e la collana “Il Tornasole” meno Angelo Casè, che grazie al della Mondadori premio luganese ottenne un pre- stigioso esordio in Italia, condivi- dendo la stessa vicenda editoriale Retroscena editoriali de L’anno della valanga di Orelli 7). di Per Giovanni Orelli la funzione maieutica è stata svolta dal Premio Veillon, l’altro concorso letterario La valanga del 1951 e la te e il “romanzo” del 1965 dall’altra svizzero di portata internaziona- testimonianza del maestro di scuola c’è di mezzo un lungo intervallo, le: istituito nel 1948 dal mecenate quasi tre lustri: il tempo del silen- Charles Veillon, fu assegnato, fi- Della circostanza remota da cui zio per il distanziamento dai fatti e no alla sua morte nel 1971, ad ope- trae origine L’anno della valanga l’insorgere dell’esigenza di ricol- re letterarie edite o inedite scritte il suo autore ha avuto occasione locarli in una dimensione “altra” – dapprima in francese, poi in fran- di esprimersi in varie circostanze. dalla cronaca alla narrativa – e l’ini- cese e italiano, dal 1954 nelle tre Qui basti ricordarne una recente, zio del tempo della scrittura. Orelli lingue ufficiali della Confederazio- stringata ma significativa: invita- in proposito è esplicito: ne e dal 1964 anche alla quarta, il to a riflettere sui rapporti tra sto- romancio 8). Se stiamo al solo ita- ria e letteratura, attingendo alla Il ricordo di quell’inverno fu invece liano, ecco gli autori premiati con sua esperienza di lettore di storie punto di partenza, parecchi anni do- il Veillon nell’ultimo decennio: Na- altrui e di narratore di storie pro- po, per una “rivisitazione” di quel- talia Ginzburg per Tutti i nostri ie- prie, così ha dichiarato in un con- le vicende. Ne venne una “crona- ri nel 1952, Giovanni Bonalumi vegno del 2010 a Genova: ca dissimulata” (così Vittorio Sere- per Gli ostaggi e Lalla Romano per ni anni dopo in una soda recensione Maria nel 1954 ex aequo, Giusep- Ma dai classici che “restano in al- per “Paragone” 198, agosto 1965), to, appena raggiungibili con la sca- meglio di “romanzo” come compa- pe Cassieri per Dove abita il pros- la”, è tempo che scenda alla micro- re sulla copertina del libro, L’anno simo nel 1955, per testimonianza mia. Nel 1951, che è della valanga, Mondadori, Milano, Gli ultimi anni di Clelia Trotti nel ricordato dalle mie parti come “l’an- 1965 3). 1956, Anna Banti per La monaca no delle valanghe”, io, come mae- di Sciangai nel 1958, Nino Palum- stro nella scuola elementare di ot- Dalle carte che Orelli ha deposi- bo per Il giornale nel 1959, Save- to classi del paesino di montagna, tato a Berna presso l’Archivio sviz- rio Strati per Tibi e tàscia nel 1960, fui incaricato di scrivere per il “li- zero di letteratura 4) sappiamo che Vasco Pratolini per Lo Scialo nel bro dei vicini” (un quaderno in cui i primi materiali avantestuali so- 1961, per Setti- gli abitanti del villaggio annotavano no del 1955, la prima elaborazio- mana nera nel 1962 e Italo Calvi- i “grandi” eventi del villaggio e gli eventi e alcune scelte riguardanti il ne del “romanzo” risulta appron- no per La giornata di uno scrutato- loro civile vivere in comune) qual- tata nell’agosto del 1960, mentre i re nel 1963. Un catalogo di tutto ri- cosa su quell’eccezionale inverno. due primi dattiloscritti completi ri- spetto e una palestra allettante. Ne vennero alcune pagine che, col salgono rispettivamente all’agosto Orelli a un certo punto riorien- senno di poi, direi miserevoli 1). 1961 e all’agosto 1962 5). ta la sua esistenza: interrotto il la- Al di là dell’urgenza espressiva voro di maestro in valle, si reca a Il paesino di montagna è Be- personale, è probabile che a mo- Milano a studiare lettere e dopo la dretto – nell’alta valle omonima tivare la riscrittura ci sia stato an- laurea, nel ’58, si stabilisce a Luga- che si dirama da verso il che l’incentivo di partecipare a un no dove inizia a insegnare italia- passo della Novena –, dove Orelli premio letterario: se chi scrive am- no – nel Palazzo degli studi di via- è nato e cresciuto e, dopo la Scuo- bisce ad avere dei lettori ed è di- le Carlo Cattaneo – prima al ginna- la magistrale di Locarno, ha inse- sposto ad accettare il giudizio dei sio e dal 1963 al liceo. La letteratu- gnato per cinque anni. In quell’in- critici. Nel Dopoguerra (e non so- ra ha ormai occupato la sua vita e verno 1951 il giovane maestro, che lo) è stata questa la via che ha rive- ne indica la rotta per il futuro: alla era nato il 30 ottobre 1928, aveva lato molti scrittori svizzeri e italia- lettura vorace dei libri altrui si af- ventitré anni. ni, spesso a se stessi prima anco- fiancano le pratiche, mai interrot- Alla primitiva breve testimo- ra che al pubblico. Si pensi al ruolo te, della recensione e della scrittu- nianza di allora, ripudiata, ne seguì essenziale che ha avuto, per l’Italia ra in proprio. Il primo impegnativo una seconda in forma di diario, pu- e non solo per la Svizzera italiana, cimento è con un lungo racconto. re accantonata 2). un premio come il Libera Stampa, All’edizione 1964 del Veillon istituito nel 1946 e durato un ven- parteciparono 70 opere; fra le 20 tennio: è grazie ad esso che nume- entrate nel novero finale è sta- rosi autori hanno optato definitiva- to premiato Il lungo inverno (que- mente per la scrittura creativa. Da sto il titolo primitivo) di Giovanni Il Premio Veillon del 1964 Vasco Pratolini a Leonardo Scia- Orelli. Nella cerimonia pubblica, Tra le pagine “miserevoli” del scia, da Nelo Risi a Pier Paolo Pa- tenuta a il sabato 9 mag- quaderno di Bedretto da una par- solini 6); tra i ticinesi è da citare al- gio 1964, fu letta la motivazione del

52 Istituito dall’industriale romando Charles Veillon nel 1948 e durato fino alla morte del fondatore nel 1971, il Premio letterario Veillon era destinato a premiare opere di narrativa scritte dapprima in francese e poi via via nelle altre lingue nazionali. Nell’edizione 1964 il primo premio per la lingua italiana è stato assegnato a Giovanni Orelli per il dattiloscritto Il lungo inverno, scelto fra 70 opere partecipanti edite e inedite. La cerimonia di premiazione – che si svolgeva in primavera alternativamente a Losanna, Zurigo e Lugano – avvenne al Kur- saal di Lugano sabato 9 maggio 1964 e fu presieduta da Reto Roedel, professore di letteratura italiana all’Università di San Gallo e pre- sidente della giuria di lingua italiana. L’istantanea, scattata dal fotografo luganese Vincenzo Vicari (si conserva all’Archivio storico della Città di Lugano, che si ringrazia per la gentile concessione), mostra Giovanni Orelli durante il suo intervento di ringraziamento. Accanto a lui, in piedi, si riconosce il fondatore del premio Charles Veillon, e verso sinistra, sempre in piedi, Reto Roedel; seduto, con la sigaretta in bocca, è André Chamson, Accademico di Francia e presidente della giuria per la lingua francese. premio, laudativa con qualche ri- le a larghissima diffusione nelle fa- bibliografica di una bibliografia che serva: miglie ticinesi (oltre settantamila non esiste. Un Signor Tizio potreb- copie per una popolazione di cen- be anche meravigliarsi di uno cui è L’opera, ancora inedita, del giovane tonovantacinquemila), che dava capitato di vincere qualche premio docente ticinese riesce a restituire ampio spazio alla vita sociale e cul- letterario ma del quale non si tro- vano le “opere” né in biblioteca né un ambiente, a raccontare un incu- turale grazie all’apertura del suo bo, a creare un linguaggio narrativo in libreria: sconosciuto. Con un piz- direttore, lo xilografo e giornalista zico di fantasia alla Borges quel Si- che – a parte talune reminiscenze Aldo Patocchi, il quale tra l’altro a e certe singolarità sintattiche non gnor Tizio potrebbe spingersi fino Orelli aveva affidato una rubrica di a pensare a un letterato fantasma sempre giustificabili – regge con 10) bello impegno per tutta la storia, recensioni librarie . Nel numero che non scrive nulla ma che riceve, nella quale inscrive alcune figure di del 7 luglio 1964, alle pp. 20/22, si a distanza di anni, da strane giurie, netto rilievo. Una dolorosa vicenda legge una Lettera al Direttore del qualche soldo e un titolo di onore: che i Ticinesi ricordano vien qui tra- seguente tenore: lo scrittore che non esisteva. Le co- sfigurata con impegno d’arte inne- se non stanno proprio così: otto poe- gabile, turbato e infiacchito soltanto Caro Patocchi, sie dialettali usciranno in un libricci- nelle ultime pagine, ma sempre sin- Lei mi chiede che, come recen- no stampato da un editore milanese cero e intriso d’angoscia 9). te vincitore del Premio Veillon per (ma sei o sette sono già state pubbli- il romanzo italiano, io parli in que- cate da Agliati nel “Cantonetto” 11)); sta rubrica con i nostri lettori del- alcuni racconti (qualcuno è uscito A distanza di poche settimane il la mia attività letteraria in genera- a suo tempo su rivista) stanno be- laureato interviene, a proposito del le e del mio “romanzo” in partico- ne dove sono, nel cassetto. Il ro- premio ricevuto, sull’“Illustrazione lare, tuttora allo stato di manoscrit- manzo (o racconto lungo) dal titolo ticinese”: le sede non è casuale to. Acconsento non già a parlare di Il lungo inverno sarà prossimamen- perché si tratta di un bisettimana- me, ma a fornire una giustificazione te pubblicato: a suo tempo spererò

53 riale della Mondadori. La notizia è confermata dallo stesso Orelli 13), e la documentazione oggi disponi- bile sull’intera vicenda editoriale – sostanzialmente inedita 14) – chiari- sce le circostanze. Il 17 maggio Orelli scrive una lettera a Caretti 15):

Caro Professore, Le mando, come d’accordo, il mio ms. Sarà per me un onore e un piace- re leggere le Sue osservazioni sul mio lavoro. Io ci terrei moltissimo a poter pubblicare il racconto in Italia, per uscire un poco dall’area “celebriamoci-insieme” del . Quanto dissi sabato scorso (senso di liberazione)16) non significa che ora respinga il mio lavoro, anzi! ma che non volevo continuare a tener- La giuria incaricata di esaminare le opere italiane concorrenti al Premio Veillon era costi- mi il ms. sul tavolo, a interpolarlo tuita, per l’edizione 1964, da quattro ticinesi – il presidente Reto Roedel, il segretario con fatti nuovi (come un pollo ma- Guido Calgari, l’avvocato Brenno Galli e il giornalista e artista Aldo Patocchi – e da tre gro col ripieno). Sulla vita di monta- critici italiani: Diego Valeri, professore emerito dell’Università di Padova, Sergio Roma- gna, su rapporti umani-animaleschi gnoli e Lanfranco Caretti, entrambi insegnanti all’Università di Pavia. Fu Caretti – filologo ecc. credo di poter scrivere altro; e e critico letterario nato a Ferrara nel 1915, insegnante dapprima a Pavia e poi a Firenze vorrei farlo partendo da una pagina dove morì nel 1995 – ad apprezzare il racconto inedito di Orelli e a raccomandarlo all’a- bianca, rivedendo da capo problemi mico Vittorio Sereni, allora direttore editoriale della Mondadori. La fotografia ritrae Caretti a Pavia ed è stata scattata negli anni ’60 (si conserva a Ferrara, Biblioteca comunale di struttura (oltre che di stile). Ariostea, Archivio Lanfranco Caretti; 13. Carte private e familiari, album 85). Nell’attesa di Sue notizie (estive?), Le rinnovo il mio ringraziamento per l’assegnazione del premio a me. che ne parlino (bene o male) gli al- tura italiana all’Università di San Con i migliori saluti, mi creda tri. Avverto solo, poiché qualcosa è Gallo, e formata da Diego Valeri, Suo Giovanni Orelli già stato detto, che non si tratta del- professore emerito dell’Universi- la cronaca dell’inverno 1951. Sono tà di Padova; Lanfranco Caretti e Immediatamente Caretti rispon- partito dall’“esperienza” di quell’in- Sergio Romagnoli, docenti di lette- de con una cartolina 17): verno, che fa da sfondo alla vicen- ratura italiana a Pavia; il già citato da; ma ciò che ho creduto di dover Aldo Patocchi; l’avvocato lugane- Pavia, 22.5.’64 dire è altro. Così non mi sono pre- Caro Orelli, occupato di rispettare la verità “sto- se Brenno Galli, consigliere nazio- nale; e in veste di segretario Guido ho preferito rompere subito gli in- rica”, così nessuno sarà autorizza- dugi e scrivere a Sereni, il quale mi to a vedere questa o quella persona Calgari, direttore della Scuola Ma- ha telefonato oggi di spedirgli il suo in un personaggio del racconto. In- gistrale di Locarno dal 1940 fino al dattiloscritto. Entro domani il ‘pli- venzione romanzesca per la quale 1952 quando divenne titolare del- co’ sarà da Mondadori. Io l’ho cal- torna buono l’avvertimento classi- la cattedra di letteratura italiana al damente raccomandato per la stam- co in apertura di libro: Ogni riferi- Politecnico federale di Zurigo, ol- pa (collana “Il Tornasole”). Ora lo mento… ecc. tre che scrittore e multiforme ani- leggerà Niccolò Gallo, e poi sa- Cordialmente, Suo matore culturale 12). premo. Può essere accettato così Giovanni Orelli Soffermiamoci su un secondo com’è, può essere respinto su due punto: Orelli dà per certo che “Il piedi, può esserle rinviato con sug- Soffermiamoci su un primo pun- lungo inverno sarà prossimamente gerimenti di tagli o rielaborazioni. to: l’accenno alle “strane giurie”. pubblicato”. Come mai? Ora sap- Non so fare previsioni, ma le augu- ro (mi auguro!) che tutto vada bene. Orelli allude alla molteplicità delle piamo che cruciale per il destino giurie (una per ogni lingua in gio- Altrimenti busseremo ad altra por- editoriale del racconto laureato si ta, senza perderci d’animo! E intan- co) e alla loro composizione, con rivelò Lanfranco Caretti, in giuria to metta mano al nuovo libro, se an- la presenza di letterati ma anche del Veillon dal 1960 e presente al- cora non l’ha fatto… di giuristi e politici oltre che dello la cerimonia luganese di quella pri- Cordialmente stesso fondatore. Quella allora in- mavera del 1964: è lui che portò in Lanfranco Caretti caricata di esaminare le opere ita- Italia il dattiloscritto e lo recapitò, liane era presieduta da Reto Roe- caldeggiandone la pubblicazione, Poi inizia l’attesa, e in estate Orel- del, fino al 1963 docente di lettera- a Vittorio Sereni, direttore edito- li scrive impaziente a Caretti 18):

