PROTOCOLLO D'INTESA "IL CROSTOLO PER REGGIO, REGGIO PER IL CROSTOLO"

Premesso che:

Le Istituzioni, gli Enti e le Associazioni sottoscritte, anche in attuazione dell'orientamento emerso e condiviso nel "Forum sul Crostolo" tenutosi in Provincia sabato 10 dicembre 2011, condividono gli obiettivi e gli indirizzi politici di seguito indicati; Il Crostolo, principale corso d'acqua totalmente in territorio reggiano, nei suoi 55 km di percorrenza attraversa buona parte della provincia ed in particolare i Comuni di , Vezzano sul Crostolo, , , , , , e ;

Il Crostolo è, perciò, il corso d’acqua “identitario” per la città di Reggio Emilia e per la Provincia intera ed il suo valore è naturalistico, ambientale e paesaggistico, ma anche culturale, storico ed economico – dall’uso come via d’acqua e come fonte di energia per le attività economiche del passato a luogo per lo svago e il tempo libero che costituisce oggi una risorsa significativa per la città e per tutta la provincia;

Nonostante l’importante rilevanza territoriale, il Crostolo presenta un grave deterioramento per quanto riguarda la qualità delle acque, la qualità ecologico-paesaggistica e presenta carenze dal punto di vista delle infrastrutture ciclopedonali; Ciò che questa situazione evidenzia con chiarezza è l'interdipendenza tra le diverse dimensioni critiche sopra richiamate e, di conseguenza, la complementarietà che devono necessariamente assumere le azioni conseguenti e le relazioni tra Istituzioni, Enti e Associazioni; La gravità e la complessità di questa situazione esige pertanto una forte iniziativa e corresponsabilità tra Istituzioni, Enti e Associazioni finalizzate a trasformare questa criticità in una straordinaria opportunità di buona qualità ecologica, economica, turistica, sociale e culturale per la Comunità reggiana; A tal fine, le Istituzioni, gli Enti e le Associazioni si impegnano a intensificare la collaborazione per raggiungere gli obiettivi di qualità ambientale, ecologica, paesaggistica e sociale definiti dagli strumenti di pianificazione e di seguito descritti; Tutto ciò premesso e considerato;

tra

• la Provincia di Reggio Emilia, rappresentata dall'Assessore alla Pianificazione Mirko Tutino;

• il di Albinea, rappresentato da ...... ;

• il Comune di Cadelbosco di Sopra, rappresentato da ...... ;

• il Comune di Casina, rappresentato da ...... ;

• il Comune di Castelnovo di Sotto, rappresentato da ...... ;

1 • il Comune di Gualtieri, rappresentato da ...... ;

• il Comune di Guastalla, rappresentato da ...... ;

• il Comune di Quattro Castella, rappresentato da ...... ;

• il Comune di Reggio Emilia, rappresentato da ...... ;

• il Comune di Vezzano sul Crostolo, rappresentato da ...... ;

• l'Agenzia Interregionale per il Fiume Po, rappresentato da ...... ;

• Arpa - sezione provinciale di Reggio Emilia, rappresentata da ...... ;

• il Servizio Tecnico dei bacini degli affluenti del Po, rappresentato da ...... ;

• il Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale, rappresentato da ...... ;

• IREN s.p.a., rappresentata da ...... ;

• Raggruppamento Guardie Ecologiche Volontarie della Legambiente di Reggio Emilia (GEL), rappresentato da ...... ;

