ANNO Vli - N. 42

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Quest’anno e suo consueto sorriso sibillino sulle labhra. — andata cost, caro signore, ma Vanno venturo Direttore : Puo anche darsi! Dopo un attimo di riflessione, il signore bisogna pensarci prima, molto prima. GASTONE MARTINI che mi sedeva di fronte salto su: E fuori continuava a venir gia acqua, e soltanto una grande quantitå d'acqua. Il tře­ Redattore Capo : —- Ma si! Lei si occupa di modelli volanti! Non ě cosi? no proseguiva nella sua corsa, portandosi via GIAMPIERO JANNI — Gia, gia, ě proprio cosi. i nostri bagnati pensieri. — E pensare che mio figlio, quando de- * * *■ Direz. Redaz. Ammin. Pubblicita cisi di partire, mi ha pregato a lungo perche Piana Ungheria. 1 - ROMA 121 10 portassi con me a Milano, a vedere le gare del Concorso Nazionale. Loro sono in ll fatto ě questo: che da diversi anni a Telefono 877.015 viaggio per questo, e vero? questa parte, U Concorso Nazionale sembra — Infatti. legato alla pioggia. E quando non ha piovuto TARIFFE D'ABBOHAMENTO — Beh', signori miei, che volete: ho te- ce la siamo cavata sempře per il rotto della lefonato due volte a Milano, ancora questa cuffia, ně piti ně meno come ě avvenuto ITALU; 12 N.ri L. 2500 - 6 N.ri L. 1300 sera, mi hanno detto che prove, prove e quest’anno. Stavolta il Signore ha voluto es- ESTERO: 12 N.ri L. 3500 - 6 N.ri L. 2000 prove. Le previsioni sono tutt'altro che con- sere ancora magnanime con la troppo vili- fortanti. Mio figlio va a scuola, sono i primi pesa classe degli organizzatori di gare e, con giorni, non e proprio il caso che si assenti, un piccolo miracolo, ha trasformato in buona in questo periodo di amhientamento, per an- una situazione che sembrava disastrosa. darsi a huscare un raffreddore e, poi, a ve­ Dobbiamo deciderer una buona volta a fis­ dere non si sa cosa. Forse una gara d'idro- sure in tempo la data di svolgimento del volanti o, meglio, di sottomarini? Concorso Nazionale. 11 Regolamento puö es- SOMMARIO serě anche steso in marzo, in aprile. Non ci — Mah! sono delle modifrche sostanziali. La data de- — Ma io dico — continuava quel signore ve essere resa nota in giugno e non deve ca- Fine di ottobre. di G. Janni Pag· 1151 — io dico come si puo andare a fare una dere oltre la prima quindicina di settembre. Riduciamo in quantitative gara nazionale di modelli volanti a Milano, Meglio sarebbe addirittura net primi giorni di elastico ...... ” 1152 alia fine di ottobre. O che sperano di trovare di settembre. Gli esami non hanno ancora Ventimila persone ci han- 11 sole, alia fine di ottobre? A Milano, poi? avuto inizio, per la scuole e’e tempo. Ma no battuto le mani . )> 1153 Che bell'idea! Vorrei sapere solo di chi é poichě si spera (dico si spera, ma...) che al- II modello ad elastico Videa. meno una buona parte degli studenti-aero- K.L-70. di L. Kanneworff >> 1155 Fuori continuava a piovere. L’acqua scor- modellisti sia stata promossa a giugno, e che Γη idromodello a motore. reva in copiosi rigagnoli sui veiri appannati Valtra parte, rimandata, si sia preparata in di E- M acchi .... » 1157 del finestrino. E not non potevamo fare che tempo e con coscienza, e non attenda pro­ Per determinare il rendi- le piti oscure congetture sulla gara dell’indo- pria gli ultimi giorni, ecco che in quel modo mento della matassa. di mani. Tione, punto sul vivo dalla botta del G. Mascherpa .... 1) 1157 non dovremmo piu. scontentare nessuno (ov- Rassegna dei motori ame- signore accanto, cerco di spiegare le ragioni vero: gli scontenti ci saranno sempře, ma, in ricani: « Spitzy Royal » . » 1160 che avevano fatto rinviare la data di svolgi- proporzione, saranno meno). Del resto non I Radiocontrollisti: ci han- mento della gara. facciamo altro che tornare all’antico: perche no igrnorato! ...... » 1161 — Ma vede, caro signore, quei poveretti fmo al 1943 il Concorso Nazionale venne Il problema degli allievi · )) 1161 non hanno proprio potuto far diversamente. regolarmente disputato appunto nei primi Il Campionato Automodelli. Prima ci sono state Te gare in Finlandia, e giorni di settembre, fra il 5 e il 10· Belle di G. Janni ...... » 1162 non hanno potuto occuparsi del Concorso giornate di sole, soddisfazione generále; quel- CTě una pista a Monza · » 1165 Nazionale. Tanto c'era tempo. Passata que­ lo ě il periodo ideale per una gara di tanta Il XIV Concorso Nazionale sta tempesta fmnica, é giunto Vozio estivo; important. Modelli Volanti, di G. J a n n i )) 1166 tanto e vero che quando Tione, il quale poi E poi, sarebbe bene trovare una localita Orifine e sviluppo delle fer- non é altri che il sottoscritto, compilato il un po' piu centrale di Milano. L’organizza- rovie, di Ε· Palmentola » 1170 ztone ě stata soddisfacente, ě- vero, ma quei Il convegno dei modellisti poveracci che vengono da Messina, da Ba­ ferroviari a Genova . . » 1171 ri, ecc... Ci vuole un po’ di comprensione Un modello di stazione fer-

