnferrAtO Posto su di nee al l’am bien te. una collina che Si deve quindi fa da contraffor- alla loro opera se te al Monte a Belforte e in Colma, ai piedi tutto l’Alto Mon del proprio ca - ferrato si sono stello, Belforte è sviluppati i vi - un paese che gneti ed è viva e sembra possede- sentita la tradizio- re le caratteristi- ne vitivinicola. che che mag- I custodi del - giormente quali- le tradizioni del - ficano l’Alto Monferrato: una zona la comunità sono i poeti dialettali boschiva ancora intatta che fian- di cui il paese va fiero, che scendo- cheggia la sponda destra dello no in campo per lodare la loro pic- Stura con piccoli agglomerati abi- cola patria, scrivono Remo Alloi- tativi, una zona collinare di pregia- sio e Gio.Batta Alloisio del borgo ti vigneti nella quale si inserisce il Belforte ei paise dei dui bujeie: centro del paese, ed in fine, in Per descrivervi il paese antico e basso, nell’ampia ansa del torrente, assai ristretto non basta l’italiano una zona pianeggiante, che oggi ci vuole il suo dialetto ospita il casello dell’A26, Auto- Dia giainte spiritusa, foscia per fe' strada dei trafori ed è ricca di inse- an po' d'reie, / i l'han denominò ei diamenti artigianali, commerciali e pais dei dui bujeie / ma niötri al - industriali. l'incuntröri a suma chi per smen- Oltre che su questi ultimi teie / che ultre a ese forti, u ié l’eco nomia poggia sull’agricoltura anche dei bel veie (viticoltura in particolare, con pre- mö us capiscia che anche lì giate uve – non a caso è un grap- chei cusleina u ié da di polo d’uva che spicca nello stem- da tanci ögni a gnì a sti dì ma del Comune). i nan möi ciù costruì; I monaci di San Colombano, a mö lasciuma andé i lamenti cui si attribuisce la fondazione del e pensuma ai bei mumenti borgo, seppero insegnare alle riuniusme c'me na vota popolazioni le coltivazioni più ido- a bale' ia Munfrinota Nella pag. a lato, la Fontana: le sopra, pietra tombale con croce sorgenti del borgo sono famose per gaelica (IX -X sec.), cimitero dei la qualità delle acque monaci benedettini www.accademiaurbense.it 4 BelfORte MOnfeRRAtO. quande i buivu e is divertivu gici, la nascita del primo insedia- e parle' ded guera i nan sentivu. mento abitativo del luogo fu dovu- Riturnuma dounca ancura ta a San Colombano, il monaco ai bei taimpi chi eru alura. irlandese nato nel 540 e morto nel Is riunivu an tei canteine 615 nell’Abbazia di Bobbio da lui quande ei butte i eru peine stesso fondata, il quale trovò nel da ia pregia e dau spuntoun nostro luogo quell’isolamento e a seichele du ciu boun. quella tranquillità che consentiva- Perché il vino di Belforte è un pro- no la meditazione operosa, che ben dotto rinnomato, e da tutti ricordato si addiceva ad un monastero del- l’ordine di San Benedetto. egli Lucandei e negusianti aveva già fondato in Borgogna curì pura tuci quanti (francia) il monastero di Luxeuil, che ia piösa l'è segura divenuto famoso, ed è probabil- e i farei bala figura mente da «ucseil» (come si pro- Un pö d'aveive diciu tuu nunciava) che venisse il nome di E av fösu in bal salutu. Uxetium (volgarmente Ussecio) lA StORIA cioè piccolo luxeuil, il primo Secondo una tradizione erudi- nome di Belforte. Carlo Magno ta, che trova però conferma nella aggregò Uxetium al Contado di toponomastica e nel ritrovamento Acqui, i re Ugo e lotario lo con- di significativi materiali archeolo- cessero ad Aleramo col diploma del 934, e in seguito passò a far parte dei possedimenti dei Marche- si del Bosco, uno dei rami in cui si suddivise la stirpe aleramica. Papa Innocenzo III nel 1198 confermò Ussecio alla Diocesi di tortona. Il villaggio e il castello di Uxe- cium vengono citati per la prima volta in un documento, redatto in Alessandria, datato 19 agosto 1217, in quell’atto il console Baldo Rugna e 24 abitanti del luogo pre- stano giuramento di fedeltà al Comune alessandrino al quale www.accademiaurbense.it BelfORte MOnfeRRAtO. 