Gabriele Neri Pier Luigi Nervi E La Modellazione Strutturale

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Gabriele Neri Pier Luigi Nervi E La Modellazione Strutturale Università della Svizzera italiana Accademia di architettura Istituto di storia e teoria dell’arte e dell’architettura Capolavori in miniatura Pier Luigi Nervi e la modellazione strutturale Gabriele Neri Mendrisio Academy Press ISA Istituto di storia e teoria dell’arte e dell’architettura collana diretta da Christoph Frank, Sonja Hildebrand, Daniela Mondini A Carolina e al nostro capolavoro in miniatura. G.N. Gabriele Neri Capolavori in miniatura. Pier Luigi Nervi e la modellazione strutturale Coordinamento editoriale Tiziano Casartelli Cura redazionale Fabio Cani, Paolo Conti Progetto grafico Andrea Lancellotti Impaginazione Nodo La pubblicazione ha avuto il sostegno del Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica © 2014 Accademia di architettura, Mendrisio Università della Svizzera italiana Mendrisio Academy Press / Silvana Editoriale Sommario 7 Capolavori involontari 103 1955: il riconoscimento ufficiale 230 I modelli strutturali della Fulvio Irace della modellazione strutturale Cattedrale di San Francisco in Italia 232 Il modello preliminare della cupola CAPOLAVORI IN MINIATURA. 104 I modelli strutturali nella lettura 235 Il modello aerodinamico testato PIER LUIGI NERVI di Argan dell’opera nerviana a Torino E LA MODELLAZIONE 107 I modelli nella tecnica 238 Il terzo modello strutturale: S TRUTTURALE 114 «Les intuitions heureuses des «un capolavoro di modellistica» pionniers»: Nervi, Torroja e Oberti 246 Il quarto modello della Cattedrale 11 Introduzione 256 Il modello matematico di Leonard 131 1961-1974. Pier Luigi Nervi Robinson per la Cattedrale 15 1935-1950. Pier Luigi Nervi alle redini dell’ISMES 258 Apologia dei modelli fisici. e la Scuola di Arturo Danusso 135 I modelli della Torre di Pier Luigi Le tecniche dell’ISMES al vaglio 18 Nervi e l’inadeguatezza Nervi e Luigi Moretti a Montreal delle autorità di San Francisco della teoria 159 I modelli di Nervi conquistano 262 Il ruolo dei modelli nerviani 21 La nascita della modellazione il mondo nello studio statico strutturale in Europa: 160 I modelli strutturali per Norfolk della Cattedrale di San Francisco da Galileo a Eduardo Torroja 169 Il modello della Rupert 32 Il Laboratorio “Prove modelli e C. Thompson Ice Arena 275 Dal modello fisico a quello 5 costruzioni” del Regio Politecnico al Dartmouth College virtuale. Nuovi strumenti di Milano 173 «Il paraboloide iperbolico e nuovi orizzonti 37 Nervi incontra Danusso: più grande al mondo» per l’ingegneria strutturale i modelli delle aviorimesse 180 Il modello del Grattacielo Schedel- 276 L’avvento del computer e del FEM in cemento armato Doekshaven a Den Haag 277 Computer e modelli fisici. 43 Il modello per l’Arco dell’Impero 183 I modelli della nuova sede I l caso della Sydney Opera House all’E42 del Bureau International du Travail 281 Una fase di transizione 46 Le prove sperimentali di Ginevra 283 Form finding: Gaudí, Otto, Isler per il padiglione a emiciclo 185 Il metodo fotoelastico e Musmeci della Fiera di Milano per il Motta Grill a Limena 295 I modelli nerviani: una lettura 52 Nervi e Oberti in Argentina: e per la Torre di Pisa su più livelli il modello del Centro civico 189 Il modello del solaio della Cassa 298 Il tramonto del “Sistema Nervi” di Tucumán di Risparmio di Venezia e della stagione d’oro 53 Scienza o arte del costruire? 190 Le prove sperimentali dell’ingegneria italiana L’elogio della sperimentazione commissionate dalla Nervi & Bartoli all’ISMES Apparati 69 1951-1961. Da Milano a 195 Nervi in Australia: l’analisi 307 Fonti archivistiche Bergamo: la nascita dell’ISMES sperimentale condotta a 10.000 313 Bibliografia 72 Le strutture dell’ISMES miglia di distanza 337 Indice dei nomi all’inizio degli anni Cinquanta 74 Le condotte forzate della Nervi 219 Lo studio sperimentale della & Bartoli all’ISMES Cattedrale di San Francisco. 