1151 A LT R l d up: s e g u a c t (e x o x s o x o i s o l i ) d e l l a p k o p o s t a p e l e g i RIDUCIAMO IL QUANTITATIVO Dl ELASTICO! nuti. Ma lo sa il signor Tione che in Italia proprio lettera morta, ora che il nostro aero- Paria Canesřrelli... i volt di 5 minuti si contano a decine, ma modellismo, anzi i nostri elasticisti, stanno che le scassature si contano a centinaia? Una dimostrando di essere i primi della classe. I Sono 15 anni che seguo, e non solo come volta erano i principianti a far sfoggio di nostri commissari nazionali, sentito il parere spettatore, raeromodellismo. Il modello ad scassature, ora sono gli esperti, i cannoni, le della loro « gente», potrebbero in una riu- elastico ě stato sempře il mio debole (o il grandi firme, che si esibiscono in scassature nione, quanto mai opportuna, discutere la mio forte?). Ultimamente su questa Rivista ad alto potenziale, tipo tecnicolor. Scassature faccenda, ed inviare la proposta delle loro ho letto oli scritti del sig. Pelegi e del si­ dovute non certo all’inesperienza dei co- decisioni alla F.A.I. Solo cosi, caro Tione, gnor Tione. Il primo propone la riduzione struttori. I loro modelli sono frutto di studi potrai dormire sanno tranquilli, non distur- del peso dell’elastico, adducendo varie ragio- piu che annuali. Le strutture, oltre che alla bati da sinistri scricchiolii di fusoliere spac- ni, il secondo controbatte adducendone altre. lavorazione impeccabile, mostrano palesemen- cate o da apparizioni di visi lacerati a san- Il problema si presenta di eccezionale inte­ te quanta cura di progetto, sia stata messa gue, grondanti di sudore, e maledicenti i resse. I soli due nomi precedenti bastereb- per la loro realizzazione. E sembra quasi fossati, i reticolati ed i campi di granturco. bero a giustificare cio. Se poi vogliamo ag- impossibile dover assistere alle predette scas­ PIO CANESTRELLI giungere un tale sig. Ellila, citato nei due sature. Un tempo esse erano parziali. Oggi, scritti, qualsiasi dubbio sull’importanza del- scassature solo totali, oserei dire che si riesce l'argomento cadrebbe di colpo. Ora non so a salvare solo il cuscinetto a sfere. E cio non se un aeromodellista principiante (al con- ě bello, e deve finire. A che pro effettuare Leardi insiste... fronto solo dei suddetti signori) possa per- gare di velocitå sul filo del rasoio? Il primo mettersi di parlare un po francamente. La arrivato ě certo il piu. bravo, ma non sempře Quanto scrive Pelegi sull'argomento mi gentilezza e la generosita del predetto signor il piti veloce. Le corse si effettuano su pista, pare molto sensato. Che i modelli se ne va- Ellila (conosciuto perfino dalla maggior parte con scarpe chiodate e con fondo adatto ed clano rapidamente fuori vista con un po' di delle tribú dell’Africa EquatorialeY mi ren- i corridori non sono ně rammolliti ně usi alla vento che li aiuti é sacrosantamente vero. dono forte e baldanzoso, ma non so in che papalina. In tutti gli sport si cerca sempře Da cio risulta che é proprio inutile assog- modo reagiranno i signori Pelegi e Tione. Ad di agevolare con attrezzature adatte il lavoro gettarsi all'improha fatica di progettare, co­ ogni buon conto essi conoscono il mio indi- dell’atleta. Ed il rischio, anche se ě presente, struire, provare eccetera, per ottenere un mo­ rizzo, e potranno sempře inviarmi i loro viene contenuto nei limiti del ragionevole. dello che salga a razzo, raggiunga quote mat padrini (l’orario d’ufficio del mio segretario Nelle corse automobilistiche, alle curve ci viste, plant come un veleggiatore, quando c 9-12, 14-18). Accetto solo slide all’arma se- sono le balle di paglia. Not non vogliamo poi sul campo di gara una hava di vento mibianca (Honda con elastico Pirelli 1X3). ně le balle di paglia ně le scarpe chiodate, sopingerå dolcemente il modello fenomeno La limitazione del peso di elastico non ě ma non vogliamo nemmeno essere associati al di lå di un ostacolo, e il cronometrista, una cosa nuova. Durante il periodo bellico, alla bambagia, alle pantofole o alla papa­ schiacciando il pulsante del cronografo, dira, in diverse gare ed in diversi paesi, c’erano re- lina. con un sospiro di sollievo: — Anche que­ golamenti con limitazione del peso dell’ela- Il sig. Pelegi in un suo scritto propone sta e fatta — come quel tale della storiella. stico. Cio era dovuto alla mancanza di ela­ 80 gr. di elastico. A me sembrano ancora E successo a me, é successo a voi, anche stico in commercio. Ora che l’industria ci for- troppi. Ne proporrei 65. I 165 gr. di modello senza il modello fenomeno. nisce quantitå di elastico limitata solo dal li potremmo dividere cosi: Ala 45 gr. Im- Certo, le formide sono sempře noiose: peso del nostro borsellino, sembrerebbe as- pennaggi 15. Fusoliera 65. Gruppo elica 30. tanto piu noiose quanto piu restringono il surdo limitarne l’uso. Potrebbe addirittura Carrello 10. Vi immaginate, ragazzi, le dia- campo d'azione del progettista, costretto co­ sembrare un sabotaggio all’industria — e in volerie che verrebbero fuori dalle meningi si a navigare in un mare irto di scogli e dei vari Lustrati, Cassola, Leardi, quando di secche, che se e cost hravo da non pic effetti non e cosi. Al punto in cui siamo ar- avrebbero a disposizione 165 gr. di mate­ rivati con il modello ad elastico, credo che chiare negli uni ftnisce per arenarsi sulle riale? Quante volte essi nel progettare il nuo- seconde. Nell’immediato dopo-guerra, a fu­ il progresso abbia raggiunto il suo massimo. vo modello (l’ultimo si ě scassato o l’hanno ria di sentir parlare di rivoluzioni, di lihertå Anzi credo che lo abbia raggiunto giå dal- perduto) avranno pensato a nuove forme, e di abhasso l’odiato regime (che sarehhe poi l’anno scorso. La tecnica ě la stessa. E poi nuovi dispositivi alle famose « cose da paz- anche questa una formula nel campo poli­ chě il progresso ě inteso solo come movi- z i», ma sono stati fermati dalla formula, e tico), a furia di sentirsi sempře piu liberi, mento ascendente, la stasi, anche se non e se ne sono andati in cerca, ancora una volta, anche gli aeromodellisti s’erano forgiata una movimento discendente, non ě progresso. dei famosi listelli di balsa 4 χ 4 (della qua- ” formula liberaJ' e scusate tanto la contrad- Il sig. Tione dice che alia Wakefield non litå che dicono loro) e avranno iniziato un dizione in termini. Ma il resto del cosiddetto ě stata ancora raggiunta la media di 5 mi­ nuovo modello, magari 5 gr. piu leggero e mondo libero non aveva queste Ubere idee. con una matassa ancora pih potente. Nossignori■ La formula c'era e doveva essere Non tutti hanno le famose pianure del rispettata: magari un po’ rimaneggiata, ma Texas, e le gambe dei venťanni, ně hanno c'era; e bisogno rinfoderare ogni idea di tempo e mezzi per spaccare un modello dopo farne a meno perché si sarebbe corso il ri­ l'altro. Con la limitazione sopra detta si po­ schio di rimanere isolati. L’aeromodellista ri- tranno costruire modelli dalla vita molto piu prese a considerare il carico minimo; dopo- lunga, provarli molto piú a fondo, con con- diché venne anche la superficie massima, dizioni atmosferiche non proprio al bacio, anzi stabilita tra i 32-39 dm2 per i veleg- in campi d’aviazione anche di minime di­ giatori, 17-19 per gli elastico e in fine il ca­ mension!, eliminando i famosi recuperi fuori rico minimo per i modelli a motore stabilito campo che strappano parolaccie anche ai tipi in base alla cilindrata, e quest’ultima, cosa piil a posto (vero Ferruccio?). piu notevole che mai ai sensi della odiata Ora, signor Tione, sembra quasi che io formula, limitata ai 2,5 cm3. voglia incolpare Lei di tutta la faccenda. E Molto bene — o molto male a seconda Lei, dopo le sferzate del Pelegi, sembra do- dei pareri . Ditemi voi ora se, aggiun- ver ancora soggiacere alle mie accuse. Lei gendo una clausoletta in piu a questo marc dice che tutto dipende dalla F.A.I. Io credo di restrizioni, ci sarebbe proprio da aversene che una proposta inoltrata dalla Commissio- a male. E la clausoletta potrebbe essere que­ ne Sportiva del nostro Aero Club non resti sta; é stato deciso che la superficie totale dei Cassola non ě stato molto fortunaio, modelli ad elastico e di non piu di 19 dm2 quest’ajino, al Concorso Nazipnale. Ma e il peso di 230 grammi? Benissimo. Allora anche lui ě d'accordo con Canestrelli e il peso in elastico in detti modelli non deve Leardi per la questione della istituzione di un limite nelle proporzioni della ma­ superare, diciamo, gli 80 grammi. Signori tassa elastica. aeromodellisti, arrangiatevi.

1152 E io credo die gli aeromodellisti si arran gerebbero cosi bene a) raggiungendo una mi- gliore finezza aerodinamica b) migliorando le caratteristiche aerodinamiche dei profit e delle eliche c) adottando sistemi vari, lasciate fare a loro, per aumentare ancora le gid mi- gliorate caratteristiche, che il limite degli 80 grannni, citati anche per seguire le idee pe- legiane, si potrebbe portare senza tema at 70 continuando a vedere dei voli di 3 mi­ nuti, che non mi sembrano affatto pochi. Non sono pochi. Forse che, facendo i mo delli voli tendenti ai ire minuti, le competi- zioni perderebbero interesse? Fanno forse di piú oggi i modelli a motore? E non si potreb be vede re lo stesso, entro detto limite dt tempo, chi é il piú bravo? E non credete che con queste restrizioni del peso in elastico, i modelli sarebbero decisamente piti belli, piú solidt, piú aerodinamici? Non vi pare che, una volta abbandonata la nece ssitä, anzi lo assillo di costruire leggero, ci si metterebbe d; buzzo buono a lavorare col cervello e, perché no, con la bilancia, per rimanere nei 230 grammi di peso c fruire di tutti i 70 grammi di elastico? Va da sě che il termine di 5 mi nuti per il conteggio del tempo di volo, dieve essere ridotto a 3 minuti; e in 3 minuti é molto diffcile che il modello vada fuori vista anche con un vento di 40 nodi. Problemi maggiori, seccature, noie? Ala ra- gazzi, pensateci bene; far funzionare il cer­ vello é proprio quello a cui tende la scuola é proprio quello che serve nella vita. E pot se uno e in gamba e ci sa fare ci riesce senzaltro; per gli altri, si tratta di aspettare VENTIMILA PERSONE un po’: di solito ogni formula standardizza il tipo di modello. Ho pariato fin qui di ’’modelli ad elastico'1 Cl HANNO BATTUTO LE MANI e non, dice Pelegi, di ” modetti Wakefield” perché questi non esistono come qualcosa di Quando, nel gennaio del 1951, ci ritro- che manifesti murali e volantini, opuscoli e extra- Tutti gli elastico sottostanno alla stessa vammo chi di ritorno da una lunga assenza giornali avevano annunciate con sapiente norma. Ora vediamo un po’: é stata questa e chi reduce dal servizio militäre, chi con propaganda. l’abito del viaggio di nozze e chi con gli Died operai e due studenti, dai 13 ai 33 una mossa felice da parte della SMAE? Cer- indizi inconfondibili di una incipiente cal- anni, lavorammo tutta l’estate e per tutte to, prima la Wakefield assumeva la catteri- vizie, non avremmo mai pensato di potere le sere saltando le ferie di metå agosto, varie uomini, ma anche di mezzi particolari? Co- — nel volgere di soli otto mesi — riae- notti di sonno e non di rado la cena per stica di raccogliere una elite non soltanto di quistare quella familiaritå e quella fedeltå procurarci 1’attrezzatura e 1’esperienza che struire un Wakefield non era unimpresa da con le macchie di collante e le legature di ci permettessero quella padronanza della tutti. Era considerato un modello difficile. gomma, le miscele piú nauseanti ed i mo­ manifestazione e del pubblico, quella tran­ Invece annullando ogni differenza di caratte­ delli ridotti in minutissimi rottami che ci quillity di movimento e quella possibilitå di ristiche tra i modelli ad elastico, anche quelli avevano qualificati celebri e fissati negli anni sempře ben figurare necessari a far opera di verdi della nostra perduta giovinezza. propaganda all’aeromodellismo ed onore al che partecipano alla gara "dividi l’incasso” Le nostre conoscenze aeromodellistiche si nome del nostro Centro. Con tutta since- hanno, almeno in teoria, la possibilitå do­ erano fermate all’« Airone» di Demicheli ed ritå possiamo dire di esserci riusciti. Fossano, mani di essere prescelti per andare a dispu­ al « Super Polis » di Maina, mentre, in fatto Cuneo, Pradleves, Sambuco, Sant’Albano, tere la classicissima e darsi quindi, a torto di « U-Control» la nostra malefica immagi- Garessio, Mondovi, Saluzzo, non meno di o a ragione, un sacco di arie. La Waefield nazione si era incarnata nella imitazione ventimila persone ci hanno battuto le mani. é diventata cosi un vero e proprio campionato di un Focke Wulf foderato con calze di Abbiamo riallacciato legami con vecchi co- mondiale naylon e trainato nell’aria da uno di quegli struttori di modelli volanti, nuovi element! Ora, se dopo un referendum tra gli aero­ altissimi Elium 6 cc. che — nel campo dei ci hanno scritto, alcune organizzazioni si modellisti si portasse la proposta di Pelegi Diesel — tenevano nel 1941 il posto di sono rivolte a noi per chiedere consigli, pa­ red ed... istruttori per iniziare corsi di aero- in campo internazionale e la FAI decidesse in preminenza che il Dooling occupa oggi tra i piu moderní glow plug. modellismo. Approfittando della stasi che il proprio regolamento. Non sarebbe una bel- Animati ed aiutati dagli amici torinesi porta con sé ogni inverno, cerchiamo di sarebbe una via d’uscita lasciando immutata Conte, Fea, Falavigna, Padovano e Miretti, soddisfare a queste richieste e di preparare senso affermativo, ecco che per la SMAE ci ci presentammo nel maggio al nostro pub- noi ed i modelli alle gare che speriamo di la cosa, d’accordo, ma potrebbe essere una blico con una mostra ed una esibizione di affrontare giå sin dal prossimo anno. soluzione. acrobatici che, mentre desto unanimi ap- Risolti i problemi piú delicati — quello Sono andato forse un po’ troppo oltre, ora. plausi e generale interesse nei 4.000 spet- finanziario con l’aiuto delle A.C.L.I. locali e Quello che per il momento é importante, tatori present!, frutto a noi numerosi e gen­ quello del reclutamento di ragazzi seri e tilt inviti a tenere analoghe esibizioni in desiderosi di diventare aeromodellisti a consiste nel tirar fuori la propria opinione, cittå e paesi della nostra provincia. mezzo di una selezione severissima che ha che vale quanto quella di un altro. Ancor Dal fondo valle sino in media monta- dato e sta dando i migliori risultati — prima di arrivere al referendum sarebbe bene gna, con vento o senza vento, con mac- formiamo un gruppo Concorde ed attivo; non che qualcun altro parlasse, specialmente se china, camioncino, altoparlante ed officina sta a noi dire — superato il periodo di pensasse di aver argomenti per darci torto; mobile, da luglio a settembre ci recammo orientamento e pagato il nostro tribute alia non ci rifiuteremo mai di imparare, a questo quasi tutte le domeniche a raccogliere, da esperienza — cosa faremo sui campi di gara. mondo. un pubblico sempře nuovo e cordiale gli Al piú toccherå agli altri tenerci d’occhio! ALBERTO LEARDI applausi ed i consensi alle acrobazie aeree C. A. PRIMIER1

