ARIMINUM Rotary Club Storia, arte e cultura della Provincia di Rimini ISSN 2612-6370 - Anno XXVI - N. 5 Settembre - Ottobre 2019

La Marina di Rimini nel 1894

Giovanni Battaglini pittore riscoperto

Nuovi studi su Agostino Di Duccio

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COSTUMEEDITORIALE E SOCIETÀ

Un museo senza sguardi SOMMARIO Il Museo degli Sguardi, porta un titolo che è un paradosso: nessuno, a conti fatti, lo vede più. Allestito dal 2005 nella Villa Alvarado sul Colle di Covignano, vicino al Santuario delle Grazie, è l’ultima incarnazione espositiva di una ricchissima collezione di arte etnografica riminese, IN come poche ce ne sono in Italia e in Europa. Chiuso al pubblico da anni, COPERTINA è visitabile solo su richiesta, grazie agli sforzi del personale dei Musei Agostino comunali. A ripensarlo dopo tre lustri dall’inaugurazione ci s’intristisce Di Duccio, nel trovarlo così poco accessibile, e, anche quando lo fosse, così povero Putti con rispetto alle sue vaste raccolte racchiuse nei magazzini: più una cornucopie piccola mostra, benché preziosa, che un museo, insomma una brillante Gilberto prefazione, che porta la firma di Marc Augé, a un romanzo che non si Urbinati può più leggere. Tutto ciò malgrado l’intenzione ufficiale dell’ex assessore alle arti Pulini Giovanni Battaglini di riportarlo nel centro storico, l’impegno di Italia Nostra affinché le Franco Pozzi sue raccolte vengano perlustrate e riorganizzate secondo un metodo 6-8 rigoroso, il lavoro svolto dall’associazione “Vite in transito” con appuntamenti culturali per farlo conoscere, una raccolta pubblica di La Marina di Rimini nel 1894 firme e una giornata di studi che dovrebbe svolgersi in autunno. Alessandro Catrani Il racconto era cominciato nel 1972 con il Museo delle Arti Primitive, 10-12 ispirato a esperienze parigine e newyorchesi e ospitato nel Palazzo dell’Arengo e del Podestà, poi spostato nel 1988 a Castel Sismondo e Gaspare Mattei dedicato alle Arti Extraeuropee. Si esponevano i numerosi manufatti Fabrizio Barbaresi delle civiltà africane, precolombiane, e oceaniche che l’esploratore 14-15 veneziano e collezionista Delfino Dinz Rialto (1920-1979), aveva generosamente donato alla nostra città. Alla raccolta originaria si L’ippodromo fantasma sono poi aggregati quelle del biellese Ugo Canepa (1915-2004), del Fabio Negri cesenate Bruno Fusconi e dei Frati Minori delle Grazie, ampliando lo 16-17 sguardo sul bacino del Mediterraneo, sui mondi orientali, sulle culture sincretiche dei missionari, sull’Amazzonia. Fu il primo Museo che visitai Il significato dei Putti da bambino, e ne fui esaltato: conobbi l’esistenza di arti diverse da quella Alessandro Giovanardi occidentale, che non imitano il mondo visibile, ma parlano per simboli e 19-21 sono l’emanazione di una realtà sacra. Non tanto arti “primitive”, bensì “primordiali”, fascinose per chi ama le avanguardie artistiche di ieri e di San Sigismondo verso Agauno oggi, da Modigliani e Picasso a Basquiat, ma soggioganti per chi è come Chiara Boldorini me sedotto dai miti e dai riti. Anche oggi sarebbe un museo perfetto per una Rimini che accoglie turisti, 22-23 viaggiatori, immigrati da ogni parte del mondo, con straordinarie potenzialità civili e sociali, pedagogiche e poetiche. Il 2020 sarà l’anno Il G.U.M. di Torino e il Tempio di Federico Fellini: non so cosa penserebbe del Museo virtuale che Marco Testa gli dedicheremo; so per certo che un museo etnografico lo troverebbe 25 entusiasta.

Tempus loquendi, tempus tacendi Alessandro Giovanardi Alessandro Giovanardi 26 LA CARTOLINA DI GIUMA

L’orologio di Piazza Tre Martiri. Chiuso fino a data da destinarsi Arnaldo Pedrazzi 33-33

L’olmo di Marina Centro Raffaello Fabbri 35

La “strada del soccorso” di Verucchio Maria Giovanna Giuccioli 36-37

Un taglio trasversale nella moda Sabrina Foschini 38-39

Andrea Lucchi Guido Zangheri 40-41

L’ufficio del Comune a Viserba Manlio Masini 43

Custodire la bellezza Anna Maria Cucci 45-46

Amilcare Cipriani il rivoluzionario Andrea Montemaggi 48-49

Alessandro Andreini Presidente Rotary Club Rimini 50-51 storia e critica d’arte Un poco conosciuto pittore dell’Ottocento riminese Giovanni Battaglini me pinxit Due importanti novità per un raffinatissimo ritrattista, morto giovane e suicida, duecento anni fa

di Franco Pozzi e un senso bisogna di fine agosto dell’anno «Con quella Sattribuire alla odierna 1819, al ritorno da Roma, frequentazione e pratica abbia deciso di porre fine vita, conclusasi della storia dell’arte per alla sua giovane esistenza a considerarla materia viva, lo Sigillo, località umbra non prematuramente, si può trovare nella immutata lontana da Gualdo Tadino. se ne andava possibilità di focalizzare Il cronista riminese Filippo figure neglette o mai giunte Giangi ci consegna quella il più dotato alla ribalta, costruirne un che risulta la testimonianza profilo aggiornato e in più completa e puntuale pittore qualche caso nuovo. Il tempo riguardante Giovanni, dell’Ottocento grande scultore permette, utilizzata parzialmente anche col continuo reperimento dallo storico Carlo Tonini riminese» di nuovi documenti, di nel suo Compendio della illuminare piccole porzioni Storia Riminese, e conservata seco il Processo verbale del di quel grande paesaggio a Rimini nella Biblioteca fatto accaduto, che molto notturno che è la storia Gambalunga (fig. 1). Vale la rincresce ai suoi anche della pittura, di sistemarne pena trascriverla per intero: lontani conoscenti per specie qualche tassello e fare quindi «’31 d. (agosto)/ È giunto il un bel Giovane di circa Fig. 2 G. Battaglini, progredire gli studi. Corriere di Roma colla notizia 30 anni e buon dilettante Il Samaritano curante il C’è di che rammaricarsi che della morte del Giovane Pittore». Da tale testimonianza ferito Levita, ubicazione il conte Giovanni Battaglini, Sig C(onte). Gio. Battaglini si desume anche (non avendo sconosciuta. in un giorno imprecisato figlio del fu Sig. Gaet.(ano) a disposizione l’atto) la dell’Arcovolto che da Roma possibile data di nascita di veniva col med.(esimo) Battaglini (1789 ca.). Tale Corriere a passare qualche circostanza e un fortuito caso mese qui colla sua Famiglia. di quasi omonimia, hanno A Sigillo, ove il Corriere si generato qualche confusione fermò qualche ora nella con un Jean Baptiste François Locanda si crede siasi gettato Battaglini allievo a Parigi di dalla Fenestra da molt’altezza , nato a Nizza nel 1787 e e si spezzò la testa ritrovato da una fonte dato vivente nel morto: egli però prima 1831, da un’altra morto nel aveva dato qualche segno 1819. di demenza. Il fratello Sig. Non ci è dato conoscere i Filippo (h)a spedito il Sig D. motivi che spinsero Giovanni Lucca Frioli per verificare a quel gesto estremo. il fatto, e ritirare gli effetti Forse sentiva su di sé tutta depositati colà dal sud.(detto) l’incertezza legata alla sua Corriere in mano al Sig professione, la cui prospettiva Governat.(ore) Riportandone era strettamente connessa ad

Fig. 1 F. Giangi, Cronaca Riminese (vol. 1810-1826, nota del 31 agosto 1819, particolare), Rimini, Biblioteca Gambalunga (Foto. G. Urbinati).

6 | ARIMINUM | SETTEMBRE OTTOBRE 2019 Fig. 3 G. Battaglini, Ritratto di Angelo Antimi Clari, Collezione privata.

«Rispetto alla quadro (fig. 2, del quale si Battaglini riminesi: Antonio conosce un passaggio in e Giovan Battista Curoli, ritrattistica un’asta Christie’s del 1988), tra loro fratelli e cugini del assieme ad un ritratto di pittore; sul retro del dipinto nostrana coeva, la Angelo Antimi Clari, recante si legge, infatti, Imaginem pittura di Giovanni un’iscrizione non autografa Antonii Curoli Consobrinus sul retro che lo dice dipinto ejus Comes Joannes Battaglini restituisce uno dall’amico Battaglini a Roma Ariminensis pinxit Rome nel 1818 (fig. 3), costituiva anno 1817, cioè «L’effige sguardo fino al 2017 il più che esiguo del cugino Antonio Curoli più raffinato corpus di opere ascrivibili al Giovanni Battaglini Riminese pittore riminese. dipinse a Roma nell’anno e profondo» In quell’anno e nel successivo 1817», (fig. 5). Rispetto 2018 vennero alla luce, alla ritrattistica nostrana, un mondo che, negli ultimi provenienti dal mercato soprattutto di Clemente decenni del Settecento, aveva antiquario (ora in due Albèri (figlio di Francesco e subito rivolgimenti epocali: distinte collezioni private nato nel 1803, più giovane con la Rivoluzione Francese, il riminesi) due opere: un di Battaglini di quattordici più grande committente della dipinto e un disegno, entrambi anni) del quale rimangono storia, la Chiesa, perdette il importantissimi per definire alcune testimonianze nel suo primato e schiere di pittori la personalità artistica di Museo della Città, la pittura si ritrovarono a indagare le Battaglini e porre l’accento di Giovanni restituisce, anche ragioni del proprio fare in sulle sue non comuni doti di nella gamma cromatica, uno modi e tempi completamente ritrattista (figg. 4-6). sguardo più raffinato e sconosciuti nei secoli Quasi ad avvalorare la tesi profondo. Il ritratto del cugino precedenti. Un destino incerto della difficoltà a trovare Antonio rappresentato con in quindi e la mancanza di committenze pubbliche, mano un libro, attributo che commissioni possono essere con il conseguente ricorso lo connota come amante delle state alcune delle ragioni che a soggetti famigliari più lettere, colpisce per il nitore portarono il nostro giovane a consueti e disponibili, questi e la finezza dell’esecuzione una decisione così radicale. due recenti ritrovamenti e per la resa efficacissima Certo è che con quella vita, raffigurano personaggi del di una intelligenza fervida e conclusasi prematuramente, ramo faentino imparentato coi sottile, attraverso una se ne andava il più dotato pittura meditata e lenta pittore dell’Ottocento concentrata in pochi riminese, che tutto si sceltissimi elementi può definire tranne che compositivi. Nell’arte «dilettante Pittore». riminese di quegli Dei suoi studi presso la anni non si incontra Reale Accademia di Belle nulla di simile, e il Arti di Bologna, dove dipinto ne rappresenta fu con ogni probabilità un vertice, anche allievo del riminese se realizzato extra Francesco Albèri, si moenia. Evidentemente ha menzione in una la residenza romana piccola pubblicazione la servì al giovane per quale riferisce che il 24 aggiornarsi al nuovo luglio 1811, nell’ambito gusto europeo. La città De’ Premj Curlandesi e eterna rappresentava de’ Premj delle schole, infatti una meta egli espose un dipinto ineludibile, un crocevia di soggetto sacro, Il Fig. 4 G. Battaglini, Ri- per gli artisti stranieri tratto di Antonio Curoli, Samaritano curante il che compivano il Collezione privata (Foto ferito Levita. Questo cosiddetto Grand G. Urbinati).

ARIMINUM | settembre ottobre 2019 | 7 Fig. 5 G. Battaglini, Tour e talvolta completavano di cui si intravede il Ritratto di Antonio la loro formazione artistica. bracciolo, è molto Curoli (particolare del Nel ritratto del Curoli pare semplice, domestica) retro della tela), Collezione privata poter scorgere echi della viene effigiato (Foto G. Urbinati). raffinata ritrattistica (fig. con un sorriso 7) di Jean Baptiste Wicar, appena accennato pittore francese allievo di e che ricorda il David che si era stabilito sin meno espressivo dal 1800 a Roma, dove restò e più rigido (forse fino alla morte, avvenuta perché “ufficiale”, nel 1834, e che in quel 1817 nella sua uniforme Fig. 6 G. Battaglini, Ritratto aveva dipinto il papa cesenate di Colonnello/ «Capitano di Giovan Battista Curoli Barnaba Chiaramonti, salito sotto Napoleone Bonaparte (qui attribuito), Collezione privata al pontificato col nome di Pio e decorato della Legion (Foto G. Urbinati). VII. Anche il disegno, il primo d’onore», come ci informa attribuibile con certezza su Fabio Fraternali) ritratto di base comparativa a Battaglini, Angelo Antimi Clari. che ritrae l’altro cugino In attesa che emergano nuovi faentino del nostro pittore, documenti in grado di definire il notaio Giovan Battista ulteriormente la fisionomia Nota bibliografica Curoli, risulta grandemente artistica di Battaglini e Discorsi detti nella Reale Acca- espressivo ed efficace. Senza registrando a questo scopo il demia in Bologna li XXIV. luglio MDCCCXI. Per la solenne distri- il minimo compiacimento, rinvenimento di due pedine buzione de’ Premj Curlandesi e Fig. 7 Jean Baptiste con una posa da istantanea importantissime, mi preme de’ Premj delle scuole, Lucchesini, Wicar (attribuito), rubata nell’intimità di un ringraziare, per la cordialità Bologna s. d., p. 47; F. Giangi, Ritratto d’uomo, incontro tra parenti (la sedia con la quale ha condiviso Cronaca Riminese, manoscritto Collezione privata. (1810-1826, nota del 31 agosto sulla quale è seduto Curoli, lo scarno materiale a 1819), Rimini, Biblioteca Gam- disposizione sul pittore e per i balunga; Dictionaire des artistes preziosi consigli, Pier Giorgio de l’école française au XIX° siècle par Ch. Gabet, Peintre, Vergne, Pasini, attentissimo studioso Paris 1831, p.51; C. Tonini, Com- di argomenti legati alla nostra pendio della Storia di Rimini (2 città – e non solo - compreso vol.), Renzetti, Rimini 1895, p. 466. Ristampa a cura di Arnaldo lo sfortunato pittore del quale Forni Editore, Sala Bolognese, ho in questa sede fatto cenno. 1969; P. G. Pasini, Arte dell’Otto- cento, in P. G. Pasini-M. Zuffa, Storia di Rimini dal 1800 ai nostri giorni, L’arte e il patrimonio artistico e archeologico, vol. III, Ghigi, Rimini 1978, pagg. 23 e 67; Catalogo Christie’s Roma 151, Importante vendita di di- pinti, arredi, argenti, porcellane, tappeti, orologi, oggetti d’arte e trofei di caccia, provenienti da Villa Trivulzio e da altre proprie- tà, 21- 23 settembre 1988, n. 837, ERRATA CORRIGE pp. 120-121; F. Fraternali, Note su una collezione d’arte e la sua dispersione. La Quadreria Antimi Nel numero precedente di ARIMI- Clari di Macerata Feltria, in B. NUM (luglio-agosto 2019) nell’arti- Cleri-C. Giardini (a cura di), Arte colo di F. Pozzi su F. Arcangeli, (p. venduta. Mercato, diaspora e furti 25, terza colonna) la frase “all’altare nelle Marche in età moderna e di Hildesheim, opera del maestro contemporanea, Il Lavoro Edito- cinquecentesco Matthias Grünew- riale, Pesaro 2016, pp. 275-286; F. ald”, doveva leggersi come “all’alta- Fraternali, Profilo di un illustre re di Hildesheim, fino all’opera del ‘riminese’ dimenticato: Angelo maestro cinquecentesco Matthias Antimi, «Romagna Arte e Storia» Grünewald”. Ci scusiamo per il re- XXXVI, 106 (2016), Panozzo, Ri- fuso. mini, pp. 91-94.

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Storia e urbanistica

Importante scoperta iconografica La Marina di Rimini nel 1894 Ritrovata una dettagliata litografia a colori del progetto di illuminazione della Marina di Rimini

di Alessandro Catrani n’occasione per prendere 1: 2000 che reca, in basso a «Un’occasione Uin esame alcuni aspetti destra, anche l’indicazione dell’autore: «A. Corbellini - per prendere Roma». Con l’esame di alcuni elementi in esame alcuni in essa contenuti, ho dato aspetti inizio allo studio che mi ha permesso di collocare la ricostruttivi della mappa temporalmente al Marina 1893-1894 e, come si vedrà, anche con un ottimo grado di di Rimini certezza. Parto da una data, il 1883, sul finire nella quale si inaugurò a dell’Ottocento» Rimini l’illuminazione a gaz (gas) dello Stabilimento numerose e varie piante Bagni1, mentre l’illuminazione disposte con vaghi disegni, elettrica subentrò solo le quali circondano da dall’estate 18942. ogni parte lo Stabilimento, Da questo arco di tempo che massime, nelle sere di Litografia a colori (47 ricostruttivi della Marina di dilatato, giungo poi a confini maggior concorso, presentasi x 62), eseguita a volo Rimini sul finire dell’Ottocento ben più ristretti, “tra il 1893- bello e incantevole per le d’uccello, denominata è offerta dal mio recente Progetto di Illumina- 1894”, poiché, nella pianta, è molteplici fiaccole a gaz, che zione elettrica dello acquisto, sul mercato presente il ponte di legno alla sfarzosamente illuminano Stabilimento Bagni di antiquario, di un prezioso foce dell’Ausa, costruito solo i piazzali, le sale e la Rimini e delle Ville dei documento storico balneare, a nel 1892. Piattaforma. Alla quale specie Privati. Pianta generale. oggi sconosciuto. Lo storico riminese Luigi d’illuminazione, peraltro, si sta Scala 1: 2000 che reca, Si tratta di una litografia a 3 pensando di sostituirne altra in basso a destra, anche Tonini mi risolve poi l’indicazione dell’autore: colori (47 x 62), eseguita a definitivamente la questione più splendida ancora: quella A. Corbellini - Roma. volo d’uccello, denominata laddove scrive, nel 1893 (!): cioè della luce elettrica». (Collezione A. Catrani). Progetto di Illuminazione «A rendere vieppiù grato il Ergo, il presente progetto va elettrica dello Stabilimento soggiorno su questa amena collocato, nel periodo 1893- Bagni di Rimini e delle Ville dei spiaggia si aggiunge la 1894. Privati. Pianta generale. Scala rigogliosa vegetazione delle A tutto quanto sopra, si

Pianta di Rimini, senza data, ma 1882 circa. Si noti lo stato della Marina rispetto alla “pianta” del Progetto di Illumi- nazione elettrica (Collezione A. Catrani).

