INDICE 4 9 13 30 36 42 50 CAPPADOCIA 58 68

I Comuni Avezzano CENNI STORICI zano. Lo sviluppo sede di una delle del borgo fu favo- quattro Sottinten- Secondo l’ipotesi di Andrea Di Pietro, rito dalla scom- denze dell’Abruz- nel 41 d.C. operai e schiavi, provenien- parsa dei ben più zo Ulteriore II, im- ti prevalentemente da Roma, giunsero importanti centri ponendo in questo nella zona per i lavori di scavo dell’E- di Penna, Pietrac- modo la propria missario claudiano e qui si fermarono quaria e Albe. Tra preminenza sugli per undici anni, abitando fabbricati il XIV e il XV seco- altri centri marsi- costruiti appositamente per loro. Al lo Avezzano svolse cani, anche quan- termine dei lavori, il caseggiato non un ruolo di primo do, tra il 1860 e venne abbandonato, ma continuò ad piano nella Mar- Angolo tra Piazza Castello il 1861, la Sottin- essere occupato in parte da schiavi sica, diventando e via Roma in una foto d’epoca tendenza venne sopravvissuti delle battaglie navali e sede baronale del- Archivio della Comunità Montana convertita in Sot- in parte dai romani rimasti. la Contea di Albe e 1 toprefettura. Questo primo nucleo originò undici caratterizzandosi, In seguito al pro- piccoli agglomerati: Pago, Acquaria, in tal senso anche a livello urbanistico. sciugamento del Fucino, Avezzano Costa, Cerrito, Pantano, , San Nel 1561, infatti Marcantonio Colon- venne scelta come dimora da Alessan- Felice, Muscino, Fonte, Galiano, Pen- na trasformò il Castello degli Orsini dro Torlonia, che qui fece costruire il norina, Vicenna, Casale, Perete, Le in una dimora principesca, sistemò le suo Palazzo residenziale. Fratte, Arrio e Vico. In seguito ogni strade principali (via Ce- Il terribile terremoto del paese ebbe la sua chiesa, come pro- solino e via San Nicola) e 13 gennaio 1915 rase al vano le visite pastorali dei vescovi. le Cunicoli di Claudio a Borgo Incile Foto di Francesco Scipioni donò alla città un vasto suolo il paese, mietendo Bolle di Pasquale II e Clemente III e la terreno lungo le rive del 9.000 vittime su una po- Cronaca di Leone Ostiense. chiesa di S. Salvatore, mentre Monal- Fucino. polazione totale di 15.000 Tra il XII e il XIII secolo le incursioni deschi attesta la presenza di un picco- La successione al pote- abitanti. La ricostruzio- dei Goti e le inondazioni del Fucino lo insediamento sulle rive del lago nel re di Spagnoli, Austriaci ne, come era stato per i costrinsero gli abitanti ad abbando- 1333. e Francesi nel Regno di lavori di prosciugamen- nare quei luoghi, scegliendo la loca- Nel 1343 Avezzano divenne sede di un Napoli, ebbero ripercus- to, generò una forte mi- lità Pantano per costruire un nuovo feudatario, venne fondata la chiesa di sioni anche sugli avveni- grazione. L’apertura della borgo. In questo villaggio Di Pietro Santa Maria di Loreto. Risalgono al menti della storia locale. ferrovia Roma-, colloca il Tempio di Giano, che avreb- 1360 documenti che attestano la co- Nel 1806, anno dell’abo- la creazione dello Zuc- be originato il nome da “Ave Jane”. stituzione dell’Univeristas (libera as- lizione delle proprietà cherificio e la progres- Questa ipotesi etimologica è stata or- sociazione di cittadini) alla quale ve- feudali, che sancì la fine siva industrializzazione, mai scartata, così come quella relativa niva concesso il diritto di possedere del dominio dei Colonna che ebbe il suo culmine a Ad Vettianum, che avrebbe generato Prima pagina de terre demaniali, quindi libere da pos- sul territorio, Avezzano tra gli anni Sessanta e “Avezziano” o “Avvezzano”, in favore “La Tribuna”, 1915 sesso feudale. Il borgo subì nel 1363 subì il saccheggio ope- Ottanta del Novecento, della più attendibile derivazione da Archivio della Comunità il saccheggio ad opera di Ambrogio rato dalle truppe filobor- fecero della città la ca- Fundus Avidianus, terreno di Avidio. Montana Marsica 1 Visconti. boniche, che degenerò in pitale economica e com- Per il periodo tra il X e il XIII seco- L’emanazione degli statuti dell’Univer- uno scontro a fuoco sot- merciale della zona. lo esistono solo notizie sporadiche e sitas, datata tra il 1431 e il 1434, segna to le mura della città. Nel 1811 venne incerte: Febonio riporta la data del l’inizio della storia moderna di Avez- scelta come capoluogo del Distretto e 866, in riferimento alla presenza della I Comuni Avezzano GROTTA DI CICCIO FELICE CASTELLO ORSINI COLONNA La grotta, in origine denomina- ta ad una divinità della fecondità. La parte più antica dell’edificio è la pertura di una seconda e più monu- ta Grotta di Claudio a S. Felice, è La struttura del santuario era com- rocca, costruita fuori dalle mura di mentale entrata. Il primo accesso, ad molto più grande delle altre ubica- posta da sei basi rettangolari rica- Avezzano da Gentile de Palearia, signo- ogiva, risalente al 1490, riporta l’i- re del contado di Avezzano, nel 1181. scrizione Ad exitum seditiosis Aveja- te sul pendio del Monte Salviano: vate sul piano roccioso della stan- Successivamente divenne dominio dei ni, che indica lo scopo per il quale la dalla contrada Parco nel territorio za esterna e orientate verso nord e Corsi, potente famiglia toscana. Tra il struttura venne concepita: una fortez- di Avezzano si prolunga fino a Luco nord-est. Radmilli ha ipotizzato che X e il XIII secolo la struttura non subì za per sedare le rivolte ad Avezzano. dei Marsi. tali basi fossero legate a riti d’incu- grandi modifiche e visse momenti di Il secondo accesso, realizzato nel 1565 grande splendore. In seguito al pas- dai Colonna, presenta una particolare La larga fessura, alta cinque metri bazione. saggio del territorio agli Orsini, nel decorazione bugne a punta di diaman- e larga oltre venti, conduce ad un Tra il Seicento e il Novecento la 1490 Gentile Virginio Orsini edificò te sormontate da un architrave tra- antro abbastanza grande di forma grotta divenne rifugio leggendario attorno ai resti della rocca il castello, pezoidale. Sulla sommità del decoro semicircola- di briganti su progetto dell’in- si trovano due orsi re, con una e poi di pa- gegnere Francesco rampanti, simbolo di Giorgio Martini, degli famiglia Orsi- calotta non stori, che vi che proprio in que- ni, che offrono del- molto alta immagina- sti anni era al ser- le rose alla colonna che digra- vano teso- vizio della casta ro- coronata, posta al da progres- ri nascosti, mana. centro dell’architra- sivamente protetti da L’impianto scelto fu ve: un gesto di rive- quello tipico della renza verso l’emble- verso l’in- spiriti ma- una fortezza rinasci- ma dei Colonna, che terno. Co- ligni e da mentale: pianta ret- testimonia il domi- munica con streghe. La tangolare, torrioni nio consolidato del- un secon- sua denomi- cilindrici angolari e Castello Orsini Colonna la famiglia. in una foto d’epoca do ambien- nazione po- mastio rotondo nel- La potente famiglia la porzione superio- Archivio della Comunità romana lo annoverò te più vasto polare sem- re orientato a sud- Montana Marsica 1 tra i propri possedi- ma con vol- bra dovuta ovest. Eretto su un menti fino al 1806, ta bassissi- Grotta di Ciccio Felice ad un tale alto basamento con quando in seguito Foto di Francesco Scipioni ma, caratte- Giovanni di scarpata, era in origine circondato da all’abolizione delle proprietà feudali, passò ai Lante della Rovere e, infine, rizzato dalla Ciccio, tra un ampio fossato. In seguito alle nozze tra Felice Orsi- nel 1905 venne acquistata dall’allora presenza di numerose stalattiti. gli amministratori della Avezzano ni e Marcantonio Colonna, nel 1565 il Vicesindaco di Avezzano, Francesco Il sito, indagato da Radmilli nel della seconda metà del secolo XIV, castello venne ampliato e trasformato Spina, che lo trasformò per ospitare 1956, ha restituito, oltre a tracce che ebbe un importante ruolo nello in residenza signorile. Per celebrare un albergo, una scuola e il Tribunale di animali (cervi, marmotte, lische stabilire i confini tra Luco ed Avez- la vittoria riportata a Lepanto, gli in- di Avezzano. terni vennero affrescati con La cattu- Gravemente danneggiata dal terremo- di pesce) e frammenti ceramici, un zano. Il nome della grotta, annessa ra dei figli del Sultano, durante batta- to del 1915 e dai bombardamenti del- numero notevole di ex-voto di, rap- alle proprietà avezzanesi, si trasfor- glia navale. La struttura venne dotata le due Guerre Mondiali, è oggi privo presentanti uteri, seni ed organi mò in “Ciccio Felice”, ad indicare di un grande giardino rinascimenta- della parte superiore. Gli interno sono genitali, databili tra l’età del Ferro “Grotta di Ciccio presso S. Felice”, le, il fossato persa la sua funzione di- stati convertiti per ospitare al piano e l’età ellenistica. Un’area di culto, nome della località. fensiva, venne riempito di splendide inferiore un auditorium, mentre in piante ornamentali. quello superiore è stata installata la dunque, era probabilmente dedica- L’ingresso venne modificato, con l’a- Civica Pinacoteca d’Arte Moderna. I Comuni Avezzano PARCO E PALAZZO TORLONIA IL SANTUARIO DELLA MADONNA DI PIETRACQUARIA Tra il 1870 e il 1875, durante i lavo- zione, di ispirazione romana, è realiz- L’attuale città di Avezzano si estende acque del magnifico lago del Fucino, ri di prosciugamento del lago Fuci- zata con pietre e malta e serviva per alle falde del Monte Salviano. fu testimone dell’apparizione di una no, Alessandro Torlonia fece costruire conservare le provviste alimentari nel Il nome deriva pro- bella Signora vestita la propria residenza ad Avezzano: un corso dell’anno. La volta della came- babilmente alla pre- di bianco. Ella si ri- complesso di edifici immerso in quasi ra, infatti, presenta un foro, utilizzato senza della Salvia volse a lui con dolci tre ettari di parco. in inverno per riversare la neve all’in- Officinalis, anche se parole, che miracolo- Il Palazzo, in origine a tre piani, sor- terno dalla struttura. Vincenzo D’Arpizio samente il sordomuto montati da una torretta orologio, ven- Poco distante sorgono i Granai, un am- ha fornito un’ipote- riuscì ad ascoltare. Il ne pesantemente danneggiato dal ter- pio e monumentale edificio, utilizzato si alternativa dell’e- pastorello raggiunse remoto del 1915. Ricostruito nel 1925 per la conservazione di grano e cerea- timologia, facendola correndo Avezzano e, da Giovanni e Carlo, figli di Anna Ma- li coltivati nella piana del Fucino. risalire alla gens Sal- al cospetto del Parro- ria Torlonia, unica erede del patrimo- Di particolare interesse è il Casino di via, titolo che ricorre co, riferì che la bella nio del padre. Il restauro ha preser- Caccia, che ospita attualmente il Mu- vato la forma di “C”, che lo identifica seo della Civiltà Contadina, attorno frequentemente nella Signora raccomanda- come “casa di cam- alla quale sono po- Marsica, come in tut- va di non indugiare pagna”, e ha per- sizionati macchina- ta l’Italia centrale. ancora nella ricostru- messo il riutilizzo ri agricoli, in espo- Prima del 1268, la lo- zione della chiesa e dei primi due piani. sizione permanente. calità di Pietracqua- di riporre degnamen- La residenza figu- Sulla pianta otta- ria era un centro po- te la sacra immagine ra tra le proprietà gonale è costruita polato appartenente sull’altare. espropriate insieme una struttura a for- alla Contea di Albe, Altre leggende rac- al latifondo fucense, ma di pagoda, inte- in cui sorgevano una contano di una fitta grazie all’entrata in Palazzo Torlonia ramente realizzata chiesa dedicata a San- pioggia “miracolosa” vigore della riforma in legno di larice e ta Maria, una a San caduta su Avezzano agraria del 1950. Foto di Francesco Scipioni castagno. Il porti- Giovanni ed una a proprio il 27 aprile Dopo essere stato co che precede lì in- San Pietro. Nella pri- 1779, quando l’im- sede dell’Ente Fuci- gresso è abbellito da ma si trovava un qua- Chiesa della Madonna magine della Madon- no, poi A.R.S.S.A., un intreccio di rami dro della Madonna, di Pietracquaria na, di epoca ignota e ospita oggi parte e selci bianchi, ar- molto venerata dagli Foto di Francesco Scipioni in stile bizantino, fu degli uffici della Re- ricchiti da inserti di abitanti del luogo e portata in processio- gione . pietre marine e fos- dai borghi vicini. L’a- ne solenne per la pri- Il parco è la ripro- sili, in ricordo delle bitato venne distrutti in seguito alle ma volta. duzione ideale del acque del lago. L’e- vicende storiche legate alla Battaglia È certo comunque che il 27 aprile del giardino romantico: dificio rappresenta di tra Corradino di Sve- 1944, le fortezze volanti degli Anglo- presenta una gran- un esempio di appa- via e Carlo d’Angiò. Gli abitanti, scesi americani si levarono in volo per ra- de varietà di specie Casino di Caccia Torlonia rato effimero, strut- a valle, si unirono a quelli del vicino dere al suolo l’ importante snodo fer- arboree e floreali, tura che ebbe gran- Foto di Francesco Scipioni villaggio Pantano. L’immagine della affiancate per ri- de diffusione tra la roviario di Avezzano. Una fitta nube produrre il paesag- fine del XIX e gli Vergine rimase tra le mura diroccate ricoprì quel giorno la città, spingendo gio campestre, tra cui spiccano gli au- inizi del XX secolo. La costruzione, in- della chiesa. gli Alleati a dirigersi verso Cassino. toctoni tassi, anche detti piante della fatti, è interamente smontabile e adat- La ricostruzione della chiesa avvenne Precedentemente custodito da eremiti morte, e i Buccus nanus. ta per essere trasportata all’occorren- per opera degli avezzanesi solo alcuni laici, dal 1878 il Santuario è gestito In linea con l’ambiente circostante è za in altre residenze. In questa sede il secoli dopo, in seguito a vicende che dai frati cappuccini. Non avendo subi- la Ghiacciaia, una struttura a camera Principe Torlonia aera solito esporre si perdono nella leggenda. Si narra di to danni dal terribile sisma del 1915, circolare con le mura interamente ri- temporaneamente i reperti archeolo- un pastorello sordomuto di Avezzano gli edifici poterono ospitare i religiosi coperte dalla vegetazione, in modo da gici rinvenuti durante i lavori di pro- che, mentre pascolava il suo gregge venuti in aiuto dei superstiti. farla sembrare una collina. La costru- sciugamento del Fucino. sul monte Salviano contemplando le I Comuni Avezzano CATTEDRALE DI S. BARTOLOMEO APOSTOLO Muzio Febonio riporta l’esistenza il territorio marsicano e avezzanese. l’amministrazione di L’attuale edificio è sta- della chiesa di S. Salvatore almeno La prima struttura venne quasi dodici chiese S. Ma- ta ricostruito in un’al- dal 866. Successivamente la dedica completamente distrutta dal terre- ria in Vico, S. Andrea tra zona, ora centro passò per breve tempo a S. Antonio moto del 1349. La popolazione la di Badia, S. Andrea di della città. Abate: “infatti gli abitanti dei din- ricostruì stravolgendo la struttura Cappelle, S. Nicola, Progettata dall’auto- torni, essendo infastiditi dalle insi- originaria. Nel XVI secolo venne re- SS. Trinità, S. Maria re del Piano Regola- die dei demoni, si rivolsero in cerca staurata e ampliata: Febonio riporta della Casa, S. Paolo, tore, l’ing. Sebastiano d’aiuto a S. Bartolomeo, prometten- che gli avezzanesi “presero a model- S. Simone, S. Basilio, Bultrini presenta un do di dedicargli quel lo gli edifici più bel- S. Giovanni, S. Cali- impianto neorinasci- tempio se fossero sta- li di Roma, ed a quel- stro e S. Leonardo. mentale. Sulla faccia- ti esauditi: poiché lo la forma s’ispirarono Anche l’edificio cin- ta, impostata su tre furono, mantennero nel gettare le fonda- quecentesco venne ripiani, si aprono tre la promessa”. menta, si che lo tira- distrutto da un terre- ingressi con arco lu- Notizie certe sull’edi- rono su quasi perfet- moto nel 1703: persa nettato a tutto sesto, ficio di culto sono at- to, di pietra levigata, la struttura romani- al di sopra dei quali testate dal XII secolo, non inferiore al mar- co-rinascimentale, as- due oculi sono posti secondo storici locali mo pario”. Il risulta- sunse una fisionomia alle estremità. Il coro- il più antico, innalza- to fu un edificio con tardo-barocca, come namento è costituito to sui resti della pieve tale disegno artisti- attestato dalle rare da un architrave sotto preesistente. Intorno co, da far pensare ad fotografie scattate ne- il quale è posiziona- alla seconda metà del un intervento di Do- gli anni precedenti al to un ampio rosone. XII secolo ricevette menico Fontana, pre- terremoto del 1915. Foto d’epoca della chiesa L’interno è diviso in dal re di Sicilia Gu- sente in quel periodo Dopo lo spaventoso di San Bartolomeo prima tre ampie navate, con glielmo II il titolo di ad Avezzano, su inca- sisma, forse anche a del Terremoto abside semicircolare. Cappella Reale e alcu- rico di Papa Sisto V, causa dei pesanti ri- Archivio della Comunità La pianta a croce lati- ne rendite. per studiare le condi- maneggiamenti ope- Montana Marsica 1 na presenta un’impo- Non ancora parroc- zioni dell’emissario di rati tra il XVIII e il nente cupola, pog- chia, tra il Duecento Claudio. La grandiosa XIX secolo, rimase giante su una base e il Cinquecento svol- Resti della Chiesa semplicità degli ele- in piedi solo la base ottagonale, ubica- se comunque un’im- di San Bartolomeo menti architettonici del campanile, in- ta nell’intersezione portante funzione nel riportano, infatti, allo nalzato al lato sini- tra il transetto e il Foto di Francesco Scipioni territorio circostante, stile del noto architet- stro della facciata corpo centrale. A percependo anche tri- to svizzero. Citando nel 1781. Nel 1924, lato della struttura buti in natura, poi devoluti alla Cat- ancora Febonio: “tale Tempio non la con la bolla Quo si trova il campani- tedrale di Santa Sabina di Civitas cede a nessuno di quanti ve ne sono aptius di papa Pio le, che culmina in Marsicana (San Benedetto dei Mar- nella Provincia, per grandezza, arte, XI, divenne sede due ordini di fine- si), come attestato da un documento bellezza; sproporzionato addirittura della Diocesi dei stre tra le quali è redatto dal notaio Benedetto Calore alle possibilità economiche dei citta- Marsi, strappata a posto un orologio. di Corcumello, nel 1254. dini, cui costo una somma aggiran- Pescina, in seguito La storia della chiesa di S. Barto- tesi sui 40.000 ducati d’oro, ch’essi ai danni subiti dal- lomeo è costellata da danni e rico- sborsarono senza batter ciglio”. la cattedrale del- Cattedrale di San Bartolomeo Testi a cura di: struzioni, segnata dalla lunga lista Nel 1572 la chiesa ricevette il titolo la Madonna delle Archivio della Comunità Rossella di eventi sismici che hanno afflitto di Collegiata, con il quale acquisiva Grazie a Pescina. Montana Marsica 1 Del Monaco I Comuni Avezzano TRADIZIONI POPOLARI Eventi religiosi • 26 aprile sera: Focaracci di Pietrac- protettore di Avezzano con • 17 gennaio: quaria. la Madonna di Pietracqua- Festa di Sant’Antonio Abate. I fuochi di Beltane diventarono con il ria, veniva onorato con la Una tempo la ricorrenza coinvolge- Cristianesimo una ricorrenza catto- “Festa Marsicana”, così va tutta la città, oggi è limitata al lica, divenuti ad Avezzano i Focarac- chiamata a dimostrazione rione popolare di San Nicola, dove ci di Pietracquaria. Anticamente nel- della centralità della città il 17 gennaio viene aperta al culto le Highlands centrali della Scozia e di Avezzano nel circonda- la chiesetta dedicata al Santo. Fino in molte zone della Gran Bretagna, il rio. agli anni Settanta si svolgeva la “sa- primo maggio si teneva una solenne lita all’albero della cuccagna”. L’uni- cerimonia nella quale venivano ac- Eventi enogastronomici ca usanza che permane, anche se in cesi imponenti falò chiamati fuochi • 1 maggio, frazione forma limitata, è la distribuzione di di Beltane (fuoco luminoso), per ce- Caruscino: immaginette del santo eremita e di lebrare l’inizio delle attività agricole “I forni di San Giuseppe”. una “panetta”(piccolo panino di for- estive e di pascolo. La sera del 26 gli Nella frazione di Carusci- ma rotonda). avezzanesi accendono nei quartieri i no, sorta nel 1951, furono • Venerdì Santo: Processione del Ve- fuochi devozionali alla Madonna di Tradizionale Focaraccio costruiti cinque forni per nerdì Santo, organizzata a turno dal- Pietracquaria, realizzati con fascine del 26 aprile ad Avezzano l’approvvigionamento del le due confraternite di San Giovanni di rami secchi raccolti secondo il ri- Archivio della Comunità Montana Marsica 1 pane da parte dei coltiva- e San Rocco. tuale caratteristico dello “strascìno”. tori, ai quali erano state Per acquisire il diritto esclusivo Attorno ai fuochi si eseguono canti assegnate alcune delle ter- all’organizzazione di tale Processio- popolari e religiosi, piccoli concer- fino alla Cattedrale San Bartolomeo re espropriate al Principe Torlonia. ne, nel 1834, la confraternita di San tini musicali e, versando un offerta, Apostolo, dove viene celebrata Santa L’evento è nato per valorizzare i beni Rocco entrò in conflitto con quella di è possibile acquistare bevande e pa- Messa in onore della santa patrona. patrimoniali del passato: tra i forni è San Giovanni. Nel corso degli anni nini. Si narrano molte leggende at- • 1-31 maggio: Mese Mariano. organizzato un percorso di degusta- si verificarono scontri tra i membri torno all’origine della tradizione dei Permane l’usanza di recarsi all’alba zione di prodotti a base di pane, pa- delle due confraternite, con feriti, focaracci. La più diffusa racconta la a piedi al Santuario della Madonna tate, pizza, salsiccia, nel quale sono arresti e condanne. In passato veni- disputa tra avezzanesi e cesaroli (abi- di Pietracquaria, portando con sé la inserite forme di intrattenimento vano organizzate due processioni di- tanti di Cese) su quale dei due paesi “mmutìna”, piccola colazione con- musicale. stinte: quella di San Giovanni aveva dovesse ottenere la protezione della sistente in panino, frutta, bottiglia • 2-3 luglio, frazione Caruscino: luogo la sera del giovedì con la visita Madonna di Pietracquaria. Si decise d’acqua, spesso contenuta in un sac- Sagra della Frittata. alla Collegiata e a San Rocco, prima di porgere la statua della Madonna chetto o in un cestino di vimini. • 9-10 luglio, frazione Caruscino: di percorrere le strade della città. con lo sguardo rivolto verso sud, co- • Giorno del Corpus Domini: Proces- Sagra del Pesce Fritto e Baccalà. La mattina del venerdì era prevista sicché sarebbe stata lei a scegliere sione del Corpus Domini. • 16-17 luglio, frazione Borgo Incile: la processione di San Rocco, che se- chi proteggere. Gli Avezzanesi, per Anticamente lungo il percorso veni- Sagra Sagne e Fagioli. guiva il tragitto tradizionale fino a attirare il suo sguardo, accesero de- va preparata l’infiorata. Attualmen- • 24-25 luglio, frazione Paterno di Santa Maria in Vico. La disputa durò gli enormi fuochi, la Madonna incu- te solo i bambini spandono mentre Avezzano: Sagra della Cococcia un secolo: solo nel 1945 monsignor riosita si voltò verso Avezzano dive- camminano, petali di rose. (zucca). Domenico Valeri, vescovo dei Mar- nendone protettrice. • 24 giugno: Festa di San Giovanni. • 30 luglio, frazione Cese: si, riuscì a pacificare parroci e rap- • 27 aprile: Processione della Madon- I festeggiamenti, organizzati dall’o- Festa della Birra. presentanti delle rispettive parroc- na di Pietracquaria. monima Parrocchia si svolgono in • 3 settembre, frazione Borgo via chie, proponendo che la processione Il quadro raffigurante la Madonna piazza Castello, con la celebrazione Nuova: Sagra della Patata. venisse organizzata negli anni pari di Pietracquaria viene portato lungo della Santa Messa, seguita da uno dalla confraternita di San Giovanni e la via Crucis del Monte Salviano fino spettacolo musicale, giochi e premi. negli anni dispari dalla congrega di a via Napoli, dove incontra i fedeli • 24 agosto: Festa di San Bartolomeo. Testo a cura di Emanuele Montanari San Rocco. avezzanesi. La processione prosegue Fino a pochi anni fa, San Bartolomeo,