• Raggruppamento Guardie Giurate Ecologiche Volontarie di Reggio Emilia (GGEV), rappresentato da ...... ;

si conviene e si stipula quanto segue

I soggetti sopra indicati si impegnano - ciascuno per le proprie competenze – a portare avanti un’azione coordinata in una logica di sistema per fare del Crostolo un asse di promozione e riqualificazione del territorio. A tal fine, si istituisce un “ Tavolo permanente di coordinamento ”, per il monitoraggio delle azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di qualità e per la programmazione e la progettualità comune ai diversi soggetti partecipanti. L’attività del Tavolo avverrà sia attraverso incontri periodici di verifica che attraverso una comunicazione costante di aggiornamento in rete tra tutti gli aderenti. In particolare il Tavolo permanente di coordinamento promuove una conferenza periodica sul Crostolo coinvolgendo l’associazionismo presente sul territorio provinciale competente in materia. Il Tavolo avrà inoltre il compito di ricercare, coordinandosi con i soggetti sottoscrittori, fonti di finanziamento per la realizzazione dei progetti d’intervento previsti nel presente protocollo d’intesa vista la grave difficoltà degli enti locali ad attivare direttamente investimenti in tal senso.

Gli obiettivi di qualità fanno riferimento a quattro macro-tematiche: - qualità delle acque - qualità ecologica e paesaggistica - fruizione - sicurezza idraulica.

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1. Qualità delle acque

Il Torrente Crostolo è uno dei corpi idrici significativi della Provincia di Reggio Emilia e per esso è previsto il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale cosi come indicato dal D.Lgs. 152/06 in adeguamento alla Direttiva 200/60/CEE. La qualità delle acque del T. Crostolo, come è noto, presenta delle criticità dovute sostanzialmente a 2 fattori principali: bassa portata idrica dovuta ad un bacino idrografico ristretto ed elevata pressione antropica incidente. Su questi 2 fattori si è cercato di intervenire e di mettere in campo delle azioni che possano nel loro insieme incidere sulla qualità delle acque del Torrente.

Nell'ambito dei progetti e programmi per la tutela qualitativa e quantitativa della risorsa idrica, la Provincia promuove un Programma integrato finalizzato alla valorizzazione del Torrente Crostolo per la tutela delle sue acque, attraverso diverse azioni:

• Immissione di acqua Obiettivo : incremento della portata:

 dal Fiume Secchia E' stato messo a punto il rinnovo del Protocollo d'intesa per la “Valorizzazione del Torrente Crostolo: immissione di acqua dal Canale Reggiano di Secchia” che coinvolge tutti gli Enti aventi competenza sul Torrente (Provincia, Consorzio di Bonifica, Iren Spa, Comune di Reggio, ARPA, STB, AIPO). L'oggetto del Protocollo consiste nella realizzazione del sistema di immissione nel Torrente Crostolo di acqua proveniente dal Fiume Secchia prelevata in corrispondenza della Traversa fluviale di S. Michele dei Mucchietti-. L’immissione avverrebbe nel periodo ottobre-maggio ovvero quando le acque del Fiume Secchia non sono utilizzate per scopi irrigui. Le acque del Fiume Secchia (ed eventualmente di Po) sono rese disponibili dal Consorzio di Bonifica attraverso il canale Reggiano di Secchia fino a via Martiri di Cervarolo (tra la zona Due Maestà e la zona “Buco del Signore”) e da qui immesse in un collettore realizzato dal Comune di Reggio Emilia che si sviluppa parallelamente alla tangenziale sud-est fino al Torrente Crostolo.

Il Consorzio opererà attraverso un sistema automatizzato, non appena verranno completate le opere necessarie (sono state finanziate con l'ultimo Piano d'Azione Ambientale 2011-2013). In attesa della realizzazione del progetto, le operazioni si svolgeranno manualmente su segnalazione di ARPA, che valuterà l'eventuale stato critico del Torrente.

 Dal Cavo Cava mediante acque di Po Il consorzio di Bonifica, durante il periodo irriguo effettua eventuali rilasci di acqua, costituiti da surplus irrigui, nel cavo Cava e quindi nel Torrente Crostolo, che consentono di mantenere un minimo deflusso nel tratto di valle e di diluire le portate in arrivo da monte.

