INTEGRAZIONE PAESAGGISTICA DEL PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE REGIONALE

SCHEDA D’AMBITO 18 MAREMMA GROSSETANA

PROPOSTA DI MODIFICHE a seguito delle osservazioni pervenute ai sensi dell' art. 17 comma 1 della Legge Regionale 1/2005, attualmente art. 19 comma 2 della Legge regionale 65/2014. 1

1 Tali modifiche comportano anche una parziale correzione dell’apparato iconografico.

1 Ambito n.18 – Maremma grossetana Versione “adottata” Versione “proposta di modifiche”

Profilo Profilo L’ambito Maremma grossetana si contraddistingue L’ambito della Maremma grossetana si per un mosaico articolato di paesaggi generato dalla contraddistingue per un mosaico articolato di compresenza di ambienti di collina, di pianura e paesaggi generato dalla compresenza di ambienti di costieri. Rilievi di formazione geologica più antica collina, di pianura e costieri. Caratterizzano l’ampia (termine meridionale della Dorsale Medio-Toscana, compagine collinare i rilievi di formazione geologica Colline di -, Monti più antica (termine meridionale della Dorsale Medio- dell’Uccellina) - dalla morfologia aspra e dominati da Toscana, Colline di Montepescali-Batignano, Monti formazioni boschive (cerrete, leccete, macchia dell’Uccellina) - dalla morfologia aspra e dominati da mediterranea, sugherete), rilievi più addolciti (nella formazioni boschive (cerrete, leccete, macchia restante parte collinare dell’ambito) - in cui il bosco mediterranea, sugherete), rilievi più addolciti (nella si contrae a vantaggio di coltivi e pascoli, restante parte collinare dell’ambito ) - in cui il bosco si caratterizzano l’ampia compagine collinare. Il contrae a vantaggio di coltivi e pascoli. Il sistema sistema insediativo della collina si struttura lungo la insediativo della collina si struttura lungo la Valle del Valle del fiume (borghi fortificati fiume Ombrone (borghi fortificati medievali, medievali, localizzati in posizione strategica - sulla localizzati in posizione strategica - sulla sommità o a sommità o a mezza costa - e sviluppati lungo i mezza costa - e sviluppati lungo i percorsi collinari) e percorsi collinari) e sulle Colline dell’Albegna (nuclei sulle Colline dell’Albegna (nuclei compatti medievali - compatti medievali - rocche, edifici religiosi, castelli rocche, edifici religiosi, castelli e borghi - arroccati e borghi - arroccati sulle sommità dei versanti e sulle sommità dei versanti e lungo la viabilità di lungo la viabilità di crinale). Qui i nuclei, spesso di crinale). Qui i nuclei, spesso di impianto medievale - impianto medievale - collocati in posizione collocati in posizione dominante, dalla morfologia dominante, dalla morfologia compatta, non di rado compatta, non di rado murati (, Magliano, murati (Pereta, Magliano, Montiano, Pari, Casale di Montiano, Pari, , , Civitella Pari, Cinigiano, , Sasso d’Ombrone, Marittima, Sasso d’Ombrone, Campagnatico, Campagnatico, Batignano), hanno visto Batignano), hanno visto salvaguardati i rapporti salvaguardati i rapporti originari con l’intorno originari con l’intorno coltivato. A distinguere la vasta coltivato. A distinguere la vasta porzione porzione pianeggiante contribuiscono in vece gli pianeggiante contribuiscono invece gli importanti importanti processi di bonifica succedutisi nel tempo processi di bonifica succedutisi nel tempo (da quelli (da quelli di epoca lorenese, a quelli dell’Opera di epoca lorenese, a quelli dell’Opera Nazionale Nazionale Combattenti e della riforma fondiaria, Combattenti e della riforma fondiaria attuata attuata dall’Ente Maremma a metà del Novecento), la dall’Ente Maremma a metà del Novecento), la ricchezza del reticolo idrografico naturale (fiumi ricchezza del reticolo idrografico naturale (fiumi Ombrone e Bruna), il ruolo strutturante della città di Ombrone e Bruna), il ruolo strutturante della città di (nucleo medievale sorto su una grande Grosseto (nucleo medievale sorto su una grande conoide terrazzata, originatosi da un castello e conoide terrazzata, originatosi da un castello e circondato dalle splendide mura di epoca medicea). Il circondato dalle splendide mura di epoca medicea). disegno paesistico della piana bonificata si differenzia Il disegno paesistico della piana bonificata si (anche) per la qualità storico-testimoniale dell’assetto differenzia (anche) per la qualità storico-testimoniale insediativo: la rete di manufatti e infrastrutture dell’assetto insediativo: la rete di manufatti e idrauliche, l’impianto di nuclei e aggregati rurali infrastrutture idrauliche, l’impianto di nuclei e (distribuiti su percorsi a pettine), il sistema di fattorie aggregati rurali (distribuiti su percorsi a pettine), il storiche. Via via che la pianura si avvicina alla costa,

2 sistema di fattorie storiche. Via via che la pianura si emerge un paesaggio di particolare bellezza, avvicina alla costa, emerge un paesaggio di caratterizzato da notevoli valori storico-testimoniali particolare bellezza, caratterizzato da notevoli valori ed ecologici, quasi completamente tutelato da siti di storico-testimoniali ed ecologici, quasi interesse regionale, comunitario o da zone a completamente tutelato da siti di interesse protezione speciale: importanti paesaggi dunali e regionale, comunitario o da zone a protezione rocciosi, spesso in connessione con aree umide speciale: importanti paesaggi dunali e rocciosi, relittuali in aree retrodunali, il significativo impianto spesso in connessione con aree umide relittuali in insediativo storico (sistema di torri costiere, rete di aree retrodunali, il significativo impianto insediativo castelli a dominio delle valli, ecc.). storico (sistema di torri costiere, rete di castelli a dominio delle valli, ecc.).

3.2 I caratteri ecosistemici 3.2 I caratteri ecosistemici del paesaggio del paesaggio Criticità Tra gli elementi di criticità più significativi dell’ambito Criticità risultano evidenti i processi di abbandono degli Tra gli elementi di criticità più significativi dell’ambito ambienti agropastorali nelle zone alto collinari, risultano evidenti i processi di abbandono degli montane, i processi di urbanizzazione, di consumo di ambienti agropastorali nelle zone alto collinari, suolo agricolo e di carico turistico delle fasce montane, i processi di urbanizzazione e di carico costiere, o di intensificazione delle attività agricole turistico delle fasce costiere, o di intensificazione nelle pianure alluvionali e le negative dinamiche delle attività agricole nelle pianure alluvionali e le naturali o artificiali legati alle che interessano le aree dinamiche naturali o artificiali legati alle aree umide umide costiere. costiere. Parte delle aree agricole collinari e montane isolate e Parte delle aree agricole collinari e montane isolate e frammentate nella matrice forestale risultano oggi frammentate nella matrice forestale risultano oggi interessate da abbandono e da processi di interessate da abbandono e da processi di ricolonizzazione vegetale, arbustiva e arborea, ad ricolonizzazione vegetale, arbustiva e arborea, ad esempio con riferimento ai monti di Casal di Pari o esempio con riferimento ai monti di Casal di Pari o nei versanti del M.te Amiata. Tale fenomeno risulta nei versanti del M.te Amiata. Tale fenomeno risulta evidente anche per il Poggio di Moscona e per il evidente anche per il Poggio di Moscona e per il vasto paesaggio collinare e montano tra e vasto paesaggio collinare e montano tra Scansano e , costituendo qui un elemento particolarmente Murci, costituendo qui un elemento particolarmente negativo critico in considerazione dell’alto valore negativo in considerazione dell’alto valore naturalistico dell’ecomosaico agro-silvo-pastorale. naturalistico dell’ecomosaico agro-silvo-pastorale. Complementari a tali processi risultano i fenomeni di Complementari a tali processi risultano i fenomeni di intensificazione delle attività agricole nelle pianure intensificazione delle attività agricole nelle pianure alluvionali, in particolare La forte vocazione alluvionali, in particolare della pianura di Grosseto infrastrutturazione agricola della pianura di bonifica tra fiumi Ombrone e Bruna, con elevata diffusione di grossetana, elemento oggi caratterizzante il seminativi e colture orticole, recente diffusione di paesaggio, ha contribuito a una riduzione dei vivai, omogeneizzazione del paesaggio agricolo, L’agricoltura intensiva che così fortemente riduzione degli elementi vegetali (siepi, filari alberati, caratterizza la della pianura grossetana di Grosseto ecc) e dei livelli di permeabilità ecologica del tra fiumi Ombrone e Bruna, ha determinato territorio oltre all’intenso utilizzo delle risorse idriche l’affermarsi di colture intensive che sebbene abbiano e all’uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari. permesso di contrastare l’abbandono e l’espansione delle urbanizzazioni, hanno contribuito a determinare, in taluni casi, costituisce un elemento a bassa idoneità ambientale della rete ecologica, con elevata diffusione di seminativi e colture orticole, recente diffusione di vivai, con l’omogeneizzazione del paesaggio agricolo con riduzione degli elementi

3 vegetali (siepi, filari alberati, alberi camporili, ecc.) e dei livelli di permeabilità ecologica del territorio anche in relazione ad elevati fabbisogni idrici e ricorso a e con un oltre all’ intenso utilizzo delle di risorse idriche, e all’uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari. Tali processi risultano negativi soprattutto quando Tali processi risultano negativi soprattutto quando presenti nelle fasce di pertinenza fluviale, ad presenti nelle fasce di pertinenza fluviale, ad esempio esempio dei Fiumi Ombrone, Albegna e Bruna, con dei Fiumi Ombrone, Albegna e Bruna, con forte forte alterazione quantitativa e qualitativa della alterazione quantitativa e qualitativa della vegetazione ripariale e dalla qualità delle acque, o in vegetazione ripariale e dalla qualità delle acque, o in prossimità di aree umide, con particolare riferimento prossimità di aree umide, con particolare riferimento alla Diaccia Botrona e al Padule di Pian d’Alma, con alla Diaccia Botrona e al Padule di Pian d’Alma, con fenomeni di eutrofizzazione e, per la zona di Pian fenomeni di eutrofizzazione e, per la zona di Pian d’Alma, con la messa a coltura di prati umidi e d’Alma, con la messa a coltura di prati umidi e palustri. palustri. Per l’importante zona umida della Diaccia Botrona Per l’importante zona umida della Diaccia Botrona alla pressione esercitata dalla matrice agricola alla pressione esercitata dalla matrice agricola intensiva circostante si associa la presenza di intensiva circostante si associa la presenza di impianti di acquacoltura che influiscono sull’equilibrio impianti di acquacolt ura, che influiscono della zona umida, attraverso lo scarico sull’equilibrio della zona umida, attraverso lo scarico delle acque reflue, e i fenomeni di intrusione del delle acque reflue, e i fenomeni di intrusione del cuneo salino. Entrambi i fenomeni hanno cuneo salino. Entrambi i fenomeni hanno completamente trasformato il paesaggio vegetale e completamente trasformato il paesaggio vegetale e l’ecosistema della Diaccia Botrona un tempo estesa l’ecosistema della Diaccia Botrona un tempo estesa area umida dulcacquicola e oggi costituita da una area umida dulcacquicola e oggi costituita da una palude salmastra comunque sempre di elevato palude salmastra comunque sempre di elevato valore valore conservazionistico. conservazionistico. Per la porzione meridionale del vasto paesaggio agropastorale delle colline di Scansano risultano NOTA: sulla Diaccia Botrona sono stati effettuati negativi i recenti processi di diffusione dei vigneti numerosi studi universitari, anche su iniziativa della specializzati, che hanno già interessato prime Regione, per la valutazione degli effetti delle varie porzioni significative di territorio agricolo, o la attività sulla qualità delle acque. La Provincia di perdita di suolo agricolo e pascolivo per la Grosseto ha elaborato un piano di gestione della realizzazione di impianti eolici (presso Murci). circolazione delle acque all’interno della Diaccia. L’evoluzione verso la palude salmastra alla luce dei vari studi è risultata non è riconducibile alle attività di itticoltura.

L’intensificazione delle attività agricole, assieme ad Per l’importante zona umida della Diaccia Botrona, altre opere con funzione di barriera, costituisce un alla pressione esercitata dalla matrice agricola elemento particolarmente negativo quando riduce la intensiva si associano i processi di salinizzazione delle funzionalità di aree agricole di collegamento acque con perdita degli originali habitat ecologico tra matrici o nodi forestali, come ad dulcacquicoli. esempio tra i boschi dei Monti dell’Uccellina e quelli delle colline di Scansano, o tra i boschi di Poggi del Per la porzione meridionale del vasto paesaggio Sasso/Monte Leoni e quelli dei versanti occidentali agropastorale delle colline di Scansano risultano del Monte Amiata. negativi i recenti processi di diffusione dei vigneti specializzati, che hanno già interessato prime L’ambito presenta bassi livelli di urbanizzazione ma porzioni significative di territo rio agricolo, o la perdita con localizzate aree a elevata urbanizzazione per lo di suolo agricolo e pascolivo per la realizzazione di più legate al turismo costiero o all’espansione impianti eolici (presso Murci). urbana di Grosseto. Per la porzione meridionale del vasto paesaggio La fascia costiera tra Pian d’Alma e agropastorale delle colline di Scansano, interessato presenta elevati carichi turistici estivi, a cui si anche dalla realizzazione di impianti eolici (presso associano insediamenti turistico-alberghieri, villaggi Murci), bassi livelli di idoneità ambientali sono