1153 1154 Terzo cíassífícato alla Coppa F.N.A

di Loris Kanneworff

Una delle maggíori firme deH’elasficismo nazíonale presenta la sua ultima realízzazíone: un modello da gara dí elevatíssíme caratterí- stíche che, con la sua recente affermazíone in Olanda, ha notevol- mente contríbuíto alia víttoría della squadra ítalíana.

Vi presento, questa volta, il modello che perficie sovrapposta alla fusoliera, si riduce- sate che scorrono sotto ai due listelli superio­ si ě classificato terzo alia Coppa F.N.A., con- vano le interferenze per la diminuzione di ři della fusoliera. tribuendo cosi alia vittoria italiana in tale portanza all’attacco a causa del profilo piano Con tale sistema si puo spostare l’ala sen­ oara. e della diminuzione d’incidenza ed inoltre za dover far passare Γ elastico sotto il ven- Purtroppo il suo libretto di volo si esau- tre della fusoliera, cosa che, su una fuso­ risce qui, perché il modello, evidentemente potevo poggiare la parte centrale dell’ala di- rettamente sopra la fusoliera, eliminando gli liera trapezoidale o, comunque, con il piano preferendo le ubertose pianure olandesi al di attacco alare piu stretto rispetto alla lar- patrio suolo, ha pensato bene di fuggirsene spessori sotto il bordo d’entrata che costitui- scono resistenza e peso (non mi prendete in ghezza massima della sezione, risulta impos- lontano dal suo costruttore e di posarsi in sibile, poichě l’elastico tende ad allargarsi qualche luogo solitario, forse in un campo giro, amici lettori, sul modello ad elastico bisogna risparmiare anche i decimi di gram- sull’ala svergolandola, obbligando comunque di tulipani. ad usare per la legatura una maggiore quan- Lo progettai per la partecipazione alla mo), in quanto l’ala risulta calettata con una incidenza di 6°, ottima su questo modello. titå di elastico (anche qui si tratta di peso!). selezione Wakefield 1951 in base al nuovo Altro vantaggio ě nel fatto che, in caso di regolamento, cercando naturalmente di rag- Anche all’estremitå, partendo dai due terzi urto con il suolo, le piastrine scorrono sia giungere il miglior rendimento possibile. Fat- dell’apertura, aumentai la rastrematura del tore principale del rendimento di un mo­ in avanti che trasversalmente e salvano l’ala bordo d’uscita, modificando anche qui il pro­ da molte rotture (cosa constatata da me « de dello ad elastico ě naturalmente il rapporto filo e lasciando invariata la curva dorsale, fra il peso dell’elastico ed il peso totale. Ďonde visu »), mentre, con gli spinotti fissi, l’ala, cosi da trasformarlo gradatamente da concavo oltre ad essere praticamente non spostabile, la neeessita di costruire un modello molto in biconvesso asimmetrico, calettando nel con- leggero a vuoto, seiiza pero sacrificare le risulta mol to piú rigida. tempo con incidenza negativa rispetto al cor- I piani di coda sono semplici e leggerissimi inaispensabili doti di robustezza. po centrale, corrispondente a O0 in assetto Posso dire di aver raggiunto un buon ri- e portano il solito dispositivo antitermica a sultato in questo senso, in quanto il modello di volo. cabrata. Per il gruppo motopropulsore mi completo, senza matassa, pesava solo 95 gr., L’attacco alare avviene con un sistema attenni alla soluzione: forte potenza con eli- risultando tuttavia abbastanza robusto, dote che ritengo nuovo e che, da me giå speri- ca molto grande. Montai percio una matassa questa dimostrata in fase di centraggio ed mentato su un altro modello, mi ha dato di 16 fili 1X 6, lunghi cm. 130, azionanti inline nella gara olandese, svoltasi con un risultati eccellenti. Si tratta di una legatura un’elica scatto libero da cm. 57x88, tale vento fortissimo. elastica fermata su due piastrini in compen­ (Continuazione a pagina 1165) Per la fusoliera preferii la sezione trape- zoidale, larga sotto e stretta sopra, ma che quasi si trasformava in rettangolare alla pri­ ma ordinata e alla coda, al fine di avere piu spazio disponibile per la matassa. Tale se­ zione mi permetteva di ridurre la superficie C. MÄLLIÄ TABONE - Yia Flaminia 213 - Roma - Tel. 390385 della porzione di ala inutilizzabile ai fini Al TO M O D ELLO ALFA 158. carroz/.eria 'I reno ameiicano aerodinamico ί FR E C - della portanza e tuttavia conteggiata dal nuo­ in l'usione alluminio leggerissima. motore CIA D’ARGENTO » motrice a tre carroz- vo regolamento come superficie portante; mi autoaccensione cc. 2,5, trasmissione in pre­ ze, tutto in duralluminio, motore Pittmann facilitava inoltre l’attacco del carrello ene ě sa diretta su tutte e due le ruote poste­ c o rre n te co n tin u a L- 35-000- riori. Velocita oltre 100 km/h in ordine di BINARIO tipo curvabile in metallo bru- bigamba in giunco con un tirante anteriore m a rc ia L. 41-000. nito montato su traversine fibra spessa (puo in filo di nylon. Tale tipo di carrello, che Al TOMO DELLI FERRARI 2000 e B-R-M- assumere qualunque curvatura ed essere ritengo molto razionale, risulto pesante solo 16 cilindri carrozzeria in lastra alluminio nuovamente raddrizzato) il pezzo di cm- 90 quattro grammi, fatto notevole ai fini della con motoro autoaccensione 2,5cc. in ordine L. 720. di m a rc ia L· 44.000· D ette con ru o te a raggi SCAMBI a due rotaie (tipo come il bi- leggerezza complessiva. Sull’originale, essen- tip o R udge W h ith w o rt L. 58-000- n a rio suddetto) escluso m ag n ete L- 1-800 cad. do risultate le gambe troppo deboli lateral- Sui predetti modeli é possibile app.icare CARRI CISTERNA, pianali e caboose tipo mente, aggiunsi una controventatura ad arco qualsiasi m otore da cc. 2,5- americano con carrelli molleggiati, perietta trasversale in giunco sottile; ma ritengo mi- ALFA 158 carrozzeria in alluminio per- riproduzione- L. 4-950 cad- gliore, ai fini deU’aerodinamica, aumentare fetta riproduzione con motore Dooling 39- Dett-i in scato la m o n tag g io L- 3.800 cad- leggermente lo spessore delle gambe ed eli­ Velocita oltre 130 km orari. con ruote di­ IM PIA N T O R R O SSI serie R ossa c-c-: sco fromme Pirelli L. 78 000. con ruote a 2 locomotive B & O, un Locom otore 426, minate tale controventatura. raggi R udge L. 95-000- 12 carri- 30 pezzi rotaie, trasformatore L’ala, sempře ai fini della leggerezza, la AUTO UNION GRAN PREMIO 1938 car­ L- 32-000 (valore listin o o’tre 52-000)· costruii tutta d’un pezzo. Escogitai per essa rozzeria in lastra alluminio, basamento in LOCOMOTORE 424. tutto il lamierino di una forma un po strana ma che offriva di­ fusione al'uminio. adatta per motori da o ttone. motore Bowser corrente continua, 10 cc- i due pezzi sagomati, grezzi L. 8 500. trasmissione sui due carrel'i a mezzo giun- versi vantaggi e che perciö merita una esau- DISEGNI IN SCALA 1/12 con vista in tl cardanici, pantografi operanti, fari illu- riente descrizione. Partendo da una forma pianta, fianco, anteriore e posteriore della m in a ti, esecuzione p e rfe tta L- 24-000 — D etto- trapezoidale normale rastremai fortemente il BRM. Ferrari 2000, Maserati 4 CLT/48. scatola montaggio tutti i pezzi preparati Alfa 158, Lago record, Alta G.P.. da m o n ta re , sald are e v ern iciare L- 16-000- bordo ďuscita tra la seconda e la prima cen- Auto Union, Mercedes. ERA, Gran tina, modificando il profilo dal NACA 6409 MATERIALE MARKLIN E V B d’oc a- Prem io 1500 12 cil- L. 350 c ad au n o franco sione- L istin i sca rta m e n to HO e TT· L- 50. in un profilo piano rieavato dal medesimo destino raccomandata. Nel c-hiedere informazioni e preventivi in- Třeni scartamento HO lasciandone inalterata la curva dorsale. Co­ vare L- 50 in francobolli- me appare chiaramente dal disegno, la pri­ LOCOMOTORE 428 E - P-V-Z- - modifi- cato con motore corrente continua 2 rotaie, Nel richiedere informazioni ai prega aggiungere ma centina risulta calettata con forte inci- nuovo L- 16-500· L. 30 in francoboli. denza negativa rispetto al resto dell’ala. Con tale sistema diminuiva ulteriormente la su­

