EDIZIONE 113 - ANNO XIV N° 1 - FEBBRAIO 2020

Edilizia scolastica a Sansepolcro: al Campaccio la situazione più delicata con un punto interrogativo sull’edificio del professionale Buitoni

L’Eco del TevereL’Eco è un periodico edito dall’agenzia Saturno Comunicazione sas – Iscrizione al Registro Stampa n.6/07 – Autorizzazione Tribunale di Arezzo 2 marzo 2007 Mura urbiche di Città di Castello: tutto a posto sul versante del Cassero, degrado imperante su quello di San Giacomo

Venti anni fa la morte di , politico e statista di indubbio carisma in un’Italia divenuta quinta potenza industriale

1 2 SOMMARIO EDITORIALE

Il 2020 si apre con più di una 4 novità per “L’Eco del Tevere”: al L’opinionista 14esimo anno di pubblicazione, La crisi economica il nostro periodico aumenta il di Sansepolcro Inumero delle pagine, passando da 40 a 64. Questa è la novità più significa- tiva, oltre alll’impostazione grafica, che 6 è la più ricorrente fra le novità di inizio Politica anno Una veste rinnovata, quindi, per Comunicazione istituzionale renderne ancora più gradevole la vi-

sione e la lettura. A livello di linea edi- toriale e quindi di contenuti, “L’Eco del Tevere” mantiene sostanzialmente la sua 12 38 veste, potenziando il filone dell’inchie- Storia Attualità I partigiani da Anghiari a La modifica dei confini della sta e continuando a riesumare capitoli Caprese Michelangelo provincia di Forlì nel 1923 di storia conosciuti e meno conosciuti, che però i lettori hanno dimostrato di apprezzare in pieno. Comunicazione 16 42 istituzionale, vignetta e rubriche riman- Politica Inchiesta gono parte integrante del suo menu, La figura e il percorso L’edilizia scolastica a con la conferma dei dieci numeri annuali politico di Bettino Craxi Sansepolcro e la sosta soltanto nei mesi di gennaio e agosto. In questa prima edizione del 2020, abbiamo concentrato l’attenzione 22 48 sull’edilizia scolastica a Sansepolcro e Attualità Storia sulle mura urbiche di Città di Castello, La parabola della pianta La nascita del monte di pietà soffermandoci su quelle che sono le del fumo (VII puntata) criticità e soprattutto sui ritardi che ca- ratterizzano le due importanti questioni. Per ciò che riguarda i personaggi, ne 26 54 Fumetti abbiamo scelti due di grande carisma a Inchiesta livello nazionale: Bettino Craxi, statista e La situazione delle mura Il personaggio dei fumetti: urbiche a Città di Castello Ken Parker a suo tempo capo del governo, nel ven- tennale della sua morte ad Hammamet e Fabrizio De Andrè, straordinario can- 56 tautore deceduto esattamente un anno Saperi e sapori prima. E poi gli spaccati di storia locale: La patata i partigiani e il tabacco. Buona lettura!

60 Periodico edito da: Racconti I vecchi profumi domenicali a Città di Castello

Via Carlo Dragoni, 40 - 52037 Sansepolcro (Ar) 62 Tel e Fax 0575 749810 Il legale risponde www.saturnocomunicazione.it Il tradimento sui social network e-mail: [email protected] P.Iva 02024710515 iscrizione al Roc. n. 19361

Fondatore 30 Domenico Gambacci Rubrica Direttore Editoriale La cucina di Chiara Davide Gambacci Direttore Responsabile Claudio Roselli

Redazione 32 Mariateresa Baroni, Carlo Campi, Satira Claudio Cherubini, La vignetta Francesco Crociani, Davide Gambacci, Domenico Gambacci, Giulia Gambacci, Monia Mariani, Claudio Roselli, Ruben J.Fox, 34 Donatella Zanchi Musica Con la consulenza di: Il cantautore Fabrizio De Andrè Avv. Gabriele Magrini Dott. Alessandro Ruzzi Grafica e stampa: S-EriPrint 3 L’OPINIONISTA SANSEPOLCRO CITTA’… MORTA? NO, MALATA CON NECESSITÁ DI CURE URGENTI

“Sansepolcro è in piena crisi”, o addi- sto cambiamento, continuando a la- Un’attività commerciale quando rittura: “Sansepolcro è una città vorare come hanno sempre fatto, chiude i battenti si nota subito, men- morta”. Lo sentiamo ripetere spesso, senza sapere che in questo modo la tre un azienda artigianale spesso ri- più dai biturgensi che da gente di fuo- loro uscita di scena sarebbe stata si- mane nell’anonimato. Di loro, nessu- ri, perché ovviamente solo chi ci vive cura. È bene comunque tenere pre- no se ne accorge (o forse lo sanno in può conoscere alla perfezione le di- sente che dentro il centro storico si pochi) e il pericolo cui si va incontro è namiche di una città che, essendo muove soltanto il 10% della nostra che alla fine la cessazione di un’atti- stata fino a una trentina di anni ad- economia, perché il grosso sta nelle vità artigiana in proprio si trasformi dietro la forza motrice dell’economia zone industriali. Già, le nostre zone anche nella scomparsa di un mestie- di vallata, garantendo stipendi e be- industriali; in un Comune come San- re, di tradizioni e di cultura. Ripren- nessere non solo ai suoi abitanti, ma sepolcro, che al 31 dicembre 2019 dendo il tema relativo a centro stori- anche al vicinato. Chi allora ripete contava 15760 abitanti (ne ha persi co e al commercio, oltre alle che il Borgo non è più come prima ha 620 nell’arco di dieci anni), ve ne motivazioni già espresse c’è anche senza dubbio ragione; che poi lo dica sono quattro: Alto Tevere, Santafio- una crisi generazionale fra le cause con rabbia, con dispiacere o con no- ra, Fiumicello e Trieste, anche se due più importanti che agiscono sulle di- stalgia (ma alla fine c’è un pizzico di di esse – Alto Tevere e Santafiora – namiche di un comparto nel quale tutti questi sentimenti), poco conta: è sono praticamente attaccate, ma tut- l’operazione chiave deve essere quel- in effetti la verità lampante che balza te con pochi servizi, in evidente stato la di un cambiamento di mentalità e agli occhi, al solo vedere gli spazi di degrado e con progetti di riconver- di approccio con il cliente, o con il po- vuoti e freddi di luoghi nei quali un sione che sono rimasti sempre in un tenziale cliente. Vedere il corso prin- tempo il commercio andava a mille. cassetto. In questo caso, la congiun- cipale di Sansepolcro semivuoto nel- Una crisi a livello economico e di ac- tura economica non c’entra, perché è le ore serali è deprimente: pochissime coglienza. Quanto c’è di impondera- il risultato della miopia politica: zone persone, perlopiù di passaggio spes- bile e quanto invece di responsabilità industriali come queste non erano di so anche frettoloso, in un contesto oggettiva da parte degli stessi bitur- certo attraenti per gli imprenditori di nel quale gli “affittasi” e i “vendesi” gensi, che a mio avviso tendono an- fuori che volevano investire qui (ci sono sempre più all’ordine del gior- cora a vivere di ricordi senza rendersi sarebbero da ricordare anche i sala- no. Se dunque sullo stesso posto il conto che quel mondo “fatato” di al- tissimi prezzi dei terreni) e mettono pienone non c’è più, vuol dire però cuni decenni fa non esiste più? Perso- in difficoltà anche le 4-5 realtà pro- che oltre alla crisi vi sono anche altri nalmente, non credo che la città di duttive in espansione, dal momento fattori. Fra i principali, ce n’è uno che Piero della Francesca sia “morta”; che per la loro crescita necessitano di in molti mi ripetono a mo’ di ritornel- semmai – questo sì – è una città “am- servizi innovativi. Nonostante le ri- lo: “Ma cosa vado a fare al Borgo, se malata” che necessita di cure imme- petute promesse, poi, l’agognata ac- in città c’è poco o nulla a livello di diate, perché negare l’evidenza asse- qua nella zona industriale ancora movimento e di eventi?”. In effetti rendo che non vi siano problemi non è arrivata. Come non esistono questa è la verità, anche se non vor- sarebbe una grossa falsità. E quando progetti per incentivare i giovani ad remmo se – come il cane che si morde si parla di crisi di una città, è limitati- aprire nuove aziende o per cercare di la coda – un aspetto diventasse la vo pensare al solo centro storico, an- venire incontro a coloro che sono in causa dell’altro e viceversa. Come è che se a persone come il sottoscritto difficoltà; anzi, si attua una sorta di verità che, da sempre, a Sansepolcro – nate e cresciute nel luogo di origine caccia alle streghe nei confronti di di grandi eventi si parla molto senza – fa una certa impressione vedere chi fa impresa con multe e sanzioni, mai arrivare a un qualcosa di concre- tante vetrine abbassate in un corso giustificando questo comportamento to e quei pochi tentativi che si stava- come quello di via XX Settembre, con la classica frase: “Paghiamo tutti no rivelando azzeccati sono stati che ai tempi d’oro un sondaggio ave- per pagare di meno”. Ma mi chiedo: puntualmente affossati dai “soliti va classificato fra le prime dieci vie che fine fanno (o faranno) le risorse noti”, per cui il risultato finale è stato più belle della Toscana per lo struscio raccolte con le varie sanzioni (si mor- soltanto uno: tolti Fiere di Mezzaqua- e per le ribattezzate “vasche” - ovve- mora di circa due milioni di euro) ne- resima e rievocazioni storiche di set- ro il passeggio tardo pomeridiano gli ultimi 4-5 anni, dato che di inve- tembre, si va avanti con iniziative con percorrenza continua fra un pun- stimenti nel territorio non se ne improntate sul filone del “mangia e to di partenza e uno di arrivo – inse- vedono? A meno che, come sempre bevi”, rivolte solo alla collettività lo- rendo fra le voci di questa valutazio- accade in circostanze del genere, cale. Piero della Francesca è sicura- ne anche l’accoglienza della città e la quando si avvicina la fine di un man- mente un volano per il turismo cultu- qualità dei suoi negozi. Ma il mondo dato i soldi “magicamente” si trovino rale e siamo orgogliosi sia di avergli cambia: l’avvento della grande distri- per fare tutto. Ciò che mi dispiace è dato i natali che di poterlo avere buzione e di internet hanno stravolto che, quando si parla di crisi, ci si di- come “ammiraglio” della nostra città il commercio, anche se tanti esercen- mentica di un settore fondamentale (non dimentichiamoci comunque di ti non si sono forse resi conto di que- per l’economia locale, l’artigianato. Luca Pacioli e anche di altri perso-

4 Imprenditore molto conosciuto, persona schietta e de- cisa, da sempre poco incline ai compromessi. Esperto di enogastronomia, ama il trekking e viaggiare. Opera nel campo dell’arredamento, dell’immobiliare e della comu- nicazione. Ha rivestito importanti e prestigiosi incarichi all’interno di numerosi enti, consorzi e associazioni sia SANSEPOLCRO CITTA’… MORTA? a livello locale che nazionale. Profondo conoscitore del- le dinamiche politiche ed economiche, è abituato a met- tere la faccia in tutto quello che lo coinvolge. Ama scri- NO, MALATA CON NECESSITÁ vere ed esprimere le sue idee in maniera trasparente. DI CURE URGENTI di Domenico Gambacci

naggi del passato originari di Sansepolcro), ma non può sue opere; il Borgo assumerà sempre più i connotati di una essere - da solo – la soluzione dei problemi di un turismo città dormitorio e – spero di sbagliarmi – in questo conte- che manca di stanzialità. Oltre trenta anni fa, il sottoscrit- sto problemi quali alcol, droga e criminalità potrebbero to (vedi mie pubblicazioni) e altre persone che la pensava- aumentare in misura esponenziale. Da “borghese” vede- no alla stessa maniera parlavamo della cosiddetta “Via re la mia città in queste condizioni mi fa male e quindi mi dei Musei”, quando ancora era attiva la sezione distaccata sento di lanciare un appello a quella parte “sana” della del tribunale a Palazzo Pretorio. Oggi, questa sezione non città, ognuna con le proprie forze, per mettersi al lavoro c’è più e quindi siamo davanti a un contenitore vuoto, di con idee e progetti, facciamo il pieno di “benzina” nella proprietà comunale, il progetto diverrebbe veramente nostra “Ferrari”, perché Sansepolcro è una città con delle fantastico. Il progetto che avevamo (e che tuttora) abbia- potenzialità enormi. mo in mente sarebbe il toccasana per un’offerta turistica e culturale di qualità, ovvero la realizzazione di tanti picco- li musei di settore, che riqualificherebbero in automatico l’intera area. L’organizzazione di 3-4 eventi di forte spes- sore, in grado di richiamare migliaia di persone, sarebbe sicuramente un altro grande toccasana per il commercio e tutta l’economia locale, a patto che i nostri esercenti mettessero in mostra tutta la loro bravura nel proporre la relativa mercanzia nel miglior modo possibile. Poi, sul piano dei servizi, diversi sono gli accorgimenti da adotta- re: per esempio, i servizi igienici 24 ore su 24. È una caren- za che Sansepolcro lamenta e che potrebbe aiutare anche a risolvere il problema delle cattive abitudini notturne di chi espleta i bisogni fisiologici dove gli capita, fermo re- stando che continuerebbe pur sempre a esistere una cate- goria a parte: quella dei vandali di principio, ai quali puoi mettere a disposizione un bagno anche ogni dieci metri; non lo utilizzerebbero per il puro gusto di sporcare, quasi come se lo facessero per spregio. Torniamo per l’ennesi- ma volta al tema portante: Sansepolcro città morta, oppu- re città malata da curare. Mi capita a volte di constatare come investimenti promozionali di indubbia efficacia possano produrre i ritorni auspicati: il caso più classico sono quelli fatti da tanti comuni della nostra Regione e della vicina Umbria. Non si può più sentire dalla parte pubblica il ritornello “i soldi non ci sono” e poi si trovano per fare delle “bischerate”, come non ci possiamo sempre aspettare che sia la parte privata a risolvere i problemi. Nella nostra valle scontiamo anche una penalizzazione non indifferente dal punto di vista infrastrutturale: una E45 con cantieri perenni e una E78 che ultimamente è scomparsa dai radar. Non si parla più nemmeno di proget- ti per il tratto altotiberino, dopo anni e anni di litigate per- ché nessuno voleva il tracciato sul proprio territorio e la ferrovia è stata chiusa. Ovviamente, paghiamo il fatto di essere un territorio di confine che alla Regione Toscana è sempre interessato poco (ad esclusione di questi ultimi mesi, dove, dopo quattro anni di isolamento, in vista delle elezioni arrivano un po’ di spiccioli) e parlare quindi di in- frastrutture è pura utopia (non dimentichiamoci che ci sono voluti dieci anni per iniziare i lavori alla diga di Mon- tedoglio). Una situazione del genere incide sul turismo, ma soprattutto sull’economia: non vorrei che, specie per la E78, avessimo perso quasi venti anni fa la grande occa- sione. Credo allora che la “malata” Sansepolcro debba essere curata e per tempo, poiché andando avanti di que- sto passo rimarrà soltanto Piero della Francesca con le

5 Comune di Sansepolcro A Sansepolcro un 2020 ricco di importanti novità Dopo un 2019 impegnativo, il sindaco Mauro Cornioli e l’amministrazione comunale della città di Piero guardano con fiducia al futuro. Il primo cittadino fa il punto della situazione

“Sansepolcro e la Valtiberina si la- abbiamo speso energie importan- la nostra città e in Valtiberina è sciano alle spalle un 2019 intenso, ti. C’è rammarico, infatti, per non in fase di espansione. Attraverso che ha saputo mettere in luce le aver potuto investire questo tem- la gestione associata, stiamo la- migliori qualità della nostra co- po nelle priorità del Borgo: penso vorando per migliorare i servizi munità, sempre coesa e fiduciosa per esempio alla pubblica illumi- rivolti ai visitatori: uno su tutti, nel futuro. Anche nei periodi più nazione, per la quale garantisco l’ufficio turistico, che avrà un ruo- difficili, abbiamo ottenuto risultati il mio personale impegno”. Per lo di primo piano nella sua nuova gratificanti che ci permettono di quanto riguarda il lavoro, invece, sede in piazza Torre di Berta. Nel affrontare l’ultima fase del nostro la comunità biturgense ha dovuto frattempo, abbiamo continuato ATTUALITÀ mandato con un rinnovato entu- far fronte alla difficile questione a promuovere le nostre bellez- siasmo”. Queste le parole pronun- del maglificio Supermaglia ex-Co- ze attraverso iniziative di respi- ciate alcune settimane fa dal sin- se di Lana, nella quale il sindaco ro nazionale, partecipazione a daco biturgense Mauro Cornioli, è intervenuto in prima persona trasmissioni televisive e molto in occasione della conferenza garantendo supporto logistico alle altro. Imminente anche il ritor- stampa di fine anno dell’ammini- maestranze e facendo da garan- no dei gruppi di giapponesi che strazione comunale. Fin dai primi te per la trattativa che ha porta- negli anni passati raggiungevano giorni del 2020, il primo cittadino to all’affitto d’azienda da parte la città di Piero”. E poi… “Grazie e la sua squadra si sono messi al dell’imprenditore Marcello Brizzi. alla partecipazione attiva alle ce- lavoro per dare seguito a quanto “Sono state giornate lunghissime lebrazioni leonardiane – prosegue annunciato nel tradizionale ap- – ricorda il primo cittadino – e il il sindaco – Sansepolcro è riuscita puntamento con gli organi di in- nostro ringraziamento va alla fa- a porsi come un importante perno formazione locali. “L’ultimo anno miglia Brizzi, che con grande re- culturale dell’Italia centrale, tanto “pieno” del nostro mandato sarà sponsabilità e spirito d’impresa ha da essere scelta per sperimentare fondamentale – spiega Cornioli – saputo scongiurare la dispersione la pianificazione di un piano cul- ed è in questa fase, che dovremo dell’importante professionalità turale integrato con il supporto di mostrarci capaci di dare un nuovo del personale di Cose di Lana”. Un Anci e Regione. La città, infatti, impulso, raccogliendo al meglio anno di pesanti emergenze, ma sarà oggetto di un progetto pilo- ciò che abbiamo seminato”. anche di soddisfazioni impagabi- ta assieme al Comune di Rapo- li per la città. “Il 2019 ha visto la lano Terme, che ci permetterà di Un anno di imprevisti e traguardi nomina di Sansepolcro a Comune portare ulteriore attenzione sulle prestigiosi Europeo dello Sport 2021 – dice nostre prerogative culturali e sul Che il 2019 avrebbe riservato sempre il sindaco – e non dobbia- nostro ricco patrimonio. Sono notevoli insidie lo si era capito mo interpretare questo risultato poi proseguiti gli investimenti nel già in gennaio, con il sequestro come un traguardo, ma come un museo civico, le cui visite sono la del viadotto Puleto da parte del- punto di partenza per rilanciare conferma del buon lavoro fatto: la Procura di Arezzo e la chiusura la nostra città anche attraverso lo importante il coinvolgimento del- della superstrada E45 che ha let- sport e la sua importante funzione le scuole. Degno di nota anche il teralmente tagliato in due il centro sociale. Restando in tema di sport, rinnovo della sala esposizioni di Italia. “Un’emergenza totale sotto siamo felici per i risultati ottenuti Palazzo Pretorio”. ogni punto di vista, non soltanto dalla traumatologia sportiva con economico – commenta Cornio- gli oltre 130 interventi eseguiti nel Tanti progetti ‘in cantiere’ li – e assieme ai sindaci degli altri nostro ospedale dal dottor Fa- “In tema di urbanistica, il 2019 ha Comuni coinvolti nella vicenda ci brizio Matassi nei primi di anni di visto il completamento di impor- siamo subito fatti carico di questa convenzione, oggi prorogata”. tanti progetti come la variante al situazione insostenibile attraverso regolamento delle zone residen- iniziative pubbliche, tavole roton- Cultura e turismo in espansione ziali, ma anche l’avanzamento del de e incontri pressoché quotidia- “Nonostante la grave problema- Piano Strutturale Intercomuna- ni con Anas e i vertici istituzionali tica della E45, le nostre strutture le – ricorda Cornioli – e sempre provinciali, regionali e nazionali, ricettive e le attrazioni cittadine assieme agli altri Comuni di zona per sollecitare la riapertura al traf- hanno saputo “tenere botta”. I abbiamo beneficiato dell’impor- fico leggero e pesante. Una vicen- dati e i feedback degli operatori tante finanziamento per la ci- da sulla quale, nostro malgrado, confermano che il turismo nel- clopista della vecchia ferrovia.

6 ISTITUZIONI

ATTUALITÀ

Grande fiducia anche per gli sviluppi da parte della nostra amministra- a un maggior controllo e a scelte ocu- dell’importante intervento di rige- zione. Nei prossimi mesi, apriranno late”. Come noto, l’aumento della Tari nerazione urbana che interesserà la nuovi cantieri per la ristrutturazione è legato in modo indissolubile al tema stazione ferroviaria del Borgo”. “Re- degli spogliatoi dello stadio Buitoni, della raccolta dei rifiuti, sul quale l’as- lativamente all’attività dell’assesso- per la creazione della “Casa degli sessorato ai beni comuni sta portando rato ai Lavori Pubblici, sulla viabilità Artisti”, per l’adeguamento dell’im- avanti un lavoro importante. “L’au- comunale abbiamo eseguito lavori pianto elettrico del museo e per la mento della raccolta differenziata è per oltre 550mila euro. Gli interventi creazione di un nuovo blocco di loculi la chiave per combattere l’aumento principali hanno riguardato l’asfalta- al cimitero di Gricignano. Restano in- delle tasse. Come amministrazione, tura delle principali strade cittadine fine da affidare una serie di interventi abbiamo attivato numerosi servizi e e delle frazioni, la pavimentazione che riguarderanno Porta Fiorentina, iniziative per incentivare i nostri con- di via Niccolò Aggiunti, la riqualifi- la rigenerazione di Palazzo Muglioni cittadini ad adottare comportamenti cazione dell’area di via del Prucino, e l’adeguamento antincendio nelle virtuosi: penso per esempio all’atti- la nuova rotatoria in via Bartolomeo scuole Buonarroti, Centofiori e il Me- vazione delle fototrappole, all’intro- della Gatta con relativi lampioni e il lograno. Sul fronte sanità, infine, le duzione dei cassonetti dell’organico e sottopasso di via Sandro Pertini. Fra principali novità sono legate all’attesa degli eco-compattatori, al servizio di gli interventi sul patrimonio comuna- ristrutturazione del reparto di medi- ritiro potature e al progetto con i su- le, invece, ricordiamo la manuten- cina del nostro ospedale”. permercati, che hanno già portato alla zione della ex scuola di Santa Fio- raccolta di quasi 60.000 chilogrammi ra, l’impianto di climatizzazione alla Tributi invariati e servizi in crescita di rifiuti differenziati”. Importanti no- scuola Centofiori, le ristrutturazioni “Grazie all’impegno degli uffici e vità anche per quelli che sono gli al- al cimitero e soprattutto la riqualifi- dell’assessorato ai tributi – spiega il tri servizi rivolti al cittadino, messi a cazione di piazza Torre di Berta con sindaco – abbiamo intensificato le no- disposizione dalle strutture comunali. l’introduzione dell’arredo urbano. Sul stre azioni di lotta all’evasione. Que- “Sul fronte del personale, abbiamo fronte sicurezza, abbiamo finalmente sto ha consentito, anche per l’anno effettuato nuove assunzioni tramite attivato le telecamere di videosorve- 2019, di non aumentare le tariffe e i concorsi e messi in atto tutti i possibili glianza nel centro storico”. Tante le tributi, in particolar modo la Tari, no- strumenti per compensare i vuoti che opere in cantiere per questo 2020, nostante gli aumenti del costo del ser- si erano venuti a creare a causa del con un pensiero speciale a una fra vizio. Nel bilancio di previsione 2020, turnover e del blocco delle assunzioni. le infrastrutture più attese dalla cit- approvato prima di Natale, abbiamo In questo ambito specifico, abbiamo tadinanza: “Aspettiamo con fiducia confermato l’invarianza tariffaria, per raggiunto due traguardi importanti lo sblocco dell’iter burocratico per quanto sappiamo che interverranno come l’avvio del servizio civile e la ri- dare finalmente avvio alle opere del profondi mutamenti. Anche i servizi definizione dell’ufficio relazioni con il nuovo ponte sul Tevere. Un inter- a domanda individuale non subiranno pubblico (Urp), dove oggi i cittadini vento fondamentale, che ha visto un aumenti, perché il trend di copertura possono contare su una serie di nuovi importante lavoro di pianificazione dei costi si conferma in ascesa grazie servizi”.

- Pagine autogestite 7 Comune di San Giustino IL 2019 DELLA POLIZIA MUNICIPALE DI SAN GIUSTINO Agenti dotati di attrezzature all’avanguardia: una nuova vettura con telecamera di sicurezza, telelaser, etilometro e videosorveglianza con sistema lettura targhe

Sono stati oltre 4700 i veicoli control- sorbito maggiormente le risorse delle lati nel corso dei 245 posti di blocco polizie locali. Un notevole contributo è operati dagli agenti della Polizia Mu- stato fornito dalle telecamere di video- nicipale di San Giustino nel corso del sorveglianza poste nelle principali vie 2019. E’ tempo di bilanci, seppure il di accesso al paese che hanno prodot- corpo si è affacciato al nuovo anno to risultati positivi in termini d’indagine con un cambio al vertice vista la scelta e controllo del territorio. Sistema di del Comandante Antonello Guadagni videosorveglianza che recentemente è di assumere la titolarità del coman- stato pure potenziato. Da questa atti- do di Polizia Municipale di Sansepol- vità, infatti, sono scaturite 4 denunce, cro. Temporaneamente, anche per la 2 arresti, la radiazione di un veicolo gara che sarà espletata i primi giorni e l’identificazione di 7 persone giudi- del mese di marzo, il comando è stato cate sospette. Azioni che sono state assegnato al vice comandante Loren- portate a termine con successo anche L’assessore Andrea Guerrieri zo Capruzzi: tutto ciò, come detto, in grazie alla collaborazione con la loca- attesa di completare l’iter per l’assun- le stazione dei Carabinieri e delle altre zione del nuovo responsabile secondo forze dell’ordine del comprensorio. una procedura di manifestazione d’in- Importanti anche le azioni svolte nelle teresse già avviata. “Per prima cosa scuole comunali dove oltre al presidio voglio ringraziare il dottor Antonello dei plessi scolastici durante l’entrata e Guadagni per il prezioso lavoro svolto l’uscita degli alunni - attività svolta in nei tanti anni di servizio per la nostra collaborazione con l’associazione di Bilancio: comunità – commenta Andrea Guer- volontariato Nonni Civici – sono stati 4700 i veicoli rieri, assessore con delega alla sicu- organizzati una serie d’incontri di edu- controllati, 245 rezza - e per i risultati raggiunti duran- cazione stradale, alla conclusione dei ” te i suoi dieci anni di comando che si quali sarà consegnato agli alunni delle stazionamenti, sono caratterizzati per la professiona- scuole primarie il patentino del pedo- lità e la passione per il proprio lavoro. ne. 54 sequestri Dai dati delle attività svolte emerge un di veicoli non forte impegno della Polizia Municipale, TUTTI I NUMERI DELL’ANNO in regola, 81 non solo negli ambiti di competenza PASSATO più riconducibili alla figura del vigile, Nell’ambito delle operazioni finalizzate sanzioni per ma anche in altre tipologie di attività. Il al controllo del territorio e della circo- omessa revisione, vigile moderno deve svolgere innanzi- lazione stradale sono stati circa 4700 i tutto un’azione di sensibilizzazione nei veicoli controllati durante lo svolgimen- 4 confische per confronti della cittadinanza affinché to di 245 stazionamenti dai quali sono circolazione vengano rispettate le norme di legge scaturiti ben 54 sequestri di veicoli non e di convivenza, che tutelano la sicu- in regola ai sensi del codice della stra- con veicolo rezza, la legalità e la vita sociale nella da, (in gran parte per l’assenza della sequestrato, 2 nostra comunità. Un’azione complessa copertura assicurativa), 81 sanzioni che vede i vigili urbani impegnati ogni per omessa revisione, 4 confische per sanzioni per guida giorno a garantire tutto ciò nel nostro circolazione con veicolo sequestrato, 2 senza patente e territorio”. Purtroppo anche il terri- sanzioni per guida senza patente e una torio comunale di San Giustino non è denuncia per guida in stato di ebbrez- una denuncia per più immune da furti, rapine e truffe di za. Per quanto concerne le attività di guida in stato di varia natura: ciò significa che le attivi- controllo della sosta risultano rilevate ebbrezza tà di prevenzione e tutela della legalità circa 400 infrazioni per divieto o per si sono confermate per l’anno appena il superamento del limite temporale trascorso uno dei compiti che ha as- consentito. Per concludere l’elenco

8 ” ISTITUZIONI dei dati del 2019 sono stati rilevati 45 accertamenti anagrafici e di residenza, incidenti, buona parte dei quali con oltre 400 notifiche alle quali vanno ag- feriti, sono stati eseguiti 43 controlli giunte 225 richieste di svariata natura ambientali, 11 controlli per benessere proveniente dalla cittadinanza. Sono animale, 4 controlli edilizi, la gestione state infine 280 le pattuglie appiedate di circa 50 pratiche commerciali, 370 svolte nel territorio.

