Sessantacinque Anni Delle Scuole Di Belle Arti Della Insigne E Pontificia

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Sessantacinque Anni Delle Scuole Di Belle Arti Della Insigne E Pontificia (m) Sessantacinque Anni^^ DELLE SCUOLE DI BELLE ARTI DELLA INSIGNE E PONTIFÌCIA ACCADEMIA ROMANA DENOMINATA DI S. LUCA MEMORIE DI UN CATTEDRATICO DECANO E PRIMO CONSIGLIERE DELLA CLASSE ARCHITETTONICA NEL TERZO CENTENARIO DELLA FONDAZIONE ACCADEMICA ANNO MDCCCXCV. r Sessantacinque Anni DELLE SCUOLE DI BELLE ARTI DELLA INSIGNE E PONTIFICIA ACCADEMIA ROMANA DENOMINATA DI S. LUCA. Roma, Stab. G. Civelli, Via Incurabili ai. Corso, N. 5 A. TAV. I Sessantacinque Anni DELLE SCUOLE DI BELLE ARTI DELLA INSIGNE E PONTIFICIA ACCADEMIA ROMANA DENOMINATA DI S. LUCA MEMORIE DI UN CATTEDRATICO DECANO E PRIMO CONSIGLIERE DELLA CLASSE ARCHITETTONICA NEL TERZO CENTENARIO DELLA FONDAZIONE ACCADEMICA ANNO MDCCCXCV. DEDICA TAV II Clemente XI. P. O. M. Andrea Vici Pio IX ALLA SANTA E VENERATA MEMORIA DEGLI IMMORTALI REGNANTI SOMMI PONTEFICI DAI QUALI EBBERO VITA NOME ED INCREMENTO LE SCUOLE DELLA INSIGNE E PONTIFICIA ACCADEMIA ROMANA DI S. LUCA SUPREMO TRIBUNALE DELLE ARTI CELEBRATO PER TUTTA EUROPA ALLA BENEFICENZA E MAGNANIMITÀ DI UN MONARCA CONQUISTATORE AL MECENATE LIBERALE DELLE BELLE ARTI CELEBRA TISSIMO PRINCIPE PERPETUO DELL'ACCADEMIA AD UN BENEMERITO ILLUSTRE ARCHITETTO A VOI ACCADEMICI INSIGNI DECORO ED ORNAMENTO DI ROMA AMMIRAZIONE DELLE ESTERE NAZIONI ONORE DEI SECOLI PASSATI E DEL PRESENTE UN TENUE OMAGGIO DEL COLLEGA. BUSIRI-VICI. Digitized by the Internet Archive in 2014 https://archive.org/details/sessantacinqueanOOunse ILLUSTRAZIONE DELLA DEDICA. uarantacinque Pontefici nel periodo di poco più di tre se- coli dalla sua instituzione, furono beneficentissimi protettori e mecenati generosi della nostra Accademia -, accordandole mezzi, largizioni e privilegi estesissimi : per cui dalla loro magnanimità ebbe vita, incremento e decoro. Nel Governo Pontificio poi eravi straordinaria cura ed amore per 1' onorare Accademia infervorandola al perfezionamento delle Arti Belle : tutti i Sommi Pontefici dalla sua fondazione usarono sempre ogni ri- guardo all'Accademia di S. Luca e la onorarono come gloria di Roma ed ornamento e decoro d' Italia, visitandola tutti spesse volte. Le espressioni di venerazione e di gratitudine della dedica sono ugualmente per tutti distinguendo in disegno quei Pontefici e perso- ; naggi al di cui sublime merito debbono il loro sviluppo le Scuole, che formano uno speciale titolo, della presente pubblicazione. Clemente XI Pontefice Ottimo Massimo, grande mecenate, fornito di altissimi pregi, ed acceso d' amore per le Belle Arti occupa il cen- tro : poiché la nostra Accademia del disegno per sua clementissima beneficenza, vide di nuovo sul Campidoglio germogliare le giovanili A. Busiri-Vici: Sessantacinque anni, ecc. I 2 ILLUSTRAZIONE piante dei nostri alunni per essere sollevati ai primi posti delle Belle Arti, assegnando alcune rendite, che s' impiegassero solamente in for- mare delle medaglie, con cui premiare di tanto in tanto, i più valorosi giovani che concorressero ; onde con questa onorata gara si andassero formando perfetti artisti, non solo per mantenere in Roma il buon gusto ; ma per servire di modello e di esempio alla loro propaga- zione, ovunque si onora e si premia la virtù a gloria del buon nome italiano. L' Accademia era ognora più protetta coli' amore, e beneficata colle grazie di questo Sommo e Santo Pontefice, il