54 25 VIII 64 Caro Professore, un cordiale saluto dalla montagna. La ringrazio per il Suo scritto di giu- gno; nel frattempo io non ho ricevu- to nessuna notizia da Milano (man- dai, un mese fa, un biglietto a Sere- ni; non so nemmeno se gli sia giun- to); ma tengo in debito conto e il caldo che deve aver pesato su Mila- no e tutto il resto. Spero che l’autun- no mi sia propizio. La prego di ricor- darmi a Romagnoli, mentre spero in un incontro a Lugano. Cordialmente, suo Giovanni Orelli

Si apre una lunga attesa, che si estende fino ad autunno inoltra- to, quando Orelli scrive a Sereni di aver ricevuto da Zurigo un’offerta per stampare il suo libro in tedesco Una settimana dopo la consegna del Premio Veillon a Lugano, Orelli aveva spedito all’in- e gli è perciò necessaria una rispo- dirizzo pavese di Caretti, su sua richiesta, una copia del dattiloscritto de Il lungo inverno. sta sollecita dalla Mondadori 19): Il professore gli aveva risposto il 22 maggio 1964, comunicandogli di avere ricevuto il plico e di averlo subito recapitato a Sereni presso la casa editrice Mondadori raccoman- dandolo per la stampa nella collana del “Tornasole”. Invitava Orelli a pazientare nell’at- Massagno 2 novembre 1964 tesa di una risposta, che avrebbe potuto essere positiva o negativa. A fine agosto, allo Caro Sereni, scadere della vacanze estive e prima della ripresa degli impegni scolastici a Lugano, La ringrazio per il Suo gentile scrit- Orelli scrive da Bedretto a Caretti questa cartolina postale, in cui lamenta di non sapere to. Nel frattempo mi è giunta, dal- più nulla da Milano, nemmeno se un suo biglietto a Sereni sia mai giunto a destinazione. la Rascher Verlag di Zurigo, che si L’attesa si prolungherà fino a dicembre. (La cartolina è conservata a Ferrara, Biblioteca era interessata al mio ms., la lette- comunale Ariostea, Archivio Lanfranco Caretti; 1. Corrispondenza, b. 13, fasc. 22). ra 30 ottobre di cui Le mando foto- copia per visione 20). Lei vede bene che, ora, è necessaria una decisio- ci-insieme”). Negli anni un leitmo- (dal 1945), poi all’“Illustrazione ti- ne immediata: io vorrei cioè, prima tiv di Orelli, che metteva in guar- cinese” diretta da Aldo Patocchi di dare il mio consenso alla Rascher dia: giganti all’ombra del munici- (dal ’47 al ’49, sotto pseudonimo) e (e per sapere in quale forma darlo) pio e pigmei al sole del mondo… saltuariamente ai quotidiani “Gior- essere in chiaro con la vostra casa. Cos’è successo fra il 22 maggio nale del Popolo” e “Corriere del Mi è cara l’occasione per porgerLe i e il 9 dicembre di quel 1964? Per Ticino” e al mensile “La Scuola”; miei più cordiali saluti. cercar di capire, a questo punto è 2) collaborò ai programmi cultura- Suo Giovanni Orelli opportuno gettare uno sguardo li della Radio e (più tardi) della Te- dentro la casa editrice Mondadori levisione della Svizzera italiana; 3) L’editore zurighese ci tiene al- e osservare che ruolo vi rivestiva infine partecipò al premio lettera- la pubblicazione perché ritiene Il Vittorio Sereni. rio “Libera Stampa”, dapprima co- lungo inverno “bello, semplice”, me concorrente (nella prima edi- scritto com’è in una lingua “densa zione del 1946 furono segnalate le e ricca di immagini” 21). La risposta poesie di Diario d’Algeria; nel ’56 arriva un mese dopo, il 9 dicembre vinse il primo premio con Un lun- Vittorio Sereni e la collana di quel 1964; è ufficiale, su carta in- go sonno), in seguito, dal 1959 al “Il Tornasole” testata della Direzione letteraria di 1963, come membro della giuria 22). Mondadori, è firmata da Vittorio Nel 1958 Sereni era entrato nel- Sereni era dunque di casa nella Sereni e dichiara l’interesse della la sede milanese della Mondado- Svizzera italiana e fitta era la rete casa editrice alla pubblicazione del ri. Aveva quarantacinque anni, al- di conoscenze intrecciata con mol- racconto. le spalle una prima esperienza la- ti intellettuali ticinesi. Orelli deve averne gioito. Per vorativa di insegnante e una se- Alla Mondadori Sereni era a ca- uno scrittore della Svizzera italia- conda di funzionario alla Pirelli, e po della Direzione letteraria 23), e na, il grande desiderio è in genere in parallelo coltivava la scrittura. vi resterà fino al pensionamento, quello di pubblicare in Italia, come Dall’immediato Dopoguerra ave- nel 1975 (poi fino all’ultimo sarà per un romando in Francia e per va intrecciato strette relazioni con consulente per la casa editrice). In uno svizzero-tedesco in Germania. il Cantone Ticino, in tre forme: 1) tale ruolo diede vita, tra il 1962 e Dietro c’è la speranza di sfuggire collaborò, con testi poetici e criti- il 1968, alla collana “Il Tornasole”, all’ambiente chiuso e autoreferen- che letterarie e di costume, al quo- in condirezione con Niccolò Gal- ziale della provincia (“celebriamo- tidiano socialista “Libera Stampa” lo. Tra Sereni e Gallo, quasi coe-

55 due riuscirono a imporsi nel mer- cato e a entrare stabilmente nella scuderia mondadoriana: Vincen- zo Consolo e . I calcoli economici contribuirono alla chiu- sura dell’esperienza, 1000-1200 co- pie di vendita a volume parvero po- che alla direzione commerciale le cui ragioni alla fine prevalsero, in contrasto con i pareri dei due diret- tori editoriali, convinti della qualità dell’esperienza e delusi da subito dallo scarso impegno pubblicitario messo in campo dall’editore 26). In ogni caso, la lista degli autori pub- blicati nel “Tornasole” è significa- tiva – Orelli è in buona compagnia – e la documentazione oggi dispo- nibile (soprattutto i pareri di lettu- ra dei consulenti interni ed ester- ni 27)) consente di conoscere la se- verità dei criteri con cui venivano selezionati gli autori, in particola- re i gusti di Gallo e di Sereni. Gli accolti e i respinti, e tra costoro c’erano sia esordienti (nel ’63 fu- rono rifiutati Un dramma borghe- Vittorio Sereni (Luino 1913 - Milano 1983) fu poeta, prosatore, traduttore e critico let- se di Guido Morselli e La scoperta terario, ed è una delle voci più significative della letteratura italiana del secolo scorso. dell’alfabeto di Luigi Malerba, per Le sue poesie in particolare rappresentano un punto di riferimento irrinunciabile, dalla esempio), sia autori già usciti con prima raccolta, Frontiera del 1941, a Diario d’Algeria del 1947, a Gli immediati dintorni altre sigle editoriali e che ambiva- e Gli strumenti umani degli anni ’60 fino all’ultima, Stella variabile del 1982. Qui Sereni è ritratto a bordo della sua Alfa Milletré, in uno scatto del 1967. L’immagine è tratta dal no a pubblicare con Mondadori volume Album Mondadori 1907/2007 (Milano, Mondadori, 2017, p. 348). (La Capria, Vittorini, Solmi, Ferra- ta, Bassani, ecc.) 28). tanei (il primo era del 1913, il se- più vario, di tutti i ceti […] e di toc- condo del 1912, e alla Mondado- care altre zone di lettori”; di conse- ri dal 1958) il rapporto non fu solo guenza la grafica sarà povera, “re- Dietro le quinte della casa editrice: professionale ma di vero sodali- lativamente economica ma comun- l’esame de Il lungo inverno zio: Sereni sottoponeva a lui i suoi que di richiamo anche esteriore”. versi e gli riconosceva il ruolo di L’intenzione di fondo è un rinnova- Nell’agosto del 1964 – s’è visto “guastatore” all’interno della sua mento del catalogo e una correzio- – Orelli scriveva a Caretti di ave- produzione poetica. Così il varo ne dell’immagine della Mondado- re mandato da un mese ormai un della nuova collana fu un’impresa ri come casa editrice “per scritto- biglietto a Sereni, e aggiungeva: solidale, ed è oggi ben documen- ri ‘arrivati’ o magari mummificati” “non so nemmeno se gli sia giun- tata 24). – come annota polemicamente Se- to”. La proposta, avanzata da Gal- reni – che la ponga in concorren- Il biglietto, in effetti, a destina- lo nel 1960, era quella di “una col- za con altre case editrici nella sco- zione era giunto, ed è conservato lana minore, di tipo sperimentale perta di nuovi narratori, di fronte nell’archivio storico della Monda- davvero: più spericolata e più viva, al successo del romanzo contem- dori 29). che costi meno e ci leghi meno dal poraneo italiano agli inizi degli an- Ecco cosa aveva scritto Orelli punto di vista commerciale”. Sere- ni ’60 25). dalla sua casa di vacanza: ni condivide, e insieme mettono a “Il Tornasole” prende avvio nel punto il progetto, con l’intenzione 1962 e durerà meno del previsto, Bedretto (Cios Prato) che diventi “un ponte verso i gio- fino al 1968. Uscirono cinquanta- 23 luglio 1964 vani e l’attualità”, “un vivaio per i nove titoli, uno al mese; una par- Caro Sereni, da un mese circa non ho più notizie nostri futuri autori”, che sia “varia, te (un compromesso con le inten- del mio ms. “Il lungo inverno”, man- agile, mista di narrativa, di poesia e zioni) di autori già noti come Eco, dato a Mondadori dal prof. Caretti. di saggi” ma anche di libri di viag- Gatto, Fortini, Pagliarani, per ci- Mi spiace ora disturbarla per chie- gio e testimonianze, e che sia in tarne alcuni; una parte di auto- derle qualche informazione; even- grado di “rivolgersi a un pubblico ri nuovi, ma tra gli esordienti solo tualmente per sollecitare una rapi

56 da decisione, perché penso che se il Non appena Sereni ha in mano Milano, 19 ottobre 1964 ms. può essere stampato lo dovreb- il dattiloscritto lo sottopone, per Caro Orelli, be essere presto, sfruttando cioè un primo parere, al primo letto- tra qualche giorno sarò in grado – l’occasione del premio Veillon. re, Carlo Della Corte, che conse- almeno spero – di tirare le conclu- La prego di scusare ancora il distur- gna il suo resoconto il 5 giugno: è sioni editoriali sul suo libro. bo che Le do, e proprio nei giorni Non ce ne siamo affatto dimenticati, del gran caldo. Le porgo intanto i il primo di ben cinque pareri che come il lungo periodo trascorso po- miei più cordiali saluti e auguri per si succederanno nel corso del se- trebbe far supporre. Abbia dunque la Sua attività. condo semestre dell’anno (lo si ancora un po’ di pazienza, e creda Suo Giovanni Orelli legge in Appendice, 1). Il lungo in- all’attenzione e al ricordo del verno è un libro con “molte quali- Suo Vittorio Sereni Orelli non poteva saperlo, ma le tà” – scrive in apertura Della Corte cose si erano messe in moto da su- – e, dopo un’attenta disanima del- In effetti il parere di Niccolò bito. Intanto veniamo a sapere che la tematica e un parallelo con Ra- Gallo – il quale, va precisato, era Caretti aveva scritto a Sereni a pro- muz, conclude che “merita d’esse- sottoposto a un ritmo di lavoro fre- posito del premio Veillon, conse- re pubblicato: non è un libro che netico, che spiega le dilazioni 38) – gnato a Lugano (come s’è visto) il possa travolgere, privo com’è di arriva a Milano nella consueta for- 9 maggio. Rientrato a Pavia, dopo veri problemi, tutto interiorizzato ma di lettera all’amico Vittorio ed una decina di giorni aveva infor- e fuori del tempo, ma si fa leggere è datato 21 ottobre (lo si legge in mato l’amico su alcune decisioni con piacere, così saggiamente cali- Appendice, 2). Nel Lungo inverno della giuria e sulla qualità del “lun- brato, senza una virgola e un senti- Gallo trova “l’esile e compiaciuto go racconto” di Orelli 30): mento fuori posto”; per finire sug- ricantamento di un tema, con una gerisce di presentarlo “come un ti- sua misura ineccepibile: che è il Pavia, 20 maggio ’64 pico prodotto svizzero”. pregio e insieme il limite della nar- Carissimo, In quel mese di giugno c’è fi- razione”, c’è un sapiente “dosag- Valeri non è venuto a Lugano, e co- brillazione alla Direzione lette- gio letterario” e la vicenda offre sì noi italiani siamo rimasti in due al raria della Mondadori intorno al l’“angolazione di una Svizzera in- Veillon (Romagnoli ed io). Ho spe- racconto dello scrittore bedrette- so anche una buona parola per la dustrializzata, asettica e, per con- Zangrandi 31), ma ha prevalso il tici- se: arriva la notizia che il dattilo- tro, montanara e a suo modo ne- nese Orelli (cugino del poeta 32)). È scritto di Orelli è in mano alla con- vrotica” che ritiene “abbastanza fe- un lungo racconto (83 pagine dat- correnza (a Feltrinelli per la preci- lice”. Resta comunque perplesso e tiloscritte, fitte: penso 150 circa a sione) e Sereni non vuole farselo perciò desidera un terzo giudizio: stampa), niente male. È inedito. sfuggire; così interviene affinché o di Sereni o della Giannelli. L’ho presso di me. Vuoi vederlo – o Niccolò Gallo, il condirettore del Sereni dà seguito alla proposta farlo vedere – per pubblicarlo even- “Tornasole” che lavorava nella se- e incarica Maria Teresa Giannelli – tualmente nel “Tornasole”? Penso de romana della casa editrice, lo una delle consulenti più stimate al- che potrebbe farvi la sua dignito- legga urgentemente 34). Comun- la Mondadori per severità, profon- sa figura; e poi è molto “svizzero”, cioè abbastanza peregrino. Infine que l’ipotesi che il libro venga dità e sicurezza di giudizio – di leg- l’Orelli (Giovanni) è dispostissimo pubblicato altrove non emergerà gere il dattiloscritto. a metterci ancora le mani, se neces- più dalle carte. Il nuovo parere è licenziato il sario (e se ben consigliato). In ogni Gallo lo legge subito e ne rife- 9 novembre (si veda in Appendi- modo, vuoi che ti spedisca il datti- risce a voce nei giorni in cui Sere- ce, 3): è un’analisi accurata e acu- loscritto? Bastano due righe. Di ve- ni era a Roma per la premiazione ta delle componenti del raccon- derti qui non ho più speranza alcu- dello Strega (avvenuta l’8 luglio): to orelliano, di cui sono sottoline- na. E vedo che mi avete già licenzia- “è più per il NO che per il SI. Si ati i pregi (la “dilatazione” del fe- to dalla Lombardia costringendomi 33) farà presto vivo, comunque, con nomeno naturale della neve come persino a comprare Questo e altro un giudizio”, sappiamo da una no- motivo caratterizzante, la sdram- (che ad un certo momento non ho 35) più ricevuto, forse per punizione di ta d’ufficio . Il giudizio tarda ad matizzazione del “repertorio eroi- qualche mio occulto peccato!). arrivare, Gallo viene sollecitato da co della vita di montagna”) e qual- Affettuosamente, tuo Milano e chiede una proroga fino che difetto (lo squilibrio tra “parti Lanfranco Caretti all’ultima decade di agosto: nul- stilisticamente più fuse e ispirate” la da fare; è di nuovo sollecitato a e altre dove la penna appare “fret- In due giorni la lettera arriva a metà settembre per iscritto fin che tolosa e incerta”, come i due capi- Sereni, che subito telefona a Caret- i due ne parlano in un incontro di toli I vecchi e In città ); in conclu- ti di spedirgli il dattiloscritto: que- lavoro a Roma, a metà ottobre 36). sione è proposta la pubblicazione sto particolare lo sappiamo già dal- Questa volta in termini sostan- del libro con due suggerimenti: la cartolina scritta dal professore zialmente positivi, e Sereni deve una preventiva revisione parziale pavese lo stesso 22 maggio a Orelli avere ricevuto assicurazioni che del testo e la collocazione nei “Ro- per informarlo che aveva proposto il giudizio sarebbe arrivato presto manzi e racconti d’oggi” piuttosto la pubblicazione del suo racconto dal momento che, pochi giorni do- che nel “Tornasole”. nella collana del “Tornasole”. po, scrive così a Orelli 37): A questo punto spetta a Sereni,

