«Con Edith Stein Porto in Scena Il Genio Femminile»

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«Con Edith Stein Porto in Scena Il Genio Femminile» L’ECO DI BERGAMO 44 Spettacoli MERCOLEDÌ 23 SETTEMBRE 2020 va, come modelli da seguire, quelli della vita coniugale, della mater- nità, della famiglia. Edith, che non era moglie né madre, proponeva «Con Edith Stein proprio questi ruoli come modali- tà privilegiate di espressione del “genio femminile”». La conversione di Edith Stein al catto- porto in scena licesimo non fu una svolta subitanea. Quanto contò la frequentazione di Edmund Husserl, lui pure un converti- to, dall’ebraismo alla Chiesa evange- lica? Husserl attribuiva alla propria il genio femminile» filosofia un profondo significato spi- rituale, quasi salvifico: vedeva nella «fenomenologia trascendentale» Teatro. Lella Costa venerdì sul web per Molte fedi una risposta alla crisi della civiltà eu- ropea, a un imbarbarimento del pen- con lo spettacolo sulla santa che fu uccisa ad Auschwitz siero per cui «le mere scienze di fatti» tenderebbero a creare «meri uomini «Trovò la libertà nell’allontanamento dalla mondanità» di fatto». «Credo che tutto il gruppo di pen- satori riunitosi intorno a Husserl, GIULIO BROTTI lo stesso cielo», la rassegna inter- soprattutto nel periodo in cui egli confessionale promossa annual- insegnava a Gottinga, fosse sensibi- Nel 1931, in una lettera mente a Bergamo e in provincia le alla dimensione spirituale e reli- a una sua ex allieva, affermava: dalle Acli; la visione sarà riservata giosa. Edith, rimasta presto orfana «Dio conduce ciascuno per una a chi è in possesso della «card» di padre, era cresciuta con una ma- via particolare e uno arriva più della manifestazione. Conversan- dre ebrea, osservante ma non bi- facilmente e più presto alla meta do con Lella Costa, partiamo da un gotta. Durante l’adolescenza lo stu- di un altro. Ciò che possiamo fare volumetto che lei aveva pubblica- dio della filosofia l’aveva condotta è, in paragone a quanto ci viene to lo scorso anno, «Ciò che possia- all’ateismo, anche se, nel corso de- dato, sempre poco. Ma quel poco mo fare. La libertà di Edith Stein gli anni, le era capitato di stabilire dobbiamo farlo: cioè pregare insi- e lo spirito dell’Europa» (Solferi- rapporti di amicizia con dei cristia- stentemente affinché, quando ci no Editore, pp. 126, 9,90 euro, ni, soprattutto protestanti; talvolta verrà indicata la via, sappiamo as- ebook a 6,99 euro). si era anche recata in chiesa, ma con secondare la Grazia senza resi- un atteggiamento da turista. Sicu- sterle». Davvero particolare la via L’attrice e scrittrice Lella Costa La proposta di scrivere questo libro Edith Stein (1891-1942) fu proclamata santa da Giovanni Paolo II ramente la sua conversione al cat- seguita da Edith Stein (1891- le era venuta dalla casa editrice: nelle tolicesimo non è stata repentina, 1942): dalla nascita in una famiglia esempio, aveva scritto al ministro pagine conclusive lei dichiara onesta- nazione aveva riformato l’ordine biografia ci viene una conferma di tuttavia non si può trascurare l’im- ebrea a Breslavia – allora città del- prussiano dell’Istruzione, Konrad mente di non considerarsi un’esperta carmelitano. Edith aveva un at- quanto risultasse complicato – e portanza di un episodio avvenuto la Germania, oggi in Polonia - al- Haenisch, rivendicando che an- della figura di Edith Stein e racconta teggiamento analogo: quando si in parte ancora risulti – essere a Francoforte sul Meno, nel duomo l’ateismo adolescenziale, agli stu- che le donne avessero pieno ac- di un divertente equivoco iniziale. poneva un obiettivo, lo perseguiva donna, nonostante i talenti che di San Bartolomeo, che stava visi- di di psicologia e di filosofia, alla cesso alla carriera universitaria «È tutto tragicamente vero: con poi con tutte le sue forze. Per que- una può avere». tando con un’amica: “Mentre era- collaborazione con Edmund Hus- (nel febbraio seguente le arrivò la una tipica forma di ascolto seletti- sto aspetto, le vicende della Stein vamo lì in rispettoso silenzio – rac- serl, il fondatore della «fenome- risposta ministeriale in cui - in vo, avevo capito che mi si stesse sono paradigmatiche di quanto è Ha senso parlare della Stein come di conta la Stein – entrò una donna nologia»; e ancora: la scrittura di tono protocollare, forse un po’ im- chiedendo di scrivere un libro su avvenuto nel secolo una pensatrice fem- con il suo cesto della spesa e si ingi- saggi annoverati poi tra i classici barazzato - le si dava ragione); e Gertrude Stein, la grande scrittri- scorso a tante altre minista? nocchiò in un banco per una breve del pensiero novecentesco, la con- nell’aprile del 1933, poco dopo la ce statunitense amica di Hemin- donne, le cui capaci- «A me pare una