• Riutilizzo per scopi irrigui dei reflui del depuratore di Mancasale . Obiettivo: diminuzione del carico inquinante

Il PTA regionale ha individuato l'impianto di depurazione delle acque reflue di Mancasale come prioritario per il riutilizzo a fini irrigui dei reflui depurati. Poiché i reflui provenienti dal depuratore di Mancasale attualmente scaricano attraverso il Canalazzo Tassone nel Torrente Crostolo, tale intervento avrà ripercussioni positive anche sulla qualità delle acque del corpo idrico stesso, dal momento che diminuirebbe il carico inquinante immesso nel periodo estivo (lo scarico per scopi

3 irrigui sarà nel Canale Pistarina). Il progetto, che, in estrema sintesi, prevede un ulteriore trattamento terziario di filtrazione e disinfezione del refluo per rispettare i limiti di legge più restrittivi imposti per il riutilizzo diretto dei reflui a fini irrigui, consiste in 2 lotti. Attualmente è stato finanziato il progetto per il primo lotto, che permetterà di riutilizzare la metà della portata in uscita, tempi di messa in esercizio circa un paio d'anni. Il progetto è finanziato per poco più della metà dalla Regione, il restante costo è stato inserito in tariffa. Il Piano d’ambito vigente non individua le risorse finanziarie per la realizzazione del secondo lotto.

• Disinfezione dei reflui degli impianti di depurazione di Roncocesi e Mancasale Obiettivo: miglioramento della qualità delle acque attraverso l'abbattimento del carico microbico

Per il depuratore di Mancasale la disinfezione è obbligatoria per il rispetto dei limiti imposti per il riuso dei reflui e quindi già prevista per la quota di scarico che verrà immessa in Cavo Pistarina in periodo irriguo. Per la restante quota e per lo scarico del depuratore di Roncocesi attualmente la disinfezione non è prevista. Dovrà essere valutata la possibilità di inserimento di tale misura nel Piano d’ambito.

• Utilizzo delle casse di espansione del Torrente Crostolo a fini plurimi Obiettivi: incremento della portata

Utilizzo della cassa di espansione del Crostolo posta a sud della città di Reggio come invaso di accumulo da rilasciare durante i periodi più siccitosi. L'ipotesi sarebbe quella di invasare acqua durante il periodo primaverile per poi rilasciarla durante i mesi estivi più siccitosi. Approfondimenti da svolgere: compatibilità con la funzione principale (sicurezza idraulica) ultimazione delle prove di invaso; qualità delle acque stoccate all'interno della cassa per il periodo pre-rilascio (possibilità di fenomeni di sviluppo algale significativi).

• Interventi sul sistema fognario (Piano Azione ambientale 2011-2013) Obiettivo: miglioramento della qualità delle acque

1. Realizzazione nuovo collettore fognario in Via Tassoni - Case Basse nel Comune di Reggio Emilia; 2. Risanamento Cavo Ariolo (bacino del Rodano) in località Gavasseto, Comune di Reggio Emilia; 3. Realizzazione nuovi collegamenti fognari in Via Cipriani, Comune di Reggio Emilia; 4. Via Scaruffi: realizzazione nuovo collettore fognario a servizio del quartiere che scarica nel Cavo Ariolo (bacino del Rodano).

Oltre a questi interventi, già programmati o in corso di approfondimento, si ipotizzano le seguenti linee di intervento: - riduzione del carico zootecnico: abbattimento della quantità di liquami provenienti dagli allevamenti zootecnici, anche attraverso l’incentivazione di forme di utilizzo alternative e legate alla produzione di energia (biogas); - ottimizzare la gestione della risorsa idrica attraverso un uso razionale e oculato dell’acqua, nel rispetto delle tipicità colturali e delle produzioni tipiche del territorio reggiano (prato stabile, foraggere in genere, ortofrutta, viticoltura, cereali), rafforzando le azioni già intraprese dal consorzio di Bonifica (consiglio irriguo-irrinet, sensibilizzazione degli operatori e degli agricoltori al tema del calore dell’acqua, contribuenza irrigua commisurata all’uso dell’acqua, uso razionale delle risorse disponibili alle diverse fonti: Secchia, Enza,

4 Po, pozzi, ottimizzazione della distribuzione irrigua al fine di contenere le dispersioni di risorsa idrica, ecc…); - bacinizzazione: studiare la possibilità di incrementare la portata estiva, mediante la creazione di bacini a basso impatto ambientale all’interno del bacino del Secchia.

