Il Gotico Nell'architettura Religiosa Francese Tra XVII E XVIII Secolo
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Corso di Laurea magistrale in Storia delle Arti e conservazione dei beni artistici. Tesi di Laurea Il Gotico nell'architettura religiosa francese tra XVII e XVIII secolo. Relatore Elisabetta Molteni Laureando Silvia Malacarne Matricola 986521 Anno Accademico 2011 / 2012 INDICE. Premessa. 3 1 CAPITOLO Il Gothic Revival e la Francia: storiografia. 1. Tra Inghilterra e Francia. 4 2. Le gothique médiéval survivant, le gothique mediéval imité, le nouveau gothique: studi recenti. 10 2 CAPITOLO Contesto culturale. 1. L'architettura gotica e le radici del regno di Francia. 17 2. «Les [...] édifices qu'on nomme Gothiques ou Modernes»: significati. 27 3 CAPITOLO Gotico palese, Gotico celato: le infinite forme di continuità del passato. 1. "A volte ritornano". Parte 1: piante, volte, pilastri. 42 2. "A volte ritornano". Parte 2: la verticalità e linearità gotica come tratto distintivo dell'architettura nazionale francese. 50 3. Un caso particolare: la chiesa di Sainte-Croix d'Orléans. 62 4. Tra Gotico e Classico. Parte 1: Il "travestissement" del coro della cattedrale di Notre-Dame di Parigi. 76 5. Tra Gotico e Classico. Parte 2: Sainte-Geneviève, la cappella di Versailles, Notre-Dame-de-Bonne-Nouvelle a Orléans e la chiesa della Madeleine a Parigi. 83 4 CAPITOLO Il Gotico nella Teoria. Introduzione: quando gli architetti sono gli accademici. 101 1 1. Il Gotico e l'Académie Royale d'Architecture: tra RAISON, BON GOÛT e VERITÀ architettonica. 103 2. François Blondel e Claude Perrault: approcci all'ordine gotico tra Anciens e Modernes. 113 3. Frémin, Cordemoy, Frézier e LeBlanc: la struttura gotica e la differenziazione dei ruoli nella disciplina architettonica. 124 4. Pierre de Vigny e Jacques-Germain Soufflot: architettura classica e medievale a confronto. 140 5. Laugier: la sintesi tra spazialità gotica e formalità classica. 146 6. I disegni di Notre-Dame di Digione. 160 Conclusioni. 163 Immagini. 169 Fonti a stampa e bibliografia. 215 2 Premessa. Alla fine del XVII secolo, con la creazione dell'Académie Royale d'Architecture, ebbe inizio un processo nel quale gli architetti, mossi dalla volontà di creare uno stile nazionale e in cerca dell'esatta definizione di bon goût, cominciarono ad interrogarsi su quale fosse il ruolo degli edifici gotici. È da queste premesse che è iniziata questa ricerca: per tentare di comprendere non solo le risposte, pratiche e teoriche, che a questa domanda vennero date nel corso del Settecento, ma anche per capire quale era il contesto, culturale e architettonico, da cui essa era stata mossa nel secolo precedente. Il lavoro è stato strutturato in quattro capitoli: • il primo, nel quale sono presentati gli studi storiografici precedenti, è volto a dimostrare come la considerazione del Gothic Revival, e quindi dell'esempio inglese, non risolva tale problematica; • il secondo, di carattere generale, contiene delle premesse contestuali e terminologiche; • il terzo è dedicato all'analisi degli elementi gotici presenti nelle architetture e nei progetti seicenteschi e settecenteschi; • il quarto, infine, è concentrato sulle valutazioni critiche che vennero elaborate riguardo l'architettura medievale, con particolare attenzione all'amBito dell'Accademia d'Architettura. 3 1 CAPITOLO Il Gothic Revival e la Francia: storiografia. 1. Tra Inghilterra e Francia. Lo studioso che voglia accostarsi alla problematica della ripresa dell’architettura gotica tra la seconda metà del XVII e il XVIII secolo in Francia si troverà di fronte a numerose difficoltà: la prima, e più palese, è che tale questione è generalmente (e quasi esclusivamente) associata al riemergere del Gotico nella realtà anglo-sassone del XVIII secolo. Kenneth Clark, nel celebre The Gothic Revival1, sostiene che questo sia stato «un movimento inglese, forse l’unico movimento schiettamente inglese delle arti figurative»2, nato e sviluppatosi agli inizi del Settecento in primo luogo dal gusto letterario: «certamente vi entrava, insieme all’ovvio fascino che il gotico esercitava con le sue varie associazioni, una vaga comprensione delle sue possibilità formali: ma entramBi questi elementi erano di origine letteraria»3. Clark definì la ripresa delle forme dell’architettura gotica come una conseguenza della diffusione della sensibilità gotica: «[..] per comprendere l’importanza di Strawberry Hill nella storia del gusto dobbiamo renderci conto che essa è il prodotto degli sforzi dell’epoca per giungere a far rivivere le forme gotiche. Essa non è stata in realtà un’impresa originale ma l’esempio maggiore di una moda dominante. [..] Al gotico si ricorreva per due fini più o meno distinti: o per creare stimoli per la fantasia, oppure semplicemente per avere forme lievi, decorative»4. Da questo punto di vista il Gotico nella Francia settecentesca si presenta esclusivamente come un'influenza tarda proveniente dall'Inghilterra e dalla 1 KENNETH CLARK, Il Revival gotico, a cura di R. Federici, Torino, 1970 (1 ed. The Gothic Revival. An Essay in the History of Taste, Londra, 1928). 