S.r.l. Servizi Metropolitani di Venezia Gestione Risorse Lagunari

Piano d'uso delle aree in concessione per venericoltura Aggiornamento 2018

Giuseppe Pessa, Domenico Fischetti, Anna Saggese

Ottobre 2018

Sommario PREMESSA...... 4 1 INTRODUZIONE ...... 5 2 L'ATTIVITÀ E LE AZIONI DELLA SOCIETÀ SAN SERVOLO SRL ...... 6 3 OGGETTO DEL PRESENTE DOCUMENTO ...... 10 4 OBIETTIVI DEL PIANO ...... 10 5 ATTIVITA' GESTIONALI NEL PERIODO 2013-2018 ...... 14 5.1 Concessioni ...... 14 5.2 Aree in sub concessione ...... 24 5.3 Operatori, strutture e mezzi ...... 27 6 PRODUZIONE LAGUNARE ...... 30 6.1 Dati di Produzione vongole ...... 30 6.2 Giovanili di Ruditapes philippinarum: raccolta seme naturale e azioni colturali volte alla produzione di seme...... 37 6.3 Preingrasso ...... 44 6.4 Pesca Gestita ...... 46 7 INTERAZIONI TRA VENERICOLTURA ED AMBIENTE LAGUNARE ...... 47 8 LE AZIONI DEL PIANO ...... 49 8.1 La gestione delle aree in concessione ...... 49 8.2 Prospettive gestionali ...... 52 8.2.1 Nuovi Siti Produttivi ...... 52 8.2.2 Conferma dei Siti Produttivi ...... 52 8.2.3 Operatori delle Attività Di Venericoltura...... 53 8.3 Seme da schiuditoio e sistemi di preingrasso...... 58 8.4 Periodo di semina e taglia di raccolta ...... 61 8.5 Strategia gestionale per le aree di reclutamento (nursery) ...... 63 8.6 Sistemi e modalità di raccolta ...... 64 8.7 Considerazioni sulla taglia minima di raccolta del novellame di Ruditapes philippinarum...... 66 8.8 Densità di semina negli allevamenti e vendita del seme ...... 67 8.9 Valutazione del fabbisogno annuo di seme ...... 68 9 SISTEMI DI RACCOLTA E CONFERIMENTO ...... 70 9.1 Attrezzi ...... 70

. 2 9.2 Imbarcazioni e mezzi nautici a supporto delle attività di venericoltura...... 73 9.3 Mezzi dedicati a servizi particolari ...... 76 10 MONITORAGGIO E VERIFICA DELLE AZIONI E DELLE BUONE PRASSI COLTURALI ...... 79 11 Sistema informativo per la gestione delle aree in concessione ...... 80 12 LA GESTIONE DELLA FASE DI TRANSIZIONE E DI SITUAZIONI EMERGENZIALI ...... 83 13 ELEMENTI DI REGOLAMENTAZIONE ...... 85 13.1 Adeguamento pacchetto igiene ...... 85 13.2 Ricerca applicata e sperimentazione ...... 85 14 BIBLIOGRAFIA ...... 86 15 ALLEGATI ...... 91 15.1 Allegato 1 ...... 91 15.2 Allegato 2: Criteri assegnazione aree...... 94 15.3 Allegato 3: verbali tavoli di confronto in cui sono stati indicati i criteri per assegnazione delle quantità di seme naturale raccolto in ambito lagunare nel corso di raccolte centralizzate gestite dalla società concessionaria...... 97

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PIANO D'USO DELLE AREE IN CONCESSIONE PER VENERICOLTURA

AGGIORNAMENTO 2018

PREMESSA La Laguna di Venezia è uno dei più importanti siti per l'allevamento e la pesca delle vongole filippine (Ruditapes pilippinarum (Adams & Reve, 1850)); queste attività sono controllate, normate e regolate dalle diverse autorità competenti, tra le quali la Società San Servolo srl che a partire dallo scorso luglio ha incorporato per fusione la Società GRAL Gestione Risorse Alieutiche Lagunari scarl. Il presente documento aggiorna il "Piano d'uso Sostenibile delle aree in concessione per venericoltura in Laguna di Venezia" del 2013, secondo quanto stabilito dal disciplinare di concessione tra il Provveditorato Interregionale per il , il Trentino Alto Adige ed il Friuli Venezia Giulia (ex Magistrato alle Acque), la Città Metropolitana di Venezia (già Provincia) e la società San Servolo, nell'intento di verificare la situazione attuale delle attività di allevamento delle vongole veraci e la gestione futura di questa importante risorsa alieutica.

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1 INTRODUZIONE La Famiglia dei molluschi Veneridi è la più numerosa tra il gruppo dei Bivalvi con più di 400 specie, la gran parte delle quali sono apprezzate per la qualità delle loro carni e quindi oggetto di pesca ed allevamento. Infatti, nell'acquacoltura moderna con il termine di “venericoltura”si definisce proprio l'allevamento di questa famiglia di Bivalvi. Una delle specie principalmente allevate è Ruditapes philippinarum (A. Adams & Reeve, 1850), meglio nota con il nome di Tapes philippinarum o Venerupis p. Questa specie è ormai da oltre 25 anni una delle più importanti per la molluschicoltura italiana; la nostra nazione con circa 33.500 ton/anno ne è infatti la maggiore produttrice europea e la seconda mondiale (FAO Fishery Statistic, 2018). La vongola verace filippina è una specie alloctona introdotta a scopi colturali nel 1983 nelle acque della Laguna veneta (Pelizzato, 1990) e da qui si è diffusa nelle lagune salmastre dell'Alto Adriatico che sono divenute nel trascorrere di pochi anni i siti di maggior produzione europea. Tra queste lagune, quella di Venezia ha avuto ed ha sicuramente un ruolo chiave. Le produzioni veneziane hanno rappresentato per molti anni i maggiori valori nazionali per poi ridiscendere in modo significativo negli ultimi 4 anni, come emerge dalla lettura dei dati di Tabella 1. Pur considerando che, secondo alcuni autori (Veneto Agricoltura, 2010), in Laguna di Venezia, circa il 50 % della produzione usciva dai canali ufficiali. Attualmente il problema rimane soprattutto per quanto concerne la raccolta non autorizzata dei giovanili. I valori di Tabella 1 evidenziano la crisi del settore veneziano e quindi nazionale in controtendenza con gli andamenti mondiali. Risulta quindi cruciale per il settore che la pianificazione contenuta in questo documento sia funzionale ad un rilancio della produzione o quantomeno al raggiungimento di livelli produttivi costanti ed in equilibrio con le capacità ambientali attuali della Laguna di Venezia.

. 5 Produzione Produzione Produzione Anno Laguna di Venezia [t] Nazionale [t] Mondiale (t)* 1990 1.300 16.709 315.129 1991 2.400 27.116 403.981 1992 3.000 26.434 660.396 1993 4.500 21.448 952.069 1994 16.000 32.723 1.169.381 1995 38.000 56.045 1.149.278 1996 40.000 59.100 1.156.947 1997 39.000 58.401 1.236.624 1998 40.000 62.960 1.342.809 1999 40.000 63.970 1.672.999 2000 35.000 58.635 1.504.291 2001 24.400 46.188 1.847.836 2002 17.700 40.200 2.074.651 2003 25.500 > 40863 °° 2.287.787 2004 23.800 > 44981°° 2.511.186 2005 21.500 40.000 2.590.759 2006 25.000 56731** 2.719.941 2007 27.500 61724** 3.045.708 2008 22.000 28.268 3.170.190 2009 5.619 32.374 3.303.537 2010 4.762 35.673 3.644.958 2011 2.926 30.647 3.718.169 2012 1.794 17.399 3.815.259 2013 2.664 21.510 3.924.678 2014 2.329 33.494 4.047.374 2015 3.211 33.500 4.079.261 2016 2.956 33.500 4.251.263

Tabella 1: valori delle produzioni della Laguna di Venezia, Italiane e Mondiali a partire dal 1990. * Fonte FAO Fish statistic 2018; ** Fonte Veneto Agricoltura 2010; dati relativi alle sole produzioni Alto Adriatiche da Fonte Veneto Agricoltura 2010; dati 1990-2002 fonte: Boatto e Pellizzato 2005.

2 L'ATTIVITÀ E LE AZIONI DELLA SOCIETÀ SAN SERVOLO SRL

Gran parte della produzione veneziana negli anni passati è stata sostenuta dallo sfruttamento, più o meno autorizzato, dei banchi naturali di Tapes presenti in Laguna. Ciò ha innescato una serie di problematiche ambientali, economiche e sociali che sono ben note. La Provincia di Venezia, infatti, quale ente competente per la pesca e l'acquacoltura . 6 lagunare, fin dal 1999, si è dotata di uno strumento di programmazione il "Piano per la gestione delle risorse alieutiche delle Lagune della Provincia di Venezia". L'obiettivo è quello di risolvere e gestire queste situazioni non più sostenibili per motivi di tutela dell'ambiente lagunare, sanitari a garanzia dei consumatori e di ordine pubblico. L'evoluzione amministrativa della gestione della risorsa vongola verace in Laguna di Venezia è stata ampiamente descritta in tutti i suoi passaggi nel piano di gestione redatto nel 2006 e ripreso negli aggiornamenti 2013 e 2015. Va ricordato che a partire dal 31 agosto 2015, alla Provincia di Venezia è subentrata a titolo universale la Città Metropolitana di Venezia. Ultimo soggetto responsabile, in ordine di tempo, è la società San Servolo srl che è subentrata per fusione alla Società Gestione Risorse Alieutiche Lagunari in quanto la Città metropolitana di Venezia, a seguito della deliberazione del Consiglio metropolitano n. 11 in data 11 luglio 2017 ha approvato, ai sensi dell’art. 24 del D. Lgs. n. 175/2016, la ricognizione delle società detenute al 23 settembre 2016 e le conseguenti azioni di revisione straordinaria, prevedendo, in particolare la fusione per incorporazione della società GRAL srl nella Società San Servolo srl posto che la Società GRAL srl non rispettava il requisito di fatturato minimo previsto dal suddetto decreto. Preso atto che la Città metropolitana di Venezia, a seguito della deliberazione del Consiglio metropolitano n. 12 in data 04 maggio 2018 ha approvato il progetto di fusione per incorporazione di GRAL srl nella San Servolo srl. Ritenuto che in data 9 luglio 2018 è diventata efficace la fusione per incorporazione di GRAL srl nella San Servolo srl e che quindi San Servolo srl subentra da questa data a titolo universale in tutti i rapporti giuridici, attivi e passivi di GRAL srl. La società San Servolo srl si propone di coinvolgere gli operatori nella programmazione delle attività, di verificarne l’operato, di fornire il supporto tecnico – scientifico e, dove necessario, gestionale per dare continuità e concretezza ad una attività strategica quale la molluschicoltura per la Laguna di Venezia. La Società SAN SERVOLO srl ha tra gli scopi sociali (punto 2, primo comma dello Statuto) quello di perseguire lo sviluppo e valorizzazione dell’acquacoltura e della pesca nella

. 7 Laguna di Venezia, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente lagunare, la salvaguardia dell’occupazione nel settore dell’acquacoltura e della pesca. Per perseguire lo scopo sociale di cui al punto 2) del primo comma, provvede all‘attuazione e realizzazione delle linee di pianificazione, programmazione e gestione economica, sociale e ambientale prefissate dalla Città Metropolitana di Venezia, e riferibili primariamente all'allevamento, pesca lagunare e attività connesse, tenuto conto della necessità di garantire il principio della gestione a carattere unitario della laguna. Le attività della Società SAN SERVOLO SRL, come previsto dall'atto costitutivo sono: • rilascio di subconcessioni per l’esercizio dell’acquacoltura ed al relativo controllo; • coordinamento e alla promozione di innovazioni, qualità, siti territoriali, riferibili alla pesca e all'allevamento nell’area individuata quale "Laguna di Venezia", al fine di consentire il rispetto delle norme, direttive ed indirizzi stabiliti dagli Enti pubblici competenti nel settore; • miglioramento, incremento e valorizzazione della capacità produttiva, attraverso l'incentivazione dello sviluppo economico-sociale delle comunità locali dedite al settore della pesca, favorendo la compatibilità dell'attività con l’equilibrio ambientale lagunare anche al fine di garantire la qualità alimentare e igienicosanitaria per il consumatore finale; • all’implementazione delle condizioni di sostenibilità ambientale nell’ambito della pesca e dell’allevamento, attraverso anche attività di recupero e miglioramento dell’ambiente lagunare; • studio, promozione, attuazione delle iniziative finalizzate a favorire la stabilità occupazionale, la sicurezza sul lavoro, il consolidamento produttivo e la razionalizzazione della produzione e distribuzione ittica, anche assumendo la gestione di interventi sostenuti da fondi comunitari, nazionali, regionali e locali, previa predisposizione, in collaborazione con altri Enti, di programmi, obiettivi e ricerche mirate alla valorizzazione del comparto "pesca lagunare";

. 8 La società per realizzare gli obiettivi di cui sopra ed in particolare il perseguimento di finalità d’interesse collettivo e generale, può: • acquisire e prendere in concessione spazi acquei lagunari e marittimi del Demanio dello Stato, della Regione e di altri Enti Pubblici, promuovere la realizzazione di altri impianti o specchi acquei interclusi, lagunari, vallivi o di terra ferma, nonché assegnarne la gestione a soggetti locali operanti nel settore della pesca lagunare veneziana; • attuare piani di cattura e di gestione, programmi di implementazione dell’acquacoltura, di indirizzo della produzione, conservazione, trasformazione e commercializzazione di prodotti, in applicazione delle indicazioni provenienti dagli Enti Pubblici, anche favorendo la messa a disposizione delle imprese ittiche convenzionate, di mezzi tecnici appropriati, impianti idonei anche se di proprietà di Enti Pubblici o privati o di altri operatori, previa stipula di preventive convenzioni; • promuovere e realizzare progetti, studi, ricerche, monitoraggio e controlli sull’andamento delle produzioni, sia sotto l’aspetto economico, sociale, ambientale, che qualitativo, prefissando a tal fine linee guida e comportamentali alle quali i soggetti concessionari, beneficiari o, comunque convenzionati dovranno attenersi, in applicazione delle indicazioni provenienti dagli Enti Pubblici; • promuovere metodi e sistemi di pesca volti ad assicurare lo sfruttamento sostenibile nonché il perfezionamento tecnico del naviglio, dei metodi e dei sistemi di pesca; • promuovere, attuare e migliorare l’efficienza complessiva della filiera locale di settore attraverso azioni incentivanti di razionalizzazione della produzione, della conservazione e trasformazione del pescato, dei modi e sistemi di commercializzazione dei prodotti nel quadro delle norme e delle esigenze comunitarie di organizzazione dei mercati, anche con il ricorso a misure e risorse finanziarie comunitarie e nazionali; • stipulare convenzioni e contratti con "imprese", "cooperative" fra pescatori e loro "consorzi", con enti pubblici o privati per ottenere particolari servizi nei vari centri di pesca, intesi a realizzare le migliori condizioni di efficienza per l'attuazione della filiera produttiva.

