Mille nomi nella storia di

dizionario

venti secoli di personaggi pavesi

a cura di Alberto Arecchi

liutprand

Prima edizione: dicembre 1998 Edizione come e-book: agosto 2012

Rodolfo II, re di Borgogna, sposò a 16 anni il re d’Italia Lotario. Dopo la morte del marito, avvelenato da Berengario, fu rinchiusa prigioniera A nel castello di Garda. Fuggì e si rifugiò a Canossa. Nel 951 sposò l’im-

peratore sassone Ottone I e l’anno ACERBI EZECHIELE (1850-1920) - Fra- dopo fu incoronata imperatrice. Du- tello di Pietro, padre di Mario e nipote rante la minore età del nipote Ottone di Pasquale Massacra. Pittore, fu III fu reggente dell’Impero, insieme allievo prediletto di Giacomo Tre- alla nuora Teofano. Nel 988 assunse in court (v.), amico intimo del Piccio. Le Pavia la reggenza del regno d’Italia. sue opere sono molto apprezzate dai Rimasero impresse nella storia le sue cultori della scuola di pittura pavese lotte con la nuora. Donna molto pia, e della vecchia Pavia. fu benefattrice dell’ordine dei mo- ADALBERTO (sec. X) - Figlio di Beren- naci cluniacensi e amica del loro gario II d’Ivrea (v.), ottenne col padre rettore, San Majolo. Dotò diversi la corona di re d’Italia. monasteri in Pavia, fra i quali quello di San Salvatore. Morì nel monastero di ADALOALD (Adaloaldo, figlio di Agilulf Selz, in Alsazia, il 16 dicembre 999, e e Theudelinda, sec. VII) - Regnò sul fu canonizzata. regno dei Longobardi dopo aver raggiunto la maggiore età negli anni ADELPERGA (sec. VII) - Figlia di Desi- 625-626. Sotto il regno suo e di sua derio, ultimo re dei Longobardi, ac- madre, la Chiesa cattolica ricevette corta e risoluta. Studiò a Pavia con un forte sostegno contro gli Ariani. Fu Paolo Diacono, presso la Scuola deposto dai nobili, con l’accusa di Palatina, filosofia, letteratura e storia. essere impazzito. Andò sposa al Duca di Benevento e oppose una fiera resistenza all’inva- ADELAIDE (774-776) - Figlia di Carlo sione dei Franchi. Alla morte del suo Magno, nacque a Santa Sofia (oggi primogenito Romualdo, raggiunse un comune di Torre d’Isola) durante accordo con Carlo Magno e ottenne l’assedio di Pavia, che pose fine alla la liberazione dell’altro suo figlio, monarchia longobarda. Morì in te- Grimualdo, che rientrò in possesso del nerissima età, sulle rive del Rodano. Ducato.

ADELAIDE DI PROVENZA (sec. X - m. AGILULFO (Agilulf, sec. VI - m. 616) 931) - Moglie del re Ugo di Provenza, Duca di Torino, fu scelto come se- fu sepolta nella chiesa di San condo marito da Theudelinda Gervasio, di cui era stata benefat- (Teodolinda), con la quale s’incontrò trice. Una parte del suo sarcofago è alla rocca di . Fu proclamato conservata presso i Civici Musei. re dei Longobardi nel 591 in Milano. Tentò di stabilire una pace col Papa. ADELAIDE DI BORGOGNA (Regina, Nell’autunno del 593 arrivò ad imperatrice, santa - 931-999) - Figlia di assediare Roma, che liberò solo dopo

1 il pagamento d’un riscatto di 500 costruite in tale occasione si distin- libbre d’oro. Nel 598 i Longobardi guono per l’uso del mattone, che si sbarcarono in Sardegna. Nel 601 pone in evidenza rispetto alle pre- dovette domare una rivolta dei cedenti parti di pietra arenaria. nobili, che interessò anche il Palazzo di Ticinum-Papia.. Per sedare la rivolta AGOSTINO DA CONAGO (sec. XV) - nobiliare contro di lui, Agilulf Referendario e giudice dei dazi del conquistò Pavia e la rase al suolo, e contado di Pavia. Citato in una con- fece giustiziare i Duchi di Bergamo e troversia sorta nel 1473 a proposito di Verona. Il nome di Agilulf fu ab- dell’esenzione dai dazi in Pavia degli breviato dai Romanici in “Ago”. Fece abitanti di Mortara. battezzare a Monza il figlio Adaloald, AGOSTINO DA PAVIA (sec. XV) - Pitto- nato nel 602, riconoscendo così la re. Figlio di Giovanni da Vaprio. A supremazia della chiesa di Roma su Pavia si conservano due sue tavole, quella ariana. A meno di tre anni una nella chiesa dei Santi Primo e d’età, il bambino venne associato al Feliciano, datata e firmata 1498, l’al- trono in una solenne cerimonia, nel tra nella chiesa dei Santi Filippo e Circo di Milano, e fu concluso un trat- Giacomo, alcune decorazioni affre- tato di “futuro matrimonio” fra lui e scate nel Palazzo Bottigella. Un suo una figlia di Theudpert, re di Austrasia. quadro esisteva anche nella Basilica Alla morte di Agilulf, la regina di San Michele. Egli stesso forse, come Theudelinda assunse la reggenza in aiuto di Leonardo, affrescò nel 1490 il nome del figlio tredicenne. salone della Palla, presso il Castello AGOSTINO DA MONTEBELLO (sec. XV) Visconteo.

- Pittore, allievo del Vidolenghi, del AGOSTINO DELLA CANONICA (v. quale sposò la figlia. Dipinse l’affre- Della Canonica) sco con l’Incoronazione della Ver- gine, nell’abside di San Michele AGRICOLAS RODOLFO (Roelof Huy- (1491). Fu chiamato anche Agostino sman, 1443-85) - Olandese, alunno in de Fratribus, de Pictoribus, de Comite Italia di Ermolao Barbaro e Teodoro e quest’ultimo (Conti) è ritenuto il suo Gaza, fu uno degli umanisti che cognome. iniziarono il Rinascimento in Germa- nia. Erasmo da Rotterdam e gli AGOSTINO DA CANDIA (sec. XV) - Ar- umanisti della sua generazione gli chitetto, figlio di Giacomo (v.), nel resero omaggio come a un maestro. 1489 rifece le volte della navata Trascorse un lungo periodo (tra il 1468 principale della Basilica di San Mi- e il 1480) come studente a Pavia, ove chele, che stavano cadendo, e so- seguì le lezioni del celebre grecista stituì le due grandi volte a crociera Teodoro Gaza e scrisse la biografia di rialzata con quattro volte più snelle, Francesco Petrarca, che dedicò al rettangolari, di struttura gotica. Fu- nobile pavese Antonio Scrofinio, figlio rono inoltre inseriti tiranti di ferro per di Giacomo Scrofinio da Padova, consolidare la facciata principale, investito dal Duca di Milano dei feudi che minacciava il distacco. Le parti

2 pavesi di Gambarana e Pieve del sfere magiche bisogna “morire al Cairo. mondo”. Cornelio Agrippa morì a Grenoble, in miseria. AGRIPPA DI NETTESHEIM HEINRICH CORNELIUS (Colonia, 1486 - Grenoble, AINEMOLO VINCENZO (sec. XVI) - Pit- 1533) - Filosofo e scienziato tedesco. tore pavese, fu attivo in particolare a Abbandonò la carriera militare per gli Roma e in Sicilia (Palermo e Messina). studi umanistici, occupandosi in parti- colare di alchimia, astrologia, filosofia ALBERIZZI LUIGI (1808-78) - Costruttore neoplatonica, arti magiche e teolo- di pavimenti mobili in legni di vari gia. Medico alla corte di Francesco I, colori. Può essere considerato l’inven- poi alla corte di Carlo V, fu professore tore del parquet moderno. in diverse università europee e costituì ALBERTARIO DAVIDE (1846-1902) - il modello dell’intellettuale-mago del Sacerdote, dottore in teologia e di- Rinascimento (simile al Faust di Goe- ritto canonico, scrittore, giornalista, the). Insegnò teologia a Dale. Nel direttore del giornale “L’Osservatore 1511 partecipò al concilio scismatico Cattolico” di Milano. Fu arrestato per di Pisa. A Pavia, nel 1515, conseguì la i moti del maggio 1898 con altri laurea in diritto e in medicina, in- giornalisti, sotto l’accusa di aver fo- segnò sul commento al Pimandro di mentato la rivolta e l’odio di classe, Ermete Trismegisto e istituì fu condannato a tre anni di reclu- un’accademia per lo studio delle sione, ridotti poi a uno, che scontò scienze occulte. Il suo insegnamento nel penitenziario di Finalborgo. De- innovatore e spregiudicato gli attirò scrisse la propria prigionia nell’opera l’ostilità del mondo accademico e in due volumi Un anno in carcere . negli ultimi anni della sua vita fu costretto a cambiare continuamente ALBERTO DA PAVIA (sec. XIII) - Giure- residenza e professione. Dopo aver consulto, insegnò diritto all’Università preso parte a diversi combattimenti di Modena dal 1211 al 1240. Sap- in Italia, fu avvocato a Metz, poi piamo che scrisse letture del Codice medico della famiglia Savoia, e infine e del Digesto, ma di lui non riman- storiografo di Carlo V. Leone X lo gono che alcune glosse (il Digestum chiamava “figlio prediletto”, il che novum nel manoscritto Par. 4458) e non impedì ai domenicani di un trattato Consiliorum habendorum . combatterlo ferocemente, mentre (v. Treccani) altri lo trattarono da ciarlatano. Fu un appassionato di cabala e di magia, ALBERTO MAGNO - (Albert von Böll- la quale, egli affermava, permette di stadt, Santo, Lauingen 1193 ca. -1280) comunicare «con le forze di un piano - Fu maestro di San Tommaso, famoso superiore per dominare quelle del anche per i suoi studi di alchimia e di piarlo inferiore». Egli divideva il ma- magia. Frequentò probabilmente lo crocosmo in tre mondi, retti ciascuno studium di Pavia, prima di entrare da una forma magica: fisica, astrale, nel 1222 nell’ordine dei Domenicani. religiosa. Per penetrare in queste e fu certamente il più celebre dei

3 dottori scolastici, prima all’Università Rosemunda strinse un patto di di Colonia e, a partire dal 1245, alla vendetta, contro il marito, con Sorbona di Parigi. Dopo la sua morte Helmechis, scilpor, cioè scudiero e si diffuse la leggenda della fratello di latte del re stesso, e con costruzione da parte di Sant’Alberto Peredeo. «Fu ucciso come un inetto, d’un automa perfetto di forme a causa di una donnetta», conclude umane, ognuna delle cui parti era Paolo Diacono. sottoposta all’influsso di una diversa stella. Secondo il racconto, Alberto AFRANIO (1500-73) - Ca- avrebbe impiegato l’automa come nonico pavese, della famiglia di Te- domestico, ma Tommaso d’Aquino, seo (v.), dal 1530 visse a Ferrara. suo discepolo, l’avrebbe distrutto Musicista, fu l’inventore del fagotto. perché riteneva “diabolica” tale Canonico della Cattedrale di Ferrara, realizzazione. Secondo un’altra fu intimo amico degli Estensi. leggenda, Alberto avrebbe ALBONESE TESEO AMBROGIO (1469- fabbricato l’oro con l’aiuto di un tali- 1539) - Conte di Albonese, fu uno dei smano e dei serpenti della sua maggiori poliglotti del sec. XVI. Tra- Diocesi, radunati grazie a poteri dusse il Vangelo in arabo, di propria magici. Pare comunque che a lui mano. Il codice è conservato presso siano da attribuirsi il procedimento l’Università di Pavia. Nel 1539 stampò per la fabbricazione della soda cau- una grammatica in 13 lingue. Per stica e le prime analisi chimiche del questo studio entrò in contesa di cinabro, della biacca e del minio. “primogenitura” col celebre studioso ALBOINO (, sec. VI) - Fu il con- di cabala francese Guillaume Postel dottiero che scese in Italia alla testa (v.). Morì a Pavia ed è sepolto nella del popolo longobardo e compì la Basilica di San Pietro in ciel d’oro, ove conquista della Pianura Padana, cui diresse negli ultimi anni la Casa dei da allora si applicò il nome “Lom- Lateranensi. bardia». Regnò dal 568 al 572. Fu ALCHIMISTI - v. Alberto, Bernardo, ucciso da una congiura ordita dalla Giovanni, Paracelso. moglie Rosamunda e fu sepolto a Verona, sotto la scala del Palazzo ALCIATO ANDREA (Alzate-CO, 1492 - Reale. Alboin aveva ucciso in bat- Pavia, 1551) - Giureconsulto a Milano, taglia Cunimund, re dei Gepidi, e ne fu celebre professore di diritto aveva sposato la figlia Rosemunda in romano presso le Università di Avi- seconde nozze. Racconta Paolo gnone, Bourges, Bologna, Ferrara e Diacono: «Questa fu la causa della Pavia. Il suo lavoro più celebre rimane sua uccisione. A Verona, in un ban- però un’opera di natura non chetto, era particolarmente allegro. giuridica, l’ Emblematum Liber , una Obbligò la regina a bere nella coppa raccolta di epigrammi latini accom- che aveva fatto fare con il cranio del pagnati da immagini allegoriche, suocero, il re Cunimund; anzi, la invitò che testimoniano la profonda cultura a bere in allegria con il padre». classica dell’autore. In essi convivono

4 accenti morali con riferimenti Certosa, fu allievo dei fratelli simbolici, mitologici e favolosi. La for- Mantegazza. Sue opere alla Certosa tuna dell’opera fu tale da vantare (in particolare la parte bassa della oltre 180 riedizioni in due secoli e da facciata, con finestre a candelabro), essere tradotta in numerose lingue. Fu nel Duomo di Milano, a Parma, Pavia nominato Conte Palatino. Morì a (lavabo e rosoni del Carmine, arca di Pavia il 12 gennaio 1551. San Lanfranco), Bergamo (Cappella Colleoni), Como, Lodi. ALDIGHIERI VILLANO (sec. XII-XIII) - Ferrarese, fu Podestà di Pavia nel AMADEO PROTASIO (sec. XV-XVI) - 1226. Architetto, scultore e pittore, fratello di Giovanni Antonio. ALEATI ERNESTO (1885-1945) - Si di- plomò geometra nel 1903 e fu am- AMALASUNTA (sec. VI, m. 535) - Figlia messo all’Albo degli ingegneri alla di Teodorico, madre di Atalarico, as- fine degli anni ‘20. Professionista at- sunse la reggenza del regno dei Goti tivo in Pavia nel periodo tra le due nel 526, alla morte del padre. Nel 534, guerre mondiali, collaborò con morto il figlio, si associò al cugino l’arch. Piero Portaluppi e gli ing. Teodato, che la fece imprigionare sul Guido e Marco Semenza. lago di Bolsena.

ALFIERI BENEDETTO (1700-67) - Zio di AMATI CARLO (1776-1852) - Architet- Vittorio Alfieri, dimorò saltuariamente to, nato a Monza, fu Fabbriciere del a Pavia. Fu architetto del Duomo e vi Duomo di Milano (1806-13). A Pavia curò molti lavori, sia interni, sia esterni. restaurò il campanile del Carmine, Fu poi nominato successore di Filippo danneggiato da un fulmine. Nel 1810 Juvara come primo architetto del re collaborò al progetto proposto dal di Sardegna e si trasferì a Torino, ove marchese Luigi Malaspina, fab- realizzò il Teatro Regio e la chiesa di briciere del Duomo, per una modifica San Giovanni Battista a Carignano. del progetto della Cattedrale con pianta a croce greca, su schemi ALIDOSIO FRANCESCO (vescovo, sec. neoclassici,. Il modello in legno di tale XV - m. 1511) - Fu nominato Cardinale progetto è conservato nei Civici di Pavia nel 1505 da Papa Giulio II. Fu Musei. Tra il 1839 e il 1855 lo stesso tesoriere della Chiesa e completò, in collaborazione con amministratore dell’Arcivescovato di Giulio Aluisetti, la navata centrale del Bologna. Dopo l’arrivo dei Francesi Duomo nella lunghezza attuale (su fuggì a Ravenna, ove fu ucciso nel pianta a croce greca, ma con uno 1511 dal Duca di Urbino, in un stile che ripete il primitivo progetto). accesso d’ira. Fra i suoi progetti si ricordano anche

l’arco monumentale che, dalla città, AMADEO GIOVANNI ANTONIO (Omo- dava accesso al Ponte Coperto sul deo, Homodeus, Pavia, 1447 - Milano, Ticino e la Porta San Vito (oggi Porta 1522) - Celebre scultore e architetto. Milano). Figlio di Aloisio, affittuario della

5 AMMANNATI PICCOLOMINI (vescovo, sec. XV) - Fondò il Brefotrofio. ANGELERI BERNARDO (sec. XVIII) - Medico chirurgo, scrisse il manualetto AMORETTI PELLEGRINA (sec. XVIII) - Il Compagno fedele con istruzioni per Prima donna laureata in utroque jure , difendersi dalla peste. nel 1777, presso l’Aula Magna del- l’Università di Pavia (che si trovava, ANGELINI CESARE (, 1886 - allora, nella Chiesa del Gesù). Pavia, 1976) - Fu ordinato sacerdote (avvenimento citato dal Parini ne La nel 1910. Insegnò al Seminario di Laurea ) Cesena, dove conobbe Renato Serra. Questa amicizia fece nascere ANASTASIO (Santo vescovo, 620-680) - e sviluppò in lui la passione per il Fu vescovo di Pavia dal 658 al 680, Romanticismo letterario. Cappellano nell’ortodossia di Roma, dopo es- militare degli Alpini durante la guerra serne stato il vescovo ariano. Ab- mondiale 1915-18, al ritorno insegnò bandonò la cattedrale ariana, che in al Seminario di Pavia, scrisse di argo- seguito sarebbe stata “esaugu-rata” menti religiosi, commentò scritti man- con la dedica a Sant’Eusebio, e volle zoniani e cantò liricamente le umili essere sepolto nella basilica, costruita immagini della terra natale al centro della città, sulla quale sorse (Frammenti del sabato, Viaggio in in seguito la cattedrale di Santo Pavia, Questa mia Bassa) . Tra il 1938 e Stefano. Negli ultimi anni della il 1939 resse la Parrocchia di Torre propria vita, verso il 675, edificò vicino d’Isola, dopo la morte del fratello. a questa la sede episcopale. Lasciò Torre d’Isola per divenire Retto- re dell’Almo Collegio Borromeo, ANDREOLI GIORGIO (1467-1543) - carica che ricoprì sino al 1961. Nel Pavese, celebre artista della cera- 1950 fu anche nominato Prelato mica. Sin da giovane si stabilì a domestico di Sua Santità. La sua fi- Gubbio, ove lo raggiunsero i suoi gura divenne quasi mitica, a Pavia. fratelli Giovanni e Salimbene. Noto per i suoi lavori almeno dal 1485, ot- ANONIMO TICINESE - v. Opicino de tenne nel 1491 la cittadinanza di Canistris Gubbio e il titolo di maestro. Fu an- che abile scultore. ANSA (sec. VIII) - Moglie di Desiderio, ultimo re dei Longobardi. Le è attri- ANDRINO D’EDESIA (Andreino de Ec- buita la fondazione del monastero clesia, sec. XIV) - Pittore, contempo- detto “della regina” o di San Felice. raneo di Giotto, spesso citato nelle Esiliata in Francia col marito e la figlia antiche cronache come un mitico Desiderata, morì in convento. innovatore dell’arte. Secondo mons. Faustino Gianani il suo nome sarebbe ANTONIO DA MILANO (sec. XV) - Pa- da intendersi come l’abbiamo dre provinciale dei Carmelitani, let- indicato tra parentesi, come tore di teologia per trent’anni (1450- probabilmente derivato dal cogno- 80) presso l’Università, è sepolto nella me Chiesa. chiesa del Carmine.

6 ANTONIO DA PAVIA (pittore, sec. XV- ca del S. Salvatore, come mausoleo XVI) - Gli è stata attribuita l’esecu- per la sua famiglia, fuori della porta zione nel Palazzo Ducale di Mantova occidentale. Alla sua morte il regno dell’affresco che raffigura il Caso venne suddiviso fra i due figli ancora (Festina lente) , disegnato dal Man- adolescenti, secondo l’uso dei Fran- tegna. 1 chi: Perctarit, che si insediò a Milano, e Godepert in Pavia. AQUILA (famiglia) - Famiglia nobiliare che risiedeva nella parte bassa del ARIBERTO (Aripert II, 701-712) - Una kardo maximus di Pavia (poi chia- volta sicuro del regno, imprigionò la mato Strata Nova ) e costruì la torre, famiglia di Ansprand: fece mozzare tuttora esistente, presso l’imbocco naso e orecchie alla moglie Theodo- dell’omonima piazzetta (oggi chia- rada e alla figlia Aurora e cavare gli mata piazzetta Arduino). occhi al figlio maggiore Sigprand; il figlio minore, Liutprand, riuscì a fug- ARCONATI CLEMENTINA TERESA IN gire e a raggiungere il padre. Come BOTTA ADORNO (sec. XVIII-XIX) - certi sovrani delle favole orientali, Ospitò Napoleone Bonaparte nel Aripert amava uscire di notte per palazzo Botta Adorno di Pavia, oggi Pavia, in incognito, per “tastare il sede di istituti universitari, nel 1796, polso” alle opinioni che nutriva di lui quando egli, come generale, era al la gente comune. Costrinse suo fra- comando del corpo di spedizione tello Guntpert a fuggire in Francia. francese in Italia, poi nel giugno 1800, Dopo undici anni di regno, si scontrò primo console, e infine nel maggio di nuovo con Ansprand, che tornava 1805, da imperatore. Tre tappe di in Italia con l’aiuto di Theutpert, duca un’amicizia immortalata in un quadro di Baviera. Annegò nel Ticino mentre del pittore Paolo Borroni, oggi cercava di fuggire in Francia, carico conservato nel Municipio di Chignolo d’oro, con il tesoro del Regno e fu Po. sepolto nel San Salvatore. Ansprand si proclamò re, ma morì tre mesi dopo. ARDUINO (sec. X-XI) - Marchese Mentre era ancora vivo, i nobili d’Ivrea, eletto re d’Italia il 15 febbraio innalzarono al trono suo figlio 1002, fu incoronato nella Basilica di Liutprand. San Michele dal vescovo Guido Corti. Nel 1015 rinunciò alla corona e si ARIOALD (Arioaldo, regnò negli anni chiuse nel monastero di Fruttuaria, 626-636) - Duca di Torino, marito di ove morì il 30 ottobre dello stesso Gundiperga, figlia di Theudelinda; anno. riportò la capitale da Monza a Pavia e ripristinò il culto ariano, aiutato dai ARIBERTO (Aripert I, 611-661) - Re dei nobili tradizionalisti. Non sappiamo Longobardi negli anni 653-661, pro- molto del suo regno. Alla sua morte i clamò religione ufficiale quella cat- duchi concessero a Gundiperga, tolica e costruì presso Pavia la Basili- come già alla madre, di scegliere il successore sposandolo. Il prescelto fu 1P. K RISTELLER , Mantegna, 1901, p. 457. Rothari, Duca di Brescia, a condizione

7 che abbandonasse la sua prima delle corde, rompendosi una gamba. moglie e giurasse solennemente, in Fu poi detto “lo zoppo” perché varie chiese, di non attentare mai al conservò i segni della caduta per suo onore. tutta la vita. Per vendetta, ritornò e diede alle fiamme l’intera città. ARISINDA (sec. IX-X) - Badessa del Monastero di Santa Maria Teodote, ASCHIERI EMILIO CARLO (1894-1968) - nel 912 ottenne da Berengario I l’au- Discendente per parte materna dalla torizzazione a fortificare il monastero famiglia del famoso fisico Galvani, si con mura, torri e fossati, per maggior laureò in architettura a Milano nel difesa contro le aggressioni esterne. 1923 e insegnò disegno presso Successivamente, altri monasteri in l’Università di Pavia dal 1928 (come città e nel contado circostante se- assistente) sino al 1965. Autore di guirono il suo esempio. numerosi progetti di restauro: Broletto, Castello Visconteo, Ponte Coperto, ARMENTARIO (Santo vescovo, sec. Università, Santa Maria alle Cacce, VII-VIII) - Fu vescovo di Pavia dal 711 San Felice, casa Diversi in Piazza della al 722; è sepolto nella cripta (scuròlo) Vittoria, Cattedrale, collegi del Duomo. Castiglioni e Cairoli, San Lazzaro,

Santa Maria in Betlem, San ARNABOLDI GAZZANIGA BERNARDO Francesco. Fu a lungo membro della (1848-1914) - Conte, agronomo, Commissione Edilizia, della Commis- economista, politico e benefattore. sione Diocesana di Arte Sacra e Fece costruire a proprie spese la Ispettore onorario della Soprinten- cupola del Mercato Coperto. Depu- denza ai Monumenti. tato al Parlamento, sostenne dure polemiche con Cavallotti. Fu Sindaco ASTOLFI (famiglia) - Nobili pavesi che di Pavia dal 1877 al 1881. il nome fa presumere di origine lon-

gobarda. Acquistarono, verso il 1250, ARNABOLDI GAZZANIGA CARLO da un certo Albrico o Albrigone (1836-1904) - Nobile, benefattore del Medico, tutte le proprietà di pio Istituto maschile per Sordomuti, e Spirago che lo stesso aveva inaugurato nel 1865, e di altri istituti ottenuto, con tutti i diritti feudali an- benefici cittadini. nessi, dalla Canonica Lateranense di ARRIGO (ENRICO) II LO ZOPPO (973- San Pietro in ciel d’oro. Nel 1445 la fa- 1024) - Figlio del Duca Enrico II di miglia Astolfi cedette i suoi diritti sulle Baviera, venne in Italia tre volte tra il due località al monastero di Santo 1004 e il 1013, contro Arduino d’Ivrea Spirito. Nel 1452 le rendite che era stato incoronato re d’Italia conseguenti vennero divise tra Santo (v.). Prese Pavia e si fece incoronare Spirito e la Canonica Lateranense di nel San Michele il 14 maggio 1004. Il Sant’Epifanio. Diversi membri della popolo insorse la sera stessa, durante famiglia Astolfi occuparono cariche i festeggiamenti, e Arrigo per salvarsi cittadine, nel corso dei secoli. fu costretto a calarsi dalle mura con

8 ASTOLFO (Aistulf, 749-756) - Emanò AURELIANO (sec. III) - In prossimità di nuove leggi che differenziavano il Ticinum, nel 271, sconfisse Svevi, popolo in categorie, sulla base del Sarmati, Marcomanni e altri popoli censo. Attaccò l’Esarcato, occupò “barbari”. l’intera Pentapoli e costrinse alla fuga l’Esarca bizantino Eutichio. 2 Cinse AUTHARI (Autari, 556-590 - regnò dal d’assedio Roma e impose un tributo 584 al 590) - Figlio di Cleph, assunse ai Romani. Il Papa Stefano II chiese per primo, fra i re longobardi, il titolo aiuto prima ai Bizantini, poi a Pipino, romano-imperiale di Flavio, già re dei Franchi; infine, fu costretto a adottato da Teodorico (Theuderic) e fuggire in Francia. I Franchi ripreso dai suoi successori. Sposò sconfissero i Longobardi a Susa e Theudelinda, figlia di Garipald, duca posero l’assedio a Pavia. Aistulf dei Bavari, discendente del grande chiese la pace e promise di restituire re longobardo Waccho (510-540 ca.) le terre prese al Papa, ma appena i e di sua figlia Walderada, della stirpe Franchi ripassarono le Alpi riprese le dei Lithingi. Rafforzò la propria po- ostilità. Pipino ritornò, lo vinse in bat- sizione con la metà del patrimonio 3 taglia, lo costrinse a togliere l’assedio dei duchi. Il re franco d’Austrasia, a Roma e a cedere la Pentapoli al Childepert, combatteva in Spagna Papato. Aistulf cadde da cavallo, contro i Visigoti; tentò anche di con- colpì un albero col capo e morì nel quistare l’Italia, ma venne respinto. dicembre 756, durante una caccia. Authari estese il regno verso sud, occupò Benevento e - narra la ATALARICO (517-34) - Figlio di Ama- leggenda - giunse sino alla punta lasunta e nipote di Teodorico, sotto il meridionale della Calabria, dove suo regno furono compiuti i lavori del- toccò con la lancia una colonna, l’anfiteatro di Pavia (528-29). Morì il 2 immersa nel mare, ed esclamò: «sin ottobre 534, non ancora diciottenne. qui dovrà arrivare il regno dei Lon- gobardi». Morì, forse avvelenato, il 5 ATTILA (sec. V) - Re degli Unni, sac- settembre 590, nel Palazzo reale di cheggiò Milano e Ticinum-Papia nel Ticinum-Papia, mentre un’offensiva 452. bizantina suscitava non poche defe-

zioni nel campo longobardo. I duchi concessero alla vedova di scegliere il suo successore. La scelta cadde su 2 Agilulf, duca di Torino. Esarca era originariamente il titolo di certi vescovi e alti funzionari bizantini, poi fu assunto dai governatori di Ravenna e dell'Africa. L'Esarcato era dunque il territorio di Ravenna; la Pentapoli, 3Austrasia ( Ostreich = Regno dell'Est, con- 'regione delle cinque città", aveva in trapposto a Neustria, Regno dell'Ovest), realtà cinque città costiere (Rimini, regno merovingio costituito nel 511, con Pesaro, Fano, Senigallia e Ancona) e capitale a Metz. Comprendeva: Mosa, cinque nell'interno (Urbino, Fossombrone, Mosella, Schelda, Turingia, Alamannia, Jesi, Cagli e Gubbio). Baviera e Frisia.

9 AVERLINO DA VICENZA (sec. XV) - Ebreo, si stabilì a Pavia con la propria famiglia dopo il 1430. Vi tenne banco di prestito e morì tra il 1464 e il 1465, lasciando tre figli, Manno, Angelo e B Isacco, che continuarono la sua professione. Manno, in particolare, BAGNERA MICHELE (1750-1810) - Sa- ebbe come clienti molti privati d’ogni cerdote, prevosto di San Giovanni ceto e lo stesso Comune di Pavia. Domnarum, coinvolto nella cospira- AZZANI VINCENZO (detto “Il Roma- zione libertaria del 1794 e politica- no”, 1480-1557) - Pittore pavese, mente impegnato nel triennio re- originario del Borgo Ticino, si trasferì in pubblicano, fu arrestato nel 1799 al Sicilia in giovane età. Diverse sue ritorno degli austro-russi e rinchiuso, opere sono conservate nel Museo di con altri pavesi, nelle carceri del Se- Palermo. Qualcuno suppone che la natore. Nel giugno 1800, al ritorno di firma “Vincenzo da Pavia” abbia po- Napoleone che ripristinò la Repub- tuto ingenerare una certa confusione blica Cisalpina, i detenuti politici fu- tra lui, Vincenzo Ainemolo e Vincenzo rono deportati dagli austriaci e rieb- Foppa. bero la libertà, grazie alla pace di Luneville, dopo due anni di lavori forzati nel penitenziario delle Bocche di Cattaro.

BAJLE - BARELLE (sec. XVIII-XIX) - Inse- gnò all’Università e pubblicò impor- tanti saggi sulla lavorazione del for- maggio. Nel 1807 istituì a Pavia un Orto Agrario, che fu poi arricchito dal prof. Moretti con un piccolo museo, che raccoglieva macchine agricole in uso in varie parti del mondo.

BALBI BERNARDO (vescovo, 1152- 1213) - Membro di un’antichissima famiglia pavese, fu vescovo della città dal 1198, successore di Lan- franco Beccari. Esperto di leggi ca- noniche, è ricordato per la preziosa raccolta delle Decretales .

BALCONI ANGELO (1891-1945) - Te- nente colonnello, membro del Comi- tato clandestino di liberazione di Pavia, fu arrestato nel 1944, trasferito in diversi campi di concentramento,

10 e morì nel marzo 1945 nel campo di sterminio di Gusen (Mauthausen). BALLADA OTTAVIO (sec. XVI-XVII) - Prevosto di San Giovanni Domnarum, BALDINO DI SURSO (sec. XV) - Inta- storico e letterato. Ripubblicò nel gliatore. Artista attivo tra il Piemonte 1654, aggiornata e corretta, la ed il Bresciano, oltre che a Pavia (se famosa pianta-assonometria di Pavia ne hanno notizie dal 1448 sino al già edita dal Corte nel 1599. 1478, anno della morte). Egli visse nella Parrocchia di San Michele e nel BALLERINI ELIA (sec. XVIII) - Pavese, 1473 gli fu commissionato il bassori- padre provinciale dei Carmelitani, lievo con la Natività, in legno di pero, insegnò logica all’Università (1719-35). che tuttora si può ammirare nella È sepolto nella chiesa del Carmine.

Basilica.. È sua opera il bellissimo coro BALLERINI GIUSEPPE (vescovo, 1857- della chiesa di San Giovanni in Asti, 1933) - Filosofo e teologo. compiuto nel 1476. BALOSSI ERCOLE (sec. XIX) - Inge- BALDO DEGLI UBALDI (1420-90) - Emi- gnere, fu il progettista del rinnova- nente giurista, nato a Perugia, inse- mento di gusto neogotico del palaz- gnò per molti anni all’Università di Pa- zo Arnaboldi, presso San Michele. via. È sepolto nella chiesa di San Progettò la cupola vetrata del Mer- Francesco. cato Coperto e la sistemazione del- BALDRIGHI GIUSEPPE (1723-1802) - l’adiacente piazza del Lino.

Pittore pavese, allievo di Meucci a BANDELLO MATTEO (1480-1562) - Firenze e di François Boucher a Parigi, Umanista, oratore, celebre scrittore di ove fu iscritto all’Accademia di novelle, nacque a Castelnuovo Francia, divenne poi primo pittore Scrivia e dimorò per qualche anno a alla corte di Parma, ove dipinse di- Pavia, la cui vita goliardica gli fornì lo verse opere di valore. Fu anche buon spunto per alcune sue opere. Fu miniaturista. Il suo autoritratto è priore di Santa Maria delle Grazie a conservato alla Galleria degli Uffizi. Milano e poi vescovo di Agen, in Anche sua figlia Costanza è ricordata Francia. come pittrice, ma non si conoscono sue opere. BARACHIS (v. De Barachis)

BALDUCCI HERMES (1904-38) - Inge- BARBAINI AUGUSTO (1867-1937) - Te- gnere, insegnò disegno all’Università nore lirico di fama, cantò in molti di Pavia come successore nella cat- teatri in Italia e all’estero. tedra del Locati. Studiò diversi mo- numenti e pubblicò articoli sulla rivista BARBAROSSA FEDERICO (v. Federico I Ticinum (in particolare, studi su San Hohenstaufen) Lazzaro e San Giacomo della Cerreta). Fra i suoi progetti, l’Ossario BARBIANO DI BELGIOIOSO LODO- ai Caduti che s’innalza al centro del VICO (sec. XVI) - Conte, fu accusato Cimitero. di aver abbandonato la difesa della

11 città nel 1527 e di aver permesso il BARTOLI GIROLAMO E PIETRO (sec. sacco di Pavia, compiuto dall’eser- XVI) - Editori in Pavia, all’insegna del cito francese del visconte di Lautrec. grifone a sette teste, nel 1564 stam- parono il Liber Baptismalis su ordine BARBIERI ANGELO (1772-1812) - Pa- del cardinal De Rossi; pubblicarono vese, capitano dell’esercito napo- anche le opere del Sacco, dello leonico, morì durante la ritirata di Spelta, la Cronaca del Breventano e Russia il 28 novembre 1812. le memorie del canonico Bartolomeo

Botta. BARBIERI PIER ANTONIO (1663-1704) - Pittore pavese, allievo del bellunese BARTOLOMEO DA PAVIA (sec. XV) - Bastiano Ricci. Lavorò nel 1465 a dipingere le volte

del chiostro piccolo della Certosa di BARBOTTI PAOLO (1821-67) - Allievo di Pavia. Cesare Ferreri (v.) e del Trecourt (v.), si perfezionò a Roma e Venezia, tornò BARZIZZA GUINIFORTE (1406-63) - Let- a Pavia e si dedicò in particolare alla terato, insegnò filosofia e retorica pittura di immagini sacre, con reali- all’Università (1425-47), fu segretario smo d’ispirazione neoclassica. Vi sono del Duca Filippo Maria Visconti e poi sue opere nel Duomo, a San Michele, Vicario generale del Ducato. Redas- San Primo e nelle chiese di se un apprezzato commento della e Santa Cristina. Divina Commedia.

BARDI DONATO (conte, sec. XV - m. BASAFOGLIA (Famiglia, sec. XII) - 1451) - Pittore, di nobile famiglia pa- Conti di origine rurale, parteciparono vese decaduta, lavorò in Liguria col attivamente alla vita cittadina. La fratello Boniforte e divenne cittadino casata si spense nei secoli successivi. di Genova. Due suoi quadri sono conservati nel Museo di Savona BASSI AGOSTINO (1773-1856) - Natu- (Crocifissione) e nella chiesa di San ralista, precursore di Pasteur, scoprì la Giuliano di Albaro. natura infettante della malattia del “calcino” del baco da seta e pose le BARGIGGIA GIOVANNI (1919-45) - basi dell’analisi e della lotta contro i Impiegato pavese, antifascista, fu ar- morbi infettanti. restato nel 1944 e inviato in Germa- nia, al campo di sterminio di BASSINI EDOARDO (1847-1924) - Mauthausen, dove morì nel febbraio Grande chirurgo e patriota, nel 1866 1945. seguì Garibaldi nella campagna in Trentino, nel 1867 fu gravemente fe- BARRIERIE BARTOLOMÉ (sec. XV) - rito a Villa Glori. Professore di clinica Francese, studiò presso l’ Università di chirurgica all’Università di Pavia, nel Pavia, divenne vicario del vescovo di 1884 scoprì il metodo per la guari- Magellon e cancelliere dell’Università gione radicale dell’ernia inguinale. di Montpellier. BEATRICE LASCARI, Contessa di Tenda (1360-1418) - Vedova di Facino Cane

12 (v.), dovette sposare Filippo Maria 1498 il marchese Pietro Pallavicini gli Visconti, portandogli in dote gli stati fece erigere un sepolcro monumen- del marito. Nel 1418 il duca, con tale marmoreo, opera dello scultore turpe azione, accusò Beatrice di G. A. Amadeo. infame tresca col cortigiano e suo congiunto Michele Orombello di BECCARIA ACHILLE, PALAMEDE, Ventimiglia e la fece decapitare con SFORZA (sec. XI) - Secondo una leg- lui nel castello di Binasco. Ella genda raccolta dal Tasso, alla prima sostenne sino all’ultimo la propria crociata sarebbero andati anche tre innocenza. Il duca di Milano, dissoluto fratelli pavesi: Achille, Palamede e e simulatore, mal sofferente dei Sforza, della famiglia Beccaria benefici ricevuti da Beatrice, già di (famiglia che governò Pavia sino alla età avanzata, macchinò, col fratello metà del Trecento, quando su- della sua amante, Agnese Del Majno, bentrarono i Visconti). I primi due dei dama d’onore di Beatrice, la rovina tre fratelli caddero in battaglia, solo della moglie. Servirono di pretesto le Sforza ritornò. Una lettera anonima mormorazioni degli antichi vassalli di della contessa Matilde di Canossa Facino, che non tolleravano la farebbe menzione di un quarto fra- dominazione dei Visconti e la servile tello, Tedalo o Tebaldo, che sarebbe soggezione in cui teneva Beatrice, e rimasto a Pavia a raccogliere le l’amicizia che Beatrice dimostrava glorie delle imprese dei fratelli. per il suo congiunto Orombello il BECCARIA AGOSTINO (sec. XV) - fu quale cercava di alleviare le sue tra i primi benefattori dell’ospedale pene colla pietà e colla musica. di San Matteo, al quale legò le sue Vincenzo Bellini, su libretto di Felice terre di Gambolò e Romani, immortalò Beatrice di Tenda con disposizione testamentaria del in un’opera lirica, rappresentata con 1456, complessivamente per circa grande successo, per la prima volta 18.000 pertiche milanesi. nel 1833. BECCARIA ALESSANDRO (sec. XVI) - BECCADELLI ANTONIO (detto “Il Pa- Conte, fra i più nobili ed eminenti normita”, Pavia, 1393 - Napoli, 1471) - rappresentanti della città di Pavia Figlio di Enrico detto “Bononio”, fu del tempo: nel suo palazzo il 27 no- celebre musicista, insegnò all’Uni- vembre 1554, alla presenza del Ve- versità di Pavia e fu incoronato poeta scovo di monsignor Mau- dall’imperatore Sigismondo. rizio De Preta, dei Senatori e dei fun- BECCARI LANFRANCO (Santo vesco- zionari Rolando Corti, Andrea Zerbi, vo, sec. XII) - Lottò per difendere la marchese Ottaviano Malaspina, Be- cattedra vescovile dai Consoli che nedetto Corti, Bartolomeo Beccaria, affermavano i diritti del Comune. Timoteo Mezzabarba, conte Scara- Amareggiato, si ritirò presso i monaci muzza Visconti, conte Lodovico Ales- vallombrosani del Santo Sepolcro e ivi sandro Beccaria e molti altri, a nome morì nel 1198. La chiesa assunse della città di Pavia, venne prestato quindi il titolo di San Lanfranco. Nel giuramento di ossequio e fedeltà a

13 Don Luigi Cordova, delegato da Fi- BECCARIA LANCILLOTTO (sec. XV) - lippo II a prendere giuramento delle Dichiarato, col fratello Castellino, varie città del Ducato di Milano. traditore da Filippo Maria Visconti, venne da questi fatto appiccare sulla BECCARIA BECCARIO (sec. XIV) - grande piazza della città, nel 1417. Della nobile famiglia pavese, fu un dottissimo giureconsulto e fu nomina- BECCARIA LIVIA (sec. XVI) - Di vasta to Podestà di molte importanti città, cultura, di nobilissimo animo, si de- tra le quali Milano, Genova, Como, dicò alle lettere, scrivendo in prosa e Bergamo, Mantova; capitano in Pisa, in poesia opere molto apprezzate. Parma e Fermo. Nel 1336, a soli 15 anni dalla morte di Dante, fece BECCARIA MATTEO (sec. XIII) - Col fi- trascrivere da Antonio da Fermo la glio Lanone, ottenne dal Comune di Divina Commedia. Il prezioso codice Pavia di costruire, nel 1259, nelle terre è conservato nella Biblioteca di Pia- da lui possedute sul Ticino, in regione cenza. Zerbolate (Zerbolò), un massiccio castello destinato a residenza di BECCARIA BIANCA ANGELA (sec. XVI- caccia, ma anche a difesa dalle XVII) - Visse ai tempi di Francesco II frequenti scorrerie dei Milanesi: del Maria Sforza. Donna molto autore- castello ancora oggi rimane una vole per nobiltà e intelligenza, si parte in discreto stato di conserva- dedicò alle lettere e alla musica zione, particolarmente la torre qua- conquistando buona fama tra i suoi drata e alcune stanze che portano contemporanei. ancora tracce di antichi affreschi.

BECCARIA CASTELLINO (1347-1413) - BECCARIA MATTEO (sec. XVI) - Orga- Fu decapitato, sotto l’accusa di tra- nizzò la difesa di Pavia durante l’as- ditore, per ordine di Filippo Maria Vi- sedio dell’esercito di Francesco I di sconti, nel castello di Pavia il 1° ot- Francia e suoi alleati (1524-1525), tobre 1413. Il suo cadavere venne coadiuvato da Bartolomeo degli Eu- poi gettato in un letamaio. stacchi, uomo di grande coraggio personale e di larga popolarità, BECCARIA FRANCESCO (Beato, sec. amato e seguito ciecamente dalle XV) - Della nobile famiglia Beccaria, truppe. fu capitano della cavalleria di Filippo Maria Visconti, duca di Milano, e poi BECCARIA SIRO (1810-49) - Prode uf- del re di Francia. Fattosi frate dei ficiale pavese, cadde a fianco di re Minori, morì e fu sepolto nel mo- Carlo Alberto nella battaglia di No- nastero di Spoleto: dopo la morte vara. compì diversi miracoli e venne, più tardi, beatificato. Di lui scrisse la lode BECCARIA TESAURO (1196-1258) - Fu il poeta Pietro Lazzaroni, in un poema Abate di Vallombrosa e Legato del da questi composto sulla Famiglia Papa Alessandro IV in Firenze. Fu de- Beccaria. capitato dai guelfi fiorentini perché

14 accusato di aver introdotto in Firenze il 9 agosto 1808 (L’archivio dell’antica fuorusciti ghibellini. e importante famiglia Bellisomi è stato donato al Civico Museo). BELBELLO DA PAVIA (sec. XV-XVI) - Pit- tore, allievo del Foppa, lavorò a BELLISOMI CARLO (1782-1841) - Brescia (1491) e a Roma (1508), ove Scudiero del Viceré Eugenio Beau- affrescò una Natività nella chiesa di harnais, diede prove di eroico valore San Gerolamo. alla battaglia della Moskova. Fu da Napoleone nominato sul campo BELBELLO GIOVANNI (sec. XV) - Pit- Cavaliere della Legion d’onore. Fu tore, fu probabilmente fratello di Lu- Podestà di Pavia e benefattore della chino. città.

BELBELLO LUCHINO (sec. XV) - Va- BELLISOMI PIO (1735-1813) - Mar- lente miniatore, attivo alla corte dei chese, fece costruire con il conte Gonzaga, miniò messali per Gian Gambarana-Beccaria, il marchese Lucido e per la Duchessa Barbara di Luigi Bellingeri-Provera e il conte Brandeburgo, e alla corte degli Giuseppe Giorgi di il teatro Sforza. Nel 1462 ricevette grandi onori del nobile Condominio, perciò detto dalla Duchessa Bianca Maria. “dei Quattro Cavalieri”, poi teatro

Fraschini. Raccolse nel proprio pa- BELCREDI LUIGI (sec. XVII) - Fu scelto lazzo un importante museo di storia da Pavia, nel 1619, come ambascia- naturale e una biblioteca. tore alla Corte di Madrid per la difesa degli interessi cittadini. BENZI UGO (detto “Ugo da Siena”,

sec. XV) - Medico, insegnò a lungo BELLI GIUSEPPE (1791-1860) - Profes- all’Università di Pavia. Morì a Firenze sore di fisica all’Ateneo pavese. nel 1439. Acuto e cauto ricercatore dei feno- meni e delle leggi naturali: morì a BERENGARIO I (sec. IX - m. 924) - Figlio Pavia: era nato a Calasca nell’Os- del conte Eberardo della Marca sola il 21 novembre 1791. Trevigiana, fu incoronato nell’888 Re

d’Italia, nella Basillica pavese di San BELLINGERI ANDREA (1722-94) - Mar- Michele, dall’Arcivescovo milanese chese, abate, insegnò nella facoltà Anselmo. Nella battaglia della Treb- di giurisprudenza dell’Università di bia fu vinto dal suo rivale Guido da Pavia. Benefattore, istituì in Pavia, nel Spoleto. Si riconciliò poi col figlio di 1784, nel soppresso monastero di questi, Lamberto. Combatté contro Sant’Agata, una casa di ricovero e Ungari e Saraceni e rafforzò le mura custodia per i pazzi. di cinta di Pavia. Lottò contro i pre- BELLISOMI CARLO (1736-1808) - Pa- tendenti al trono, Lodovico di Pro- vese, fu Nunzio Apostolico in Polonia venza (da lui fatto accecare nel 905) e a Lisbona. Dal 1783 cardinale, dal e Rodolfo di Borgogna. Il Papa 1785 vescovo di Cesena. Nel 1801 fu Giovanni X lo incoronò imperatore al Congresso di Lione. Morì a Cesena nel 915, a Roma. Fu infine sconfitto a

15 Fiorenzuola da Rodolfo II. Il 12 marzo manoscritti furono donati alla 924 Pavia fu saccheggiata e incen- Biblioteca universitaria dall’avvocato diata dagli Ungari. Berengario si Paolo Beretta della Torre, suo chiuse in Verona, ove nel 924 fu uc- congiunto. ciso da congiurati. BERGOGNONE (Ambrogio di Stefano BERENGARIO II marchese d’Ivrea da Fossano, detto il, Fossano, 1450 - (sec. X) - Incoronato re d’Italia in San Milano, 1522 ca.) - Pittore, si formò Michele il 15 dicembre 950, entrò in alla scuola di Vincenzo Foppa e col conflitto con Adelaide, vedova di fratello Bernardino lavorò negli anni Lotario, cui voleva imporre il matri- 1488-94 alla decorazione affrescata monio con suo figlio Adalberto. La della Certosa di Pavia, per la quale fece imprigionare, causando l’inter- dipinse anche un notevole numero di vento in Italia di Ottone I (v.), che lo pale d’altare. spodestò. Nel 952, con Adalberto, si recò da Ottone e ricevette l’investi- BERNARDINO DA FELTRE (Bernardino tura del Regno d’Italia come vassallo Tomitani, 1438-94) - Frate france- imperiale. ben presto però i conflitti scano, filantropo, fondò i Monti di tra Berengario e Ottone si riaccesero Pietà, e in particolare quello di Pavia, e il figlio di quest’ultimo, Liudolfo, per contrastare l’usura praticata dai scese in Italia e occupò Pavia (957). mercanti ebrei (era infatti proibito ai Ottone lo seguì nel 961 e finalmente cristiani il prestito con interesse). Morì Berengario si arrese, nel 963. Con la a 55 anni, il 28 settembre 1494, nel moglie Willa e le loro due figlie partì Convento di San Giacomo alla prigioniero per la Germania. Vernavola (lungo l’attuale viale Campari), e il suo corpo, mummifi- BERETTA ALESSIO (sec. XVII) - Cano- cato, è sepolto nella chiesa del nico, archivista della Cattedrale, Carmine. scrisse un’opera intitolata Memorie sacre dell’antica città di Pavia , che BERNARDINO DELLA POLVERE - V. Cri- si eonserva, manoscritta, nella biblio- stiani Bernardo. teca dell’Università. In questa cro- BERNARDO DA TREVISO (1406-99) - Di naca l’origine e il nome della città antica famiglia nobile pavese, fu sono attribuiti a un re, Papieno, che conte della Marca trevigiana. Noto edificò Pavia in età di 419 anni e, per le sue ricerche sull’Alchimia, dopo la costruzione, visse altri 129 dopo anni e anni di ricerche, nel anni ed ebbe 12 figli e 4 figlie. 1483, ormai settantasettenne, si dice BERETTA DELLA TORRE SIRO (sec. XVIII) che riuscisse a conoscere il segreto - Monaco benedettino, professore di decisivo che gli avrebbe permesso di sacra scrittura e di lingua ebraica compiere la “Grande Opera”. alla nostra Università dal 1771 al 1791, BERNARDO DA VENEZIA (sec. XIV) - autore di preziosi studi biblici che Architetto e scultore, cui viene attri- servirono per l’edizione dell’Antico buito un ruolo importante nella rico- Testamento fatta a Oxford nel 1776. I

16 struzione del Palazzo Ducale di Ve- con la propria famiglia. Non si nezia. Visse a lungo a Pavia e gli sono conoscono sue opere. attribuiti anche i progetti del Castello Visconteo (1360), della Chiesa del BESANA BARTOLOMEO (sec. XV) - Carmine (1370) e della Certosa di Pavese, ricamatore di paramenti: Pavia (1396). All’elaborazione dei ebbe larga fama nel suo tempo. primi progetti per la Certosa BESOZZI PIETRO (sec. XV) - Giurecon- contribuirono anche Giacomo da sulto, professore nella nostra Univer- Campione e Cristoforo di Beltramo. sità.

BERSOTTI CARLO GIROLAMO (1645- BIANCHI BORTOLO (1870-1912) - 1700 ca.) - Pittore, fu allievo del Tipografo, fondò la Tipografia Coo- Sacchi. Dipinse prevalentemente na- perativa, poi Tipografia del Libro, fu, ture morte. Sue opere si trovano a per molti anni l’editore del giornale Milano e a Pavia. socialista “La Plebe”, partecipò alla BERTARIDO v. Perctarido. vita puhblica come consigliere co- munale e pubblico amministratore di BERTI GIUSEPPE M. (sec. XVII-XVIII) - In- parte socialista. Uomo equilibrato, quisitore di Pavia, pubblicò nel 1722 sereno, benefico, raccolse intorno a col collega Antonio Leoni, inquisitore sé larghe simpatie, anche fuori del- di Bologna, una Raccolta d’alcune l’ambito del suo partito. particolari operette spirituali, e pro- fane proibite, Orazioni, e Divozioni BIANCHI CARLO ANTONIO (detto varie, e superstiziose, Indulgenze Bianchetti, sec. XVIII) - Seguace della nulle, o apocrife, ed Immagini inde- scuola romana, dipinse parecchi centi ed illecite... (ed. Gio. Benedetto quadri per le chiese di Pavia. Suoi Rovedino). quadri a San Luca, San Giorgio e nelle chiese demolite di San Tomma- BERTOLINO DA NOVARA (sec. XIV) - so e di Sant’Agata. Architetto ducale, che con Bonino da Campione (autore dell’Arca di BIANCHI PAOLO (1715-96) - Sacerdo- Sant’Agostino) fu al servizio dei Vi- te, curato di Samperone, condan- sconti e partecipò forse alla fabbrica nato a morte il 2 giugno 1796 dalle del Castello Visconteo autorità militari della repubblica francese perché ritenuto capo dei BERTONI CARLO (1910-45) - Patriota, ribelli insorti nelle parrocchie di Bina- fu arrestato dai tedeschi nel 1944, sco, Casorate, , Samperone e tradotto al carcere milanese di San Pavia, fu fucilato il 4 giugno sulla Vittore e poi in Germania, ove morì in stradale -Pavia. campo di concentramento. BIANCHI TOMMASO (1804-34) - Sa- BERTORINO DE PAPIA (sec. XV) - Pitto- cerdote, vice rettore del Collegio re citato in un documento genovese Ghislieri, amico di Defendente Sacchi del 6 maggio 1414, da cui si ap- e di altri giovani sospetti di libe- prende che si era trasferito a Genova ralismo, arrestato dalla polizia austria-

17 ca, tradotto a Milano e imprigionato istituita presso le Scuole Palatine di nelle carceri di Santa Margherita, vi Milano e due anni dopo, nel 1772, morì il 30 giugno 1834. promosso alla cattedra della nostra Università. In molti scritti egli trattò, BIANCHI VINCENZO (1823-49) - Pave- servendosi di un elegante stile latino, se, orefice, accorso con altri concit- del diritto romano: insegnò nel nostro tadini alla difesa di Brescia insorta, Ateneo per 23 anni. fatto prigioniero dagli austriaci fu fucilato il 10 luglio 1849. BILIA GIOVANNI BATTISTA - v. Biglia.

BIGARELLI AGOSTINO E BALDASSARRE BILIA GIOVANOLO (sec. XV) - Castel- (sec. XV) - Pavesi, fratelli, intagliatori, lano di Pavia ebbe in consegna nel della scuola pavese di Baldino de 1426, con Giovannino Calcaterra, da Surso. Agostino Schiafinati e da Lorenzo De Regis il catalogo della biblioteca dei BIGARELLI GIOVANNI PIETRO (sec. XV) Visconti, che ora si trova nella - Pittore pavese, citato in alcuni do- biblioteca di Brera a Milano: erano cumenti del 1491. 985 volumi, e di tutti era detta l’ope-

ra, la forma, la legatura. Una copia di BIGLIA GIOVANNI BATTISTA (sec. XVII) questo catalogo, del 1796, presso la - Vescovo di Pavia. In occasione nostra biblioteca, è quanto resta a della sua nomina, avvenuta il 7 giu- noi di quella preziosa libreria in parte gno 1609, incominciò ad essere of- trasportata in Francia, nel 1499, da ficiata la nuova Cattedrale. Luigi XII e in parte saccheggiata da BIGNAMI GIUSEPPE (1799-1873) - altri principi italiani. I suoi sono dispersi Detto “Bep Bignam”, tipografo, poe- in varie librerie: parecchi codici li ha ta vernacolare, interprete fedele del l’Ambrosiana di Milano come il sentimento popolare. Molti dei suoi famoso Virgilio di Petrarca, prezioso componimenti sono degni di essere perché reca molte annotazioni ricordati. autografe, specialmente intorno a Madonna Laura. BIGNAMI GIUSEPPE (1894-1942) - Medico, libero docente, fu direttore BILLIA ANTONIO (1807-73) - Avvocato, dell’Istituto di radiologia della nostra giornalista, patriota, deputato al Università, del quale curò lo sviluppo Parlamento per il Collegio di Corteo- e il potenziamento. Durante la lona. grande guerra del 1915-18 fu medico BINASCHI FILIPPO (1503-76) - Poeta, del battaglione alpino Val Cismon, letterato, fu tra i fondatori dell’Ac- meritandosi una decorazione al valor cademia degli Affidati. Fu imprigio- militare. nato dai Francesi, per averne satiriz- BIGONI BASSANO ANTONIO FILIPPO zato il regime, e perse la vista in (1721-95) - Nato a Lodi, avvocato, fu carcere. chiamato da Maria Teresa alla cattedra di giurisprudenza forense

18 BISCOSSI SIBILLINA (Beata, 1297-1367) Unirersità. Nel 1889 ripudiò quanto - Divenuta cieca a 12 anni, si fece aveva scritto e insegnato e rientrò religiosa domenicana. È sepolta nel nel grembo della Chiesa. Morì a Duomo. Genova.

BIZZONI ACHILLE (1841-1904) - Gior- BONGO BARTOLOMEO (sec. XVI) - Fu nalista, patriota, soldato volontario professore e rettore della nostra con Garibaldi in Italia e in Francia: Università. Durante il suo rettorato fondatore del “Gazzettino Rosa”, avvenne, il 29 giugno 1553, un tu- scrittore di romanzi, tra i quali: multo nella chiesa del Carmine, pro- L’autopsia di un amore, Antonio, Un tagonisti due studenti dell’Ateneo. matrimonio dietro le scene, ecc. Mentre si svolgeva la messa solenne, il figlio del Prefetto del Castello di BOEZIO ANICIO MANLIO TORQUATO Milano, spagnolo, studente SEVERINO (Santo, 475-525) - Uomo all’Università, aggredì il nobile pa- grande per ingegno e sentimento vese Prospero Speciani, figlio del patriottico, illustre filosofo e scrittore, senatore Giovanni Battista, anch’egli trucidato per ordine del re Teodorico, studente all’Università, accusandolo ariano, nel 525, nell’Agro Calvenzano di non essersi scostato per lasciargli della nostra città. Autore dell’opera libera la visuale dell’altare. A spada De Consolatione Philosophiae, della sguainata lo spagnolo assalì il quale si fecero traduzioni in tutte le giovane Speciani; questi si difese e la lingue. La sa]ma del grande filosofo, folla si intromise minacciosa, condannato a morte per aver difeso parteggiando per l’italiano. Poiché la il senatore Albino accusato di cosa minacciava di avere altro congiura, riposa venerata nella seguito in città, il professore Bongo Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro. sospese le lezioni e, dando relazione

dell’accaduto all’autorità, mettendo BOLDONI SIGISMONDO (1597-1630) - in rilievo la condotta provocatoria Professore di filosofia nella nostra dello spagnolo e le ottime qualità Università, colpito da peste morì a dello Speciani, chiese il bando per il Pavia il 3 luglio 1630. primo, che venne immediatamente BOLOGNINI MATTEO (sec. XV) - effettuato. Il fatto è diffusamente Conte, castellano di Pavia. nel 1447 si narrato negli Acta Varia della nostra dichiarò per gli Sforza e fu loro valido Università, con postille del prof. G. fautore. Parodi, stampati nel luglio 1553.

BONAGIUNTA GIULIO (sec. XVI) - Di BONESCHI PASQUALE (1765-1828) - San Genesio, presso la nostra città, fu Agricoltore, fittabile dell’Ospedale un apprezzato compositore di musi- San Matteo, rivoluzionario, cospira- ca della scuola veneziana. tore della minoranza giacobina che accolse favorevolmente i Francesi il BONAVINO CRISTOFORO (“Ausonio 14 maggio 1796. Fu socio del famoso Franchi”, 1821-95) - Sacerdote, filo- Circolo Costituzionale, del quale fe- sofo razionalista, insegnò nella nostra cero parte Teodoro Barbieri, eco-

19 nomo dell’Ospedale San Matteo, gli di Francia e generale, amante della avvocati Leopoldo Beccaria, Gioac- milanese Clarice Visconti. Fu uno dei chino Cazzani, Angelo Trolli, Carlo pochi consiglieri del re che sostenne- Lunghi, il pizzicagnolo Lorenzo Ricci, ro la necessità di accettare la bat- l’orefice G. A. Rusconi, il medico Pie- taglia di Pavia il 24 febbraio 1525, tro Dell’U, i professori universitari contro il parere del vecchio mare- Barletti, Alpruni e Fontana, l’ing. Pio sciallo Chabanes, di Lautrec, Louis Magenta, vari alunni del Collegio d’Ars, Sanseverino, Trimouille, Ge- Nazionale (Ghislieri). Il 30 aprile 1799 nouillac ed altri, i quali proponevano la dominazione francese scompariva di levare il campo e di evitare lo dalla Lombardia per cedere il passo scontro. Il Bonnivet, da perfetto corti- a quella degli austro-russi, i quali giano che assecondava sempre il re, perseguitarono quanti si erano consigliò invece la battaglia, ri- politicamente compromessi nel cordando le parole del re, che triennio repubblicano. Il Boneschi riu- avrebbe preso Pavia o vi sarebbe scì a sottrarsi alla cattura rifugiandosi perito. Fu ritenuto la causa principale a Genova, ove rimase sino al ritorno dell’imprudente decisione. Rimase vi- dei francesi a Pavia. cino a Francesco I sino alla morte. Quando si vide senza speranza, alzò BONESCHI PIETRO (1789-1844) - Figlio la visiera e scoprì la gola per essere del precedente, medico, patriota, ucciso. Con altri caduti, fu sepolto cospiratore, morì esule a Parigi nel dalla pietà dei pavesi nella chiesa di 1844. Santa Maria in Pertica.

