di Provincia di Padova

Saccolongo Terra padovana tra acque e colli Presentazione

Un gitante domenicale, un turista appassionato e curioso dei tesori artistici dell’Italia cosiddetta “minore” può fare una sosta a Saccolon- go e a Creola? Certamente, perché ai suoi occhi si riveleranno degli autentici gioielli, che a torto non rientrano fra i più noti e celebrati itinerari turistici. Una visita al vecchio borgo di Creola, con l’oratorio di S. Maria del Carmine, detto del Crivelli, e il complesso Pisani, è irrinunciabile: l’arco rinascimentale che si erge maestoso e solitario nel brolo di villa Pisani rappresenta un “unicum”, costituendo una sorta di elemento d’arredo ideato come quinta scenografica finalizzata alla vita di corte e agli intrattenimenti teatrali. Ma è l’intera campagna circostante ad attirare la nostra attenzione con la presenza di numerosi e peculiari esempi di ville venete: per citarne qualcuno, a Creola Ca’ Foretti ora Carretta e villa Fontana già Zacco - Lion del XVIII secolo, a Saccolongo, lungo la provinciale che porta verso , villa De Besi. E poi, vera e propria ricchezza, un territorio incontaminato, incunea- to fra le anse del e le propaggini settentrionali dei Colli Euganei, che offre la possibilità di suggestive escursioni ciclo-pedonali sugli argini del fiume, che sono giornalmente percorsi da turisti e appas- sionati locali e che, in un prossimo futuro, saranno interessati dalla rea- lizzazione di percorsi cicloturistici inclusi negli itinerari europei di col- legamento tra i maggiori centri urbani del e le regioni confinanti. Per questo vale l’invito ad approfondire la conoscenza del territorio saccolongano, magari nel corso di una gita domenicale fuori-porta: non ne rimarrete certamente delusi, perché molto ha da proporre anche dal punto di vista eno-gastronomico. Seguiteci nelle prossime pagine lungo un itinerario suggestivo e ricco di meraviglia. Introduzione

Saccolongo è la frazione capoluogo ove hanno sede il municipio e i principali servizi rivolti alla popolazione; espressione moderna del territorio comunale, at- traversato dal corso sinuoso del fiume Bacchiglione, si caratterizza per lo svilup- po di recenti insediamenti abitativi che sono sorti lungo la strada Scapacchiò che collega Padova all’area occidentale dei Colli Euganei. Il centro urbano gravita fra piazza XXIV Maggio, che nell’impianto architettonico ricorda vagamente un foro romano, e il vicino parco pubblico, sede privilegiata di numerose manifestazioni, cui si affianca casa Casotto, moderno centro culturale comunale “Al Parco”. Il nucleo di antica origine del territorio è rappresentato dalla frazione di Creola, che conserva tracce di edifici di particolare interesse storico-artistico, per lo più legati alla civiltà della «villa», uno fra i più significativi valori che appartengono al patrimonio culturale del Veneto. Il cosiddetto «borgo vecchio» di Creola, si- tuato alla confluenza del Tesina con il Bacchiglione, deve la sua genesi alla via fluviale che ha favorito i traffici commerciali e lo sviluppo di una fiorente attività molitoria. Numerosi sono i ritrovamenti archeologici effettuati in zona, ora con- servati al Museo del Fiume Bacchiglione, presso il Castello di San Martino della Vaneza a . Si tratta per lo più di vasellame fittile, anche di buona fattura, sia integro che frammentario recuperato nell’alveo del fiume a testimonianza dell’antica frequentazione che abbraccia un arco di tempo dal tardo neolitico all’età romano-imperiale. La chiesa parrocchiale La chiesa parrocchiale di Saccolongo di Creola

