Pabat Pescatori Associati Bacchiglione – Astichello
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P.A.B.A.T. PESCATORI ASSOCIATI BACCHIGLIONE – ASTICHELLO – TESINA ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA Sede Sociale: Presso Circoscrizione n. 6 36100 VICENZA – Via Thaon di Revel, 44 Tel. 0444 – 696627 www.pabat.it - [email protected] Sta per iniziare una nuova stagione di pesca! La stagione alieutica 2011 inizierà domenica 6 marzo. Io, quale presidente della P.A.B.A.T., che gestisce da 53 anni la pesca su mandato della Provincia di Vicenza nel Bacino del Bacchiglione-Astichello e Tesina, porgo, anche a nome di tutto il Consiglio Direttivo e del Collegio dei Revisori dei conti, un caloroso saluto alle Autorità e a tutti i pescatori amatoriali, in particolare ai Soci vecchi e a quelli nuovi. Un sentito ringraziamento a quanti, Consiglieri, Revisori dei conti, guardie pesca volontarie, addetti alle semine e recuperi, addetti alla segreteria e ai continui contatti che si devono costantemente intrattenere con gli Enti preposti alla gestione della Pesca e dei corsi d’acqua, hanno donato tante ore del loro tempo libero per il migliore andamento della concessione. Ritengo utile fare alcune considerazioni. La P.A.B.A. (diventata P.A.B.A.T. nel 2000) fu istituita, prima nel Veneto, nel 1958 con atto pubblico presso lo studio del notaio Misomalo di Vicenza per iniziativa di un appassionato gruppo di pescatori vicentini. Con essa si iniziò a dare agli stessi pescatori la gestione delle acque per la pesca amatoriale che comportava anche la difesa a spada tratta dell’Ambiente e dei corsi d’acqua in particolare. Infatti dalla seconda metà degli anni sessanta, iniziarono i problemi creati dall’inquinamento nelle varie forme, tra le quali ricordiamo le piscicolture e i depuratori. Seguirono anni veramente pesanti per l’ambiente, specie quello dei corsi d’acqua. E la nostra Associazione si è subito distinta nel salvaguardare la difesa dei nostri fiumi. Non sempre abbiamo avuto delle soddisfazioni ma ricordo con piacere quanto mi ha scritto un giorno un funzionario della Provincia di Vicenza, il dottor Giorgio Poncato: “Presidente! Se non ci fossero i pescatori come voi della P.A.B.A., sempre attenti e pronti ad evidenziare i problemi che interessano i vari corsi d’acqua superficiale, ora la situazione ambientale sarebbe ancora peggiore. Abbiate fiducia e perseverate nella vostra giusta battaglia!”. Ora l’opinione pubblica ha ridestato l’amore per l’Ambiente e sono state fatte diverse azioni e si stanno proponendo nuove iniziative per fermare questa corsa allo sfacelo ambientale e anche per migliorare la situazione che si era venuta a creare. E in questa azione possiamo vantarci di essere stati e di essere tuttora in prima linea, anche supportati dall’assessore alla pesca della Provincia di Vicenza, Spigolon Marcello, e dal funzionario dr. Francesco Zanotto. Non bisogna però abbassare la guardia e bisogna, supportati dagli “amici dell’Ambiente”, continuare a vigilare affinché non si facciano più azioni che vadano a impattare negativamente sull’ambiente acquatico e a sostenere iniziative che vengono fatte per migliorare lo stato di salute delle nostre acque. Ricordo alcune azioni intraprese o in corso di attuazione: • Fermato il previsto scarico dei depuratori della fascia pedemonta dell’ovest vicentino (depuratori di Schio, Isola Vicentina, Villaverla e Thiene) direttamente nel Bacchiglione all’altezza della Chiesa di Vivaro (detto scarico è noto come “il Tubone”). Si tratta di un versamento di ca. 1200 l/s di reflui depurati all’80%, in un punto dove la portata del fiume risulta mediamente molto più bassa di quella immessa dal collettore, tenendo ben presente il peggioramento della situazione nei casi di prolungata siccità. Tale progetto significava uccidere il Bacchiglione subito dopo la sua “nascita”. A seguito di una nostra forte iniziativa, un importante gruppo di tecnici specializzati nella materia, aveva presentata una soluzione moderna che utilizzava una zona di fito depurazione e una zona tampone boscata che, oltre a dare un vantaggio economico con la produzione di legname per riscaldamento, avrebbero filtrato ulteriormente i reflui da azotati, fosfati e nitrati, prima di essere immessi nel fiume Bacchiglione che, è bello ricordare, è il fiume di risorgiva più grande d’Europa. Purtroppo la cosa è stata successivamente osteggiata dai Comuni interessati con argomentazioni che noi riteniamo più strumentali che scientifiche. Attualmente la AATO Bacchiglione ha costituito una commissione tecnica, nella quale siamo presenti anche con il dott. Stefano Salviati dello Studio Aquaprogram e sembra si stia andando verso la decisione di portare lo scarico all’altezza del ponte del Marchese. L'alternativa è migliorativa rispetto a quella dello scarico all’altezza della Chiesa