Il corso del torrente Crostolo rappresenta un’importante direttrice per sviluppare una progettualità complessa su linee di azione strategiche per il territorio attraversato. Due fondamentali filoni di ragionamento sono costituiti da un lato dalla continuità ecologico-paesaggistica che il corso d’acqua costituisce e dall’altro dalle opportunità fruitive dello stesso . Le due tematiche sono naturalmente interrelate su più livelli.

2. La qualità ecologica e paesaggistica

Il torrente è uno dei principali corridoi ecologici fluviali, considerato elemento strutturale della rete ecologica provinciale (cfr. art. 5 e tav P2 del PTCP). Come tutti i corsi d’acqua, specialmente in pianura, costituiscono luoghi di naturalità residua in un ambiente fortemente antropizzato ed intensamente sfruttato ai fini agricoli laddove non interrotto ed utilizzato a fini insediativi ed infrastrutturali. In quanto tale il Crostolo diviene anche luogo di frequentazione di numerose specie di fauna selvatica che vi trovano rifugio. Si tratta sia di specie autoctone tipiche della biodiversità locale che di specie alloctone dannose ed invasive come ad esempio la Nutria. Tali corridoi ecologici hanno un ruolo strategico soprattutto in rapporto alla connettività ecologica residua fra il più grande corridoio fluviale italiano costituito dal Fiume Po e gli ambiti a maggiore naturalità costituiti dalle colline e dal crinale appenninico. Tale ruolo va salvaguardato e, attraverso una pluralità di azioni sul territorio, va consolidato e potenziato.

Nel basso corso, a partire già dalla zona nord del capoluogo provinciale, l’alveo del torrente è fortemente artificializzato, con un andamento rettilineo ed un letto che nello spazio cittadino è in calcestruzzo, ed in quello a nord fino al Po, è costretto fra argini in sezioni estremamente anguste. A bordo di tali argini esistono perlopiù terreni coltivati ed aziende agricole o zootecniche. Il naturale decorso del torrente è stato profondamente modificato, ma caratterizzato comunque da un’attività agricola che ha determinato nel tempo i tratti identitari, esistono tuttavia ampi spazi d’azione per la costituzione di mitigazioni e compensazioni ambientali, da realizzare su suoli pubblici e appartenenti ad enti quali la Bonifica, il demanio regionale, i comuni, ecc. oppure nell’ambito di interventi trasformativi, su suoli privati, come previsto nell’ipotesi di realizzazione dell’APEA in Comune di Cadelbosco di Sopra, attraverso un accurato studio paesaggistico e la realizzazione di un’ampia fascia di rinaturazione al piede dell’argine con funzione di cassa di espansione. Laddove possibile, va perseguita la realizzazione di fasce tampone con vegetazione arborea ed arbustiva, allo scopo di realizzare un filtro fra l’ambito fluviale e le aree agricole/urbane. Si tratta di un complesso territoriale di grande varietà e valore paesaggistico il cui asse portante sarebbe il Crostolo: si pensi a paesaggi ed ecomosaici rurali legati a produzioni tradizionali tipiche da conservare (oltre al parmigiano reggiano si pensi a prodotti quali la cipolla borettana, l’uva fogarina, le cocomere di S.ta Vittoria), all’opportunità di riqualificare spazi pubblici e privati di grande interesse e potenzialità quali le corti rurali del Traghettino e Gualtirolo, il Palazzo Greppi e la chiesa di s.ta Vittoria, i manufatti storici della Bonifica. Di grande importanza è il sistema dei paleoalvei paralleli in corrispondenza della confluenza del Crostolo nel Po: in queste sedi i depositi dei materiali appenninici sedimentati negli anni alla foce del Crostolo hanno costituito isole con caratteristiche podologiche peculiari e con potenzialità recettive per la fauna superiori a quelle delle isole fluviali da depositi a granulometria intermedia sabbiosa. Tutte opportunità di qualificazione fruitiva-culturale sia per il turismo che per le funzioni

5 didattiche inerenti la cultura agraria tradizionale e l’educazione ambientale.