I Comuni Aielli CENNI STORICI benedettine legate alle abbazie di per circa un secolo, contribuirono Cassino e Farfa che continuarono alla sua crescita, ma l’epidemia di Le prime tracce di insediamenti ad Sabina et Samnium e fu sottoposto ad adoperarsi anche durante il Re- peste di metà fine del Seicento e i Aielli risalgono all’età dei metalli, al municipio di Marruvium. Questa gno carolingio, (quando la Marsica terremoti del Settecento decimaro- con i villaggi in pianura dell’età del dipendenza è attestata da un’iscri- diventò sede di contea autonoma) e no la popolazione. Bronzo e gli oppida (villaggi fortifi- zione del II secolo d.C. proveniente durante le invasioni saracene. Dopo Nel Cinquecento fu edificata la chie- cati su alture) dell’età del ferro. dal foro del Municipium e dedicata queste devastazioni, gli abitati tor- ad Arunculeia dagli abitanti di vari narono ad arroccarsi sulle alture, ri- vici sottoposti alla stessa giurisdi- occupando o costruendo nuove roc- zione, tra i quali sono annoverati caforti, come il castello di Aielli Alto Caela e Agellum. Sono stati ritrovati e di Focem. parti di strutture appartenenti a vil- Nel XII secolo con il dominio nor- le rustiche utilizzate fino alla tarda manno degli Svevi, quando la Mar- età imperiale, in località Romito, La sica era soggetta al Principato di Selvotta, San Iro e San Giovanni. La Capua, il territorio di Aielli diventò villa di Castellano-Ponterone, i cui feudo della contea di e restò resti sono visibili a Fonte La Regi- tale fino al passaggio sotto il domi- Aielli, veduta aerea na, potrebbe appartenere ad un pos- nio dei Piccolomini, nella metà del Archivio della Comunità Montana Aielli, veduta aerea sibile fundus Hilarianus. XV secolo. In questo arco di tempo le Marsica 1 Archivio della Comunità Montana Di particolare interesse sono le aree fortezze furono più volte distrutte e Marsica 1 cimiteriali di Aielli, soprattutto quel- ricostruite e nel 1347 sorse il nuovo sa di S. Rocco, ancora esistente. la di S. Agostino, da cui provengono borgo fortificato di Aielli, difeso da In questi due secoli il borgo fu feu- Nel periodo italico iniziò a pianifi- alcuni letti funerari in osso, che fu una cinta muraria, ancora in funzio- do di varie potenti famiglie, ulti- carsi il sistema vicanico, con gli abi- usata anche nel VI-VII secolo d.C. ne alla fine del Settecento, munita ma quella degli Sforza, fino a che tati che tornarono a stabilirsi in pia- Dal III secolo d.C., con i primi segni di tre porte: Porta lannetella, Porta nell’Ottocento, quando furono abo- nura per essere più vicini alle aree di crisi dell’impero, la situazione Nuova e Porta Montanara. Qualche lite le proprietà feudali nel Regno di coltivabili e ai circuiti viari. Sorse- iniziò a degenerare e nel IV secolo anno dopo, nel borgo furono costru- Napoli, ottenne l’autonomia diven- ro i villaggi di Caela ed Agellum, e, Aielli rientrò nella Provincia Vale- ite la chiesa della S.S. Trinità ed una tando . intorno al III secolo a.C., nei pressi ria. Eventi catastrofici quali il terre- torre. Alla fine dell’Ottocento gli abitanti delle Gole di Aielli - Celano fu co- moto del 375, l’innalzamento del li- Nel 1289 alle pendici del monte Etra, di Aielli Alto iniziarono a spostarsi struita la Via Romana. L’agricoltura vello del lago dovuto all’abbandono sopra un antico eremo, era stato co- in direzione della piana del Fucino, era una delle fonti primarie di sus- dell’emissario claudiano, le invasio- struito il monastero di S. Marco, nei pressi della nuova ferrovia Avez- sistenza e con il prosciugamento di ni barbariche, la guerra bizantino- il più antico convento celestiniano zano-Sulmona, dando vita ad Aielli età claudiana aumentarono i terreni gotica e l’invasione dei longobardi, della Marsica. L’edificio, con strut- Stazione. Il trasferimento della po- coltivabili che consentirono il pro- che organizzarono la Marsica in un tura a pianta rettangolare poggian- polazione fu accentuato dopo il ter- sperare delle comunità, almeno fino gastaldato sottoposto al Ducato di te direttamente sulla roccia, venne remoto del 1915, che distrusse buo- al funzionamento dell’emissario. Spoleto, portarono la popolazione evacuato appena un secolo dopo la na parte dell’antico borgo. Il territorio fece parte della confede- in una situazione di indigenza. Un costruzione. Nel 1977 nel paese vecchio, fu girato razione dei Marsi e, dopo la conqui- aiuto importante agli abitanti, ven- I Piccolomini, che tennero il paese il film Fontamara di Carlo Lizzani. sta romana, rientrò nella Regio IV ne dato dalle comunità monastiche I Comuni Aielli INSEDIAMENTI PROTOSTORICI; VILLAGGI ITALICI LE NECROPOLI E I LETTI FUNERARI IN OSSO DI CAELA E AGELLUM; VIA ROMANA Le aree cimiteriali indagate, hanno cole. Il corredo funebre della tomba restituito sepolture che partono dal IV comprendeva: uno specchio, de- Restano tracce dei villaggi di pia- mura a secco di Colle Secine e di I secolo a.C. Sono tombe a cappuc- gli strigili, una conchiglia, alcuni nura dell’età del Bronzo di Reniccia Aielli Alto, che conservano parti del- cina, a fossa con copertura a lastro- aryballoi di vetro e ceramica, alcu- e Cave di Ghiaia (protovillanovia- la cinta muraria in opera poligona- ni e a camera con copertura a volta. ni unguentari di alabastro e un col- no) legati ad un’economia agropa- le. A questo periodo risalgono una Nella necropoli di S. Agostino, al- tello di piombo. storale. Nell’età del Ferro, con il tomba a tumulo, in contrada Stazza cune tombe a camera contene- fenomeno dell’abbandono dei siti Grande, che aveva come corredo un vano letti funerari in osso. di pianura, dovuto in parte anche gladio con fodero e alcune tombe Ad Aielli c’è anche il monumen- all’aumento della conflittualità tra in località Musciano-Cantoni, che to funerario denominato Mor- insediamenti vicini, gli abitati si hanno restituito dischi corazza di rone. trasferirono sulle alture. Abbiamo bronzo e armi in ferro. I letti funerari in osso han- i resti dei centri fortificati cinti da Il villaggio di Caela, edificato nel no trovato diffusione in Italia III secolo a.C., sembra sia stato fre- centrale tra II e I secolo a.C. I quentato fino al IX d.C. Ha restitu- quattro esemplari di produzio- ito resti dei terrazzamenti in ope- ne abruzzese, provenienti dalle ra poligonale, di strutture in opera tombe a camera della necropo- incerta, ceramiche, frammenti di li di Agellum, sono di raffinata una macina e un bronzetto di Erco- Frammenti dei letti funerari in osso esecuzione e particolare reper- Foto di Mauro Vitale le. Nei pressi dell’abitato sono state torio iconografico. trovate sette tombe rupestri, data- I resti dei letti delle tombe I e bili tra la fine dell’età repubblicana II sono stati mescolati e con- e il primo impero. Le tombe sono servano i cilindri delle gambe chiuse da porte di pietra con cardi- con le figure di Amore e Psiche ni o con chiusura a saracinesca del e piccoli geni. tipo a cataracta. Del letto della tomba III, resta- Dal villaggio di Agellum provengo- no le protomi leonine dei cul- no due frammenti di iscrizione, una mina e i medaglioni con teste delle quali con dedica a Cerere. di eroti. Frammenti dei letti funerari in osso La via Romana fu costruita in età Il letto della tomba IV conser- Foto di Mauro Vitale repubblicana scavando in molti va i fulcra della testata, piedi punti la roccia e univa i villaggi di con i culmina a forma di pro- Agellum e Caela all’Altopiano delle tomi leonine, due medaglioni deco- Gli altri corredi funebri delle sepol- Rocche, partendo dalla via Valeria. rati da un busto di Ercole e molti ture con i letti hanno restituito pe- In prossimità delle curve la sua am- Le Gole di Aielli-Celano frammenti delle gambe, tra cui un dine, dadi da gioco e coltelli sacri- piezza era raddoppiata. Il percorso cilindro decorato con la scena della ficali. Archivio della Comunità Montana conservato è di circa 5 Km. Marsica 1 contesa del tripode fra Apollo ed Er- I Comuni Aielli CASTELLO E TORRE CHIESA DELLA SS. TRINITÀ Sono conservati i resti della fortezza Costruita nel XIV seco- dorato del 1516, il coro in sorta sul sito di un antico oppidum. lo dai conti di Celano in legno di noce della metà Esisteva almeno dal XII secolo e fu stile rinascimentale è del XVII secolo e alcune ricostruita nel 1347. La fortezza era stata risistemata dopo pale d’altare di scuola ro- costituita da una cinta difensiva, con il sisma del 1915 in sti- mano-napoletana databi- tre torri interne, che racchiudeva il le romanico. li tra Seicento e Settecen- castello e il borgo. Fu ristrutturata La facciata presenta al- to. Particolare menzione è da Ruggero II di Celano che aggiun- cuni elementi dell’im- da dedicare alla settecen- se una torre cilindrica e costruì una pianto originario: lo tesca statua lignea della seconda cinta muraria per difende- stemma dei Piccolomi- Madonna della Vittoria, ni, la finestra a ruota Chiesa della in origine ospitata nella e il portale, di scuola Santissima Trinità chiesa di S. Rocco, lì por- aquilana, riccamente Archivio tata in processione nella decorato e culminante Ass. Antiqua seconda metà di luglio, in in un arco a tutto sesto, ricordo della pioggia ri- del 1479. L’interno è ad aula unica cevuta per grazia della Madonna, divisa in tre navate separate da co- dopo un lungo periodo di siccità. Torre lonne. Tra gli arredi sono conservati Fin dal Quattrocento, la prima do- Foto di Francesca de Sanctis reperti antichi e preziosi, come una menica dopo Pentecoste è festeg- Come ricorda un’iscrizione posta su croce processionale d’argento del giata con lo spargimento del grano un architrave, la torre cilindrica, si- XV secolo di scuola sulmonese, un lungo la navata: rito propiziatorio tuata sull’altura del Castello, fu co- ostensorio e una pisside in argento per la fertilità delle messi. struita nel 1356 da Ruggero II conte di Celano. La struttura con diametro CHIESA DI SAN ROCCO di circa 10 metri, poggia su uno spes- so muro di base. L’interno ottagonale CHIESA DI S. ROCCO la Madonna della Vittoria è diviso in quattro piani ristrutturati Edificata nel 1546 con ora conservata nella chie- dai Piccolomini nel XV secolo; il pri- funzioni di chiesa se- sa della SS. Trinità. Al suo polcrale, presenta una interno resta l’affresco Sezione della torre mo è un ambiente a volta che in anti- sola navata e la faccia- cinquecentesco della Ma- Rilievo di Francesca de Sanctis co era accessibile tramite una passe- rella che si appoggiava al battiponte ta a capanna con un donna del Buon Consiglio. esterno, gli altri hanno finestre con portale architravato. re anche la parte dell’abitato che era sedili interni ed erano collegati da Al di sopra del porta- nato fuori dalle precedenti mura. La scale di legno. L’esterno presenta nu- le è posta una lunetta Chiesa di S. Rocco fortezza ha pianta ovale e conserva merose feritoie. Nel 1998 la torre è affrescata e delimitata Archivio all’interno i resti delle tre torri e di stata restaurata ed ora ospita un os- da una cornice. Ospita- Testi a cura di: Ass. Antiqua un lungo muro. servatorio astronomico, “La Torre va la statua lignea del- Antonella Saragosa delle stelle”, e il Museo del Cielo. I Comuni

