Deliberazione n. 42/2021/FRG

REPUBBLICA ITALIANA SEZIONE DI CONTROLLO PER IL - ALTO ADIGE/SÜDTIROL SEDE di

composta dai Magistrati:

Anna Maria Rita LENTINI Presidente Giuseppina MIGNEMI Consigliere Tullio FERRARI Consigliere (relatore) Paola CECCONI Referendario

Nella Camera di consiglio del 25 marzo 2021

VISTI gli artt. 81, 97, 100, c. 2, 117 e 119 della Costituzione; agosto 1972, n. 670 di approvazione dello Statuto speciale per la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol; modificazioni, concernente norme di attuazione dello Statuto speciale per la Regione Trentino-Alto

Bolzano; VISTO il Testo Unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con R.D. 12 luglio 1934, n. 1214, e successive modificazioni; VISTA la legge 14 gennaio 1994, n. 20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei conti; conti, deliberato dalle Sezioni Riunite della Corte dei conti in data 16 giugno 2000 e successive modifiche ed integrazioni; comuni; VISTA la legge 5 giugno 2003, n. 131, recan della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3;

2006), che obbliga gli organi di revisione degli enti locali ad inviare alle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti apposite relazioni in ordine ai bilanci preventivi e ai rendiconti degli enti; VISTO il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli artt. 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42; locali e loro enti e organismi strumentali applicano le disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio contenute nel d.lgs. n. 118/2011, nonché relativi allegati, con il posticipo di un anno dei termini previsti VISTI gli artt. 3 e 11-bis del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito in legge 7 dicembre 2012, n. 213, in materia di rafforzamento della partecipazione della Corte dei conti al controllo sulla gestione finanziaria delle regioni e degli enti locali; - l.r. 3 maggio 2018, n. 2 e s.m.; VISTA la deliberazione n. 12/2019/INPR della Sezione delle Autonomie della Corte dei conti, con la quale sono state approvate le linee guida e il questionario cui devono attenersi, ai sensi economico finanziaria degli enti locali nella predisposizione delle relazioni sui rendiconti ; VISTA la deliberazione n. 1/2021/INPR di questa Sezione di controllo della Corte dei conti con cui sono stati approvati il programma dei controlli e delle analisi per l -finanziaria dei rendiconti 2018

VISTO il d.l. 17 marzo 2020, n. 18, convertito con modificazioni nella l. 24 aprile 2020, n. 27 e s.m., Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, - di decreti legislativi -bis, Le udienze, le adunanze e le camere di consiglio possono essere svolte mediante collegamento da remoto, anche in deroga alle vigenti disposizioni di legge, secondo le modalità tecniche definite ai sensi dell'articolo 6 del codice di cui al decreto legislativo 26 agosto 2016, n. 174 ottobre 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176;

2

RIT attraverso il collegamento simultaneo di tutti i partecipanti in videoconferenza (pc con programma Microsoft Teams), con la possibilità di intervento, di visione e scambio degli atti, tutti liberamente disponibili in formato digitale, al fine di assicurare le misure di contrasto alla diffusione del COVID- 19; nella stanza dalla quale viene effettuato il collegamento e la natura riservata della riunione; stanza dalla quale viene effettuato il collegamento e la natura riservata della riunione; V 9/2021 di data 24 marzo 2021 con la quale il Presidente della Sezione ha con svolgimento mediante collegamento da remoto; UDITO il magistrato relatore, Consigliere Tullio Ferrari, designato con ordinanza del Presidente n. 6/2021 del 12 marzo 2021, ed esaminata la documentazione agli atti;

DELIBERA

-finanziaria dei rendiconti 2018 dei Comuni della provincia di Trento.

ORDINA

la trasmissione, a cura del Dirigente della segreteria, di copia della presente deliberazione con

al Presidente della Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, al Presidente della Provincia autonoma di Trento e al Presidente del Consiglio delle Autonomie Locali della provincia di Trento.

Così deliberato nella Camera di consiglio del giorno 25 marzo 2021.

Il Magistrato relatore Il Presidente F.to digitalmente Tullio FERRARI F.to digitalmente Anna Maria Rita LENTINI

3

Depositata in segreteria Il Dirigente F.to digitalmente Anna Maria GUIDI

4

SEZIONE DI CONTROLLO PER IL TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL

SEDE DI TRENTO

RELAZIONE DI SINTESI SULLA

GESTIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DEI RENDICONTI 2018 DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI TRENTO

Relatore: Tullio FERRARI

SEZIONE DI CONTROLLO PER IL TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL

SEDE DI TRENTO

RELAZIONE DI SINTESI SULLA

GESTIONE ECONOMICO-FINANZIARIA

DEI RENDICONTI 2018 DEI COMUNI

DELLA PROVINCIA DI TRENTO

Relatore: Tullio FERRARI

Hanno collaborato:

Stefano Andreis Claudia Blasiol Renata Colarusso Claudia Pallaoro Alessia Stanisci

Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

INDICE 1 PREMESSA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO ...... 10 2 MODALITA’ E PROCEDURE DI CONTROLLO DEI RENDICONTI ...... 13 3 RENDICONTAZIONE E AGGIORNAMENTO BDAP ...... 16 4 LA GESTIONE DI CASSA ...... 20 4.1 Saldo di cassa ...... 20 4.2 Ricorso alle anticipazioni di tesoreria ...... 22 4.3 Termini di pagamento ai fornitori ...... 23 5 LA CAPACITÀ DI RISCOSSIONE ...... 28 6 IL CONTRASTO ALL’EVASIONE TRIBUTARIA ...... 37 7 LA GESTIONE DI COMPETENZA ...... 41 7.1 Entrate e spese correnti ...... 46 7.2 Entrate e spese in conto capitale ...... 51 8 L’AVANZO DI GESTIONE E GLI EQUILIBRI DI BILANCIO ...... 54 9 LA GESTIONE DEI RESIDUI ...... 57 9.1 Residui attivi ...... 57 9.2 Residui passivi ...... 60 10 IL RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE ...... 62 10.1 Spazi finanziari ...... 66 11 IL SALDO DI FINANZA PUBBLICA ...... 67 12 L’INDEBITAMENTO ...... 70 13 I DEBITI FUORI BILANCIO ...... 76 14 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA...... 79 15 GLI OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE E TRASPARENZA ...... 85 16 I RISULTATI DI SINTESI E CONCLUSIONI ...... 93 16.1 Premessa ...... 93 16.2 Gli indicatori ...... 93 16.3 Rating...... 96 16.4 Conclusioni ...... 105

5 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

INDICE DELLE TABELLE Tabella 1 – Distribuzione Comuni per classi di popolazione ...... 15 Tabella 2 – Consistenza della cassa complessiva iniziale e finale anni 2017 e 2018 ...... 20 Tabella 3 – Consistenza della cassa complessiva e pro capite per classi di abitanti anno 2018 e variazione su anno 2017 ...... 21 Tabella 4 – Comuni con utilizzo anticipazioni per oltre 90 giorni - anno 2018 ...... 23 Tabella 5 – Comuni con indicatore tempestività di pagamento maggiore di 40 gg – anno 2018 ...... 25 Tabella 6 – Comuni con indicatore tempestività di pagamento minore o uguale a zero – anno 2018 ...... 26 Tabella 7 – Capacità di riscossione totale media per fasce di popolazione ...... 29 Tabella 8 – Capacità di riscossione media per fasce di popolazione ...... 30 Tabella 9 – Comuni con capacità di riscossione del Titolo 1 inferiore alla media nel 2017 ...... 31 Tabella 10 – Comuni con capacità di riscossione del Titolo 1 inferiore alla media nel 2018 .... 32 Tabella 11 – Comuni con capacità di riscossione del Titolo 3 inferiore alla media nel 2017 .... 34 Tabella 12 – Comuni con capacità di riscossione del Titolo 3 inferiore alla media nel 2018 .... 35 Tabella 13 – Capacità di riscossione locale e nazionale dei primi tre titoli ...... 36 Tabella 14 – Accertamenti e incassi da contrasto all’evasione tributaria per fasce di popolazione ...... 37 Tabella 15 – Comuni con incasso da contrasto all’evasione tributaria minore della media ..... 38 Tabella 16 – Entrate e spese di competenza 2018 ...... 41 Tabella 17 – Entrate e spese correnti per classi di abitanti ...... 46 Tabella 18 – Indici entrate correnti per classi di abitanti...... 48 Tabella 19 – Spesa corrente per classi di abitanti ...... 49 Tabella 20 – Spesa per il personale per classi di abitanti ...... 50 Tabella 21 – Entrate e spese in conto capitale per classi di abitanti...... 51 Tabella 22 – Gestione di competenza 2017 – 2018 per classi di abitanti ...... 54 Tabella 23 – Equilibri di bilancio di parte corrente 2017 – 2018 per classi di abitanti ...... 55 Tabella 24 – Equilibri di bilancio di parte capitale 2017 – 2018 per classi di abitanti ...... 55 Tabella 25 – Residui attivi per classi di abitanti ...... 58 Tabella 26 – Residui attivi di parte corrente e in c/capitale per classi di abitanti – anno 2018 58 Tabella 27 – Residui attivi di parte corrente e in c/capitale – confronto anni 2017-2018 ...... 59 Tabella 28 – crediti di dubbia esigibilità per classi di abitanti – anni 2017 e 2018 ...... 60 Tabella 29 – Residui passivi per classi di abitanti ...... 60 Tabella 30 – Residui passivi di parte corrente e in c/capitale per classi di abitanti ...... 61 Tabella 31 – Residui passivi di parte corrente e in c/capitale – confronto anni 2017-2018 ...... 61 Tabella 32 – Risultato di amministrazione 2018 per classi di abitanti...... 63 Tabella 33 – Risultato di amministrazione 2017 e 2018 per classi di abitanti ...... 65 Tabella 34 – Indebitamento da finanziamento per classi di abitanti ...... 72 Tabella 35 – Comuni con incidenza dell’indebitamento da finanziamento superiore al 74%.. 74 Tabella 36 – Comuni con garanzie ...... 75 Tabella 37 – Debiti fuori bilancio per classi di abitanti – anno 2018 ...... 78 Tabella 38 – Comuni con debiti fuori bilancio e tipologie – anno 2018 ...... 78 Tabella 39 – Spese di rappresentanza e correlata spesa pro-capite ...... 82

6 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Tabella 40 – Informazioni pubblicate dai Comuni nella sezione amministrazione trasparente del sito internet istituzionale al momento dell’avvio dell’istruttoria...... 86 Tabella 41 – Media sugli adempimenti di pubblicazione per fascia di popolazione - anni 2017- 2018 ...... 91 Tabella 42 – Fasce di performance ...... 93 Tabella 43 – Indicatori ...... 96 Tabella 44 – Variazioni nelle fasce di performance ...... 97 Tabella 45 – Rating dettagliato per ...... 98

INDICE DEI GRAFICI Grafico 1 – Cassa finale pro-capite per classi di abitanti – anni 2017 e 2018 ...... 21 Grafico 2 – Ripartizione percentuale entrate e spese di competenza 2018 ...... 43 Grafico 3 – Entrate e spese di competenza per fasce ...... 44 Grafico 4 – Entrate e spese pro-capite 2018 ...... 45 Grafico 5 – Entrate pro-capite confronto 2017-2018 ...... 45 Grafico 6 – Spese pro-capite confronto 2017-2018 ...... 46 Grafico 7 – Entrate e spese correnti pro-capite per classi di abitanti ...... 47 Grafico 8 - Spesa corrente pro-capite per classi di abitanti ...... 49 Grafico 9 – Spesa per il personale pro-capite per classi di abitanti ...... 51 Grafico 10 – Entrate e spese in conto capitale pro-capite per classi di abitanti ...... 52 Grafico 11 – Composizione del risultato di amministrazione 2018 e 2017 ...... 64 Grafico 12 – Composizione del risultato di amministrazione 2018 per classi di abitanti ...... 64 Grafico 13 – Risultato di amministrazione pro-capite 2018 per classi di abitanti ...... 65 Grafico 14 – Indebitamento da finanziamento pro-capite per classi di abitanti ...... 73 Grafico 15 – Media sugli adempimenti di pubblicazione per fascia di popolazione - anni 2017-2018...91

7 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Sintesi

L’esercizio 2018 costituisce per i Comuni della provincia di Trento il terzo anno di applicazione dei principi contabili armonizzati: l’art. 79-octies dello Statuto di autonomia ha previsto l’applicazione del nuovo ordinamento contabile agli enti del sistema territoriale provinciale con il differimento di un anno rispetto agli enti delle regioni a statuto ordinario, da attuare con legge provinciale mediante rinvio formale recettizio alle disposizioni del d.lgs. n. 118/2011 e s.m. Il percorso di adeguamento degli enti locali trentini ai principi di armonizzazione, pur registrando una sostanziale conformità, necessita ancora di un processo di ulteriore completamento ed in particolare con riferimento al puntuale rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata e al criterio di imputazione all’esercizio in cui si manifesta l’esigibilità dell’obbligazione con conseguenti riflessi sulla corretta determinazione delle poste da mantenere a residuo. Per la verifica dei rendiconti 2018 la Sezione ha definito preventivamente le modalità e le procedure di controllo al fine di individuare i criteri di selezione degli enti da assoggettare ad un’analisi più analitica, attraverso la previsione di un’articolata istruttoria e di uno specifico contraddittorio, in modo tale da garantire l’esame di un numero di Comuni adeguatamente rappresentativo in rapporto alla complessiva dotazione finanziaria degli enti locali presenti nella provincia di Trento. La selezione ha tenuto conto, oltre che degli enti di maggiori dimensioni, di indicatori di anomalia finanziaria rispetto ai valori di riferimento (benchmark) individuati con specifico riferimento alla situazione della finanza locale trentina. Per i rimanenti Comuni il controllo è stato effettuato attraverso l’analisi automatizzata dei dati presenti nella BDAP (Banca Dati delle Amministrazioni Pubbliche) in modo tale da assicurare, pur in una modalità semplificata, la verifica dei risultati di tutti i Comuni. Dai dati rilevati non si evidenziano elementi di gravi disfunzioni nella gestione complessiva degli Enti, anche se le ridotte dimensioni di un elevato numero di Comuni rende difficoltoso per le Amministrazioni assicurare la puntualità degli adempimenti (68 Comuni su 176 attivi nel 2018 hanno un numero di abitanti inferiore a mille, di cui 24 addirittura sotto le cinquecento unità). Il percorso di progressiva riduzione delle municipalità presenti sul territorio, attraverso i processi di fusione avviati da qualche anno, come già evidenziato in più occasioni dalla Sezione, va ulteriormente perseguito per assicurare il giusto contemperamento tra l’esigenza di avere un’istituzione vicina alle comunità locali e la necessità di assicurare un’organizzazione in grado di cogliere le sfide che il futuro richiede all’amministrazione pubblica per un efficace ed efficiente soddisfazione dei bisogni dei cittadini. Nel corso del 2018 ha preso l’avvio unicamente il Comune di San Giovanni-Sén Jan, costituito dalla fusione delle ex municipalità di Pozza e di Vigo di Fassa. Rispetto all’anno 2017 si registra pertanto la riduzione di una sola unità negli enti locali della provincia di Trento (da 177 a 176).

8 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Fatta eccezione per alcuni Enti, per i quali la Sezione ha accertato una non corretta quantificazione delle poste da accantonare o vincolare con riflessi sulla effettiva determinazione del risultato finale, tutti gli altri Comuni hanno chiuso con un avanzo di amministrazione e la totalità delle municipalità ha conseguito l’obiettivo del pareggio di bilancio. Relativamente all’indebitamento, comprendendo anche l’operazione di estinzione anticipata mutui di cui alla l.p. n. 14/2014 che rappresenta una surrogazione del creditore e per la quale è assicurata agli Enti la provvista per le quote di rimborso, si rileva che lo stesso incide complessivamente per il 31,87% (nel 2017 per il 35,18%) rispetto alle entrate correnti1. A fine esercizio è presente presso gli Enti un cospicuo fondo di cassa di 176,1 milioni di euro, in aumento rispetto alla consistenza iniziale (164,3 milioni di euro). Un’attenzione particolare è stata riservata al rispetto da parte dei Comuni degli obblighi di pubblicazione e trasparenza sui rispettivi siti istituzionali con riferimento ai bilanci e ai pagamenti. Sul punto si deve osservare che, a fronte di una diffusa carenza di documenti pubblicati riscontrata nei precedenti cicli di controllo, nel corso del 2018 si è registrato un significativo miglioramento delle informazioni rese disponibili. In ogni caso la Sezione ha raccomandato ai Comuni una rinnovata attenzione circa la puntuale evasione degli obblighi di pubblicazione, al fine di rendere effettivi i livelli di trasparenza dettati dalla vigente normativa. Sugli organismi partecipati dai Comuni della provincia di Trento è stata condotta un’analisi che ha riguardato gli enti le cui società presentavano elementi di criticità (perdite reiterate, numero di amministratori maggiore dei dipendenti, partecipazioni polvere). Non si è ritenuto di darne puntuale evidenza in questa relazione di sintesi, con riserva di riferire sul tema con dati e analisi complete, a chiusura di un prossimo ciclo di controllo. Come già sperimentato per l’esercizio 2017, è stato riproposto anche per il 2018 un rating sintetico di performance di ogni Comune elaborato sulla base dei principali parametri finanziari monitorati, per la successiva classificazione di ciascuno nell’ambito delle quattro fasce di merito ottenuta dalla sommatoria dei punteggi conseguiti in ciascun item analizzato. È data altresì evidenza dell’evoluzione intervenuta nella classificazione dell’Ente rispetto alla precedente rilevazione.

1 Nell’indebitamento sono considerate anche le garanzie rilasciate dalle Amministrazioni comunali.

9 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

1 PREMESSA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO

La Sezione regionale di controllo per il Trentino-Alto Adige/Südtirol con deliberazione n. 1/2020 del 21 gennaio 2020 ha programmato la verifica dei rendiconti dell’esercizio finanziario 2017 dei Comuni della provincia di Trento ai sensi dell’art. 3 del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, sulla base dei questionari trasmessi tramite i servizi Online – ConTe Contabilità Territoriale della Corte di conti. Il controllo sulla gestione finanziaria dei Comuni del Trentino trae fondamento dalle norme contenute nel c. 4 dell’art. 3 della legge 14 gennaio 1994, n. 20 (Disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei conti), nonché nei c. da 166 a 168 dell’art. 1 della legge 23 dicembre 2005 n. 266, concernente “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2006)”. L’oggetto della verifica è finalizzato a tutelare l’unità economica della Repubblica e quindi di tutte le sue componenti, dai Comuni alle amministrazioni centrali dello Stato, in coerenza con i principi di coordinamento della finanza pubblica che la Costituzione affida allo Stato (in particolare artt. 117 e 119). In questo ambito gli obiettivi strumentali per assicurare la ridetta tutela dell’unità economica della Repubblica sono individuati principalmente nella verifica dell’osservanza, da parte di ciascun Ente, degli obblighi ad esso spettanti per concorrere al raggiungimento degli obiettivi assegnati all’Italia con il patto di stabilità interno e quindi anche in tema di limiti all’indebitamento, di osservanza di parametri di regolarità finanziaria e contabile e di sana gestione finanziaria. Come espressamente stabilito dalla sopra richiamata normativa, il controllo è eseguito sulla base di criteri e linee guida definite in modo unitario dalla Corte dei conti, le quali, da un lato costituiscono le basi per una più proficua collaborazione tra la Corte stessa e le Istituzioni territoriali e, dall’altro, rappresentano lo strumento essenziale per una più efficace e sinergica cooperazione tra organi di controllo interno ed esterno (cfr. delibera n. 12/SEZ/AUT/2019/INPR).

10 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Il controllo, come prevede l’art. 148-bis del TUEL2 ha riguardato, in particolare, il rispetto dei vincoli di finanza pubblica ai sensi dell’art. 1, c. 463 e segg. della legge n. 232/2016 e, dunque, la verifica del pareggio di bilancio, dell’osservanza dei vincoli di indebitamento ex art. 119 della Costituzione e della relativa sostenibilità, dell’assenza di irregolarità suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari, tenuto conto anche delle partecipazioni in società controllate alle quali è affidata la gestione di servizi pubblici per la comunità locale, ovvero di servizi strumentali all’operatività dell’ente. La verifica si è estesa anche all’effettiva assunzione delle necessarie misure correttive eventualmente segnalate dall’organo di revisione. Il controllo si è svolto sulla base dei dati di consuntivo contenuti nelle relazioni degli organi di revisione dei singoli enti e nella Banca dati delle amministrazioni pubbliche (BDAP) per l’esercizio finanziario 2018, in relazione a tutti i 176 comuni della provincia di Trento. Si osserva, peraltro, che sono state riscontrate sia nelle relazioni che nei dati registrati in BDAP diversi errori e incoerenze che hanno determinato la necessità di effettuare un’attività istruttoria supplementare per chiarire e risolvere i disallineamenti rilevati. Sotto il profilo metodologico, la Sezione ha operato garantendo pienezza di contraddittorio nella fase istruttoria, e in un’ottica di razionalizzazione, semplificazione e allo stesso tempo di efficacia dell’attività di verifica. Si è così consolidato, in una prospettiva di continuità dei cicli contabili, un approccio diacronico del controllo che, in presenza di alert, non è circoscritto al singolo esercizio ma guarda all’attività nel suo evolversi. Particolare attenzione è stata riservata alle misure conseguenziali adottate dagli enti interessati in relazione a irregolarità in precedenza rilevate. Oltre alle verifiche riguardanti la solidità finanziaria e patrimoniale dei comuni controllati è stato monitorato il rispetto degli obblighi di pubblicazione sul sito istituzionale3 delle informazioni riguardanti i bilanci preventivi e consuntivi, i dati sui pagamenti ai fornitori (indicatore di tempestività

2 . 148-bis TUEL “Rafforzamento del controllo della Corte dei conti sulla gestione finanziaria degli enti locali”. 1. Le sezioni regionali di controllo della Corte dei conti esaminano i bilanci preventivi e i rendiconti consuntivi degli enti locali ai sensi dell'art. 1, cc. 166 e seguenti, della l. 23 dicembre 2005, n. 266, per la verifica del rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno, dell'osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento dall'art. 119, sesto comma, della Costituzione, della sostenibilità dell'indebitamento, dell'assenza di irregolarità, suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari degli enti. 2. Ai fini della verifica prevista dal comma 1, le sezioni regionali di controllo della Corte dei conti accertano altresì che i rendiconti degli enti locali tengano conto anche delle partecipazioni in società controllate e alle quali è affidata la gestione di servizi pubblici per la collettività locale e di servizi strumentali all'ente. 3. Nell'ambito della verifica di cui ai commi 1 e 2, l'accertamento, da parte delle competenti sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, di squilibri economico-finanziari, della mancata copertura di spese, della violazione di norme finalizzate a garantire la regolarità della gestione finanziaria, o del mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità interno comporta per gli enti interessati l'obbligo di adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della pronuncia di accertamento, i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio. Tali provvedimenti sono trasmessi alle sezioni regionali di controllo della Corte dei conti che li verificano nel termine di trenta giorni dal ricevimento. Qualora l'ente non provveda alla trasmissione dei suddetti provvedimenti o la verifica delle sezioni regionali di controllo dia esito negativo, è preclusa l'attuazione dei programmi di spesa per i quali è stata accertata la mancata copertura o l'insussistenza della relativa sostenibilità finanziaria. 3 Ai sensi del d.lgs. n. 33/2013 e della l.r. n. 10/2014 e s.m.

11 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

di pagamento, ammontare dei debiti ed imprese creditrici, pagamenti effettuati dall’ente), i rilievi della Corte dei conti, i provvedimenti degli organi di indirizzo politico e dei dirigenti, nonché il prospetto delle spese di rappresentanza4. Tali spese sono state oggetto di verifica, anche su campione, con riferimento ai presupposti normativi per il loro sostenimento. L’attività di controllo si è conclusa con l’approvazione da parte della Sezione di specifica deliberazione per ognuno dei 176 Comuni verificati. Il presente referto è corredato da una sintesi di performance complessiva dei Comuni trentini elaborata sulla scorta delle risultanze riscontrate nelle principali grandezze finanziarie oggetto di verifica, che ha visto classificare gli Enti in 4 fasce: alta (punteggio da 0 a 19,99), medio-alta (punteggio da 20 a 39,99), media (punteggio da 40 a 59,99), medio-bassa (punteggio da 60 a 79,79) e bassa (punteggio da 80 a 100). Il risultato non costituisce una valutazione di merito degli Enti, ma il tentativo di esprimere in un unico valore riassuntivo del livello conseguito dai Comuni nei singoli fattori analizzati rispetto al sistema nel suo insieme. Il livello di performance raggiunto dagli Enti nel 2018 è posto a confronto con il risultato ottenuto nell’anno precedente con evidenziata per ciascuno la variazione di posizionamento. In conclusione, la relazione intende dare un quadro complessivo degli esiti del controllo effettuato dalla Sezione su tutti i Comuni della Provincia di Trento, per inferirne valutazioni di sintesi, che possano essere utili al decisore politico e per stimolare, in una prospettiva dinamica, l’adozione di comportamenti autocorrettivi.

4 Ai sensi dell’art. 16, c. 26, d.l. 13 agosto 2011, n. 138, convertito nella l. 14 settembre 2011, n. 148.

12 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

2 MODALITA’ E PROCEDURE DI CONTROLLO DEI RENDICONTI

Con deliberazione n. 118/2020/INPR5 la Sezione ha definito le modalità e le procedure di controllo dei rendiconti dei Comuni della provincia di Trento per l’esercizio finanziario 2018 al fine di selezionare gli enti da assoggettare ad un controllo di tipo più analitico mediante una articolata istruttoria e uno specifico contraddittorio, sulla base della verifica dei questionari, delle relazioni degli organi di revisione e dell’ulteriore documentazione a supporto del rendiconto 2018, per garantire l’esame di un numero di Comuni sufficientemente rappresentativo in rapporto alla complessiva dotazione finanziaria degli enti locali presenti nella provincia autonoma di Trento. I criteri di selezione sulla base dei valori di rendiconto estratti dalla banca dati BDAP6 hanno considerato gli enti di maggiore dimensione in base alla popolazione, elementi di alert nei valori contabili, nonché ulteriori elementi potenzialmente sintomatici di disfunzioni nell’organizzazione amministrativa (ad esempio l’invio del questionario ed aggiornamento della BDAP soltanto a seguito di formale diffida). In dettaglio, gli Enti individuati hanno fatto riferimento ai seguenti criteri di selezione: 1. Comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti; 2. Comuni oggetto di specifica diffida ad adempiere per l’invio del questionario e per l’inserimento del consuntivo in BDAP; 3. Comuni con equilibrio di parte corrente e/o equilibrio finale negativo; 4. Comuni con criticità contabili segnalate dal questionario ConTe (esclusi errori materiali di compilazione); 5. Comuni per i quali è risultato un indice di anomalia complessivo pari o superiore a 12 punti, conseguente all’applicazione di sette indicatori, ciascuno dei quali con un valore di riferimento (benchmark) pari alla media dei risultati conseguiti dai Comuni della provincia nell’anno 2018. Agli enti è stato attribuito un punteggio negativo correlato al livello di anomalia, come di seguito precisato: Fascia di scostamento Livello di anomalia Punteggio assegnato Fino al 25% Anomalia lieve 1 Oltre il 25% e fino al 75% Anomalia moderata 3 Oltre il 75% Anomalia significativa 6

5 Adottata nella Camera di consiglio del 28 luglio 2020. 6 L’art. 13 della l. n. 196/2009 rubricato “Banca dati delle amministrazioni pubbliche”), prevede: “Al fine di assicurare un efficace controllo e monitoraggio degli andamenti della finanza pubblica, nonché per acquisire gli elementi informativi necessari alla ricognizione di cui all'articolo 1, comma 3, e per dare attuazione e stabilità al federalismo fiscale, le amministrazioni pubbliche provvedono a inserire in una banca dati unitaria istituita presso il Ministero dell'economia e delle finanze, accessibile all'ISTAT e alle stesse amministrazioni pubbliche […] i dati concernenti i bilanci di previsione, le relative variazioni, i conti consuntivi, quelli relativi alle operazioni gestionali, nonché tutte le informazioni necessarie all'attuazione della presente legge“

13 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Gli indicatori considerati per la rilevazione delle fasce di scostamento e quindi dei livelli di anomalia sono stati individuati come segue: a) Indicatore sulla consistenza delle anticipazioni di cassa: definito dal rapporto tra l'importo iscritto al titolo VII delle entrate e il totale delle entrate di parte corrente. b) Indicatore sulla gestione dei residui attivi: determinato dal prodotto tra il valore dei residui attivi al netto del FCDE, normalizzato su base pro capite, e la percentuale di residui attivi da esercizi precedenti rispetto al totale dei residui attivi finali. c) Indicatore sulla gestione dei residui passivi: dato dal prodotto tra il valore dei residui passivi, normalizzato su base pro capite, e la percentuale di residui passivi da esercizi precedenti rispetto al totale dei residui passivi finali. d) Indicatore sulla capacità di riscossione: determinato dal rapporto fra il valore delle riscossioni nell'anno e la somma di accertamenti e residui attivi iniziali. e) Indicatore sull'evoluzione della spesa corrente al netto delle maggiori entrate di competenza: calcolato dalla differenza fra la variazione della spesa corrente (anno 2018/2017) e la variazione delle entrate correnti (anno 2018/2017). È stato assunto quale benchmark l'invarianza del valore e sono state declinate le fasce di scostamento come segue: fino ad un incremento pari all’1%, anomalia lieve, oltre l’1% e fino al 2,5% anomalia moderata, oltre il 2,5% anomalia significativa. f) Indicatore sulla sostenibilità del debito: derivato dalla percentuale di incidenza dell'indebitamento da finanziamento rispetto alle entrate correnti; g) Indicatore sulla gestione finanziaria complessiva: dato dal prodotto tra il valore del risultato di amministrazione disponibile, normalizzato su base pro capite, e la percentuale di incidenza della parte vincolata, accantonata e destinata del risultato di amministrazione sul totale dello stesso. Infine, è stato previsto un criterio residuale qualora dal controllo fosse emersa per qualche Ente la necessità di uno specifico approfondimento in ordine a profili di irregolarità contabile e gestionale non previamente individuabili con i criteri precedentemente individuati. In totale gli Enti sottoposti a controllo più analitico sono stati 91, che corrispondono ad una popolazione di 333 mila abitanti su un totale di 538 mila (62%). Il dettaglio delle Amministrazioni selezionate per ciascuno dei criteri predefiniti vede le seguenti risultanze riassuntive7:

7 Nel caso di Comuni rientranti in più criteri di selezione, gli stessi sono stati conteggiati una sola volta seguendo l’ordine di elencazione dei criteri individuati dalla delibera n. 118/2020/INPR.

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 Comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti: 5  Comuni destinatari di diffida per invio questionario e aggiornamento BDAP: 8  Comuni con disequilibrio di parte corrente o finale: 5  Comuni con criticità contabili segnalate dal questionario: 24  Comuni con indice di anomalia complessivo => 12 punti: 49 Sommano 91

Per i restanti Comuni (n. 85) il controllo è stato effettuato in forma semplificata attraverso l’analisi e l’elaborazione dei valori desunti dalla BDAP. Anche per questi Enti, nel caso di ritardata approvazione del rendiconto o di ritardato aggiornamento della banca dati delle Amministrazioni pubbliche, è stata disposta specifica istruttoria per accertare l’eventuale presenza di assunzioni di personale nel periodo di inadempienza agli obblighi citati, secondo quanto previsto dall’art. 9, c. 1 quinquies, del d.l. n. 113/20168. Di seguito si riporta la tabella con la distribuzione dei Comuni per fascia demografica: si evince la notevole polverizzazione degli enti locali della provincia di Trento (il 68% dei Comuni ha una popolazione inferiore ai duemila abitanti ed appena il 21% degli abitanti totali).

Tabella 1 – Distribuzione Comuni per classi di popolazione

N. POPOL. AL % SUL TOT FASCIA DI POPOLAZIONE COMUNI 01/01/18 POPOL.

01. fino a 500 ab. 24 7.987 1,48% 02. da 501 a 1.000 ab. 44 31.815 5,89% 03. da 1.001 a 2.000 ab. 51 71.515 13,25% 04. da 2.001 a 5.000 ab. 38 119.519 22,14% 05. da 5.001 a 10.000 ab. 14 94.800 17,56% 06. da 10.001 a 20.000 ab. 2 35.086 6,50% 07. da 20.001 a 50.000 ab. 2 61.209 11,34% 08. oltre 50.000 ab. 1 117.997 21,85% TOTALE 176 539.928 100,00%

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati Questionari

8 Tale norma, nella versione successiva alle modifiche introdotte con la l. n. 145/2018 (art. 1, c. 904), prevede il divieto di assunzione per gli Enti locali, in caso di “mancato rispetto dei termini previsti per l'approvazione dei bilanci di previsione, dei rendiconti e del bilancio consolidato, nonché di mancato invio, entro trenta giorni dal termine previsto per l'approvazione, dei relativi dati alla banca dati delle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 13 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, compresi i dati aggregati per voce del piano dei conti integrato”.

15 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

3 RENDICONTAZIONE E AGGIORNAMENTO BDAP

I questionari compilati sulla scorta delle linee guida sono stati trasmessi a cura degli Organi di revisione, con l’eccezione di 5 Comuni per i quali si è resa necessaria una formale diffida della Sezione.9 Sulla necessità di assicurare puntualità e precisione nella redazione dei documenti di programmazione e rendicontazione (e relativi allegati), è opportuno ricordare che la Corte costituzionale ha definito il bilancio come “bene pubblico” (Corte cost. n. 184/2016), la cui funzione è quella di riassumere e rendere certe le scelte dell’ente territoriale, sia con riferimento alle entrate, sia con riguardo agli interventi attuativi delle politiche pubbliche, in modo tale che chi è chiamato ad amministrare una determinata collettività sia sottoposto al giudizio finale concernente il confronto tra quanto programmato e quanto realizzato. Con riferimento particolare al rendiconto d’esercizio, si rileva che lo stesso è ritenuto atto obbligatorio dalla legge (cfr., in termini, T.A.R. Campania Napoli, sentenza n. 13591/2004) e dal ritardo nell’approvazione o dalla sua omissione, nei casi più gravi, può conseguire l’attivazione della procedura disciplinata dall’art. 137 del d. lgs. n. 267/2000 e s.m. e dall’art. 120, c. 2 e 3, della Costituzione circa l’eventuale esercizio di poteri sostitutivi degli organi, poteri attribuiti al Governo, con possibilità di intimare una diffida ad adempiere ed eventualmente nominare un commissario ad acta. L’importanza della tempestiva approvazione del rendiconto di gestione è stata valorizzata anche dal d.l. n. 174/2012 e s.m., in base al quale se il conto consuntivo non viene approvato entro il termine del 30 aprile dell’anno successivo si applica la procedura prevista dall’art. 141, c. 2, del d. lgs. n. 267/2000 che può portare allo scioglimento del consiglio comunale (art. 227, c. 2 bis del d. lgs. n. 267/2000). L’ordinamento regionale, con l’art. 49 della l.p. n. 18/2015, ha recepito diversi articoli del citato d.lgs. n. 267/2000, tra cui anche l’art. 227, prevedendo tuttavia che in caso di mancata approvazione del rendiconto di gestione entro il termine fissato dalla norma nazionale (30 aprile) “si applica la disciplina dettata dall’ordinamento regionale sugli enti locali” (v. art. 53 della l.p. n. 18/2015), in particolare l’art. 192 della l.r. n. 2/2018 e ss. mm. che contempla l’eventuale attivazione del potere sostitutivo della Giunta provinciale, a mezzo commissario, nel caso in cui il Comune non adotti atti obbligatori per legge. Inoltre, “la mancata approvazione del rendiconto costituisce sintomo di criticità o di difficoltà dell’ente locale di fare corretta applicazione della normativa e dei principi contabili che disciplinano l’intera materia, atteso che il rendiconto della gestione rappresenta un momento essenziale del processo di pianificazione e di controllo sul quale si articola l’intera gestione dell’ente, in grado di contenere informazioni comparative e di misurare i valori della

9 Diffida inviata ai Comuni di , , , e . Per i Comuni di Capriana, Fai della Paganella e Garniga Terme anche per il questionario relativo al rendiconto 2017 si era resa necessaria la diffida ad adempiere.