. 9 Quindi, la Società costituiva e costituisce soggetto attuatore delle decisioni di carattere politico-amministrativo riservate alla competenza di Enti pubblici non soltanto soci, ma anche degli Enti che ricoprono fondamentali competenze nel governo del settore.

3 OGGETTO DEL PRESENTE DOCUMENTO

Il primo Piano d'uso Sostenibile delle aree in concessione per venericoltura fu redatto nel 2006 all'esordio delle attività della società GRAL; il presente documento ha la funzione di aggiornarlo sulla base dei risultati di gestione del periodo 2013-2018 e delle azioni gestionali che si intendono intraprendere per consentire un corretto e costante governo della "risorsa Tapes" in Laguna di Venezia nel periodo 2018-2020.

4 OBIETTIVI DEL PIANO

L'aggiornamento del Piano d'uso delle aree per Venericoltura si fonda sulle esperienze gestionali di questi anni e sulle necessità e potenzialità produttive attuali. Il Piano si concentra nell'ambito territoriale di competenza della Società SAN SERVOLO srl, ossia la Laguna di Venezia con l'obbiettivo principale di fornire gli indirizzi per proseguire nel percorso di riconversione della pesca di Ruditapes philippinarum in allevamento entro aree in concessione. Si devono quindi conciliare le scelte gestionali e le indicazioni amministrative con le necessità tecnico produttive e sanitarie ed il rispetto degli ambienti lagunari.

Il principale obiettivo del presente Piano è quello di gestire la risorsa "Vongola Verace" nell'ambito della Laguna di Venezia.

. 10 Il presente Piano deve conformarsi in ogni sua parte con tutte le norme di ogni fonte e livello incidenti in laguna, e tutto quanto contenuto nel Piano non conforme con esse deve considerarsi di diritto nullo.

In particolar modo si intende: • Rimodellare le superfici in concessione destinate all'allevamento, per ridurne gli impatti, razionalizzarne l'utilizzo anche sulla base degli operatori presenti e, se possibile, implementarne la produttività; • continuare a controllare, mediante monitoraggi periodici il reclutamento di giovanili di vongole veraci da poter raccogliere e destinare come semina entro le aree in sub concessione; • Incentivare all'utilizzo, in modo controllato, di seme da schiuditoio o proveniente da fonti naturali anche extra lagunari; • Introdurre criteri di gestione degli impianti basati sul "principio agricolo" dell'allevamento (cicli di preparazione del fondale - semina - raccolta), codificando i passaggi gestionali e le comunicazioni agli Enti preposti alla gestione e controllo. Gli effetti derivati dall'attuazione delle scelte di piano vogliono condurre a: • uno sviluppo compatibile delle attività lagunari con la salvaguardia dell’ambiente; • garantire la tracciabilità dei molluschi prodotti; • incentivare lo sviluppo imprenditoriale dell’attività con conservazione anche delle attività tradizionali di pesca o di differenziazione su altre risorse alieutiche (consci che la monospecificità della cultura rappresenta sempre un rischio sociale ed economico); • accompagnare il processo di formazione e modernizzazione degli operatori.

A questo scopo sono stati valutati: • i dati relativi all'attività di gestione svolta dalle società GRAL e San Servolo Srl. nel quinquennio 2013-2018; • i valori della produzione lagunare;

. 11 • le modalità di gestione dei banchi di seme naturale in aree lagunari non in concessione ed in concessione (aree "nursery") e le metodologie di reperimento del seme di produzione artificiale, con indicazione degli accorgimenti per garantire la filiera produttiva ed in particolare l'utilizzo di forme di preingrasso con sistemi sperimentali diversi ed individuazione delle competenze tecniche e tecnologie necessarie; • la compatibilità e sostenibilità del progetto a partire dagli elementi indicati nel Piano redatto nel 2013 e successivo Adeguamento del 2015 quali il numero degli operatori, la tipologia di strumentazione utilizzata, approvvigionamento novellame, dimensionamento degli areali disponibili, sostenibilità socio economica dell'attività di venericoltura nella prospettiva dei prossimi due anni; • le condizioni ambientali, morfologiche e idrologiche della Laguna di Venezia, con particolare riferimento alle variazioni rilevate negli ultimi cinque anni e all'influenza delle caratteristiche ambientali sui parametri produttivi dell'attività di venericoltura; • l'ubicazione delle aree adibite e da adibire a venericoltura con relativa analisi dell'idoneità e della produttività delle aree utilizzate nell'ultimo quinquennio ed indicazione dei criteri di scelta e di individuazione delle nuove aree, tenendo conto dei dati regionali inerenti la classificazione delle acque ai fini igienico sanitario, e le disposizioni regolamentari e legislative in materia di aree di particolare interesse ambientale ovvero di Importanza Comunitaria e relativo aggiornamento; • la proposta di un modello per la gestione delle singole unità di produzione con particolare attenzione all'indicazione della densità di semina massima, alle dimensioni ottimali degli allevamenti parametrate al numero degli operatori per compagine ed alle imbarcazioni, ed ad eventuali forme di aggiornamento professionale per i soggetti interessati agli aspetti della riproduzione e del preingrasso; • gli strumenti di controllo che SAN SERVOLO srl si propone di eseguire con il proprio personale, con l'ausilio delle strutture pubbliche ed avvalendosi di tecnici incaricati, sulle attività delle singole unità di produzione e delle aree adibite a preingrasso;

. 12 • la verifica sull'utilizzo dei sistemi di raccolta attuali e proposta degli attrezzi utilizzabili nelle aree in concessione.

San Servolo srl ha il compito di tutelare e garantire l’attività di venericoltura e le azioni del Piano sono rivolte a questi obiettivi. Va sottolineato come questi si possano raggiungere solo con la piena collaborazione di tutti gli attori, in primis gli operatori della venericoltura lagunare che devono comprendere che crescere nella piena legalità premia. In questa direzione la Società intende sviluppare delle azioni di riconoscimento, anche economico, per chi si dedica alla venericoltura nel pieno rispetto delle norme. San Servolo srl si propone di sviluppare progettualità comuni con operatori ed associazioni di categoria volte a migliorare la redditività, produttività e condizioni di lavoro della categoria.

. 13 5 ATTIVITA' GESTIONALI NEL PERIODO 2013-2018

5.1 Concessioni Ripercorrendo la dinamica delle superfici in concessione al GRAL per la venericoltura, si è visto nel tempo una progressiva riduzione delle concessioni. Nell'agosto 2005 la società G.R.A.L. ha ottenuto in concessione dal Magistrato alle Acque le aree destinate ad attività di venericoltura e pesca gestita. Con il Piano d'uso sostenibile (GRAL, 2006) si è proceduto alla verifica dell'utilizzo e dell'idoneità dei circa 3.300 ettari in concessione ed alla contestuale revisione di tali zone considerando la presenza di vincoli pubblici permanenti, la localizzazione in aree soggette a periodici peggioramenti delle condizioni igienico- sanitarie, la scarsa produzione ed il rapporto produttività/sensibilità ambientale. Nel corso degli anni successivi sono state diverse le revisioni e nuove zonizzazioni, condizionate da diversi fattori come interventi infrastrutturali (Progetto Integrato Fusina), scarsa produttività delle aree o mancata richiesta da parte dei subconcessionari.

In Tabella 2 viene schematizzato l'andamento delle subconcessioni divise per macroarea, fino ad arrivare alle attuali aree (Tavole 1 -5) richieste, per le quali si fa un confronto con le aree richieste nell'ultimo adeguamento del 2015 e successiva determina della Città Metropolitana. Va evidenziato come la situazione attuale (richieste di aprile 2018) veda una riduzione delle superfici in concessione per venericoltura pari al 50,7 %, quindi oltre il 50 % in meno rispetto alle originali aree avute in concessione nel 2006 dal Magistrato alle Acque. Rispetto all'adeguamento del piano condotto nel 2015 le aree in concessione hanno avuto un incremento di oltre il 21 % (Tabella 3). Nel maggio 2015 si era avuto il minimo delle aree in concessione pari a circa 1.470 ettari, successivamente incrementato fino ai valori del marzo 2018. Le richieste del rinnovo delle aree in concessione presentato ad aprile 2018 al Provveditorato Interregionale vedono un incremento generale per circa 19,2 ettari rispetto alle aree già in concessione (Aut. marzo 2018), questo incremento è frutto di una valutazione delle aree in uso, della loro produttività, delle richieste dei subconcessionari e

. 14 della razionalizzazione delle aree in concessione (unione di porzioni vicine). Questo ha portato ad alcune rinunce (macroarea A e B), ad alcune nuove richieste (macroarea D) ed alcune unificazioni. Per meglio comprendere queste variazioni oltre alle mappe delle tavole (1-5) vengono riportate in Tabella 4 le differenze tra quanto in concessione a marzo 2018 e quanto richiesto nella domanda di rinnovo di aprile, riportando solo le aree (sub aree) oggetto di variazione.

Superficie (ha) 2008 2010 2011 2012 Atto agg. Det. Prov. Atto agg. Aut. Richiesta Macroarea 2006 2007 ottobre marzo marzo dicembre 10/2013 1486/15 05/2017 03/2018 Apr 2018 A 581,42 581,42 589,85 531,54 567,08 662,63 463,5 574,44 574,44 569,3774 B 1.240,25 1281,23 1178,81 694,05 705,8 475,95 187,03 283,54 351,35 351,35 C 775,88 775,88 131,8 13,02 36,88 29,16 29,16 29,16 29,16 29,16 D 643,89 643,89 656,98 565,5 665,95 702,62 741,28 741,28 751,28 775,53 Superficie totale (ha) 3.500 3.241,44 3282,42 2557,44 1804 1975,71 1.870,36 1.420,97 1.628,42 1.706,23 1.725,32

Tabella 2: andamento delle superfici lagunari in concessione alla Società GRAL prima e San Servolo srl ora, da parte del Magistrato alle Acque di Venezia. e Provveditorato Interregionale.

Det. Prov. 1486/15 Richiesta Apr 2018 Variazioni Sup [ha] A2 243,21 238,15 -5,06 A3 156,38 267,32 110,94 B1 152,27 248,39 96,12 B3 53,97 53,97 B4 14,23 14,23 D8b 76,74 81,26 4,52 D8d 9,61 10,73 1,12 D10 16,06 22,51 6,45 D11 145,99 156,02 10,03 D12 60,42 72,55 12,13 Totale 1420,97 1725,42 304,45

Tabella 3: variazioni delle superfici lagunari in concessione a maggio 2015 e quanto richiesto nella domanda di rinnovo di aprile 2018 al Provveditorato Interregionale. Emergono i valori della area A3 e B3/B4 (aree nursery)

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Area Aut. 03/2018 Richiesta Apr 2018 Variazioni Sup [ha] A2 243,21 238,15 -5,06 D8b 76,74 81,26 4,52 D8d 9,61 10,73 1,12 D10 16,06 22,51 6,45 D11 145,99 10,03 156,02 D11bis 10 -10,00 D12 60,42 72,55 12,13 562,03 581,22 19,19

Tabella 4: variazioni delle superfici lagunari in concessione a marzo 2018 e quanto richiesto nella domanda di rinnovo di aprile 2018 al Provveditorato Interregionale.

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Tavola 1: Laguna di Venezia, visione d'insieme delle aree richieste in concessione rispetto a quelle in concessione a seguito di adeguamento del piano nel 2015 (Det.1486/2015 del 22/5/2015), nei colori della mappa vengono presentate le variazioni tra le superfici delle concessioni richieste (aprile2018) e quelle del maggio 2015. Con ombreggiatura gialla le aree a cui si rinuncia e con ombreggiatura verde le aree di nuova richiesta.

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Tavola 2: Laguna Nord macroarea A, nei colori della mappa vengono presentate le variazioni tra le superfici delle concessioni richieste (aprile2018) e quelle del maggio 2015. Con ombreggiatura gialla le aree a cui si rinuncia e con ombreggiatura verde le aree di nuova richiesta.

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Tavola 3: Laguna Centrale macroarea B, nei colori della mappa vengono presentate le variazioni tra le superfici delle concessioni richieste (aprile2018) e quelle del maggio 2015. Con ombreggiatura gialla le aree a cui si rinuncia e con ombreggiatura verde le aree di nuova richiesta.

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Tavola 4: Laguna Sud macroarea C, nei colori della mappa vengono presentate le variazioni tra le superfici delle concessioni richieste (aprile2018) e quelle del maggio 2015. Con ombreggiatura gialla le aree a cui si rinuncia e con ombreggiatura verde le aree di nuova richiesta.

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Tavola 5: Laguna Sud macroarea D, nei colori della mappa vengono presentate le variazioni tra le superfici delle concessioni richieste (aprile2018) e quelle del maggio 2015. Con ombreggiatura gialla le aree a cui si rinuncia e con ombreggiatura verde le aree di nuova richiesta.

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Tavola 6: Macroarea A e B, limiti delle concessioni San Servolo a confronto con le aree subconcesse agli operatori della venericoltura (giugno 2018).

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Tavola 7: Macroarea C e D imiti delle concessioni San Servolo a confronto con le aree subconcesse agli operatori della venericoltura (giugno 2018).

. 23 Alla data del 30 giugno 2018 le aree in concessione alla Società GRAL/ San Servolo Srl erano suddivise in 4 macroaree siglate con i codici A, B, C e D secondo localizzazione da Nord a Sud (Tavola 6 e Tavola 7).