quale andava sem- pre cercando i modi più propri per giovarle, ed in specie nell' insistere premurosamente alla propagazione e coltivazione degli studi, acciò i giovani inclinati all' arte del disegno, che con tanta affluenza a questa alma Città Metropoli dell' Universo sino dalle più remote parti concor- revano, avessero ad emulare le antiche erudite scuole di quei grandi e celebri maestri, che con le loro esquisite operazioni avevano illustrato non solo Roma, ma il Mondo tutto ; richiamando esso Pontefice un' al- tra volta il concorso dei premii, e facendo coniare le medaglie ; acciò mediante virtuosa gara s' inducesse e s' innestasse nei cuori dei profes- sori e studenti il glorioso impulso da cui sarebbe nato Y acquisto della vera gloria, e nel conseguimento di questa, la cognizione e 1' obbligo dovuto a tanto benefattore. Di fianco alla venerata immagine di Clemente XI, il primo emi nente posto è occupato da Clemente XIV, che con provvida cura si compiacque dar mano al pubblico bene, ed oltre avere eretto sul Tar- quella galleria di celebri quadri toglieva alla nostra Accademia peo ; il rammarico di non potere aprire un continuato studio del nudo, sì necessario a Roma ove si conducono per applicarsi al disegno tanti per cui volle con sua costituzione che ne fosse aperta oltramontani ; la scuola sul Campidoglio diretta dalla nostra Accademia, dotandola generosamente. Il felice esito e il giusto plauso di un simile istituto, fu dimostrato fin da principio dal numero grande dei giovani che vi concorsero, e tuttavia vi corcorrevano cittadini e forestieri, dai quali veniva Roma tacciata di una tale mancanza, nel medesimo tempo che si encomiava DELLA DEDICA 3 la munificenza con cui mantenevano un tale studio aperto Bologna, Firenze ed altre città della nostra Italia. Segue appresso la sacra effigie di Pio VII, allorché dopo i noti disastri le Arti sorelle pittura, scultura ed architettura giacendo meste e tacite videro in esso quel benefico Mecenate e quel provvido Sovrano che le avrebbe protette con beneficenze e premii, e che per com- pensare le note disavventure avrebbe fatto disotterrare gli avanzi della greca e romana scuola, ergere Musei, e nuovi Asili per la con- servazione dei monumenti d' arte, e per vantaggio dei professori del disegno, e della gioventù studiosa e di Roma ; richiamando pure alla memoria la sua grandiosità, che in mezzo alle ristrettezze dell' erario assegnava un'annua non. tenue somma ad oggetto d' impiegarla in loro lustro. Poiché caduto l'impero nel 1814, la dote dell' Accademia venne tolta; ma Pio VII vi suppliva assegnando in suo favore scudi diecimila, cinque dei quali destinati al mantenimento delle scuole. Ciascuno ram- menta l' utile, generosa, sua determinazione di concedere alla nostra Accademia la soppressa Chiesa delle Convertite al Corso, a solo oggetto di esporvi all' istruttiva pubblica censura le opere di arte ; di destinarvi lo studio del nudo ; le nostre sessioni scientifiche ; gli esperimenti di arte, ecc., su di che il nostro Veneto Collega onore dei scalpelli, e da voi provvidamente destinato a presiedere all'incremento di esse Belle Arti generosamente faceva godere le vostre largizioni, coli' avere tra- ; sferito a beneficio di esso locale l'annua pensione dalla Santità vostra accordatagli insieme alla collazione di essa carica. Doverosa è la nostra gratitudine per la degnazione che dimostraste a favore dell'Accademia, della quale eravate l'adorabile sostegno, e nella quale il vostro