Il lampione elettrico posto all’ingresso della piattaforma sul mare, al termine del pontile di accesso ad essa. (Collezione A. Catrani).

10 | ARIMINUM | settembre ottobre 2019 I due lampioni elettrici posti sul piazzale a mare del Kursa- al. (Collezione A. Catrani).

ancora presenti molte ville Piattaforma, dell’Idroterapico «Va posta in rilievo che saranno edificate post e della Capanna Svizzera) l’importanza 1894 (villa Rosa, villa Elena nonché delle ville, erano 19, Bianchini Cappelli, villa con un’apposita “officina del documento, Ermete Novelli, ecc.). elettrica” posizionata che si inserisce Ciò premesso, va posta all’inizio di viale Vespucci in rilievo l’importanza (lato monte). Sempre grazie in un “vuoto” del documento, laddove alla testimonianza di questo si inserisce in un “vuoto” documento possiamo saggiare iconografico iconografico, colmando una la consistenza dell’espansione sul progressivo evidente lacuna sul progressivo urbanistica della Marina di espandersi della Marina di Rimini all’anno 1894, con espandersi della Rimini a cavallo del secolo l’esatto censimento delle ville a Marina» scorso: le mappe conosciute quella data esistenti. del periodo, infatti, sono due Percorrendo viale Bagni (dal aggiungono, poi, ulteriori e recano, rispettivamente, la 24 Maggio 1890 viale Principe elementi del Progetto che data del 1882 (Pianta della Amedeo5) con direzione città- contribuiscono a confermarne città di Rimini 1882 e Lido di mare, dopo casa Matteucci tale datazione, eccone taluni: Rimini Marzo 1902, entrambe sulla sinistra, appare il la dimora che diverrà nel di Enrico Meluzzi). Ad esse ne quadrilatero di alcune delle 1896 hotel Villa Adriatica4 è va aggiunta una terza, inedita, prime ville storiche della ancora indicata come proprietà presente nella collezione Marina: dapprima villa della principessa Kuefstein dell’autore, senza data, ma Chersoni (a sinistra) e villa Odescalchi; è scomparso anch’essa risalente al 1882 Solinas (a destra), seguite, l’ippodromo, presente negli circa. rispettivamente, da villa anni ’80 dell’Ottocento dietro Ritornando al Progetto Baldini e villa Pastore. alla “Capanna Svizzera”, verso in oggetto apprendiamo Proseguendo, lato Riccione, il Porto Canale, e l’intera area che le «lampade ad arco», sul viale Vespucci ecco dove esso sorgeva risulta già posizionate per l’illuminazione la villa della Principessa ridisegnata con le lottizzazioni elettrica dello Stabilimento Kuefstein Odescalchi (con, per nuovi villini; non sono Bagni (comprensivo della innanzi, la villa del conte

Particolare dello Stabilimento Bagni ed adiacenze della litografia a colori Pro- getto di Illuminazione elettrica (Collezione A. Catrani).

Particolare relativo al “cartiglio” della litografia a colori Progetto di Illumina- zione elettrica (Collezione A. Catrani).

ARIMINUM | settembre ottobre 2019 | 11 , All avanguardia nella Odontoiatria Uno dei due lampioni elettrici posti all’ingresso del www.clinicamerli.it pontile di accesso alla piattaforma sul mare. Rimini • v.le Settembrini 17/o • tel. 0541 52025 (Collezione A. Catrani). Morciano di R. • via Venezia 2 • tel. 0541 988255

CLINICA DENTALE «Una Note: città-marina 1. Nel 1865 viene introdotta l’illu- minazione a gaz (sic) in città. Cfr. ordinata Nevio Matteini, Rimini negli ultimi due secoli, Rimini, Maggioli, 1977, e composta, vol. 1, p. 255. 2. L’«Italia» del 7 Luglio 1894 ci informa, infatti, che «la stagione con il suo centro di balneare è cominciata ufficial- Argelli) poi, dopo l’officina mente con apertura del nostro gravità permanente superbo Stabilimento... Giovedì Sotto. Particolare elettrica, nell’ordine, villa relativo a viale Colombo finalmente abbiamo assistito a due Sinistrario, villa Fortis e villa nel perduto mitico avvenimenti da lungo tempo attesi ed adiacenze della I nostri servi s i Cacciaguerra. Sul lato mare con curiosità mista a timori: ha ✓ litografia a colori Kursaal» suonato, dopo dieci mesi di riposo, CONSERVATIVA di viale Vespucci le ville già Progetto di la banda cittadina, e si è inaugu- ✓ Illuminazione elettrica esistenti all’epoca risultano, rata l’illuminazione elettrica.». ENDODONZIA (Collezione A. Catrani). in sequenza, Biffi, Marchese Cavagnaro e Gentili. Anche sulla piattaforma. ✓ PROTESI ESTETICA Di Bagno, Murri, Cavigioli, Dall’esame di tutto ciò, è 3. L. Tonini, Guida del forestiere evidente come, a questa data, nella città di Rimini, Prima edizio- ✓ ORTODONZIA FISSA E INVISIBILE Conte Dell’Isola, Conte Conti, ne illustrata, Rimini, Tipografia di Urtoller, Pancerasi e Bosi sia nata ormai, in sintesi, una E. Renzetti, 1893, p. 44. ✓ ORTODONZIA PRE-CHIRURGICA Masi. Rimini residenziale turistica, 4. «L’Ausa» dell’11 Luglio 1896. 5. «Italia» del 31 Maggio 1890. ✓ Ritornando, viceversa, alla che dalla separazione e dalla ODONTOIATRIA PEDIATRICA fine di viale Principe Amedeo contrapposizione, rispetto alla ✓ GNATOLOGIA Rimini storica, ha tratto la sua e proseguendo, lato Ravenna, ✓ ecco le ville Ferrucci e sublime ragion d’essere. CHIRURGIA ORALE Sangiorgi (limitrofe a Villa Una città-marina ordinata e ✓ IMPLANTOLOGIA Baldini) con a fianco, al di composta, con il suo centro ✓ PARODONTOLOGIA là di viale Cappellini, villa di gravità permanente nel Per saperne di più: Trouvè e villa Milleri; più sotto perduto, mitico Kursaal e, R. Ugolini, Rimini. I suoi bagni e i ✓ CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE suoi dintorni, Terza edizione, Mi- le ville Guerrieri e Lucca. come oggi possiamo vedere, lano, Tip. Wilmant di L. Rusconi, ✓ ESTETICA DEL VISO Sul viale Colombo, infine, le ben illuminata elettricamente 1896. La Clinica Merli ville De Lucchi, Acquaderni, già dal lontano 1894. L. Tonini, Guida del forestiere nella ✓ RADIOLOGIA città di Rimini, Prima edizione illustrata, Rimini, Tipografia di E. ✓ PATOLOGIA ORALE è un centro specializzato nella Renzetti, 1893. G. Rimondini, Villa Solinas. Le ✓ PREVENZIONE prime dieci ville di Marina centro diagnosi e nella cura di tutte e l’opera dell’ingegnere comunale ✓ FLUOROPROFILASSI Gaetano Urbani 1823-1879, Rimi- ni, Maggioli, 1998. ✓ IGIENE ORALE le patologie della bocca, D. Calanca-C. Ravara Montebelli, Ville al mare tra Romagna e Italia, ✓ SBIANCAMENTO delle malocclusioni e dell’estetica del viso, Bologna, Bononia University Press, 2013. ✓ STILI DI VITA G. Gobbi-P. Sica, Le città nella mediante l’utilizzo di strumentazioni storia d’Italia. Rimini, Bari, 1982. ✓ TEST SALIVARI Manlio Masini, La stagione dei bagni. Rimini nelle cronache della ✓ TEST DELLA CARIORECETTIVITÀ tecnologiche avanzate. Belle Époque, Rimini, Maggioli, 1986. N. Matteini, Rimini negli ultimi due secoli, Rimini, Maggioli, 1977. F. Farina, 1843-1993: Centocin- quant’anni di vita balneare, Rimi- ni, Società del Gas, 1993.

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Commissario Apostolico alla Sanità per la Romagna Gaspare Mattei e la peste del 1630 Nominato da Urbano VIII, contrastò efficacemente la diffusione del morbo nel nostro territorio

di Fabrizio Barbaresi epidemia di peste più «Allestì un L’conosciuta è quella del 1630, detta anche manzoniana lazzaretto per la perché entra nella trama dei Promessi Sposi. Nella quarantena dei primavera del 1630, da viaggiatori: luogo Milano, la malattia si diffuse piuttosto rapidamente nel prescelto nord Italia, seguendo le il convento grandi vie di comunicazione: l’Emilia e la Romagna furono di San Nicolò dei colpite a macchia di leopardo. Vennero infestate Parma, Monaci Celestini, Bologna, Ferrara, Cesena, Mons. Gaspare Mattei che era (1598-1650) in abito mentre Rimini fu tra le città cardinalizio. che si salvarono dal contagio. nel Borgo Personaggio chiave in questa Municipalità di Rimini fu di Marina.» vicenda fu senza dubbio il allestire un lazzaretto per la Commissario Apostolico quarantena dei viaggiatori ricavare qualche notizia dalla alla Sanità per la Romagna diretti nella nostra città: luogo Bolla di nomina del Papa, del nominato da Papa Urbano prescelto il convento di San 15 giugno 1630: laureato in VIII Barberini, mons. Gaspare Nicolò dei Monaci Celestini, Giurisprudenza in Utraque Mattei, il quale giunse a che era nel Borgo Marina, Signatura, cioè in entrambi Rimini la sera di venerdì 29 fuori dalla cinta muraria di i Diritti, Civile e Canonico, giugno 1630. A fornirci queste Veduta di Rimini. difesa della città. proviene quindi dai ranghi Particolare dalla più notizie, e tante altre su questa Mentre mons. Mattei era in della Magistratura Pontificia. antica veduta di Rimini, epidemia, è don Giacomo prima linea a combattere il Il 22 luglio il Monsignore quella di Braun Ho- Antonio Pedroni, di nobile genberg (1581), stampa diffondersi dell’epidemia ci fu pose il suo quartier generale famiglia santarcangiolese, acquerellata. In basso a invece chi, considerati i mala a Faenza, città che come canonico di Santa Colomba, sinistra si vede il Borgo tempora, preferì smobilitare, Rimini non era stata colpita Marina che ospitò, nel allora Cattedrale della nostra tornandosene a Roma: il dal contagio, arrivando con convento di San Nicolò città. Il Pedroni è autore Cardinal Legato di Bologna una carrozza trainata da dei monaci Celestini, di una preziosa cronaca, i il lazzaretto durante Antonio Barberini, nipote del sei cavalli che per l’epoca Diarij, sei volumi manoscritti l’epidemia di peste del Papa. Passando per Rimini era il mezzo di trasporto custoditi nella Biblioteca 1630. Nella stampa il 14 luglio, venne alloggiato più imponente. Notizie sul è riconoscibile solo il Gambalunga. nel Palazzo del Cimiero, già nostro Commissario alla campanile della chiesa. Il primo ordine di Mattei alla residenza malatestiana, sede Sanità sono riportate da del Vescovado, nei pressi storici e cronisti faentini di dell’attuale piazza Ferrari; quel periodo. Giulio Cesare la mattina successiva il Tonduzzi, autore delle Cardinale ripartì in direzione Historie di Faenza scrisse di Cattolica. Un mese dopo, cheil Mattei «vegliava a il 17 agosto, transitarono 42 tutt’hore per trattenere carri dello stesso Cardinale l’impeto di questo flagello che andavano a raggiungere che già stava alle porte di il proprietario nella Città Faenza per invaderla; in Eterna. modo che da questo e da suoi Il Pedroni nei suoi Diarij non altri meriti fu poscia assorto fornisce notizie particolari su alla Porpora Cardinalizia». Mattei, a parte il resoconto Nicolò Tosetti autore di una delle sue visite a Rimini, Cronaca di Faenza 1607-1657 che non sono molte. Si può annotò che il Mattei agiva

14 | ARIMINUM | settembre ottobre 2019 «Isolamento a tutti i costi, cordoni sanitari con la quale mons. Mattei accertato la causa esatta Roberto Focosi (1806- impenetrabili, riuscì a evitare il propagarsi del decesso, come accadde 1962), Il lazzaretto dell’epidemia di peste in nel giugno del 1631 per un durante la peste (1828- il facile uso 1830): litografia che Romagna. sacerdote di Longiano: si illustrava “I promessi della forca per Il Commissario alla Sanità temeva che fosse morto di sposi”. era instancabile su tutti i peste, invece fu accertato che chi trasgrediva fronti: il 10 novembre 1630 era stata una indigestione. le ordinanze, preoccupato per i rigori Il Monsignore sapeva bene dell’imminente inverno, che la peste da problema rappresentavano la sollecitò la Municipalità sanitario poteva diventare ben tattica, discutibile di Faenza per la debita presto anche un problema provvigione di legna «per il di ordine pubblico: questo ma efficace» fuoco dei soldati che sono ai rischio spiega la scelta di confini del nostro territorio usare il pugno di ferro, con lo «con autorità ampla di poter per la custodia della Sanità». scopo di dimostrare a tutti che fare e disfare senza darne Giorni dopo, mancando nel l’autorità dello Stato c’era e parte a Roma, e se non fosse capitolo di spesa per i poveri vigilava, anche in quei tempi stata la diligenza e il terrore i fondi per 250 persone, difficili. Per questo motivo di questo Signore s’infettava Mattei impose al Magistrato si muoveva sempre con una tutto lo Stato della Chiesa e (il di intervenire con urgenza: da squadra di sbirri e con il boia contagio) si sarebbe dilagato questi atti traspare in effetti con i cappi già pronti. Lo per tutto il mondo[...]. Esso una immagine più umana stesso Pedroni nei suoi Diarij non perdonava a fatica alcuna; del nostro monsignore. In racconta che Mantova fu cavalcava sì di giorno come caso di morte improvvisa il saccheggiata per la mancanza di notte, tanto maggiormente, Commissario alla Sanità non del presidio di difesa e che a quando pioveva e quando permetteva la sepoltura se Parma i nobili si rifugiavano nevava, a veder le guardie prima un medico non aveva nelle residenze di campagna se erano solecite[...]. Quando dove venivano però vessati andava da una città all’altra da servi e contadini: la però non passava a Rimini peste poteva portare a perché d’intorno c’era la un sovvertimento della peste, né fu mai in Roma; gerarchia sociale. sempre menava seco i sbirri Nel luglio del 1631 il ed il boja con cavezze fatte. Commissario alla Sanità Durò questa peste duoi anni. fece ritorno a Roma: Aveva fatto piantar forche la missione era stata intorno alla città nelle strade compiuta con successo, maestre che andavano alli l’epidemia era ormai castelli e città; furono tutte in fase di esaurimento. Costume dei medici: sposate [utilizzate]». mons. Gaspare Mattei abbigliamento protettivo Isolamento a tutti i costi, ricoprì in seguito importanti incarichi, per i medici che visita- cordoni sanitari impenetrabili vano ammalati durante anche ad Atene e Vienna; (entro i quali chi non moriva le epidemie di peste. In il 13 luglio del 1643 fu di peste rischiava di morire quello che sembra un nominato Cardinale, becco veniva posta una di fame), il facile uso della ancora regnante Papa stoffa imbevuta di es- forca per chi trasgrediva le Urbano VIII. senze, da (Jean-Jacques ordinanze, rappresentavano la Manget, Traité de la tattica, discutibile ma efficace, Peste, Ginevra, 1721).

