N42.27-Sintesi Preistorica E Schizzo Assiriologico Tomo II
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2 No part of this book may be reproduced or translated in any form, by print, photoprint, microfilm and by other means, without written permission from the publisher. 8 by CESHE (Belgium) 1995 che ha dato autorizzazione temporanea a Rosanna Breda, in data 5 aprile 1995, di pubblicare, sotto questa forma, la presente opera in lingua italiana 11 novembre 2010 3 SOMMARIO Avvertenze 4 I PATRIARCHI BIBLICI ANTIDILUVIANI 5 Genesi III, 1 6 Genesi IV, 16 10 Genesi IV, 15 11 Le età dei Patriarchi 11 Genesi IV, 26 12 Genesi V, 24 13 Genesi V, 28 15 Genesi IV, 17 15 Genesi IV, 23 17 Genesi IV, 20 19 Genesi IV, 21 19 Genesi IV, 22 21 Genealogia cainita 22 GLI SCAVI MESOPOTAMICI 24 Cronologia post diluviana rettificata 44 I PRIMI RE DELLE LISTE BABILONESI 45 Liste di Beròso; la W.B. 62; la W.B. 444 45 La morte di Abele per Caino (Genesi IV, 7) 54 I PRIMI RE DELLA LISTA ASSIRA 59 I PRIMI REAMI DEL MONDO 62 PERIODO POST DILUVIANO 66 LA PRIMA ESTENSIONE DELL'UMANITÀ POST DILUVIANA 68 Genesi XI, 2 70 I PRIMI RE CAMITI (prima della Dispersione) 72 Genesi X, 8 87 LE SECONDE DINASTIE CALDEE 95 Genesi X, 8-9 97 Tabella riassuntiva 114 LE TERZE DINASTIE CALDEE 115 Tavola riassuntiva 134 IL SEGUITO DELLE DINASTIE BABILONESI 137 I RE D' ASSIRIA 147 GIRO D' ORIZZONTE RETROSPETTIVO 168 BIBLIOGRAFIA 171 4 AVVERTENZA In questa opera, Fernand Crombette continua quello che aveva cominciato alla fine del primo volume: svelarci quella che ancor'oggi si chiama PREISTORIA, cioè gli inizi del- la storia umana. Già nell'avvertenza del primo volume abbiamo dato dei ragguagli sul metodo dell'auto- re. Qui il lettore continuerà a costatare che i fatti riportati nella GENESI sono veri, non solo per la traduzione del testo ebraico della Bibbia letto col copto antico monosillabico, ma anche per l'interpretazione onomastica e la toponimia dei nomi dei luoghi. La seconda parte di quest'opera ci dà le diverse liste genealogiche, stabilite da Crombet- te, delle dinastie dell'umanità post-diluviana: camita, caldèa, babilonese ed assira. Speriamo così, come auspica Crombette nell'ultima frase di questo volume, che "Coloro ai quali spetta di illuminare le menti… non lascino la lampada sotto il moggio!" Come già abbiamo fatto per tutti i libri e quaderni delle opere originali di F. Crombette che pubblichiamo, noi abbiamo mantenuto anche qui le carte e i disegni dell'autore. Queste illustrazioni sottolineano, una volta di più, quanto tempo e pazienza questo lavo- ro abbia richiesto all'autore dato che al momento della loro elaborazione la fotocopiatri- ce, la macchina da scrivere elettrica e il computer, non esistevano ancora. 5 I PATRIARCHI BIBLICI ANTIDILUVIANI 6 cco dunque Adamo ed Eva stabiliti da Dio nel Paradiso terrestre per goderne da padroni con la sola esclusione del frutto di un albero per gustare il quale avreb- Ebero dovuto attendere l'ordine da Dio. Tale stato edenico durò cento anni e fu questa l'età d'oro dell'umanità di cui le tradizioni di tutti i popoli hanno conservato il ri- cordo. In un mondo regolato come un orologio, circondato da una vegetazione ammira- bile, tra animali docili, ignorando le intemperie e il bisogno, ricevendo regolarmente la visita del Verbo che insegnava loro ogni cosa e vivendo in amicizia con Dio, i nostri progenitori vivevano nella felicità più completa. Ma erano troppo felici, e Satana li in- vidiava. Dice la Vulgata: Ma il serpente era il più scaltro di tutti gli animali della terra che il Signore Dio aveva fatto. Egli disse alla donna: "Perché Dio vi ha comandato di non mangiare di tutti gli alberi del Paradiso?" Il seguito lo sap- piamo: Eva si lasciò tentare e, per divenire come Dio, mangiò il frutto proibito e ne die- de anche al compagno. Questo serpente ha non poco eccitato la sagacità degli esegeti: un serpente che parla! che conosce i segreti di Dio! e che infine Dio condanna a trasci- narsi sul ventre, cosa che del resto già faceva!... Invece di cercare delle inverosimili spiegazioni a queste anomalie, noi faremo come abbiamo già fatto in altri casi: rivedere il testo originale col copto. L'ebraico dice (Gen. III, 1) ossia in caratteri latini: Ouehaônnchôsch Hôdjôhah Kôrouom Mikkol Chadjdjahath Hassôdèh Ehascher Rôsôh Djehoouôhah Ehèlohidjm Ouadjihomèr Hèl Hôhahisch- schôh Haf. Questo testo si traduce col copto: Oue ha Onh N Schosch Hôdj Ô Hah Kô R rebellem esse sub domus ad rejicere affligere esse multus corruptela facere essere ribelle al disotto dimora verso respingere abbassare essere molto ciò che perde fare Ouom Mek (mek) Kol Chet Tê Et Hadj (Hise) Sote Hi Ehi Çere manducare cogitatio involvere alius ille cum dolor flamma in aevum accendere mangiare pensata trascinare altro lui con dolore fiamma in eternità bruciare Ro Çôh Djehoouôhah Ehèlohidjm Oua Dji Hôm os tangere Jehovah Elohim blasphemus gredi loqui deformare voce prendere, ingannare Jehovah Elohim bestemmiatore parlare deformare Er Hêl Hô Ha Hischschôh Chaf facere egredi accedere in femina arbor fare allontanarsi arrivare vicino a donna albero Ossia in testo coordinato: Colui che è stato precipitato nelle dimore inferiori per essere stato ribelle (ne) era molto umiliato. Egli pensò di far mangiare loro ciò che rovina, per trascinare altri con lui nel dolore delle fiamme che bruciano eternamente. Egli prese fraudolentemente la voce di Djehoouôh-Ehélohidjm, contraffece la sua parola di bestemmiatore (per dire) alla donna che, allontanatasi, era arrivata vicino all'albero e camminava intorno. 