I TESO RI D’ITALIA EL’UN ES CO I TESO RI D’ITALIA Una delle missioni principali dell’UNESCO è l’identificazione, la protezione, la tutela e la EL’UN ES CO trasmissione alle generazioni future dei patrimoni culturali e naturali di tutto il mondo. Sulla base di un trattato internazionale conosciuto come Convenzione sulla Protezione

del Patrimonio Mondiale, culturale e naturale, adottato nel 1972, l’UNESCO ha finora I riconosciuto un totale di 1073 siti (832 beni culturali, 206 naturali e 35 misti) presenti in 167 Nazioni del mondo. L'Italia è la nazione che detiene il maggior numero di siti inclusi E A nella World Heritage List e la collana “I tesori d’Italia e l’Unesco” accompagna i lettori ad ammirare ineguagliabili tesori naturali, d’arte e d’architettura.. C N I Arte rupestre della Valle Camonica Zona Archeologica e Basilica Patriarcale La Chiesa e il Convento Domenicano di Aquileia

di Santa Maria delle Grazie con il Adriana (Tivoli) D “Cenacolo” di Isole Eolie A Centro Storico di Firenze

Assisi, la Basilica di San Francesco E Venezia e la sua Laguna e altri siti Francescani C Piazza del Duomo a Pisa Città di Verona Centro Storico di San Gimignano Villa d’Este (Tivoli) A M N I Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri Le città tardo barocche del Val di Noto S A di Matera C

Monte San Giorgio S

La città di Vicenza e le ville del I O

Sacri Monti del Piemonte T Palladio nel Veneto N O e della Lombardia I Centro Storico di Siena I

Le necropoli etrusche di Cerveteri E N

Centro Storico di Napoli C I

Crespi d’Adda e Tarquinia D T I E M

Ferrara, città del Rinascimento, Val d’Orcia

I N e il Delta del Po Siracusa e le necropoli rupestri di I

Pantalica D D Castel del Monte R A Trulli di Alberobello Genova, le Strade Nuove I G

N

e il Sistema dei Palazzi dei Rolli E

Monumenti paleocristiani di Ravenna R E

Mantova e Sabbioneta L I

Centro Storico di Pienza L Ferrovia retica nel paesaggio I La Reggia di Caserta del XVIII secolo V con il Parco, l’Acquedotto Vanvitelli Albula/Bernina A e il Complesso di San Leucio Le Dolomiti I Residenze Sabaude I Longobardi in Italia L’Orto Botanico di Padova e i luoghi del potere (568-774 d.C.) Siti palafitticoli preistorici nell’arco Portovenere, Cinque Terre alpino G e Isole (Palmaria, Tino e Tinetto) Ville e Giardini medicei in Toscana : Cattedrale, Torre Civica Monte Etna e Piazza Grande Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: E Aree archeologiche di Pompei, Ercolano Langhe-Roero e Monferrato e Torre Annunziata Palermo arabo-normanna e le cattedrali

Costiera Amalfitana di Cefalù e Monreale E Area Archeologica di Agrigento

La Villa Romana del Casale L di Piazza Armerina

Su Nuraxi di Barumini L

Parco Nazionale del Cilento e Vallo di I Diano, con i siti archeologici di Paestum e Velia, e la Certosa di Padula Centro Storico di Urbino

euro 4,90 (i.i.) V I TESO RID ’ITALIA E L’ UN ES CO

VILLE E GIARDINI MEDICEI IN TOSCANA La pubblicazione esce con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana UNESCO, nata a Parigi il 4 novembre 1945, è per l’UNESCO l’organizzazione delle Nazioni Unite che si L’ occupa di cultura, istruzione, scienze e arti. Oggi l’UNESCO conta 165 Stati membri e 10 Stati associati. Ha sede a Parigi . L’UNESCO ha sostanzialmente due scopi: quello di favorire il dialogo e lo svi - luppo delle culture degli Stati membri e quello di preservare il patrimonio cul - turale e naturale dell’umanità. Il primo degli obiettivi citati ha grande rilevanza nell’azione dell’organizzazio - ne, in quanto è posta a fondamento dell’organizza - Regione Toscana zione stessa la convinzione che solo un costante Direzione Generale Cultura e Ricerca dialogo interculturale e lo sviluppo della cultura, Direttore : Roberto Ferrari delle arti, delle scienze e dei sistemi educativi pos - Settore Patrimonio Culturale, Siti UNESCO, Arte contemporanea, Memoria Dirigente : Alessandro Compagnino, Enrica Buccioni, Lisa Covelli sano favorire la cooperazione tra le Nazioni, la Coordinamento scientifico : Enrica Buccioni comprensione fra i popoli e il progresso economico, Coordinamento generale : Francesca Chiocci, Fondazione Sistema Toscana la giustizia sociale e la pace nel mondo. Il secondo obiettivo è perseguito dall’UNESCO me - diante l’identificazione, la protezione, la tutela e la trasmissione alle generazioni future dei beni cultu - rali e naturali del mondo. In base a un trattato in - ternazionale (la Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale, del Progetto finanziato a valere sui fondi 1972), l’UNESCO ha fino ad oggi riconosciuto 1073 Legge n. 77 del 20 febbraio 2006 “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e beni Patrimonio dell’Umanità (832 beni culturali, ambientale, inseriti nella “lista del patrimonio mondiale”, posti sotto la tutela 206 beni naturali e 35 misti) in 167 Stati. dell’UNESCO” Secondo la Convenzione, per patrimonio culturale si intende un monumento , un gruppo di edifici o un sito di valore storico, estetico, archeologico, Testi: scientifico, etnologico o antropologico . Emanuela Benedetti (Villa di Cafaggiolo), Lorenzo Scaretti (), Il patrimonio naturale, invece, indica rilevanti ca - Enrica Buccioni (Villa di Careggi) Donata Mazzini ( a Fiesole), Marco Mozzo (Giardino di Castello - Villa della Petraia), Hosea Scelza (), ratteristiche fisiche, biologiche e geologiche, nonché Lorenzo Sbaraglio (Villa di ), Bianca Maria Landi (Giardino di Boboli), l’habitat di specie animali e vegetali in pericolo e Cristina Gnoni (Villa di Cerreto Guidi), Andrea Tenerini (Palazzo di Seravezza), aree di particolare valore scientifico ed estetico . Rossana Biagioni (Giardino di Pratolino), Claudia Cappellini (), Claudia Il Patrimonio rappresenta l’eredità del passato di Cataldo (Villa di Artimino), Cinzia Palumbo (Villa di Poggio Imperiale) cui noi oggi beneficiamo e che trasmettiamo alle generazioni future. I nostri patrimoni, culturali e naturali, sono fonte Coordinamento editoriale : Alessandro Avanzino insostituibile di vita e di ispirazione. Luoghi così unici e diversi quali le sel - Account : Paola Ciocca Bianchi vagge distese del Parco Nazionale di Serengeti in Africa Orientale, le Piramidi Redazione : Titti Motta d’Egitto, la Grande barriera australiana e le cattedrali barocche dell’America la - Grafica e impaginazione : Gabriella Zanobini Ravazzolo tina costituiscono il nostro Patrimonio Mondiale. Ciò che rende eccezionale il concetto di Patrimonio Mondiale è la sua appli - cazione universale. I siti del Patrimonio Mondiale appartengono a tutte le popolazioni del mondo, © 2018 Sagep Editori al di là dei territori nei quali essi sono collocati. www.sagep.it ISBN 978-88-6373-507-9 www.unesco.org 4 5

l risultato dell’iscrizione nel 2013 del sito “Ville e giardini medicei in Toscana” nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, benché molto I atteso, era da intendersi tutt’altro che scontato. Da diversi anni l’UNESCO ha posto forti limitazioni per le nuove iscrizioni in rispondenza ad una strategia globale tesa, per ragioni di bilanciamento nella lista, ad incentivare nuovi siti appartenenti a categorie di beni e aree geografiche del mondo ancora poco rappresentate, diversamente dall’Italia che conta ad oggi ben 53 siti. Malgrado ciò, il 37° Comitato del Patrimonio Mondiale premiò con la propria decisione un complesso lavoro che, come tutte le candidature di successo, ha richiesto un notevole impiego di tempo e di risorse da parte dei molti soggetti coinvolti, a dimostrazione di come la cooperazione tra le diverse istituzioni (MiBACT, Regione Toscana, Province, Comuni), in una logica di sussidiarietà e coordinamento, possa portare a positivi risultati per l’intero Paese sulla scena mondiale. La solidarietà è il valore di fondo su cui è basata l’impostazione del sito, tecnicamente definito “seriale”, cioè configurato da un certo numero di parti componenti distinte ma inscindibilmente connesse per contribuire, ciascuna secondo le proprie specificità ed in relazione al tutto, alla estrinsecazione dell’ eccezionale valore universale la cui sussistenza è alla base del riconoscimento UNESCO. Le componenti del sito sono 14, tutte accuratamente selezionate nell’ambito di un esteso patrimonio mediceo. Esse rappresentano importanti capisaldi rispetto a fasi, eventi o caratteristiche particolarmente significativi per il tema dello sviluppo del modello della nobile residenza extraurbana e per l’elevato grado di rispondenza ai requisiti imprescindibili di autenticità e di integrità. Un altro fondamentale aspetto che ha influito sull’iscrizione, è quello degli accordi interistituzionali per la gestione coordinata del sito. Per tale finalità sono stati firmati due Protocolli d’Intesa laddove le istituzioni coinvolte hanno ufficializzato il loro impegno reciproco per la gestione del sito UNESCO inteso come entità solidale, malgrado i differenti ambiti territoriali di appartenenza, le diverse proprietà e destinazioni d’uso. In tale ambito è stato posto l’accento sulla preminenza dei temi della protezione e conservazione, sulla valorizzazione del sistema seriale e sono state concordate alcune azioni prioritarie. Tra queste vi sono le iniziative editoriali, come la presente, quale strumento di potenziamento delle azioni di promozione culturale del sistema seriale.

