NOSTRA VITA (LA) Editore S.A.S
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
RASSEGNA STAMPA CINEMATOGRAFICA NOSTRA VITA (LA) Editore S.A.S. Via Bonomelli, 13 - 24122 BERGAMO Tel. 035/320.828 - Fax 035/320.843 - Email: [email protected] 1 Regia: Daniele Luchetti Interpreti: Elio Germano (Claudio), Raoul Bova (Piero), Isabella Ragonese (Elena), Luca Zingaretti (Ari), Stefania Montorsi (Liliana), Giorgio Colangeli (Porcari), Alina Madalina Berzunteanu (Gabriela), Marius Ignat (Andrei), Awa Ly (Celeste), Emiliano Campagnola (Vittorio) Genere: Commedia - Origine: Italia - Anno: 2010 - Soggetto: Sandro Petraglia, Stefano Rulli, Daniele Luchetti - Sceneggiatura: Sandro Petraglia, Stefano Rulli, Daniele Luchetti - Fotografia: Claudio Collepiccolo - Musica: Franco Piersanti - Montaggio: Mirco Garrone - Durata: 100' - Produzione: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco CHimenz per Cattleya/Babe Films/in collaborazione con Rai Cinema - Distribuzi- one: 01 Distribution Infine un film sul mondo del lavoro, della Puglia, del Piemonte come della scapolo (Raoul Bova) e dell'inquietante con le sue durezze. E pazienza se nella Toscana?). Intanto in "La nostra vita" vicino di casa Ari (Zingaretti). La sce- "Nostra vita" sono stemperate dal fina- interpreta con partecipata veemenza il neggiatura del duo storico Rulli- le, poco realistico anche in un paese ruolo di un italiano non proprio esem- Petraglia esagera nel suggerire una se- familista. Luchetti firma il suo miglior plare, portatore di comportamenti equi- rie di sottolineature inutili, pedanti e a lavoro ed è giusto che esso sia in con- voci e pronto a tuffarsi in un mondo di tratti persino grottesche (il ragazzo ru- corso al Festival di Cannes. Se il film compromessi e d'illegalità; un protago- meno che fa la lezioncina all'italiano durasse un'ora e venti, sopprimendo nista sin troppo carico sul piano simbo- cinico) che non servono a causa della personaggi superflui, il quadro della lico, visto che deve incarnare l'inestri- loro sbrigatività didascalica: in Italia prospera miseria morale nazionale sa- cabile mix d'ingenuità e determinazio- impera il consumismo, il culto dell'ap- rebbe più asciutto. Comunque Germano ne, onestà e furfanteria che caratterizze- parenza dilaga, la classe operaia non è ha la faccia e ormai l'esperienza per un rebbe il ceto ex proletario in bilico tra più quella di un tempo e, anziché legge- personaggio sofferente e rude, che ha lavoro nero e imprenditoria fai-da-te. Si re i giornali o impegnarsi in politica, perso la moglie e vuol compensare i può dire subito che il film di Daniele preferisce i raid di fine settimana nei figli col denaro. Luchetti non passa inosservato, ha una centri commerciali. Il finale consolato- Il Giornale - 21/05/10 bella grinta e, soprattutto nella prima rio rischia di lasciare tutti gli spettatori Maurizio Cabona parte, dispone bene i suoi personaggi scontenti: i furiosi perché non picchia sullo sfondo di una Roma nient'affatto duro come "Draquila", i normali perché Reduce dal successo a Cannes dove E- glamour ma neanche miserabile, un'e- la troppa carne a cuocere sembra ancora lio Germano ha vinto con merito la norme distesa di dignitosi conglomerati cruda e anche un po' bruciacchiata. Palma di attore, il film di Luchetti è l' dove la nuova periferia senza identità Il Mattino - 28/05/10 attuale commedia drammatica di un' cerca di mascherarsi da appagato quar- Valerio Caprara Italia in cui nessuno è più come sembra tiere residenziale. Claudio (Germano), e pure l' operaio è portatore sano d' am- marito e padre felice, è il perno dello Claudio e Elena si amano, chiamano i biguità. Foto di un paese in bilico e di spaccato drammaturgico perché proprio rampolli con i nomi 'esotici' che i pove- famiglie in crisi che vive nello stesso a lui capita la disgrazia che fa crollare il ri danno ai bambini, non si lamentano racconto in divenire ma senza reden- castello di carte sociale scatenandolo in della modesta condizione economica. zione se non in un animalesco slancio un'ansia di riscatto basata sui soldi e i Quando la sventura si abbatte sulla fa- finale verso i figli degno di Medea. È il beni da mettere a tutti i costi disposi- migliola, però, Claudio decide di risar- cinema che parla di oggi e spesso non zione dei figlioletti. Più che di neo- cire i figli con una vita più agiata. Da ha risposte neorealismo, si tratta di un taglio teso, muratore si converte in imprenditore Il Corriere della Sera - 28/05/10 sincopato, attento, incollato ai volti e ai edile; entrando in un mondo di com- Maurizio Porro gesti come per catturarne il senso pro- promessi e illegalità. Unico italiano in fondo, per cogliere nella loro apparente concorso a Cannes, il film racconta una Elio Germano, diventato celebre presso casualità il leitmotiv di paura e solitu- storia familiare senza perdere di vista il le persone che del cinema di solito se dine urbane, un