4 turistici e camping. In tale contesto le aree a associabili alle aree interessate la recente diffusione maggiore criticità sono i complessi turistico di vigneti specializzati pur consentendo di arginare i residenziali e portuali di , con annesso fenomeni di abbandono in un contesto di elevato campo da golf, che hanno interessato versanti valore naturalistico e paesaggistico, ha determinato precedentemente coperti da macchia mediterranea, in taluni casi la modifica della maglia agraria ambienti costieri sabbiosi ed ex aree umide in loc. Il caratterizzata da di ove realizzati su vaste superfici Padule, e la zona tra Le e Castiglione della a discapito di mosaici di seminativi e oliveti ricchi di Pescaia. In quest’ultimo tratto di costa le pinete dotazioni ecologiche, comportando la riduzione dei costiere su dune sono state in gran parte valori naturalistici. direttamente interessate dalla realizzazione di campeggi, villaggi turistici ed edificato turistico- L’intensificazione delle attività agricole, assieme ad alberghiero (Rocchette, , Riva del Sole), altre opere con funzione di barriera, costituisce Tali interessando anche i versanti collinari retrostanti, dinamiche costituiscono elementi negativi quando con particolare riferimento alla Valle delle Cannucce riducono un elemento particolarmente negativo o alle colline dominanti Castiglione della Pescaia, quando riduce la funzionalità ecologica di aree quest’ultimo centro turistico in espansione verso la agricole di collegamento ecologico tra matrici o nodi pianura alluvionale del Fiume Bruna, con espansioni forestali, come ad esempio tra i boschi dei Monti residenziali e artigianali. dell’Uccellina e quelli delle colline di Scansano, o tra i Agli elevati livelli di urbanizzazione di questo tratto boschi di /Monte Leoni e quelli dei costiero si associa un elevato carico turistico estivo, versanti occidentali del Monte Amiata. con alterazione dei relittuali elementi dunali, del Complessivamente l’ambito presenta bassi livelli di sottobosco delle pinete o con una maggiore urbanizzazione consumo di suolo ma con localizzate propensione allo sviluppo di incendi estivi nelle aree a elevata urbanizzazione per lo più legate al macchie costiere. turismo costiero o all’espansione urbana di Grosseto. Elevati livelli di urbanizzazione turistica sono inoltre La fascia costiera tra Pian d’Alma e Principina a Mare presenti a e a Principina a Mare, presenta elevati carichi turistici estivi, a cui si con edificato realizzato nell’ambito delle matrici associano insediamenti turistico-alberghieri, villaggi pinetate costiere o a consumare e/o frammentare gli turistici e camping. In tale contesto le aree a habitat dunali. L’intera fascia costiera tra Castiglione maggiore criticità sono i complessi turistico della Pescaia e Principina a mare presenta inoltre residenziali e portuali di Punta Ala, con annesso strutture turistiche e campeggi situati all’interno campo da golf, che hanno interessato versanti della fascia pinetata o nelle aree agricole retrodunali precedentemente coperti da macchia mediterranea, di pianura. ambienti costieri sabbiosi ed ex aree umide in loc. Il Altre problematiche relative alla fascia costiera sono Padule, e la zona tra Le Rocchette e Castiglione della legate alle periodiche e intense attività di pulizia Pescaia. In quest’ultimo tratto di costa le pinete degli arenili (con perdita di habitat di battigia e costiere su dune sono state in gran parte anteduna di elevato interesse naturalistico e direttamente interessate dalla realizzazione di frequenti fenomeni di erosione al piede dunale) campeggi, villaggi turistici ed edificato turistico- molto frequenti nei tratti costieri tra Castiglione della alberghiero (Rocchette, Roccamare, Riva del Sole), Pescaia e Marina di Grosseto e tra Castiglione e le interessando anche i versanti collinari retrostanti, con Rocchette. particolare riferimento alla Valle delle Cannucce o alle A tali problematiche si aggiungono le dinamiche colline dominanti Castiglione della Pescaia, erosive, particolarmente rilevanti alla foce del Fiume quest’ultimo centro turistico in espansione verso la Ombrone, e a locali presenze di specie aliene e pianura alluvionale del Fiume Bruna, con espansioni invasive (sia per gli ambienti costieri che per le aree residenziali e artigianali . umide). Agli elevati livelli di urbanizzazione di questo tratto Nel territorio interno i processi di urbanizzazione e costiero si associa un elevato carico turistico estivo, consumo di suolo agricolo sono concentrati nelle con alterazione dei relittuali elementi dunali, del aree periferiche di Grosseto con sviluppo di edificato sottobosco delle pinete o e con una maggiore residenziale o industriale/artigianale lungo gli assi propensione allo sviluppo di incendi estivi nelle infrastrutturali in uscita dal capoluogo, con macchie costiere. particolare riferimento alle SP152 e 159, e alla Via Elevati livelli di urbanizzazione turistica sono inoltre senese di collegamento con Roselle, area presenti a Marina di Grosseto e a Principina a Mare, quest’ultima caratterizzata dall’ampliamento con edificato realizzato nell’ambito delle matrici dell’edificato residenziale e da nuove previsioni pinetate costiere o a consumare e/o frammentare gli turistico-alberghiere nell’ambito di ex siti di cava, al habitat dunali. L’intera fascia costiera tra Castiglione

5 confine con il Sito Natura 2000 Poggio Moscona. della Pescaia e Principina a mare presenta inoltre L’intenso nodo infrastrutturale di Grosseto sarà strutture turistiche e campeggi situati all’interno della ulteriormente accentuato dalla trasformazione fascia pinetata o nelle aree agricole retrodunali dell’Aurelia in autostrada (asse Livorno- di pianura. Civitavecchia). Tale nuova previsione infrastrutturale Altre problematiche relative alla fascia costiera sono costituirà anche un aggravamento della barriera legate alle periodiche e intense attività di pulizia degli esistente tra i boschi dei Monti dell’Uccellina e quelli arenili (con perdita di habitat di battigia e anteduna dell’entroterra, oggi rappresentata dalla SS Aurelia e di elevato interesse naturalistico e frequenti annessa linea ferroviaria. fenomeni di erosione al piede dunale) molto Tra gli altri assi stradali con rilevante funzione di frequenti nei tratti costieri tra Castiglione della barriera sono da citare anche la SP 158, in Pescaia e Marina di Grosseto e tra Castiglione e le attraversamento dei boschi e delle macchie di , Rocchette. la stessa SP 158 in attraversamento delle fasce A tali problematiche si aggiungono le dinamiche pinetate costiere tra Castiglione della Pescaia e la erosive, particolarmente rilevanti alla foce del Fiume pianura retrodunale, e la strada SS 223 Grosseto- Ombrone, e a locali presenze di specie aliene e Siena, quest’ultima in corso di ammodernamento, invasive (sia per gli ambienti costieri che per le aree con elevato consumo di ambienti forestali e di umide). macchia mediterranea. Alti livelli di artificializzazione Nel territorio interno i processi di urbanizzazione e sono inoltre legati alla presenza di siti estrattivi e consumo di suolo agricolo sono concentrati nelle minerari, con particolare riferimento alle cave di aree periferiche di Grosseto con sviluppo di edificato Roselle (in gran parte abbandonate), alla cava di residenziale o industriale/artigianale lungo gli assi Batignano, immersa nelle macchie e leccete collinari, infrastrutturali in uscita dal capoluogo, con alle ex miniere di e alle cave di materiale particolare riferimento alle SP152 e 159, e alla Via alluvionale presenti lungo le sponde del Fiume senese di collegamento con Roselle, area Ombrone, quest’ultime in grado di alterare gli quest’ultima caratterizzata dall’ampliamento ecosistemi ripariali e fluviali, con interessamento dell’edificato residenziale e da nuove previsioni diretto della vegetazione di sponda e con fenomeni turistico-alberghiere nell’ambito di ex siti di cava, al di inquinamento legato alla presenza di impianti di confine con il Sito Natura 2000 Poggio Moscona. lavaggio e a vasche di decantazione dei fanghi. L’intenso nodo infrastrutturale di Grosseto sarà Per alcuni ambiti fluviali negativi risultano alcuni usi ulteriormente accentuato dalla trasformazione non congrui dei terrazzi alluvionali, ad esempio con dell’Aurelia in autostrada (asse Livorno- destinazione a piste da motocross, come nei terrazzi Civitavecchia). Tale nuova previsione infrastrutturale in sponda sx idrografica del Fiume Orcia all’interno costituirà anche un aggravamento della barriera del Sito di interesse regionale, così come le esistente tra i boschi dei Monti dell’Uccellina e quelli periodiche attività di “ripulitura” delle sponde, la dell’entroterra, oggi rappresentata dalla SS Aurelia e captazione di risorse idriche (ad es. per il Torrente annessa linea ferroviaria. Trasubbie), la presenza di interventi di Tra gli altri assi stradali con rilevante funzione di rimodellamento degli alvei e delle sponde, e la barriera sono da citare anche la SP 158, in diffusione di cenosi aliene di robinia (sponde del attraversamento dei boschi e delle macchie di Tirli, la Fiume Ombrone). stessa SP 158 in attraversamento delle fasce pinetate Altre criticità sono legate alla matrice forestale, di costiere tra Castiglione della Pescaia e la pianura elevata estensione ma molto spesso di scarsa qualità retrodunale, e la strada SS 223 Grosseto-Siena, ecologica, con riferimento ai frequenti incendi estivi quest’ultima in corso di ammodernamento, con e all’intensa attività di ceduazione secondo modelli elevato consumo di ambienti forestali e di macchia tradizionali che non consentono lo sviluppo di mediterranea. Alti livelli di artificializzazione sono formazioni ecologicamente più complesse e più inoltre legati alla presenza di siti estrattivi e minerari, stabili. Matrici forestali fortemente degradate si con particolare riferimento alle cave di Roselle (in localizzano nei rilievi di Tirli, del Monte Leoni o nei gran parte abbandonate), alla cava di Batignano, versanti del M.te Bottigli e M.te Cornuto, quest’ultimi immersa nelle macchie e leccete collinari, alle ex particolarmente negativi in quanto elemento di miniere di Paganico e alle cave di materiale connessione tra i boschi dei Monti dell’Uccellina e i alluvionale presenti lungo le sponde del Fiume rilievi interni. Negativi risultano i processi di Ombrone, quest’ultime in grado di alterare gli abbandono delle sugherete e delle pinete costiere, ecosistemi ripariali e fluviali, con interessamento quest’ultime caratterizzate anche da scarsa diretto della vegetazione di sponda e con fenomeni di rinnovazione, da un elevato disturbo turistico e dalla inquinamento legato alla presenza di impianti di presenza di fitopatologie e di incendi estivi. Per le lavaggio e a vasche di decantazione dei fanghi.

6 matrici forestali dei Monti dell’Uccellina una elevata Per alcuni ambiti fluviali negativi risultano alcuni usi criticità è legata alla eccessiva densità di daini e non congrui dei terrazzi alluvionali, ad esempio con cinghiali. destinazione a piste da motocross, come nei terrazzi Tra le aree critiche per la funzionalità della rete in sponda sx idrografica del Fiume Orcia all’interno ecologica sono state individuate le seguenti: del Sito di interesse regionale, così come le • Costa tra Punta Ala e Castiglione della Pescaia: con periodiche attività di “ripulitura” delle sponde, la elevata urbanizzazione costiera ed elevato carico captazione di risorse idriche (ad es. per il Torrente turistico estivo, presenza di edificato turistico- Trasubbie), la presenza di interventi di alberghiero, villaggi vacanza e campeggi anche rimodellamento degli alvei e delle sponde, e la direttamente su habitat dunali. diffusione di cenosi aliene di specie non autoctone • Costa di Marina di Grosseto: Presenza di edificato robinia (sponde del Fiume Ombrone). turistico alberghiero in area costiera e nella pianura Altre criticità sono legate alla matrice forestale, di retrodunale, con elevati carichi turistici estivi al elevata estensione ma talora di scarsa qualità limite settentrionale del Parco della Maremma. ecologica e molto spesso non gestita secondo i criteri • Pian d’Alma: Valle costiera di Pian d’Alma, con della gestione forestale sostenibile, con riferimento ai relittuale area palustre isolata e soggetta a forte frequenti incendi estivi e all ’intensa attività di pressione esterna (riduzione qualitativa e ceduazione secondo modelli tradizionali che non quantitativa degli apporti idrici, interrimento, consentono lo svi luppo di formazioni ecologicamente bonifica e trasformazioni in zone agricole, fascia più complesse e più stabili . Matrici forestali costiera pinetata con campeggi ed elevato carico fortemente degradate si localizzano nei rilievi di Tirli, turistico). Presenza di primi processi di del Monte Leoni o nei versanti del M.te Bottigli e M.te urbanizzazione della pianura ed elevata pressione sul Cornuto, quest’ultimi particolarmente negativi in relittuale sistema dunale. quanto elemento di connessione tra i boschi dei • Foce del Fiume Ombrone: Area di elevato interesse Monti dell’Uccellina e i rilievi interni. Negativi naturalistico interna al Parco regionale della risultano i processi di abbandono delle sugherete e Maremma e ad un Sito Natura 2000, soggetta a forti delle pinete costiere, quest’ultime caratterizzate dinamiche di erosione costiera con perdita di habitat anche da scarsa rinnovazione, da un elevato disturbo dunali e palustri. turistico e dalla presenza di fitopatologie e di incendi estivi. Per le matrici forestali dei Monti dell’Uccellina una elevata criticità è legata alla eccessiva densità di daini e cinghiali. Tra le aree critiche per la funzionalità della rete ecologica sono state individuate le seguenti: • Costa tra Punta Ala e Castiglione della Pescaia: con elevata urbanizzazione costiera ed elevato carico turistico estivo, presenza di edificato turistico- alberghiero, villaggi vacanza e campeggi anche direttamente su habitat dunali. • Costa di Marina di Grosseto: Presenza di edificato turistico alberghiero in area costiera e nella pianura retrodunale, con elevati carichi turistici estivi al limite settentrionale del Parco della Maremma. • Pian d’Alma: Valle costiera di Pian d’Alma, con relittuale area palustre isolata e soggetta a forte pressione esterna (riduzione qualitativa e quantitativa degli apporti idrici, interrimento, bonifica e trasformazioni in zone agricole, fascia costiera pinetata con campeggi ed elevato carico turistico). Presenza di primi processi di urbanizzazione della pianura ed elevata pressione sul relittuale sistema dunale. • Foce del Fiume Ombrone: Area di elevato interesse naturalistico interna al Parco regionale della Maremma e ad un Sito Natura 2000, soggetta a forti dinamiche di erosione costiera con perdita di habitat dunali e palustri.