BONETTA CARLO (1802-70) - Nobile, BONOMI BARTOLOMEO (sec. XV - m. dottore, fu un appassionato studioso 1514) - Pittore pavese, dipinse per la e cultore delle patrie storie e della chiesa di San Francesco un quadro numismatica. Occupò numerose ca- con l’omonimo santo e una tavola riche cittadine; beneficò gli Asili, il Pio con la Vergine, il Bambino e due Albergo Pertusati, l’Orfanotrofio, la Santi, oggi conservata nel Museo del Casa d’Industria: legò al Comune la Louvre, firmata «Opus Bartholomei sua biblioteca e il suo medagliere Bonomi Civis Papiensis 1507» . che fanno ora parte del Civico Mu- seo. A lui è intitolata la Biblioteca BORDA ANDREA (1765-1835) - Frate Civica di Pavia. domenicano, pavese, fu cultore della lingua latina e valente epigra- BONINO DA CAMPIONE (sec. XIV-XV) fista. Visse a Roma, a Milano, a - Scultore di epoca gotica, è ritenuto Como. Morì a Milano, nel convento uno degli artefici dell’Arca di delle Grazie. Sant’Agostino (1362), conservata nella Basilica di San Pietro in ciel BORDA SIRO (1761-1824) - Medico d’oro. pavese, allievo dei professori Tissot e Frank, fu nominato ripetitore di ma- BONNIVET J. (sec. XV - m. 1525) - teria medica alla nostra Università, Gentiluomo di corte di Francesco I re presso la quale si era brillantemente

20 laureato. Fu alunno del Collegio Un suo pastello è conservato nella Ghislieri. Fece parte della Municipa- Galleria d’Arte Moderna di Milano. lità eletta dal commissario della re- pubblica francese nel 1796 e incari- BORROMEO CARLO (Santo, 1538-84) - cato della liquidazione del “Monte Arcivescovo di Milano, fondatore del Prestiti”, che era stato saccheggiato Collegio Borromeo della nostra città; il 25 maggio dello stesso anno. Fu teologo insigne; prelato eminente medico primario all’ospedale di San per purezza di costumi e severità Matteo e, nel 1800, nominato alla nell’osservanza della disciplina cattedra. ecclesiastica. Figlio del conte Giberto e della marchesa Margherita de BORDONI ANTONIO (1788-1860) - Medici, sorella di Papa Pio IV, fu Nato a Mezzana Corti, si laureò a 18 studente nella nostra Università e si anni in matematica. A 19 anni fu laureò in legge nel 1559. nominato insegnante di matematica nella Scuola Militare. A 29 professore BORROMEO FEDERICO (1564-1631) - presso la nostra Università. Celebre Cardinale, figlio del conte Giulio Ce- matematico. A lui è intitolato l’Istituto sare, arcivescovo di Milano dal 1595, Tecnico Commerciale di Pavia, fon- fu il primo alunno del Collegio dato nel 1861. Borromeo (1580) e ne prescrisse poi la costituzione e le regole; anima BORDONI LUIGI (1810-81) - Appas- ardente e pura, era cugino di San sionato cultore di storia pavese, ca- Carlo. Alessandro Manzoni ne pose in nonico decano della Cattedrale, luce la nobilissima figura ne I promessi protettore del Seminario, membro sposi. della Curia, delegato per la custodia delle Sante Reliquie, fece parte della BORROMEO GIACOMO (1118-1453) - Società per la conservazione dei mo- Vescovo di Pavia, eletto nel 1416, il numenti dell’arte cristiana. 29 giugno 1449 pose la prima pietra della fabbrica dell’Ospedale San BORETTI GIOVANNI (1842-95) - Pave- Matteo, inaugurato il 25 giugno 1456. se, maggiore di fanteria, il 25 Agosto L’ospedale venne, in gran parte 1885, in Eritrea, a Saati, fu attaccato rifabbricato nel 1774. I lavori furono dagli Abissini, li respinse per tre volte, compiuti nel 1783. e la notte sul 27 successivo riuscì a disimpegnarsi e a ritirarsi coi suoi sol- BORRONI PAOLO (, 1744- dati su una linea arretrata. 1819) - Pittore, studiò a Milano, a Parma e a Roma. Sue opere si con- BORGOGNONI ROMEO (Ravenna, servano a Milano, Voghera, , 1875 - Pavia, 1944) - Si traferì a Pavia Piacenza, Tortona, Valenza e in altre molto giovane e studiò alla Civica città. a Sant’Alberto di Butrio è una Scuola di Pittura, allievo del Sara e sua Sacra Famiglia, eseguita in stile del Michis. A sua volta, insegnò per correggesco. Nel Municipio di Chi- molti anni nella medesima scuola. gnolo Po, un suo ritratto di Napoleo- Espose nelle maggiori città italiane.

21 ne I, da lui offerto alla Marchesa gento; nel 1866, dispensato dai servizi Botta (v. Arconati). dell’esercito, partecipò alla campagna con Garibaldi; nel 1867 BORSIERI GIOVANNI BATTISTA (1725- andò a Roma, combatté a Mentana; 85) - Fu il fondatore della Scuola nel 1870 raggiunse Garibaldi in medica pratica pavese, iniziando, Francia e morì nell’ospedale di nel 1773, la Clinica medica con locali Chalon. adatti per uomini e donne, guidando i suoi allievi allo studio attento e BOSSI GIROLAMO (1588-1646) - Pro- continuo dell’infermo. fessore di eloquenza alla nostra Uni- versità e alle Scuole Palatine di Mi- BORZINI PIO (1848-1908) - Pavese, lano, lasciò numerose pubblicazioni generale dell’esercito italiano. con importanti notizie per la Storia di

Pavia. BOSISIO GIOVANNI (1791-1870) - Prevosto della Cattedrale, teologo, BOSSI (DE) LAURA (sec. XV) - Monaca storico, letterato, pubblicò lavori del convento di Santa Maria in Gio- pregevolissimi di carattere storico; safat in Pavia, fu calligrafa e minia- fautore delle arti belle, benefattore. trice. Firmava «Laura de Bossiis pa- In una sua pubblicazione addusse piensis» . Lavorò intorno al 1485. Nel- vari argomenti per stabilire che l’A- l’archivio capitolare di Fiorenzuola nonimo Ticinese era il pavese Gio- d’Arda si conserva una Vita di San vanni Mangano, canonico di Valen- Fiorenzo , da lei miniata, datata 30 za, nella diocesi di Pavia addetto al aprile 1485, e a Cremona un suo servizio della Corte pontificia di Avi- codice miniato del Super VI libros gnone, tra il 1327 e il 1330. La tesi del Decretalium , con la data 1488. canonico Bosisio venne smentita dalla scoperta del prof. Faustino BOSSOLARO BARTOLOMEO (1310-89) - Gianani, avvenuta nel 1927, dalla Pavese, eletto vescovo di Ischia nel quale è inequivocabilmente risultato 1359; fratello di frate Jacopo: fu se- che l’Anonimo Ticinese fu il prete polto nella chiesa di San Domenico Opicino De Canistris, lomellino, pure di quella città, oggi scomparsa. addetto in quel tempo alla Corte di Avignone. BOSSOLARO JACOPO (sec. XIV) - Nacque a Pavia nella prima metà BOSSI CARLO (1823-71) - Patriota, del 1300 (1320?); entrò giovanetto cospiratore, combattente, colon- nell’Ordine dei Padri Agostiniani, di- nello. Nel 1848 disertore dell’esercito venne valente teologo e oratore effi- austriaco, combatté nella compa- cacissimo; guidò i pavesi contro la gnia dei volontari pavesi a Somma- tirannide di Barnabò e Galeazzo campagna; nel 1855-56 fece parte Visconti; fu per 14 anni prigioniero in del corpo di spedizione in Oriente e un convento di Vercelli, dovendo combatté alla Cernaia in Crimea; nel scontare la condanna al carcere 1859 alla battaglia di perpetuo inflittagli dai Visconti nel guadagnò un’altra medaglia d’ar- 1359, alla capitolazione della nostra

22 città. Liberato tra il 7 gennaio e il 28 tenente colonnello del reggimento marzo 1373, in seguito alla ribellione Marulli. Nel 1738 e nel 1739, ormai di Vercelli ai signori lombardi e alla cinquantenne, fu ambasciatore alla guerra iniziata contro i Visconti dal corte imperiale russa, nel 1740 alla Papa Gregorio XI, dalla regina Gio- corte di Prussia. Antoniotto fece rico- vanna di Napoli, dal conte Amedeo struire la villa di Torre d’Isola e la corte di Savoia e dal marchese di Monfer- d’onore, che camuffa con un rato, coll’aiuto delle milizie napole- sapiente gioco di quinte l’ampia tane potè raggiungere il fratello Bar- corte rurale retrostante. La presenza tolomeo a Ischia, nel regno di Napoli: di tracce del palazzotto più antico (e ivi morl nel 1380 e fu sepolto nella forse della torre) obbligò l’architetto, chiesa del convento di San Dome- di cui non conosciamo il nome, a una nico d’Ischia, chiesa che oggi più soluzione scenografica che coprisse non esiste: dei sepolcri di Bartolomeo la reale asimmetria dell’impianto con e di Jacopo Bossolaro, di cui parla in un aspetto esterno regolare. una sua memoria il prof. Giacinto Antoniotto divenne maresciallo Romano, non resta più traccia. comandante degli eserciti imperiali e sostituì il principe di Liechtenstein al BOTTA ADORNO ALESSANDRO (sec. comando supremo delle truppe au- XVIII) -Marchese e letterato, primo- stro-piemontesi. Il 19 agosto 1748 genito del Marchese Luigi Botta e sconfisse i Francesi e gli Spagnoli sulle della nobildonna genovese Madda- sponde del Tidone e subito dopo lena Adorno. Primo marchese della occupò Genova. Pose fine alla libera famiglia, si sposò due volte: con Isa- Repubblica neutrale, con l’intento di bella del Carretto, che morì nel 1637 attaccare da lì direttamente il terri- senza prole, e nel 1639 con Madda- torio francese. L’atteggiamento delle lena Squarciafico. Nel 1663 Alessan- truppe piemontesi e austriache (cioè, dro cedette il feudo al fratello Gia- in gran parte, lombarde) fu molto como, che si segnalò per valore al- duro. In particolare Antoniotto, l’assedio di Pavia (1665) e morì senza nominato governatore della città, figli. provocò con la sua arroganza

l’insurrezione popolare rimasta BOTTA ADORNO ANTONIOTTO (1688- famosa per il personaggio di Balilla. 1774) - Iniziò giovanissimo la carriera Memore dell’esilio e della condanna militare, sulle orme del fratello Gio- a morte inflitti a suo padre, il vanni Battista. Nel 1711 partì per la maresciallo imperiale intendeva corte di Lisbona. Tre anni dopo era vendicarsi sulla popolazione geno- capitano nel reggimento Odojer. Si vese. Rimase famosa la frase che distinse durante la battaglia d’Un- pronunciò al Doge, che si inginoc- gheria contro l’impero turco e du- chiava supplice ai suoi piedi: «Ai rante l’assedio di Vienna del 1717, in- Genovesi non lascerò altro che gli sieme al fratello Giovanni Battista, occhi per piangere» . L’insurrezione sotto le bandiere del principe Euge- iniziò il 5 dicembre 1746 e in poco più nio di Savoja. A Belgrado fu pro- mosso, per il suo valore, al grado di

23 di un mese conseguì l’obiettivo di con il marchese Francesco Cusani scacciare gli austriaci. Visconti. Antoniotto riprese la carriera diplo- matica e nel 1762 partì come amba- BOTTA ADORNO SCHIAVUZZI CLARA sciatore presso l’imperatrice Caterina (Trieste, 1765 - Torre d’Isola 1851) - La di Russia. Nel 1765 fu nominato nobildonna Clara Schiavuzzi si sposò, reggente del Granducato di To- giovanissima, col barone Filippo scana, rimasto vacante dopo la Brentano Cimaroli e ne ebbe tre figli: morte dell’imperatore Francesco Giuseppe, nato nel 1802 e morto a 19 Stefano. L’anno dopo si ritirò nuo- anni, Rosa e Anna. Quest’ultima, vamente a Torre d’Isola. Morì all’età nata nel 1807, andata sposa al conte di 88 anni, senza essersi mai sposato e Nicola Pellegrini, morì all’età di 37 senza figli. Si sostiene che il suo anni, prima della madre. Clara fantasma vaghi tuttora spesso in Schiavuzzi rimase vedova ancor un’ala della villa di Torre d’Isola, ove giovane, si risposò con Antoniotto si trovava l’antica torre e ove si può Botta Adorno e venne a vivere a anche supporre che egli abbia potu- Torre d’Isola, con i figli avuti in prime to nascondere il tesoro della Re- nozze. Qui nella villa teneva un pubblica di Genova. salotto letterario, molto apprezzato dalla nobiltà cittadina. Fra i suoi ospiti BOTTA ADORNO ANTONIOTTO (1773- ricordiamo il Foscolo, di cui fu cara 1845) - Nipote del precedente, abitò amica. Lo storico Defendente Sacchi a Torre d’Isola ed è sepolto nel ricordava il salotto scientifico- piccolo mausoleo di fianco alla letterario della marchesa Clara, al chiesa. Era fratello di Luigi, l’ultimo quale, nella stagione della villeggia- erede maschio dei Botta Adorno, che tura, convenivano a piedi, da Pavia, i visse all’epoca della Rivoluzione più illustri professori dell’Università, francese e fu per qualche tempo sedotti dalla quiete del luogo e dalle privato del titolo nobiliare. Entrambi geniali conversazioni guidate dalla erano pronipoti di Alessandro, fratello donna gentile. I più assidui frequenta- del primo Antoniotto di cui abbiamo tori erano l’abate Tommaso Bianchi, parlato. Come in tante altre famiglie, che poi morì martire della libertà i nomi si ripetevano da una italiana, e il professor Pietro generazione all’altra. Anche il se- Configliacchi, discepolo e successore condo Antoniotto fu cavaliere di di Alessandro Volta nella cattedra di Malta, e inoltre consigliere intimo e Fisica. Clara Schiavuzzi fu sepolta ciambellano dell’imperatore, mag- accanto al secondo marito e ai figli giore e deputato alla Congregazione Giuseppe e Anna, nel piccolo centrale delle province lombarde. mausoleo accanto alla chiesa par- Ricevette in usufrutto i beni dei Botta rocchiale di Torre d’Isola. Adorno nel 1827, per conto dell’ultima erede della famiglia, la BOTTA BARTOLOMEO (sec. XVI) - Ca- nipote Clementina, sposata dal 1819 nonico, letterato, latinista, poeta, au- tore del poema Davidiade, che narra la vita del re Davide.

24 cune, nelle zone di Limido, , BOTTA BERGONZO (1454-1504) - La , Bordignana Lomel- famiglia Botta era originaria di Cre- lina, , Montebello, Franca- mona. Quando Giovanni, che era rana. Nella zona della Campagna maestro delle entrate della città e Pavese, Bergonzo comprò nel 1493 dello stato di Milano (una specie di dai monaci del Santo Sepolcro la ministro delle finanze), morì nel 1484, il concessione di Torre d’Isola e subito figlio Bergonzo, allora trentenne, ne chiese al Duca l’autorizzazione a ereditò tutti i possedimenti. Più tardi prelevare le acque del Naviglio assunse anche il medesimo incarico Grande e di quello di Bereguardo per pubblico del padre e divenne assai irrigare quelle terre che i monaci rapidamente uno dei cortigiani avevano dissodato, ma che man- favoriti di Lodovico il Moro. Bergonzo cavano ancora di una buona rete di conobbe e fu legato da amicizia ad irrigazione. Il capolavoro realizzato da artisti come Leonardo e Bramante. Bergonzo consistette però nella Rimasto vedovo nel 1489 della rettifica del corso del Po, con tre genovese Marietta Spinola, si sposò “tagli” praticati attraverso il collo di tre anni dopo con Daria, figlia di altrettanti meandri, che minaccia- Baldassarre Pusterla, e si imparentò vano l’integrità del suo feudo nella così con una delle famiglie più intime zona tra e Branduzzo. Il nobile del Moro e degli Sforza. Non esitò tut- Botta ricorse all’insegnamento del più tavia, alla caduta di Lodovico il grande genio di idraulica (e di altre Moro, a passare dalla parte dei tecniche) che la nostra storia ricordi: vincitori, per conservare il proprio Leonardo da Vinci. Nel 1490 rango di magistrato. Strinse allora Leonardo venne a Pavia per una legami familiari con i più importanti consulenza tecnica relativa al pro- oppositori degli Sforza e diede in getto del Duomo. Conosceva già moglie la propria figlia Apollonia al Bergonzo e non è escluso che il conte Filippo Borromeo. Bergonzo nobile Botta abbia approfittato del- possedette numerosi feudi e grandi l’occasione. ricchezze, tanto da essere conside- rato uno dei più ricchi uomini di tutto BOTTA LUIGI (sec. XVI - m. 1613) - lo Stato di Milano e forse di tutta Ita- Sposò Maddalena Adorno nel 1598. lia. Già suo padre Giovanni, proprie- Poiché ella era l’ultima erede della tario di terre a Tortona, aveva am- ricca famiglia genovese e portò con pliato i propri domini nel 1465, com- sé l’intera eredità, i due casati con- prando un’ampia tenuta nella zona giunsero nomi e stemmi nel nuovo di Branduzzo. Bergonzo continuò a nome di famiglia Botta Adorno. espandere le proprietà in Oltrepò, con Monteferradello, Stefanago, BOTTIGELLA BONIFACIO (1326-1404) - , , Sale, Ca- Fu priore del convento di San Pietro in stelnovetto, Valce e Calcababbio ciel d’oro e insegnò teologia al- (l’attuale ). Fra le altre sue l’Università (1373-91). Dal 1392 fu tenute possiamo elencarne solo al- vescovo di Lodi. Morì a Pavia e fu sepolto a San Pietro in ciel d’oro.

25 grida si giunse al pagamento, da BOTTIGELLA GIOVANNI MATTEO (sec. parte di Pavia, della sua parte di XVI) - Ministro di Francesco Sforza, debito; in seguito anche le altre città ebbe in dono nel 1452 il castello e il pagarono: la Camera Ducale feudo di . riscosse il danaro e da Pavia gli ebrei

uscirono il 16 luglio 1597: gli stessi BOTTIGELLA GUALTIERO (sec. XIII-XIV) - ebrei, con speciali privilegi, Canonico della Cattedrale, resse la rientravano in Pavia nel 1633. Diocesi di Pavia come Vicario Capi- tolare e nel 1319 fu prevosto com- BRACHET ANTONIO (sec. XV) - Stu- mendatario di Santa Maria Maggiore dente ultramontano della nostra di Lomello. Università, appartenente a una delle

principali famiglie dell’Orleans, morì BOZZOLO FRANCESCO (sec. XVI) - nella nostra città e fu sepolto nella Oratore del Consiglio generale del chiesa di San Francesco. Il suo mo- Comune di Pavia, nel 1591 assistette numento funebre, opera di Ambrogio la Commissione composta da Anto- da Massara, fu trasportato nel sec. nio Cani, Cesare Lonato, Galeazzo XIX in un cortile dell’Università. Beccaria e Antonio Rovescalla, in- caricata di provvedere perché l’or- BRAMANTE DONATO (1414-1511) - Di dine di Filippo II di espulsione degli Fermignano, presso Urbino, fu celebre ebrei dal ducato di Milano, e parti- architetto, pittore e poeta: per 27 colarmente dalla città di Pavia, fosse anni dimorò a Milano e diede prontamente eseguito: per vari anni l’impronta del suo genio a parecchi condusse le pratiche a questo scopo, edifici della nostra città: modificò raggiunto solo nel 1597 perché (1488) il disegno della Cattedrale l’espulsione era vincolata al saldo del predisposto dall’architetto pavese debito che la Regia Camera aveva Cristoforo Rocchi e diresse la costru- verso gli ebrei: tale debito, di 32.000 zione di alcune parti del grandioso scudi, non poteva essere pagato per tempio. Al Bramante si deve quel ca- mancanza di fondi e Filippo lI, con polavoro che è la chiesa di Santa decreto 12 dicembre 1592, obbligò Maria di Canepanova, il cui disegno tutte le città a restituire esse agli originale, di pugno del grande artista, ebrei, invece della Camera, i 32.000 è conservato a Santa Barbara in scudi: di questa somma le città del Milano. A partire dal 1507 la costru- Ducato sarebbero state rimborsate zione, interrotta, fu ripresa dall’Ama- entro tre anni, sull’imposta del deo, che la portò a compimento. “mensuale”. Il magistrato ordinario Sono attribuiti al Bramante il palazzo deliberò, invece, che non tutte le Bottigella di corso Cavour, l’oratorio città dovessero contribuire a restituire del monastero della Pusterla, ecc. la somma ma solo quelle in cui abitavano ebrei e cioè Cremona, BRANDA CASTIGLIONI (1350-1443) - Pavia, Lodi, Alessandria. Questa Cardinale, celebre diplomatico, si deliberazione suscitò vive proteste e laureò in legge all’Università di Pavia. fra memoriali, ricorsi, ordini, decreti, Fu inviato a Roma dalla nostra città,

26 in ambasceria a Papa Bonifacio IX, viaggio scientifico in Germania, Po- per ottenere le Bolle di conferma lonia e Ungheria. dello Studio universitario stabilito nel 1361 dall’imperatore Carlo IV su ri- BRUGNATELLI LUIGI VALENTINO (1761- chiesta di Galeazzo II Visconti. Fondò 1818) - Medico, chimico, rese cele- il collegio univesitario Castiglioni bre colle sue scoperte il nome della (1429-1437). nostra Università. Fu il fondatore del- l’elettro-chimica e lo scopritore della BREVENTANO STEFANO (1501-72) - galvanoplastica. Storico pavese, fu bidello dell’Ac- cademia degli Affidati. Sua madre BRUGNATELLI TULLIO (1825-1906) - era figlia d’un Messer Cristoforo Figlio di Gaspare, per 41 anni pro- Reina, cognominato Spinolo, che fu fessore di chimica generale alla no- per trent’anni capitano del Parco stra Università, preside di facoltà, ret- Ducale, come lo stesso Breventano tore dell’Ateneo, patriota. Fu con riferisce, sotto il dominio di Francesco, Guglielmo Pepe alla difesa di Ve- Galeazzo, e Ludovico Sforza. Scrisse nezia nel 1848. la Istoria della antichità, nobiltà, et BRUGNOLI FRANCESCO (sec. XVI) - delle cose notabili della città di Pavese, dal 1594 al 1596 fu membro Pavia, che fu pubblicata due anni del Consiglio d’Italia presso la Corte prima della sua morte dalla tipogra- di Madrid. fia di Girolamo Bartoli, presso San Pietro in Ciel d’Oro. Scrisse altri lavori, BRUNACCI VINCENZO (1768-1818) - sui venti, il terremoto e le comete. Insigne matematico, insegnò nella nostra Università della quale fu anche BRICCO EMILIO (1800-58) - Professore rettore. Il teschio del prof. Brunacci, di veterinaria, filoaustriaco, fu esumato più tardi e collocato nel pugnalato al ventre lungo la Strada gabinetto di anatomia dell’Università, Nuova mentre passeggiava con la servì a Bartolomeo Panizza per signora Rossi, moglie del commissario delineare l’organografia cerebrale. di polizia. BRUSAIOLI LUIGI (1896-1944) - Pavese, BRIOSCHI FRANCESCO (Milano, 1824- impiegato presso la ditta Cipolla, di 97) - celebre matematico, fu profes- ardente fede repubblicana, fece sore all’Università. Nel 1866 fondò parte del Comitato clandestino di li- l’Istituto Tecnico Superiore di Milano. berazione. Caduto nelle mani della BRUGNATELLI GASPARE (1795-1852) - polizia, dopo breve permanenza figlio del celebre professore di chi- nelle carceri di Pavia e di Milano, fu mica Luigi Valentino, fisico, chimico, inviato in Glermania nel campo di matematico, astronomo. Nel 1816 Flossemburg, ove morì. tenne, giovanissimo, la cattedra di BRUSOTTI FERDINANDO (1839-1909) - chimica alla Università, e dal 1820 Nato a in Lomellina, laureato quella di storia naturale: numerose le in Ingegneria e Fisica al Politecnico di sue pubblicazioni. Compì un lungo Torino, professore a Roma, Pavia e

27 Torino, ideò, costruì, accese e brevettò una lampadina elettrica a incandescenza (il 18 novembre 1877, due anni prima che fosse proclamata C la scoperta di Edison). Egli tuttavia non pensò mai a sfruttare il proprio brevetto. CACCIA GIOVANNI (sec. XV) - Pa- vese, castellano di Pavia, si adoperò BURESCH GINO (1901-34) - Pittore per l’ascesa al potere degli Sforza pavese, studiò alla Civica Scuola di dopo la morte del duca Filippo Maria Pittura con Kienerk e Borgognoni e Visconti. Agnese del Majno, amante all’Accademia di Brera con Palanti. di Filippo Maria e madre di Bianca Maria, promise come compenso alla BURZIO ALESSANDRO (1815-85) - Stu- famiglia Caccia 1500 ducati ed una diò musica sotto la guida del maestro casa “onorevole”. I figli Giacomo ed pavese Felice Moretti e fu nominato Azzone chiesero poi, anche a nome maestro di cappella della Cattedrale degli altri fratelli, i diritti feudali sulla di Pavia nell’agosto del 1857. Valsesia e su Borgomanero. Pregiato organista della Chiesa del Carmine. Autore di numerose CACCIA GIOVANNI FRANCESCO (sec. composizioni di carattere liturgico XVII) - Patrizio di Novara, nel 1622 (Messa solenne, Salmi, Credo) e di volle la fondazione in Pavia dell’omo- altre di carattere profano come nimo collegio universitario, col lascito romanze, sinfonie ecc. di tutti i suoi beni. Il collegio ebbe sede in Piazza Castello e fu attivo dal BUZIO PACIFICO (1943-1902) - Pittore 1719 al 1820. pavese, studiò alla Civica Scuola di Pittura con il Trecourt. Eccellente di- CACCIA GUGLIELMO (detto il Mon- segnatore, si dedicò anche alla mi- calvo, 1568-1625) - Pittore nato a niatura ed eseguì pregevoli ritratti. Novara, divenne cittadino pavese nel 1619; nel 1621 lavorò alla chiesa del Carmine. Si conservano sue opere, oltrre che al Carmine, a Ca- nepanova, a S. Filippo e Giacomo, a San Michele, alla Sacra Famiglia.

CALCAGNO GIROLAMO (sec. XVI) - Prevosto della Collegiata della San- tissima Trinità di Pavia, autore di un Codice d’historia della città di Pavia, scritto verso l’anno 1583, d’ordine del Cardinale Ippolito Rossi, vescovo della nostra città.

28 CALCO GIACOMO (sec. XVI) - Pave- cazioni e della presenza di molti stu- se, carmelitano, filosofo, teologo di denti oltremontani iniziarono a dif- alta fama, morì a Pavia nel 1533. fondersi le idee della Riforma prote- stante nell’ambiente universitario, ma CAIROLI (Famiglia) - La celebre ed ben presto vennero soffocate. eroica famiglia fu composta da CARLO (1776-1849), chirurgo, allievo CALVI CARLO (sec. XVIII) - Domeni- di Scarpa, direttore della Facoltà cano, fu professore di Diritto cano- medico-chirurgica dell’Università, nico all’Università. che fu anche sindaco di Pavia nel 1848; dalla contessa ADELAIDE BONO CALVI FRANCESCO (v. Antonio, sec. (1806-71) di lui moglie, e dai figli: XVI) - Libraio, amico di Erasmo da BENEDETTO (1825-89), valoroso Rotterdam, fu il primo a distribuire in soldato e patriota, ferito a Napoli nel Italia, già nel 1519, gli scritti dei padri 1878 per difendere re Umberto I dai della Riforma protestante, Lutero e colpi di un attentatore, presidente Melantone. del Consiglio dei ministri, cavaliere CALVIO MICHELE E MAROZZO B. (sec. dell’Annunziata, morto a Capodi- XVIII) - Fittabili assai ricchi, passano monte; ERNESTO (1833-59), morto alla alla cronaca per aver acquistato, nel battaglia di Varese; LUIGI (1838-60), 1768, i beni del soppresso monastero morto di ferita e di tifo a Napoli; di Santa Maria in Giosafat, detto il ENRICO (1840-1867) ucciso dai soldati “Monastero Nuovo”, delle monache pontifici a Villa Glori; GIOVANNI Rocchettine, cosi chiamate perché (1841-69), ferito a Villa Glori, morto a erano vestite di bianco col rocchetto Belgirate. nero. Le monache trovarono asilo in CALLERI GIOVANNA (1875-1946) - altri chiostri della città, a Milano e a Piemontese, si trasferì in giovane età Genova, il corpo di San Guniforto a Pavia, ove insegnò Disegno. Autrice martire, che era custodito nella di molti disegni a penna con vedute chiesa del convento, fu trasportato della vecchia città, molto apprezzati nella chiesa di Santa Maria Gualtieri e ampiamente riprodotti. e poi, quando questa fu soppressa, nella basilica di San Gervaso. Parte CALVI ANDREA E FRANCESCO (sec. della chiesa di Santa Maria in XVI) - Librai pavesi che per primi, sin Giosafat fu acquistata dal marchese dal 1519, divulgarono gli scritti di Lu- Del Majno e parte dal conte Busca, tero in Lombardia. che provvidero alla demolizione per migliorare gli accessi alle loro case. CALVI ANTONIO (sec. XVI) - Libraio pavese, secondo alcuni storici tra- CAMBIAGIO - v. Frassinelli Cambiagio dusse e divulgò, sotto vari pseudo- nimi, tra gli studenti dell’Università di CAMPARI (sec. XVI) - Fu il cognome di Pavia i libri di Lutero, Melantone, uno dei primi professori di Astrologia, Zwingli, Bucero e di altri autori prote- quando tale materia d’inse- stanti. Per effetto delle sue pubbli-

29 gnamento fu introdotta nell’Ateneo sconti, fu nel 1403 signore di Ales- pavese. sandria, Novara e Tortona; nel 1409 a capo dei genovesi insorti contro i CAMPARI CAMILLO (1758-1816) - francesi; nel 1410 governatore dello Nato nella nostra città da modesta Stato di Milano; morì il 16 maggio famiglia, portò a compimento gli 1412 in Pavia. studi con grave sacrificio. Versatis- simo nelle lettere latine e greche, si CANEPANOVA PIETRO III (Papa GIO- laureò in legge nella nostra Università VANNI XIV, sec. X) - Vescovo di Pavia e fu avvocato e letterato illustre. Nel dal 978 al 984, cancelliere dell’im- 1796 salvò la città dalla distruzione, peratore Ottone II, ebbe da questi ordinata da Napoleone Bonaparte, confermata la donazione del feudo impedendo che il popolo, nella som- di Montalino (Stradella) già fatta da mossa del 23 maggio, si Ugo e Lotario re d’Italia al prede- abbandonasse a maggiori atti di cessore. Pietro III, dottissimo, autore di violenza contro i francesi e più parti- molti lavori, esempio di bontà e di colarmente contro il generale Hac- carità, fu assunto nel 985 al Pontifi- quin che era giunto in quel giorno a cato, col nome di Giovanni XIV. Pavia. Tenne per un decennio la ca- Dopo otto mesi e dieci giorni che rica di podestà; fu presidente della reggeva la Chiesa, fu imprigionáto Congregazione di Carità, e, nel 1816, dal partito dei Crescenzi e fatto mori- deputato di Pavia alla Con- re di fame nei sotterranei di Castel gregazione Centrale. Sant’Angelo a Roma.

CAMPEGGI ANNIBALE (1593-1630) - CANI MELCHIORRE (sec. XIV) - Fu il Giurista e letterato, distinto novellista, fondatore, nel 1374, di un ospedale conquistò presto larga fama. Ancora detto dei “Tre Re Magi”, in contrada giovane fu aggregato al Collegio dei degli Incurabili, ora via Luino. Giuristi e dei Giudici. A 26 anni fu chiamato all’Università ad insegnare CANONICA (DELLA) AGOSTINO (sec. pandette. Morì di peste a Bottanigo, XIV) - Fu un apprezzato miniaturista. presso Mestre, a soli 37 anni. CANTONI CARLO (1840-1906) - Filoso- CAMPEGGI GIOVANNI (1405-75) - fo, professore dell’Università, mente Nobile pavese, vescovo di Piacenza, critica di grande vigore, lasciò varie morto improvvisamente a Pavia. opere tra le quali una su Emanuele Kant. CANDIANI GIOVANNI AMBROGIO (sec. XVII) - Pavese, acquistò nel 1647 CAPELLI GIAN GIACOMO (sec. XVIII) - da Scaramuzza-Visconti il feudo di Editore dell’opera Flora Ticinensis del (Montù de Gabbi). padre Domenico Nocca e di G. B. Balbi, stampata nel 1816. CANE BONIFACIO (FACINO) (sec. XIV- XV) - Nato a Casale Monferrato, CAPELLI PASQUINO (sec. XIV) - Cre- capitano di ventura al servizio dei Vi- monese, primo segretario del Duca Gian Galeazzo Visconti, fu accusato

30 di tradimento nel 1398, dopo la quali: Memorie storiche della R. Città sconfitta subita dai Viscontei sotto il di Pavia e suo territorio antico e Serraglio di Mantova. Fu avvolto moderno, rimasta incompleta. Fu il nudo in una pelle di bue ancora bibliotecario dell’Ordine religioso cui calda e murato nel muro del Castello apparteneva. di Pavia per 20 giorni, sinché la pelle, disseccandosi, non lo stritolò. Il Ca- CARCANO ANTONIO (sec. XV) - Fu ti- pelli risultò in seguito innocente del pografo in Pavia e pubblicò nume- tradimento di cui era stato incolpato. rose opere di grande importanza e valore. CAPPELLA SILVIO (1820-91) - Patriota, cospiratore, soldato volontario con CARCANO GIOVANNI BATTISTA (1536- Garibaldi nel 1859, ‘62, ‘64, ‘66; co- 1606) - Fu celebre anatomico, pro- spirò con altri pavesi entro le mura di fessore all’Università. Milanese di na- Roma per dar mano all’insurrezione scita, morì a Milano. del 1867; fece la campagna dei Vo- CARDANO GIROLAMO (Pavia, 1501 - sgi, in Francia (1870-71). fu consigliere Roma, 1576) - Fu scienziato nel senso e assessore del Comune. umanista e più ampio del termine: CAPSONI GAETANO (1830-89) - Ra- medico, matematico (inventore del gioniere, per lungo tempo presidente giunto cardanico) e mago. Professo- della Congregazione di Carità e di re di medicina a Milano, Pavia e altre opere pie, appassionato cultore Bologna, pubblicò testi di morale, di della storia cittadina. Fra le altre sue medicina e di matematica. Nel 1554 pubblicazioni, ricordiamo pubblicò l’importante commento al l’interessante volume, edito nel 1876, Quadripartito di Tolomeo, con cui in- Notizie riguardanti la città di Pavia, tendeva rifondare l’astrologia. In raccolte da un suo cittadino, in cui quest’opera egli osò cimentarsi nel- sono diligentemente registrati i l’interpretazione del quadro natale di principali avvenimenti ehe si svolsero Gesù Cristo (argomento che gli a Pavia da prima dell’era volgare sarebbe stato contestato dal tribu- sino al 1872. nale dell’Inquisizione). Accanito gio- catore, Cardano dedicava almeno CAPSONI SIRO SEVERINO (1735-96) - due ore al giorno ai dadi e agli Storico, dell’Ordine dei Domenicani. scacchi. Scrisse anche un libro sul Fu ucciso mentre metteva fuori il gioco. Riteneva d’essere assistito nei capo da una finestra, colpito da una propri studi da un demonietto (genio palla di moschetto, il 25 maggio 1796, tutelare) e, per non perdere la con- della cavalleria francese penetrata centrazione, aveva l’abitudine di in Pavia per domare la rivolta contro sottoporsi a piccole torture, come Bonaparte. A Bologna, ove insegna- quella di percuotersi le gambe con va suo zio, Padre Giuseppe Capsoni, una verga o l’altra di mordersi a ottenne il grado di lettore: nel 1775 gli sangue l’avambraccio sinistro (l’altro fu conferito da Roma il grado di gli serviva per scrivere). Vi fu un pe- maestro. Pubblicò varie opere tra le riodo in cui, temendo di essere av-

31 velenato, si faceva accompagnare cinto Romano, che la trasse dalla ovunque da due giovani domestici poco conosciuta e poco sfruttata che dovevano assaggiare tutti i cibi autobiografia di Carlo. Il veleno, prima di lui. Il 6 ottobre 1570 Cardano mescolato alle vivande destinate al fu arrestato sotto l’accusa di eresia, pranzo del principe e del seguito, rimase in carcere sino al 22 dicembre riuscì fatale a tre gentiluomini: Gio- e fu poi trasferito agli arresti vanni, signore di Berg, magistrato di domiciliari per altri tre mesi. Scrisse Curia, Giovanni Honkyrin e Simone allora a discolpa la propria autobio- Keyla, i quali si erano posti a tavola grafia. Fu condannato a interrom- per primi. Dal contegno di alcuni pere l’insegnamento e a non pub- giovani servi si arguì la verità. Subito blicare più libri. Ottenne infine una arrestati, finirono per confessare che pensione dal papa Gregorio XIII, nel essi avevano agito per incarico di 1574. Morì a Roma il 20 settembre Azzone Visconti. Carlo andò poi ad 1576. Cardano scrisse 54 libri stampati abitare a San Pietro in Ciel d’Oro e in e 44 manoscritti, dedicati a vari argo- questa occasione egli richiamò nel menti: medicina, matematica, monastero l’Abate e i Canonici rego- scienze naturali, astronomia, morale, lari che erano stati cacciati da arti divinatorie. Inoltre, bruciò e di- Lodovico il Bavaro. Questo richiamo si strusse una gran mole di appunti che collega all’opera di pacificazione riteneva inutili o che aveva inserito in sulla quale Giovanni di Boemia fa- opere di più ampio respiro. ceva affidamento per conservare le città che teneva in signoria. CARENA PRIMO (1910-89) - Nato a Fossarmato di Pavia, nel 1927 si CARLO ALBERTO DI SAVOJA - Passò il iscrisse alla Civica Scuola di Pittura. Fu Ticino nel 1848, nel quadro delle allievo del Kienerk. Nel 1936 si trasferì azioni militari che diedero inizio alle a Milano. Autore di dipinti murali campagne delle guerre d’Indipen- celebrativi del fascismo, nelle scuole denza nazionale. Fu ospite di una della Provincia, dei dipinti della casa in via Scarpa (ang. v. Alboino), Cappella Forlanini all’Ospedale San che ne conserva memoria in una Matteo e di altri alla Prefettura, di lapide. una pala d’altare con San Siro per il Duomo. Negli ultimi anni si trasferì a CARLO MAGNO (742-814) - Il re dei . Franchi, poi fondatore del Sacro Ro- mano Impero, conquistò Pavia nel CARLO IV DI LUSSEMBURGO (sec. XIV) 774, ponendo così fine al regno di - Fu a Pavia, giovanetto, nella Desiderio (v.), ultimo re longobardo. primavera del 1331 (29 marzo), Cinse zuindi egli stesso la corona di re chiamato in Italia dal padre Giovanni dei Longobardi. Durante l’assedio, se- di Boemia. La notizia, ignorata da condo i cronisti, pose il campo a tutti gli storici pavesi, che due giorni Santa Sofia, ove la moglie lo rag- dopo il suo arrivo a Pavia poco giunse e gli diede la figlia Adelaide, mancò morisse avvelenato, fu poi morta in tenera età. pubblicata nel 1905 dal prof. Gia-

32 CARPANELLI PIETRO (1778-1858) - Medico, letterato, storico e patriota. CASTELLETTO PIETRO (sec. XIV-XV) - Si distinse nella grave epidemia che Pavese, dell’Ordine degli Agostiniani, colpì Pavia nel 1817. Scrisse diversi recitò nel Duomo di Milano, il 20 studi storici. Nel 1848 fu assessore ottobre 1402, l’orazione funebre di comunale, con Carlo Cairoli come Giovanni Galeazzo Visconti morto a sindaco. Melegnano il 3 settembre. Nel suo testamento Giovanni Galeazzo CASORATI FELICE (1835-90) - Illustre aveva ordinato che si dividesse il suo matematico pavese, professore di corpo e si mandasse: il cuore alla calcolo differenziale all’Università, chiesa di San Michele in Pavia, i morì a Casteggio. visceri alla chiesa di Sant’Antonio di Vienne, in Francia; il resto alla Cer- CASSANI LORENZO (1710-87) - Inge- tosa di Pavia, ove ordinò gli venisse gnere, architetto, fu il progettista e il innalzato un monumento funebre. costruttore della Chiesa del Gesù (1760), officiata dai Gesuiti, ora de- CASTELLI A. (sec. XVIII) - Sacerdote, molita, e di vari palazzi, tra i quali il autore di un’interessante memoria Palazzo Olevano (1765). colla quale si proponeva di appro- fondire e dilatare la cosiddetta CASSI ENRICO (1863-1933) - Scultore, “Valle Lusertina” e la “Logarina” per nativo di Cuasso al Monte, ma pa- dare scolo alla palude del Graval- vese di educazione e di elezione, lone (e non Gravellone), formata autore del monumento alla Famiglia dall’ampia depressione del terreno, Cairoli, per il quale vinse la gara mezzo ritenuto allora efficace per contro diversi concorrenti, tra i quali «liberare la città di Pavia e i suoi din- artisti illustri come Bistolfi, Abate, Bol- torni dall’infezione dell’aria che vi dini. Il monumento fu inaugurato il 27 domina». Secondo il Robolini la de- maggio 1900. Altre sue opere, fra le nominazione “Gravellone” deriva moltissime pregevoli, sono sparse dalla famìglia “Vadum Alomis” , ne]le città lombarde: ricordiamo il “guado d’Alone” che qui però non busto di donna lombarda, che figurò ebbe mai residenza e diede invece il all’esposizione promossa dall’Asso- nome a “Vicus Alonis”, Vialone. Se- ciazione dei giornalisti pavesi, i mo- condo il prof. Pavesi invece numenti eretti nel cimitero per le fa- “Gravallone” viene da “Gran Val- miglie Cozzi, Chiesa, Quirici, i nume- lone”, cioè grande valle o bassura. rosi busti dell’Università, tutti modellati Appare molto probabile anche una con abile scioltezza. derivazione dal termine di origine

celtica “grava = ghiaia”, usato sin CASTELLANI FANTONI INES (1819-97) - dall’origine per distinguere l’approdo Contessa pavese, maritata al conte al di là del Ticino da quell’altro, non Benaglio di Verdello (Bergamo) fu molto lontano, di Sabbione. apprezzata scrittrice, romanziera, sotto lo pseudonimo di “Memini”. CASTELLI GUGLIELMO (1875-1943) - Morì ad Arcisate. Costruttore, benefattore, filantropo.

33 Pubblico amministratore, partecipò dello in legno da lui presentato fu sempre largamente ad ogni opera di approvato dall’ingegnere architetto bene: la ditta da lui rappresentata e Alfieri, soprintendente dei lavori, e diretta realizzò opere veramente l’opera venne compiuta nel 1768. grandiose: palazzi, chiese, officine, collegi: ricordiamo tra gli altri i restauri CATTÒ ANGELO (1820-61) - Cittadino del nostro Duomo e del Castello, il pavese, maggiore garibaldino, morì palazzo della Rinascente a Milano, i a Napoli in seguito alle gravi ferite padiglioni dell’Esposizione Missionaria riportate alla battaglia di Milazzo. Vaticana. Nello stesso fatto d’armi caddero i garibaldini pavesi Paolo Balderacca, CASTIGLIONI BRUNO (1899-1945) - Severino Fasani, Antonio Guy, Professore di geografia al nostro Beniamino Sartorio. Ateneo, patriota, cospiratore, capi- tano degli alpini nella guerra 1915-18, CATTÒ SANTINO (sec. XIX) - Scultore decorato al valore, mentre, il 27 pavese. Tra le altre opere eseguì, su aprile 1945 tentava di parlamentare disegno dell’architetto G. B. Vergani, col comandante di un reparto tede- professore dell’Università, il pozzo sco che ancora resisteva, asserra- battesimale eretto, per iniziativa del gliato nella cascina Cravino, per parroco don Federico Cattaneo, col consigliarlo alla resa, fu abbattuto a sussidio di private elargizioni, breve distanza dal fuoco improvviso nell’anno 1852, nella basilica di San di una mitragliatrice. Michele.

CASTIGLIONI CRISTOFORO (1345-1425) CAVAGNA SANGIULIANI DI GUAL- - Milanese, fu uno dei più celebrati DANA ANTONIO (1843-1913) - Conte, legisti del suo tempo. Insegnò per volontario nel 1866, cultore di storia molti anni nel nostro Ateneo: suo figlio pavese e amministratore della pro- Baldassarre (1404-1478), nato a Pavia, vincia di Pavia. Direttore del Bollettino seguì la carriera delle armi e fu storico pavese , rappresentante capitano al servizio del duca Filippo illustre della nobile antica famiglia dei Maria Visconti e poi di Lodovico III Cavagna, originaria del bergamasco Gonzaga: stabilitosi a Mantova, ivi e stabilitasi in provincia di Pavia sin morì. dal secolo XII.

CASTIGLIONI GIOVANNI (1420-60) - CAVALLOTTI FELICE (1842-98) - Mila- Vescovo di Pavia, fu, nel 1456, no- nese, fu col generale Medici in Sicilia minato a Macerata, ove morì. La sua nel 1860, combattè a Milazzo e sul salma fu trasportata a Milano e Volturno; nel 1866 a Vezza d’Oglio; riposa in Duomo. deputato per molte legislature del Collegio di Corteolona, uomo politi- CATENAZZI DA LOZZO GASPARE (sec. co, capo del partito radicale, gior- XVIII) - Fu incaricato dai fabbriceri nalista, fortissimo polemista: ebbe 33 della cattedrale di costruire il tam- duelli: nell’ultimo, che si svolse a buro della cupola del Duomo. Il mo- Roma il 26 marzo 1898 a Villa Cellere,

34 col conte Ferruccio Macola, direttore CENTUARIO GUGLIELMO (sec. XIV) - della Gazzetta di Venezia, rimase Vescovo di Pavia nel 1386. ucciso. Fu poeta e letterato, autore drammatico (I pezzenti, Guido, CERA A. (sec. XVIII) - Medico chirurgo. Agnese, Alcibiade, I Messeni, Il Prima che nel 1765 fosse fondata la cantico dei cantici, La figlia di Jefte, clinica chirurgica e affidata al prof. Nicarete, Lea, Agatodemon) ; diresse Scarpa, era creduto a Pavia un con Bizzoni il Gazzettino Rosa ; con- oracolo. Il Cera godeva di larga dusse i lombardi in soccorso dei popolarità, ma sapeva appena fare colerosi di Napoli e di Sicilia. L’asso- le più comuni operazioni. Quando gli ciazione del partito radicale di Pavia vennero riferiti i metodi seguiti dallo si intitolò per molti anni al suo nome. È Scarpa, rispose con la massima in- sepolto a Dagnente, sopra Lesa, sul credulità. Di fronte alla realtà, con- Lago Maggiore. validata dalla guarigione dei pa- zienti, dovette però arrendersi e ri- CAZZANIGA MARTINO (1460-1525) - conoscere quanto ancora egli aveva Fondò un Collegio per studenti del- da imparare. l’Università, detto “delle Quattro Ma- rie”, istituito nel 1524. CERESA GIOVANNI (1800-25) - Fu uno dei più distinti allievi del famoso inci- CELLA LUIGI (“il nano del Ponte”, sore Giovita Garavaglia. Morì a soli 24 1806-72) - Fu una delle macchiette anni d’età. Molte sue incisioni e che divertirono i nostri nonni. Chia- deliziosi disegni sono conservati nei mato “el nanu”, fu per molti anni in- Civici Musei e alcuni suoi lavori furono divisibile dall’immagine del Ponte pubblicati nel 1824 nell’opera La coperto. Alto 95 cm, strimpellava un Pittura Cremonese descritta , edita a mandolino e inscenava grotteschi Milano dal conte Bartolomeo de So- balletti, trascorreva sul ponte gran resina Vidoni (v. anche Miazzi). parte della sua giornata, vivendo con le offerte dei cittadini. Era consi- CERRI TERZO (1872-1930) - Prevosto di derato una specie di mascotte e fu San Pietro in Verzolo, dottore in ritratto dal pittore Ezechiele Acerbi e scienze sociali cristiane, cultore di dallo scultore Raffaele Re. Quando il storia ecclesiastica pavese, scrisse, Cella fu avvertito che nei paraggi si tra l’altro, In giro per la diocesi di aggirava il prof. Sangalli dell’Univer- Pavia , raccolta preziosa di notizie ri- sità, che si diceva l’avesse adoc- guardanti circa cinquanta parroc- chiato come un buon esemplare per chie della nostra diocesi. Fu anche il suo Museo di Anatomia Patologica, elegante scrittore e poeta in lingua tremebondo per la paura si diede a latina, nella quale dettò varie odi disperata fuga, inseguito dai lazzi e celebrative dei principali avveni- dalle risate dei buontemponi. Lo menti della diocesi. scheletro del Cella è andato proprio CESI INNOCENZO (1652-1704) - Man- a finire in quel Museo di Anatomia tovano, benedettino, fu professore di che era stato l’incubo della sua vita. fisica nella nostra Università.

35 dipinsero anche l’Immacolata Con- CHIAREZZA LIONELLO (Duca, sec. XIV) cezione che si trovava nella sop- - Figlio di Edoardo III re d’Inghilterra e pressa chiesa di Sant’Agata. marito di Violante visconti, figlia di Galeazzo, morì ad Alba il 1° luglio CICERI GIUSEPPE (sec. XVIII) - Pittore, 1368 e la sua salma, portata a Pavia, figlio di Bernardino e nipote di G. fu sepolta a San Pietro in Ciel d’Oro. Battista. Una sua tavola d’altare, del 1799, era nella chiesa della SS. An- CHIESA BENEDETTO (sec. XIX-XX) - Di nunziata, in piazza Petrarca. Un suo , fu erede dei ga- quadro era a Santa Croce, ove ora è staldi della Abbazia di San Salvatore. l’Istituto Pertusati. Nel 1908 donò ai Civici Musei, per in- teressamento di Carlo Marozzi, le CIMILOTTI ERCOLE (sec. XVI) - Croni- carte del Monastero che erano rima- sta, lasciò la minuta descrizione d’un ste alla sua famiglia (tutto il resto del- torneo svoltosi in Piazza Grande di l’Archivio si trova all’Archivio di Stato Pavia l’8 febbraio 1587. L’opuscolo fu di Milano). stampato dal tipografo Girolamo Bartoli (v.). CHIRI MARIO (1883-1915) - Pavese, laureato in giurisprudenza, fu Segre- CIPOLLA RODOBALDO (Santo ve- tario generale del Consiglio superiore scovo) - v. Rodobaldo II. del lavoro. Prese parte attiva all’or- ganizzazione dell’associazionismo CLERICI GIORGIO (sec. XVII) - Mar- cattolico. chese, fu investito del diritto di estra- zione dell’oro dalle sabbie del Ticino, CICERI BERNARDINO (1650-1719) - Pit- con decreto di Carlo I di Spagna tore, fu allievo di Carlo Sacchi e si dell’11 maggio 1689. perfezionò a Roma. A Firenze, in Ognissanti, è un suo quadro d’altare. CLEFI (Cleph, regnò negli anni 573- A Pavia si conservano suoi quadri in 574) - È ricordato come duro op- San Teodoro, San Salvatore e San pressore delle popolazioni romani- Francesco (l’Immacolata). che. Dopo un anno e mezzo di regno con la moglie Masane, fu ucciso da CICERI FRANCESCO (1848-1924) - Ve- un servo e fu sepolto nella cattedrale scovo di Pavia dal 1901 alla morte. pavese dei Santi Gervaso e Protasio. Pastore animato da grande zelo, fu Alla sua morte iniziò un periodo attivo, generoso, dedito ad opere di decennale di lotte fra i 35 duchi, bene. senza che si eleggesse un nuovo re. In questo periodo (574-584) Ticinum fu CICERI GIOVANNI BATTISTA (sec. XVII- governata dal Duca Zaban. Nel XVIII) - Pittore, fratello di Bernardino, frattempo andava ampliandosi che gli fu maestro e compagno di la- l’occupazione longobarda di gran voro. I due fratelli dipinsero insieme parte del territorio italiano. Vi furono un quadro con l’apparizione della anche tentativi di invasione della Vergine a Sant’Andrea, conservato nella chiesa del Carmine. Insieme

36 Gallia, da parte di Longobardi e Carrara a Bergamo, Pinacoteca di Sassoni. Torino, Museo di Napoli).

COLOMBO CRISTOFORO (1451-1506) - CONTILE LUCA (Cetone, Val di Basandosi sulla testimonianza del Chiana, 1505 - Pavia, 1574) - Studiò a figlio Ferdinando, qualcuno ha Siena sino a 23 anni, poi fu segretario avanzato l’ipotesi che il celebre na- presso vari Signori, girò l’Italia e vigatore genovese abbia potuto fre- l’Europa e pubblicò diverse opere coi quentare la nostra Università per resoconti della vita cortigiana. apprendervi la cosmografia e l’a- Ricordiamo, in particolare, le sue Let- strologia. Salpò nel 1492 da Palos, in tere , pubblicate a Pavia nel 1564 Spagna, per la scoperta del nuovo presso Girolamo Bartoli (v.) per conto mondo. La biblioteca della nostra del libraio Gio. Battista Turlini. Università possiede un vaso di vetro montato in argento, con una piccola CORBETTA (Corbetti) FRANCESCO quantità delle ceneri del grande (1630-81) - Celebre chitarrista pavese, navigatore, scoperte neI 1877, a si stabilì a Parigi, ove morì.

Santo Domingo, dal Vicario Aposto- CORNELIO NEPOTE (84-24 a.C.) - Sto- lico monsignor Borca-Cocchiai, il rico e biografo. Il Mommsen lo ritiene quale lo donò al nostro Ateneo, in nato a Ticinum. Si recò in giovane età seguito all’interessamento del biblio- a Roma, ove si fece presto co- tecario dott. Carlo Dell’Acqua. Altre noscere come scrittore dotto ed ceneri del grande navigatore elegante. Cicerone lo chiamò riposano in Spagna, dal 1899, nella “scrittore immortale”. Fra le sue molte cattedrale di Siviglia. Nel 1884 fu opere, De viris illustribus . inaugurato un busto a Colombo nel terzo cortile della nostra Università,. COREGGIO G. (sec. XlX) - Fu rettore del Collegio Borromeo e devesi a lui COMI SIRO (1741-1821) - Letterato e se, iniziatasi nel 1818 la demolizione storico, archeologo e paleografo, dell’antichissima Basilica di San Gio- diresse l’Archivio Municipale e quello vanni in Borgo, contigua al Collegio, dell’Università. Compì studi sulla storia fu eseguito un accurato disegno di locale e pubblicò diverse opere. questo monumento di stile lombardo CONTI (de Conti) BERNARDINO (1450- perché ne fosse conservata precisa 1528) - Pittore pavese, fu forse allievo memoria. del Foppa o del Civerchio e più tardi CORNIENTI CHERUBINO (1816-60) - Pit- imitò Leonardo. È citato dal Vasari tore, studiò a Brera come allievo del per i suoi numerosissimi lavori, oggi Bozzi e del Sabbatelli. Nel 1844 l’Ac- conservati in diverse gallerie (fra i cademia l’inviò a Roma. Nel 1860 fu quali ricordiamo: Brera, Galleria nominato professore all’Accademia Vaticana, Uffizi, Kaiser Friedrich Mu- di Belle Arti di Bologna, ma la morte seum di Berlino, Filadelfia, Amburgo, lo colse prima che potesse occupare Pinacoteca di Bologna, Accademia tale posto.

37 CORTE LODOVICO (sec. XVI-XVII) Fu il taglia italiani e francesi, sino al sacri- primo autore delle carte topografi- ficio della vita. che di Pavia e del suo territorio edite dal Ballada. CRASTONA GIUSEPPE (1664-1718) - Pittore, allievo di Bernardino Ciceri. CORTI BENEDETTO (sec. XVIII) - Mar- Diversi suoi quadri si trovano a San chese, benefattore, coprì numerosi Gervaso e Protasio. È sua la pala uffici pubblici; amministratore del d’altare originale, con la Vergine, Monte di Pietà sino al 1791, poi della parrocchiale di Torre d’Isola. membro della Municipalità di Pavia. Fu ritenuto responsabile della som- CREMONA LUIGI (1830-1903) - Cele- mossa del 23 maggio 1796 contro il bre matematico, nato a Pavia, non presidio francese e fu ricercato cogli insegnò nella nostra città, ma vi altri undici consiglieri municipali dallle compì gli studi universitari. Discepolo truppe del Bonaparte. Alcuni riusci- di Bordoni; senatore; ministro della rono a fuggire, altri si consegnarono pubblica istruzione nel 1898: fratello di dopo qualche giorno di latitanza ai Tranquillo. Fu professore di matemati- comandi militari. Corti riparò sull'Ap- che superiori all’Università di Roma; pennino Pavese. Gli arrestati furono direttore della scuola di applicazione condotti a Milano e, dopo un certo per ingegneri, membro della Società tempo, liberati. Italiana delle Scienze, membro dell’Accademia dei Lincei e CORTI LUIGI (1823-88) - Conte di dell’Istituto Lombardo di scienze e Gambarana, uomo politico; diplo- lettere. matico, senatore, ministro degli affari esteri nel 1878, morì a Roma. CREMONA TRANQUILLO (1837-78) - Pittore pavese, entrò giovanissimo CORTI MATTEO (Pavia, 1494 - Pisa, alla Civica Scuola di Pittura. Ebbe 1564) - Medico insigne, fu professore come maestro il Trecourt e fu amico nelle Università di Pavia, Bologna, del Piccio. Rimasto orfano, proseguì Padova e Pisa. gli studi all’Accademia di Venezia presso un fratellastro. Nel 1859 si tra- COSSA (Cosso) FILIPPO (1501-70) - sferì a Milano e frequentò l’Acca- Mercante, benefattore, con testa- demia di Brera. Fu il pittore più popo- mento 7 aprile 1570 destinò i suoi lare del Romanticismo pavese, fra gli averi alle cure medliche gratuite e iniziatori dell’impressionismo antiac- alla somministrazione delle medicine cademico, tanto da meritarsi il ri- ai poveri (Opera di Santa Corona). conoscimento di caposcuola della

scapigliatura lombarda. COZZI MARIA (1889-1918) - Nata a Settimo di , morì in Francia, CRISOLARA EMANUELE (1355-1415) - a Concyles - Eppes. Infermiera volon- Nativo di Costantinopoli, restaurò in taria della Croce Rossa Italiana nella Italia gli studi di letteratura greca. In- grande guerra 1915-18, si dedicò al segnò all’Università di Pavia per di- soccorso dei feriti sui campi di bat-

38 versi anni, poi seguì l’antipapa Gio- Quinzano lo fece nuovamente vanni XXIII a Costanza, ove morì. arrestare. Fra i vari reperti sequestrati in casa di Bernardo, si citano CRISPINO (Santo vescovo, sec. V - m. calamite, pezzi di ossi, un trattato per 467) - Della famiglia pavese de Negri, tingere i panni di lana, un «rimedio partecipò nel 431 al Concilio di contra ogni puzor di bocca», testi di Milano che condannò l’eresia di Eu- Raimondo Lullo e la Clavicola di tiche e sottoscrisse la lettera di San Salomone. Leone Magno sull’incarnazione. Fece iniziare l’attività di fornaci per mattoni CRISTIANI-CASALI NOEMI (1898-1928) - e tegole, tanto che ancor oggi si Pavese, rimase vittima dell’attentato ritrovano nelle vecchie costruzioni di piazza Giulio Cesare a Milano. Fu laterizi col suo sigillo. Gli sono donna di viva intelligenza e grande attribuite molte opere di costruzione bontà. Il marito, avvocato Cristiani, e nella città di Pavia, fra le quali il la famiglia, per onorarne la memoria, primo Ponte sul Ticino, che fu poi so- istituirono un fondo per la creazione stituito nel sec. XIV dal Ponte Co- dell’asilo nido per l’infanzia ab- perto. Designò Epifanio come suo bandonata. successore. La leggenda dei vescovi pavesi, per iniziare l’era cristiana CRISTIANI CATELANO (sec. XIV) - Can- subito dopo Cristo, fu obbligata a celliere ducale. Fu colui che redasse, inventare un “Crispino I” e un il 15 aprile 1396, l’atto di fondazione “Crispino II”. della Certosa di Pavia per Gian Galeazzo Visconti. CRISTIANI BERNARDO (Bernardino, detto “della Polvere”, sec. XVI) - Fu CRISTINA DI SVEZIA (Regina, 1626-89) - processato per la detenzione di libri Si dice che sia stata uno degli ultimi magici e per l’esercizio delle arti di personaggi a comprendere il signifi- geomanzia, astrologia e alchimia. cato delle sculture della Basilica di 5 Egli stesso volle, in collaborazione con San Michele. Nel 1650 ordinò che altri autori, comporre un trattato di cessasse la persecuzione delle stre- arti magiche. Studiava il modo di ghe in tutti i territori tedeschi ordinati trasmutare l’argento in oro e guariva dalla Svezia, con un atto illuminato in gli spiritati. 4 Fra le varie attività, pre- cui affermava che la diffusione dei vedeva «se una dona parturiva ma- processi contro le streghe avrebbe schio o femina» e cercava tesori na- fatto cadere l’umanità in un scosti: «fa ritrovare qualcosa perduto, “labirinto inestricabile”. guadagnando in cambio un paio di CRIVELLI ALESSANDRO (1508-73) - scarpe». Subì un primo ammonimento Conte di Lomello, divenne Cardinale dell’Inquisizione nel 1564 e gli fu nel 1565 e morì a Roma. imposto di smettere di operare. Nel novembre del 1567 Fra Solero da 5 S.S. CAPSONI, Memorie istoriche della regia città di Pavia, Pavia, Mon. S. 4 Cfr. E. ROTA, cit. Salvatore, 1785, vol. II, p. 129, nota e.

39

CRIVELLI ANTONIO (sec. XIV) - Va- CUSANI AGOSTINO (1655 - Milano, lente pittore, lavorò molto a San Pie- 1730) - Marchese, vescovo di Pavia e tro in Ciel d’Oro ove, nel 1382, ebbe cardinale, fu Nunzio Apostolico presso l’incarico di affrescare la sacrestia, il la Repubblica veneta e a Parigi. chiostro e l’interno della Basilica. Fu Resse la Legazione pontificia di anche tra i primi artefici di vetrate Bologna. Non potendo più seguire gli colorate e istoriate. Alla sua scuola affari pavesi, nel 1724 rinunciò alla crebbe il figlio, di nome anch’egli diocesi e gli succedette mons. Antonio, ricordato negli anni 1432-48 Pertusati. Fece ricostruire il Castello di negli atti della Fabbrica del Duomo Chignolo nelle attuali forme, su pro- di Milano. getto dell’architetto romano Gio- vanni Ruggeri. CUNEO GABRIELE (1500-76) - Medico chirurgo, fu il primo titolare della Cat- CUSANI VISCONTI BOTTA ADORNO tedra di Anatomia e Incisione presso LORENZO (1864-1925) - Marchese di la nostra Università, dopo la fine del , fu Vice Ammiraglio divieto alla dissezione dei cadaveri. d’Armata, Balì Gran Priore del So- vrano Militare Ordine di Malta per la CUNINCPERGA (sec. VIII) - Regina Lombardia e le Venezie, Senatore del longobarda, fu sepolta nella chiesa Regno. di Sant’Agata; La sua iscrizione fune- raria è conservata nei Civici Musei. CUZIO ANTONIO MARIA (1635-99) - Abate, ceramista. È famoso per la CUNINCPERT (sec. VII - m. 700) - Figlio realizzazione di piatti pregiati in di Perctarit, undicesimo re dei Lon- maiolica. gobardi, detto “il Pio”, salì sul trono nel 688 alla morte del padre. Sposò Ermelinda. Sotto il suo regno, Alahis arrivò ad occupare il Palazzo reale, costringendolo a rifugiarsi in un’isola fortificata sul lago di Como. Cuninc- pert fu sepolto a San Salvatore e la- sciò il regno al figlio Liutpert, mino- renne, al quale affiancò come tutore il saggio Ansprand, duca di Asti.

CURIONE CELIO SECONDO (sec. XVI) - Lettore di arte oratoria all’Università di Pavia (1536-38), fu perseguitato e costretto a fuggire perché prote- stante e perché diffondeva tra gli studenti le tesi luterane.

CURZIO MATTEO (Pavia, sec. XV - m. Pisa, 1544) - Medico e scrittore.

40 dell’Ospedale San Matteo (sull’at- tuale Piazza Leonardo da Vinci).

