ÆTHENOR Æthenor è un progetto che raccoglie al suo interno musicisti di provenienze diverse: Stephen O’Malley, fondatore del gruppo, e membro dei Sunn O))), Daniel O’Sullivan, membro, tra gli altri, di Guapo e Ulver, e il percussionista Steve Noble collabora con diversi ensemble. Con loro dal 2009 c’è poi Kristopher Rygg, leader del gruppo norvegese Ulver, che ha partecipato all’ultimo album degli Æthenor “Faking Gold and Murder” (2009) e che da tempo ormai li accompagna nei loro live. Musicisti diversi tra loro ma accomunati da un percorso musicale che fa della ricerca e della sperimentazione il suo punto di forza.

CHARLEMAGNE PALESTINE Una delle figure più carismatiche è straordinaria espresse dall'avanguardia statunitense nella seconda metà dello scorso secolo. Contemporaneo di compositori come Phillip Glass e Steve Reich ha seguito un percorso personale e unico, in cui ha trasportato il minimalismo all’interno di una ricerca musicale legata alle culture orientali. Le sue composizioni hanno sempre cercato di mostrare le possibili, e fino ad allora "inaudite", possibili congiunzioni tra la nostra cultura e quella orientale. Una delle sue composizioni più note è “Strummingmusic”, composta nel 1974, dove da poche note suonate al pianoforte il brano si trasformava in un incredibile incrocio di drones e note consecutive.

STIAN WESTERHUS – SIDSEL ENDRESEN Il chitarrista è uno dei tanti talenti prodotti negli ultimi decenni dalla scena musicale norvegese. Di certo uno dei più inquieti. È membro della band Puma, con cui, sempre per i tipi Grammofon, ha inciso a metà 2010 un disco entusiasmante come Half Nelson Courtship. Ha collaborato sull’ultimo lavoro dei – One armed bandit – ha lavorato con Kenneth Kapstad (batterista dei ) nel gruppo Monolithic, con il batterista degli Hella, Zach Hill, è parte del gruppo del trombettista Nils Petter Molvaer e lo si è pure sentito nel gruppo dei Bladed, a fianco di Eldbjørg Raknes o con la Crimetime Orchestra. Ora ecco anche il frizzante progetto parallelo con Sidsel Endresen. Sidsel Endresen è in prima linea sulla scena musicale norvegese da più di due decadi. Inizia spaziando dalla fusion al -rock negli anni '80, passando per l’improvvisazione vocale con il trio ESE negli anni ‘90, fino ad arrivare all’elettronica.

DANIEL HIGGS Daniel Arcus Incus Ululat Higgs è un musicista di Baltimore, nello stato americano del Maryland, per il quale ogni superlativo è destinato a non funzionare. Non è che la sua produzione artistica – che si dipana su tre decadi, tra numerosi album, libri di poesie e collezioni di disegni – eluda semplicemente ogni classificazione, ma la sfida proprio. Spesso si sente dire che un vero lavoro d’arte è concepito per spiegare se stesso, e con l’opera di Daniel Higgs la massima suona più vera che mai. La sua arte appartiene al cosmo, e noi terrestri siamo decisamente fortunati che per caso sia confinata nella nostra atmosfera, durante le nostre vite. Higgs è conosciuto soprattutto per il suo ruolo di cantautore e frontman della band di culto Lungfish – attiva dal 1988 sempre su etichetta Dischord – ma dal 1998 è anche molto attivo come solista, con dischi che possono essere descritti solo come l’ultima deriva dell’isolamento, lontanissimi dal rock ipnotico della sua band.

PHARAOH OVERLORD I Pharaoh Overlord sono una band di rock sperimentale composta da tre membri del gruppo finlandese Circle, Jussi Lehtisalo, Janne Westerlund e Tomi Leppänen. Nati con l’idea di porsi come “sfogo” del loro grande amore per lo stoner rock, i Pharaoh Overlord hanno poi cominciato a produrre musica più varia, riflettendo in ciò gli sviluppi del loro gruppo di origine. E nel loro album del 2007, “Live In Suomi Finland”, troviamo anche il pioniere del kraut rock Hans Joachim Irmler.

GRUMBLING FUR Originario di Kent, contea inglese al sud-est di Londra, Alexander Tucker è un musicista dal carattere sperimentale, in bilico tra il folk psichedelico e l’avant- pop, autore di atmosfere in cui si nascondono stimoli e stili differenti e originali. Si alterna tra chitarra acustica, violoncello e mandolino, filtrando il tutto con pedali ed effetti che regalano un sapore shoegaze ai suoi paesaggi sonori. I Grumbling Fur sono una formazione londinese composta da Daniel O’Sullivan e dallo stesso Alexander Tucker. Dopo le acide jam dell’album di debutto “Furrier” (Aurora Borealis, 2011), il duo ha intrapreso una strada di sperimentazione sonora caratterizzata da ritmi pulsanti e avvolgenti melodie, configurando, come risultato, innovative creazioni alt-pop.

MOTHLITE/MR. TODD (Ian Johnstone) Mothlite è uno dei numerosi progetti di Daniel O’Sullivan, prolifico compositore e abile polistrumentista, nonché membro-collaboratore stabile di Ulver, Sunn O))), Æthenor (con Steve Noble, Stephen O’Malley, Kristoffer Rygg), Grumbling Fur (con Alexander Tucker), Guapo. Mr. Todd è Ian Johnstone, artista e musicista newyorkese collaboratore, tra gli altri, della band di cultoi Coil. Il gruppo presenterà, anche, il nuovo album “Dark Age”, pubblicato nel maggio 2012 per la prestigiosa Kscope (Porcupine Tree, Blackfield, Anathema, Ulver, Steven Wilson).