È intitolata a Santa Maria Assunta la Dedicata a S. Pietro apostolo, la chie- parrocchiale di Saccolongo, la cui sa parrocchiale di Creola è di costru- costruzione venne completata nel zione recente. La sua realizzazione, 1735 sulle preesistenze di una strut- su progetto dell’ingegnere Michele tura di epoca medievale, come si Carretta (1904-1989), fecondo idea- tore di edifici religiosi, risale a caval- apprende da una lapide infissa nella lo degli anni Trenta e Quaranta del parete della navata. Le attuali linee secolo appena trascorso. L’edificio, architettoniche sono il risultato degli completato in pieno tempo di guer- ultimi lavori di ampliamento e ristrut- ra, venne inaugurato nell’ottobre del turazione effettuati sullo scorcio degli 1943 e si presenta a tre navate, di- le conselvano Ferdinando Suman anni Quaranta del Novecento (l’absi- esponente del tardo Rinascimento, vise da otto colonne di marmo rosso de risale al 1947, le cappelle laterali raffigurante Dio padre e cherubini (1801-1877), che, preso l’abito ta- di Asiago. La vecchia parrocchiale, al 1949). L’interno a una sola navata, e riferibile al secondo decennio del lare, mantenne una cospicua attività situata a ridosso dell’argine destro caratterizzato dal classico stile sette- XVII secolo. Nell’emiciclo absidale come pittore di soggetti sacri. del Bacchiglione, venne ab- centesco, è di una certa eleganza; è visibile un dipinto della seconda Sul fianco di ponente della chiesa, si battuta: degli altari, delle vanta una tela del noto pittore pa- metà dell’Ottocento avente per sog- innalza il bel campanile, inizialmen- statue di marmo, del coro dovano Pietro Damini (1592-1631), getto l’Assunta, realizzato dal nobi- te addossato alla vecchia chiesa di ligneo nulla fu conserva- epoca medievale, poi ricostruito così to. Questo il motivo pre- come si desume dalla relazione redat- cipuo per cui le opere ta in occasione della visita pastorale d’arte che adornano la del vescovo Farina nel 1826: «Il cam- nuova chiesa, a par- panile è forte e grande che [potrebbe te una pala d’altare di Gianbattista Ponchini, contenere, nda] molte campane». detto Bazzacco di Ca- Sul campanile sono poste quattro stelfranco campane: le più antiche sono le due mezzane, risalenti al 1922, rispetti- vamente di 650 e 427 chilogrammi; la maggiore, sostituita nel 1931 e ri- fusa nel 1963, è di 880 chilogram- mi, mentre la campana di richiamo, dedicata a san Leopoldo, è datata 1993. Casa Sacro Cuore (Saccolongo)

Un capitello mariano in stile neogoti- co, che conserva una Madonna con il Bambino in terracotta, indica la strada che, dal centro di Saccolon- go, conduce all’infermeria provin- ciale e alla casa di riposo dell’ordine (1500 ca.-1571), riferibile al ter- affrescata dal pittore padovano Ro- dei frati minori francescani «Casa zo quarto del XVI secolo, sono da mualdo detto Armando Migliolaro del Sacro Cuore», eretta canonica- ascriversi all’età contemporanea: (1915-1999). Un fatto curioso è le- esse si caratterizzano per essere gato alla realizzazione di questo di- mente nel 1948, ampliata e ristrut- state realizzate per lo più con tecni- pinto: l’artista scampò alla deporta- turata a più riprese. Al 1972 risale ca musiva. Due sono i mosaici del zione per puro caso, proprio grazie la costruzione della cappella per le munità alloggio padre Daniele Hekic, maestro veneziano Paolo Casado- al suo impegno pittorico a Creola, liturgie (foto a destra), alle quali par- che ospitano soggetti diversamente ro, raffiguranti la cosiddetta Tradi- che lo tenne lontano di casa il gior- tecipa da sempre un nutrito numero abili, e la casa di accoglienza intitola- tio clavis - la consegna delle chiavi no di una drammatica retata nazi- di fedeli. ta a Mariacristina Cella Mocellin e re- del Paradiso a S. Pietro da parte di sta a (1944). «I Nei terreni situati nelle immediate alizzata dal Centro di Aiuto alla Vita di Gesù - e le storie di S. Antonio di tedeschi portarono via molti miei adiacenze dell’infermeria si segnala Padova, che si propone di accogliere Padova (1994), collocati rispettiva- coetanei, alcuni dei quali non fe- la presenza di due strutture di forte madri sole in condizioni di disagio e mente nella lunetta sopra il portale cero purtroppo più ritorno», ebbe d’ingresso e nella seconda cappel- a ricordare anni dopo Migliolaro in impatto sociale: le palazzine della co- marginalità. la della parete sinistra dedicata al occasione dello scoprimento della Santo Taumaturgo. Il catino absi- grande tela dedicata a Edith Stein dale del presbiterio ospita un’Ulti- che dipinse per il Tempio padova- ma Cena (1993), opera musiva di no dell’Internato Ignoto. Sul lato grandi dimensioni (ben 140 metri di destra della chiesa, si scorgono quadrati) su disegno del padova- il campanile, progettato da Gianni no Orlando Sorgato (Altichiero). Tommasi e inaugurato nel 1991, Sull’ampio presbiterio spicca l’alta- e il monumento che rammenta la re maggiore che raffigura l’Ultima tragica caduta di un elicottero mi- Cena (1973) dell’attivissimo e lon- litare avvenuta il 20 ottobre 1977. gevo scultore padovano Luigi Straz- Il manufatto è stato ideato da Gia- zabosco (1895-1985) la cui vicen- como Lippi (1979) su iniziativa del da artistica era cominciata già negli parroco don Giuseppe Benacchio anni Venti; tabernacolo e ambone a ricordo dei cinque aviatori caduti sono opera dello scultore Antonio e dello scampato pericolo da parte Piovan. La cappella del battistero è degli alunni delle vicine scuole. Villa Capodivacca, ora de Besi (Saccolongo)