76 Il Grattacielo Pirelli Apice e declino dei modelli fisici 101 Torre Galfa e Torre Velasca: 221 La genesi del progetto strutturale i simboli del “miracolo 223 Il contributo di Eduardo Catalano economico” milanese al vaglio e la diffusione del paraboloide dell’ISMES iperbolico Capolavori involontari Fulvio Irace Tra i numerosi strumenti di calcolo adoperati da Pier Luigi Nervi durante la sua 7 prestigiosa carriera professionale, un posto a sé occupano i modelli strutturali cui egli affidò la verifica delle sue spericolate intuizioni statiche. Per la loro natura com- posita – dipendente dalla fisica e chimica dei materiali, oltre che dalla meccanica della loro forma – essi richiesero la scrupolosa attenzione del matematico e la peri- zia manuale dell’artigiano, introducendo nel mondo astratto del calcolo la variabile sensibile della materia manipolata. Ne progettò circa trenta, di cui solo quattro oggi sopravvivono, sottratti fortunosamente alla distruzione programmata delle prove di laboratorio o al decadimento dovuto all’oblio di una presenza ritenuta ormai inutile. Restaurati nella integrità fisica e soprattutto nella dimensione storica, essi ci appaio- no oggi come testimoni silenziosi di un’età della cultura progettuale definitivamente seppellita dallo sviluppo delle tecnologie, ma non per questo obsoleta. Qual è il ruolo che l’intuizione può ancora avere in una società che ha scelto la program- mazione e il calcolo scientifico per padroneggiare la complessità impedendole di trasformarsi in Caos? Era il dilemma su cui – con la proverbiale chiarezza dell’ingegnere – Nervi fece ruotare la parte sostanziale del suo ruolo di maestro: l’ingegneria è arte o scien- za? Essa deriva dall’imperativo del calcolo che riduce le forze della natura a un diagramma di pesi e misure, o è espressione di un’intuizione più profonda che si riconosce nell’empatia con l’ampio mondo della natura, riservando al calcolo solo la funzione rassicurante dei numeri? Sono gli interrogativi su cui ruota il senso di questo studio che Gabriele Neri ha scelto come tema per la sua tesi di dottorato presso il Politecnico di Torino e di Milano, all’interno di un programma di ricerca molto esteso e articolato attorno alla figura di Pier Luigi Nervi e al contesto della cultura strutturale del XX secolo. La scelta di focalizzare l’attenzione sulla modellazione strutturale – e quindi su di una particolare tecnica sperimentale che fiorisce e si perfeziona proprio nell’ar- co cronologico compreso tra gli anni Trenta e gli anni Settanta – si è basata sulla constatazione del profondo valore che tali modelli ebbero per Nervi: non solo dal CAPOLAVORI INVOLONTARI punto di vista strumentale, ma anche e soprattutto come occasione per stendere una complessa rete di rapporti professionali, culturali e imprenditoriali con architetti, ingegneri, committenti, istituti di ricerca. “Capolavori in miniatura” propone giustamente di chiamarli Neri, ma ad essi forse si adatta anche la definizione di “capolavori involontari”: opere d’arte (nel senso etimologico di téchne) che difficilmente avrebbero potuto (allora) figurare in un museo. Non solo perché concepite come campioni sperimentali di una dimostra- zione dentro il lavoro di bottega, come i modelli in legno e argilla che Brunelleschi fece realizzare per il calcolo della cupola fiorentina o quelli in legno e tiranti di cui è disseminato l’atelier genovese di Renzo Piano. Non sono modelli fatti per piacere o per compiacere: il loro fine ultimo non è la verifica plastica del volume (secondo il procedimento dello scultore o del bricoleur, ad esempio, perseguito da Gehry), ma la scommessa sulla logica del loro funzionamento. Sono vere e proprie “cavie” su cui testare le leggi della statica e della dinamica dei corpi: reperti anatomici che testimoniano (come le “macchine” di Gaudí per la Sagrada Familia) la verità della natura, di cui