DAL VERME (famiglia) - Originaria- D mente i Dal Verme discendevano da una famiglia guelfa veronese.

D’ALAGONIA ARTALE (sec. XIV-XV) - DAL VERME FERDINANDO (Zavattarel- Conte siciliano, cospiratore e ribelle, lo, 1846 - Zanzibar, 1876) - Ingegnere visse per molti anni alla corte di Gian minerario, lavorò in Sardegna, poi in Galeazzo Visconti e fu podestà di Russia nel bacino dell’Ural. Nel 1873 Pavia dal 1400 al 1402. partì per l’Africa alla ricerca di minie- re d’oro, ma fu ucciso dalle febbri. D’AUGUDIO ANTONIO (sec. XVI) - Fila- tore milanese, fu invitato dal Comune DAL VERME JACOPO (Verona, 1350 - di Pavia a stabilirsi nella città. Nel 1552 Venezia, 1409) - Capitano ducale al aprì una filanda con sette suoi soldo di Gian Galeazzo Visconti, in- garzoni. L’anno seguente altri flisse una severa sconfitta nel 1391 ottennero dal Comune analoga presso Alessandria alle milizia di Jean concessione, per tessere velluto e d’Armagnac, allora al servizio dei raso cremisi: Giovanni Pietro Cossi, Fiorentini, ma subì una sconfitta per Giuliano Maragliano e Boniforte Re. tradimento nel 1398 sotto il Serraglio Ben presto i tessitori pavesi si poterono di Mantova. Fu richiamato a Pavia da organizzare in corporazione. una falsa lettera del Duca, scritta in realtà dai Mantovani, e la sua caval- DA GRADO ANTONIO (sec. XVI) - Let- leria si diede alla fuga. La fanteria fu tore in medicina e chirurgia, poiché i così duramente sconfitta e lasciò locali messi a disposizione dal Co- nelle mani del nemico i carriaggi e 34 mune non erano più sufficienti, iniziò a bombarde. v. anche P. Capelli. dare lezioni agli studenti nella chiesa di San Benedetto, che sorgeva presso DAL VERME LUCHINO (sec. XIV - m. San Michele. 1372 in Siria) - Fu al servizio prima degli Scaligeri, poi dei Visconti, per conto DA VIO TOMMASO (sec. XV-XVI) - dei quali resse il Genovesato (1355) e Domenicano, professore di teologia Alba e mosse (1356) alla conquista di all’Università, fu uno dei più fervidi Pavia. Per conto della Repubblica di sostenitori dell’istituzione dell’Ospe- Venezia represse la rivolta dei coloni dale San Matteo. veneziani di Candia (Creta, 1364).

Morì in Siria combattendo contro i DAGNA CESARE (1825-80) - Inge- Turchi. gnere, architetto, realizzò l’adatta- mento del Monastero di Teodote DAL VERME LUIGI (sec. XV - m. 1449) - (detto anche della Pusterla) per tra- Condottiero, fu fatto da Filippo Maria sformarlo in nuova sede del Seminario Visconti feudatario di Bobbio e Vo- Vescovile e rinnovò la facciata ghera e fu nominato conte di San-

41 guineto dall’imperatore Sigismondo Bambino e angeli), datata 1489, è (1443). conservata nei Civici Musei di Pavia. Le è attribuito un altro quadro dello DAMIANO (Santo vescovo, 650-710) - stesso Museo (Deposizione). Qualche Fu vescovo di Pavia dal 680. Fece critico pensa siano opera sua anche edificare terme e il proprio Palazzo alcuni affreschi del monastero di San con la Curia vescovile dietro le absidi Felice. delle Cattedrali (primo nucleo dell’attuale Broletto, che divenne in DE CASATE FRANCESCO (sec. XV) - seguito sede del Comune). Sotto il suo Comandante della cittadella di Pa- vescovato si ebbe (683) una terribile via, il 26 agosto 1447, tredici giorni pestilenza. Parve allora a molti che un dopo la morte del duca Filippo Vi- angelo buono e uno cattivo an- sconti, vendette la cittadella stessa ai dassero di notte per la città a se- Pavesi, che per distruggere le tracce gnare le porte. Quanti colpi l’angelo della dominazione viscontea vole- cattivo dava a una porta, tanti abi- vano atterrarla, in cambio di mille tanti di quella casa morivano ducati d’oro e di altri vantaggi, come l’indomani. Per far terminare la peste, il dono di un possedimento con un si portarono a Pavia da Roma le reddito di 900 fiorini, una casa in reliquie di San Sebastiano e fu eretto Pavia e l’esenzione da tutte le tasse. loro un altare nella chiesa di San Pie- La demolizione della cittadella fu poi tro in Vincoli. Per iniziativa sua e di re sospesa per l’intervento di Francesco Cunincpert, nel 698, si pose fine, in Pa- Sforza. via, a uno scisma che da oltre 150 anni separava molte chiese dell’Italia DE CONTI BERNARDINO (1460-l528) - settentrionale da quella di Roma. Pittore pavese, autore di numerose opere che si trovano sparse in vari DANIELI GIOVANNI (1811-78) - Di musei e gallerie d’Italia e all’estero. Trento, studiò legge a Pavia e per Un suo quadro, Ritratto di donna, due anni fu supplente nella cattedra dalla racco]ta di Francesco Reale, è di Diritto. Nel 1848 partecipò ai moti conservato nei Civici Musei. antiaustriaci a Trento e rimase ferito in battaglia. DE CURTIS FRANCESCO (sec. XVII) - Acquistò nel 1631 dalla Camera du- DE AMENTI EMILIO (1845-85) - Pittore cale di Milano il feudo di e pavese, studiò alla Civica Scuola di la sua famiglia lo tenne anche dopo Pittura. Ebbe come maestro Giacomo l’erezione del feudo a marchesato Trecourt. Suoi quadri sono conservati (1654). a Santa Maria in Betlem. DE FERRARI GIOVANNI PIETRO (sec. DE BARACHIS ANDRIOLA (sec. XV) - XIV-XV) - Pavese di nascita e di affe- Badessa del monastero benedettino zione, fu giurista pratico; l’opera sua di San Felice a Pavia, che fece re- maggiore, intitolata Practica iudicialis staurare nel 1490, fu anche pittrice. (1412), ebbe lo scopo di insegnare, Una sua opera su tavola (Vergine col nella forma più breve e chiara a

42 scolari, notai e procuratori, in un bien- altri, non meno autorevoli, Panfilo nio, ciò che dapprima era difficile im- Castaldi di Feltre. parare in un decennio. l’opera godette largo favore presso la Scuola DE GIORGI ANTONIO (sec. XV) - D’illu- pavese e altri studi. stre famiglia pavese, ebbe dalla moglie Franceschina Beccaria, figlia DE FILIPPI ERMINIO (1900-35) - Nato a di Niccolò Beccaria, il feudo di Pietra , fu esploratore in dei Beccaria, che assunse il nome del Africa, compagno di ardite spedizioni nuovo feudatario. Nel 950 il feudo era nella Dancalia col barone Raimondo del Monastero di Santa Maria Franchetti. Morì a Cheren in Eritrea. Teodote di Pavia che lo concesse pro tempore ai signori Pietra. Nel 1290 il DE GASPERIS GIOVANNI BATTISTA Comune di Pavia, cui era passata la (1600-68) - Cappellano della Catte- proprietà, lo diede a Manfredino drale, cronista, autore di un’interes- Beccaria. sante pubblicazione sull’Episcopato ticinese. Nella biblioteca dell’Univer- DE GIORGI BERTOLA EUGENIO (1754- sità si conserva anche un suo Diario 99) - Abate, professore di storia uni- sacro e profano della città di Pavia, versale all’Università, ma anche irresi- manoscritto nel quale è raccolta, tra stibile cicisbeo, fu noto nella Pavia del altre interessanti notizie, la tradizione suo tempo come «poeta e signore che nella chiesetta dedicata a Santa della grazia e dell’eleganza». Fine Maria Maddalena, detta «della Sca- parlatore, poeta estemporaneo e letta» perché per entrarvi bisognava gran conversatore, fu l’idolo delle salire alcuni gradini, esistente sin dal donne e della società accademica. 1300 presso la Basilica di San Michele Scrisse e stampò diverse opere, fra le e demolita nel sec. XVIII, San Carlo quali ricordiamo: Filosofia della storia, Borromeo, mentre si trovava studente Vita di Enrico Sagramoso balì di all’Università di Pavia, insegnasse la Malta, Viaggio sul Reno. Lo definì dottrina cristiana ai facchini della Isabella Teotochi Albrizzi: «leggero, vicina Porta Salara. amabile, incostante, tenero e crudele a un tempo, gentile quant’è possibile, DE GERLI LEONARDO (sec. XV) - Fu tra malignetto e sempre caro». i primi a introdurre in Pavia l’arte della stampa. Secondo il De Gasperis (v.), DE GIORGI PIETRO (sec. XV) - Arcive- sarebbe senz’altro stato il primo, nel scovo di Genova col nome di Pietro 1470, ma non vi sono prove. È invece V. Morì a Voghera il 30 agosto 1436. accertato che nel 1471 aprì in Pavia una tipografia, alla distanza di soli sei DE LEYVA ANTONIO (1480-1536) - anni dall’istituzione, a Subiaco e a Duca, fu uno dei migliori generali di Roma, delle prime officine grafiche. Carlo V. Comandò le truppe confe- Secondo alcuni l’inventore di derate (spagnoli, tedeschi e italiani) quest’arte che ha rivoluzionato il assediate in Pavia da Francesco I nel mondo sarebbe stato Giovanni 1524. Poiché non poteva montare a Guttemberg di Strasburgo, secondo cavallo perché malato, diresse da

43 una lettiga le operazioni militari. Erano condita ad sua tempora, con una con lui il Viceré di Napoli Lennoj, il parte storica, una relativa agli uomini Marchese di Pescara e il Duca di antichi e moderni, una con la descri- Borbone. Dopo quattro mesi d’as- zione del mondo. sedio, il 24 febbraio 1525 si ebbe la famosa battaglia, vinta dagli Impe- DE PAOLI GAETANO (Torre d’Isola, riali. Il Duca de Leyva morì in Pro- 1862 - Pavia, 1926) - Insegnò come venza nel 1536. maestro alla scuola di Torre d’Isola per quarant’anni. Alla scuola dedicò DE MARLIANI RAIMONDO (sec. XV) - tutta la propria vita con grande sen- Benefattore, fondò, nel 1475, un sibilità verso i valori umani più pro- collegio per studenti universitari. fondi e con un rispetto quasi sacrale della natura. Cadde dal fienile men- DE MODENA GIACOMO (sec. XV) - tre preparava la legna per riscaldare Pavese, forse di origine israelita, artista l’aula scolastica e morì dopo un artigiano: nel 1499, senza alcuna ra- breve ricovero all’Ospedale di Pavia. gione e provocazione, ebbe assal- La sua morte rappresentò un lutto per tata la casa da studenti oltremontani l’intera popolazione di Torre d’Isola, ospiti del collegio di San Giovanni in che accorse numerosa a Pavia ai Borgo, i quali oltraggiarono la sua gio- funerali. Gli anziani del paese lo ricor- vane figlia, ferirono gravemente un dano ancora come “Il Maestro”. suo figlio e quindi, tumultuando per la città, assalirono e ferirono, per brutale DE PAOLI GIUSEPPE (1881-1934) - pit- malvagità, alcuni ragazzi, tore non professionista, nato a Sommo provocando la reazione della citta- ma vissuto a Pavia: ebbe per maestri i dinanza che li affrontò, ne uccise due pittori Sara e Acerbi: oltre che al e molti ne ferì. ritratto si dedicò alla composizione e all’affresco. DE MOTIS (sec. XV) - Famiglia di pittori vigevanesi. Nel Lavabo della Certosa DE ROSSI BERNARDINO (sec. XV) - Pit- si conserva una vetrata con San Ber- tore pavese, allievo del Bergognone, nardo e il diavolo, opera di Cristoforo dipinse alla Certosa il vestibolo, la (1477). Un’altra sua vetrata con San cella del Priore e diversi monaci Gregorio Magno è nel transetto oranti. Dipinse anche l’oratorio del meridionale, dietro il Mausoleo di Monastero della Pusterla a Pavia e, Giuan Galeazzo. Il fratello Giacomo secondo alcuni critici, le storie di San lavorò a vetrate per il Duomo di Maiolo in San Salvatore e diversi Santi Milano e la Certosa e affrescò le volte in San Pietro in Ciel d’Oro. di due cappelle della Certosa. Lavorarono anche a Cantù. DE ROSSI GIRARDO (sec. XIV) - Pittore citato in documenti del 1382. Lavorò DE NOVIS AGOSTINO (sec. XVI) - Scrit- probabilmente al Castello di Pavia e tore e storico pavese, noto per molte nel Vescovato vecchio. Non si con- opere pubblicate, tra le quali la servano sue opere. Historia quadripartita ab orbe

44 DE ROSSI GIAN GIROLAMO MARIA sino alla sua morte che avvenne nella (1500-64) - Della famiglia dei Marchesi città il 12 febbraio 1550. di San Secondo, fu vescovo di Pavia. DEGLI UBALDI BALDO - v. Baldo DE SEYSSEL CLAUDE (sec. XV-XVI) - Figlio di un maresciallo di Savoia, DEL BO GAETANO (sec. XIX) -Istituì per governatore del Piemonte e Cava- primo, nel l894, con una vettura a due liere della Santissima Annunziata, cavalli, il servizio passeggeri dalla sta- studiò all’Università di Pavia. Divenne zione ferroviaria a corso Mazzini. Prima arcivescovo di Torino nel 1520. della vettura Del Bo, i cittadini che avevano fretta si servivano degli DE SISTI BARTOLINO (1317-69) - Pavese omnibus degli alberghi «Croce che attentò con una pugnalata alla Bianca» e «Tre Re». Le carrozze vita di Galeazzo Visconti, il quale lo pubbliche incominciarono a circolare aveva privato di tutti i suoi beni. Fu per Pavia, in numero di due, con torturato con le tenaglie e poi legato posteggio in piazza della Legna (ora a due cavalli, che lo squarciarono piazza d’ltalia), il primo dicembre correndo in sensi opposti. 1858. Il servizio Del Bo durò sino al tram elettrico, che iniziò le sue corse su DECEMBRIO PIER CANDIDO (1399- rotaie l’8 marzo del 1913. 1477) - Letterato e scienziato pavese. Fu segretario del Duca di Milano DEL CONTE GIOVANNI BATTISTA (sec. Filippo Maria Visconti, poi presidente XVIII) - Benefattore, legò i suoi beni della Repubblica di Milano. Quando posti in Pavia, Casteggio e Sannazza- la città cadde in potere di Francesco ro al Monte dei Prestiti della città. Sforza emigrò a Roma e fu segretario di Papa Niccolò V. Ottenne il per- DEL CONTE ROGLERIO (sec. XV) - Te- dono dello Sforza e si accingeva a desco, studente presso l’Università di tornare a Milano, quando morì. Pavia, trascrisse un’opera di Plinio, conservata, sino al 1940, a Berlino. DECEMBRIO UBERTO (sec. XIV- m. 1427) - Vigevanese, fu segretario di DEL GIUDICE PASQUALE (1842-1924) - Pietro di Candia, vescovo di Novara, Giureconsulto, insegnò all’Università poi divenuto Papa Alessandro V. Il storia del diritto italiano. Fu garibal- Decembrio fu poi segretario del Duca dino nel 1860.

Giovanni Maria Visconti. Ebbe due DEL MAJNO GIASONE (Pesaro, 1435- figli: Angelo, diplomatico e umanista, 1519) - Figlio naturale del nobile mi- e Pier Candido (v.). lanese Andreotto del Majno, esule nel DECIO FILlPPO (sec. XVI) - Eminente 1435 a Pesaro. Celebre giurista e, per giurista e consultore, fu maestro di molti anni, professore all’Università di Andrea Alciato. Professore, in ancor Pavia. Fu considerato il principe dei giovane età, per invito di Francesco I, giureconsulti del suo tempo e degli ad Avignone; poi nel 1533 a Pavia oratori italiani, ebbe il titolo di consi- gliere ducale e divenne feudatario di . Insegnò all’Ateneo

45 pavese dal 1467 al 1485; dal 1485 al DELL’ACQUA AMBROGIO (Ambrogio 1488 all’Ateneo di Padova; nel 1489 a da Pavia, sec. XIV-XV) - Dipinse con Pisa e, quindi, di nuovo a Pavia. Michelino da Besozzo una serie di scene della vita di Sant’Agostino, nel DEL MAJNO LORENZO (1809-69) - secondo chiostro di San Pietro in Ciel Marchese di Pavia, nel 1848 fu nomi- d’Oro. Eseguì anche, con Antonio de nato rappresentante della città nel Ferraris una serie di dipinti nella chiesa governo provvisorio di Lombardia. di Santa Maria Nuova, che si trovava

presso piazza Guicciardi, ove oggi DEL MAJNO TOMMASO (1790-1864) - sono la sede dell’Automobile Club e Marchese e conte, fu podestà di dei Coltivatori Diretti. Si pensa che Pavia nel 1844. Patriota, fu sospettato verso il 1415 lavorasse con un certo dagli Austriaci, particolarmente per la Pietro da Pavia, nella zona di sua parentela con Carlo Pisani Dossi, Genova. del quale aveva sposato una figlia. Benemerito della Scuola di pittura e DELL’ACQUA CARLO (1834-1900) - dell’Università. Letterato, storico, dottore in giuri-

sprudenza, bibliotecario dell’Univer- DEL MANGANO FRANCESCO (1397- sità, scrisse diverse opere sulle origini 1469) - Frate pavese, fu detto di Casa Savoia, sulle basiliche di San «Monarca Sacrae Theologiae» per la Michele, San Pietro in Ciel d’Oro, sulla sua vasta cultura e scienza ecclesia- vita di Lanfranco, giureconsulto e stica: coprì le cariche di Procuratore arcivescovo di Canterbury, ricordi generale dell’Ordine dei Francescani storici biografici pavesi, ecc. nella Curia Romana e di Ministro della provincia di Genova. DELL’ACQUA SIRO (1837-1916) - In-

gegnere e architetto, fratello di Carlo, DEL MANGANO GIORGIO (sec. XV) - curò i restauri del San Michele e li Pittore pavese di nobile famiglia, fu il diresse dal 1865 al 1876. Progettò primo affrescatore della Certosa: al- anche il restauro stilistico della cuni suoi affreschi si trovano anche facciata di San Francesco. nella cripta della chiesa di S. Giovanni Domnarum. DELLA CANONICA AGOSTINO (sec.

XIV) - Miniatore, parente di Bertolino, DEL MONTE (CHIOCCA) ANTONIO E fu incaricato da Pasqualino de Gar- GIOVANNI MARIA (1488-1555) - Nome batiis di copiare su pergamena e di due Cardinali, di origine aretina, miniare gli Statuti del Comune. Vescovi di Pavia, Il secondo, dopo essere stato Vescovo di Pavia (1545- DELLA CANONICA BERTOLINO (sec. 50), fu eletto Papa il 7 febbraio 1550 XV) - Pittore, parente di Agostino, la- col nome di Giulio III, morì a Roma a vorò alla Certosa (1465) e abitò a Ge- 67 anni. Suo nipote Pietro fu dal 1568 nova. Gran Maestro dell’Ordine Sovrano di Malta e morì nel 1571. DELLA CHIESA ANDREINO v. Andrino de Edesia

46 DELLA CHIESA GIOVANNI (sec. XV) - triota, statista, fu pro dittatore in Sicilia Col figlio Matteo, lavorò alla Certosa nel 1860. Più volte ministro e presi- di Pavia e all’Incoronata di Lodi. dente del Consiglio dei ministri, morì a Roma. È sepolto a Stradella. DELLA PIETRA CAMILLO (sec. XVI) - Eresse nel 1576 la sacrestia della DESIDERIO (757-774) - Duca di To- chiesa del Carmine. Suo figlio Gio- scana, fu costretto a cedere al Papa vanni Battista l’arricchì di stucchi e di quanto gli rimaneva dell’antico Esar- statue. cato di Ravenna, ma ritornò a minac- ciare Roma e i domìni pontifici. Nel DELLA PORTA LUIGI (1825-52) - Stu- 770 stipulò un’alleanza con Carlo e dente milanese di matematica presso Carlomanno, i due fratelli che si l’Università di Pavia, combatté alle erano suddivisi il regno franco alla Cinque Giornate di Milano, al morte di Pipino, e diede loro in spose, Caffaro, a Roma, a Novara. Tornò a rispettivamente, le sue figlie Er- Pavia nel 1852 per proseguire gli studi, mengarda e Gerberga. Nel 772 Carlo, ma fu ucciso in un duello alla divenuto l’unico re dei Franchi alla sciabola da un ufficiale austriaco, nel morte del fratello, ripudiò Er- cortile della caserma del Collegio mengarda, che dopo poco morì, Germanico Ungarico (attuale mentre la famiglia di Carlomanno si collegio Fratelli Cairoli). rifugiava alla corte longobarda. Il

Papa Adriano I chiese l’aiuto dei DELLA TORRE DOMENICO (sec. XVII) - Franchi, che scesero in Italia nel set- Scrittore, cronista, pubblicò nel 1655 tembre 773. Adelchis, figlio di Desi- un diario dell’assedio di Pavia, intra- derio, sconfitto, fuggì a Costantino- preso dai francesi, dal Duca di Savoia poli, mentre il padre si chiudeva in e dal Duca di Modena, durato dal 24 Pavia. Molti duchi passarono dalla luglio al 14 settembre 1655. parte dei Franchi, altri rimasero neu- DELLA TROTHA MICHELE (sec. XIII) - trali. Nel giugno del 774, dopo nove Podestà di Pavia, strinse il 13 dicem- mesi di resistenza, Pavia, vinta dalla bre 1252 un trattato d’alleanza col fame e dalla pestilenza, cedette al- Marchese Bonifacio di Monferrato. Il l’assedio. Desiderio uscì in abito di Marchese otteneva l’appoggio dei penitente, con la consorte Ansa e la Pavesi contro Alessandria, in cambio figlia, si ritirò in convento in Francia e dei castelli di Pomaro e di San Salva- Carlo si proclamò re dei Longobardi. tore, che cedeva alla città. Gli ultimi esponenti del clero ariano furono epurati. Il Ducato di Spoleto si DELLE VACCHE FILIPPO (sec. XV) - Ar- sottomise al Papa. Quello di Bene- chitetto del Duomo di Salò (1453). vento mantenne l’indipendenza, grazie alla sua neutralità durante la DEODATO (sec.IX -m. 841) - vescovo guerra, e sopravvisse sino al sec. X, di Pavia, annoverato tra i Santi. quando sopraggiunse la dominazione normanna. DEPRETIS AGOSTINO (1813-87) - Nato a Mezzana Corti di Bottarone, pa-

47 DESIGIS CARLO (1877-1935) - Chimico, sé e per i suoi eredi legittimi maschi e industriale, fu il primo italiano a femmine. industrializzzare la produzione del sol- furo di carbonio, per la produzione di DOGLIA GUGLIELMO (sec. XIV) - Me- fibre tessili artificiali, e costruì lo dico, deputato dal Comune di Pavia stabilimento di Motta di Valle Salim- a visite sanitarie in tempo di peste, bene. insieme all’altro medico pavese Sil- vano de Negri. DEVOTI ALFREDO (1871-1914) - Inge- gnere pavese, progettista e proprie- DOLLAZZA PASQUALE (1745-96) - Pa- tario del «Palazzo Devoti», edificio vese, cancelliere del censo di Bere- d’angolo in stile eclettico-liberty rea- guardo, fu condannato alla fucila- lizzato negli anni 1911-12 presso il zione dal tribunale militare di Milano Castello (attuale angolo viale G. come uno dei principali istigatori delle Matteotti - viale XI Febbraio). Il pa- rivolte contro i giacobini e le milizie lazzo, il più alto della Pavia del francesi a Binasco, Casorate e paesi tempo, fu realizzato con tecniche limitrofi. Fu fucilato il 2 giugno 1796 d’avanguardia, con ampio uso di sulla strada Pavia-Bereguardo. cemento, profilati di acciaio e fibro- DOMENICO DA CATALOGNA (sec. XV) cemento, e intendeva porre le basi - Frate dell’Ordine dei Predicatori, fu per la creazione di un boulevard instancabile propugnatore della co- pavese, sul gusto di quelli parigini. Le struzione in città di un ospeda]e per i amarezze conseguenti al successo poveri, che venne, infatti, aperto il 25 dell’iniziativa, inadeguato rispetto alle giugno 1456. Egli stesso ne dettò gli sue speranze, spinsero il Devoti a uc- statuti. Alla fondazione concorsero cidersi. numerosi concittadini e, con privilegi

D’ORIA MANUELLO (sec. XIII) - pode- speciali, principi e Pontefici. stà di Pavia: il 16 aprile 1216 stipulò col DONATI FABRIZIO (sec. XVII) - Nobile marchese Guglielmo VI di Monferrato, benefattore, fece eseguire nella nel palazzo del Comune, un patto chiesa del Carmine, dal celebre pit- perché tutti gli uomini di Valenza, dai tore bellunese Sebastiano Ricci, l’an- 15 anni in su, giurassero fedeltà al cona e l’immagine del Santo Angelo Comune di Pavia impegnandosi «a Custode. far esercito e cavalcata per esso, par- tecipando ad ogni sua guerra e DONDI GIOVANNI (Chioggia, 1330 - pace, guardandone gli uomini sul Abbiategrasso, 1388) - Medico e let- proprio territorio, non levando alcun terato di famiglia padovana, fu pedaggio sopra di loro e pagando 50 chiamato a Pavia come astrologo lire di fodro a Pavia». Valenza, inoltre, della corte viscontea, progettò e s’impegnava a nominare solo realizzò l’orologio astronomico Podestà provenienti da Pavia. In (astrarium) , posto in un torrione del compenso la città investiva il castello, che segnava anche i moti marchese del feudo di Valenza, per dei Pianeti. Ne derivò a lui e ai suoi

48 discendenti il soprannome “dall’Oro- tario, nell’825, indicò le città del suo logio”. Fu amico del Petrarca e scrisse regno che dovevano inviare gli stu- anche numerosi sonetti. Suo padre denti alla Scuola di Pavia ove inse- Jacopo (1293-1359), pure medico, gnava il celebre professore. erudito e meccanico, aveva fabbricato, con l’aiuto dell’artigiano DURINI CARLO FRANCESCO (1693- Antonio da Padova, un ingegnoso 1769) - Milanese, fu vescovo di Pavia orologio per il palazzo del Capitanio a e cardinale. Padova. L’astrario di Pavia fu distrutto dopo il 1529, ma è stato ricostruito in diversi esemplari, grazie ai disegni conservati dall’autore nella sua opera Tractatus astrarii .

DOSSENA COSMA (1548-1620) - pa- vese, nato da Cosma e Domenica Rossi, abbracciò la carriera delle armi e divenne in breve uno dei capitani più reputati, tanto che i principi si di- sputavano l’onore di averlo al proprio servizio. Partecipò alla guerra contro i turchi nel 1571, compiendo prodigi di valore. Poi, improvvisamente, decise di farsi religioso. Compiuti gli studi necessari, nel 1586 venne ordinato sacerdote, nel 1596 prevosto generale della Congregazione dei novizi, in Roma. Nel 1612 fu nominato vescovo di Tortona, ove morì il 14 marzo 1620.

DRUSSIANI GIOVANNI (sec. XVII) - Pro- fessore di arte militare all’Università di Pavia e autore di una grande carta topografica di Pavia e del Borgo Ti- cino. Nel 1648 tracciò il rotto dello stagno Lusertino, a poco meno di un chilometro dall’abitato, il quale fu de- viato dagli Spagnoli per introdurlo nella fossa delle fortificazioni del Borgo.

DUNGALLO SCOTO (sec. IX) - Lettore nella Scuola di San Pietro in Ciel d’Oro, fu un insigne grammatico. Lo-

49

E

EINSTEIN ALBERT (Ulm, 1879 - 1955) - All’angolo fra l’attuale viale Partigiani Il Collegio Borromeo nel sec. XVIII, e il Naviglio, a Pavia, Hermann Ein- primA della distruzione della Basilica di San Giovanni in Borgo. stein costituì nel 1894 le Officine Elettromeccaniche Einstein e Garrone & C. Qui lavorò, ancora dicias- settenne, anche il figlio Albert, il futuro grande genio della fisica moderna, prima di andare a studiare in Svizzera, ad Aaron e al Politecnico di Zurigo. L’edificio, sino al 1995 di proprietà dell’ENEL, è stato recentemente ri- strutturato.

EMANUELE DA ROVIGO (sec. XV-XVI) - Ebreo, si stabilì a Pavia alla fine del sec. XV e vi tenne a lungo un banco di prestiti. Difese in tribunale gli eredi dell’ebreo Davide Galli di Parma, nella lite (1498-1521) contro l’Ospe- dale San Matteo che ebbe origine dopo la morte del pavese Filippo Eustachi, già castellano del castello di Porta Giovia a Milano.

EMILIANI GIROLAMO - v. Miani.

ENNODIO (Santo vescovo, 473-521) - Di stirpe celtica, nacque nella città che oggi si chiama Arles. Fu retore, storico, poeta in lingua latina, ve- scovo di Pavia dal 511; due volte fu inviato a Costantinopoli come legato pontificio, per un totale di tre anni di missione, e dal Papa ottenne l’onorificenza del Pallio, di cui ancora godono i vescovi di Pavia. Fra le sue opere ricordiamo il Panegirico di

50 Teodorico e un libro apologetico su Papa Simmaco. Fu sepolto nella EUSTACHI (Famiglia) - Secondo lo Basilica di San Michele. storico Bernardo Sacco, tale famiglia trasse origine da Eustachio Jordana, EPIFANIO (Santo vescovo, 439-497) - figlio di Pietro (1195). Nel 1300 gli Eu- Pavese di nascita, di nobile famiglia. stachi possedevano proprietà nel Fu educato dal vescovo San Crispino Siccomario. Sino al sec. XV però tale e alla sua morte ne prese il posto cognome non figura né negli elenchi (467). Giurista, scrittore, si prodigò per della nobiltà né in quelli della borghe- la città soprattutto in occasione del sia pavese, anzi diversi Eustachi a sacco compiuto dai soldati di Pavia risultano figli di pescatori: in Odoacre (476). In tale occasione li- particolare Paxelo, Zanino e Pasino. berò anche la propria sorella, Santa Forse perciò da essi emersero i capi- Onorata, che era stata catturata. tani della flotta ducale. Anche altri Teodorico volle conoscerlo personal- che ricoprirono tale carica, come mente e, giunto alla sua presenza, Bernardino Gulliera e Antonio de la esclamò: «Ecco un uomo del quale Polizzeria, erano pescatori. Solo tra il non c’è simile in tutto l’Oriente». Epi- 1403 e il 1405, al tempo in cui Pasino fanio, proclamato padre della patria, comandava la flotta, la famiglia Eu- fu sepolto nella chiesa dei Santi stachi cominciò a ricevere titoli nobi- martiri Vincenzo e Gaudenzio, che fu liari. Lo stemma era diviso in tre parti: rinominata Sant’Epifanio (ove ora è in alto l’aquila ghibellina, nera su l’Orto Botanico). Nel 962 le sue fondo d’oro; al centro un leone spoglie furono trafugate e portate a uscente, colla zampa destra levata; Hildesheim, in Germania, ove ancora in basso tre stelle a otto punte. La si trovano. Nel 1866 il vescovo di casa, posta nell’attuale via Porta quella città mandò una reliquia a Pertusi, è stata restaurata negli anni Pavia, che ora si trova a San France- ‘60 dal Comune di Pavia, che ne è sco. Un’altra piccola reliquia del proprietario. La tomba di famiglie era Santo è a San Michele. nella chiesa di San Teodoro.

ERBOSI (DEGLI) GIOVANNI O GIOVA- EUSTACHI ANTONIA (sec. XV) - Nipote NUOLO (sec. XIV - m. 1399) - Pittore di Pasino e figlia di Antonio, capitano pavese, lavorò a San Pietro in ciel della flotta ducale, sorella di Filippo, d’oro. castellano del Castello di Porta Gio- via a Milano, fu monaca nel mona- ERMENGARDA (sec. VIII) - Sfortunata stero di Santa Maria Teodote. Nel figlia di Desiderio, ultimo re dei Longo- 1474 ne uscì per trasferirsi al mona- bardi. Ando sposa a Carlo Magno, stero delle Benedettine di San Gio- nell’ottica di un accordo di pace tra vanni Battista di Lodi, dal quale si as- il regno d’Italia e quello dei Franchi. sentò in seguito per oltre un anno Carlo Magno, divenuto l’unico re dei senza permesso dei superiori. Quando Franchi alla morte del fratello Carlo- chiese di rientrare, fu rifiutata dalla manno, ripudiò Ermengarda, che Badessa e dalle consorelle, dopo poco morì, nonostante l’appoggio del po-

51 tentissimo fratello, del vescovo di Antonio. Il 25 giugno 1431 ottenne sul Lodi, del duca di Milano e della stessa Po, presso Cremona, una splendida Curia romana. Dopo una lunga vittoria sulla flotta veneta, causa, ciò provocò l’interdizione del conquistando 28 imbarcazioni e fa- monastero. In seguito le religiose cendo 8000 prigionieri. L’anno se- tornarono all’obbedienza, ma non si guente apportò importanti innova- sa se Antonia sia stata reintegrata. zioni alla flotta ducale. Pasino morì a 78 anni e lasciò tre figli: Giovanni, EUSTACHI (degli) FRANCESCO (1414- Antonio e Bernardo. Il primo, console 88) - Figlio di Antonio e fratello di An- del Collegio dei Mercanti, morì nel tonia (v.), rivelò tendenza per gli studi 1437. Antonio fu anch’egli mercante di lettere e filosofia e si laureò in diritto di legna, panni e zucchero e tenne a canonico. Entrò nell’ordine france- lungo l’appalto del dazio; visse col scano. A Genova prese la laurea in padre, ne amministrò il patrimonio e diritto civile. Lasciò il convento per gli succedette nella carica di capi- una passione amorosa e si trasferì a tano generale. Ebbe dieci figli e sei Roma, poi a Cremona. Qui lo figlie e morì alla fine del 1465. Ber- raggiunse una condanna del Duca di nardo, mercante di legna e di panni, Milano, che lo esiliava a Casale Mon- non ebbe figli e morì nel 1448. ferrato. Più tardì si recò a Bologna e indi ritornò a Pavia. Uscì dall’Ordine EUSTACHI (degli) PIETRO PASINO dei Frati Minori, al quale non lo (1417-82) - Figlio di Antonio e fratello legavano voti solenni, e, data di Antonia e Francesco (v.), dottore in l’importanza della famiglia, riuscì a diritto civile, uomo intelligente ed ottenere la carica di protonotario energico, nel 1466 fu nominato dagli apostolico. Ciononostante continuò Sforza Podestà di Albenga. La popo- la propria vita d’affari, dedicandosi lazione lo gradì talmente che ne all’attività di compravendita immobi- chiese la rielezione, ma egli preferiva liare. Ereditò le cospicue sostanze del avvicinarsi a Pavia e ottenne la prevosto di San Teodoro. Nel 1483 carica di Podestà a Tortona, poi per partecipò alla congiura contro due anni a Cremona. Sostituì quindi Lodovico il Moro. come castellano di Porta Giovia a Milano il fratello Filippo, impegnato a EUSTACHI (degli) PASINO (1368-1446) - riordinare la flotta ducale. Nel 1472 fu Figlio del pescatore Rolello degli nominato Podestà di Genova, nel Eustachi, dal 1403 comandò la flotta 1477 Vicario di Provvigione di Milano. navale del Duca di Milano. Tra il 1407 Nel 1480 divenne Consigliere ducale e il 1410 però Pasino, compromesso e Senatore. nella lotta tra diversi partiti, dopo la presa di e la caduta in di- sgrazia di Filippo Maria Visconti, fu condannato come ribelle e le sue terre vennero confiscate. Poi rientrò nelle grazie del Duca e fu reintegrato nel grado, che trasmise al figlio

52

F

FALLABRINI (sec. XIII-XIV) - Erano chiamati così a Pavia i nobili del par- tito guelfo, ossia partigiani del Papa. Furono scacciati dalla città dai loro ri- vali ghibellini (chiamati a Pavia Mar- cabotti) negli anni 1267-1268 e ripa- rarono a Bassignana, in riva al Po, ove elessero loro podestà Giacomo Bottigella. Così, al loro rientro a Pavia, la città ebbe per un anno due podestà (quello dei ghibellini era Giordano Rachalvenga). Nel 1270 i due podestà cedettero la carica al bergamasco Alberico dei .

FARNESIO ENRICO (sec. XVI) - Nativo di Liegi, giureconsulto, fu professore di arte retorica greca e latina all’Univer- sità di Pavia. Fu sepolto nella chiesa del Carmine.

FASOLI AMBROGIO (1719-59) - Mate- Pavia, vista di San Teodoro. rassaio, si ammalò gravemente e In basso, uno scorcio della continuò a rifiutare ostinatamente casa degli Eustachi l’assistenza di un sacerdote, sino in punto di morte. Gli fu quindi negata la sepoltura in luogo sacro e la sua tomba fu scavata sul bastione della Darsena, presso la Porta di Santa Giustina (poi Porta Garibaldi), ove ora sorge l’Istituto Tecnico Bordoni. Il popolino battezzò il luogo “la cà del Fasoulin”. Per molti anni circolarono voci che il luogo fosse infestato da fantasmi. Fasoulin fu in seguito il titolo di un giornale satirico, che si pubblicò per molti anni a Pavia.

53 FASOLO BERNARDINO (1489-...) - Pit- franta dalla resistenza della Santa tore di stile leonardesco, padre di Sede e delle città lombarde. Il 17 Raffaello Fasolo. Un suo quadro, ac- aprile 1155, dopo l’espugnazione di quistato dal principe Braschi di Roma, Tortona, venne incoronato re nella si trova ora al Louvre di Parigi. Una basilica pavese di San Michele; nel sua Sacra Famiglia è conservata nel 1162, da Pavia, intimò agli abitanti di Friedrich Museum di Berlino. Altre sue Milano di sgomberare entro otto opere sono nei Civici Musei di Pavia, giorni la loro città, avendone decre- a Genova, a Finale Emilia, Cassano tata la distruzione; e dopo tale di- d’Adda. struzione, nella chiesa di San Salva- tore, ricevette il giuramento di sog- FASOLO LORENZO (1463-...) Pittore, gezione delle città di Mantova, padre di Bernardino. Fu allievo di Cremona, Piacenza e Genova. Il 1° Leonardo Vidolenghi e visse a Ge- marzo 1171 anche i pave#i entrarono nova. A Pavia dipinse affreschi nelle a far parte della Lega Lombarda, chiese del Carmine e di San Siro stretta a Pontida il 7 aprile 1167, (Cattedrale). Un suo quadro è con- contro l’imperatore, prestando servato al Louvre, a Parigi, e un altro giuramento di osservare i patti firmati nel Friedrich Museum di Berlino. Altre dalle città alleate della Marca e sue opere a Genova, Savona, Chia- della Lombardia; ma l’adesione fu vari, Vianego. tarda e di breve durata: infatti nel

1175 Pavia dava di nuovo man forte FAZZINI GIAN DOMENICO (1747-1827) al Barbarossa all’assedio di Alessan- - Suonatore di timpani, fu un genialis- dria, richiamando su di sé le vendette simo perfezionatore dello strumento delle città collegate: l’adesione alla che rese accordabile con dodici toni. parte imperiale aveva assicurato alla Sulla sua invenzione scrisse città una posizione di grande van- un’interessante memoria. corredata taggio, specie rispetto alla rivale da tavole. Milano. Nel 1189 Federico Barbarossa FEDEGARIO (sec. VII) - Cronista, au- partì per la terza crociata e morì al tore di una Cronaca scritta fra il 613 e passaggio del fiume Salef in Cilicia. Il il 658 in cui appare per la prima volta palazzo vescovile, corrispondente ai il nome di Pavia. Egli usa il nome di lati di levante e di settentrione verso il Papia per indicare Ticinum : «Papia il cortile dell’attuale Broletto, ospitò cui cognome era Ticinum»; oppure: Federico Barbarossa il 9 aprile 1162, «Papia soprannominata Ticinum»; o per festeggiare la distruzione di Mi- ancora: «Papia al cui nome fu lano, e nel 1175, a dare udienza ai aggiunto quello di Ticinum». rappresentanti della Lega Lombarda (In Curia Episcopi Papiensis, ubi FEDERICO I HOHENSTAUFEN (detto il Papienses faciunt concionem). Di BARBAROSSA, 1123-1190) - Re di questo più antico Palazzo rimane Germania e imperatore Romano: traccia in una bifora, nella facciata volle ripristinare in Italia l’autorità im- principale, verso Piazza Grande. periale, ma la sua volontà venne in-

54 FEDERICO II DI SVEVIA (1194-1250) - il figlio Enrico e contro la Lega Nel 1198 salì al trono pontificio Inno- lombarda, che sconfisse il 27 novem- cenzo III, dei Conti di Segni. Egli af- bre del 1237 a Cortenuova. Prima del fermò in modo indiscutibile la propria 1240 l’imperatore costruì in Puglia il teoria di supremazia del papato sul- misterioso Castel del Monte, un l’impero. A lui Costanza d’Altavilla, massiccio complesso a pianta otta- prima di morire, affidò la tutela del gonale con implicazioni esoteriche. futuro imperatore, il piccolo Federico, Federico amò poetare e accolse di- di soli 4 anni. Egli appoggiò l’ascesa versi trovatori alla sua corte, luogo alla carica imperiale del molto d’incontro e di simbiosi fra le culture discusso Ottone IV Wittelsbach di greca, latina e araba. Nel 1241 il Brunswick, un guelfo, nemico degli papa Gregorio IX si mise a capo di Svevi. L’imperatore Ottone IV scese una nuova coalizione anti-imperiale, in Italia nel 1209 per impadronirsi del formata da comuni e repubbliche regno meridionale e spodestare il marinare; scomunicò Federico e giovanissimo Federico II, ma questi, convocò un concilio per deporlo. A con l’appoggio di Filippo Augusto di sua volta, l’imperatore bandì i frati da Francia, riuscì ad avere il sopravvento tutti i propri domini. L’11 maggio di contro Ottone, sostenuto dal re quell’anno i Pavesi sconfissero i inglese Giovanni Senzaterra, nella Milanesi a Le Ginestre. Un’altra vittoria battaglia di Bouvines (1214). Federico degli imperiali presso le isole del Giglio II divenne imperatore a 21 anni, nel e di Montecristo indusse il papa a of- 1215. Tra il 1214 e il 1216 diverse frire l’assoluzione a Federico. Papa scorrerie dei Piacentini misero a ferro Gregorio morì il 21 agosto di quel- e fuoco i castelli dell’Oltrepò Pavese. l’anno. Il suo successore, Celestino IV, Nel 1217 Federico II riconobbe ai morì dopo 17 giorni dall’elezione. Il Pavesi pieno possesso su Vigevano e nuovo papa, Innocenzo IV (il intimò ai Milanesi si sgomberarla. A 26 genovese Sinibaldo de’ Fieschi), non anni, Federico fu incoronato dal fu eletto che il 25 giugno 1243. Fu il papa Onorio III nella Basilica di San peggior nemico dell’imperatore Pietro. Ben presto però fu bollato Federico. Nel 1245 il Concilio di Lione dalla Chiesa come il nemico numero prese la decisione di destituire uno, fu accusato di aver provocato il l’imperatore, con l’accusa di sacri- fallimento della quinta crociata e legio e di spergiuro. Nel settembre, le scomunicato da Gregorio IX nel 1227. truppe imperiali (siciliani, italiani e Tornato in Palestina, risolse la que- tedeschi) passarono per Pavia alla stione di Gerusalemme tramite un ac- volta di Abbiategrasso, contro i Mila- cordo con il Sultano d’Egitto. Il papa nesi, mentre Enzo ed Ezzelino attac- rifiutò l’accordo e giunse al punto di cavano da Oriente. Tuttavia i Milanesi colpire d’interdetto la stessa città di respinsero Federico e gli impedirono Gerusalemme. L’Europa intera era in di attraversare il Ticinello a Boffalora e rivolta e sotto presunti motivi religiosi si a Casterno (1° e 4 novembre 1245). coprivano i più diversi interessi. Federico II morì il 13 dicembre 1250. Federico dovette combattere contro

55 FELICE (sec. VII) - Grammatico, inse- nel 1859 ritornò in Italia, fu eletto al gnante di lingua latina e di arte ora- Parlamento e insegnò in diverse toria, fu tenuto in grande considera- Università. Fra i suoi saggi si ricordano zione dal re longobardo Cunincpert. il Saggio sui principi e i limiti della filosofia della storia (1843) e la Storia FERRARI ANTONINO (sec. XV) - Pittore, delle rivoluzioni italiane (1858). crebbe alla scuola di Martino Lucini, Girardo de Rossi, dei Meda e del FERRARI PIETRO ANTONIO (sec. XVI) - Crivelli. A Pavia non si conservano sue Pavese, professore di diritto: nel 1558 opere. Si traferì a Cremona, dove venne colpito, a caso, da una pietra ottenne la cittadinanza. Ivi eseguì e morì all’istante: venne sepolto nella affreschi per la chiesa di San Luca, chiesa del Carmine. oggi conservati nel Museo. FERRARI FILIPPO (1570-1626) - Di FERRARI FRANCESCO (sec. XV) - Pit- Oviglio, in provincia di Alessandria, tore, dimorò a Genova. Sue notizie si frate, professore di matematica al- trovano in documenti pavesi e ge- l’Università di Pavia. novesi tra il 1476 e il 1491. FERRARI GIOVANNI BATTISTA (sec. XIX) FERRARI F’ILIPPO (1570-1626) - Nato a - Pavese, ingegnere, professore: es- Oviglio, in provincia di Alessandria, sendo impiegato in Sardegna come frate, professore di matematica al- capotronco della strada provinciale l’Università di Pavia. Cagliari-Muravera, fece degli scavi e riusci a raccogliere materiale archeo- FERRARI GlIOVANNI BATTISTA (sec. XIX) logico punico-sardo appartenente - Pavese, ingegnere, professore: es- alla città di Tharros la quale, situata in sendo impiegato in Sardegna come luogo remoto e malsano, fu meno capotronco della strada provinciale soggetta a spogliazioni: distrutta nel Cagliari-Muravera, fece degli scavi e 1183, la necropoli rimase intatta sino riusci a raccogliere materiale archeo- al 1851. La collezione fu ceduta dal- logico punico-sardo appartenente l’ingegner Ferrari al giureconsulto alla città di Thàrros la quale, situata in Francesco Reale, in cambio di libri: il luogo remoto e malsano, fu meno Reale la legava poi al Comune: si soggetta a spogliazioni: distrutta nel trova nel Civico Museo. 1183, la necropoli rimase intatta fino al 1851. La collezione fu ceduta dal- FERRARI DA GRADO GIOVANNI MAT- l’ing. Ferrari al giureconsulto France- TEO (1400-72) - Professore di medicina sco Reale, in cambio di libri: il Reale la all’Università di Pavia, fu il primo a legò poi al Comune e oggi si trova nel chiamare “ovaie” i corpi ovoidi di Civico Museo. ciascun lato dell’utero: legò tutto il suo patrimonio all’Ospedale di S. FERRARI GIUSEPPE (1811-76) - Storico, Matteo: fu uno dei principali fautori filosofo e politico del Risorgimento della stampa in Pavia. italiano, si laureò in filosofia a Pavia e a Parigi. Dopo il 1849 visse in Francia,

56 FERRERI CESARE (1802-59) - Fu insigne FIORENTINI LUIGI (1893-194l) - Tenente incisore, ma iniziò come autodidatta colonnello, caduto in combattimento per la povertà della sua famiglia. Un in Libia: per il suo eroico comporta- cittadino ricco, di nome Pozzi, gli mento gli venne conferita la Meda- permise di frequentare le scuole del glia d’oro al valor militare. Garavaglia e dell’Anderloni. Una malattia lo costrinse a interrompere FOLPERTI ARDENGO (sec. XIV) - Uomo gli studi e seguì il Garavaglia a Firen- d’armi e maestro delle entrate del ze. Nel 1835 fu nominato professore duca di Milano Giovanni Galeazzo all’Accademia di disegno e d’inci- Visconti, concorse alla costruzione sione del Marchese Malaspina ed della chiesa del convento benedet- ebbe l’incarico d’insegnare le me- tino di San Tomaso, costruzione ini- desime arti alla Facoltà di Medicina ziata nel 1300 e compiuta solo nel di Pavia. Di lui scrisse, illustrandone la 1478. Devastata quindi dal Piermarini vita e le opere, il canonico prof. Pie- nella seconda metà del sec. XVIII per tro Terenzio, in un volume pubblicato sistemarvi il Seminario generale di dai Fratelli Fusi nel 1862. Lombardia fondato da Giuseppe II: il convento venne poi ridotto a ca- FERRINI CONTARDO (Santo, 1859-1902) serma (caserma Nini Bixio) e solo in - Elevato agli onori degli altari nel questi ultimi anni è entrato fra i beni 1947. Si addottorò nell’Università di dell’Università, che vi sta sistemando Pavia, ne fu docente in età gio- la Facoltà di Lettere. vanissima: illustrò l’Ateneo per l’altis- sima dignità della vita, per la ric- FONTANA GREGORIO (1735-1803) - chezza della dottrina: sommo giurista, Abate, matematico, ebbe una pro- la sua Storia del diritto penale romano fonda cultura letteraria, scientifica, ottenne il premio reale dei Lincei: filosofica: fondò e diresse la.biblioteca pubblicò una collana di opere tutte universitaria: diede alla luce nu- di alto valore scientifico: per moltissimi merose opere e memorie: si segnalò anni, professore di diritto romano a al tempo della Cisalpina come Pavia, visse a Pavia: ma morì a Suna, ardente democratico: fu Consultore ove era nato. legislativo e membro del Collegio dei Dotti della Repubblica Italiana: morì FLARER FRANCESCO (1791-1859) - tre anni dopo il ritorno dei francesi, di Medico, partecipò alle campagne spasimo nervoso contratto per le garibaldine del 1859, 60, 66 come angosce morali sofferte durante la medico volontario e fu decorato con sua prigionia a Milano, al ritorno degli due medaglie d’argento al valor austro-russi nel 1799. mililtare. FOPPA AMBROGIO (detto Caradosso, FLAVIANO (sec. VIII) - Grammatico, fu 1457-1527) - Fu eccellente cesellatore, lettore nelle Scuole episcopali di in grande stima di Benvenuto Cellini, Pavia. che lo ricorda nelle sue Memorie . Chiamato a Roma dal Papa Giulio II, incise molte medaglie e altre

57 pregiate opere compì su ordine dei all’Università di Pavia: si stabilì in città Papi Adriano VI e Leone X. Lavorò il 1° dicembre 1808 e abitò in casa anche a Milano. Bonfico in Borgo Oleario, oggi via Ugo Foscolo 11, che reca sulla facciata la FOPPA VINCENZO (Brescia, 1427-1515) lapide commemorativa, con - Primo pittore del Rinascimento l’epigrafe di Vittorio Cian. Fuggì poi lombardo, lavorò a Bergamo, Milano come profugo in Svizzera e, dalla fine e a Pavia, per le chiese di San Tomaso del 1816, in Inghilterra, a Londra, ove e del Carmine, per la cappella del morì di idropisia, assistito dalla figlia collegio Castiglioni. naturale Floriana. Le sue ceneri, dal

Cimitero di Chiswisk presso Londra, FORLANINI CARLO (1817-1922) - Dal furono portate a Firenze nel 1871 e 1900 professore di clinica medica al- deposte in Santa Croce. l’Università di Pavia, maturò nella sua mente una concezione del tutto per- FOSSATI ERCOLE (1843-1914) - Profes- sonale del processo tisiogeno e sore di fisica, preside del Ginnasio - giunse al tentativo di curarlo immobi- Liceo di Pavia; patriota; soldato nel- lizzando il polmone con un pneumo- l’esercito regolare nel 1863-65; vo- torace artificiale: la sua scoperta, il lontario garibaldino nel 1866; presi- cui valore venne riconosciuto nel con- dente della Società dei Garibaldini di gresso internazionale per la tuber- Pavia. colosi del 1912, si diffuse per tutto il mondo e il metodo Forlanini nella FRANCESCO I D’ANGOULÊME (re di cura della tubercolosi venne univer- Francia, m. 1547) - Grande protago- salmente adottato: scienziato onesto nista del conflitto tra Francia e Spa- e austero, amò la città fra le c ui mura gna, nei primi decenni del sec. XVI, le sue ricerche e le sue scoperte per il predominio sull’Europa. Le sue avevano avuto il più largo e trionfale truppe assediarono e presero Pavia riconoscimento: patriota, fu nelle ripetutamente. Fu sconfitto alla bat- schiere di Garibaldi, a Bezzecca, nel taglia di Pavia (24 febbraio 1525). 1866. Prigioniero, la tradizione vuole che abbia tenuto a battesimo la “zuppa FORTUNATO, CRISANTO E POMPEO - alla pavese” durante la sua deten- Furono compagni di San Siro, primo zione alla cascina Repentita. Il suo vescovo di Pavia. La tradizione mitica generale Odet de Foix (v.) rovinò l’ala vorrebbe che fossero entrati in città settentrionale del Castello di Pavia. con lui il 12 settembre dell’anno 57. I loro corpi, c on quelli dei Santi FRANCESI (I) - Louis Fumée, Bernard Mamete, Paolino, Bonino e Satiro, fu- l’Hermite, Charles Maltisset, Francois le rono ritrovati nel 1717 nella basilica Charron, Renard de Roquemartine, dei Santi Gervaso e Protasio. Guy de Ventes, Chrestien Macheco, Nicolas Vincent, Jean Bardelot, FOSCOLO UGO (Zante, 1778 - Londra, studenti oltremontani nell’Università di 1827) - Il celebre poeta, nato in Pavia, nel l506. Fecero eseguire da Grecia, fu professore di eloquenza Bernardino Zagarelli Cotignola, per la

58 cappella di San Sebastiano nella prima guerra mondiale 1915-18, ca- chiesa del Carmine, un quadro di San duto a est di Pont Arcy, sul canale Sebastiano che, nel sec. XIX, passò dell’Aisne, il 28 settembre 1918. 1l 25 alla National Gallery di Londra, ove si agosto 1915 sul fronte Trentino, nel trova tuttora. bosco di Varagna era già stato ferito gravemente al braccio sinistro, con FRANCHI GIACOMO (1863-1939) - imperfezione permanente dell’arto, e Avvocato, scrittore, storico, benefat- fu autorizzato a fregiarsi del distintivo tore, giornalista: lasciò numerose dei mutilati. Mentre era ancora in pubblicazioni: Notizie della vita e cura, e veniva decorato di medaglia delle opere di Pasquale Massacra; di bronzo, egli fece insistentemente Origini e vicende del Monte di Pietà domanda di ritorno al fronte e, sot- di Pavia; Pavia che fu, ecc. Per qua- traendosi .al giudizio medico di rifor- rant’anni Segretario Generale della ma,, riuscì a partire per la Carnia, nel Congregazione di Carità. Sotto lo 1911. Colpito dal tifo, malattia che lo pseudomino di Andegaro pubblicò i condusse in fin di vita, appena guari- primi risultati delle sue pazienti ricer- to, nel 1917 partecipò ai combatti- che. Fu collaboratore prezioso del menti sul Vodice e alla Bainsizza e Bollettino della Società Pavese di nell’aprile 1918 partì per la Francia Storia Patria. Durante la guerra 1915- ove trovò morte gloriosa. Medaglia 18 si prodigò nell’assistenza civile. Ha d’oro al valor militare. Al suo nome è legato la sua biblioteca, ricca di do- intitolata una via della città. cumenti e pubblicazioni per la storia della città di Pavia, al Civico Museo di FRANCHINI ANNA MARIA (sec. XVIII) - Storia Patria. Si dedicò all’incisione in ram. I suoi numerosi lavori le procurarono FRANCHI GIUSEPPE (18l6-80) - Inge- grande fama fra i contemporanei. gnere, patriota, apprezzato cultore di studi storici, fu incarcerato dagli FRANCHINI FRANCESCO (1877-1925) - austriaci nel castello di Milano nel Sacerdote, missionario in Cina, morì in 1848. Occupò numerose cariche quel lontano paese vittima del do- pubbliche. vere, con slancio di generoso entu- siasmo, con lo spirito d’un santo. FRANCHI MAGGI EMILIO (1852-1926) - Ingegnere, Sindaco di Pavia, ammi- FRANK GIOVANNI PIETRO (1745-1821) - nistratore del Collegio Ghislieri, presi- Nato a Göttingen, fu sommo maestro dente del Comitato per la costruzione e degno continuatore del Tissot del Ponte sul Po alla Becca. Fu un nell’insegnamento di Clinica medica animatore del progresso economico all’Università; fu anche consigliere di e sociale della città di Pavia. Governo e direttore generale della medicina per la Lombardia. FRANCHI MAGGI GIUSEPPE (Peppino, 1890-1918) - Figlio del precedente; FRANK GIUSEPPE (1771-1842) - Medico ingegnere, tenente del Genio del II di grande reputazione; benefattore Corpo d’Armata in Francia nella della città di Pavia, legò alla

59 biblioteca dell’Università tutti i suoi li- FULGOSI RAFFAELE (1367-1427) - Pia- bri e un cospicuo capitale; dispose un centino, giurista, professore nell’Uni- legato alla Scuola di pittura per versità di Pavia, passò poi all’Univer- l’istituzione di un premio triennale. sità di Padova che gli eresse un mo- numento. FRASCHINI GAETANO (1816-87) - Ce- lebre artista di canto (tenore), figlio di FUSI GIUSEPPE (1830-90) - Fu dei Mille; Domenico, panettiere; allievo del partecipò anche alla campagna del concittadino maestro di musica Feli- 1866 come sergente garibaldino; morì ce Moretti: assurse in breve ad altis- a Pavia il 7 ottobre 1890. sima fama: cantò nei principali teatri d’Italia: fu a Madrid, a Lisbona, a FUSI VALERIO (1769-1834) - tipografo e Parigi, a Vienna, a Londra, a Pietro- libraio in Pavia: ne] 1816 rilevò la burgo, ammirato e acclamato dalle stamperia e libreria Galeazzi: fu l’edi- folle: morì a Napoli: benefattore della tore di moltissime opere di interesse città. Al suo nome il consiglio locale. aomunale di Pavia, per onorare il concittadino, intitolò il maggior teatro già chiamato del nobile condominio o dei Quattro Cavalieri.

FRASCHINI POMPEO (1845-1939) - Volontario garibaldino.

FRASSINELLI CAMBIAGIO BENEDETTA (1792-1858) - Istituì nel 1851, con Ca- terina Bonini, la Pia Casa delle Figlie Derelitte. Morì a 66 anni a Ronco, in provincia di Genova.

FUGAZZA GIAN PIETRO (sec. XV) - Maestro a lignamine , è l’autore del modello in legno del Duomo di Pavia. Il modello è di dimensioni tali da permettere di inoltrarsi anche al suo interno. Ebbe l’incarico di fabbricarlo, in legno di pero buono e stagionato, il 20 dicembre del 1497 dai deputati della fabbriceria, secondo il disegno dell’Amadeo e di Giacomo Dolcebuono. Il modello fu terminato nel 1519.

FULCO (Vescovo, v. Scotti)

60 anni di carcere duro fu trasferito nella fortezza di Olmutz, dalla quale uscì dopo 15 mesi in seguito al trattato di Villafranca (1859). Privo di mezzi, G raggiunse Pavia a piedi e, dopo cinque mesi, ripartì colla seconda

spedizione dei Mille (generale Medici) GAFURIO (GAFFURIO) FRANCHINO per la Sicilia. Combattè a Milazzo e al (1451-1522) - Sacerdote, scrittore, teo- Volturno e quindi passò all’esercito rico e compositore musicale. Nacque regolare come capitano del Genio: a Lodi, studiò all’Università di Pavia e morì a Milano. fu lettore a Milano. Insegnò a Verona, Genova e Napoli. In quest’ultima GALLI BIBIENA ANTONIO (1700-60) - città, nel 1477, tenne solenni dispute Architetto, predispose il disegno e di- coi fiamminghi su problemi musicali. resse la costruzione del teatro del Dal 1484 fu maestro di cappella nel Nobile Condominio (Fraschini): morì a Duomo di Milano. Nel 1498 tenne un Milano un anno dopo il compimento corso di lezioni di musica all’Università dell’opera che non manca di gran- di Pavia. Tra i maggiori teorici diosità: nella disposizione dei palchi dell’epoca, fu uno dei primi a intuire ha saputo armonizzare la sovrapposi- l’importanza dell’accordo e le zione degli ordini dorico, jonico e funzioni dell’armonia. Compose corinzio. musica vocale sacra e profana. GALLIANI ETTORE (1884-1939) - pavese, GALBUSIERI ACHILLE (1886-1910) - Pit- generale, morto a Debra Berhan nello tore, allievo del Sara e del Kienerk alla Scioa nel 1939 e sepolto ad Addis Civica Scuola di Pittura, morì a soli 24 Abeba. anni. Fu amico intimo e collaboratore dell’Amisani. Si dedicò al paesaggio, GALLOTTI ANTONIO (1818-90) - Co- all’affresco e in modo particolare al mandante della Compagnia dei ritratto. Nella cappella del Collegio Volontari Pavesi col grado di capi- Borromeo è un suo affresco con un tano, passò nel Genio militare dell’e- episodio della vita di San Carlo, in un sercito sardo, ove raggiunse il grado cortile di una casa in Porta Nuova di colonnello. una sua Immacolata . GALLUZZI SEVERETTA (Suor Maria Do- GALLETTI ANGELO (1832-1910) - In- mitilla, sec. XVII, m. 1671) - Nata ad gegnere, patriota cospiratore risor- Acqui, fu suora nel monastero pavese gimentale. Trovato nel gennaio 1858 delle Cappuccine, nipote di una al «Dazietto» in possesso di lettere e Beccaria; ebbe relazioni con le case proclami incitanti alla ribellione, regnanti di Polonia, Baviera e Austria. venne arrestato e tradotto dalla po- I vari casi della sua vita sono narrati in lizia austriaca a Milano, processato un’autobiografia in tre volumi mano- per direttissima e condannato alla scritti, presso la Biblioteca universitaria fucilazione. Commutata la pena in 14 di Pavia, dei quali si trova copia nella

61 Biblioteca di Amburgo (qui è datore del corpo della Guardia chiamata Severetta Zalugi). Ne Nazionale di quella città. Al ritorno appare una persona dalla fede degli austriaci, nel 1849, venne fatto limpida e ardente, nella sua pietà e prigioniero, processato, condannato devozione, di austera perfezione a otto anni di fortezza. Scontata la cristiana: le visioni e i mistici rapimenti pena l’Austria non volle integrarlo nel le crearono una reputazione di suo posto, ed egli fece ritorno a Pa- santità che andò oltre i confini via, ove visse dando lezioni private di d’Italia. Morì a Pavia il 12 febbraio latino e d’italiano. Nel 1859, dopo la 1671. Il documento è stato studiato liberazione, il Governo nazionale lo da Franz Eyssenhardt, dal prof. richiamò in servizio ed egli riprese ad Giacinto Romano e dal prof. Franco esercitare la sua professione, Borlandi. raggiungendo il grado di consigliere di Corte d’appello. È autore di un GAMBARANA (Famiglia) - I Conti di vocabolario pavese-italiano e italia- Gambarana, antichissima famiglia no-pavese, del quale si fece una ri- pavese, ehbero anche, nel 1311, il ti- stampa nel 1879. tolo di Signori di : qui fecero edificare un castello che fu GANDINI VINCENZO (1799-1877) - Sa- distrutto nel 1415 da]le truppe del cerdote, monsignore, Vicario gene- Carmagnola, non volendo i Gamba- rale della Diocesi dopo la morte del rana sottoporsi al duca di Milano Fi- vescovo Tosi, avvenuta il 13 dicembre lippo Maria Visconti: il feudo rimase 1845 e sino alla nomina del nuovo poi sempre alla famiglia Gambarana. vescovo Angelo Ramazzoti ef- fettuatasi nel 1850 e ancora dopo, GAMBARANA ANGELO MARCO (dei alla nomina di questi a Patriarca di Conti di, 1498-1573) - Fattosi religioso, Venezia nel 1856, per altri tre lustri fondò istituti di ricovero e di edu- (1856-1871): fu scrittore, letterato, cazione. universalmente stimato e amato dalla

cittadinanza per la mitezza e GAMBARANA GIUSEPPE (sec. XVIII) - tolleranza dell’animo suo. Conte, fu membro autorevole della Municipalità di Pavia: ritenuto re- GANDOLFO (Beato, sec. XIII) - Del- sponsabile della rivolta effettuatasi in l’Ordine dei Predicatori, nato a Bina- città nel 1796 al presidio francese, sco, a quei tempi diocesi di Pavia; riusci a sottrarsi all’arresto riparando morto a Polizzi, in Sicilia (provincia di sui colli dell’Oltrepò. Palermo), il 3 aprile 1260.

