Sped. in A.P. 45% art. 2. c. 20 let. B - l. 662/96 - Firenze - Copia euro 0,0001 internazionali. Ilmercato italiano, insomma, diventerebbe unpo’menoschizofrenico. Ecco perché abbiamo lasensazionechequestautopia nonsirealizzerà mai.(m.t.) somma di cinque eventuali MiArt. Tutto il settore ne uscirebbe rafforzato, il paese avrebbe finalmente una fiera grande e completa, imusei avrebbero un interlocutore unico e autorevole e così sarebbe anche per i curatoridiversa del paese: Torino, Milano, Bologna, Verona, Roma. Un evento di richiamo mondiale, a rotazione. Milano, per fare un esempio, avrà la sua fiera d’arte ogni cinque anni, ma l’impatto dell’evento sarà tale da superare la e gli altri). Questo ente - finalmente con massa critica, finalmente competitivo, finalmente in grado di spendersi sul mercato mondiale - realizzerebbe una grande fiera internazionale e laallestirebbe ogni anno in una città fiere del paese. Magari con la creazione di una holding “a monte”, alla quale parteciperebbero in quote da definirsi tutti gli attuali organizzatori impegnati singolarmente (Fiera Milano, l’Associazione Artissima, R-evolution principali delle quattro,a cinque...) (a alleanza santa una settore del potrebbe da venire riqualificazione nella aiuto grande un Dove mercatofieristico,comparto proveremo italiano. un’utopia suggerire al riguardo del a organizzatorifieredelle una percentualecospicua del fatturato. sembra Vi mercato un sano, questo sembra, Vi qui? soprattutto, sostenibile situazione una nel tempo? potendo Non discettare qui girareagli riassetto sul di mondiale tratta si quando ciglio battono non ma riviste, lavorolorosulle il pubblicizzano non artisti, sugli collaboratori,pocoinvestonotroppo i pagano non che averegallerie insomma è rischio sostentamento.Il di sottopagato e costretto al lavoro. Poi ancora dalla promozione diretta dell’attività della galleria e, di conseguenza, dalle inserzioni sulla stampa specializzata, che dunque si vede sottratta il suo loropagamentoopere,produzioneformazionelavoro.sulla del stessosul delle principale (assistenti,investimentisulla e direttoripersonale dagli artisti, Innanzituttodistolti?vivacchiastrumento Poi dal sugli cosasono che da artistici), faretti e cartongesso pareti in stand, pagarsi per delle risorse di fondamentale euro annui 100mila ruolo perché quei sì, generare. Danni, può il ultime queste parcellizzazione di una invece discussione che vogliono sottolineare si danni fieristiche, kermesse i in mettere qui vuole si Non energia. di termini in che finanziario sia l’investimento giustificare da tali comunque o soddisfacenti economici riscontri conperaltro, sempre, Non alberghi. e voli cene, assicurazioni, trasporti, stand, in all’anno euro 100mila anche spende Italia in oggi dimensioni medie di galleria Una eventifieristici. agli investire considerevolmentepartecipazione a indottinella una fiera per ogni città, in nome del più smaccato campanilismo italico. Tutto ciò che conseguenze ha? Conseguenze economiche evidenti anche all’osservatore più distratto: i galleristi, in uno scenario come questo, sono ma necessariamente selettivo; aquesto siaggiungenonuna-come sarebbe normale-bensìunnumero imprecisato difiere d’arte italiane, di cuialmenoquattro ocinque con velleità da evento imprescindibile. Abbiamo La bulimia da fiere è una patologia che sta falsando il mercato dell’arte in Italia e sta conducendo il nostro sistema delle gallerie verso una deriva priva di prospettive. C’è già il network delle fiere internazionali, impegnativo free | anno nono | numero sessantacinque | aprile - maggio duemiladieci | www.exibart.com | duemiladieci maggio - aprile | sessantacinque numero | nono anno | free

4retrocover Il sommario di questo numero è a pag. 28 sondaggi valerio berruti sondaggi.exibart.com

Cosa hai votato alle scorse elezioni?

pdl 19,20% pd 36,46% lega 4,60% idv 14,78% sel 6,81% i perche del mese radicali 5,49% DOPO PAOLO, NIENTE altri 12,65% Non è che vogliamo mettere bocca nelle beghe degli amici del Gruppo Repubblica-, ma la sensazione che abbiamo è vignetta che si fatichi a garantire alle parti salienti del giornale (e per noi la rubrica cultural-artistica è una pagina saliente, anche se a sexybart qualcuno parrà strano) un opportuno ricambio generazionale. E la che si fatichi a farlo anche quando questo ricambio è forzato da lutti e scomparse premature. Insomma, in soldoni la domanda ATSUSHI TANI E POI CI LAMENTIAMO... di ferruccio giromini è la seguente: perché dopo la morte di Paolo Vagheggi non si è Massimiliano Gioni, Francesco Bo- provveduto a una sostituzione di rilievo? nami, Lorenzo Fusi. Beh? Vi dicono

qualcosa? Certo, certo, sono tre L’ESEMPIO DEI GIARDINIERI curatori, ma sforzatevi ancora di È nata l’Aicu, associazione italiani curatori. Con tanto di sito: più. Ok, bravi, sono tre curatori italiani. E poi? Bingo: sono http://curatori.blogspot.com... Lo sappiamo, lo sappiamo che OK tre curatori italiani che stanno lavorando all’estero in grandi non c’entra niente con l’arte e i nostri argomenti. Ma senz’altro e grandissime istituzioni, ai più alti livelli possibili ai quattro avete capito dove vogliamo andare a parare. E certo che lo avete angoli del mondo (Gioni a Gwangju, Bonami a New York, capito: vogliamo domandarvi e domandarci perché, se i curatori Fusi a Liverpool). Ma non eravamo il paese che non riesce di orti e giardini botanici riescono a consorziarsi, ad associarsi, a imporre all’estero i suoi professionisti? a farsi lobby, ad avere rappresentanza, a mettersi a sistema,

lo stesso non deve succedere con i curatori d’arte. Per carità, RI-BIRNBAUM non diciamo di creare un sindacato, ma costruirsi un minimo di Non siamo stati tra quelli che si sono strappati i capelli rappresentanza è il minimo per... esistere! dall’entusiasmo a favore della sua Biennale dello scorso anno. Tuttavia, lo confessiamo, non ci dispiacerebbe se PER CHI SUONA IL CAMPANILE si concretizzassero le voci che danno per plausibile un bis Abbiamo evitato di tediarvi sul nostro sito. Abbiamo fatto a meno alla direzione della Biennale d’Arte di Venezia per Daniel di trascinare su Exibart.com il dibattito, di linkare petizioni, di farvi Birnbaum. Visti i chiari di Luna anche a livello governativo e esprimere nei commenti sull’ovvio. Ovvero sulla meschinaggine viste le nomine al Padiglione Italia che hanno superato ogni di avere tolto le tariffe postali agevolate per l’editoria. È un fantasia, il curatore svedese sarebbe - per lo meno - una provvedimento (a sorpresa) che ci danneggia moltissimo e garanzia di continuità per la kermesse del 2011. E senz’al- come noi danneggia molti altri giornali piccoli e piccolissimi. È tro di qualità. Allora, lo si ufficializzi subito senza portare, un provvedimento che si è reso necessario, guarda un po’, per al solito, i tempi all’estremo. appianare la rinunzia ai tagli verso i giornali di partito. Per il buon

Giulio Tremonti Il Campanile dell’Udeur di Clemente Mastella - SE BOLOGNA SI... SISTEMA zero copie distribuite, de facto - deve essere sovvenzionato con Non sarà forse tutto merito di Granfranco Maraniello, ma un milione e trecentomila euro, Exibart invece... Retoricamente i risultati ci paiono ben visibili. A partire dalla ZonaMam- ci chiediamo: perché? bo nata intorno al museo bolognese, con una manciata di Atsushi Tani - Senza titolo - 2009 gallerie giovani e storiche che fanno della ricerca il centro Trovato l’erede di Hans Bellmer? Potrebbe essere della loro attività. E poi c’è la stretta collaborazione fra la un artista fotografo 44enne nipponico di Osaka, Cineteca e lo stesso Mambo. Ma non finisce qui: proprio Atsushi Tani (o Tani Atsushi, detto alla giapponese), al museo è stato presentato in questi giorni il festival di che ama soprattutto mettere sulla sua scena corpi musica Angelica, giunto alla 20esima edizione e di scena femminili disarticolati, qui umani e lì di manichino, vedodo piop a maggio. Insomma, Bologna fa sistema. Sarà la fine del disposti acrobaticamente scomposti sul pavimento, tunnel? Ce lo auguriamo con tutto il cuore e con un bell’OK! o in mezzo a paraphernalia di chissà quali riti innominabili: ritorti strumenti chirurgici, pezzi di do piop ritratto TROVATE L’INTRUSO Sgarbi alle elezioni, Sgarbi con la sua lista cassata dal Tri- mobilio, stoffe e tendaggi barocchi, grandi lenti bunale, Sgarbi con la sua lista riammessa dal Tar, Sgar- d’ingrandimento, o qualcos’altro di indefinito che bi che vuole rimandare le elezioni perché non ha avuto il emerge dall’ombra o piuttosto nell’ombra si immerge. tempo di fare sufficiente campagna elettorale, Sgarbi sui Questo morboso surrealista ha già esposto un paio cartelloni elettorali in giro per la città, Sgarbi che conside- di volte a Roma da Mondo Bizzarro ed è ormai ra ovvio beccarsi l’assessorato alla cultura della Regione quasi più celebre in Occidente che in Oriente. Il suo Lazio, Sgarbi che forse si piglierà l’assessorato alla cultura universo di riferimento, in effetti, si direbbe molto della Regione Campania, Sgarbi sui giornali a fare pubblici- più europeo, e francese in particolare, che asiatico. tà al Cepu, Sgarbi che cura il Padiglione Italia alla prossima Ma insomma, insomma, diciamo a metà strada. Nel Biennale di Venezia, la più importante rassegna artistica guardare le sue immagini, per la verità, a noi con gli mondiale. occhi a noce vengono in mente subito le bambole sensuali di Bellmer, appunto, incubi di sogno precisi come orologi svizzeri; o le eleganti dominatrici DELLA RECENSIONE E LA SUA MANCANZA C’è una questione, in Italia, che non abbiamo mai affron- dominate del magnifico perverso Gilles Berquet; tato troppo di petto. Ma è una questione importante per- c’è chi parla persino delle ambiguità in tutti i toni l’artista Urs Lüthi nel 1971 MAICOL BERTI del Grande Fratello ché attiene all’atteggiamento stesso che la stampa ha nei soffici del grigio di Pierre Molinier; o, spostandosi confronti del mondo delle mostre, dei musei, delle gallerie oltreatlantico, di certe interpretazioni cadaveriche e degli artisti. E dunque, di conseguenza, dell’accuratezza di Cindy Sherman; e va bene, questi sono i che questi soggetti hanno nel loro operare. Perché si dà nostri riferimenti culturali “naturali”. Però i meno do piop sguardo il caso che se hai la stampa addosso, beh, lavori meglio. stagionati possono pensare invece ai maldipancia Altroché. Ecco perché rimpiangiamo, nel nostro paese, la intellettuali del cinema di Lynch e Cronenberg. mancanza di un bel battaglione di giornalisti. Mentre i più giovani saltano a pie’ pari nei terreni a loro congeniali del cyberpunk più fanta che scientifico e del manga hentai e dell’anime unpo’ TORINO-NAPOLI Sì, Torino-Napoli. E non stiamo parlando della tratta ad Alta porno anzichenò. In definitiva: un riuscito e raffinato, Velocità finalmente inaugurata la dorsale del povero innegabilmente, melting pot di estenuate lascivie del Stivale. E visto che siamo nella colonna infame dei KO biso- Sol Levante e della Luna Calante. Il lato oscuro della gnerà pur spiegare perché ci abbiamo relegato queste due geisha contemplato con l’occhio (surrealisticamente splendide città. Lo avrete compreso, perché si tratta dei due reciso lungo la linea mediana) del serial killer dandy. “poli artistici” che rischiano decisamente di più dopo la recen- Macabro? Fa pensare, la fortunata risacca attuale te tornata elettorale. Si tratta delle due città dove il vento è di questa wave di erotisti pessimisti, che non virato più bruscamente e dove i nuovi arrivati, già in campagna riescono a desiderare se non in odor di Thanatos; elettorale, hanno dichiarato di voler cambiare lo status quo. tanto che Bataille ne sarebbe fiero. È la pulsione Non stiamo dicendo (né ci auguriamo) che vedremo i concerti di vita indissolubilmente intrecciata alla pulsione di Apicella al Madre e la Sagra di morte. Il trionfo della decomposizione chic, con della Bagna Caoda a Rivoli, ma ricapitalizzazione delle ossessioni. Tacchi a spillo e insomma le due situazioni sono vetri rotti. Punti di sutura e champagne. Enormi occhi decisamente da tenere d’occhio. sbarrati di bambole troppo immobili. Forse ti amo, L’espansione ascensionale di Un’opera di Iván Navarro visibile al Padiglione Con un filo di apprensione. mia pallidissima signora, e amen. Paolo Scirpa, datata 1989 Cile della Biennale di Venezia 2009 KO

6opinioni

ERGO SUM N’EST PAS

Le trasformazioni nell’arte sono avvenute a una velocità fulminea e persino rispetto correndo in macchina da una frazione all’altra del Nordest siamo assediati a tre anni fa la situazione attuale appare praticamente irriconoscibile”. Così esordiva da cartelli tipo “Vendesi” o “Affittasi”, “2.000 mq liberi subito”, quando meno Harold Rosenberg nel suo L’oggetto ansioso del 1964. Dopo mezzo secolo queste di quindici anni fa campeggiavano i famosi “Cercasi operai”. Oggi la domanda parole non hanno perso valore documentale; prefiguravano una coesistenza di tutti che gira e che imperversa a tutte le latitudini è: che farsene di queste distese i movimenti, una simultaneità di posizioni estetiche, una sincronicità assoluta di di cemento armato? Come ricapitalizzarle? Come trasformarle? Mi capita tutte le formule dell’arte. Dagli anni ‘60 in poi nulla è più da “superare”, è come se spessissimo di incrociare imprenditori che, con la speranza negli occhi, mi “l’arte avesse consumato in anticipo il suo futuro. Su questa perdita di futuro si può formulare domandanoS di provare a pensare cosa potrebbero diventare le loro distese ormai in disuso. Da un’altra ipotesi, alternativa a quella nichilista della “fine dell’arte”, e più immaginifica; si potrebbe luoghi di produzione a magazzini. A contenitori di polvere. Senza nessuna speranza produttiva vedere in essa una liberazione dalla necessità di dover produrre a tutti i costi un’opera, di e di conseguenza economica. Ultima speranza, quindi, la cultura o l’innovazione. Gli eventi o i crearla ex nihilo: una liberazione dal mito dell’originalità che ha segnato la modernità. In un testo festival. Macelli che diventano centri culturali, vecchie manifatture che si fan grandi spazi visivi, del 1959, Debord esponeva le sue idee sul concetto di riappropriazione delle forme esistenti, bunker che si danno all’arte. E così lo sono anche l’Arsenale di Venezia o la Fornace di Asolo. Si conferendo loro una diversa disposizione spaziale e temporale. La parola utilizzata da Debord pone però un insuperabile problema. I casi di riconversione di cui parliamo sono sempre casi. è détournement - sviamento, deviazione - che promuove un rapporto con le forme elaborate Casi sporadici. Elementi quasi insignificanti, se comparati ai milioni di metri cubi di costruito. dal passato implicitamente politico: il sapere delle forme e le significazioni sociali connesse - Ciliegine su torte di panna rancida. E molto spesso sono ciliegine molto costose, perché esotiche, ma questo vale per ogni sapere - non sono una proprietà esclusiva degli artisti che le hanno che non riqualificano quello che incontrano. Grandi progetti che poi si scontrano con larealtà realizzate. Perché quelle stesse sono state a loro volta il frutto di elaborazioni che guardavano a della mancanza di risorse per farli funzionare. Non è poi credibile costruire ogni trenta metri un forme precedenti, ricombinandone gli elementi in nuove configurazioni. In arte non esisterebbe ciò centro culturale, una galleria, un atelier, un incubatore o uno spazio per l’innovazione. Si va verso che oggi è noto come “proprietà intellettuale”, perché ogni opera - segretamente o no - ha attinto un mondo che concentra e non che disperde. Non abbiamo l’utenza né la densità per assorbire ad altre opere, o per contrapporvisi o per prolungarne l’esistenza; tutto in tal senso sarebbe progetti così ampi. Oltretutto, la maggior parte delle zone industriali in questione sono depresse, suscettibile di un riutilizzo in una nuova unità di elementi artistici preesistenti. Secondo Debord, in luoghi orrendi, distanti anche dalle vie di comunicazione. La Provincia di Treviso qualche anno la forza del détournement consiste nel “doppio fondo” che l’opera conterrebbe in virtù dell’antico fa aveva fatto uno studio sulla possibilità di radere al suolo le aree industriali. Con la cifra che significato a cui si aggiunge il nuovo. Ma affinché questo accada è necessario “devalorizzare” il sarebbe stata necessaria poteva sanare un pezzo importante del debito pubblico nazionale. Per vecchio significato, destoricizzarlo per rendere la forma disponibile a una nuova significazione. cui, cartello “no way”. Propongo un’operazione che potrà sembrare provocatoria, ma che non Dal punto di vista processuale, questo procedimento storicamente ha fatto ricorso alla parodia, vuole esserlo. Essendo invece pragmatica e possibile. Lasciare che la natura faccia il suo corso perché ha il potere di neutralizzare il contenuto sedimentato nell’opera, di svuotarlo dell’impronta in modo programmato. Trasformare le aree industriali in parchi postmoderni. Un lavoro alla Gilles originale e renderla disponibile per nuove significazioni. È ciò che fa Duchamp quando mette i baffi Clément, il grande giardiniere e filosofo francese che teorizza i giardini dove la natura si arrangia. e la barba alla Gioconda. Ma prima di lui la parodia era stato l’elemento portante di alcune celebri Immaginiamoci così di andare in nuovi grandi parchi verdi che hanno come sfondo il cemento delle opere di Manet, come La colazione sull’erba che, riproponendo il tema dell’allegoria campestre, ex aree industriali. Diventiamo esploratori di recenti rovine. Poetiche e istruttive. Dove andare a dove al centro del quadro regna l’idea di femminilità associata all’immagine della natura, mette passeggiare con i nostri figli. Scoprendo un recente passato che ci sembrerà così antico. Forse. invece una delle più frequentate cortigiane parigine. Ma forse colui che più di ogni altro ha utilizzato la parodia in funzione dello sviamento del significato è stato Raymond Roussel, come cristiano seganfreddo confessa in Come ho scritto alcuni miei libri: “Giovanissimo scrivevo già racconti di poche pagine direttore di fuoribiennale e innov(e)tion valley impiegando questo procedimento. Sceglievo due parole quasi simili (sul tipo dei metagrammi). Per esempio billard (biliardo) e pillard (predone). Poi vi aggiungevo parole simili ma prese in due sensi differenti, e ottenevo così due frasi identiche”. Foucault a proposito di Roussel parlava di macchina linguistica che coniuga la vita e la morte: “Nel loro funzionamento fondamentale le macchine di Roussel fanno passare ogni parola dal momento assoluto dell’abolizione, per ritrovare il linguaggio sdoppiato da se stesso - pertanto simile a sé - in un’imitazione così perfetta che solo fra essa e il suo modello ha potuto insinuarsi la sottile lama nera della morte”. Dunque, il principio mortale di ogni forma è proprio la sua duplicazione parodistica che ne altera l’originalità (e l’originarietà). Sarebbe utile capire quanto di questa macchinazione di Roussel oggi sopravviva. In ogni caso, ciò che rende ancora attuale l’idea di Debord è proprio il fatto che mette in discussione la nozione di “proprietà intellettuale” e, cosa ancora più radicale, l’idea dell’artista come “creatore” assoluto di forme e immagini, perché un artista che non è più “originale” a rigore non è più neanche un artista, se diamo a questa parola il significato che abbiamo ereditato a partire dal Rinascimento. Se è così, se l’ipotesi sostenuta da alcuni critici d’arte è vera (Nicolas Bourriaud, ad esempio), e cioè che esiste oggi un “comunismo delle forme”, un bricolage del senso, bisogna allora smettere di chiamare gli artisti “artisti”, appunto. Come chiamarli, dunque? “Operai qualificati in postproduzione”, suggerisce Bourriaud. marcello faletra saggista e redattore di cyberzone undicidecimi

hi disegna abiti, quando ha davvero talento, riesce a cogliere aspetti ECONO-MIA della vita quotidiana che la più strutturata ricerca di marketing nemmeno sfiora. Accade a musicisti, artisti visivi, poeti, teatranti, perché non La scorsa estate ho letto un bel libro-intervista che consiglio: Storie di musei di Michel dunque a uno stilista... Così, dall’ultima tornata di proposte moda Laclotte. Questo anziano signore è stato per anni il direttore del Dipartimento Pittura del maschili per l’autunno/inverno è emersa un’indicazione che la vulgata ha Louvre, ideatore e curatore della progettazione del Museo d’Orsay, ideatore e primo direttore chiamato “stile militare”, ma in questo caso la semplificazione è davvero generale del Grand Louvre. Laclotte, classe 1930, è un conservatoire, uno storico dell’arte Cfuorviante. L’aspetto rilevante di questo genere di abbigliamento non è infatti la mostrina esperto di primitivi senesi non appartenente alla generazione dei sensibili (o fanatici) alla da carabiniere o la spallina da poliziotto sul golfino (purtroppo si è visto anche questo), gestione culturale. Ciò nonostante, Laclotte racconta ai lettori - con naturalezza - che nella sua quanto lo spirito protettivo, difensivo, mimetico dei capi proposti. È l’outwear l’oggetto Lprima esperienza lavorativa, all’Ispettorato dei Musei di provincia negli anni ‘50, ogni volta che si progettava principe su cui si è concentrato lo sforzo di progettazione: giubbotto, giaccone, cappotto, un nuovo museo, la fase preliminare era dedicata all’analisi del territorio e della comunità che questo piumino, trench, giacca e gilet imbottiti, accompagnati da hood e cowl sulla testa da doveva andare a soddisfare. Obiettivo? Capirne la domanda e le esigenze. un lato e dall’altro da boot e pedule con suole carro armato. In Ovviamente Laclotte racconta che quest’approccio, se normalmente un diluvio di pelli e peli, shirling, rettili dilavati e invecchiati, fibre utilizzato per le piccole realtà periferiche, ancor di più acquisiva rilevanza tecniche, imbottiture, ganci, velcro e cerniere... È dunque il primo nei grandi progetti di cui è stato protagonista (Orsay e Louvre, appunto). strato, quello più esterno, a calamitare l’attenzione: cosa c’è sotto Tutto ciò in un paese statalista, assistenzialista e centralista per conta meno. Forse si ha meno voglia di svelare il proprio corpo, o eccellenza. Lo stesso possiamo dire che perlomeno di farlo per la strada, in metropolitana, su un autobus: accada in Italia? Per di più dagli anni ‘50? non è a disposizione di chiunque, non comunque, non dovunque. Di sicuro neppure oggi si opera in questo L’abito è sempre stato innanzitutto uno strumento protettivo. modo, semmai accade il contrario. Certo, Indumento è ciò che difendeva dai graffi dei rovi, dalle asperità del le realtà periferiche una certa attenzione al terreno, dai rigori del freddo o dalle bruciature del sole. Nomadi, contesto di riferimento la pongono (i musei cacciatori e raccoglitori, gli uomini hanno iniziato a coprirsi il dorso comunali e regionali), non sembra invece con pelli di animali, ad avvolgersi i piedi con legni e liane, a ripararsi facciano lo stesso le grandi realtà nazionali. dietro copricapo di foglie e, dove il freddo mordeva, a tenere in Per tutte poi c’è grande attenzione da grande considerazione le pellicce degli animali. Il terzo millennio, parte delle amministrazioni pubbliche per la prima volta nella storia dell’umanità, ha portato con sé il a confezionare dei prodotti mediatici, capovolgimento numerico nel rapporto tra chi vive in città e chi concentrandosi principalmente sulla risiede in campagna. Ma il sentimento di insicurezza, di ansia, di realizzazione di imponenti e costosissimi timore che percorre il mondo occidentale sembra far tornare alle interventi architettonici. Nella migliore radici l’abbigliamento maschile. Il paradigma secondo cui la città delle ipotesi si fanno concorsi internazionali è il luogo deputato all’ostentazione e la campagna quello della che richiamano le archistar, ovviamente praticità non vale più. Il sentimento urbano più adeguato richiede trascurando i progettisti meno noti, e oggi meno decoro, meno colore, meno comunicazione istantanea più giovani, che hanno un curriculum fisiologicamente meno corposo ma (tipici di epoche più spensierate e ottimiste) e invece più funzione, più protezione, più probabilmente sono più freschi nelle idee e hanno presumibilmente qualcosa mimetismo. Muoversi rapidamente, piacevolmente e inosservati è la nuova aspirazione. in più da dire. Soprattutto non interessa la funzione sociale del museo, Ci sono designer che lo hanno capito prima degli altri e intorno a questo concetto hanno ovvero dove si colloca e a chi si rivolge. Addirittura in Italia non si conosce lavorato in profondità: sono forse i più concettuali, i meno commerciali; certamente i neanche l’opportunità del piano di gestione, del cosiddetto masterplan che, più interessanti. Alle loro creazioni bisogna guardare come a prototipi che finiranno per individuando finalità e obiettivi dell’istituzione, stabilisce risorse economiche, influenzare tutta l’industria dell’abbigliamento. Ne segnalo tre facilmente raggiungibili umane e infrastrutturali per poterli raggiungere, prevedendo anche una attraverso il web. Il californiano Rick Owens, che ha sfilato a Parigi, come pure la misurazione dei risultati ottenuti e la valutazione di chi ha concorso a raggiungerli. Documenti che, se giapponese Rey Kawakubo (Comme des Garçons) e il belga Lucas Ossendrijver (Lanvin). sono trascurati dall’amministrazione centrale, magari sono un po’ più adottati dagli enti locali. In questo Distanti tra loro per nazionalità, esperienza e generazione, eppure in qualche modo contesto - considerata l’abitudine a fare conferenze stampa per qualsiasi accadimento - mi sembra buona sintonizzati. Provate a guardare con attenzione le loro proposte e ripensate alle rapide cosa che questo avvenga anche per far conoscere alla collettività i contenuti e l’autorevolezza degli autori vestizioni e svestizioni del protagonista del bellissimo The Hurt Locker di Kathryn Bigelow. dei piani di gestione. L’accostamento non è azzardato. fabio severino aldo premoli vicepresidente dell’associazione economia della cultura cool hunter opinioni 7

A MONDO MIO

essuno lo dice, ma in questi anni c’è sempre stata una sana competizione tra chi tiene per i mondi virtuali e chi invece è un fedele sostenitore dei videogame single player. È vero che in taluni casi le due cose coincidono, nella fattispecie nei MMORPG, cioè i videogame multiplayer che coinvolgono masse oceaniche di giocatori. Ma qui intendiamo focalizzare la divisione piuttosto netta tra i frequentatori dei social virtual world, quelli alla Second Life, e i patiti dei videogiochi classici, come GTA o Bioshock. È vero che tanti videogiocatori sono anche inquilini stabili dei mondi virtuali, così come a tanta gente possono piacere Cecilia Bartoli e i Nine Inch Nails, però un pizzico di rivalità c’è. In questi mesi mi pare che i videogame abbiano la meglio. Dopo la lunga sbronza mediatica per Second Life e i mondi virtuali tutti, adesso siamo di nuovo in un periodo più favorevole ai videogame, in virtù di una giusta alternanza. Per quanto Nci sia ancora qualche ritardatario, che scopre soltanto adesso gli highlight classici di Second Life e affini (dal turismo negli universi sintetici alla forza del denaro vero che legittima il virtuale), adesso i mondi di pixel stanno vivendo una giusta pausa di riflessione, preparandosi a un’offensiva che vedrà protagonisti arte, cinema e attori virtuali. Ma in questo momento i veri protagonisti sono i videogame single player, che poggiano su una concezione del tutto differente: in poche parole, i mondi virtuali come Second Life sono creati sostanzialmente dagli utenti e quindi sono più eclettici, con forti sperequazioni culturali a seconda del territorio preso in esame; i videogame sono più omogenei, in quanto creati da uno staff di artisti e sceneggiatori che risponde alla visione specifica di un autore. Sono due modelli apparentemente inconciliabili, che invece, pur mantenendo viva la storica contrapposizione, si stanno lentamente avvicinando, scambiandosi reciprocamente modi di essere. In particolare, i videogame stanno cambiando: sono diventati molto più duttili. Ancora non sono assimilabili a opere aperte, però si stanno adeguando a un modello più interattivo, che lasci più spazio al giocatore. Ne è un esempio Heavy Rain, dove si è posti continuamente di fronte a una serie di scelte possibili, che danno vita a un percorso di gioco complesso e labirintico, come accadeva già anni fa nel pionierisrico Fahrenheit. Non solo. I programmatori di videogame si sono resi conto che rispetto ai mondi virtuali mancava loro un UN SACCO BELLO complesso apparato narrativo, che ormai è percepito come una er molto tempo si è detto che alla scena artistica italiana mancava una strategia di caratteristica essenziale. Chi sistema capace di proporre in modo efficace e convincente i nostri artisti al di là del frequenta Second Life apprezza contesto nazionale. Negli ultimi anni qualcosa si è fatto, anche se molti degli sforzi e sperimenta soprattutto la fitta rete di relazioni e di cronache che danno vita a una serie si sono concentrati su forme tradizionali di promozione, rivolte soprattutto ai giovani di vicende esistenziali che si rinnovano quotidianamente. Nei videogame, invece, la trama artisti, quali i premi e le borse di studio, che naturalmente possono avere la loro era tradizionalmente univoca, e spesso piuttosto scarna. Alla luce di tale considerazione, il utilità ma non risolvono il vero nodo, che è quello di far sì che i curatori internazionali background narrativo è stato rimpolpato e moltiplicato, non solo grazie alle sequenze in full Pacquistino vero interesse e familiarità verso i temi e le posizioni espressi nel contesto socio-culturale motion video, ma soprattutto grazie all’estensione della storia del videogame in altri media, del nostro paese. A fronte di questo gap, sempre più artisti delle ultime generazioni hanno risolto dal cinema al fumetto (Tomb Raider, Halo, Silent Hill...) ai libri. Ed è quest’ultimo aspetto il il problema a modo loro, e bisogna dire piuttosto efficacemente: si sono confrontati con la scena più interessante. Ultimamente c’è una significativa tendenza alla novelization dei videogame e internazionale, hanno maturato delle posizioni coerenti con quanto accadeva altrove, e hanno sviluppato aumentano in maniera esponenziale i titoli tratti da videogiochi di successo. In America tor. le proprie reti di contatti, riuscendo nei casi migliori a guadagnare una certa attenzione e credibilità al di com e in Italia multiplayer.com propongono numerosi titoli che vedono protagonisti gli eroi fuori dei confini. Siamo passati così da una generazione “autoctona” poco inserita internazionalmente e videoludici, nel pieno rispetto dei canoni della convergenza culturale. Si delinea così un nuovo poco sensibile al confronto con il clima internazionale, a una generazione che ha pienamente assimilato pubblico di videogioca(let)tori che vivono a diversi livelli, sulla pagina scritta e sullo schermo, le l’idea che sia necessario muoversi “strategicamente” sul piano internazionale, costruendosi una propria avventure di Metro 2033, e che attendono con ansia il romanzo di Bioshock. È il segno di una politica della legittimazione e del consenso basata su una buona comprensione delle convenzioni di senso svolta, che tende a colmare lo iato tra social virtual world e videogiochi, producendo sempre che dominano i trend critico-curatoriali. Da un certo punto di vista si potrebbe anche essere soddisfatti, più storie, aprendo la strada a un nuovo concetto di narrazione e di letteratura aumentata. se l’obiettivo è quello di fare in modo che il nome ‘Italia’ compaia più spesso in certe manifestazioni, un po’ come si fa il tifo per una posizione più alta del paese nel medagliere olimpico. Ma il punto è mario gerosa che, al di là di un campanilismo fine a se stesso e in effetti poco utile, questa nuova generazione ha docente di multimedia al politecnico di milano ottenuto il suo diritto di cittadinanza adattandosi a un trend internazionale già consolidato e formatosi altrove piuttosto che guadagnandosi la forza e la credibilità per affermare delle posizioni autonome. In altre parole, la maggior parte dei nostri giovani artisti più smart è brava a cogliere e riprodurre le WWW.PRESTINENZA.IT ultimissime tendenze dell’international style (potendo così godere di una piccola rendita di posizione anche in patria, dove certi segnali arrivano leggermente in ritardo e creandosi quindi un’immagine uanto costa un edificio pubblico? In genere troppo poco. Come dimostra il cool, almeno per qualche mese o nei casi più fortunati per qualche anno). Ma finisce giocoforza fatto che la stragrande maggioranza dei progettisti che lavorano con Stato, per “invecchiare” rapidamente con il passare delle mode istantanee e perdere interesse a beneficio Regioni e Comuni vivono in uno stato di perenne frustrazione. Devono, infatti, dell’ondata successiva, che ormai si avvicenda con una rapidità stupefacente. Siamo cioè caduti nella realizzare opere chiavi in mano a 1.000 euro al metro quadrato. Troppo trappola di una sorta di “manierismo dell’ultima moda” che rischia di lasciare alla fine dei conti una poco per ottenere una qualità decente e per essere sicuri che nel corso traccia tanto labile quanto quella della marginalità autoctona delle generazioni precedenti. Ciò che del tempo tali costruzioni non si degradino perché realizzate con materiali sarebbe veramente importante e interessante fare è creare le condizioni affinché il nostro paese scadenti.Q Inoltre, chiunque sa che ogni problema rimandato prima o poi si ripresenterà e possa tornare a essere un luogo di incubazione di posizioni davvero originali e capaci di orientare la che ciò avverrà quando per risolverlo serviranno molte più risorse economiche. Lasciamo riflessione, la sensibilità visiva, la sedimentazione dei significati: un luogo imprescindibile per i curatori stare, infine, gli aspetti estetici. Con budget limitati devono ridursi le vetrate, scomparire i contemporanei. Ma è un traguardo molto più difficile che raggiungere una rappresentatività anagrafica rivestimenti pregiati e si devono utilizzare quelle finiture orrende che rendono le nostre scuole, nelle liste degli artisti invitati alle mostre (che spesso sono più percepite e importati delle mostre i nostri ospedali, i nostri uffici stesse). È un traguardo che richiederebbe il coraggio di una sottile, “naturale” inattualità che, come circoscrizionali tra i più brutti spiega lucidamente Giorgio Agamben, è il vero segno distintivo di ciò che è veramente contemporaneo d’Europa. Ovviamente esistono e che sarà rappresentativo a posteriori di “questa” contemporaneità. È più difficile, ma è l’unica cosa di eccezioni. E alcuni progettisti cui abbiamo davvero bisogno per ridare al nostro paese un’identità cultuale credibile. estremamente capaci riescono, pur con risorse molto limitate, a pier luigi sacco fare miracoli. In questo periodo pro-rettore alla comunicazione e all’editoria e direttore del dipartimento ho avuto la fortuna di curare una delle arti e del disegno industriale - università iuav - venezia serie di libri che documentavano la recente produzione italiana e, devo dire, che sono rimasto letteralmente stupito dalla bravura di tanti architetti che, con budget inferiori ai 1.500 euro al metro quadrato e, a volte, di poco superiori a soli 1.000 euro al metro quadrato, sono riusciti a realizzare opere di grande qualità e bellezza e anche in classe energetica A. Proprio per questo motivo sono rimasto allibito dalle cifre che in questi giorni sono circolate a proposito delle opere realizzate dalla Protezione Civile. Se risponde a verità la notizia che le case in Abruzzo sono costate 2700 euro al metro quadrato, dovremmo porci più di qualche domanda. Anche perché se è vero che l’emergenza ha fatto aumentare i costi, è anche vero il fatto che le ditte costruttrici hanno avuto, e proprio a causa della fretta, la strada facilitata e ciò avrebbe dovuto fungere da calmiere. Un committente che ha maggiore discrezionalità, infatti, ha - almeno così mi piacerebbe credere - maggiore forza per trattare il prezzo. E non ci si racconti che le case erano arredate e nel frigo c’era una bottiglia di champagne. L’arredamento può incidere per 200 euro al metro quadrato e la bottiglia, anche se di ottima marca, per un euro. Quando poi dai 2.700 euro passiamo ai 4.500 delle opere al G8 de La Maddalena, la sorpresa aumenta. Anche perché, secondo alcuni, forse non si tratta neanche di 4.500 ma di 6.000 e più. Mancano, infatti, dati certi. Nel senso che è difficile sapere quanto ogni edificio sia venuto al metro quadrato, in modo di permettere all’opinione pubblica, al tax payer, di sapere e con precisione quanto questo complesso pasticcio (ricordiamoci che il G8 che doveva svolgersi a La Maddalena è stato poi spostato a L’Aquila) sia venuto effettivamente a costare. Salendo ancora nel capitolo degli importi, incontriamo il Maxxi della Hadid. Per fortuna si tratta di un magnifico museo che vale, almeno dal punto di vista estetico, i 150 milioni di euro che è venuto a consuntivo. Ma, appena facciamo i conti, vediamo che 150 milioni diviso 20.000 metri quadrati fanno 7.500 euro al metro quadrato. Cioè circa 7 volte di più di una scuola o di un ufficio pubblico. Non appena ho sollevato la questione ho ricevuto una telefonata da un amico che mi invitava a lasciar perdere con questi conti, sostenendo che un intervento chirurgico di un grande luminare costa cento volte di più di quello di un medico condotto. Probabilmente c’è del vero. Anche se il paragone regge sino a un certo punto, perché non stiamo parlando dell’onorario del professionista ma dei ferri o, se vogliamo, dell’affitto della sala operatoria, che non dovrebbe variare così sensibilmente da caso a caso. Qualcun altro - credo Pio Baldi - ha sostenuto che i costi esagerati del Maxxi sono derivati dalla forte sperimentalità del progetto. La risposta soddisfa sino a un certo punto: mi sembra che di sperimentale al Maxxi ci sia poco e di getti in calcestruzzo, anche con pareti curve o sghembe, sia pieno il mondo. Una terza giustificazione mette in gioco i costi dei musei americani, che sono di ordine simile. Ma viene spontanea l’obiezione che costruire qualsiasi cosa in America viene molto, molto di più che in Italia. E non ha senso, per fare un esempio, dire che è bene pagare a Roma una tazzina di caffé tre euro perché tanto costa a New York. Inoltre, per restare in Europa, il Guggenheim di Bilbao fu pagato meno di 100 miloni di dollari, licenza di franchising inclusa. Al cambio attuale, circa la metà del Maxxi. Amo molto Zaha Hadid ma non mi sembra che la sua opera romana si possa, né per complessità né per risultati ottenuti, paragonare al capolavoro di Gehry. luigi prestinenza puglisi docente di storia dell’architettura contemporanea presso l’università la sapienza di roma 8speednews

Expo di Shangai, un padiglione… a UFO gea diario per immagini di gea casolaro per l’Inghilterra Le premesse par- lano chiaro: se una delle novità più tangibili nella creatività è quella sorta di “archi- olimpiade” che da qualche anno si sta giocando a livello globale, con esiti che non cessano di spostare in alto l’asticella del più grande, più strano, più costoso, la finalissima si disputerà da maggio a Shanghai, con la World Expo. Tante sono le grandi firme all’opera per i padiglioni nazionali, tante le soluzioni estreme messe in campo in occasione dell’imperdibile vetrina: fra queste l’affascinan- te oggetto-non-identificato pensato da Thomas Heatherwick per il padiglione inglese. Il riferimento è al Crystal Palace realizzato a Lon- dra nel 1851 per la prima Expo: ma in questa forma - fra l’organico e il fantascientifico - la trasparenza è data da 60mila “coni retinici trasparenti”, aste di oltre sette metri di lunghezza che rivestono i sei piani della costruzione e che trattano la luce come filamenti di fibra ottica. Ogni asta poi incorpora un seme vegetale proveniente dalla selezione del Millennium Seedbank Project, garantendo quel tanto di eco-chic che va tanto di moda. www.ukshanghaiexpo.com Enel Contemporanea 2010, vincono Bik & van der Pol Enel Contempora- nea diventa pre- mio. Giunto alla sua quarta edizio- créteil 2010 ne, il progetto so- stenuto dalla gran- malista, come casa provvisoria per farfalle, veicolando forti messaggi sorreggevano l’impianto d’illuminazione sono stati ridotti a due, dispo- de azienda di elet- di equilibrio, rispetto e riciclo. La casa-installazione con pareti di vetro sti al centro della sala e lungo le pareti perimetrali. Ne è risultato uno tricità, che finora ha sarà percorribile al suo interno dai visitatori e sarà allestita nella hall spazio libero di fronte al palco utilizzabile dal pubblico in occasione portato i vincitori a del Macro alla fine del 2010. Della shortlist facevano parte ancheLo - degli spettacoli. Dopo ogni spettacolo si potranno degustare i vini del presentare delle ris Gre’aud (Francia), Jonathan Horowitz (Usa), Anya Gallaccio Lazio nel wine bar a cura dell’Enoteca Regionale Palatium. A inaugu- grandi installazioni (Gran Bretagna), Meg Cranston (Usa), Daniel Canogar (Spagna), rare gli spazi, fino a giugno, la rassegna jazzMontemartini Blue Note, temporanee, si trasforma con la formula dell’award. E a gioire è il Ma- Allora & Calzadilla (Porto Rico). Data l’alta qualità dei progetti per- organizzata da Zètema Progetto Cultura in collaborazione con Rai cro, il museo romano destinatario dell’opera vincitrice, scelta fra i set- venuti, Enel Contemporanea si è riservata una prelazione di un anno, Nuovi Media, te artisti giunti alla selezione finale e segnalati dal comitato scientifico qualora volesse promuovere anche la realizzazione delle altre opere per la direzione composto da Marc-Oliver Wahler, direttore del Palais de Tokyo di Pa- in un secondo momento. Forte è ormai la partnership tra il Macro ed artistica di Fe- rigi, Beatrix Ruf, direttore della Kunstahalle di Zurigo, Mami Kataoka, Enel Contemporanea: i vincitori dell’award, d’ora in poi, entreranno a derica Gentile. chief curator al Mori Art Museum di Tokyo, Tirdad Zolghadr, critico e far parte della collezione museale. (valeria di biase) “Grandi nomi del curatore indipendente di Berlino, Lourdes Fernandez, direttrice della www.enelcontemporanea.it jazz italiano si fiera Arco di Madrid, Jessica Morgan, curatrice del dipartimento arte esibiranno nella contemporanea della Tate Modern di Londra, Hou Hanru, curatore Centrale Montemartini, magia di questo del San Francisco Art Institute. Il premio è stato aggiudicato al duo la nostra Turbine Hall. spazio museale, di artisti olandesi Liesbeth Bik e Jos van der Pol, che collaborano Mentre alla Tate... tra i capolavori d’arte antica provenienti dai Musei Capitolini e le mac- dal 1995. Bik e van der Pol, nell’installazione Are you really sure that A far da inusuale scenografia, una turbina a vapore e due colossali chine di archeologia industriale della ex centrale elettrica”. Qualche a floor can’t also be a ceiling?, hanno ragionato sul tema dell’ecoso- motori diesel. Collegamento obbligato: dopo Londra, con il famoso nome? Da Stefano Di Battista a Gabriele Mirabassi, Franz Di Cioccio, stenibilità e, in particolar modo, sulle farfalle, simboli della bellezza, spazio della Tate Modern, anche Roma avrà la sua Turbine Hall, nella GeGè Telesforo, Maurizio Giammarco, Roberto Gatto. Novità impor- ma allo stesso tempo della fragilità dell’ecosistema, essendo le prime sala macchine della Centrale Montemartini, in via Ostiense. Un nuo- tanti anche per il celeberrimo spazio londinese: “All’inizio della mia a scomparire a causa dei cambiamenti climatici. Bik e van der Pol vo spazio dedicato alla musica e allo spettacolo dal vivo aperto ogni carriera ho lavorato sette anni a Valencia, poi altri sette in Portogallo. hanno riproposto in scala la Farnsworth House (1951) di Mies van venerdì e sabato sera, 240 mq con 160 posti a sedere. Le strutture Ora, dopo sette anni a Londra, sento che è giunto il momento di pren- der Rohe, basata sulla vitale relazione uomo e natura in chiave mini- precedenti sono state parzialmente alleggerite: i quattro pilastri che dermi la pausa che ho sempre rinviato”. A parlare è Vicente Todolí. Sì perché proprio quando si appresta a festeggiare trionfalmente il suo decennale, la Tate Modern deve dare l’addio al suo ormai storico synestesie direttore: entro l’estate lascerà infatti l’incarico e presto il museo si metterà alla ricerca del sostituto. L’annuncio arriva da un comunicato della stessa Tate, dove si precisa che Todolí continuerà comunque a lavorare con la galleria come commissario esterno. “Con la Tate ci saranno progetti futuri”, conferma l’interessato, “tra cui una grande esposizione per il 2011 che sarà annunciata il prossimo autunno”. To- dolí è anche uno dei promotori dell’ambizioso progetto di ampliamen- to del museo, che sarò concluso per le Olimpiadi di Londra nel 2012. www.centralemontemartini.org No griffe, no bar. Alla Whitney Biennial ci pensa Inaba Alla Biennale di Venezia dello scorso anno tutti avevano nota- to quello - coloratissimo, quasi psichedelico - creato da Tobias Rehberger, che addirittura gli era valso il Leone d’Oro come Jean Michel Bruyère - La Dispersion du Fils - 2008-10 miglior artista. La trovata di affi- 500 films re-architectured on 3D stereoscopy for AVIE installation (Advanced Visualisation and Interaction Environment) dare la caffetteria alle cure di un artista deve essere piaciuta, tanto che anche la Biennale del Whitney Digital Life ha voluto essere della partita. Incaricato stavolta è stato Jeffrey Ina- La Pelanda - Mattatoio di Testaccio, Roma ba. Il progetto consiste fra l’altro in tre enormi lanterne che si esten- a cura di Richard Castelli dono per due piani in altezza, un lungo bancone di servizio, tavoli fino al 2 maggio per il piano ammezzato, segnaletica e arredi vari. Ora resta solo da dopo aver guardato bene, molto bene, quest’opera vai alla rubrica Synestesie a pag. 22 attendere per capire chi allestirà il bar alla Gwangju Biennale. www.whitneybiennial.com

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Tre anni fa ci lasciava Maurizio Sciaccaluga. Sembra ieri, verrebbe da dire a chi, come Mentre non avremmo mai potuto fare a meno di leggere, in quegli anni, Thomas Pynchon, a me e come a molti altri amici, artisti e compagni di strada che gli volevano bene, o William Gibson, o James Ellroy. Naturale, allora, che nelle nostre prime mostre, ognuno

z mancano terribilmente la sua energia e il suo coraggio nel buttarsi a capofitto nelle cose, a modo suo, ognuno per suo conto a volte, altre volte riunendoci e inventandoci progetti in nel polemizzare con chiunque senza timore di prenderle, nel mettere in piedi ogni giorno comune, invitassimo artisti che non erano cresciuti leggendo Flash Art né Tema Celeste, nuovi progetti, nel coinvolgere galleristi, artisti, collezionisti in imprese che a prima vista ma che avevano magari amato Metal Hurlant, Ranxerox, Pazienza, Moebius, il cyberpunk, sarebbero sembrate perse (cosa che, va pur detto, un po’ manca a molti dei critici, pur la nuova letteratura noir, che avevano assorbito in maniera naturale gli stimoli di quel breve bravi, che spuntano come funghi qua e là dalle varie scuole e scuolette per italici curator). “week end postmoderno” che tanto bene ci saputo raccontare, in quegli anni, Tondelli. Ma qui, dalle colonne di Alcatraz, non intendo stilare coccodrilli ritardatari: vorrei invece Come stupirsi, allora, che le nostre prime mostre, negli anni ‘90, fossero mostre che proporvi un ragionamento su ciò che è stato fatto nei quindici anni passati parlavano di fantascienza, di gioco, di mondi paralleli, di mescolamento tra nell’arte italiana, per provare a capire - anche - dove si sta andando oggi. cultura alta e illustrazione popolare, e poi di delitti, di mescolamento tra Credo, infatti, che oggi che finalmente una parte consistente dell’arte cronaca e realtà? Ebbene, questo era il “brodo di cultura” in cui noi internazionale sta aprendo gli occhi sull’indubbia novità provocata siamo cresciuti. Eppure il sistema, in Italia, per anni ha tenuto chiusa dalle tendenze che per anni hanno covato sotto la cenere, e fuori la porta. I principali musei, le riviste “di tendenza”, i grandi premi del sistema ufficiale, attraverso riviste di tendenza come Juxtapoz, hanno sistematicamente tagliato fuori una fetta di artisti. Ripeto, fanzine, siti internet, blog; oggi che le due correnti (chiamiamole non è questione di vittimismo: è stata una realtà oggettiva; noi, così), del pop surrealismo e della street art sono in piena esplosione va detto, ci siamo difesi, e anche divertiti moltissimo: ma a e già ormai in fase di “normalizzazione” e “istituzionalizzazione”, fatica. E soprattutto - ed ecco il travisamento - il lavoro che noi, anche in Italia si può forse provare a fare un ragionamento su ciò e con noi gli artisti che amavamo, stavamo facendo, è stato che è stato fatto negli anni passati, fuori dai piccoli schieramenti di bollato come “passatista”. Si è parlato di “pitturaccia” o, più

alcatra riva alessadro di bottega e dalle delegittimazioni reciproche. Lo dico senza retorica: banalmente, di “figurazione”, termine che io non ho mai usato, chissenefrega se a uno piace o non piace Verlato, o Schmidlin, né amato. Si è travisato il senso del lavoro critico, non vedendo o Di Piazza, o Danilo Buccella, o altri che io e Maurizio abbiamo che, con tutti i difetti, gli errori o le opinioni diverse, quello di sostenuto e amato e invitato a mostre fin dai tempi in cui questi Sciaccaluga, e con quello il mio, di Luca Beatrice e di pochi altri artisti erano considerati, chissà perché, innominabili. La questione è critici, non era poi distante da ciò che altrove si faceva nel mondo. un’altra. È quella, io credo, del travisamento della ricerca di un’intera Era un lavoro sui confini dell’arte e del lavoro culturale, un tentativo di generazione di artisti e di critici. Il sistema dell’arte italiano ha infatti sempre far uscire l’arte dal guscio del lambiccamento concettuale, era il tentativo eretto un muro contro un intero settore della ricerca artistica. Non c’è vittimismo di ri-trovare, per l’arte, un pubblico “popolare”, esterno a quello specialistico in questo: noi abbiamo fatto le nostre battaglie, divertendoci, muovendo le acque, avendo degli addetti ai lavori: benché spesso lo si sia fatto passare per il suo contrario, cioè per per anni a disposizione una corazzata come Arte Mondadori, dove il grande e rimpianto un arroccamento identitario sul concetto di “figurazione” e di “buona pittura”. A forza di direttore Nuccio Màdera ha per anni lasciato a me e a Sciaccaluga briglia sciolta, intuendo travisamenti e di diktat, intere generazioni di artisti sono state spazzate via dal mercato e che portavamo idee, polemiche e linfa vitale, dunque lettori, pubblicità e interesse intorno dalle ricostruzioni fittizie fatte a uso e consumo di un piccolo circolino autoreferenziale di alla rivista. Ma io parlo di travisamento: perché? Perché il lavoro di Sciaccaluga è stato addetti ai lavori. Ma forse oggi i tempi sono maturi per una riflessione più pacata. Senza quello di “sdoganamento” di una ricerca che veniva da una zona della cultura differente delegittimarsi in continuazione a vicenda. Non ci sono serie A e serie B: la storia lo ha da quella dominante. L’intuizione di Sciaccaluga, come di altri nostri compagni di strada, spesso dimostrato. Artisti che tra la fine degli anni ‘80 e la metà dei ‘90 impazzavano nei era che non ci fosse “un” sistema, granitico e chiuso, di cui rispettare le regole e da salotti concettuali, oggi sono quasi usciti di scena. Artisti come Verlato prima, e ora anche seguire pedissequamente, pena l’esser fuori dal mondo dell’arte; che non ci fosse “un” Di Piazza, vengono invece presi da galleristi “di tendenza” come Jonathan Levine, e inseriti solo modo di approcciarsi all’arte, ma molti sistemi culturali intrecciati tra loro. E i nostri in un movimento internazionale come quello del pop surrealismo. Forse, sarebbe ora che interessi - i nostri, e quelli di molti artisti che con noi stavano crescendo, maturando ed anche in Italia l’epoca dei divieti e dei diktat cominciasse a finire. Che l’epoca degli insulti emergendo - venivano spesso, e andavano altrettanto spesso, in direzioni diverse da quelle sui forum contro un artista, solo perché a qualche anonimo non piace il suo lavoro, lasci il praticate in quello che veniva considerato l’unico sistema possibile. Noi eravamo cresciuti, posto a discussioni più serie e pacate. Allora, diamo a Cesare quel che è di Cesare. E anche per intenderci, leggendo Frigidaire, e non Flash Art; eravamo cresciuti coi libri di Tondelli, a Sciaccaluga, che col suo lavoro e la sua energia ha aperto la strada, in questi anni, a di Tom Wolfe, di Ballard, e non sui testi teorici di Celant o Bonito Oliva. Abbiamo studiato, ciò che oggi viene finalmente riconosciuto anche a livello internazionale, senza più sciocchi poi, anche quelli: ma, non ci fossimo poi trovati, quasi a malincuore, a fare quello strano travisamenti e divisioni scolastiche tra “buoni” e “cattivi”, tra “moderni” e “passatisti”, tra mestiere che è quello del critico d’arte, forse non ne avremmo neppure sentito il bisogno. artisti “internazionali” e “provinciali”.

Eliasson e Kapoor, nale la quale finirebbe Scaramouche Gallery: testimonial di lusso confinata negli spazi aspettando la nuova sede, per l’Israel Museum dell’Arsenale. Come Cristiana Palandri a NYC ridicolo e ignobile è il “Queste nuove opere Da frutti e fiori, a un frut- tentativo, malcelato e miglioreranno l’approc- teto. Bizzarrie del caso reiterato, di smonta- cio dei nostri visitatori e della toponomastica re l’eccellente lavoro con l’ambiente, l’archi- newyorchese. Oggetto è che il presidente della la galleria Scaramouche, tettura e l’impostazione Biennale Baratta ha che il fiorentino Daniele del museo, confer- portato avanti in questi anni dando un assetto stabile e credibile a Ugolini da circa un anno mando inoltre il nostro tutta l’istituzione. Lo stesso ex-Padiglione Italia, oggi Palazzo delle gestisce a New York con impegno diretto nel so- Esposizioni, è un ottimo esempio di riqualificazione: oggi è uno spa- l’americana Lorin Prince, stegno dei grandi artisti zio espositivo moderno dotato di un bel bar, di un bookshop e offre e che ancora conserva contemporanei”. C’è da credere al direttore dell’Israel Museum, visto alloggio, dopo anni, all’ASAC - Archivio Storico delle Arti Contempo- anche il precedente nome che le opere di cui parla sono di Olafur Eliasson e Anish Kapoor. dello spazio, Fruit & Flower Deli. Ora arriva l’ultima mostra nell’attuale ranee. Una riorganizzazione che ha contribuito al record di visitatori Ovvero due nuove commissioni per arricchire il campus del museo, location, prima del trasferimento a maggio in nuovi spazi, sempre nel dello scorso anno e che ora si vuole rinnegare. Del resto il presidente che sta completando un complessivo intervento di espansione e ri- Lower East Side, in Orchard Street. Frutteto, appunto... Protagoni- Baratta ha già risposto “diplomaticamente” all’input, segnalando le strutturazione, che prevede anche il riallestimento delle collezioni. sta della mostra di commiato la fiorentina Cristiana Palandri, alla difficoltà di un trasloco, con “un immediato dietro-front rispetto alla Whenever the Rainbow Appears, l’installazione site specific di Elias- sua prima personale nella Grande Mela, per la quale presenta una scorsa edizione, dopo aver fatto digerire a livello internazionale la son, si compone di trecento dipinti che rappresentano con la pittura la selezione di disegni e sculture recenti, oltre a un’installazione speci- novità”. Tutte le persone che hanno a cuore le sorti della più grande ficamente concepita per gli spazi della galleria. Basate sulle sue pre- progressione dei colori dello spettro di luce visibile all’occhio umano. istituzione artistica del paese sono a fianco del presidente Baratta nel cedenti ricerche con i materiali organici, le nuove opere continuano a Anish Kapoor installerà invece una scultura in acciaio inossidabile di suo tentativo di resistere agli scempi che si profilano all’orizzonte dal esplorare le possibilità scultoree di materiali come capelli umani, ossa cinque metri d’altezza, la cui forma a clessidra è stata pensata per fronte ministeriale, da quello regionale e da quello comunale. (m.t.) animali e cera d’api. evocare la dualità di Gerusalemme. Le nuove opere saranno presen- www.labiennale.org www.scaramoucheart.com tate al pubblico il 26 luglio. www.imjnet.org stralciodiprova Bondi a Baratta: di marco enrico giacomelli “L’Italia torni ai Giardini” e dopo l'amore... Mentre ancora si temporeggia su “quisquilie” come la nomina del “- Lei è pittore? - Yes, milord. - Dipinge visi? - Yes, milord. - E le mani? - Yes, direttore per le Arti Visive, la cronaca biennalesca non manca di milord, anche i piedi”. Inizia così, con un dialogo riportato per via epistolare. concentrarsi su schermaglie di carattere generale. Stando a quanto A scrivere è Monsieur Laurent de Fauvel e la destinataria di tanta acida iro- scrive il quotidiano La Nuova Venezia, le ultime riguarderebbero alcu- ni input indirizzati dal ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi al pre- nia è Mademoiselle Jacques. Non vi dicono nulla questi nomi? In effetti non sidente della Biennale Paolo Baratta. “Per la prossima Biennale Arti sono notissimi. Ma basta sostituire al nome della seconda quello dell’autrice Visive del 2011”, cita il giornale fra i desiderata ministeriali, “quando del libro, George Sand, e al primo quello di Alfred de Musset, e tutto cambia, scatteranno le celebrazioni per i 150 an ni dell’unità d’Italia, l’ex Padi- nevvero? Son pagine acute, nel senso soprattutto d’uno stiletto, che Sand glione Italia ai Giardini ora ribattezzato Palazzo delle Esposizioni torni rivolge all’ex compagno nel 1859, quand’egli è tuttavia ormai deceduto da al vecchio nome, per ospitare così la selezione degli artisti italiani un paio d’anni. Insomma, arduo avvalersi direttamente del droit de réponse. che sarà fatta dal nuovo commissario Vittorio Sgarbi”. Ora, è del tutto Ci penserà il fratello Paul. Ma questa è un’altra storia... evidente che il Padiglione Italia com’era stato pensato cento anni fa è oggi patetico e ingiustificabile come spazio per un’unica partecipazio- George Sand, Lei e lui, Iacobelli, Albano Laziale (RM) 2009 ne nazionale. Non si capisce il motivo per cui l’Italia - paese che ha un peso artistico internazionale pari o ben inferiore a Francia, Spagna, Germania, Regno Unito e Stati Uniti - dovrebbe avere uno spazio die- ci volte più grande dei suoi partner. Si tratterebbe di un atto di imperio arte e letteratura? continuano sul blog .::raccolta differenziata::. all'indirizzo jotake.blog.exibart.com ridicolo e provinciale, che eroderebbe spazi alla Mostra Internazio-

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kovic e Associati. ti, disegni su due navate e su un cor- GALLARATE DA MUSEO Il museo si sviluppa oggi su tre livelli. ridoio centrale, nel quale si alternano Inaugura il Maga, raggiungendo nei soli tre giorni dell’opening 7mila visitatori. L’intento è Al piano terra c’è il bar e il bookshop, le teche e i pannelli quadrangolari, tutt’altro che localistico: il goal sarà posizionarsi come una delle strutture di riferimento del mentre gli spazi per la didattica, i sostenuti dal basso e dall’alto da sot- panorama nazionale. Con una storia che risale al 1966 e uno spazio nuovo di zecca. Succede laboratori, le location per gli eventi tilissimi elementi in alluminio, che in- a Gallarate... collaterali, eventuali presentazioni o corniciano così la parete di fondo. Al concerti sono distribuiti sui piani suc- centro, una nicchia a bugnato bianco con l’intento di cessivi. Mostra temporanea e colle- rivela un dipinto nelle sue versioni dar voce alla zione si spartiscono, invece, la note- fronte e retro, riducendo ulterior- creatività in vole metratura restante, guidando lo mente l’effetto dell’illuminazione. progress. Con spettatore in un percorso a spirale, Ben congegnati i percorsi didattici, la progettazio- che ha come fulcro principale l’atrio realizzati con l’ausilio di strumenti au- ne del nuovo d’ingresso, sempre visibile attraverso diovisivi e pannelli digitali, che dimo- museo, le isti- balconate e parapetti. Un'impostazio- strano l’esigenza del museo e della tuzioni del ter- ne che fa immediatamente pensare sua direzione di cercare un rapporto ritorio scelgono a una più che probabile ispirazione profondo con il pubblico (e il territo- di dar vita a tratta dal Guggenheim di New York rio), che non a caso, e nonostante la una fondazione firmato da Frank Lloyd Wright. confusione dell’inaugurazione, ne ha a questi dedi- Se la collezione è indubbiamente inte- affollato le sale, raggiungendo quota cata, che vede ressante, con una vocazione naziona- 7mila in soli tre giorni. alla presidenza le che raccoglie, tra le altre, opere di Angelo Crespi, Felice Casorati, Mario Sironi, Fau- [santa nastro] mentre la dire- sto Melotti, Lucio Fontana, Ennio zione dello spa- Morlotti, fino a una discreta rappre- zio è affidata a sentanza di artisti optical, da Grazia Emma Zanella, Varisco a Gianni Colombo, fino a con cui Exi- Nanda Vigo, l’allestimento potrebbe bart aveva già dar adito a discussioni, costringendo avuto modo di le opere (tre a tre, quattro a quattro) commentare la in box ritagliati nello spazio attraver- info nascita del mu- so pannellature in cartongesso, che seo nel 2007, impongono allo spettatore di zigza- fino al 19 giugno Un nuovo museo per la città di Gal- sua mole importante e una collezione anticipandone intenzioni e contenuti. gare lasciando poco spazio all’inseri- Amedeo Modigliani larate ha appena aperto al pubblico di circa 5mila opere. Complice dell’operazione è il Ministe- mento di installazioni o tele di forma- a cura di Cinzia Chiari dopo un notevole tam tam e un in- La storia affonda le radici nella Gal- ro dei Beni Culturali, socio fondatore to più ampio. Tuttavia, alcune grandi MAGA - Museo d'Arte di GAllarate vestimento di energie economiche leria d’Arte Moderna della città, fon- del museo, che sigla l’accordo con “tele” di Studio Azzurro trovano la Via De Magri, 1 e politiche non indifferente. L’acroni- data nel 1966 e diretta fino al 1998 il Comune di Gallarate. Lo spazio, di loro collocazione in un’area adiacen- 21013 Gallarate (VA) mo, ormai d’obbligo, è MAGA - Mu- da Silvio Zanella, artista scomparso circa 5mila mq, situato alle porte del te, dove il sistema di compartimenta- da martedì a domenica seo d’Arte di GAllarate, con l’augurio nel 2003 che si è adoperato per co- centro storico, nasce sulle spoglie di zione è escluso. ore 9.30-19.30 che l’istituzione possa entrare a far struire la collezione anche grazie alle un edificio di archeologia industriale, Diversamente, la mostra tempora- Catalogo Electa parte sin dalla sua inaugurazione del acquisizioni del Premio Arti Visive con soffitti alti e ampi locali, ristruttu- nea - la prima è dedicata ad Amedeo tel. 0331 791266 pantheon dei musei nazionali, con la Città di Gallarate, istituito nel 1950 rato su progetto dello Studio Panda- Modigliani - dispone tele, documen- www.museomaga.it

Riecco Gagosian. Il Canada a Shanghai L’Aquila è fuori uso? Nuovi spazi a Beverly Hills con il Cirque du Soleil E io ci faccio una mostra griffati Richard Meier “Sembra di “A me e ad Achille Bonito Oliva ci C’era chi già cominciava a pre- essere al cir- chiamano Croce Rossa. Arriviamo occuparsi, per questa inopina- co!”. Chissà sempre nel momento in cui c’è bi- ta attività. Era infatti qualche quante volte sogno di noi”. Come all’Aquila, alle mese che Larry Gagosian non è capitato di prese con una lenta e faticosa ri- dava notizie di sé, dopo aver dire qualcosa costruzione, dopo le devastazioni affrontato la crisi degli ultimi del genere, del grave sisma dello scorso anno. due anni con un iperattivismo in occasione Così Cesare Manzo, il noto galleri- di grandi ras- concretizzatosi in nuovi spazi e sta e animatore culturale pescarese-romano, ha chiosato con noi di segne, fiere, iniziative ad Atene, New York e Exibart, che lo abbiamo interpellato sulle voci della più recente impre- festival, che sempre più cercano di attirare il pubblico strizzando l’oc- Parigi. Niente paura: il 4 marzo sa che lo vede coinvolto. Ovvero un’edizione speciale di Fuori uso, chio allo spettacolo. E chissà quante volte capiterà di sentirlo alla scorso ha inaugurato, con una la storica rassegna d’arte da lui lanciata nel 1990 a Pescara e fra le rassegna per antonomasia, ovvero l’Expo internazionale, che come personale di Andreas Gursky, prime a scoprire spazi “off” come contenitori per l’arte, “musei tempo- tutti sanno quest’anno si tiene a Shanghai, e già si preannuncia ad ranei in luoghi dove i musei non ci sono”, ha precisato. Un’edizione l’expansion della galleria di Be- alto tasso spettacolare. Ma davanti al padiglione del Canada, quelle quindi ospitata dal capoluogo abruzzese, a sostenere e incoraggiare verly Hills, operazione che porta parole assumeranno un senso diverso: sarà infatti proprio il celebre la firma nientemeno che di Ri- Cirque du Soleil a pianificare il programma culturale, le performance la ripresa che, oltre a economica, sociale, civile, dovrà essere anche chard Meier. Nuovi spazi per 500 mq, che si aggiungono agli oltre pubbliche e a sviluppare le alleanze strategiche per il padiglione. E lo culturale. “Siamo ancora lontani dal definire i dettagli”, ha spiegato 600 della galleria esistente, con una terrazza progettata per ospitare stesso Cirque du Soleil ha prodotto il concept design per la struttura, Manzo, “ma abbiamo riscontrato l’interesse politico sia a livello regio- installazioni esterne. Per le mostre saranno utilizzati circa 300 mq a realizzata dalla società canadese SNC-lavalin, che con i suoi 6mila nale che comunale. L’intenzione è comunque quella di tenere ‘Fuori livello stradale. Lo squalo - questo il soprannome del gallerista - è mq è tra le più grandi realizzate per l’occasione. Nei sei mesi della uso’ in autunno: i potenziali spazi espositivi non mancano [forse tre particolarmente legato alla California: qui infatti dette avvio negli anni fiera potrà accogliere fino 30mila visitatori al giorno e ospiterà una chiese sconsacrate, N.d.R.], e alcuni artisti hanno già dato un’adesio- ‘70 alla sua proficua attività, vendendo poster agli allievi dell’Ucla. mostra a The Living City: Inclusive, Sustainable, Creative. ne di massima, da Michelangelo Pistoletto a Ettore Spalletti”. www.gagosian.com www.expo2010canada.gc.ca www.galleriamanzo.it

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Serpentine Pavilion 2010, il commento del mese d’arte e che quest’anno vede protagoniste - dopo le collezioni dei al lavoro Nouvel/Boltanski. galleristi e degli artisti - le opere dei collezionisti; la seconda edizione Mentre in Qatar... “Mario picture s. dipinto realizzato e venduto della mostra Accademia delle Accademie, curata da Shara Wasser- velocemente per riuscire a pagare in tempo man, che presenta gli artisti borsisti ospitati a Roma dalle prestigiose La struttura, che sarà caratte- l'affi tto o altre scadenze imminenti” istituzioni culturali; Spirito, a cura di Valentina Ciarallo e Pier Paolo rizzata da un tetto retraibile, Pancotto, dedicata a una installazione site specifi c di Mat Collishaw sarà realizzata in vetro, poli- È uno dei lemmi dello spassosissimo “dizionario allestita nel Chiostro del Commendatore. Alla Casa dell’Architettura carbonato e tessuto. E ospi- dello slang parlato dagli artisti di NY” postato - Acquario Romano, Piazza d’Arte presenta una cinquantina di im- terà un’installazione apposi- da Daniele Scarpa Kos in calce a un nostro magini fotografi che di Peppe Avallone per una mostra che celebra tamente concepita dal grande editoriale. L’autore è un non meglio specifi cato la ricorrenza dei quindici anni di installazioni realizzate per piazza del Christian Boltanski, in un N.B., “artista italiano che vive in Usa ”. Per Plebiscito a Napoli: un percorso partito nel 1995 con la Montagna momento di grazia dopo esser essere up-to-date anche nella Grande Mela. di sale di Mimmo Paladino e culminato, nel 2009, con Pionier II di stato selezionato per il Padiglione francese alla Biennale di Venezia Carsten Nicolai. del 2011. Così sarà il Serpentine Pavilion del 2010, per la cui idea- [in calce alle notizie su exibart.com] www.romacontemporary.it zione è stato chiamato Jean Nouvel, reduce da una delusione dopo lo stop forzato - causa crisi - del progetto parigino della Tour Signal. Fiumara d’Arte cresce “È un onore portare a Londra un personaggio come Nouvel, il cui la- terza edizione, che come ormai noto si terrà dal 26 al 30 maggio, con la Piramide di Staccioli voro è acclamato a livello mondiale”, hanno dichiarato i direttori della parallelamente alle inaugurazioni dei musei Macro e Maxxi, riunifi - La battuta viene spontanea: Serpentine, Julia Peyton Jones e Hans Ulrich Obrist. Nonostante un carsi in un’unica sede nell’ex Mattatoio del quartiere Testaccio, che nel regno di Antonio Presti lungo elenco di edifi ci progettati in tutta Europa e negli Stati Uniti, per mette insieme i due padiglioni del Macro Future e il grande e sugge- mancava soltanto la Piramide il noto architetto questo sarà il primo progetto portato a termine nella stivo Padiglione della Pelanda, recentemente restaurato. 8mila mq a celebrare il “faraone”. Man- capitale inglese. E Nouvel è il protagonista di un altro megaproget- complessivi, per ospitare una sessantina di gallerie italiane ed estere, cava, ma ora ci sarà: un tem- to internazionale, il Museo Nazionale del Qatar, la cui costruzione è selezionate o invitate dal Co- pio laico per la Fiumara d’Arte, prevista a Doha per il 2013. La presentazione è avvenuta nelle sale mitato che riunisce una venti- il notissimo parco artistico al- del MoMA, a New York: il futuro museo si svilupperà per 140mila mq na di esperti internazionali tra lestito in decenni dall’impren- e sarà dedicato al passato e al futuro dell’emirato. Forme ispirate galleristi, collezionisti, storici ditore/mecenate siciliano in un alla rosa del deserto, il progetto ingloberà fra diversi padiglioni anche dell’arte. Accanto alla sezione gruppetto di comuni fra Messina e Palermo, intorno al letto del fi ume il preesistente Palazzo Fariq Al-Salatah con il suo caravanserraglio, principale della fi era torna poi Tusa. Il 21 marzo, all’equinozio di primavera, è stata infatti presentata costruito nel 1901. Start-up, riservato invece alle la Piramide-38°parallelo, maestosa scultura alta 30 metri realizzata www.serpentinegallery.org / www.jeannouvel.com gallerie emergenti, nate dopo il a Motta d’Affermo da Mauro Staccioli, la cui costruzione è durata 2006, selezionate da un team di giovani curatori. In contemporanea ben due anni e mezzo. “Scelta simbolica per evocare e invocare quel Macro Future e Pelanda, con la fi era si svolgono cinque mostre collaterali, tra le quali la nuova tempo sacro e universale che la Piramide rappresenta: le ore di luce 8mila mq tutti per la fi era rassegna Accademie in festa, un progetto realizzato in collaborazione e di buio sono uguali, metafora del delicato equilibrio di forze opposte roma - the road to contemporary con undici tra le più importanti Accademie e Istituti di Cultura stranieri e contrarie”. La struttura della Piramide, un tetraedro cavo, è stata La “realpolitik” prevale alla fi ne sull’opzione estetica. Piaceva, in ter- a Roma, dal Forum Austriaco di Cultura all’Accademia di Danimarca, realizzata con centinaia di lastre di uno speciale materiale che, a con- mini generali, la scelta della fi eraRoma - The Road to Contemporary Accademia d’Egitto, Accademia di Francia, Istituto Svizzero, Goethe tatto con l’aria, si ossida e assume un colore bruno intenso. Per vo- di dislocarsi su quattro diverse sedi, consentendo ai visitatori un tour Institute, IILA - Istituto Italo-Latino Americano, Istituto Polacco, Acca- lontà della Fondazione Fiumara d’Arte, la Piramide sarà accessibile da favola per eleganti palazzi normalmente chiusi al pubblico. Ma demia di Romania, Accademia Reale di Spagna, Accademia Ameri- all’interno solo il 21 giugno di ogni anno, in coincidenza con il solstizio alla fi ne gli organizzatori hanno dato ascolto alle lamentele di molti cana. Il Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia ospita tre d’estate. Ancora una volta una scelta simbolica: il 21 giugno è infatti espositori, che opponevano una risposta che in termini brutalmen- mostre: la terza edizione di Cose Mai Viste, a cura di Achille Bonito il giorno più lungo dell’anno e le ore di luce superano quelle del buio. te commerciali non rispettava queste premesse. Ed ecco quindi la Oliva, che indaga e sottolinea l’importanza del collezionismo di opere www.ateliersulmare.it

PENSIAMOa cura del Festival dell’Arte Contemporanea

ARTE E CINEMA, ARTE AL CINEMA

Cpensiamo intervista Monique Veaute sul rapporto Fra arte e cinema. Il Festival dell’Arte Contemporanea realizza, in- fatti, per la sua terza edizione (21-23 maggio) un ciclo di incontri e proiezioni, dedicato a questo tema, a cura di Monique Veaute.