MACROAREA A LAGUNA NORD Le aree in concessione in Laguna Nord ammontano a complessivi 574.44 ettari suddivisi in tre aree (A1, A2, A3, A4) con rispettivamente superfici di 58,91 ha, 243,21,49 ha, 267,32 ha e 5 ha (destinata solo ad attività di preingrasso).

MACROAREA B LAGUNA CENTRALE Le aree in concessione in Laguna Centrale sono complessivamente di 351,35 ha suddivise in 4 aree (B1, B2, B3 e B4) con rispettivamente superfici di 234,89 ha, 34,76 ha, 53,97 e 14.23 ha, le ultime 2 sono aree nursery non destinate alla subconcessione.

MACROAREA C e D LAGUNA SUD In laguna sud è possibile individuare due distinte zone di concessione: una localizzata nella zona c.d. , l’altra nella zona di Chioggia. Il primo insieme di aree sono pari a 29,16 ha (C1c, C3, C3c, C3d e C4), il secondo insieme di aree sono pari a 751,28 ha (D1, D2, D3a, D3b, D3c, D4a, D4b, D4c, D4d, D4e, D5, D6a, D6b, D7, D8a, D8b, D8c, D8d, D9, D10, D11 e D12).

5.2 Aree in sub concessione

A giugno 2018, tra le aree in concessione, erano sub concesse superfici per complessivi 1.310,83 ettari, secondo la divisione per macroarea di Tabella 5; mentre le aree ancora a disposizione della Società ammontavano a 395,41 ettari di cui circa 68 aree nursery (B3 e B4) non concedibili e 5 ettari destinati solo al preingrasso (A4). Complessivamente sono quindi subconcesse oltre 80 % delle aree a disposizione di San Servolo srl per allevamento di vongole.

. 24

A disposizione del Macroarea Concessi Subconcessi GRAL/S.Servolo Srl A 57,44 415,66 158,78 B 351,35 219,70 131,65 C 29,16 29,16 0 D 751,28 646,30 104,98 Totale complessivo 1.706,23 1.310,83 395,41

Tabella 5: entità delle superfici [in ettari] concesse dal Provveditorato interregionale alla società GRAL/San Servolo srl e da questa a sua volta sub concesse per la venericoltura; stato al 30 giugno 2018.

4000 Superfici in concessione a GRAL/San Servolo Servizi 3500

3000

2500

2000

1500

1000

500

0 2006 2007 2008 2010 2011 2012 2013 2015 2017 2018

Figura 1: andamento delle superfici in concessione alla soc. GRAL/San Servolo srl dal 2006 al 2018.

Questione particolare, affrontata negli anni di gestione delle concessioni per molluschicoltura, è stata quella dell'utilizzo di aree per venericoltura in bassifondali prossimi a praterie di fanerogame marine. Queste piante sono presenti in particolar modo nelle aree della Laguna Sud (Macroarea C e D). Tali aree concesse a scopi colturali fin dagli anni '90 sono state sub concesse dalla Società GRAL con scadenza febbraio 2012. Tali concessioni sono state nel corso del 2012 rinnovate in proroga alle aziende attive nelle aree con scadenza giugno 2013 prima, successivamente settembre 2018 e mirate a mantenere nelle aree i livelli di produttività senza intaccare gli ambienti circostanti. Nella foto aerea di Figura 2 è visibile come vi sia coesistenza tra allevamenti e praterie di fanerogame nelle aree lagunari prossime alla bocca di porto di Chioggia.

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Figura 2: Foto aerea delle aree lagunari prossime alla bocca di Chioggia. Si osservano le aree in sub concessione per molluschicoltura (freccia rossa) prive di fanerogame rispetto alle vicine aree non dedicate alla venericoltura (freccia verde).

. 26 5.3 Operatori, strutture e mezzi

In questo ultimo quinquennio il numero degli occupati e delle imprese ha avuto un trend inizialmente in calo per poi avere una leggera ripresa. Gli operatori hanno raggiunto il loro minimo negli anni 2014/2015, negli ultimi 2 anni di dati a disposizione (2016-2017) si è osservato un lieve ripresa, legata sicuramente alla redditività che la venericoltura sta garantendo. Per quanto riguarda le aziende, il minimo numero di aziende lo si è avuto nel 2012 per poi aver un costante aumento che ha portato le aziende da 60 ad 80 in 6 anni, quindi con un aumento del 30 %. Aumento concentrato negli anni tra il 2015 ed il 2017. Questo aumento delle imprese è dovuto all'ingresso di nuovi operatori che costituiscono piccole società agricole, a volte a socio unico, incrementando in questo modo notevolmente il numero delle imprese senza aver un incremento percentuale altrettanto rilevante per gli addetti. Gli operatori che operavano all'interno delle unità produttive al 29/09/2006 erano nel numero di 1041 mentre al 31 dicembre 2017 sono 487, con una riduzione di oltre il 50 % degli occupati. Questa riduzione nel tempo è in gran parte dovuta all'abbandono dell'attività da parte di operatori che non vi trovavano più spazi di remunerazione ma è anche dovuta ad una revisione degli addetti effettivamente impegnati in venericoltura e non solo figuratamente soci delle diverse cooperative; revisione avvenuta anche di recente. Mentre l'ingresso di nuovi operatori, in alcuni casi il rientro, è stato accompagnato dalla costituzione di piccole società agricole di pochi soci dotati di scafi minori. I M/P (vibranti) erano inizialmente nel numero di 80 autorizzati ad esercitare all'interno delle unità produttive, ora sono 56 circa mentre gli scafi minori (barchini) dedicati alla pesca con rasca a motore erano nel numero di 320 mentre ora sono divenuti circa 277. Nella Tabella 6 si evidenziano i saldi tra il 2006, il 2012 ed il 2017 degli occupati e della flotta. I grafici di Figura 3 e Figura 4, rivelano come la variazione sia stata progressiva, nel corso degli anni, con la diminuzione più accentuata tra il 2008 ed il 2013, anni di netta flessione delle produzioni di vongole (Tabella 1 e Figura 4) e poi con una ripresa a partire

. 27 dal 2015, legata alla maggior redditività della produzione ma non purtroppo da un aumento della produzione lagunare.

Anno N. Operatori N. M/P (vibrante) N. Scafi con Rasca 2006 1041 80 320 2012 634 60 270 2017 487 56 277

Variazione 2006-2012 -39% -25% -16% 2012-2017 -23% -7% 3% Tabella 6: sintesi dell’andamento del numero di operatori e scafi dedicati alla venericoltura in Laguna di Venezia.

ANNO N. Operatori N. Scafi con Rasca N. M/P (vibrante) HA Subconcessi 2013 507 263 53 1.223,37 2014 454 254 49 1.187,80 2015 456 247 50 1.088,64 2016 466 267 54 1.234,09 2017 487 277 56 1.230,45 Tabella 7: numeri sintetici dell’andamento del numero di operatori, scafi e superfici in uso per venericoltura in Laguna di Venezia nell'ultimo quinquennio.

Figura 3:: andamento addetti ed imprese di venericoltura in Laguna di Venezia dal 2006 al 2012.

. 28

Figura 4: andamento flotta dedicata alla venericoltura 2006 al 2017.

. 29 6 PRODUZIONE LAGUNARE

6.1 Dati di Produzione vongole

I dati sulla produzione lagunare veneziana di vongole veraci filippine, hanno avuto negli scorsi anni diverse "mancanze" (Aggiornamento Piano 2013 capitolo 1). I dati ufficiali si scontrano con i valori stimati dai professionisti del settore piuttosto che emergenti dalle statistiche degli enti preposti (Asl, GRAL, Provincia) o di enti di ricerca o di supporto alla categoria (Osservatorio Socio Economico dell'Alto Adriatico). In questo lavoro si è tenuto conto delle statistiche "storiche", unanimemente acquisite, date quindi per certe e controllate negli scorsi anni ("Piano Pesca" Provinciale, pubblicazioni ecc) e dati recenti (dal 2009) forniti dai servizi veterinari delle aziende Sanitarie competenti per territorio e recentemente riunite nella sola ASL 3 Serenissima (ricomprendente Venezia, Mirano e Chioggia).

Produzione Anno Laguna di Venezia [t] 2006 25.000 2007 27.500 2008 22.000 2009 5.619 2010 4.762 2011 2.926 2012 1.794 2013 2.664 2014 2.329 2015 3.211 2016 2.956 2017 2.051

Tabella 8: valori in tonnellate della produzione di vongole della Laguna di Venezia dal 2006 al 2017.

Emerge chiaramente dai dati di Tabella 8 e del grafico di Figura 5 come a partire dal 2009 vi sia stato un vero e proprio tracollo della produzione. Vi è tuttavia da rilevare che questo andamento è sicuramente esasperato dalla diversa fonte dei dati, che dal 2009 fanno riferimento ai numeri ufficiali ASL mentre in precedenza questi venivano integrati con delle

. 30 stime "esperte" che valutavano anche il prodotto immesso sul mercato senza passare per i canali ufficiali. Facendo riferimento ai dati dell'Osservatorio Socio Economico della pesca il calo di produzione verrebbe anticipato di un anno con valori attorno alle 7.000 ton già nel 2008. Questi dati tengono conto sia della produzione entro gli allevamenti che della raccolta libera oltre che delle pesche gestite.

Figura 5:: istogramma che riporta i valori della produzione di Ruditapes philippinarum in Laguna di Venezia dal 1990 al 2017 (fonti diverse - vds tabella 1)

L'andamento degli ultimi 4 anni dopo un aumento della produzione 2015 ha visto un progressivo calo con il raggiungimento del minimo storico nel 2017 (solamente 56 Ton superiore alla produzione del 1990) conseguenza diretta della mancanza di seme naturale nel 2016.

Concentrando la nostra attenzione sui dati del 2017 delle sole produzioni di allevamento, si evince come le produzioni siano diverse tra le 4 macroaree Lagunari. Sia nei valori assoluti che in quelli relativi alla produttività le aree della Laguna Sud si confermano molto più produttive rispetto alla Laguna Centrale e Nord. I valori di produttività per il 2017 vanno dai 10/20 quintali per ettaro della Laguna Nord ai 60/80 quintali/ettaro della Laguna Sud.

. 31 Analizzando l’andamento delle produzioni o meglio della produttività anche nella rappresentazione cartografica delle tavole 8, 9, 10 e 11, rispettivamente per la Macroarea A, B, C e D. La produttività qui espressa in Kg/mq/anno va da pochi etti al metro quadrato della Laguna Nord ai valori superiori al Kg di alcune concessioni della Laguna Sud. Visivamente è evidente la maggior produttività delle aree Sud seppur per alcune sub concessioni non vi siano dati a disposizione. Le sub concessioni della Laguna Sud anche a fronte del maggior numero di ditte e di dati disponibili, hanno la maggior variabilità nella produttività (Tavola 10 e Tavola 11) ed anche le migliori performance medie ed assolute. Queste aree (macroarea C e D) quindi si confermano nel tempo tra le più produttive tra quelle in concessione per venericoltura.

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Tavola 8: Laguna Nord macroarea A, nei colori della mappa vengono presentati i valori di produttività [Kg/mq/anno] del 2017 (ultimi dati disponibili - fonte San Servolo srl 2018).

. 33

Tavola 9: Laguna Centrale macroarea B, nei colori della mappa vengono presentati i valori di produttività [Kg/mq/anno] del 2017 (ultimi dati disponibili - fonte San Servolo srl 2018).

. 34

Tavola 10: Laguna Sud macroarea C, nei colori della mappa vengono presentati i valori di produttività [Kg/mq/anno] del 2017 (ultimi dati disponibili - fonte San Servolo srl 2018).

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Tavola 11: Laguna Sud macroarea D, nei colori della mappa vengono presentati i valori di produttività [Kg/mq/anno] del 2017 (ultimi dati disponibili - fonte San Servolo srl 2018).

. 36 6.2 Giovanili di Ruditapes philippinarum: raccolta seme naturale e azioni colturali volte alla produzione di seme.

La semina dei giovanili costituisce nella pratica di allevamento delle vongole veraci l'elemento costitutivo principale per l'avvio ed il mantenimento della produzione. Tra i compiti gestionali e gli obiettivi della società San Servolo srl, infatti, vi è la gestione della raccolta dei giovani esemplari presenti nelle aree in concessione e non subconcesse o in altre aree extra concessione. In questo contesto, negli anni passati, la società concessionaria si è impegnata in vario modo cercando di mettere a disposizione la maggior quantità possibile di seme con raccolte organizzate in ambito lagunare entro aree in concessione alla società San Servolo srl, aree extra concessione (come ad esempio l'area dell'ex Sito di Interesse Nazionale) ed anche nelle aree fluviali di Adige e Brenta. in tale direzione è andato anche il recente adeguamento del "Piano Seme" del 2016 (Pellizzato, 2016) che ha affrontato le tematiche relative a: - conferma delle aree nursery definite come "storiche" e già presenti nel Piano per la gestione delle risorse alieutiche delle lagune della Provincia di Venezia (2014); - Individuazione di "nuove aree nursery" per Ruditapes philippinarum identificate come vocate al reclutamento di giovanili, in quanto, in passato, sono state oggetto di prelievo di seme da parte delle marinerie lagunari o che, nel corso di monitoraggi anche recenti (Città Metropolitana di Venezia, 2016), hanno evidenziato quantità interessanti di seme, o che, per motivi di vocazione ambientale (modelli), sono ritenute idonee alla produzione naturale di seme; - Individuazione di aree potenzialmente dedicate ad area nursery definite "macroaree" e caratterizzate da una distribuzione spaziale molto ampia ma con potenzialità per solo limitate superfici; - Monitoraggio periodico delle aree individuate come "nursery" per il controllo della presenza di giovanili di Ruditapes philippinarum. Con questi obbiettivi il Piano Seme ha individuato entro l'intera Laguna di Venezia nuove zone da destinarsi a nursery (p. es. Lago dei Teneri, Sacca Sessola, S. Giacomo, i "verti") per avere la possibilità di poter raccogliere seme anche in zone non ancora definite “nursery”,

. 37 ma caratterizzate da accertata, seppur occasionale, presenza di seme (da quantificare con specifici monitoraggi). Contemporaneamente tali nuove aree divengono interdette alla libera pesca di vongole veraci in ottemperanza al vigente Piano di Gestione delle Risorse Alieutiche delle lagune della Provincia di Venezia (2014). In tal modo ci si propone di salvaguardare anche i riproduttori entro tali aree.