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previsione definitiva confrontandoli con quelli risultanti dalla concreta realizzazione dei programmi e degli indirizzi politici, vale a dire dei risultati, valutandone eventuali scostamenti ed analizzandone le ragioni” (Sez. Veneto, deliberazione n. 367/2018/PRSE). Relativamente ai rendiconti per l’esercizio 2018 si rileva, per gran parte degli Enti trentini, un mancato rispetto dei termini di approvazione. I Comuni che hanno onorato la scadenza del 30 aprile 2020 sono stati 46 (pari al 26%), comunque in miglioramento rispetto alla situazione dello scorso esercizio dove gli enti che avevano osservato il termine erano soltanto 16 (pari al 9% del totale). Per 11 Comuni si è resa necessaria una formale sollecitazione da parte della Giunta provinciale10. Il rendiconto del Comune di Garniga Terme è stato approvato a seguito della nomina di commissario straordinario da parte del Presidente della Provincia autonoma di Trento11. I Comuni hanno generalmente giustificato il ritardo per le difficoltà derivanti dall’applicazione dei nuovi principi contabili12 e per il differimento dei termini di approvazione del preventivo 2019-2021 (al 31 marzo 201913) che ha conseguentemente fatto slittare tutti gli adempimenti connessi all’adozione del consuntivo. Inoltre, molti Comuni hanno rappresentato carenze nella dotazione organica all’interno del servizio economico-finanziario che hanno ulteriormente inciso sul rispetto delle tempistiche fissate dalle norme. Anche il tempestivo e corretto aggiornamento della BDAP rappresenta un adempimento che va necessariamente salvaguardato al fine di garantire un efficace controllo e monitoraggio degli andamenti della finanza pubblica, assurgendo così a strumento di rilevazione e misurazione dei dati contabili e, quindi, “di conoscenza e di trasparenza delle grandezze della finanza pubblica attraverso cui favorire anche il confronto tra amministrazioni ed enti della stessa natura” (Atto Senato 1937, 2009). E ciò anche in attuazione delle esigenze sottese all’armonizzazione dei bilanci pubblici, “finalizzata a realizzare l’omogeneità dei sistemi contabili per rendere i bilanci delle amministrazioni aggregabili e confrontabili, in modo da soddisfare le esigenze informative connesse a vari obiettivi quali la programmazione economico-finanziaria, il coordinamento della finanza pubblica, la gestione del federalismo fiscale, le verifiche del rispetto delle regole comunitarie, la prevenzione di gravi irregolarità idonee a pregiudicare gli equilibri dei bilanci” (Corte costituzionale, sentenza n. 184/2016). Ed ancora, è necessario sottolineare “l’importanza della correttezza e della tempestività dei flussi informativi nella BDAP e nelle altre banche dati pubbliche e richiamare l’attenzione sul fatto che non si tratta

10 Delibera della Giunta provinciale n. 1383 del 13 settembre 2019 per i Comuni di , Baselga di Pinè, , , , , , , , e Mori. I Comuni di Carano, Fornace, Lavarone, Luserna erano stati oggetto di sollecito anche per il rendiconto 2017 (Delibera Giunta provinciale n. 2016/2018). 11 Decreto n. 11 del 12 aprile 2019. 12 Ai sensi della l.p. n. 18/2015 il d.lgs. n. 118/2011 e i relativi principi di armonizzazione trovano applicazione dal 1° gennaio 2016. 13 Differimento indicato dall’Integrazione al Protocollo d’intesa in materia di finanza locale per il 2018 del 26 novembre 2018.

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di meri adempimenti a fini statistici: tali banche dati – per la realizzazione e la manutenzione delle quali si impiegano ingenti risorse – sono strumenti di monitoraggio e controllo ai fini del coordinamento della finanza pubblica e le informazioni ivi presenti sono alla base delle decisioni di politica finanziaria. Nella prospettiva dell’amministrazione digitale, inoltre, l’obiettivo cui si deve tendere è la piena conformità dei dati inseriti con i documenti prodotti dai software gestionali dei singoli enti che sono oggetto di approvazione da parte degli organi di governo e consiliari” (cfr. delibera Sezione delle Autonomie n. 12/2019/INPR) Occorre rilevare che i Comuni di , Capriana, Croviana e hanno provveduto a trasferire i dati di consuntivo 2018 nella ridetta banca dati soltanto a seguito di una formale diffida, nonostante questa Sezione con deliberazione n. 111/2017/INPR avesse già richiamato l’attenzione dei Comuni della provincia di Trento sull’indefettibilità dell’adempimento “per garantire l’esercizio della funzione di controllo esterno attribuita dall’ordinamento giuridico alla Magistratura contabile (art. 1, commi 166 e seguenti della Legge n. 266/2005 e art. 148-bis del Tuel), è necessario che gli Enti locali del Trentino trasmettano alla BDAP i rendiconti 2016 armonizzati ai sensi del ridetto art. 227, c. 6, del Tuel, norma peraltro espressamente recepita nell’ordinamento locale dall’art. 49, c. 2, della L.p. n. 18/2015”. Sul tema dell’aggiornamento della BDAP, la Sezione delle Autonomie con la citata delibera n. 12/2019/INPR ha sottolineato il ruolo dell’Organo di revisione al quale “viene richiesto di verificare la coerenza dei dati presenti nel sistema BDAP - Bilanci Armonizzati - con quanto risultante dai documenti contabili tenuti e/o approvati dall’ente, almeno per quanto riguarda i contenuti del Quadro generale riassuntivo, del Prospetto degli equilibri di bilancio e del prospetto del risultato di amministrazione, nonché gli errori e le incongruenze segnalate dalla BDAP, ove non risolte, nonché la coerenza delle informazioni sugli organismi partecipati inserite dagli enti nella banca dati del Dipartimento del Tesoro con quelle rilevabili da altra documentazione oggetto di verifica. Anche in queste ipotesi di errata o incompleta comunicazione dei dati, i Revisori dovranno segnalare alle Amministrazioni la necessità di operare le rettifiche/integrazioni necessarie”. Dai controlli effettuati dalla Sezione sono emerse diverse assunzioni disposte dagli Enti durante il periodo di divieto, non giustificate dalla necessità di assicurare servizi pubblici essenziali, che hanno determinato la segnalazione alla Procura regionale delle Corte dei conti per le valutazioni di eventuali ipotesi di danno-sanzione per le retribuzioni corrisposte durante il periodo di inadempimento, laddove ascrivibili a comportamenti gravemente colposi degli amministratori. L’attività di controllo posta in essere dalla Sezione è stata formalizzata attraverso l’adozione di 176 delibere, di cui 69 PRSE (Provvedimenti con segnalazione al Presidente della Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, al Presidente della Provincia autonoma di Trento e al Presidente del Consiglio delle Autonomie Locali) e 107 PRNO (Provvedimenti senza osservazioni, ma contenenti raccomandazioni per stimolare l’adozione da parte degli Enti di misure di autocorrezione).

18 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Nelle verifiche condotte dalla Sezione sono emerse diverse fattispecie di potenziale danno erariale o di ipotesi sanzionatorie che sono state oggetto di segnalazione all’Ufficio del Procuratore regionale della Corte dei conti. In particolare, le delibere trasmesse ai sensi dell’art. 52, c. 4 del Codice di giustizia contabile (d.lgs. n. 174/2016 e s.m.) sono state in numero di 43 per le seguenti motivazioni:  N. 21 per assunzioni di personale durante il divieto di cui all’art. 9-quiquies del d.l. n. 116/2016 e, in taluni casi, per assunzioni in Uffici di staff del Sindaco in carenza dei relativi presupposti;  N. 2 per assunzioni riguardanti i motivi rappresentati nel precedente punto e per l’affidamento di incarichi di consulenza in violazione dei vigenti limiti normativi;  N. 5 per affidamenti di incarichi di consulenza;  N. 1 per assunzioni e consulenze per le motivazioni di cui ai precedenti punti, nonché per spese di rappresentanza non conformi agli stringenti presupposti normativi e giurisprudenziali;  N. 10 per spese di rappresentanza;  N. 3 per assunzioni nel periodo di divieto e per spese di rappresentanza;  N. 1 per spese di rappresentanza e consulenze. Disaggregando le informative alla Procura per fasce di popolazione dei Comuni si rileva che n. 3 segnalazioni hanno riguardato la fascia demografica fino a 500 abitanti; n. 10 la fascia tra i 501 e 1.000 abitanti; n. 15 la fascia tra 1.001 e 2.000; n. 10 la fascia tra 2.001 e 5.000; n. 4 la fascia tra 5.001 e 10.000; n. 1 la fascia tra 10.001 e 20.000. Nessuna segnalazione per i 3 Comuni di maggiori dimensioni (Trento, e ). In termini percentuali si nota che oltre l’80% delle notizie di danno rese note all’Ufficio inquirente hanno interessato i Comuni delle fasce demografiche comprese tra i mille e cinque mila abitanti.

19 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

4 LA GESTIONE DI CASSA

4.1 Saldo di cassa Il saldo di cassa finale è costituito dalla somma algebrica del fondo di cassa al 1° gennaio e della differenza tra le riscossioni e i pagamenti in conto competenza e in conto residui effettuati nell’esercizio. La situazione complessiva rilevata per i Comuni trentini nel biennio 2017-2018 è la seguente:

Tabella 2 – Consistenza della cassa complessiva iniziale e finale anni 2017 e 2018 14

FONDO DI CASSA FONDO DI VARIAZIONE ANNO RISCOSSIONI PAGAMENTI AL 01/01 CASSA AL 31/12 %

2017 146.997.377,40 1.193.983.126,56 1.176.680.094,01 164.300.409,95 11,77% 2018 164.301.211,46 1.196.264.712,73 1.184.430.595,32 176.135.328,87 7,20%

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

La consistenza media del fondo cassa al 31/12/2018 dei 176 Comuni trentini è pari ad euro 1.000.768,91 (euro 928.250,90 a fine 2017), mentre la mediana corrisponde ad euro 467.174,3615 (euro 474.353,67 nel 2017), con un fondo cassa minimo pari ad euro 50.654,4616 ed un importo massimo di euro 8.153.040,6317. Il prospetto che segue analizza i dati sulla consistenza di cassa complessiva nell’esercizio 2018 (fondo di cassa iniziale, riscossioni, pagamenti e fondo di cassa finale) distinguendoli per classi di abitanti. Evidenzia, inoltre, la percentuale del fondo di cassa finale per ciascuna fascia di popolazione, nonché la disponibilità di cassa pro-capite, ovvero l’importo medio di cassa a disposizione per ogni abitante, mettendo, infine, a confronto i dati 2017 e 2018.

14 il disallineamento fra il fondo cassa finale 2017 (164.300.409,95) e il fondo cassa iniziale 2018 (164.301.211,46) è dovuto ad una errata quantificazione della consistenza 2018 da parte del Comune di Valfloriana. Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP 15 La mediana, come valore medio di riferimento, dà una migliore rappresentazione della consistenza della cassa a fine esercizio. La media aritmetica (il cui valore è di euro 1.000.768,91) è influenzata dal valore elevato del fondo cassa di alcuni Comuni. 16 Comune di . 17 Comune di .

20 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Tabella 3 – Consistenza della cassa complessiva e pro capite per classi di abitanti anno 2018 e variazione su anno 2017

% SUL CASSA CASSA VARIAZ. FONDO DI FONDO DI TOT. PRO- PRO- FASCIA DI RISCOSSIONI PAGAMENTI % CASSA CASSA AL CASSA AL FONDO CAPITE CAPITE POPOLAZIONE 2018 2018 31/12 2018 01/01/18 31/12/18 FINALE AL AL VS 2017 DI CASSA 31/12/17 31/12/18 01. fino a 500 ab. 6.062.801 27.392.927 26.503.855 6.951.873 3,69% 754,55 870,40 14,66% 02. da 501 a 1.000 ab. 20.275.148 91.259.928 90.256.470 21.278.606 12,34% 635,72 668,82 4,95% 03. da 1.001 a 2.000 ab. 33.010.942 205.624.561 196.919.740 41.715.763 20,09% 452,20 583,31 26,37% 04. da 2.001 a 5.000 ab. 37.805.233 265.420.888 262.008.113 41.218.008 23,01% 306,86 344,87 9,03% 05. da 5.001 a 10.000 ab. 27.628.266 173.932.070 166.493.573 35.066.763 16,82% 308,86 369,90 26,92% 06. da 10.001 a 20.000 ab. 7.496.731 66.024.549 62.398.249 11.123.031 4,56% 215,56 317,02 48,37% 07. da 20.001 a 50.000 ab. 10.464.270 110.826.181 109.676.879 11.613.571 6,37% 171,98 189,74 10,98% 08. oltre 50.000 ab. 21.557.822 255.783.608 270.173.717 7.167.713 13,12% 183,60 60,74 -66,75% TOTALE 164.301.211 1.196.264.713 1.184.430.595 176.135.329 100,00% 305,04 326,22 7,20%

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

La tabella ed ancor più il grafico che segue evidenziano, in particolare, come i Comuni di dimensioni inferiori abbiano una disponibilità di cassa per abitante notevolmente più elevata. Tale valore segue un trend generalmente decrescente per i Comuni appartenenti alle classi demografiche di maggiore dimensione, che risulta ancora più accentuato nel 2018. Si noti, infatti, che per gli Enti con meno di 500 abitanti la disponibilità di cassa pro-capite è di gran lunga maggiore rispetto a quella del Comune capoluogo; tale divario è maggiormente evidente nell’esercizio 2018, quando per il Comune di Trento la disponibilità di cassa pro-capite si riduce a un terzo se confrontata con l’anno precedente e, per contro, risulta ben quattordici volte minore rispetto a quella degli Enti più piccoli.

Grafico 1 – Cassa finale pro-capite per classi di abitanti – anni 2017 e 2018

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

21 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

4.2 Ricorso alle anticipazioni di tesoreria L’anticipazione di tesoreria, disciplinata dall’articolo 22218 del TUEL19, costituisce una forma di finanziamento a breve termine, cui gli enti dovrebbero ricorrere soltanto in caso di momentanee necessità di cassa. Tale istituto, infatti, si configura come uno strumento di breve periodo per fronteggiare transitorie situazioni di scarsa o insufficiente liquidità e, quindi, dovrebbe rivestire carattere eccezionale. Il suo utilizzo, generalmente, avviene nei casi in cui la gestione del bilancio abbia generato, principalmente in conseguenza della mancata sincronizzazione tra flusso delle entrate e termine dei pagamenti, temporanee carenze di cassa in rapporto ai pagamenti da effettuare in un dato momento. Quando, viceversa, il ricorso ad anticipazioni del tesoriere è continuativo e protratto per un notevole lasso temporale, nonché per importi consistenti e progressivamente crescenti, configurandosi quale forma sistematica di finanziamento, esso allora rappresenta un elemento di particolare criticità della gestione finanziaria dell’Ente. Nel corso dell’esercizio 2018 i Comuni che hanno utilizzato l’anticipazione di cassa del tesoriere sono stati n. 44, grossomodo come l’anno precedente quando erano 47 (circa un quarto del totale), per un numero complessivo di 1.471 giorni di scopertura (contro i 2.902 giorni del 2017). Entro il termine dell’esercizio tutti gli Enti hanno restituito l’anticipazione al proprio tesoriere. Nella successiva tabella sono indicati i cinque Comuni (erano 14 nel 2017) che hanno utilizzato l’anticipazione per oltre tre mesi nel corso dell’esercizio 2018; tre di questi: Revò, e Fondo anche l’anno precedente avevano fatto ricorso all’anticipazione rispettivamente per 218, 317 e 106 giorni.

18 “1. Il tesoriere, su richiesta dell'ente corredata dalla deliberazione della giunta, concede allo stesso anticipazioni di tesoreria, entro il limite massimo dei tre dodicesimi delle entrate accertate nel penultimo anno precedente, afferenti ai primi tre titoli di entrata del bilancio. 2. Gli interessi sulle anticipazioni di tesoreria decorrono dall'effettivo utilizzo delle somme con le modalità previste dalla convenzione di cui all'articolo 210. 2-bis. Per gli enti locali in dissesto economico-finanziario ai sensi dell'articolo 246, che abbiano adottato la deliberazione di cui all'articolo 251, comma 1, e che si trovino in condizione di grave indisponibilità di cassa, certificata congiuntamente dal responsabile del servizio finanziario e dall'organo di revisione, il limite massimo di cui al comma 1 del presente articolo è elevato a cinque dodicesimi fino al raggiungimento dell'equilibrio di cui all'articolo 259 e, comunque, per non oltre cinque anni, compreso quello in cui è stato deliberato il dissesto. È fatto divieto ai suddetti enti di impegnare tali maggiori risorse per spese non obbligatorie per legge e risorse proprie per partecipazione ad eventi o manifestazioni culturali e sportive, sia nazionali che internazionali”. 19 Norma applicabile ai Comuni trentini per effetto dell’art. 49, c. 2, della l.p. n. 18/2015.

22 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Tabella 4 – Comuni con utilizzo anticipazioni per oltre 90 giorni - anno 2018

GG UTILIZZO ESPOSIZIONE FASCIA DI POPOLAZIONE COMUNE ANTICIPAZIONE MASSIMA

03. da 1.001 a 2.000 ab. Revò 277 220.251,03 04. da 2.001 a 5.000 ab. Telve 136 134.752,09 03. da 1.001 a 2.000 ab. Fondo 117 345.548,51 02. da 501 a 1.000 ab. 103 79.028,87 03. da 1.001 a 2.000 ab. 101 192.835,13

Fonte: elaborazione dati Corte dei conti da questionari ConTe

4.3 Termini di pagamento ai fornitori Il d.lgs. 9 novembre 2012, n. 192 ha recepito nell’ordinamento interno la direttiva 2011/7/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 febbraio 2011 relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. In precedenza, il d.lgs. n. 231/2002 aveva dato applicazione alla direttiva europea n. 2000/35/CE sempre in materia di contrasto ai ritardati pagamenti. Sono soggetti a tale disciplina i contratti stipulati dalla pubblica amministrazione con le imprese che hanno per oggetto la consegna di merci o la prestazione di servizi verso il pagamento di un corrispettivo. La norma fissa in linea generale la scadenza dell’obbligazione in 30 giorni dal ricevimento della fattura, salvo che il documento di addebito non sia trasmesso in data anteriore al ricevimento della merce o dalla prestazione dei servizi: in questo caso i trenta giorni decorrono da tale data. Il pagamento ritardato comporta l’addebito automatico degli interessi legali di mora, che la norma quantifica al tasso applicato dalla Banca centrale europea alle sue più recenti operazioni di rifinanziamento (c.d. tasso di riferimento) maggiorato di 8 punti percentuali. Al creditore compete anche il rimborso dei costi sostenuti per il recupero delle somme non tempestivamente corrisposte. Inoltre, allo stesso creditore spetta, senza necessità di una costituzione in mora, un importo forfettario di 40 euro a titolo di risarcimento del danno, fatta salva la prova del maggior pregiudizio che può comprendere anche i costi di assistenza per il recupero del credito. Sono nulle eventuali clausole contrattuali difformi quando risultano gravemente inique in danno per il creditore. Appare importante sottolineare che la Corte di giustizia dell’Unione europea con la recente sentenza del 28 gennaio 2020, Causa C-122-18, ha statuito che la Repubblica italiana non ha assicurato da parte delle proprie pubbliche amministrazioni l’effettivo rispetto dei termini di pagamento stabiliti dai paragrafi 3 e 4 della direttiva 2011/7/UE del 16 febbraio 2011, relativa alla lotta contro i ritardi nei pagamenti nelle transazioni commerciali.

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Avendo la Corte di Lussemburgo dichiarato l’inadempimento, il nostro Paese dovrà conformarsi alla sentenza “senza indugio”, pena l’attivazione da parte della Commissione delle procedure per l’applicazione delle sanzioni. Con la legge n. 145/2018 e con la legge n. 160/2019 (leggi di bilancio dello Stato 2019 e 2020) sono state introdotte novità in tema di misure di incentivo e penalità nei confronti degli enti pubblici, allo scopo di assicurare il rispetto dei tempi di pagamento dei debiti commerciali. A determinate condizioni fissate dalla legge, negli anni 2020 e 2021, è possibile ridurre nei bilanci di previsione 2020-2022 e 2021-2023 il Fondo crediti di dubbia esigibilità stanziato per gli esercizi 2020 e 2021 ad un valore pari al 90% dell’accantonamento. I commi 859 e ss. della l. n. 145/2018, norme qualificate come “principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica” ai sensi degli artt. 117, terzo comma, e 119, secondo comma, della Costituzione, introducono, a decorrere dall’anno 2021, per effetto della modifica disposta dalla l. n. 160/2019, l’obbligo di costituire un Fondo di garanzia, quale nuovo accantonamento diretto a limitare la capacità di spesa degli enti non in regola con i pagamenti. Il fondo è determinato per un importo calcolato in misura percentuale degli stanziamenti di parte corrente relativi alla spesa per beni e servizi e proporzionato alla maggior consistenza del ritardo rispetto al termine di pagamento fissato dalla normativa vigente. L’obbligo riguarda anche gli enti che non dimostrino la riduzione dello stock di debito rispetto al secondo esercizio precedente. Dal 2021, per effetto del differimento di un anno operato dal comma 854 della l. n. 160/2019, le misure previste per gli enti non in regola con gli obblighi di tempestività di pagamento e di riduzione del debito si applicano anche agli enti territoriali che non hanno pubblicato l’ammontare complessivo dei debiti di cui all’art. 33 del d.lgs. n. 33/2013 e che non hanno trasmesso alla piattaforma elettronica le comunicazioni obbligatorie. Dal monitoraggio sull’indicatore di tempestività di pagamento20 di cui al dPCM 22 settembre 2014, si rileva che, nel 2018, 111 Comuni21 (pari a circa il 63% del totale), in lieve flessione rispetto al 2017, quando erano 120, non hanno rispettato i tempi di pagamento ai propri fornitori, con ritardi medi che vanno da un minimo di 0,01 ad un massimo di 149 giorni. Nella tabella che segue si evidenziano in ordine decrescente gli Enti che hanno pagato con un ritardo superiore ai 40 giorni:

20 Ai sensi dell’art. 33 del d.lgs. n. 33/2013 le Amministrazioni sono tenute a pubblicare sul proprio sito istituzionale l’indicatore di tempestività di pagamento, i debiti commerciali e il numero di imprese creditrici. 21 Da notare, tuttavia, che per i Comuni di Bedollo, , Luserna e Panchià il dato non risulta disponibile.

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Tabella 5 – Comuni con indicatore tempestività di pagamento maggiore di 40 gg – anno 2018

INDICATORE FASCIA DI POPOLAZIONE COMUNE TEMPESTIVITÀ PAGAMENTO 03. da 1.001 a 2.000 ab. Campodenno 149,00 03. da 1.001 a 2.000 ab. 106,79 03. da 1.001 a 2.000 ab. Fiave' 84,24 02. da 501 a 1.000 ab. Croviana 76,83 02. da 501 a 1.000 ab. Fai Della Paganella 72,00 03. da 1.001 a 2.000 ab. 71,28 03. da 1.001 a 2.000 ab. 61,66 05. da 5.001 a 10.000 ab. Mori 58,00 02. da 501 a 1.000 ab. 58,00 02. da 501 a 1.000 ab. Sover 57,73 03. da 1.001 a 2.000 ab. 56,90 01. fino a 500 ab. Cagno' 56,82 04. da 2.001 a 5.000 ab. 52,49 04. da 2.001 a 5.000 ab. 49,88 04. da 2.001 a 5.000 ab. Cavedine 48,76 04. da 2.001 a 5.000 ab. 47,85 03. da 1.001 a 2.000 ab. Lavarone 43,68 03. da 1.001 a 2.000 ab. 42,64 04. da 2.001 a 5.000 ab. 42,32 04. da 2.001 a 5.000 ab. 41,89 02. da 501 a 1.000 ab. 41,00 02. da 501 a 1.000 ab. 40,90 03. da 1.001 a 2.000 ab. Fondo 40,28 04. da 2.001 a 5.000 ab. 40,20

Fonte: elaborazione dati Corte dei conti

Dai riscontri istruttori è emerso che anche per l’esercizio 2018 le motivazioni che hanno determinato i ritardi sono solo in parte riconducibili a sofferenze nella liquidità, perché in prevalenza sono legate a problematiche di tipo organizzativo interno ai singoli Enti (carenze di personale, avvio delle gestioni associate), oltreché ad una non puntuale gestione delle scadenze nel sistema informativo nel caso di documenti non liquidabili per incompleta istruttoria (mancanza di DURC, certificazioni sullo stato di avanzamento lavori, ecc.). La Sezione ha sollecitato gli enti interessati a porre in atto le iniziative idonee, da un lato, per assicurare la corretta gestione delle scadenze anche al fine di determinare con precisione l’indicatore di tempestività dei pagamenti, e, dall’altro, per garantire il rispetto dei termini di scadenza delle obbligazioni, evitando di incorrere in richieste risarcitorie ed interessi moratori da parte dei creditori.

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Inoltre, appare doveroso sottolineare l’esigenza che l’Amministrazione pubblica sia per prima in grado di onorare i propri debiti nel rispetto delle condizioni contrattuali e delle disposizioni normative, assicurando la necessaria liquidità alle imprese fornitrici in particolare in periodi di congiuntura negativa. I Comuni che hanno registrato un indicatore di pagamento non critico (e quindi hanno saldato mediamente nei termini le fatture commerciali) sono stati 61, con valori che vanno da –27 a zero giorni:

Tabella 6 – Comuni con indicatore tempestività di pagamento minore o uguale a zero – anno 2018

INDICATORE FASCIA DI POPOLAZIONE COMUNE TEMPESTIVITÀ PAGAMENTO 03. da 1.001 a 2.000 ab. Castelnuovo -27,00 08. oltre 50.000 ab. Trento -23,51 04. da 2.001 a 5.000 ab. -22,54 02. da 501 a 1.000 ab. -21,26 02. da 501 a 1.000 ab. Varena -20,07 03. da 1.001 a 2.000 ab. Zambana -20,00 04. da 2.001 a 5.000 ab. Folgarida -17,57 01. fino a 500 ab. -16,98 04. da 2.001 a 5.000 ab. -15,89 01. fino a 500 ab. -15,00 02. da 501 a 1.000 ab. -13,00 03. da 1.001 a 2.000 ab. -12,71 03. da 1.001 a 2.000 ab. -12,05 04. da 2.001 a 5.000 ab. -11,85 03. da 1.001 a 2.000 ab. Tenno -11,46 01. fino a 500 ab. -11,39 03. da 1.001 a 2.000 ab. Nomi -11,16 03. da 1.001 a 2.000 ab. -11,09 06. da 10.001 a 20.000 ab. Riva Del Garda -10,19 03. da 1.001 a 2.000 ab. -10,17 04. da 2.001 a 5.000 ab. -10,12 05. da 5.001 a 10.000 ab. Primiero San Martino Di Castrozza -9,64 03. da 1.001 a 2.000 ab. -9,44 04. da 2.001 a 5.000 ab. -9,31 01. fino a 500 ab. Garniga Terme -8,00 03. da 1.001 a 2.000 ab. -7,00 05. da 5.001 a 10.000 ab. -7,00 04. da 2.001 a 5.000 ab. -6,89 03. da 1.001 a 2.000 ab. -6,00 02. da 501 a 1.000 ab. -6,00 02. da 501 a 1.000 ab. -5,16 05. da 5.001 a 10.000 ab. -5,12

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INDICATORE FASCIA DI POPOLAZIONE COMUNE TEMPESTIVITÀ PAGAMENTO 05. da 5.001 a 10.000 ab. -4,75 01. fino a 500 ab. Bresimo -4,34 06. da 10.001 a 20.000 ab. Arco -4,29 05. da 5.001 a 10.000 ab. Ala -4,08 03. da 1.001 a 2.000 ab. -4,07 04. da 2.001 a 5.000 ab. Castello-Molina Di Fiemme -4,00 03. da 1.001 a 2.000 ab. -3,75 02. da 501 a 1.000 ab. Ronzo-Chienis -3,65 05. da 5.001 a 10.000 ab. Baselga Di Pine' -3,45 01. fino a 500 ab. Valfloriana -3,04 03. da 1.001 a 2.000 ab. Fornace -3,00 03. da 1.001 a 2.000 ab. Imer -3,00 05. da 5.001 a 10.000 ab. -2,65 04. da 2.001 a 5.000 ab. -1,88 03. da 1.001 a 2.000 ab. Pieve Di Bono-Prezzo -1,79 01. fino a 500 ab. -1,59 04. da 2.001 a 5.000 ab. Male' -1,57 02. da 501 a 1.000 ab. -1,49 02. da 501 a 1.000 ab. Livo -1,31 02. da 501 a 1.000 ab. -1,29 05. da 5.001 a 10.000 ab. -1,05 04. da 2.001 a 5.000 ab. Lisignago -1,00 01. fino a 500 ab. -0,88 03. da 1.001 a 2.000 ab. -0,75 05. da 5.001 a 10.000 ab. -0,47 03. da 1.001 a 2.000 ab. Rovere' Della Luna -0,26 03. da 1.001 a 2.000 ab. 0,00 02. da 501 a 1.000 ab. 0,00 03. da 1.001 a 2.000 ab. 0,00

Fonte: elaborazione dati Corte dei conti

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5 LA CAPACITÀ DI RISCOSSIONE

La capacità di riscossione delle entrate rappresenta un parametro di verifica dell’efficienza gestionale degli Enti locali, anche perché una cattiva performance in tal senso si riverbera con effetti estremamente negativi sul bilancio in generale e sulla liquidità in particolare. Al riguardo si rileva che il principio della competenza finanziaria potenziata, introdotto con la disciplina dell’armonizzazione di cui al d.lgs. n. 118/2011, stabilisce che l’iscrizione a bilancio della posta contabile viene effettuata in relazione al criterio della scadenza del credito. L’accertamento delle entrate è eseguito nell’esercizio in cui sorge l’obbligazione attiva con imputazione contabile all’esercizio in cui il credito viene a scadenza. Con riferimento alle diverse tipologie di entrata, più frequentemente ricorrenti, la scadenza del credito:  coincide con l’esigibilità del credito per le entrate tributarie. In particolare, le entrate tributarie gestite attraverso ruoli ordinari o liste di carico sono accertate e imputate contabilmente all’esercizio in cui sono emessi il ruolo, l’avviso di liquidazione e le liste di carico, a condizione che la scadenza per la riscossione del tributo sia prevista entro i termini dell’approvazione del rendiconto (nei casi in cui la legge consente espressamente l’emissione di ruoli con scadenza nell’esercizio successivo). Le sanzioni e gli interessi correlati ai ruoli coattivi sono accertati per cassa. Le entrate tributarie riscosse per autoliquidazione dei contribuenti sono accertate sulla base delle riscossioni effettuate entro la chiusura del rendiconto e, comunque, entro la scadenza prevista per l’approvazione dello stesso. Soltanto per le addizionali comunali Irpef (non attivate nella provincia di Trento) è possibile contabilizzare un importo pari all’accertamento effettuato nell’esercizio finanziario del secondo anno precedente quello di riferimento e, comunque, non superiore alla somma incassata nell’anno precedente in c/residui e del secondo anno precedente in c/competenza, riferiti all’anno d’imposta;  coincide con l’esigibilità del credito per le entrate extratributarie. Per quanto riguarda la gestione dei servizi pubblici (es. servizio idrico) le entrate sono accertate sulla base dell’idonea documentazione predisposta dall’ente creditore con imputazione all’esercizio in cui il servizio è reso all’utenza. Tale principio si applica anche nel caso in cui la gestione del servizio sia affidata a terzi. L’accertamento (Punto 3.1 del principio contabile 4/2 Allegato al d.lgs. n. 118/2011) presuppone l’individuazione del soggetto debitore e l’ammontare del credito. In altre parole, non sono ammessi accertamenti effettuati sulla base di valutazioni di stima delle relative entrate, ancorché basate sui gettiti degli anni precedenti;  coincide con l’esercizio finanziario in cui è adottato l’atto amministrativo di impegno relativo al contributo o al finanziamento, nel caso di entrate derivanti da trasferimenti e contributi da altre

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amministrazioni pubbliche in coerenza con l’imputazione dell’impegno da parte dell’ente erogante. A tal fine, l’ordinamento contabile prevede che ogni amministrazione pubblica, che impegna spese a favore di altre amministrazioni pubbliche, ne dia comunicazione ai destinatari in modo tale da assicurare la corrispondenza tra l’imputazione della spesa dell’ente erogatore con l’imputazione degli accertamenti dell’ente finanziato. Sono accertate per l’intero importo del credito anche le entrate di dubbia e difficile esazione per le quali non è certa la completa riscossione, quali le sanzioni amministrative al codice della strada, i proventi derivanti dalla lotta all’evasione. Per tali crediti è effettuato un accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità, vincolando una quota dell’avanzo di amministrazione. La tabella seguente mette a raffronto tra l’anno 2017 e l’anno 2018 la capacità di riscossione totale media dei Comuni distinti per classi di popolazione. Si rileva al riguardo un lieve miglioramento in quanto l’indice passa dal 59,65% al 60,17%. In particolare, si nota in entrambi gli anni, che le Amministrazioni tra i 501 e i 2.000 abitanti e tra i 10.001 e i 20.000 abitanti realizzano percentuali di incasso inferiori alla media generale.

Tabella 7 – Capacità di riscossione totale media per fasce di popolazione

CAPACITÀ DI CAPACITÀ DI RISCOSSIONE RISCOSSIONE FASCIA DI POPOLAZIONE MEDIA TOTALE - MEDIA TOTALE - ANNO 2017 ANNO 2018 01. fino a 500 ab. 59,76% 62,78% 02. da 501 a 1.000 ab. 56,88% 58,50% 03. da 1.001 a 2.000 ab. 58,79% 59,68% 04. da 2.001 a 5.000 ab. 62,83% 59,85% 05. da 5.001 a 10.000 ab. 61,96% 62,71% 06. da 10.001 a 20.000 ab. 54,68% 56,50% 07. da 20.001 a 50.000 ab. 63,11% 66,43% 08. oltre 50.000 ab. 72,61% 67,17% TOTALE 59,65% 60,17%

Fonte: elaborazione dati Corte dei conti da questionari ConTe

Dalla tabella sulla capacità media di riscossione in conto competenza per i primi tre titoli, si rileva un leggerissimo miglioramento in riferimento al titolo I (entrate tributarie) in quanto passa dall’89,81% all’89,97%. Relativamente ai valori disaggregati per dimensioni degli enti, si nota in entrambi gli anni che le Amministrazioni tra i 2.001 e i 20.000 abitanti realizzano percentuali di incasso inferiori alla media generale.

