Proposta Di Individuazione Di Una Zona Economica Speciale in Regione Abruzzo

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Proposta Di Individuazione Di Una Zona Economica Speciale in Regione Abruzzo REGIONE ABRUZZO PROPOSTA DI INDIVIDUAZIONE DI UNA ZONA ECONOMICA SPECIALE IN REGIONE ABRUZZO 22/10/2018 Proposta di individuazione di una Zona Economica Speciale in Regione Abruzzo Sommario 1. PREMESSA ............................................................................................................................ 4 2. IL CONTESTO ECONOMICO PRODUTTIVO DELLA REGIONE ............................................... 10 2.2 LA RIFORMA DEI CONSORZI E LA ISTITUZIONE DELL’AZIENDA REGIONALE ATTIVITÀ PRODUTTIVE - ARAP ..................................................................................................... 17 2.3 IMPRESA ED EXPORT ........................................................................................................... 19 2.4 IL MERCATO DEL LAVORO .................................................................................................... 20 2.5 I CONSUMI INTERNI .............................................................................................................. 21 2.6 PROPENSIONE ALL’INNOVAZIONE ....................................................................................... 22 2.7 SERVIZI DIGITALI .................................................................................................................. 24 2.8 LA PROGRAMMAZIONE EUROPEA ........................................................................................ 25 2.9 DECLINAZIONI TERRITORIALI DELLO SVILUPPO REGIONALE .............................................. 30 2.10 LA STRATEGIA UE PER LA REGIONE ADRIATICO-IONICA ................................................... 31 3. INDIVIDUAZIONE AREE ZES NELLA REGIONE ABRUZZO ........................................................... 33 3.1 LE CARATTERISTICHE E LE POTENZIALITA’ DELLA ZONA ECONOMICA SPECIALE DELL’ABRUZZO ............................................................................................................. 63 4. INFRASTRUTTURE E TRASPORTI............................................................................................... 70 4.1 PREMESSA ........................................................................................................................... 70 4.2 CONTESTO NORMATIVO E PROGRAMMATICO NEL SETTORE DEI TRASPORTI ................... 73 4.3 I NODI INFRASTRUTTURALI DELLA LOGISTICA ..................................................................... 74 4.4 PERCORSI VIARI E FERROVIARI CHE COLLEGANO I NODI INFRASTRUTTURALI E LE AREE ZES NON ADIACENTI DI CUI ALL’ART. 6, LETTERA B), DEL DPCM 12/2018 ..................... 89 4.5 INTERVENTI DI POTENZIAMENTO INFRASTRUTTURALE IN CORSO DI REALIZZAZIONE E PROGRAMMATI ............................................................................................................. 95 4.6 DOMANDA DI TRASPORTO MERCI ATTUALE ...................................................................... 103 4.7 OPERE DA INSERIRE NELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE CHE CONCORRONO A MASSIMIZZARE I BENEFICI ATTESI DELLA ZES ........................................................... 105 5. SEMPLIFICAZIONI AMMINISTRATIVE ................................................................................... - 123 - 6. AGEVOLAZIONI ................................................................................................................... - 134 - 7. ALTRE AZIONI DI SVILUPPO LEGATE ALLA ZES CHE POSSONO OFFRIRE OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO E ATTRATTIVITÀ ................................................................................................. - 153 - 8. CONSULTAZIONE ................................................................................................................ - 165 - 2 Proposta di individuazione di una Zona Economica Speciale in Regione Abruzzo A cura del Gruppo di lavoro interdipartimentale costituito con determina direttoriale n. 65 del 18 settembre 2018 “DGR 593 del 7/08/2018, – Istituzione di Zone Economiche Speciali – ZES (articolo 4 D.L. 20 giugno 2017 n°91) - Costituzione gruppo di lavoro interdipartimentale” e con determina direttoriale n. 66 del 01.10.2018 recante: “Rettifica determinazione direttoriale DRG/65 del 18/09/2018 avente l’oggetto: DGR 593 del 7/08/2018 – Istituzione di Zone Economiche Speciali – ZES (articolo 4 D.L. 20 giugno 2017 n°91) - Costituzione gruppo di lavoro interdipartimentale” 3 Proposta di individuazione di una Zona Economica Speciale in Regione Abruzzo 1. PREMESSA Il Decreto Legislativo n. 91/2017 c.d. Decreto Mezzogiorno recante “Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno”, convertito con legge 123/2017, prevede una serie di misure volte a conferire