La mappa di Tavola 12 riporta le aree nursery per la vongola verace filippina in laguna di Venezia e alla foce del fiume Brenta, così come individuate dal “Adeguamento del punto 9.2 del Piano d’uso delle aree per venericoltura 2013 della Società Consortile G.R.A.L.” (Piano Seme) Sono rappresentati 3 temi: - le aree contrassegnate con puntinatura di colore viola identificano nursery “storiche” di maggior interesse, considerando l’apporto che hanno dato nell’approvvigionamento del seme di vongola e già presenti nel Piano per la gestione delle risorse alieutiche delle lagune della Provincia di Venezia (2014); - con il verde (puntinato), sono identificate le aree ritenute vocate al reclutamento di giovanili della specie Ruditapes philippinarum, in quanto, in passato, sono state oggetto di prelievo di seme da parte delle marinerie lagunari o che, nel corso di monitoraggi anche recenti (Laguna Project, 2016), hanno evidenziato quantità interessanti di seme, o che, per motivi di vocazione ambientale (modelli), sono ritenute vocate alla produzione naturale di seme; - la puntinatura in rosso identifica ampie macroaree all’interno delle quali sono state individuate limitate porzioni delle stesse, ritenute vocate al reclutamento di giovanili della specie Ruditapes philippinarum, ma che, a differenza delle aree in verde, non è possibile localizzarle in modo preciso, ma che vanno comunque considerate nell’ambito del monitoraggio del “seme” di vongola filippina, anche se la presenza dei giovanili di vongola potrà essere episodica e su superfici limitate. A seguito delle proposte operative del Piano Seme 2016 la società GRAL/San Servolo ha avuto in concessione le aree denominate "verti" in Laguna Centrale (aree B3 e B4) destinandole esclusivamente alla raccolta del seme di vongole filippine.

. 38

Tavola 12: Aree interessate dal Piano seme 2016 con relative indicazioni delle aree di reclutamento giovanili di vongole veraci in Laguna di Venezia ed ambiti fluviali del Brenta.

. 39

Tavola 13: Aree indicate da determina settore Caccia Pesca della Città Metropolitana (det 3216/17) per la raccolta di seme di vongole veraci in Laguna di Venezia.

. 40 Gli uffici della Città Metropolitana, preposti al settore, con determinazione 3216/2017 (integrata con la successiva 3529/2017), hanno individuato le aree denominate ex SIN, Verto nord e canale Avesa e canale Cunetta, Dighette, Verto sud e C. Fiumesino-Volpego, fiume Brenta per la raccolta di seme di R. philippinarum in laguna di Venezia. Dopo la pesante crisi nella raccolta di seme di vongole del 2016, molti operatori però si sono rivolti all'esterno dell'area lagunare per acquistare giovanili di vongole da ingrassare entro i propri allevamenti. I dati a disposizione che vengono riportati in Tabella 9 danno un'idea dei quantitativi in peso di seme introdotto entro le aree di allevamento lagunare e della loro provenienza. Balza agli occhi la crisi del 2009 con assenza di seme sia entro gli ambiti lagunari che su mercati extralagunari e del 2016 con assenza in ambito lagunare e scarsità anche nelle aree extralagunari. Il fatto che i quantitativi di seme siano espressi normalmente in peso, li rende poco efficaci nell'indicare i numeri "in gioco", in quanto il peso di un giovane individuo di Ruditapes può variare anche di 100 volte in base alle sue dimensioni. Per esempio, una vongola di 10 mm di lunghezza pesa mediamente 0,2 g mentre una vongola di 25 mm di lunghezza pesa 3,4 g. Entrambe queste vongole hanno la potenzialità di arrivare alla taglia commerciale (chiaramente in tempi diversi) e di essere vendute quando raggiungeranno un peso di circa 11 g (95/105 pz/Kg). Quindi, quando si parla di seme sarebbe sicuramente più corretto parlare di numero di individui o almeno affiancare ai dati in peso (Kg di seme) anche il numero di individui in un Kg di seme (c.d. Teste/Kg). L'adozione di questa tipologia di indicazione numerica, ossia il numero di individui di vongole seminati, sarebbe più indicata per valutare i quantitativi di seme prodotto e seminato in Laguna di Venezia.

L'andamento della semina testimonia anche in parte l'andamento della produzione degli ultimi anni. Il grafico di

Figura 6 dà indicazioni di come negli ultimi anni sia aumentato il contributo di seme di provenienza extralagunare ed in particolar modo da schiuditoio. Questo è un indicatore importante del processo di conversione da pesca ad allevamento in quanto segnala come gli operatori si stiano impegnando nelle attività di allevamento affidandosi sempre meno alla semina della Laguna di Venezia, fornita in maniera spesso estemporanea ed

. 41 incostante, cercando di acquistare, con regolarità, seme proveniente da diverse parti d'Italia in quantitativi sufficienti ad elevare le produzioni e a garantirne la redditività.

Area 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 SIN 332,72 3,32 14,63 Naturale Lag. VE 263,47 320,21 591,23 74,58 236,45 148,34 98,55 93,75 7,65 86,45 0,00 219,33 Extra Lag VE 117,81 327,97 404,09 10,77 58,01 142,00 238,41 455,87 415,41 131,43 54,64 127,30 Foci Fiumi 456,50 195,49 Schiuditoio 1,19 0,81 0,70 1,49 0,00 16,27 Totale 714 1108 1192 85 294 290 338 550 425 218 55 363

Tabella 9: valori in tonnellate del seme di vongole introdotto negli allevamenti della Laguna di Venezia dal 2006 al 2017.

Seme Laguna di Venezia [t] 700

600

500

400

300

200

100

0 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Figura 6:: Istogramma con i quantitativi di semina di vongole veraci (ton) forniti dalla società GRAL/San Servolo srl agli operatori e introdotti negli allevamenti della Laguna di Venezia dal 2006 al 2017 .

Elemento imprescindibile dunque per un pieno avvio di qualsiasi impianto di molluschicoltura è l'approvvigionamento del seme. Questo semplice e basilare concetto per troppo tempo non è stato assimilato dagli operatori e per molti non lo è ancora. Molti operatori considerano infatti la produzione lagunare di giovanili sufficiente alle loro attività ed anzi vedono nella Società concessionaria il limite all'accesso di questo seme. Mentre

. 42 nella realtà dei fatti la produzione lagunare di seme non è in grado, e non lo è mai stata, di garantire quantitativi adeguati a rendere pienamente operativi gli allevamenti lagunari. A spiegazione di questo fatto è utile fare un semplice esempio pratico: nel 2010 e nel 2017 GRAL scarl ha messo a disposizione dei consorziati circa oltre 210.000 Kg (

Figura 6 e Tabella 9). Nel 2017 vi erano in subconcessione circa 1300 ha (aree sub concesse) di cui seminate il 50 % (ciclo biennale). Ipotizzando di non avere alcun di scarto nel materiale seminale raccolto ed individui di taglia media di 15 mm (peso medio di 0,7 g), i quantitativi in gioco sarebbero stati: • Peso singolo individuo seme: 0,7 g • n. individui: 313.285.714 • densità di semina per i 1000 ettari pari a circa 31 individui/mq

Queste densità seppur sovrastimate nell'esempio, sono ben lontane dagli almeno 100 ind/mq (1 milione di pezzi/ettaro) necessari per garantire una produzione minima dell'allevamento. Da tali considerazioni pertanto emerge che gli operatori per garantirne la produttività e redditività nel tempo, dovranno proseguire nell'azione di fornire i propri impianti con seme di provenienza extra lagunare.

Per la corretta programmazione delle attività di raccolta del seme di vongole veraci risulta fondamentale il monitoraggio entro le aree nursery e le potenziali aree nursery. Il piano seme del 2016 ne ha individuato tempi e modi perseguendo così la migliore efficacia, efficienza ed economicità nelle attività. Seguendo tali indicazioni è stato redatto il cronogramma riepilogativo su base mensile delle attività interessate alla raccolta dei giovanili di vongola verace filippina in Laguna di Venezia e nel fiume Brenta.

. 43 Attività Prevista Anno

Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic

Monitoraggio risorsa Seme

Campagna raccolta seme

Figura 7: cronoprogramma delle attività di monitoraggio e raccolta di novellame di vongole veraci nell'ambito della Laguna di Venezia. In giallo sono indicati i mesi in cui sarà possibile monitorare la risorsa seme nelle aree nursery: i campionamenti saranno effettuati non più di 3 volte/anno (p. es.: a marzo, giugno e ottobre). In rosa sono indicati i periodi dedicati alle campagne di raccolta del seme di vongola nelle aree nursery; la pesca dei giovanili sarà attivata in seguito alle indicazioni fornite dai monitoraggi (p. es. densità di seme >100 es./mq), in linea con le limitazioni imposte dal Piano per la gestione delle risorse alieutiche.

6.3 Preingrasso

Alcuni operatori, consapevoli dell’importanza che sempre maggiormente ha il reperimento di giovanili di vongole veraci, hanno avviato attività di preingrasso. Il preingrasso o svezzamento delle vongole consiste nell’accrescimento in strutture artificiali di giovanili di Tapes philippinarum aventi una taglia compresa tra i 3 ed i 10 mm di lunghezza. La fase di crescita che porta le vongole da una lunghezza di pochi mm a quella di quasi 1 cm è estremamente delicata e caratterizzata in natura da un’altissima mortalità. Fare attraversare questo periodo di vita delle vongole in strutture protette da predatori e da fenomeni ipossici o di mancanza alimentare permette di ridurre drasticamente la mortalità naturale e di far raggiungere alla gran parte degli individui posti in preingrasso la taglia di 10 mm di lunghezza, sufficiente alla semina su terreni liberi. Le tecniche e le tecnologie di preingrasso adottate possono essere di diverso tipo: • sul fondale entro ceste ostreicole (poches); • in sospensione su cestini modulari o poches sospese; • entro strutture galleggianti con ricambio forzato delle acque come i Flupsy; • entro strutture fisse come vasche raceway con flusso orizzontale forzato delle acque.

. 44

Oppure ancora con bassissimo impegno tecnologico ma solo di tempo e pazienza su fondale con la semplice copertura con reti antipredatori. Il ricorso all'acquisto di seme proveniente da riproduzione controllata (schiuditoio) è stato condotto solo da poche aziende e di queste solamente le più organizzate ed attrezzate continuano a condurre attività di preingrasso. Attualmente le società autorizzate al preingrasso nella Laguna, sono oltre 20 e la loro attività nel corso del 2017 ha visto l'attività per circa una decina di queste con l'acquisto di oltre 15.000 Kg di seme per oltre un centinaio di milioni di individui.

Ai fini della gestione e dell'approvvigionamento del seme la società San Servolo srl come Ente gestore con funzioni di coordinamento ed indirizzo ritiene fondamentale, poter prevedere forniture provenienti da schiuditoio, in grado di garantire quantitativi di seme utili ad integrare o potenziare tutte le mancanze di seme dalla raccolta naturale. A tale scopo si ritiene di dover promuovere azioni di collaborazione tra San Servolo srl, Aziende e Schiuditoi.

. 45

6.4 Pesca Gestita La gestione di banchi di vongole veraci al di fuori delle aree in sub concessione è stata gestita dalla Società GRAL dal 2005 AL 2012 con gli obiettivi di fornire risorse economiche agli operatori nella fase di passaggio dalla raccolta all'allevamento e di contrastare la pesca abusiva con raccolte controllate e condivise tra enti ed operatori. Tale attività (culture-based fisheries), condotta prevalentemente in forma collettiva - centralizzata, ha interessato di volta in volta circoscritte aree lagunari che, a seguito di specifici monitoraggi, risultavano caratterizzate da una elevata biomassa di prodotto. Negli anni queste azioni di pesca sono state sempre di minor entità, sia per volontà dell'Ente che per la minor presenza di banchi di vongole veraci all'esterno delle aree in subconcessione. Seppur la situazione della risorsa in Laguna di Venezia in questo momento non dimostri condizioni tali da poter programmare azioni di pesca gestita, la società San Servolo non esclude che nell'eventualità se ne presentassero le condizioni nel corso del prossimo biennio un'attività di pesca gestita possa essere condotta soprattutto per contrastare la pesca abusiva. Il contributo della pesca gestita al totale della produzione Lagunare è diminuito moltissimo riducendosi nel giro di 6/7 anni a circa un decimo. Il minimo storico è stato raggiunto nel 2011, anno in cui non sono state svolte azioni di pesca collettiva, poi concluse l'anno successivo. Pesca Gestita Anno quantitativi [t] 2006 792 2007 357 2008 345 2009 300 2010 130 2011 0 2012 42 Tabella 10: valori in tonnellate della produzione di vongole della Laguna di Venezia ricavati da azioni di pesca gestita.