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Un episodio della Rimini del 1930 L’ippodromo fantasma della Barafonda L’architetto Paolo Vietti Violi fu incaricato per progettare un nuovo impianto a San Giuliano

di Paolo Negri oniugare le nascenti «Fin dalla città, sino al 1911, data in Cattività balneari con il cui fu costruito l’ippodromo glamour dell’e- costruzione del regolamentare del Flaminio quitazione e sul vecchio tracciato di San l’esclusività del primo stabilimento Gaudenzo. È curioso tuttavia mondo degli balneare, albeggiò notare come già nel 1912 il ippodromi è piano regolatore Saffi avesse stata, dalla la possibilità di rinverdito la possibilità di seconda metà introdurre il nobile avere un nuovo impianto dell’Ottocento, sulla marina a sud di Rimini, ambizione nota e raffinato sport segno che la sua collocazione della comunità dell’equitazione» ideale fosse comunque riminese. vicina alle attività balneari. Foriera di facili L’impianto del Flaminio, primo stabilimento balneare, entusiasmi, albeggiò sin d’allora la chiuso dal 1912 al 1920 a brevi e intensi possibilità di introdurre in seguito dei tragici eventi successi, ha città il nobile e raffinato sport della Prima Guerra Mondiale, dovuto però dell’equitazione. Anticipata venne riattivato tra il 1922-23, subire ripetute dalle corse, negli anni ’60 per subire, in seguito, una débâcle del secolo XIX, dei cavalli crisi, dovuta forse all’apertura organizzative ed berberi nel centro storico, dell’ippodromo cesenate economiche. La ben presto si giunse, nel 1882, (1924). narrazione degli alla sistemazione di parte Nel 1930 il Flaminio fu eventi è già stata della spiaggia limitrofa agli trasformato nello Stadio Dalla Pianta della Città sviscerata magistralmente stabilimenti ad ippodromo Littorio e in seguito destinato di Rimini del 1882 sti- negli scritti di Manlio Masini, grazie all’istituzione della a quartiere residenziale, lata da Enrico Meluzzi. a partire dal volume Bagni Società delle corse (1878) e lasciando un vuoto nel e cavalli: l’ippica riminese della Società Ippica riminese panorama delle corse ippiche Sotto a sinistra. dalle origini ai nostri giorni e (1881). L’ippodromo era già riminesi, che fu colmato solo L’ippodromo Flaminio in ripresa in seguito nella rivista dotato di pista in terra battuta nel 1934, con un moderno abbandono. Ariminum degli anni 2015 e ma purtroppo l’iniziativa durò galoppatoio per le gare a 2016. solo tre anni. ostacoli collocato alle foci Sotto a destra. Avvertite le possibilità di Dal 1883 sino al 1910 si dell’Ausa. Nello stesso luogo, Galoppatoio Luigi Tintori sfruttamento del litorale a alla foce dell’Ausa, anni organizzarono, con buon dopo la crisi della Seconda ’60 del Novecento. scopi turistici e ricreativi con successo, delle gare nel Guerra Mondiale, nel 1956 un Cartolina postale. la costruzione, nel 1843, del di San Gaudenzo, a sud della buon successo ebbe il nuovo

16 | ARIMINUM | settembre ottobre 2019 galoppatoio Luigi Tintori (1926), nella trasformazione La professionalità e Progetto dell’Ippodromo che allietò le vacanze, ormai di quello di Firenze (1928; l’esperienza dell’arch. Vietti di Rimini, 1930. Paolo Vietti Violi, Paolo Vietti orientate al turismo di massa fu autore dello stadio di Violi nonché la fama raggiunta Violi, Ginevra, Les ar- dei bagnanti della splendida Genova S. Martino, allora avrebbero dato sicuramente chives internationales, Rimini degli anni Sessanta, considerato fra i più belli in nuova linfa all’attività ippica 1932 p. 83. almeno fino al 1969 quando Italia. Anche gli anni trenta riminese sia perché si sarebbe Progetto dell’Ippodro- l’impianto fu trasformato in lo videro protagonista con la alla fine realizzato il sogno mo di Rimini, 1930 piscina. progettazione degli ippodromi di un ippodromo di marina, inserito nella tavola del Purtroppo la storia dell’ippica del trotto di Bologna (1930, sia perché l’importanza Piano Regolatore degli riminese finirebbe qui se non del progetto l’avrebbe reso anni ‘30. Elaborazione con l’ing. Umberto Costanzini, dell’autore. Da Carlo potessimo citare le iniziative cui viene tradizionalmente concorrenziale con quello di Roccatelli, Rimini e il del Palio del Mare organizzato attribuito il progetto), Rimini, Cesena. suo piano regolatore, annualmente fra il 1989 ed il Varese (1930), Livorno (1937- Il progetto rimase, ahimè, Roma, Stab. Tip. it. 1995. sulla carta e ancora una volta Lavoro fascista, 1935. 1938), Firenze e Torino (1938) Estr. dalla riv.: “L’Inge- Manca all’appello però un e soprattutto Merano (1935- l’occasione sfuggì: Rimini gnere”, v. 9., n. 10, giu. importante progetto che 1937), considerato, all’epoca, il restò priva di un’attività nobile 1935, pp. 417-429. avrebbe potuto, se realizzato, più bello al mondo, nonché del e leggendaria, considerato il cambiare le sorti dell’ippica centro polisportivo de L’Aquila rapporto che l’uomo ebbe, sin riminese: fu commissionato (1930) e del campo sportivo di dall’antichità, con il cavallo. nel 1930 dalla Società Milano Marittima (1931). Di Ad addolcire un po’ questa Lombarda S.I.R.E (Società quest’ultimo rimangono una perdita oggi risulta ormai Incoraggiamento Razze tavola illustrativa generale e evidente la crisi generale Equine) ad un tecnico, un particolare di un edificio, che, da qualche decennio, ha l’arch. Paolo Vietti Violi, disegni pubblicati, nel 1932, colpito il settore con chiusure specialista degli impianti nel volume del Calzini, Paolo ed abbandoni di ippodromi un sportivi, dopo il successo della Vietti Violi. po’ ovunque. Da ultimo quello, realizzazione dell’Ippodromo Nello stesso studio compare a Roma, di Tor di Valle, anche di San Siro e di quello anche l’unica tavola per questo un progetto di Paolo bolognese dell’Arcoveggio ora superstite del progetto Vietti Violi. (in collaborazione con l’ing. riminese che illustra un Umberto Costanzini). Il ippodromo con due piste: una progetto fu redatto in quello al galoppo, a forma ovale di stesso anno: di notevoli 1750 metri (alla corda) e, nella dimensioni ed impatto per stessa forma ma interna al le corse sia al galoppo sia al Nota bibliografica primo, una al trotto di 1000 P. Volorio (a cura di), Paolo Vietti Violi. Architettura e sport. Il trotto, fu localizzato nell’area, metri (alla corda). mondo internazionale di un architetto ossolano a cinquant’anni allora marginale, della L’impianto è collocabile nel dalla scomparsa. Catalogo delle mostre, (Vogogna 24 ottobre 2015 - 31 gennaio 2016, Villadossola 28 novembre 2015 - 31 gen- Barafonda. vasto prato che nel 1930, naio 2016), Villadossola-Vogogna, 2016. Paolo Vietti Violi nacque a occupava la zona della G. Conti-P. G.Pasini Rimini: città come storia 2, Rimini, Giusti, Grandson in Svizzera nel 1882 Barafonda, a fianco della 2000. R. Calzini, Paolo Vietti Violi, Ginevra, Les archives internationa- ma era di origine ossolana e foce del Marecchia e degli les, 1932 muorì a Vogogna nel 1965. opifici lungo la riva sinistra, M. Masini Bagni e cavalli: l’ippica riminese dalle origini ai nostri È stato uno dei maggiori prima dello sviluppo edilizio giorni, Rimini, Guaraldi, c1999. M.Masini La Barafonda: da luogo dimenticato a centro turistico, architetti sportivi del XX turistico, disposto tra la Panozzo, Rimini 2013. secolo, attivo in quattro ferrovia ed il lungomare che C. Roccatelli Rimini e il suo piano regolatore, Estr. dalla riv.: continenti. Quando si accinse andava a lambire (un altro «L’Ingegnere», v. 9., n. 10, giugno 1935, Roma, Stab. Tip. it. Lavoro fascista, 1935, pp. 417-429. al progetto riminese era già ippodromo di marina!). Sulla P. Rost Un artista dell’edilizia sportiva, in “Lo sport Fascista”, II, reduce da notevoli successi: base dell’esperienza di Vietti n. 12, pp. 59-65, 1929. aveva già partecipato alla Violi l’impianto era completo P. Vietti Violi Il senso dell’arte nella concezione di un’opera sporti- va, in «Lo sport Fascista», III, n. 4, pp. 116-118, 1929. realizzazione degli ippodromi di tribune e scuderie, P. Vietti Violi Considerazioni generali sull’architettura degli di Grosseto e Monza (1923), rispettoso degli opifici ippodromi, in «Rassegna di architettura», IV, 1932, nn. 7-8, pp. di quelli del trotto a Milano esistenti sul lungo Marecchia, 293-304, 1932. e Roma (1924), di Napoli schermati da filari di alberi.

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Eroti classici e Angeli biblici Il significato dei Putti nel

Immagini della conciliazione tra la saggezza degli antichi e la Rivelazione cristiana

hiunque abbia visitato «I Putti giocosi e luoghi del Tempio. In forma di Alessandro Giovanardi Cil Tempio Malatestiano di altorilievi circondano i conserverà un ricordo danzanti sono un grandi cesti alla base dei incantato dei Putti. I fanciulli pilastri delle cappelle di alati, scolpiti con vivacissima sofisticato richiamo Sant’Agostino (Muse e Arti) grazia da Agostino di Duccio alla leggerezza, e di San Girolamo (Pianeti e e dalla sua bottega, si Segni Zodiacali); mentre, nei disseminano in tutto l’edificio alla sprezzatura bassorilevi, quasi a stiacciato, «illustre e sacro», eretto con cui vanno cavalcano delfini simbolo di «per voto» da Sigismondo salvezza e resurrezione, o Pandolfo, rinnovando la meditati i misteri reggono offerte di frutta e di chiesa medioevale di San fiori. Un’intera cappella è loro Francesco. Queste figure religiosi, la morte, dedicata, la seconda a sinistra, che in antico rimandavano la storia, l’eternità» detta appunto dei Putti e dei all’immagine infantile di Giochi infantili, speculare Eros, il dio dell’amore, sono quella spirituale del Dio a quella di destra, dove si detti anche “eroti”, “cupidi” o biblico, «Padre delle Luci trova il sepolcro d’Isotta, “amorini”: fin dai bassorilievi celestiali» (Gc. 1, 17), che ha detta degli Angeli musici. paleocristiani la Chiesa li ha «posto il suo tabernacolo nel La prima, come ricordava reinterpretati come Angeli e Sole» (Sal. 18, 4): quest’ultimo, Giovan Battista Costa nel 1765 come tali campeggiano nelle come c’insegna il Santo è consacrata a San Raffaele pitture e nelle sculture dal d’Assisi porta «significatione» Arcangelo e ai Custodi celesti; Rinascimento al Barocco. dell’Altissimo. la seconda a San Michele. Nei Putti del Duomo l’eros A Rimini gli Eroti ci In entrambe si dipana un platonico è trasfigurato in accolgono a tutto tondo sulle amorevole contrasto tra il agape e, come scrive Angelo balaustre di tre cappelle, bianco dei corpi e delle scene Turchini, divengono una portando serti e festoni ben rappresentati e l’azzurro manifestazione visibile della auguranti o reggendo gli del fondo, quasi a evocare caritas. stemmi coi simboli della il lavoro impeccabile di Nella solennità di un luogo famiglia riminese, come Luca Della Robbia: omaggio che è contemporaneamente numi tutelari della stirpe, ammirato di uno scultore a un una chiesa, un monumento per poi disseminarsi in molti maestro della maiolica. funebre malatestiano e Quando nel XII libro del un percorso di sapienza De re militari, Roberto filosofica e teologica, i Valturio – influente Putti giocosi e danzanti intellettuale della corte sono un sofisticato di Sigismondo – si richiamo alla leggerezza, dedica alla descrizione alla sprezzatura con cui del Tempio, mettendone vanno meditati i misteri in luce il valore religiosi, la morte, sapienziale e religioso, la storia, l’eternità. I non fa riferimento fanciulli rappresentano esplicito ai Putti, né un elemento dionisiaco agli Angeli. Tuttavia nell’algida atmosfera anch’essi appartengono apollinea del Tempio, con le altre «immagini», Fig. 1 Agostino di dove il carro di Helios, sia «ai più riposti segreti Duccio (1418-1481 padre delle Grazie, e della filosofia, intuibili ca.), Girotondo alla Febo, guida delle Muse dai sapienti, ma estranei fontana, Rimini, Tempio Malatestiano (San e delle Arti, simboli al volgo», sia al culto Francesco), Cappella di rispettivamente della cristiano che qui si San Raffaele Arcangelo luce visibile e di quella celebra con inusitato (Foto di Gilberto intellettuale, prefigurano splendore «di gemme, Urbinati).

ARIMINUM | settembre ottobre 2019 | 19 Storia e critica d’arte

Fig. 2 Agostino di Duccio (1418-1481 ca.), Angeli musici con tamburo e timpani, Rimini, Tempio Malatestiano (San Francesco), Cappella di San Michele Arcangelo (Foto di Gilberto Urbinati).

perle, patène e vite animali e vegetali con «La scompostezza d’oro, calici, la stessa leggerezza con cui bracieri, la Sapienza di Dio, volto rapsodica dei turiboli, femminile del Verbo creatore, croci, generato prima del cosmo, giochi dei Putti, si candelabri, parla di sé: «io ero con Lui ordina, infine, nella pitture, come artefice ed ero la sua organi, delizia ogni giorno; giocavo polifonia celeste tuniche davanti a lui in ogni istante, degli Angeli musici, purpuree giocavo sul globo terrestre, e mantelli ponendo le mie delizie tra i che intonano un d’oro figli dell’uomo» (Prov. 8, 24- intessuto». 31). Tale giocosa innocenza inno cosmico» Il Tempio è, ha evocato in alcuni studiosi greca, mediatori pagani tra infatti, un il ludus puerorum, cioè la cielo e terra, di cui l’Eros libro sacro scritto nella pietra fase iniziale del processo platonico è il più efficace. e deve esser letto seguendo alchemico atto a trasfigurare Sono speculari nella funzione il dialogo speculare delle sei le realtà terrestri in quelle agli Angeli biblici che, cappelle che si affrontano divine, «all’interno di un tuttavia, ne rappresentano un a coppie, quasi a ritmare, processo escatologico che superamento nell’itinerario da destra a sinistra, il motto mira alla redenzione e d’illuminazione dello sguardo biblico, Tempus loquendi, all’acquisizione della sapienza spirituale. Nella Cappella tempus tacendi: «c’è un divina». tempo per parlare e uno La scompostezza per tacere» (Eccl. 3, 7), cioè rapsodica dei giochi uno per narrare e un altro terreni, si ordina, per adorare, uno per agire difatti, in una e uno per contemplare, uno polifonia celeste e per preparare e l’altro per contemplante; nella compiere. Occorre chiedersi cappella speculare perciò quali significati gli Angeli musici, ricoprano questi fanciulli accompagnati dai alati che giocano nell’acqua, Putti, interpretano mimando cavalcature e l’inno cosmico che imbarcazioni, scuotendo chiude il Salterio fronde, danzando intorno di Davide: «Lodate a una fontana (fons vitae), il Signore […] con abbozzando un concerto di squilli di tromba, / flauti presso una sorgente lodatelo con arpa e o galleggiando su una cetra; / lodatelo con conchiglia, e che altrove, timpani e danze, soprattutto nella Cappella lodatelo sulle corde e di San Michele, assumono sui flauti. / Lodatelo maggiore compostezza, con cembali sonori, / partecipando al concerto, lodatelo con cembali Fig. 3 Agostino portando festoni e cesti squillanti; / ogni di Duccio (1418- carichi di doni della terra, vivente dia lode al 1481 ca.), Putti con reggendo cornucopie Signore» (Sal. 150, cornucopie, Rimini, traboccanti o stendendo il 1-5). Tempio Malatestiano drappo che porta la dedica Campigli interpreta (San Francesco), sepolcrale di Isotta. Cappella di San Michele i Putti come i Arcangelo (Foto di I Putti si muovono tra terra, daimones benigni Gilberto Urbinati). acqua, aria, rocce, sorgenti della tradizione

20 | ARIMINUM | settembre ottobre 2019 di Raffaele e dei Custodi, che convertirà i grappoli vivono quei dèmoni (non nel vino eucaristico e i Putti demonî) che per gli antichi danzanti in anime redente». sono propizi tutori dei mortali L’interpretazione degli Erotes e guide divine delle anime. come anime, mi sembra Secondo Monica Centanni assai suggestiva e troverebbe si tratta di considerare riscontro nella figura di la trasformazione degli San Michele Arcangelo, antichi daimones funerari, nell’omonima Cappella, ministri della rinascita, in nell’atto di fermaare Satana fratelli minori degli Angeli, mentre sta per divorare prefigurazione gentilesca un’anima con le sembianze della pienezza biblica e di un puttino o in quella di dalle ali aperte e vibranti Fig. 4 Agostino di cristiana. Sono immagini della Mercurio/Ermete «guida delle che un artista magnifico ha Duccio (1418-1481 conciliazione tra la saggezza anime» nella Cappella dei saputo cosi armoniosamente ca.), Putti musici su una conchiglia, Rimini, Pianeti (o di San Girolamo), scolpire nella luce azzurra degli antichi, mediata dalla Tempio Malatestiano delle lesene» e i «cherubini filosofia platonica, e la dove figurine alate, del tutto (San Francesco), Rivelazione incarnata che simili agli altri Putti del festanti pieni di grazia Cappella di San qui «ha il suo luogo, mai Tempio, salgono e scendono nell’atteggiamento vivo Raffaele Arcangelo sconfessato di meditazione sull’asta del caduceo, per dei canti, dei suoni e delle (Foto di Gilberto e di culto». Anche il teologo raggiungere, attraverso i cieli, danze». I daimones antichi, Urbinati). Paul Gilbert, vede negli Eroti la conoscenza celeste. nelle religioni misteriche e l’assunzione dell’innocenza In un suo poderoso studio, nella filosofia ellenica, erano giocosa nel coro di lode degli Chiara Franceschini ipotizza identificati, d’altro canto, con Angeli secondo le parole del con molta prudenza che la parte più nascosta e divina Vangelo (Lc. 10, 21; Mc. 10, la Cappella dei Giochi della coscienza stessa, con il 14): il Signore rivela i misteri possa raffigurare il Limbo carattere profondo dell’uomo: ai piccoli «perché a chi è come degli spiriti innocenti non questi bimbi alati, festevoli e loro appartiene il regno di battezzati, a cui allude il cerimoniosi, fratelli dei puttini Dio». poeta malatestiano Basinio di e di Filippo Putti e Angeli fanno parte da Parma nell’Hesperis, Lippi, protetti dagli arcangeli di un’immensa liturgia descrivendo, su modello di Raffaele e Michele, sono cosmica sciorinata in figure Virgilio e di Dante, la discesa anime assunte ormai nella enigmatiche; così ne scriveva iniziatica di Sigismondo agli musica e nella liturgia delle Maria Sticco nel 1945: «nel inferi. Tuttavia, nel Tempio gli intelligenze celesti, sfolgoranti Tempio Malatestiano di Eroti sono «anime redente» di oro sulle ali e sui frutti, Rimini le Sibille coadiuvano e festose, divenute offerentes risplendenti della «Luce vera i Profeti, le Costellazioni si cerimoniali; come Carlo Del che illumina ogni uomo che alleano agli Angeli, la natura Piano (1928), non credo si viene al mondo» (Gv. 1, 9). reca fiori e frutti agli altari, possa tracciare un discrimine quasi per offrirli alla Grazia, ultraterreno tra gli «angioletti

Nota bibliografica M. Campigli, Luce e marmo. Agostino di Duccio, Olsckhi, Firenze 1999, pp. 14-18; M. Centanni, Misteri pagani nel Tempio Malatestiano, in Ead., Fantasmi dell’antico. La tradizione classica del Rinascimento, Guaraldi, Rimini 2017, pp. 363-366, 383-391; C. Cieri Via, Il Tempio Malatestiano. Simbolismo funerario e cultura classica alla corte del Signore di Rimini, «Asmodée/Asmodeo», 2, 1990, pp. 21-45; G. B. Costa, Il tempio di S. Francesco in Rimino, «Miscellanei di varia letteratura», tomo V, Rocchi, Lucca 1765, p. 103; C. Franceschini, Storia del limbo, Feltrinelli, Milano 2017, pp. 198- 204; P. Gilbert, L’alba incompiuta. I significati filosofico-teologici del Tempio Malatestiano, in M. Musmeci (a cura di), «Templum mirabile». Atti del Convegno sul Tempio Malatestiano, Rimini, Palazzo Buonadrata, 21/22 Settembre 2001, Fondazione Cassa di Risparmio, Rimini 2003, pp. 144-148; P. G. Pasini, Il Tempio Malatestiano. Splendore cortese e classicismo umanistico, prefazione di A. Paolucci, regesto documentario di O. Delucca, Skira, Milano 2000, pp. 59-67, 128-141, 168-173; G. Dal Piano, L’enigma filosofico del Tempio Malatestiano, Poligrafia Romagnola, Forlì 1928, nuova ed., Gli enigmi del Tempio Malatestiano, a cura di P. Meldini, Guaraldi, Rimini 2010, pp. 18 e 28; M. Sticco, Umanità e Umanesimo di san Bernardino da Siena, in San Bernardino da Siena. Saggi e ricerche pubblicati nel quinto centenario della morte (1444-1944), Vita e Pensiero, Milano 1945, pp. 20-21; A. Turchini, Il Tempio Malatestiano. Sigismondo Pandolfo Malatesta e , il Ponte Vecchio, Cesena 2000, pp. 437-451; R. Valturio, De re militari. Umanesimo e arte della guerra tra Medioevo e Rinascimento, ristampa facsimilare dell’editio princeps stampata a Verona nel 1472, Guaraldi, Rimini, 2006, lib. XII, cap. XII, pp. 508-509.

