EDITORIALE Il nostro Patrimonio: dove il Passato incontra il Futuro

Sr M. Jacqueline Munnier, sdc [email protected]

Perché questo numero della rivista Partout dans le monde delle chiese antiche e del luogo dove Mosè è stato salvato dalle dedicato al patrimonio? acque, secondo la tradizione, e del passaggio della santa Famiglia. Nel 2017, il Parlamento europeo ed il Consiglio dell’Unione Sempre in Africa, ma più al sud, facciamo memoria, con sr Gisèle, europea hanno adottato la decisione di proclamare l’anno 2018: della particolarità dell’educazione in Africa “fondata sull’oralità, sulla “Anno europeo del patrimonio culturale”. Il suo tema: “L’arte trasmissione dalla bocca all’orecchio, di generazione in generazione”, della condivisione” o “Quando il passato incontra il futuro”. con le sfide di questa trasmissione nel contesto attuale. Nel 1984, le prime giornate del patrimonio chiamate “Giornate In Asia, un giovane siriano, alunno delle Suore della Carità a porte aperte”, offrivano la possibilità di visitare chiese, castelli, Damasco ci parla di Palmira, città simbolo, e si esprime con forza: monumenti pubblici di ogni genere, case private e musei. Fu un “La nostra sola speranza è che la pace risusciti il nostro Paese successo immediato che manifestava l’interesse del pubblico delle sue ceneri… e che i turisti possano conoscerne la storia! per la storia e la cultura. Perché il terrorismo non ha potuto cancellare la storia scritta Oggi, una cinquantina di Paesi in Europa, e sempre più fuori dalla fierezza e dalla dignità dei siriani”. dell’Europa, programmano giornate del patrimonio. In Indonesia, il desiderio di promuovere la tolleranza e la buona In questa prospettiva, il numero di questa rivista si è costruito armonia tra i popoli si manifesta nel grande parco “Taman Mini”, attingendo a diverse esperienze: europee, africane, asiatici, ricostruzione in miniatura dell’Arcipelago che sr Magdalena ci americane col contributo di suore e di amici interessati a fa scoprire. quest’arte della condivisione o impegnati, a titoli diversi, per la valorizzazione del patrimonio. Anche in America Latina – Liliana ci parla del Paraguay – l’obiettivo è di sviluppare il turismo, valorizzare la ricchezza delle “Credo molto al valore del patrimonio culturale”, ci dice Laura nel tradizioni della cultura guaranì e le strade che le popolazioni e i suo articolo, “e sono riuscita anche a trasmettere la mia passione missionari hanno percorso durante la storia. all’Organizzazione in cui lavoro e di cui sono la presidente”. “Un patrimonio naturale – quello di Sancey – è stato elaborato nel Promuovere e valorizzare il patrimonio, farlo scoprire ed amare, corso degli anni, testimonia Jean-Jacques, “un patrimonio difeso contribuire alla conoscenza delle diversità culturali, agli scambi con tenacia… un patrimonio umano e spirituale che ha plasmato tra Paesi, al dialogo interculturale: è “un’arte della condivisione” l’anima e la vita di santa Giovanna Antida e della sua Congregazione.” nel nostro mondo di rivalità e di violenze che non hanno più fine. Durante le giornate annuali del patrimonio, un percorso è stato “Ogni cultura autentica, per essere veramente al servizio del- dedicato proprio a Giovanna Antida nella città che ha visto la l’umanità, deve essere aperta alla trascendenza, a Dio”, scrive Padre nascita della fondazione delle Suore della Carità, a Besançon. Secondin. La Bibbia, Patrimonio dell’umanità – titolo di un’esposizione Sr Christiane Marie ce lo fa scoprire, con la stessa passione di nel 2010 – è un’opera maggiore che colma le culture ed il quotidiano. sr Maria Franca che ci introduce al cuore di Napoli, autentico Testo sacro, fondatore delle religioni ebraica e cristiana, è e resterà “il museo a cielo aperto. grande Codice della cultura umana” attraverso i tempi.

E chi non conosce la ricchezza unica della civiltà egiziana e Buona lettura a tutte e a tutti, con le altre notizie della vita e il cammino del suo popolo sin dai tempi antichi? Una guida degli eventi della Congregazione! turistica di questo Paese ci guida nel Vecchio Cairo, alla scoperta È anche un’arte della condivisione!

3 PUNTO DI VISTA Il valore Reuel Tolkien nel Signore degli Anelli. Colombia a fianco del popoloU’Wa . La cittadina di Maloula, dove si parla ancora del patrimonio culturale Come nostro laboratorio culturale privile- difesa dei popoli indigeni e del loro am- l’aramaico occidentale, la lingua di Gesù, giato abbiamo scelto l’Etiopia. 200 lingue, biente ci ha visti molto impegnati negli dove c’è la tomba della protomartire santa 70 gruppi etnici, un mosaico incedibile di anni. In Artico abbiamo collaborato con Tecla e dove si trova l’antico altare a forma diversità culturali, un posto unico per stu- la Carta dei popoli artici, un progetto di semicircolare. In Libano stiamo collabo- diare la storia dell’Umanità. ricerca dell’Anno Polare rando per la realizzazione di una scuola Laura Bacalini, Presidente Perigeo Ong.1 Traendo ispirazione dal mot- L’Anno Internazionale 2007/2009 di lingue liturgiche. [email protected] to etiope “la diversità è la no-“ Europeo può e nella documentazione Tutte queste esperienze tra i vari popoli stra forza e la nostra bellezza”, diventare dello sciamanesimo anche del mondo ci hanno permesso di spe- il nostro progetto in Etiopia è attraverso la realizzazione rimentare quanto la conoscenza delle Parlare del valore delle culture e dell’impatto che esse hanno naturale – paesaggi, flora e fauna; denominato “Identità e Bel- una grande di un archivio etnografico. culture (la propria e quella degli altri) sia sul mondo di oggi è una sfida che l’Europa ha accettato con digitale – risorse create in forma digitale (ad esempio ope- lezza” ed ha avuto inizio con occasione per Nel Vicino Oriente la distru- fondamentale da un lato per salvaguar- l’istituzione dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale. re d’arte digitali e animazione) o che sono state digitalizza- una ricerca etnoarcheologica unire popoli e zione del patrimonio cultu- dare e promuovere l’eredità culturale dei L’Anno Europeo servirà essenzialmente a costruire un senso te in modo da garantirne la conservazione (testi, immagini, nel Wolaita, dove abbiamo culture. rale è molto forte: in Siria e popoli (e in particolare delle minoranze comune di appartenenza, e può diventare una grande occa- video, registrazioni). studiato i fuga. Iraq la guerra sta cancellan- etniche), e dall’altro per favorire occasio- sione per unire popoli e culture. Successivamente abbiamo incontrato i po- do millenni di storia. Perigeo ha iniziato nel ni di conoscenza reciproca tra le persone Trasmettere alle generazioni future il valore del patrimonio Il patrimonio culturale dell’Umanità, sta scomparendo molto poli indigeni dell’Omo Valley, per conosce- 2014 a documentare il patrimonio cultu- e le comunità dei vari territori, elemento culturale ha un valore universale per tutta la società. velocemente, basti pensare in campo ambientale alle grandi re i loro usi e costumi tradizionali. In segui- rale siriano attraverso una collaborazione indispensabile per istaurare relazioni im- Quando parliamo di patrimonio culturale ci foreste pluviali o in campo archeologico alle grandi distruzioni to abbiamo lavorato alla creazione di un con la Chiesa siriaco ortodossa e la direzio- prontate al rispetto, al confronto e al dia- riferiamo essenzialmente a quattro di- in Siria e Iraq ad opera dell’Isis. museo etnografico in Oromia e adesso un ne delle antichità siriane. Nel corso delle logo pacifico, specialmente in contesti di stinte forme: La riscoperta del nostro patrimonio culturale può servire an- forte impegno culturale con l’Università missioni abbiamo realizzato un’attenta do- frontiera o di conflitto e post-conflitto al che a rafforzare la nostra identità, arricchendo la nostra vita. Cattolica di Milano anche nel Tigrai per la cumentazione fotografica delle fine di “costruire la pace”. tangibile – ad esempio edifici, Conoscendoci sarà più facile anche scoprire le diversità e av- creazione di due musei etnografici: uno aree archeologiche e dei Per questo siamo fermamente monumenti, artefatti, abbi- viare un processo di dialogo interculturale su ciò che abbiamo dedicato alla popolazione degli Erob e siti storici e religiosi convinti che oggi più che gliamento, opere d’arte, libri, in comune. Sarà importante in questo 2018 creare anche ponti l’altro al popolo Kunama. colpiti dai terrori- mai sia necessario, come macchine, città storiche, siti tra popoli e culture diverse e non solo europee. sti. In particolare i recita uno dei nostri archeologici; Personalmente credo molto nel valore del patrimonio cultura- Perigeo è stata presente anche nell’A- nostri operatori motti, avere “il corag- intangibile – pratiche, rap- le e sono riuscita a trasmettere la mia passione anche nell’orga- mazzonia peruviana a fianco dei missio- si sono concen- gio della cultura”. presentazioni, espressioni, nizzazione in cui lavoro e di cui sono presidente: Perigeo. nari francescani tra gli ashaninkas e in trati sulla storica conoscenze, competenze, e Perigeo si è impegnata fin dalla sua costituzione nella difesa i relativi strumenti, oggetti e dell’uomo, dell’ambiente e della cultura. Abbiamo scelto un spazi culturali, cui le perso- approccio ai popoli basato su una metodologia etnoantropolo- Ragazza Hammer - Etiopia - foto Frinchillucci. ne attribuiscono valore. Ciò gica, resa possibile grazie ad un gruppo di studiosi di alto livello comprende la lingua e le che ci hanno sempre supportato. Penso, tra gli altri al Prof. Ro- tradizioni orali, le arti dello mano Mastomattei per il Nepal, al Prof. Mario Polia per il mondo spettacolo, le pratiche andino, o al prof. Mohamed Jama Salad per la Somalia. sociali e l’artigiana- to tradizionale; Unire popoli e culture è stata la nostra prima missione, ma an- che conservare e tramandare il patrimonio culturale; cosi tra i primi progetti che abbiamo messo in atto c’è stato quello dedi- cato alla trasmissione degli usi e costumi della tradizione italia- Donna Oromo - Etiopia - foto Frinchillucci. na dell’entroterra marchigiano, attraverso l’incontro intergene- razionale tra giovani e anziani dello stesso territorio, intitolato “Le radici profonde non gelano”, da una citazione di John Ronald

1 Ha studiato Cooperazione Internazionale e Politiche per lo Sviluppo presso l’Uni- versità di Urbino con una tesi di laurea sul progetto “Carta dei popoli artici”. Master in Peacebuilding management c/o il Centro Studi Europa 2010. Ha svolto vari corsi Cimic. Esperienze sul campo in Etiopia, Somalia, Libano, Perù, Nepal.