. 46 7 INTERAZIONI TRA VENERICOLTURA ED AMBIENTE LAGUNARE

Tra le specie alloctone che hanno costituito una popolazione stabile in Laguna di Venezia, Ruditapes philippinarum è stata sicuramente quella che ha avuto maggior successo (Mizzan, 1999). Grazie alla sua capacità di adattarsi alle condizioni ambientali questo mollusco bivalve ha avuto rapida e importante diffusione in tutti gli ambienti lagunari. Il suo boom è stato determinato soprattutto dall'elevato tasso di crescita, dalla facilità d'induzione della riproduzione, dalla tolleranza ad ampie variazioni di temperatura, salinità e qualità del substrato. Che la colonizzazione degli ambienti lagunari da parte delle vongole filippine e le attività legate al successivo sfruttamento commerciale siano da annoverarsi tra le recenti cause di cambiamento del funzionamento dell'ecosistema lagunare, o perlomeno di alcuni ambienti, è opinione di diversi autori (Sorokin et al., 1999; Pranovi et al. 2006). Infatti, questa specie con la sua importante diffusione ha interagito direttamente con le comunità di fondo e con i correlati cicli trofici, inoltre le attività antropiche collegate alla sua raccolta hanno rappresentato un'ulteriore forma di disturbo antropico dell'ecosistema lagunare veneziano. Gli impatti che le tecniche di pesca dei molluschi bivalvi hanno sugli ambienti lagunari in genere, e sui fondali in particolare, sono stati analizzati in molti lavori (Brambati e Fontolan, 1990; ICRAM, 1993; Pranovi e Giovanardi, 1994; Fontolan et al., 1995; Orel et al.,2002; Pranovi et al.,1998 e 2001; Sfriso, 1997; UNIMAR, 1999). Gli effetti principali sono riassumibili in: • semplificazione dei popolamenti bentonici; • variazioni nella tessitura dei sedimenti, con allontanamento delle parti più fini; • variazioni morfologiche dei fondali, legate all'uso di attrezzi meccanici; • interazione con i cicli bio-geochimici dei nutrienti nei sedimenti, con mobilizzazione dei nutrienti contenuti nei sedimenti dei fondali lagunari. Come queste azioni possano interagire su scala temporale maggiore ed in relazione a forzanti naturali quali le variazioni del livello del mare, i cambiamenti climatici e i cicli bio

. 47 geo chimici è tuttora oggetto di approfondimento e di ipotesi di sviluppo e studio di modelli predittivi adatti (Melaku Canu et al., 2010). Macroscopicamente sono riconoscibili le variazioni morfo batimetriche delle aree di velma oggetto di allevamento (solchi e approfondimento di alcune aree) e l'incompatibilità dell'allevamento di vongole veraci con la presenza di fanerogame marine, in quanto l'azione di raccolta delle vongole comporta l'eradicazione delle fanerogame che nei fondali mobili pongo le loro radici. I recenti monitoraggi sulla diffusione delle fanerogame evidenziano come non vi sia stato una riduzione delle superfici da esse colonizzate nell'insieme della Laguna, ma bensì una loro notevole espansione e come anche in relazione agli interventi alle bocche di porto legati alla costruzione del sistema MOSE, le fanerogame abbiano mantenuto estensioni importanti (Corila, 2012; Pessa osservazioni personali). L'andamento, in evidente calo, della produzione lagunare di vongole veraci apre una serie di interrogativi, quali la sostenibilità trofica della produzione, ossia se la produzione primaria fitoplanctonica, fitobentonica e del comparto microbico, assieme alla materia organica dissolta siano in grado di mantenere la produzione ai livelli degli scorsi anni (inizio anni 2000 - Tab. 1 ) o se vi sia una mancanza di nutrienti che si ripercuote sull'intera produzione primaria e di conseguenza su quella secondaria (come la fauna ittica ed i molluschi filtratori). Alcune indicazioni in questo senso si hanno a livello dell'intero sistema alto Adriatico (Giani et al. 2012), per il quale le analisi sulla produzione ittica e sulla componente planctonica e trofica indicano una diminuzione evidente, le cui cause restano a livello di ipotesi da verificare. Siamo quindi in una fase ciclica legata alle dinamiche di popolazione degli invertebrati marini, o vi sono in atto cambiamenti più importanti connessi ad aspetti climatici e di circolazione delle acque? La questione rimane aperta. I diversi istituti di ricerca e gli Enti preposti al monitoraggio ambientale stanno concentrando molta attenzione su questi aspetti sia per l'intero bacino Alto Adriatico sia a livello Lagunare e probabilmente nel giro di alcuni anni potremmo avere indicazioni precise.

. 48 8 LE AZIONI DEL PIANO

8.1 La gestione delle aree in concessione

Come descritto al capitolo 5 questo aggiornamento del Piano prevede anche il rimodellamento delle aree in concessione che in parte sono o saranno riassegnate alle singole ditte per attività di venericoltura nella forma giuridica dell'affidamento in gestione (sub-concessione). Questa riperimetrazione è la risultante del rinnovo delle aree attualmente in concessione e sub-concesse, oltre che delle altre aree che San Servolo srl conserva nella propria disponibilità perché ritenute idonee a future sub-concessioni o per azioni collettive o operazioni sperimentali legate alla venericoltura lagunare. Allo stato attuale (marzo 2018) San Servolo srl ha in concessione circa 1706 ettari, dei quali oltre 1310 affidati in subconcessione (Tavola 6 - Tab. 11); le superfici non affidate in sub concessione sono localizzate prevalentemente in Laguna Nord, macroarea A ed in laguna Centrale, macroarea B.

Macroarea A B C D TOTALE Sup. in Concessione 574,44 351,35 29,16 751,28 1706,23 Sup. in subconcessione 415,66 219,7 29,16 646,3 1310,82 Sup. di nuova richiesta -5,06 0 0 24,25 19,19

Tabella 11: Estensione delle superfici in concessione, sub concessione ed oggetto di nuova richiesta presso il Provveditorato Interregionale per il Veneto, il Trentino Alto Adige ed il Friuli Venezia Giulia (ex Magistrato alle Acque) - APRILE 2018.

L'eventuale aumento delle superfici dedicate alla venericoltura sarà possibile esclusivamente nelle macro aree già individuate nei precedenti piani d'uso e dal vigente Piano per la gestione delle Risorse Alieutiche. Saranno, quindi, possibili assegnazioni di nuove aree a condizione che queste generino richieste organiche dal punto di vista planimetrico e unicamente per superfici significativamente ampie (maggiori di 20 Ha). In accordo con quanto già indicato nei piani precedenti e da quanto indicato nei criteri di assegnazione previsti dal punto di vista amministrativo (allegato 2), di norma, non saranno

. 49 affidate in subconcessione piccole aree in modo frammentario entro le macroaree; viceversa si privilegerà l'assegnazione di aree di allevamento contigue tra loro. Questo garantirà che le aree di allevamento risultino aggregate all'interno delle macroaree, permettendo così a San Servolo srl di operare nelle aree non subconcesse con azioni collettive senza interferire con attività colturali. Tale modo di operare permetterà che queste superfici possano eventualmente essere restituite al Provveditorato Interregionale dopo le opportune valutazioni, evitando così il mantenimento di porzioni che non risultano di interesse per gli operatori con risparmio per la società nel pagamento del canone. A fronte delle dinamiche di subconcessione osservate nel corso degli ultimi anni, San Servolo srl non intende mantenere la forma di subconcessione definita a "conduzione collettiva” istituita nel precedente “Piano” in quanto non è stata mai utilizzata e non se ne riscontra interesse da parte degli operatori.

Quindi nella pianificazione della gestione delle aree per venericoltura si andranno a distinguere le tre seguenti tipologie: a. Aree in subconcessione esclusiva, dedicate all'allevamento delle vongole veraci e per le quali il subconcessionario corrisponde un canone completo. b. Aree ad uso esclusivo come l’area di 5 ettari in laguna Nord destinata al preingrasso e quelle “nursery” dedicate alla sola raccolta di seme (aree “verti" Macroarea B3 e B4). c. Aree in concessione rimanenti nella disponibilità di San Servolo SRL ed in attesa di essere subconcesse.

San Servolo prevede il seguente schema delle superfici dedicate alla venericoltura per il prossimo biennio:

Aree in subconcessione esclusiva 1710 ettari [ha] ]Aree ad uso esclusivo per preingrasso 5 ettari [ha] Aree uso esclusivo per Nursery 68 ettari [ha] Aree nella disponibilità di San Servolo 67 ettari [ha] Totale 1850 ettari [ha]

. 50 Tali valori derivano dal mantenimento delle attuali superfici in concessione, pari a circa 1710 ettari (marzo 2018) e dai valori delle subconcessioni attuali aumentate di circa il 10 %, nell'ottica di un aumento legato alla ripresa produttiva ed alla richiesta di espansione di alcune delle concessioni attuali. Per tanto si pianifica di mantenere anche nel prossimo biennio la disponibilità delle aree attualmente in concessione alla società San Servolo, a cui si aggiungono superfici di nuova richiesta/assegnazione così come da domanda di aprile 2018.

. 51 8.2 Prospettive gestionali

8.2.1 Nuovi Siti Produttivi San Servolo srl ha individuato nelle aree richieste in concessione al Provveditorato Interregionale le aree da destinarsi e da mantenersi in concessione nel prossimo biennio per venericoltura, al contempo secondo i protocolli precedentemente indicati vede nelle aree già individuate dal Piano Per la Gestione delle Risorse alieutiche le possibili aree di nuova richiesta partendo dalle aree già in concessione secondo le linee di espansione indicate solamente per le macroaree A, B e D in Tavola 7, 8 e 9.

8.2.2 Conferma dei Siti Produttivi

Per tutte le aree in concessione che saranno oggetto di attività di Venericoltura, il Piano ottempera quanto indicato dall’Art. 178 della DGR Veneto 1131 del 16/08/2017 "Misure di Conservazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) della Rete Natura 2000 (Articolo 4, comma 4, della Direttiva 92/43/CEE)" per gli habitat 1110, 1140 e 1150* e prevede il "Divieto di molluschicoltura, di dragaggio e di ogni altra attività che comporti la risospensione del fondale nelle aree caratterizzate dalla presenza di praterie di angiosperme acquatiche...omissis.." Quindi per fondali in cui si trovano fanerogame. A tal fine è fondamentale l'aspetto di non sub concedere aree con presenza significativa di fanerogame e quindi la sub concessione di tali aree saranno precedute da rilievi ed osservazioni ad hoc georeferenziati per poter determinare le aree con presenza di praterie di fanerogame lagunari e poterle escludere dalla pianificazione delle attività di venericoltura. L'allevamento sarà dunque eseguito ad una distanza minima di 50 m dalle chiazze più vicine, nel caso di concessioni prossime alle bocche di porto (Macroaree C e D), e di 100 m nel caso di concessioni presenti nelle aree più interne (Macroaree A e B). Vista l'importanza della presenza di queste piante e la loro cruciale funzione ecologica anche nel ridurre le perdite di sedimenti fini, si evidenzia che le aree in futura

. 52 subconcessione nell'ambito primario della bocca di porto di Chioggia (macroarea D) avranno carattere modulare con estensioni massime di 12 ettari. Tra un modulo e l'altro saranno mantenuti dei corridoi di larghezza minima pari a 50 m in modo da costituire aree buffer di potenziale estensione delle praterie. Tali aree rimarranno comunque entro le concessioni GRAL ed economicamente a carico del medesimo seppur non sub concesse a terzi.

8.2.3 Operatori delle Attività Di Venericoltura.

Nelle precedenti pianificazioni si individuavano tre tipologie di operatore, con diversa priorità, definite sulla base dell'impegno lavorativo che l'operatore dedicava all'attività di venericoltura (in forma esclusiva o secondaria). Su tali basi si riconoscevano agli operatori le superfici di concessione da tre ettari ad uno. Successivamente tali distinzioni sono state di fatto eliminate e le superfici mediamente in subconcessione per ciascun allevatore risultano di estensione pari a circa 2,5 ettari, se si considera il dato che riporta circa 1230 ettari subconcessi e 487 addetti operanti a fine 2017. Sulla base di questi elementi e della pianificazione delle aree destinate a venericoltura, la società intende confermare a 750 il numero massimo di addetti che potranno operare in Laguna di Venezia nel periodo di vigenza del presente piano. Considerando infatti il raggiungimento di 1710 ettari affidati in subconcessione, si stima una capienza di circa un addetto ogni 2,3 ettari. Per l'accesso agli elenchi degli operatori autorizzati vige il regolamento per la gestione dei nuovi inserimenti secondo criteri oggettivi. Considerata l'attuale andamento degli addetti ed in particolare la progressiva diminuzione osservata negli anni scorsi dei soggetti che intendono dedicarsi all'allevamento non appare più necessario stabilire un limite massimo per la variazione annuale dei nuovi inserimenti quale era stato fissato nel primo periodo di gestione.

. 53

Tavola 14: Macroarea A, mappa delle aree richieste in concessione da San Servolo srl ad aprile 2018 e direzione di possibile espansione.

. 54

Tavola 15: Macroarea B, mappa delle aree richieste in concessione da San Servolo srl ad aprile 2018 e direzione di possibile espansione.

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Tavola 16: Macroarea D, mappa delle aree richieste in concessione da San Servolo srl ad aprile 2018 e direzione di possibile espansione.

. 56 9 LA GESTIONE DEL SEME

Come si è già avuto modo di sottolineare, tutte le attività di molluschicoltura devono partire dal reperimento dei giovanili (seme) con cui avviare il ciclo produttivo. Il seme può provenire da attività di raccolta in specifiche aree definite "nursery'' (aree in cui l'insediamento delle piccole vongole avviene in modo naturale ed in grandi quantità), da impianti di riproduzione controllata (schiuditoi) o da aree esterne alla Laguna di Venezia in cui l'attività di vendita del seme è consentita. Sicuramente molta minore importanza ha il reclutamento naturale che avviene entro le aree di allevamento. In Laguna di Venezia le pratiche di venericoltura si basavano fino a pochi anni fa quasi esclusivamente sul seme selvatico raccolto nelle aree "nursery" dove, grazie a particolari condizioni ambientali (idrodinamismo, tipo di sedimento, ecc.), l'insediamento si verifica con particolare intensità. Il 2012 a tale riguardo è stato un anno storico nel quale per la prima volta il seme proveniente da aree extra lagunari ha superato quello autoctono ed il 2016 è stato il primo anno in cui non è stato distribuito seme da parte della società GRAL.

Per diversi anni si è ritenuto che l'abbondanza del reclutamento naturale in Laguna di Venezia potesse sostenere l'allevamento senza il ricorso a forniture diverse. Tuttavia, le attuali contingenze che hanno visto un drastico calo del reclutamento naturale dall'anno 2009 impongono agli allevatori la ricerca di fonti di seme alternative e di conseguenza maggiori investimenti, comunque ben garantiti dalla redditività attuale della produzione. Fin a qualche anno fa 2015/16 il principale mercato di seme erano le aree costiere ed i canali interne del Ferrarese (dati ASL) in grado di fornire seme naturale di buona qualità e quantità. Attualmente anche queste aree sono in crisi e senza costanza produttiva. Di conseguenza diviene cruciale poter procedere con l'acquisto di seme da schiuditoio che deve essere opportunamente preingrassato prima di essere seminato entro le aree di allevamento.

. 57 Negli anni scorsi, il ricorso all'acquisto di seme proveniente da riproduzione controllata è stato condotto solo da poche aziende, mentre attualmente vi è un costante aumento di aziende che ricorrono a questi schiuditoi per poter garantire la propria produzione.