ARIMINUM | settembre ottobre 2019 | 21 storia e critica d’arte

Una scena enigmatica nel Tempio San Sigismondo in viaggio verso Agauno Qualche nota su un bassorilievo malatestiano attribuito ad Agostino di Duccio

di Chiara Boldorini ra le sculture del Tempio di indicazione di uno dei «L’opera, oggi TMalatestiano, il rilievo cavalieri più giovani. Le figure marmoreo attribuito ad emergono dalla superficie visibile nel Tempio Agostino di Duccio, San attraverso un rilievo quasi Sigismondo in viaggio verso impercettibile: un linearismo grazie a un calco, Agauno, si presenta come prezioso pervade l’intera dal 1812 si trova opera mirabile: simbolo tanto opera. della natura non compiuta Si dovette attendere il 18284 a Milano, nel del monumento, quanto per avere l’interpretazione Castello Sforzesco» dell’umanesimo sincretista da tutt’ora accettata, e il 18885 esso veicolato. per l’attribuzione ancora Antenati, l’opera interroga L’opera, oggi visibile nel oggi sostenuta: il rilievo, che ancor oggi il visitatore e lo Tempio grazie alla copia fatta Agostino di Duccio potrebbe storico dell’arte, sia per il realizzare da Corrado Ricci, aver scolpito entro il 1452, trattamento della superficie, dal 1812 si trova a Milano: raffigurerebbe un viaggio di paragonabile, nel Tempio, rinvenuta a Covignano, in espiazione e, al contempo, di forse solo agli angeli un fondo dei Padri Olivetani, fondazione religiosa. Infatti, reggicortina della cappella acquistata dall’Accademia di l’opera rappresenterebbe il dedicata al santo patrono di Particolare del calco Brera, nel 1900 essa confluì pellegrinaggio che il primo Sigismondo, sia in ragione dei de Il viaggio di san insieme alle raccolte del re cristiano della Gallia e particolari sempre nuovi, di Sigismondo ad Agauto, Museo Patrio di Archeologia Rimini, Tempio Malate- patrono degli uomini d’arme, difficile interpretazione, su stiano (San Francesco), nelle sale del Castello San Sigismondo re dei cui ricade lo sguardo ad ogni 1 Cappella di Sforzesco , dove ancor oggi Burgundi, intraprese dopo rinnovata contemplazione. 2 San Sigismondo può essere ammirata . aver ucciso il figlio avuto Si osservi, ad esempio, il e delle Virtù. La scena scolpita si presenta dalla prima moglie. La scena putto nudo sulla colonna, di non facile raffigurerebbe il momento che con la mano alzata interpretazione, in cui un Angelo ordinò al indica il cielo similmente sia in ragione corteo di fermarsi nel luogo all’angelo posto al centro; si della difficoltà del martirio di san Maurizio notino la palma, i delfini, la a ricostruirne per fondarvi il monastero di verga tenuta dall’angelo8, la la collocazione Agauno (oggi Saint-Maurice- dettagliata raffigurazione di originaria, sia a en-Valais) dove istituire la edifici religiosi e civili nella causa di alcune Laus Perennis6. Nel 1924 città turrita. Si tratta, forse, manomissioni3. Corrado Ricci supportò sia di simboli ispirati «ai più Ad un primo l’interpretazione dell’opera sia riposti segreti della filosofia: sguardo, si nota la sua attribuzione, grazie ad intuibili dai sapienti, ma un corteo di un’interessante ricostruzione: estranei al volgo»9, come il cavalieri che secondo lo storico dell’arte, la noto passo di Roberto Valturio viene sorpreso lastra era stata concepita per parrebbe suggerire10? Forse, da una figura essere collocata nella cappella più prosaicamente, siamo femminile di San Sigismondo nel dinnanzi a un oggetto che vestita con abiti Tempio Malatestiano, fra la la prematura interruzione panneggiati. mensa dell’altare e la nicchia dei lavori del Tempio ha Lo stupore contenente la statua del santo; condannato a rimanere un provocato coperta da un’ancona dipinta lavoro fuor d’opera: la sua dall’apparizione da Francesco Longhi nel natura non conclusa o, forse, è visibile nelle 1581, venne infine collocata non completa, accentua labbra aperte nell’abbazia olivetana di quell’impossibilità di del cavaliere più Scolca, a Covignano7. comprendere esaustivamente anziano e della Unica scena narrativa scolpita i simboli prodotti dal sua compagna, nel Tempio Malatestiano sincretismo umanistico cui e nel gesto oltre ai rilievi dell’Arca degli faceva riferimento Eugenio

22 | ARIMINUM | settembre ottobre 2019 Agostino di Duccio (1418- 1481 ca.), Il viaggio di san Sigismondo ad Agauto, Milano, Castello Sforzesco.

«Il rilievo pare e il prezioso linearismo del della Gallia assurge, nel rilievo, Aby Warburg affermò Tempio, a mirabile exemplum, riassumere significativamente: «intorno come appare proprio nel alla metà del Quattrocento, rilievo oggi a Milano, dove i valori Agostino di Duccio dava san Sigismondo è còlto nel insieme classici alle figure dei bassorilievi momento saliente della sua allegorici nel Tempio vita, quando si apprestava a e cristiani Malatestiano di Rimini un fondare un monastero che, al di Sigismondo» movimento dei capelli e pari di quanto stava compiendo delle vesti intensificato fino Sigismondo Malatesta, avrebbe Garin, affermando che a divenire manierismo»13. dovuto glorificare Dio in dinnanzi a essi si avverte un In tal modo, la preziosità perpetuo. «senso […] di enigma non del linearismo dell’opera, decifrato»11. che segnala la personalità Superando le accuse di artistica raggiunta da Agostino paganesimo rivolte al Tempio a Rimini, e la presenza di Note sin dalle celebri invettive di figure e immagini che paiono 1 Si veda V. Follini, Sopra un bassorilievo di marmo appartenente 12 alla città di Rimini, in «Nuovo giornale de’ letterati», Firenze Papa Pio II , pare necessario richiamarsi al paganesimo, 1828. inquadrare il significato del si adattano perfettamente a 2 Si veda la documentazione manoscritta dei membri dell’Acca- demia di Brera conservata presso l’Archivio della stessa (ASAB, rilievo nel senso complessivo un monumento dedicato a CARPI, A V 5; A III 3) e presso l’Archivio di Stato di Milano (Atti che Sigismondo e la sua Dio e alla città, prodotto del di governo. Studi, parte moderna, cart. 352), oltre al dossier corte vollero attribuire al sincretismo di una corte che, dell’opera presso l’Archivio del Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco milanese, inv. 1089. monumento. Sottolineando in pieno spirito di concordia 3 Si veda la Scheda di rilevamento dello stato di conservazione dei l’esuberanza decorativa, rinascimentale, non esitava materiali lapidei e delle strutture espositive attraverso l’indagine visiva, Inv. 1089, ACONERRE 2006, Archivio del Museo d’Arte l’impressione di movimento a impiegare fonti antiche Antica, Castello Sforzesco, Milano. per trasmettere un 4 Si veda V. Follini, Sopra un bassorilievo di marmo appartenente 14 alla città di Rimini, in «Nuovo giornale de’ letterati», Firenze messaggio cristiano . 1828. Se osservato in 5 Si veda C. Yriarte, Un condottiere au XVe siècle. Rimini. Études quest’ottica, il rilievo sur les lettres et les arts à la cour des Malatesta, Paris 1882. 6 Si veda G. di Tours, Historia Francorum, 574-593. pare riassumere 7 Si veda C. Ricci, Il Tempio Malatestiano in Rimini, Bestetti e i significati che il Tumminelli, Roma-Milano 1924. 8 A proposito della verga, è interessante l’interpretazione data signore malatestiano da Pietro Mazzucchelli, prefetto dell’Ambrosiana dal 1787, nel volle trasmettere promemoria Sopra un bassorilievo (Archivio dell’Accademia di Brera, ASAB, CARPI, Cartella A V 5, già R III, 1 cart. 26, foglio n. attraverso il Tempio: 15), dove essa viene associata allo strumento musicale richiama- vicario apostolico to in Apocalisse, 21,15 («una canna d’oro, per misurare la città [la di Rimini e contado, Gerusalemme Celeste]»). 9 R. Valturio, De re militari. Umanesimo e arte della guerra tra con un esercizio Medioevo e Rinascimento, Guaraldi, Rimini 2006, libro XII, p. 509. autocratico del 10 In merito a una corretta interpretazione del passo, si veda, ad esempio, A. Giovanardi, «Sopra il fatto de le sybille». Annotazioni potere Sigismondo sulla ‘docta religio’ del Tempio Malatestiano, in F. Muccioli, F. legò la città alla sua Cenerini (a cura di), A. Giovanardi (con la collaborazione di), dinastia, al contempo Gli antichi alla corte dei Malatesta. Echi, modelli e fortuna della tradizione classica nella Romagna del Quattrocento (l’età di Sigi- presentandosi come smondo). Atti del Convegno Internazionale, Rimini, 9-11 giugno difensore della fede. In 2016, Jouvence, Milano 2018, pp. 129-131. 11 E. Garin, La cultura del Rinascimento, Il Saggiatore, Milano questo senso, il santo 2000, p. 162. primo re cristiano 12 Si veda E. S. Piccolomini, Comm., II, 9, tr. di L. Totaro, I com- mentarii, Adelphi, Milano 2008, pp. 364-365. 13 A. Warburg, Sandro Botticellis «Geburt der Venus», 1893, tr. it. di E. Cantimori, La «Nascita di Venere», in A. Warburg, Botticel- Agostino di Duccio li, Abscondita, Milano 2003, p. 24; cfr. M. Campigli, A Rimini e (1418-1481 ca.), Angeli altrove. Il percorso giovanile di Agostino di Duccio, in A. Paolucci reggicortina, Rimini, (a cura di), Mirabilia Italiae. Il Tempio Malatestiano a Rimini, Tempio Malatestiano (San Modena 2010. Francesco), Cappella di 14 Si veda J. Farabegoli, N. Valentini (a cura di), L’umanesimo cristiano del Tempio Malatestiano. Percorsi di riscoperta artistica, San Sigismondo e delle teologica e sapienziale, Minerva, Bologna 2018. Virtù.

ARIMINUM | settembre ottobre 2019 | 23 㔀㠀 愀 䴀伀匀 吀刀䄀 䐀䤀 䌀䔀刀 䄀䴀䤀 䌀䄀 䘀漀渀搀愀稀椀漀渀攀 䔀渀⸀䄀⸀䤀⸀倀⸀ 匀⸀ 娀愀瘀愀琀琀愀 刀椀洀椀渀椀 䌀愀猀琀攀氀 匀椀猀洀漀渀搀漀 倀椀愀稀稀愀 䴀愀氀愀琀攀猀琀愀 ⴀ 刀椀洀椀渀椀 ㈀ⴀ㄀㐀 伀琀琀漀戀爀攀 ㈀ ㄀㤀 伀爀愀爀椀漀 搀椀 愀瀀攀爀琀甀爀愀㨀 ㄀㘀⸀ ⴀ㈀ ⸀ 䤀渀愀甀最甀爀愀稀椀漀渀攀 漀爀攀 ㄀㠀⸀ Musica e arte

Suggestioni primo-rinascimentali nel Novecento Il G. U. M. di Torino e il Tempio di Rimini

Gli Angeli musici nell’emblema dell’istituzione piemontese: un’idea del russo Zabughin?

l Gruppo Universitario dimostrando che i G.U.M., Duccio — questa volta nella di Marco Testa IMusicale di Torino, spesso almeno per un periodo, sua interezza — è riprodotta citato come G.U.M., venne condivisero il medesimo nella seconda metà degli anni fondato dagli studenti del logo. Inoltre, sempre a Trenta sui programmi degli Politecnico sul termine del Torino, una fotografia della Amici della Musica, sezione 1921: aperto agli allievi stessa formella di Agostino di della Società Amici dell’Arte, dell’Università e degli Istituti dimostrando che l’opera superiori, col fine di favorire era diventata l’icona di due la cultura musicale tra i organizzazioni subalpine. giovani iscritti, promosse Le ragioni di questa negli anni di attività – scelta sono attualmente protratta almeno sino allo ignote: sebbene l’ideatore scoppio della Seconda del marchio dei Gruppi Guerra Mondiale – stagioni Universitari Musicali rimanga concertistiche aperte anche anonimo, la fonte visiva alla cittadinanza, ritagliandosi concede almeno di avanzare un ruolo di primo piano un’ipotesi sull’autorialità tra le associazioni musicali dell’impresa grafica. Dati cittadine. Nel 1918 era stato gli studi umanistici del fondato il primo Gruppo fondatore del primo nucleo universitario musicare presso romano, che dedicò tra l’altro l’Università di Roma da alcune importanti ricerche Vladimir Nikolaevič Zabugin all’edificio riminese, l’ipotesi (Vladimiro Zabughin 1880- di coinvolgere Zabughin nella 1923), libero docente di progettazione del marchio letteratura umanistica, a cui risulta affascinante, seppur seguì a ruota la nascita delle da verificare alla luce di sezioni di Bologna, Firenze, nuove indagini. I primi fogli Emblema del Gruppo Universitario di sala del G.U.M. torinese Genova, Milano, Pavia, Padova Musicale di Torino. e Torino. sinora rintracciati, relativi Il marchio del G.U.M. al 1924 e al 1925, sono privi piemontese presenta una di logo, che compare solo suggestione che conduce nel 1926 dopo la morte del direttamente a Rimini, alla professore, rimanendo in uso cappella di San Michele del anche dopo la trasformazione Tempio Malatestiano. Il logo dell’associazione in sezione musicale del Gruppo della federazione musicale Universitario Fascista nel si compone di un angelo 1928. intento a suonare un organo portatile, estrapolato da una delle formelle di Agostino di Duccio e inquadrato entro Nota bibliografica una cornice col motto «Ubi M. Testa, Il Gruppo universita- rio musicale di Torino. Dalla melos nec ibi mali / G.U.M.» fondazione alla fascistizzazione (Dove c’è musica non c’è (1921–1928), in C. Santarelli, il male). I contorni sono Subsidia musicologica 2, Libreria Musicale Italiana, Lucca 2019, pp. accentuati e il segno grafico 195-220. è rigido e schematizzato, A. Giovanardi, «L’Altare del vero Dio». Pagine russe sul Tempio Ma- con una resa simile a quella latestiano, in J. Farabegoli-N. Va- dei legni xilografici. Questo lentini (a cura di), L’Umanesimo stesso marchio è anche cristiano del Tempio Malatestiano. Agostino di Duccio (1418-1481 ca.), Percorsi di riscoperta artistica, presente sulla carta intestata Angeli musici, Rimini, Tempio Mala- teologica e sapienziale, Minerva, del Gruppo Universitario testiano (San Francesco), Cappella di Bologna 2018, pp. 155-185. Musicale di Milano-Pavia, San Michele Arcangelo.