4 5 PAROLA E VITA Il grande codice della cultura umana cessaria non solo al credente, ma a tutti Paolo II nella Lettera agli artisti (1999): “Re- Parola di Dio ha ispirato lungo i secoli le per riscoprire i significati autentici delle sta vero, tuttavia, che il cristianesimo, in diverse culture, generando valori morali varie espressioni culturali e soprattutto virtù del dogma centrale dell’incarnazio- fondamentali, espressioni artistiche ec- per ritrovare la nostra stessa identità sto- ne del Verbo di Dio, offre all’artista un cellenti e stili di vita esemplare. La Parola Padre Bruno Secondin rica, civile, umana e spirituale” (n. 15). orizzonte particolarmente ricco di motivi di Dio non distrugge mai la vera cultura, [email protected] Non si può negare che l’epoca moderna di ispirazione. Quale impoverimento sa- ma costituisce uno stimolo per la ricer- ha trovato ispirazione ancora nel grande rebbe per l’arte l’abbandono del filone ca di espressioni umane sempre più ap- codice biblico; ma è pure apparsa una inesauribile del Vangelo!” (n. 13). propriate e significative. Ogni autentica “In Dio si scoprono nuovi mari quanto più si naviga” affermava Luis de Léon, mistico e ostilità se non un rifiuto della dimen- cultura per essere veramente per l’uomo teologo spagnolo del siglo de oro. Nella storia della cultura mondiale, la Sacra Scrittu- sione biblica religiosa dell’umanesimo, Una funzione da rinnovare deve essere aperta alla trascendenza, ul- ra è diventata nel tempo una sorta di “immenso vocabolario”, come diceva Paul Claudel, perdendo quindi i legami con il passato La Sacra Scrittura – affermava Pascal, timamente a Dio. Ma anche ogni nuovo o un “atlante iconografico” (M. Chagall), da cui hanno preso ispirazione e attinto la e creando ostacolo anche alla sua com- una grande figura della cultura cristia- incontro fra Bibbia e cultura deve esse- cultura e l’arte cristiana, ma anche tante altre culture, anche non cristiane. E ancora prensione. E di più senza questa relazione na – “ha passi adatti a consolare tutte le re generatore di nuovi linguaggi, nuove oggi si continua a sfruttare episodi biblici, come storie di dolore e di amore, di lotte e feconda anche la diffusione del Vangelo condizioni umane e passi adatti a inti- simbologie, nuovi stili che arricchiscano di intrighi collegati ai personaggi biblici dell’uno e l’altro Testamento. si è inceppata. Lo notava bene Giovanni morire in tutte le condizioni” (n. 532). La la tradizione cristiana.

Patrimonio storico come patrimonio preziosissimo dell’umanità intera. Goethe a Sono filoni inesauribili di ispirazione, come i racconti della sua volta era convinto che il Vangelo fosse la “lingua materna creazione, dei patriarchi, dei profeti, dell’esodo, delle gelosie. dell’Europa”. Hanno scritto i padri sinodali nel messaggio fina- Figure come quella di Noè, di Mosè, di Davide, ma anche di le del Sinodo sulla Parola (2008). “Gli artisti hanno idealmente Giobbe o di certe donne audaci, sono state oggetto di intro- intinto il loro pennello in quell’alfabeto colorato di storie, sim- spezione per tanti artisti, scrittori, poeti, musicisti. Per non par- boli, figure che sono le pagine bibliche; i musicisti è attorno lare dei film e delle fiction, oggi così numerosi e spettacolari. E ai testi sacri, soprattutto salmici, che hanno intessuto le loro che dire degli edifici sacri e della tradizione religiosa popolare armonie; gli scrittori hanno per secoli ripreso quelle antiche fatta di teatro e processioni, santuari, itinerari, architetture ur- narrazioni che divenivano parabole esistenziali; i poeti si sono bane e geografie visionarie, simbologie e identità culturali. interrogati sul mistero dello spirito, sull’infinito, sul male, sull’a- E lo stesso discorso – anzi ancor più – vale per il Nuovo Testamento: more, sulla morte e sulla vita spesso raccogliendo i fremiti po- gli episodi della vita di Gesù, hanno ispirato etici che animavano le pagine ogni sorta di espressione artistica e lasciato La Bibbia è necessaria bibliche; i pensatori, gli uo- segni indelebili nell’immaginario collettivo “ mini di scienza e la stessa e nelle genialità artistiche: dalla nascita di non solo al credente, società avevano non di Gesù alla sua vita pubblica, dai miracoli alle ma a tutti per scoprire rado come riferimento, parabole, dalla personalità dei discepoli e a i significati autentici sia pure per contrasto, quella più di intonazione affettiva delle di- delle varie espressioni le concezioni spirituali scepole, con al centro Maria di Nazareth e culturali e soprattutto per ed etiche (si pensi al fino alla passione e morte di Gesù. Decalogo) della Parola E poi con le avventure dei discepoli mis- ritrovare la nostra stessa di Dio. Anche quando sionari, specie Paolo apostolo, sulle strade identità storica, civile, la figura o l’idea pre- dell’impero romano. E via via per i secoli, umana e spirituale. sente nelle Scritture secondo i vari contesti e le diverse ricchezze veniva deformata, culturali. La Bibbia non ha mai perso la sua forza ispirativa: una si riconosceva che essa era imprescin- costellazione ricchissima di simboli ispirativi, come “una collana dibile e costitutiva della nostra civiltà. di perle infilate” (mistico giudaico medievale Bahya Ibn Paquida). È per questo che la Bibbia – la quale ci insegna anche la via pulchritudinis, cioè “Il grande codice” della cultura umana il percorso della bellezza per compren- È ormai diffuso il titolo dato dal poeta inglese William Blake alla dere e raggiungere Dio (“cantate a Dio Bibbia come “grande codice della cultura occidentale”. E quindi con arte!”, ci invita il Sal 47, 8) – è ne-

6 7 PREGHIERA LEGGENDE Cercate il Signore I tagliatori di pietre

Ricordate le sue meraviglie! La storia si svolge durante il Medio Evo. Nel cuore di una città, in un immenso cantiere. In un settore del cantiere si trovano alcuni tagliatori di pietre, sotto un sole di fuoco, leggermente protetti da un telo. Un passante pone la stessa domanda ai tre artigiani: I Salmi chi hanno forse tra 2500 e 3000 anni di storia, fanno parte del patrimonio “Allora, come va? Cosa stai facendo?” comune agli ebraici e ai cristiani. Sono delle meditazioni e delle preghiere sulla vita, sul mondo, su Dio. Riceve tre risposte molto diverse. Il Salmo 104 inizia con un invito a lodare Dio, a proclamare le sue opere, a ricordare le meraviglie che ha compiuto. Dio “si è sempre ricordato della sua alleanza…” Il salmo “Non vedi?” brontola il primo, con l’aspetto rabbioso: procede poi facendo memoria di quanto Dio ha fatto per il suo popolo a partire da “Soffro e sudo per colpa di questo maledetto caldo!” Abramo, Isacco e Giacobbe. “Va bene” – dice il secondo – “Sono contento, tagliando queste pietre guadagno il pane per me e per la mia famiglia”. Rendete grazie al Signore L’ha stabilita per Giacobbe come decreto, e invocate il suo nome, per Israele come alleanza eterna, Il terzo uomo sembra molto gioioso. Risponde con gli occhi proclamate fra i popoli le sue opere. quando disse: “Ti darò il paese di Canaan brillanti: “Costruisco una cattedrale!” A lui cantate, a lui inneggiate, come parte della vostra eredità”. meditate tutte le sue meraviglie. Apparentemente lo stesso lavoro, ma tre modi diversi di viverlo! Quando erano in piccolo numero, Gloriatevi del suo santo nome: pochi e stranieri in quel luogo, gioisca il cuore di chi cerca il Signore. e se ne andavano di nazione in nazione, Cercate il Signore e la sua potenza, da un regno a un altro popolo, ricercate sempre il suo volto. non permise che alcuno li opprimesse. Il capo Seattle Ricordate le meraviglie Così si è ricordato della sua parola santa, che ha compiuto, data ad Abramo suo servo. i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca. indiano d’America È lui il Signore, nostro Dio: Ha fatto uscire il suo popolo con esultanza, su tutta la terra i suoi giudizi. i suoi eletti con canti di gioia. Nel 1854, il presidente degli Stati Uniti d’America propose di comprare un’ampia Si è sempre ricordato Ha dato loro le terre delle nazioni zona del territorio indiano e promise di stabilire una “riserva” per le tribù spossessate. della sua alleanza, e hanno ereditato il frutto Il capo Seattle, della tribù di Duwamish (a Nord-Ovest nella piana americana) rispose: parola data per mille generazioni, della fatica dei popoli, “Prendiamo in considerazione la sua offerta di comprare la nostra terra. Ma se noi de- dell’alleanza stabilita con Abramo perché osservassero i suoi decreti cidessimo di accettare, io metterei una condizione: l’uomo bianco dovrà trattare gli e del suo giuramento a Isacco. e custodissero le sue leggi. animali di questa terra come suoi fratelli. Sono un selvaggio e non conosco un’altra maniera di vivere. Cos’è l’uomo senza le bestie? Se tutte le bestie sparissero, l’uomo Salmo 104, 1-14,42-45 morirebbe di una grande solitudine. Tutte le cose sono legate tra loro. Voi dovrete insegnare ai vostri figli che il suolo che essi calpestano è fatto della cenere dei nostri antenati. Affinché essi rispet- tino la terra, dite ai vostri figli che essa è arricchita dalla vita della nostra specie. Insegnate ai vostri figli ciò che noi abbiamo sempre insegnato ai nostri: la terra è nostra madre. E che tutte le cose sono legate tra loro, come il sangue che unisce una medesima famiglia. Tutto ciò che arriva alla terra, arriva ai figli della terra. Non è l’uomo che ha tessuto la trama della vita: egli ne è solo un filo. Tutto ciò che fa alla trama, lo fa a se stesso”.

8 9 CAMMINI DELLA MISSIONE Che cos’è Francia il patrimonio di Sancey?

Jean Jacques Monnot [email protected]