l’ingegnere si fa interprete e prefiguratore. Il loro fascino sta anche nell’apparente imperfezione che ne tradisce la natura sperimentale e provvisoria, 8 insieme all’affanno di una comprensione alla ricerca di verifiche e magari di una Capolavori in miniatura. Pier Luigi Nervi ragionevole certezza. e la modellazione strutturale Introduzione Questo volume ha come oggetto di studio i modelli che hanno accompagnato l’at- 11 tività di Pier Luigi Nervi (1891-1979), uno dei progettisti più celebri e celebrati del Novecento, per quasi tutta la sua carriera. Quelli realizzati per le Aviorimesse di Orvieto e Orbetello, per il Grattacielo Pirelli, per la Torre di Montreal, per la Cat- tedrale di San Francisco – alcune delle strutture in cemento armato più significative della sua opera – e per tanti altri edifici sparsi nel mondo. Si tratta di modelli molto particolari. Rispetto a molti altri, di cui è piena la sto- ria dell’architettura, essi non nacquero infatti “soltanto” per studiare o rappresen- tare in tre dimensioni le fattezze geometriche di un’idea progettuale, ma in primo luogo per simulare preventivamente, in scala ridotta, tutti quegli accidenti statici che essa avrebbe dovuto sostenere una volta confrontata con il mondo reale: gli effetti del suo peso proprio, l’azione del vento, gli effetti dei terremoti e via dicendo. La loro preparazione fu infatti governata da molteplici fattori che hanno a che fare con la chimica, la fisica e la meccanica dei materiali, e la loro funzione non si esau- rì una volta raggiunto un adeguato grado di somiglianza con quanto immaginato. Dopo essere stati confezionati, tali modelli divennero l’oggetto di lunghi e pazienti esperimenti, che li hanno trasformati in dispositivi sofisticati, vivi e interattivi. Fin qui, si direbbe, un affascinante, e complesso, problema di scienza delle co- struzioni. Guardando oltre la loro funzione primaria
Recommended publications
  • Digital Modelling and Representations: Design and Works by Riccardo Morandi and Sergio Musmeci
    Proceedings of the IMProVe 2011 International conference on Innovative Methods in Product Design June 15 th – 17 th , 2011, Venice, Italy Digital modelling and representations: Design and works by Riccardo Morandi and Sergio Musmeci Curti G. (a) , Polimeni B. (a) , Raschi S. (a) (a) Università degli Studi Mediterranea Reggio Calabria Facoltà di Architettura Article Information Abstract Keywords: Purpose: digital modelling, The purpose of this abstract is as a contribution to research on the representation of flat or representation techniques, variously shaped curves. The study is focused on the ability to model surfaces with traditional traditional CAD systems, CAD systems. ruled surfaces, Method: minimal surfaces. The analysis is focused on the possibility of determining the morphological configurations of architectural coverings and other structures by means of the traditional, CAD, instruments. Corresponding author Result: Gabriella Curti The characteristics of the architecture are highlighted by a process which starts from the Tel.:334-6698169 "pure form" and arrives at the completed, built structure. Fax.:0965-3222235 Discussion & Conclusion: e-mail: [email protected] Our approach requires that a special focus be given to the works of R. Morandi and S. Address:Contrada Melissari-Feo di Musmeci who used shaped surfaces for particular architectural structures in various ways. Vito (RC) communicating the original ideas. Digital modelling 1 Introduction facilitates the awareness of forms and spaces otherwise not easily accessible for "non-experts". This use of the 3D In the field of Digital modeling, there are many Graphic representation methods can increase the programmers who are working on the relationships knowledge of architectural spaces, and can be entered between geometrical and mathematical spaces, from into by a conscious observer, accompany him on a analog to digital representation.