7 3.4 I caratteri morfotipologici dei 3.4 I caratteri morfotipologici dei sistemi agro ambientali dei sistemi agro ambientali dei paesaggi rurali paesaggi rurali Criticità Criticità Le criticità che riguardano il territorio rurale della Le criticità che riguardano il territorio rurale della Maremma Grossetana sono in gran parte Maremma Grossetana sono in gran parte riconducibili riconducibili alle dinamiche di trasformazione alle dinamiche di trasformazione precedentemente precedentemente descritte. Il territorio collinare descritte. Il territorio collinare subisce gli effetti subisce gli effetti negativi indotti dallo spopolamento negativi indotti dallo spopolamento dei nuclei storici dei nuclei storici che comporta abbandono delle che comporta abbandono delle attività agricole, attività agricole, pastorali e di manutenzione dei pastorali e di manutenzione dei boschi. Campi boschi. Campi coltivati e pascoli sono soggetti a una coltivati e pascoli sono soggetti a una dinamica di dinamica di contrazione a vantaggio del bosco che contrazione a vantaggio del bosco che tende a tende a ricolonizzarli. Particolarmente colpite da ricolonizzarli. Particolarmente colpite da questa questa criticità sono alcune aree sui Monti Leoni criticità questo abbandono sono alcune aree sui (morfotipo 3), tessuti a campi chiusi nei pressi di Monti Leoni (morfotipo 3), tessuti a campi chiusi nei Campagnatico e nel territorio di Scansano (morfotipi pressi di Campagnatico e nel territorio di Scansano 9 e 10), mosaici a oliveto e seminativo tra Pari e (morfotipi 9 e 10), mosaici a oliveto e seminativo tra Dogana e nel territorio di Cinigiano (morfotipo 16). Pari e Dogana e nel territorio di Cinigiano (morfotipo Nei casi in cui i terreni abbandonati comprendano 16). Nei casi in cui i terreni abbandonati terrazzamenti e sistemazioni di versante, l’incuria e il comprendano terrazzamenti e sistemazioni di degrado producono effetti di criticità maggiori che versante, l’incuria e il degrado producono effetti di investono anche l’equilibrio idrogeologico del criticità maggiori che investono anche l’equilibrio territorio. Sulle prime pendici collinari e sulle fasce di idrogeologico del territorio. Sulle prime pendici raccordo tra collina e pianura (segnatamente sulle collinari e sulle fasce di raccordo tra collina e pianura formazioni di Margine), l’attività agricola è associata (segnatamente sulle formazioni di Margine), l’attività a intensificazione produttiva e alla realizzazione di agricola è associata a intensificazione produttiva e oliveti e vigneti specializzati, talvolta alternati in alla realizzazione di sono presenti estesi impianti di tessere di grandi dimensioni ai seminativi semplici colture specializzate oliveti e vigneti specializzati , (morfotipi 17, 11 e 15). Queste dinamiche talvolta alternati in tessere di grandi dimensioni ai comportano semplificazione degli ordinamenti seminativi semplici (morfotipi 17, 11 e 15). Tali produttivi e del paesaggio, eliminazione del corredo colture hanno comportato locali effetti di arboreo della maglia agraria, rimozione di parti della semplificazione degli ordinamenti produttivi e del rete scolante storica, riduzione della biodiversità e, paesaggio, talvolta l’ eliminazione del corredo nel caso degli impianti viticoli specializzati, rischio arboreo della maglia agraria. Qualora parti della rete erosivo e di inquinamento delle falde acquifere. Le scolante storica, riduzione della biodiversità e, nel aree in cui le trasformazioni orientate in questa caso in cui siano stati rimossi e non rimpiazzati con direzione sono più visibili, sono il territorio comunale soluzioni alternative ai sistemi tradizionali di di Magliano, i versanti che raccordano la collina di contenimento dei versanti degli impianti viticoli Campagnatico con la pianura grossetana, e parte specializzati , si determina un rischio erosivo e di della fascia pedecollinare dei Monti di Punta Ala. inquinamento delle falde acquifere . Le aree in cui tali Alterazioni morfologiche dei nuclei storici di collina trasformazioni orientate in questa direzione sono più possono produrre effetti negativi sui caratteri evidenti visibili , sono il territorio comunale di paesistici. In pianura le criticità maggiori sono Magliano, i versanti che raccordano la collina di rappresentate dalla semplificazione paesaggistica ed Campagnatico con la pianura grossetana, e parte ecologica che caratterizza parte del fondovalle della fascia pedecollinare dei Monti di Punta Ala. dell’Ombrone e che potrebbe interessare anche le Alterazioni morfologiche dei nuclei storici di collina aree della bonifica storica (morfotipo 8), nella piana possono produrre effetti negativi sui caratteri di Grosseto. Ulteriore criticità è rappresentata dai paesistici. In pianura le criticità maggiori sono processi di urbanizzazione e consumo di suolo rurale rappresentate dalla semplificazione paesaggistica ed concentrati lungo il tracciato della Superstrada ecologica che caratterizza parte del fondovalle Siena-Grosseto - lungo la quale si sono posizionate dell’Ombrone e che potrebbe interessare anche le espansioni insediative generalmente di tipo lineare – aree della bonifica storica (morfotipo 8), nella piana e attorno a Grosseto. Nella fascia costiera il di Grosseto. Ulteriore criticità è rappresentata dai

8 consumo di suolo rurale per nuove edificazioni è processi di urbanizzazione e consumo di suolo rurale legato evidentemente alle attività turistico-ricettive concentrati lungo il tracciato della Superstrada Siena- che hanno dato luogo a nuovi insediamenti – come i Grosseto - lungo la quale si sono posizionate centri turistici di Marina di Grosseto e Principina a espansioni insediative generalmente di tipo lineare – Mare – o alla proliferazione di residenze turistiche e e attorno a Grosseto. Nella fascia costiera il consumo villette (come nel territorio di Castiglione della di suolo rurale per nuove edificazioni è legato Pescaia). Attività estrattive com le cave di evidentemente alle attività turistico-ricettive che e Roselle rappresentano elementi di hanno dato luogo a nuovi insediamenti – come i grande fragilità paesaggistica. centri turistici di Marina di Grosseto e Principina a Mare – o alla proliferazione di residenze turistiche e villette (come nel territorio di Castiglione della Pescaia). Attività estrattive come le cave di Montorsaio e Roselle rappresentano elementi di grande fragilità paesaggistica.

Interpretazione di sintesi Interpretazione di sintesi 4.2 Criticità 4.2 Criticità * Le criticità sono intese come le dinamiche o le *La sezione “Criticità di sintesi” è il risultato della pressioni che alterano le qualità e le relazioni del rivisitazione a seguito dell’ accoglimento delle osservazioni e costituiscono una sintesi ponderata patrimonio territoriale e ne pregiudicano la rispetto all’insieme dell’ambito. riproducibilità. Le criticità di ambito sono individuate Le criticità descrivono sono intese come le mediante l’esame dei rapporti strutturali intercorrenti dinamiche o gli effetti di pressione che rischiano di fra le quattro invarianti in linea con la definizione di alterare le qualità e le relazioni del patrimonio patrimonio territoriale e sono formulate, territoriale pregiudicandone la riproducibilità. generalmente, come relazioni tra il sistema Individuate mediante l’esame dei rapporti insediativo storico, il supporto idrogeomorfologico, strutturali intercorrenti fra le quattro invarianti, in linea con la definizione coerentemente con la quello ecologico e il territorio agroforestale. Le definizione di patrimonio territoriale, e sono criticità dell’ambito completano quelle contenute formulate, generalmente, come rel azioni tra il negli abachi, validi per tutto il territorio regionale, e sistema insediativo storico, il supporto integrano gli ‘indirizzi’ contenuti nella scheda idrogeomorfologico, quello ecologico e il territorio d’ambito, relativi a ciascuna invariante. agroforestale. le criticità sono state in questa sede formulate in forma di sintesi ponderata rispetto all’insieme dell’ambito. Le criticità dell’am bito

completano quelle contenute negli abachi, validi per tutto il territorio regionale, e integrano gli ‘indirizzi’ contenuti nella scheda d’ambito, relativi a ciascuna invariante.

Nella Maremma Grossetana emergono L’ambito si caratterizza per criticità di segno opposto: problematiche tipiche delle realtà territoriali e da una parte, fenomeni di artificializzazione e paesaggistiche strutturate attorno ad un complesso urbanizzazione per carico turistico, soprattutto lungo e ampio sistema costiero, connesso alle aree interne le aree costiere; dall’altra, problematiche causate della pianura e ai rilievi collinari e montani dall’abbandono degli ambienti agro-pastorali e retrostanti. boschivi in alcuni settori alto collinari e montani. L’ambito si caratterizza per dinamiche di Pur presentando, nel complesso, un livello di trasformazione diversificate e contrastanti: da una urbanizzazione e consumo di suolo limitato, l’ambito parte, marcati e crescenti fenomeni di si caratterizza per fenomeni di pressione antropica intensificazione, sia dei livelli di artificializzazione e che hanno contribuito ad alterare nel corso degli anni urbanizzazione per carico turistico (soprattutto lungo in modo significativo il sistema costiero e la pianura

9 le aree costiere), sia delle attività agricole (in special ad esso prossima. Processi di urbanizzazione modo nelle pianure alluvionali e collinari); dall’altra, residenziale e turistica - lottizzazioni, case vacanze, problematiche causate dall’abbandono degli villaggi - interessano l'area costiera e la pianura ambienti agro-pastorali e boschivi in alcuni settori retrodunale. Particolarmente impattanti i complessi alto collinari e montani. turistico-residenziali sviluppatisi su versanti precedentemente coperti da macchia mediterranea, Pur presentando, nel complesso, un livello di ambienti costieri sabbiosi ed ex aree umide. urbanizzazione e consumo di suolo piuttosto Parti consistenti della pianura alluvionale sono state limitato, l’ambito si caratterizza per fenomeni di interessate anch'esse dallo sviluppo di conurbazioni pressione antropica (artificializzazione, tendenti alla saldatura, soprattutto, intorno alla città urbanizzazione, frammentazione) piuttosto rilevanti, di Grosseto, con piattaforme industriali/artigianali e che hanno contribuito ad alterare, nel corso degli plessi residenziali che si sfrangiano nel paesaggio anni, lo stato di equilibrio (ambientale, territoriale e agricolo circostante. Le urbanizzazioni recenti paesaggistico) del sistema costiero. alimentano l’effetto barriera della nuova Aurelia e Processi di urbanizzazione turistico-residenziale, indeboliscono le relazioni tra sistema costiero e alberghiera e campeggistica interessano la zona di entroterra, oltre a comportare alterazioni del reticolo Marina di Grosseto (in area costiera e nella pianura idrografico. retrodunale) e, soprattutto, il tratto di litorale tra Rilevanti anche i processi di intensificazione delle Pian d’Alma e Principina a Mare. Tra le aree a attività agricole nella piana - con la diffusione di maggiore criticità: i complessi turistico-residenziali e seminativi, colture orticole e vivai - che comportano portuali presenti a Punta Ala, sviluppatisi su versanti alcuni rischi di semplificazione del paesaggio, e precedentemente coperti da macchia mediterranea, riduzione della biodiversità. Lo sfruttamento intenso ambienti costieri sabbiosi ed ex aree umide (Il delle risorse idriche su questo territorio, Padule); la proliferazione di campeggi, villaggi caratterizzato da strutturale scarsità, accentua il turistici ed edificato turistico-alberghiero nel tratto fenomeno di ingressione di acque salmastre nelle compreso tra Le Rocchette e Castiglione della falde dell’entroterra che, a sua volta, si ripercuote Pescaia, con conseguente scomparsa delle pinete sulla qualità delle acque sotterranee influenzando costiere su dune (Rocchette, Roccamare, Riva del negativamente la crescita e il mantenimento delle Sole). Il centro di Castiglion della Pescaia, in pinete e dei boschi costieri. particolare, si distingue per la notevole crescita Nel territorio collinare e sulle fasce di raccordo tra urbana (legata al turismo balneare), con tessuti collina e pianura, pur nella permanenza di ecosistemi prevalentemente residenziali a bassa densità (spesso agro-pastorali tradizionali estesi di alta valenza con architetture di tipo seriale), che si sono spinti fin naturalistica e paesaggistica, si segnalano alcuni sui rilievi collinari e all’interno della pianura del processi di intensificazione delle attività agricole torrente Bruna (lungo la strada provinciale diretta causati, soprattutto, dalla diffusione di vigneti all’Aurelia). specializzati. Queste dinamiche comportano una potenziale semplificazione degli ordinamenti I crescenti fenomeni di pressione antropica produttivi, del corredo arboreo, della maglia agraria e (espansioni dell’edilizia residenziale, presenza di di parti della rete scolante e un potenziale piattaforme industriali, commerciali e artigianali, incremento del rischio erosivo e di inquinamento potenziamento e ampliamento delle infrastrutture delle falde acquifere. viarie) non riguardano solo il sistema costiero, ma In direzione opposta alle pressioni fin qui descritte si interessano parti consistenti del patrimonio muovono i processi di abbandono degli ambienti alto territoriale e paesaggistico della pianura alluvionale. collinari e montani, con conseguenti ricolonizzazioni In questo caso, il quadro delle criticità comprende: arbustive e arboree, l' incremento del rischio la scomparsa, omogeneizzazione e semplificazione idrogeologico, l'indebolimento delle funzioni di del paesaggio agricolo, lo sviluppo di conurbazioni presidio territoriale. Sempre all'interno delle zone alto

10 tendenti alla saldatura (soprattutto lungo le direttrici collinari e montane, i paesaggi boschivi, di elevata viarie), l’incremento del livello di consumo di suolo estensione ma spesso di scarsa qualità ecologica, agricolo, alterazioni e pressioni sul reticolo sono talvolta oggetto di prelievi legnosi poco idrografico (corsi d’acqua e aree umide). Marcati i sostenibili. Infine, i vasti siti estrattivi e minerari, processi di urbanizzazione e consumo di suolo attivi o in abbandono e le ex miniere di Paganico, concentrati nell’area di Roselle (per espansione rappresentano una criticità quando non dell’edificato residenziale), Braccali, Istia d’Ombrone correttamente gestiti e ripristinati. e Ripescia (con espansioni insediative rilevanti, se confrontate con le dimensioni dei centri originari) e, soprattutto, intorno alla città di Grosseto, con sviluppo di piattaforme industriali/artigianali e edificato residenziale, che si “sfrangia” nel paesaggio agricolo circostante seguendo gli assi viari in uscita dal capoluogo (SP n. 152, SP n. 159, Via Senese). Fenomeni di artificializzazione e urbanizzazione, come spesso accade, originano e alimentano l’effetto

barriera (con relativo impatto territoriale, ecologico e

paesaggistico). Criticità riconducibile al vasto nodo

infrastrutturale che circonda la città di Grosseto e, soprattutto, alla SS Aurelia (con annessa linea ferroviaria), vera e propria cesura tra i boschi dei Monti dell’Uccellina e quelli dell’entroterra. Effetto barriera originato, altresì, dalla SP n. 158 (sia in attraversamento dei boschi e delle macchie di Tirli, sia in attraversamento delle pinete costiere tra Castiglione della Pescaia e la pianura retrodunale) e dalla SS n. 223 Siena-Grosseto. La superstrada Siena-Grosseto risulta fortemente impattante anche, e soprattutto, per il suo “ruolo attrattore”, principale causa dello scivolamento a valle sia degli insediamenti a carattere produttivo-commerciale (Paganico) e turistico-ricettivo (la Steccaia), sia dei nuclei storici (con significativo indebolimento delle relazioni territoriali-ambientali-paesaggistiche tra sistema costiero e entroterra).

