# # # # Bassa Valle Grana # # # # Osservatorio virtuale del paesaggio mediterraneo Punto di ripresa: Montemale (Cuneo), castello # # # [PAYS.DOC] # PM-29 # # # # # # # # # # # # # e # # l o # # a e # r l n # u a a # t r # b # # # Boschi cedui Insediamenti Fascia infrastrutturale Coltivazioni Fortificazioni a u r # # # # N R U # # #

# # # # I versanti collinari della bassa valle sono L'abitato storico di è disposto lungo Dal castello è visibile l'asse viario che collega Il lembo di territorio pianeggiante segnato dalla Il castello di Montemale è stato realizzato in una Montagna # caratterizzati da una vegetazione autoctona l'asse principale di attraversamento del borgo Montemale con Valgrana dal versante opposto presenza del torrente Grana è quello straordinaria posizione strategica, in quanto Collina prevalente di castagni e faggi, alla quale si antico che collega Valgrana a Montemale. Si della valle. Questa strada taglia la via principale di maggiormente sfruttato per la coltivazione. Il permette il controllo delle valli Grana e e il aggiunge in alcune aree una presenza invasiva articola in lunghezza raggiungendo le prime fondovalle, che attraversa tutta la valle, mosaico agricolo che si legge dall'alto, denota una contatto con le altre strutture sparse per i versanti Pianura della robinia, e l'impianto di alcune conifere, pendici del versante collinare, mentre lungo la conducendo fino a . produzione ad arativo, sporadici impianti di collinari dell'area. Fu di proprietà dei signori di soprattutto sulla collina del castello di Montemale. strada di fondovalle si registrano nuovi frutticoltura e campi a semina di cereali. Montemale feudatari dei marchesi di Saluzzo fino Litorale insediamenti residenziali e quartieri di villini. al 1384, quando fu acquisito da Eustachio di Saluzzo, signore di . Nel corso dei secoli e in particolare nel XVII secolo venne distrutto e rimase nella sua consistenza di rudere, rappresentato dai disegni di Clemente Rovere della metà del XIX secolo, fino al 1933 quando venne interamente ricostruito. Un altro castello, detto della "regina Giovanna d'Angiò” è testimoniato da pochi resti materiali nella regione Ruata Argillosa.

Dal castello di Montemale, compreso tra la valle Maira e Grana, si scorge un'ampia apertura che permette di cogliere l'imbocco della valle Grana e la pianura cuneese di Caraglio. Si tratta del tratto più esteso della valle, quello compreso tra Valgrana e ; in seguito il profilo della valle tende sempre più a restringersi, lasciando lo spazio ancora per l'abitato di nel fondovalle del fiume Grana, per poi racchiudersi nelle numerose borgate alpine di Castelmagno. All'importanza commerciale della valle posta lungo l'antico percorso della Via del Sale che dalla Valle Stura e bassa Val Grana conduceva a Nizza, si affianca una significativa presenza religiosa testimoniata da interessanti insediamenti monastici, da numerose cappelle legate alla devozione locale e da chiese costruite dai signori del luogo, impreziosite da pitture tardo gotiche, cha ancora oggi costituiscono un insieme di rilevante interesse storico e artistico. Le colline che delimitano la valle sono interamente ricoperte da boschi, che raramente si aprono per accogliere piccoli insediamenti abitati. Il fondovalle è caratterizzato da un'ampia fascia destinata alle coltivazioni di frutta e cereali, che disegnano un paesaggio antropizzato che si contrappone all'uniformità di quello collinare boschivo.

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La Valle Grana conserva soprattutto nella parte media e bassa, numerose testimonianze di una radicata devozione religiosa locale e significativi insediamenti monastici, come la chiesa di Santa Maria della Valle, in una frazione di Valgrana, eretta nel 1018, dai monaci benedettini di S. Teofredo di Cervere, dipendenti dal monastero di Le Puy en Velay, e quella di Vignolo, dedicata a San Costanzo, attestata sin dall'XI secolo, come dipendenza dell'abbazia di Saint- Chaffre di Velay. Risalente al periodo che vide la presenza dei monaci benedettini tra valle Stura e Grana, è anche la cappella della Maddalena di Bernezzo. A Valgrana si trovano anche la cappella dei Santi Bernardo e Mauro, la Parrocchia di San Martino e per l'accoglienza dei numerosi pellegrini che percorrevano le valli cuneesi, l'Ospizio della Trinità. A Monterosso Grana la cappella di San Sebastiano interamente affrescata ad opera di Pietro da Saluzzo, che insieme agli scultori Zabrieri, specializzati nella realizzazione dei numerosi fonti battesimali, costituiscono il filo conduttore delle maestranze attive in valle Grana. A Bernezzo la parrocchia della Madonna del Rosario, fondazione del XII secolo conserva un ciclo di affreschi attribuito al pittore marchionale Hans Clemer. L'aspra conformazione della parte alta della valle non ha reso necessaria la costruzione di un articolato sistema difensivo, che invece prende forma nelle colline confinanti con la pianura costituendo un insieme di poli di controllo del territorio, attraverso i castelli e le torri della pianura di Dronero, di Montemale, Caraglio, Bernezzo e Roccasparvera.

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1 Salita al castello di Montemale, parte della cinta difensiva e la chiesa di Castello di Montemale, [I resti del castello di Montemale visti dal paese], Clemente Rovere, Il San Michele. Piemonte antico e moderno delineato e descritto da Clemente Rovere, a cura di C. Sertorio Lombardi, Torino 1978, n. 1446. 2 Campanile della parrocchia di San Michele e bastione difensivo.

3 Archi di accesso al castello pedonale e carraio.

4 Facciata della chiesa di San Michele con campanile sul prospetto principale.

5 Castello di Montemale ricostruito nel XX secolo (punto di ripresa).

6 Veduta dal castello verso la pianura della valle Maira con l'abitato di Dronero.

3 4 Castello di Montemale, [Le rovine del castello di Montemale, prima della ricostruzione e la parrocchiale di San Michele], Clemente Rovere, Il Piemonte antico e moderno delineato e descritto da Clemente Rovere, a cura di C. Sertorio Lombardi, Torino 1978, n. 1447.

5 6 Carta Topografica della Valle di Maira da Lottolo sino a Busca diparte di Grana, e da anche di alcuni Torrenti pendenti in Valle Variata, parte 4°, Archivio di Stato di Torino, Corte, Carte Topografiche per A e B, Maira (dettaglio).