Francesca Riccio Referente per il sito “Ville e giardini medicei in Toscana” presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Segretariato Generale Servizio I Coordinamento Ufficio UNESCO 6 7

Criterio (II) Le ville e Criterio (IV) Le nobili giardini in associazione testimonianza 2013 giardini medicei in residenze medicee al loro ambiente rurale, eccezionale di Ville e giardini medicei Toscana sono la costituiscono esempi dando risalto ad uno mecenatismo culturale e testimonianza, in eminenti della villa specifico stile di artistico sviluppato dai in Toscana sintesi, della residenza aristocratica di paesaggio dell’età Medici. Ville e giardini rurale aristocratica campagna dedicata al dell’Umanesimo e del medicei costituirono una quale incarnazione, sul tempo libero, alle arti e Rinascimento. serie di luoghi chiave finire del Medioevo, di alla conoscenza. Nel ove emersero ideali e una serie di nuove corso di un periodo che Criterio (VI) le Ville e i tendenze proprie del l Sito seriale “Ville modo di gestire e ambizioni politiche, abbraccia quasi tre giardini medicei, Rinascimento italiano, e giardini medicei organizzare il territorio economiche ed secoli, i Medici insieme con paesaggi che ebbero seguito e I in Toscana” è realizzato dalla estetiche. Le ville e i svilupparono molte toscani di cui sono diffusione in tutta costituito dall’insieme famiglia dei Medici giardini costituirono soluzioni architettoniche parte, hanno dato un Europa. di 14 ville e giardini che possiedono un modelli che si diffusero e decorative innovative. primo e decisivo della famiglia Medici valore rappresentativo ampiamente in tutta L’insieme costituisce contributo alla nascita Giuseppe Zocchi, La Real ubicati in Toscana. e segnano con Villa di Careggi , da Vedute Italia durante il una rappresentanza di una nuova estetica e delle Ville e d’altri Luoghi Il sistema delle ville eleganza il paesaggio Rinascimento e poi in dell’organizzazione stile di vita. Essi della Toscana , Firenze, con giardini esprime un della Toscana. tutta l’Europa moderna. tecnica ed estetica dei rappresentano una Allegrini, 1744, tav.36. 8 9

La lista del Patrimonio Mondiale UNESCO è un insieme di beni ciascuno dei quali rappresenta un tassello fondamentale della storia dell’umanità. Ad essi è riconosciuto un intrinseco «eccezionale valore universale» , nel senso di valore straordinario e talmente importante da travalicare i confini spaziali e temporali che gli sono propri e porsi, per l’appunto, quale patrimonio di tutta l’umanità, presente e futura. Nel corso del 37° Committee World Heritage UNESCO è stato approvato l’inserimento del sito seriale “Ville e giardini medicei della Toscana” nella Lista Patrimonio Mondiale. È stato un successo importante per la cultura italiana, ottenuto grazie alla collaborazione tra Regione Toscana, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, i Comuni e le Province ove sono localizzati i quattordici insediamenti. Dodici ville e due giardini disseminati nel paesaggio toscano costituiscono un sito che è testimonianza dell’influenza esercitata dalla famiglia Medici sulla cultura europea moderna attraverso il mecenatismo delle arti. Realizzati tra il XV ed il XVII secolo, essi rappresentano un originale sistema di costruzioni in armonia con la natura, dedicate al tempo libero, alle arti e alla conoscenza. Le ville manifestano innovazione nella forma e nella funzione, rappresentano un nuovo tipo di residenza principesca differente sia dalle fattorie di proprietà di ricchi fiorentini del periodo sia dai castelli, emblemi del potere feudale. Primo esempio di connessione tra architettura, giardino e contesto ambientale, le ville medicee costituiscono un riferimento costante per le residenze principesche in Italia e in Europa. Il prestigioso riconoscimento dell’UNESCO onora l’Italia e la Toscana, ma oltre all’onore vi è la consapevolezza che la Regione ha da oggi un dovere ed un impegno maggiori per la salvaguardia di beni che sono patrimonio dell’umanità. Monica Barni Vice Presidente e Assessore alla Cultura, Università e Ricerca 10 11

SS12 Fivizzano Sestola SS63 Castel del Rio Pievepelago Gaggio Montano Piazza del Serchio Castiglione di Garfagnana Castiglione dei Pepoli SS12 Cutigliano PARCO ALPI APUANE Barga SS64 Pracchia SR302 MASSA CARRARA Cantagallo 1 Barberino di Bagni di 2 A11 10 SS12 Forte dei Marmi Camaiore SS65 A11 12 SR302 VIAREGGIO 11 Montecatini LUCCA Terme 6 7 A11 3 4 SS67 Vinci 5 FIRENZE () SS1 Pontassieve San Giuliano Terme 8 PARCO NATURALE 9 13 14 MIGLIARINO Fucecchio SAN ROSSORE PISA Empoli MASSACIUCCOLI A11 Marina di Pisa San Miniato SS1 Pontedera

Collesalvetti Castelfiorentino Greve in Chianti

1. Villa di Cafaggiolo SR439 Certaldo 2. Villa del Trebbio 3. Villa di Careggi SR206 4. Villa Medici a Fiesole Lajatico 5. Villa e Giardino di Castello San Gimignano Castellina in Chianti 6. Villa a Poggio a Caiano SS1 7. Colle 8. Giardino di Boboli di Val d’Elsa San Gusmé 9. Villa di Cerreto Guidi SS68 10. Palazzo di Seravezza 11. Giardino di Pratolino SS68 Casole d’Elsa 12. Villa La Magia SIENA Cecina SS73 13. Villa di Artimino 14. Villa del Poggio Imperiale RISERVA SR439 DI MONTERUFOLI 12 Introduzione 13

Tommaso Buzzi, Mappa Introduzione Naturali del patria e sede della dell’Umanesimo e del delle Ville medicee Patrimonio Mondiale Signoria che porta il Rinascimento, realizzata in occasione della mostra del Giardino l Sito seriale “Ville UNESCO è costituito loro nome. protagonista della italiano a Firenze, 1931; e giardini medicei da 14 ville e giardini Quella dei Medici fu storia italiana ed Firenze, Museo della Villa Iin Toscana” della famiglia Medici una delle più europea dal XV al medicea della Petraia. iscritto nella Lista dei ubicate in Toscana, importanti famiglie XVIII secolo. Il potere Beni Culturali e regione che fu loro dell’età e l’influenza 14 Introduzione 15

Villa medicea della economica, politica e spicco per la storia territorio nel estremamente Petraia. territoriale di questa moderna, tra essi passaggio dall’età innovativo di famiglia, arricchitasi Lorenzo il Magnifico, medievale all’età gestione ed con una eccezionale i papi Leone X e moderna e organizzazione del rete di attività Clemente VII e la fondamentali territorio. commerciali e regina di Francia, contributi a quella La “villa con finanziarie, travalicò i Caterina de’ Medici. rivoluzione culturale giardino” segnò il confini territoriali a Per diverse che determinò la superamento partire dall’originaria generazioni, la nascita del pensiero dell’occupazione zona appenninica del famiglia Medici moderno. feudale della terra e Mugello per dominò dunque la La massima della tipologia edilizia diffondersi all’intera scena, culturale, espressione del potere fortificata a favore di Toscana, all’Italia, spirituale e scientifica mediceo si compì una concezione del all’Europa. Moltissimi del suo tempo: furono nella forma della territorio come luogo personaggi straordinari mecenati “villa con giardino” , pacificato dove appartenenti alla delle arti; a loro si una nuova modalità l’architettura è in un Nelle pagine successive: dinastia dei Medici deve la insediativa, segno di rinnovato rapporto Giardino della Villa costituirono figure di trasformazione del un sistema dialettico ed aperto medicea di Castello. 16 Introduzione 17 18 Introduzione 19

Giardino di Boboli. con gli elementi italiani. complesso più compositive e naturali di pertinenza I beni immobili e significativo dal tecnologiche. e il paesaggio fondiari della punto di vista della Delle 36 proprietà circostante. famiglia furono nascita e dello medicee censite solo Questo modello consistenti, non solo sviluppo di quel 14, scelte per la loro residenziale così in Toscana, ma anche modello di residenza rappresentatività, definito e la sua in altre regioni suburbana. Le ville sono entrate nella progressiva italiane e in Francia. toscane furono Lista del Patrimonio evoluzione costituì un Tuttavia, rispetto a dunque il luogo mondiale per la loro prototipo tale estesissimo privilegiato di acclamata rilevanza d’ispirazione per le patrimonio furono le sperimentazione culturale, artistica e future realizzazioni di proprietà toscane con artistica e scientifico- paesaggistica architetture le sue 36 ville e ingegneristica; fucina determinata da suburbane dentro e giardini a inesauribile di un’autenticità e da fuori i confini rappresentare il innovazioni formali, una integrità 20 Introduzione 21

Parco di Pratolino. funzionale, strutturale Fiesole del 1451-57, e visiva eccezionale. Castello del 1477, Nella pagina a fronte: La serie delle ville e i Poggio a Caiano Villa Medici a Fiesole. giardini medicei è iniziata nel 1483, presentata secondo la Petraia del 1544, Il cronologia delle Giardino di Boboli acquisizioni con del 1550, Cerreto successiva Guidi del 1555, trasformazione, da Seravezza del 1561, parte dei Medici, delle Pratolino del 1568, proprità preesistenti la Magia del 1584, oppure secondo Artimino del 1593 e l’avvio dei lavori per infine Poggio la costruzione di Imperiale del 1622. nuove architetture. In Di tutte queste ville questa cronologia ben 9 sono ancora figurano i possessi oggi rappresentate ereditati di Cafaggiolo dalle lunette del e del Trebbio, pittore fiammingo appartenuti ai Medici Giusto Utens (1599- fino dal secolo XIV. 1602) Seguono la villa di commissionategli da Careggi acquistata nel Ferdinando I per il 1417, quella di salone della Villa di

Nelle pagine successive:

p. 20 in alto Villa la Magia. in basso Villa medicea di Seravezza. p. 21 in alto Villa medicea di Artimino. in basso Villa medicea di Poggio a Caiano. p. 22 in alto Villa medicea la Petraia. in basso Villa medicea di Careggi. p. 23 in alto Il chiostro del Castello del Trebbio. in basso Villa medicea di Cerreto Guidi. p. 24 Villa medicea di Careggi, la grotta. p. 25 Villa medicea di Poggio Imperiale. 22 Introduzione 23 25 24 Introduzione 26 Introduzione 27 28 Introduzione 29 30 Villa medicea di Cafaggiolo 31

Giusto Utens, Villa di Villa medicea di Cafaggiolo , 1599-1603. Firenze, Museo della Villa Cafaggiolo medicea della Petraia. l complesso architettonico e Ipaesaggistico di Cafaggiolo, con il suo perno monumentale rappresentato dalla grande Villa “edificata in fortezza”, un tempo fortificata e recintata, a schema architettonico chiuso, con torre di guardia analoga a quella della vicina Villa del Trebbio, racconta ancora oggi la sua storia e la sua evoluzione nel tempo da presidio difensivo per la famiglia Medici Veduta della Villa. a residenza signorile 32 Villa medicea di Cafaggiolo 33

Il sogno di Cafaggiolo Nel Complesso Monumentale della Tenuta medicea di Cafaggiolo è in corso di realizzazione il progetto di tutela e valorizzazione per la riqualificazione e il recupero dell’antica fattoria medicea. Coniugando l’aspetto del restauro e del risanamento conservativo di tali immobili, con la rifunzionalizzazione verrà riportata alla luce la memoria storica e lo splendore di questi luoghi. È proprio sull’eccezionalità delle caratteristiche identitarie del patrimonio storico, architettonico e ambientale paesaggistico che si svilupperà la filosofia del progetto.