di Vivaro, ma noi siamo sempre convinti che la soluzione migliore fosse quella delle fasce tampone boscate o, in alternativa, quella di portare lo scarico del collettore a valle della città di Vicenza, onde evitare l’attraversamento della città di acque malsane. Comunque la soluzione prospettata dalla commissione tecnica della AATO potrebbe essere considerata una soluzione provvisoria in attesa del definitivo trasferimento dello scarico a sud della stessa città; • la riqualificazione delle sorgenti del Tesina appoggiando una proposta dei pescatori amatoriali di Sandrigo; • la deviazione degli scarichi della sinistra Astichello verso il maxi depuratore di Casale; • la risoluzione del troppo pieno dei depuratori di Vivaro (ancora da chiarire la soluzione definitiva), e di Sandrigo, che sarà eliminato una volta che partirà a regime quello di Albaretto, salvando così l’invaso conosciuto come “Busa SIG” nell'Astico. Questi progetti sono portati avanti dall’assessore all’Ambiente Mondardo della Provincia di Vicenza; • continuare a contattare il Genio Civile affinché gli interventi sui corsi d’acqua (escavazioni, manutenzione idraulica, ecc.) tengano conto delle esigenze della biocenosi acquatica e non determinino decadimenti irrimediabili nell’eco sistema fluviale; • portare avanti la battaglia per gli accessi ai luoghi di pesca che, per concessioni del nostro tipo, sta diventando un problema sempre più grave. A tale proposito a seguito di una nostra iniziativa intrapresa con il COVEAPEDI (Consorzio Veneto Associazioni Pescatori Dilettanti) e accolta dalla Regione del Veneto che ha concesso allo scopo anche un contributo economico interessante, stiamo ora rilevando le zone della nostra concessione con problemi di accesso ai luoghi di pesca e, con l’occasione, anche quelle con la presenza di scarichi non regolari; • continuare a spingere gli Enti interessati alla creazione di piste ciclabili lungo i corsi d’acqua e a completare il parco dell’Astichello, da parte del Comune di Monticello Conte Otto e del comune di Vicenza; • coinvolgerci nel progetto di rinaturalizzazione delle risorgive del Bacchiglioncello e in quello della ricarica delle falde, entrambi coordinati dal dr. Paolo Pellizzari assessore della Risorse Idriche della Provincia di Vicenza; • continuare a sensibilizzare i Consorzi di bonifica ad utilizzare sempre più la tecnica degli sfalci non impattanti per l’ambiente, specie per alcuni siti adatti alla semina di avannotti, e utilizzare l’acqua tenendo conto anche della presenza del pesce che ci vive, ecc. Ora mi rivolgo a tutti i pescatori della città di Vicenza e del suo hinterland. È ora di finirla di dire che le nostre acque non sono buone. A conferma dell’elevata bontà delle nostre acque e dell’interesse verso le specie ittiche presenti, molti corsi d’acqua scorrenti nella nostra concessione sono stati dichiarati zone SIC ( Sito di Importanza Comunitaria ) e zone ZPS ( Zona a Protezione Speciale ) secondo la direttiva della Comunità europea n. 92/43/CEE. Inoltre, anche dalla rilevazione con i muschi, fatta dall’Università di Trieste in accordo con la Provincia di Vicenza, il Bacchiglione, il Tesina e tutti gli altri corsi d’acqua scorrenti nel nostro bacino, risultano non interessati dalla presenza di metalli pesanti. In tutte le nostre rogge, che sono tutte di risorgiva, scorre acqua ottima (salvo l’aver riscontrato del rame nella roggia Feriana bassa). Dobbiamo solo mettere ordine nello sfalcio nella zona del Tesina. Nel nostro bacino si sono avute anche quest’anno delle ottime catture. Non è stato certo il bacino che ha dato meno soddisfazioni! Quindi dobbiamo convincerci che le nostre acque non sono da scartare a priori; noi siamo titolari delle risorgive che molti ci invidiano; inoltre la nostra concessione è ricca di biodiversità. Nella concessione è possibile praticare la pesca ad una vastissima varietà di pesci: alla trota fario ed iridea, al luccio (autoctono), all’anguilla, al persico trota, al barbo, al cavedano, alla carpa, alla tinca, al vairone, ecc. Sono previste tutte le varie tipologie di pesca, dalla pronta cattura al No Kill, e l’utilizzo delle varie esche, dalle naturali a quelle artificiali, con e senza ardiglione. A titolo sperimentale è stata concessa la pesca, solo dal 1° luglio alla chiusura della stagione di pesca e solo nella Busa SIG dell’Astico, con il ciambellone (belly boat). A conferma dell’attenzione della nostra associazione per l’Ambiente, è stata istituita una zona NO KILL per il luccio, specie autoctona, che rappresenta una ricchezza naturale del nostro bacino. E, cosa importante, la concessione è VICINA A CASA NOSTRA e quindi facilmente raggiungibile. Certo pescare nei nostri corsi d’acqua non è “semplice” come andare a pescare in un laghetto di pesca facilitata, ma questa è la pesca con la “P” maiuscola, dove il pescatore deve