Statua di Giovanna Sancey. Antida (mediateca La prima eredità del passato è il patri- Alain Cartier). monio naturale di Sancey situato in una valle tra i 500 e i 750 metri di alti- che devastarono una parte del distret- no i primi occupanti. Questa costruzione alla collina dell’Ouche al di sopra della tudine, dominata da un alternarsi di to del Doubs nel 1634, e poi ancora nel fu sede, secondo le epoche, oltre che chiesa, così prima di essere situata da- pianori, frequentati dalle famose muc- 1639 e nel 1644. della sala del Consiglio municipale, an- vanti alla casa natale di Giovanna Antida che di Montbéliard e da qualche caval- La chiesa, prima di essere devastata che di diversi servizi: la formaggeria, la nel 1967, la statua fu posta all’incrocio lo della Franca-Contea, e da colline ri- dagli Svedesi era stata distrutta dagli posta, le scuole, i servizi medico-sociali, dipartimentale che conduce a Rahon, vestite di boschi che si estendono su un “scorticatori” (truppe armate) alla fine la tesoreria, il dentista, la sala riunioni e Sancey le Grand e Sancey le Long. suolo carsico, tipico del massiccio del del XV secolo. La facciata Nord attuale varie altre attività regolari. Questo patrimonio architettonico si è Jura, con cascate di tufo nel letto dei ru- mostra l’evoluzione avvenuta nel tem- Al tempo dell’invasione tedesca, con la arricchito, nel 2005, con la costruzione scelli del Dard e della Baume. In questo po per la particolarità dello stile delle distruzione del villaggio d’Aissey il 18 della mediateca Alain Cartier (1949- ambiente naturale, con lo scorrere del cappelle del XV e XVI secolo con finestre giugno 1940, l’abate Dubail promise 2005), che prende il nome del sindaco di tempo sono venute a formarsi nume- gotiche scintillanti. Le sue dimensioni a nome degli abitanti di edificare una Sancey le Grand nei 34 anni in cui fu an- rose grotte, alcune utilizzate più volte furono ampliate con la costruzione della statua di Giovanna Antida in ricono- che Consigliere generale del cantone di dagli uomini in vari periodi storici, in navata nel 1701, accompagnata da un scimento della sua protezione durante Clerval (1982-2005). L’anno 2017 è stato particolare quelle della Baume, abitate campanile detto all’imperiale nel 1817. il conflitto. Tuttavia a conflitto finito gli segnato dall’inaugurazione di un nuovo durante la guerra dei dieci anni (1634- Nell’inventario dei monumenti storici eletti dei tre comuni della parrocchia ri- complesso scolastico a servizio degli al- 1644) come risulta documentato dalle dall’8 giugno 1926 si trovano sei oggetti: nunciarono a installare la statua in cima lievi di sei comuni della valle. annotazioni nei registri parrocchiali ri- il pulpito, il coro in legno intarsiato rea- guardanti undici battesimi lì celebrati lizzato da artigiani locali famosi (i fratelli Facciata Nord della tra il 23 febbraio e il 3 giugno 1639. Beaudiquey), la Risurrezione posta sulla Chiesa San Martino. Altre grotte, come quella dei ragni, vici- parte anteriore dell’altare, due pannelli na a quelle della Baume, e quella delle scolpiti che rappresentano i discepoli di Bougeottes, situata nel vicino comune di Emmaus e Noli me tangere (non mi toc- Landresse sono state usate come rifugio durante la rivoluzione Al patrimonio dei prodotti del territorio si deve aggiun- care), un dipinto e la statua della Vergi- francese e più particolarmente nel periodo della piccola Van- gere la produzione di formaggio Comté (ogni agricoltore ne in una cappella illuminata dalla luce dea nel settembre del 1793 durante il quale cinque religiosi porta alla “formaggeria” il prodotto del proprio lavoro per la naturale che passa attraverso una ve- della zona furono messi a morte. Dieci escursioni tra i 4 e i 16 preparazione del Comté, un formaggio cotto in forme di cir- trata dedicata a Santa Giovanna Antida km permettono di scoprire questi luoghi come pure i diversi ca 60 cm di diametro, ciascuna pesante 45 kg e per la quale Thouret. A questi si aggiungono altri sei punti panoramici della valle. occorrono 450 kg di latte). Con l’allevamento di maiali alcu- oggetti: i pannelli in legno della navata, ni appassionati difensori del «savoir-faire» seguendo le tra- e i cinque dipinti delle altre cappelle. Questo patrimonio naturale è stato modellato dall’uomo nel corso dizioni di professionisti locali, continuano la produzione di Nel XIX secolo i funzionari pubblici di degli anni, come mostrano i muri di pietre che delimitano giardini sanguinacci, pasticci, salsicce e prosciutto affumicato. Senza Sancey le Grand, volendo rendere il loro e frutteti. Fra i frutteti si trovano soprattutto alberi di mele, molti dimenticare vari tipi di dolci che si preparano per le occasioni comune sede di un cantone, (desiderio dei quali producono una qualità di mele particolare che prende il speciali nel corso dell’anno. che non si realizzò mai), fecero demolire nome di un comune vicino: la “reinette de Servin”. Vi sono anche al- e ricostruire le nuove halles (centro che beri di prugne la cui raccolta, nelle buone annate consente a qual- Per quanto riguarda il patrimonio architettonico e storico, accoglie uffici e servizi municipali e atti- che coltivatore legato alle tradizioni di distillare con l’alambicco la tradizione orale ritiene che tre case siano sfuggite agli inva- vità commerciali) di cui la tradizione ora- municipale un liquore di 50° chiamato “goutte” (goccia). sori Svedesi di Saxe-Weimar guidati dal colonnello Von Rosen, le riporta che i Prussiani, nel 1871, furo-

10 11 CAMMINI DELLA MISSIONE Continuando con il patrimonio umano, Giovanna Antida della creazione del nuovo comune permessa dalla legge sul- Thouret è una personalità unanimemente conosciuta e ricono- la Nuova Organizzazione Territoriale della Repubblica (NOTR). Francia sciuta per la sua opera e per l’opera della congregazione da lei Riprendendo da Pierre-Jacques Hélias, (scrittore bretone del fondata. Altre persone hanno pure lasciato traccia di un passag- libro «Cheval d’orgueil»), la massima “Senza ieri, senza domani, gio fecondo in diversi ambiti: François Arbey (1805-1857) de- oggi non c’è niente”, la municipalità si è impegnata in diversi Giornata del patrimonio putato all’Assemblea costituente nel 1848, la cui biblioteca im- modi per preparare il territorio al futuro, preservandolo con: preziosisce la sala del Consiglio, Joseph Montravers (1865-1939) • la realizzazione del Piano di urbanizzazione con obiettivi sindaco per 35 anni, Félix Tridard (1915) istitutore “hussard” per i prossimi 15 anni che valorizzano le qualità paesaggisti- a Besançon (movimento letterario francese) della Repubblica. Non si può di- che, patrimoniali e ambientali, favorendo e controllando lo menticare la famiglia Saint Mauris legata a Sancey nel 1396 dal sviluppo economico locale, per rispondere ai bisogni delle Besançon: la cittadella, matrimonio di uno dei suoi membri con la figlia di Jeanne San- popolazioni attuali e future attraverso uno sviluppo urbano la cattedrale San Giovanni, la chiesa San Pietro e le case con i loro camini. cey, né la famiglia Sancey scomparsa nel XV secolo i cui stemmi controllato; ornano vari luoghi tra cui le vetrate della tribuna della basilica. • la riorganizzazione delle principali arterie che attraversano Sr. Christiane Decombe il comune per la creazione di collegamenti delicati e di spazi [email protected] Il comune di Sancey ha ereditato il patrimonio dei comuni di pubblici che contribuiscono al vivere insieme, caratteristico Sancey le Grand e Sancey le Long, il 1° gennaio 2016, a seguito del mondo rurale. In Francia, le prime giornate del patrimonio sono state lancia- te nel 1984 dal Ministero della cultura, sotto il nome di “Gior- nata a porte aperte tra i monumenti storici”. I pellegrini di Emmaus. Oggi non si parla più di una giornata, ma di due, che accolgo- no ogni anno, durante il terzo week-end di settembre, decine di milioni di visitatori sui 17.00 luoghi aperti in Francia. Monu- menti storici, attività industriali, siti archeologici, costruzioni militari, tutti i patrimoni vengono onorati. I luoghi ufficiali del Governo, l’Eliseo e i Ministeri, conoscono un afflusso incredi- bile di visitatori. Indicata dopo il 1986 sotto la dicitura “Città d’arte e di storia”, tate da doppie linee curve che si intersecano e con la sotto- grazie al suo ricco patrimonio storico e culturale e, dopo il stante “finestrella” (piccola apertura praticata nella parte infe- 2008 indicata sull’elenco del patrimonio mondiale dell’UNE- riore di una costruzione per dare un po’ d’aria e di luce ad un SCO, Besançon ovviamente partecipa a queste giornate. locale seminterrato) che rivelano l’ unicità propria dell’architet- Organizzate dalla Direzione regionale degli Affari culturali, tra- tura di Besançon. smesse dall’Ufficio del Turismo, permettono di scoprire la ric- Tutto questo patrimonio di ordine architettonico conduce alla chezza multiforme di questa città di 120.000 abitanti che pre- mostra permanente, inaugurata nel 1999 per il bicentenario senta un patrimonio considerevole, e uno dei meglio conservati, della fondazione dell’Istituto, sulla vita e l’opera di Giovanna a partire dalle vestigia romane alla Cattedrale medioevale, dal Antida e dopo di lei delle suore della Carità; questa mostra per- palazzo della Renaissance e delle fortificazioni di Carlo V alla cit- mette di far conoscere meglio la nostra Fondatrice e mette in tadella di Vauban e agli hôtels particolari del XVIII secolo… luce tutto un patrimonio storico. Città universitaria, centro culturale, dichiarata prima città verde Dal 1800 al 1810, Giovanna Antida e le Suore della carità fanno di Francia, rinomata per le sue acque termali, le sue industrie parte della vita della città: presa in carico, dietro richiesta del di precisione, e di ottica, Besançon è anche capitale religiosa e Prefetto, di stabili importanti come Belleveux e l’ospedale della conserva il ricordo molto vivo di santa Giovanna Antida – un Visitazione, apertura di scuole nelle parrocchie della città, col- tram non porta il nome di Giovanna Antida Thouret? laborazione con l’Ufficio di beneficenza per gli aiuti da mette- Sono numerosi, qualunque sia il tema, quelli che scelgono il re a disposizione dei poveri, distribuzione del “brodo” nei due percorso delle Suore della carità per le loro visite, liberi o gui- quartieri più diseredati di Battant e di san Giovanni… dati secondo le loro scelte, che prevede la visita alla cappella, Le stampe antiche di Besançon, le spiegazioni date nel corso alla mostra, una passeggiata-scoperta sotto i chiostri e nel cor- delle visite, le foto di documenti ufficiali conservati negli Archi- tile del convento. vi dipartimentali e municipali fanno rivivere questa epoca… La notizia dell’apertura del convento è data dalla stampa loca- Alcuni oggetti, felicemente conservati, ne sono anche testi- le e dall’opuscolo stampato dall’Ufficio del Turismo. I giornalisti moni, come la chiave che apriva il pesante cancello di entrata presenti preparano i loro articoli con le foto per i giornali che dell’ospizio di Bellevaux e di cui Giovanna Antida si è servita, o escono il giorno dopo… Una grande affluenza ha invaso il “131”. ancora il tavolo sul quale ella ha tagliato i primi abiti religiosi All’entrata, si ammira la facciata di stile gotico, inconfondibile, nella primavera del 1803. che la fa risalire all’inizio del 16° secolo con le finestre sormon- Storia inoltre riguardante i primi anni post rivoluzionari quan-

12 13 Casa provinciale delle suore della carità: 131 grande rue. CAMMINI DELLA MISSIONE

