La “Sorbona d’i Gogìs”

Storia secolare della Scuola a Valnegra

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Il presente volume è il frutto di tre anni di lettura, analisi e trascrizione dei documenti presenti nell’archivio storico della Scuola. Il lavoro è stato svolto dalla prof.ssa Lucia Reguzzi, insegnante presso questo Istituto dal 1984 al 2018 e collaboratrice nella creazione e nella cura del Piccolo Museo fin dalla sua istituzione. Un sentito ringraziamento Il Dirigente Scolastico Prof. Francesco Cagnes

Valnegra, aprile 2021

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PRESENTAZIONE

La scuola di Valnegra è tra le più vecchie istituzioni della Valle Brembana e, fin dalla seconda metà dell’Ottocento, ha formato diverse generazioni di studenti provenienti non solo dai Comuni dell’Alta Valle ma anche dalla provincia di e di Milano. Tutto ebbe origine nel lontano 1856, quando Francesca Gervasoni, nel testamento, stabilì che venisse attivato a Valnegra un Istituto delle figlie della Carità. Nacque poi nel 1866 l’Opera Pia, probabilmente nell’edificio che fu abitazione della benefattrice. Nell’anno scolastico 1866/1867 l’amministrazione dell’Opera Pia aprì a Valnegra la scuola elementare gratuita per i fanciulli del mandamento di Piazza, alla quale poi affluirono bambini di Santa Brigida, , , Carona, , ecc. In pochi anni gli alunni aumentarono talmente che, già nell’inverno 1870- 1871, non bastavano i locali, per questo nel 1876 per gli scolari più lontani venne aperto un Convitto, il primo nucleo del Collegio San Carlo. Il 22 settembre 1871 i parroci-rappresentanti dell’Opera Pia Gervasoni deliberarono di istituire le prime due classi ginnasiali e, a partire dal 1893, si attivò un Ginnasio succursale del Seminario che rimase attivo fino al 1914. Nel 1892 vennero aperte privatamente le scuole tecniche per coloro che non potevano frequentare il Ginnasio. Nel1915 le scuole elementari divennero statali. Il 5 agosto 1917 la Scuola Tecnica dipendente dall’Opera Pia Gervasoni veniva pareggiata alla corrispondente scuola governativa e nel 1924 venne trasformata in scuola di avviamento professionale-commerciale parificata, poi statale nel 1949. Nel 1940 venne istituita la scuola media che nel 1957 divenne statale. Le istituzioni scolastiche, sia elementare che media mantennero il nome originario e furono dedicate a Francesca Gervasoni. Nel 1962 la scuola di avviamento e la media inferiore vennero trasformate in scuola Media Unica. Dal 1° settembre 1993, a seguito dell’accorpamento della scuola media di , l’Istituto di Valnegra si ampliò con due sezioni staccate, una a Olmo ed una a Branzi. Il 1° Settembre 2000 Valnegra divenne sede centrale dell’Istituto comprensivo “Francesca Gervasoni” includendo le scuole statali di ogni ordine e grado della valle Oltre la Goggia. A testimoniare la secolare storia della scuola e la sua evoluzione nel corso degli anni, docenti, esperti, volontari e studenti hanno svolto delle attività volte alla tutela e conservazione di tutto ciò che costituisce memoria storica della scuola realizzando un Piccolo Museo con finalità didattiche e di divulgazione esterna per la conoscenza del territorio.

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Sono state create quindi sezioni dedicate: • alla fauna locale con animali impagliati raccolti dagli alunni della scuola tecnica nel 1917; • alla geologia della valle con fotografie e disegni che raccontano la storia delle nostre montagne “I vulcani, il lago del Collio, il mare e le montagne”; • alla raccolta di fonti materiali appartenenti alla scuola o al Collegio quali attrezzature per esperimenti di fisica o chimica, macchine da scrivere (della scuola di Avviamento Commerciale), libri, cartine e dischi del Collegio; • alla storia della Scuola dell’Opera Pia Gervasoni e del Collegio San Carlo attraverso fonti scritte a partire dalla fine dell’ottocento alla seconda metà del 900 contenute nei faldoni dell’archivio. È stato un lungo lavoro di ricerca, di analisi, di interpretazione e di trascrizione di documenti originali, quelli rimasti sebbene bruciacchiati a causa dell’incendio del 1914, che raccontano le principali vicende di questa scuola. Essi sono stati raccolti in questo volume con l’intento di trasmettere ai futuri studenti cosa significhi fare una ricerca storica attraverso le fonti dirette. Inoltre può costituire un valido supporto anche per coloro che volessero approfondire la conoscenza della cosiddetta “Sorbona d’i Gogis”. La scuola ancora oggi vive come Istituto Comprensivo dell’Alta Valle. Il Piccolo museo, il Sito appena creato e questo volume serviranno a creare un legame con il passato sempre importante per conoscere e comprendere il presente. Lucia Reguzzi