rinnovata attrattività agli investimenti nel Mezzogiorno. Gli articoli 4 e 5, in particolare, disciplinano l’istituzione delle Zone Economiche Speciali (ZES), il cui scopo, com’è noto, è quello di creare condizioni economiche, finanziarie e amministrative che consentano lo sviluppo delle imprese già operanti e l’insediamento di nuove imprese. Per ZES si intende una zona geograficamente delimitata e chiaramente identificata, situata entro i confini dello Stato, costituita anche da aree non territorialmente adiacenti purché presentino un nesso economico funzionale. Per l’esercizio di attività economiche e imprenditoriali le aziende già operative e quelle che si insedieranno nella ZES possono beneficiare di speciali condizioni, in relazione alla natura incrementale degli investimenti e delle attività di sviluppo di impresa. Le proposte di istituzione di ZES possono essere presentate dalle regioni meno sviluppate e in transizione così come individuate dalla normativa europea, ammissibili alle deroghe previste dall’articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Il comma 4-bis dell’articolo 4, per la cui introduzione l’Abruzzo ha molto lavorato in sede di Conferenza Stato Regioni, sancisce che anche le regioni che non posseggono aree portuali aventi le caratteristiche di cui al regolamento (UE) n. 1315 dell’11 dicembre 2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, sugli orientamenti dell’Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), possono presentare istanza di istituzione di una ZES in forma associativa, qualora contigue, o in associazione con un’area portuale avente le caratteristiche di cui citato regolamento. Il Capo di Gabinetto del Ministro per il Sud con nota prot. 0000628-P del 12 settembre 2018, indirizzata al Presidente Vicario della Regione Abruzzo, ha ulteriormente chiarito i contenuti dell’art. 4, comma 4 bis, del DL 91/2017 ribadendo che le Regioni che non possiedono aree portuali aventi le caratteristiche di cui al Reg. 1315/2013 possono presentare istanza di istituzione ZES solo in forma associativa, qualora contigue, o in associazione con un’area portuale avente tali caratteristiche. Nella nota si legge chiaramente che l’articolo 4, comma 4 bis, ultimo periodo, consente ad una Regione di proporre l’istituzione di una Zona Economica Speciale non solo in associazione con un’altra Regione ma anche autonomamente purché “la proposta istitutiva contenga l’individuazione di una parte di territorio regionale che includa, a sua volta, almeno una porzione di un’area portale avente le caratteristiche di cui al Regolamento UE n. 1315/2013”. 4 Proposta di individuazione di una Zona Economica Speciale in Regione Abruzzo Il Ministero, dunque, ha riconosciuto il naturale diritto dell’Abruzzo a poter attivare la procedura a livello regionale potendo garantire la presenza di un’area portuale avente le caratteristiche del regolamento europeo quale quella di Ancona, sede dell’Autorità di Sistema Portuale, ricomprendente i porti abruzzesi di Ortona e Pescara. Atro fondamentale tassello dell’impianto alla base dell’istituzione delle ZES coincide con il risultato ottenuto dalle Regioni interessate il 6 dicembre 2017, in Conferenza Stato Regioni, per cui si è determinato che “L’area complessiva destinata alla ZES è calcolata sulla base dell’1 per mille della superficie di ciascuna Regione con l’aggiunta dell’1,5 per mille della superficie regionale moltiplicato per un coefficiente che tiene conto della densità di popolazione regionale rispetto alla densità di popolazione nazionale”. Dunque, la superficie da destinare ad ogni ZES viene determinata in base a due criteri: quello della densità della popolazione; quello dell’estensione territoriale delle singole regioni interessate, modificando così la proposta iniziale che prevedeva il solo criterio della densità di popolazione. Un cenno merita, inoltre, l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il 26 febbraio 2018, del Regolamento recante l’istituzione di Zone economiche speciali (ZES), con cui le Regioni sono diventate effettive protagoniste della concreta realizzazione di una irripetibile opportunità di crescita per i propri territori al fine di favorire sugli stessi una rinnovata attrattività degli investimenti. Ogni ZES sarà approvata con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottare su proposta del Ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno, se nominato, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, su proposta delle regioni interessate. La proposta presentata dalle regioni deve essere corredata da un Piano di sviluppo strategico, nel rispetto delle modalità e dei criteri individuati dal decreto. Il decreto ribadisce alcuni concetti già espressi nel D.L. n. 91/2017, convertito nella legge n. 123/2017. Tra questi, il fatto che la ZES debba sorgere
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