GAMBINI CARLO (1799-1875) - Pavese, GARAVAGLIA FERRUCCIO (1870-1912) laureatosi in giurisprudenza presso - Nato a San Zenone Po:, insegnante l’Università di Pavia, entrò nella ma- elementare a Pavia, nel 1892 si diede gistratura e fu pretore a Brescia, ove si all’arte drammatica ed ascese a così trovava allo scoppio della rivoluzione alta vetta, specie nell’interpretazione nel 1848. Ardente patriota fu uno de] teatro classico, che nel 1911 fu degli animatori alla resistenza, fon- chiamato a dirigere, con Edoardo

62 Boutet, la prima Compagnia del 1866, diretto all’impresa del Tirolo, ma Teatro stabile italiano al teatro non si fermò in città. Argentina di Roma. GATTINARA AGOSTINO (sec. XVI) - GARAVAGLIA GIOVITA (1790-1835) - Priore del monastero di San Tommaso, Celebre incisore in rame, nato in Pa- fu il procuratore fiduciario di Pio V per via il 18 marzo 1790 da Giovanni An- l’attuazione del suo disegno di istituire tonio, scalpellino e da Antonia Rossi. in Pavia un collegio universitario Dal prof. Faustino Anderloni, che lo gratuito (Ghislieri) per i giovani tenne al fonte battesimale, apprese studenti sprovvisti di mezzi di fortuna. Il l’arte dell’incisione: frequentò l’Ac- Gattinara, nel maggio 1567, acquistò cademia di Belle Arti di Milano: a 19 un primo gruppo di case con attiguo anni era già conosciuto come artista giardino, poste in parrocchia di di grande avvenire: fu professore Sant’Epifanio, vi fece eseguire alcuni dell’Accademia di F;renze: compl adattamenti provvisori e, sulla fine opere di grandissimo pregio: morl a dello stesso anno, accolse un primo soli 45 anni e fu sepolto nel chiostro gruppo di alunni, tutti nativi di Bosco, attiguo al tempio della SS. Annunziata patria del Pontefice. in Firenze, ove gli venne eretto, dal gran duca di Toscana, un monu- GATTI ANTONIO (1675-1752) - Storico, mento. professore di giurisprudenza all’Uni- versità, lasciò varie opere manoscritte GARIBALDI GIIUSEPPE (1807-1882) - e stampate. Eroe del Risorgimento, fu a Pavia, ospite della Famiglia Cairoli, nel mese GATTI BERNARDINO (detto «Il Sojaro», di luglio del 1848, come testimoniano 1495-1575) - Pittore, nacque e studiò Giacomo Franchi, Ettore Brambilla, a Pavia, poi si trasferì a Parma e a Antonio Picozzi e Giuseppe Guerzoni, Cremona ove si stabilì sino alla morte. notizia confermata dai giornali di Fu allievo del Correggio. Affrescò la Milano del tempo. La sua seconda cupola di Santa Maria di Campagna venuta avvenne nell’aprile del 1862, a Piacenza. Sue opere sono nel per l’inaugurazione del Tiro a segno. Duomo di Pavia, a Cremona, nella Ricevet$e dalla cittadinanza e dalle Pinacoteca di Torino, al Museo Poldi associazioni democratiche Pezzoli di Milano, a Piacenza, a accoglienze trionfali. Dal balcone di Parma, a Casalmaggiore, nel Museo casa Cairoli egli pronunciò, fra un di Napoli, nella Galleria Tadini di Lo- delirio di acclamazioni, un discorso vere, nella Galleria degli Uffizi di Fi- vihrante di amor patrio: all’albergo renze (Autoritratto) , nel Duomo di Vi- Tre Re gli venne offerto un pranzo, al gevano. termine del quale la bambina di otto GATTI PIETRO (1900-45) - Impiegato anni, Maria Manzoli, che fu poi la pavese, svolse propaganda prima consorte dell’on Rampoldi, declamò contro il regime fascista poi contro i una poesia in suo onore composta da tedeschi invasori. Scoperto dalla po- un sacerdote concittadino. Passò da lizia, fu arrestato e rinchiuso in carcere Pavia una terza volta, l’11 giugno

63 a Milano, a San Vittore. Quindi fu GENTILE CARLO (1764-1853) - Auto- deportato in Germania, ove morì nel didatta, fu distributore di libri della campo di eliminazione di Dachau il 16 biblioteca universitaria e lasciò un marzo 1945. Compendio cronologico degli av- venimenti più importanti di Pavia e un GATTI TOMMASO (1642-1718) - Pittore, diario manoscritto sui fatti avvenuti in fu allievo di Carlo Sacchi e in seguito Italia dal 1796 al 1802. studiò a Venezia. Ebbe molti allievi, fra i quali Marcantonio Pellini. Si GERMANI LUIGI (1817-85) - Patriota, conservano sue opere nelle chiese di proprietario dei cascinali San Lazzaro San Teodoro e di San Salvatore. e Francana, presso la sponda del Ti- cino, favorì col proprio dipendente GAZZANIGA MARTINO (sec. XVI) - Be- Rizzini la fuga in Piemonte di molti pa- nefattore, legò il proprio patrimonio al trioti e cospiratori. Pio luogo delle Quattro Marie di Mila- no con l’obbligo di istituire in Pavia un GHERARDI MICHELE (sec. XVI) - Bene- collegio universitario per dieci giovani fattore, dispose che gli eredi Senatore studenti dell’Università. Gerolamo e cugini Gherardi, fa- cessero eseguire nella cappella del Carmine, concessa alla famiglia Ghe- rardi nel 1570, un quadro rap- presentante San Michele, il SS. Croci- fisso attorniato da Maria Vergine, San Giovanni Evangelista, la Maddalena, San Pietro e San Paolo, lavoro che venne eseguito da G. B. Trotti, cre- monese, detto «il Malosso».

GHILINI PIETRO (sec. XIV) - Alessan- drino, fu professore di diritto all’Uni- versità di Pavia.

GHINAGLIA FERRUCCIO (Casalbutta- no - CR, 1899 - Pavia, 1921) - Studente universitario di medicina, allievo presso il Collegio Ghislieri, fu animatore, fondatore e primo segre- tario del Partito Comunista a Pavia. Venne assassinato con un colpo di pistola la sera del 21 gennaio 1921, nel piazzale del Borgo Ticino, presso il Ponte Coperto.

GHISLIERI ANTONIO MICHELE DI BO- SCO (Santo, Papa Pio V, 1504-72) -

64 Fondatore del Collegio Ghislieri: nato GIACOMO DA CANDIA (sec. XV) - Ar- a Bosco, dotto ed eloquente frate chitetto, maestro costruttore, padre domenicano fu in Pavia, per molti di Agostino (v.), nel 1482 costruì il anni, lettore di filosofia e teologia e palazzo e la torre di Cristoforo Botti- Priore del monastero di San Tommaso. gella (la seconda si può ammirare Eletto Papa nel 1556, bandì la cro- passando in corso Cavour, presso la ciata contro i turchi: durante il suo sede dell’UPIM); nel 1487 ricostruì le pontificato avvenne la famosa bat- taglia di Lepanto (7 ottobre 1571) vinta contro i turchi, mentre egli e tutta la cristianità pregavano la Ver- gine col Rosario. In memoria di questa vittoria, istitul la festa della Madonna del Rosario che si celebra la prima domenica di ottobre.

GHISLIERI PIO (1701-71) - Marchese, unico superstite della famiglia pa- trona del Collegio Ghislieri, custodito sempre gelosamente dai pavesi, fu, per il ferreo accentramento aulico in- staurato da Maria Teresa, la quale non tollerava che un istituto fosse sot- tratto all’ingerenza governativa, so- speso dal diritto di Patronato e quindi dichiarato decaduto, con divieto di ogni ingerenza nel Collegio (ordine 14 ottobre 1771): il 27 dello stesso mese il marchese Pio Ghislieri, clle aveva molto sofferto per questo provvedimento, fu trovato morto d’apoplessia.

GHISIO DIONIGI - (1859-1937) - Indu- striale, diede nuovo, vigoroso impulso alla fabbrica nazionale di medi- cazione antisettica, ampliando gli stabilimenti, provvedendo a moderne installazioni, conquistando uno dei primi posti fra le industrie consimili esi- stenti in Europa.

GHISONI ROMUALDO (1647-97) - v. Romualdo di S. Maria.

65 volte della Basilica di San Pietro in ciel (piccola gerla) fu poi adoperato a d’oro. indicare il suo autore che poteva essere, fisicamente, quel tale GIAMBELLI GIUSEPPINA (1880-1946) - omuncolo, segnato sulla copertina Pavese, suora missionaria in Birmania della edizione originaria. Alcuni col nome di Suor Letizia, d’intelligenza attrihuiscono il Giarlaett al dott. versatile e pronta, imparò in poco Ignazio Monti, medico, letterato, tempo l’inglese e la lingua cariana, poeta della seconda metà del Set- con tutta la varietà dei dialetti tecento, che fu autore di varie opere, birmani, prodigandosi, con altissimo componimenti letterari e opuscoli spirito di sacrificio, nell’assistenza degli medici, socio della Accademica indigeni che chiamava alla fede di cosiddetta della «Basletta», insieme a Dio. Nel 1924 venne nominata suo fratello, il prete don Alessandro superiora con l’incarico di fondare Monti, pure indiziato come autore o una casa a Pekkong, ove rimase sino redattore dell’almanacco, e al Padre al 1935. Morì superiora della casa di domenicano Siro Severino Capsoni. Dorokkan, affranta dalle fatiche, dalle L’almanacco conteneva osservazioni privazioni e dalle persecuzioni e precetti di morale, illustrava sopportate serenamente durante la personaggi tipici, sferzava la debo- guerra mondiale che sconvolse lezza e la corruzione; profondamente anche quelle lontane contrade. religioso, non superstizioso, l’autore

mostrava un grande affetto per la sua GIAMBONO DA BISSONE (sec. XIII) - città. Scultore e architetto, realizzò nel 1281 il portico della facciata del Duomo di GIORDANI (o JORDANA) - Antica fa- Parma e ne eseguì le sculture. miglia pavese, risalente al sec. XII,

che nel sec. XIII possedeva un deudo GIARDINI ELIA (1753-1832) - Professore a Sommo. Nel 1289 Lanfranco di diritto civile all’Università, ha la- Giordani fu Console di Pavia. Da sciato opere e frammenti di cronisto- Eustachio Jordana, figlio di Pietro ria pavese. Fece parte della Munici- (1195), sembra che abbia avuto palità costituita dal governo repub- origine la famiglia Eustachi (v.) blicano francese nel 1796.

GIORGI DI VISTARINO (famiglia, v. Vi- GIARLAETT - Fu un almanacco sui ge- starini Giorgi) neris, che non aveva nulla a che vedere coi comuni lunari, pubblicato GIORGI GIOVANNI (1884-1929) - per la prima volta nel 1764: era scritto Cameriere, fu molto noto in Pavia per in dialetto, in un pavese rude e ple- la sua brillante conoscenza della beo, argutamente satirico e polemico Divina Commedia , che conosceva e, sin dal suo primo apparire, suscitò interamente a memoria ed illustrava irritazione e critiche, specialmente in con arguzia. quei ceti che si sentivano partico- larmente colpiti dalle unghiate del GIOVANNI III (vescovo, sec. X) - Co- poeta vernacolo. Il nome di Giarlaett struì una nuova cinta di mura a pro-

66 tezione della città di Pavia, contro provinciale amministrativa: autore di l’invasione degli Ungari. Questi riusci- numerose pubblicazioni. rono comunque a prendere Pavia il 12 marzo 924 e la saccheggiarono, GIULIETTI GIUSEPPE MARIA (1847-81) - uccidendo la maggioranza degli Geometra di Casteggio, partì per abitanti. (v. anche: Rodolfo di Bor- l’Eritrea e divenne ben presto segre- gogna e Salardo) Lo stesso vescovo tario della Colonia. Si dedicò a diversi morì tra le fiamme. traffici commerciali, tra i quali anche la tratta degli schiavi. Si unì alla GIOVANNI XIV (Papa, v. Canepanova spedizione che doveva raggiungere Pietro) Antinori allo Scioa e attraversò da solo le zone desertiche da Zeila a GIOVANNI DA FERRERA (sec. XIV) - Fu Harrar. Durante un viaggio di l’architetto, con Jacopo da esplorazione in zone interne della (v.), del Ponte Coperto di Pavia, co- Dancalia, fu ucciso dai Danakil insie- struito a partire dal 1351 e distrutto nel me alla scorta, comandata dal sotto- 1948, dopo i danneggiamenti subiti tenente di vascello Giuseppe Biglieri. nei bombardamenti del 1944. Il ponte Le sue ossa furono riportate in Italia fu realizzato sulle rovine di un ponte nel 1929 dal barone Franchetti. romano, attribuito al vescovo Crispi- no, del quale furono parzialmente GIUSSANI, GIUDICI, PAREA (sec. XIX) - riutilizzate le pile. Nel 1583 il ponte Ingegneri, furono, col prof. Brunacci, i ebbe la caratteristica copertura, progettisti che portarono a compi- imitata dall’attuale ponte moderno mento il Naviglio di Pavia secondo le (1949-51). idee del celebre abate Paolo Frisi (1728-1784): ebbero per collaboratori GIOVANNI DA PAVIA (sec. XV) - Al- gli ingegneri Giacomo Fumagalli, chimista, noto come Johannes Tici- Carlo Caimi e Carlo Cattaneo: l’in- nensis, verso il 1450, col francese Jean gegnere Giudici fu, da principio, l’u- Casnier, protestò contro una società nico direttore dei lavori che recò a che faceva circolare libri segreti, che fine alla «Conca del Lambro»: colto avrebbero dovuto essere riservati ai da immatura morte, l’opera venne soli adepti dell’ Ars Magna . portata a compimento dagli altri suoi

colleghi. Il canale fu inaugurato il 16 GIOVANNI GIORGIO DA PAVIA (sec. agosto 1819 con solenne cerimonia, XV) - Pittore operante a Genova in- descritta minutamente dai giornali torno al 1450. pavesi del tempo, alla quale parte- GIULIETTI CARLO (1825-1909) - Notaio cipò l’arciduca Raineri, vice re del di Casteggio, laureato in legge presso Lombardo-Veneto. Il progetto di un l’Università di Pavia nel 1850, fu un ap- canale navigabile fra Milano e Pavia, passionato cultore di studi storici; per poi scaricarsi nel Ticino, fu ri- occupò nella vita pubblica molti e petutamente discusso nei sec. XVI, importanti ufflci: consigliere XVII, XVIII: Galeazzo II Visconti, nel provinciale e membro della Giunta 1365, aveva fatto scavare un canale barcheggiabile da Milano a Pavia

67 (Navigliaccio), ma dopo la sua morte città. Fu anche presidente della So- le acque furono destinate alla cietà Canottieri Colombo. irrigazione e il canale venne, qua e là, interrotto. Sotto la dominazione GOLDONI CARLO (1707-93) - Il più spagnola gli ingegneri Media e Remu- grande autore comico d’Italia fu stu- sio, durante il governo del Conte- dente in legge presso l’Università di stabile di Castiglia, furono incaricati Pavia, alunno del Collegio Ghislieri dal dal Magistrato Camerale di stendere quale venne espulso per aver scritto un progetto al quale fu posta mano un libello contro le donne pavesi. sotto il governo del conte di Fuentes, GOLGI CAMILLO (1843-1926) - nato a ma essendosi presto esauriti i fondi ed Corteno, in provincia di Brescia, essendo nel frattempo morto il medico. Legò il proprio nome a Fuentes, che era stato l’animatore grandi scoperte nel campo dell’ana- dell’impresa, ogni opera venne so- tomia e della patologia: professore spesa. Fu Napoleone I, con decreto d’istologia e di patologia generale 20 giugno del 1805, che ordinò di all’Università di Pavia (presso la quale eseguire i lavori, iniziati però solo nel conseguì la laurea nel 1865), dal 1879 1808, per completare e rendere na- al 1918 (anno in cui lasciò l’inse- vigabile il canale che misura 35 chi- gnamento per la legge sul limiti di lometri di lunghezza e metri 10,80 di età); ricercatore geniale, seppe larghezza. Le «conche» sono un vero infondere nei giovani il sacro fuoco capolavoro di architettura idraulica: della indagine scientifica: scoprì l’esi- rendono insensibile il dislivello del ter- stenza dei parassiti della malaria; ri- reno, regolano la corrente e la ca- velò la morfologia e la disposizione duta delle acque e permettono la degli elementi nervosi, scoperta che navigazione. La spesa di costruzione aprì una nuova epoca per la neuro- fu complessivamente, di lire austria- logia e segnò il punto di partenza per che 7.694.707,34. innumerevoli ricerche in tutto il GNOCCHI GUIDO (1848-1906) - Pa- mondo: nel 1906 ebbe assegnato il vese, commerciante, di fede re- premio Nobel, e l’Università di Cam- pubhlicana, fu un fiero combattente bridge gli conferì la laurea ad hono- per l’idea prendendo attiva parte a rem: nel 1900 Senatore. Morì a Pavia il tutte le battaglie politiche cittadine. 21 Gennaio 1926.

Fece parte, come Assessore, del- GONZALES FRANCESCO (sec. XVI) - l’Amministrazione Municipale presie- Governatore della città di Pavia per duta dal Sindaco prof. Pietro Pavesi. Carlo V, fece costruire i potenti ba- Per molti anni presidente dell’Istituto stioni grazie ai quali la città di Pavia fu Sordomuti. Presidente del Comitato in grado di resistere vittoriosamente per l’erezione del monumento alla all’assedio dei francesi, del duca di Famiglia Cairoli. Appoggiò genero- Savoia e del duca di Modena nel samente ogni iniziativa diretta al 1655, che durò dal 24 luglio al 14 progresso e al miglioramento eco- settembre, e venne poi abban- nomico e sociale della sua diletta donato. In una vittoriosa sortita i pa-

68 vesi fecero prigioniero il marchese l’ordine laborioso, la libertà e la giu- Malvasia, generale delle artiglierie del stizia: di animo buono e generoso fu duca di Modena. costantemente vicino ai poveri. Pubblicò nel 1922 a Roma, con la GORRA EGIDIO (1862-1918) - Filologo, Società Editrice Libraria, lo studio si perfezionò nelle letterature dantesco: L’enigma forte e quello del neolatine a Torino, Berlino e Parigi Veltro risolti con unica soluzione . dopo aver conseguito la laurea in lettere a Firenze: libero docente al- GRAGNANI ERNESTO (1900-1945) - l’Università di Torino e quindi Ordinario Funzionario della Prefettura di Pavia, all’Ateneo pavese, del quale fu antifascista e cospiratore, si tenne anche rettore dal 1913 al 1915. Tra le sempre in contatto coi membri del principali sue pubblicazioni: Testi ine- Comitato di liberazione. Caduto in diti di storia troiana precedenti da sospetto dei tedeschi, nel 1944 fu uno studio sulla leggenda troiana in improvvisamente arrestato nel suo Italia; gli Studi di critica letteraria; Le ufficio in Prefettura, trodotto alle car- lingue neolatine, e uno studio accu- ceri di San Vittore a Milano e quindi rato e interessantissimo sul Nome di deportato in Germania. Morì a Da- Pavia, nel quale sono esaminate e chau il 9 febbraio del 1945 in seguito vagliate, al lume della indagine alle torture e alle privazioni cui fu sot- scientifica, le questioni, le congetture, toposto dagli aguzzini tedeschi. le opinioni che furono espresse sul nome di Pavia e sul suo significato. GRANELLINI GIUSEPPE (1889-1916) - Nato a Fontanellato il 1 giugno 1862; Giornalista, redattore cronista della morto e sepolto a Pavia. Provincia Pavese, soldato volontario nella prima grande guerra 1915-18: GOUIN ERNEST & C. (sec. XIX) - Di Pa- ferito gravemente al petto sull’Isonzo, rigi: negli anni 1865, 1866 e 1867 co- morì a Pavia, nell’Ospedale territoriale struirono il ponte tubolare in ferro delle Scuole Carducci ove era stato (demolito in parte dai bombarda- trasportato da un ospedaletto del menti aerei dell’ultima guerra a Mez- fronte. zana Corti, per la linea ferroviaria Milano-Pavia-Voghera-Genova: con GRASSI PIETRO (Vescovo, 1365-1426) - la sopraelevazione per la strada sta- Erudito e di grande pietà, costruì per tale: lunghezza metri 763; larghezza sé la casa che si può ancora ammira- metri 7,40; spesa di costruzione Lire re in via Regina Adelaide, con 7.708.126,72. facciata di mattoni decorata da un’immagine della Madonna e GOZO CORRADO C. (1865-1940) - stretto portale d’ingresso archiacuto. Medico, dantista, latinista, scrittore: L’edificio fu acquistato per sé e re- ha lasciato interessanti memorie e staurato, negli anni ‘60, dall’arch. E. saggi. Studioso di questioni econo- C. Aschieri (v.). In seguito, la casa fu miche e sociali, fu assertore e propu- oggetto di ulteriori restauri. Il Vescovo gnatore di un’evoluzione sociale ba- Grassi è sepolto nel Duomo. sata sulla fraterna convivenza nel-

69 GRASSO FRANCESCO DA VERZATE trovò che tutta la parte che formava (Francesco da Pavia, sec. XV-XVI) - la base era così legata e connessa Pittore operante a Genova. con- con chiavi di ferro alle pareti del temporaneo di Francesco de Ferrari, il palazzo che la fiancheggiava da far quale firmava anch’egli Francesco giudicare meravigliosa la costruzione da Pavia. Ciò può aver creato qual- dai più valenti architetti e ingegneri che confusione nelle attribuzioni. dell’epoca, e tale che avrebbe an- cora durato per molti secoli. GRATTONI SEVERINO (1816-76) - Di San Gaudenzio presso Pavia, fu cogli GREGORIO IX (Papa, 971-999) - Bru- ingegneri Germani, Sommeiler di Jieo- none di Carinzia, cugino dell’impe- cie in Savoia e Sebastiano Grandis di ratore Ottone III, divenne papa al- San Dalmazzo di Tenda, l’esecutore l’età di 24 anni col nome di Gregorio del traforo del tunnel del Cenisio, v. Dopo soli tre mesi, i Romani lo progettato dall’ing. Medali di cacciarono. Egli si rifugiò presso Pavia Bardonecchia e modificato, in alcune e indisse un Concilio a Pavia nel feb- parti, dal Grattoni. braio 997 per scomunicare i suoi nemici. In risposta, i Romani elessero GRAVENGHI FRANCESCO (sec. XV) - un antipapa col nome di Giovanni Pavese, notaio, redasse, il 30 aprile XVI. Nel 998 le armate imperiali rag- 1495, in un istromento, l’atto di con- giunsero l’Italia e marciarono su cessione, da parte della Municipalità Roma. I patrizi romani si barricarono in di Pavia, a Giasone del Majno, di un Castel Sant’Angelo, l’antipapa fu chiassuolo che era vicino a casa sua, catturato mentre cercava di fuggire, e ciò in particolare considerazione di fu accecato con una maschera di avere il Del Majno decorata la città ferro, munita di spuntoni al posto con magnifico palazzo, con quella degli occhi, gli furono mozzati il naso, meraviglia che era la torre cosidetta la lingua e le orecchie. Poi fu legato del «pizzo in giù». L’uno e l’altra il Del su un asino, a rovescio (con la faccia Majno teneva così cari da proibirne verso la coda dell’animale) e fu mo- nel suo testamento (morì nel 1519) la strato a tutta Roma. Il capo dell’insur- vendita, la quale però venne ugual- rezione, il patrizio romano Crescenzio, mente effettuata, dopo qualche se- si arrese in cambio della promessa di colo, dal marchese Emilio del Majno, aver salva la vita. Invece, per ordine suo discendente. La torre del «pizzo in del papa, fu decapitato sui merli di giù», costituita da una piramide ro- Castel Sant’Angelo e il suo cadavere vesciata, poggiava su una colonna venne gettato giù e trascinato sino a quadrata di marmo: lo spazio che si Monte Mario, per essere appeso con innalzava sopra la piramide rovescia- quelli dei suoi sostenitori impiccati. ta e formava la torre era diviso in Sulle rive del Ticino Gregorio v si era logge a due piani, con due archi ad ammalato di malaria perniciosa e ogni lato e aveva, sulla cima, la co- morì a ventisette anni, in Roma ricon- rona di quattro merli per lato. Allor- quistata. ché, nel 1715, la torre venne abbat- tuta perché ritenuta pericolante, si

70 GRIFFI AMBROGIO (1422-93) - Cava- GRIMOALDO (Grimuald, sec. VII, re liere aurato, senatore e Conte Pala- negli anni 662-671) - Appena assicu- tino, fu versatissimo in medicina, ma- ratosi del regno, sposò in Pavia la tematica e teologia: tenuto in grande figlia di re Aripert. Era calvo, dalla considerazione dagli Sforza: fondò a grande barba. Aggiunse alcune leggi Pavia un collegio per i giovani avviati all’editto di Rothari e ripristinò agli studi universitari. l’Arianesimo. Lottò contro i Bizantini, giunti ad assediare Benevento e a GRIFFINI CARLOTTA (1816-60) - Cele- saccheggiare Roma, e contro gli bre cantante, scritturata dai più im- Avari e gli Slavi. L’8 maggio 663 vinse portanti teatri italiani ed esteri, riportò la battaglia di Siponto, in Puglia, alle ovunque brillantissimi successi. La sua falde del monte Gargano, aiutato - carriera artistica si concluse nel 1849, secondo la leggenda - dall’appari- col matrimonio col tenore Giovanni zione di San Michele. A Refrancore, Landi, anch’egli artista di fama. presso Asti, sconfisse i Franchi che ten-

tavano un’inva-sione in Italia. Poi GRIFFINI SAVERIO (1802-84) - Nato a strinse un patto con il loro re, Casalpusterlengo, ma pavese di Dagobert. Allora Perctarit, temendo elezione, fu studente all’Università di per la propria vita, partì per la Pavia: compromesso nei moti del Britannia, per rifugiarsi presso i Sassoni. 1821, fuggì in Piemonte: nel 1824, Grimuald morì per la rottura di una venne arrestato dagli austriaci e soffrì vena, conseguente alla sforzo per lunghi mesi il carcere: nel 1848 eccessivo compiuto nel tendere entrò nell’esercito piemontese colla l’arco. Forse fu avvelenato dai medici Legione Volontari Lombardi: a Goito, curanti. Fu sepolto a Pavia, nella ba- suI Mincio, per l’eroico suo compor- silica di Sant’Ambrogio. Lasciò il regno tamento, fu decorato sul campo, per al figlio Garipald, ancora mano dello stesso re Carlo Alberto, di adolescente (671). medaglia d’oro al valor militare. Fu dittatore a Brescia: morl, generale, a GRIZIOTTI ANTONIO - (1829-1904) - , presso Stradella. avvocato, combattente nelle file

garibaldine a Monte Suello ove GRIGGI GIUSEPPE (1833-1913) - Vo- cadde ferito: cospirò in Roma con al- lontario garibaldino nei Cacciatori tri pavesi nei giorni che precedettero delle Alpi (1859), fu dei Mille. Consi- l’infausta giornata di Mentana: fu mi- gliere e Assessore comunale, Presi- lite fedele della democrazia. dente della Congregazione di Carità.

GRIZIOTTI ARCHIMEDE (1860-1927) - GRILLO ANTONIO F’RANCESCO (1793- Avvocato, per lunghi anni segretario 1849) - Cittadino pavese, accusato di dell’Amministrazione provinciale, fun- detenzione di armi, venne tratto in zionario di molta dottrina e capacità; arresto dalla polizia austriaca, pro- nipote del colonnello garibaldino. F’u cessato per direttissima, e fucilato a uno dei migliori poeti dialettali e le Milano il 21 maggio 1849. sue liriche sentimentali, gioiose e burlesche coxtituiscono un contributo

71 di grande interesse e, forse, di ine- GUAGNINI LUIGI (1840-66) - Pavese, guagliabile efficacia e bellezza, alla volontario garibaldino, cadde il 7 poesia vernacola pavese che ebbe, luglio 1866 a Monte Navone, in uno in ogni tempo, appassionati cultori. scontro con pattuglie austriache.

GRIZIOTTI GIACOMO (1823-72) - Pa- GUAINERIO ANTONIO (sec. XIV-XV) - triota, cospiratore, colonnello gari- Medico insigne, professore alle Uni- baldino. Fu alla difesa di Venezia; versità di Pavia e di Chieri (che nel segul Garibaldi nel 1859, nel 1860 1427 fu istituita in sostituzione di quella comandò una delle compagnie dei di Torino). Archiatra del duca Mille: cospirò con Gaetano Sacchi, Amedeo VIII di Savoja. Ritornò a Pa- coi Cairoli, con Achille Maiocchi ed via nel 1440, dopo pochi giorni altri insigni patrioti: morì ad . cadde ammalato e morì, fu sepolto a Nella sua casa, durante il dominio San Michele. Pubblicò numerose austriaco, trovarono larga ospitalità, opere, più volte ristampate. asilo e protezione i patrioti che pas- savano il confine per rifugiarsi in Pie- GUALLA GIACOMO (1445-1505) - monte. Giureconsulto, insegnò per molti anni nell’Università di Pavia e fu parago- GRONESTAN (VON) HEINRICH (sec. nato per la sua eloquenza a Cicero- XIV) - Tedesco, per quattro anni, dal ne e a Pericle. Scrisse un’interessante 1327 al 1331, governò Pavia in nome storia di Pavia. Lasciò tutte le sue so- di Lodovico il Bavaro. stanze agli istituti pii della città.

GROSSI CARLO ALESSANDRO (sec. GUARGUAGLIA PAOLO (sec. XV-XVI) - XVII) - Sacerdote pavese: alla sua Benefattore; fece dono della sua morte, avvenuta il 17 aprile 1695, la- casa al Monte di Pietà eretto in Pavia sciò larghissima eredità alla Compa- nel 1493. Altri membri della sua gnia della Beata Vergine della Chiesa famiglia hanno largamente benefi- del Carmine e ai poveri. cato l’ospedale di S. Matteo. La fa- miglia Guarguaglia, patrizia pavese GRUGNI GIUSEPPE (1750-96) - Pavese, (sec. XIV), fu riconosciuta nell’elenco venne condannato a morte dai di Carlo V nel 1549: essa diede, tra gli francesi il 18 giugno 1796 accusato di altri, due notai: Andreolo fu Fucino aver promosso e partecipato alla (1407), Fucino fu Andreolo (1456), insurrezione del maggio precedente Andrea fu Pietro (1488): Manfredo contro i giacobini e le truppe del (1479) fu medico e tra i primi a servirsi presidio francese: la sentenza venne della stampa in Pavia. eseguita il giorno seguente. GUARNERI ARISTIDE (1852-1922) - Dot- GRUMELLO ANTONIO (sec. XVI) - tore in chimica, farmacista, industria- Cronista, lasciò una particolareggiata le, fondò a Pavia, col tedesco Hart- relazione di avvenimenti pavesi dal mann, una fabbrica di medicazione 1467 al 1529. antisettica. L’edificio, testimonianza di

archeologia industriale, esiste tuttora

72 (di proprietà della ditta Fontanella), in Guicciardi, preso dall’on. Giolitti, via Riviera, presso il cavalcavia che voleva significare riparazione al gesto passa sotto la ferrovia. compiuto dai dimostranti. Il Guic- ciardi, che condivideva nel profondo GUERCIOTTI SIRO (1820-49) - Pavese, della sua anima, la passione partì come volontario nel 1848 col redentrice dei giovani studenti e di Battaglione Volontari Pavesi e l’anno tutti gli italiani, allo scoppio della dopo partecipò alla difesa di Roma guerra, nel 1915, quantunque già col reggimento “Unione”. Cadde avanti negli anni, si arruolò volontario gravemente ferito in battaglia il 3 come semplice soldato, e, fante fra i giugno 1849 e morì dopo breve de- fanti, partecipò ai primi fatti d’arme, genza, in un ospedale. cadendo gloriosamente mentre dava

l’assalto ad una trincea nemica il 2 GUFFANTI ALESSANDRO (1876-1912) - luglio 1915. Una lapide lo ricorda nella Nato a , capitano del 35° piazza a lui intitolata, antistante al reggimento fanteria, caduto eroica- palazzo del Governo. mente a Derna (Libia) il 3 marzo 1912, alla testa dei suoi soldati che aveva GUIDI ALESSANDRO (1650-1712) - guidato all’assalto di una trincea. Abate, poeta, letterato: nel 1709 Medaglia d’oro. venne scelto come oratore a favore

della città di Pavia presso il principe di GUGLIELMO (vescovo di Pavia, sec. Savoia, governatore di Milano per il re XI-XII) - Partecipò nel 1100 alla prima di Spagna, allo scopo di ottenere una Crociata. diminuzione delle pubbliche gra- GUGLIELMO DA PAVIA (detto “el vezze. Fu alla corte ducale di Parma, compare”, sec. XV) - Pittore pavese, a Roma, ove, accolto con molto attivo alla corte estense di Ferrara e onore dai letterati, ebbe la protezione poi a Venezia, insieme a Cosmé Tura. della regina Cristina di Svezia alla Il soprannome gli fu dato per la sua quale, dopo la sua morte, dedicò indole bonaria e socievole. l’ode Alla Fortuna, lavoro molto lodato anche da Lodovico Muratori. GUICCIARDI LUIGI (1858-1915) - Patri- Morì il 12 giugno 1712, im- zio valtellinese, prefetto di Pavia dal provvisamente, a Frascati, mentre si 1911 al 1913, fu dal governo di quel recava presso il Pontefice Clemente tempo rimosso in seguito alle dimo- XI che si trovava nella sua villa a Ca- strazioni che si svolsero a Pavia, pro- stel Gandolfo. E’ sepolto nella Chiesa mosse dagli studenti, a protesta per i di S. Onofrio in Roma. fatti di Innsbruk e durante le quali, davanti al palazzo della Prefettura, GUIDO DA PAVIA vescovo di Pisa erano state bruciate due bandiere (sec. XI, m. 1076) - Costruì il Duomo di austriache al grido di «abbasso l’Au- Pisa. stria». L’Italia, in quegli anni, faceva GUIDO DA VIGEVANO (sec. XIV) - ancora parte della Triplice Alleanza e Nato a Pavia, benché di origine vi- il provvedimento a carico del prefetto gevanese, fu illustre medico e inge-

73 gnere militare. Nel 1318 era appalta- GUSNASCO LORENZO (sec. XV) - Co- tore del Comune per la tassa di struttore di organi: alcune parti del «fodro», nel 1320 era gabelliere del meraviglioso organo da lui costruito sale con Jacopo de Petra. Dal 1336 in nel 1494 sono conservate nel Museo poi visse alla corte del re di Francia, Correr di Venezia. ove divenne famoso per diversi trattati con disegni di macchine e GUY ALESSANDRO (1920-48) - Di Fili- costruzioni militari. ghera. Il 19 marzo 1848 raccolse un gruppo di giovani armati, fra i quali il GUIGNOL (sec. XIX) - Nel 1908 venne fratello Ottavio, due nipoti che studia- ricordato il primo secolo di vita del vano all’Università e l’ing. Mac- Guignol di Francia, come del Gian- cabruni di Corteolona, per recare duia piemontese il quale col fratello aiuto agli insorti milanesi delle Cinque d’oltralpe ha comunanza di origini. Giornate. Fu colpito a morte mentre Infatti fu un setaiolo del pavese che, combatteva sul bastione di Porta nel 1808, creò a Lione il Guignol, tra- Tosa. sportando in Francia un tipo di ma- schera paesana che dal nome del GUZZI VIRGILIO (1868-1948) - Lavora- suo borgo nativo (Chignolo Po) si tore intelligente ed operoso, tecnico chiamò Guignol. di grande valore, pavese di elezione, rimase per 55 anni alle dipendenze GUNDIPERGA (Gundeberga, sec. VI) - della Manifattura Pacchetti, come Regina longobarda, figlia di Agilulf e fondatore e direttore dello stabi- di Theudelinda, di meravigliosa bellez- limento di Pavia. Fu anche appas- za, sposò Arioald, duca di Torino, che sionato pittore dilettante e poeta succedette al trono longobardo ad vernacolo. Adoald. Calunniata da un cortigiano respinto, fu rinchiusa dal marito nel castello di Lomello e poi liberata per l’intervento di Chlotario II, re di Francia. Morto Arioald, sposò Rothari, il quale, poco dopo, con atto crudele d’ingratitudine verso la donna che gli aveva donato il regno, la fece imprigionare per essere più libero nell’intrecciare le sue tresche. Fu liberata anche questa volta per l’intervento dei Franchi. Fu donna pia e fece edificare a Pavia e arricchire di arredi e ornamenti d’oro e d’argento, la chiesa di San Giovanni Battista, detta San Giovanni Domnarum.

74

I

ILDEBRANDO (Hildebrand, sec. VIII) - Nipote di Liutprand, fu deposto dai duchi (744).

ILDIBALDO (sec. VI) - Re dei Goti, si trasferì da Verona a Ticinum (Pavia) per dirigere la resistenza contro le truppe bizantine di Belisario. Fece uccidere Uraja, la cui moglie non aveva trattato la regina col dovuto rispetto. Fu poi decapitato, mentre si trovava a tavola, dal guerriero Vilas, al quale aveva sottratto la moglie.

INCISA GIOVANNI BARTOLOMEO (sec. XVII) - Nato ad Angera, fu lettore di diritto canonico nel 1694 e di giuri- sprudenza civile nel 1695 all’Università Sezione del Castello Visconteo di Pavia. Morl a Pavia nel 1705. Fu (G. Voghera, sec. XIX). deposto nel sepolcro della famiglia eretto, nel 1571, nella chiesa del Carmine, ove già erano sepolti Gio- vanni Francesco Incisa, professore di medicina ed arti all'Università, ed il nipote Giovanni Antonio.

INGOBERTO (sec. VIII) - Notaio, pave- se, in occasione della dieta dei prin- cipali signori del regno indetta da Carlo Magno, che ebbe luogo a Pavia nel 787, offrì in dono all’impe- ratore un prezioso codice della Bibbia che fu da questi, a sua volta, donato al Papa Leone III, in occasione dell’incoronazione a imperatore ro- mano, avvenuta in Roma nel 799.

INGRAO GIIOVANNI (1900-40) - Inge- gnere, tenente di vascello coman- dante di un treno armato nella se-

75 conda guerra mondiale, cadde in incaricato da Lodovico il Moro di te- combattimento il 22 giugno 1940. nere un corso di lingua ebraica al- Decorato con Medaglia d'oro al valor l’Università. L’insegnamento fu però in militare. seguito abolito, negli anni 1491-1521.

INVENZIO (Santo, 337-392) - Vescovo di Pavia, morto l’8 febbraio 392. Le sue spoglie, dalla chiesa a lui intito- lata presso la via che ancor oggi porta il suo nome, vennero trasferite nel 1789 alla chiesa del Gesù e, dopo la soppressione di questa, in Cattedrale.

ISABELLA DI VALOIS (1332-72) - Figlia di Jean de Valois, re di Francia, e moglie di Gian Galeazzo Visconti, morì nel Castello di Pavia e fu sepolta nella chiesa di San Francesco.

ISIMBARDI LORENZO (sec. XVII) - Mar- chese, appartenente all’illustre fa- miglia pavese degli Isimbardi, durante la terribile pestilenza da cui fu colpita anche Pavia nel 1630, mentre tutti i ricchi abbandonavano la città, con spirito di sacrificio rimase in mezzo al popolo e assunse l’ufficio di pre- sidente dei Conservatori della Sanità, studiando, insieme col vescovo Fabrizio Landriani, ogni mezzo per limitare la diffusione della peste.

ISIMBARDI MARUELLO (sec. XIV) - Fu uno dei seguaci più importanti del partito guelfo, più volte ambasciato- re; podestà di Asti e di Alessandria.

ISPANO BENEDETTO (sec. XV) - Ebreo, poi convertitosi al Cristianesimo, fu

76 La Palice è ricordata da generazioni di studenti con la frase «un quarto J d’ora prima di morire egli era ancora in vita» . Ciò perché i suoi soldati, dopo la morte, a celebrarne le gesta, JACOPO DA COZZO (sec. XIV) - Fu composero un’ingenua canzone l’architetto, con Giovanni da Ferrera, della quale ci sono stati tramandati del Ponte Coperto di Pavia, la cui solo questi versi: «Monsieur d’La Palice costruzione iniziò nel 1351. I due pro- est mort, Mort devant Pavie; Un quart gettarono e realizzarono anche il d’heure devant sa mort, Il etait Ponte delle Navi a Verona (anch’esso encore en vie» . Gli ultimi due versi, distrutto) e il nucleo centrale, con nell’intenzione dell’autore, vorreb- pianta a forma di H, del Castello di Vi- bero dire che il valoroso capitano gevano, voluto da Luchino Visconti. combattè strenuamente sino a pochi

JOUFFROY DE LUXEUIL JEAN (1412-73) - momenti prima della sua inattesa Studiò all’Università di Pavia, vi in- morte. L’ingenuità e comicità, certo segnò per alcuni anni diritto cano- involontaria, della frase, ispirarono a nico, e poi divenne vescovo di Arras e Bernard de la Monnoye, un poeta e cardinale. Partecipò al Concilio di letterato francese del seicento, una Ferrara. Raccolse numerosi codici lunga canzone, in cui ogni strofa con- antichi di alto valore e scoprì il com- tiene una verità «lapalissiana» sul mento di Tiberio Claudio Donato a genere di quella contenuta nella Virgilio. canzone del soldato francese. Un gioco poetico da soldati, o da ra- gazzi, ha fatto diventare lapalissiano sinonimo di tutto ciò che è ovvio.

LACCHINI FILIPPO (sec. XVII) - Eremi- L tano di Sant’Agostino, insegnò filoso- fia all’UniverHità e fondò una biblio- LA PALICE o LA PALISSE (sec. XV-XVI) - teca a vantaggio degli studiosi. Il suo nome era Jacques II Chaban- nes, e fu un valoroso capitano dell’e- LAMPUGNANI GIORGIO (sec. XV) - sercito francese con Carlo VIII alla Professore di diritto pubblico all’Uni- presa di Napoli, con Luigi XII alla versità di Pavia, nel 1447 fu uno dei conquista di Milano, infine con Fran- ventiquattro capitani della repub- cesco I. Sotto le mura di Pavia si com- blica ambrosiana. Accusato di se- batté l’importante battaglia del 1525, greta intelligenza con lo Sforza, fu fra Francesi e Spagnoli, nella quale il decapitato. re francese Francesco I fu fatto pri- LANCELLOTTO DECIO (1429-1500) - gioniero e il signor de la Palisse morì. Giurista, professore rinomatissimo, fu in Fu sepolto nella chiesa di Santa Maria due riprese e per molti anni docente in Pertica. Fra gli episodi della batta- all’Università di Pavia, glia di Pavia, la morte del signore di

77 LANDINI BALDASSARE (sec. XVII) - Mer- LANFRANCHI GIUSEPPE (1737-1800) - cante, per iniziativa dei Decurioni di Pittore pavese, studiò con C. A. Pavia istituì nel 1601, una casa per il ri- Bianchi e si perfezionò a Bologna. Fu tiro delle donne traviate e pentite, buon miniaturista e ottimo disegna- chiamata Pio Ritiro di Santa Marghe- tore. Lavorò alla riproduzione di parti rita da Cortona. L’edificio si trova in anatomiche per Antonio Scarpa e G. piazza del Collegio Borromeo e, nel P. Frank. È ritenuto il primo ad aver in- corso dei secoli, fu destinato a vari usi, trodotto in Italia la maniera inglese di dopo la soppressione del Ritiro. In stampare a colori, con l’innovazione parte venne occupato, anni fa, dal di stampare in una sola impressione, Tubercolosario Forlanini e ora, trasfe- dopo aver colorato in modo selettivo rito questo al Policlinico, è adibito a la lastra di rame. Ospedale-Ricovero dei vecchi am- malati cronici. LANFRANCHI PIETRO (sec. XVIII) - Ca- nonico, professore e bibliotecario al- LANDO (Conte, sec. XIV) - Capitano l’Università di Pavia, rintracciò impor- di ventura tedesco, fu a capo delle tanti manoscritti che appartenevano milizie cittadine che difendevano al monastero di San Pietro in Ciel Pavia durante l’assedio posto da d’Oro e giacevano dimenticati in un Galeazzo II Visconti e dovevano an- antico deposito: ora sono custoditi che condurre la guerra nel contado. nella biblioteca dell’Università. Secondo la leggenda che circolò subito dopo la resa, il 13 novembre LANFRANCO (Beato, 1005-1089) - Fu il del 1359, esse si sarebbero date per più valente giureconsulto dei suoi oro al Visconti, che aveva in città una tempi. Nato a Pavia da padre che quinta colonna rappresentata dagli era giudice della città, giovanissimo amici e seguaci dei Beccaria. aveva fatto meravigliare per la pron- Costoro, pur essendo stati cacciati da tezza dell’ingegno e la facondia della Pavia e avendo subito la distruzione parola. Aveva superato sempre i suoi delle loro case, godevano ancora di avversari nelle dispute come un notevole ascendente in città. In avvocato e raccolto intorno a sé folle realtà Pavia, stremata dalla carestia di ascoltatori come docente. Nel e dalle pestilenze, fu costretta a 1042, costretto all’esilio, abbandonò capitolare e frate Jacopo Bossolaro Pavia , si recò in Francia e si fece ne trattò la resa, a nome dei suoi monaco benedettino, entrando nel concittadini languenti di fame, a convento di Bec, in Normandia. condizioni vantaggiose. Creato abate nel 1046, la sua attività scientifica e religiosa, veramente sin- LANDRIANI FABRIZIO (1570-1637) - Ve- golare, e la sua dottrina gli guada- scovo di Pavia, esempio di carità e di gnarono larghissima fama: fu da abnegazione durante la peste del Gluglielmo il Conquistatore, dopo la 1630, favorì l’istituzione dell’Orfano- conquista dell’Inghilterra, chiamato a trofio femminile. riorganizzare la chiesa inglese, con la nomina ad Arcivescovo di Canter- bury, ove cessò di vivere a 84 anni.

78 sa Ippolita Malaspina di . LANFRANCONI ARCANGELO (sec. XVI) Anche la nuova Accademia man- - Carmelitano, lettore di logica e di tenne la sede nel palazzo Malaspina. metafisica all’Università di Pavia dal 1532 al 1565. Morì sulla cattedra, per RICCIARDINO (1270-1315) apoplessia fulminante. - Appartenente alla potente e nobilissima famiglia guelfa che go- LANGOSCO FILIPPONE (sec. XIII-XIV) - vernava Pavia, figlio di Filippone. Con Conte di Langosco, del partito guelfo, Simone Della Torre e altri quindici col titolo di Governatore della milizia giovani difese Pavia contro i tedeschi del popolo e dei paratici, tenne la capitanati da Matteo Visconti che, Signoria di Pavia e fece eleggere per il tradimento di Marchetto podestà di sua fiducia. Nel 1311 Salerno, erano penetrati in città, dalla rappresentò Pavia all’incoronazione parte del Ticino la notte del 2 ottobre di Arrigo VII, nella basilica di Sant’Am- 1315. Il Langosco rimase ucciso in brogio a Milano. combattimento nella piazza di San

Giovanni in Borgo (attuale Piazza LANGOSCO GOFFREDO (Gottofredo, Borromeo). 1220-76) - Conte di Pavia, nominato capo condottiero dei nobili milanesi, LANZANI DA SAN COLOMBANO BER- venne vinto da Napoleone Della Torre NARDINO (1460-1530) - Rinomato pit- nella battaglia di Angera e ucciso sul tore, lavorò a Pavia per diversi anni. campo. Nel 1490 dipinse la sala del Castello

Visconteo, nella quale l’anno se- LANGOSCO GUIDO (sec. XIII-XIV) - guente si sposò Lodovico il Moro.Sue Vescovo di Pavia. Per suo invito opere nelle chiese pavesi di Santa vennero a stabilirsi in città, nel 1298, i Maria del Carmine (tavola, 1515), San frati Carmelitani, che presero stanza Teodoro (affresco della Veduta di in una chiesetta già officiata dai frati Pavia, 1522), San Salvatore (affresco). Francescani, nella parte più setten- A , ove abitava, il trionale della città, presso le mura e in 16 giugno 1525 uccise in un alterco questo luogo rimasero circa un se- un certo Bartolomeo Lossano. Fu colo; per trasferirsi poi nell’altra chie- costretto a fuggire e si rifugiò a setta dei Santi Faustino e Giovita di Bobbio, ove decorò la Basilica di San proprietà dei Canonici regolari late- Colombano. ranensi di San Pietro in Ciel d’Oro e, infine, nella chiesa e nel monastero LANZONI ANGELO (1844-1919) - In- del Carmine. gegnere, industriale, ricordato come

inventore del cemento armato nell’i- LANGOSCO OTTAVIANO (sec. XVI) - scrizione che ornava il cornicione Con Galeazzo Beccaria e Giovanni della sua fabbrica, che si trovava a Battista Bottigella fondò l’Accademia Pavia, lungo viale Indipendenza, in degli Affidati che assorbì l’Accade- prossimità del ponte del Policlinico. Fu mia della Chiave d’oro istituita da anche presidente della Camera di Andrea Alciato in casa della marche- Commercio dal 1904 al 1919.

79 dall’alto del terrazzo di Sommo, LANZONI PIETRO (1774-1812) - Pavese, certamente fece tesoro dell’espe- volontario nell’esercito cisalpino nel rienza e dei progetti idraulici del 1799. Nel 1804 fu promosso grande toscano. Due anni dopo, in- sottotenente e partecipò alle cam- fatti, ordinò di tagliare i meandri per pagne della Grande Armata napo- costringere le acque a correre diritte. leonica/ Tenente nel 1810, partì per la La rettifica del corso del Po fu campagna di Russia col suo reg- considerata opera grandiosa. Per la gimento dei Dragoni della Regina e sua imponenza destò l’ammirazione morì durante la ritirata, al ponte della di tutti e in particolare del re di Fran- Beresina, il 28 novembre 1812. cia, che si recò a Branduzzo nel 1493

col duca di Milano per visitare l’opera LAODICIA (sec. XIII-XIV) - Pittrice pa- appena compiuta. Leonardo da vese quasi mitica, della quale non si Vinci si fermò a Milano per quindici conoscono opere, nominata dal anni e frequentò spesso il Castello, Lomazzo e dal Lanzi. 6 l’Università, l’ambiente intellettuale di LAPALISSE - v. La Palice, La Palisse Pavia oltre a quello mondano della famiglia Botta. Pare che qui il grande LASCARI BEATRICE - V. Beatrice (di inventore abbia compiuto i suoi primi Tenda) esperimenti sul volo umano, all’età di quarant’anni (1492-93). Tentativi di LEGGI LODOVICO (sec. XV) - Notaio macchine volanti non riusciti, che della Curia Vescovile, redasse l’atto precedettero il tragico volo più fa- di posa della prima pietra della moso, compiuto anni dopo da un nuova Cattedrale di Pavia (1488) Il colle di Fiesole. notaio della Fabbriceria era Barto- lomeo Strada (v.). LEVI JACOB (sec. XVI) - Figlio di Pasco Levi, fu il banchiere ebreo che LEONARDO DA PAVIA (sec. XV) - Pitto- possedeva maggior quantità di ca- re apprezzato, lavorò sempre lontano pitali. Prestava denaro sia a privati, dalla sua città. Si conserva un suo di- sia al Comune di Pavia, tra le gelosie pinto nel Palazzo Bianco di Genova. dei commercianti locali, che aspira-

LEONARDO DA VINCI (1452-1519) - Nel vano ad essere suoi concorrenti. Più 1490 Leonardo venne a Pavia per volte essi ne reclamarono l’espulsio- una consulenza tecnica relativa al ne, ma la domanda fu sempre re- progetto del Duomo. Conosceva già spinta dal Consiglio segreto del Go- Bergonzo Botta e non è escluso che il vernatore. nobile abbia approfittato dell’oc- LIGNANO FRATELLI (sec. XVI) - Impor- casione per chiedergli un consiglio tanti tipografi pavesi. strettamente personale. Forse ac- compagnò Leonardo a vedere il Po LINGIARDI GIUSEPPE (1811-81) E LUIGI (1814-85) - Fratelli, celebri fabbricanti 6 L. LANZI, Storia pittorica dell'Italia, d’organi, impararono l’arte dal padre Milano, Bettoni, 1831. Giovanni Battista. Le loro opere si

80 trovano soprattutto in Pavia e din- pratica dei pellegrinaggi: molti torni, ma anche in altri luoghi d’Italia, Franchi e Angli si recavano a Roma, a Europa e America. visitare la tomba di San Pietro .7 Questo flusso avrebbe interessato le LITIFREDO I (Liutfrit, Santo vescovo, nostre terre sino alla fine del sec. IX) - Divenne vescovo nell’829. Medioevo, rafforzato dai pellegrini Morì l’8 marzo 850, è sepolto nella diretti in Palestina. Intanto, i Mori cripta della Cattedrale di Pavia in- occupavano la Spagna e venivano sieme al vescovo Sant’Armentario. fermati a Poitiers (Pictavis, 732) da

LITIFREDO II (Santo vescovo, 875-958) - Carlo Martello. I Mussulmani assedia- Fu vescovo di Pavia dal 939 alla vano anche Costantinopoli e la Sar- morte. In un diploma del 943 appare degna. Allora Liutprand pagò una come proprietario della Basilica di forte somma per avere le ossa di San Michele. Dai re d’Italia Ugo e Lo- Sant’Agostino e le portò a Pavia, tario fu investito del feudo di Monta- nella Basilica di San Pietro in ciel lino (Stradella). d’oro, dopo aver sostato nella chiesa di San Pietro a . In LIUTBERTO O LIUTPERTO (675-705) - seguito, aiutò i Franchi a fermare i Dodicesimo re longobardo d’Italia, Saraceni in Provenza. Fondò molte successore di Cunincpert. Nel 705 fu chiese, tra le quali, oltre a San Pietro vinto in battaglia da Aripert, figlio di in ciel d’oro, quella di Sant’Anastasio suo cugino Raginpert, il quale lo cat- a Corteolona e una dedicata al San turò e lo fece svenare in prigione. Salvatore, all’interno della reggia. Fu sepolto con suo padre, nella Basilica LIUTPRANDO (Liutprand, 712-744) - Il di Sant’Adriano, presso Santa Maria in suo nome significava «la spada della Pertica, e poi traslato a San Pietro in gente» (Leut-prand). Il suo regno, di ciel d’oro. 31 anni e 7 mesi, fu il più lungo di tutto il periodo longobardo. E’ ricordato LIUTPRANDO (920-72) - Pavese, storico, come un grande re e un saggio legi- uomo politico, fu vescovo di slatore, perché riformò in molti punti Cremona e ambasciatore a Costan- la legislazione di Rothari. Sottrasse ai tinopoli. Visse in Germania dal 956 al Bizantini molte terre della Romagna, 961. Autore di varie opere, morì a impose l’autorità regale ai duchi di Cremona. La figura del vescovo Spoleto e Benevento. Minacciò di Liutprando domina altissima nella let- occupare Roma e il Papa si rivolse teratura storica dell’Alto Medioevo: il per un aiuto a Carlo Martello, re dei diacono della chiesa di Pavia, pratico Franchi. Allora, Liutprand donò d’arte di retorica, che, promosso formalmente al Papa il feudo di Sutri «intimus summista regius» di Ottone il (727-8), che aveva preso ai Bizantini, Grande, da lui fu pure elevato alla e strinse con il Papato un patto ven- cattedra episcopale di Cremona. Nel tennale di non aggressione. Con Sutri ebbe inizio la sovranità temporale dei 7 Papi. Si diffondeva in quel periodo la P.DIACONO, Historia Langobardorum, VI, 37.

81 libro sesto della sua Antapodosis (la LODI VERCELLINO (sec. XVI) - Con «Restituzione»), egli narra le vicende Agostino Piacentino e Biagio Sarac- che nell’anno 949 lo condussero in chi, fu incaricato dal duca Filippo ambasceria a Costantinopoli, presso Maria Visconti di ritirare i notevoli im- la mirifica corte di Costantino Porfiro- porti depositati dai Pavesi per la genito. A rendere omaggio al dotto fabbrica della chiesa del Carmine, basileus dei Romei lo inviava colà - presso Zanino Bellisomi e Ambrogio con periglioso viaggio - Berengario Meda. Quel denaro fu impiegato nel marchese d’Ivrea, che eccellendo fra 1428 per la difesa del Ducato, mi- tutti i principi d’Italia era prossimo nacciato dal conte di Carmagnola, ormai a procacciarsi la corona del che comandava l’esercito della Re- Regno (il giovane Liutprando, in quel pubblica veneta. Dopo la pace, i tempo, s’addestrava ai segreti di Pavesi richiesero al Duca la restitu- cancelleria ministrando al servizio de- zione del denaro perché la fabbrica lI’onnipotente quanto “astuto” mar- del Carmine versava in cattive con- chese, e non senza male avventurata dizioni e dopo lunghe trattative, fi- servitù). nalmente, ottennero tale restituzione.

LOCATI SEBASTIANO GIUSEPPE (1861- LODIGIANI GASPARE (sec. XVIII) - Sa- 1939) - Allievo di Camillo Boito al- cerdote pavese, compilò una cro- l’Accademia di Brera, si diplomò in naca manoscritta dei fatti cittadini architettura nel 1881. Visse a Roma, a per gli anni 1712-40, conservata Parigi, a Milano, insegnò all’Acca- presso la Biblioteca Universitaria. demia di Brera e, dal 1905 al 1935, alla cattedra di ornato e architettura LODOVICO DI PROVENZA (sec. IX-X) - dell’Università di Pavia. Partecipò a Giovanissimo, fu chiamato in Italia dai importanti concorsi internazionali: per nemici di Berengario I e incoronato re il Museo Egizio del Cairo (risultò vinci- a Pavia e imperatore a Roma nel 901. tore), per l’Università di San Francisco, Fu abbandonato dai suoi alleati e per il Policlinico e il Palazzo delle catturato presso Verona nel 905 da Scienze di Buenos Aires. Berengario, il quale lo fece accecare e lo rimandò in Provenza mutilato.

LODOVICO IL MORO - v. Sforza Lo- dovico.

LODRONE CATERINA BIANCA (sec. XVI) - Contessa, nel 1558 fu donataria e «conservatrice cesarea» di tutti gli Ebrei abitanti a Pavia e nelle altre città minori del Ducato di Milano (Lodi, Cremona e Alessandria). Condivise tale carica - non ereditaria, ma concessa dal principe - dapprima con Giorgio Savi e poi con Angelo

82 Rizzi. Essi godevano di un censo an- gli fece pervenire una lettera che, pur nuo, pagato dagli Ebrei come tassa, ricordando i grandi benefici ricevuti e della concessione di abitare nel dalla presenza degli Ebrei a Pavia, Ducato (esclusa la città di Milano) insisteva perché il loro allon- per dodici anni. Il loro compito tanamento divenisse definitivo e per consisteva nel fungere da «patroni» ostacolarne un eventuale ritorno. degli Ebrei e da intermediari in tutte le cause che potessero insorgere tra LONATO FRATELLI (sec. XVI) - Pavesi, gli Ebrei e lo Stato o i loro concittadini rapirono Enrico re di Navarra il quale, Cristiani. Il censo degli Ebrei esisteva fatto prigioniero nella battaglia di sin dal periodo dei Visconti. Il periodo Pavia (1525), era stato «comprato» ai della Lodrone fu piuttosto travagliato, soldati, che l’avevano catturato, dal perché la borghesia urbana spingeva Marchese di Pescara, che l’aveva per ottenere l’espulsione degli Ebrei e condotto al Castello di Pavia. I fratelli sostituirsi loro negli affari. L’espulsione Lonato organizzarono la fuga di dal Ducato di Milano fu ottenuta Enrico con grande audacia, sotto gli dopo una settantina d’anni dalla occhi dei guardiani, e lo scortarono battaglia di Pavia, che vide l’af- sino in Francia, ove si stabilirono e fermarsi del predominio spagnolo. ricevettero da lui incarichi e privilegi importanti. LOMONACO FRANCESCO (1772-1810) - Patriota, filosofo, insegnò alla Scuola LORENZO (San L. da Brindisi, sec. XVII) Militare che era stata istituita nel - Padre cappuccino, predicò in San periodo napoleonico presso il Michele in un anno tra il 1608 e il 1617. Collegio Ghislieri e chiusa nel 1816 (si Vi fu un tale concorso di popolo da trovava nella palazzina oggi richiedere che il Vescovo Biglia ed il occupata dall’Amministrazione del Governatore della città, Giacomo Collegio). Annegò nel Ticino. Taverna, lo scortassero con un drappello militare dal convento dei LONATI (famiglia, sec. XV-XIX) - Antica Cappuccini (dietro il Collegio famiglia pavese che godeva del ti- Borromeo), sino alla Basilica di San tolo di Marchese e annoverò molti Michele. Padre Lorenzo fu pro- vescovi, cardinali, giureconsulti, lette- clamato Santo nel 1881 da Papa rati e uomini d’arme. Leone XIII.

LONATI BERNARDINO (1452-97) - Pa- LOTARIO (795-855) - Imperatore, re vese, divenne cardinale nel 1493 e d’Italia dall’822, nell’825 da Corteo- nel 1496 comandò l’esercito pontifi- lona riorganizzò gli studi e assegnò a cio contro gli Orsini. Pavia una posizione preminente. Ordinò agli studenti di Milano, LONATO FRANCESCO (sec. XVI) - Pa- Bergamo, Brescia, Como, Novara, vese, dimorò alla corte di Filippo II e Lodi, Genova, Vercelli, Asti e altre contribuì a risolvere molte questioni a città di venire a frequentare a Pavia favore della Provvigione di Pavia. Il 31 le lezioni di letteratura e filosofia. gennaio 1599 il Consiglio della città

83 LOTARIO di Provenza (sec. X - m. 950) del proprio ordine dall’Abbazia di - Figlio di re Ugo di Provenza, Vallombrosa in Toscana a Pavia, nel associato con lui al trono dal 931, ne 1090, per fondarvi il monastero del divenne erede alla sua morte (947). Santo Sepolcro, che fu in seguito Primo marito di Adelaide di Borgo- dedicato a San Lanfranco, dal nome gna. Morì dopo soli tre anni di regno, del vescovo di Pavia Lanfranco per malore improvviso o, forse, per- Beccari, ivi morto e sepolto nel 1198. ché fatto avvelenare da Berengario d’Ivrea.

