SCHEDA GEOSITO

ID Geosito Denominazione Comune Provincia A7 I calcari a Rudiste di San Polo Matese San Polo Matese

Inquadramento cartografico (stralcio tavoletta IGM) Foto

Particolare del deposito affiorante presso il ruderi della Cappella “Anime del Purgatorio”

Scala Numero Denominazione Longitudine Latitudine Est Nord Coordinate Coordinate 1:5000 405102 San Polo Matese 2°02'34" E 41°27'38" N 2477795 4589917 geografiche Gauss-Boaga Quota topografica 1:25000 162 III NO Boiano 680 media (m s.l.m.) Settore d’interesse primario Settore d’interesse secondario Interesse contestuale primario Paleontologia Stratigrafia Escursionistico

Litologia Età delle formazioni rocciose Età del processo genetico Calcareniti, calciruditi, calcari bioclastici di colore da avana a biancastro con livelli ricchi in Rudiste Turoniano sup.- Campaniano (Cretacico superiore) frequentemente in posizione di crescita.

Descrizione L’abitato di San Polo Matese è noto nella letteratura geologico - paleontologica sin dal 1901 per la diffusa presenza di rocce carbonatiche, affioranti lungo le sue vie, all’epoca non ancora pavimentate, ricche di fossili di rudiste (molluschi bivalvi, oggi estinti, caratterizzati da una valva fissa da spiralata a conica e da una valva libera spesso opercolare). In particolare, l’abitato è conosciuto per la descrizione del genere Distefanella Parona, 1901. L’abitato sorge, infatti, su una serie rocciosa di età compresa tra il Turoniano superiore ed il Campaniano, costituita da calcareniti e calciruditi bioclastiche e calcari organogeni ricchi di rudiste, in molti casi in posizione di crescita. Gli strati presentano un’immersione generale verso NNE. Sebbene gli affioramenti oggi visibili siano di ridotto spessore, il sito risulta interessante perchè offre la possibilità di osservare degli esempi di scogliere fossili, formatesi ad opera di organismi costruttori. In particolare sono osservabili delle scogliere a rudiste del Cretacico superiore in buono stato di conservazione, riferibili alla piattaforma carbonatica del Matese. La parte alta della successione di età Santoniano - Campaniano, è visibile all’ingresso del paese in prossimità dei ruderi della Cappella “Anime del Purgatorio”. Qui per uno spessore di circa 15-20 m, lungo il bordo della strada che conduce al paese, ed a costituire la superficie su cui sorgono i ruderi della cappella, affiorano calcareniti e calciruditi grossolane a rudiste (ippuritidi e radiolitidi), rari gasteropodi e coralli, organizzate in strati di spessore variabile, compreso tra circa 20 cm ed 1 m. Gli individui di rudiste si presentano prevalentemente in posizione di crescita ed immersi in costituita da calcarenite bioclastica. Sono, inoltre, ben visibili, associati ai corpi calcarenitici e calciruditici bioclastici, strutture duomiformi, di tipo bioermale in cui le rudiste in posizione di crescita costituiscono gli organismi dominanti. In particolare, un primo affioramento interessante è visibile lungo il bordo della strada, nei pressi di una curva, in corrispondenza di uno spuntone di roccia, ben individuabile per la presenza di una croce posta su di esso. L’affioramento ha uno spessore di circa 2 m e consente di osservare una scogliera fossile costituita da individui di Durania samnitica Parona, molto spesso in posizione di crescita, e resti di altri bivalvi. Esso appare parzialmente distrutto a causa dell’erosione naturale ed in parte per opera dell’uomo. Gli individui di Durania formano tipicamente degli addensamenti, aderendo gli uni agli altri tramite la valva fissa, per resistere meglio al moto ondoso. Proseguendo lungo la strada in direzione del paese, poco più avanti sulla destra, affiora un bioerma a Biradiolites sp. a costituire un piccolo spuntone roccioso. Gli individui, in posizione di crescita, sono ben visibili in sezione trasversale sulla superficie della roccia, dove si può osservare l’ornamentazione a coste della valva fissa. L’affioramento risulta anche formato da bioclasti costituiti da frammenti di altri bivalvi. Esso passa lateralmente, proseguendo lungo la strada a calcari biancastri bioclastici, caratterizzati da letti stratificati (calcari biostromali). Un bioerma costituito da individui di Hippurites colliciatus (Woodward), in ottimo stato di conservazione, è, infine, visibile nell’area in cui sorge la Cappella diroccata. L’affioramento, laddove la copertura vegetale è assente, offre la possibilità di osservare gruppi di individui di Hippurites colliciatus (Woodward), attaccati gli uni agli altri lungo una zona longitudinale della valva fissa, in posizione di vita sia orizzontale che verticale. Le facies della serie di età Santoniano - Campaniano rilevata in quest’area sono tipiche del Cretacico superiore del settore nord-orientale del Matese. Esse indicano ambienti di piattaforma aperta prossimi al margine, con settori ad alta energia, più esposti al moto ondoso, rappresentati dalle biocostruzioni ad ippuriti e radiolitidi, e settori più protetti, dove si sviluppavano comunità a radiolitidi e gasteropodi caratterizzati da letti tabulari stratiformi (i calcari biostromali). La parte bassa della successione, di età Turoniano superiore, affiora all’interno del borgo antico di S. Polo e costituisce tutto il rilievo su cui sorge l’abitato. Essa è rappresentata da formazioni bioermali costituite prevalentemente dal genere Distefanella Parona ed e visibile oggi all’interno del borgo solo in pochi punti e per spessori molto ridotti: all’ingresso del paese, in un terreno privato, in prossimità del Comune; lungo la scalinata che conduce alla Chiesa di S. Pietro in Vincoli (Via Chiesa), a costituire il basamento di alcuni edifici; presso la Chiesa di S. Pietro in Vincoli, a costituire il basamento su cui sorge il campanile della chiesa. L’affioramento presso la chiesa di S. Pietro in Vincoli (spessore di circa 1 m) è quello maggiormente degno di nota per lo stato di conservazione della macrofauna in esso rinvenibile. Si tratta di una calcarenite bioclastica, in cui le rudiste costituiscono gli organismi dominanti. Spicca per abbondanza il genere Distefanella Parona, caratterizzato dalla valva destra fissa cilindroide allungata ricurva, di cui sono osservabili degli individui interi in posizione di crescita. Sono anche visibili le valve sinistre “cupiliformi”. Ad esso sono associati resti di ippuritidi (Vaccinites sp.) e di radiolitidi (Sauvagesinae), rari gasteropodi e coralli. I calcari turoniani sono riferibili ad ambienti di piattaforma aperta ad energia media limitata, periodicamente interessati da eventi di incremento di energia. In particolare essi indicano ambienti lagunari, prossimi al bordo di piattaforma, caratterizzati da acque basse, con associazioni a rudiste costituite da poche specie (oligospecifiche) o da una sola specie (monospecifiche).