ARIMINUM | settembre ottobre 2019 | 25 recensioni

Una raccolta di saggi rari e sparsi di Pier Giorgio Pasini Tempus loquendi, tempus tacendi Dieci Rifessioni per ripensare la storia, l’arte, la religiosità e la filosofia del monumento riminese

di Alessandro Giovanardi ’è un tempo per Minerva dedica allo storico alla conoscenza di quello che, «Ctacere e un tempo per dell’arte Pier Giorgio Pasini, dal 1809, è divenuto il Duomo parlare» così recita il libro raccogliendo gli studi rari e la Cattedrale della Città. dell’Ecclesiaste, il più amaro e sparsi redatti tra il 1969 Dai saggi di Pasini si coglie ma anche il più “filosofico” e il 2017 (data in cui ha soprattutto un’inversione dell’Antico Testamento. compiuto ottant’anni). di tendenza rispetto alle Sigismondo Pandolfo Queste Riflessioni sul Tempio iperboliche interpretazioni Malatesta, invertendo l’ordine Malatestiano accompagnano e “pagane”, “erotiche” o delle affermazioni lo ha completano l’intero percorso “massoniche” del Tempio che, eletto a motto sapienziale d’interpretazione storica cominciate con le accuse del suo acerrimo nemico, Enea del suo Tempio dedicato «a e culturale del capolavoro Silvio Piccolomini, cioè papa Dio immortale e alla Città», rinascimentale, svolto da Pasini in dieci lustri di Pio II, si sono perpetuate radicale innovazione in senso mostre, cataloghi, schede, nella tradizione popolare, cortese e umanistico della saggi, articoli, monografie: nella letteratura romantica, chiesa di San Francesco. un itinerario ben noto agli nelle esegesi occultistiche Tempus loquendi, tempus studiosi di tutto il mondo che del simbolismo malatestiano, tacendi è anche il titolo hanno trovato nella sua opera ancora oggi di gran moda. di una preziosa antologia il caposaldo di una ricerca Il Tempio per Pasini resta che l’editore bolognese sobria e appassionata. cristiano, se non addirittura I dotti affondi di Pasini, «paleocristiano», nella ricerca hanno da sempre il albertiana di uno stile antico pregio di essere svolti e di una classica essenzialità. con stile chiaro e Ed è, in tutto il suo apparato garbato, comprensibile iconografico, anche un a un pubblico non di luogo filosofico, come vuole soli specialisti perché Roberto Valturio, certo nel piacevole come una senso umanistico per cui la narrazione. Queste philosophia è detta pia e la riflessioni, malgrado religio è docta: comprensibile la burbera modestia soprattutto agli eruditi dell’autore le definisca della corte di Sigismondo. «non fondamentali» e A Pasini dobbiamo inoltre l’idea di una lettura delle «ripetitive», risultano al Cappelle a coppie speculari, contrario indubbiamente che poi sarà ripresa nelle utili, perché affrontano ricerche successive di molti temi specifici del studiosi: non sempre e non monumento riminese, tutti ne hanno riconosciuto particolarmente la paternità. Il concetto più suggestivi e controversi: provocatorio infine, riguarda la Cappella dei Pianeti la natura non programmatica, e dei Segni Zodiacali, se non “casuale” del l’affresco di Piero della Rinascimento malatestiano, Francesca, il rapporto con e coinvolge l’Alberti, Piero, i Frati Minori, la corte Giorgio Gemisto Pletone: letteraria e artistica di una visione complessiva su Sigismondo, i significati cui si può (e forse si deve) religiosi e filosofici del dissentire ma che permette Tempio, la relazione al lettore di affilare in modo intellettuale con Leon inedito il pensiero critico. Battista Alberti. Insomma un’introduzione perfetta

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Il commercio a Rimini dalla costituzione del Regno d’Italia La riscossione del balzello sui pubblici posteggi È lo spauracchio dei commercianti: accerta la regolarità delle trattazioni mercantili e vigila sulla regolarità della vendita in lire e in chilogrammi

l dazio ai dazieri, la tassa del «Il passaggio dallo e per ogni chilogrammo». di Manlio Masini Iposteggio all’appaltatore, Delegato a controllate tutto vale a dire a colui che dal Stato pontificio questo “movimento” è ancora primo aprile 1866 ha in appalto e sempre l’appaltatore. il servizio di riscossione del al Regno d’Italia Dal 1902 la figura del balzello sui pubblici posteggi1. porta un nuovo «riscuotitore della tassa Questa persona, nonostante posteggi» scompare: il comune sia un semplice privato “ordine” sia nelle inizia a gestire il servizio cittadino, è una vera e propria in proprio tramite un suo autorità e per le mansioni monete che impiegato, coadiuvato da una che svolge rappresenta lo nei pesi.» guardia municipale2. Dopo la spauracchio dei commercianti. Guerra del Quindici spetterà Egli accerta la regolarità italiane, a parole sembra facile, ai vigili urbani occuparsi di delle trattazioni mercantili ma nei fatti la confusione è questo ufficio nel rispetto dei regolamenti Manifesto n° 298 del totale: il Paolo non ha niente Municipio di Rimini - municipali; formula l’elenco a che spartire con la Lira. Note 1. Il primo appaltatore è Innocenzo Regno d’Italia - firmato degli esercenti in stretto Per far comprendere alla Meluzzi: prende servizio il primo dal sindaco Pietro rapporto con l’ufficio di popolazione l’equivalente tra aprile 1866. Dopo di lui si susseguo- Fagnani il 24 gennaio segreteria comunale; aggiorna Paolo, Mezzo Paolo, Papetto, no Raffaele Ravegnani (1871), Enrico 1862 (Segretario Montebelli (1874), Nicola Ceccolini il bollettario dei pagamenti Testone, Mezzo Scudo e via municipale: F. Turchi) (1875-1880), Domenico Giunchedi sulla cessazione di del posteggio; regolamenta dicendo, con gli «spezzati» (1881-1892), Antonio Gaudenzi corso delle monete «il mercato giornaliero delle (1893) ed ancora Domenico Giun- della moneta italiana, non pontificie, con “tabella uve, indicando il massimo chedi (1894-1901). c’è che attenersi alle «tabelle 2. La “storica” decisione verrà di ragguaglio degli e il minimo del prezzo per di ragguaglio». Senza di sancita a grande maggioranza nella spezzati in argento dello ogni qualità venduta nella queste, che specificano il seduta di consiglio comunale del 12 scudo romano colla novembre 1901. giornata»; controlla il mercato cambio in centesimi, non moneta italiana” (CP). del grano, riferendo per è possibile conteggiare. Se iscritto la quantità venduta poi, al “nuovo ordine” delle e i prezzi alla ragioneria monete si aggiunge il “nuovo comunale, che a sua volta, ordine” dei pesi che prevede sulla base dei dati ricevuti, gli acquisti non più in once procede settimanalmente alla ma in chilogrammi, c’è formulazione del calmiere del proprio da perdere la testa. pane con relativa tabella dei Chi la testa non la perde è il prezzi dei vari generi: pane commerciante, che impara «di tutta farina», casalingo, di subito, e sempre a proprio lusso, romano, toscano… vantaggio. Tra i compiti dell’appaltatore, Per «prevenire ogni c’è anche quello di vigilare contestazione, ed impedire sulla regolarità della vendita qualunque abuso», cioè per in lire e in chilogrammi. E evitare che i soliti furbastri qui è doveroso aprire una se ne approfittino sia nel parentesi. Il passaggio dallo cambio degli «spezzati» che Stato pontificio al Regno nell’equivalente del peso, è d’Italia porta un nuovo imposto a tutti gli «spacciatori “ordine” sia nelle monete che di commestibili e combustibili, nei pesi. Cominciamo dalle macellai, pescivendoli, prime. Con la fine del mese venditori di generi diversi di gennaio 1862, «le monete e di vettovaglia» di tenere di rame del conio pontificio» nella bottega o nel proprio cessano di avere corso legale, posteggio la tabella dei cambi sostituite da quelle di bronzo ben in vista e di apporre sulla del conio italiano. Il “cambio”, merce i cartelli indicativi del dai Paoli romani alle Lire prezzo «a moneta italiana

ARIMINUM | settembre ottobre 2019 | 31 monumenti e storia\

Le ore e il tempo celeste dei Riminesi L’orologio da torre in piazza Tre Martiri Il meccanismo, composto da due quadranti, è posto su una torre più volte danneggiata e ricostruita.

di Arnaldo Pedrazzi alla piazza Tre Martiri, Buonamici» che disegnò «L’orologio Din modo scenografico, la nuova cella campanaria si eleva dal sottostante sormontata da una della torre palazzo, appartenuto alla graziosa cimasa in ferro famiglia Garampi fin dal battuto e che non ebbe è fornito 1640, una torre con però la soddisfazione di di due quadranti, un orologio composto vederla compiuta perché da due quadranti e morì nello stesso anno; in comandati corpi sonori separati quell’occasione la costruzione da esso, comandati venne isolata. dalla stessa da un grande unico Il palazzo fu venduto nel macchina» meccanismo. 1812 al conte Antonio Baldini Costruita insieme al che sei anni dopo lo rinnovò dell’architetto Gaspare resto dell’isolato dal con un impianto totalmente Rastelli, il quale restituì 1547 e decorata di ottocentesco; per meglio alla torre l’aspetto un orologio e di una garantire la stabilità della originario. Nello stesso sfera da Francesco torre, ne venne incastrato il anno alla sua base fu Maria Coltellini nel lato posteriore nell’edificio posta la statua bronzea 1562 per venticinque restaurato e furono aggiunte di Giulio Cesare, dono di scudi d’oro, la torre le due loggette laterali che Mussolini; semidistrutto dai venne terminata tuttora l’affiancano. bombardamenti, il palazzo nel nel 1564, come Nel marzo 1875 un’altra 1949 è stato acquistato dalla indicava l’iscrizione scossa di terremoto colpì famiglia Brioli che tuttora lo sulla campana in Rimini e a subire i maggiori abita. seguito rifusa: era danni fu proprio la torre Nel 1960 si provvide anche fiancheggiata ai lati dell’orologio dell’allora al restauro della Torre dalle le botteghe per piazza Giulio Cesare: il dell’Orologio di proprietà la vendita della carne, sisma, secondo il periodo Comunale: nella relazione del Primi ‘900: la Torre o beccherie, che nel 1642 locale La Concordia, provocò Genio Civile si afferma che ancora priva della cella furono sostituite da edifici una rotazione dei quattro «in seguito agli eventi bellici campanaria. porticati che diedero alla pilastri sottostanti la cella la Torre dell’Orologio in piazza la forma che ha ancora campanaria, la quale venne Piazza Tre Martiri di Rimini è attualmente. demolita per garantire la stata danneggiata dalle offese Carlo Tonini, nella Storia pubblica incolumità. aeree che ne hanno sconvolto Civile e Sacra Riminese, La riedificazione di essa un lato di essa». riporta che, durante il avvenne solo nel 1933 ad L’arcata cieca centrale del terremoto del 1672, «la Torre opera del podestà Pietro portico della torre, misura dell’Orologio della Piazza Palloni con progetto 4 metri di larghezza e 23 del mercato rimane in piedi ma totalmente scannellata dalle profonde fissure onde minaccia prestissima ruina». Nel 1750 fu aggiunto il secondo quadrante col calendario perpetuo opera del sacerdote riminese Domenico Carini, organista del duomo. Dalla Guida di Rimini di Luigi Tonini si apprende che la torre, «perché nel secolo passato parve minacciar La macchina dell’oro- ruina, fu rinnovata circa logio durante il carica- il 1759 dagli archi in su mento (ph A. Pedrazzi). con disegno di Francesco

32 | ARIMINUM | settembre ottobre 2019 Il quadrante superiore con la lancetta Il quadrante dei minuti inferiore non originale (ph A. Pedrazzi). (ph A. Pedrazzi).

«Nell’incrocio il portico; essa, dopo una scala campanaria. La manutenzione a chiocciola di 24 gradini in è affidata a Fabrizio Gessaroli, tra il cardo e laterizio, conduce ad una l’orologiaio del Comune, che successiva di legno, a tre carica il meccanismo ogni tre decumano si trova rampe contrarie di 12 scalini, giorni sollevando i contrappesi uno splendido sole fino a giungere ad un ripiano; con una manovella. qui all’interno di un’apposita Salotto della vita cittadina, presente anche cassa di legno, è posta la la piazza con la torre sul quadrante macchina, munita di un dell’orologio è il fulcro piccolo quadrante di controllo di un arredo urbano che dell’orologio» connesso al grande rivolto intende valorizzare l’antico verso la piazza, in modo da impianto e i segni della circa di altezza, ospita il poter azionare direttamente le memoria e particolare cura Monumento ai Caduti della lancette esterne. è stata posta nel disegno seconda guerra mondiale La struttura dell’orologio è della pavimentazione: infatti posto sotto lo stemma della composta da un poderoso l’incrocio tra il cardo e Città. ingranaggio alloggiato decumano è stato evidenziato Come già anticipato, l’orologio all’interno di una grande con uno splendido sole, di della torre è fornito di due ingabbiatura. Il cuore del foggia malatestiana presente quadranti del diametro di 2,5 meccanismo è il pendolo: per anche sul primo quadrante metri, con numeri e lettere convertire il suo movimento dell’orologio. incise, comandati dalla stessa oscillatorio in rotazione, macchina. Nel primo, del operazione necessaria 1562, campeggia al centro un per permettere il giro magnifico sole fiammeggiante delle lancette, sono stati di bronzo con i raggi che si inventati dei meccanismi, staccano dal fondo: segna le chiamati scappamenti, indotti ore ordinarie giornaliere e ha a tale rotazione da alcuni le lancette in forma di raggi pesi che tendono a scendere Alcuni dettagli del grande solari (la più lunga attuale ha srotolandosi da un cilindro, meccanismo: il pendolo sostituito quella originale). i quali agiscono in modo da lungo un metro decorato al Il secondo quadrante, del spingere il pendolo, quando centro con un busto barbuto, 1750, indica il tempo celeste si trova ad una estremità del la cassa che lo contiene, i ed è formato da corone suo percorso, nella direzione quattro pesi (il più grande per il martello che batte le concentriche in pietra d’Istria; opposta. ore, gli altri per i martelli le due esterne presentano i Il meccanismo è collegato dei quarti e per le lancette dodici mesi dell’anno con il anche al martello che dell’orologio esterno) e il rispettivo numero dei giorni batte ogni ora la campana: quadrante dell’orologio pilota e le due interne il periodo di in passato l’orologio era che permette a chi effettua tempo di ogni segno zodiacale programmato per 24 rintocchi la manutenzione di con- e i singoli giorni del mese, con e per quelli per il quarto d’ora, trollare l’ora segnata dalla macchina senza dover uscire una zona centrale destinata a la mezz’ora e i tre quarti dalla torre (ph A. Pedrazzi). rappresentare le fasi lunari. d’ora, ma, al fine di tutelare La lancetta lunga indica il le ore di sonno dei residenti mese, mentre quella corta nei dintorni dell’orologio, il giorno. Le due fasce di fu deciso di programmarlo pietra sono separate da uno solamente per 12 rintocchi. splendido fregio in terracotta Dell’orologio originale rimane dove sono scolpiti i dodici solo la parte astronomica, segni dello zodiaco modellati mentre la macchina attuale con estrema cura dei F.lli Terrile di Recco, Per accedere al meccanismo risalirebbe agli anni ’30, dell’orologio si supera una sostituita forse in occasione piccola porta che si apre sotto della ricostruzione della cella

ARIMINUM | settembre ottobre 2019 | 33 Metano Liquido storia del territorio

Un simbolo di Rimini e della sua arte di sopravvivenza L’olmo di Marina Centro

Probabilmente l’albero più alto e più vecchio della città, nasceva all’incirca nei primi decenni del XIX secolo

li olmi (Ulmus campestris, òlme in dialetto Eppure sopravvive ancora un imponente olmo di Raffaello Fabbri Griminese) sono stati per secoli gli alberi proprio a Rimini, in uno dei luoghi simbolo più rappresentativi del paesaggio agrario della città, a Marina Centro, zona Embassy, italiano, anzi per millenni visto che già Plinio nel giardino del condominio Mediterraneo. È e Columella ne trattavano ampiamente come probabilmente l’albero più alto e più vecchio alberi indispensabili per la conduzione dei della città con i suoi 22 metri di altezza e poderi. In fondo l’olmo è stato in un certo senso 340 cm di circonferenza. La sua età si aggira l’equivalente vegetale del maiale: non si buttava intorno ai due secoli. via niente. Eccellente legname da opera con È nato all’incirca nei le sue venature ambrate, buon combustibile, primi decenni del offre un foraggio di pregio per bovini e ovini. XIX secolo quando È stato fondamentale per “maritare” le viti Rimini si apprestava quando ancora si usavano i tutori vivi, tanto che a diventare una quelle che non si appoggiavano agli olmi erano duplice capitale: addirittura definite “vedove”. In fitoterapia, la quella del turismo corteccia si usava come rimedio per le malattie d’élite, con i pionieri della pelle e si preparava l’olio di San Giovanni, Baldini e Tintori, e usato per curare ferite e ulcere. Nel medioevo, quella dei movimenti a rimarcare il potere oracolare di questi rivoluzionari, con alberi imponenti, sotto olmi e querce veniva Amilcare Cipriani su amministrata la giustizia. In primavera, quando tutti. sono ancora allo stato erbaceo, si possono Il nostro olmo è gustare le samare, cioè i frutti che hanno un quasi un relitto che gradevole sentore di nocciole. rappresenta l’arte Oggi gli olmi non servono più, per dirla con di sopravvivenza, la Tonino Guerra «quel chi à fat i à fat» (quello volontà di resistere ai che hanno fatto ormai lo hanno fatto) e loro disastri della natura tristemente si lasciano andare, fino quasi a e alla follia degli scomparire, soprattutto i grandi esemplari uomini, impronta monumentali. Perché i nostri olmi rischiano di che più di ogni altra estinguersi. Non trovano le difese nei confronti ha caratterizzato la di un microscopico fungo asiatico portato dentro città di Rimini fino a all’albero da piccoli coleotteri. Sono loro i veri tempi recenti. Perché untori della malattia fungina, chiamata grafiosi, effettivamente la che impedisce alla pianta di trasportare acqua presenza dell’olmo alle foglie e lentamente, ma in alcuni casi nel in viale Vespucci è giro di una sola stagione, si arriva ad un esito come un miracolo: ha sempre infausto. Quando sembra affermarsi lottato e lotta contro un equilibrio tra pianta e patogeno ecco che ogni avversità, non contrae la grafiosiche ha dall’Asia arriva una nuova ondata epidemica annientato tutti gli altri olmi, forse per una con ceppi sempre più virulenti. L’ultima, di immunità individuale, forse per l’isolamento qualche anno fa, ha ucciso tutti gli olmi secolari da focolai di infezione. Ha resistito al clima della Valmarecchia come quello, imponente, avverso, quasi estremo, della prossimità del della chiesa di Poggiolo a Talamello. Non è noto mare che con i violenti venti salsi da Nord e le alcun rimedio capace di ostacolare il fungo e mareggiate rendono inospitali quelle zone per allora quando si seccano vengono abbattuti quasi tutti gli alberi. È uscito indenne perfino per evitare schianti. Misteriosamente però su dai bombardamenti della seconda guerra alcuni olmi dalla base del tronco spuntano dei mondiale che avevano raso al suolo Rimini. nuovi germogli, sani. Rimarranno immuni alla Ma soprattutto è sopravvissuto alla “febbre malattia fino all’altezza di due tre metri, finchè del mattone” che nel secondo dopoguerra ha non ricominceranno ad ammalarsi. È come se portato a cementificare gran parte della città. la grafiosi avesse condannato queste piante a Chissà chi dobbiamo ringraziare per aver passare da una millenaria storia di grandi alberi risparmiato l’olmo consegnandolo ancora a a quella di piccoli anonimi arbusti. nuove generazioni di riminesi e turisti.