LOVATI TEODORO (1800-72) - Medico ostetrico di gran fama. Nel 1852 fu dimesso dalla cattedra da parte del governo austriaco, perché era favo- revole all’Italia. Riebbe il posto e la dignità accademica nel 1859.

LUCINI MARTINO (sec. XIV) - Pittore ri- cordato dal Bossi, che dovette lavo- rare al Castello di Pavia. Fu rinomato, ma nessuna sua opera si è conservata.

LUIGI XII (Re di Francia, 1462-1515) - Saccheggiò nel 1500 la biblioteca del Castello Visconteo, di 915 volumi ma- noscritti e miniati, in parte ordinati dal Petrarca, e la fece trasportare in Francia, al Castello di Blois.

LUNATI BECCARIA ZACCARINA (sec. XV) - Vedova di Agostino Beccaria, nel 1471 rinunziò all’usufrutto di tutta l’eredità del marito a favore dell’O- spedale San Matteo. Il marito aveva già legato al pio luogo le proprietà di Borgo San Siro e di altre località della Lomellina. La nobildonna si ridusse a vivere in una stanza dell’ospedale, insieme alle Suore Dedicate. Qui si spense nel 1499.

LUPO POMPILIO (sec. XI) - Abate vallombrosano, scrisse la cronaca del trasferimento di un gruppo di monaci

84 da altra severissima. Infine furono scomunicati. Il Grignani, battagliero e attivo, aveva raccolto intorno a sè dei proseliti laici, uomini, donne e M ragazzi, meno di un centinaio, ai quali impartiva lezioni di catechismo,

dopo la celebrazione, in casa sua, MACIACHINI CARLO (1818-88) - Archi- della messa. Ai primi si erano poi tetto milanese, nel 1871 progettò il aggiunti altri preti: Carlo Barbieri, completamento del Duomo di Vo- Giovanni Tognola, Anastasio Donetti ghera e nel 1881 ottenne l’incarico di della nostra città e i milanesi fratelli costruire la cupola del Duomo di Giuseppe e Pietro Garzoli. Il Pavia, sulla base del parere degli «macolatismo» a poco a poco, andò architetti Antonelli e Terzaghi, in con- spegnendosi e si poteva considerare formità al modello rinascimentale in definitivamente scomparso molto legno eseguito da Cristoforo Rocchi. prima della morte del Grignani, il Dal sec. XVII sino ai suoi tempi gli ar- quale si spense, a 86 anni, nel 1896. chitetti della fabbrica avevano sconsigliato la costruzione della cu- MADRUZZO GIAN FEDERICO (1527- pola, che ritenevano eccessiva- 1592) - Conte, originario di Trento, mente pesante per la resistenza dei figlio di Niccolò, comandante della pilastri sottoposti. La costruzione fu fanteria tedesca di Carlo V, fu go- compiuta negli anni 1884-85 e pre- vernatore di Pavia (1556-1558) nel sentò subito problemi statici non in- tempo in cui suo zio, il cardinale Cri- differenti. La cupola è alta dal suolo stoforo (1512-1578), era governatore m 88 (m 92,20 alla sommità della del ducato di Milano. Sposò Isabella croce). Negli anni 1893-95 il di Challant (1531-1596), figlia di se- Maciachini costruì anche la nuova conde nozze del conte Roberto di facciata del Duomo, con la Challant. Con Isabella e la sorella demolizione delle facciate delle an- Filiberta, che sposò il conte Giuseppe tiche cattedrali romaniche. Tornielli, la casata dei conti di

Challant si estinse, per mancanza di MACOLATISTI (sec. XIX) - Allorché il eredi maschi. Pontefice Pio IX con la Bolla Ineffabilis Deus dell’8 dieembre 1854 proclamò MAESTRI ANGELO (1809-1889) - Me- il dogma dell’Immacolata dico, patriota, autore di notevoli Concezione di Maria Vergine, Alfonso pubblicazioni scientifiche e di me- Tenea, Giuseppe Grignani, Giuseppe morie storiche: universalmente amato e Luigi Acquaroni non lo ri- per la sua bontà. Fu rinomatissimo per conobbero, scrivendo la loro protesta le sue accurate preparazioni in cera. al Vescovo Mons. Angelo Ramazzotti. Nel 1848 istituì a Pavia, a tutte sue I firmatari della lettera, che furono spese, una fabbrica d’armi, per chiamati i preti “Macolatisti”, furono fornire ai concittadini le armi interrogati da Monsignore, ehe inflisse necessarie a combattere lo straniero. loro la prima ammonizione, seguita

85 Fu anche pubblico amministratore e MAGGI LUIGI FELICE (1804-87) - Dot- consigliere comunale. tore, studioso della storia cittadina; appassionato raccoglitore di lapidi e MAFFI PIETRO (Corteolona, 1858-1931) di cimeli degli antichi monumenti di - Cardinale dal 1907, fu arcivescovo Pavia: ebbe notevole parte nella vita di Pisa (1903). Di vasta e profonda cittadina come pubblico ammi- cultura, fu scrittore e oratore. Lasciò nistratore e benefattore. un trattato di astronomia Nei Cieli , ebbe notevole parte nelle trattative MAI GIOVANNI (1818-97) - Giurecon- fra la Santa Sede e il Governo sulto assai stimato, fu il primo Sindaco italiano che portarono alla e il primo Deputato di Pavia dopo Conciliazione (1929). l’indipendenza nazionale.

MAGANI FRANCESCO (1828-1907) - MAIOCCHI RODOLFO (1862-1924) - Parroco di San Francesco, teologo, Sacerdote, monsignore, laureato in scrittore di memorie patrie, autore teologia nell’Università Gregoriana, dell’opera Cronotassi dei vescovi di professore nel Seminario, conserva- Pavia, divenne vescovo di Parma, tore del Civico Museo di Storia patria, ove morì e fu sepolto. rettore del Collegio Borromeo, prelato domestico dei Papi Bene- MAGENTA CARLO (1834-93) - Pavese, detto XIV e Pio X, di attività prodi- professore di storia moderna alla giosa pubblicò quasi un centinaio di nostra Università. Fra le sue pubbli- lavori di carattere storico tra i quali: Il cazioni: I Visconti e gli Sforza nel ca- Codice diplomatico dell’Università di stello di Pavia e loro attinenze con la Pavia , Il Codice diplomatico degli Certosa e la storia cittadina, L’insur- Eremitani di S. Agostino presso S. Pie- rezione di Pavia, Monsignor Agostino tro in Ciel d’Oro, in collaborazione Tosi ed Alessandro Manzoni, Discorso con P. Nazzareno Casacca; vari vo- su Cesare Balbo, ecc. lumi sul Collegio Borromeo, sul teatro

della Scala (in collaborazione con MAGENTA PIETRO (1835-59) - Patriota, Joceline Foulches), in inglese; fondò volontario nei Cacciatori delle Alpi, e diresse per sette anni la Rivista di cadde combattendo nella battaglia Scienze Storiche . Il Comune gli intitolò di San Fermo presso Varese, il 26 una via. maggio 1859.

MAINO ANGELO E TIBURZIO (sec. XVI) MAGENTA PIO (1771-1844) - Barone, - Apprezzati scultori e intagliatori in medico, ingegnere, fu ardente gia- legno, figli di Giacomo, pure eccel- cobino, commissario del governo lente artista. provvisorio di Lombardia in Pavia. Nel 1802 fu nominato prefetto a Ferrara, MAJNO POLIDOMANTE (sec. XVI) - Verona e Vicenza. Alla caduta di Giureconsulto collegiato, fu una delle Napoleone fece ritorno a Pavia e si più note figure della vita pavese ritirò a vita privata. Morì all’età di 73 della sua epoca. Figlio naturale del anni. giureconsulto Giasone Del Majno,

86 resse importanti cariche cittadine: nel MALASPINA (famiglia) - I marchesi 1550 fu inviato ambasciatore presso Malaspina, che controllavano diret- la Santa Sede per ottenere che i tamente una vasta zona di Appen- pavesi venissero esentati dalla tassa nino fra la Lunigiana e la Pianura di entrata alla Certosa. Padana, ebbero il castello avito ad Auramala (oggi Oramala, non lon- MAJOCCHI ACHILLE (1821-1904) - tano da , nell'Oltrepò Pavese). Studiò all’Università di Pavia e poi fu Non sappiamo precisamente assunto a lavorare alla Delegazione quando la famiglia si stabilì ad Ora- Provinciale. Ben presto coltivò ideali mala, ma dovette essere prima della mazziniani di rivolta. Divenne amico metà del sec. XI. Anche il castello di di Giacomo Griziotti. Partecipò all’in- Nazzano fu un'antica proprietà della surrezione delle Cinque Giornate di famiglia, che lo vendette nel 1081. Milano nel marzo 1848, si arruolò Capostipite dei Malaspina fu il volontario per il Veneto, si distinse marchese Alberto, padre di Obizzo I. combattendo a Mestre coi gradi di Nel 1164 il Barbarossa donò in feudo caporale e nell’agosto 1849 fu pro- ai Malaspina diversi castelli fra mosso ufficiale. Nel 1853 partecipò a l'Appennino e il Po. La famiglia un moto insurrezionale mazziniano e Malaspina costituì un "ponte" rischiò di essere impiccato al Castello attraverso l'Appennino con i suoi di Milano. Nel 1859 combatté coi possedimenti, che collegavano di- Cacciatori delle Alpi e l’anno se- rettamente la Lunigiana all'Oltrepò guente fu uno dei sei componenti Pavese. Ciò si rivelò prezioso e dello stato maggiore della spedizione permise a Federico Barbarossa di riti- dei Mille. Rischiò la morte a rarsi verso il Nord e di evitare un ag- Calatafimi, subì l’amputazione di un guato a Pontremoli, nel 1167, dopo la braccio e ritornò sul campo alla bat- sua precipitosa fuga da Roma. Nel taglia del Volturno. Nel 1876 fu eletto castello di Oramala Obizzo I al Parlamento nel collegio di Malaspina visse con tre figli, Moroello, Borghetto Lodigiano e dieci anni Obizzo II e Alberto. Da Moroello (che dopo fu rieletto nel collegio di Milano sposò una Frangipani, di Roma) nac- IV. Achille Maiocchi fu il primo che in que Guglielmo, da Obizzo II e da Parlamento rilevò le misere condizioni Giordana, figlia di Guglielmo IV del degli asili infantili e ne propose il pas- Monferrato, nacque Corrado "l'Anti- saggio dal Ministero dell’Interno a co" (ricordato da Dante nel Purgato- quello della Pubblica Istruzione. Di- rio) e da Alberto (marito di Beatrice sgustato delle vane battaglie par- del Monferrato, sorella di Giordana) lamentari si dimise da deputato e si solo una figlia femmina, Caracosa di ritirò in un modesto ufficio dei tabac- Cantacapra, che si sposò con il chi, prima a Torino poi a Milano. Negli marchese Alberto di Gavi. Da Gu- ultimi anni si ritirò a vivere presso il glielmo nacque Maria e da Corrado fratello Ferdinando, alla Cascina Selvaggia e Beatrice. Obizzo I morì Grande di Torre d’Isola, ove morì di nel 1186, Obizzo II prima del 1194, un colpo apoplettico. Moroello nel 1197, Alberto prima del

87 1206. Guglielmo morì nel 1220, al ri- MALASPINA LUIGI, marchese (1754- torno da un viaggio in Sardegna. 1835) - Letterato, storico, benefattore: fondatore del Museo Civico con la MALASPINA ALBERTO (marchese, sec. munifica donazione di moltissimo XII) - Nato tra il 1160 e il 1165, morì materiale d’arte e di studio: sono da quarantenne, prima del 1206. Fu un ricordare specialmente la celebre protettore zelante di trovatori, come raccolta di stampe, la pinacoteca, la suo cognato Bonifacio del Monfer- raccolta numismatica. Eresse rato e i suoi nipoti Corrado I e Gu- l’apposito palazzo, oggi sede della glielmo Malaspina. Egli stesso fu va- Civica Biblioteca Bonetta, per aprirvi lente trovatore ed ebbe fama di una scuola di disegno, d’incisione e corteggiatore dedito ad avventure di nudo. Compì numerosi viaggi galanti. Fu soprannominato anche "il all’estero e morì a Milano. Moro" e "lo marches putanier". Fa- mosa è la sua tenzone con Raimbaut MALASPINA OBIZZO I (marchese, sec. de Vaqueiras. Celebre anche XII) - Il marchese Obizzo I, detto "il l'avventura cavalleresca di Saldina Grande", fu un personaggio famoso da Mar, che vide Bonifacio del Mon- per le sue imprese e per la rilevanza ferrato e Raimbaut contrapposti ad politica che tutti gli riconoscevano. Alberto. Fu ritenuto a giusto titolo il restaura- tore del casato, per l'autorità che gli MALASPINA BARNABÒ (sec. XVI) - derivò dall'amicizia con Federico Nemico degli Sforza, fu assediato nel Barbarossa. Il nome Obizzo o Obizio, castello di Cella di Varzi. Fatto pri- o anche Obizzone (dal quale derivò gioniero, venne squartato vivo, per anche il diminutivo Opicino) deriva ordine del duca Massimiliano Sforza, dal latino Obitius, "colui che si inter- nel Castello di Voghèra. pone, colui che affronta un pericolo

o si cimenta in un'impresa". MALASPINA IPPOLITA (1495-1555) - Marchesa di Scaldasole, durante MALASPINA OBIZZO (1855-1919) - l’assedio di Pavia, iniziato il 21 set- Marchese di Carbonara, diploma- tembre 1524 e terminato con la fa- tico, per vari anni ambasciatore d’I- mosa battaglia di Pavia del 24 feb- talia negli Stati Uniti d’America. braio 1525 e la cattura del re di Francia Francesco I, compì prodigi di MALASPINA RICCARDO (1497-1532) - ardimento e di valore e fu sempre Figlio di Barnabò, coppiere del Papa prima fra le altre donne accorse a Leone X, giurò odio e vendetta difendere le mura della città. Poeti e contro gli Sforza, cercando di cronisti cantarono le sue gesta. Fu danneggiarli con intrighi e con aperti anche donna di buona cultura, ap- atti di ostilità: avutolo costoro nelle passionata di lettere e di poesia. Al- mani nel 1532, lo fecero decapitare. cune sue composizioni furono stam- pate nel 1549. MALETTA ALBERICO (sec. XV) - Morta- rese, figlio di Cristoforo Maletta, fu professore di diritto civile alla nostra

88 Università: ambasciatore degli Sforza 1917, decorato alla prima battaglia durante la guerra per il riacquisto del del Piave nel giugno 1918, decorato ducato e consigliere ducale. una terza volta alla battaglia di Vittorio Veneto, dovette soccombere MANCINELLI FILIPPO - Professore, um- all’azione dei gas asfissianti. Morì a bro di nascita ma pavese di elezione, Pavia il 13 gennaio 1919. fu amico di Torquato Taramelli (v.). Noto come autore del Pavese mon- MANCINI TEMISTOCLE (1858-1923) - tano, guida dettagliata agli itinerari Romagnolo, ma pavese di elezione, escursionistici della zona montana valente violinista, chiamato a dirigere della Provincia di Pavia (che allora la Scuola di violino presso la nostra comprendeva anche Bobbio ed il Scuola di Musica nel 1890, fu il suo circondario). maestro dei migliori allievi della scuola d’archi, tra i quali, oltre i suoi MANCINELLI ITALO (1898-1919) - In- figli Guido e Pippo (quest’ultimo gegnere ad honorem, figlio del prof. morto in ancora giovane età), Carlo Filippo, ufficiale di complemento di Moisello e la signora Rovida, vedova artiglieria da montagna nella prima del predetto Pippo Mancini. guerra mondiale 1915-1918, ferito e decorato sul Carso nel MANELLI GIOACCHINO (1839-71) - Valoroso soldato volontario nelle campagne garibaldine, fu ferito a Mentana da quattro colpi di baio- netta, ma guarì miracolosamente. Durante una manifestazione politica, svoltasi a Pavia il 15 agosto 1870, fu colpito di sciabola da un ufficiale che comandava una compagnia di soldati in servizio d’ordine e soc- combette poco dopo.

MANFREDI GIUSEPPE e PIZZOCARO ANTONIO (sec. XIX) - Cittadini pavesi che persero la vita nel temerario moto insurrezionale repubblicano del 24 marzo 1870, detto «Patatrac», al quale parteciparono alcuni soldati e graduati del 42° reggimento di fan- teria di stanza a Pavia. L’im- presa,compiuta al grido di «viva Roma, abbasso la monarchia, viva la repubblica, viva l’esercito rivoluzio- nario», aveva lo scopo di affrettare l’occupazione di Roma, ove si trova- vano ancora le truppe francesi. Il

89 sergente Ceppini rimase ucciso, il aveva sposato la figlia di Guiniforte caporale Pietro Barsanti che, coi Solari, autore del disegno del soldati e graduati resisi contumaci tempio). All’Amadeo subentrò Be- subito dopo il fatto (Cecchini, Porro, nedetto Briosco che ebbe molti Mosti, Carusi, Carnevali, Savio, Gar- collaboratori. La facciata fu termina- barini, Migliarina), era stato ricono- ta da Cristoforo Solari (1540), il quale sciuto fautore del moto, arrestato, al coronamento cuspidale sostituì processato e condannato alla fuci- una linea orizzontale. lazione, eseguita il 27 agosto. Il ser- gente Pernice, arrestato col Barsanti, MANTOVANI ANGELO (1890-1915) - fu condannato a 20 anni di reclu- Sottotenente di fanteria, caduto a sione. I soldati contumaci dopo molte Plava nella prima grande guerra del peripezie riuscirono a rifugiarsi in 1915-1918. Fu decorato al valore.

Svizzera, aiutati dal mazziniano MANTOVANI ANTONIO (1842-67) - Achille Casali, che si era posto a Avvocato, fu assessore al Comune di capo dell’impresa (alla quale ave- Pavia e combatté per l’indipendenza vano rifiutato di aderire i garibaldini), nazionale. Partì coi Mille di Garibaldi. e da Francesco Marozzi di , Morì a Villa Glori il 28 ottobre 1867. Antonio Preti e Leopoldo Negroni di Guinzano, i quali li rifornirono di abiti MANTOVANI PIETRO (1800-69) - Ce- borghesi e di mezzi. lebre creatore di calzature, ebbe come clienti l’Imperatore d’Austria e MANTEGAZZA AGNESE (1365-1405) - quello di Russia, granduchi, principi Pavese, amante di Gian Galeazzo ed altri dignitari. Visconti, fondatore della Certosa, e madre di Gabriele Visconti (1386- MARABELLI ALFONSO (1878-1937) - 1408), figlio naturale poi legittimato Pittore pavese, fu allievo del Michis dallo stesso Gian Galeazzo. Morì a alla Civica Scuola di Pittura. Si dedicò Pisa, cadendo dalle mura della al paesaggio, al ritratto e al nudo. rocca. Gabriele ottenne nel testa- Nel 1913 abbandonò la pittura per mento del padre la città di Pisa, che darsi alla scultura, che praticò con si affrettò a vendere ai fiorentini nel forte capacità creativa. Fece ampio 1405. Tornò a Milano nel 1406 e nel uso della fotografia nella 1408 fu relegato in Piemonte, a preparazione dei suoi bozzetti. Si causa delle sue mene politiche. costruì la casa in viale Nazario Sauro, Andò poi a Genova, ove il governa- attuale sede dei Civici Corsi di Pittura tore francese Bouicicaut lo fece de- (AR.VI.MA., Arti Visive Marabelli). Fu il capitare. marito di Lina Sannazzaro (v.)

MANTEGAZZA ANTONIO e CRISTO- MARCABOTTI (sec. XIII-XIV) - Si chia- FORO (sec. XV) - Orafi, scultori, co- mavano così i ghibellini pavesi, ap- struttori. Nel 1473 iniziarono con partenenti alla nobiltà, alleatisi col marmi di Carrara e di Candoglia, i partito popolare. Negli anni 1267-68 lavori della facciata della Certosa, essi cacciarono dalla città i Fallabrini continuati poi da G. A. Amadeo (che

90 (v.), ossia i sostenitori del partito pato pavese, pubblicata a Roma nel guelfo, che si rifugiarono a Bassi- 1757. gnana e rientrarono in città nel 1269. MARSILIO DA SANTA SOFIA (sec. XIV - MARCHESI GIUSEPPE (1778-1867) - m. 1405) - È ricordato come il Architetto, professore di disegno al- «principe di tutti i medici del suo l’Università di Pavia, progettò e rea- tempo», come scrisse Michele Savo- lizzò lo scalone monumentale (1823) narola (il padre del più famoso Giro e l’Aula Magna (dal 1841), oltre ad altri ampliamenti funzionali del Palaz- zo dell’Università nella prima metà del sec. XIX. Realizzò anche l’oratorio di villa Eleonora (1816) e il portale della chiesa del Carmine.

MARCO AURELIO CLAUDIO (sec. III) - Proclamato imperatore in Ticinum nel 268 d.C., ne fece la base per la guerra contro il ribelle Aureolo.

MARCO DA BINASCO (sec. XV) - Scul- tore pavese, intagliatore di grande bravura, eseguì gli stalli del coro di San Salvatore (1448).

MARLIANI ANDREA (sec. XVI) - Pittore pavese della scuola di Bernardino Campi.

MARLIANI RAIMONDO (sec. XV) - Be- nefattore, fondò a Pavia nel 1475 un collegio per studenti universitari.

MAROZZI GIUSEPPE (1792-1861) - In- gegnere, sagace amministratore, dotato di viva sensibilità artistica, aiutò e incoraggiò i giovani che si dedicavano alla pittura. Fu uno dei protettori di Pasquale Massacra e anche dopo la sua morte continuò ad aiutare la madre e le sorelle.

MARRONI FAUSTO ANTONIO (sec. XVIII) - Pavese, autore di un’impor- tante opera sulla Chiesa e l’Episco-

91 lamo). Marsilio insegnò alle Università dell’imperatore Costantino (anno di Pavia, Padova, Siena e Bologna, e 313), una chiesa madre. fu autore di Commentari, Questioni sugli aforismi di Ippocrate e di Ga- MARTINO DA SONCINO (De Sonzino, leno, di un trattato sulle febbri e di sec. XV) - Ingegnere comunale di altre opere di medicina. Nel 1402 egli Pavia, eseguì molte opere stradali, fra fu chiamato a curare Gian Galeazzo cui la ricostruzione del Ponte Lu- Visconti, gravemente ammalato, e sertino, sul Gravellone, fatto di un solo riuscì a mantenerlo in vita per un arco di legno e continuamente certo periodo con liquori e altri minacciato dalle piene. Il ponte fu medicamenti da lui preparati. fatto in mattoni, a tre archi, soltanto nel 1596, e venne demolito nel 1863, MARTINAZZI LUIGI (1831-1900) - Ber- per sostituirlo col terrapieno sagliere pavese. Nella battaglia di dell’argine Rottino-Rottone. San Martino, in cui morirono i pavesi Gaetano Bolognini, Luigi Giacomotti, MASCHERONI LORENZO (1750-1800) - Ettore Pozzi e Gaetano Sgorba, Matematico e poeta, nato a Casta- cadde accanto a lui il suo tenente. gneta, frazione di Bergamo. fu pro- Egli assunse di propria iniziativa il co- fessore di matematica alla nostra mando dei superstiti e si difese contro Università: celebre il suo trattato La otto austriaci che lo circondavano, geometria del compasso; poeta di- riuscendo incolume. Fu perciò dascalico (Invito a Lesbia Cidonia) . decorato sul campo di medaglia Mandato nel 1799 dal governo ci- d’argento al valore. salpino a Parigi per la sistemazione delle misure e dei pesi, ivi morì nel MARTINENGO LUCREZIA in BECCARlA 1800. Le sue opere furono pubblicate (sec. XV) - Donna di grande erudi- a Pavia tra il 1793 e il 1797. In morte di zione, particolarmente versata nelle lui Vincenzo Monti compose la belle lettere, scrisse operette molto famosa cantica Mascheroniana . lodate dai suoi contemporanei. MASPES GAETANO (1803-1868) - Pa- MARTINETTI MARIA (1861-1934) - Fon- vese, artista lirico, fu un basso di tim- datrice della “Lega del Bene” e del- bro eccezionale: educato alla scuola l’Asilo per l’infanzia abbandonata. del maestro pavese Felice Moretti e perfezionatosi poi al Conservatorio di MARTINO (Santo, sec. IV) - originario Napoli. Cantante di ottima fama, della città di Sabaria, in Ungheria, fu conseguì notevoli successi in patria e educato nella nostra città. All’età di all’estero. dieci anni, contro il volere dei suoi genitori, idolatri, si recò alla Chiesa di MASPES GIOSUÉ (1814-49) - Pavese, Pavia per essere ascritto tra i disertore dell’esercito austriaco, fece catecumeni: il fatto accadde nel 326 parte della gloriosa Legione Italiana e prova che nella nostra città già esi- comandata dal colonnello Alessan- steva, per il famoso editto di pace dro Monti, che nel 1848-49 combatté in Ungheria in soccorso degli insorti

92 contro l’Austria. Cadde a Enjed il 13 Nuova) 68, ed era particolarmente gennaio 1819. frequentata da professori e studenti del nostro Ateneo. Corrispondenti da MASSACRA PASQUALE (1819-49) - Milano, Firenze, Roma, Bari, Parigi, Nacque a Pavia da Rosa Lombardi e Londra, Berlino, Lipsia, Vienna, New da Niccolò, fornaio. Giovane ver- York, Buenos Ayres la tenevano al niciatore, espresse buone capacità corrente di tutte le novità librarie ita- per il disegno e la pittura e alcuni liane e straniere. Il Mattei, ufficiale di mecenati, tra cui il Marozzi, lo spin- complemento nella grande guerra sero ad andare a scuola dal Ferreri. A 1915-18, morì a Romano Alto, sul vent’anni dipinse La Vergine e San Grappa, nel novembre 1918, pochi Siro, che si conserva nella chiesa di giorni dopo la fine della guerra. San Michele. Fu anche fervente pa- triota e cospiratore, ma fu tradito da MATTI o DE MATTIS GIUSEPPE (sec. XVI) tre soldati tirolesi. Quando stavano - Fu mandato al rogo dall’inquisitore per arrestarlo, ne uccise due e ferì il Solero da Quinzano («Feci un altro terzo gravemente. Egli stesso rimase processo contra un Giuseppino de mortalmente ferito nello scontro. Al- Matti o sia de Pazzi pavese, di arte cune sue opere: il telone dell’organo sarto, come sortilego hereticale; qual della chiesa di San Sebastiano a finalmente dopo longa prigionia e Casteggio, affreschi nei cimiteri di tormento del fuoco, non possendogli Calignano e Torre d’Isola, dipinti nella dar corda per haver il braccio destro chiesa di , e molti quadri per infirmità accidentali indisposto, conservati presso la Civica Scuola di confessò molte ribalderie delle quali Pittura. mi rimetto al processo per il che fu servatis servandis relassato al braccio MASSAZZA GUIDO (1894-1916) - Sot- seculare et cusì bruciato»). totenente di complemento del 130° regg;mento fanteria, caduto sul MAZZINI GIUSEPPE (1805-1872) - Fu a monte Zebio nella prima grande Pavia nel 1848 per attendere l’arrivo guerra 1915-18. Medaglia d’argento. di una legione di circa 400 esuli dei moti del 1821 e del 1833 destinati a MASSIMO (Santo, sec. V - m. 514) - soccorrere Venezia. Era con lui il Vescovo di Pavia, fu sepolto a San conte Pietro Moroni, delegato del Giovanni in Borgo. Dopo la soppres- governo provvisorio di Lombardia. La sione di tale chiesa, i suoi resti passa- Legione, comandata dal maggiore rono a San Luca e da qui, nel 1866, a Carnevali, a mezzo del piroscafo «Pio San Michele. IX» venne avviata per il Ticino e il Po a Venezia. MATTEI G. (1877-1918) - Editore, fu con P. Speroni il fondatore e com- MAZZOLENI CARLO (Nobile, 1781- proprietario della Libreria Internazio- 1838) - Originario di Bergamo, fu, per nale, che aveva il proprio negozio, undici anni i. r. Consigliere di Governo con sala di lettura e consultazione, in a Pavia (prefetto). Dedito agli studi corso Vittorio Emanuele (Strada

93 letterari e alle arti belle, seppe Antonio, tutti pittori. Nel 1395 dipinse accattivarsi e conservare la stima e la la porta del Ponte coperto di Pavia e benevolenza dei cittadini e della nel 1438 diversi affreschi nel Palazzo provincia. Morì a Pavia e fu sepolto Comunale. Il figlio Giovanni lavorò nel nostro Cimitero. Era decorato anch’egli al Palazzo Comunale di dell’ordine militare dei SS. Maurizio e Pavia. Nel 1410 lo ritroviamo a Mila- Lazzaro. no, a dipingere immagini della Ver- gine (fra cui quelle piccole, da incol- MEDA CRISTOFORO ANTONIO (sec. lare sui bossoli per la richiesta di of- XIV-XV) - Padre di Giovanni e forse di ferte per la fabbrica del Duomo). Donato e Stefanino, e fratello di Donato lavorò per oltre cin- quant’anni alla fabbrica del Duomo di Milano e dipinse, insieme a Stefa- nino, immagini della Vergine sui bos- soli per le offerte. Antonio dipinse nel 1394 le statue del Podestà di Pavia e alcuni affreschi nel Broletto.

MEDA TRISTANO (sec. XV) - Pavese, conte, in un concilio tenuto dai guelfi in Milano, dopo la sconfitta del ghi- bellino Facino Cane del 30 maggio 1407 a Morimondo ad opera delle milizie di Jacopo Dal Verme, fece vive pressioni su Ottobuono Terzi, che presiedeva l’adunanza, perché venissero senz’altro sterminati tutti i ghibellini. Jacopo Dal Verme, che era stato eletto governatore dal duca di Milano e dal conte di Pavia, si oppose alla proposta. Un anno dopo, il 13 aprile 1408, Facino Cane, in un fatto d’arme presso Bosco, in territorio di Alessandria, fece prigioniero il conte Tristano Meda e suo fratello Francesco e diede ordine perché fossero immediatamente strangolati.

MEI RAIMONDO (1740-1807) - Pavese, maestro di musica del Duomo, scrisse varie composizioni di carattere sacro e l’opera Ifigenia in Aulide, che fu rappresentata, con buon successo, al teatro del nobile Condominio, nella stagione di carnevale dell’anno 1786.

94 Comacchio, i quali praticavano il MELI LUPI DI SORAGNA MARIA MA- traffico del sale, navigando sul Po e TILDE IN BOTTA ADORNO (sec. XVII) - sul Ticino. A questi mercanti Moglie del Marchese Luigi Botta veneziani, molto tempo dopo, Adorno, famosa perché fu amante Liutprando, nel 715, aveva concesso dell’imperatore spagnolo Filippo V. il diritto di acquistare sui mercati delle

città lombarde tutto ciò che poteva MENOCCHIO JACOPO (1531-1607) - servire all’alimentazione. I mercanti di Pavese, insigne giurista, di altissima Napoli, Bari, Salerno, Amalfi, Gaeta, reputazione. Appena proclamato erano, come i veneziani, soggetti a dottore presso la nostra Università, fu tributi; pagavano la «quadragesima» incaricato d’insegnare nella stessa e dovevano, in più aggiungere un istituzioni civili. Il duca di Savoia Ema- «donativo» che consisteva, gene- nuele Filiberto lo nominò professore ralmente, negli ornamenti d’oro di all’Università di Torino. Fu poi a Pa- una «paratura» femminile o l’importo dova, ove rimase sino al 1588, epoca corrispondente in danaro. in cui venne chiamato a Pavia in I dazi doganali, esistenti anche allora, sostituzione del professore Graziano. erano applicati sulle merci pro- Nel 1592 Filippo II, re di Spagna, lo venienti dalle vie fluviali e dalle nominò membro del Senato di Mi- strade delle Alpi; dalla Francia, dal- lano. A Pavia egli pubblicò la famosa l’Inghilterra, dalla Germania per opera sulle presunzioni, congetture, Coira e Bellinzona, Chiavenna e Bol- segni e indizi che gli creò fama zano. Dalla Francia e dalla Germania universale. Morì nella nostra città e fu entravano cavalli, panni di lana, di sepolto nella chiesa di Canepanova. lino, stagno, armi lavorate, metalli fini. MERCATI E MERCANTI - Pavia, centro I mercanti di Pavia godevano di un grande movimento economico notevoli privilegi che erano stati loro ed amministrativo, fu sin dai lontani confermati dai Longobardi; il privi- tempi, e particolarmente nell’alto legio della “protezione regia”, che Medioevo, un mercato frequentatis- era data solo ai chiostri, alle chiese, e simo al quale accorrevano mercanti a pochi eminenti privati; avevano un veneti, salernitani, amalfitani che, “foro” privilegiato e nessun altro dall’oriente, recavano tessuti di lusso, mercante poteva introdursi in un ne- seterie, tappeti, giungendo a Pavia gozio che fosse stato iniziato da un con le navi che risalivano l’Adriatico mercante pavese, sinché questo ul- sino a Ravenna per via fluviale. Il timo non vi avesse rinunziato. Vi viaggio non era tanto difficoltoso: da erano a Pavia diverse specie di Pavia a Venezia, tre giorni o poco mercati: i quotidiani, i settimanali e le più; e da Pavia a Costantinopoli, da fiere: a seconda di queste diverse dove provenivano direttamente forme di attività mercantile, varia- alcuni mercanti, si compiva in circa vano i tributi di spettanza alle auto- quaranta giorni. I mercanti veneziani rità. I maggiori mercati cittadini pare che siano giunti a Pavia per la erano il settimanale e le fiere, cosid- prima volta seguendo i milites di dette “delle Palme” e “di San Mar-

95 tino” che si tenevano - prima della arti era regolato da speciali norme sua distruzione, avvenuta nel 1024 - che ponevano quasi in regime di nelle vicinanze del Palazzo Regio: le monopolio le varie attività: mercanti fiere duravano quindici giorni ed e monetari costituivano le arti più erano frequentate da molti com- importanti; seguiti dai lavoratori di mercianti forestieri i quali, oltre i soliti oro; dai pescatori, che attendevano tributi, pagavano una tassa per al loro mestiere nelle acque del Ticino l’occupazione dell’area. Queste fiere e del Po e dovevano avere almeno godevano l’esclusività per la vendita sessanta navi, dai cuoiai, dai delle sete importate dall’Oriente e navicellai i quali, sotto la guida di quindi richiamavano nella nostra due maestri, avevano l’obbligo di città molti mercanti grossisti delle mettersi agli ordini del re, adattando varie città d’Italia, desiderosi di fare due grandi navi per i servizi della acquisti di tali tessuti che non era Corte, e dovevano trasportare per facile trovare altrove. Pavia contava acqua legname, vettovàglie e anche una Zecca e la moneta di quanto altro poteva occorrere alla Pavia, per tutto l’alto Medioevo, amministrazione dello Stato; dai for- mantenne una assoluta supremazia nai che, come i navicellai, erano dipendente dal pregio, dalla stabilità considerati addetti ai servizi pubblici della lega e dalla bontà del conio. e quindi esentati da ogni tassa, ma Nella monetazione aurea la tenuti a disposizione dello Stato e prevalenza della nostra Zecca era della città; dei saponai, formanti a ancora più netta: le monete porta- Pavia un’arte privilegiata, tanto che vano la dicitura «Flavia Ticino». A una nessun altro poteva fabbricare sa- prima svalutazione che la moneta pone. Nelle industrie libere, che pure pavese ebbe nel sec. XI, ne sono pagavano una specie di imposta, i seguite altre, con tutte le disastrose tessitori di lino, i pellicciai, gli orefici, conseguenze. Milano, Pavia e le altre ecc. La continuità di queste forme città italiane che coniavano furono giuridiche si estese sino al sec. XII, sino costrette dalla concorrenza a dimi- a quando l’organizzazione, che nuire il pregio del titolo del metallo e derivava direttamente dalla corpo- quindi svalutare sempre più la razione romana, prese nuove forme e moneta che poi venne sostituita con si costituirono le associazioni dell’età quella aurea, molto più salda di Ve- comunale che esercitarono larga nezia (zecchino) e di Firenze (fiorino). influenza su tutto l’indirizzo econo- L’attività della nostra Zecca era mico per varii secoli. Queste organiz- legata anche ai cercatori d’oro nel zazioni vennero parzialmente abolite nostro Ticino. Le pagliuzze del nel 1778, continuando però a fun- prezioso metallo venivano raccolte zionare sino al 1791 con la denomi- mediante la selezione delle sabbie nazione di «Camera primaria di com- aurifere. Tale sistema, che risale alla mercio», abolita poi dalla Repubblica più remota antichità, è continuato Cisalpina. per tutto il medioevo, sino ai nostri giorni. L’esercizio dei mestieri e delle

96 MERLI ANGELO (sec. XVII - m. 1649) - MEZZABARBA GIUSEPPE (Conte, sec. Frate carmelitano, fu professore di XVII-XVIII) - Nel 1728 firmò la prima di teologia scolastica alla nostra Uni- una serie di richieste ai Giudici del- versità dal 1631 al 1649. Fu sepolto l’Ornato della città di Pavia per i la- nella chiesa del Carmine. vori edilizi di costruzione del Palazzo Mezzabarba, oggi sede di rappre- MERLINI ENRICO (1842-1915) - Pavese, sentanza del Comune di Pavia, che usciere della Camera dei Deputati, fu costruito, secondo il Natali, nel- decorato di quattro medaglie al l’arco di quell’anno e dei due suc- valore per il suo comportamento cessivi, su progetto dell’arch. Gio- nelle guerre del Risorgimento, fu il vanni Antonio Veneroni. Nel 1734 fu primo a varcare la breccia di Porta compiuto l’annesso oratorio di fa- Pia nel 1870. Morì a Roma. miglia, in sostituzione di due chiesette

demolite, quella dei Mezzabarba MESSINA FRANCESCO (Linguaglossa, consacrata a San Quirico e un’altra Sicilia, 1900-95) - Scultore di fama in- dedicata a San Siro. ternazionale, studiò a Genova e vi abitò sino a 32 anni, poi si trasferì a MEZZABARBA MINOLDO (sec. XIV) - Fu Milano. Iniziò l’attività artistica a 20 console di giustizia della nostra città, anni e le sue opere sono esposte in preposto in particolare alla giurisdi- musei e piazze di tutto il mondo. zione dell’Oltrepò. Impartì ordine al Esponente di spicco della corrente notaio Guglielmo Piscario di redigere del Novecento, fu direttore dell’Ac- e autenticare in pubblica forma la cademia di Brera. Fuse per Pavia i copia di una bolla di Celestino III, in due monumenti del Regisole (fusione data Laterano 28 maggio 1196, di cui in bronzo del 1937) e della Minerva non si aveva precisa notizia, con la (bronzo e porfido, 1938-39) e un quale quel pontefice concedeva al medaglione in bronzo del prof. convento di San Salvatore della no- Ottorino Rossi, collocato nella Clinica stra città la chiesa di San Michele in Neuropatologica di via Palestro.. Besate, con l’annuo censo di un

imperiale e di un cero. MEZZABARBA CARLO AMBROGIO (sec. XVII-XVIII) - Fratello del conte MEZZABARBA PIO (Conte, sec. XVIII) - Giuseppe, fu patriarca di Alessandria Nel 1763 fece costruire il viale che e vescovo di Lodi. Nel 1738 com- collega la villa di alla missionò all’architetto Giovanni An- strada Pavia-Milano. Nell’inventario tonio Veneroni i progetti per il pa- del 1764, allegato al testamento del lazzo vescovile di Lodi. conte Pio, si trova una descrizione

dettagliata della villa. MEZZABARBA GIOVANNI (sec. XV) - Dipinse una Maestà per la Basilica di MEZZABARBA POLITONIO (sec. XVI) - San Michele e fu miniatore per l’Ate- Senatore, eletto nel 1554, fu incari- neo. Lavorò anche nel Genovesato. cato dal Comune di Pavia di diverse

ambascerie e rappresentanze.

97 MIANI GIROLAMO (Beato, 1481-1537) vamento antiaccademico della pit- - Veneziano, fondò la Congregazione tura. Profondo conoscitore dell’arte dei Chierici Regolari (Somaschi). antica, fu parlatore brioso e arguto. Venne a Pavia nel 1534 e vi istituì l’Orfanotrofio maschile, con l’aiuto di MIGLIAVACCA AGOSTINO (sec. XIV- alcuni patrizi pavesi, fra cui il conte XV) - Pittore che lavorava nel 1398 e Angelo Marco Gambarana e il abitava in parrocchia di San Marino, Nobile Vincenzo Trotti, che entrambi nel rione della Porta del Ponte, presso divennero sacerdoti della via della Scruaris.

Congregazione. I Somaschi sistema- MIGLIAVACCA CESARE (1853-1907) - rono il monastero di San Maiolo e vi Professore di matematica, ingegnere, istituirono la loro casa madre. pavese di elezione, uomo valente e MIAZZI LUIGI (1792-1829) - Rimasto or- austero; negli uffici civili, nel- fano nel 1801, fu accolto all’Orfano- l’insegnamento e nell’esercizio della trofio e vi rimase per tutta la vita. sua professione manifestò sempre la Apprese da Faustino Anderloni e sua bontà, il suo sapere, il suo attac- Giovita Garavaglia l’arte del disegno camento alla nostra città. Diresse i e dell’incisione. Divenne insegnante, lavori della cupola e della facciata molto amato, alla scuola di disegno del Duomo, ebbe parte nei restauri e di ornato, istituita all’interno alla basilica di San Pietro in Ciel d’Oro dell’Orfanotrofio. Partecipò all’incisio- e attese a moltissimi altri lavori edilizi: ne delle tavole per l’opera illustrata è opera sua il monumento al La Pittura Cremonese descritta, cardinale Riboldi. curata nel 1824 a Milano dal Conte MIGLIAVACCA CESARE (1893-1915) - Bartolomeo de Soresina Vidoni (v. Caporale dell’11° reggimento fan- anche Ceresa). teria caduto sul Podgora nella prima MICHELINO DA PAVIA (sec. XIV-XV) - grande guerra 1915-18. Medaglia di Abile pittore che lavorò nel 1388 per bronzo. gli Eremitani di San Pietro in Ciel MIGLIAVACCA FELICE (1862-1941) - d’Oro, abilissimo nel dipingere vetra- Ragioniere, per molti anni impiegato te. Nel 1418 era a Milano, nel 1421 alla Banca Popolare di Pavia; diret- era intento col figlio Leonardo a de- tore del giornale repubblicano La corare la cappella dei Santi Quirico e Squilla ; consigliere comunale: pro- Giulitta. Nel 1425 istoriava vetri per la pugnò la costruzione del Lungo Ticino fabbrica del Duomo. È opera sua la e la creazione di ricreatori laici. tavola detta dell’Idea , nel Duomo di Milano, che in febbraio viene portata MODENA (Giacomo de, sec. XV) - in processione. Pavese, forse israelita, artista artigia- no. Nel 1490 alcuni studenti oltre- MICHIS PIETRO (1836-1903) - Fu inse- montani, ospiti del collegio Sacco, gnante e direttore alla Scuola di pit- assalirono la sua casa, gli violenta- tura. Con Faruffini, Cremona, Mosé rono la figlia, ferirono gravemente un Bianchi e Carcano contribuì al rinno-

98 suo figlio. Poi gli studenti proseguirono apprezzata che, ripetutamente, gli fu la loro scorreria per le vie della città, offerta una stabile scrittura negli Stati ferendo alcuni ragazzi. La cittadi- Uniti. Egli però, attaccatissimo a Pa- nanza reagì, uccise due degli via, rifiutò. Fece parte del Quartetto studenti e ne ferì molti altri. Pavese con Boggeri, Uggè e Loren- zutti e quindi del Trio Pavese, col prof. MODESTI ANTONIO (sec. XIX) - Pave- Beccalli, pianista e prof. Cazzani, se, funzionario di Polizia sotto l’Austria, violoncellista. favori la fuga di patrioti oltre il Ticino, avvisandoli in tempo del pericolo che MOISELLO EMILIO (1873-1916) - Pitto- li minacciava. re, allievo di Michis, non fece dell’ar- te la sua professione, pur essendone MOGLIA AUGUSTA (1903-32) - Pittrice, interprete appassionato ed efficace. allieva di Kienerk e del Borgognoni, riuscì particolarmente nel ritratto, ma MOLINA AGOSTINO (1775-1832) - sono da segnalare anche i suoi Medico, dedicò la grande bontà del paesaggi e le sue nature morte. cuore e la vastità del sapere alla Clinica chirurgica, ai Luoghi Pii, all’o- MOIRAGHI ATTILIO (1872-1919) - Sa- spedale, meritandosi la reverenza e cerdote, canonico onorario della la gratitudine dei concittadini. cattedrale, vicerettore del collegio Borromeo, ingegno pronto e perspi- MONCALVI CARLO (1912-42) - Inge- cace, cuore nobile e generoso, cul- gnere, tenente del genio aeronau- tore di storia patria. tico, figlio dell’ing. Paolino delle Of- ficine Moncalvi della nostra città, perì MOIRAGHI PIETRO (1832-99) - Sacer- in servizio militare il 9 dicembre del dote pavese, scrittore, storico, autore 1942. Giovane intelligente, colto, di della Vita di San Bernardino da Feltre spirito audace e generoso. e di molte interessantissime memorie riguardanti il Comune, le Opere pie, MONCALVO - v. Caccia l’Università; ricerche sui pittori pavesi. Per molti anni fu professore nel MONDINO CASIMIRO (1859-1924) - Seminario vescovile. Professore del nostro Ateneo, strenuo assertore degli studi neurologici MOISELLO CARLO (1898-1943) - Mu- positivi, legò tutto il suo cospicuo pa- sicista pavese, eccellente violinista, trimonio alla Clinica Neuropatologica studiò col prof. Mancini della nostra di Pavia. Scuola di Musica e al Conservatorio di Milano col prof. Anzoletti. Noto e MONETTI PIO (1829-1912) - Patriota, acclamato concertista, fu un do- cospiratore e garibaldino, fuggì da cente appassionato e scrupoloso. Pavia, sua città natale, dopo aver Dopo la guerra fece parte di un’or- partecipato alla bastonatura d’un chestra americana che organizzò ufficiale austriaco che fumava in atto concerti in varie città d’Italia e la sua di disprezzo allo sciopero patriottico. magnifica arte fu tanto compresa e Combatté sulle barricate alle Cinque Giornate di Milano, fu a Pastrengo e

99 a Santa Lucia con l’esercito piemon- MONTINI CONTARDO (1841-1914) - tese, con Garibaldi a Luino, Moraz- Patriota, giornalista, storico, volonta- zone, Velletri, Roma. rio garibaldino; direttore dei giornali La canaglia e La Provincia Pavese . MONTI VINCENZO (1754-1828) - Tra l’altro fu l’autore dell’interessan- Grande poeta e prosatore, fu pro- tissima pubblicazione Evocazioni pa- fessore di eloquenza e di poesia nella triottiche, pagine di storia pavese , nostra Università, circondato con prefazione di Carlo Romussi. dall’amore e dall’entusiasmo vee- mente degli studenti che si affolla- MORANDOTTI CARLO (1895-1940) - vano alle sue lezioni, salutandolo con Architetto che occupò posizioni im- tuoni di applausi. Lasciato nel 1801 portanti a Pavia nel dibattito urbani- l’insegnamento, fu assessore stico degli anni ‘30. Realizzò il nuovo consulente presso il ministero dell’in- Municipio, il Palazzo della Prefettura e terno per i rapporti delle belle arti dell’Amministrazione Provinciale. Nel colla letteratura, ma continuò ad 1933 vinse il concorso per il Piano abitare a Pavia, prima nella casa Regolatore di Pavia, col progetto Mezzabarba Kevenhuller, poi nella che avrebbe influenzato per molti casa Brambilla. Si allontanava però di decenni gli sviluppi urbani successivi. frequente per trascorrere periodi più o meno lunghi a Milano, ove morì di MORANDOTTI PIETRO (1849-1932) - apoplessia il 30 ottobre 1828. Ingegnere, specialista in materia di irrigazione, legò il suo nome ad opere MONTI VINCENZO (1843-77) - Allievo geniali. Fu assessore comunale, di Camillo Boito, ingegnere, archi- membro del Consiglio Provinciale, tetto, fu il principale ideatore del no- presidente della Banca Popolare. stro Cimitero Monumentale e lavorò Padre dell’architetto Carlo. con Angelo Savoldi ai progetti neo- medievali del Manicomio di Voghera MORETTI FELICE (1800-1842) - Maestro e del Cimitero di Pavia. di musica, apprezzatissimo composi- tore di musica sacra, fu il primo istrut- MONTICELLI CARLO (1871-1939) - In- tore del celebre tenore Fraschini e di gegnere, visse a Pavia per molti anni altri artisti di chiara fama. e costruì la centrale elettrica di Porta Garibaldi che forniva luce a San MORI VALERIO (1842-1923) - Generale Pietro in Verzolo, Belgioioso e Cor- pavese, fu a lungo addetto militare in teolona. Nel 1928 cedette la centrale ambasciate italiane all’estero. e si ritirò a Milano. MORIGIA GIACOMO ANTONIO (1632- MONTICELLI FERDINANDO (1768-1800) 1708)- Cardinale, vescovo di Pavia, - Frate pavese, patriota, fu arrestato sepolto nella Cattedrale. nel 1799 dagli austriaci e deportato MORONE BARTOLOMEO (sec. XIV-XV) alle carceri di Cattaro, ove morì di - Autore di un quaderno manoscritto tifo nell’agosto dell’anno seguente. sulle vicende dello Stato di Milano negli ultimi 35 anni del dominio

100 visconteo. Il quaderno fu donato ai Civici Musei da Zanino Volta, nipote del grande Alessandro ed economo dell’Università di Pavia.

MOROSI GIOVANNI (1820-48) - Me- diatore pavese, patriota, cospiratore contro l’Austria, fu arrestato, processato e condannato a morte da un tribunale austriaco. Fu fucilato fuori porta Cairoli.

MUZIO CLAUDINA (1875-1925) - Fu una delle più acclamate cantanti dei primi anni del secolo. Nata a Pavia da Antonio Muzio, corista e poi impresario teatrale, morì in America ove aveva cantato per molti anni.

101 città e per un certo periodo una delle più importanti d’Italia

NEGRI ADA (Lodi, 1870 - Milano, 1945) N - Dopo avere conseguito il diploma magistrale, ottenne l’insegnamento a Motta Visconti. Nel 1892 pubblicò le NASCIMBENE LUIGI (1801-73) - Inge- prime poesie, presso l’editore Treves. gnere, nacque ad Argine di Bressana Ottenne subito importanti successi e e morì a Genova, dopo una vita fu nominata dal Ministro insegnante avventurosa. Fu amico di Garibaldi e presso la scuola normale “Gaetana visse a lungo in Uruguay. Scrisse, tra Agnesi” di Milano. Si sposò con un l’altro, la Storia del progresso della imprenditore del Biellese, dal quale si razza latina nelle Indie Occidentali separò dopo la nascita della figlia. La d’America . Ritornato in Italia, pro- Negri si diede ad un esilio volontario, mosse un concorso - mai portato a per lo più in Svizzera. Nel 1815 riientrò termine - per il progetto di una nuova in Italia e durante la fuerra mondiale capitale per l’Italia, prevista nella svolse opera assistenziale all’Ospe- piana di La Spezia, al fine di poter dale Santa Corona di Milano. Tra- disporre di un porto eccellente. A scorse gli ultimi anni in ritiro letterario, Pavia fondò l’Istituto Nascimbene, estraniata dalla vita sociale. con sede in via Porta, un convitto A Pavia è chiamata “torre di Ada destinato ai giovani per l’appren- Negri” la torre che si erge sull’angolo dimento professionale, tuttora nord di Piazza Borromeo, perché la esistente ma privo di funzionalità, con tradizione vuole che la poetessa vi si un fondo comprendente la rendita ritirasse in meditazione durante i suoi della sua casa di Montevideo. Fu suo soggiorni pavesi. esecutore testamentario l’on. Ago- stino Depretis. NEGRONI VERONICA (Beata, 1445-97) - Nata a Cicognola, frazione di NATTA GIULIO (1903-79) - Chimico, Binasco. Monaca nel convento di vinse il Premio Nobel nel 1963 per i Santa Marta in Milano, coll'esercizio suoi studi sui polimeri. Dopo la laurea delle più elette virtù si acquistò al Politecnico di Milano (1924), inse- grande fama. Fu a Roma in udienza gnò per qualche tempo anche al- del Papa Alessandro VI, il quale, l’Università di Pavia. congedandola dopo un lungo col-

loquio, disse ai presenti: «Fate onore a NECCHI AMBROGIO (1860-1916) - In- questa donna perché essa è santa !». dustriale, installò a Pavia le fonderie Leone X, nel 1517, la proclamò Bea- Necchi-Campiglio. Il figlio Vittorio ta. creò le officine meccaniche Necchi sull’ex Piazza d’Armi, per la produ- NIPOTI GIIUSEPPE (1841-1901) - Avvo- zione di macchine per cucire, che cato valente, volontario nelle guerre divennero l’industria principale della dell'indipendenza: cambattè a Mi- lazzo e al Volturno.

102 Note azzurre (cfr. ed. a cura di D. NOBILI - Nel 1791, per la formazione di Isella, Milano, 1964, p. 790) per la sua una terna per la partecipazione alla passione alchemica «che gli fece Congregazione Municipale, fu costruire una gran torre nella quale stabilita la lista dei nobili che risiede- aveva fatto il suo laboratorio più da vano in città. Ricordiamo solamente i negromante che da chimico», nel cognomi delle famiglie: Beccaria, luogo ove prima sorgeva la chiesa di Belcredi, Bellingeri, Bellisomi, Belloc- Santa Maria Nuova. La torre è in chio, Beretta Della Torre, Berzi, Botti- parte conservata, dietro l’attuale gella, Botta Adorno, Calcedonio palazzo dell’Automobile Club (Piazza Malaspina, Campeggi, Candiani, Guicciardi). Carena, Conti, Corti, Dassi, De Magi- stris, Del Conte, Fantone, Ferrari, NOCCA DOMENICO (1751-1841) - Fiamberti, Folperti, Gambarana, Ghi- Pavese, frate dell’Ordine dei Predi- righelli, Giorgi di Vistarino, Kevenhül- catori, insegnò botanica all’Univer- ler, Lachini, Landriani, Leggi, Lunati, sità. Oratore, letterato, cultore di sto- Maestri, Majno, Malaspina, Mandelli, ria patria, scrisse l’importantissima Mangano, Mezzabarba Birago, Ole- opera Flora Ticinese . vano, Paleari, Pecorara, Porcara, Re, Reina, Robolini, Rossi, Rovarino, Sarti- NOCCA GAETANO (1861-1942) - Av- rana, Selvatico, Speziani, Torelli, vocato, ricoprì diverse cariche Treviggi, Trovamala, Vigo, Vitali. pubbliche. Fece parte della Com- Nel 1796, al momento dell’occupa- missione reale per l’amministrazione zione napoleonica, un altro elenco di della Provincia, del Consiglio di nobili con dimora stabile in città amministrazione dell’Ospedale San venne redatto per l’Amministrazione Matteo e fu per 40 anni Sindaco di Centrale del Dipartimento del Ticino. I Linarolo. cognomi presenti in tale elenco NOCETTI PAOLO (1730-1800) - Dottore erano, oltre quelli già esposti: Bella- in chimica, decano dei rivoluzionari gente, Bertolasio, Bonacossa, Cac- pavesi, arrestato nell’aprile 1799 dagli cialupi, Cantafesta, Caponago, austro-russi insieme al fratello Cellanova, Cervio, Cigolini, Dattili, De Francesco, all’avvocato Angelo Trolli Vegis, Donna, Gallarati, Gandini, di Belgioioso, al rettore del Pio Grassi Soncino, Martinazzi, Modossi, Albergo Pertusati don Giuseppe Monti, Motteni, Parodio, Persilona, Sterpi, al libraio Giovanni Cappelli, al Pertusi, Pisani, Provera Bellingeri, Ri- rigattiere Luigi Tosca, all’avvocato dolfi, Ruta, Silva Bolognini, Valenti, Leopoldo Beccaria, al fittabile Gliu- Vinardi. Tuttavia, molti degli inclusi in seppe Cappelli, al dott. Francesco questo secondo elenco protesta- Robecchi, allo scritturale G. B. Ellena, rono, dichiarando di avere rinunciato fu chiuso cogli altri nelle carceri del alla nobiltà o di non essere mai stati Senatore sotto l’imputazione di avere nobili. «scelleratamente infestato e NOCCA CARLO FRANCESCO (sec. XIX scandalizzato la Società coi loro ec- - m. 1886) - Ricordato dal Dossi nelle cessi commessi nel tempo della de-

103 mocrazia». Alla fuga degli austro-russi, il 15 giugno 1800, furono tutti tradotti a Venezia e quindi, nei giorni suc- cessivi, alle Bocche di Cattaro e al castello di S. Niccolò a Sebenico. Il Nocetti morì a Petervaradino il 2 di- cembre 1800 in seguito agli strapazzi della deportazione. Gli altri, in epo- che diverse, furono liberati.

NOVARIA ENRICO (1820-66) - Pavese, capitano garibaldino dei Mille, caduto nella campagna di Bezzecca mentre portava all’assalto la sua In basso: autoritratto di Opicino de compagnia. Accanto a lui caddero il Canistris all’età di 40 anni pavese Leopoldo Sacchi e Angelo (dalla tavola con la sua autobiografia). Cambieri, di San Genesio.

NOVARIA (de) GIORGIO (sec. XIV) - Maestro miniatore, il cui cognome ri- vela una probabile origine pavese, nel 1396 scrisse alcuni libri per la Cer- tosa di Pavia.

NOVATI GEROLAMO (1801-53) - Giu- reconsulto, medico, scrittore, si pro- digò a Pavia e a Bergamo durante l’epidemia colerica. Ricoprì cariche pubbliche e fu benefattore della Scuola di Pittura.

104

OLIVELLI TERESIO (Bellagio, 1916 - Hersbruck 1945) - Laureato in Legge a Pavia, fu prima studente e poi, nel O 1942, rettore del Collegio Ghislieri, docente universitario a Torino, alto funzionario dell’Istituto di Cultura a OBERTO ANTONIO (n. 1872-... ) - Nac- Roma. Nella seconda guerra mon- que a Baselica Bologna. Frequentò la diale partecipò alla campagna di Civica Scuola di Pittura sotto la guida Russia. Arrestato dai Tedeschi dopo di Pietro Michis. Decorò l’atrio del l’8 settembre 1943, fuggì cinque volte Policlinico di Pavia, le Poste Centrali, il all’arresto e organizzò la presenza dei Palazzo della Camera di Commercio cattolici nell’attività partigiana. Fu e quello dell’Amministrazione catturato, sfuggì miracolosamente Provinciale (veduta della Provincia a all’eccidio di Fossoli e fu deportato in volo d’uccello, distrutta nel 1972). Germania, dove morì in campo di

concentramento. ODDO BERNARDO (1882-1941) - Pro- fessore ordinario di chimica farma- OMODEO GIACOMO (1680-1750) - ceutica e tossicologica all’Università Nobile pavese, nel 1701 costruì nella di Pavia, compì studi di chimica or- contrada della Maddalena (l’attuale ganica sul pirrolo e sull’indolo. Par- via Paolo Diacono) un teatro, che fu tecipò alla prima guerra mondiale, distrutto da un incendio nel 1740. Fu il come esperto della chimica degli primo teatro pubblico di Pavia, esplosivi. Durante le ricerche subì poiché in precedenza gli spettacoli lesioni agli occhi a causa di un’e- venivano organizzati presso i palazzi splosione. nobiliari.

OLEVANO GIROLAMO (sec. XVIII) - OMODEO GIOVANNI ANTONIO (v. Marchese, benefattore. Più volte Amadeo) mise a rischio la sua vita per salvare la città e nel 1746 impedì che Pavia OMODEO SIGNOROLO (1715-84) - fosse saccheggiata dagli ussari te- Figlio di Giacomo, nel 1771 tentò di deschi. Fu perciò chiamato «padre opporsi alla costruzione del teatro dei della patria». Contribuì alla fonda- Quattro Cavalieri (l’attuale teatro zione del Pio Albergo Pertusati. Fraschini), vantando un inesistente diritto di privativa sul teatro cittadino. OLEVANO OBERTO (sec. XII) - Fu il se- Il Governatore di Milano respinse condo podestà di Genova nell’anno l’istanza il 13 luglio 1771. 1194, conquistò Gaeta e diede battaglia ai Pisani nel porto di ONESTO DA PAVIA (sec. XIV) - Frate Messina. inquisitore, fece parte del tribunale presieduto da Aicardio, arcivescovo OLIVAZZI BARTOLOMEO (1711-91) - di Milano, nel processo per eresia in- Vescovo di Pavia, è sepolto nella tentato contro Matteo Visconti, suo Cattedrale.