- Pagine autogestite 9 Comune di Monterchi ISTITUZIONI

MONTERCHI ILLUMINATO SOLO CON I LED

Addio all’inquinamento luminoso, il Co- lazione dei punti luce a led garantirà mune di Monterchi punta tutto sulla un significativo risparmio sui costi della moderna tecnologia a led. Tradotto in pubblica illuminazione e contemporane- pratica significa importanti risparmi di amente né alzerà in modo considerevole natura energetica e gestionale, ottenendo la qualità con un migliore orientamento al contempo un servizio decisamente mi- del fascio luminoso verso i marciapiedi Monterchi gliore. Il Comune di Monterchi, quindi, ha e le strade e con l’assenza di emissione si appresta recentemente firmato un project financing di intensità luminosa verso l’alto. La di- ” per l’adeguamento energetico di tutta la minuzione delle spese è garantita dal ri- a diventare pubblica illuminazione con pure il poten- levante risparmio energetico, dalla ridu- ziamento di alcune zone, le quali sono già zione dei costi di manutenzione ordinaria un Comune coperte con fari a led. Alcuni punti, in- e dalla sostituzione dei corpi illuminanti. vece, saranno alimentati con dei pannelli Infatti, saranno potenziati anche tutti sempre più fotovoltaici poiché privi attualmente di quei luoghi che ancora oggi scarseggiano cablaggio elettrico. I tecnici comunali nei di illuminazione pubblica, oltre a nuovi green mesi scorsi hanno effettuato uno studio punti luce. Il Comune di Monterchi, così dettagliato dove sono state state mes- come altri in tutta Italia, ha scelto il filone se,nel quale sono state messe in risalto del project financing: sostanzialmente la tutte le quelle situazioni con maggiore gestione del servizio ad un’azienda pri- criticità. Monterchi si appresta pertanto vata che ne garantisce sia l’installazione ” a diventare un Comune sempre più “gre- che la gestione per un periodo prolun- en”. Sono interessati sia il capoluogo che gato. Oltre ad avere un ciclo di vita deci- altre realtà della Valcerfone. Un progetto samente maggiore rispetto alla normale che prenderà il via nei prossimi mesi e lampada a scarica di gas, la tecnologia che prevede la sostituzione dei corpi il- a led permette di avere pure una mag- luminanti con apparecchi a led di ultima giore luminosità che, tradotto in pratica, generazione; lavori che puntano a garan- significa anche sicurezza per il cittadino. tire un miglior comfort visivo per l’utente Un progetto che era da tempo nel mirino stradale, un elevato risparmio energetico dell’amministrazione guidata dal sindaco e un maggiore rispetto per tutto quello Alfredo Romanelli e che ora sta per esse- che è l’ambiente circostante. L’instal- re trasformato in realtà.

10 Pagine autogestite - Comune di Anghiari ISTITUZIONI

Per Anghiari il 2020 sarà l’anno dei cantieri

“I conti del Comune sono in netto mi- Se ciò non bastasse? “Abbiamo bloccato glioramento rispetto a quelli ereditati - le tariffe sui servizi per tutto il 2020 - ha ricorda il sindaco di Anghiari Alessandro precisato Neri – e per fare fronte al pro- Polcri - la città sta consolidando i risultati blema della sicurezza abbiamo messo a positivi dell’anno passato e si appresta ad bilancio importanti risorse per co-finan- affrontare obiettivi strategici di lungo re- ziare un progetto di implementazione che spiro: dopo quella dell’urbanistica, è arri- prevede l’installazione di una seconda vata la rivoluzione del turismo di vallata. postazione di “varco elettronico” per il Turismo inteso come prodotto. Restano controllo degli accessi e il rilevamento dei elementi di preoccupazione sui quali lavo- flussi veicolari, più di alcune telecamere rare, ma guardiamo avanti con positività e di “contesto” nei punti sensibili del cen- stiamo valutando di assumere personale, tro storico”. Guardando agli investimenti per quanto possibile, al fine di consentire già realizzati e a quelli che invece prende- alla macchina comunale di poter lavorare ranno il via nel 2020, oltre 190mila euro con maggiore serenità”. Ecco quindi la ri- sono stati destinati alla realizzazione della chiesta del capogruppo Alessandro Neri, Ciclovia Tiberina, che catturerà l’atten- per una maggiore autonomia e una mi- zione di tutta quella fetta di turismo lento, Alessandro Polcri, gliore programmazione fiscale ai Comuni attento all’ambiente e alla natura. Altri sindaco di Anghiari da parte del Governo, che sia local tax o 200mila euro, di cui 50mila finanziati dal federalismo solidale: “Le regole sulle en- comune e 150mila dalla Regione, saranno trate degli enti locali vengono cambiate utilizzati per la rigenerazione urbana, ov- di continuo, così non possiamo andare vero per progetti innovativi quali la riqua- avanti. Abbiamo bisogno di certezza sulle lificazione dell’ex stazione di Anghiari, che risorse. Nessun Comune oggi può pre- diventerà una struttura turistico ricettiva. scindere da un ragionamento del genere: Oltre 70mila euro sono stati invece in- chiediamo solo di poter gestire le “nostre” vestiti per la realizzazione del percorso tasse con risorse certe nel tempo. Anche culturale delle mura di Anghiari, con la in questo bilancio non andremo a intac- possibilità di offrire una passeggiata che care i servizi essenziali, ma la contrazione partirà da Porta Sant’Angelo e che vedrà della spesa e le economie non potranno la realizzazione di un’area di sosta acces- durare a lungo; la sfida dei prossimi anni sibile anche ai disabili con auto, piazzole, è chiara perché le risorse calano e le esi- panchine, punti panoramici e un nuovo I conti del genze aumentano”. Guardando alle mi- collegamento della strada di via Genera- sure contenute nel bilancio del Comune le Carlo Corsi con il percorso che arriva Comune di Anghiari, vi è anzitutto la conferma del sotto le mura. In tema di riqualificazione ” sono in “bonus bebè” per il primo anno di vita. dei servizi, nel 2020 - grazie a un accor- “Si tratta di una misura volta a favorire la do con l’amministrazione - Nuove Acque netto famiglia, il nucleo fondamentale su cui si investirà oltre un milione di euro per am- basa la nostra società - ha spiegato Pol- pliare la rete fognaria e collegare al de- miglioramento cri – e la misura dell’assegno sarà di 500 puratore consortile alcune zone a ridosso rispetto a euro una tantum. Abbiamo poi disposto del capoluogo, a beneficio di circa 700 un fondo per favorire la nuova imprendi- abitanti. Oltre un milione di euro è stato quelli torialità e il commercio all’interno del cen- invece investito per la nuova rete di fibra tro commerciale naturale e confermato ottica, con la realizzazione del progetto ereditati anche per il 2020 le risorse per l’efficien- che renderà l’accessibilità alle telecomu- tamento energetico”. La volontà dell’am- nicazioni più veloce ed efficiente. Con un ministrazione è quella di mettere annual- intervento complessivo da 150mila euro, mente a budget le risorse da investire per sono stati sistemati il primo e il secondo la sostituzione dei vecchi corpi illuminanti piano di Palazzo Corsi ed è in fase di fine in favore di impianti con tecnologia “led” lavori l’accesso in piazza IV Novembre. ” ad alta efficienza energetica. Il capogrup- Per quanto riguarda infine il sociale, nuovi po Neri tiene a informare che anche per investimenti di importo complessivo pari il 2020 saranno confermate risorse per la a 150mila euro sono serviti per il miglio- manutenzione di strade comunali e stra- ramento della qualità dei servizi e degli de vicinali da rendicontare in lavori di bi- spazi in uso agli anziani della residenza tumature e per la fornitura di pietrisco. protetta e del centro diurno.

- Pagine autogestite 11 AUTORE: Davide Gambacci

DA INTERNATI A PARTIGIANI: LA FUGA DAL CAMPO DI RENICCI E LE NUOVE BATTAGLIE DEI PRIGIONIERI SLAVI

“Partigiani tra Anghiari e Caprese Michelangelo”: scioglimento di fatto del campo di internamento è uno dei paragrafi contenuti nel grande capitolo di Renicci alla Motina di Anghiari, con l’evasione “Fascismo, guerra e resistenza”, che il profes- delle 5000 unità – in maggioranza slavi – che si sor Alvaro Tacchini di Città di Castello affronta uniscono alle formazioni partigiane attive nella in “Storia tifernate e altro” con la solita eccezio- zona dell’Appennino. Andiamo quindi a ripercor- nale dovizia di particolari. Punto di partenza: lo rere anche questo capitolo di storia a puntate.

i parte dal 14 settembre Vi è una sorta di gara fra le stesse fa- nizioni e sarebbe stato ricondotto nel 1943, giorno nel quale i miglie per garantire aiuti e assistenza suo Paese, ma solo i più scettici sulle prigionieri fuggono da e gli oramai ex deportati si compor- reali possibilità di fuga tornano sui un campo di concen- tano in modo esemplare, con educa- loro passi. A inizio novembre, rastrel- S tramento di Renicci zione, rispetto e senza pretese: sono lamento nazi-fascista su vasta sca- che oramai non ha più sorveglianza. contenti di ciò che viene loro dato. la sulle montagne della Valtiberina Vi erano stati rinchiusi i deportati Alcuni di essi sono pure dei gran la- Toscana fra Caprese Michelangelo e dai territori della Jugoslavia occupati voratori e danno una mano laddove il valico di Viamaggio per ripulire il dall’esercito italiano e dopo l’annun- vi è bisogno. Lo spontaneo moto di territorio dalla variegata comunità di cio dell’armistizio diversi soldati ita- solidarietà trova il sostegno del co- fuggiaschi che vi hanno trovato rifu- liani di stanza nel campo cominciano mitato provinciale di concentrazio- gio: oltre agli internati slavi, ci sono a disertare. E il 14 settembre vi fanno ne antifascista di Arezzo, che indica anche i renitenti e i disertori italiani una sosta dei mezzi tedeschi, per cui come attività prioritaria l’assistenza e gli ex prigionieri anglo-americani. gli internati – per evitare di cadere ai prigionieri alleati e slavi che erano Il rastrellamento produce risulta- nelle loro mani – abbattono i cancelli evasi dai campi di Renicci e Laterina. ti molto modesti, per effetto anche del campo e lo sgomberano in massa, A un anghiarese, Beppone Livi, il co- della solidarietà dimostrata dalla po- prendendo più direzioni. I fuggiaschi mitato affida la responsabilità di -ga polazione nei confronti di coloro che sono circa 5000 e molti di questi slavi rantire le vettovaglie ai circa 300 sla- si sono dati alla fuga. Come scrisse prendono la strada di Manzi, frazione vi che si erano rifugiati fra Ponte alla Giovannino Fiori: “Le centinaia di del Comune di Caprese Michelan- Piera, Caprese Michelangelo e l’Alpe ex prigionieri rimasero padroni dei gelo; uno di essi, sloveno, parla mol- di Catenaia. Né Livi mostra paura boschi”. to bene la lingua italiana e, giunto nel rispondere alle autorità fasciste, al bivio di Ponte Singerna, chiede ammettendo di aver aiutato gli slavi li slavi più politicizza- cibo e acqua alla gente del posto. La bisognosi e dichiarando - a chi gli fa- ti di Renicci, che dal maggior parte degli evasi imbocca ceva notare che gli slavi erano nemici campo di concentra- la strada dell’Adriatico, ma vi sono della patria - che quando un affamato mento si sono porta- anche coloro che si dirigono verso gli chiedeva da mangiare lui non sa- G ti via qualche arma, Pieve Santo Stefano e verso i valichi rebbe stato di certo a guardare la pro- vogliono affrontare i nazifascisti di Viamaggio e di Bocca Trabaria: venienza. Si crea in breve tempo una sui monti altotiberini. Assieme agli troppo forte è la voglia di rientrare in rete di assistenza clandestina che fa internati evasi da altri campi di con- patria. La popolazione li accoglie nel riferimento sugli antifascisti di An- centramento (in particolare quelli migliore dei modi, dimostrando un ghiari e di Sansepolcro. Ad Anghia- di Colfiorito), avrebbero costituito senso di solidarietà davvero unico; ri, viene avviata una sottoscrizione una componente di rilievo del movi- da qualsiasi versante passassero, ven- per distribuire soldi agli slavi che mento di Resistenza dell’Appennino gono ospitati e beneficiano di cibo, vogliono tentare di tornare a casa e umbro-tosco-marchigiano, oppure di vestiario, di un letto per riposare e per dare vitto e alloggio a coloro che si sarebbero aggregati a varie forma- anche di soldi e viveri per proseguire intendono rimanere; a Sansepol- zioni partigiane, oppure avrebbero il viaggio verso il fronte. E comunque, cro, il comitato clandestino si pone dato vita a bande agguerrite nei ter- vi sono evasi che, per il timore di es- come priorità quella di aiutare gli ex ritori di Caprese Michelangelo e tra sere presi dai tedeschi, si nascondo- internati. I tedeschi, consapevoli del Monte Nerone e la valle del Metauro. no nelle vicinanze e quindi scelgono rischio di non avere il pieno control- Le bande formatesi nel Capresano i monti e i boschi di Caprese, anche lo dell’area appenninica, tentano di sarebbero uscite allo scoperto ver- se ben presto cercano case nelle quali far sapere agli evasi che chi si fosse so la fine dell’inverno, a causa delle poter trovare qualcosa da mangiare. riconsegnato non avrebbe subito pu- rigide condizioni atmosferiche che

12 STORIA

costringono gli slavi a rimanere na- man, Ioze Goste, Valentin Marinko, di Caprese Michelangelo: lo sloveno scosti, sotto una sorta di “ala protet- Franc Mihelic, Peterlin, Alojs Dusan Bordon e il russo Piotr Fosi- tiva” degli antifascisti di Valboncio- Pirc, Anton Pirman, Stefan Recek, povic. La banda di cui fanno parte ne; i più autorevoli sono di ideologia Viktor Sega, Joze Skrlj, Ioze Skulj e ha appena avuto uno scontro a fuoco comunista, applicata nella vita quo- Joze Vautar. Fra febbraio e marzo, con un reparto fascista e sta proce- tidiana alla macchia secondo il prin- si aggregano altri cinque slavi e due dendo in direzione di Anghiari su un cipio egualitario e nel periodo inver- russi; le due bande, che erano co- camion sequestrato in precedenza. nale si dedicano anche allo studio nosciute come “Battaglione Lubia- La gente del posto sente i partigia- del marxismo e soprattutto entrano na” e “Plotone Slavi”, rimangono a ni passare cantando. Incautamente in piena sintonia con la gente di Ca- presidio del territorio di Caprese e trascurano il rischio di poter essere prese, grazie in primis all’ospitalità mantengono stretti legami con la po- inseguiti. Quando vengono raggiun- loro riservata e ai momenti di lavoro, polazione, anche se a volte il legame ti e si vedono sparare addosso, salta- socialità e ricreazione vissuti assie- stretto con alcune famiglie – precisa no dal camion e tentano di mettersi me. Due i raggruppamenti partigia- sempre Giovannino Fiori – è all’ori- in salvo nella boscaglia, ma Bordon ni formatisi a Caprese e composti in gine di spiacevoli episodi, perché “si e Fesipovic non ce la fanno. Un gio- prevalenza da slavi. Questa la descri- fecero spesso paladini delle ragioni vane renitente, catturato nel corso zione che fa Giuseppe Bartolomei: di conflitto delle famiglie a loro più dell’operazione nazi-fascista, si sal- “Uno a sud-ovest, da Monna ai Mon- vicine contro altre famiglie”. La ban- va per l’intervento di don Tersilio ti Rognosi, fino al Ponte alla Piera e da di Valentin Marinko, per esempio, Rossi. Anche in quella circostanza, le Savorgnano, faceva capo a Stefano. uccide Gino Innocenti, guardia mu- bande dell’Alpe di Catenaia sfuggo- L’altro, comandato da Valentino [...] nicipale di Caprese, che i partigiani no all’accerchiamento. Ma un altro era acquartierato nella zona alta di portano con loro dopo aver disar- partigiano slavo, Luka Pelovic, di lì a nord-ovest che comprendeva il Ca- mato il locale presidio della Guardia qualche giorno sarebbe stato cattura- stello, la Lama, Sovaggio, guardava Nazionale Repubblicana. E questo to e fucilato a San Martino. Dopo le il colle di Garavone e la strada dalla nonostante Innocenti non avesse perdite subite nei giorni 13 e 24 aprile, Pieve alla Verna. Aveva la sua base in avuto comportamenti ostili nei con- la banda “Distaccamento Lubiana” una piega della montagna, che pote- fronti degli slavi: pare infatti che infoltisce i ranghi con l’ingresso di va essere raggiunta solo a piedi, in un dietro la sua morte vi fosse il risen- sette jugoslavi provenienti da Santa paio d’ore dalle ultime case”. E anco- timento di un compaesano. Le due Sofia e di un disertore tedesco, ma di ra: “Avevano sistemato i loro ricoveri formazioni, sotto il coordinamento lì a poco arrivano anche altri cinque dentro una forra, dove potevano ac- delle altre del raggruppamento pa- jugoslavi, un cecoslovacco e sei ita- cendere anche grandi fuochi, che da trioti “Pio Borri” di Arezzo, contri- liani, tutti di Caprese Michelangelo: lontano si confondevano con quelli buiscono a impedire ai nazifascisti Santino Baccanelli, Gino Baccanelli, delle carbonaie, a quel tempo ancora il controllo della vasta area monta- Rinaldo Bernardini, Alduino Cheli, praticate”. I rispettivi capi si chiama- na compresa fra Caprese e l’Alpe Giovanni Chimenti e Giustino Meaz- no Stefan Recek e Valentin Marinko di Catenaia. A fine marzo, gli slavi zini. Il comandante militare è Stefan ed entrambi indossano berretti con- passano all’azione, ma la risposta Recek, coadiuvato dal vice Joze Skrlj trassegnati da una stella rossa. Sono dei nazifascisti è decisa e il 13 aprile (o Skely); Valentin Marinko funge da almeno 17 gli slavi che rimangono massacrano 108 persone a Valluccio- commissario politico. Un suo reparto stabilmente nelle bande fin dalla le, in Casentino ed estendono la loro di 17 uomini il 20 o il 21 maggio par- loro costituzione: Ioze Bombac, Du- azione a Caprese Michelangelo e a tecipa al disarmo della caserma della san Bordon, Rado Bordon, Vilijem Pieve Santo Stefano, con due vittime Guardia Nazionale Repubblicana di Bzik, Franc Campa, Karel Cimper- a Samprocino, località del Comune Chiusi della Verna.

13 Partigiani stranieri del “Lubiana” Joze Kovacic (scritto anche Iose o Dispersi Jose), jugoslavo.

Albin, disperso o catturato dai Slavko Kovacic (o Slavio), jugoslavo. Caduti tedeschi a Faggeto (Alpe di Catenaia) il 7 agosto 1944. Miro Lustek, jugoslavo. Ludvik Blumenfeld, colpito a morte il 14 agosto 1944 da una Vosilij, russo, disperso il 15 agosto Julij Malnar (o Malmar), jugoslavo. granata presso Trecciano (Caprese 1944 nel tentativo di passare le linee Michelangelo). tedesche. Valentin Marinko, jugoslavo, commissario politico del Dusan Bordon, jugoslavo, caduto in Tre russi anonimi, dispersi il 15 distaccamento. combattimento il 13 aprile 1944 a agosto 1944 nel tentativo di passare Samprocino di Caprese Michelangelo. le linee tedesche. Rudolf Muller, tedesco, comandante di squadra. Karel Cimperman (o Carlo Andrei, cecoslovacco, catturato dai Zimperman), jugoslavo, caduto in tedeschi a Faggeto (Alpe di Catenaia) Milan Pesukic, jugoslavo, ferito in combattimento presso Ponte alla il 22 luglio 1944. combattimento il 13 aprile 1944. Piera il 10 luglio 1944. Erman Bajda (o Hermann Baida), Milan Peterlin (in altro documento Peter Fosipovie, russo, caduto in jugoslavo. Paterlin), jugoslavo. combattimento a Samprocino di Caprese Michelangelo il 13 aprile Kurt Blumenfeld, austriaco. Anton Pirman (o Firman), jugoslavo, 1944. ferito in azione il 14 agosto Ioze Bombac (o Jose), jugoslavo. 1944 presso Trecciano (Caprese Drago Lovsin, jugoslavo, ferito in Michelangelo). Rado Bordon, jugoslavo. combattimento il 1° giugno, poi ricoverato all’ospedale di Sansepolcro Stefano Recek, jugoslavo, Alojs Bucovac, jugoslavo, comandante di distaccamento. e deceduto il 19 luglio 1944. comandante di squadra; in precedenza partigiano in una Franc Mihelic (o Franz), jugoslavo, Viktor Sega, jugoslavo. formazione romagnola. caduto in combattimento a Faggeto Joze Skelj (o Skely, o Jose Skeli), (Caprese Michelangelo) il 22 luglio Vilijem Bzik (o Villim Brik, o anche 1944. jugoslavo, vicecomandante di William Bzik), jugoslavo. distaccamento. Luka Pelovic (o Luca), jugoslavo, Franc Campa (o Franz), jugoslavo, Ioze Skulj, jugoslavo. catturato durante un rastrellamento ferito in combattimento. a San Martino e fucilato il 28 aprile Joze Vautar (o Jose Vanter), 1944. Fulij (o Julij), slovacco. jugoslavo.

Alojs Pirc (in altro documento Ioze Goste (o Iose Gostes), jugoslavo. Mario Wulovie (o Vulvovic, o Pierz Alois), jugoslavo, caduto in Vulovic), jugoslavo. combattimento contro i tedeschi il Henrich Hocevar (in altro documento 10 agosto 1944 vicino a Caprese Heinrich Hocedar), jugoslavo. Zdravko Kajnik, sloveno; indicato Michelangelo. come patriota dal comando del Lado Janovsky (in altro documento distaccamento; per le precarie Lanovski), jugoslavo. condizioni di salute poteva essere adibito solo a trasporto viveri e a Franc Jerman (in altro documento servizi di collegamento. Frank Ierman), jugoslavo.

ull’Alpe di Catenaia ha alla macchia sull’Alpe di Catenaia altri si recano nei pressi dell’ufficio dato vita a una forma- allacciano proficui contatti con i par- postale e della bottega dei Carachi- zione partigiana il bri- tigiani romagnoli. A metà novembre, ni. I partigiani sono in maggioranza gadiere Giovanni Zud- Albano Meazzini si reca insieme allo toscani; dopo circa un’ora dal loro S das, già comandante slavo Valentino e ad altri compagni arrivo, giunge da Cortona una moto- della stazione dei carabinieri di Chia- a San Paolo in Alpe, nel Comune di cicletta condotta da uno sconosciuto veretto, nel Comune di Subbiano, che Santa Sofia e stabilisce rapporti “con sui cinquant’anni e con seduta, nella come nome di battaglia ha assunto una forte organizzazione di circa parte posteriore, una donna, proba- quello di “Tifone”. Riesce a sottrarsi 100 partigiani in attività nella zona bilmente la sua fidanzata. Alla guida alla caccia che i nazifascisti gli danno e comandati da Antonio Carini detto della moto, il fascista cortonese Fer- fra settembre e ottobre e trova sull’Al- Orsi”. Ad aprile la banda di “Tifone”, dinando Adreani. I partigiani lascia- pe di Catenaia il territorio più sicuro che conta una sessantina di uomini, no andare la donna, ma trattengono nel quale rifugiarsi durante l’inverno. si sposta dall’Alpe di Catenaia verso l’Adreani; stanno percorrendo in fila Figura carismatica, guida con energia l’Alpe di Poti, il Monte Favalto e la val- indiana uno stretto sentiero quando e rigore una banda nella quale con- le del Nestoro. Ad essa si è aggregato il Livi, sorprendendo tutti, si avvicina fluiscono evasi dai campi di prigionia anche l’anghiarese Beppone Livi. Il al prigioniero scaricandogli addosso di diverse nazionalità, fra i quali sei 23 aprile partecipa con la banda di alcuni colpi di pistola e uccidendo- francesi. I capresani di Valboncione Morra alla requisizione dell’olio della lo. Dopo due giorni, febbricitante, è e Fragaiolo, guidati da Albano Me- fattoria Nicasi e alla sua distribuzio- costretto ad abbandonare la forma- azzini, diventano un punto di riferi- ne alla popolazione, poi staziona per zione. Il 9 maggio, “Tifone” e i suoi mento importante di “Tifone”. Nella qualche giorno in zona. Intorno al 27 uomini si trovano nella zona di Monte faggeta, dove si rifugia il gruppo, aprile, gli uomini di “Tifone” entra- Falterona, dove è previsto un aviolan- sono loro a costruire per tutti capanne no a San Leo Bastia, fermandosi alla cio di rifornimenti alleati. In località davvero solide, in grado di far fronte Casella nella vecchia scuola; alcuni La Burraia, vengono sorpresi e circon- alle intemperie atmosferiche. A fine di essi si appostano nell’aia di Maria- dati da ingenti truppe nazifasciste; autunno e inizio inverno, gli uomini no Pannacci, detto Falcino, mentre serio è il rischio di soccombere, ma

14 STORIA

poi riescono in gran parte a mettersi anche il partigiano Francesco Ridolfi lini non è fascista, ma cattolica. E in salvo e a cadere in mano nemica di Ponte alla Piera, detto “Cecchella”, Wanda stessa racconta la terribile sono tre o quattro partigiani stranieri nella formazione che entra in azione scena di alcuni slavi che stavano con di nazionalità francese e quattro ita- a metà aprile, provocando disturbi al il mitra spianato nei loro confronti, liani, oltre ai cavalli e ai muli carichi traffico e interruzioni stradali fra il 15 mentre altri ripulivano i loro ne- di equipaggiamento e alla cassa della e il 20 del mese. Catturato un militare gozi. Quelli che avevano puntato il formazione con la somma di 250mila tedesco e feriti altri due di passaggio mitra avrebbero dovuto decidere se lire, frutto di offerte di simpatizzanti su un sidecar. La zona di Subbiano, ucciderli o meno e scelsero di farlo e di requisizioni a danno di fascisti. I Chitignano e Chiusi della Verna è con una sorta di votazione attraver- francesi sono fucilati, mentre i prigio- quella più battuta: ad un certo punto, so bigliettini che si distribuivano. nieri italiani vengono portati via. Fra si aggregano 50 partigiani, 22 dei qua- Alla fine, decisero di non ucciderli. di essi vi sono Tullio Nofri di Sanse- li aretini e 16 altotiberini, fra i quali Il 27 marzo, requisizione a Ponte polcro e Vilno Giorni di Anghiari, det- ben 11 di Caprese Michelangelo dopo alla Piera e a Tavernelle di Anghia- to “Leone”. Per salvare la vita, Nofri gli ingressi di Bruno Fulini, Fosco ri nei magazzini pubblici dove sono accetta di arruolarsi nell’esercito, ma Meazzini, Alfonso Serafini e Fedele e ammassati i cereali, con l’asporta- poi viene assegnato al lavoro coatto in Virgilio Minelli. E proprio i capresani zione di oltre 70 quintali di grano. Veneto. Giorni rimane per due mesi in si trovano ad affrontare tedeschi e fa- A distanza di due giorni, assalto al carcere a Firenze, poi lo inquadrano scisti a Orzale il 1° giugno in una bat- presidio dei carabinieri a Renicci e nelle squadre di prigionieri-lavoratori taglia davvero impegnativa, nell’am- poi al piccolo presidio della Guardia impiegate nelle riparazioni alla linea bito dell’operazione di sabotaggio Nazionale Repubblicana di Caprese; ferroviaria bombardata. Riesce a eva- dell’intero Casentino, ma uno fra gli in entrambi i casi, riescono a disar- dere e a tornare alla macchia. Quanto attacchi andati a segno è quello del mare i militi, con cattura e uccisione alla banda di “Tifone”, si tratta di una 28 giugno lungo la strada che collega della guardia municipale Gino In- formazione oramai sciolta. Sull’Alpe Chitignano con Chiusi della Verna. nocenti. E il 30 marzo prende avvio di Catenaia si insedia anche la forma- Risultato: tre tedeschi uccisi, quattro la reazione nazifascista all’attività zione partigiana comandata da Ariol- catturati e una camionetta distrutta. partigiana sull’Alpe di Catenaia; il do Arioldi, conosciuto con il nome di E per Caprese vi sono Albano Meaz- rastrellamento, che va avanti anche battaglia di “Uno”. La documentazio- zini e altri sei compaesani. Il giorno nei giorni seguenti, interessa il terri- ne ufficiale attesta che Arioldi ebbe seguente, i tedeschi sorprendono una torio fra Ponte alla Piera e Caprese l’incarico di costituirla dal coman- pattuglia partigiana mentre cerca del Michelangelo e viene condotto con- dante del “Raggruppamento Patrioti cibo nei pressi di Subbiano; a farne le giuntamente da reparti germanici e Pio Borri”, Siro Rosseti, che gli mise spese, il comandante di plotone Giu- militi fascisti. L’apporto della Guar- a disposizione alcuni elementi delle seppe Grassini, aretino. dia Nazionale Repubblicana era ge- bande dell’Alto Casentino. L’avvio neralmente prezioso per i tedeschi, della sua attività risalirebbe al 28 ei giorni compresi fra il specie quando le camicie nere cono- marzo, ma dovrebbe trattarsi di una 24 e il 27 marzo, i par- scevano bene i luoghi e le persone data indicativa: Arioldi, esponente tigiani del posto effet- delle zone rastrellate e rendevano della “Francini” di Sansepolcro, fa- tuano alcune requisi- così possibile una penetrazione con ceva parte del gruppo partigiano che N zioni, a cominciare da maggiore efficacia. L’operazione si occupò Villa Santinelli a San Pietro quella che ha per obiettivo i negozi dimostra però inefficace; i partigiani a Monte; riuscì a sottrarsi all’assedio dei fratelli Romolini a Fragaiolo, i rom pono l’accerchiamento, pren- dei fascisti nella notte dal 26 al 27 lu- più importanti del paese. Gli slavi, dendo direzioni diverse: La Verna glio, a mettersi in fuga e a raggiungere spalleggiati da qualche partigiano e il Pratomagno e il Monte Favalto. l’Alpe di Catenaia. La nascita del suo locale, svaligiano completamente le Il 1° aprile, nuova requisizione nella gruppo è quindi probabile che sia un botteghe, asportando merce per un zona dell’Alpe di Catenaia, riguar- po’ successiva. Arioldi ha fin da subi- valore di oltre mezzo milione di lire dante il grano degli ammassi pronto to con sé altri tre compagni di Sanse- e caricando la merce trafugata sopra per essere prelevato dai tedeschi. polcro (Spartaco Alessandrini, Carlo circa 30 muli. A parere di Wanda I contadini del posto mettono a di- Canosci e Adriano Rinaldi) e alcuni Romolini, il pregiudizio ideologico sposizione i carri agricoli per il tra- capresani, tra cui Albano Meazzini, degli slavi potrebbe essere stato l’e- sporto del grano, poi distribuito alla Enzo Meazzini e Primo Serafini. C’è lemento chiave: la famiglia Romo- popolazione. Prima parte - continua