Italia

così cara a Giovanna Antida, che acco- La collezione che consta di 63 vasi di Un patrimonio glie i visitatori. Quante persone vengo- forme diverse essendo raccolta in una no a pregare, a raccogliersi in questa delle sale della mostra, ogni mese ac- cappella aperta tutto il giorno, dove coglie i visitatori. Questi vasi di farmacia unico al mondo durante la stagione inver- risalgono alla metà del do le chiese sono ancora chiuse e il culto nale ogni giorno viene cele- Tutta la vita XIX secolo. Posteriori all’e- deve essere celebrato in una casa parti- brata la Messa parrocchiale “ di Giovanna poca di Giovanna Antida, colare, come testimonia il bancone della e aperta anche la domenica Antida esprime ricordano l’operare delle Firenze. farmacia che è servito da altare per la per l’adorazione eucaristica! suore al servizio dei malati Gabriele Rossi Messa celebrata il 15 ottobre 1800, in oc- Constatando che le giornate il carisma che poveri, in un epoca in cui [email protected] casione della consacrazione delle prime del patrimonio registrano un ci ha lasciato l’utilizzo delle piante era cinque suore. grande successo, l’Uffico del in eredità. ancora molto comune. E Tutta la vita di Giovanna Antida esprime turismo di Besançon ha sug- ugualmente sono presen- L’Italia, Paese dalle infinite meraviglie, possiede un grande pa- il carisma che ci ha lasciato in eredità, un gerito di indirle per tutto l’anno nel cor- ti alcuni oggetti utilizzati come mortai, trimonio storico, culturale, artistico (3400 musei, 2100 parchi patrimonio spirituale che è reso eviden- so del circuito dei “Tesori del patrimonio pestelli, bilance… Pubblico diverso e archeologici e 43 siti Unesco) in cui si mescolano diverse civiltà te nella mostra missionaria che dà una religioso” delle visite “Sui passi di santa curioso, di ogni età, bisontino o di pas- che insieme ne hanno fatto la storia. visione dei numerosi paesi dove le suore Giovanna Antida Thouret”. Noi abbiamo saggio, molto interessato alla vita e al ca- L’Italia è anche un variegato insieme di paesaggi suggestivi, continuano l’opera della Fondatrice. acconsentito alla proposta e la mostra risma di Giovanna Antida e delle Suore piccoli e grandi panorami, riserve naturali che meritano di es- La Cappella, cuore del convento per- è aperta l’ultimo sabato di ogni mese. della carità. sere tutelati e conservati, come scrive papa Francesco “Bisogna mette di scoprire un aspetto importante L’annuncio compare nel giornale locale I circuiti “Uscire a Besançon” includono integrare la storia, la cultura e l’architettura di un determinato da tutte le parti del mondo. In particolare il mezzogiorno e le del nostro patrimonio religioso. Interes- del giorno prima e il giorno indicato si nel loro percorso anche la “Via dei pre- luogo, salvaguardandone l’identità originale” (Laudato Sii § 143). grandi isole della Sicilia e della Sardegna furono territori ambiti sante con i suoi rivestimenti del XVIII trova nella rubrica: “Uscire a Besançon”. sepi”. E siccome il “131” possiede un pre- André Chastel (storico dell’arte francese e studioso del Rinasci- dai fenici, cartaginesi, greci e via via nei secoli dai bizantini, ara- secolo, sobria nelle sue linee slanciate, E sempre nel quadro di queste visite guida- sepe originale, i giorni che precedono e mento italiano) ha definito l’Italia “museo dei musei” per evi- bi, longobardi, normanni e svevi. Popoli richiamati dalla bellez- ha ascoltato, dopo ben due secoli, le te, ha fatto seguito il “Circuito delle farma- seguono il Natale vedono sfilare gruppi denziare la particolare ed incomparabile qualità e quantità del ze e dalle ricchezze naturali ma anche apportatori di cultura, preghiere di tante generazioni e oggi, cie, passando per la farmacia della Congre- per ammirare il presepe di Saury e ascol- patrimonio artistico-culturale e paesaggistico di inestimabile arte e civiltà, lasciandoci testimonianze affascinanti e preziose come ieri, è sempre Maria Immacolata, gazione delle Suore della carità”. tare le spiegazioni della guida. Presepe valore, che rende il nostro paese unico al mondo. nate dall’incontro di civiltà così diverse fra loro. “contese” (della Franca Contea) che ha Infatti sono davvero numerose le civiltà che si sono succedute Gli antichi romani ci hanno lasciato non solo le bellezze della tutta una storia, opera di un artista mi- nei secoli ed hanno prosperato sul territorio, lasciando incon- città eterna: Roma la capitale che tutto il mondo invidia, dove stico della seconda metà del XX° secolo, fondibili tracce e memoria della propria identità culturale di camminando lungo i fori imperiali si possono rivivere le gesta un insieme colorato di 45 personaggi, è cui ancora oggi possiamo beneficiare: resti archeologici, an- degli imperatori o visitando il Colosseo immaginare le soffe- diventato una tappa abituale tra le chie- tiche borgate quasi perfettamente conservate, chiese ed ab-

se del centro città. bazie, ville patrizie e castelli. Tante città come Firenze, Roma, Paestum. È così che grazie a Giovanna Antida e Napoli, Palermo, Venezia, Bologna, Torino conservano centri alla fondazione dell’Istituto a Besançon, storici che offrono al turista la possibilità di viaggiare nel tem- e grazie ai responsabili della Conserva- po. Città dove gli artisti su commissione di papi, principi, ric- zione del Patrimonio, desiderosi di con- chi mecenati,ordini religiosi e confraternite hanno lasciato un servarne visibili le tracce religiose, noi enorme patrimonio di incomparabile bellezza. partecipiamo alla valorizzazione e alla Non solo queste grandi città ma ogni regione è estremamente conoscenza del patrimonio culturale, ricca di centri e piccoli borghi con grandi ed ineguagliabili te- storico e spirituale della città. stimonianze del passato e del genio di artisti ammirati in tutto La cappella il mondo: Canova, Bernini, Raffaello, Giotto, Leonardo da Vinci, della casa provinciale. Guercino, Michelangelo, e tanti altri ancora. Numerosi sono i siti archeologici che offrono ai turisti la possi- bilità di ammirare i reperti (utensili, suppellettili,armi) e cono- scere le prime forme organizzate di vita sociale, unitamente ad una spiritualità e visione religiosa del mondo che si sviluppa e si modifica nel corso dei secoli (es. culto dei defunti). Per la sua conformazione e posizione geografica l’Italia ha da Il Presepe di Saury. sempre attratto sulle proprie coste popolazioni provenienti

14 15 CAMMINI DELLA MISSIONE

Giovanna Antida scrive a Mons. Lecoz, Italia arcivescovo di Besançon da Roma, il 4 o 5 novembre 1810 Roma: Piazza del Popolo. Hendrik Frans van Lint – 1750. Siamo giunte a Roma il 30 ottobre alla sera; un degno Prelato di Napoli, inviato a Roma per accoglierci, aveva posto un uomo alla porta della detta città per attenderci e condurci in una lo- canda superba; il mattino del 31 mons. Prelato ed il sig. Gérard vennero a farci visita con cordialità e ci dissero che avevamo impiegato pochi giorni a fare il nostro viaggio: non ci attende- vano tanto presto; ci hanno proposto di soggiornare a Roma renze dei cristiani perseguitati, arrivan- suo centro storico si può a regione definire un “museo all’aperto”. Attraversando le dieci giorni sia per riposarci, sia per ammirare i bei monumenti do poi alla magnificenza di piazza San sue strade e gli stretti vicoli ammiriamo piazza del Plebiscito, il Maschio Angioino, di questa città. Pietro che ci accoglie con il suo grande Santa Chiara, la Chiesa di Gesù Nuovo, le tante botteghe presepiali di San Gregorio porticato per accompagnarci nella Ba- Armeno, il Duomo che conserva al suo interno la Basilica di Santa Restituta, solo per silica di San Pietro dove fra le grandiose citare alcuni degli innumerevoli siti da visitare. Infine arriviamo in Vico San Gaudioso Piazza San Pietro – Roma. opere d’arte possiamo anche ammirare al monastero di Regina Coeli dove è vissuta Santa Giovanna Antida e dove nell’atti- statua di Santa Giovanna Antida Thouret gua chiesa sono conservate le sue spoglie mortali. Siamo a casa! (transetto settentrionale, parete est, in alto) che nel 1949, ormai ultraottanten- Gesù e Maria Maddalena ne, lo scultore Enrico Quattrini terminò (Fra Angelico 1438-1440). da Roma, il 5 novembre 1810 insieme al figlio Carlo. Non vanno dimenticate le antiche vie Monsignore, consolari: Aurelia, Salaria, Appia, Emilia, abbiamo ricevuto oggi 5 del corrente mese una let- ecc.; alcune di queste ancora oggi sono tera del signor Governatore di Roma che ci invita a utilizzate per la normale viabilità e seguo- pranzo l’8 del corrente mese. Oggi pure ci hanno fat- no lo stesso percorso iniziale. to visitare tutti gli appartamenti del nostro Santo Pa- Proprio le strade consolari guidano il dre il Papa ed anche il suo giardino; vogliate gradire turista alla scoperta delle grandi testi- alcuni piccoli rami di questo giardino. monianze artistico-architettoniche che si possono ammirare visitando le regioni del Centro Italia: Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Umbria. Quest’ultima regione offre in par- Giovanna Antida scrive a sr Elisabeth Bouvard, ticolare al visitatore la possibilità a Besançon di ripercorrere la via di San Fran- da Napoli, il 30 novembre 1810 cesco: un cammino contempla- tivo, di preghiera, a contatto con Non ho dimenticato voi, né le nostre Sorelle davanti alle la natura ammirando luoghi che reliquie di san Pietro, reliquie attorniate da 110 lampade, hanno conservato quasi intatto che ardono giorno e notte. Penso tutti i giorni nelle mie la loro architettura medievale: preghiere a voi ed a tutte le nostre Sorelle. Infine, giun- Assisi, Spello, Gubbio. Le chiese e gemmo a Napoli il 18 novembre; le autorità ci vennero le basiliche di queste località con- incontro e ci condussero alla nostra chiesa, ove mons. servano le grandi opere di Giotto, Vescovo celebrò la S.Messa, accompagnata da un pro- del Pinturicchio e del Perugino. gramma musicale; infine, baciammo il suo anello. Ci Non si può dimenticare di visitare condusse in seguito nella nostra casa che è bella e mol- Napoli la città che ha accolto San- to vasta, dotata di terrazze al di sopra per passeggiare, ta Giovanna Antida: città dalle da dove si gode la vista di tutta la città e del mare, mille sorprese, una delle capitali del monte che fuma e getta fuoco e fiamme d’estate. Giardini del Vaticano (Daumont – 1690) mondiali dell’arte in cui si conser- Da domani, giorno di… ci prenderemo cura di un ospedale, va una storia lunga tre millenni. Il a fianco della nostra abitazione, che raccoglie 100 malati.