    [Show full text]
  • POLITECNICO DI TORINO Repository ISTITUZIONALE
    POLITECNICO DI TORINO Repository ISTITUZIONALE Historic Building Information Modeling: from historical database platform to fully suitable and multidisciplinary design instruments Original Historic Building Information Modeling: from historical database platform to fully suitable and multidisciplinary design instruments / Lo Turco, Massimiliano; Bruno, Edoardo. - ELETTRONICO. - 1(2016), pp. 233-242. ((Intervento presentato al convegno XIV Forum Internazionale di Studi "Le vie dei Mercanti" tenutosi a Napoli - Capri nel 16/18 Giugno 2016. Availability: This version is available at: 11583/2658727 since: 2017-06-06T11:02:18Z Publisher: La Scuola di Pitagora Editrice Published DOI: Terms of use: openAccess This article is made available under terms and conditions as specified in the corresponding bibliographic description in the repository Publisher copyright (Article begins on next page) 04 August 2020 Fabbrica della Conoscenza Le XIV Forum Internazionale di Studi Vie dei Mercanti Carmine Gambardella WORLD HERITAGE and DEGRADATION Smart Design, Planning and Technologies La Scuola di Pitagora editrice Fabbrica della Conoscenza numero 61 Collana fondata e diretta da Carmine Gambardella Fabbrica della Conoscenza Collana fondata e diretta da Carmine Gambardella Scientific Committee: Carmine Gambardella, President and CEO Benecon, UNESCO Chair in Cultural Heritage, Landscape and Territorial Governance Federico Casalegno, Professor, Massachusetts Institute of Technology, USA Massimo Giovannini, Professor and Rector, University “Mediterranea” of
    [Show full text]
  • Cable-Stayed Bridges
    Cable-Stayed Bridges (Schrägseilbrücken) 31.05.2021 ETH Zürich | Chair of Concrete Structures and Bridge Design | Bridge Design Lectures 1 The contents of this Chapter, authored by George Klonaris, are largely based on the lecturer’s tenure with the eminent bridge design firms T.Y. Lin International (5 yrs) and COWI North America (formerly Buckland & Taylor) (6 yrs). Experience and knowledge gained on the analysis, design and construction of cable-stayed bridges through formal training and on-the-job mentoring is reflected herein. Special acknowledgements go to the following individuals: David Goodyear, PE, SE, PEng, NAE (form. Senior Vice President & Chief Bridge Engineer at TYLI) Michael Lamont, PE, SE (Major Bridges Technical Director at HDR, form. at TYLI) Don Bergman, PEng (Vice President and Major Projects Director at COWI North America) Armin Schemmann, PhD, PEng (Senior Bridge Specialist at COWI North America) Dusan Radojevic, PhD, PEng (Northwest Regional Director at TYLI, form. COWI) Andrew Griezic, PhD, PEng, PE (Senior Bridge Specialist at COWI North America) 1 Common aspects Suspension bridges Overview Structural Response Cable-stayed bridges Conceptual Design Construction 31.05.2021 ETH Zürich | Chair of Concrete Structures and Bridge Design | Bridge Design Lectures 2 Recommended References: Podolny, W. & Scalzi, J.B. (1986), “Construction and Design of Cable-Stayed Bridges“, Wiley. Walther, R., Houriet, B., Isler, W., Moïa, P. & Klein, J.F. (1999), “Cable-Stayed Bridges,” 2nd Edition, Thomas Telford. Gimsing, N.J. & Georgakis, C.T. (2012), “Cable Supported Bridges“, Wiley. Svensson, H. (2012), “Cable-Stayed Bridges – 40 Years of Experience Worldwide,” Ernst & Sohn. Setra (2002), Cable Stays – Recommendations of French international commission on Prestressing PTI (2018), DC45.1-18: Recommendations for Stay Cable Design, Testing, and Installation, Post- Tensioning Institute.