57 cipio alla fine”– e conclude che la pubblicazione è “opportuna e giu- sta”; comunque suggerisce l’irro- bustimento della “parte finale o ‘cit- tadina’” e dunque un lavoro di edi- ting del libro, che potrà procrastina- re l’uscita di un anno. Nello stesso giorno in cui licen- zia il suo parere, il 9 dicembre, Sere- ni scrive a Orelli 40):

Caro Orelli, è un peccato che sabato io non le ab- bia potuto parlare. Ho finito di legge- re il libro e le dico senz’altro che il mio parere è di deciso favore. A voce potrei illustrarle meglio come vedo la situazione e che cosa si potrà fare per concludere in un senso o nell’altro. In ogni caso, adesso che mi sono fat- to un’idea diretta sul testo, posso dir- le che m’impegnerò nel modo miglio- re per non farle perdere altro tempo. Ci sarebbe la possibilità di parlare con lei con un po’ di calma qui a Mila- no? Sarebbe augurabile però che ciò avvenisse durante le ore d’ufficio, qui alla Mondadori. Grazie se vorrà farmi sapere qualco- sa e intanto mi creda molto cordial- mente suo Vittorio Sereni

La lettera è promettente, ma il giudizio finale resta sospeso. La ra- gione si scopre nella documentazio- ne milanese: contemporaneamente all’autore, Sereni scrive al condiret- tore della collana, Niccolò Gallo 41):

Milano, 9 dicembre 1964 Caro Niccolò, ho scritto a Orelli la lettera di cui ti Dal 1958 al 1975 Vittorio Sereni ha svolto, presso la casa editrice milanese Mondadori, unisco la velina. Il mio parere è di il ruolo determinante di direttore editoriale. In tale veste teneva, all’esterno, i contatti con pubblicarlo, salvo ridiscutere con gli autori e, all’interno, coordinava le operazioni di scelta e valutazione dei libri da pub- Orelli la seconda parte del libro, nel- blicare. Così avvenne per il romanzo di esordio di Orelli. Della fitta corrispondenza tra Milano e Lugano è qui riprodotta una lettera cruciale, datata 9 dicembre 1964: quella in la quale mi sembra di ravvisare una cui Sereni scrive ufficialmente a Orelli di avere letto e apprezzato il racconto e lo invita a flessione. Chissà che, parlandone, Milano a discuterne per dare avvio alla fase di pubblicazione. (Il documento è conser- non gli riesca di tornarci sopra nel vato presso l’Archivio svizzero di letteratura di Berna, Fondo Giovanni Orelli, B-4-a-1.1). modo migliore. La mia intenzione sarebbe di prende- re tempo e di destinarlo al program- direttore editoriale, la valutazione Così Sereni si concentra sul me- ma, diciamo, del ’66. S’intende però definitiva. Nello specifico le que- rito, legge il dattiloscritto orelliano che non do la cosa per fatta, e non fa- stioni diventano improvvisamente e redige pure lui un parere di let- rò preparare la proposta di contrat- due: il merito, cioè la qualità del te- tura (è in Appendice, 4). Dapprima to se non ci troveremo completamen- sto, e una novità dell’ultimo minu- prende in considerazione i tre pare- te d’accordo. Se la Banti deciderà di to, cioè la richiesta dell’editore zu- ri precedenti, con cui si trova “in ac- pubblicare un brano in Paragone, la pubblicazione del volume dovrebbe righese Rascher (è del 30 ottobre, cordo e disaccordo volta a volta” e li esserne avvantaggiata. Oppure si po- come già sappiamo) del diritto di discute, poi rileva un carattere ori- trebbe anche concludere che quella pubblicare il libro in lingua tede- ginale finora sfuggito ai lettori pre- era la destinazione migliore. Insom- sca 39). In realtà la seconda non osta- cedenti – “la sottile, ossessiva vena ma, riparliamone. cola la prima, anzi concorre a certi- erotica che scorre, se pure un po’ A presto e credimi con affetto ficare la bontà de Il lungo inverno. sotterranea, lungo il libro dal prin- tuo Vittorio Sereni

58 Nella scelta dei libri da pubblicare, in particolare per gli esordienti, le case editrici fanno capo ai giudizi di lettori qualificati. Alla Monda- dori, a partire dagli anni ’50, i giudizi erano richiesti a funzionari interni e a collaboratori esterni, spesso scrittori in proprio oltre che cri- tici. Anche per l’esame del dattiloscritto di Orelli scattò questa procedura, coordinata dal direttore editoriale Sereni. A un primo parere di Carlo della Corte ne seguirono un secondo di Niccolò Gallo, un terzo di Teresa Giannelli e un quarto dello stesso Sereni: esso è qui riprodotto dall’originale, steso sull’apposito formulario (si conserva presso la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Milano, Archi- vio storico Arnoldo Mondadori Editore, Segreteria editoriale autori italiani, fasc. Giovanni Orelli). I quattro pareri sono trascritti nell’Ap- pendice in coda al presente contributo.

Sembrerebbe che il destino de sarebbe passati a una tripartizione quinto a cui Il lungo inverno è sta- Il lungo inverno sia consegnato redazionale tra Milano, Firenze e to sottoposto 44). Eccola 45): nelle mani di Anna Banti, nome di Roma (cosa che provocherà molti spicco nel catalogo mondadoria- dissapori). Della trattativa si occu- 13 dicembre ’64 no, fondatrice nel 1950 insieme al pava Alberto Mondadori, affianca- Caro Sereni, ho finito adesso di leg- marito Roberto Longhi della pre- to da Sereni che svolgeva un ruolo gere “Il lungo inverno” di Orelli. Il stigiosa rivista fiorentina “Parago- attivo di mediatore, anche se non mio giudizio, per quel che vale, è: ne”, e direttrice della serie “Lette- figurerà tra i redattori 42) (ma tra ottima cosa, di una rara autenticità, ratura”, che si alternava ogni due i collaboratori). Il primo numero malgrado certe piccole ingenue fur- mesi alla serie “Arte” diretta dal nella nuova gestione uscirà nell’a- berie. Talvolta di una intensità poe- marito. Per capire l’episodio oc- prile 1965 43); dunque è probabile tica incantevole. Non sarebbe ma- corre tener presente che con la che sia stato Sereni a chiedere al- le che l’autore ritoccasse, qua e là, qualche passo stilisticamente (e an- Mondadori la rivista aveva un le- la Banti di leggere il racconto di che sintatticamente) poco limpido o game stretto, perché erano in cor- Orelli e di esprimere un parere sul inutilmente oscuro: dato che il rac- so proprio allora trattative per la libro e sull’eventualità di un’antici- conto è, in sostanza, tradizionale. sua acquisizione da parte della ca- pazione in rivista. La Banti accon- Per quel che mi sembra, un capito- sa milanese. L’operazione era de- sente e il 13 dicembre scrive a Se- lo o due (specie da p. 37 in giù) sa- licata perché comportava il rinno- reni una lettera entusiasta, in cui rebbe desiderabile per la rivista. Se vamento della struttura organiz- dichiara tutta la sua ammirazione gli altri amici sono d’accordo, si po- zativa e della linea editoriale: da per il racconto di Orelli: è un ve- trebbe metterlo fra la narrativa da un’unica redazione fiorentina si ro e proprio “parere di lettura”, il stampare nei primi numeri del ’65.

59 Tra le riviste più prestigiose degli anni ’60 è da annoverare il mensile fiorentino “Paragone”, diretto dal critico d’arte Roberto Longhi. A un fascicolo dedicato all’Arte, curato dallo stesso Longhi, si alternava un fascicolo dedicato alla Letteratura, curato dalla moglie Anna Banti. Interpellata da Sereni, la Banti – scrittrice affermata e autrice di punta della Mondadori – espresse un giudizio ottimo sul dattilo- scritto di Orelli allora ancora intitolato Il lungo inverno, vincitore del Premio Veillon 1964, e ne propose un’anticipazione sulla rivista. Tra firme illustri e con il titolo Due minuti di grigio, un estratto dei capitoli tre e quattro apparve nel fascicolo di aprile 1965 di “Paragone Let- teratura”, annunciato in una noticina redazionale come di prossima pubblicazione in Italia.

Debbo rispedirle il dattiloscritto o vincere qualunque indugio circa la mine. Il lungo inverno dunque è ac- consegnarlo, il 18, al “gruppo mila- pubblicazione nel Tornasole del li- colto senza più riserve; resta solo nese”? Lei vero verrà a Firenze? bro di Giovanni Orelli. Mi riserva- la condizione di rivedere l’ultimo La prego dei nostri saluti e ringra- vo già di parlare con l’interessato 46) capitolo. È quanto è emerso nell’in- ziamenti ad Alberto Mondadori . dell’opportunità di un lavoro di re- contro postulato da Sereni con l’au- Auguri a Lei e a tutti da Longhi e visione e magari di irrobustimento tore a Milano, che deve essere av- dalla della seconda parte. 49) sua Anna Banti venuto prima di Natale e si è ri- Ho comunicato a Ferrata e a Rabo- solto positivamente perché il 28 di- ni il suo gradimento per la pubbli- Sulla lettera c’è un’annotazio- cazione di un capitolo o due in Para- cembre dalla Mondadori è stato ne autografa di Sereni, datata gone. Questa potrà avvenire certa- spedito a Orelli il “contratto edito- mente prima della nostra pubblica- riale” per la pubblicazione del libro 16/12/64: “per me taglia la testa 50) al toro Vit” 47). Vit per Vittorio, co- zione. Probabilmente questa lettera nella collana “Il Tornasole” . sì il Direttore letterario siglava gli le arriverà dopo la seduta di Firenze ordini di trasmissione. E infatti ri- alla quale parteciperanno la Corti, sponde prontamente alla Banti 48): Ferrata e Raboni. Con i più sinceri auguri a lei e a Lon- 1965. La revisione del testo, ghi, il suo Milano, 17 dicembre 1964 un nuovo titolo, la stampa Cara Signora, Vittorio Sereni la ringrazio molto della lettera e del Incomincia ora il secondo tem- parere. Le dirò che non me lo aspet- La lunga procedura di esame – po della nostra storia, che durerà tavo diverso e che questo mi aiuta a sette mesi è durata – è giunta al ter- un anno e terminerà il 1° febbraio

60 1966, quando il libro arriverà nel- Gallo risponde da Roma il 24 Due minuti di grigio 59): che andava le librerie. Anche per questa fase luglio, in una lettera redatta con per l’estratto 60) ma non per il libro la documentazione scritta di cui di- la grafia limpida e minuscola che tra quelli che un po’ stancamente mi sponiamo è eloquente e consente gli era propria, e in cui tocca an- sono passati per la mente, propon- di seguire da vicino la lavorazione che varie altre questioni di lavoro: go, in ordine di preferenza mia: quella di Orelli è in apertura 54): 1. Dal dentro della neve (Ma biso- del racconto. gnerebbe poi mettere, all’interno, il Prima di esaminarla occorre tut- verso che lo giustifica: De dentro da Caro Vittorio, tavia segnalare che l’“operazione la nieve esce lo foco 61) (Bonagiunta ti restituisco il capitolo finale di Paragone” è andata felicemente in Orbicciani) Orelli, che mi pare funzioni molto porto. Nel numero di aprile di “Pa- 2. Dal ventre della valanga meglio, sia più motivato e con un re- 3. Sotto la neve fame. ragone Letteratura” (nella nuova spiro analogo a quello della prima Desidererei poi che si aggiungesse ‘veste’ mondadoriana) esce il bra- parte. […] no concordato con Anna Banti: la (tradizionale) necessaria avver- Due minuti di grigio 51). tenza: Assodato il consenso di entram- “I fatti qui raccontati sono per lo più Toccava a Orelli farsi vivo per bi i direttori della collana, il datti- immaginari; e così è dei personag- primo, con la ristesura parziale loscritto può passare in tipogra- gi (se ne tolgo mia madre, alla cui concordata nel colloquio milane- fia. È il 27 luglio 1965. Parte l’ordi- memoria: a mio padre, il libro è de- se di dicembre. E infatti il 10 apri- ne di stampa (è trasmesso da Raf- dicato.)” 62) le spedisce a Sereni “il capitolo ri- faele Crovi a Stefano L’Hermite 55)). Con i più cordiali saluti fatto” (è l’ultimo, si capirà in segui- E Sereni avverte Orelli 56): suo Giovanni Orelli to) 52): Milano, 27 luglio 1965 Prontamente Sereni risponde, il Caro Sereni, Caro Orelli, 27 settembre 63): in fretta (dopo il ritardo) Le mando anche Gallo è stato d’accordo nel il capitolo rifatto. Il ritardo è da attri- ritenere riuscita la nuova stesura Caro Orelli, buire in buona parte a malattia (cal- dell’ultimo capitolo de Il lungo in- l’avvertenza da premettere al testo coli renali con febbri ecc.). Io penso verno. Mando quindi il dattiloscrit- del suo romanzo va benissimo ( “I che il capitolo rifatto migliori (non to in composizione. fatti qui raccontati sono per lo più molto) quello primitivo: mi dirà poi Le restituisco la precedente stesura immaginari; e così è dei personag- il suo parere. Purtroppo ho dovuto delle pagine 74-83. gi (se ne tolgo mia madre, alla cui limitarmi a lavorare sabato pome- Cari saluti dal suo memoria: a mio padre, il libro è de- riggio e domenica, cioè a orario co- Vittorio Sereni dicato”.). mandato; senza la necessaria forza P.S. – Ho chiesto alla redazione di I nuovi titoli, invece, non mi piaccio- per staccarmi dalla struttura prece- farle avere, appena sarà stata fissata no molto: nessuno dei tre. Contro- dente. con le Officine Grafiche, il calenda- propongo: rio di lavorazione del volume. Con i migliori saluti 1) Il pericolo suo Giovanni Orelli 2) L’inverno della valanga Con la ripresa autunnale, l’at- 3) La minaccia Ci ripensi su, comunque, anche lei Si intuisce che Orelli si è appli- tenzione si focalizza su un elemen- to finora trascurato del libro: il tito- e mi riscriva. cato con riluttanza al lavoro di ri- Molti cordiali saluti dal suo scrittura, cui peraltro ha potuto de- lo. La dicitura Il lungo inverno non convince più. Orelli scrive in propo- Vittorio Sereni dicare solo il tempo libero dall’in- sito una lettera in cui, tra l’altro, fa segnamento al liceo, che lo occu- sapere che ha intrapreso la stesura In parallelo partono da Milano pava dal lunedì al sabato mattina. di un nuovo libro (è in gestazione per Lugano-Cassarate, dove Orel- La risposta arriva dopo un mese, La festa del ringraziamento) 57): li ha appena traslocato, le bozze; la datata 18 maggio 1965 53): lettera che le preannuncia 64) indica Massagno, 22 settembre 65 il calendario definitivo dei lavori in Caro Orelli, Caro Sereni, tipografia: scusi se le rispondo con tanto ritar- non è proprio per darmi le arie del do. Ho potuto tuttavia leggere la letterato se dico che non ho più vo- Milano, 30 settembre 1965 nuova stesura del capitolo rimasto glia di pensare a “Il lungo inverno” Gentilissimo Orelli, in discussione. Mi pare che abbia (che anzi mi dà un po’ di fastidio: an- Le inviamo a parte, per raccoman- guadagnato in evidenza e in forza che perché sto pensando – il tempo data-espresso, una copia di bozze in conclusiva. Pregherò Gallo comun- di lavorarci su ora non l’ho, tra scuo- colonna (non corrette) del LUNGO que di ridare una lettura generale al la e trasloco – a un nuovo lavoro, di INVERNO. Contemporaneamente testo prima che questo vada in com- cui ho scritto, in prima redazione, diamo un’altra bozza al correttore e, posizione. Forse bisognerà ripensa- un’ottantina di pagine). Comunque, se ci saranno dei dubbi da risolvere, re anche al titolo del libro, ma ab- il richiamo di Bocca e Carrer per la glieli sottoporremo. biamo tempo per riparlarne. fotografia 58) mi ha spinto a pensare Il calendario di lavorazione del volu- Spero che lei si sia del tutto ristabili- al titolo. Oltre a me è il seguente: to e le faccio molti affettuosi auguri Il lungo inverno: che bisognerebbe Colonne in tipografia 15 ottobre suo Vittorio Sereni cambiare; a Impaginato a Milano 10 novembre