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Anche per il titolo II (trasferimenti) e il titolo III (entrate extratributarie) le percentuali medie totali migliorano. Per il titolo II le percentuali più elevate si rilevano nei Comuni di minore dimensione nel 2017 (47,41%) e nel Comune capoluogo nel 2018 (49,64%). Per quanto riguarda invece il titolo III gli Enti di dimensione maggiore registrano le performance di riscossione migliori in entrambi gli anni (oltre il 77%). Tabella 8 – Capacità di riscossione media per fasce di popolazione CAPACITÀ DI RISCOSSIONE MEDIA - CAPACITÀ DI RISCOSSIONE MEDIA - ANNO 2017 ANNO 2018 FASCIA DI POPOLAZIONE TITOLO 1 TITOLO 2 TITOLO 3 TITOLO 1 TITOLO 2 TITOLO 3

01. fino a 500 ab. 92,61% 47,41% 61,07% 93,86% 48,38% 58,29% 02. da 501 a 1.000 ab. 90,08% 42,84% 57,15% 91,91% 41,14% 54,84% 03. da 1.001 a 2.000 ab. 92,12% 33,30% 66,02% 90,75% 38,70% 67,57% 04. da 2.001 a 5.000 ab. 84,95% 39,93% 56,90% 85,03% 42,52% 60,28% 05. da 5.001 a 10.000 ab. 89,00% 26,81% 69,32% 88,23% 32,75% 68,55% 06. da 10.001 a 20.000 ab. 80,34% 18,98% 58,00% 78,85% 19,54% 56,38% 07. da 20.001 a 50.000 ab. 95,15% 21,93% 77,07% 94,08% 25,73% 71,86% 08. oltre 50.000 ab. 98,69% 45,09% 77,67% 98,51% 49,64% 77,47% TOTALE 89,81% 38,34% 61,48% 89,97% 40,68% 61,61% Fonte: elaborazione dati Corte dei conti da questionari ConTe

Dall’analisi dei questionari inviati su ConTe dagli organi di revisione si rileva che per il titolo I, riguardante le entrate tributarie, le percentuali di riscossione in conto competenza spaziano da una percentuale minima del 46,51% nel 2017 e del 43,06% nel 2018 del Comune di Brentonico a quella massima del 100% in 12 comuni nel 2017 (Bieno, Bresimo, Cis, Croviana, , Nave San Rocco, Porte di Rendena, Pozza di Fassa, Primiero San Martino di Castrozza, Ruffrè Mendola, Sagron Mis e ) e in 15 comuni nel 2018 (Porte Di Rendena, Primiero San Martino Di Castrozza, Bresimo, Sagron Mis, Roverè della Luna, , , Giustino, , , , Spormaggiore, Croviana, Fiavè, Ton). La capacità media di riscossione delle entrate tributarie degli Enti locali trentini è pari all’89,81% degli accertamenti nel 2017 e pari all’89,97% nel 2018. Di seguito si riporta la tabella dei 56 Comuni che presentano nel 2017 in ordine crescente una percentuale di riscossione del titolo I inferiore alla media generale.

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Tabella 9 – Comuni con capacità di riscossione del Titolo 1 inferiore alla media nel 2017

CAPACITÀ DI CAPACITÀ DI COMUNE RISCOSSIONE COMUNE RISCOSSIONE TITOLO 1 TITOLO 1 Brentonico 46,51% Fondo 76,26% 53,21% Carisolo 77,03% Rumo 54,05% Segonzano 77,15% Isera 57,01% Madruzzo 78,84% 57,19% Pinzolo 79,51% 57,91% Arco 79,76% Volano 59,73% 80,83% Ton 61,75% Riva Del Garda 80,92% Luserna 61,88% 81,28% Villa Lagarina 64,03% 81,76% Castel 64,48% San Lorenzo Dorsino 82,70% Ronzo-Chienis 64,83% Lona-Lases 82,94% Trambileno 64,83% 83,50% Nogaredo 65,31% Ala 83,51% Pieve Di Bono-Prezzo 66,03% 83,61% 66,42% 83,90% 67,68% Ledro 83,93% Tenno 68,72% Vallelaghi 84,16% 70,28% Lavarone 84,18% Nago-Torbole 71,14% Giustino 84,60% Folgaria 73,11% Borgo Valsugana 85,25% 73,65% Ossana 85,42% Mori 73,65% Avio 85,57% 73,79% Sant'Orsola Terme 86,87% 73,83% Valfloriana 88,41% Dro 74,91% 88,97% 76,02% Imer 89,44% Cavedine 76,20% Mezzolombardo 89,62% Fonte: elaborazione dati Corte dei conti da questionari ConTe

Nella successiva tabella sono indicati i 56 Comuni che presentano nel 2018 una percentuale di riscossione del titolo I inferiore alla media generale.

31 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Tabella 10 – Comuni con capacità di riscossione del Titolo 1 inferiore alla media nel 2018

CAPACITÀ DI CAPACITÀ DI COMUNE RISCOSSIONE COMUNE RISCOSSIONE TITOLO 1 TITOLO 1

Brentonico 43,06% Tenno 77,95% Ton 55,13% Lavarone 79,04% Isera 57,78% Segonzano 79,24% Trambileno 59,80% Madruzzo 79,78% Pomarolo 60,12% Riva Del Garda 79,90% Volano 60,84% 79,91% Besenello 63,94% Nago-Torbole 80,10% Drena 64,76% Altavalle 81,93% Villa Lagarina 64,80% Vallarsa 81,95% Ronzo-Chienis 64,97% Ledro 82,77% Nogaredo 66,49% Vallelaghi 83,04% Pieve Di Bono-Prezzo 66,61% Storo 83,81% Nomi 67,51% Avio 84,13% Romallo 67,84% Cavareno 84,48% Luserna 68,07% Borgo Valsugana 84,67% Levico Terme 68,70% 85,11% Terragnolo 69,27% Campodenno 85,59% Dro 70,54% Bocenago 86,17% Ala 71,30% San Lorenzo Dorsino 86,40% Folgaria 72,69% Tenna 86,62% Cavedine 72,90% Bondone 86,64% Mori 74,02% Capriana 86,65% Calliano 74,29% Borgo Chiese 87,47% Rumo 74,67% Caderzone Terme 88,17% Caldes 76,75% 88,37% Fondo 76,80% Palu' Del Fersina 88,45% Lona-Lases 77,57% 88,90% Arco 77,79% Contà 89,35% Fonte: elaborazione dati Corte dei conti da questionari ConTe

Per quanto riguarda il titolo II, concernente i trasferimenti correnti, le percentuali di riscossione variano da un minimo dello 0,39% del Comune di Imer, nel 2017, e dello 0,37% del Comune di Spormaggiore, nel 2018, al massimo (100%) dei Comuni di , Porte di Rendena e San Lorenzo Dorsino, nel 2017, e dei Comuni di Porte di Rendena, San Lorenzo Dorsino e Massimeno, nel 2018. La percentuale si attesta in media al 38,34% nel 2017 e al 40,68% nel 2018. Trattandosi in gran parte di trasferimenti correnti dalla Provincia autonoma di Trento, gli stessi sono erogati in base alle effettive esigenze di cassa degli Enti destinatari e ciò per assicurare una direzione unitaria a livello di comparto delle risorse finanziarie da trasferimento al fine di una ottimale gestione della tesoreria provinciale.

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Relativamente alle entrate del titolo III, riferito alle entrate extratributarie, si registrano percentuali di riscossione che variano dal minimo del Comune di Frassilongo (15,69%), nel 2017, e del Comune di Lona Lases (16,96%), nel 2018, al massimo del Comune di Nave San Rocco (100%), nel 2017, e del Comune di Primiero San Martino di Castrozza (99,38%), nel 2018. La media dei Comuni trentini si attesta, nel 2017, alla percentuale del 61,48% e, nel 2018, alla percentuale del 61,61%. In tale titolo trovano imputazione le entrate derivanti dai principali servizi pubblici resi alla collettività quali il servizio idrico integrato, le tariffe per gli asili nido e le entrate di natura patrimoniale (fitti attivi, cessione legname, proventi per la distribuzione degli utili da organismi partecipati, ecc.). Di seguito si riportano le tabelle degli 87 Enti che raggiungono nel 2017 e nel 2018 una percentuale di riscossione del titolo III inferiore alla media complessiva del comparto.

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Tabella 11 – Comuni con capacità di riscossione del Titolo 3 inferiore alla media nel 2017

CAPACITÀ DI CAPACITÀ DI COMUNE RISCOSSIONE COMUNE RISCOSSIONE TITOLO 3 TITOLO 3 Frassilongo 15,69% Folgaria 47,01% Capriana 19,91% Mazzin 47,22% Sfruz 20,64% Sporminore 47,24% Cavedine 23,88% 47,92% Segonzano 24,93% Baselga Di Pine' 48,27% Fai Della Paganella 25,65% Conta' 48,78% Canazei 25,84% Arco 48,99% 26,72% Garniga Terme 49,36% Samone 27,08% Campodenno 49,39% Pozza Di Fassa 27,65% Tenno 49,53% Croviana 32,47% Pinzolo 49,62% Altavalle 33,46% Drena 50,73% 33,90% Spormaggiore 51,07% Ronzo-Chienis 34,70% Trambileno 51,18% Fiave' 35,94% Cavedago 51,83% Sover 36,62% Grigno 51,86% Soraga Di Fassa 36,98% Massimeno 52,24% Luserna 37,36% Fondo 53,48% Brez 38,51% 53,53% Besenello 38,60% 53,65% Bondone 38,60% 53,67% Ospedaletto 38,82% Dro 53,71% 39,76% Pomarolo 54,01% Tre Ville 39,80% Lavis 55,11% Ruffre'-Mendola 40,44% Lavarone 55,33% Brentonico 40,73% 55,50% Vignola-Falesina 41,20% Commezzadura 55,55% Madruzzo 41,86% 55,76% Ville D'Anaunia 42,07% Sanzeno 55,94% Lona-Lases 42,50% Daiano 56,06% Caderzone Terme 42,75% Stenico 56,37% Cimone 42,77% Giustino 57,27% Telve Di Sopra 42,83% Spiazzo 57,36% Mezzana 43,63% Castel Condino 58,01% Dambel 43,83% Telve 58,05% Bedollo 44,36% Livo 58,32% Valfloriana 45,25% Comano Terme 58,82% Civezzano 45,51% Torcegno 58,99% Villa Lagarina 45,53% Cagno' 59,35% 45,99% Zambana 60,12% Nogaredo 46,27% Bocenago 60,21% Ton 46,35% Carisolo 60,39% Roncegno Terme 46,38% Ala 61,37% Vallelaghi 46,55% Fonte: elaborazione dati Corte dei conti da questionari ConTe

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Tabella 12 – Comuni con capacità di riscossione del Titolo 3 inferiore alla media nel 2018

CAPACITÀ DI CAPACITÀ DI COMUNE RISCOSSIONE COMUNE RISCOSSIONE TITOLO 3 TITOLO 3

Lona-Lases 16,96% Livo 48,05% Frassilongo 20,98% Segonzano 48,15% Valfloriana 21,82% Fondo 49,01% Canazei 26,39% Moena 49,34% Caderzone Terme 28,09% Cavedago 49,39% Ronzo-Chienis 29,13% Bondone 49,41% Soraga Di Fassa 29,57% Tre Ville 49,42% 30,87% Sover 50,16% Fai Della Paganella 31,52% Panchia' 50,23% 33,79% Dro 50,54% Vignola-Falesina 33,94% Castel Condino 51,08% Trambileno 36,19% Caldonazzo 51,21% Giovo 36,69% Baselga Di Pine' 51,60% Folgaria 36,77% Caldes 51,80% Garniga Terme 37,63% 51,81% Capriana 37,99% Fierozzo 51,91% Cembra Lisignago 38,62% Altavalle 51,92% Bedollo 39,83% Cagno' 52,18% Roncegno Terme 40,14% Spiazzo 52,35% Croviana 40,34% Bresimo 52,87%

Ospedaletto 40,80% Campodenno 53,05% Nogaredo 41,23% Tesero 53,22% Ville D'Anaunia 41,70% Pomarolo 53,58% Fornace 41,82% Sanzeno 54,13% Torcegno 41,83% Grigno 54,28% Sfruz 42,38% Calceranica Al Lago 54,46% Brentonico 42,60% Ledro 54,68% Spormaggiore 42,67% Samone 54,69% Campitello Di Fassa 43,02% Castel Ivano 55,21% Tenna 43,22% Altopiano Della Vigolana 56,33% -Don 43,33% Telve Di Sopra 56,76% Brez 43,64% Terragnolo 56,94% Besenello 43,70% Rabbi 57,32% Ruffre'-Mendola 44,20% Romallo 58,05% Madruzzo 44,28% Tenno 58,06% Cimone 44,58% Castelnuovo 58,23% Mazzin 45,06% Telve 58,46% Cavedine 45,42% Cloz 60,00% Mezzana 45,43% 60,55% Lavarone 45,52% Pinzolo 60,57% Villa Lagarina 46,30% 61,09% Vallelaghi 47,04% Sarnonico 61,36% Arco 47,44% Avio 61,40% Sporminore 47,46%

Fonte: elaborazione dati Corte dei conti da questionari ConTe

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Con riguardo alle ridotte percentuali di riscossione del titolo III, gli Enti hanno riferito che ciò deriva dal fatto che il servizio idrico integrato richiede la lettura dei consumi, operazione che avviene a fine anno con conseguente slittamento dell’emissione della fatturazione nell’esercizio successivo. Anche per la cessione del legname la fatturazione, a seguito della misurazione del materiale prelevato, viene emessa nell’esercizio successivo a quello di stipulazione del contratto. Il Collegio, nelle deliberazioni adottate, ha sottolineato la necessità che i Comuni rispettino il principio della competenza finanziaria potenziata per la rilevazione degli accertamenti sulla scorta della effettiva esigibilità dell’obbligazione. Anche per il servizio idrico integrato l’imputazione dell’accertamento all’esercizio a cui si riferisce il consumo è possibile se l’Ente ha predisposto l’idonea documentazione (individuazione dei debitori ed ammontare del credito) entro la fine dell’esercizio e purché la successiva fatturazione e scadenza per il pagamento siano fissate entro il termine di approvazione del rendiconto. In ogni caso le entrate correttamente accertate richiedono da parte dell’Ente una costante e puntuale attività di promozione della riscossione, anche con modalità coattive, se necessario, al fine di evitare di incorrere in eventuali decadenze o prescrizioni, che possono pregiudicare l’effettivo incasso del credito.

Dalla relazione sulla gestione finanziaria degli enti locali – esercizi 2018-2019 (cfr. delibera n. 7/SEZAUT/2020/FRG) si rileva a livello nazionale una percentuale di realizzazione delle entrate correnti del 75,13%. I Comuni della provincia di Trento si fermano alla percentuale del 63,61%. Disaggregando i dati per singolo titolo si rileva il seguente quadro di raffronto:

Tabella 13 – Capacità di riscossione locale e nazionale dei primi tre titoli

% RISCOSSIONE % RISCOSSIONE DESCRIZIONE NAZIONALE COMUNI TRENTINI Titoli I 77,81% 89,97% Titolo II 78,56% 40,68% Titolo III 65,11% 61,61%

Fonte: Relazione delibera n. 7/SEZAUT/2020/FRG

Dal dettaglio delle riscossioni per titolo si evince una miglior performance degli enti trentini sul titolo I (entrate tributarie), mentre inferiori risultano quelle riferite al titolo II (trasferimenti correnti), che però dipendono dalla gestione dei trasferimenti provinciali, e quelle del titolo III (entrate extra-tributarie).

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6 IL CONTRASTO ALL’EVASIONE TRIBUTARIA

Particolare importanza riveste la capacità di incasso dei Comuni nell’ambito delle attività di contrasto all’evasione tributaria. Nel corso dell’anno 2018 i Comuni trentini hanno accertato la somma totale di euro 19.082.977. Rispetto al totale degli accertamenti del titolo I (entrate tributarie), pari ad euro 250.143.934, l’importo da evasione contabilizzato dagli Enti è pari al 7,63% (10,10% nel 2017); l’importo effettivamente incassato nel corso dell’anno è stato di euro 12.172.712, che corrisponde alla percentuale del 63,79% dell’accertato (era del 70,20% nel 2017). Il confronto delle due annualità evidenzia una riduzione sia della percentuale di accertamenti da evasione tributaria rispetto al totale delle entrate del titolo I (2,5 punti in meno), sia una minore percentuale di riscossione degli accertamenti da evasione (oltre 6 punti di riduzione). La tabella seguente mostra il dettaglio per fasce di popolazione ed il confronto con le percentuali relative all’esercizio 2017:

Tabella 14 – Accertamenti e incassi da contrasto all’evasione tributaria per fasce di popolazione

ACCERTAMENTI DA % ACCERTAM. % ACCERTAM. ENTRATE ACCERTAMENTI INCASSI DA % INCASSO % INCASSO FASCIA DI POPOLAZIONE EVASIONE EVASIONE TRIBUTARIE - TITOLO DA EVASIONE (b) EVASIONE (c) 2018 (c/b*100) 2017 2018 (b/a*100) 2017 1 (a) 01. fino a 500 ab. 4.420.923 193.139 114.449 4,37% 59,26% 10,24% 79,48% 02. da 501 a 1.000 ab. 19.128.165 1.209.211 866.014 6,32% 71,62% 4,35% 77,08% 03. da 1.001 a 2.000 ab. 39.643.534 2.865.394 2.004.758 7,23% 69,96% 5,36% 68,92% 04. da 2.001 a 5.000 ab. 64.129.379 3.871.099 2.418.846 6,04% 62,48% 20,25% 73,98% 05. da 5.001 a 10.000 ab. 44.169.436 3.879.949 1.863.959 8,78% 48,04% 6,52% 57,19% 06. da 10.001 a 20.000 ab. 21.651.792 2.473.820 1.224.098 11,43% 49,48% 9,85% 39,92% 07. da 20.001 a 50.000 ab. 16.990.812 1.877.166 973.487 11,05% 51,86% 6,48% 36,31% 08. oltre 50.000 ab. 40.009.894 2.713.197 2.707.102 6,78% 99,78% 6,60% 99,55% TOTALE 250.143.934 19.082.977 12.172.712 7,63% 63,79% 10,10% 70,20% Fonte: elaborazione dati Corte dei conti da questionari ConTe

In merito si rileva che la tempestiva e costante attività di controllo dei versamenti effettuati dai contribuenti per i tributi in autoliquidazione rappresenta per il Comune un obbligo imprescindibile. Ciò in quanto più ridotta è la tempistica tra il periodo di imposta considerato e l’atto di accertamento notificato al contribuente, maggiore è l’efficacia dell’azione di recupero, anche al fine di evitare il rischio di incorrere negli istituti della decadenza o della prescrizione che pregiudicherebbero alla radice la possibilità per l’Ente di recuperare il mancato versamento d’imposta. Inoltre, pur considerando che gli accertamenti possono essere emessi nella parte finale dell’anno, un basso grado di realizzo determina la formazione di residui attivi che, con il passare degli anni, rischiano di divenire difficilmente esigibili, con la inevitabile conseguenza sull’attendibilità del risultato di gestione. La Sezione ha evidenziato che il potenziamento delle azioni di recupero dell’evasione tributaria e il miglioramento della capacità di accertamento e riscossione delle imposte comunali influiscono in

37 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

misura significativa sul bilancio dell’Ente con effetti diretti sulla liquidità e, conseguentemente, sulla capacità dell’Ente di evadere puntualmente le proprie obbligazioni. Di seguito si riporta la tabella di dettaglio dei risultati delle iniziative di contrasto all’evasione tributaria, nonché la percentuale degli accertamenti rispetto al totale delle entrate del titolo I iscritte a bilancio (entrate tributarie). Si rileva che 20 Comuni non hanno accertato alcun importo per attività di contrasto all’evasione tributaria, mentre gli Enti che registrano un incasso inferiore alla percentuale media del 63,79%22 sono pari a 89.

Tabella 15 – Comuni con incasso da contrasto all’evasione tributaria minore della media

ACCERTAMENTI % INCASSI DA DA ENTRATE ACCERTAMENTI ACCERTAM. % INCASSO COMUNE EVASIONE TRIBUTARIE - DA EVASIONE (b) EVASIONE (c/b*100) (c) TITOLO 1 (a) (b/a*100) 438.120 0 0 0,00% 0,00% Bedollo 414.637 0 0 0,00% 0,00% Bleggio Superiore 402.879 0 3.598 0,00% 0,00% Bresimo 51.704 0 0 0,00% 0,00% Brez 275.226 1.000 0 0,36% 0,00% Caldes 266.519 0 0 0,00% 0,00% Capriana 139.359 3.155 0 2,26% 0,00% Carisolo 1.246.337 0 0 0,00% 0,00% Castello-Molina Di Fiemme 977.675 10.615 0 1,09% 0,00% Cinte Tesino 213.461 0 0 0,00% 0,00% Cis 70.702 0 0 0,00% 0,00% Cloz 257.088 0 0 0,00% 0,00% Croviana 262.499 0 0 0,00% 0,00% Dambel 100.968 2.638 0 2,61% 0,00% Fiave' 339.653 0 0 0,00% 0,00% Imer 348.137 5.817 0 1,67% 0,00% Pieve Di Bono-Prezzo 596.502 90.000 0 15,09% 0,00% Revo' 281.736 0 0 0,00% 0,00% Rumo 378.777 0 0 0,00% 0,00% Sagron Mis 82.352 0 0 0,00% 0,00% Sfruz 212.325 0 0 0,00% 0,00% Sover 235.142 0 0 0,00% 0,00% Spiazzo 1.046.465 0 0 0,00% 0,00% Spormaggiore 295.823 0 0 0,00% 0,00% Terzolas 201.101 0 0 0,00% 0,00% Ton 283.566 0 0 0,00% 0,00% 270.825 6.159 84 2,27% 0,00% Conta' 410.730 9.045 344 2,20% 3,80% 3.326.674 329.105 17.847 9,89% 5,42% Ospedaletto 158.435 8.049 467 5,08% 5,80% Sanzeno 298.363 9.933 624 3,33% 6,28%

22 Per il calcolo della media, i comuni che hanno accertamenti pari a zero sono stati considerati con una percentuale di incasso pari allo 0,00%.

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ACCERTAMENTI % INCASSI DA DA ENTRATE ACCERTAMENTI ACCERTAM. % INCASSO COMUNE EVASIONE TRIBUTARIE - DA EVASIONE (b) EVASIONE (c/b*100) (c) TITOLO 1 (a) (b/a*100) Faedo 231.161 15.489 1.258 6,70% 8,12% Massimeno 151.465 5.151 468 3,40% 9,09% Cagno' 80.948 3.496 351 4,32% 10,04% Drena 187.865 6.686 686 3,56% 10,25% Castello Tesino 867.356 61.198 6.665 7,06% 10,89% Fierozzo 120.210 6.339 712 5,27% 11,23% Amblar-Don 301.314 7.360 831 2,44% 11,29% Caderzone Terme 577.153 70.442 7.965 12,21% 11,31% Madruzzo 1.435.495 119.764 14.878 8,34% 12,42% Borgo Valsugana 2.296.885 163.915 26.583 7,14% 16,22% Mezzolombardo 2.692.063 204.076 36.128 7,58% 17,70% Cavedine 1.273.126 201.022 37.293 15,79% 18,55% Tenna 367.720 45.729 9.465 12,44% 20,70% Levico Terme 4.150.321 107.309 22.445 2,59% 20,92% Altavalle 496.629 9.809 2.159 1,98% 22,01% Cavareno 826.101 144.632 32.607 17,51% 22,54% Lavarone 2.040.894 203.553 46.046 9,97% 22,62% Baselga Di Pine' 1.820.134 89.754 21.312 4,93% 23,74% Bieno 196.480 5.533 1.354 2,82% 24,48% Castel Ivano 864.919 68.211 17.337 7,89% 25,42% Ville D'Anaunia 1.502.011 76.997 20.196 5,13% 26,23% Nomi 542.375 14.505 4.177 2,67% 28,80% Pergine Valsugana 4.298.507 173.065 50.955 4,03% 29,44% Palu' Del Fersina 72.589 12.000 3.619 16,53% 30,16% Caldonazzo 904.668 53.839 17.470 5,95% 32,45% Daiano 335.691 41.880 13.933 12,48% 33,27% 2.755.551 27.396 9.134 0,99% 33,34% Mori 3.369.106 398.982 134.831 11,84% 33,79% Samone 112.194 2.886 985 2,57% 34,12% Folgaria 4.940.384 204.618 76.789 4,14% 37,53% Fornace 456.624 17.163 6.677 3,76% 38,90% 1.437.456 175.153 69.063 12,18% 39,43% Pellizzano 426.159 38.614 15.662 9,06% 40,56% Roncegno Terme 728.186 93.078 38.371 12,78% 41,22% Torcegno 198.330 17.126 7.131 8,64% 41,64% Calceranica Al Lago 505.536 28.762 11.998 5,69% 41,72% Ledro 3.729.020 202.818 88.521 5,44% 43,65% Bocenago 460.471 64.097 28.749 13,92% 44,85% Ala 4.916.403 1.439.910 652.786 29,29% 45,34% Riva Del Garda 12.017.193 1.198.769 554.449 9,98% 46,25% Tenno 984.082 131.158 61.832 13,33% 47,14% Isera 986.322 54.333 26.274 5,51% 48,36% Ziano Di Fiemme 913.180 9.283 4.525 1,02% 48,75% Campodenno 502.751 106.448 52.815 21,17% 49,62% Ronchi Valsugana 114.186 5.226 2.626 4,58% 50,25% Cembra Lisignago 592.002 5.000 2.524 0,84% 50,48% Tione Di Trento 1.425.169 31.791 16.222 2,23% 51,03%

39 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

ACCERTAMENTI % INCASSI DA DA ENTRATE ACCERTAMENTI ACCERTAM. % INCASSO COMUNE EVASIONE TRIBUTARIE - DA EVASIONE (b) EVASIONE (c/b*100) (c) TITOLO 1 (a) (b/a*100) Arco 9.634.599 1.275.051 669.648 13,23% 52,52% Nago-Torbole 2.319.725 797.720 424.399 34,39% 53,20% Varena 460.571 57.648 30.871 12,52% 53,55% Mezzocorona 2.358.912 163.803 87.850 6,94% 53,63% Male' 1.117.489 34.733 18.673 3,11% 53,76% Rovereto 12.692.305 1.704.101 922.532 13,43% 54,14% Ruffre'-Mendola 524.670 13.828 7.512 2,64% 54,32% Vallarsa 844.057 106.473 59.057 12,61% 55,47% Dro 1.673.425 97.975 54.424 5,85% 55,55% Borgo Chiese 1.078.691 141.321 83.996 13,10% 59,44% Tesero 1.472.223 13.000 8.016 0,88% 61,66%

Fonte: elaborazione dati Corte dei conti da questionari ConTe

Oltre un quarto dei Comuni (49 su 176), inoltre, registra una percentuale di incasso degli accertamenti per evasione tributaria pari al 100% (nel 2017 era di oltre un terzo: 63 su 177). A tal riguardo, sotto il profilo contabile è utile ribadire che le entrate, conseguenti all’emissione di ruoli ordinari, liste di carico, avvisi di liquidazione, sono accertate e imputate all’esercizio in cui sono emessi il ruolo, l’avviso di liquidazione e di accertamento e la lista di carico, a condizione che la scadenza per la riscossione del tributo sia prevista entro i termini dell’approvazione del rendiconto. Per tali entrate è necessario effettuare l’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità secondo le modalità di determinazione indicate dall’esempio n. 5 dell’Allegato 4/2 dei principi contabili di cui al d.lgs. n. 118/2011. Per gli enti soggetti alla tenuta della contabilità economico-patrimoniale l’importo di tali crediti, indicato nello stato patrimoniale, è al netto del relativo fondo svalutazione crediti. L’accertamento secondo il principio di cassa è indicato dal punto 3.7.1 dell’Allegato 4/2 del d.lgs. n. 118/2011 per le entrate per le quali è già stato emesso il ruolo, ma che a suo tempo non erano state accertate, ritenendo opportuno, per ragioni di prudenza, procedere all’accertamento per cassa fino al loro esaurimento. In conclusione, sul punto, la Sezione, pur considerando che gli accertamenti possono essere emessi nella parte finale dell’anno, evidenzia che il basso grado di realizzo determina la formazione di cospicue somme a residuo attivo che, con il passare degli anni, rischiano di divenire difficilmente esigibili, con le inevitabili conseguenze sull’attendibilità del risultato di gestione (cfr. Sezione regionale di controllo per il Veneto, deliberazione n. 105/2017/PRSP).

40 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

7 LA GESTIONE DI COMPETENZA

Con l’applicazione della disciplina di armonizzazione di cui al d.lgs. n. 118/2011, il conto del bilancio si articola in 8 titoli per le entrate e in 6 titoli per le spese. I dati complessivi di entrata e di spesa dei Comuni trentini sono rappresentati nelle seguenti tabelle riassuntive:

Tabella 16 – Entrate e spese di competenza 2018

ACCERTAMENTI ACCERTAMENTI VARIAZIO ENTRATE COMP. 2017 COMP. 2018 NE %

Entrate tributarie (tit. 1) 250.995.359 250.143.934 -0,34% Trasferimenti (tit. 2) 251.427.877 265.365.880 5,54% Entrate extratributarie (tit. 3) 245.319.731 254.435.981 3,72% Entrate in c/capitale (tit. 4) 248.441.466 273.035.573 9,90% Riduzione attività finanz. (tit. 5) 368.267 705.460 91,56% Accensione di prestiti (tit. 6) 248.300 711.447 186,53% Anticipazioni tesoreria (tit. 7) 23.841.833 11.783.821 -50,58% Entrate per c/terzi (tit. 9) 214.628.967 178.594.190 -16,79% Totale 1.235.271.800 1.234.776.287 -0,04%

IMPEGNI COMP. IMPEGNI COMP. VARIAZIO SPESE 2017 2018 NE %

Spese correnti (tit. 1) 671.637.204 680.795.428 1,36% Spese in c/capitale (tit. 2) 298.254.954 324.946.558 8,95% Incremento attività finanz. (tit. 3) 126.105 5.112.951 3954,51% Rimborso di prestiti (tit. 4) 6.149.313 19.158.691 211,56% Chiusura anticip. tesoreria (tit. 5) 23.841.788 11.783.821 -50,57% Uscite per c/terzi (tit. 7) 214.532.660 178.595.746 -16,75% Totale 1.214.542.025 1.220.393.195 0,48% Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

I valori finali indicano entrate correnti per 769 milioni di euro (erano 748 milioni nell’anno 2017), alle quali concorrono in parti quasi equivalenti i primi tre titoli di entrata. Le spese correnti sono pari a 681 milioni di euro (erano 672 milioni nell’anno 2017) e la differenza tra entrate e spese correnti è pari a 88 milioni di euro in crescita di 12 milioni di euro rispetto all’anno precedente. Le spese in conto capitale ammontano ad un totale di 325 milioni di euro (erano 298 milioni nel 2017) a fronte di entrate per 273 milioni (erano 248 milioni nel 2017)23. Nel corso del 2018 i Comuni trentini hanno contratto nuovi debiti per 711 mila euro a fronte di 12 milioni di euro di rimborsi, dato, quest’ultimo, in sensibile incremento

23 La differenza di 52 milioni di euro è stata finanziata dall’utilizzo dell’avanzo di amministrazione dell’anno precedente.

41 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

rispetto all’anno 201724. Relativamente alle attività finanziarie si rileva l’incremento della spesa principalmente per le operazioni di acquisizione di quote societarie effettuate dal Comune di Molveno25 e dal Comune di Arco26. Positiva risulta l’evoluzione del dato inerente alle anticipazioni di cassa per le quali si è registrata una sensibile riduzione rispetto all’anno 2017 degli importi impegnati e conseguentemente accertati nel corso dell’esercizio (-51%). Come per l’anno precedente anche nel 2018 si è avuto un disallineamento tra le entrate e le spese relative alle partite di giro, se pur per un importo molto più contenuto, passando dagli oltre 96 mila euro del 2017 a 1.556,00 euro. Le somme in squadratura hanno inciso sui risultati finali degli Enti interessati27con riferimento al risultato di gestione e all’avanzo di amministrazione. Nel successivo grafico 2 viene rappresentata l’incidenza percentuale delle entrate e delle uscite per titoli, mentre il grafico 3 declina tale composizione suddividendo i Comuni trentini sulla base delle fasce di popolazione. Tale rappresentazione evidenzia come i Comuni appartenenti alla sesta fascia28 siano quelli che registrano una maggiore incidenza delle entrate afferenti al titolo 1 rispetto al totale, mentre appartengono rispettivamente alla settima29 e all’ottava30 fascia i Comuni con la maggiore incidenza dell’entrate afferenti al titolo 2 e 9. Se l’incidenza delle entrate afferenti al titolo 3 è più o meno analoga in ogni fascia, a diminuire con l’aumentare delle dimensioni dell’ente è l’incidenza delle entrate del titolo 4 (entrate in conto capitale). Analogo trend riguarda l’incidenza delle spese correnti (titolo 1) e in conto capitale (titolo 2): all’aumentare delle dimensioni dell’ente si assiste al progressivo decremento dell’incidenza delle spese in conto capitale e al contestuale aumento dell’incidenza di quelle correnti.

24 L’incremento è principalmente dovuto alla contabilizzazione delle quote di rimborso alla P.A.T. ai sensi della deliberazione della Giunta provinciale n. 1035/2016 per il recupero delle somme anticipate ai Comuni e destinate all'estinzione anticipata dei mutui di cui all'articolo 22 della legge provinciale 30 dicembre 2014, n. 14. 25 Acquisizione di quote di capitale a Set Distribuzione Spa a fronte della cessione delle attività dì distribuzione energia elettrica e proprietà delle reti (deliberazione del Consiglio comunale n. 47 di data 10 dicembre 2018). 26 Incremento della partecipazione in Alto Garda Servizi Spa a fronte della cessione in permuta, con conguaglio, della rete e altre infrastrutture del gas metano – deliberazione del Consiglio comunale n. 29 di data 23 aprile 2018. 27 Cavedago, Cavizzana, Denno, , Nave San Rocco, Palù del Fersina, Rabbi, Ronzone, Tione di Trento. 28 Popolazione compresa fra i 10.001 e i 20.000 abitanti. 29 Popolazione compresa fra i 20.001 e i 50.000 abitanti. 30 Popolazione oltre i 50.000 abitanti.

42 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Grafico 2 – Ripartizione percentuale entrate e spese di competenza 2018

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

43 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Grafico 3 – Entrate e spese di competenza per fasce

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

Analizzando le entrate e le spese totali pro-capite, esclusi i titoli delle anticipazioni di tesoreria e delle partite di giro (grafico 4), si rilevano valori progressivamente decrescenti a partire dai Comuni più piccoli verso quelli di maggiori dimensioni, con qualche leggera oscillazione sulle ultime 3 fasce. Significativo rilevare la notevole differenza tra la spesa pro-capite media dei Comuni della prima

44 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

fascia31, pari a 3.042 euro, rispetto a quella dei Comuni della quinta fascia32 pari a 1.539 euro (sostanzialmente la metà).

