Relazione Tecnica

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Relazione Tecnica Aggiornamento 2015 redatto da: dott. for. Bruna Comini dott. for. Giovanna Davini dott. for Monica Guglini con la collaborazione di dott. Elena Gagliazzi. Relazione tecnica INDICE 1 Introduzione 1 1. 1 Il Piano di Assestamento Forestale Semplificato (PAFS) 1 1. 2 Obiettivi del PAFS 2 1. 3 Analisi delle funzioni delle foreste 3 1. 4 Le Macroparticelle 4 1. 5 Schede di macroparticelle e linee guida per gli interventi 4 1. 6 Tempistica e priorità di intervento 5 1. 7 Valorizzazione delle risorse pastorali e degli Habitat 5 1. 7. 1 Gli obbiettivi di conservazione di Natura 2000 5 1. 8 Il PAFS e la certificazione forestale 6 1. 8. 1 Gli obiettivi e i criteri del processo di certificazione forestale 8 2 Assetto territoriale 10 2. 1 Il PAFS nel contesto delle Foreste di Lombardia 10 2. 1. 1 Il rapporto tra le pianificazioni precedenti e il PAFS 10 2. 1. 2 Inquadramento delle FDL in catagorie fitoclimatiche 13 2. 2 Il territorio sottoposto ad assestamento 15 2. 2. 1 Consistenza della proprietà e diritti d’uso 15 Inquadramento delle foreste di Lombardia in rapporto a Rete 2. 2. 2 25 Natura 2000 2. 3 Inquadramento territoriale 26 2. 3. 1 Inquadramento climatico 27 2. 3. 2 Inquadramento geologico 28 2. 3. 3 Idrografia 30 2. 3. 4 I distretti geobotanici 31 2. 3. 5 Aspetti pedologici: suoli ed humus 32 3 Boschi 35 3. 1 Assetto vegetazionale 35 3. 1. 1 Definizione delle tipologie forestali 35 3. 1. 2 Le tipologie forestali delle Foreste di Lombardia 35 3. 2 Il bosco e le sue funzioni 42 3. 2. 1 Il valore multifunzionale del Sistema Foreste-Alpeggi 42 3. 3 Foreste e biodiversità 45 3. 3. 1 Habitat di interesse comunitario 45 3. 3. 2 Specie di interesse comunitario 47 3. 3. 3 Lista rossa degli habitat delle FDL 48 3. 4 Foreste e fauna 51 3. 4. 1 Problematiche e interazioni tra specie animali e foreste 51 3. 4. 2 Interventi forestali di gestione faunistica 52 3. 4. 3 Tutela della fauna saproxilica 54 3. 5 Foreste ad alto valore di conservazione (HCVF) 56 3. 5. 1 Criteri di identificazione dei valori di conservazione 56 3. 5. 2 Individuazione dei valori di conservazione 57 3. 5. 3 Criteri e modalità di gestione dei valori di conservazione 79 3. 6 Foreste e Turismo 81 3. 7 Foreste e attività di ricerca e sperimentazione 81 3. 8 Foreste e paesaggio 82 3. 9 Foreste e legno 83 3. 10 Tutela dei boschi 83 3. 11 Tutela e gestione delle sorgenti 86 4 Pascoli 91 4. 1 Il “Piano di settore alpeggi (malghe) del demanio regionale” 91 5 Incolti 98 5. 1 Rocce 99 5. 2 Ghiacciai 99 5. 3 Macereti 99 6 Strutture e infrastrutture 101 6. 1 Gli edifici delle FdL 101 6. 2 Ruolo delle strutture nella valorizzazione delle funzioni del bosco 115 6. 3 Direttiva Regionale relativa alla viabilità locale di servizio all’attività 115 agro-silvo-pastorale 6. 4 La viabilità nel contesto delle FdL 116 7 Metodologia di raccolta ed elaborazione dei dati 122 7. 1 Il ruolo dei PAFS 122 7. 2 I rilievi di campagna 122 Il Rilievo dendro-auxometrico (Gardesana Occidentale e Val 7. 3 123 Grigna) 7. 4 Archiviazione analisi ed elaborazione dei dati cartografici 125 7. 4. 1 Aspetti generali 125 7. 4. 2 Input dei dati 126 7. 4. 3 Analisi dei dati 126 7. 4. 4 Output 126 8 Pianificazione 127 8. 1 Risultati della raccolta e dell’indagine territoriale 127 8. 2 Criteri di gestione 132 8. 2. 1 Macroparticelle di produzione 138 8. 2. 2 Macroparticelle di protezione 140 8. 2. 3 Macroparticelle ambientali-naturalistiche 143 8. 2. 4 Macroparticelle paesaggistiche 145 8. 2. 5 Macroparticelle turistico-ricreative 145 8. 2. 6 Macroparticelle didattico-sperimentali 146 8. 3 Programma di gestione 147 8. 3. 1 Analisi delle priorità di intervento 147 8. 3. 2 Il piano dei tagli e confronto con criteri SLIMF 148 8. 3. 3 Gli interventi di miglioramento ambientale 152 8. 3. 4 Gli interventi infrastrutturali 164 8. 3. 5 Gli interventi sulle strutture 164 8. 4 Sintesi degli interventi 167 8. 5 Impatti ambientali e sociali di applicazione del piano 167 9 MONITORAGGIO 169 9. 