61 Caro Sereni, proprio mentre stavamo 66) traslo- cando sotto l’acqua mi ha precedu- to nel nuovo appartamento, e dun- que doppiamente gradita, la Sua let- tera. Uno dei titoli che Lei mi propo- ne (L’inverno della valanga ) si trova pure in quell’elenco che io avevo portato con me quando scesi a Mi- lano per la foto. Poi, nell’ultima sele- zione, un po’ capricciosa, un po’ let- teraria, era rimasto fuori. Sono lie- to che Lei ora me lo proponga, così non ho nessuna difficoltà ad accet- tarlo. Del resto, se la gente del mio pae- se parla di quell’inverno lo chiama il “cinquantün – 1951 – o “l’invern di lüìnn” (l’inverno 67) delle valan- ghe appunto) *o “l’èn di luìnn” (= l’anno delle valanghe → l’anno del- la valanga)* oppure – ma il titolo, bello in dialetto per le sue n accu- mulantesi, ma intraducibile – “l’èn du nevòdan”, dove nevòdan signifi- ca eccezionale quantità di neve: so- stantivo che ha in sé il superlativo. Ho ricevuto il calendario da l’Her- mite, e penso di ricevere oggi le bozze (per alcuni giorni sono in un domicilio di fortuna). Se Lei non mi fa sapere più nulla nei prossimi giorni, considero titolo de- finitivoL’inverno della valanga 68): ti- tolo che comunicherò a l’Hermite e poi anche all’editore tedesco (la tra- duzione dovrebbe essere termina- ta). Con i più cordiali saluti Suo G. Orelli

È Sereni che fa la proposta riso- lutiva, il 19 ottobre 69):

Caro Orelli, la sua lettera mi suggerisce una di- zione del titolo del suo romanzo mi- Entrato alla Mondadori nel 1964 come Il lungo inverno, il primo libro di Orelli vedrà la luce gliore di quella che io le avevo pro- oltre un anno dopo, nel febbraio del 1966, con il titolo L’anno della valanga. Esso sca- turì tuttavia da una lunga gestazione, maturata soprattutto nei mesi della revisione delle posto: L’anno della valanga anziché bozze in un fitto scambio epistolare tra Orelli e Sereni, ormai poco convinto del titolo L’inverno della valanga. primitivo. Il 22 settembre 1965 Orelli ne aveva proposti tre: Dal dentro della neve, Dal È d’accordo? ventre della valanga e Sotto la neve fame. Nessuno persuade Sereni che, pochi giorni Cari saluti dal suo dopo – nella lettera qui riprodotta (conservata a Berna presso l’Archivio svizzero di let- Vittorio Sereni teratura, Fondo Giovanni Orelli, B-4-a-1.1) – ne contropropone altri tre, tra cui L’inverno della valanga. Esso incontra il favore di Orelli, che il 3 ottobre lo comunica a Sereni in una 70) lunga lettera in cui ricorda che la gente di Bedretto nominava il 1951 come “l’en di luìnn”, Orelli concorda : cioè l’anno delle valanghe o l’anno della valanga. Sereni coglie al volo l’osservazione e il 19 ottobre torna a scrivere: ecco il migliore dei titoli. Tre giorni dopo Orelli accoglie la Lugano, 21 ottobre 65 nuova dizione, che diventa definitiva. Caro Sereni, anche questa volta ha ragione: L’an- no della valanga è preferibile a L’in- Licenziamento volume 25 novem- Molti cordiali saluti verno della valanga. Sono pertanto bre REDAZIONE EDITORIALE A.M.E. d’accordo per questo titolo (L’anno Le sarei grato se, nel renderci le Stefano l’Hermite della valanga), e La ringrazio per bozze in colonna corrette, potesse averlo ricavato dalle mie stanche os- farci sapere il titolo definitivo del li- Sul titolo Orelli risponde il 2 ot- servazioni. Con i migliori saluti, bro. tobre 65): Suo Giovanni Orelli

62 Sul retro del frontespizio de L’anno della valanga, come per gli altri volumi della collana “Il Tornasole”, si legge “Copertina di Anita Klinz e Ferruccio Bocca”. La linea grafica della collana si caratterizza per un uso essenziale, al limite dell’astrazione, dell’immagine fotogra- fica sulla copertina: in ogni volume l’immagine scelta, in bianco e nero, si estende sulle due facciate, e nella quarta di copertina è inte- grato discretamente il ritratto dell’autore eseguito, come per gli altri volumi della collana, dal fotografo Vittorio Bobbi (nella lettera del 22 settembre 1965 a Sereni, Orelli accenna al viaggio a Milano per una seduta fotografica). Anche il lettering è minimale, con titolo, autore, editore e genere in carattere Helvetica nero e rosso. Anita Klinz (1925-2013) è considerata una delle protagoniste della storia del design grafico italiano. All’inizio degli anni ’60 venne incaricata di creare l’ufficio grafico Mondadori, che diresse per anni, supervi- sionando ogni aspetto inerente ai libri: copertine, pubblicità, impaginazione, e facendo assumere i migliori grafici e illustratori a disposi- zione sul mercato. Allora, al Servizio grafico da lei diretto, lavorava tra gli altri Ferruccio Bocca, coideatore della veste dei libri del “Tor- nasole”. Nato nel 1924 ad Arona, Bocca era entrato alla Mondadori nel 1952 iniziando a illustrare libri per ragazzi e disegnando fumetti.

È l’ultima comunicazione tra 1966. La diffusione: presentazioni, zare due presentazioni, una a Mi- Lugano e Milano prima dell’usci- premi, recensioni e ristampe lano e una a Lugano, con interven- ta del volume, che risulta “impres- ti dell’autore e di qualche critico: A libro stampato, è l’Ufficio so nel mese di dicembre dell’anno per la prima ci pensa l’editore, per 71) Stampa della Mondadori a occu- 1965” . Pochi mesi prima, nella la seconda chiede suggerimenti parsi de L’anno della valanga, nel- stessa collana mondadoriana, era all’autore. Parazzoli torna sull’ar- la persona di Ferruccio Parazzo- uscito il libro di un altro scrittore gomento un mese dopo 74): li: il 17 gennaio del nuovo anno 73) ticinese, le poesie de I compagni 72) del cribbio di Angelo Casè : a ti- egli avverte Orelli che il libro ver- Milano, 11/2/66 rare le fila sempre Vittorio Sereni. rà distribuito in libreria il 1° feb- Caro Orelli, braio e che sono pronte le copie ho parlato con Del Buono: stava leg- per recensione da firmare. Comu- gendo il suo Anno della valanga, co- nica inoltre l’intenzione di organiz- sì ne abbiamo parlato a lungo per te

63 lefono e l’ho trovato veramente en- Per lo Strega, istituito nel 1947, se del marzo precedente. Si rinun- tusiasta. si muove direttamente Sereni, in cia a trascriverla in questa sede Così, anche con Sereni, avremmo forza del suo ruolo di direttore poiché essa è proposta come intro- pensato a Del Buono (oltre che a editoriale 79). Il 23 maggio scrive a duzione alla riedizione ticinese del Chiara) per la presentazione mila- Orelli 80): 1991 (, Casagrande). nese del suo libro. Però Del Buono Il libro d’esordio di Orelli verrà è molto stanco per via dell’enorme lavoro che gli comporta la direzione Caro Orelli, ristampato da Mondadori nel mar- dei tascabili Garzanti: si è preso una a quest’ora avrà saputo che la sua zo 1972, in aggiunta a un altro te- vacanza fino a tutto febbraio. A mar- candidatura allo Strega è stata ac- sto narrativo, La festa del ringra- zo, comunque, sarebbe lietissimo di cettata superando la clausola che ziamento, elaborato – come sappia- presentare il suo libro all’Einaudi avrebbe potuto impedirla, e che i mo – mentre Il lungo inverno era presentatori siamo appunto Anna di Milano. Sereni è d’accordo di ri- 81) in mano all’editore. Il volume com- mandare ai primi di marzo. Si tratta Banti e io . Vale sempre il discorso pare nella nuova collana “Scrittori di fissare grosso modo una data. Mi non ottimistico che le ho fatto al te- lefono, ma se mi telefonasse in uno italiani e stranieri”, sorta nel 1968 sembra che lei sia libero solo i mer- dopo la chiusura dei “Narratori ita- 75) dei prossimi giorni non sarebbe ma- coledì , o sbaglio? liani” diretti da Niccolò Gallo, del Del resto bisognerà conciliare la co- le. Io sarò a Roma in casa Bellonci il “Tornasole” diretto da Gallo e Se- sa anche con Chiara che in marzo reni e di altre collane specifiche. avrà una lunga tournée per presen- 3 giugno per l’ultima riunione pre- tare le memorie di Casanova. All’in- liminare prima delle votazioni. Si Era il frutto di mutate strategie circa, valutando tutti gli andare e ve- svolge a partire dalle ore 18.30 e le editoriali in seguito a importan- nire, mi sembra che una data possi- segnalo questo perché, nel caso lei ti avvicendamenti ai vertici del- bile (almeno per Chiara) potrebbe volesse venire a Roma, sarebbe cer- la casa editrice, come l’allontana- essere mercoledì 9 marzo. Per lei to gradita la sua presenza. mento definitivo di Alberto Mon- andrebbe bene? Veda un po’ se può telefonarmi e dadori, l’arrivo del fratello Giorgio Mi faccia sapere qualcosa quanto molti affettuosi saluti, e poi la morte del patriarca Arnol- suo Vittorio Sereni prima, per favore, e allora mi potrò do nel 1971. Pur nella mutata si- muovere più concretamente. tuazione 84) sarà comunque anco- L’anno della valanga non entrò La saluto con molta cordialità ra Vittorio Sereni a patrocinare la Ferruccio Parazzoli nelle cinquine finali dei due premi, pubblicazione del dittico narrati- ma fu accolto nella ventina di titoli vo; mentre il terzo volume di Orel- La presentazione milanese ven- in lizza per la partita finale: la mac- li presso la casa editrice milanese, ne organizzata per il 9 marzo alle china promozionale delle grandi Il giuoco del Monopoly, uscirà nel 19 alla Libreria Einaudi: interven- case editrici sosteneva i propri au- 1980 quando Sereni aveva lasciato nero, oltre all’autore, Chiara e, in tori e l’obiettivo era raggiunto; per ormai da quattro anni la Direzione sostituzione di Del Buono ancora Mondadori ne erano entrati in gio- editoriale. 76) 82) in ferie, Lalla Romano . Quella lu- co quattro sia per il Campiello Un’ultima considerazione, pri- 83) ganese si tenne all’aula magna del che per lo Strega , tra cui Orelli. ma di chiudere il racconto di que- Liceo cantonale di Lugano, la scuo- Resta da considerare uno stru- sta vicenda editoriale insieme ec- la dove Orelli era insegnante, la se- mento prezioso per la diffusione di cezionale e rappresentativa. Co- ra di martedì 29 marzo alle 18.30: un libro: le recensioni. Non è que- me si sarà notato, un tratto signo- alla presenza dell’autore, fu Sere- sta le sede per scriverne, ma una rile caratterizza i due protagonisti ni stesso a presentare L’anno della almeno va segnalata perché, oltre degli scambi epistolari attorno a valanga, in una conversazione di a essere di prima qualità, ha a che L’anno della valanga: il rigore pro- un’ora circa, alternando l’illustra- fare con la documentazione qui fessionale e il rispetto reciproco. zione del racconto alla lettura di presa in considerazione. Si tratta Una ‘misura’ di stile che non im- vari brani 77). della lunga recensione che Vitto- pedisce alla stima, nel corso del Tra gli strumenti promoziona- rio Sereni ha pubblicato su “Para- tempo, di mutarsi in affetto. Anni li messi in opera dalle case editri- gone Letteratura”, la rivista da po- dopo la morte di Sereni e vincen- ci un ruolo importante l’avevano i co acquisita dalla casa Mondado- do un pudore ‘montanaro’, Orelli premi letterari, e per Orelli ne so- ri e nella cui gestione, s’è detto, il ha dato voce esplicita al sentimen- no coinvolti due, nella primavera recensore era direttamente impli- to ricordando il “fraterno aiuto da- del 1965: il Campiello e lo Strega. cato. Compare nel numero di ago- to da Vittorio Sereni non solo a me Per il Campiello, assegnato per sto di quell’anno 1966, alle pp. 121- ma ad altri scrittori di là della Tre- la prima volta nel 1963, si occupa 127, si intitola Sostanza e disegno sa” 85). l’Ufficio Stampa: il 19 aprile Paraz- e svolge un’analisi articolata su te- zoli informa che “su richiesta del- mi e stile del libro orelliano: l’ar- Fabio Soldini la Segreteria del Premio Campiel- gomentazione si appoggia a pun- lo abbiamo inviato 14 copie del suo tuali citazioni, si sofferma sul ruo- libro L’anno della valanga perché lo giocato da alcuni personaggi ed vengano distribuite ai componenti è molto probabile che riprenda le la Giuria del premio stesso” 78). parole della presentazione lugane-