15 AUTORE: Domenico Gambacci

BETTINO CRAXI, IL LEADER CON IL GAROFANO Ha dominato la scena politica nell’Italia che diventò la quinta potenza industriale del mondo. Fino a quando non è scoppiato lo scandalo di “Mani Pulite”

Un politico di grande carisma, che ha domina- definitive per corruzione e finanziamento illecito to la scena italiana per un decennio e oltre, in al Psi. Aveva sempre respinto l’accusa di corru- quella che ancora era la “prima repubblica”. Lo zione. E quando è morto, erano in corso altri scorso 19 gennaio, sono passati venti anni esat- quattro processi contro di lui. Come tutti coloro ti dalla sua morte. Appena il tempo di mettere che hanno il piglio del leader, ancora oggi la sua il naso nel 2000, prima di vedere interrotta la figura continua a “spaccare” l’opinione pubblica propria vita terrena a 66 anni nemmeno com- fra chi ha visto in lui un precursore della moder- piuti, essendo nato il 24 febbraio 1934. Milano nizzazione del paese e chi invece lo ha condan- il luogo di nascita, Hammamet quello della mor- nato per il suo coinvolgimento in Tangentopoli, te: avete già capito che si tratta di Bettino Craxi considerandolo alla stessa stregua di un latitan- (nome di battesimo Benedetto), primo sociali- te. Per i suoi estimatori, Craxi è stato vittima di sta ad aver ricoperto la carica di Presidente del una giustizia politicizzata, con l’appoggio della Consiglio dei Ministri e autentico leader del suo stampa e dei “poteri forti”, che lo avrebbero co- partito, identificato con il simbolo del garofano stretto all’esilio in Tunisia. Cerchiamo allora di rosso; per quasi 17 anni, è stato il segretario ricostruire la sua storia, non dimenticando l’u- politico del Psi e quando si parlava di politica, scita del film “Hammamet”, diretto dal regista il primo nome che veniva alla mente era inevita- Gianni Amelio, che racconta gli ultimi sei mesi bilmente il suo. Fino a quando il ciclone di “Mani di vita di Bettino Craxi, interpretato dall’attore pulite” non ha travolto anche lui: due condanne Pierfrancesco Favino.

iglio di un avvocato e di una con oltre 1000 preferenze ed entra nel- legami con alcuni grandi protagonisti casalinga, Bettino Craxi cre- la giunta di centrosinistra guidata dal della politica estera di allora: il tedesco sce nel collegio cattolico “Ed- sindaco come assessore Willy Brandt, lo spagnolo Felipe Gon- F mondo de Amicis” di Cantù e all’economato; viene poi confermato zalez, i francesi Francois Mitterrand per poco non entra pure in seminario. Il nella successiva giunta di Pietro Buca- e Michel Rocard, il portoghese Mario primo contatto con la politica a soli 14 lossi con la delega a beneficenza e assi- Soares e il greco Andreas Papandreou, anni, quando il padre Vittorio – avvo- stenza; intanto, nel ’63 guida la segrete- ma era amico anche del cileno Salvador cato divenuto poi prefetto di Como – si ria provinciale milanese del Psi e nel ’65 Allende. E si arriva al 1976, anno nel candida al Parlamento per il Psi e lui lo è membro della direzione nazionale. quale un articolo scritto su “l’Avanti” sostiene in campagna elettorale. A 17 dall’allora segretario del Psi, Francesco anni, Bettino Craxi prende la prima tes- i tempi del Partito Socialista De Martino, porta alla caduta del quar- sera del Psi nella sezione di Lambrate e Unificato (Psi-Psdi), diventa to governo presieduto da Aldo Moro; si a 19 si diploma al liceo classico, iscriven- segretario provinciale sem- va alle elezioni anticipate, con la Dc che dosi poi alla facoltà di Giurisprudenza A pre a Milano e presidente tiene per pochi voti la maggioranza rela- dell’Università di Milano per seguire le per sei anni dell’Istituto di Scienze per tiva, il Pci che sale in misura consisten- orme del padre, ma il richiamo della po- l’Amministrazione Pubblica (Isap), poi te e il Psi che scende sotto il 10%. Il 16 litica è più forte (era già funzionario di nel 1968 viene eletto per la prima volta luglio del 1976, Craxi – già capogruppo sezione) e allora cambia indirizzo, iscri- deputato con quasi 24mila preferenze alla Camera – è eletto segretario politi- vendosi alla facoltà di Scienze Politiche nel collegio Milano-Pavia e nel 1970 co nazionale del Psi e dà il via a quello di Urbino, dove fonda il Nucleo Univer- – dopo il fallimento dell’unificazione che verrà chiamato il “Nuovo Corso”, sitario Socialista. I suoi primi discorsi in socialista – assume la carica di vicese- prendendo le distanze dal leninismo e pubblico, l’organizzazione di conferen- gretario nazionale del Psi, su proposta dimostrandosi attento alle istanze della ze e dibattiti e poi nel 1956 l’ingresso di Giacomo Mancini. Come noto, quello società civile. E dire che, nelle intenzio- nel comitato provinciale milanese del socialista era uno fra i partiti più varie- ni, avrebbe dovuto essere un segretario Psi, con la dirigenza della Federazione gati a livello di correnti politiche e Craxi di transizione: peraltro, la sua elezione Giovanile Socialista. Eletto consigliere è un convinto sostenitore della linea di è il risultato di una mediazione fra le comunale a Sant’Angelo Lodigiano, il Nenni e del centrosinistra cosiddetto varie correnti del partito, che in quel pe- Comune natale della madre, nel feb- “organico”, che governava l’Italia in riodo risulta molto frammentato. Craxi braio del ’57 diventa membro del comi- quel periodo. Nel 1972, viene conferma- è “sponsorizzato” da Giacomo Mancini, tato centrale del Psi quale esponente to vicesegretario del partito con l’inca- che gli fa convergere anche i voti delle della corrente autonomista che fa capo rico di curare i rapporti internazionali e, correnti guidate da Claudio Signorile a Pietro Nenni; nel novembre del 1960, da rappresentante del Psi presso l’Inter- ed Enrico Manca, mentre gli avversari è eletto consigliere comunale a Milano nazionale Socialista, inizia a stringere della corrente “demartiniana” si asten-

16 POLITICA

gono. Quando Craxi diventa segretario, nuove elezioni anticipate e Psi che risale vero lo strumento che indicizza i salari i sondaggi danno il Psi a un misero 6% fino al 9,8%, con lui che diventa anche in funzione dell’aumento dei prezzi per e lui tutto dimostra, fuorchè di essere europarlamentare; da Pertini, riceve il contrastare la diminuzione del potere un segretario di transizione, che rinno- mandato esplorativo per la formazione d’acquisto dovuto all’aumento del co- va e ringiovanisce i ranghi del partito. del nuovo governo, anche se incontra sto della vita. Al ribattezzato “decreto Sul piano politico, osteggia il compro- l’ostruzionismo di Dc e Pci. È nel se- di San Valentino” (14 febbraio 1984), messo storico: un’alleanza fra Dc e Pci condo governo a guida Francesco Cos- con il quale viene operato il taglio, si op- avrebbe svilito il peso dei socialisti, che siga che i socialisti tornano a far parte pongono Pci e componente comunista avrebbero dovuto diventare l’alternati- dell’esecutivo; intanto – è il 1981 – Craxi della Cgil, che promuovono la raccolta va nel centrosinistra, liberandosi delle è rieletto segretario del Psi a larghissi- di firme per il referendum abrogativo oramai superate concezioni marxiste. mo consenso e comincia a focalizzare la relativamente ai tre punti di taglio, ma Il suo socialismo è inteso in chiave de- sua attenzione sull’economia, parlando nel giugno del 1985 il 54,32% dei “no” mocratica e liberale: ciò non fa altro che a Rimini di rilancio della produzione e dà ragione a Craxi, che ottiene altri acuire le frizioni già esistenti con il Pci, di lotta all’inflazione. La sua linea non significativi successi: per esempio, la già emerse durante il sequestro di Aldo piace alla corrente di sinistra del par- politica economica produce un calo Moro; di fronte alla fermezza della Dc, tito. Alle elezioni politiche del 1983, il dell’inflazione dal 12,30% al 5,20%, solo Craxi, Amintore Fanfani e Marco Psi sale ancora, arrivando all’11,4% e il con assieme la crescita dei salari. L’I- Pannella sono favorevoli a una soluzio- 21 luglio di quell’anno Craxi diventa il talia diviene il quinto Paese industriale ne umanitaria per la liberazione dello primo socialista a ricoprire la carica di del mondo, anche se il debito pubblico statista. E nel ’78, l’anno dell’uccisione Presidente del Consiglio nel contesto è più che raddoppiato e il rapporto con di Moro, il congresso del Psi, vede Craxi di un governo appoggiato anche da Dc, il Pil passa dal 70% al 90%, a causa di rieletto, ma i contrasti interni sono sem- Psdi, Pri e Pli, il cosiddetto “pentaparti- una gestione di bilancio non correttiva pre più forti con i “demartiniani”. Lui si to”. Craxi era stato abile a inserirsi fra le degli squilibri accumulatisi nei conti mostra sempre più attento alle battaglie “crepe” della Democrazia Cristiana, al- pubblici. Con Craxi vengono introdot- per i diritti civili, che vedono i radicali in lineata con Carlo Donat-Cattin, che non ti il registratore di cassa e lo scontrino prima linea e intuisce come i mass me- voleva i comunisti al governo. L’unica fiscale, il condono edilizio, il decreto dia siano lo strumento più efficace per maggioranza possibile era allora quella Berlusconi (i pretori di Torino, Roma e valorizzare la propria immagine. del “pentapartito” e il suo governo è sta- Pescara avevano oscurato le reti Finin- to uno fra i più longevi nella storia della vest), la legge Bacchelli sui vitalizi per l congresso di Torino riserva Repubblica. Intanto, il popolare “Betti- chi ha dato lustro all’Italia ma versa in poi un’altra sorpresa: il parti- no” è sempre più leader in casa Psi, tan- situazione di difficoltà, il progetto per il to rispolvera come simbolo il to che nel 1984 è rieletto segretario per ponte sullo Stretto di Messina e quello I garofano rosso e pone in basso acclamazione e nell’esecutivo istituisce per la salvaguardia della Laguna di Ve- libro, sole nascente e falce e martello. il Consiglio di Gabinetto con i rappre- nezia. Nulla di concreto, invece, su un Ancora nel 1978, viene eletto il nuovo sentanti di tutti i partiti: è qui che si con- capitolo che pure gli era stato a cuore: la Presidente della Repubblica a seguito certano le decisioni politiche e quello di riforma delle istituzioni, grande novità delle dimissioni di Giovanni Leone; Craxi si guadagna la fama di “governo annunciata ma mai tradotta in pratica. Craxi convoglia molti voti su Sandro forte”, che vara il nuovo concordato con In particolare, si parlava di riforma co- Pertini, a sua volta appoggiato dal Pci, la Santa Sede, toglie al cattolicesimo la stituzionale in chiave presidenzialista: che vede nel vecchio partigiano una per- prerogativa di “religione di Stato” - an- in Parlamento non viene raggiunta la sona non favorevole al “Nuovo Corso”, che se istituisce l’8 per mille sull’impo- maggioranza e poi anche fra i craxiani poiché attaccato alla sinistra tradizio- sta Irpef nella denuncia dei redditi per vi era chi optava per un presidenziali- nale. I risultati della politica di Craxi co- i finanziamenti alla Chiesa cattolica - e smo alla francese e chi per uno all’ame- minciano ad emergere: il 3 giugno 1979, taglia di tre punti la “scala mobile”, ov- ricana. Altro obiettivo non raggiunto: la

17 “lira pesante”, che avrebbe dovuto instaurare la parità “uno ltra crisi nel 1986, quando il segretario della De- a mille” della valuta. La politica estera del governo Craxi è in mocrazia Cristiana, Ciriaco De Mita, ottiene dal chiave europeista: favorevole all’integrazione e appoggio al presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, trattato di Maastricht nel 1992. Viene dato seguito alla politica A che il nuovo incarico di capo del governo conferito “atlantista”, con l’appoggio del Psi per l’installazione in Sicilia a Craxi debba essere vincolato dalla staffetta, ossia dal pas- degli “euromissili” posizionati contro l’allora Unione Sovieti- saggio del testimone a un democristiano nella parte finale del- ca; a parere di Zbigniew Brzezinski, ex segretario di Stato di la legislatura. Ma Craxi sconfessa questo tipo di accordo nel Jimmy Carter, “Senza i missili Pershing e Cruise in Europa la corso di una intervista nella trasmissione televisiva “Mixer”: guerra fredda non sarebbe stata vinta; senza la decisione di in- è il febbraio del 1987. Una sfida vera e propria lanciata alla Dc, stallarli in Italia, quei missili in Europa non ci sarebbero stati che si ricompatta e fa cadere l’esecutivo, portando poi l’Italia e senza il Psi di Craxi la decisione dell’Italia non sarebbe stata alle urne con un governo Fanfani, mentre Craxi dichiara di presa”. Un ruolo determinante, quindi, quello del Psi. Craxi non essere interessato alla guida del governo durante il pe- è comunque interessato anche alle vicende del terzo mondo, riodo elettorale perché “non stiamo in America latina, dove è con il sostegno all’Argentina durante la dittatura militare e in il prefetto che decide l’esito delle elezioni in una provincia”. occasione della guerra delle Falkland; stipula poi accordi con L’elettorato italiano premia l’operato craxiano e il Psi si garan- i governi di Jugoslavia e Turchia e appoggia con decisione la tisce il 14,3% dei consensi, ma la Dc non è più per la fiducia a causa palestinese attraverso relazioni diplomatiche con l’Olp Craxi e per il ruolo di premier indica Giovanni Goria e poi Ci- e il suo leader, Yasser Arafat. riaco De Mita. Proprio con De Mita, esponente di una Dc che guarda verso sinistra, gli scontri sono più aspri e allora Craxi l grande obiettivo di Craxi è quello di fare dell’Italia regge il gioco a Forlani e Andreotti nel togliere a De Mita la una potenza regionale nell’area del Mediterraneo e poltrona di segretario Dc prima e di presidente del consiglio del vicino Oriente, ma la circostanza che più di ogni poi. Anche alle Nazioni Unite, Craxi ottiene ruoli importanti: I altra si ricorda è la “Crisi di Sigonella” nell’ottobre rappresentante del segretario dell’Onu, Perez de Cuellar, per del 1985, con il serio rischio di uno scontro armato fra la vi- i problemi dell’indebitamento dei Paesi in via di sviluppo e gilanza dell’Aeronautica (Vam) e i carabinieri dell’aeroporto poi di consigliere speciale per i problemi dello sviluppo e del da una parte e gli uomini della Delta Force (reparto speciale consolidamento della pace e della sicurezza. Intanto, in Italia delle forze armate statunitensi) dall’altra, dopo una rottura il ritorno al governo della Dc è caratterizzato da un’accentua- poi ricomposta fra Craxi e il presidente Ronald Reagan sulla ta conflittualità nell’alleanza con il Psi e proprio Craxi va a sorte dei sequestratori della nave da crociera italiana “Achille nozze minacciando crisi di governo se non avesse ottenuto le Lauro”, che avevano ucciso un passeggero disabile, statuni- concessioni richieste: sono le famose “rendite di posizione”, tense ed ebreo. Craxi riteneva che i terroristi dovessero essere che gli permettono di vincere – con alleati occasionali - le bat- processati sotto la giurisdizione italiana e così avvenne, anche taglie sulla responsabilità civile dei giudici assieme a Marco se il loro capo, Abu Abbas, riuscì a rifugiarsi in Iraq. Quando Pannella, sulla chiusura delle centrali nucleari assieme ai poi gli Stati Uniti vanno a bombardare Tripoli (è il 14 aprile Verdi, sull’ora di religione e sulla penalizzazione del consumo 1986), Craxi viene criticato per una forma di accondiscenden- di droghe a fianco dell’ala conservatrice dello schieramento za che avrebbe mostrato nei confronti del regime di Gheddafi politico. Il problema è però un altro: Craxi si allontana sem- dopo il lancio di testate missilistiche su Lampedusa da parte pre più dall’idea di risolvere le magagne del Paese e adopera della Libia, avvenuto il giorno dopo quale rappresaglia al raid una tattica finalizzata solo a garantirsi vantaggi elettorali, americano. Poi, a distanza di venti anni, si è venuto a sapere poi tradotti in cariche pubbliche: si arriva così alla estremiz- che Craxi avrebbe avvertito per tempo Gheddafi sull’attacco zazione dei vizi già presenti fra i partiti italiani, per cui non è statunitense, permettendogli di mettersi in salvo; in effetti, il detto che un’alleanza nel locale rispecchi gli equilibri a livello governo italiano considerava la ritorsione degli Stati Uniti (per nazionale. La formazione della volontà politica non avviene la politica di appoggio al terrorismo della Libia) un atto im- più attraverso un processo pubblicistico e collegiale, quanto proprio, che non avrebbe dovuto coinvolgere il suolo italiano piuttosto attraverso un processo privatistico e contrattuale, come base di partenza dell’attacco. E come aveva fatto Craxi a il che alimenta sospetti anche in un atto di trasparenza quale sapere dell’attacco alla Libia con due giorni di anticipo? Il go- l’abolizione del voto segreto nell’approvazione delle leggi di verno italiano sarebbe stato avvisato dagli americani sull’im- spesa. Nell’ambito del suo partito, Craxi – specie dal 1983 in minente attacco a Gheddafi e Craxi, non essendo riuscito a poi – ha un consenso tale che le correnti a lui contrarie prati- convincere gli Usa a desistere dal proposito, aveva deciso di camente non esistono e nei congressi successivi viene eletto avvisare Gheddafi per salvargli la vita e per impedire così che con verdetto praticamente unanime. Gli stessi suoi sostenitori un Paese islamico potesse covare rancori verso l’Italia, ma si- si rendono conto dell’autorità senza precedenti, nella storia curamente questo comportamento non sarebbe stato foriero del Psi, che aveva acquisito il segretario, anche se poi a livel- di altre fortune. lo periferico il partito è frantumato, con esponenti legati alle

Bettino Craxi con un giovane Bettino Craxi con Sandro Pertini Silvio Berlusconi e Arnaldo Forlani 18 POLITICA vecchie ideologie di De Martino e Mancini, che hanno aderi- Nell’agosto del 1990, Craxi viene per la prima volta ricoverato to al craxismo solo per gli ottimi risultati sul piano elettorale. al San Raffaele di Milano per le complicazioni da diabete mel- La riprova è data dal Congresso di Verona nel 1984, quando lito. E intanto, la crisi economica, quella politica della Prima la proposta di autoriforma del Psi portata avanti dal vice di Repubblica, la lievitazione del debito pubblico e l’affermazio- Craxi, Claudio Martelli, non riesce a passare: in ambito terri- ne delle liste regionali (c’era allora la Lega Lombarda) deter- toriale, il partito non vuole essere tenuto sotto controllo dalla minano il crollo di quel sistema politico che lo vide protagoni- segreteria nazionale. Con l’inizio degli anni ’80, viene avviata sta, in attesa delle inchieste giudiziarie. dal segretario una revisione anche estetica del partito: scom- paiono termini di richiamo marxista quali “autonomismo”, l fulcro del potere socialista è Milano, città di finanza sostituito da “riformismo” e “comitato centrale”, sostituito e affari e il Psi si identifica con essa. Nel 1986, nuo- da “assemblea nazionale” ed entrano nelle sue file personaggi vo sindaco della città meneghina è Paolo Pillitteri, dello spettacolo, della moda, della cultura e dello sport. Via I cognato di Craxi e il 17 febbraio 1992 un anche lo storico “anticlericalismo” socialista, ripristino del altro esponente del Psi, che da asses- garofano rosso come simbolo e, specie dopo la caduta del sore punta alla poltrona di sindaco, muro di Berlino nel 1989 e in previsione di una caduta del viene arrestato mentre intasca una Pci, ipotesi di riunificazione della sinistra attraverso la scritta tangente da una ditta di pulizie per “unità socialista” e soltanto la sigla del partito, cioè Psi. Con ottenere l’appalto. Questo signore si molta determinazione, Craxi insisteva perché il Pci diventas- chiama Mario Chiesa, ingegnere non- se un partito della sinistra europea in senso occidentale, ma i ché presidente del Pio Albergo Trivulzio comunisti rifiutarono la proposta, poi però lo stesso Bettino e con il suo fermo parte l’inchiesta di “Mani si dichiarò favorevole all’ingresso del neonato Partito Demo- Pulite”. Il ’92 è anche l’anno delle elezioni politi- cratico della Sinistra (Pds) nell’Internazionale Socialista, in che e un mese prima della consultazione, il 3 marzo, quanto rappresentava il distacco dell’ex Pci dalla tradi- Craxi al Tg3 parla di Chiesa come di “mariuolo che zione comunista e l’apertura verso un nuovo rapporto getta un’ombra su tutta l’immagine di un partito che a con i partiti socialisti, socialdemocratici e laburisti. Milano, in 50 anni, non ha mai avuto un amministrato- Tuttavia, il Pci di Achille Occhetto si oppone al pro- re condannato per reati gravi contro la pubblica ammi- getto di Craxi di creare un unico grande partito della nistrazione”. Chiesa confessa l’esistenza di un sistema sinistra democratica e – anzi – il neonato Pds aumen- di tangenti che coinvolgono i dirigenti milanesi del Psi, ta l’aggressività nei confronti del Psi craxiano e della Craxi spera in un crollo della Dc ma il 6 aprile Andreotti sua strategia annessionistica. Il progetto di alcune liste e il suo quadripartito escono con un clamoroso 48,8% e comuni alle amministrative del 1992 naufraga a causa il Psi scende di quasi l’1% (dal 14,3% al 13,5%), perdendo a delle inchieste di Tangentopoli e gli ex Pci pensano Milano oltre 5 punti percentuali. Craxi chiede la guida del di approfittare dello sfaldamento del Psi cercan- nuovo governo, ma il presidente della Repubblica, Oscar do di sostituirsi ai socialisti nelle posizioni in Luigi Scalfaro, non è propenso a concedere incarichi ai po- cui questi ultimi sono costretti a lasciare; nel litici vicini agli inquisiti e allora nomina alla testa dell’ese- 1994, per esempio, Occhetto prende proprio cutivo Giuliano Amato. In pieno scandalo “Mani Pulite”, il il posto di Craxi alla vicepresidenza dell’In- 3 luglio ’92 - nel discorso di fiducia al governo Amato - Craxi ternazionale Socialista. spalma le responsabilità su tutto il Parlamento, sottolinean- do come buona parte del finanziamento politico sia irregola- uando nel 1989 torna alla cari- re o illegale. Insomma, il finanziamento illegale coinvolgeva ca contro la maggioranza Dc l’intero sistema politico. Il giuramento di Craxi non viene espressione della sinistra, raccolto da nessuno e lui si ritrova solo, in mezzo al silenzio Q Craxi ha in mente il ritorno degli altri partiti che – come ebbe a dire Gerardo D’Ambro- alla testa del governo e per eliminare sio – sperando di farla franca lo lasciano De Mita dalla guida dell’esecutivo e da solo. “Non è tutto oro quel del partito forma la nota alleanza che luccica”: questo l’at- con Giulio Andreotti e Arnaldo tacco agli inquirenti Forlani che viene riassunta nella si- e ad Antonio Di gla C.A.F., riportante le iniziale dei tre co- Pietro da parte di gnomi; al congresso di Milano del Psi viene Craxi nel suo cor- rieletto con il 92% dei voti e rilancia il tema sivo su “l’Avanti”, della grande riforma, a cominciare dall’ele- dove adoperava zione diretta del Presidente della Repubbli- lo pseudonimo ca. Viene inoltre approvata una mozione che “Ghino di Tacco”. è da leggere come sfiducia al governo De Mita, Ma Craxi non è po- il quale si dimette da capo del governo dopo che liticamente più po- la segreteria era andata a Forlani e il governo tente e il primo avviso nelle mani di Andreotti. L’immobilismo presso- di garanzia gli viene re- chè totale alimenta lo scontento in Italia e Craxi capitato dalla Procura confida in un logoramento della Dc per portare di Milano il 15 il Psi sempre più al centro della scena politica, né dicembre si scompone davanti alla vittoria del referendum 1 9 9 2 . sulla preferenza unica da parte di Mario Segni, che I l lui aveva osteggiato. Ma l’obiettivo di Craxi non si sarebbe mai realizzato e Giuliano Amato attribuisce il tutto all’idea sbagliata di puntare più sulla disfatta dell’ex Pci che sulla possibilità di assumere la guida della sinistra da parte del Psi. Sempre Amato, impu- ta le cause di ciò anche all’incalzare della malattia che affliggeva Craxi: il diabete, che condiziona le persone che ne soffrono e il loro carattere.

19 POLITICA

sentimento anticraxiano emerge palesemente, tanto che lui in” del 12 gennaio su Rai Uno), quel caffè il padre non farà stesso viene apostrofato come “ladro” e i giovani non esitano in tempo a sorseggiarlo, a causa di un arresto cardiaco che nel dirglielo se lo incontrano per strada, mostrandogli i pol- lo fa morire proprio fra le braccia della figlia. Il governo di si incrociati. Gli avvisi di garanzia continuano a fioccare nei allora, presieduto da Massimo D’Alema, propone i funerali confronti delle più eminenti figure politiche nazionali, com- di Stato, ma i detrattori e la famiglia Craxi si oppongono, presi Andreotti e Forlani, che poi verranno entrambi assolti. ricordando all’esecutivo nazionale il “no” pronunciato sul Il Psi è uno fra i partiti più colpiti e l’11 febbraio 1993 Craxi si rientro in Italia per sottoporsi a un intervento chirurgico, dimette da segretario nazionale: gli avvisi di garanzia nei suoi che poi viene effettuato a Tunisi, città nella quale si celebra- confronti arrivano a una ventina; nel suo ultimo discorso alla no le esequie. C’è tensione anche quel giorno nei confronti Camera, il 29 aprile 1993 – in contemporanea con il giuramen- di Lamberto Dini e Marco Minniti, esponenti del governo to del governo Ciampi – Craxi invita tutti, anche chi fa il mora- inviati a Tunisi, che si vedono ricambiare con il lancio di lista, a liberarsi dalla maschera dell’ipocrisia e ad ammettere monete quanto era avvenuto anni prima all’uscita dell’ho- che le tangenti erano il sistema adottato da ogni partito per tel Raphael. Le spoglie di Bettino Craxi riposano nel piccolo l’autofinanziamento, meccanismo divenuto necessario per la cimitero cristiano di Hammamet. sua sopravvivenza e per l’organizzazione dell’attività. Craxi si dichiara quindi colpevole “né più e né meno di tutti gli altri”: n mezzo a una intensa vita politica, anche nel pri- ammette le sue responsabilità nel finanziamento illecito al vato Bettino Craxi si è ritagliato i suoi spazi. Ca- Psi, ma si chiama fuori dalle accuse di corruzione per arricchi- rismatico in politica, ma carismatico anche per le mento personale. La Camera nega l’autorizzazione a procede- I donne. Diversi gli “amori” a lui attribuiti (più o re per quattro dei sei procedimenti intentati nei suoi confronti, meno ufficiali) con figure femminili senza dubbio famose, a parte i fatti di corruzione avvenuti a Roma e il finanziamento anche se il compendio sul rapporto fra Bettino e le donne è illecito del partito: ciò scatena l’ira dell’opinione pubblica na- stato quello fatto dalla figlia Stefania, intervistata da Mara zionale contro il voto parlamentare a favore dell’ex Presiden- Venier sempre nella puntata del 12 gennaio di “Domenica te del Consiglio. In quei giorni, le manifestazioni di protesta in”, che ha parlato di un padre grandissimo, con una certa sono vibranti: Craxi viene atteso dai dimostranti all’uscita durezza caratteriale e del quale era gelosa perché – ha det- dell’hotel Raphael, sua dimora romana e fatto bersaglio di og- to testualmente – “era facile sedurlo e impossibile tenerse- getti, insulti, cantilene e monetine lanciate a scopo irridente. lo: c’è riuscita solo mia madre con una capacità di amore e di perdono che ancora le invidio”. La madre in questione, uel giorno segna il tramonto della sua ecceziona- quindi moglie di Bettino Craxi, è Anna Maria Moncini, ma- le parabola politica e nel frattempo le prove con- dre di Stefania e di Vittorio Michele, detto Bobo; è stata de- tro di lui aumentano, fino a ipotizzare gli estremi finita la first lady più discreta della politica italiana e dopo Q dell’arresto. Il 15 aprile 1994 prende il via la nuova aver seguito il marito ad Hammamet vive ancora in Tunisia. legislatura dopo la vittoria elettorale del centrodestra: Craxi Per ciò che riguarda il capitolo amori, sono circolati i nomi non è più parlamentare, per cui perde in automatico l’immu- dell’attrice Sandra Milo, della pornostar Moana Pozzi e del- nità e quindi si può procedere con l’arresto. In maggio, gli la cantante Ornella Vanoni, ma le storie avute sono quelle viene ritirato il passaporto per il pericolo di fuga, ma lui è già con due attrici e conduttrici televisive: Ania Pieroni e Pa- ad Hammamet, in Tunisia, protetto dall’amico Ben Alì. Nel trizia Caselli. La Pieroni, ancora 23enne, aveva conosciuto luglio del 1995, Craxi è dichiarato ufficialmente “latitante”: Craxi nel 1980 al circolo “Filippo Turati” del Psi di Milano la fuga in Africa lo ha salvato dall’esecuzione delle condan- e lasciò l’allora fidanzato Roberto Gancia per mettersi con ne, ma non dal sequestro dei suoi beni; da Hammamet conti- lui, che le intestò una casa e un albergo a Roma. Un rapporto nua a seguire le vicende politiche, assistendo alla fine del Psi durato fino al 1991, quando la Pieroni si innamorò del gior- e con i suoi maggiori esponenti che si dividono: chi va con il nalista Osman Mancini, pur non voltando le spalle a Craxi Polo delle Libertà e chi con l’Ulivo. Chi volle la sua fine? Gli nemmeno nel periodo della fuga in Tunisia. Patrizia Casel- ex comunisti che manipolarono i giudici, oppure gli ameri- li, sentimentalmente legata in precedenza all’attore Walter cani dopo la crisi di Sigonella? Il problema era che per lui si Chiari, è stata la presenza forte negli ultimi nove anni della sta avvicinando anche la fine della sua esistenza terrena: a vita di Bettino Craxi, dal 1991 al 2000; gli anni più difficili, cardiopatia, gotta e diabete, si aggiunge anche un tumore al che vanno dallo scandalo di “Mani Pulite” all’esilio, fino ai rene. Sono le 15 di mercoledì 19 gennaio 2000: ad Hammamet problemi di salute che lo portarono alla morte, hanno visto c’è anche la figlia Stefania, alla quale Bettino chiede un caffè. accanto a lui la Caselli, che ha sempre rifiutato l’appellativo Stando al racconto di Stefania (nella trasmissione “Domenica di amante per definirsi più semplicemente “compagna”.