1 Indicatori, metodologia e tempistica per il monitoraggio 169 Allegati 1 All. 1 - Schede descrittive sulle macroparticelle 2 All. 2 - Riepiloghi di piano 2. 1 All. 2.1 - Riepiloghi interventi 2. 2 All. 2.2 - Riepilogo dei principali dati dendroauxometrici per le macroparticelle a funzione produttiva 2. 3 All. 2.3 - Riepilogo incrementi e provvigioni 2. 4 All. 2.4 - Riepilogo superfici 3 All. 3 - Cartografia 3. 1 Carta assestamentale (carta delle macroparticelle) 3. 2 Carta dei tipi forestali 3. 3 Carta degli habitat secondo Natura 2000 3. 4 Carta della viabilità e dei miglioramenti 3. 5 Carta degli elementi ad alto valore di conservazione 4 All. 4 - Registri e tabelle indicatori per il monitoraggio 4. 1 Reg. 1 - Registro delle osservazioni 4. 1. 1 All. 1 al Registro delle osservazioni: habitat comunitari 4. 1. 2 All. 2 al Registro delle osservazioni: specie comunitarie 4. 1. 3 All. 3 al Registro delle osservazioni: aree protette 4. 1. 4 All. 4 al Registro delle osservazioni: sorgenti 4. 1. 5 All. 5 al Registro delle osservazioni: manufatti 4. 1. 6 All. 6 al Registro delle osservazioni: elementi naturali, emergenze paesaggistiche e geologiche 4. 2 Reg. 2A - Registro degli interventi su o a favore di: boschi, pascoli e altre superfici 4. 3 Reg. 2B - Registro degli interventi - rimboschimenti /rinfoltimenti 4. 4 Reg. 2C - Registro degli interventi strutturali / infrastrutturali 4. 5 Reg. 2D - Codice degli interventi nel settore silvo-pastorale 4. 6 Reg. 3 - Registro prodotti chimici 4. 7 Reg. 4 - Registro acquisizioni e permute 4. 8 Mod. 7A - Tabella indicatori monitoraggio 4. 8. 1 All. 1 alla Tabella indicatori: dettaglio indicatori per singole specie ed habitat di interesse comunitario 5 All 5 - Regolamento di applicazione del PAFS 6 All 6 – Approfondimenti specifici per la Foresta Val Grigna 1. Introduzione 1.1 Il Piano di Assestamento Forestale Semplificato (PAFS) In riferimento alla previsione normativa della Legge Regionale n.31 del 2008 per la quale le proprietà silvo-pastorali possono essere gestire in base a piani di assestamento, anche in versione semplificata, ERSAF ha inteso integrare la pianificazione forestale delle proprietà silvo-pastorali di Regione Lombardia concesse in gestione attraverso il completamento degli strumenti pianificatori esistenti, con la redazione a livello aziendale di un Piano di Assestamento Forestale Semplificato (PAFS). Secondo i “Criteri tecnico–amministrativi per la redazione dei piani di indirizzo forestale” approvati con d.g.r. 13899 /2003 “I piani di assestamento forestale semplificati: - consistono in strumenti di analisi e, soprattutto, di gestione selvicolturale più economici, agili, relativi alle problematiche legate ai boschi che svolgono in prevalenza altre funzioni”; - “…sono proposti ad esempio per la gestione di boschi che svolgono importanti funzioni non produttive, ad esempio complessi boschivi isolati in pianura o importanti popolamenti da seme oppure boschi protettivi, oppure ai boschi produttivi di modeste dimensioni. Questo piano prevede specifici studi settoriali riguardanti la ricostituzione boschiva, la valorizzazione naturalistica, l’analisi degli aspetti di varietà ecologica e di diversità ambientale, la tutela e conservazione degli ambiti a rilevanza storico- colturale o faunistica od altro ancora. I rilievi dendrometrici, il calcolo o la stima delle provvigioni e delle riprese sono effettuati con criteri speditivi.” Questo piano di assestamento semplificato interessa quindi tutto il patrimonio regionale, anche quello che, al momento, è già oggetto di pianificazione approvata e conduce ad unitarietà tutta la gestione silvo-pastorale delle Foreste di Lombardia, recependo ed integrandosi con le previsioni e le disposzioni dei piani esistenti. Il presente Piano di Assestamento Forestale Semplificato svolge per altro una triplice funzione: Piano di assestamento ai fini della pianificazione forestale, così come definita dalla L.R. 31/2008; Misure di conservazione per le aree SIC e ZPS di Rete Natura 2000, ai sensi della DGR 08.08.2003 n°. 