2 K. CLARK, op. cit. (1928) 1970, p. 3. É da notare come in tale testo non si faccia riferimento nè alla Francia, nè, in generale, al continente europeo. 3 K. CLARK, op. cit. (1928) 1970, p. 29. 4 K. CLARK, op. cit. (1928) 1970, pp. 42-43. 4 Germania, un ritorno poco originale e privo di tratti particolarmente distintivi. In particolare, Middleton ha affermato che gli architetti francesi «learned to think their way through the attraction and the affectations of the Gothic style while the English where lost in a mediaeval dream-world»5, mentre Bideault e Henriet, in seguito, hanno scritto che, mentre nel XVIII secolo in Inghilterra era emerso un apprezzamento dell'arte medievale sia dal punto di vista architettonico che decorativo, in Francia il dibattito sull'architettura gotica era quasi esclusivamente limitato alla sfera teorica e tecnica6. Inoltre, Brooks ha sostenuto che la cattedrale di Orléans e quella di Saint-Louis a Blois non siano da interpretare come espressioni del Gothic Revival, ma come delle eccezioni nell'ambito dell'egemonia del classicismo in Francia7: al contrario, secondo lo studioso, già nel XVII secolo il Gotico aveva assunto in Inghiterra una connotazione dalle forti influenze sia sul piano politico che religioso, con un slancio culturale estraneo agli altri paesi8. Anche ai nostri occhi appare evidente che nell'architettura francese non vi sia nulla di visibile comparaBile al primo Gotico di Wren, Hawksmoor o Vanbrugh e che fu solamente durante l'ultimo quarto del XVIII secolo che nacque, assieme all'interesse per il giardino inglese, l'idea di una retrospettiva del Gotico e il gusto per le sue strutture pittoresche, visiBile in Inghilterra, invece, sin dall'inizio del secolo9. Tuttavia, la differenza sostanziale tra l'interesse per il Gotico tra Francia e Inghilterra è che qui l'attenzione era volta non solo alle architetture gotiche, ma 5 R. D. MIDDLETON, "The Abbé de Cordemoy and the Graeco-Gothic Ideal: a prelude to romantic Classicism", in Journal of the Warburg and Courtauld Institutes, XXVI, 1963, pp. 90-123, in particolare p. 120. 6 MARYSE BIDEAULT e JACQUES HENRIET, «Le dix-huitième siècle français et le “gothique”», in Le Gothique retrouvé avant Viollet-Le-Duc: Hotel de Sully, 31 octobre 1979-17 février 1980, Parigi, 1979, pp. 44-59, in particolare p. 46. 7 La navata centrale della cattedrale medievale di Blois venne distrutta nel 1678 da un tornado: essa venne ricostruita in stile gotico su direzione dell'architetto Poictevin, che fece mantenere anche la facciata rinascimentale (JEAN MARTIN-DEMÉZIL, in Le guide du patrimoine: Centre, Val de Loire, a cura di Jean-Marie Pérouse de Montclos, Parigi, 1992 (1 ed. 1988), pp. 175-179). Per quanto riguarda Sainte-Croix d'Orléans, invece, si rimada al terzo capitolo. 8 C. BROOKS, op. cit., 1999, p. 24. 9 Si rimanda a WOLFGANG HERRMANN, Laugier and the eighteenth century French theory, Londra, 1962, p. 92; R. D. MIDDLETON, "The Abbé de Cordemoy and the Graeco-Gothic Ideal: a prelude to romantic Classicism", in Journal of the Warburg and Courtauld Institutes, XXV, 1962, pp. 278-320, in particolare pp. 317-318 e XXVI, 1963, pp. 90-123, in particolare pp. 118-120. 5 anche alla sensibilità gotica, legata all’amore per la decadenza, per la stravaganza o per gli stati d’animo malinconici. Fu proprio questa considerazione degli edifici medievali che condusse alla volontà di riproporli più o meno fedelmente e alla produzione di disegni neo-gotici, concepiti per stravaganza e singolarità esotici quanto le choinoiserie. Anche in Francia l'architettura gotica fu soggetta ad un'analisi strumentale e venne letta in un'accezione politica; tuttavia, dal momento che i presupposti culturali e il contesto politico erano completamente differenti rispetto all'Inghilterra, i risultati architettonici formali non potevano essere gli stessi. Nel complesso, infatti, in terra francese l'estetica gotica venne sempre totalmente rinnegata, in favore della struttura lineare che ne era alla base, e la decorazione medievale fu perennemente accostata, in un'ottica negativa, all'esuberanza e all'esagerazione del Rococò. A partire dalla seconda metà del XX secolo circa, la storiografia francese ha iniziato a concentrarsi sulla specificità del ruolo del Gotico in Francia tra il XVII e il XVIII secolo, e gli studi sinora pubblicati possono essere suddivisi in due categorie: la prima concerne, nello specifico, la valutazione critica del Gotico da parte degli accademici e dei teorici settecenteschi e seicenteschi, mentre la seconda si focalizza sulle architetture edificate nei medesimi secoli. Premesso che i libri che trattano dei teorici fanno parzialmente riferimento alle costruzioni, e viceversa, manca però una visione totale d'insieme, e le due strade continuano a procedere separate. Per essere più precisi, nel primo insieme si possono inserire il ricco ed interessante studio di R. D. MIDDLETON, apparso in due puntate tra il 1962 e il 196310, il quale si concentra sull'analisi del contesto, soprattutto teorico, che portò all'elaborazione del trattato di Cordemoy e sulle numerose e contrastanti reazioni che questo produsse con l'avanzare del secolo, e il testo di W.