Quali sono le differenze generali nel rapporto arte e cinema, tra oggi e gli anni ‘60? Credo che le nuove tecnologie abbiano cambiato tutto. La possibilità di lavorare senza dover mettere in moto costi di produ- zione folli ha permesso a molti artisti di fare fi lm, mettendosi alla prova con il mezzo. È anche vero che la televisione, la comuni- cazione, ci hanno introdotto sempre di più nel mondo dell’immagine. Per alcuni artisti entrarvi è stato interessante. A Faenza mette- remo a confronto queste due generazioni, presentando Martial Raysse e i Gelitin, che provengono entrambi dalle arti visive e che hanno affrontato, anche se in modi diversi, il medium cinematografi co, producendo opere di una durata importante. Raysse è un esempio tipico di artista che desidera rappresentare la staticità dell’opera nel tempo. I Gelitin invece combinano la vita quotidiana con l’arte, trasmettendo la propria ricerca alle opere video. Entrambi però hanno saputo utilizzare il linguaggio cinematografi co, adottare le tecniche che questo gli offriva, come gli effetti speciali, per esempio, per trasformare la realtà.

Come collocherebbe il fenomeno sempre più presente di artisti che si confrontano con il mainstream, come Julian Schnabel e Shirin Neshat? Si pos- sono individuare diversi fi loni creativi? Sono due casi molto diversi. Julian Schnabel è un pittore che a un certo punto si è interessato al cinema, entrando a far parte del mainstream, vincendo premi, partecipando ai festival... Shirin Neshat, invece, nasce come videoartista, proponendo opere molto complesse, che diventano quasi dei fi lm, senza tuttavia entrare “nel cinema”. Sono a mio parere anche molto interessanti quei registi vicini al mondo delle arti visive, riconosciuti nel cinema, ma che parlano anche altri linguaggi. Penso a David Lynch, o a Le Iene (1992), il primo fi lm di Quentin Tarantino: il suo mondo è molto vicino a quello dell’arte... AncheQuerelle (1982) di Rainer Werner Fassbinder potrebbe tranquillamente essere presentato in una rassegna che indaga il rapporto fra arte e cinema. Per non parlare di Matthew Barney o di Fischli & Weiss, artisti che fanno fi lm, lungometraggi, che sono sempre stati presentati all’interno di musei e che non hanno mai incontrato il circuito cinematografi co inteso in senso tradizionale. Sono sicura che le loro opere potrebbero essere apprezzate anche da un pubblico più ampio, invitato a entrare in questa fantasmagoria, non vincolata alle tecniche del montaggio, della sceneggiatura...

Quali sono oggi le potenzialità di questa relazione tra arte e cinema? L’interazione tra arte e cinema è un territorio a parte, ancora tutto da esplorare... in via di sviluppo. Un luogo in cui si congiungono diversi mondi, quello del cinema, degli spettacoli dal vivo (penso a Carmelo Bene) e, naturalmente, delle arti visive. L’idea di poter registrare il cambiamento, il movimento, la durata è infatti di enorme stimolo per gli artisti. Pensiamo a Bruce Nauman, che a un certo punto ha sentito il bisogno di mostrare il movimento nello spazio, al di là delle forme di produzione “statiche”. Sono stata molto sorpresa dalla Biennale di Lione curata da Hou Hanru, The Spectacle of Everyday (2009), nella quale i tre quarti della mostra erano composti da video. Di solito i video, che sono ovviamente opere a tutti gli effetti, movimentano le mostre, ma non sono protagonisti, come in questo caso. In gran parte è stato un esperimento riuscito, anche se non c’era abbastanza pausa e allo spettatore si richiedeva un tempo di osservazione notevole, estremamente diverso da quello che si impiega per la pittura e le installazioni. Il rapporto tra spettatore e video è certamente più diffi cile, ma è stato interessante pensare che questa forma d’arte può in un certo qual modo “invadere” lo spazio di una mostra.

MONIQUE VEAUTE fondatrice e vicepresidente della Fondazione Romaeuropa

[email protected] - www.festivalartecontemporanea.it

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ti, si inserisce solamente al secondo in 3D ante litteram, che nel 1990 UN CAMPARI? AL MUSEO piano della nuova sede del Museo orchestra la pubblicità Campari per Si trova a Sesto San Giovanni, l’ha disegnata Mario Botta e ha inaugurato con una mostra Campari. La Galleria nella sua tota- i Mondiali di Calcio ’90 (oltre a es- temporanea dedicata a Depero. L’atteso Museo del Novecento di Milano? Macché, è la Gal- lità è uno spazio di 950 metri quadri ser stato l’autore della recente in- leria Campari. Quando il pubblico latita... distribuito su due livelli allestitivi da stallazione che celebra i 150 anni 400 metri quadri. Al primo piano, di Campari sull’arco della Stazione “Un solo industriale”, scriveva Fortu- tridimensiona- Campari ha riunito il proprio memo- Centrale di Milano), la Galleria è con- nato Depero negli anni ‘30, “è più li’ segnaletici randum. Un percorso visivo altamen- cepita come luogo del presente e del utile all’arte moderna e alla nazione del distributo- te digitalizzato che approfondisce tre passato, un microcosmo rutilante che 100 critici d’arte o 1000 inutili re automatico aree tematiche (comunicazione, arte e colorato (seppur tendente ai toni passatisti”. di Bitter, scol- e produzione), nelle quali - tra video- rubino), ricostruendo un universo in Questa frase, scritta in rosso su piti da Giovan- wall, fi lmati e schermi interattivi - il miniatura, vivo, ricco e avvolgente. un’intera parete gialla, chiude la mo- ni Sacchi su visitatore può ripercorrere la storia Non bisogna infi ne dimenticare che, stra Depero con Campari, curata da progetto dello estetica di Campari, sulle note aro- fra enormi videowall, fi lmati, instal- Marina Mojana e Ada Masoero per stesso Depe- matiche di profumi d’agrume bitter. lazioni multimediali e montaggi spe- celebrare i 150 anni di storia-Campa- ro, e il plastico Le tre aree tematiche sono caratte- ricolati, gli appassionati potranno ri e l’inaugurazione della nuova sede realizzato per rizzate da tre luoghi distinti: la pare- ritrovare esposti (in versione origi- museal-industriale, disegnata da Ma- la Fiera di Mi- te/muro di 32 metri dove è proietta- nale) opere su carta, chine, pastelli, rio Botta e ubicata quasi nel centro lano”. ta una selezione dei contenuti delle tempere e manifesti litografi ci di arti- di Sesto San Giovanni. E in futuro? “A tappe fondamentali della storia Cam- sti quali Glaser, Sambonet, Mochi, La rassegna, visitabile al secondo Il percorso della mostra si sviluppa partire da fi ne giugno, dopo la chiu- pari; il percorso/carpet, ovvero l’al- Brunetta, Sinopico, Tofano; senza piano della Galleria Campari, “è stata sul modello del pupazzo della china sura di ‘Depero con Campari’”, anti- legoria di un viale cittadino illuminato, dimenticare le icone di grafi ca del ge- dedicata alla produzione di Depero Presi il Bitter Campari tra le nuvole cipa Marina Mojana, “questa galleria reso sensoriale da suoni, immagini ometrico Diulgeroff, dell’equilibrista sia a causa del suo legame con il Fu- ed è costituito da pareti che hanno ospiterà una programmazione conti- e profumi; il tavolo/archivio multi- Dudovich, dell’incisivo Nizzoli e, per turismo, del quale è considerato uno forme geometriche elementari come nua di mostre temporanee. Il primo mediale in cui, attraverso postazioni ultimo, del poco ricordato Leonetto dei suoi esponenti, sia per l’attività rettangoli, cerchi e triangoli e colori evento della lista verrà dedicato agli multimediali touch-screen, il visitato- Cappiello. estetica di Campari, azienda per la quali blu, rosso e giallo; elementi che oggetti creati da designer e artisti re può sfogliare la storia del marchio; quale l’artista ha lavorato come au- dirigono gli spazi espositivi e rappre- contemporanei che hanno lavorato infi ne, il completamento della visita è [ginevra bria] tore della comunicazione dell’azienda sentano un ulteriore omaggio a De- per Campari; uno fra i tanti, il desi- accompagnato da una parete/video- dal 1926 al 1936”, spiega Marina pero, come interprete cromatico del gner Matteo Thun. Si deve ricordare wall che proietta una selezione delle info Mojana, guida d’eccezione durante Futurismo. “La mostra”, prosegue inoltre che per i suoi 150 anni l’azien- campagne pubblicitarie Campari e da le prime ore d’apertura del museo. Marina Mojana, “raccoglie una set- da ha istituito il Campari Art Label, una curiosa macchina del tempo, la fi no al 18 giugno “ll rapporto di Depero con Campari tantina di opere di cui quarantaquat- inserendo tre opere grafi che di tre Time Traveller, che fornisce le fonda- Depero con Campari inizia nel 1926”, ricorda la curatrice, tro sono grafi che originali in bianco grandi nomi dell’arte contemporanea mentali tappe storiche del marchio. Galleria Campari “quando l’artista espone alla Bienna- nero realizzate per il libro ‘Numero sulle etichette delle bottiglie vendute Da Fortunato Depero a Bruno Mu- Viale Gramsci, 141 le di Venezia la tela ‘Squisito al Selz’ Unico Futurista’ pubblicato dall’ar- in edizione limitata”. Gli artisti sono nari, geniale anticipatore della vide- 20099 Sesto San Giovanni (MI) dedicato a Campari; non bisogna di- tista trentino in omaggio a Davide gli AVAF, Tobias Rehberger e Va- oarte, attivo per Campari dal 1932 martedì, giovedì e venerdì ore 10-19 menticare inoltre che è a lui che si Campari; sei disegni a colori inediti nessa Beecroft. al 1982 circa; da Federico Fellini, tel. 02 62251 deve, nel lontano 1932, la realizza- e sette quadri di grande formato pro- Sarebbe in effetti uno spreco se uno che fi rma nel 1984 il primo spot [email protected] zione dell’iconica bottiglia del Campa- venienti da collezioni private. Infi ne spazio di tale portata venisse lasciato per Campari, a Ugo Nespolo, speri- www.campari.com risoda ancora oggi in uso”. sono presenti anche i due ‘pupazzi vuoto troppo a lungo. Depero, infat- mentatore di fi lm pop e d’animazione ecco gli acquisti degli Amici di Miart in università come Venezia, Roma, Ascoli Piceno, con esperienze nordamericane alla Ohio State University e alla Cornell. Critico e autore di saggi, ricerche e studi Chiude con il risultato di circa monografi ci, fra i suoi lavori progettuali vanta l’allestimento interno e la realizzazione 37mila visitatori, in linea con lo del portale d’ingresso delle Corderie dell’Arsenale per la Biennale Architettura del scorso anno, la 15esima edizio- 1991 e i Dipartimenti di Biologia Molecolare e di Anatomia Comparata dell’Università numero 65 | anno nono ne di MiArt. E arrivano gli attesi aprile - maggio 2010 di Camerino. Ha partecipato a diverse Biennali e Triennali di architettura. Ha curato responsi, come le opere acquisi- DirettOre eDitOriAle e allestito importanti mostre alla Biennale di Venezia, alla Casa dell’Architettura, Massimiliano Tonelli te, per un totale di oltre 200mila [email protected] al Maxxi e al San Michele di Roma, alla Pescheria di Pesaro. Sono invece Rosa euro, dal fondo acquisti Amici di StAFF Di DireZiONe Barba, Rossella Biscotti, Gianluca e Massimiliano De Serio, Piero Golia i quat- Marco Enrico giacomelli (vicedirettore) MiArt, segnalate dal Comitato Claudia giraud (caporedattore eventi) Scientifi co composto da Massi- tro fi nalisti della prima edizione Massimo Mattioli (caporedattore news) Helga Marsala (caporedattore Exibart.tv) miliano Gioni e Giorgio Verzotti. Si tratta di dodici lavori di artisti contemporanei del Premio Italia Arte Contem- SUPerViSiONe italiani e stranieri, affermati ed emergenti, acquisiti “per esporli in luoghi di pubblica poranea, promosso dal Maxxi Anita Pepe e curato da Bartolomeo Pietro- fruizione della città di Milano”. Si va da Stefano Arienti, Marilyn, a Vanessa Bee- iMPAGiNAZiONe Alessandro Naldi croft, Untitled, Simone Berti, Senza titolo, Alice Cattaneo, Untitled, Flavio Favelli, marchi, rivolto ad artisti italiani o residenti in Italia che abbiano reDAZiONe Composizione lettiga superiore, Mark Lekey, The March of the Big White Barba- www.exibart.com rians, Adriano Nasuti-Wood, Verità n. 19, Diego Perrone, Senza titolo, Alessan- fi no a 45 anni. Ai quattro fi nalisti Via giuseppe garibaldi 5 50123 - Firenze dro Pessoli, Crocifi ssione del Carnevale (la vittoria) e Famiglia del camino, Markus - selezionati da una giuria inter- [email protected] Schinwald, Andrej, Grazia Varisco, Variabile HG su AL. Anche il Premio Rotary nazionale tra candidati proposti iNViO cOMUNicAti StAMPA [email protected] Club Milano Brera ha valorizzato due artisti presenti a MiArt: alle opere fotografi che da nove direttori delle maggiori istituzioni di arte contemporanea in Italia - in autunno il museo dedicherà una mostra con opere prodotte per l’occasione. Sulla base dei reSPONSABile PrODOtti Liquidamber del 27enne Michele Guido, e Floating Leaves. Superba St., Venice, PUBBlicitAri lavori realizzati, la giuria decreterà il vincitore. La sua opera entrerà a far parte della Cristiana Margiacchi CA del trentacinquenne americano Claude Collins-Stracensky, è stato infatti as- Tel. +39 0552399766 segnato un premio acquisto complessivo di 8mila euro. Componenti della giuria la collezione permanente del Maxxi e all’artista verrà dedicato un catalogo monografi co Fax. +39 06233298524 [email protected] direttrice dello spazio Hangar Bicocca Chiara Bertola, la docente di storia dell’arte su tutto il suo percorso artistico. I candidati sono stati selezionati da Luca Massimo UFFiciO cOMMerciAle contemporanea all’Accademia di Brera Laura Cherubini e il Presidente designato Barbero, Cristiana Collu, Paolo Falcone, Massimiliano Gioni, Beatrice Merz, Ludovi- Fabienne Anastasio Valentina Bartarelli del Rotary Club Milano Brera Christian Marinotti. Le opere acquistate da entrambe co Pratesi, Letizia Ragaglia, Annie Ratti, Andrea Viliani. La giuria internazionale che ha scelto i fi nalisti era invece composta da Lorenzo Bini Smaghi, Iwona Blazwick, DirettOre reSPONSABile le associazioni saranno donate al futuro Museo d’Arte Contemporanea di Milano, in giovanni sighele Carolyn Christov-Bakargiev, Anna Mattirolo, Jannis Kounellis, Adam Szymczyk. Un progetto nell’area Citylife. Fissato infi ne l’appuntamento con la prossima edizione di StAMPA MiArt, la 16esima, che si terrà dall’8 all’11 aprile 2011. nuovo passo verso la strutturazione della collezione permanente del museo, in vista CsQ - Centro stampa Quotidiani Via delle Industrie, 6 - Erbusco (Bs) www.miart.it della grande inaugurazione di fi ne maggio. tirAtUrA www.maxxi.beniculturali.it 62.000 copie Nuovi curatori per il Maxxi. ABBONAMeNtO Sveglia! È pronto il caff è. 8 numeri x 24 euro e pure quattro premiati info: http://onpaper.exibart.com “Servito” da Antonio riello La notizia è di quelle pesanti: i due nuovi curatori del Maxxi, il museo che - si spera iN cOPertiNA “Un vero e proprio dispenser di pensieri positivi, un hub domestico attorno al quale Davide zucco - Liar - proietterà Roma nell’élite del contemporaneo internazionale. E anche i nomi sono ruotano tutti gli abitanti della casa”. È questa la nuova era della macchina da caffé, eDitO DA pesanti, come quello di Carlos Basualdo, che sarà curatore per l’arte contempora- Emmi s.r.l. che diventa anche apparecchio radio per accompagnare la levataccia con qualche Via giuseppe garibaldi, 5 - 50123 Firenze nea. Diffi cile dire chi è Basualdo in poche parole: ultimamente in Italia se ne parla www.emmi.it buona notizia. Così almeno l’ha ridisegnata An- spesso come membro della direzione scientifi ca del Festival dell’Arte Contempo- PreSiDeNte ranea di Faenza, ma l’elenco dei suoi incarichi a livello internazionale è lungo. Da tonio Riello, artista eclettico che ha già abi- Artico gelmi di Caporiacco quello di curatore del Padiglione Usa alla Biennale di Venezia 2009 - ospite Bruce tuato a escursioni trasversali e spiazzanti fra AMMiNiStrAtOre Paolo di Rocco Nauman - a quello di curatore del Wexner Center for the Arts e di co-curatore di le più diverse sfere della creatività. E che per DirettOre GeNerAle Documenta 11 a Kassel. Oggi è curator of contemporary art al Philadelphia Museum il concept della Good News - questo il nome Uros gorgone - ha tralasciato tutti gli schemi classici dell’industrial design, optando per un aspetto of Art, incarico che conserverà anche dopo la nomina romana. Nelle prime riunioni reGiStrAZiONe rétro che ricorda la forma delle vecchie radio degli anni ‘40, sdrammatizzato però da presso il Tribunale di informali, il critico si è lasciato sfuggire la promessa di tenere in debita considerazio- Firenze n. 5069 del 11/06/2001 ne l’arte italiana, di cui è grande conoscitore. Non a caso sta curando per Philadel- un uso sfrontato del colore: rosso fuoco, fucsia, lilla, giallo solare, nero, azzurro cie- ______phia una mostra di Michelangelo Pistoletto in programma nell’autunno 2010 che, lo, bianco. Ah, pare pure che faccia un ottimo caffé, grazie al Metodo Iperespresso associato: a quanto pare, verrà portata in futuro al Maxxi. Una nomina che alimenta le voci, già di illycaffé. Provare per credere al prossimo Fuorisalone, con una settimana intera di circolate, sulla plausibile sua chiamata alla direzione della prossima Biennale di Ve- Espresso, Music and Fun in via Forcella 13... nezia. Curatore per l’architettura sarà invece Pippo Ciorra, una carriera da docente www.gnchannel.tv

18popcorn

H.H.LIM Edicola Notte - Roma

Baccalà stregato all’uva sultanina ingredienti per 4 persone

Scegliere del baccalà secco avendo cura che sia di colore bianco latte 500 gr. di baccalà già dissalato e che sia dissalato in acqua da almeno da 2 giorni. Tagliare il trancio di 4 cipolle bianche à la une la copertina d’artista raccontata dall’artista baccalà in cubi compatti. Scaldare in padella 3-4 cucchiai d’olio d’oliva, 50 gr. di uva sultanina aggiungere il baccalà facendolo appena dorare. Spegnere il fuoco e farlo 1 bicchiere di vin santo di Pantelleria ricompattare per circa 3 minuti (questo è il cosiddetto primo tempo di 1 arancia cottura). In un tegame a parte, rosolare 4 cipolle affettate finemente. succo di mezzo limone Aggiungervi un bicchiere di vin santo, possibilmente di Pantelleria, e olio extravergine di oliva continuare la cottura fino a che le cipolle siano ben morbide. Lasciare riposare a fuoco spento per 3 minuti (questo è il cosiddetto secondo tempo di cottura).Unire il baccalà rosolato alle cipolle e cospargere con una pioggia di uvetta sultanina. Completare la cottura a fuoco vivo per circa due minuti; aggiungere infine le bucce d’arancia tagliate a julienne galleristi ai fornelli che legheranno il tutto (cosiddetto terzo tempo di cottura). Spruzzare il baccalà stregato con il succo di mezzo limone. Servire ben caldo. piattoforte

Davide Zucco - Liar - 2009 mixed media su legno - cm 120x120

chi è questo personaggio del mondo dell’arte? Mi sto accingendo a lasciare il mio paese per andare a New York. Mi sono preso un po’ di tempo per ri- flettere sul mio operato ad oggi e sul futuro, visto che ogni cambiamento implica la chiusura di una serie di cerchi e l’apertura di altri. Durante indovinachi... questo periodo ho voluto dedicar- di laurina paperina mi al progetto di questa copertina il personaggio dello scorso numero era Francis Alÿs come ultimo lavoro fatto prima di partire. Bene, ho riflettuto, ora sono pronto per partire, lasciando come saluto un lavoro che probabilmente è anche la sintesi del sentimento che provo in questo momento per il paese che sto lasciando.

Davide Zucco (Belluno, 1981; vive a Belluno e New York) lavora con le gal- invito the best lerie Luis Adelantado Valencia (www. Un invito per non perdere... il filo, luisadelantadovalencia.com) e Luis si potrebbe ben dire. In realtà, ve Adelantado Mexico (www.luisadelan- ne sarete accorti, ci piacciono tadomexico.com). particolarmente (e quando pos- siamo li gratifichiamo con l’ambi- tissimo Premio Rsvp) i cartoncini che presentano una qual certa caratteristica “tailor made”. L’invi- to sartoriale ci conquista sempre. Perché? Perché assume in sé quel tono di esclusività, perché ci comunica che la produzione e la spedizione non potranno mai es- sere “di massa”, perché prevede un intervento “a mano” e dunque necessariamente caldo e artigia- nale. Ecco perché ci è piaciuto ri- cevere l’invito alla mostra di Adria- no Persiani da Melepere a Verona (www.melepere.com, fino al 28 maggio) ed ecco perché abbiamo provato a riprodurvi in foto il car- toncino in questione. Sperando che tutto... fili. prendi l’arte e mettila da parte

Monica Carocci, se le cose si mettono male...

“Dedicherei il mio tempo alla danza classica... Con molto allenamento e costanza potrei finalmente realizzare il sogno di diventare prima ballerina alla Scala...”

Matteo Rubbi ci rivelerà il suo pianob sul prossimo numero

20speednews UN SARACENO IN VOLO Una mostra e una chiacchierata. Il protagonista è Tomas Saraceno, artista sempre più quo- tato dall’artworld, attualmente in Liguria con una personale alla Fondazione Remotti. E già si mormora che giungerà ai Fori Imperiali...

La Fondazione Remotti si trova all’in- va dell’universo che viene a patti con (Air-Port-City Project). Lo sapevi che terno di una piccola chiesa sconsa- il vuoto e con la vittoria dell’uomo il rivestimento di ognuna di quelle crata, sulle pendici del promontorio sulla gravità. sfere costa solo 300 euro? In futuro di Portofino. Navata centrale unica, A Camogli sono esposti tre video, mi piacerebbe che il progetto coloniz- pareti bianchissime, finestre alte, vol- alcune serie fotografiche, un libro zasse il cielo, rimanendo sospeso sui te a capriate: la chiesetta camoglina d’artista stampato in bianco e nero, contrasti razziali, le politiche, le guer- è stata perfettamente restaurata e una nuova installazione site specific re, l’inquinamento e le differenze so- disposta a diventare sede espositi- e tre delle sue celebri ragnatele scu- ciali di nazioni e città. È strano notare va su due livelli. Sulla facciata cam- re, sostegni filamentosi di altrettante come esistano più confini orizzontali peggia un infinito di Michelangelo sfere di vita ultra-terrena. Saraceno che non verticali e che siano questi Pistoletto, sul pavimento una stella pianifica in questo modo le proprie ultimi a portare l’uomo verso l’auto- di Zorio, mentre sul soffitto s’attorci- performance, evocando la strategia distruzione. La mia intera ricerca ar- gliano le fluorescenze di Rehberger. biologico-strutturale degli aracnidi (si tistica si fonda, prima di tutto, sulla Tre opere permanenti che suonano veda la Rothamsted Research e la mia curiosità per la ricerca scientifi- Tomas Saraceno - From Camogli to San Felipe, spiders weaving stars... veduta della mostra - courtesy Pinksummer, Genova - photo Atto come tre poetiche, tre registri di let- Ballooning Theory); insetti che, utiliz- ca. È grazie allo studio dei modelli ri- tura del contemporaneo. zati direttamente in questa personale prodotti per simulare il volo dei ragni Fra le altezze di queste sale, è ar- (all’interno di teche in plexiglas), han- che ho scoperto come qualsiasi crea- Elevator arrivo in un luogo dove non progetto che avresti per Roma, ai rivato Tomas Saraceno (San Miguel no guidato simbolicamente il viaggio, tura, portata dall’aria, possa spinger- esistono le regole dettate dalla legge Fori Imperiali... de Tucumán, 1973; vive a Franco- la ricerca la produzione e il pensiero si anche centinaia di chilometri dalla dell’uomo né dalla legge fisica della [Ride] Ti ho appena detto che l’unica forte) con From Camogli to San Fe- dell’intero progetto. costa sopra il mare. Esistono modelli gravità. E dove comunque, anche se cosa che mi porterei in tasca, nelle lipe, spiders weaving stars... Sfere, Ragni? matematici che registrano le prove di legato, sono libero di vedere tutto. mie sfere, se dovessi farle volare per cieli, nuvole, biosfere e ragnatele Nel produrre filamenti di bava, i ra- volo su lunghe distanze di ragni che Che relazione esiste tra spazio e salvare il pianeta, sarebbe l’universo, tridimensionali d’acciaio accompa- gni intessono una tela che li sostiene hanno sviluppato precise caratteri- gravità? e questo non ti basta? Non ti basta gnano il ritorno dell’artista argentino e al tempo stesso li tiene legati al stiche evolutive ed espedienti aerodi- Sono convinto che entrambi possano che io abbia appena inaugurato qui a dopo due presenze importanti quali mondo. Nel mio lavoro sono attratto namici incredibili (senza dimenticare esser considerati, a seconda delle Camogli? Sto scherzando ovviamen- l’ultima Biennale di Venezia (con Ga- dal rapporto di interdipendenza che modelli progettuali di architetti quali situazioni, tanto problemi quanto te. Comunque, per quanto riguarda laxies Forming along Filaments, like connette per sempre una creatura al Richard Buckminster Fuller, Peter opportunità. Entrambi però servono Roma non posso dire nulla. Però se Droplets along the strands of a Spi- suo pianeta. Ma allo stesso tempo Cook, Yona Friedman). all’uomo a far cambiare le proprie dovesse succedere qualcosa… vi av- der’s Web) e l’installazione recente di sono stregato dalla possibilità che Che cosa comporta la realizzazio- relazioni con le altre persone. Credo viso! alcuni Flying Gardens all’Andersen’s ho di sperimentare tutti i modi per ne di una “vera” utopia? infatti che spazio e gravità sviluppino Contemporary di Copenhagen. elevarsi sopra il pianeta stesso, e lì Il mio progetto di Air-Port-City e i suoi forze ed energie che creano qualco- [ginevra bria] From Camogli to San Felipe, spiders sopravvivere stando giusto appesi a Flying Gardens sono strutture che sa di nuovo, nuove psico-geografie, weaving stars... è una sorta di diario un filo. Spostando la comunicazione libero nell’aria e che in un futuro do- nuove misure e distanze della sociali- di viaggio di Space Elevator, piatta- in verticale. È nel cielo, in alto, nella vrebbero rimanere sospese nel cielo tà. A San Francisco, la scorsa esta- forma sperimentale messa in opera biosfera che c’è più luce, sole e ossi- come nuvole, come città posizionate te - all’International Space Studies come un laboratorio di rilevamento geno, elementi essenziali per la vita al di sopra di tutto, per una colletti- Program della Nasa - ho provato, dell’aria la scorsa primavera in Ar- sulla terra. Non è incredibile? vità che ha imparato a diventare so- assieme a una parte del mio staff, info gentina, a San Felipe (grazie anche al Sembra un paradosso, proprio stenibile prima che completamente a rimanere in assenza di gravità, nei sostegno della Fondazione Pier Luigi come quelle forme che tu insegui, autonoma dalla terra. Le unità che simulatori di cui si servono anche fino al 13 giugno e Natalina Remotti). Lo scopo di que- fra arte e scienza... sto studiando come biosfere o come gli astronauti. In queste specie di Tomas Saraceno sto progetto è la ricerca di una for- Posso dire, per esempio, che alcuni biotopi sono piattaforme che andran- contenitori bastava che uno si avvici- a cura di Francesca Pasini ma di viaggiare e poi di stanziarsi più scienziati dell’India si sono interessa- no contro l’andamento economico e nasse, anche di poco, all’altro e im- Fondazione Remotti sostenibile, una forma che restringa, ti alle mie installazioni. Ma, ancora politico delle frontiere globali. Al di provvisamente l’altro veniva spazzato Via Castagneto, 52 - 16032 Camogli (GE) al posto di spalancare, i campi della prima, posso dire che è solo grazie là di tutti i tipi di frontiera. Non c’è via dall’altra parte, lontano. Quando da giovedì a domenica comunicazione umana, fisica e men- all’aerogel, materiale trasparente in- nulla di più utopico, eppure nulla, per spazio e gravità cambiano, anche gli ore 16-19 e su appuntamento tale. La composizione molecolare di ventato e testato da ingegneri aero- me, sembra più realizzabile delle mie scambi tra gli uomini cambiano di tel. 0185 772137 alcune strutture suggerisce da sem- spaziali americani, che faccio volare visioni quando rimango lassù, quan- stato e diventano tutta un’altra cosa. [email protected] pre all’artista una modalità esplorati- le mie strutture abitative utopistiche do nella tenda del sistema di Space Parlami del futuro e di un certo www.fondazioneremotti.it

Milano e l’architettura, tira-e-molla imperterrito di coniugare l’estetica e l’etica delle idee e delle opere”. Ma l’aria che tira è diversa: “Circa 4mila mq dell’edificio “Potrebbe venire ridimensionato il progetto Città delle culture, nell’area dismessa ex Ansaldo di Milano, dismesso”, ha riferito Italia Oggi, “sono stati messi in si- in zona Tortona, sempre più destinata alle esposizioni di moda e design”. A lanciare l’allarme il quotidiano curezza perché il comune ha deciso di metterli a reddito. Italia Oggi, che - in riferimento al progetto vincitore di David Chipperfield, del 2003 - ha scritto che “il co- Ma la ristrutturazione non ha coinvolto lo studio Chip- mune, proprietario dell’area e committente, all’epoca del concorso di quasi dieci anni fa, forse ha cambiato perfield e il primo inquilino è stata la rassegna di moda orientamento e il polo culturale che sta nascendo potrebbe essere composto dal solo edificio”. Dopo l’an- ‘White’, che ha avuto l’onore della presenza del sindaco nunciato ridimensionamento del progetto per il nuovo museo di Daniel Libeskind nell’area Citylife dell’ex Letizia Moratti”. E il restauro degli ex stabilimenti pro- Fiera, il nuovo cambio di rotta cadrebbe come una tegola sulla testa di Milano, sancendo ancora una volta duttivi, che dovrebbero costituire il successivo lotto dei l’inadeguatezza della metropoli a seguire progetti di respiro internazionale, e l’eterna perniciosa divisione lavori, non è stato ancora finanziato e il comune di Mi- fra progetti culturali e strutture destinate a servire l’effimero, centrale per l’identità milanese ma non alter- lano potrebbe aver deciso di fare marcia indietro. Una nota positiva però si segnala: gli svizzeri Herzog & nativo. E segnerebbe una nuova sconfitta per l’assessore alla cultura, Massimiliano Finazzer Flory, che de Meuron hanno infatti presentato il loro progetto di riqualificazione urbanistica dell’area Porta Volta, che poco più di un anno fa dichiarava, a noi di Exibart, che “gli spazi dell’ex Ansaldo potrebbero riconoscere prevede anche la nuova sede della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Voluto dal comune e dal Gruppo finalmente che l’identità di questa città è plurale, non indifferente alle differenze. La riconversione creativa Feltrinelli, il progetto prevede una struttura composta di due corpi gemelli, pensati per valorizzare l’antica di un’area industriale è la grande occasione per ripensare alla parola cultura attraverso una logica capace Porta. Il complesso intervento porterà comunque a una ristrutturazione dell’intera area, dalla viabilità ai percorsi versi, con servizi come ristorante, libreria, shop, caffetteria. L’edificio che si affaccia su viale Pa- subio ospiterà - su oltre 7mila mq - la Fondazione Feltrinelli, con il suo ricchissimo patrimonio archivistico e bibliotecario, composto da oltre un milione di documenti e una biblioteca di 200mila volumi. Il progetto dovrebbe essere pronto per il 2013. Sempre che non arrivino smentite o revisioni... Sequestrato ad Arezzo l’Archivio Giorgio Vasari I dettagli non sono ancora chiari, ma non è comunque importante en- trare troppo nel merito. Dopo mesi di imbarazzante titubanza da parte dei vertici dei Beni Culturali, finalmente arriva una buon notizia in me- rito alla lunga vertenza che ad Arezzo vede al centro il destino dell’Ar- chivio Giorgio Vasari. I Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale hanno infatti proceduto, su delega della Procura della Repubblica di Roma, al se- questro preventivo dell’archivio, “essendo emersi dalle indagini, a cari- co di ignoti, gravi indizi di reità per tentata truffa aggravata ai danni dello Stato”. Com’è noto, i documenti erano già stati confiscati da Equitalia, per debiti fiscali degli eredi titolari dell’archivio. L’atto avrebbe portato alla messa all’asta, con la possibile dispersione della documentazione, visto l’interessamento di compratori stranieri, in particolare russi. Di- chiarato nel 1990 di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica della Toscana e vincolato al luogo di custodia, l’archivio si compone di registri, documenti autografi e corrispondenza intrattenuta da Giorgio Vasari con noti artisti rinascimentali, tra cui Michelangelo.

22speednews

Spazio Cerere, nuova location Synestesie, ovvero sovrapposizioni tra arti visive e letteratura. Su per la costellazione romana ogni numero un’opera (trovala a pag. 8), selezionata da una mo- Pastificio San Lorenzo synestesie stra rigorosamente in corso. A partire da ogni opera, un racconto. A firma di una giovane scrittrice, d’un fiato. Noi di Exibart, tanto per non di lavinia collodel smentirci, ne avevamo dato notizia per primi, anche per A p p e n a Insomma, sono tornato a casa dopo Con questi due episodi arrivo al dun- voce dello stesso “patron” frale poche sere la cena con la testa che mi scoppiava. que. Flavio Misciattelli. Ora ecco fa, in due episodi, è venuta alla luce la Peggio di una riunione a fine giorna- Ovvero, a cosa sto facendo ora, ades- le immagini, a testimoniare premessa di questo strano fatto che ta. Riesumavo immagini a scariche so, in questo istante. Sto sigillando, di una realtà che irrompe mi accingo qui a scrivere, in segreta intermittenti di flash-back, e spesso in un minuscolo recipiente da viaggio nell’articolato panorama solitudine, per un sospettoso timore non riuscivo neanche a fare un sem- per pillole, alcuni “oggetti”, se così si artistico romano. È lo Spazio Cerere, la nuova location per eventi che mi succeda qualcosa e che quindi plice collegamento del who’s who, possono chiamare, che mi apparten- inserita nel contesto dell’antico Pastificio Cerere, nello storico quar- lo “strano fatto” rimanga sepolto an- impigliandomi in una rete di pellicole, gono. Ripongo il contenitore nell’an- tiere di San Lorenzo a Roma, dove già opera l’omonima Fondazione ziché vivere, in ogni caso, nel mistero. fotogrammi di film, illusione e realtà. golo più buio del mio guardaroba, Cerere. L’ambiente, vero esempio di archeologia industriale, si pre- 1° episodio. Era una di quelle cene che Tutto questo è durato fortunatamen- non so bene per quale motivo, per na- senta come luogo ideale per organizzare shooting fotografici, mostre, si organizzano una volta nella vita, te solo una notte (di incubi). sconderlo e insieme per proteggerlo convegni, presentazioni, esposizioni, eventi di moda, cocktail e feste rimpatriata di amici di scuola, le lonta- 2° episodio. Tornavo allegramente a dalla luce, se mai possa servire. Ecco private. E per concludere degnamente gli eventi, c’è sempre a due ne scuole medie. Anche se potrebbe casa dal lavoro, di sera ma non troppo l’orrore, il terrore, l’enigma. L’assurdo passi Pastificio SanLorenzo, l’ultimo art-ristorante romano già punto non avere più senso una cosa del ge- tardi, con la piacevole sensazione di di cosa scorra nelle mie vene, provato di riferimento della nomenclatura creativa capitolina. nere, visto che con l’avvento di face- avere davanti a me ancora una gior- in un unico esperimento, diciamo sco- www.spaziocerere.it book ci si toglie ormai qualsiasi curio- nata così lunga da suscitarmi la vana vato, ma non comprovato successiva- sità fino alla più banale come“ sarà poi speranza o l’inganno di trovarmi in mente per via dello shock iniziale, non Estate a Villa Medici, diventato quello lì che stava sempre vacanza. In realtà era un innocuo au- Teatro delle mostre all’ultimo banco e che sembrava, al- tocondizionamento, anzi una vera e condiviso, ad ora, con alcuno. Con un semplicissimo ago da lana ho La citazione - non è chiaro se lora, un emerito deficiente...”. In ogni propria illusione ottica data dal pro- inciso dei tagli sulla mia mano destra cercata o meno - è per l’omoni- caso, per una volta ha vinto la fazione lungamento delle giornate tipico d’ini- mo storico ciclo ideato nel 1968 del rivedersi di persona, faccia a faccia zio primavera. (essendo io mancino), il più possibile sempre a Roma da Plinio de Mar- (che a certi è suonata quasi come una Avendo parcheggiato un paio di iso- vicino alle linee bluastre dei condotti tiis, alla Galleria La Tartaruga, che minaccia). Naturalmente l’idea e la lati più in su, me ne ritornavo a piedi del sangue. Non ne è sgorgato alcun per tutto il mese di maggio vede catena di messaggi per la cena in que- guardandomi felicemente intorno. Un liquido, né rosso né di altro colore. coinvolto un artista al giorno. Ora stione è avvenuta via facebook. operaio, tra i suoi macchinari, stava la- Ma schegge infinitesimalmente pic- è Eric de Chassey a rispolverare La cena non è andata poi così male, vorando alla ricostruzione del marcia- cole composte di un mix di colori in- il concept di Teatro delle mostre, per una buona parte in un perfetto bi- piede su cui avrei dovuto camminare, comprensibili, singole e distinguibili presentando la programmazione lanciamento di delusioni e felici colpi costringendomi dunque a passargli a schegge, pezzettini di vita, di me, in- 2010 dell’Accademia di Francia a di scena, in generale non banale, se si fianco. decifrabili. Con una lente inutilizzata Villa Medici, con una struttura provvisoria realizzata da un architetto toglie una fetta della classe che piatta Un urlo e vedo rosso. Rosso ovunque. da anni provo a vederci chiaro. Senza e un designer borsisti dell’accademia, che sarà posta nel giardino fra era e destinata al piattume rimase e Rosso-sangue-dell’operaio. successo. Non ingrandisce abbastan- maggio e settembre e accoglierà progetti individuali - mostre, concerti rimarrà nel corso dei secoli dei secoli. Al principio non capisco che si è fatto za. Penso a qualcosa di leggermente e altro - degli artisti residenti. Fra i progetti in programma ci sarà la Amen. E volendo parlare un po’ con e con che cosa, poi vedo la sua gamba più tecnologico: semplicemente fo- rassegna Villa Aperta, un mini-festival di musica contemporanea, con tutti, quando mi è capitata davanti la tremante e ciò che dovrebbe essere tografando i frammenti sparpagliati cinque gruppi emergenti e conosciuti legati alla Francia. Quanto alle porzioncella spenta, ho accuratamen- un taglio profondo sotto tutto quel su un foglio di carta bianco, con la attività espositive, in estate sarà protagonista la mostra Jean-Augu- te deviato ogni discorso impegnativo rosso. Mi sta per girare la testa, faccio macchinetta digitale al massimo della ste-Dominique Ingres / Ellsworth Kelly, con una selezione di opere di per fluttuare in una, ahimè credevo, giusto in tempo a chiamare automati- risoluzione. Riportando poi le imma- salvifica superficialità. Ci si è trovati a camente il 118, in pochi secondi arri- Ingres rivisitate da Kelly, mentre in autunno arriverà La pesantezza e gini sul pc, ritagliandole e portandole parlare dei pomeriggi dopo la scuola, vano i soccorsi che quasi si sbagliano la Grazia. Astrazioni e spiritualità, con cinque artisti invitati a dialogare al massimo dell’ingrandimento, ne sul tema dell’astrazione, da Marthe Wery a Callum Inees, Emma- dei film di allora fino a quei programmi nel prendere me, per quanto sono pal- è uscito fuori quanto segue: ciò che nuel Van der Meulen, George Tony Stoll, Emanuele Becheri. ormai del secolo scorso, che ci tene- lido, al posto del ferito. scorre nelle mie vene non è sangue, www.villamedici.it vano per le redini: di alcuni non pote- Tornato finalmente a casa, mi accor- ma un flusso di immagini, immagini vamo proprio fare a meno, ma altri si go di quanto non sia stato cosciente immortalate da altri registi che non Milano, al via nel 2011 dovevano vedere solamente per poi e presente durante l’accaduto, e mi sono io, come tante minuscole foto- la Affordable Art Fair parlarne la mattina dopo, e di altri an- inizio a preoccupare. Mi accorgo di grafie di scena. O meglio, un flusso di È la principale fiera internazionale per l’arte al di sotto dei 5mila euro, cora non si poteva saltare la puntata non aver memoria - e si tratta di anni still, frame viventi in modo autonomo, che si tiene ogni anno in città come Londra, Bristol, New York, Parigi, per non perderne il filo. La cosa paz- di oblio - della visione del mio sangue. provenienti da video, film, programmi, Amsterdam, Bruxelles, Sidney, Melbourne e presto anche Singapo- zesca è che alcuni dei miei compagni Non possiedo alcun ricordo di mie fe- che ho visto ma spesso dimenticato, o re. Parliamo di AAF - Affordable Art Fair, che presto giungerà anche si ricordavano alla perfezione intere rite, anche solo graffi, con perdita di che pensavo di aver dimenticato. Tanti a Milano. Fondata nel 1999 a Londra, proprio nella capitale inglese puntate, che io avevo accuratamente sangue. Mai successo nessun inciden- frammenti di un negativo digitale ta- ha appena concluso l’edizione primavera - l’altra si tiene a ottobre - cancellato dalla mia memoria - o me- te grave, ma neanche un’escoriazione gliuzzato in sequenze non più identi- con un successo testimoniato dalle centoventi gallerie presenti e dai glio compattato tramite scrupolosa banale. Non facendo controlli medici 25mila visitatori. A Milano la nuova fiera, che si terrà nella sede di deframmentazione - per fare spazio a né esami del sangue da anni, mi si in- ficabili nel loro insieme e neanche sin- Superstudio Più dal 3 al 6 febbraio 2011, mira a portare più di 9mila cose che poi ho ritenuto più importan- sinua una strana ansia che possa ave- golarmente. Insomma, un gran casino. visitatori per la prima edizione, grazie anche a una forte campagna di ti o almeno più interessanti. re qualcosa. Sono il solo o siamo in tanti? pr e marketing, e un diverso e creativo approccio alla comunicazione. www.affordableartfair.it “Basta combattere con la politica”. Il Pritzker Prize a Sanaa. La Tour Kapoor (o la Tour Mittal?). E Paolo Colombo sceglie il cinema Aspettando la Biennale… Così sarà il monumento (e la Turchia) Stato di grazia, o in qualche di Londra Olimpica “Per Rivoli? No, io ho rifiu- caso trend positivo alimen- Sarà la più grande tato pure la candidatura...”. tato dalle mode. Capitano, opera di public art È allo stesso tempo rasse- fra le archistar, periodi vir- mai realizzata in Gran gnato ed entusiasta, Paolo tuosi che mettono in fila Bretagna, 120 metri, più Colombo, uno fra i migliori grandi commissioni, progetti alta della Statua della curatori passati recentemen- rivoluzionari, riconoscimenti Libertà a New York, per te per il giro dei musei italiani pubblici. Ora è il momen- intenderci. E dominerà - il Maxxi, nella fattispecie -, mentre ci parla dei suoi nuovi impegni. to di Sanaa, il duo giapponese formato da Kazuyo Sejima e Ryue nel 2012 l’Olympic Park Rassegnato per una realtà che in sostanza - sostiene - richiede an- Nishizawa, notissimo sulla ribalta internazionale per grandi progetti di Londra, dialogando che a chi voglia occuparsi solo di arte rapporti diretti con la politica. come quello del New Museum newyorchese, o il recentissimo Rolex idealmente oltremanica E lui non ci sta. Ed ecco l’entusiasmo: conclusa l’esperienza curato- Learning Center di Losanna. A consacrare l’ingresso nell’empireo ar- con la “sorella” Tour Eiffel, a Parigi. Con un decisivo tocco artistico: è riale romana ha infatti concentrato gli impegni artistici su importanti chitettonico era giunta la nomina di Kazuyo Sejima a direttrice della infatti il grande Anish Kapoor, in collaborazione con lo studio Arup, incarichi internazionali - è art advisor all’Istanbul Museum of Modern ormai prossima Biennale Architettura di Venezia. Ora giunge la vera il vincitore della commissione per il monumento, una complessa Art, membro del board dell’Independent Curators International di New e propria apoteosi, con l’assegnazione al duo per il 2010 del Pritzker struttura in acciaio che i visitatori potranno scalare fino alla cima, York e di Fabric Workshop and Museum di Philadelphia - aprendo Architecture Prize, il Nobel dell’architettura. “Hanno saputo esplorare godendo di una spettacolare vista sulla Capitale. Nella competizione un nuovo fronte creativo: come produttore cinematografico. Con un come pochi altri le fenomenali proprietà dello spazio continuo, la leg- per l’opera - il cui titolo sarà ArcelorMittal Orbit, con un evidente legame crescente con la Turchia: dopo aver curato nel 1999 la sesta gerezza, la trasparenza e la materialità”, hanno scritto i giurati nelle omaggio allo sponsor, il magnate dell’acciaio Lakshmi Mittal - Kapoor Istanbul Biennale e aver stretto, come accennato, i rapporti con il motivazioni. I due, che sono i quarti giapponesi a ricevere il Pritzker si è imposto su un’agguerrita pattuglia di contendenti, fra i quali primo museo turco d’arte contemporanea, il suo maggior impegno nel dopo Kenzo Tange, Fumihiko Maki e Tadao Ando, riceveranno in Antony Gormley e lo studio Caruso St John. cinema è stato la co-produzione - con la casa Dorje Film - di un film di maggio il premio, consistente fra l’altro in 100mila dollari. www.london2012.com successo come Soul Kitchen, del regista di origini turche Fatih Akin. www.pritzkerprize.com

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StartMilano, nuovi progetti Mattatoio ospita infatti rati da 17 urban painter. Contemporaneamente, si svolgeva presso e un nuovo consiglio la live performance di Spazio Eventiquattro e PwC Experience la seconda edizione della Ozmo, tra i più noti rassegna AAM - Arte Accessibile Milano, che ha visto accorrere nel per l’associazione meneghina street artist italiani, capoluogo lombardo una settantina di artisti da tutta Europa, con una Novità in vista per StartMilano, l’associazione delle gallerie mene- che lo ha trasformato fitta agenda di mostre ed eventi collaterali e una selezione di opere ghine nata per coordinare attività comuni con particolare riferimento in una grande opera proposte al pubblico a condizioni vantaggiose. Il che, in tempi di crisi, agli opening collettivi. Novità che iniziano dal rinnovo del Consiglio, a cielo aperto e che il non guasta mai. che vede alla presidenza ancora Pasquale Leccese (Le Case d’Ar- pubblico potrà vede- www.con-temporaryart.it / www.artaccessible.ch te), con vicepresidenti Giuseppe Pero (1000eventi) e Orio Vergani re sino a fine giugno. (Nowhere Gallery). Nuovi consiglieri sono Riccardo Crespi, Ludovi- Quattro giorni di live performance non stop hanno trasformato il muro Verso Art Basel 2010. ca Lumer, Giò Marconi, Elena Zonca e Ilaria Barbieri (N.O. Gallery). in un palcoscenico con interventi pittorici eseguiti dal vivo a quattro Ecco tutte le gallerie italiane A livello di progetti, ci sarà il Concorso Naba - Startmilano, rivolto metri d’altezza. Protagonista della grande opera murale, come nel presenti esclusivamente agli studenti del Biennio Specialistico in Design della precedente step milanese, un “mondo” ideale, dove il giovane artista A due mesi circa Comunicazione della Naba, per l’ideazione della nuova grafica della integra le proprie visioni con contributi pervenuti dalla community onli- dal via, cominciano guida e del sito StartMilano. Il gruppo vincitore, oltre a un premio in ne del sito www.absolut.it. a definirsi i dettagli denaro, vedrà realizzato e distribuito il proprio progetto, che diventerà www.absolut.it della 41esima edi- la campagna ufficiale dell’associazione per un intero anno. La giuria zione di Art Basel, in si riunirà il 27 maggio per decidere il vincitore. Secondo quanto risulta (Con)Temporary & AAM. programma dal 16 al a Exibart, StartMilano starebbe inoltre avviando nuovi progetti e rela- Non solo MiArt nel weekend 20 giugno. E si defi- zioni con importanti realtà milanesi tra cui Bocconi, Art For Business nisce anche la pat- e Open Care. fieristico meneghino tuglia delle gallerie www.startmilano.com Superstudio Più e Zona Tortona. Pensate subito al Fuorisalone? Vero, ma significa anche “fuori MiArt”. S’è infatti svolta in quella parte italiane pronte per L’Absolut Wallpaper di Ozmo di Milano, nel fine settimana della fiera, la terza edizione di (Con) la trasferta svizzera, gruppo sempre numeroso con molte presenze sceglie il Mattatoio di Testaccio Temporary, pensata come diversificato “contrappunto” rispetto al ormai fisse da anni. Il numero totale passa a 20 dalle 22 dello scorso tradizionale appuntamento per collezionisti ed espositori. A garantire anno. Confermano la presenza le milanesi De Carlo, A Arte Studio La zona è una delle più “calde” nella recente geopolitica artistica capi- il successo dell’iniziativa, alcuni nomi di particolare richiamo - qua- Invernizzi, Giò Marconi, Francesca Kaufmann, Christian Stein, Tega, tolina, e lo diventa sempre più. Con il Macro Future e la recentemente li Banksy, Shepard Fairey (balzato agli onori delle cronache per il Zero..., mentre Emi Fontana manca l’appuntamento, “rimpiazzata” da inaugurata Pelanda, che uniti ospiteranno in maggio la terza edizione ritratto-icona di Obama), Franko B., Michelangelo Galliani, Matteo Monica De Cardenas. Tornano anche le torinesi Noero e Persano, le della fiera Roma - The Road to Contemporary. E con la Fondazione veronesi Galleria dello Scudo e Studio La Città, Minini da Brescia, Giuliani, che ha appena annunciato l’apertura in questa stessa area. Basilè, Marco Cingolani, Omar Galliani, Mario Schifano - e un’of- Artiaco, T293 e Raucci/Santamaria da Napoli (passa la mano Fonti), Parliamo del Testaccio, in particolare delle strutture dell’ex Mattato- ferta all’insegna del pluralismo: dal video alla street art, passando il Magazzino da Roma (a cui si aggiunge dalla capitale Monitor), Tucci io, che ora diventano meta anche per Absolut Wallpaper, progetto di per collettive e personali, installazioni dall’extralarge al minuscolo, Russo da Torre Pellice e Continua da San Gimignano. design urbano “nato per rivalutare aree cittadine decadenti” e che, performance, concerti e incontri con gli autori. Culmine dell’intensis- dopo Milano, approda a Roma. Il grande muro del Frigorifero dell’ex sima dieci giorni, l’asta organizzata da Christie’s per i tombini deco- www.artbasel.com purché se ne parli

CH2 di svilupparle e concretizzarle restituendo un Anche se giovani avete già le vostre espe- “CH” come le iniziali di Chiapparoli. E “CH” come le finali di Iurich. Chiara e Veronica si mettono contenuto contemporaneo e innovativo. Ci re- rienze. Com’è evoluto e come sta evolven- in proprio aprendo, a Milano, i battenti di una nuova agenzia di comunicazione. Che tiene il lazioniamo principalmente all’arte contempo- do un lavoro come il vostro in questi anni? timone ben saldo sulla commistione dei generi (arte, design, food) e che valorizza l’apporto dei ranea, al mondo del design e alle case editrici. Nell’evoluzione della comunicazione c’è una suoi progetti... crescente trasversalità dei settori. C’è l’esi- I primi clienti e i primi lavori: cosa? genza forte non solo di farsi conoscere, ma Da dove pro- gnomi: Chiapparoli-Iurich, e l’aggiunta del nu- Il nostro primissimo lavoro è stata la comuni- anche e soprattutto di collaborare con realtà venite? mero simboleggia, oltre a noi due, un legante cazione della prima mostra a Milano di Sudar- diverse, che spesso esulano dal settore di ap- Ch2 nasce chimico al quale abbiamo attribuito un valore shan Shetty, artista concettuale indiano che partenenza; pensiamo in particolare a part- a Milano nel iconico, che consiste appunto nella nostra recentemente ha realizzato un’istallazione in nership tra soggetti appartenenti a quelli che 2009 da mission. Galleria Vittorio Emanuele e ora espone nella fino a poco tempo fa sembravano mondi lon- un’idea di Chia- collettiva Contemplating the Void al Guggen- tanissimi. Altra evoluzione è l’estrema velocità ra Chiapparoli e Intenti? heim di New York. Attualmente ci stiamo oc- di diffusione delle notizie grazie alla rete e ai Veronica Iurich. Chiara si è inizialmente occu- Creare link tra discipline differenti, capaci di cupando della comunicazione di Start Milano, social network, che permettono di raggiunge- pata di design attraverso un’esperienza di la- misurarsi in un confronto aperto a più voci. l’associazione delle 38 gallerie di arte contem- re un numero maggiore di persone in breve voro nello studio di Enzo Mari; ha proseguito il Ci occupiamo di comunicazione nel senso più poranea della città, presieduta da Pasquale tempo; nulla di tutto ciò però può sopperire percorso nell’arte contemporanea in due gal- ampio del termine. Leccese. alla qualità del progetto di cui ci si occupa, lerie di Milano, e da qualche anno si è dedica- Inoltre curiamo la comunicazione di alcune che rimane il vero protagonista. ta alla comunicazione di questi settori. Anche Non ritenete già molto affollato il settore gallerie meneghine, in alcuni casi per singole Veronica si è occupata di arte contemporanea degli uffici stampa? Che nicchia cerchere- mostre, mentre in altri per l’intera stagione, all’interno di gallerie, e successivamente è ap- te di ritagliarvi? come per la galleria Area B. Ci stiamo prepa- info prodata al mondo della comunicazione. Sì, è un settore affollato, ma ogni realtà ha le rando alla prossima presentazione di un libro, proprie caratteristiche e noi cerchiamo di rita- e nell’immediato di alcuni eventi del circuito tel. 02 45474075 Mission? gliarci uno spazio consolidando la nostra iden- del Salone del Mobile; seguiamo anche una [email protected] Ch2 è il denominatore comune dei nostri co- tità. Ci piace lavorare sulle idee e cerchiamo giovanissima realtà di food-design. www.ch2.it

GOODWILLCOM vero che nel mercato ci sono molti uffici stam- continua a mostrarci potenzialità di sviluppo e Nasce, a Bologna, da una costola di good-will, l’agenzia che tra le altre cose organizza il Festival pa, ma proprio perché il livello è saturo credia- innovazione enormi, anche dal punto di vista dell’Arte Contemporanea di Faenza, la società di servizi e di comunicazione goodwillcom. Ce ne mo ci sia bisogno di entrare in relazione con della comunicazione. Il progetto aveva biso- racconta lo spirito “sartoriale” il fondatore, Alberto Masacci... i diversi pubblici con un modello innovativo. gno di essere ben raccontato e noi volevamo goodwillcom è una “sartoria” che offre l’atten- ritrovarci, per questo abbiamo deciso di se- Good-will, un’agenzia di idee e consulenza to al mercato dell’arte contemporanea, zione necessaria per accompagnare il clien- guirlo direttamente, dedicando un’attenzione che partorisce un’agenzia di comunicazio- alle gallerie? te con un progetto di comunicazione tagliato maniacale a tutto, a partire da un lavoro di ne. Chi ha avuto l’idea? Ci rivolgiamo a tutte le organizzazioni pubbli- sulle sue esigenze. Poi c’è un altro aspetto: ricerca continua sulle eccellenze a livello in- È stata che e private, for profit e non profit che voglio- credo che nei prossimi anni nasceranno nuo- ternazionale. un’evoluzione no sviluppare e far crescere la propria proget- ve realtà, e ci interessa intercettarle. C’è un naturale di tualità all’interno del mondo dell’arte e della potenziale inespresso che emergerà e noi sa- Primi lavori? Raccontateci come avete quello che già cultura contemporanea, consapevoli che la remo pronti ad accompagnarlo. Mi riferisco esordito. f a c e v a m o . partecipazione, la reputazione, il consenso, la alla nascita e riqualificazione di nuovi spazi, a Il marchio è nato nel 2010, e per la prima L’idea infatti sostenibilità sono variabili strategiche, che ne- una nuova imprenditorialità creativa e cultu- volta firma tutta la comunicazione del Festival è maturata cessitano di un preciso apporto professionale. rale profit e non profit, a relazioni sempre più dell’Arte Contemporanea e della piattaforma all’interno di strette fra l’arte e settori come il design, la di progetti legati alla C durante tutto l’anno, good-will, coinvolgendo in particolare chi già In realtà, anche dal punto di vista nostro, moda. Saremo un motore di sviluppo per dare oltre alla comunicazione del territorio che lo si occupava della comunicazione dei nostri ovvero di chi i giornali li fa, il panorama del- un contributo a questi soggetti, anche perché ospita e che sta consolidando sempre di più progetti, compreso il Festival dell’arte Con- le agenzie sembra affollato, se non satu- questo fa parte del dna di goodwill, che ha ac- nel mondo la sua identità contemporanea. Ma temporanea. Abbiamo deciso di interpretare ro. Voi invece avete individuato una nicchia compagnato con la sua consulenza strategica siamo già al lavoro per i percorsi di sviluppo di la necessità di rispondere in modo innovativo di mercato in cui inserirvi? Avete notato realtà come Amaci, la Fabbrica del Vapore, alcune gallerie e di un premio internazionale. al bisogno di comunicare e narrare i percorsi delle mancanze in cui potete apportare un il Maxxi, e tra i più recenti, il Lac di Lugano. legati alla cultura contemporanea, non limi- valore aggiunto? Che margini di manovra info tandoci ai nostri progetti, per contribuire allo ci sono a vostro avviso? In che modo il Festival dell’Arte Contempo- sviluppo di altri percorsi. La cultura contemporanea deve saper rac- ranea potrà coadiuvarvi nel lavoro? tel. 051 220080 contare e trasmettere identità, progetti, Il festival è il nostro primo cliente. Sicuramen- [email protected] Target di clientela? Vi rivolgete soprattut- esperienze e creare relazioni. È certamente te è stato un banco di prova importante, e www.goodwillcom.it

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Biennale di Venezia 2011, la Gran Bretagna schiererà Mike Nelson Sarà lo scultore quarantatreenne Mike Nelson, artista già affermato a livello internazionale e visto più volte jusartis anche in Italia, a rappresentare la Gran Bretagna alla Digitalizzazione delle opere d’ingegno. Biennale Arte di Venezia del 2011. A selezionarlo una L’accordo Ministero-Google giuria di esperti composta fra gli altri dal critico d’arte del Times Rachel Campbell-Johnson, dal direttore della Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali ha recentemente concluso con Google (il comunicato Tate Liverpool Christoph Grunenberg, dal direttore della stampa è del 10 marzo scorso) un accordo per la digitalizzazione e la diffusione su Internet di Hayward Gallery di Londra Ralph Rugoff, dal direttore del circa un milione di libri in pubblico dominio, posseduti dalle Biblioteche Nazionali di Roma e di Baltic Center di Gateshead Godfrey Worsdale. Vincitore Firenze. del Paul Hamlyn Award nel 2001 e due volte finalista al In base all’accordo, Google potrà scansionare e mettere in rete le opere per le quali è scaduto il diritto d’autore e di cui le Biblioteche possiedono copia. Si parla di opere di autori di rilevante Turner Prize, Nelson vanta partecipazioni a importanti rassegne internazionali come la Biennale di Venezia importanza per la storia della letteratura e della cultura in generale: Dante, Petrarca, Leopardi (2001), la Biennale di Sydney (2002), la Biennale di Istanbul (2003), la Bienal São Paulo (2004), la Tate o Manzoni. Le opere digitalizzate saranno disponibili sulla rete attraverso Google Books; una Triennial (2009). Il legame con l’Italia è garantito dalla Galleria Franco Noero di Torino, che rappresenta il suo copia dell’opera in formato digitale sarà inoltre consegnata alle Biblioteche Nazionali di Roma e di lavoro a livello internazionale insieme alla 303 Gallery di New York. Due le sue personali viste in Italia, nel Firenze, che vedranno crescere il proprio catalogo bibliografico. 2005 alla The British School at Rome e lo scorso anno alla stessa Galleria Franco Noero. L’operazione può essere esaminata sotto la lente del diritto d’autore e, in particolare, della legge venicebiennale.britishcouncil.org italiana del 22 aprile 1941, n. 633, fermo restando che, in virtù dell’opera di armonizzazione degli organi comunitari, gli stessi principi si applicano all’intero territorio dell’Unione Europea. Venezia, dopo i restauri riapre il Museo di Storia Naturale La digitalizzazione di un’opera dell’ingegno creativa - sia essa una fotografia, un libro o altro tipo di opera che si presti a tale operazione - rientra nelle attività riservate in via esclusiva all’autore, Anni di lavori che hanno portato al restauro dell’edi- che deve pertanto autorizzare tale forma di utilizzazione della propria creazione. Tecnicamente ficio, consentendone il risanamento e l’adeguamento la digitalizzazione consiste in una riproduzione ai sensi dell’art. 13 delle legge sul diritto d’autore. impiantistico, e delle collezioni, che coprono un arco Anche la diffusione dell’opera su Internet deve essere autorizzata dall’autore o dagli altri soggetti cronologico di 700 milioni di anni, con circa due milioni ai quali sono stati trasferiti i diritti. La norma di riferimento in ambito nazionale è l’art. 16 della di reperti fra raccolte zoologiche, entomologiche, bo- legge sul diritto d’autore. taniche, fossili e preparati anatomici, oltre a collezio- Secondo i principi generali ogni forma di utilizzazione dell’opera deve essere autonomamente ni etnografiche, “mirabilia” e una biblioteca di 40mila e separatamente autorizzata dall’autore: ciò significa che l’autorizzazione alla digitalizzazione volumi. Ora la città di Venezia ritrova il suo Museo di dell’opera non rende lecita anche la successiva diffusione su Internet, così come il consenso Storia Naturale, ospitato - con un nuovo e suggestivo alla digitalizzazione e alla diffusione dell’opera su Internet non legittima il soggetto ad effettuare anche la riproduzione cartacea dell’opera e la sua successiva distribuzione secondo i canali allestimento - lungo undici sale al primo piano di uno ordinari. Un altro esempio caratteristico del settore delle arti figurative riguarda la pubblicazione dei palazzi più noti della città, il Fondaco dei Turchi. Un museo radicalmente rinnovato, che da un lato recu- sul catalogo di una mostra delle fotografie delle opere inserite nella mostra stessa: si ritiene che pera e riqualifica la tradizione scientifica e didattica, dall’altro sperimenta e propone, sul piano dei contenuti l’autorizzazione all’esposizione delle opere non autorizzi l’organizzatore o il curatore ad effettuare e dell’allestimento, strumenti e metodi nuovi. anche la riproduzione fotografica e cartacea delle opere sul catalogo da porre poi in commercio; www.msn.ve.it è necessaria una espressa autorizzazione dell’autore o degli altri soggetti titolari dei diritti. Ovviamente tali operazioni e, in generale, ogni forma di utilizzazione economica dell’opera sono Moma, il dipartimento design acquisisce la “chiocciola” libere qualora l’opera sia caduta in pubblico dominio, essendo scaduti i diritti d’autore e connessi La cosa ci riguarda un po’ da vicino, visto che la decisione si deve alla “nostra” Paola Antonelli, senior curator esistenti sull’opera. È proprio questa tipologia di opere (cadute in pubblico dominio) ad essere of architecture and design al MoMA di New York. Che ora ha deciso di ampliare le collezioni, acquisendo un oggetto dell’accordo MiBAC-Google. Diversa è invece la vicenda che ha visto coinvolti Google contro gli autori e gli editori di opere non ancora cadute in pubblico dominio, ma digitalizzate e inserite “oggetto” che tutti noi usiamo anche più volte al giorno: la @. Sì, proprio la chiocciola, quella degli indirizzi nel catalogo di Google Books. In questo caso, trattandosi di opere protette dal diritto d’autore, email, di cui Antonelli ha sottolineato la “straordinaria eleganza ed economia”. Prima che Raymond Tom- la digitalizzazione e la diffusione su Internet dovevano essere necessariamente autorizzate dagli linson la utilizzasse nel 1971 per inviare un messaggio di posta elettronica, era utilizzata nella contabilità, aventi diritto: nel caso in questione l’autorizzazione è stata concessa solo in un secondo momento e dopo la decontestualizzazione è divenuta un nuovo pezzo di design. L’acquisizione, dal forte valore sim- rispetto alla pubblica utilizzazione delle opere, nonché a seguito della class action promossa dagli bolico, è in realtà gratuita, visto che il dipartimento ha deciso semplicemente di acquisire il simbolo, non una editori e autori americani contro Google. sua particolare versione. www.moma.org Avv. Raffaella Pellegrino - Studio legale d’Ammassa & Associati - [email protected] r.i.p. ALBERTO RONCHEY CARLO CHENIS tuale e un fondamentale supporto insieme a Padre Adriano Il suo - tutto som- Nel pomeriggio di ve- di Bonaventura, scomparso anche lui lo scorso anno. Per mato breve - impe- nerdì 19 marzo, dopo un periodo è stato anche opinionista di Exibart.onpaper, gno politico resta aver combattuto per con l’illuminante rubrica Parole Sante. Carlo Chenis ricon- prevalentemente mesi con una malattia ciliava con la spiritualità, con il senso e il mistero del sacro, legato alle fredde implacabile, è scom- scardinava la convenzioni con il suo sorriso che univa la pagine di una leg- parso Carlo Chenis, vastità dello spirito alla profonda, melanconica e potente ge che da lui ha poi dal 2006 vescovo or- mitezza di un uomo illuminato da un lucido intelletto e da mutuato nell’ac- dinario della diocesi di una fede appassionata anche nel rapporto positivo con la cezione comune il Civitavecchia-Tarquinia vita, con l’arte e con gli uomini. (lorenzo canova) nome, la n. 4 del e uno dei migliori amici 14 gennaio 1993. che l’arte contempora- MARIO MASULLO AKA MASS Ovvero la Legge nea avesse all’interno “Ho iniziato a suo- Ronchey, il primo della chiesa cattolica. nare la tromba a (e purtroppo l’ultimo) tentativo di modernizzare i musei del Salesiano, Chenis era dodici anni, poi nostro paese. Sì, perché il promotore Alberto Ronchey, nato a Torino nel 1954, l’ascolto di lavori noto giornalista e scrittore morto a marzo nella sua casa aveva studiato filosofia e teologia, ma anche architettu- come ‘Sextant’ di romana, fra i molti incarichi della sua lunga carriera van- ra e scienze artistiche, era docente di filosofia teoretica Herbie Hancock, tava anche quello di Ministro per i Beni Culturali nel primo presso l’Università Salesiana di Roma e dal 1995 è stato ‘Imaginary lan- governo Amato e nel governo Ciampi, dal 1992 al 1994. Segretario della Pontificia Commissione per i Beni Cultu- dscape n. 1’ di Un provvedimento legislativo che mirava a svecchiare e rali della Chiesa e Membro della Pontificia Commissione di John Cage, ‘My sburocratizzare il settore, dando efficienza a musei statali, Archeologia Sacra. Ma le sue tante esperienze lo avevano life in the bush of biblioteche e archivi con un provvedimento semplice quan- portato anche a essere parroco di frontiera a Roma, a Pon- ghost’ di Brian Eno e David Byrne, ‘Mr heartbreak’ di Lau- to indispensabile: l’introduzione dei servizi aggiuntivi di bo- te Mammolo, in anni difficili, e a portare costantemente il rie Anderson, ha radicalmente modificato il mio approccio okshop e ristorazione, che lui per primo importò in Italia. suo sostegno pastorale nell’amata parrocchia di Borore, in con la musica”. Così Mario Masullo - aka Mass - ricordava La sua uscita dalla scena politica lasciò purtroppo incom- provincia di Nuoro. Chenis è stato legato profondamente i suoi esordi, nell’intervista rilasciata nel 2004 a Exibart. piuta la “rivoluzione”, condannandoci a ritardi che ci portia- all’arte e agli artisti, con i quali aveva sempre un confronto Con grande dolore abbiamo appreso che Masullo è im- mo dietro ancora oggi. Difficile dare conto della lunga serie ricco e libero da ogni preconcetto e stereotipo, all’insegna provvisamente scomparso a Roma, all’età di soli 34 anni. di successi di Ronchey - che era nato a Roma nel 1926 - in di un dialogo, spesso anche silenzioso ma sempre fondato Compositore di musica elettronica tra i più innovativi del campo editoriale e giornalistico, dagli esordi alla Stampa di su una tensione costruttiva, fatto di rispetto e di attenzione panorama italiano, aveva collaborato a lungo con Bianco- Torino, ai ruoli di inviato in Russia e poi negli Stati Uniti, di alla qualità delle arti visive e di un’architettura create per Valente per la produzione di videoinstallazioni, installazio- direttore della Stampa dal 1968 al 1973, di editorialista del il culto e lontane dai tanti scadimenti che troppo spesso ni sonore ed eventi live. Nel suo ricco - ancorché breve Corriere della Sera, fino a quello di presidente del gruppo affliggono certe opere attuali. Questo suo impegno, che - curriculum ci sono esibizioni al Sónar di Barcellona, alla editoriale Rcs. Decine i libri pubblicati, reportage e saggi era quello che forse sentiva più vicino alla sua indole che Biennale di Venezia di Musica contemporanea e al Roma- di politica internazionale, temi ripresi nell’ultimo - Il fattore amava unire il rigore teorico alla creazione, da molti anni Europa Festival di Roma. Nel 2009 era uscito il suo ultimo K, del 2004 -, che ripercorre sessant’anni di storia italiana era diretto verso la Biennale d’Arte Sacra della Fondazio- disco, realizzato in collaborazione con Andrea Gabriele, e mondiale. ne Stauròs di San Gabriele, di cui era l’ispiratore concet- Les couleurs ne meuvent pas les peuples.