64 Appendice I pareri di lettura su Il lungo inverno

“Il parere di lettura standard” – fissa “l’impressione a caldo della let- I cinque lettori vi hanno riconosciuto scrive Annalisa Gimmi nel suo fon- tura” 86). Era perciò accurato il reclu- “l’odore della prosa”. damentale lavoro dedicato al mestie- tamento dei lettori, di solito funzionari Il primo parere 90) segue di poco l’ar- re di lettore nella casa editrice Mon- interni alla casa editrice, quasi sempre rivo del dattiloscritto, è datato 4 giugno dadori – “è generalmente costituito da attivi come scrittori o critici. 1964 e l’ha redatto Carlo della Corte. Il tre parti distinte: un sunto della trama Nella prassi mondadoriana a parti- secondo, del 21 ottobre, è del condiret- del romanzo, il giudizio sulla scrittu- re dagli anni ’50, i pareri erano richie- tore della collana, Niccolò Gallo. Gli al- ra e sullo stile, le ipotesi circa la pos- sti sistematicamente per gli esordienti, tri due sono immediatamente succes- sibile fortuna editoriale. Spesso, però, in genere due o tre per libro 87). A coor- sivi alla richiesta di Orelli del 2 novem- i tre momenti si fondono in un unico dinare e comporre il lavoro dei lettori, bre e mostrano l’urgenza che ha Sereni discorso organico che lascia trapela- da quando divenne direttore editoria- di approfondire l’esame del libro e arri- re i giudizi di valore tra le pieghe di un le, era Sereni, che (stando alle testimo- vare a una decisione. Quello di Maria gradevole racconto teso a evidenzia- nianze di chi vi lavorò in quegli anni) Teresa Giannelli è del 9 novembre. Un re pregi e difetti dell’opera. […] quan- seppe unire professionalità ed equili- mese dopo, il 9 dicembre, redige il suo do i difetti della narrazione appaiono brio ad abilità e diplomazia in modo da Vittorio Sereni; nella trafila abituale po- emendabili, il lettore li segnala al fine instaurare “un’atmosfera serena e pro- teva essere quello definitivo: in lui fin di indicare una via di correzione, e for- duttiva” 88). dall’inizio è chiara la fiducia nel Lungo nisce poi le prime ‘dritte’ per un suc- Sul romanzo di Orelli, nella sezio- inverno di Orelli, predisposta anche dal cessivo lavoro di revisione che esalti ne “Segreteria editoriale autori italiani” giudizio di Caretti. Ma restano delle ti- gli aspetti migliori del testo, riducen- dell’archivio mondadoriano, sono con- tubanze, suscitate dalle riserve avanza- do le smagliature o limando le parti servati cinque pareri 89): la professio- te dai suoi colleghi, e allora chiede un poco rifinite”. È forse, osserva Gim- nalità degli estensori e le loro conside- ultimo parere ad Anna Banti – è datato mi, “il giudizio più completo e impar- razioni – tutti promuovono Il lungo in- 17 dicembre 1964 –, che risulta risoluti- ziale” che un libro riceva, perché spas- verno, con rilievi e sguardi diversi – ba- vo (per la brevità e il ruolo che ha avuto sionato e privo di condizionamenti e stano a confermare la qualità del libro. è già stato riferito integralmente).

1. ta al suo omonimo poeta 95) (c’è anche qui una “martora nella Parere 91) di Carlo della Corte 92), 4 giugno 1964 tagliola”) merita d’essere pubblicato: non è un libro che pos- sa travolgere, privo com’è di veri problemi, tutto interiorizza- Quest’ottantina di pagine, premiate con il Veillon 1964, to e fuori del tempo, ma si fa leggere con piacere, così saggia- hanno molte qualità: non ultima quella di essere condotte mente calibrato, senza una virgola e un sentimento fuori po- sul filo della prudenza, di non spendersi mai in direzioni im- sto. / Merita d’essere pubblicato, a patto che lo si presenti pegnative, tutte raccolte come sono attorno a un nucleo ele- come un tipico prodotto svizzero (perfetto come l’orologio a mentare: un io narrante che osserva l’immobilità della valle cucù, ed egualmente folle, nonostante le sue meticolose sim- svizzera in cui vive, su cui incombe la valanga. Alla fine il pa- metrie), un libro indicativo d’una situazione psicologica che ese viene fatto evacuare, per ordine delle autorità, e i valligia- coinvolge milioni di persone a un tiro di schioppo dai nostri ni si ritrovano in case nuove, lontane da quelle in cui sono na- confini. La sua collocazione ideale sarebbe nel Tornasole. ti e cresciuti. Detto questo, a proposito della prudenza, biso- gna aggiungere che Orelli, pur lavorando all’interno di una piccola officina, dà un prodotto quasi perfetto. / Il “quasi” po- trebbe essere cancellato se questo Lungo inverno 93) non so- 2. migliasse troppo da vicino al libro di un altro svizzero: Se il Parere di Niccolò Gallo 96), 21 ottobre 1964 sole non tornasse, di Ramuz 94). In entrambe le opere, c’è una situazione analoga: in quella di Orelli, la valle vive sotto l’in- Roma, 21 ottobre 1964 cubo della valanga che può rovinare da un momento all’altro, Caro Vittorio, in Ramuz l’incubo riguarda invece una valle, incassata tra pa- ti spedisco il testo del “Lungo inverno” di Giovanni Orelli reti profondissime, che sembra abbandonata per sempre dal e la copia del parere di Della Corte. sole. Orelli è svizzero fino alla radice dell’anima: con quel ni- Come ti dicevo 97), il libretto mi sembra essenzialmente di tore apparente, tutto smalto e superficie, da sempliciotto, in maniera, l’esile e compiaciuto ricantamento di un tema, con realtà cova le sue nevrosi, che trapelano dietro la geometri- una sua misura ineccepibile: che è il pregio e insieme il limite ca struttura dell’opera: prima tra tutte, mi pare, l’incapaci- della narrazione, composta più sul filo di una suggestione, di tà di adattarsi al mondo moderno, ai suoi tumulti, al suo or- un colore della fantasia, che non su una necessità e un ritmo dine di vita troppo diverso da quello a cui egli è abituato (ca- interiori. Eppure un certo interesse il racconto ce l’ha: anche ratteristiche, a questo proposito, le pagine in cui egli raccon- come dosaggio letterario, ad esempio, è più nuovo che non ta, dopo l’evacuazione del paese, di una sua incursione in un “Il mare” di Arcangeli 98) (benché, poi, in quest’ultimo ci sia night-club cittadino, con la presenza di donne innavvicina- un corruccio più autentico) e l’angolazione di una Svizzera bili [sic] con cui balla strettamente allacciato, pur avverten- industrializzata, asettica e, per contro, montanara e a suo mo- dole remotissime, figlie d’un altro mondo. / Sottilmente li- do nevrotica, è abbastanza felice. Il mio dubbio, come ti ac- rico (di un lirismo, per fortuna, sorvegliatissimo, quasi inav- cennavo qui, verte specialmente sull’opportunità di dare nel vertibile), questo Orelli, che per certe immagini si imparen- “Tornasole” un prodotto così rifinito e in ultima analisi mino-

65 re, nel senso di marginale, di fuori area. Per questo ti sarei va a stare in città. E anche la delusione dei primi approcci con grato se potessi guardarlo un momento anche tu, o ricorrere una vita falsamente popolata e intensa non lo fa recedere dal a una lettura della Giannelli (probabilmente il nostro Cintioli suo proposito. Segno che la civiltà contadina sta cedendo su sparerebbe a zero 99)). tutti i fronti in modo irreversibile. Tieni conto, nel caso propendessi per la pubblicazione, Il romanzo, concluso, tutt’altro che sontuoso, tutt’altro che uscirebbe dopo tre libri di tutt’altra natura, come Socra- che prodigo di blandizie al lettore, ha una sua tranquilla e te, Della Corte e Cremaschi. C’è poi l’eventualità della Bian- modesta attrattiva. Si può fare, ma ritengo che nel Tornasole chini 100), con la quale comincerò a lavorare subito. costituirebbe (oltre a un peso morto) un pomo della discor- A presto. Col più vivo affetto dia, o almeno un fastidioso precedente. Lo dirotterei verso tuo Niccolò una sede più appropriata: Romanzi e racconti d’oggi.

3. Parere 101) di Maria Teresa Giannelli 102), 9 novembre 1964 4. Parere di Vittorio Sereni 103), 9 dicembre 1964 Il motivo caratterizzante, almeno per i due terzi del ma- noscritto, è la dilatazione di un fenomeno naturale, la neve, Letto a mia volta il testo, mi trovo in accordo e disaccordo un fatto di totale pertinenza umana (e per noi italiani, che del volta a volta con i singoli lettori. Non eccederei a parlare di mutamento delle stagioni conosciamo solo il temperato disa- “perfezione” nel senso di Della Corte, allo stesso modo con gio, e non la vera potenza, la nozione è un po’ astrusa). Il ro- cui non concordo con la Giannelli quando ravvisa nella “dila- manzo (piuttosto un lungo racconto) è invaso dalla neve; un tazione di un fenomeno naturale” il carattere saliente del li- fioccare vago e musicale, introduttivo a temi più consisten- bro. Lei stessa accenna allo schema di una condizione socio- ti: la paura di una valanga, di cui si è avvertita la minaccia in logica che per mio conto è valido nella misura in cui si parte paese. E lo schema di una condizione sociologica: il conta- dal riflesso individuale di una vicenda collettiva. In quanto al dino che ha già maturato in sé il distacco da un luogo angu- “preciso ambiente storico-geografico” io ci ho proprio senti- sto, anche se non privo di suggestioni, ed è pronto per inur- to una certa Svizzera che non ha niente a che fare col Friuli o barsi. Ciò che non ho trovato qui, contrariamente al previsto, qualunque altro punto della terra caratterizzato dalla presen- è la identificazione, diciamo poetica, di un preciso ambien- za della montagna e dei relativi fenomeni naturali. Sarà vero te storico-geografico. Questi valligiani, i loro costumi, i loro che la civiltà contadina sta cedendo in modo irreversibile, ma dintorni lontani o prossimi potrebbero trovarsi in un qualun- proprio nell’avvertire questo cedimento sta per mio conto la que punto della terra. Anche perché il romanzo, a mio pare- “necessità” che l’amico Niccolò [Gallo] non ravvisa nel libro. re, è squilibrato in questo senso: le parti stilisticamente più È strano che nessuno dei tre lettori abbia notato la sottile, os- fuse e ispirate (una qualità letteraria di affabile nitore, con al- sessiva vena erotica che scorre, se pure un po’ sotterranea, cune piccole accensioni, ma senza incanti) sono le più libe- lungo il libro dal principio alla fine e che richiama l’analogo re da precise intenzioni narrative. Mentre nelle parti che of- sentimento o stato emotivo che di solito accompagna la fine frono un problema umano più concreto e sentito, si avverte dei terremoti o coincideva col cessato allarme dopo il bom- una penna frettolosa e incerta (si veda, in due punti nevralgi- bardamento a tappeto. ci dell’intera storia, il capitolo I vecchi, con i teatrali discorsi Non ho intenzione di scriverci un saggio per dire le cose dei medesimi, al momento di decidere l’evacuazione del pae- che ho trovato e che a mio parere rendono opportuna e giu- se; o il capitolo In città, quasi strozzato, dopo l’agevole passo sta la pubblicazione. È abbastanza probabile che la sua veri- a cui ci aveva abituati lo scrittore). L’Orelli è partito da un nu- tà l’Orelli (e forse io ce la sento di più perché ho nell’orec- cleo di ragioni individuali, e da una vena lirico-descrittiva so- chio l’accento della parlata ticinese, dialetto lombardo sem- spesa in un’aura senza vento, riuscendo solo in parte a orga- pre sul punto di trapassare in una lingua leggermente auli- nizzare un romanzo. ca e astratta) l’abbia messa in queste pagine e che non abbia Né, considerati i limiti intrinseci del suo microcosmo alpi- spazio per altro. A me sembra più schietto e meno raffinato no (è poco più che un parlare a se stessi, sempre) si può dire e letterato del suo quasi famoso cugino 104). Tengo nel debito che il tentativo sia fallito. La qualità non comune, se vogliamo conto le perplessità di natura editoriale di Gallo e per questo la modernità del romanzo mi sembra consistere nella volon- farei un tentativo perché l’autore irrobustisse la parte finale, tà di sdrammatizzare il repertorio eroico della vita di monta- o “cittadina”. Si può mettere benissimo un anno da qui al mo- gna. Miserie, fatiche, pericoli sono sì sofferti, ma senza fata- mento della pubblicazione, augurandoci che nel frattempo lismo, anzi con una disincantata arguzia piena di fermenti re- escano libri di più immediato richiamo. Ma allora l’Arcange- attivi. Per lo meno nella figura del protagonista, Gionata, che li? 105) Leggerò anche quello perché tanto è fatale che ci rica- alla fine, con tanti saluti alle memorie del natìo borgo, se ne schi tra le braccia.

Questo contributo si aggiunge a prece- sagrande, 1993, pp. 271-277; Arnoldo mazione dell’Università degli Stu- denti interventi di chi scrive su Vitto- Mondadori e il Ticino. Scheda per una di di Genova nel 2010; negli atti – Il rio Sereni, la casa editrice Mondadori storia dell’editoria novecentesca nella letterato e lo storico. La letteratura e le loro relazioni con la Svizzera italia- Svizzera italiana, “Fogli”, 27, 2006, pp. creativa come storia, a cura di Paolo na, tra cui si segnalano: Tre inediti di 1-11; Le collaborazioni di Vittorio Sere- Favilli, Milano, Angeli, 2013 – il con- Arnoldo Mondadori sulla fuga in Sviz- ni a Radio Monteceneri negli anni ’40 e tributo di Orelli si intitola La storia zera, “Nuova Antologia”, aprile-giugno ’50. Lettere inedite dal Fondo Candolfi, e le motivazioni umane e si legge al- 1990, pp. 304-315; “Rapsodia elveti- “Cartevive”, 49, 2012, pp. 35-59. le pp. 193-200 (il passo citato è a p. ca”: un testo “ticinese” di Vittorio Se- 196). Ancora di recente in propo- reni, in Di selva in selva. Studi e testi 1) Il convegno è stato organizzato dal sito Orelli ha dichiarato: “Un gior- offerti a Pio Fontana, Bellinzona, Ca- Dipartimento di Scienze della For- no qualcuno mi chiese di scriver-