9.1 Seme da schiuditoio e sistemi di preingrasso

Come già descritto, il preingrasso o svezzamento delle vongole consiste nell'accrescimento in strutture artificiali, entro ambienti naturali, di giovanili di Ruditapes philippinarum aventi una taglia iniziale compresa tra i 3 ed i 10 mm di lunghezza. Le tecniche a flusso ascendente permettono di partire anche da individui molto più piccoli (1/1.5 mm). Obiettivo della fase di preingrasso è quello di far raggiungere alla gran parte degli individui la taglia di almeno 12 mm di lunghezza, utile alla semina su terreni liberi (l'esperienza consiglia di giungere fino a dimensioni di 14/15 mm di lunghezza). Infatti, le vongole di queste dimensioni sono più resistenti ai predatori in quanto possiedono un guscio di maggior spessore e grandezza tale da potersi insabbiare a maggior profondità per sfuggirvi. L’alimentazione di questi molluschi è totalmente naturale, in quanto si utilizza il fitoplancton normalmente presente nelle acque.

L'approvvigionamento di seme da schiuditoio, opportunamente disciplinato, rappresenta uno strumento in grado di favorire l'arricchimento genetico della specie, che porta ad una maggiore variabilità fenotipica e ad una maggior resistenza ed adattamento all'ambiente consentendo la possibilità di: • disporre al momento più opportuno per il ciclo produttivo di esemplari della medesima taglia, in modo da ottenere una produzione omogenea nella medesima zona di allevamento; • approvvigionarsi comunque di seme di mollusco, anche in caso di morie naturali per non lasciare improduttivi i vivai; • produrre senza intaccare lo stock naturalmente presente in ambiente, anzi arricchendolo, in quanto gli animali, a loro volta, in stagione riproduttiva contribuiscono allo sviluppo della specie; . 58 • allevare animali esenti da forme patologiche particolari o da inquinamento, in quanto prodotti industrialmente in ambiente controllato.

L'utilizzo di seme da schiuditoio richiede da parte degli operatori la capacità di poterne condurre il preingrasso che può essere svolto con tecniche diverse: a fondale o in sospensione; tecnologie più o meno complesse andando dalle sacche ostreicole alle vasche con flusso orizzontale (raceway) o strutture galleggianti con sistemi di flusso verticale (flupsy). Gli operatori che scelgono di svolgere anche questa fase dell'allevamento delle vongole veraci devono essere in possesso dei requisiti necessari per condurre correttamente il preingrasso e le pratiche amministrative e sanitarie connesse. San Servolo Srl, anche avvalendosi di tecnici incaricati, avrà prevalentemente il compito di verificare i quantitativi in carico alle aziende ed il loro stato di mantenimento e di controllare la veridicità della documentazione di scorta del prodotto e la destinazione finale di semina nelle aree in concessione. Tali controlli sono particolarmente importanti sia per seguire la buona riuscita di tali pratiche, che potrebbero risolvere momenti di crisi produttiva in assenza di seme selvatico, sia per inserire nella filiera elementi certi di tracciabilità del prodotto. Potrà infine essere valutata l'opportunità di realizzare corsi di formazione ed aggiornamento professionale per i soggetti interessati agli aspetti del preingrasso al fine di istruire gli operatori sulle modalità di manipolazione degli stadi giovanili di vongola filippina, elementi fondamentali per ottenere rese produttive elevate e ridotti tassi di mortalità.

Per la qualità delle acque e per le strutture presenti le "Valli da Pesca" sono ambienti ideali per le attività di preingrasso su strutture artificiali: raceway e flupsy e sono da alcuni anni utilizzate nelle aree del Delta del Po sia del Rodigino che del Ferrarese. anche le Valli da Pesca della Laguna di Venezia possono essere interessanti siti per svolgere attività di preingrasso da parte delle aziende del settore. La regolamentazione di queste attività

. 59 entro le Valli da pesca esula dalle funzioni della Società San Servolo Srl che però non le esclude e le ritiene funzionali al più ampio ciclo della produzione di vongole veraci in Laguna di Venezia.

Figura 8: esempi di strutture Flupsy e Raceway installate in una valle da pesca del Rodigino.

. 60 9.2 Periodo di semina e taglia di raccolta

Per stabilire periodi e taglia di semina è necessario considerare le caratteristiche biologiche della specie. Il periodo migliore per la semina è rappresentato dai mesi primaverili quando la temperatura dell'acqua è superiore ai 14°C e si verificano le prime consistenti fioriture fitoplanctoniche dopo il periodo critico invernale. Iniziare l'allevamento in questo periodo garantisce un rapido accrescimento del seme nel periodo più favorevole allo sviluppo della specie. E' possibile seminare anche in tutti i periodi dell'anno tenendo conto della disponibilità di seme e delle condizioni climatiche. È comunque sconsigliato effettuare la semina quando la temperatura dell'acqua scende al di sotto di 6-7° C, in quanto le basse temperature riducono le attività metaboliche dei molluschi, riducendone quindi anche la capacità di insediamento entro il substrato di fondo e sottoponendole a stress termici che possono risultare letali. Va osservato che negli ultimi 2 anni la raccolta del seme dalle aree nursery è stato possibile condurla solamente nel periodo autunnale. La raccolta del seme naturale dovrà essere quindi regolamentata ed organizzata in modo da consentire agli addetti di operare nei periodi dell'anno più favorevoli, andando a raccogliere individui di Ruditapes aventi lunghezze superiori ai 10 mm. Infatti, la semina a terreno di esemplari di lunghezza inferiore a 10 mm, risulta rischiosa per l'elevato stress meccanico a cui sono sottoposte le vongole nel corso delle operazioni di raccolta, a cui si aggiungono le difficoltà delle forme giovanili di ridotte dimensioni di sopravvivere se seminate su fondali a bassa componente sabbiosa, ove la minor compattezza del sedimento non offre un sufficiente sostegno, o ad infossarsi velocemente nel sedimento in aree ad elevato idrodinamismo ed ove possono essere facile preda di

Granchi e Murici (Figure 10 e 11).

. 61

Figura 9: Murice (Hexaplex trunculus L. )che preda una vongola verace di dimensioni commerciali (L> di 35 mm) Foto G. Pessa.

Figura 10: Granchio (Carcinus aestuarii Nardo, 1847) che preda una vongola verace di dimensioni commerciali (L> di 35 mm), Foto G. Pessa.

. 62 9.3 Strategia gestionale per le aree di reclutamento (nursery)

Gli esemplari di Ruditapes philippinarum, sessualmente maturi, attraversano la fase di riposo sessuale nel tardo autunno (novembre) e sono in fase di gametogenesi tra la fine dell'inverno e la fine primavera (febbraio-maggio) (Da Ros et al., 2005, Meneghetti et al., 2004). In questi periodi non vi sono perciò massicce emissioni di gameti e conseguente insediamento sul fondale delle forme giovanili. Il passaggio dalla vita pelagica a quella bentonica, che avviene dopo circa tre settimane dalla fecondazione delle uova (Helm e Pellizzato, 1990; Paesanti e Pellizzato, 2000) rappresenta un momento particolarmente delicato in quanto la conchiglia dei giovani esemplari (spat, 240-400 µm) è ancora molto fragile e sottile. E' quanto mai opportuno quindi, a tutela delle forme giovanili neo-insediate, eseguire periodici monitoraggi di campo in grado di individuare la presenza di spat. Qualora la presenza di tali forme giovanili fosse riscontrata dovrà esserne impedita la raccolta fin al raggiungimento di taglie consone alla semina entro le aree destinate all'ingrasso delle vongole veraci. Tali monitoraggi sono condotti da San Servolo Srl attraverso i propri collaboratori e dipendenti.

. 63 9.4 Sistemi e modalità di raccolta

L'attività di raccolta del seme, così come la successiva fase di distribuzione alle singole imprese assegnatarie di aree in concessione, sarà gestita e controllata direttamente da San Servolo Srl con l'ausilio, ove necessario, delle Forze dell'Ordine. Particolare attenzione andrà posta ai sistemi di raccolta utilizzati direttamente dagli operatori, prediligendo attrezzi ad alta selettività e a minor impatto sia nei confronti del prodotto raccolto sia dei fondali che dovranno essere salvaguardati per dare continuità alla produzione. Per quanto possibile la società San Servolo srl intende procedere con la sperimentazione di sistemi di navigazione atti a massimizzare l'azione di raccolta evitando ripetuti passaggi negli stessi fondali. In questa ottica le moderne tecnologie mettono a disposizione strumenti di navigazione precisi in grado di condurre le imbarcazioni dedicate alla raccolta a passare uniformemente i fondali con risparmio di tempo e minimizzando l'impatto sui fondali stessi.

La presenza di alte densità di prodotto commerciale nelle aree interdette all'attività di pesca per motivi igienico-sanitari e abitualmente utilizzate per la raccolta del seme, obbliga ad impiegare sistemi in grado di rilasciare immediatamente gli esemplari di taglia superiore a quella consentita. Tali accorgimenti (griglie di luce opportuna), andranno perfezionati e tarati anche in funzione delle caratteristiche dei fondali (granulometria, tessitura, ecc.). Anche i sistemi di vagliatura e selezione del prodotto a bordo (vibrovaglio con griglie di luce opportuna) dovranno essere collaudati e resi non modificabili per tutta la durata della campagna di raccolta del seme. Le imbarcazioni impiegate contemporaneamente nella raccolta di seme non dovranno mai essere superiori a 20 imbarcazioni minori e 10 imbarcazioni dotate di draga vibrante, quindi con un massimo di 30 imbarcazioni operanti contemporaneamente nelle attività di raccolta seme, fatte salve diverse e più restrittive indicazioni contenute negli atti autorizza tori del Provveditorato OO.PP. per il Veneto – Trentino Alto Adige – Friuli Venezia Giulia.

. 64 Nel periodo settembre-novembre, potrebbe rivelarsi opportuno consentire in alcune zone il prelievo del seme con l'impiego di sistemi manuali come ad esempio i rastrelli da imbarcazione. In questo periodo, infatti, sono ancora presenti esemplari di recente insediamento e di piccole dimensioni (anche < 5 mm) che potrebbero subire danneggiamenti da attrezzi ad elevata meccanizzazione.

. 65 9.5 Considerazioni sulla taglia minima di raccolta del novellame di Ruditapes philippinarum.

La gestione delle attività di venericoltura in Laguna di Venezia ha da tempo tra le sue tematiche l'individuazione delle taglie minime e massime (indicate in base alla lunghezza ossia la dimensione maggiore della conchiglia) in cui considerare le vongole veraci come giovanili adatti alla raccolta e semina oppure prodotto commerciale. Queste valutazioni implicano considerazioni di carattere biologico, economico e soprattutto gestionale. La taglia commerciale a livello nazionale ed europeo per i molluschi bivalvi del genere Ruditapes è di 25 mm di lunghezza. La scelta di questa dimensione è dovuta a considerazioni di carattere biologico come la taglia di prima riproduzione e pratiche in analogia con molti altri bivalvi veneridi come Chamelea gallina, Venus verrucosa, Venerupis pullastra ed altre. Infatti, la taglia di prima riproduzione per la vongola verace filippina è raggiunta dopo circa un anno di vita, quando le vongole hanno una lunghezza tra i 15 e 20 mm circa (ESAV AAVV 1990). Inoltre, uniformando le taglie tra i diversi molluschi risultano maggiormente agevoli i controlli, gli autocontrolli e la gestione tecnica legata ai macchinari per le operazioni di cernita, depurazione e confezionamento. Nell'area della Città metropolitana di Venezia attualmente la taglia commerciale per le vongole veraci è di 29 mm di lunghezza, in quanto così indicata con determina dirigenziale dell'ufficio Caccia e Pesca nel 2009 (n. 3292/2011 del 23.12.2011) e successivamente confermata dal Piano Alieutico della Provincia di Venezia del 2015. Tale limite di taglia commerciale era già attivo dal 2006 in quanto all'interno del piano di riconversione dalla libera raccolta all'allevamento si era individuato nell'elevazione della taglia commerciale uno strumento in grado di assicurare agli operatori della venericoltura un'adeguata risorsa di novellame. La scelta di elevare la taglia commerciale ha risvolti produttivi, economici e gestionali importanti. Si deve infatti considerare che mediamente la differenza in peso tra un individuo lungo 25 mm ed un lungo 29 mm è di circa 2 grammi: una vongola di 29 mm ha un peso medio di

. 66 5,43 g mentre una di 25 di 3,4 g (Paesanti e Pellizzato in ESAV, 1994), il che corrisponde ad un incremento quasi del 60 %, raggiungibile, in dipendenza della stagione, in un tempo che varia da 3 (Pellizzato M. et al. 2005) a 6 mesi (Pessa osservazione personale). Ad esempio, uno stock di 10.000 vongole di taglia 25 mm e dal peso di circa 34 Kg raggiunta la taglia di 29 mm ha un incremento in peso di 20 Kg, incremento in grado di compensare più che soddisfacentemente anche episodi di moria fino al 30 %. Le maggiori dimensioni sono inoltre meglio valutate sul mercato; infatti, attualmente, il prodotto extralagunare di lunghezza superiore a 25 mm e inferiore a 29 mm viene venduto ai grossisti o centri di depurazione a prezzi al Kg di oltre 1 € in meno rispetto alle vongole di taglia maggiore di 29/30 mm. Appare quindi evidente anche l'interesse prettamente economico nel commercializzare vongole di taglia superiore a 29 mm di lunghezza. Proprio al fine di garantire una maggiore disponibilità di giovani vongole da inviare alle aree di allevamento, il mantenimento della taglia commerciale minima ad una lunghezza di 29 mm ed al contempo la possibilità di raccogliere dalle aree classificate con gestione comune (aree nursery in concessione a San Servolo Srl o aree comunque classificate in cui il Provveditorato interregionale concede l'esecuzione di operazioni di raccolta del novellame di vongole) può avere importanti riscontri funzionali alla piena realizzazione delle attività di allevamento di Ruditapes in Laguna di Venezia.

9.6 Densità di semina negli allevamenti e vendita del seme

La definizione e il rispetto di densità massime di semina nelle concessioni, compatibili con la capacità portante dell'ambiente, rappresentano un importante misura gestionale per evitare elevate mortalità dei giovanili e rese limitate nella crescita, oltre ad un organico sviluppo della riconversione. A tale scopo e sotto la responsabilità del legale rappresentante della ditta sub concessionaria, ad inizio anno dovrà essere fornito un dettagliato piano di gestione, tale piano dovrà contenere gli elementi atti ad individuare la densità di semina che si intende adottare e le motivazioni a sostegno della scelta.