La datazione d’impianto dell’edificio (foto a sinistra in alto), situato in zona rurale a breve distanza dalla riva me- ridionale del fiume Bacchiglione, può Villa Foretti, ascriversi alla metà del Cinquecento, ora Carretta (Creola) grazie all’analisi dei caratteri stilistici e costruttivi, tuttavia è ben evidente il Si tratta di una costruzione massiccia rimaneggiamento di cui è stato ogget- (foto a sinistra in basso e qui sopra), to nel Settecento. Inizialmente rientrò posta sulla riva destra del Bacchiglio- fra i possessi della cospicua casata ne, risalente al XVII secolo. Il nome dei Capodivacca, attestata in zona fin perpetua tuttora un casato, i Foretti, dallo scorcio del XVI secolo, mentre appartenente alla cosiddetta nobil- agli esordi dell’Ottocento passò, per tà di terraferma padovana, tra i cui via testamentaria, nelle mani della no- esponenti val la pena ricordare Jaco- bildonna Maria Teresa Candi sposata po (1783-1867), vescovo di Chioggia. Zaborra; ora è della famiglia de Besi. Il Dal 1806 al palazzo padronale venne complesso è completato da barchessa affiancato un tempietto nel quale era e interessante parco secolare, che me- solito raccogliersi in preghiera mons. rita una segnalazione per un vetusto Jacopo allorquando si ritirava in villeg- viale formato da Carpinus betulus. giatura. Attualmente appartiene alla famiglia Carretta: qui visse e operò per lungo tempo l’ingegnere Michele, Villa Capodilista, tra i maggiori progettisti di luoghi di ora Levorin (Saccolongo) culto padovani del Novecento.

Tipico esempio di villa di campagna (foto a destra in basso), si contraddi- stingue per le due colombare, una pro- babilmente aggiunta per simmetria, ai lati. Interessante l’ingresso del salone principale passante, archivoltato e sot- tolineato da una cornice a bugnato in trachite. Palazzo Marzari, ora Boschetto e Arco Pisani (Creola)