Grafico 4 – Entrate e spese pro-capite 2018

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

I grafici 5 e 6 mostrano come i dati si sono evoluti rispetto all’esercizio 2017, evidenziando con riferimento alla spesa pro-capite un incremento in ogni fascia eccetto la prima.

Grafico 5 – Entrate pro-capite confronto 2017-2018

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

31 Popolazione inferiore ai 500 abitanti. 32 Popolazione compresa tra i 5.001 e 10.000 abitanti.

45 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Grafico 6 – Spese pro-capite confronto 2017-2018

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

7.1 Entrate e spese correnti La gestione corrente, comprensiva del titolo 4 riguardante il rimborso di prestiti, chiude, analogamente al 2017, con un saldo positivo di circa 70 milioni di euro in virtù di un totale di entrate di 770 milioni di euro (erano 748 milioni nel 2017) e un totale di spese di 700 milioni di euro (erano 678 milioni nel 2017)

Si evidenzia che per i Comuni di Isera, Malosco, Nave San Rocco, Revò, Sagron Mis, Samone, Sfruz, Telve di Sopra, Tione di Trento, Torcegno e Valfloriana si rileva un grado di copertura della spesa corrente inferiore al 100%.

Tabella 17 – Entrate e spese correnti per classi di abitanti

01. fino a 500 02. da 501 a 03. da 1.001 a 04. da 2.001 a 05. da 5.001 a 06. da 10.001 a 07. da 20.001 a 08. oltre 50.000 PARTE CORRENTE TOTALE ab. 1.000 ab. 2.000 ab. 5.000 ab. 10.000 ab. 20.000 ab. 50.000 ab. ab.

Entrate tributarie (tit. 1) 4.420.923 19.128.165 39.643.534 64.129.379 44.169.436 21.651.792 16.990.812 40.009.894 250.143.934 Trasferimenti (tit. 2) 4.935.426 14.167.574 30.454.285 41.914.254 32.730.220 13.781.034 38.640.477 88.742.609 265.365.880 Entrate extratributarie (tit. 3) 5.467.858 20.795.631 51.900.290 62.878.439 35.049.334 11.206.154 22.996.861 44.141.413 254.435.981 Tot. entrate correnti 14.824.207 54.091.370 121.998.109 168.922.072 111.948.991 46.638.980 78.628.150 172.893.916 769.945.795 Spese correnti (tit. 1) 12.975.016 44.995.591 99.320.935 152.381.483 96.089.619 39.938.209 73.496.097 161.598.478 680.795.428 Rimborso di prestiti (tit. 4) 583.413 2.197.522 3.199.714 5.682.411 1.826.279 63.947 1.361.896 4.243.509 19.158.691 Tot. spese correnti 13.558.429 47.193.113 102.520.649 158.063.894 97.915.898 40.002.156 74.857.993 165.841.987 699.954.118 SALDO PARTE CORRENTE 1.265.778 6.898.257 19.477.461 10.858.178 14.033.093 6.636.824 3.770.157 7.051.929 69.991.677 Fonte: elaborazione dati Corte dei conti da dati BDAP

Analizzando i dati per fasce di popolazione si nota che le entrate e le spese pro-capite registrano i livelli maggiori nei Comuni di minore dimensione con un andamento decrescente fino alla quinta fascia33 per poi riprendere un trend in espansione.

33 Popolazione compresa tra i 5.000 e 10.000 abitanti.

46 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Il differenziale tra entrate e spese correnti pro-capite assume il valore più alto (272) nei Comuni appartenenti alla terza fascia e quello più basso (60) nei Comuni dell’ottava fascia.

Grafico 7 – Entrate e spese correnti pro-capite per classi di abitanti

o

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

Nella successiva tabella vengono proposti i seguenti indici medi sulle entrate per classi demografiche dei Comuni:

- la disponibilità di risorse: l’indicatore definisce le entrate correnti per abitante. Essendo depurato dagli effetti legati alla dimensione demografica, ed essendo raggruppato per le diverse fasce di dimensione dei Comuni, assicura un confronto omogeneo tra gli enti. La formula di calcolo è data dal rapporto tra le entrate correnti34 e la popolazione. Analogamente al 2017 i Comuni che registrano il valore medio più elevato sono quelli appartenenti alla prima fascia mentre appartengono alla settima quelli con il valore medio più basso. L’Ente con la minor disponibilità di risorse registra un valore pari a 503,53 euro pro-capite35, mentre quello con la maggiore disponibilità raggiunge l’importo di 7.097,98 euro pro-capite36; - la pressione tributaria: l’indicatore definisce il prelievo fiscale per abitante ed esprime, pertanto, il contributo dei cittadini per i servizi forniti dall’Ente. Essendo anche questo dato depurato degli effetti legati alla dimensione demografica ed essendo raggruppato per le diverse fasce di dimensione dei Comuni, garantisce un confronto omogeneo tra gli Enti. La formula di

34 Titoli 1, 2 e 3 delle entrate. 35 Comune di Nave San Rocco. 36 Comune di Andalo.

47 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

calcolo è data dal rapporto tra le entrate tributarie37 e la popolazione. Tale indicatore evidenzia che i Comuni con la maggiore pressione fiscale sono quelli appartenenti alla sesta fascia, mentre quelli con la minore incidenza tributaria sono gli Enti della settima fascia. Il Comune con il maggior prelievo fiscale registra un importo di 2.970,01 euro per abitante38, mentre l’Ente con il valore più basso presenta un dato di 123,81 euro39; - l’autonomia finanziaria: l’indicatore definisce l’incidenza delle entrate proprie sul totale delle entrate correnti ed esprime la capacità di autofinanziamento degli Enti. La formula di calcolo è data dal rapporto tra la somma di entrate tributarie e entrate extratributarie40 e le entrate correnti. Si rileva che i Comuni delle fasce intermedie sono quelli con la più elevata capacità di autofinanziamento, mentre gli Enti di maggiori dimensioni vedono le maggiori entrate da trasferimento. Il Comune con l’indice più alto raggiunge il valore del 99,64%41, mentre quello con il dato più basso è fermo al 40,75%42.

Tabella 18 – Indici entrate correnti per classi di abitanti

DISPONIBILITÀ DI PRELIEVO FISCALE AUTONOMIA FASCIA DI RISORSE MEDIA MEDIO FINANZIARIA MEDIA POPOLAZIONE 2017 2018 2017 2018 2017 2018 01. fino a 500 ab. 1.929,86 1.991,60 552,47 554,99 67,44% 65,36% 02. da 501 a 1.000 ab. 1.597,54 1.683,89 582,13 590,74 72,06% 69,99% 03. da 1.001 a 2.000 ab. 1.588,81 1.712,17 564,84 560,41 72,55% 69,54% 04. da 2.001 a 5.000 ab. 1.389,15 1.433,70 538,69 538,51 71,47% 70,59% 05. da 5.001 a 10.000 ab. 1.211,67 1.203,29 492,26 475,69 71,18% 69,99% 06. da 10.001 a 20.000 ab. 1.338,05 1.330,81 615,52 617,84 70,19% 70,41% 07. da 20.001 a 50.000 ab. 1.169,34 1.193,86 256,84 259,86 49,64% 50,20% 08. oltre 50.000 ab. 1.455,52 1.465,24 349,32 339,08 49,03% 48,67% TOTALE 1.557,21 1.630,97 552,24 551,76 70,98% 69,02% Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

In relazione all’andamento della spesa corrente (limitatamente al titolo 1) nella tabella 19 viene illustrata la distribuzione della spesa tra le diverse fasce di Comuni. La spesa pro-capite più elevata si registra nei Comuni appartenenti alla prima fascia mentre la più bassa tra gli Enti della quinta fascia. Per tutte le fasce, con l’eccezione dell’ottava, si è registrato un incremento della spesa rispetto al 2017, la crescita più significativa si è avuta nella quinta fascia.

37 Titolo 1 delle entrate. 38 Comune di Pinzolo. 39 Comune di Zambana. 40 Titoli 1 e 3 delle entrate. 41 Comune di Folgaria. 42 Comune di Revò.

48 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

La spesa pro-capite corrente 2018 dei Comuni trentini è pari a 1.260,9; il confronto con quella nazionale di euro 93543 evidenzia uno scostamento assoluto di euro 325,90, pari al 34,85%.

Tabella 19 – Spesa corrente per classi di abitanti

SPESA CORRENTE FASCIA DI VARIAZ. PRO- PRO- POPOLAZIONE 2017 2018 % 2018 SU CAPITE CAPITE 2017 2017 2018 01. fino a 500 ab. 12.475.219 12.975.016 4,01% 1.552,6 1.624,5 02. da 501 a 1.000 ab. 44.029.326 44.995.591 2,19% 1.380,5 1.414,3 03. da 1.001 a 2.000 ab. 98.291.740 99.320.935 1,05% 1.346,4 1.388,8 04. da 2.001 a 5.000 ab. 150.653.052 152.381.483 1,15% 1.222,8 1.275,0 05. da 5.001 a 10.000 ab. 90.821.884 96.089.619 5,80% 1.015,3 1.013,6 06. da 10.001 a 20.000 ab. 38.665.781 39.938.209 3,29% 1.111,8 1.138,3 07. da 20.001 a 50.000 ab. 69.852.187 73.496.097 5,22% 1.148,0 1.200,7 08. oltre 50.000 ab. 166.848.015 161.598.478 -3,15% 1.421,0 1.369,5 TOTALE 671.637.204 680.795.428 1,36% 1.247,0 1.260,9

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

Grafico 8 - Spesa corrente pro-capite per classi di abitanti

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

Con riferimento alla spesa per il personale la stessa si è assestata su un valore complessivo di 219 milioni di euro con un decremento, rispetto all’anno precedente, del 1,78% e su un valore pro-capite generale di 406,5 euro. Nell’ambito delle diverse fasce si nota un decremento rispetto al 2017 in ognuna di esse, eccezion fatta per la quinta fascia dove invece si è avuto un incremento del 3,31%.

43 Pag. 147 della Relazione sulla gestione finanziaria degli enti locali – Delibera n. 7/SEZAUT/2020/FRG.

49 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

L’indice di rigidità della spesa per l’anno 2018 (l’indicatore fornisce il rapporto tra la spesa del personale e il totale delle spese correnti) è nel complesso pari al 32,24% (era 33,27% nel 2017). L’incidenza maggiore della spesa per il personale si registra, in media, nel Comune appartenente all’ottava fascia (37,04%), mentre quella minore negli Enti appartenenti alla fascia fino a 500 abitanti (28,99%). Sulle risultanze di tale indicatore incidono i modelli organizzativi adottati dagli Enti per la gestione dei servizi pubblici (se assicurati con personale proprio o attraverso soggetti esterni) e le modalità con cui sono contabilizzate le spese per i servizi in gestione associata. Si rilevano 29 Enti che registrano una elevata rigidità della spesa in quanto presentano un’incidenza dei costi di personale superiore al 40% della spesa corrente, con il valore massimo rilevato per il Comune di Caldes, pari al 51,27%. All’opposto, il Comune con la minor incidenza di tale tipologia di spesa è Cagnò con una percentuale del 9,97%.

Tabella 20 – Spesa per il personale per classi di abitanti

SPESA PER IL PERSONALE INDICE INDICE FASCIA DI VARIAZ. PRO- PRO- DI DI POPOLAZIONE 2017 2018 % 2018 SU CAPITE CAPITE RIGIDITÀ RIGIDITÀ 2017 2017 2018 2017 2018 01. fino a 500 ab. 3.850.901 3.761.913 -2,31% 479,3 471,0 30,87% 28,99% 02. da 501 a 1.000 ab. 14.032.819 13.796.289 -1,69% 440,0 433,6 31,87% 30,66% 03. da 1.001 a 2.000 ab. 30.038.973 29.196.501 -2,80% 411,5 408,3 30,56% 29,40% 04. da 2.001 a 5.000 ab. 45.410.515 44.317.596 -2,41% 368,6 370,8 30,14% 29,08% 05. da 5.001 a 10.000 ab. 31.178.162 32.209.280 3,31% 348,5 339,8 34,33% 33,52% 06. da 10.001 a 20.000 ab. 12.609.160 12.499.122 -0,87% 362,6 356,2 32,61% 31,30% 07. da 20.001 a 50.000 ab. 24.548.058 23.858.469 -2,81% 403,5 389,8 35,14% 32,46% 08. oltre 50.000 ab. 61.799.298 59.851.199 -3,15% 526,3 507,2 37,04% 37,04% TOTALE 223.467.886 219.490.368 -1,78% 414,9 406,5 33,27% 32,24% Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

50 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Grafico 9 – Spesa per il personale pro-capite per classi di abitanti

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

7.2 Entrate e spese in conto capitale In totale le risorse di parte capitale accertate44 nel corso del 2018 dai Comuni della provincia di Trento sono state pari a 274 milioni di euro (erano 249 milioni nel 2017), di cui 273 relative ad entrate da contributi in conto investimenti. Le spese complessivamente impegnate45 sono state pari a 330 milioni di euro per uno sbilancio sulla parte delle uscite di 56 milioni di euro.

Tabella 21 – Entrate e spese in conto capitale per classi di abitanti

01. fino a 500 02. da 501 a 03. da 1.001 a 04. da 2.001 a 05. da 5.001 a 06. da 10.001 a 07. da 20.001 a 08. oltre 50.000 PARTE C/CAPITALE TOTALE ab. 1.000 ab. 2.000 ab. 5.000 ab. 10.000 ab. 20.000 ab. 50.000 ab. ab.

Entrate in c/capitale (tit. 4) 8.761.694 26.459.611 58.983.884 76.515.243 43.030.207 10.959.472 18.219.365 30.106.098 273.035.573 Riduzione attività finanz. (tit. 5) - 70.000 - 19.283 604.772 8.050 50 3.305 705.460 Accensione di prestiti (tit. 6) - - 233.000 370.743 107.704 - - 711.447 Tot. entrate in c/capitale 8.761.694 26.529.611 59.216.884 76.905.269 43.742.683 10.967.522 18.219.415 30.109.403 274.452.481 Spese in c/capitale (tit. 2) 10.741.680 36.126.054 72.675.986 78.036.226 47.939.621 10.766.937 23.678.164 44.981.891 324.946.558 Incremento attività finanz. (tit. 3) - - 1.633.998 2.000 - 3.476.953 - 5.112.951 Tot. spese in c/capitale 10.741.680 36.126.054 74.309.984 78.038.226 47.939.621 14.243.890 23.678.164 44.981.891 330.059.509 SALDO PARTE C/CAPITALE - 1.979.986 - 9.596.443 - 15.093.100 - 1.132.957 - 4.196.937 - 3.276.368 - 5.458.750 - 14.872.488 - 55.607.028 Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

Particolarmente interessante appare il grafico 10 dal quale si desume come in media il valore pro-capite di entrate e spese in conto capitale sia inversamente proporzionale alla grandezza dei Comuni. Inoltre, proprio negli Enti di più piccole dimensioni si registrano in media i più alti sbilanci fra entrate e spese pro-capite in conto capitale. Se da un lato la spesa per investimenti rappresenta una componente virtuosa del bilancio degli Enti, dall’altro la programmazione delle opere pubbliche deve essere oggetto

44 Titoli 4, 5 e 6 delle entrate. 45 Titoli 2 e 3 delle spese.

51 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

di una attenta valutazione in termini di costi/benefici per la popolazione, considerati gli impatti che le stesse possono generare sulla spesa corrente in termini di oneri di funzionamento e manutenzione. Con riferimento alla spesa pro-capite in conto capitale 2018 dei Comuni trentini si rileva che la stessa è pari ad euro 611,30; il confronto con quella nazionale di euro 17846 evidenzia uno scostamento assoluto di euro 433,30, pari al 243,43%.

Grafico 10 – Entrate e spese in conto capitale pro-capite per classi di abitanti

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

Appare importante segnalare anche il valore del fondo pluriennale vincolato di parte capitale esistente a fine esercizio 2018 che è pari a 238 milioni di euro (era di 254 milioni nel 2017). Come noto, il FPV è un saldo finanziario costituito da entrate già accertate destinate al finanziamento di obbligazioni passive dell’ente già impegnate ma esigibili in esercizi successivi ed ha la funzione di garantire la copertura degli impegni imputati sugli esercizi futuri. Tale meccanismo ha particolare rilevanza proprio nelle spese in conto capitale dove l’acquisizione dei mezzi di copertura finanziaria precede, anche di molto, la realizzazione degli investimenti. Dalla consistenza del FPV si può avere immediata contezza della discrasia temporale esistente tra l’acquisizione delle risorse vincolate e la realizzazione delle opere. La consistenza complessiva finale del FPV di parte capitale dei Comuni trentini che, come visto, si è ridotta di 16 milioni rispetto all’anno precedente, è ora anche inferiore al totale dei contributi in conto capitale accertati nell’anno al titolo 4 delle entrate, nel 2017 tale valore era superiore. A tale elemento si aggiunge la contenuta variazione delle parti destinata agli investimenti e vincolata dall’avanzo di

46 Pag. 154 della Relazione sulla gestione finanziaria degli enti locali – Delibera n. 7/SEZAUT/2020/FRG.

52 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

amministrazione. Sono elementi sintomatici di un possibile miglioramento, per gli Enti trentini, delle tempistiche di programmazione e realizzazione delle opere pubbliche.

53 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

8 L’AVANZO DI GESTIONE E GLI EQUILIBRI DI BILANCIO

L’avanzo di competenza sintetizza il risultato della sola gestione dell’esercizio in quanto è il risultato derivante dalla differenza tra gli accertamenti di entrata più l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione precedente e gli impegni di spesa ai cui si aggiunge il saldo positivo o negativo del fondo pluriennale di entrata e di uscita. Il risultato complessivo della gestione di competenza dell’esercizio 2018 è risultato pari a 93,6 milioni di euro, di cui 71,5 milioni di euro derivante dalla gestione corrente e 22,1 milioni di euro conseguito dalla gestione in conto capitale. La ripartizione delle risultanze della gestione di competenza 2018 raffrontata con la medesima gestione riferita all’esercizio 2017 tra i Comuni appartenenti alle diverse fasce di popolazione è rappresentata nella prossima tabella.

Tabella 22 – Gestione di competenza 2017 – 2018 per classi di abitanti

GESTIONE DI COMPETENZA 2017 GESTIONE DI COMPETENZA 2018 FASCIA DI POPOLAZIONE % SUL PRO- % SUL PRO- VAL. ASS. VAL. ASS. TOT. CAPITE TOT. CAPITE 01. fino a 500 ab. 2.034.243 2,40% 253,17 1.862.519 1,99% 233,19 02. da 501 a 1.000 ab. 8.019.899 9,47% 251,46 9.637.597 10,30% 302,93 03. da 1.001 a 2.000 ab. 16.000.197 18,89% 219,18 19.617.492 20,97% 274,31 04. da 2.001 a 5.000 ab. 20.953.903 24,74% 170,08 20.952.850 22,39% 175,31 05. da 5.001 a 10.000 ab. 14.493.900 17,11% 162,03 14.425.088 15,42% 152,16 06. da 10.001 a 20.000 ab. 8.507.152 10,04% 244,61 10.110.011 10,80% 288,15 07. da 20.001 a 50.000 ab. 6.827.497 8,06% 112,21 6.407.137 6,85% 104,68 08. oltre 50.000 ab. 7.856.321 9,28% 66,91 10.557.701 11,28% 89,47 TOTALE 84.693.111 100,00% 157,24 93.570.394 100,00% 173,30 Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

Nel dettaglio, si rileva nella gestione di competenza 2018 sul 2017 uno scostamento in aumento nei valori assoluti di 8,9 milioni di euro, e a livello pro capite di 16,06. Si osserva che nell’esercizio 2018, così come era già stato rilevato per l’esercizio 2017, il valore pro-capite più alto si concentra nei Comuni di minori dimensioni. Nello specifico, il dato si registra in aumento sul 2017, per lo più nei Comuni con fascia di popolazione compresa tra i 1.001 e 2.000 ab. (+ 55,13) nei Comuni con fascia di popolazione compresa tra i 501 e 1.000 abitanti (+ 51,47) e nei Comuni con fascia tra i 10 e 20 mila abitanti (+ 43,54). Nella fascia di popolazione fino a 500 abitanti il dato, pur rimanendo elevato, risulta in diminuzione sul 2017 ( -19,98). Le tabelle seguenti riportano la situazione riferita agli equilibri di bilancio di parte corrente nonché di parte capitale, nei valori assoluti e pro-capite.

54 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Tabella 23 – Equilibri di bilancio di parte corrente 2017 – 2018 per classi di abitanti

EQ. DI PARTE CORRENTE 2017 EQ. DI PARTE CORRENTE 2018 FASCIA DI POPOLAZIONE % SUL PRO- % SUL PRO- VAL. ASS. VAL. ASS. TOT. CAPITE TOT. CAPITE 01. fino a 500 ab. 1.688.689 2,51% 210,17 1.374.890 1,93% 172,14 02. da 501 a 1.000 ab. 6.591.491 9,81% 206,68 6.794.417 9,51% 213,56 03. da 1.001 a 2.000 ab. 14.905.827 22,17% 204,19 19.270.128 26,98% 269,46 04. da 2.001 a 5.000 ab. 14.015.292 20,85% 113,76 12.279.909 17,19% 102,74 05. da 5.001 a 10.000 ab. 11.502.729 17,11% 128,59 12.096.246 16,94% 127,60 06. da 10.001 a 20.000 ab. 6.521.415 9,70% 187,52 7.130.558 9,98% 203,23 07. da 20.001 a 50.000 ab. 6.769.206 10,07% 111,25 5.272.351 7,38% 86,14 08. oltre 50.000 ab. 5.228.615 7,78% 44,53 7.203.523 10,09% 61,05 TOTALE 67.223.264 100,00% 124,81 71.422.024 100,00% 132,28 Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

Tabella 24 – Equilibri di bilancio di parte capitale 2017 – 2018 per classi di abitanti

EQ. DI PARTE CAPITALE 2017 EQ. DI PARTE CAPITALE 2018 FASCIA DI POPOLAZIONE % SUL PRO- % SUL PRO- VAL. ASS. VAL. ASS. TOT. CAPITE TOT. CAPITE 01. fino a 500 ab. 345.554 1,98% 43,01 487.629 2,20% 61,05 02. da 501 a 1.000 ab. 1.428.407 8,18% 44,79 2.843.179 12,84% 89,37 03. da 1.001 a 2.000 ab. 1.094.370 6,26% 14,99 347.364 1,57% 4,86 04. da 2.001 a 5.000 ab. 6.938.612 39,72% 56,32 8.672.940 39,16% 72,57 05. da 5.001 a 10.000 ab. 2.991.171 17,12% 33,44 2.328.842 10,51% 24,57 06. da 10.001 a 20.000 ab. 1.985.737 11,37% 57,10 2.979.453 13,45% 84,92 07. da 20.001 a 50.000 ab. 58.291 0,33% 0,96 1.134.785 5,12% 18,54 08. oltre 50.000 ab. 2.627.706 15,04% 22,38 3.354.177 15,14% 28,43 TOTALE 17.469.848 100,00% 32,43 22.148.370 100,00% 41,02 Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

Nel dettaglio, si rileva negli equilibri di bilancio di parte corrente dell’esercizio 2018 sul 2017 uno scostamento in aumento nei valori assoluti di 4,2 milioni di euro, e a livello pro capite di 7,47 euro. Dai dati di dettaglio per abitante, si conferma per il 2018 così come rilevato nel 2017, che i valori più alti per la parte corrente, si concentrano nelle prime tre fasce di popolazione. Nell’esercizio 2018, la fascia di popolazione con il dato pro-capite più elevato è quella di dimensione da 1.001 a 2.000 abitanti (+65,27 euro sul 2017). Si rileva peraltro che i Comuni in fascia fino a 500 abitanti registrano uno scostamento in diminuzione rispetto al dato del 2017 (-38,03 euro). Sempre per la parte corrente, si osserva che il valore pro-capite più basso si registra, così come per l’anno 2017, sul Comune capoluogo.

55 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Per quanto riguarda i dati sugli equilibri di bilancio in conto capitale, i valori pro-capite più elevati per il 2018 si rilevano nei Comuni con popolazione compresa tra 501 e 1.000 abitanti, dato in notevole aumento, quasi raddoppiato sul 2017 (+44,58 euro, pari al 100%). Rilevante è anche il valore riferito ai Comuni in fascia di popolazione 10.001 – 20.000 abitanti (+27,82 euro, pari al 49% sul 2017). Il valore pro-capite più basso per la parte capitale si colloca nei Comuni di dimensione tra i 1.001 e 2.000 abitanti (4,86 euro pro-capite). Nell’esercizio 2017 il valore pro-capite inferiore era stato osservato per i Comuni tra i 20.000 e 50.000 abitanti (0,96 euro pro-capite, mentre nel 2018 il valore è aumentato a 18,54 euro). Si evidenzia, infine, che 2 Comuni47 (un Comune con una popolazione di poco superiore a 500 abitanti ed uno con popolazione sopra i 2.000 abitanti) non hanno conseguito l’equilibrio nella gestione di parte corrente. Tale squilibrio costituisce di per sé un elemento di particolare criticità in quanto denota una situazione di possibile sofferenza nella gestione delle risorse ordinarie per far fronte alle spese di erogazione dei servizi pubblici comunali, qualora la situazione non abbia carattere temporaneo o non sia la conseguenza di costi di natura non ricorrente quantitativamente superiori alle entrate di analoga natura. Per quanto riguarda l’equilibrio di parte capitale si rileva che 14 Comuni48 hanno chiuso con un risultato negativo per il fatto che una parte delle spese di investimento è stata finanziata con risorse disponibili di parte corrente.

47 Comuni di Isera e Valfloriana. Il Comune di Isera ha completato con l’esercizio 2018 il ripiano triennale del disavanzo da accertamento ordinario dei residui che ha inciso sul rendiconto per oltre 600 mila euro. Le iniziative di riduzione dell’indebitamento poste in essere dall’Ente hanno progressivamente migliorato la situazione di bilancio anche se è ancora necessario che l’Amministrazione prosegua nel processo di individuazione e realizzazione di soluzioni dirette a ridurre ulteriormente l'indebitamento e a recuperare margini positivi per assicurare in termini strutturali l’equilibrio finanziario di parte corrente del bilancio comunale. Il Comune di Valfloriana da qualche anno sta utilizzando risorse di parte capitale per riequilibrare una gestione corrente che denota uno squilibrio strutturale, in ulteriore peggioramento anche nell’esercizio 2019. La Sezione con deliberazione n. 15/2021/PRSE ha sollecitato l’Amministrazione ad assumere “con tempestività [del] le necessarie iniziative per assicurare in modo strutturale gli equilibri di parte corrente”. Il disequilibrio rilevato per il Comune di Cavedago è stato giustificato dall’Ente per l’errata contabilizzazione del F.I.M. (Fondo interventi minori) iscritta al titolo IV anziché al titolo II dell’entrata; tale posta è stata regolarizzata a partire dall’esercizio finanziario 2020. 48 Comuni di Albiano, Bieno, Borgo Chiese, , , Ossana, Palù del Fersina, Peio, Pellizzano, S. Lorenzo Dorsino, Sant’Orsola Terme, Tre Ville, Vermiglio e Zambana.

56 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

9 LA GESTIONE DEI RESIDUI

Annualmente, nella fase di chiusura dell’esercizio finanziario, l’Ente locale prima della predisposizione del rendiconto e con effetti sul medesimo, è tenuto ad effettuare le operazioni di ricognizione dei residui (riaccertamento ordinario) che consistono nella verifica del permanere delle condizioni per il loro mantenimento, o cancellazione o reimputazione in base all’esigibilità dell’obbligazione. Ai sensi dell’art. 228, comma 3, del Tuel, ogni anno, “prima dell’inserimento nel conto del bilancio dei residui attivi e passivi l’Ente Locale provvede all’operazione di riaccertamento degli stessi, consistente nella revisione delle ragioni del mantenimento in tutto o in parte dei residui e della corretta imputazione in bilancio …”. In base al nuovo criterio della competenza finanziaria potenziata, la verifica dei residui riguarda esclusivamente l’aspetto dell’esigibilità, non potendo essere validamente registrati impegni e accertamenti cui non corrisponde un’obbligazione esigibile.

9.1 Residui attivi L’art. 3, c. 4 del d.lgs. n. 118/2011 (concernente l’operazione di riaccertamento annuale dei residui) dispone che, in attuazione del principio della competenza finanziaria potenziata, possono essere conservate tra i residui attivi le entrate accertate esigibili nell’esercizio di riferimento, ma non incassate. Le entrate accertate non esigibili nell’esercizio considerato sono immediatamente reimputate all’esercizio in cui sono esigibili. Al punto 3.3 dell’Allegato 4/2 dello stesso d.lgs. n. 118/2011, il legislatore afferma inoltre che “per effetto della gestione ordinaria che, annualmente, comporta la formazione di nuovi residui attivi e la riscossione o cancellazione dei vecchi crediti, lo stock complessivo dei residui attivi tende ad essere sostanzialmente stabile nel tempo.” Dall’analisi dei dati raccolti, il totale dei residui attivi registrato a fine esercizio 2018 per tutti i Comuni trentini è pari a 735,3 milioni di euro, di cui 431,9 milioni derivanti dalla gestione di competenza (58,7% del totale) e 303,4 milioni di euro provenienti dalla gestione dei residui (41,3% del totale).49 L’incremento della massa dei residui attivi rispetto alla consistenza iniziale è pari al 3,92%; nel 2017 l’aumento era stato del 4,8%. Da notare, tuttavia, la riduzione dei residui attivi in alcune fasce demografiche (prima, sesta e settima classe di abitanti) dei Comuni. Appare utile confrontare l’andamento dei residui attivi dei Comuni trentini con il dato nazionale rilevato dalla Sezione Autonomie nella propria Relazione n. 7/SEZAUT/2020/FRG50, che registra un incremento con un tasso annuale medio del 4,53% tra il 2016 e il 2017 e del 2,2% fra il 2017 e il 2018. I

49 Tali dati si discostano leggermente da quelli rilevati per l’esercizio 2017, quando i residui di competenza e i residui riportati erano pari al 59,2% e rispettivamente 40,8% del totale. 50 Cfr. pag. 102 della Relazione sulla gestione finanziaria degli enti locali – delibera n. 7/SEZAU/2020/FRG.

57 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Comuni trentini appaiono quindi meno virtuosi dal momento che vedono aumentata in percentuale maggiore rispetto al dato nazionale la massa dei propri crediti da riscuotere.

Tabella 25 – Residui attivi per classi di abitanti

01. fino a 02. da 501 03. da 1.001 04. da 2.001 05. da 5.001 06. da 10.001 07. da 20.001 08. oltre RESIDUI ATTIVI TOTALE 500 ab. a 1.000 ab. a 2.000 ab. a 5.000 ab. a 10.000 ab. a 20.000 ab. a 50.000 ab. 50.000 ab.

Iniziali 16.965.368 60.131.858 132.882.245 172.093.180 102.346.767 52.058.932 57.985.486 113.064.644 707.528.479 Da es. precedenti 6.510.634 27.874.046 66.276.739 80.997.191 42.501.511 26.489.470 12.017.754 40.718.669 303.386.015 Da es. di competenza 10.270.355 33.093.119 72.173.825 102.279.659 62.768.429 24.326.680 44.320.850 82.660.672 431.893.589 Finali 16.780.989 60.967.165 138.450.564 183.276.850 105.269.940 50.816.149 56.338.605 123.379.341 735.279.604 Variaz. % finali su iniziali -1,09% 1,39% 4,19% 6,50% 2,86% -2,39% -2,84% 9,12% 3,92%

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

La tabella sotto riportata distingue i residui attivi di parte corrente (pari al 49,3% del totale) da quelli di parte capitale (pari al 48,1% del totale) che nell’insieme coprono il 97,4% del totale dei residui attivi. I rimanenti residui attivi riguardano in prevalenza le entrate e le uscite per conto terzi e le partite di giro. Interessante il confronto con i dati rilevati per l’esercizio precedente: si rileva un aumento del 2,3% dei residui di parte corrente (con punte del 5,1% per le entrate tributarie e del 3,8% di quelle extratributarie) e del 4,4% dei residui di parte capitale.

Tabella 26 – Residui attivi di parte corrente e in c/capitale per classi di abitanti – anno 2018

01. fino a 02. da 501 03. da 1.001 04. da 2.001 05. da 5.001 06. da 10.001 07. da 20.001 08. oltre RESIDUI ATTIVI TOTALE 500 ab. a 1.000 ab. a 2.000 ab. a 5.000 ab. a 10.000 ab. a 20.000 ab. a 50.000 ab. 50.000 ab. Entrate tributarie (tit. 1) 377.510 1.444.885 4.420.679 13.732.749 9.613.494 7.051.341 4.446.202 664.719 41.751.580 Trasferimenti (tit. 2) 3.456.233 12.150.706 29.818.380 37.019.684 32.537.170 19.828.141 31.530.252 45.312.752 211.653.317 Entrate extratributarie (tit. 3) 3.549.861 11.512.897 20.218.696 31.800.828 13.333.968 5.126.777 8.086.679 15.171.173 108.800.878 Parte corrente 7.383.604 25.108.488 54.457.754 82.553.261 55.484.631 32.006.259 44.063.134 61.148.644 362.205.775 Entrate in c/capitale (tit. 4) 9.147.456 34.786.396 78.548.064 96.378.207 48.142.518 18.357.942 10.154.115 56.882.442 352.397.141 Riduzione attività finanz. (tit. 5) - 70.000 12.899 224.217 1.593 - - 3.305 312.014 Accensione di prestiti (tit. 6) - 146.527 500.197 509.009 7.984 - - 1.163.717 Parte in c/capitale 9.147.456 35.002.923 79.061.161 97.111.434 48.152.094 18.357.942 10.154.115 56.885.747 353.872.872

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

58 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Tabella 27 – Residui attivi di parte corrente e in c/capitale – confronto anni 2017-2018

VARIAZIONE RESIDUI ATTIVI 2017 2018 % Entrate tributarie (tit. 1) 39.735.244 41.751.580 5,07% Trasferimenti (tit. 2) 209.319.960 211.653.317 1,11% Entrate extratributarie (tit. 3) 104.867.591 108.800.878 3,75% Parte corrente 353.922.795 362.205.775 2,34% Entrate in c/capitale (tit. 4) 337.186.500 352.397.141 4,51% Riduzione attività finanz. (tit. 5) 527.511 312.014 -40,85% Accensione di prestiti (tit. 6) 1.196.734 1.163.717 -2,76% Parte in c/capitale 338.910.745 353.872.872 4,41%

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

L’importo complessivo dei residui attivi, sia di competenza che da residui, costituisce la base di riferimento per calcolare il Fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE), con il quale viene accantonata una quota del risultato di amministrazione. La finalità di tale accantonamento è quella di garantire equilibri di bilancio effettivi e non meramente contabili, nei quali le entrate realmente esigibili costituiscono la copertura di spese esigibili, in ossequio al generale principio di cautela, che in materia finanziaria e contabile ha lo scopo di prevenire squilibri di bilancio ex art. 81 Cost. Nel 2018 per i Comuni trentini, a fronte di un totale di crediti di 735,3 milioni di euro, l’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità risulta pari a 36,7 milioni di euro (corrispondente a circa il 5% dei crediti complessivi), in leggero aumento rispetto all’esercizio precedente (4,45%). Se si considerano soltanto i crediti riferiti al titolo I (entrate tributarie) e III (entrate extratributarie), che rappresentano le tipologie a maggior rischio di insolvenza, la percentuale del fondo crediti di dubbia esigibilità è pari a circa il 24% del totale. Dalla tabella per classi demografiche si nota il significativo incremento del FCDE nella classe minore in quanto il valore pro-capite raggiunge l’importo di euro 89,30 (nel 2017 60,28, per un incremento di quasi il 50%). Soltanto nella fascia tra i 2 e 5 mila abitanti si rileva una diminuzione del valore pro-capite del FCDE tra l’esercizio 2017 e il 2018.