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04 retrocover 06 opinioni 08 speednews 18 popcorn 32 trailers 48 nuovispazi 51 intervallo 65 52 déjàvu 70 où? 72 agenda sommario Sped. in A.P. 45% art. 2. c. 20 let. B - l. 662/96 Firenze Copia euro 0,0001 20 c. 2. art. 45% A.P. in Sped. 77 fotofinish

 inteoria

free | anno nono | numero sessantacinque | aprile - maggio duemiladieci | www.exibart.com

La bulimia da fiere è una patologia che sta falsando il mercato dell’arte in Italia e sta conducendo il nostro sistema delle gallerie verso una deriva priva di prospettive. C’è già il network delle fiere internazionali, impegnativo ma necessariamente selettivo; a questo si aggiunge non una - come sarebbe normale - bensì un numero imprecisato di fiere d’arte italiane, di cui almeno quattro o cinque con velleità da evento imprescindibile. Abbiamo 34 l’arte del bufago una fiera per ogni città, in nome del più smaccato campanilismo italico. Tutto ciò che conseguenze ha? Conseguenze economiche evidenti anche all’osservatore più distratto: i galleristi, in uno scenario come questo, sono indotti a investire considerevolmente nella partecipazione agli eventi fieristici. Una galleria di medie dimensioni oggi in Italia spende anche 100mila euro all’anno in stand, trasporti, assicurazioni, cene, voli e alberghi. Non sempre, peraltro, con riscontri economici soddisfacenti o comunque tali da giustificare l’investimento sia finanziario che in termini di energia. Non si vuole qui mettere in discussione il ruolo fondamentale delle kermesse fieristiche, si vogliono invece sottolineare i danni che una parcellizzazione di queste ultime può generare. Danni, sì, perché quei 100mila euro annui di risorse per pagarsi stand, pareti in cartongesso e faretti da cosa sono distolti? Innanzitutto dagli investimenti sugli artisti, sulla produzione delle opere, sulla loro formazione e sul pagamento stesso del loro lavoro. Poi dal personale (assistenti, direttori artistici), che vivacchia sottopagato e costretto al doppio lavoro. Poi ancora dalla promozione diretta dell’attività della galleria e, per conseguenza, dalle inserzioni sulla stampa specializzata, che dunque si vede sottratta il suo principale strumento di sostentamento. Il rischio è insomma avere gallerie che non pagano i collaboratori, investono troppo poco sugli artisti, non pubblicizzano il loro lavoro sulle riviste, ma non battono ciglio quando si tratta di girare agli 35 organizzatori delle fiere una cospicua percentuale del fatturato. Vi sembra un mercato sano, questo qui? Vi sembra, soprattutto, una situazione sostenibile nel tempo? Non potendo qui discettare sul riassetto mondiale socialità dell’evo nuovo del comparto fieristico, proveremo a suggerire un’utopia riguardo al mercato italiano. Dove un grande aiuto nella riqualificazione del settore potrebbe venire da una santa alleanza (a quattro, a cinque...) delle principali fiere del paese. Magari con la creazione di una holding “a monte”, alla quale parteciperebbero in quote da definirsi tutti gli attuali organizzatori impegnati singolarmente (Fiera Milano, l’Associazione Artissima, R-evolution e gli altri). Questo ente - finalmente con massa critica, finalmente competitivo, finalmente in grado di spendersi sul mercato mondiale - realizzerebbe una grande fiera internazionale e la allestirebbe ogni anno in una città diversa del paese: Torino, Milano, Bologna, Verona, Roma. Un evento di richiamo mondiale, a rotazione. Milano, per fare un esempio, avrà la sua fiera d’arte ogni cinque anni, ma l’impatto dell’evento sarà tale da superare la somma di cinque eventuali MiArt. Tutto il settore ne uscirebbe rafforzato, il paese avrebbe finalmente una fiera grande e completa, i musei avrebbero un interlocutore unico e autorevole e così sarebbe anche per i curatori internazionali. Il mercato italiano, insomma, diventerebbe un po’ meno schizofrenico. Ecco perché abbiamo la sensazione che questa utopia non si realizzerà mai. (m. t.)  approfondimenti 38 gillo century 42 non solo marmo 44 contemporary burlesque 46 regina lia gracias pubblicità su Exibart? [email protected] | 0552399766 questo numero è stato realizzato grazie a...  rubriche 30 assoloshow { ali bailey / balaji ponna } 01 Distribution srl Fond. Stelline Museo MARCA 60 tornaconti { numerologia dell’arte } Alberto Sughi Fortunato Productions Omar Galliani Artematica Gabriello Anselmi Palaexpo 61 essai { la verità su scorsese } ArtLab Galleria Astuni Pierreci Ass. Cult. S.A.I.R.O Galleria dello Scudo Podestà 62 infumo { critica a strisce } Bruna Girodengo Galleria Il Chiostro Civita Servizi Rifinizione Funghi Galleria l’Elefante 63 pre[ss]view { kritika ton sur ton } Civita Tre Venezie Roberta Lietti Galleria L’Immagine Comune di Vicenza Salieri Galleria Pio Monti 64 libri { la fotografia, che storia} Dasler Siviera Graficamente Domus Academy Strozzina 66 Edarcom europa Ist. Luigi Sturzo talenthunter { manuel scano } Studio Martinotti Electa Napoli Lukas Zanotti TAI Ex3 MamBO 67 design { cose tra le cose } FAI Meta Velan centro d’arte Fond. Bevilacqua La Masa Mirco Piccioli Vittorio Tolli 78 hostravistoxte { canone inverso } Fond. Solares Monica Marioni Vizeum per Persol

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ALI BAILEY (Bedford, 1982) Stump (Led Zeppelin #1) - 2009 - mixed media materiali vari - cm 65x55x50 [ [ Sleepwalker - 2009 - sleeping bag, basketball, steel sacco a pelo, palla da basket, acciaio - cm 170x65x80 Ralph Lauren - 2010 - mixed media materiali vari - cm 182x122x152

Andrew Rafacz Gallery, Chicago (fino all’8 maggio)

Throughout my practice I have been interested in producing work that deals with the balance between what is real and what is the copy or “Fiction”. There has also been a nascent sub-theme that engages a melancholy marked by Nella mia attività sono sempre stato interessato a produrre un lavoro giocato failure, chance or loss. A destabilizing tension or push-pull between poles, sull’equilibrio tra ciò che è reale e ciò che è copia o “Fiction”. C’è anche un described by the use of “made” elements versus “found” materials and shifting sottotema emergente che persegue una malinconia segnata dal fallimento, dal relationships between object and display sets up a questioning of how meaning caso o dalla perdita: una tensione destabilizzante e ambivalente tra poli oppo- is defined. sti, descritta attraverso l’utilizzo di elementi “fatti” e di altri “trovati”; inoltre, le relazioni mutevoli che si stabiliscono tra oggetto e allestimento mettono in A recent body of work incorporated realistic re-creations of objects that were discussione la definizione del significato di un’opera. collective symbols of loss, such as an old tree stump carved with rants, loves and personal poetics. These sculptures existed holistically, creating a dialogue Il mio lavoro più recente comprende una realistica ri-creazione di oggetti intesi with other works that were assemblages of found objects that were more come simboli collettivi della perdita, come un vecchio ceppo d’albero inciso con obtuse in meaning and incorporated chance. This tension pushed me towards frasi, poetiche romantiche e personali. Queste sculture esistono olisticamente, a new body of work that involves a more abstract language whose forms have creando un dialogo con altri miei lavori, assemblaggi di oggetti trovati, che era- a relationship to minimalism while addressing the ready-made with the use of no più ottusi nel significato e che incorporavano il caso. Questa tensione mi ha commercial products and advertisements. spinto ad affrontare anche una nuova ricerca, che coinvolge un linguaggio più astratto, le cui forme hanno un rapporto con il minimalismo, pur affrontando il Now that I am directly using elements of commercial culture within my work, ready made attraverso l’uso di prodotti commerciali e advertisement. the underlining feelings of loss transgress to include a dialogue that probes beyond personal experience and into the broader, more complex relationship Ora che sto usando direttamente elementi della cultura commerciale all’interno that one has with a capitalist society and objects at large. In one piece a tall del mio lavoro, trasgredisco in parte all’evidenza del senso di abbandono per tiered framework becomes an elaborate device to hold a can of coca-cola, accogliere un dialogo che sonda, al di là dell’esperienza personale, il più vasto another holds a felt blanket. This oscillation between the real and the uncanny, e complesso rapporto con la società capitalista e con gli oggetti in generale. the staged and the incidental, and the object and the pedestal points toward a Un’alta e stratificata armatura diviene, nella mia opera, un elaborato dispositi- struggle to understand these interventions and to contemplate their use and vo per reggere una lattina di Coca-Cola oppure per contenere una coperta di value as art objects. feltro. E questa oscillazione tra il reale e il favoloso, tra l’artificioso e l’inciden- tale, tra l’oggetto e il piedistallo, ha come obiettivo la comprensione di questi interventi, e la contemplazione del loro uso e del loro valore come opere d’arte. assoloshow 31 a cura di marianna agliottone BALAJI PONNA (Bhimavaram, 1980)

My work it’s a matter of playing with certain notions that the society and people carry. My present series of work is about that, but executed in a humorous mode. The visuals emerging out is been symbolically woven, which is meant to signify the blindness of the beliefs that the people carry with their notions. I tried to build compatibility between my language and the ideas that circulated around it, here title becomes one of the primary constitutional and conceptual elements of any work. The visual and its verbal supplement are simultaneously conceived. this makes the process more interesting and challenging.

For example, Nobody dare to ask that lazy minister..., this work is about the inability of the Indian mass to voice its protest against the evident corruption and bureaucratic slag ness of the political order. By using a common everyday incident of a cow restricting the smooth unhindered movement of the any being, an attempt is made to comment on the possibility of a protest from the unexpected quarters of the society and is also a critique on the so called educated intelligentsia who remain passive observers of injustice. It’s to read the possibility of resistance from an unintended natural act where the trespassing of the cow hinders the traffic of any passerby here the intended minister. It is also to bring the peculiar cultural context of India where these animals can freely trespass into our civilized all human surrounding of the urban India.

Whoever says “this land belongs to me”... This work is about the maddening craze over ownership of land property. With land being the most reliable source of investment nowadays the race to colonize land and acquire ownership has become the norm of every middleclass dream of growing higher up the class ladder. When such is the case with the privileged the slum dwellers are relegated in the no mans land and always in the insecurity of displacement.

Studio La Città, Verona (fino al 15 maggio)

La mia ricerca gioca con certe nozioni che la società e la gente si portano dietro - il tutto eseguito in modo ironico. I materiali visivi che vengono fuori dal mio lavoro danno vita a una trama simbolica, elaborata per rappresentare la cecità di certe credenze che la gente alimenta con le proprie convinzioni. Ho cercato di creare una compatibilità tra il mio linguaggio e le idee che circolano attorno a esso: infatti, il titolo è uno dei principali elementi costitutivi e concettuali di ogni opera. Il visivo e il suo complemento verbale sono concepiti simultaneamente, rendendo il processo più interessante e stimolante.

Per esempio, Nobody dare to ask that lazy minister... è un lavoro sull’incapacità delle masse indiane di dar voce alla loro protesta contro l’evidente corruzione dell’ordine burocratico e politico. La rappresentazione di un normale episodio di vita quotidiana (una mucca che ostacola ogni possibilità di movimento) diventa un tentativo di commentare la possibilità stessa di una protesta da parte di settori inaspettati della società, e al tempo stesso una critica alla cosiddetta intellighentsia, che rimane osservatrice passiva dell’ingiustizia. La possibilità della resistenza risiede qui in un atto naturale - l’attraversamento da parte della mucca impedisce il transito del passante, inteso qui come ministro. Nell’opera, inoltre, è facilmente intuibile il riferimento al peculiare contesto culturale dell’India, dove questi animali, cioè le mucche sacre, possono liberamente presenziare nella civilizzata area urbana.

Whoever says “this land belongs to me”... è invece un’opera sulla mania morbosa della proprietà terriera. La terra è la fonte più affidabile di investimento

oggi, e la gara per la colonizzazione delle terre e l’acquisizione delle proprietà Whoever says “this land belongs to me”... the land will laugh loudly at him è diventata la regola per ogni rappresentante della classe media con il sogno

2009 - oil and soot on canvas olio e fuliggine su tela - cm 234x180 di salire su un gradino più alto della gerarchia sociale. Mentre le classi che vivono nelle zone più degradate e senza casa sono costrette a rimanere nella [ Nobody dare to ask that lazy minister... but this mute animal stopped him [ terra di nessuno e a vivere nella costante insicurezza del trasferimento forzato. for a while on the road - 2009 - oil and soot on canvas olio e fuliggine su tela - cm 234x180

We fight for boundaries... but they celebrate six’ers - 2008 - oil and soot on canvas olio e fuliggine su tela - cm 240x180 32trailers nicola indelicato firenze Oltre a un giovane collezionista d’arte contemporanea, sei uno stilista internazionalmente conosciuto e pratichi il mondo della moda da oltre 15 anni. Quali tessuti connettivi esistono fra arte contemporanea e fashion nel 2010? Ogni volta che comincio una nuova collezione faccio sempre una ricerca nella contemporaneità. Tanti artisti mi suggeriscono i mood, i colori e le atmosfere per creare un nuovo progetto di collezione. Da 5 anni insegno fashion design presso una prestigiosa scuola di moda a Firenze, dove nel percorso creativo dei miei studenti chiedo sempre d’inserire in una parte della loro ricerca le opere di giovani artisti. Lo trovo un percorso fondamentale per essere con- temporanei.

Quando hai acquistato la tua prima opera? Quasi 10 anni fa. Mi trovavo alla biennale dell’antiquariato, altra mia passione, e in uno stand in cui c’erano dei bellissimi mobili d’epoca ho visto tre grandis- sime tele di un giovane pittore fiorentino... E poi ne ho acquistata una. In una mostra d’antiquariato ho scoperto l’arte contemporanea!

Ci fai un po’ di nomi degli artisti che fanno parte della tua collezione? Quanti e quali? Non ho mai contato le opere che ho comprato in questi anni, comunque sono più di quelle che possono contenere le mie pareti. Ho pezzi di Gedi Siboni, Dan a cura di gaia pasi sti collezioni Colen, Micol Assael, Dahn Vo, Giorgio Andreotta Calò, Kostis Velonis, France- sco Arena ed Emanuele Becheri, solo per citarne alcuni.

Cosa ti fa comprare un’opera? Sono sempre attratto dal percorso formativo dell’artista. Comunque seguo identikit sempre il mio istinto e compro solo quello che mi piace. Nome e cognome: Nicola Indelicato Quali sono le gallerie che tieni sott’occhio con maggiore interesse e per- Luogo e data di nascita: ché? Firenze il 20 gennaio 1973 Stimo molto il lavoro di alcuni galleristi in Italia e all’estero. Ho un rapporto Formazione: diploma di laurea di amicizia con molti di loro: potrei citare Paola Capata di Monitor (a Roma) Attività lavorativa: fashion designer oppure Paolo Zani di Zero... (a Milano). Mi piace molto il lavoro di ricerca della Stato civile: celibe Galleria T293 a Napoli e di Isabella Bortolozzi a Berlino.

Ti affidi a qualche advisor o critico o curatore per i tuoi acquisti? Conosco molti advisor con i quali confrontiamo le nostre idee, ma ho sempre comprato da solo le opere della mia collezione.

Il tuo ultimo acquisto? Alcuni disegni di Patrizio Di Massimo.

IL CAMPIONATO DEI MUSEI The Art Newspaper pubblica il suo report annuale dedicato ai musei. Quelli più advartising visitati, le mostre dei record, le classifiche dei settori di preferenza del pubblico. Ai primi quattro posti per il maggior numero di visitatori giornalieri si piazzano le mo- di raffaele bifulco stre organizzate da musei giapponesi, a inseguire affannosamente quelle di Parigi e Se si osserva il nuovo spot Audi New York, che però si riscattano nel numero di visitatori assoluti dei loro musei en-

(Gruppo Volkswagen), l’impressio- sigolo alfredo di cura a rassegna stampa internazionale ciclopedici, Louvre e Metropolitan. Tra i due si inserisce anche il British Museum di ne è di vivere le dinamiche di una Londra. Per trovare il primo museo italiano si scende fino al 21esimo scalino, dove factory: artisti delle diverse discipli- appaiono gli Uffizi. Sul fronte del contemporaneo, quattro delle cinque mostre più visitate sono state quelle del MoMA ne che lavorano con materiali ete- (Pipillotti Rist, Kippenberger, Dumas e Mik) ma qui la sorpresa è il sesto posto della mostra The Revolution Continues, rogenei intenti a realizzare opere organizzata dalla Galleria Saatchi, che riesce a tener testa alle maggiori istituzioni museali mondiali. Da non dimenticare di varia natura. Opere pittoriche, che queste classifiche di presunto merito si basano essenzialmente sulla legge dei grandi numeri, premiando innanzitutto sculture, installazioni, videoarte e la strategia delle mostre blockbuster, amate dal turismo di massa ma anche criticate aspramente dagli addetti ai lavori, arte digitale che si fondono in un sia sotto il profilo scientifico che da quello gestionale ed economico. unico progetto: la nuova A8, lus- Chi: Javier Pes suosa ammiraglia di casa Audi. Il Dove: The Art Newspaper concetto, infatti, che unisce tutte Quando: aprile 2010 le attività di comunicazione è “The art of progress”, che vuole sottoli- L’ETÀ DELLA CLONAZIONE neare come il nuovo modello sia un Nella battaglia contro il quotidiano assalto di pubblico subito dai capolavori dei grandi maestri del passato, l’alleato è oggi capolavoro artistico, grazie alla tec- la tecnologia. Il San Matteo di Caravaggio, Le nozze di Cana di Veronese, L’ultima cena di Leonardo sono solo le ultime tre nologia e al design, e rappresenti commesse evase da Factum Art, società madrilena con sede anche a Londra che impiega sofisticate tecniche di scan- quindi la massima espressione sione in 3D per la realizzazione di cloni fedelissimi da esporre in luogo dei delicatissimi originali. 30 specialisti lavorano in della forza innovativa del marchio. quest’azienda, fondata dai pittori Adam Lowe e Manuel Franquelo, la cui prossima scommessa sarà quella di realizzare Lo spot da 30” per la televisione copie delle grandi tombe egizie, da poter trasportare comodamente ai quattro angoli del globo. Sembra che nel XXI mostra gli “artisti” della factory Audi: sono gli ingegneri, i designer e gli specia- secolo sia destinata ad avverarsi definitivamente la profezia benjaminiana del sorpasso della riproduzione sull’originale: la listi della tecnologia durante il processo creativo. La campagna stampa colloca copia di Veronese ha attirato a Venezia 20mila visitatori in tre mesi, mentre l’originale conservato al Louvre giace spesso invece la scena al momento dell’esposizione, mostrando l’auto all’interno di ignorato dal pubblico, che si accalca nel tentativo di trovarsi faccia a faccia con Monna Lisa. una moderna galleria d’arte circondata da opere che hanno come sogget- Chi: Nicole Martinelli to l’arte ingegneristica della vettura e l’espressione artistica dell’avanguardia Dove: The Wall Street Journal del marchio: la tecnologia Audi Space Frame, i fari a LED, il sistema MMI, i Quando: 26 marzo 2010 nuovi motori FSI e TDI, le linee, la scocca. È interessante notare come, dopo più di cinquant’anni, la DDB continui a mantenere uno dei suoi clienti storici: LE RESURREZIONI DELLA PITTURA Volkswagen. L’artefice di questo legame fu senza dubbio il grande pubblicitario Da diversi decenni, ciclicamente, si celebra il funerale della pittura. Invece questo straordinario linguaggio della comuni- statunitense Bill Bernbach, che riuscì col suo “approccio negativo” a impor- cazione continua a vivere un’eterna giovinezza, in barba a tutto. Dai graffiti sulle rocce a Photoshop, l’atto di dipingere re, all’America malata di gigantismo degli anni ‘50 e ‘60, un’auto bruttina (il rimane uno dei più efficaci mezzi di autoespressione. Nell’altra annosa dicotomia fra astrazione e figurazione non ci sono Maggiolone) con un efficacissimo “Think Small”, cambiando per sempre la sto- vincitori né vinti, dacché il cervello umano naturalmente è portato a dar senso a qualsiasi forma, sia essa reale o meno. ria della pubblicità mondiale e favorendo lo sviluppo di una sensibilità creativa Da Malevic e Mondrian, passando per l’Espressionismo americano, fino al Minimalismo degli anni ‘70, l’iconoclastia nuova e più efficace. Dal 1961 a oggi, la casa automobilistica di Wolfsburg, e sembrava aver cancellato la figura, che invece negli anni ‘80 è tornata prepotentemente con Polke, Salle e Schnabel. quelle da essa acquisite come Audi, è riuscita a entrare nell’immaginario collet- E oggi? Paradossalmente mai la pittura è stata così libera come lo è nell’età attuale, svincolata dai condizionamenti di tivo con una lunga serie di soluzioni creative partorite dalle agenzie partner che accademie, mode o movimenti, naturalmente contaminata da tradizioni e suggestioni d’ogni parte del mondo. Recente- si sono occupate con profitto della creatività dei brand e delle aziende. Come mente Klaus Biesenbach, novello chief curator al MoMA, ha proposto di sostituire l’espressione “arte contemporanea” in questo caso di Verba (Gruppo DDB appunto) per Audi, che si è occupata con quella di “prassi contemporanea” con l’intento di metter sullo stesso piano arti visive e moda, cinema, design e dell’adattamento della campagna tv, dello sviluppo della campagna stampa e altre pratiche creative. Sembrano così affacciarsi nuovi nemici della pittura che pure, nonostante tutto, resta il mezzo della domination sul Corriere della Sera. Hanno lavorato, sotto la direzione privilegiato da moltissimi tra i giovani artisti più promettenti del panorama attuale, ragazzi del nuovo secolo come Michael creativa di Luca Albanese e Francesco Taddeucci, Diego Mendozza (art direc- Williams, Jakub Julian Ziolkowski, Frederick Hayes, Chrisoph Ruckaberle e Raja Ram Sharma. tor) ed Elena Carella (copywriter), Alberto Rigozzi (art director) e Stefano Guidi Chi: Roberta Smith (copywriter) con la collaborazione di Simone Lucarelli (account director) e An- Dove: New York Times tonia Carla Cammarano (account supervisor). In memoria di Emanuele Pirella. Quando: 26 marzo 2010

34inteoria a cura di christian caliandro

L’arte del bufago Avete presente quando, guardando i documentari in tv, vi imbattete in qualche reportage che racconta la vita di quell’uccellino parassita che campa mangiando larve e batteri sul dorso di ippopotami o fra i denti di coccodrilli? Ecco, immaginatevi il volatile come se fosse l’arte contemporanea e il bestione come fosse l’arte classica...

 Esiste una chiave teorica specifica di Carrà. Rinvigoriva in modo ludico il L’arte del bufago accomuna e ca- attraverso la quale rapportarsi all’ar- potere di suggestione dei capolavori ratterizza in particolare il lavoro dei te contemporanea e cogliere l’es- È l’arte del remix, dell’ibridazione, dell’arte, riproponendoli smerigliati in giovani e dei meno giovani che fanno senza della sua relazione strutturale una trama puntiforme in pieno stile l’attualità dell’arte italiana. Penso a con il passato da cui proviene? Se si della ripresa feticista, dello spostamento meccanico da stampa tipografica. Roberto Cuoghi, Nico Vascellari, dovesse individuare un’immagine in L’arte delle neo-avanguardie, soste- Adrian Paci, Patrick Tuttofuoco, grado di condensare simbolicamente concettuale, del citazionismo saturato nuta da una tensione di trasgres- Rä di Martino, Pietro Roccasalva il rapporto fra arte postmoderna e sione estetica, si affermava giu- (nella foto l’installazione Z, 2008), arte del passato, sarebbe probabil- che diventa identificazione mimetica stapponendosi in modo diretto alla ma anche a Vedovamazzei e Fran- mente quella dell’uccello-zecca che monumentalità dell’arte passata, cesco Vezzoli. L’arte del bufago è lavora sul dorso di animali erbivori evidenziando per contrasto la por- quella del remix, dell’ibridazione, della di grande taglia nelle savane. Il bufa- tata anticonvenzionale del proprio ripresa feticista, dello spostamento go (latino buphagus) si sistema sulle talvolta nella modalità dell’assenza, di avanzi e parassiti annidati fra i registro formale o concettuale in concettuale, del citazionismo satu- spalle d’ippopotami, giraffe, rinoce- l’arte contemporanea costruisce il denti al volatile, che trova, in quella rapporto alla perfezione normativa rato che diventa identificazione mi- ronti o bufali, saltella sul mantello, si proprio discorso estetico, la propria posizione, cibo e protezione. Ed è più del canone classico. La rottura lin- metica. Il fenomeno è internazionale: appende a testa in giù sotto il ventre, dimensione performativa e consi- che facile, oggi, rintracciare nel mo- guistica era attuata attraverso una basti ricordare gli interventi parassiti sale e scende fino agli zoccoli e poi stenza ontologica in rapporto dialet- nolitico animale ospite l’arte del pas- relazione dicotomica immediata con di Gary Hill, Sarkis, Ange Leccia, fin sopra il naso, e lì si nutre di pic- tico ma imprescindibile con l’arte da sato, e nell’impudente uccellino l’arte i più imponenti paradigmi di adesione Jan Fabre e tanti altri sulle opere del coli parassiti e larve che si annidano cui prende le distanze, collocandosi contemporanea. Questa simbiosi bio- al modello formale tradizionale. Poco Louvre. La messa in scena del duet- tra i peli o nelle ferite dell’epidermide. sopra, sotto, al fianco di quest’ul- logica che si stabilisce in natura è la più tardi, con l’avvento del postmo- to, del contrappunto che articola e Per il suo sostentamento, il bufago si tima, con lo stesso atteggiamento situazione ricorrente nella prassi co- derno, Pierre Restany poteva anco- gioca sulle diverse possibilità di lettu- affida quasi esclusivamente a ciò che irriverente e spregiudicato con cui municativa dell’arte contemporanea ra parlare dell’arte contemporanea ra, documenta in realtà un recupero trova sull’animale che lo trasporta e il bufago sceglie il suo ospite e vi si e nel modo in cui quest’ultima cerca come di un gesto di appropriazione e parassitario dell’ingombrante para- quest’ultimo, a sua volta, approfitta installa, traendo da esso nutrimento strategicamente di proporre, sostan- “riciclaggio” delle opere del passato. digma del passato, senza il quale le dell’opera di “disinfestazione” offerta e vita, e restituendogli in alcuni casi ziare e legittimare se stessa. Pur nel segno di una comune finalità idee stesse degli artisti non avrebbe- dal volatile: le due specie convivono nuova linfa comunicativa. Quando traduceva nel linguaggio di emergenza per contrasto, i vari ro valore né efficacia. Detto altrimen- secondo una relazione che la scienza L’associazione d’idee si fa in modo estetico pop La Grande Odalisque di orientamenti contemporanei sem- ti, la modernità delle avanguardie era definisce “simbiosi mutualistica”, dal- istintivo, tanto in rapporto alle dimen- Ingres, Martial Raysse faceva ap- brano cercare invece un rapporto nata contro il museo, oggi invece è la quale l’animale “ospite” e l’uccellino sioni quanto all’atteggiamento. Cono- parire una relazione funzionale posi- parassitario, prima che mutualistico, proprio il museo che appare come “simbionte” traggono un individuale sciamo tutti l’immagine di un grosso tiva, che rivisitava e riattualizzava la con il patrimonio artistico a fianco supporto e parte integrante delle beneficio e un reciproco vantaggio. bisonte del deserto, inconsapevol- natura dell’opera tradizionale. Roy del quale s’installano, che diventa opere contemporanee.  Istituendo, come proprio atto fonda- mente coronato dall’uccellino che Lichtenstein creava inediti originali in questo modo la fonte primaria, o tivo, una rottura col modello artistico troneggia sul suo capo, o quella di un quando riformulava in versione pop e quantomeno strutturalmente com- tradizionale, che diventa così un pa- feroce coccodrillo che tiene le fauci technicolor la serie delle Cattedrali di plementare, del discorso concettuale rametro sempre presente, anche se aperte per permettere di far pulizia Rouen di Monet o il Cavaliere rosso ed estetico perseguito. [giovanni lista] inteoria 35 a cura di christian caliandro

Socialità dell’evo nuovo Fantasmi appiccicati al computer, completamente distaccati dall’esperienza diretta. I nuovi universi paralleli compensano, illusoriamente, la scomparsa di quelli antichi, artigianali e creativi. Una proliferazione virtuale che ha colpito anche il sistema artistico, percepito come un microuniverso sempre più vacuo e irrilevante...

 È incredibile come il termine ‘ami- zionalità simulacrali e aggiornamenti solitudine che essi tendono imman- occhiuti specialisti)? E quando riusci- conto dell’irrilevanza dei fenomeni ci’ abbia ampliato oggi il suo raggio di immaginifici profili, dove diavolo lo cabilmente a interpretare come “iso- ranno a sviluppare un rapporto ma- culturali e artistici a cui partecipano; d’azione, e abbandonato per strada trovano tutti questi aggiornatissimi lamento”. Se non ci credete, provate turo con se stessi (una conoscenza- tutti sono più o meno coscienti dell’in- al tempo stesso gran parte della sua pr in scala domestica il tempo per a chiedere e a informarvi un po’. Tutti di-sé) prima che con gli altri, se non finita replicazione delle soluzioni, dei carica semantica. Da Maria De Filippi occuparsi un po’ di cose serie? Da giochini frivoli e delle strizzatine d’oc- ai social network, formalmente e in nessuna parte. Ergo, ecco in parte chio passate agevolmente per ope- ipotesi sono tutti amici. Siamo tutti spiegato: perché non si studia più Da Maria De Filippi ai social network, re, e talvolta addirittura capolavori. amici. Salvo poi scoprirci relegati sul serio (ma al massimo si sco- Semplicemente, fanno finta di niente, davanti a uno schermo. Dei perfetti piazzano i comunicati e, se proprio formalmente siamo tutti amici. Salvo come peraltro accade contempora- sconosciuti. È un’ennesima manife- si è in vena, si consulta Wikipedia); neamente in altri territori, con con- stazione della schizofrenia sociale e perché quasi nessuno sembra più poi scoprirci relegati davanti a uno seguenze purtroppo molto più nefa- culturale che pervade la realtà iper- capire niente neanche delle cose di schermo. Dei perfetti sconosciuti ste sull’intera comunità. Allora, sta reale, in cui niente di ciò che viene cui teoricamente si occupa da una accadendo qualcosa di strano ma affermato è mai veramente tale, e vita; perché è così facile oggi otte- notevole: i social network e le loro l’eccesso di mediazione conduce (ine- nere un’opinione pubblica malleabile, estensioni-protesi nel mondo reale vitabilmente, forse) a perdere clamo- volubile e allegramente disinformata; i bambini (quelli benestanti, appar- stanno mai soli? La risposta, anche sembrano creare infatti dei “surroga- rosamente di vista i fondamentali. perché sembra proprio che, persino tenenti alla medio-alta borghesia, in questo caso, è: mai. Per non par- ti” di quegli eventi e di quegli oggetti Vale a dire, ciò che succede è abba- a coloro che lavorano nelle industrie s’intende, ché gli altri con famiglie lare poi di quella entusiasmante e che non esistono né si producono più, stanza semplice, a volte anche bana- culturali, della cultura non gliene fre- annesse hanno pensieri ben diversi oscura esperienza che è la crescita ma di cui si sente tanto la nostalgia. le, ma viene istantaneamente som- ghi un accidente, se non per qualche di questi tempi...) vengono costan- umana e intellettuale, dell’inebrian- I nuovi universi paralleli compensano, merso e avvolto da un mucchio enor- ridicolo aspetto pseudo-glamour, temente occupati, quando non sono te e dolorosa transizione dalla più illusoriamente, la scomparsa di quelli me di filtri e giustificazioni ex post. che permetta di fare bella figura alla a scuola, in attività sportive o finto- o meno lunga adolescenza all’età antichi, artigianali e creativi. Questi Le scemenze regnano incontrastate. prossima occasione, tanto per cam- ludiche che implicano sempre l’inte- matura. Di fatto azzerate, in favore strumenti della passività supportano Il rimpallo tra linguaggi e media - dalla biare, relazionale. razione con i coetanei e, soprattutto, della creazione seriale di eserciti di la finzione - o meglio, il tentativo di parola scritta alle immagini al cine- Che poi, questa condizione di fan- la sorveglianza di un adulto. Tutto pur bambinoni, ammaliati dal 3D e ferra- riproduzione in vitro - della grandezza ma al digitale alla tv, e ritorno - che è tasmini appiccicati al computer, di tenerli lontani dai pomeriggi di noia tissimi in aggeggini ipertecnologici e e dell’importanza. Che, in maniera sempre più caratteristico dei prodot- completamente isolati dal contesto mortale o di lettura invasata, così videogiochi. molto più prosaica ma anche molto ti culturali, studiato dalla crême degli e distaccati a forza dall’esperienza normali e salutari fino a non molto La proliferazione tutta virtuale degli più logica, quaranta o cinquant’anni esperti internazionali, funziona per- diretta, non è affatto un aspetto pas- tempo fa e oggi invece considerati “amici” ha colpito ovviamente anche fa erano frutto della fatica, della ric- fettamente anche con gli argomenti, seggero o collaterale. È proprio, in- praticamente l’anticamera della psi- nel sistema artistico, amplificando chezza intellettuale e della serietà. E le discussioni e gli oggetti più inutili. vece, lo spirito di questo tempo. Per cosi. la propensione alla finta socialità in- non raccontiamoci la storia che ba- Anzi, ancora meglio. esempio, appare sempre più eviden- Anche qui, le domande sorgono pres- sita da sempre in questo microuni- sta il talento, per favore.  La conseguenza più vistosa è anche te nei genitori di ultima e ultimissima soché spontanee: quando mai questi verso. Ma il riflesso più interessante la più ignorata: con tutto il tempo generazione una fobia ossessiva nei bambini avranno più del tempo libero riguarda forse un altro aspetto. Tutti impiegato quotidianamente in rela- confronti della solitudine dei pargoli, (vero, non etero-diretto e gestito da da tempo si rendono perfettamente [christian caliandro]

38approfondimenti

CENTURY È nato a Trieste proprio nel giorno in cui stampiamo questo numero di Exibart.onpaper, ma cent’anni fa. Era il 12 aprile 1910 e Gillo Dorfles vedeva la luce. Da allora, un profluvio di libri e opere d’arte e corsi universitari e conferenze. Abbiamo scelto un suo testo graffiante e colto, pubblicato originariamente sul Corriere della Sera. Per capire il motivo per cui “La sputacchiera non è più di moda”...

a sinistra: Gillo Dorfles - photo Maria Mulas nella pagina a fianco: Gillo Dorfles -Senza titolo 1944 - terracotta dipinta - cm 20x7,5x2,5 - coll. dell’artista

 Come mai, mi sono spesso chie- Credo, tuttavia, che alla base d’una sto, un tempo esistevano quegli stra- questione come questa, in apparenza ni aggeggi - non si parlava ancora di futile e lepida, esistano ben più serie gadget - chiamati sputacchiere? implicazioni. Anche senza ricorrere È un ricordo della primissima in- agli insegnamenti d’un Edward Hall, o fanzia. Allora, ad ogni pianerottolo d’un Birdwhistle - padri della prosse- di scala, ad ogni ingresso di locale mica e della cinesica - o a quel genia- pubblico, si potevano vedere questi le scrittore, oltre che studioso, che oggetti, di cui oggi, per fortuna, non fu Erving Goffman, tutti sappiamo o resta quasi traccia né memoria. Già dovremmo sapere quanto diverse il nome, con la sua connotazione sono le maniere del comportamento alquanto disgustosa, ci sembra re- - delle relations in public - (titolo d’un moto circa come quelli, altrettanto noto testo di Goffman) - a seconda ottocenteschi, di baroccio, calesse, dei Paesi e delle popolazioni relati- focarile, arcolaio, ecc. ve. Se è vero che il ruttare in segno Se, dunque, la sputacchiera esisteva d’apprezzamento per il cibo ricevuto ed era molto diffusa vuol dire che la è comune presso popolazioni a noi generalità della gente sputava. Ma molto vicine geograficamente (e pro- perché sputava? Non posso credere babilmente in un prossimo futuro an- che fosse per motivi fisiologici, per che politicamente) come gli arabi; se, una maggior attività delle ghiandole per contro, è vero che dare la mano salivari, e neppure per la diversità ogni volta che s’incontra qualcuno è del cibo, o per una generalizzata pre- leggermente sgradito in un Paese a senza di TBC. Perché, allora, ieri sì noi altrettanto vicino come il Regno e oggi no? Esistono evidentemente Unito, come dovremmo considerare manifestazioni corporee legate in obiettivamente l’estrinsecazione di apparenza al nostro organismo per atteggiamenti corporei in parte cen- ragioni costituzionali, che invece lo surati da alcune popolazioni? Sicché, sono per ragioni squisitamente so- in definitiva, un codice comportamen- ciologiche e antropologiche, se non tale o behaviorista è ancora tutto da addirittura estetiche (penso a chi si studiare se si vuol vivere in pace col soffia il naso con tutte e due le mani, prossimo senza offendere e senza o a chi tossisce senza mettersi la essere offesi dalle proprie e altrui mano davanti alla bocca). manifestazioni corporee. Se sputare non è più di moda, non è Mi è capitato di recente - a un ban- più «civile», ecco che diventa di colpo chetto offerto durante un convegno non fisiologico e si converte addirittu- internazionale di filosofia - di consta- ra in sintomo patologico. tare con un certo disgusto che la mia approfondimenti 39

DORFLES L’ARTISTA

Fa un po’ impressione spesso privata e quindi giudicarlo”. vedere uno degli artisti rimasta in parte sco- Fin dagli esordi, i suoi dipinti si contraddistinguo- che nel 1948 han- nosciuta. no per un’idea visionaria e zoomorfica, organica no fondato a Milano Opere che si datano delle forme, ispirata forse in principio anche dalle il MAC, il Movimento fin dagli anni ‘30 e che immagini che poteva vedere sui testi studiati alla d’Arte Concreta come per questo negli ultimi facoltà di medicina, la sua prima laurea. Forme contrapposizione al decenni si sono potute che si sposano agli ideali dell’arte concreta e che realismo politicamente vedere esposte nelle non abbandoneranno mai la produzione artistica impegnato e agli influs- mostre dedicate ai più di Dorfles, fino alle opere degli ultimi anni. si dell’irrazionale infor- disparati temi e movi- A chi comunque, per anagrafe, si trova fuori da male, rilasciare oggi menti dell’arte italiana ogni dibattito artistico del “secolo breve”, è forse interviste nelle sale del Novecento. Difficile permesso un giudizio. Le opere più significative dell’antologica che la dire se i 200 tra dise- sembrano doversi rintracciare all’interno e non stessa Milano ha de- gni, dipinti, ceramiche molto oltre gli anni ’50, con creazioni di grande ciso di dedicargli, nel e sculture presentati a equilibrio formale e coloristico. centro espositivo più Palazzo Reale reggano importante della città. alla formula di un’anto- [stefano bruzzese] Soprattutto pensando logica. che, già nel 1948, Si prova un certo im- info Gillo Dorfles era im- barazzo a giudicare le pegnato in prima linea opere di un personag- fino al 23 maggio in tutti i più importanti gio che ha sempre Gillo Dorfles dibattiti artistici che rappresentato una a cura di Luigi Sansone infiammavano il capo- voce imponente nei Palazzo Reale luogo meneghino. dibattiti critici pratica- Piazza Duomo, 12 - 20122 Milano Ed è sua la struttura mente di tutto il Nove- tutti i giorni ore 9.30-19.30; lunedì ore 14.30- teorica dietro all’arte “concreta”, che riprende cento; e che è forse il primo uomo a inaugura- 19.30 un termine introdotto inizialmente negli anni ‘30 re, a cent’anni, una propria esposizione. Ed è lo giovedì ore 9.30-22.30 da Van Doesburg e Kandinsky e che si presen- stesso Gillo a chiedersi, ironicamente, chi tra gli intero euro 8; ridotto euro 6 tava come l’alternativa per uscire dalle secche amici e nemici della critica “avrà il coraggio di tel. 02 54918; www.mostradorfles.it delle diatribe tra figurativi e astrattisti: “Un’arte basata soltanto sulla realizzazione e sull’oggetti- vazione delle intuizioni dell’artista, rese in con- crete immagini di forma-colore, lontane da ogni significato simbolico, da ogni astrazione formale, gillo chi...? e mirante a cogliere solo quei ritmi, quelle ca- denze, quegli accordi, di cui è ricco il mondo dei Può capitare, e allora perché vergognarsene. Non conoscete Gillo Dorfles? È questa l’occasio- colori”. ne buona per accostarsi al personaggio e alla sua opera straordinaria e versatile. Del Dorfles Poi, dagli anni ‘50, l’elaborazione continua di artista abbiam detto, “resta” quello critico e filosofo. Docente di Estetica a Trieste e Milano, ha testi che ormai sono divenuti dei classici (Le dedicato i suoi numerosissimi libri ad altrettante innumerevoli questioni. Che si tratti di arte o oscillazioni del gusto, 1958; Ultime tendenze architettura, ha spaziato con monografie e saggi nei secoli, mentre si può dire senza tema di dell’arte oggi, 1961; Estetica del mito, 1967; Il smentite che, nell’ambito del design, ha conferito al disegno industriale “dignità” intellettuale. Kitsch, 1968, solo per fare qualche esempio) e Naturalmente ha riflettuto, in specie nella sua prima produzione, su questioni eminentemente che, fin da subito, si sono opposti al metodo cro- estetiche, e ha proseguito a interessarsene miscelando con arguzia Kant e la moda, sociologia ciano allora dominante. Accanto a una stermi- e sputacchiere (come nel testo che pubblichiamo in queste pagine), colonne di quotidiani e nata produzione letteraria, una costante e con- pagine di editori accademici. Un postmoderno ante litteram? Molto probabilmente Gillo non la tinua produzione artistica, con una destinazione considererebbe un’etichetta condivisibile. (m.e.g.)

dirimpettaia - una giovane e graziosa modo di vestirsi e di mangiare o nel scrivere tutte le parole che iniziano tutti i costi. disatteso), ma ci sono altri gesti e molto dotta americana - ripuliva turpiloquio nei conversari salottieri. con la C senza bisogno di aggiungere Ma a questo punto siamo giunti a e altri cerimoniali che dovrebbero accuratamente la sua «fondina» di Si prenda, ad esempio, l’uso delle puntini e puntini alle stesse. Ebbene: uno spartiacque che è bene rispetta- essere messi al bando proprio per tutta la residua salsa di pomodoro, parolacce a sfondo sessuale, ormai la liberalizzazione del pornoeloquio re: d’accordo, non è più scandaloso ragioni estetiche: da quello di usare tenendo un pezzo di pane tra pollice per fortuna non più tanto esibite (così ben analizzato a suo tempo pronunciare certi vocaboli un tempo lo stecchino coram populo, a quello e indice, con un impegno certo pari da giovani e non più giovani signore da Nora Galli de’ Paratesi) ha avuto all’indice; non è più scandalo esibire di ripulire il proprio piatto secondo a quello che poneva nelle sue ricer- dell’intelligencija, da quando è lecito, l’ottima funzione di ridurre il «contro- il proprio seno (purché di giuste pro- l’esempio della professoressa. che filologiche o semiotiche. Tutto ciò persino sui quotidiani, tabù» dell’esibizionismo coprolalico a porzioni, il che purtroppo è spesso Nel caso, poi, del convegno a cui più proseguendo un discorso molto im- sopra facevo riferimento, non so se pegnato al quale partecipavano altri Jauss - persona quanto mai gentile e congressisti (tra i quali anche il gran- bonaria - abbia «recepito» come este- de Hans Robert Jauss - il fondatore CONCRETEZZA SU CARTA tica la manovra della sua collega sta- dell’estetica della ricezione - che non tunitense. Eppure - se è il momento sembrava per nulla scioccato dall’esi- È lo stesso Luigi Sansone a curare, oltre all’antologica a Palaz- recettivo a contare, non soltanto nel bizione della collega). zo Reale, il Catalogue Raisonné di Dorfles edito da Mazzotta. caso dell’opera d’arte ma anche in Non si trattava in questo caso di Un volume rilegato con testi in italiano e inglese che raccoglie quello d’una relazione interindividuale cattive maniere, né di mancanza di un corpus di opere imponente, a partire da una china su carta - penso che, appunto in questo caso, Kinderstube (come si diceva ai tempi Senza titolo del 1930 sino ad arrivare a opere realizzate l’anno l’«estetica della ricezione» avrebbe dell’Impero, e come spero si dirà an- scorso. Non solo dipinti e disegni, ovviamente, ma pure grafiche dovuto dimostrare la sua efficacia cora nell’attuale e futura Mitteleuro- e ceramiche, gioielli, mosaici e tappeti. E una folla di apparati critica oltre che analitica.  pa), ma di una decisa assenza di sen- fondamentali per gli studiosi della sua opera. Tuttavia, è una fo- sibilità estetica. Certo, non siamo più tografia in particolare che colpisce: ritrae Dorfles sugli sci al San [gillo dorfles] ai tempi delle buone maniere ottocen- Bernardino. La data? Marzo 2006, ossia a 94 anni! (m.e.g.) tesche (anche se un libro come il Bon Luigi Sansone (a cura di) Il testo che avete letto, originaria- Ton di Lina Sotis è prezioso proprio Gillo Dorfles. Catalogue Raisonné mente uscito sul “Corriere della ai nostri giorni); ma credo, tuttavia, Mazzotta, Milano 2010 Sera”, è stato raccolto nel volume che sia altrettanto controproducente Pagg. 488, € 95 “Irritazioni”, dapprima edito da Luni la convinzione che il bon ton odierno ISBN 9788820219444 nel 1997 e appena ristampato da - soprattutto di genere intellettuale - www.mazzotta.it Castelvecchi per le cure di Massimo possa risultare da una sciatteria nel Carboni.

42approfondimenti

non solo

Una Biennale unica nel suo genere, ma troppo silenziosa. Che adesso reclama un giusto riconoscimento. Nel segno di Fabio Cavallucci, dei passati capolavori scolpiti nel marmo e delle nuove sperimentazioni sul monumento, Carrara vuole inserirsi, realmente, nello scenario artistico internazionale...

 Fabio Cavallucci torna in Toscana, artisti storici come Leonardo Bistol- anticipo, la sua depressione eco- dopo l’esperienza importante del pro- fi, Arturo Martini, Fausto Melotti nomica preannuncia un più vasto ANDAR PER SCULTURE NEL CHIANTI getto Tuscia Electa. E lo fa in veste e Adolfo Wildt, con l’aggiunta delle processo di decadimento. Non è un di curatore della XIV Biennale Inter- sculture staliniste e maoiste - dovran- caso se oggi molti artisti, nel totale Complici il fascino e la nazionale di Scultura di Carrara, in no riflettere su un tema sospeso tra disorientamento, tornano ai valori varietà eccezionali del programma da giugno a ottobre. splendore e decadenza. Perché il comuni, e non è un caso se alcuni paesaggio, la Toscana È per certi versi sorprendente ri- monumento, come la pittura d’imita- scultori, per via autonoma, tornano rafforza ancora il scoprire come la manifestazione zione e rappresentazione, dopo seco- a confrontarsi con l’idea della monu- legame “verde” fra arte carrarese - diversamente da tante li di fondamentale dominio è divenuto mentalità”. e natura: oltre alle più altre biennali proliferate senza iden- nel corso del Novecento il principale Se le necessità legate alla logistica recenti iniziative - le tità né ragioni nel tempo recente - bersaglio delle avanguardie: “Sia che e alla sicurezza lo permetteranno, ultime acquisizioni contenga in sé una storia profonda, fosse di tipo civile, commemorativo Cavallucci selezionerà come location della Fattoria di Celle, iniziata con la fondazione del 1957 la mostra “a tema” di e scandita fino a oggi dagli interventi Palazzo Fabroni, le di artisti quali Henry Moore, Robert installazioni di Maurizio Morris, Mario Merz, Michelangelo L’evento avrà un costo di un milione Nannucci a Villa la Pistoletto, Giulio Paolini, Louise Màgia, la collezione Bourgeois, Hidetoshi Nagasawa, e mezzo e vedrà la partecipazione, strepitosa del Castello Antony Gormley, Marc Quinn. di Ama e le sculture Qualità primaria e costante dunque, tra gli altri, di Maurizio Cattelan, Cai di Mauro Staccioli a cui ora urge dare una specifica col- a Volterra - l’ideale locazione nel contesto del contempo- Guo-Qiang, Paul McCarthy e Rirkrit percorso espositivo raneo internazionale. Tiravanija ispirato dall’ambiente Dalle parole e dai propositi di Caval- si arricchisce di una lucci emerge un’impostazione con- nuova occasione. cettuale e operativa assai definita: Nel centro originario innanzitutto si rispetterà l’intento del Chianti, vicino all’antico borgo di Pievasciata, si estende generale di sempre, ovvero il tenta- un seducente bosco di querce e lecci. Qui i coniugi Giadrossi, tivo di definire i significati della scul- oppure funerario, questo tipo di scul- luoghi in reale disuso, mettendone in amanti e collezionisti d’arte, decisero nel 2004 - dopo cinque anni tura nel presente delle arti visive (a tura è stato soppiantato da forme risalto, invece che mascherare, lo necessari alla sistemazione del territorio - di fondare un parco di tal proposito viene citata più volte la espressive meno vincolate al potere stato di abbandono: “Una vecchia sculture. Ispirandosi ai principi dell’integrazione tra opera e natura, formula “expanded field” di Rosalind e più aperte alla sperimentazione”. fabbrica, una piscina vuota, vorrei della multiculturalità e del ricorso a materiali differenti, la coppia Krauss); in più, tema particolare op- Quale, dunque, il senso d’interro- che si avvertisse quel senso di as- nel tempo ha commissionato installazioni site specific ad artisti tato dal curatore, si indagherà sulla garsi su una modalità artistica evi- senza delle cose che furono, e ora provenienti da ogni parte del mondo. Alcuni nomi: Pilar Aldana definizione di “monumento” (due temi dentemente superata? “La crisi del non sono più... Inoltre cercheremo Mendez, Vincent Leow, William Furlong, Cor Litjens, Kemal ai quali Exibart ha dato ampio risalto monumento, così legata alla crisi di concentrare, per quanto compa- Tufan, Federica Marangoni. negli ultimi anni). della città, è riferibile a un processo tibile con le esigenze degli artisti, il Il risultato è un sentiero lungo un chilometro scandito da circa trenta Maurizio Cattelan, Cai Guo-Qiang, più vasto. Se analizziamo i trascorsi maggior numero di opere all’interno sculture, un anfiteatro in marmo bianco di Carrara e granito nero Paul McCarthy, Rirkrit Tiravanija, commerciali, quando i blocchi di mar- del centro cittadino. È una condizione dello Zimbabwe, una galleria ricavata da una vecchia fabbrica di Damian Ortega, Gillian Wearing, mo dalla Toscana giungevano in ogni essenziale, se vogliamo coinvolgere il articoli in terracotta (la cui prossima mostra sarà una personale del Sam Durant, Cyprien Galliard, parte del mondo, possiamo com- pubblico internazionale”. A proposito pittore indonesiano Budi Ubrux). (m. i.) Daniel Knorr, Huma Bhabha, Te- prendere che Carrara ha rappresen- di pubblico, quest’edizione dovrebbe Info: tel. 0577 357151 rence Koh, Carlo Bunga, Marcelo tato innanzi tempo un modello tipico caratterizzarsi anche per un incre- [email protected] Cidade: sono soltanto alcuni dei pro- dell’economia occidentale”, spiega mento dell’affluenza, sebbene un con- www.chiantisculpturepark.it tagonisti del 2010 che - partendo da Cavallucci. “E forse, con altrettanto teggio “vero” sia difficilmente fattibile, approfondimenti 43

nella pagina a fianco:Dolorosa Sinaga - Faith and Illusion in questa pagina sopra: Terence Koh - photo Valerio E. Brambilla sotto: Luigi Ghirri - Casa Cervi - 1986

come spiega l’assessore alla cultura sistema veneziano; basti pensare partecipazione di Fabio Cavallucci sia stessa biennale porta al fallimento. Si Giovanna Bernardini: “Molte persone che, per la loro selezione, era stato da considerarsi una singolarità op- tratta quindi di riuscire a lasciare un visitano soltanto i luoghi dell’esposi- bandito un concorso aperto a ogni pure, in ricordo dell’ampio progetto segno duraturo in città, attraverso info zione ad accesso gratuito, per cui di tipo di soggetto: aziende, associazio- e relativi sviluppi della Galleria Civica gli artisti e le opere di questo 2010. dal 26 giugno al 30 ottobre tante presenze non resta traccia”. ni e privati. I progetti ritenuti merite- di Trento, l’esperienza non possa Nonché di mantenere salda l’identità XIV Biennale Internazionale Sul lato finanziario, la Biennale di voli, con la condizione dell’autofinan- rappresentare il primo passo di un della più importante esposizione in- di Scultura di Carrara Carrara avrà un costo complessivo ziamento, saranno integrati a pieno percorso. “Non ci saranno altri miei ternazionale dedicata alla scultura”  Post Monument di circa 1,5 milioni di euro, con un titolo nel programma generale. Non interventi a Carrara, ormai sappia- a cura di Fabio Cavallucci sostegno regionale consistente in mancherà, in questa piattaforma “a mo per certo che gestire due volte la [matteo innocenti] www.labiennaledicarrara.it 100mila euro, a cui si aggiunge la vo- latere” la presenza delle altre istitu- lontà da parte del marchio Toscana zioni museali toscane, che saranno incontemporanea - qui in rappresen- senza dubbio della partita, ad iniziare LA BIENNALE LUNGA (QUASI) UN ANNO tanza del sistema museale toscano dal Museo Pecci di Prato e da Palaz- - di appoggiare l’iniziativa a livello di zo Fabroni di Pistoia. Un poco più a nord, ovvero a Reggio Emilia, da comunicazione e promozione. Oltre Rilevante anche l’interesse per la marzo a novembre è di scena un’altra rassegna che ai fini organizzativi, la disponibilità didattica: con intento propedeutico periodica: è la Biennale del Paesaggio, giunta economica sarà essenziale per stabi- sono stati organizzati laboratori per alla terza edizione. Si tratta di una sequela di lire il destino delle opere site specific, le scuole, dagli asili fino alle medie eventi e manifestazioni che vede proprio nella proliferazione priva di centro la sua specificità organizzativa, il suo format. E la sua ricchezza. Poiché certo l’arte fa la sua parte, ma accanto a convegni e workshop, teatro ed educazione “Non ci saranno altri miei interventi a alimentare... Appuntamenti da non mancare? Senz’altro va segnalata la presentazione - l’8 Carrara, ormai sappiamo per certo che maggio - di un progetto editoriale importante: la gestire due volte la stessa biennale porta pubblicazione per i tipi di Quodlibet delle Lezioni di fotografia di Luigi Ghirri, tenute nel 1989/90 al fallimento” proprio in Emilia. E vale la pena di citare un passo di Gianni Celati contenuto nella bella Posfazione: “Ghirri parlava d’un modo di abitare il mondo, diverso da quello urbano. Il mondo urbano è frettoloso, disattento alle cose... Le sue prime fotografie erano sorprendenti perché mostravano un’attenzione alle cose che è quella di un abitante delle campagne. ossia se queste potranno essere ac- superiori, per “alfabetizzare” i ragazzi Ritagli di cieli, oleografie casalinghe, altri oggetti senza importanza... ma in quelle foto spuntava un modo quistate dal Comune, magari senza al linguaggio dell’arte contempora- di guardare che era, per noi e per molti, una rivelazione”. (m.e.g.) escludere, anzi auspicando, l’inter- nea. Il ciclo di incontri proseguirà Info: tel. 0522 444431 vento dei privati nella dinamica. durante e anche dopo la conclusione [email protected] Numerosi saranno anche gli eventi dell’esposizione. www.biennaledelpaesaggio.it paralleli, con preciso riferimento al Infine, una curiosità. Chiarire se la 44approfondimenti CONTEMPORARY

Fenomeno di costume o semplice tendenza? Parodia o allegoria? Trasformismo o teriomorfi smo? Post- o meta-femminismo? Basta dubbi. È performing art. In Italia Dita Von Teese va al Festival di Sanremo, ma in Francia, negli Usa e in Canada il “suo” burlesque è linguaggio estetico e teatro di codici...

Consiglio Comunale sta di alcune performer, la donna ha per questo motivo che il Neo Burle- del Nord di Londra sperimentato sul corpo quanto l’im- sque, in tutto il mondo, può vantare ha decretato che magine del desiderio maschile fosse interventi dal vivo in musei e ambiti tutti i club di bur- legata, in maniera ambivalente, alla dedicati all’arte contemporanea. Il lesque, dato che rappresentazione sessualizzata del fattore dello striptease, ad esempio, “offrivano nudità, sé. Oggi la scena dell’arte interpreta- è diventato pretesto per una nuova proprio come i loca- tiva parla di femme, direttamente dal cultura dell’ispirazione nelle Drawing li lap-dance”, aves- palcoscenico. Citando humour, paro- lessons al Museum of Contemporary sero bisogno di una dia, pastiche e commedia come ele- Arts di Sydney. Mentre il corpo sa- licenza per adult- menti di rilettura delle attuali forme tirico del Neo Burlesque, attraverso entertainment . del desiderio. Attraverso fi ere, radu- pose, muse e le loro coreografi e, è Questo fatto ha ni, contest show e festival (da Londra diventato commentario sociale delle riacceso il dibattito a Parigi, da Vancouver a Glasgow, da infl uenze culturali, anche per artisti sul New Burlesque, Helsinki all’Italia, con il recente Roma come Lisa Kereszi, Vik Muniz, Orly diviso tra l’arte o il B. Festival del Micca Club), la rievo- Cogan, David Croland, Jessica semplice stripping. cazione interpretativa registra nuovi Craig-Martin, Simone Shubuck o Persino il ben noto luoghi della femminilità. Timothy Greenfi eld-Sanders. Alex Proud (Proud Figure iconiche come Mistinguett, Oggi il Neo Burlesque non è più mero Galleries) è stato Gypsy Rose Lee, Blaze Starr, Lili intrattenimento, ma è diventato per- forzato a ridurre St. Cyr, Chesty Morgan e Tempest forming art della strizzata d’occhio, drasticamente il nu- Storm (vedi l’Exotic World Museum), diorama della rappresentazione, mero delle serate a passando da Miss Sherri Champa- scenografi a dello sguardo che alter- tema. Ma facciamo gne a Sally Rand per arrivare a Im- na la propria attitudine eversiva alla un passo indietro. modesty Blaize o alla ben nota Dita creazione di convenzioni espressive Negli anni ‘90 alcu- Von Teese, sono diventate modello di dell’esibizione fi sica femminile.  ne artiste spostano messa in scena, portatrici di codici Dita Von Teese l’attenzione dal cor- estetici e politiche del femminile ap- po del tempo osce- plicate al sorriso del corpo nudo. È [ginevra bria]  La parola ‘burlesque’ (vedi l’italia- nelle quali si scritturavano attrici da no e della presenza del puramente vi- na ‘burla’) evoca il corpo femminile, inserire in ruoli maschili. scerale in sé al rappresentare come alludendo a liquorosi spogliarelli, te- In un suo saggio sulla cultura della l’era contemporanea creasse corpi PiUME E OlTRE. SPRiNg AgENDA atrini ridanciani, siparietti edulcorati working class londinese, G.S. Jones senza sé; corpi usati in una dimen- e seducenti teriomorfi smi (piume di identifi ca nella natura del burlesque sione post-umana, contenitori media- Non solo corpo per l’espressione del femminile, ma anche parole, struzzo, boa vaporosi, movenze feli- vittoriano uno spirito di evasione che tizzati e pretesti tecnologici (Amelia musica e immagini. Purché sempre dal vivo. Un’ex artista di ne, coloratissime livree e manicure celebrava i piccoli piaceri della vita Jones in Body Art/Performing the burlesque, per esempio, oggi ha abbandonato il suo nome d’arte artiglianti). Ma tra numeri di varietà, delle classi lavoratrici, in compensa- Subject, 1998). In termini di per- legato alle piume di struzzo per portare in scena se stessa. Nata piccoli carnevali e freak show, il burle- zione a impotenze sociali e politiche. formance, questi concetti erano come Blonde Pitbull, portavoce del gruppo delle Spaghetti Pin- sque ha un lungo genetliaco. Commedia, vaghi motivetti e mosse tradotti in operazioni artistiche che Up, ora si esibisce semplicemente come Marta (il suo nome di Imparentato con le apparizioni vaude- di danza sfi davano l’arte intellettuale attraversavano i generi del corpo, battesimo) nello spettacolo Les suites show: sexy contemporary ville (seconda metà dell’Ottocento), il e la politica, i vezzi e i passatempi mescolando il suo potenziamento co- pop show (venerdì 16 aprile a Padova al Fishmarket Club e stitutivo (Orlan), le sue nevrosi (Ma- venerdì 23 aprile a Bologna al Jamboree Jazzbar rina Abramovic), le sue impressioni & Funkyfood): 4 act dedicati a 4 diverse parti oggi il neo burlesque non è più (Tracey Emin), le sue indecisioni sul- del corpo di donna su 4 brani di 4 icone pop la realtà (Vanessa Beecroft), i suoi contemporanee. L’identità resta il tema di fondo mero intrattenimento, ma è diventato maltrattamenti digitali (Merritt), i del femminile che parla il linguaggio teatrale suoi ritratti di auto-rigetto (Jenny Sa- di Carlina Torta e quello poetico di performing art della strizzata d’occhio, ville) e le sue denudazioni (Jemima Beatrice Niccolai, il 17 aprile a Stehli). Senza dimenticare Jo Spen- diorama della rappresentazione, Firenze al Teatro Affratellamento cer, o I Object di Hannah Wilke, è la nello spettacolo Donne (d’) nudità del corpo a renderlo attivatore scenografi a dello sguardo Amare. In contemporanea, nel di estetica e luogo di radicalizzazione foyer Elisabetta Falqui espone dei modi di vederlo; o di pensarlo. una serie di foto che indagano il burlesque è una parodia teatral-mu- delle classi alte, attraverso una co- Queste artiste, soggette a loro stes- cambiamento del corpo della donna sicale nata nell’Inghilterra vittoriana raggiosa derisione delle norme fem- se, in qualità di unico oggetto ses- con il passare del tempo (la mostra (sotto l’egida di Madame Vestris). minili dell’epoca. Solo negli anni ‘20 suale rappresentato, hanno cercato è curata dalla Galleria La Corte di Considerato intrattenimento d’eva- del Novecento, quando il burlesque un’alternativa erotica della fi sicità Rosanna Tempestini Frizzi). L’intera serata sione risqué, non perché basato sullo era già stato sdoganato negli Usa, in femminile (cfr. J. Wilson, The Happy è organizzata da Cultcube, un’associazione striptease (peraltro assente in origi- questi tipi di spettacoli il corpo della stripper. Pleasures and Politics of the formata da un gruppo (tutto al femminile, ne), ma perché dedito alla spettaco- donna venne usato per risollevare New Burlesque, 2008). ça va sans dire) che nasce per dedicarsi larizzazione dell’ambiguità importata cali di audience. È così che, all’inizio del nuovo millen- all’arte e alle sue varie forme. (lorenza fruci) direttamente dalle opere popolari, Nel 2007, sempre nel Regno Unito, il nio, grazie alla sensibilità avanguardi-

46approfondimenti REGINA LIA Un nuovo spazio a Milano che è oggi, per dimensioni, progetto e tecnologie, il museo che la capitale morale non ha mai avuto. Una chiesa, un tempio, un contenitore aristocratico. E un nuovo spazio a Napoli, dove dopo trent’anni la casa lascia totalmente posto alla galleria. Ancora? Un affiancamento da parte della sorella, che nello stesso cortile di Milano aprirà la sua fondazione dedicata alla plastica artistica. Lia Rumma, per chi non lo avesse compreso, è la più grande gallerista italiana...

 Quali sono state le più grandi re. Oggi Milano manca di grandi sti- Ma dietro c’è una bella storia. Tra un ce a mostrarmi lo spazio. Chiedevo così convincenti da far spostare inte- soddisfazioni? Quali le delusioni moli culturali e di strumenti adeguati aereo e l’altro avevo affidato l’incari- immediatamente di incontrare il gior- re categorie di imprenditori o profes- più cocenti in tutti questi anni? a quella evoluzione culturale che po- co di trovarmi un nuovo spazio a una no dopo (domenica!) il proprietario. sionisti così com’è accaduto a New Poter ancora vedere e godere delle trebbero metterla a confronto con le mia brava collaboratrice: Mariana. “Non c’è un giorno stabilito per gli af- York. Ecco perché non ho mai preso cose, piccole o grandi, che sono riu- grandi capitali internazionali dell’arte. Era per me un’esigenza ormai essen- fari”, dissi all’agente. A me va benissi- in considerazione quella opzione. scita a realizzare. Poche le delusioni, È una città che si è addormentata sul ziale, data la complessità delle mo- mo anche domenica. E così Mariana in confronto alle soddisfazioni. ed io ci incontrammo col misterioso Torniamo alla nuova galleria. Una proprietario che, a nostra insaputa, volta trovato lo spazio come avete La decisione di bissare la storica Purtroppo devo muovere una era il boss del marito di una inconsa- operato? Di chi è il progetto di re- galleria napoletana con uno spa- pevole Mariana. E che aveva compra- stauro e architettonico? Quanto zio a Milano è di qualche anno fa. critica a Milano. È una città che si è to a sua volta lo spazio molti anni fa tempo sono durati effettivamente Come fu accolta l’iniziativa all’epo- da un parente di Paola, il mio braccio i lavori? ca? Perché hai optato per Milano? addormentata sul proprio benessere. destro. Insomma, ho pensato che Non è il restauro di un capannone Il gallerista è pari a un imprenditore. E la classe politica che la guida ha scarso tutto era già stato predestinato! E attrezzato a contenere opere d’arte. E l’imprenditore ha sempre la neces- così tutto fu molto più semplice. È un vero e proprio progetto di uno sità di espandersi, di creare, di tro- interesse a farla risorgere culturalmente spazio pensato per l’arte. Il progetto vare nuovi spazi e mercati. Milano è La location è anche un’evidente re- architettonico è dello studio C.L.S. la capitale economica d’Italia. Io sono azione alla moda del trasferimento di Milano; il progetto illuminotecnico di nascita lombarda. Inoltre volevo re- proprio benessere. E la classe politi- stre che si progettavano e l’altissimo in estrema periferia che ha carat- è dell’architetto Nunzio Vitale. Sono stare una gallerista italiana. Dunque, ca che la guida ha scarso interesse a livello degli artisti con cui lavoravo. terizzato lo scorso decennio a Mi- riuscita (cosa molto difficile) a far in- quale scelta migliore di Milano? farla risorgere culturalmente. lano. Perché Lia Rumma ha deciso teragire gli architetti tra loro. Raccontaci qualche aneddoto al di non trasferirsi in Zonaventura? Oggi l’impegno su Milano si ingi- Lo spazio che avete trovato è uni- riguardo... Le nostre città sono ben differenti Su quale idea si è basato l’inter- gantisce con un nuovo, grande co e cambierà decisamente le pro- Ero appena sbarcata a Napoli da Mi- dalle città americane, ben attrezzate vento? investimento. Ritieni il capoluogo spettive e gli equilibri del mondo lano e venivo raggiunta da una e-mail per far vivere le periferie senza disa- Volevo uno spazio architettonico “ari- lombardo un territorio ancora in- galleristico meneghino. Come ave- di Mariana. Mi inviava l’immagine di gi! Le città europee sono state con- stocratico”, classico e moderno allo teressante per chi fa cultura in te scovato questo luogo? Attra- un rudere, sito in una zona di Milano cepite intorno a un centro e come tali stesso tempo, che contenesse e generale e per chi vende arte in verso quali passaggi siete transi- a me sconosciuta. Poche ore dopo si sono organizzate. La piazza, il bar, dialogasse con l’opera d’arte senza particolare? tati? È stato un processo lungo? riprendevo un aereo per Milano e, la macchina sono ancora riferimenti prevaricarla. Che si offrisse all’occhio No. Purtroppo devo muovere una cri- Sono state impiegate “poche ore a per quanto recalcitrante perché di fortissimi per chi vive nei nostri centri del visitatore senza disvelarsi com- tica a Milano, anche se con dispiace- trovarlo” e pochi minuti a comprarlo. sabato, convincevo l’agenzia venditri- urbani. E le nostre periferie non sono pletamente. Che avesse la sacralità approfondimenti 47

rumma story

1968 – Marcello e Lia Rumma promuovono una grande mostra “Arte Povera+Azioni Povere” ad Amalfi. A curare la mostra, Germano Celant.

1970 – Muore improvvisamente Marcello Rumma

1971 – Dopo alcune mostre organizzate a Salerno, Lia Rumma apre la galleria a Napoli con una mostra di Joseph Kosuth.

1974 – Approdo nella sede storica, sempre a Napoli, in via Vannella Gaetani.

1979 – Sospensione delle attività della galleria.

1984 – La galleria riapre muovendosi tra gli artisti storici e new entries internazionali.

1986 – Parte una collaborazione tra Lia Rumma e la Soprintendenza di Napoli. Ne scaturiscono - a Capodimonte - grandi mostre di Gino de Dominicis e Joseph Kosuth.

1997 – Grande mostra di Anselm Kiefer a Capodimonte.

1999 – Con una personale di Enrico Castellani apre il nuovo spazio a Milano.

2001 – Al G8 di Genova organizza VB48, performance di Vanessa Beecroft.

2004 – Cura a Milano la mostra I Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer all’Hangar Bicocca.

2010 – Grandi cambiamenti nella galleria di Napoli: l’appartamento diventa galleria, la galleria diventa ufficio. E Lia Rumma cambia casa...