1155 CUj i A m miudío- idriunůdáh- a nwtøM che deve esattamente passare solto il cenlro della puleggia 6 e coincidere con la verticale calata dallo stesso centro. La fascia di carta Un Idromodello deve avvolgersi sul rullo 10 che deve es­ sere messo in movimento dal meccanismo di ERCOLE MACCHI di un vecchio orologio da muro, il quale deve imprimere alia carta una velocitå di L’idromodello a motore che presento non circa 0,3-0,5 cm/sec. possiede grandi qualitå di volo ma ha rea- Il funzionamento lo avrete giå certamente lizzato tempi abbastanza soddisfacenti e re- capito; caricate convenientemente la ma­ oolari, a meno che non si interponga la sfor- tassa ed il meccanismo dell’orologio, si met­ tuna a sconquassare tutti i piani; e di questo te in movimento prima la carta e poi si i simpatici aeromodellisti milanesi ne sanno lascia libera l’elica. Per effetto della tra­ qualcosa. Infatti alla riuscitissima gara di zione del gruppo motore, la punta scrivente idro, la Coppa Ostali, tenutasi il 22 luglio si sposterå, assumendo in ogni istante una airidroscalo di Milano con la partecipazione posizione tale per cui si verifichi la se- di numerosi modelli fra cui cinque svizzeri guente equazione: Fr = Qd, dove F ě la dell’Aero Club di Lugano, 1'eccedenza di un trazione del'l’elica, r il raggio della pnleg- secondo sul tempo motore mi ha annullato gia 6, Q il peso complessivo del listello, un bel volo di 1’40”, uno dei migliori, e nel della punta scrivente e del blocco di piom­ successivo lancio le condizioni alquanto mos­ bo ed ě la distanza del baricentro dalla se dello specchio ďacqua hanno causato una linea base. Avremo allora: imbardata con scassatura irreparabile. Ma Qd poiche qui ogni discorso del genere ě fuori F = —----- essendo iuogo, vorrei rendermi utile con le mie espe- r rienze a coloro che desiderassero costruire un Q idro a motore. In primo Iuogo occorre fare — — - K attenzione che con il tipo di scafi da me PER DETERMINARE r usati (vedi disegno) Testremitå posteriore de­ atremo in definitiva die F = Id. alt stessi, chiamiamola impropriamente bor­ IL RENDIMENTO DI do ďuscita, sia d ialmeno 1/4 della lun- ghezza degli scafi innanzi il baricentro del modello, perché altrimenti si verrå a creare U N A MATASSA un momento picchiante che impedirå il de- collo. Secondariamente occorre assicurarsi che E‘ a tulii noto che nellultim a dispula gli attacchi scafi-fusoliera siano rigidissimi in della Coppa Wakefield la vittoria ě toeca- ogni senso (i modelli degli svizzeri insegnino). la ad un niodello eon doppia matassa, quel- In terzo Iuogo ě consigliabile che gli scafi 10 dello svedese Stark. Al secondo posto, siano abbastanza distanziati fra di loro, onde pero. abbiamo trovato un niono-matassa, avere una maggiore stabilita trasversale in quello dell’inglese Stubbs mentre, scorren- flottaggio. Un altro fattore di capitale im- do la classifica, possiamo notáre come il portanza ě quello della direzione in cui si inonomalassa e il doppiamatassa procedano, il modello: il modello va lanciato in si pub dire, di pari passo. Quindi, in que­ direzione normale al moto ondoso o meglio, sto momento, non possiamo parlare di pre- come nei comuni motomodelli perfettamente dominio netto dell’una o dell’altra: e molti contro vento. Il modello che presento ha un aeromodellisti sono indeelsi, quando devo- flottaggio di sei-sette metri dopo di che, sotto no progettare un modello ad elastico. la trazione del G 19, inizia una ripidissima Con questo scritto mi propongo di descri- salita in candela. Gli idromodelli formano una vere un appareccaio realizzalrile con poca categoria veramente interessante che puö of- spesa e con i mezzi a disposizione, per mez­ frire ampie soddisfazioni; tuttavia necessita di zo del quale ě possibile stndiare a fondo sviluppo e quindi ě opportuno che altri aero­ 11 eomportamento di una matassa elastiea, modellisti facciano conoscere i loro risultati durante il funzionamento. e i loro modelli per mezzo di Modellismo. Osservando lo schizzo, in 1 ě rappresen- Alla Coppa Ostali abbiamo visto tre tipi di sistemazione degli scafi: 1) due scafi ante- lala una vecchia fusoliera di un modello bi- riori ed uno posteriore; 2) uno anteriore e matassa con ingranaggi posteriori, nella qua­ due posteriori applicati alle estremitå dei ti- le possa essere montata anche una matassa moni, soluzione cosidetta a « triangolo inver- unica a treccia rovesciai se non si ha a di­ tito»; 3) due scafi sul baricentro. Il vinci- sposizione una simile fusoliera, se ne pub tore sul suo Arianna adottava la seconda so­ costruire appositamente una. destinata a que- luzione mentre il luganese Zaugg, secondo sli esperimenti. INel 2 ě rappresentato un li- classificato e autore del miglior volo, adot­ slello, fissato alla fusoliera. che scorre su tava i due scafi anteriori ed uno posteriore· due fili metallici tesi (3) disposti in modo da impedire la rotazione della fusoliera Supponiamo di ottenere sulla fascia di ERCOLE MACCHI durante il movimento dell’elica. La 4 ě carta alia fine della prova una curva come una puleggia di legno con boccola metal- in figura. Prendiamo in considerazione due lica sulla quale si avvolge due volte il filo 5 punli A e B; centrando in A con apertura IE ATTUAL1 ΙΙΜΠΑΖΙΟΝΙ PER I MODELLI VOLANTI die va ad avvolgersi ed a fissarsi alia pu- di compasso egnale a L, si determina sulla leggia 6. In 7 vi ě tin recipiente contenente linea base il punto C e analogamente ot- CATEGORIA VELEGGIATORI: Superficie alare superficie piano orizzonlale compresa fra 32 e 34 pallini di piontbo in quantity tale da eqttili- lerremo il punto D. Calando dai punti A dmq. ; peso minimo gr. 410; sezione maestra lirare il peso della fusoliera completa, so- e B le perpendicolari alia retla base otter- minima = (superficie alare piu superficie inpen- speso ad un filo che si avvolge e si fissa alia remo le distanze ď e d”. Vorrå dire quin­ naggioj /TOO. puleggia 4. La 6 ě una puleggia portanlc un CATEGORIA ELASTICO: Superficie alare piu su­ di che nell’intervallo di tempo T ”—Τ’ si perficie impennaggio orizzonlale compresa fra listello alia cui estremitå ě fissato tin peso avrå una variazione di trazione=K(d”—d’). 17 e 18 dmq.; peso minimo gr. 230; sezione mae­ di piombo (8). Nel baricentro del sistema Possiamo quindi tracciare un interessante stra minima cmq. 65. listello-peso si deve disporre una punta diagramma. CATEGORIA MODELU A MOTORE; Cilindrala scrivente la questo scopo si pub adattare motore massima cc. 2,5 peso gr. 200 per cmc. Possiamo quindi tracciare un interessante di cilindrata; carico alare 12 gr’dmq., consideran- un pennino da normografo, curvando leg- diagramma come nella figura che riprodu- do la superficie alare + quella del piano oriz- germente la punta in modo cite possa af- ciamo, nella quale in ascissa si riportano zontale. La sezione maestra*minima é uguale ad fluirvi rinchiostro). In 9 ě rappresentata un otlantesimo della superficie totale (ala -f- pia­ i tempi ed in ordinata le rispettive tra- no orizzonlale). una fascia di carta, scorrente sulla punta zioni. scrivente, sulla quale vi sia un linea base GUIDO MASCHERPA

1157 6 3 ο 1158 FIM G. 46 Franco Conte conlinua la presen- lazione delle sue ullime realizzazioni, in parMcolare di quelle concernenli la riproduzione di modelli per volo circolare. II G. 46 ě un aereo che si preste ollimamente a questo scopo: Ne consigliamo la coslruzione a quanli intendano disporre ďun bel modello di grande soddisfazione.