. 67 Dalle considerazioni svolte sull'andamento della produzione negli ultimi anni (Tab. 1) e sulla capacità trofica dell'ambiente lagunare, si ritiene corretto in questa sede evidenziare in modo macroscopico le densità per i bacini lagunari e quindi per le macroaree in concessione alla Società San Servolo srl. Secondo le indicazioni dei modelli analizzati (Melaku Canu 2010, Solidoro et al 2003) le densità suggerite sono le seguenti:

n. Pz/mq Macroarea A 120 Macroarea B 150 Macroarea C 200 Macroarea D 200

Il divieto di vendere seme fuori della laguna di Venezia, come già prescritto a suo tempo dal Piano Pesca della Provincia (Provincia di Venezia, 2000), continua a rappresentare un provvedimento necessario per tutelare gli allevatori della laguna di Venezia garantendo i maggiori risultati possibili con la gestione delle risorse delle proprie produzioni.

9.7 Valutazione del fabbisogno annuo di seme

E' utile in questa sezione, operare una valutazione teorica della quantità di seme necessaria annualmente per sostenere la venericoltura entro le aree in concessione a San Servolo srl e sub concesse. Ipotizzando che le aree in assegnazione risultino di 1.500 ettari e che queste seguano cicli di semina di 18 mesi, si valuta che la stessa superficie sarà oggetto di semina mediamente 2 volte ogni 3 anni (0.67 volte anno). Quindi le superfici da seminare ammonteranno a circa due terzi delle superfici subconcesse, così pari a circa 1.000 ettari. Considerando la media delle densità di semina ponderata per le superfici in subconcessione nelle quattro macroaree le necessità annue di seme sono di circa 1,7 miliardi di pezzi, ipotizzando il peso medi di 1,6 g (vongola di circa 20 mm di lunghezza) risulterebbero necessarie circa 2.720 tonnellate (nel 2017 ne sono state distribuite poco più di 200).

. 68 Di queste quantità non è certamente possibile pianificare a priori la provenienza, data la variabilità annuale ed interannuale di semina nel bacino lagunare e la disponibilità di seme da altre aree naturali o da schiuditoio. Tuttavia, è palese che, escludendo gli incommensurabili quantitativi di reclutamento naturale entro le aree di allevamento, gran parte della semina necessaria dovrà comunque provenire da aree extra lagunari o da riproduzione controllata.

. 69 10 SISTEMI DI RACCOLTA E CONFERIMENTO

10.1 Attrezzi

La raccolta di molluschi bivalvi fossori, come le vongole veraci, ha necessità di penetrare nei fondali per alcuni centimetri. Le tecniche di raccolta possono essere fondamentalmente di due tipi: manuale con uso diretto delle mani dell'operatore come attrezzo di raccolta o con un attrezzo che penetri nel sedimento, lo setacci e trattenga i molluschi presenti. Nel caso di raccolta con attrezzi le tecnologie per operare sono svariate e con diversi livelli di meccanizzazione ed automatizzazione. La ben nota proliferazione della vongola verace filippina nelle lagune nord adriatiche, è stata in grado di indurre una nuova attività produttiva legata alla raccolta di questi molluschi. Per la Laguna di Venezia questo fenomeno è stato tale da produrre in breve tempo, profondi mutamenti nella composizione e nelle abitudini delle marinerie nonchè in relazione alla tipologia degli attrezzi e delle metodologie di pesca impiegate, che sono e sono state in costante evoluzione al fine di garantire al pescatore prima, ed all'allevatore ora la resa migliore con sistemi sempre più meccanizzati. Il Piano di gestione e produzione per l'attività di venericoltura vigente, elaborato dalla Società G.R.A.L. nel 2013 ed adeguato a gennaio 2015, prevedeva l'utilizzo all'interno delle aree di allevamento in laguna di Venezia delle seguenti tipologie di attrezzi: * raccolta manuale; * rasca a trazione manuale; * rastrello a trazione manuale; * attrezzo standard a trazione meccanica (cd. rusca); * attrezzo denominato Vibrantino (larghezza max. 80 cm.); * cassa con elica azionata da motore idraulico (larghezza max. 80 cm.); * draga vibrante; * Rasca a Pompa.

. 70 La raccolta del prodotto maturo dalle aree in concessione per venericoltura potrà avvenire esclusivamente con i sistemi di raccolta consentiti ai pescatori di professione. Allo scopo si dovrà fare rigorosamente riferimento a quanto autorizzato dalla Città Metropolitana di Venezia. Si consentirà, quindi all'interno degli impianti per venericoltura, l'uso degli attrezzi denominati, "Cassa", "Pompetta" (pompa idraulica con luce fino a 60 cm) e "Vibrante", così come da piano precedente.

Per quanto riguarda la rasca a pompa, questo attrezzo è stato introdotto da circa 7 anni (determina 1901/2011 del 31/08/2011) fra gli attrezzi utilizzabili, infatti perseguire un miglioramento nelle tecnologie di raccolta ed allinearsi alle situazioni presenti anche in altre lagune alto adriatiche, nel dicembre 2010 la Provincia di Venezia ha firmato un accordo di programma con il Magistrato alle Acque per condurre una sperimentazione su questo nuovo attrezzo già da tempo in uso nelle lagune del delta del Po. Nel corso del 2011 sono state condotte una serie di sperimentazioni sulla base delle quali è stata successivamente richiesta la Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) per l'uso di tale attrezzo all'interno delle aree per allevamento di vongole. Prendendo atto dei risultati della sperimentazione e della procedura di screening di VINCA, la Provincia di Venezia, con atto del dirigente dell'Ufficio Caccia e Pesca numero 1901/2011 dell'agosto 2011, ha inserito la rasca a pompa tra gli attrezzi consentiti all'interno delle aree in concessione per la venericoltura. Visti i risultati delle sperimentazioni della rasca a pompa, denominata anche come pompetta, e delle richieste ed indicazioni pervenute dagli operatori del settore, la Società San Servolo Srl intende verificare la possibilità di introdurre tra gli attrezzi destinati alla raccolta delle vongole entro le aree in concessione, di una pompa idraulica con luce non superiore a 150 cm, da destinare alle imbarcazioni di maggiori. Questa intenzione pone le proprie basi su considerazioni generali di gestione all'interno dell'insieme delle aree dedicate alla venericoltura in Laguna di Venezia. L'uso di uno strumento come la pompa in sostituzione della vibrante, infatti, il cui uso entro gli

. 71 allevamenti viene di recente contestato anche dagli stessi allevatori, deve essere valutato sulla scorta delle seguenti considerazioni: • imbarcazioni di maggiori dimensioni richiedono investimenti iniziali maggiori ma minori costi di gestione ordinaria; • risultano limitate nell'accedere in aree a basso fondale e quindi sono più facilmente limitabili alle sole aree di allevamento; • maggior confort e sicurezza a bordo grazie agli spazi e tecnologie presenti permettono qualità del lavoro riscontrabile immediatamente nel benessere degli operatori (Protezione da condizioni meteo avverse); • possibilità di operare con vagli meccanici per eseguire selezioni corrette ed efficaci dei molluschi raccolti; • possibilità di trattare il prodotto di scarto (gusci di molluschi morti), con macine poste a bordo; • riduzione dei costi legati al carburante e durate dei motori e delle imbarcazioni; • aumento dei tempi operativi intesi come possibilità di condurre giornate di pesca più lunghe in quanto al riparo da azioni meteo e con imbarcazione avente maggior capacità di carico; • maggior efficienza equivale a minori costi e quindi anche maggiore razionalità nelle azioni di allevamento; • maggiore possibilità di controllo da parte delle forze dell’ordine grazie alla limitata velocità di crociera ed operativa.

. 72 10.2 Imbarcazioni e mezzi nautici a supporto delle attività di venericoltura.

Le barche impegnate nelle attività di venericoltura dovranno essere conformi in tutte le loro caratteristiche a quanto previsto dalla normativa in materia di navigazione e pesca per le acque interne, con particolare riferimento alla Laguna di Venezia. Si sottolinea come le imbarcazioni siano strumento fondamentale per le attività di venericoltura, sia per la raccolta del prodotto che per il trasporto. Dovranno quindi essere addottati tutti i necessari criteri operativi e tecnologie adatte a garantire la sicurezza degli operatori durante le operazioni lavorative e la sicurezza igienica dei molluschi trasportati. Per quanto concerne il numero di imbarcazioni da destinarsi alle attività produttive la Società GRAL con determina dell'Amministratore Unico nel corso del maggio 2012 (Allegato 1), ha adottato un sistema tabellare (Tabella 12) recante l'indicazione di criteri oggettivi per la valutazione delle nuove domande di inserimento negli elenchi dei natanti adibiti alle singole unità di produzione. In generale la norma consente a ciascun sub concessionario di avvalersi di uno scafo minore (barchino con 3 tsl e potenza motore max di 150cv) ogni due ettari in subconcessione alla compagine societaria o una barca ( > 3 tsl ma con potenza sempre non superiore a 150 cv) in sostituzione delle unità minori fino a 12 ettari in subconcessione. Per estensioni superiori si possono utilizzare unità minori e unità maggiori secondo lo schema di tabella 12. Verrà redatto elenco delle barche autorizzate e tale elenco verrà periodicamente aggiornato.

Essendo l'attività di venericoltura un lavoro articolato che richiede costante presenza degli operatori, strumenti di cernita e raccolta, magazzino dei materiali di consumo o dedicati a fasi distinte dell'allevamento (ad es. sacche da preingrasso), la società San Servolo Srl ritiene utile che gli operatori possano avere tra le proprie dotazioni anche imbarcazioni dedicate e non contingentate o dei pontoni.

. 73 Mezzi nautici quindi che diano la possibilità di condurre alcune lavorazioni (ad es. cernita della semina o del prodotto), attività di sorveglianza e di stoccaggio dei materiali in modo più confortevole e preciso nell'ottica di perseguire la maggiore efficienza produttiva.

Ettari in numero Max unità numero Max unità Vibranti aggiuntive in sostituzione barchini concessione minori - Barchini - maggiori - vibranti - da 1 a 6 ettari 3 1 da 7 a 15 ettari 6 1 da 16 a 30 12 1 1 ettari (in sostituzione di almeno 3 barchini) da 31 a 50 20 2 1 ettari (in sostituzione di almeno 3 barchini) da 51 a 80 30 2 2 ettari (in sostituzione di almeno 6 barchini) da 81 a 100 60 2 3 ettari (in sostituzione di almeno 9 barchini) maggiori a 101 80 3 3 ettari (in sostituzione di almeno 9 barchini)

Tabella 12: criteri di autorizzazione all'uso delle imbarcazioni destinate alle attività di venericoltura.

Il numero dei mezzi nautici adibiti alla venericoltura ha avuto un’evoluzione temporale che ha portato le iniziali 400 unità, del 2006, alle attuali 333 (Tab. 4). In questa variazione, la suddivisione delle imbarcazioni in scafi minori e motopescherecci ("Vibranti") ha mantenuto un rapporto proporzionale di circa 4 a 1 (80 % unità minori e 20 % M/P) con un rapporto che nel 2017 è stato di circa 1.5 operatori per imbarcazione. (tabella 13). Rapporto molto basso e sicuramente condizionato dal fatto che vi è stato nell'ultimo quinquennio la diminuzione degli operatori e gli operatori rimasti hanno mantenuto la gran parte delle imbarcazioni, quale strumento principale ed indispensabile per il lavoro.

Anno M/P Vibranti Barchini Totale Flotta n. Operatori / scafo 2006 20,0% 80,0% 400 2,6 2012 18,2% 81,8% 330 1,9 2017 16,8 % 82,2 % 333 1,5

Tabella 13valori percentuali dell'andamento del numero di operatori e scafi dedicati alla venericoltura in Laguna di Venezia tra il 2006, il 2012 ed il 2017.

. 74

L’attuale pianificazione biennale prevede di affidare in subconcessione circa 1.710 ettari con un numero massimo di 750 addetti. Considerando di mantenere un rapporto tra operatori e numero di scafi pari a 2 (uomini/scafo), il numero dei mezzi nautici autorizzati alle attività di raccolta vongole potrà avere comunque un incremento fino ad un massimo di 400 unità quando si saranno raggiunti il massimo degli operatori (750 unità). Ad ogni modo il numero massimo di imbarcazioni maggiori autorizzato sarà di 80 unità e quello di imbarcazioni minori di 360 unità con variazioni tra questi valori in funzione del totale complessivo pari a 400 imbarcazioni adibite ad attività di raccolta vongole entro le aree di allevamento. La suddivisione proporzionale tra M/P e imbarcazioni minori sarà condizionata dai criteri di tabella 12, ma che, oggettivamente, si suppone possa mantenersi nelle proporzioni attuali con lievi incrementi per le unità maggiori, in quanto con minori costi di gestione e maggiori capacità operative.

. 75 10.3 Mezzi dedicati a servizi particolari

Sono noti i problemi di incompatibilità tra la presenza di coperture macroalgali abbondanti ed omogenee e l'allevamento delle vongole. Le macroalghe rappresentano infatti un problema periodico per molti allevatori. L'abnorme proliferazione di macroalghe può determinare in alcuni periodi gravissimi episodi di moria in seguito alla stagnazione delle acque e a fenomeni di ipossia/anossia. Tali eventi sono frequenti in laguna di Venezia e si ripresentano puntualmente, spesso con frequenza stagionale, in aree a basso idrodinamismo. La raccolta delle macroalghe diviene quindi strumento gestionale dell'allevamento. Dal punto di vista operativo si evidenzia che per eseguire interventi di raccolta completi e rapidi delle macroalghe vi sono imbarcazioni dedicate dotate di un sistema di raccolta a nastro per cui le ditte che si volessero dotare di questi sistemi, dovranno munirsi di tutte le autorizzazioni e dotazioni necessarie alla navigazione. Queste imbarcazioni non rientrano nella tipologia dei mezzi nautici dedicati alla raccolta e contingentati. Tali attività di spostamento e/o raccolta delle macroalghe entro le aree in sub concessione dovranno essere autorizzate e seguire le seguenti prescrizioni: A) È tassativamente escluso l’utilizzo delle unità “raccogli alghe” nelle aree con presenza di praterie di fanerogame marine. B) L’unità “raccogli alghe” dovrà essere in possesso di certificazione tecnica rilasciata da uno dei Registri Nautici riconosciuti afferente alla: idoneità del mezzo di raccolta, all’intervento di asportazione delle alghe senza sommovimento del fondo lagunare ed alle precauzioni tecniche di armamento da applicare per tale attività. Tale certificazione dovrà essere esibita in sede di richiesta di autorizzazione ed essere presente a bordo del mezzo nautico per tutta la durata delle operazioni di raccolta. C) L’autorizzazione viene rilasciata a termine ed esclusivamente a soggetto titolare di subconcessione per venericoltura, ed è rilasciata esclusivamente per la subconcessione per la quale è prevista. Eventuali richieste di proroghe dell’autorizzazione potranno essere esaminate esclusivamente se pervenute almeno tre giorni prima del termine.