Vista del prospetto di di campagna Vecchio e ad opera proprie inclinazioni onorate”. Tutti facciata dal giardino finalizzata alla dall’architetto per una vita appartata caratteri che antistante la Villa. villeggiatura, al di in campagna e rivolta definiscono lo riposo, alla cura delle Bartolomeo, già attivo al doctum otium sviluppo in senso attività agresti, anche al Trebbio, in secondo il modello rinascimentale della collocata com’era in un imponente palazzo classico esaltato da residenza mugellana, posizione privilegiata fortificato, dai volumi Cicerone, Cosimo il che presto diverrà, con nel Mugello al centro strategicamente Vecchio, come ci Lorenzo il Magnifico, di una grande bandita articolati, munito di ricorda il Vasari, si un vero e proprio di caccia e di una torri, mura con dedicò anche alla luogo di villeggiatura vasta tenuta agricola. aperture per gli sistemazione e di studio operoso, L’edificio originario, archibugi e le dell’ampia area ospitando Pico della sviluppatosi intorno a balestre, ponte circostante la dimora, Mirandola, Marsilio un primitivo levatoio e fossati, strutturando “i Ficino e, per lunghi castellare della approntati per la poderi, le strade, i periodi, Agnolo Repubblica fiorentina, difesa e il controllo giardini, e le fontane , dedito alla tra il 1443 e il 1451 militare del territorio. con boschi attorno, formazione di venne trasformato per Ma al medesimo ragnaie, e altre cose Giovanni de’ Medici, volontà di Cosimo il tempo, seguendo le da ville molto futuro papa Leone X. 34 Villa medicea di Cafaggiolo 35

Veduta generale della Galleria A metà del funzione di luogo di punteggiata di edifici antistante il Vista generale della 1 a Sala del detta “Sala Vasari”. Cinquecento il sosta strategico e di agricoli rappresentati prospetto anteriore, Cardinale affrescata da Leto in antichi cabrei; caratterizzato dai Chini nel 1887 su Granduca Cosimo I° stazione di posta commissione del Principe fa aggiungere il corpo lungo la strada per il rappresentando, con il due grandi cedri del Marc’Antonio Borghese. di fabbrica a monte settentrione. giardino paesaggistico Libano, un punto di della Villa e integra il Conseguentemente all’inglese realizzato forza del valore Vista generale della 2 a Sala del sistema difensivo all’unità d’Italia, nel nell’Ottocento sul lato monumentale del Cardinale affrescata da Leto complesso. Chini nel 1887 su michelozziano, 1865 la Villa fu posteriore e con il commissione del Principe potenziando le venduta dallo Stato grande Emanuela Benedetti Marc’Antonio Borghese. attività venatorie che italiano ai Principi da sempre si erano Borghese che vi praticate nel eseguirono radicali complesso e che interventi di restauro continueranno ad secondo il principio di essere esercitate dai una ricostruzione in Granduchi, secondo le stile, accostando tipiche cadenze elementi decorativi stagionali, almeno medievaleggianti a fino alla metà del interventi di gusto XVII secolo. In epoca neo-rinascimentale. lorenese, pur venendo Il Parco della Villa di meno iniziative di Cafaggiolo, dopo abbellimento della l’abbattimento della dimora, verrà torre di guardia e mantenuta e della doppia cinta potenziata, fortificata avvenuto a nell’ambito metà Settecento, si dell’espansione viaria fonde oggi con del territorio voluta mirabile equilibrio dai nuovi granduchi, con la grande tenuta la sua tradizionale circostante, tuttora 36 Villa medicea del Trebbio 37

Giusto Utens, Villa del Villa medicea Trebbio , 1599-1603. Firenze, Museo della Villa del Trebbio medicea della Petraia. l Castello del Trebbio, sul poggio Iomonimo già proprietà della famiglia dei Medici dal 1309, conserva intatta l’impronta geniale dell’architetto fiorentino Michelozzo Michelozzi. Da solitario baluardo a guardia del Trivio di un antichissimo percorso etrusco-romano, il Trebbio divenne castello intorno al 1364, quando si costruì una cinta fortificata coronata da camminamento esterno che venne a legare la torre con due attigui fabbricati. Fu poi,

Il Trebbio, foto aerea.

Nelle pagine successive: Il colle del Trebbio.

La Torre della villa.

La facciata principale della Villa. 38 Villa medicea del Trebbio 39

secondo le cronache, Michelozzo nel corso del primo Quattrocento, per Giovanni di Bicci dei Medici e il figlio Cosimo, a realizzare il mirabile unicum, la villa-castello quale oggi ammiriamo corredata dalla loggia e dal bel giardino pergolato. A metà Quattrocento il Trebbio venne destinato al nipote di Cosimo, Pier Francesco, e nell’estate del 1476 vi soggiornò brevemente Amerigo Vespucci. A fine secolo vi lavorò il Botticelli. Il Trebbio fu poi ereditato dal nipote, il grande , figlio di Caterina Sforza da Forlì, Giovanni dei Medici, detto dalle 40 Villa medicea del Trebbio 41

Il giardino formale Bande Nere, e vi 1644 il granduca Filippini. Nel 1865, Codibò, un laico loro Corte interna. novecentesco. dimorarono la moglie Ferdinando II vendette quando venne decisa amministratore di Maria Salviati e il l’intera fattoria del dal governo Italiano la fiducia. Alla sua morte figlio Cosimo destinato Trebbio al mercante soppressione degli il nipote Leopoldo si fiorentino Giuliano nel 1537 al governo di ordini religiosi, i Padri appropriò del complesso Firenze di cui divenne Serragli, che la lasciò in intestarono castello e e dissipò la proprietà, primo Granduca. Nel eredità ai Padri poderi ad Oreste lasciandone cadere in abbandono gli edifici. Nel 1886 gli eredi vendettero all’incanto il Trebbio che fu acquistato da Maria Teresa de La Rochefoucauld, vedova del principe Marco Antonio Borghese proprietario della vicina Cafaggiolo. Tutto il complesso fu rivenduto all’asta dai Borghese nel 1936, e il dott. Enrico Scaretti acquisì allora entrambe le fattorie di Cafaggiolo e Trebbio. In undici mesi fu restaurato il castello del Trebbio, ormai in completa rovina, recuperando l’originario disegno del Quattrocento. Lorenzo Scaretti. 42 Villa medicea di Careggi 43

Villa medicea di Careggi opo le ville di Cafaggiolo e del DTrebbio nel Mugello, quella di Careggi è la terza dimora campestre ad essere costruita dai Medici e ad essere ristrutturata da Michelozzo. Collocata sulla collina omonima, la dimora ha il carattere prevalentemente agreste di villa-fattoria, la cui estrema vicinanza alla città poteva consentire la cura degli affari pubblici e privati dei Medici . L’edificio che si articola su quattro piani, due Il giardino. fuori terra, uno

interrato e uno La facciata sud. sottotetto è caratterizzato da il fronte est leggermente incurvato e da un coronamento merlato in aggetto su beccatelli di pietra che diventa un elemento unificatore e richiama le sembianze di una fortezza senza tuttavia averne la funzione. Il corpo più antico, quello a pianta più compatta, ha un cortile loggiato centrale. Al piano terra si trovano la cappella, alcune sale di rappresentanza e lo scalone principale di collegamento alle stanze del piano superiore. 44 Villa medicea di Careggi 45

Il cortile ha una forma trapezoidale che segue il profilo del palazzo, il quale a sua volta era stato edificato seguendo il percorso della via principale che lo costeggiava. Dal cortile si accede al salone del piano terreno. Questo ambiente risale ai primi del Seicento ed è interamente decorato ed affrescato. Vi sono in particolare 16 lunette con vedute immaginarie, paesaggi, marine, scene con rovine, giardini, fontane etc. Una scala porta al piano interrato, dove si trova un raro esempio di capriccio architettonico, rappresentato da un ninfeo, fatto realizzare dal cardinale Carlo de’ Nella pagina a fronte: Medici nel Seicento, La loggetta. utilizzando una parte delle cantine della villa. Al primo piano a sinistra della scalinata principale si apre il salone del Camino, dominato dal caminetto, ornato da bassorilievi e datato 1465. Poco oltre si apre lo studiolo di Lorenzo il Magnifico, situato nell’angolo sud-est della villa. Si tratta di un piccolo ambiente con volta a botte, decorato sulle pareti e sul soffitto con Nella pagina a fronte e in affreschi a grottesche. questa pagina in alto: Agostino Ubaldini, statue. Dal salone si giunge a una stanza che porta in basso alla loggetta al primo La limonaia. 46 Villa medicea di Careggi 47

Accademia neo-platonica Fondata a Firenze nel 1462 da , per incarico di Cosimo de Medici, nella Villa medicea di Careggi. l’Accademia era un cenacolo di filosofi, letterati e artisti, fra gli esponenti principali, oltre alla stesso Ficino ci furono Pico della Mirandola, Poliziano, Nicola Cusano, Leon Battista Alberti, Cristoforo Landino, nonché i più importanti esponenti della famiglia de Medici, quali Giuliano de Medici, e Lorenzo il Magnifico. Nata da libere riunioni di umanisti (il modello a cui ispiravano era quello del Simposio platonico) l’Accademia fu essenzialmente un centro di cultura, costituendo uno dei primi esempi di accademia moderna, sorta dalle nuove condizioni di vita intellettuale e sociale determinatesi con il rifiorire degli studi greco-romani, dalla consuetudine a organizzare convegni eruditi attorno a dotti e a mecenati, dalla vivace corrispondenza epistolare e dalle periodiche dispute in pubblico e in privato.

che la circonda su tutti i lati. L’assetto ottocentesco del parco paesaggistico fu voluto da Francis Joseph Sloane e ancora oggi è caratterizzato da specie arboree ad alto fusto, con presenza di varie specie esotiche. Enrica Buccioni Tela di Antonio Puccinelli.