Dinamiche di pressione antropica per urbanizzazione

e consumo di suolo agricolo interessano, con

dimensioni più contenute, il sistema collinare. Tali dinamiche, laddove presenti, si sviluppano in due direzioni: crescite lineari lungo i principali assi viari (Civitella Marittima, Casale di Pari, Cinigiano, Campagnatico, Scansano), con alterazione dell’integrità morfologica ed estetico-percettiva dei nuclei storici murati di sommità; fenomeni di

11 scivolamento a valle delle espansioni, in corrispondenza della viabilità principale di pianura (Batignano, Paganico, , Bagno Roselle, Istia d’Ombrone). I vasti siti estrattivi e minerari (attivi o in abbandono) di Roselle, di Batignano (immersa nelle macchie e leccete collinari), le ex miniere di Paganico, contribuiscono ad accentuare ulteriormente i processi di artificializzazione del settore collinare e montuoso.

Un’importante dinamica (correlata alla vocazione

agricola dell’ambito e riscontrabile sia nella piana che in alcuni settori collinari) riguarda l’affermarsi di diffusi processi di intensificazione delle attività agricole. Nel territorio collinare (e sulle fasce di raccordo tra collina e pianura), pur nella permanenza di ecosistemi agro-pastorali tradizionali estesi di alta valenza naturalistica e paesaggistica, si segnalano processi di intensificazione delle attività agricole causati, soprattutto, dalla diffusione di oliveti e vigneti specializzati, talvolta alternati in tessere di grandi dimensioni ai seminativi semplici. A tali dinamiche segue una semplificazione degli ordinamenti produttivi e del paesaggio, l’eliminazione del corredo arboreo della maglia agraria, la rimozione di parti della rete scolante storica, la riduzione della biodiversità e, nel caso di impianti viticoli specializzati, un incremento del

rischio erosivo e di inquinamento delle falde

acquifere. Il territorio di Magliano, i versanti che

raccordano la collina di Campagnatico con la pianura

grossetana, la porzione meridionale del paesaggio agro-pastorale delle colline di Scansano, parte della fascia pedecollinare dei Monti di Punta Ala, coincidono con i territori colpiti in maggior misura da tali trasformazioni. Decisamente più rilevanti (per entità ed estensione) i processi di intensificazione delle attività agricole nei paesaggi della piana. In particolare, nell’area di Grosseto - tra i fiumi Ombrone e Bruna - si segnala una densa ed elevata diffusione di seminativi, colture orticole e vivai. Fenomeni di omogeneizzazione del paesaggio agricolo, riduzione/scomparsa degli elementi vegetali (siepi, filari alberati), diminuzione dei livelli di permeabilità

12 ecologica, intenso utilizzo delle risorse idriche, uso di fertilizzanti e prodotti fitosanitari, rappresentano le principali criticità conseguenti a tale dinamica. L’entità delle ripercussioni (ambientali, territoriali e paesaggistiche) collegate ai processi di intensificazione delle attività agricole crescono significativamente in alcune situazioni specifiche: quando vanno ad interessare, ad esempio, contesti di pertinenza fluviale (fiumi Ombrone, Albegna, Bruna) o nel caso di aree umide (con specifico

riferimento alla Diaccia Botrona e al Padule di Pian

d’Alma), originando fenomeni di eutrofizzazione,

oltre ad evidenti alterazioni quantitative e qualitative della vegetazione ripariale e della qualità delle acque.

Le dinamiche di artificializzazione, urbanizzazione e intensificazione delle attività agricole hanno condizionato negativamente anche, e soprattutto, l’equilibrio (ecologico, paesaggistico, idraulico) degli ecosistemi acquatici. Alla scarsità “strutturale” delle risorse idriche (che caratterizza questo territorio) si aggiunge l’alto sfruttamento idrico (l’approvvigionamento dipende fortemente dall’acquedotto del Fiora, mentre le richieste risultano elevate - sia per l’irrigazione che per il crescente consumo residenziale e turistico), sfruttamento che va ad accentuare il fenomeno di ingressione di acque salmastre nelle falde dell’entroterra e che - a sua volta - va

ripercuotendosi sulla qualità delle acque sotterranee

e del paesaggio (influenzando, ad esempio, la

crescita e il mantenimento delle pinete e dei boschi

costieri). Lo stato d’equilibrio (ecologico, paesaggistico, idraulico) degli ecosistemi acquatici risente anche, e soprattutto, di marcate e profonde alterazioni delle aree umide e del reticolo idrografico. Per la zona umida della Diaccia Botrona, tra le più importanti a scala regionale-nazionale, alla pressione esercitata dall’attività agricola intensiva circostante, si associano altre criticità: i vasti impianti di acquacoltura, che influiscono negativamente sull’equilibrio dell’area umida (scarico delle acque reflue) e i fenomeni di intrusione del cuneo salino. Per l’area umida della Trappola, ingenti i processi di erosione costiera alla Bocca d’Ombrone, con perdita/riduzione di habitat palustri di interesse

13 conservazionistico. Usi “non congrui” dei terrazzi alluvionali (piste da motocross localizzate, ad esempio, nei terrazzi del fiume Orcia - all’interno di un Sito di interesse regionale), significativo rischio idraulico (aree a pericolosità idraulica da elevata a molto elevata), captazione di risorse idriche (torrente Trasubbie), interventi di rimodellamento degli alvei e delle sponde, diffusione di specie aliene e invasive (fiume Ombrone), rappresentano le principali criticità cui è sottoposto il sistema

idrografico dell’ambito.

In direzione opposta alle dinamiche di pressione fin qui descritte si muovono i processi di abbandono degli ambienti agro-pastorali nelle zone alto collinari e montane: ricolonizzazione vegetale, arbustiva e arborea, incremento del rischio idrogeologico (nei casi in cui i terreni abbandonati comprendono terrazzamenti e sistemazioni di versante), indebolimento delle funzioni di presidio territoriale, incuria e degrado delle strutture insediative storiche (Murci, , Pereta), coincidono con le principali ripercussioni provocate da tale dinamica. Criticità riscontrabili, soprattutto, nelle aree agricole collinari e montane isolate e frammentate tra i densi tessuti forestali dei Monti di Casal di Pari, Poggio di Moscona, lungo i versanti del Monte Amiata, entro il vasto paesaggio collinare e montano tra Scansano e Murci.

Sempre entro le zone alto collinari e montane,

meritano considerazione gli intensi e opposti

processi che coinvolgono i paesaggi boschivi (di

elevata estensione, ma molto spesso di scarsa qualità ecologica). Da una parte, dinamiche di abbandono e degrado presenti soprattutto nei rilievi di Tirli, del Monte Leoni, nei versanti del Monte Bottigli e Monte Cornuto (quest’ultimi particolarmente impattanti in quanto elementi di connessione ecologica tra i boschi dei Monti dell’Uccellina e i rilievi interni). Dall’altra, processi di intensificazione dovuti ai prelievi legnosi (soprattutto nelle proprietà private), con alterazioni della struttura ecologica, del valore naturalistico e sensibile incremento nella frequenza degli incendi estivi.

14 Indirizzi per le politiche Indirizzi per le politiche * * La sezione “Indirizzi per le politiche” è il risultato (I inv.) della riorganizzazione funzionale della scheda d’ambito e dell’ adeguamento sulla base delle osservazioni, con riferimento alla Disciplina di piano Per mantenere l’equilibrio delle risorse idriche e la rivista (art. 3bis) stabilità delle aree umide è necessario prevenire l’impermeabilizzazione o l’inquinamento delle aree di Nelle aree riferibili ai sistemi della Montagna, ricarica, in particolare della Collina sulle Unità Collina, Collina dei bacini neo-quaternari e del Toscane, del Margine e della Pianura pensile, e contenere i prelievi, ad esempio introducendo Margine (vedi la cartografia dei sistemi sistemi irrigui a minore richiesta. Quest’ultima azione morfogenetici) deve però essere evitata in presenza di suoli a rischio di salinità, in particolare nei sistemi delle 1) Contrastare l’abbandono dei paesaggi agro- Depressioni retrodunali e dei Bacini di esondazione. pastorali, con particolare riferimento al vasto sistema di nodi degli agroecosistemi presente nei Al tempo stesso, deve essere prevenuto il versanti collinari e montani tra Scansano e Murci: sovraccarico degli estesi sistemi drenanti, in - promuovendo la riattivazione di economie particolare in termini di diffusione di inquinanti di agrosilvopastorali; origine urbana, agricola o industriale. I sistemi di - mitigando gli effetti dell’intensificazione drenaggio limitrofi alle aree umide debbono essere delle attività agricole, con particolare particolarmente controllati. riferimento a quelle di grande dimensione con ridisegno integrale della maglia agraria; Il patrimonio forestale dell’ambito è cospicuo ma - preservando le importanti emergenze altamente sfruttato, per cui la gestione deve essere geomorfologiche e naturalistiche delle crete modificata in senso maggiormente conservativo e di e dei calanchi; protezione del suolo. Questo vale particolarmente - evitando l’alterazione delle formazioni per i sistemi meno fertili, come i sistemi sui terreni ripariali; silicei del basamento e i sistemi calcarei; anche nei - promuovendo interventi che prevedano sistemi di Collina sulle Unità Toscane lo sfruttamento adeguate dotazioni ecologiche (siepi, filari tende a superare i livelli ottimali. alberati) in grado di migliorare i livelli di

permeabilità ecologica e la continuità della La sicurezza idraulica delle aree di pianura deve essere tutelata con sistemi di gestione delle acque di rete di infrastrutturazione paesaggistica ed piena. ecologica; - garantendo la funzionalità del sistema di È necessaria la sorveglianza e il ripristino dei siti regimazione idraulico-agraria e di estrattivi abbandonati. contenimento dei versanti, mediante la conservazione e manutenzione delle opere (II inv.) esistenti o la realizzazione di nuove sistemazioni di pari efficienza idraulica.

Gli obiettivi a livello di ambito per l’invariante ecosistemi sono finalizzati principalmente a mitigare 2) Per le colture specializzate di grandi estensioni con e limitare gli effetti dei processi di urbanizzazione e ridisegno integrale della maglia agraria sono da di elevato carico turistico nelle aree costiere, a privilegiare : ridurre i fenomeni di abbandono degli ambienti agro- - soluzioni che garantiscano la pastorali tradizionali collinari e montani, a migliorare funzionalità del sistema di regimazione lo stato di conservazione e i livelli di qualità delle idraulico-agraria e di contenimento dei matrici forestali, e a tutelare gli importanti versanti, con sistemazioni coerenti con il ecosistemi dunali, aree umide ed ecosistemi fluviali. contesto paesaggistico;

soluzioni che prevedano adeguate dotazioni Per l’ambito risulta prioritaria la conservazione dei ecologiche (siepi, filari alberati) in grado paesaggi agro-pastorali tradizionali, con particolare di migliorarne i livelli di permeabilità riferimento al vasto sistema di nodi degli

