SIMBOLI E DIRITTI Uno Studio Sociologico-Giuridico Sul Burqa
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO Corso di dottorato in Scienze Giuridiche Dipartimento “Cesare Beccaria” Curriculum in Filosofia e Sociologia del diritto – XXIX ciclo SIMBOLI E DIRITTI Uno studio sociologico-giuridico sul burqa S.S.D. IUS/20 Dottorando: Irene Fassini Matricola: R10606 Tutor: Prof.ssa Letizia Mancini Coordinatore dottorato: Prof. Claudio Luzzati A.A. 2015-2016 Indice INTRODUZIONE………………………………………………………………………5 Capitolo I - ORIGINE ED EVOLUZIONE DEL VELO TRA CULTURA, SOCIETÀ E RELIGIONE 1. Velo, purdah e hijab: alcuni tentativi di classificazione………………............10 1.1 Il velo e il suo significato etimologico……………………………………… 11 1.2 Il concetto di purdah………………………………….................................13 1.3 Il concetto di hijab…………………………………………………………….15 2. Origine ed evoluzione storica della consuetudine di indossare il velo……... 16 2.1 La pratica di indossare il velo agli albori: l’antica Mesopotamia………. 17 2.2 Il velo nell’Antico Testamento……………………………………………...28 2.3 Coprirsi il capo nella Grecia micenea, arcaica, classica ed ellenistica………………………………………………………………...….31 3. L’Islam e il velo…………………………………………………………………….37 3.1 L’uso del velo durante la Jahiliyia nell’Arabia pre-islamica……………….37 3.2 L’avvento dell’Islam e la pratica di indossare il velo………………………42 3.3 Le disposizioni del Corano………………………………………………......45 4. Una pluralità di veli: simbologia e significati……………………………………50 4.1 Veli coloniali e postcoloniali…………………………………………………..50 4.2. Il velo dal generale al particolare: il burqa e altri indumenti per coprirsi…...57 Capitolo II - IL DIBATTITO EUROPEO SUL BURQA 1. Premessa…………………………………………………………………………....66 2. Contestualizzazione del dibattito………………………………………………...69 3. Fondamenti e presupposti per un divieto generale: ragioni e argomentazioni…………………………………………………………………….73 3.1 Neutralità/laicità dello Stato: il burqa costituisce un affronto allo Stato secolare e laico………………................................................................75 2 3.2 La natura culturale del burqa………………………………………………..80 3.3 Estraneità del burqa ai valori e alla cultura maggioritari………………….83 3.4 Il burqa e le difficoltà di comunicazione e integrazione…………………..85 3.5 L’ordine pubblico e la sicurezza………………………..............................87 3.6 Il pregiudizio ai diritti delle donne e l’imposizione forzata del burqa…....89 4. Velo: esperienze a confronto…………………………………………………….94 5. Burqa: esperienze a confronto…………………...........................................102 6. Il burqa nei Paesi a maggioranza musulmana............................................113 Capitolo III - IL BURQA IN ITALIA 1. La questione del velo islamico tra modello assimilazionista e multiculturalista…………………………………………………………………..116 2. Il burqa e i diritti garantiti dalla Costituzione italiana…………………………122 3. La disciplina normativa nazionale: dalle leggi in materia di pubblica sicurezza al dibattito parlamentare sul divieto del burqa………..................................125 4. Il divieto del burqa a livello locale………………………...............................135 4.1 La stagione delle ordinanze……………………………………...............135 4.2 Il regolamento approvato dalla regione Lombardia……………...........149 5. Le risposte della giurisprudenza……………................................................151 5.1 La sentenza emessa dal TAR del Friuli……….....................................152 5.2 Il burqa in esame al Consiglio di Stato: la decisione n. 3076/2008…...154 5.3 La risposta dei Tribunali ordinari in merito al burqa: la sentenza del Tribunale di Cremona………………………………………………………156 6. Il burqa e la rilevanza penale del fattore culturale tra politica e giurisprudenza……………………………………………………………………159 Capitolo IV - INDOSSARE IL BURQA IN LOMBARDIA: ESPERIENZE E SIGNIFICATI: UNO STUDIO SUL CAMPO 1. Introduzione alla ricerca…………………………………………………………162 2. Universo e metodologia della ricerca………………………………………… .166 2.1. Il metodo utilizzato………………………………………………………….166 3 2.2. Le donne intervistate……………………………………………………….170 3. La pratica di coprirsi: comprendere i significati…………..............................171 3.1 La rilevanza della fede religiosa e il ruolo della cultura………………...171 3.2 Strumento di protezione e di pudore…………………….........................177 4. Coprire il capo, il volto e il corpo tra autodeterminazione e imposizione…..180 5. La percezione del velo da parte della società italiana tra accettazione e discriminazione…………………………………………………………………..184 6. Il divieto del burqa in Lombardia: violazione dei diritti o tutela della dignità della donna?..................................................................................................186 7. Osservazioni conclusive………………………………………………………...194 Conclusioni…………………………………………………………………………..198 Appendice