Si dirå che io ho la « mania » delle riprn- duzioni, ma penso che sia una mania inno- cna e utile considerando che molti, anzi iiioltissimi, amici modellisti, mi seguono con vero entusiasmo. Infatti non appena Finalmente abbiamo due centine di al- Mentre la foto a fianco del titolo ripro- i! « G. 46 » fu progettato e prima ancora lacco che sono unite alia fusoliera, e si duce il modello volante realizzato da che nel mio laboralorio fosse costruito il Conte, quella in basso illustra it modello piototipo, giå mi orano pervenule richieste debbono ricavare sempře da compensato di solido realizzato da Claudio Piccolo, un ap­ 2 mm. queste centine saranno debitamenle passionato I e. tore della nostra Rivista. del disegno costrultivo. Ho avuto cosi mo do di vedere due proiotipi di questo modello raccordate alia fusoliera mediánu- blocchetti di balsa. La cabina ě in celluloide di pochi Il carrello ě a sbalzo formato da gambe costruiti da due aeromodellisti Torinesi pri­ decimi appoggiata alle due ordinate di for­ in filo di acciaio da mm. 2 con ruotina ma ancora che avsssi poluto godermi il ma superioři. Anteriormente un blocchetto sagomata tipo ballon e carenatura esterna volo di quello che veniva coslruito in 'a- ricavata da compensato. Esso viene salda- horatorio. d; balsa, opportunamente sagomato, raccor- da la fusoliera con l’ogiva mentre due lun- mente fissato con legature al longherone Il primo di questi due modelli fu realizzato gherine in faggio di sezione appropriata e alare per mezzo di una piastrina di compen­ do Miglietta, un modellista che non ě piú incastrate nelle ordinate 1-2-3 sostengono il sato legata e fasciata di sela. Il piano di un ragazzo; dato che supera la quarantina motore. coda orizzontale si ricava da tavolette di e i risultati non sono stali cerlo inferiori Il piano verticale si incastra nella fusoliera balsa da mm. 7 incollate sopra un’anima di uil’aspeltativa. Era dotato di boon autoac- ed ě ricavato da due tavolette di balsa spes- compensalo, sagomate a profile biconvesso censione da 6 cc. e filava come una saetta se mm. 7 incollate e sagomate come a di­ simmetrico e incastrate nella fusoliera. La rispecchiando le doti che sono giå celebri segno e con profilo biconvesso. parte mobile ě trattenula da fettuccia che nel «vero aeroplano »: velocitå e maneg- L’ala e monolongherone. E’ formata da fnnge anche da cerniera. gevolezza. una serie di centine in balsa da 2 mm. te La ricopertura dell’ala, per chi non po- Il secondo prototipo usci dalle mani di note assieme da un bordo di entrata rica- tesse farla in balsa da m m .l, si esegue con un gruppetto di aeromodellisti ospiti, pur- VEto da tondino di 3 mm. diametro e da seta incollata e verniciata a tendere con troppo, di un ospedale Torinese, i quali un bordo di uscita in listello triangolare CEMENT. nelle loro lunghe ore di allesa forzata go- 3x10. Il longherone ě a cassetta formato da devano delle soddisfazioni di questo sport. una guancia in compensato da mm. 1. e da Il disegno al naturale di questo modello Questo secondo modello era una vera per- due listelli 2x3. La centina di attacco porta ed il paeeo materiale sono in vendita fezione tanto che partecipo ad una mostra due occhielli a vite per il fissaggio me- presso la ditta « Aeropiccola » di Torino, di lavori eseguiti in ospedali ed ebbe l’o- diante anelli di elastico. Corso P esch iera 2S2. nore del miglior premio. Del mio originale evito di parlarne ma vi diro solo che con in- « G. 19 » autoaccensione filava cosi be­ ne che piii volte fui tentato di iscriverlo a qualche gara di veloeitiå. Costrultivamente questo modello non e difficile, occorre solo tener presente che per ottenere dei risultati veramente buoni tanto nell'esletica, quanto nel volo, bisogna dare la massima importanza alia iinitura e non accingersi alia sua costruzione se non si lianno quelle nozioni costruttive che non possono mancare ad un modellista di media portata. Si jnizia ritagliando dal compensalo di 2 mm. la serie delle ordinate die forma­ ne Γ ossa I ura principale della fusoliera. Per il monlaggio di quesle ordinate, senza sca- lello, si proceda come se si dovesse monta- re un traliccio, cioč appoggiando sulla vi­ sta in pianta i due listelli laierali 3X7 e incollando sulla linea di ogni ordinata un piccolo listellino di balsa onde poler cosi mantenere la forma caratteristica. Si pren- dano poi le ordinate e ognuna per la sua posizione, si vadano ad incastraro conlro i Jislellini preventivaiuente incollati. Pre- ferendo la ricopertura in seta provvede- remo ad applieare tutta una serie di cor- rentini 2X3 intorno alle ordinate, oppure appoggeremo incollandole bene, le tavolelle di balsa da un millimetro, nel caso di ricopertura in balsa.

1159 RASSEGNA DEI MOTORI AMERIČANI “ SPITZY ROYAL,, Lo “ Spitzy Royal,, appartiene ad una classe di motorini che negli S. U. ě giunta al vertice della popolaritå. Basso costo, bassissimo consumo, possibilitå di piazza- mento su un modello di dímensíoní míníme: ecco i vantaggi del motore 1/2 A.

I risultati furono molto buoni, sia per la diante una lunga vite, e che permette un fo.rmidabile tenuta al regime sia per l’au- funzionamento di oltre un minuto primo. mento notevolissimo di partenza. Vengono inoltre forniti due attacchi in Provai alcune eliche ed ottenni: duralluminio per fissare il motore radialmen­ elica 15x10 giri 11.000 appr. te e due graziose decalcomanie. elica 15-7,5 giri 11700 Inoltre, pezzo della massima utilitě sul 12,5-10 13000 campo, uno speciale attacco a disinnesto ra- 12,5-7,5 15200 pido per i cavetti delle batterie. Dflti del motore Anche ad altissimi regimi il motore non Peso (controllato) gr. 74 dá segni di consumo, ciö ě dovuto anche al­ Rapporto di compressione 6,5 ia notevole bronzina di banco ed alle bron· Superficie carburatore cmq. 0,119 Lo Spitzy Royal ě costruito dalla Mel zine di acciaio duro della biella. Da notáre Anderson Mfg Co, che si interssa di mo- Travaso 0,159 tori per modelli da circa 20 anni, ed c che nessuno degli altri motori di piccola ci­ scarico 0,201 di cilindrata leggermente superiore ai mo- lindrata americani ha bronzine ně sulTalbe- La candela ě speciale Spitfire e di ottimo tori cosiddetti 1/2 A. La sua cilindrata ro ně sulla biella. rendimento e durata ma puö essere rimpiaz· č infatti di 1,2 cc. Col motore viene fornito un serbatoio per zata da una qualsiasi glow eventuahnentc con l'interposizione di rondelle. In questo motore ě stato per la prima volo libero, che si blocca posteriormente me· volta introdotto il sistema di travaso e sca- rico unici, particolare che lo contraddistin- gue immediatamente dai moltissimi motori di piccola cilindrata. La finitura, sia inter­ na che esterna, ě di altissimo grado, quale difficilmente si era mai vista prima· Moltissimi particolari poi dimostrano co­ me lo Sptzy sia stato lungamente studiato per offrire il minimo disturbo di manuten- zione o di funzionamento; ad esempio sia il tappo del carter che la testata hanno jesagono per la chiusura incassato elivni- nando cosi il difetto di molti motori in cui l’esagono, esterno, dopo un po’ di tempo sfuggiva alla presa della chiavetta. Ma passiamo ora alle prove vere e pro­ pne eseguite sul motore. La ditta non pre- scrive un vero e proprio rodaggio ma ě conveniente far girare il motore a basso numero di giri per circa 40 minuti prima di cercare di spingerlo con eliche e miscele pih cattive. Cio che piu mi ha sorpreso ě stato il fatto che anche spostando notevolmente il livello del carburante non awertiva una notevole variazione del regime; tali sposta- menti era no nell’ordine di 15 ’em. Questa caratteristica dovrebbe fare dello Spitzy il motore ideale per piccoli acrobatici da al- lenamento. Inoltre siccome då delle pic- colissime vibrazioni dovrebbe interessare anche volo liberisti e radiocontrollisti. Per me, fanatico della velocitå, con il larghissimo travaso, 1’abbondante superficie di scarico (cmq 0,2), l’altissimo numero di giri raggiungibili, lo Spitzy Royal rappre- senta la possibilitå di cimentarsi in quella interessantissima categoria 1/2 A che ne- gli Stati Uniti ha visto records di piu di 100 Kmh. Il rodaggio ě stato eseguito con 1’elica fornita dalla ditta, una 15/7,5. Usando miscela 3/1 e tenendo basso il motore aprendo lo spillo, feci funzionare lo Spitzy per circa 40 minuti a 4500 giri. La partenza ě straordinariamente facile; basta dare un piccolo cicchetto dallo sca­ rico ed aprire a circa 4 Vi giri al carburatore. Dopo il periodo di « bassa frequenza» si puo cominciare a spingere usando una mi­ scela nitrata; personalmente usai della Ohlsson 30 -f- plus nitrata al 30 %■