20 14 febbraio 2020 SAN VALENTINO

IL BORGHETTO DEDICA AGLI INNAMORATI UNA SERATA SPECIALE

In una cornice calda e raffinata propone menu di terra o di mare con ingredienti freschi e di stagione preparati con la massima cura per festeggiare con charme il giorno degli innamorati.

Il Borghetto Luxury Restaurant | Via Senese Aretina 80, Sansepolcro (AR) | Per prenotazioni tel. 0575 736050

21

Borghetto_EcoTevere_SanValentino2020.indd 1 27/01/20 17:14 AUTORE: Claudio Cherubini La parabola della pianta del fumo

Dalla seconda metà del Novecento, iniziò la parabola discendente della pianta del fumo. In un primo momento, nonostante le difficoltà causate all’agricoltura dalle profonde trasformazioni sociali del se- condo dopoguerra, dalla comparsa della peronospera tabacina nel 1960 e dalla liberazione del mercato nel 1970, la coltura del tabacco restò diffusa, perché la politica della Comunità Europea aveva l’obiet- tivo di mantenere i redditi agricoli del settore sostenendo i prezzi ed elargendo “generosi” premi di produzione. Successivamente, la consapevolezza dei danni sanitari e sociali del consumo di tabacco e dei danni all’ambiente per l’uso dei fitofarmaci utilizzati nelle piantagioni, ma soprattutto la forte di- minuzione delle coperture finanziarie concesse dalla Comunità Europea, ridussero la diffusione della tabacchicoltura. In Valtiberina Toscana si tornò a seguire la tradizione, rafforzando la coltivazione della varietà “Kentucky”, peraltro mai completamente abbandonata e si iniziò a prestare un’attenzione crescente verso un prodotto di qualità, anche se ancora lontano da una coltivazione biologica.

L’avvento del Virginia Bright e la in Alta Valle del Tevere, il tabacco condo dopoguerra, questa varietà di resistenza del Kentucky si era diffuso progressivamente su origine americana si era velocemen- superfici non molto estese, ma alta- te sostituita ai tabacchi levantini per I profondi mutamenti iniziati negli mente produttive. Ancora nel 1982, la produzione di sigarette e si era af- anni Cinquanta del secolo scorso fe- le aziende agricole che producevano fermata sul “Kentucky” a seguito del- cero sentire ben presto i loro effetti tabacco avevano un’ampiezza varia- la progressiva caduta del consumo anche in agricoltura e nella coltura bile fra i 5 e i 20 ettari e in queste dei sigari. La necessità di sostituire il del tabacco, che fra quelle industria- aziende, di solito diretto-coltivatrici, “Kentucky” con il “Bright” imponeva li restò comunque la più importante: il tabacco era coltivato su una super- investimenti per la sistemazione idri- nel 1972, a Sansepolcro occupava 270 ficie media di un ettaro e mezzo. La ca dei terreni (perché il “Bright” ha ettari, ad Anghiari 225, a Monterchi resa era all’incirca la stessa di quella bisogno di più acqua del “Kentucky”) 116 e a Pieve Santo Stefano 12; nel di registrata negli anni Venti: intorno e per gli stabili di essiccazione, la cui 1982, nei tre Comuni maggiormente ai 20 quintali per ettaro nella pianura realizzazione permetteva però anche interessati, 226 aziende coltivavano di Anghiari e Sansepolcro e intorno un risparmio di forza lavoro. L’agri- complessivamente 494,31 ettari. In a 15 quintali nelle più strette valli di coltore diretto non era spesso in gra- questi anni, la coltura del tabacco Pieve Santo Stefano e Monterchi. A do di sostenere il costo dell’investi- era anche la più redditizia in ambito metà degli anni Ottanta, la varietà mento, sia per i capitali da impiegare, agricolo, prima sostenuta dal rial- di tabacco maggiormente coltivata sia per l’incidenza della spesa sulle zo del prezzi pagati dal Monopolio era il “Virginia Bright”, diffusa nelle remunerazioni offerte dal Monopo- per l’acquisto di tabacco greggio, in aziende di grandi dimensioni (non lio. Per questo, il “Bright” era coltiva- modo da spingere gli agricoltori ad inferiori a 20 ettari), mentre il “Ken- to in aziende più grandi, rispetto al aumentare la produzione per reinte- tucky” veniva coltivato in prevalenza “Kentucky”. Quest’ultimo al contra- grare le scorte di magazzino distrut- nelle aziende medio-piccole (fra 10 rio, pur avvalendosi degli essiccatoi te dalla guerra, poi rinforzata dalla e 20 ettari). Il “Bright”, un tabacco tradizionali, richiedeva manodopera diffusione sempre maggiore del con- chiaro e dolce utilizzato soprattutto non più disponibile nelle campagne. sumo di sigarette, che compensava nella fabbricazione di sigarette, era La flessibilità delle piccole imprese ampiamente la crescente contrazio- il tabacco più richiesto dal mercato riuscì in qualche modo a far fronte ne del mercato del sigaro. Dalla fine e la sua coltura era in forte crescita a queste difficoltà, come documenta del XVI secolo, quando fu importato anche in Valtiberina. A partire dal se- Maria Luisa Fratini nella sua tesi di

seanCOOPERATIVA SOCIALE ONLUS Assistenza Disagio anziani psichico Azienda certi cata

SEAN Cooperativa Sociale Onlus Via XX Settembre, 65 - 52037 Sansepolcro (AR) Tel. +39 0575 740383 - Fax. +39 0575 750027 Diversamente Servizi 22 [email protected] - www.seancooperativasociale.it abili educativi ATTUALITÀ

laurea agli inizi degli anni Settanta: «si cerca la collabo- trovertibile i danni del tabagismo sulla salute e così si La parabola della razione di mano d’opera part-time soprattutto per le ope- andava evidenziando «una grossa contraddizione, consi- razioni dell’infilzatura e del caricamento degli essiccatoi, stente nel garantire con soldi pubblici la realizzazione di inoltre si intensifica il lavoro nelle ore serali e notturne, un prodotto il cui stile di consumo poneva, con evidenza quando anche i componenti della famiglia che lavorano crescente, problemi dal punto di vista sanitario e socia- pianta del fumo presso qualche industria, si possono rendere disponibili le», come scrisse Fabrizio Pompei. Così, nel 1992 il nuovo per queste operazioni». regolamento europeo (il numero 2075/92) promosse per la prima volta il sostegno alle ricerche sul tabagismo e a I danni del fumo studi di fattibilità per la riconversione delle aree agricole specializzate nella coltura del tabacco. Tuttavia lo stes- In questi anni si stava affermando la consapevolezza del so regolamento, sostituendo i prezzi comunitari garantiti fatto che inalare fumo dalle foglie secche di tabacco in con un sistema di premi agganciato alla produzione re- modo abituale e prolungato generasse dipendenza e intos- alizzata, stimolò la massimizzazione della produttività sicazione di tipo cronico. Le prime campagne anti-fumo e dette certezza ai coltivatori del premio di produzione. risalgono agli anni Cinquanta del secolo scorso. Dal 1964, Ciò venne in parte corretto nel 1998 (regolamento nume- anno in cui negli Stati Uniti il fumo di tabacco fu inserito ro 1636/98), rimodulando il premio fra una quota fissa e nell’elenco delle cause una variabile legata al dirette che provocano miglioramento quali- il cancro alla laringe, tativo. Con questo re- la bronchite cronica e golamento si agevolò il cancro ai polmoni, si anche la riconversio- sono aggiunte moltissi- ne o l’abbandono del me altre patologie an- settore da parte dei che tumorali prodotte produttori. Con il nuo- dalla combustione del- vo Millennio, iniziò a le circa 4000 sostanze delinearsi la crisi defi- inalate con il fumo, nitiva del tabacco, an- specialmente delle che se nella Valtiberina sigarette. Fra queste Toscana fu molto più sostanze, una settanti- contenuta rispetto alla na hanno potere can- parte, umbra grazie al cerogeno; invece, la fatto che non era stata nicotina è una droga abbandonata la coltura molto attiva, non para- del “Kentucky”. Erano gonabile alla cannabis questi gli anni delle ma simile all’eroina e privatizzazioni e per il alla cocaina, che crea dipendenza. Ad accrescere questa tabacco nel 1998 si costituì l’Eti, Ente Tabacchi Italiani, dipendenza ci sono le sostanze additivate dalle multina- un’azienda mista fra pubblico e privato, fino a quando la zionali del tabacco per “legare” il fumatore alla propria parte pubblica non venne venduta alla British Italian To- sigaretta. Così il tabagismo è considerato una malattia bacco, branca italiana della British American Tobacco e mortale, oltre che un fattore di rischio che causa oltre iniziò la progressiva dismissione delle manifatture. Così, l’80% delle morti per il tumore al polmone e colpisce in nel 2003 arrivò anche la chiusura del Magazzino Tabac- maniera letale molti altri organi: si parla di 5-6 milioni di chi di Sansepolcro, mentre la coltivazione del tabacco morti in tutto il mondo ogni anno soprattutto per cancro, continuava a essere sempre più marginale nell’economia malattie cardiovascolari e respiratorie. L’Organizzazione agricola della valle e la Riforma Fischler del 2003 impo- Mondiale della Sanità indica il tabagismo come la secon- se, a partire dal 2006, la riconversione aziendale e l’indi- da causa di morte al mondo e la prima causa di morte fra viduazione di colture alternative per quelle aziende che quelle evitabili. non sarebbero riuscite a comprimere i costi di produzio- ne con miglioramenti tecnologici, oppure a innalzare il La fine del Monopolio e i nuovi scenari prezzo di vendita migliorando la qualità del tabacco. Le aziende che riuscirono a continuare nella coltivazione A indirizzare la produzione nel 1970 intervenne la Co- del “Kentucky” trovarono così un punto di forza in questa munità Europea con un regolamento (il numero 727/70) coltura di pregio, rivolta a un mercato di nicchia, mentre che impose l’abolizione del monopolio di Stato sulla col- le altre si indirizzarono soprattutto verso l’ortofrutta. Si tivazione, sull’importazione e sulla vendita dei tabacchi. pensava che, con la forte riduzione dei sostegni econo- Nonostante un meccanismo di sostegno ai redditi dei col- mici europei, l’agricoltura basata sulla monocoltura del tivatori attraverso la garanzia di un prezzo obiettivo, pre- tabacco fosse conclusa. Dal 2010, infatti, le maggiori ma- mi pagati direttamente al produttore e altri finanziamen- nifatture avevano deciso di abbandonare la produzione ti pubblici, dopo la liberalizzazione aziende importanti italiana, qualitativamente valida ma dai costi troppo alti. per la Valtiberina come la Resurgo e quelle di Francesco La Philip Morris rinnovò invece gli accordi già nel 2011 e Besi e di Luigi Giovagnoli, che videro contestualmente nel 2015 la Coldiretti e i politici umbri, la presidente del- cadere la concessione speciale, preferirono non impe- la Regione, Catiuscia Marini e l’assessore all’agricoltura seanCOOPERATIVA SOCIALE ONLUS gnarsi in troppo incerte ricerche della nuova clientela e Fernanda Cecchini in primis, ridettero centralità alla Assistenza Disagio vendere alla Toscana Tabacchi, nata proprio negli anni coltura del tabacco in tutta l’Alta Valle del Tevere con anziani psichico Settanta per la trasformazione del tabacco. D’altra parte, un accordo fra il governo Renzi e la Philips Morris Italia per la valorizzazione del tabacco. L’accordo prevede l’ac- Azienda certi cata la fine della protezione del Monopolio dalle turbolenze del mercato libero e l’accentuarsi della crisi del sistema quisto da parte di Philip Morris, fino al 2020, di tabacco mezzadrile indirizzarono i processi produttivi verso la coltivato nelle zone di maggiore produzione non solo in meccanizzazione, la conseguente riduzione della forza Umbria, ma anche in Toscana, in Veneto e in Campania. SEAN Cooperativa Sociale Onlus lavoro e la razionalizzazione delle risorse idriche. Ma la Di certo importante deve essere stata l’influenza politica Via XX Settembre, 65 - 52037 Sansepolcro (AR) ricerca medica aveva ormai dimostrato in modo incon- dell’ex premier Massimo D’Alema, che dal 2008 mise ra- Tel. +39 0575 740383 - Fax. +39 0575 750027 Diversamente Servizi [email protected] - www.seancooperativasociale.it abili educativi 23 ATTUALITÀ

dici in Umbria, dove conduce una tenuta di 15 ettari, di sione delle sue colture effettuate con metodi naturali era proprietà dei figli e che ha avuto fra i finanziatori della a rischio per la presenza delle contaminazioni provocate sua Fondazione Italianieuropei la multinazionale Philip dalla coltura del tabacco. Tra il 2015 e il 2017 Aboca, che Morris. Nel 2016, poi, lo stesso governo con il ministro lavora esclusivamente prodotti biologici, rilevò una cre- dell’agricoltura, Maurizio Martina, siglò anche l’accor- scita di residui fitosanitari sui propri prodotti e distrusse do quadriennale con la Japan Tobacco International per circa 200.000 euro di materia prima non utilizzabile. Cer- l’acquisto di tabacco italiano. Così, nel 2018 l’Alta Valle to, non sarà stata tutta colpa del tabacco, ma l’intensità del Tevere ha prodotto circa un terzo di tutto il tabacco della sua coltivazione lascia pochi dubbi. Così l’espan- italiano. sione di Aboca, anziché in Valtiberina, avvenne in Val di Chiana. All’inizio, ciò dette una scossa agli ambienti Il rischio ambientale della tabacchicoltura politici, ma di fatto le iniziative sono rimaste solo buone intenzioni e là dove, come in qualche Comune, sono stati Nonostante gli accordi con le multinazionali prevedes- introdotti regolamenti per l’uso dei prodotti sanitari in sero che la produzione del tabacco fosse vincolata da agricoltura, i controlli sono latenti, per non dire assenti. criteri di tutela ambientale e ottimizzazione delle risorse Manca un “disciplinare” per la corretta irrorazione dei idriche e dalla riduzione dell’uso della chimica, in questi fitofarmaci e per l’avvicendamento della coltura, con la ultimi anni sono cresciuti i segnali negativi per l’ambien- conseguente dispersione nell’aria e nelle falde acquifere te dovuti all’uso dei concimi inorganici, dei fitofarmaci e delle tante sostanze inquinanti utilizzate dai coltivatori dei pesticidi usati su vasta scala per rendere più produt- e con gravi rischi per la salute dell’uomo e dell’ambien- tiva la coltura del tabacco. In Alta Valle del Tevere, già te. Aboca già a suo tempo rispose, avviando coltivazio- nel 2014 risultava grave la contaminazione delle acque ni sperimentali di tabacco biologico con buoni risultati superficiali e sotterranee dovute ai pesticidi: il tabacco di qualità e di rese. In fondo, come sostiene il giovane era e resta il principale accusato. Anche l’incidenza ben agricoltore Luca Stalteri, il problema non è la coltura del superiore alla media dei tumori allo stomaco in Alta Val- tabacco ma il metodo di coltivazione: «Il tabacco è una le del Tevere trova tra i maggiori sospettati la contami- coltura rustica, non necessita di molti trattamenti e gli nazione generata dalle sostanze chimiche usate per il ta- agricoltori più esperti sono in grado di ridurli pianifican- bacco. Sebbene questa coltura non abbia più la rilevanza do meglio gli interventi, altre colture sarebbero più pro- economica di un tempo, gode ancora oggi comunque di blematiche. Ortive e frutticole, per esempio. Con il meto- una protezione politica rilevante; inoltre, la sua impor- do biologico, invece, si otterrebbero prodotti validi e con tanza nella storia sociale della valle, accompagnata da maggior rispetto dell’ambiente». Tuttavia, la protezione una mancanza della “cultura del rischio”, induce a sotto- dei rimborsi che la Comunità europea garantisce fino al valutare i problemi che la coltivazione del tabacco com- 2020, seppure molto ridotta rispetto al passato, in caso porta. Né i politici, né le istituzioni, né le associazioni di di calamità naturali indipendentemente dalla qualità del categoria, né gli agricoltori hanno denunciato l’allarme prodotto, non spinge in modo determinante i coltivatori inquinamento dovuto dalla coltura del tabacco, mentre né verso una riconversione della coltura né verso una sua tutti hanno accolto con entusiasmo i denari che arriva- coltivazione diversa da quella tradizionale. Cresce invece vano dagli accordi con le due multinazionali del tabacco. la sensibilità dei cittadini, perché - trovandosi le pianta- Invece, già da qualche anno la più importante azienda gioni vicino alle abitazioni - il rischio viene percepito da agricola della vallata, Aboca, ha denunciato che l’espan- tutti. 7° parte - fine

Le notizie del presente articolo sono tratte da: - G. BARBIERI, Memoria illustrativa della carta della utilizzazione del suolo della To- scana, Roma 1966; - COMUNITÀ MONTANA «ALTO TEVERE - VALTIBERINA», Conferenza economico programmatica della Valtiberina toscana. Atti: - Lo sviluppo agricolo e forestale della Comunità Montana Alta Valle del Tevere – Linee direttive per un piano zonale, elabora- zione a cura del C.E.E.P. CENTRO STUDI DI POLITICA ECONOMICA, Sansepolcro 1987; - R. COVINO, Il tabacco in Italia. Produzioni, lavorazioni, consumo, in Dentro e fuori la fabbrica. Il tabacco in Italia tra memoria e prospettive, a cura di Rossella Del Prete, Milano 2012; - M. L. FRATINI, La coltivazione del tabacco in Val Tiberina, tesi di laurea, Università degli Studi di Siena, Facoltà di Magistero, relatore Flora Furati, a. a. 1973-74 (conser- vata presso la Biblioteca di Città di Castello); - A. GRIGUOLO, Danni causati dal fumo, https://m.my-personaltriner.it; - A. GUERRINI, Il letargo della politica, “L’altrapagina”, aprile 2017; - ISTITUTO ONCOLOGICO ROMAGNOLO, Fumo di tabacco, in www.ior-romagna.it - C. MARIANI, Il comune di Anghiari: storia e condizioni economiche attuali con parti- colare riguardo all’agricoltura e all’ambiente, tesi di laurea, Università degli studi di Firenze, Facoltà di Economia e Commercio, relatore Reginaldo Cianferoni, a. a. 1990-91 (conservata presso la Biblioteca di Anghiari); - F. PERLA, Nuoce gravemente alla salute, “L’altrapagina”, settembre 2019; - F. POMPEI, Tabacco, capitale umano e stratificazione sociale nell’Alto Tevere Umbro, in L’industrializzazione leggera dell’Alto Tevere. Territorio e trasformazioni economiche, a cura di P. Grasselli – F. Musotti – T. Sediari, Città di Castello 2006; - REGIONE TOSCANA, Conferenza dell’agricoltura della Val Tiberina, Sansepolcro 1973; - G. M. STAZIO, Piano di riassetto e di sviluppo dell’Alta Valle del Tevere con particolare riferimento al settore delle attività primarie, tesi di laurea, Università degli Studi di Bologna, Facoltà di Ingegneria, relatori Monti e R. Lugli, a. a. 1976-77 (conservata pres- so la Biblioteca di Sansepolcro); - R. TARDUCCI, L’agricoltura può evolvere, “L’altrapagina”, ottobre 2019; - Un rischio poco calcolato, “L’altrapagina”, marzo 2017.

24 ORGOGLIOSI DEL NOSTRO PRODOTTO

TIBERPACK SPA Via Carlo Dragoni, 7 zona ind. Santa Fiora 52037 SANSEPOLCRO (AR) ITALIA T. +39 0575 749 829 [email protected] www.tiberpack.com 25 AUTORE: Claudio Roselli LE MURA URBICHE DI CITTA’ DI CASTELLO: A QUANDO LA SISTEMAZIONE DEL TRATTO DA SAN GIACOMO A SANT’EGIDIO?

Le mura urbiche di Città di Castello: una parte, rendono attraente agli occhi del visitatore. Per quella risistemata, fa bella mostra sul versante ciò che riguarda tuttavia questa porzione di cin- del fiume Tevere; un’altra è invece in condizio- ta muraria, non può dirsi la stessa cosa, tanto ni precarie e interessa viale Armando Diaz e il che cittadini e rappresentanti istituzionali stanno parco di Palazzo Vitelli. Senza dubbio, non è una sollecitando un’adeguata sistemazione del tratto. immagine edificante per il capoluogo tifernate, Entriamo allora nello specifico dell’argomento, che si distingue proprio per la bellezza del suo iniziando con un excursus storico dedicato alle centro storico e per monumenti ed edifici che lo mura urbiche di Città di Castello.

i è uno statuto comunale data- di ristrutturazione urbanistica messo in to 1261, che precisa come Cit- atto dalla famiglia Vitelli, che lascia la sua tà di Castello sia circondata impronta nell’assetto urbano della città. La da mura e ripartita in quattro sagoma di questo rettangolo diventa irrego- V rioni con il seguente orien- lare quando i Vitelli, per la costruzione del- tamento geografico: San Giacomo a nord, lo stupendo palazzo a Sant’Egidio (uno dei Sant’Egidio ad est, Santa Maria (incluso quattro edificati dentro le mura), ottengono nell’odierno quartiere della Mattonata) a il permesso di modificare un tratto di mura sud est e San Florido (Prato) a sud ovest. urbiche; per innalzare invece il palazzo in La cinta muraria si sviluppa per un totale di piazza, venne demolito quasi per intero un circa tre chilometri e i resti sono datati XIII quartiere medievale, creando la ribattezza- e XVI secolo. Nel rione di Santa Maria vi era ta “piazza de sopra” e quasi si poneva in an- un quartiere residenziale urbano di epoca tagonismo con la “piazza de sotto”, nucleo romana, mentre nell’area di San Florido vi antico della città con la presenza del Comu- era in origine uno spazio verde (di qui la de- ne e del duomo, espressione dei poteri civi- nominazione di Prato), con urbanizzazione le ed ecclesiastico. Se pertanto prendiamo avvenuta nella seconda metà del XII secolo. una carta topografica della città, emerge Nello stesso periodo, che vede la città an- con evidenza come il lato est delle mura sia dare incontro a un processo di espansione, irregolare a causa della “punta” generata nasce il rione di Sant’Egidio e agli inizi del dalla presenza di Palazzo Vitelli a Sant’Egi- 1300 si aggiunge San Giacomo, quando lo dio. I Vitelli avevano dato vita a una Signo- sviluppo urbano arriva a toccare l’apice. La ria di fatto, che al papa non dispiaceva più cinta assume così la sagoma di un rettango- di tanto perché comunque Città di Castello lo irregolare ma non troppo; nel XVI secolo, fungeva da “cuscinetto” dello Stato della viene abbattuta quella interna e alzata quel- Chiesa al confine con il Granducato di To- la esterna: l’ampliamento è frutto del piano scana. Fino a metà del XIX secolo, la vita

26 INCHIESTA

Le mura urbiche di Città di Castello nei pressi del torrione di San Giacomo ha il suo baricentro all’interno delle mura de portavoce della decisa opposizione della e al di fuori vi è soltanto qualche insedia- direzione generale delle Antichità e delle mento religioso sparso, poi accade che per Belle Arti; già erano sorti problemi anni pri- esigenze di viabilità (e di comodità) e suc- ma, nel 1941, con la demolizione dell’antica cessivamente di impiego per i disoccupati il cappella dei Casceri, ma le ragioni di chi è governo decide di mettere in atto i “cantie- in cerca di lavoro prevalgono su tutto il re- ri di lavoro” nel periodo post-bellico per la sto e di disoccupati ve ne sono a centinaia. rimozione delle macerie. Il primo pezzo di Non solo: questi ultimi hanno cominciato cinta muraria abbattuto è quello del torrio- il lavoro di demolizione, reperendo i finan- ne alla sinistra di Porta San Florido perché ziamenti attraverso fondi raccolti fra com- occorre un ampliamento del pubblico mer- mercianti, industriali e professionisti; ma cato, tale da permettere alla città di acqui- vi è anche un gruppo di cittadini che scrive sire peso nei commerci. È la prima botta una lettera al prefetto e alle autorità citta- che subisce la cinta muraria tifernate, che dine, perché intervengano a bloccare una secondo le logiche della modernità di al- demolizione che avrebbe creato nuovi pro- lora avrebbe limitato l’espansione di città, blemi di sistemazione urbanistica ed esteti- costringendola a rimanere chiusa e isolata. ci. Tutto però si rivela inutile: neanche que- Ci sono inoltre i disoccupati da far lavorare store e soprintendente bloccano i lavori di e nei momenti di crisi il toccasana per chi abbattimento delle mura, che alla sinistra è senza lavoro diventa la demolizione del- di Porta San Florido è totale. Un centinaio le mura. Il torrione è abbattuto nel 1873 e di disoccupati – giovani in maggioranza – viene costruita la barriera di San Florido. A procedono e completano il lavoro nell’arco inizio del 1946, le pessime condizioni della di una settimana, poi si va avanti con la de- cinta muraria diventano il pretesto per can- molizione alla destra della porta, che viene cellare un’altra fetta di mura fra Porta San interrotta quando già ci si concentra sul Florido e Palazzo Vitelli alla Cannoniera: in tratto parallelo a Pomerio San Florido. L’an- quel punto, alcuni privati chiedono di poter no successivo, alla Soprintendenza arriva il edificare e si innesca un braccio di ferro fra progetto di sistemazione dell’area di Porta amministrazione comunale e Soprinten- San Florido, con il mantenimento di due ca- denza alle Belle Arti, alla quale il sindaco di sette della ex barriera doganale e l’innalza- allora, Luigi Crocioni, raccomanda di con- mento di due palazzine a tre piani adiacenti cedere l’autorizzazione a costruire, anche alla porta e di un paio di villette a due piani. perché – e questo sotto le pressioni eserci- Le mura oltre Porta San Florido, verso il tate dal Partito Comunista – così avrebbero Tevere, sono state in parte demolite e per lavorato una trentina di persone fra mura- il resto abbassate in direzione del Cassero tori, manovali a apprendisti, compresi an- dai disoccupati, sempre nel 1946; dal Cas- che alcuni reduci di guerra. La risposta del sero in poi, una prima apertura delle mura soprintendente Achille Bertini Calosso non risale all’ultima guerra, al fine di agevolare è però favorevole, tanto più che proprio lui la fuga della popolazione in caso di allarme replica a chi aveva parlato di pessime con- aereo. Questa apertura coincide con la stra- dizioni, affermando che invece è uno fra i da che scende verso il semaforo all’altezza tratti meglio conservati delle mura. Si ren- del parcheggio dell’Ansa del Tevere, dopo