    [Show full text]
  • Riccardo Morandi : Formes Sous Contraintes
    18 GÉNIE CIVIL TRACÉS 23-24/2018 1 Riccardo Morandi : formes sous contraintes L’effondrement du viaduc du Polcevera à Gênes a vu son constructeur devenir tristement célèbre. Riccardo Morandi (1902-1989) fut pourtant l’une des figures les plus marquantes de l’ingénierie au 20e siècle, tant en Italie qu’au niveau international. Son œuvre a fortement contribué au développement du béton armé et précontraint. Cet article tente de mettre en évidence la diversité des réalisations de l’ingénieur romain et de les resituer dans leur époque. Texte et photos : Lukas Ingold et Tobias Erb TRACÉS 23-24/2018 SÉCURITÉ DES INFRASTRUCTURES ROUTIÈRES 19 LE VIADUC DU POLCEVERA Concours : 1959-1960 Construction : 1963-1967 Typologie : pont haubané et travées en poutres Technologie : béton précontraint Longueur totale : 1182 m Travées principales : 208 et 203 m Travées courtes : 73-75 m Hauteur des pylônes : 90 m Hauteur du tablier : 45 m 1 Viaduc du Polcevera à Gênes (1963-1967) : tel un ruban suspendu, le tablier surplombe le val Polcevera. 2 Le pylône qui s’est effondré le 14.08.2018. 2 La photo date de 2013. a profonde consternation provoquée par les années 1950 et 1960. Il symbolise l’essor fulgurant l’effondrement du viaduc de Gênes, qui a du pays à cette époque. Une croissance qui a permis L entraîné la mort de 43 personnes, n’a pas à l’Italie de se hisser parmi les principales nations tardé à déclencher un débat houleux sur la cause de la européennes sur les plans économique et culturel. catastrophe. Au vu de la polémique attisée par la presse et le monde politique, la faute a été précipitamment Concilier structure, technologie et processus imputée à la conception imaginée par l’ingénieur et à de construction l’entreprise d’exploitation responsable de l’entretien.
    [Show full text]
  • ENGINEERING and ARCHITECTURE Author(S): RICCARDO MORANDI Source: Journal of the Royal Society of Arts, Vol
    ENGINEERING AND ARCHITECTURE Author(s): RICCARDO MORANDI Source: Journal of the Royal Society of Arts, Vol. 110, No. 5066 (JANUARY 1962), pp. 75- 92 Published by: Royal Society for the Encouragement of Arts, Manufactures and Commerce Stable URL: http://www.jstor.org/stable/41367048 Accessed: 24-09-2017 17:29 UTC JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at http://about.jstor.org/terms Royal Society for the Encouragement of Arts, Manufactures and Commerce is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Journal of the Royal Society of Arts This content downloaded from 132.174.254.12 on Sun, 24 Sep 2017 17:29:33 UTC All use subject to http://about.jstor.org/terms ENGINEERING AND ARCHITECTURE A paper by PROFESSOR ING. RICCARDO MORANDI read to the Society on Wednesday, 15 th November , 1 96 1, with Sir Herbert Manzoni , С. В. E., City Engineer and Surveyor , Birmingham , and Presidenty Institution of Civil Engineers , in the Chair chairman : Professor Riccardo Morandi has travelled from Italy especially to talk to us this evening. You might think that, having regard to the name of your Chairman tonight, there is some matter of collusion. But I assure you that that is not so, for indeed I find it quite impossible to speak to Professor Morandi in his own language - he speaks very well to me in mine.
    [Show full text]
  • Pier Luigi Nervi's Works for the 1960 Rome Olympics
    Actas del Cuarto Congreso Nacional de Historia de la Construcción, Cádiz, 27-29 enero 2005, ed. S. Huerta, Madrid: I. Juan de Herrera, SEdHC, Arquitectos de Cádiz, COAAT Cádiz, 2005. Pier Luigi Nervi’s Works for the 1960 Rome Olympics Tullia Iori, Sergio Poretti Pier Luigi Nervi designed and constructed four struc- varying width pillars —the sections change tures for the 1960 Rome Olympic games: three sports from rectangular to cross-shaped and the facilities and a viaduct serving the Athlete’s residential transitional surface from one to the other in a quarter, the Villaggio Olimpico. These are considered hypar surface, formed by straight lines— and some of his most famous international works. by the V-shaped beams, precast and pre- stressed. – The Palazzetto dello Sport (Small Sports Palace; 1956–57; with Annibale Vitellozzi) in The works erected for the 1960 Olympic games the Flaminio area of Rome is characterized by represented a crucial milestone in Pier Luigi Nervi’s its sixty-meter diameter dome, which is held career. They are the best examples of his experimen- up —or better, held down— by 48 radial Y- tation on statics, construction and architecture, and shaped struts whose divergent upper arms de- guaranteed his international fame. However, the ob- velop the rim «decoration». The externally smooth dome only reveals its large rhomboidal ribbing internally. – The Palazzo dello Sport (Sports Palace; 1956–59; with Marcello Piacentini) in the EUR area is also dome-shaped, but with a hun- dred-meter diameter. The internal surface is characterized by minute pleated V-shaped «waves». Externally, the dome is concealed by a high glass cylinder, which only partially re- veals the structure of the perimetral stands.