TRADIZIONI POPOLARI Eventi religiosi • prima domenica di luglio: Festa della Madonna della Vittoria. Circa vent’anni fa tale festa, che rap- presenta il momento più importante della ritualità aiellese, veniva festeg- giata il 10 di maggio. Il rituale trae origine da un episodio miracoloso ri- salente al 1758. Si narra che, in oc- casione di un lunghissimo periodo di siccità, la popolazione ricordasse che da tempo era stata lasciata una sta- tua della Madonna dentro una chie- sa quasi abbandonata, situata presso una delle antiche ville, che avevano concorso alla nascita di Aielli. La po- polazione, spinta dalla devozione ma- riana, decise di recarsi solennemen- te in processione per recuperare la statua e portarla nella chiesa princi- Foto d’epoca pale. Sulla strada del ritorno, i pel- Archivio della Comunità Montana legrini notarono un progressivo ad- Marsica 1 densamento di nubi sulla sommità del Monte Secine. Quando la proces- • terza domenica di agosto, Aielli sta- sione ebbe termine, cadde una copio- zione: Festa dell’Immacolata. sa pioggia per un’intera settimana. Il • ultima domenica di agosto, frazio- raccolto, dato ormai per perduto, si ne Prati S. Maria: Festa della Croce. salvò e da allora, in segno di ringra- Celebrazioni religiose e escursione ziamento per la Madonna della Vitto- sulla sommità di Monte Etra, sul qua- ria, si fece voto di ripetere ogni anno le è stata installata nel 1988 una cro- il rito. ce in ferro. • 12- 15 agosto: • Periodo Natalizio: Fiaccolata della Festa dei santi patroni Sant’Antonio, Pace, organizzata dal Gruppo Alpini. Sant’Emidio, San Rocco. Processione tra le parrocchie S. Roc- Eventi enogastronomici co e SS. Trinità. In questa ricorrenza • 5-6 agosto: Sagra degli Gnocchi. viene effettuato il pellegrinaggio col- lettivo al santuario della Trinità di Vallepietra. Testi a cura di: Emanuele Montanari I Comuni Balsorano CENNI STORICI IL CASTELLO