27 La facciata interna delle mura all’altezza del liceo classico Plinio il Giovane

la quale – andando in direzione nord – si no- con i finanziamenti inseriti nella ricostru- tano le poco edificanti soluzioni abitative zione post-sismica a seguito del terremoto con le finestre incassate nella cinta muraria; del 1997. Sulla base degli studi effettuati ma c’è anche la storica e trecentesca Porta negli anni precedenti dall’amministrazio- Sant’Andrea. Porta San Giacomo viene in- ne comunale con il laboratorio urbanistico, vece completata nel 1912 e, andando verso sono stati individuati vari stralci esecutivi. l’attuale viale Armando Diaz, le modifiche Il primo ha riguardato il restauro e consoli- interessano l’ex convento delle Giulianelle, damento del Cassero (che oggi ospita i giar- che diventa sede del Collegio Convitto Se- dini pubblici ottocenteschi) e dei tratti di rafini nel 1898. Successivamente, nel 1942, mura adiacenti; il secondo stralcio si è inve- si deciderà di trasformarla in sede del Colle- ce concentrato sul bastione nord est, detto gio Nazionale Fascista, con la realizzazione dell’ex-mattatoio. L’intervento ha riguar- di una facciata in stile romaneggiante, per dato il recupero e il restauro dei paramenti la quale viene abbattuto un tratto di cinta murari, con opere di protezione del piede e muraria; l’edificio sarà a suo volta abbattuto della sommità delle murature, più il conso- nel 1978, con l’ex collegio che va a ospitare lidamento statico e miglioramento sismico Necessario le aule del liceo classico “Plinio il Giovane”. delle strutture. Il progetto si è orientato in generale su interventi tradizionali, quali la intervenire posa di tiranti in ferro, la realizzazione di ” er anni e anni, le mura ur- speroni in muratura e di archi di sbatacchio subito, biche tifernati sono rima- in mattoni. Di particolare interesse quanto ste abbandonate e lasciate effettuato sul Cassero, ovvero su ciò che questa in stato di degrado, esposte resta dell’antica rocca: a oggi, infatti, la P all’azione degli agenti atmo- struttura ha l’aspetto di un grande bastione situazione sferici e anche dei terremoti. completamente rinterrato a tergo per ren- Le scosse dell’aprile 1984 e del settembre dere possibile la realizzazione dei giardini è vergognosa 1997 avevano provocato crolli modesti, ma pubblici al suo interno. Negli anni seguenti, allo stesso tempo avevano anche minato la un ulteriore stralcio ha riguardato il tratto staticità di alcune parti, per cui si era reso di mura a sud, nel tratto che va da Porta al necessario un intervento accurato di risiste- Prato fino all’attuale Piazza dell’Archeolo- mazione, che a suo tempo (quasi venti anni gia. C’è però un versante che rimane ancora fa) ha riguardato la parte in corrispondenza scoperto, quello posizionato a nord-est, che dei Giardini del Cassero. Se pertanto oggi comprende anche il Torrione di San Giaco- ” andiamo a vedere le mura da quella parte, mo. Un altro pezzo di storia tifernate che notiamo come la situazione sia nettamente al momento non viene di certo onorato nel migliorata, perché oltre alla ripulitura vi è migliore dei modi. Al torrione si aggiunge la stato anche e soprattutto un intervento di porzione di mura prospiciente sia il parco di consolidamento strutturale e recupero, no- Palazzo Vitelli, sia viale Armando Diaz; in nostante proprio in quella zona sia evidente una fra le zone più belle, c’è una cinta che il contrasto fra l’altezza originaria della cin- rischia di cadere a causa del profondo stato ta e lo sbassamento che la caratterizza vici- di degrado in cui versa e anche i cittadini, no alla vecchia Porta San Florido, o anche assieme ai rappresentanti istituzionali, sol- Porta al Prato. I lavori erano iniziati nel 2001 lecitano un intervento risolutore che peral-

28 INCHIESTA tro era anche in programma per la parte di tati con la realizzazione di un impianto Palazzo Vitelli e per l’immobile stesso (ago- di illuminazione pubblica monumentale, sto 2017, con stanziamento di un milione e mediante faretti incassati a terra”. Tutto mezzo di euro) e che testualmente prevede giusto, ma ancora non sono noti tempi e quanto segue: “Saranno bonificate le situa- modalità di intervento. Per il Torrione di zioni di dissesto e verranno consolidate le San Giacomo e per la parte di mura a ri- parti di paramento meno danneggiate per dosso di viale Armando Diaz, poi, non vi riportare la cinta muraria al decoro con- sono ancora pronunciamenti. E intanto, sono al valore storico-artistico e culturale lo scenario non è certo degno di una real- dell’immobile. L’ipotesi progettuale preve- tà come quella di Città di Castello: le foto de la rimozione integrale della vegetazione sono eloquenti, con le mura isolate anche cresciuta sui paramenti murari e l’adozione per questione di sicurezza. L’impegno delle misure atte a contrastarne la ricom- profuso per il versante del Cassero è stato parsa al termine dei lavori, la pulizia delle lodevole e i risultati senza dubbio apprez- superfici e la rimozione delle stuccature zabili, ma ora bisogna fare altrettanto per che non presentino più caratteristiche di completare l’opera e scongiurare l’even- resistenza e solidità necessarie. Laddove tualità che il degrado abbia il sopravvento, necessario, verrà effettuata la reintegra- perchè così va a finire quando non vi è una zione parziale degli elementi murari im- manutenzione puntuale: alcune pietre si portanti dal punto di vista statico e della sono per esempio distaccate in via Cam- sicurezza strutturale e si procederà con lo po dei Fiori e nella zona delle “cerche”; smontaggio e con il successivo montaggio in contemporanea, arbusti e piante infe- degli elementi lapidei e dei laterizi per ri- stanti sono penetrati e hanno indebolito pristinare la continuità strutturale in cor- la struttura: vi è dunque una insidia in più Scenario non rispondenza di lesioni e crolli localizzati, alla stabilità delle mura. Prima che insom- oltre a interventi di consolidamento, che ma cadano a pezzi, o che per risistemarle degno di verranno eseguiti con iniezioni di malta occorra impiegare una cifra maggiore, è ” di calce e di rifacimento integrale della bene intervenire subito, altrimenti rischia una realtà stuccatura. In continuità con quanto già di diventare inutile persino l’ottimo lavoro realizzato nel tratto di viale Nazario Sau- fatto in precedenza. Non debbono esistere ro, i lavori di recupero saranno comple- mura di “serie A” e mura di “serie B”. come quella di Città di Castello

La folta vegetazione cresciuta sul lato di viale Armando Diaz accanto a Porta San Giacomo ”

29 AMORUN DOLCE AMBRATO POLENTA DAL GUSTO STRAORDINARIO

La passione per la cucina mi è stata trasmessa dalla mia nonna e dalla mia mamma, abilissime cuoche, ma, per la mia idea di cucina, talvolta troppo ri- spettose della tradizione. Dai loro in- segnamenti, dai consigli delle amiche, dalla lettura di libri di cucina e di quelli che trattano dei rapporti tra alimenta- zione e salute è un continuo apprende- re nozioni che mi aiutano ad elaborare e sperimentare ricette. Ricette sem- plici. La semplicità è la protagonista in tanti aspetti della mia vita. Una Laurea triennale in “Tecniche di laboratorio” prima, e una specialistica in “Scienze delle professioni sanitarie tecniche dia- gnostiche” poi, mi hanno permesso di svolgere la professione da tanto tempo e, da qualche anno, dopo esperienze in più regioni d’Italia, nella nostra Azien- da Usl Toscana Sud Est. Nel lavoro e in cucina con la stessa passione, curiosità ed attenzione. In fondo in cucina è tut- ta una questione di alchimia che nasce dalla consapevolezza dell’importanza di utilizzare ingredienti sani e dalla im- provvisa ispirazione. di Chiara Verdini Ingredienti (o zucchero semolato) • 80 gr. di farina di mais Fioretto • una bacca di vaniglia • 75 gr. di farina Tipo 1 • un cucchiaio di rum bianco • 80 gr. di farina di mandorle • 10 gr. di lievito in polvere • 4 uova a temperatura ambiente per dolci • 120 gr. di burro a temperatura ambiente • un pizzico di sale • 120 gr. di zucchero di canna chiaro • zucchero a velo q.b.

Per preparare l’Amor polenta, iniziare lavorando il Tempo di preparazione burro con lo zucchero per 10 minuti, fino a ottene- 20 minuti re un composto spumoso. Unire ora i semini della bacca di vaniglia e le uova - una alla volta - e non Tempo di cottura aggiungere la successiva, fino a quando la preceden- te non sarà completamente amalgamata. Procede- 30 minuti re con il rum e con il sale, sempre con le fruste in funzione. Utilizzando una spatola, incorporare infi- Dosi per ne la farina di mais fioretto, la farina di mandorle e 8 persone in ultimo la farina tipo 1 setacciata e mischiata con il lievito. A questo punto, imburrare e infarinare lo stampo tipico utilizzato per l’Amor polenta (oppure uno stampo da plumcake) e trasferire all’interno il composto. Cuocere in forno statico a 180 gradi per circa 30 minuti. Lasciarlo raffreddare, capovolger- lo e cospargere la superficie con zucchero a velo. Il Seguimi su dolce è pronto per essere servito! 30 artigianalità e innovazione

INFISSI - SERRAMENTI - OSCURANTI E PERGOLATI - COMPLEMENTI D’ARREDO - CANCELLI

WWW.ALFACC.IT

VIA DAGNANO 19/21 52036 PIEVE SANTO STEFANO (AR) +39 0575 799029 - [email protected] 31 32 la VIGNETTA

Un anno e poco più alle elezioni am- Anghiari sono stati gli artefici dei ribal- ministrative in tre fra i Comuni più im- toni nel 2016 e vorrebbero provare a portanti dell’Alta Valle del Tevere: Cit- fare il secondo mandato: inutile dire tà di Castello, Sansepolcro e Anghiari. che avevano detto che si sarebbero li- Il vignettista ha voluto interpretare i tre mitati a un mandato per poi passare il sindaci in carica vestiti da maghi, per- “testimone”, perché la tentazione del- ché è noto che nell’ultimo anno suc- la poltrona diventa forte. Ad Anghiari cede sempre ciò che non è avvenuto c’è un Pd diviso in due fazioni – con nei quattro precedenti, con miracolosi Barbara Croci e Lara Chiarini che, colpi di bacchetta (e soldi pronti) che politicamente parlando, sono ai ferri rendono all’improvviso efficienti e -so corti – e una situazione del genere è lerti tutte le pubbliche amministrazio- persino clamorosa in un Comune tra- ni. D’altronde, è un antico vezzo che dizionalmente di sinistra; ovviamente, i cittadini oramai conoscono: gli am- tutto ciò avvantaggia l’attuale sindaco, ministratori hanno a loro volta capi- che con qualche “ritocco” potrebbe to che i cittadini lo sanno, ma vanno rifare “scopa” un’altra volta. A San- avanti ugualmente, nella convinzione sepolcro lo scenario è diverso: le al- che l’ultimo anno di attivismo possa ternanze politiche in questi ultimi 30 cancellare quelli di inerzia e che il cit- anni ci sono state in più di una occa- tadino-elettore abbia tendenzialmente sione e al momento la città è investi- la memoria corta. Un sistema politico ta da una crisi economica piuttosto obsoleto, che peraltro in qualche caso marcata, tanto che la gente sembra non è stato premiato dalle urne, ma si aver persino rinunciato a lottare per sa: le usanze sono difficili a morire. Tre uscirne. L’attuale sindaco pare tentato Comuni, un’unica scadenza e anche a riprovarci, mentre le opposizioni si tre diverse situazioni: a Città di Castel- preparano a dare battaglia. Circolano lo, il sindaco Luciano Bacchetta arriva già alcuni nomi dei possibili candidati alla fine del doppio mandato (con l’ap- per ciò che riguarda lo schieramento pendice iniziale dell’anno da prosin- di centrosinistra: in particolare Andrea daco) e questa uscita significa per lui Laurenzi, ex vicesindaco e attuale ca- decadimento automatico anche dalla pogruppo di Pd-InComune e l’archi- carica di presidente della Provincia di tetto David Gori, disponibile a correre Perugia, proprio perché lo “status” di con una lista civica. Per ciò che riguar- primo cittadino è determinante. Re- da invece il centrodestra, tutto appare sta pertanto da capire ciò che andrà al momento farraginoso, ma il vento a fare uno fra i politici più “scafati” che sta spingendo le “vele” potrebbe dell’intera Alta Valle del Tevere. In invogliare qualche “volto noto” della Valtiberina Toscana, Mauro Cornioli Città di Piero a farsi avanti in un pro- a Sansepolcro e Alessandro Polcri ad getto tutto nuovo.

Via Maestri del Lavoro, 8 Tel: +39 0575 749847

Zona Ind.le Santa Fiora Fax: +39 0575 749849 33 Sansepolcro (Arezzo) E-mail: info@donati legnami.it AUTORE: Giulia Gambacci FABRIZIO DE ANDRE’, piu’ di un semplice genio della canzone

Per gran parte della critica è stato il più grande tati elogi. Ed è difficile, per non dire impossibile, cantautore italiano di tutti i tempi. E francamente dimenticare i suoi pezzi forti, che tutti conoscono: ci sentiamo di appoggiare chi la pensa così. In ogni La canzone di Marinella, Bocca di Rosa, La Città caso, è stato e rimarrà senza dubbio uno fra i più Vecchia, Volta la Carta e La Canzone dell’Amore grandi di sempre: si tratta di Fabrizio De Andrè, Perduto, per non parlare di Don Rafaè, tanto per che ci ha lasciati a inizio 1999, a 59 anni non an- ricordare quelle che ancora fanno venire la pelle cora compiuti. Indimenticabili le sue canzoni, che d’oca al solo udire le prime note dell’introduzione. hanno fatto di lui un autentico “poeta canoro”: le Tanto di cappello, quindi, a questo straordinario storie raccontate in strofe da vero giocoliere dia- interprete che seppe emergere negli anni il cui il lettico dotato di ironia dissacrante e combinate cantautore impegnato riusciva a farsi largo dopo sia con le musiche che con il suo inconfondibile che negli anni ’60 il cantante melodico dell’amore timbro di voce lo rendono unico nel panorama era il più gettonato. Basti pensare che in tutta Ita- della canzone italiana. Persino un grande della lia esistono vie, piazze, parchi, teatri, biblioteche e poesia come Mario Luzi gli rivolse grandi e meri- scuole intitolati a De Andrè.

ESPONENTE tis, Fernanda Pivano e che erano i canoni della DELLA SCUOLA Francesco De Gregori. canzone italiana e lo ha GENOVESE E DI A influenzarlo sono fatto con le sue ballate ROTTURA VERSO stati invece Bob Dylan e con i suoi personag- LE CONVENZIONI e Leonard Cohen, ma gi. Il suo canzoniere in particolare la scuo- universale – si legge Faber – così lo chiamava la degli “chansonnier” testualmente - attinge l’amico e concittadino francesi, a cominciare alle fonti più disparate: Paolo Villaggio, gran- da Georges Brassens. dalle ballate medievali de comico – era nato Gli emarginati, i ribelli alla tradizione proven- a Genova il 18 febbra- e le prostitute sono gli zale, dall’Antologia di io 1940: oggi sarebbe argomenti dei suoi te- Spoon River ai canti dei stato quindi un baldo sti, che diventano vere pastori sardi, da Cecco 80enne. Faber perchè e proprie poesie inserite Angiolieri ai Vangeli aveva la predilezione in antologie scolastiche apocrifi, dai “Fiori del per i pastelli e le matite di letteratura già dai male” di Baudelaire al della Faber-Castell e primi anni Settanta. Fellini dei “Vitelloni”. ciò si combinava bene Poesie cantate che gli Temi che negli anni si anche con il suo nome sono valse la vendita sono accompagnati a per questione di asso- di 65 milioni di dischi un’evoluzione musi- nanza. Assieme a Bru- in carriera, ma anche cale intelligente, mai no Lauzi, Gino Paoli, una serie di riconosci- incline alle facili mode Umberto Bindi e Luigi menti da parte del Club e ai compromessi. La Tenco, De Andrè appar- Tenco: sei targhe e un sua verve poetica era tiene alla “scuola ge- premio Tenco, più un funzionale all’abbatti- novese”, che ha lascia- premio Lunezia per il mento delle convenzio- to una bella impronta valore musical-lette- ni, per cui - oltre alle nella musica leggera rario del brano “Smi- categorie di persone italiana. Tutti nomi for- surata preghiera” del ricordate in precedenza ti, ognuno dei quali ha 1997. Allo stesso tempo, - nelle sue canzoni sono fatto a suo modo epoca, però, è stato fra coloro finiti i “benpensanti”, i non dimenticando che che hanno valorizzato farisei, i boia, i giudici lui – nella sua carrie- la lingua ligure, ma nei forcaioli e i re cialtroni ra – ha collaborato con suoi pezzi vi sono anche di ogni tempo. La lotta Mina, Nicola Piovani, lo slang gallurese e na- contro l’arroganza del la Premiata Forneria poletano. Sicuramente, potere era uno dei mes- Marconi, Ivano Fossati, De Andrè è stato un saggi forti e con i suoi Mauro Pagani, Massi- personaggio di rottura brani era in grado di mo Bubola, Alvaro Mu- nei confronti di quelli pizzicare davvero.

34 MUSICA

personale con il professore vare a “L’Unico e la sua pro- UN RIBELLE IN COPPIA di lettere, che non gli dà mai prietà” del filosofo tedesco CON L’AMICO PAOLO la sufficienza e gli contesta Max Stirner; da quel momen- VILLAGGIO i temi; all’università di Ge- to in poi, De Andrè si definirà Di famiglia comunque be- nova, sceglie dapprima la anarco-individualista e nel nestante (il padre diverrà facoltà di Medicina prima e 1957 si iscrive alla Federazio- vicesindaco di Genova e am- di Giurisprudenza poi, ma ne Anarchica Italiana di Car- ministratore delegato della i primi contratti discografi- rara. Nel 1960, Fabrizio De Eridania, la madre era figlia ci lo convincono a lasciare Andrè e Clelia Petracchi scri- di produttori vinicoli), Fabri- gli studi ad appena 6 esami vono insieme il testo di quella zio De Andrè vive da sfollato dalla laurea e a dedicarsi alla che lui ha sempre considera- di guerra nell’Astigiano; fin musica. Il fratello maggiore to la sua prima canzone: “La dalle scuole medie, emerge il di Fabrizio, Mauro (avvoca- ballata del Michè”, ispirata suo comportamento non con- to di successo), sarebbe di- dalla canzone esistenzialista venzionale e fuori dagli sche- venuto uno dei suoi fan più francese. mi che lo porta a scontrarsi affezionati e critici allo stes- spesso con i suoi professori so tempo. Georges Brassens VICEPRESIDE PER e allora viene trasferito nella e le sue canzoni esercitano NECESSITA’ E scuola dei Gesuiti “Arecco”, un influsso determinante in CANTAUTORE IN dove subisce un tentativo di De Andrè, che negli anni ’50 ASCESA molestia sessuale proprio da conduce una vita sregolata e Nel ’61, De Andrè conosce parte di un gesuita, che verrà in contrasto con le consue- Enrica Rignon detta “Puny”, poi allontanato dall’istituto. tudini della sua famiglia; a più grande di lui di quasi set- Al dopoguerra risale anche il inizio anni ’60, ha per com- te anni, che rimane incinta di primo incontro con Paolo Vil- pagna una prostituta di via Fabrizio e diviene la sua pri- laggio a Cortina d’Ampezzo; Prè e insieme all’amico Paolo ma moglie, nonché la madre anche Villaggio è un tipo in- Villaggio lavora saltuaria- di Cristiano, che nasce nel quieto, che però rispetto a De mente, imbarcandosi in esta- 1962. I due si separeranno a Andrè non dice parolacce e te sulle navi da crociera per le metà degli anni ’70. Dopo la allora gli ricorda che l’errore feste di bordo. “Due creativi nascita del figlio, Fabrizio – più grave sarebbe stato quel- senza saperlo – ebbe a dire ancora 22enne – deve trovare lo di pronunciarle solo per Villaggio – che conducevano un lavoro fisso per mantene- stare al centro dell’attenzio- una vita dissennata, a caccia re la famiglia e allora trova ne. Anche al liceo classico, il di amici terribili”. Oltre al impiego come vicepreside in giovane De Andrè si fa subito cantautore Brassens, anche un istituto scolastico privato notare per il suo carattere: le opere di Michail Bakunin, di proprietà del padre. Risale trasgressivo con i docenti e Errico Malatesta e di altri all’ottobre 1961 l’uscita del cordiale con i compagni di scrittori libertari e anarchici suo primo 45 giri con coper- classe. Ha una sorta di conto lo affascinano, fino ad arri- tina forata: è della Karim e il

35 disco contiene due brani, i cui titoli sono “Nuvole baroc- piegato”, un concept album in cui Giuseppe Bentivoglio, che” e dall’altro lato “E fu la notte”. Nel maggio del 1963, autore dei testi insieme a De André, racconta la vicenda di l’esordio televisivo di Fabrizio De Andrè nel programma un impiegato durante il maggio del ‘68; il disco, a sfondo “Rendez-Vous”, condotto da Line Renaud e trasmesso fortemente politico, viene attaccato dalla stampa musicale dall’allora “primo canale”; De Andrè canta “Il fannullone”. militante e vicina al movimento studentesco. “Storia di un Nel 1964 – anno citato dallo stesso cantautore – De Andrè impiegato” coincide con un periodo di crisi professionale e avrebbe sostenuto l’esame di ammissione come autore del- anche personale: la fine del matrimonio con Puny e la nuo- la parte letteraria della Siae di Roma al fine di poter depo- va relazione con una ragazza, Roberta, che andrà avanti sitare le canzoni a proprio nome, anche se in realtà già nel per un paio di anni, fino al 1973. ’61 avrebbe firmato i testi e le musiche. Negli anni ’60, dopo aver lasciato la scuola, De Andrè diventa sempre più figura LA FINE DEL PRIMO MATRIMONIO, L’INCONTRO riservata e musicista colto, che nei suoi brani mette tenden- CON DORI GHEZZI E LE ESIBIZIONI IN PUBBLICO ze e ispirazioni: le tematiche sociali sono trattate con cru- La pubblicazione di un nuovo disco, intitolato “Canzoni”, dezza e allo stesso tempo con metafore poetiche, ma anche dà il via alla collaborazione con Francesco De Gregori e con un linguaggio inconfondibile e semplice, perché tutti durante le registrazioni c’è a fianco una cantante che sta a lo possano recepire. È il 1964 quando incide uno dei suoi sua volta registrando da solista: è Dori Ghezzi, che in quel grandi successi: “La canzone di Marinella”, tratta da un periodo forma un sodalizio canoro con Wess. Per Fabri- fatto di cronaca; gli dà la giusta notorietà con il successivo zio De Andrà inizia la relazione che durerà fino alla fine e contributo di Mina, che la canterà tre anni dopo, ma i 45 che porta al matrimonio con Dori Ghezzi nel dicembre del giri decisivi per il suo decollo sono quelli del 1966: “La can- 1989, dopo 15 anni di convivenza. Non solo: in quel perio- zone dell’amore perduto” do De Andrè sta tentando e “Amore che vieni, amore di vincere la sua timidezza che vai”. I suoi dischi sono nell’esibirsi in pubblico, al presenti nei negozi di qua- contrario della determi- si tutte le grandi città e i nazione del piglio da per- discografici raccolgono la fezionista che lo accom- produzione Karim nel 33 pagnano quando lavora in giri dal titolo “Tutto Fabri- studio. L’impresario Sergio zio De Andrè” a fine ’66; Bernardini gli fa rompere seguono altre raccolte qua- il ghiaccio nel marzo del li ad esempio “Volume I”, 1976 alla Bussola, noto lo- che contiene “Preghiera in cale che si trova a Marina gennaio”, scritta poco dopo di Pietrasanta. L’impasse la morte dell’amico Luigi da palcoscenico è dunque Tenco, morto suicida (que- superato, anche se poi gli sta la versione da sempre ambienti dell’Autonomia più nota) nel 1967 al Festi- e della Sinistra extraparla- val di Sanremo. De Andrè Fabrizio De Andrè con Dori Ghezzi mentare, che già lo aveva- canta una preghiera a Dio no attaccato per “Storia di e concede a Tenco un posto in Paradiso con gli altri suici- un impiegato”, lo contestano ora anche per le esibizioni dal di, che invece la Chiesa ufficiale condannava. Il periodo a vivo, alle quali il cantautore impegnato sarebbe dovuto ri- cavallo fra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ‘70 è correre perché costretto dai cali di vendita dei dischi. Ma uno fra i più attivi per lui, che inizia la serie dei “concept De Andrè non si scoraggia: a volta scende pure dal palco album” con “Tutti morimmo a stento”, nel quale emergono per parlare con gli stessi Autonomi e il pubblico si ritrova le problematiche esistenzialiste. Insieme a un altro amico, spesso diviso, come durante il concerto del 1979 a Roma. Riccardo Mannerini, De Andrè aveva scritto il “Cantico Un altro successo, ovvero “Rimini” (è il 1978), segna l’ini- dei drogati”; a Mannerini, De Andrè gli riconosce di aver- zio della lunga collaborazione con il cantautore veronese gli insegnato che essere intelligenti non significa accumu- Massimo Bubola. È un De André con una musicalità più lare nozioni ma saperle selezionare, separando quelle utili distesa: i suoi brani trattano l’attualità, così come temati- da quelle disutili. A “Tutti morimmo a stento” fa seguito che sociali ed esistenziali. Nell’album sono presenti anche “La buona novella”, nella quale emerge l’aspetto umano di le prime sperimentazioni dei suoni della musica etnica, con Gesù rispetto alla sacralità e alla verità assoluta che per lo la filastrocca “Volta la faccia” e con “Zirichiltaggia”, can- stesso De Andrè la Chiesa si sarebbe inventata per esercita- tata interamente in gallurese. Anche il celebre “Andrea” re il suo potere. Lui stesso ha considerato “La buona novel- (ricordate l’inizio “Andrea s’è perso”), a sfondo antimili- la” come il suo disco migliore, poiché quello “più ben scritto tarista, è uno dei brani più popolari dell’intera produzione e meglio riuscito”, che nel 2010 verrà di nuovo inciso dalla di De André e il suo coautore, Bubola, continua a proporlo Premiata Forneria Marconi. Nel 1972, quando la Produtto- dal vivo durante i suoi concerti. In più di un’occasione l’ar- ri Associati - senza consultare minimamente l’artista - lo tista genovese – ad esempio nel 1992, al teatro Smeraldo di iscrive al Festivalbar con il brano “Un chimico” (pubblica- Milano – ha eseguito il brano a luci accese, proprio a sim- to su 45 giri), De André apprende la notizia dai giornali e boleggiare come l’omosessualità non debba essere motivo convoca una conferenza stampa in cui dichiara che la casa di vergogna Nel 1978, la Premiata Forneria Marconi idea e discografica lo ha trattato come un “ortaggio”. Dopo l’in- realizza nuovi arrangiamenti di alcuni dei brani più signifi- tervento del patron della manifestazione, Vittorio Salvetti, cativi del cantautore genovese, proponendo a De André un si raggiunge un compromesso: la canzone viene inserita nei tour insieme che avrà successo. Alcuni degli arrangiamenti juke-box, come vuole il regolamento, ma il cantautore non realizzati dalla PFM saranno poi utilizzati dal cantautore si esibirà durante la finale di Verona nemmeno in caso di fino alla fine della sua carriera, come nei casi di Bocca di vittoria. L’album successivo è, nel 1973, “Storia di un im- Rosa, La canzone di Marinella, Amico fragile, Il pescato-

36 MUSICA re. Nei casi di Volta la carta o Zirichiltaggia dei tour Anime all’album “Le nuvole”, il cui titolo fa riferimento ai potenti Salve e M’innamoravo di tutto (gli ultimi due tour prima che oscurano il sole. Mauro Pagani e Ivano Fossati sono i dell’ultimo in assoluto, interrotto) De André torna agli ar- collaboratori, così come Massimo Bubola nella stesura del rangiamenti dell’album in studio. Nella seconda metà degli testo di “Don Rafaè” - che gli vale le congratulazioni di anni settanta, in previsione della nascita della figlia Luisa Raffaele Cutolo - e Francesco Baccini per “Ottocento”. Fos- Vittoria (detta Luvi), De Andrè si trasferisce nella tenuta sati sarà presente, inoltre, nella realizzazione del concept sarda dell’Agnata, a due passi da Tempio Pausania, insie- album “Anime salve”, pubblicato nel 1996, duettando con me a Dori Ghezzi. De André nel brano omonimo. Incentrato sul tema della solitudine, è anche l’ultimo album in studio del cantautore IL RAPIMENTO E LA DOMANDA DI GRAZIA PER e viene considerato uno dei suoi capolavori, al pari dei suoi UNO DEI SEQUESTRATORI dischi più celebrati del passato, nonché come il testamento Luvi nasce nel 1977 ed è ancora molto piccola quando il 27 musicale ed etico di De Andrè. Luigi Manconi, che aveva agosto 1979 padre e madre vengono rapiti dall’anonima a suo tempo criticato “Storia di un impiegato”, ha scritto sequestri sarda e tenuti prigionieri per quattro mesi: Dori che considera “Anime salve”, assieme ai primi album de- Ghezzi viene liberata nella tarda serata del 21 dicembre e gli anni ‘60, come l’opera forse migliore di De Andrè. Un Fabrizio De Andrè a distanza di poche ore, quando è già viaggio ideale nella solitudine e nell’emarginazione, sia entrato il giorno 22. Il riscatto pagato è stato di 550 milio- quella dei generici “ultimi”, sia quella dei rom, del marina- ni di lire. Notizie false e illazioni escono in quel periodo: io, della transessuale e dell’artista stesso; allo stesso tempo si parla di coinvolgimento delle Brigate Rosse come di al- rappresenta un attacco alle “maggioranze” che opprimono lontanamento per motivi personali, oppure a sfondo politi- le minoranze, al razzismo e all’indifferenza della società di co. Nel raccontare i quattro fine millennio. Tante altre mesi di rapimento, De An- collaborazioni negli anni a drè sottolinea come questa venire e poi nel ’97 la con- esperienza sia stata poi non segna del Premio Lunezia traumatica, fino a espri- da parte di Fernanda Piva- mere parole di pietà per i no per il valore letterario di carcerieri, che comunque “Smisurata preghiera”. La a lui e a Dori Ghezzi non li Pivano definisce De Andrè avrebbero trattati assoluta- come “il più grande poeta mente male. L’esperienza in assoluto degli ultimi cin- del sequestro si aggiunge quant’anni in Italia”, “quel al già consolidato contatto dolce menestrello che per con la realtà e con la vita primo ci ha fatto le sue pro- della gente sarda e diventa poste di pacifismo, di non ispirazione per la realizza- violenza, di anticonformi- zione di diverse canzoni, smo”, aggiungendo che scritte ancora con Bubola e “sempre di più sarebbe ne- raccolte in un album senza Fabrizio De Andrè assieme all’amico Paolo Villaggio cessario che, invece di dire titolo, pubblicato nel 1981, che Fabrizio è il Bob Dylan comunemente conosciuto come “L’indiano” dall’imma- italiano, si dicesse che Bob Dylan è il Fabrizio americano”. gine di copertina che raffigura un nativo americano. Al Sempre nel 1997 esce “Mi innamoravo di tutto”, una raccol- processo, De André conferma il perdono per i suoi carce- ta di live e studio in cui duetta con Mina ne “La canzone di rieri (circa dieci), ma non per i mandanti perché persone Marinella”, che sarà l’ultima pubblicazione della sua vita. economicamente agiate. Il cantautore e suo padre non si La copertina è una delle più celebri e riprodotte immagini costituiscono nemmeno parte civile contro gli autori mate- artistiche di De André: una foto scattata dalla moglie Dori riali del sequestro, perché a loro interessa puntare l’indice Ghezzi raffigurante il cantautore con la sigaretta in mano, contro i soli capi della banda. Nel 1991, De André è anche ripreso quasi dall’alto. tra i firmatari della domanda di grazia rivolta al Presidente della Repubblica, nei confronti di uno dei sequestratori, un ESTATE 1998: LA SCOPERTA DELLA MALATTIA pastore sardo condannato a 25 anni di prigione. E si arriva agli ultimi mesi di vita: il 24 agosto 1998, il suo tour fa tappa a Saint-Vincent, ma fin dalle prove non riesce GLI INTENSI ANNI ‘80 a imbracciare la chitarra come vorrebbe; avverte inoltre Nel 1980, De André incide il 45 giri dal titolo “Una storia un forte dolore a torace e schiena. Lo spettacolo salta e gli sbagliata/Titti”, i cui brani sono entrambi scritti con Bubo- esami clinici ai quali viene sottoposto ad Aosta evidenzia- la. “Una storia sbagliata” rievoca la tragica vicenda di Pier no un carcinoma polmonare: fine dei concerti, la malattia Paolo Pasolini. “È una canzone su commissione, forse l’u- è in stato di avanzamento e le speranze di salvezza sono ri- nica che mi è stata commissionata”, aveva detto. Nel 1982, dotte a zero. Esce dall’ospedale solo il giorno di Natale per fonda una propria etichetta discografica: la Fado (acronimo trascorrerlo in famiglia, poi muore alle 2.30 dell’11 gennaio derivato dalle iniziali del suo nome e da quelle di Dori Ghez- 1999 all’istituto dei tumori di Milano. I funerali si tengono zi), con cui pubblicherà dischi di Massimo Bubola, dei Tem- il 13 gennaio nella basilica di Santa Maria Assunta di Cari- pi Duri (la band del figlio Cristiano) e della stessa Ghezzi. gnano a Genova: oltre diecimila le persone presenti, fra i Nel 1985, scrive insieme a Roberto Ferri il testo di “Faccia di quali estimatori, amici ed esponenti dello spettacolo, della cane” per i New Trolls, con cui partecipa come autore al Fe- politica e della cultura. Nella bara, a fargli compagnia, un stival di Sanremo 1985 e nel 1988 collabora con Ivano Fos- pacchetto di sigarette, una sciarpa del Genoa (la squadra sati, cantando nella canzone “Questi posti davanti al mare” di cui era tifoso), un naso da clown e un drappo blu. Il suo insieme a Francesco De Gregori e allo stesso Fossati. Nel corpo è stato cremato e le ceneri disperse al largo di Geno- 1989 si celebra il matrimonio fra Fabrizio De Andrè e Dori va, anche se il nome è ricordato nella tomba di famiglia al Ghezzi (testimone di nozze è Beppe Grillo) e nel ’90 lavora cimitero di Staglieno.