2010 – Il 15 maggio, con una mostra di Ettore Spalletti, si inaugura la nuova “cittadella delle arti” in via Stilicone a Milano.

di un tempio e dove l’opera potesse ranea. Non ho alcuna intenzione di anche tempo (dopo più di trent’anni) proprio di fronte alla galleria, in piaz- questa è già una zona ben coperta: entrare immediatamente in relazione dimenticare il “vecchio” amore per che io separassi l’attività galleristica za Vittoria, in un meraviglioso palaz- c’è la Fabbrica del Vapore; la fonde- con colui che la guarda, così come il “nuovo”... Era la mia casa storica, dal mio privato. Mi sono buttata fuo- zo del Settecento di fianco al famoso ria (proprio di fronte a me) a cui si avviene appena si entra in una chiesa al primo piano di un bel palazzo na- ri, un auto-sfratto! Ho avuto fortuna Marinella, artigiano delle cravatte. rivolgono Arnaldo Pomodoro, Giusep- e lo sguardo va dritto all’altare. La poletano di fine Settecento. Ma era e ho trovato una casa carinissima Napoli e Milano, insomma, vanno di pe Maraniello e molti altri artisti; il luce? Quanto più naturale possibile. pari passo. L’una dà forza all’altra. Gli Docva è a due passi da via Stilicone; stimoli li prendo da entrambe le città. c’è Villa Simonetta. E presto, in effet- Una struttura del genere necessi- DUEMILA METRI QUADRI, Le amo dello stesso amore. Si vive di ti, sentiremo di altre gallerie che si ta di uno sforzo notevole in termi- amore, non di “un” Amore. Per que- stanno già muovendo in questa zona. ni di investimento. Quanti fondi ha MA ECOLOGICA sto, con gli amici, spesso mi firmo impiegato la Galleria Lia Rumma Biancanera... Nello stesso cortile aprirà i propri per ottenere uno spazio simile? Quattro piani per 2.000 mq. Bastano i dati più basici per capire di spazi una nuova fondazione... Di Il vero investimento è stato di ener- fronte a quale operazione ci troviamo quando parliamo della nuova E al posto della casa napoletana che si tratta? gia, più che economico. Io sono una Galleria Lia Rumma di Milano. Due grandi terrazzi, lucernari e una oggi cosa c’è? La cosa meravigliosa è che sono riu- attenta e ho dovuto imparare col “corona” (Lia Regina, non a caso) in cima a tutto caratterizzano uno La mia ex casa oggi si è tutta trasfor- scita a trascinare in questa avventu- tempo a non sprecare il danaro che spazio realizzato in nome della luce. Lo studio C.L.S. Architetti di mata in spazio espositivo, con un ter- ra mia sorella Maria Pia Incutti-Pa- tanto faticosamente si guadagna e Milano ha puntato sul massimo sfruttamento degli spazi espositivi. razzo che affaccia su un affascinante liotto. Lei ha una delle più belle colle- a distinguere ciò che è utile da ciò Non a caso le scale - tutte in zinco - sono state poste all’esterno del giardino napoletano e una cucina pic- zioni di bacheliti e plastiche artistiche che non lo è. E a concentrare le forze volume, per lasciare tutto lo spazio possibile alle opere in mostra. cola ma grandiosa. Il secondo piano, dagli anni ‘30 e ‘40 ai giorni nostri. economiche solo sulla qualità essen- Particolare attenzione è stata prestata ai materiali: tutto quel bianco invece, dov’era la galleria, è stato Ha fondato un centro di ricerca per ziale a un buon progetto. che vedrete all’esterno recandovi verso lo spazio è, ad esempio, tutto sistemato a uffici. il restauro della plastica, ha compra- ottenuto grazie all’applicazione della mitica vernice TX Millennium. to l’ultimo edificio accanto al mio e Insomma, quasi un Rumma Art Si tratta di un brevetto italiano di cemento da esterni che effettua Torniamo a Milano. Siete pionieri ha già affidato il progetto agli stessi Center come non ve ne sono né a una sorta di fotosintesi, rendendo assai più sana l’aria circostante, in una nuova zona che però, grazie architetti della mia galleria. Dunque, Milano né in Italia: la galleria avrà mangiando Co2 e liberando ossigeno. alla vostra presenza, si appresta più che un Rumma Art Center, un il suo baricentro sempre più a Mi- dal 15 maggio a diventare una nuova mecca per luogo per le arti.  lano trascurando Napoli? Ettore Spalletti gli spazi espositivi milanesi. Vi Tutto il contrario! Oggi a Napoli c’è Galleria Lia Rumma - Via Stilicone, 19 aspettate l’arrivo di altri colleghi una nuova, meravigliosa galleria: Info: tel. 02 29000101 e avete già notizia di qualcosa? l’operazione di rinnovamento sull’as- [email protected] - www.liarumma.it Mi auguro che presto arrivino altri se Napoli-Milano è stata contempo- colleghi. Ma non dimentichiamo che [a cura di m.t.] 48nuovispazi

Ben 200 mq (più 50 di terrazzo) per rimescolare le carte. Su cosa? Sull’argomento che tiene banco da molti anni come principale  AMY-D milano snodo delle scelte e delle decisioni mondiali di governo: l’economia. In un periodo di crisi globale, quale tempismo è più azzeccato?

Indagare il rapporto tra arte ed do difficile che stiamo attraversando. fruibile da tutti. Anche per questo zione (teutonica) di una trilogia: Titoli, economia. Ma vi pare il momento? Per quanto invece riguarda la mia stiamo valutando modalità di acqui- una collettiva dedicata al rapporto Un tempismo assoluto e perfetto. carriera, sono una libera professioni- sto personalizzate. fra arte e finanza; Economia libica... In un panorama di crisi planetaria sta, mi sono occupata di psicologia, ovvero l’arte di amare; Dimensione e in un momento in cui l’economia selezione del personale, commercio, Raccontateci i vostri spazi. In che entropica dello sviluppo economico è diventata l’argomento principale e da alcuni anni di organizzazione di locali avete aperto la vostra gal- ed energia. Questi progetti prevedo- della nostra esistenza con la perdita viaggi con la passione della fisica. leria, che caratteristiche hanno? no l’uso di diverse espressioni artisti- del rapporto (rassicurante) banca- Lo spazio Amy-d è duttile e molto am- che: le mostre saranno incontri tra sicurezza, l’arte rimescola le carte. care, attraverso i linguaggi dell’arte, Vi immaginate una clientela e un pio (300 mq + 50 mq di terrazzo); in pittura, scultura, installazione, corto- L’arte, e la sua capacità di fornire il rapporto che lega l’individuo con pubblico-tipo di riferimento? centro a Milano, in via Lovanio, una metraggi, musica. nuove ottiche, dimostrano che dalla l’economia intesa, secondo le paro- La clientela a cui ci rivolgiamo non è via “vergine” dal punto di vista arti- “munnezza” (intesa come titolo-spaz- le di Samuelson, come “lo studio del solo quella degli “addetti ai lavori”. Ci stico. Siamo all’interno di un palazzo zatura) si possono ricreare valore e modo in cui gli individui e la società interessa allargare il campo a perso- d’inizio secolo e lo spazio è diviso tra info business... Una sorta di ri-ciclo... pervengono a scegliere, con o senza ne a cui spesso in passato è stata una parte open con annesso terraz- l’intervento della moneta, di impiega- negata la possibilità di acquistare zo e un’altra composta da quattro Via Lovanio, 6 Chi è Amy-d? Chi s’è inventato re risorse produttive per il consumo, opere d’arte perché troppo esose o vani più defilata e discreta. tel. 02 654872 questo concept e da dove arrivano attuale e futuro, tra varie persone e perché spesso l’arte contemporanea [email protected] i “genitori” del progetto? gruppi sociali”. Da questo punto di è stata (creduta) esclusiva. L’arte è Anteprime sui prossimi eventi. www.amyd.it Amy-d è nata dall’esigenza di comuni- vista Amy-d è figlia legittima del perio- un linguaggio universale e come tale Il progetto Amy-d prevede la realizza- fino al 30 aprile Titoli

Carlo Madesani, collezionista e già gallerista a Roma con lo spazio One Piece, torna a Milano. Dove non c’è il “sonno eterno” della Capitale  CAMERA16 milano e dove la sensibilità al contemporaneo è maggiore. Lo fa con una galleria dedicata alla fotografia...

fia. Camera16 si propone l’obiettivo Milano, più sensibile all’arte contem- no è composto da tre camere dalle giovani fotografe, Gayle Chong Kwan di dare visibilità ad artisti di fama in- poranea. grandi altezze, totalmente bianche, e Indre Serpytyte. ternazionale che non hanno ancora delle quali una soppalcata. grande seguito in Italia e a giovani in Su quale tipologia di pubblico e fase di crescita. Presentando l’arte, clientela siete orientati? Cosa proporrete di qui all’estate? in tutte le sue sfumature, stempera- La galleria Camera16 vorrebbe cre- Dopo la mostra personale di Irina Io- ta da moda e design. are nuove giovani forme di collezio- nesco, la programmazione prosegui- nismo. rà durante il Salone Internazionale del info Chi si è inventato questo spazio? Mobile, con il designer inglese Nigel Cosa vuol essere Camera16 e Chi sei? Che spazi avete? Coats. Da aprile il calendario prevede Via Pisacane, 16 come si vuole porre all’interno del Carlo Madesani, dopo l’esperienza a Camera16 si colloca all’interno di un le mostre di Tom Hunter, Massimo Li- tel. 02 36601423 frastagliato mondo galleristico mi- Roma, città meravigliosa ma dal son- palazzo liberty del 1902, monumen- stri, i maestri della fotografia italiana [email protected] lanese? no eterno, decide di aprire uno spa- to nazionale tra i più rappresentativi Lisetta Carmi, Luciano D’Alessandro www.camera16.it Con maggiore attenzione alla fotogra- zio espositivo nella sua città natale, della città di Milano. Lo spazio inter- e Mario Dondero. A settembre due dal 29 aprile Massimo Listri

Un nuovo spazio nel “basement” del meraviglioso palazzo che ospitava la galleria. Che punta su italiani e stranieri focalizzandosi  NICOLETTA RUSCONI milano sulla maturità di alcuni grandissimi mid career. In un percorso che va oltre il semplice concetto di galleria d’arte...

Profittiamo del cam- temporanea e così è degli artisti che mi piacciono e per Mi interessano i veri appassionati e e fino alla fine di luglio ospiterò una bio di location per nata, nel settembre del continuare a crescere con loro. c’è una generazione di quarantenni personale di Antonio Biasiucci, in oc- delineare una rapida 2009, la Galleria Ni- attenti. Per la verità ho sempre lavo- casione della quale presenterò anche storia della galleria. coletta Rusconi, e ora Cosa proporrete nei nuovi spazi? rato con collezionisti non di fotografia una grande installazione fotografica Come sono andati apriamo anche una nuo- Lavorerò con giovani artisti stranieri ma di arte contemporanea e voglio su muro in uno spazio indipendente questi anni, cos’è suc- va sede, adatta al tipo che hanno già ottenuto riconosci- continuare su questa strada. Forse che abbiamo appena individuato e cesso, quali i momenti di lavoro che svolgiamo. menti nel loro paese e con artisti ne perderò alcuni, magari quelli più che stiamo organizzando per acco- migliori e quali quelli Un percorso di natura- italiani che hanno già riscontrato specificatamente legati al linguaggio gliere al meglio l’opera. Per l’anno da dimenticare? le evoluzione, non una consensi e continuano a realizzare fotografico, ma indubbiamente ne prossimo sono invece in programma Quello da dimenticare scelta in antitesi o in cose stupende: Mario Airò, Eva Ma- guadagnerò altri, cioè quelli più aper- una personale di Flavio Favelli e una è stato sicuramente il contrapposizione rispet- risaldi, Flavio Favelli, Donatella Spa- ti alle molteplici espressioni dell’arte di Eva Marisaldi, una collettiva di gio- 2009, un anno di diffi- to alla storia dalla quale ziani... Questo perché mi sembra contemporanea. vani e diversi progetti con artisti stra- coltà e di crisi per tut- provengo. importante continuare a sostenere il nieri sui quali stiamo già lavorando. to il settore, mentre da quando ho lavoro dei nostri artisti, al di là delle Qualche anticipazione sulle pros- aperto la galleria nel maggio 2003, Come mai la scelta di cambiare mire esterofile che in parte condivi- sime mostre in programma. Cosa gli anni sono stati tutti bellissimi. È pelle? Con quali vantaggi? do e che non possono, secondo me, proporrete nel nuovo spazio prima info stata un’esperienza unica occuparsi Non è stata una strategia, non ho andare a costituire la sola identità di della pausa estiva? per tanto tempo di soli artisti italiani pensato a vantaggi economici. Ho una galleria, tanto più italiana. La nuova galleria si inaugura con la Corso Venezia, 22 che usano come linguaggio la foto- cambiato linea soltanto per conti- prima personale italiana dello statuni- tel. 02 784100 grafia. Dopo 5 anni però ho sentito nuare ad alimentare la mia grande Su che tipo di clientela punta la tense Tony Brown, che realizza scul- [email protected] l’esigenza di aprire a tutte le espres- passione per l’arte contemporanea. galleria e come questa cosa è evo- ture bidimensionali e delicatissimi www.nicolettarusconi.com sioni che appartengono all’arte con- Per vivere in prima persona i progetti luta negli anni? collage, mentre dalla fine di maggio fino al 18 maggio Tony Brown

L’ennesimo cambiamento di sede è un’ottima scusa per ripercorrere, assieme al gallerista Paolo Zani, i primi 10 anni di storia della galleria.  ZERO… milano Uno degli spazi più stimati in Italia per l’arte di ricerca si piazza in via Tadino. Con questi propositi...

Eccoci alla terza sede: all’inizio fu di Venezia fu ricollocato in galleria, Sembra un po’ in calo l’esperien- ramente porteranno avanti un buon Piacenza, poi Lambrate ed eccoci Jeppe Hein, Cezary Bodzianowsky. za di Lambrate come polo galleri- lavoro. Penso che la situazione mila- a Milano. Una breve storia a ritro- Dal 2008 eccoci nello spazio di via stico milanese. È anche la vostra nese vada considerata nel suo insie- so della Galleria Zero... vista con Ventura 6, la cattedrale-caverna. Ka- impressione? Sai individuare un me e non attraverso contrapposizioni gli occhi di oggi. bul 3000 - Love among the cabbages motivo? di quartiere. Semmai è più un proble- Nel 2000 abbiamo inaugurato un che segna anche l’inizio del rapporto Il risultato formale di via Ventura ma fra istituzioni pubbliche e private. piccolo spazio a Piacenza, città da con Thomas Houseago; il volo di Gior- era direttamente proporzionale alla Le seconde, al momento, rischiano cui provengo. Le mostre di Hubert gio Andreotta Calò con la sua piccola quantità di energia che si respirava di più e propongono le cose migliori. Duprat e Diego Perrone e l’inizio delle barca e ancora Hans Schabus. nell’aria. Per quanto mi riguarda, la Le prime sono ancora troppo sclero- ratterizzazione è palpabile. Prima era collaborazioni con Massimo Grimaldi, La chiusura improvvisa del cantie- scomparsa di Giangi Mutti è stato tizzate dalla politica e da un’idea cul- un magazzino. Christian Frosi, Micol Assaël, Shima- re... Delirio e meraviglia: Ode di Tho- un brutto colpo. E il fatto di vivere turale che proviene dalla televisione buku e Francesco Gennari identifica- mas Houseago ai Magazzini di Porta così precariamente lo spazio espo- o da altre forme di potere mediatico. Come sarà orchestrata la pro- no un momento ricco di entusiasmo Genova lo scorso novembre. sitivo negli ultimi due anni ci ha de- Tutte di tipo localistico-nazionale. For- grammazione nei prossimi mesi? e passione. Nel 2003 lo spostamen- Poi la materializzazione del nuovo cisamente provato sul piano fisico e se qualcosa di buono, e curiosamen- A settembre dovrebbe esserci la mo- to a Milano, zona Lambrate. Lo spa- spazio in via Tadino 20 e la prima mentale. La memoria delle mostre te nuovo, si sta muovendo in questa stra di Victor Man. zio sulla terrazza. Qui altre cose da mostra con João Maria Gusmão e fatte, tuttavia, mi induce a pensare piccola città... ricordare: l’opening con Hans Scha- Pedro Paiva. di aver inserito un altro significativo info bus e la chiusura con Jorge Peris. In E siamo arrivati ad ora. piccolo tassello nella curiosa storia Come sono i nuovi spazi espositivi? mezzo le mostra di Christian Frosi, della Galleria Zero... Via Ventura con- Gli spazi sono abbastanza regolari, Via Tadino, 20 Micol Assael, Massimo Grimaldi, il I motivi del trasferimento. tinua il suo percorso, sono certo che ma con una forte caratterizzazione tel. 02 87234577 groupshow Beuys don’t cry, Pietro Motivi molto concreti. La cattedrale Mariano Pichler sia sempre in grado “metafisica” espressa da qualche [email protected] Roccasalva, il “cuore” della montagna di via Ventura 6 non era più raggiun- di sorprendere e le gallerie rimaste, angolo inatteso. La personalità dello www.galleriazero.it di Hans Schabus che dalla Biennale gibile, abbastanza all’improvviso. oltre a quelle da poco arrivate, sicu- spazio è piuttosto forte e la sua ca- fino al 5 giugno Massimo Grimaldi nuovispazi 49

Il focus - d’altronde siamo a Venezia - è chiaro e trasparente: il vetro. Il mezzo per raggiungere l’obiettivo sono artisti giovani,  VENICE PROJECTS venezia sia già affermati che emergenti. E dopo i natali in Svizzera eccoci qui, nella calle che porta alla Guggenheim...

Chi è Venice Projects? espressivo contemporaneo. sviluppare alleanze e collaborazioni, Venice Projects ha sede al numero coreana Hye Rim Lee, a maggio una Venice Projects è una galleria, ma poiché solo facendo sistema e cre- civico 868, nel sestriere di Dorso- personale di Hitoshi Kuriyama e poi anche una project room che promuo- Come vi collocate nell’ambito del ando una rete di relazioni si riesce a duro, lungo la calle che porta alla un’anticipazione... in autunno la mo- ve artisti contemporanei riconosciuti panorama delle gallerie di Vene- promuovere al meglio l’arte contem- Guggenheim. Gli spazi si sviluppano stra di Yuichi Higashonna. internazionalmente e giovani emer- zia? Che tipo di rapporti avete con poranea. in lunghezza. Pavimento grigio e travi genti interessati alla sperimentazione le altre realtà? bianche per creare un ambiente ca- dei materiali. La galleria nasce uffi- Sin dalla sua fondazione, Venice Il vostro pubblico è... maleontico, che si adatti a ogni ne- cialmente in Svizzera nel 2007, ma Projects ha sviluppato progetti dall’al- ... soprattutto internazionale. Speria- cessità espositiva. a partire dal 2010 avrà come unica to contenuto culturale e di respiro mo comunque che la scelta di loca- info sede quella di Venezia. internazionale, collaborando con isti- lizzarci a Venezia aiuti a farci cono- Qualche anticipazione dopo la mo- tuzioni pubbliche e private. A Venezia scere meglio anche tra gli abitanti di stra di Lunardon con cui esordite. Dorsoduro, 868 Il vostro focus? siamo approdati da poco, anche se Venezia e ci serva per aumentare il Cosa avete in serbo per il futuro? mob. 335 6006392 Promuovere in particolare quegli arti- uno dei fondatori è un soggetto cul- pubblico italiano. Dopo la mostra Esseri di Massimo [email protected] sti che occasionalmente o con rego- turale e imprenditoriale importante Lunardon, il programma primaverile www.veniceprojects.com larità utilizzano il vetro come medium nella realtà lagunare. Cercheremo di Qualcosa sui vostri spazi... è molto succulento: solo-show della dal 23 aprile Hye Rim Lee

Proprio affiatati, Francesco e Sara. Esperienze in musei, gallerie e istituzioni (e una comune collaborazione con Exibart). E adesso una galleria nel  VAULT prato cuore della Prato più creativa e che cerca di dare risposte ai suoi migliori giovani. E si fanno pure un “in bocca al lupo” da soli...

Una nuova galleria. E come vi è ve- Ritenete che Prato continui ad tori e spazi consoni. Quindi abbiamo E ora anticipateci con quali artisti nuta l’idea? avere interesse per le gallerie pensato di trovare una via di mezzo, pensate di lavorare. È da un po’ di tempo che ci pensa- d’arte? che punti a non tralasciare gli aspetti La prima mostra è curata da Alba vamo, poi è arrivata l’occasione di Prato può ancora dare tanto, soprat- economici e commerciali degli eventi Braza Boils, collega di Valencia che poter prendere lo spazio insieme a tutto le generazioni più giovani, che si che proporremo, ma facendo sì che ha già realizzato diversi progetti in- Marco Cocci (l’attore nonché cantan- danno da fare per creare un rinnova- questi non vadano a discapito delle teressanti qui in Italia, e vede la te dei MalFunk) all’interno del quale, mento in quella che storicamente è proposte artistiche in linea con la vo- partecipazione di artisti spagnoli: con la sua band, aveva in passato una città legata all’industria tessile. cazione del nostro spazio espositivo. Greta Alfaro, Cabello/Carcellar, Noe allestito la sala prove. Così abbiamo Punteremo a creare una nuova ge- Bermejo e Naia de Castillio. Succes- deciso di buttarci. nerazione di collezionisti, magari cer- I vostri spazi? sivamente inaugureremo una mostra Sara Vannacci, mi sono laureata in cando di contenere i prezzi. La galleria si trova a due passi dal nella quale verrà riunita la famiglia Chi siete? Da che tipo di esperien- storia dell’arte a Pisa. Fin da subito centro storico e nel cuore dell’ex Morellet, quindi Rachel, François e za provenite? ho capito che questa mia passione Una sorta di non profit o una gal- centro dell’industria tessile pratese. Floran. Io, Francesco Funghi, oltre ai miei sarebbe stata la strada che avrei leria con tutti i crismi? Quasi tutti i locali che si affacciano studi in storia dell’arte contempo- voluto percorrere anche in ambito È innegabile che il non profit si am- sul piazzale erano un tempo capan- info ranea all’Università di Pisa sono nel lavorativo. Infatti, dopo la laurea ho manti di un’aura che può attrarre in noni artigianali. mondo dell’arte da circa otto anni, iniziato a collaborare con una galleria modo più spensierato sia gli artisti Anche il nostro conserva tutt’oggi Via Genova, 17/15 prima lavorando al Pecci e poi come d’arte contemporanea di Prato, poi che un certo tipo di pubblico, ma è i soffitti molto alti, i lucernari ampi mob. 3477196981 / 3391576058 assistente per Daniele Ugolini, un con Spiralearte di Pietrasanta, con- altrettanto vero che l’artista stesso che favoriscono una bellissima illumi- [email protected] ottimo maestro che mi ha insegna- tinuando in parallelo la curatela di per essere promosso al meglio ne- nazione con luce naturale, tetto con www.spaziovault.com to tante cose di questo settore. Io, mostre, anche insieme a Francesco. cessita di pubblicità, di fiere, di cura- travi in legno... dal 29 aprile Saber Estar

Parlare di fotografia d’autore e rivolgersi a una nuova generazione di collezionisti. Mica male, poi, se lo fai in una città come  GALLERIA ISTANTANEA siena Siena. I due Carli (Carletti e Vigni) sono fotografi in carriera e qui ci raccontano il perché della loro galleria...

Da che tipo di esperienza pregres- per Luerzer’s Archive, rivista di riferi- per gli amanti dell’arte, italiani e da di una vera galleria lunga 10 metri sa provengono gli ideatori della mento del settore a livello internazio- tutto il mondo. Galleria Istantanea è il e larga 4. L’intervento è stato radi- galleria? nale. Il suo lavoro è riconosciuto fra primo spazio espositivo dedicato alla cale e contemporaneo, basato sul I due “ideatori” della galleria, Carlo gli altri dall’Art Directors Club New fotografia a Siena e crediamo pos- contrasto fra il cemento industriale Carletti e Carlo Vigni, amici di lunga York, agli International Photo Awars sa inserirsi nelle rotte degli amanti e superfici recuperate a mattoni me- data, sono fotografi al vertice della in California, al Corbis Awards a Lon- del genere, proponendosi come uno dievali avvolte da una fascia candida professione nei loro rispettivi settori. dra. Gli altri due fondatori, Angelo dei principali punti di riferimento per che ospita le opere. L’illuminazione è Carletti è fotografo dell’anno 2006 Governi e Michela Del Forno, hanno appuntamenti del settore nel centro stata curata da Lumen, professioni- della WPJA - Wedding PhotoJourna- un background manageriale legato Italia. quello per opere in tiratura unica o di sti di illuminazione museale. listic Association, il massimo ricono- alla fotografia e all’organizzazione di pochissimi esemplari riservato a col- scimento mondiale per fotografi di eventi in Italia e all’estero. A chi vi rivolgete? lezionisti esperti, istituzioni e musei. info matrimonio. Vigni, autore di note e A una nuova generazione di collezio- premiate campagne pubblicitarie e Come mai un’apertura in una città nisti. Opere certificate in una tiratura Raccontateci i vostri spazi espo- Via delle Terme, 80 di molti libri fotografici, è per la se- come Siena? massima di 150 esemplari: ognuno sitivi. [email protected] conda volta nel 2010 fra i migliori Siena è una città ricca di storia e bel- può acquisire una fotografia “autenti- Istantanea è uno spazio in pieno cen- www.galleriaistantanea.com 200 fotografi pubblicitari del mondo lezza che di per sé è una destinazione ca”, ma a un prezzo più accessibile di tro, ricavato dalla ristrutturazione fino al 29 aprile Carlo Vigni

Siena prova a riprendersi. Dopo un fulgore che iniziò con l’apertura delle Papesse nel 1998, la cittadina si è accasciata culturalmente.  GALLERIA ZAK siena Oggi una nuova galleria, giovane e internazionale, suggerisce un’ipotesi di rilancio. Ce ne parla la curatrice Gaia Pasi...

Come nasce questa idea? alle situazioni più underground (ter- mero di persone possibile. È impor- Qualche anticipazione sui prossimi Da un’esigenza del territorio. A Sie- ritorio compreso) e l’altro sui palchi tante che a Siena esista una facoltà eventi e sugli artisti che avete de- na manca un luogo partecipe della ufficiali dei vari premi, workshop, di storia dell’arte e non solo per il ciso di inserire in “scuderia”? cultura artistica contemporanea. concorsi, biennali praticati da giova- ricambio di stagisti, ma per la diffu- Inaugureremo con una collettiva di L’idea è nata parlando delle carenze ni artisti internazionali. Vorrei che la sione di programma e obiettivi. La giovanissimi artisti internazionali dai oggettive: se manca uno spazio pro- galleria crescesse con i suoi artisti. galleria nasce anche con l’idea e la curricula di tutto rispetto. Seguiran- positivo manca l’offerta. Quindi come Certo il mercato è fondamentale, ma pretesa di supplire al vuoto di spazi no a fine giugno la bipersonale di si può pretendere che esista il colle- “la piazza” è anche molto pericolosa. atti all’incontro e - perché no? - an- Gianni Lillo e Sara Rossi, un paio di zionismo? L’estate scorsa mi è stato che allo scontro culturale. eventi flash in agosto (per il Palio e chiesto se fossi stata interessata a un’amministrazione più sensibile alle Il territorio senese ormai sembra per la riapertura di fine mese) e poi diventare il curatore residente di uno questioni culturali, la città era riusci- solo destinazione per il turismo, Dove siete? ricominceremo a settembre con una spazio tutto senese. Un po’ per sfida ta a diventare uno snodo centrale. non certo per i collezionisti più Nel cuore della città, in San Martino, collettiva sulla fotografia, in collabo- un po’ per romanticismo ho accet- Dopo il disastro delle Papesse abbia- attenti. Fa eccezione, pur in un la via che dà il nome alla famigerata razione con Istantanea. A quel pun- tato: dopo 10 anni di latitanza, mi- mo assistito al declino di quello che è luogo iperturistico, la Galleria curva dove durante il Palio cadono to comincerò a chiamare un po’ di litanze ed esili obbligati divento forse stato l’ennesimo fuoco fatuo: l’SMS Continua. Punterete a bissare il spesso molti fantini, a poche centi- colleghi curatori, perché non credo profeta in patria. Contemporanea. Non c’è da stupirsi: loro successo? naia di metri da piazza del Campo. I nell’egemonia o nei poteri troppo ac- certe intelligenze curatoriali hanno Bissare il loro successo mi sem- locali sono i fondi commerciali di un centranti. Per Siena, dopo alcuni anni di ful- fatto solo danni alla città, chiudendo bra una pretesa azzardata; invece antico palazzo nobiliare appartenen- gore a cavallo tra i ‘90 e gli Anni fuori dai contesti ufficiali tutti coloro seguirne l’esempio sicuramente sì, te ancor oggi al conte Luigi Alberto Zero, non è davvero un bel perio- che potevano in qualche modo dire la soprattutto per quel che riguarda Fumi Cambi Gado. do riguardo all’arte contempora- loro o dare qualcosa. l’entusiasmo, la voglia di crescere, Lo spazio è diviso in tre ambienti: nea... l’essere compatti nel difendere e por- due più grandi e una stanza più pic- Siena, riguardo alla cultura contem- Punterete al mercato o a un’impo- tare avanti con convinzione le proprie cola che si presta a diventare project info poranea, sta vivendo uno dei periodi stazione più non profit? scelte. room o spazio video. Il conte ci ha più bui della sua storia. Questa si- Sulla qualità. Il mio compito sarà di dato la possibilità di usare anche Via San Martino, 25-27 tuazione fa ancora più male se pen- organizzare qualche mostra utile a Pubblico e clienti. Cosa vi aspet- l’attiguo ingresso ufficiale del palazzo mob. 346 9437211 siamo che solo dieci anni fa, grazie fare un resoconto sulle forze artisti- tate? per gli opening o per progetti even- [email protected] al lavoro di operatori preparati e a che emergenti, con un occhio vigile Spero di coinvolgere il maggior nu- tuali. dal 7 maggio Let it 50nuovispazi

Ce ne parla Massimo Riposati in una prosa criptica, ma non troppo. Limen 895, una galleria che ha nel suo nome l’idea di confine, di limite, di cancello  LIMEN 895 roma anche (8,95 sono i metri del grande gate d’entrata). Un nuovo spazio nel quartiere di San Lorenzo. Altro che zona cimiteriale...

Come mai apre uno spazio espo- vani mai sufficientemente Riposati. ci troverà pronti ad accoglierlo. La- a una cultura post-illuminista e laica sitivo così grande a San Lorenzo? sciamo i clientes agli imperatori del per vocazione. Contemporaneamen- Da chi e da che cosa nasce questa Quale sarà l’obiettivo di questo passato. te un terzo occhio sarà rivolto verso idea? spazio? le nuove generazioni. Le città si espandono. Le periferie Mettere in discussione le certezze Partite con una mostra curata da si sono ormai integrate nel Grande provenienti dal passato, dopo avere Achille Bonito Oliva. E poi? Centro. I luoghi del lavoro sono ormai studiato. Stare insieme per moltipli- Rendere concreta la vicinanza pro- info diventati il teatro dei pensieri. San care le domande e progettare uno dotta dal Grande Cannocchiale. Sol- Lorenzo è risorto ormai dal luogo dei futuri possibili. levare le antenne, respirare il futuro. Via Tiburtina, 141 della morte (del Verano) alla vitalità Masticare a lungo il presente per tel. 06 97274455 estrema dell’arte, che non tradisce Su quale tipo di clientela e pubbli- una corretta digestione. Assumere [email protected] le tradizioni ma che è proiettato nel co puntate? lontano dai pasti. Scherzi a parte, alcune dimenticanze od omissioni, www.limen895.com futuro. L’idea nasce da vecchi e gio- Chi attraverserà la nostra soglia, lavoriamo per una ricognizione su di artisti soprattutto europei, vicini fino al 7 maggio San Lorenzo: Limen

In uno sprazzo di città centrale ma multietnica e opportunamente internazionale. Spazio Mecenate, nella via omonima della Capitale,  SPAZIO MECENATE roma prende spunto, anche, dalle caratteristiche del quartiere in cui nasce. In nome della condivisione e del dialogo interculturale...

Cosa vuol essere lo Spazio Mece- turale della città. quest’ultima rappresentata dalle co- Che caratteristiche hanno i vostri di conoscere, attraverso esposizioni nate? Quale tipo di progettazione munità di stranieri che risiedono in spazi? In che contesto e in quali e iniziative a tema, le diverse energie c’è alla base? Chi siete? Italia. locali vi trovate? che interagiscono sul territorio e nel Nasce come luogo di condivisione Ideatrice del progetto è Sara Rella, Spazio Mecenate è nella via omoni- panorama nazionale. artistica e di dialogo interculturale e mentre l’iniziativa è nata dall’incon- Su che tipologia di pubblico (e di ma, a Roma, a ridosso del quartiere promuove, attraverso la sua attività tro con una piccola casa editrice, La clientela) immaginate di puntare? Esquilino. E dalla sua realtà multietni- info espositiva, le opere di artisti affer- Stop Edizioni. L’idea è quella di dare È un pubblico eterogeneo, accomu- ca trae parte della propria identità. mati ed emergenti. Aspira a essere forma, col tempo, a un percorso sia nato dall’interesse, o dalla semplice Via Mecenate, 8d luogo d’incontro tra le esigenze del editoriale che espositivo che valorizzi curiosità, verso l’arte contempora- Cosa avete in serbo? tel. 06 4890523 pubblico e le prospettive degli artisti, con coerenza da un lato la territo- nea e le iniziative di stampo multicul- La programmazione prevede eventi [email protected] punto di snodo per la realtà multicul- rialità e dall’altro la multiculturalità, turale. interculturali per offrire la possibilità www.spaziomecenate.com

Come stimolare il potenziale cliente all’acquisto di un’opera? Facendogli vedere come starebbe in un ambiente domestico. Ed ecco che la galleria  AUS+GALERIE latina di Latina è per metà un classico white cube e per metà un normale appartamento borghese...

Che tipo di galleria è yorchesi: nella nostra anche capovolgendo il ben fatto pre- È una città dove si può lavorare giusta collocazione dei lavori artistici; Aus+Galerie? galleria curiamo l’arte cedente. Questo concept non svaluta con l’arte contemporanea? Su ed è in parte arredato come casa. Un’elegante galleria a come un luogo di ritrovo assolutamente gli artisti locali, anzi quale pubblico puntate? Il visitatore si ritrova a osservare le uso domestico. Si pro- e confronto. è per tutti (critici d’arte, curatori, Latina è una città molto contempo- opere non soltanto come in una galle- pone come spazio indi- artisti) un’occasione per confrontar- ranea, ha solo 78 anni e dovrebbe ria d’arte su strada, ma riesce anche pendente e di ricerca Chi si è inventato que- si e crescere elettivamente. Siamo costruire la sua storia proprio sulla a visualizzare quell’opera in un ipote- sul sistema di promo- sto concept di galle- anche aperti a giovani curatori come contemporaneità. Il pubblico che ci tico spazio domestico-famigliare, per- zione dell’arte contem- ria? Chi siete e da che noi e a critici d’arte che vogliono col- segue è vario: giovani intellettuali, tanto è spesso stimolato all’acquisto. poranea. L’iniziativa è di tipo di esperienza pro- laborare per presentare, attraverso curatori d’arte, artisti, collezionisti Giorgia Capurso e Simo- fessionale provenite? la nostra associazione culturale, gli e soprattutto curiosi di cui, a ogni ne Guarda, emergenti Il nostro concept è di artisti. Veniamo da esperienze pro- esposizione. critici d’arte e curatori. ospitare nella città di fessionali presso prestigiose istituzio- info Latina artisti con le loro ni da città notevoli come Torino, Na- I vostri spazi? I vostri modelli? produzioni provenienti da fuori città. poli e Roma, ma abbiamo scoperto Abbiamo uno spazio espositivo di cir- Via Satrico, 26 Ci ispiriamo alle esperienze di dif- Selezioniamo artisti soprattutto che che è ancora più importante portare ca 120 mq. In parte è liberato da mob. 338 2709409 / 329 1556857 fusione dell’arte degli anni ’70 o a abbiano una crescita nel loro ope- la nostra esperienza in città più pic- ogni orpello decorativo per poter ri- [email protected] formule espositive tipicamente new- rato: artisti che si mettono in gioco cole come Latina. creare, con luce e pareti bianche, la www.ausgalerie.com

300 mq per una galleria attenta alle tendenze internazionali. In un quartiere un po’ decentrato, che però offre a collezionisti e clienti una vera e  BLINDARTE napoli propria cittadella dell’arte e dei servizi a questa dedicati: galleria, casa d’aste, caveau. Un punto di riferimento unico per il Centro-Sud...

Ci sono novità da Blindarte. Cosa norama delle gallerie italiane, ma ben sinergia tra le diverse attività è sicu- Cosa proporrete nei prossimi succede? conosciuti negli ambienti curatoriali e ramente un vantaggio. Molti nostri mesi? Dopo oltre 5 anni di esposizioni che istituzionali), proseguirà esponendo clienti sono collezionisti che, dopo Stiamo preparando le prossime hanno visto succedersi in galleria nuovi cicli degli artisti della galleria (è averci conosciuti come casa d’aste o aste: 19 maggio dipinti antichi XIX artisti come Davide Cantoni, Adam in arrivo la terza personale con i nuo- galleria, utilizzano anche altri servizi e XX secolo, 20 maggio importanti Cvijanovic, Angela Detanico e Rafael vi disegni bruciati di Davide Cantoni) e offerti: dalla custodia alle expertise, orologi e gioielli, 26 maggio l’asta di Lain, Berend Strik, Benny Dröscher, promuovendo il lavoro di qualche gio- allo svolgimento di pratiche di au- arte moderna e contemporanea. A Sarah Ciracì, Simon Keenleyside, vane artista italiano. La forte vocazio- tenticità delle opere. D’altro canto giugno inaugureremo il secondo solo Gian Paolo Striano, Simon Boudvin ne per la ricerca continuerà dunque avviene anche che i clienti dei servizi show di Berend Strik e a ottobre l’at- e altri, apre il nuovo spazio, circa a essere un elemento distintivo. di custodia si affaccino con le nostre tesissima terza personale di Cantoni. 300 mq suddivisi in diversi ambienti mostre o le nostre aste per la prima Poi si avvicinerà di nuovo il periodo ristrutturati. Nella vostra sede trovano spazio volta al mondo dell’arte contempora- Non siete in una zona “di gallerie”: delle aste. anche gli uffici, i caveau, la casa nea, dando così il via alle collezioni. questo vi ha penalizzato? La galleria farà dei cambiamenti d’aste. Una vera cittadella dell’ar- Poi capita che chi acquista un’opera Forse sì, i napoletani sono un po’ pi- info anche nell’offerta espositiva, nel- te... decida di venderne un’altra all’asta, o gri negli spostamenti. la presenza a fiere, nella scuderia Siamo una realtà molto variegata, chi custodisce opere nei nostri cave- Per molti non è stato facile farli ar- Via Caio Duilio, 4/10 degli artisti? probabilmente un rarissimo esem- au decida di venderle. La Blindhouse- rivare per la prima volta a Fuorigrot- tel. 081 2395261 La programmazione continuerà ospi- pio (forse unico) di concentrazio- Blindarte, grazie a queste sinergie, è ta, anche se dista solo 10 minuti da [email protected] tando personali e collettive di artisti ne di servizi per l’arte di qualità in diventato un punto di riferimento per Chiaja, e rispetto a Posillipo è anche www.blindarte.com emergenti e affermati nel circuito in- un’unica struttura, che ormai nel suo i collezionisti e per gli operatori del più vicina. Ma, dopo la prima volta, fino al 6 maggio Undefined borders ternazionale (quasi tutti nuovi nel pa- complesso supera i 2.000 mq. La settore. tornano con piacere. for unlimited perceptions

Un gruppo di persone già esperte d’arte contemporanea puntano tutto sul proprio territorio. Ecco come nasce, nella Sicilia profonda, una piattaforma di  PASS/O scicli discussione, incontro e valorizzazione dei beni culturali. Con una certa qual attenzione alla creazione di nuovi collezionisti...

Un nuovo spazio in Sicilia. Perché? Diteci di voi. Punterete anche vimento che possa richiamare a sé lo spazio espositivo, una terza sala L’intenzione è quella di liberare il “lin- Siamo un collet- al mercato o il le persone animate dalla volontà di ospita un archivio, ed è inoltre la guaggio contemporaneo” nell’isola tivo di giovani e vostro obiettivo confronto, con il comune intento di sede ufficiale del Club Unesco di Sci- che, a partire dalla sua collocazio- singolarmente ci è esclusivamen- proiettarsi in un “viaggio” fra le arti. cli. Queste due differenti realtà ope- ne geografica, è una realtà distante siamo sempre te creare un luo- Ci interessa creare una rete di giova- reranno insieme per il conseguimen- dai grandi ambienti culturali dell’ar- confrontati col go di incontro e ni collezionisti e - poiché siamo aperti to dello stesso obiettivo: promuovere te. Tuttavia, proprio in virtù del suo mondo dell’arte riflessione? al confronto - avviare collaborazioni l’arte contemporanea. “isolamento”, è una sorta di spazio contemporanea. Pass/o si propo- con gallerie, fondazioni, enti pubblici vergine che avverte la necessità di Dopo attente riflessioni abbiamo de- ne come un luogo dove poter pro- e privati. Senza compromessi, però. veder valorizzato il proprio patrimo- ciso di unire le energie per investire muovere eventi culturali finalizzati a info nio artistico, storico, culturale e intel- in modo concreto sul nostro territo- sperimentare nuovi linguaggi creativi. Che spazi espositivi vi siete tro- lettuale, per poter così manifestare rio. Abbiamo ritenuto che Scicli, per Un punto d’incontro da cui possano vati? Via Brenta, 2 le sue potenzialità e immergersi in la storia, la bellezza, la forza, fosse scaturire scintille di rinnovata vitalità Pass/o ha sede nel cuore del centro mob. 3805134687 una nuova atmosfera: quella contem- la cornice perfetta per ospitare il artistica, allo scopo di creare una storico della città di Scicli. Un giardi- [email protected] poranea. progetto. fucina d’idee e di dar vita a un mo- no in pietra e due sale costituiscono www.associazionepasso.it intervallo 51

facciamo13con

le preferenze di #di marcolemma enrico giacomelli Patrizia Sandretto Re Rebaudengo presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino Carte da gioco

01. città Torino e Londra 02. libro Il Dio delle piccole cose di Arundhati Roy 03. film Hunger di Steve McQueen 04. cantante Lucio Battisti 05. ristorante Harry’s Bar a Venezia 06. cocktail cappuccino 07. uomo politico Sheikha Lubna Al Qasimi 08. quotidiano La Stampa 09. automobile C111 della Mercedes Benz: opera di Tobias Rehberger 10. stilista Alexander McQueen 11. attore John Malkovich e Kevin Spacey 12. programma tv Blob e Che tempo che fa 13. canzone Messico e Nuvole di Enzo Jannacci

Pierpaolo Barzan - direttore della Fondazione Depart di Roma tenterà il 13 sul prossimo numero

Caravaggio - I bari - 1594 ca. - olio su tela - cm 94x131 Kimbell Art Museum, Fort Worth (TX)

strafalcioniahbbellooo digest !!! La memoria, a volte, gioca dei po faceva Nicola Bolla (prima di brutti scherzi. Anzi, sovente la impelagarsi nell’utilizzo compulsivo memoria gioca degli scherzi. Lo e francamente stucchevole degli Un referendum ha indicato il nome di Alighiero Boetti come l’artista italiano sappiamo ormai da parecchi anni, Swarovski). Men che meno mi contemporaneo e scomparso di recente (2004) più amato e “scientificamente”: la flessibilità sarei aspettato che le carte po- [sul foglio si parla di piazza boetti, al maxxi] Magari. Magari fosse scomparso nel 2004, Alighiero Boetti. Avremmo avuto 10 del nostro cervello, l’organizzazio- tessero non solo diventare opere anni in più di arte, di invenzioni, di visioni. E invece se n’è andato ad aprile del ne dei dati gestita dai nostri neu- d’arte - o almeno materiale adatto 1994, sedici anni fa tondi! roni ha un funzionamento assai per confezionarne - ma addirittura particolare, in specie per chi ha il avessero la capacità di innescare Il “tesoro” si è ulteriormente arricchito con la donazione di Claudia Gian Ferrari mito dell’oggettività dei fatti. E così un processo di citazione. Come in che alla sua morte ha lasciato 58 opere (da Barney a Boltanski, Chen Zen, Dumas, Muniz) ci si trova a fare i conti con ricordi quel décollage di Raymond Hains [arianna di genova sul manifesto, si parla ancora del maxxi, stavolta delle che tali potrebbero non essere. E che si avvale d’una coppia di ma- collezioni] magari sono invece racconti che nifesti della mostra Oltre la pittu- Cosa è Chen Zen, un artista molto calmo? Serafico? Naaa. C’è un’acca che abbiamo introiettato a tal punto da ra, tenutasi nel 1986 a Palazzo separa una disciplina orientale da un grande artista shanghainese. Lo scultore, credere che siano parti del nostro Grassi: era una personale di Max scomparso 10 anni fa, si chiamava Chen Zhen, infatti. vissuto rammemorato. Insomma, Ernst sulla cui locandina pubblici- Feltrinelli si costruisce il nuovo quartier generale e paga dazio a Letizia Moratti qui bisognerebbe riprendere in taria campeggiavano un jolly e un consegnando a Palazzo Marino il proprio progetto firmato da Herzog & de mano quelle straordinarie lezioni asso di cuori. Ma si può ben dire Mauron di Husserl sulla Fenomenologia che il limite l’abbia raggiunto To- [su italia oggi si parla della nuova sede di feltrinelli editore e fondazione della coscienza interna del tempo. bias Collier, che a un castello di in quel di milano] E per fortuna che trattasi dei più famosi progettisti del mondo, al momento. Fatto sta che a me pare che uno carte e alla sua rovina (ma tramu- Quelli che lavorano di più e, dunque, quelli il cui nome è più di ogni altro visibile, dei miei ricordi più antichi concer- tata in stampella per un tavolo che presente, riconoscibile e, si spera, memorizzabile. Nome che si scrive “de na un mazzo che sul verso recava altrimenti rovinerebbe al suolo; o è Meuron”, con la ‘e’... una bella copia de I giocatori di a causa della suddetta rovina che

carte di Cézanne (mi auguro che il tavolo ha perso una gamba?) ha Farfalle luminose in volo sul Maxxi [sul sole 24 ore si dà notizia dei vincitori del premio enel contemporanea] il clima in famiglia non fosse quel- affidato nientemeno che la raffigu- Già, peccato che il Premio è in partnership con il Macro, non con il Maxxi. E che lo di Singspiel, il video di Ulla von razione di un Model of the Univer- sarà il museo di via Reggio Emilia a ospitare la teca d’insetti del duo olandese Brandenburg visto all’ultima Bien- se (il No.4 (Fortuito Librae), per la Bik Van der Pol, non lo spazio di via Guido Reni. nale di Venezia). Mi sarebbe potu- precisione). Un destino d’un certo ta andar peggio: vi poteva essere lignaggio. Beate quelle carte... impressa la disgustosa reinterpre- Mica come lo sfortunato prota- tazione che ne ha dato Botero, gonista della fotografia di Harold oppure - ma qui parliamo della Edgerton, il cui titolo dice tutto: quiete durante il gioco - quella tela Bulet through Jack. E non mi si premio spam per l’arte straordinaria che è I bari di Cara- parli della Regina di Cuori di Alice abbiate pietà di noi (e della nostra e-mail) vaggio. Ciò che al tempo mi inte- nel Paese delle Meraviglie (a cui ressava maggiormente era però pare essersi ispirato Lucio Pero- un impiego per così dire laterale ne per il suo Asso di fiori): quello Il nuovo allestimento è davvero una cosa importante. Tanto importante che gli abbiamo dedicato, delle carte. Insomma, farne ca- direi proprio che è un ricordo au- proprio su questo numero di Exibart.onpaper, tutta la sezione design. Lo avete capito bene, stiamo parlando del riadattamento del stelli, o almeno metterne qualcu- tentico. Un brivido ancor oggi mi TRIENNALE DESIGN MUSEUM na in equilibrio instabile. Certo mai corre lungo la schiena... avrei immaginato che se ne potes- di Milano, giunto alla sua “terza interpretazione”. Un grande evento, indubbiamente, che tuttavia sero fare, per esempio, una Torre giustifica solo in parte l’ondata di e-mail che abbiamo ricevuto e che ne annunciavano l’opening. Si è verificato, in questo caso, il tipico caso della “sovrapposizione di mailing”. E così gli inviti sono di Babele, come invece accade in arrivati sia dall’ufficio stampa, sia dagli sponsor, sia dalla casa editrice del catalogo. Dunque, le una scultura di Matt Johnson, o mail presenti in tutti gli indirizzari contemporaneamente ne hanno viste delle belle... struzzi e pappagalli, come un tem- il prossimo lemma sarà sportina 52déjàvu [musei & co.] torino milano milano-lissone-bergamo milano venezia LA MEMORIA DEL MONDO ROY LICHTENSTEIN IL GRANDE GIOCO IBRIDO JIM HODGES

Alla Gam di Torino c’è uno spazio sot- Sarà perché è la città del miracolo di Forse all’origine della mostra Il Grande L’uomo sopporta il molteplice nel bel Può l’uomo moderno, incapsulato nel terraneo in cui vengono messe in scena De Sica, e non può quindi nascondere Gioco c’è proprio l’esigenza di dare un mezzo della sola distanza creata dal- conformismo e nell’alienazione della mostre di nicchia. “Di nicchia” perché le una certa affinità elettiva con il genere; brusco scossone agli animi sopiti degli le differenze; punto in cui l’evidenza società contemporanea, comprende- stanze dell’Underground project sem- ma Milano, oggi, dice a chiare lettere di italiani, ripercorrendo gli anni crucia- dell’essere coincide con l’evidenza del re ancora il concetto di amore? E può brano una sorta di antro platonico in stare con il realismo. E mentre Palaz- li della ripresa (1947-1989), anni che dubbio, cioè attraverso la certezza che un artista sperare, attraverso le proprie cui allestire temporanee dal forte valo- zo Reale archivia la retrospettiva dedi- possono essere modello cui ispirarsi il pensiero diviene emergendo tanto e opere, di cogliere l’essenza di un’emo- re concettuale. Così è la volta, dopo la cata a Edward Hopper, in Triennale si proprio oggi, per risollevarsi da una crisi contemporaneamente. Il pensiero divie- zione fatta di contrasti, allo stesso tem- personale di Ian Kiaer, della collettiva inaugura Roy Lichtenstein (New York, ormai tanto mentale quanto economica. ne e nel suo essere si ibrida al resto, po esaltante e lacerante? Tutta la memoria del mondo, in cui sette 1923-1997), in una selezione di lavori Guardare al passato per trovare ener- perché nel suo essere si coglie come Non intende fornire risposte definitive giovani artisti rispondono alla domanda che guardano a un canale esclusivo gie e ottimismo per il futuro. diveniente, come dubitare. Ma se il pen- Jim Hodges (Spokane, Washington, oracolare: “Come si costruisce la sto- del processo di appropriazione iconica La mostra fornisce una panoramica siero diviene è perché non riesce a rap- 1957; vive a New York) in Love, ecce- ria?”. dell’artista. sintetica sulla cultura italiana del qua- presentare la totalità dell’essere. Allora tera, sua prima personale in uno spazio Già, perché chi ha detto che sia tutto Bando ai Duffy Duck e tanti cari salu- rantennio dopo la Seconda guerra il divenire nel suo essere è un divenire pubblico italiano. Il visitatore non viene vero quello che vi hanno raccontato ti alla Girl with ball; niente pubblicità mondiale, osservandone i fenomeni meticciato nell’essere che lo trascende: condotto a verità assolute, ma cala- o avete letto sui libri? È una mostra, e zero ballons - fatta eccezione per le più significativi. Ogni struttura ospita un è l’accogliere in sé l’altro da sé. to in un’atmosfera intima e leggiadra, spiega Elena Volpato, la curatrice-spe- ironiche parodie firmate Ugo Mulas - e periodo specifico, quindi è opportuno vi- Se è vero dunque che dubbio, molte- nella quale raffinatezze che sembrano leologa di questa nuova sezione ipogea largo quindi alla dimenticata parentesi sitare nell’ordine Lissone (1947-1958), plicità, contraddittorietà e mutamento richiamare la poetica stilnovistica si ac- della Gam, che “tratta i meccanismi di pre e alla lunga complessa e profon- Milano (1959- 1972) e infine Bergamo consacrano il pensiero umano nel caos costano a momenti più delicatamente costruzione della verità storica e indaga da stagione post-comics. A ribadire, (1973-1989). Una mostra vagamente della libertà, è anche possibile afferma- introspettivi. la funzione dell’inautentico e del falso”. qualora ce ne fosse il bisogno, che il nostalgica, dove è possibile respirare re che la messa in scena di tanta ibrida- L’artista statunitense riesce a evi- Per parlare dei lavori di James Beckett, concetto di lettura e assimilazione delle l’inebriante ottimismo di quegli anni, zione è prima di tutto comprensione e tare ogni banalizzazione attraverso Rossella Biscotti, Patrizio di Massimo, immagini, in Lichtenstein, ha girato a così diversi tra loro e talvolta in contra- inclusione della diversità. una gamma espressiva che spazia Haris Epaminonda, Simon Fujiwara, trecentosessanta gradi; che il suo pasto sto tra frivolezza pubblicitaria e impe- Questa premessa diventa doverosa dal dall’estrema delicatezza alla massima Dani Gal e Sean Snyder si potrebbe visuale non è stato merenda frugale in gno sociale senza precedenti. momento in cui al Pac - sotto l’egida di violenza: l’amore è gioia e vita ma, partire dal celebre aforisma di 1984, un fast-food, ma pranzo pantagruelico Nella “corsa al non figurativo” dell’im- Giacinto Di Pietrantonio e del giovane spesso, anche lacerazione interiore, “Chi controlla il passato controlla il fu- alla tavola di chef come Picasso e Dalí, mediato dopoguerra, Gillo Dorfles, Francesco Garutti - espedienti del pen- causa mortis. turo. Chi controlla il presente controlla il il Ferran Adrià dell’arte contemporanea. intervistato dal curatore Luigi Cavadini, siero e intuizioni estetiche dialogano su Molteplici sono anche le scelte stilisti- passato”, in cui Orwell lascia intendere La mostra di Milano restituisce il feno- mette in luce l’importante passaggio diverse soluzioni create dalla moltepli- che e i materiali adottati per rendere che la storia non è affatto un processo meno Lichtenstein alla sua complessi- compiuto dal Movimento Arte Concreta, cità. Ibrido. Genetica delle forme d’ar- la complessità di un sentimento che naturale. Oppure ci si potrebbe soffer- tà; l’evidenza della prova dei fatti rac- impegnato “nell’applicazione dell’arte te è infatti una collettiva che, riunendo risulterebbe sminuito da una rappre- mare sul cortometraggio (proiettato in conta come il bidimensionale, il rifiuto al design, all’industria, all’arredo”. I tre quasi sessanta artisti e un’ottantina di sentazione prettamente figurativa: fogli una sala troppo luminosa) di Alain Re- del chiaroscuro, lo shock cromatico e piani del Museo d’Arte Contemporanea opere, inaugura la stagione espositiva di giornale, sottili lamine d’oro, partiture snais che apre la mostra e le dà pure formale non sono figli della cultura pop, di Lissone sintetizzano molto bene quel del Padiglione sotto il segno della me- musicali, frammenti di specchi rotti ac- il titolo. In Tutta la memoria del mondo, semmai suoi genitori. periodo, che esplode nel colore dei scolanza. costati per evocare un aulico riferimen- il regista-feticcio della Nouvelle Vague Lichtenstein ha generato un linguag- quadri e ricorda il successo internazio- La collettiva avvicina artisti del calibro to alla leggenda di Narciso, il giovane filma l’inserimento, nella Biblioteca gio di sintesi: l’eccezionalità della sua nale di Vespa, Lambretta, Lettera22 e di Wolfson, che introduce la mostra innamoratosi della propria immagine ri- Nazionale di Parigi, di un libro falso di esperienza sta proprio qui, nel riuscito Fiat 500. Degno di nota il suggestivo con una insolita “natura morta”, ai pa- flessa e riportato in vita da Ovidio sotto cui lui stesso aveva spedito più copie a livellamento del modo di trattare ispira- allestimento dell’Ambiente a luce nera dri storici dei mutamenti, come Beuys forma di fiore (Sans titre, 1997). varie biblioteche. Nell’archivio, simbolo zioni alte e basse, nel meltin’ pot di rife- (1949) di Lucio Fontana. e Pistoletto, il primo presente con una Proprio nella natura Hodges individua della memoria storica di tutti i tempi, si rimenti incrociati, freschi e ammiccanti Tratta il periodo definito della “guer- classica rievocazione di Pelizza da l’essenza del sentimento amoroso. vengono così a trovare, costa contro come spot televisivi. Freschi, già, per- ra fredda” la mostra alla Besana, che Volpedo e il secondo attraverso il suo Essa è onnipresente e accompagna costa, il vero e il falso. sino freddi: improntati sulla denuncia di vede la ricerca artistica impegnata nel- Mediterraneo intagliato nello specchio come una sorta di fil rouge il visitatore: Se, quindi, le cronache del passato (e quella che lo stesso Lichtenstein chia- la riflessione tra “soggetto” e “oggetto” di un’enorme tavolo. dai sontuosi alberi illuminati dalla foglia del presente) non hanno la precisione mava “emozione convenzionale”. Per (“Il fatto di non significare nulla diventa Tra Warhol e i pensieri neutri di Pao- d’oro ai piccoli petali di plastica assem- e l’onestà della geologia, né la durezza cui il distacco formale, l’illusione della l’unico significato”, come scrive Ador- lini, Pettena si presenta con l’installa- blati sulla parete, diafana allegoria di della pietra, allora diventa facile model- serialità meccanica diventa una presa no). Bruno Corà spiega che si è posto zione più eclatante dell’evento. Il suo vita che si carica di sottili presagi d’in- lare a piacimento il passato. Mischian- di distanza dall’opera stessa, il rinne- un notevole problema di selezione degli Archipensiero, infatti, infiamma la prima consistenza e morte, fino a giungere ai do poi realtà e finzione, è ancora più gamento della partecipazione sensuale artisti da inserire in mostra, portando a stanza, decomponendo prospettica- fiori delineati da pochi tratti di inchiostro semplice rendere la bugia reale. dell’artista alla fase creativa. coinvolgerne così tanti da rischiare un mente (attraverso i filamenti di rafia) lo e fissati su tovaglioli di carta raccolti nei James Beckett e Haris Epaminonda Ecco allora spuntare, in piena bagar- sovraffollamento (solo alla Besana ben statuto simbolico degli spazi, fra este- locali di New York (A diary of flowers, proseguono idealmente il lavoro di Re- re astratta e gestuale, tra le lacrime di cento). Forti dell’esperienza di Fontana tica dell’architettura e materialità della 1994). snais mettendo in scena ambigui mu- Pollock e gli schiaffi di Rothko, il pri- e Burri nascono l’Arte Povera e l’espe- Land Art. L’amore, dunque, può essere effimero, sei. Ci sono espositori, teche, cornici di mitivismo espressionista di Washington rienza di Azimuth, Gruppo T, N e Uno, la Nelle sale successive, da notare sono evanescente, può svanire al minimo noce, ma se in Beckett didascalie truf- Crossing the Delaware, in cui il nostro Scuola Romana di Piazza del Popolo. gli accenni cinetici di Getulio Alviani tocco, ma spesso diviene costrizione, si faldine confondono il falso con il vero, in si misura con la smitizzazione dell’epica Ma Corà porta anche la notevole espe- ed Enzo Mari, accompagnate (senza identifica con le catene che compongo- Epaminonda la loro assenza quasi de- romantica di Leutze. Ed eccolo ancora, rienza individuale di tanti altri artisti, in alcun intervallo allestitivo) dalle seg- no la parola ‘love’ in Chained (1994) e legittima la veridicità degli oggetti di arte a partire dagli anni di Kennedy, riflette- una mostra che stupisce per la sua ca- mentazioni cromatiche di Mendini. Non che delineano sottili e preziose ragna- etnica.Nei lavori di Rossella Biscotti, re con profondità sugli anni ’30, quelli pacità di far riflettere su temi e problemi bisogna dimenticare inoltre lavori più o tele in cui il lucente elemento metallico Dani Gal e Sean Snyder sono poi ana- della sua infanzia e quindi della sua ancora attuali e irrisolti. meno noti provenienti dagli studi di Ar- suggerisce bellezza ma, allo stesso lizzati gli strumenti di archiviazione sto- alfabetizzazione visuale; trascinando E infine il decennio del no future edo- mleder, Huyghe, Parreno, Eliasson, tempo, sensazioni di prigionia sensuale riografica. Quelle di Gal sono registra- avanti e indietro la barra temporale ver- nistico e apolitico del crollo ideologico, Cattelan (presente con l’ingannevole e violenta (Hallo again, 1994-2003). zioni acustiche - suo è il progetto dello so Cubismo, Surrealismo, Metafisica. come lo definisce Giacinto Di Pietran- Punizioni), Tuttofuoco, Tiravanija, Italo Calvino auspicava, nel secolo Historical Record Archive, collezione di Realismo, su tutto. tonio, l’epoca della postmodernità che Roccasalva (presente a sua volta con scorso, che la leggerezza divenisse vinili di discorsi politici (da Hitler a Gan- Ed ecco allora il legame con Hopper, pone il soggettivo al centro della ricer- lavori già esposti nel 2007 alla Gamec), elemento fondante del nuovo millennio. dhi, da De Gasperi a Kennedy) - men- tanto sottile che non vogliamo nem- ca, tra suggestioni mitologiche, risco- Hirst e l’iconico Jan Fabre (sfruttato L’arte di Hodges rispecchia pienamente tre in The undercover man di Rossella meno pensare possa essere casuale perta della pittura, introspezione e mi- come vessillo di Ibrido, attraverso il l’ideologia dello scrittore: le sue opere Biscotti all’audio si aggiunge anche il la convergenza espositiva degli ul- stica del quotidiano. Protagonisti Salvo, mezzo busto dal titolo Homage a Ja- fondono minimalismo e gusto barocco, video. È invece una riflessione sola- timi mesi. Perché, a leggere un suo Chia, Clemente e i tableaux vivants di ques Mesrine). delineano una visione del mondo asso- mente ottica quella di Snyder. In tutti e paesaggio urbano, la didascalia più Ontani, la fotografia di luogo diGhirri e Al di là delle combinazioni multiartico- lutamente personale, in cui bellezza e tre la padronanza del mezzo diventa un calzante potrebbe proprio essere la di- Basilico, Studio Azzurro, e nel design late ed eteroclite di questa divertente gioia di vivere tendono spesso a iden- modo macluhaniano per modificare il chiarazione di un Lichtenstein ’68, che Studio Alchimia, Sottsass, i fumetti di wunderkammer, restano da osservare tificarsi con la malattia e con la morte messaggio. Anche qui tornano gli echi assicurava il suo tentativo di “mostrare Andrea Pazienza. con attenzione alcuni lavori: i conteni- in un rapporto che è ossimorico ma mai cinematografici introdotti da Rasnais. Il il valore mitologico, dunque il classici- Una mostra che, tra il revival e il didatti- tori di Kuri, il busto di Vedovamazzei, stridente né portato all’eccesso. Un sot- cinema, infatti, è uno dei luoghi preferiti smo, dell’hot-dog”. co, raggiunge discretamente l’obiettivo i video di Pong e gli spaccati filosofici tile e raffinato gioco di contrasti. Un’arte dalla mistificazione storica. Pensiamo Alzi la mano chi preferisce l’Halleluja posto, con tutti i limiti che comporta una di Arena. che, anche nei suoi aspetti più malinco- a tutte le ricostruzioni filmiche piene di di Leonard Cohen a quella di Jeff Buc- rassegna dall’intento documentaristico. Da non mancare infine la lettura com- nici, rilassa e non inquieta. errori, forzature o, vedi il nuovo Taran- kley; chi la Too drunk to fuck dei Dead parata delle opere in mostra (sotto-per- tino, invenzioni di sana pianta.Infine ci Kennedys a quella dei Nouvelle Vague. [nila shabnam bonetti] corso presente all’interno di ciascuna [laura cigana] perdonino Patrizio di Massimo e Si- Qui non siamo al cinema, dove i film didascalia) e la galleria di busti posta di mon Fujiwara, citati solo di passaggio. non sono (quasi) mai all’altezza dei libri fronte alla vetrata del Padiglione: breve Ma come fare a riassumere in poche da cui sono tratti. Le interpretazioni di gipsoteca difforme, che restituisce la battute concetti talmente profondi che Lichtenstein raccolte a Milano sono un sensazione di molteplicità attraverso la curatrice non ha potuto condensare gran bel disco di cover. una gelatinosa serie di ritratti. in meno di 14 pagine di testo critico? [francesco sala] [ginevra bria] [stefano riba] TRIENNALE GAM Viale Alemagna 6 Via Magenta 31 SEDI VARIE BEVILACQUA LA MASA fino al 30 maggio Milano / Lissone / Bergamo PAC Piazza San Marco 71c fino al 23 maggio Roy Lichtenstein Via Palestro 14 Tutta la memoria del mondo a cura di Gianni Mercurio fino al 9 maggio Jim Hodges a cura di Elena Volpato da martedì a domenica Il Grande Gioco Ibrido a cura di Jonas Storsve da martedì a domenica ore 10-18 ore 10.30-20.30 a cura di Luigi Cavadini, Bruno Corà a cura di Giacinto Di Pietrantonio da mercoledì a domenica giovedì ore 10-22 giovedì ore 10.30-23 e Giacinto Di Pietrantonio e Francesco Garutti ore 10.30-17.30 intero € 7,50; ridotto € 6 intero € 9; ridotto € 6,50/5,50 intero € 10,50; ridotto € 9 lunedì ore 14.30-19.30 intero € 5; ridotto € 3 ingresso libero il primo martedì del mese Catalogo Skira (per le tre sedi) da martedì a domenica ore 9.30-19.30 Catalogo Centre Pompidou tel. 011 4429518 tel. 02 72434208 Catalogo Silvana Editoriale Catalogo Silvana Editoriale tel. 041 5237819 [email protected] [email protected] [email protected] tel. 02 76020400 [email protected] www.gamtorino.it www.alphaomegaart.it www.ilgrandegioco.it www.comune.milano.it/pac www.bevilacqualamasa.it déjàvu [musei & co.]53 verona firenze firenze napoli bari PASTPRESENTFUTURE MARISALDI/ONORATO&KREBS GERHARD RICHTER RYAN MENDOZA DA SOPRA