Si hanno notizie ta d’Antino diventò certe di Balsorano a feudo dei Colonna, partire dal X seco- mentre Balsorano, lo, periodo in cui le con Morrea e i suoi chiese di S. Stefano, casali, S. Vincenzo, S. Nicola e S. Dona- S. Giovanni e Castro- to, situate in Vallis novo, restava sotto Sorana (antica de- il dominio dei Picco- nominazione del pa- lomini. L’ultimo ba- ese) risultavano sot- rone, Tiberio Picco- to la giurisdizione di lomini Testa, perse Montecassino, come ogni diritto nel 1806 riferito dallo storico con l’abolizione del- Castello - Archivio della Comunità Montana Marsica1 benedettino Leone le proprietà feudali. Marsicano, vissuto I suoi beni vennero Le prime notizie storiche sul castel- le pareti sono tripartite orizzontal- tra la fine dell’XI e acquistati intorno lo risalgono al 745 quando Gisulfo mente da due cordoni in pietra: la II, duca di Benevento, donò al Mona- parte inferiore, di altezza superiore l’inizio del XII seco- al 1850 dal france- stero di San Vincenzo al Volturno la rispetto alle altre, è a scarpa; quel- lo. se Carlo Lefebvre, il Chiesa di S. Stefano di Balsorano. la centrale, a piombo, corrisponde al Nel Catalogo dei “fondatore dell’in- Il castello, la cui struttura attuale è pianterreno e presenta ampie bifore Baroni (XII seco- Fontana tra i ruderi del centro dustria meccanica opera di Antonio Piccolomini, divenu- arcuate; la parte superiore è caratte- lo), Balsorano risul- storico nella Valle del Liri”. to conte di Celano nel 1463, è situato rizzata da finestre rettangolari, non Archivio della Comunità ta soggetta al conte Balsorano divenne nella parte alta di Balsorano vecchio, in asse con le aperture sottostanti e Montana Marsica1 Ruggiero di Albe. comune nel 1809. nel Borgo medievale, e presenta una divise in due luci da una colonnina Dal XIII al XV se- Nel 1861 vi stazio- pianta a pentagono irregolare. Si verticale. tratta di un edificio eminentemente Il castello rimase per secoli di pro- colo la sua storia si narono i soldati pie- residenziale, non qualificabile come prietà dei Piccolomini. Tra Sette- identifica con quella montesi impegnati un vero e proprio palazzo a causa cento e Ottocento, appartenne alla della Contea di Albe nella lotta contro il delle sue caratteristiche tipicamen- famiglia dei Testa di Roma e, poi, a fino alla sconfitta brigantaggio. L’oc- te difensive, come la posizione do- quella dei Lefevre. Fu gravemente di Ruggierone nel cupazione durò fino minante e le torri angolari a pianta danneggiato a causa del terremoto 1463, in seguito alla al 1868, anno in cui circolare. L’ingresso al castello è po- del 1915. Nel 1930 i Fiastri Zanelli quale passò in feudo anche il generale sto sul lato nord ed è rinforzato da ne acquistarono i ruderi e, in seguito ad Antonio Piccolo- Pallavicino fece so- una cinta muraria. L’edificio è com- a un importante ristrutturazione, ne Balsorano, panorama pletamente costruito in muratura. fecero la loro residenza. In quell’oc- mini. La Baronia di sta nel paese. A cau- Le strutture murarie sono costitui- casione venne effettuato un rifaci- Balsorano compren- Archivio della Comunità sa del terremoto del Montana Marsica1 te, nelle parti residenziali, da conci mento dell’edificio “in stile”, ma non deva anche i paesi 1915 il borgo antico in pietra calcarea di dimensioni me- venne ricostruita la torre centrale, a di Civita d’Antino, fu quasi completa- dio-piccole disposti in filari regola- base quadrata, di cui abbiamo cono- Morrea e Castelnuovo di Abruzzo mente distrutto. ri e, nella cinta muraria, in pezzame scenza perché documentata in un di- Ultra. Alla fine del XV secolo, Civi- di calcare irregolare. Esternamente segno del 1659 di Horatio Torriani. I Comuni Balsorano BOLLA DI BONIFACIO VIII Traduzione in italiano dal latino. “Bonifacio vescovo, servo dei servi nella stessa Chiesa, noi volendo in se ve ne e l’obbligo. A nessun uomo poi ardirà di tentarlo sappia che in- di Dio, al Venerabile fratello Nicola, virtù del nostro ufficio provvede- adunque sia lecito per nessun moti- correrà nell’ira di Dio onnipotente Vescovo Sorano salute ed Apostoli- re in maniera salutare ed utile ad vo distruggere questa pagina della e dei beati Pietro e Paolo suoi Apo- ca benedizione. Poiché dall’ufficio un momento tanto pericoloso della nostra concessione, unione e con- stoli. Dato in Roma presso S. Pie- di apostolato a noi dato deriva l’u- stessa chiesa, e nella ferma speran- giunzione o ad essa con temeraria tro, il 16 febbraio, secondo anno del niversale cura della Chiesa e di tut- za che per mezzo tuo potranno i di- audacia contraddire. Se qualcuno nostro pontificato”. ti i monasteri per quanto riguarda ritti della stessa Chiesa, essere re- quei danni che nei loro beni vengo- cuperati e difesi e che la medesima no a soffrire a causa della trascura- possa essere riportata allo stato di IL SANTUARIO DI SANT’ANGELO tezza o della cattiveria dei Ministri prima, con autorità apostolica con- Da Balsorano, attraverso il val- le Arcangelo. Il dipinto al suo inter- e di altre persone che vi abitano, a cediamo, uniamo e congiungiamo lone Sant’Angelo, si no, che ritrae S. Miche- noi spetta il provvedimento prepa- in perpetuo - alla mensa vescovile raggiunge un picco- le Arcangelo mentre rare il rimedio per mezzo del qua- sovrana la stessa Chiesa di S. Ange- lo santuario sorto sul schiaccia Lucifero, fu le possono essere risollevati quei lo con tutti i beni, i diritti, le pro- danni. Dunque dal momento che, prietà, i proventi, le rendite e le sue luogo dove anticamen- realizzato intorno al come abbiamo saputo la Chiesa di appartenenze dovunque si trovino; te era situato il mona- 1880 dal pittore sora- Sant’Angelo della Grotta di Valle vogliamo poi che siano sommini- stero benedettino di no Costantino Giac- Sorana (Balsorano), della tua Dio- strati alle persone che abitano nel- San Michele. La prima chetti. La scala di sini- cesi a te, secondo quanto si asse- la Chiesa stessa dei proventi e delle menzione ufficiale del stra, chiamata “Scala risce, immediatamente soggetta, e rendite della medesima Chiesa, sia santuario è data dal- Santa”, è composta da che fino ai nostri tempi fu per con- per il sostentamento e il vestire sia la bolla di Bonifacio 27 gradini, e condu- suetudine un monastero di monaci per le altre cose necessarie finche Santuario di Sant’Angelo dell’ordine di S. Benedetto, a causa vivranno, i dovuti e soliti stipendi, VIII dell’anno 1296 in Archivio della Comunità ce alla cappella della della cattiveria e della trascuratez- e che tu e i Vescovi Sorani tuoi suc- cui si stabilisce l’unio- Montana Marsica1 Madonna dello Spiri- za delle persone addette fino ad ora cessori, che vi saranno pro tempore ne tra l’Ecclesia Sancti to Santo, dove l’alta- nella medesima Chiesa all’ammini- vi adoperiate con diligenza e solle- Angeli de grypta Val- re è stato modificato strazione dei beni temporali e alla citudine al recupero dei beni, del- lis Soranae e la mensa vescovile di nell’anno 1954 ed è stato addossato cura pastorale spirituale, sia stata le proprietà, dei diritti della Chiesa Sora. L’ingresso alla Grotta, la cui a quello già esistente. Sulla parete molto abbandonata e non abbia più suddetta, nonostante si dica che Be- forma e si sa che sia per la molte- rardo, Vescovo di Palestrina, di san- apertura è larga una decina di me- della cappella è possibile ammirare plice dilapidazione in grave depe- ta memoria, legato allora della sede tri e alta circa tre, è protetto da una un affresco datato all’anno 1553 e rimento nel fabbricato, oltre alla Apostolica di quelle parti, avesse cancellata in ferro sorretta da due raffigurante la Madonna dello Spi- molteplice alienazione e alla perdi- conferito la stessa Chiesa al chieri- colonne in muratura. L’ambiente rito Santo. Secondo una leggenda ta di moltissimi beni, diritti, pro- co verolano Pietro Sassono, che as- del santuario, ricavato nella roccia, medievale la Grotta fu intitolata a prietà da parte della stessa Chiesa, seriva come fosse vacante, sebbene non ha lo stesso piano per tutta la Sant’Angelo, per decisione degli beni che vengono usurpati da alcu- il detto chierico mai pote, da quan- sua estensione. Per questo motivo, abitanti di Balsorano, a ricordo di ni potenti e nobili di quelle parti, to si dice, avere il possesso di quel- e neppure vi e speranza che possa- la Chiesa, a patto pero che la Chie- a pochi passi dall’ingresso, si trova- un assassino pentito, di nome An- no essere recuperati per l’avvenire sa stessa non venga a mancare delle no due scale; quella di destra, com- gelo, che qui si rifugiò, si pentì e i beni alienati e perduti ad opera di dovute cure e non sia trascurata in posta di 23 gradini in pietra locale, morì in santità. coloro che attualmente rimangono nessun modo la cura delle anime, conduce alla cappella di San Miche- I Comuni

LE TORRI L’intero colle di Bal- località Starza. Una, a sorano costituiva in base quadrata, fu riu- epoca antica una stra- tilizzata in tempi suc- tegica postazione mi- cessivi come mulino. litare per il controllo La seconda, a forma del territorio circo- circolare, venne recu- stante. Il borgo fortifi- perata in epoca medie- cato è citato nei docu- vale per farne l’abside menti antichi, sin dal della chiesa trecen- 1089, come castrum tesca di Santa Maria e, dal secolo successi- delle Grazie. vo, come castellum. Il sistema difensivo del- la zona prevedeva an- Torre nel centro storico che altre fortificazioni Archivio della Comunità nella valle sottostante Montana Marsica1 al castello dove oggi si trovano i resti ormai diroccati di due torri, sulla riva del fiume Liri in Testi a cura di Sofia Leocata

TRADIZIONI POPOLARI Eventi religiosi San Francesco d’Assisi. • 23 aprile: Festa di • 15-16 agosto, locali- S. Giorgio patrono del tà Balsorano Vecchio: paese di Balsorano. Festa dell’Assunta e S. • mese di maggio: Rocco. Festa di San Michele. Iscrizione nel Santuario • quarta domenica di È usanza visitare il di Sant’Angelo agosto: Infiorata. Santuario di Sant’An- Archivio della Comunità gelo dove la congrega Montana Marsica1 dei “Fratelli” si riuni- sce in ritiro spirituale. • mese di maggio: Festa della SS. Trinità. • mese di agosto: Feste patronali in Testo a cura di onore di Sant’Antonio da Padova e Emanuele Montanari I Comuni Bisegna CENNI STORICI successivamente. mura erano dotate di Una leggenda lo- due porte d’ingresso cale, volta forse a poste a nord e a sud giustificare i due del paese, quest’ulti- insediamenti, vuo- ma ad arco ancora vi- le che il vecchio sibile, seppur inglo- paese, distrutto da bata in costruzioni un alluvione, fosse successive. precipitato da una L’incremento demo- stretta gola situa- grafico e la conse- ta a monte. guente espansione Il nome Visignum, urbanistica hanno mo- modificato poi in dificato l’assetto del Vesegna, e diven- paese, che, seguendo tato in ultimo Bise- la naturale conforma- gna, risale proba- zione del terreno, si è bilmente al nome sviluppato lungo due di un latifondi- assi viari principali, sta presente nella Particolare dei ruderi donando al borgo una zona. del castello medioevale. caratteristica forma Pochi i documenti affusolata, con al cen Bisegna, panorama - Archivio della Comunità Montana Marsica 1 Archivio della Comunità - dai quali sono de- Montana Marsica 1 tro la torre medioe- Il paese di Bisegna è ubicato su questi è rintracciabile nei resti di ducibili informa- vale, a nord piazza S. uno sperone roccioso alle sorgenti insediamento rivenuti in località Bi- zioni sull’abitato, Rocco e a sud piazza del Giovenco, in posizione strategi- segna Vecchia, databili al III secolo tra i quali la Bolla di Clemente III della Croce. ca per l’osservazione ed il control- a.C. del 1188 e l’Elenco dei Sussidi Ca- Tra Ottocento e Novecento è nato lo della valle, che da sempre ha rap- Il sito, posto poco di sotto all’attua- ritativi del XII secolo, nei quali ven- un nucleo di nuove costruzioni ad- presentato una delle più importanti le paese, lungo la strada che con- gono elencate le chiese di S. Salva- dossate a piazza S. Rocco, oggi la vie di penetrazione verso la Marsica duce al fondovalle, presenta diver- tore e S. Bartolomeo, le più antiche principale piazza del paese. Il nome interna. si terrazzamenti con tracce di mura dell’abitato, abbandonate alla metà deriva dal titolo di una chiesa pree- Le prime notizie riguardo Visignum composte da pietre a secco: qui sono del XIV secolo. sistente, dedicata al protettore dal- si trovano sul Catalogo dei Baroni stati ritrovati numerosi frammenti L’impianto urbanistico del paese è la peste, costruita dopo il 1656 in del 1152, che lo indicano come feu- di terracotta, monete romane, chio- prettamente medioevale, come si seguito alla terribile epidemia che do di Simone di Capistrello. Il paese di forgiati, macinelli e un frammen- evince dalla conformazione attuale afflisse questo, come molti altri pa- attuale, dunque, si è probabilmen- to di stele funeraria. I ritrovamenti del centro storico. In origine, il bor- esi della Marsica. Abbattuta negli te formato intorno all’XI-XII seco- confermano l’esistenza di un villag- go era dotato di una cinta muraria e anni Cinquanta, in seguito ai danni lo, in seguito al generale fenomeno gio, esistente fino all’epoca dell’in- nel versante est, meno dotato di dife- riportati nel terremoto del 1915, al dell’incastellamento, dall’unione di castellamento: la sua importanza è se naturali contrariamente a quello suo posto è sorta la sede dell’Ammi- piccoli villaggi, ubicati nel territo- confermata dal passaggio del topo- opposto, venne costruita, tra il XIV nistrazione comunale. rio circostante. Il più importante di nimo nel nome del centro formato e il XV secolo, la torre medievale. Le I Comuni Bisegna TORRE MEDIOEVALE CHIESA DI S. MARIA ASSUNTA La torre medievale di Bisegna è l’e- in pietra, di cui una di forma ovale, dificio più antico del paese, databi- anch’esse aperte successivamente, le tra il XII-XIII secolo, eretto pro- mentre sul lato ovest, sulla strada, babilmente su una costruzione più sono presenti tre semplici feritoie arcaica, come si evince dalle tracce verticali, su altrettanti livelli, rea- di muratura alla base. lizzate con quattro pietre sbozzate, Probabilmente in sicuramente costru- origine circondata ite insieme alla tor- da un recinto mura- re. Sullo stesso lato rio, la torre oggi è è presente una bella parzialmente inglo- finestra ad arco, che bata nei resti del pa- in origine era l’u- lazzetto gentilizio e nico vero ingresso presenta una pianta alla torre, con al di Bisegna, panorama - Archivio della Comunità Montana Marsica 1 irregolare, con i lati sopra uno stemma paralleli molti corti in pietra, purtroppo Eretta tra il XIV e il XV secolo, l’an- golare, sovrastata da una modanatu- che le conferiscono non più leggibile. tica chiesa di S. Maria Assunta ven- ra a cordone, un portale centrale con una originale forma La torre doveva ne distrutta dal terremoto del 1915. un arco a conci in pietra, due porta- quasi triangolare. avere una funzione L’attuale parrocchia è stata edificata li laterali e una finestra rettangola- nel dopoguerra nel posto dove esiste- re sormontata dal timpano. La torre Sul lato dell’antica prettamente difen- va la chiesa di S. Silvestro, l’antica campanaria, di forma trapezoidale piazza del paese è siva e di avvistamen- chiesa sepolcrale del paese. L’edificio con cinque aperture ad arco, venne presente una porta to, probabilmente in odierno conserva al suo interno al- aggiunta nel 1618, come testimonia di epoca successiva, collegamento ottico cuni antichi arredi, appartenuti alla l’iscrizione sul lato più lungo della che dava accesso con altre torri poste costruzione originaria: un pregevo- facciata, poco al di sopra della quale le dipinto settecentesco della Pietà, era osservabile la data 1847, riferi- all’ambiente a pia- Porta nel complesso lungo la valle, come un tabernacolo in stile gotico, data- bile ad un restauro o alla collocazio- no terra, un tempo della torre medioevale quella di Templum, bile tra il 1463 e il 1585, e un fonte ne di nuove campane. Al di sotto del coperto da una vol- Archivio della Comunità sul valico omonimo, battesimale in pietra, forse risalen- campanile era posto un orologio in ta a crociera, demo- Montana Marsica 1 posta agli estremi te al periodo della fondazione. Fino metallo. lita in seguito ad un confini a sud della alla metà del Novecento la chiesa Da documenti d’archivio sappiamo ospitava anche due opere di scuola che la chiesa assolveva il ruolo di intervento di consolidamento. Sulla contea all’inizio della valle del Gio- sulmonese riferite al XV secolo, pur- parrocchia già nel 1353. porta si aprono due piccole finestre venco. troppo andate perdute: un reliquia- Nella visita pastorale di Mons. Cor- rio-ostensorio in argento, argento radini del 2 ottobre 1680 è descritto dorato e rame dorato, in stile gotico, un tabernacolo ligneo costruito con e una croce processionale in argento inserti in oro e argento, che sembra dorato e sbalzato, recante nove bolli sia stato trasferito a Roma dopo il gotici con inciso SUL (Sulmona). terremoto del 1915. La struttura originaria presentava una facciata, ad unico campo rettan- Testi a cura di Rossella Del Monaco I Comuni

TRADIZIONI POPOLARI Eventi religiosi: • 17 gennaio: Festa di Sant’Antonio Abate. • 17-20 gennaio, località San Seba- stiano: Festa di San Sebastiano con la processione e la distribuzione dei pani benedetti, detti “panette”. • 11-13 maggio, località San Seba- stiano: Festa di Santa Gemma • 24 giugno: festa di San Giovanni Battista e Sant’Antonio. • 15-16 agosto: Festa dell’Assunta e di San Rocco. Eventi enogastronomici • terza settimana di agosto: Fiera di San Sebastiano con esposizione e vendita di prodotti tipici locali.