RINGRAZIAMENTI Per gli interventi che, nel corso degli anni, hanno consentito la realizzazione del Piccolo Museo Scolastico, si ringraziano: il di Valnegra, la Comunità Montana Valle Brembana, la Provincia di Bergamo, il BIM, il Museo Caffi di Bergamo, i Dirigenti scolastici, la Segreteria e il Personale non docente, gli alunni delle sezioni A e B, i docenti Begnis Lorenzo, Pellini Primo, Reguzzi Lucia, Rubini Domenica, Savi Antonella, Strano Domenico, i collaboratori Agape Annalisa, Balestra Massimo, Begnis Dario, Begnis Mauro, Buzzoni Carlo, Calegari Marco, Gozzi Giorgio, Mainetti Alessandro, Mainetti Lorenzo, Gabriele, Midali Baldovino, Midali Walter, Milesi Lanfranco, Pizzamiglio Mario, Rera Sergio, Tagliabue Stefano, Zonca Pietro, Zonca Ilario e tutti i volontari che in vario modo hanno dato il loro contributo nel corso degli anni.

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Il 5 Marzo 1856 Francesca Gervasoni dettò a Don Giuseppe Michetti di Valnegra il suo testamento

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Testamento della sig. Francesca Gervasoni, vedova di Sebastiano Calvi di Valnegra Regno Lombardo Veneto, provincia di Bergamo, distretto di Piazza. Valnegra, questo giorno 5 del mese di Marzo dell’anno mille ottocentocinquantasei, 5 Marzo 1856, venuta nella determinazione la signora Francesca fu Domenico Gervasoni, vedova di Sebastiano Calvi di Valnegra, di voler disporre di tutta la sua sostanza per atto di sua ultima volontà, mentre è ancora in pieno e perfetto possesso di tutte le sue facoltà intellettuali, ha fatto estendere a mezzo del Sacerdote Giuseppe Michetti di Valnegra, qual persona di sua confidenza la presente disposizione testamentaria colla quale dichiarava di sua libertà e spontanea ferma volontà quanto segue. Nomino ed eleggo in leali fiduciari di tutte le mie sostanze li Reverendi Parrochi di San Martino, Valnegra e Mojo pro tempore del Distretto di Piazza, o quei economi spirituali che alla mia morte copriranno dette Parrocchie, perché disimpegnino nei modi di cui sotto, onde in concorso dei medesimi si proceda a maggioranza dei voti anche in capo di discrepanze. Dispongo e voglio che mi sia fatto da miei eredi il funerale ed Officio con intervento di tutto il clero del distretto e con cera competente. Dispongo e voglio che nel più breve termine possibile dalla mia morte, mi siano fatte celebrare per una volta tanto numero 200 messe. Voglio che nel giorno della mia deposizione siano distribuiti due sacchi di sale per ciascun Comune, per una volta tanto, nei Comuni di , Olmo Valnegra, Mojo e Baresi. Lascio ai miei fratelli Sacerdote Giacomo e Dottor fisico Domenico Gervasoni di Olmo tutti i fondi di mia proprietà e provenienti da dote posti nel Comune dei Baresi con quella porzione ancora che si estende sul territorio di Bordogna da dividersi fra loro in parti uguali coll’obbligo di soddisfare ai capi annessi a detti fondi. Nel caso poi che uno di essi, od ambedue dei suddetti miei fratelli venisse a morte prima di me intendo che sia privo di effetto il legato di sopra per la persona premorta e sua tangente parte. Comando e voglio poi che dopo la mia morte a cura dei miei eredi venga eretto ed attivato nel Comune di Valnegra e precisamente nella mia casa dominicale uno stabilimento o Monastero delle così dette figlie della Carità per l’esercizio e pio istituto a profitto del Distretto di Piazza sempre però coll’annuale consumo degli affitti delle sostanze tanto stabili, quanto dei Capitali e crediti, non mai intaccando la sostanza stessa. Comando e voglio inoltre che il resto delle mie sostanze e tutta la mia sostanza quando non potesse aver luogo l’istituzione e l’attivazione del predetto pio stabilimento, e in altra pia istituzione tendente a pubblica beneficenza in Valnegra, venga impiegata dando aiuto al Monastero delle figlie della carità. Comando e voglio che l’amministrazione e la direzione di tutta questa pia istituzione sia esclusivamente riservata ai predetti Parrochi ed Economi spirituali pro tempore tolta ogni qualsiasi estranea tutela, sorveglianza ed ingerenza nella amministrazione e direzione della istituzione tanto amministrativa che di legge pubblica e privata. Pagina 7 di 245