59 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Tabella 28 – Fondo crediti di dubbia esigibilità per classi di abitanti – anni 2017 e 2018

FCDE 2017 FCDE 2018 FASCIA DI % SUL PRO- % SUL PRO- POPOLAZIONE VAL. ASS. VAL. ASS. TOT. CAPITE TOT. CAPITE 01. fino a 500 ab. 484.313 1,54% 60,28 713.243 1,94% 89,30 02. da 501 a 1.000 ab. 1.699.644 5,39% 53,29 1.798.220 4,90% 56,52 03. da 1.001 a 2.000 ab. 4.202.661 13,32% 57,57 5.222.554 14,23% 73,03 04. da 2.001 a 5.000 ab. 7.859.220 24,91% 63,79 7.186.515 19,58% 60,13 05. da 5.001 a 10.000 ab. 6.152.476 19,50% 68,78 7.757.307 21,14% 81,83 06. da 10.001 a 20.000 ab. 1.898.834 6,02% 54,60 2.712.819 7,39% 77,32 07. da 20.001 a 50.000 ab. 4.287.881 13,59% 70,47 5.208.087 14,19% 85,09 08. oltre 50.000 ab. 4.963.675 15,73% 42,27 6.098.108 16,62% 51,68 TOTALE 31.548.703 100,00% 58,57 36.696.852 100,00% 67,97

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

9.2 Residui passivi Analogamente ai residui attivi, il d.lgs. n. 118/2011 prevede che possano essere conservate tra i residui passivi le spese impegnate, liquidate o liquidabili nel corso dell’esercizio, ma non pagate. Le spese impegnate non esigibili nell’esercizio considerato sono immediatamente reimputate all’esercizio in cui sono esigibili. Il totale dei residui passivi a fine esercizio 2018 dei Comuni trentini è pari a 353,4 milioni di euro, di cui 276,3 milioni derivanti dalla gestione di competenza (78,2% del totale) e 77,1 milioni di euro provenienti dalla gestione dei residui (21,8% del totale)51. L’incremento della massa dei residui passivi rispetto alla consistenza finale dell’esercizio precedente è stato pari al 6,13%. L’aumento dei residui passivi si registra in quasi tutte le fasce dei Comuni (fanno eccezione quelli della sesta fascia), in particolare negli Enti più piccoli.

Tabella 29 – Residui passivi per classi di abitanti

01. fino a 02. da 501 03. da 1.001 04. da 2.001 05. da 5.001 06. da 10.001 07. da 20.001 08. oltre RESIDUI PASSIVI TOTALE 500 ab. a 1.000 ab. a 2.000 ab. a 5.000 ab. a 10.000 ab. a 20.000 ab. a 50.000 ab. 50.000 ab.

Iniziali 11.755.177 30.688.824 64.727.139 81.989.054 45.950.298 17.680.716 28.320.867 51.892.877 333.004.952 Da es. precedenti 4.159.241 8.284.315 18.521.861 21.656.824 9.645.453 4.031.842 5.880.438 4.962.244 77.142.217 Da es. di competenza 8.820.974 25.801.251 54.447.804 66.119.672 36.165.881 12.298.672 22.609.125 50.026.548 276.289.928 Finali 12.980.214 34.085.566 72.969.665 87.776.496 45.811.334 16.330.513 28.489.563 54.988.792 353.432.145 Variaz. % finali su iniziali 10,42% 11,07% 12,73% 7,06% -0,30% -7,64% 0,60% 5,97% 6,13%

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

51 Nel 2017 il totale dei residui passivi era pari a 333 milioni di euro, di cui 260,9 milioni derivanti dalla gestione di competenza (78,35% del totale) e 72,1 milioni di euro provenienti dalla gestione dei residui (21,65% del totale).

60 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

La tabella successiva distingue i residui passivi di parte corrente (pari al 48,1% del totale) da quelli di parte capitale (pari al 42,5% del totale) che nell’insieme coprono il 90,7% del totale dei residui passivi. I rimanenti residui sono riferiti prevalentemente alle entrate ed uscite per conto terzi e alle partite di giro. Confrontando i dati con quelli dell’esercizio 2017, il valore dei residui passivi di parte corrente rimane sostanzialmente invariato (+0,3%), mentre si registra un considerevole aumento (+14,1%) di quelli in conto capitale.

Tabella 30 – Residui passivi di parte corrente e in c/capitale per classi di abitanti

01. fino a 02. da 501 03. da 1.001 04. da 2.001 05. da 5.001 06. da 10.001 07. da 20.001 08. oltre RESIDUI PASSIVI TOTALE 500 ab. a 1.000 ab. a 2.000 ab. a 5.000 ab. a 10.000 ab. a 20.000 ab. a 50.000 ab. 50.000 ab. Spese correnti (tit. 1) 4.874.542 12.924.314 26.723.197 40.989.142 25.847.198 10.802.525 17.223.195 28.223.144 167.607.256 Rimborso di prestiti (tit. 4) 215.773 335.925 1.113.751 774.384 77.255 - - - 2.517.087 Parte corrente 5.090.314 13.260.238 27.836.948 41.763.526 25.924.452 10.802.525 17.223.195 28.223.144 170.124.343 Spese in c/capitale (tit. 2) 7.067.139 18.616.540 37.903.174 38.892.287 14.815.421 4.013.183 9.196.258 19.803.865 150.307.868 Incremento attività finanz. (tit. 3) - - 24.087 6.518 - - - 30.605 Parte in c/capitale 7.067.139 18.616.540 37.927.261 38.898.805 14.815.421 4.013.183 9.196.258 19.803.865 150.338.472

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

Tabella 31 – Residui passivi di parte corrente e in c/capitale – confronto anni 2017-2018

VARIAZIONE RESIDUI PASSIVI 2017 2018 % Spese correnti (tit. 1) 169.485.700 167.607.256 -1,11% Rimborso di prestiti (tit. 4) 74.767 2.517.087 3266,58% Parte corrente 169.560.467 170.124.343 0,33% Spese in c/capitale (tit. 2) 131.713.563 150.307.868 14,12% Incremento attività finanz. (tit. 3) 4.518 30.605 577,39% Parte in c/capitale 131.718.081 150.338.472 14,14%

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

61 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

10 IL RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE

Nella disciplina armonizzata il risultato di amministrazione a fine esercizio è costituito dal fondo di cassa maggiorato dei residui attivi e diminuito dei residui passivi, al netto del fondo pluriennale vincolato per spese correnti e per spese in conto capitale. Il primo comma dell’art. 42 del d.lgs. n. 118/2011, come pure l’art. 186 del TUEL, precisa che “… tale risultato non comprende le risorse accertate che hanno finanziato spese impegnate con imputazione agli esercizi successivi, rappresentate dal fondo pluriennale vincolato determinato in spesa del conto del bilancio…” con l’obiettivo di individuare correttamente le sole risorse non ancora utilizzate. Il risultato di amministrazione rappresenta la sintesi conclusiva della gestione e qualora sia di segno positivo e se “correttamente accertato […] determina la sussistenza di veri e propri cespiti impiegabili sia direttamente che per liberare spazi finanziari di altri enti, secondo la mutua solidarietà su base regionale” (Corte cost. n. 101/2018). Sempre secondo l’insegnamento della Consulta “[…] l’avanzo di amministrazione … non può essere inteso come una sorta di utile di esercizio il cui impiego sarebbe nell’assoluta discrezionalità dell’amministrazione. Anzi, l’avanzo di amministrazione “libero” delle autonomie territoriali è soggetto ad un impiego tipizzato” (Corte cost. n. 138/2019). L’art. 187, c. 2 del TUEL52 indica le fattispecie per le quali è possibile utilizzare la quota libera dell’avanzo di amministrazione accertato in sede di rendiconto. Nel corso del 2018 i Comuni trentini sono stati autorizzati dalla Giunta provinciale53 all’utilizzo di quote dell’avanzo di amministrazione libero risultante dal rendiconto dell’anno 2017 per spese di investimento per un importo complessivo di 50 milioni di euro. Il risultato di amministrazione complessivo di tutti i Comuni della provincia di Trento per l’anno 2018 è stato pari a 297,2 milioni di euro (c.d. Parte A). Nel 2017 il risultato era stato di 267,0 milioni di euro, per cui l’incremento è pari all’11,32%. La variazione in valore assoluto è di 30,2 milioni da attribuire principalmente all’aumento del fondo cassa per complessivi 11,8 milioni e all’aumento dei residui attivi per circa 27,8 milioni. I maggiori residui passivi (20,4 mln) e l’incremento del fondo pluriennale vincolato di spesa corrente (1,2 mln) sono le principali componenti negative del saldo, che assorbono parte dell’attivo, mentre il fondo pluriennale per le spese in conto capitale diminuisce di 12,2 mln.

52 Art. 187, c.2, del d.lgs. n. 267/2000: “La quota libera dell’avanzo di amministrazione dell’esercizio precedente, accertato ai sensi dell’art. 186 e quantificato ai sensi del comma 1, può essere utilizzato con provvedimento di variazione di bilancio, per le finalità di seguito indicate in ordine di priorità: a) per la copertura di debiti fuori bilancio; b) per i provvedimenti necessari per la salvaguardia degli equilibri di bilancio di cui all’art. 193 ove non possa provvedersi con mezzi ordinari; c) per il finanziamento di spese di investimento; d) per il finanziamento delle spese correnti a carattere non permanente; e) per l’estinzione anticipata dei prestiti”. 53 Delibere della Giunta provinciale n. 975/2018, 1129/2018 e 2008/2018.

62 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

A fronte di tale risultato gli Enti hanno contabilizzato accantonamenti54 per 59,7 milioni di euro (20,09% del totale), hanno destinato agli investimenti55 euro 39,5 milioni di euro (13,30% del totale) e hanno vincolato l’importo di 24,7 milioni di euro56 (8,30% del totale). La parte disponibile dell’avanzo di amministrazione dei Comuni trentini è stata accertata nell’’importo complessivo di 173,2 milioni di euro (58,31% del totale), con un aumento del 9,74% rispetto al 2017. La tabella che segue scompone le diverse componenti del c.d. “quadro generale riassuntivo” secondo la suddivisione per classi demografiche degli Enti trentini, mentre il grafico successivo illustra la suddivisione dell’avanzo in quota accantonata, vincolata, destinata e disponibile.

Tabella 32 – Risultato di amministrazione 2018 per classi di abitanti

01. fino a 500 02. da 501 a 03. da 1.001 a 04. da 2.001 a 05. da 5.001 a 06. da 10.001 a 07. da 20.001 a 08. oltre TOTALE ab. 1.000 ab. 2.000 ab. 5.000 ab. 10.000 ab. 20.000 ab. 50.000 ab. 50.000 ab. Fondo di cassa al 01/01 6.062.801 20.275.148 33.010.942 37.805.233 27.628.266 7.496.731 10.464.270 21.557.822 164.301.211 Riscossioni 27.392.927 91.259.928 205.624.561 265.420.888 173.932.070 66.024.549 110.826.181 255.783.608 1.196.264.713 Pagamenti 26.503.855 90.256.470 196.919.740 262.008.113 166.493.573 62.398.249 109.676.879 270.173.717 1.184.430.595 Fondo di cassa al 31/12 6.951.873 21.278.606 41.715.763 41.218.008 35.066.763 11.123.031 11.613.571 7.167.713 176.135.329 Residui attivi finali da es. 6.510.634 27.874.046 66.276.739 80.997.191 42.501.511 26.489.470 12.017.754 40.718.669 303.386.015 precedenti Residui attivi finali da 10.270.355 33.093.119 72.173.825 102.279.659 62.768.429 24.326.680 44.320.850 82.660.672 431.893.589 esercizio di competenza Residui attivi finali 16.780.989 60.967.165 138.450.564 183.276.850 105.269.940 50.816.149 56.338.605 123.379.341 735.279.604 totali Residui passivi finali da 4.159.241 8.284.315 18.521.861 21.656.824 9.645.453 4.031.842 5.880.438 4.962.244 77.142.217 es. precedenti Residui passivi finali da 8.820.974 25.801.251 54.447.804 66.119.672 36.165.881 12.298.672 22.609.125 50.026.548 276.289.928 esercizio di competenza Residui passivi finali 12.980.214 34.085.566 72.969.665 87.776.496 45.811.334 16.330.513 28.489.563 54.988.792 353.432.145 totali FPV parte corrente 372.187 1.253.610 2.510.292 4.341.222 3.039.117 724.716 2.244.327 4.511.594 18.997.065 FPV parte capitale 3.890.785 21.921.132 46.189.480 68.348.431 43.446.372 13.929.836 10.112.160 33.976.457 241.814.654 Risultato di 6.489.675 24.985.463 58.496.890 64.028.708 48.039.880 30.954.115 27.106.126 37.070.212 297.171.069 amministrazione Parte accantonata 1.168.191 4.489.699 8.818.382 13.430.362 13.603.247 4.692.600 5.947.827 7.502.437 59.652.745 Parte destinata agli 649.302 3.145.281 6.943.164 7.004.347 2.814.028 3.008.378 1.739.198 14.219.832 39.523.531 investimenti Parte vincolata 581.186 1.849.346 6.162.122 6.376.853 4.660.758 402.476 2.886.307 1.817.560 24.736.607 Totale parte disponibile 4.090.996 15.501.137 36.573.222 37.217.146 26.961.847 22.850.661 16.532.794 13.530.382 173.258.186 Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

54 Al fondo crediti dubbia esigibilità e ai fondi passività potenziali (art. 187, c. 2, d.lgs. n. 267/2000). 55 I fondi destinati agli investimenti sono costituiti dalle entrate accertate in conto capitale senza vincoli di destinazione non spese (art. 187, c. 1, d.lgs. n. 267/2000). 56 Le quote dell’avanzo di amministrazione da vincolare sono definite nell’art. 187, c. 3-ter del d.lgs. n. 267/2000.

63 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Grafico 11 – Composizione del risultato di amministrazione 2018 e 2017

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

Il prossimo grafico fornisce immediata dimostrazione sulle composizioni del risultato di amministrazione 2018 distinto per le varie classi demografiche dei Comuni. In particolare, appaiono ridotte le quote accantonate, destinate e vincolate da parte dei Comuni delle classi demografiche minori e quelle dei Comuni con popolazione tra i 10 e 20 mila abitanti e tra i 20 e 50 mila. Gli altri Enti hanno mediamente determinato tali quote nella misura superiore al 40% dell’avanzo, mentre il Comune di Trento è arrivato alla percentuale di oltre il 60%.

Grafico 12 – Composizione del risultato di amministrazione 2018 per classi di abitanti

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

64 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Il confronto del risultato di amministrazione disponibile con quello conseguito nell’esercizio precedente evidenzia un incremento totale del 9,74% con l’evoluzione più marcata per i Comuni della fascia tra i 5 e 10 mila abitanti (+19,52%). Gli Enti delle fasce minori registrano una contrazione per effetto dei maggiori vincoli, accantonamenti, destinazioni. Per i Comuni delle 2 fasce maggiori si rileva un incremento dell’avanzo complessivo ed una riduzione dell’avanzo libero. Con riferimento all’avanzo di amministrazione pro-capite si riscontra l’importo più elevato per i Comuni con popolazione fra i 10 e 20 mila abitanti (882 euro pro-capite), mentre il più basso si registra nel Comune capoluogo (314 euro). Nell’anno 2017, l’avanzo pro-capite più elevato era concentrato negli Enti della fascia più piccola (808 euro pro-capite).

Tabella 33 – Risultato di amministrazione 2017 e 2018 per classi di abitanti

RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE TOTALE PARTE DISPONIBILE FASCIA DI VARIAZ. % PRO-CAPITE VARIAZ. % PRO-CAPITE POPOLAZIONE 2017 2018 2017 2018 2018 SU 2017 2018 2018 SU 2017 2018 01. fino a 500 ab. 6.491.389 6.489.675 -0,03% 812,53 4.888.520 4.090.996 -16,31% 512,21 02. da 501 a 1.000 ab. 21.861.868 24.985.463 14,29% 785,34 13.216.315 15.501.137 17,29% 487,23 03. da 1.001 a 2.000 ab. 51.784.211 58.496.890 12,96% 817,97 31.509.572 36.573.222 16,07% 511,41 04. da 2.001 a 5.000 ab. 58.050.638 64.028.708 10,30% 535,72 34.716.889 37.217.146 7,20% 311,39 05. da 5.001 a 10.000 ab. 40.620.346 48.039.880 18,27% 506,75 22.559.158 26.961.847 19,52% 284,41 06. da 10.001 a 20.000 ab. 25.682.520 30.954.115 20,53% 882,24 19.488.941 22.850.661 17,25% 651,28 07. da 20.001 a 50.000 ab. 27.076.944 27.106.126 0,11% 442,85 17.243.852 16.532.794 -4,12% 270,10 08. oltre 50.000 ab. 35.385.844 37.070.212 4,76% 314,16 14.260.250 13.530.382 -5,12% 114,67 TOTALE 266.953.759 297.171.069 11,32% 550,39 157.883.497 173.258.186 9,74% 320,89

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

Grafico 13 – Risultato di amministrazione pro-capite 2018 per classi di abitanti

Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP

65 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

10.1 Spazi finanziari Al fine di favorire gli investimenti attraverso l’utilizzo degli avanzi di amministrazione degli esercizi precedenti con la legge n. 232/2016 (legge di bilancio 2017), art. 1, c. 50257 è stato previsto, per gli anni dal 2017 al 2030, di assegnare alle province di Trento e Bolzano, lo spazio finanziario di 70 milioni di euro per l’anno 2017 e di 50 milioni di euro per gli anni 2018/2030 per ciascuna provincia. Con deliberazione della Giunta provinciale n. 603/2018, d’intesa con il Consiglio Autonomie Locali, sono stati definiti i criteri e le modalità per l’assegnazione ai Comuni degli spazi finanziari inerenti ai predetti 50 milioni per l’anno 2018, al fine di stimolare gli investimenti attraverso l’utilizzo dei risultati d’amministrazione degli esercizi precedenti. I criteri previsti dal ridetto provvedimento riguardano la disponibilità di avanzo di amministrazione, a fine esercizio 2017, al netto della quota vincolata da entrate specifiche (es. trasferimenti UE) e al netto della quota accantonata al FCDE, la possibilità per l’ente di assumere l’obbligazione giuridica entro il 31/12/2018 e la disponibilità della liquidità secondo il cronoprogramma dell’opera. Con deliberazioni n. 975/2018, n. 1129/2018 e n. 2008/2018 la Giunta provinciale ha assegnato ai Comuni della Provincia autonoma di Trento gli spazi finanziari per l’anno 2018 per un importo complessivo di 50 milioni di euro. I Comuni con assegnazione di spazi finanziari per importi pari o superiori al milione di euro sono 8 e precisamente: Arco (1.428.615,05), Cavalese (1.380.000,00), Mori (1.000.000,00), Pejo (1.000.000,00), Primiero-San Martino di Castrozza (1.500.000,00), Riva del Garda (1.728.258,30) Rovereto (4.417.448,17) e Trento (1.250.000,00). La cessazione di operatività dell’art. 1, c. 502, della l. n. 232/2016, a far data dal 1° gennaio 2019, per effetto dell’art. 1, c. 823 della l. n. 145/2018, è conseguente alle sentenze della Corte costituzionale n. 247/2017 e n. 101/2018, con le quali il Giudice delle leggi ha stabilito che l’avanzo di amministrazione e i fondi pluriennali vincolati costituiscono risorse proprie degli enti territoriali e per questo non possono essere limitati nel loro utilizzo (vedi infra capitolo 11).

57 Per effetto dell’art. 1, c. 823 della l. n. 145/2018, a decorrere dal 1° gennaio 2019 l’art. 1, c. 502 della l. n. 232/2016 cessa di avere applicazione.

66 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

11 IL SALDO DI FINANZA PUBBLICA

L’art. 8, c. 1, della l.p. 27/2010 prevede che a “decorrere dall’esercizio finanziario 2016 cessano di applicarsi le disposizioni provinciali che disciplinano gli obblighi relativi al patto di stabilità interno con riferimento agli enti locali e ai loro enti e organismi strumentali. Gli enti locali assicurano il pareggio di bilancio secondo quanto previsto dalla normativa statale e provinciale in materia di armonizzazione dei bilanci […] Con successivo provvedimento, adottato d’intesa tra la Giunta provinciale e il Consiglio delle autonomie locali, sono definite le modalità di calcolo del predetto saldo di competenza e le modalità di monitoraggio delle sue risultanze, nel rispetto degli obiettivi fissati per il sistema territoriale provinciale integrato ai sensi dell’art. 79 dello Statuto”. La normativa nazionale per il conseguimento del pareggio di bilancio (definito anche saldo di finanza pubblica) è dettata dalla legge 24 dicembre 2012, n. 243 (disposizioni per il conseguimento del pareggio di bilancio in attuazione dell’art. 81 della Costituzione). La legge annuale di bilancio per il 2016 (legge n. 208/2015) e quella per il 2017 (legge 232/2016) hanno fornito specificazioni di dettaglio in merito alle poste che devono essere considerate al fine della determinazione del saldo di finanza pubblica. A livello locale, la Giunta provinciale con deliberazione n. 547 del 7 aprile 2017 ha definito le modalità di monitoraggio e certificazione del pareggio di bilancio per l’esercizio 2017, a valere anche per l’esercizio 2018, nonché il sistema sanzionatorio per gli enti che omettono la trasmissione della certificazione dei risultati conseguiti o che non conseguono l’obiettivo del pareggio. Per quanto riguarda il monitoraggio, a livello locale, sono state confermate le modalità definite per l’esercizio precedente con deliberazione della Giunta provinciale n. 1468/2016. Nel dettaglio i Comuni sono tenuti a trasmettere tramite il portale “Osservatorio delle Autonomie locali” le informazioni riguardanti le risultanze del saldo sulla base di specifico prospetto definito con il decreto del Ministero dell’economia e delle finanze 23 luglio 2018. La rilevazione è effettuata sulla base delle risultanze contabili alla data del 30 giugno e del 31 dicembre, da trasmettere entro trenta giorni dalla fine del periodo di riferimento (quindi entro il 30 luglio e 30 gennaio)58. Entro il termine del 31 marzo 2019 la Provincia è tenuta ad aggiornare le risultanze del monitoraggio al 31 dicembre 2018. In estrema sintesi, il saldo di finanza pubblica è determinato dalla differenza tra le entrate finali (titoli I, II, III, IV, V) e le spese finali (titoli I, II, III), compreso il FPV di entrata e di spesa (al netto della quota rinveniente dal ricorso all’indebitamento). Va sottolineato il fatto che il rispetto del pareggio di bilancio

58 Il D.M. 23 luglio 2018 prevede per il monitoraggio le scadenze del 30 giugno e del 31 dicembre. La PAT è tenuta ad inviare al MEF un apposito file Excel per ciascun ente locale entro trenta giorni dalla fine del periodo di riferimento (30 luglio e 30 gennaio).

67 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

deve essere assicurato anche in fase di bilancio di previsione con riferimento agli anni di competenza n, n+1 e n+2. In tema di pareggio di bilancio sono intervenute alcune importanti sentenze della Corte costituzionale, occasionate da ricorsi presentati da varie Regioni ordinarie e speciali, nonché dalle Province autonome di Trento e di Bolzano. In primo luogo, come già accennato nel precedente capitolo, va richiamata la sentenza n. 247/2017 emessa proprio su ricorso, tra le altre, della Provincia autonoma di Trento. Le censure promosse dalla Provincia riguardavano l’art. 1, c. 1, lett. b), della legge n. 164/2016 (modificativa della legge n. 243/2012) che, riformulando il comma 1 ed inserendo il comma 1-bis nell’art. 9 della legge n. 243/2012, ha sostituito i vecchi “quattro saldi di bilancio” (saldo non negativo tra entrate e spese finali di competenza e di cassa e saldo non negativo tra entrate e spese correnti di competenza e di cassa) con il saldo non negativo tra entrate finali e spese finali di competenza, individuando precisamente le entrate finali (titoli 1-2-3-4-5 degli schemi di bilancio di cui al d.lgs. n. 118/2011) e le spese finali (titoli 1-2-3). Inoltre, il medesimo c. 1-bis ha disposto che la legge di bilancio dello Stato possa prevedere, per gli esercizi 2017/2019 compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica su base triennale, l’introduzione del Fondo pluriennale vincolato di entrata e di spesa, mentre dal 2020 si dispone che tra le entrate e le spese finali sia incluso il Fondo pluriennale vincolato finanziato esclusivamente da entrate finali. Le doglianze lamentate dagli enti territoriali ricorrenti si sono incentrate principalmente sull’impossibilità di considerare tra le entrate finali l’avanzo di amministrazione (che entrata finale non è) e, di conseguenza, la quota del Fondo pluriennale vincolato finanziata dall’avanzo di amministrazione. Il Giudice delle leggi, nella richiamata sentenza, ha respinto i ricorsi, adottando tuttavia un’interpretazione costituzionalmente orientata dell’art. 9 della legge n. 243/2012 statuendo, in sostanza, che l’avanzo di amministrazione deve sempre essere considerato ai fini degli equilibri di bilancio, trattandosi di risorsa propria degli enti territoriali, maturata nel corso di varie gestioni, non “espropriabile” dallo Stato neppure per finalità di finanza pubblica allargata. Analogamente, il Fondo pluriennale vincolato, consistendo in risorse già impegnate e destinate a dare copertura a spese pluriennali a fronte di obbligazioni perfezionate, deve essere interamente calcolato negli equilibri di bilancio degli Enti e non limitatamente alla parte finanziata dalle sole entrate finali (resterebbe in tal modo escluso, un’altra volta, l’avanzo di amministrazione).

68 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Di poco successiva è anche la sentenza n. 101/2018 nella quale la Consulta si è occupata, per quanto rileva in questa sede, dell’art. 1, c. 466, della legge n. 232/2016 (legge di bilancio per l’esercizio finanziario 2017)59. In questa occasione la Corte costituzionale non ha adottato una pronuncia interpretativa di rigetto ma ha espressamente dichiarato incostituzionale la citata disposizione. In sostanza, sono state ripetute le argomentazioni già formulate nella precedente sentenza n. 247/2017 ribadendo la possibilità per gli Enti territoriali di includere nella determinazione dell’equilibrio di bilancio di cui all’art. 9 della legge n. 243/2012 anche l’avanzo di amministrazione ed il Fondo pluriennale vincolato finanziato dall’avanzo stesso. La Provincia autonoma di Trento con nota prot. n. prot. n. P324/2020/29-2020-14/GG del 28 agosto 2020 (prot. Corte dei conti n. 1726 di pari data) ha trasmesso a questa Sezione l’elenco dei saldi di finanza pubblica conseguiti dai Comuni nell’esercizio 2018. Tutti gli Enti hanno conseguito un saldo positivo. Nell’ambito delle verifiche effettuate sui rendiconti dei singoli Enti la Sezione ha appurato in più occasioni la mancata corrispondenza tra i saldi comunicati dalla PAT e le risultanze contabili di consuntivo, difformità anche significative sia per eccesso che per difetto, peraltro pur sempre nel rispetto del conseguimento da parte dei Comuni interessati di un saldo non negativo. Al riguardo la Sezione ha sollecitato le Amministrazioni e gli Organi di revisione ad assicurare la puntuale certificazione dei saldi di finanza pubblica alla Provincia autonoma di Trento e, nel caso la certificazione inviata sia difforme dalle risultanze del rendiconto di gestione, ha invitato gli Enti a trasmettere una nuova certificazione a rettifica della precedente. La rettifica dovrebbe essere inviata entro il termine di 60 giorni dall’approvazione del rendiconto e, comunque, entro il termine perentorio del 29 giugno dell’anno successivo a quello di riferimento.

59 Art. 1, c. 466 l. n. 232/2017 dispone che: “A decorrere dall'anno 2017 gli enti di cui al comma 465 del presente articolo devono conseguire il saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate finali e le spese finali, ai sensi dell'articolo 9, comma 1, della legge 24 dicembre 2012, n. 243. Ai sensi del comma 1-bis del medesimo articolo 9, le entrate finali sono quelle ascrivibili ai titoli 1, 2, 3, 4 e 5 dello schema di bilancio previsto dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e le spese finali sono quelle ascrivibili ai titoli 1, 2 e 3 del medesimo schema di bilancio. Per gli anni 2017-2019, nelle entrate e nelle spese finali in termini di competenza è considerato il fondo pluriennale vincolato, di entrata e di spesa, al netto della quota riveniente dal ricorso all'indebitamento. A decorrere dall'esercizio 2020, tra le entrate e le spese finali è incluso il fondo pluriennale vincolato di entrata e di spesa, finanziato dalle entrate finali. Non rileva la quota del fondo pluriennale vincolato di entrata che finanzia gli impegni cancellati definitivamente dopo l'approvazione del rendiconto dell'anno precedente”.

69 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

12 L’INDEBITAMENTO

L’art. 148-bis del TUEL, introdotto dall’art. 3 del d.l. n. 174/2012, convertito nella l. n. 213/2012, concernente il rafforzamento del controllo della Corte dei conti sulla gestione finanziaria degli enti locali, prevede che il giudice contabile verifichi, oltre al rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno (per il 2018 del rispetto del saldo di finanza pubblica) e all’assenza di irregolarità suscettibili di pregiudicare anche in prospettiva i vincoli di finanza pubblica, l’osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento dall’art. 119, sesto comma, della Costituzione, e la sostenibilità dell’indebitamento in essere. La disciplina per il ricorso all’indebitamento da parte degli enti locali è contenuta negli artt. 202-205- bis del TUEL e in particolare, per quanto concerne l’eventuale ricorso a nuovi mutui, l’art. 204 ne autorizza l’assunzione, se l’importo annuale degli interessi, sommato a quello dei mutui ed altre forme di indebitamento contratte precedentemente, al netto dei contributi statali e regionali in conto interessi, non supera il 10% delle entrate correnti del penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l’assunzione del mutuo. Considerato il perdurante basso livello dei tassi di interesse, il parametro indicato dall’art. 207 TUEL per l’assunzione di nuovi mutui andrebbe probabilmente riconsiderato. In ogni caso, la Sezione ha ritenuto di attenzionare il superamento della soglia del 74% dello stock di debito tenuto conto che nel calcolo è stato compreso anche il debito dei Comuni verso la PAT per l’estinzione anticipata mutui di cui all’art. 22 della l.p. n. 14/2014, operazione per la quale è comunque garantita la provvista attraverso i finanziamenti dell’ex Fondo interventi minori (F.I.M.) con rate della durata di 10 anni, 20 anni, ovvero per un diverso numero di annualità in funzione della scadenza dei piani di ammortamento dei mutui e della capienza dell’ex FIM. Inoltre, sono state conteggiate le garanzie rilasciate dalle Amministrazioni locali in favore di propri organismi partecipati o altri soggetti, come previsto dalla normativa sull’indebitamento. Dai documenti esaminati si rileva che il debito da finanziamento dei Comuni trentini a fine esercizio 2018 è pari a 226,4 (era pari a 243,9 milioni di euro nel 2017), di cui 196,7 milioni relativi alla concessione di crediti assegnata dalla Provincia autonoma di Trento per l’estinzione anticipata dei mutui ex art. 22 della l.p. n. 14/2014, e 29,7 milioni di euro quali ulteriori debiti (erano pari a 33,4 milioni di euro nel 2017). I Comuni hanno inoltre rilasciato garanzie nei confronti di propri organismi partecipati per circa 16 milioni di euro (erano poco più di 16 milioni di euro anche nel 2017) ed a favore di altri soggetti per circa 2,7 milioni di euro (erano poco più di 3 milioni di euro nel 2017).

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Sul punto la Sezione richiama l’attenzione sui limiti previsti dall’art. 207 del TUEL per il rilascio di garanzie nei confronti dei soggetti partecipati e di altri soggetti, che non sempre appaiono rispettati dai Comuni. Tale norma, infatti, oltre a prevedere la competenza del Consiglio comunale per il rilascio di fideiussioni, precisa le condizioni che un ente locale deve rispettare per poter legittimamente rilasciare garanzie a favore di organismi partecipati o terzi destinatari di contributi agli investimenti (v. deliberazione Sezione Autonomie n. 30/2015). Inoltre, occorre sottolineare il fatto che le fideiussioni possono essere rilasciate dal Comune limitatamente alle rate di ammortamento da corrispondersi da parte della società sino al secondo esercizio finanziario successivo a quello di entrata in funzione dell’opera ed in misura non superiore alla propria quota percentuale di partecipazione alla società (art. 207, c. 2). La garanzia fideiussoria può essere rilasciata anche a favore di terzi, che possono essere destinatari di contributi agli investimenti finanziati da debito, come definiti dall'art. 3, c. 18, lett. g) ed h), della legge 24 dicembre 2003, n. 350, per l'assunzione di mutui destinati alla realizzazione o alla ristrutturazione di opere a fini culturali, sociali o sportivi, su terreni di proprietà dell'ente locale. In tal caso devono però essere rispettate ulteriori e specifiche condizioni (art. 207, c. 3). Sull’indebitamento dei Comuni anche la disciplina locale pone condizioni e limiti contenuti nell’art. 25 della legge provinciale n. 3/2006 e nel decreto del Presidente della Provincia 21 giungo 2007, n. 14- 94/Leg. Sul piano contabile, le garanzie costituiscono passività potenziali per le quali il principio contabile 5.5 allegato 4/2 del d.lgs. n. 118/2011 prevede che “nel rispetto del principio della prudenza, si ritiene opportuno che nell'esercizio in cui è concessa la garanzia, l'ente effettui un accantonamento tra le spese correnti tra i "Fondi di riserva e altri accantonamenti". Tale accantonamento consente di destinare una quota del risultato di amministrazione a copertura dell'eventuale onere a carico dell'ente in caso di escussione del debito garantito. Si ricorda, infine, che lo schema di stato patrimoniale di cui all'allegato n. 10, tra i conti d'ordine, prevede l'indicazione delle garanzie prestate a favore di terzi”. Il principio contabile detta inoltre una dettagliata disciplina nel caso di escussione della garanzia, disponendo che, qualora si verifichi l’escussione della terza annualità consecutiva, il residuo debito oggetto della garanzia è registrato come debito dell'ente, fermo restando il diritto di credito nei confronti del debitore originario. Infine, si richiama quanto disposto dall’art. 207, c. 4, del Tuel in base al quale: “Gli interessi annuali relativi alle operazioni di indebitamento garantite con fideiussione concorrono alla formazione del limite di cui al comma 1 dell'articolo 204 e non possono impegnare più di un quinto di tale limite”.

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La tabella successiva riepiloga l’indebitamento complessivo dei Comuni negli anni 2017 e 2018 distintamente per classi demografiche. Particolarmente significativo appare l’importo del debito pro- capite, comprensivo delle garanzie, per i Comuni di minori dimensioni (nel 2017: 743,9 euro per gli Enti con popolazione inferiore ai 500 abitanti e 811,9 euro per quelli di fascia tra i 501 e 1.000 abitanti; nel 2018: 670,9 euro per gli Enti con popolazione inferiore ai 500 abitanti e 740,8 euro per quelli di fascia tra i 501 e 1.000 abitanti) e per il Comune capoluogo (nel 2017: 694,9 euro e nel 2018: 658,5). Il livello minimo di indebitamento si riscontra negli Enti con popolazione da 10 a 20 mila abitanti (16,6 euro). Tutte le fasce sono al di sotto della soglia di attenzione fissata nella percentuale del 74%.