Particolare del borgo medievale Archivio della Comunità Testo a cura di Montana Marsica 1 Emanuele Montanari I Comuni Canistro CENNI STORICI Provincia Valeria. mandoci che all’epoca Dal V secolo la Mar- il castello era feudo sica fu segnata dal- di Crescenzo di Capi- le invasioni barba- strello. riche: dalla guerra Nel XIV secolo passò bizantino - goti- sotto il dominio de- ca (535-553) che gli Orsini, poi dei Co- vide Giustiniano lonna, i quali, aven- riconquistare l’I- do ottenuto dal re di talia, dall’invasio- Spagna Ferdinando il ne dei longobardi, Cattolico la baronia che la assoggetta- della Valle Roveto, la rono nel 591 e or- conservarono fino al ganizzarono in un 1806. Le fonti riferi- gastaldato sotto- scono che nel Trecen- posto al Ducato di to a Canistro esisteva Spoleto, e dalle in- la Chiesa di Santacro- vasioni saracene. ce, di cui si conserva Durante il regno notizia fino agli inizi Canistro, panorama - Archivio della Comunità Montana Marsica 1 carolingio diven- La Sponga del Settecento. tò sede di contea Archivio della Comunità La peste del Seicento Canistro si trova nella Valle Roveto, a trovarsi sotto l’influenza di Roma autonoma (Contea Montana Marsica 1 colpì gravemente l’U- un territorio che fu presto conqui- che per avere un controllo diretto su dei Marsi) e fu in niversità di Canistro, stato dai Marsi che necessitavano di tutto il territorio aveva fondato due questo periodo che che dopo questa cala- avere accesso alle vie della transu- colonie latine: Sora, posta all’inizio iniziò il fenomeno dell’incastella- mità iniziò a svilupparsi anche più manza. della vallata e Alba Fucens, situata mento e gli abitati tornarono ad ar- in basso, nella zona di Santacroce, Un oppidum dell’età del ferro è stato nei pressi del lago Fucino, in terri- roccarsi sulle alture, rioccupando o dove nell’età italica era sorto il vi- individuato a Canistro Superiore. torio Equo. costruendo nuove roccaforti. cus. Nel periodo italico (V secolo a.C.), Il ritrovamento nel 1888 di un’epi- Nel X secolo, i conti dei Marsi si inse- Con l’abolizione del feudalesimo, nel quando nella Marsica iniziò a piani- grafe nel territorio di Santacroce, diarono stabilmente nella Marsica e 1806, Canistro divenne prima fra- ficarsi il sistema vicanico, che pre- che contiene un riferimento ai Mar- alla fine del secolo, con oculate poli- zione del Comune di Capistrello, poi vedeva lo spostamento degli abitati si Antinati, fa supporre che il vicus, tiche amministrative, riuscirono ad del Comune di e nel verso le zone pianeggianti, per es- dopo la guerra sociale, dipendesse impossessarsi di tutto il territorio e 1854 Comune autonomo. sere più vicini alle aree coltivabili e dal municipio marso di Antinum e, per avere un controllo capillare co- Agli inizi del Novecento la costruzio- ai circuiti viari, sotto l’attuale Cani- di conseguenza, fosse inserito nella struirono una rete di castelli. ne della ferrovia Balsorano - Avez- stro, in località Santacroce, sorse un IV Regione Sabina et Samnium. Nel XII secolo, il dominio normanno zano accentuò lo spostamento degli vicus, la cui esistenza è testimoniata Gli eventi seguiti alla crisi dell’impe- pose fine al potere dei conti dei Mar- abitanti dal vecchio centro di Ca- da numerosi ritrovamenti di costru- ro romano toccarono anche questo si e il territorio prima in loro pos- nistro Alto verso Santacroce. Que- zioni in laterizi. territorio, che, nel IV secolo d.C., in sesso fu diviso nelle contee di Albe sto trasferimento diventò definitivo Dopo la conquista romana del 303 seguito alle modifiche amministrati- e Celano. La fonte più antica che ci dopo il sisma del 1915 e il nuovo pa- a.C., alla fine della seconda guer- ve succedutesi a partire da Costanti- parla di un castrum di Canistro è il ese prese il nome di Canistro Infe- ra sannitica, la Valle Roveto venne no fino a Teodosio, fu assegnato alla Catalogo dei Baroni del 1173, infor- riore. I Comuni Canistro CHIESA DI S. MARIA DELLA FONTICELLA TRADIZIONI POPOLARI Eventi religiosi: • mese di agosto: Festa del patrono San Giovanni. Nella ricorrenza, celebrata nei gior- ni di nascita e morte del Battista, viene organizzata la famosa “Asta dei Santi”: l’onore di portare la sta- tua del santo in processione viene stabilito all’incanto tra le famiglie del posto. • Venerdì Santo: Processione con l’accensione nella piazza del paese del “Fuoco Santo”. È usanza che il giorno successivo ogni abitante prelevi un tizzone per riportarlo nella propria casa, come simbolo di buon auspicio. • prima domenica di luglio, Cani- stro Alto: festa della Madonna della Fonticella. La sera della celebrazione si svolge una suggestiva fiaccolata, che par- te dalla piazza del paese di Canistro superiore e termina alla Chiesa del- la Madonna della Fonticella.

Castagne Archivio della Comunità Eventi enogastronomici Montana Marsica 1 • 6 agosto: “Pizza in piazza”. • seconda metà del mese di ottobre: “Sapori d’autunno”. Importante festa organizzata dall’as- sociazione Donne 2000 di Canistro Superiore. La Sponga, cascata - Archivio della Comunità Montana Marsica 1 • 30 ottobre: Sagra della Castagna. La chiesa rurale è situata sull’anti- raffigura la Madonna seduta con le Testo a cura di ca strada che collegava Santacroce mani giunte che tiene il Bambino Emanuele Montanari a Canistro Vecchio. Si trova vicino poggiato sulle ginocchia. Secondo ad una fonte considerata miraco- alcuni studiosi il dipinto sarebbe ri- losa, in passato molto frequentata. conducibile alla scuola di Raffaello. All’interno del luogo di culto si con- serva un pregevole affresco della seconda metà del Quattrocento, che Testi a cura di Antonella Saragosa

I Comuni Capistrello CENNI STORICI Il comune di Ca- fortificazioni erette nizio del Medioevo e sviluppo grazie sia pistrello è posto a per lo più sulle altu- l’avvento della civil- alla realizzazione un’altitudine di 734 re dominanti la val- tà comunale, il ter- del “Tratturo Colon- m. s.l.m. e compren- lata settentrionale ritorio di Capistrel- na”, una grande ar- de anche le due fra- del Liri e la dorsa- lo venne sottoposto teria di comunica- zioni di Corcumel- le palentina, poste a continue conqui- zione fra i territori lo e Pescocanale, a difesa del territo- ste da parte di po- limitrofi, sia all’isti- posizionate rispet- rio. Già dal VII se- poli stranieri quali tuzione della Doga- tivamente presso colo a.C. sono certi Longobardi, Fran- na pastorale, per l’e- il valico del Monte i contatti con Roma, chi e Normanni: nel sazione del dazio. Girifalco e su una come testimoniato VII secolo confluì Nei secoli successi- stretta del fiume dall’appoggio offer- nella Gastaldia cre- vi, oltre alla conso- Liri, sottostante il to al re romano Tul- ata per amministra- Capistrello, veduta aerea lidata attività agri- valico di Serra S. lio Ostilio durante re la Marsica, sotto Archivio della Comunità cola e di molitura, Antonio. la guerra con Alba- la giurisdizione del Montana Marsica 1 inizia a svilupparsi Il toponimo Capi- longa. Successiva- Ducato di Spoleto. A un importante me- strello deriva pro- mente, Capistrello partire da tale periodo si svilupparo- stierato di allevamento di animali e babilmente da Ca- risulta compresa tra no notevolmente anche gli insedia- di pastorizia transumante, nonché put Pistrilla o dal Capistrello, veduta aerea i municipi romani menti religiosi con la costruzione di di lavorazione delle pelli, del cuo- latino capistrum Archivio della Comunità di Alba Fucens e di chiese e di monasteri, soprattutto a io e della pietra calcarea, utilizzata che significa “ca- Montana Marsica 1 Antinum e inserita opera di monaci benedettini. anche nelle gallerie dell’emissario vezza”, denomina- nella IV Regio Sabi- Dopo la sconfitta di Corradino di e della linea ferroviaria. Nel XVIII zione che rimanda na et Samnium. Svevia del 1268, nello scontro co- secolo, come tutto il Regno delle alla sua posizione geografica “a Sotto l’imperatore Claudio la citta- nosciuto con il nome di “Battaglia Due Sicilie, Capistrello passò sotto capo della stretta” fra la valle del dina fu un’importante base per le di Tagliacozzo”, il territorio passò il dominio dei Borboni. Liri e l’area fucense. Le origini di operazioni di avvio dell’imponente sotto il dominio degli Angioini, che Nel 1854 a opera di Alessandro Tor- Capistrello possono farsi risalire opera di prosciugamento del lago si insediarono nel Regno delle Due lonia ripresero i lavori di definitiva all’età dei Metalli, anche se tracce Fucino, condotta attraverso la co- Sicilie conquistando gran parte bonifica del lago Fucino che, termi- di primordiali insediamenti umani struzione di un emissario che dal- dell’Italia meridionale fino al con- nati in circa un ventennio, portaro- (cacciatori neandertaliani) posso- la piana fucense confluiva le acque fine dello Stato della Chiesa. Nel no le acque lacustri a confluire nel no datarsi fin dal Neolitico. A tale verso il fiume Liri. Quattrocento fu coinvolto in nume- fiume Liri attraverso l’emissario di periodo molto probabilmente cor- Le prime notizie documentarie della rosi conflitti fra gli Orsini e i Colon- sbocco situato nel territorio di Ca- risponde il formarsi di un nucleo località sono riconducibili alla Bol- na. Saranno questi ultimi a favori- pistrello. abitativo stabile contraddistinto da la di Papa Stefano IX del 1057, nella re nella valle Roveto un crescente attività di caccia, pastorizia e agri- quale si apprende che Capistrellum coltura primordiale. Nel corso dei e il territorio limitrofo sono inseri- secoli gli abitati si concentrarono in ti nella Diocesi dei Marsi. Con l’i- I Comuni Capistrello L’EMISSARIO ROMANO pozzi verticali e una decina di cuni- rio genere (picconi, martelli in fer- coli inclinati, chiamati discenderie; ro, secchi in bronzo e una lucerna e dalla grandiosa testata di sbocco di rame) rinvenuti in epoche recenti sul corso del fiume Liri a Capistrel- all’interno dei condotti. Successiva- lo. mente ci furono diversi tentativi di Nel 52 d.C. l’imperatore Claudio, con ripristino dell’Emissario anche con una naumachia sulla testata dell’In- notevoli progetti e interventi ma, cile, inaugurò l’opera che però de- solo nel 1870, con Alessandro Tor- luse per la scarsa discesa delle ac- lonia, il prosciugamento del lago fu que, dovuta probabilmente al crollo portato a termine con la realizzazio- di una parte del condotto interno. ne di un condotto a sezione maggio- Dopo le necessarie opere di ripara- re e a quota più bassa che seguiva zione del condotto, l’Emissario en- l’andamento di quello originario di trò in funzione permettendo di sta- epoca romana. bilizzare i livelli lacustri e rendere Attualmente l’emissario è ancora possibile una regolare coltivazione individuabile sul versante palenti- delle terre intorno al lago. In segui- no con due sole discenderie accessi- to, sotto Traiano prima e Adriano bili e soprattutto con il monumen- Testata di sbocco del fiume Liri - Archivio della Comunità Montana Marsica 1 poi, venne realizzato il prosciuga- tale sbocco sotto la vecchia Piazza mento di gran parte del lago, esclu- Centrale di Capistrello, raggiungi- Il monumentale sbocco sul fiume che, attraversando il Monte Salvia- sa l’area del cosiddetto Bacinetto, bile attraverso la stradina detta Via Liri dell’emissario romano del Fuci- no e i , confluiva le depressione che rimase a testimo- dell’Emissario. Qui è visibile la te- no è stato fonte di interesse per nu- acque lacustri nel fiume Liri. nianza dell’esistenza del lago. Alla stata di sbocco con il suo alto fornice merosi studiosi nel corso dei secoli, L’opera, durata undici anni, ha pre- fine del IV secolo d.C. l’Emissario fu e il sentiero dell’antica Via Traiana. dai primi storici marsicani a tutti visto l’impiego di circa 30.000 ope- messo fuori uso da un terremoto e, Sullo stesso lato, a destra, si nota- gli stranieri di passaggio nel terri- rai. Il sistema era composta da: un nel corso del V secolo, il lago tornò no i resti di una parete di roccia re- torio fra il Settecento e l’Ottocento primo canale di presa a cielo aperto, pian piano ai suoi livelli originari. golarizzata con tagli artificiali che (Hamilton, O’Hare, Lear e altri). rivestito di pali in legno sul Fucino; Con l’avvento di Federico II di Sve- forse doveva contenere un monu- L’emissario è una delle più grandi un monumentale canale di bonifi- via, dopo un lungo periodo di ab- mento celebrativo dell’imperatore opere idrauliche del mondo antico, ca (incile) composto da una serie di bandono, crebbe un nuovo interes- Claudio. Della struttura architetto- come è evidenziato anche da Plinio vasche, ora non più visibili a causa se al ripristino dell’emissario al fine nica dello sbocco rimane il grande il Vecchio, testimone della realizza- dei successivi lavori ottocenteschi di rendere nuovamente coltivabili fornice, costruito sulla roccia con zione dell’opera. Il prosciugamen- del principe Torlonia; un canale le terre intorno al lago. A testimo- copertura e muro laterale destro in to di parte del lago Fucino, già in sotterraneo, scavato nel Monte Sal- nianza dei lavori della prima metà opera cementizia su cui sono visibi- progetto sotto Cesare, fu compiuto viano e nei Piani Palentini, per una del Duecento, rimangono le arma- li, in basso, l’apertura del canale e, dall’imperatore Claudio con la rea- lunghezza di 5.653 m., con un disli- ture e puntellature lignee nei pozzi sovrapposta a questa, un’altra aper- lizzazione di un canale sotterraneo vello di circa 8,44 m. e dotato di 40 e i resti di strumenti metallici di va- tura non comunicante con la prima. I Comuni Capistrello IL BORGO DI CORCUMELLO