16 17 CAMMINI DELLA MISSIONE Il Centro Storico di Napoli Italia patrimonio mondiale dell’umanità pressi delle Catacombe di San Gennaro. L’edificio più celebre dell’epoca Svevo-Normanna, invece, è sicuramente il maestoso Castello dell’Ovo, costruito sul- la precedente villa romana di Lucio Licinio Lucullo. Situato Sr M. Franca Meterangelo Il terremoto del 1980 ha danneggiato parte del centro storico e sull’isolotto di Megaride; Castello dell’Ovo è oggi sede di im- [email protected] portato alla luce problemi strutturali e sociali antichi ai quali si portanti esposizioni ed eventi culturali ed offre, fra le altre è deciso di porre rimedio anche urbanistico con l’emanazione cose, una splendida vista sul golfo di Napoli, dominato dal della legge n. 219 1981, recante disposizioni per la pianifica- vulcano Vesuvio. Un anonimo scrittore francese, parlando di Napoli, così si espri- zione e il controllo dell’attività edilizia, azioni sanzionatorie, di Queste ed altre ancora, su cui non mi soffermo, sono le bel- meva: “Napoli è una città bella a vedersi, difficile a governa- recupero e riabilitazione dell’abusivismo. lezze artistico-culturale di cui Napoli è ricca e che vale la pena re, impossibile a viverci.” È una citazione che va smorzata nei Nonostante, però, una certa ed ovvia lentezza con cui si pro- visitare, unitamente ad altri siti della Campania dichiarati Pa- suoi toni, a mio avviso, un po’ paradossali, perché, per chi vive cede alla ristrutturazione e restaurazione del patrimonio ar- trimonio Mondiale dell’UNESCO: la città di Napoli “un au- da diversi anni in questa città, Napoli è senz’altro una città dal- tistico, la presenza costante di gruppi turistici provenienti tentico museo a cielo aperto”, l’area archeologica di Pom- le mille contraddizioni, ma anche una città dall’Italia e dall’estero, la riacquisita con- pei, Ercolano e Torre Annunziata, la costiera malfitana, la ricca di storia, di cultura, di arte, di fascino … ai miei occhi Napoli sapevolezza dei cittadini nei confronti Reggia di Caserta… e di cordialità, aperta all’accoglienza. “ del vario e ricco patrimonio artistico di In questa terra, come sappiamo, il 18 novembre1810 vi giunse Il Centro storico di Napoli figura al decimo è la città più bella cui è ricca la loro città (obelischi, mona- Giovanna Antida; qui visse l’ultima e forse la più determinan- posto nell’elenco nominativo dei beni del dell’universo, senza steri, chiostri, chiese, musei, le note vie dei te tappa della sua vita, affrontando con coraggio, audacia e nostro Paese che fanno parte del patrimo- nessun paragone. presepi, catacombe, scavi archeologici fiducia in Dio, la sfida dell’inculturazione e le fatiche dell’adat- nio dell’UNESCO. Esso corrisponde alla (Stendhal) all’aperto e sotterranei con resti romani e tamento per la gloria di Dio e il riscatto dei poveri dei quali zona dei Decumani e ne testimonia l’evo- greci, compreso il teatro romano, statue, così si esprime: “… Un’ altra moltitudine di poveri di ogni età e luzione storico-artistica dal primo insediamento greco dell’VIII bassorilievi…). Chi viene a Napoli oggi non può non constata- condizione, enormemente miserabili, chiede ogni giorno qualco- secolo a. C. fino alla città barocca spagnola e a quello dell’élite re un dinamismo di vita che fa ben sperare in un futuro miglio- e i castelli costituiscono uno scrigno di tesori artistici e storici sa per mangiare, per vestirsi, per dormire. Ebbene, Eccellenza, la culturale ottocentesca che ha potenziato la fioritura di immen- re e più sereno, anche se ancora sussistono problemi atavici di eccezionale portata, tanto da meritare l’iscrizione, nel 1995, compassione per loro ci ha costrette a privarci anche del neces- se ville nobiliari e borghesi che caratterizzano tutta l’area di da risolvere “insieme” come cittadini responsabili cui deve alla World Heritage List dell’UNESCO. sario per venire incontro a tutti i loro bisogni. Ed ora, Eccellenza, Posillipo e del Vomero. essere a cuore la serenità di vita e “il bene” di chi vive, opera o Infatti, il centro storico di Napoli, il più vasto di Europa, racco- non ci rimane che piangere con questi poveri…” (LD: J.A. al Ministro Si tratta di un’area molto estesa che comprende molti quar- viene a Napoli. Certamente, visitare il centro storico di Napoli glie testimonianze di diversi stili e periodi, dalla fondazione, dell’Interno del Regno di Napoli 14.02.1816 pag.245). tieri caratterizzati da stradine strettissime, larghe anche, a significa attraversare venti secoli di storia. La planimetria del- nell’VIII sec. a.C. della colonia greca Partenope, alla successiva Certo J.A. è per noi sue figlie un significativo punto di riferi- volte buie, altre volte assolate, molto abitate anche oggi, non le strade, le piazze, le chiese, i monumenti, gli edifici pubblici dominazione romana, dal periodo Svevo-Normanno al regno mento per poter accogliere e condividere l’interculturalità che solo da cittadini napoletani, ma anche da emigrati approda- angioino, dall’Impero aragonese ai Re di Francia fino ad arrivare caratterizza, oggi, Napoli con l’arrivo di gruppi di altri Paesi ti a Napoli da altri Paesi del mondo, anziani confinati all’ul- a Garibaldi e al Regno d’Italia. Poco sopravvive, oggi, della città che chiedono di essere aiutati ed amati e, nello stesso tem- timo piano dei palazzi che si servono del “paniere” come greca delle origini; tuttavia cimiteri, catacombe e reperti vari po, scuola di condivisione dell’immenso patrimonio culturale strumento di comunicazione e di contatto con chi vive nel sono visitabili nei Musei e nelle zone archeologiche della città, come esperienza di reciprocità e di occasione favorevole per mondo sottostante; stradine che racchiudono bellezze arti- fra cui l’area di San Lorenzo Maggiore, nelle cui vicinanze è approfondire almeno qualche aspetto della vita che ci unisce. stiche, culturali, religiose, non sempre conosciute dagli stessi ubicata la Cappella San Severo con il suo ar- napoletani, ma apprezzate e visitate dai tanti turisti che, in tistico “Cristo velato” di Sammartino. questi ultimi anni, sono ritornati a Napoli per scoprire il ricco La caduta dell’Impero Romano vide la suc- patrimonio artistico di una “una città piena di fascino, pur cessiva costruzione di imponenti chiese, nel suo pittoresco disordine” (Nunzia De Gori: “J.A. Thouret a Napoli fra cui, la Basilica di San Gennaro extra- Una donna nuova, in tempi nuovi” pag.7). moenia, innalzata verso il V secolo nei

Panorama col Vesuvio. Cristo velato di Sammartino.

18 19 CAMMINI DELLA MISSIONE La trasmissione della tradizione, Africa un’educazione nella sua pienezza

Sr Gisèle Magloire, sdc osservare nella società. La famiglia è costituita dal padre, dalla suo culmine nella iniziazione, dove il - Educare all’umiltà, al rispetto. Non biso- la trasmissione della tradizione in Afri- [email protected] madre, dai nonni, dagli zii e zie, dai cugini e cugine, dalle nipoti tempo è dedicato straordinariamente gna credersi sempre il più intelligente, ca. Se li si può utilizzare per moderniz- e dai nipoti, ecc. tutti considerati affini. Ancora oggi la grande ad ascoltare il mito della creazione, la perché potrebbe esserci un altro più in- zare le nostre culture, bisogna dire che famiglia ha dei poteri sul soggetto. In questo sistema la donna storia della tribù e i suoi valori identi- telligente e più saggio di noi. È ciò che esistono una molteplicità di informa- Parlare della trasmissione della tradizione in Africa significa gioca un ruolo molto importante nella trasmissione dei valori tari fondamentali. rivela la storia del re e del povero umile zioni che impediscono di guardare ad parlare dell’educazione nella sua pienezza, nel senso che rive- tradizionali. È lei che passa più tempo con i bambini e li educa - Spiegare certi fatti della natura. Per saggio del villaggio. Confrontandosi una sola cultura. Nella tradizione l’e- lano queste parole: elevare, insegnare e formare. In effetti, per alla vita pratica. In generale ha molte storie da raccontare sui vari esempio, perché l’uomo e il coccodrillo con il povero, il re è caduto nella sua ducazione dipendeva totalmente dalla il congolese A.S. MUNGALA, «L’educazione tradizionale in Afri- ambiti della vita per aiutarli a meglio comprendere il messaggio non possono coabitare. È una maniera stessa trappola (tradizione bamiléké). Il collettività, oggi, in molti programmi ca è essenzialmente collettiva, funzionale, pragmatica, orale, che vuole far passare. La sera attorno al fuoco familiale o sem- di indurre i ragazzi alla prudenza, alla racconto ricorda alla coscienza, quale scolastici, i bambini, i giovani e le ra- continua, mistica, omogenea, polivalente, plicemente al chiar di luna, è l’occasione capacità di mantenere una promessa condotta è da tenere nelle diverse cir- gazze possono scegliere altri program- integrazionista» (1982). L’educazione per ricchi insegnamenti dati dagli anziani fatta. Altrimenti si potrebbero avere costanze della vita. L’individuo lo porta mi educativi, attraverso i media. L’e- La tradizione, da parte sua, rinvia all’insie- “ attraverso i racconti, i proverbi e gli indovi- delle noie e vivere in inimicizia come in sé come una biblioteca, come un pa- ducazione attuale sfugge al controllo me di conoscenze e di attitudini trasmesse tradizionale in Africa è nelli. Qui si può anche rilevare la capacità chi non ha mantenuto la sua promessa trimonio ben curato. degli adulti. Non si ha più il tempo di da una generazione all’altra. In effetti, la essenzialmente collettiva, di vivacità sul piano dell’intelligenza e del- alla maniera del coccodrillo. restare intorno al fuoco o al chiaro di particolarità di questa educazione sta nel funzionale, pragmatica, la memorizzazione. Perché a turno i bam- - Educare alla solidarietà, all’unità per Le sfide della trasmissione luna. Non ci sono più le condizioni fa- fatto che è fondata su una cultura basa- orale, continua, mistica, bini devono cercare di raccontare ciò che essere più forte, per difendersi di fron- della tradizione vorevoli per fare questo. ta sull’oralità che si trasmette dalla bocca omogenea, polivalente, ascoltano spesso, poiché gli stessi racconti te al pericolo come hanno fatto le ca- La scuola moderna: il fine di questa all’orecchio, di generazione in generazio- vengono ascoltati più volte. Lo stare così vallette di fronte al pappagallo che le scuola è di formare l’uomo integro per la Le religioni: le religioni moderne (cri- ne. È per questo che esistono delle sfuma- integrazionista. insieme permette la conoscenza di tutti. mangia durante il racconto. Da qui si società, non si tratta più di una società stianesimo, islam) hanno saputo imporsi ture nell’esercizio della trasmissione, ma può capire il perché ci sono dei rag- omogenea come per il passato, i villaggi in Africa. Ma presso i Bamiléké del Ca- l’essenza è la stessa. Questo genere di tradizione non è solo La collettività: ogni villaggio è responsabile dell’educazione gruppamenti di cavallette nel cielo. si modernizzano. La loro organizzazione, meroun (come presso molti altri popoli basata sul passato, ha anche il compito di educare ai valori del del bambino (i loro pari, gli anziani, la famiglia, gli altri abitanti D’altro canto attraverso il racconto si i metodi, i mezzi, i programmi, i valori, la dell’Africa) la religione tradizionale resta presente e di mantenere, a titolo perenne, la tradizione. Attra- del villaggio). Gli anziani parlano sovente in parabola per in- dimostra che l’aggressività che usia- lingua non sono più adatti al mondo tra- molto presente con luoghi sacri, (foreste verso un tale sistema si trasmettono la storia, le leggi, la religio- durre alla riflessione, incoraggiare o attirare l’attenzione sui mo verso gli altri potrebbe ritorcersi dizionale. Le scuoltutti lo stesso antena- sacre e case di antenati), i riti e gli incan- ne, la filosofia di vita e il senso di appartenenza. Le discipline comportamenti. Quando ci sono avvenimenti che permettono contro di noi e farci portare le conse- to. Non si tratta più di memorizzare, ma tesimi si trasmettono di generazione in sono costituite da miti, leggende, canti, proverbi, indovinelli, il raccogliersi degli abitanti del villaggio (nascita, lutti, matri- guenze per il il resto della nostra vita, di ragionare e di porre domande. generazione con molta fedeltà. racconti. Tutto ciò rappresenta la sintesi della saggezza cultu- monio, feste), tra i diversi interventi ci sono sempre buoni nar- come è successo al pappagallo che si è La scuola moderna forma l’uomo in rap- rale. Chi educa e chi? ratori impegnati ad animare gli altri. È così che ogni circostanza ritrovato col becco piegato. porto ai bisogni del mondo, non più di una In pratica, oggi non c’è incompatibilità diventa un momento di apprendimento. L’oralità, l’imitazione - Insegnare ai giovani ad essere genero- tribù, di un villaggio. C’è bisogno di tante tra la trasmissione della tradizione in Gli attori dell’educazione e i riti costituiscono i mezzi essenziali di trasmissione della tra- si e a condividere con gli altri tenendo più cose che i racconti, i proverbi, i miti, i Africa e l’educazione moderna, i mezzi Tutti in passato sono stati attori della trasmissione della tradi- dizione. Tutto fa l’insieme. Infine, ogni adulto è più o meno un presente la vigilanza nei confronti di canti e gli indovinelli per formare un bam- di comunicazione sociale e le religioni. zione, perché l’educazione era affare di tutti e consisteva nella insegnante nell’educazione tradizionale. I racconti, per esem- chi facciamo entrare nella nostra casa, bino in una scuola moderna. Le ragazze In diverse parti del Cameroun le attivi- trasmissione di usi e costumi della tribù. Ogni ragazza o ragaz- pio, hanno come scopo di: come si evince dalla storia del boscaiolo e i ragazzi possono avere la stessa educa- tà di trasmissione della tradizione sono zo divenuto adulto secondo la tradizione doveva partecipare - Formare un uomo o una donna nel fanciullo in crescita, capace generoso verso la mendicante. Il male, zione e la vivono insieme e non separata- ancora molto attive e tengono conto alla vita del villaggio. Bisognava obbedire soprattutto a ciò che di conservare i valori della tribù e di trasmetterli a sua volta al come il bene, ricade sempre su colui o mente. Il senso di appartenenza diventa dei cambiamenti. Molte famiglie, pur dicevano gli anziani considerati saggi. momento giusto. colei che lo compie. Si tratta di far capire complesso. Alcuni non conoscono né la essendo lontane dalla loro terra, sanno - Orientare il proprio comportamento e i rapporti familiari, che la bontà è opera divina che rende fe- loro lingua materna, né il loro villaggio. ancora trasmettere il patrimonio della La famiglia: presso i Bamiléké del Camerun per esempio ben- sociali e comunitari. Dargli una distinta identità in rapporto lici, mentre l’avarizia e la malvagità con- tradizione ai loro figli malgrado le tante chè l’educazione del bambino sia collettiva, la famiglia resta la alle altre tribù, il coraggio e la fierezza di appartenere alla ducono l’uomo alla sua rovina. Inoltre, I social media: i media, i telefoni an- difficoltà. Il termine di questo genere di prima entità che trasmette la storia del clan e i valori morali da propria. Bisogna dire che questa educazione orale trova il bisogna imparare a chiedere perdono. droid, l’internet sono grandi sfide per trasmissione è ancora la parola.