Dichiaro finalmente che questo scritto contiene realmente le disposizioni di mie volontà ultima testamentaria e che al presente atto intendo revocare qualunque altra disposizione anteriore posteriore alla presente e sia nulla e di nessun valore quando non contenga la revoca espressa dalla seguente clausola cioè: =Dio mi assista= che aggiungo a questo atto a norma del paragrafo 718 del Codice Civile Austriaco.

Letto dallo scrivente il presente a chiare(?) con parola per parola alla testatrice e alla presenza dei testimoni dichiarava essere affine alle mie ultime volontà. Croci +++ fatte di proprio pugno della testatrice Francesca Gervasoni fu Domenico vedova di Sebastiano Calvi di Valnegra la quale ha pregato me di scrivere per essa, essendo obbligata a letto e fu testimonio alle croci della testatrice contemporaneamente gli altri testimoni il sacerdote Giuseppe Michetti fu Giovanni di Valnegra testimonio testamentario Io sacerdote Giuseppe Mainetti fu Giovanni Maria di Moio sono testimonio testamentario congiuntamente agli altri testimoni alla citata lettura al presente testamento ed alle suddette tre croci fatte di proprio pugno dalla testatrice Francesca Gervasoni vedova di Sebastiano Calvi di Valnegra conformato conferme al presente e precisamente sua ultima volontà testamentaria dopo aver letto il presente Il sacerdote Mazzetti Antonio fu Carlo di Valnegra testimonio testamentario Oggi giorno 5 Maggio 1856 letto e pubblicato in Valnegra alla presenza di D Giacomo Calvi e D Angelo Tondini Il presente concorde coll’originale esistente nell’ufficio dell’Imperial Regia pretura di Piazza.

Il 4 Maggio 1856 Francesca Gervasoni morì

Grazie al volere di Sebastiano Calvi e al lascito di sua moglie Francesca Gervasoni ebbe origine a scopo benefico l’Opera Pia Gervasoni e con essa nel 1866 A VALNEGRA NACQUE LA SCUOLA . Dalla data del testamento passarono 10 anni di discussioni tra i Sindaci e i Parroci e gli eredi sull’impiego del lascito: per un monastero delle figlie della Carità, per l’istruzione femminile o quella maschile. Nel 1865 la Deputazione provinciale invitò il Sindaco di Valnegra a riunire nella casa Gervasoni i Sindaci di Piazza , Camerata, Lenna, Olmo, , , Mezzoldo, , Cusio, Santa Brigida, Cassiglio, , Valtorta, Moio de’ Calvi, Bordogna per discutere l’utilizzo dei beni della benefattrice

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….a seguito di votazione venne eletto Presidente il Sindaco di Valnegra