A…………………………………………………………………………202 Appendice B…………………………………………………………………………209 Bibliografia…………………………………………………………………………..213 4 INTRODUZIONE Lo stimolo principale a una ricerca sul burqa nasce dall’esigenza di analizzare un fenomeno che ha acquisito negli ultimi anni un consistente risalto politico e mediatico e ha interessato a più livelli gli ordinamenti degli Stati europei, presentandosi come una delle sfide del multiculturalismo del XXI secolo. Negli ultimi vent’anni la progressiva estensione del fenomeno migratorio ha generato una profonda trasformazione della società europea, divenuta teatro della coesistenza di una molteplicità di lingue, culture, identità, religioni e popoli portatori di differenti sistemi di valori e tradizioni. Il nuovo contesto pluralistico delle società multiculturali crea profonde conflittualità. Un approccio intollerante e di non accettazione dell’ “altro” si dimostra causa del confronto-scontro tra culture ed impone agli Stati forme di bilanciamento tra le esigenze di riconoscimento pubblico di nuove identità collettive e la garanzia di alcuni principi fondamentali in contrasto con esse. Deve inoltre essere considerata la reticenza degli Stati occidentali (dove più o meno esplicitamente è sancito da secoli il principio di laicità) ad accettare una rinnovata posizione dominante della religione e dei simboli connessi al culto nella vita dei cittadini, come elemento spesso cardine delle richieste di riconoscimento da parte dei gruppi minoritari. La polemica generata dal dibattito sul burqa traduce esattamente questo conflitto tra interessi contrapposti. Una contrapposizione tra l’esigenza di attribuire il giusto valore a «simboli o segni religiosi in quanto strumenti di esercizio della libertà di espressione e di partecipazione dell’individuo alla vita della comunità»1 e la necessità di tutelare altri diritti fondamentali. Se da una parte tollerare il burqa sarebbe garanzia di libertà di religione e di espressione per la minoranza delle donne musulmane che scelgono di portarlo, dall’altra vietarne l’utilizzo dovrebbe tutelare, per chi sostiene questo punto di vista, la dignità e i diritti fondamentali delle donne, il principio di parità tra i sessi e l’incolumità dei cittadini di fronte al rischio causato dal burqa alla sicurezza e all’ordine pubblico. Sono queste le principali argomentazioni a sostegno di un divieto generale del burqa. I suoi promotori lo ritengono la declinazione estrema di un simbolo (il velo che copre il capo) che, per 1 CAVANA, 2005, p. 21. 5 una tradizione di pensiero nata durante il colonialismo2, viene associato alla sottomissione femminile, e che si configura come nuova minaccia da combattere nell’ambito della lotta al terrorismo internazionale. Il nucleo centrale del lavoro passa in rassegna gli argomenti proposti dai fautori di un divieto del burqa3, indagandone la validità in relazione al libero arbitrio, e tenta di ridimensionare la natura problematica del burqa, distinguendo quello che è il simbolo dalla valenza di minaccia attribuitagli dalle politiche internazionali, nazionali e locali, dai media e dall’opinione comune. Un obiettivo necessariamente accompagnato dal rifiuto verso ogni tipo di valutazione del burqa che implichi generalizzazioni, categorizzazioni e stigmatizzazioni. Nel lavoro si tende a considerare il simbolo scevro da una connotazione negativa, per inserirlo metaforicamente nel contesto sociale e politico delle società europee, in particolare di quella italiana, osservando se un eventuale divieto, sostenuto dalle esigenze collettive di sicurezza, protezione delle donne, laicità e integrazione, abbia un’utilità sociale sufficiente a consentire una limitazione di altrettanti diritti fondamentali. Tali valutazioni non potrebbero definirsi esaustive in assenza di una premessa fondamentale, attinente all’evoluzione storica, ai molteplici significati e alla natura del burqa, e di una parte conclusiva, la ricerca sociologica, che offra un riscontro effettivo, anche se circoscritto a un determinato contesto, di quanto è stato sostenuto. Il burqa si presenta come un simbolo eterogeneo con diverse sfumature di significato che oscillano tra l’aspetto religioso e culturale, di cui si è cercato di far emergere le interconnessioni e la compresenza. Le considerazioni in merito alla natura di simbolo religioso e culturale costituiscono una valida base di supporto per affrontare le argomentazioni che si pongono a difesa della laicità dello Stato e quelle che propendono per una lettura del burqa esclusivamente in chiave culturale, al fine di evitare riferimenti alla libertà religiosa. La natura ibrida del burqa tra cultura, tradizione e religione viene pertanto analizzata in questo lavoro attraverso una 2 Vd. infra capitolo II, par. 5.6, pp. 95, 96 e cfr. infra capitolo IV, par. 1, pp. 148, 149. 3 Burqa