20 21 CAMMINI DELLA MISSIONE Un sito Egitto testimone della storia di un popolo

Ashraf Zakhari, guida turistica [email protected]

Ci sono vestigia in Egitto la cui storia risale a migliaia di anni fa. Queste vestigia non sono semplicemente delle costruzioni antiche, ma un’eredità umana che ci racconta la civilizzazione e il cammino di un popolo che è vissuto in questa terra d’Egitto, dai tempi antichi. Come tali sono anche testimoni che ci aiuta- Le icone nella Chiesa no a definire la nostra identità! sospesa. L’Egitto possiede la più antica civilizzazione del mondo e la sua al VII secolo: fu ricostruito sui resti del pre- storia trabocca di avvenimenti che hanno grande importanza cedente tempio risalente al V secolo a.C. per l’Umanità intera. A cinque minuti a piedi da questo tem- Attraverso queste poche righe vorrei farvi visitare una regio- pio si trova la moschea “Amrou Ben Aas”. ne a sud del Cairo chiamata «Masr El Qadima», che significa: Qui ancora, la costruzione attuale non è «l’Antico Egitto». La storia di questo sito risale al periodo prima ferenti religioni abbiano vissuto in pace, una volta, e ci insegna quella delle origini. Ma, data la sua im- di Cristo. Là coesistono le vestigia delle tre religioni monotei- molto sulla natura tollerante e pacifica di questo popolo. Ci la- portanza per loro, diversi governatori stiche: ebraica, cristiana e musulmana, da cui il nome: «Mouja- scia un messaggio importante, che la Patria è per tutti! Infine, musulmani hanno lavorato per ampliar- maa Eladyan» che significa: «Insieme delle religioni» la cui fama ci rivela con quale spirito dobbiamo affrontare i problemi del la e svilupparla. Come nella chiesa e nel La sinagoga di «Ben Ezra». è così importante per i fedeli di ciascuna di queste religioni. confessionalismo che potrebbero sorgere e come superarli! tempio, troviamo anche qui una mesco- Tra le vestigia de «l’Antico Egitto» si trova Visitando questo luogo, noi ci troviamo lanza di stili. Vediamo molte colonne ro- uno dei più antichi templi ebraici del mon- L’arte e la civiltà davanti ad un intreccio unico di arte che mane simili a quelle della Chiesa sospesa do, quello di «Ben Ezra». È stato costruito “ l’uomo ha creato e che i credenti delle tre con decorazioni floreali in stile bizantino. dai giudei di Egitto nel V secolo a.C. nel appartengono all’uomo religioni si sono scambiati per abbellire i Ammiriamo anche vetrate che assomi- luogo in cui si suppone che la figlia del indipendentemente dalla loro luoghi di culto. «La Chiesa sospesa» gliano a quelle viste nella Chiesa sospesa. Faraone abbia trovato Mosè, dopo che sua sua fede. per esempio, con le sue icone copte, è co- Questa mescolanza e questo scambio madre lo aveva deposto nel cesto e nasco- struita secondo lo stile romano delle ba- artistico così come noi lo troviamo in sto nel canneto! Molti giudei vivevano in questo luogo santo! siliche mentre le sue colonne secondo lo stile greco; le pietre questo luogo dell’ «Antico Egitto» non Il sito comprende inoltre parecchie chiese costruite dai Cop- sono state prese da antichi siti bizantini. Per quanto riguarda ha uguali! E se c’è un significato è proprio ti, perchè è qui che la Santa Famiglia avrebbe trovato rifugio le decorazioni dei muri e delle iconostasi che separano l’altare questo: che l’arte e la civiltà appartengo- durante la fuga in Egitto. «La Chiesa della Vergine» risale al VII dal resto della chiesa, esse sono di stile islamico. A pochi metri no all’uomo indipendentemente dalla sua secolo: la si chiama anche «la Chiesa sospesa» perchè costruita dalla Chiesa sospesa, si trovano i resti del tempio giudaico di fede. Ci invita anche a valutare questa su due torri di una fortezza romana, chiamata «la fortezza di “Ben Ezra” in cui l’aspetto esteriore ricorda una moschea, men- civiltà, a rispettarla poiché tutti noi, Egi- Babilonia» eretta dall’Imperatore romano Traiano nel II secolo tre quello interiore, con le sue due fila di colonne, ricorda piut- ziani, apparteniamo ad essa, anche se le d.C. Per vari secoli è stata la sede dei Papi della Chiesa di Ales- tosto lo stile delle basiliche. Ci sono anche decorazioni in stile nostre religioni sono diverse. La chiesa dedicata alla Vergine Maria, chiamata sandria. Nell’anno 641 l’Islam è entrato in Egitto. A loro volta islamico, lampade e lampadari probabilmente offerti al tempio La nostra visita turistica ci ha portati “la Sospesa”. dunque, i musulmani costruiscono lì la loro prima moschea da amici musulmani. Niente dentro mostra che si tratta di un oggi in un sito del Cairo. Ma ovunque chiamata: «Amrou Ben Aas». tempio ebraico tranne che per le due tavole dei comandamen- andiamo, in Egitto, troviamo vestigia, Il fatto che queste tre vestigia, appartenenti a tre religioni, si ti scritte in ebraico e alcuni simboli ebraici come la stella di testimoni di un’antica civiltà, nata sulle trovino sullo stesso luogo, ci mostra come gli egiziani delle dif- Davide e il candelabro. La costruzione dell’attuale tempio risale rive del Nilo, migliaia di anni fa.

22 23 CAMMINI DELLA MISSIONE Palmira! Siria La dignità, la civiltà e la storia

Kamil Maher Amari (16 anni) Studente delle Suore della Carità presso la scuola Al Riaya, Damasco

Fin dalla mia infanzia, ho letto e imparato Voi vorreste cancellare la storia del mio paese, la Siria, che è riu- scita, attraverso le epoche, a integrare le “ la mia storia dalla culture dei popoli che si sono stabiliti sul memoria dei miei figli, suo territorio. Di questo sono molto fiero. uccidendo Khaled el Quanto vorrei avere l’occasione di parlare di ogni luogo del mio caro paese! Quante Assasd, l’archeologo che ha segnato, grazie ai suoi Daech ha fatto esplodere l’Arco di Trionfo di pagine potrei scrivere! Ma oggi ho scelto Palmira, costruito 2000 anni fa. di parlare del gioiello di una città del de- servizi incomparabili, serto siriano: Palmira! la storia di Palmira? Le tracce di questa antica città risalgono Voi vorreste distruggere al IV sec. a.C., sotto i regni degli imperatori greci e romani che hanno costruito a Pal- l’immagine della donna concerti con l’orchestra russa, il coro della mira colonne, templi, teatri, cittadelle. siriana libera e colta? gioia… cerca di ridonare vita a questa città. A Palmira, i visitatori possono assaporare il Oggi Palmira è libera. Essa dice a coloro valore del mio popolo, la sua ricchezza intellettuale, la sua pro- che l’hanno distrutta: “Voi vorreste cancellare la mia storia dalla sperità economica e la sua organizzazione politica che hanno memoria dei miei figli, uccidendo Khaled el Assasd2, l’archeolo- generato la sua leggenda nella storia e che hanno lasciato del- go che ha segnato, grazie ai suoi servizi incomparabili, la storia Menzionata per la prima volta, nel secondo millennio a.C, negli archivi di le impronte incancellabili: l’Arco della Vittoria, il Tempio di Baal, di Palmira? Voi vorreste distruggere l’immagine della donna si- Mari, Palmira, situata nel deserto siriano, a nord di Damasco, era un’oasi il grande Teatro, la Cittadella araba. Tutti questi edifici sorgono riana libera e colta?” carovaniera che entrò sotto il controllo romano nella prima metà del I se- Il tempio di Bel consacrato nel 32 d.C. come memoriali viventi della sua storia gloriosa. A tutti i terroristi, a nome dei bambini siriani dico no alla guer- colo e fu riunita alla provincia romana di Siria. Divenne a poco a poco una Il nome di Zenobia1 che, grazie al suo spirito brillante, alla sua am- ra, no alla distruzione! prospera città sulla via commerciale che collegava la Persia, l’India e la bizione e al suo coraggio fu il simbolo della donna siriana, e il nome Voi non ce la farete, e questo grazie alle nostre generazioni fu- Cina all’impero romano. del suo sposo Ouzayna sono legati a Palmira. La città, infatti, duran- ture che sapranno distinguere la verità. Palmira ospita i resti monumentali di una grande città che fu uno dei più te il loro regno conobbe uno sviluppo e una prosperità grandiosi. La nostra sola speranza è che la Pace resusciterà il paese dalle importanti centri culturali del mondo antico. All’incrocio tra molte civiltà, Sfortunatamente, dal 2011, una guerra assurda sta devastando sue ceneri… che le migliaia di siriani dispersi per il mondo ri- l’arte e l’architettura di Palmira, nel I e nel II secolo, seppero unire le tecniche tutta la Siria, senza risparmiare Palmira. Questa guerra ha distrut- trovino le loro terre, le loro famiglie… e che i turisti ritornino greco-romane alle tradizioni locali e agli influssi della Persia. to le vestigia di tutte le civiltà, ma, alla fine, l’armata siriana ha per scoprire la storia del nostro paese. Perché il terrorismo non avuto la meglio su questa violenza ed è riuscita a liberare la città. ha potuto far sparire la storia scritta della fierezza e dalla di- La grande colonnata monumentale, aperta al centro e fiancheggiata da ban- Diverse iniziative sono state intraprese per cercare di restaurare gnità dei siriani e non potrà mai ri-occupare il nostro territorio chine coperte, le strade secondarie perpendicolari di concezione identica e questo patrimonio secolare e la celebrazione nel suo teatro di irrigato dal sangue dei nostri martiri. i principali monumenti pubblici illustrano in maniera eccezionale l’architet- tura e la configurazione delle città nel momento dell’apogeo dell’espansione di Roma e del suo coinvolgimento in Oriente 1 Zenobia, regina di Palmira nel III sec. voleva diventare imperatrice di Roma. Nel 270, le sue truppe conquistarono l’Egitto, la Siria, la Fenicia (approssimativamente il Liba- no attuale) e giunsero addirittura fino ad Anyra (corrispondente ad Ankara in Turchia). Nel maggio 2015, Palmira è teatro di una battaglia tra il regime siriano e i Ella voleva fronteggiare l’imperatore Aureliano, ma le truppe romane finirono per jihadisti dello stato islamico che non finirà prima del marzo 2016. Le distru- scacciare le truppe di Palmira e per aprirsi un varco verso la città che cadde senza aver 2 Nell’arco di alcuni mesi, almeno 250 persone sono state uccise a Palmira, tra le quali, zioni non hanno risparmiato i monumenti celebri tra i quali il simbolo è il combattuto, poiché non aveva bastioni. Dopo la presa della città, Zenobia venne fatta il 18 Agosto 2015, Khaled Al-Assad, ex-direttore delle Antichità di Palmira, esperto prigioniera, mentre tentava di fuggire. Fu condotta a Roma, poi condannata all’esilio a di fama mondiale del mondo antico, decapitato dall’ISIS che, in segno di vittoria, ha tempio di Baal o Bēl che è stato descritto come “il più importante edificio Tubur (oggi Tivoli). La data e la circostanza della sua morte sono sconosciute. appeso la sua testa su una colonna nel centro di Palmira. religioso del primo secolo della nostra era in Medio Oriente”.