Se c’è riuscito Eccher a Torino, perché Mantenendo la formula della doppia Alla Strozzina la mostra Gerhard Innocenza e perversione sono i due Un punto di vista inedito, dall’alto verso non replicare? Il centrifugato d’arte per esposizione - che prevede la condivi- Richter e la dissolvenza dell’immagine estremi all’interno dei quali si dibatte il basso, informa la visione dell’opera affinità elettive ha ingolosito Walter sione dello spazio fra autori distanziati nell’arte contemporanea finalmente la cultura puritana, cultura dalla quale d’arte, imponendo allo sguardo del visi- Guadagnini per PastPresentFuture. Il da un paio di decadi per nascita, dun- fa intravedere l’idea e la nascita di un Ryan Mendoza (New York, 1971; vive tatore una prospettiva insolita. Accade titolo simil-cronologico, ma senza so- que a un livello di maturità un poco di- ecosistema d’arte contemporanea a a Napoli), americano d’origine, non a Bari, dove il Castello Svevo è preso luzione di continuità, marca le correla- verso - s’inaugura il secondo appunta- Firenze. può prescindere. Il tema dell’innocen- d’assedio dalla contemporaneità, che zioni tra le 80 opere estratte dall’eser- mento del centro Ex3. Gerhard Richter (Dresda, 1932; vive za infantile è tutt’altro che nuovo: dalla occupa gli spazi ormai vuoti del fossato cito-raccolta di UniCredit Group. Un Per uno spunto d’analisi relativo all’in- a Colonia), gigante solitario e schivo, Alice in Wonderland di Carroll alle ra- espugnato. Uno scontro decisivo, che manipolo traghettato dal Kunstforum stallazione di Eva Marisaldi (Bologna, sempre fuori dagli schemi, ha dato una gazzine di Dickens, piccoli angeli che suggella l’approssimarsi tra passato e di Vienna al Palazzo della Ragione di 1966), che occupa la grande sala cen- lezione pittorica e filosofica sulla fragili- inteneriscono, alla provocante Lolita presente e mette a ferro e fuoco oblio Verona e che punta dritto - non prima trale, si potrebbe ricorrere a una defi- tà della descrizione oggettiva del reale. di Nabokov, sono tutti personaggi nati e indifferenza, dopo numerose battaglie del 3 giugno, però - a Istanbul, Capitale nizione di Jean Baudrillard: “Perfetto Il salone principale mostra alcuni ca- sullo sfondo alquanto sgradevole di combattute extra- e intra-moenia. della Cultura 2010. è l’evento o il linguaggio che assume polavori degli anni ‘60, Porträt Liz Ker- una civiltà nella quale il sesso è sem- Il parapetto della fortezza si trasforma Dal soglio del progetto UniCredit&Art, il proprio modo di sparizione [...]. Ogni telge, Familie Schmidt e il film Volker pre stato vissuto come conflitto e dove nella balaustra di un rivoluzionario pal- Guadagnini ha vagliato il maxi-caveau evento oggi è virtualmente senza con- Bradke (1966), unico video dell’artista, la società insiste a negare all’infanzia co teatrale, invitando i passanti a sosta- da 60mila pezzi - una bazzecola pari al seguenze, si apre a tutte le interpreta- presentato per la prima volta in Italia. In l’intero ambito della conoscenza e, a re dinanzi a un’opera d’arte totale in cui Pompidou - con opere eterogenee dal zioni possibili, nessuna saprebbe fissa- quest’ultimo, la sfocatura dell’immagine maggior ragione, qualsiasi preoccupa- coesistono linguaggi e orizzonti artisti- XVI secolo a oggi, confluite dall’innesto re il senso: uguale probabilità di tutte le è graduale e dispiegata, in modo che zione sessuale. co-culturali anche distanti fra loro, che di sette banche nel gruppo dal 2002. cause e di tutte le conseguenze - impu- “tutto diventi ugualmente importante e L’inconsapevolezza erotica delle ado- vanno dalla seconda metà del secolo Smistato l’amalgama in sette mucchi tazione multipla e aleatoria”. ugualmente trascurabile”. lescenti di Balthus si arricchisce qui di scorso ai giorni nostri. tematici, il condottiero ha incrociato gli Con mosse lievi ma stranianti, l’artista Emoziona il ritratto di Liz Kertelge, so- una sfumatura più torbida, come se la Accanto a esponenti delle Neoavan- assi di tempo e spazio, orchestrando bolognese interviene dentro un sistema litario sulla colonna d’entrata: è un olio verginità fosse un limite da attraversa- guardie come Kazuo Shiraga del nella prima sezione On classic l’Otto- complesso - com’è quello linguistico su tela, ma va guardato con attenzio- re con lo sguardo. Mendoza analizza gruppo Gutai e Ben Vautier di Fluxus, cento di Hans Makart e il Novecento della nostra società - per trasformare ne, perché a un primo impatto sembra i moti sconcertanti dell’animo umano si esibisce l’arte di Maurizio Mochetti dei fratelli de Chirico/Savinio. Nell’ibri- la rigidità dei significati in evocazione: un’immagine fotografica. Altrettanto superando questo livello imposto dalla che, attingendo a un “immaginario con- do orizzonte spuntano il Kuntshistori- un percorso site specific, disegnato di spiazzante è la tela della famiglia Sch- morale puritana, in cui la presunta in- cettuale” e avvalendosi di una spiccata sches di Vienna e l’Archiginnasio bolo- bianco sul pavimento e costituito da fra- midt, dove la sfocatura dà una sensa- nocenza degli uni si contrappone alla componente tecnologica, si cimenta gnese dei compagni di scuola Thomas si sparse, invita lo spettatore a un cam- zione di lieve sdoppiamento dell’imma- supposta perversità degli altri, trovando nella misurazione delle atmosfere ipo- Struth e Candida Höfer, rasenti al Co- mino che è fisico e mentale insieme. Il gine e ne aumenta il fascino. Sono le che questi due aspetti piuttosto convi- teticamente occupate dalla sua opera, losseo di Olivo Barbieri. corpo si muove seguendo un’induzione caratteristiche del tratto richteriano. vono all’interno di una persona, con una quantificando lo spazio, di per sé infi- Forma unica dalla varietà - in catalogo alogica, fatto che inevitabilmente com- Il percorso espositivo è strutturato in irrequietezza tutta contemporanea. nito, quale parametro cognitivo; seguito E pluribus unum - si ottiene con la for- porta una riflessione sull’orientamento modo che le opere di Richter racchiu- C’è quindi una maggior introspezione da Luca Maria Patella, che rileva la mula del bucato per colori diversi, mes- spazio-temporale, mentre l’immagina- dano in una sorta d’immaginario circuito e un più evidente distacco rispetto ai connessione tra le capacità percetti- sa in pratica dall’allestimento di Studio zione personalizza le associazioni pro- quelle di altri giovani artisti e le tutelino temi trattati ai suoi esordi, quando la ve di un soggetto e “l’auto-proiezione Gris. Così On classic è immersa in un poste dell’artista. come un capostipite tutela la discen- violenza era un soggetto per imporsi psichica”, attraverso i duchampiani letti blu maestoso, in cui spicca il candore di L’ingrediente originale, piuttosto che denza familiare. all’attenzione e per cavalcare l’onda del fuori misura. Tre per tre (ognuno è nessuno e l’altro) nella ricognizione sulla percezione - Agli estremi del percorso, le grandi tele sensazionale, e questo non può che te- Si muove tra il concettuale e la poesia di Giulio Paolini, e sfuma nei toni aurei una dinamica ormai abusata -, lo si Eule (1982) e Canaletto (1990). In esse stimoniare una sua avvenuta maturità. concreta Maurizio Nannucci che, con degli Objects of Desire, scarti nobilitati riscontra nell’imprevista capacità di la matericità della pennellata e la libertà Lo stesso si avverte nell’elaborazione It must be abastract. It must be chan- dal Mida Schwhitters o fiori e frutti tra- rivolgimento; nel caso in questione, del colore sottraggono ogni riferimento della materia pittorica, che ha imbocca- ge. It must give pleasure, dà una defi- sfigurati in desiderata da Ruoppolo, e una primaria impressione ludica muta all’iniziale immagine fotografica. Resta- to una svolta imprevedibilmente classi- nizione del soggetto sottinteso, l’arte, da Warhol e Morandi tre secoli dopo. in prova impegnativa. Ovvero lo sche- no solo squarci di luce e fendenti di tinte ca: alla crudezza e all’approssimazione instaurando al contempo una riflessio- Nel mezzo, un catino scrostato sim- ma di linee e cerchi, simile ai disegni spatolate con pennelli che a tratti unifi- della pittura in cui lo spazio si confonde- ne collettiva sulla percezione del luogo, bolo della rassegna. Schüssel di Tony col gesso che i bambini tracciano per cano e a tratti incidono la pittura come va con le cose, dove i colori erano più dove, come una nuvola, incombono le Cragg trabocca di frammenti ricompo- il gioco della campana o della caccia al grandi ferite. lividi e le pennellate appena abbozzate, assonanze avvolgenti di Vito Acconci, sti in nuova forma. L’opera, arrivata da tesoro, si rivela un’esortazione a riflette- La rete di sale-corridoio che si dipa- ha sostituito una pittura più elaborata, “vaporizzate” negli spazi del fossato. HypoVereinsbanck di Londra, è citata re sul rapporto tra noi, gli altri e la realtà nano dal salone principale intesse le meditata, fatta di stratificazioni, dove A dominare i torrioni angolari sono le già da Harald Szeemann a monito de- (anche l’ironica coreografia dei tre na- opere di Lorenzo Banci, che nelle sue comunque è possibile leggere piccoli opere site specific di Marco Bagnoli, gli istituti italiani (esclusa Capitalia), per stri robotizzati in prossimità dell’entrata ultime produzioni torna in interni dando frammenti dello strato inferiore che af- ispiratosi all’interesse di Federico II per anni legati all’arte antica e territoriale, è motivo di considerazioni sul luogo alla luce, che filtra da tende e finestre, fiora alla superficie. il mondo degli uccelli, e di Alfredo Pir- mentre le corporate collection europee espositivo e su come esso viene perce- il compito di tracciante di forme. Spes- Mendoza si allontana deliberatamente ri, che restituisce “un’immagine calei- (vedi credito londinese o Bank Austria) pito dall’esterno.) so particolari difficili da identificare, ma dalle linee di ricerca dell’arte contempo- doscopica” del castello, riflessa su una rimpinzavano i depositi d’astri nascenti Il duo svizzero composto da Taiyo proprio sul confine della rappresenta- ranea per ricollegarsi ai grandi esempi superficie specchiata, incrinata e scon- globalizzati. Onorato & Nico Krebs (Zurigo, 1979; zione-astrazione la luce diviene essen- della pittura del passato, e lo fa con la nessa, mentre Jenny Holzer trasforma Vero è che la mostra - sottotitolo: Arte vivono a Zurigo e Berlino) s’ispira alla za e unico strumento di scena e memo- coscienza di chi non li assume come la torre in un palinsesto luminoso su cui per la città - vive anche grazie al toc- tradizione surrealista. Soprattutto nella ria. Sulla stratificazione del ricordo lavo- modello ma ha necessità di portare scorrono truismi. co local di Fondazione Domus, costola serie di fotografie analogiche è ricerca- ra anche Scott Short, il quale traduce il discorso pittorico fino in fondo, per Messaggi socio-politici provengono dal- della scaligera Cariverona, che apporta to, attraverso la resa insolita di oggetti la memoria attraverso molti passaggi giungere a un realismo crudele e forse le opere di Maria Theresa Alves che, al magenta di On Geometry l’arcaico più o meno comuni, un effetto pertur- mediatici e usa la dissolvenza del reale anche un poco sordido, molto più con- con Bruce Lee in the land of Balzac, monolite del veronese Legnaghi, con- bante; non a caso l’apertura, il taglio, come ricerca di flashback rievocativi. temporaneo, e che appartiene di fatto muove una critica alle politiche immi- trappunto al Desktop di Eškinja. Do- la crettatura ricorrono insistentemente. La suggestione continua nella sala de- alla sua epoca e alla sua età. gratorie dei paesi ricchi; del cherokee mus scandisce poi coi bianchi e neri di L’oggetto della ricerca si definisce con dicata alle opere di Xie Nanxing: le sue Andare da nessuna parte, fare niente, Jimmie Durham, che polemizza contro Basilico il tramonto del segmento Me- più precisione nelle opere successive, tele di grandi dimensioni riecheggiano C’è una ragazza dentro la casa, Frago- l’impostazione colonialista della nostra tropolis, mito-morte da Fritz Lang decli- ed è l’ingannevole arbitrarietà la perce- la natura; si intravedono erba, alberi... re e lamento dimostrano che i rapporti cultura; di Subdoh Gupta che, con nato da Vitali, Tillmans e Philip-Lorca zione. Ma il tutto diventa altro. Con un lungo di relazione che tengono avvinti i per- Gandhi’s three monkeys, evidenzia la di Corcia, mentre il grande Vedova del Ma più dell’installazione con piante in procedimento che parte dalla fotografia sonaggi uno all’altro sono permeati da complessità interpretativa della storia 1960 seziona a colpi d’ascia la sangui- libera crescita e vasi a forma di casetta, e attraversa il video e la pittura, l’artista una irrealtà e una stranezza irriducibili, dell’India contemporanea e le contrad- gna Body Talk, dominata da Richter, alla lettera Growhomes, e più di Cara- cinese imprime sulla tela uno sguardo dove il senso di realismo naufraga fino dizioni intrinseche. Long e Nitsch. van, proiezione efficace ma inficiata nostalgico di qualcosa che è sogno e a perdere il suo rigore. E questo è l’op- Un invito a superare pregiudizi e con- La nera-pellicola Face to Face è ralle- dalla costrizione a cui sono sottoposti immaginazione, in cui ognuno trova portuno correttivo per sfuggire al peri- venzioni, a riscoprire una purezza per- grata da Cagnaccio di San Pietro di vermi e grilli, convince l’anfratto diso- spazi di proprie memorie. colo di rappresentare una forma irrevo- cettiva e sensoriale, proviene da “l’ope- Cariverona, da cui distraggono le fac- rientante Psyco Room, una stanza con cabilmente attardata e nostalgica, qua- ra aperta” di Francesco Schiavulli, ce buffe di Goya, quelle tormentate di pareti tappezzate da aberrazioni pro- [daniela cresti] le sarebbe quella di una pittura ancora mentre la riedizione di Yard, storico Rainer e gli ercolanesi risuscitati da spettiche, congiunta per tramite di una debitrice alla concezione mimetica e environment di Allan Kaprow, conti- Mimmo Jodice. Le Barene a Burano piccola finestra, illuminata solo per bre- illusoria. La realtà, invece di “spiritualiz- nua a mettere in discussione il concet- di Gino Rossi - sempre Domus - com- vi istanti, a un vano in totale disordine. zarsi”, si corrompe; il male è sottinteso, to di spazio espositivo, nel tentativo di pletano l’altro tassello monumentale del Logica e caos, conoscenza appagata appena tratteggiato dalle situazioni. Si instaurare un legame tra arte e vita e composit dopo il classico. e curiosità insoddisfatta: probabilmente può anche far finta di non averlo per- superare la distanza che intercorre tra Sublime and Picturesque ha il verde di da qui, da questo contenitore d’opposti, cepito, ma è su di esso che l’artista ha opera e spettatore. Madre Natura eternata da Daubigny, deriva il titolo generale, Tutto incluso. concentrato la sua visione. Una battaglia ancora in fieri, di cui si Baselitz e Gursky, maestro di silenzi e intuiscono gli spari dei cannoni... pa- moltitudini. Nel turbine firmato Guada- [matteo innocenti] [maya pacifico] cificamente a salve, volute policromie gnini è a suo agio la Donna che nuo- di coriandoli messe in scena da Lara ta sott’acqua di Arturo Martini, guida Favaretto. ideale tra gli scossoni di corsi e ricorsi. [anna saba didonato] [beatrice benedetti] CCCS Piazza degli Strozzi 1 MADRE EX3 Via Settembrini 79 Viale Giannotti 81 Gerhard Richter PALAZZO DELLA RAGIONE a cura di Hubertus Gassner fino al 28 giugno CASTELLO SVEVO Piazza delle Erbe Eva Marisaldi e Franziska Nori Ryan Mendoza Piazza Federico II 2 Tayo Onorato & Nico Krebs da martedì a domenica ore 10-20 a cura di Vincenzo Trione fino al 3 giugno a cura di Lorenzo Giusti giovedì ore 10-23 da lunedì a venerdì ore 10-21 fino al 16 maggio PastPresentFuture e Arabella Natalini intero € 5; ridotto € 4 sabato e domenica ore 10-24 Da sopra (giù nel fossato) a cura di Walter Guadagnini da mercoledì a sabato ore 11-19 ingresso libero il giovedì ore 18-23 intero € 7; ridotto € 3,50 a cura di Achille Bonito Oliva da lunedì a domenica ore 9-19 domenica ore 10-18 Catalogo Mandragora lunedì ingresso libero tutti i giorni ore 19-24 Catalogo Skira tel. 055 0114971 tel. 055 2776461 Catalogo Electa tel. 080 5214361 tel. 19919911 [email protected] [email protected] tel. 081 19313016 [email protected] www.artcollection.unicreditgroup.eu www.ex3.it www.strozzina.it www.museomadre.it www.dasopra.it 54déjàvu [gallerie & co.] torino torino torino torino torino ETHAN ACRES DIONISIO GONZÁLEZ EMILY JACIR ANNIKA STRÖM JOSH TONSFELDT

Ethan Acres (Alabama, 1970; vive in “Organogramas è un epifonema, ossia Diciamolo pure, se il biglietto da visita La ricerca di Annika Ström (Helsing- Per quanto visibili appaiano, l’ingresso Tennessee) è un predicatore evange- una riflessione che si può evincere da di Venezia fossero le stazioni del va- borg, 1964; vive a Berlino) si esprime e il percorso di un dedalo sono sempre lico da ben tre generazioni. E anche quanto la precede e che completa il poretto, la città lagunare non sarebbe attraverso diversi media - il video, il disorientanti, fisicamente e concettual- in quest’occasione non ha risparmiato concetto generale cui appartiene”. Così invasa dai turisti. Per fare una prova disegno, il dipinto, la canzone - con un mente. Prima personale in Italia, 4: nulla di sé: ha denudato la sua anima Dionisio González (Gijón, 1965; vive a empirica dell’impatto paesaggistico che interesse precipuo per “le prospettive Cat-Cos è il titolo della mostra di Josh e il suo corpo e, nel giro di un’ora, ha Siviglia) spiega la sua prima personale hanno queste chiatte galleggianti dallo storiche e temporali”. Il leitmotiv del suo Tonsfeldt (Independence, Missouri, stupito e coinvolto tutti gli spettatori in una galleria italiana. squallido design anni ‘70, pitturate di un lavoro è lo stato di conflittualità perma- 1979; vive a New York). Allievo di Ga- presenti in un rito eseguito col fango. Il percorso dell’artista spagnolo dal osceno grigio tortora, costellate qua e là nente che caratterizza la vita, il ripetersi reth James, già presente in veste di cu- L’evento si è concluso con una benedi- nome predestinato (cos’altro potrebbe da ruggini salmastre, basta immagina- delle situazioni, la condizione precaria ratore nella galleria torinese, il giovane zione in “nome dell’ippopotamo”. E c’è fare uno che si chiama Dionisio?) par- re un’opera del Canaletto storpiata da di equilibrio. Usa contrapporre il bianco americano costruisce sentieri verticali e da credere che i presenti, in fila compo- te dalla vetrina su strada della Galleria una di questa stazioni. e il nero, per sottolineare come il reale orizzontali da percorrere con il corpo e sta, ricevendo il segno del fango sulla Novalis, in cui viene presentata la prima Ma un giorno, quasi come in una fiaba, si fondi su dicotomie: il bianco è il colo- con la mente. fronte ne abbiano compreso il profondo fotografia della serie Halong, e conti- arrivò un’artista palestinese, Emily Ja- re della solarità, della chiarezza; il nero 11:Island/light occlude l’ingresso della significato. nua al piano superiore, dove si trova- cir (Ramallah, 1970; vive a Ramallah sottolinea l’assenza, l’abisso oscuro. galleria. Listelli di legno, sorretti da sot- Il reverendo ha un suo particolare me- no gli altri lavori che prendono il nome e New York), che alla 53. Biennale di La mostra The title of the show is too tili bastoncini raccolti nelle strade della todo per trasmettere i contenuti biblici, dall’omonima baia vietnamita. Un luogo Venezia propose un progetto, Palestine sad evidenzia proprio l’impossibilità di città, ridisegnano - a distanza di tempo e con le più disparate forme artistiche idilliaco, dichiarato patrimonio mondiale c/o Venice, che, se non voleva abbel- affrontare l’esistenza in modo agevole: e secondo la memoria dell’artista - il contribuisce a finanziare la sua chieset- dell’umanità nel 1994 e poi nel 2000, lire queste oscenità galleggianti, per lo la tristezza è il sostrato di una realtà perimetro dello spazio in cui sono in- ta/camper con cui diffonde il suo credo. dove piccole comunità vivono in case meno si proponeva di dar loro un signi- governata da stati alterativi, da so- seriti. È un intervento site specific che Da Guido Costa esordisce con frasi galleggianti circondate da una natura ficato altro rispetto alla mera utilità di spensioni, da slittamenti imprevedibili. si presenta come un’architettura preca- spezzate e voce tonante, declamando vergine. sbarco-imbarco. Lo si constata osservando le tre vide- ria, dichiarando così la forte differenza un sermone composto, strutturato in Nelle immagini di questo scenario in- Nel progetto, la “esse” disegnata dal oproiezioni, brevissime. Protagonista di tra la percezione di un luogo e la sua due livelli. Nel primo dichiara di aver contaminato González inserisce ele- Canal Grande attraverso Venezia sa- Sunshine Head e di Crystal brain è la rappresentazione, fra l’interpretazione trascorso tutti i suoi trentanove anni ad menti perturbanti. Sono strutture abi- rebbe diventata una via di trasporto bi- madre di Ström. Nel primo video il sole, e l’oggettività. amare Dio. “Non è stato facile amar- tative ipermoderne in cemento e vetro, lingue. I nomi delle 21 fermate avrebbe- che filtra attraverso le persiane abbas- Attraverso un video, una serie di foto- lo, fratelli”, ripete più volte, con enfasi. del tutto aliene all’ambiente circostante. ro, infatti, dovuto esser tradotti in arabo sate, crea un gioco di luce, dissolve il grafie e la raccolta di materiali recupe- Descrivendo i pretendenti ben vestiti e Così rielaborate, le opere sembrano i in uno scambio culturale e linguistico volto e lo fa riapparire continuamente; rati sempre by walking, l’artista giustap- potenti che chiedono la sua vicinanza, rendering per il progetto di un villaggio simile a quello su cui la Serenissima nel secondo è posto in primo piano lo pone due tipi di archiviazione. Da un pronti a suggerire ciò che proprio Dio turistico commissionato dal Club Med a costruì il suo impero del passato. Una smarrimento della donna nel tentativo lato l’enciclopedia del quotidiano come pretende. Esplicito il riferimento alle Daniel Libeskind. sinergia con l’Oriente che è visibile in reiterato di toccare una lampada a goc- ordine alfabetico dei luoghi percorsi, grandi religioni: cattolicesimo, ebrai- La cosa fondamentale è che queste architetture come la Torre dell’orologio ce appesa al soffitto, simile a un cervel- dall’altro l’accumulo di spazzatura inte- smo, islam. strutture non si sostituiscono, ma si ag- e la Ca’ d’Oro, e in tecniche artigianali lo di cristallo. so come tesoro mutevole di rifiuti - tra Nel secondo passaggio, il sermone giungono alle minuscole abitazioni dei usate ancora oggi, come la soffiatura In The dying colour una pittura di colore cui ragnatele e matasse di polvere nel- continua aulico ma con chiare analogie. pescatori locali. González mette in mo- del vetro a tubo, che tutti pensano in- nero scorre con un flusso ininterrotto su la costruzione del lavoro Untitled - da E Acres narra di aver trascorso sei mesi stra il lato subdolo e inquietante della ventata a Murano ma che, in realtà, fu un dipinto in bianco e nero, un reticolo conservare come memoria viva o come ad amare una donna molto più grande, globalizzazione. Frutto di una strategia importata dalla Palestina. di rombi, figure geometriche caratteriz- materia propria del fare. Marylin. Descrive questo amore, vissu- distorcente, che fa percepire il nuovo Come in tutte le fiabe che si rispettino zate dalla simmetria, ricorrenti in tutti i Il lavoro di Tonsfeldt nasce dunque to nella più totale purezza all’alba della importato dall’Occidente non come l’im- arriva, però, il momento del “cattivone”. dipinti e i disegni in mostra. dall’esperienza del quotidiano, dalla sua vita, quando l’artista aveva solo posizione che è, ma come un’opportu- Ma se nei libri l’antagonista ha sempre I titoli dei lavori sono costruiti su se- somma delle azioni che dall’ordinario sedici anni, e della straordinaria bel- nità. La sirena irresistibile è la chimera un volto, solitamente dalle caratteristi- quenze di parole che si affermano e si trasformano in scoperta; dove, ad lezza di lei ricoperta di fango (era una di avere più scelta. che lombrosiane, ossia brutto come la si negano al contempo. Su una pare- esempio in una semplice passeggiata vasaia). Poi descrive i suoi pretendenti Così, quando ci si sveglia dal sogno morte, in questa storia invece rimane te della prima sala, una tela di grande nelle vie torinesi, le immagini della ca- vanagloriosi, con splendide automobili: (o dall’incubo) e si capisce che le scel- nascosto, la sua identità celata. Certo, formato invita a ripetere: “nero, bianco, tena di supermercati Dì-per-Dì diventa- “Voi sapete a chi mi riferisco”, ripete te fatte non sono state spontanee, la la decisione di bloccare il progetto di Ja- buono, cattivo” (Repeat: black, white, no un nuovo leitmotiv: DaybyDay, per Ethan Acres, e anche loro pensavano mente prende coscienza di un concetto cir, che proprio alla Biennale del 2007 good, bad). Sulla parete di fronte, il parafrasare “to live is to leave traces” di di sapere cosa potesse desiderare lei terribile: quello di abusivismo. Ecco il era stata premiata come miglior artista disegno Untitled propone all’infinito il Walter Benjamin. realmente. secondo fulcro della mostra, che ne tira under 40, dopo che il Comune e la Vela titolo della mostra, in modo ossessivo. Le opere esposte al piano interrato - una Ma Marilyn, malata di cancro, sceglie di subito in ballo un terzo, quello dell’osce- SpA (la ditta che gestisce il trasporto Sul pavimento poggiano I don’t wait serie di video e sottili interventi sull’ar- vivere i suoi ultimi sei mesi con Ethan, nità. passeggeri tra i canali) avevano dato anymore, I wait e I don’t know, now I chitettura (lo smembramento di alcune producendo arte e bevendo birra, pas- Dice l’artista: “Dopo il riconoscimento tutte la autorizzazioni, puzza molto di know, due lampade, anch’esse ricoper- pareti in cartongesso a copertura delle seggiando sotto le stelle... “Fino all’uni- dell’Unesco, la Baia di Halong è mi- decisione politica. E chissà se dopo la te di pittura in bianco e nero. Nello spet- finestre) - rientrano infine nell’ordine di co bacio che lui gli diede sulla fronte, nacciata dalla sua esposizione allo prescrizione dei reati e l’immunità parla- tatore si genera così la consapevolezza lavori di tipo interstiziale, che occupano mentre scivolava nell’eternità”. sguardo. Questo perché, come dice mentare è arrivato il momento della “le- che è impossibile tenere le situazioni cioè lo spazio minimo che separa due E a questo punto il reverendo indossa Foucault, il potere non tollera regioni gittima innominabilità” fatta ad hoc per sotto controllo. corpi o due parti dello stesso. Come la maschera dell’ippopotamo e si im- d’ombra”. Le costruzioni oscene che quelli che gettano il sasso, nascondono Nella seconda stanza, l’installazione nel video in cui un giocattolo in plastica merge nelle piscina di plastica presente González inserisce nei suoi lavori sono la mano e rimangono ignoti e impuniti. alterna carte e dipinti con un effetto per- rappresentante un nuotatore si muove in galleria, proprio quelle che usano i un grido d’allarme. Un monito che, nella Ma esiste un modo di aggirare la cen- cettivo intenso. I titoli recitano in modo nella porzione d’acqua residuale di un bimbi per giocare, e si ricopre il corpo nostra patria dei condoni, invita a vigi- sura e vedere quello che a Venezia non enigmatico che “è ora di andare a casa, corpo immerso in una vasca. nudo di fango, ed esorta con forza tut- lare attentamente, in un’epoca in cui la è stato. Basta recarsi a Torino, alla Gal- non ho casa”, “ora sono una donna, Presentando lavori che eludono le li- ti i presenti a fare come l’ippopotamo: visibilità assoluta non è affatto garanzia leria Alberto Peola, dove la personale ora sono un uomo”, “non ricordo, ades- mitazioni imposte dalle etichette di ge- sguazzare nel fango della vita, assapo- di sicurezza totale. Anzi, lo scenario da Stazione mette in mostra proprio il pro- so ricordo”. Ström pare suggerire che nere, sfidando dunque i parametri della rando ogni istante e ogni autentico sen- panoptikon creato dalla globalizzazione getto cancellato. la certezza si riduce ad apparenza, e classificazione critica, Tonsfeldt pare timento. Non lasciando che alcun “po- si trasforma in un abusivismo talmente Oltre alle fotografie del “come sarebbe che ogni cosa è facilmente confutabile. però specchiarsi in un’autoreferenziali- tente” detti le regole per poterla vivere. generalizzato da essere accettato. stato” l’evento veneziano, in mostra c’è Entrare nel cuore della realtà significa tà narcisistica. Che, chiusa in se stessa, L’ippopotamo è lo stesso descritto nella Chiudono la mostra Thiking Hanoi e Or- Embrace, una scultura che è un nastro dunque dar corpo al dilemma e ricono- tenta di superare l’art as idea of art. Al poesia di Eliot: “È solido ma fatto di car- ganogramas. Un video sul caotico traffi- trasportatore, vuoto e circolare. Metafo- scerlo come unico senso possibile. limite dell’intelligibilità. ne e sangue, e quindi fragile, / caccia di co della capitale vietnamita e un organo ra di un eterno ritorno e allusione alla notte / e non potrà raggiungere i frutti dalle cui 74 canne, composte da tubi di situazione del popolo palestinese, ghet- [tiziana conti] [claudio cravero] del melograno, mentre la Vera Chiesa scarico, escono le note di una sinfonia, tizzato dentro mura che impediscono non potrà mai cadere perché si regge diretta da un braccio robotico con tanto quasi totalmente la libertà di movimento sopra una roccia, / e non deve scomo- di bacchetta, per motori e gas di scarico dei cittadini. darsi per raccogliere i suoi dividendi”. (finti, è acqua nebulizzata). Ultimo giorno utile per visitare la secon- Ma l’ippopotamo conquisterà il cielo e Ma l’epifonema di González non si da personale italiana di Emily Jacir è il i suoi angeli. chiude qui. La riflessione sulla globa- 24 aprile, il giorno prima della Festa del- Eliot si allinea perfettamente col predi- lizzazione e sull’impatto dell’uomo sulla la Liberazione. Compito del giorno sarà catore, e può darsi che si salvino molte natura dovrebbe sensibilizzare lo spet- pensare al concetto di libertà, a partire altre anime perse in questa corsa del tatore al punto che, uscito dalla mostra da quella di espressione. mondo moderno alla prestazione mi- e respirata una boccata della seconda gliore, corredata da set di ansiolitici e aria più inquinata d’Italia, corra subito a [stefano riba] psicofarmaci. permutare l’auto con una bici. O forse è più facile comprare una mascherina. [barbara reale] [stefano riba]

NOVALIS GUIDO COSTA Via Carlo Alberto 49/51 FRANCO SOFFIANTINO Via Mazzini 24 ALBERTO PEOLA SONIA ROSSO Via Rossini 23 Dionisio González Via della Rocca 29 Via Giulia di Barolo 11h fino al 30 aprile a cura di Demetrio Paparoni fino al primo maggio Reverend Ethan Acres da martedì a sabato ore 11-19 Emily Jacir Annika Ström Josh Tonsfeldt da lunedì a sabato ore 15-19 Catalogo disponibile da martedì a sabato ore 15.30-19.30 da martedì a sabato ore 14-19 da martedì a sabato ore 11-19 tel. 011 8154113 tel. 011 19717497 tel. 011 8124460 tel. 011 8172478 011 837743 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.guidocostaprojects.com www.novalisfinearts.com www.albertopeola.com www.soniarosso.com www.francosoffiantino.it déjàvu [gallerie & co.]55 genova milano milano milano milano VANIA COMORETTI COLLINS-STRACENSKY GIANT / SALE SHIN IL KIM OLEG KULIK

La storia siamo noi. Nel senso che la Naturale e artificiale. Affronta una dico- “Per me il tattoo non è solo un elemento Pensi alle grotte di Lascaux, al dominio “C’è in qualsiasi contatto umano un li- nostra, di storia, ce la portiamo scritta in tomia ampiamente discussa e rappre- estetico, ma un’immagine senza tem- completo e totale dell’uomo sull’imma- mite fatale”, scrive Anna Achmatova, faccia, sulle mani, negli occhi. Ed è una sentata Claude Collins-Stracensky po eseguita nel rispetto della storia”. gine, al primigenio e brutale esercizio poetessa russa d’inizio secolo. “Non storia che evolve di minuto in minuto. (Lakewood, Ohio, 1975; vive a Los Punta di diamante dell’underground e di potere nei confronti dell’oggetto rap- lo varca amore né passione / pur se si Basta poco perché cambi: gesti abituali Angeles). Lo fa però con estrema ele- della Street Art californiana, per il leg- presentato, alla partecipazione immer- fondono le labbra in un muto spavento come appoggiare la guancia sul palmo, ganza, in un’“emanazione” del solo gendario e poliedrico tattoo artist Mike siva. All’essere, senza condizioni, homo / e il cuore si spacca d’amore. / Perfino togliere un paio di occhiali, sollevare la show tenuto lo scorso anno all’Hammer Giant (Upstate, New York, 1971; vive agens. Pensi a oggi, a quasi 20mila l’amicizia qui è impotente / e anni d’alta, testa dal cuscino. Qualsiasi cosa può Museum di Los Angeles. a San Francisco) il supporto non fa la anni di distanza. All’evoluzione in homo fiammeggiante gioia, / quando l’anima è lasciarvi un’impronta, indelebile o effi- Schermandone le finestre con pellicole differenza. Che si tratti di pelle, carta, ludens, alla massacrante ingordigia libera ed estranea / allo struggersi lento mera: una teoria di piercing, un’ombra colorate, l’artista regola innanzitutto la superficie metallica o muraria il tratta- neuronale delle immagini, al ribalta- del piacere. / Chi cerca di raggiunger- di tristezza. luminosità dello spazio espositivo, polo mento è lo stesso, così come il modus mento della situazione; alla prevalenza lo è folle, / se lo tocca soffre una pena Insegue le tracce Vania Comoretti di un’attrazione reciproca tra interno ed operandi, influenzato dall’arte popolare dell’oggetto rappresentato tanto su chi sorda... / Ora puoi capire perché il mio (Udine, 1975; vive a Udine e Venezia), esterno. La mostra dentro viene infatti messicana e dall’illustrazione di deri- lo esercita tanto su chi lo riceve; alle cuore / non batte sotto la tua mano”. analizza ed esaspera indizi scegliendo concepita in stretta relazione con quel vazione giapponese, in un connubio di figure ormai orfane, senza storia, per Quando Oleg Kulik (Kiev, 1961) non come medium il “padre di tutte le arti”, che c’è fuori, coinvolgendo anche la stili tra old school, simbologia sacra e questo spesso senza futuro. va a cavallo nudo, quando non infila la secondo la definizione che Giorgio strada, il palazzo prospiciente, il fioraio avanguardie storiche. Ed è a questo punto che incontri Shin testa nel sedere dei bovini, quando non Vasari diede del disegno. Non stadio all’angolo, il formicolio dei passanti: un Il segno calligrafico, la precisione ma- Il Kim (Seoul, 1971; vive a New York) si fa fotografare mentre copula con cani preparatorio né esercizio occasionale piccolo reality quotidiano, zoomato da niacale e un rigoroso bianco e nero e il suo calligrafico tentativo di ricucire giganti, maiali, conigli, o quando non a latere, ma urgenza espressiva cen- cerchi che indirizzano lo sguardo. Oblò contraddistinguono la produzione di lo strappo, di riportare l’uomo “dentro” cammina a quattro zampe nudo in città, trale e unica, compiuta in sé, e rivolta che “ritagliano” visioni obbligate, in un Giant, iniziata quando, appena diciot- - Into è infatti il titolo della personale - appeso a un guinzaglio, probabilmente in senso pittorico grazie al rinforzo peep-show meticoloso e raffinato, che tenne, si misura con graffiti e skate- una matura padronanza del suo vivere interpreta e medita su questi versi. dell’acquerello. Pastelli e china isolano vive in funzione del continuo confronto board, per proseguire come tatuatore, l’immagine. L’autore ucraino, noto per sovrapporre particolari fisici - soprattutto femminili - con lo spettatore, perseguito altresì dis- customizzatore di moto e bici e infine Lo fa in una serie di lightbox concave, perfezione narrativa e ritmi delle bestia- e li assimilano a elementi naturali: dita seminando di specchi - tondi anch’essi manager del suo brand: Rebel8. nicchie complete di superfici specchian- lità all’esattezza della forma riproduttiva nodose come tronchi, dorsi corrugati - la galleria. Un corpus di disegni e multipli, realizza- ti che inducono la straniante dilatazione (con la quale sceglie di lasciare traccia come suoli lunari, epidermidi scagliose Le diverse componenti del progetto to appositamente per la mostra d’esor- e moltiplicazione di video a volte rallen- di sé attraverso video, performance e come cortecce di alberi ultracentenari, risultano così omologate in un ludus dio in terra italiana, è anticipato da un tati, a volte zoomati fino all’estrema cor- fotografia), espone parte del proprio visi tramati di ragnatele. venato di tentazioni concettuali, aven- video in loop che lo vede - tra una peda- poralità del pixel. Ma lo fa - a maggior lungo show a Milano, nelle stanze sce- Ma, più che ricostruire un’unità fram- te quale esito estremo un’altra opera, lata e una fumata di marijuana - concre- ragione - nella placida levità zen dei niche della Galleria Pack. Deep into mentata, Do ut des, installazione re- totale e onnicomprensiva, frutto della tizzare i suoi disegni in una sola seduta, disegni su policarbonato trasparente Russia, questo il titolo della retrospet- centemente esposta nel progetto Gratia sintesi tra ambiente, visitatore e oggetti. senza pausa ed errore. applicati a specchi: piogge di cervelli tiva, non è una fiera del vero ostinato alla Galleria Civica di Modena, lascia Somma che disperde il punto di vista Sensibilmente attratto da modelli icono- cesellati come pezzi di oreficeria; car- né una provocazione radicale della squadernato un catalogo di ex voto. coatto di cui sopra in una miriade di grafici archetipici, partorisce femme fa- rellate di scheletri, vere e proprie “forme brevità. Nessuna immagine è allestita Mentre in Backlighted i passaggi chia- prospettive, compresa quella, preclusa tale incorniciate alla Mucka, provocanti uniche della continuità nello spazio” ap- per mettere alla berlina trofei d’amore roscurali e i cinque pannelli mobili as- al visitatore, di vedersi quale rovescio pin up tatuate dalla testa ai piedi, vedu- pena percepibili, confuse dall’ingresso e bestie rare. Ogni composizione è al secondano il mutare degli stati d’animo. della medaglia: “pezzo” dell’installazio- te urbane di San Francisco, inquietanti assordante dell’ambiente nello sfarfallio posto giusto: intransigenza esplosa tra Chiara la lezione dei maestri, qui come ne di cui è fruitore. angeli della morte, codici tribali, vanitas dei riflessi. Fino all’integrazione totale di il tempo e il non. in Sospensione: dal Seicento ai grandi Scopo dell’artista è quello di sollecitare e memento mori in un mix di misticismo chi guarda: che si specchia - e fin qui Deep into Russia è una kermesse ricca, nordeuropei, dal Rinascimento alla Se- un’esperienza olistica, nella quale le so- tra sacro e profano, dove lo studio del è banale - ma che, soprattutto, avvici- agitata e inscenata per voltare le spal- cessione viennese. vrastrutture culturali e scientifiche pos- lettering assume un valore imprescin- nandosi fino a evocare il contatto, pro- le all’eccesso. Le fotografie esposte Una figurazione, quella di Vania Como- sano armonizzarsi con una più spon- dibile. duce con il respiro il movimento della rispondono prevalentemente alle scale retti, tecnicamente ascrivibile al reali- tanea e sincera circolazione d’energia Visionario interprete della controver- pellicola. Ed è mimetica dell’immagine, cromatiche (potenti e lucide) dei bianchi smo - data la “maniacale” accuratezza spirituale. sa epoca contemporanea è invece il è azione: è la ritrovata partecipazione e dei neri; mentre le videoinstallazioni nei dettagli -, e tuttavia non limitata Due i tipi di lavori presentati. Innanzitut- pittore sardo Giuliano Sale (Cagliari, totale di chi osserva, prima ancora di raccontano la terra attraversata dal alla pura rappresentazione. Geografie to le sculture: “scatole” fumé o colorate, 1977; vive a Milano), che ha inaugura- chi crea. E quindi, per estensione, è il viaggio, dai colori caldi delle distanze umane che diventano anatomie emoti- un po’ incubatrici un po’ camere oscure, to il nuovo progetto Little Circus in uno ritorno dell’artista alla condizione scia- e dai desideri del tempo (si vedano le ve, che esaltano frammenti di identità che attraverso la luce trasparente e li- spazio interno alla galleria, riservato a manica di medium tra la figura ancora orge acquatico-platoniche tra lolite e anche attraverso piccole imperfezioni, quida lasciano intravedere micromondi iniziative speciali che coinvolgeranno “viva” e chi ne fruisce. anziani). segni distintivi contro l’omologazione di materiali diversi ed elementi vegetali, esordienti e non. Il depauperamento semantico dell’im- La galleria risulta così suddivisa in di- dell’iper-corpo plastificato, e che li con- come compositi ikebana. La disciplina Origina da Leonardo e Cranach pas- magine esplode, con ironica e dramma- verse sezioni (fra le altre, New Sermon, dannano a una precoce senescenza, giapponese della disposizione floreale sando per la Neue Sachlichkeit e il Sim- tica virulenza, in Duration to Intuition. Holy Family, Dead Monkeys e Future quasi a rivendicare e ricordare il natura- raggiunge l’acme estetico nelle fotogra- bolismo tedesco e approda al fumetto La proiezione in loop controllato di Family) e dimezzata, fin dall’ingresso, le privilegio di un lento appassire. fie: tecnicamente notevoli - pur senza giapponese il linguaggio dell’artista, spot commerciali anni ’80-’90 è filtrata verticalmente in altezza. Deep into Lo spazio finito del corpo fa da porta particolari accorgimenti -, formalmen- che indaga le ombre esistenziali, il lato da una imponente maschera plastica: Russia è un laboratorio sospeso, tra su un’altra, più aperta, componente di te perfette, nella patinata freddezza oscuro della natura umana in una so- all’apparenza una trama astratta, in re- palchi, soppalchi e impalcature che questo lavoro: il tempo, restituito nella dell’immagine preservano sublimando- cietà in balia dell’alienazione. L’oblio è altà una sequenza di parole chiave nel la trasformano in un’installazione ob- sua dimensione tangibile, catena di mo- la la natura naturata, perfezione cristal- la tematica sviluppata nelle sei opere in fare arte di Kim. Ecco allora la volgarità scura, una struttura totale, una palafitta menti che s’imprimono, sedimentano, si lizzata custodita dal gesto sorvegliatis- mostra che l’artista identifica nel Lete, dell’immagine commerciale ripulirsi nel che taglia in due l’orizzonte visivo. Gli depositano in uno sguardo o sulla pelle. simo dell’artista. fiume del regno delle tenebre la cui passaggio concettuale e tornare a vi- sguardi interi restano solo negli occhi Vite che scorrono sotto il microscopio acqua ha il potere di cancellare la me- vere dall’altra parte della maschera, in prosciugati delle scimmie, impressi alle di un disegno in sé fluttuante, mobile, [anita pepe] moria e purificare dai peccati, estremo un morbido caleidoscopio di seducenti pareti; mentre nelle zampe dell’anima- ricco di sfumature e tratteggi in continua viatico per la beatitudine. iridescenze. le-padrone rimangono gli scatti incolumi metamorfosi, come dune nel deserto. Scava impietoso nell’animo umano, dei dietro-le-quinte, veli inesistenti sulla nella precarietà dell’esistenza, nel- [francesco sala] vita di Kulik. [anita pepe] la malattia e nella follia, dando vita a Nonostante l’invito (proteso) allo sma- borderline, anime dannate che vaga- scheramento di sistemi, rapporti e no nell’oblio all’affannosa ricerca della sentimenti sfavillanti di brutalità, nei redenzione. Al di fuori di uno spazio soggetti rappresentati, si consiglia di temporale, tra cieli plumbei e distese visitare la mostra come se fosse la lun- marine tenebrose, animali malnutriti e ga traccia di una performance. Si con- personaggi ambigui, talvolta segnati da siglia, infatti, di assorbire ogni dettaglio tratti somatici stranianti, vanno inconsa- e di rimanere in galleria il più a lungo pevolmente incontro all’incombere della possibile, soli e al buio. L’intenzione è catastrofe. quella di affidarvi a un sentiero sponta- Subdolo pericolo imminente, incarnato neo, fra tende scure, finti-laboratori,pri - dal punto rosso sospeso in cielo. In- vé idealizzati e palcoscenici prospettici. gannevole attrazione per un’umanità al Gustate dunque l’inumano sottoposto al limite della sopravvivenza. suo proscenio formale.

[roberta vanali] [ginevra bria]

ANTONIO COLOMBO GUIDI & SCHOEN Via Solferino 44 Vico della Casana 31r Mike Giant RICCARDO CRESPI Vania Comoretti NICOLETTA RUSCONI a cura di Silvia Girardi Via Mellerio 1 GALLERIA PACK a cura di Nicola Davide Angerame Corso Venezia 22 Catalogo con testo di Luca Beatrice Foro Buonaparte 60 da lunedì pomeriggio a sabato Giuliano Sale Shin Il Kim ore 10-12.30 e 16-19.30 Claude Collins-Stracensky a cura di Maria Chiara Valacchi da lunedì a sabato ore 11-13 e 15-19.30 Oleg Kulik Catalogo disponibile da martedì a sabato ore 15-19 da martedì a sabato ore 15-19 Testo critico di Cristiana Perrella da martedì a sabato ore 13-19.30 tel. 010 2530557 tel. 02 784100 tel. 02 29060171 tel. 02 36561618 tel. 02 86996395 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.guidieschoen.com www.nicolettarusconi.com www.colomboarte.com www.riccardocrespi.com www.galleriapack.com 56déjàvu [gallerie & co.] milano milano milano brescia pistoia MARIO NIGRO GORAN PETERCOL TOBIAS REHBERGER SABRINA MEZZAQUI MARGHERITA MOSCARDINI

Artista profondamente immerso nel Spesso il fondamento del concetto di A proposito di Michael Jackson è stato Due volatili accolgono il pubblico che Il titolo una stanza/fuori luogo è da in- contesto storico e culturale italiano del arte coincide con la scoperta di una detto e scritto di tutto e, purtroppo o per entra in galleria, bianca, occupata da tendersi letteralmente, quale tentativo secondo dopoguerra, Mario Nigro (Pi- certa (imperitura) vicinanza con la pro- fortuna, a seconda dei punti di vista, poche colonne grigie sulle quali stanno di trasporre, negli interni di un diverso stoia, 1917 - Livorno 1992) è noto al pria funzionalità e con una tendenza se ne parlerà ancora per molto tempo. alcune opere e in fondo, sulla parete, spazio, l’ambiente di una precedente grande pubblico soprattutto per l’ade- che la lega alla “cosalità”. L’arte, infatti, Anche Tobias Rehberger (Esslingen, due piccoli segmenti antropomorfi. I installazione. Margherita Moscardini sione nel 1951 al MAC - Movimento solitamente contiene in sé una capa- 1966; vive a Francoforte) tenta di dirci due volatili sono tessuti e sono testi. (Piombino, Livorno, 1981; vive a Bolo- Arte Concreta. cità di mostrare uno pseudo-valore. E la sua sul tema, con una serie di opere Il testo, rispetto alla figura, è dotato di un gna e Cecina, Livorno) nel 2008 pre- Lo spazio espositivo di A arte Inverniz- ogni volta che si pensa di risolvere la dedicate all’icona del re del pop. grado di astrazione elevato, e sospen- sentò Terza Stanza, una parete fittizia zi presenta, al piano superiore, alcune propria natura ascendente e gratuita, Sulla superficie di una scultura-orologio dere un testo tessuto (forse è più corret- sulla cui strombatura poggiava una importanti opere di quegli anni. Nel astratta rispetto alle sue tante pragmati- formata da un grande pannello lumino- to dire ricamato) è un gesto pesante in lampada accesa verso l’esterno: opera 1953 Nigro inizia a produrre la serie che, emerge che la formalità di ciascun so si trovano una serie di immagini rita- termini artistici: appena entrati in galle- che era insieme punto d’esplorazione e degli Spazi totali: si tratta di grandi supporto estetico coincide con la misu- gliate di Michael Jackson che riguarda- ria, si vede l’oggetto come se fosse una stimolo d’indagine sulle possibili defini- griglie e scacchiere che molto attingo- ra del proprio valore e viceversa. L’atto no l’intero arco della sua attività di pop- scultura e si è investiti dal modo in cui zioni del paesaggio. Adesso, per la Gal- no all’esperienza di Mondrian. Il ritmo rappresentativo, cioè, va analizzato te- star, dagli esordi con i Jackson Five fino la luce si distribuisce sul volume della leria SpazioA, step seguente a Uscita però, seppur protagonista indiscusso nendo conto di ciò che lo determina, del agli ultimi anni di declino e di tentativi rete sospesa a mezz’aria. Ma la scultu- Pistoia, l’artista recupera le forme del delle tele, non è mai armonioso, ma suo oggetto. È infatti l’oggetto, il fine di di rilancio della propria carriera; davanti ra è un testo e, come un’onda di riporto, passato intervento e le ri-attualizza, continuamente spezzato, accelerato e un atto, a essere nello stesso tempo il ai nostri occhi sfilano tutte le trasforma- un’onda inerte, il testo investe il visita- togliendo grosse porzioni a due delle poi frenato, appesantito e poi allegge- suo principio, ciò per cui l’atto si pone zioni a cui il cantante americano aveva tore, sicché è difficile decidere se quel pareti in cartongesso appartenenti al rito; gli elementi non si accostano mai in essere, e ciò da cui è determinato a sottoposto il suo volto, modificando ra- testo sia bene leggerlo, se confrontarsi luogo espositivo e componendo le stes- in perfetto ordine ed equilibrio, ma ven- essere e in funzione del quale, dunque, dicalmente i propri tratti somatici. con il suo contenuto semantico, o se sia se in una struttura d’intricata geometria. gono ritagliati e posti in opposizione; il si definisce. Spesso quindi il discorso Due oggetti che risultano essere un preferibile limitarsi a subire le parole, In entrambi i casi è stato modificato lo contrasto crea progressioni ritmate, le sull’arte è legato alla relazione ontolo- ibrido tra un orologio a cucù e le gran- che autonomamente penetrano, oppu- spazio con un intervento che, sebbene linee divergono, creando e nasconden- gica dell’essere di cui l’arte è funzione: di casse di uno stereo emettono ogni re ancora se trascendere tutto ciò che denso di conseguenze, tende a na- do continuamente geometrie di colori. si tratta dell’uomo posto di fronte alle quarto d’ora circa il caratteristico urlo di afferisce a una dimensione testuale e scondersi: per ogni nuovo visitatore la La sua ricerca, sempre in evoluzione, cose. Jackson, divenuto una delle sue carat- osservare i segmenti di ricamo come si prima versione di Terza Stanza poteva continua con la serie di dipinti Tempo Goran Petercol (Pula, 1949; vive a teristiche distintive, mentre una serie di farebbe con un arazzo o con una scul- corrispondere alla vera conformazione totale, che copre il periodo 1969-76. Zagabria) utilizza disegni, sculture teche di vetro che contengono stampe tura tessile. della sala; la seconda versione, invece, Qui l’attenzione si concentra sull’ele- e installazioni per indagare come le digitali rinvia all’orario in cui sarebbe Il lavoro s’intitola Lettere, è di quest’an- può ora significare la naturale evoluzio- mento temporale e il ritmo è dato esclu- qualità funzionali di oggetti quotidiani avvenuto il decesso del re del pop, le no e dalla didascalia si capisce che si ne dell’architettura ospitante. sivamente da trattini neri o colorati su si trasformino in relazione allo spazio 12:26. tratta di un testo maschile e uno femmi- Volendo portare al limite un’analogia fondo bianco, disposti in obliquo, in un che contengono, al di là dei luoghi che L’opera di maggior impatto della mostra nile. Sono citati gli autori, icone del pen- che l’autrice riferisce al proprio agi- susseguirsi di angolature e spaziature occupano. Piatti, bicchieri, sedie e fasci è sicuramente C’il Eam Habbim, com- siero filosofico novecentesco, e a que- re, cioè il parallelo tra permanenza e diverse. Il ritmo e la musicalità riman- di luce moltiplicano la loro presenza in posta di una cabina da tiro dalla quale sto punto incomincia la paura, perché il scomparsa, si sconfina nell’ambito del- gono protagonisti fissi della sua pro- galleria partendo dall’idea di riflesso poter sparare alla figura in movimento peso specifico dell’opera rischia di es- le forze naturali: un foro tra il dentro e il duzione, fortunato retaggio della sua simmetrico dei loro stessi volumi. La- di un Bambi disneyano con il volto di un sere eccessivo: siamo di fronte alla rap- fuori è erosione, una parete spostata e formazione musicale, e vengono resi stre sottili, di specchio e di solo vetro, giovane Michael Jackson. presentazione astratta di un contenuto soprammessa è vento. anche grazie all’altra sua base cultura- separano la completezza delle cose dal L’approccio di Rehberger non è di tipo filosofico intessuta, ricamata a mano e Tale coerenza espressiva, confermata le, quella scientifica. doppio della loro mancanza, svuotando pop, in bilico tra critica e complicità, am- volatile. Siamo di fronte a quantità di os- dall’intenzione futura di progettare nello Il contrasto è lo strumento che crea la di senso organico ogni azione di sosti- biguo quasi per sua stessa natura, ma simori, di tensioni tra rappresentazione stesso luogo un nuovo e permanente musica nei suoi dipinti: la linea è sottile tuzione delle cose. si tratta di un’indagine critica sull’icona e astrazione, tra concetto e tessuto, tra ordinamento dell’installazione - che di- e poi si fa spessa, si allontana e poi si Attraverso la compresenza di calchi, di del cantante americano e sulla sua ma- materia ed effimerità tale da spaventa- verrebbe quindi un fattore a disposizio- avvicina, si incrocia e si scontra dando opposti e di riflessi, Petercol esalta il nipolazione da parte della società dello re. Perciò può essere comodo non ince- ne di ogni artista esposto - chiarifica il vita al movimento, a un dinamismo dai reale al di là di ogni mediazione simbo- spettacolo. Non vi è alcuna mitizzazio- dere nell’ulteriore dimensione dell’icona metodo deduttivo messo in atto da Mo- toni optical, che molto ricorda il Futuri- lica, inserendo il concetto di bilico nelle ne. Non solo l’elemento di esaltazione intellettuale e della storia della cultura scardini: non un insieme di opere ete- smo. La ripetitività degli elementi nelle sculture, trattate come passaggi sottili dell’icona è assente, si perde all’interno del Novecento, anche se Sabrina Mez- rogenee ricondotte successivamente a sue tele, così come nelle opere che dal che separano il nulla dal qualcosa. Co- dell’operazione di decontestualizzazio- zaqui (Bologna, 1964) non avrà scelto unità, piuttosto un forte assunto di base 1964, abbandonando la bidimensiona- steggiando il vuoto e le sue superfici, ne messa in atto dall’artista tedesco, a caso quei due nomi, quelle due icone: che trova, nella variabilità delle coor- lità, presero la forma di istallazioni am- trattate in qualità di bordi omologhi del ma viene parzialmente meno anche la paura può indurci a trattenerci al di dinate, declinazioni differenti. Come bientali, è sempre accompagnata dalla mondo, Petercol dimezza la funzionali- quella misteriosa aura inquietante e si- fuori di alcuni aspetti dell’opera. una formula matematica o fisica, che variazione e dall’opposizione. tà degli oggetti, affrancandoli dalla gra- nistra che caratterizzava il personaggio. Lettere è il lavoro più forte tra quelli contempla risultati mutevoli in conse- L’evoluzione nel capitolo più recente vità dello spazio a loro affidato. Michael Jackson emerge quasi come mostrati, il lavoro al quale Mezzaqui guenza delle assegnazioni alle variabili, della sua produzione si concentra sul L’artista croato trascende la definizio- una sorta di macchietta, il cui carattere sembra affidare il compito di definire lo senza per ciò mutare la propria intima colore: al piano inferiore della galleria ne geometrica e linguistica di ‘ombra iconico si nutre del suo essere un ber- stato attuale del suo percorso artistico. struttura. Un elemento deciso, questo si trovano alcune tele di grandi dimen- piena’, grazie alla semplice rappre- saglio per una società dello spettacolo Forse avrebbe meritato uno spazio me- rigore, che mai condiziona negativa- sioni, facenti parte dei cicli dei Ritratti e sentazione simbolica di un interno (si sempre alla ricerca di obiettivi contro i glio misurato o un’attenzione spaziale mente il risultato: la lucidità delle opere dei Dipinti satanici. Il periodo è quello veda, ad esempio, il bicchiere rivelato quali puntare il proprio mirino, in qua- migliore. Forse avrebbe retto da solo ha finora sopravanzato ogni rischio di di fine anni ‘80: le linee sono sparite, in negativo dal proprio altro-da-sé in lità di intrattenimento ludico, come ben lo spazio della prima sala della galleria. tautologia o monotonia. lasciando spazio all’elemento croma- cemento). Il centro di questa personale esemplificato dall’installazione C’il Eam È un lavoro che gioca, coerentemente Note di maggior vaghezza le si ri- tico, a energiche pennellate di colo- è, e resta, dunque lo sviluppo di sim- Habbim, il cui titolo è un gioco di parole alla poetica di Mezzaqui, su un limite e scontrano, ancora, nell’uso della luce re, gialle, verdi e rosse. Il ritmo non è metrie e la loro concettuale eccentricità, dietro il quale si nasconde la frase Kill su un confine tra concetti e tra discipli- a integrazione dei lavori; tant’è che stato abbandonato ma liberato, come portata irriducibile rispetto alle immagini him. ne, tra linguaggi e codici artistici distinti potremmo supporre una più precisa per potergli dare più forza drammatica. delle cose e al loro bordo significante. Proprio quest’installazione, però, pre- e talvolta in reciproca tensione. È un definizione di essa quale componente Anche i titoli delle opere rimandano a In vero, il volto più in-visibile delle cose senta alcuni problemi di allestimento: la lavoro delicato e al contempo forte, ad- centrale dei prossimi sviluppi. Sarà as- una ricerca più espressiva (Lotta, Li- non è quello della loro irraggiungibile cabina di tiro si trova in una posizione dirittura violento. solutamente interessante assistere alla bertà, Rivoluzione fra i Dipinti satanici, rappresentabilità, non è quello del vuo- non molto felice rispetto al bersaglio Così com’è proposto in galleria, si con- prosecuzione di questo discorso che, Agamennone e Euripide fra i Ritratti) e to come custode della differenza onto- mobile, addirittura tra i due si frappone fronta con gli altri contributi, posti sui caratteristica odierna rara, concilia con la musicalità non è più resa dal contra- logica della Cosa, non è quello di ciò una porta a vetri per cui, separando in piedistalli oppure in fondo al corridoio, estrema naturalezza componenti con- sto ma dal mescolarsi, dall’accostarsi di che sfugge alla rappresentazione, ma maniera netta le due parti dell’instal- i quali sembrano di intonazione più de- cettuali ed emotive. macchie emozionanti di colore sul bian- quello di un vuoto organizzato, che in lazione, si corre il rischio di vanificare corativa, in alcuni casi, in altri invece co della tela. Petercol è linea e non caos. l’efficacia dell’opera. piuttosto variazioni, in una scala mino- [matteo innocenti] Per chi è interessato a un approfondi- Ciascun lavoro, infatti, si manifesta in Unico lavoro che non appartiene al re, di lavori precedenti. Si passa poi mento sull’artista, da non perdere il re- quanto visualizzazione della relazione tema della mostra è The great disarray alla seconda sala della galleria, dove centissimo Catalogo ragionato edito da fra l’orizzontalità del tempo e la ver- swindle, un groviglio di fili elettrici con fa da padrona la proposta dei libri co- Skira e presentato a fine marzo. ticalità dello spazio, riuniti nelle viste appese alcune lampade dalla forma po- struiti con evocazioni di lavori trascorsi prospettiche dell’oggetto. La proiezione ligonale, una vera e propria, per usare e altre opere multimediali, con le quali [elisa zancanella] perpendicolare di un pieno immateriale le parole dell’artista, “insalata di cavi”. Mezzaqui sembra voler offrire un’an- suggerisce a Petercol il riflesso estetico tologica di potenziali applicazioni della della forma, ricerca ossessiva dell’arti- [matteo meneghini] sua poetica. sta e memoria continua del proprio ini- Mezzaqui pare voler fare un bilancio, in mitabile intervento plastico. miniatura, del suo lavoro, mentre è an- cora nel pieno della spinta lirica, come [ginevra bria] mostrano le due Lettere.

[vito calabretta]

A ARTE STUDIO INVERNIZZI MASSIMO MININI SPAZIO A Via Scarlatti 12 GIÒ MARCONI Via Apollonio 68 Via Amati 13 SUZY SHAMMAH Via Tadino 15 fino al 6 maggio Via Moscova 25 Sabrina Mezzaqui fino al 30 aprile Mario Nigro Tobias Rehberger da lunedì a venerdì ore 10.30-19.30 Margherita Moscardini da lunedì a venerdì ore 10-13 e 15-19 Goran Petercol da martedì a sabato sabato ore 15.30-19.30 a cura di Roberto Daolio Catalogo disponibile da martedì a sabato ore 14-19 ore 10.30-12.30 e 15.30-19 Catalogo disponibile da martedì a sabato ore 15.30-19.30 tel. 02 29402855 tel. 02 29061697 tel. 02 29404373 tel. 030 303034 tel. 0573 977354 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.aarteinvernizzi.it www.suzyshammah.com www.giomarconi.com www.galleriaminini.it www.spazioa.it déjàvu [gallerie & co.]57 roma roma roma roma roma CRISTIAN BUGATTI CHRIS BURDEN GEA CASOLARO MARCO DELOGU JUSTIN LOWE

“Per Bugatti l’opera d’arte esiste nella Dalle performance più estreme, con cui Una lettura geo-politica della società Tre immagini significative, quelle scelte Chi si aspetta di trovare le esasperate contraddizione tra il concetto di socie- sfidava il corpo fino a mettere in gioco la odierna, una lettura sensibile, una let- da Marco Delogu (Roma, 1960) in sin- e intrusive manipolazioni dello spazio, volezza e un orizzonte introspettivo sua vita, alla costruzione di architetture- tura esistenziale, più individuale e sog- tonia con Stefania Miscetti, che ospita per le quali Justin Lowe (New York, segnato dal contrattempo”, scrive Peri- simbolo, metafore delle espressioni so- gettiva, una lettura sulla visione euro- la sua terza personale, come apertura 1976) è asceso alla ribalta, non può cle Guaglianone, che dalla musica pop ciali e urbane, Chris Burden (Boston, nordamericano-centrica? Cos’è South di Soli neri. Simbolico passaggio tra che restare deluso. Nulla a che vede- elettronica di Bugo ha tirato fuori un 1946; vive a Topanga, California) ha di Gea Casolaro (Roma, 1965)? Forse periodi diversi, segnati dall’antologica re, infatti, questa nuova personale, con silenzioso contrappunto visivo, contro- sempre giocato con il limite. un po’ di tutto ciò. Dipende da come si di Villa Medici (2008) e, nell’immediato altre più o meno recenti, come la new- il-tempo della riproducibilità idealista di A Roma propone due strutture archi- vuol vedere la cosa, dalla voglia che si presente, dalla prima personale norda- yorchese Black Acid Co-op (insieme a una qualsiasi arte contemporanea. tettoniche e un video. Dreamer’s Folly ha di sentirsi investiti dallo spaesamen- mericana alla Randall Scott Gallery di Jonah Freeman), dove installazioni Cristian Bugatti (San Martino di Treca- accoglie il pubblico presentando una to che provoca. New York. ambientali selvaggiamente disparate e te, Novara, 1973; vive a Milano) mette serie di tre gazebo in ghisa color crema. Gea Casolaro è un’artista non-fotografa Due di queste fotografie ritraggono ca- labirintiche, stravolgendo l’architettura in scena in due sedi separate il gioco Pallidi nella loro manifestazione di pace che ci tiene a demarcare la sua non valli, la terza una natura bianca. Imma- della galleria, forzano a un’esperienza dello sguardo, sfidando a carte scoper- eterea, sembrano esportati da un giar- appartenenza al mezzo fotografico. Lo gini accomunate dalla codificazione di lisergica altamente interattiva. te (e tagliate) il pubblico della VM21, dino inglese e posizionati secondo una usa come punto di partenza, come fa- “errori”: se in Uva rara (è la foto di co- Il disorientamento e la sorpresa, sem- dopo averlo sottoposto a una perfor- pianta a croce latina. Adornati da ten- gocitatore della realtà circostante, ma pertina di Quattro studi di cavalli) il qua- mai, sono qui causati dall’allestimento mance in cui l’oggetto da guardare è daggi che riportano ricami e drappeg- poi la sua arte spicca il volo, senza sof- drupede non è perfettamente messo a ai limiti del banale. Che vede una trenti- il visitatore stesso (perché non ancora gi, i gazebo invitano a passeggiare nel fermarsi troppo su tecnicismi di sorta. fuoco, in Natura bianca #17 lo strappo na di collage di piccolo formato ordinati un mazzo di carte privato delle sue po- breve percorso che creano, lasciando Paesaggi della Nuova Zelanda esposti della polaroid ha creato una sorta di lungo le pareti delle sale, due grandi tenzialità di gioco). E mentre da Motel- il visitatore libero di entrare e uscire da “upside-down” come modi per esortare frammento di trama materica. Poi c’è tele in fondo e, in posizione affrontata, salieri un pennuto “s come senza titolo” qualsiasi parte della costruzione. Il per- lo spettatore a guardare la realtà da al- Peppola con sole nero, lo scatto più sculture a specchio. Una più attenta let- troneggia sul podio di un salotto alla corso trasversale che affronta perpen- tre prospettive, partendo dallo stravolgi- recente - in controluce - in cui il caval- tura delle opere - a cominciare da que- Carroll, dove una colonna è un divano dicolarmente la cupola finale è tuttavia mento di quei canoni che la società oc- lo si volta all’improvviso e la traccia di ste ultime, disposte all’ingresso della e un divano è una colonna, la fila in via stretto e, nonostante le aperture laterali cidentalizzante vorrebbe imporci. Caso- luce, la “fiammata”, trova la sua perfetta galleria - consente nondimeno di viag- della Vetrina per la sera dell’inaugura- che lasciano respirare la costruzione in- laro invita a partire dallo spaesamento collocazione, in opposizione alla sfera giare, anche se sottotraccia, nell’uni- zione si fa sempre più lunga e il portone sieme ai ricami di ferro dipinto, induce per riuscire, in un secondo momento, a nera del sole. verso parallelo e visionario del geniale sempre più chiuso. un senso di claustrofobia. trovare una propria lettura, una propria Non è molto che Delogu - famoso per artista, mago dell’inganno percettivo. Chi si aspettava di sentirsi “nel giro Su un’enorme piattaforma in legno prospettiva delle cose. Suoli azzurri con le serie di ritratti - ha incluso nel suo re- Gli specchi replicano il mondo, lo dupli- giusto” per ascoltare una music-live- sono adagiati coloratissimi e sontuosi nuvole spumose e cieli dal manto er- pertorio anche la natura, che in prece- cano creando, secondo la definizione di performance ha invece aspettato che tessuti orientali; quattro ombrelloni so- boso, riflessi su acque trasparenti che denza aveva rappresentato, insieme ai Foucault, un luogo eterotopico, virtuale il compagno uscisse dalla galleria stra- stengono la struttura erigendosi a tetto, diventano più reali della realtà stessa, cavalli - “la mia passione e ossessione” ma al contempo reale e connesso allo lunato per chiedergli cosa aveva visto. da cui pendono esotiche lampade a e una realtà che diventa invece riflesso. -, una parte emotiva molto personale. spazio che lo circonda. Tòpos lettera- I più sorridevano (“è folle, sconvolgen- olio. Veli, tende e altre stoffe recintano L’artista romana concede all’occhio al- Illuminante l’input del fotografo David rio e cinematografico poi è l’apparizio- te”), mentre tutti fissavano il portone la costruzione come se fosse un bal- trui il tempo e lo spazio per ritrovare in Farrell, invitato a partecipare al pro- ne sulla superficie riflettente di esseri reclamando il proprio turno. Si vede dacchino gigante e piccole scale poste ogni scatto i propri punti di riferimento, il getto su Roma per FotoGrafia Festival altrimenti invisibili quali fantasmi e/o che alcuni non hanno vissuto gli anni alle estremità delle pedane invitano a proprio mondo. Questa la lettura più in- 2008, di cui Marco Delogu è l’ideatore demoni. ’70. La sera dell’inaugurazione della salire. La tentazione è forte, soprattutto timista di South, substrato di una rifles- e direttore artistico dal 2002: “Lui mi di- Ecco allora, attraverso ragnatele, emer- personale di Bugatti, oltre al camion dei per i cuscini adagiati sui tappeti: circa sione più apparentemente geo-politica: ceva: ‘Guarda la natura e aspetta quello gere le frammentate immagini del cada- Fratelli Maruzzella incastrato nella fila il 60% del pubblico sfida l’installazione, i magnifici paesaggi della Nuova Zelan- che ti restituisce’”. vere di Che Guevara e del leader Padre di “aspettanti” fuori la galleria, dentro già presentata nel 2001 alla Biennale di da fotografati - secondo anche un certo Iniziata nel corso del 2009, partendo Yod (della comunità Source Family) ri- c’erano ben 67 persone che costeg- Istanbul. schematismo estetico - da Casolaro dall’idea di “mettere un po’ di colore nel- preso in un amplesso con una delle sue giavano il muro delle due sale a partire La misteriosa accoglienza di Nomadic appaiono come soggetti che racchiudo- le nature bianche”, questo nuovo lavoro tredici mogli. Sono le icone degli anni dall’ingresso. Mute e pronte a fissare il Folly è ulteriormente mitizzata dalla no in sé i canoni inversi del “solito sud” è orientato verso una maggiore libertà. ‘60, in un mix inconsueto che confonde singolo fruitore, gli era stato vietato di danza a cui i tessuti sono sottoposti. caldo, povero e primitivo. In questo sen- Più volte, nell’alternarsi delle stagioni, il mito e storia, i protagonisti di The New creare con lui qualsiasi tipo di contatto, Peccato che, intorno al perimetro della so, anche l’immaginario comune viene fotografo è tornato a immergersi nel pa- War. tranne quello astratto della visione. prima sala, ci siano grossi ventilato- messo in gioco, spazzando via i cliché esaggio di Valle Felciosa (sentieri di cui Nei collage - microfinestre bidimensio- L’ondata di inadeguatezza o timidezza ri bianchi, azionati per provocare una che gli sono propri. si perdono le tracce, cespugli, fili d’erba nali d’accesso all’irrazionale, dilatate o - perché no? - sfida tra chi entrava e brezza leggera, ma assolutamente fal- Visibile/invisibile, video proiettato in pri- bruciati dal sole, luoghi assoluti): “Non nei due dipinti - Lowe mescola figure chi era lì da circa due ore era tale da lace. Artificiale. Così come il marchio ma europea all’ultimo Festival del Cine- c’è una coordinata geografica, potrebbe dell’epoca della Guerra Fredda. Ritagli non svelare nulla all’uscita. La perfor- degli ombrelloni, uno pseudo-spot a ma di Roma, è invece stato girato da essere Wyoming o Maremma”. e frattaglie da riviste popolari, paper- mance era fatta. Ideata da Bugatti, ma ricordare che, in fondo, è tutto finto. Gea Casolaro durante il viaggio in treno È inverno quando, alla ricerca del colo- back di fantascienza, di spionaggio; compiuta da astanti silenti. Ora alla Oriente e Occidente s’incontrano archi- che l’artista ha fatto da Rennes a Parigi. re, con la polaroid Hasselblad 6x6 foto- thriller, romanzetti, manuali di sopravvi- VM21 ci sono una serie di stampe lam- tettonicamente davanti a due installa- L’immagine in movimento trova la sua grafa un albero in controluce, scopren- venza, e ancora copertine di libri di po- bda a testimoniare l’evento, insieme a zioni stravaganti che favoleggiano una particolarità nella fusione di due piani do che per un problema chimico il sole esia, di dischi, locandine di film e sim- un video di un minuto e trentacinque se- calma falsa, interrotta dal video dell’ul- diversi per tempi di scorrimento, ma per si tinge di nero. Affascinato dall’“errore”, boli legati all’alchimia, religione, esote- condi che in loop ricorda il serpentone tima sala, in cui il volto di Burden in pri- lo stesso motivo anche complementari. Delogu continua questa sua sperimen- rismo. Il risultato? Una cifra narrativa umano di sguardi che fissano. missimo piano appare compresso non Secondo tali dinamiche, per cui il piano tazione nei mesi estivi, durante la fase psichedelica convulsa e avvincente, L’allestimento di Bugatti “tiene gli occhi solo dal fotogramma ravvicinato, ma più superficiale scorre più velocemente più alta del percorso solare, quando en- che rispecchia il contraddittorio percor- addosso” alla quotidianità, ribaltan- dall’acqua in cui è totalmente immer- del secondo che sta dietro, il visibile e tra in gioco anche la fiammata di luce, so storico-sociale e del costume degli do duchampianamente il messaggio so, che sembra arrivargli fino al mento. l’invisibile trovano motivo del loro esse- che va ad allinearsi al sole nero. ultimi cinque decenni. Lo straniamento dell’opera d’arte: perché un quadro Con due occhialetti da nuoto, l’artista si re proprio in funzione dell’altro. A posteriori si innescano una serie di metamorfico che spia questo passaggio di un certo Mart... è tagliato a metà e presenta come predicatore dell’umani- Quando il visibile, con la sua massa di cortocircuiti, riferimenti che vanno dal- (percezioni, sensazioni, reazioni) è uno appeso a un rettangolo di finta carta tà, parlando un francese storpiato che alberi verdi non distinguibili, si riempie la poesia (Gérard de Nerval e Marina sguardo che dissesta e scompone ma è da parati? È così che Inno si mangia le utilizza durante tutto il suo messaggio: anche dei suoi spazi di vuoto, allora, in Ivanovna Cvetaeva) alla psicoanalisi: anche surreale. Per certi versi analogo lettere del suo interno per sbalordire il una distinzione xenofoba dell’uomo ci- quel preciso istante, l’invisibile emerge “Julia Kristeva, psicanalista bulgaro-pa- agli esordi del Pop di matrice britannica: fruitore (potenzialmente predisposto a vilizzato rispetto a quello selvaggio, dal dalle retrovie, con i suoi cieli e i suoi rigina, attualmente direttrice del Centro Eduardo Paolozzi oppure il ducham- essere sbalordito) e depistarlo da un’ar- quale bisogna mantenere le distanze. orizzonti. Che paiono quasi fissi nella Roland Barthes, è autrice di ‘Sole nero. piano Richard Hamilton. te paesaggistica alla scuola di Posillipo Ciò che pareva essere un incontro di loro bellezza. Depressione e melanconia’. Anche se Attraverso la frammentazione delle im- di seconda mano, fino a stuzzicare il culture si rivela uno scontro razzista la psicoanalisi non è il mio campo, trovo magini, la manipolazione dello spazio rapporto che ha con la visione scontata quasi documentaristico, come se utiliz- [francesca orsi] interessante questa riflessione sulla dif- e il riferimento a stili e generi diversi, il di vederlo intero. zando il medium del video Burden aves- ferenza tra depressione e malinconia, lavoro di Lowe indaga lucidamente le Ecco che il cranio pennuto, il divano- se voluto palesare l’immediatezza della forse perché penso di essere abbastan- connessioni tra contro-cultura e società colonna o ancora un mazzo di carte comunicazione, capace così di una ra- za malinconico: uno dei motivi per cui industriale nell’ottica di una nuova era; scomposto e ricomposto secondo un pida divulgazione. È forse la lontananza mi piacciono i cavalli, animali paurosi e ma l’analisi dell’artista è sempre contro- ordine fortuito arredano gli ambienti del- mediatica delle trasmissioni “imposte” malinconici. Il sole nero”, prosegue De- bilanciata da una visione onirica e un le due gallerie, sfidando il “concetto di che spesso ci fa essere spietati con logu, “è il sole della malinconia, perché sottostante lirismo. socievolezza” falsata della performance l’altro, con “il selvaggio”, a tal punto da mentre i depressi vedono un grigio di dopo essersi imbattuti nell’imprevisto non riconoscere la bellezza esotica in base molto costante, i malinconici ane- [lori adragna] della loro messa in mostra: un “contrat- cui vive, posponendola all’odio storico lano alla felicità, ma spesso sono rag- tempo” stilistico. C’è crisi? che è capace di invaderla? giunti anche da un nero totale”. Ecco perché un giardino zen di legno [flavia montecchi] convive nella stessa stanza di un ga- [manuela de leonardis] zebo “british”. Eppure, nella loro appa- rente libertà architettonica, si rivelano entrambi claustrofobici. Da qui l’acqua in cui è immerso l’artista nel video che conclude il percorso espositivo, quasi a ricordare che “il medium è il messag- gio”. VM21 Via della Vetrina 21 [flavia montecchi] fino al 30 aprile CESARE MANZO Cristian Bugatti GAGOSIAN GALLERY THE GALLERY APART STUDIO MISCETTI Vicolo del Governo Vecchio 8 a cura di Pericle Guaglianone Via Francesco Crispi 16 Via di Monserrato 40 Via delle Mantellate 14 da lunedì a venerdì ore 11-19.30 Justin Lowe sabato ore 16.30-19.30 Chris Burden Gea Casolaro Marco Delogu da martedì a venerdì ore 16-20 Catalogo disponibile da martedì a sabato ore 10.30-19 da lunedì a sabato ore 16-20 da martedì a sabato ore 16-20 sabato ore 15.30-19 tel. 06 68891365 tel. 06 42746429 tel. 06 68809863 Testo critico di Francesco Zanot tel. 06 93933992 [email protected] [email protected] [email protected] tel. 06 68805880 [email protected] www.vm21contemporanea.com www.gagosian.com www.thegalleryapart.it [email protected] www.galleriamanzo.it 58déjàvu [gallerie & co.] roma roma roma roma roma URSULA MAYER LUCIA ROMUALDI JULIÃO SARMENTO GIUSEPPE UNCINI C’ERA UNA VOLTA UN FUTURO