66 ne sul libro dei Vicini. La Vicinanza solidità del buio. L’evoluzione del- 10) Annunciata a p. 10 del fascicolo del era una sorta di patriziato in minore la poetica di Giovanni Orelli negli 21 marzo 1962, la rubrica apparve […]. Io scrissi dunque una cronaca, avantesti de “L’anno della valanga”, la prima volta il 7 aprile 1962; inti- ma era una cronaca molto presa dal “Versants”, 60, 2013, pp. 29-42, in tolata “L’informatore letterario”, vivo, diaristica, naturalistica, che ri- particolare p. 32; Classico a chi? In- si proponeva di uscire a scadenza sentiva della stizza per essere così torno a L’anno della valanga di Gio- mensile (ogni tanto tuttavia saltò a lungo isolati. Quella cronaca non vanni Orelli, “Quarto”, 37, 2013, pp. l’appuntamento). mi è mai piaciuta, tant’è vero che 25-30. 11) Le poesie sarebbero dovute uscire sarà rimasta a qualche console di 6) Si vedano le testimonianze dei pre- nelle edizioncine “All’insegna del quella Vicinanza. Resti lì. Se io quel miati in 1947-1967. Vent’anni del pesce d’oro” curate da Vanni Schei- testo l’avessi avuto, l’avrei distrut- Premio letterario “Libera Stampa”, willer (lo sappiamo da una nota di to per il suo naturalismo” (si legge a cura di Eros Bellinelli, Lugano, Aldo Patocchi nell’“Illustrazione Ti- in “È tutta una questione di stile”, Pantarei, 1967 (a p. 27 per Pratolini, cinese” del 21 giugno 1964, a p. 26). intervista di Gianfranco Helbling a vincitore della prima edizione con In effetti, in quella sede e arricchite p. 4 di L’anno della valanga di Gio- Cronache di poveri amanti, a p. 57 di altre, usciranno nel 1986 con il ti- vanni Orelli, adattamento e regia di per Sciascia con Due storie italiane tolo Sant’Antoni dai Padü. Poesie in Ferruccio Cainero, opuscolo stam- nel 1957, a p. 84 per Risi con Pensie- dialetto leventinese. Quanto al “Can- pato in occasione della messinsce- ri elementari nel 1961). Altre testi- tonetto”, cinque poesie erano uscite na al Teatro Sociale di Bellinzona, il monianze sono in Fabio Soldini, Ne- nel “Numero speciale dedicato al II 17 gennaio 2013). gli Svizzeri. Immagini della Svizzera concorso di poesia dialettale” (n. 1, 2) Intitolato Cronaca “post facta”, da- e degli svizzeri nella letteratura ita- giugno 1958, pp. 2, 4, 9, 10, 11), con- tato 16 maggio 1951 e firmato, il te- liana dell’Ottocento e Novecento, Ve- corso organizzato dalla rivista e in sto si legge nel capitolo “Leventina. nezia, Marsilio, 1991 (alle pp. 460, cui Orelli vinse il primo premio, as- Val Bedretto” del volume Il flagel- 469 per Pasolini). segnato a Lugano l’8 febbraio 1958; lo bianco nel Ticino. Documentario 7) Nell’edizione 1961 del Premio “Li- una sesta poesia si legge nel n. 3-4, ampiamente illustrato sull’inver- bera Stampa”, riservato alla poe- ottobre 1958, a p. 59; una settima no 1950-51, a cura di don Fioren- sia, furono premiate due raccolte: I nel n. 1, giugno 1960, a p. 4; un’otta- tino Galliciotti, Bellinzona, Salvio- compagni del cribbio di Angelo Casè va nel n. 4, novembre 1961, a p. 84. ni, 19531, pp. 68-62 (20012, pp. 148- e Pensieri elementari di Nelo Risi. 12) Orelli, che aveva frequentato la 156). Il resoconto diaristico inco- Fu Vittorio Sereni, membro del- Scuola Magistrale di Locarno negli mincia il 3 novembre 1950 con la la giuria, a patrocinare la pubblica- anni in cui Calgari era direttore (ot- prima neve, si incentra sulla gran- zione di un volume di versi di Casè tenne il diploma il 22 giugno 1949), de nevicata del febbraio successi- presso Mondadori: I compagni del collaborò all’ultimo numero del bi- vo e si conclude con l’evacuazione cribbio uscirà nell’agosto 1965 nel- mestrale di cultura “Svizzera italia- del villaggio, iniziata a metà marzo la collana del “Torsasole”, la stessa na”, diretto da Calgari, con una ru- e protrattasi fino a dopo Pasqua. Un in cui vedrà la luce, pochi mesi do- brica di recensioni intitolata Scaffa- brano della cronaca è riproposto a po, L’anno della valanga di Orelli. le. Schede per il ’61 (anni XXI-XXII, p. 112 di Valle Bedretto. Appunti di (La vicenda sarà oggetto di un pros- 1961-1962, n. 151-152, pp. 53-57). storia, di Elia Spizzi con contributi simo contributo da parte di chi scri- 13) “Il dattiloscritto, cui era stato dato di Fabrizio Viscontini [e altri], Be- ve). il Premio Veillon, fu portato in Ita- dretto, Patriziato e Comune, Locar- 8) Sulla storia del premio in rappor- lia da Lanfranco Caretti, membro no, Dadò, 2017. to alla Svizzera italiana, in partico- della giuria, e affidato a Vittorio Se- 3) A p. 196, nota 8 di La storia e le mo- lare sul ruolo di segretario svol- reni”: si legge in La storia e le moti- tivazioni umane, cit. Nel testo com- to da Guido Calgari e sui resocon- vazioni umane (cit. alla nota 1), p. pare, per il fascicolo di “Paragone”, ti delle premiazioni da lui pubbli- 196, nota 8. la data erronea 1966, che si correg- cati nella rivista “Svizzera italiana” 14) Dei documenti forniti in questo ge. fino al 1962, si veda il contributo di contributo, risultano editi solo tre 4) Giovanni Orelli è stato il primo de- Paola Costantini, “Svizzera Italia- dei “pareri di lettura” trascritti in gli scrittori della Svizzera italiana na” e Premio Veillon. Omaggio a Appendice e la cartolina di Caretti a consegnare i suoi “scartafacci” Guido Calgari (1905-1969), “Carte- del 22 maggio 1964. all’Archivio svizzero di letteratura vive”, 38, marzo 2006, pp. 31-41. Sui 15) Ms., mittente “G.O. Via Madon- di Berna (sono conservati nel Fon- primi anni del premio si veda Giu- na d. Salute 7 / Massagno (Tici- do Orelli, da ora: ASL) a partire dal seppe Muscardini, Nel ’56 il Premio no)”. La lettera è conservata a Fer- 1993, due anni dopo l’istituzione. Le Veillon a Giorgio Bassani. Una diffi- rara, Biblioteca comunale Ario- ragioni di tale destinazione, in alter- cile partita a carte, “Il Cantonetto”, stea, Archivio Lanfranco Caret- nativa a Lugano (Archivio Prezzoli- a. LVII, n. 1-2, febbraio 2015, pp. 34- ti, Corrispondenza, b. 13, fascicolo ni presso la Biblioteca cantonale) e 43. 23 (ringrazio Angela Ammirati per Pavia (Fondo Manoscritti dell’Uni- 9) Il testo si legge nella cronaca del la collaborazione). Qui (nell’indi- versità) sono state indicate dall’au- quotidiano “Il Dovere” (non firma- rizzo Massagno), come in tutti i do- tore in “Quarto. Rivista dell’Archi- ta, a p. 4 di martedì 12 maggio); cumenti trascritti, si rendono con il vio svizzero di letteratura”, 1, marzo un’altra ampia cronaca si legge sul corsivo le parole sottolineate. 1993, pp. 40-41: Giovanni Orelli: Le quotidiano “Gazzetta Ticinese” di 16) Nella cronaca de “Il Dovere” citata mie carte all’ASL. martedì 11 maggio, firmata da Pino nella nota 9 si legge: “Il premiato, 5) Appunti e stesure sono conserva- Bernasconi. Entrambi gli articoli visibilmente commosso, ha espres- ti in ASL, scatola A-1-b. Per una pri- informano sulla composizione del- so il suo ringraziamento con bre- ma perlustrazione si vedano i due la giuria e sugli interventi del presi- vi parole nelle quali ha afferma- contributi di Francesca Puddu: La dente e del premiato. to d’aver inviato il suo manoscritto

67 al ‘Veillon’ quasi per staccarsi dalla il 20 maggio: “Quanto alla vostra ri- (Ferretti, Poeta e di poeti funziona- sua creatura”. E nella cronaca del- chiesta intorno al mio ms. premia- rio, cit., p. 92). la “Gazzetta Ticinese”, stesa da Pi- to, Il lungo inverno, posso dire che 27) Si veda Il mestiere di leggere. La no Bernasconi: “L’Orelli […] dirà, fino all’ottenimento del premio non narrativa italiana nei pareri di let- quasi stupito, nelle brevi intensissi- mi sono interessato per la pubblica- tura della Mondadori (1950-1971), me parole dette non appena prese zione. Delle quattro copie del ms., 2 a cura di Annalisa Gimmi, Milano, Il a parlare. Mi sono liberato! – dirà – sono presso editori italiani; 1 è pres- Saggiatore – Fondazione Arnoldo e tra altre commosse dette alla buo- so un membro della giuria italiana Alberto Mondadori, 2002, che elen- na”. e 1 è presso la Segreteria del Pre- ca i pareri presenti nell’Archivio 17) Ms., è indirizzata al “Prof. Giovan- mio” (Losanna). Appena io riceverò storico della casa editrice e ne for- ni Orelli / via Madonna della / Sa- una di queste due copie, ve la man- nisce un’ampia antologia (dal 1949 lute 7 / Massagno (Ticino) / SVIZ- derò affinché possiate esaminarla al 1970). ZERA” e reca il timbro postale “Pa- […]”. Le due lettere sono in ASL, B- 28) Si veda Ferretti, Poeta e di poeti fun- via, 23.5.1964”. Si conserva a Ber- 4-a-1/2. zionario, cit., pp. 96-97. na, ASL, B-4-A-1 (collocazione della 21) La versione tedesca uscirà presso 29) FAAM, datts. con indicazione del corrispondenza tra Orelli e la Mon- l’editore zurighese nell’estate del mittente – “Giovanni Orelli / Be- dadori per il primo romanzo). Rin- 1966 con il titolo originale Der lange dretto (Cios Prato), Svizzera” –; es- grazio Annetta Ganzoni per la colla- Winter (“Il lungo inverno”); tradut- so reca in alto la nota ms. d’ufficio borazione. trice Charlotte Birnbaum. Fonda- “sign.na Giannelli” (è stato cioè de- 18) Si tratta di una cartolina postale ta da Max Rascher (1883-1962) nel stinato a Maria Teresa Giannelli, ms., con timbro postale “Villa Be- 1908, alla sua morte l’azienda pas- per la quale si veda in seguito). dretto, 25.VIII.1964”, indirizzata al sò al figlio Albert, che la diresse per 30) FAAM, lettera datts. su carta inte- “Ch.mo Prof. / Lanfranco Caretti / sette anni fino al decesso. Nel 1969, stata “UNIVERSITÀ DEGLI STUDI Viale Libertà 18 / PAVIA / Italia”. in mancanza di eredi, la casa editri- DI PAVIA / ISTITUTO / DI / LET- Il documento si trova nel Fondo ce fu sciolta. TERATURA ITALIANA / IL DI- Caretti della Biblioteca Ariostea di 22) Si veda in proposito il contributo di RETTORE”. Tra le note d’ufficio, in Ferrara. Orelli ne ha reso noto il te- chi scrive, Le collaborazioni di Vitto- basso: “ms. a dr. Sereni 25-5-64”. sto in un articolo su “Azione” del 30 rio Sereni a Radio Monteceneri ne- 31) Giovanna Zangrandi (1910-1988), novembre 1995, a p. 17, ricordando gli anni ’40 e ’50, cit. nella prima no- pseudonimo di Alma Bevilacqua, la scomparsa di Caretti. ta. aveva già pubblicato due romanzi 19) Datts., spedita da “V. Madonna d. 23) La struttura operativa della Monda- da Mondadori: nel 1954 I Brusaz e Salute 7 / MASSAGNO (Ticino)”, dori e l’importante funzione che vi nel 1957 Orsola nelle stagioni. Il li- la lettera è conservata in copia (co- svolgeva Sereni, da cui dipendeva- bro concorrente al Veillon, uscito me altre) presso l’ASL, e in origi- no numerosi uffici e funzionari (dai nel 1963 nel “Tornasole” con il tito- nale presso la Fondazione Arnol- consulenti-lettori all’Ufficio stampa lo I giorni veri, racconta in forma di do e Alberto Mondadori di Milano, all’Ufficio contratti), sono descritte diario l’esperienza che l’autrice ave- nell’Archivio storico Arnoldo Mon- in Gian Carlo Ferretti, Poeta e di po- va vissuto vent’anni prima, in Cado- dadori Editore, Segreteria editoriale eti funzionario. Il lavoro editoriale re, come staffetta partigiana. autori italiani, fasc. Giovanni Orelli di Vittorio Sereni, Milano, Il Saggia- 32) Il poeta è (1921- (da ora: FAAM). Nel fascicolo i do- tore - Fondazione Arnoldo e Alber- 2013). cumenti sono ordinati cronologica- to Mondadori, 1999, pp. 50-51. 33) Questo e altro (sottotitolo “Rivista di mente, ma non sono numerati. Rin- 24) Si veda, oltre a Ferretti, Poeta e di letteratura”) uscì a Milano con so- grazio per la collaborazione Tiziano poeti funzionario, cit. (in particola- lo otto numeri tra il 1962 e il 1964. Chiesa. re alle pp. 89-99), dello stesso Gian Fondato e diretto da Niccolò Gallo, 20) La lettera originale è in ASL, datts. Carlo Ferretti, Storia di un editor. Dante Isella, Geno Pampaloni e Vit- su carta intestata “RASCHER VER- Niccolò Gallo, Milano, Il Saggiato- torio Sereni, il periodico fu stampa- LAG ZÜRICH”; è firmata da Albert re - Fondazione Arnoldo e Alberto to dall’editore Lampugnani Nigri e Rascher, che informa Orelli del- Mondadori, 2015, in particolare al- distribuito da Mondadori. Una cu- la decisione di stampare il volume: le pp. 49-56; e il carteggio Vittorio riosità: Orelli deve avere conosciu- “Wir wären gerne bereit, Ihr Buch Sereni – Niccolò Gallo. L’amicizia, il to bene la rivista, che Sereni cerca- bei uns herauszubringen, denn es capirsi, la poesia: lettere 1953-1971, va di diffondere capillarmente (co- ist sehr schön, schlicht und von ei- introduzione e note di Stefano Gian- me risulta anche da questo scritto ner dichten, bildhaften Sprache. nini, Napoli, Loffredo, 2013. di Caretti): sull’“Illustrazione Tici- Vor allem freuen wir uns, dieses 25) Si veda Ferretti, Storia di un editor, nese” del 21 ottobre 1962 a p. 31 se- dem Tessin verhaftete Bild auch cit., pp. 49-52. gnalò il primo fascicolo; su quella dem detuschsprachigen Leser vor- 26) In una lettera al direttore commer- del 21 giugno 1964 a p. 26 segna- legen zu können”. Rascher chiede ciale della Mondadori del 1963, Se- lò il premio che la rivista “Questo e a Orelli se ha già un editore per la reni lamentava lo scarso sostegno altro” assegnava a Lugano in con- versione in italiano, per sé desidera alla diffusione della collana, “qua- temporanea al “Libera Stampa”. E l’esclusiva per la traduzione nelle al- si irreperibile nelle librerie gros- quando, negli anni ’70, assunse l’in- tre lingue ed è pronto a firmare un se e piccole” e assente “nelle vetri- carico di curare una rubrica cultu- contratto con l’autore, che preveda ne dei librai, nelle cartolerie e nelle rale per la Televisione della Svizze- tra l’altro il diritto di prelazione sui stazioni”, in contrasto con il propo- ra italiana (in forma di tavola roton- prossimi due libri. In realtà già il 15 sito di raggiungere un pubblico di da di cui era moderatore), non è un maggio Rascher aveva scritto chie- lettori interessato alla narrativa ma caso che la chiamò proprio “Questo dendo il manoscritto per farne un’e- poco abbiente, come se si trattasse e altro”. dizione tedesca; Orelli così rispose di “una collezione per pochi eletti” 34) FAAM, lettera datts. su carta inte-