Sala del primo piano. piano, attribuita ambiente esposto secondo alcuni a all’aperto. Le grottesche . attuali sul soffitto Altri la fanno risalire risalirebbero al periodo al tempo di Leone X, del cardinale Carlo de’ quando la famiglia Medici, del quale è acquisì un enorme raffigurato lo stemma prestigio, oppure al al centro. La Villa periodo successivo alla ospitò l’Accademia neo- terza cacciata dei platonica con Cosimo il Medici, dopo il 1534 Vecchio e Lorenzo il quando il duca Magnifico come Alessandro fece rappresentato nel ristrutturare la Villa. quadro posto nel salone La loggetta è citata da del Camino , per i Alla Villa sono annessi dipinti del , sia un giardino formale, deterioratisi già prospicente la facciata all’epoca, in quanto a mezzogiorno, sia un realizzati a secco in un grande parco paesistico 48 Villa medicea a Fiesole 49

Domenico Ghirlandaio, Villa Medici Michelozzo, dell’Alberti (nel De re Dormitio Virginis , affresco, confermando invece aedificatoria , 1452, 1586-90. Fi. S. Maria a Fiesole Novella, C. Tornabuoni, l’ipotesi di indica come deve particolare. illa Medici è attribuzione di Villa essere la Villa stata costruita Medici a Leon Rinascimentale). Vfra il 1451 e il Battista Alberti Villa Medici a Fiesole 1457 per Giovanni, insieme a Bernardo è il primo esempio figlio di Cosimo Il Rossellino e Antonio dove l’idea di Vecchio e precursore Manetti con Giovanni residenza di del nipote Lorenzo il attivamente coinvolto campagna si scioglie Magnifico. in tutte le fasi dal tradizionale Gli ultimi studi hanno realizzative. concetto di fortezza e ormai superato La Villa mostra castello evolvendo in Villa Medici a Fiesole, il l’attribuzione grandi analogie con una forma giardino ad Est. Vasariana al la villa suburbana indipendente. Il suo 50 Villa medicea a Fiesole 51

Veduta aerea della villa. rapporto privilegiato numero, alla musica ereditò Villa Medici così una fascia di con il paesaggio ed alla geometria. nel 1469 usandola volume nel piano attraverso il nuovo Come la pianta della come dimora estiva; superiore. utilizzo di logge e Villa segue regolari qui riunì gli umanisti L’ingresso originario terrazzamenti apre le ripetizioni di quali Pico della alla Villa era sul porte alle future Ville scansioni Mirandola, Marsilio giardino ad Ovest, Rinascimentali. geometriche. Infatti Ficino e Poliziano, i dalla Via Vecchia La dimora non anche il giardino è quali spesso cantarono Fiesolana. presenta più stato concepito come le lodi del posto. La Il giardino ad Est era Veduta dei due decorazioni di tipo originato dal triplice Villa, proprio durante infatti di godimento più terrazzamenti. medievale, ma ribaltamento della uno dei ritrovi piuttosto introduce pianta stessa. dell’Accademia una semplicità della Villa Medici a Fiesole, Platonica, fu teatro struttura che accorda primo esempio di Villa della famosa Congiura economia, necessità e Rinascimentale, De’ Pazzi, complotto bellezza basata diventa quindi “Musa” contro Lorenzo il sull’armonia delle per numerose altre Magnifico, ma che geometrie. La Villa residenze, non solo non andò a buon fine. risulta proporzionata fiorentine, che a Successivamente alla in tutte le sue parti, partire dalla fine del famiglia Medici nel sia interne che ‘400 troveranno in lei 1671 il marchese Del esterne, secondo i ispirazione e spunti di Sera trasformò la concetti albertiani che innovazione. terrazza Ovest in una riconducono al Lorenzo il Magnifico loggia, aggiungendo 52 Villa medicea a Fiesole 53

Particolare del disegno privato degli ospiti della geometrico del Villa. terrazzamento inferiore. Il terrazzamento inferiore ospitava invece l’ horto con piante aromatiche ad uso domestico. Qui fu per primo introdotta la coltivazioni di agrumi provenienti dal sud dell’Italia, che diventerà all’architetto Paoletti di viale di accesso con la ultimi interventi al Giardino ad Est. un orgoglio in tutti i rendere carrozzabile costruzione nel 1870 la giardino, commissionati giardini medicei. Un l’ingresso ad Est e nuova strada di da Lady Sybil Cutting piccolo bosco sopra il ampliare il giardino comunicazione fra Origo agli architetti viale aveva reti da superiore con Firenze e Fiesole Geoffrey Scott e Cecil caccia ‘ragne da tordi’ l’inserimento della attribuendo così una Pinsent secondo un per la cattura di volatili. Limonaia ed il nuova importanza al gusto Intorno al 1770 Lady . William giardino superiore. neorinascimentale. Veduta dal giardino Giardino ad Ovest. Orford commissionò Spence completò il Risalgono al 1915 gli Donata Mazzini superiore. 54 Villa medicea di Castello 55

Giusto Utens, Castello , Villa medicea 1599-1603. Firenze, Museo della Villa medicea della di Castello Petraia. a Villa medicea Reale di Castello Lentrò a far parte dei beni di proprietà della famiglia Medici nel 1477, quando Giovanni e Lorenzo di Pierfrancesco dei Medici, cugini di Lorenzo il Magnifico, la acquistarono dai Della Stufa. Fu in questa Villa che Marsilio Ficino educò il giovane Lorenzo di Pierfrancesco alla visione del mondo umanistica, e fu per questa Villa che Botticelli dipinse La Nascita di Venere e La Primavera , più tardi trasferiti agli .

Come la maggior parte delle ville della campagna fiorentina, anche la Villa di Castello esibisce una stratificazione secolare, esito di una serie di interventi di rinnovo e di addizione che si sono succeduti a partire dal nucleo più antico, costituito da una torre difensiva del XII secolo. Situata lungo la direttrice di un antico acquedotto romano che riforniva la città di Firenze dell’acqua della Val di Marina, nel XIV secolo la Villa era detta “Il Vivaio” per le grandi vasche collocate nella zona dell’attuale piazzale d’ingresso. I iriammodernamenti e Veduta aerea della Villa e gli ampliamenti del giardino. 56 Villa medicea di Castello 57

esempio quelle di Utens e Zocchi, pure composte a distanza di 150 anni l’una dall’altra) si pongono il compito di regolarizzarne l’assetto, in questo modo subordinando la realtà all’idealità. All’alba del XVII secolo il possedimento di Castello era compiutamente divenuto un nodo dell’articolato sistema di organizzazione del territorio che permetteva ai Medici di controllare gli elementi naturali, orientare la Veduta aerea del Giardino promossi dai Medici a Giardino e della Villa, Giorgio Vasari e vita economica, della Villa di Castello. far data dal 1477 che si sviluppano . governare lo Stato. tesero ad inglobare secondo due diversi Fornire un aspetto Dopo alterne vicende, il nella Villa le assi di simmetria. Nel unitario al rinnovato complesso fu acquisito dipendenze presenti ad Cinquecento, sotto complesso e fondere i ovest dell’antico l’autorità di Cosimo I, diversi ampliamenti in nel 1919 al patrimonio palazzo medioevale furono intrapresi degli un disegno coerente fu della Stato italiano. Al (parte destra per chi imponenti lavori di certamente impresa giorno d’oggi la Villa guarda la facciata trasformazione che non agevole, ospita la sede della principale). Questa trovarono compimento soprattutto perché gli prestigiosa Accademia circostanza spiega il della Crusca. Numerosi Particolare della Grotta sotto il regno di interventi dovevano degli animali. disassamento del Ferdinando I, agli inizi fare i conti con i sono al suo interno gli del seicento. A seguito numerosi vincoli ambienti di pregio, e di tali interventi imposti dalle tra questi la Sala della l’antico palagio preesistenze e dal Pale, dove sono esposti quattrocentesco fu più contesto. I disegni che gli stemmi personali che raddoppiato, ci sono pervenuti dei membri cinque- giungendo a una mostrano gli architetti settecenteschi configurazione mettere in atto tutti gli dell’Accademia. planimetrica non espedienti progettuali Hosea Scelza Accademia della Crusca. troppo dissimile di cui erano capaci al dall’attuale. Numerosi fine di dissimulare sono gli architetti e gli disimmetrie e artisti che lavorarono disallineamenti. La in Villa in questo percezione dell’ordine, periodo, ma coloro i della simmetria e della quali lasciarono una regolarità come valori traccia più profonda architettonici non del loro operare furono superabili è così tanto senza dubbio Niccolò profonda che alcune Pericoli detto il Tribolo, vedute della Villa (per 58 Giardino della Villa di Castello 59

Limonaia Grande, Giardino della che conducendo la villa – la fontana particolare. l’acqua dalla di Ercole e Anteo , Villa di Castello sovrastante sorgente (opera, ora in copia, l Giardino della della Castellina realizzata dal Tribolo Villa di Castello avrebbe alimentato le e Pierino da Vinci e Ipuò a pieno titolo numerose fontane. coronata dal gruppo definirsi prototipo Quanto all’ideatore bronzeo di del giardino del complesso Bartolomeo all’italiana programma Ammannati, che si cinquecentesco. iconografico del può ammirare in Venne realizzato giardino, che doveva originale in una sala come parte esaltare il ruolo della vicina Villa significativa di un pacificatore ed il della Petraia, dove è complessivo dominio illuminato conservata anche la programma di sulla Toscana del Venere/Fiorenza del rinnovamento e nuovo governo Giambologna, che un abbellimento della mediceo, gli studiosi tempo era posta a Villa di Castello, propendono ora per completamento della ereditata dalla madre Benedetto Varchi ora cosiddetta Fontana Maria Salviati, nipote per Luca Martini o del Labirinto di Lorenzo il Niccolò Martelli. proveniente sempre Magnifico. Il Punti salienti del ricco da Castello, ma progetto generale e articolato progetto trasferita a Petraia al venne affidato a decorativo elaborato tempo dei Lorena e la Niccolò Pericoli detto dal Tribolo, insieme a straordinaria Grotta il Tribolo, Pierino da Vinci e degli Animali o del responsabile anche altri artisti sono – Diluvio . Fra le più della realizzazione lungo l’asse centrale celebri in Europa, la dell’imponente del giardino grotta, ideata dal impianto idraulico, all’italiana retrostante Tribolo stesso e animata in origine da spettacolari giochi d’acqua, nella perfetta simulazione di una grotta naturale in cui sono assemblati gruppi scultorei di animali in marmi policromi, gioca un ruolo simbolico centrale nella complessa allegoria realizzata in dell’Ottocento – si Fontana Ercole e Anteo . questo giardino per distingue la grande Cosimo e i suoi vasca-cisterna successori. Nel realizzata da Vasari e “selvatico” di lecci, decorata querce e cipressi che dall’ Appennino o si sviluppa nella zona Gennaio , scultura superiore – bronzea trasformato in parco dell’Ammannati. Il all’inglese nella giardino vanta una prima metà eccezionale collezione 60 Giardino della Villa di Castello 61

Giardino della Villa di Castello La prima notizia di coltivazione degli agrumi a Castello risale al 1544, quando Cosimo I de’ Medici ordina che vengano innestati “occhi di limoni dolci”. Da allora la collezione ha continuato ad arricchirsi di nuove piante fino a raggiungere nel 1847 il numero di seicento esemplari in vaso, oltre a un numero piuttosto consistente di agrumi coltivati a spalliera, prevalentemente composti di cedrati e aranci amari. Attualmente la collezione vanta circa 1000 esemplari di svariate dimensioni ed età. Le preziosità delle specie coltivate, non poche discendenti da varietà medicee, le ‘bizzarrie’ e mostruosità dei suoi frutti, i tronchi secolari di alcune di esse, la bellezza di certe conche in terracotta ornate ancora con lo stemma mediceo, ne fanno un unicum nel suo genere: una delle collezioni di agrumi in vaso più importanti e rare d’Europa.