Il titolo della mostra ricalca quello del Viene definita “partitura di luce per mac- La Galleria Alessandra Bonomo ospi- Il cemento disegnato è una mostra de- Il titolo della collettiva curata da Anna libro di Thom Hartmann, Last Hours chinari ottici e voce meccanica”. In re- ta nei suoi ampi spazi la personale di dicata alle opere su carta di Giuseppe Simone e Antonia Alampi mostra una of Ancient Sunlight. Ma la personale di altà, l’installazione di Lucia Romualdi Julião Sarmento (Lisbona, 1948; vive Uncini (Fabriano, Ancona, 1929 - Trevi, contraddizione in termini e introduce Ursula Mayer (Ried im Innkreis, 1970; è una vera e propria composizione di a Estoril), artista poliedrico che ha da Perugia, 2008): sono disegni, tempere, subito al paradosso della contempo- vive a Londra) non scruta nel futuro del luce, che occupa l’intero spazio dello sempre incentrato la sua opera sulla terre, collage e acquarelli, tutti lavori raneità. In un presente sospeso fra i nostro pianeta, alla ricerca dell’epifania Studio Trisorio con cifre, tabulati di ma- figura femminile e sui fantasmi del de- realizzati tra il 1958 e il 2006. Queste retaggi del passato che grava sull’ina- della morte. Il soggetto della rassegna ree e stelle, diagrammi numerici. siderio. opere su carta, meno note delle scul- deguatezza dell’oggi, e la prospettiva di sembra incentrarsi, piuttosto, attorno Lo scopo apparente è analizzare i tempi Evolvendosi da una serie di tele in cui ture, ma realizzate con gli stessi mate- un futuro incerto sempre più imminente, alla vicenda di Medea narrata nella di marea secondo i tabulati delle Admi- studiava principalmente il gesto, la po- riali, hanno sempre accompagnato la il progetto trae ispirazione dalla condi- tragedia di Euripide. Una narrazione ralty Tide Tables, il tutto accompagnato stura del corpo, concentrandosi solo su produzione artistica dell’artista umbro, zione di precarietà endemica del tempo cinematografica realizzata attraverso la dal ritmo dei proiettori in movimento, alcuni particolari, l’artista portoghese seguendone l’evoluzione. Dalle prime in cui viviamo.Intercettato un ambiente simultanea proiezione di due differenti dal suono della voce meccanica che si è servito di linguaggi artistici diversi Terre della fine degli anni ‘50 alle suc- espositivo “anomalo”, in quanto luogo pellicole in 16 mm su porzioni adiacenti legge i tempi del mare e da un film in - dal disegno alla fotografia, dal video cessive serie dei Cementarmati, dei non deputato all’arte, la mostra propone di uno schermo. Da un lato si alterna- slow motion. L’installazione possiede all’installazione - per realizzare un in- Ferrocementi, dei Mattoni, delle Ombre, un modello di sviluppo del fare artistico no visioni ravvicinate di un altorilievo una caratteristica di scientificità data sieme organico di opere in cui l’esteti- delle Dimore, degli Spazi di ferro, degli che, se da un lato lo riappropria di una classico che raffigura il mito, mentre dal fatto che l’artista si è servita dei dati ca del frammento viene magnificata e Spazicemento e infine delle Architettu- più autentica comunicazione, dall’altro sull’altro lato dello schermo un gruppo del Bollettino dei Naviganti relativi ai diventa cifra stilistica fondamentale ed re. lo stimola alla consapevolezza delle di attori dipana lentamente una danza maggiori porti del mondo, da Lisbona a evocativa. Alcune carte sono disegni fini a se stes- proprie risorse. L’ex fabbrica di mate- gestuale. Cape Town, effettuato dalla stazione di Le grandi tele esposte possiedono di- si, altre invece progetti per sculture, di- rassi si configura dunque come un non L’impostazione della scenografia e del- Roma Radio delle Capitanerie di Porto versi livelli di lettura e sono intimamente segni materici utilizzati come maquette; luogo in cui germogliano le incoerenze la fotografia rimandano indirettamente e Guardia Costiera. connesse tramite rimandi interni a due in alcuni si può leggere scritto di pugno della moderna “società liquida”, per dir- alla Medea di Pasolini del 1970. Anche L’opera ha un impatto talmente forte e grandi opere: gli Écrits di Jacques La- da Uncini: “Eseguire”. In mostra sono la con Bauman. in Mayer si manifesta lo scontro tra il unitario da condizionare e trasformare can e What we talk about when we talk presenti grandi sculture in cemento e Undici gli artisti invitati che, sfidando mondo arcaico, su cui prevale l’emozio- completamente lo spazio a disposizio- about love di Raymond Carver. Inoltre, ferro che servono a evidenziare il loro le problematiche architettoniche dello ne, e il contesto contemporaneo, per- ne, pur essendo totalmente immateria- a fare da ulteriore filo conduttore si pre- forte legame con le carte poste alle stabile e la varietà dei linguaggi utiliz- meato dalla razionalità. L’idea di conflit- le. Inoltre, il lavoro di Romualdi è carat- sta il tema della cornice, che di volta in pareti. zati, hanno realizzato altrettante opere to tra modelli e archetipi è sottolineato terizzato, non solo in questa occasione, volta è presentata come spazio bianco “Questo progetto espositivo”, dice Ma- site specific, la cui complessità traccia dalla sensazione di sincronia della sto- dalla riduzione cromatica al bianco e (ed è riprodotta anche sull’invito), come rina Covi di Oredaria, “è stato conce- una mappatura esaustiva del loro po- ria, che Mayer ha conferito a quest’ope- nero, quasi minimalisti e tali da svilup- ornamento barocco, come elemento pito d’intesa con la Galleria Fumagalli tenziale sovversivo. A partire dalla vide- ra. È in questo senso che si innesta an- pare un processo associativo che può geometrico, e pone questioni e doman- di Bergamo, che ha inaugurato una oinstallazione di Agnese Trocchi che, che la citazione di Hartmann, laddove collegare le maree, che dipendono de sulla natura del guardare, unendo mostra gemella negli stessi giorni. Ab- schernendo il lessico giornalistico, sol- quest’ultimo pone in comparazione le dalla Luna, al femminile, mentre il sole anche uno spirito un po’ voyeuristico, biamo voluto unire le nostre forze per lecita una riflessione sui media. Luca culture antecedenti la civilizzazione con è elemento maschile. Queste opposi- tema che viene sviluppato al massimo promuovere un artista in cui entram- Cutrufelli, con R, ha invece creato un quelle contemporanee, sottolineando zioni possono quindi trovare una via nell’installazione pensata appositamen- be crediamo”. Oredaria e Fumagalli, deserto di pietre pomici in una stanza, a il materialismo e la possessività delle d’espressione nel contrasto tra bianco te per gli spazi della galleria. nell’intento di valorizzare la raccolta di sottolineare il pericolo di un futuro ste- seconde. e nero, tra chiaro e scuro, tra la natura Si tratta di un grande tavolo letteral- queste carte con i disegni di Uncini, in rile e improduttivo.Semplice ed efficace Parallelamente, nella vicenda di Medea selvaggia e il suo controllo tramite i ta- mente ricoperto da immagini di donne gran parte inediti, produrranno infatti in- l’opera di Thomas Bugno che, rical- e in particolare nell’epilogo si compie il bulati matematici. in cornici d’ogni forma e grandezza. sieme anche un catalogo ragionato che cando a matita le irregolarità presenti suo decisivo gesto di affermazione. Uc- Per l’occasione è stato realizzato lo Le immagini scelte esplorano l’intera verrà presentato a MiArt. sulle pareti, ha ottenuto una sorta di cidendo i suoi figli impuri, Medea uccide scritto Partitura a due voci con Anne- gamma della sensualità e dell’erotismo Le opere esposte sono di proprietà cartina geografica emersa dalle tracce infatti anche ogni possibilità di soprav- marie Sauzeau, una sorta di racconto- femminili, in quanto vanno da quelle più della vedova Uncini, Mariolina, che naturali. Air di Alessandro Giuliano vivenza per il suo mondo. Un mondo intervista in cui Lucia Romualdi parla volgari e pornografiche fino ai ritratti in parlando del marito afferma: “È sempre rappresenta il momento di cambiamen- arcaico che aveva prima profanato, sot- anche della sua collaborazione con bianco e nero e ai primi piani di donne stato un artista molto caparbio. Tentò di to, dove la tecnologia analogica cede traendogli il vello d’oro, e poi rinnegato musicisti contemporanei, tra cui Fran- normali, passando per scatti da coperti- solidificare l’ombra e metterla al fianco il passo a quella digitale. E Christian per amore di Giasone. co Donatoni, di cui è possibile trovare na di attrici sulla passerella del red car- dell’oggetto per avere una visione più Niccoli, nella sua videoinstallazione, E il tema del valore impuro dell’oro, in allegato Feria IV, due pezzi per ac- pet, includendo anche due piccole foto ampia”. Caparbio e innovatore, Unci- parafrasa l’ideologia postmodernista oggetto di cupidigia e origine e della cordeon (una fisarmonica da concerto) della moglie dell’artista. ni ha per primo utilizzato il cemento e con la raffigurazione metaforica di per- crudele successione dei fatti sui quali del 1997. Si ha la sensazione di spiare dal buco il tondino in ferro per realizzare opere sone fluttuanti nel mezzo dell’oceano. si articola la narrazione di Euripide, è L’interdisciplinarietà è un’altra caratte- della serratura queste donne in atteg- d’arte, dimostrando una notevole capa- Valentino Diego e Francesco Landol- ripreso nelle altre sale della galleria, ristica del lavoro di Romualdi, che rin- giamenti intimi. Ma spesso non sono fa- cità tecnica nel trattare questi materiali fi, uniti sotto il nome Elettrophonica, nelle quali Mayer ha predisposto alcune traccia spunti dalla musica e dalla ma- mose, anzi sono senza volto, così come “rubati” all’edilizia e inserendosi di dirit- presentano un’installazione che tradu- installazioni in cui è rimarcato il senso tematica, per esempio, presentando la si ritrovano tratteggiate a carboncino to in quel movimento di ricerca che ne- ce i rumori a bassa frequenza presenti del valore degli oggetti. sua opera con un’apparenza scientifica nei lavori su carta e su tela, e abbinate gli anni ‘60 muoveva i primi passi sotto nell’ambiente in suoni udibili. Marco Un pesante blocco di pregiata pietra che a tratti può risultare respingente e a raffinate serigrafie in bianco e nero il nome di Arte Povera. Fedele di Catrano ha pensato, inve- rosa del Portogallo, grossolanamen- fredda, ma che in realtà nasconde nu- che riproducono motivi vegetali. Così la Uncini lavora il cemento armato grezzo ce, una riconfigurazione architettonica: te squadrato, è posto accanto a un merosi livelli di lettura e possibilità di combinazione di elementi porta a scate- rinforzato da rete e ferri perché gli con- appendendo alcune porte in uno stretto ammasso di banconote fuori corso sviluppo. nare la fantasia e le libere associazioni, sente di realizzare la sua idea di creati- corridoio, ha prodotto un effetto stra- provenienti da tutto il mondo, mentre Achille Bonito Oliva ha definito la sua oltre a esser capace di sprigionare una vità, la produzione di oggetti che siano niante di ri-codificazione spazio-tempo- un proiettore genera, in successione, installazione uno “spazio vaporizzato forte carica sensuale, proveniente da opere e al tempo stesso i loro supporti. rale. L’Altalena impossibile è opera di immagini statiche di dettagli di marmi strutturabile e destrutturabile che può queste silhouette prive di tratti identifi- “Chi fa arte deve riflettere a fondo sui Marco di Giovanni, realizzata con ma- preziosi raccolti dall’artista fra le archi- essere ogni volta ricostruito a seconda cativi, come inquadrature parziali che materiali che usa”, affermava l’artista, teriali di risulta e incastrata senza possi- tetture romane. dell’invaso architettonico entro cui va a dischiudono interi orizzonti di senso. “per poter esprimere un significato -re bilità di movimento in uno spazio troppo E ancora, in relazione all’opera centrale posarsi, secondo un’idea di arte totale, Inoltre, la presenza contemporanea di ale”. La sua produzione artistica ebbe angusto. Più calato nell’attualità politica dell’esposizione e ai suoi temi di fondo espressione di sincretismo linguistico”. varie tecniche artistiche rende il lavoro tuttavia un maggior riscontro al nord Michele Giangrande, che ha trascritto si pone la realizzazione di un gioiello In effetti, l’installazione come forma di Sarmento anche molto apprezzabile presso una borghesia intellettuale più su un nastro per etichettatrice la lettera dorato composto da calchi di api morte, artistica sembra configurarsi sempre dal punto di vista tecnico e spiega al- aperta alle novità e alla provocazione, aperta in cui Pierluigi Celli consigliava che simboleggiano la fine delle organiz- più come un’astuzia per attraversare meno in parte la presenza di sue ope- piuttosto che al centro-sud, e di questo al figlio di lasciare l’Italia. zazioni sociali strutturate e identitarie. quest’epoca di smaterializzazione sen- re all’interno di grandi musei come il l’umbro Uncini si dispiacque. Transfert della quotidianità è la stan- Come l’amore in Medea, che si risolve za perdersi. Si può dire che sia ormai Guggenheim di New York e il Centre Queste mostre gemelle, nel rendergli za di Dario D’Aronco: arredata come nel conflitto senza speranza tra la pas- diventata la casa dell’arte, ma casa Pompidou di Parigi, nonché il fatto che omaggio, tendono a riequilibrare l’inte- un comune ambiente domestico, con sione provata e il sentimento ammesso, intesa come archetipo. In quest’ottica, il suo lavoro abbia suscitato una certa resse per un artista ormai apprezzato a un divano e un televisore che proietta tra il proprio io e l’individuo in cui ci si l’opera immateriale di Lucia Romualdi, influenza: basti pensare a Consuelo livello nazionale e internazionale grazie in loop prima la parola ‘Italia’ e poi, in trasforma, abbandonando la propria precaria e mobile, non potrebbe essere Mura, che gioca con la sessualità di alle sue numerose personali in Europa una tautologia continua, un ambiente identità in nome di altro. più moderna. donne in bianco e nero e senza volto. e in Giappone. fatiscente molto simile all’originale. In- fine, la videoinstallazione alphA 29 di [alessandro iazeolla] [chiara ciolfi] [chiara ciolfi] [pierluigi sacconi] Giorgio Orbi racconta proprio dei non luoghi, in cui i riferimenti, sia fisici che emotivi, sono scanditi dal rumore della pioggia e di voci di fondo. Lo spirito, l’approccio curatoriale, l’energia delle opere proposte fa di C’era una volta un futuro un unicum de- gli ultimi anni. Una mostra cui si potrà attingere alla ricerca di nuovi talenti cre- ativi e organizzativi. Una dimostrazione di quanto le idee contino assai di più dei budget a disposizione. E della sicumera snob del giovane curatore medio.

[francesca de filippi] STUDIO TRISORIO OREDARIA MONITOR Vicolo delle Vacche 12 ALESSANDRA BONOMO Via Reggio Emilia 22-24 OPERA REBIS Via Sforza Cesarini 43a-44 Via del Gesù 62 Via dei Volsci 114-116 Lucia Romualdi fino al 30 aprile Ursula Mayer a cura di Laura Trisorio fino al 30 aprile Giuseppe Uncini C’era una volta un futuro da martedì a sabato ore 13-19 da martedì a sabato ore 16-20 Julião Sarmento da martedì a sabato ore 10-13 e 16-19.30 da giovedì a sabato ore 18-21 Testo critico di Mike Sperlinger Catalogo disponibile da lunedì a sabato ore 14.30-19.30 Catalogo disponibile Catalogo disponibile tel. 06 39378024 tel. 06 68136189 tel. 06 69925858 tel. 06 97601689 mob. 366 1880377 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.monitoronline.org www.studiotrisorio.com www.bonomogallery.com www.oredaria.it www.operarebis.com déjàvu [gallerie & co.]59 napoli napoli napoli salerno modica (RG) Dineo Seshee Bopape CHRISTIAN BREED MARINELLA SENATORE DAMIR OCˇ KO ADELITA HUSNI-BEY

Una sensuale voce femminile declama A una prima, superficiale lettura ciò che Fra i molteplici talenti e le differenti Damir Očko (Zagabria, 1977; vive a Sorge in mezzo all’immenso bosco pia- in inglese le cose (semplici) che ama colpisce di più nella recente produzione conoscenze che mostra di possedere Berlino e in Croazia) è l’eccezione dello neggiante di Grünewald, nella periferia della vita. A parlare è Dineo Seshee di Christian Breed (New York, 1981; Marinella Senatore (Cava de’ Tirreni, stereotipo dell’artista dall’aspetto scar- ovest di Berlino. Lo chiamano Teufel- Bopape (Polokwane, 1981; vive a New vive a Roma) non è tanto la fattura delle Salerno, 1977; vive a Roma e Madrid), migliato, eccentrico e dalle argomenta- sberg, letteralmente ‘monte del dia- York), che dall’originario Sudafrica ap- sue ultime tele, ma la sterzata impetuo- una delle più interessanti artiste italiane zioni visionarie. Perché attento, puntua- volo’. È in realtà una collina artificiale, proda per la prima volta in Italia con una sa che lo ha portato ad abbandonare la degli ultimi anni, vi è anche una discreta le e rigoroso (e anche molto discreto), edificata dagli americani per seppellire personale. figurazione in favore di un astrattismo cultura cinematografica, studiata e ap- appare piuttosto un “ingegnere” dell’ar- la scuola di tecnica militare progettata Mentre l’ascoltiamo elencare monoto- retró eppure “anticitazionista”. Un cam- profondita presso il Centro Sperimenta- te. Con una certa lucidità e freddezza, da Albert Speer, l’architetto del Führer. namente come una bambina ciò che biamento netto che, allo stesso tempo, le di Cinematografia. controlla e verifica ogni cosa, lasciando Ventisei milioni di metri cubi di macerie, ama - dal computer alla famiglia, dai seduce e interroga estimatori e mece- Anche nell’attuale esposizione, ciò poco spazio “alla pancia”. prodotti dai bombardamenti della Se- diversi tipi di the agli amici - la vista è nati. che balza agli occhi del visitatore è la Particolari e aspetti che ampiamente si conda guerra mondiale, furono riversati colpita dai magici colori del suo mondo, Approdato cinque anni fa in Italia, il gio- dimensione filmica che aleggia su tutta riflettono nei suoi lavori. La cui attrattiva, sul corpo architettonico da occultare: la della sua Africa, come il verde che rico- vane americano ha compiuto il proprio l’operazione. A cominciare dalla prima per alcuni di essi, sta proprio nella pre- memoria del dramma bellico, intrappo- pre il pavimento, riferimento diretto alla “Grand Tour”, coronato da una lunga sala. Due pannelli evocano le pareti di cisione con cui sono realizzati. Certo, lata in una valanga di detriti, divenne natura e alla libertà, o come le piante permanenza a Roma. Se non avesse un motel americano; diversamente illu- un ruolo rilevante spetta anche alla pas- elemento del paesaggio, dissimulazio- disposte accuratamente, come per ad- deciso di restare così lungo in Italia, minati, volti a richiamare differenti ore sione di Očko per la musica. The Age of ne e copertura di un’altra memoria sco- dobbare un ufficio. E interessante è il Breed - affascinato tanto dall’antico del giorno. Luce radente, un’abat-jour Happiness, il video da cui trae il titolo moda da sottrarre allo sguardo. contrasto tra questo verde e gli oggetti quanto dal vecchio - avrebbe continua- da parete. Il motel evoca le suggestive la mostra, risente dell’opera incompiuta Successivamente, durante la Guerra tecnologici che sono disseminati nello to ingenuamente a girare in lungo e in immagini di Psycho (Hitchcock, 1960), del compositore russo Alexander Scria- Fredda, l’esercito statunitense costruì spazio fisico-mentale dell’installazione. largo l’Europa a caccia di vedute pitto- di Non è un paese per vecchi (Coen, bin, Mysterium. Un’opera che, letta con sulla cima del monte fittizio una stazio- Gli schermi piatti di televisori e compu- resche. 2007). Luoghi di storie tormentate, abi- lo sguardo odierno, si potrebbe definire ne d’ascolto della NSA - National Secu- ter. E poi le tele, i collage, i cavalletti. Definito pericolosamente da Duccio tati da gente di passaggio. Che soltanto multimediale e che all’epoca (ma anche rity Agency. Sembra lo studio di un manager. Anzi Trombadori un erede delle lezione per- l’artista può mostrare al visitatore trami- oggi) era veramente utopistica: un con- In questa location dell’assurdo, in cui no, quello di un artista. O quello di un cettiva di Edward Hopper in occasione te lo strumento della luce. certo sull’Himalaya, con coro, danzatori la storia si è rappresa dentro forme in- grafico. Anzi no, un giardino. di un’esposizione a Cremona, Breed ha Nella seconda stanza, bianca e spo- ed effetti visivi, della durata di una setti- sospettabili, integrandosi con la natura, È tutto questo, e molto altro ancora, lo cominciato a demolire il proprio castello glia, due colonne, due piccoli monoliti mana, al quale anche lo spettatore era Adelita Husni-Bey (Milano, 1985; vive spazio creato dalla brillante Bopape, un figurativo già da un paio d’anni, preser- bianchi sui quali sono posti due iPod chiamato a partecipare, in una sorta di a Londra) ha girato Paper Tiger and the work in progress colorato e vivo. Non vando soltanto quella sensazione di li- che mostrano un video, nel quale alcuni esperienza purificatrice che lo doveva Devil’s Mountain, video su tre canali c’è titolo più azzeccato di I like to re- quidità che ricopriva, come una patina rapper di New York raccontano a modo trasformare in un uomo altro. dedicato alla sinistra vicenda della dia- member things in my own way per pre- deformante, i suoi scorci vivaci della loro una bizzarra e sanguinosa vicenda In poche parole, la speranza che in bolica collina. sentare l’installazione site specific. Da Garbatella e degli altri quartieri della accaduta qualche anno fa. Un celebre qualche modo l’arte, e la diretta espe- Immagini dell’ex stazione sono acco- subito, infatti, si è invasi da un mare di Capitale. chimico viene ucciso dal suo aiutante di rienza in essa e attraverso essa, potes- state a una serie di interviste telefo- colori, di suoni, di suggestioni, di oggetti I dipinti del ciclo Ápeiron presenti in laboratorio. Quando questi si appresta se generare un mondo nuovo, aprire niche, rilasciate all’artista da alcuni apparentemente esposti senza motivo. galleria mostrano che la sua pittura è a percorrere il ponte Hudson col cada- un’epoca nuova. La stessa fiducia veterani che lavoravano alla base. Qui La giovane Bopape vuol rendere parte- ancora liquida, fluida come il gesto che vere nel portabagagli dell’auto, una folla condivisa da Očko. Oltre al movimento i militari compivano la loro ritualità quo- cipe il visitatore del suo mondo interio- l’ha originata. Negli ultimi esemplari del- festante lo ferma perché vincitore di un rallentato dei protagonisti, al loro im- tidiana, fatta di minime frequenze inter- re, destrutturando forme e oggetti della la serie, Breed ha optato per un utilizzo premio, in quanto milionesima persona mergersi nella natura, alla scansione cettate, di impulsi elettronici, di voci lon- sua cultura per poi dar loro nuova forma più espressivo delle vernici, con parti- a passare di lì in quel giorno. Beffar- temporale del racconto, alle persone tane, di coordinate geografiche, di dati e nuova vita. colare riferimento alle colate di bianco damente, il colpevole viene dal caso rese come macchine viventi, il recente da trasmettere, di suoni da archiviare. Quasi fellinianamente, Bopape ac- che ricoprono senza soluzione di conti- premiato. video si avvicina molto a The Boy with a Nessun contenuto particolare, nessuna cumula e affastella un suo personale nuità gli altri segni pittorici. L’artista vuole dunque svelare l’eccen- Magic Horn, quello che immediatamen- conversazione scottante. Solo rumori amarcord, reinterpretando saggiamen- Ma il bianco traslucido di Breed non tricità della vita, e come questa possa te lo precede. In entrambi c’è questo preziosi, utili al controllo dei movimenti te gli episodi fondamentali della sua agisce come un segno di gomma che essere talvolta ironica e amara al tempo tempo sospeso e perpetuo, quest’am- del nemico. vita. E lo fa attraverso i mezzi espressivi armonizza e ripulisce le trame colorate, stesso. E lo fa attraverso un medium at- bientazione artificiosa, questa natura Le memorie spezzate, offerte all’ascolto a lei più congeniali, dalla pittura alla fo- ma piuttosto come un principio di disor- tualissimo e personale come un diffuso sovrastante, seppur a volte mortificata. come frammenti dell’ovvio, racchiudono tografia fino al video. E spesso è la sua ganizzazione grafica che aumenta il lettore digitale targato Apple. Le pare- Propedeutico al video, finanche parte nella loro discorsività superficiale tutta stessa immagine a far capolino nei fil- caos sulla tela: un bianco batterico che ti bianche, lo spazio austero e quasi integrante, è il disegno. Come lo stesso l’inquietudine che arriva da un tempo mati, nelle istantanee, nei flash di vita e moltiplica le potenzialità degli altri virus ascetico concorrono alla totale dedizio- Očko afferma, infatti, “è importante sa- disperso: riecheggiano subdolamente, di pensiero che esplodono incontrollati, cromatici in una flora intestinale astratta ne del fruitore all’opera d’arte e al suo per pensare anche con le mani”. Inoltre, da lontano, la paura e la tensione, l’an- vitalissimi, incontenibili. Sorprendente è e suggestiva. significato. ciò che avvicina l’artista croato al com- sia, la routine e l’annoiata insofferenza come dall’apparente caos visivo la gio- Una flora stratificata e rigogliosa che di- Terza stanza, dedicata a un altro epi- positore russo (vale la pena ricordare che scandivano le giornate di lavoro a vane artista riesca a trarre segni, motivi, venta, mediante un processo mentale, sodio realmente accaduto. Siamo ad che, fra le altre cose, Scriabin aveva Teufelsberg. Dietro l’apparente calma colori, umori che bene ne contraddistin- il corrispettivo astratto del patrimonio Alaraz, in Spagna. Gli abitanti sono realizzato una tastiera di pianoforte co- piatta del ricordo si cela la mostruosi- guono il mondo interiore, riuscendo a archeologico e storico di una città dov’è coinvolti nella realizzazione di un ap- lorata, per esprimersi con le emozioni tà di vecchie belligeranze, di giochi di tessere una tela fitta dalle cui maglie è difficile costruire parcheggi per il timore parecchio a metà strada tra una pompa che certi colori avevano la capacità di spionaggio, di violenze sommerse. impossibile sfuggire. di ridurre in polvere gli strati seppelliti per l’irrigazione dei campi e una stiliz- suscitare, piuttosto che con le note) è Adelita Husni-Bey immortala l’architet- Anche nella sua Polokwane arriveranno della sua civiltà. Se, come sottolinea zatissima fontana. L’evento collettivo anche la relazione che esiste tra il suo- tura fantasma sormontata dalla grande gli imminenti Mondiali di calcio. Speria- giustamente Marco Tonelli, Breed ha viene rivisitato e riproposto da Senatore no e il colore. Ricorrente, nei disegni sfera ricetrasmettente, relitto abbando- mo portino prosperità e luce ad artisti paura di essere collegato all’Action sia tramite un’installazione strictu sensu come negli spartiti, è il cerchio, assolu- nato che ormai somiglia più a un’astro- vitali come Dineo Seshee Bopape. Una Painting, il suo rapporto viscerale con che attraverso la pittura. Eccola, infat- to o concentrico, che acquista spessore nave aliena incagliatasi sul colle anni or ragazza che diviene artista nel momen- i luoghi che ne hanno suggerito il gesto ti, la macchina per la pioggia, subito per essere riprodotto quasi all’infinito su sono. Le immagini a bassa definizione, to stesso in cui decide di offrire al vi- gli permette di tenersi alla larga da una all’entrata della sala, una sorta di mobi- numerosi fogli impilati. piene di “rumore”, enfatizzano il carat- sitatore la propria esperienza, i ricordi, facile emulazione dei padri della pittura le alla Calder, che con la sua presenza Seppur possa apparire retorico come tere nostalgico del racconto; a spezza- le sensazioni, gli oggetti della sua vita, americana moderna. fisica e oggettiva stabilisce il proprio accostamento, quasi da manuale, al- re la carrellata sono improvvisi buchi presentandoli e manipolandoli in her Resta comunque il fatto che la pittu- dominio concettuale. Ed eccole ritratte, cuni fogli del Libro d’Artista (composto neri, parentesi di vuoto visivo e di pieno own way. ra all-over intellettualizzante di Breed le persone protagoniste dell’evento, ne- da 280 pagine) lo mettono in subitanea sonoro, su cui scorrono i sottotitoli dei sarebbe piaciuta di più a un Clement gli acrilici senza cornice e con sfondo dipendenza con l’altro grande artista racconti. Privi di volto, gli uomini che [giulio brevetti] Greenberg piuttosto che a un Harold bianco, quasi a volersi fondere nelle russo, Vassily Kandinsky. Ed è sicura- raccoglievano suoni si trasformano qui Rosenberg. candide pareti della stanza. Ancora una mente nel Libro che Očko riesce mag- in immateriali presenze audio, voci che volta, la realtà viene riletta in una nuova giormente a dare espressione alla sua non riescono a raggiungere lo schermo. [giuseppe sedia] luce e con differenti tecniche. estetica, nonché alla sua spiritualità, Completano il progetto intensi lavori L’intera mostra, al di là della sua appa- per l’utilizzo del colore, della sorpresa a carboncino e acrilico su carta: sono rente frammentarietà, vuole porsi dun- che ogni pagina riserva, della scientifica scene in bianco e nero, tratte da foto- que come riflessione sul contrasto tra costruzione di ogni foglio, che trasforma grafie d’epoca, in cui gruppi di persone fruizione personale dell’opera d’arte e un dettaglio della pagina precedente in vedono contaminato il proprio spazio sua funzione collettiva. Un’operazione qualcosa di inaspettato in quella suc- quotidiano da strane macchie scure. che è una complessa e affascinante cessiva. Zone d’ombra che alterano l’immagine dissertazione sul ruolo di mediazione e l’atmosfera. La minaccia del potere, dell’artista nella società, come indica il [daniela trincia] senza volto e senza ragione, incombe suo scarno, istantaneo ed essenziale come una nube tossica di cui non si titolo: Featuring. scorgono l’origine né il senso.

[giulio brevetti] [helga marsala]

MIMMO SCOGNAMIGLIO UMBERTO DI MARINO TIZIANA DI CARO LA VERONICA ANNARUMMA404 Via Mariano d’Ayala 6 Via Alabardieri 1 Via delle Botteghelle 55 Via Clemente Grimaldi 55 Via Carlo Poerio 98 Christian Breed fino al 30 aprile fino al 30 aprile Adelita Husni-Bey Dineo Seshee Bopape da lunedì a venerdì ore 10-18.30 Marinella Senatore Damir Očko a cura di Bruna Roccasalva da martedì a venerdì ore 16-19.30 Catalogo con testo di Marco Tonelli da lunedì a sabato ore 15-20 da martedì a sabato ore 15-20 da martedì a domenica ore 15-22.30 tel. 081 0322317 tel. 081 400871 tel. 081 0609318 tel. 089 9953141 tel. 0932 948803 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] www.annarumma404.com www.mimmoscognamiglio.com www.galleriaumbertodimarino.com www.tizianadicaro.it www.gallerialaveronica.it 60tornaconti a cura di alfredo sigolo NUMEROLOGIA dell’ARTE Le analisi del mercato dell’arte, specie in un periodo di transizione come quello attuale, muovono da dati oggettivi. Ma quali dati? E siamo certi che rappresentino la realtà? E la crisi? Quando è iniziata per davvero? Il rapporto di un’organizzazione non profit americana aiuta a chiarirsi un po’ le idee…

Una delle “operazioni” di Jannis Kounellis

 Si interpretano gli eventi, si dipin- Appare evidente che stabilire lo stato smo potenziale. Ma quantità e qua- dazioni e via dicendo. Una galassia nostante, inaspettatamente la parte- gono scenari, si fanno previsioni, di salute dell’economia dell’arte dopo lità faticano ad andare a braccetto complessa che ruota attorno all’ope- cipazione del pubblico a eventi artisti- tutto a uso e consumo di operato- la crisi, considerando set di misure e pertanto l’informazione diffusa ra d’arte e della quale Americans for ci non solo non è cresciuta in misura ri, collezionisti e quanti, nel sistema relativi alle sole case d’asta (molte ha spesso carattere superficiale, the Arts ha fornito la sua visione, nel direttamente proporzionale, ma addi- dell’arte, nel tentativo di riorganizzar- delle quali neppure contemplate per- parziale. Americans for the Arts è rapporto annuale da poco pubblicato rittura - se intrecciata al dato del na- si e di ritrovare una certa stabilità, ché, ad esempio, troppo piccole o un’organizzazione non profit statuni- e relativo al 2009. turale incremento della popolazione - non possono permettersi passi falsi circoscritte in aree periferiche), ap- tense che da cinquant’anni opera nei Non è qui il luogo di entrare nel det- non sembra esser cresciuta affatto. o mosse sbagliate. pare quantomeno pretenzioso. più disparati campi, promuovendo taglio, ma soltanto di rappresentare Si è parlato molto della partecipazio- Quello dell’arte è sempre stato, per L’ultimo rapporto dell’OMBA - Osser- le attività culturali e servendo oltre i rischi connessi alla diffusione di una ne del pubblico agli eventi d’arte, si sua stessa natura, un settore di con- vatorio sul Mercato dei Beni Artistici 150mila tra membri e organizzazio- realtà parziale intorno all’industria è addirittura inventato il concetto di fine, tendenzialmente ambiguo, che di Nomisma presentato ad Arte Fie- ni associate. Fra le sue attività vi è culturale. Tra il 1998 e il 2007 negli artentertainment, eppure le visite ai mescola sacro e profano. Il collezio- ra di Bologna ha stimato in quasi 2 proprio quella di cercare di analizzare States si è assistito a un costante musei americani mostrano un trend nismo stesso porta in sé i geni della miliardi di euro il giro d’affari dell’arte a 360° dell’industria legata al mondo aumento delle imprese individuali e negativo costante dal 2005. Altro contraddizione, dacché persegue il in Italia nel 2008, poco oltre il miliar- dell’arte, tenendo conto di tutto ciò delle organizzazioni operanti nell’am- dato interessante registrato dal rap- possesso di ciò che tende all’univer- do quello del 2009. In questi dati il che spesso viene trascurato o con- bito della cultura, che hanno conse- porto è la tendenza alla diminuzione salità, l’opera d’arte appunto. “peso” delle case d’asta è all’incirca tabilizzato a parte. Milioni di artisti, guentemente generato occupazione del sostegno sia pubblico che privato L’oscillazione tra valore culturale e va- del 30%. E, si badi bene, in questi nu- centinaia di migliaia di aziende e non e fatto aumentare la domanda di alle associazioni non profit negli ulti- lore commerciale legittima l’autode- meri è considerato il valore derivante profit, agenzie, associazioni, fon- istruzione nei campi connessi. Ciò no- mi anni: appaiono in diminuzione dal terminazione del mercato dell’arte, dalla compravendita di opere d’arte, 2008. Una situazione preoccupante, l’essere al contempo dentro e fuori la non certamente l’indotto connesso. che si è aggravata con la crisi econo- sfera propriamente economica. Si dirà che misurare l’indotto è altra toplot a cura di santa nastro mica e che ora si traduce in una vera Eppure, mai come negli ultimi anni si questione, che sarebbe impresa ci- e propria emergenza trasversale che è assistito all’esercizio della specu- clopica, tuttavia è bene riflettere sul La primavera asiatica ha il sapore dell’arte. Mentre l’Occidente attiene la sostenibilità delle non profit lazione intorno ai numeri. Ma quali credito assegnato a un’attività che si gode le feste, Osian’s, l’istituzione culturale polifunzionale e già in difficoltà, ma anche delle azien- numeri? Il punto è questo: gli unici rappresenta in fondo solo la punta autosostenibile made in Mumbai, raggiunge 4,11 milioni di dollari, de sorte sull’onda del boom e oggi riferimenti misurabili riguardo all’an- dell’iceberg, un gradino appena del pur battendo solo il 58% dei lotti, nell’asta dedicata ai capolavori alle prese con la recessione. Inevita- damento del mercato dell’arte, i soli complesso dell’economia legata alle indiani di moderno e contemporaneo. L’opera più pagata? Head bile a questo punto è considerare il realmente storicizzati sono quelli ri- transazioni di opere d’arte. Della qua- Studies of Mahishasura (1998) di Tyeb Mehta, che oltrepassa problema occupazionale: nonostante guardanti i risultati delle case d’asta. le, per di più, si considera solo una il milione di dollari. Nel contempo, a Hong Kong, le tre aste di l’aumento del numero di artisti indi- Volumi d’affari, tassi di crescita e de- fetta minoritaria, inferiore a un terzo. Pasquetta (Modern & Contemporary Southest and Asian Paintings, pendenti, la disoccupazione nell’indu- cremento, distribuzione geografica, A parte alcuni lodevoli tentativi come 20th Century Chinese Art e Contemporary Asian Art) chiudono la stria culturale è raddoppiata rispetto performance per settori individuati o quello di Nomisma, che potrebbe giornata Sotheby’s superando i 40 milioni di verdoni e confermando ad altri settori professionali. Emerge per singoli artisti: è sulle analisi de- testimoniare sulle difficoltà oggetti- le potenzialità, in termini di mercato e nonostante la recessione, chiaramente come a livello economi- rivanti da questi dati che il mercato ve di ottenere dati certi e misurabili di un paese che ospita un numero altissimo di miliardari, e che co i contraccolpi derivino non solo si orienta. da un settore tendenzialmente così mira a essere la capitale del contemporaneo e del gusto in Asia. dagli sboom ma anche dal boom, Ma quanta parte del mercato dell’ar- frammentato, diversificato e in parte Lee Man Fong, con il suo Bali life (1960, circa 3,3 milioni di $), quando non vi siano tempi utili per te è realmente rappresentata da poco trasparente, nella stragrande stabilisce il record in asta per la pittura del Sud-est asiatico. L’arte garantire l’assestamento di un setto- questi indici? L’andamento delle aste maggioranza dei casi gli analisti si contemporanea incorona invece Liu Ye con Bright Road (1964, 2,4 re e il completamento dei processi di è una fetta dell’economia legata al limitano a un’astrazione, una meto- milioni) e Cai Guo-Qiang, con A certain lunar-eclipse - project for cambiamento necessari.Il rapporto collezionismo, ma non costituisce nimia impropria, una parte che non humankind no. 2 (in 7 panels), (2,3 milioni). Nel frattempo, Lasarati, si conclude invitando a considerare certamente tutta l’economia e nep- rappresenta affatto il tutto. È come la casa d’asta asiatica con sedi a Singapore, Jakarta, Amsterdam e indici complessi di livello superiore, pure la principale. pretendere di valutare il mercato del Hong Kong, rivendica il proprio ruolo di talent scout, rivelando di aver che riescano a rappresentare la rea- Il grande impulso dato negli ultimi Parmigiano Reggiano dop basandosi ospitato le prime aste degli artisti asiatici oggi più quotati. E mentre le competitività sul piano economico decenni al settore culturale e al com- sul solo consumo al ristorante. ci si chiede se il mercato dell’arte asiatico sia in salute o magari del settore culturale. In quest’ottica, mercio di opere d’arte ha moltiplicato La grande quantità di informazioni vittima di un’ennesima bolla speculativa, gli appuntamenti di Hong Americans for the Arts arriva a so- non solo i prezzi delle opere ma in resa disponibile a tutti attraverso il Kong ci raccontano il nuovo desiderio di scommettere nell’arte: stenere che la crisi dell’industria cul- modo esponenziale anche i servizi, le web è certamente stata una conqui- nuovi collezionisti, cifre relativamente accessibili, promozione degli turale ha origini più lontane di quanto attività, le imprese, le gallerie. E lo sta importante e ha reso popolare il artisti locali, con risultati che, se certamente non raggiungono le non si creda e che la sua competiti- ha fatto a livello globale, superando mercato dell’arte, aprendo anche le cifre esorbitanti del 2008, quasi raddoppiano rispetto al 2009. vità abbia cominciato a scricchiolare il tradizionale monopolio occidentale. porte a nuove sacche di collezioni- già sul finire degli anni ‘90.  essai 61 a cura di christian caliandro Da Micromega partono critiche e “accuse” di crisi d’identità alle poetiche filmiche di Martin Scorsese e Tim Burton. Ma se per quest’ultimo gli appunti si basano su un effettivo debito di creatività, sul primo c’è da dissentire. Il suo cambio di passo presenta infatti una coerenza che si basa sulle caratteristiche del personaggio principale. Sistematicamente dissociato, schizofrenico, paranoide... La Verità su Scorsese

Raggiungere un pubblico vasto e d’identità che commettono un rituale trasformando un fenomeno collettivo all’ultimo Scorsese (quello, per inten- de, come nel caso di Howard Hughes popolare i suoi sogni, significa forse seppuku pur di ritrovare la loro voce (che riguarda cioè l’intero percorso derci, che parte da Gangs of New (The Aviator), o di una mania ossessi- oggi fare avanguardia e ci lascia più autentica”. In particolare, “‘Gangs della cinematografia recente) in uno York, e dunque dal 2002) è quella va (Travis Bickle in Taxi Driver, 1976; ancora liberi di dire che popolare i of New York’, il film che avrebbe do- individuale, e viceversa. E, cosa più di aver compiuto una sorta di “tradi- Jake LaMotta in Raging Bull, 1980; sogni dei lettori non vuol dire neces- vuto consacrare Scorsese come il importante, lo fa non da oggi (vale mento”, una resa nei confronti della Rupert Pupkin in King of Comedy, sariamente consolarli. Può voler dire Luchino Visconti americano, ha se- a dire, come escamotage episodico), macchina hollywoodiana contempo- 1983); può essere un conflitto inter- ossessionarli. gnato invece un punto d’arresto della ma inserendolo coerentemente in ranea, proprio da parte dell’ultimo no amletico, come per Amsterdam complessa dialettica tra produzione una ricerca che si può far risalire fino dei Mohi-ricani (come direbbe Carlito Vallon (Gangs of New York), religioso Umberto Eco e sguardo che, per re- Brigante), l’ulti- e identitario (Charlie in Mean Stre- Postille a Il Nome della Rosa (1983) gisti come John Milius, mo degli indomiti ets), fino a quello cristologico e meta- Paul Schrader e persi- protagonisti della fisico di The Last Temptation of Chri-  In un bell’articolo pubblicato di re- no Walter Hill, si era Effettivamente è innegabile che, Nuova Hollywo- st (1988). Oppure una dissociazione cente su Micromega, Giona A. Naz- interrotta già da molto od e dei gloriosi psichica “professionale”, come quella zaro s’interroga sulla crisi d’identità tempo prima”. all’altezza di Gangs of New York, anni ‘70 (oltre ai di Sam “Asso” Rothstein (Casino) e di che sembra attraversare le poetiche Ora, per Tim Burton già citati Milius, Billy Costigan (The Departed). D’altra di due registi molto diversi tra loro - e sicuramente questo di- e ancor più con The Aviator e Schrader e Hill, parte, quest’ultima opera rappresen- per molti versi opposti - come Mar- scorso fila, dal momen- The Departed, si sia verificata Peckinpah, Fri- ta essa stessa un doppio, tematico e tin Scorsese e Tim Burton, nelle to che (Sweeney Todd a edkin, Rafelson). formale, dal momento che a sua vol- sale italiane in contemporanea con i parte), negli ultimi anni un’importante transizione nel Effettivamen - ta è uno split-remake del poliziesco di loro ultimi film, Shutter Island e Alice l’ex regista dark per te, è innegabile Hong Kong Infernal Affairs (Andrew in Wonderland. Secondo il critico, eccellenza appare ef- cinema di Scorsese che all’altezza di Lau e Alan Mak, 2002) e che rac- “due dei sistemi espressivi più effica- fettivamente in debito Gangs, e ancor chiude inoltre, fin nel titolo, il gioco di ci e riconoscibili del cinema statuni- di creatività, affaticato, più con The Avia- parole e il doppio senso tra “diviso” tense degli ultimi decenni faticano a confuso. Per Scorsese tor (2004) e The e “dipartito”. Perciò ha ragione, dal ricollocarsi filmicamente rispetto alle la faccenda è invece decisamente più ai suoi esordi. Una coerenza doloro- Departed (2006), si sia verificata suo punto di vista, Nazzaro a defini- nuove esigenze di mercato hollywo- complessa. Perché, se è vero che sa, certo, fatta di scarti, deviazioni, un’importante transizione nel cine- re The Departed un “rito funebre”: odiane. […] ‘Shutter Island’ e ‘Alice il suo cinema attraversa quella che interruzioni. Ma quale coerenza non ma di Scorsese - stilistica, narrativa, Scorsese seppellisce il suo cinema, in Wonderland 3D’ sono dunque lo può apparire come una crisi d’iden- si genera in questo modo? produttiva - paragonabile solo forse ne sancisce la morte. Ma non la spettacolo affascinante di due cine- tità, è altrettanto vero che ha com- Ritorniamo un attimo a Nazzaro. a quella di Goodfellas (1990) e Casi- scomparsa. asti alle prese con una violenta crisi pletamente introiettato questa crisi, L’accusa, legittima, che viene mossa no (1995). Ma è una contraddizione Perché, più che di resa nei confronti che avviene nel segno di una continui- della situazione produttiva e creati- tà altrettanto importante; e questa va attuale, si deve forse parlare di in sala continuità risiede sempre nel per- “adattamento”. La visione di Scorse- sonaggio centrale. Quasi tutti i pro- se accede infatti a una fase nuova,   LA VITA È UNA 9 IRON MAN 2 tagonisti di Scorsese, infatti, sono sopravvivendo a se stessa in forma  COSA MERAVIGLIOSA di Shane Acker di Jon Favreau caratterizzati da una dissociazione di fantasmatica, spettrale. Non è det- di Carlo Vanzina Delizioso film d’animazione rea- Entertainment puro, godimento fondo, che muove i loro pensieri e le to, infatti, che la funzione di un’ope- Ahinoi, che fine doveva fare la lizzato in stop-motion. È la prima pop all’ennesima potenza. Dimen- loro azioni, e che disegna la loro po- razione artistica non possa essere di commedia italiana! L’ennesimo volta (eccezion fatta per la prima ticate l’impegno e la riflessione, sizione (solitamente di outsider) nel natura squisitamente ossessiva, an- tentativo di ritrarre il Belpaese con parte di Wall-E) che la post-apo- voi ch’entrate. Ma il cinema, per mondo. Questa dissociazione consi- che quando quella stessa proposta è il sorriso sulle labbra si trasforma calisse fa il suo ingresso ufficiale fortuna, è anche questo. Il cast si ste in una specie di “frizione” tra l’io partita originariamente dalla posizio- - come da copione - in un accu- nel mondo dei cartoni animati. E arricchisce della presenza di Scar- e la realtà, un rapporto irrisolto e ne più liberatoria e libertaria, come mulo indigeribile di luoghi comuni, conflittuale. La costruzione narrativa quella della New Hollywood. (Nazzaro lo fa con una potenza visiva e nar- lett Johansson e di quella, ingom- macchiette e gag facili facili. Le in- di tutti questi personaggi è impron- coglie un aspetto importante di que- rativa inusitata. Le ambientazioni brante in tutti i sensi, del redivivo tercettazioni, il generone, le mas- tata perciò a quello che potremmo sta riflessione sulla contemporaneità estremamente cupe e le atmosfe- Mickey Rourke nei panni del catti- saggiatrici... Gli ingredienti-base definire splitting self: un io che non è quando sottolinea che sia la prigione ci sarebbero tutti: mancano però re epiche fanno di questo film un vone Ivan Vanko/Whiplash. Imper- già diviso ma che si divide, per così di Shutter Island, sia il Paese delle la genialità e il graffio di un Risi, piccolo capolavoro, che sfonda dibile la sua battuta, rivolta a Tony dire, in presa diretta; in modo che Meraviglie burtoniano sono “sistemi di un Monicelli. Dispiace per Gigi tutti i cliché del genere e accede al Stark: “Tu vieni da una famiglia di la narrazione corrisponda al farsi di concentrazionari”.) Proietti, che si è fatto trascinare territorio della mitografia. Un am- ladri e macellai. E, come tutti gli questa divisione. Shutter Island, dunque, è esattamen- (ancora una volta) in un’impresa bito raramente toccato dal cinema uomini colpevoli, tu vuoi riscrivere Essa può assumere l’aspetto di una te questo: un fantasma che torna a del genere. odierno. la tua storia”. vera e propria schizofrenia paranoi- ossessionare lo spettatore.  62infumo a cura di gianluca testa CRITICA a strisce

La legittimità che si attribuisce alla critica dell’arte “alta” sembra non esser riconosciuta per il fumetto. Le riviste di approfondimento sono state sostituite dal web. E i saggi scarseggiano. Fortunatamente la critica approssimativa e marchettara lascia spazio a quella attiva…

rati di nicchie con una base non di settore hanno spesso ospitato in- inizi, la sua formazione è molto legata più numerosa come un tempo, terventi critici ‘umorali’. Si è espres- alla cultura personale e la conoscen- sana ma a rischio, di fumetto a so chi, seppur con formazione acca- za della letteratura a fumetti, per uno diffusione popolare. Non posso demica, non aveva strumenti propri”. studioso, è utile. Ma solo come punto evitare di immaginare che tutto Quel che manca davvero, per Luca, di partenza. “La critica può essere di crescerà nuovamente solo quan- sono saggi e libri monografici sul- utilità sociale, ma solo se esiste una do tornerà a fiorire nel nostro la storia dell’evoluzione del fumetto ricaduta di massa”, spiega Boschi. paese il fumetto per bambini e italiano. “Tutti fenomeni abbastanza “Occorre diffondere la comunicazione ragazzi”. Ma qual è per Goria recenti”, commenta. E ciò che prima in luoghi facilmente raggiungibili. E in l’effetto della critica? “Dovreb- era pubblicato da riviste di settore, questo senso trovo necessario che be essere lo stesso che ottiene ora si sposta sul web, perché questa certi percorsi di studio siano applica- negli altri settori dell’arte e della è l’evoluzione dei canali. “Dopo le rivi- ti anche al mondo del fumetto. Non cultura: uno strumento positivo, ste come ‘Linus’ e ‘Sergente Kirk’, c’è sento la necessità impellente di una necessario e utile. Sia che stron- stato il grosso periodo delle fanzine scuola di formazione di critici di fu- chi sia che lodi”. ‘colte’ su carta. Dopo la loro morte, metto. Magari di sceneggiatori, visto E così troviamo critici d’arte che la voglia di scrivere si è riversata nel- che siamo messi un po’ male...”. si occupano di fumetto all’interno la rete”. Per concludere, a cosa serve la criti- delle arti figurative. E critici lette- Ma internet non può ospitare, sep- ca? “Può essere un modo per spiega- rari che compiono la stessa ope- pur nella sua infinita capienza, com- re agli altri. Ma soprattutto deve per- razione nella sezione “letteratura plessi approfondimenti. Uno dei primi mettere di fare delle scelte”. Secon- illustrata”. Ma i veri critici di fu- saggi sugli autori italiani è infatti sta- do Boschi, infatti, la critica dovrebbe metto dove sono? avere una funzione Oltre al già citato attiva. Ma come? “Ad Matteo Stefanelli, esempio imponendo ci sono anche Al- Il concetto di “critico d’arte” un autore sconosciu- berto Becattini, to all’attenzione del Leonardo Gori, applicato al fumetto è ancora agli pubblico”. E lui lo ha Andrea Sani e fatto, e a più riprese. Luca Raffaelli. inizi: la sua formazione è molto Come quando, sulle E, su tutti, Luca pagine della rivista Zio Boschi. Uno che legata alla cultura Paperone, ha ripropo- è anche autore e sto un autore come Al che ne sa più di Hubbard, grande ma- chiunque altro. Uno che ha pas- to scritto proprio da Boschi insieme estro Disney misconosciuto. “Prima sione e cultura. Boschi è d’accor- a Leonardo Gori e Andrea Sani (Ro- occorre individuare l’opera, che va do sull’idea che la critica italiana, mano Scarpa. Un cartoonist italiano poi posta sotto i riflettori. Seguirà la in particolare quella dei fumetti, tra animazione e fumetti, Alessandro sua rivalutazione...”. Quindi la critica non è molto riconosciuta. E nep- Distribuzioni, 1988). Ma possia- deve essere coraggiosa. Ma anche pure apprezzata come critica mo ricordare anche l’opera di Luigi capace di promuovere cultura assu- d’arte “per vizi che riguardano lo Bernardi e Paolo Ferriani dedicata a mendo un ruolo “attivo” (per dirla alla Supermouse di Al Hubbard stesso medium. Si tratta di pre- Franco Caprioli e poi, ancora, i saggi Boschi) e non meramente legato alla giudizi mai superati. I fumetti non critici di Moreno Burattini e France- marchetta. Insomma, deve offrire sono mai stati ben considerati sco Manetti. “Tutti questi sono autori strumenti utili alla scelta. E quindi an-  La scarsa maturità della critica di fumettistica italiana. “Stiamo peral- come arte figurativa. Quindi anche che hanno conosciuto benissimo la che alla lettura e alla conoscenza.  fumetti, ben poco apprezzata e rico- tro parlando di un campo, quello il lavoro del critico è sminuito. Beh, materia di cui parlavano. E questa è nosciuta dalla élite artistica, non è della letteratura fumettistica, che in tutto questo è una stupidaggine. Per- cosa diversa rispetto a uno scritto di da collegare alle origini e all’età del Italia ha ancora da crescere molto”, ché gli strumenti di analisi sono gli Achille Bonito Oliva, che con scarse fumetto. È forse per la scarsa identi- aggiunge Goria. “Anche la critica ne stessi che si possono usare per le conoscenze di fumetto è accettato link tà artistica attribuita al fumetto che seguirà naturalmente lo sviluppo. In altre forme comunicative”. Un altro perché riconoscibile in quanto critico la critica, spesso rivolta a una nic- fondo ritengo che sia tutto somma- dei problemi individuati da Boschi è di un’arte più alta”. lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com chia di lettori, resta illegittimamente to proporzionata a quel che è oggi il il metodo di espressione utilizzato da Insomma, il concetto di “critico d’ar- fumettologicamente.wordpress.com confinata ai margini di discussioni e fumetto nel nostro paese: agglome- chi si è occupato di critica. “Le riviste te” applicato al fumetto è ancora agli www.afnews.info dibattiti sull’arte e la cultura. Da tem- po Matteo Stefanelli - che è autore di testi critici e appassionato studio- bolle so - scrive e lancia provocazioni e riflessioni su questo tema. Qualche Napoli si veste di nero La primavera del museo Burton e gli Addams traccia di questo percorso è sparsa Termina quest’anno la Il Museo del Fumetto Nello scorso nume- anche in Fumettologicamente, il suo lunga stagione dei colo- di Lucca è oggetto di ro annunciavamo nuovo blog. ri tipografici. Ormai con- un grande interven- Alice in Wonder- Ma la questione è spinosa e “mai sumati gli anni del cia- to di ristrutturazione land. Pensavamo risolta”. Lo sostiene Gianfranco no, del magenta e del che permetterà l’am- che, trattandosi Goria, disegnatore, sceneggiatore, giallo, in questo 2010 pliamento dello spa- di Tim Burton, sa- giornalista e direttore dell’agenzia af- Napoli Comicon si tinge zio espositivo. L’ope- remmo andati sul News. Goria ritiene che della critica di nero. Al di là dei tanti razione, frutto delle sicuro. E invece ci di fumetti “si dovrebbe parlare come ospiti nazionali e inter- risorse del piano sbagliavamo. Il film si fa per quella letteraria, artistica, nazionali, è proprio il integrato di sviluppo l’abbiamo visto. E, a conti fatti, ne avremmo fat- cinematografica, teatrale e musica- Comicon in black a spa- urbano sostenibile, to anche a meno. La genialità dell’oscuro regi- le. Solo che, per quelle, ci sono livelli droneggiare con la sua costerà 2,8 milioni sta è stata messa al servizio del prodotto di cas- consolidati di preparazione universi- dozzina di mostre. Qui si declina il nero in ogni di euro. E mentre setta. Ma ora Burton ci riprova, forse più libero e taria che consentono di svincolarle sua forma: dal contrasto cromatico ai fumetti più si pensa alla scuola di alta formazione per la ispirato. Chissà, magari tornerà a essere quello dal ‘fandom’ e conferire quell’aura di cupi, dalla street art (ovviamente sempre neris- comunicazione per immagine, il Muf inaugura il che era; per ora non ci sbilanciamo. Ci limitiamo rispettabilità accademica e culturale sima) ai giochi di luce, fino ad arrivare al Ne[g]ro nuovo sito, il centro di documentazione, e rac- piuttosto ad anticipare la trasposizione in stop che nel campo del fumetto sembra dalla satira. In questo contesto si inserisce poi coglie una dozzina di premi per la pubblicità che motion dei fumetti della Famiglia Addams crea- ancora lontana da venire”. Eppure, The Spirit di un inedito Will Eisner. Tutto questo gioca sul concetto di “arte e fumetto”. Utilizzan- ta da Charles Addams. Gli ingredienti, stavolta, nonostante questo, pensa ci siano è a Napoli, dal 30 aprile al 2 maggio. do, fra gli altri, Mantegna e Edvard Munch. ci sono tutti. voci adeguate anche per la critica www.comicon.it www.museoitalianodelfumetto.it www.timburton.com pre[ss]view 63 a cura di marco enrico giacomelli KRITIKA TON sur TON

Ne abbiamo accennato quando fu pubblicato il #1. Ora però le cose sono cambiate. Perché Kritika adesso ha un editore e il suo bel codice a barre. Quello che contraddistingue i libri, mica le riviste. Se n’è parlato col fondatore, Emanuele Beluffi , che fra l’altro collabora anche con Exibart...

chi? V’è una palese impronta critici di nome e di fatto, ma anche idee di cui ti ho parlato prima, quan- fi losofi ca che attraversa il alcuni artisti. Troppo facile chiedere do dicevo che Kritika serve a incidere progetto... a un critico famosino di scrivere per sul presente in maniera partecipata. Come disse Cacciari, se uno Kritika. A che servirebbe? Mi sono Comunque, Kritika si può reperire pensa che la fi losofi a non serva potuto avvalere, oltre che dei critici anche online e mi sto allertando per a niente è un cretino. La linea trentenni in via di apparizione, delle sondare la possibiltà di appoggiarci a editoriale di Kritika consiste in fatiche letterarie di critici, curatori un distributore esterno. due parti: una strettamente e artisti dal percorso intellettuale e meta-teorica, incentrata di volta professionale consolidato, certamen- Dove andrà Kritika? Qualche tem- in volta su un tema monografi - te “famosi” ma estranei al circo di po fa mi parlavi di un maggior con- co. L’altra nell’approfondimento nani e ballerine che caratterizza in tribuito iconografi co... dell’opera di artisti, famosi, fa- parte il piccolo mondo antico dell’arte Guarda, so bene che se uno si trova mosini e meno, obiettivamente contemporanea. davanti agli occhi un libro tutto testo validi e meritevoli di una disami- e niente immagini si sente scorag- na d’ampio respiro, attraverso Veniamo al vil denaro: come cam- giato. Anche perché, se Kritika è un’intervista o un testo critico. pate? Quante copie stampate e un libro che parla di arti visive, non  In Italia c’è una sostanziale la- dire, unitamente al fatto che vi scri- Avendo un’impostazione strettamen- distribuite? può non avere al proprio interno una titanza di riviste d’approfondimen- vano anche gli artisti, ne fanno una te saggistica, è giocoforza pensare Ho convertito lo stampatore di Kriti- congrua impostazione iconografi ca. to... ventura editoriale che è l’esatto con- che Kritika sia un libro per l’élite: ka alla fede nell’editoria. Lui ha aper- Per questo lapalissiano motivo nelle Kritika occupa il vuoto lasciato trario dell’autoreferenzialità di certi nulla di ciò, anche e soprattutto per- to una casa editrice, Pedrazzi Edito- pagine di Kritika testi e fi gure stanno dall’estinzione del pensiero critico, la prodotti. ché, se c’è una categoria umana che re, proprio in occasione del # 2 di nella giusta proporzione. Ovvio che, cui latitanza nell’epoca attuale penso aborro, è proprio quella degli addetti Kritika. E, come ogni editore, investe nel caso di un saggio strettamente sia innegabile. Il suo punto di forza Non avete pubblicità. Una scelta? ai lavori. Al contrario, per la sua bel- i quattrini nel progetto in cui crede. teorico, gli addentellati iconografi ci consiste nell’essere un prodotto edi- Che non ci sia neanche una pagina di lezza e leggibilità, Kritika è destina- Kritika è un libro a tiratura limitata, sarebbero pretestuosi. Anche se toriale sui generis: una pubblicazione pubblicità è signifi cativo in riferimento ta anche alla casalinga di Voghera: 1.000 esemplari. Lo si può trovare è vero che qualcuno ha illustrato a periodica che è un libro, per formato alla sua totale autonomia. Kritika è l’arte è il bene non necessario per in occasione di fi ere d’arte e mostre fumetti nientemeno che il Tractatus e organizzazione dei contenuti, con alla sua terza uscita e sarà un’espe- eccellenza, quindi destinata all’univer- in gallerie private, come MC2 Gallery logico-philosophicus di Wittgenstein, una grafi ca editoriale ricercata (ca- rienza durevole per lo stesso motivo so mondo. di Milano, con cui sussiste un rappor- un macigno d’astrazione pesante ratteri tipografi ci Bodoni, il meglio del per cui si continueranno a stampar to di collaborazione del tutto svinco- venti tonnellate. Vedrò di peritarmici meglio, e i bibliofi li lo sanno bene), libri: c’è sempre qualcuno che un po’ I collaboratori: si fi ancheggiano lato dal contesto economico. Inoltre anch’io, provvedendo d’illustrazioni la che raccoglie al proprio interno una li ama, ha ancora voglia di leggerli e trentenni e personaggi più noti e Kritika avrà uno stand tutto suo a Kritika della Ragion Pura.  serie di minisaggi, scritti con un’im- magari di imparare ogni giorno qual- agé. Però fuori dalla cerchia dei Step, la non-fi era che si terrà a Mi- postazione volutamente letteraria, cosa di più. Kritika serve a incidere soliti noti... lano in novembre. Quello di “aggan- senza con ciò essere autoreferen- sul presente in maniera partecipata. Sì, ho voluto raccogliere intorno a ciare” Kritika alle mostre e alle fi ere ziale, anzi piuttosto barricadera. In- O “relazionale”, per rubare la parola me coloro che considero i referenti è un metodo di comunicazione molto somma, la leggibilità di Kritika, la sua a Bourriaud. della critica della nuova generazione, più effi cace della semplice pubblicità. link stessa attitudine per dir così un po’ non ancora ascesi all’Olimpo degli È un metodo per “fare sistema”. E si garibaldina, di chi non la manda a Parliamo di contenuti: cosa dite a dèi. E di questi fanno parte non solo inserisce pienamente nell’ordine di www.kritikaonline.net rotocalco IL CINEMA, CHE LOTTA METEORE SABAUDE NON SOLO SPUMANTE CHE FINESSE NON APRITE QUELLA... È giunto al #2 la rivista Rifrazioni, Non ha ancora un semestre e Dici Asti e pensi alle bollicine. Ma Lo fi rma Roberto Cuoghi il #1 di Nomen omen; anzi, una descrizio- la cui testata reca come sottoti- già fa parlar di sé. Eh sì, perché ovviamente c’è molto di più nel ca- Void, nuovo progetto di Federico ne semplicemente veritiera: boîte tolo Dal cinema all’oltre. Così, in The Exhibitionist presenta - oltre poluogo di provincia piemontese. Pepe (ricordate Le Dictateur?). Va è una scatola di cartone. Dentro a un titolo ironico quanto basta - Per esempio un’azienda, il Gruppo ci si trova un mazzo di fogli sciol- quest’uscita troviamo un nutrito da sé che si tratta di uno chicco- un’elevata qualità di collaboratori. Veco, che “lavora con idee e mat- ti, ma mica privi di testi, tutt’altro. Dossier Sean Penn, ma pure molti sissimo progetto radicale: per ogni A cominciare dall’editor, quel Jens toni”, ma pure pubblica una rivista, Così si può leggere un bel testo articoli che partono dalla critica ci- uscita, un artista interpreta per Hoffmann che per qualche ora è Meta Art Magazine. E getta un’oc- di Luca Panaro sugli archivi, fo- nematografi ca per abbordare am- stato direttore del Castello di Ri- chiata di qualità all’arte, all’archi- l’appunto il concetto di vuoto, con tografi e di Berengo Gardin, uno biti più o meno lontani. Per esem- voli. Speriamo che quest’incarico tettura, al restauro, alla moda, al una sola opera. Una “scultura edi- statement di Silvio Wolf. E pure un pio, che ne pensate del wrestling? duri di più. food... toriale” in 300 esemplari. “gadget” a sorpresa. www.rifrazioni.net www.the-exhibitionist-journal.com www.metaartmagazine.it www.lespressesdureel.com www.boiteonline.org 64libri a cura di marco enrico giacomelli La fotografia, che storia

Un progetto enciclopedico alla prova della prima tappa. Anzi, del primo cofanetto. Paolo Morello prova a raccontare “La fotografia in Italia”, senza se e senza ma. E quale editore poteva sobbarcarsi un’impresa del genere, se non (l’Agenzia) Contrasto?