24 25 CAMMINI DELLA MISSIONE L’unità Indonesia nella diversità

Sr. Magddalena Ferrero [email protected]

L’arcipelago Indonesiano, conosciuto Il motto, del Paese è “Bhinneka tunggal ufficialmente come Repubblica di Indo- eka” che significa: “UNITÀ NELLA DIVER- nesia, è uno Stato del sud-est asiatico. SITÀ” e si realizza con il “Musyawara” (dia- Enorme arcipelago con circa 17.508 iso- logo o metodo per discutere). le, anche se, attualmente, se ne contano Sei sono le religioni riconosciute uffi- circa 15.000 e non tutte sono abitate. cialmente, (perché esistono anche mol- Le isole più importanti sono Giava, Kali- te altre credenze): Islam, Cattolicesimo, mantang, Sumatra, Sulawesi. Protestantesimo, Induismo, Buddismo e La popolazione è di 255.461.700 abitan- ultimamente anche il Confucianesimo. In ti. L’Indonesia è il quarto Paese più po- genere la convivenza è pacifica ma non poloso del mondo dopo la Cina, l’India mancano occasioni di conflitto, è di que- paese nella quale si ritrovano molti de- e gli Stati Uniti e prima del Brasile, ed sti giorni la notizia di una chiesa cattolica gli elementi caratteristici dell’Indone- è il più popoloso paese a maggioranza danneggiata da fedeli di un’altra religione. sia; così, visitando il parco, è possibile musulmana. Nel “Taman Mini” una ricostruzione del- riconoscere le diverse aree geografiche, L’Indonesia divide l’oceano l’Indonesia in miniatura, oltre a poter cogliere la grande diversi- SUORE DELLA CARITÀ IN INDONESIA Bhinneka indiano da quello pacifico. voluta dalla moglie del tà culturale presente in Indonesia che Ha 350 lingue e moltissimi “ tunggal eka. Presidente Suharto nel si manifesta chiaramente nella diver- Il 4 Gennaio 1980, affidandosi totalmente al Signore, sono arrivate dialetti, numerose etnie e al- 1975, si trova un padi- sa architettura degli edifici di ciascun in Indonesia, sull’isola di Borneo (Kalimantan) le prime cinque suore della trettante culture, ma la lingua ufficiale è glione con i luoghi di culto delle diverse gruppo etnico, oltre alla varietà di ab- carità, inviate dalla Provincia francese della Roche/Foron: l’Indonesiano. religioni: una moschea, un tempio indù, bigliamento, di cibi e tradizioni che nel Sr. Jean Bernard Métrailler, responsabile della comunità Dopo secoli di colonialismo olandese ot- un tempio buddista, una chiesa cattolica parco sono rappresentati con grande e quattro suore che avevano vissuto in Laos prima di essere espulse: tenne l’indipendenza il 17 agosto 1945, e un tempio protestante. Il parco è stato cura e fedeltà. Sr. M. Gabriel Lonfat, Sr. Leonarda Perini, oggi è una repubblica democratica pre- voluto per promuovere la TOLLERANZA Nel Parco del “Taman Mini”, che costitui- Sr. Jean Paul Raimondi, Sr. M. Magddalena Ferrero sidenziale. La capitale nazionale è la città E LA BUONA ARMONIA fra i popoli. sce una delle maggiori attrazioni dell’In- La comunità ha iniziato la missione di prima evangelizzazione, affidata dal di Giacarta, situata sull’isola di Giava. Il “Taman Mini” sorge in una zona del donesia, si trovano riproduzioni di tutte Vescovo, a Temanang, un piccolo villaggio lontano, nella diocesi di Sintang. le ricchezze culturali e naturali dal pae- Successivamente, una seconda comunità è stata costituita a Lengkenat in se, dalle foreste con la grande varietà di una casa vicina alla strada nazionale. animali, ai rari uccelli, e legni preziosi, al caucciù e ai frutti più vari, fino alle risorse Oggi, le comunità sono sei: minerarie (petrolio, gas ecc.). Oggi, con il supporto di altri paesi il go- 03/01/1980: Temanang verno sta cercando di potenziare l’econo- 05/09/1996: Sintang con l’apertura del noviziato mia del paese promuovendo la pesca, la 30/08/1998: Jogjakarta per gli studi delle giovane suore coltivazione di caucciù e di palme da cui si 01/12/2001: Lengkenat: Fondazione Speranza per l’accoglienza dei giova- ricava l’olio, oltre a gestire meglio lo sfrut- ni in difficoltà che hanno la possibilità di studiare e di praticare l’agricoltura. tamento delle risorse naturali costituite 28/08/2004: Pontianak: all’inizio per la pastorale del mondo operaio delle da metalli preziosi (oro, argento, bauxite grandi fabbriche; oggi, soprattutto, per la pastorale giovanile usata per produrre l’alluminio, zinco, ecc.) 25/04/2009: sull’isola di Nias in seguito al passaggio dello tsunami e del ma anche da diamanti e gas naturali. terremoto, per la pastorale e l’accoglienza dei giovani dei diversi villaggi.

26 27 CAMMINI DELLA MISSIONE ABBIAMO SCELTO Paraguay film Alla scoperta delle proprie radici VOLTI, VILLAGGI

Trinidad di Parana: resti di una missione fondata da missionari gesuiti in Paraguay nel 1706. FILM FRANCESE GENERE: Documentario Liliana Vera REGISTA: Agnès Varda con Jean René DATA: 6 Ottobre 2017 negli Stati Uniti

Al cuore dell’America latina, il Paraguay costituiscono l’espressione artistica più 15 Marzo 2018 in Italia è rinomato per la popolazione gioiosa antica del popolo Guaranì. Con il vimini per le tradizioni autentiche, incantevo- unito al tessuto indigeno è stata realiz- li e tutte da scoprire. In effetti, l’identi- zata una vasta gamma di ceste e borse Agnès Varda e Jean René hanno in comune la loro passione per tà di una nazione suppone che le per- destinate a vari usi. le immagini e per il modo di fotografare i luoghi e le persone, sone che la compongono riconoscano In questo contesto è stato realizzato il soprattutto i volti. Agnès, nata nel 1928, ha scelto il cinema ed è i valori della tradizione, e li mettano primo percorso del nuovo circuito turisti- regista e fotografa. È diventata una leggenda con i suoi capelli a in pratica perché siano dei co “ALLA SCOPERTA DELLA due colori e il suo volto serio che l’hanno sempre contraddistinta. Alla scoperta punti d’appoggio e di rife- VERA STRADA” che unisce JR, nato nel 1983, con il suo cappello e i suoi occhiali da sole, è un rimento utili a mantenere “ della vera i distretti delle Missioni e artista contemporaneo che ha scelto di creare delle gallerie foto- l’ordine della società. strada… Itapùa la loro storia e la grafiche all’aperto. Agnès e JR si sono conosciuti nel 2015 e deciso L’eredità culturale indigena loro cultura. La vera Stra- di fare un film insieme. ha lasciato un grande numero di espres- da era la strada percorsa dagli indigeni, Si mettono in viaggio sulle strade della Francia a bordo della camio- sioni artistiche del popolo Guaranì. Esse dai gesuiti, dalle truppe paraguaiane e netta – studio di JR, con un unico obiettivo: andare all’incontro con la furono considerate inizialmente solo da altri personaggi che si sono succe- gente, parlare loro e fotografali… è così che JR creerà dei gigante- come lavori artigianali ma il loro valore e duti nel corso delle varie epoche stori- schi ritratti in bianco e nero che ricoprono facciate di case e di nego- Colpisce la scena del fotografo Guy il loro apprezzamento come vere opere che del paese. zi. Fanno conoscenza del casaro, del postino, del camionista, del contadino… un’i- Bourdin in cui Agnès utilizza un’immagi- d’arte si è avuto grazie al lavoro di molti Con l’obiettivo di sviluppare il turismo in dea della società rurale con immagini che sono belle, commoventi e suggestive. ne che ella possedeva di lui e che è stata archeologi, etnologi e ricercatori della tutti i distretti dei Dipartimenti di Missio- Questo documentario lancia un efficace messaggio sul nostro tipo di società, nella qua- riprodotta con il format delle immagini di cultura indigena che nel corso del 20° ne e Itapùa, il Segretariato Nazionale del le una piccola parte non solo possiede troppo di tutto, ma concentra su se stessa tutta JR. Ella la mette in un fortino che è caduto secolo ne hanno approfondito lo studio. Turismo appoggia e incoraggia le inizia- l’attenzione. È dunque importante valorizzare la vita normale, il lavoro di tutti i giorni, i da un dirupo ed è inutilizzabile. Improvvi- Della molteplicità delle espressioni tive del settore privato e dei comuni che semplici eventi che vivono così tante persone comuni, la grandezza della vita ordinaria. samente, il fortino diventa una specie di dell’arte indigena, il vimini e le decora- favoriscono la scoperta delle radici della Visages Villages mette in scena, allo stesso tempo, la curiosa amicizia tra Agnès e culla in cui Guy Bourdin è come un bam- zioni fatte con piume di uccelli diversi nostra cultura Guaranì. JR… una persona anziana e un giovane che si parlano con semplicità e tanta ironia. bino. È sia una culla che una tomba. E il Se JR sembra il più impegnato dei due (partecipa attivamente al collage delle imma- mare coprirà il fortino fino a scomparire. Artigianato del paese. gini giganti), Visages Villages resta, prima di tutto, fedele alla fantasia creatrice di Mentre alcuni possono incolpare limita- Agnès Varda che ne ha assicurato il montaggio. Ma anche al suo femminismo: quan- zioni nel montaggio del documentario, do JR si interessa ai portuali al porto di Havre, la cineasta rivolge le sue attenzioni alle nel suo ritmo, altri riconoscono che que- spose di questi signori. sto stile di riprese, tono di voce, poesia, Statue dei Santi del museo santa Maria di Fede. È stato detto minore nella sua forma, ma dice cose fondamentali sull’amicizia, la mor- immagini inedite può dire cose molto te, la malattia, la vecchiaia; Agnès parla anche delle persone che ha amato e che profonde, commoventi e persino dolo- ha perduto. Lei, che perde la vista progressivamente aveva detto sin dall’inizio: Jean rose con emozione ma anche con una René, vai a filmare cose che io non posso più vedere e mondi in via di estinzione; in certa distanza che fa riflettere. effetti, potrebbe essere l’ultima volta che vediamo una spedizione in fabbrica, ren- Difficile non essere toccati, sfidati di diamo omaggio a due squadre di lavoratori (il giorno, la notte) che si incrociano. É fronte a questo documentario che la l’incontro con Jeannine, la sola donna che vive in una via deserta che ha visto partire musica di Mathieu Chedid accompa- tutti gli operai… un mondo che scompare. gna e valorizza.