ARIMINUM | settembre ottobre 2019 | 35 storia e storie

Da Vinci in Romagna La «strada del soccorso» di Verucchio e Leonardo Straordinarie somiglianze tra la gli schizzi del Codice L sulla rocca di Cesena con i «rastelli» verucchiesi

di Maria Giovanna aratteristica comune a rupe a forza di scalpello e che «Nel Castello Giuccioli Cmolti castelli, costruiti serpeggia con un lungo giro tra il periodo medioevale dalla cima della fortezza sino di Verucchio, e rinascimentale, è la al piano sottostante»1, dava presenza di una via nascosta agli occupanti della rocca prima patria che permetteva al Signore un’ultima via di fuga, utile dei Malatesta, di entrare o uscire in sia per discendere al piano modo sicuro e protetto. che per ricevere aiuti in caso la “Strada del Nei documenti questa via d’assedio. è chiamata, «la strada del La «porta del soccorso» di Soccorso” s’inerpica soccorso», «il passaggio Verucchio fu protagonista di per la roccia e del soccorso», «la porta del un fatto militare di una certa soccorso». rilevanza durante il conflitto termina con “la Tale passaggi sono sempre che contrappose Sigismondo porta del ferro”» stati considerati fondamentali Pandolfo Malatesta e Federico per garantire la massima efficienza e, soprattutto, la sopravvivenza durante i periodi di assedio; nei castelli d’altura, si poteva costruire la strada del soccorso solamente scavando e modellando la roccia scalino dopo scalino, curva dopo curva. Nella rocca del Sasso, il castello di Verucchio, prima patria dei Malatesta, la «strada del soccorso» s’inerpica per la roccia e termina con «la porta del ferro»; fortunatamente le continue migliorie ma Vedute di Sebastiano soprattutto il restauro degli Marioni del 1664 Rocca di Verucchio con la strada del soccorso nel 1975. del forte di San Leo anni ’80 del secolo scorso (particolare). ha fatto si che la strada del soccorso sia oggi ancora da Montefeltro. guerrieri: «Giunto il Soldato ben visibile e Il cronista di Federico, da Federico, e al Legato riferì percorribile con Bernardino Baldi, descrisse dello stato in cui si trovava il cautela. la conquista della rocca del Castellano, e presentò la sua La strada del sasso di Verucchio il 22 ottobre risposta, onde fu fatta la scelta soccorso incisa 1462. Il condottiero urbinate, di sedici fidatissimi soldati, nella roccia è con grande scaltrezza, ingannò consegnando al caposquadra presente anche il castellano inviandogli un il contrassegno. nella rocca di San soldato traditore con una falsa I quali sulla mezza notte Leo con cinque lettera che prometteva aiuti passarono per la porta del «rastelli», ossia per la difesa del maniero. soccorso di detta rocca»2. i cancelli. Nelle Il comandante, fidandosi I sedici guerrieri, introdottisi vedute di Sebastiano dell’ambasciata, chiese sedici fraudolentemente, fecero Marioni del 1664 o venti soldati di rinforzo, prigionieri il castellano e e rilevata con consegnando come segno di aprirono le porte alle milizie nitidezza la «strada riconoscimento la metà di una feltresche, ricompensati con del soccorso» moneta. il saccheggio del castello. indicata con la Il traditore riferì il risultato Quindi nel 1462 la presa della lettera B, il sentiero del colloquio a Federico, rocca del Sasso di Verucchio «Intagliato nella il quale inviò sedici propri avvenne con uno stratagemma

36 | ARIMINUM | settembre ottobre 2019 Disegno della panoramica della rocca di Verucchio eseguito dall’Autore.

Valentino. tutti i costruttori sono tenuti a «Leonardo, al Note Leonardo soggiornò a Urbino consultarsi con lui, attenendosi seguito delle dalla fine di giugno del 1502 alle disposizioni ch’egli vorrà 1. D. Sacco-A. Tosa- al 30 luglio, mentre il 1 impartire»3. relli, La Fortezza di truppe del Borgia, Leonardo nel suo taccuino, Montefeltro: San Leo: agosto si recò a Pesaro dove processi di trasfor- assisteva all’assedio rimase per qualche giorno; denominato Codice L, al mazione, archeologia successivamente entrò in foglio 15v, disegnò lo schizzo dell’architettura e delle città o della rocca di Cesena con i restauri storici, All’in- Romagna e l’8 agosto fu a segna del giglio, Sesto «rastelli» posti in sequenza eseguiva perizie Rimini dove annotò «Fassi Fiorentino 2016, p. 51 un’armonia colle diverse lungo un percorso ansato (citazione) e p. 73. che conduce alla fortezza: 2. R. Reposati, Della sulla balistica di cadute d’acqua» della fontana Zecca di Gubbio e delle in piazza. Dal 10 al 15 agosto la rappresentazione è molto gesta de Conti e Duchi macchine proseguì per Cesena dove interessante in quanto la d’Urbino, 1772 Vol. I , effettuò il rilievo delle mura e strada del soccorso veniva pp. 212-214. da guerra.» chiamata «i rastelli di 3. A. Antonioli, Cesare redasse altre note e schizzi di Borgia: il principe in fortificazioni. mezzanotte» (per l’accesso maschera nera, New- salendo dalla ripida «strada 4 Il 6 settembre saliva le scale notturno) . ton Compton, Roma del soccorso». È impressionante il raffronto 2018, p. 218. della Rocca di Cesenatico e 4. P. Montalti, I rastelli Quarant’anni dopo, Cesare con la strada del soccorso della Borgia, il Duca Valentino, dall’alto tracciò lo schizzo di mezzanotte, in Id. (a della planimetria del porto rocca del Sasso di Verucchio, cura di), Leonardo da avanzava verso Urbino contro già esistente e “funzionante” Vinci e Cesena, Giunti, e la veduta a volo d’uccello Firenze 2002, p. 67 Guidobaldo da Montefeltro prima della conquista da parte (figlio di Federico) mentre del borgo marino: restò col Valentino fino al 23 gennaio dei soldati del Borgia. La porta mille dei suoi uomini di ferro costituisce l’ultimo 1503. occupavano il confine a rastello – cancello prima Leonardo, al seguito delle Mondavio e altri mille si dell’arrivo nella fortezza. truppe del Borgia, assisteva impossessavano di Verucchio e Leonardo al seguito del duca all’assedio delle città o Santarcangelo. Valentino aveva la mansione di eseguiva perizie sulla balistica Il Borgia il 21 giugno 1502 sovraintendere alle rocche di di macchine da guerra. Si entrava in Urbino acclamato Romagna, quindi è da supporre dirigeva verso le fortezze che il dalla popolazione e il giorno che guardasse, appuntasse suo signore, gli aveva chiesto dopo anche San Marino veniva le caratteristiche salienti dei di ispezionare, abbozzando i occupata. castelli più importanti per poi contorni dei loro bastioni sul Era stato nel frattempo riproporle ove necessario o suo piccolo taccuino. chiamato da Milano Leonardo richiesto. Nel lasciapassare del genio da Vinci, quale esperto per Morti il padre Alessandro VI e di Vinci era riportato: consigliare sulle opere il suo successore Pio III, dopo difensive del nuovo stato «su qualunque opera si un mese dalla sue elezione, della Santa Sede creato dal intraprenda nei nostri domini, salì al soglio pontificio Giuliano della Rovere, Giulio II. Il contraccolpo nel territorio romagnolo fu immediato. Della permanenza di Leonardo in Romagna purtroppo ci rimangono solo gli appunti del Taccuino L: la brevissima durata della fortuna del duca Valentino, suo protettore, non gli permise di andare oltre alle piccole note, nonostante lui fosse un esperto in materia di fortificazioni. Schizzo di Leonardo nel Codice L della rocca di Cesena.

ARIMINUM | settembre ottobre 2019 | 37 storia della moda

Aria parigina sulla nostra Riviera Un taglio trasversale nella moda degli anni Venti Innovazioni sartoriali e artistiche dalla portata rivoluzionaria nel primo dopoguerra

di Sabrina Foschini uando alla fine della fioritura di gonne imparentate «Una fioritura di QPrima guerra mondiale, con la natura, di fluttuanti la grande creatrice di abiti a corolla, con cascate gonne imparentate moda Madeleine Vionnet di petali e foglie mosse dal (1876/1975), decide di riaprire vento. con la natura, il suo atelier parigino, si In questa sua invenzione, di fluttuanti presenta al pubblico con una prende a modello anche collezione ispirata al mondo la tecnica giapponese abiti a corolla, classico e soprattutto con dell’origami, piegando il con cascate di petali una innovazione sartoriale tessuto come fosse carta e dalla portata rivoluzionaria, lavorando al vestito come e foglie mosse paragonabile all’invenzione farebbe uno scultore, dal vento» della leva per la fisica, che plasma la materia. In ovvero il “taglio in sbieco”. particolare alcuni suoi abiti agli inizi degli anni Venti, Si tratta di un cambiamento realizzati tra il 1918 e il dall’inquadratura quasi molto semplice per cui le 1920, uno dei quali indossato identica, scattata come la forbici, invece di seguire, dalla marchesa Sybil di precedente, dal fotografo come si era sempre fatto Cholmondeley, sono riaffiorati Severi, di Rimini, tanto che tradizionalmente, la linea alla mia mente, nell’indagare, potrebbe quasi sembrare orizzontale o verticale, o dovrei dire “spigolare”, una campagna pubblicitaria della trama e dell’ordito la già citata Collezione di realizzata sulla spiaggia. che compongono il tessuto, Alessandro Catrani, col suo Qui si presenta con lo stesso decidono di prendere la archivio quasi giornaliero, di parasole e con un abito da Abito di Madeleine strada della diagonale. Questo storia e costume riminese, del mare, molto semplice e Vionnet (1919 ca.) piccolo scarto di visuale ha primo Novecento. Una bella comodo, che oggi potremmo realizzato con la tecnica permesso un ripensamento ragazza di cui si è smarrito chiamare casual; anche in del taglio in sbieco. strutturale nella confezione il nome, con i piedi immersi questo caso possiamo trovare degli abiti, ma nell’acqua e soprattutto splendidamente delle inedite calzati in scarpette da possibilità per mare, simili a dare vita a quelle da ballo, forme nuove, indossa un a maggiore costume così versatilità e vicino ai modelli movimento, di Vionnet, da non nell’utilizzo poter immaginare della stoffa. Da un riferimento quel momento casuale. La Madeleine, che bagnante univa ad una compare anche vocazione di in un’altra artista, un’abilità foto databile tecnica tutt’ora insuperata, guadagnata con anni di lavoro come La marchesa Sybil apprendista, sin di Cholmondeley, indossa il modello dalla tenera età “La Fleur” di Vionnet di undici anni, in una fotografia di darà vita ad una Cecil Beaton, 1920.

38 | ARIMINUM | settembre ottobre 2019 Bagnante riminese, (Bigiotti?) anni ’20, (Collezione A. Catrani).

«Una bella ragazza che potevano soddisfare la una provincia richiesta di un abbigliamento italiana e di cui si è smarrito pratico e funzionale anche la capitale per il crescente interesse della moda il nome, indossa delle donne verso lo sport, internazionale, sulla spiaggia in particolare per il tennis e ma è molto per i rari, coraggiosi viaggi in facile di Rimini un aeroplano. smentirla. costume vicinissimo Sull’identità della modella Le riviste di riminese possiamo dire moda infatti, ai modelli di poco: Catrani possiede anche diffondevano, Madeleine Vionnet» un’immagine scattata nel in tempo giorno del suo matrimonio, reale, le nuove un riferimento calzante con la nella villa della famiglia Del creazioni moda sportiva di Vionnet, in Piano, in Viale Trieste, dove parigine, particolare, rispetto alla sua una scritta sul retro la ricorda spesso collaborazione col futurista quale figlia del fattore del avevano al loro fiorentino Thayaht, l’inventore sindaco riminese. Compaiono servizio dei della “tuta”, l’abito maschile, anche due cognomi, senza disegnatori che tutto d’un pezzo, senza la i nomi di battesimo: Bigiotti realizzavano classica divisione tra pantaloni e Mulazzani, il secondo i bozzetti e giacca. Con lui Vionnet nel probabilmente riferito al dell’abito visto 1922 aveva progettato una marito, appartenente alla dal vivo nelle versione di tuta femminile più famiglia che per decenni maison, che simile ad una tunica, creando gestirà la famosa “Locanda a loro volta abiti molto semplici, interi e del lupo”, la discoteca di vendevano senza applicazioni o decori, Miramare, sede di mitici nei negozi autorizzati di tutta Bagnante riminese, concerti. Europa, i loro cartamodelli. (Bigiotti?) anni ’20, Per la nostra Le riproduzioni e le copie, di (Collezione A. Catrani). epoca piccole sartorie e anche di contraddistinta privati, non si contavano, anzi da un’abbuffata madame Vionnet fu talmente di immagini sensibile al problema della mediatiche contraffazione, da battersi e abituata a in prima persona per guardare al l’inserimento di un copyright passato come ad sugli abiti di alta moda e da un mondo chiuso realizzare una etichetta a e impermeabile, prova di truffa, con la sua sembrerebbe firma e la sua impronta difficile digitale. Segno che i tempi immaginare una sono cambiati, ma non corrispondenza troppo. così puntuale tra il costume di

Modello sportivo, da Nota bibliografica giorno, di Madelei- E. Morini, Storia della Moda. ne Vionnet, 1922 XVIII-XXI secolo, Skira, Milano progettato insieme a 2010, pp.181-184, 265-295. Thayaht.

ARIMINUM | settembre ottobre 2019 | 39 musica

Un’incisione del concerto di Tomasi inserita nel sito del compositore Andrea Lucchi prima tromba a Santa Cecilia Vincitore di premi nazionali e internazionali ha eseguito da solista i più importanti concerti del repertorio trombettistico

di Guido Zangheri ndrea Lucchi, riminese, Nel corso della sua splendida «Si è affermato Acinquantun anni, padre attività artistica Lucchi è stato di due stupendi ragazzi, invitato come prima tromba al concorso per Lorenzo e Tommaso a collaborare con l’Orchestra entrambi avviati allo studio Filarmonica della Scala, prima tromba della musica, dal 2003 con l’Orchestra del Maggio all’Orchestra ricopre il ruolo di prima musicale fiorentino, con tromba solista nell’Orchestra l’orchestra sinfonica “Arturo Sinfonica Sinfonica Nazionale Toscanini”, con la NDR Nazionale della Sinfonieorchester di Amburgo, la SWR Sinfonieorchester RAI di Torino» di Freiburg-Baden Baden coscienza delle sue e l’Orchestra Sinfonica del potenzialità e la sua carriera Concertgebouw di Amsterdam. si è impennata: oltre ad Antonio Pappano, Riccardo affermarsi al concorso per Muti, Zubin Mehta, Kurt prima tromba all’Orchestra Masur, Georges Pretre, Valery Sinfonica Nazionale della RAI Gergiev, Lorin Maazel, Mung- di Torino, è risultato vincitore Whun Chung, Ivan Fischer, di alcuni premi nazionali ed Andris Nelsons sono alcuni dei internazionali, distinguendosi grandi direttori con i quali ha al CIEM di Ginevra, all’ARD avuto l’onore di suonare. di Monaco e affermandosi al Iniziato lo studio della tromba concorso internazionale di all’Istituto Musicale “Lettimi” Porcia (PN) dove quest’anno è all’età di otto anni con il stato invitato a far parte della padre Orio Lucchi, che da giuria. subito ne aveva individuato Andrea Lucchi. dell’Accademia Santa Cecilia Da solista Lucchi ha l’eccezionale talento, Andrea a Roma. È un posto di eseguito i più importanti assoluto prestigio, conquistato si è diplomato a pieni concerti del repertorio con pieno merito da un voti al “Rossini” di Pesaro trombettistico; tra le incisioni musicista eccellente, uno ottenendo il premio “Giuseppe radiotelevisive e discografiche strumentista serio, studioso, Filippini” conferito al migliore si segnala quella del 1999, intelligentemente proteso allievo del Conservatorio. assolutamente straordinaria, alla ricerca inesauribile del Lucchi ha poi proseguito a del “Concerto per tromba e miglioramento della tecnica, studiare essenzialmente da orchestra” di Henri Tomasi autodidatta con la massima Andrea Lucchi con dell’emissione, della purezza con l’Orchestra Sinfonica Fabrizio Bosso. del suono. determinazione: vinto il Nazionale della RAI, direttore concorso ministeriale nel 1991 Henrique Mazzola. Si tratta e nominato prima titolare di di un saggio di altissimo cattedra al Conservatorio di virtuosismo realizzato dal Foggia (1992-1994) e poi al vivo che Claude Tomasi figlio Conservatorio di Adria, nel del compositore francese 1996 si è iscritto in Germania scomparso nel 1971, ha al corso di Max Sommerhalder inserito come paradigmatico presso la Hochschule fur nel sito web del padre. Musik di Detmold nei pressi Qui la tromba di Lucchi si di Hannover, conseguendo nel protende aerea agilissima e 1998 il diploma di concertista cristallina con le movenze Konzertexamen con il di una danza stilizzata, massimo dei voti e la lode. disegna mirabili arabeschi Da questo momento il sonori nell’Allegro et cadence musicista ha preso piena canta con struggente poesia

40 | ARIMINUM | settembre ottobre 2019 Lucchi con Andy Crowley.