1160 distribuzione gratuita delle tavole del mo­ dello scuola, e nonostante Vattivo interessa- mento dell’Aero Club e per esso dei dirigenti la sezione aeromodellismo. Dei cento attestati rilasciati, una percen- tuale fortissima e anche alia scuola di Bo­ logna, una dozzina a Milano, altrettanti a San Remo. Nemmeno uno, a Roma. Nella Capi- tale non c’e traccia di scuola, a dispetto del- l’interessamento e delle retribuzioni (sic!) of­ ferte dall’Aero Club locale. Giulio Rodorigo uveva realizzato un’ottima riproduzione del T. 51, ma i dirigenti romani non hanno ere Auto opportuno mandarlo al Concorso Na- zionale, anche quando i rappresentanti sono divenuti cinque anzi che sei, per Vimprov- visa indisposizione di Di Pietro. C’e una sola persona, in tutta questa fac- cenda, che merita elogio e congratulazioni. L·' Aurelio Ortelli, e con lui VAero Club di bo­ PARLANO; 1 RADIOCONTROLLISTI DI IVITERBO logna. Con vera passione e con grande spiri­ to di sacrilcio, ha saputo ottenere risultati ve- ramente notevoli. Risultati eccellenti, se pa- ragonati con Vabulia ed il menefreghismo che contraddistinguono i responsabili dell’attivi- Cí hanno ígnorato! td aeromodellistica negli altri centri. Ortelli e un esempio, lo abbiamo additato, oggi piu Quesťanno la nostra categoria ě stata com parato e ci si deve accontentare di compro- che mai lo additiamo. pletamente ignorata. E’ vero che i risultati messi. Bisogna rendersi conto, una volta per sem- sono stati negativi, ma una parola a mo di L’ignorare il nostro lavoro, la nostra at- prb, dell’importanza fondamentale che U conforto e di incitamento non doveva man- tivitá, i nostri sforzi, non giova certo ad scuole rivestono ai fini dello sviluppo, anzi care. L’anno passato abbiamo presentato il incitare quanti si cimentano in queste non dell'esistenza dell’aeromodellismo. Siamo an- primo radiocomandato italiano ed in veritå facili realizzazioni, e tanto meno serve ad fummo notevolmente elogiati. Quesťanno incoraggiare coloro che volentieri si dediche- dati' al Concorso Nazionale per vedere quali fossero i frutti dell’inchiostro che noi e VAero ben cinque modelli era presenti alle Na- rebbero al radiocomando. PIETRO FRILLICI zionali; si potrebbe obiettare che nessuno di Club abbiamo copiosamente versato. Ma se Va bene che quando le gare sono ter­ frutti si poteva definire do che abbiamo tre- essi ha volato sotto impulsi radio- Ma in- minate ognuno ha fretta e voglia di tendo qui ricordare che in America, su 30 vato, si trattava di ben meschina cosa. andarsene a case, ma due γατοίε, se o 40 concorrenti, si e no 10 o 15 modelli Vogliamo, si o no, fare le cose sul serio? non di elogio, almeno di incoraggia- prendono il volo. Nella costruzione di un G. J. modello radiocomandato bisogna tener pre­ mento, non ci stavano proprio male. sente che si lavora con frequenze di 1-2-3-4 (N. d. R.) metri, ed i circuit! radio sono di una deli- catezza estrema, la loro messa a punto -con Il problems degli allievi il circuito in superreazione ě quanto mai critica ed occorre una serie di pazienti ope­ Per Vennesima volta torniamo su questo Rivenditori diretti ra zioni. argomento. E vi torniamo non certo per dir La mancanza di mezzi finanziari incide bene di do die quesťanno e stato fatto in fortemente sulla sostituzione di un tale ap- favore delle scuole e degli allievi. Aeromodelli Sápete quanti attestati sono stati rilasciati P.za Salerno, 8 - ROMA quesťanno? Non si arrive ai ceno. Questo no- IN ALTO- Nino ('a ravelin Massimn nostante il premio che VAero Club d’ltalia Aviominima-Cosmo Senia e Pietro Frillici, dopo il promettente Via S. Basilio, 49-e - ROMA inizio dell'anno passa to quesťanno non aveva stabilito fino alTa concorrenza di 500 hanno avuto fortuna. Ma non perdetevi attestati, nonostante la somma stanziata per Emporium d’animo, ragazzi! — IN BASSO·' Il bel le scuole (somma che, recando sei zeri dietro modello di Gnesi ě stato centrato in fretta Via S. Spirito, 5 - MILANO e non ha trovato il successo che meritava. limita, non é tale da permettere grandi co­ Ma giä si fanno i progetti per il 52... se, ma pur sempře rilevante), nonostante la GiocaHoli Noe Via Manzoni, 26 - MILANO Micromodelli Via Volsinio, 32 - ROMA M odellalfa Via R. da Bari, 113 - BARI Movo Via S. Spirito, 14 - MILANO

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1161 Á MILANO, IL 14 OTTOBRE 1951 - PALAZZO DEL GHIACCIO

(T K K Z Λ P R O V A) A Milano, nuovo miglioramenio di primáti: record as- oluto, quello di Rozzi (classe " C „) con 130,900. Prima apparizione in Iralia dei lanci a mezzo dell’asta. (Dal nostro inviato speciale)

Siamo ancora distant!, in alcune classi — si prova la partenza lanciata con la « for- particolarmente la « C » — dai risultati rag- chetta». A proposito di questo sistema di oiunti in Gran Bretagna, dove si toccano i lancio, ě doveroso osservare che ancora non 200 chilometri all’ora, molto pih vicini nella ci siamo. Proprio no. In Inghilterra la par­ « B », anzi possiamo osservare che i progres- tenza lanciata viene usata correntemente in si in questa classe non sono stati compiuti tutte le gare, e i modelli in presa diretta di pari passo con le altre; Bordignon ha ne traggono un vantaggio indiscutibile; per- realizzato stavolta una media veramentc ec- lomeno possono partire regolarmente, evitan- cellente. E pensare che esattamente un anno do la formidabile spinta iniziale che spesso fa, sulla pista dell’ si viaggiava ha un effetto catastrofico. Dato poi che que- a 65-70 Kmh. ste sono le macchine che realizzano le mag­ Il nostro automodellismo ě giovane anzi giori velocita, ecco che i risultati tecnici giovanissimo; noi siamo certi che nel giro saranno senza meno migliori; almeno non di pochi mesi riusciremo ad avvicinarci no- vedremo pih delle macchine fermarsi dopo Al Palazzo del Ghiaccio, per la prima tevolmente ai risultati stranieri anche nelle un quarto di giro, nc rientrare, né rivol- volta, abbiamo assistito a qualche parten- altre categorie; prendendo ad esempio la tenza con l’asta· Nella foto Fanoli sta tarsi su se stesse, voltolandosi per terra fino spin^endo la sua « rana » (si noti, sull’a t r ­ « B », Casanova, Bordignon, Conte, Leutzin- all’esaurimento della miscela. Scenette diver- il gruppo delle batterie per l'acccnsione ger e Riva sono coloro che, indubbiamente tenti per chi assiste, non proprio per il con- della « glow »). hanno dato il massimo contributo per il corrente. raggiungimento di tali risultati. E’ importante aggiungere che proprio Ma ora dobbiamo affrontare la classe « A » queste macchine, generalmente, sono quelle Ancora un clamoroso successo nel cam- e in special modo la « C »; va bene che che ottengono i risultati migliori dal punto po dei microbolidi. II Palazzo del Ghiaccio questa ě la pih difficile, che fornisce i di vista tecnico. Siamo convinti che, per — domenica 14 ottobre risponde piena- maggiori grattacapi, appunto per questo bi- raggiungere velocitå elevate, ě necessario ri- mente a veritä, il suo nome — ě stato sogna affrontarla seriamente. Anche perché correre alla trasmissione in presa diretta. teatro di un’autentica sarabanda, dovuta ora che abbiamo a Monza una pista per I lanci hanno inizio alle ore 9, come al alia presenza sulla pista di ben 65 auto- automodelli — e, per di pih, situata in una solito, con la prima prova della classe «A». modelli! Sin dal principio tutto lasciava pre- cornice ideale — ě in programma un con- Apre Riva, per lanciare una delle sue innu- vedere che la gara sarebbe stata combat- fronto con gli automodellisti stranieri. merevoli macchine; la potenza del motore tutissima, anche perché, ormai, il Campio- Noi non abbiamo la pretesa di stravin- non ě proporzionata alle dimensioni della nato nazionale si awicinava alia conclusione, cere, ma vogliamo dimostrare che qui si gira vetturetta, e dopo qualche giro velocissimo, poi alia fine della manifestazione ci accor- forte anche con il 10 cc. (e chisså che, poi, geremo che tutti i primáti sono stati mi- non sia il . Me Coy o il Dooling... vero, gliorati; compreso quello dei partecipanti, Penna?). IN' BASSO, DA SINISTRA: Giovanni O r­ re Uo prseenta la macchina di Leutzingcr maggiore quasi di un terzo di quello delle duc Il campo di /ara, ormai, lo conoscete, ed (5 cc. ) seeonda classifica. Menta frizione prove precedent!. Successo indiscutibile che ě inutile che ve lo descriviamo. Come al ed d ra p p o rta ta 1:2. — I baldi giovani dimostra chiaramente con quale prepotenza solito il fondo c un po’ troppo lucido, ed della Dorica; Saudclla ilancinelli e buran- ti. C’era anche Casanova ma ě rimaslo si stia diffondendo la simpatia per l'auto- anche questa volta pih di una macchina fuori quadro. — Riva. sotto lo sffuardo modellismo fra i nostri modellisti. tenta di slittare. In special mode quando di Conte, sta lanciando la sua (tic Coy 60.

