Piano Assetto Idrogeologico Bacini Regionali DACR N. 116/2004 - Art
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REGIONE MARCHE Numero: 20/SABN Pag. GIUNTA REGIONALE Data: 04/09/2006 1 DECRETO DEL SEGRETARIO GENERALE DELL'AUTORITA' DI BACINO REGIONALE N. 20/SABN DEL 04/09/2006 Oggetto: Piano Assetto Idrogeologico bacini regionali DACR n. 116/2004 - Art. 19 N.A.: RICHIESTA INCREMENTO GRADO DI RISCHIO AREA A RISCHIO IDROGEOLOGICO CODICE F-21-0479 (P3-R2). COMUNE DI MONTEFALCONE APPENNINO (AP). ACCOGLIMENTO PARZIALE IL SEGRETARIO GENERALE DELL'AUTORITA' DI BACINO REGIONALE - . - . - VISTO il documento istruttorio riportato in calce al presente decreto, dal quale si rileva la necessità di adottare il presente atto; RITENUTO, per i motivi riportati nel predetto documento istruttorio e che vengono condivisi, di emanare il presente decreto; VISTO l’articolo 16 bis della legge regionale n° 20 del 15 ottobre 2001 e s. m. e i.; VISTO l’articolo 19 delle Norme di Attuazione del Piano stralcio di bacino per l’Assetto Idrogeologico dei bacini regionali approvato con Delibera Amm.va del Consiglio Regionale 21 gennaio 2004, n. 116; VISTA la Delibera del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale n. 43 del 7 maggio 2003 concernente “Delega di poteri al Segretario Generale dell’Autorità di Bacino” - D E C R E T A - 1. DI ACCOGLIERE PARZIALMENTE l’istanza del Comune di Montefalcone Appennino (AP), volta alla riclassificazione (incremento) del grado di rischio del perimetro di un’area in dissesto gravitativo, ubicata principalmente in comune di Smerillo e solo in parte in comune di Montefalcone App.no, individuata nella Tav. RI 72 del PAI con il codice F–21–0479 (P3– R2); 2. DI RICODIFICARE E RICLASSIFICARE, come da allegato A al presente decreto, la sola parte del perimetro F-21-0479 gravante nel comune di Montefalcone Appennino, in coerenza con l’inclusione nel nuovo ampliato perimetro, F-25-0322 (P4-R4), di cui al decreto n. 19/SAB del 4 settembre 2006. Il presente atto viene pubblicato sul BUR Marche e sul sito dell’Autorità di Bacino Regionale (www.autoritabacino.marche.it). Si attesta inoltre che dal presente decreto non deriva un impegno di spesa a carico della Regione. IL SEGRETARIO GENERALE DELL’AUTORITA’ DI BACINO REGIONALE (Dott. Geol. Mario Smargiasso) Impronta documento: 75D7F63DFD15B30F4DB292FE15C1B91862A47326 (Rif. documento cartaceo 596478C7266BABC10D37E2467915CD27321C5BA1, 20/03) Nessun impegno a carico del bilancio della Regione Marche REGIONE MARCHE Numero: 20/SABN Pag. GIUNTA REGIONALE Data: 04/09/2006 2 - DOCUMENTO ISTRUTTORIO - I. NORMATIVA ED ATTI AMMINISTRATIVI DI RIFERIMENTO - Legge regionale 25 maggio 1999, n. 13, ad oggetto: “Disciplina Regionale della difesa del suolo”; - Deliberazione del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale delle Marche n. 15 del 28 giugno 2001 ad oggetto: “Legge 183/89 – Legge 267/98 – Legge 365/00 – Legge Regione Marche 13/99 – Adozione del Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico (PAI)”; - Deliberazione del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino regionale delle Marche n. 42 del 07 maggio 2003 ad oggetto “Legge 183/89 – Legge 267/98 – Legge 365/00 –Legge Regione Marche 13/99 – Adozione definitiva del Piano Stralcio di Bacino per l’assetto idrogeologico (PAI) e prposta d’intesa alla Giunta Regionale per l’adozione di misure di salvaguardia sulle aree a rischio del PAI”; - Delibera del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale delle Marche n. 43 del 7 maggio 2003 ad oggetto: “Delega di poteri al Segretario Generale dell’Autorità di Bacino”; - D.A.C.R. n. 116 del 21 gennaio 2004 ad oggetto: “Approvazione del Piano stralcio di Bacino per l’assetto idrogeologico dei bacini di rilievo regionale (PAI), art. 11 della Legge Regione Marche 25 maggio 1999, n. 13” – Elaborato d): Norme di Attuazione – art. 19. II. MOTIVAZIONE II.1 Iter procedurale e documentazione Il Piano stralcio di bacino per l’Assetto Idrogeologico per i bacini di rilievo regionale (PAI), approvato con Delibera di Consiglio Regionale n. 116 del 21/01/2004, prevede all’Art. 19 (“Modifica alle aree”) che gli Enti locali ed i soggetti privati possano presentare istanze all’Autorità di Bacino Regionale per l’inserimento, la modifica parziale o l’eliminazione di aree e per la variazione dei livelli di rischio e di pericolosità delle aree a rischio censite dal Piano. Le istanze di cui sopra sono pubblicate sul BUR Marche e sull’Albo Pretorio dei Comuni territorialmente interessati. In relazione alla singola fattispecie, l’Autorità di Bacino può richiedere in sede di istruttoria ulteriore documentazione tecnica ed amministrativa ritenuta necessaria. La modifica alle aree del presente Piano avviene mediante determinazione del Segretario Generale dell’Autorità di Bacino, sulla base della decisione del Comitato