Corcumello è situato Vetoli”, costituito da tre arcate, e il campanile, situato sul la di S. Salvatore. Degli edifici civili a 740 m. s.l.m. al li- una recinzione a for- lato sud, a pianta quadrata. restano alcune testimonianze rife- mite meridionale dei ma pentagonale e una Fuori dal recinto murario si trova- ribili a strutture databili tra la fine Piani Palentini su un piccola torre a forma vano le chiese di S. Pietro, di origi- del Trecento e gli inizi del Quattro- rilievo collinare che trapezoidale, il cui at- ne benedettina, e di S. Maria, ora cento. Gran parte di questo borgo è divide il Bacino del tuale aspetto è dovuto distrutte, quella di S. Angelo, di cui andata distrutta a causa terremoto Fucino dalla Valle del a una risistemazione rimangono solo le fondazioni, e quel- del 1915. Liri. Come gran parte fatta dai De Pontibus dei paesi del territo- nel XV secolo. Sul lato rio marsicano, il pa- sud-est della torre si AMBONE NELLA CHIESA DI S. NICOLA ese conserva notevoli aprono una bifora e testimonianze arche- un portale architrava- Della chiesa abba- no sporgente per ologiche dell’età anti- to recante lo stemma ziale di S. Pietro ri- la lettura. Il lato ca e medievale. di Giovanni Battista mane un ambone, frontale ha un plu- Uno dei più antichi De Pontibus, vescovo ora sito nella chie- teo semicircolare documenti riguardan- di Bitonto. Sullo stes- sa parrocchiale di del lettorino, or- ti questo centro è la so lato sono incorpo- S. Nicola. L’opera nato da un’aquila Bolla di Papa Clemen- rati nella struttura presenta su un lato che regge un retti- te III del 1188, nella tre frammenti relativi la seguente iscri- le con gli artigli, e quale Curcumellum è a un’iscrizione e a due zione “ANNO DO- due plutei laterali citato in relazione alle bassorilievi di epoche MINI MCCLXVII in cui sono rappre- due chiese di S. Gio- precedenti. Del palaz- NOS BER. ABB. sentati i simboli vanni e S. Nicola. Il Capistrello, scorcio delle aree zo della famiglia De DOPMI PETRUS degli Evangelisti. borgo fortificato, po- boschive circostanti Pontibus, passato poi ET NOTRY JO- Campanile, chiesa di S. Nicola e Sui lati minori vi sto ai piedi del valico Archivio della Comunità alla famiglia Vetoli, HANNIS HUIUS particole dell’ambone di S. Pietro, sono figure rela- del Monte Girifalco, è Montana Marsica 1 rimangono testimo- ECCLESIAE MO- ora nella Chiesa di S. Nicola tive ai SS. Pietro nato verso la fine del nianze architettoni- NICI HOC OPUS e Paolo e a una fi- Archivio della Comunità Duecento, per volere che contraddistinte FIERI FECIMUS gura muliebre. I della famiglia De Pontibus, struttu- dagli stemmi del casato e da alcune PER MANUS MA- Montana Marsica 1 grossi capitelli, randosi intorno a una torre cinta- iscrizioni. Si notano almeno due fasi GISTRI STEPHA- posti sulle colonne ta del secolo precedente. Il recinto costruttive rispettivamente di epoca NI DE MOSCINO”. che reggono la struttura, sono carat- murario è a pianta di triangolo ro- trecentesca e quattrocentesca. All’in- L’abate Berardo e due monaci della terizzati da grandi foglie sporgenti vesciato rispetto al pendio e sul suo terno del paese si trova la chiesa di chiesa di S. Pietro, nel 1267, com- scolpite nella pietra. L’ambone, per percorso si aprivano le quattro por- San Nicola, al cui interno è conserva- missionarono l’opera al maestro Ste- la differenza di stili ravvisabili in te urbiche. All’interno delle mura si to l’ambone duecentesco proveniente fano di Moscino (abruzzese, quasi esso, è stato realizzato da più artisti. trovavano l’abitato, i palazzi nobilia- dalla chiesa di S. Pietro. L’edificio è certamente originario di Mosciano), Si pensa, infatti, che il maestro Ste- ri delle famiglie De Pontibus e Vetoli, a navata unica suddivisa in tre cam- considerato uno degli esponenti del- fano da Moscino non abbia lavorato le chiese di S. Nicola e S. Giovanni, pate rettangolari coperte da volta la scuola romano–marsicana, che in da solo o, più probabilmente, abbia la torre più antica e un mastio cilin- a crociera e ha un abside quadrata quegli anni giungeva al suo tramon- abbandonato l’opera prima della sua drico sito sulla sommità. con volta a padiglione. La facciata to. L’ambone presenta interessanti conclusione, affidandola a suoi col- Il primitivo complesso fortificato presenta un portale cinquecentesco decorazioni a mosaico ed è formato laboratori meno esperti. del XII secolo è bene individuabile coperto da un portichetto composto da quattro colonnette, architravi e sul giardino pensile, detto “Castello da quattro colonne a fusto liscio con davanzali rettangolari con balconci- Testi a cura di Sofia Leocata I Comuni

TRADIZIONI POPOLARI Eventi religiosi: • 13 giugno: Festa di Sant’Antonio da Padova. • 14-16 agosto: Festa dell’Assunta e di San Rocco. Eventi enogastronomici • mese di giugno: Sagra dei Ranati, piatto misto di ce- reali, grano, mais ceci, fagioli con le cotiche di maiale. • 31 luglio: Sagra delle Fragole.

Fisarmonica Archivio della Comunità Testo a cura di Montana Marsica 1 Emanuele Montanari I Comuni Cappadocia CENNI STORICI

Cappadocia, veduta aerea del centro storico Cappadocia in una carta del XVII secolo Archivio della Comunità Montana Marsica 1 Archivio della Comunità Montana Marsica 1

Agricoltori neolitici frequentarono Il potere dei Conti dei Marsi venne Nel 1848, in prossimità del paese, la metà dell’Ottocento. Il borgo era la Grotta Beatrice Cenci, la Grotta meno nel XII secolo con il dominio furono sistemate alcune colonnine, citato nelle fonti dal X secolo per la La Dama, la Grotta Cola I e la vicina normanno ed i loro beni furono di- recanti da un lato lo stemma Ponti- presenza di una chiesa dedicata a S. Grotta Cola II, che continuarono ad visi nelle contee di Albe e Celano. In ficio e dall’altro quello del Regno di Germano. essere occupate anche in età proto- questo periodo a Cappadocia furono Napoli, che definivano i confini tra i Nel paese si può ancora ammirare storica. costruite le chiese di S. Biagio e S. due stati. il convento, costruito nel 1765 dalle Le prime notizie storiche che riguar- Margherita. Nonostante l’abolizione dei feudi fos- suore Trinitarie, nei pressi dell’anti- dano Cappadocia fanno riferimen- Nel XIV secolo il castello divenne se stata sancita nel 1806, il comune ca porta che si apriva nelle mura di to al X secolo e ci informano della feudo degli Orsini e nel Cinquecen- di Cappadocia riuscì ad ottenere tut- cinta. Nel secolo successivo, al mo- presenza di monaci benedettini, le- to passò ai Colonna, che lo manten- ti i possedimenti appartenuti ai Co- nastero fu annessa la Chiesa dedi- gati a Montecassino, che avevano nero fino al 1806. Cappadocia, con lonna solo nel 1899. cata alla SS. Annunziata e a S. Se- edificato i monasteri di S. Tommaso il nome di Capodocio si trova men- Dopo il terremoto del 1915 iniziò a bastiano, che in seguito accolse due e di S. Pietro, entrambi distrutti. In zionata sulla “Carta della Marsica” spopolarsi; oggi il paese conta poco reliquie della martire S. Giustina. quest’epoca i Conti dei Marsi si inse- e nella “Galleria delle carte Geogra- più di cinquecento abitanti, perché Nell’antico borgo di Verrecchie sono diarono stabilmente nella Marsica e fiche” in Vaticano, affrescata fra il la mancanza di lavoro ha spinto mol- ancora visibili i resti di una antica alla fine del secolo, con oculate poli- 1580 e il 1585 e contenente quaran- ti a spostarsi altrove. torre di avvistamento, la Rocca di tiche amministrative, riuscirono ad ta mappe raffiguranti le regioni ita- Le frazioni di Cappadocia, Petrella Monte a Corte, edificata direttamen- impossessarsi di tutto il territorio. liane e i possedimenti della Chiesa Liri e Verrecchia conservano anch’es- te sulla roccia nel 1239 in prossimi- Per avere un controllo capillare dei fino al pontificato di Gregorio XIII se resti delle epoche passate. tà del Castello. loro possedimenti, costruirono una (1572-1585), dipinte sulla base di Petrella Liri, prima sede comunale, rete di castelli. cartoni di Ignazio Danti. divenne frazione di Cappadocia nel- I Comuni Cappadocia GROTTA BEATRICE CENCI GROTTA COLA I La grotta carsica, situata alle pen- pensare che non fossero tutti neoli- dici del Monte Arunzo, è accessibile tici. tramite due aperture che conducono Intorno alla metà del Novecento, l’ar- in un primo grande ambiente, dal cheologo Antonio Radmilli recuperò quale si diramano due cunicoli mol- resti attribuibili all’età del Bronzo to articolati, e una seconda cavità sia all’interno che all’esterno della più piccola, di forma rettangolare. cavità. Le prime indagini archeologiche, Altri materiali sono stati recuperati effettuate nell’Ottocento nel primo da alcuni speleologi, nel 1999, al cen- spazio, portarono alla luce fram- tro dell’ambiente maggiore; si tratta menti ceramici, manufatti in pietra di un boccale in ceramica d’impasto ed osso ed un frammento di cranio e di due armille a spirale in bronzo. umano levigato: che all’epoca furono I reperti raccolti nel corso del Nove- attribuiti tutti al Neolitico. Attual- cento, appartengono tutti all’età del Cappadocia, panorama - Archivio della Comunità Montana Marsica 1 mente, le descrizioni di questi mate- Bronzo e alcuni sono pertinenti a se- riali, hanno indotto gli archeologi a polture. Questa grotta porta il nome di Bea- tuata tra Cappadocia e Verrecchie, trice Cenci, perché lo scrittore Fran- è formata da un lungo corridoio in cesco Domenico Guerrazzi, commise pendenza che conduce in un grande un errore nella biografia su Beatrice ambiente, da cui si accede ad un al- credendo che fosse stata imprigio- tro molto più grande e posto ad una GROTTA COLA II nata dal padre a Petrella Liri invece quota inferiore. La grotta è una piccola cavità situa- venuti frammenti di ceramica me- che a Petrella Salto, dove la famiglia Gli scavi archeologici eseguiti in ta alle pendici del Monte Arunzo, dievale, un grande focolare con ma- Cenci possedeva dei beni. una terrazza del primo salone, han- poco lontano dalla grotta Cola I, ma nufatti neolitici e reperti dell’età dei Beatrice Cenci, nata nel 1577, prove- no rinvenuto tracce di ceramica im- ad un livello maggiore. La grotta fu metalli, che hanno fatto ipotizzare niva da una nobile famiglia romana. pressa, focolari, pali e buche, che at- scavata da Antonio Radmilli intorno l’uso della cavità come riparo occa- La ragazza e i suoi familiari, sotto- testano una frequentazione durante alla metà del Novecento. Furono rin- sionale. posti alle continue angherie del pa- il Neolitico, pochi reperti attribuibili dre, ne organizzarono il parricidio. all’Eneolitico e al Bronzo antico, nu- A questo seguirono diverse indagini merosi frammenti di ceramica pro- e anche il papa Clemente VIII inter- toappenninica e appenninica e resti venne nella vicenda. Beatrice, il fra- strutturali lignei pertinenti all’età GROTTA LA DAMA tello maggiore e la matrigna furono del Bronzo medio. Questa grande cavità rettangolare dell’età del Bronzo medio, sistemata condannati e decapitati l’11 settem- L’analisi dei materiale ha portato gli stretta e lunga, è situata circa un accanto a quattro crani di volpi: la bre del 1599. La vicenda fu molto se- archeologi a ipotizzare che la grot- chilometro a monte delle sorgenti particolare posizione dei reperti ha guita e la ragazza divenne un’eroina ta fu frequentata con diversi scopi, del fiume Liri. Al suo interno è sta- fatto ipotizzare che si tratti di una popolare. come abitazione, come riparo e forse ta rinvenuta un’ascia in bronzo a deposizione rituale. La grotta, di tipologia carsica, si- anche a scopo rituale. margini rialzati, databile agli inizi I Comuni Cappadocia CHIESA DI S. BIAGIO CHIESA DI S. EGIDIO DI VERRECCHIE