105 figlio Galeazzo, Scotto di San Gimi- prima «guida turistica» della città. niano Francesco di Garbagnate e Opicino nacque a Lomello la vigilia altri sostenitori del partito visconteo. di Natale del 1296 e fu amico di Processo politico che coinvolse tutte famiglia dei conti di Langosco, gli le città che sostenevano i Visconti. ultimi signori guelfi di Pavia, sconfitti Pavia, a differenza di molte altre, subì nel 1315 dai Visconti. Prete di parte l’interdetto solo nel 1327. Matteo fu guelfa, in esilio ad Avignone, sog- condannato per aver torturato ec- getto a paralisi che lo terrorizzavano, clesiastici e morì a Crescenzago il 24 Opicino, malato e sfortunato, dal- giugno 1334. l’esilio lontano ricordava Pavia, con i suoi luoghi, le sue feste e le sue tra- ONORATA (Santa, sec. VI) - Sorella di dizioni celtiche e longobarde. Non la Sant’Epifanio. Nell’estate del 475 descriveva soltanto, ma cercava an- Pavia si arrese all’esercito di Odoa- che di trarre auspici sulla città, sco- cre, dopo diversi mesi d’assedio. municata dalla Curia papale perché Oreste, generale in capo delle ghibellina. In una gran quantità di di- truppe romane e padre del giovane segni, nei quali figure astrologiche e imperatore Romolo Augustolo, fu allegoriche si mescolano a santi e fatto prigioniero. Odoacre ordinò il madonne, ma anche a immagini saccheggio e l’incendio della città. oscene, Opicino condensò tutto il suo Furono distrutte anche le chiese e i sapere teologico, coniugandolo con due monasteri che vi esistevano e fu la saggezza leggendaria della terra fatta strage tra la popolazione. di origine e con l’amarezza accumu- Donne, fanciulle e monache vennero lata verso i concittadini. trascinate agli accampamenti dei vincitori. Tra esse si trovava Onorata. Il ORSI FRANCESCO (1828-1900) - Illustre vescovo Epifanio, rimasto tra i cit- clinico, professore all’Università di tadini per cercare di frenare la furia Pavia. del massacro, si recò al campo di Odoacre e lo convinse a restituire le OTTAVIANO AUGUSTO (63 a.C. - 14 donne. Le reliquie di Onorata si tro- d.C.) - Nel 9 d.C. passò a Ticinum con vano nella Cattedrale. la moglie Livia e il figlio Tiberio e vi attese il ritorno di Valerio, reduce OPICINO DE CANISTRIS (Anonimo Tici- dalla guerra in Germania. nese, 1296-135...) -Nella prima metà del Trecento visse Opicino de Cani- OTTONE DA PAVIA (sec. XII) - Glossa- stris, un uomo che sarebbe divenuto tore, interprete della giurisprudenza romana. famoso per le dure sfaccettature del suo carattere e della sua storia per- OTTONE I DI SASSONIA (Imperatore, sonale, ma ancor più - presso il detto «il Grande», 912-973) - Scese in pubblico pavese - per avere scritto Italia nel 951 per liberare dalla pri- un libello con le «lodi» di Pavia, rivolto gionia Adelaide di Borgogna. Giunse al Papa in Avignone, a lungo attribui- a Pavia senza incontrare resistenza, to a un Anonimo ticinese . Si può dire cinse la corona ferrea, acclamato che questa sua opera costituisca la

106 dai vescovi come un liberatore, e quattrenne, che assunse il nome di sposò Adelaide. Il Papa tuttavia non Gregorio V. Da lui, il 21 maggio 996, volle riconoscerlo imperatore. Con Ottone si fece incoronare imperatore Adelaide ebbe un primo figlio ma- in Pavia,. Quest’ultimo però, poco schio, Enrico, che morì bambino, poi dopo l’insediamento in Roma, fu un secondo, Ottone, che fu detto «il deposto a furor di popolo e corse di Rosso». Nel quadro di una precisa nuovo a rifugiarsi vicino a Pavia. Al politica di potere, volle dargli in suo posto fu eletto antipapa Gio- moglie una principessa bizantina e vanni Filagato, un prete greco che ottenne dall’imperatore d’Oriente godeva dell’amicizia della regina Giovanni Zimisce il matrimonio di sua madre Teofano. Nel 998 Ottone nipote Teofano col giovane Ottone II. domò la ribellione a Roma e installò nuovamente Gregorio V al potere. OTTONE II DI SASSONIA (Imperatore, Nel 1000 compì un pellegrinaggio detto «Il Rosso», 955-983) - Fu incoro- alla tomba di Carlo Magno ad Aqui- nato erede al trono a 12 anni e di- sgrana. Al suo ritorno a Roma, il po- venne l’imperatore Ottone II a 18 polo si ribellò e pose l’assedio al suo anni. Sposò la principessa bizantina palazzo. Fuggì a Castel Paterno, Teofano, con la quale ben presto sua presso Viterbo, dove morì poco madre Adelaide si scontrò. Nel 978 la tempo dopo. regina madre finì per abbandonare la corte e rifugiarsi a Lione, e per due anni non ebbe rapporti col figlio. Fu Majolo, abate cluniacense, a riavvicinare l’imperatore e sua madre, nel dicembre del 980. Nel giugno 983 si tenne a Verona una dieta (consiglio generale dei grandi dell’Impero). In tale occasione fu sancita la nomina di Adelaide come reggente per l’Italia. Pochi mesi dopo, il 7 dicembre, Ottone II morì a Roma, a soli 28 anni, dopo una breve malattia. Fu sepolto in Vaticano, in un sarcofago antico.

OTTONE III DI SASSONIA (Imperatore, 980-1002) - Figlio di Ottone II, ereditò il regno all’età di tre anni, dapprima sotto la tutela della madre Teofano e della nonna Adelaide. Assunse ve- ramente il potere nel 994. Due anni dopo scese in Italia e a Roma e nominò papa il proprio cugino Bru- none di Carinzia, un giovane venti-

107

PANIGADI GUIDO (1892-1945) - Pa- triota di nobile famiglia, maggiore del reggimento Nizza Cavalleria, morto P nel campo di concentramento di Melck in Germania, in seguito alle criminali sevizie cui fu sottoposto PACCHIEROTTI GIUSEPPE (1790-1823) - insieme al fattore della cascina Vogherese, sfuggi al capestro dopo i Carlina, in comune di Pieve moti rivoluzionari del 1821 e si rifugiò Albignola, di sua proprietà, Aldo Lo- in Spagna. Qui combatté con i catelli. Le sue ultime parole furono di rivoluzionari, costituendo una legione esortazione all’amore per la libertà e straniera composta di ex ufficiali di fede nella risurrezione dell’Italia. sardi, napoletani e di studenti delle università di Pavia, Torino, Genova. La PANIZZA BARTOLOMEO (1782-1867) - legione, sotto il tricolore italiano, Celebre anatomico e fisiologo, pro- combatté per la libertà della fessore alla nostra Università, senatore Catalogna dal 1822 al 1824. Nella del regno. Morto a Pavia, sepolto nel battaglia di Lladó il Pacchierotti nostro cimitero: una sua statua si combatté valorosamente ed ebbe il trova nel primo cortile dell’Ateneo. ginocchio destro spezzato da una palla. Fatto prigioniero dal generale PAOLO DIACONO WARNEFRID (720- Dumas, rifiutò l’amputazione della 799) - Nato a Udine, studiò da gio- gamba, dicendo: «Poiché non vi ha vane a Pavia col grammatico Fla- più terra di libertà per noi, io non viano, divenne prete, scrisse la più voglio più vivere». Morì all’ospedale nota Storia dei Longobardi . Co- di Perpignano, dopo dodici giorni di nobbe il latino, come il greco e l’e- sofferenze. braico. Familiare della corte del re, fu precettore di Adelperga, figlia di PALLAVICINI PIETRO (marchese, sec. Desiderio. Dopo la caduta del regno XV) - Protonotario apostolico, con- longobardo, nel 774, si rtrasferì a sigliere di Lodovico il Moro, nel 1480 Montecassino. Poi andò in Francia, fece costruire il chiostro grande alla corte di Carlo Magno, negli anni dell’Abazia di San Lanfranco. 782-786. Nel 787 ritornò a Monte- cassino, ove si applicò alla scrittura PALLAVICINO BATTISTA (sec. XVI) - della sua Storia dei Longobardi (che Pavese, carmelitano, fu uno dei ra- termina, come descrizione, al regno rissimi che, per i suoi contatti cogli di Liutprando). Morì il 13 aprile 799. studenti tedeschi, ospiti nei nostri collegi per ultramontani, si convertì al PARACELSO (Philippus Aureolus Te- protestantesimo. Predicando in ophrastus Bombast, 1493-1541) - Fu il Chieri, convertì Celio Secondo Cu- più celebre alchimista del Rinasci- rione, che per tre anni aveva tenuto mento, di origine svizzero-tedesca. cattedra nel nostro Ateneo, e di- Dopo gli studi compiuti a Basilea, venne poi amicissimo di Lutero. viaggiò per l’Europa, sino in Russia e

108 Turchia, in qualità di medico militare. figure del mondo antico. Amò Pavia Dal 1522 partecipò alla guerra tra di vivissimo affetto, difese l’Università Francesco I e Carlo V in qualità di con la parola e con gli scritti quando chirurgo militare della Serenissima la sua prosperità pareva minacciata. Repubblica di Venezia, alleata dei Chiamato alla cattedra di lingua e Francesi. In tale veste, negli anni letteratura latina all’Università di Mi- 1522-27, pare che abbia partecipato lano nel luglio 1926, morì nel succes- alle azioni belliche che ebbero come sivo mese di settembre e volle ripo- teatro Pavia e i suoi dintorni. sare accanto a sua madre, che aveva amato tenerissimamente, nel PARISIO CATALDO (sec. XV) - Profes- nostro cimitero. sore di retorica all’Università di Pavia, fu chiamato dal re portoghese PASI AMALIA (1810-70) - Allieva di Fe- Giovanni II a insegnare a Coimbra e lice Moretti, perfezionatasi al Con- poi, nel 1495, alla corte di Portogallo. servatorio di Milano, fu un’apprezza- tissima artista di canto. PAROCCHI LUCIDO MARIA (1833- 1903) - Fu vescovo di Pavia, arcive- PASOTTI GAETANO (1890-1950) - Ve- scovo di Bologna, cardinale vicario e scovo missionario, nato a , vice cancelliere di Santa Romana prese parte alla grande guerra 1915- Chiesa. Morì a Roma. Era nato a 18 come cappellano militare, Mantova. lasciando l’Università di Torino ove studiava scienze biologiche. Dopo PARODI GIACOMO (1693-1779) - dieci anni di estenuante attività in Nato a Pavia da famiglia oriunda di tutto il vastissimo territorio cinese, fu Genova, storico, fu professore di messo a capo di un gruppo di mis- storia del diritto alla nostra Università: sionari di San Giovanni Bosco che scrisse numerose opere che sono dalla Cina venivano inviati in Thailan- conservate nella biblioteca dell’A- dia. Ordinato vescovo durante la teneo, morì a Pavia a 86 anni e fu seconda guerra mondiale, in mezzo sepolto in Cattedrale. a terribili persecuzioni religiose riuscì,

affascinatore e conquistatore di PARODI OTTAVIO (1637-1718) - Pittore, cuori, a attutirle e sospenderle. Ter- fu per molto tempo a Roma, fece minata la guerra si preoccupò subito ritorno a Pavia in età avanzata. Al- di riaprire e creare scuole, di formare lievo di Andrea Lanzani, ha lasciato il clero indigeno, provvedere al- lavori molto apprezzati. l’educazione morale e intellettuale PASCAL CARLO (1866-1926) - Tenne dei giovani. Dopo 33 anni di missione, con grande prestigio e con mera- nel 1948, fu per un breve soggiorno in vigliosa attività la cattedra di lettera- patria, a Roma, ricevuto dal Papa e tura latina all’Università. Fu scrittore a Pavia per la Giornata Missionaria. forbito, latinista dei più insigni, non Ritornato nel Siam, colpito dalla scrisse solo per i dotti ma anche per il terribile malattia detta «il male di gran pubblico, evocando le grandi Hodking» (escrescenze di carne nelle ghiandole linfatiche), questo

109 missionario intrepido conservò una romani aggiungevano spesso alle mirabile serenità e si spense città conquistate un secondo nome), sorridendo, fissando un quadro della oppure è di origine greca? Nel corso Madonna. Era cugino dell’avv. Vit- del sec. VI la città rimase per oltre torio Pasotti, Segretario generale del- dodici anni nelle mani dei bizantini i l’Amministrazione Provinciale. quali ne fecero una fortezza ben munita. La dominazione bizantina fu PAVESI BENEDETTO (sec. XVI) - Scul- importante nei campi politico, tore pavese, lavorò intorno al 1530; culturale e religioso (in San Michele si fu, secondo il Lomazzo, un eccellente usò per molto tempo recitare una autore di bassorilievi. parte dell’Ufficio in lingua greca) e

può darsi che il nome Papia , che ha PAVESI PIETRO (1844-1907) - Fu pa- un’impronta greca, derivi dalla triota, uomo politico, professore di temporanea residenza di quei zoologia all’Università e profondo dominatori. Tale nome appare per la cultore di storia locale. Fu commissa- prima volta nel sec. VII, nella rio al Comune di Pavia nel 1893 e cronaca di Fredegario e, sulla fine sindaco dal 1899 al 1902. Fu uno degli dello stesso secolo (698), nel Carmen uomini più rappresentativi di parte de Synodo Ticinensis , sinodo con- democratica. vocato per comporre lo scisma della PAVESI URBANO (1839-1907) - Inge- Chiesa di Aquileia. Cessata la gnere, patriota, cospiratore, volon- dominazione dei Longobardi, il nome tario garibaldino: partecipò alla Papia diviene sempre più frequente: spedizione dei Mille. fu soldato vo- le monete e le carte geografiche, a lontario nell'esercito piemontese; co- partire dai secoli IX e X, portano il spirò in Roma con altri nostri concit- nome nuovo in luogo di Ticinum. tadini nel 1867; occupò numerosi uf- Secondo una certa leggenda che fici pubblici, circondato dalla stima di ebbe fortuna nei secoli scorsi, rac- tutti. Morì a Pavia il 27 aprile 1907. colta da Armanino Giudice che la trascrisse nella sua Fiorita (sec. XIV), PAVIA - La nostra città non è la sola Pavia fu così chiamata per le mera- di questo nome: una Pavia esiste in viglie che offriva al visitatore, nel Portogallo, una in Francia (Pavie), periodo bizantino, ad opera di mer- una in Spagna (Pavias) una persino canti venuti dall’Asia Minore, «uomini nelle Isole Filippine, senza contare incantatori, i quali, per loro arte fa- l’altra italiana Pavia di Udine. Nes- cevano meraviglie, per le quali veder suna di queste città risulta però più veniano molta gente del paese d’in- antica della nostra, che fu fondata, torno. Questi facevano el tempo tur- secondo Plinio, dalle tribù liguri dei bare e rischiarare, piovere e nevicare Levi e dei Marici e chiamata Ticinum facevano ed altre cose assai da fare dopo la conquista romana, dal nome meravigliare la gente. Costoro del fiume che la bagna. Perché il cominciarono a fare quella cictade nome Pavia ha sostituito poi quello di che per queste loro opere fu Ticinum ? È un soprannome romano (i chiamata Pavia, per quelle meravi-

110 glie. “Pape”, in greco, viene a dire questo significa la giustizia e la pace meraviglia; però Papia per quella fu che anticamente solevano in quella chiamata, quasi terra di molte me- città baciarsi, quando i Longobardi vi raviglie». dettarono leggi giustissime e la con- Pietro Azario afferma che la città fu servarono sotto la loro dominazione chiamata Papia perché parum pia in quella pace che essa mantenne «et istud prenomen primitus datum sin presso ai nostri tempi. Il che fuit ipsi civitati apud bonos et cristia- risulterebbe anche dalle cinque nos» (poco pia, soprannome dato in lettere onde consta la parola Papia antico dai buoni cristiani). Opicino De le quali valgono quanto: P, pacis - A, Canistris (l’Anonimo Ticinese) nel suo amica - P, puniens - I, iniqua - A, libro De laudibus civitatis Ticinensis agentes -; cioè: «pacis amica, quae dicitur Papia, scrive: «Papia cosl puniens iniqua agentes» (amica della fu chiamata da Papae che è pace, che punisce chi compie il espressione di meraviglia, ed è perciò male). Inoltre scrivesi Papia con mirabile. E mirabile è veramente, cinque lettere, come Ticinum con poiché per tanti benefici reca stupo- sette; ed essendo ambedue i numeri re in chi li ode narrare. Ma altrimenti il dispari e perciò non divisibili in parti suo nome può essere derivato da uguali, vengono a significare il Papa perché siccome il Papa tiene vincolo di pace. Ovvero, leggendo sopra tutti i vescovi, anzi su tutti gli per sillabe, si può cavare: Pa, pacis - uomini, il principato, così Pavia sta Pi, pietati - A, amica -, quasi pacis sopra tutte le altre città in quelle pietatis amica, il che si può riferire a parti, salvo però sempre l’onore delle quel tempo di generale persecuzione altre, la qual cosa è resa manifesta nel quale essa, fra tanto turbinare di dall’essere stata prescelta dai Longo- eventi, ebbe tuttavia pace e la pietà bardi a loro sede. In terzo luogo può della vera fede mai non abbandonò intendersi Papia, quasi del «Papa ». via», poiché vi passarono talvolta i Secondo il cronista Alessio Beretta il Romani Pontefici che vi ricevettero nome e l’origine della città sono at- grandissimi onori essendo essa sulla tribuiti, come si è già detto (v. Beretta via di chi va di Francia a Roma, Alessio), a un re Papieno che nel siccome io ricordo di aver letto già tempo in cui edificò Pavia aveva la negli antichi privilegi dei nostri bella età di 419 anni e ne visse poi, Pontefici, in cui il Sommo Pontefice dopo la fondazione, altri 121, con la protesta di essere assai favorevole a prole di 12 figli e di 4 figlie, avuti dalla questa città, sì per gli onori ivi ricevuti, moglie Sagloas. Altri ne attribuiscono e sì per la reverenza dei Santi la fondazione a Brenno, re dei Galli Confessori Siro ed Agostino. In quarto Senoni; ai Galli Boi uniti cogli Insubri, luogo dicesi Papia, quasi «Pauperibus ovvero ai Cenomani; ai Toscani; a Pia» , per le molte elemosine che vi si Pico, re degli Aborigeni; a Papio, fra- fecero. Quinto: dicesi Papia, con due tello di Clodoveo, re dei Franchi; a un «p» a pronunziar la quale lettera le altro Papio, generale dei Franchi, labbra si serrano come nel bacio, e ecc. Per Stefano Breventano (1570)

111 Papia si può intendere come patria 1659 al 1692: dai giuristi è ritenuto il piorum virorurn, ovvero patria pia. Per fondatore del jus delle acque. Jacopo Gualla ( De Papiae anti- quitate, 1587) il nome di Pavia deriva PECORARA CESARE (1842-1921) - In- da un presunto fondatore di nome dustriale; fu un innovatore geniale Papieno, figlio di Italo, primo re del nell'arte della tessitura.

Lazio. Bernardo Sacco ( De Italicorum PEDOTTI GIUSEPPE (1819-59) - Patriota, rerum varietate et elegantia, 1587) è cospiratore, offrl largamente del suo dell’opinione del Breventano. An- per la lotta contro gli austriaci tonio Maria Spelta ( La Pavia oppressori e per l'acquisto delle armi trionfante, 1606) accetta le afferma- destinate ai volontari di Garibaldi: zioni del Gualla. Fra le tante versioni e caduto a San Fermo, colpito al petto, leggende non vogliamo dimenticare mentre innanzi a tutti, incuorava i vo- quella che fa derivare Papia da lontari al combattimento. Garibaldi, Sant’Epifanio e Ticinum da “ticione” nelle sue Memorie, lo ricorda con che è legno abbrustolito, perché queste parole: «bravo al pari di De Pavia fu più volte incendiata, ma non Cristoforis». mai totalmente distrutta. Ricordiamo infine la leggenda, familiare a molti PEGURINI ANGELO (1820-82) - Col bambini, che il nome Pavia derivi da grado di maggiore fu il comandante “pan via”, perché durante un assedio del 2° Corpo Bersaglieri Pavesi che i suoi abitanti, benché duramente sostenne, nel 1848, il fiero combatti- provati, gettavano il pane sul ne- mento di Luino: caddero gloriosa- mico, anziché proiettili, per dimo- mente sul Campo i volontari nostri strare di avere scorte inesauribili e di concittadini Franzini Benedetto, poter ancora resistere a lungo. Lanza Urbano Pietro, Marangone Sull’argomento hanno scritto lunga- Emilio, Sora Angelo: nella battaglia mente storici e cronisti pavesi e non nessun altro morto all'infuori dei pa- pavesi; italiani e forestieri: dei nostri vesi: il loro nome è ricordato a titolo ricordiamo, oltre i già menzionati, di gloria, sul monumento eretto in Aldini, Capsoni, Robolini, Gorra. L’e- Luino a Garibaldi. nigma del nome di Pavia, tuttavia, permane. PELAVICINO MANFREDI (sec. XIII) - Podestà di Pavia negli anni 1289-90. PECCHIO CRISTOFORO (1620-97) - Nacque a Pavia. Fu nominato pro- PELAVICINO UBERTO (Marchese, sec. fessore di matematica nella nostra XIII) - Podestà di Pavia e in seguito di Università nel 1669: è l’inventore della Cremona, Piacenza e Vercelli, nel macchina che serve a calare ed 1253 divenne Vicario generale del- innalzare nella Cattedrale la Reliquia l’Impero. L’unione tra le quattro città, delle Sante Spine. cui si aggiunse Milano, con l’amicizia di Tortona e Alessandria, gli diede PECCHIO FRANCESCO MARIA (sec. momentaneamente un gran XVII) - Insegnò istituzioni e diritto ca- prestigio. Dopo alcuni anni, però, la nonico nella nostra Università dal

112 costituzione della Lega Guelfa, ca- PERCTARIDO (Perctarit, sec. VII, m. peggiata dai Torriani, spezzò tale 688) - Si stava trasferendo in Britannia, unità. Pavia tornò in mano ai ghibel- quando gli giunse notizia della morte lini e successivamente ridivenne di Grimuald. Si affrettò a tornare a guelfa, per il predominio dei Lango- Pavia, dove il popolo festante lo sco, alleati ai Della Torre di Milano. proclamò re, e fece ritornare la mo- glie Rodelinda e il figlio Cunincpert, PELLEGRINI PELLEGRINO (detto il TI- che si erano rifugiati a Benevento BALDI, 1527-91) - Nato a Puria in Val- durante il suo esilio. Regnò sette anni solda, celebre architetto e pittore da solo (671-678) e altri dieci con il della Controriforma, lavorò in Italia figlio Cunincpert, che gli succedette ed in Spagna. Sotto il cardinale Carlo nel 688. Dovette fronteggiare la Borromeo fu l’architetto più ribellione di Alahis, duca di Trento e importante del Ducato di Milano. a poi di Brescia. Fece costruire in Pavia Pavia, progettò e diresse la costru- il Monastero Nuovo consacrato a zione dei Collegi Ghislieri e Borromeo, Sant’Agata, nel punto delle mura dal della cella campanaria della Torre quale si era calato anni prima, per Civica. sfuggire a Grimuald, e aprì nelle mura

la Porta Palatina, presso la Reggia. La PELLETTA GIOVANNI (sec. XV) - Fu giu- moglie Rodelinda fece costruire la reconsulto, pretore di Asti, morto a Basilica di Santa Maria in Pertica. Pavia nel 1499 e sepolto nella chiesa del Carmine. PERDUCA BIAGIO (1835-71) - Volon-

tario garibaldino, capitano dei Mille, PELLINI MARCO ANTONIO (1664-1760) decorato di medaglia d’argento al - Pittore pavese, allievo di Tommaso valore, morto in seguito a]le ferite ri- Gatti, studiò anche a Bologna e a portate nella battaglia di Calatafimi Venezia. Lavorò molto per le chiese e nella campagna del 1866 in Tren- di Pavia. Si conservano sue opere nel tino con Garibaldi. Carmine, nel Duomo, in San Teodoro e San Primo. PEREGRINI LUIGI (sec. XVIII-XIX) - Pro-

fessore supplente di fisica, botanica e PEPE GUGiLIELMO (1783-1855) - Fu chimica per chirurghi all’Università, si ospite di Pavia per circa un anno interessò particolarmente di studi (1800-1801) dopo che la vittoria di caseari, pubblicando una memoria Marengo aveva riaperto ai profughi intorno al miglioramento dei for- le porte d’Italia. Ebbe parte nella ri- maggi lombardi che ebbe l’onore voluzione del 1820. Vinto il 7 agosto della stampa da parte dell’Istituto di 1821 a Rieti dagli austriaci riparò in Scienze, Lettere ed Arti del Regno Spagna. Nel 1848 ebbe il comando di Lombardo-Veneto, nell’anno 1837. 15.000 soldati napoletani contro gli austriaci. Nel 1819 difese Venezia. Si PERELLI GIOVANNI BATTISTA (1819-70) - ritirò poi in Piemonte. Morì a Torino 1’8 Pittore pavese, fu anche cospiratore agosto 1855. risorgimentale, combattente ed

esule. Frequentò l’Accademia di

113 Brera e la Scuola d’Arte di Bergamo, PERONI BALDO (sec. XVII) - Pavese, ove conobbe il Trecourt che poi lo scrittore di memorie locali. ebbe ancora come allievo alla Civi- ca Scuola di Pittura di Pavia. Partì PERRENOT DE GRANNELLE ANTOINE volontario garibaldino nelle campa- (sec. XVI) - Vescovo di Arras, prirno gne degli anni 1848-49-50 e rimase ministro di Carlo V e consigl;ere di gravemente ferito nella difesa di stato, già studente nella nostra Uni- Roma. Partì quindi in Esilio in Svizzera, versità, sostenne Pavia nella lotta nel Baden, in Francia e nel Belgio. Da promossa dal Comune per ottenere qui dovette fuggire per Ostenda e licenza di esercitare tutte le arti indu- quindi per l’Inghilterra. Giunse a New striali e segnatamente la lavorazione Orleans, ove si impiegò come ma- della seta contro il privilegio che la rinaio su una barca da pesca. Passò contrapponeva a Milano. per Mandeville, l’Avana, New York, PERTUSATI FRANCESCO (1679-1752) - Parigi. Qui prese parte alla Vescovo di Pavia, con testamento preparazione dell’attentato di Orsini. dettato al notaio concittadino Pol- Fallito l’attentato, andò a Nizza, da lata istituì e fondò il Pio Istituo omo- qui a Genova e finalmente, nel 1858, nimo per i vecchi. Benedetto XIII gli ritornò a Pavia dopo dieci anni di conferì, nel 1725, il diploma di nobiltà. assenza. Qui si dedicò per qualche Morì il 16 novembre 1752 e fu sepolto tempo alla scultura in legno. Nel 1859 in Cattedrale. si arruolò nei Cacciatori delle Alpi e combatté a San Fermo. Finita la PESSANI PIETRO (1742-71) - Storico, campagna, si arruolò nell’esercito studiò legge nella nostra Università e regolare per una ferma di diciotto venne laureato nel 1761: morì a soli mesi, ma disertò ben presto per 29 anni: lasciò studi e memorie di raggiungere Garibaldi in Sicilia. storia patria. Combatté a Milazzo e raggiunse il grado di sottotenente. Combatté PESSINA GIOVANNI AMBROGIO (sec. ancora al Volturno. Ritornato a Pavia, XVIII) - Ingegnere camerale e archi- fu imprigionato per diserzione e poi tetto collegiato, autore di un pro- scarcerato per amnistia. Nel 1866 getto di nuovo fabbricato dell’Uni- partì ancora con Garibaldi e alla versità, che però non fu adottato per battaglia di Bezzecca fu dato per ragioni di ordine finanziario, sostituito morto sul terreno. Ottenne la me- dall’esecuzione di varie opere di daglia d’argento al valor militare. La rifacimento. grave ferita riportata in quell’oc- casione lo condusse alla morte nel PETRARCA FRANCESCO (1304-74) - 1870. Principe dei poeti lirici italiani, filologo, incoronato poeta nel 1341 a Roma. PERINI EGIDIO (1868-1930) - Medico, Fu in Fiandra e in Germania, a valente professionista; per molti anni Valchiusa e in Provenza; a Venezia, a Medico capo del Comune, lasciò di Padova, a Milano e a Pavia: morì ad sé il migliore ricordo. Arquà. Da donna ignota ebbe due

114 figli: Giovanni (1337-61) e Francesca PEZZANA BONIFORTE (sec. XVI) - Be- (1343-84), maritata nel 1361 a Milano nefattore, nel 1517 concorse alla con Franceschino d’Amicolo di costruzione di Santa Maria del Car- Brossano. Il Petrarca fece lunghi mine con la dotazione di una cap- soggiorni a Pavia, presso San Zeno,, in pella destinata anche a sepolcreto casa del genero d’Amicolo, il quale della famiglia, che venne decorata era stato nominato dal Visconti con sculture di Angelo Maino, pa- Sopraintendente dell’entrata e vese, il quale, col fratello Tiburzio dell’uscita dei forestieri, del bestiame, eseguì, in città e fuori, pregiate delle merci e delle lettere. Intorno ai opere. soggiorni di Petrarca a Pavia hanno scritto: Robolini, Dell’Acqua, PIACENTINI DOMENICO (sec. XVII) - Magenta, Romano, Malaspina, Mura- Frate pavese, benefattore, nel 1614 tori, De Sade, Fracassetti e molti altri. istituì un ritiro per poveri derelitti.

PETTENGHI GIOVANNI (1910-42) - Sa- PIANTANIDA GIUSEPPE (sec. XIX) - Inci- cerdote pavese, coadiutore nella sore pavese, patriota, cospiratore, parrocchia di San Gervaso, cappel- nel 1822 fu arrestato e soffrì per lungo lano militare durante la guerra 1940- tempo il carcere, insieme a Luigi 45. cadde in Croazia vittima dei co- Drisaldi, pure pavese. munisti. Mentre egli, con alcuni sol- PICCOLOMINI ENEA SILVIO (Papa PIO dati, si dirigeva verso un distacca- II) fu studente a Pavia (dal libro sulla mento isolato per celebrare la Messa Certosa della De Agostini) al campo, veniva assalito e ucciso. Di vivo ingegno e di fervida attività, si PICCOLOMINI GIACOMO (sec. XV) - era prodigato per l’educazione dei Vescovo di Pavia, conosciuto col ti- giovani e per l’organizzazione delle tolo «Cardinale di Pavia», fu l’inizia- associazioni cattoliche. tore e il sostenitore di un pio istituto degli esposti che trovò la propria PETTENGHI MARIO (1897-1945) - Co- sede nell’antico ospedale di Santa spiratore, patriota morto nel campo Maria in Porta Aurea. di concentramento di Dachau in Germania. PICO DELLA MIRANDOLA (famiglia, sec. XIV-XVIII) - Famiglia principesca PEZZALI EDOARDO (1915-37) - Lau- che ebbe la signoria della città di Mi- reando in legge, tenente carrista, randola. Si distinsero come con- nato a Pavia, figlio dell’avv. Giovanni dottieri militari, alleati ai Visconti. Solo Pezzali, prefetto, residente a Roma. il celebre Giovanni (v.) si rese noto Cadde in Spagna l’11 marzo 1937 e negli studi. Furono proprietari di ca- fu decorato con due medaglie d’oro, stelli nelle terre pavesi, in particolare concesse rispettivamente dal a Valeggio Lomellina. governo italiano e dal governo spagnolo. PICO DELLA MIRANDOLA GIOVANNI, Conte di Concordia (1463-1494) - Grande figura di umanista, studiò di-

115 ritto canonico a Bologna, lettere a duca, in seguito, assegnò al vescovo Ferrara e filosofia a Padova. Nel 1482, Pietra e ai suoi successori, uno a Pavia, studiò filosofia con L. Maioli e stemma costituito da tre monti in greco con E. Adramiteno. Dopo altri campo azzurro e su di essi altrettanti studi compiuti a Parigi, tornò in Italia, semprevivi fioriti. diffuse le proprie tesi neoplatoniche nelle università e le propose al PIETRA PAOLA (1701-80) - Di nobile pubblico dibattito, ma fu censurato famiglia pavese, terza figlia del giu- dalle autorità pontificie e reconsulto conte Francesco Brunoro, condannato all’abiura di 13 tesi, feudatario ducale di Silvano, Boffa- sotto l’accusa di eresia. La curia lora e Romentaria (nell’Oltrepò). pontificia lo perseguitò e lo fece ar- Costretta a diventare religiosa col restare in Francia, presso Lione. Infine nome di Suor Paola Teresa, fuggì dal si stabilì a Firenze, conobbe il monastero. Le sue peregrinazioni Savonarola ed elaborò un’ipotesi di sono narrate dal Rovani nel libro compenetrazione tra le dottrine cri- Cento anni . Nel 1745 era a Genova, stiane, quelle della magia caldea e dal 1749 al 1752 a Londra, dal 1777 a della cabala ebraica. Rimase famoso Napoli, ove viveva col marito Giorgio per la sua memoria, che esercitava Hart. Morì a 79 anni, il 4 giugno del con le tecniche tipiche di quel 1780. periodo («arte della memoria»). PIETRA TITO (1870-1918) - Medico chi- PIERMARINI GIUSEPPE (1734-1808) - Di rurgo, patriota, volontario di guerra, Foligno, fu celebre architetto. Svolse decorato al valore; caduto sul molta parte della sua attività in Pavia Grappa nel 1918, alla fine della prima per l’Università, la chiesa di San grande guerra europea.

Tommaso, l’ospedale di San Matteo, PIETRAGRASSA F. (sec. XVII) - Fu, la porta di San Vito (porta Milano), a come scrisse il prof. Giacinto Roma- decorare la quale si servì di due no, «il più grande raccoglitore di colonne già appartenenti alla basi- panzane che vanti la storiografia lica di Santa Maria in Pertica, eretta pavese nel ‘600»: le sue Annotazioni da Rodelinda, moglie di re Bertarido alla storia di Pavia sono conservate in (672-688), demolita nel 1813. Pavia fu manoscritto presso la biblioteca la città che, dopo Milano, diede più dell’Università. da fare all’illustre ingegnere. PIETRASANTA SEVERINO (1822-80) - PIETRA GALEAZZO (sec. XVI) - Pavese, Patriota, benefattore del ricovero di fu il primo vescovo di Vigevano mendicità; proprietario del Caffé nominato da Clemente VII il 16 marzo Demetrio, nel 1858, all’insulto di un 1530 su istanza di Francesco II Sforza il ufflciale austriaco, rispose con un quale, incontratosi a Bologna con il ceffone. Nel trambusto che seguì riu- Papa e Carlo V allo scopo di scì a fuggire e a riparare in Piemonte. addivenire ad una conciliazione con Suo fratello Luigi, valoroso gari- l’imperatore, sollecitò dal Pontefice baldino, combatté a Villa Glori. l’erezione di Vigevano a città. Il

116 PIROGALLO FRANCESCO MARIA (sec. PIETRO I (Santo, sec. VIII - m. 736) - XVII) - Professore, letterato, autore Nato a Pavia, fu dal re longobardo delle Glorie di Pavia , storia relativa Ariperto relegato a Spoleto perché lo all’assedio sostenuto dalla nostra temeva come consanguineo di città nel 1655 contro le armi collega- Ansprando. Salito quest’ultimo sul te di Francia, Savoia e Modena. trono nel 712, lo richiamò. Eletto ve- scovo di Pavia nel 722 indusse re PISANI-DOSSI ALBERTO (1849-1914) - Liutprando, suo congiunto, a far tra- Nobile, avvocato, nacque a Zene- sportare a Pavia dalla Sardegna il vredo, Si laureò in legge presso la corpo di Sant’Agostino, riscattandolo nostra Università e fu capo di gabi- dai Saraceni. Le sue ceneri riposano netto di Francesco Crispi. Fu diplo- nella basilica di San Michele. matico, giornalista e scrittore sotto lo pseudomino di «Carlo Dossi». Colla- PIETRO DA BASCAPÉ (sec. XIII) - Pittore borò al Fanfulla, alla Riforma, scrisse, miniaturista e celebre poeta in lingua tra l’altro: La colonia felice, La desi- volgare. Si conservano tre sue opere: nenza in A . il Ritmo storico della creazione del mondo sino a Cristo , la Vita del PISANI-DOSSI CARLO (1769-1850) - Redentore e Sui sette peccati Patriota, cospiratore, marito di Luigia mortali , tutte ornate da miniature Milesi, sorella della celebre Bianca stupende. Nelle sue opere usa cinque Mojon, le cui due figlie sposarono ri- colori, per le vesti e i paesaggi, ma spettivamente i fratelli Emilio e Paolo lascia il colorito delle carni del colore Marozzi, nobilissime figure di patrioti e del fondo in pergamena. cospiratori.

PIETRO DA PAVIA (sec. XIV-XV) - Frate, PIZZOCARO ERCOLE (Canonico, 1876- scultore, miniatore e mosaicista. Si 1962) - Canonico decano della conserva un suo codice della Storia Cattedrale di Pavia e rettore di San Naturale di Plinio (1389) alla Bibliote- Giovanni Domnarum, lasciò un ca Ambrosiana di Milano, col proprio ricordo di santità. È sepolto nella autoritratto. Secondo il Vasari un Pie- chiesa di San Giovanni Domnarum tro da Pavia realizzò mosaici nel 1444 (prima cappella a sinistra). nel Duomo di Orvieto. Da documenti si apprende che lavorò anche a PIZZOCARO PARIDE (1894-1915) - Genova. Ragioniere, sottotenente di com- plemento degli alpini, caduto a PIOLA SORMANI ADELE (1854-1940) - Santa Maria di Tolmino nella prima Vedova del prof. Sormani, presidente grande guerra del 1915-18. Medaglia diocesana dell’Unione femminile d’argento. cattolica: donna di nobili sentimenti e di delicato sentire, fu insignita della PLANA GIOVANNI ANTONIO AMEDEO Croce dell’Ordine del Santo (1781-1864) - Vogherese, barone, fu Sepolcro. professore di astronomia all’Università di Torino e direttore dell’Osservatorio

117 astronomico di quella città. Divenne ioso, alla villa Kevenhüller a Casati- senatore il 3 aprile 1848. sma e alla chiesa di Costa de Nobili.

POCODRAPPO BORGOFRANCO POLLACH GIUSEPPE (Milano, 1779- GIACOMO (sec. XV) - Tipografo, 1857) - Figlio di Leopoldo, suo colla- stampò belle edizioni illustrate degli boratore e successore. Autore del Statuta di Pavia e del Sanctuarium completamento del Collegio Borro- del Gualla, esaltate dal Kristeller e meo verso sud, con la distruzione fatte conoscere da F. Ageno. La sua della chiesa di San Giovanni in Borgo. tipografia era posta presso il mona- stero dell’Annunziata, sull’area di POLLI LUIGI (1751-1812) - Patriota, piazza Petrarca. veterano delle battaglie della rivo- luzione, capitano dell’esercito di POLLATA GIOVANNI (1683-1763) - Napoleone, caduto in Russia durante Dottore in legge, di origine svizzera, la ritirata, nella battaglia di Maleia- ma sin dalla giovinezza dimorante roslawetz. nella nostra città, in via Sant’Ambro- gio, posta vicino al ponte Ticino, in POMPEO I (Santo vescovo, sec. IV?) - fama di danaroso, convivente con Primo successore di San Siro. un vecchio servitore, la sera del 16 PONZIO LUIGI (1846-1917) - Tipografo, ottobre del 1763 veniva assassinato in giornalista, storiografo. Pubblicò casa col servo, che era accorso alle numerose opere, tra le quali ri- sue grida. Un suo nipote, arrestato, in cordiamo: L’assedio di Pavia, Maria un primo tempo, potè dimostrare la degli Scotti, romanzi storici; Storia di sua innocenza e, dopo qualche Pavia, Pavia nella guerra nazionale settimana di carcere, venne del 1859 e i drammi « Pasquale Mas- prosciolto da ogni accusa, in seguito sacra e Francesco Ferruccio. anche alla cattura dei tre assassini che, resisi confessi, vennero PORRO EDOARDO (1842-1902) - condannati a morte e giustiziati in Professore alll’Università di Pavia, ideò Piazza Grande il 14 luglio 1764. il taglio cesareo, che da lui prende il nome e che segnò una delle tappe POLLACH LEOPOLDO (Vienna 1751 - più gloriose nel progresso della mo- Milano 1806) - Giunto a Milano a 24 derna ostetricia. Dal 1891 fu senatore. anni, fu architetto, allievo del Pier- marini (v.) all’Accademia di Brera e PORTA LUIGI (1800-75) - Nato a Pavia poi suo collaboratore. A Pavia lo so- il 4 gennaio del 1800, conseguì la stituì nei lavori di rinnovamento degli laurea in medicina presso la nostra edifici universitari. Trasformò in scuole Università e nel 1833 venne eletto ed edifici governativi i monasteri professore ordinario di clinica soppressi (Collegio austro-ungarico, chirurgica, cattedra che occupò sino Collegio Calchi, Orfanotrofio di San alla morte, avvenuta il 9 settembre Felice). Lavorò anche alle serre e del 1875. Chirurgo famoso, di altissimo all’orangerie del Castello di Belgio- nome, fu medico-chirurgo capo della Legione Lombarda al campo di re

118 Carlo Alberto nel 1848; direttore tations) in cui ammise di non essere generale degli ospedali militari di più «abitato» da madre Joanna, in Pavia nel 1859, fondatore del Museo quanto il gilgul era terminato. Si ritirò Universitario che porta il suo nome. nel 1564 nel monastero di Saint Martin Senatore. Nel primo cortile dell’Uni- des Champs, dove trascorse il resto versità è una statua a lui dedicata, della sua vita a meditare. Secondo dello scultore Martegani. alcuni cultori dell’Alchimia, egli avrebbe scoperto il modo di POSTEL GUILLAUME (Barenton, Nor- trasmutare i metalli in oro e sarebbe mandia, 1501 - Parigi, 1581) - La storia divenuto immortale. di Postel fu marcata dall’ascendente mistico di una suora, madre Joanna, POZZI ANGELO DOMENICO (1758- che per lui era il secondo Messia e 1829) - Benefattore, destinò gran che, dal momento della sua morte, parte delle sue sostanze a sollievo dei egli pensava che si sarebbe identifi- poveri. Fu anche coi mezzi da lui cata con lui stesso. Poiché era arduo disposti che venne aperto il Pio Isti- far accettare questo caso di gilgul, tuto delle Figlie Derelitte, sorto per unico nella storia della letteratura iniziativa di Benedetta Frassinelli francese, a parigini ignoranti in Cambiagio e di Caterina Bonini. materia di Cabala, Postel fu costretto a fuggire per un certo periodo. PRELINI CESARE (1847-1915) - Fu di- Ottenne però una cattedra scepolo di Pietro Terenzio (v.) ed all’università di Vienna e, poiché ebbe a sua volta come allievi Pietro madre Joanna aveva fatto di lui Moiraghi e Rodolfo Maiocchi (v.). «colui che comprende» e «colui che Arciprete di Albuzzano, insegnò al viaggia», riprese ben presto i suoi Seminario e nelle scuole pubbliche. vagabondaggi, soggiornò a Venezia, Cultore di storia e autore di diverse a Pavia (tra il 1555 e il 60), a Roma monografie, pubblicò Memorie e (dove fu imprigionato). Nel 1539 il documenti per la storia dell’Univer- pavese Teseo Albonese (v.), sità, in collaborazione col prof. Cor- lateranense presso il Convento di San radi, due volumi dal titolo San Siro.

Pietro in Ciel d’Oro, stampò una PRINA GIUSEPPE (1790-1859) - Cugino grammatica in 13 lingue. Per questo del conte Prina (1766-1814) di Nova- studio entrò in contesa di ra, che fu ministro delle Finanze di re “primogenitura” con Guillaume Po- Carlo Emanuele IV di Sardegna, poi stel. Il fatto è ricordato anche da P. della Repubblica Cisalpina e del Romualdo nella sua Flavia Papia Sa- Regno Italico. Il cugino ministro fu cra . Postel proseguì i suoi viaggi: ucciso da una rivolta della plebe a andò a Basilea, disputò nel 1561 con i Milano il 21 aprile 1814. Giuseppe, prelati del Concilio di Trento, e rientrò sacerdote, insegnò giurisprudenza definitivamente in Francia solo nel all’Università di Pavia e ne fu rettore 1562. per diversi anni. Per avere un po’ di pace Postel scrisse delle Ritrattazioni (Rétrac-

119 PROVINI SILVESTRO (1862-1919) - Miniatore su pergamena, di fama, ottenne successi in esposizioni in Italia come all’estero. Q PUGNI CAMILLO (sec. XIX) - Medico. Nel 1848, quando studiava all’Uni- versità di Pavia, si arruolò nei Volon- QUARIO FRANCO (1918-44) - Tenente tari Pavesi e nel 1849 accorse alla del Genio, dopo l’armistizio della difesa di Roma. seconda guerra mondiale (1943) passò a combattere al fianco degli alleati e cadde alla battaglia di Cassino.

QUARONI GIAN GUALBERTO (1895- 1916) - Ragioniere, sottotenente di complemento nel 219° Reggimento di fanteria, cadde sul Pasubio nella prima guerra mondiale. Medaglia d’argento.

QUATTRO CAVALIERI (sec. XVIII) - Quattro nobiluomini costituirono un Condominio per costruire a Pavia, negli anni 1771-73, il Teatro che fu detto «del nobile Condominio» o «dei quattro cavalieri», in seguito intitolato al celebre tenore Fraschini. Si trattava del marchese Pio Bellisomi, del conte Francesco Gambarana Beccaria, del marchese Luigi Bellingeri e del conte Giuseppe Giorgi di Vistarino. Progettò Il Teatro l’architetto Antonio Galli Bibbiena (v.).

QUIRICI QUIRINO (1867-1940) - Indu- striale, sindaco di Pavia dal 1902 al 1905. Fondò lo stabilimento per l’indu- stria delle fibre tessili artificiali, poi ceduto alla SNIA-Viscosa.

120 esie. Fu consigliere provinciale, con- sigliere e assessore comunale, membro del consorzio universitario lombardo; presidente dell’Associa- R zione italiana dei liberi docenti; pre- sidente della Società pavese di storia

patria. Autore di molte pubblicazioni RAGINPERT (sec. VII - m. 701) - Duca scientifiche, direttore degli Annali di di Torino, figlio di Godepert, attaccò Oftalmologia, fondati dail’illustre e sconfisse dopo soli otto mesi di re- professore Antonio Quaglino. gno, a Novara, le truppe di Liutpert, di Ansprand e di Rotharit, duca di RASINI BALDASSARE (sec. XV, m. 1468) Bergamo. Si proclamò re, ma morì in - professore della nostra Università, quello stesso anno. Gli succedette il con un gruppo di colleghi, i cui nomi figlio Aripert, che vinse gli avversari non sono conosciuti, diede impulso di presso Pavia, catturò e uccise Liut- vita umanistica al nostro Ateneo. pert e Rotharit e costrinse Ansprand a Chiamato all’Università di Colonia in fuggire tra i Bavari. Germania, nel 1464 raccolse giudizi

entusiastici e grandi onori per la sua RAGINTRUDA (sec. VIII) - Regina lon- dottrina che abbracciava tutto lo gobarda, fu sepolta a Santa Maria in scibile del tempo. Insegnò nel nostro Pertica. La sua epigrafe funeraria è Ateneo dal 1427 al 1468, prima diritto parzialmente conservata presso i civile e poi retorica. Milanese di origi- Civici Musei. ne, il Rasini ebbe la cittadinanza RAMAZZOTTI ANGELO (vescovo, 1801- pavese. Fu sepolto nella chiesa di S. 61) - Vescovo di Pavia e Patriarca di Tommaso. La sua lapide oggi è Venezia. Nel 1852 fondò le scuole murata in uno dei cortili della nostra serali di carità e l’Istituto delle Università. Canossiane. Diede impulso alla co- RASORI GIOVANNI (Parma, 1766 - struzione del Duomo. Milano, 1837) - Medico famoso, di- RAMPINI ENRICO (vescovo, 1388- scepolo di Spallanzani; professore di 1450) - Vescovo di Pavia dal 1435 e patologia e poi di clinica medica alla poi cardinale. Morì a Roma. nostra Università, fautore del salasso, inventore del “controstimo-lo”. Fu RAMPOLDI ROBERTO (1850-1926) - segretario generale del ministro Patriota, medico primario oculista dell’interno della Repubblica Ci- presso l’ospedale San Matteo, pro- salpina; ebbe una vita fortunosa in fessore di oculistica all’Università, tempi agitatissimi. È ricordato con deputato al parlamento per otto le- monumenti nell’Ospedale Maggiore gislature, dal 1891 al 1919, senatore, di Milano e nell’Università di Parma. scrittore, storico. Si rivolse agli argo- menti più vari: anima di poeta, si ri- RATCHIS (sec. VIII) - Duca del Friuli, fu posava negli studi filologici, in ricer- re dei Longobardi dal 744 al 749. che di arte, di storia, e scriveva po- Modificò e accrebbe il corpus delle

121 leggi longobarde, con norme più RAZZINI PARIDE MASSIMO (1869-1916) favorevoli ai Romanici. Assediò Pe- - Tenente colonnello in servizio attivo, rugia e minacciò di annettersi l’intera caduto sull’altipiano Carsico nella Pentapoli. Poi si recò in pellegrinag- grande guerra 1915-1918. Due gio a Roma. Di fronte ad una solle- medaglie d’argento. vazione dell’esercito, abdicò, si fece monaco e si ritirò a Cassino. Nelle RE VENANZIO (1765-1835) - Capoma- vicinanze, la moglie Tassia fondò un stro, comprò nel 1803 e convertì in monastero femminile, per sé e la fi- teatro (teatro Re) l’antica chiesa del glia. Dopo Ratchis salì sul trono il fra- monastero del Senatore, che era tello Aistulf. Più tardi, alla morte del stata espropriata nel 1799 ed era fratello, l’ex sovrano uscì dal mona- divenuta un magazzino. Suo figlio, stero e rivendicò il trono. Mentre as- ing. Giuseppe Re, nel 1837 ingrandì e sediava Pisa con un suo esercito, ampliò il teatro, che funzionò sino al l’intervento del Papa lo convinse a 1879. Al suo posto oggi si trova il rientrare in convento. cinema Corallo.

RATERIO (900-974) - Nativo di Liegi, REALE AGOSTINO (1790-1855) - Pro- vescovo di Verona dal 931, fu impu- fessore di diritto civile all’Università. tato di aver favorito la discesa in Ita- Durante i tumulti fra studenti e soldati lia del duca di Baviera nel 934. Arre- austriaci, avvenuti l’8 febbraio 1848, stato e tradotto a Pavia, per due fece scudo col proprio corpo a un anni rimase chiuso in carcere: in gruppo di studenti che un ufficiale questo tempo scrisse una sua opera austriaco attaccava a sciabolate. intitolata Preloquis . Liberato nel 936 e ritornato a Verona, resse quella REPUBBLICA DI SAN SIRO (1447) - Il 13 diocesi sino al 968. agosto 1447 morì Filippo Maria Vi- sconti e i ghibellini pavesi pronta- RAVAGLI GIUSEPPE (1874-1938) - mente si distaccarono da Milano, Romagnolo, si trasferì nella nostra proclamando un governo provvisorio città come insegnante di clarino alla che chiamarono “Repubblica di San Civica Scuola di Musica e non lasciò Siro”. Essa ebbe brevissima durata, più Pavia, della quale si proclamava dall’agosto all’ottobre di quell’anno. cittadino, neppure quando, poiché Milano aveva pure proclamato la era considerato come il migliore cla- Repubblica Ambrosiana. A capo del rinettista italiano, il Maestro Arturo To- nuovo governo, detto «di libertà», fu scanini lo invitò a far parte della ce- acclamato Jacopo da Lonate. Fra i lebre orchestra del teatro della Scala promotori e i sostenitori del nuovo di Milano. Spirito bizzarro e irrequieto, regime troviamo Antonio e Bernardo si dedicò anche alla pittura, con degli Eustacchi, Lorenzo degli Isim- quadri discretamente apprezzati. bardi, Stefano De Fozardi, Giorgio de Morì in miseria in una camera della Torti, Moretto da Sannazzaro, i quali Torre di San Giovanni in Borgo. trattarono la consegna della cittadella con Francesco da Casate

122 (v.), con Giovanni Da Forlì e Giovanni RICCI ANGELO (1814-90) - Pittore, Pietro dell’Ancisa. Pavia, senza scolaro di Cesare Ferreri; condisce- esercito, senza denaro, in continue polo ed amico di Pasquale Massa- discordie e risse fra i guelfi che vole- cra, si dedicò specialmente alla vano consegnare la città ai vene- scenografia. Morì a Vercelli. ziani e i ghibellini, più forti, che offri- vano tutte le loro simpatie a France- RICCI PAOLO (sec. XV-XVI) - Ebreo sco Sforza, non riuscì a reggersi colle convertitosi al Cristianesimo, divenne proprie forze ed a salvare quella li- professore di greco e di ebraico al- bertà che aveva orgogliosamente l’Università di Pavia nel 1521. Affermò proclamato alla morte del duca di che attraverso la Cabala Milano. Gli accordi di dedizione allo «raggiungiamo più facilmente e su- Sforza furono conclusi nel mese di perando l’uso della natura le glorie settembre e la Repubblica Pavese del Padre Eterno e le nostre prero- cessò alla fine di ottobre, alla presa gative in questo mondo, che a quelle di possesso del nuovo Signore. assomigliano».

RESSI ADEODATO (1768-1822) - Pro- RIDELLA CARLO (1886-1917) - Patriota, fessore di economia politica all’Uni- avvocato, giornalista (direttore del versità, fu arrestato nel 1821 per non giornale La Provincia Pavese ), avere rivelato il nome di uno stu- volontario nella grande guerra 1915- dente che apparteneva alla Carbo- 1918, tenente del genio, morì nella neria. Morì in carcere a Venezia. trincea di Versic, sul Carso. Più volte decorato di medaglia d’argento. REZIA GIACOMO (1745-1825) - pro- Nella vita politica fu di idee demo- fessore di anatomia, insegnò cratiche, mazziniano e cavallottiano. all’Università di Pavia dal 1772 al Tra le sue pubblicazioni ricordiamo La 1806: fu il fondatore del Museo città morta e I sopravissuti, frammenti Anatomico. di giornalismo.

REZIA GIACOMO ALFREDO (1786- RIGUARDATI BENEDETTO (sec. XV) - 1856) - Figlio del precedente; nato a Governatore di Pavia per il Duca Pavia: fu comandante della Guardia Francesco Sforza. Seguì con atten- reale italica:. Nel 1821 venne con- zione i tentativi di secessione della dannato a morte per omessa de- Lomellina a favore di Lodovico di nunzia di carbonari e poi graziato. Savoia e li contrastò con una saggia e prudente propaganda a favore del RIBOLDI AGOSTINO GAETANO potere sforzesco. (vescovo, 1839-1906) - Vescovo di Pavia nel 1877, arcivescovo di Ra- RIPAMONTI CARPANO GIUSEPPE venna, cardinale; membro dell’Ac- (1805-59) - Milanese, dottore in giuri- cademia pontificia di San Tommaso sprudenza e giornalista, direttore d’Aquino in Roma. della Gazzetta Provinciale di Pavia, giornale filoaustriaco, fu pugnalato con due colpi al cuore di sera in via

123 della Cervia (il primo tratto di corso con importanti collezioni di valore an- Cavour, presso piazza della Vittoria). tropologico, una parte delle quali si trova presso i Civici Musei. RIZA ZANINO e BALDIZZONI GASPARO (sec. XVI) -Bidelli dell’Università, di- RODOALDO (Rodoald, sec. VII, re nel vennero stampatori, editori e com- 652) - Figlio di Rothari, dopo soli sei mercianti di libri rivolti a studenti e mesi di regno fu ucciso da un longo- neolaureati. Costoro si impegnavano bardo del quale aveva violentato la a rivendere i libri agli editori al moglie. Gli succedette Aripert, figlio momento della loro partenza defini- di Gundoald, duca d’Asti e fratello di tiva dalla città, ma molti studenti im- Theudelinda. pegnavano i libri presso gli usurai ebrei, in cambio di denaro, o al ROBOALDO (vescovo) - v. Rodo- Monte di Pietà, che dopo 14 mesi, in baldo. mancanza di riscatto da parte dei ROBOLINI GIUSEPPE (1768-1840) - Sa- proprietari, li rivendeva in una pub- cerdote, storico pavese, nato da blica asta. famiglia nobile. Si laureò in lettere ed RIZZINI LUIGI (1815-84) - Contadino, in giurisprudenza e divenne detto «Battafiacca», lavorò nell’a- “l’avvocato dei poveri”. Fu ammini- zienda San Lazzaro - Francana, alle stratore del Collegio Ghislieri, della dipendenze dell’agricoltore Luigi Congregazione di Carità, della Fab- Germani. Qui i patrioti risorgimentali briceria di San Primo, e Podestà di attraversavano il Ticino per rifugiarsi in Pavia (1823-25), consigliere comunale territorio piemontese. Rizzini fu uomo e provinciale. È soprattutto noto per fidatissimo e salvò centinaia di profu- la sua opera sistematica sulle fonti ghi. della storia di Pavia, raccolta in diversi volumi sotto il titolo Notizie ROBECCHI ERCOLE (1820-75) - Inge- storiche della sua Patria . gnere, patriota risorgimentale. Nella sua villa di Montebello ospitò i pro- ROCCA (Fratelli, sec. XVI) - Scultori del fughi del Lombardo-Veneto diretti in legno pavesi, eseguirono gli intagli Piemonte; fra questi anche i disertori per il coro della Cattedrale di dell’esercito ungherese, tra i quali il Savona, per il Cardinale Giuliano figlio del generale Klapa e il nobile della Rovere (che poi divenne Papa Frgesy. Giulio II).

ROBECCHI BRICCHETTI LUIGI (1855- ROCCHI CRISTOFORO (1444-97) - Ar- 1926) - Ingegnere ed esploratore, chitetto, ingegnere, allievo del Bra- benefattore. Viaggiò ripetutamente mante, autore del disegno della in Africa, in Somalia, nello Harrar e Cattedrale, modificato nel 1488 dal nell’oasi di Siwah (tra Libia ed Egitto). Bramante stesso, primo direttore della Condusse campagne contro lo fabbrica sino al 1497, anno della sua schiavismo. Ritornò a Pavia con un morte, avvenuta il giorno 8 febbraio. giovane servitore somalo, Mabruk, e Avrebbe dovuto succedergli

124 l’Amadeo, che aveva assistito il Rocchi e collaborato con lui nella RODOBALDO II (vescovo, sec. XIII) - stesura del disegno, ma era occu- Nel 1236 il vescovo Rodobaldo Ci- pato a Milano e i fabbriceri gli die- polla cedette al Comune la parte del dero per aiuti il Dolcebuono e G. Broletto che rimaneva di sua Pietro Fugazza, che rifece il modello proprietà, e alla stessa data si fa ri- in legno del Rocchi, reso ormai inutile salire un rimaneggiamento generale per le modificazioni apportate alla del complesso edificio (1236-42), che fabbrica e diresse poi i lavori. costituì la sede del Podestà, dei Savi (o Consoli), del consiglio dei Cento e ROCCO GIOVANNI (Beato, 1365- di quello dei Mille. 1424) - Della nobile famiglia De Porcii, Vicario generale dell’ordine RODOLFO II DI BORGOGNA (sec. IX-X) eremitano di S. Agostino, morto a - Invitato a prendere la corona Mantova. d’Italia dagli avversari di Berengario I, giunse a Pavia nel 922, sconfisse RODELINDA (sec. VI-VII) - Moglie del Berengario a Fiorenzuola e poi subì re longobardo Perctarit, dimorò lun- l’attacco degli Ungari di Salardo, che gamente a Pavia: fece costruire una si spinsero a saccheggiare Pavia nel chiesa, denominata Santa Maria Ro- 924. Rodolfo li sconfisse in Provenza e tonda per la sua forma circolare, più poi cinse, a Pavia, la corona d’Italia. comunemente nota col nome di Dopo neppure due anni, però, fu Santa Maria in Pertica perché vicino sostituito da Ugo di Provenza. Fu alla stessa si trovava un cimitero in cui padre della futura imperatrice erano sepolti vari re e principi longo- Adelaide, sposa prima di Lotario e bardi, sulle cui tombe venivano poi di Ottone I. piantate delle pertiche. Anche quelli defunti lontano da Pavia erano ROLLA ALESSANDRO (1757-1841) - ricordati con una pertica sormontata Pavese, nato nella nostra città e da un gufo o da una civetta, rivolti morto a Milano, fu un valentissimo verso oriente o occidente a seconda violinista: la somma valentia di cui il del luogo ove era avvenuto il maestro pavese era dotato gli valse decesso. l’ammirazione dei potenti che solle- citarono la sua opera: come direttore RODOBALDO I (Santo, 1160-1215) - dell’orchestra di corte rimase a Vescovo di Pavia, fece eseguire un Parma per circa vent’anni, da dove diligente catalogo delle reliquie dei passò alla direzione del teatro della Santi. Fatto prigioniero in un conflitto Scala di Milano: il Viceré Eugenio navale mentre si recava a Roma per Beauharnais lo nominò professore di partecipare al quarto Concilio Late- violino al Conservatorio. La fama del ranense, fu fatto prigioniero con altri Rolla è affidata alla sua opera come vescovi e tenuto in carcere, per due restauratore della musica strumenta- anni, in un castello di Napoli: ritornato le. Scrisse sinfonie, musica sacra, in libertà raggiunse Roma ove morì concerti per violino, per viola, quar- l’11 novembre 1215. tetti, quintetti; autore di balli, tra i

125 quali ricordiamo: Iserbeck, Eloisa e Adua, alla testa dei suoi soldati, Roberto, Pizzarro e la conquista del combattè sino all’ultimo. Ferito gra- Perù, Achille in Sciro, ecc. vemente e circondato dagli abissini, si difese in una lotta corpo a corpo e, ROMAGNOSI GIAN DOMENICO (1761- nuovamente ferito a morte, eroi- 1835) - Insigne filosofo, giurista, camente cadde sul campo. Meda- sociologo; il più grande ordinatore glia d’oro. delle idee del sec. XVIII: fu professore di diritto alla nostra Università, poi ROMUALDO DI SANTA MARIA professore di alta legislazione in (Romualdo Ghisoni, 1647-97) - Frate rapporto alla pubblica amministra- dell’Ordine Scalzo di Sant’Agostino, zione. Abolita nel 1817 detta scuola, storico. Nato a Pavia da G.B. Gentili, visse a Milano istruendo privata- detto Ghisoni, nella casa di corso mente: nel 1820-21 rimase in carcere Garibaldi che fa angolo con via Al- a Venezia; poi sempre tormentato boino, sulla quale si trova la lapide dalla polizia austriaca, ritornò a Mi- che ricorda l’episodio dell’entrata di lano, ove morì, povero e desolato, re Alboino in Pavia, durante gli anni di 1’8 giugno 1835. religione visse nel monastero dei SS. Carlo e Giustina (in fondo all’attuale ROMANI GIOVANNI FRANCESCO (sec. corso Garibaldi, ove ora sorge XVII) - Pavese, pittore, eseguì ap- l’Istituto Bordoni) e scrisse un’impor- prezzati lavori in Pavia e in altre città tante opera, ricca di notizie patrie, e borgate della Lombardia: ricor- intitolata Flavia Papia Sacra (edito diamo gli affreschi nella cappella postumo con data 1699). della Beata Vergine e di San Siro nella basilica di San Michele (1608) e ROMUSSI CARLO (1847-1913) - Mila- nella chiesa di San Luca (il grande nese, avvocato, giornalista, direttore affresco del coro, La SS. Trinità, con del giornale Il Secolo, uomo politico, dodici figure di Santi nelle nicchie). scrittore d’arte. Arrestato nel 1898 per i moti di maggio, condannato a ROMANO GIACINTO (1854-1928) - quattro anni di reclusione, amnistiato Professore di storia moderna all’Uni- dopo 13 mesi: dopo la morte di Ca- versità di Pavia, aveva eletto Pavia vallotti deputato di Corteolona per (era nativo di Eboli) a sua seconda due legislature: appartenne al partito patria. Presidente della Società Sto- radicale e alla Camera sedette nel rica Pavese, pubblicò numerosi lavori settore di estrema sinistra. sui regni barbarici, sui Visconti: partecipò alla vita pubblica come ROSA MICHELE (1731-1812) - Medico assessore del Comune: fu l’assertore e fisiologo nella nostra Università e, della necessità di introdurre in Pavia successivamente, in quella di Mo- la grande industria moderna. dena: celebre per le sue esperienze intorno ai varii animali e al sangue: ROMERO GIOVANNI (1841-96) - Nato morl a Rimini. a Mortara, colonnello comandante il 4° reggimento truppe d’Africa, ad

126 ROSA VINCENZO (1750-1819) - Abate, ROSSETTI FRANCESCO (Pavia, 1840 - naturalista, letterato, storico: nato a Massa, 1908) - Pavese, figlio di Leo- Palazzolo sull’Oglio, vissuto e morto a poldo, decoratore e orchestrale al Pavia. Ricordiamo la sua Teatro Fraschini, si laureò in legge, ma pubblicazione La insurrezione e il rinunziò alla professione per seguire la sacco di Pavia del maggio l796. passione del padre e si dedicò alla musica. Fu, col fratello Luigi, un vir- ROSEMUNDA (Rosamunda, Ro- tuoso violoncellista, maestro e smunda, sec. VI) - Figlia di Cunimon- direttore d’orchestra. Diresse la do, re dei Gepidi, ucciso in battaglia Scuola di Musica di Massa-Carrara. da Alboino. Il re longobardo si fece fare una tazza da bere col teschio di ROSSETTI LUIGI (Pavia, 1842 - Bombay, Cunimondo e prese la figlia come pri- 1902) - Violoncellista, fratello di gioniera, poi la sposò. Dopo la Francesco. Poiché era un fervente conquista dell’Italia, Alboino, in un repubblicano, durante la stagione convito alla corte di Verona, ordinò a teatrale 1869-70 del Teatro Fraschini, Rosemunda di bere nel cranio del si diede malato per non partecipare padre. Ella decise di vendicarsi e a una celebrazione monarchica. Fu complottò con lo scudiero Helmichis, diffidato dalla Questura e costretto a suo amante, per uccidere Alboino. suonare, con un agente in borghese Inoltre convinse il guerriero Peredeo, alle spalle, il quale, ignaro del me- con un ricatto amoroso, a porre in stiere, voleva costringerlo a suonare atto l’assassinio. Mentre il re dormiva, fuori del tempo stabilito. Irritato per Rosemunda gli legò la spada al letto, tale stupidità, il Rossetti interruppe in modo che non potesse estrarla per l’orchestra con un infuriare di note e, difendersi, e il sicario l’uccise. al maestro che lo sgridava e gli Rosemunda poi fuggì con l’amante chiedeva «Ma che fai?», rispose: «Lo Helmichis a Ravenna, dove l’Esarca chieda a questo poliziotto». La sera Longino la convinse ad avvelenare stessa Rossetti lasciò Pavia e pochi Helmichis. Senonché questi, sospet- giorni dopo, ottenuta una scrittura toso, la costrinse a bere parte dello per l’India, partì per Calcutta. stesso veleno che ella gli porgeva, e così morirono entrambi. ROSSI - v. anche De Rossi

ROSSANO GENESIO (sec. XVI - m. ROSSI ANASTASIO (1864-1948) - Pro- 1586) - Carmelitano, insegnò nella fessore del nostro Seminario, Vicario nostra Università teologia scolastica e generale di Pavia, Patriarca di Co- sacra scrittura dal 1564 al 1586: ebbe stantinopoli, Vescovo di Pompei: let- per discepolo San Carlo Borromeo. terato, giornalista, polemista.