. 76 D) Tutte le operazioni dovranno essere compiute nella stretta osservanza delle vigenti normative di prevenzione e navigazione. E) L’attrezzo impiegato dovrà essere armato in modo da impedire il sommovimento del fondale e dovrà essere asportato il tubo dell’acqua ad alta pressione che viene utilizzato per la raccolta dei bivalvi. F) Non potrà essere raccolto né detenuto a bordo alcun tipo di mollusco bivalve anche allo stato giovanile. G) Il richiedente ed il personale impiegato nella raccolta, dovranno di buon grado collaborare con il personale di controllo di San Servolo srl, del Provveditorato Interregionale, ed eventualmente di altri Enti di Polizia o prevenzione. H) Il prodotto raccolto (alghe) dovrà essere smaltito a norma delle vigenti disposizioni in materia.

Sempre nel quadro delle attività accessorie all'allevamento, come già avviene in altre lagune Nord adriatiche, i singoli allevatori potrebbero provvedere, attraverso appositi macchinari, alla frantumazione del prodotto di scarto (gusci di molluschi) proveniente dall'attività di raccolta o di sistemazione dei fondali, solitamente allontanato dall'area di allevamento, migliorando così nel lungo periodo le caratteristiche dei fondali in funzione della produzione. Infatti, le conchiglie dei molluschi morti presenti nei fondali lagunari seguono una lenta degradazione che, in funzione dell'idrodinamismo, sedimentazione ecc, può richiedere anche milioni di anni (ad es. i fossili). Nel frattempo, all'interno delle aree di allevamento per le vongole questi gusci vengono più volte raccolti e ributtati in acqua finendo quindi sulla superficie dei sedimenti (figura 13). Se in grandi quantità e non triturati vanno a modificare completamente l'aspetto del fondale. Offrono substrato duro su cui trovano modo di aderire macroalghe e altri organismi sessili (anemoni, briozoi, ecc), troficamente in competizione con le vongole e sicuramente di impedimento per le operazioni colturali. L'abbondante presenza di gusci di conchiglie, inoltre, disturba o addirittura può impedire ai giovani esemplari di vongole seminate di penetrare nel sedimento.

. 77 Quindi con la frantumazione o meglio la macinazione di questi gusci a dimensioni inferiori a 5 mm, si riducono gli effetti della loro presenza nei fondali di allevamento, facilitando le operazioni di raccolta e semina.

Figura 11:: foto del fondale di un'area di allevamento, sono evidenti i gusci dei molluschi morti che lo ricoprono. Foto G. Pessa

. 78 11 MONITORAGGIO E VERIFICA DELLE AZIONI E DELLE BUONE PRASSI COLTURALI

Considerato che San Servolo srl prevede di: • confrontarsi con il Provveditorato Interregionale per il Veneto, il Trentino Alto Adige ed il Friuli Venezia Giulia (ex Magistrato alle Acque) per la gestione delle concessioni; • fornire periodicamente all'Amministrazione della Città Metropolitana i dati relativi alle dichiarazioni d'attività (quantitativi seminati, prodotto raccolto, ecc.); • raccogliere dalle cooperative i nominativi dei pescatori e delle imbarcazioni regolarmente immatricolate; • suddividere ed assegnare le aree in concessione in base alle priorità stabilite dal regolamento interno (Allegato 2); • verificare periodicamente nelle varie aree in concessione e al di fuori delle stesse il reclutamento naturale di giovani esemplari di Ruditapes phlippinarum, al fine di poter offrire "seme" per la filiera produttiva; • gestire i dati di semina e di raccolta (statistiche di pesca); • verificare le densità di prodotto/seme presente nelle varie aree in concessione. Risulta di fondamentale importanza avere a disposizione uno strumento in grado di sostenere le attività sopra riportate. Poiché questo progetto interessa tutta la laguna di Venezia e tutte le sub-concessionarie di San Servolo srl, è fondamentale l'uso di un sistema informativo in grado di supportare le attività statutarie.

Si continuerà nel monitoraggio delle aree in concessione che consenta di verificare i quantitativi e le densità di semina, le giacenze di prodotto adulto, i tassi di sopravvivenza e crescita al variare delle zone di produzione, ecc. Tale attività fondamentale per valutare il reale utilizzo delle aree, il rispetto delle indicazioni del Piano e le reali produzioni lagunari sarà condotta da San Servolo srl con il proprio personale e l'eventuale ausilio di soggetti terzi qualificati ed individuati attraverso la forma dell'appalto di servizi, incarichi e consulenze esterni.

. 79

12 Sistema informativo per la gestione delle aree in concessione

Al fine di supportare tecnicamente la Società San Servolo srl nell'attuazione del Piano d'uso sostenibile delle aree in concessione per venericoltura è previsto il completamento del sistema informativo per la gestione delle attività di allevamento e raccolta di Ruditapes philippinarum, già avviato in via sperimentale nel corso del precedente quinquennio. Il Sistema Informativo per la gestione delle attività di allevamento del Ruditapes philippinarum in laguna di Venezia, si propone come strumento innovativo che consenta di migliorare l'attività gestionale della Società. Con l’avvio del Sistema Informativo Territoriale Metropolitano SITM è stata avviata una collaborazione con la Città metropolitana di Venezia che ha consentito di avviare un processo di archiviazione, gestione e scambio di dati con altri Enti. Questo processo ha consentito inoltre la pubblicazione sul sito della Società di mappe interattive e la condivisione di dati georeferenziati relativi alle aree di pesca. All'interno del sistema informativo completato saranno: • individuate su cartografia digitale le aree di pesca assegnate alle singole ditte o soci; • implementati i dati nominali delle cooperative e dei soci autorizzati alle attività di raccolta; • evidenziate le tipologie dell'imbarcazione (stazza lorda, potenza motore, lunghezza, ecc.) e dell'attrezzatura utilizzata per la raccolta (annessi di bordo ed altra attrezzatura); • riportate le densità di vongole filippine presenti e quindi valutata la biomassa totale, • individuate le zone a sofferenza produttiva (per motivi ambientali o gestionali); • individuate le aree più opportune nelle quali i concessionari o le singole cooperative vorranno intraprendere azioni sperimentali (spostamento banchi, ripopolamento, interdizione alla raccolta, aree di tutela e di riposo biologico, ecc.); • individuate le aree ad uso specifico (aree adibite all’attività di preingrasso, aree nursery ecc)

. 80 L'insieme delle informazioni strutturate nel sistema informativo permetterà di prevedere, sia le potenzialità di raccolta ed allevamento nelle diverse aree in concessione che le azioni più opportune da intraprendere per garantire il mantenimento della risorsa nel tempo. In definitiva potrà diventare uno strumento operativo non solo funzionale ai piani di produzione di vongole filippine ma anche indispensabile all'aggiornamento dei piani di gestione.

Accanto al sistema informativo si opererà nella formazione ed aggiornamento del personale interno di San Servolo srl per condurre l'attività formale necessaria alla Società nei confronti dell'Amministrazione Pubblica (Provveditorato Interregionale OOPP, Città metropolitana di Venezia, Comuni, Capitanerie di Porto, ecc.). A regime l'attività di implementazione, aggiornamento e gestione dei dati risulterà particolarmente complessa considerata la consistenza del fenomeno, in termini di marinerie presenti, numero di cooperative operanti, diversa localizzazione, morfologia e batimetria delle aree assegnate, differenti aspetti e tematismi coinvolti nell'attività di venericoltura.

Struttura e funzioni del sistema informativo Si prevede che nel sistema informativo verranno sviluppati moduli che riguardino le seguenti tematiche: • imbarcazioni operanti e relative caratteristiche; • aree in concessione distinte anche in sub-aree (per ciclo di produzione, tipologia di utilizzo, ecc.); • aree particolari della laguna di Venezia oggetto di azioni sperimentali; • aree deputate a cicli di allevamento particolare (nursery); • produttività delle aree assegnate in subconcessione. Partendo dal presupposto che ci sarà una banca dati alfanumerica ed una banca dati geografica univoche per l‘intero sistema, il database sarà collegato alla banca dati cartografica attraverso l'operazione di georeferenziazione.

. 81 Questa strutturazione potrà subire modifiche ed integrazioni sulla base delle esigenze del consorzio o al variare delle situazioni operative. In tale contesto si proseguirà nel processo già avviato con gli enti competenti (Regione, Provveditorato Interregionale OOPP, Città metropolitana di Venezia) finalizzato alla implementazione di un sistema condiviso di dati (anagrafici, territoriali, sanitari) con aggiornamento in tempo reale.

. 82 13 LA GESTIONE DELLA FASE DI TRANSIZIONE E DI SITUAZIONI EMERGENZIALI

Trascorsi quasi 13 anni dall'avvio della Società GRAL (ora San Servolo srl) e dopo più di 18 anni dal primo Piano Pesca della Provincia di Venezia (2000) si può ritenere pressoché conclusa la fase transitoria ossia del graduale abbandono della pesca in favore della produzione da allevamento. Le dinamiche produttive attuali non hanno comunque raggiunto la stabilità e maturità per le quali azioni di raccolta collettiva possano essere escluse. Secondo le contingenze potrà rendersi quindi necessario garantire ancora dei periodi straordinari di raccolta in aree nuove e diverse che possano essere considerate come riserve emergenziali cui attingere con modalità assolutamente controllata e vincolata e con funzioni di gestione complessiva. Azione analoga potrà essere attuata nell’ipotesi in cui, una situazione straordinaria legata alla risorsa, quale eccesso di accumulo di prodotto si verifichi. Per evitare che la risorsa perisca a causa di un eccessivo accumulo di soggetti, potrà essere attuata, con le medesime modalità con cui si attua l’azione emergenziale, anche il prelievo destinato a reimmersione o vendita di quote parte di risorsa.

Queste, eventuali campagne di raccolta saranno regolamentate dalla Società San Servolo srl secondo principi gestionali quali: • verifica della compatibilità produttiva tenendo conto della densità media di prodotto e delle quantità totali in gioco; • formulazione preventiva del piano di raccolta da parte di San Servolo Srl in termini di: numero di operatori coinvolti, mezzi nautici utilizzabili, quote di prelievo; • adozione delle misure di mitigazione ritenute necessarie secondo le caratteristiche delle zone impegnate dalla raccolta; • piano di controllo e vigilanza per singola campagna; • Autorizzazione da parte del Provveditorato alle OO.PP.; • Autorizzazione dai competenti uffici in materia di Pesca.

. 83

Le campagne di raccolta potranno avere durata variabile, nei periodi di maggior interesse per il mercato, ponendo attenzione a non indurre azioni di abbattimento del prezzo delle vongole, andando così a svantaggiare le produzioni da allevamento. Le campagne dovranno seguire tutte le prescrizioni che i diversi Enti pubblici, a tutela degli interessi collettivi di riferimento, vorranno imporre. In via programmatica, si ritiene che le densità minime per operare azioni di pesca collettiva dovranno, di norma, essere pari a 1 ton/ha (100 g/mq), questo sulla base di quanto eseguito precedentemente e sulla scorta di una valutazione di efficacia economica. Inoltre, il totale del prodotto dovrà avere quantitativi sufficienti a garantire almeno 50 Kg a ciascun operatore partecipante alla raccolta, secondo criteri di ripartizione delle quote che considerino entrambi gli elementi della estensione territoriale dell'allevamento ed il numero degli operatori impiegati nelle unità di produzione condotte dai singoli subconcessionari.

. 84 14 ELEMENTI DI REGOLAMENTAZIONE

14.1 Adeguamento pacchetto igiene L'attività di molluschicoltura dovrà essere conforme, in ogni sua fase, alle norme vigenti in materia di igiene e salute per gli alimenti, da ultimo le linee guida approvate con DGRV 870 del 21.06.2012. In tal senso la società provvederà ad adottare forme di autocontrollo con l'adozione di strumenti e richiami diretti agli operatori per l'osservanza di dette prescrizioni, la cui violazione sarà sanzionata nelle forme del regolamento disciplinare vigente.

14.2 Ricerca applicata e sperimentazione Attività sperimentali e ricerche applicate a supporto della produzione potranno essere condotte per sostenere la produzione con azioni innovative e mirate alla tracciabilità e rintracciabilità della produzione, alla riduzione degli impatti, al miglioramento delle rese, ecc. San Servolo Srl prevede la possibilità di concedere spazi acquei a soggetti in possesso dei requisiti, al fine di porre in essere attività di sperimentazione in materia di molluschicoltura. Tali spazi non dovranno essere in nessun modo utilizzati per attività a scopo di lucro. Nell'ambito delle attività mirate a favorire il passaggio alla venericoltura potrà essere valutata, attraverso specifiche sperimentazioni, la possibilità di utilizzare tecnologie, tecniche e protocolli dedicati allo scopo. Qualora le attività sperimentali si dovessero svolgere con azioni diverse da quelle previste in codesto piano e da quanto valutato nella valutazione di incidenza, saranno oggetto di specifiche autorizzazioni e relative valutazione di incidenza.

. 85 15 BIBLIOGRAFIA

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16 ALLEGATI

16.1 Allegato 1 Criteri per i nuovi inserimenti delle imbarcazioni negli elenchi autorizzati.

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. 93 16.2 Allegato 2: Criteri assegnazione aree.

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. 96 16.3 Allegato 3: verbali tavoli di confronto in cui sono stati indicati i criteri per assegnazione delle quantità di seme naturale raccolto in ambito lagunare nel corso di raccolte centralizzate gestite dalla società concessionaria.

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