Nell’ambito caratterizzato da maggiore sviluppo insediativo, in corrispondenza dell’agglomerato urbano di Reggio Emilia, occorre attivare azioni di tutela e di potenziamento delle continuità ecologiche residue, il ripristino delle interruzioni critiche per le connessioni ecologiche considerate strategiche, il potenziamento della funzionalità ecologica delle zone umide (risorgive, sistema idrografico, vasche di accumulo delle acque piovane), la corretta gestione del territorio periurbano al fine di costituire aree tampone per la fornitura di servizi ambientali e la mitigazione delle pressioni reciproche città/campagna. Tali azioni si integrano all’interno della strategia della “Cintura verde” del capoluogo (prevista dal PSC del Comune di Reggio Emilia e illustrata negli elaborati P8 e P9), che mette a sistema il Crostolo con i cunei verdi e con i torrenti Rodano e Modolena, nell’intento di innalzare la qualità ecologica e paesaggistica del territorio periurbano. A sud del capoluogo occorre proseguire nella direzione già intrapresa dal Comune di Reggio Emilia di qualificare le eccellenze storico-architettoniche delle ville di Rivalta, Rivaltella e d’Este, a costituire un sistema di funzioni di rilievo sovraprovinciale, orientate alla cultura, al sapere ed alle attività del tempo libero, e collegate da un’infrastruttura ambientale di spazi periurbani da rinaturalizzare e tematizzare, aventi il Crostolo come asse portante e di collegamento.

Un insieme di spunti che possono trovare sistematizzazione all’interno di un Progetto integrato di valorizzazione paesaggistica ed ambientale del Crostolo previsto dall’art. 101 delle norme del PTCP, e comprendente svariate azioni da puntualizzare in una progettualità di dettaglio:

Obiettivi di qualità ecologica - ampliamento degli ambiti naturali e semi-naturali, anche attraverso compensazioni fuori alveo - riqualificazione e rinaturazione del tratto urbano del Crostolo - potenziamento della continuità ecologica di pianura - realizzazione di forestazioni di pianura - ripristino delle interruzioni critiche per le connessioni ecologiche - potenziamento della funzionalità ecologica delle zone umide (risorgive, sistema idrografico, vasche di accumulo delle acque piovane) - realizzazione di fasce tampone

Obiettivi di qualità paesaggistica - tutela degli ecomosaici di valore e legati a produzioni tipiche del territorio (es. prati stabili per il Parmigiano Reggiano, vigneti ad uva fogarina, ecc.) - recupero e riutilizzo per funzioni culturali, turistico-ricettive o di rappresentanza dei grandi complessi rurali di valore storico culturale (corti rurali del Traghettino, del Gualtirolo, Di Valle Re, ecc., manufatti di bonifica, sistema delle ville estensi di Rivalta, Rivaltella e Villa d’Este...) - governo dei processi insediativi, in modo da limitare la pressione edificatoria al territorio rurale e periurbano - recupero dei tracciati storici per una fruizione ciclabile e pedonale - promozione di attività di educazione ambientale legate al torrente e al paesaggio agrario storico - organizzazione di eventi di animazione territoriale per il recupero delle tradizioni e delle specificità del territorio

3. La fruizione

Parallelamente alla continuità ecologica, il torrente costituisce una direttrice di collegamento

6 nord-sud per lo sviluppo della rete delle ciclovie di ruolo territoriale, dal Po alle Terre di Matilde.