Tabella 34 – Indebitamento da finanziamento per classi di abitanti DEBITO % RESIDUO FIDEJUSSIO FIDEJUSSIO DEBITO INCIDENZA ENTRATE DEBITO FASCIA DI COMPRESA NI A NI NON A COMPLESSI SULLE CORRENTI PRO- POPOLAZIONE ESTINZIONE FAVORE DI FAVORE DI VO (e = ENTRATE (a) CAPITE ANTICIPATA O.P. (c) O. P. (d) b+c+d) CORRENTI PAT (b) (100*e/a) ESERCIZIO 2017 01. fino a 500 ab. 14.444.541 5.809.357 167.825 0 5.977.182 743,9 41,38% 02. da 501 a 1.000 ab. 51.329.301 25.058.365 834.377 0 25.892.742 811,9 50,44% 03. da 1.001 a 2.000 ab. 115.066.945 39.468.597 11.706.050 2.804.381 53.979.029 739,4 46,91% 04. da 2.001 a 5.000 ab. 166.968.508 50.901.573 3.349.871 248.704 54.500.148 442,4 32,64% 05. da 5.001 a 10.000 ab. 105.433.182 20.810.722 0 0 20.810.722 232,6 19,74% 06. da 10.001 a 20.000 ab. 46.462.834 639.470 0 0 639.470 18,4 1,38% 07. da 20.001 a 50.000 ab. 77.134.699 19.638.624 0 0 19.638.624 322,8 25,46% 08. oltre 50.000 ab. 170.902.956 81.595.620 0 0 81.595.620 694,9 47,74% TOTALE 747.742.967 243.922.329 16.058.123 3.053.086 263.033.537 488,3 35,18% ESERCIZIO 2018 01. fino a 500 ab. 14.824.207 5.190.500 167.825 0 5.358.325 670,9 36,15% 02. da 501 a 1.000 ab. 54.091.370 22.735.438 834.377 0 23.569.814 740,8 43,57% 03. da 1.001 a 2.000 ab. 121.998.109 36.017.912 12.106.050 2.509.708 50.633.670 708,0 41,50% 04. da 2.001 a 5.000 ab. 168.117.519 44.949.970 2.891.105 219.138 48.060.212 402,1 28,59% 05. da 5.001 a 10.000 ab. 111.948.991 19.683.516 0 0 19.683.516 207,6 17,58% 06. da 10.001 a 20.000 ab. 46.638.980 583.748 0 0 583.748 16,6 1,25% 07. da 20.001 a 50.000 ab. 78.628.150 19.568.927 0 0 19.568.927 319,7 24,89% 08. oltre 50.000 ab. 172.893.916 77.697.171 0 0 77.697.171 658,5 44,94% TOTALE 769.141.242 226.427.181 15.999.357 2.728.846 245.155.383 454,1 31,87% Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP e da questionari ConTe

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Grafico 14 – Indebitamento da finanziamento pro-capite per classi di abitanti

Fonte: elaborazione Corte dei conti da questionari ConTe

Le successive tabelle elencano per l’esercizio 2018, rispettivamente, i Comuni con una incidenza dell’indebitamento superiore al 74% delle entrate correnti (90-esimo percentile) e gli Enti che hanno rilasciato garanzie a soggetti esterni. Il Comune con il maggior indebitamento pro-capite (incluse le garanzie) raggiunge l’importo di 4.741,2 euro (Vermiglio), mentre gli Enti privi di indebitamento sono Fornace, Panchià, Pomarolo, Sagron Mis, Sfruz e Tenna.

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Tabella 35 – Comuni con incidenza dell’indebitamento da finanziamento superiore al 74%

DEBITO % RESIDUO FIDEJUSSIO FIDEJUSSIO DEBITO DEBITO INCIDENZA POPOLAZ. ENTRATE COMPRESA NI A NI NON A COMPLESSI PRO- SULLE COMUNE 01/01/18 CORRENTI ESTINZIONE FAVORE DI FAVORE DI VO (f = CAPITE ENTRATE (a) (b) ANTICIPATA O.P. (d) O. P. (e) c+d+e) (f/a) CORRENTI PAT (c) (100*f/b) Vermiglio 1.846 4.527.910 977.304 7.775.000 0 8.752.304 4.741,2 193,30% Rumo 811 1.605.449 2.334.427 0 0 2.334.427 2.878,5 145,41% Sant'Orsola Terme 1.122 1.518.524 1.975.392 0 0 1.975.392 1.760,6 130,09% Bresimo 249 427.195 512.182 0 0 512.182 2.057,0 119,89% Dambel 430 420.213 494.915 0 0 494.915 1.151,0 117,78% Ronchi Valsugana 434 456.352 517.070 0 0 517.070 1.191,4 113,31% Cloz 676 977.611 1.031.506 0 0 1.031.506 1.525,9 105,51% Ronzone 436 834.369 850.668 0 0 850.668 1.951,1 101,95% Cimone 700 1.023.669 906.044 0 0 906.044 1.294,3 88,51% Carano 1.090 1.830.018 1.599.796 0 0 1.599.796 1.467,7 87,42% Sporminore 707 619.165 521.851 0 0 521.851 738,1 84,28% Terzolas 626 764.821 204.456 433.853 0 638.308 1.019,7 83,46% Fai Della Paganella 905 1.888.288 1.524.250 0 0 1.524.250 1.684,3 80,72% Livo 826 1.068.669 857.715 0 0 857.715 1.038,4 80,26% Male' 2.210 4.873.582 958.499 2.891.105 0 3.849.604 1.741,9 78,99% Roncegno Terme 2.906 2.454.010 1.931.487 0 0 1.931.487 664,7 78,71% Isera 2.790 6.492.354 5.034.121 0 0 5.034.121 1.804,3 77,54% Caldes 1.089 1.129.058 175.969 664.552 0 840.521 771,8 74,44% Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP e da questionari ConTe

Interessante rilevare che i Comuni trentini, a fronte di uno stock di debito da finanziamento 226,4 milioni di euro (escluse le garanzie), hanno tuttavia registrato un avanzo di amministrazione disponibile di 173,2 milioni di euro, per un valore che raggiunge quindi il 76% ca. dell’indebitamento totale.

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Tabella 36 – Comuni con garanzie

DEBITO % RESIDUO FIDEJUSSIO FIDEJUSSIO DEBITO DEBITO INCIDENZA POPOLAZ. ENTRATE COMPRESA NI A NI NON A COMPLESSI PRO- SULLE COMUNE 01/01/18 CORRENTI ESTINZIONE FAVORE DI FAVORE DI VO (f = CAPITE ENTRATE (a) (b) ANTICIPATA O.P. (d) O. P. (e) c+d+e) (e/a) CORRENTI PAT (c) (100*e/b) Andalo 1.102 7.821.975 3.885.219 700.000 0 4.585.219 4.160,8 58,62% Caldes 1.089 1.129.058 175.969 664.552 0 840.521 771,8 74,44% Canazei 1.907 6.805.295 1.348.331 0 2.509.708 3.858.038 2.023,1 56,69% 530 996.554 67.009 215.880 0 282.889 533,8 28,39% Castello Tesino 1.201 2.562.554 341.145 172.638 0 513.783 427,8 20,05% Cavizzana 242 307.400 0 167.825 0 167.825 693,5 54,59% Male' 2.210 4.873.582 958.499 2.891.105 0 3.849.604 1.741,9 78,99% Molveno 1.123 4.348.873 725.418 1.500.000 0 2.225.418 1.981,7 51,17% Peio 1.832 9.562.897 2.660.174 300.000 0 2.960.174 1.615,8 30,95% 656 1.808.349 922.551 184.644 0 1.107.195 1.687,8 61,23% Rabbi 1.363 2.258.217 52.300 993.860 0 1.046.160 767,5 46,33% Storo 4.596 4.738.170 585.897 0 219.138 805.035 175,2 16,99% Terzolas 626 764.821 204.456 433.853 0 638.308 1.019,7 83,46% Vermiglio 1.846 4.527.910 977.304 7.775.000 0 8.752.304 4.741,2 193,30% Fonte: elaborazione Corte dei conti su dati BDAP e da questionari ConTe

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13 I DEBITI FUORI BILANCIO

La disciplina dei debiti fuori bilancio è contenuta nell’art. 194 del TUEL, applicabile ai Comuni della provincia di Trento in virtù dell’espresso richiamo operato dall’art. 49, c. 2, della l.p. 9 dicembre 2015, n. 18. Non esiste una definizione legislativa di debiti fuori bilancio, ma la dottrina e la giurisprudenza hanno descritto i medesimi quali obbligazioni pecuniarie riferibili all’ente, assunte in violazione delle norme di contabilità pubblica, nonché della disciplina di svolgimento delle procedure di spesa. Si tratta, quindi, di obbligazioni in senso tecnico, che si manifestano in corrispondenza della violazione di regole di contabilità pubblica. In altre parole, il debito fuori bilancio sorge per il fatto che lo stesso si è perfezionato giuridicamente, ma non contabilmente (l’Ente, infatti, non ha mai previsto una specifica copertura finanziaria). Per quanto concerne i debiti riconoscibili, il principale riferimento normativo è appunto oggi rappresentato dall’art. 194 del Testo unico degli enti locali. Nel dettaglio la disposizione, al primo comma, stabilisce quanto segue: “Con deliberazione consiliare di cui all'articolo 193, comma 2, o con diversa periodicità stabilita dai regolamenti di contabilità, gli enti locali riconoscono la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da: a) sentenze esecutive; b) copertura di disavanzi di consorzi, di aziende speciali e di istituzioni, nei limiti degli obblighi derivanti da statuto, convenzione o atti costitutivi, purché sia stato rispettato l'obbligo di pareggio del bilancio di cui all' articolo 114 ed il disavanzo derivi da fatti di gestione; c) ricapitalizzazione, nei limiti e nelle forme previste dal codice civile o da norme speciali, di società di capitali costituite per l'esercizio di servizi pubblici locali; d) procedure espropriative o di occupazione d'urgenza per opere di pubblica utilità; e) acquisizione di beni e servizi, in violazione degli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3 dell'articolo 191, nei limiti degli accertati e dimostrati utilità ed arricchimento per l'ente, nell'ambito dell'espletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza”. La giurisprudenza ha più volte evidenziato che l’art. 194 è disciplina di carattere eccezionale in quanto norma a carattere derogatorio rispetto alle premesse normative contenute nell’art. 191 del suddetto d.lgs. n. 267/200060. Il provvedimento di riconoscimento dei debiti fuori bilancio rappresenta un atto

60 Art. 191 TUEL: “1. Gli enti locali possono effettuare spese solo se sussiste l'impegno contabile registrato sul competente programma del bilancio di previsione e l'attestazione della copertura finanziaria di cui all' articolo 153, comma 5. Nel caso di spese riguardanti trasferimenti e contributi ad altre amministrazioni pubbliche, somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali, il responsabile del procedimento di spesa comunica al destinatario le informazioni relative all'impegno. La comunicazione dell'avvenuto impegno e della relativa copertura finanziaria, riguardanti le somministrazioni, le forniture e le prestazioni professionali, è effettuata contestualmente all'ordinazione della prestazione con l'avvertenza che la successiva fattura deve essere completata con gli estremi della

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discrezionale (ad eccezione dell’ipotesi indicata alla lettera a) dell’art. 194 TUEL) preordinato a ricondurre al sistema di bilancio determinate tipologie di spesa. L’istituto è altresì finalizzato ad evitare ulteriori oneri aggiuntivi a carico delle finanze pubbliche, come costi per interessi o spese legali. Si evidenzia che la formazione dei debiti fuori bilancio, soprattutto se aventi origine dal mancato rispetto delle procedure di spesa, costituisce una criticità ed un’irregolarità contabile che incide sugli equilibri economico-finanziari, rendendo il bilancio in parte non attendibile. Nel corso dell’esercizio 2018, i Comuni della provincia di Trento che hanno assunto provvedimenti di riconoscimento di debiti fuori bilancio sono stati 22 (21 nel 2017) per un importo complessivo di euro 1.134.999 (euro 673.147 nel 2017), in generale riconducibili alla fattispecie di cui alla lett. a) dell’art. 194 TUEL (sentenze esecutive). Va inoltre segnalato che la Sezione delle Autonomie61 ha interpretato in sede consultiva l’art. 194, c. 1, lett. a) del Tuel, in modo strettamente aderente alla lettera della norma, affermando che il riconoscimento del debito deve sempre avvenire con una delibera del Consiglio, anche in presenza di adeguati stanziamenti per spesa da contenzioso. Ciò in quanto tale passaggio assolve alla “finalità di ricondurre all’interno del sistema di bilancio un fenomeno di rilevanza finanziaria – che è, comunque, maturato al di fuori delle normali procedure di programmazione e di gestione delle spese – provvedendo alle contestuali verifiche circa il mantenimento degli equilibri di bilancio”. La tabella che segue fornisce evidenza dei provvedimenti di riconoscimento di debiti fuori bilancio in base alla classificazione per fasce di popolazione degli Enti interessati, mentre quella successiva riporta l’elenco dei Comuni che hanno riconosciuto debiti fuori bilancio, il loro ammontare, la tipologia, il totale delle entrate correnti (titoli I, II e III), nonché l’incidenza dei debiti fuori bilancio sulle stesse.

suddetta comunicazione. Fermo restando quanto disposto al comma 4, il terzo interessato, in mancanza della comunicazione, ha facoltà di non eseguire la prestazione sino a quando i dati non gli vengano comunicati. 2. Per le spese previste dai regolamenti economali l'ordinazione fatta a terzi contiene il riferimento agli stessi regolamenti, alla missione e al programma di bilancio e al relativo capitolo di spesa del piano esecutivo di gestione ed all'impegno. 3. Per i lavori pubblici di somma urgenza, cagionati dal verificarsi di un evento eccezionale o imprevedibile, la Giunta, qualora i fondi specificamente previsti in bilancio si dimostrino insufficienti, entro venti giorni dall'ordinazione fatta a terzi, su proposta del responsabile del procedimento, sottopone al Consiglio il provvedimento di riconoscimento della spesa con le modalità previste dall'articolo 194, comma 1, lettera e), prevedendo la relativa copertura finanziaria nei limiti delle accertate necessità per la rimozione dello stato di pregiudizio alla pubblica incolumità. Il provvedimento di riconoscimento è adottato entro 30 giorni dalla data di deliberazione della proposta da parte della Giunta, e comunque entro il 31 dicembre dell'anno in corso se a tale data non sia scaduto il predetto termine. La comunicazione al terzo interessato è data contestualmente all'adozione della deliberazione consiliare. 4. Nel caso in cui vi è stata l'acquisizione di beni e servizi in violazione dell'obbligo indicato nei commi 1, 2 e 3, il rapporto obbligatorio intercorre, ai fini della controprestazione e per la parte non riconoscibile ai sensi dell'articolo 194, comma 1, lettera e), tra il privato fornitore e l'amministratore, funzionario o dipendente che hanno consentito la fornitura. Per le esecuzioni reiterate o continuative detto effetto si estende a coloro che hanno reso possibili le singole prestazioni. 5. Il regolamento di contabilità dell'ente disciplina le modalità attraverso le quali le fatture o i documenti contabili equivalenti che attestano l'avvenuta cessione di beni, lo stato di avanzamento di lavori, la prestazione di servizi nei confronti dell'ente sono protocollate ed, entro 10 giorni, annotate nel registro delle fatture ricevute secondo le modalità previste dall'art. 42 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89. Per il protocollo di tali documenti è istituito un registro unico nel rispetto della disciplina in materia di documentazione amministrativa di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, ed è esclusa la possibilità di ricorrere a protocolli di settore o di reparto.” 61 Deliberazione n. 27 del 21 novembre 2019.

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Tabella 37 – Debiti fuori bilancio per classi di abitanti – anno 2018

COMUNI DEBITI FUORI BILANCIO FASCIA DI POPOLAZIONE VAL. ASS. % SUL TOT. VAL. ASS. % SUL TOT. 01. fino a 500 ab. 1 4,55% 164 0,01% 02. da 501 a 1.000 ab. 4 18,18% 65.138 5,74% 03. da 1.001 a 2.000 ab. 3 13,64% 159.456 14,05% 04. da 2.001 a 5.000 ab. 6 27,27% 708.644 62,44% 05. da 5.001 a 10.000 ab. 6 27,27% 100.427 8,85% 06. da 10.001 a 20.000 ab. 1 4,55% 7.723 0,68% 07. da 20.001 a 50.000 ab. 0 0,00% 0 0,00% 08. oltre 50.000 ab. 1 4,55% 93.447 8,23% TOTALE 22 100,00% 1.134.999 100,00%

Fonte: elaborazione Corte dei conti da relazioni revisori o da questionario debiti fuori bilancio

Tabella 38 – Comuni con debiti fuori bilancio e tipologie – anno 2018

DEBITI INCIDENZA ENTRATE COMUNE FUORI ART. 194 TUEL SU ENTRATE CORRENTI BILANCIO CORRENTI Altopiano Della Vigolana 2.600 lett. e) 4.847.640 0,05% Avio 800 lett. a) 4.747.196 0,02% Baselga Di Pine' 226 lett. a) 5.698.228 0,00% Borgo Valsugana 4.189 lett. a) 10.439.159 0,04% Caldonazzo 3.613 lett. a) 3.205.122 0,11% Canal San Bovo 1.709 lett. a) 2.868.316 0,06% Carisolo 1.269 lett. a) 2.454.965 0,05% Cembra Lisignago 544.603 lett. a) 2.622.685 20,77% 40.005 lett. a) Cles 9.578.568 0,42% 44.295 lett. d) Levico Terme 3.681 lett. a) 8.424.819 0,04% Mazzin 29.826 lett. a) 1.758.258 1,70% Novaledo 154.227 lett. a) 995.876 15,49% Panchià 30.525 lett. e) 744.009 4,10% Predaia 5.432 lett. a) 7.263.857 0,07% Riva Del Garda 7.723 lett. a) 25.812.147 0,03% Samone 3.519 lett. a) 510.057 0,69% San Giovanni Di Fassa 37.865 lett. a) 7.304.161 0,52% Scurelle 3.519 lett. a) 2.780.298 0,13% Storo 34.454 lett. e) 4.738.170 0,73% Tesero 87.308 lett. e) 3.163.025 2,76% Trento 93.447 lett. a) 172.893.916 0,05% Vignola-Falesina 164 lett. e) 416.950 0,04% Fonte: elaborazione Corte dei conti da relazioni revisori o da questionario debiti fuori bilancio

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14 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA

Le Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti svolgono il controllo-monitoraggio sulle spese di rappresentanza nell’ambito delle funzioni attribuite alla magistratura contabile dal vigente ordinamento e, in particolare, dall’art. 7, c. 7, della legge 5 giugno 2003, n. 131, il quale intesta alle Sezioni regionali menzionate la verifica, nel rispetto della natura collaborativa del controllo sulla gestione, del perseguimento degli obiettivi posti dalle leggi statali o regionali di principio o di programma, secondo la rispettiva competenza, nonché della sana gestione finanziaria degli enti locali. La Sezione, nell’ambito dell’attività di controllo sui rendiconti per l’esercizio 2018, si è soffermata sull’esame di alcune spese di rappresentanza, laddove la loro legittimità appariva prima facie dubbia sulla base della descrizione dell’oggetto della spesa nei prospetti inviati dall’Amministrazione o dei dati dalle stesse forniti in risposta alle richieste istruttorie. Con riferimento ai presupposti per il legittimo sostenimento delle spese di rappresentanza, occorre tener conto degli approdi indicati dalla giurisprudenza della Corte dei conti che di seguito si sintetizzano: - scopo promozionale, al fine di promuovere o di enfatizzare all’esterno l’immagine o l’attività dell’ente. Le erogazioni di spesa, sostenute per ristorazione, per consumazioni al bar e per pasti propri e di terzi, anche soggettivamente qualificati come esponenti di altri enti o istituzioni, non possono essere qualificate come legittime spese di rappresentanza, salvo che siano connesse o inerenti a incontri istituzionali, debitamente documentati, avente risonanza e importanza pubblica, tale per cui la spesa stessa è idonea ad accrescere il prestigio dell’ente e non si traduce in un mero ed esclusivo beneficio per gli intervenuti (ex multis, Sez. controllo Lombardia, deliberazione n. 98/2014/IADC; in senso conforme, Sez. controllo Marche, delib. n. 31/2015/VSG). Ne consegue che tutte le spese effettuate non a fini promozionali (es. spese di ristoro a beneficio degli organi collegiali dell’ente, in occasione delle riunioni istituzionali dello stesso), oppure aventi lo scopo di promuovere non tanto l’ente, quanto i singoli amministratori, non rientrano in tale categoria (Corte dei conti, Sezione regionale di controllo dell’Emilia-Romagna n. 271/2013/VSGO. Peraltro, allo scopo di qualificare la spesa e comprovare la rimborsabilità di siffatta voce di spesa non assume alcun rilievo la dichiarazione che si tratti di "pranzo di lavoro" o “cena di lavoro”, trattandosi di attività che ben può svolgersi al di fuori di incontri conviviali, quandanche in dette occasioni siano discusse questioni rientranti nell'attività lato sensu amministrativa (cfr. in questo senso SRC Lombardia n. 204/2013/FRG). - inerenza con i fini istituzionali: occorre che sussista una stretta correlazione con le finalità istituzionali dell’ente e la presenza di elementi che manifestano una proiezione esterna delle attività

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per il migliore perseguimento dei fini istituzionali, nonché una rigorosa motivazione con riferimento allo specifico interesse istituzionale perseguito (Corte di conti, Sez. II giurisdizionale di Appello 29 ottobre 2020, n. 246). È inoltre necessaria la dimostrazione del rapporto tra l’attività dell’ente e la spesa erogata, nonché la qualificazione del soggetto destinatario dell’occasione della spesa e la rispondenza a criteri di ragionevolezza e di congruità rispetto ai fini (SS.RR. in speciale composizione n. 59/2014); - ufficialità della spesa: è necessario che tali spese posseggano il requisito dell’ufficialità, cioè siano destinate a finanziare manifestazioni ufficiali, idonee ad attrarre l’attenzione di ambienti qualificati o dei cittadini (ex multis, Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per la Lombardia, deliberazione 5 novembre 2012, n. 466); - eccezionalità: in ragione dell’ampia discrezionalità che ha l’amministrazione pubblica nel prevederle, hanno carattere eccezionale rispetto all’ordinaria attività amministrativa di spesa (Sezione regionale di controllo per la Sardegna, deliberazione 9 novembre 1993, n. 111); - adempimenti amministrativi: ai fini del riscontro della legittimità delle iniziative e delle relative spese, è necessaria una maggiore cura degli aspetti formali e sostanziali dei connessi adempimenti amministrativi e gestionali, anche con particolare riferimento all’obbligo di una motivazione rafforzata, esaustiva dei presupposti e delle finalità dell’intervento, atteso il carattere di eccezionalità che lo stesso riveste; - soggetti rappresentativi delle amministrazioni di appartenenza: se riguardano soggetti esterni, questi devono essere particolarmente qualificati, poiché istituzionalmente rappresentativi dell’ente al quale appartengono. In mancanza di detto presupposto, la spesa dev’essere valutata come rispondente non a un interesse pubblico, bensì all’interesse privato dei destinatari. Le spese de quibus non possono essere sostenute per gli amministratori o i dipendenti dell’ente, in considerazione del fatto che la spesa dev’essere sempre rivolta all’esterno; - ragionevolezza delle spese: “[…] devono rispondere a rigorosi criteri di ragionevolezza che vanno esplicitati nel provvedimento che le dispone con un’adeguata dimostrazione delle circostanze e dei motivi che inducono a sostenerla, oltre che della qualifica dei soggetti (esterni) che ne hanno beneficiato (Corte dei conti, Sez. I giurisdizionale di Appello 6 aprile 2018, n. 148 che richiama, ex multis, Sezione giurisdizionale per la Regione Friuli Venezia Giulia, n. 12/2011, Corte dei conti, Sez. Friuli Venezia Giulia, 31 dicembre 2010, n. 216; Sez. II App. 25 agosto 2010, n. 338; Sez. Lazio, 17 giugno 2009, n. 1181); - congruità e sobrietà: le spese devono essere congrue rispetto alle finalità per le quali sono sostenute, all’evento eventualmente organizzato ed ai valori di mercato. La sobrietà dev’essere valutata, inoltre, in riferimento alle dimensioni territoriali ed alle caratteristiche del singolo ente locale che le

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sostiene, nonché ai vincoli di bilancio gravanti sullo stesso. (cfr. Corte dei conti, Sez. II giurisdizionale di Appello 8 febbraio 2021, n. 32). Sul piano dell’ordinamento locale va segnalato che il Codice degli Enti locali (CEL), approvato con l.r. n. 2/2018, ha disciplinato le spese di rappresentanza negli artt. 214 e 215. Tali articoli hanno riprodotto i contenuti degli artt. 21 e 22 del d.P.-Reg. n. 3/L/2005 e s.m. Secondo quanto previsto dall’art. 214 sono riconducibili alle spese di rappresentanza “quelle sostenute per mantenere o accrescere il prestigio dell'amministrazione comunale. Tali spese trovano il loro fondamento nella esigenza che il comune ha, in rapporto ai propri fini istituzionali, di manifestarsi all'esterno e devono essere finalizzate, nella vita di relazione del comune, all'intento di far conoscere e apprezzare l'attività svolta in favore della collettività”. Il successivo art. 215 stabilisce che “1. La gestione delle spese di rappresentanza, nei limiti degli stanziamenti fissati nel bilancio di previsione, è affidata alla giunta comunale nel rispetto di quanto stabilito nel successivo comma 2 e delle disposizioni eventualmente fissate da apposito provvedimento del consiglio comunale. 2. Sono da considerarsi spese di rappresentanza ammissibili quelle concernenti: a) acquisto di decorazioni, medaglie, coppe, libri, foto-riproduzioni, diplomi, fiori, oggetti simbolici per premi o atti di cortesia in occasione di manifestazioni e iniziative di particolare rilievo; b) colazioni di lavoro in occasione di ricevimenti; c) acquisto di generi di conforto e altri oggetti in conseguenza di convegni di studio, visite di rappresentanza di altri comuni ed enti pubblici; d) servizi di illuminazione, addobbi e simili in occasione di solennità varie; e) gemellaggi con altri comuni; f) scambi di esperienza con altri enti nei diversi settori di attività; g) inaugurazione di opere pubbliche; h) onoranze funebri relative a dipendenti deceduti in attività di servizio o a persone che hanno rappresentato il comune o che, con la loro opera, abbiano dato lustro e prestigio al medesimo; i) manifestazioni e segni di riconoscenza a favore di dipendenti con attività di servizio pluriennale”. Nei rendiconti dei Comuni per l’anno 2018 si sono registrate spese di rappresentanza per un totale di euro 524.336,89 (nel 2017 tali spese erano pari ad euro 491.284,47, per un aumento percentuale del 6,73). Nella tabella sottostante sono elencati i 17 Comuni che hanno fatto registrare la spesa pro-capite più elevata.62 Si evidenzia che per n. 7 Comuni il dato relativo alle spese di rappresentanza non è disponibile.63

62 Gli enti indicati corrispondono ai Comuni al di sopra del 90-esimo percentile. 63 Comuni di Carzano, Castelnuovo, Cembra-Lisignago, Cloz, Daiano, Frassilongo e Tenna

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Tabella 39 – Spese di rappresentanza e correlata spesa pro-capite

SPESE DI POPOLAZ SPESA PRO- COMUNE RAPPRESEN . 01/01/18 CAPITE TANZA Peio 1.832 47.649 26,01 Mazzin 564 10.569 18,74 Tre Ville 1.418 23.326 16,45 Imer 1.195 13.307 11,14 Predaia 6.674 45.785 6,86 Pinzolo 3.045 14.736 4,84 Cavedine 2.952 14.273 4,84 Calceranica Al Lago 1.358 6.483 4,77 Caldonazzo 3.736 13.260 3,55 Predazzo 4.540 11.148 2,46 Castel Ivano 3.314 7.427 2,24 Borgo Valsugana 6.949 8.350 1,20 Arco 17.716 16.770 0,95 Riva Del Garda 17.370 11.395 0,66 Rovereto 39.825 22.698 0,57 Pergine Valsugana 21.384 11.008 0,51 Trento 117.997 20.310 0,17 Fonte: elaborazione Corte dei conti da prospetti Spese di rappresentanza

Dall’esposizione dei dati nella tabella, ciò che appare evidente, è la correlazione della bassa spesa pro- capite per i Comuni con il più alto numero di abitanti. Si evidenzia invece, che i primi 4 Comuni inseriti nella tabella, che presentano la spesa pro-capite più elevata sono Comuni rientranti nella fascia di popolazione tra i 1.001 e 2.000 abitanti (ad eccezione del comune di Mazzin); di questi, 3 Comuni presentavano una spesa significativa anche nell’esercizio 201764, 2 dei quali, mostrano tale dato in aumento65.

Dall’esame a campione delle spese sostenute dagli Enti trentini sono state riscontrate diverse tipologie, in ordine alle quali la Sezione ha sollevato perplessità circa la loro legittimità per l’assenza di correlazione con finalità istituzionali di mantenimento o accrescimento del prestigio dell’Ente (es. rinfreschi in occasione di incontri di lavoro o per lo scambio di auguri con gli amministratori e dipendenti o per festeggiamenti particolari; regali di valore significativo a personalità locali o a dipendenti in occasione della cessazione dal servizio; spese per onoranze funebri per persone diverse da quelle indicate dalla norma, ecc…).

64 Peio (7,06 nel 2017), Imer (3,69 nel 2017) e Tre Ville (24,18 nel 2017) 65 Comuni di Peio e Imer

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Tali fattispecie di spesa pubblica non si appalesano conformi agli orientamenti normativi e giurisprudenziali in materia di spese di rappresentanza. In particolare, per quanto riguarda i segni di riconoscenza in favore di dipendenti con attività di servizio pluriennale, pur prevedendo la norma regionale la possibilità di corrispondere alla cessazione del rapporto di lavoro delle “manifestazioni e segni di riconoscenza” ai dipendenti con attività di servizio pluriennale, si esprimono al riguardo forti perplessità: tali spese non possono gravare sui bilanci comunali in quanto non corrispondenti in alcun modo alle finalità a cui assolvono le spese di rappresentanza che evidentemente, per loro natura, devono avere una proiezione esterna e non possono, perciò, riguardare i dipendenti o gli amministratori dell’ente, diversamente configurandosi come liberalità, prodigalità, con interruzione del nesso di finalizzazione pubblica della spesa. Se tutte le amministrazioni italiane applicassero la norma contenuta nel CEL, i bilanci pubblici sarebbero gravati da una spesa annua stimabile in ca. 28,7 milioni di euro66. Va da sé che tali spese non possono giustificarsi in alcun modo, nemmeno sul piano etico: data la scarsità delle risorse pubbliche vi è la necessità che queste siano indirizzate ai servizi essenziali per soddisfare adeguatamente e prioritariamente i bisogni primari della popolazione. Nel rilevare che le citate disposizioni regionali contemplano un ventaglio di spese di rappresentanza più ampio di quanto consentito nell’ordinamento nazionale, la Sezione ribadisce l’opportunità di un intervento del legislatore diretto a rivedere in senso restrittivo e più rigoroso le fattispecie ammesse. Si richiamano nuovamente i principi di congruità e sobrietà delle spese di rappresentanza, in relazione alle finalità per le quali sono sostenute, alle dimensioni territoriali ed alle caratteristiche del singolo ente locale che le sostiene, in coerenza con l’economicità, efficienza e razionalità che devono caratterizzare l’agire amministrativo. Il richiamo al canone della sobrietà da parte della giurisprudenza contabile è frequente. La Sezione giurisdizionale regionale dell’Abruzzo della Corte dei conti, con sentenza 30 ottobre 2008, n. 394, ha rilevato che “non è comunque congruo mostrare prodigalità attraverso celebrazioni e rinfreschi, e semmai è richiesto il contrario, ossia l’evidenza di una gestione accorta che rifugga gli sprechi e si concentri sull’adeguato espletamento delle funzioni sue proprie”. Infine, si ricordano gli obblighi di pubblicazione sui siti istituzionali, nonché di trasmissione del prospetto delle spese di rappresentanza alla Sezione di controllo della Corte dei conti ai sensi dell’art. 16, c. 26, del d.l. n. 138/2011 convertito con modificazioni dalla l. 14 settembre 2011 n. 148, secondo cui “Le spese di rappresentanza sostenute dagli organi di governo degli enti locali sono elencate, per ciascun anno, in apposito prospetto allegato al rendiconto di cui all'articolo 227 del citato testo unico di cui al decreto legislativo

66 La stima fa riferimento alle cessazioni per collocamento a riposo per limiti di età e per dimissioni con diritto a pensione registrate nell’anno 2018, pari a 71.753 (Fonte: www.contoannuale.mef.gov.it), per un valore medio dei regali elargiti dai Comuni trentini di 400 euro.

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n. 267 del 2000. Tale prospetto è trasmesso alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti ed è pubblicato, entro dieci giorni dall'approvazione del rendiconto, nel sito internet dell'ente locale”. A tale riguardo, con il decreto del Ministero dell’Interno 23 gennaio 2012, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, è stato definito lo schema di prospetto nel quale le spese di rappresentanza sostenute dagli organi di governo degli enti locali devono essere elencate ai fini della relativa trasmissione alla competente Sezione regionale di controllo della Corte dei conti. Tale informativa deve chiaramente descrivere l’oggetto della spesa sostenuta, evitando riferimenti generici quali ad esempio “acquisto materiali per rappresentanza” ed inoltre, nella stessa, devono essere riportati l’occasione, i destinatari e l’importo impegnato e pagato. In conclusione, gli amministratori hanno il preciso obbligo di rendere conoscibili ed apprezzabili le circostanze di fatto ed i motivi per i quali hanno sostenuto le spese di rappresentanza nel rispetto dei principi di buon andamento, trasparenza, ragionevolezza, efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa.