15 agroecosistemi presente nei versanti collinari e ecologica. montani tra Scansano e Murci. Tale obiettivo è perseguibile ostacolando gli opposti processi di 3) Avviare azioni volte a contrastare i fenomeni di abbandono delle attività agricole e pascolive spopolamento delle aree più interne e la contrazione tradizionali (e delle successive dinamiche di delle economie a esse connesse (con particolare ricolonizzazione arbustiva) o di loro intensificazione riferimento ai versanti del Monte Amiata, alle colline (soprattutto a opera di vigneti specializzati). tra Scansano e Murci e alle Colline Metallifere), anche In particolare sono da evitare la realizzazione di promuovendo politiche di integrazione tra il coltivazioni agricole intensive ai danni di aree di patrimonio costiero e quello dell’entroterra e pascolo, oliveti, incolti, crete, calanchi e aree di recuperando e valorizzando le reciproche relazioni pertinenza fluviale. territoriali storiche. I processi di intensificazione delle attività agricole e di riduzione delle loro dotazioni ecologiche (siepi, 4) Al fine di preservare i caratteri identitari del filari alberati, boschetti, alberi camporili) sono da territorio rurale, promuovere azioni e programmi volti evitare non solo con riferimento ai nodi degli a tutelare la leggibilità della relazione tra sistema agroecosistemi ma anche nelle zone agricole insediativo storico e paesaggio agrario: adiacenti le aree umide e gli ecosistemi fluviali e in - preservando l’integrità morfologica dei centri quelle con funzioni di collegamento ecologico tra storici che si sviluppano in posizione nuclei o matrici forestali. Tra queste ultime aree dominante sulle colline dell’Albegna e agricole risultano particolarmente significative quelle dell’Ombrone e le relazioni figurative con il situate tra i boschi dei Monti dell’Uccellina e quelli contesto; delle colline di Scansano (Direttrice di connettività - favorendo il mantenimento delle fasce di da ricostituire), tra i boschi di Poggi del Sasso/Monte oliveti o di altre colture poste nel loro intorno Leoni e quelli dei versanti occidentali del Monte paesistico e lungo la viabilità di crinale. Amiata e tra quelli di Magliano e La (Direttrice di connettività da riqualificare). 5) Per l’area di Roselle, favorire azioni volte al mantenimento degli attuali assetti del Poggio di Per le matrici agricole della pianura di Grosseto, tra Moscona (già Sito Natura 2000), evitando fenomeni fiumi Ombrone e Bruna, sono auspicabili interventi di urbanizzazione dei suoi versanti. di miglioramento della loro permeabilità ecologica e delle infrastrutture verdi (siepi, filari alberati), la 6) prevedere interventi rivolti ad assicurare una realizzazione di fasce tampone non coltivate, densità faunistica sostenibile, con particolare alberate o arbustate, lungo il reticolo idrografico, la riferimento agli ungulati, al fine di prevenire i danni diffusione di attività agricole di qualità o biologiche, alle colture arboree in fase di impianto, ai boschi in un razionale uso delle risorse idriche (anche al fine rinnovazione, alle produzioni agrarie, ed a mantenere di limitare l’intrusione del cuneo salino) e l’ostacolo a la biodiversità negli ambienti forestali . ulteriori processi di intensificazione delle attività agricole (ad es. alla diffusione del vivaismo). Tali indirizzi risultano particolarmente importanti nelle Nelle aree riferibili ai sistemi della Pianura e aree di pertinenza fluviale e nelle zone circostanti le fondovalle e della Costa (vedi la cartografia dei importanti aree umide. sistemi morfogenetici) Per queste ultime l’obiettivo prioritario è la tutela degli assetti idraulici e della qualità delle acque, a 7) Garantire la sicurezza idraulica delle aree di cui associare anche interventi di riqualificazione e pianura con sistemi di gestione delle acque di piena. ampliamento, con particolare riferimento al Padule di Pian d’Alma (ampliamento verso l’interno riducendo 8) Al fine di preservare gli elevati valori paesaggistici la pressione delle attività agricole) e al Padule della delle pianure alluvionali e delle zone costiere e Diaccia Botrona (realizzando nuove aree umide riqualificarne le parti compromesse, garantire azioni dulcaquicole nelle aree agricole interne all’area volte alla limitazione dei processi di consumo di suolo contigua della Riserva Naturale e/o riqualificando a e di urbanizzazione a carattere residenziale, tal fine la porzione settentrionale della Diaccia). industriale/artigianale e turistico. Tale indirizzo risulta prioritario soprattutto: La limitazione dei processi di consumo di suolo e di - per la fascia costiera di Punta Ala e Pian urbanizzazione delle pianure alluvionali e delle zone d’Alma; costiere costituisce un altro indirizzo importante per - per la costa tra Le Rocchette e Castiglione della Pescaia;

16 l’ambito. Tale indirizzo risulta prioritario soprattutto - per le aree di Marina di Grosseto e per la fascia costiera di Punta Ala e Pian d’Alma, per Principina a Mare; la costa tra Le Rocchette e Castiglione della Pescaia - lungo le radiali in uscita da Grosseto, in e per le aree di Marina di Grosseto e Principina a direzione del Fiume Ombrone e del centro di Mare. Roselle, mantenendo i varchi inedificati esistenti e gli spazi agricoli residui, e Per tali aree l’obiettivo è la razionalizzazione dei definendo e riqualificando i margini urbani. carichi turistici sugli ambienti costieri, anche migliorando le strutture di accesso agli arenili 9) Al fine di riqualificare la fascia costiera e tutelarne (percorsi attrezzati) e riducendo il sentieramento gli importanti valori ambientali e paesistici, attivare diffuso, migliorando i livelli di sostenibilità del programmi volti a: turismo costiero e dei relativi insediamenti (villaggi - promuovere interventi di riqualificazione turistici, edificato turistico-alberghiero, camping, degli insediamenti turistici esistenti, anche parcheggi), ma soprattutto salvaguardando le migliorandone la qualità ecologica e relittuali aree costiere e di collina (in particolare paesaggistica; lungo i versanti retrostanti Castiglione della Pescaia - riqualificare il sistema infrastrutturale e Punta Ala) non trasformate, evitando nuovi litoraneo attraverso modalità di spostamento ampliamenti dell’urbanizzato e riqualificando le aree multimodali integrate e sostenibili; degradate e gli ecosistemi dunali alterati e/o - razionalizzare i carichi turistici, anche frammentati (Corridoio ecologico costiero da migliorando le strutture di accesso agli arenili riqualificare). (percorsi attrezzati), riducendo il sentieramento diffuso e migliorando i livelli di Per la fascia costiera ulterori indirizzi sono relativi sostenibilità del turismo costiero; alla realizzazione di attività di pulizia degli arenili - salvaguardare le relittuali aree costiere e di maggiormente compatibili con la conservazione degli collina non trasformate (in particolare lungo i habitat di battigia e di anteduna, evitando interventi versanti retrostanti Castiglione della Pescaia intensivi e continui, alla riduzione dei fenomeni di e Punta Ala), evitando nuovi ampliamenti erosione costiera (estremamente negativi anche per dell’urbanizzato e riqualificando le aree la conservazione delle aree umide del Padule della degradate e gli ecosistemi dunali alterati e/o Trappola), e al controllo/limitazione della diffusione frammentati (indicati come corridoio di specie aliene e invasive (sia per gli ambienti ecologico costiero da riqualificare nella carta costieri che per le aree umide), ad esempio vietando della rete ecologica); l’uso di specie vegetali aliene negli arredi verdi - garantire la compatibilità delle attività di pubblici e privati in aree costiere. pulizia degli arenili con la conservazione degli habitat di battigia e di anteduna, anche Nella pianura grossetana sono da limitare i processi evitando interventi intensivi e continui; di espansione residenziale e artigianale/industriale in - ridurre i fenomeni di erosione costiera anche direzione del Fiume Ombrone, già presenti lungo la al fine di contrastare gli effetti negativi sulle SP 159, o a saldare l’urbanizzato con il centro di aree umide con particolare riferimento al Roselle, mantenendo in entrambi i casi gli attuali Padule della Trappola; varchi inedificati. - garantire il controllo delle specie aliene invasive (sia per gli ambienti costieri che per Per l’area di Roselle è auspicabile il mantenimento le aree umide), ad esempio favorendo degli attuali assetti del Poggio di Moscona (già Sito l’impiego di specie autoctone anche negli Natura 2000) evitando fenomeni di urbanizzazione arredi verdi pubblici in aree costiere. dei suoi versanti. 10) Promuovere azioni volte a tutelare e valorizzare i Per l’intero ambito risulterà importante la caratteri identitari dei sistemi insediativi storici, con mitigazione degli impatti in fase di cantiere e di particolare riferimento ai centri costieri, alle fortezze esercizio legati alla realizzazione della nuova collocate in posizione dominante, alle torri costiere, autostrada Livorno-Civitavecchia, con particolare ai fari e agli approdi di valore storico e identitario, riferimento all’aggravamento dell’effetto barriera (già preservando anche le loro relazioni fisiche e visive da esistente) tra i boschi dei Monti dell’Uccellina e quelli e verso il mare. dell’entroterra (Direttrice di connettività da ricostituire). 11) Al fine di tutelare il paesaggio agrario della Tra gli altri assi stradali con rilevante funzione di pianura e i relativi valori, garantire azioni volte a:

17 barriera da mitigare sono da citare la SP 158, in - evitare ulteriori processi di frammentazione e attraversamento dei boschi e delle macchie di Tirli, marginalizzazione del territorio rurale a opera la stessa SP 158 Strade delle Collacchie in di infrastrutture e urbanizzazioni. A tal fine è attraversamento delle fasce pinetate costiere tra necessario garantire che le nuove Castiglione della Pescaia e la pianura retrodunale, e infrastrutture non accentuino l’effetto la strada veloce SS 223 Grosseto-Siena. barriera del corridoio infrastrutturale Aurelia A tale indirizzo si affianca quello relativo al vecchia-ferrovia e si inseriscano miglioramento della qualità ecosistemica coerentemente nella trama consolidata della complessiva degli habitat forestali, attraverso il rete viaria storica e nella maglia agraria della miglioramento della compatibilità ecologica e bonifica; paesaggistica delle utilizzazioni nel governo a ceduo, - mantenere, ove possibile, l’articolazione e la la riduzione della intensità delle utilizzazione e il complessità dei tessuti colturali con struttura riposo colturale in alcune aree caratterizzate da a mosaico; soprassuolo forestale degradato (ad es. rilievi di Tirli, - mantenere, ove possibile, la struttura della del Monte Leoni o dei versanti del M.te Bottigli e maglia agraria storica delle aree di bonifica e M.te Cornuto). Ulteriori indirizzi sono relativi al garantire l’ efficienza del sistema di controllo degli incendi estivi, alla corretta regimazione e scolo delle acque; utilizzazione e coltivazione delle sugherete e delle - promuovere, con particolare riferimento alla pinete costiere, quest’ultime caratterizzate anche da pianura grossetana compresa tra i fiumi scarsa rinnovazione, e alla riduzione del carico di Ombrone e Bruna, interventi che prevedano ungulati, con particolare riferimento ai daini e ai adeguate dotazioni ecologiche (siepi, filari cinghiali per i boschi dei Monti dell’Uccellina. alberati) in grado di migliorare i livelli di Il miglioramento della qualità delle acque e della permeabilità ecologica e la continuità della qualità ecosistemica complessiva degli ambienti rete di infrastrutturazione paesaggistica ed fluviali e torrentizi, e del loro grado di continuità ecologica, la realizzazione di fasce tampone ecologica trasversale e longitudinale, costituisce un non coltivate (alberate o arbustate) lungo il obiettivo strategico per l’ambito, a cui si associa la reticolo idrografico, la valorizzazione delle individuazione e tutela di idonee fasce di mobilità attività agricole biologiche e un razionale uso fluviale (soprattutto per i fiumi Orcia, Trasubbie e delle risorse idriche (anche al fine di limitare Trasubbino), la riduzione dei livelli di l’intrusione del cuneo salino). Tali indirizzi artificializzazione delle aree di pertinenza fluviale, risultano particolarmente importanti nelle vietando in tali aree la realizzazione di nuovi siti aree di pertinenza fluviale e nelle zone estrattivi, riqualificando i siti estrattivi abbandonati e circostanti le importanti aree umide. le eventuali aree degradate o interessate da usi impropri (ad es. la pista da motocross nei terrazzi 12) Nelle aree di pertinenza fluviale e in quelle alluvionali ghiaiosi del Fiume Orcia all’interno del limitrofe alle aree umide avviare azioni volte a Sito di Importanza Regionale), indirizzi perseguibili tutelare gli assetti idraulici e la qualità delle acque, e medianti azioni di riqualificazione complessiva delle promuovere interventi per la loro riqualificazione, con fasce ripariali individuate come prioritarie per le aree particolare riferimento al Padule di Pian d’Alma e al classificate come “Corridoi ecologici fluviali da Padule della Diaccia Botrona. riqualificare” (ad es. basso corso dei Fiumi Ombrone, Albegna e Bruna, Fosso Alma Nuovo e Nelle aree riferibili a sistemi o elementi Vecchio, Torrente Sovata). distribuiti in tutto il territorio dell'ambito Ulteriori indirizzi sono finalizzati al miglioramento della compatibilità ambientale delle attività 13) Al fine di tutelare la risorsa idrica, l’equilibrio estrattive, in particolare per i bacini estrattivi di idraulico del territorio e la stabilità delle aree umide, Batignano, e la riqualificazione di ex siti estrattivi e garantire azioni volte a: minerari, quali le cave di Roselle, anche all’interno - evitare l’impermeabilizzazione o l’inquinamento del Sito Natura 2000, e le miniere di Paganico. delle aree di ricarica, in particolare della Collina Tali obiettivi risultano complementari ad una sulle Unità Toscane, del Margine e della Pianura valorizzazione delle importanti aree protette pensile; dell’ambito. - contenere i prelievi idrici, anche attraverso l’utilizzo di sistemi irrigui a elevata efficienza; - evitare il sovraccarico degli estesi sistemi drenanti, in particolare in termini di diffusione di inquinanti di origine urbana, industriale o