«Le soddisfazioni al quale feci da assistente progetto delle registrazioni, ha durante una sua Masterclass migliorato sensibilmente il suo di Lucchi sono a Roma. Mi bastò vedere rendimento. come suonava per capire che Le soddisfazioni di Lucchi aumentate di l’unica possibilità che avevo sono aumentate di pari passo pari passo con la a disposizione consisteva nel con la responsabilità del cambiare radicalmente il ruolo che ricopre, sentendosi responsabilità modo di studiare. Occorreva sempre più realizzato del ruolo un bagno di umiltà, compiutamente: poter occorreva ricominciare tutto continuare a suonare come che ricopre» da capo. Mi resi conto che sta facendo, in una città sulla la mia impostazione era quale convergono i migliori intrecciando delicatissimi basata su una tecnica che musicisti, e con un’orchestra fraseggi nel Nocturne, scherza prevedeva innumerevoli in continua crescita, resta e diverte in vivacissimo esercizi di vibrazioni, un al momento la sua massima dialogo con l’orchestra nel allenamento esclusivamente aspirazione. Ma, come ama Finale, giocoso allegro. Un muscolare senza un’adeguata ripetere, lo studio non si ferma autentico trionfo di bravura e importanza alla respirazione. mai e coscienziosamente di esuberanza. Rovesciando completamente continua con indomita volontà Qualche anno dopo, nel pieno l’approccio alla tromba, ho a “cantare nello strumento”, della sua esaltante esperienza allora intrapreso una nuova non disdegnando felici romana, Andrea Lucchi si è modalità: suonare diventava incursioni nella musica jazz e trovato suo malgrado a pagare dunque cantare nello pop, collaborando con Fabrizio un prezzo decisamente alto strumento; il soffio prodotto Bosso e Tony Esposito. in termini di logorio psico- indicava alle labbra quanto La copertina del disco fisico: allo scopo infatti di e quale supporto dare. Come del concerto di Tomasi. perfezionarsi sempre di più, per magia da quel momento si era concentrato sullo studio ho gradatamente di una tecnica di emissione ripreso, recuperando del tutto particolare. Nel la sicurezza e corso di un esercizio tra i migliorando le più impervi, aveva avvertito prestazioni e un forte dolore nella parte soprattutto la qualità superiore destra del labbro, del suono». come se vi fosse stata una Dunque una grande lacerazione: impossibile vittoria con positive usare lo strumento. Dopo implicazioni sul lo smarrimento iniziale, piano dell’autostima, il trombettista molto delle relazioni, faticosamente aveva ripreso della maturità a suonare ma con risultati professionale. Così alquanto lontani dai suoi nel 2005 all’arrivo di standard abituali, al punto Antonio Pappano alla di avere considerato di direzione musicale abbandonare la carriera. dell’Orchestra, Secondo Lucchi fu la nascita Andrea si è di Lorenzo a rinnovargli presentato nelle l’energia di combattere. migliori condizioni: «Qualche tempo dopo conobbi l’orchestra alla quale Andy Crowley, un fantastico venivano offerti trombettista inglese, leader nuovi stimoli grazie del gruppo London Brass, al Maestro e al

ARIMINUM | settembre ottobre 2019 | 41 In collaborazione RIUSO DEL MODERNO Archirì Sguardi e modalità operative per un rinnovato impegno civile degli architetti

Ciclo d’incontri interdisciplinari ottobre - dicembre 2019 con il patrocinio di

Il ciclo di incontri L’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di cittadinanza, nella consapevolezza che anche le Rimini promuove, dal quattro Ottobre al primo porzioni di paesaggi urbani che le architetture Dicembre 2019, un ciclo di incontri dedicato moderne compongono sono beni comuni i cui al tema del Riuso del Moderno con l’intento destini sono profondamente legati a quelli degli di indagare e verificare, in termini propositivi, uomini che li vivono. un ambito operativo - quello del recupero del patrimonio architettonico legato all’Architettura Finalità moderna. Esito finale dell’iniziativa sarà quello di L’iniziativa si compone di un ricco programma condividere e rilanciare, durante la Tavola di eventi: convegni, workshop, tavole rotonde e rotonda conclusiva (domenica 1 dicembre 2019), mostre contestuali finalizzato a promuovere la un Manifesto programmatico per il Riuso del valorizzazione di un patrimonio architettonico, Moderno sulle seguenti tematiche: che, sempre più, oggi si pone con urgenza, come eredità storica da preservare e trasmettere alle • come trasformare i luoghi urbani legati al future generazioni. Moderno, attualmente intrisi di problematiche, in spazi nuovamente attrattivi, sia dal punto Attori, tematiche e destinatari di vista culturale, sia dal punto di vista delle I protagonisti di questo dialogo pubblico saranno relazioni sociali, sia rispetto ad eventuali rappresentanti degli Ordini professionali in opportunità commerciali; questi ultimi anni maggiormente impegnati sul • come attrarre talenti, avviare processi fronte del tema del Riuso, tecnici, amministratori d’innovazione, eliminare gli sbarramenti culturali, i ma anche docenti universitari e figure di pregiudizi ideologici e le barriere fisiche; rilievo del panorama culturale italiano: dalla cinematografia alla fotografia, dalla sociologia • come rendere il concorso di architettura alla storia e alla pubblicistica di settore. Il tema strumento di partecipazione condivisa e garanzia sarà rappresentato da un coro di voci in grado di qualità. di ricostruire la prospettiva di complessità che lo caratterizza e di aprire un dialogo con tutta la architettirimini.net | Info: tel. 0541 709399 | [email protected] Viserba

Noterelle d’inizio Novecento L’UFFICIO DI RAPPRESENTANZA COMUNALE

«Il litorale di Viserba è una sorta di Far West dove ognuno cura i propri interessi a scapito di quelli degli altri»

ei primi anni del «All’atto pratico dato che attivare una funzione di Manlio Masini NNovecento Viserba è di tal genere, a detta del completamente isolata dal l’“Ufficio di Comune, comporta un onere capoluogo: in Consiglio troppo gravoso2. Comunale ha chi la Rappresentanza Nell’ottobre del 1912 Rinaldo rappresenta (Michele comunale”si Zambianchi, vista l’inefficacia Franchini e Oreste Lodolini), del suo ruolo e le inquietudini ma sul territorio non esiste dimostra uno che suscita, si dimette e alcuna autorità con “delega abbandona Viserba3. La sua municipale”. Staccata dal strumento improvvisa uscita di scena “mondo” – i giornali scrivono completamente lascia sbigottiti i residenti, In collaborazione RIUSO addirittura «dalla civiltà» – il che invocano con più forza suo litorale è una sorta di inutile» una “vera” e “attiva” presenza DEL MODERNO Far West dove ognuno cura comunale sul territorio. Archirì Sguardi e modalità operative i propri interessi a scapito di urbani Elia Testa e che Paladina di questa causa quelli degli altri. E le liti e i proseguirà ancora per due è La Riscossa, organo dei per un rinnovato impegno civile conflitti sono all’ordine del anni nonostante le insistenti repubblicani riminesi. degli architetti giorno. Nel 1907 per porre richieste dei viserbesi1. «La popolazione di quella importante borgata – scrive rimedio allo stato di totale All’atto pratico l’“Ufficio di Note anarchia è istituito l’“Ufficio Rappresentanza comunale”, il 19 ottobre 1912 – si augura 1. Cfr. Elia Testa, Ciclo d’incontri interdisciplinari che il Municipio sappia Relazione sui vari di Rappresentanza comunale”, atteso e pensato come la ottobre - dicembre 2019 provvedere con necessaria servizi dipenden- una sorta di succursale molto panacea di tutti i guai, sia per ti dall’Ufficio di e doverosa energia e con il patrocinio di alla buona del Municipio. le limitazioni dei compiti, sia Polizia Municipa- sollecitudine, sostituendo alla le, Municipio di Primo “Rappresentante”, col per le difficoltà oggettive degli semplice Rappresentanza una Rimini, Tipografia Il ciclo di incontri compito della “sorveglianza” interventi, si dimostra uno Artigianelli, Rimini, vera e propria Delegazione, L’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di cittadinanza, nella consapevolezza che anche le e della accettazione delle strumento completamente Ottobre 1908. lagnanze sui pubblici servizi, già da tempo vivamente 2. Cfr. «La Riscossa», Rimini promuove, dal quattro Ottobre al primo porzioni di paesaggi urbani che le architetture inutile. A partire dal 1910, i è Rinaldo Zambianchi, «un reclamata». 26 febbraio 1910; 14 Dicembre 2019, un ciclo di incontri dedicato moderne compongono sono beni comuni i cui viserbesi iniziano ad orientarsi maggio 1910. benemerito della stazione Passano i mesi, cresce il al tema del Riuso del Moderno con l’intento destini sono profondamente legati a quelli degli verso la Delegazione di 3. «Il Momento», 17 balneare di Viserba – a detta nervosismo, ma le nespole ottobre 1912. di indagare e verificare, in termini propositivi, uomini che li vivono. Stato Civile, che a differenza de Il Nautilo del 7 luglio – che della Delegazione di Stato un ambito operativo - quello del recupero del della Rappresentanza, ha tutti salutano con un sorriso Civile continuano a non patrimonio architettonico legato all’Architettura Finalità competenze amministrative maturare. moderna. Esito finale dell’iniziativa sarà quello di di amicizia e che tutti amano perché è attivo, volenteroso chiare e definite. Le petizioni L’iniziativa si compone di un ricco programma condividere e rilanciare, durante la Tavola inoltrate per ottenere la nuova di eventi: convegni, workshop, tavole rotonde e rotonda conclusiva (domenica 1 dicembre 2019), e pieno di affetto per la borgata». istituzione, tuttavia, restano mostre contestuali finalizzato a promuovere la un Manifesto programmatico per il Riuso del lettera morta; tutte respinte, valorizzazione di un patrimonio architettonico, Moderno sulle seguenti tematiche: Ben presto, però, Zambianchi che, sempre più, oggi si pone con urgenza, come si dimostra una sorta di sceriffo senza pistola e senza eredità storica da preservare e trasmettere alle • come trasformare i luoghi urbani legati al poteri, tanto che le lamentele future generazioni. Moderno, attualmente intrisi di problematiche, sulla sua inefficienza cadono in spazi nuovamente attrattivi, sia dal punto a pioggia. Senza un mezzo Attori, tematiche e destinatari di vista culturale, sia dal punto di vista delle celere di comunicazione, I protagonisti di questo dialogo pubblico saranno relazioni sociali, sia rispetto ad eventuali i reclami e le diatribe non rappresentanti degli Ordini professionali in opportunità commerciali; hanno alcuna possibilità di questi ultimi anni maggiormente impegnati sul • come attrarre talenti, avviare processi approdare in Municipio e fronte del tema del Riuso, tecnici, amministratori d’innovazione, eliminare gli sbarramenti culturali, i quindi restano lettera morta. ma anche docenti universitari e figure di pregiudizi ideologici e le barriere fisiche; La più grave carenza, che rilievo del panorama culturale italiano: dalla rende del tutto inutile il cinematografia alla fotografia, dalla sociologia • come rendere il concorso di architettura compito del “Rappresentante”, strumento di partecipazione condivisa e garanzia alla storia e alla pubblicistica di settore. Il tema è la mancanza del telefono; Viserba, primi anni del sarà rappresentato da un coro di voci in grado di qualità. un disagio enorme Novecento. Il mercato di ricostruire la prospettiva di complessità che evidenziato nel 1908 persino in Piazza Pascoli (foto lo caratterizza e di aprire un dialogo con tutta la dal Comandante dei vigili Archivio Ippocampo). architettirimini.net | Info: tel. 0541 709399 | [email protected] ARIMINUM | settembre ottobre 2019 | 43 Stai sul pezzo [con la tua azienda]

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Intervista a Johnny Farabegoli Custodire e comprendere la bellezza

Riflessioni sulle opportunità formative e professionali per lo sviluppo culturale ed economico del territorio

el 2017 a San Leo è «La ricchezza tra fede, arte, cultura, ricerca di Anna Maria Cucci Nstato organizzato un e tutela, restituendo una più convegno di grande interesse, storico-religiosa articolata identità storico- Custodire la Bellezza, volto scientifica del bene culturale. alla valorizzazione culturale dell’arte, è anche Il Codice dei Beni Culturali, e turistica dei beni artistici e sempre una all’art. 6, recita: «la ecclesiastici. valorizzazione di un’opera Il tema è tuttora di grande risorsa civile e d’arte consiste nel renderla attualità perché tanti fruibile e comunicarne i luoghi culturali sono poco laica, quando il contenuti». Ma quali sono conosciuti mentre, soprattutto patrimonio venga questi contenuti? «Se parliamo nell’entroterra con un passato di opera d’arte sacra, non glorioso, dove i livelli artistici reso fruibile a un possono essere che di ordine raggiunti sono elevatissimi, si pubblico ampio» teologico e simbolico, basti assiste purtroppo a un grave pensare alle icone o alle pale impoverimento demografico solo un resoconto storico- d’altare che non sono semplici ed economico: stimolare critico; ne individua l’autore e santini ma finestre aperte sulla quindi la conoscenza e lo lo stile, a discapito dell’aspetto dimensione dell’invisibile studio della bellezza artistica a ricordarci la presenza di fondamentale che è quello di può diventare una risorsa Cristo, della Vergine, degli comprenderne la funzione nel fondamentale, in particolare in Angeli e dei Santi, durante la loro spazio cultuale». quei siti religiosi diffusissimi liturgia, momento di unione In effetti la rivalutazione qualche secolo fa ma spesso tra terreno e celeste. Il lavoro di un patrimonio artistico lasciati all’abbandono oggi. che stiamo facendo è quello Questo interesse, molto ecclesiale di straordinario di ridare senso all’opera vivo in me, mi ha indotto potenziale teologico, simbolico d’arte sacra, studiandola e ad una lunga e franca e spirituale, diventa risorsa spiegandola, coscienti che essa conversazione con Johnny per lo sviluppo culturale ed non ha funzioni puramente Farabegoli, responsabile economico del territorio, estetiche, ma intende narrare del Master universitario in offrendo concrete opportunità un mistero». “Valorizzazione dell’Arte sacra formative e professionali2. Spesso visitando luoghi e del Turismo religioso”1 Sono convinta infatti che sacri mi sorgono domande e docente in Architettura occorra consolidare, in una spontanee: cos’è la porta di e Liturgia presso l’Istituto prospettiva multidisciplinare un tempio cristiano? Cosa Superiore di Scienze Religiose e per mezzo di nuovi codici rappresenta la facciata? Che “Alberto Marvelli”, che ha educativi, i legami profondi ruolo assumono le sculture svolto un importante ciclo d’incontri, organizzato da Natalino Valentini, Direttore dell’Istituto: «I valori fondamentali di un’opera d’arte sacra si leggono meglio nel loro contesto, piuttosto che estraniati da esso - inizia il professore - l’iconostasi bizantina o russa mi fa capire il significato profondo di quello che è lo spazio liturgico in Oriente o nel nostro Medioevo3. Oggi siamo abituati a prelevare dai luoghi Giardino dell’ISSR sacri le opere e collocarle Marvelli, già sede nei musei per tutelarle, ma del Monastero degli l’esposizione, così, permette Olivetani a Scolca.

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Ex Monastero degli Olivetani di Scolca, ora sede del Master di Arte Sacra e Turismo Religioso.

e le pitture, i libri e gli Custodire la realizzato Mirabilia Urbis, arredi? Che funzione hanno i le visite serali al Tempio musei? L’arch. Farabegoli mi Bellezza non Malatestiano e alla Chiesa conferma che, rispondendo di Sant’Agostino, e dal 2018 a queste naturali curiosità, si significa solo organizziamo percorsi guidati coinvolge nella comprensione tutelare, preservare, per i bambini, partendo dalla anche chi non ha un rapporto storia dell’arte». diretto con la fede: «Rivelare sigillare, ma, C’è un forte legame, infine, il contenuto di un’opera tra un edificio religioso, che (mistico e simbolico, liturgico soprattutto, sia esso una basilica, una e teologico) per renderlo trasmettere, offrire, cattedrale, un santuario o apprezzabile a tutti, è la una pieve, e il paesaggio: meta cui tende il Master che condividere» il rapporto con il sacro organizzo». Perciò egli ama inizia dall’esterno, non svolgere molte lezioni “sul si nutre di molti stili e lingue, dall’interno. Questi aspetti campo”, con visita diretta e abbracciando tutta la storia legati all’ambiente sono coinvolgimento degli studenti, dell’arte». fondamentali perché agli spazi museali e sacri Fornire, quindi, del personale il paesaggio collega i dell’Emilia-Romagna. «La qualificato per la gestione monumenti tra loro come ricchezza religiosa è, allo delle chiese del territorio, un magnifico tappeto. «Un stesso tempo, una risorsa creare una cooperativa edificio religioso perde la sua che la coordini e la guidi, civile e laica, perché il capitale identità se non si considera sono attese lecite al fine di artistico diviene fruibile a un il sagrato o il portico, il migliorare il servizio turistico? livello più profondo, per un colonnato o il grande prato «Si pensi solo alla chiesa pubblico molto ampio. I nostri che lo precede. Basti pensare dei Servi, straordinario (e corsi intendono sia formare all’importanza della Via Crucis trascuratissimo) edificio, figure esperte, mancanti su che conduce al Santuario luogo rappresentativo in questi temi, sia aiutare storici delle Grazie di Covignano, Rimini di una lunga tradizione dell’arte, guide, docenti, spesso raggiunto attraverso la artistica dal gotico al tardo sovrintendenti, architetti e strada asfaltata». “Custodire barocco e al neoclassico, di cui ingegneri ad ampliare le loro la Bellezza”, dunque non si ventila la chiusura. Se non conoscenze, perché le chiese significa, solo tutelare, si pone il riflettore anche sulle non vengano intese solamente preservare, sigillare, ma, problematiche, queste restano come un fatto edilizio- soprattutto, trasmettere, tali. La funzione più nobile artistico ma, soprattutto, offrire, condividere. del Master sta nel far capire come un edificio di simboli, di ai fedeli e ai cittadini che linguaggi, di valori». possediamo uno straordinario E il nostro territorio, con patrimonio, ma che se non le sue vocazioni turistiche? ci fosse chi lo studia e lo «La nostra visione è ampia e racconta, rischieremmo di generosa: partiamo dall’area perderlo. Per questo abbiamo di Rimini verso quella del Montefeltro e di San Marino, due Diocesi che conservano Note il patrimonio culturale 1. Il Master, biennale, ha 560 ore di formazione concentrata di lezioni frontali, seminari, visite, viaggi e tirocinii, che permettono agli studenti di delle valli del Conca e del conoscere, valorizzare e raccontare l’opera d’arte sul piano storico-artistico, Marecchia, e che, in più, liturgico, simbolico e sapienziale. Nel febbraio del 2019, un accordo tra il dialogano con quelle del polo MIUR e la Santa Sede permetterà presto la comparazione dei corsi a quelli di una laurea statale. ravennate-bizantino, porta 2. Massimamente dopo l’inventariazione dei beni mobili e immobili della d’Oriente. Rimini faceva parte Chiesa (iniziata negli anni Novanta e ormai giunta a conclusione), che dell’Esarcato e il suo rapporto segna il passaggio da una fase conoscitiva-conservativa a una narrativa. 3. L’iconostasi nelle chiese orientali (e in quelle occidentali di età paleocri- con entrambe le sponde stiana e medioevale) rappresenta un divisorio simbolico tra lo spazio dei dell’Adriatico è da sempre fedeli e quello riservato ai celebranti. straordinario: una cultura che