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15 GLI OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE E TRASPARENZA

La Sezione ha effettuato la verifica del rispetto degli obblighi di pubblicazione riguardanti le seguenti informazioni: - rendiconto 2018 (art. 227, c. 6-bis TUEL e art. 29 d.lgs. n. 33/2013, che deve essere completo del provvedimento di approvazione e di tutti gli allegati previsti dall’art. 11, c. 4, del d.lgs. n. 118/2011); - indicatore annuale di tempestività dei pagamenti, ammontare complessivo dei debiti e numero delle imprese creditrici (art. 33 d.lgs. n. 33/2013). La norma prevede che le medesime informazioni siano pubblicate con cadenza trimestrale. Lo schema e le modalità di calcolo dell’indicatore sono stati definiti con il DPCM 22 settembre 2014; - pagamenti effettuati dall’Ente (art. 4bis del d.lgs. n. 33/2013) con specificazione del riferimento alla tipologia di spesa sostenuta, all’ambito temporale di riferimento e ai beneficiari; - rilievi della Corte dei conti (art. 31 d.lgs. n. 33/2013): le Amministrazioni, oltre a pubblicare la relazione degli Organi di revisione al bilancio di previsione, alle variazioni e al conto consuntivo, pubblicano tutti i rilievi, ancorché non recepiti, della Corte dei conti riguardanti l’organizzazione e l’attività dell’amministrazione medesima e dei loro uffici. Con riguardo ai provvedimenti degli organi di indirizzo politico e dei dirigenti, l’art. 23 del d.lgs. n. 33/2013 impone agli enti la pubblicazione e l’aggiornamento semestrale degli elenchi dei provvedimenti adottati. L’art. 1, c. 1, lett. g) della l.r. n. 10/2014 stabilisce che in luogo degli elenchi dei provvedimenti possono essere pubblicati dai Comuni tutti i provvedimenti adottati dagli organi di indirizzo politico e dai dirigenti. Nel rispetto della disciplina in materia di tutela della riservatezza, la Sezione ha auspicato che gli Enti diano applicazione alla normativa regionale da ultimo richiamata in modo tale da assicurare a tutti gli interessati la facile consultazione del contenuto integrale dei provvedimenti adottati dagli organi e dai dirigenti del Comune. È stato anche rilevato che molto spesso il link all’albo telematico dei provvedimenti presente nei siti degli Enti non consente la corretta ricerca e visualizzazione dei provvedimenti. La successiva tabella riassume per ciascun Comune le informazioni che si trovavano pubblicate nel sito istituzionale al momento di avvio dell’istruttoria. Si dà peraltro atto che diversi Enti, a seguito della segnalazione, hanno provveduto alla pubblicazione dei documenti e delle informazioni inizialmente mancanti, anche se permangono ancora situazioni di inadempimento.

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Tabella 40 – Informazioni pubblicate dai Comuni nella sezione amministrazione trasparente del sito internet istituzionale al momento dell’avvio dell’istruttoria COMMERCIALI E DEL NUMERO DI NUMERO E DEL COMMERCIALI PUBBLICAZIONE DEI PAGAMENTI DEI PAGAMENTI PUBBLICAZIONE PROVVEDIMENTI DEGLI ORGANI ORGANI DEGLI PROVVEDIMENTI TEMPESTIVITÀ DEI PAGAMENTI PAGAMENTI DEI TEMPESTIVITÀ PUBBLICAZIONE DEI RILIEVI RILIEVI DEI PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE DEI DEBITI DEBITI DEI PUBBLICAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI CONTI DEI DELLA CORTE POLITICI E DIRIGENZIALI E DIRIGENZIALI POLITICI DELL'INDICATORE DI DELL'INDICATORE PUBBLICAZIONE DEL DEL PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE DEI PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE RENDICONTO RENDICONTO CREDITORI CREDITORI

DENOMINAZIONE ENTE

ALA NO SI SI SI SI SI ALBIANO NO SI SI NO SI NO ALDENO NO SI SI SI NO SI ALTAVALLE SI SI SI SI SI SI ALTOPIANO DELLA VIGOLANA SI SI SI SI SI SI AMBLAR-DON SI PARZIALE SI NO SI SI ANDALO SI SI SI SI SI SI ARCO SI SI SI SI SI SI AVIO SI SI SI SI SI SI BASELGA DI PINE' SI SI SI SI SI SI BEDOLLO SI SI PARZIALE SI SI SI BESENELLO SI SI SI SI SI SI BIENO SI SI SI SI SI SI BLEGGIO SUPERIORE NO SI NO NO SI NO BOCENAGO SI SI SI NO SI SI BONDONE SI SI SI SI SI SI BORGO CHIESE SI SI SI SI SI SI BORGO LARES SI SI SI SI SI SI BORGO VALSUGANA SI SI SI SI SI SI BRENTONICO SI SI NO SI SI SI BRESIMO SI PARZIALE SI SI SI NO BREZ NO SI SI SI SI SI CADERZONE TERME PARZIALE PARZIALE SI NO SI SI CAGNO' SI NO SI SI SI SI CALCERANICA AL LAGO SI SI SI SI SI SI CALDES SI SI SI NO SI NO CALDONAZZO PARZIALE SI SI SI SI SI CALLIANO SI SI SI NO SI SI CAMPITELLO DI FASSA SI PARZIALE SI SI SI SI CAMPODENNO PARZIALE SI SI SI SI SI CANAL SAN BOVO SI SI SI NO SI SI CANAZEI SI SI SI SI SI SI CAPRIANA SI PARZIALE SI SI SI SI CARANO SI SI SI SI SI SI CARISOLO SI SI SI SI SI SI CARZANO SI NO SI SI SI SI CASTEL CONDINO SI SI SI SI SI SI CASTEL IVANO PARZIALE SI SI SI SI SI CASTELFONDO PARZIALE SI SI SI SI SI CASTELLO TESINO SI SI SI SI SI SI

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COMMERCIALI E DEL NUMERO DI NUMERO E DEL COMMERCIALI PUBBLICAZIONE DEI PAGAMENTI DEI PAGAMENTI PUBBLICAZIONE PROVVEDIMENTI DEGLI ORGANI ORGANI DEGLI PROVVEDIMENTI TEMPESTIVITÀ DEI PAGAMENTI PAGAMENTI DEI TEMPESTIVITÀ PUBBLICAZIONE DEI RILIEVI RILIEVI DEI PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE DEI DEBITI DEBITI DEI PUBBLICAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI CONTI DEI DELLA CORTE POLITICI E DIRIGENZIALI E DIRIGENZIALI POLITICI DELL'INDICATORE DI DELL'INDICATORE PUBBLICAZIONE DEL DEL PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE DEI PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE RENDICONTO RENDICONTO CREDITORI CREDITORI

DENOMINAZIONE ENTE

CASTELLO-MOLINA DI FIEMME SI SI SI SI SI SI CASTELNUOVO SI PARZIALE SI SI SI SI CAVALESE SI SI SI SI SI SI CAVARENO SI SI SI SI SI SI CAVEDAGO SI PARZIALE SI SI SI SI CAVEDINE SI SI SI SI SI SI CAVIZZANA SI SI SI SI SI SI CEMBRA LISIGNAGO PARZIALE SI SI SI SI SI CIMONE PARZIALE PARZIALE SI SI SI SI CINTE TESINO PARZIALE PARZIALE NO SI NO NO CIS SI SI SI SI SI SI CIVEZZANO SI SI SI SI SI SI CLES SI SI SI SI SI SI CLOZ SI PARZIALE SI PARZIALE SI SI COMANO TERME SI SI SI SI SI SI COMMEZZADURA SI SI SI SI SI SI CONTA' PARZIALE SI SI SI NO SI CROVIANA SI PARZIALE SI PARZIALE SI PARZIALE DAIANO SI PARZIALE SI SI PARZIALE SI DAMBEL SI SI SI SI SI SI DENNO SI SI SI SI SI SI DIMARO FOLGARIDA SI SI SI NO SI SI DRENA SI SI SI SI SI SI DRO SI SI SI SI SI SI FAEDO SI NO NO NO SI SI FAI DELLA PAGANELLA SI SI SI SI SI SI FIAVE' SI SI SI NO NO NO FIEROZZO SI PARZIALE SI SI SI SI FOLGARIA SI NO NO NO SI SI FONDO NO PARZIALE SI PARZIALE SI SI FORNACE SI SI SI SI SI SI FRASSILONGO SI SI SI SI SI SI GARNIGA TERME NO NO SI NO NO NO GIOVO SI SI SI SI SI SI GIUSTINO SI PARZIALE PARZIALE SI SI SI GRIGNO SI SI SI SI SI SI IMER SI SI SI SI SI SI ISERA NO SI SI SI SI SI LAVARONE SI SI SI NO NO NO LAVIS SI PARZIALE SI SI SI SI LEDRO SI SI SI SI SI SI LEVICO TERME SI SI SI SI SI SI LIVO SI SI SI SI SI SI

87 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

COMMERCIALI E DEL NUMERO DI NUMERO E DEL COMMERCIALI PUBBLICAZIONE DEI PAGAMENTI DEI PAGAMENTI PUBBLICAZIONE PROVVEDIMENTI DEGLI ORGANI ORGANI DEGLI PROVVEDIMENTI TEMPESTIVITÀ DEI PAGAMENTI PAGAMENTI DEI TEMPESTIVITÀ PUBBLICAZIONE DEI RILIEVI RILIEVI DEI PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE DEI DEBITI DEBITI DEI PUBBLICAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI CONTI DEI DELLA CORTE POLITICI E DIRIGENZIALI E DIRIGENZIALI POLITICI DELL'INDICATORE DI DELL'INDICATORE PUBBLICAZIONE DEL DEL PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE DEI PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE RENDICONTO RENDICONTO CREDITORI CREDITORI

DENOMINAZIONE ENTE

LONA-LASES SI NO NO NO NO NO LUSERNA SI NO NO NO NO SI MADRUZZO SI SI SI SI SI SI MALE' SI SI SI SI SI SI MALOSCO NO PARZIALE SI NO SI NO MASSIMENO SI SI SI SI SI SI MAZZIN PARZIALE SI SI SI SI SI MEZZANA SI SI SI SI SI SI MEZZANO SI SI SI SI SI SI MEZZOCORONA SI SI SI SI NO SI MEZZOLOMBARDO SI SI SI SI SI SI MOENA SI SI SI SI SI SI MOLVENO PARZIALE PARZIALE SI SI SI SI MORI SI SI SI SI SI SI NAGO-TORBOLE SI SI SI SI SI SI NAVE SAN ROCCO NO SI SI SI SI SI NOGAREDO NO SI SI SI NO NO NOMI SI SI SI SI SI SI NOVALEDO SI SI SI SI SI SI OSPEDALETTO SI PARZIALE SI SI SI SI OSSANA NO SI SI SI NO SI PALU' DEL FERSINA SI SI SI SI SI SI PANCHIA' SI SI PARZIALE PARZIALE SI SI PEIO SI SI NO SI SI SI PELLIZZANO SI SI SI SI SI SI PELUGO SI PARZIALE SI SI NO NO PERGINE VALSUGANA SI SI SI SI SI SI PIEVE DI BONO-PREZZO SI SI SI SI SI SI PIEVE TESINO NO PARZIALE SI SI SI SI PINZOLO SI PARZIALE SI NO SI SI POMAROLO NO SI SI SI SI SI PORTE DI RENDENA SI PARZIALE SI SI SI SI PREDAIA SI SI SI SI SI SI PREDAZZO SI SI SI SI SI SI PRIMIERO SAN MARTINO DI CASTROZZA SI SI SI SI SI SI RABBI SI NO NO SI SI SI REVO' SI NO PARZIALE NO SI NO RIVA DEL GARDA SI SI SI SI SI SI ROMALLO NO PARZIALE NO NO NO NO ROMENO PARZIALE SI SI SI SI SI RONCEGNO TERME SI SI SI SI SI SI RONCHI VALSUGANA SI SI SI SI SI SI RONZO-CHIENIS SI SI SI SI NO SI

88 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

COMMERCIALI E DEL NUMERO DI NUMERO E DEL COMMERCIALI PUBBLICAZIONE DEI PAGAMENTI DEI PAGAMENTI PUBBLICAZIONE PROVVEDIMENTI DEGLI ORGANI ORGANI DEGLI PROVVEDIMENTI TEMPESTIVITÀ DEI PAGAMENTI PAGAMENTI DEI TEMPESTIVITÀ PUBBLICAZIONE DEI RILIEVI RILIEVI DEI PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE DEI DEBITI DEBITI DEI PUBBLICAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI CONTI DEI DELLA CORTE POLITICI E DIRIGENZIALI E DIRIGENZIALI POLITICI DELL'INDICATORE DI DELL'INDICATORE PUBBLICAZIONE DEL DEL PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE DEI PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE RENDICONTO RENDICONTO CREDITORI CREDITORI

DENOMINAZIONE ENTE

RONZONE SI SI SI SI NO SI ROVERE' DELLA LUNA SI NO SI SI SI SI ROVERETO SI SI SI SI SI SI RUFFRE'-MENDOLA SI SI SI SI SI SI RUMO SI PARZIALE SI SI SI SI SAGRON MIS SI SI SI SI SI SI SAMONE SI PARZIALE SI SI SI SI SAN GIOVANNI DI FASSA SI SI SI SI SI SI SAN LORENZO DORSINO SI SI SI SI SI SI SAN MICHELE ALL'ADIGE NO NO NO NO SI NO SANT'ORSOLA TERME SI PARZIALE SI SI SI SI SANZENO SI SI SI SI SI SI SARNONICO SI SI NO SI NO SI SCURELLE NO SI SI SI SI SI SEGONZANO SI SI SI SI SI SI SELLA GIUDICARIE SI SI SI SI SI SI SFRUZ SI SI SI SI SI SI SORAGA DI FASSA SI SI SI SI SI SI SOVER SI NO SI NO SI NO SPIAZZO SI PARZIALE SI NO SI NO SPORMAGGIORE SI SI NO SI SI SI SPORMINORE PARZIALE PARZIALE SI SI SI SI STENICO SI PARZIALE SI SI SI SI STORO SI SI SI SI SI SI STREMBO SI SI SI NO SI SI TELVE SI PARZIALE SI SI NO SI TELVE DI SOPRA SI SI SI NO SI SI TENNA SI PARZIALE SI SI SI SI TENNO PARZIALE SI SI SI SI SI TERRAGNOLO SI PARZIALE SI PARZIALE SI SI TERZOLAS SI SI SI NO NO SI TESERO SI SI SI SI SI NO TIONE DI TRENTO SI SI SI SI SI SI TON NO SI SI SI SI SI TORCEGNO SI PARZIALE PARZIALE SI SI SI TRAMBILENO NO SI SI SI SI SI TRE VILLE SI PARZIALE SI SI SI SI TRENTO SI SI SI SI SI SI SI PARZIALE SI SI SI SI VALFLORIANA SI PARZIALE SI SI NO SI VALLARSA PARZIALE PARZIALE SI NO SI SI VALLELAGHI SI SI SI SI SI SI VARENA SI SI SI SI SI SI

89 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

COMMERCIALI E DEL NUMERO DI NUMERO E DEL COMMERCIALI PUBBLICAZIONE DEI PAGAMENTI DEI PAGAMENTI PUBBLICAZIONE PROVVEDIMENTI DEGLI ORGANI ORGANI DEGLI PROVVEDIMENTI TEMPESTIVITÀ DEI PAGAMENTI PAGAMENTI DEI TEMPESTIVITÀ PUBBLICAZIONE DEI RILIEVI RILIEVI DEI PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE DEI DEBITI DEBITI DEI PUBBLICAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI CONTI DEI DELLA CORTE POLITICI E DIRIGENZIALI E DIRIGENZIALI POLITICI DELL'INDICATORE DI DELL'INDICATORE PUBBLICAZIONE DEL DEL PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE DEI PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE PUBBLICAZIONE RENDICONTO RENDICONTO CREDITORI CREDITORI

DENOMINAZIONE ENTE

VERMIGLIO SI SI SI SI SI SI VIGNOLA-FALESINA SI SI NO SI NO SI VILLA LAGARINA NO PARZIALE SI SI SI SI VILLE D'ANAUNIA SI SI SI SI SI SI VOLANO SI PARZIALE SI NO SI NO ZAMBANA SI SI SI SI SI SI ZIANO DI FIEMME PARZIALE SI NO SI SI SI

Fonte: elaborazione Corte dei conti da siti istituzionali dei Comuni

La tabella sottoesposta, evidenzia, la media del punteggio67 conseguito dagli enti per fascia demografica negli anni 2017 e 2018 in merito al rispetto degli obblighi di pubblicazione sui siti istituzionali68. Si registra innanzitutto, una situazione positiva e stabile per i Comuni in fascia di popolazione da 10.001 a 20.000 abitanti e per il Comune capoluogo. Per i Comuni inseriti in tutte le restanti fasce di popolazione, i dati 2018 sul 2017 risultano in netto miglioramento, in particolare per i Comuni di piccole dimensioni. L’evidenza di tale tendenza in miglioramento viene chiaramente rappresentata nel relativo grafico sottostante.

67 Il punteggio è stato attribuito con le seguenti modalità: 1 punto se l’obbligo di pubblicazione è adempiuto; 0 punti se non è adempiuto; 0,5 punti se adempiuto in modo parziale. 68 I sei indicatori presi a riferimento sono: pubblicazione dei provvedimenti degli organi di indirizzo politico e dirigenti, pubblicazione del rendiconto con i relativi allegati, pubblicazione dell’indicatore di tempestività dei pagamenti, pubblicazione dei debiti commerciali e numero dei creditori, pubblicazione dei rilievi della Corte dei conti, in particolare la deliberazione di approvazione del rendiconto 2017 ed infine pubblicazione dei pagamenti.

90 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Tabella 41 – Media sugli adempimenti di pubblicazione per fascia di popolazione - anni 2017-2018

Fonte: elaborazione Corte dei conti da siti istituzionali dei Comuni

Grafico 15 – Media sugli adempimenti di pubblicazione per fascia di popolazione - anni 2017-2018

Fonte: elaborazione Corte dei conti da siti istituzionali dei Comuni

Con specifico riguardo alla pubblicazione del bilancio, si ribadisce che l’art. 11, c. 3, del d.lgs. n. 118/2011, elenca i documenti che devono essere obbligatoriamente allegati al bilancio di previsione, mentre il successivo comma 4 indica gli allegati che corredano il rendiconto sulla gestione. In linea generale si osserva che, frequentemente, i documenti allegati ai bilanci dei Comuni, sia preventivi che consuntivi, non sono conformi a quanto richiede la specifica normativa in materia, non consentendo così alle parti interessate di accedere in modo completo a tutte le informazioni inerenti alla programmazione e alla rendicontazione della gestione da parte degli amministratori. Uno specifico richiamo va fatto anche all’obbligo di pubblicazione del bilancio semplificato previsto dall’art. 227, c. 6-bis TUEL e dall’ art. 29 d.lgs. n. 33/2013.

91 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Appare comunque sempre doveroso richiamare l’attenzione delle Amministrazioni circa la necessità di assicurare il puntuale assolvimento degli obblighi di pubblicazione individuati dalla normativa sopra citata, che rappresenta livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali erogati dalle amministrazioni pubbliche a fini di trasparenza, prevenzione, contrasto alla corruzione e della cattiva amministrazione, ai sensi dell’art. 117, secondo comma, lettera m) della Costituzione, che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale.

92 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

16 I RISULTATI DI SINTESI E CONCLUSIONI

16.1 Premessa L’analisi dei rendiconti di gestione ha suggerito l’opportunità di sintetizzare in una rappresentazione unitaria i principali aggregati di entrata e di spesa dei Comuni trentini. In ragione di ciò si è ritenuto interessante elaborare dieci indicatori capaci di restituire, a seguito di opportuna aggregazione, il livello di performance raggiunto da ognuno dei Comuni della Provincia nell’esercizio finanziario 2018. La metodologia utilizzata è dettata dall’obiettivo di costruire un quadro di sintesi, il più possibile esaustivo, grazie all’impiego di indici, i cui valori sono stati calcolati per ognuno dei 176 Enti locali esaminati. Tali elaborazioni hanno determinato la formazione di dieci distinte classifiche, nelle quali i Comuni sono stati ordinati in base ai risultati conseguiti (assegnando la prima posizione all’Ente più virtuoso e la 176ª a quello meno virtuoso). Il rating complessivo è stato ottenuto sommando i posizionamenti conseguiti dai Comuni in ciascuno dei diversi parametri. Il livello di performance è quindi calcolato come grado di deviazione, in punti percentuali, rispetto al valore obbiettivo rappresentato dal posizionamento al primo posto in ognuna delle classifiche (grado di deviazione min. 0%, max. 100%). In tal modo l’analisi assume il pregio di essere contestualizzata, nei suoi esiti, all’interno della realtà locale a cui gli Enti appartengono. Tabella 42 – Fasce di performance

Fascia di Grado di deviazione performance 0-19,99 Alta 20-39,99 Medio-alta 40-59,99 Media 60-79,99 Medio-bassa 80-100 Bassa Fonte: elaborazione dati Corte dei conti

16.2 Gli indicatori Gli indicatori sono stati individuati con riferimento alle dimensioni maggiormente rappresentative dei fenomeni indagati durante il controllo dei rendiconti dell’esercizio 2018, al fine di restituire una classificazione di sintesi sull’andamento gestionale degli Enti esaminati. Nell’elaborazione dei parametri si è cercato di ricomprendere un vasto insieme di dati economico-finanziari, ricavati da diverse fonti quali: i documenti di rendicontazione, i questionari somministrati dalla Corte dei conti agli Organi di revisione, i siti internet istituzionali dei Comuni, la Banca dati delle Amministrazioni pubbliche. I valori, ove necessario, sono stati normalizzati su base pro-capite al fine di correggere i fenomeni distorsivi derivanti dalla differente grandezza in termini di popolazione. Per garantire una

93 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

confrontabilità del rating ottenuto, le modalità di calcolo degli indicatori sono le medesime utilizzate per l’anno 2017 salvo alcuni perfezionamenti che hanno interessato gli indicatori n. 2, 5 e 8. In particolare, è stato elaborato: 1) un indicatore sulle anticipazioni di cassa: l’anticipazione di tesoreria costituisce una forma di finanziamento a breve termine cui gli enti dovrebbero ricorrere solo per far fronte a momentanei problemi di liquidità. L’indicatore rileva l’avvenuto ricorso allo strumento nel corso dell’esercizio finanziario con una ponderazione basata sull’importo totale utilizzato e il numero di giorni di effettiva scopertura; 2) un indicatore sulla gestione dei residui: il d.lgs. n. 118/2011 dispone che, in attuazione del principio della competenza finanziaria potenziata, possono essere conservate tra i residui attivi le entrate accertate esigibili nell’esercizio di riferimento, ma non incassate mentre tra i residui passivi le spese impegnate esigibili nell’esercizio di riferimento, ma non pagate. L’indicatore rileva il valore pro-capite della sommatoria dei residui attivi e passivi dell’Ente. In diminuzione è calcolato il valore pro-capite del FCDE quale posta di copertura per eventuali insoluti; 3) un indicatore sulle performance di pagamento: con il d.lgs. n. 231/2002 è stata data attuazione nell’ordinamento interno alla direttiva europea n. 2000/35/CE sulla lotta contro il ritardo dei pagamenti nelle transazioni commerciali. Per il monitoraggio del rispetto di tali tempistiche il DPCM 22 settembre 2014 ha introdotto l’indicatore annuale di tempestività dei pagamenti, quale media ponderata dei giorni di ritardo nel pagamento dei debiti commerciali. L’indicatore è determinato in relazione al ritardato pagamento dei fornitori; 4) un indicatore sulle tempistiche di approvazione del rendiconto e aggiornamento BDAP: l’importanza della tempestività nell’approvazione del rendiconto di gestione e nell’aggiornamento della BDAP è stata oggetto di trattazione nel precedente capitolo 3. Anche in questo caso l’indicatore misura tali tempistiche in termini di ritardo rispetto a quanto normativamente stabilito; 5) un indicatore sulla capacità di riscossione: la capacità di riscossione delle entrate rappresenta un parametro di verifica dell’efficienza gestionale degli Enti locali, anche perché una cattiva performance in tal senso si riverbera con effetti estremamente negativi sul bilancio in generale e sulla liquidità in particolare. L’indicatore misura la quota di accertamenti e residui attivi incassati nell’anno; 6) un indicatore sulla gestione di competenza: l’avanzo o disavanzo di competenza sintetizza il risultato della gestione dell’esercizio, in quanto risultato derivante dalla differenza tra gli accertamenti di entrata, comprensivi dell’utilizzo dell’avanzo di amministrazione precedente, e gli impegni di spesa ai cui si aggiunge il saldo positivo o negativo del fondo pluriennale di

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entrata e di uscita. L’indicatore elaborato valuta la consistenza di tale valore (pro-capite) ponderando in misura doppia l’apporto della parte corrente al fine di introdurre un meccanismo di premialità ove tale gestione si faccia carico di riequilibrare lo sbilancio di parte capitale. Di contro, la ponderazione determina una penalizzazione qualora l’equilibrio di parte corrente sia garantito dalle eccedenze di parte capitale; 7) un indicatore sulla rigidità della spesa del personale: l’eccesso della componente rigida della spesa, ed in particolare di quella del personale, può costituire un fattore di maggior rischio nella gestione di bilancio dell’Ente, perché non consente, a parità di risorse a disposizione, flessibilità per far fronte a situazioni contingenti. L’indicatore è correlato all’incidenza della spesa del personale rispetto al totale degli impegni di parte corrente; 8) un indicatore sulla sostenibilità del debito: sono considerati, per la costruzione dell’indicatore, sia l’incidenza dello stock di debito (comprensivo dell’operazione di estinzione anticipata mutui di cui alla l.p. n. 14/2014 e delle garanzie fidejussorie concesse) rispetto agli accertamenti correnti sia il valore dell’indebitamento pro-capite; 9) un indicatore sulla gestione finanziaria complessiva: il risultato di amministrazione rappresenta la sintesi della gestione finanziaria dell’Ente e la sua parte disponibile rappresenta la quota libera da vincoli di destinazione costituiti in via precauzionale ovvero determinati da una finalizzazione delle risorse già programmata. L’indicatore misura la consistenza della parte disponibile del risultato di amministrazione pro-capite, ponderandola per la parte vincolata, accantonata e destinata dello stesso; 10) un indicatore sulla trasparenza: con riferimento a quanto già illustrato all’interno del capito 15, si è provveduto a costruire un indicatore capace di rilevare il numero di obblighi oggetto di monitoraggio al quale l’Ente abbia positivamente adempiuto. Di seguito è riportata la descrizione degli indicatori con dettaglio delle fonti dati impiegate per la loro elaborazione e le modalità di calcolo.

95 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Tabella 43 – Indicatori Indicatore n. Descrizione Fonte dati Modalità di calcolo

BDAP - Quadro generale riassuntivo Il valore dell'indicatore è dato dal prodotto tra l'importo INDICATORE SULLE ANTICIPAZIONI iscritto al titolo V delle spese, normalizzato su base pro 1 DI CASSA QUESTIONARIO CONSUNTIVO 2018 capite, e il numero di giorni in cui si è ricorsi ad - Quadro 5, sezione, I.I, parte II anticipazioni di cassa nell'anno.

Il valore dell'indicatore è dato dalla somma dei valori, BDAP - Conto del bilancio INDICATORE SULLA GESTIONE DEI normalizzati su base pro capite, del totale dei residui 2 RESIDUI BDAP - All. c) Fondo crediti di dubbia attivi finali, al netto del valore del FCDE normalizzato su esigibilità base pro capite, e del totale dei residui passivi finali. SITO INTERNET ISTITUZIONALE Il valore dell'indicatore è dato dall'indicatore di INDICATORE SULLE PERFORMANCE 3 DELL'ENTE - Sezione tempestività dei pagamenti calcolato ai sensi DI PAGAMENTO amministrazione trasparente dell'art. 9 del D.P.C.M. 22 settembre 2014. Il valore dell'indicatore è dato dalla somma in giorni del QUESTIONARIO CONSUNTIVO 2018 periodo intercorrente tra il termine legale fissato per - Informazioni anagrafiche INDICATORE SULLE TEMPISTICHE DI l'approvazione del rendiconto e la data della relativa 4 APPROVAZIONE deliberazione consiliare e del periodo trascorso tra BDAP - Estrazione sulle tempistiche di l'approvazione del rendiconto e la trasmissione dei dati compilazione alla BDAP (solo se maggiore di 30gg).

Il valore dell'indicatore è dato dal rapporto tra il totale INDICATORE SULLA CAPACITA' DI 5 BDAP - Conto del bilancio delle riscossioni e la somma di accertamenti e residui RISCOSSIONE attivi iniziali.

Il valore dell'indicatore è dato dalla somma dei valori, INDICATORE SULLA GESTIONE DI 6 BDAP - Verifica equilibri normalizzati su base pro capite, degli equilibri di parte COMPETENZA corrente, ponderato in ragione di 2, e di parte capitale.

BDAP - Quadro generale riassuntivo INDICATORE SULLA RIGIDITA' Il valore dell'indicatore è dato dal rapporto tra la spesa 7 BDAP - All. e) Spese per DELLA SPESA per il personale e la spesa corrente totale. macroaggregati: spese correnti - impegni BDAP - Quadro generale riassuntivo

QUESTIONARIO CONSUNTIVO 2018 Il valore dell'indicatore è dato dal prodotto tra la - Quesiti 1.4 e 1.5, sezione, II, parte I percentuale di incidenza dell'indebitamento finanziario rispetto alle entrate correnti e l'importo, normalizzato su INDICATORE SULLA SOSTENIBILITA' QUESTIONARIO CONSUNTIVO 2018 8 base pro capite, dei debiti finanziari in capo all'Ente al 31 DEL DEBITO - Quadro 2, sezione, II, parte II dicembre, comprensivi delle garanzie fidejussorie concesse e dell'importo dell'estinzione anticipata DELIBERA DELLA GIUNTA effettuata dalla PAT tramite surroga. PROVINCIALE DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO 1035/2016 - Allegato 2 Il valore dell'indicatore è dato dal prodotto tra il valore del risultato di amministrazione disponibile, INDICATORE SULLA GESTIONE BDAP - Allegato A) risultato di 9 normalizzato su base pro capite, e la percentuale di FINANZIARIA COMPESSIVA amministrazione incidenza della parte vincolata ovvero accantonata del risultato di amministrazione sul totale dello stesso. Il valore dell'indicatore è dato dalla somma dei possibili SITO INTERNET ISTITUZIONALE punteggi (0 mancato assolvimento, 0,5 parziale 10 INDICATORE SULLA TRASPARENZA DELL'ENTE - Sezione assolvimento, 1 pieno assolvimento) per l'avvenuto amministrazione trasparente adempimento ai sei obblighi in materia di trasparenza oggetto di monitoraggio in fase istruttoria. Fonte: elaborazione dati Corte dei conti

16.3 Rating Di seguito è riportata la tabella di dettaglio che indica il posizionamento ottenuto da ogni Comune con riferimento all’indicatore di sintesi e per ciascuno degli indicatori sopra illustrati, il punteggio complessivo conseguito dall’Ente e il grado di deviazione dal risultato rappresentativo del gold standard.

96 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Da tale classificazione emerge che 58 Comuni si collocano nella fascia di performance medio-alta (erano 53 nel 2017), 93 nella fascia media (erano 106 nel 2017), 25 nella fascia medio-bassa (erano 18 nel 2017) mentre, come per l’anno 2017, non vi sono Comuni nelle due fasce che costituiscono gli estremi di questo sistema di classificazione (fascia alta e bassa). Nella tabella 45 è anche evidenziata la variazione di posizionamento eventualmente registrata dal Comune nell’anno 2018 rispetto all’anno 2017. Con specifico riferimento a tale ultimo aspetto la tabella 44 illustra quali Comuni hanno cambiato la fascia di performance rispetto all’anno 2017. Al riguardo si evidenzia che per taluni Enti si sono registrati aggiornamenti anche significativi nel livello di performance soprattutto per effetto di variazioni di posizionamento dell’indicatore sull’utilizzo delle anticipazioni di cassa, sugli adempimenti di trasparenza o sul rispetto dei termini di pagamento particolarmente sensibili a modifiche di punteggio.