1162 una bella capriola e termine del percorso IN ALTO, DA SINISTRA: La bellissima riproduzione dell’Alfa 158, opera di Bruno Benazzi. — viaggiando sulla candela. Bordignon, della Scuderia Milano, ha vinto la classe « B » con questa bella macchina montata da un motore « Dooling 29 ». — Piero Casanova, assistito da Saudella. sta lanciando Gli succede sulla pista Tutri, che pre­ la sua vettnra 'Foto Janni) senta la vetturetta Oliver originale (ha il motore costruito appositamente, con trasmis- sione diretta su entramhe le ruote), ma che abbia acquistato la massima velocity so­ vece Valinotto ottiene un brillante successo quando il motore e al massimo regime le lo dopo qualche giro dalla entrata in base: con la sua vettura munita di motore Penna media realizzata 120,205. Comunque, la ri- 10: 125,874. Rimane in testa alla clas- gomme escono dai mozzi e non e’e nulla vedremo a Roma. sifica per un lungo periodo di tempo, tanto da fare, la scena si ripete anche al secondo Riva prova piit volte la partenza della che noi giå pregustavamo la vittoria d’un lancio. Peccato! Si trattava di una macchi- sua Dooling originale; Clerici, col solito mo­ motore italiano e, nello stesso tempo, il mi- netta dalle possibility non indifferenti. Riva dello, veterano di innumerevoli competizio- glioramento d’un primato nazionale. Ma lancia di nuovo; la macchina corre ora rego- ni, ottiene 115,0,15. A proposito di misce- avevamo fatto i conti senza... Clerici. Al larmente e copre la base con l’ottima media le, questa macchina ha corso col 10 per cen­ secondo lancio, infatti, la sua « 54» viaggia di 81,818, il motore ě un « G. 20 ». to di nitrometano. a 127,659. E sarå la media migliore, fino Verso le 10 inizia la seconda prova della A questo punto assistiamo a qualche ten- alla chiusura della prova. clesse «B». Fra i primi a lanciare é Casa­ tativo di lancio con la fantosa « forchetta», Passiamo al terzo lancio. Nella classe A nova, ma sta vol ta la sua macchina non va effettuato da Fanoli con una rana munita Oscar Zuccolotto della Felix passa in testa molto forte. Anzitutto impiega parecchi giri di motore Mc. Cov. 60. L’impulso non ě grazie ad un ottimo 82,442. Motore G. 20, perö sufficiente e dopo qualche metro la per lanciare, contrariamente al solito; poi naturalmente; sarå Tunica media rimarche- macchina si ferma. Migliore risultato non il funzionamento del motore ě tutťaltro che vole ,per questa classe. ottiene Turri con la sua Rowell 60; poi Nella « B » Abramo Bordignon della Scu­ regolare. Ottiene la media di 97,126; un tenta l’aviatore, ma non riesce ugualmente guasto al serbatoio gli impedirå l’effettuazio- deria Milano ottiene un risultato veramente pc rebe la macchina rientra all’interno del eccellente con la sua « rana »: 126,760. Ha ne delle altre prove. cerchio. sfiorato il primato della classe «C»! Mo­ Poi ě la volta della macchina di Leutzin- Alle 12,45 viene sospesa la prima prova tore il solito Dooling 29, quello che potrebbe ger, lanciata per procura dai ragazzi del per conscntire ai concorrenti di pranzare essere definito il motore della classe B. Mo­ gruppo Olivetti. Då suhito l’impressione di I lanci riprendono un’ora dopo, ma sia nella dello stabilissimo sotto tutti gli assi. Bravo, andare molto forte: tanto forte che i cro- classe A che nella B non si ottengono risul­ Bordignon. In questa prova il solo Fanoli nometri segnano la bella media di 121,621. tati migliori. Degno di nota un 113,207 di riesce a migliorare la propria posizione, se- Il motore, naturalmente, ě un Dooling 29, Felice Riva col Mc. Coy 29. Nella C in- gnando un 105,882. Le altre medie sono per trasmissione con frazione e rapporto 1:2. Il primato precedente, detenuto da Conte con 115.384, ě giå crollato. Altri concorrenti ot- tengono risultati notevoli ma sempře infe- riori a quello raggiunto dalla macchina di Leutzinger. Buono il 109,431 di Bardignon (ma vedremo quello che, dopo, saprå fare questo ragazzo!). Inizia quindi la prima prova della clas­ se C. Apre Turri, il quale lancia una mac­ china col Me Coy 60. Perö la vettura gira su se stessa, si rovescia e spacca l’asse ante- riore. Tocca a Mancinelli, il quale si accin- ge a lanciare la sua « rana » con Mc Coy. Bellissimo il comportamento in corsa, di questa vettura, la quale, dopo aver preso velocitå, inizia la corsa, praticamente, sulla sola ruota motrice. Agganciamento perfetto, completa la stabilita su tutti gli assi; peeeato

II modello del torinese Valinotto con motore Penna ΙΟ

1163 ί Τ Τ Ί Γ Π .... j Γ i I ! j 1

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10 piii superioři a quelle ottenute nei lanei IN ALTO. DA SINISTRA: Ormai ě sera nel salone del Palazzo del Ghiaccio sono state accese le luci. La gara aneora eontinua. Quinta macchina non č nuova alle affermazioni. precedent]. E* la vettura di G. Cleriei. seconda cla.ssificata. che prøsenta questa volta una notevole Anche nella « C » non si riscontrano note- prosa d’aria dinamica. alio seopo di t-omprimere la miscela nel serbatoio. (Foto Janni: voli mutamenti, se si eccettua una sostitu- zione in testa alia classifica: dopo due prove nato Italiano Automodelli ormai non manca Me. Coy 60) 127,639; 3.) VALINOTTO mediocri, la macchina dell’ing. Rozzi di Ivrea ehe la prova di Roma. Angelo (CIF Lingotto, Penna 10) 125,874: sfreccia alia notevole media di 130,909 e, GIAMPIERO JANNI 4.) S AU DELLA Carlo (Dorica, Me Coy 60) con un nuovo primato nazionale, si chiude 124,567; 5.) MANCINELLI Elso (Dorica, in bellezza la riuscitissima competizione. Or­ C LA S S Il’ICTTR Dooling 61) 120,605; 6.) RIVA Giulio (Fe­ mai ě sera- Siamo andati a finite alle 21. In Classe A. lix, Me Gov 60) 120; 7.) FANOLI Enrico definitiva possiamo considerarci soddisfatti: (Milano, Dooling 61) 117,263; 8.) ROVEL- tutti i primáti nazionali sono stati migliorati, 1.) ZUCCOLOTTO Oscar (Felix, G. 20) LI Nino (Felix, Dooling 61) 115,384; 9.) 11 numero dei concorrenti ě stato anche sod- km. 82,442; 2.) RIVA Felice (Felix, G. 20) GARUGATI Vitaliano (Milano, Me. Coy disfacente. E per la conclusione del Campio- 81,818; 3.) ENRICOBENA Sergio (CIF Lin- 60) 112,149; 10.) SARDINO Giulio (Oli­ gotto, G. 20), 79,411; 4.) DOŠSENA Enzo vetti, Penna 10) 103,151; 11.) BIANCO (Alfa Romeo, G. 20) 73,972; 5.) GALLET- Memore (Olivetti, Pantera 10) 90,909; 12) TO Remo (Indip., G. 20) 66,666; 6.) MO- BINDI Mauro (Olivetti, Pantera 10) 83,720. A ROMA: ulrima prova del RANDI Ermenegildo (Alfa Romeo, MT. Classifica generále per squadre (relativa a 47) 83,025; 7.) BONETTO Emilio (Alfa questa gara). Campionalo AUTOMODELLI Romeo, E. D.) 62,790; 8.) RIVA Giulio 1.) FELIX, punti 1221; 2.) MILANO, (Felix, G. 20) 60,555. p. 919; 3.) OLIVETTI, p. 747; 4.) CIF Clamorosa affermazione delle Classe B. Lingotto, p. 472; 5.) DORICA p. 341; 1.) BORDIGNON Abramo (Milano, Doo- 6.) ALFA ROMEO p. 247. CANDELE ling 29) 126,760; 2.) LEUTZINGER Ar­ turo (Olivetti, Dooling 29) 121,831; 3.) RI­ "SUPERTIGRE 1001 „ VA Felice (Felix, Me. Coy 29) 119,821; 4.) CONTE Franco (Felix, Dooling 29) 111,801; Sorprendenli risullati Elso Mancinelli conquista il lilo lo di 5.. a p. m. CIRANI Giuseppe (indip. Doo­ Campionalo Nazionale e prima- ling 29) 111,801; 6.) CIRANI Enrico (Mi­ lisla assolulo Iclasse C) alia media lano, Dooling 29) 107,784; 7.) CAMERINI nella gara di Roma di 153,191 (giro piϋ veloce 1 9 0 ) Lamberto (Indip. Dooling 29) 105,882; 7.) usando IL Campionato Automodelli si e eon- a p. m. FANOLI Enrico (Milano, Dooling cluso a Roma con una serie di risultati 29) 105,882; 9.) CASANOVA Piero (Do- clamorosi. Tutti i primáti sono infatti crol- (ŽatiíUL· ■^íipeňigve 1001 rica, Dooling 29) 97,826; 10.) RIVA Vitto­ lati sulla pista di pattinaggio della Casa rio (Felix, Dooling 29) 96,674; 11.) MIRET- dello Studente, domenica 4 novembre·' • TI Adriano (CIF Lingotto, Dooling 29) nella classe « A »>: Felice Riva conquisla il lilo lo di 90,909; 12.) MORANDI Giuseppe (Olivetti, 1) RIVA Felice (Felix) media km/h Campione Nazionale e primalista Dooling 29) 85,308; 13.) BROGLIA Luigi 99,820; (classe A) alia media di 9 9 ,8 2 0 (Indip., G. 19) 76,515; 14.) MOTTA Um­ nella classe « B »: usando berto (Olivetti, Dooling 29) 71,428; 15.) BE- 1) BORDIGNON Abramo (Milano) me­ NAGLIO Elia (Alfa Romeo, Testa Rossa) dia k m /h 133.333; (2aiideie SiLprriiget 1001 71,146; 16.) MANCINELLI Elso (Dorica, n e ’.la classe « C »: Testa Rossa) 68,965; 17.) BRIANZOLI A- 1) MANCINELLI Elso (Dorica) media e motore “ -Q,. 2 0 „ chille (Milano, Testa Rossa) 64,748; 18.) k m / 153,191. BENAZZI Bruno 59,602. Sono stati anche migliorati .numerosi primati su altre basi. Nel prossimo nume­ Micromeccanica "S A T U R N O ,, Classe C. ro pubblicheremo una completa fotocrona- ea suiravvenimento. Via Fabbri, 4 - BOLOGNA 1.) ROZZI Piero (Olivetti, Dooling 61) 130,909; 2.) CLERIC1 Gustavo (Milano,

1164 UNA PISTA A MONZA! In primavera, a Monza, vi sera I’inaugurazione ufficiale della pista per automodellisti; ě una iniziativa giunta felicemente a termine e de- gna della massima considerazione.