Fontana dell’ Appennino . di agrumi, costituita ottobre e ricoverate da circa cinquecento nel periodo invernale piante di importanza nelle storiche storico-botanica limonaie. Anche il unica al mondo giardino delle erbe discendenti dalle officinali è un vero antiche varietà gioiello con la Stufa medicee con dei mugherini , che esemplari di oltre custodisce il raro trecento anni di vita. gelsomino indiano Nella pagina a fronte: Le piante sono di Goa detto Citrus medica “Digitata”, rigorosamente curate “mugherino”, che dà comunemente nota come secondo le antiche il nome alla serra del Mano di Buddha. tecniche di cosiddetto “ortaccio” o Giardino segreto. Veduta della limonaia, coltivazione, esposte interno. all’aperto da aprile a Marco Mozzo 62 Villa medicea di Poggio a Caiano 63

Giusto Utens, Villa di Villa medicea di Poggio a Caiano , 1599- 1603 . Firenze, Museo della Poggio a Caiano Villa medicea della Petraia. u progettata da Giuliano da FSangallo per Lorenzo il Magnifico, come esempio di architettura rinacimentale che fondesse la lezione dei classici (in particolare Vitruvio) con elementi caratteristici dell’architettura rurale toscana. In essa è evidente la lezione di Leon Battista Alberti, sia per la scelta del luogo su cui la Villa Vista aerea della Villa medicea di Poggio a sorge, sia per ricerca Caiano, della limonaia e del di simmetria e parco. armonia delle

La costruzione della e del suo grandioso “Salone di Leone X” secondo Giorgio Vasari Intanto, venuto in maggior considerazione Giuliano appresso Lorenzo [il Magnifico] , il quale era in animo di fabricare al Poggio a Caiano, luogo fra Fiorenza e Pistoia, e n’aveva fatto fare più modelli […] , esso Lorenzo fece fare di quello che aveva in animo di fare un modello a Giuliano, il quale lo fece tanto diverso e vario dalla forma degl’altri e tanto secondo il capriccio di Lorenzo che egli cominciò subitamente a farlo mettere in opera come migliore di tutti; et accresciutogli grado per queste, gli dette poi sempre provisione. Volendo poi fare una volta alla sala grande di detto palazzo nel modo che noi chiamiamo a botte, non credeva Lorenzo che per la distanzia si potesse girare; onde Giuliano, che fabricava in Fiorenza una sua casa, voltò la sala sua a similitudine di quella per far capace la volontà del magnifico Lorenzo; per che egli quella del Poggio felicemente fece condurre. Giorgio Vasari , Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri (1568); brano dalla Vita di Giuliano et Antonio da San Gallo architetti fiorentini 64 Villa medicea di Poggio a Caiano 65

Vista aerea della Villa proporzioni. Posta sopra il fregio, in cui tradizione famiglia Medici: Salone del Museo della medicea di Poggio a sulla cima del poggio sostanziale dicromia quattrocentesca nell’Ottocento fu la Natura Morta. Caiano. e rialzata dalla bianco-azzurra della toscana. residenza di Elisa piattaforma del terracotta invetriata L’edificio non ha Baciocchi, sorella di portico che ne inserisce un elemento visto solo il Napoleone Salotto degli appartamenti accentua di continuità con la passaggio della Bonaparte, e nello di Elisa Baciocchi. l’emergenza, la villa protesa verso il paesaggio si erge come simbolo dell’opera ordinatrice dell’uomo sulla natura. La costruzione iniziò alla metà del nono decennio del XV secolo e proseguì senza sosta fino alla morte del Magnifico nel 1492. I lavori ripresero nel 1512 sotto la guida del figlio Giovanni, diventato nel frattempo papa Leone X, e terminarono verso la fine del secondo decennio del XVI secolo. Le decorazioni della facciata e del portico sono classiche: il frontone reca in alto lo stemma mediceo 66 Villa medicea di Poggio a Caiano 67

La Sala dei Pranzi. stesso secolo, durante particolare interesse affreschi toscani del Infine all’esterno Il Salone di Leone X. il periodo in cui lasciate dalle Cinquecento, della Villa si Firenze fu capitale importanti realizzato da estendono il giardino del Regno d’Italia personalità che Pontormo, Andrea del e il parco, dominati, (1865-1871), venne risiedettero nella Sarto, e oltre che dalla mole rinnovata da Vittorio villa. Sorprendente è . della villa, dalla Emanuele II di Savoia in particolare, al Al secondo piano, nel grande limonaia che la designò come piano nobile, la Museo della Natura ottocentesca, ai piedi una delle sue maestosa Sala di Morta, sono esposti della quale sorgono residenze di Leone X, nella quale circa 200 dipinti per le monumentali campagna. si preserva pressoché lo più appartenenti scuderie L’interno reca integralmente uno dei alle collezioni cinquecentesche . La Sala dei Biliardi. testimonianze di più rilevanti cicli di medicee. Lorenzo Sbaraglio Ingresso del piano terreno. 68 69

Giusto Utens, Villa della Villa medicea Petraia , 1599-1603. Firenze, Museo della Villa della Petraia medicea della Petraia. a Villa si erge con la sua Linconfondibile torre in posizione dominante sulle pendici di Monte Morello degradanti verso la piana con splendida vista su Firenze. Il lato sud si affaccia sul giardino formale che si sviluppa su tre piani a terrazza sfruttando il pendio del sito: piano dei Parterres , piano del Vivaio e piano della Figurina. Nonostante le modifiche apportate soprattutto nel XVIII e XIX secolo il giardino mantiene ancora intatta la spazialità geometrica Utens, oggi dell’originario conservata, insieme Le Lunette di Giusto Utens impianto alle altre tredici della (1599-1603) cinquecentesco, che si serie, nella villa stessa, Il ciclo delle lunette eseguito dal pittore fiammingo Giusto Utens, tra il deve a Ferdinando I realizzate su 1599 e il 1603 e commissionato da “Sua Altezza Serenissima” Ferdinando dei Medici, così come commissione di I de Medici per ornare il salone principale della Villa di Artimino, documentato nella Ferdinando I per la soprannominata “La Ferdinanda”, era stato voluto per esaltare la Veduta della Villa. lunetta di Giusto Villa di Artimino. A magnificenza della corona Granducale. nord invece si estende Delle diciassette vedute che in origine erano state realizzate, soltanto per numerosi ettari il quattordici sono pervenute fino ad oggi raffiguranti le principali proprietà parco romantico del patrimonio dinastico, capisaldi della sovranità del potere mediceo sul realizzato territorio toscano. nell’Ottocento per Le singole proprietà granducali sono rappresentate ‘a volo d’uccello’, volere di Leopoldo II immortalate in forma piuttosto ‘sintetica’ e unitaria. di Lorena. Poco prima della metà del XVI Prendendo ispirazione dall’antica tradizione pittorica del vedutismo e secolo la villa e le sue della cartografia, l’artista raffigura al centro di ogni lunetta il fabbricato pertinenze divengono padronale, la villa vera e propria spesso denominata palazzo, circondata proprietà di Cosimo I, dalle sue pertinenze: i magazzini, i giardini fioriti, i campi arati, le che ne avvierà i primi coltivazioni, le fontane. Attraverso questo eccezionale documento lavori di figurativo, oggi è possibile cogliere nella sua forma più plastica e ammodernamento per coerente l’innovativo sistema di gestione ed organizzazione del territorio, poi passare in eredità vero e proprio microcosmo attorno al quale ruotava la vita della corte al figlio e successore fiorentina, affermatosi nel cinquecento e divenuto nel corso dei secoli un nel Granducato, dopo modello di riferimento per altre residenze reali in Italia e all’estero. 70 Villa medicea della Petraia 71

Veduta aerea dei giardini la morte del fratello Lorena consorte di dinastia medicea la coinvolsero sia Particolare della vasca antistanti Villa La Petraia. Francesco, Ferdinando Ferdinando, l’altro Villa era passata ai l’allestimento degli grande del Vivaio. I, che ne intraprenderà voluto dal principe Lorena, nuovi interni sia il giardino Veduta del Piano della la piena Don Lorenzo, figlio di granduchi, mentre con e che Figurina con il Belvedere. ristrutturazione, Cristina e Ferdinando, l’Unità d’Italia Petraia fondamentalmente trasformando la databile al secondo diverrà una delle rispecchiano l’assetto preesistenza quarto del Seicento, residenze predilette di attuale. Furono medievale, realizzato da Vittorio Emanuele II e risistemati gli probabilmente simile Baldassarre di Rosa Vercellana, la appartamenti al piano a un castello turrito, Franceschini detto il bella Rosina, moglie terra e al primo piano in quella che diverrà il Volterrano e morganatica del Re. A per accogliere il modello della villa di raffigurante i Fasti questo periodo si nuovo regnante e la Veduta del Piano del Vivaio campagna toscana. Al Medicei. In epoca devono alcune contessa di Mirafiori, con la scalinata di raccordo piano terra fu sabauda, cogliendo trasformazioni che vi si trovano arredi e al Piano della Figurina. realizzato il cortile, da l’occasione dei sempre fulcro festeggiamenti per il dell’edificio, con le fidanzamento del soprastanti logge di figlio del Re Emanuele ponente e di levante, di Mirafiori con affrescato con due Blanche di Larderel, il splendidi cicli cortile fu trasformato pittorici: uno in salone da ballo con cinquecentesco la copertura in vetro e riferibile a Cosimo ferro e la chiusura Daddi con scene delle logge, oggi di dedicate alle Gesta di nuovo aperte. Nel Goffredo di Buglione, Settecento con antenato di Cristina di l’estinguersi della 72 Villa medicea della Petraia 73

Veduta del cortile interno parati provenienti Fiorenza , capolavoro al piano terra è affrescato. dalle regge preunitarie del Giambologna, esposto anche lo splendido gruppo Cappella nuova. confluite nella posta a coronamento dotazione della della fontana del bronzeo Corona. Venne inoltre Labirinto, qui dell’Ammannati risistemato il trasferita dal Giardino raffigurante Ercole e cosiddetto piano della della villa di Castello Anteo che coronava Figurina del giardino, nel 1788, all’epoca di la fontana un tempo quello a livello della Pietro Leopoldo di nel Giardino di Nella pagina a fronte: Sala rossa. villa dalla parte di Lorena, ed oggi Castello, oggi levante, che prende il conservata in una sostituita da una Sala da gioco. nome dalla scultura in stanza all’interno copia. Sala blu. bronzo della Venere / della villa. In una sala Marco Mozzo 74 Giardino di Boboli 75