Istituzionale, ai sensi dell’Art. 5, comma 4, lett. b) delle N.A. del PAI approvato con D.C.R. n. 116 del 21/01/2004. Con istanza n° 2893 del 04.11.2005, pervenuta in data 09.11.2005, prot. n° 35665, il Sindaco del comune di MONTEFALCONE APPANNINO (AP) ha richiesto, ai sensi dell’art. 19 del PAI, l’incremento del grado di rischio da R2 ad R4 del perimetro F-21-0479 di un’area di versante in dissesto, gravante però principalmente in comune di Smerillo e solo parzialmente in comune Montefalcone Appennino. Con la suddetta istanza il richiedente ha inviato copia di n° 2 foto ed alcuni stralci di planimetrie. L’istanza è stata pubblicata, ai sensi dell’articolo 19, comma 1 delle Norme di Attuazione del PAI, sul Bollettino Ufficiale Regionale Marche n° 108 del 7 dicembre 2005. Impronta documento: 75D7F63DFD15B30F4DB292FE15C1B91862A47326 (Rif. documento cartaceo 596478C7266BABC10D37E2467915CD27321C5BA1, 20/03) Nessun impegno a carico del bilancio della Regione Marche REGIONE MARCHE Numero: 20/SABN Pag. GIUNTA REGIONALE Data: 04/09/2006 3 Con nota n. 1558 del 23.06.2006, pervenuta il 29.06.2006 - prot. 142051 - il responsabile dell’U.T.C. del Comune di Montefalcone Appennino, Ing. Alessandro SPENA, ha comunicato la avvenuta pubblicazione dell’istanza all’albo pretorio - dal 21.02.2006 al 23.05.2006 - senza che fossero pervenute osservazioni od opposizioni. II.2 Istruttoria e valutazioni tecniche. L’istruttoria è stata espletata dai funzionari della Segreteria Tecnica dell’Autorità di Bacino Regionale – Presidio di Ascoli Piceno. Stante la insufficienza degli elaborati tecnici presentati si è provveduto a riesaminare tutta la documentazione tecnica e fotografica a disposizione del Presidio, che si era già occupato del dissesto; per i riscontri del caso si sono inoltre eseguiti ulteriori sopralluoghi di verifica. In particolare è risultato che il perimetro F-21-0479 gravita in gran parte in comune di Smerillo e solo parzialmente in comune di Montefalcone Appennino. Nel complesso è quasi privo di insediamenti significativi, per cui è apparso improponibile un innalzamento del rischio ad R4. Si è altresì rilevato che la classificazione del fenomeno come “crollo inattivo” appare consona allo stato dei luoghi ad eccezione di un piccolo lembo ubicato a sud, in comune di Montefalcone Appennino, in corrispondenza del quale sopra alla strada provinciale e ad alcune strutture insediative il costone roccioso è in fase di crollo attivo con evidenti superfici di recenti distacchi ed accumuli di trovanti e residui di frana alla base. Ciò premesso, in considerazione che contestualmente alla richiesta in questione ne è stata proposta un’altra, dallo stesso comune, concernente il costone roccioso antistante l’abitato capoluogo di Montefalcone Appennino, si è ritenuto congruo con i principi del P.A.I. considerare il costone nel suo complesso generale, rilevando in particolare che il fenomeno di dissesto ricorrente è quello del “crollo”. In diverso procedimento, conclusosi con il decreto n. 19/SABN del 4 settembre 2006, è risultato pertanto plausibile proporre l’ampliamento del perimetro F-25-0322, già classificato come crollo attivo (P4-R4), sino a comprendere anche la parte in crollo attivo del perimetro F-21-0479, che peraltro risultava gravitare interamente nel bacino idrografico n° 21 del fiume Tenna. Per la compiuta caratterizzazione del fenomeno si riporta integralmente parte delle considerazioni già svolte per la predetta area F-25-0322: “……. il dissesto per crollo attivo non interessa solo il tratto di costone roccioso antistante l’abitato capoluogo, come individuato dal P.A.I., ma arriva - con attività di crollo variabile a tratti, da quiescente a recentissima - molto più ad ovest. Sono presenti sia superfici apparentemente stabili non interessate da crolli recenti che superfici fresche di distacco. Diversi trovanti e materiali di frana sono accumulati alla base di tutto il costone che, partendo dal versante orientale dell’abitato capoluogo, lo borda interamente a meridione spingendosi fino al confine con il comune di Smerillo. Il costone in questione, determinato da dislocazione tettonica, è caratterizzato da una grossa monoclinale costituita strutturalmente da arenarie del Pliocene superiore, trasgressive sulle sottostanti formazioni del miocene superiore e del pliocene inferiore (carta geologica ufficiale). E costituito da strati arenaci ben litificati (roccia), spessi anche diversi metri ed intercalati, a tratti, a lenti conglomeratiche: Esso è strutturalmente stabile in funzione anche della giacitura (direzione, immersione ed inclinazione) all’incirca a reggipoggio. Sono quindi da escludere scivolamenti o crolli strutturali di grosse masse. I dissesti per crollo che si sono verificati, e che si potranno verificare, sono riconducibili essenzialmente alla presenza di fratture sulle “testate”