    [Show full text]
  • Vol. 6, No. 2 (2020)
    Journal Director: R. Gulli e-ISSN 2421-4574 Vol. 6, No. 2 (2020) Issue edited by Editor in Chief: R. Gulli Cover illustration: The west grandstand of the Flaminio Stadium in Rome, by P.L. and A. Nervi. © Archivio dell’Ufficio Beni Storici Culturali e Documentari, CONI, Rome Editorial Assistants: C. Mazzoli, D. Prati e-ISSN 2421-4574 Vol. 6, No. 2 (2020) Year 2020 (Issues per year: 2) Journal Director Riccardo Gulli Scientific Committee Construction History and Preservation Santiago Huerta, Antonio Becchi, Camilla Mileto, Amedeo Bellini, Stefano Della Torre, Alberto Grimoldi, Claudio Varagnoli, Tullia Iori, Antonello Sanna, Renato Morganti, Giovanni Fatta, Marco Dezzi Bardeschi, Corrado Fianchino Construction and Building Performance Matheos Santamuris, Francisco Javier Neila González, M. Hyle, John Richard Littlewood, Gianfranco Carrara, Riccardo Nelva, Enrico Dassori, Marina Fumo Building and Design Technology Maurizio Brocato, José Luis Gonzalez, Emilio Pizzi, Francesco Polverino, Raffaella Lione, Angelo Salemi, Giorgio Cacciaguerra, Enrico Sicignano, Antonella Guida Editor in Chief Riccardo Gulli Assistant Editors Marco D’Orazio, Annarita Ferrante, Enrico Quagliarini Editorial Assistants Cecilia Mazzoli, Davide Prati Scientific Society Partner: Ar.Tec. Onlus c/o DICEA, Università Politecnica delle Marche, Polo Montedago, Via Brecce Bianche 12 60131 Ancona - Italy Phone: +39 071 2204587 Email: [email protected] [email protected] Media Partner: Edicom Edizioni Via I Maggio 117 34074 Monfalcone (GO) - Italy Phone: +39 0481 484488 Vol.
    [Show full text]
  • Cable-Stayed Bridges of Prestressed Concrete
    CABLE-STAYED BRIDGES OF PRESTRESSED CONCRETE Walter Podolny, Jr. Bridge Division Federal Highway Administration U.S. Department of Transportation Washington, D.C. Discusses prestressed concrete cable-stayed bridge structures. Although most cable-stayed bridges have been of steel construction, a few have been made of prestressed concrete. This type of structure is presented on a case-study basis with the intent of encouraging designers to consider the feasibility of using this type of structure which in some instances might be a more appropriate choice. The concept of supporting a bridge The first modern steel cable-stayed deck by using one or more inclined bridge, the Stromsund Bridge, was stays was proposed in 1784 by C. J. completed in Sweden in 1955 by a Loscher, a German carpenter in Fri- German contractor. Although the cable- bourg. It was conceived as a timber stayed Tempul Aqueduct in Spain, de- bridge consisting of timber stays at- signed by Torroja, was completed in tached to a timber tower.1-4 1925, the first modern prestressed con- Unfortunately, during the birth of crete cable-stayed bridge structure was the cable-stayed system, the engineers Morandis Lake Maracaibo Bridge in of that period were unable to calculate Venezuela, completed in 1962. the forces in the stays nor understand or control the equilibrium of these highly Lake Maracaibo Bridge, indeterminate systems. Unsuitable ma- Venezuela (The General terials such as timber, round bars or chains were used for stays. The stays Rafael Urdaneta Bridge) constructed in this manner were, there- This reinforced and prestressed con- fore, of low strength material and could crete bridge structure ranks as one of not be fully tensioned.