è tratta dal “manifesto” del gruppo La espressive: come una catena di scel- Bussola, redatto nel 1947 da Giu- te di cui la libertà dell’artista si nutre seppe Cavalli. Vale la pena citarne e si arricchisce”. alcuni passi: “Noi crediamo alla fo- Ciò non significa che lo studioso non Piergiorgio Branzi - Pasqua a Tricarico - 1955 tografia come ‘arte’. Questo mezzo consideri e non scriva al proposito di espressione moderno e sensibilis- dello straordinario contributo italiano  Spesso i bibliofili sono esperti d’una una matita ben temperata, di un cer- privi d’un impianto chiaramente inter- simo ha raggiunto [...] la duttilità la al reportage. Ma è indicativo il fat- disciplina che ha un nome un poco to spazio all’intorno. pretabile. ricchezza l’efficacia di un linguaggio to che il libro si chiuda, almeno per scostante: biblioteconomia. In parole A questa categoria appartiene senza Tornando al progetto editoriale, indipendente e vivo. [...] Ma ecco na- quanto riguarda questo primo tren- povere, si occupa di stabilire come dubbio La fotografia in Italia di Paolo questa prima uscita prende in con- scere da queste premesse una con- tennio, con “la crisi della rappresen- vanno ordinati i libri. Avete presente Morello. Si estraggono i due tomi dal siderazione il trentennio dal 1945 al seguenza di grande importanza: la tazione dei primi anni Settanta”. E il quei numeri sulla costa dei volumi cofanetto che li racchiude, si dispone 1975. Ne seguiranno altre due, al necessità di allontanare la fotografia, simbolo di tale crisi è l’opera di un consultati in biblioteca? Sono riferiti sotto gli occhi quello testuale (con fine di giungere ai giorni nostri. Non che abbia pretese di arte, dal binario grande come Mario De Biasi: “Che alla più diffusa di tali classificazioni, un segnalibro per individuare rapida- ci si aspetti tuttavia l’ennesima storia morto della cronaca documentaria”. legame unisce le bambole dalle orbi- la Dewey. Per esempio, col nume- mente le numerose note) e a fianco della fotografia strutturata in ordine Nel medesimo senso vanno le pagi- te vuote agli occhi dell’uomo ritratto ro 800 si indica la letteratura, con quello che invece funge da supporto meramente cronologico. Morello ha ne dedicate da Morello al Messaggio in Etiopia, al suo volto emaciato, alle l’840 quella in lingua francese, e si iconografico. infatti scelto un approccio che affian- dalla camera oscura, scritto nell’in- sue lunghe dita appoggiate sulle gi- può scendere nei particolari fino al Ovviamente Morello cita ben più del- ca lo svolgersi temporale degli eventi verno del 1943 da Carlo Mollino. nocchia?”. Quel che non ci si deve terzo decimale. Ovviamente non è le circa 200 fotografie stampate nel a quello tematico. Così, gli otto capi- Qui si ritrovano alcune conclusioni aspettare è una risposta.  l’unica opzione tassonomica con- libro d’Immagini, ma la funzione d’in- toli di cui si compone il saggio hanno che, con le debite differenziazioni, templabile. Basti pensare all’infinito nesco mnemonico è ben svolta. Qual- titoli come Il Paese negato e, omag- anticipano (o seguono, se si bada riordino operato e teorizzato da Aby che dubbio lo suscita invece la mo- giando Mario Praz, Il corpo, la mor- alla data di pubblicazione del saggio Warburg. stra allestita allo Spazio Forma (fino te, il sacro. molliniano) la poetica de La Bussola. Ebbene, una partizione radicalmente al 2 giugno): è sempre rischioso “illu- E se di primo acchito si potrebbe Come ben sintetizza Morello, si tratta info dicotomica potrebbe discriminare fra strare” con una rassegna quel ch’è lamentare l’assenza di un’Introduzio- della “liberazione del soggetto da ogni Paolo Morello i libri atti al movimento (nelle tasche, nato come un progetto editoriale. Il ne a supporto della comprensione vincolo residuo di oggettività [...]; l’af- La fotografia in Italia 1945-1975 sui treni, al bistrot...) e quelli d’indo- rischio più evidente è che i visitatori profonda del progetto complessivo, francamento dell’espressione da ogni Contrasto, Milano 2010 le sedentaria. Questi ultimi - spesso che il libro non l’hanno letto fatichino la dichiarazione d’intenti di Morello condizionamento del linguaggio [...]; 2 voll. in cofanetto, per ragioni di formato, rigidità della a rinvenire il fil rouge, e conseguente- si chiarisce sin dalla prima pagina. Il la definizione delle caratteristiche pagg. 560+272, 120 euro copertina ecc. - necessitano d’una mente osservino una messe di scatti capitolo d’apertura s’intitola infatti La dello strumento fotografico [...] non ISBN 9788869652196 superficie su cui essere poggiati, di di altissimo valore, ma che paiono fotografia d’arte e la prima citazione più come limiti, ma come possibilità www.contrastobooks.com no dust no italian Estetica, etica e storia Musei anni ‘50 Speaking of Art Camparisoda Oriani

Un classico di Bernard Berenson Ventesimo volume della storica Sono oltre 40 gli artisti chiamati Libro-oggetto da non perdere. Quasi 900 opere schedate, ed è tradotto da Mario Praz. Basti citare collana Le Voci del Museo, a raccolta. Con uno start col Protagonista: la mitica bottiglietta. solo il primo volume. Si son dati da un paio di titoli di paragrafi per diretta da Cristina De Benedictis proverbiale botto, visto che al L’azienda: quella che ha avuto a fare Giovanni Lista e Mariastella comprendere quanto sia attuale e Antonio Paolucci. Per indagare microfono sta nientemeno che che fare con nomi come Fortunato Margozzi per rendere onore alla la sua riflessione: Fini ultimi della spazio, forma, funzione durante Duchamp. Seguono mostri più Depero e Bruno Munari. Se non memoria artistica di Pippo Oriani. critica d’arte e Protesta contro i un decennio chiave per la nostra o meno sacri, da Damien Hirst a vi basta, andate al neomuseo di Non chiamatelo più “solo” futurista. restauri. museologia. John McCracken. Sesto San Giovanni. Giorgio Mondadori - ill. b/n e col. Abscondita - 208 pp. - euro 22,50 Edifir - ill. b/n - 264 pp. - euro 20 Phaidon - testi ing. - ill. col. - 272 pp. Corraini - ill. col. - 96 pp. - euro 18 464 pp. - euro 145 [email protected] www.edifir.it euro 35 - www.phaidon.com www.corraini.com www.cairocommunication.it libri 65 a cura di marco enrico giacomelli Debord al verde “Noi cerchiamo ovunque l’assoluto, e troviamo tempo un’opera, ma che non risulti evidente la tà di margine che i poli catalizzatori della cultura sempre e soltanto le cose”. Se si dovesse de- sua artisticità, qualcosa in biblico tra il mondo ingenuamente ignorano e nella quale ci si può cidere un esergo per l’esperienza di ri-scrittura delle idee e delle cose, qualcosa di fisico, che si permettere di citare Goethe, Tarkovskij e T.S. della pratica artistica proposta da Vegetali possa tenere in mano e nel caso non piacesse Eliot con un’invidiabile leggerezza e pertinenza. Ignoti, forse sarebbe davvero questo: un moni- gettare via senza scrupoli”. Invertire la gerarchia dei ruoli e le priorità del to dal vago sentore hegeliano, che sotto le men- La mission di questa “vegetazione artistica della lavoro d’arte non resta dunque un semplice tite spoglie della dichiarazione di un fallimento provincia d’Italia” sembra da subito - già dalla gioco meccanico ma diventa il mezzo per vei- non fa altro che riportare l’arte coi piedi per prima mostra, che parassitava un piccolo bar colare, come osserva “la Vergine” in una delle terra e al suo vero ruolo di spazio di raccolta. della bassa comasca - un situazionismo ruspan- sue molteplici apparizioni in questo testo, un In un libro insolito, che si fregia di non essere te, che imbarca complici a ogni episodio e che messaggio preciso: “Che il vero è ridicolo, irre- un vero libro, le due “fonti” nascoste - ma non gonfia il suo corpus di giorno in giorno, sfidando ale, un gomitolo di luoghi comuni, errori, difetti, troppo - del collettivo trasversale Vegetali Ignoti la diffidenza del luogo in cui nasce. Una critica balordaggini”. ripercorrono passo dopo passo, personaggio militante ma priva di presunzione, svolta dall’in- In un piccolo gioiello di scrittura critica e conver- dopo personaggio, un’esperienza che si arresta terno e dall’esterno di un mondo che si prende sazione amicale, Paracchini, Scarabelli e com- nel 2009 ma che continua a infiltrarsi nelle oc- troppo sul serio: Vegetali Ignoti sembra gioca- plici ricostruiscono la filologia di quel “cazzeggio casioni della contemporaneità italiana. re, con sana serietà e con ironico lassismo, iperattivo” dei Vegetali Ignoti, che li ha privati di Introdotto da una Premessa, da una Premessa sui piccoli meccanismi che muovono il sistema un centro e li ha collocati ovunque. dopo la Premessa, da molte pagine bianche e dell’arte e riflettere sullo stato dell’oggetto cul- dall’Introduzione di Lea Vergine, la cronologia turale, appoggiandosi ai suoi stessi ingranaggi [simone frangi] “quasi diaristica” di questa biografia esordisce per metterne in evidenza la ruggine. ritornando al 22 dicembre 1994, “il primo gior- I Vegetali raccontano di un progetto semplice, no”, in cui un’idea rompe il silenzio. Paracchini chiaro e tremendamente ambizioso, svolto con Luca Scarabelli & Riccardo Paracchini (a cura di) e Scarabelli snocciolano la genealogia di “un la costanza e la cocciutaggine delle imprese Vegetali Ignoti progetto artistico i cui confini prevediamo incer- impossibili, sviluppato dal basso per restare Postmedia, Milano 2009 ti: coinvolgere molte persone nella creazione di sempre e comunque nel basso: non certo per Pagg. 176, 12 euro qualcosa che abbia le proprietà di una rivista falsa modestia o per mancanza di strumenti, ISBN 8874900457 d’arte, ma che non lo sia, che sia allo stesso ma per non dover mai rinunciare a quella vitali- Info: www.postmediabooks.it Ego te absolvo... Iniziamo col dire che questo di Dorothea von il prete, o il sindaco, o il capitano della nave anche solo da questi brevi cenni è palese che Hantelmann è un ottimo libro. Non per ragioni dichiara che “siete marito e moglie”: il fatto Sehgal “faccia cose con l’arte”. arzigogolate; “semplicemente” perché espone stesso di dirlo in un certo contesto fa sì che voi Si dirà: non è forse ogni opera d’arte un art- idee interessanti, inedite se non originali, e lo siate effettivamente uniti in matrimonio con la act? In effetti sì, da un certo punto di vista. Ma fa con chiarezza ma senza cedere al vezzo della persona che vi sta accanto. Sehgal fa di più: prescinde dall’oggetto (foss’an- pseudo-democratizzazione (leggasi semplicismo Chiarita questa distinzione, che senz’altro pre- che la documentazione, sia essa cartacea, fo- che maschera pochezza di contenuti). Ragion senta più di un problema a un esame ulteriore tografica, video ecc.) e cala tutto vorticosamen- per cui è un testo che qualcuno definirà “diffi- (memorabile in merito la polemica fra John R. te nell’etica del rapporto interpersonale. Arte cile”. Perché no? La cultura ipermoderna non Searle e Jacques Derrida), la questione diviene relazionale? Senz’altro, ma priva di mediazioni, ci ha forse insegnato che è necessario saper interessante se messa a confronto con l’ambi- imprevedibile, evenemenziale. Un matrimonio leggere nel medesimo pomeriggio un paragrafo to artistico. Dove, lo sappiamo bene, il termine fra performer e “visitatori”, officiato da loro di Hegel e una poesia del ministro Bondi? performance ha un significato assai differente, stessi. E la formula si completa solo se ognuno Dunque, per approcciare il tema del volume e che è cambiato - o, meglio, si è ampliato - nel dice una parola, non necessariamente quella è necessario almeno sapere chi era John L. corso del tempo. giusta. E così sia (l’atto linguistico per eccellen- Austin, filosofo del linguaggio che ha legato La domanda che percorre e informa il libro del- za, quest’ultimo). il proprio nome a quello degli speech act. In la studiosa di stanza a Berlino è: cosa capita buona sintesi: molte delle frasi che proferiamo se leggiamo l’arte contemporanea con la teoria [m.e.g.] sono di genere constativo, cioè dicono qualcosa degli speech act? Cosa avviene se risemantiz- sul mondo, e sono vere o false (“Sto scrivendo ziamo il termine ‘performativo’? Ma, volendo, col mio Mac”. Ed è vero); molte altre, tuttavia, non soltanto ci si può “divertire” a notare come svicolano dalla constatazione e perciò pure dal certa arte non-performativa lo sia in senso Dorothea von Hantelmann criterio veritativo, cioè sono di tipo performati- austiniano e, d’altro canto, come certa perfor- How to Do Things with Art vo. Un esempio? Il titolo di questa recensione, mance art sia sostanzialmente constativa; ci si JPR|Ringier & Les Presses du Réel, l’inizio della formula assolutoria recitata dal sa- può spingere oltre, e miscelare i livelli. L’esem- Zurich-Dijon 2010 cerdote che assolve il penitente dai suoi pecca- pio migliore - e il capitolo più intrigante del vo- Pagg. 206, 30 CHF / 20 euro ti. Pronunciando quelle parole, il prete assolve. lume - è quello dell’arte di Tino Sehgal. È un ISBN 9783037641040 / 9782840663614 Compie cioè un atto linguistico, ovvero “fa cose performer? O, meglio, un performer austinia- Info: www.jrp-ringier.com con le parole”. E così avviene quando ancora no? La (seconda) domanda è retorica, perché www.lespressesdureel.com Non solo pittura, non solo pop Certo dev’essere una bella soddisfazione per un memorabili da far invidia: così, scorrendone le 1957). Che poi si aggiunga l’aggettivo ‘pop’ esa- artista avere nel proprio carnet una corposa tappe, si scorge la performance La Spia otti- cerba al di là dell’accettabile la limitazione (e si monografia firmata da Germano Celant, pub- ca, che inaugura nientemeno che il Teatro delle dovrebbe ancora una volta tornare a discutere blicata da un editore internazionale e curata Mostre della Galleria La Tartaruga di Plinio de se la Pop Art in Italia sia mai realmente esisti- con attenzione, dalla veste editoriale (non può Martiis (nel libro, uno degli “spioni” immortalati ta). Perché così facendo si confina nello spora- mancare la copertina rigida e la rilegatura) alla è Ennio Flaiano); e poi la presenza a un’altra dico, quasi nell’irrilevante tutto ciò che Giosetta qualità delle stampe a colori. Per non dire della pietra miliare dell’arte romana e globale al con- Fioroni ha fatto per e nella performance, nella piacevolezza che può rappresentare, raggiunta tempo, ossia la kermesse Vitalità del negativo scultura (stavamo per dire “installazione”), nella una certa soglia di esperienza vissuta, il vedere nell’arte italiana 1960/70, curata da un allora ceramica, nell’illustrazione (termini sempre più riuniti in un libro di tal fatta tanti dati, racconti, giovane Achille Bonito Oliva, animata dall’impa- impoverenti, ahinoi), nella fotografia (e sovviene lettere, fotografie, inviti, cataloghi, testimonian- reggiabile Graziella Lonardi Buontempo e docu- la mostra romana del 2002 con Marco De- ze. mentata dagli scatti di Ugo Mulas. logu). Altrettanto certo è che Giosetta Fioroni tutto S’aprirebbe poi un capitolo quasi infinito se si Classe 1932, si diceva all’inizio, o almeno lo si questo se lo meriti senza alcun tentennamento. volesse anche solo accennare al rapporto di poteva desumere. Ma scrive bene Erri De Luca: Poiché non dev’essere stato facile, anche con Giosetta Fioroni con la letteratura e i letterati: “Giosetta Fioroni non è ancora pronta all’impre- i genitori artisti e un maestro come Toti Scia- principiando ovviamente da Goffredo Parise, e sa di senex”. loja, far parte di quella “scuola” di geniali sca- spaziando dalla A di Arbasino alla Z di Zanzot- pestrati rivettati a piazza del Popolo a Roma, lei to, senza scordare la seminale collaborazione [m.e.g.] donna in mezzo ad Angeli, Festa, Schifano. con Nanni Balestrini, coi disegni ispirati al di lui Sforzi premiati sin dalla giovinezza, poiché in Frammenti di un sasso appeso. Biennale c’è arrivata nel 1956, cioè a 24 anni, Che dire poi delle tecniche affrontate (il termine Germano Celant e in quel caso si poteva ben scrivere “giovane non è casuale)? L’etichetta che le viene appic- Giosetta Fioroni artista”, non come ora che si è tali fino agli cicata è quasi sempre quella di pittrice. E non Skira, Milano 2009 “anta” abbondanti, e proprio in un’era in cui si è affatto falso, benché si tratti piuttosto d’una Pagg. 456, 140 euro dice che tutto corre (troppo) veloce. “antipittura” (la definizione è di Emilio Vedova, ISBN 9788861301658 La sua biografia è ricca a tal punto di segnavia in una lettera che le invia nel settembre del Info: www.skira.net 66talenthunter a cura di daniele perra Manuel Scano

D’origine padovana, classe 1981, Manuel Scano ricicla materiale di scarto di altre opere e utilizza tecniche come i disegni ottenuti con il movimento di un ventilatore o di una coccinella per massaggi cinesi. L’obiettivo è rappresentare il caos e il fragile e instabile equilibrio della vita, quello che forse lui chiama una “fastidiosa irrequietezza”. Nella sua ricerca visiva il suono corre su un binario parallelo, così come la vena performativa, ludica e provocatoria. L’importante? Non lasciare mai il visitatore indifferente...

Secchio rosso - 2008 - still da video - 1’

volta, a seconda delle persone coin- a spingermi è stata la necessità di volte nella realizzazione e dei nuovi inventare dei segni. Da tempo sta- viaggi nei più diversi paesi. È una via vo cercando dei nuovi segni, quelli a di mezzo tra azione collettiva spon- cui lavoravo non mi soddisfacevano tanea, scienza, arte e tecnologia fai- affatto. Il ventilatore e la coccinella da-te, è un viaggio avanti e indietro sono nati come espedienti per fare nel tempo, sfidando le leggi del volo quei segni, per scatenare quella e dell’aria per ritornare sulla terra. componente di casualità impossibile altrimenti. Come descriveresti la tua ricerca? Sto cercando di spingere il mio lavo- Anche il sonoro ha un forte peso. ro ai limiti. A volte vorrei esplodere. Dal 2005 lavori a composizioni Sono interessato a ciò che mi sfug- con il progetto solista Kert is Lost  Che libri hai letto di recente? Da ragazzino ricordo che mi aveva stimenti e farmi le ossa. ge dal controllo. Scatenare e crea- e dal 2007 al 2008 hai collabo- È da un po’ di tempo che m’interesso colpito tantissimo una grande re- re situazioni che abbiano anche una rato come performer e musicista a libri di letteratura medica. In parti- trospettiva su Miró che avevo visto Hai lavorato come magazziniere certa indipendenza da me. Nell’ul al progetto Above the Tree. Anche colare Ho scambiato mia moglie per a Roma, una mostra potentissima alla Galleria Massimo De Carlo. tima installazione da Room Galleria per la tua prima mostra persona- un cappello, Un antropologo su Mar- con un sacco di lavori. Poi da ado- Avrai quindi avuto occasione di ho cosparso il pavimento di resti di le da Room Galleria a Milano, non te, Musicofilia, Vedere voci e altri di lescente la Biennale di Venezia di vedere molti artisti in fase di alle- performance, piccoli macchinari, appena entrava un visitatore nello Oliver Sachs. Mi sono soffermato sul- Szeemann. Da un po’ di tempo sono stimento delle mostre e della pro- scatolame, cotone idrofilo, piante fin- spazio, ti divertivi ad alzare il volu- le Sindromi di Asperger e Tourette. più interessato ai concerti. L’ultimo è duzione dei loro lavori. Quanto è te, frammenti di oggetti, con l’intento me del sonoro fino a farlo diventa- Mi affascinano e spaventano la fra- stato quello degli Zu a Milano. stata importante quest’esperien- di creare una sorta di “scultura” in re assordante. Che rapporto hai gilità del cervello umano e la perdita za per il tuo percorso? movimento in constante trasforma- con il suono nei tuoi lavori? di controllo. Quali sono gli artisti del passato Molto. Oltre agli incontri - gli artisti, zione. A volte penso che l’artista Il suono è quasi sempre presente nel per i quali nutri interesse? una squadra affiata e Manfred - la soffra di bulimia: mangia, mangia, mio lavoro, è una cosa a qui penso Che musica ascolti? De Kooning, Ornette Coleman, cosa più importante per me è sta- mangia, per poi vomitare. È una ne- costantemente. Nell’installazione che La cosa che faccio in assoluto di più Charles Mingus, Eric Dolphy, Conlon to il magazzino di De Carlo. È stato cessità compulsiva quasi nevrotica, ho realizzato per la mostra Il raccolto è ascoltare musica, impazzisco per Nancarrow, Michael Jackson, Jo- una miniera d’oro! Una parte dei miei poco governabile. C’è spesso molta d’autunno è stato abbondante, il suo- il rumore e il free jazz di Ornette Co- seph Cornell, Henry Darger, le bolle nuovi lavori sono nati lì dentro. Ho violenza ai limiti del dolore fisico. Ma no che l’ammasso di cose produceva leman. Conlon Nancarrow è uno dei di Roland Flexner, Gabriel Orozco, continuato per un anno la raccolta di c’è anche una parte che cerca l’or- schiantandosi al suolo, un boato indi- musicisti che preferisco, adoro la Matt Savage, Lightning Bolt e Mer- spazzatura di “lusso” (detriti d’artista) dine: una parte minimalista e meti- stinto, era parte integrante dell’ope- sua complessità ritmica e il senso lu- zbow. usandoli poi per alcune installazioni colosa; è quella parte che si occupa ra. Cerco sempre d’inventare modi di dico delle sue composizioni (studi per e sculture, ho scattato una serie di di raccogliere i resti per catalogarli e produrre suoni. Anche nei disegni, la piano meccanico). Sono letteralmen- E i giovani a cui ti senti vicino, ar- fotografie (Patjupa) a sculture che ordinarli. È quella parte senza la qua- vela di plastica attaccata al ventila- te innamorato di Charles Mingus, tisticamente parlando? facevo con i vari materiali a dispo- le non sarebbe possibile emettere tore svolazzando produce un suono Eric Dolphy, Harry Partch e dei primi Mi sento molto vicino ad artisti con sizione nel magazzino, sculture mo- alcun senso. ipnotizzante. Penso al suono come a due album dei Pere Ubu. cui sto collaborando e con i quali ho mentanee, che disfacevo non appena una massa informe che si muove va- condiviso progetti e mostre. Penso sentivo qualcuno aggirarsi nei dintor- C’è nel tuo lavoro una forte com- riando velocità e colore fino a dissol- Città che consiglieresti di visitare a Alek O., Mauro Vignando, Matteo ni. È stato molto divertente lavorarci ponente performativa/ludica, an- versi: m’interessa la sua spazialità. e perché. Rubbi, Santo Tolone, Alberto Pesa- per un anno. che nella fase stessa di realizza- Sono stato di recente a Caracas. È vento, Giovanni Giaretta e Vincenzo zione. Penso all’uso del ventilatore Usi molte tecniche, alcune piutto- una città bellissima e piena di con- Latronico. Dal 2007 collabori con l’artista o della coccinella per massaggi ci- sto bizzarre come il disegno con la traddizioni. Molto caotica e vitale, argentino Tomás Saraceno al pro- nesi per disegnare. Cosa ti inte- coccinella per massaggi cinesi, nel anarchia pura. Tra le cose che colpi- Che formazione hai? getto itinerante Museo Aerosolar. ressa di quest’aspetto? realizzare i tuoi lavori. sce è la nitidezza della luce. Ho frequentato per anni le accade- Di cosa si tratta? M’interessa il fattore “perdita di con- La tecnica per me ha a che fare mie italiane senza trarne troppo van- È una nuova specie di museo volante, trollo”, lasciare che qualcosa nasca con l’invenzione: è l’improvvisazione. I luoghi che ti hanno particolar- taggio. Credo che il livello generale un’opera collettiva iniziata da Tomás, “spontaneamente”. Spingere un È come trovarsi su un’isola deserta mente affascinato. sia parecchio basso. Collaboro dal concepita in dialogo e in costante co- grosso masso giù dal burrone e ve- senza avere nulla e voler fare un di- Una volta sono stato in un buco. 2006 con Isola Art Center a Milano, operazione con Isola Art Center. Mu- dere cosa succede. La performativi- segno. Devi inventarti tutto usando ed è stata un’esperienza fantastica, seo Aerosolar è un pallone a energia tà per me ha questa funzione, diven- quello che trovi. Mi sento un po’ così: Quali sono le mostre visitate che ho avuto la fortuna di conoscere mol- solare realizzato con sacchetti di tare “oggetto” in balia del caos. Nel su un’isola deserta, cercando di in- hanno lasciato un segno? ti artisti, di lavorare a parecchi alle- plastica riutilizzati; cresce di volta in caso del ventilatore e della coccinella ventare qualcosa.  design 67 a cura di valia barriello

Dalla sua nascita a oggi, il Triennale Design Museum narra storie di oggetti, una all’anno. Exibart ha deciso di ascoltare l’ultimo racconto direttamente dalla voce di Alessandro Mendini. Che illustra il rapporto d’intimità che si stabilisce tra noi e le cose... cose tra le cose

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Il nuovo allestimento del Triennale Design Museum photo Fabrizio Marchesi

 Tutto è cominciato nel 2007 con tamente differenti: un allestimento omologia con la nostra vita quotidia- sense tanto apparentemente quanto mo, vero critico di design della sto- un leggero ponte in legno, sospeso minimalista, luminoso e total white na, nascono crescono e muoiono; improvvisamente spontaneo che si ria. Catullo, attraverso il conferimen- nell’aria, sopra la scalinata principa- riporta alla luce la produzione seriale seguendo una curva a campana, un crea tra loro. In Triennale ho am- to del nome, dona alla barca la paro- le della Triennale, che inaugurava il e i pezzi unici in Serie e Fuoriserie. ciclo che ha un picco nel centro e maestrato con questo criterio ben la, dandole un’anima che addirittura primo museo italiano dedicato al de- Gli oggetti divisi in categorie spiega- che poi decresce verso la fine. Verso 800 pezzi, tra miniature e riprodu- la mette in dialogo con se stessa”. sign. Da allora è partita la scommes- no quali meccanismi di produzione si cioè il termine del loro utilizzo o della zioni ingigantite”. E tra i prodotti veri L’anima degli oggetti, che il curatore sa di offrire ogni anno un modo diver- nascondano dietro l’arte. loro messa in scena. A me piace far e propri di design si scorgono anche scorge, è la caratteristica che con- so di leggere il disegno industriale. Siamo al 2010, a oggi, e tocca ad luce sul perché degli oggetti ferisce una L’impresa viene affidata di volta in vol- Alessandro Mendini continuare la e sul loro romanzo, scoprir- vita propria ta a esperti, curatori, designer che staffetta. E gli elementi che si riesco- ne l’aspetto letterario. Ogni alle cose: possano raccontare quale mondo no a scorgere, ancor prima di oltre- persona, vivendo, crea un “Io vedo gli particolare ruota intorno agli oggetti. passare il ponte, lasciano già con il proprio romanzo. È nelle Ho scelto oggetti interiori, oggetti non Comincia Andrea Branzi insieme a fiato sospeso: una grande piscina in storie, nei racconti che cia- come un tipo Italo Rota, con una narrazione sin- cui sono immersi insieme oggetti vi- scuno va in cerca dei nomi escludendo le icone del design. di usato; a golare su Le ossessioni del design sionari che richiamano le atmosfere e delle relazioni con le cose me interes- italiano. Gli oggetti in mostra, tra pe- di Giorgio de Chirico, da una ripro- che ha attorno. La narrazio- Cose rovinate, contagiate, animate e sa il loro nombre e installazioni multimediali, duzione del David di Michelangelo ne è una cornice linguistica usurate dalla vita parallela dell’uomo adoperato. oltre a spiegarci il design delineano a una scarpa gigante di Salvatore che fa parte della vita degli Per esem- chiaramente l’humus culturale in cui Ferragamo. oggetti; spesso è tra di loro pio, tutti questa disciplina è immersa. Tra ri- Mendini stesso spiega la sua sele- che essi instaurano continui immaginano petizioni ossessive di oggetti, come zione: “Ho scelto oggetti interiori, romanzi”. che per una l’imbuto-pinocchio di Giovannoni, che ho escluso le vere e proprie icone Ed è proprio cercando il nesso di un oggetti emozionali: “Ho voluto e cer- rassegna di design di questo gene- sorride sornione come in uno dei mi- del design, e ho preferito cercare romanzo, quasi epico come l’Ulisse cato che ciascun oggetto emanasse re non sarebbe mai dovuta mancare gliori film diTim Burton, si scoprono oggetti ai quali appartenga una for- di Joyce, che si prosegue la visita tra chiaramente la propria appartenenza una Lettera22 di Olivetti. Io però ho il tormento e l’estasi del design. te componente antropologica. Sono gli oltre 800 oggetti selezionati da all’Italia. Io amo molto il ‘phaselus’ di trovato la Lettera22 appartenuta a Prosegue sempre Branzi, ma ac- cose rovinate, contagiate, animate Mendini: “In mostra gli oggetti sono Catullo, progetto inserito in miniatura Montanelli, la stessa, originale mac- compagnato da Antonio Citterio, e usurate dalla vita parallela dell’uo- disposti a flipper. Amo il cortocircu- come primo manufatto del percorso. china da scrivere che lo ha accom- con un regime e una storia comple- mo. Questi sono gli oggetti che, per ito che nasce tra le cose, quel non- Ritengo infatti che Catullo sia il pri- pagnato a lungo; e me la sono fatta prestare per la Triennale”. Il percorso si conclude con quindici compassi Torri di Babele realizzate per l’occa- sione da altrettanti designer scelti da GIN ALL’ASTA DESIGN IN MUSICA SEDUTA DA BERE Mendini. Perché, spiega il maestro, Tutti gli appassionati di design a cui piace Lorenzo Palmeri, designer musicista, esce con Da oggi, oltre che per bere una bottiglia di “sono sempre stato sulle tracce delle alzare il gomito con i cocktail avranno la il suo disco d’esordio. Ebbene sì, nessun errore Coca-Cola potrà esser utile pure per star seduti. capacità del design di trasformarsi in possibilità di contribuire alla ricerca contro il di battitura: Preparativi per la pioggia è il titolo Grazie alla collaborazione fra l’azienda Emeco, aberrazione dimensionale e di quella cancro partecipando a una singolare asta di dell’album del designer. Fra le tracce musicali che realizza sedie di design in alluminio riciclato, sua facilità di diventare tanto sined- beneficenza. L’evento è organizzato da Bombay spuntano ospiti illustri come Franco Battiato, e la multinazionale di Atlanta. Navy Chair è una doche quanto metonimia (di quella Sapphire per il prossimo 11 maggio, presso sedia, in rigoroso rosso fuoco, realizzata grazie Andy e Saturnino. Fra le pagine del booklet parte cioè che manca del e dal pro- la coffee house di Palazzo Colonna a Roma. al riciclaggio di 111 bottiglie in PET della bibita più prio tutto). cd invece fa capolino il design: nove copertine L’asta, battuta nientemeno che da Sotheby’s, famosa al mondo. La produzione della seduta A romanzo concluso, si riesce a ri- diverse curate da nomi come Giulio Iacchetti, proporrà 18 bicchieri da Martini cocktail disegnati incomincerà a giugno e sarà accompagnata da spondere alla domanda che pone la da designer internazionali appositamente per Paolo Ulian, Odoardo Fioravanti, Gumdesign, una campagna pubblicitaria artistica. La sedia mostra: “Quali cose siamo?”. Come la Bombay Sapphire Foundation. Il pezzo più Matteo Ragni e Joevelluto incontrano l’arte del verrà completamente immersa in un blocco dice Mendini: “Noi siamo cose tra le ambito? Il bicchiere del designer Peter Crisp, giapponese del kirigami e, fra tagli e pieghe, di ghiaccio, realizzato dallo scultore Duncan cose”.  incastonato con 226 zaffiri per la modica cifra di danno origine a più copertine. Musica per gli Hamilton, e sarà fotografata da Peer Lindgreen. 23mila dollari. Cin cin! occhi. Da servire fresco. [valia barriello e ginevra bria] www.bombaysapphire.com www.lorenzopalmeri.it www.emeco.net 68design selezione SALONE GUMDESIGN BOOM Una cernita tra i mille eventi del Fuorisalone. Un percorso suggerito, sussurrato, I Gumdesign sbancano al Fuo- consigliato dalla nostra redazione di design, per chi sarà e anche per chi non sarà a risalone 2010 toccando numerosi Milano durante i giorni infuocati della Design Week più importante al mondo. Enjoy! eventi. Lo studio di Viareggio, fon- dato nel 1999 da Gabriele Pardi BRERA DESIGN DISTRICT e Laura Fiaschi, Regina indiscussa della DESINGERSBLOCK ha guadagnato kermesse milanese è Arriva a Milano lo squa- riconoscibilità negli ultimi anni, grazie a premi vinti, lavori sempre stata Zona Torto- drone itinerante di Desi- per nomi importanti ma soprattutto per l’organizzazione di na, centro nevralgico dei gnersblock, vagamente eventi collettivi di design. Proprio per uno di questi eventi, principali eventi del Fuori- deludente a Londra pochi Cambiovaso, sono stati selezionati per l’Adi Design Index salone. Per il 2010 scen- mesi fa. Cocktail d’aper- 2009. In città tornano a illuminare, per il decimo anno de in campo un nuovo tura il 15 aprile dalle 7 consecutivo, lo spazio presso la Libreria Hoepli con lam- distretto pronto a soffi are alle 22 da Revel Scalo pade progettate per l’azienda Zeroombra. Presenti anche l’ambita corona: si tratta d’Isola e lista di espositori in Fabbrica del Vapore con una seduta per Sostenibilità a dello storico quartiere ricca e varia con possibili tutto vapore e con l’allestimento per Green block. Marca- sovrano dell’arte, della cultura e delle ultime tendenze mo- sorprese last minute. no entrambe le presenze in Triennale Design Museum e daiole, che vuole annoverare tra le sue conquiste anche Impossibile citare tutti i Triennale Bovisa e arrivano anche da De Vecchi con una il design. È Brera. Il progetto Brera Design District nasce partecipanti; si notino co- serie di oggetti in argento. Ancora? Toccano via Savona per diffondere e promuovere le eccellenze della zona, non munque l’italiana Alice Rosignoli; Amelie Labarthe 18 a That’s design con il progetto Regina di cuori. Imba- solo per il periodo del Salone, ma per tutto l’anno. L’inizia- per Puff & Flock (collettivo londinese femminile razzo della scelta. (v. b.) tiva porta la fi rma di Studiolabo, che da anni si occupa di di otto designer del tessile); Bodgig Milano (i cui Via Hoepli, 5 design della comunicazione, e Marco Torrani, presidente designer si sono ritirati dal 30 marzo nelle foreste dal 9 al 30 aprile ore 10-19 di Assomab. La sfi da tra i due quartieri milanesi avverrà a dell’Hereforshide a far mobili); Charlie Davidson; www.hoepli.it colpi di vernissage ed eventi. La nuova concorrente vedrà Joon-Bin Im; Not that young (gruppo interpretativo Via Procaccini, 4 schierati in campo tutti gli storici showroom, eccellenze della maglietta moderna); Smths Lab (giocattolai). dal 14 al 19 aprile ore 10-22 della zona, da Moroso a Valcucine fi no a Calligaris, per L’evento dei designersblock si inserisce nel circuito www.fabbricadelvapore.org fare alcuni nomi. Il redde rationem avverrà a salone con- Fuorisalone Zona Isola, che vuole valorizzare le pic- cole realtà artigianali e commerciali. (s. c.) Via Melzo, 7 cluso e a numero di calici vuotati. (v. b.) Via Thaon de Revel, 3 dal 14 al 19 aprile ore 10-19.30 dal 13 al 19 aprile ore 10-22 dal 14 al 19 aprile ore 10-19 www.devecchi.com www.breradesigndistrict.it www.verydesignersblock.com Via Savona, 18 dal 14 al 19 aprile ore 10-22 www.domusacademy.it/thatsdesign COMPASSO? DI LATTA! Dall’oro alla latta, sta per cambiare metallo il premio più ambito INSIDE FOSCARINI dai designer di tutto il mondo. Nasce il Compasso di Latta su Per il sesto anno consecutivo, Foscarini espone NON C’È ROSA SENZA SPINE manifesto di Riccardo Dalisi e viene presentato durante il Salone al Fuorisalone - ospite del Temporary Museum Che fi ne fanno i del Mobile presso la Triennale Bovisa con una mostra, dei wor- for New Design di Superstudio - le sue nuove vecchi libri destinati kshop e un concorso. collezioni con un evento fuori dal comune, al macero? Per L’iniziativa è lanciata creato appo- la casa editrice dalla Naba in collabo- sitamente per Minimum Fax sono razione con il Triennale l’appuntamento destinati ad avere Design Museum. Il milanese. Dopo una seconda vita, manifesto di Dalisi si l’infi nito di luce una reincarnazione. basa sui concetti della riprodotto con E questo passaggio decrescita e della so- un caleidoscopio avviene attraverso stenibilità e di come, gigante, in cui il progetto Re Book - La seconda vita dei libri. In occasione soprattutto nel periodo lo spettatore si della Design Week 2010, Minimum Fax in collaborazione con della crisi economica, ci sia bisogno di un ritorno all’artigianato e perdeva tra gli intrecci delle lampade, quest’an- amaneï/salina lancia un design contest fi nalizzato alla realiz- ai prodotti in piccola serie. Il compasso di latta vuole premiare i no ecco una galleria luminosa. Inside, così si zazione di oggetti creati tutti con il riciclo e gli scarti librari. prodotti che hanno questa particolare attenzione. In mostra al- chiama l’installazione, porterà al cuore dei pro- Luogo dell’evento? Lo studio Dorota Koziara e installazione di cuni compassi dello stesso Dalisi, nei workshop sperimentazioni dotti di Foscarini. Nato dalla collaborazione di Alice Visin. L’artista milanese ricrea un giardino di carta con i sui principi del compasso uniti ad arti teatrali. A completare il Vicente Maria Jimenez (progettista), Massimo suoi gioielli fatti di pagine strappate e accartocciate, che ven- quadro, un concorso internazionale che permetterà a designer Gardone e Fabio Bressan (installazione video) e gono successivamente incerate per conservare e preservare di tutto il mondo di partecipare, essere segnalati e vincere. Francesco Morosini (musiche), il progetto sarà al logorio del tempo le parole. “Non c’è rosa senza spine” Cambia prospettiva e la latta diventa più preziosa dell’oro. (v. b.) abbinato all’esposizione delle anteprime della dice un antico proverbio, e così - come in ogni giardino che Via Lambruschini, 31 nuova collezione, le cui caratteristiche potran- si rispetti - anche in quello di rose di carta le spine vengono dal 14 aprile al 30 maggio ore 11-22 no essere scoperte nell’area esterna. (s. c.) sostituite dalle spille del gioiello. A ogni spilla acquistata verrà www.triennale.it Via Tortona 27 regalata una copia fallata di un libro, un volume che non può dal 14 al 19 aprile ore 10-21 essere messo in commercio per un piccolo difetto. Firmata e www.foscarini.com numerata, diventa sigillo garanzia del gioiello stesso. (v. b.) Alzaia Naviglio Grande, 42 ORTOFABBRICA dal 12 al 19 aprile ore 14-19 Dopo l’esordio nel 2009 fa il bis il progetto - ideato e COLAZIONE CON MARTÍ www.dorotakoziara.com curato da Angelo Grassi - Ortofabbrica. Torna a dar Per tutti gli appassionati, o meglio per tutti i fan, del vita allo stesso anonimo cortile, designer catalano Martí Guixé, c’è un evento del Fuo- solitamente adibito a parcheggio, risalone da non mancare assolutamente: una strana che per l’occasione si trasforma bottega, con allestimento dello stesso designer, DESIGN FICTION in una sorta di oasi verde, immer- presso la sede delle Edizioni Corraini. Tutti i libri del Ciak, si gira! Il design diventa fi ction, il Fuorisalone il suo sa nella caotica metropoli lom- catalogo conditi da alcuni oggetti tra i più fantasiosi il set, e gli aspiranti designer, inutile dirlo, sono attori e barda. Gli obiettivi rimangono gli di Guixé, come il nastro adesivo Football che diventa comparse, sceneggiatori e macchinisti. In regia si nascon- stessi dell’anno precedente: una pallone da calcio o le famose t-shirt Ex-designer fi no dono Studiolabo, ideatore del portale www.fuorisalone.it, e progettazione volta all’ecososte- alla pira portatile. E una star che si rispetti non la- lo Ied. Insieme svilupperanno il progetto video con 16 stu- nibilità e al recupero non solo dei scia i suoi fan a bocca asciutta: l’appuntamento sarà denti del corso di arti visive, divisi in tre team. Le riprese materiali, ma anche della perizia accompagnato da un’anteprima gastronomica con la saranno girate quotidianamente e con la stessa frequenza artigianale. Cambiano ovviamente presentazione di Food Designing, nuovo libro di Guixé messe sul portale di Fuorisalone, di modo che gli utenti l’allestimento e gli attori, vengono per Corraini, che fa il punto sulla ricerca in tema di potranno interagire con la storia e contribuire a modifi car- coinvolti oltre a designer, architetti food design, dall’Olive Atomic Snack alle I-cakes, dai la con proposte e suggerimenti. I video montati presso il del paesaggio, decoratori, un’azienda enogastronomica Lunch Balls agli Sponsored Food. Ogni mattina sarà Teatro Franco Parenti costituiranno, a fi ne salone, un cor- e un pellettiere. Il tutto coordinato dallo stesso Angelo possibile fare colazione presso lo spazio Corraini in tometraggio a cui avranno contribuito più mani. Il progetto Grassi, che per l’occasione presenta una nuova linea classico stile italiano: caffè, marmellata, miele e bi- è nato con lo scopo di promuovere il design come evento di arredo di esterno, sempre, ovviamente, in chiave scotti, spulciando qualche libro... (v. b.) e renderlo accessibile. (v. b.) eco. (v. b.) Via Montevideo, 5 dal 12 al 17 aprile ore 10-24 Via Savona, 37 da 14 al 19 aprile ore 11-12.30 www.studiolabo.it dal 14 al 19 aprile ore 10-22 www.corraini.com design 69

TEMPORARY DESIGN STORE SEX AND DESIGN GUARDATE IL MIO PROGETTO Un problema matematico potrebbe essere come riuscire a Il design non ha tabù e da qualche anno ha iniziato a 15 designer internazionali espon- contenere 5 aziende più 17 designer in uno spazio da 38 occuparsi anche dei prodotti legati all’erotismo. Nasce gono i loro nuovi progetti mq. A risolverlo è Pandora che, per infatti nel 2008 a Milano il primo concept store del brand e prototipi nello spazio Ida i suoi 10 anni di attività, decide di Angélique DeVil, uno dei più intimi salotti milanesi, che in Zona Bovisa. Lo scopo? festeggiare con un temporary de- propone una selezione di prodotti di lusso legati alla sfera Creare nuove sinergie con sign store e per farlo invita ami- erotica. Come potrebbe un brand del genere mancare alla gli industriali, ma anche ci, designer e aziende. I grandi kermesse milanese? Difatti partecipa con ben due eventi. far conoscere i progetti a ospiti sono quindi l’azienda Nel primo evento, Voluttuose Confessioni, la designer giornalisti, direttori della co- Galbiati, regina indiscussa francese Catherine Faity rappresenta con quadri e arredi municazione, art director e di vetri e cristalli da più cuciti con ago e fi lo i sogni più folli legati all’eros, compre- galleristi. Anche il sito gioca di 40 anni; Lorenz, se chaise longue accessoriate per giochi di coppia. Nel un importante ruolo nella che con precisione secondo evento, curato da Laura Buddensieg, artisti e diffusione dei progetti, con video che presentano un’in- festeggia il 50esi- designer interpretano il tema del vaso da parete in tema tervista a ogni designer. Inoltre, il canale franco-tedesco mo anno della sexy: The Flower’s Choice: lascia che il tuo Fiore scelga il Arte è partner uffi ciale dell’evento. Tra i designer presenti produzione del suo suo Vaso. Non rimane che unirsi al motto di Angélique: segnaliamo lo studio austriaco Breaded Escalope, che orologio Static; Il Coccio, Liberté intimité sensualité, e andare a curiosare... (v. b.) persegue delle strategie per creare una sostenibilità so- appena rientrato nel mercato, e Via Cerva, 7 ciale con oggetti originali e attraverso performance, come la giovanissima Tobeus, senza dimentica- dal 13 al 19 aprile ore 10.30-19.30 quella in calendario per il 17 aprile alle ore 17. Indicato re la padrona di casa Pandora E siamo a cinque. Assieme www.angeliquedevil.com per i talent scout incalliti. (g. l.) scelgono una selezione di 40 prodotti da mettere in vendita Via Durando, 30 tra novità e grandi classici. Alcuni tra i 17 ospiti illustri? dal 14 al 19 aprile ore 11-20 Mario Bellini, Andrea Branzi, Giulio Iacchetti, Italo Lupi, CAMPARI AL PARCO SEMPIONE www.meetmyproject.com Alberto Meda, Alessandro Mendini, Matteo Ragni, Denis Il rituale milanese per Santachiara, Richard Sapper, Patricia Urquiola. (v. b.) eccellenza assume i Corso Garibaldi, 44 toni rossi del Cam- dal 12 al 24 aprile ore 10.30-21.30 pari e si assesta in EXTRAORDINARIO! www.pandoradesign.it Triennale. Il designer L’evento Extra curato da WhoMade e [1+2=8] coinvolge Matteo Ragni, che diversi creativi con progetti extra-ordinari, extra-urbani, dallo scorso anno extra-comunitari e a volte extra-terrestri in un luogo - SPAZI PUBBLICI, SPAZI ESTERNI collabora attivamente Loft21 - laboratorio di nuove idee in un contesto, quello Pr il secondo anno, Esterni partecipa alla Design Week con con il gruppo, com- di via Padova, che negli ultimi mesi è stato teatro di il Festival del Design Pubblico con installazioni, servizi e pro- pie un personale disordini sociali. Tra i designer coinvolti segnaliamo il getti realizzati da importanti ospiti internazionali. Obiettivo? “ritorno al futuro” collettivo Resign di Faenza, che presenta i metaprogetti Presentare progetti che trasformeranno il modo di vivere e e immagina di essere nel realizzati con materiali di riuso durante la seconda edizio- pensare gli spazi pubblici delle città. Inoltre, i parcheggi di 2160, ironizzando sul 150esimo compleanno che Campari ne della Resign Academy, e la collezione Gnaro di Who- via Vigevano ospitano i progetti vincitori del duepercinque festeggia nel 2010. Nasce così Camparativo, un bar all’in- Made, ispirata alla cultura contadina camuna. Oltre al contest, bando di concorso internazionale per la riqualifi ca- terno del giardino della Triennale progettato appositamente percorso espositivo sono previsti eventi, come i momenti zione dei parcheggi per auto di due metri per cinque. Si trat- per il momento dell’aperitivo. Gli arredi, rigorosamente rossi, extra-ordinari di sabato 17 con un workshop-colazione ta di nuovi spazi pubblici ridonati ai cittadini per giocare, leg- richiamano lo stile dell’azienda, come la sedia Camparina o la Biglietti della fortuna a tante mani in via Padova, realizza- gere, parlare, lavorare... Esterni ha invitato anche i collettivi lampada Fortunata prodotta da Danese. (v. b.) to da Elisa Bertolotti (progettista della comunicazione) e Topotek1, Feld72 e Cascoland a presentare nuove soluzioni Via Alemagna, 6 uno shooting fotografi co collettivo ideato da Commonun- progettuali per l’ambiente urbano. E continua il progetto dal 14 al 19 aprile ore 10-24 common Magazine. (g. l.) bedsharing, per dare ospitalità temporanea a basso costo a www.campari.com studenti stranieri in arrivo a Milano. (g. l.) Via Padova, 21 Porta Genova dal 14 al 19 aprile ore 10-20 dal 13 al 18 aprile OSPITI INASPETTATI www.loft21.org www.esterni.org Tra le varie sorprese dell’edizione 2010, la settimana del design milanese offre una straordinaria mostra divisa in quattro sedi differenti. Ospiti inaspettati, case di ieri, IL FRUTTETO IN STAZIONE design di oggi, curata da Beppe Finessi in collaborazione LE DUE FACCE DELLA CERAMICA Un’isola in zona Isola, un Un nuovo progetto dello studio mul- con Cristina Miglio, è un evento organizzato dal Comune frutteto all’interno di una tidisciplinare CTRLZAK viene di Milano e Cosmit e ospitato da quattro splendide case- stazione. Questo il pro- presentato in una cornice ac- museo: Bagatti Valsecchi, Casa Boschi di Stefano, Villa getto di aMAZElab, che cattivante come quella del wine Necchi Campiglio e Poldi Pezzoli. I quattro gioielli si tra- propone per l’ottavo anno bar LeRosse. Si tratta di 24 sformano per l’occasione in salotti arredati con alcune consecutivo l’evento green pezzi fra piatti, tazzine e cioto- delle più rappresentative creazioni del design internazio- island. Per realizzare la sua le, tutti originali ri-assemblati, nale degli ultimi anni, selezionate e adattate ai loro spazi ardua impresa, quest’anno objet trouvé e bric-à-brac che espositivi al punto da non essere affatto percepite come si affi da all’architetto olan- portano a una duplice collezio- estranee. Tra queste, la poltroncina della collezione di dese Ton Matton, che ha ne. L’Art collection è una serie di pezzi unici dell’arredare Primitive di Nucleo e opere di partecipato alla Biennale di oggetti che riuniscono in sé tradizione Ron Arad, Tord Boontje, Ronan & Erwan Bouroullec, Architettura di Venezia del 2008. Matton non solo progetta ceramica orientale e occidentale; la Design collection Andrea Branzi, Fernando & Humberto Campana, David l’allestimento del frutteto, ma anche i vasi e il loro sistema invece è composta da oggetti nuovi, originali, realizzati Chipperfi eld, Konstantin Grcic, Herzog & De Meuron, di auto-alimentazione. Così la grigia e frenetica Stazione dopo un attento studio delle tecniche tradizionali. Così i Alessandro Mendini, Jasper Morrison, Fabio Novembre, di Porta Garibaldi per una settimana godrà di uno spazio due artisti designer Katia Meneghini e Thanos Zakopoulos Gaetano Pesce, Ettore Sottsass, Philippe Starck, Patri- verde indoor in cui i pendolari potranno non solo riposarsi descrivono l’inversione di tendenza che ha portato la Cina cia Urquiola. (s. c.) aspettando il treno, ma anche cogliere i frutti direttamente a riempire il mondo occidentale non più di raffi nate cera- dall’11 marzo al 2 maggio dagli alberi. Una stazione ecosostenibile è possibile? Forse miche, quanto di copie a buon mercato della produzione www.casemuseomilano.it sì. (v. b.) occidentale. (g. l.) Porta Garibaldi Corso Garibaldi, 79 dal 14 al 19 aprile ore 6-24 MOROSO CONTEMPORARY dal 14 al 19 aprile ore 12-15 e 18-24 www.amaze.it Collaborazione artistica più www.ctrlzak.com che creativa per il 2010 di THINK TANK PER INTERNI Moroso. Il concept dello showroom è stato affi - La rivista Interni torna a occupare i chiostri della Statale dato ai due artisti Fran- PAUSA CAFFÉ! con una mostra dal titolo Think Tank, come dire “pensatoio”. cesco Simeti e Andrea Tra i vari appuntamenti del Fuorisalone, celebra Da Philippe Starck Sala, che hanno rivisitato la gloriosa pausa caffè in via Tortona con ben quattro di- a Jaime Hayon, e ripensato l’opera del stinte iniziative. Un libro, curato da Virginio Briatore, che da Jean-Michel marchio in termini visionari, celebra scelte estetiche e tecnologie di oltre vent’anni di Wilmotte a Jacopo ma mantenendo un vigoroso design. Una mostra che ripercorre lo sviluppo e i cambia- Foggini, da Daniel legame con lo spazio e gli oggetti. menti delle diverse macchine Lavazza dal 1989 a oggi, Libeskind a Matteo Le poltrone di Moroso diventano punti accompagnata da eventi di interazione sociale, proprio Thun, da Kengo di vista esplorativi e generatori di ombre riferiti alle stesse macchine ridefi nite come i primi social Kuma a Paola Na- e spazi interiori, paralleli. Questa anche la lettura che dà network della storia. Un’esperienza, , vone, fi no a Paolo dell’installazione Tumbleweed il critico Andrea Bruciati, diret- nella caffetteria della mostra aperta a tutti i visitatori. La Caputo. Una serie tore della Galleria Civica di Monfalcone, che ospiterà l’opera Mobile Station, che porterà l’esperienza Lavazza in giro di installazioni spe- al termine degli eventi milanesi. Secondo le parole degli arti- per la città per attrarre appassionati del caffè e conqui- rimentali e visionarie s’inseriranno nei giardini della facoltà. sti, l’installazione è il punto d’incontro tra due momenti ispi- stare neofi ti. (s. c.) L’architettura si intreccia con il design e in questo tracciato rativi differenti: la visita alla casa di produzione del gruppo e www.lavazzamodomio.it di installazioni si inserisce un percorso chiamato design la conoscenza con i processi di produzione e i produttori in island, piccole isole in cui vengono presentati prodotti e pro- carne e ossa. (s. c.) totipi. Volete i nomi? Mauricio Cardenas, Sebastian Wrong e Via Pontaccio, 8/10 Richard Woods, Giulio Iacchetti, 5+1AA... (v. b.) dal 14 al 19 aprile ore 10-20 Via Festa del Perdono, 7 [a cura di valia barriello www.moroso.it dal 13 al 18 aprile ore 9-24 con la collaborazione di www.internimagazine.it giorgia losio e silvia colaiacomo] 70où ecco una selezione degli Exibart.point dove trovare Exibart.onpaper (se proprio siete così tirchi da non abbonarvi)

Alessandria faenza (ra) GALLERIA SUZY SHAMMAH - Via San Fermo Palermo ZOGRA - Corso Roma 123 MIAGALLERIA - Via Torricelli 7 GALLERIA WABI - Via Garigliano 3 FRANCESCO PANTALEONE ARTECONTEMPORANEA HANGAR BICOCCA - Viale Sarca 336 Piazzetta Garraffello 25 Firenze HOME-MADE - Via Tortona 12 Altavilla Vicentina (Vi) GALLERIA DELL’ARCO - Via Siracusa 9 GALLERIA ATLANTICA - Via Piave 35 BASE - PROGETTI PER L’ARTE - Via di San Niccolò 18r HOTEL STRAF - Via San Raffaele 3 LIBRERIA BROADWAY - Via Rosolino Pilo 18 CIVICO69 - Via Ghibellina 69 IED ARTI VISIVE - Via Amatore Antonio Sciesa 4 LIBRERIA KURSAAL KAHLESA - Foro Umberto I 21 Alzano Lombardo (Bg) CUCULIA - Via dei Serragli 1r / 3r IERIMONTI GALLERY - Via Gustavo Modena 15 LIBRERIA MODUSVIVENDI - Via Quintino Sella 79 ALT - ARTE CONTEMPORANEA ELIO FERRARO GALLERYSTORE - Via Parione 47 IMPRONTE - Via Montevideo 11 SPAZIO FAUSTO RADICI - Via Acerbis 12 FOR GALLERY - Via dei Fossi 45r ISTITUTO MARANGONI - Via Pietro Verri 4 RELOJ - Via Pasquale Calvi 5 FRITTELLI ARTE CONTEMPORANEA - Via Val di Marina 15 IULM - Via Carlo Bo 4 RISO - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA GALLERIA ALESSANDRO BAGNAI - Via Coluccio Salutati 4r Ancona JEROME ZODO CONTEMPORARY - Via Lambro 7 GALLERIA IL PONTE - Via di Mezzo 42b QUATTROCENTOMETRIQUADRI - Via Magenta 15 L’ARCHIVOLTO - Via Marsala 2 Parma GALLERIA POGGIALI E FORCONI - Via della Scala 35a LE BICICLETTE - Via Giovanni Battista Torti GRAPEFRUIT - Piazzale San Lorenzo 3 GRAN CAFFè GIUBBE ROSSE - Piazza della Repubblica 13 Ascoli Piceno LE CASE D’ARTE - Via Circo 1 LIBRERIA FIACCADORI - Strada Duomo 8a LIBERA ACCADEMIA - Piazza di Badia a Ripoli 1a LIBRERIA RINASCITA - Piazza Roma 7 LIBRERIA CLUP - Via Ampère 20 LIBRERIA BRAC - Via dei Vagellai 18r PALAZZO DEL GOVERNATORE - Piazza Giuseppe Garibaldi LIBRERIA DEL CASTELLO SFORZESCO - Piazza Castello LIBRERIA CAFFè LA CITé - Borgo San Frediano 20r Asti libreria DERBYLIUS - Via Pietro Custodi 16 LIBRERIA DEL PORCELLINO - Piazza del Mercato Nuovo 1 Perugia FONDO GIOV-ANNA PIRAS - Via Brofferio 80 LIBRERIA ELECTA KOENIG - Via Dogana 2 MUSEO MARINO MARINI - Piazza San Pancrazio ARMORY ARTE - Via Guglielmo Calderini 9 SAN GALLO ART STATION - Via Fra’ Giovanni Angelico 5r LIBRERIA HOEPLI - SECONDOPIANO - Via Ulrico Hoepli 5 GALLERIA MIOMAO - Via Podiani 19 Bari SANTO FICARA - Via Ghibellina 164r LIBRERIA RIZZOLI - Galleria Vittorio Emanuele II 79 TAVLI BOOK BAR / ART CAFE’ - Strada Angiola 23 LA LIBRERIA - Via Guglielmo Oberdan 52 SOCIÉTÉ ANONYME - Via Giovan Battista Niccolini 3f LIBRERIA SKIRA TRIENNALE - Viale Alemagna 6 STROZZINA - Piazza degli Strozzi 1 LIBRERIA UTOPIA - Via della Moscova 52 Benevento TEATRO DEL SALE - Via de’ Macci 111r LIFE GATE CAFFè - Via Commenda 43 Pesaro ARCOS - Corso Garibaldi VILLA ROMANA - Via Senese 68 LORENZeLLI ARTE - Corso Buenos Aires 2 ALEXANDER MUSEUM PALACE HOTEL - Viale Trieste 20 PESCATORE SAS - Via San Pasquale 36 MALO - Via della Spiga 7 CENTRO ARTI VISIVE PESCHERIA - Via Cavour 5 Foggia MARCOROSSI ARTE CONTEMPORANEA - Corso Venezia 29 Bergamo LIBRERIA UBIK - Piazza Giordano 74 MARSÈLLERIA - Via Paullo 12a Pescara ARS ARTE + LIBRI - Via Pignolo 116 MI CAMERA - Via Medardo Rosso 19 ECOTECA - Via Giovanni Caboto 19 COFFE’N’TELEVISION - Via San Bernardino 22 Foligno (Pg) MILANOLIBRI - Via Giuseppe Verdi 2 GALLERIA CESARE MANZO - Via Umbria 48 GAMEC - Via San Tomaso 52 CIVICA GALLERIA D’ARTE MODERNA - Viale Milano 21 MIMMO SCOGNAMIGLIO - Corso di Porta Nuova 46b LOG - Via San Bernardino 15 PUNTO EINAUDI - Viale Guglielmo Marconi 4 MOM - Viale Monte Nero 51 Gallarate (VA) RIZZIERO ARTE - Viale Regina Margherita 44 N.O. GALLERY - Via Matteo Bandello 18 CIAC - Via del Campanile 13 Biella NABA – NUOVA ACCADEMIA DI BELLE ARTI - Via Darwin 20 CITTADELLARTE GLOCAL RESTAURANT - Via Serralunga 27 MAGA - Via Egidio De Magri 1 NEON>FDV - Via Procaccini 4 Pisa NOWHERE GALLERY - Via della Moscova 15 PALAZZO BLU - Via Pietro Toselli 29 Bologna Genova O’ARTOTECA - Via Pastrengo 12 ART TO DESIGN - Via Porta Nova 12 GUIDI & SCHOEN - Vico della Casana 31r OPEN CARE - FRIGORIFERI MILANESI - Via Piranesi 10 Pistoia BETTY & BOOKS - Via Rialto 23a LIBRERIA ELECTA EINAUDI - Salita Pollaiuoli 18/20r PAC - PADIGLIONE D’ARTE CONTEMPORANEA CENTRO CULTURALE IL FUNARO - Via del Funaro 16/18 BRAVO CAFFè - Via Mascarella 1 MENTELOCALE - Piazza Giacomo Matteotti 5 Via Palestro 14 PALAZZO FABRONI - Via Sant’Andrea 18 CAFÈ DE PARIS - Piazza del Francia 1c MUSEO VILLA CROCE - Via Jacopo Ruffini 3 PINKSUMMER - Piazza Giacomo Matteotti 9 PALAZZO DELLE STELLINE - Corso Magenta 61 SPAZIOA CONTEMPORANEARTE - Via Amati 13 CAMERA CON VISTA - Via Santo Stefano 14/2a ZONAFRANCA - Via Xxv aprile 16 PALAZZO REALE - Piazza del Duomo 12i CAR PROJECTS - Viale Pietro Pietramellara 4/4 PAPER & PEOPLE - Via Friuli 32 CONTEMPORARY CONCEPT - Via San Giorgio 3 Poirino (to) Lecce PRIMO MARELLA GALLERY - Via Valtellina FABIO TIBONI ARTE CONTEMPORANEA - Via del Porto 50 FONDAZIONE SPINOLA BANNA PER L’ARTE - Viale Banna PRIMOPIANO - Viale Guglielmo Marconi 4 PROJECT B CONTEMPORARY ART - Via Borgonuovo 3 GALLERIA FORNI - Via Farini 26 PROMETEOGALLERY - Via Giovanni Ventura 3 GALLERIA MARABINI - Vicolo della Neve 5 Pordenone Livorno PURPLE - Corso Porta Ticinese 22 LA SCUDERIA - Piazza Verdi 2 CAFFè LETTERARIO AL CONVENTO - Piazza della Motta 2 FACTORY DESIGN - Via Ganucci 3 RADETSKY - Corso Garibaldi 105 LEGGERE STRUTTURE FACTORY - Via Ferrarese 169a RATANÀ - Via Gaetano De Castillia 28 LIBRERIA IL LEONARDO - Via Guerrazzi 20 Lucca REFEEL - Viale Sabotino 20 Prato LIBRERIA MODO INFOSHOP - Via Mascarella 24b LU.C.C.A. - Via della Fratta 36 CENTRO PECCI - Viale della Repubblica 277 L’INDE LE PALAIS - Via de’ Musei 6 REVEL - SCALO D’ISOLA - Via Thaon di Revel Genova 3 PUNTO EINAUDI - Via San Girolamo 19 MAMBO - Via Minzoni 4 RIVA RENO GELATO - Viale Col di Lana 8 RUGGERO MAGGI - Corso Sempione 67 Reggio Emilia NEON>CAMPO BASE - Via Zanardi 2/5 Mantova SOTTOCORNONOVE STUDIOGALLERIA - Via Sottocorno 9 COLLEZIONE MARAMOTTI - MAX MARA - Via Fratelli Cervi 66 VILLA SERENA - Via della Barca 1 CENTRO BOMA - BORSA - Piazza Vilfredo Pareto 1/2 SPACCIO DI CHARTA - Via della Moscova 27 LIBRERIA ALL’ARCO - Via Emilia a Santo Stefano 3d Bolzano Matera SPAZIO CRAPAPELADA - Via Savona 12 LIBRERIA LA COMPAGNIA - Via Panciroli 1a SPAZIO OBERDAN - Viale Vittorio Veneto 2 ANTONELLA CATTANI - Rosengartenstrasse 1a LIBRERIA PALAZZO LANFRANCHI - Via Ridola Domenico 47 AR/GE KUNST GALLERIA MUSEO - Via Museo 29 SPAZIO ROSSANA ORLANDI - Via Matteo Bandello 14 Rivoli (to) CENTRO CULTURALE TREVI - Via Cappuccini 28 STUDIO D’ARTE CANNAVIELLO - Via Stoppani 15 Merano CASTELLO DI RIVOLI BOOKSHOP - Piazza Mafalda di Savoia LIBERA UNIVERSITÀ DI BOLZANO - Via Sernesi 1 KUNSTMERANOARTE - Via Portici 163 STUDIO GUENZANI - Via Bartolomeo Eustachi 10 LIBRERIA GOETHE 2 - Via Cappuccini 26a SUITE - Largo La Foppa 5 Roma MUSEION - Via Dante 6 Mestre SUPERSTUDIO PIù - Via Tortona 27 6° SENSO ART GALLERY - Via dei Maroniti 13/15 OTTO GALLERY - Via D’Azeglio 55 GALLERIA CONTEMPORANEO - Piazzetta Olivotti 2 TAD - Via Statuto 12 THE FLAT - MASSIMO CARASI - Via Frisi 3 A&BI - Via Metastasio 15 Brescia Milano VECCHIATO ART GALLERIES - Via Santa Marta 3 ACCADEMIA DI BELLE ARTI - Via di Ripetta 222 A PALAZZO GALLERY - Piazza Tebaldo Brusato 35 11 - Via Alessio di Tocqueville 11 VENTI - Via Celestino IV 9 ACCADEMIA DI FRANCIA - Viale Trinità dei Monti 1 DROPLAB - Corso Palestro 37b ACCADEMIA DI BRERA - BRERA 2 - Viale Marche 71 VIAFARINI - DOCVA - Via Procaccini 4 AGAVE BISTROT - LIBRERIA - Via di San Martino ai Monti 7a AMT | TORRI & GEMINIAN - Via Fratelli Bressan 15 FABIO PARIS ART GALLERY - Via Alessandro Monti 13 VISIONNAIRE DESIGN GALLERY - Piazza Cavour 3 ALTRI LAVORI IN CORSO - Vicolo del Governo Vecchio 7 ANTONIO COLOMBO - Via Solferino 44 GALLERIA MASSIMO MININI - Via Luigi Apollonio 68 WOK - Viale Col di Lana 5a AMERICAN ACADEMY - Via Angelo Masina 5 ARMANI – ARMANI/LIBRI - Via Alessandro Manzoni 31 PUNTO EINAUDI - Via Pace 16 Z2O GALLERIA - Via dei Querceti 6 ART BOOK - Via Ventura 5 B>GALLERY - Piazza di Santa Cecilia 16 ZERO... - Via Tadino 20 ARTBOOKBOVISA - Via Lambruschini 31 BAR A BOOK - Via dei Piceni 23 Cagliari ZONCA & ZONCA ARTE CONTEMPORANEA - Via Ciovasso 4 ARTE STUDIO INVERNIZZI - Via Domenico Scarlatti 12 BECOOL - Via del Leone 10/11 EXMà - Via San Lucifero 71 BAR MONO - Via Lecco 6 BODUM - Via di San Francesco a Ripa 141b THOTEL - Via dei Giudicati Modena BOCCASCENA CAFÈ - Corso Magenta 24 BOOKSHOP - Via Gramsci 73 CAFè LIVRE - Via Emilia Centro 103 BOND BAR - Via Pasquale Paoli 2 Camogli (Ge) BRANCOLINIGRIMALDI - Via dei Tre Orologi 6a BOOKS IMPORT - Via Achille Maiocchi 11 GALLERIA CIVICA DI MODENA - Corso Canalgrande 103 FONDAZIONE REMOTTI - Via XX Settembre 1 BRASSERIE CO2 - Largo del Teatro Valle 4 BOOKSHOP PINACOTECA DI BRERA - Via Brera 28 EMILIO MAZZOLI - Via Nazario Sauro 62 CAFFÈ FANDANGO - Piazza di Pietra 32 BROWN PROJECT SPACE - Via Bartolomeo Eustachi 3 Campobasso CAFFE’ DEGLI ARTISTI - Viale Abruzzi 23 Montecatini Terme (Pt) CAFFÈ LETTERARIO - Via Ostiense 83 GALLERIA LIMITI INCHIUSI - Via Muricchio 1 CAFFE’ JAMAICA - Via Brera 32 BK1CONCEPTSPACE - Via della Nievoletta 20 CAFFÈ UNIVERSALE - ACANTO - Via delle Coppelle 16a CAFFETTERIA DEGLI ATELLANI - Via della Moscova 28 CAOS - Via della Conciliazione 24 Capannori (Lu) CARDI BLACK BOX - Corso di Porta Nuova 38 Montepulciano (Si) CASA DEL JAZZ - Viale di Porta Ardeatina 55 TENUTA DELLO SCOMPIGLIO - Via di Vorno 67 CENTRO CULTURALE SVIZZERO - Via del Vecchio Politecnico 3 CANTINA ICARIO - Via delle Pietrose 2 CHANGING ROLE - ROME - Vicolo del Bollo 13 CHOCO CULT - Via Michelangelo Buonarroti 7 CHIOSTRO DEL BRAMANTE - CAFFE - Arco della Pace Castiglioncello (Li) CIBOH - Via Clusone di fronte al civico 6 Napoli STATION GALLERY - Via Aurelia 923 CIRCOLO DEGLI ARTISTI - Via Casilina Vecchia 42 CIOCCA ARTE CONTEMPORANEA - Via Lecco 15 ANNARUMMA404 - Via Carlo Poerio 98 CIRCUS - Via della Vetrina 15 CLP - Via Fontana 21 CAFFÈ LETTERARIO INTRAMOENIA - Piazza Bellini 70 Catania CONTESTA ROCK HAIR - Via degli Zingari 9 CONSERVATOIO - Viale di Porta Vercellina 6 CULTI SPA CAFE - Via Carlo Poerio 47 CENTRO DI CULTURE CONTEMPORANEE ZO - Piazzale Asia 6 CURTI / GAMBUZZI & CO.- Via Pontaccio 19 DEGLI EFFETTI - Piazza Capranica 79 FONOTECA - Via Raffaele Morghen 31 FONDAZIONE BRODBECK - Via Gramignani 93 DESIGN LIBRARY - Via Savona 11 FRANCO RICCARDO ARTIVISIVE - Via Chiatamone 63 DOOZO - Via Palermo 51 FONDAZIONE PUGLISI COSENTINO - Via Vittorio Emanuele II DOMUS ACADEMY - Via Giacomo Watt 27 GALLERIA ALFONSO ARTIACO - Piazza dei Martiri 58 DOP CONCEPT STORE - Via Urbana 25 PAPINI STORE - Corso Italia 78 DREAM FACTORY - Corso Garibaldi 117 GALLERIA CHANGING ROLE - Via Chiatamone 26 DORA DIAMANTI - Via del Pellegrino 60 EFFEARTE - Via Ponte Vetero 13 GALLERIA FONTI - Via Chiaia 229 DOROTHY CIRCUS GALLERY - Via Nuoro 17 Catanzaro FEDERICO LUGER GALLERY - Via Domodossola 17 GALLERIA LIA RUMMA - Via Vannella Gaetani 12 EMMEOTTO - Via Margutta 8 L’ISOLA DEL TESORO - Via Francesco Crispi 7 FLUXIA GALLERY - Via Ciro Menotti 9 FOOD&DRINKS 35 - Via Panfilo Castaldi 35 GALLERIA T293 - Via Tribunali 293 ÈSTILE BOOKSTORE - Via Chiana 15 Cesena FORMA – LIBRERIA - Piazza Tito Lucrezio Caro 1 IL PERDITEMPO - Via San Pietro a Maiella 8 ETABLI - Vicolo delle Vacche 9 KESTè - Via San Giovanni Maggiore Pignatelli TEATRO VERDI - Via Luigi Sostegni 13 FRANKLIN&MARSHALL - Corso Porta Ticinese 76 EX ELETTROFONICA - Vicolo di Sant’Onofrio 10/11 MADRE BOOKSHOP - Via Luigi Settembrini 79 FRIDA - Via Antonio Pollaiuolo EX MAGAZZINI DI VIA ARIMONDI - Via Giuseppe Arimondi 3 FRIP - Corso Porta Ticinese 16 MANI DESIGN - Via San Giovanni Maggiore Pignatelli 1b Cinisello Balsamo (Mi) EXTRASPAZIO - Via di San Francesco di Sales 16a GALLERIA 1000 EVENTI - Via Porro Lambertenghi 3t NAI ARTE CONTEMPORANEA - Via Chiatamone 23 MUFOCO - Via Frova 10 FABIO SARGENTINI - L’ATTICO - Via del Paradiso 41 GALLERIA ALESSANDRO DE MARCH - Via Rigola 1 NENNAPOP - Via Nardones 22 FABRICA - Via Girolamo Savonarola 8 Città della Pieve (Pg) GALLERIA ARTRA - Via Burlamacchi 1 NOTGALLERY - Piazza Trieste e Trento 48 GALLERIA CA’ DI FRA’ - Via Carlo Farini 2 NUOVO TEATRO NUOVO - Via Montecalvario 16 FAFIUCHE - Via della Madonna dei Monti 28 IL GIARDINO DEI LAURI - San Litardo GALLERIA CARDI & CO - Corso di Porta Nuova 38 PAN - PALAZZO DELLE ARTI NAPOLI - Via dei Mille 60 FIRST GALLERY - Via Margutta 14 Comiso (Rg) GALLERIA FRANCESCA KAUFMANN - Via dell’Orso 16 PENGUIN CAFE - Via Santa Lucia 88 FONDAZIONE GUASTALLA - Viale Regina Margherita 262 GALLERIA FRANCESCA MININI - Via Massimiano 25 GALLERIA DEGLI ARCHI - Via Gioberti 41 STUDIO TRISORIO - Riviera di Chiaia 215 FRENI E FRIZIONI - Via del Politeama 4 GALLERIA GALICA - Viale Bligny 41 TEATRO TINTA DI ROSSO - Via San Biagio dei Librari 39 FURINI ARTE CONTEMPORANEA - Via Giulia 8 GALLERIA GIò MARCONI - Via Alessandro Tadino 15 TRIP - Via Giuseppe Martucci 64 FUTURARTE - Viale Regina Margherita 262 Como GALLERIA LIA RUMMA - Via Stilicone 19 BORGOVICO 33 - Via Borgovico 33 UMBERTO DI MARINO - Via Alabardieri 1 FUZZYBAR BOTTIGLIERIA - Via Aurunci 6/8 GALLERIA LUCIE FONTAINE - Via Conte Rosso 18 LIBRERIA DEL CINEMA - Via Mentana 15 GALLERIA CESARE MANZO - Vicolo Del Governo Vecchio 8 GALLERIA MASSIMO DE CARLO - Via Giovanni Ventura 5 Novara ROBERTA LIETTI ARTE CONTEMPORANEA - Via Diaz 3 GALLERIA MILANO - Via Manin 13 GALLERIA DELLORO - Via del Consolato 10 TEATRO COCCIA - Via Fratelli Rosselli 47 GALLERIA MONICA DE CARDENAS - Via Francesco Viganò 4 GALLERIA DEL PRETE - Via di Monserrato 21 Cortina D’ampezzo galleria nicoletta rusconi - Corso Venezia 22 GALLERIA LORCAN O’NEILL - Via degli Orti d’Alibert 1e LIBRERIA SOVILLA - Corso Italia 118 Nuoro GALLERIA NINA LUMER - Via Carlo Botta 8 GALLERIA MARIE-LAURE FLEISCH - Vicolo Sforza Cesarini 3a GALLERIA PACK - Foro Buonaparte 60 MAN - Via Sebastiano Satta 15 GALLERIA MUCCIACCIA - Piazza d’Aracoeli 16 Daverio (va) GALLERIA PATRICIA ARMOCIDA - Via Antonio Bazzini 17 GALLERIA PIO MONTI - Via dei Chiavari 58 MOROTTI L’ANTICO ARREDAMENTI - Piazza Montegrappa 9 GALLERIA PIANISSIMO - Via Giovanni Ventura 5 Padova GALLERIA RAFFAELLA CORTESE - Via Alessandro Stradella 7 GALLERIA FIORETTO - Riviera Albertino Mussato 89a GALLERIA SALES - Via dei Querceti 4 Fabriano (an) GALLERIA RICCARDO CRESPI - Via Mellerio 1 GODENDA - Via Francesco Squarcione 4/6 GALLERIA TRAGHETTO - Via Reggio Emilia 25 ELICA - FONDAZIONE CASOLI - Via Dante Alighieri 288 GALLERIA RUBIN - Via Bonvesin de La Riva 5 PERUGI ARTE CONTEMPORANEA - Via Giordano Bruno 24 GALLERIA VOLUME - Via San Francesco di Sales 86/88 où 71