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La nuova biografia di Marco Sassi Amilcare Cipriani il rivoluzionario Un’opera essenziale per la comprensione e la rivalutazione di un personaggio fondamentale della storia italiana ed europea

di Andrea Montemaggi iciamolo subito: l’abiezione, la crudeltà e la «È palpabile il Dchiunque ami la storia perfidia umana, in uno stato e in particolare quella della che si dichiarava liberale ma fascino che emana nostra città e dei riminesi che che, come già raccontato in si fecero onore, non può non Ariminum, (gennaio-febbraio Cipriani e che leggere Amilcare Cipriani il 2019, pp. 12-14), privava il l’autore volentieri rivoluzionario di Marco Sassi figlio del diritto di salutare il (Bookstones editore, Rimini, padre morente. subisce: chi non 2019). È encomiabile inoltre che viene attirato Amilcare Cipriani purtroppo Sassi riporti pensieri dello era diventato sconosciuto agli stesso Cipriani, in modo da dalla sua ansia di stessi riminesi e incompreso sollevare pure la questione da molti connazionali: spesso, giustizia sociale?» delle idee del rivoluzionario, soffermandosi solo su alcuni pensieri o su alcune sue gesta, Le distinzioni e le dissertazioni si era data una lettura parziale ideologiche operate dagli e fuorviante del personaggio. intellettuali venivano A distanza di più di cento considerate incomprensibili anni dalla sua morte, Sassi, e inconcludenti da coloro onorando proprio quel che faticavano ogni giorno desiderio di giustizia che lavorando nella miseria e animò sempre Cipriani, nella privazione dei diritti compie un’azione davvero più elementari. Era perciò rivoluzionaria: da sconosciuto necessario, per quelli lo rende noto al grande che agivano e non solo pubblico, da incompreso pensavano, essere pragmatici comprensibile a tutti e forse e fondamentalmente eclettici, ancora degno di ammirazione riunendo idee e valori di anche da chi vive oltre un grande forza evocativa che a secolo dopo. livello teorico potevano essere Del resto è palpabile il fascino contrastanti ma che avevano che emana il personaggio e facilmente presa sulle masse. che lo stesso autore volentieri Così si spiega anche come subisce: chi d’altronde non Cipriani sia riuscito a far viene attirato dall’ansia di convergere su di sé, e con grande successo, repubblicani, equità sociale che lo animava? troppo spesso combattute e Il giovane Amilcare socialisti e anarchici come mai Chi non resta inorridito dalle a volte anche ingiustamente Cipriani. innumerevoli persecuzioni prima nessuno di lui, vincendo derise. che lo colpirono, tra ripetutamente elezioni in Molti infatti, trastullandosi le quali le più violente modo quasi plebiscitario. su trattati redatti da e feroci pervennero Concetti espressi dal autorevoli teorici, trascurano proprio da quel Paese rivoluzionario e riportati la circostanza che chi si che egli, giovinetto dall’autore quali «La mia di 15, 16 anni, aiutò a avvicinava al popolo doveva patria è il mondo e io andrò rendersi indipendente tenere conto dell’alto tasso di dovunque c’è un despota nel 1859 e nel 1860? analfabetismo, della necessità da abbattere, un abuso da Giustamente Sassi di coinvolgere le masse sopprimere, un oppresso da unisce a un ricco con un linguaggio semplice difendere», oppure «Per quanto apparato iconografico che spiegasse concetti di un governo possa angariare il diario di Cipriani immediata comprensione, del tanto un popolo da toglierli raccolto da Paolo fatto che opere scritte erano la libertà e la prosperità, Valera, perché il poco efficaci e che invece mai avrà la capacità di lettore possa rendersi l’esempio valeva più di mille distruggerne lo spirito», conto dove arriva parole. evidentemente ispiravano una

48 | ARIMINUM | settembre ottobre 2019 La casa di Cipriani in Via Quintino Sella.

«Perché proprio degli oppressi o dei deboli, Eppure proprio quel riminese possiamo mai in nome di nome Giuseppe Giulietti, Rimini, che in fondo dell’antimilitarismo, restare altrettanto eclettico ma indifferenti in faccia ai pericoli altrettanto di azione, a ha una tradizione che minacciano i popoli pochi anni dalla morte del certamente [...]. Io ho preso più volta rivoluzionario, battezzò le armi, appunto in difesa una delle prime navi della progressista, ha nei delle rivendicazioni popolari cooperativa Garibaldi fatti dimenticato e del progresso medesimo “Amilcare Cipriani”, dell’umanità». intitolazione che curiosamente un suo figlio così Certamente, come sempre un tal Benito Amilcare succede nel campo della storia, (nome non certo attribuito illustre?» il libro non è esaustivo ma casualmente dal padre) è di stimolo per i ricercatori Andrea Mussolini, che pure forte attrazione tra gli umili perché, sulla scorta della aveva sostenuto nel 1913 la esclusi dalla società. gran messe di notizie fornite candidatura di Cipriani al Anche la sua soluzione del dall’autore, si possano indagare Parlamento, volle cambiare dilemma pacifismo o lotta ulteriormente taluni aspetti in “Disciplina”: contro l’ingiustizia, appare della vita di Cipriani: anche in atroce beffa verso quella che più poteva essere questo modo Sassi gli ha reso chi si ribellava compresa: «Io non credo ancora una volta giustizia, continuamente e che noi, altruisti, difensori facendolo uscire dall’oblio instancabilmente e restituendogli quella contro tutte le freschezza che trasforma un forme di sopruso. uomo vissuto tanti anni fa Il libro, di lettura in un’icona attuale, degna agevole, con di confrontarsi con il più una bibliografia rinomato Che Guevara, e che essenziale ma affascinò nel 1913 anche il fondamentale giovane Giuseppe Prezzolini: e significativa, «Ecco Cipriani, nessuno me priva di note l’ha descritto, ma lo riconosco per favorirne la subito, fra gli altri italiani. Tutti scorrevolezza a onta di quelli che le i mie progetti di interrogazione vorrebbero anche vanno all’aria [...] Ma io sono per gli articoli con Cipriani, capite, sono con di una pagina, Amilcare Cipriani, non ho più è comunque nulla da dirgli, non ho più documentato: il nulla da domandargli, e vorrei biografo, che manifesta la sua Cipriani nel 1897 ferito stare solo con lui, e guardarlo passione verso il personaggio, a Domokos. in silenzio». cita le fonti utilizzate ma ha E qui i grandi interrogativi: volutamente sacrificato la perché proprio Rimini, che metodologia scientifica per in fondo ha una tradizione trasformare l’opera quasi in un certamente progressista, ha romanzo storico, secondo la nei fatti dimenticato un suo formula della public history. figlio così illustre? Perché L’augurio dell’autore, e nostro, solo pochi hanno pensato di è che i riminesi riscoprano e celebrare Cipriani, nel silenzio si riapproprino della figura di generale di gran parte degli Cipriani, rivalutandola nella storici di questa città oltre che giusta dimensione. di quelli nazionali? Ancora un La figlia di Cipriani, personaggio scomodo? Beata Fulvia Lavinia Itala ignoranza? Roma.

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Fabio Scala consegna il collare presidenziale alessandro andreini presidente del rotary club rimini Termina un’annata che ha posto al centro dell’attenzione la realizzazione di numerosi progetti e di importanti eventi per la città

Redazione ambio di Presidenza nell’apposita sezione Cdel Rotary Club del nostro sito internet Rimini giovedì 27 (www.rotaryrimini. giugno: il Fabio Scala ha org). Queste attività sono consegnato ufficialmente state realizzate seguendo al nuovo Presidente il principio indicato Alessandro Andreini il dal nostro fondatore collare presidenziale Paul Harris ovvero che durante una allegra e «Rotary non deve fare partecipata cerimonia al beneficenza, ma deve Grand Hotel di Rimini. rimuovere le cause che Contemporaneamente rendono necessaria la è entrato in carica beneficenza». il nuovo consiglio Tra i vari progetti vorrei direttivo, composto segnalare quelli in campo da Patrizia Ghetti sanitario: il District Farfaneti presidente Grant a favore degli incoming, Fabio Scala operatori del reparto past president, Maurizio di Neuropsichiatria Bonora vicepresidente, infantile dell’Ospedale di Fabio Masini segretario, Rimini che li aiuterà ad Massimo Totti tesoriere, assistere con più efficacia Cambio della Luca Gasperini prefetto, i loro piccoli pazienti Presidenza tra Andrea Montemaggi e l’acquisto di una Alessandro Andreini e e Roberto Muccini Fabio Scala. ambulanza da destinare consiglieri. all’Ospedale Luisa Assieme ai soci del mio Club In occasione di questo Guidotti di Mutoko. abbiamo avuto la possibilità evento così importante per il Abbiamo promosso anche di realizzare diversi progetti Club, abbiamo posto alcune attività a favore delle scuole: e di incontrare relatori anche domande al presidente un progetto per spiegare di grande caratura, tra i uscente Fabio Scala. ai bambini l’importanza quali Carlo Nordio, Carlo Come ha vissuto quest’annata di non sprecare il cibo e Cottarelli, Antonio Caprarica di Presidenza? un’esposizione dei lavori e lo scrittore Marco Missiroli, Come un meraviglioso realizzati dagli studenti del viaggio che mi ha coinvolto finalista del Premio Strega, Liceo Artistico Serpieri di intensamente e mi ha fatto al quale abbiamo conferito il Rimini dal tema “Acqua”, Giovanna e Alessandro provare una miriade di Premio Livio Minguzzi. mostra che ha visto nella sola Andreini con Fabio emozioni. Ricordo come momento Scala e Rossella. giornata dell’inaugurazione la particolarmente emozionante presenza di ben 400 visitatori. la consegna alla figlia di Un pensiero di grande Barbara Bonfiglioli, socia e gratitudine va alle consorti dei membro del mio Consiglio soci del Club in particolare per Direttivo, l’onorificenza la loro tenacia con la quale rotariana Paul Harris Fellow hanno ideato e portato avanti in memoria della madre il progetto «Con il cuore e con prematuramente scomparsa. la testa» che ci ha avvicinato Quali progetti che sono stati al mondo delle donne che realizzati nel corso della sua affrontano gli effetti collaterali annata? della chemioterapia. Abbiamo messo in campo Un ringraziamento infine va diversi progetti sia a carattere ai giovani del Rotaract Rimini locale sia internazionale che non ci hanno mai fatto che possono essere visionati mancare il loro aiuto. Sono

50 | ARIMINUM | settembre ottobre 2019 ragazzi splendidi. Sono il essere poco efficaci. soci motivati e apprezzati. La consegna del premio nostro futuro. Ci vorrà forse qualche piccola Magari provenienti dal nostro Paul Harris in memoria di Barbara Bonfiglioli innovazione anche se, in tutta bellissimo Rotaract. Sono stati raggiunti gli alla figlia Chiara. obiettivi che si era prefissato? sincerità ho sempre trovato Come si muoverà quindi il suo Direi di sì. Credo in particolare molto naturale riconoscere al team? In alta a sx. Manlio di avere fatto emergere le nostro Club un modo di agire Io ho la grande fortuna di Masini con Fabio Scala. enormi potenzialità di questo estremamente valido ed una avere un bellissimo Club, unito nostro grande e prestigioso progettualità importante. ed affiatato ed un Consiglio Club. Questo ci ha portato da sempre composto da soci estremamente Colgo l’occasione di questa al riconoscimento di un ruolo motivati e presenti. Devo per intervista per ringraziare autorevole e stimato all’interno questo ringraziare i Presidenti ancora una volta il Consiglio della nostra città. che mi hanno preceduto perché Direttivo e tutti i soci del Club Nel Rotary di Rimini, dal hanno lavorato tanto e bene. che mi sono stati accanto in 1953 ad abbiamo infatti Comunque anche quest’anno, questa splendida esperienza. accolto i leaders, il meglio come sempre, saranno Al presidente entrante dell’imprenditoria, dei mestieri, le idee e progetti da ogni Alessandro Andreini abbiamo delle professioni della nostra singolo socio quelle che ci invece chiesto. comunità; abbiamo dimostrato distingueranno da tutti ed il Come si prepara a questo sempre conoscenze, capacità Consiglio farà il possibile per nuovo anno al Rotary Club di e contatti assolutamente non ascoltare e facilitare. Sono le Rimini? comuni o che comunque altri persone che la compongono Ovviamente essere diventato non sono riusciti, come noi, a che danno forza e prestigio Presidente di questo prestigioso mettere a sistema. ad una associazione e posso club è per me fonte di estremo I nostri progetti si sono sempre tranquillamente affermare che orgoglio e assicuro che distinti per essere stati di siamo, senza dubbio alcuno, affronterò questo impegno grande rilievo ed importanza. un grande Club. con responsabilità e tanta Vorrei che, nel mio anno, tutto passione. questo apparisse sempre più Non le nascondo che il Rotary grazie ad una sempre più è, praticamente da sempre, costante presenza ed impegno parte della mia vita e di questo sul nostro territorio. sono riconoscente a mio padre Il Tema dell’Anno 2019/2020 Franco, per tanti anni socio del del Rotary International è “Il nostro Club. Rotary connette il mondo”. Oltre a questo ho avuto l’onore Il Presidente internazionale di essere socio fondatore, nel Maloney ha infatti delineato lontano 1984, del Rotaract di la sua visione per costruire Rimini (i giovani del Rotary). un Rotary più forte invitando Una bellissima esperienza che i soci ad approfondire le mi ha formato e preparato. connessioni dei club con le loro Cercherò quindi, in questo mio comunità. anno, di essere estremamente Quest’anno vorrei realizzare concreto, presente ed attento e services e presentarli alla coinvolgere il più possibile tutti città, vorrei organizzare i nostri soci. anche attraverso la nostra Quali idee e progetti ha per il meravigliosa rivista Ariminum suo anno? tavole rotonde e incontri Per prima cosa credo sia il pubblici, vorrei connettere il caso di prendere atto che il Club ad altre associazioni e mondo sta cambiando molto vorrei che si parlasse sempre di velocemente e tante idee e noi attraverso i nostri progetti progetti che si realizzavano ed il nostro agire. Vorrei anche in passato oggi rischiano di coinvolgere nuovi leader, nuovi

ARIMINUM | settembre ottobre 2019 | 51 ARIMINUM

Canzoniere a cura di Sabrina Foschini ARIMINUM Bimestrale di Storia, Arte e Cultura IL MIO NON È UN MARE DEL SUD della Provincia di Rimini Fondato dal Rotary Club Rimini Per la prima volta da quando sono nata, ISSN 2612-6370 un pesce lungo e sottile, Anno XXVI – N. 5 (152) forse era un moletto, Settembre - Ottobre 2019 mi ha sfiorato la gota, mentre nuotavo a rana, con la faccia sott’acqua. Proprietà Poiché il mio non è un mare del sud, Rotary Club Rimini penso solo che sia accaduto, perché a forza di nuotare avanti e indietro, Direttore i pesci si sono abituati a me, Alessandro Giovanardi e mi scambiano per un pesce più grosso. Sono ormai uno di loro. Condirettore Andrea Montemaggi Rosita Copioli Hanno collaborato Tratto da Animali e stelle, Stampa, (VA), 2010 Roberto Ballestracci, Fabrizio Barbaresi, Chiara Boldorini, Alessandro Catrani, Anna Maria Cucci, Raffaello Fabbri, Sabrina Foschini, Alessandro Giovanardi, Mario Giovanna Giuccioli, Giuliano VISIONI Maroncelli, Manlio Masini, Andrea Montemaggi, Paolo Negri, Arnaldo Pedrazzi, Franco Pozzi, Marco Testa, Gilberto Urbinati, Guido Ho letto che una nuova ditta produrrà artigianalmente birre Zangheri con nomi inequivocabilmente inglesi e ho subito pensato ai veri artigiani nostrani che parlavano orgogliosamente solo Registrazione dialetto, a volte addomesticato con l’italiano per far capire Tribunale di Rimini n. 12 che in fondo anche loro avevano un briciolo di cultura. del 16/6/1994 Trovarne uno che sapesse l’inglese era impossibile, al massimo qualche parola di anglitaliano, pronunciata perché Collaborazione spacciata dalla televisione come segno di presunta elevazione La collaborazione ad Ariminum sociale. è a titolo gratuito Ho allora sognato che tutti apprezzavamo chi parlava e cu- rava il dialetto e disprezzavamo gli snob che maltrattavano Distribuzione / Diffusione Questo numero è stato stampato l’italiano infarcendolo di inglesismi. in 10.000 copie ed è distribuito Quando però ho sentito che Rèmin veniva chiamata Rimining, gratuitamente agli abbonati del mi sono risvegliato: la latina Ariminum era diventata una settimanale ilPonte e nelle edicole colonia anglosassone. acquistando ilPonte. È consegnato direttamente agli Andrea Montemaggi esercizi commerciali di Rimini. Inoltre è reperibile presso il Museo della Città di Rimini (via Tonini), la Libreria Luisè (via L. B. Alberti, 7), la Casa Editrice Panozzo (via Clodia, 25), la redazione de ilPonte Sbarchi di ROBA (Roberto Ballestracci) (via Cairoli, 69), il Cenacolo dell’arte Antichità Isotta (Piazza Tre Martiri, 2) e la Cricca del Peter Pan (Lungomare Tintori, 3). La rivista può essere consultata e scaricata in formato pdf gratuitamente sul sito del Rotary Club Rimini all’indirizzo www.rotaryrimini.org

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