Tabella 44 – Variazioni nelle fasce di performance

Comuni Comuni saliti fasciadi in performance medio-alta NOMI BONDONE CASTELNUOVO

CIS BESENELLO ANDALO CALCERANICA AL LAGO CASTELLO TESINO VALLELAGHI ZIANO DI FIEMME TENNO CAVARENO

GIUSTINO RONCHI VALSUGANA SFRUZ AVIO RONZO-CHIENIS COMANO TERME

PEIO DRENA SAN LORENZO DORSINO DAMBEL

performance media

Comuni saliti in

fascia di RONCEGNO TERME FAI DELLA PAGANELLA ALTAVALLE CROVIANA MEZZANO VILLA LAGARINA GIOVO DENNO CIVEZZANO

performance media

Comuni scesi in

fascia di CANAL SAN BOVO PELUGO CAVIZZANA FORNACE CAVEDAGO VALDAONE MEZZOCORONA DAIANO ALBIANO ALDENO LEVICO TERME OSSANA DIMARO FOLGARIDA STREMBO RABBI

performance medio-bassa Comuni Comuni scesi fascia di in FRASSILONGO BLEGGIO SUPERIORE BRESIMO ISERA FIEROZZO SOVER OSPEDALETTO CALDES TORCEGNO TELVE SAN MICHELE ALL'ADIGE VALLARSA FAEDO LONA-LASES TESERO RONZONE ROMALLO

Fonte: elaborazione dati Corte dei conti

97 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

Tabella 45 – Rating dettagliato per Comune

INDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SOSTENIBILITA' DEL INDICATORE SULLEINDICATORE SULLEINDICATORE SULLEINDICATORE POSIZIONAMENTO POSIZIONAMENTO ANTICIPAZIONI ANTICIPAZIONI DI PERFORMANCE DI PERFORMANCE VARIAZIONE 2018- RIGIDITA' DELLA NELL'ANNO NELL'ANNO 2018 NELL'ANNO 2017 APPROVAZIONE TEMPISTICHE DI TEMPISTICHE TRASPARENZA COMPETENZA COMPLESSIVO GESTIONE DEI GESTIONE CAPACITA' DI FINANZIARIA PAGAMENTO RISCOSSIONE RISCOSSIONE DEVIAZIONE GESTIONE DI GESTIONE PUNTEGGIO PUNTEGGIO GRADO DI GRADO GESTIONE GESTIONE RESIDUI DEBITO CASSA SPESA 2017 DENOMINAZIONE ENTE

MAZZIN 1 1 ▬ 1 58 29 79 34 12 25 15 19 81 353 20,06% COMMEZZADURA 2 45 ▲ 1 51 29 38 4 42 76 125 18 1 385 21,88% MASSIMENO 3 20 ▲ 1 138 98 27 29 7 27 63 14 1 405 23,01% CARISOLO 4 34 ▲ 1 100 71 10 8 37 15 149 31 1 423 24,03% RIVA DEL GARDA 5 12 ▲ 1 73 19 57 120 41 106 1 34 1 453 25,74% BORGO LARES 6 4 ▼ 1 84 4 3 40 29 144 119 33 1 458 26,02% CAVALESE 7 29 ▲ 1 116 28 47 137 6 42 46 37 1 461 26,19% LEDRO 8 2 ▼ 1 62 57 82 69 71 53 56 10 1 462 26,25% ARCO 9 39 ▲ 1 44 35 60 115 80 57 9 73 1 475 26,99% SCURELLE 10 14 ▲ 1 88 59 16 97 30 22 17 40 105 475 26,99% PRIMIERO SAN MARTINO DI CASTROZZA 11 5 ▼ 1 104 22 33 94 48 43 33 103 1 482 27,39% VARENA 12 40 ▲ 1 74 5 91 43 77 127 22 54 1 495 28,13% NOMI 13 62 ▲ 1 26 17 6 9 140 63 105 129 1 497 28,24% PORTE DI RENDENA 14 6 ▼ 1 67 12 35 2 50 159 40 50 81 497 28,24% BORGO CHIESE 15 38 ▲ 1 46 68 16 21 126 135 62 29 1 505 28,69% MEZZANA 16 46 ▲ 1 113 110 35 28 3 84 152 17 1 544 30,91% SELLA GIUDICARIE 17 7 ▼ 1 142 14 38 163 58 24 107 15 1 563 31,99% NAGO-TORBOLE 18 8 ▼ 1 158 75 10 160 47 32 66 16 1 566 32,16% PERGINE VALSUGANA 19 23 ▲ 1 8 67 41 46 135 117 29 122 1 567 32,22% CIS 20 144 ▲ 1 20 132 154 13 67 36 94 49 1 567 32,22% ROVERETO 21 10 ▼ 1 33 62 41 56 111 87 99 76 1 567 32,22% BORGO VALSUGANA 22 26 ▲ 1 75 45 16 143 57 126 55 57 1 576 32,73% CALCERANICA AL LAGO 23 92 ▲ 1 15 142 106 11 76 49 73 107 1 581 33,01%

98 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

INDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SOSTENIBILITA' DEL INDICATORE SULLEINDICATORE SULLEINDICATORE SULLEINDICATORE POSIZIONAMENTO POSIZIONAMENTO ANTICIPAZIONI ANTICIPAZIONI DI PERFORMANCE DI PERFORMANCE VARIAZIONE 2018- RIGIDITA' DELLA NELL'ANNO NELL'ANNO 2018 NELL'ANNO 2017 APPROVAZIONE TEMPISTICHE DI TEMPISTICHE TRASPARENZA COMPETENZA COMPLESSIVO GESTIONE DEI GESTIONE CAPACITA' DI FINANZIARIA PAGAMENTO RISCOSSIONE RISCOSSIONE DEVIAZIONE GESTIONE DI GESTIONE PUNTEGGIO PUNTEGGIO GRADO DI GRADO GESTIONE GESTIONE RESIDUI DEBITO CASSA SPESA 2017 DENOMINAZIONE ENTE

CANAZEI 24 41 ▲ 159 127 13 54 68 8 37 104 13 1 584 33,18% SAGRON MIS 25 44 ▲ 165 149 55 84 15 28 26 1 64 1 588 33,41% CAMPITELLO DI FASSA 26 3 ▼ 1 134 84 75 51 10 92 53 9 81 590 33,52% VIGNOLA-FALESINA 27 18 ▼ 1 140 102 6 35 35 115 14 2 148 598 33,98% TRENTO 28 19 ▼ 1 39 2 16 45 129 133 123 119 1 608 34,55% ZIANO DI FIEMME 29 61 ▲ 1 38 98 16 39 36 30 122 99 138 617 35,06% GIUSTINO 30 59 ▲ 1 89 93 16 20 15 93 135 53 105 620 35,23% BOCENAGO 31 24 ▼ 1 168 48 30 87 26 17 117 22 105 621 35,28% SFRUZ 32 98 ▲ 1 72 129 121 125 151 10 1 11 1 622 35,34% RONZO-CHIENIS 33 71 ▲ 1 59 40 62 18 134 28 72 104 105 623 35,40% PEIO 34 82 ▲ 1 161 39 49 98 1 3 142 24 105 623 35,40% BONDONE 35 60 ▲ 1 71 117 119 130 81 47 12 56 1 635 36,08% BESENELLO 36 67 ▲ 1 18 66 64 79 169 51 27 160 1 636 36,14% CASTELLO TESINO 37 77 ▲ 1 135 23 43 133 24 147 89 45 1 641 36,42% TENNO 38 85 ▲ 141 10 15 52 89 109 41 49 58 81 645 36,65% RONCHI VALSUGANA 39 109 ▲ 1 14 10 72 10 158 148 164 72 1 650 36,93% MALE' 40 31 ▼ 1 60 49 29 54 130 48 167 111 1 650 36,93% AVIO 41 87 ▲ 1 87 100 57 134 55 89 106 21 1 651 36,99% COMANO TERME 42 106 ▲ 1 109 9 114 95 56 124 36 108 1 653 37,10% GRIGNO 43 28 ▼ 1 85 3 77 119 119 80 90 85 1 660 37,50% ROVERE' DELLA LUNA 44 9 ▼ 1 11 58 4 48 84 157 52 141 105 661 37,56% CLES 45 51 ▲ 1 57 86 123 100 63 128 44 61 1 664 37,73% DRENA 46 100 ▲ 1 129 138 10 162 60 18 21 124 1 664 37,73% ALA 47 35 ▼ 1 54 36 111 101 87 60 43 67 105 665 37,78% CASTELNUOVO 48 79 ▲ 1 83 1 120 121 23 137 74 27 81 668 37,95% MOLVENO 49 15 ▼ 1 92 63 88 6 51 7 159 97 105 669 38,01% VILLE D'ANAUNIA 50 50 ▬ 1 55 87 92 112 75 105 93 55 1 676 38,41%

99 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

INDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SOSTENIBILITA' DEL INDICATORE SULLEINDICATORE SULLEINDICATORE SULLEINDICATORE POSIZIONAMENTO POSIZIONAMENTO ANTICIPAZIONI ANTICIPAZIONI DI PERFORMANCE DI PERFORMANCE VARIAZIONE 2018- RIGIDITA' DELLA NELL'ANNO NELL'ANNO 2018 NELL'ANNO 2017 APPROVAZIONE TEMPISTICHE DI TEMPISTICHE TRASPARENZA COMPETENZA COMPLESSIVO GESTIONE DEI GESTIONE CAPACITA' DI FINANZIARIA PAGAMENTO RISCOSSIONE RISCOSSIONE DEVIAZIONE GESTIONE DI GESTIONE PUNTEGGIO PUNTEGGIO GRADO DI GRADO GESTIONE GESTIONE RESIDUI DEBITO CASSA SPESA 2017 DENOMINAZIONE ENTE

ANDALO 51 63 ▲ 1 174 116 146 26 9 5 173 28 1 679 38,58% NOVALEDO 52 52 ▬ 1 66 128 16 164 131 90 16 71 1 684 38,86% VALLELAGHI 53 74 ▲ 1 23 32 168 50 115 101 88 106 1 685 38,92% CAVARENO 54 57 ▲ 146 45 73 123 33 33 61 121 51 1 687 39,03% SAN LORENZO DORSINO 55 54 ▼ 1 86 18 99 117 112 129 101 25 1 689 39,15% MEZZOLOMBARDO 56 47 ▼ 1 32 26 101 85 132 95 77 140 1 690 39,20% DAMBEL 57 91 ▲ 1 4 82 106 38 106 45 165 145 1 693 39,38% CASTELLO-MOLINA DI FIEMME 58 53 ▼ 142 64 38 121 41 99 50 60 86 1 702 39,89% CANAL SAN BOVO 59 22 ▼ 1 162 26 16 170 11 168 50 1 105 710 40,34% FORNACE 60 17 ▼ 1 114 43 158 167 90 116 1 23 1 714 40,57% LAVIS 61 136 ▲ 1 22 53 101 53 121 74 100 112 81 718 40,80% MEZZOCORONA 62 13 ▼ 1 3 33 111 3 93 149 82 139 105 719 40,85% CALLIANO 63 73 ▲ 1 28 103 47 109 117 31 37 142 105 720 40,91% ALDENO 64 42 ▼ 1 1 21 10 1 174 131 67 172 148 726 41,25% POMAROLO 65 55 ▼ 1 16 135 57 91 125 67 1 130 105 728 41,36% OSSANA 66 11 ▼ 1 128 59 146 30 5 13 162 39 148 731 41,53% IMER 67 147 ▲ 169 56 43 89 12 53 103 47 158 1 731 41,53% PELUGO 68 48 ▼ 1 130 64 64 63 40 12 32 169 158 733 41,65% BIENO 69 64 ▼ 161 36 16 80 5 74 146 42 176 1 737 41,88% CASTEL CONDINO 70 121 ▲ 1 170 130 129 141 31 34 35 66 1 738 41,93% CAVEDAGO 71 21 ▼ 1 111 137 52 23 100 6 140 92 81 743 42,22% RUFFRE'-MENDOLA 72 107 ▲ 1 133 122 139 66 52 112 45 74 1 745 42,33% SAN GIOVANNI DI FASSA - SÈN JAN 73 - - 1 122 121 64 83 73 65 130 88 1 748 42,50% CALDONAZZO 74 66 ▼ 1 7 146 96 31 128 68 86 105 81 749 42,56% DAIANO 75 25 ▼ 1 82 11 163 122 66 97 25 78 105 750 42,61% PREDAZZO 76 72 ▼ 1 48 76 118 37 165 138 39 128 1 751 42,67% GARNIGA TERME 77 110 ▲ 1 81 25 110 64 39 78 97 83 173 751 42,67%

100 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

INDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SOSTENIBILITA' DEL INDICATORE SULLEINDICATORE SULLEINDICATORE SULLEINDICATORE POSIZIONAMENTO POSIZIONAMENTO ANTICIPAZIONI ANTICIPAZIONI DI PERFORMANCE DI PERFORMANCE VARIAZIONE 2018- RIGIDITA' DELLA NELL'ANNO NELL'ANNO 2018 NELL'ANNO 2017 APPROVAZIONE TEMPISTICHE DI TEMPISTICHE TRASPARENZA COMPETENZA COMPLESSIVO GESTIONE DEI GESTIONE CAPACITA' DI FINANZIARIA PAGAMENTO RISCOSSIONE RISCOSSIONE DEVIAZIONE GESTIONE DI GESTIONE PUNTEGGIO PUNTEGGIO GRADO DI GRADO GESTIONE GESTIONE RESIDUI DEBITO CASSA SPESA 2017 DENOMINAZIONE ENTE

PIEVE DI BONO-PREZZO 78 111 ▲ 1 157 47 116 135 49 66 133 48 1 753 42,78% TRE VILLE 79 119 ▲ 1 147 56 16 71 25 79 131 147 81 754 42,84% BASELGA DI PINE' 80 90 ▲ 144 30 41 165 111 103 82 26 63 1 766 43,52% RONCEGNO TERME 81 166 ▲ 1 61 105 34 106 114 73 146 127 1 768 43,64% PALU' DEL FERSINA 82 127 ▲ 1 175 126 46 114 21 150 91 43 1 768 43,64% ZAMBANA 83 138 ▲ 174 21 6 92 16 139 96 69 154 1 768 43,64% LEVICO TERME 84 30 ▼ 160 5 80 16 42 127 145 38 155 1 769 43,69% CARZANO 85 83 ▼ 1 115 84 127 88 32 19 102 101 105 774 43,98% PREDAIA 86 68 ▼ 1 35 115 116 86 124 71 134 96 1 779 44,26% CLOZ 87 115 ▲ 1 103 31 74 44 46 130 169 80 105 783 44,49% PINZOLO 88 84 ▼ 1 155 24 80 47 152 8 137 41 138 783 44,49% STENICO 89 58 ▼ 1 131 96 114 123 44 83 19 94 81 786 44,66% DRO 90 96 ▲ 158 63 109 6 84 145 52 23 149 1 790 44,89% CADERZONE TERME 91 156 ▲ 1 123 91 10 52 143 70 65 89 148 792 45,00% PELLIZZANO 92 95 ▲ 1 173 165 101 159 2 14 170 6 1 792 45,00% ALTAVALLE 93 171 ▲ 1 105 71 109 81 97 161 115 52 1 793 45,06% CIMONE 94 113 ▲ 1 37 114 16 32 110 141 161 77 105 794 45,11% ROMENO 95 118 ▲ 156 27 20 137 25 72 111 70 95 81 794 45,11% STREMBO 96 36 ▼ 1 160 79 64 104 144 11 80 47 105 795 45,17% MORI 97 86 ▼ 1 19 164 149 116 96 158 28 65 1 797 45,28% SORAGA DI FASSA 98 158 ▲ 162 78 119 31 19 94 125 34 138 1 801 45,51% CAVIZZANA 99 43 ▼ 1 90 8 71 156 120 152 136 70 1 805 45,74% VOLANO 100 99 ▼ 1 34 159 49 77 156 54 8 110 158 806 45,80% MADRUZZO 101 125 ▲ 1 49 78 108 80 155 132 78 131 1 813 46,19% FOLGARIA 102 75 ▼ 1 171 153 54 139 4 20 76 35 161 814 46,25% MEZZANO 103 164 ▲ 170 40 70 84 7 85 151 79 135 1 822 46,70% VALDAONE 104 37 ▼ 1 163 81 165 146 17 143 31 8 81 836 47,50%

101 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

INDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SOSTENIBILITA' DEL INDICATORE SULLEINDICATORE SULLEINDICATORE SULLEINDICATORE POSIZIONAMENTO POSIZIONAMENTO ANTICIPAZIONI ANTICIPAZIONI DI PERFORMANCE DI PERFORMANCE VARIAZIONE 2018- RIGIDITA' DELLA NELL'ANNO NELL'ANNO 2018 NELL'ANNO 2017 APPROVAZIONE TEMPISTICHE DI TEMPISTICHE TRASPARENZA COMPETENZA COMPLESSIVO GESTIONE DEI GESTIONE CAPACITA' DI FINANZIARIA PAGAMENTO RISCOSSIONE RISCOSSIONE DEVIAZIONE GESTIONE DI GESTIONE PUNTEGGIO PUNTEGGIO GRADO DI GRADO GESTIONE GESTIONE RESIDUI DEBITO CASSA SPESA 2017 DENOMINAZIONE ENTE

GIOVO 105 172 ▲ 1 12 90 133 124 150 140 57 133 1 841 47,78% ALTOPIANO DELLA VIGOLANA 106 104 ▼ 140 43 93 35 73 164 134 41 125 1 849 48,24% CAVEDINE 107 146 ▲ 148 9 158 149 82 105 94 30 87 1 863 49,03% RUMO 108 123 ▲ 1 139 88 99 155 27 62 175 38 81 865 49,15% SANZENO 109 94 ▼ 1 17 52 92 113 167 153 118 152 1 866 49,20% MALOSCO 110 93 ▼ 1 76 148 160 24 64 9 126 90 168 866 49,20% CIVEZZANO 111 165 ▲ 168 42 83 4 90 173 81 68 159 1 869 49,38% BREZ 112 120 ▲ 1 68 125 61 67 54 156 154 82 105 873 49,60% CASTELFONDO 113 56 ▼ 1 125 108 92 136 95 99 120 30 81 887 50,40% TENNA 114 116 ▲ 164 24 69 68 61 107 166 1 146 81 887 50,40% SAMONE 115 152 ▲ 1 97 105 31 57 175 56 144 148 81 895 50,85% TIONE DI TRENTO 116 81 ▼ 143 41 46 126 27 168 136 54 153 1 895 50,85% ALBIANO 117 49 ▼ 1 164 136 82 166 19 29 128 12 161 898 51,02% DIMARO FOLGARIDA 118 16 ▼ 137 150 7 68 102 65 16 139 121 105 910 51,70% STORO 119 89 ▼ 163 70 112 84 110 79 155 59 91 1 924 52,50% CARANO 120 126 ▲ 1 91 144 161 127 22 104 163 113 1 927 52,67% CEMBRA LISIGNAGO 121 143 ▲ 153 25 54 135 49 104 154 113 62 81 930 52,84% SPORMAGGIORE 122 151 ▲ 1 65 166 156 62 92 100 71 115 105 933 53,01% FAI DELLA PAGANELLA 123 173 ▲ 1 124 168 141 78 82 33 166 143 1 937 53,24% LUSERNA 124 88 ▼ 1 176 173 167 149 14 69 13 5 170 937 53,24% VERMIGLIO 125 65 ▼ 154 132 127 136 72 13 55 176 75 1 941 53,47% RABBI 126 27 ▼ 1 95 77 113 92 108 64 129 116 148 943 53,58% SEGONZANO 127 150 ▲ 1 98 155 152 153 102 139 83 69 1 953 54,15% CROVIANA 128 162 ▲ 1 154 169 173 176 18 35 85 7 138 956 54,32% TELVE DI SOPRA 129 132 ▲ 1 102 152 43 145 148 59 61 144 105 960 54,55% LIVO 130 103 ▼ 150 79 51 84 74 89 167 157 114 1 966 54,89% BRENTONICO 131 135 ▲ 136 93 154 27 148 98 40 108 59 105 968 55,00%

102 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

INDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SOSTENIBILITA' DEL INDICATORE SULLEINDICATORE SULLEINDICATORE SULLEINDICATORE POSIZIONAMENTO POSIZIONAMENTO ANTICIPAZIONI ANTICIPAZIONI DI PERFORMANCE DI PERFORMANCE VARIAZIONE 2018- RIGIDITA' DELLA NELL'ANNO NELL'ANNO 2018 NELL'ANNO 2017 APPROVAZIONE TEMPISTICHE DI TEMPISTICHE TRASPARENZA COMPETENZA COMPLESSIVO GESTIONE DEI GESTIONE CAPACITA' DI FINANZIARIA PAGAMENTO RISCOSSIONE RISCOSSIONE DEVIAZIONE GESTIONE DI GESTIONE PUNTEGGIO PUNTEGGIO GRADO DI GRADO GESTIONE GESTIONE RESIDUI DEBITO CASSA SPESA 2017 DENOMINAZIONE ENTE

CINTE TESINO 132 70 ▼ 1 166 101 96 142 68 85 138 4 170 971 55,17% SARNONICO 133 148 ▲ 152 96 50 43 70 101 98 114 100 148 972 55,23% SANT'ORSOLA TERME 134 157 ▲ 157 29 141 1 58 83 77 172 174 81 973 55,28% NAVE SAN ROCCO 135 122 ▼ 147 6 59 56 99 154 171 10 173 105 980 55,68% TERZOLAS 136 129 ▼ 1 47 151 154 36 20 108 158 161 148 984 55,91% PANCHIA' 137 108 ▼ 1 144 173 153 174 170 23 1 42 105 986 56,02% VILLA LAGARINA 138 161 ▲ 155 2 157 6 14 162 91 98 164 138 987 56,08% AMBLAR-DON 139 69 ▼ 1 121 92 146 144 38 162 143 3 138 988 56,14% BEDOLLO 140 139 ▼ 1 101 173 144 152 118 119 58 46 81 993 56,42% SPIAZZO 141 117 ▼ 1 159 167 72 131 69 21 81 134 158 993 56,42% NOGAREDO 142 133 ▼ 1 13 160 62 105 137 109 96 150 161 994 56,48% CASTEL IVANO 143 112 ▼ 1 107 74 138 150 133 123 51 136 81 994 56,48% TRAMBILENO 144 141 ▼ 1 94 171 105 108 160 39 95 118 105 996 56,59% DENNO 145 170 ▲ 1 137 162 172 140 70 173 84 60 1 1000 56,82% TERRAGNOLO 146 153 ▲ 1 169 120 49 161 62 163 153 20 105 1003 56,99% MOENA 147 105 ▼ 135 143 123 129 118 91 72 160 36 1 1008 57,27% TON 148 130 ▼ 1 148 89 164 171 116 88 20 117 105 1019 57,90% CONTA' 149 159 ▲ 1 141 131 70 129 78 118 150 68 138 1024 58,18% PIEVE TESINO 150 78 ▼ 139 152 111 75 60 43 58 155 93 138 1024 58,18% CAGNO' 151 80 ▼ 1 165 161 77 158 138 1 124 109 105 1039 59,03% LAVARONE 152 175 ▲ 1 167 156 161 126 16 44 145 79 161 1056 60,00% FONDO 153 167 ▲ 175 112 150 128 17 34 113 156 26 148 1059 60,17% FRASSILONGO 154 154 ▬ 1 172 140 149 65 59 169 147 157 1 1060 60,23% BRESIMO 155 33 ▼ 1 126 34 174 107 147 46 174 126 138 1073 60,97% FIEROZZO 156 131 ▼ 166 110 113 2 55 149 121 112 165 81 1074 61,02% OSPEDALETTO 157 155 ▼ 1 119 139 144 172 141 170 87 32 81 1086 61,70% TORCEGNO 158 128 ▼ 171 99 105 38 96 171 164 18 137 105 1104 62,73%

103 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

INDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SULLAINDICATORE SOSTENIBILITA' DEL INDICATORE SULLEINDICATORE SULLEINDICATORE SULLEINDICATORE POSIZIONAMENTO POSIZIONAMENTO ANTICIPAZIONI ANTICIPAZIONI DI PERFORMANCE DI PERFORMANCE VARIAZIONE 2018- RIGIDITA' DELLA NELL'ANNO NELL'ANNO 2018 NELL'ANNO 2017 APPROVAZIONE TEMPISTICHE DI TEMPISTICHE TRASPARENZA COMPETENZA COMPLESSIVO GESTIONE DEI GESTIONE CAPACITA' DI FINANZIARIA PAGAMENTO RISCOSSIONE RISCOSSIONE DEVIAZIONE GESTIONE DI GESTIONE PUNTEGGIO PUNTEGGIO GRADO DI GRADO GESTIONE GESTIONE RESIDUI DEBITO CASSA SPESA 2017 DENOMINAZIONE ENTE

SAN MICHELE ALL'ADIGE 159 114 ▼ 1 52 118 10 169 136 175 111 162 173 1107 62,90% VALFLORIANA 160 174 ▲ 1 106 42 175 75 122 165 116 168 138 1108 62,95% CAMPODENNO 161 168 ▲ 1 145 172 141 165 88 107 110 98 81 1108 62,95% CAPRIANA 162 169 ▲ 167 117 95 175 93 45 38 132 167 81 1110 63,07% FAEDO 163 97 ▼ 1 146 65 171 157 123 160 11 123 161 1118 63,52% SPORMINORE 164 160 ▼ 1 118 143 139 147 86 75 151 156 105 1121 63,69% TESERO 165 137 ▼ 1 120 124 159 168 161 114 24 151 105 1127 64,03% ROMALLO 166 76 ▼ 1 151 145 89 175 61 172 109 84 176 1163 66,08% BLEGGIO SUPERIORE 167 134 ▼ 1 136 173 96 173 146 122 103 44 170 1164 66,14% ISERA 168 145 ▼ 151 50 149 168 22 176 4 168 171 105 1164 66,14% SOVER 169 124 ▼ 1 108 163 170 154 166 86 64 102 161 1175 66,76% CALDES 170 101 ▼ 1 53 37 157 132 163 176 148 166 148 1181 67,10% TELVE 171 140 ▼ 173 31 133 123 138 113 142 92 132 138 1215 69,03% VALLARSA 172 142 ▼ 145 153 97 101 151 157 110 75 81 148 1218 69,20% LONA-LASES 173 102 ▼ 138 80 134 141 128 142 102 48 163 173 1249 70,97% RONZONE 174 149 ▼ 172 156 104 129 103 172 2 171 175 105 1289 73,24% FIAVE' 175 177 ▲ 149 77 170 133 76 159 120 141 120 161 1306 74,20% REVO' 176 176 ▬ 176 69 147 132 59 153 174 127 170 168 1375 78,13%

Fonte: elaborazione dati Corte dei conti

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16.4 Conclusioni L’attività di controllo sui rendiconti dell’esercizio 2018 dei Comuni della provincia di Trento ha comportato l’adozione da parte della Sezione di n. 69 delibere di segnalazione (delibere PRSE) per la presenza di criticità nella gestione operativa, peraltro relative a situazioni che non determinano, allo stato attuale, effetti pregiudizievoli sugli equilibri strutturali del bilancio degli Enti interessati, e n. 107 delibere di chiusura dell’attività di verifica (delibere PRNO) contenenti osservazioni o rilievi particolari rappresentati all’Amministrazione anche in una prospettiva dinamica e al fine di stimolare l’adozione di provvedimenti autocorrettivi. In esito all’esame delle più diffuse criticità riscontrate, sono state formulate dalla Sezione le seguenti principali raccomandazioni agli enti locali, invitandoli a prestare particolare attenzione: - al rispetto del termine di approvazione del rendiconto e al tempestivo invio dei dati alla BDAP. Ai sensi dell’art. 9, c. 1-quiquies, del d.l. n. 113/16, per gli enti che hanno disposto assunzioni di personale nel periodo di inadempimento all’obbligo di tempestiva approvazione del rendiconto e aggiornamento della BDAP non riconducibili a servizi pubblici essenziali, sono state effettuate le segnalazioni alla Procura regionale della Corte dei conti per le eventuali valutazioni di competenza; - al contenimento delle spese correnti, comprese quelle del personale per garantire gli obiettivi di efficientamento fissati dalle disposizioni provinciali; - ad attivare le opportune iniziative, per quanto di competenza dell’Ente, per migliorare le percentuali di riscossione delle entrate di competenza, al fine di garantire la puntuale riscossione dei crediti e il miglioramento della gestione dei flussi finanziari; - a migliorare le attività di contrasto all’evasione tributaria nonché ad incrementare l’efficienza dei relativi processi di riscossione; - all’utilizzo dell’anticipazione di tesoreria soltanto per urgenti ed indifferibili esigenze di pagamento e per limitati periodi di tempo; - al rispetto dei termini di pagamento delle transazioni commerciali; - ad allegare al rendiconto l’attestazione sulla tempestività dei pagamenti con eventuale indicazione delle misure attivate, o da adottare, per ricondurre i pagamenti nei termini normativi; - al puntuale allineamento degli accertamenti ed impegni relativi al titolo dei servizi per conto terzi e partite di giro; - al puntale assolvimento degli obblighi di pubblicità e trasparenza; - al rispetto delle procedure di spesa per evitare la formazione di debiti fuori bilancio;

Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

- a monitorare il livello di indebitamento, ancorché nei limiti normativi, per garantirne la sostenibilità nel tempo; - al sostenimento delle spese di rappresentanza nel rispetto delle vigenti disposizioni normative e approdi giurisprudenziali; - alla corretta e tempestiva compilazione del Questionario e della relazione per la doverosa collaborazione alla Corte da parte dell’Organo di revisione del comune; - all’attento monitoraggio sugli organismi partecipati che hanno registrato perdite d’esercizio al fine di salvaguardare i bilanci comunali da possibili ricadute negative e a tal fine a costituire gli adeguati accantonamenti all’apposito fondo rischi anche per perdite pregresse non immediatamente ripianate; - a classificare correttamente le entrate e le spese di natura non ricorrente al fine di assicurare che gli equilibri finanziari siano raggiunti senza l’apporto di risorse aventi natura straordinaria; - ad effettuare, ai sensi dell’art. 11, c. 6, lett. j, del d. lgs. n. 118 del 2011, la conciliazione delle partite di credito e debito tra enti e organismi partecipati, al fine di garantire l’attendibilità delle risultanze contabili; - a perseguire le opportune iniziative che consentano ai comuni, con popolazione superiore ai 5.000 abitanti, di raggiungere anche l’equilibrio economico, oltre che finanziario e patrimoniale, in una logica di valutazione globale dei risultati raggiunti (postulato di cui al n. 15, Allegato n. 1 al d.lgs. n. 118/2011 e ss.m.); - a potenziare il sistema dei controlli interni. Per quanto concerne i risultati complessivi desunti dai rendiconti 2018 dei Comuni Trentini si osserva quanto segue: - tutti gli Enti hanno chiuso con un risultato di amministrazione positivo di “parte A” e soltanto in taluni casi la Sezione ha rilevato un effettivo risultato negativo disponibile per effetto di una non corretta quantificazione delle poste accantonate e vincolate da parte dei Comuni, peraltro situazioni riassorbite nell’esercizio successivo da quanto si è potuto verificare da una prima delibazione del rendiconto 2019. Nel complesso il relativo valore totale è stato pari a 297 milioni di euro (+11,27% rispetto al 2017), di cui la parte disponibile euro 173,2 milioni di euro (+9,74% sul 2017); - tutti i Comuni hanno conseguito un saldo positivo tra entrate finali e spese finali (saldo di finanza pubblica). In talune situazioni gli importi dei saldi comunicati alla Sezione dalla Provincia autonoma di Trento non sono risultati conformi ai valori rilevati dai dati di consuntivo, pur sempre nel rispetto del pareggio di bilancio;

106 Relazione di sintesi sulla gestione economico-finanziaria dei rendiconti 2018 Comuni provincia di Trento

- le disponibilità liquide complessive (fondo di cassa) ammontano a 176 milioni di euro (+7,2% rispetto al fondo di inizio anno). Gli Enti che hanno utilizzato l’anticipazione del tesoriere sono stati 44 per un totale di 1.471 giorni di esposizione (per una media di 33,43 giorni), in riduzione rispetto al dato registrato nell’esercizio 2017 (2.902 giorni); - il totale dell’indebitamento da finanziamento ammonta a 245,1 milioni di euro (per un valore pro-capite di 454 euro) di cui 196,7 milioni per l’operazione di estinzione anticipata dei mutui di cui alla l.p. n. 14/2014, 29, 7 milioni per altri mutui e 18,7 milioni per il rilascio di garanzie. L’incidenza sulle entrate corrente è pari al 31,87%, anche se vi sono 8 Comuni che hanno registrato una incidenza addirittura superiore al 100% per i quali si renderà necessario da parte delle Amministrazioni un attento monitoraggio per assicurarne la sostenibilità futura; - la gestione di competenza ha registrato un avanzo complessivo di 93,6 milioni di euro (nel 2017 84,7 milioni), di cui 71,5 milioni dalla gestione corrente e 22,1 milioni di euro dalla gestione in conto capitale. Per due Comuni (di cui 1 con popolazione poco al disopra dei 500 abitanti ed uno con popolazione superiore ai 2 mila abitanti) si è registrato un disequilibrio di parte corrente; - per le entrate e le spese totali pro-capite, esclusi i titoli delle anticipazioni di tesoreria e delle partite di giro, si rileva in generale un valore progressivamente decrescente a partire dai Comuni di più piccole dimensioni verso quelli di maggiore consistenza demografica, con qualche leggera oscillazione sulle ultime 3 fasce. Significativo rilevare una differenza di quasi il doppio tra la spesa pro-capite media dei Comuni della prima fascia di 3.042 euro e quelli della quinta fascia di 1.539 euro. Peraltro, anche tra i Comuni della prima fascia (inferiori ai 500 abitanti) e quelli della seconda (tra i 501 e i 1.000 abitanti) si registra un differenziale di spesa di oltre il 14% (in termini assoluti di 423 euro pro-capite); - il valore complessivo della spesa corrente del 2018 è stato pari a 699,9 milioni di euro, di cui 19,1 milioni per rimborsi di prestiti. I dati per fasce di popolazione dimostrano che le spese pro- capite correnti registrano i livelli maggiori nei Comuni di minore dimensione con un andamento decrescente fino alla quinta fascia (tra i 5 e 10 mila abitanti) per poi riprendere un trend in espansione. Il differenziale tra la spesa corrente dei Comuni della prima fascia (con meno di 500 abitanti) e quelli della quinta, che registra il livello di spesa pro-capite più basso, è pari a 665 euro (39,16%), mentre la differenza tra le prime due classi di Comuni è pari a 215 euro (12,66%); - la spesa del personale è stata in totale di 219,5 milioni di euro (-1,78% rispetto al 2017) con una incidenza sulle spese correnti (titolo I) del 32,24% (nel 2017 del 33,27%). La maggior rigidità della spesa del personale si rileva nella classe demografica più grande (37,04%), quella inferiore

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nei Comuni di minori dimensioni (28,99%). La spesa del personale risente dei modelli organizzativi adottati dagli Enti con riferimento alla gestione dei servizi pubblici (in forma diretta o attraverso organismi esterni); - la spesa in conto capitale totale è pari a 330,0 milioni (nel 2017: 298,4 milioni), mentre il valore pro-capite è di 611,30 euro e presenta il valore maggiore nei Comuni con meno di 500 abitanti (1.345 euro) per decrescere fino al valore inferiore del Comune capoluogo (381 euro). Particolare attenzione deve essere riservata alla programmazione delle infrastrutture al fine di assicurare un ottimale rapporto costi/benefici per la popolazione, considerati gli impatti che talune opere pubbliche possono generare sulla spesa corrente in termini di oneri di funzionamento e manutenzione; - relativamente agli indicatori sulle entrate si registra la maggiore autonomia finanziaria per gli Enti delle fasce intermedie, mentre la maggior pressione tributaria è presente nei Comuni tra 10 e 20 mila abitanti. L’importo più basso del prelievo fiscale è stato di 123,81 euro pro-capite (Zambana) e quello più elevato di 2.970,01 euro (Pinzolo); - le spese di rappresentanza, per un totale di 524,3 mila euro (+6,71% rispetto al 2017), oggetto di un controllo campionario, hanno evidenziato oneri non correlati al mantenimento o accrescimento del prestigio dell’Ente nell’ambito delle proprie finalità istituzionali, situazioni conseguenti, anche, ad una interpretazione estensiva dell’art. 215 della l.r. n. 2/2018, ma comunque non conforme rispetto agli orientamenti normativi e giurisprudenziali generali, sulla relativa ammissibilità. Giova richiamare ancora una volta la necessità da parte delle Amministrazioni di assicurare un utilizzo delle risorse pubbliche per spese di rappresentanza improntato al massimo rigore di selettività al fine di evitare spese, che seppur unitariamente di importo limitato rispetto al bilancio comunale, non risultano però conformi agli stringenti presupposti normativi come applicati dalla consolidata giurisprudenza della Corte dei conti; - con riferimento agli Organi di revisione dei Comuni, si rileva che non sempre si è assistito ad un adeguato livello di puntualità da parte degli stessi per l’invio del questionario, per la corretta, completa e tempestiva stesura dei documenti o per le attività richieste in fase di approfondimento istruttoria, al fine di assicurare la piena e doverosa collaborazione alla Corte dei conti e per consentire alla stessa di esercitare l’indefettibile attività di controllo di legittimità-regolarità sulla sana gestione finanziaria dei Comuni. Qualora si dovessero registrare comportamenti di scarsa collaborazione anche riferita alla qualità e completezza dei documenti inviati, la Sezione valuterà le opportunità iniziative da intraprendere; - dal confronto con alcuni indicatori registrati a livello nazionale si rileva sul fronte delle entrate una capacità di riscossione dei Comuni della provincia di Trento del 63,61%, contro un valore

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medio nazionale del 75,13%. Per quanto riguarda la spesa corrente il valore pro-capite locale è pari ai 1.261 euro mentre il dato medio nazionale è di 935 euro (+35%), mentre la spesa in conto capitale evidenzia un differenziale di 433 euro (611 euro la spesa trentina, 178 euro quella nazionale), pari al 243%; - il monitoraggio su alcune tipologie di informazioni da pubblicare obbligatoriamente sul sito istituzionale ha evidenziato un significativo miglioramento rispetto a quanto riscontrato nel controllo effettuato nel precedente ciclo di bilancio. Nel prendere atto positivamente di tale andamento è comunque necessario che gli Enti assicurino con sempre maggiore puntualità la pubblicazione delle informazioni per garantire ai cittadini un effettivo livello di trasparenza.

In conclusione, dai dati rilevati dai rendiconti per l’esercizio 2018 non si sono riscontrati elementi sintomatici di gravi disfunzioni nella gestione complessiva degli Enti anche se le ridotte dimensioni di un elevato numero di Comuni rappresenta un elemento di criticità nell’assicurare il puntuale rispetto dei numerosi e complessi adempimenti (su 176 Comuni attivi nel 2018 il 39% hanno un numero di abitanti inferiore a mille). Il percorso di progressiva riduzione delle municipalità presenti sul territorio, attraverso i processi di fusione avviati da qualche anno, come già evidenziato in più occasioni, va ulteriormente accompagnato per assicurare il giusto contemperamento tra l’esigenza di avere istituzioni prossime alle comunità locali e la necessità di assicurare livelli istituzionali in grado di fronteggiare le sfide che il futuro richiede all’amministrazione pubblica per soddisfare al più alto livello possibile i bisogni dei cittadini.

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CORTE DEI CONTI – SEZIONE DI CONTROLLO PER IL TRENTINO ALTO ADIGE/ SÜDTIROL – SEDE DI TRENTO