68 stata “ARNOLDO MONDADORI re la scuola elementare per immer- editoriale in merito a “Il lungo in- EDITORE” con indicazione “Dire- gersi, anima e corpo, negli studi, a verno”, ti prego di tenere presente zione Letteraria / 23.6.64”, in cui Milano, dove frequentava gli am- anche la questione dell’edizione in Sereni chiede al collaboratore Raf- bienti che si dicono di punta. Ricor- lingua tedesca (allego la lettera di faele Crovi di trasmettere a Gallo do che, studente anch’io a Milano, Orelli e della Rascher Verlag che vi il parere di Della Corte e aggiun- invidiavo questo suo “il faut absolu- fanno riferimento). / R. Crovi”. ge: “Mi risulta che Feltrinelli ne ha ment être moderne messo in prati- 40) ASL, lettera datts. su carta intesta- un’altra copia. Che facciamo?”. Im- ca”” (La recente scomparsa di Enri- ta “ARNOLDO MONDADORI EDI- mediata la risposta di Crovi, nella co Filippini. Non farsi condiziona- TORE / DIREZIONE LETTERA- nota ms.: “Chiediamo a Gallo una re dall’ambiente, “Azione”, 28 luglio RIA”, indirizzata a “Prof. Giovanni lettura rapidissima. R.C.”. L’indo- 1988, p. 16, firmato “G. O.”). Orelli / Via Madonna della Salute 7 mani, 24 giugno, Crovi scrive a Gal- 35) Si veda in FAAM l’appunto d’ufficio / Massagno”. lo: “Caro Niccolò, / ti mando, su ri- di Crovi datato 17 luglio 1964, datts. 41) FAAM, lettera datts. indirizzata al chiesta di Vittorio, il manoscritto di su carta intestata “ARNOLDO “Dott. Niccolò Gallo / Piazza Un- un racconto di Giovanni Orelli. È MONDADORI EDITORE”: “Gio- gheria, 6 / Roma”. l’opera che ha vinto il Premio Veil- vanni Orelli - Il lungo inverno / Il 42) Si veda Ferretti Poeta e di poeti fun- lon 1964. Allego copia del giudizio dott. Sereni informa di averne par- zionario, cit., p. 63. L’intesa durò fi- di Della Corte. / Abbiamo bisogno lato a Roma con Gallo, in occasione no al settembre del 1966, quando di un parere urgentissimo. Pare dello Strega. / Gallo è più per il NO fu disdetto dalla Mondadori il con- che il testo sia stato passato in let- che per il SI. Si farà presto vivo, co- tratto per la pubblicazione di “Para- tura anche a Feltrinelli. / Cari salu- munque , con un giudizio. / R. Cro- gone” perchè le perdite annue era- ti dal tuo / Raffaele Crovi” (FAAM, vi”. Raffaele Crovi (1934-2007) dal no salite a 25 milioni, un onere con- comunicazione interna datts.). In 1956 al 1960 aveva lavorato alla casa siderato insostenibile (Enrico De- effetti Orelli aveva inviato il dattilo- editrice Einaudi come assistente di cleva, Arnoldo Mondadori, Torino, scritto de Il lungo inverno anche a Elio Vittorini; dal 1960 al 1966 è sta- UTET, 1993, p. 499). una seconda casa editrice italiana: to vicedirettore editoriale alla Mon- 43) Ecco la nuova struttura organizza- l’aveva comunicato lui stesso alla dadori, collaboratore stretto di Se- tiva, indicata a p. 2 del primo nume- Rascher Verlag il 20 maggio (v. nota reni (e autore di numerosi pareri di ro: la redazione fiorentina era for- 20), senza indicare quale fosse; ed è lettura); dal 1967 diventerà respon- mata di Anna Banti, Cesare Garbo- immaginabile che la notizia l’abbia sabile dei programmi culturali della li e Aldo Rossi (già nella precedente data lui stesso alla Mondadori (non Rai per la sede di Milano. Accanto redazione); la romana era formata sappiamo in che forma). Per la Fel- svolgeva l’attività di scrittore, gior- di Giorgio Bassani, Attilio Berto- trinelli, l’intermediario a cui si era nalista e critico letterario. lucci e Vittorio Sermonti (già nella rivolto era Enrico Filippini, che la- 36) Si vedano in FAAM: 1) la lettera di precedente redazione); la milanese, vorò alla casa editrice milanese dal Gallo alla segreteria della Direzio- nuova, era formata di Maria Corti, 1960 al 1968. La conferma è in una ne letteraria del 7 agosto 1764 (“Sia Giansiro Ferrata, Giovanni Rabo- lettera di Filippini a Plinio Marti- così gentile da concedermi ancora ni, Cesare Segre e Giovanni Testo- ni del 30 maggio 1968: allo scritto- un po’ di respiro. Partirò domatti- ri; Alcide Paolini era segretario di re valmaggese – che gli aveva invia- na, per dieci-dodici giorni: al ritor- redazione, la cui sede era presso la to il dattiloscritto di quello che di- no, subito dopo il 20 mi metterò in Mondadori in via Bianca di Savoia venterà Il fondo del sacco con il de- pari”); 2) un biglietto di Crovi a Gal- 20 a Milano. La Banti firma l’edito- siderio che venisse pubblicato da lo del 15 settembre (“Caro Niccolò, riale a p. 3, in cui informa del pas- Feltrinelli – Filippini rispose di ave- la decisione su “Il lungo inverno” di saggio della rivista alla Mondado- re trasmesso il romanzo in lettura Giovanni Orelli è diventata urgente. ri (dalla Rizzoli) e dell’allargamen- a chi di dovere, seguendo “la rego- Puoi dirci qualcosa di definitivo?”); to della redazione “a un gruppo di la che adotto ogni volta che dal Tici- 3) un appunto di lavoro consegna- scrittori”, per realizzare l’intento di no, o da un amico, mi perviene un to a Sereni prima della sua parten- apertura e rinnovamento della linea manoscritto, la regola che ho adot- za per Roma (“VIAGGIO A ROMA editoriale. Tale struttura organizza- tato quando mi è arrivato, per es. un DEL DR. SERENI 12/14 ottobre / tiva rimarrà in funzione fino al nu- manoscritto di Bonalumi o di Gio- QUESTIONI DI CUI DISCUTERE mero 206/26 dell’aprile 1967; dal vanni Orelli: lo leggo, se richiesto CON GALLO / Orelli - IL LUNGO numero 208/28 del giugno 1967 – formulo il mio personale giudizio, e INVERNO (presso Gallo dal 24.6) / cessato il rapporto con Mondadori poi lo trasmetto alla nostra commis- Sollecitato giudizio a Gallo il 15 set- – la rivista farà capo alla sola reda- sione di lettura, che fa capo a Vale- tembre”). zione fiorentina, in cui dei milanesi rio Riva” (cfr. Matteo Ferrari, Plinio 37) FAAM, copia datts.; indirizzo: “Gio- rimarrà solo Testori. Martini – Enrico Filippini: storia vanni Orelli / Bedretto - Cios Prato”. 44) Come tale è segnalato in Gimmi, Il di un incontro impossibile, “Archi- L’originale manca in ASL. mestiere di leggere, cit., p. 286. vio Storico Ticinese”, 152, 2012, pp. 38) Si veda il capitolo “Insofferenza, 45) FAAM, lettera ms. su carta intesta- 277-299, in particolare p. 299). Tra stanchezza e disagio” in Ferretti, ta “PARAGONE / mensile / sei nu- Orelli e Filippini c’era un rapporto Storia di un editor, cit., pp. 61-66. meri di arte figurativa / sei numeri di conoscenza dal tempo degli stu- 39) In FAAM è conservato il seguente di letteratura / redazione / FIREN- di secondari, come attesta lo stes- testo datts., comunicazione interna ZE / via Fortini, 30”. so Orelli: “Sono stato, anche in clas- su carta intestata: “Vice Direz. Edi- 46) Alberto Mondadori (1914-1976), si diverse, io meno giovane di lui, toriale / RC / lb / Sede, 10 novem- primogenito di Arnoldo (1889- compagno di scuola, alla Magistra- bre 1964 / Appunto per il Dott. Sere- 1971) lavorava alla Mondadori e in le, di Enrico Filippini, classe 1932” ni / Orelli - Il lungo inverno / Caro parallelo si occupava di una casa e rileva che aveva deciso di “lascia- Vittorio, nel prendere la decisione editrice in proprio, Il Saggiatore, a

69 cui si dedicherà esclusivamente dal una decina di giorni. Non appena ri- vanni Orelli / via del Tiglio 23 / Lu- 1967, lasciando l’azienda paterna. entrerà in sede, sarà mia premura gano-Cassarate”. Nell’originale c’è 47) Nella nota a mano Sereni indica i sottoporgli la Sua lettera del 10 e il un asterisco e la frase qui tra ** è due destinatari: “Sig.na Giannelli e capitolo rifatto del suo libro. / Vo- aggiunta in calce a mano preceduta Crovi”, e evidenzia il passo cruciale glia gradire i migliori saluti / La se- da asterisco. (da “ottima cosa” a “tradizionale”) gretaria” (FAAM, copia datts. data- 66) “stavamo traslocando”: Orelli allu- con una croce e un asterisco. ta “Milano, 12 aprile 1965” e indiriz- de a sé e alla moglie, Ester Viscar- 48) FAAM, copia datts. vistata da R. zata al “Prof. Giovanni Orelli / Mas- di, sposata nel 1963. Crovi, indirizzata alla “Signora An- sagno”). 67) Nell’originale inverno è soprascrit- na Banti / Via Fortini 30 / Firenze”. 53) ASL, lettera datts. su carta intesta- to ad anno cassato. 49) Così risulta da una lettera di Orelli ta della casa editrice, indirizzata al 68) Il titolo non è sottolineato nell’origi- alla Rascher Verlag in data 6 genna- “Prof. Giovanni Orelli / Massagno”. nale. io 1965: “Ho da un paio di settimane Nella copia in FAAM c’è una nota 69) ASL, lettera datts. su carta intesta- ricevuto il mio ms. per alcune cor- d’ufficio, a mano in calce: “Conse- ta della casa editrice, indirizzata a rezioni prima di dare il via alla tra- gnato il testo a Niccolò [Gallo] l’11 “Giovanni Orelli / via del Tiglio 23 duzione. Nel frattempo (in dicem- giugno”. / Lugano-Cassarate”. Nella copia bre) mi sono pure accordato con 54) ASL, lettera ms. sulla prima facciata in FAAM c’è la nota d’ufficio: “Tra- l’editore Mondadori per l’edizione di un foglio ripiegato. smessa copia al dott. L’Hermite”. italiana. A Mondadori ho proposto 55) FAAM, comunicazione interna 70) FAAM, lettera datts., mittente “Gio- di rivedere (meglio: di tentare di ri- datts., datata “Sede, 27 luglio 1965” vanni Orelli / Via del Tiglio 23 / Lu- vedere l’ultimo capitolo, cercando e intestata “Vice Direz. Letteraria / gano-Cassarate”. di rafforzarlo, di migliorarlo). Ho RC/lb”. Ecco il testo: “Appunto per 71) Si legge a p. [132] del volume mon- chiesto come termine per la con- l’UFFICIO CONTRATTI / Giovan- dadoriano. segna fine marzo […]” (ASL, Corri- ni Orelli - IL LUNGO INVERNO / 72) Il volume, stampato in agosto, è sta- spondenza B-4-a, scatola 43). Vi trasmetto la stesura definitiva to distribuito in settembre. Il 20 set- 50) ASL, lettera datts. su carta intesta- del romanzo di Orelli in program- tembre 1965 Orelli scrisse a Casè ta della casa editrice, firmata “Uff. ma “Tornasole” 1965/66. Vi prego una lettera di ringraziamento per Contratti Editoriali” e indirizzata di passarlo al dott. Stefano L’Her- il dono de I compagni del cribbio, al “Sig. / Giovanni Orelli / Massa- mite per l’invio in composizione. / che così termina: “E sono conten- gno (Ticino)”. Nella stessa sede ar- Molti cordiali saluti / (Raffaele Cro- to di raggiungerti – fra non molto chivistica c’è una successiva lettera vi)”. suppongo – nella simpatica barca datts. del 21 gennaio 1965, di identi- 56) FAAM, copia datts., indirizzata al del Tornasole” (Lugano, Biblioteca ca provenienza e indirizzata al “Sig. “Prof. Giovanni Orelli / Via Madon- cantonale, Archivio Prezzolini, Fon- / Giovanni Orelli / Massagno”, che na della Salute 7 / Massagno (Ti- do Angelo Casè, fascicolo Giovanni trasmette “l’originale del contrat- cino)”. Nota d’ufficio in inchiostro Orelli). to della Sua opera “IL LUNGO IN- rosso: “Trasmessa copia al Dott. 73) ASL, lettera datts. su carta inte- VERNO” sottoscritto dal nostro Vi- L’Hermite”. L’originale manca in stata “ARNOLDO MONDADO- ce Presidente”. ASL. RI EDITORE / SERVIZIO STAM- 51) Anno XVI, numero 182/2, aprile 57) FAAM, lettera datts; in calce: “il PA [ecc.]”, indirizzata a “Egregio si- 1965, pp. 83-97. In nota a p. 83 si leg- nuovo indirizzo (dal 1 ottobre) è: / gnor / Dr. GIOVANNI ORELLI / ge: “Queste pagine sono tratte da Il Via del Tiglio 23, Lugano-Cassara- via Madonna della Salute, 7 / MAS- lungo inverno, titolo provvisorio del te”. Sotto la firma autografa, in pen- SAGNO (Ticino Svizzera)”. Nato a romanzo vincitore del Premio Veil- na blu, Orelli ha aggiunto: “Le sarò Roma nel 1935 e diventato funziona- lon 1964, di prossima pubblicazione grato se mi dirà cosa ne pensa.”. rio della Mondadori, Parazzoli negli in Italia”. Nel libro corrispondono 58) Ferruccio Bocca e Guido Carrer. Si anni ’70 ha redatto numerosi pareri alle pp. 57-81, ossia al capitolo ter- veda la didascalia alla copertina del di lettura e dal 1983 al 1993 ha diret- zo (“La montagna”) per intero e al libro. to la collana degli “Oscar”. È autore capitolo quarto (“La casa”) in gran 59) I due titoli nell’originale non sono di numerosi saggi e romanzi. parte (dall’inizio fino al terzultimo sottolineati. 74) ASL, lettera datts. su carta intesta- capoverso di p. 81: “Quasi non be- 60) “Per l’estratto”: cioè per l’anticipa- ta del Servizio Stampa della Monda- viamo… contenti di sentirci orsi”). zione uscita in aprile su “Paragone”. dori, datata 11 febbraio 1966 e diret- Rispetto al testo in volume, l’antici- 61) Non sottolineato nell’originale. ta al “Dr. GIOVANNI ORELLI / via pazione in rivista presenta alcune 62) L’avvertenza comparirà tale e quale dei Tigli, 23 / CASSARATE (Luga- variazioni nel lessico, nella punteg- nel volume a stampa. La formulazio- no)”. giatura e nella suddivisione dei pa- ne ellittica si spiega così: dei genito- 75) “Libero” dalle lezioni scolastiche. ragrafi. ri di Giovanni, il padre (Leone) era Oreste Del Buono (1923-2003) – 52) FAAM, lettera ms. datata “Massa- vivente, mentre la madre (Anselmi- giornalista, traduttore e scritto- gno, 10 aprile 65”, con l’indicazione na Forni) era deceduta nel 1960. re; presso Mondadori alla fine del del mittente “G.O. / Via Madonna 63) ASL, lettera datts. su carta intesta- 1963 era uscito il romanzo Né vive- della Salute 7 / Massagno/Svizze- ta della casa editrice, indirizzata a re né morire – aveva appena lascia- ra”. Quanto al ritardo di cui Orelli “Giovanni Orelli / Via del Tiglio 23 to la Vallecchi, dove nel biennio ’64- si scusa, sappiamo che si era impe- / Lugano-Cassarate”. ’65 aveva diretto la collana “Gli stra- gnato a consegnare il testo rivisto 64) ASL, lettera datts. su carta intesta- nieri”. Piero Chiara (1913-1986), lu- entro fine marzo (v. nota 49). Due ta della casa editrice, indirizzata a inese come Sereni che lo indirizzò giorni dopo arriva un riscontro dal- “Giovanni Orelli / Via del Tiglio 23 verso la narrativa, svolgeva attivi- la Mondadori: “Gentile Professore, / LUGANO-CASSARATE”. tà giornalistica tra Italia e Cantone / il dottor Sereni è fuori Milano, per 65) FAAM, lettera datts., mittente “Gio- Ticino; esordì nel 1962 proprio nel