GIUFà - Via degli Aurunci 38 RGB46 - Piazza di Santa Maria Liberatrice 46 Sant’Arcangelo di Romagna (Rn) Traversetolo (pr) HOBO - Via Ascoli Piceno 3 ROMBERG ARTE CONTEMPORANEA - Piazza de’ Ricci 127 VELVET FACTORY - Via Cavallara 481 FONDAZIONE MAGNANI-ROCCA - Via Mamiano 4 IED - Via Alcamo 11 ROOM 26 - Piazza Guglielmo Marconi 31 Sarzana (Sp) Trento Il Ponte contemporanea - Via di Monserrato 23 Rufa – Rome University of Fine Art - Via Benaco 2 CARDELLI & FONTANA - Via Torrione Stella Nord 5 A.B.C. ARTE BOCCANERA CONTEMPORANEA - Via Milano 128 INGRESSO PERICOLOSO - Via Capo d’Africa 46 S.T. - FOTOLIBRERIAGALLERIA - Via degli Ombrellari 25 fondazione GALLERIA CIVICA - Via Belenzani 46 ISICULT - Via di Monte Giordano 36 Said - Via Tiburtina 135 Sassari STUDIO D’ARTE RAFFAELLI - Via Livio Marchetti 17 KOOB - Via Luigi Poletti 2 SALOTTO 42 - Piazza di Pietra 42 LIBRERIA DESSì - Largo Felice Cavallotti 17 LA DIAGONALE - Via dei Chiavari 75 SCHIAVO MAZZONIS GALLERY - Piazza di Montevecchio 16 Treviso LIBRERIA ALTROQUANDO - Via del Governo Vecchio 80 sesto san giovanni (mi) ARCI TREVISO - Via Bolzano 3 Scuderie del Quirinale - bookshop - Salita di Montecavallo 12 GALLERIA CAMPARI - Viale Antonio Gramsci 141 LIBRERIA ARION VIAVENETO - Via Vittorio Veneto 42 SCUOLA ROMANA DI FOTOGRAFIA - Via degli Ausoni 7a Trieste LIBRERIA BIBLI - Via dei Fienaroli 28 Siena SECONDOME SRL - Via degli Orsini 26 kamaswami - Via San Michele 13a LIBRERIA BOOKABAR - Via Milano 15/17 ALOE6WOLF.GALLERY - Via del Porrione 23 SOCIÉTÉ LUTÈCE - Piazza di Montevecchio 16 KNULP - Via Madonna del Mami-re 7a LIBRERIA BORGHESE - Via della Fontanella di Borghese 64 Punto Einaudi Siena - Via di Pantaneto 66 libreria In der tat - Via Diaz 22 SpaziOfficina - via dell’Arco di Parma 1 SANTA MARIA DELLA SCALA - Piazza del Duomo 2 LIBRERIA DEL CINEMA - Via dei Fienaroli 31d LIPANJEPUNTIN ARTE CONTEMPORANEA - Via Diaz 4 STUDIO PINO CASAGRANDE - Via degli Ausoni 7a LIBRERIA FAHRENHEIT451 - Campo de’ Fiori 4 STUDIO TOMMASEO - Via del Monte 2/1 STUDIO STEFANIA MISCETTI - Via delle Mantellate 14 Taranto LIBRERIA FERRO DI CAVALLO - Via del Governo Vecchio 7 LIBRERIA DICKENS - Via Medaglie d’Oro 129 Studio Trisorio - Vicolo delle Vacche 12 LIBRERIA LA CONCHIGLIA - Via dei Pianellari 17 Udine SUPER - Via Leonina 42 GALLERIA NUOVA ARTESEGNO - Via Grazzano 5 LIBRERIA L’AVENTURE - Via del Vantaggio 21 Teramo VISIONARIO - Via Fabio Asquini 33 LIBRERIA NOTEBOOK ALL’AUDITORIUM - Via de Coubertin 30 Tad - Via del Babbuino 155a PIZIARTE - Viale Crucioli 75a LIBRERIA VIVALIBRI - Piazza di Santa Maria Liberatrice 23 The Gallery Apart - Via della Barchetta 11 Terni Venezia LIMEN OTTO9CINQUE - Via Tiburtina 141 THE CRYSTAL BAR - HOTELART - Via Margutta 52 CAOS - Viale Luigi Campofregoso 98 CENTRO CULTURALE CANDIANI - Piazzale Luigi Candiani 7 TREEBAR - Via Flaminia 226 LIPANJEPUNTIN ARTE CONTEMPORANEA - Via di Montoro 10 PLACEBO - Via Cavour 45 Fondazione Bevilacqua la Masa - Dorsoduro 2826 LOBSTER POT - Via della Croce 21 TUMA’S BOOK BAR - Via dei Sabelli 17 FONDAZIONE CLAUDIO BUZIOL - Cannaregio 4392 LO YETI - Via Perugia 4 UNOSUNOVE ARTE CONTEMPORANEA - Via degli Specchi 20 Torino GALLERIA A+A - Calle Malipiero 3073 ARTBOOK LINGOTTO - Via Nizza 230 IMAGINA CAFè - Campo Santa Margherita 3126 MACRO - BOOKSHOP - Via Reggio Emilia 54 VM21ARTECONTEMPORANEA - Via della Vetrina 21 DOKS DORA - ENNE DUE BAR - Via Valprato 82 IUAV Biblioteca Centrale Tolentini - Santa Croce 191 MACRO FUTURE - Piazza Orazio Giustiniani WHITEGALLERY - Piazza Guglielmo Marconi 15 ERMANNO TEDESCHI GALLERY - Via Carlo Ignazio Giulio 6 IUAV CONVENTO DELLE TERESE - Dorsoduro 2206 MAM - MAGAZZINO D’ARTE MODERNA - Via dei Prefetti 17 WINE BAR CAMPONESCHI - Piazza Farnese FONDAZIONE 107 - Via Andrea Sansovino 234 JARACH GALLERY - Campo San Fantin 1997 MANDEEP - Viale dello Scalo San Lorenzo 55 WONDERFOOL - Via dei Banchi Nuovi 39 Fondazione Merz - Via Limone 24 libreria del campo - Campo Santa Margherita 2943 fondazione sandretto re reubadengo - Via Modane 16 MIA MARKET - Via Panisperna 225 Z2O GALLERIA - SARA ZANIN - Via dei Querceti 6 LIBRERIA EDITRICE CAFOSCARINA - Calle Foscari 3259 FRANCO SOFFIANTINO - Via Rossini 23 MELBOOKSTORE - Via Nazionale 252 libreria Toletta - Dorsoduro 1214 GALLERIA ALBERTO PEOLA - Via della Rocca 29 Lt3 S.r.l. - Libreria Mondadori - San Marco 1345 Mondo Bizzarro Gallery - Via Reggio Emilia 32c/d Rosignano (Li) GALLERIA CRISTIANI - Via Porta Palatina 13 MUSEO CORRER - San Marco 52 MondoPOP - Via dei Greci 30 FUXYBAR - MARINA CALA DE’ MEDICI - Viale Trieste 142 GALLERIA FRANCO NOERO - Via Giulia di Barolo 16d PALAZZO GRASSI - Campo San Samuele 3231 MONITOR - Via Sforza Cesarini 43a-44 GALLERIA FRANCO SOFFIANTINO - Via Rossini 23 GALLERIA GLANCE - Via San Massimo 45 MONOCROMO ARTGALLERY - Viale Parioli 39f Rovereto (Tn) Verbania GALLERIA IN ARCO - Piazza Vittorio Veneto 3 MUSEO CARLO BILOTTI - Viale Fiorello La Guardia 4 CRAA - CENTRO RICERCA ARTE ATTUALE - Corso Zanitello 8 MART BOOKSHOP - Corso Angelo Bettini 43 GALLERIA SONIA ROSSO - Via Giulia di Barolo 11h NECCI - Via Fanfulla da Lodi 68 NEROCUBOHOTEL - Via per Marco Gam bookshop - Via Magenta 31 Verona ODRADEK LA LIBRERIA - Via dei Banchi Vecchi 57 GAS ART GALLERY - Corso Vittorio Emanuele II 90 ARTE E RICAMBI - Via Antonio Cesari 10 OFFICINE - Via del Pigneto 215 GUIDO COSTA PROJECTS - Via Mazzini 24 Rozzano (Mi) GALLERIA DELLO SCUDO - Vicolo Scudo di Francia 2 OPEN BALADIN - Via degli Specchi 6 IED - Via San Quintino 39 FONDAZIONE ARNALDO POMODORO - Via Adda 15 libreria Gheduzzi - Corso Sant’Anastasia 7 Open Colonna Ristorante - PalaExpo IKEBò - Piazza Camillo Benso Conte di Cavour 2 STUDIO LA CITTà - Lungadige Galtarossa 21 Km5 - Via San Domenico 14/15 Via Nazionale 194 LA DROGHERIA - Piazza Vittorio Veneto 18 Opificio - Via dei Magazzini Generali 20a Salerno libreria Comunardi - Via Bogino 2 Vicenza GALLERIA TIZIANA DI CARO Via Botteghelle 55 OREDARIA ARTI CONTEMPORANEE - Via Reggio Emilia 22-24 libreria Oolp - Via Principe Amedeo 29 C4 - VILLA CALDOGNO - Via Giacomo Zanella 3 PAPYRUS CAFE - Via dei Lucchesi 28 Mood Libri E Caffè - Via Cesare Battisti 3e libreria Librarsi - Contrà delle Morette 4 Paraphernalia - Via Leonina 6 San Candido (bz) NORMA MANGIONE GALLERY - Via Matteo Pescatore 17 Rock’n’Folk - Via Bogino 4 Villorba (Tv) PASTIFICIO SANLORENZO - Via Tiburtina 196 KUNSTRAUM CAFè MITTERHOFER - Via Peter Paul Rainer 4 Scuola Holden - Corso Dante 118 Fabrica - Via Ferrarezza - Fraz. Catena PRIMO - Via del Pigneto 46 VERSO ARTE CONTEMPORANEA - Via Pesaro 22 PUNTO EINAUDI - Via Giulia 81a San Gimignano (Si) Wipe Out - Via Bellezia 15 Vittorio Veneto (TV) Rashomon - Via degli Argonauti 16 GALLERIA CONTINUA - Via del Castello 11 YOU YOU - Piazza Vittorio Veneto 12f CODALUNGA - Via Martiri della Libertà 20

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una selezione degli eventi più interessanti in corso nella penisola l’elenco completo è su exibart.com e ogni giorno nella vostra casella di posta con exibart.niusletter

ABRUZZO 081 0781060 processo di costruzione. sioni e opere su vetro dell’ultima 0432 821234 www.adrart.it da lunedì a sabato 11-13 e 15-19 ricerca dell’artista torinese, rivolta www.villamanin-eventi.it Pescara [email protected] neon-campobase sempre più verso la pittura astratta. [email protected] dal 10/04 al 31/05 via francesco zanardi 2/5 da martedì a sabato 15-20 o su SILVIO FORMICHETTI dall’8/04 al 29/05 051 5877068 appuntamento MARIO SCHIFANO MARTIN PARR www.neoncampobase.com agenzia04 LAZIO 21 opere di Mario Schifano ap- Personale del fotografo inglese [email protected] via giovanni brugnoli 19c partenenti al ciclo sugli Etruschi Martin Parr. Il filo rosso che per- 051 6490104 realizzato nel 1991 e 35 opere di corre tutti i suoi lavori è un’attenta dal 17/04 al 15/05 www.agenzia04.com Roma Silvio Formichetti realizzate tra il riflessione sul consumismo, inte- ELEONORA ROSSI [email protected] dal 30 marzo al 6 giugno I MUTANTI 2009 e il 2010. so non solo come stile di vita, ma Di formazione accademica, Eleo- tutti i giorni 9-13 e 15-21 come ideologia paradossale della nora Rossi conduce la propria ri- dal 21/04 al 31/05 museo vittorio colonna società contemporanea. cerca artistica attraverso l’utilizzo MARCO BERTOZZI piazza I maggio 10 da lunedì a sabato mattina di diversi media espressivi - dalla Con la personale del giovane sviz- 0854 283759 10-13.30 e 16-19.30 pittura al disegno, passando per zero, Studiog7 continua il percorso muvi.org/museovittoriacolonna studio trisorio video, installazioni e fotografia - avviato da molti anni ma in cui si [email protected] riviera di chiaia 215 per sviluppare i temi cardine di una è concentrata soprattutto dopo il 081 414306 poetica incentrata sulla continua trasferimento nei nuovi locali. A www.studiotrisorio.com sperimentazione. partire da questo autunno, infatti, CAMPANIA [email protected] da lunedì a sabato mattina artisti diversi tra loro per età e la- Cinque mostre monografiche 9.30-12.30 e 15.30-19 voro si misurano con l’intervento curate da Éric de Chassey e Napoli Vitulano domenica su appuntamento ambientale. altrettanti cataloghi editi da contemporary concept da martedì a sabato 15.30-19.30 Drago. dal 27/03 al 30/04 dal 27/03 al 23/05 via san giorgio 3 lunedì e festivi su appuntamento Accademia di Francia - ALBERT OEHLEN RUDY CREMONINI 051 232013 galleria studio g7 Villa Medici La nuova mostra di Albert Oehlen Dopo il successo ottenuto nella www.contemporaryconcept.it via val d’aposa 4a Viale Trinità dei Monti, 1 (le precedenti da Artiaco nel 2002, sede bolognese del museo di cere [email protected] 051 2960371 Orario: da martedì 2003 e nel 2009 al Museo di Ca- anatomiche, la mostra Documenti www.galleriastudiog7.it a domenica 11-19 podimonte) evidenzia una ulterio- d’alterità viene presentata dalla dal 22/04 al 6/06 [email protected] Ingresso: intero € 8; re tappa della ventennale ricerca galleria GiaMaArt studio con un FRANCESCO JODICE ridotto € 5 dell’artista nel mondo della pittura. nuovo allestimento. L’esposizione focalizza l’atten- Ferrara meno di 25 anni € 3 da lunedì a sabato 10-13.30 e 16-20 da martedì a sabato 17-20 zione su una parte fondamentale Biglietto cumulativo per alfonso artiaco e per appuntamento della produzione dell’artista: il film- dal 17/04 al 13/06 la mostra e la visita dei piazza dei martiri 58 giamaart studio making. Le opere appartenenti MEMORIE VELATE giardini: € 11 Ingresso gratuito per i minori 081 4976072 via iadonisi 14 al ciclo Citytellers conservano La mostra ripercorre l’esperienza di 10 anni www.alfonsoartiaco.com 339 8628853 la matrice fotografica del lavoro di sei artiste contemporanee ira- Info: tel. 06 67611 [email protected] www.giamaartstudio.it dell’artista e al contempo offrono, niane già affermate a livello inter- fax 06 6761243 [email protected] attraverso l’utilizzo dell’immagine nazionale. [email protected] dal 16/04 al 10/05 in movimento, la possibilità di per- da martedì a domenica www.villamedici.it Donatella di Cicco cepire una realtà critica distante, 9-13 e 15-18 Sotto l’Alto Patronato del Il terzo Spot del Madre si accende EMILIA ROMAGNA spesso poco conosciuta. pac - palazzo massari Ministère de la Culture et de sulla napoletana Donatella Di Cic- dal 25/03 al 25/07 corso porta mare 5 la Communication co, presentando un dittico di video- Bologna MATEJ KRÉN 0532 244949 La mostra è stata realizzata ritratti sui temi degli affetti familiari Scanner è l’installazione apposi- www.artecultura.fe.it grazie al sostegno di e dell’assenza, sviluppato attraver- dal 10/04 al 10/07 tamente ideata per il MAMbo, la [email protected] Amundi Asset Management so lo scardinamento delle tradizio- BROKEN FALL (GEOMETRIC) più alta finora realizzata dall’artista nali tecniche narrative. Memorie Cadere è una delle metafore - e slovacco, che a partire dagli anni poi ricomposte in un libro d’artista, insieme delle pratiche - ricorrenti ‘90 ha proposto questa tipologia FRIULI-VENEZIA GIULIA Genazzano dislocato nel bookshop del museo. della modernità. d’intervento in vari Paesi, muoven- lunedì e da mercoledì a venerdì da martedì a sabato 10-13 e 15-19 do dalla volontà di indagare l’im- Codroipo dal 15/05 al 26/09 10-21; sabato e domenica 10-24 domenica e lunedì su appuntamento possibilità di una conquista umana IMPRESA PITTURA madre-museo galleria astuni che possa considerarsi definitiva dal 26/03 al 29/08 Una mostra con circa 40 artisti d’arte donnaregina via iacopo barozzi 3 o conclusa, proponendo invece I BASALDELLA italiani, attivi nel nostro paese e via luigi settembrini 79 051 4211132 un’esperienza individuale destabi- I tre fratelli Basaldella, Dino, Mir- all’estero, che sono stati selezio- 081 19313016 www.galleriaastuni.com lizzante. ko e Afro, proposti tutti insieme in nati dai curatori tenendo conto di www.museomadre.it [email protected] da martedì a domenica 10-18 una grande retrospettiva a oltre una ricerca pittorica lontana dagli giovedì 10-22 vent’anni di distanza rispetto a stereotipi, tutti italiani, legati alla dal 10/04 al 4/06 dal 10/04 al 7/05 mambo - museo quella che la Galleria d’arte mo- semplicità espressiva e, peggio JACOPO RICCIARDI CUL DE SAC d’arte moderna di bologna derna di Udine dedicò loro nell’or- ancora, a privilegiati legami con la Il giovane artista romano espone Cul de sac, impedimento, strada via don giovanni minzoni 4 mai lontano 1987. Con l’obiettivo tradizione. per la prima volta a Napoli fotogra- senza sfondo o senza via díuscita, 051 6496611 di aggiornarla con quanto di nuo- tutti i giorni 10-13 e 15-20 fie e pastelli realizzati espressa- divieto, pericolo, vulnus interdizio- www.mambo-bologna.org vo si è scoperto nel frattempo su castello colonna mente per la mostra. ne, rimozione, risacca, oscenità. [email protected] di loro e anche con la presenta- piazza san nicola 4 da martedì a venerdì 17.30-20 Cul de sac indaga ciò che resta zione di alcuni inediti di Afro e di 06 9579010 e su appuntamento dell’opera che, una volta “realizza- dal 10/04 al 30/06 Mirko. www.castello-colonna.it area 24 art gallery ta”, tende inevitabilmente a celare LAURA PUGNO villa manin di passariano [email protected] via ferrara 4 e a dimenticare il suo impensabile Una serie di tele di grandi dimen- piazza manin 10 fattofuori a cura di helga marsala

DÜSSELDORF Sies + Höke Galerie - Gianni Caravaggio Fuoriuscire dal Buio ed entrare nella Notte - fino 15 maggio

NEW YORK Jonathan LeVine Gallery - Fulvio Di Piazza / Nicola Verlato Three-Handed - fino all’8 maggio

ROTTERDAM Sils Projects - Elisabetta Alazraki Euphorbia Serrata (group show) - fino al 15 maggio

SHANGAI Galleria dell’Arco - Francesco De Grandi - fino al 15 maggio

SÖDERTÄLJE Konsthall - Daniele Galliano Jesus’ Blood Never Failed Me Yet - fino al 22 maggio

TARBES Le Parvis Centre d’Art Contemporain - Botto & Bruno - fino al 16 ottobre

TUNISI Palais Kheireddine - Alessandro Scarabello VI Biennale des Arts de la Méditerranée (group show) - fino al 6 maggio agenda 73 a cura di gianluca testa

Roma uno specifico tema, o periodo sto- Marco Verrelli presenta una serie dal 14/04 al 15/05 dal 27/05 al 27/06 rico. Si tratta, piuttosto, di un’espo- di inediti lavori pittorici. Architettu- OLIVER CLEGG SPAZIO dal 15/04 al 29/05 sizione, volutamente didattica, re- re metropolitane, fari immersi in Pur nella varietà dei materiali e GINO DE DOMINICIS ALAN RANKLE / KIRSTEN REY- alizzata sul filone dell’archeologia silenzi atemporali, bioarchitetture delle tecniche impiegate, i lavori di KUTLUG ATAMAN NOLDS sperimentale sul tema, molto com- postumane: i temi cari all’artista Oliver Clegg sono permeati da una LUIGI MORETTI On the Edge of Wrong, una bi- plesso, della gladiatura e, in parti- si intrecciano con le ricerche più minuziosità esecutiva e da sicura GEOGRAFIE ITALIANE personale degli artisti inglesi Alan colare, della gladiatura a Roma. recenti, in una mostra che scru- padronanza delle tecniche tradi- Ecco tutte le mostre che segnano Rankle e Kirsten Reynolds. Il pro- tutti i giorni 8.30-19.15 ta il mistero che si nasconde nel zionali che ne garantisce unitarietà la “storica” riapertura del primo getto, composto da una ventina di anfiteatro flavio - colosseo mondo. ed equilibrio. museo nazionale italiano dedicato opere e realizzato a quattro mani, piazza del colosseo giovedì e venerdì 15.30-19.30 da martedì a venerdì 11-19 all’arte contemporanea. è il risultato di un vero e proprio so- 06 39967700 sabato 10-14 sabato 15-19 o su appuntamento maxxi dalizio artistico. www.archeorm.arti.beniculturali.it/ il sole arte contemporanea unosolo project room via guido reni, 6 da martedì a sabato 11-19 sar2000/colosseo/colosseo.asp via nomentana 169 via degli specchi 20 063210181 first gallery 06 4404940 06 97613696 www.maxxi.parc.beniculturali.it via margutta 14 dal 13/04 al 12/06 www.galleriailsole.it www.unosolo-projectroom.blog- [email protected] 06 3230673 IMI KNOEBEL [email protected] spot.com www.firstgallery.it La mostra Ë ideata per la galleria [email protected] dal 20/05 al 31/08 [email protected] con un nuovo ciclo di pitture acri- dal 15/04 al 22/05 STEFANIA FABRIZI liche su acciaio e con un grande MARIO VESPASIANI dal 30/03 al 4/07 Per l’occasione l’artista presenta al dall’8/04 all’8/05 lavoro installativo. Lo spettatore sarà condotto all’in- PERCORSI DEL pubblico una nuova serie di ope- ANTONELLA ZAZZERA da martedi a sabato 16-20 terno del lato inedito che guida la NOVECENTO ROMANO re che segnano un nuovo capitolo Carte e Sculture per una prima galleria giacomo guidi ricerca dell’artista, come fosse un Un’occasione unica per ammirare all’interno di una visione creativa personale nella capitale. vicolo di sant’onofrio 22/23 tentativo di mappatura del suo stu- le più importanti opere della col- sempre più densa di simboli e ri- da martedì a sabato 16-20 06 96043003 dio: sia dal punto di vista del luogo lezione della Galleria Comunale mandi alla società contemporanea galleria diagonale www.galleriagiacomoguidi.com che da quello teorico; per cercare d’Arte Moderna che, a causa dei pur mantenendo un’aura di mitolo- via in caterina 83c [email protected] di rappresentare intuizioni e ogget- complessi lavori di ristrutturazione gia pervasa da una densa dram- 06 68300482 ti che conducono alla formulazione della sede di Via Crispi, negli ultimi maticità. www.ladiagonale.it dall’ 1/06 al 22/08 del quadro. anni i visitatori non hanno avuto da lunedì a sabato 15.30-19.30 [email protected] JACOB HASHIMOTO | JORGE da lunedì a venerdì 16-19 occasione di vedere. Importanti te- dora diamanti PERIS | AARON YOUNG sabato su appuntamento stimonianze della cultura e dell’ar- arte contemporanea dal 3/05 al 31/07 ALFREDO PIRRI galleria artsinergy te italiana della prima metà del via del pellegrino 60 CHIARA DYNYS LUCA TREVISANI via dei cartari 9 Novecento in circa settanta dipinti. 06 68804574 Personale in concomitanza con la OSCAR SAVIO | JOAO LOURO 06 83512663 da martedì a domenica 9-19 www.doradiamanti.it personale dell’artista presso l’Ar- Il Macro presenta le mostre che lo www.artsinergy.com casino dei principi - villa torlonia [email protected] chivio Centrale dello Stato. Dopo traghetteranno verso la definitiva [email protected] via nomentana 70 la mostra di Jorinde Voigt Axioma, apertura della nuova ala. www.museivillatorlonia.it dal 15/04 al 15/05 la Galleria Marie-Laure Fleisch da martedì a domenica 9-19 dal 16/04 al 30/05 [email protected] STEFANO NICOLINI riconferma la propria vocazione macro MIJN SCHATJE Negli spazi della Romberg una nella scelta delle opere su carta, via reggio emilia 54 La Dorothy Circus Gallery rein- dal 25/05 al 5/09 selezione di opere, pubblicata nel ampliandosi e arricchendosi anche 06 671070400 terpreta il concetto di “Lolita” PHILIP GUSTON catalogo della Silvana Editoriale, grazie a installazioni site specific. www.macro.roma.museum attraverso i sofisticati lavori di- Per la prima volta insieme 43 ope- in un percorso che evidenzierà i da lunedì a sabato 14-20; mattina [email protected] gitali dell’artista francese Marie re della serie Roma di Philip Gu- migliori esiti di una ricerca nata e domenica su appuntamento Blanco Hendrickx, in arte Mijn ston, uno dei padri dell’Espressio- nella dimensione planetaria della galleria marie-laure fleisch dal 9/04 al 15/05 Schatje, con la mostra Mystic nismo astratto. fotografia naturalistica. vicolo sforza cesarini 3a JOSEPH BEUYS Lolitas. da martedì a domenica 9-19 da martedì a sabato 15-20; lunedì 06 68891936 Saranno esposte una serie di ope- da martedì a giovedì 11.30-19.30; museo carlo bilotti e mattina su appuntamento www.galleriamlf.com re - un video, manifesti, alcune venerdì e sabato 15.30-19.30 viale fiorello la guardia 4 romberg [email protected] foto, un’installazione - provenienti dorothy circus gallery www.museocarlobilotti.it arte contemporanea dalla collezione di Lucio Amelio, via nuoro 17 [email protected] piazza de’ ricci 127 dal 7/04 al 14/05 il gallerista e promotore culturale 06 70391661 06 68806377 GEORGE BRECHT che dal 1965 aveva fatto della città www.dorothycircusgallery.com dal 10/04 al 5/06 www.romberg.it Brecht è stato uno dei più signifi- partenopea un centro importante [email protected] PHILIP WIEGARD [email protected] cativi esponenti del gruppo Fluxus, dell’arte contemporanea interna- L’artista nella galleria ricostruisce attivo fin dal suo inizio nel 1962 e zionale. dal 9/05 al 23/07 un interno dei primi del Novecen- dal 9/04 all’8/05 inventore del termine Event, una da lunedì a sabato 12-22 MUTINY SEEMED A PROBABI- to, in cui drappi e carte da parati VIOLAZIONE DI DOMICILIO tecnica performativa usata da tutti i ag arte contemporanea LITY / E-FLUX VIDEO RENTAL dell’epoca si alternano a fotografie. La mostra nasce dalla collabora- componenti del gruppo e divenuta via panisperna 222a Sarà la mostra Mutiny Seemed Si restituisce così vita a tempi per- zione tra la galleria Changing Role in seguito caratteristica imprescin- 338 8104448 a Probability, a cura di Adrienne duti e metafisiche dechirichiane, e Sala 1. La collettiva, a cura di dibile della ricerca di Fluxus. [email protected] Drake, a inaugurare la Fondazione omaggio e primaria fonte d’ispira- Guido Cabib, vede la presenza di da lunedì a venerdì 17-21 Giuliani per l’arte contemporanea. zione del progetto di Wiegard. quattro giovani artisti italiani: Jaco- sabato, domenica e festivi 11-20 dal 6/05 al 3/07 Come tutte le attività della Fon- da mercoledì a venerdì 13-19 po Benassi, Alessandra Carossa, auditorium - parco della musica LUIGI SERAFINI dazione, questo evento ha come sabato 15-19 Nero e Matteo Sanna sul tema viale pietro de coubertin 34 Serafhaus è il personale atelier punto di partenza la Collezione furini arte contemporanea della “privata diomora”. 06 80241436 volante di Luigi Serafini. Un luogo Giuliani, diventando un mezzo in- via giulia 8 da martedì a sabato 16.30-19.30 www.auditorium.com mentale, momentaneamente in consueto per riflettere, approfon- 06 68307443 changingrole@sala1 [email protected] transito tra gli spazi di via di Mon- dire e interpretare il processo del www.furiniartecontemporanea.it piazza di porta san giovanni 10 toro, il golfo di Trieste e le abitazio- collezionare. Fondazione Giuliani [email protected] 06 7008691 dall’8/04 all’11/07 ni dell’autore. Una popolazione di per l’arte contemporanea porta per www.salauno.com GIULIO PAOLINI | GIORGIO DE mondi e creature fantastiche sco- la prima volta in Italia l’e-flux video dal 9/04 al 15/05 [email protected] CHIRICO | MIMMO JODICE vate negli anni dalla sua incessan- rental, un enciclopedico video no- RICHARD SERRA Il lavoro di Giulio Paolini, apposi- te ricerca artistica. leggio gratuito di video arte, 900 In mostra otto nuovi grandi lavori di tamente ideato dall’artista per la da martedì a sabato 14-20 opere selezionate da 400 artisti, Richard Serra tramite i quali, con LIGURIA grande sala di via Milano, si vuo- lipanjepuntin arte contemporanea curatori e critici. l’uso di un particolare pigmento ad le porre in dialogo con le opere di via di montoro 10 da martedì a venerdì 15-19.30 olio molto pastoso - oil paintstick Genova Giorgio de Chirico, contemporane- 06 68307780 sabato su appuntamento -, uno dei più grandi artisti con- amente presenti a Palazzo delle www.lipanjepuntin.com fondazione giuliani temporanei esplora il concetto di dal 9/04 all’8/05 Esposizioni in una mostra dedicata [email protected] per l’arte contemporanea volume attraverso il contrasto e DANIELE BUETTI al rapporto del “pictor optimus” con via gustavo bianchi 1 l’accumulazione. 15 nuovi light-box di varie dimen- la natura. Al piano superiore, mo- dall’8/05 all’1/10 www.fondazionegiuliani.org da martedì a sabato 10.30-19 sioni, una sorta di paesaggio lumi- stra strepitosa di Mimmo Jodice. MARCO SANTOLISIER [email protected] e su appuntamento noso nell’universo ambiguo della domenica e da martedì a giovedì La mostra riunisce quaranta opere gagosian gallery bellezza e dell’apparire. 10-20; venerdì e sabato 10-22.30 dell’artista italiano, apparso agli oc- dal 16/04 al 29/05 via francesco crispi 16 da lunedì pomeriggio a sabato palazzo delle esposizioni chi della critica italiana come uno dei NATHANIEL MELLORS 06 42746429 10-12.30 e 16-19.30 via nazionale 194 più interessati e propositivi dell’arte Prima personale italiana dell’ar- www.gagosian.com guidi & schoen 06 489411 contemporanea, per una pittura che tista inglese Nathaniel Mellors. [email protected] vico della casana, 31r www.palazzoesposizioni.it amalgama residue architetture, un Focus della mostra sarà il nuovo 010 2530557 [email protected] sensibile percorso di flussi e forme video The Seven Ages of Britain dal 7/04 al 12/05 www.guidieschoen.com di declinazione delle arti. Teaser, commissionato dall’emit- SALVATORE ALESSI [email protected] dal 25/03 al 3/10 da lunedì a venerdì 9-18 tente britannica BBC per la nuova Prima personale romana dell’arti- GLADIATORES centrale ristotheatre serie televisiva The Seven Ages of sta siciliano, con opere apposita- dal 2/04 al 2/05 Il Colosseo accoglie per la prima via celsa 6 Britain. mente realizzate per l’occasione. LUCA VITONE volta, accanto a reperti antichi, una 06 6780501 da martedì a sabato 13-19 da lunedì a sabato 16-20 da martedì al sabato 15-19.30 raccolta di oggetti moderni. Non si www.centraleristotheatre.com monitor il polittico pinksummer - palazzo ducale tratta, dunque, di una mostra intesa [email protected] via sforza cesarini 43a-44 via dei banchi vecchi 135 piazza giacomo matteotti 28r nel senso tradizionale del termine, 06 39378024 06 6832574 010 2543762 esposizione di opere d’arte, o pro- dal 9/04 al 10/05 www.monitoronline.org www.ilpolittico.com www.pinksummer.com dotti della vita quotidiana afferenti MARCO VERRELLI [email protected] [email protected] [email protected] 74agenda

LOMBARDIA 0341 360348 d’arte contemporanea [email protected] grafico della produzione del giova- www.galleriamelesi.com via palestro 14 ne artista dal 2005 sino al 2010. [email protected] 02 76020400 dall’8/04 al 15/05 da martedì a sabato 14.30-19.30 Como www.comune.milano.it/pac INVERNOMUTO o su appuntamento dal 24 aprile al 5 giugno Milano B.O.B., prima mostra personale glenda cinquegrana MARINA GIANNOBI dal 31/03 al 6/06 di Invernomuto presso la Galleria via francesco sforza 49 dal 26/03 al 29/05 BILL VIOLA Patricia Armocida, si manifesta at- 02 89695586 ALBERT PINYA Videoinstallazione del maestro Bill traverso possibili varianti narrative, www.glendacinquegrana.com Due anni dopo la prima personale, Viola, presso la Cappella di Moc- e lo fa a partire dall’individuazione [email protected] Albert Pinya ritorna nella sua casa chirolo nella Pinacoteca di Brera. di tre personaggi incrociati e so- d’adozione, Milano, per esporre da martedì a venerdì 15-19; saba- vrapposti: uno è di totale finzione dal 13/04 all’8/05 ancora presso la galleria AMT- to, domenica e festivi 8.30-19 (Bob), un altro è di finzione ma NATURA & DESTINO Torri & Geminian, dove propone pinacoteca di brera vive nella memoria Gli artisti, una ventina tra italiani e un percorso fatto di elementi creati via brera 28 da martedì a sabato internazionali, sono stati invitati a Ciò che vediamo, e raccolti da quando vive a Berli- 02 722631 11.30-13 e 15.30-19 ripensare alla relazione fra natura ciò che ci guarda no. Dettagli degli ultimi due anni di www.brera.beniculturali.it galleria patricia armocida e destino mediante la loro ricerca esperienze e di vita. [email protected] via antonio bazzini 17 artistica che si esprime attraverso a cura di Martina Cavallarin da martedì a venerdì 15-19 02 36519304 diverse tecniche che vanno dal di- e con uno scritto amt | torri & geminian dal 26/03 al 26/06 www.galleriapatriciaarmocida.com segno alla fotografia, dalla scultura di Emilio Isgrò via fratelli bressan 15 CHIARA [email protected] all’installazione, dalla performance inaugurazione ore 18.30 02 45499769 Chiara “ritorna” dal passato. Dopo al video. da martedì a sabato ore www.amtgallery.com aver interpretato, ricreato e attra- dal 15/04 al 21/05 da lunedì a sabato 15-19.30 15.30-19; [email protected] versato tanti ruoli femminili, pro- KELLY NIPPER galleria riccardo crespi chiuso lunedì e festivi ietta se stessa in un passato in- Debutto europeo per Weather via giacomo mellerio 1 Galleria Roberta Lietti dal 31/03 al 30/04 definito, a cavallo fra i due secoli Center (2009) di Kelly Nipper, 02 89072491 Arte Contemporanea AMEDEO MARTEGANI trascorsi, languido e misterioso. esposto in anteprima alla Biennale www.riccardocrespi.com Via Diaz, 3 Personale dell’artista milanese, da mercoledì a sabato 10-13 e 16-19 del Whitney 2010. Attraverso l’uso [email protected] tel./fax 031 242238 classe 1963. Votato a un noma- galleria wabi della performance, video e foto- [email protected] dismo intellettuale ed espressivo, via garigliano 3 grafia, Kelly Nipper dà vita a lavori dal 20/05 al 16/07 www.robertalietti.com Martegani parte da una sugge- www.galleriawabi.it che investigano concetti di tempo, Nicola Carrino Immagine: stione, uno spunto, un’idea, pro- [email protected] spazio e movimento. da lunedì a venerdì 10-13 15-19; Libraries, LSM – 1226, 2010, digital c-print venienti tanto dalla sfera artistica da martedì a venerdì 11.30-19.30 sabato su appuntamento cm 120x160 e culturale quanto dal quotidiano, dal 22/04 al 26/06 sabato 14-19.30 a arte studio invernizzi trasponendoli in un linguaggio CRISTIANO DE GAETANO galleria francesca kaufmann via domenico scarlatti 12 eclettico che utilizza vari media. L’artista tarantino alla sua terza via dell’orso 16 02 29402855 mars personale presso la galleria. Il 02 72094331 www.aarteinvernizzi.it Brescia via guido guinizelli 6 gioco di parole del titolo descrive www.galleriafrancescakaufmann.com [email protected] 347 6001457 un cortocircuito di significati tra le [email protected] dal 26/05 al 31/07 www.marsmilano.com parole bassorilievo (basrelief) e dal 14/04 al 14/05 ANISH KAPOOR [email protected] sollievo (relief). dal 22/04 al 5/06 NIO ARCHITECTEN In mostra grandi sculture di cera da martedì a sabato 14-19.30; KENT IWEMYR L’inaugurazione della sede del rossa e alluminio. dall’8/04 al 20/05 festivi su appuntamento Seconda personale in Italia per Museo Pecci Milano sarà dedicata da lunedì a venerdì 10.30-19.30 ANDREA SANTARLASCI the flat - massimo carasi l’artista svedese, che per l’occa- alla ricerca visiva di NIO architec- sabato 15.30-19.30 Andrea Santarlasci presenta un’in- via paolo frisi 3 sione propone una trentina di di- ten, autori del progetto di amplia- galleria massimo minini stallazione appositamente per 02 58313809 pinti su tela e su carta realizzati mento della sede di Prato, di cui via luigi apollonio 68 questa sede, che si trasforma qua- www.carasi.it tra il 2009 e il 2010. Franchezza e sarà proposta l’opera inedita Dark 030 383034 si in una fortissima intensa gara [email protected] umorismo per “raccontare” storie Matter (2010). www.galleriaminini.it con se stesso, con tutta la sua ca- che si svolgono sullo sfondo ide- da mercoledì a venerdì 18-24 [email protected] pacità di esprimere la forza della dal 13/04 al 22/05 alizzato di una cittadina di campa- museo pecci milano sua concettualità, del suo rapporto EMANUELA FIORELLI gna della Svezia del XX secolo. ripa di porta ticinese 113 dal 10/04 al 15/05 con la cultura, con la storia e con Il lavoro di Emanuela Fiorelli è già da martedì a sabato 10-19 www.centropecci.it FABIO TORRE l’attualità della scienza. noto in Europa e negli Stati Uni- galleria salvatore + caroline ala Alla sua quarta personale presso da lunedì a sabato 11-19 ti grazie a prestigiose occasioni via monte di pietà 1 dal 3/04 al 13/05 la galleria Fabio Paris, l’artista bo- galleria davide di maggio espositive. Affonda le sue radici 02 8900901 TIM KNOWLES lognese propone questa volta la viale monza 10 nello Spazialismo di Fontana e [email protected] Un pacco da viaggio attraverso il rilettura di un mezzo assai diffuso 02 39663874 negli sviluppi “oggettuali” che esso sistema postale è l’opera, la sola negli anni ‘60 e ‘70, il super-8, di- www.galeriedavidedimaggio.com produce nel lavoro di Bonalumi e dal 14/04 al 2/05 esposta come ormai segno distin- sponendo una serie di frame dal [email protected] Castellani, oltre che nelle innova- KRIS RUHS tivo della Six, quale site specific forte sapore nostalgico. zioni scientifico-sperimentali rea- Una retrospettiva di gioielli dell’ar- realizzato dall’artista per la galle- da lunedì a sabato 15-19 dal 22/04 al 29/05 lizzate negli anni ‘60-‘70 dall’Arte tista e designer Kris Ruhs, cono- ria. Sarà l’inconsapevole risultato fabio paris art gallery ANNETTE KELM | DASHA SHI- Programmata. sciuto soprattutto per i dipinti, le a sorprendere sia l’artista che il via alessandro monti, 13 SHKIN | BEHIND THE CURTAIN da martedì a venerdì sculture e le grandi installazioni. gallerista. 030 3756139 Due mostre personali con l’artista 10.30-13 e 16-19.30 dal 15 al 19 aprile 10.30-21; da martedì a venerdì 10.30-16.30; www.fabioparisartgallery.com russa Dasha Shishkin e l’artista sabato su appuntamento martedì e da venerdì a domenica sabato 14.30-19 [email protected] tedesca Annette Kelm e una col- fabbri contemporary art 10.30-19.30; mercoledì e giovedì galleria six lettiva di artisti della galleria e non. via antonio stoppani 15c 10.30-21; lunedì 15.30-19.30 via filippino lippi 12 Cinisello Balsamo da martedì a sabato 348 7474286 galleria carla sozzani 349 6680813 10.30-12.30 e 15.30-19 www.fabbricontemporaryart.it corso como 10 www.galleriasix.it dal 15/05 al 12/09 galleria gio’ marconi [email protected] 02 653531 [email protected] KAREN KNORR via alessandro tadino 15 www.galleriacarlasozzani.org Diciotto grandi opere fotografiche 02 29404373 dal 14/04 al 22/05 press@galleriacarlasozzani dal 13/04 al 18/05 e un video dalla serie Fables. Un www.giomarconi.com GIOVANNI LEVANTI TONY BROWN suggestivo dialogo muto tra natura [email protected] Giovanni Levanti conduce una si- dal 7/04 al 22/05 Doppia inaugurazione per Nico- e cultura con interpreti gli animali lenziosa battaglia contro i tradizio- LUPO BORGONOVO letta Rusconi, che “approfitta” ritratti all’interno dei musei. dal 12/04 al 13/06 nali mobili imbottiti. Concentran- In questa prima mostra perso- dell’opening dell’artista america- da mercoledì a venerdì 15-19; ARMANDO TESTA dosi sulla postura dei singoli indi- nale, l’artista milanese presenta no per aprire i battenti del nuovo sabato e domenica 11-19 Questa retrospettiva al PAC - cu- vidui, crea divani e poltrone che Ziqqurat, una forma in cemento spazio espositivo, al pianterreno museo di fotografia rata da Gemma De Angelis Testa avvolgono il corpo, sostenendolo risultante dal calco di una fonta- del palazzo già sede della galle- contemporanea e da Giorgio Verzotti - non vuole senza costrizioni. na progettata dall’architetto Carlo ria. Fulcro della mostra tree in- via giovanni frova 10 essere una mera celebrazione da martedì a venerdì 11-19 Scarpa a Venezia che, attraverso stallation, costituita da 80 disegni 02 6605661 dell’estro del grande pubblicitario, sabato 15-19 una riflessione, si propone come stilizzati di un tipo di albero di fi- www.museofotografiacontempo- autore di personaggi e situazioni docva la piramide assente della vasca. cus molto comune nei dintorni di ranea.org da tempo entrate nell’immagina- via procaccini 4 La parte mancante che percepia- Los Angeles, incorniciati con telai info@museofotografiacontempo- rio collettivo di gran parte degli 02 3315800 mo assume aspetti architettonici di vecchie finestre recuperate per ranea.org italiani; intende, piuttosto, lasciar www.docva.org ambigui. strada, nove sculture in legno e emergere alcuni aspetti meno con- [email protected] da martedì a sabato 14.30-19 materiali vari e dodici collage. Lecco siderati della creatività del grande e su appuntamento da martedì a sabato 15-19 maestro, dando spazio alle sue dall’8/04 all’8/05 fluxia galleria nicoletta rusconi dal 17/04 al 5/06 realizzazioni come progettista di HE SEN via ciro menotti 9 corso venezia 22 JIRI KOLAR oggetti, connotati dall’ironia e dalla In mostra una selezione degli ul- 02 45474021 02 784100 La galleria propone una mostra fantasia che caratterizzano ugual- timi lavori dell’importante artista www.fluxiagallery.com www.nicolettarusconi.com monotematica sul chiasmage, ti- mente la sua attività nell’ambito cinese He Sen. [email protected] [email protected] pologia di collage prediletta e lar- pubblicitario. da martedì a sabato 11-19 gamente utilizzata da Kolar. lunedì 14.30-19.30; martedì, mer- primo marella gallery dal 27/04 al 15/06 dall’8/04 al 16/06 da martedì a sabato 16-19 coledì, venerdì, sabato e domeni- via valtellina MARCO CAMPANINI UT>HOME galleria melesi ca 9.30-19.30; giovedì 9.30-22.30 02 87384885 La mostra raccoglie una sintesi Ut-home vuole assorbire le utopie via antonio mascari 54 pac - padiglione www.primomarellagallery.com ideale del corpus del lavoro foto- personali che sono le uniche rima- agenda 75 a cura di gianluca testa ste dopo la fine delle ideologie. Il umana, tempo e natura: una sorta ci. Le opere in mostra, realizzate In mostra l’ultima produzione pitto- galleria il ponte progetto coinvolge il sito white- di body performance fotografica, tra la metà degli anni ‘70 e la fine rica dell’artista Alessandro Bulgini: via di mezzo 42b labs.it e la mostra, che diventano venata di ironico surrealismo, che degli anni ‘80, provengono sia da 12 opere di forma tondeggiante di 055 240617 collettori e spazi aperti in grado di ci sorprende per immaginazione e importanti musei europei sia da cm 60 di diametro: tecnica pittori- www.galleriailponte.com accogliere le idee, le intuizioni e le novità di visione. collezioni private e molte di esse ca olio e resina su tela applicata su [email protected] visioni di tutti coloro che vogliono da martedì a sabato 15.30-19.30 sono state esposte solo in un lon- tavola. Le dodici opere, incornicia- partecipare senza distinzione di photo & contemporary tano passato. te con cornici di alluminio, rappre- dal 30/04 al 6/06 razza, di genere, di appartenenza via dei mille 36 da martedì a domenica 11-19 sentano 12 ritratti dell’artista. MICHELANGELO CONSANI politica o di ceto sociale. Una mo- 011 889884 fondazione merz da martedì a sabato EX3 Centro per l’Arte Contempo- stra e un forum che darà vita ad un [email protected] via limone, 24 10.30-12.30 e 15.30-19.30 ranea di Firenze inaugura Dyna- libro intitolato Utopia domestica. 011 19719437 nicola ricci arte contemporanea mo, progetto di Michelangelo Con- da martedì a sabato e domenica dal 15/04 al 29/05 www.fondazionemerz.org piazza II giugno 14 sani, vincitore della prima edizione 18 aprile 11-19 CARLO STEINER [email protected] 338 4417145 del Premio EX3 Toscana Contem- whitelabs AURORE VALADE www.gallerianicolaricci.net poranea 2010. via gerolamo tiraboschi 2 Le opere esposte sono state rea- dall’8/04 all’8/05 [email protected] da mercoledì a sabato 11-19 www.whitelabs.it lizzate da Aurore Valade in occa- STRADA FACENDO domenica 10-18 [email protected] sione di un periodo di residenza a Il progetto espositivo, nato da ex3 - centro per l’arte contem- Torino sostenuta dalla Délégation un’idea del presidente dell’asso- Firenze poranea dal 22/04 al 19/05 culturelle de Turin (Ambasciata di ciazione Artegiovane Alvise Che- dal 14 maggio al 18 luglio viale donato giannotti 81/83/85 AS SOON AS POSSIBLE VANIA ELETTRA TAM Francia in Italia, Ufficio culturale). vallard con il supporto dell’artista 055 0114971 L’accelerazione nella Disperate con brio. Ovvero, lo zen Mentre il nuovo progetto artistico Gec, si pone l’obiettivo di porre la www.ex3.it società contemporanea e l’arte della manutenzione della di Carlo Steiner è dedicato al con- città di Torino sullo stesso piano [email protected] solitudine domestica. cetto di “notizia”. delle grandi capitali europee da da lunedì a venerdì 11-20 da martedì a sabato 15-20 anni sensibili al fenomeno della Firenze sabato 11-19 gas art gallery street art. fino al 29 aprile wannabee gallery corso vittorio emanuele II 90 associazione barriera VITTORIO TOLU via thaon di revel genova 3 011 19700031 via crescentino 25 Pittosculture 02 36518733 www.gasart.it 011 2876485 www.wannabee.it [email protected] www.associazionebarriera.com [email protected] [email protected] dall’1/04 al 20/05 dal 4/05 al 18/06 ERIC ZENER dal 31/03 al 29/08 VITTORIO CORSINI Nei lavori di Eric Zener uomini e THE MUSEUM OF EVERYTHING La mostra è incentrata su un’instal- donne si librano leggeri e sicuri in In mostra una selezione di oltre lazione composta da un unico ele- un magma blu. L’ancestrale rap- 200 opere di artisti non tradizionali mento a forma di croce in plexiglas porto tra l’uomo e l’acqua si con- del XX secolo parte della collezio- Cccs - Centro di Cultura trasparente, collocato a parete, solida in creazioni ricche di luce ne composta da esempi e gruppi Contemporanea Strozzina con 500 led rossi che si illuminano e colore che trasmettono grande di opere dei più noti artisti in que- Palazzo Strozzi secondo un ciclo di 28 secondi, si- armonia e pace. sto ambito: sono lavori di medium, Piazza degli Strozzi, 1 mile a un respiro umano. da martedì a sabato 15.30-19.30 minatori e mistici, autodidatti, art Orario: da martedì da lunedì a venerdì 10-13 e 15-19 o su appuntamento brut e art folk, artisti ossessivi e vi- a domenica ore 10-20 sabato su appuntamento galleria dieffe sionari, cosi come artisti e artigiani giovedì ore 10-23 corsoveneziaotto via porta palatina 9 con disabilità. Ingresso: biglietto (valido per un mese): intero € 5; corso venezia 8 011 4362372 da martedì a domenica 10-19 ridotto (studenti universitari 02 36505481 www.galleriadieffe.com pinacoteca agnelli e convenzioni) € 4; ridotto a cura di Lucilla Saccà www.corsoveneziaotto.com [email protected] via nizza 230 scuole € 3 Accademia delle Arti del [email protected] 011 0062008 Catalogo Edizioni Alias, pp. Disegno dal 29/04 al 13/06 www.pinacoteca-agnelli.it 128, € 15 in mostra e € 20 Via Orsanmichele, 4 dal 26/03 al 14/05 ETTORE FAVINI [email protected] in libreria Orario: WONDERLAND Il lavoro, che consiste in una con- tel. 055 2776461 feriale ore 9-13 e 17-19; In mostra 14 artisti che vivono e versazione video con Gilles Clé- fax 055 2646560 festivo ore 10-13 lavorano a Londra. Wonderland è ment - paesaggista e antropologo PUGLIA [email protected] lunedì chiuso una mostra pervasa da un gene- francese - e in una serie di ritratti www.strozzina.it Tel. 055 219642 rale senso di ibridazione, dove le di scienziati e scrittori considerati Bari [email protected] nozioni di miracoloso incorporano gli antesignani del pensiero ecolo- www.aadfi.it elementi fondanti della natura e gico, intende riflettere e analizzare dal 27/03 al 10/05 Firenze Col patrocinio della tecnologia e affascinanti prin- il concetto di utopia ambientale. CARLA MATTII / LAURA VIALE del Comune di Firenze cipi della scienza. Ma può essere verde l’utopia? Ed Carla Mattii e Laura Viale, già mol- dal 22/05 al 17/10 Allestimento: Alessandro Poli da martedì a venerdì 15-19 è una scelta individuale o un pen- to apprezzate dagli addetti ai lavori CARAVAGGIO e su appuntamento siero collettivo? e presenti in manifestazioni espo- E CARAVAGGESCHI A FIRENZE assab one - ex gea da mercoledì a venerdì 15-18 sitive di rilievo. I loro lavori offrono Grazie al cospicuo patrimonio fio- via assab 1 sabato e domenica 12-19 suggestive riflessioni sul tema del- rentino di opere del Caravaggio e dal 9/04 al 19/06 02 2828546 pav - parco d’arte vivente la natura. al nucleo di pittura caravaggesca SETTE PICCOLI ERRORI www.assab-one.org via giordano bruno, 31 da martedì a sabato 17-20 e grazie ai numerosi prestiti accor- La mostra, a cura di Stefano Col- [email protected] 011 3182235 murat122 arte contemporanea dati, due dei massimi musei del licelli Cagol con il coordinamento www.parcoartevivente.it via gioacchino murat 122b Polo Museale Fiorentino, la Galle- di Alberto Salvadori, guarda alla dall’8/04 al 15/05 [email protected] 393 8704029 ria degli Uffizi e la Galleria Palati- scultura come possibile arena at- XERXES ACH / SILVIA www.muratcentoventidue.com na, ospiteranno, in occasione delle traverso cui ripensare le categorie GERTSCH dall’1/04 al 4/07 [email protected] celebrazioni per il IV centenario che in-formano i modelli del mondo. Doppia personale per Silvia IN-DIFESA della morte del Caravaggio, la mo- lunedì e da mercoledì Gertsch e Xerxes Ach. Artisti dai La mostra esplora la linea di con- stra Caravaggio e caravaggeschi a sabato 10-17 linguaggi diversi e apparentemen- fine, in cui le azioni di attacco e SICILIA a Firenze. A quarant’anni dalla pio- museo marino marini te antitetici, accomunati però dalla difesa perdono di certezza e de- nieristica mostra curata da Evelina piazza di san pancrazio ricerca maniacale della perfezione finizione, lo stato di sospensione Catania Borea, l’evento consentirà di pre- 055 219432 e da un’idea di colore come porta- che si determina, agevolato dalla sentare oltre cento quadri, noti e www.museomarinomarini.it tore di energia. Protagonista delle manipolazione dei dettagli condu- dal 10/04 al 15/05 meno noti, alla luce dei dati emersi [email protected] opere di entrambi la luce, che var- ce a una realtà artefatta, un terri- VERONICA TANZI in seguito a ricerche, documenti e ca i confini della tela e smaterializ- torio dove le responsabilità non Il concetto di famiglia è il fulcro nuove attribuzioni che hanno mo- dal 26/03 al 20/05 za la visione del quotidiano. sono più certe ed individuate, chi della ricerca dell’artista svizzera dificato il panorama critico e l’ap- STEFANO ARIENTI da martedì a sabato 15-19 attacca e chi si difende assumono Veronica Tanzi, che ha accettato prezzamento del pubblico. Una mostra di Stefano Arienti galleria monica de cardenas connotati simili, non è più possibile l’invito rivoltogli dal Bocs, in con- galleria degli uffizi appositamente ideata per l’occa- via francesco viganÚ, 4 l’imputazione o assoluzione piena, siderazione del luogo culturale e piazzale degli uffizi 1 sione dal titolo Copie di studio. 0229010068 siamo stati traghettati nei territori sociale specifico: l’Italia del Sud. 055 2388651 Differenti nuclei di disegni, nelle www.monicadecardenas.com del dubbio e dell’incerto. sabato 18-20 www.polomuseale.firenze.it/uffizi dimensioni, nel tipo di carta e nei [email protected] giovedì e venerdì 15-19; sabato bocs [email protected] soggetti, sono esposti come in- 14-20; domenica 10-13 e 14-19 via grimaldi 150 stallazione/fregio, come quadreria fondazione 107 338 2203041 dal 23/04 al 10/07 o sotto forma di libri, trasformando PIEMONTE via andrea sansovino 234 www.bebocs.it GIUSEPPE CHIARI così lo spazio facendo emergere 011 4544474 [email protected] La mostra nasce da un raccolta di una particolare dimensione di in- Torino www.fondazione107.it opere che Chiari ha sviluppato dal timità. [email protected] 1987 alla fine degli anni ‘90. Il ciclo da martedì a sabato18-20 dal 10/06 al 30/07 TOSCANA trae origine dal ritrovamento di un 0-24 come vetrina ARNO RAFAEL MINKKINEN dal 12/05 al 26/09 piccolo pianofortino a 6 tasti, che base - progetti per l’arte La ricerca autobiografica sul pro- MARIO MERZ Carrara Chiari trasforma in opera firman- via di san niccolò 18r prio corpo nudo, iniziata nel 1971, In mostra una ventina di grandi dolo e che fa poi fotografare in va- 328 6927778 riassume nella sua straordinaria pitture selezionate da Rudi Fuchs dal 27/03 al 5/05 rie situazioni. www.baseitaly.org originalità il rapporto fra figura con l’assistenza di Cristina Mundi- ALESSANDRO BULGINI da lunedì a venerdì 15.30-19 [email protected] 76agenda

Lucca via della mostra 1 viale luigi campofregoso 98 del 2010. Con la partecipazione di in cui l’influenza del fascismo e dello 0471 975461 0744 285946 Yona Friedman. stalinismo pose un freno a tali pro- dal 10/04 al 27/06 www.galleriagoethe.it www.comune.terni.it da mercoledì a domenica getti - ed esamina l’evoluzione degli STATE OF MIND [email protected] [email protected] 10.30-17.30 ideali utopici nel pensiero e nella pra- State of Mind è un evento che fondazione bevilacqua la masa tica artistica occidentale moderna. coinvolge otto artisti della Collezio- Rovereto palazzetto tito da mercoledì a lunedì 10-18 ne Panza che si esprimono, ognu- VENETO dorsoduro 2826 collezione peggy guggenheim no in modo proprio, attraverso il dall’8/05 al 22/08 041 5207797 dorsoduro 701 denominatore comune della Mini- LINGUAGGI www.bevilacqualamasa.it 041 2405411 mal Art con un dizionario formale E SPERIMENTAZIONI Treviso [email protected] www.guggenheim-venice.it essenziale, con tecniche non re- Nelle sale del Mart saranno espo- dal 15 maggio al 6 giugno [email protected] lazionali di composizione pittorica, ste circa ottanta opere tra dipinti, LISA PERINI dall’11/04 al 30/07 con strutture costituite da grandi, fotografie, sculture, installazioni e Le avventure dei sogni DAMIEN HIRST Verona anonimi ed essenziali volumi geo- video, provenienti dalla Collezione e Architetture di paradiso Death in Venice. Rievoca nel tito- metrici in sequenze seriali. AGI Verona che da sempre si dedi- lo il capolavoro di Thomas Mann dal 27/03 al 15/05 da martedì a sabato 10-19 ca alla ricerca di nuovi talenti. il ritorno di Damien Hirst in Lagu- NICK CAVE domenica 11-20 da martedì a domenica 10-18 na. In mostra, un omaggio inedito Studio la Città presenta la prima lu.c.c.a. venerdì 10-21 a Venezia e una ventina di opere personale europea dell’artista via della fratta 36 mart recenti, tra cui sei teschi intitolati afroamericano Nick Cave. In mo- 0583 571712 corso angelo bettini 43 Dead, due grandi grafiche Sceptic stra alcune delle nuove opere dalla www.luccamuseum.com 0464 438887 e Faithles con composizioni di far- serie Soundsuits. [email protected] www.mart.trento.it falle, una grande opera circolare da martedì a sabato [email protected] della serie degli spin painting e te- 9-13 e 15.30-19.30 Montepulciano schi coperti di polvere di diamante. studio la città Trento da martedì a sabato lungadige galtarossa 21 dal 24/04 al 30/11 10-12.30 e 15.30-16 045 597549 PIETRO RUFFO dal 13/05 al 30/09 galleria michela rizzo www.studiolacitta.it MAURIZIO SAVINI PIERLUIGI PUSOLE a cura di Chen Mei-Yuan san marco 2597 [email protected] Il Canto della Terra è un progetto In mostra saranno presenti una inaugurazione 041 2413006 espositivo inedito, dedicato a due quindicina di Esperimenti, opere sabato 15 maggio alle 18 www.galleriamichelarizzo.net dal 9/04 al 26/06 giovani artisti italiani già avviati costituite da moduli di due tele (cm presso Fondazione [email protected] PAOLO W. TAMBURELLA sulla scena artistica nazionale, 100 x 70). Benetton Studi Ricerche di Paolo W. Tamburella affronta a Pietro Ruffo e Maurizio Savini, che da lunedì a sabato Treviso Verona la sua prima personale in hanno realizzato una serie di lavori 9.30-13.30 e 15.30-19.30 alle 19.30 presso Spazio Mestre Italia cimentandosi in una mostra ad hoc per gli spazi della Cantina studio d’arte raffaelli Paraggi di Treviso dall’8 maggio al 19 giugno specificamente concepita per lo OUT & THEIS Icario a Montepulciano, un’archi- via livio marchetti 17 Fondazione Benetton spazio della Byblos Art Gallery, office for urban tettura contemporanea di grande 0461 982595 Studi Ricerche dove presenta per la prima volta transformation impatto e fascino, concepita come www.studioraffaelli.com Spazi Bomben riunite insieme la serie completa & Bert Theis un luogo capace di coniugare tra- [email protected] Via Cornarotta, 7/9 di lavori sul football realizzati dal dizione e innovazione, cultura e dal 15 maggio al 12 giugno 2006 al 2010. I materiali utilizzati territorio, dotata anche di uno spa- Spazio Paraggi sono vecchi palloni da calcio, re- zio dedicato alle arti visive. UMBRIA Via Pescatori, 23 cuperati durante un viaggio fatto in da lunedì a venerdì 8.30-18 Presentazione critica di India nel 2006 e cuciti tra di loro sabato e domenica Perugia Valerio Dehò come frammenti di un arazzo o di su appuntamento Organizzata da Spazio una mappa geografica. cantina icario dal 17/04 all’8/05 Paraggi e Dasler da martedì a sabato via delle pietrose 2 SONIA GIAMBRONE comunicazione Piattaforme ricavate da di- 10-13 e 14.30-19.30 0578 758845 In una sequenza di disegni che si Orario: Fondazione segni di Walter Gropius, byblos art gallery www.icario.it dipana come una suite musicale Benetton Studi Ricerche - fotografie per utopistici inter- corso cavour 25 [email protected] o una pellicola cinematografica, Spazi Bomben: venti di rimboschimento de- 045 8030985 una riflessione sulle tracce -depo da martedì a venerdì ore gli spazi urbani, video: sono www.byblosartgallery.it Siena sitate nella memoria dall’andare, il 15-20; sabato e domenica i materiali che compongono [email protected] tornare, il restare. Il viaggio come ore 10-20 la personale del lussembur- ghese Bert Theis, da anni dal 25/03 all’11/07 ritorno a sé. Spazio Paraggi: da Verona residente a Milano. Artista e DA JACOPO DELLA QUERCIA da martedì a sabato 15-20 mercoledì a venerdì ore 10- fino al 27 marzo curatore di molteplici iniziati- A DONATELLO galleria miomao 12.30 e 16-19.30; sabato GIANNI DESSÌ ve per favorire nuove forma Ben 306 opere in mostra, una ven- via podiani 19 ore 16-19.30 Tutto in un fiato di incontro fra arte e società tina di polittici ricostruiti per l’oc- 347 7831708 Ufficio Stampa: civile, nel 2002 ha fondato casione, 22 restauri effettuati, 15 www.miomao.net Dasler comunicazione al Quartiere Isola a Milano prestiti da collezionisti e dalle più [email protected] tel. 348 6772908 l’ufficio per le trasformazioni prestigiose istituzioni museali del [email protected] urbane, di cui si presentano i mondo, nuovi ambienti che aprono dal 9/04 al 5/09 progetti e le attività. al pubblico per la prima volta, 10 STEVE MCCURRY Galleria Contemporaneo saggi scritti dai massimi studiosi Ideata e curata da Tanja Solci, la Stra P.le Olivotti, 2 internazionali della materia, uno mostra propone un’eccezionale Orario: da martedì straordinario percorso espositivo raccolta di 240 scatti che accom- dal 27/03 al 26/09 a sabato ore 15.30-19.30 che porterà il visitatore in 3 diversi pagnano il visitatore in un raccon- OTTOCENTO VENEZIANO. VE- tel. 041 952010 a cura di Lóránd Hegyi ambienti tra i più suggestivi e ine- to, che si snoda in un percorso NEZIANO CONTEMPORANEO [email protected] Galleria dello Scudo diti della città: Siena prepara così dove volti, colori, paesaggi e luci, La rassegna illustra il ruolo cen- www.galleriacontemporaneo.it la più imponente mostra finora pervasi da una magica atmosfera, trale che Venezia ha avuto nella Via Scudo di Francia, 2 dedicata alle arti del primo rinasci- segnano l’identità di paesi come formazione, nell’accoglienza e Orario: da lunedì a sabato 10-13 e 15.30-19.30 mento. l’Afghanistan, l’India, il Tibet, la nell’ispirazione degli artisti dal XIX dal 26/03 al 18/07 tel. 045 590144 tutti i giorni 10.30-19.30 Birmania, colti dall’obiettivo di uno secolo ai giorni d’oggi. Il percorso FRANCESCO CANDELORO info@galleriadelloscudo. santa maria della scala dei maestri del fotogiornalismo, espositivo è organizzato in due nu- Ospitata nei vasti spazi al pianoter- com piazza del duomo 2 premiato diverse volte con il World clei distinti: le opere dell’Ottocen- ra di Palazzo Fortuny, recentemen- www.galleriadelloscudo.com 0577 224811 Press Photo Awards, il premio No- to saranno presentate negli ampi te ampliati e recuperati, Città delle Catalogo con conversazione www.santamariadellascala.com bel della fotografia. corridoi della villa, mentre le opere Città è una grande installazione site di Valerio Magrelli, foto di [email protected] tutti i giorni 9.30-19.30 di alcuni giovani artisti contempo- specific di Francesco Candeloro, Claudio Abate gnu - galleria nazionale dell’umbria ranei dialogheranno con il parco. articolata in una serie di grandi ope- corso pietro vannucci 19 da martedì a domenica 9-20 re - lastre di plexiglas di due metri TRENTINO-ALTO ADIGE 075 5721009 museo nazionale villa pisani tagliate a laser e stampate a raggi Vicenza www.gallerianazionaleumbria.it via doge pisani 7 UV -, in cui i temi dell’architettura, Bolzano [email protected] 049 502074 della città e dell’ambiente si legano dal 10/04 al 29/05 www.villapisani.beniculturali.it a fotografia, scultura e segno cre- MARCO NERI dal 9/04 all’11/05 Terni [email protected] ando un percorso/labirinto. Una ventina di opere costituisce ARNOLD MARIO DALL’O da mercoledì a lunedì 10-18 il nucleo espositivo di Plaza de la Nomade e versatile, l’artista mera- dall’8/04 all’8/05 Venezia museo fortuny Revolucion. Il titolo della mostra nese ripropone in CircusBarock il ALEJANDRO CAPRILES san marco 3958 fa riferimento al celebre falanste- suo lavoro di ibridazione tra diver- Con il titolo di questa mostra, Ka- dal 10/04 al 16/05 041 5209070 rio che sorge a L’Avana, “teatro se fonti: dalle immagini religiose a lophos dal greco “kalos” (bella) e COMMON GROUND www.museiciviciveneziani.it di grandiose manifestazioni” in cui quelle attinte alla cultura popolare “phos” (luce), l’artista ci rivela una In mostra opere inedite di Marje- [email protected] svetta l’immagine di Che Guevara. tirolese, dai libri di medicina alla singolare interpretazione della tica Potrc e Marguerite Kahrl, e i da martedì al sabato 16.30-19.30 cronaca, alla pornografia. Il fin, va memoria tramite strati luminosi di lavori degli studenti che hanno dal 30/04 al 25/07 andrea arte contemporanea da sé, è la meraviglia. trasparenza e distorsione - la vita partecipato al laboratorio Venezia UTOPIA MATTERS corso andrea palladio 165 da lunedì a sabato mattina osservata attraverso un caleido- sostenibile, tenuto presso il Cor- La mostra prende in esame una se- 044 4541070 10-12.30 e 15.30-19.30 scopio. so di Arti Visive/Università Iuav rie di casi studio internazionali dagli www.andrea-arte.com galleria goethe caos - centro per le arti opificio siri da Marjetica Potrc nei primi mesi inizi del XIX secolo al 1933 - anno [email protected] fotofinish 77

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I bizzarri copricapi che vedremo nelle foto a seguire in realtà per lei sono giustificati. A un frugoletto come la bellissima Perla Cecchini - figlia dell’artista che la tiene in braccio (1) - è tutto scusato. Un po’ meno, invece, a (2) uomini tutti d’un pezzo come Roberto Casiraghi, infaticabile organizzatore di fiere e mostre, che invece così si presenta in quel di New York, durante i giorni dell’Armory. Il collezionista-gallerista Armando Porcari (3) non è la prima volta che viene pizzicato con berretto incorporato, ma in questa foto la cosa più sfiziosa è in realtà la faccia di un altro gallerista, Fabio Ianniello. A cosa si deve tanto stupore? Elisabetta Benassi (4), artista sempre ispirata, appena viste due conchiglie si è prodotta in una posa cremasteriana... Ma passiamo al capitolo dei confabulatori del mese. Chi parlamenta con chi? Chi parlotta con chi? Chi ciacola a vanvera con chi? Cominciamo: (5) Andrea Bellini, direttore del Castello di Rivoli, e Paoletta Ugolini. Lui ride, lei meno: bah! (6) Si guardano decisamente in cagnesco il gallerista torinese Franco Soffiantino e la critica d’arte Maria Rosa Sossai: avranno litigato subito dopo la foto? Segreto! La gallerista Sara Zanin (7) confabula con l’attore Alessandro Haber, ma forse lo sta solo invitando a sparire dalla galleria: vietato fumare! Attenzione, non ci facciamo mancar niente (8): incontri sportivi in galleria. Il telecronista Gianni Cerqueti a confronto con Vincenzino Montella, l’ ex aeroplanino di Sampdoria e Roma ormai definitivamente trasformatosi in collezionista rampante. Lillo e Greg? No, Lillo e Mauro (9), l’artista Di Silvestre posa insieme all’attore di “sei uno zero” e tante altre surreali performance. Aria da foto epica, da scatto storico, in questa immagine (10) che ci proviene da Palermo, dove a margine di una mostra da lui curata, il critico più pan-europeo che ci sia, Lorand Hegyi, se ne sta con Denis Oppenheim, Gloria Friedmann e Richard Nonas. E si piglia il lusso anche di indicare l’orizzonte. Tris che non sfigura, tuttavia, in Triennale (11), dove i nostro lettori potranno ammirare tre assi non da nulla: Frank O. Gehry, Germano Celant e Davide Rampello. I capelli bianchi e l’assenza di cravatta saranno la moda dell’estate 2010? Come chiudiamo? Beh, commentate voi (12), noi ci limitiamo solo a una domanda: essendo l’individuo a sinistra del tutto somigliante a Terry Richardson, ci chiediamo... che razza di amicizie ha, a New York, Alberto di Fabio? 78hostravistoxte Canone inverso di Marco Senaldi

 Cos’è un canone? In parole molto povere, opere che del canone ne parlano o che riflet- il fatto che in nessuna di esse si sono prodotte nata, non ha potuto fare a meno di ripensa- una lista. Un elenco, cioè, delle opere migliori. tono su di esso; la tetralogia Dog Star Man di tante opere notevoli in così poco tempo. re, ogni volta daccapo, le proprie condizioni di Quelle che uno proprio non può non aver letto/ Stan Brakhage merita certo di stare nel cano- Si assiste così allo strano fenomeno per cui esistenza - ovvero, per dirla con Allan Kaprow, visto/ascoltato, a seconda che si tratti di libri, ne dei film sperimentali, ma quest’ultimo non l’ansia di conoscere le cose che contano dav- “è quell’atto la cui identità in quanto arte deve film, opere musicali. dovrebbe comprendere anche il fondamentale vero, invece di placarsi col tempo e in ragione sempre rimanere in dubbio”. Dal Canone Alessandrino al Canone Occidentale saggio che la interpreta, cioè Expanded Cinema del fatto che ormai i classici (sia del cinema In altre parole, non solo sarebbe dura stabilire di Harold Bloom (da noi arrivato nel 1996 con di Gene Youngblood (peraltro, vergogna, mai che della letteratura, che praticamente di tutte se sia più “canonico” il ready made Fountain, o Bompiani, col sottotitolo I Libri e le Scuole delle tradotto in italiano)? le arti) sono disponibili ovunque in forma di ri- la Merda d’artista, il Luxury Skull o il primo nu- Età, riedito da Rizzoli nel 2008), alle classifi- L’intreccio di tutte queste riflessioni, declinate produzione, tende ad accrescersi nella misura mero di Art & Language: il fatto è che ognuna che dei film più belli di ogni tempo, su fino alle sul canone cinematografico, era al centro del- in cui queste riproduzioni divengono via via più di queste opere costituisce anche una riflessio- hit degli evergreen, la storia è più o meno la la XVII edizione del Convegno Internazionale di accessibili, e minacciano di soffocarci. ne compiuta sulla nozione di arte nel suo com- stessa. Anzi, il gioco è anche divertente: a chi Studi sul Cinema, organizzato dall’Università di La situazione è paradossale al punto che pos- plesso; sul valore della “manualità” (Duchamp), non piacerebbe passare una serata fra amici Udine dal 16 al 18 marzo scorso, a cui mi è siamo bensì continuare ad accapigliarci per sul senso del corpo (Manzoni), sul mercato glo- a stilare la lista delle liste, i dieci film più belli capitato di prendere parte. stabilire quale sia il film più bello di sempre, bale (Hirst), sulle condizioni logiche (Atkinson e di ogni tempo, i dieci libri che mi hanno cam- I risultati del convegno (se pure un convegno anche se la discussione assume un retrogusto altri), e via riflettendo. biato la vita, le mille canzoni che hanno fatto possa portare a dei risultati che non siano visibilmente anacronistico. L’andamento stesso In questo senso preciso l’arte contemporanea sognare, le venti mostre imperdibili del 2009? meramente teorici) non sono stati confortan- dell’amichevole zuffa (“Ci contrastavamo ama- è la forma artistica più canonica possibile: per- Solo che la cosa può farsi drammatica in un ti. A cominciare dal fatto che il canone come bilmente”, per dirla con Battisti-Panella) rivela ché, lungi dal cogitare su una im-possibile “lista” attimo. In primo luogo perché la litigata è dietro tale è “tanto inevitabile, quanto dannoso” (per l’inesistenza di criteri canonici per includere o di opere indispensabili, fa sì che ogni singola l’angolo, e la serata iniziata così bene può ter- parafrasare il celebre giudizio di Nietzsche su escludere un’opera dal canonico olimpo. opera d’arte, che si voglia fregiare di questo minare con una porta sbattuta (del resto come Wagner), la questione è che col progredire del In tutto ciò il ruolo dell’arte contemporanea nome, porti dentro di sé l’indispensabile ansia si fa a stabilire seriamente se vale di più Quarto tempo il semplice elenco delle cose da vedere appare ambiguo, ma nondimeno interessante. di questa canonica cogitazione.  potere o Vertigo, per non parlare dell’Orlando è aumentato a dismisura, e la crescita è espo- Intanto perché, dopo un secolo abbondante di Furioso o di Guerra e pace?). E in secondo luo- nenziale. Anche a voler dar retta a uno come contemporaneità, pochi si fiderebbero (come go perché il numero delle liste può moltiplicarsi Alain Badiou, che liquida la cosa dicendo che in invece fanno con assai meno ritegno i cinéphile) [scrivimi: a dismisura. Oltre alle opere che dovrebbero effetti il cinema ha una storia ridicolmente bre- a stilare una hit delle opere “canoniche” - ma [email protected] costituire il canone come tale, ci sono infatti le ve se paragonata a quelle delle altre arti, resta anche perché l’arte contemporanea, da che è illustrazione di Bianco-Valente]