    [Show full text]
  • CABLE-STAYED BRIDGES 40 Years of Experience Worldwide Holger Svensson CABLE-STAYED BRIDGES 40 Years of Experience Worldwide Prof
    Holger Svensson CABLE-STAYED BRIDGES 40 Years of Experience Worldwide Holger Svensson CABLE-STAYED BRIDGES 40 Years of Experience Worldwide Prof. Dipl.-Ing. Holger Svensson Consulting Engineer Niederlausitzstraße 22 15738 Zeuthen Germany [email protected] Translated by: Prof. Dipl.-Ing. Holger Svensson, Zeuthen, Germany Prof. Dr. Guido Morgenthal, Weimar, Germany (sections on dynamics) Review and Improvement: Paul Beverley, U.K. Cover: Helgeland Bridge over Leirfjord, Sandnessjøen, Norway © Helga Rutzen, Düsseldorf, Germany © 2012 Wilhelm Ernst & Sohn, Verlag für Architektur Library of Congress Card No.: applied for und technische Wissenschaften GmbH & Co. KG, Rotherstr. 21, 10245 Berlin, Germany British Library Cataloguing-in-Publication Data A catalogue record for this book is available from the British Library. Bibliographic information published by Production: HillerMedien, Berlin, Germany the Deutsche Nationalbibliothek Coverdesign and Layout: Sophie Bleifuß, Berlin, Germany The Deutsche Nationalbibliothek lists this publication in the Typesetting: Uta-Beate Mutz, Leipzig, Germany Deutsche Nationalbibliografie; detailed bibliographic data is Printing: Medialis, Berlin, Germany available in the Internet at <http://dnb.ddb.de>. Binding: Stein + Lehmann, Berlin, Germany All rights reserved (including those of translation into other Printed in the Federal Republic of Germany. languages). No part of this book may be reproduced in any form – Printed on acid-free paper. by photoprinting, microfilm, or any other means – nor transmitted or translated into a machine language without written permission Print ISBN: 978-3-433-02992-3 from the publishers. Registered names, trademarks, etc. used in this ePDF ISBN: 978-3-433-60229-4 book, even when not specifically marked as such, are not to be oBook ISBN: 978-3-433-60104-4 considered unprotected by law.
    [Show full text]
  • Autopsie D'un Pont
    978-2-86364-351-8 ISBN / pont d’un MORANDI Autopsie Gênes, à À GÊNES D’UN PONT D’UN Morandi / AUTOPSIE Simonnet CYRILLE SIMONNET CYRILLE Cyrille PARENTHÈSES www.editionsparentheses.com www.editionsparentheses.com isbn www.editionsparentheses.com ©2019,Éditions Copyright 978-2-86364-351-8 p arenthèses, Mar seille. 5 978-2-86364-351-8 ISBN / Ismaïl Kadaré, Ismaïl Kadaré, sinistre. » était le pont mutilé, Avec ce corps fracturé. membre d’un pansements aux penser faisaient recouvraient quiles fraîche chaux et la le mortier réparés, endroits les De loin, cruellement. blessée avait lui qu’on arche, sonunique surla rivière, noire il dressait, La nuit, épais. plus toujours mystère d’un le pont recouvrant nuit, et la le jour alentour se répandait « La rumeur pont d’un Autopsie Le Pont aux troix arches auxtroix Le Pont Gênes, à Morandi / Simonnet Cyrille , 1978. www.editionsparentheses.com www.editionsparentheses.com RICCARDO MORANDI OU LE BÉTON D’AUTEUR Figure majeure de l’ingénierie italienne avec Pier Luigi Nervi, Riccardo Morandi, né en 1902 et mort en 1989 à Rome, parcourt le xxe siècle comme on traverse un fleuve. Lançant l’une devant l’autre les piles d’un pont comme autant 978-2-86364-351-8 de succès professionnels, il conduira une carrière marquée comme la rectitude d’un sillon. Né au moment où le béton ISBN armé commence à conquérir une identité matérielle certaine / — Hennebique en France, Wayss & Freitag en Allemagne — pont il fera de ce matériau le vecteur majeur de son activité, d’un entièrement vouée au calcul des structures et à la concep- tion d’ouvrages d’art — des ponts pour l’essentiel… À l’ins- tar d’autres ingénieurs du xxe siècle comme Robert Maillart Autopsie en Suisse, Eugène Freyssinet en France, Eduardo Torroja en Espagne, ou de son compatriote Pier Luigi Nervi 1, il déve- Gênes, à loppera une compétence solide, reconnue, saluée, en matière de construction d’infrastructures, sa principale production professionnelle 2.