14.106 all. B; Piano di gestione ai fini della certficazione di gestione forestale. Questa triplice funzione si esplica a livello dell’intero complesso delle proprietà e quindi affianca ed integra i precedenti Piani di assestamento per gli aspetti relativi alla certificazione di buona gestione forestale e per gli aspetti riguardanti Natura 2000. 1 I contenuti plurimi di questo lavoro, che integra tre diversi livelli pianificatori, fanno del PAFS delle Foreste di Lombardia uno strumento assolutamente innovativo, ma dalla grande validità gestionale, che cerca di fare sintesi tra aspettative, intenzioni ed attenzioni diverse, definendo un unico quadro di obiettivi ed indirizzi di sviluppo, di scelte gestionali ed operative. Il periodo di validità del piano è di 15 anni, e riguarda il periodo 2009-2023. Nell’ambito di questo periodo i piani d’assetamento esistenti conservano la loro validità specifica, purchè non in contrasto con quanto disposto e previsto dal presente PAFS ( così come di volta in voltà viene stabilito), fino al loro termine naturale. Da questo momento il PAFS assumerà anche per quelle territorialità valore a tutti gli effetti fino alla scadenza del 2023. Alla redazione dl Piano hanno contribuito diverse professionalità: - per gli aspetti forestali: - per gli aspetti relative alle misure di conservazione: - per gli aspetti realitvi alla certificazione forestale: Il Piano è stato inoltre oggetto di contributi e verifiche da parte di tutto il personale tecnico del Dipartimento dei Servizi al Territorio Rurale e alle Foreste di ERSAF. Nel 2015 è stato predisposto un aggiornamento del PAFS per: includere nuove acquisizioni effettuate nell’area della Gardesana Occidentale; fornire alcuni approfondimenti richiesti dallo schema FSC® per la foresta Val Grigna, in seguito al passaggio di quest’ultima da una gestione SLIMF ad una gestione ordinaria; aggiornare la ripresta della Foresta Val Gerola, in seguito a mutate condizioni del mercato che hanno reso possibile l’utilizzazione di alcuni soprassuoli.
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    COSTA LEGENDA: PERCORSO LUNGO PERCORSO CORTO CHIESA DI SAN BARTOLOMEO MIGNONE COSTA FONTANA DEL POS PASIANA CROCI ROCCA TORAZZO SANTELLE CALCHERA COSTA (Gargnano) COSTA di Gargnano (in dialetto Costa de Gargnà, in lat. Costae) Costa è una frazione montana del Comune di Gargnano, in provincia di Brescia. Costa con i suoi 18 Kilometri da Gargnano detiene un Frazione di Gargnano a NORD OVEST di questa borgata nella valle omonima, tributaria di sinistra del Toscolano. Si trova a m. 750 s.m. e dista da Brescia singolare primato, quello di essere una delle frazioni in Italia più lontane dal proprio capoluogo. La chiesa parrocchiale è dedicata al km 65. E’ una parrocchia autonoma nella vicaria di Gargnano (Zona x11) Garda. Confina al mattino con Fobbia e Tignale, a mezzogiorno con il Rivo la Plina, a sera col fiume Legnago (che scende dalla valle Vestino) a Nord col fiume Droanello. culto di S. Bartolomeo apostolo che si festeggia il 24 Agosto. La popolazione residente è dedita all’allevamento del bestiame bovino. Il termine Costa figura già col significato di oggi nella toponomastica del secolo XIII. Il paese è formato da diversi nuclei abitati o contrade che nel 1816 STORIA erano Costa (ab.156), Mignone (60), Torazzo (24), Rocca (28), Sotto Pasiana (50), Casali (25), Ronchel (2), Pasiana (8), Samuelli (6), Mulino (6), Paolone (6), L’origine del villaggio, come toponimo, è incerto. Nelle vicinanze della Frazione si trova il Passo Fobbia, il che avvalorerebbe l’ipotesi, secondo gli Piazza (8). Fu per secoli un poverissimo paese di boscaioli, carbonai e pastori. Abitanti 278 nel 1685, 288 nel 1698, 350 nel 1802, 350 nel 1815, 387 nel storici, di una presenza longobarda nella zona poiché “Fobbia” sarebbe appunto un termine di quell’antica popolazione, il cui significato è proprio 1880, 342 nel 1915, 300 nel 1928, 282 nel 1961, 190 nel 1968, 190 nel 1976.
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