Cappadocia, scorcio - Archivio della Comunità Montana Marsica 1 Cappadocia, scorcio - Archivio della Comunità Montana Marsica 1

La chiesa primitiva fu edificata nel due portali architravati simmetrici, La chiesa, costruita nel XII secolo, è freschi con immagini di Santi. Altri XII secolo e ampliata nel Seicento, tra i quali è sistemata una croce li- attualmente in rovina. Nel corso dei affreschi con figure di santi che re- assumendo la forma che conserva gnea. Nella fascia superiore, si tro- secoli ha subito diverse ristruttura- cano dipinta alla base la data 1586, ancora oggi. L’interno è diviso in due vano due nicchie in corrispondenza zioni, che hanno trasformato l’edifi- si trovano in un cunicolo dietro l’al- navate sulle quali si aprono alcune dei portali e nella parte centrale si cio in una commistione di stili, dal tare, dove in origine era posizionato cappelle laterali, ma ha perso ogni intravedono i resti di un rosone, at- gotico al barocco. l’abside. All’interno è ancora conser- traccia di antico. tualmente murato. Il campanile a tre L’interno è a tre navate, con la cen- vato il pulpito di legno, fissato sulla La facciata è decorata da una serie di piani è posizionato sul lato destro trale più alta, separate da colonne parete destra della navata principa- lesene che si prolungano per l’intera della costruzione. che sostengono archi a tutto sesto. le. altezza. La fascia inferiore presenta Nella navata destra si notano i resti L’esterno presenta una facciata a sa- di un altare in stile barocco, mentre lienti, con un portale archivoltato al a sinistra dell’altare principale e nel- centro ed il campanile posizionato la sacrestia rimangono lacerti di af- davanti alla navata destra. I Comuni

CENTRO VISITA “IL GRIFONE” Il centro visita si trova a Petrella Liri ed è stato dedicato ai grifoni, che negli ultimi venti anni sono tornati a stabilirsi sul monte Arun- zo. La struttura, grazie ai pannelli didattici, consente al visitatore di conoscere l’ambiente faunistico e botanico del territorio.

Cappadocia, Edward Lear Archivio della Comunità Montana Marsica 1 Testi a cura di Antonella Saragosa

TRADIZIONI POPOLARI Eventi religiosi: • 17 gennaio: festa di S. Antonio Abate con la benedizione degli animali. • 3 febbraio: festa di San Biagio, a cui, insieme a Santa Margherita, è dedicata la Chiesa Parrocchiale. • 15-16 agosto: feste Patronali in onore dell’Assunta e di San Rocco. Testo a cura di Emanuele Montanari I Comuni Carsoli CENNI STORICI

L’etimologia riunificazione ad essere “piazza ridusse la popo- deriva dal la- della Diocesi, franca”, ai cittadi- lazione da 1600 a tino cars, roc- grazie all’ele- ni venne donato un 300 abitanti, nella cia. Il nome zione del ve- mulino, una val- seconda metà del discende scovo Pandol- chiera, dove veniva XVII secolo Celle dall’antico in- fo nel 1056, lavorata la carta per subì il dispotismo sediamento segnò la deca- la stampa, e venne del signorotto loca- romano Car- denza di Celle: concesso il diritto le Giovanni Festa, seoli, situa- il territorio fu di pascolo su prati figlio della contes- to nei pressi spartito e più e montagne circo- sa de Leoni, la cui dell’attuale tardi le terre stanti. famiglia aveva gua- Civita di Ori- furono donate Tra il XIII e XVI se- dagnato importan- cola. Tuttavia ai monasteri colo venne assog- za sub-infeudando il paese assun- Carsoli, panorama - Archivio della Comunità di Farfa, Su- gettata alla contea nel 1469 il castello se l’antica de- Montana Marsica 1 biaco e Monte- di Tagliacozzo e di Luppa (Pietra- nominazione cassino, i cui diventò feudo de- secca) e poco dopo solo nel XVII benedettini si gli Orsini, che am- quello di Val di Var- secolo, attraverso una supplica al sostituirono all’autorità feudale. pliarono il borgo, ri. Le tirannie del re Filippo II d’Austria. In epoca sveva Celle subì l’occu- dandogli una con- conte Festa, aval- Da fonti di storici locali e dai do- pazione militare ad opera del con- formazione tipica- late dai Colonna, cumenti d’archivio il centro abita- te Cristiano al servizio di Federico mente medioevale. generarono violen- to era denominato in origine Castel Barbarossa. La struttura è orga- te sommosse po- Sant’Angelo, dal nome della fortifi- Nel XII secolo il paese passò sotto la nizzata infatti con Carsoli, porta di città polari represse nel cazione presente nel paese, e fino al giurisdizione della contea di Albe, tre mura di cinta: la Archivio della Comunità sangue, fino a de- XVI secolo Celle, ad indicare un ag- perdendo la propria autonomia, ma prima comprende Montana Marsica 1 terminarne la deca- glomerato di case sorte attorno alle conservando la sede baronale: nel il castello, il largo pitazione per mano celle di monaci dell’ordine dei ca- 1279 il territorio venne sottoposto piazzale circostante del conte Giovan maldolesi di Santa Maria in Cellis. a Berardo di Celle. Il XV e il XVI se- e la chiesa di S. Angelo, la seconda Gregorio de Leoni. La chiesa, più volte distrutta dalle colo, nel quadro della dominazione l’agglomerato delle abitazioni (det- Data la natura di territorio di fron- invasioni ungare e saracene, fu fat- spagnola e quella francese che de- to Castello), l’ultima chiude l’intero tiera con il Cicolano, nel periodo ta ricostruire da Rinaldo conte dei terminarono cambiamenti all’asset- paese. post-unitario Carsoli fu vittima del Marsi e da lui donata ai monaci be- to feudale di tutta la Marsica, sono L’alternanza al dominio tra gli Orsi- brigantaggio, che generò disordi- nedettini di Montecassino tra il 996 contraddistinti dalle lotte di signo- ni e i Colonna volse nel 1497 a favo- ni e rivolte popolari. Solo alla fine e il 1000. Questa data rappresente- ri locali che si avvicendarono al re di quest’ultimi, che mantennero dell’Ottocento, con il prosciugamen- rebbe la nascita ufficiale dell’agglo- controllo della zona: nel 1424 Celle fino al 1806 un’egemonia pressoché to del lago Fucino, il paese modifi- merato come paese. passò sotto l’autorità della contea di incontrastata. Il Cinquecento vide cò i propri rapporti con la Marsica. Le origini di Carsoli testimoniano Celano. A seguito del terribile ter- l’accentuarsi delle rivendicazioni L’apertura della strada Carseolana- uno stretto e continuativo legame remoto del 1456 che distrusse inte- territoriali tra Celle e i centri vici- Albense e della ferrovia Roma-Sul- tra i cittadini e le autorità ecclesia- ramente il centro abitato, lasciando ni, oltre che nei confronti dei fran- mona, incrementando lo sviluppo stiche, tanto da diventare residen- in piedi solo 11 case, l’anno succes- cescani conventuali. economico, industriale e turistico, za del vescovo Attone, artefice dello sivo il re di Napoli reintegrò Celle Risollevata con estrema difficoltà ha facilitato i rapporti commerciali scisma della Diocesi dei Marsi. La nella Regia Camera: il paese tornò dalla terribile peste del 1656, che anche con L’Aquila e Roma. I Comuni Carsoli GROTTA DELL’OVITO GLI EX VOTO DEL SANTUARIO EXTRA URBANO Definita anche “Inghiottitoio con cascate alimentate dal torren- Nel 1906, in seguito ad un ritrova- Fu formulata l’ipotesi che gli ex dell’ovito”, la Grotta è costituita da te sotterraneo. La cavità prosegue mento casuale in un campo agricolo voto venissero depositati in un luo- un’ampia galleria con una profon- per 80 metri mostrando canyon e nella contrada S. Maria (Carrepina), go sotterraneo del tempio (favissa), dità di 270 metri e una larghezza laghetti terminali che formano un lungo la ferrovia Roma – Sulmona, il quale doveva trovarsi tra la via variabile, che oscilla tra i 15 e i 20 sifone (galleria ad “U”) molto sug- a cinque chilometri ad est dell’anti- Valeria e la Turanense, che giunge metri. Il percorso è ricco di concre- gestivo. Si giunge poi alla “Galleria ca Carseoli, la Soprintendenza (al- all’attuale Poggio Cinolfo. Le ope- zioni calcaree e stalagmiti: ai lati dei Massi”, una diramazione lar- lora denominata “alle Antichità e razioni di scavo furono riprese nel del lungo corridoio è possibile am- ga 130 metri e profonda 20. Nella alle Belle Arti”), autorizzò uno sca- 1950, sotto la direzione dell’archeo- mirare piccoli e stretti laghi sepa- grotta, ora chiusa al pubblico, sono vo che portò alla luce tracce di un logo Antonio Cederna: la campagna rati da brevi rapide e cascate, fino a state rinvenute monete romane del santuario extra urbano. I reperti portò alla luce un altro bronzetto giungere ad un salto d’acqua alto 8 IV secolo e numerosi reperti di ani- rinvenuti si riferiscono ai periodi virile e oggetti in bronzo e cerami- metri che si butta in un vasto lago mali. medio italico, imperiale e tardo an- ca, databili al IV-II secolo a.C. Gli tico. ex voto, molto diffusi nel versante Oltre a ex voto riferiti alla sfera tirrenico dell’Italia centrale e nelle GROTTA DEL CERVO prematrimoniale e riproduttiva (te- aree d’influenza etrusco - laziale e Lunga complessivamente 1500 me- ste di bimbi, un sedile con due co- campana, risultano essere esegui- tri, probabilmente la maggiore del niugi), di protezione (statuette mu- ti per lo più da matrici di terracot- centro-sud, la Grotta del Cervo pre- tile di buoi, cavalli, maiali) e votivi ta, ma anche realizzati a mano, per senta al suo interno un paesaggio anatomici (falli, uteri, mammelle, meglio rispondere alle esigenze dei costituito da lame di roccia e sta- piedi con curiose calzature), sono devoti. lagmiti, prodotte dal fluire dei tor- state scoperte oltre duecento teste Le teste e le statuette hanno dato renti sotterranei. di varia tipologia. un importante contributo allo stu- La cavità, scoperta nel 1984, è a Il successivo scavo del 1908, diret- dio del costume e delle acconciatu- sviluppo complesso, con gallerie e to dall’ing. Raniero Megalli, mise re: con ogni probabilità la gente di laghetti e un suggestivo salone de- in connessione le terrecotte votive questa zona era solita indossare un corato dall’erosione dell’acqua. con i reperti rinvenuti in un sito vi- cappuccio per raccogliere i capel- In epoca romana, era probabilmen- cino: scavando un muro di cinta i li, corto e appuntito per gli uomini, te un luogo di culto delle acque o proprietari trovarono due idoli di più lungo e aperto all’estremità per di una divinità delle grotte, come bronzo, piccole figure virili nude le donne, un’usanza che non trova attesta il ritrovamento di monete di di carattere arcaico locale, coperte riscontri nei costumi tipici di popo- bronzo datate IV-V secolo. Ingresso della Grotta del Cervo solo da un corto corsaletto. li vicini. All’interno sono stati rinvenuti re- Archivio Associazione Antiqua sti ossei di cinque specie di mam- miferi: ursus arctos (orso), ursus le caverne) e il cervus elaphus (cer- spelaeus (orso delle caverne), lynx vo nobile o cervo rosso), da cui il (lince), panthera spelaea (leone del- nome della grotta. I Comuni Carsoli IL CASTELLO MEDIEVALE E LA CHIESA DI S. ANGELO S. MARIA IN CELLIS Il castello di S. Angelo rappresenta ne ad “L” abbastanza inconsueta, Le origini di S. Maria in Cellis sono da un arco sorretto da piloni. una delle migliori espressioni della l’aspetto risulta comunque molto al- strettamente connesse con la nasci- La facciata, in stile rinascimentale riforma angioina dei sistemi difen- terato da sovrapposizioni moderne, ta di Carsoli come borgo medievale. romano, presenta il riuso di mate- sivi. tanto da rendere impossibile una Nel 1032 la chiesa accrebbe la pro- riali di età imperiale e medievale. La preesistente struttura, gestita precisa ricostruzione iconografica. pria importanza quando Rainaldo II È affiancata alla torre campana- dai monaci di S. Maria in Cellis e di- L’elemento architettonico più antico conte dei Marsi si adoperò alla sua ria quadrata, la migliore quanto strutta dai saraceni è probabilmente la ricostruzione, fondando anche l’at- a stato conservativo della Marsi- di Manfredito nel torre cimata all’an- tiguo monastero. Nel 1060 fu dona- ca: probabilmente l’unico elemento 1254, fu restaurata golo tra le due mura ta ai benedettini dell’edificio be- nel 1293 per volere di cinta. Questa do- di Montecassino, nedettino a con- di Carlo II d’Angiò, veva avere funzione che la gestirono servare l’origina- come attesta l’iscri- di mastio: attorno fino al XVII se- ria collocazione. zione recante stem- ad esso venne svi- colo. In epoca ri- Il portale, opera ma e data. Nel XIV luppato il comples- nascimentale la di maestranze be- secolo il castello, so difensivo, com- facciata fu arric- nedettine, è sta- dopo vari cambi di posto da un recinto chita da un porti- to ricomposto e proprietà, divenne murario dotato di cato. Già in fase abbassato in oc- dimora degli Orsini due torri quadran- d’abbandono nel casione della ri- e nuovamente sot- golari rompitratta, Seicento, subì un Santa Maria in Cellis, costruzione della toposto a restauro poste agli angoli dissesto struttu- particolare del portale facciata. Di par- da Rainaldo. In se- est e ovest. Oggi, le rale: sul portica- Archivio della Comunità ticolare interes- guito la struttura mura del versante to fu reimpostato Montana Marsica 1 se le decorazioni passò ai Colonna. sud-est e nord-est, l’ingresso, con la zoomorfe e an- La fortificazione che fiancheggiava- sistemazione del portale e delle due tropomorfe degli stipiti e dell’arco, si trova in una po- no la rampa d’ac- monofore laterali, l’area presbite- racchiuse da larghi listelli sui mar- sizione geografica cesso, non sono più riale venne annullata, i due portali gini di pietra. Ogni stipite è diviso estremamente stra- visibili. laterali vennero sistemati nel 1676 in due ordini di formelle a disegno tegica: sito sul col- Attualmente è anco- sulla facciata di S. Maria della Vitto- uniforme: girali floreali che sorgo- le attorno a cui si snoda il paese, al ra proprietà della famiglia De Leo- ria di Carsoli. Attualmente la chie- no dalla bocca di draghi. L’architra- confluire dei torrenti Mura e Tura- ni, discendente del casato carseola- sa si presenta nella risistemazione ve mostra cinque formelle quadrate no, permette il controllo a sud della no. In vicinanza del castello si trova settecentesca. Sul retro sono anco- con al centro l’Agnus Dei e ai lati i piana del Cavaliere e del castello di la chiesa di S. Angelo, oggi ridotta ra riconoscibili gli attacchi mura- quattro Evangelisti. , ad est del valico di Monte a rudere, che conservava un altare ri di un’altra campata, che doveva All’interno sono conservati resti di Bove e a nord di parte della valle maggiore dedicato a S. Michele Ar- probabilmente terminare in un’ab- arredi risalenti al Duecento, che ri- Mura. cangelo. Fu eretta da Giovanni Fe- side semicircolare. chiamano gli stilemi decorativi del- Il tracciato di pianta, ancora rico- sta nel XVII secolo, come attestato La struttura interna presenta una la facciata. Il pulpito, rimaneggia- noscibile, mostra una conformazio- dalla lapide sul portale anteriore. navata unica divisa in due capate to e ricomposto alla parete sinistra I Comuni Carsoli CHIESA DEL CARMINE dell’altare, presenta un architrave alla quale sono avvolte spire di un La chiesa del Carmine interpreta in DAMENTIS EREXIT - A.D. 1422·K. semicircolare, in parte nascosto dal- serpente la cui testa spicca sul ca- forme semplici il Gotico abruzzese. APRIL (sorge alle calende di Aprile la scala, decorato con un ramo na- pitello, a forma di piramide rove- La pianta presenta un’aula unica del 1422 grazie alle elemosine rac- scente dalla bocca di un mostro, che sciata. rettangolare divisa in tre navate colte dal sodalizio di S. Sebastiano). si sviluppa in volute con gigli. Nello La Madonna con Bambino del XIII terminanti nell’abside quadrata, co- Il campanile è costituito da una tor- spazio centrale, l’aquila evangelica secolo in legno policromo, un tem- perta da una volta a crociera. Il pic- re quadrangolare, sormontata da scolpita è affiancata alla iscrizione po custodita in questa chiesa, è ora colo ingres- una cuspi- “in principio era il verbo”. La base esposta al Museo di Arte Sacra di so, formato de. Sul fu- del candelabro è un mostro dotato Celano così come le ante lignee del da elementi sto si apro- solo di testa e gambe: dalla bocca portale. gotici e rina- no finestre a fuoriesce una colonna cilindrica, scimentali, sesto acuto, è costituito realizzate in da colonne pietra di ta- S. MARIA DELLA VITTORIA frontali a glio, tipiche tortiglione, dello stile di La chiesa di S. Maria della Vittoria divise in transizione, fu fondata da Carlo II d’Angiò. In se- due tratti da che si affer- guito all’ampliamento della struttu- anelli sago- ma in Abruz- ra, voluto da Marcantonio Colonna mati. zo nella pri- nel XVI secolo, la pianta originaria Su un’al- ma metà del a croce greca fu trasformata in croce tra mensola rinascimentale in ri- Quattrocento: una maniera eclet- latina e la torre campanaria alzata lievo poggia l’architrave, che reca tica, che coniuga le forme gotiche di oltre un terzo. L’interno presenta l’iscrizione relativa alla fondazio- con elementi rinascimentali. tre navate, otto cappelle e un coro ne dell’edificio: DIVI SEBASTIANI spazioso. Tra gli arredi, particolare SOLIDATIS - ELEMOSINIS A FUN- Testi a cura di Rossella Del Monaco rilevanza va alla pala d’altare sei- centesca, realizzata dal pittore Giu- sentazione dei quattro Evangelisti. seppe Ghezzi, e il pulpito, opera di La chiesa fu arricchita con due por- Gervasi di Collo, attivo anche nella te laterali provenienti da S. Maria sagrestia di S. Pietro a Roma. Di in- in Cellis e due acquasantiere, pro- teresse anche il portale in legno di babilmente provenienti dai resti sambuco intagliato con la rappre- dell’antica Carseolis. I Comuni