18 (III inv.) agricola soprattutto in corrispondenza dei Gli indirizzi per le politiche dell’ambito sono sistemi di drenaggio limitrofi alle aree umide. finalizzati, da un lato, ad evitare l’ulteriore consumo di suolo lungo la costa e nella piana del Bruna e 14) Al fine di tutelare dal punto di vista paesaggistico dell’Ombrone, dall’altro, a e ambientale gli ambienti fluviali e torrentizi, avviare azioni volte: contrastare i fenomeni di spopolamento delle aree - al miglioramento della qualità ecosistemica più interne e la contrazione delle economie ad esse complessiva e del loro grado di continuità connesse (con particolare riferimento ai versanti del ecologica trasversale e longitudinale; Monte Amiata, alle colline tra Scansano e Murci e - alla individuazione e tutela di idonee fasce di alle Colline Metallifere); anche sviluppando sinergie mobilità fluviale (soprattutto per i fiumi Orcia, tra il patrimonio costiero e quello dell’entroterra e Trasubbie e Trasubbino); recuperandone e valorizzandone le reciproche - alla riduzione dei livelli di artificializzazione delle relazioni territoriali storiche. aree di pertinenza fluviale, vietando in tali aree la realizzazione di nuovi siti estrattivi, riqualificando In particolare, sulla costa, è prioritario evitare i siti estrattivi abbandonati e le eventuali aree ulteriori espansioni edilizie, turistiche e produttive degradate o interessate da usi impropri. dei centri costieri al di fuori del territorio urbanizzato Tali indirizzi sono prioritari per le aree classificate e lungo la viabilità litoranea, nonché tutelare ed come “Corridoi ecologici fluviali da riqualificare” nella innalzare la loro qualità ambientale e paesaggistica Carta della rete ecologica. (con particolare riferimento a Punta Ala, alla costa tra le Rocchette e Castiglione della Pescaia, alle aree 15) Al fine di tutelare gli elevati valori ecologici e di Marina di Grosseto e Principina a Mare). paesistici dei sistemi forestali promuovere azioni volte ad assicurare il miglioramento della qualità È, altresì, necessario assicurare la permeabilità ecosistemica complessiva degli habitat forestali ecologica e fruitiva del litorale e migliorare i livelli di attraverso: sostenibilità del turismo balneare rispetto alle - il miglioramento della compatibilità ecologica e componenti naturalistiche e paesaggistiche; paesaggistica delle utilizzazioni nel governo a ceduo; evitare ulteriori piattaforme turistico-ricettive e - la riduzione della intensità delle utilizzazioni e il riqualificare quelle esistenti migliorandone la qualità riposo colturale in alcune aree caratterizzate da ecologica e paesaggistica, nonché riqualificare il soprassuolo forestale degradato; sistema infrastrutturale litoraneo anche - il controllo degli incendi estivi, la corretta promuovendo modalità di spostamento multimodali utilizzazione e coltivazione delle sugherete e integrate e sostenibili. delle pinete costiere; - il controllo del carico di ungulati. In modo complementare, è fondamentale tutelare e valorizzare i caratteri identitari dei centri storici 16) Favorire azioni volte a ostacolare i processi di costieri, dei centri portuali storicamente insediati e riduzione della permeabilità ecologica degli delle fortezze in posizione dominante e le loro agroecosistemi e delle loro infrastrutture verdi (siepi, relazioni fisiche e visive da e verso il mare; filari alberati, boschetti, alberi camporili) non solo salvaguardare e valorizzare, inoltre, il sistema delle con riferimento ai nodi degli agroecosistemi ma torri costiere, dei fari e degli approdi di valore anche nelle zone agricole adiacenti le aree umide e storico e identitario, che caratterizzano e connotano gli ecosistemi fluviali e in quelle con funzioni di il paesaggio costiero, nonché la viabilità storica collegamento ecologico tra nuclei o matrici forestali. litoranea e le visuali percepibili “da” e “verso” il Tra queste ultime aree agricole risultano mare. particolarmente significative quelle situate: - tra i boschi dei Monti dell’Uccellina e quelli Nella piana grossetana, è prioritario mantenere la delle colline di Scansano (Direttrice di permeabilità ecosistemica, idraulica e visuale tra la connettività da ricostituire nella carta della costa e le aree retrostanti e assicurare la rete ecologica); riconoscibilità della maglia agraria storica dei - tra i boschi di Poggi del Sasso/Monte Leoni paesaggi della bonifica; evitando ulteriori processi di e quelli dei versanti occidentali del Monte frammentazione e marginalizzazione dei sistemi Amiata; agro-ambientali ad opera di infrastrutture e - tra i boschi di Magliano e La Marsiliana urbanizzazioni continue. A tal fine è necessario (Direttrice di connettività da riqualificare

19 garantire che le nuove infrastrutture non accentuino nella carta della rete ecologica). l’effetto barriera del corridoio infrastrutturale (Aurelia vecchia - ferrovia) e realizzino la migliore 17) Favorire azioni di tutela e valorizzazione delle integrazione paesaggistica dei tracciati con la trama emergenze storico-architettoniche e culturali diffuse, consolidata della rete viaria storica e con la maglia quali i borghi storici collinari, i complessi religiosi, le agraria della bonifica. torri, il sistema dei castelli e borghi fortificati delle colline dell’Ombrone e dell’Albegna, le fattorie È necessario, inoltre, evitare ulteriori processi di collocate lungo gli antichi percorsi della transumanza, espansione residenziale e produttiva di Grosseto e anche nell’ottica della loro messa in rete e fruizione degli altri insediamenti di pianura nel paesaggio integrata con le risorse paesaggistiche costiere. agricolo circostante ed evitare la loro saldatura lungo i principali assi infrastrutturali, preservando i 18) Al fine di riequilibrare il sistema insediativo e varchi inedificati e gli spazi agricoli residui e infrastrutturale polarizzato sulla costa e rivitalizzare i definendo e riqualificando i margini urbani; con centri più interni, promuovere azioni e programmi particolare attenzione alle espansioni lungo la volti al recupero e alla valorizzazione delle relazioni viabilità radiale in uscita da Grosseto verso Istia costa-entroterra: d’Ombrone e Bagno di Roselle. - recuperando e valorizzando il ruolo connettivo dell’Ombrone come corridoio Nelle aree collinari interne, è necessario tutelare ecologico multifunzionale; l’integrità morfologica dei centri di origine medievale - valorizzando i tracciati di interesse storico che si sviluppano in posizione dominante sulle e/o paesaggistico che collegano il sistema colline dell’Albegna e dell’Ombrone e le relazioni insediativo costiero a quello delle aree più figurative con il contesto paesaggistico. interne, anche attraverso possibilità di spostamento multimodali integrate e È importante salvaguardare e valorizzare, inoltre, le sostenibili; emergenze storico-architettoniche e culturali diffuse, - promuovendo la destagionalizzazione e quali i borghi storici collinari, i complessi religiosi, le differenziazione della ricettività turistica; torri, il sistema dei castelli e borghi fortificati delle - integrando il turismo balneare con gli altri colline dell’Ombrone e dell’Albegna, le fattorie segmenti (storico-culturale, naturalistico, collocate lungo gli antichi percorsi della rurale, museale) e con i circuiti locali delle transumanza, anche nell’ottica della loro messa in produzioni agricole e artigianali di qualità; rete e fruizione integrata con le risorse - integrando la ricettività turistica costiera con paesaggistiche costiere. forme di ospitalità diffusa; - recuperando e valorizzando, anche a tal Al fine di riequilibrare il sistema insediativo ed fine, il patrimonio abitativo dell’entroterra. infrastrutturale polarizzato sulla costa e rivitalizzare i centri più interni, è necessario, tra l’altro, 19) Favorire il ripristino dei siti estrattivi abbandonati destagionalizzare e differenziare l’offerta e la e avviare programmi volti al miglioramento della ricettività turistica: integrando il turismo balneare compatibilità ambientale di quelli attivi. con gli altri segmenti -storico-culturale, naturalistico, rurale, museale - e con i circuiti locali delle 20) prevedere interventi rivolti ad assicurare una produzioni agricole e artigianali di qualità; densità faunistica sostenibile, con particolare integrando la ricettività turistica costiera con forme riferimento agli ungulati, al fine di prevenire i danni di ospitalità diffusa e recuperando e valorizzando, alle colture arboree in fase di impianto, ai boschi in anche a tal fine, il patrimonio abitativo rinnovazione, alle produzioni agrarie, ed a mantenere dell’entroterra. la biodiversità negli ambienti forestali .

Indirizzo strategico per l’ambito è, inoltre, il recupero e la valorizzazione delle relazioni costa-entroterra: recuperando e valorizzando il ruolo connettivo dell’Ombrone come corridoio ecologico multifunzionale e valorizzando i tracciati di interesse storico e/o paesaggistico che collegano il sistema insediativo costiero a quello delle aree più interne, anche promuovendo possibilità di spostamento multimodali integrate e sostenibili.

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(IV inv.)

I principali indirizzi per il paesaggio collinare a prevalenza di tessuti a campi chiusi, seminativi estensivi e prati-pascolo, concentrati nel territorio delle colline dell’Albegna (Scansano) e nella valle dell’Ombrone, sono volti ad arginare i processi di rinaturalizzazione, ove presenti, e a riattivare economie agrosilvopastorali. Sul piano più specificamente morfologico è fondamentale favorire la conservazione dei prati permanenti e dei pascoli in particolare quando costituiscono radure all’interno del manto boschivo e, per i tessuti a campi chiusi, preservare la maglia agraria e l’alto grado della sua funzionalità ecologica. Di fondamentale importanza è tutelare la continuità della rete di infrastrutturazione paesaggistica ed ecologica, attraverso la conservazione di siepi, filari e altri elementi di corredo esistenti, e incentivarne la ricostituzione nei punti che presentano cesure. Sul piano morfologico- percettivo, un carattere da preservare è la tipica alternanza tra apertura e chiusura visiva presente in questo tipo di paesaggio, evitando la consistente introduzione di colture legnose a maglia ampia (come vigneti specializzati) che ne altererebbero gli aspetti identitari.

Per il territorio collinare caratterizzato dalla prevalenza di colture legnose sono da preservare la leggibilità della relazione tra sistema insediativo storico e paesaggio agrario, l’integrità morfologica degli insediamenti storici, la fascia di oliveti o di altre colture d’impronta tradizionale poste nel loro intorno paesistico e lungo la viabilità di crinale.

In corrispondenza delle colture tradizionali terrazzate, è importante garantire la funzionalità del sistema di regimazione idraulico-agraria e di contenimento dei versanti, mediante la conservazione e manutenzione delle opere esistenti o la realizzazione di nuove sistemazioni di pari efficienza idraulica.

Nei nuovi impianti di viticoltura specializzata, è opportuno realizzare una rete di infrastrutturazione agraria e paesaggistica articolata e continua e contenere i fenomeni erosivi mediante l’interruzione delle pendenze più lunghe e la predisposizione di sistemazioni di versante.

In pianura è di fondamentale importanza contrastare i fenomeni di urbanizzazione, preservare gli spazi agricoli residui presenti come varchi inedificati nelle parti di territorio a maggiore pressione insediativa

21 (in particolare attorno a Grosseto) anche attraverso politiche di valorizzazione “rururbana” e forme di incentivo finanziario per la gestione cooperativa e il potenziamento della multifunzionalità.

Per i tessuti colturali con struttura a mosaico, è importante salvaguardare l’articolazione e la complessità della maglia agraria favorendo la diversificazione colturale, mantenendo una dimensione contenuta degli appezzamenti, tutelando la rete di infrastrutturazione rurale esistente.

Per i tessuti agricoli delle aree di bonifica di fondamentale importanza è preservare la struttura della maglia agraria storica e mantenere in efficienza il sistema di regimazione e scolo delle acque.

Infine, per i tessuti agricoli a maglia semplificata, sarebbe opportuno favorire la tutela della rete di infrastrutturazione ecologica e paesaggistica salvaguardando gli elementi vegetazionali non colturali presenti e piantando siepi e filari arborati a corredo dei confini dei campi, della viabilità poderale, delle sistemazioni idraulico-agrarie di piano.

Disciplina d’uso 5.1 Obiettivi di qualità Disciplina d’uso e direttive 5.1 Obiettivi di qualità Gli obiettivi di qualità, indicati di seguito, riguardano la tutela e la riproduzione del patrimonio territoriale e direttive dell’ambito. Gli obiettivi di qualità, ind icati di seguito, riguardano Gli obiettivi di ambito sono individuati mediante la tutela e la riproduzione del patrimonio territoriale l’esame dei rapporti strutturali intercorrenti fra le dell ’ambito. quattro invarianti, in linea con la definizione di Gli obiettivi di ambito sono individuati mediante patrimonio territoriale: sono, perciò, formulati, l’esame dei rapporti strutturali intercorrenti fra le generalmente, come relazioni tra il sistema quattro invarianti, in linea con la definizione di insediativo storico, il supporto idrogeomorfologico, pa trimonio territoriale: sono, perciò, formulati, quello ecologico e il territorio agroforestale; generalmente, come relazioni tra il sistema completano gli obiettivi contenuti negli abachi, validi insediativo storico, il supporto idrogeomorfologico, per tutto il territorio regionale, e integrano gli quello ecologico e il territorio agroforestale; ‘indirizzi’ contenuti nella scheda, relativi a ciascuna completano gli obiettivi contenuti negli abachi, validi invariante. per tut to il territorio regionale, e integrano gli ‘indirizzi ’ contenuti nella scheda, relativi a ciascuna invariante. Obiettivo 1 Salvaguardare la fascia costiera e la retrostante pianura, qualificate dalla Obiettivo 1 presenza di eccellenze naturalistiche legate Salvaguardare la fascia costiera e la agli importanti sistemi dunali, di costa retrostante pianura, qualificate dalla rocciosa e di aree umide, e dal paesaggio presenza di eccellenze naturalistiche legate agrario di Pianura e della bonifica, agli importanti sistemi dunali, di costa riequilibrando il sistema insediativo e rocciosa e di aree umide, e dal paesaggio agrario di Pianura e della bonifica,

22 infrastrutturale polarizzato sulla costa riequilibrando il sistema insediativo e infrastrutturale polarizzato sulla costa

Direttive correlate Direttive correlate Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli strumenti della pianificazione, negli atti del governo strumenti della pianificazione, negli atti del governo del territorio e nei piani di settore, ciascuno per del territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza, provvedono a: propria competenza, provvedono, ai sensi dell’art. 14 della Disciplina del Piano, a: 1.1 - Evitare l’ulteriore consumo di suolo e i processi di saldatura dell’urbanizzato in ambito costiero e 1.1 - Evitare l’ulteriore consumo di suolo e i processi sub-costiero, salvaguardando i varchi inedificati tra di saldatura dell’urbanizzato in ambito costiero e sub- le aree urbanizzate e lungo gli assi infrastrutturali ed costiero, salvaguardando i varchi inedificati tra le evitando o contenendo la frammentazione delle aree aree urbanizzate e lungo gli assi infrastrutturali ed agricole a opera di infrastrutture e urbanizzazioni, evitando o contenendo la frammentazione delle aree con particolare riferimento a Punta Ala, alla costa tra agricole a opera di infrastrutture e urbanizzazioni con le Rocchette e Castiglione della Pescaia, alle aree di particolare riferimento a Punta Ala, alla costa tra le Marina di Grosseto e Principina a Mare, sottoposte a Rocchette e Castiglione della Pescaia, alle aree di forte pressione insediativa legata al turismo Marina di Grosseto e Principina a Mare, sottoposte a balneare; evitare nuovi ampliamenti dell’urbanizzato forte pressione insediativa legata al turismo nelle relittuali aree di Collina non trasformate balneare ; ed evitare nuovi ampl iamenti retrostanti Castiglione della Pescaia e Punta Ala; dell’urbanizzato nelle relittuali aree di Collina non trasformate retrostanti Castiglione della Pescaia e Punta Ala; Orientamenti - evitare nuovo consumo di suolo, con particolare riferimento a Punta Ala, alla costa tra le Rocchette e Castiglione della Pescaia, alle aree di Marina di Grosseto e Principina a Mare, sottoposte a forte pressione insediativa legata al turismo balneare;