ROSSETTI EDGARDO (1895-1915) - ROSSI CARLO (1873-1940) - Prevosto Studente, caduto sul monte Capuc- della Cattedrale, professore nel cio all’inizio della grande guerra Seminario, dottore in teologia, se- 1915-18. Medaglia d’argento. gretario per vari anni del Vescovo mons. Ciceri; protonotario apostolico;

127 sacerdote dotto e zelante: morì ROSSI IPPOLITO (1532-91) - Vescovo di improvvisarmente, colpito da paralisi Pavia, Cardinale, imparentato con all’altare, mentre predicava, la sera Sovrani, nipote di Papi, fondò le del Giovedì Santo dell’anno 1940. Scuole del Seminario, eresse il Palazzo vescovile e impresse nuovo impulso ai ROSSI ERMINIO (1871-1942) - Pavese, lavori per la fabbrica del Duomo. pittore, allievo di Pietro Michis e di Diede prova di carità e zelo nell’as- Cesare Tallone, artista di grande sistere gli appestati. sensibilità e di mirabile tecnica: ha lasciato numerose e apprezzate ROSSI ISIDORO (1818-83) - Maestro opere, sparse in gallerie, case private compositore di musica, fu, per oltre ecc. vent’anni, direttore del Civico Corpo di Musica della nostra città: sue ROSSI GIANGEROLAMO (1505-64) - composizioni ebbero le lodi di Rossini figlio di Giulio Cesare, ucciso nel- e di Donizetti. l’Abbazia di Chiaravalle dai soldati di Ottavio Farnese, fu vescovo di Pavia, ROSSI OTTORINO (1877-1936) - Neuro- letterato e scrittore. Per due anni logo insigne, nato a Solbiate Coma- rimase prigioniero in Castel S. Angelo sco il 17 gennaio 1877, fu professore e a Roma. Scrisse la Vita di Giovanni rettore della nostra Università: nella Medici delle Bande Nere. scuola e sui campi di battaglia fuse in mirabile armonia acutezza di ROSSI GIORGIO (1873-1936) - Profes- pensiero e nobiltà di azioni. Costituì sore di lettere, provveditore agli studi erede della massima parte del frutto di Pavia e quindi preside dell’Istituto del suo lavoro il Collegio Ghislieri e Tecnico A. Bordoni, fu egregio cultore morì a Pavia il 27 marzo 1936. La sta- di studi letterari, animatore della tua di Minerva, dello scultore Fran- resistenza civile durante la guerra cesco Messina, eretta sul piazzale di 1915-18, presidente dell’Università Porta Cavour nel 1939, donata alla popolare. città dagli eredi, lo ricorda nell’esal-

tazione dell’Ateneo Pavese. Allievi, ROSSI GUGLIELMO (1872-1949) - Fu un colleghi ed amici, per onorarne la abilissimo liutaio: con lui è scomparsa memoria, diedero vita, presso l’Uni- una generazione di costruttori di versità e la Clinica delle malattie violini. Proseguì la tradizione del nervose e mentali, a una borsa di nonno e del padre, e ottenne rico- perfezionamento intitolata al suo noscimenti e premi. Nel 1912 gli fu nome. Una lapide, dello scultore offerto un vantaggiosissimo impiego Messina, in cui è raffigurata l’imma- in Germania, presso una scuola di gine del Maestro, lo ricorda nella liutai, per imprimere agli strumenti Clinica di via Palestro. quella «voce» che i tedeschi non riu- scivano a ottenere; ma il Rossi, legato ROTARI (Rothari, 608-52, regnò negli da un grande amore alla sua città, anni 637-652) - Settimo re longobardo rifiutò l’invito e rimase a Pavia. dopo la conquista dell’Italia, già

duca di Brescia; cinse la corona nel

128 636 sposando la vedova di Arioaldo, un audace ribelle all’Austria: cospira- Gundeberga. Figlio di Nanding, di tore, patriota, valoroso combattente. genere Arodo, ariano, una volta sul trono segregò per alcuni anni la Regi- ROVESCALA (Famiglia, sec. X) - Conti, na in alcune stanze del palazzo e si facevano parte del Comitato di diede alla vita gaudente con Lomello. I conti di Pavia discen- concubine. Stabilì la capitale del devano da Bernardo, figlio naturale regno a Pavia. Tolse ai Greci la di Pipino e nipote di Carlormagno, Liguria, sconfisse l’Esarca sul Panaro. che fu re d’Italia dall’anno 812 E’ ricordato come un gran legislatore, all’817: ribellatosi a Lodovico il Pio, per l’Editto emanato a Pavia nel no- venne accecato e morì nell’818. vembre del 643, prima raccolta orga- Perduta Pavia i Rovescala vennero nica di leggi longobarde, derivate nominati da Arduino, nel 1002, Conti dagli usi consuetudinari germanici di Sospiro (presso Cremona). Nel 1289 (cawarfide) e raccolte alla maniera i piacentini rovinarono il castello di dei Romani. Prima erano Rovescala, che fu ricostruito nel 1364 tramandate, di generazione in da Galeazzo Visconti. Nel 1470 gli generazione, da canti popolari. Sforza assegnarono il feudo a Ga- Paolo Diacono ricorda che in quel spare Visconti. Questi lo vendette, nel tempo le città avevano due vescovi, 1482, a Gerardo Pecorara, uno ariano e uno cattolico. Rothari ri- appartenente al ramo dei Conti di prese la guerra contro i Bizantini e Lomello che tenne il feudo, nel tolse loro la Liguria, la Lunigiana e gli frattempo elevato a marchesato, ultimi possessi lungo le coste venete e sino alla fine del feudalesimo. friulane. Alla morte, fu sepolto nella RUSCONI ERNESTO (1897-1917) - Stu- Basilica pavese di San Giovanni dente d’ingegneria, caduto sul Pa- Battista (è dubbio se si tratti di subio nella prima grande guerra S.Giovanni in Borgo o di S. Giovanni 1915-18. Medaglia d’argento. Domnarum). RUSCONI GIUSEPPE ANTONIO (sec. ROTRUDE (839-69) - Figlia dell’impe- XVIII) - Orefice di Pavia, apparte- ratore Lotario e di sua moglie Er- nente alla minoranza giacobina che, mengarda, nacque a Pavia e fu nel 1796, accolse plaudente le battezzata nella Basilica di San Mi- truppe francesi, e governò Pavia in chele. nome della libertà, uguaglianza e ROVATI GIOVANNI ANTONIO (sec. XV) fratellanza. Il 16 maggio i giacobini - Pittore pavese, nel 1490 fu chiamato abbatterono la statua del Regisole, a Milano dagli Sforza per decorare, considerandola come un emblena di con altri artisti pavesi, la Sala della tirannide, e fra questi vi era il Rusconi Palla nel Castello. il quale dirigeva l’opera di abbatti- mento compiuta da Giovanni ROVEDA SIGISMONDO (1786-1849) - Boneschi, Domenico Magnaghi e Di nobile famiglia pavese, partecipò Alessandro Costa. La statua, precipi- alla campagna di Russia del 1812; fu tata a terra, venne poi trascinata in

129 un magazzino del Municipio e qui abbandonata. Nel 1802 l’Amlnini- strazione Municipale si decise a farla riparare per riporla sul piedestallo, ma il municipalista Rusconi (che nel 1799 S era riuscito a sottrarsi all’arresto degli austro-russi che lo avevano ostina- SACCHERI GIROLAMO (1667-1733) - tamente ricercato) col collega Matematico, fu uno dei più acuti Giuseppe Emanuelli, diede incarico a precursori della geometria non eu- certo Ferrario Gualli di spezzarla in clidea e per oltre un trentennio fu minutissimi pezzi, così da rendere im- professore all’Università di Pavia. possibile ogni riparazione. Nel 1809 il metallo fu venduto dal Municipio al SACCHI CARLO (1616-1706) - Pittore falegname Gaspare Crespi e il rica- pavese, studiò a Milano, a Roma e a vato servì per sistemare il pubblico Venezia. Fu maestro di Bernardino passeggio in piazza Castello. Ciceri. Si conservano sue opere a San Teodoro, San Salvatore, Santa Teresa, RUSCONI MAURO (1776-1849) - Me- nel Duomo. Alcune sue tele, molto dico, biologo valentissimo, professore rovinate, furono ritrovate anche universitario, celebre per le sue presso la chiesa del Carmine negli preparazioni anatomiche; capitano anni ‘60. dell’esercito della Repubblica Ci- salpina, mori a Tremezzo, sul lago di SACCHI DEFENDENTE (1796-1840) - Como, ove si era recato per cercare Avvocato, patriota, letterato, storico, sollievo alla malattia che lo giornalista, fu allievo di Pietro Car- tormentava. È ricordato da una la- panelli e si laureò nella nostra Uni- pide posta sotto i portici dell’Univer- versità nel 1817. Nel 1822-23 fu no- sità e al suo nome è intitolata una via minato assistente di filosofia. Pubblicò della città. numerose opere: due romanzi storici, numerosi articoli su argomenti d’arte ed erudite memorie, una delle quali sulle antichità romantiche d’Italia, col cugino Giuseppe. Fu benefattore della Città e della Scuola di pittura, che egli stesso fondò con un cospi- cuo legato.

SACCHI GAETANO (1824-1886) - Pa- triota-cospiratore, soldato, nel 1842, nella Legione Italiana in Uruguay con Garibaldi, tenente generale, senatore, morto a Roma il 25 febbraio 1886.

130 SACCHI MAURIZIO (1864-1897) - Dot- cina a quello del Foppa e fu molto tore in fisica, esploratore, figlio del lodato dal Lomazzo. Sue opere si mantovano Achille, medico e solda- conservano in gallerie all’estero: una to di Garibaldi nel ‘49, ‘59, ‘60, ‘66, Crocifissione nel Friedrich Museum di studiò nella nostra Università, fre- Berlino, i Santi Girolamo, Benedetto e quentando prima corsi di matema- Martino al Louvre di Parigi. Altre tica e poi quelli d’ingegneria. Nel opere nei Civici Musei di Pavia, a 1883 si fece notare per il suo irre- Genova, a Levanto, Moltedo, Monte dentismo nelle violente manifesta- Oliveto di Sestri, nella Galleria d’Arte zioni studentesche alle quali parte- Antica di Roma. Il Moiraghi e il cipò gran parte della cittadinanza, Magenta gli attribuiscono anche gli avvenute dopo il martirio di Ober- affreschi della volta della seconda dan. Nel 1884 troncò gli studi per campata laterale di destra nella compiere l’anno di volontariato nel- Basilica di San Michele, coi Quattro l’arma d’artiglieria. Ritornato nella Dottori della Chiesa. nostra città, riprese gli studi chie- dendo però e ottenendo il passaggio SACCO BERNARDO (1497-1579) - dalla sezione d’ingegneria al corso di Della nobile famiglia pavese dei fisica. Laureatosi nell’89, fu prima Sacco, fu, nel 1534, ambasciatore del all’Istituto Superiore di Firenze e quindi duca di Milano presso la Corte di a Roma, assistente dell’Ufficio Francia; istitutore di un nipote di centrale di meteorologia. Fece poi Papa Giulio IlI, pavese. Fu poi am- parte della spedizione del capitano ministratore del Vescovato, carissimo Bottego per l’esplorazione dello al vescovo Ippolito Rossi: morì in Scioa e del bacino del fiume Omo. Pavia a 82 anni, il 10 luglio 1579.

Venne trucidato dagli Amhara il 7 SACCO CATONE (1394-1463) - Inse- febbraio 1897 presso la riva del fiume gnò alla nostra Università dal 1414 al nelle regione Ganti (lago Regina 1461. Fondò in Pavia un collegio che Margherita). portava il suo nome per dodici nobili SACCHI PAOLO FILIPPO (1807-1884) - studenti poveri oltremontani iscritti ai Nato a Voghera, furiere d’artiglieria, corsi di teologia, diritto civile e colla sua eroica risoluzione salvò To- canonico: legò a favore dell’o- rino da maggiori sciagure in seguito spedale i suoi beni di Branduzzo e le allo scoppio della fabbrica d’armi e sue case in Pavia. di polvere che avvenne in quella SACCO GIROLAMO (1497-1556) - città. Medaglia d’oro. Uomo d’armi, fu uno dei commissari SACCHI PIETRO FRANCESCO (1485- della famosa contesa di precedenza 1528) - Pittore pavese, di nobile fa- fra Cremona e Pavia che si protrasse miglia, figlio di Giovanni Antonio, si nei sec. XVI, XVII, XVIII, sostituito, dedicò giovanissimo alla pittura e fu quando dovette lasciare Pavia nel emulato dai fratelli Giovanni Angelo 1553, da Giovanni Battista Bottigella. e Battista. Lavorò nell’ambito della Nell’anno 1556 il Sacco comandava scuola genovese. Il suo stile si avvi- la piazza di Novara: uscitone con

131 dieci insegne e tre pezzi di artiglieria SALARDO (sec. X) - Generale unghe- per battere il castello di Gattinara, fu rese, capitanava le orde che il 12 sorpreso e posto in rotta: morì sul marzo 924 presero d’assalto la città di campo colpito da una archibugiata. Pavia, l’incendiarono e, in gran parte, distrussero. La strage dei citta- SACCO LUIGI (1769-1836) - Medico, dini fu quasi completa, solo poche nato a Varese, studiò presso l’Uni- centinaia di persone si salvarono versità si Pavia e si laureò con singo- dalla furia sanguinaria di quei bar- lare distinzione. Allievo di Frank, di bari. Ne scrissero gli storici Liutprando Spallanzani, di Scarpa, amico di Mo- e Flodoardo. scati, egli pose per tutta la vita l’a- more nello studio delle scienze natu- SALAROLI GIULIO (1898-1918) - Lau- rali: nel 1800, due anni dopo che reando in giurisprudenza, sottote- Jenner annunziava la sua scoperta a nente nella grande guerra 1915-18, preservare dal vaiolo, il Sacco, primo fatto prigioniero morì in Germania: la nella storia dell’innesto vaccino in sua salma venne poi trasportata a Italia, scoprì un siero per il vaiolo delle Pavia e tumulata nel nostro Cimitero. vacche, togliendo l’Italia al tributo di dover acquistare la materia vaccina SALAZAR MARIA (sec. XVII-XVIII) - Ve- dall’Inghilterra. La pronta dova di Augusto Beccaria, istituì in soffocazione di un’epidemia vaiolosa Pavia, con testamento del 7 dicem- a Giussano e a Sesto da lui operata bre 1728, una casa di ricovero per le gli valse la nomina a direttore orfane. generale della vaccinazione; e altre SALERNO GIULIO (1525-55) - Letterato epidemie, brillantelnente combat- e giurista pavese, ottenne la cat- tute e vinte a Bologna, Brescia e in tedra di diritto civile all’Università di altre città, gli fruttarono riconosci- Pavia nello stesso anno della sua menti e medaglie. Una sua pubbli- morte. Scrisse le tre orazioni di Pavia cazione fu di stimolo a vari paesi contro Cremona, in risposta a quelle d’Europa (Prussia, Baviera, Etruria, di Marco Girolamo Vida, vescovo di Lucca, Parma) ad adottare la vac- Alba, cremonese, difensore dei propri cinazione. Si dedicò poi al prosciu- concittadini nella secolare contesa gamento delle paludi di Colico, che delle precedenze tra le due città. convertì in fertili campagne. SALERNO MARCHETTO (sec. XIV) - SAIRANI AURELIO (1893-1917) - Te- Popolano pavese, tradì la causa nente di complemento del 36° reg- guelfa e consegnò la città, allora gimento artiglieria da campagna, capitanata dai conti di Langosco, a caduto nella prima grande guerra Matteo Visconti, che vi penetrò di europea 1915-18 sul monte Vodice. notte con truppe tedesche il 2 otto- Medaglia d’argento. bre 1315. In piazza San Giovanni in SALADINO (sec. XIII) - Trovatore pa- Borgo le milizie guelfe cittadine, gui- vese, documentato intorno al 1250. date da Ricciardino Langosco e da Simone Della Torre, tentarono di op-

132 porsi agli invasori, ma furono sopraf- tedra che egli occupò nell’anno fatti, e i due capi caddero in com- stesso in cui fu creata, nel 1855, e che battimento insieme ad altri quindici tenne per molti anni, dando cittadini. straordinario impulso allo studio clini- co. Fu senatore, morì a Treviglio, ove SALIMBENE GHISLENZONE (sec. XII) - era nato, il 26 novembre 1879. Nobile pavese, fondò nel 1157 con i suoi due figli Siro e Malestreva l’o- SANGALLI PIETRO (sec. XIX) - Patriota spizio di San Lazzaro, con la chiesetta pavese, negoziante in ferramenta, omonima (presso l’attuale via con negozio in Strada Nuova, per Francana), destinato ai malati, lungo molto tempo servì di recapito ai co- la via dei pellegrini diretta a Roma. spiratori contro l’Austria. Riceveva e «Un Cavalliero gentilhuomo Pavese spediva le corrispondenze fra il Co- nomato Gislezono Salimbene, scher- mitato del Piemonte e il Comitato ri- zando con la spada ignuda con un voluzionario pavese e delle altre città suo compagno, la mano del detto lombarde. Prima il Comitato di Pavia Gislezono incontratasi nella spada aveva il proprio recapito presso la del compagno rimase malamente Famiglia Cairoli, ma, scoperto dalla ferita, e volendoglila il medico cucire polizia austriaca, fu necessario come si suol fare, esso ricusò di- stabilirlo presso altri. Il Sangalli si cendo, che della sua ferita non vo- assunse il rischioso compito: i libri e i leva altro cucitore che’l beato Lan- proclami provenienti dal Piemonte franco, à cui mentre era in vita egli & venivano insaccati col fieno e colla il padre suo erano stati molto amici & biada e inviati a Milano, all’albergo fedeli, e quella notte istessa per li della Noce in borgo San Gottardo a meriti del beato Lanfranco quella porta Ticinese. Da Milano si ferita rimase totalmente sana.» (S. provvedeva poi a diffonderli in tutte BREVENTANO ). le città della Lombardia.

SALIMBENI GIACOMO (sec. XIV-XV) - SANNAZZARI GIULIO (1554-1623) - Di Pittore pavese, nel 1409 si trasferì a nobile famiglia pavese, giureconsulto, Mantova, a lavorare per i Gonzaga. fu insegnante di leggi canoniche al Fu forse padre dei due pittori Michele nostro Ateneo e seppe acquistarsi la e Anselmo, che furono allievi del più larga reputazione nella tratta- Mantegna. zione di cause private.

SAMPIETRO FRANCESCO (1815-96) - SANNAZZARO NICOLINO (1107-1477) - Pittore, allievo di Garavaglia, si per- Della nobile famiglia Sannazzaro di fezionò a Milano e Roma e fu pro- Riva Nazzano; giureconsulto, profes- fessore all’Accademia Albertina di sore di giurisprudenza alla nostra Torino. Università, morto il 13 maggio 1477 e sepolto nella chiesa del Carmine. SANGALLI GIACOMO (1821-1879) - Celebre professore di anatomia pa- SANNAZZARO DELLA RIPA GIOVANNI tologica nella nostra Università, cat- FRANCESCO (sec. XV-XVI) - Giurecon-

133 sulto celeberrimo; senatore; conte vita disordinata, dedita al gioco e palatino; morto nel 1520 e sepolto all’imprevisto. nella chiesa del Carmine. Il Savoia, intelligentissimo e bizzarro, era un bohemien in tutto il senso della SANNAZZARO MARABELLI LINA - Pit- parola. Ha lasciato opere che trice, moglie del pittore-scultore Al- potrebbero portare la firma dei mi- fonso Marabelli. Nata a Genova, stu- gliori artisti dell’epoca. Ma quando diò arte a Nizza. non aveva il bisogno che lo pungo-

lava, egli lasciava in abbandono i SARA CARLO (1844-1905) - Pittore, pennelli per dedicarsi, giorno e notte, allievo del Trecourt, combatté alla a interminabili partite a scopone nelle guerra d’indipendenza del 1866. Nel osterie della Città. Fra tanti aneddoti 1903 succedette a Pietro Michis nella che sono fioriti intorno alla esistenza di direzione della Civica Scuola di Pit- questo singolare artista, uno ci tura. sembra meriti di essere ricordato. Il SARCANI DEMETRIO (1723-95) - Nativo Savoia era stato prescelto, con altri di San Mauro, nel Goriziano, venne a pittori milanesi, a decorare il salone Pavia nel 1759 e fondò il celebre del nuovo palazzo Arnaboldi, Caffé Demetrio che, nei primi anni, fu attualmente sala da ballo e per chiamato «il Bottegone», al centro conferenze del Circolo di Pavia. Ma il della città, ritrovo di professori e di Savoia, per moltissimo tempo, non si nobili, detti «marsinoni». Il caffé man- fece vivo. Ormai l’opera dei colleghi tiene oggi il nome, ma l’intero edificio milanesi era terminata e solo la è stato demolito e ricostruito negli parete destinata al nostro pittore anni ‘60. rimaneva nuda e squallida. Quando, dopo replicati inviti, sollecitazioni, mi- SARTIRANA FRANCESCO (1824-1892) - nacce, l’imprenditore dei lavori si Patrizio pavese, generale, fu il primo convinse che la pittura non sarebbe aiutante di campo del principe mai stata eseguita, incaricò i pittori Eugenio di Savoja Carignano. milanesi di rimediare in qualche modo. Il giorno in cui essi si SAVOIA ACHILLE (1842-86) - Pittore, apprestavano a compiere, in fretta e abile decoratore, allievo di Cesare furia, l’affresco nell’imminenza Ferreri e di Trecourt, dipinse nel 1877 il dell’inaugurazione dell’edificio, ecco soffitto del Teatro Fraschini, sostituito comparire, tranquillo e sorridente, il nel 1909 da quello del Bignami, e il Savoia, il quale si pose al lavoro, sipario del Teatro Guidi, ora scom- improvvisando il soggetto e parso, col Petrarca in atto di decla- tracciando il quadro con rapide e mare versi dal Castello di Mirabello, sicure pennellate. In capo a tre o alla presenza della corte viscontea. quattro giorni l’opera era finita, Decorò insieme ad artisti milanesi il davanti agli occhi increduli, stupiti e salone del Palazzo Arnaboldi, sul ammirati dei colleghi, dei costruttori, grande giardino che si estende verso delle maestranze e di non pochi il Ticino. Fu famoso anche per la sua cittadini curiosi di vedere come se la

134 sarebbe cavata, anche in questa professionista valoroso, un progettista circostanza, l’estroso artista concit- geniale, un ingegno artistico. tadino, che sciupò la propria magnifi- ca natura con una vita disordinata, SAULI ALESSANDRO (Santo, 1534-92) - piena di stenti, di privazioni e di dolo- Frate barnabita, maestro di ogni virtù, rose rinunce. vescovo di Pavia, al cui ingresso solenne in città parteciparono il clero, SAVOIA ALESSANDRO (1855-1936) - i nobili e una immensa fiumana di Pavese, maestro di musica, direttore popolo. Poco meno di un anno dopo, d’orchestra; autore di varie facili il 12 ottobre 1592, morì a Calosso, in composizioni di tipo popolare che provincia di Alessandria, a soli 58 anni. ebbero notevole successo. Le sue spoglie riposano in Cattedrale.

SAVOJA (di) CARLO ALBERTO - v. SAULI EUGENIO (1868-1937) - Fu, con Carlo Alberto. Ambrogio Robecchi, Nino Compa- gnoni, Martinotti, ecc. uno dei pionieri SAVOJA (DI) SFORZA BONA (1449- dello sport pavese e particolarmente 1503) - Sorella di Amedeo IX di Sa- del ciclismo. Si acquistò larga fama voja, sposò nel 1468 Galeazzo Maria per una impresa a lungo Sforza, che era rimasto vedovo di chilometraggio. Dorotea Gonzaga. Dopo la morte del marito, assunse la reggenza per il SBARBARO PIETRO (1838-93) - Profes- figlio Gian Galeazzo Maria Sforza. Nel sore, sociologo, giornalista, uomo 1481 fu cacciata dal cognato, Lo- politico, valoroso scrittore polemico, dovico il Moro. Si chiuse in convento, deputato di Pavia (I collegio) per la prima ad Abbiategrasso, poi in 15^e 16^legislatura, dal 1886 al 1890. Francia. Dopo qualche anno ritornò Morl povero a Roma il 10 dicembre in Italia e morì a Fossano. Concorse, 1893. La sua salma, dal 1904, riposa col figlio, alla fondazione della chiesa nel cimitero di Savona, sua città na- di Canepanova, e dimorò per lunghi tale. periodi nel Castello di Pavia. SCAGLIONI ANGELO (1840-70) - Pa- SAVOJA (DI) VISCONTI BIANCA (1331- triota, cospiratore; volontario nell’e- 87) - Vedova di Galeazzo Visconti, sercito piemontese, combattè a Pa- morì a Pavia il 31 dicembre del 1387. lestro, fu della schiera dei Mille; seguì Eresse il monastero di Santa Chiara Garibaldi all’Aspromonte e,nel 1870, «la Reale» (via Carpanelli). Il suo nella campagna dei Vosgi in Francia. sarcofago, squisita opera d’arte, fu Venne ucciso dai Cacciatori di distrutto nel 1796 dai giacobini. Vincennes, in un incidente scoppiato fra garibaldini e soldati francesi. Era SAVOLDI ANGELO (1845-1916) - Pa- stato implicato nella cospirazione vese, ingegnere architetto, autore del contro Napoleone III e condannato, progetto del nostro Cimitero Mo- nel 1864, dalla Corte d’Assise della numentale, in collaborazione con Senna a vent’anni di reclusione; l’architetto Vincenzo Monti. Fu un amnistiato dopo tre anni di carcere.

135 di Antonio, patriota, cospiratore, SCALANI JACOPO (sec. XV) - Pittore pronto a dare la vita per un’Italia ri- romano, dimorò alcuni anni a Pavia sorta e libera, venne deportato col ove dipinse varie opere, alcune delle figlio in Germania e morì nel campo quali conservate nella chiesa dei di concentramento di Mauthausen, Santi Giacomo e Filippo. vittima delle privazioni e delle sevizie

cui fu sottoposto. SCANNINI ALESSANDRO (1796-1853) - Pavese, fu precettore dei figli del SCARAMUZZA VISCONTI GIUSEPPE conte Greppi di Milano. Ingiusta- (1668-1742) - Conte, patrizio pavese, mente accusato di aver preso parte benefattore, lasciò all’ospedale San ai moti rivoluzionari del 6 febbraio Matteo l’ingente somma di 300.000 1853, fu impiccato in un cortile del lire milanesi. Castello Sforzesco. SCARDINI ISIDORO AGRICOLA (1775- SCAPARDONE BIANCA MARIA (1490- 1849) - Pavese, fu il medico personale 1526) - Figlia di un ricchissimo ban- del re Ferdinando VII di Spagna e fu chiere di Casale Monferrato, di rara ordinario dell’ospedale italiano di bellezza, sposò prima il milanese Er- Madrid. Ritornato in patria dopo oltre mes Visconti, poi il conte René de trent’anni di assenza, morì a Pavia Challant, dal quale presto si separò all’età di 74 anni. per darsi alla libera vita nella nostra città. Dovette rifugiarsi a Milano in se- SCARENZIO ANGELO (1831-1904) - guito ai clamorosi scandali che Pavese, professore di clinica der- aveva provocato. Giunse al punto di mopatica e sifilopatica all’Università far uccidere per vendetta il suo ex di Pavia. Figlio del professore Luigi, amante Ardizzino Valperga, conte di anch’egli ordinario di medicina. Masino. Arrestata, dopo un lungo processo, fu condannata a morte e SCARENZIO LUIGI (1796-1869) - Pave- decapitata il 20 ottobre del 1526. se, padre del precedente, fu profes- sore di medicina all’Università per ol- SCAPOLLA ANTONIO (1911-44) - Pa- tre quarant’anni; rettore dell’Ateneo, vese, dottore, membro del Comitato nel 1845 collocò la prima pietra della di liberazione di Pavia, morto nel grande Aula Magna destinata alle campo di concentramento di Gusen solenni cerimonie accademiche. (Mauthausen) in Germania, in seguito alle sevizie cui fu sottoposto dai SCARPA ANTONIO (1747-1832) - Ce- tedeschi: concludeva così, col sacri- lebre chirurgo e anatomico, è con- ficio supremo, una vita tutta spesa siderato il fondatore dell’oculistica. per gli ideali di libertà e giustizia. Professore dal 1772 al 1783 all’Uni- versità di Modena, fu in quell’anno SCAPOLLA GUGLIELMO (1882-1945) - chiamato ad assumere la cattedra al Notissimo e stimato cittadino, fu diret- nostro Ateneo, ove diede vita alla tore della Società Quirici per la ri- grande scuola con carattere scienti- produzione dei bachi da seta. Padre fico. Creata la Repubblica Cisalpina,

136 nel l796, Scarpa, devoto alla mo- Lomellina soggetta politicamente al narchia, rifiutò il giuramento. Napo- Piemonte e religiosamente a Pavia, leone lo nominò suo chirurgo e lo dove dominava il governo austriaco, fregiò della croce della Legion d’o- venne nominato Vicario generale per nore. Scrisse numerose opere, tra- la diocesi pavese negli Stati Sardi. dotte nelle principali lingue europee. Fu grande amatore delle belle arti, SCOTTI ROMANO (1896-1918) - Sol- nelle quali era assai versato: abile dato della 12^ squadriglia autoblin- disegnatore, col fratello Domenico domitragliatrici, caduto al quadrivio compose le tavole che illustrano le di Nogaredo nella prima guerra del sue opere. Morì a Pavia nell’ottobre 1915-18.

1832, a 85 anni. Pavia lo ricorda SCURI ENRICO (1872-1936) - Com- anche con una via intitolata al suo merciante in tessuti, sportivo di indi- nome. scusso valore, fu il campione imbat- SCOPOI,I CARLO (1786 - ? ) - Pavese, tuto coi 160 chili a due mani e coi entrò in servizio nell`esercito italiano 67,50 di sforzo col braccio sinistro. Fi- nel 1807, nel 1810 era sottotenente gura caratteristica, fu conosciutissimo del 2° Reggimento Fanteria di Linea. in città e provincia per la sua gene- Diede prove di valore nel 1809 in rosità e bontà.

Germania e nel Tirolo meridionale. SENATORE (sec. VIII) - Patrizio di origi- Partecipò alla campagna di Russia, ne romana, colla moglie Teodolinda durante la quale fu promosso fondò in Pavia il monastero di Santa tenente. Prigioniero di guerra il 22 Maria ed Aureliano, detto poi «del dicembre 1812, di lui non si ebbe più Senatore». Nel monastero professò notizia. sua figlia Sinelinda col titolo di Ba- SCOPOLI GIOVANNI ANTONIO (1723- dessa.

88) - Medico, professore di chimica e SETTI AGOSTINO - (1896-1917) - gra- di storia naturale all’Università di natiere, di . Addetto Pavia per molti anni. Con lui l’inse- al comando d’un battaglione nel gnamento della Botanica diventa corso della grande guerra, in un indipendente da quello della Medi- momento critico dell’azione gli fu affi- cina e cominciò la vita del nostro dato un ordine di tale importanza da Orto Botanico. Nato a Cavalese, nel dover essere recapitato in modo Trentino, morì a Pavia. È ricordato assoluto, partì sotto il fuoco del nemi- con la via, intitolata al suo nome, che co. Colpito a morte durante il da Piazza Municipio porta a Viale cammino, conscio della gravità del Gorizia. momento, raccolse le sue ultime SCOTTI CARLO SIRO (sec. XVIII) - Nobi- energie e riuscì a trascinarsi sino al le pavese, prevosto di Santa Maria di comando designato, spirando men- Lomello, poi Santa Maria del Castello tre recapitava l’ordine. Medaglia e Santa Maria Maggiore, con d’oro. decreto 17 marzo 1770, essendo la

137 SCOTTI LUIGI (1872-1912) - Pittore, al- Principe liberale e munifico, ma lievo del Michis, dal 1883 si dedicò vizioso e crudele. Il 6 giugno 1468 alla scultura. sposò in Pavia, in seconde nozze, Bona di Savoia. Fu ucciso sulla soglia SCOTTI FULCO (Santo Vescovo-Po- della chiesa di Santo Stefano a destà, 1169-1128) - Resse la Diocesi di Milano dai congiurati Lampugnani, Pavia dal 1216 al 1228. Promosse la Carlo Visconti e Gerolamo Olgiati. I costruzione di ospedali, fu esempio di primi due vennero subito uccisi, bontà e di carità, condusse i Pavesi l’Olgiati fu giustiziato. alla pace coi Piacentini e nel 1220 resse il Comune di Pavia, col titolo di SFORZA GIOVANNI GALEAZZO MARIA rector e vicario imperiale. È sepolto (1469-1494) - Figlio di Galeazzo Maria, nel Duomo. sposò Isahella, figlia di Alfonso, duca di Calabria, e visse relegato con lei SFONDRATO GIOVANNI BATTISTA nel Castello di Pavia: sotto i suoi au- (Cardinale, vescovo di Pavia, 1582- spici fu eretta la chiesa di 1647) - Istituì, nel 1645, la processione Canepanova. Morì a Pavia il 22 ot- solenne delle Sacre Spine che ha tobre 1494, avvelenato dallo zio Lo- luogo ancora oggi nei primi giorni di dovico il Moro. giugno. Morì nella nostra città il 18 novembre 1647 e fu sepolto in Catte- SFORZA LODOVICO detto IL MORO drale. (1451-1510) - Nato a Vigevano, quarto figlio del duca Francesco, fu SFORZA ASCANIO MARIA (Cardinale, esiliato dal fratello. Dopo la morte di vescovo di Pavia, 1456-1506) - Fratello quello, fu esiliato come ribelle a Pisa; di Lodovico il Moro, nel 1488 pose la richiamato nel 1479 dalla cognata prima pietra della nuova Cattedrale. Bona di Savoia, nel 1481 la scacciò e Fu prigioniero in Francia dal 1500 al assunse la reggenza per il nipote 1503. Morì a Roma il 28 maggio 1506 Gian Galeazzo Maria. Il 22 maggio (secondo alcuni storici, di veleno). Fu 1495 ricevette nella nostra Catte- sepolto nella Cattedrale di Santa drale, con grande solennità, il titolo e Maria del Popolo. l’investitura di “Conte di Pavia”, Alla

venuta dei francesi, nel 1499, fuggì in SFORZA FRANCESCO (1490-1511) - Germania. Ritornato in Italia, il 10 Nato a Pavia, figlio di Giovanni Ga- aprile 1500 cadde a Novara nelle leazzo Maria, fu affidato dalla madre mani dei Francesi e, trasportato in Isabella d’Aragona, figlia di Alfonso Francia, morì prigioniero nel castello duca di Calabria e poi re di Napoli, a di Loches. Fu un tiranno, ma protesse re Luigi XII di Francia che lo fece le arti. Da sua moglie Beatrice d’Este abate di Noirmontier. Morì per una (1475-97), figlia del duca Ercole, caduta da cavallo. ebbe due figli: Massimiliano e SFORZA GALEAZZO MARIA (1441-1476) Francesco. Questi, nato a Vigevano - Figlio di Francesco Sforza, nato a l’11 gennaio 1492, assunse il titolo di Fermo, dal 1466 fu duca di Milano. Francesco II e dal 1522 fu duca di Milano. Scacciato nel 1524, ristabilito

138 nel 1525 e quindi esule sino alla pace Moro, il quale voleva impadronirsi, di Cambrai Morì a Milano nel castello come s’impadronì, dello Stato, fu di Porta Giovia nel 1525. torturato e giustiziato, vecchio di 70 anni, il 30 ottobre 1480, sul rivellino del SFORZA D’ARAGONA ISABELLA (1473- castello di Pavia che guardava verso 1524) - Figlia di Alfonso, Duca di il Parco. Calabria, poi re Alfonso I di Napoli, nel 1489 andò sposa a Gian Gale- SIMONETTA PIETRO PAOLO (sec. XVI) - azzo Maria Sforza, nato ad Abbiate- Pavese, medico, fu professore di grasso nel 1469 e morto nel Castello medicina nella nostra Università dopo di Pavia nel 1494, avvelenato dallo essere stato medico nell’armata di zio Lodovico il Moro. Isabella, rimasta Spagna e aver partecipato alla vedova, si ritirò a Napoli presso il battaglia del 1571 contro i turchi, padre e trascorse gli ultimi anni nello sotto il comando di don Giovanni studio delle lettere. Sua figlia Bona, d’Austria. nata a Pavia, nel 1493 divenne re- gina di Polonia, moglie di Sigismondo SINISTRARI LUDOVICO MARIA D’A- I il Grande. Rimasta vedova, tornò in MENO (Ameno, 1622 - Roma, 1701) - Italia e morì come duchessa di Bari, Nacque ad Ameno, presso Orta, nel 1557. nella diocesi di Novara. Studiò lettere a Pavia, dove entrò nel 1647 nel- SFORZINI DOMENICO (1794-1859) - l’Ordine dei Minori Riformati di stretta Medico, patriota, nel 1859 si offrì osservanza francescana. Divenne spontaneamente in ostaggio al ge- professore di Filosofia, poi insegnò nerale Urban per risparmiare Pavia Teologia nella stessa città per quin- dalla ferocia del comandante au- dici anni consecutivi, circondato da striaco. numerosi studenti che erano attratti per la sua fama da tutti i paesi d’Eu- SILINEN J. - (sec. XV) - figlio di Jodoco ropa. Uomo di cultura universale, ap- di Silinen, vescovo e principe di Sion, prese da autodidatta le lingue che aveva frequentato il nostro Stu- straniere e spesso, nei Concili (Comizi) dio nel 1459, si trovava anch’egli da generali del proprio Ordine, a Roma, due anni a compiere gli studi presso sostenne pubbliche tesi su ogni la nostra Università quando fu ucciso materia dello scibile umano. Occupò durante un’agitazione di studenti ol- a Roma il posto di Consultore al tremontani, nel 1493. Il padre, addo- Tribunale Supremo della Santa In- lorato per la morte dell’unico figlio, quisizione, fu per due anni Vicario bandì dal Vallese tutti i Lombardi ivi generale dell’Arcivescovo d’Avi- residenti e poco mancò che dichia- gnone, e poi fu Teologo presso l’Arci- rasse guerra al duca di Milano. vescovo di Milano. Nel 1688, inca-

ricato dai Comizi generali dei Fran- SIMONETTA FRANCESCO (Cicco, 1410- cescani di redigere nuovi statuti per 80) - Segretario di Francesco Sforza, l’Ordine, s’occupò di tale incarico di Galeazzo Maria e di Bona, per col trattato Practica criminalis Mino- aver avversato le ire di Lodovico il rum illustrata. È noto per avere scritto

139 il trattato Demonialità, sull’esistenza Rosario - e altre solennità - con dei folletti. l’esecuzione di concerti. La tra- sformazione nella nuova Società fu SIRO (Santo, primo vescovo di Pavia) patrocinata dall’avvocato Giacomo - Evangelizzatore, patrono della città Campari e vide tra i suoi animatori il e della diocesi di Pavia. Secondo la dott. Carlo Dell’Acqua e don Pietro tradizione avrebbe fatto il suo Agnelli, coadiutore della Basilica di ingresso nella nostra città il 12 San Michele. Altri membri fondatori: settembre dell’anno 57. La critica Giovanni Battista Burdet. storica assegna la sua venuta a Pavia in uno dei primi tre secoli del- SOLDATI PAVESI IN RUSSIA - Partecipa- l’era volgare e forse nel 200. San Siro, rono come militari e graduati di da Roma, si sarebbe diretto a Verona truppa alla campagna di Russia del e da qui a Pavia, accompagnato da 1812, 63 pavesi, i quali, salvo rare Sant’Invenzio. Le reliquie di San Siro eccezioni, perirono di morte sul furono per secoli venerate nella campo, scomparvero tra gli orrori basilica di San Gervaso, poi nell’830 della ritirata o caddero prigionieri e di furono trasportate a Santo Stefano loro non si seppe più nulla. A questi che, con Santa Maria del Popolo, vanno aggiunti i nomi degli ufficiali, costituiva la Cattedrale. Costruito il alcuni dei quali furono in altra parte nuovo Duomo, nell’anno 1579 le annotati. Ecco l’elenco dei nostri spoglie di San Siro furono riposte, prodi concittadini: entro una grande arca di marmo, Canobbio Francesco, sergente sotto l’altare maggiore, insieme alle maggiore della Guardia Reale - Vi- reliquie dei Santi Romanino, Rodo- dari Giovanni Andrea, Guardia Reale baldo, Litifredo, Fulco, Damiano. Nel - Bianchi Leopoldo, velite reale - 1614 il vescovo di Pavia Giovanni Deamici Giuseppe, idem - Franzini Battista Biglia fece erigere in onore di Carlo, idem - Galeazzi Antonio, idem San Siro un bellissimo altare, opera - Giorgi Angelo, idem - Imperatore dello scultore genovese Tomaso Giovanni Battista, idem - Pancieri Orsolino, e vi trasferì le venerate Luigi, idem - Ratazzi Giuseppe, idem - reliquie, che poi furono collocate Ravasi Giuseppe, idem - Torti Luigi, nella cappella, in cui si ammirano idem - Bassi Antonio, furiere Guardia anche due quadri molto importanti: Reale - Buzzi Giovanni, sergente uno di Bernardino Gatti e l’altro del Guardia Reale - Pelosi Tommaso, Giampietrino. tamburo Guardia Reale - Toschi Siro, soldato Guardia Reale - Alessio Gio- SOCIETÀ PER LA CONSERVAZIONE DEI vanni Battista, soldato Cacciatori MONUMENTI PAVESI DELL’ARTE CRI- della Guardia - Bertolasio Giuseppe, STIANA - Si costituì nel 1875, traendo sergente maggiore Cacciatore della origine dalla Compagnia laicale Guardia - Butteri Giovanni Battista, della Beata Vergine del Rosario, che soldato della Guardia - De Carli esisteva sin dalla prima metà del sec. Francesco, idem - Guarnoni Gero- XVII. Tale Compagnia aveva lo scopo lamo, idem - Sozzani Giovanni, idem - principale di celebrare la festa del

140 Albertari Vincenzo, maresciallo SOLERO DA QUINZANO PIETRO (sec. d’alloggio Guardia Reale - Dell’Oro XVI) - Frate, fu l’lnquisitore Generale Angelo, soldato Guardia Reale - di Pavia e di tutta la Diocesi. Alla fine Mangerotti Carlo, idem - Pozzo An- del 1567 promulgò un bando in cui tonio, soldato Regg. Dragoni Regina - ingiungeva, sotto la pena di scomu- Bonfico Felice, aiutante sottufficiale nica, di denunziare al Santo Ufficio reggimento Fanteria di linea - Astori «chi scriva, componga, stampi o Gaetano, soldato III reggimento Fan- faccia stampare, legga, venda, teria di linea - Astori Luigi, furiere idem compri, presti, doni, o per qualsivoglia - Bosisio Pietro, soldato idem- Brolia altro modo dia, pigli, pubblicamente Carlo, sergente, idem - Casazza o vero occultamente ritenga ap- Giuseppe, soldato idem - Costantini presso di sé, o altrimenti servi o faccia Paolo, soldato idem - Farina Siro, servare libro o scrittura, annotata, soldato idem - Fusi Vincenzo, sup- proibita nell’Indice del Sacrosanto plente tamburo idem - Gatti Camillo, Concilio Tridentino». Il Solero, spirito sergente idem - Grossi Giovanni An- bizzarro e fanatico, venendo a Pavia tonio, soldato idem - Mezzadri Luigi, si era proposto di spadroneggiare a furiere idem - Novarini Giuseppe, suo arbitrio servendosi del Santo soldato idem - Oggioni Carlo, soldato Uffizio. Nelle sue prediche in cui la idem - Pisani Pietro, soldato idem - città era descritta come un covo di Raffinati Camillo, soldato idem - eresia. Il suo atteggiamento suscitò Rodolfi Giorgio, soldato idem - Rovati l’indignazione dei pavesi, di cui si Giuseppe, soldato idem - Saladini fecero interpreti Orazio Salerno e Carlo, furiere idem - Sallaro Vincenzo, Jeronimo Beccaria, due gelosi cultori soldato idem - Spaini Giovanni del decoro cittadino. Il frate continuò Battista, soldato idem - Valli Siro, a battere la sua strada, pur essendo soldato idem - Necchi Camillo, inviso da tutti: usciva vestito d’un soldato II reggimento Fanteria leg- ricco mantello di feltro bianco stretto gera - Barani Antonio, pontoniere - alla cintola da un cordone colorato Barilli Pietro, cannoniere - Colombo e cavalcava con sandali o coturni, Luigi, pontoniere - Mantegazza Luigi, cercando gli sguardi della folla. In pontiere - Mantegazza Carlo, capo- seguito all’arresto di un ricco rale artiglieria - Migliavacca Ambro- mercante pavese, tal Angelo Miglia- gio, allievo operaio - Pezzoli Giovanni, vacca, sotto accusa di eresia, men- pontoniere - Poggi Giovanni, tre la vera ragione stava nel fatto tamburo - Raimondi Giuseppe, ope- che il Migliavacca insistentemente raio pontoniere - Torri Francesco, sollecitava da lui il pagamento d’un cannoniere - Velluti Giuseppe, capo- debito, si scatenò sul suo capo la rale artigliere - Gaudenzi Luigi, trom- bufera che fece scoprire tutta una bettiere Artiglieria a Cavallo - Ra- serie di atti vessatori, rapine, multe vaglia Domenico, soldato Artiglieria a fuor dei limiti dei canoni, confische Cavallo - Camera Giuseppe, soldato illegittime. I ricorsi di vari giureconsulti battaglione zappatori. pavesi valsero a decidere il Pontefice a intervenire: fu riveduto il processo

141 Migliavacca e tutta la gestione del ore libere si occupava di modellare Solero, col risultato dell’al- le statuine del presepio, cor- lontanamento dell’Inquisitore e della redandole dei congegni per il mo- liberazione del Migliavacca. La vimento; tutto quel piccolo mondo conduzione del processo presso ingegnosissimo era messo in azione l’autorità civile ha permesso la con- dalla forza idraulica che serviva al servazione di questa parte degli ar- molino. Ritiratosi, il Sordi continuò a chivi dell’Inquisizione pavese (mentre lavorare da falegname, specialmen- tutto il resto andò bruciato a Milano te per la chiesa di Santa Maria delle nel sec. XVIII, nel rogo degli archivi Grazie, scolpendo figure di santi di dell’Inquisizione lombarda). grandezza naturale per le nicchie del santuario. SOLMI ARRIGO (1873-1944) - Profes- sore di storia del diritto italiano nella SORIGA RENATO (1881-1939) - Pro- nostra Università; rettore dell’Ateneo fessore di lettere, direttore del Museo dal 1923 al 1925, quando fu cele- Civico, studioso di storia patria, brato l’undicesimo centenario del- pavese d’elezione; tenente di fan- l’Università pavese. Passò in seguito teria, combattente nella prima all’Università di Roma, fu depluato al grande guerra del 1915-18. Parlamento nella XXVII, XXVIII e XXIX legislatura, senatore, sottosegretario SORMANO GIACOMO FILIPPO (sec. del Ministero dell’Educazione Nazio- XVI) - Fu il primo rettore del Collegio nale nel 1934; ministro di Grazia e Ghislieri, che seguì le pratiche per la Giustizia dal 1935 al 1939. Autore di costituzione del pensionato e la co- numerose opere. struzione del palazzo.

SOLOMONS DIONISIO (1798-1857) - SOTTORIVA FRANCESCO (vescovo di Poeta greco, nativo di Zante, studiò Pavia, sec. XIV) - Morì il 18 settembre all’Università di Pavia. Fu il cantore 1380 e fu sepolto nella Cattedrale di dell’indipendenza del suo Paese. Santo Stefano.

SORA GIUSEPPE (1865-1915) - Tenente SPALLANZANI LAZZARO (1729-99) - colonnello del 54° Fanteria, nel 1908 si Abate, celebre naturalista. Fu, con prodigò nel soccorso alle vittime del Alessandro Volta, il fondatore di terremoto di Messina e fu decorato scienze nuove destinate a dominare con medaglia d’argento. Cadde sul il progresso civile e sociale. Con una Monte Piana all’inizio della prima serie di memorabili esperienze, guerra mondiale. inaugurò quegli studi positivi che dovevano condurre all’odierno SORDI GUGLIELMO (1866-1939) - Pa- principio delle sterilizzazioni. Fu il vese, artigiano, notissimo come co- primo e più acuto legislatore della fi- struttore di presepi, che erano og- siologia comparata. In complesse getto di grande ammirazione. Gesti- esperienze chiarì le leggi fondamen- va il molino e la pilatura di riso a San tali della respirazione. Fu anche un Giacomo (presso Santo Spirito). Nelle brillante scrittore, erudito in studi

142 classici. Pavia ha dedicato una via coadunata, advocari praecepit - alla sua memoria. Aquilegenses urbi, ubi resedet - Ticino dicta ad amne qui confluet - SPELTA ANTONIO MARIA (1559-1632) - proprium gerens Papia vocabolum» . Storico, letterato e poeta pavese. Scrisse La vita dei vescovi pavesi dal STILICONE (360-408) - Condottiero 45 dell’era volgare al 1593. Fu sepolto vandalo, fu generale e ministro del- nella chiesa di San Lorenzo, poi l’imperatore Teodosio, che gli affidò demolita. la tutela dei figli Arcadio e Onorio. Stilicone combatté contro Alarico, re SPIZZI GIOVANNI (1838-1928) - Avvo- dei Visigoti, e spostò la sede ammini- cato, nato a da antica fa- strativa da Milano a Ticinum. Nel 408 miglia patrizia, laureatosi in giurispru- Onorio provocò la rivolta delle truppe denza all’Università di Pisa, acquistò il contro Stilicone e Ticinum fu fondo di Castel Lambro e si dedicò saccheggiata. Lo stesso Stilicone fu con passione all’agricoltura. Non decapitato a Ravenna, a causa del esercitò l’avvocatura che per soc- tradimento del suo favorito Olimpio, correre i poveri. Raccolse, in una per ordine del generale Eracliano il ricca biblioteca di oltre 5000 volumi, quale, a sua volta, fu giustiziato come opere di storia, letteratura, arte, filo- ribelle nel 413. sofia. Per un trentennio fu Sindaco di Marzano. STOPPANI ANTONIO (1824-91) - Abate, patriota, scienziato, filosofo, STABILINI LUIGI (1817-1880) - Patriota, letterato, fu professore nella nostra cospirò con Giacomo Griziotti, con Università. Benedetto Cairoli e con altri patrioti pavesi; arrestato dagli austriaci nel STORTA ANTONIO MARIA (1750-96) - 1859 fu trattenuto prigioniero nella Cittadino pavese, venne fucilato il 18 fortezza di Josephstadt sino alla pace giugno 1796 dai francesi perché di Villafranca: mori a Vidigulfo a 73 ritenuto responsabile della rivolta anni. scoppiata in Pavia nel maggio pre- cedente. STEFANO (sec. VII) - Poeta, in occa- sione del sinodo tenuto a Pavia nel- STRADA BARTOLOMEO (sec. XV) - l’anno 698 da re Cuniperto allo Notaio della Fabbriceria del Duomo scopo di comporre lo scisma della di Pavia, redasse gli atti di acquisto chiesa di Aquileja, dettò, per incita- delle cave di marmo di Crevola mento del re longobardo, un com- d’Ossola, necessarie per la ponimento ritmico che intitolò Car- costruzione della nuova Cattedrale. men, in cui proclamò che il vero e proprio nome della città, che dal STRADA ENRICO (1820-88) - Nato a fiume fu detta Ticinum, è Papia, , colonnello co- come è detto nella penultima strofa: mandante il reggimento cavalleggeri «Fides ut esset in tota Hesperia - Alessandria, comandò la carica di

143 Villafranca alla testa dei suoi soldati. Medaglia d’oro.

STRAMBIO PIETRO (1823-92) - Patriota, cospiratore, eroico garibaldino, par- tecipò, col fratello Luigi, a tutte le battaglie del Risorgimento: con Lu- ciano Manara a Roma, con Garibaldi nel 1859 e al Volturno, ove rimase, ancora una volta, gravemente ferito. Morì a Belgioioso.

SUINI ALAMANO (sec. XVIII-XIX) - Dili- gente cronista pavese, particolar- mente interessante per le notizie che fornisce riguardanti il periodo della occupazione francese.

SUINIGO FRANCESCO (sec. XVI) - Nobile pavese, dimostrò simpatie per il protestantesimo e osò pensare che, pregando, dovevasi invocare Dio solo e non i Santi; che si doveva santificare la domenica, ma non le altre feste di precetto; che i lumi che venivano posti sulle tombe dei fedeli era meglio convertirli in elemosine per i poveri; dubitò che la confes- sione auricolare e sacramentale fosse «de Jure divino» ; che i suffragi dei cristiani viventi giovassero ai de- funti e, infine, che il Papa fosse vica- rio di San Pietro. Intervenne il Vesco- vo il quale riuscì a sgombrare i dubbi del Suinigo, che abiurò pubblica- mente e solennemente nella chiesa di San Tomaso, concorrendo, col suo Il modello ligneo del Duomo di Pavia esempio, a ricondurre in grembo alla (sec. XVI, Musei Civici di Pavia). Chiesa quei pavesi che avevano accolto le novità religiose e le opinioni di oltralpe.

SURSO BALDINO (sec. XV) - v. Baldino.

144

T

TACCONI (famiglia) - Nobili pavesi che nei sec. XV-XVI ebbero le loro case nel quartiere presso San Miche- le, nella zone ove ora sorge il palazzo Vistarino.

TACCONI ELISEO NOÉ (1873-1942) - Pavese, vescovo titolare di Arado, Vicario Apostolico dell’Ho-nan meri- dionale e vescovo di Kaj-Feung, in Cina.

TACCONI ISNARDO (Beato, 1188- 1244) - Appartenente alla nobile famiglia pavese dei Tacconi, padre dell’Ordine dei frati Domenicani, di grande pietà e carità, visse benefi- cando e confortando. La sua salma riposa nella chiesa di San Gervaso.

TACCONI PIETRO AMBROGIO (sec. XVI) - Nobile pavese, fu denunziato nel 1568 al Tribunale dell’Inquisizione come cultore dell’arte magica, per il possesso di opere proibite che il Santo Uffizio gli ingiunse di conse- gnare entro tre giorni sotto pena della scomunica «latae sententiae» e di una multa di 500 scudi. Dopo al- cuni giorni di esitazioni, il Tacconi - sulla cui ortodossia il Tribunale della Inquisizione nutriva forti sospetti - nel timore di aggravare la propria posi- zione, si privò di tutti i libri incriminati, che costituivano gran parte della sua biblioteca, i quali furono dati alle fiamme.

145 TAEGIO FRANCESCO (sec. XVII) - predestinazione). Intorno ai due Cronista, scrittore: testimone degli professori si era formato nella nostra avvenimenti, stese il racconto della città un vero partito che veniva battaglia di Pavia del 1525, ed ebbe chiamato «tamburinismo». Il come commentatori il Ballada e vari Tamburini insegnò al nostro Studio an- altri storici pavesi. Sugli avvenimenti che discipline giuridiche, filosofia di quel tempo scrissero anche il pa- morale e diritto naturale e godette di vese Verri e anonimi cronisti, con grande fama e autorità. Morì nella manosritti e fogli stampati, alcuni dei nostra Città il 14 marzo 1827 all’età di quali conservati nella biblioteca. 90 anni e i suoi funerali furono una solenne manifestazione di pubblico TALLONI LORENZO (1770-1812) - Pa- cordoglio. vese, tenente nell’esercito napo- leonico, morto combattendo al pas- TANSINI IGINIO (1855-1934) - Professo- saggio della Beresina, in Russía. re di medicina operatoria alla nostra Aveva partecipato a varie altre Universtà. Nato a Lodi, fu direttore di campagne comportandosi sempre quell’ospedale a 26 anni, professore da valoroso. di clinica chirurgica all’Università di Modena e quindi, per molti anni, al TAMBURINI PIETRO (1737-1827) - nostro Ateneo. Morì a Milano. Abate, teologo, patriota; per lunghi anni professore nella nostra Università TARAMELLI ANTONIO (1863-1939) - e rettore del Collegio Ghislieri; nato a Archeologo, senatore, figlio dell’in- Brescia, morto a Pavia. Sotto la signe geologo Torquato Taramelli protezione del cardinale bresciano della nostra Universita: alle esplora- Marefoschi, il Tamburini, che era stato zioni dirette del Taramelli si devono la dimesso dalla cattedra di teologia conoscenza di antichi monumenti e del patrio seminario per pubblicazioni le illustrazioni di templi preistorici nura- non conformi agli insegnamenti della gici, che fecero luce sulla vita pri- Chiesa, fu chiamato a Roma da mitiva dei sardi. Nel 1915 ottenne il Clemente XlV e impiegato nella premio reale dei Lincei per l’ar- reggenza del Collegio Irlandese, ove cheologia. stette circa cinque anni, sino al 1776, TARAMELLI EDOARDO (1903-49) - anno in cui gli venne offerta la Medico, nipote del professore Tor- cattedra di teologia nella nostra quato. Distinto e apprezzato profes- Università. Al suo nome e a quello del sionista, fu, in gioventù, anche gior- professor Giuseppe Zola, pure nalista: nel 1945 venne nominato docente di storia ecclesiastica al presidente del Comitato di nostro Ateneo, è legato il movimento I,iberazione Nazionale di Pavia. dottrinario chiamato «giansenismo» (da Giansenio, teologo olandese il TARAMELLI TORQUATO (Bergamo, quale interpretava, secondo il 1845-1922) - Illustre professore all’U- proprio punto di vista, le dottrine di S. niversità, cultore insigne delle disci- Agostino - grazia di Dio; libero arbitrio; pline geologiche, considerato pa-

146 vese per la sua lunga dimora a Pavia, effetto sono. Io vedo questo campo prima come studente e, dal 1875, con quel poco ordine, che era come professore. Volontario quando i nemici erano lontani; né a garibaldino nella campagna del questa troppa sicurtà so dare altro 1866. Gli è stato intitolato il primo nome che imprudentia e temerità». Liceo Scientifico sorto nella città di Pavia. TAVAZZANI GIOVANNI (1885-1945) - Colonnello di artiglieria, capo del TASSINARI GIOVANNI BATTISTA (sec. movimento militare di Resistenza XVII) - Pittore chiamato «il Raffaello di dopo l’8 settembre 1943, fu arrestato Pavia», benché nato a Milano. Fu dai tedeschi nel 1944 e deportato in anche architetto e fece il disegno del Germania, ove morì nel campo di Santuario di Santa Maria delle Grazie eliminazione di Gusen pochi giorni (Santa Teresa). Un suo quadro, prima della liberazione. rappresentante San Francesco, è nella galleria di Lovere. Nella Chiesa TEBALDO DI PAVIA (sec. XV) - Pittore, pavese di San Francesco si conserva lavorava a Genova nel 1428. Fu te- un altro suo quadro rappresentante il nuto in grande considerazione ed martirio di San Bartolomeo, datato eseguì dipinti nel Palazzo Pubblico.