Interesse del geosito Stato di conservazione Vincoli Modalità di accesso Paesaggistico, Paesistico- Regionale Discreto ambientale (L.R. n°24 del 1/12/89) A piedi o in auto Area naturale protetta (Sic e Zps) Possibilità di degrado Opportunità di tutela Accessibilità Elevata Consigliata Facile

Contesto paesaggistico-territoriale Il geosito si colloca all’interno dell’area Matese-Conca di Boiano- e ricade nell’area protetta SIC-ZPS più grande della regione denominata “La Gallinola-M. Miletto- M.ti del Matese”. In particolare, esso ricade all’interno di un’area di notevole interesse geologico e paleontologico, tra le più note dell’Appennino centro-meridionale e conosciuta dal 1901, molto rappresentativa ed esplicativa per quanto riguarda la genesi della piattaforma carbonatica del Matese. Il geosito è delimitato verso sud dalla struttura di Colle Salva Signore che ospita il geosito a carattere paleontologico di “La successione cretacica di Colle Salva Signore”. A piedi, il sito è raggiungibile prendendo il sentiero 118 (Civita-S. Polo Matese--) segnalato nella “Carta Escursionistica dei Sentieri - Matese - Versante Settentrionale - Settore Orientale” edita dal CAI Molise. Il geosito dista 25 km da Campobasso, 34 km da Isernia e 90 km da ed è raggiungibile, venendo da Campobasso, percorrendo la SS 87 e poi la SS 17 in direzione San Polo Matese o, venendo da Isernia, seguendo direttamente la SS 17 in direzione di San Polo Matese.

Bibliografia essenziale Accordi G., Carbone F. & Sirna G., 1982 - Relationship among tectonic setting, substratum and benthonic communities in the upper Cretaceous of northeastern Matese. Geologica Romana, 21, 755-793. Accordi G., Carbone F. & Sirna G., 1990- Rudist Communities and Substratum in the Matese Mounts, Molise, . Field Trip, 2nd International Conference on Rudists, Rome-Bari Oct.1990, 43 pp. Carannante G., Pugliese A., Ruberti D., Simone L, Vigliotti M. & Vigorito M., 2009 - Evoluzione cretacica di un settore della piattaforma apula da dati di sottosuolo e di affioramento (Appennino campano-molisano). Boll. Soc. Geol. It., 128, 1, 3-31. Mainelli M., 2002 - Bioerme a Rudiste nel Cretacico del Matese orientale. Arti Grafiche La Regione, Ripalimolisani, 184 pp. Parona C. F., 1901 - Le rudiste e le Camacee di San Polo Matese (Campobasso). Mem. R. Acc. Sci fis. Mat. Nat., (ser 2), 50, 197-214.