po' sulla linea del ci- contesto: un'Italia odierna prona al con- ne sbattono, ha dichiarato a Cannes di nema indipendente newyorkese a caval- sumismo, dove dilagano il lavoro nero, dedicare il premio di migliore attore ex lo del 1970 che ha il suo nume tutelare il cinismo, la decolpevolizzazione ge- aequo agli italiani che sono molto mi- in John Cassavetes. A poco a poco, pe- nerale. Un po' nel solco del cinema so- gliori della loro classe dirigente (ma rò, il film inizia a spegnersi, a ripetersi, ciale europeo (i Dardenne, Cantet...), quale, quella di sempre o quella degli a ritrovarsi addosso l'ingombro di una anche se con un epilogo troppo conso- ultimi 5, 10, 15 anni? E solo di quella sgradevolezza che doveva restare a ca- latorio. nazionale o anche di quella regionale o rico di Claudio, della sorella in cassa La Repubblica - 22/05/10 municipale, metti della Campania come integrazione (Montorsi), del fratello Roberto Nepoti familiari della storia - quello di Clau- di assomigliare alle famiglie felici della 'C'è poco tempo e poco guadagno', av- dio, ma anche quello della sorella Lo- pubblicità. Qualcuno ritrae l'Italia come verte l'imprenditore edile (e ovviamente redana, quello del vicino di casa Ari è, non come ce la racconta il presidente faccendiere) Porcari (nomen est omen) (Luca Zingaretti, irriconoscibile) e del consiglio. E ci ricorda che, come ha prima di affidare un cantiere a Claudio, quello della vedova rumena (Alina Ma- detto Bruno Pupparo, il fonico di presa l'antieroe di "La nostra vita", con cui dalina Berzunteanu) di un 'morto bian- diretta per cui "La nostra vita" è stato Daniele Luchetti ha partecipato in con- co' - ruotano tanti maschi soli, da Por- l'ultimo film, 'all'omini je puoi toje tut- corso al festival di Cannes. È questo il cari agli operai immigrati che svanisco- to, ma nun il lavoro'. dramma dell'Italia di oggi: lavori preca- no dal cantiere ogni volta che si avvici- Europa - 22/05/10 ri da svolgere in fretta e furia per ca- na una volante della polizia, alla mano- Paola Casella varne il minimo indispensabile, perché, valanza qualificata di Frosinone che come dice Claudio (Elio Germano), 'i compare in una scena chiave del film, a Un operaio forse non specializzato ma soldi veri li fanno solo i figli de 'na mi- rappresentare un'altra virilità italiana: bravo. Neanche 30 anni, moglie, due gnotta'. È questa realtà, raccontata ad quella che, dopo essere stata professio- figli più uno in arrivo, un solo stipen- altezza uomo attraverso un operaio 'li- nalmente umiliata, si è organizzata e ha dio. Ieri sarebbe stato un proletario, bero professionista' (ovvero uno che, trovato un sistema per salvare lavoro e oggi è un aspirante borghese piccolo non avendo uno stipendio, non emette margini di profitto, senza uscire (trop- piccolo che vive in un trilocale di bor- fatture), il centro della nostra vita, come po) dalla legalità. Perché alla fine quel- gata romana, dove i centri commerciali dice il titolo. L'altro centro, più vitale, lo che è in gioco, in questa Italia di hanno preso il posto delle piazze. Tuta più ricco di soddisfazioni, ma sempre quotidiane connivenze e piccoli crimini giallorossa, sogna la Sardegna. Canta e più spesso chiamato a sostituire uno per la sopravvivenza, del 'tutto s'aggiu- battezza in nome di Vasco: a un ina- Stato assente, è la famiglia, qui raccon- sta' e del 'qualcosa me invento', è la fi- spettato funerale ci fa tremare commos- tata attraverso una moglie innamorata gura paterna, messa a dura prova da si (interpretazione da antologia). La sua (Isabella Ragonese) e tre figli maschi una realtà lavorativa che depaupera il anima fragile reagisce al lutto lancian- sotto i dieci anni, una sorella sposata in 'capofamiglia' del suo ruolo tradizionale dosi nell'ambizione. Ricatta, ottiene un cassa integrazione (la bravissima Stefa- ('Voi siete fatte per fare figli, è uno subappalto, lotta con(tro) i suoi operai nia Montorsi), un fratello scapolone spreco mettervi a lavorare', dice Clau- romeni ('Sto a diventà io lo straniero (Raoul Bova, una sorpresa) dal cuore dio guardando la moglie, e nel suo ses- vostro'), quasi ne adotta uno a cui non troppo gentile. 'Questo è un film che sismo c'è una nota di nostalgia per una ha rivelato che suo padre è morto e non ammette tradimenti: deve sembrare mansione perduta) minandone la capa- seppellito in cantiere. S'indebita a vita sempre', ha detto Luchetti alla pre- cità di fare da modello maschile per i strozzo dall'irriconoscibile Luca Zinga- sentazione stampa. propri figli. E poiché viviamo in un'Ita- retti, crolla, risorge grazie alla famiglia E infatti questo sembra: vita, quotidia- lia dominata dal culto del denaro e del e alla manodopera made in Frosinone: na, dolorosa, priva di coerenza, ricca di consumo 'necessari' per mantenere le 'Lavoramo a nero, semo ggente perbene conversazioni non sequitur (i dialoghi, apparenze ('In Italia vi piace far pensare noi'.