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Durante la riunione vennero votate diverse proposte e quelle che ottennero la maggioranza furono: - la proposta del Sindaco di Baresi che dava la precedenza all’istruzione maschile con le classi seconda e terza elementare e due classi tecniche inferiori; - la proposta del Sindaco di Olmo sulla nomina degli insegnanti da parte dei consigli comunali ; - la proposta dell’assessore di Olmo sulla possibilità di dare un sussidio agli studenti più disagiati. Il 26 Aprile i Parroci e i rappresentanti dei Comuni si accordarono di erogare 4500 lire per l’erezione di una scuola maschile elementare di I, II, III e IV ed eventualmente anche per la I e la II scuola tecnica. I rimanenti redditi sarebbero stati destinati all’istruzione femminile con I e II classe. (Accordo subordinato all’approvazione del fratello di Francesca Don Giacomo e della vedova del dott. Domenico Gervasoni ) Le intenzioni di Francesca Gervasoni furono solo parzialmente rispettate, perché l’erezione di un Monastero canossiano avrebbe facilitato l’istruzione delle ragazze. Comunque il lascito verrà utilizzato per finalità benefiche . IL 20 OTTOBRE 1866 RE VITTORIO EMANUELE II ERESSE IN ENTE MORALE L’ OPERA PIA

IL 5 DICEMBRE 1867 IL RE DI FIRENZE APPROVÒ LO STATUTO ORGANICO DELL’OPERA PIA GERVASONI DI VALNEGRA FORMATO DA 24 ARTICOLI

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VITTORIO EMANUELE II per grazia di Dio e per volontà della Nazione

RE D'ITALIA.

Sulla proposta del nostro Ministro per gli affari dell'Interno; Vista la deliberazione dell'Amministrazione dell'Opera Pia Gervasoni, Valnegra, in data .3 Agosto p.p., nonché l'annesso Statuto Organico; Vista la relativa deliberazione della Deputazione Provinciale; Visto il nostro Decreto del 20 Ottobre 1866, che ha eretto in corpo morale la predetta Opera Pia; Vista la legge 3 Agosto 1862 sulle Opere Pie; Avuto il parere del Consiglio di Stato:

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ABBIAMO DECRETATO E DECRETIAMO: lo Statuto organico dell'Opera Pia Gervasoni, di Valnegra, Prov. di Bergamo, é approvato; e sarà d'ordine Nostro VISTO e sottoscritto dal Ministro dell'Interno, che é incaricato dell'esecuzione del presente Decreto.

Dato a Firenze, addì 5 Dicembre 1867 VITTORIO EMANUELE Guaterio

STATUTO ORGANICO DELL'OPERA PIA GERVASONI DI VALNEGRA

Art. 1) L’Opera Gervasoni, di Valnegra, fondata dalla fu Francesca Gervasoni con suo testamento del 5 Marzo 1856 ed eretta in corpo morale con R. Decreto del 20 Ottobre 1866, ha per iscopo, in quanto lo permettono i suoi redditi, la fondazione ed il mantenimento in Valnegra:

a) D'una scuola gratuita femminile di primo e di secondo grado elementare; b) Di un Ospizio per le fanciulle orfane e povere del mandamento di ; c) Delle Scuole elementari gratuite dei quattro gradi pei fanciulli maschi del predetto Mandamento, ed eventualmente delle Scuole Tecniche di prima e di seconda classe col concorso dei Municipi interessati. Art. 2) Però per le predette Scuole maschili sia elementari che tecniche l'Opera Pia non sarà tenuta che a corrispondere la somma fissa lire quattromilacinquecento (L.4500), oltre ai locali e materiali occorrenti per la loro formazione e successivo andamento. Art. 3) Saranno ricevuti nelle Scuole maschili e femminili di cui nell’art. 1, tutte le fanciulle e i fanciulli del Mandamento di Piazza. che abbiano l'età e le altre condizioni prescritte dalle leggi e dai Regolamenti sulla Pubblica Istruzione. Art. 4) Fra i concorrenti cha non potessero tutti essere ammessi, o per la ristrettezza. dei locali, o perché vi si opponessero le discipline in vigore sulle pubbliche scuole, o per qualsiasi altra causa, saranno preferiti i più poveri e quelli dei Comuni che non hanno tutto l’anno le scuole comunali in paese, e quelli ancora che dimostreranno maggiori capacità d'apprendere. Art. 5) Qualora vi siano scolari che non siano del Mandamento suddetto e che desiderino intervenire alle scuole, essi potranno ammettersi mediante il pagamento d'una tassa annua di lire quaranta (L.40) a vantaggio dell'Opera Pia. Art. 6) L'Opera Pia si mantiene coi rediti provenienti dalla sostanza mobiliare ed immobiliare lasciata dalla Fondatrice col suo testamento del 5 Maggio 1856. Art. 7) La direzione intellettuale, morale e disciplinare delle scuole maschili e femminili di cui nell’art. 1, é affidata ad un numero proporzionato di maestri e di maestre da eleggersi dalla Commissione Amministratrice dell'Opera Pia fra i