de- preghiera. Per me era una cosa del versione al cattolicesimo, l’ingres- presa del potere da parte di Hitler gway e di Picasso. Quando mi è tà e aspirazioni han- finizione un po’ for- tutto nuova. Nelle sinagoghe e nelle so nell’ordine carmelitano con il in Germania, Edith mandò una stato chiarito che la richiesta era no spesso sfidato le zata. Sicuramente chiese protestanti che avevo visita- nome religioso di Teresa Benedet- lettera a Pio XI: si rivolgeva a lui invece quella di un testo su Edith limitazioni e gli im- Edith Stein aveva a to ci si recava solo per la funzione ta della Croce, la deportazione in- «come figlia del popolo ebraico, Stein, ne sono rimasta stupita. pedimenti frapposti cuore le tematiche religiosa. Qui invece qualcuno era sieme alla sorella Rosa dal con- per grazia di Dio da undici anni Non sono una filosofa né tanto- dalla società circo- femminili. Credo entrato nella chiesa vuota nel mez- vento olandese di Echt al campo figlia della Chiesa cattolica» e gli meno una teologa: ho avvertito stante. Io sono por- che lei perseguisse, zo delle sue occupazioni quotidia- di sterminio di Auschwitz -Birke- chiedeva di condannare pubblica- però la responsabilità di dare il tata a pensare che la in chiave etica e po- ne, come per andare a un colloquio nau, dove entrambe furono uccise mente l’ideologia nazista ( «L’ido- meglio di me in tale lavoro, cer- vera libertà Edith litica, un ideale di confidenziale. Non ho mai potuto col gas. Giovanni Paolo II procla- latria della razza e del potere dello cando di documentarmi, di appro- Stein l’avesse trova- presenza attiva del- dimenticarlo”. Forse a Edith, al di mò la Stein santa e nel 1999 la Stato, con la quale la radio bom- fondire la figura e il pensiero di ta nel Carmelo, nel- le donne nella socie- là della profondità intellettuale e dichiarò – insieme a Brigida di barda quotidianamente la co- una “ragazza troppo intelligente” l’allontanamento tà: dopo la conver- culturale che la caratterizzava, Svezia e a Caterina da Siena - com- scienza pubblica, non è un’aperta da cui mi sono lasciata incantare». dalla mondanità, anche perché ciò sione Edith aveva incominciato a mancava proprio questo: un inna- patrona d’Europa. Di Caterina, eresia?»). le aveva reso più facile coltivare la tenere conferenze in giro per l’Eu- moramento per Dio, con la possibi- che nel Trecento non si faceva Avrà per titolo «Edith Stein, Soprattutto l’epistolario di Edith sua grande passione, quella dello ropa, trattando di parità sui luoghi lità di entrare in piena intimità con problemi a esortare un Papa del una ragazza troppo intelligente» Stein testimonia della serietà, della studio. Da monaca, poi, poté con- di lavoro, del diritto di voto per le lui, nel modo che poi troverà de- tempo a comportarsi da «uomo lo spettacolo dell’attrice e scrittri- radicalità di tutte le sue scelte di vita. durre un’intensa attività di corri- donne. Punti qualificanti del mo- scritto nei testi dei grandi mistici virile e non timoroso», la Stein ce Lella Costa che verrà trasmesso «D’altra parte, la sua santa di rife- spondenza epistolare, special- vimento femminista, istanze che carmelitani, Teresa di Gesù e Gio- condivideva il coraggio e la fran- venerdì alle 21 sul sito Internet rimento era Teresa d’Avila, che nel mente con altre donne, consorelle Edith condivideva con le suffra- vanni della Croce». chezza: nel dicembre del 1919, per (moltefedi.it) di «Molte fedi sotto Cinquecento con grande determi- o laiche. In breve: anche dalla sua gette del tempo. Però lei propone- ©RIPRODUZIONE RISERVATA LA STORIA STEFANO BRIGNOLI E GIORGIO ALDIGHIERI LEGATI DA UN ANTICO LIGNAGGIO Disco-music: due star come i loro trisnonni lirici ra le più illustri per- bravo, vieni qui e ci fai sentire tre volte nelle tre settimane suc- sonalità del territo- come canti Aida»: tale avrebbe cessive ma, già dalla seconda Trio bergamasco del- potuto essere il pensiero della seppero dare il meglio di sé, dopo l’800 troviamo cer- Scala in quel frangente. l’ansia della prima sera. Il tenore Luigi Bolis (1839-1905) Stefano Brignoli, musicista disco Giorgio Aldighieri tamente il tenore Luigi Bolis. 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Il successo fu tale duto milioni di dischi nel mondo, mente a Songavazzo, dove so- subito chiamato dal Teatro stesso Giuseppe Verdi, si esibi- «I Lituani »; aveva già un mezzo che per lui, e anche per il barito- «è un artista del genere “italo-di- no stati ospiti insieme a Mar- alla Scala di Milano a cantare rono gli artisti accusando accordo con il compositore cre- no Gottardo Aldighieri, il re Vit- sco” esattamente come mio fra- co Ferradini e Viola Valenti- l’«Aida», un’opera che aveva un’emozione più viva del solito.
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