28 29 ABBIAMO SCELTO EVENTI libro Rendiamo grazie al Signore S.P.Q.R. per le suore della Congregazione che hanno pronunziato i voti definitivi in questi ultimi mesi DI MARY BEARD – EDITRICE PERRIN

In CIAD Nel SUD SUDAN

A Sarh, nella cattedrale dell’ Immacolata Concezione A Rajaf, parrocchia di tutti i santi, Sr. Catherine Belpois il 28 novembre 2017 il 14 gennaio 2018 [email protected] con la presenza di Mons. JEAN PIERRE DJIMASBEYE con la presenza di Mons. PAOLINO LUKUDO LORO, Sr. Claudine Boloum Arcivescovo di Juba Sr. Delachance Mgueral Djitebaye Sr. Grace James Fedriko Ubio Il libro di Mary Beard (docente in Cambridge) intitolato “S. P. Q. R. Storia Sr. Reine Chikamnaya Onwnmelou Sr. Rosa Antony Otam Lodel dell’antica Roma” (S. P. Q. R. sta per Senatus populusque Romanus, il Senato Sr. Satisfaite Koubia Eldjima Sr. Sidonia Dominic Yango Anthony e il popolo romano, intitolazione della Repubblica romana) in questo anno dedicato al patrimonio culturale dell’Europa, insegna molto sulla fondazio- In CAMERUN In PARAGUAY ne dell’Impero romano, dall’anno 753 avanti Cristo e la sua espansione, fino all’editto di Caracalla del 212 dopo Cristo, con il decreto che “ogni abitante A Guegonda, parrocchia Santa Famiglia di Nazaret A Fernando de la Mora, parrocchia Santa Caterina di Siena, libero dell’Impero sarà definitivamente un cittadino romano a pieno titolo”, il 6 gennaio 2018 il 10 febbraio 2018 nello stesso tempo il testo considera le ripercussioni che questo Impero ha con la presenza di Mons. BIENVENU NDIOMO con la presenza de Mons. IGNACIO GOGORZA avuto nel corso del tempo sui millenni che si sono susseguiti e nello spazio Sr. Pauline Bibake Sr. Raquel Edith Carceres geografico delle rive del Mediterraneo. scritto in lingua inglese e tradotto in Quindi narra come la fondazione di Roma e, più tardi, l’estensione dell’Impero romano varie lingue, appassionerà ancora nu- abbia toccato il bacino mediterraneo fino all’Africa del nord e al Medio Oriente e più merosi lettori: sia quelli che già sono lontano ancora e come, raggiungendo la Gallia, si sia allungato verso la Gran Bretagna stati attratti dalla storia di Roma, culla di e abbia toccato il nord dell’Europa. Afferma ancora che Roma ha lasciato tracce nell’or- civilizzazione e di amalgama di nume- SUD SUDAN PARAGUAY ganizzazione degli eserciti, nell’ambito delle costruzioni e della maniera di trattare i rosi popoli, sia quelli che la scopriranno CAMERUN popoli conquistati, durante il sopraggiungere del Cristianesimo. leggendo queste pagine, dove tutto l’in- CIAD Inoltre il libro argomenta sul fatto che anche noi, di preferenza e senza saperlo, uti- sieme fa evidenziare l’immenso lavoro e lizziamo le conquiste degli antichi Romani nella nostra vita quotidiana, sia a livello di la dimensione della cultura dell’autrice, vocaboli che usiamo, sia delle mentalità che ci siamo create, dei principi politici che come quelli che si interrogheranno sul ci animano, come delle tradizioni della vita quotidiana giunte fino a noi. significato che ancora può avere per noi Malgrado la voluminosità (sono più di 500 le pagine) questo libro di Mary Beard, oggi, questa storia.

31 EVENTI Donna di coraggio

Il premio internazionale dedicato a donne di co- Sr Maria Elena, qual è la tua missione e la missione raggio (in inglese: International Women of Coura- delle suore in Centrafrica? ge Award), è un premio ameri- Le suore sono tutte impegnate cano attribuito, ogni anno dal nell’educazione. Personalmente, Le suore della Carità dipartimento di Stato america- io sono responsabile della co- no, a donne di tutto il mondo munità e mi occupo della super- che hanno dato prova di leader- visione delle scuole dove le suore in Vietnam ed in Laos ship, di coraggio, d’ingegno e di operano. volontà di sacrificarsi per gli altri, in particolare per una miglio- re promozione dei diritti delle donne. Con la popolazione di Bocaranga, con i sacerdoti e le suore Suor Nunzia de Gori, Superiora generale maggioranza giovani: una forza evan- stra Famiglia religiosa… le moltissime Il premio è stato creato nel 2007 dalla segretaria di Stato ame- avete vissuto momenti di angoscia e di dolore … puoi condi- della Congregazione con suor Mary Ste- gelizzatrice che dona grandi speranze. aspiranti, postulanti, novizie, juniores… ricano Condoleezza Rice in occasione della giornata interna- viderci qualcosa? fanos e suor Maria Silvia Dattrino dal 19 La prima messa della giornata viene ce- sono una benedizione ed una speranza zionale delle donne, una celebrazione che ha luogo ogni anno I momenti più angoscianti li abbiamo vissuti quando i Selekà in febbraio al 4 marzo visitano le comunità lebrata alle 5.00 del mattino ed è bello per tutta la Congregazione!!! in molti paesi nel mondo. fuga sono venuti a casa nostra. Hanno abbattuto le porte della del Vietnam e concludono il loro viaggio vedere nelle parrocchie la presenza di La Chiesa cattolica in Laos oggi testimonia Quest’anno il premio è stato assegnato a: L’Malouma Said casa, saccheggiato ogni locale, sparato 30 colpi per terra ai nostri a Thakhek, nella Casa Provinciale in Laos. diverse centinaia, per non dire parec- la sua fede tra mille avversità, ma conta (Mauritania), Godelieve Mukasarasi (Rwanda) Sirikan Charoen- piedi, schiaffeggiato la dottoressa che era con noi. Sono entrati Il Signore si degna di benedire il Vietnam chie migliaia, di fedeli. anche di 12 seminaristi. Li affidiamo al si- siri (Tailandia) Dr. Feride Rushiti (Kosovo) Aliyah Khalaf Saleh nelle nostre camere, sollevato i materassi, gettato a terra i libri … con una fioritura di vocazioni alla vita Rendiamo grazie al Signore per questa gnore perché accompagni il loro cammino (Iraq) Roya Sadat (Afghanistan) Aiman Umarova (Kazakistan) cercavano i soldi. Uscendo uno si è voltato verso di me e mi ha sacerdotale e alla vita religiosa. Oggi Chiesa e per le suore della Carità che vocazionale, nella sequela del Signore. Aura Elena Farfan (Guatemala) Dr. Julissa Villanueva (Hondu- detto: «Tu! Adesso ti uccido». Con la forza del momento ho rispo- la comunità dei battezzati è fioren- hanno saputo “osare” perché il Carisma Rendiamo grazie al Padre perché il cari- ras) e anche a suor Maria Elena Berini. sto: «sono qui, uccidimi, … non ho paura». Mi ha fissato con uno te e conta 26 diocesi per com- di Santa Giovanna Antida fosse vivo e sma di Santa Giovanna Antida è ben ra- sguardo indemoniato e poi se n’è andato. plessivi 8 milioni di fedeli. La pienamente vissuto anche in terra viet- dicato ed oggi sono più di 50, le suore Sr Maria Elena Berini è ita- comunità cattolica si giova namita. Oggi abbiamo una grande ri- della Carità nelle diverse città del Laos liana, originaria della Val- In questo clima di violenza, d’incertezza, tu hai scelto, avete soprattutto dell’opera di chiesta di giovani, ben radicate nella ed in alcuni villaggi, con una comunità tellina in Lombardia. È una scelto di restare… Che cosa vuol dire? oltre 80 mila catechisti, in fede che chiedono di entrare nella no- pastorale in Tailandia. suora della carità di Santa Vuol dire che il missionario non abbandona il popolo al quale Giovanna Antida dal 1964 è inviato al momento della prova e della sofferenza… anche a e ha svolto il suo servizio rischio della vita. dapprima in Italia a San- Io credo fermamente alle parole di Cristo: «Io sono con voi». remo, poi in Chad, e infine nella Repubblica Centrafricana.

32 33 EVENTI 2008-2018 La nostra rivista Partout dans le monde compie 10 anni

Nel mese di agosto del 2008 si lanciava il numero 0. Siamo arrivate al numero 35 a cui ag- Facciamo la conoscenza delle persone che ricevono la rivista. giungere il n°0 e il numero speciale, del settembre 2010, in occasione del 2° centenario dell’arrivo di santa Giovanna Oggi chi sono gli abbonati alla rivista Le comunità delle suore della carità, gli amici di Giovanna Antida Thouret, Antida a Napoli. Famiglie e amici delle suore, Direttori, Presidenti, Collaboratori di istituzioni, associazioni impegnate nelle opere delle suore della carità o che hanno la responsabilità in esse. Vescovi delle diocesi in cui si trovano le suore della carità, sacerdoti, suo- re di altre Congregazioni. Quanti sono gli abbonati Nel mese di dicembre 2017, abbiamo inviato: 10700 riviste in francese, 900 riviste in italiano, 200 riviste in inglese. Per quali Paesi 8 Paesi dell’Africa Camerun, Malawi, Sudan, Sud Sudan, Egitto, Ciad, Repubblica Cen- trafricana, Etiopia 6 Paesi dell’America Stati Uniti, Argentina, Bolivia, Brasile, Paraguay, Canada 7 Paesi dell’Asia India, Indonesia, Pakistan, Laos, Libano, Siria, Tailandia 10 Paesi dell’Europa Francia, Italia, Inghilterra, Malta, Svizzera, Spagna, Austria, Albania, Moldavia, Romania 1 Paese dell’Oceania Australia

In giugno, faremo memoria dei temi che hanno attirato maggiormen- te l’attenzione durante questi 10 anni. In settembre, saluteremo tutti quelli e quelle che collaborano regolar- mente per la realizzazione delle 36 pagine del PDM.

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