37 BAGNO DI ROMAGNA ANNO 1923: LA PROVINCIA DI FORLI’ CAMBIA I CONFINI

I territori della Toscana fiorentina dopo il cato e rende attuativi i provvedimenti per la 1923 passano alla Romagna di “Forlì”, ora ricostruzione; vengono sostituite le barac- “Forlì-Cesena”. Inizialmente, non ci sono che di legno che aveva portato il genio civi- dei grandi cambiamenti di costume. Il pa- le militare favorendo le palazzine, iniziano esaggio collinare dell’entroterra forlivese i lavori sulla nuova strada a San Piero e lo è ancora molto similie a quello dei secoli sventramento del paese, più la costruzio- precedenti. Le campagne sono molto abi- ne del nuovo edificio municipale nella sede tate, l’isolamento in cui vivono i contadini attuale. A Bagno, nel palazzo del Capitano dell’Appennino viene interrotto soltanto in resta la caserma dei carabinieri, mentre gli occasione delle fiere, dei mercati o delle altri edifici lungo la via Fiorentina vengono feste religiose. L’entroterra ha sempre avu- svuotati di funzioni pubbliche. Dell’impor- to un’economia prevalentemente agricola, tanza che ha avuto Firenze verso il territo- le famiglie contadine conducono i poderi rio, sono da ricordare due fatti: la gestione sia a mezzadria che come coltivatori di- del dopo terremoto per i beni artistici di retti, portando avanti un’attività economi- competenza della vecchia Sopraintenden- ca basata sulla rotazione delle colture, in za, come dimostrò la vicenda sulla chiesa misura minore di allevamento, mentre nei di San Silvestro, per cui i ritardi nel gesti- borghi si contano le botteghe artigiane. I re i lavori nella salvaguardia di quanto si collegamenti con la Toscana continuano era salvato per sempre andarono perduti. senza interruzione con due corse al giorno: La tavola della Madonna del Latte, affre- il postale prima e la corriera dopo percor- sco che essa conservava, era una sorta di rono “novantasette chilometri” lungo la risarcimento: ora quel capolavoro è stato strada statale 71 attraverso il passo dei recuperato dalla Sopraintendenza di Bolo- Mandrioli. Questo trasporto ha funzionato gna per il fatto che la chiesa è aperta sol- fino alla fine degli anni Ottanta del secolo tanto saltuariamente. Il modo con il quale scorso. Il nuovo capoluogo: “Bologna, in questo processo si realizza determina una Emilia Romagna, distante: “centotren- complessa struttura politica e ammini- tasette chilometri”; la corsa ha il cambio strativa che fa capo alla volontà popolare nella città di Cesena, non c’è collegamen- riuscita. In effetti sarebbe stato logico, ma to diretto. La nuova Romagna deve fare i lo scopo dell’operazione era l’allargamento conti con la neo-provincia di Forlì, si rag- della provincia di Forlì e chi non era favore- giunge attraverso il passo del Carnaio fino vole con il tempo si è rassegnato. Il Pensie- a Santa Sofia con il servizio che partiva al ro Romagnolo, edito a Forlì, esce con una mattino e rientrava la sera. La riforma sco- doppia considerazione, negativa dal punto lastica “Gentile” porta dei cambiamenti di vista finanziario, ma un successo poli- radicali – spiega Valter Rossi, insegnante e tico senza precedenti. A partire dall’inizio storico locale – i maestri provengono dalla degli anni Cinquanta del Novecento, ha ini- valle cesenate, sono obbligati a trasferirsi zio il fenomeno dell’abbandono, diventan- sul luogo, soggetti alla censura finalizzata do una piaga sempre più disordinata della al controllo della corrispondenza. Le prime campagna da parte dei mezzadri; molti difficoltà sono la precarietà nel raggiunge- poderi vengono definitivamente lasciati, re i luoghi sparsi, la collocazione della sede le stalle restano chiuse, i campi incolti, i scolastica è spesso ricavata in stanze di contadini della montagna non possono qualche casolare malsano, nei mesi inver- vivere nelle case semidiroccate in luoghi nali il ghiaccio e la neve mantengono l’aula dove mancano strade e luce, dove la terra sempre gelida per chi proviene dalla pia- è avara. Frazioni numerose nel Comune di nura romagnola, dove il clima è più mite è Bagno di Romagna: Strabatenza, Casano- un dramma! Pratiche, burocrazia: i giovani va dell’Alpe, Pietrapazza e Poggio alla La- maschi iniziano a conoscere il cambiamen- stra; la gente va via per il miraggio di una to in occasione della visita per il servizio vita moderna che solo la città può offrire. militare; il distretto da Modigliana è stato La stessa Ridracoli, località dove è stata spostato a Forlì. La maggior parte della edificata negli anni ottanta la diga sul fiu- popolazione che vive nella vallata dell’Alto me Bidente, utilizzata per l’acquedotto in Savio conosce il cambiamento dopo il ter- Romagna e fiore all’occhiello dell’Ingegne- remoto del 1918 che aveva devastato il ter- ria idraulica, si spopola lasciando il silenzio ritorio: il nuovo governo non aveva dimenti- più assoluto.

38 A CURA DI: Francesco Crociani

LA ROMAGNA GRAN DUCALE, ovvero la vecchia Toscana tino, Cesare Spighi, venne incaricato della ricostruzione urba- nistica e architettonica della città. Spighi, attivo soprattutto a Romagna Gran Ducale: così era conosciuto il territorio posto sul Firenze, ha improntato con la sua opera varia, di gusto neoro- versante adriatico a cavallo dell’Appennino tosco-romagnolo mantico e neogotico, il paese di San Piero. A lui si devono infatti che ora geograficamente appartiene alla Romagna; per seco- i progetti delle scuole elementari, della chiesa, dei giardini pub- li, è stato governato dai fiorentini. Anche dopo l’Unità d’Italia, i blici, di alcuni palazzi (anche se Palazzo Rivalta Paganelli risale confini non subiscono modifiche e si estendono fino alle porte al 1905, comunque costruito sul suo progetto) e dei due cimiteri del Comune di Castrocaro: “Terra del Sole”, sul versante roma- monumentali di Bagno e San Piero, che lo scrittore-poeta Al- gnolo vicino alla città di Forlì, capoluogo provinciale in pianu- fredo Oriani, passando di qui in bicicletta, ebbe a definire come ra, sulla via Emilia. Il versante forlivese comprende i comuni i più belli della Romagna. Spighi programmò anche, con i piani di Bagno di Romagna, Dovadola, Galeata, Modigliana, Portico regolatori del 1925, lo sviluppo dei due paesi. Nelle sue costru- e San Benedetto, Premilcuore, Rocca San Casciano, Santa So- zioni vi è un largo uso della pietra che ha esaltato la sapien- fia, Sorbano, Terra del Sole, Castrocaro, Tredozio, Verghereto, za e la capacità degli scalpellini locali: si vedano, ad esempio, Firenzuole, Marradi e Palazzuolo sul Sernio. Il distacco avvie- i capitelli della chiesa prevostale di San Piero. L’uso disinvolto ne per merito dell’onorevole Giovanni Braschi; con il decreto dello stile “gotico” e il ricorso a materiali di provenienza locale del Ministro dell’Interno il 4 marzo 1923, vengono trasferiti alle per realizzare i raffinati apparati decorativi fanno un intervento competenze della provincia di Forlì, gli undici Comuni dell’allora di notevole pregio. I Medici erano bravi governanti e l’ammini- circondario di Rocca San Casciano - che fa riferimento esclu- strazione laica del Granducato era stata nettamente migliore sivamente al circondario rocchigiano e non all’intero territorio di quella papalina dal resto della Romagna. Questo è forse l’e- romagnolo-toscano, con le eccezioni di Firenzuola, Marradi e pisodio più lampante della politica e dell’arte del Giglio nella Palazzuolo sul Senio - rimangono sotto l’amministrazione di Romagna-Toscana, perché si tratta di un progetto intellettuale, Firenze. Sotto le competenze toscane rimangono anche Badia anche se appare nascosto ai nostri occhi, ma poi non troppo! Tedalda e parte di Sestino, in provincia di Arezzo. Be- nito Mussolini – originario di Predappio – per legitti- mare la sua vicinanza ideale alla città eterna, capitale dell’impero romano, decide di volere nella propria zona natale le sorgenti del Tevere (fiume sacro ai destini di Roma), che sgorgano dalle pendici del monte Fumaiolo, nel Comune di Verghereto. Riesce, senza referendum, a interrompere il secolare status con il quale sancisce il cambiamento. Il Comune più danneggiato è Rocca San Casciano, che cessa di essere capoluogo del circonda- rio, perde qualche ufficio amministrativo e la sede del tribunale. La storia lega Bagno di Romagna all’’insedia- mento nella Val di Bagno, così nominata per non essere confusa con altre località simili: Bagno a Ripoli e Bagni di Lucca. Sin dal Quattrocento, quando i Medici volle- ro porre fine al dominio territoriale dei conti Guidi di Bagno, si intuirono le mire espansionistiche di Firenze verso il mare Adriatico. Quel pezzetto di valle romagno- la era un’antica sede dei governatori inviati da Firenze Una vecchia foto del palazzo di San Piero in Bagno oggi sede comunale ad amministrare i territori per conto della Repubblica di Firenze. Il vecchio Vicariato venne convertito in Ca- pitanato e le sorti rimasero legate prima a quella della Repubblica Fiorentina e poi al Granducato di Toscana. Il capitano - o ufficiale di giustizia - operava in tre di- stinte sedi: Bagno di Romagna, Verghereto e Sorbano, con funzioni giudiziarie. La permanenza fiorentina, du- rata oltre mezzo millennio, lascia un’intensa impronta nell’architettura anche in tante mirabili opere d’arte conservate nelle chiese e nei palazzi pubblici e signorili.

LE OPERE D’ARTE RIMASTE E IL SEGNO LASCIATO DALL’ARCHITETTO CESARE SPIGHI

I capolavori legano il centro della Val di Savio a Firen- ze con lo scrigno d’arte rappresentato della Basilica di Santa Maria Assunta, la Madonna col Bambino del Maestro di Sant’Ivo, la statua di Sant’Agnese di Andrea della Robbia e altre opere plasmate nella Bottega di Do- natello. Gli stemmi che ornano la facciata e alcuni am- bienti del “Palazzo del Capitano” a Bagno di Romagna tramandano questa storia, come un unicum dell’intero panorama romagnolo. Questo legame intenso è andato oltre, quando a San Piero in Bagno un architetto fioren- La porzione di territorio passata dalla Toscana all’Emilia Romagna (quella più a destra)

39 Al servizio del territorio

GESTITO DA AGENZIA SATURNO COMUNICAZIONE Via Carlo Dragoni, 40 Sansepolcro (Ar)

40 www.saturnocomunicazione.it - info@saturno comunicazione.it MUSEO DELLA BATTAGLIA ARTE di GOVERNO e la E DI ANGHIARI BATTAGLIA di ANGHIARI dA Leonardo Da Vinci alla serie gioviana degli Uffizi

Museo della Battaglia e di Anghiari 1 settembre 2019 12 gennaio 2020 PROROGATA FINO AL 3 maggio 2020

Al servizio del territorio Museo della Battaglia e di Anghiari Piazza Mameli, 1/2 - Anghiari (Ar) info e prenotazioni visite: Tel. + 39 0575 787023 - [email protected] - www.battaglia.anghiari.it

Con il patrocinio di Promossa e organizzata da FONDAZIONE ROSSANA & CARLO PEDRETTI GESTITO DA AGENZIA SATURNO COMUNICAZIONE MUSEO DELLA

COMITATO NAZIONALE PER LE CELEBRAZIONI BATTAGLIA FONDAZIONE DEI 500 ANNI DALLA MORTE DI LEONARDO DA VINCI E DI ANGHIARI ROSSANA & CARLO Via Carlo Dragoni, 40 Sansepolcro (Ar) PEDRETTI Con il patrocinio di FONDAZIONE FONDAZIONE ROSSANA ROSSANA & CARLO www.saturnocomunicazione.it - info@saturno comunicazione.it & CARLO PEDRETTI PEDRETTI 41

FONDAZIONE FONDAZIONE ROSSANA ROSSANA & CARLO & CARLO PEDRETTI PEDRETTI

FONDAZIONE ROSSANA & CARLO PEDRETTI AUTORE: Davide Gambacci ISTITUTO PROFESSIONALE FRANCESCO BUITONI, L’EDIFICIO DIMENTICATO Dal settembre 2018, i tre indirizzi sono provvisoriamente trasferiti nella zona industriale Trieste, ma di ristrutturazione della sede originaria ancora non si parla

Ce n’eravamo occupati anni addietro e la situa- stata trasferita al Centro Commerciale Valtibe- zione generale – pur con le novità sopraggiun- rino con le implicazioni legate ai lucernari nelle te – non è sostanzialmente cambiata. Parliamo aule, non dimenticando gli altri movimenti per la di scuole a Sansepolcro, intese non nel senso risistemazione di plessi che oggi sono indubbia- dell’offerta didattica ma dell’edilizia e della lo- mente a norma. Tutto bene? Certamente, per gistica. Rispetto a 4-5 anni fa, c’è stato un in- questi edifici sì, non fosse per i problemi che dubbio miglioramento, ma il contesto continua rimangono in piedi e dei quali ci occupiamo in a non rimanere dei migliori fra strutture poco questa inchiesta, cercando di evidenziare le di- idonee, costi di gestione elevati ed edifici ancora storsioni di un modo di fare che predica razio- chiusi, che attendono di conoscere il loro desti- nalità ed economicità, ma che all’atto pratico va no. Le inaugurazioni del 2015 sono state senza nella direzione opposta. Inutile insomma richia- dubbio un segnale positivo, anche se è bene ri- mare all’economicità e all’efficienza quando ci cordare da quale base eravamo partiti, né ave- si accorge di essere davanti a sprechi che po- vamo avuto alcuna esitazione nel definire a più trebbero essere eliminati, oppure lamentarsi dei riprese da “quarto mondo” la situazione regnan- soldi che mancano per pagare cifre che con un te in città. Tutti ricordano benissimo il periodo minimo di lungimiranza avrebbero potuto esse- in cui la elementare “Edmondo De Amicis” era re eliminate.

Dopo gli avvenuti interventi di mi- loro prerogativa non possono essere prende in carico, economicamente, glioramento sismico nel complesso nemmeno toccati. Oggi si parla di anche i costi di adeguamento delle di Santa Chiara, sede della primaria spazi verdi, di luminosità e di vie di strutture. Proviamo allora a mol- “Edmondo De Amicis” e il rifacimen- fuga, perché - qualunque sia l’evento tiplicare 400mila euro per tutti gli to della “Collodi”, il panorama scola- imprevisto che si verifichi – i deflussi anni in cui sono stati pagati, ma evi- stico di Sansepolcro evidenzia altre degli studenti debbano essere rapidi. dentemente va bene così. Anzi, per implicazioni. Partiamo da due istituti Trattandosi poi di due plessi di pro- molte persone – che per questo moti- medi superiori con la sede storica nel prietà privata, la Provincia di Arezzo vo ebbero quasi da ridire sulla scelta centro storico: il tecnico economico – che (lo ricordiamo) ha la competen- dell’ala del centro commerciale – la “Fra Luca Pacioli” (denominazione za in materia di edilizia scolastica per permanenza di tecnico economico attuale del tecnico commerciale, più gli istituti medi superiori, mentre di e liceo artistico all’ex seminario e a comunemente chiamato “ragione- scuole dell’infanzia e dell’obbligo si San Francesco è un modo per conti- ria”, che fa parte del liceo “Città di occupa il Comune – paga ovviamen- nuare a far vivere un centro storico Piero”) e il liceo artistico “Giuseppe te le quote di affitto, che non sono di già depauperato di abitanti, negozi e Giovagnoli”; anche in questo caso, entità irrilevante per sedi con i limiti altri servizi. Spedire fuori dalle mura il termine liceo ha preso il posto di già espressi. Resta pertanto irrisolto i due istituti sarebbe stata quindi una “istituto d’arte”. Il primo occupa il mistero legato all’acquisizione – da ulteriore mazzata per un Borgo che una bella fetta dell’ex seminario in parte della Provincia – della porzione all’interno sta sempre più morendo. via Piero della Francesca, il secondo di ex stabilimento Buitoni che con il Per carità, comprendiamo benissimo ha aggiunto con il tempo l’oramai ex tempo è andata sempre più in preda al come una mossa del genere possa ul- convento di San Francesco, con re- degrado e che un noto imprenditore teriormente aggravare la situazione, fettorio e clausura. Locali a norma biturgense ha deciso ora di compra- ma a nostro giudizio la soluzione dei e senza dubbio a posto dal punto di re. Proprio quell’ala avrebbe dovuto problemi del centro storico andrebbe vista strutturale, ma non idonei – o ospitare il tecnico economico, dopo cercata altrove. quantomeno non ottimali – in rap- che già per esso era stato individuato porto alle mutate esigenze dei tempi Palazzo Muglioni, oggi sede di Ca- Se però vogliamo puntare l’indice di oggi, che non consigliano più l’u- sermArcheologica. E invece niente: sulla zona più disastrata di Sanse- bicazione delle scuole negli ambienti la Provincia continua a pagare affit- polcro dal punto di vista dell’edilizia “sacrali” di immobili storici colloca- ti salati (fra l’uno e l’altro istituto, si scolastica, dobbiamo recarci ancora ti in centro, che proprio per questa va sopra i 400mila euro annui) e si una volta nell’area del Campaccio

42 INCHIESTA

L’ingresso principale dell’istituto a Porta Romana, dove la situazione contiene persino un te attaccato a quello del liceo attraverso la palestra. Una paradosso, ma andiamo per ordine. Il biennio 2013/2015 è scuola che a Sansepolcro è tuttora identificata con il nome stato quello più intenso, che a suo modo ha modificato la di “Margaritone” – o “ex Margaritone” – perché in passa- zona: l’immobile del liceo scientifico “Piero della France- to era la sezione distaccata dell’omonimo istituto aretino sca”, non più rispondente alle normative in materia, è sta- e recava anche allora l’intitolazione a Francesco Buitoni. to sottoposto a lavori di adeguamento sismico realizzati a Una scuola che ha fatto la storia della città per le tante fi- tempo di record. Discorso diverso, invece, per la primaria gure professionali e imprenditoriali create nel corso del “Collodi”: siccome un lavoro di ristrutturazione non sa- tempo e che oggi è articolata nei seguenti indirizzi: servizi rebbe valso la “candela” a livello economico, la decisione sociosanitari, odontotecnico, manutenzione e assistenza presa è stata quella di demolire il vecchio edificio inaugu- tecnica e produzioni industriali e artigianali. Dal settem- rato a fine anni ’60 (a Sansepolcro erano chiamate in gergo bre del 2018 (siamo quindi al secondo anno scolastico), le “scuole nuove”) e di innalzarne un altro in una posizio- il professionale è stato costretto a “emigrare”, finendo ne non proprio coincidente ma sempre nello stesso ambito anch’esso nella zona industriale Trieste; i locali sono di e con criteri moderni, soprattutto per ciò che riguarda spa- nuovo quelli della ex Seldat, che ha già ospitato il liceo zi e luminosità delle aule. Anche se poi vi è stato da ridire “Città di Piero” e che sta svolgendo anche adesso un ruolo su bagni e altre questioni, fino al punto di sostenere che fondamentale. Non è peraltro semplice trovare un “con- la fretta della precedente amministrazione di inaugurare tenitore” capace di rimpiazzare al meglio una scuola dal il plesso abbia finito con il consegnare una scuola non del punto di vista della logistica. Ciò detto, l’aspetto che più tutto completa. Risultato: liceo a posto, elementari… lo di ogni altro diventa inquietante è il seguente: quando si stesso. Non entriamo nel merito dei lavori, ma facciamo intervenne sullo stabile del liceo, quello del professionale una questione di opportunità: dal momento che il bien- venne giudicato idoneo, cosa che evidentemente non era nio iniziale del liceo è collocato da anni nella succursale vera – alla luce di quanto è poi avvenuto - e non riusciamo dell’ex Inapli – nella zona industriale Trieste, a pochi me- a capire il perché, dato che si trattava dello stesso immobi- tri dal confine con l’Umbria – perché non portarlo al posto le, dello stesso progetto, dello stesso periodo e della stessa della Collodi (al fine di avere un liceo logisticamente com- ditta di costruzioni. Qui allora c’è qualcosa che non torna patto al Campaccio) e di conseguenza costruire un nuovo e induce a pensare che anche in un contesto tipicamente edificio nella zona di via del Campo Sportivo? Qui è pre- di provincia, come appunto quello di Sansepolcro, vi siano sente la scuola media unificata “Michelangelo Buonarro- scuole di Serie A e scuole di Serie B. Alla rapidità da record ti” e unirvi la primaria sarebbe stata un’idea ottima, tanto (meno di due anni effettivi) con la quale si è proceduto per più che gli spazi verdi non mancano nemmeno dall’altra la sistemazione del liceo, non è corrisposto altrettanto sul parte della città, né il concetto di vicinanza geografica per versante del professionale. E il grave è che, dopo un anno Sansepolcro può rivestire lo stesso peso che per una gran- e mezzo dal trasferimento della scuola, non esiste ancora de città, per cui anche 4-5 minuti di tragitto in più a Sanse- un progetto di riqualificazione e messa a norma dei loca- polcro non stravolgono poi la vita e le abitudini di nessuno. li. Perché in questo caso non è stata adoperata la stessa premura? L’edificio del professionale continua a rimanere Comunque sia, il caso in assoluto più delicato – meglio sa- vuoto e inevitabilmente si espone sempre più al degrado e rebbe definirlo “vergognoso” – riguarda l’istituto profes- agli attacchi vandalici; più di una volta, la cronaca locale sionale “Francesco Buitoni”, il cui edificio è praticamen- ha riferito di situazioni del genere avvenute al Campaccio,

43 dove c’è chi può permettersi indisturbato senne proprio per evitare che qualcuno di lasciare il segno dell’inciviltà. Tornan- salisse sulla terrazza. do a parlare più globalmente dell’area del Campaccio, si pensava che dopo l’ulti- Riassumendo: fra liceo artistico, tecnico mazione dei lavori della Collodi qualcosa economico, istituto professionale mo- fosse cambiato. In realtà, tutto è rimasto mentaneamente trasferito ed ex Inapli, pressochè invariato, eccezion fatta per il la somma delle quote di affitto annuali secondo stralcio di lavori che in questo supera abbondantemente il mezzo mi- periodo interessano proprio la scuola e lione di euro, pari cioè al miliardo nel che consistono nella realizzazione di un vecchio conteggio in lire. Moltiplichia- auditorium pubblico (il primo a Sansepol- mo il tutto per gli anni nei quali ciò ac- cro), nell’ampliamento della mensa e nel- cade (specie per liceo artistico e tecnico la ristrutturazione della palestra, che pre- economico sono tanti) e otterremo una sto avrà una fruizione pubblica allargata, cifra vertiginosa, che si volatilizza nell’ar- nel senso che non si limiterà più alla sola co dei dodici mesi. Ci sarebbe scappato attività didattica, perché potrà essere uti- alla grande un nuovo polo scolastico con lizzata anche da società sportive cittadine questi soldi, come in tanti continuano per allenamenti e partite di campionato. a sostenere. Perché insomma spendere Dando quindi per scontato che questo quote del genere quando si potrebbe fare versante sarà risistemato, dall’altra parte diversamente? Si predica il risparmio, la costruzione del mini anfiteatro proprio ma soprattutto il non sperpero di risorse, nello spigolo del bastione si è rivelata per poi però si è quasi incapaci di tradurre ora un autentico flop: è infatti inutilizzato in pratica il concetto. Ci si lamenta del- e in quella zona durante le ore notturne la mancanza di soldi (e questo non vale accadono cose strane, perché intanto non soltanto per gli affitti scolastici), ma per c’è la videosorveglianza e poi è per giunta operazioni che riteniamo talvolta inutili scaduta la convenzione con la protezione saltano fuori e si taglia spesso su servizi civile, per cui i cancelli rimangono aperti essenziali al mero scopo di “affamare” e non vengono più chiusi come succedeva il cittadino, che deve pagare determina- prima. Non solo: nel periodo natalizio è ti servizi se vuol beneficiarne. In questo stata compiuta una singolare goliardata. caso, invece, non si batte ciglio: c’è da Qualcuno ha ben pensato di staccare pie- pagare l’affitto e questi soldi debbono tre e sassi dal bastione e di realizzare con per forza spuntare fuori, anche perché questi pezzi un enorme “pene”; al di là del altrimenti sarebbe sfratto. Ma non si risvolto tipicamente di costume, resta il pensa a come un giorno poter smettere fatto che per questa “opera” si è sciupato di pagare. La stessa Provincia di Arezzo, un bene pubblico. E il fatto è scivolato via che non avrà problemi di questo tipo sol- nell’indifferenza generale. Si dice anche tanto a Sansepolcro, si ritrova costretta a che la zona sia diventata ritrovo di ragaz- spendere una “tombola” e a provvedere zi dediti ad alcool e droga, il che diventa anche agli adeguamenti. E anche i soldi poi pericoloso perché la scuola primaria è della Provincia non sono per caso pubbli- frequentata da bambini in età compresa ci? Come dire che, alla resa dei conti, la fra i 6 e i 10 anni. A dire il vero, anni ad- tasca rimane sempre quella del cittadino. dietro si è posto anche un serio problema Relativamente all’istituto professionale, di sicurezza, quando un bimbo di tre anni sarà utile che quanto prima salti fuori an- e mezzo (era il maggio del 2017) è caduto L’impianto di che un progetto. E’ inammissibile che si dal tetto a terrazza della Collodi compien- illuminazione tergiversi ancora, attribuendo magari la do un volo di cinque metri. E questo, no- colpa a quei soldi che non ci sono perché nostante fossero state posizionatele tran- completamente debbono essere spesi per pagare l’affitto. distrutto

44 la ex palestra Collodi INCHIESTA

Il degrado dell’istituto professionale Francesco Buitoni

Il degrado dell’area del Campaccio

La struttura ricettiva chiusa e anfiteatro mai utilizzato Gestiti bene i soldi pubblici? la ex palestra Collodi 45 PREM DE IU N M E I Z 100% LE ECCELLENZE DEL TERRITORIO A BEST QUALITY

Via Tiberina Nord 920 Sansepolcro AR - Tel. 0575 742411

Orgogliosamente Banca del Territorio

PROMUOVI LA www.idrotermobelloni.com CON SOLO [email protected] TUA ATTIVITÁ10¤ AL MESE www.turismocongusto.it ASSISTENZA TECNICASU: QUALIFICATA CALDAIE CLIMATIZZAZIONE TRATTAMENTO ACQUE

MANUTENZIONE IMPIANTI SOLARE TERMICO

AUTORIZZATA PER LA VALTIBERINA UMBRA E TOSCANA DEI MARCHI

per info: Tel. +39 0575 749810 [email protected] Via G. Puccini 2- San Giustino PG Tel. 075 8569494 - 335 7417314

CERCARE - VENDERE COMPRARE - GUADAGNARE

Mob. +39 333 5319029 Tel. +39 0575 734676 Via di Pallottino, 8 Sansepolcro (Ar)

46 E P ND RE IE M Z I A U 100% M LE ECCELLENZE DEL TERRITORIO BEST QUALITY

DA 70 ANNI VI DIAMO UNA MANO. Valentino Borghesi le scale che arredano

Via Tarlati 1029 / 1031 - Sansepolcro (Ar) Sansepolcro (AR) tel. 0575 749501 Tel. 0575 720537 - www.valentinoborghesi.it www.giorniferro.it

PRENOTA SIBITO UN APPUNTAMENTO Tel. 0575 788588 Casalinghi, 338 3877996 Piazza IV Novembre, 3 articoli da regalo, piccoli e grandi ESAMI elettrodomestici, SPECIALISTICI liste nozze, Campo visivo computerizzato impianti elettrici

OTC Via Mazzini, 29 - Anghiari (AR) tomografia ottica computerizzata Tel. 0575 788002

di Leonardo e Lorenzo Viciani

MICROFUSIONI A CERA PERSA RISTORANTE ACCESSORI MODA ENOTECA BERGHI Via XX Settembre - Sansepolcro (Ar) Via Carlo Dragoni, 37/A - (Zona Ind.Le Santafiora) Tel 0575 1652397 Sansepolcro (Ar) - Tel. 0575 720915

47 AUTORE: Claudio Roselli STORIA

I MONTI DI PIETA’, OVVERO LA BANCA DEL BISOGNO

Una istituzione con la culla in Umbria, anche se l’ideatore proveniva da un’altra regione italiana. Una istituzione in vita da oltre 550 anni, quella del monte di pietà, detto anche banca dei pegni: una sorta di “banca calmiera- ta”, attraverso la quale si cercava di venire incontro alle esigenze delle fasce economicamente più deboli e con carenza di liquidità. Un piccolo presti- to, accompagnato pur sempre da una garanzia reale (il pegno, appunto), nel quale la carità francescana non avrebbe dovuto comunque intaccare il funzionamento di uno strumento finanziario messo in piedi senza scopo di lucro. Di realtà similari, o paragonabili ad essa, ne erano sorte altre in Europa; entriamo allora in presa diretta ripercorrendo la storia del monte di pietà.