Giusto Utens, Giardino di Giardino di Boboli , 1599-1603. Firenze, Museo della Villa medicea Boboli della Petraia. un parco storico, aperto Èal pubblico, appartenente al demanio statale e in consegna al Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. Nato come giardino mediceo connesso alla residenza granducale di , risulta immediatamente adiacente al Forte di Belvedere, avamposto militare strategico, che dall’alto della collina omonima, vigilava sulla sicurezza del accoglie ogni anno Viale dei cipressi. sovrano, della sua oltre un milione di Nella pagina a fronte: famiglia e sul lato a visitatori, Vista del giardino da sud della città. Il rappresenta uno fra i Palazzo Pitti. giardino, che più importanti e 76 Giardino di Boboli 77

Bernardo antichi esempi di ulteriori assi Buontalenti giardino formale prospettiche, dalle all’italiana nel quali si dipartivano (detto Timante e mondo, incentrato vialetti che Bernardo delle Girandole sulle geometrie conducono a 1531-1608) è stato uno arboree e sul sapiente laghetti, fontane, dei maggiori artefici ed inserimento di statue, labirinti, ninfei, interpreti di quella grotte e vasche tempietti e grotte. misura che ha assunto il monumentali Raro esempio di stile lusso di corte in epoca scenografiche. Esso è rococò in Toscana è medicea. Scultore, definibile come un l’edificio della pittore, miniatore, vero museo Kaffeehaus, voluta scenografo ed inventore all’aperto, sia per dai Lorena, da cui si di macchine, architetto l’impostazione gode una civile e militare, il architettonico- stupefacente vista su Buontalenti ha prestato paesaggistica che per Firenze e la valle la propria colta la collezione di dell’Arno. Grande inventiva e sapienza sculture come per importanza ricopre tecnica prevalentemente l’antica collezione all’interno del per Francesco I de’ botanica, che vanta giardino la statuaria, Medici (1541-1587), specie e varietà che mescola reperti producendo su sua altrimenti disperse. archeologici di committenza, negli I giardini furono grande qualità ad stessi anni, sia la Grotta costruiti tra il XVI e opere plastiche Grande di Boboli (1583- il XIX secolo, per coeve alle dinastie 1593 circa) che volontà della regnanti, sempre l’allestimento della famiglia Medici e integrate in maniera Tribuna degli Uffizi furono ampliati dalle puntuale al disegno (1585-1586), prezioso successive dinastie dello spazio verde. scrigno della sua regnanti: Lorena e Una cospicua collezione d’opere Savoia. Essi collezione di arte d’arte. Precedentemente occupano un’area di moderna e collaboratore di Vasari, oltre 30 ettari, solo in contemporanea terminò la propria parte pianeggiante. contraddistingue il carriera con Ferdinando Al primo nucleo periodo di gestione I (1549-1609) per le cui tardo rinascimentale, statale del bene nozze, con Cristina di Lorena, aveva creato le progettato dal monumentale. I scene ed i costumi per le Tribolo, e che giardini, i quali commedie e per gli comprendeva anche hanno – nel intermezzi. una visione di complesso – una fattoria urbana configurazione che completa di piante da ricorda vagamente il frutto, si aggiunsero triangolo allungato, negli anni nuove sono contraddistinti porzioni con da forti pendenze differenti nella zona della impostazioni, tese collina compresa fra maggiormente a il palazzo e il Forte suscitare lo stupore di Belvedere, mentre Nella pagina a fronte: nei confronti dello tendono ad Particolare nella fontana spettatore, grazie distendersi nella dell’Oceano. all’apertura di lingua protesa verso 78 Giardino di Boboli 79

Grotta del Buontalenti. Porta Romana e la la figura del geniale europeo. Dal 27 inviolabile, insieme villa di Poggio Bernardo giugno 2013 il ad altri tredici tesori Imperiale. Tra i diversi Buontalenti, a cui si Giardino di Boboli è medicei, di cui dieci architetti che deve la realizzazione entrato a far parte di ubicati nel territorio contribuirono a della Grotta Grande quel patrimonio della Città incidere sull’immagine detta del Buontalenti, dell’Umanità che è Metropolitana di del giardino, come del uno dei capolavori riconosciuto Firenze. Palazzo, si distingue del manierismo dall’UNESCO come Bianca Maria Landi 80 Villa medicea di Cerreto Guidi 81

Veduta del giardino sul Villa medicea di poderosa villa, retro. Cerreto Guidi edificata su disposizione del duca l centro di Cosimo I de’ Medici Cerreto Guidi, quale residenza di A in posizione caccia (in dominante su un considerazione della poggio, sorge la vicinanza con la

bandita del cosiddetto Padule di Fucecchio. Giuseppe Zocchi, Veduta “Barco Reale”), e La costruzione della della villa di Cerreto Guidi , Firenze 1757. punto di controllo villa, eretta strategico sul impiegando i territorio circostante, materiali della in particolare del diroccata Rocca dei

Veduta aerea della villa medicea di Cerreto Guidi. 82 Villa medicea di Cerreto Guidi 83

caratteristica saliente della villa. Sono quattro imponenti rampe di scale perfettamente simmetriche in mattoni e pietra della Gonfolina. Presentano alcune aperture, un tempo di accesso alle scuderie poste al di sotto del grande piazzale, e si pongono in rapporto con l’intonaco della facciata della villa, disegnando quel basamento che viene a svolgere la funzione di supporto naturale del terreno, quale innalzamento del piano prospettico, secondo un modulo adottato dallo stesso Sala decorata con vedute Buontalenti in altri paesaggistiche del secolo edifici. XIX. Salone al primo piano. conti Guidi e della seconda cerchia di mura, fu condotta, secondo quanto si evince dai documenti, tra il 1564 ed il 1566 quando l’edificio è citato come “murato di nuovo”. È attestata nel 1566 la direzione dei lavori da parte dell’architetto Davide Fortini, già collaboratore di Tribolo,al quale dovette poi subentrare Alfonso Parigi il Vecchio. A Bernardo Buontalenti è riferita l’ideazione delle rampe d’accesso “a scalera”, denominate “ponti medicei”, che costituiscono la 84 Villa medicea di Cerreto Guidi 85

Isabella de’ La villa deve in parte decorazione ad Medici Orsini la sua fama alla affresco della sala a tragica vicenda di pianterreno. (1542-1576) Isabella de’ Acquistata nel 1966 Isabella, figlia prediletta Medici,morta a da Galliano Boldrini di Cosimo I de’ Medici Cerreto nella notte fra che destinandola a ed Eleonora di Toledo e il 15 e il 16 luglio museo la donò poi sposa del duca Polo 1576. Isabella, figlia nel 1969 allo stato Giordano Orsini , morì il prediletta di Cosimo I Italiano; il 18 giugno 15 luglio 1576 nella e di Eleonora di 1978 è stata aperta al villa medicea di Cerreto Toledo, sposa nel 1558 pubblico. Guidi per una grave del duca Paolo L’arredo della villa è malattia renale, come è Giordano Orsini, stato ricostituito in emerso dai documenti secondo una leggenda riferimento analogico dell’Archivio per lungo tempo alle descrizioni degli Orsini(Roma,presso accreditata in chiave inventari storici Archivio Storico anti-medicea ed (1667, 1705, 1728) Capitolino). alimentata dalla con l’intenzione di Per secoli , secondo una letteratura romantica, riproporre il gusto versione calunniosa sarebbe stata sofisticato e alimentata dalla strangolata da sicari multiforme delle propaganda su disposizione del raccolte medicee. antimedicea e dalla marito geloso. Studi Accanto a un letteratura, Paolo recenti hanno fatto cospicuo e Giordano Orsini fu luce sulla vita di significativo nucleo di ritenuto responsabile Isabella, sfatando la ritratti medicei – della morte di Isabella leggenda di provenienti dalle mentre la nefandezze e Gallerie Fiorentine – corrispondenza sregolatezze; le cause si segnala quello a recentemente ritrovata della sua morte si figura intera di attesta un solido e devono, Cosimo nell’abito affettuoso legame fra i presumibilmente a dell’incoronazione due coniugi. Nei una gravissima forma quale Granduca soggiorni in villa a di idropisia, una grave (1570) e il ritratto di Cerreto, Isabella, donna occlusione renale. Isabella de’ Medici – di brillante intelligenza La villa, appartenuta figurano arazzi e di raffinata cultura, a don Giovanni de’ provenienti dalla amava dedicarsi alla Medici, don Pietro e manifattura medicea caccia come si legge don Lorenzo, ebbe un integrati con una nella lettera scritta a assetto più ricercata selezione Paolo Giordano residenziale intorno delle opere della nell’agosto del 1569: al 1671 quando passò Eredità di Stefano “Noi siamo a Cerreto et al cardinale Leopoldo Bardini (acquisita accoglie, inoltre, il caccia e da tiro. Nei Manifattura fiorentina del ci staremmo tre o de’ Medici. Nel 1780 dallo Stato nel 1996) Museo storico della loggiati a triplice primo quarto del secolo quattro giorni secondo gli Asburgo-Lorena comprendente dipinti caccia e del territorio, fornice e nei XIX, casino per imbarcazione fluviale. che dice il duca mio alienarono la villa e su tavola e su tela, comprendente curiose suggestivi i ambienti signore, il quale sta bene dopo vari passaggi di cassoni intarsiati e testimonianze sottostanti i ponti et vi si raccomanda (..) Si proprietà pervenne ai dipinti, stipi, sculture iconografiche, un medicei sono esposti, fanno assai belle caccie marchesi Geddes da in marmo e terracotta, casino da caccia a mo’ di antiquarium, di starne e lepri et il Filicaia, che maioliche, manufatti d’epoca lorenese e marmi d’epoca resto del tempo si gioca affidarono al pittore in pietre dure. una raccolta di armi, romana e medievale . a picchetto”. Ruggero Focardi la Dal 2002 la villa principalmente da Cristina Gnoni 86 Palazzo mediceo di Seravezza 87

Giusto Utens, Serravezza , Palazzo 1599-1603. Firenze, Museo della Villa medicea della mediceo di Petraia. Seravezza a costruzione della villa- Lpalazzo di Seravezza, iniziata la prima settimana del mese di maggio 1561, rientrava nell’ambito della volontà di affermazione del potere e di consolidamento dei confini dello Stato voluti da Cosimo I, e trovava una motivazione specifica nella presenza in Versilia di importanti giacimenti marmiferi e di miniere di ferro Il prato, la Villa e, sullo e di argento. La sfondo, le Alpi Apuane. critica storico-

artistica ha attribuito il progetto dapprima a e quindi al giovane Bernardo Buontalenti, anche se l’unica presenza documentata in cantiere, in qualità di Il torrente Vezza e la villa direttore dei lavori, è medicea. 88 Palazzo mediceo di Seravezza 89

Torrente Vezza, era Cristina di Lorena, collocata una appassionata di pesca, peschiera.Una prima che vi risiedette per rappresentazione lunghi periodi dopo iconografica aver ricevuto nel 1609, dell’assetto alla morte del marito complessivo si deve Ferdinando I, il legato alla lunetta di Giusto del governo del Utens, realizzata tra il Capitanato di 1599 e il 1601, nella Pietrasanta. Dopo il quale compaiono gli tentativo fallito da altri elementi che parte del Granduca ancora oggi Pietro Leopoldo di configurano cedere l’intero spazialmente l’intera complesso alla area: la cappellina che Comunità di affianca il palazzo e Seravezza, il palazzo le scuderie. Nei fu assegnato alla decenni a cavallo tra Magona come sede il XVI e il XVII secolo amministrativa e l’edificio ospitò spesso magazzino di una rappresentanti della ferriera. Nel 1835 il corte medicea che fabbricato tornò ad erano soliti ritirarsi a essere luogo di Seravezza durante soggiorno della l’estate. Fra questi famiglia granducale, in Il portale d’ingresso.