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concorrenti idonei ad occupare un tal posto, a termine delle leggi e dei regolamenti sulla pubblica istruzione. Art. 8) La Commissione Amministratrice dell'Opera Pia provvederà pure alla nomina del numero necessario di bidelli od inservienti presso le dette scuole. Art. 9) L'Amministrazione dell'Opera Pia, giusta le tavole di fondazione, è affidata ad una Commissione composta dai parroci pro tempore di S. Martino, Valnegra e Moio de' Calvi, o dagli economi spirituali che ne fungeranno le veci. Art.10) La Commissione Amministratrice nomina nel suo seno il Presidente, non accordandosi i Commissari nella nomina, si mette la decisione ai voti e a parità di voti si intende eletto dopo il terzo esperimento il più anziano. Art. 11) Il Presidente verrà surrogato in ogni sua attribuzione dal Commissario anziano, in caso d'impedimento da riconoscersi da ambedue i Commissari. Art. 12) Per il servizio dell’Opera Pia sono stabiliti i seguenti impiegati: Segretario Tesoriere. Art. 13) L’Amministrazione si raduna regolarmente ogni mese nel giorno da essa fissato. Essa si raduna per convocazione del Presidente, o dietro istanza degli altri due Commissari, o per ordine delle superiori Autorità. Art. 14) La convocazione dell'Amministrazione deve essere fatta per avvisi in iscritto da consegnarsi al domicilio almeno ventiquattr'ore prima dell’ora fissata per l'adunanza, salvo che si tratti d'affari urgenti. Cotali avvisi conterranno l’indicazione degli oggetti da trattarsi. Art. 15) Ogni Commissario potrà fare quelle proposte che ravviserà opportune nell'interesse dell'Opera Pia. Queste proposte però, salvo il caso di gravissima urgenza, non potranno venire deliberate che nella prossima adunanza. Art. 16) Le Sedute sono valide quando intervenga il Presidente o chi ne fa le veci come all’art. 11, con altro dei Commissari. Art. 17) Le deliberazioni. sono prese a maggioranza di voti. Art. 18) Le votazioni hanno luogo o per alzata e seduta, o a suffragi segreti; però le votazioni concernenti persone hanno sempre luogo a suffragi- segreti. Art. 19) Ognuno dei Commissari ha diritto di motivare il suo voto, e che ciò risulti nel verbale. Art. 20) I verbali delle deliberazioni saranno sottoscritti da tutti i Commissari intervenuti all'adunanza, ed autenticati dal Segretario a diligenza del quale saranno inseriti in apposito registro con rubrica, e depositati nell'Archivio della Pia Opera (Circolare Ministeriale 27 giugno 1863, div. 6°, n °. 405) e non se ne potrà dar copia o visione ad alcuno senza il permesso della Commissione, o d’ordine delle Autorità Superiori. Art. 21) Il Presidente convoca l’Amministrazione, ne presiede e dirige le adunanze, e cura l'eseguimento delle prese deliberazioni, quando non ne sia affidato l'incarico ad alcuno dei Commissari in modo speciale; dirige la corrispondenza di cui ha la firma, e sorveglia la tenuta dei registri; provvede alla osservanza delle Leggi e dei regolamenti ed alla esecuzione degli ordini Superiori; all’ adempimento dei legati, al pagamento delle spese bilanciate coll'emissione dei mandati; procede alle verificazioni ordinarie e straordinarie di cassa del Tesoriere, e del risultato ne rassegna