LA CONTRAPPOSIZIONE CON GLI soldi con tassi che arrivavano al 30-35%, i EBREI, RITENUTI USURAI frati francescani applicano un 4% che ser- ve per pagare gli stipendi agli impiegati del Padre Michele Càrcano, frate francescano monte di pietà. Il prestito ha in genere la dei Minori Osservanti originario di Lo- durata di un anno, al termine del quale – mazzo, in provincia di Como: è lui – oggi se la somma non fosse stata restituita con venerato come beato - il fondatore del la maggiorazione del 4% – il pegno sareb- primo monte di pietà nella città di Peru- be stato venduto all’asta. Non solo: se la gia, assieme a frate Barnaba Manassei da vendita dell’oggetto in questione avesse Terni. È l’anno 1462: siamo in epoca tar- prodotto un incasso maggiore di quanto do-medievale e matura l’idea di erogare donato al proprietario, il monte di pietà prestiti di entità limitata a condizioni che avrebbe trattenuto per sé il 4%, dando l’in- risultino più favorevoli rispetto a quelle tero sovrappiù al legittimo proprietario. del mercato. La fondazione sarebbe av- La funzione dei monti di pietà è quella di venuta dopo il periodo della Quaresima: finanziare persone in difficoltà, fornendo il consiglio cittadino approva il progetto, loro la necessaria liquidità e i “monti” si di- decidendo di stanziare 3000 fiorini, con stinguono per le seguenti caratteristiche: 2000 di essi presi dagli Ebrei, che eserci- lo stretto legame con il territorio, quindi tano il prestito a pegno. Il monte di pietà i beneficiari dei prestiti sono persone del avrebbe pertanto provveduto a dare il posto; le somme di entità modesta conces- denaro, purchè il cliente – a garanzia del se in prestito, con oggetti di valore dati in prestito – avesse presentato un pegno (in pegno dai clienti; la causale del prestito, genere un oggetto), il cui valore fosse stato ovvero le effettive necessità e gli usi “mo- superiore di almeno un terzo alla somma ralmente ineccepibili”; il coinvolgimento richiesta in prestito. Contrariamente a ciò nelle attività sociali del territorio nel quale che facevano le banche, capaci di prestare operano in vario modo. In che modo si for-

s o luz i o n e i n f i ssi show room B A R ONI Santa Fiora - SANSEPOLCRO

48 via degli Artigiani, 32 - SANSEPOLCRO - tel 0575 74 98 50 - [email protected] - www.baronisi.it STORIA

ma il capitale iniziale, denominato appunto cacciati dalla città, o che non trovassero più “monte”? Attraverso le donazioni dei più nessuno pronto a ricomprare i pegni, o che ricchi, oppure mediante un deposito, ovve- perdessero la causa qualora avessero fatto ro le ricchezze venivano custodite al Monte ricorso alla giustizia. Il tasso di interesse è e potevano essere recuperabili in qualsiasi comunque stabilito dal mercato della do- momento. Peraltro, il deposito alleggerisce manda e dell’offerta. il ricco sia dalla sua responsabilità verso i più poveri, sia dal problema della custodia LA NASCITA DELL’OSSERVANZA sicura dei suoi capitali. Ma vi sono altre due FRANCESCANA DETERMINANTE voci di raccolta: la beneficenza (nelle casset- PER L’ISTITUZIONE DEI MONTI DI te delle chiese) e la penitenza, ovvero la do- PIETA’, CON LA CAUSALE ETICA DEL nazione al monte del cosiddetto bene “mal TASSO DI INTERESSE tolto”. Con la donazione al monte, si posso- no peraltro legittimare figli illegittimi o in- Sul piano religioso, la crisi in cui erano ve- cestuosi. La piaga dell’usura – se vogliamo nuti a trovarsi gli ordini francescano, dome- esprimerci in questi termini – esisteva anche nicano e agostiniano aveva creato la spac- secoli addietro e spesso l’interesse reale era catura fra la maggioranza dei frati e una mascherato con la dichiarata concessione minoranza che chiedeva il ritorno al rispetto di un prestito dall’ammontare più elevato ferreo della regola francescana (i cosiddetti rispetto a quello effettivamente erogato. E “spirituali”). A far tesoro di quanto lasciato per qualche famiglia l’erogazione dei presti- dagli spirituali sconfitti era stato nella se- ti in denaro è stata la strada per arrivare al conda metà del XIV secolo Paoluccio Trinci potere: il caso classico è quello dei Medici di di Foligno, che avviò l’esperienza degli ere- Firenze. Nel Duecento, il cambio di moneta miti, riconosciuti dal papa: nasce così la cor- e il prestito a interesse è già noto in Italia e, rente dell’osservanza francescana, che ha in nonostante il progredire di un’economia di Bernardino da Siena, Giacomo della Marca stampo mercantile, la risposta alla domanda e Giovanni da Capestrano i suoi più illustri di liquidità è insufficiente; e allora? Gli Ebrei esponenti. Il passaggio dall’esperienza ere- giunti dal nord vengono invitati nelle varie mita alle città aumenta il peso di questo or- città a dar vita a banche (o banchi), che si dine religioso: i frati diventano confessori, diffondo in ogni città dell’Italia centro-set- consiglieri e arbitri della pacificazione fra tentrionale, con radicamento nelle zone di partiti, ambasciatori e addirittura spie. L’os- Umbria, Marche, Toscana, Emilia e Veneto. servanza instaura un nuovo clima religioso, Il problema è costituito dai tassi di interesse che abbandona l’inquietudine e si rimette in molto alti: l’immagine degli Ebrei (ancora linea con le regole morali e i valori del Cri- oggi si usa apostrofare con questo aggettivo stianesimo: lo strumento adoperato è quello un individuo molto attaccato ai propri inte- della predicazione, che prevede anche un in- ressi, soprattutto se legati al denaro) è quella vito alla produzione e alla circolazione della di persone estranee al contesto sociale della ricchezza, eliminando la pratica del denaro città, quindi ciò non fa altro che aumentare i prestato a interesse, perché ritenuta una rischi corsi dai prestatori. Era di conseguen- vera e propria forma di usura. La questione za possibile che i gestori del banco venissero centrale del denaro, affrontata dall’intellet-

49 STORIA

tuale Pietro di Giovanni Olivi, arriva binazione di vita religiosa e azioni alla definizione di ciò che sia da con- civili e militari, ma avevano avviato la siderare usura e di ciò che invece è il prima attività bancaria dell’Occiden- giusto interesse nel prestito di denaro. te. I Templari, i Cavalieri Teutonici e Gli osservanti si alleano con il nuovo diversi altri ordini, infatti, non aveva- ceto emergente della borghesia e con- no soltanto combattuto tenacemente dannano l’usuraio, incarnato nella contro i musulmani, ma anche fornito figura dell’ebreo. Inizia perciò la ca- servizi finanziari efficienti e capilla- pillare predicazione degli osservanti, ri, inizialmente rivolti ai pellegrini tendente a limitare sempre più il rag- in viaggio verso la Terrasanta e poi gio d’azione degli Ebrei, fino a produr- estesi a tutta l’Europa, erogando cre- re il risultato tangibile dell’istituzione diti ed impiegando il plusvalore delle dei monti di pietà, funzionanti secon- loro attività economiche per finanzia- do la logica dell’asta: il prestito viene re gli avamposti combattenti e per il concesso su pegno, ma se il debitore soccorso agli indigenti. Nonostante non riesce a saldare il debito allora il fossero animati da intenti nobili, sen- pegno finisce all’asta e in città, perché za perseguire scopi personali, questi comunque sarebbe dovuto rimanere ordini monastico-cavallereschi erano all’interno della comunità, al fine di comunque divenuti assai potenti ed non impoverirla. La disquisizione di erano malvisti da alcuni settori della natura etica è relativa all’interesse e popolazione, anche per il problema al tasso praticato: per Tommaso d’A- morale posto dalla richiesta di paga- quino, ad esempio, l’interesse va con- mento dei servizi. Forse anche per tro la morale cristiana e quindi inam- questo quasi nessun operatore cristia- missibile. Alla fine, però, si arriva a no li aveva sostituiti, lasciando campo una conclusione intermedia: sono in- aperto ai banchieri ebrei e a veri e pro- fatti ammessi i tassi oscillanti fra il 6 e pri usurai. A differenza degli ordini il 10%, poiché ritenuti non un sistema monastici e cavallereschi, fra il XII e Una istituzione di arricchimento ma una forma di tu- il XIII secolo nascono e si diffondono tela contro le insolvenze e quindi un nella cristianità latina gli Ordini men- in vita da oltre garanzia di sopravvivenza dei monti dicanti, che si pongono il problema 550 anni, di pietà e una sorta di autofinanzia- dei servizi di credito. E questo sia per ” mento utile per ampliarne le possibi- ampliare le possibilità di soccorso dei quella del lità di soccorso. L’interesse non espri- poveri, sia come alternativa ai prestiti me pertanto il costo del denaro ma il a interesse dei banchieri ebrei. Ecco monte di pietà, costo del servizio erogato dal monte perché i Francescani Osservanti, di pietà. Le popolazioni delle città, con l’intento di soppiantare i banchi detto anche alle quali si rivolgono, vivono in con- ebraici, danno il via ad attività cre- dizioni di pura sussistenza, anche se ditizie operanti con fini solidaristici banca dei possono comunque disporre di beni e soprattutto senza scopo di lucro: i da cedere in garanzia; i contadini, monti di pietà. pegni invece, di norma non hanno nulla da impegnare se non beni indispensabili GLI OMOLOGHI IN EUROPA E alla loro attività, come sementi e uten- LA DIFFUSIONE IN ITALIA sili da lavoro. Andando avanti con gli anni, anche le autorità civili fanno Anche in Europa esistevano istituzio- ” ricorso ai monti di pietà; un altro or- ni similari ai monti di pietà: per esem- dine religioso – quello dei domenicani pio, nel 1361 il vescovo di Londra, Mi- – solleva tuttavia polemiche nei con- chael Northburgh, aveva donato 1000 fronti dei frati francescani, ritenendo marchi d’argento per fondare un ban- che anche un profitto del 4% sia da co che avrebbe dovuto prestare soldi considerare alla stregua di un lucro. A senza interesse e le spese sarebbero dirimere la questione provvede allora state sostenute con il primo capitale l’enciclica di papa Leone X, che nel V donato per la fondazione. Ma anche Concilio Lateranense istituisce una dalla Castiglia era arrivata la notizia commissione di studio per sviscerare di un prestito a pegno del 1431, ap- il tema. Risultato: il 4% è da conside- provato dall’autorità ecclesiastica. La rare lecito, poiché serve per il mante- richiesta di re Giovanni II e di Pedro nimento in vita della struttura stessa Fernandez de Velasco, conte di Haro, dei monti di pietà e non per creare ric- a papa Eugenio IV era quella di dare chezza, in linea con i principi della Te- l’ok alle “Arcas de Misericordia”, as- ologia Scolastica Aristotelica. I monti sociazioni che avrebbero raccolto il di pietà possono quindi essere inqua- denaro poi concesso come credito a drati nella tradizione delle fondazioni chi ne avesse avuto bisogno; anche religiose cristiane nel Medioevo che, in questo caso, il tempo fissato per la attraverso gli ordini militari (in primo restituzione era di un anno. Il sistema luogo i Templari), non soltanto ave- appariva molto efficace per combat- vano sperimentato una inedita com- tere il fenomeno dell’usura. In base

50 STORIA

alla tesi dello storico Franco Bertini, pietà non patrocinato dai francesca- il monte di pietà più antico sarebbe ni, nonché uno fra i primi in assoluto quello di Ascoli Piceno, la cui fonda- nell’Italia centrale, è quello di Velle- zione risalirebbe al 15 gennaio 1458 e tri nel 1477, mentre nel 1493 Piero II quindi precederebbe di 4 anni quella de’ Medici aveva vietato a padre Mi- di Perugia, mentre nel 1466 un mon- chele Càrcano di predicare a Firen- te di pietà sorge anche all’Aquila, ze, anche se poi dovette tornare sui grazie a San Giacomo della Marca. suoi passi per non inimicarsi la popo- Un altro frate francescano dei Mino- lazione. Nella città toscana, il monte ri Osservanti, Bernardino da Feltre di pietà comincerà a essere operativo (che si chiamava Martino Tomitano), dal 1497, dopo la cacciata dei Medici fonda i Monti di Mantova (1484), Pa- e con l’appoggio di frate Girolamo dova (1491), Crema e Pavia (1493) e Savonarola. A Verona, la struttura Montagnana e Monselice (1494), ma funziona con tre livelli: il “monte già prima altri monti di pietà erano piccolo”, che presta piccole somme attivi a Orvieto (dal 1463), a Viterbo senza interesse; il “monte mezzano”, (dal 1471), a Siena (dal 1472), a Bolo- che presta somme fino a un massimo gna (dal 1473), a Savona (dal 1479), di 3 lire e sempre senza interesse e a Milano e a Genova (dal 1483); ad il “monte grande”, che presta som- Assisi, Brescia e Ferrara (dal 1484) me più sostanziose con un interesse e poi a Vicenza (dal 1486) e a Vero- del 6%. Per i piccoli banchi di pegno na (dal 1490). Monti di pietà, dopo il gestiti dagli Ebrei è il principio della 1500, nascono anche a Forlì e a Imola la fine. I monti operanti in città sono (1510) su stimolo di Orfeo Cancellie- complementari ai cosiddetti “monti ri. Il monte di pietà nato a Siena nel frumentari” e nel XVII secolo si sa- 1472 è l’antenato del Monte dei Pa- rebbero diffusi nelle aree rurali; in schi, così chiamato dal 1624, anno ogni caso, si tratta di prestiti elargi- nel quale il Granduca di Toscana ti per necessità di microcredito che concede ai depositanti del Monte, a hanno fatto dei monti di pietà i primi loro garanzia, le rendite dei pascoli finanziatori del credito al consumo, demaniali della Maremma, chiamati visti anche come le prime storiche appunto “Paschi”. Il primo monte di “banche dei poveri”.

51 IL DECLINO DEI MONTI DI cui il capitale iniziale avrebbe po- al servizio del territorio e del suo svi- PIETA’, ANTESIGNANI DELLE tuto essere utilizzato come presidio luppo. Oltre che provvedere alla rac- CASSE DI RISPARMIO e garanzia dei prestiti concessi sul colta e ai finanziamenti, sostengono fondo, senza intaccare la consisten- attività religiose, politiche e culturali Verso la fine del Quattrocento, come za. Il problema è che anche allora e assistono poveri e malati; a Napoli, in parte abbiamo sopra elencato, i – così verrebbe da dire – la gestione il monte della pietà fondato nel 1539, monti di pietà vengono fondati in di- dei monti di pietà non era ovunque con lo scopo di concedere prestiti verse città italiane di piccole e medie trasparente e in più di circostanza gratuiti su pegno a persone bisogno- dimensioni, caratterizzate da ope- si arrivò alla chiusura per incapacità se, comincia nella seconda metà del rosità economica e domanda di cre- o per impieghi illeciti di denaro da secolo XVI anche a ricevere depositi, dito; le regioni di riferimento – già parte degli amministratori: così è diventando di fatto una banca a tutti ricordate anch’esse – sono quelle del accaduto a Perugia nel primo storico gli effetti. Il monte di pietà napole- centro-nord. Oltre alle motivazioni monte di pietà, messo in crisi dappri- tano diviene Banco nel 1584 con una contingenti, ovvero il garantire pre- ma da una contabilità disordinata e prammatica del Re di Spagna e l’evo- stiti alle persone con minori possibi- poi dal comportamento truffaldino luzione moderna dei monti di pietà lità economiche, vi è anche un altro dei suoi funzionari, ma anche a Ma- è quella delle casse di risparmio, un risvolto di natura politico-religio- cerata succede la stessa cosa con un percorso tuttavia interrotto dall’arri- sa: quello di prendere il posto degli cassiere pizzicato in malversazione, vo in Italia a fine Settecento di Napo- istituti di credito ebraici. E proprio i mentre a San Severino Marche il fal- leone, che si appropria dei loro beni, francescani sono coloro che voglio- limento è provocato da un ingente come di quelli degli ordini religiosi. no indebolire la posizione economi- furto. A Siena, poi, scompare metà Nel 1807, a seguito della Restaurazio- ca degli Ebrei, ritenuti usurai. Ecco del capitale e nel 1511 vi è una prima ne, i monti di pietà ottengono di nuo- allora che, per favorire la nascita dei chiusura, con riapertura nel 1569 e vo l’autonomia, ma oramai è troppo monti di pietà, si procede dapprima nuova chiusura nel 1577, perché il ca- tardi per loro e lo sviluppo di servizi con intense e mirate predicazioni per merlengo e il custode erano fuggiti finanziari, uniti all’impegno sociale, catturare il consenso popolare. Ber- con la cassa. Le norme sul funziona- passa alle casse di risparmio. In Ita- nardino da Feltre aveva rifiutato la mento dei monti di pietà vengono for- lia, la legge 3 agosto 1862, numero proposta di chiedere un tasso di inte- mulate da papa Leone X nel 1515 con 753, trasforma i monti di pietà in ope- resse per i prestiti del monte di pietà la bolla “Inter Multiplices” prodotta re pie, modificandone la natura e l’o- (per il Cristianesimo di allora, il pre- nel Concilio Lateranense V; il Conci- peratività; provvedimenti successivi stito di denaro dietro un compenso lio di Trento cataloga i monti di pietà avrebbero reso di fatto impossibile la era un peccato) e allora elabora il fra gli “istituti pii”, omologhi delle continuazione dell’attività di credito cosiddetto “fondo di rotazione”, per odierne banche etiche e banche locali dei monti.

Via Carlo Dragoni, 16 Santa Fiora - SANSEPOLCRO 1966 - 2020 The future coming from the past Tratos Cavi Spa Via Stadio, 2 +39 0575 734643 [email protected] www.seriprintpubblicita.it 52036 Pieve Santo Stefano (Ar) - Tel: +39 0575 7941 52 Fax: +39 0575 794246 Via Carlo Dragoni, 16 Santa Fiora - SANSEPOLCRO

+39 0575 734643 [email protected] www.seriprintpubblicita.it

53 AUTORE: Domenico Gambacci FUMETTI

KEN PARKER, IL VOLTO ATIPICO DEL WESTERN

La saga dedicata ai personaggi dei fumetti pro- ra collana, anche se non vi è un tratto distintivo segue con Ken Parker, primo del 2020; Giancar- che lo connota, per quanto sia preciso e ricco lo Berardi e Ivo Milazzo sono i “padri” di questa di dettagli. Con il tempo, Milazzo ha affinato il figura particolare, definita “atipica” del western, tratteggio: il segno è più leggero e la caratteriz- nel senso che esce dai canoni tipici del fumetto di zazione dei personaggi meno marcata, tanto che genere specifico. La storia editoriale di Ken Par- alcune tavole sembrano quasi schizzi a matita più ker è stata un continuo alternarsi di vicende e di che disegni a china. Gli altri disegnatori italiani cambi di editore e formato, ma anche di sospen- delle storie di Ken Parker sono stati Giorgio Tre- sione delle pubblicazioni e di ristampe rivedute visan, Giancarlo Alessandrini, Bruno Marraffa, e corrette dagli autori. Fra Berardi e Milazzo, il Carlo Ambrosini, Sergio Tarquinio, Goran Par- principale disegnatore è il secondo; oltre a es- lov e Pasquale Frisenda, mentre gli scrittori delle sere il creatore grafico, Milazzo è anche l’autore sceneggiature sono stati Alfredo Castelli, Tiziano di tutte le copertine della serie e l’autore che ha Sclavi e Maurizio Mantero, grande collaboratore il maggior numero di tavole disegnate dell’inte- di Berardi.

I 59 NUMERI PUBBLICATI E LA LUNGA STORIA motivazioni: il numero di copie vendute inadeguato agli EDITORIALE standard della casa editrice e il desiderio dei due autori di dedicarsi a nuovi progetti. Seguono poi altri passaggi: Il 1974 è l’anno della sua creazione, il 1977 quello dell’esor- nel 2003 alla Panini Comics, che realizza la collana “Ken dio in edicola e il 2015 quello dell’ultima storia. Kenneth Parker Collection” e pubblica in un volume speciale alcu- “Ken” Parker vive soprattutto in America del Nord nel pe- ne fra le storie più belle nel 2007, anno del 30esimo anni- riodo compreso fra il 1868 e il 1908; il suo volto richiama versario. Nell’autunno del 2013, nuovo episodio inedito di quello del celebre attore Robert Redford in “Corvo rosso Ken Parker pubblicato come portfolio deluxe in sole 1000 non avrai il mio scalpo”, film del 1972 diretto da Sydney copie dallo Spazio Corto Maltese: è il preludio al rilancio Pollack, nel quale è un trapper proprio come Ken Parker, del personaggio operato da Mondadori Comics, che nel che si ritrova a dover fare scelte complicate e a prendere 2014 fa partire una nuova ristampa integrale delle avven- decisioni spesso sbagliate, ma che riesce sempre ad accor- ture di Ken Parker, riveduta e corretta dagli stessi autori gersi dei propri errori e a tentare di porvi rimedio. L’invec- in 50 volumi di grande formato, sia in bianco e nero che a chiamento fisico di Ken Parker diventa anche caratteriale: colori; l’ultimo di questi contiene la storia “Fin dove arriva trovandosi a vivere le condizioni di un operaio a fine Ot- il mattino”. Sempre la Mondadori Comics, nei mesi suc- tocento, si avvicina come esperienza alle idee socialiste. cessivi alla conclusione della precedente collana, vara la Sono in totale 59 i numeri pubblicati dalla Cepim con le pubblicazione di altre due ristampe: una economica, de- storie di questo personaggio, nel periodo che va dal giugno nominata Ken Parker Classic e l’altra a colori, in grandi 1977 al 1984; l’intenzione originaria era quella di farne un volumi cartonati che raccolgono ciascuno tre episodi della mensile, ma per la difficoltà nel rispettare le scadenze gli serie originaria. autori saltano di frequente le uscite mensili, il che trasfor- ma la loro opera in volumi di maggior formato e a colori e DALL’UCCISIONE DEL FRATELLO A UNA con trasferimento su rivista. Dal 1984 al 1988, Ken Parker CHIUSURA… APERTA compare su brevi storie a colori che vengono pubblicate a puntate su varie riviste a fumetti, vedi Orient Express e Ken Parker fa il cacciatore di pelli nel Montana assieme al Comic Art; alcune di esse, appartenenti alla prima serie, fratello, che viene ucciso nel corso di una rapina. Lui deci- sono riproposte da parte delle edizioni de “L’isola trova- de allora di vendicarsi, inseguendo i ladri e giungendo in ta” di Sergio Bonelli, rimontate e colorate da Mantero in un accampamento dell’esercito statunitense; qui si arruola volumi brossurati di 48 pagine l’uno. Nel 1989, gli autori come scout per continuare la sua caccia. Da una vicina ri- Berardi e Milazzo si mettono in proprio e fondano la Par- serva, gli indiani fuggono per tornare in Colorado e vengo- ker Editore, ristampando nella Serie Oro e in formato “bo- no inseguiti dall’esercito al quale Ken Parker prende parte. nellide” i 59 numeri della serie originale, più le storie usci- In un paio di giorni, Ken trova i ladri e li uccide e l’esercito te a puntate sulla rivista, ma in bianco e nero. È del 1992 stermina tutti gli indiani fuggiti dalla riserva, poi conti- l’uscita della testata “Ken Parker Magazine”, che pubblica nua a lavorare nell’esercito come scout e conosce Dashiell storie inedite per poi passare nel 1994 alla Sergio Bonelli Fox, che lo accompagnerà in numerose storie; si interessa Editore, che va avanti fino al gennaio ’96 con il numero 36. alle condizioni degli indiani Dakota e va a Washington per La storia “Faccia di rame”, nel gennaio 1998, sembra porre sostenere la questione indiana, ma il commissario per gli fine alla serie. Berardi spiega la chiusura ai lettori con due affari indiani viene assassinato. Lui torna nel Montana e le

54 FUMETTI

tensioni con i Dakota si fanno sempre più forti per l’ucci- “Faccia di Rame” ed è pubblicata nel febbraio del 1998: sione di alcuni indiani; scopre che dietro tutto c’è Donald Ken Parker racconta una storia ambientata prima della Wade (vero nome Donald Welsh), dal quale viene ferito sua incarcerazione. Il finale rimane così aperto e non si alla testa in uno scontro fra i due. A causa della ferita, Ken conosce il destino di Ken, forse perché lasciato all’imma- perde la memoria e la tribù indiana che lo aiuta gli assegna ginazione dei lettori, o forse perché – chi lo sa! – la storia di il nome di Chemako, ossia persona che non ricorda; all’in- Ken Parker avrà un seguito. Nel 2013 è stata pubblicata da terno della tribù, si sposa con una indiana che ha perso il Mondadori una breve storia, “Canto di Natale”, premessa marito e che ha un figlio; l’attacco della cavalleria ameri- alla ristampa globale delle storie del personaggio avviata cana lo costringe alla fuga, assieme al figlio adottivo e alla da aprile 2014 e che prevede un episodio inedito a conclu- moglie, che perde la vita, mentre lui viene recuperato da sione della ristampa, “Fin dove arriva il mattino”, pubbli- un contingente militare e un medico gli fa recuperare la cato a inizio aprile 2015. memoria. La ricerca di Donald Welsh porta Ken verso sud, in direzione del Messico, dove si incrocia con Dashiell Fox, LUOGHI E PERSONAGGI DELLE SUE STORIE che anche lui è alla ricerca di Welsh. L’obiettivo inseguito da Ken Parker va in porto quando Welsh compie una rapi- L’ambientazione delle storie di Ken Parker è principal- na alla zecca di Stato e lui riesce a ucciderlo. Separatosi da mente negli Stati Uniti, con partenza e arrivo nel Monta- Fox, Kan viene imbarcato su una baleniera diretta verso na; l’arco temporale copre 40 anni esatti, dal 1868 al 1908, l’Alaska e conosce un eschimese chiamato Nanuk, con il nel corso dei quali si sposta per tre volte e sempre con un quale resiste tra i freddi ghiacci dell’Alaska senza viveri, obiettivo diverso. Comincia andando verso il Messico alla fino a quando una tribù di eschimesi non li mette in salvo. ricerca di Donald Welsh e poi di nuovo negli Stati Uniti, Già, ma a questo punto Ken Parker è accusato di omicidio a San Francisco; dopo lo scontro con Welsh, spostamento e scambiato per un ricercato: lo salva una giovane ragazza, in Alaska, poi in Canada e infine negli States. Il secondo Pat O’Shane, che in cambio gli chiede di vendicare il fra- viaggio è quello verso Boston, dove risiede il figlio adotti- tello assassinato. Nuovo inseguimento nelle terre canade- vo Theba; è la parte che occupa più numeri della serie (dal si: Ken decide di accompagnare Pat O’Shane alla ricerca 16esimo al 54esimo) ed è in questo frangente che vengono della madre, ma senza successo. Pat acquista un ranch nel disegnate molte regioni centrali degli Stati Uniti. Il tragit- Montana: ora occorre trovare il bestiame e insieme a Ken to verso Boston si snoda attraverso Wyoming, deserto del reperisce 500 capi nel ranch. Con Pat sistemata, Ken tor- Nuovo Messico e dell’Arizona, cittadine di Oklahoma e na a Boston, dove vivono il figlio adottivo Theba (la madre Kansas, pianure del Montana e foreste del South Dakota. dell’indiana che aveva sposato) e Belle McKeever, moglie Il terzo e ultimo viaggio non ha una meta ben precisa, per- del capo tribù di indiani che lo avevano aiutato quando ché Ken Parker fugge dai cacciatori di taglie e dalla polizia era stato ferito; a Boston, Ken trova lavoro in una agenzia che è sulle sue tracce e quindi peregrina fra Stati Uniti e investigativa e risolve tre casi grazie a intuito e fortuna, Canada. I personaggi che gli fanno da comprimari nelle poi si ritrova nel ruolo di infiltrato in una fabbrica contro sue avventure sono Dashiell Fox, scout che lo aiuta nel- gli operai che rivendicano più diritti e migliori condizioni la caccia a Donald Welsh e che incontrerà in un secondo di lavoro; si rende conto delle condizioni di sfruttamento tempo in Arizona per tentare di fermare una rivolta degli degli operai e li sostiene nella lotta. Un giorno viene or- indiani; Dashiell Fox rimane ferito e chiede a Ken di recu- ganizzato uno sciopero che costringe la polizia a interve- perare suo figlio per poi riportarlo a casa. C’è poi Theba, nire e lui, per aiutare un ragazzino a scappare, uccide un il figlio adottivo di origini indiane; le difficoltà che Ken poliziotto. Accusato di omicidio, Ken scappa e comincia a incontra lo tengono lontano dal figlio del quale vorrebbe pellegrinare negli Stati Uniti senza una meta ben precisa: occuparsi. Nelle sue storie, Parker incrocia poi Nanuk, l’e- a stopparlo è allora il vicesceriffo Lusky, che lo arresta e lo schimese conosciuto nella baleniera New England, assie- conduce in prigione; al termine del processo, Ken Parker è me al quale si salva dal naufragio della nave e con il quale condannato ai lavori forzati in Arizona e desiste anche dal vivrà l’inverno nello stesso villaggio e due figure femmini- tentativo di fuga, nonostante un suo compagno gli offra li: Pat O’Shane, alla quale dà una mano nell’avviare il ran- l’occasione per scappare. Teddy, figlio di Ken, va a cercare ch e Fanny, la cacciatrice di taglie, che lo insegue quando il padre ma incontra Lita, ragazza della quale si innamo- è ricercato, senza però catturarlo e quindi prendere i soldi ra, andando a vivere con lei. L’ultima storia ha per titolo della taglia.