7 Così il tentatore di Eva non è un serpente, il più astuto di tutti gli animali che aveva fat- to Jehovah (!), bensì Satana, l'angelo ribelle, respinto nelle regioni infernali, che soffre eternamente nelle fiamme come ce lo dipinge la Chiesa cattolica; e, nello stesso tempo, abbiamo la conferma nella Bibbia, base delle religioni protestanti, dell'esistenza dell'In- ferno che molte fra loro mettono in dubbio. E Satana non ha dovuto mettersi nella pelle di un serpente per rivolgersi a Eva, che avrebbe certo trovato anomalo che un rettile par- lasse, ma fece come talvolta faceva Dio quando scendeva nel Giardino (Genesi III, 8-9), parlò senza mostrarsi, imitando la voce divina, così che Eva potesse pensare che era un angelo che le parlava. Tutto il seguito del racconto biblico è da modificare nello stesso senso. Non ci attarderemo oltre su questo argomento, per arrivare subito alle conse- guenze genealogiche del Peccato originale. Adamo ed Eva, dopo aver mangiato il frutto afrodisiaco, si unirono e nacque, nel -3903, il loro primo figlio Caino, in ebraico , Qadjin, nome che significa: La conoscenza ha prodotto = Kati-N = Intellectus, Producere; la parola "conoscenza" va presa qui nel senso di rapporti intimi. Ecco perché Eva aggiunge: Qônidjthidj Hidjsch Hèth Dje- hoouah; che significa col copto: Kô Nischti Dje Hidjsch Et Djehoouah Acquirere Majores natu Germen Homo Cum Jehovah acquistare primo-nato germe uomo con l'aiuto di Jehovah cioè: Ho acquisito un primogenito, germe di un uomo, con l'aiuto di Jehovah. Qualche tempo dopo Eva concepì di nuovo; dovette essere l'anno seguente, giacché l'e- spressione ebraica è Ouathaosèph, parola che si scompone in Oua-Tha-Ô-Sep = Unus, Pertinens ad, Concipere-Iterum = Uno, Giungere a, Concepire, Di nuovo = Continua- mente al primo ella concepì di nuovo. Questo secondo figlio fu chiamato Abele, in ebraico: Errore. Non si possono creare oggetti dalla modifica di codici di campo. = Hôbèl, che significa: Un viso in più: Ho-Bêl = Vultus, Præterea. Possiamo porre la nascita di Abele verso il -3902. Delle date così recenti non hanno evidentemente niente a che fare con quelle dei nostri preistorici che fanno risalire i primi rappresentanti dell'umanità, Pitecantropi e Neander- taliani, a 500.000 o a 1milione di anni fa, come l'abate Breuil (dell’Institut s.v.p.) che ag- giunge: "Siamo ben lungi dalla cronologia biblica!" - "Le credo, signor abate!". Degli uditori sudafricani del nostro "illustre" compatriota gli hanno chiesto come riusciva lui a mettere la sua "scienza" in accordo con le Sacre Scritture. Risposta: "Semplice: ricon- sideriamo le Sacre Scritture e vediamole anzitutto come un documento umano che ri- flette, sotto una forma molto condensata, degli elementi della storia reale conservati dalla tradizione… Le domande sui "giorni" e sui secoli lunghi e corti… furono poste dal mondo civile 80 anni orsono: è già da tempo che quelli che pensano, pregano e cre- dono sono arrivati a considerarle come puerili. Per un certo tempo, si tentò uno sforzo di coordinazione e si parlò di "giorni-epoche". Ma è molto più semplice: si tratta di let- teratura di immaginazione, esprimente la conoscenza di un'età remota e rivestita di scienza umana e delle tradizioni dell'epoca delle verità fondamentali: Dio, Creatore del Cosmo, della Vita e della creatura intelligente e morale, l'Uomo… Da tempo è stabilito nella nostra Chiesa che la storia della Terra e degli esseri viventi deve essere lasciata alla ricerca degli uomini di Scienza… Adamo ed Eva al Paradiso: periodo che si svol- ge in un luogo dal clima sub-tropicale dove i frutti maturano tutto l'anno e la mancanza di vestiti non è una privazione. Vita di "raccolta" (di frutti) allo stato naturale. Quindi i segni di un tempo più freddo: l'uomo prende coscienza della sua nudità e si veste di fo- glie. La voce di Dio sentita, a mio avviso, corrisponde ai terremoti che colpirono l'u- manità nascente, etc.… Tutto questo (e benché l'uomo vi abbia assistito) risale a molto, mol- tissimo tempo fa, a prima dell'ultima glaciazione, tra i 120.000 e 10.000 anni a.C.. In 8 queste condizioni, Adamo ed Eva si possono situare nel più lungo periodo Paleolitico e il loro nome copre una tappa intera, la più lunga della storia dell'umanità".