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il verbale alla Commissione. Sorveglia all'andamento generale della Pia Opera, la rappresenta in giudizio e stipula in nome di essa i contratti privati deliberati dalla Commissione; sospende in caso d'urgenza gli impiegati dell'Amministrazione delle scuole e dell'Orfanatrofio, riferendone tosto alla Commissione; prende in caso d'urgenza tutte le misure conservatorie, ancorchè attribuite all'intera Commissione. Art. 22) Spetta alla Commissione la direzione generale ed i l buon Governo dell’Opera Pia. Essa delibera i bilanci ed i conti annuali; determina i contratti da farsi e le loro condizioni; fissa le norme stabilisce in massima il riparto dei redditi; in base al Regio Decreto d’erezione dell'Opera Pia ed alle disposizioni testamentarie; nomina previo concorso, i maestri e le maestre; ne revoca le nomine; nomina e revoca le nomine della Direttrice dell’Orfanatrofio e delle altre officiali di casa; nomina e revoca l'impiegati e salariati dell’Amministrazione; prescrive le singole nomine i Capitoli e ne stipula le rispettive convenzioni; delega uno o più Commissari a rappresentare la Pia Opera nella stipulazione degli atti pubblici passando in capo ai delegati procura in brevetto al rogito d'un notaio; determina ed approva l'ammontare e la qualità della cauzione da prestarsi dal Tesoriere; fissa gli onorari dei maestri, e di tutti g l i impiegati salariati; propone le varianti ove occorra, al Regolamento organico; forma i Regolamenti d’Amministrazione da approvarsi dalla Deputazione Provinciale, ed infine delibera in tutti gli atti che riflettono la gestione del patrimonio, la erogazione dei redditi e l’interesse della Pia Opera. Art. 23) - Nessuno dei Commissari potrà a titolo veruno percepire somme sul bilancio dell'Opera Pia, né essere Segretario o Tesoriere. Art. 24) Sarà presentato alla superiore approvazione uno speciale Statuto organico, tanto per l'Orfanatrofio femminile quanto per le scuole tecniche maschili; quando ne sarà reso possibile l'effettivo impianto.

Visto d'ordine di Sua Maestà Firenze, lì 5 dicembre 1867 I L MINISTRO G u a t e r i o

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Nell’anno scolastico 1866/67 l’ amministrazione dell’Opera Pia aprì a Valnegra la scuola elementare e affluirono fanciulli dai diversi paesi dell’Alta Valle; gli Amministratori dell’Opera Pia chiesero al Comune di Valnegra di pubblicizzare le date per l’iscrizione alle scuole

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Il 22 Settembre 1871 i Parroci deliberarono di istituire le prime due classi ginnasiali previa approvazione del vescovo Monsignor Pietro Luigi Speranza. Per questo scrissero a Sua Eccellenza il Vescovo una lettera con le seguenti motivazioni: - l’aumento notevole di alunni (Per verità, Questi buoni montanari, lontani dal trambusto e dal chiasso che succede nei grossi borghi e nelle città, pensano di più ad una vita quieta sobria e di pratica utilità ed anche i fanciulli sono per natura più docili,più più di quel che si aspetterebbe. Di questi ultimi se ne hanno non pochi che al normale talento e alla svegliatezza d’ingegno, che sono doti non comuni, ma che si incontrano in queste località dimostrano carattere e indole pia cristiana e cattolica di modo che aiutati a progredire negli studi potrebbero diventare ministri della Chiesa); - la verifica dell’avanzo sulle 4500 lire erogate per l’istruzione maschile; - l’aumento del reddito dell’ Opera Pia; - il desiderio del mandamento favorevole al Ginnasio piuttosto che alle Scuole Tecniche.

In caso di approvazione chiesero la nomina di un professore sacerdote

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La Curia rispose che il Vescovo era perfettamente d’accordo con l’istituzione delle classi ginnasiali

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Il 6 febbraio 1972 il Presidente del Consiglio scolastico Provinciale da un lato intimava agli insegnati “comunali” di trasmettere entro dieci giorni i programmi didattici, pena la sospensione dello stipendio, e dall’altro chiedeva al Sindaco di Valnegra informazioni in merito all’apertura di classi ginnasiali senza le prescritte autorizzazioni.

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Dal 1872 al 1876 intercorse un fitto carteggio tra gli Amministratori dell’Opera Pia, i Municipi del mandamento e il Prefetto (Presidente del Consiglio Provinciale Scolastico) inerenti l’istituzione delle tre classi ginnasiali .