    [Show full text]
  • Chapter 2: Literature Review
    CHAPTER 2: LITERATURE REVIEW The following chapter shall introduce the reader to past, present, and future in bridge engineering. The history of engineering is as old as mankind itself, and it is without doubt that technical progress and the rise of human society are deeply interwoven. Bridges have often played an essential role in technical advancement within Civil Engineering. The development of important types of bridges and the changing use of materials and techniques of construction throughout history will be dealt with in the first part of this chapter. Notably, manifold legends and anecdotes are connected with the bridges of former eras. Studying the history of a bridge from its construction throughout its life will always also reveal a fascinating picture of the particular historical and cultural background. The second part of this chapter introduces the main challenges that the current generation of bridge engineers and following generations will face. Three important areas of interest are identified. These are improvements in design, construction, maintenance, and rehabilitation of a bridge, application of high-performance materials, and creative structural concepts. As technology advances, many new ways of innovation thus open for the bridge engineer. 2.1 HISTORY OF BRIDGE CONSTRUCTION The bridges described in the following sections are examples of their kind. A vast amount of literally thousands of bridges built requires choosing a few exemplary ones to show the main developments in bridge construction throughout the centuries. Any book examining bridges in a historical context will make its own choice, and studying these works can be of great value for understanding of the legacy of bridge engineering.
    [Show full text]
  • The Tale of the Morandi Bridge
    Structural Engineering International ISSN: 1016-8664 (Print) 1683-0350 (Online) Journal homepage: https://www.tandfonline.com/loi/tsei20 Once upon a Time in Italy: The Tale of the Morandi Bridge Gian Michele Calvi, Matteo Moratti, Gerard J. O'Reilly, Nicola Scattarreggia, Ricardo Monteiro, Daniele Malomo, Paolo Martino Calvi & Rui Pinho To cite this article: Gian Michele Calvi, Matteo Moratti, Gerard J. O'Reilly, Nicola Scattarreggia, Ricardo Monteiro, Daniele Malomo, Paolo Martino Calvi & Rui Pinho (2019) Once upon a Time in Italy: The Tale of the Morandi Bridge, Structural Engineering International, 29:2, 198-217, DOI: 10.1080/10168664.2018.1558033 To link to this article: https://doi.org/10.1080/10168664.2018.1558033 Published online: 20 Dec 2018. Submit your article to this journal Article views: 1087 View related articles View Crossmark data Citing articles: 10 View citing articles Full Terms & Conditions of access and use can be found at https://www.tandfonline.com/action/journalInformation?journalCode=tsei20 Once upon a Time in Italy: The Tale of the Morandi Bridge Gian Michele Calvi , Eucentre Foundation, Pavia, Italy; Matteo Moratti, Studio Calvi Ltd, Pavia, Italy; Gerard J. O’Reilly , IUSS, Pavia, Italy; Nicola Scattarreggia , IUSS, Pavia, Italy; Ricardo Monteiro , IUSS, Pavia, Italy; Daniele Malomo , Mosayk Ltd, Pavia, Italy; Paolo Martino Calvi, University of Washington, Seattle, USA; Rui Pinho , University of Pavia, Italy. Contact: [email protected] DOI: 10.1080/10168664.2018.1558033 Abstract the 1960s that most European countries constructed the backbone of the modern On 14 August 2018 at 11:35 AM, a relevant portion (about 243 m) of the viaduct over freeway system.
    [Show full text]