1613. TEJA (sec. VI) - Fu eletto Re dei Goti TASSO BERNARDO (1493-1569) - Poeta dopo la morte di Totila (552). Si batté epico e lirico, segretario del principe contro le truppe bizantine al Ferrante Sanseverino, si trovò, con comando di Narsete. Per recuperare Galeazzo Sanseverino, al seguito del il tesoro reale, si recò con l’esercito re di Francia, alla battaglia di Pavia da Pavia sino al castello di Cuma, del 1525. Ospite del convento di San circondato dai Bizantini. Qui cadde Paolo, la mattina del 24 febbraio, il in battaglia nel marzo 553, colpito al giorno stesso in cui avvenne il memo- cuore da una freccia nemica. rabile fatto d’armi, egli scriveva al suo TEODOLINDA (Theudelinda, sec. VI- amico Guido Rangone una lettera VII, m. 628) - Figlia del duca bavaro profetica: «Questo esercito mi pare Garibaldo, cattolica, fu moglie di con poco governo, con molta due re longobardi: prima di Autari licentia et più. Poca speranza gli è (589) e poi, dopo essere rimasta rimasta di poter pigliare la città hora vedova, di Agilulfo (590). Regnò da che i nemici si vanno avvicinando. sola negli anni 616-625, come tutrice Questo esercito mi pare piuttosto del figlio Adaloald. Sotto il suo regno, pieno di insolenza che di valore... Io la Chiesa di Roma ricevette un forte piuttosto temo, che spero del succes- sostegno contro gli Ariani. La regina so di quest’impresa; et quello che più fondò diverse chiese e monasteri, mi fa temere è che veggio che fece costruire a Monza un nuovo apertamente Sua Maestà s’inganna palazzo reale, con l’annessa Basilica nelle cose più importanti, giudicando di San Giovanni. Nel 612 arrivò in il suo esercito maggior di numero, et Italia il monaco benedettino ir- quel de’ nemici minore di ciò che in

147 landese San Colombano, che andò portarono alla caduta del regno a stabilirsi a Bobbio, ove fondò un longobardo. Per la storia, appare più imponente monastero e ove morì nel credibile datare la sua vita a un 616. Il monastero di Bobbio divenne periodo leggermente precedente, un centro importante di diffusione durante il regno di Astolfo e non culturale, dal quale i monaci celti durante quello di Desiderio. La chiesa irlandesi, oltre a svolgere opera di di San Teodoro assunse il nome di evangelizzazione cristiana, aprirono questo Santo vescovo quando le sue la via a scienze ed arti. Teodolinda fu spoglie vi furono sepolte. La sua festa sepolta nel Duomo di Monza e ve- si celebra il 20 maggio. nerata a lungo come santa. Poco dopo la sua morte, il figlio venne TEODOTE (675-720) - Nobile fanciulla deposto dai nobili, con l’accusa di pavese di origine romanica, fu ol- essere impazzito. traggiata dal re longobardo Cunin- cpert e quindi rinchiusa in un mona- TEODORICO (Teoderico, Theuderic, stero di Pavia che prese il suo nome 454-526) - Goto della stirpe degli ed ebbe fama in tutto il Medioevo. Il Amali, nel 488 condusse la sua gente sarcofago di Teodote, in realtà opera in Italia dalla Mesia (quella che oggi di scultura longobarda riadoperata, chiamiamo ) e divenne re e l’epitaffio metrico in suo onore, d’Italia nel 493. Contemporaneo di sono conservati nei Musei Civici. Artù e Sigfrido, i mitici re che fondarono l’Europa, è ricordato nelle TERENZIO PIETRO (1811-81) - Sacer- saghe dei Nibelunghi col nome di dote, patriota, studioso e scrittore di Dietrich. Ticinum-Papia fu una delle memorie patrie, archeologo, latinista. sue sedi di governo, con Verona e L’avo paterno del Terenzio, Silvestro, Ravenna. Fondò il Palazzo Reale in nel 1795, per le sue aspirazioni alla Pavia, fuori della porta orientale, libertà dal dominio austriaco, fu presso l’attuale Piazza del Municipio, frustato e incarcerato. e iniziò la costruzione di un Anfiteatro TIBALDI - v. Pellegrini (ove oggi si trova via Volta). TISSOT AUGUSTE SAMUEL (Losanna, TEODORO I e II (Santi vescovi, sec. 1728-97) - Medico famoso, fu chia- VIII) - Il personaggio di San Teodoro si mato a insegnare nel nostro Ateneo confonde con la leggenda e, come da Giuseppe II d’Austria. A lui si deve altri vescovi mitici (Pompeo, Invenzio, l’ampliamento della Clinica Medica, ecc.), è stato nei secoli corredato di compiuto nel 1783. Oltre che per le un’agiografia che confonde le date, opere scientifiche, il suo nome rimase tanto che per, risistemare la cronolo- popolare per vari piccoli trattati, gia, le cronache furono costrette a come gli Avvertimenti al popolo inventare due vescovi dello stesso sopra la salute . nome. La leggenda vuole che abbia difeso miracolosamente la città di TOMITANI BERNARDINO - v. Bernar- Pavia dall’assalto delle truppe dei dino da Feltre Franchi, durante gli episodi che

148 TOMMASO DA GROPELLO (sec. XIV) - TORTI CESARE (1820-1848) - Patrizio Uomo di fiducia dei Visconti, fu pavese, partì con la “Colonna dei nominato da Gian Galeazzo Vicario volontari pavesi” e cadde in batta- Generale di Pavia. glia a Sommacampagna il 24 luglio 1848. TOMMASO DA PAVIA (sec. VII) - Dia- cono, fu mandato come ambascia- TORTI FLAVIO (1558-1622) - Professore tore al re Alachis, nel 690, dal nostro di diritto civile e canonico all’Uni- vescovo Damiano. Re Cuniperto si versità di Pavia, per oltre trent’anni. valse di lui per la riconciliazione della Storico, poeta e letterato. Scrisse Chiesa di Aquileia con Roma. annotazioni agli Statuti di Pavia. La- sciò in eredità il proprio patrimonio TORELLI LUNATI ALBA (sec. XVI) - Dei all’Ospedale San Matteo, con conti di Settimo, sposata col pavese l’obbligo di istituire un collegio per sei Gianmaria Lunati, fu donna di cultura studenti della Facoltà di Giuri- e valente poetessa. sprudenza.

TORELLO DA STRADA (sec. XIII) - Nobi- TORTI SIRO MARIA (sec. XVIII) - le pavese, compose poesie nello stile Pavese, scrisse un interessante diario dei trovatori e fu un personaggio di degli avvenimenti svoltisi a Pavia tra il rilievo. La sua famiglia possedeva le 1750 e il 1770. terre e il Castello di Zerbolò. Egli visse alla corte di Federico II e fu podestà TOSCANI ANTONIO GIOVANNI (sec. di Parma (1221). In tale occasione fu XVIII) - Prete pavese, cronista, illustrò scomunicato per aver voluto gli anni dal 1721 al 1772. costruire il Palazzo comunale, in contrasto col vescovo della città. A TOSI LUIGI (vescovo, 1763-1845) - ricordo di ciò, accanto al Palazzo del Studiò nella nostra Università, poi ne Comune fu eretto un torello di divenne vescovo e benefattore. La- marmo, poi raffigurato anche negli sciò tutto il suo patrimonio ad alcune stendardi della città. In seguito fu opere pie della città. Uomo di mente podestà di Firenze (1233), Pisa (1234) superiore, fu amico e consigliere di e di Avignone (1237). Boccaccio gli Alessandro Manzoni. dedicò una novella in cui racconta TRADONICO PIETRO (800-864) - Dodi- che, dopo aver conosciuto casual- cesimo doge di Venezia dall’anno mente il Sultano Saladino che si 836, nell’840 fu ospite di re Lotario in aggirava in incognito nei boschi del Pavia per rinnovare il trattato relativo Ticino e avergli offerto un’amichevole ai confini dei due stati, già stipulato ospitalità, partecipò alle Crociate, fu fra il doge Pauliccio e Liutprando, re fatto prigioniero dallo stesso Saladino dei Longobardi. e da questi fu poi rispedito a Pavia con un’operazione magica, che lo TOTILA (Baduila, detto l’Immortale, fece risvegliare nella chiesa di San sec. VI) - Re dei Goti dal 541, divenne Pietro in ciel d’oro. un mito popolare perché condusse la guerra contro l’oligarchia bizantina

149 su basi sociali, raccogliendo consensi TRIVULZIO ANTONIO TEODORO (1643- dai diseredati. Ebbe sede regale in 1707) - Figlio di Tolomeo Gallio, duca Pavia, ove coniò monete. Morì nel d’Alvito e di Ottavia Trivulzio, fu erede 552, colpito alla schiena mentre del principe Antonio Teodoro Trivulzio fuggiva, nella battaglia di Gualdo e ne assunse il nome col titolo di Tadino, in Umbria, contro l’esercito di principe di Musocco e Mesolcina: fu Narsete. generale imperiale e governatore di Pavia. TRAVESIO GIOVANNI (1348-1418) - Cremonese, illustre grammatico, per TRIVULZIO GIAN GIACOMO TEODORO molti anni e in varie riprese docente (1596-1656) - Dei conti di Melzo, ge- della nostra Università, fu a Piacenza nerale, nominato dalla Dieta dell’Im- quando lo Studio Pavese venne tra- pero Principe di Musocco, vedovo di sferito in quella città e mantenne lo Giovanna Grimaldi di Monaco, stesso insegnamento quando la abbracciò lo stato ecclesiastico e fu Scuola ritornò a Pavia. Morl nel no- creato cardinale nel 1629; poi Viceré vembre del 1418. di Aragona, Viceré di Sicilia, Viceré di Sardegna, governatore del ducato di TREBISVAIN CARLO (1807-83) - Pavese, Milano. Ammalatosi all’assedio di patriota, cospiratore, milite volontario Valenza, fu trasportato d’urgenza a nella eroica difesa di Venezia; Pavia, ove però ogni cura riusci vana: proprietario dell’osteria dei «Tri basè» morì il 3 agosto 1656 a sessant’anni. in via San Teodoro, nella quale si davano convegno i cospiratori pa- TROTTI GALEAZZO (1600-65) - Conte; vesi contro l’Austria e venivano prese organizzò militarmente la cittadi- tutte le deliberazioni che ri- nanza durante l’assedio posto a guardavano il movimento, e decise Pavia dal 24 luglio al 4 settembre le sentenze di morte per le spie e i 1655 dal re di Francia, per sottrarla al traditori. dominio di Filippo IV di Spagna. L’esercito assediante, composto di TRECOURT GIACOMO (1811-82) - Pit- oltre 20.000 soldati, al comando del tore, scolaro di Diotti; primo direttore principe Tommaso di Savoia, e delle della nostra Scuola di Pittura. Forte truppe del duca di Modena, dopo disegnatore e ottimo colorista, fu un aver perduto la metà circa degli ef- seguace della corrente romantica. fettivi, per l’eroica difesa degli as- Come ritrattista,, testimoniano del suo sediati si ritirò gradualmente, levando grande valore molti lavori che si di fatto l’assedio. conservano nella nostra città. Ebbe allievi valorosi: Tranquillo Cremona, TROTTI VINCENZO (1500-80) - Di nobile Federico Faruffini, Paolo Barbotti, famiglia, frate dottissimo e uni- ecc. che conservarono per lui profon- versalmente stimato per la santità dei do affetto e viva ammirazione. Nato costumi; direttore dell’Orfanotrofio a Bergamo, morì a Pavia. Riposa nel della Colombina. Il cardinale nostro aimitero. Sfondrati, vescovo di Cremona e poi Papa col nome di Gregorio XIV, lo

150 ebbe in grande considerazione e più volte si rivolse a lui per consiglio. Fece U parte della Congregazione istituita dal Beato Girolamo Emiliani e fu UBALDI BALDO (Degli) - v. Baldo amico del padre Marco dei Conti di Gambarana, col quale fondò il pio UBERTO DA PAVIA (sec. XII-XIII) - Po- istituto. destà di Como, nel 1192 costruì la «Porta Torre» delle mura della me- TROVAMALA SIMONE (sec. XV) - Frate desima città. carmelitano, lettore di diritto civile, morto nel 1458 e sepolto nella chiesa UGO DA GAMBOLÒ (sec. XI) - Famo- del Carmine. so maestro delle Scuole di Pavia, con Gualcoso (Walcauso) e Guglielmo, fu TROVATI GIIULIO (1840-1919) - Volon- particolarmente erudito nelle leggi tario con Garibaldi, partecipò alla feudali che furono raccolte poi nei spedizione dei Mille. Morì a Pavia a 79 Libri feudorum dando fama alla anni. Scuola Pavese, alla quale accorrevano numerosi studenti stra- nieri per dedicarsi agli studi del diritto romano.

UGO DI PROVENZA (sec. X - m. 947) - Duca e marchese, dal 902 reggente di Provenza, fu dal 925 al 945 re d’I- talia, incoronato a Pavia il 21 luglio 926. Provvide al riordinamento del regno, ricostruì gran parte di Pavia, compreso il palazzo regio che era stato distrutto in seguito al sacco e all’incendio da parte degli Ungari nel 924. Contro di lui, nel 930, fu ordita una congiura dai giudici pavesi Guaberto ed Everando che però fu- rono scoperti, processati e giustiziati. Morì ad Arias in un monastero.

URAJA (sec. VI) - Comandante dei Goti, cui fu offerta la corona, che ri- fiutò in favore di Ildibaldo. Da questi fu poi fatto uccidere a tradimento, perché sua moglie non aveva ono- rato la moglie di Ildibaldo con il ri- spetto dovuto alla regina. Ciò pro- vocò tra i guerrieri Goti un complotto

151 che provocò l’assassinio dello stesso re (v. Ildibaldo e Vilas).

V

VADORI ANNA (1796-1840) - Poetessa veneziana, seconda moglie del celebre medico Giovanni Rasori, che aveva sposato in prime nozze, Marietta Rubini. La Vadori, bella e in- traprendente, amica di letterati e ar- tisti, da Venezia si trasferi a Milano durante la Repubblica Cisalpina e si sposò col grecista Mattia Buttirini, professore all’Università di Pavia, dal quale però presto divorziò. Anche il Rasori, poco tempo dopo il matri- monio, chiese e ottenne la separa- zione. Prima della caduta del Regno Italico la Vadori si trasferì a Napoli a condurre vita avventurosa.

VALDIVIA PEDRO DE (1500-54) - Con- quistador ed esploratore spagnolo. Dopo aver combattuto nelle Fiandre e alla battaglia di Pavia, partecipò nel 1535 alla conquista del Vene- zuela e nel 1538 si unì, nel Perù, a Francisco Pizarro. Nel 1540 partì da Cuzco per conquistare il Cile, ove fondò la moderna capitale di San- tiago e la città di Concepción. Fu ucciso durante una rivolta degli in- dios Araucani.

VALENSKI GIUSEPPE (1751-96) - Citta- dino pavese, arrestato e processato dalle autorità militari della repubblica francese come uno dei responsabili della rivolta di Pavia del maggio 1796, fu fucilato il 18 giugno.

152 VALLA LORENZO (Roma, 1407-57) - VANASSO ANDREA (detto Guada- Umanista, insegnò all’Università di gnino, sec. XVI) - Poeta popolare, Pavia. Di carattere aggressivo, si fece autore di una poesia intitolata Il ca- molti nemici. Nel 1448 Papa Niccolò stello di Pavia con la rotta e presa del V lo nominò segretario pontificio. re cristianissimo: 1525 , nella quale, in cattivi versi, si descrive lo VALLE LUIGI (1871-1946) - Sacerdote, schieramento dei due eserciti e professore e rettore del Seminario, l’ordine della battaglia del 24 feb- canonico della Cattedrale. Di vasta braio: del raro e prezioso documento, cultura, di spirito ascetico, fu appas- che fu in parte pubblicato, si sionato studioso di storia locale e conserva copia nella biblioteca paziente ricercatore di memorie. Fra dell’Università di Pavia. le sue pubblicazioni ricordiamo: Il Giansenismo nell’Università di Pavia, VARENA GASPARE (1800-49) - Patriota S. Teodoro, Madonne nelle vie di pavese, capitano dei Bersaglieri Pavia. Lasciò la nostra città nel 1932 Lombardi, cadde alla difesa di Roma, per entrare nella Congregazione dei a Villa Spada, il 27 giugno 1849. Sacerdoti Adoratori, a Ponteranica, in provincia di Bergamo, della quale, VECCHIO ANGELO (1970-1936) - Pro- dal 1942 al 1945, fu superiore; passò fessore di francese, fu poeta verna- quindi alla casa di Torino, ove morì il colare in dialetto pavese. Direttore 21 gennaio 1946. ed estensore per molti anni del set- timanale umoristico Fasoulin. Negli VALSECCHI LATTANZIO (sec. XVIII) - ultimi anni di vita si trasferì a Milano, Barone, pretore di Pavia all’epoca dove morì. della sommossa popolare del 23 maggio 1796 contro i giacobini e le VEGI GIOVANNI AGOSTINO (1359- truppe della repubblica francese, 1412) - Dottissimo giureconsulto, fu ebbe in consegna dall’avvocato ribattezzato “Magno Vegio”. Godet- Camillo Campari, che l’aveva sal- te di grande fama e fu interpellato vato da morte facendogli scudo col da principi e personaggi illustri su ar- proprio corpo, il vecchio generale gomenti di giurisprudenza. francese Hacquin. Egli seppe valersi VENERONI CLAUDIO (1893-1916) - della sua posizione e del suo prestigio Studente pavese. Sottotenente nel per resistere alle pretese degli insorti primo reggimento alpini, cadde nella di avere nelle mani il generale. Con prima guerra mondiale sul monte questo atto contribuì a salvare Pavia Kukla. Meritò due medaglie dalla vendetta di Napoleone, con d’argento. l’avvocato Campari, il vescovo Bertieri e l’arcivescovo di Milano (il VENERONI GIOVANNI ANTONIO cui segretario, mons. Rosales, era (1660-1735) - Architetto, lavorò molto stato ucciso a colpi di sciabola dai per il Comune di Pavia e per le dragoni). famiglie patrizie, in particolare per i conti Mezzabarba, dei quali progettò

153 il palazzo - oggi sede del Municipio - «Garibaldi», partecipò a numerosi con l’annessa cappella dei SS. Quiri- combattimenti e diresse azioni sulle co e Giulitta. Progettò anche la colline dell’Oltrepò. Caduto di sor- chiesa di S. Francesco da Paola presa nelle mani della polizia della (piazza Ghislieri), il Palazzo Vescovile repubblica di Salò, fu deportato in di Lodi e diverse altre opere. Germania e morì, dopo torture e sof- ferenze, nel campo di Flossemburg. VERGANI GIOVANNI BATTISTA (1788- 1865) - Dopo un soggiorno a Roma di VICINI LUIGI detto GINGIN (1818-49) - otto anni (1811-19), fu nominato pro- Venditore ambulante di formaggio, fessore di disegno a Mantova, ove fu accusato di aver favorito la diser- costruì il Seminario vescovile, la zione di soldati ungheresi dall’esercito facciata del Municipio, la Sinagoga, austriaco, venne arrestato e il Macello, poi fu chiamato a inse- condannato, dopo un giudizio som- gnare alla cattedra di disegno presso mario, alla fucilazione nella schiena, l’Università di Pavia. Nel 1852 disegnò eseguita pochi giorni dopo al campo il pozzo battesimale «in stile» per la militare fuori Porta Stoppa (porta Basilica di San Michele Maggiore e in Cairoli). La sua salma venne tumulata seguito fu il primo direttore dei lavori senza un segno che la ricordi. di restauro (1860-64). Realizzò anche l’altare dell’Immacolata in Duomo. VIDARI GIOVANNI (1821-94) - Avvo- Realizzò l’Aula Magna dell’Università, cato, patriota, nel 1848 fece parte disegnata dal Marchesi, modificò il del Governo provvisorio di Pavia. convento di San Francesco di Paola Diede opera, in ogni tempo, per la per adattarlo a scuola di pittura e fu difesa degli interessi della città che, l’autore del primo progetto per il morendo, beneficò. Scrisse i Fram- Cimitero Monumentale di Pavia menti cronistorici dell’Agro Ticinese.

(1857). VIDOLENGHI DA MARZANO LEO- VERRI MARTINO (sec. XVI) - Scrittore e NARDO (1400-70) - Pittore, tenne cronista, scrisse particolarmente dei bottega in Parrocchia di Santa Maria fatti accaduti nella città di Pavia nel Nuova, che era il centro artistico sec. XIV. della città di Pavia. Suo è l’affresco con la Vergine, su un pilastro della VERRI PIETRO (1868-1911) - Capitano chiesa del Carmine, che recava la di stato maggiore, appartenne al sua firma con la data 1463. Dipinse servizio informativo dell’esercito. Morì anche nelle chiese di San Giorgio e in Libia, durante la rivolta araba San Giovanni in Borgo, nella Sala succeduta allo sbarco italiano. Me- della Palla del Castello di Milano e sul daglia d’oro. È ricordato da una la- muro esterno della chiesa di Santo pide, murata in piazza Petrarca. Stefano a Castel Lambro. Con lui collaborò anche il fratello Antonio. VESPA ALDO (1924-45) - Laureando in chimica presso la nostra Università, VIGONI ENRICO (1856-1915) - Famoso tenente nella brigata partigiana pasticciere pavese, ideò la Torta

154 Paradiso (dapprima chiamata “Torta razione dello Studio generale in inglese”) nel 1878, su consiglio del Pavia. Studiò il progetto di costru- marchese Cusani Visconti. zione di un canale navigabile fra Pavia e Milano. Provvide alla costru- VILAS (sec. VI) - Soldato della guardia zione del grande parco, con circuito del corpo del re goto Ildibaldo, si di 22 chilometri, al limite del quale vendicò del re che gli aveva sottratto sorse poi la Certosa per opera del la moglie per darla a un altro successore duca Gian Galeazzo. Morì guerriero, mentre egli si trovava in a Pavia il 4 agosto 1378, a 59 anni, e missione di guerra. Mentre Ildibaldo fu sepolto nella basilica di San Pietro banchettava, lo decapitò alle spalle. in Ciel d’Oro.

VISCONTI AZZONE (1362-81) - Figlio di VISCONTI GIAN GALEAZZO (1347- Gian Galeazzo e di Isabella di Valois, 1402) - detto «Conte di Virtù» per la morto a Pavia e sepolto presso la contea di Vertus, in Francia, dote di madre, nella chiesa di San Fran- sua moglie Isabella di Francia, figlia di cesco. Jean II de Valois, morta a Pavia nel

1373. In seconde nozze, nel 1380, VISCONTI FILIPPO MARIA (1391-1447) - sposò Caterina di Barnabò Visconti, figlio di Gian Galeazzo, dopo la morta a Monza, assassinata, nel 1404. morte del padre (1402) divenne Succedette al padre, Galeazzo II, nel Conte di Pavia e, dopo la tragica 1378. Fu, dal 1380, Vicario imperiale e fine del fratello Giovanni Maria dal 1385 signore di tutto lo stato (1412), Duca di Milano. Fu sempre in visconteo e primo duca di Milano. guerra con fiorentini e veneziani: Grande uomo di stato promosse in- crudele, diffidente, amante della so- dustrie, commerci, lettere e scienze: litudine, dedito all’astrologia, abitò fondò la biblioteca del Castello e nel castello di Porta Giovia a Milano fece compilare un codice completo e nella villa di Abbiategrasso; non di leggi; pose la prima pietra del frequentemente a Pavia. fece de- Duomo di Milano (1386) e quella capitare nel castello di Binasco la sua della nostra Certosa (1396); ingrandì prima moglie, Beatrice di Tenda notevolmente lo stato e vagheggiò vedova di Facino Cane e sposò in l’idea di un regno italico, tanto che seconde nozze, nel 1428, Maria di fece coniare monete col titolo Rex Savoia, figlia di Amedeo VIII, morta Italicorum . Morì di peste a nel 1474. Da Agnese Del Mayno ebbe Melegnano nel 1402. Suoi figli: da una figlia naturale, Bianca Maria, Isabella di Francia, Azzone, morto sposata, nel 1441, a Cremona, col giovanetto nel 1381 a Pavia; Valen- conte Francesco Sforza. tina, che fu, nel 1389 moglie del VISCONTI GALEAZZO II (1320-78) - conte Luigi d’Angoulême, duca Fece erigere il Castello di Pavia, ove d’Orleans, fratello di Carlo VI, dal teneva la sua ordinaria residenza. 1404 reggente di Francia, fatto as- Ottenne dall’imperatore Carlo IV, di sassinare dal duca Giovanni di Bor- cui era Vicario, il diploma di instau- gogna a Parigi; da Caterina Visconti,

155 Gian Maria e Filippo Maria che si aveva udito, non visto, il piano di mostrarono del tutto degni del nonno congiura stabilito fra Pandolfo Mala- materno, Bernabò Visconti. testa, Filippo Arcelli e Lancellotto Beccaria, che si erano riuniti nella VISCONTI GIAN MARIA (1388-1412) - stalla, luogo ritenuto sicurissimo, per Figlio di Gian Galeazzo, fu, dal 1402, il accordarsi sull’uccisione dell’odiato secondo duca di Milano: ebbe in tiranno. L’Aicardi andò a svelare ogni moglie Antonietta Malatesta: fu cru- cosa al duca. Segul un’orrenda dele oltre ogni limite; perseguitò e strage, non solo dei congiurati, ma di mandò a morte cittadini di ogni ceto, quanti il Visconti potè avere tra le senza ombra di colpa e di accusa: fu, mani delle loro famiglie e che furono, a sua volta, ucciso, ventiquattrenne, dopo atroci torture, soppressi nei nella chiesa di S. Gottardo a Milano, sotterranei del castello. L’ex stalliere dai ghibellini. ebbe ricchezze, onori e il diritto di

prendere il nome e lo stemma dei VISCONTI LUCHINO (1292-1349) - Figlio Visconti. In seguito Domenico Aicardi di Matteo I fu, dal 1339, per la morte vi aggiunse il soprannome del figlio, del nipote Azzo, signore di Milano Scaramuzza, un capitano di ventura. insieme col fratello arcivescovo Il feudo di Broni, che costituiva la do- Giovanni, che a lui lasciò tutte le cure nazione del duca Filippo Maria, da politiche. Dopo la caduta della Domenico passò ai figli Giorgio (1454) famiglia Langosco, guelfa, che creato conte su Broni e da avvenne contemporaneamente al Francesco Sforza, e Bartolomeo, sopravvento dei Visconti sui Della vescovo di Novara (morto nel 1457). Torre a Milano, fu eletto nel 1315 Po- Fu poi diviso in tre parti: nel 1466 una destà di Pavia e tenne la carica sino parte venne assegnata a Attendolo al 1319. Da tale anno la prima magi- Giovanni Visconti Scaramuzza; nel stratura cittadina fu affidata nuova- 1477 altra a Fiordalisa Visconti mente a persona di altra città, eletta Scaramuzza, andata sposa a Ga- ogni anno dai Savi su designazione leazzo Manfredi Signore di Faenza; la dei Visconti. Fu guerriero; emanò le terza a Galeazzo Trotti, nel 1531, il cui prime leggi tendenti all’equità delle figlio, Ludovico, nel 1545, la vendette imposte, diede impulso al commercio di nuovo ai Visconti Scaramuzza; e all’industria: amò i dotti, coltivò la Giuseppe, discendente di Attendolo poesia, morì di peste o di veleno. Giovanni, nel 1742, la lasciò in eredità VISCONTI SCARAMUZZA (Famiglia, alla nipote Barbara d’Adda Barbiano 1415-1742) - Fu elevata al grado di di Belgioioso. Matteo Aicardi Visconti nobiltà (Signori) da Filippo Maria Vi- Scaramuzza, discendente di Giorgio, sconti che volle premiare un suo stal- fu gesuita e, dal 1751 Generale della liere, Domenico Aicardi, di San Compagnia di Gesù: morì a Roma il 4 Giorgio Lomellina, il quale, essendo maggio 1755. una sera dell’inverno 1415, sdraiato a VISTARINI GIORGI (Famiglia, (v. Giorgi riposare in una mangiatoia della di Vistarino) - Conti della antica ca- stalla dei cavalli del nostro Castello,

156 sata pavese: i fratelli Gerolamo ed scientifiche. Beneficò largamente i Antonio Domenico, nel 1685, acqui- poveri. Fu allievo dell’Accademia starono dal Magistrato Straordinario Giuseppina di Vienna, colà chiama- di Milano la proprietà della Rocca De to, insieme ad altro giovane pavese, Giorgi che fu chiamata quindi Rocca dal celebre professore Alessandro Vistarini. Nel sec. XII la Rocca era di Brambilla, pure pavese; servì proprietà della Canonica Maggiore nell’esercito austriaco come chirurgo di Pavia. e, ritornato a Pavia, si acquistò presto tale fama che gli studenti, spon- VITELLIO - Fu proclamato imperatore taneamente, si recavano nella sala in Ticinum nel 69 d.C. operatoria dell’ospedale per assistere

alle sue operazioni. Egli, infatti, a VIRIGLIO RICCARDO (1897- ) - Pittore, differenza dei suoi colleghi, che, allievo del Kienerk alla Civica Scuola gelosi della propria perizia, quasi mai di Pittura e poi del Tallone a Brera. operavano gli infermi alla presenza VITMAN FULGENZIO (sec. XVIII) - Del- dei giovani praticanti, chiamò intorno l’Ordine dei Vallombrosani, fu pro- a sé gli allievi, iniziandoli, sotto la sua fessore di Botanica all’Univesità e diretta guida e vigilanza, alle neces- fondò l’Orto Botanico nel 1765. sarie esercitazioni. Numerosi suoi allievi divennero, così, abilissimi e VITTADINI FRANCO (1884-1948) - accreditati chirurghi. Musicista e compositore di opere liriche e di musica sacra. Diresse la VOLTA ALESSANDRO (Como, 1745- scuola di musica di Pavia, che è oggi 1827) - Il più illustre fra gli scienziati intitolata al suo nome. d’Europa del suo secolo fu, per qua- rant’anni, docente nella nostra Uni- VOGHERA GIOVANNI (sec. XIX) - In- versità (dal 1815 al 1819 direttore gegnere, architetto, autore d’un della facoltà filosofica). Volta fu, progetto di massima per i restauri del com’è noto, l’inventore della pila. Castello Visconteo e di una serie di Conte, senatore del regno Italico, celebri incisioni con rilievi di monu- cavaliere della Legion d’onore. Morì menti pavesi. a Como ed è sepolto a Camnago. Monumenti: a Pavia, all’Università, VOLPI AMBROGIO (sec. XVI) - Di dello scultore A. Tantardini (1878) e a Frassineto Po, architetto, fu, per circa Como, degli scultori Marchesi e Du- vent’anni, addetto ai lavori della relli. nostra Certosa: a lui si deve il portico dei Novizi, costruito nel 1568.

VOLPI TOMMASO (1762-1822) - Pa- vese, professore di clinica chirurgica all’Università, successore di Scarpa, che lo aveva proclamato valentis- simo; primario dell’ospedale San W Matteo, autore di numerose opere

157

WALCAUSO (Gualcoso, sec. XI) - Dotto giurista tedesco, fece cono- scere e apprezzare l’opera della scuola giuridica pavese. Sarebbe Z l’autore di una delle più importanti pubblicazioni uscite a quell’epoca ZAGARELLI COTIGNOLA BERNARDINO dall’Università di Pavia: la glossa di (sec. XV-XVI) - Pittore. Dipinse nel Colonia alle Istituzioni di Giustiniano. 1509, su commissione di un gruppo di studenti francesi dell’Università di Pavia un quadro di San Sebastiano per l’omonima cappella nella chiesa del Carmine, che nel sec. XIX passò alla National Gallery di Londra.

ZAGLERI CAMILLO (sec. XVI) - Genti- luomo pavese, fu rettore dell’Uni- versità di Pisa. Un giorno due dei suoi servitori si azzuffarono con alcuni pisani ed egli uscì di casa con un ar- chibugio, gridando che voleva am- mazzare il primo che avesse incon- trato. Così dicendo, sparò su tre cit- tadini che passavano, ne uccise uno e ferì gli altri due. Quindi rientrò in casa e si mise tranquillamente a letto. Fu arrestato, processato e condannato a morte. Il 15 agosto 1597 fu decapitato a Firenze, sulla porta del Bargello.

ZANACCHI LUCA (sec. XV) - Abate di San Lanfranco, fece ricostruire il mo- nastero nel 1453, col chiostro piccolo decorato da graziose formelle in terracotta. Fondò anche la frazione poi chiamata «Pallavicina», su terreni appartenenti all’Abazia.

ZANELLA SIRO (sec. XVII) - Scultore, fonditore, intagliatore, realizzò il maestoso pulpito di legno della Cat- tedrale di Pavia e, nel 1697, la co-

158 lossale statua di rame e bronzo di San ZURADELLI CRISANTO (1829-88) - Carlo Borromeo, presso Arona. Medico pavese, cultore di storia pa- tria. Si occupò dei restauri di San ZAZZO RINALDO (sec. XVI) - Cittadino Teodoro, contribuendo anche finan- pavese, portò in salvo insieme ad ziariamente, con la collaborazione Ottaviano Isimbardi, feudatario di del parroco don Pietro Beretta e , il Cardinale Giovanni dell’abate Pietro Buffinetti. Scrisse un de Medici, figlio di Lorenzo il noto studio sulle torri di Pavia e un Magnifico, futuro Papa Leone X. Il volume di ricordi storici sulla Basilica Cardinale era stato fatto prigioniero di San Pietro in Ciel d’Oro. dai Francesi nella battaglia di Ra- venna, l’11 aprile 1512, mentre as- ZURADELLI GIUSEPPE (1798-1880) - solveva i morenti sul campo. Fu con- Professore universitario a 26 anni e dotto a Milano e poi avviato verso la patriota, fece parte del gruppo dei Francia, ma a Pieve del Cairo lo docenti risorgimentali con Bartolo- fecero fuggire e lo condussero in meo Panizza, Teodoro Lovati, Fran- salvo a Ferrara. cesco Ambrosoli, Gaspare Brugna- telli. Nel 1848 fu nominato fiduciario ZEIGLER MICHELE (sec. XVI) - Nobile particolare del Governo provvisorio di svevo, mentre studiava nella nostra Lombardia, diresse il periodico L’unio- Università morì annegato nel Ticino ne e l’indipendenza nazionale nel 1569, come ricorda una lapide italiana, comandò il battaglione uni- posta in uno dei cortili dell’Ateneo. versitario. L’anno seguente, al ritorno

degli Austriaci, fu sospeso dal- ZELASCO GIOVANNI (1893-1944) - l’insegnamento e dallo stipendio. Nel Vogherese, alunno del Collegio 1859 divenne Rettore dell’Università. Ghislieri, si laureò in lettere e si dedicò Nel 1867 si ritirò dall’insegnamento e all’insegnamento. Combattente e fu eletto deputato. Per motivi di mutilato durante la prima guerra salute si ritirò poi a vita privata. Nel mondiale, durante la Resistenza aiutò 1877 divenne cieco. le truppe partigiane. Fu ferito mortalmente mentre portava aiuti e informazioni a un reparto sui monti e morì il 18 ottobre 1944 in un ospedale di Bergamo. Pochi giorni dopo moriva in battaglia, in Liguria, da partigiano, anche il suo figlio pri- mogenito Rodolfo.

ZERBI GIOVANNI ANDREA (sec. XVI) - Ritenuto «persona degna e onorata, non solo esperta e modesta, ma ancora di somma integrità», nel 1549 fu eletto giudice degli Ebrei pavesi.

159 I RE CHE STABILIRONO A PAVIA LA PROPRIA RESIDENZA

Anno Anno

Odoacre 433-93 Liutpert 700

Raginpert 701 Re Goti: Aripert II 701-12 Teodorico 493-526 Liutprand 712-44 Atalarico 526-34 Hildebrand 744 Teodato 534-36 Ratchis 744-49 Vitige 536-40 Aistulf 749-56 Ildibaldo 540 Desiderio 757-74 Erarico 541

Totila 541-52 Regno Italico: Teja 552 Berengario

Guido da Spoleto 888 Re Longobardi: Arnolfo - Lamberto 894 Alboin 568-72 Lodovico di Provenza 900 (prese Pavia nel 571) Rodolfo di Borgogna 921 Cleph 573-74 Ugo di Provenza 926 Alla sua morte iniziò un periodo Lotario 947 decennale di lotte fra i 35 duchi, Berengario e Adalberto 951 senza che si eleggesse un nuovo re.

In questo periodo (574-584) Ticinum- Imperatori sassoni: Papia fu governata dal Duca Zaban. Ottone I 962 Authari 584-90 Ottone II 973 Agilulf 591-616 Ottone III 983 Theudelinda 616-25

(come tutrice del figlio Adaloald) Arduino d'Ivrea 1002 Adaloald 625-26

Arioald 626-36 Imperatori di Franconia: Rothari 637-52 Enrico II 1004 (primo re longobardo a risiedere in Corrado 1026 permanenza a Pavia) Enrico III 1039 Rodoald 652 Enrico IV 1056 Aripert I 653-61 Enrico V 1110 Grimuald 662-71

Garipald 671 Lotario II Perctarit 671-78 Corrado III di Baviera 1125 Perctarit e Cunincpert 678-88 Federico I Barbarossa 1155 Cunincpert 688-700 Federico II di Svevia 1215-50

160 VESCOVI DI PAVIA

NB - La cronologia dei vescovi più solamente nel corso del sec. XVII ed antichi è riportata secondo la tradi- ha obbligato a ripetere i nomi di zione leggendaria della Chiesa pa- alcuni vescovi, dando ad esempio vese, che fa risalire all’anno 46 l’arrivo diversi Invenzi, Crispini ed Epifani, per in città del primo vescovo S. Siro e la conciliare l’antichità presunta con fondazione della comunità cristiana l’ordine dei vescovi e con i locale. Tale pia, ma fantastica documenti storici che effettivamente leggenda pare essersi consolidata li citano.

anni Severo. Istituì a Pavia le Litanie S. Siro Galileo 46-96 Maggiori, secondo l’esempio del S. Pompeo I, di Aquileia 96-100 Romano Pontefice 580-614 S. Invenzio I, di Aquileia 101-139 Bonifacio. Istituì a Pavia le S. Profuturo 139-144 Supplicazioni “amburbiali”, la 6. feria S. Obediano 145-158 dopo la Domenica di Resurrezione, Leonzio 158-180 quando si recavano e s’infiggevano (distinse la Città in Parrocchie) Croci di cera alle antiche porte della S. Urcisceno 183-216 città 615-626 S. Crispino I, pavese 216-253 Lorenzo I, pavese 628-632 S. Felice martire 253-255 Magno 633-668 S. Massimo I, pavese 256-270 S. Anastasio II 668-680 S. Epifanio I, pavese 270-274 S. Damiano, pavese 680-710 S. Crispino II, pavese 275-305 S. Armentario, pavese 711-730 S. Dalmazio, germano, martire Maurizio 730-734 306-307 Anastasio III 734-737 S. Anastasio I, pavese 310-333 S. Teodoro I 737-750 Tommaso Diacono 333-352 S. Pietro I, pavese 751-766 Albachio 354-358 S. Teodoro II, pavese 766-778 S. Ilario 358-376 Agostino, il quale cessò appena S. Invenzio II 377-403 eletto e consacrato. 778 Tibaldo, pavese 405-419 S. Girolamo, pavese 778-787 Marcellino 424-431 Ireneo 787-790 S. Crispino III 432-466 Ubaldo, francese, Abate del Mona- S. Epifanio II, pavese 466-498 stero di Augiers, presso Costanza. S. Massimo II 498-511 791-793 S. Ennodio. Ottenne dal Papa Ormi- Gandolfo 793-795 sda il privilegio del Pallio ed altri privi- Pietro II 795-800 legi per la Chiesa pavese S. Giovanni I, pavese 801-813 511-521 Sebastiano 814-816 Paolo. Indisse le feste Cerealia per la S. Adeodato, pavese 817-829 B. M. V. 521-546 S. Litifredo I 829-850 Pompeo II 548-579

161 Lintardo, pavese. Partecipò al Enrico Astari, pavese 1060-72 Concilio di Pavia, in presenza di Lu- Guglielmo I, fratello della grande dovico, Re d’Italia e Imperatore, dal Matilde di Canossa 1073-1104 quale, come anche da Lotario, ebbe Guido III Piscario, pavese 1105-19 in dono alcuni Castelli e il titolo di Bernardo I Lunati 1120-30 Conte. 850-873 Bernardo II Curzi, pavese 1130-38 Giovanni II. A questo Vescovo e ai Alfano Confalonieri, pavese, fu no- successori il papa Giovanni VIII con- minato in sostituzione del Card. S. fermò Privilegi e ne attribuì uno nuovo Guarino Fuscarario, eletto al Vesco- molto importante, quello di vato in Pavia ma fuggito clandestino. convocare ai suoi Sinodi gli Arcive- 1140-45 scovi di Milano e di Ravenna, coi loro Corrado I, Conte di Lomello 1146-48 suffraganei. Egli usò tutti questi Pietro IV Rossi, pavese 1148-60 privilegi ed altri, che possono essere Siro II Giorgi, pavese 1160-66 letti nei Distici di Girolamo Bossi. Pietro V Toscani, pavese. Papa Ales- 874-911 sandro III lo privò dell’uso del Pallio Giovanni III. Papa Anastasio III, oltre a perché si era alleato a Federico confermargli i Privilegi, gli concesse di Barbarossa. Poi glielo concesse avere (Umbellam: un ombrello?) e il nuovamente a Venezia, dopo l’ac- primo posto a sedere a sinistra del cordo con Federico, e lo accolse Romano Pontefice nei Concili nella propria grazia coi suoi sosteni- Generali. 911-924 tori. 1167-78 Leone, pavese 925-928 S. Lanfranco Beccari, pavese. S. Innocenzo, pavese 929-930 1178-94 Sigofredo (Sigfrido), pavese. Fu S. Bernardo III Balbo, pavese. consigliere dei Re d’Italia Ugo e 1195-1212 Lotario. 930-939 Rodobaldo I di Sangregorio, pavese. S. Litifredo II, pavese 939-966 Partecipò al Concilio Lateranense a Pietro III Canepanova, pavese. Fu Roma, sotto Innocenzo III. Cardinale e Sommo Pontefice col 1213-15 nome di Giovanni XIV. 966-984 Gregorio Crescenzio, Cardinale Ro- Guido Curti, Cardinale pavese. Par- mano. 1215-16 tecipò al Concilio Generale indetto a S. Fulco Scotti, piacentino 1217-29 Pavia da Gregorio V con la presenza S. Rodobaldo Cipolla, il quale, dopo dell’Imperatore Ottone III. Incoronò che Ardengo Torti aveva rifiutato di Arduino dopo la sua elezione a Re accede all’Episcopato, fu eletto al d’Italia e ne ricevette in dono molti suo posto. Visitò tutte le Reliquie della terreni e castelli. città di Pavia e scrisse una Cronaca 984-1008 su di esse. 1230-54 Uberto Sacchetti 1008-26 Guglielmo II Caneti, pavese 1257-72 Guido II Gaino 1026-28 Corrado II Beccaria, pavese, il quale, Rainaldo Cattasi. Partecipò al Conci- per un decennio, occupò lio di Pavia celebrato da Leone IX. l’Episcopato contro Guido IV Zazzi. 1028-57 1272-94 Guido IV Zazzi. 1272-82

162 Ottone Beccaria, pavese 1294-95 Gio. Girolamo Rossi, parmense. Guido V Langosco, pavese Abdicò dal Vescovato sino al 1551 1296-1312 1531-44 Isnardo Tacconi, pavese, dell’Ordine Gio. Maria Chiocca, Card., sopran- dei Predicatori. Fu anche Patriarca di nominato Monti o del Monte. Fu Antiochia. 1312-19 eletto Papa col nome di Giulio III. Giovanni IV Beccaria, pavese 1544-50 1320-23 Gio. Girolamo Rossi, richiamato al Charante Sannazzaro, pavese Vescovato. Produsse l’Orazione delle 1323-28 40 ore, per tutta la settimana. Giovanni V Fulgosi, piacentino 1551-64 1330-42 Pietro VI Spelta, veronese 1342-56 Alcherio Alcheri, pavese 1357-61 Francesco I Sottoripa, comense 1364-86 Guglielmo III Centuario, cremonese 1386-1401 Pietro VII Grassi, di Castelnuovo. Per primo nel 1404 fece a Pavia la so- lenne processione con la Santissima Eucaristia. Sul suo esempio gli altri Vescovi occidentali iniziarono a fare lo stesso nelle loro Chiese. 1401-26 Francesco II Picolpasso, bolognese. Partecipò al Concilio di Basilea. 1430-35 Enrico II Scotti 1435-43 Bernardo Candiani, divenuto quindi Vescovo di Como. 1443-46 Giacomo I Borromeo, pavese 1446-53 Giovanni VI Castiglioni, Cardinale pavese 1454-60 Giacomo II Ammannati “Lucensis”, Cardinale 1460-79 Ascanio Maria Sforza, Cardinale 1479-1505 Francesco III Alidosio Cardinale da Imola 1506-11 Antonio Chiocca, Card., sopranno- minato Monti o del Monte, aretino 1513-29

163 Ippolito de Rossi, parmense. Parte- Giuseppe Bertieri, di Ceva, Agosti- cipò al Concilio di Trento. Fatto Car- niano 1792-1804 dinale nel 1581. Istituì il Seminario dei Paolo Lamberto d’Allegre, torinese, Chierici e l’esercizio della Dottrina Consigliere di Stato e Conte del Cristiana. 1564-91 Regno d’Italia 1807-21 S. Alessandro Sauli, genovese, Luigi Tosi, di Busto Arsizio 1823-45 barnabita 1591-92 Angelo Ramazzotti, di Saronno. Di- Francesco Gonzaga, Cardinale man- venne in seguito Patriarca di Venezia tovano, che non occupò l’Epi- e morì nel 1861. 1850-58 scopato. Fu eletto subito dopo Ve- Pietro Maria Ferré, di Verdello. Lasciò scovo di Mantova. e fu sostituito nello la sede vacante sino al 1863 per stesso anno 1593 proibizioni di natura politica. Poi si Guglielmo Bastoni, di Bosco d’Ales- trasferì a Casale Monf., ove morì nel sandria 1593-1608 1886. 1859-67 Gio. Battista Biglia, milanese 1609-17 Lucido Maria Parocchi, mantovano, Fabrizio Landriani, milanese. Scrisse le divenne in seguito Arcivescovo di regole della Congregazione della Bologna e Vicario Generale del Dottrina Cristiana. Istituì il Pio luogo Papa. Morì nel 1903. 1871-77 delle Orfanelle, sotto il titolo di S. Siro. Agostino Gaetano Riboldi, di Paderno Elargì 26mila libre imperiali ai Clerici Dugnano. Divenne Cardinale nel regolari detti della Società di Gesù, 1901 e andò a Ravenna, ove morì nel per aprire in Città tre scuole di lettere 1902. 1877-1901 umanistiche 1619-37 Francesco Ciceri, di Vill’Albese (MI) Pompeo Cornazzani, pavese. Ri- 1901-24 nunciò all’Episcopato a causa d’una Giuseppe Ballerini, di Gualdrasco malattia articolare e dell’età avan- 1924-33 zata 1638 Gio. Battista Girardi, padovano Gio. Battista Sfondrati 1639-47 1934-42 Francesco Biglia, milanese 1647-59 Carlo Allorio, di Villata (NO) 1942-68 Girolamo II Melzi, milanese 1660-72 Antonio Giuseppe Angioni, di Bortigali Lorenzo Trotti, milanese 1672-1700 (SS) 1968-86 Giacomo Antonio Morigia, Barnabita. Giovanni Battista Volta, di Gazoldo Prima di venire a Pavia, fu Arci- degli Ippoliti (MN) 1986-2003 vescovo di Firenze. Cardinale Giovanni Giudici dal 2003 1701-08 Agostino Cusani, milanese. Fu Arci- vescovo di Amasia, Nunzio Apostolico a Venezia e Cardinale. 1711-24 Francesco Pertusati, milanese, del- l’Ordine Olivetano 1724-52 Carlo Francesco Durini, Cardinale, milanese 1753-69 Pio Bellingeri, pavese 1756-73 Bartolomeo Olivazzi 1769-91

164 PODESTÀ E SINDACI DI PAVIA DAL 1159 AL 1999 (in corsivo pro podestà, pro sindaci e commissari) Anno Uberto Olevano, pavese 1159 Ferrando Alberici, pavese 1179 Guido del Pozzo, pavese 1180-84 Alberto Sommo, cremonese 1191 Bonaccorso de Palude 1246 Girardo Fante, modenese 1207-08 Ugolino Boteri, parmense 1247 Isacco da Dovera, cremonese 1210 Guido Sisso 1248 Giovanni Strozzi 1212-13 Filippo Barbavaira de Castello 1249 Nicola Borgo 1214 Trinca de Fulgineo 1250 Giovanni Strozzi 1215 Bartolo Tavernario, parmense1251 Manuello d'Oria, genovese 1216 Michele della Trotha 1252 Enverardo di Lutri 1219 Rolando Guidobono 1253 Fulco Scotti, vescovo di Pavia1220 Marchese Uberto Pelavicino 1254 Matteo Corigia, parmense 1221-22 Mazucco d'Andito, piacentino 1255 Guglielmo da Binasco e Agostino Gerardo da Rosate 1256 Avvocati 1223 Alberto Fontana, piacentino 1257 Bernardo Cornazzani 1224 Guido Sisso 1258 Alberto Conti 1225 Pasio Pisamigole 1259 Villano Aldighieri, ferrarese 1226 Rufino Guasco, alessandrino 1260 Rolando Rubens, parmense 1227 Daniele Solari, astigiano 1261 Uberto da Sommo,cremonese 1228 Taddeo Pepoli e Aido Grumello Guido Fallavelli, tortonese 1229 1262 Ugolino Rubens, parmense 1230 Giordano Racalvengo 1263 Uberto da Gorzano e Quaglia da Filippo Sisso 1264 Grizano 1231 Guadaleo da Dovera, cremonese Quaglia da Grizano 1232 1265 Ugolino Rubens, parmense 1234 Alberto Mancasola 1266 Gerardo Rangone, modenese Giacomo Ticone 1267 1234-35 Mastino della Scala, veronese 1268 Zanone d'Andito, piacentino 1236 Giordano Racalvengo 1269 Conte Guido di Biandrate 1237 Alberico Suardi, bergamasco 1270 Bartolo Tavernario, parmense1238 Lanfranco Suardi 1271 Marchese Uberto Pallavicino 1239 Raimondo Asinario, astigiano 1272 Bernardino Ugo Rossi 1240 Rufino Guttuario, astigiano 1273 Guido Sisso 1240 Ansaldo Balbo, genovese 1274 Bernardino Ugolino 1241 Lanfranco Pignatari,genovese 1275 Marino d'Ebulo 1242 Giacomo Calcabò 1276 Fulco di Ponzano 1243 Bassano Cavallari 1277 Guglielmo Amato, cremonese 1244 Guglielmo Pusterla, milanese 1278 Riccardo Filangeri 1245 Filippo Avvocato 1279

165 Giovanni Soresina 1280 Luchino Visconti 1317-19 Mercurino Suardi 1280 Luchino Visconti 1320 Guglielmo Soresina, milanese 1281 Morando Porro 1320 Uberto Spinola, genovese 1282 Lanfranco Cavallari,novarese 1321 Pietro Grumello 1283 Ruggero Medici 1322 Carlo Flisco (Fieschi?), genovese Catellano Scaccabarozzi 1322 1283 Lanfranco Cavallari 1323 Marino Suardi 1284 Carlo Sordi 1324 Enrico Brussamantica, pavese 1285 Bassano Crivelli 1327 Giacomo Tornielli, novarese 1286 Heinrich von Gronestan 1327-31 Beltramo Carcano, milanese 1287 Oberto di Cocconate 1332 Emanuele Spinola, genovese 1288 Martino Castelli 1332-33 Manfredi Pelavicino 1289-90 Carlotto Sordi 1334 Otorino Mandelli 1291 Gaspare Visconti 1334-35 Moresco Rivola 1292 Giovanni Spinola 1336 Guiscardo de la Maldura 1293 Marchese Federico Malaspina 1337 Enrico de Marliano 1294 Boschino Mantegazza 1338 Alberico Suardi, bergamasco 1295 Maffeo da Sommo 1339 Emanuele Spinola, genovese 1296 Brizio Goromonti, bolognese 1340 Bernardino Nogaroti,veronese 1297 Guido Rangoni 1340 Guglielmo da Busseto 1298 Besso di Summonte, vercellese 1341 Uberto Spinola, genovese 1299 Filippone Sessa 1342 Enrico Visconti 1300 Gasparino Visconti 1343-45 Giacomo Carcano 1301 Otto Borri 1346-47 Fazio Pusterla, milanese 1302 Suzio Vistarino, lodigiano 1348 Giovanni da Giussano 1302 Gasparino Visconti 1349 Fazio Pusterla, milanese 1303 Guido Bottazzi 1350 Rolando Scotti, piacentino 1304 Francesco Ricci 1350 Pino Vernazza 1305 Giovannolo Mandelli 1351-52 Gaspare Visconti 1305 Tommaso Lampugnani 1353 Uberto Pettinati 1306 Rolando Prato 1353 Pino Vernazza 1307 Ramengo de Cassate 1354 Roberto Crotta 1308 Pacomo Provana 1355 Carlo Sordi, piacentino 1309 Baldovino della Rocchetta 1356 Tommaso Berarigi 1310 Conte Antonio di Biandrate 1356 Luchino Visconti 1310 Bartolo Cereseto 1357 Fiammingo Landi 1311 Conte Antonio di Biandrate 1359 Manfredi Grillo 1311 Matteo Mandelli 1359-60 Andrea Piossasco 1312 Giovannolo Pirovano 1361 Bartolomeo Cortisi 1312 Giovanni Pallavicino 1362 Bonifacio Guasco d'Alice 1313 Zanardo Pusterla 1366 Marchese Nicola Malaspina 1314 Guelfo Lanfranchi, pesarese 1367 Bartolomeo Cortisi 1314 Giovanni Anguissoli 1369 Francesco Garbagnati 1316 Speronello Canavizio 1371

166 Loterio Rusconi, comasco 1372 Antonio Cavalli, veronese 1442 Taddeo Pepoli, bolognese 1373 Bartolomeo Barattieri, piacentino Francesco Zazzia, pesarese 1374 1443 Spinetta Spinola 1376 Ubertino Balardi 1444-45 Bucerio Rusconi 1376 Manno Donati, fiorentino 1446 Guelfo Paravicino 1377 Matteo, ex marchese di Ceva 1447 Bartolomeo Jacopi,genovese 1378 Filippo Meli e Polidoro Baglioni Giovanni Anguissoli 1382 1448-49 Uberteto Visconti 1383 Antonio Crivelli 1450 Bartolomeo Piacentini 1385 Conte Giovanni Manfredi, faentino Rolando Rossi 1386 1451-52 Giovanni d'Iseo, bresciano 1387 Manno Donati, fiorentino 1453-54 Prendiparte della Mirandola 1389 Pier Paolo Pontani, spoletino 1455-56 Antonio da Pietrasanta 1394 Antonio Micheli, senese 1457-58 Giovanni d'Iseo 1395 Filippo Meli, cremonese 1459-60 Antolino Anguissola 1396 Galeazzino Campofregoso, Leonardo Doria 1397-99 genovese 1461-62 Conte Artale d'Alagonia 1400 Alessandro Castiglioni 1463-64 Spinetta Spinola 1402 Giuliano Ghilini 1465-66 Bartolomeo d'Alagonia 1403 Carlo Raguardali Norsa 1467 Crepino Spinola 1404-05 Bartolomeo Caci 1468-69 Bonifacio Malaspina di Varzi 1406-07 Antonio Fogliani 1470-71 Androlino Ubertini 1407 Marco Medici, lucchese 1472-73 Bartolomeo Falconi 1409 Giovanni da Pietrasanta 1474-77 Giovanni Porri 1410 Giovanni Calzavacche 1478-80 Pietro Oddoni 1411 Baldassarre Meli 1482 Pietro di Cocconate de Radicato Raffaele Giuviziati, alessandrino 1412 1483 Tibaldo Cerati d'Alba 1414 Benedetto Ferrari, milanese 1484 Paolo Doria 1415-16 Giacomo Bilia 1485 Enrichetto Valperga 1417 Carretto del Carretto 1486-88 Sperono Pietrasanta 1418 Francesco Porri 1489-91 Bertola della Croce 1421 Ambrogio Zanca, napoletano Gasperino Visconti 1422-23 1492-94 Antonio Scarampi 1424 Gianfilippo Gambaloita 1495-96 Guglielmo Asinari 1425 Giambattista Spinola 1497-98 Bassano Lampugnani 1427-28 Gabriele Ginori, fiorentino Giovanni Grimaldi 1429-30 1499-1500 Marchetto Ricci, astigiano 1431-32 Bartolomeo Boni 1501-03 Biagio d'Axereto, genovese 1433-34 Paolo della Porta, novarese Giovanni Burri 1435 1507-08 Marchese Corrado del Carretto, Bernardino Guacci 1509-11 savonese 1437-38 Pier Antonio Bercioli, novarese 1512 Giovanni Burri 1439-40 Benedetto Pelati, lodigiano 1513

167 Giacomo Inviziati 1514 Lorenzo Pollo, spagnolo 1602-03 Giovanni Verari, astigiano 1515-16 Ludovico Maddi, cremonese Agostino Gallarati, cremonese 1604-05 1518-19 Cesare Gallarati 1606-07 Giovanni Verari, astigiano 1521-22 Truffo Truffi 1608-11 Melchiorre Marsi 1525 Ludovico Taverna 1612-13 Francesco Sfondrati 1530 Jacopo Alifer 1614 Pier Giovanni Schinchinelli 1532-33 Juan Rodriguez, spagnolo 1615 Tideo Oldovini, cremonese 1534-35 Nicolas Leyzal, spagnolo 1616-19 Ascario Marsi 1543 Matias Maldonado, spagnolo Pier Paolo di Casate 1544-45 1620-21 Alfonso Guevara 1546-47 Nicolas Leyzal, spagnolo 1622-23 Carlo Malopera 1548-49 Orazio Mainoldi 1624 Cesare Taverna, milanese 1550-51 Girolamo Erba 1624-25 Martino della Pergola, valtellinese Juan Ruiz de Laguna, spagnolo 1552-53 1625-27 Pier Giorgio Visconti, milanese Ottaviano Piccinardi, cremonese 1554-55 1628-29 Hernan Brazo, spagnolo 1556-57 Francisco Arguis, spagnolo 1630-31 Antonio Londono, spagnolo 1558-61 Juan Ruiz de Laguna, spagnolo Giovanni Botta, cremonese 1562-63 1632-33 Paolo Chiesa, tortonese 1564-65 Ludovico Turconi 1634 Alvise Belloni, alessandrino 1566-67 Antonio Gallia, alessandrino 1635-36 Cristoforo Magni, milanese 1568-69 Consalvo Rodriguez, spagnolo Sigismondo Piccinardi, cremonese 1637-39 1570-71 Alfonso Majnardi, cremonese 1640 Hernan Horticio, spagnolo 1572-73 Giambattista Cantoni, alessandrino Galeazzo Brugora, milanese 1574-75 1642-43 Sigismondo Piccinardi, cremonese Fabio Francesco Dugnani 1644-45 1576-77 Carlo Patalani 1646-47 Girolamo Monti 1578-79 Francesco Redanaschi 1648-49 Giovanni Tommaso Odescalchi Pietro Petraccini 1650-51 1580-81 Nicola Fernando De Castro (Castelli?) Alvisio Belloni, alessandrino 1582-83 1652-53 Galeazzo Visconti, milanese 1584-85 Giacinto Orrigoni 1654-55 Alvisio Belloni, alessandrino 1586-87 Tommaso Persichelli 1656-59 Luis Mesa Cortes, spagnolo 1588-89 Carlo Archinti 1660-61 Alvisio Belloni, alessandrino 1590-91 Antonio Maria Erba 1662-63 Ludovico Maddi, cremonese Carlo Corio 1664-65 1592-93 Giambattista Pozzi 1666-67 Cesare Gallarati 1594-95 Giampiero Stampa, comasco Lucio Albrizzi 1596-97 1669-70 Cesare Gallarati 1598-99 Sebastiano Larmella Caxa 1670 Galeazzo Visconti, milanese 1600-01 Carlo Visconti 1671

168 Alonso de la Peña 1672-73 Carlo Bellingeri di Vistarino 1816-23 Fabrizio Luigi Pusterla 1674-75 Maspes, pro Podestà 1823 Giambattista Sico Borella 1676-77 Giuseppe Robolini 1823-25 Pier Giorgio Burra 1678-79 Carlo Bellisomi 1826 Luigi Trotti 1680-81 Scazza, pro Podestà 1826-29 Galeazzo Bossi 1682-83 Rusconi, pro Podestà 1827 Barnabò Bambosi 1684-85 Giuseppe Beccaria 1827-31 Pier Paolo Bonetti 1686-87 Maggi, pro Podestà 1832 Marchese Cesare Pagani 1688-91 Pio Folperti 1833-39 Pedro Casado Rosales 1692-93 Rusconi, pro Podestà 1838 Francesco Radamaschi, cremonese Tommaso del Majno 1840-45 1694-95 Erba, pro Podestà 1845 Pedro Casado Rosales 1696-97 Eucherio Calcagni 1846-48 Giovanni Pinacchi 1698-99 Pietro Carpanelli, pro Podestà 1848 Ignacio Antonio Alvarez 1700-03 Carlo Cairoli 1848 José Bolañas 1704-05 Francesco Cattaneo 1849-51 Giambattista Modignani, lodigiano Giovanni Battista Burdet, pro Podestà 1706-07 1851-52 Orazio Bazetta, comasco 1708-09 Carlo Folperti 1853-55 Carlo Visconti 1710-11 Giovanni Lauzi 1856-57 Pietro Goldoni Vidoni 1712-15 Giovanni Zanini 1857-60 Giorgio Giulini 1716-17 Giovanni Mai 1860 Marchese Antonio Recalcati Giovanni Vidari 1860 1718-19 Giovanni Codazza 1863 Giulio Calderari 1720-21 Giuseppe Martinazzi 1864 Girolamo Rotta 1722 Cristoforo Bertinelli, R. Commissario Giulio Calderari 1723 1866 Giuseppe Antonio Perini 1726-27 Giovanni Migliazza, pro Sindaco Giuseppe Pianto 1728-29 1867 Bendono Caccia 1730-31 Giovanni Dell'Era, pro Sindaco Giovanni Antonio Cattaneo 1732-33 1867 Conte Paolo Carcelli 1734-37 Tullio Brugnatelli 1868-71 Girolamo Maria Suzzani 1738-41 Costantino Mantovani, pro Sindaco Alberto Visconti d'Aragona 1742 1871 Alberto Re 1750 Pio Pietra, pro Sindaco 1871 Carlo Maria Recalcati 1757 Achille Bozzi, pro Sindaco 1871 Filippo Montone Visconti 1759 Pio Pietra, pro Sindaco 1872 Giovanni Pietro Moneta 1766 Evandro Caravaggio, Giambattista Assandri 1770 R. Commissario 1873 Carl von Felber 1778 Giuseppe Cattaneo, pro Sindaco Paolo Bassi 1786 1873 Cesare Schinchinelli 1787 Achille Bozzi, pro Sindaco 1874 Carlo della Porta 1790 Bernardo Arnaboldi Gazzaniga Camillo Campari 1807-16 1877-81

169 Giuseppe Dapelli, pro Sindaco 1881 Cornelio Veltri 1973-78 Alessandro Campari 1884-88 Giorgio Maini 1978 Costantino Mantovani, pro Sindaco Pierangelo Giovanolla 1986 1888 Sandro Bruni 1988-90 Emilio Franchi Maggi 1889-90 Sandro Cantone 1990-93 Camillo Pellegrini, pro Sindaco 1890 Domenico Gorgoglione, Luigi Bertioli, R. Commissario 1890 Comm. pref. 1993 Gerolamo Forni 1891-93 Rodolfo Jannaccone Pazzi 1993-95 Pietro Pavesi, R. Commissario 1893 Domenico Gorgoglione, Carlo Belli 1893-98 Comm. pref. 1995-96 Carmine Adami-Rossi, Andrea Albergati 1996-2005 R. Commissario 1899 Piera Capitelli 2005-09 Pietro Pavesi 1899-1902 Laura Bianchi, Comm. pref. 2009 Enrico Comitti, R. Commissario 1902 Alessandro Cattanero dal 2009 Quirino Quirici 1902-05 Giacinto Romano, pro Sindaco 1905 Carlo Zacchi, pro Sindaco 1905 Benedetto Scelsi, R. Commissario 1906 Giovanni Vidari 1906-07 Angelo Galbarini 1908-10 Emilio Franchi Maggi 1910-14 Luigi Zarzo, R. Commissario 1914 Eteocle Lorini 1915-19 Luigi Vittorio, pro Sindaco 1919 Alcide Malagugini 1920-22 Giuseppe Masi, R. Commissario 1922 Pietro Vaccari 1923-33 Angelo Nicolato 1933-43 Italo Sinforiani 1943 Francesco Panigati 1943-44 Fermo Brocchetta 1944-45 Angelo Grassi 1945-46 Cornelio Fietta 1946-48 Carlo Milani 1948 Alberto Ricevuti 1951-56 Bruno Fassina 1956-64 Giovanni Vaccari 1965-70 Gianpaolo Calvi, pro Sindaco 1970 Sesto Bajno, pro Sindaco 1970 Sesto Bajno 1970 Angelo Biancardi 1970 Mognaschi, Comm. pref. 1971-73

170