L’edificio è collegato alla barchessa Pisani per essere stato eretto verosi- milmente sull’antico sedime dell’origi- Barchessa di Villa Pisani naria villa appartenente alla cospicua (Creola) famiglia veneziana, che raggiunse una grandissima ricchezza e il massimo È quanto rimane della villa padronale splendore nella prima metà del Sette- dei Pisani, di cui ci è pervenuta una cento, allorché un loro rappresentante, rappresentazione ad affresco visibile Alvise, assunse la carica suprema di sotto il porticato della barchessa, che doge della Serenissima (1735-1741). mostra una villa a due piani con torri Il palazzo, a pianta rettangolare, tradi- merlate ovverosia l’antico castello del- zionalmente ripartita con vano mediale la nobile famiglia padovana Conti in Chiesetta di S.Maria centrale e stanze ai lati, si inserisce nel epoca precedente ai rimaneggiamenti del Carmine, detta del Crivelli brolo cintato da un muro in cui si alza tardo seicenteschi operati dai Pisani. (Creola) il famosissimo arco. per tale elemen- La barchessa è realizzata in modi tardo- to rinascimentale, che spicca per la cinquecenteschi che ricordano le co- La storia dell’oratorio, che sorge a pochi pregevole fattura e il materiale utilizzato struzioni coeve del Sansovino. Una lun- passi dalla sponda destra del Bacchiglio- (vedi i paramenti marmorei), e stata da ga serie di arcate a pieno sesto poggia ne e leggermente discosto dall’attuale più parti ipotizzata una funzione di arre- su pilastri cui sono addossate mezze centro abitato di Creola, merita di essere do quale frons scenae in occasione di colonne ioniche. Una cornice di gronda raccontata. L’edificio venne innalzato at- rappresentazioni teatrali allestite in loco. a dentelli precede la falda del tetto. torno al primo quarto del Cinquecento su iniziativa dell’uomo d’armi Benedet- to Crivelli, di origine milanese, passato alla storia per un tradimento che egli perpetrò ai danni di Luigi XII di Valois, re di Francia, dal quale aveva ricevuto l’incarico di difendere la fortezza di Cre- ma dalle truppe di Venezia Serenissima. Ma il Crivelli operò un sensazionale vol- tafaccia e, senza colpo ferire, consegnò il feudo cremasco alla Repubblica vene- ziana: era il 9 settembre 1512. Di lì a poco il governo veneto ricompensò il condottiero lombardo assegnandogli un’abitazione a Padova, nelle vicinanze degli Eremitani, e una vasta tenuta a Creola, già appartenuta alla famiglia Conti. La costruzione della nostra chiesetta iniziò dunque durante la permanenza del Crivelli a Creola e fu certamente ultimata all’indomani della sua morte, avvenu- ta nel 1516, da parte del nobile Alvise Pisani, che gli subentrò nelle proprietà. Quest’ultimo, desiderando riservare al capitano di ventura una dignitosa sepol- tura, scelse quale sede appropriata la navata della piccola chiesa di Creola: qui fece collocare un maestoso sarcofago in pietra bianca di Carrara che contenesse le spoglie mortali del Crivelli. Recenti studi hanno assegnato l’opera allo sculto- re Lorenzo Bregno, attivo in Veneto nei primi decenni del sedicesimo secolo. Il sarcofago di Creola, vero e proprio capolavoro, è ritenuto una delle più alte espressioni della scultura veneta del primo Cinquecento. Dal punto di vista architettonico la chiesetta del Crivelli, pur non presentando ele- menti di particolare pregio stilistico, si contraddistingue per la facciata principale che presenta un frontone curvilineo di chiaro influsso lombardesco. Il singolare prospetto dell’oratorio è unico in tutto il Padovano. Altra soluzione architettonica senz’altro inconsueta è data dal campanile che poggia direttamente sull’abside a pianta pentagonale. L’interno dell’oratorio, molto semplice e scevro da ogni Villa Zacco, Lion, ora Fontana ridondanza ornamentale, è a navata unica rettangolare: nell’abside è addossato (Creola) l’unico altare in marmo bianco di Carrara sopra al quale era originariamente po- sta una pala, raffigurante presumibilmente la SS.Trinità, che è andata perduta. Una splendida siepe di bosso intro- Considerato il valore storico dell’edificio, il comune di Saccolongo ne ha acquisi- duce a una costruzione dalla clas- to di recente la proprietà promuovendo un atteso e prezioso piano di recupero. sica tipologia della villa veneta del Ora la chiesetta così restaurata, inserita nel percorso turistico che si snoda lungo xviii secolo con schema di impian- gli argini del Bacchiglione, è meta privilegiata di numerose visite culturali. to a corte aperta. Il corpo centrale abitativo si presenta con la tipica tripartizione planimetrica: salone passante centrale, scale nel mezzo e stanze che si affacciano sul salone stesso. Gli annessi rustici si innesta- no nei fianchi della villa che delimita il lato meridionale del borgo vecchio di Creola, non lontano dalla grande ansa del Bacchiglione. MC Distribuzione import

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MANIFESTAZIONI

Aprile Giugno Settembre Festa di primavera, Sportivando Mercatino dell’antiquaria- Saccolongo Impianti sportivi - Saccolongo to, dell’hobbistica e degli an- tichi mestieri, vetrina dei pro- Mercatino dell’antiqua- Festa della birra dotti tipici locali e week-end riato, dell’hobbistica e degli Creola della pittura, Parco pubblico antichi mestieri, vetrina dei e Centro Culturale “Al Parco” prodotti tipici locali, Piazza Luglio - Saccolongo Mercato - Saccolongo Festa della Trebbiatura Parco pubblico - Saccolongo Fiera di S. Michele Creola Maggio Festa del bambino, Agosto Dicembre Parco pubblico - Saccolongo Sagra dell’Assunta Festa di Natale Saccolongo Festa della biblioteca, Centro Culturale “Al Parco” Parco pubblico - Saccolongo Saccolongo Concerto di Natale Saccolongo

info Ufficio Cultura: 049 8739817 - Biblioteca Comunale: 049 8739818 [email protected] - www.comune.saccolongo.pd.it

testi di Alberto Espen - Foto di Giampaolo Di Claudio e Emilio Sartoratti