1.2 - Evitare nuovi ampliamenti dell’urbanizzato nelle relittuali aree di Collina non trasformate retrostanti Castiglione della Pescaia e Punta Ala. 1.2 - limitare i processi di espansione residenziale e artigianale/industriale di Grosseto nel paesaggio 1.3 - limitare i processi di espansione residenziale e agricolo circostante, in particolare in direzione del artigianale/industriale di Grosseto nel paesaggio fiume Ombrone lungo la SP 159 Scansanese, e degli agricolo circostante, lungo le radiali in uscita dalla altri insediamenti di pianura quali Braccagni e Istia città in particolare (in direzione del fiume Ombrone d’Ombrone, preservando gli spazi agricoli residui; lungo la SP 159 Scansanese, e degli altri impedire la saldatura dell’urbanizzato di Grosseto insediamenti di pianura) quali Braccagni e Istia con Bagno di Roselle, mantenendo gli attuali varchi d’Ombrone, preservando gli spazi agricoli residui; inedificati e nell’area di Roselle preservare gli attuali impedire la saldatura dell’urbanizzato di Grosseto con assetti del Poggio di Moscona (già Sito Natura Bagno di Roselle, mantenendo gli attuali varchi 2000), evitando fenomeni di urbanizzazione dei inedificati, e nell’area di Roselle preservare gli attuali versanti; assetti del Poggio di Moscona (già Sito Natura 2000), evitando fenomeni di urbanizzazione dei versanti; 1.3 - evitare la diffusione in territorio rurale sub- costiero e in particolare nell’intorno dei nuclei rurali 1.4 - evitare la diffusione, in territorio rurale sub- storici di edilizia sparsa a carattere costiero e in particolare nell’intorno dei nuclei rurali turistico/residenziale o industriale/ artigianale non storici, di edilizia sparsa a carattere coerente con il sistema insediativo storico della turistico/residenziale o industriale/artigianale non bonifica; coerente con il sistema insediativo storico della bonifica ; 1.4 - assicurare la migliore integrazione paesaggistica delle grandi infrastrutture lineari del 1.5 - assicurare la migliore integrazione paesaggistica

23 corridoio tirrenico e della superstrada Siena – delle grandi infrastrutture lineari del corridoio Grosseto e delle opere ad esse connesse, con tirrenico e della superstrada Siena –Grosseto e delle riferimento agli aspetti idro-geomorfologici, opere ad esse connesse, con riferimento agli aspetti naturalistici, antropici e percettivi, attraverso idro-geomorfologici, naturalistici, antropici e soluzioni progettuali e tecnologiche che: percettivi, attraverso soluzioni progettuali e • realizzino una buona integrazione del tracciato tecnologiche che: nella trama consolidata della rete viaria esistente • realizzino una buona integrazione del tracciato nella anche rispetto alla gerarchia e ai caratteri trama consolidata della rete viaria esistente anche strutturali/tipologici della viabilità storica rispetto alla gerarchia e ai caratteri • non compromettano gli assetti agrari e insediativi strutturali/tipologici della viabilità storica di impianto storico, la permeabilità ecologica e visiva • non compromettano gli assetti agrari e insediativi di delle pianure agricole, delle colline e della costa impianto storico, la permeabilità ecologica e visiva • assicurino il mantenimento degli equilibri delle pianure agricole, delle colline e della costa idrogeologici, con particolare riguardo ai deflussi • assicurino il mantenimento degli equilibri negli eventi di piena a bassa frequenza; idrogeologici, con particolare riguardo ai deflussi negli eventi di piena a bassa frequenza; 1.5 - riqualificare il sistema infrastrutturale costiero longitudinale e delle penetranti vallive trasversali 1.6 - riqualificare il sistema infrastrutturale costiero costituite dai percorsi di crinale affacciati sulla valle longitudinale e delle penetranti vallive trasversali dell’Ombrone attraverso modalità di spostamento costituite dai percorsi di crinale affacciati sulla valle integrate, sostenibili e multimodali; dell’Ombrone attraverso modalità di spostamento integrate, sostenibili e multimodali; 1.6 - tutelare gli assetti figurativi e la maglia agraria storica dei paesaggi della bonifica garantendo: 1.7 Valorizzare i caratteri identitari del paesaggio • il mantenimento della viabilità poderale e della della bonifica: vegetazione di corredo Ò preservando l a leggibilità del sistema • la leggibilità del sistema insediativo (fattorie, insediativo (fattorie, casali, poderi e nuclei casali, poderi e nuclei rurali) della bonifica storica e rurali) della bonifica storica e di quella di quella novecentesca dell’Ente Maremma, evitando novecentesca dell’Ente Maremma, evitando alterazioni morfologiche di nuclei e aggregati alterazioni morfologiche di nuclei e aggregati • la coerenza delle eventuali riorganizzazioni della di attività agric ole economicamente vitali e, maglia agraria con il disegno della bonifica ove possibile, salvaguardare favorire tutelare • l’efficienza del sistema di regimazione e scolo delle gli assetti figurativi e la maglia agraria storica acque, attraverso azioni di manutenzione, ripristino e l dei paesaggi della bonifica garantendo: e potenziamento del reticolo di fossi, canali e scoline Ò salvaguardando, ove possibile, la maglia e dei manufatti della bonifica (canali, argini rilevati, agraria storica e favorendo il mantenimento idrovore, caselli idraulici, ponti); di un'agricoltura innovativa che coniughi competitività economica con ambiente e paesaggio;

Orientamenti • il mantenimento della mantenere la viabilità minore poderale e de lla vegetazione di corredo; • garantire la coerenza delle nelle eventuali 1.7 - migliorare il livello di sostenibilità, rispetto alla riorganizzazioni della maglia agraria ricercare la vulnerabilità delle componenti paesaggistiche, coerenza con il disegno della bonifica; naturalistiche e geomorfologiche del turismo • garantire l’efficienza del sistema di regimazione e balneare nella fascia costiera e delle strutture ad scolo delle acque, attraverso azioni di manutenzione, esso collegate, con particolare riferimento al tratto ripristino e potenziamento del reticolo di fossi, canali tra Punta Ala e Principina a Mare, al fine di tutelare e scoline e dei manufatti della bonifica (canali, argini gli ecosistemi dunali, retrodunali e della costa rilevati, idrovore, caselli idraulici, ponti); rocciosa, attraverso: • il divieto di ogni ulteriore urbanizzazione sui 1.8 - migliorare il livello di sostenibilità, rispetto alla sistemi dunali e sulle coste rocciose vulnerabilità delle componenti paesaggistiche • il miglioramento della funzionalità e della naturalistiche e geomorfologiche, del turismo sostenibilità ambientale delle strutture di accesso balneare nella fascia costiera e delle strutture ad

24 esistenti agli arenili (percorsi attrezzati) e delle esso collegate , con particolare riferimento al tratto attività di pulizia degli arenili tra Punta Ala e Principina a Mare , al fine di tutelare • la riduzione del sentieramento diffuso su dune e la gli ecosistemi dunali, retrodunali e della costa diffusione di specie aliene rocciosa , attraverso il divieto di ogni ulteriore • la riqualificazione degli ecosistemi dunali alterati urbanizzazione sui sistemi dunali e sulle coste e/o frammentati, con particolare riferimento alle rocciose e il miglioramento della funzionalità e della coste classificate come “corridoi ecologici da sostenibilità ambientale delle strutture di accesso riqualificare”; esistenti agli arenili (percorsi attrezzati) e delle attività di pulizia degli arenili. Orientamenti • la riduzione del ridurre il sentieramento diffuso su dune e la diffusione di specie aliene; • la riqualificazione degli riqualificare gli ecosistemi dunali alterati e/o frammentati, con particolare riferimento alle coste classificate come “corridoi ecologici da riqualificare”; • migliorare il livello di sostenibilità del turismo e balneare nel tratto tra Punta Ala e Principina a Mare 1.8 - tutelare gli elevati valori naturalistici e migliorare lo stato di conservazione del sistema delle 1.9 - tutelare gli elevati valori naturalistici e aree umide delle Depressioni retrodunali, con migliorare lo stato di conservazione del sistema delle particolare attenzione ai Paduli della Diaccia aree umide delle Depressioni retrodunali, con Botrona, della Trappola e di Pian d’Alma: particolare attenzione ai Paduli della Diaccia Botrona, • evitando nelle aree adiacenti le zone umide i della Trappola e di Pian d’Alma. processi di intensificazione delle attività agricole che comportano la riduzione della rete di Orientamenti infrastrutturazione ecologica e paesaggistica e dei • evitando nelle aree adiacenti le zone umide i livelli di permeabilità ecologica, l’intenso utilizzo delle processi di intensificazione delle attività agricole che risorse idriche e gli apporti di inquinanti comportano la rid uzione della rete di • riducendo gli impatti legati agli impianti di infrastrutturazione ecologica e paesaggistica e dei acquacoltura, con particolare riferimento alla Diaccia livelli di permeabilità ecologica, l’intenso utilizzo delle Botrona risorse idriche e gli apporti di inquinanti • assicurando il mantenimento/miglioramento delle • riducendo ridurre gli impatti legati agli impianti di condizioni idrauliche necessarie alla conservazione acquacoltura, con part icolare riferimento alla Diaccia delle aree umide attraverso un uso razionale delle Botrona . Promuovere la sostenibilità risorse idriche, anche al fine di limitare l’intrusione di economico/ambientale dell’acquacoltura. acque salmastre, il controllo dei sistemi di • assicurando assicurare il drenaggio, la manutenzione del sistema idraulico mantenimento /miglioramento delle condizioni costituito dai canali storici e dalle relative idrauliche necessarie alla conservazione delle aree infrastrutture umide attraverso un uso razionale delle risorse • prevedendo interventi di riqualificazione, con idriche, anche al fine di limitare l’intrusione di acque particolare riferimento al Padule di Pian d’Alma salmastre, il controllo dei sistemi di drenaggio, la (ampliamento verso l’interno riducendo la pressione manutenzione del sistema idraulico costituito dai delle attività agricole) e al Padule della Diaccia canali storici e dalle relative infrastrutture. Botrona (realizzando nuove aree umide dulcaquicole • prevedendo interve nti di riqualificazione, con nelle zone agricole presenti nell’area contigua alla particolare riferimento al Padule di Pian d’Alma Riserva Naturale e/o riqualificando a tal fine la (ampliamento verso l’interno riducendo la pressione porzione settentrionale); delle attività agricole) e al Padule della Diaccia Botrona (realizzando nuove aree umide dulcaquicole nelle zone agricole pres enti nell ’area contigua alla Riserva Naturale e/o riqualificando a tal fine la porzione settentrionale); 1.9 - garantire l’equilibrio dei delicati sistemi idraulici delle aree di pianura, con riferimento alle piane dei 1.10 - garantire l’equilibrio dei delicati sistemi fiumi Bruna, Ombrone e Albegna, e delle falde idraulici delle aree di pianura , con riferimento alle acquifere e salvaguardare i valori ecosistemici, piane dei fiumi Bruna, Ombrone e Albegna, e delle

25 idrogeomorfologici e paesaggistici degli ambienti falde acquifere e salvaguardare i valori ecosistemici, fluviali e torrentizi: idrogeomorfologici e paesaggistici degli ambienti • contenendo i prelievi idrici, anche attraverso il fluviali e torrentizi. ricorso a sistemi irrigui a minore richiesta. I sistemi Orientamenti irrigui debbono peraltro tenere conto del rischio di • contenendo contenere i prelievi idrici, anche salinizzazione dei suoli nelle Depressioni retrodunali attraverso il ricorso a sistemi irrigui a minore e nei Bacini di esondazione richiesta. I sistemi irrigui debbono peraltro tenere • evitando i processi di intensificazione delle attività conto del rischio di salinizzazione dei suoli nelle agricole nelle zone adiacenti gli ecosistemi fluviali e Depressioni retrodunali e nei Bacini di esondazione torrentizi • evitando evitare i processi di intensificazione delle attività agricole nelle zone adiacenti gli ecosistemi fluviali e torrentizi • evitando il sovraccarico degli estesi sistemi drenanti, in particolare con acque potenzialmente • evitando evitare il sovraccarico degli estesi sistemi inquinanti di origine urbana, agricola o industriale drenanti, in particolare con acque potenzialmente • prevenendo l’impermeabilizzazione e inquinanti di origine urbana, agricola o industriale o l’inquinamento delle aree di ricarica, in particolare agricola, prevenendo l’impermeabilizzazione e della Collina, del Margine e della Pianura pensile l’inquinamento delle aree di ricarica, in particolare • migliorando la qualità ecosistemica e il grado di della Collina, del Margine e della Pianura pensile continuità ecologica trasversale e longitudinale degli • migliorando migliorare la qualità ecosistemica e il ambienti fluviali e torrentizi nonché i livelli di grado di continuità ecologica trasversale e sostenibilità delle attività di gestione della longitudinale degli ambienti fluviali e torrentizi vegetazione ripariale nonché i livelli di sostenibilità delle attività di • individuando e tutelando idonee fasce di mobilità gestione della vegetazione ripariale fluviale (in particolare per i fiumi Orcia, Trasubbie e • individuando e tutelando individuare e tutelare Trasubbino) e riducendo i livelli di artificializzazione idonee fasce di mobilità fluviale (in particolare per i delle aree di pertinenza fluviale, anche attraverso il fiumi Orcia, Trasubbie e Trasubbino) e ridurre divieto, in tali aree, di realizzare nuovi siti estrattivi e riducendo i livelli di artificializzazione delle aree di la riqualificazione dei siti estrattivi abbandonati e pertinenza fluviale, anche attraverso il divieto, in tali delle aree degradate o interessate da usi impropri, aree, di realizzare nuovi siti estrattivi e la con priorità per le aree classificate come “Corridoi riqualificazione dei siti estrattivi abbandonati e delle ecologici fluviali da riqualificare” (in particolare il aree degradate o interessate da usi impropri, con basso corso dei fiumi Ombrone, Albegna e Bruna, priorità per le aree classificate come “Corridoi Fosso Alma Nuovo e Vecchio, Torrente Sovata) ecologici fluviali da riqualificare” (in particolare il • riqualificando le aree della foce del Fiume basso corso dei fiumi Ombrone, Albegna e Bruna, Ombrone, soggetta a forti dinamiche di erosione Fosso Alma Nuovo e Vecchio, Torrente Sovata) costiera con perdita di habitat dunali e palustri; • riqualificando riqualificare le aree della foce del Fiume Ombrone, soggetta a forti dinamiche di erosione costiera con perdita di habitat dunali e 1.10 - conservare l’integrità del sistema costiero palustri; roccioso dei Monti dell’Uccellina con riferimento alla 1.11 - conservare l’integrità del sistema costiero conservazione delle emergenze geomorfologiche roccioso dei Monti dell’Uccellina con riferimento alla (falesie, cavità marine, cale) ed ecosistemiche conservazione delle emergenze geomorfologiche (matrice forestale ad elevata connettività, macchia (falesie, cavità marine, cale) ed ecosistemiche mediterranea, garighe, ginepreti costieri ed habitat (matrice forestale ad elevata connettività, macchia rupestri) e delle specie animali e vegetali di mediterranea, garighe, ginepreti costieri ed habitat interesse conservazionistico, nonché tutelarne rupestri) e delle specie animali e vegetali di interesse l’elevato grado di panoramicità e le relazioni visuali conservazioni stico. con il mare e con le aree retrostanti. 1.12 - nonché Tutelarne l’elevato grado di panoramicità del sistema costiero e le relazioni visuali con il mare e con le aree retrostanti .