La facciata verso il prato. quella di Fortini, genero del Tribolo. Nel 1565 l’edificio risultava terminato e il Duca commissionava allo scultore Stoldo Lorenzi la realizzazione dell’epigrafe in marmo, tutt’oggi esistente, da apporre “sopra la porta del Casinò di Seravezza di verso l’orto”. Da una descrizione del 1568 sappiamo che il prato sul fronte principale era chiuso da un muro a secco, “con la sua porta di marmo volta circa a mezzodiì”, che sul retro trovava posto il giardino dei frutti, mentre, a ridosso del 90 Palazzo mediceo di Seravezza 91

Il cortile interno con il particolare delle figlie Nel palazzo trovano Popolari della contemporanea. pozzo. di Leopoldo II. Con oggi sede fissa la Versilia Storica”. Il Le “Scuderie”, l’Unità d’Italia infine “Biblioteca Sirio piano nobile e restaurate all’inizio di passò allo Stato che, Giannini”, l’”Archivio riservato a questo secolo, nel 1864, lo donò al Storico Comunale” e il importanti mostre di ospitano il teatro ed il Comune di “Museo del Lavoro e fotografia e arte cinema comunale. Seravezza. delle Tradizioni moderna e Andrea Tenerini 92 Giardino di Pratolino 93

Giusto Utens, Pratolino , Giardino di 1599-1603. Firenze, Museo della Villa medicea della Pratolino Petraia. i deve a Francesco I de’ SMedici la costruzione della villa e del parco di Pratolino su terreni acquistati nel 1568. Nel primo assetto del parco, esteso per 20 ettari, vennero delineati un asse longitudinale e un asse trasversale con la villa nel punto di intersezione. Muraglie e terrazze univano la parte situata a Nord detta degli ‘Antichi’ con quella a Sud L’antica paggeria medicea dedicata ai ‘Moderni’. adibita a residenza principesca dai Demidoff L’asse longitudinale nel 1872. era segnato in alto da 94 Giardino di Pratolino 95

un Giove scolpito dal visitatori provavano Bandinelli, dal nell’ammirare organi colosso idraulici, macchine dell’Appennino del eroniane simulanti il Giambologna, dalla canto degli uccelli, villa, e da un viale di scherzi d’acqua, e tanti zampilli che aveva teatrini di automi nel termine inferiore mossi dall’energia una vasca con una idrica che vi Lavandaia in marmo. formavano un Nel parco superiore si complesso fantastico. trovavano, oltre al Le sue grotte, con le Giove e fontane e i giochi all’Appennino, un d’acqua furono grande labirinto, una descritti infinite volte cappella, e le fontane da illustri viaggiatori, del Perseo e di disegnate e incise da Esculapio. Nel parco celebri artisti e rilevate del ‘Moderni’ da tecnici idraulici emergevano alla desiderosi di imitarle. sinistra del viale degli La diffusione delle Zampilli la grotta di incisioni di Stefano Cupido e la vasca della Bella con gli della Maschera, scorci più suggestivi mentre a destra vi era del parco contribuì una grande voliera, la non poco a consacrare fontana detta Pratolino come dell’Ammannati e il modello europeo Monte Parnaso. dell’arte dei giardini. I Il colosso dell’ Appennino Pratolino divenne suoi congegni, le sue realizzato dal Giambologna nell’ambientazione dovuta celebre per le fontane e i suoi giochi a Joseph Frietsch. meraviglie che i d’acqua furono imitati 96 Giardino di Pratolino 97

nei giardini di Hellbrunn presso Salisburgo, dell’Hortus Palatinus di Heidelberg e di Saint Germain en Laye presso Parigi. Alla fine del XVII secolo, Pratolino ebbe un secondo momento di splendore grazie al gran principe Ferdinando de’ Medici, che allestì un teatro nel secondo piano della villa. Per lui Alessandro e Domenico Scarlatti con Georg Friedrich Haendel composero musiche di opere messe in scena da Jacopo Chiavistelli e Ferdinando Bibbiena. Dopo il passaggio della Toscana dai Medici agli Asburgo Lorena e con l’arrivo a Firenze di Pietro Leopoldo, Pratolino venne smobilitato e si pensò di alienarlo per evitare le spese della sua manutenzione. Soltanto nel 1814, venne iniziato il riordino del parco affidandolo al giardiniere boemo Joseph Frietsch. Con una nuova connotazione paesaggistica ebbe Ferdinando III, nel Pratolino rimase la Firenze. Da tale data grandi prati, viali 1824, non ne consentì residenza dei iniziarono i lavori per serpeggianti, boschetti la realizzazione. Demidoff fino al il recupero del parco e laghetti irregolari. Pratolino, nel 1872, fu 1955 per, poi, sia per quanto La villa venne ceduto dagli Asburgo passare al principe riguarda le fabbriche e demolita e avrebbe Lorena ai principi Paolo i manufatti che per dovuto essere Demidoff, i quali Karageorgevich, alla l’assetto faunistico- Giove scolpito da Angiolo riedificata con disegno vegetazionale e Andreini su un bozzetto di restaurarono le SOGENE e, Giannetto Mannucci di Luigi De Cambray fabbriche superstiti e il finalmente nel 1981, ambientale. nel 1937. Digny, ma la morte di colosso dell’Appennino. alla Provincia di Rossana Biagioni 98 Villa medicea La Magia 99

Fontana nel giardino a Villa medicea parterre. La Magia al gennaio 2000 il DComune di Quarrata è proprietario del complesso architettonico di Villa La Magia. L’insediamento originario di Villa La Magia va fatto risalire al 1320, anno in cui Vinciguerra della famiglia La Magia vista dall’alto. Panciatichi fece 100 Villa medicea La Magia 101

carattere Montalbano, aveva Lo Spirito del residenziale, fu una porta che si luogo acquistata da affacciava sulle Francesco I dei proprietà de La Lo Spirito del luogo è un Medici che proprio Magia. itinerario di arte in quegli anni stava Il periodo di contemporanea proseguendo il piano massimo splendore ambientale che accoglie paterno di della villa risale alla opere inserite nel paesaggio espansione fine del 1500 (1585- traducendone il genius territoriale delle 1587) quando il loci . La collezione si proprietà private. Buontalenti elaborò declina nel giardino Villa La Magia il progetto di storico e si è arricchita rappresentava un ristrutturazione della negli anni di opere presidio sulle pendici villa e il progetto di pensate e create per La del Montalbano che realizzazione del Magia: Micat in vertice rafforzava il potere lago. di Fabrizio Corneli, La della casa fiorentina. Il 27 maggio del 1645 Pandolfo fabbrica della memoria La Magia farà parte e Bruciaprofumi di della costellazione di d’Ottavio Attavanti ottenne il consenso Anne e Patrick Poirier, ville che comprende Ascolta il flauto di la villa di Poggio a da Ferdinando II dei Medici per l’acquisto canna di Marco Caiano e quella di Facciata meridionale della edificare il primo famiglia Cancellieri. della fattoria de La Bagnoli, Giardino villa e scalone del giardino Artimino. In torrione con funzione Il 26 novembre 1583 Magia, ed è proprio Rovesciato di a parterre. particolare il Barco difensiva per le lotte la proprietà, che nel con la proprietà della Nagasawa, Anthology Cortile della villa. Reale Mediceo, del che intercorrevano frattempo si era famiglia Attavanti Two di Maurizio Oratorio di Santa Verdiana quale si ritrovano e Bruciaprofumi di Anne e tra la famiglia arricchita di poderi che, all’inizio del Nannucci. Dal 2011 è tracce sul Patrick Poirier. Panciatichi e la ed aveva assunto Settecento, la villa entrata a far parte della subisce forse il più collezione la grande importante fontana di Daniel intervento di Buren, Muri fontane a ristrutturazione della tre colori per un sua storia (gli esagono, collocata nei interventi riguardano prati esterni alla villa. in particolare lo Inoltre al primo piano scalone della villa è possibile monumentale e il visitare una collezione cortile interno). permanente delle opere Nel Settecento inizia di Agenore Fabbri. 102 Villa medicea La Magia 103

la costruzione delle limonaie di ponente e di levante e, dopo l’acquisizione della villa da parte della famiglia Amati Cellesi, l’ampliamento delle stesse limonaie e l’edificazione di una nuova scuderia. Gli annessi di Villa La Magia sono stati completati in questo periodo. La villa rimane di proprietà della famiglia Amati Cellesi fino all’anno 2000, anno in cui il Comune di Quarrata l’acquista. Attualmente la villa è aperta al pubblico (tutti i giorni, per

gruppi, su Carlo Antonio Arrighi prenotazione) ed è Scalone (1708 – 1710) e Giovanni Bagnoli Figure possibile visitare i allegoriche affresco (1710), percorsi storici (ciclo volta dello scalone. di affreschi, giardino storico, quadreria) e Pietrosanti Bambocci Latona con Diana e Apollo la collezione di arte fanciulli affresco (1716), ambientale salone del piano nobile. contemporanea “Lo Giovanni Bagnoli Ratto spirito del luogo” d’Europa affresco (1710), (opere di Fabrizio piano nobile volta del Corneli, Anne e ricetto. Patrick Poirier, Nagasawa, Marco Bagnoli, Maurizio Nannucci, Daniel Buren). Claudia Cappellini 104 Villa medicea di Artimino 105