Il fiume Po è la più grande infrastruttura ambientale della pianura padana e costituisce una formidabile risorsa in quanto luogo identitario, della cultura, del tempo libero, del turismo e del trasporto fluviale. Un luogo con grandi potenzialità in settori economici nuovi come quello del turismo culturale-ambientale, anche in sinergia con il territorio Lombardo (in particolare con Mantova), e Veneto. Occasioni per la riqualificazione di un sistema insediativo connotato da eccezionali individualità storico-urbanistiche ed architettoniche (in particolare Gualtieri e Guastalla), posto a cavallo tra la golena ed un territorio rurale strutturato dalla trama della centuriazione su cui si organizzano le tenute di importanti corti agricole. Procedendo verso sud il torrente attraversa un territorio dalle grandi potenzialità legate ai caposaldi identitari già citati (S.ta Vittoria, le “corti benedettine” ed i prati stabili per il Parmigiano Reggiano, le opere di bonifica, ecc.), ma certamente da riportare alla luce e da valorizzare in un contesto che ha visto un fortissimo sviluppo insediativo ed infrastrutturale funzionale ad un modello di sviluppo economico non più sostenibile. Giunto nel centro abitato di Reggio Emilia il Crostolo costituisce l’asse portante della Passeggiata del Crostolo, realizzata dal Comune di Reggio Emilia per una lunghezza complessiva di oltre 15 km, che costituisce oggi uno lei luoghi più amati per il tempo libero, in particolare il tratto in direzione sud, verso la Reggia di Rivalta e la Vasca di Corbelli. Sono in corso avanzato gli studi ed i progetti per realizzare il collegamento verso nord (Cavazzoli), attraverso il superamento delle barriere infrastrutturali, con l’opportunità di utilizzare l’apparato arginale quale linea di percorribilità fino alla bassa pianura reggiana e infine alla ciclopista del Po. Verso la collina, sono in corso di realizzazione o di finanziamento altri tratti della pista con l’obiettivo di raggiungere il terminale del parco provinciale di Vezzano sul Crostolo, con ruolo di porta di accesso all’area protetta denominata “Paesaggio protetto della collina reggiana – Terre di Matilde”. L’obiettivo è di riuscire a consolidare una forte direttrice di fruibilità dolce, lungo il percorso che collega non più solo idealmente, Mantova, città natale di Matilde di , con San Benedetto Po, luogo della sua sepoltura originaria, Guastalla, sede del Concilio ecumenico del 1095, e poi con il Bianello, luogo della sua incoronazione ad opera di Enrico V, e le rovine di Canossa, centro del suo sistema difensivo e luogo simbolico e storico fondamentale durante il suo regno. Tale percorrenza avrebbe inoltre un importante ruolo di collegamento fra le ciclovie nazionali dei Pellegrini (itinerario Bicitalia) e del Po (itinerario Eurovelo), in un più ampio progetto di rete di collegamenti ciclo-pedonali europei.

4. Sicurezza idraulica

L’obiettivo di garantire la sicurezza idraulica del territorio e delle popolazioni insediate lungo il corso del torrente Crostolo è prioritario e deve integrarsi con le azioni tese ad incrementare la qualità ambientale, ecologica e paesaggistica, e a favorire la fruizione.

Il miglioramento delle condizioni di sicurezza idraulica del torrente è perseguito mediante un complesso di interventi ingegneristici e di pianificazione di difesa idraulica del territorio che vengono condotte dai diversi enti competenti (AIPO, Servizio Tecnico di Bacino, Comuni interessati, Provincia). La diminuzione del rischio di esondazioni in caso di eventi di piena significativi si attua sia attraverso l’insieme di interventi strutturali – quali la realizzazione di bacini per la laminazione delle acque, la risagomatura del corso del torrente e la realizzazione di arginature – ed interventi di manutenzione ordinaria – quali la pulizia degli argini, la rimozione di materiale trasportato dalla corrente dall’alveo e il controllo della fauna alloctona – sia con una corretta attività di pianificazione. In questa prospettiva importanza strategica rivestono per la bassa reggiana azioni di sicurezza idraulica connesse alla confluenza del Crostolo in Po.