Obiettivo 2 Salvaguardare e valorizzare gli articolati ed Obiettivo 2 eterogenei paesaggi dei rilievi dell’entroterra, Salvaguardare e valorizzare gli articolati ed

26 caratterizzati da sistemi agrosilvopastorali eterogenei paesaggi dei rilievi dell’entroterra, tradizionali di elevato valore paesaggistico e caratterizzati da sistemi agrosilvopastorali ambientale e dal sistema insediativo storico tradizional i di elevato valore paesaggistico e ben conservato, e reintegrare le relazioni ambientale e dal sistema insediativo storico ecosistemiche, morfologiche, funzionali e ben conservato, e reintegrare le relazioni visuali con le piane costiere ecosistemiche, morfologiche, funzionali e visuali con le piane costiere Direttive correlate Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli Direttive correlate strumenti della pianificazione, negli atti del governo Gli enti territoriali e i soggetti pubblici, negli del territorio e nei piani di settore, ciascuno per strumenti della pianificazione, negli atti del governo propria competenza, provvedono a: del territorio e nei piani di settore, ciascuno per propria competenza, provvedono, ai sensi dell’art. 14 della Disciplina del Piano, a: 2.1 - Mantenere il buon livello di conservazione dei sistemi insediativi storici di impianto medievale 2.1 - promuovendo salvaguardando salvaguardare il strutturati sui rilievi della Valle dell’Ombrone, lungo carattere compatto dei nuclei e centri storici e le la ex SS 223 e i percorsi secondari ad essa collegati relazioni figurative con il contesto paesaggistico , e lungo la SP 159 Scansanese, e sui rilievi contenendo le espansioni insediative e assicurando dell’Albegna, lungo la viabilità principale di crinale e che le nuove realizzazioni edilizie nei borghi e centri in particolare lungo la SR 323: non ne alterino l’immagine consolidata e non si • salvaguardando il carattere compatto dei nuclei e collochino in modo incongruo lungo i principali assi centri storici e le relazioni figurative con il contesto stradali ma contribuiscano, per localizzazione, paesaggistico, anche promuovendo la conservazione morfologia, rapporto con lo spazio pubblico e di una fascia di oliveti tradizionali o alternati ai tipologie edilizie, a mantenere o riqualificare ciascun seminativi e di altre colture tradizionali nell’intorno insediamento, dei centri abitati e lungo la viabilità di crinale; Orientamenti • contenendo le espansioni insediative e assicurando Ò Mantenere il buon livello di conservazione dei che le nuove realizzazioni edilizie nei borghi e centri sistemi insediativi storici di impianto non ne alterino l’immagine consolidata e non si medievale strutturati sui rilievi della Valle collochino in modo incongruo lungo i principali assi dell’Ombrone, lungo la ex SS 223 e i percorsi stradali ma contribuiscano, per localizzazione, secondari ad essa collegati e lungo la SP 159 morfologia, rapporto con lo spazio pubblico e Scansanese, e sui rilievi dell’Albegna, lungo tipologie edilizie, a mantenere o riqualificare ciascun la viabilità principale di crinale e in insediamento, anche nell’ottica della loro messa in particolare lungo la SR 323; rete e di una fruizione integrata con le risorse Ò promuovere la conservazione di una fascia di costiere; oliveti tradizionali o alternati ai seminativi e di altre colture tradizionali nell’intorno dei centri abitati e lungo la viabilità di crinale; Ò an che nell’ottica della loro messa promuovere la messa in rete e di una la fruizione integrata dei centri storici dell'interno con le risorse costiere. 2.2 - contrastare i processi di spopolamento dei nuclei storici e di abbandono delle aree agricole e 2.2 – favorire il mantenimento di attività agricole pascolive collinari e montane, con conseguente economicamente vitali per Contrastare i processi di ricolonizzazione arbustiva, con particolare spopolamento dei nuclei storici e di abbandono delle riferimento ai versanti del Monte Amiata, ai Monti di aree agricole e pascolive collinari e montane (con Casal di Pari, ai mosaici a oliveto e seminativo tra conseguente ricolonizzazione arbustiva ) favorendo lo Pari e Dogana e nel territorio di Cinigiano, al Poggio sviluppo di un'agricoltura innovativa che coniughi di Moscona, ad alcune aree del Monte Leoni, ai competitività economica con ambiente e paesaggio il tessuti a campi chiusi nei pressi di Campagnatico e mantenimento di attività agricole economicamente all’esteso ecomosaico agro-silvopastorale di alto vitali. valore naturalistico tra Scansano e Murci: Orientamenti • favorendo il riutilizzo del patrimonio abitativo (il - contrastare i processi di spopolamento con

27 recupero dei centri collinari a fini abitativi e di particolare riferimento ai versanti del Monte Amiata, ospitalità diffusa e/o agrituristica), l’offerta di servizi ai Monti di Casal di Pari, ai mosaici a oliveto e alle persone e alle aziende agricole e migliorando le seminativo tra Pari e Dogana e nel territorio di condizioni complessive di accessibilità anche in Cinigiano, al Poggio di Moscona, ad alcune aree del termini di viabilità e di servizi di trasporto pubblico Monte Leoni, ai tessuti a campi chiusi nei pressi di • favorendo la riattivazione di economie Campagnatico e all’esteso ecomosaico agro- agrosilvopastorali silvopastorale di alto valore naturalistico tra Scansano • promuovendo l’offerta turistica e agrituristica e Murci. legata alle produzioni enogastronomiche di qualità, • favorendo favorire il riutilizzo del patrimonio all’artigianato tipico, alla conoscenza del paesaggio e abitativo (il recupero dei centri collinari a fini abitativi dell’ambiente collinare-montano; e di ospitalità diffusa e/o agrituristica), l’offerta di servizi alle persone e alle aziende agricole e migliorando migliorare le condizioni complessive di accessibilità anche in termini di viabilità e di servizi di trasporto pubblico. • favorendo favorire la riattivazione di economie agrosilvopastorali. • promuovendo promuovere l’offerta turistica e 2.3 - contenere i processi di intensificazione agrituristica legata alle produzioni enogastronomiche produttiva, con conseguenti riduzione del corredo di qualità, all’artigianato tipico, alla conoscenza del vegetazionale, semplificazione del paesaggio e paesaggio e dell’ambiente collinare-montano; rischio erosivo, legata agli impianti specializzati di grande e continua estensione che interessano le 2.3 – Negli interventi di rimodellamento, soggetti ad prime pendici collinari e le fasce di raccordo tra autorizzazione idrogeologica ed incidenti sull’assetto collina e pianura (sistema del Margine), con idrogeomorfologico, garantire, nel caso di modifiche particolare riferimento al territorio comunale di sostanziali della maglia agraria, che le soluzioni Magliano, ai versanti di raccordo (Margine) tra la funzionali individuate siano coerenti (per forma e collina di Campagnatico e la pianura grossetana e dimensione) con il contesto paesaggistico intorno alla Collina di Punta Ala. Tali processi sono prevedendo altresì adeguate dotazioni ecologiche in inoltre da evitare nei nodi degli agroecosistemi, nelle grado di migliorarne i livelli di permeabilità. zone adiacenti gli ecosistemi fluviali e in quelle di collegamento ecologico tra nuclei e matrici forestali, mitigare contenere i processi di intensificazione con particolare riferimento alle aree tra i boschi dei produttiva, con conseguenti riduzione del corredo Monti dell’Uccellina e quelli delle colline di Scansano vegetazionale, semplificazione del paesaggio e (Direttrice di connettività da ricostituire), tra i boschi rischio erosivo, legata agli impianti specializzati di di Poggi del Sasso/Monte Leoni e quelli dei versanti grande e continua estensione che interessano le occidentali del Monte Amiata e tra quelli di Magliano prime pendici collinari e le fasce di raccordo tra e La Marsiliana (Direttrice di connettività da collina e pianura (sistema del Margine), con riqualificare); particolare riferimento al territorio comunale di 2.4 - promuovere il mantenimento delle colture Magliano, ai versanti di raccordo (Margine) tra la d’impronta tradizionale, come l’olivicoltura collina di Campagnatico e la pianura grossetana e specializzata o alternata ai seminativi e gli oliveti intorno alla Collina di Punta Ala . Tali processi sono storici dell’area dei Monti Leoni, Civitella e Poggi del inoltre da evitare nei nodi degli agroecosistemi, nelle Sasso, e delle colture tradizionali terrazzate, con zone adiacenti gli ecosistemi fluviali e in quelle di particolare riferimento alle aree di Montepescali, collegamento ecologico tra nuclei e matrici forestali, Batignano, Sasso d’Ombrone, Poggi del Sasso, con particolare riferimento alle aree tra i boschi dei , ; Monti dell ’Ucce llina e quelli delle colline di Scansano (Direttrice di connettività da ricostituire), tra i boschi di Poggi del Sasso/Monte Leoni e quelli dei versanti occidentali del Monte Amiata e tra quelli di Magliano e La Marsiliana (Direttrice di connettività da ri qualificare);

Orientamenti: - favorire, ove possibile, promuovere il mantenimento delle colture d’impronta tradizionale ,

28 come l’olivicoltura specializzata o alternata ai seminativi e gli oliveti storici del nell’area dei Monti Leoni, Civitella e Poggi del Sasso, e delle colture tradizionali terrazzate, con particolare riferimento alle aree di Montepescali, Batignano, Sasso d’Ombrone, Poggi del Sasso, Sticciano, Castiglioncello Bandini; 2.5 - assicurare una gestione forestale finalizzata al miglioramento della qualità ecologica e dei livelli di 2.5 - assicurare una gestione forestale sostenibile maturità della matrice forestale, di elevata finalizzata al miglioramento della qualità ecologica e estensione ma spesso degradata, con particolare dei livelli di maturità della matrice forestale, di riferimento ai rilievi di Tirli, del Monte Leoni, dei elevata estensione ma spesso degradata , con versanti del Monte Bottigli e del Monte Cornuto; particolare riferimento ai rilievi di Tirli, del Monte Leoni, dei versanti del Monte Bottigli e del Monte Cornuto; 2.6 - migliorare i livelli di sostenibilità ambientale e paesaggistica delle attività estrattive e minerarie, 2.6 - migliorare i livelli di sostenibilità ambientale e con particolare riferimento ai bacini estrattivi di paesaggistica delle attività estrattive e minerarie, con Batignano, e favorire la riqualificazione dei siti particolare riferimento ai bacini estrattivi di estrattivi e minerari dismessi quali le cave di Roselle Batignano, e favorire la riqualificazione dei siti e le miniere di Paganico; estrattivi e minerari dismessi quali le cave di Roselle e le miniere di Paganico ; 2.7 - reintegrare le relazioni tra la costa e l’entroterra recuperando e valorizzando il ruolo 2.7 - reintegrare le relazioni tra la costa e l’entroterra connettivo del fiume Ombrone come corridoio recuperando e valorizzando il ruolo connettivo del ecologico multifunzionale e tutelando e valorizzando fiume Ombrone come corridoio ecologico i tracciati di valore storico e/o paesaggistico che multifunzionale e tutelando tutelare e valorizzando collegano la costa con l’entroterra, anche valorizzare i tracciati di valore storico e/o prevedendo modalità di spostamento integrate, paesaggistico che collegano la costa con l’entroterra, sostenibili e multimodali; anche prevedendo modalità di spostamento integrate, sostenibili e multimodali ; 2.8 - tutelare il valore panoramico della superstrada Siena- Grosseto e della viabilità di crinale che 2.8 - tutelare il valore panoramico della superstrada attraversa i rilievi collinari, per le suggestive visuali Siena- Grosseto e della viabilità di crinale che che vi si aprono verso la costa, le vaste matrici attraversa i rilievi collinari, per le suggestive visuali forestali e agropastorali dei rilievi che fanno da che vi si aprono verso la costa, le vaste matrici corona alla pianura di Grosseto e il diffuso forestali e agropastorali dei rilievi che fanno da patrimonio di emergenze storico-architettoniche, corona alla pianura di Grosseto e il diffuso patrimonio quali il sistema di castelli e borghi fortificati di emergenze storico-architettoniche, quali il sistema medievali, di rocche ed edifici religiosi; di castelli e borghi fortificati medievali, di rocche ed edifici religiosi ; 2.9 - salvaguardare e valorizzare le emergenze storico-architettoniche e culturali diffuse, quali 2.9 - salvaguardare e valorizzare le emergenze castelli, borghi storici collinari, castelli-fattorie e storico-architettoniche e culturali diffuse, quali fattorie storiche, rocche, torri costiere, complessi castelli, borghi storici collinari, castelli-fattorie e religiosi, patrimonio archeologico, promuovendo la fattorie storiche, rocche, torri costiere, complessi loro messa in rete e la fruizione integrata con le religiosi, patrimonio archeologico, promuovendo la risorse paesaggistiche costiere. loro messa in rete e la fruizione integrata con le risorse paesaggistiche costiere.

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