CHARLES HAYWARD This Heat: una delle formazioni più innovative e misconosciute di sempre. O anche, come è stato scritto di recente, «uno dei tentavi più riusciti di raggiungere la perfezione assoluta in musica» (Blow Up). Una breve ma fulgida parabola, la loro: sette anni, dal 1975 al 1982, giusto il tempo di dare alle stampe tre lavori (oggi ristampati in un prezioso box dalla ReR di Chris Cutler) e divenire culto assoluto. Provetti non-musicisti, Charles Hayward, Charles Bullen e Gareth Williams seppero maneggiare con istintiva creatività la tecnologia disponibile all'epoca, intendendo studio e tecniche di registrazione come strumenti integrali al loro suono. Un suono che teneva insieme blues krauto, funk algido e nervoso free-jazz-rock, conservando un senso della melodia personalissimo benché claustrofobico e un cuore espressivo caldo e pulsante. Senza di loro P.I.L., Pop Group e più recentemente Shellac, Slint e Liars avrebbero avuto tante idee in meno. Di questa memorabile esperienza artistica, non priva di un forte afflato politico, Charles Hayward è stato l'elemento trainante; voce, batteria e manipolazione di nastri nei This Heat nonché titolare dei successivi Camberwell Now, Hayward ha all'attivo prestigiose collaborazioni con Manzanera (Roxy Music), Brian Eno, Gong, Fred Frith e Bill Laswell. Attualmente è impegnato a registrare nuovo materiale con Robert Wyatt. Più che un semplice concerto, quello di Hayward sarà un ponte gettato tra passato e futuro.

FERAL CHOIR Il Feral Choir (Coro Ferino) di Phil Minton è un coro di voci che l'artista inglese forma durante un laboratorio di tre giorni. Feral Choir è una formula, e Minton gira il mondo applicando questo schema in ogni angolo della terra, e può farlo, perché questo coro è assolutamente basilare: per partecipare a questo laboratorio, occorre semplicemente avere una voce.

ROBERT AIKI AUBREY LOWE (LICHENS) Robert Aiki Aubrey Lowe, in arte Lichens: musicista di Chicago (già bassista nella cult band 90 Day Men) che impiega la voce come fosse strumento, manipolandola con aggeggi elettronici e accompagnandola con chitarra e percussioni. Collabora anche con gli Om, per i quali ha cantato e suonato il “Tambura” sugli album “God Is Good” e “Advaitic Songs”, e che segue regolarmente anche in tour. I suoi due splendidi album come solista, usciti entrambi su Kranky, sono “The psychic nature of being” (2005) e “Omns” (2007).

JULIE’S HAIRCUT In attività dal 1994, i Julieʼs Haircut sono un collettivo di sei musicisti emiliani. Il loro album di debutto “Fever in the funk house” (Gammapop, 1999), uno strano mix di garage rock, psichedelia noise e melodie pop, fu salutato dalla critica come uno dei migliori debutti indie-rock italiani. Il successivo “Stars never looked so bright” (Gammapop, 2001) mescolava questi elementi con un approccio più soul, rispecchiando lʼamore per la black music degli anni 60 maturato in seno alla band. Nel 2003, dopo essere passati sotto lʼegida della bolognese Homesleep Records, i Julieʼs Haircut pubblicano il loro terzo album, “Adult situations”, il primo a godere di una distribuzione internazionale. Qui melodia e psichedelia si compenetrano in maniera più personale. Dal 2005 la musica dei Julieʼs Haircut si è mossa verso territori più sperimentali, concentrandosi maggiormente sullʼimprovvisazione e la ricerca sonora, senza perdere contatto con il groove e la melodia che hanno caratterizzato la loro musica fin dal primo giorno. Il frutto più immediato è “After dark, my sweet” (Homesleep, 2006), il quarto fortunato album della band, che vede la partecipazione dellʼex Spacemen 3 Sonic Boom. Nel 2006 fungono anche da “sound carriers” per alcune performance dellʼex cantante dei Can Damo Suzuki, entrando così a far parte del “Damo Suzuki Network” e consolidando una solida relazione con lʼartista nippo-tedesco. Nel 2009 esce il quinto doppio album “Our Secret Ceremony” per lʼetichetta A Silent Place. Nel 2010 realizzano per la rassegna "Storie di Straordinaria Scrittura" lo spettacolo “Transformed” a Carpi, nel quale risuonano l'intero album “Transformer” di Lou Reed accompagnati da diversi ospiti vocali come Violante Placido, Angela Baraldi, Lilith, Giovanni Gulino, Alessandra Gismondi. Lo stesso anno partecipano con Peter Hook all'omaggio ai Joy Division “Unknown Pleasures” a Reggio Emilia. Un nuovo singolo 10", che include cover di The Tarot dalla colonna sonora de "La Montagna Sacra" di Jodorowsky e di “O Venezia Venaga Venusia” di Nino Rota dalla colonna sonora del "Casanova di Federico Fellini", viene pubblicato nel giugno 2011 sulla risorta etichetta Gamma Pop, divisione della Ghost Records. A giugno 2012 esce per Wood Worm & Trovarobato un nuovo EP di 4 tracce inedite intitolato "The Wildlife Variations". Freschissima è invece la pubblicazione su Gamma Pop dello split insieme ai Cut dal titolo “Downtown Love Tragedies”.