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Le principali linee d’azione percorribili per raggiungere l’obiettivo di garantire e migliorare la sicurezza idraulica sono: - realizzazione di bacini di accumulo per le acque in caso di eventi di piena straordinari (casse di espansione), che possano essere utilizzati anche per usi plurimi (rilascio di acque a fini ambientali, attività per il tempo libero, realizzazione di habitat umidi e semi-umidi); - integrazione del torrente Crostolo all’interno della rete dei canali di pianura aventi uso irriguo, per un’ottimizzazione della gestione delle piene; - interventi di risagomatura dell’alveo, per omogeneizzare le portate lungo tutto il corso e risolvere eventuali punti critici; - manutenzione ordinaria dell’alveo e degli argini in un’ottica di sostenibilità ecologica, applicando tagli alteranti, selezione delle specie arboree e arbustive spontanee, rimozione di eventuali piante secche (coinvolgendo anche le associazioni del territorio); - controllo della presenza di materiale trasportato dalla corrente o di vegetazione secca all’interno dell’alveo, coinvolgendo le realtà locali e le associazioni del territorio; - controllo della fauna alloctona, in particolare di quella che può arrecare danni al sistema delle opere di difesa idraulica. - controllo del rischio di eventi erosivi a carico delle ripe del tratto terminale del Crostolo prima della confluenza nel Po.

Tra le azioni concrete, già programmate: - l’ultimazione delle prove di invaso della cassa di espansione presso Rivalta, ad opera di AIPO, previste per il 2012; - manutenzioni ordinarie di argini e alveo effettuate dal Servizio tecnico di Bacino e da AIPO;

Per quanto riguarda la pianificazione, il PTCP 2010, a seguito della firma dell'intesa con l’Autorità di Bacino, persegue finalità prioritarie di protezione di abitati, infrastrutture, luoghi e ambienti di pregio paesaggistico, culturale e ambientale interessati da fenomeni di dissesto, nonché di riqualificazione e tutela delle caratteristiche e delle risorse del territorio.

Fra gli elaborati sono state predisposte cartografie che individuano le aree coinvolgibili dalle Piene con tempi di ritorno di 50, 200 e 500 anni per i principali corsi d'acqua. In tale elaborato (P7 - Carta delle Fasce Fluviali e del reticolo idrografico) sono delimitate aree con specifica regolamentazione sia per le attività che per i cambi di destinazione d'uso del suolo in modo da evitare o limitare gli insediamenti in aree a rischio. Il PTCP rappresenta ora l’unico strumento di riferimento per l’adeguamento degli strumenti urbanistici comunali in tema di difesa del suolo e assetto del territorio.

Le Fasce fluviali riportate nel PTCP per il T. Crostolo corrispondono a:

Da Il Bocco (Casina) alla Cassa Casina, Vezzano, Quattro PTCP 2010 d’espansione (Reggio Emilia): Castella, Albinea, Reggio Emilia CROSTOLO Da Cassa d’ espansione (Reggio Reggio Emilia, P.A.I. Emilia) a confluenza in Po Cadelbosco, Gualtieri, Guastalla

Fasce fluviali "b di progetto"

Sono note le aree e i centri di pericolo che necessitano di protezione da eventi di piena duecentennale T200 (quella di riferimento attuale per la sicurezza di beni e persone) evidenziati nell'elaborato P7 del PTCP come “Fascia B di progetto” fra cui, per il Torrente Crostolo:

8 • La Vecchia – Vezzano s/c • Traghettino – Cadelbosco di Sopra

In attesa degli interventi di protezione, i Comuni competenti sono tenuti a valutare le condizioni di rischio e, al fine di minimizzare le stesse ad applicare, anche parzialmente, fino alla avvenuta realizzazione delle opere, le Norme relative alla Fascia B.

A seguito degli eventi alluvionali che hanno interessato il bacino Crostolo - parte collinare nel 2009, sono state realizzate arginature, da parte di STB Regione con provvedimenti in somma urgenza nel tratto Bocco - Canala (comune di Casina), che hanno ristretto le aree di naturale laminazione (golene) per un tratto significativo. A tutt'oggi non si è pervenuti ad una nuova modellazione idraulica, per valutare gli effetti in caso di piena sul tratto di valle. Non ci sono stati eventi meteo di intensità, utili a configurarsi come verifica reale di tale riassetto.

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