5 Alla pag. precedente, in alto, lastra cimitero dell’antico monastero in pietra con simboli paleo cristia- Sotto, S. Colombano, esterno della ni; in basso, resto di fregio, reperti Parrocchiale rinvenuti in prossimità della chiesa In basso, Chiesa di S. Benedetto, di S. Benedetto, sito presunto del sec. XII - XIII, fianco sinistro, donano le terre che possiedono in tentativi dei Del Bosco di riacqui- Uxecium. Si tratta di un episodio stare la loro della contesa che vede Alessandria autonomia. contrapporsi al disegno di penetra- finalmente, zione oltre il giogo perseguito dal nel 1273, Geno- Comune di Genova. Un confronto va, stan ca delle che di lì a poco, il 29 settembre continue ribel- dello stesso anno, vedrà enrico di lioni mar - Uxecio, Marchese del Bosco, feu- chionali, inviò datario del luogo, unitamente ai le proprie trup- figli, donare la metà del castello e pe al comando della villa di Uxecio al Comune del vicario in genovese che li reinveste della pro- Oltregiogo egi- prietà facendoli così diventare vas- dio Di negro che, congiungendosi salli del Comune, un ruolo subor- a lerma con una colonna di armati dinato che i marchesi mal tollere- guidata dal Podestà di Voltri, Jaco- ranno. po Doria, dopo brevi scaramucce, tuttavia nel corso del secolo le entrarono in Ovada, procedendo cessioni di proprietà e diritti a poi ad assumere direttamente il Genova e le reinvestiture ai mar- controllo del l’intera zona: Ovada, chesi si succedettero, così come i tagliolo, Belforte, Silvano e la www.accademiaurbense.it 6 BelfORte MOnfeRRAtO. A lato, Madonna con Alla pag. seguente: in alto, carta Bambino, Chiesa Par- del corso dello Stura fra Belforte ed rocchiale Ovada (sec. XVII) In basso, la torre in basso, lo stemma degli Spinola colombaria della casa -forte pedagera Valle Stura. Venne così dovettero dar prova della loro forza posto fine al dominio e del loro animo nelle scaramucce dei Del Bosco, le cui con i vicini Rossiglionesi e nella ragioni furono poi resistenza a truppe o sbandati di interamente acquistate passaggio. nel 1293, quando la Belforte passò poi nel secolo casata trasmise al XV sotto la sovranità dei Marchesi Comune di Genova gli del Monferrato senza tuttavia che ultimi diritti che aveva mutasse la famiglia dei feudatari, conservato. gli Spinola; è del 16 luglio 1470 In questo periodo il borgo fece l’infeudazione di Belforte a Raf- parte con i due Rossiglioni della faele Spinola. Questo casato, anche podesteria di Ovada, conservando in seguito, continuò a possedere il però una propria amministrazione feudo ottenendone conferme prima autonoma. nel 1328, l’Imperato- re ludovico il Bavaro ottenne il possesso di Genova ed investì, l’anno seguente, Anfraone Spi- nola, che era suo segretario, dei feudi di Rossiglione, Campo e Belforte. Gli Spinola tennero il paese sino al 1388, quando Rosa- to Spinola vendette i suoi diritti su Uxetium al Comune di Geno - va, che di lì a poco li riven dette a napoleone Spinola. Si vede perciò che, negli atti, il nome era ancora Uxetium o Ussecio, ma si usava anche il nome di Bellum Fortium o Bel- fortis cioè Belforte, che poi sop- piantò l’antico nome caduto in disuso. Da allora i maligni lo dicono il paese delle due bugie non giudicandolo né bello (e qui sbagliano) né forte, anche se in svariate occasioni gli abitanti www.accademiaurbense.it BelfORte MOnfeRRAtO. 7 dai Paleologi e successivamente ni Monsù di Bessé francese, che dai Gon zaga, duchi di Mantova. era luogotenente del principe di nel 1533, Carlo V investiva Belfo- Savoia con sessanta altri che re a Battista Spinola. Alla sua alloggiavano in questo castello morte il feudo pervenne all’unica mentre erano in letto in amorosi figlia, Perinetta, sposata Grimaldi. diletti». È probabile che in questo Ma fra lei e i cugini Jacobo e nico- frangente il castello venisse più o lao Spinola sorsero delle contese meno parzialmente diroccato. ed allora il Duca di Mantova avocò nel 1642, il feudo passò a il feudo alla Camera ducale, ma lorenzo Cattaneo, patrizio genove- poi, per interessamento di Andrea se della famiglia dei Della Volta, Doria, egli lo concedeva in feudo a che per primo Giovanni Grimaldi figlio di Peri- portò il titolo di netta. Marchese di Bel- nel 1625, durante le guerre fra forte, titolo che la Repubblica di Genova e i Sa - conservano tutto- voia, il castello venne occupato ra i suoi di - dalle truppe piemontesi.