70 “Tornasole” con Il piatto piange, il no, Le cosmicomiche (Einaudi); Car- “ARNOLDO MONDADORI EDI- più grande successo della collana lo Cassola, Tempi memorabili (Ei- TORE / DIREZIONE LETTERA- mondadoriana. Di Giacomo Casa- naudi); Alberto Denti di Pirajno, La RIA / COMITATO DI LETTURA”. nova nel settembre 1964 era uscita mafiosa (Longanesi); Giovanni Du- Di seguito una riga in bianco per presso Mondadori, con la curatela si, La moglie (Bompiani); Luigi Ma- l’inserimento della data; e di segui- di Chiara, l’edizione in 7 tomi della lerba, Il serpente (Bompiani); Gino to – una sotto l’altra, prestampate a Storia della mia vita. Montesanto, La cupola (Mondado- sinistra e con a destra lo spazio in 76) Parazzoli lo comunica a Orelli il 2 ri); Orsola Nemi, La signora Barab- bianco – le indicazioni “Autore / Ti- marzo: ASL, lettera datts. su carta bino (Rizzoli); Giorgio Soavi, Sirena tolo / Editore / Ricevuto da / Let- intestata del Servizio Stampa del- (Longanesi); Mario Tobino, Sulla tore”. Tre dei pareri di Orelli sono la Mondadori, diretta al “Dr. GIO- spiaggia e al di là del molo (Monda- redatti sui formulari ad hoc: quelli VANNI ORELLI / via dei Tigli, 23 / dori); Carla Vasio, L’orizzonte (Fel- di Della Corte, Giannelli e Sereni; CASSARATE (Lugano)”. Lalla Ro- trinelli); Mimi Zorzi, I nemici in gli altri due sono in forma di lette- mano (1906-2001) era allora autri- giardino (Mondadori). Dei quattro ra personale a Sereni. Sui formulari ce della casa editrice Einaudi, pres- autori Mondadori sono entrati nel- sono poi aggiunte le note d’ufficio. so la cui libreria milanese si sareb- la cinquina Montesanto e Tobino; 91) È pubblicato in Gimmi, Il mestie- be tenuta la presentazione del volu- il primo premio è stato assegnato a re di leggere, cit., pp. 162-163. Con- me di Orelli. Bevilacqua. servato in FAAM, il parere è dattilo- 77) Organizzatori dell’incontro furo- 83) I finalisti per lo Strega furono 17: ol- scritto sull’apposito formulario del no l’editore Arnoldo Mondadori e tre a Orelli e a quattro candidati an- Comitato di lettura. Sono datts., a il Circolo di cultura di Lugano. Si che al Campiello (Buttitta, Calvino, fianco del Titolo: “pagg. 83 (Premio veda la cronaca dettagliata che ne Malerba, Vasio): Alessandro Bon- Veillon 1964)”; a fianco di Ricevu- fece il “Corriere del Ticino” del 30 santi, La nuova stazione di Firen- to da: “testo presentato da Lanfran- marzo, a p. 2, per la penna di L[uigi] ze (Mondadori); Fausta Cialente, co Caretti al Dr. Sereni”. È aggiunta C[aglio]. Un inverno freddissimo (Feltrinel- un’annotazione ms. (cassata da fre- 78) ASL, lettera datts. su una faccia- li); Gianni Clerici, Fuori rosa (Val- ghi obliqui): “CROVI Prego comu- ta con firma autografa, su carta in- lecchi); Laura Conti, La condizione nicare a Gallo questo parere. Mi ri- testata del Servizio Stampa del- sperimentale (Mondadori); Inisero sulta che Feltrinelli ne ha un’altra la Mondadori, diretta al “Dr. GIO- Cremaschi, A scopo di lucro (Mon- copia. Che facciamo? Vit [Vittorio VANNI ORELLI / via dei Tigli, 23 / dadori); Cesira Fiori, Una donna Sereni]”. È siglato da Cin Calabi. Al- CASSARATE (Lugano)”. nelle carceri fasciste (Editori Riuni- cuni passi sono evidenziati, all’ini- 79) Sui premi letterari, i meccanismi ti); Massimo Grillandi, La casa di zio e alla fine, da piccoli tratti a pen- che li governano e i maneggi che Faenza (Edizioni dell’Albero); Lino na, qui riprodotti con il segno /. li circondano, Sereni si è espresso Mezzacane, La ragnatela (Vallec- 92) Carlo Della Corte (1930-2000) dal più volte in forma critica, consape- chi); Augusto Monti, Val d’Armiro- 1960 al 1962 fu all’Ufficio Propagan- vole tuttavia che la funzione che oc- lo, ultimo amore (Mursia); Michele da della Mondadori, quindi segreta- cupava in casa editrice lo costringe- Prisco, Una spirale di nebbia (Rizzo- rio di redazione della rivista “Que- va ad occuparsene (si veda Ferretti, li); Piero Santi, Libertà condiziona- sto e altro” fino al marzo ’63, per poi Poeta e di poeti funzionario, cit., pp. ta (Vallecchi); , A svolgere un’intensa funzione di let- 67-73). ciascuno il suo (Einaudi). Dei quat- tore (“forniva giudizi di una chia- 80) ASL, lettera datts. su carta intestata tro autori Mondadori è entrato nel- rezza esemplare, e anche di una della Direzione letteraria mondado- la cinquina Bonsanti, il primo pre- non indifferente piacevolezza di let- riana, indirizzata al “Prof. Giovanni mio è stato assegnato a Prisco. tura”: Gimmi, Il mestiere di leggere, Orelli / Via Madonna della Salute 7 84) Ferretti, Poeta e di poeti funziona- cit., p. 50). Ha pubblicato numero- / Massagno”. rio, cit., pp. 104-109. si libri, tra cui nel 1964 il romanzo 81) Il regolamento dello Strega preve- 85) Si veda il brano conclusivo della Te- I mardochei nella collana monda- de che la scelta del vincitore sia affi- stimonianza per Sereni, pubblicata doriana del “Tornasole”. In Gimmi, data a un gruppo di personalità del nel settimanale “Azione” del 16 lu- Il mestiere di leggere, cit., sono tra- mondo culturale chiamate Amici glio 1998, a p. 13, e firmata “G. O.”. scritti sette pareri, oltre a quello su della domenica (tra cui gli ex vinci- 86) Gimmi, Il mestiere di leggere, cit., Orelli. tori), le quali possono proporre del- pp. 18-19. 93) Il titolo è virgolettato. le candidature, ognuna delle quali 87) Gimmi, Il mestiere di leggere, cit., p. 94) , Se il so- deve essere sostenuta da almeno 45. le non tornasse, Bompiani, Milano due Amici. Tra i membri del vasto 88) Gimmi, Il mestiere di leggere, cit., p. 1944 (titolo originale Si le soleil ne elettorato dello Strega figurava an- 39. revenait pas, 1937). Il titolo, nel te- che Niccolò Gallo, che “si adopera- 89) In Gimmi, Il mestiere di leggere, cit., sto, è virgolettato. va attivamente per sostenere i can- sono pubblicati i tre pareri di Della 95) Allusione a Giorgio Orelli (1921- didati mondadoriani” (Ferretti, Sto- Corte, Giannelli e Sereni con le re- 2013) e al volume L’ora del tempo, ria di un editor, cit., p. 101). lative Schede di lettura e alcune no- uscito nella collana mondadoriana 82) I finalisti per il Campiello (la noti- te (si veda infra); sono segnalati (a “Lo Specchio” nel 1962; la breve po- zia è data nella “Gazzetta Ticinese” p. 286, e vengono qui pubblicati per esia Frammento della martora si del 24 maggio 1966 a p. 1) furono la prima volta) i due pareri espres- legge a p. 22. Ne L’anno della valan- 15: oltre a Orelli, Pia d’Alessandria, si in forma di lettera familiare a Se- ga la martora compare all’inizio del Chi gioca e chi guarda (Vallecchi); reni: quello di Gallo e quello della quinto capitolo, “La casa”. Alberto Bevilacqua, Questa specie Banti. 96) Niccolò Gallo (1912-1971) lavorò di amore (Rizzoli); Pietro A. Buttit- 90) I pareri erano di solito redatti su ap- come funzionario della Mondado- ta, Il volantino (Rizzoli); Italo Calvi- positi formulari, con l’intestazione ri nella sede romana dal 1959 fino

71 al decesso. “Era sua abitudine scri- to (queste parole di Gallo lo con- re di leggere, cit., pp. 166-167. Con- vere a mano il parere di cui fosse fermano) il più severo; i suoi pa- servato in FAAM, il parere è dat- richiesto, indirizzandolo come let- reri erano “duri”, “addirittura bru- tiloscritto sull’apposito formula- tera ‘famigliare’ a Vittorio Sereni o tali”, “taglienti come affilatissimi rio del Comitato di lettura. Sono ai suoi collaboratori Raffaele Crovi rasoi, sapevano stroncare con una datts.: a fianco del Titolo: “(datt. e Alcide Paolini. Nello stesso tem- determinatezza che non concedeva pagg. 83)”; a fianco di Ricevuto da : po, provvedeva a redigere i cosid- repliche” (Gimmi, Il mestiere di leg- “testo presentato da Lanfranco Ca- detti ‘risvolti’, o ‘risguardi’ di coper- gere, cit., pp. 47-48). retti al dr. Sereni”. È aggiunta una tina, dei libri della collezione da lui 100) Allude a tre romanzi usciti o in nota redazionale datts. (con carat- fondata e diretta insieme a Sereni, il uscita nella collana del “Tornaso- tere più marcato): “URGENTE ”; Tornasole” (Scritti letterari “di Nic- le”: Tutto il tempo che occorre di “Seconda lettura”. Siglato da Cin colò Gallo, a cura di Ottavio Cecchi, Mario Socrate (1964), I mardo- Calabi. Cesare Garboli e Gian Carlo Ro- chei di Carlo Della Corte (1964), 102) Maria Teresa Giannelli, funzio- scioni, Milano, Il Polifilo, 1975, p. A scopo di lucro di Inisero Cre- naria mondadoriana editor per la 170). Il parere su Orelli (in FAAM) maschi (1965). Quanto ad Angela narrativa italiana e straniera fino è una lettera scritta a penna su due Bianchini, Gallo allude al roman- alla metà degli anni ’60, fu “uno dei facciate di un foglio ripiegato. È se- zo Le nostre distanze, di cui dove- lettori più qualificati ed efficaci, gnalato (p. 169, nota 4, e p. 286) in va avere sott’occhio il fresco giudi- soprattutto per la chiarezza delle Gimmi, Il mestiere di leggere, cit., zio di Maria Teresa Giannelli (reca esposizioni e l’equilibrio dei giudi- dove sono trascritti dodici pareri di la data 8 ottobre 1964 e si legge in zi”: si legge a p. 49 di Gimmi, Il me- Gallo. Gimmi, Il mestiere di leggere, cit., stiere di leggere, cit., volume in cui 97) Nell’incontro a Roma di una setti- pp. 164-166) e che uscirà nel “Tor- sono trascritti dodici pareri della mana prima (si veda la nota 36); ri- nasole” nel corso del 1965. Per ca- Giannelli, oltre a quello su Orelli. chiamo che torna più avanti: “come pire come mai si tratti di “libri di 103) È conservato in FAAM e pubbli- ti accennavo qui ”, a Roma appunto. tutt’altra natura”, si leggano le in- cato in Gimmi, Il mestiere di legge- 98) Gaetano Arcangeli (1910-1970) ave- dicazioni che accompagnano cia- re, cit., pp. 168-169, corredato dalla va già pubblicato presso Mondado- scun titolo nell’elenco dei volu- seguente Scheda di lettura : “Testo ri due volumi: nel 1954 Solo se om- mi usciti nel “Tornatore”, stampa- datt. con firma autografa. / Sigla- bra e altre poesie (1941-1953) nel- to nelle ultime pagine di ogni vo- to da Cin Calabi”. In Gimmi, Il me- lo “Specchio” e nel 1963 L’Appenni- lume: “Un viaggio in Spagna e la stiere di leggere, cit., sono trascrit- no e nuove poesie nel “Tornasole”. Il memoria di passioni non sopi- ti cinque pareri di Sereni, oltre a libro a cui allude Gallo è il racconto te nella luce di attualissime usu- quello su Orelli. Ottantadue pare- lungo L’anima del mare, che era al- re sentimentali” (Socrate); “Vene- ri, precedenti all’entrata in servi- lora in esame (nel Fondo autogra- zia negli anni del fascismo: una cit- zio alla Mondadori, sono pubblica- fi della FAAM è conservato il pare- tà corrotta ma come illuminata da- ti nel volume Vittorio Sereni, Oc- re di lettura, datato 3 aprile 1964, gli slanci di un gruppo di ragazzi” casioni di lettura. Le relazioni edi- di ) e sarà rifiuta- (Della Corte); “Una storia di oggi, toriali inedite (1948-1958), a cura to dall’editore, come precisa Gim- milanese: la tesa, spietata denun- di Francesca D’Alessandro, Tori- mi, Il mestiere di leggere, cit., p. 169. cia di tutto un costume” (Crema- no, Aragno, 2011. Il libro uscirà presso Rebellato nel schi); “In America, durante l’ulti- 104) Giorgio Orelli, citato nel parere di 1968. ma guerra, sogni e crisi di giovani Della Corte. 99) Giuseppe Cintioli era uno dei più sfuggiti ai forni crematori dell’Eu- 105) Si veda la nota 98. assidui lettori degli anni ’60 pres- ropa” (Bianchini). so Mondadori ed era considera- 101) È pubblicato in Gimmi, Il mestie-

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