55 Non sono uno chef, ma un amante della buona cucina del territorio, capace di esaltare le materie prime genuine che la Valtiberina è in grado di produrre.Mi piace la cucina fatta con il cuore e con la passione, nel rispetto della tradizione ma con un pizzico di fantasia e di creatività, elementi necessari per vivere lo stare a tavola in allegria. La valorizzazione dei prodotti del territorio è per me un cardine della buona cucina, perché i buoni prodotti della terra permettono di non alterare il sapore e il profumo delle materie che andremo ad assaporare nei nostri piatti. Il mangiare è uno fra i migliori piaceri della vita, ma è importante ricordare che cucinare non significa solo mangiare: è molto di più. Cucinare è poesia!

“Sono innamorato di mia moglie ma la buona cucina è la mia amante”

AUTORE: Domenico Gambacci

LA PATATA: CIBO, CONTORNO E SPECIALITA’ UNIVERSALE

È l’ortaggio più comune che esista, anche se uf- Europa è arrivata oltre 450 anni fa. È il frutto ficialmente viene classificato come tubero. Piace delle piante appartenenti alla specie “Solanum a tutti o quasi, grandi o piccini che siano: lessa, tuberosum” e sotto la semplice denominazione di fritta o cotta al forno, purchè obbligatoriamente patata sono in realtà racchiuse più “patate”, nel cotta. Non vi è ristorante che non la preveda nei senso che esiste una moltitudine di varietà, a co- propri contorni: la patata è insomma… univer- minciare dalla differenziazione più comune fra la sale. Sono molti anche coloro che conoscono la “bianca” e la “gialla”. Andiamo allora a scoprire provenienza di questo prodotto: sanno benissi- la storia della patata per arrivare poi alla grande mo, cioè, che è partita dal Sudamerica e che in diffusione che ha avuto in tutto il mondo.

are che l’artefice sia stato un friulano, tale campagna di distribuzione gratuita sul territorio nel 1744- Zanon, che raccomandava la coltivazione 45. L’affermazione della patata avviene comunque a metà della patata per prevenire le carestie. Ver- del XVIII secolo: l’incremento demografico in Europa e le so la fine del XVI secolo, la patata arriva maggiori necessità di cibo ne suggeriscono la coltivazione, P direttamente dalla Virginia nelle isole bri- anche perché proprio patata e mais hanno un rendimen- tanniche e poi in Irlanda, ma inizialmente – anche qui – la to maggiore rispetto ai cereali e la patata garantisce una coltivazione non avviene a scopo alimentare, a causa an- quantità di calorie superiore di 2-4 volte, a parità di super- che di una crescente diffidenza verso ciò che cresce sotto ficie coltivata, nei confronti di frumento, segale e avena, terra; si arriva addirittura al punto di affermare che sia un con tempi di maturazione per giunta minori. Per il resto, focolaio della lebbra. Le prime varietà importate dal Suda- era considerata un alimento di bassa qualità per l’autocon- merica si erano rivelate poco adatte alla coltivazione nei sumo dei contadini e per la gente di estrazione sociale in- climi europei e anche i raccolti erano stati scarsi. La pa- feriore, oltre che per gli animali; le patate qualitativamen- tata non era inoltre citata nella Bibbia e quindi per alcuni te migliori erano destinate alla vendita. religiosi significava che Dio non intendeva che gli uomini se ne cibassero. Senza dimenticare gli accostamenti alla stregoneria e al demonio. Dall’Europa, la patata inizia a a patata occupa un ruolo persino strategico: diffondersi in tutto il mondo ed è il turno dell’Africa, dove è infatti una fra le quattro più importanti per la prima volta è introdotta in Guinea meridionale nel risorse per la nutrizione dell’umanità assie- 1776, mentre gli olandesi la portano in Asia nella seconda me a frumento, riso e mais. Una produzione metà del ‘600, a Giava e in Giappone e gli inglesi la espor- L mondiale in decisa crescita, che si concentra tano in India, con successiva diffusione verso Tibet e Per- nei Paesi a più elevato sviluppo demografico ed economi- sia. Anche in Francia (siamo all’inizio del XVII secolo), la co, ma con scarsità di terra coltivabile: è il caso di Cina, patata è coltivata per sole finalità scientifiche, fino a quan- India e Indonesia. È però in Europa che ricerca e coltura do non compare sulla scena Antoine Parmentier, agrono- di questo prodotto hanno conseguito i migliori risultati, a mo preso prigioniero dai prussiani durante la guerra dei livello sia di quantità che di qualità; il Paese capace di otte- sette anni (1756-63), nel corso dei quali si crea una cultura nere le rese produttive medie più alte è l’Olanda. La patata sulle patate. Una volta rientrato in patria, nel 1786 ottiene è il prodotto vegetale con più forme di preparazione; pur da re Luigi XVI il permesso di effettuare una coltivazione essendo ricca di amidi, ha il vantaggio di contenere meno sperimentale in campo, perché il sovrano usava il fiore di calorie del pane e della pasta (80 kcal per 100 grammi con- patata come ornamento. In Prussia, è il re Federico II a in- tro le 270 medie del pane e le 346 delle paste alimentari tuire il potenziale nutritivo del tubero e a realizzare una di semola). La patata deve essere conservata intera al fre-

56 SAPERI E SAPORI

sco e al buio, ma va bene anche tagliata a fette nismo. Per ottenere un’acqua di patate con in frigorifero per un paio di giorni, a patto che proprietà depurative è sufficiente procurarsi venga immersa in una bacinella di acqua fred- una patata, lavarla, tagliarla accuratamente da, mentre non si conserva più dopo la sua cot- in piccoli cubetti (avendo cura di non togliere tura. Tante le sostanze di cui è ricca la patata, a la pelle), che andranno messi a bagno per una cominciare dal potassio, molto utile in caso di notte intera in un quarto di litro di acqua sa- ipertensione, ma vi sono contenuti anche oli- lata. Dopo aver filtrato il tutto, bisogna berne goelementi e minerali come sodio, magnesio, un bicchiere ogni mattina a stomaco vuoto. calcio, fosforo e ferro. La patata esercita effetti La patata combatte anche la ritenzione idri- benefici sulla salute umana anche per la sua ca; infatti, l’alto contenuto di potassio, aiuta versatilità di impiego: svolge un’azione depu- l’organismo ad eliminare l’acqua in eccesso. rativa e mantiene molti suoi principi anche cot- Molte sostanze con proprietà curative sono ta. In ogni patata sono contenuti circa il 79% di contenute nella buccia, per cui l’ideale sa- acqua, il 15% di amido e la restante percentuale rebbe cuocerla intera, al forno o al vapore, e è suddivisa fra ceneri, zuccheri, grassi, protei- mangiarla insieme alla buccia. Per combat- ne e fibre alimentari; oltre al potassio vi sono tere la ritenzione idrica è infatti consigliata fosforo, calcio, sodio, magnesio, ferro, zinco, una dieta di patate: per 2 giorni, mangiare 5 rame e manganese. Le vitamine presenti nel- volte al giorno 200 grammi di patate non sa- la patata sono la B3, la B5, la B6, la C, la K e late e cotte con la buccia e bere molta acqua. la J, mentre fra gli zuccheri vi sono saccaro- L’alto contenuto di potassio aiuta a eliminare sio, destrosio e fruttosio e fra gli aminoacidi i ristagni d’acqua e con essi scorie e tossine, si segnalano in particolare acido aspartico e purificando così il sangue. Le patate posso- glutammico, leucina, lisina, valina, arginina no essere consumate anche dai diabetici. La e serina. Il succo della patata, che è in gra- patata non è utile solo in cucina, bensì anche do di neutralizzare i succhi gastrici, si rivela per la cura della bellezza e della pelle in parti- utile in caso di dolori allo stomaco e gastri- colare: la polpa di questo tubero, ad esempio, te. Inoltre, la patata ha anche un effetto de- può essere utilizzata per fare delle maschere purativo e l’acqua delle patate può purificare per il viso che nutrono e donano morbidezza l’intestino ed eliminare le tossine dall’orga- all’epidermide. Alcuni tipi di patata...

PATATA A PASTA GIALLA È la varietà più diffusa e polivalente, adatta a tutti gli usi culinari. Contiene potassio, vitamina C e carboidrati complessi e quindi è da consigliare a chi soffre di diabete. La patata a pasta gialla è soda, compatta e poco farinosa: ottima, quindi, per essere fritta, cotta al forno, fatta in umido e lessata. L’importante è non schiacciarla: purè e gnocchi risulterebbero troppo col- losi. Le varietà più diffuse sono le seguenti: Agata, Spunta, Marabel, Lise- ta, Lutetia, Arsy e Primura. Si conservano per una settimana al buio e al fresco (non in frigo) e in un sacchetto di carta, mai nella plastica.

PATATA A PASTA BIANCA Queste patate sono molto ricche di amido e la loro polpa è farinosa, per questo tende a sfaldarsi durante la cottura. Sono ideali nella preparazione di crocchette, purè, gnocchi o sformati. Questo varietà di patate è preferi- bile schiacciarla e ridurla in crema con una forchetta. Ricchissima di po- tassio e Sali minerali. Stimola la diuresi. Utile per chi soffre di gastrite e calcolosi. Le fette crude sono benefiche per la pelle; se applicate sulle scot- tature aiutano a velocizzare la guarigione.

PATATA ROSSA Le patate rosse sono un tubero con buccia dal rosso al marrone e polpa di colore dal giallo al arancione, hanno una caratteristica polpa soda e com- patta che mantiene la consistenza anche dopo una lunga cottura. Le patate rosse sono ideali se lessate, ma anche se fatte al forno, in umido o fritte. Insomma, sono perfette per ogni occasione. Il suo sapore, rispetto alle al- tre patate, è più salino e saporito. Per questo motivo, spesso la patate rosse vengono preferite rispetto ad altre.

57 SAPERI E SAPORI

PATATA NOVELLA È ottenuta dalla coltivazione di varietà precoci e precocissime, non giun- te a maturazione completa. Potremmo definirle ‘acerbe’, più piccole delle altre, con una polpa più morbida e una buccia poco resistente, semplice da rimuovere. In Italia si raccoglie a fine estate e viene coltivata prevalen- temente al centro e nel sud del nostro Paese. Tendono ad essere piuttosto compatte, e questo impedisce che si spezzino in cottura, pertanto sono ideali per accompagnare gli arrosti, meno ad essere utilizzate come ingre- dienti per puré o sformati di patate.

PATATA AMERICANA O DOLCE Proveniente dall’America del sud, la sua caratteristica principale di esse- re molto ricche di potassio, vitamina A e Vitamina C e molto meno ricche di amido rispetto ad una patata “normale”. Sono consigliate anche nelle diete dimagranti, dato che hanno un apporto di zuccheri molto inferiore a quello delle patate classiche. E’ conosciuta anche come “batata”. Non è un tubero, ma una radice tuberosa e l’elevato contenuto in glucidi semplici conferisce ad essa un sapore edulcorato. Ottima cucinata al forno, buccia compresa.

PATATA VITELOTTA E’ anche detta patata “viola” per il colore della polpa interna, appiccicosa e ha una forma oblunga di dimensioni ridotte. Moderato l’apporto calorico e buone le quantità di carboidrati complessi (amido), proteine, fibre, vita- mine e Sali minerali, fra i quali il potassio. Elevata la concentrazione di an- tiossidanti in una patata definita “salva-salute” per le sostanze contenute nel suo colore viola, adoperato anche per la creazione di piatti ad effetto; con essa, si possono preparare patate normali, fritte, lessate o in purea, ma anche gnocchi, oppure si possono guarnire i piatti.

PATATA TURCHESA Un autentico recupero di tradizione, perché questo prodotto era oramai scomparso dalle tavole nella zona del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Inconfondibile il colore viola intenso della buccia, men- tre il colore della pasta è striato bianco e viola, avente un basso contenuto di acqua: la patata turchesa ha un alto potere antiossidante (paragonabile a quello del cavolo) ed è ricca di selenio in modo naturale. Consiglio: cuo- cerla al vapore con tutta la buccia, oppure al forno, o anche fritta. Forse è bruttina a guardarsi, ma perché fermarsi all’apparenza?

58 PATATE AL FORNO CON ROBIOLA AL PEPE ROSA

Le patate si prestano benissimo alla realizzazione di innumerevoli ricette; in questo caso, vi propongo un piatto molto semplice ma gustoso: le patate al forno con robiola e pepe rosa. Raccomando l’uso di ingredienti di qualità, perché risparmiare su quello che mettiamo in tavola è un vero suicidio per la nostra salute.

Ingredienti: patate, robiola fresca, parmigiano reggiano, burro, sale, pepe rosa e olio extra vergine di oliva.

Preparazione: lavare le patate senza sbucciarle, asciugarle e posizionarle su della carta stagnola. Accartocciare le patate nella carta stagnola e metterle nel forno per circa un’ora. Una volta ultimata la cottura, togliere la stagnola e dividere la patata, eliminando anche un po’ di polpa. Mettere quest’ultima in una ciotola con burro, parmigiano reggiano e un pizzico di La Ricetta sale. Lavorare il composto e inserirlo all’interno della patata, rimettendo in forno per alcuni minuti. Nel frattempo, mettere di Domenico in una ciotola la robiola fresca e il pepe rosa, amalgamare e mettere nella patata tolta nel frattempo dal forno, aggiungere un filo d’olio extravergine di oliva e servire. Se piace, si può aggiungere anche erba cipollina o pomodori secchi. Servire con un contorno di verdure.

59 AUTORE: Claudio Roselli

SUGO DOMENICALE, FAGIOLI DALL’OCCHIO E BAGIANA: I PIATTI NOBILI DEI PERIODI DIFFICILI

Quante volte – adesso anche in mezzo alla set- oggi ti crea suggestione era fino a qualche de- timana – capita di passare per strade e stradine cennio fa l’attesa e felice parentesi che chiudeva dei centri storici di paesi e cittadine e di avvertire la settimana. E nelle famiglie più umili e povere invitanti profumi di pietanze che un tempo erano era il “non plus ultra” che si sarebbero potute classici solo della giornata domenicale. Per chi concedere a tavola: un piatto di pastasciutta o ha vissuto determinati periodi, anche la semplice tagliatelle con il sugo era la grande sciccheria percezione olfattiva del sugo di carne o del pollo che rompeva una monotonia settimanale fatta arrosto che provengono da qualche cucina – o di lavoro e sacrificio. E avvertire dalla strada il magari dal negozio di pasta fresca - diventano profumo del sugo era come pregustare il grande motivo di nostalgia del passato, perché il naso ti ristoro domenicale. Ma anche i fagioli e le fave riporta subito alla mente un determinato periodo cotti nelle pignatte avevano i loro profumi. Dino della tua vita, nel quale la domenica si solenniz- Marinelli, nel suo “Storie di vicoli e dintorni”, fa zava andando a Messa e poi mangiando a tavola capire quanto questi profumi fossero particolar- quel qualcosa di più prelibato ed elaborato che mente “forti” e “graditi” nei tempi in cui sacrifici non era possibile assaggiare in settimana. Il pro- e stenti facevano parte del quotidiano. Perché fumo del giorno di festa, che oggi avverti anche era il profumo del sugo e della domenica, ma nel giorno feriale. Ma quel profumo che anche non di tutte le domeniche.

IL SUGO CON LE re, mentre c’era chi lo girava con il in forma metaforica, si usa dire “ri- TAGLIATELLE: LA mestolo di legno. Il tempo di “satu- mettere insieme i cocci”, prendendo GRANDE SCICCHERIA rare” la cucina che poi il profumo le due parti incrinate o rotte, acco- del sugo usciva per estendersi nel standole assieme dopo averle bu- “E quei giorni di festa, quando suo- vicolo e librarsi a mezz’aria, per fare cate con un punteruolo e facendo navano le campane, succedeva ma in modo che chiunque passasse per passare un filo di ferro per tenerle non sempre che oltre il buon Dio si quella stradina potesse annusarlo. ben strette; poi nell’incrinatura, il onorasse anche la mensa domestica “Intrigante, provocante, coinvol- “cocciarolo” metteva una specie di con la “pasta fatta in casa tutt’ova”, gente come le note del “bolero” di mastice o colla. Con il movimento con sugo di vitello o altra carne pre- Ravel”, scrive Marinelli per rendere delle dita, strisciava più volte avanti libata. Di rado, ma succedeva”. Così ancora meglio l’idea. Un profumo e indietro sopra la ferita l’impasto Dino Marinelli inizia il suo breve rac- che si mescolava con il suono delle creato, in modo da farla sparire e da conto dedicato al profumo del sugo, campane e che toccava il top intorno far tornare il recipiente come nuovo. aggiungendo: “Capita anche oggi e a mezzogiorno, quando era arrivato Fino agli anni ’50 del secolo scorso, non solo nei giorni di festa, di man- il momento di condirvi le tagliatelle, il “cocciarolo” era una donna origi- giare pasta fatta in casa tutt’ova”. Il che si sarebbero anch’esse colorate naria di Sansepolcro, tale Esterina, termine strettamente dialettale per di rosso. Ovviamente, una volta con- che aveva la bottega all’inizio del definire le tagliatelle, che una volta sumato il pasto, di tagliatelle e sugo rione di San Giacomo. Questa don- erano considerate un lusso, tanto per sarebbe rimasto soltanto il ricordo. na riattaccava anche i manici agli la gente dei vicoli ma non soltanto Sopra il fuoco, al posto del tegame, scaldini e alle “pretine” che scalda- per essa. Marinelli le definisce “una vi era una grossa pignatta, sempre vano le lenzuola del letto in inverno. rara prelibatezza come Dio coman- di coccio, nella quale il tempo aveva Come noto, con il termine “prete” si da e il palato esige, non alla portata lasciato i suoi inequivocabili segni; usava chiamare anche lo scaldaletto di tutti”. E sottolinea come fosse una moltitudine di ferite ricompo- nel quale al centro veniva attaccato facile fin dal primo mattino della ste, dalle quali si capiva che il “coc- e lasciato sospeso un vaso di ferro, giornata di festa accorgersi di come ciarolo” era spesso intervenuto. Non rame o terracotta, nel quale si met- festa sarebbe stata anche a tavola: il è facile oggi trovare un “cocciarolo”; tevano le braci prese dal focolare o “profumo ancora giovane, delicato e anzi, questa figura professionale è dal caminetto. La signora Esterina, brioso come una sonata mozartiana di fatto scomparsa, oggi, mentre un alta e dal portamento signorile con che stava prendendo corpo scaldan- tempo era colui che riparava qual- i suoi capelli bianchi raccolti sulla dosi in un tegame di coccio”. Il fuo- siasi manufatto in terracotta: vasi, nuca, non riaggiustava solo i cocci: co era pronto a esaltare il sugo, che tegami, pignatte e otri dell’olio, pur- riparava infatti le stacce, rabbercia- con il passare dei minuti acquisiva chè vi fossero almeno le condizioni va gli ombrelli, i busti delle donne e sempre più vigore, sapore e colo- minime per recuperarli. Anche oggi, tante altre cose.

60 RACCONTI

LA PIGNATTA PIU’ VOLTE fagiuoli si prestano molto bene per RISISTEMATA PER LA contorno al lesso, se non si voglio- COTTURA DEI LEGUMI no mangiare da soli”. Già, il lesso… La pignatta grassa e sfatta che ave- I residenti dei vicoli lo attesero con va sostituito il tegame della festa – pazienza, ma alla fine dovettero e che più volte era stata risistemata accontentarsi dei fagioli e basta. dal “cocciarolo” - era utilizzata per Erano tempi duri, nei quali lesso cuocere anche i fagioli, oltre che e cotiche erano pietanze di lusso, ceci, lenticchie, fave e altri legu- abbinate con i fagioli in umido, mi. D’altronde, questi erano i cibi cucinati all’uccelletta e insaporiti che garantivano di fatto il sosten- con la salvia. tamento quotidiano alle famiglie che vivevano nei vicoli o nelle vici- LA BAGIANA E LE nanze di essi. I fagioli erano i più CREDENZE ATTORNO ALLE comuni fra i legumi, ma il riferi- FAVE mento particolare era per quelli Oltre ai fagioli, un altro genere di conosciuti come “fagioli dall’oc- legumi andava per la maggiore in chio”, a causa di un punto nero che cucina: le fave. Venivano cotte in li distingue. Fagioli piccoli, ma non vari modi e la specialità principa- cattivi come gusto. E ai fagioli con le – tutt’oggi riproposta anche in l’occhio, Marinelli ricollega la sto- ristoranti di un certo rilievo – era ria di “Pierino Matto”, figura cono- la cosiddetta “bagiana” in umido sciuta a Città di Castello negli anni con talvolta anche l’osso di pro- ’30 del secolo scorso. Ovviamente, sciutto. Anche oggi, la bagiana Pierino Matto era il soprannome viene preparata con fave, cipolle, di questo individuo che viveva nel- basilico, passata di pomodoro e la zona di Rignaldello (a sud del brodo vegetale, con quest’ultimo centro urbano) e aveva una stazza che però è facoltativo. Un piatto fisica imponente. Buono di indole, tipicamente invernale, sostanzio- non poteva essere però considera- so ed energetico, che anticamen- to una persona matura, pur aven- te – per tradizione – il 2 novembre do superato i trent’anni di età. Al veniva offerto gratis ai clienti nel- proposito, viene citato l’esempio le osterie della città. Un piatto di di quando il padre – peraltro uomo bagiana, insomma, non si negava più mingherlino di lui – lo portava a nessuno nel giorno della ricor- a spasso, ma Pierino si stancava renza dei morti; e comunque, lo e gli diceva: “Babbo prendimi in mangiava volentieri anche chi non collo”. Si può benissimo imma- si recava in osteria. Un’usanza che ginare allora quali fossero i suoi affonderebbe le radici in tempi problemi. Un’abitudine di Pierino alquanto lontani; gli antichi Egi- era quella di fermare i passanti che zi consideravano le fave una cosa incrociava per dire loro, in stretto immonda e la credenza era quella vernacolo tifernate: “Tò che se ‘n secondo cui nelle fave nere sareb- capiscione, che te pièce più ‘n pollo bero state racchiuse le anime dei ceco o i fagioli dall’ochio?”. Ma poi morti. L’usanza consisteva perciò precedeva l’interlocutore dando nell’offrire ai defunti le fave ma anche la risposta: “Cojone, è mejio non la bagiana; peraltro, quella al ‘n pollo ceco”. I fagioli dall’occhio pomodoro non era ancora cono- ai quali si fa riferimento sono i bor- sciuta. Come alternativa ai fagioli lotti e i cannellini, qualità di tutto e ad altri tipi di legumi, c’era un rispetto, come evidenziato anche trio di vegetali composto da se- dal grande Pellegrino Artusi nelle dano, carota e cipolla, con assie- sue ricette. Ecco quella specifica: me un pezzetto di lardo; quattro “Nelle trattorie di Firenze, ho sen- ingredienti che finivano sul piano tito chiamare fagiuoli all’uccellet- della battilarda, dove il coltello ta i fagioli cucinati così; cuoceteli avrebbe eseguito il processo di prima nell’acqua e levateli asciut- triturazione con un ritmo freneti- ti. Mettete un tegame al fuoco co, scandito dai battiti della lama con l’olio in proporzione e diverse sul legno. Fino a quando il battuto foglie di salvia; quando l’olio gril- non era stato ridotto a poltiglia, letta forte, buttate giù i fagiuoli con la quale sarebbe stata insapo- e conditeli con sale e pepe. Fateli rita la minestra che stava nel frat- soffriggere tanto che tirino l’unto tempo cuocendo nella pignatta e di quando in quando scuotete il dei fagioli dall’occhio. I profumi vaso per mescolarli; poi versate sui uscivano dalle finestre delle case, medesimi un poco di sugo sempli- più o meno nobili esse fossero e ce di pomodoro e allorchè questo si si mescolavano in strada durante sarà incorporato, levateli. Questi quei pochi giorni di festa.

61 L’avvocato Gabriele Magrini, dopo aver conseguito il diploma di laurea IL LEGALE in Giurisprudenza all’Università de- gli Studi di Firenze, al termine del RISPONDE periodo di praticantato ha ottenuto ANASTASIS l’abilitazione all’esercizio della pro- fessione forense. Esercita la propria Italian Finest Shopper & Bags attività nello studio di cui è titolare a Pistrino (Pg) in via della Libertà n. 26 (tel. 393.3587888). Offre consu- lenza e assistenza legale nei diversi ambiti del diritto civile, del diritto di famiglia e del diritto penale.

TRADIMENTO SUI SOCIAL NETWORK QUANDO SCATTA L’ADDEBITO DELLA SEPARAZIONE

Egregio Avvocato,

alcuni giorni fa mio marito ha lasciato aperta sul proprio personal computer la sua pagina Facebook; mi sono imbattuta in una con- versazione che lo stesso aveva tenuto con un’altra donna e che, da quanto ho potuto constatare, sta andando avanti da diversi mesi. Mi sono quasi convinta a chiedere la separazione. Un tale comporta- mento può giustificare l’addebito della separazione a mio marito?

Gentile Lettrice, l’articolo 151 del codice civile afferma che la se- sce un ostacolo per la pronuncia di addebito. La parazione può essere chiesta quando si verificano giurisprudenza, proprio nelle ultime settimane, ha fatti tali da rendere intollerabile la prosecuzione chiarito più specificatamente che la mancanza di della convivenza; il giudice, nel pronunziare la se- una relazione atta a suscitare plausibili sospetti di parazione, dichiarerà - ove ne ricorrano le circo- infedeltà coniugale “salva” il partner dall’addebi- stanze e ne sia richiesto - a quale dei coniugi la to della separazione nel momento in cui il legame stessa sia addebitabile, in considerazione del suo intercorso con “l’amante virtuale”, concretizzato- comportamento contrario ai doveri derivanti dal si in contatti telefonici ovvero a mezzo internet e matrimonio. In linea generale, una relazione mera- non connotato da reciproco coinvolgimento sen- mente platonica, contraddistinta da uno scambio timentale, si riveli platonico. Nel caso di specie, L’unico limite di messaggi su Facebook, non può considerarsi pertanto, una richiesta di addebito in seno a un di per sé adulterina e, dunque, lesiva dell’onore e procedimento per la separazione dei coniugi potrà della dignità dell’altro coniuge, se non viene forni- essere giustificata soltanto se il comportamento ta la prova del coinvolgimento sentimentale della recriminato abbia assunto una rilevanza esterna al è la vostra fantasia persona nei cui confronti la domanda di addebi- di fuori della coppia, idonea a ingenerare plausibili to viene richiesta; anche la distanza tra i luoghi di sospetti di infedeltà traducibili o tradottisi in con- rispettiva residenza dei soggetti coinvolti costitui- tegni offensivi per la sua dignità e il suo onore.

l’informazione www.saturnowebtv.it ON DEMAND della vallata Il portale on-line Saturno Web TV è gestito da: Via Italia, 47 - Selci Lama (Pg) - www.anastasis.name 62 dove vuoi, quando vuoi AGENZIA SATURNO COMUNICAZIONE sas ANASTASIS Italian Finest Shopper & Bags

L’unico limite è la vostra fantasia

l’informazione www.saturnowebtv.it ON DEMAND della vallata Il portale on-line Saturno Web TV è gestito da: Via Italia, 47 - Selci Lama (Pg) - www.anastasis.name dove vuoi, quando vuoi AGENZIA SATURNO COMUNICAZIONE sas 63 LA COLLEZIONE CHE AMA L’AMBIENTE

DAL 6 FEBBRAIO AL 30 APRILE Il design incontra la sostenibilità: pentole 100% in alluminio riciclato prodotto in Italia. 1 bollino ogni 15€ di spesa

64