TRADIZIONI POPOLARI Eventi religiosi: • 15-16 agosto: festa dell’Assunta. Si svolge un’antica tradizione car- seolana denominata “Inchinata”: in una doppia processione la Madon- na, proveniente dalla chiesa di S. Vincenzo, si incontra e si inchina al Cristo, uscente dalla chiesa di S. Angelo. Oggi il rito, in parte tra- sformato, consiste in una proces- sione con fiaccolata, che parte dalla chiesa della Madonna delle Rose e si conclude davanti la chiesa di S. Carsoli, Vittoria. cartolina dei primi del Novecento • 21-23 agosto: festa di “Santa Vit- Archivio della Comunità toria”, patrona di Carsoli. Montana Marsica 1

Testo a cura di Emanuele Montanari I Comuni Castellafiume CENNI STORICI

do di Costantino fino a no pose fine al potere Teodosio, fu assegnato dei conti dei Marsi ed alla Provincia Valeria. il territorio prima in Dal V secolo la Marsica loro possesso fu diviso fu segnata dalle inva- nelle Contee di Albe e sioni barbariche, dalla Celano. Castellafiume guerra bizantino-goti- doveva essere un cen- ca, che vide Giustinia- tro importante dato no riconquistare l’Ita- che risulta apparte- lia, dall’invasione dei nere a due feudatari, Longobardi, che la as- Oderisio da Verrecchie soggettarono nel 591 e e Bonaventura di Ta- la organizzarono in un gliacozzo. gastaldato sottoposto Quando Carlo d’An- al Ducato di Spoleto, e giò si impossessò del- dalle invasioni sarace- la Marsica, dopo aver ne. sconfitto gli Svevi, Durante il Regno ca- Castellafiume, scorcio tentò di porre freno rolingio diventò sede Archivio della Comunità al potere dei mona- della autonoma Contea Montana Marsica 1 ci di Montecassino: Castellafiume, veduta aerea - Archivio della Comunità Montana Marsica 1 dei Marsi e in questo dato confermato anche periodo in seguito all’i- nell’assegnazione della Nei luoghi intorno all’attuale paese Sabina et Samnium. nizio del fenomeno dell’incastella- Chiesa di Castellafiume alla Badia di Castellafiume, la ricerca archeo- Durante l’impero di Claudio fu rea- mento, gli abitati tornarono ad ar- di S. Maria della Vittoria di Scurco- logica ha registrato la presenza di lizzato un acquedotto sotterraneo, roccarsi sulle alture, rioccupando o la. abitati a partire dall’età del Ferro, il canale Arunzo, che passando sot- costruendo nuove roccaforti. Nel XIV secolo il castello divenne con l’individuazione di alcuni oppi- to il Monte Riofalco, portava l’acqua Nel X secolo, i conti dei Marsi si in- feudo prima degli Orsini e poi, dopo da, il più grande dei quali è situato dalle sorgenti del Rio Sonno fino sediarono stabilmente nella Marsi- circa un secolo, dei Colonna che lo in località La Rocca, sopra le sor- ai Piani Palentini e poi al munici- ca e alla fine del secolo, grazie ad mantennero fino all’abolizione dei genti del Rio Sonno. pio di Anxa (). Forse oculate politiche amministrative, possedimenti soggetti a controllo Al periodo italico romano risalgono durante i lavori per la costruzione riuscirono ad impossessarsi di tutto feudale, sancita nel 1806. i resti di un santuario nella locali- dell’acquedotto, sorsero alcuni in- il territorio e, per avere un control- Nel Settecento l’abitato continuò ad tà Macerine, certamente legato alla sediamenti che poi diedero vita a lo capillare, costruirono una rete di espandersi, ma le condizioni di vita presenza di uno o più villaggi. Castellafiume. Successivamente, in castelli. dovettero volgere al peggio, se nei Il territorio apparteneva ai Marsi e età traianea, questa zona usufrui- Durante quest’opera di incastel- primi anni dell’Ottocento un dele- come tale venne coinvolto in tutte va di una strada, che univa Sora ad lamento, fu edificato il castrum di gato pastorale denunciò la situa- le vicende storiche che riguardaro- Alba Fucens. Castellafiume a difesa dell’abitato zione di indigenza in cui versava la no questo popolo. Dopo la Guerra Gli eventi seguiti alla crisi dell’Im- che era sorto intorno ad una chiesa popolazione. sociale fu iscritto nella tribù Sergia pero romano toccarono anche que- intitolata a S. Benedetto. Sappiamo Con l’avvento dei comuni Castella- e, con la divisone dell’Italia in re- sto territorio che, nel IV secolo dalle fonti che la chiesa fu donata a fiume divenne frazione di Cappado- gioni voluta dall’imperatore Augu- d.C., in seguito alle modifiche am- Montecassino nel 1062. cia e, in seguito, riuscì ad ottenere sto, venne inserito nella IV Regione ministrative succedutesi dal perio- Nel XII secolo, il dominio norman- l’autonomia comunale. I Comuni Castellafiume SANTUARIO IN LOCALITA MACERINE IL CANALE DELL’ARUNZIO Lungo il percorso che conduce al Il canale Arunzio, costruito duran- sbarramento artificiale, che conflu- valico del monte Girifalco, nella lo- te il regno dell’imperatore Claudio, iva nella condotta principale. calità Macerine, sono stati trovati è un acquedotto scavato sotto il Dopo aver raggiunto i Piani Palen- pochi resti pertinenti ad un santua- monte Rio Falco per portare l’acqua tini l’acquedotto prosegue sotto rio italico. L’edificio era organizza- dalle sorgenti del Rio Sonno fino ai terra, fino a raggiungere il Monte to su tre terrazzamenti sostenuti da Piani Palentini. Probabilmente i la- Salviano, dove, con un sistema di sostruzioni in opera poligonale. Il vori furono realizzati nello stesso sifoni, risale le sue pendici per cir- terrazzamento superiore ha resti- periodo in cui si costruiva l’emissa- ca dieci metri e raggiunge la quota tuito bronzetti di Ercole di IV e III rio del lago Fucino. della linea di terra, dopo un percor- sec a.C., lacerti di un pavimento a La galleria, lunga poco più di due so di quasi otto chilometri. Il cuni- mosaico decorato da tessere bian- chilometri, fu realizzata senza l’uso colo arriva fino a Luco dei Marsi. che e nere, frammenti di ex voto in Castellafiume, panorama di pozzi sussidia- Nel 1685, Onofrio terracotta e alcune monete di bron- Archivio della Comunità ri, partendo dai Lorenzo Colonna, zo di età repubblicana. Montana Marsica 1 fianchi del mon- fece restaurare il te. Venne scavata canale per irriga- quasi interamen- re le sue terre nei CHIESA DI S. NICOLA DI BARI te nella roccia, Piani Palentini. salvo per il tratto L’acquedotto ro- La chiesa originale, pro- diviso in tre navate da pi- prossimo al Fiu- mano venne poi babilmente risalente al lastri che sostengono le me Liri, che, es- utilizzato dal Con- XII secolo, venne edifi- volte. Tra gli arredi è con- sendo costituito sorzio Rio Sonno cata da monaci benedet- servato un altare ligneo da terreno argil- per permettere tini legati a Montecassi- settecentesco. loso, richiese un Il territorio di Castellafiume il passaggio del- no. Del primitivo edificio Il portale è racchiuso in rivestimento in Archivio della Comunità la condotta che non resta nulla, a segui- una cornice rettangolare: Montana Marsica 1 muratura. L’in- da Castellafiume to dei numerosi rimaneg- i piedritti e i conci dell’ar- portava l’acqua giamenti che la struttu- co sono decorati da bugne, gresso e lo sbocco ra ha subito nel corso dei mentre i pilastrini del ret- del cunicolo sono ancora oggi visi- ad Avezzano, Luco dei Marsi e Tra- secoli. Nel corso dell’ul- tangolo esterno sono sca- bili. In origine l’acqua veniva con- sacco.In seguito con l’aggiunta di timo restauro, datato al nalati e terminanti con vogliata in due condotte: la princi- un ulteriore canale divenne possi- 1761, come attesta un putti al di sotto dell’archi- pale partiva dalle sorgenti del Rio bile raggiungere anche Scurcola epigrafe posta sul porta- trave, formato da una cor- Sonno e, dopo aver attraversato il Marsicana e Magliano dé Marsi. le, l’interno della chiesa Castellafiume, nice modanata. Liri con un ponte, si congiungeva Attualmente l’acquedotto non è più è stato decorato in stile scorcio alla galleria sotto il monte. L’altra utilizzato poiché sostituito con un barocco, che ancora oggi Archivio della prelevava l’acqua ad altezza supe- impianto in acciaio, entrato in fun- permane. Comunità Montana Testi a cura di Antonella riore, direttamente dal fiume, nel zione nel 1983. Marsica 1 L’interno della chiesa è Saragosa punto in cui era stato realizzato uno I Comuni

TRADIZIONI POPOLARI Eventi religiosi: • mese di maggio: Festa dei Santi protettori Nicola di Bari e Madonna del Rosario • mese di agosto: Festa dei Santi Antonio da Padova e Giovanni Battista • mese di agosto, frazione di Paglia- ra: Feste dei Santi Antonio da Pado- va, Madonna della Neve e Madonna dell’Oriente. Eventi enogastronomici: • 30 ottobre: Sagra della Castagna.

Testo a cura di Emanuele Montanari

Castellafiume, Zampognaro Archivio della Comunità Montana Marsica 1