santo nome decorava da quel tempo il catalogo degli insigni Accademici di onore. Non possono però dimenticarsi i grandi onori e privilegii accordati dall' antecessore Pio VI avendo le Belle Arti incontrato sempre una benigna e paterna cura sotto il parziale affetto dei Sommi Pontefici che ebbero tanta cura e tanto amore nel loro governo per onorare 1' Accademia infervorandola al perfezionamento delle Arti Belle. Compie il lato dei Pontefici la venerata immagine del glorioso Pio IX di santa memoria che trasfece nel Mondo tanto amore di sé . 4 ILLUSTRAZIONE medesimo e il di cui più grande encomio, sta nel compianto univer- sale che si fa sulla sua tomba da tutta quanta la Chiesa cattolica. Nella sua elezione fu manifesta la influenza di una volontà supe- riore ; allorché più padre che sovrano, i popoli sottoposti al dominio temporale della Santa Sede amavano i loro Sovrani e il governo pon- tificio, che meglio di qualunque altro avrebbe stabilita una buona am- ministrazione, che è la prosperità delle famiglie, corrispondendo all' in- dole e ai bisogni degli amministrati ; e non quanto ripeteva il Console c Fronto all'Imperatore Nerva : Che il bene pubblico era di maschera all' interesse privato » La eterna memoria del Sommo Pio ricorda l' elogio di Tacito all' Imperatore Vespasiano, a cui l' Impero « gli diede il modo di fare tutto il bene che voleva * Amante appassionato della gioventù, conobbe che le pubbliche Accademie mantenevano aperto lo studio ai valorosi giovani, ed erano anche sì necessarie, che con sano accorgimento i Principi e Sovrani nei loro vasti dominii le aveano stabilite, dotate e protette, volendo per quanto era possibile non solo emulare l' Italia, ma Roma istessa, che gode il pregio di essere la sede delle Belle Arti. Quindi oltre numerose commissioni agli artisti, incaricava pure la Commissione di Antichità e Belle Arti perchè eseguisse una ispezione a cinquantotto Chiese di Roma per rilevarne i bisogni di decoro e di convenienza nelle pitture ed ornamentazione, per cui in quell' epoca di grata ricordanza (ma sparita) se ne videro molte quasi rinnovate, facendo pompa splendidi affreschi di rinomatissimi pittori, e come tut- si ammirano erigendosi pure caseggiati, ed estesi quartieri per la tora ; classe più bisognosa del popolo. Protettore insigne della nostra Accademia assegnava un annuo ge- neroso sussidio per le scuole, il quale per qualche tempo potè prose- guire anche sotto Y attuale sapiente Pontefice Leone XIII, riccamente dotato di nobili cognizioni, fautore e mecenate delle Arti, delle Scienze, e di coloro che le posseggono -, dovendosi alle sue cure la fondazione di numerose scuole pontificie da esso protette e sovvenute. Questa sovrana beneficenza dovè però cessare, allorché una nuova opinioni generazione travolta più che dal tempo, dal mutamento delle ; DELLA DEDICA 5 dimenticando la inconcussa autonomia della nostra Accademia di tanto antica e famosa libertà; da oltre tre secoli, si permise inconsiderata- mente cancellare i sagri titoli storici della sua gloriosa fondazione ; ren- dendosi ingrata ai loro venerati autori dai quali non ebbero che bene- ficenze, privilegii ed onori ! V ha pure ricordato Gregorio XVI, di S. M., Principe benefi- cente, che fra le cure più ardue del Pontificato e della sovranità, fece sua delizia e gloria il proteggere ogni maniera di buone dottrine e so- prattutto le Belle Arti, onore singolarissimo di Roma e d' Italia.
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