Nella pagina a fronte: Villa medicea di ho trovato un Veduta aerea. Artimino Primavera”, scriveva il Granduca alla perta sui colli moglie Cristina di e sui vigneti Lorena il 19 gennaio A del 1596. La villa, nata Montalbano, in come residenza di posizione dominante caccia, venne ultimata sul poggio che già in soli quattro anni e aveva ospitato rappresentava una un’area sacra al sorta di anello di tempo degli etruschi, congiunzione fra le Villa medicea La diverse proprietà Ferdinanda fu fondiarie della costruita nel 1596 per famiglia, un luogo volere del Granduca dedicato all’ otium Ferdinando I de’ umanistico delle arti e Medici, su disegno di della poesia. Bernardo Buontalenti. Ferdinando I de’ “Sono stato hoggi à Medici, in seguito alla Artimino et credami morte di Francesco, Veduta della villa. Vostra Altezza che vi rinunciò al 106 Villa medicea di Artimino 107

Giuseppe Zocchi, Villa di cardinalato e cercò di oltre che la unica. Non solo un come tutti i Medici Scalone esterno. Artimino, da Vedute delle portare avanti la commissione della vezzo artistico del soffriva di gotta e ville e d’altri luoghi della Toscana , Firenze 1744. politica del fratello: si Villa dei Cento Buontalenti per quindi aveva bisogno racconta che fosse Camini, come viene movimentare un po’ di molto calore. Fin affabile e premuroso, anche chiamata La l’architettura austera da subito la Villa non propenso a favorire Ferdinanda per i dell’edificio, i camini aveva giardino ma era settori quali numerosi camini che avevano anche una lo stesso Barco Reale l’agricoltura, l’arte e il sporgono dalla loro ragione il parco della Villa, commercio. A lui si sommità dell’edificio d’esistere: riscaldare. ovvero l’ampia devono grandi opere e che la rendono Ferdinando I, infatti, bandita di caccia appartenente alla famiglia Medici, che nel 1626 venne chiusa e cinta da un muro lungo 32 miglia di cui ancora oggi sono visibili alcuni resti e una porta. Singolare è l’aspetto architettonico dell’edificio, con una componente militare che dona austerità e maestosità, alleggerita da elementi più eleganti come la sinuosa scalinata d’ingresso in . Nei secoli fra le mura de La Ferdinanda sono passati nomi illustri. Ad esempio nel 1608 Prospetto principale della venne villa. 108 Villa medicea di Artimino 109

qui invitato da Nella pagina a fronte: Ferdinando I per Loggiato esterno. istruire “nelle matematiche” il figlio Cosimo. Anche Leonardo da Vinci sembra che frequentasse la proprietà: e non è un caso se nell’antica cucina delle Cantine Granducali si può ancora oggi ammirare il girarrosto da lui disegnato. Nelle sale della Villa, nella loggia e nella deliziosa cappella sono ben conservati gli affreschi coevi alla struttura, realizzati da Domenico Cresti detto il Passignano e da Bernardino Poccetti. Claudia Cataldo La cappella. 110 Villa medicea di Poggio Imperiale 111

Villa medicea Cinquecento Maria Maddalena residenza da affiancare del Poggio l’impianto d’Austria (1622-1624), a quella ufficiale di architettonico che la fece ampliare Palazzo Pitti. Per questo Imperiale dell’originario nucleo significativamente e le inaugurò un cantiere i ha la prima Baroncelli venne cambiò anche il nome aperto, protrattosi per notizia “appalagiato” in Villa del Poggio sedici anni (1767-1783), Sdell’attuale Villa trasformando il suo Imperiale dedicandola che modellò l’antica del Poggio Imperiale aspetto fortilizio in un alle future Villa medicea in un nel 1427 quando fu palazzo dalla granduchesse di rinnovato esempio di denunciata al catasto distribuzione più Toscana, poi con reggia tra città e natura. fiorentino. misurata e compatta Dopo di lui, nella prima Si chiamava, allora, verso Firenze e aperta che proseguì l’opera di metà dell’Ottocento, la Palazzo Baroncelli dal verso la campagna sua suocera: ampliò la connotazione nome della famiglia con due cortili e un Villa con un nuovo neoclassica che aveva fatto giardino murato. Fino corpo di fabbrica dell’architettura fu costruire una “casa da al 1576, fu la Villa (1681-1683) e la siglata da Maria Luisa signore”, sulla collina prediletta da Isabella arricchì con una di Borbone (1806- di Arcetri, con annesse de’ Medici, la raffinata preziosa collezione 1807), Elisa “due case da figlia di Cosimo I che artistica tra cui quella Baciocchi-Buonaparte lavoratore” , come si la scelse per svolgervi avuta in dote come (1810-1814) e conveniva alle attività culturali e la ultima erede del Ferdinando III (1814- residenze signorili arredò con numerose Ducato di Urbino. 1823), il figlio di Pietro rurali del tempo. La opere d’arte. Quando Pietro Leopoldo, che concluse proprietà è passata ai Nel Seicento l’antico Leopoldo d’Asburgo- l’attuale assetto Pandolfini (1487), ai Palazzo Baroncelli Lorena arrivò a architettonico. Salviati (1548) e poi ai assunse la Firenze nel 1765, dopo Lo spessore degli Il prospetto principale Medici (1565). connotazione di pochi giorni, visitò la interventi architettonici rivolto verso la città. Durante il reggia, prima con Villa e la scelse come e dei programmi 112 Villa medicea di Poggio Imperiale 113

Il Cortile centrale. artistici, con cui la In basso e in alto. Corte fiorentina si è contraddistinta sia nella fase medicea sia in quella lorenese della Villa, non può prescindere dalle figure protagoniste di questa scena evolutiva, molte delle quali femminili, committenti appassionati che, con il supporto di un repertorio di architetti ed artisti, hanno concepito questa struttura monumentale indissolubilmente legata alla Fattoria del Poggio Imperiale che si estendeva con ampi poderi, boschi e riserve fino all’attuale Peristilio 1810-1823. Porta romana 114 Villa medicea di Poggio Imperiale 115

spaziale della politica Quartiere cinese, d’immagine della 1780-1783. Corte, fuori dalle mura urbane, tra città e campagna. Dal 1865 la Villa del Poggio Imperiale è la Sede dell’Educandato Statale della SS. Annunziata distinguendosi come importante istituto statale di formazione a livello nazionale ed internazionale. Cinzia Palumbo

Sala delle Eroine bibliche, innestandosi sulla opera corale di diversi dorsale medicea artisti, prima metà del Seicento. (Giardino di Boboli, Palazzo Pitti, Uffizi, ) di collegamento con Firenze. La Villa del A destra: Sala delle Stagioni, Poggio Imperiale Giuseppe Maria Terreni, diventava così 1776-1777. proiezione ideale e 116 Informazioni 117

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Villa medicea Villa medicea del Villa medicea Villa Medici Giardino della Villa di Cafaggiolo Trebbio di Careggi a Fiesole di Castello Via Nazionale, 16 Viale Gaetano Pieraccini Ingresso ai visitatori: Via di Castello 47 Barberino di Mugello località Trebbio 17 Firenze Via Angelico, 2 Località Castello (Firenze) San Piero a Sieve Fiesole (Firenze) (Firenze) Tel. +39 055 8479396 (Firenze) La villa è in fase di annamarchimazzini@gm Tel. +39 055 452691 restauro ail.com pm-tos.giardinocastello La villa è in fase di Il castello del Trebbio è @beniculturali.i t restauro. visitabile da aprile Giardino visitabile solo ottobre telefonando al su appuntamento Ingresso libero cell. 339 3029697 (la villa è chiusa ai L’orario di apertura è per gruppi di 20-30 visitatori). pubblicato on line sul persone lunedì - venerdì 9.00- sito: www.trebbiomedicicastle 13.00 www.polomusealetoscana .com www.villamedicifiesole.it .beniculturali.it

Villa medicea di Villa medicea della Giardino Villa medicea di Palazzo mediceo di Giardino di Poggio a Caiano Petraia di Boboli Cerreto Guidi Seravezza Pratolino Piazza de’ Medici, 14 Via della Petraia, 40 Piazza Pitti, 1 · Firenze Via dei Ponti Medicei, 7 Viale Leonetto Amadei Via Fiorentina, 276 Poggio a Caiano (Prato) Località Castello Tel. +39 055 294883 Cerreto Guidi (Firenze) 230 · Seravezza (Lucca) località Pratolino Tel. +39 055877012 (Firenze) Tel. +39 0571 55707 Tel. 0584 757443 / Fax Vaglia (Firenze) villapoggioacaiano@beni Tel. +39 055 452691 L’orario di apertura è pm-tos.villa.mediceace 0584 758161 Tel. +39 055 4080741 culturali.it pm-tos.villapetraia pubblicato on line sul rretoguidi@benicultura [email protected] @beniculturali.i t sito: li.it L’orario di apertura è Ingresso libero www.uffizi.it/giardino- L’orario di apertura è pubblicato on line sul L’orario di apertura è Ingresso libero boboli Ingresso libero pubblicato on line sul sito: pubblicato on line sul L’orario di apertura è L’orario di apertura è sito: www.cittametropolitana.f sito: pubblicato on line sul pubblicato on line sul www.palazzomediceo.it i.it/parco-mediceo-di- www.polomusealetoscana sito: sito: pratolino .beniculturali.it www.polomusealetoscan www.polomusealetoscan a.beniculturali.it a.beniculturali.it 118 Informazioni 119

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Villa medicea Villa medicea di Villa medicea del L’UNESCO 3 La Magia Artimino Poggio Imperiale 2013 Ville e giardini medicei in Toscana 6 Via Vecchia Fiorentina - Viale Papa Giovanni Piazzale del Poggio primo tronco, 63 XXIII, 1 · Artimino Imperiale Introduzione 12 Quarrata (Pistoia) (Carmignano) Firenze Tel. +39 0573 774500 Tel. +39 055 875141 Tel. +39 055 226171 Villa medicea di Cafaggiolo 30 [email protected] [email protected] areamuseale@poggio- imperiale.gov.it Villa medicea del Trebbio 36 L’orario di apertura è Ingresso libero pubblicato on line sul orario apertura villa: La Villa, in quanto Sede Villa medicea di Careggi 42 sito: 7 giorni su 7, dalle 9 alle dell’Educandato Statale www.villalamagia.com 19 della SS. Annunziata, Visite alla villa su non è aperta al pubblico Villa Medici a Fiesole 48 prenotazione (in base ma attualmente alle disponibilità della è possibile effettuare Villa medicea di Castello 54 struttura) una visita guidata www.artimino.com all’Area Museale su Giardino della Villa di Castello 58 prenotazione. L’orario di apertura è Villa medicea di Poggio a Caiano 62 pubblicato on line sul sito: Villa medicea della Petraia 68 www.poggio- imperiale.gov.it Giardino di Boboli 74

Villa medicea di Cerreto Guidi 80

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