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Il 13 aprile 1874, il Consiglio Scolastico provinciale, con lettera indirizzata agli amministratori dell’ Opera Pia Gervasoni, esprimeva la disponibilità ad accogliere la richiesta dei Sindaci inerente l’istituzione delle tre classi ginnasiali, ma rilevava alcune difficoltà oggettive: 1. Lo scopo della fondazione dell’Opera Pia era l’istruzione e l’educazione femminile, inoltre non era ancora stato aperto il prescritto orfanatrofio. 2. La legge prescriveva che fossero istituite le classi elementari maschili e femminili di grado superiore ed inferiore in tutti i Comuni 3. Infine avrebbero dovuto essere introdotte alcune modifiche allo Statuto Organico dell’Opera Pia Gervasoni, a vantaggio dell’istruzione maschile piuttosto che dell’istituzione dell’orfanatrofio previsto nel testamento della Francesca Gervasoni.

Il 27 Aprile 1874 gli Amministratori dell’Opera Pia scrivevano al Sindaco di Valnegra per comunicare che era necessaria l’approvazione di una deliberazione che avesse per oggetto l’ istituzione delle scuole secondarie e la modifica dello Statuto Organico della predetta Opera Pia, in modo che, invece dell’orfanatrofio femminile e a preferenza delle scuole tecniche, si inserisse l’istituzione delle accennate tre prime classi ginnasiali.

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Il 24 Luglio 1874 i Sindaci del mandamento di Piazza deliberarono una modifica dello Statuto Organico dell’Opera Pia così come richiesto dagli Amministratori della stessa. Di seguito si riporta l’estratto della Delibera.

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Gli amministratori dell’Opera Pia, fiduciosi nel buon esito della loro richiesta di istituzione delle tre classi ginnasiali, predisposero un apposito preventivo di spesa

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Il 2 marzo 1875, al fine di completare la procedura per l’istituzione delle classi ginnasiali, gli Amministratori dell’Opera Pia inoltrarono apposita richiesta al Ministro dell’Interno del Regno d’ Italia

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Il 7 marzo 1875 l’Amministrazione dell’Opera Pia comunicò a S.E. Prefetto di Bergamo l’esito delle votazioni per la modifica dello Statuto, richiedendo il sostegno dell’istanza sia presso le Amministrazioni tutorie provinciali, sia presso il Regio Governo.

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ANNI SCOLASTICI 1867/68 1868/69 1869/70 1870/71 1871/72 1872/73 1873/74 TABELLA RIASSUNTIVA ALUNNI FREQUENTANTI DIVISI PER CLASSE

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NASCITA DEL CONVITTO

Pian piano alle scuole di Valnegra affluirono molti alunni dai diversi paesi della Alta valle, per questo nell’anno scolastico 1875/76 l’Opera Pia decise di costruire un locale adatto ad accogliere in Convitto i ragazzi dei paesi più lontani. Il nuovo edificio sorse accanto alla sede della scuola. La gestione del Convitto (totalmente indipendente dall’Opera Pia) fu affidata prima a Don Tomaso Tomasoni e poi a Don Celestino Paleni . Queste saranno le origini del futuro COLLEGIO GERVASONI, poi COLLEGIO SAN CARLO. Da questo momento la storia delle scuole dell’Opera Pia e del Collegio si intrecciano.

Nel 1879 il Consiglio provinciale stabilì che il rettore del Convitto fosse anche il Direttore della scuola e nello stesso anno l’Amministrazione dell’Opera Pia affidò al maestro Antonio Rho (già direttore della Scuola) l’incarico di rettore del Convitto.

Nel 1880 il Vescovo di Bergamo Monsignor Camillo Guindani si oppose alla secolarizzazione del Convitto. Dopo varie trattative tra Curia e Opera Pia si convenne di licenziare il maestro Rho e di affidare la conduzione amministrativa e la direzione del Convitto ad un sacerdote designato da Vescovo. L’incarico fu affidato a Don Placido Cattaneo . Il Vescovo di Bergamo chiese al nuovo Rettore del Convitto anche di prendersi cura dei giovani che avessero manifestato inclinazione al sacerdozio e di accoglierli nel Collegio. Nasceva così il preSeminario dell’Alta Valle.

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Nel 1890 divenne Rettore Don Carlo Traini che riuscì a risolvere alcune questioni con l’Opera Pia cedendo ad essa le tasse dei convittori extramandamentali e pagando un affitto annuo per i locali . Inoltre don Carlo Traini ottenne l’assenso dell’Opera Pia per il collegamento diretto tra il Collegio e la struttura scolastica

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A causa dei numerosi alunni che giungevano a Valnegra nel 1891 venne approvato dal Consiglio Scolastico Provinciale un :

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