Alla vigilia della 3. gara del Campionato, son n stati nnnrati dalla visita di due aut en prepararsi per quella corsa di Barcellona che il 13 ottore, ci siamo recall a Monza. Nel tici assi del volante·. Fangio e Gonzales, ι avrebbe sigillato il loro trionfo. verde del bellissimo parco, e precisamente quali hanno momentaneamente interrotto le In un autentico regno delVautomobilismo, nell’interno del piu famoso circuito automo- prove con i loro bolidi per assistere a quelle la pista degli automodelli ha la sua cornice bilistico del niondu, abbiamo trovato una pi­ dei modellistil I due celebri corridori si sono ideale. Ora e necessario approfittare di que­ sta, appositamente costruita per gli automo­ interessati a lungo sui segreti dei microboli- sts importante realizzazione. Frattanto, a no­ dellisti. Si tratta, pensiamo noi, oltre die di, dimostrandosi piu volte meravigliati per rne di tutti gli automodellisti italiani, rin- di un segno tangibile della vitalita del le geniali realizzazioni e, soprattutto, per le graziamo i dirigenti dell’Automobile Club I’AM SCl e dell'intraprendenza dei suoi diri­ dimension! veramente microscopiche (per Milano, della CSAI, dell’AMSCI e quanti genti, di una vera dimostrazione di riconn- loro) delle varte frizioni, ruote, trasmissioni, It anno contribuito nella lodevole iniziativa. scimento e di incoraggiamento da parte del- ecc. Poi, con un reciproco scambio di au- Iniziativa che ci auguriamo di veder ripe- Vorganizzazione automobilistica nazionale. gtiri, sono tornati a sfrecciare sul circuito, a tuta in altri, in molti altri centri. G. J. Dunque, quel sabato pomeriggio, si ě svol- ta la presentazione della pista, non ancora del tutto completata (mancava del recinto di protezione), ai concorrenti giunti a Milano forte potenza e la notevole coppia dell’elica per la gara- Si tratta di tre anelli di cemen­ Il modello ad elastico K. L. 70 molto grande facevano inclinare fortemente to, larghi circa un metro, delle dimensioni (C.antinuazione da ραμ. 1155) il modello a sinistra. Si rimetteva benissimo, previste dal regolamento tecnico, completati pero, dopo mezzo giro e saliva in spirále destra. con un solido pilone, ben piazzato al cen­ matassa sopportava circa 900-1000 giri, dan- tre. II collaudo ufficiale ě stato effettuato con Al primo lancio non caricai molto e segnai do una scarica di un minuto e mezzo con la 3 Ί8 ”. Al secondo, con una carica maggiore, la macchina di Benaglio die ha girato a quale il modello raggiungeva una quota di lungo. la quota fu superiore, ma, forse per qual- circa 120 metri, segnando un tempo com- che svergolatura, il modello scampano in Richiamati dal frastuono dei minuscoli mo- plessivo intorno ai cinque minuti. tori, ad un certo momento gli automodellisti planata, segnando solo 2’38”. Al terzo ar- Dopo due o tre giornate di prove, il mo­ retrai un poco l’ala e tolsi la miccia; ma le dello fu presentato alia selezione Wakefield termiche, cbe fino a quel momento non si IN ALTO- Casanova.- Gonzales e Conte po- a Pisa. Purtroppo le condizioni atmosferiche erano fatte vive, apparvero proprio allora ed sano sulla nuova pista. Si notino i tre erano pessime dato che un forte vento por- anelli di eemento. — SOTTO: Casanova il modello scomparve altissimo dopo 4’31”, sta illiustrando a Gonzales gli areani se- tava subito i modelli fuori campo. Il primo terminando cosi la sua carriera. Se fosse ri- greti della sua doppic frizione. (foto Janni lancio fu eseguito di sera. Lanciai con circa sultato centrato in planata al secondo lancio due terzi di carica e il modello scomparve e fosse rimasto in vista per cinque minuti alia vista del cronometrista dopo circa 3’20”, al terzo, avrebbe forse potuto classificarsi pri­ allontanandosi parecchio dal campo. Fino a mo; comunque, in una gara internazionale, che l’oscurita non fu profonda, lo cercai in- un terzo posto é sempře un piazzamento vano in mezzo a campi di grano dove le spi- abbastanza onorevole, e certo non posso la- ghe superavano l’altezza dell’uomo. Lo cercai mentarmi. ancora al mattino successivo, ma tutto fu Esaurita cosi la presentazione tecnica e la inutile. Cosi rimasi fuori della squadra Wa­ cronistoria del modello, passo a descriverne kefield. Il modello fu ritrovato due giomi la costruzione. dopo, e mi venne riportato a Roma dai co- La fusoliera ě costruita con listelli 4 χ 4 e lonnello Leardi, danneggiato, si, ma facil- traversini 1,5χ4 posti di taglio. L’attacco del mente riparabile. E quando appresi di essere carrello ě costituito da due tubetti di carta stato prescelto per prendere parte alia Coppa fissati internamente ai traversini laterali e da F.N.A. rimisi a posto il modello e lo riprovai. abbondanti rinforzi in triangoli di balsa. Le In Olanda, naturalmente, trovammo molto feritoie per lo scorrimento delle piastrine di vento, ma per fortuna era stato anche alle- attacco deH’ala sono formate da listelli 2 χ 4 , stito un ottimo servizio recuperi. Per otte- incollati fra due traversini a un millimetro nere un decollo veloce aumentai ancora la e mezzo di distanza dal listello superiore. sezione della matassa, montando 24 fili 1x5, Anche qui rinforzi in triangolini di balsa. corrispondenti a 18 1x6 (tenere presents che Le piastrine sono in compensate da 1,5 a 5 le misure in mm. sono approssimative, es- strati. Le tavolette che sopportano lo spinotto sendo l’elastico, sia Pirelli che Dunlop, ta- porta matassa, in tubetto di alluminio da gliato in misure inglesi, e precisamente 1/4 mm. 5, sono formate da uno strate di com­ di pollice = mm. 6,35 e 3/16 = mm. 4,76). pensate da mm. 0,5 e da uno di balsa da Con tale matassa la durata di scarica era mm. 2. minore, ma in compenso, piu elevata la quo­ L’ala ě composta da centine in balsa da ta raggiunta. I decolli, sebbene sicuri rispettc. mm. 1, profilo NACA 6409, bordo d’entrata al vento, erano un pó paurosi, perchě la (Continua a pag. 1180)

1165 A MILANO. AEROPORTO DI BRE5.SO: · Λ - ζ 7 OTTOBRE; AEROPQRTO Dl LINATE: 28 OTTOBRE XIV Concorso Nazionale Modelli Volanti CENTOCINQUANTA AEROMODELLISTI HANNO PRESO PARTE ALLA MASSIMA COMPET1ZIONE AEROMODELLISTICA NAZIONALE, GAREGGIANDO IN UNO SQUARCIO Dl SERENO. BEL- LISSIMA LA GARA DEGLI ELASTICO, CHE HA SEGNATO UNA NUOVA AFFERMAZIONE DI LEARDI; DELUSIONE DELLA CATEGORIA RADIOCOMANDATI {Dal nostro inviato speciale Giampiero Janni),

Miracolo a Milano l’acqua. Nei giorni successivt il tempo mi- mento. Cervello e motore di tutto il complesso gliorerä ancora, e la gara degli elastico si ě stato Finesauribile ing. Frachetti che, pur Stavamo proprio per naufragare, quest’an- svolgerå in una splendida giornata di sole. avendo trovato valido appoggio e piena com- no. E non solo come suol dirsi, metaforica- Il XIV Concorso Nazionale ha potuto cosi prensione presso l’Aero Club di Milano e mente, d’una impresa fallita, ma anche svolgersi per un vero miracolo, in modo re- presso il Comando Zona, ha profuso ogni materialmente, quando, partiti sotto una piog- golare, nonostante la stagione notevolmente energia per la buona riuscita della manife- gia torrenziale, giungendo a Milano abbiamo avanzata. stazione. E dobbiamo riconoscere che, a parte trovato nubi cariche d’acqua e ancora pioggia. Sebbene il luogo di svolgimento della gara certe question! nate dalla scarsezza di talune una Pioggerella fine, lieve, ma continua. fosse stato notevolmente spostato verso il porzioni di pastasciutta (fatto, del resto, non Guardammo in viso Tione, e la sua espres- Nord, il numero e la varieta dei concorrenti imputabile agli organizzatori, bensi al numero sione non era certo delle piů allegře. puo essere considerato soddisfacente; oltre superiore di persone presentatesi a tavola!), Poi ě avvenuto il miracolo. Giunti a Bresso, alle squadre degli Aero-Clubs centro-setten- il successo della gara ě stato complete. Rimar- ecco d’un tratto cessare la pioggia; una rot- trionali, logicamente presenti, sono anche in- chevole l’alloggio completamente gratuito of­ tura nel banco di nubi alt’orizzonte få si tervenute le rappresentanze della Sardegna ferte ai concorrenti, il trasporto al campo, il che i concorrenti possano lasciare i loro ri- (Cagliari) e della Sicilia (Messina), oltre ai servizio a mezzo altoparlanti, la cortese colla- fugi ed affrontare il campo, per 1’occasione concorrenti di Bari e di Napoli. E’ stato, in­ borazione con la stampa, tutta Forganizza- trasformato in una gigantesca pozzanghera. somnia, un autentico concorso nazionale. zione sul campo, partieolarmente il servizio II cielo ě sempře nuvoloso, ma qualche ma- Dal punto di vista dell’organizzazione, dob- d’ordine sulle piste di lancio, svolte da ze- gico balsamo ha... causticato il flusso del- biamo esprimere il nostro pieno compiaei- lantissimi avieri della Vigilanza. Questo con­ corso Nazionale ha risposto in pieno alia NELLE DUE PAGINE, IN ALTO, DA SINISTRA: In bel lancio del veleggiatore di lunga — troppo lunga — attesa degli aero- Compagnoni (Napoli). — I romani Cavaterra e Faiola coadiuvano Federici nella messa modellisti. a punto del proprio modello. — Cassola, osservato da Lustrati. sta per abbandonare il modello di Pisani, vincitore della gara. — E’ al traino il veleggiatora del barese Cucumarzo. Sono di scéna i veleggiatori ;—i Gianearlo VSncenti sorride soddisfatto: ha vinto la gara degli allievi c ha contri­ bute all’affermazione della squadra bolognese. — Il u papa » del T. 51 sta dimostrando a Ma passiamo alia gara. Giovedi 24, abbia­ qualche allievo come deye essere lasciato il veleggiatore per il traino. — Il modello di Zona ha appena iniziato la sua salita in quota: Canestrelli to segue ansiosamente, mo giå accennato alle condizioni atmosferiche: (Foto Janni) piove. Poi, d’improwiso, una schiarita; tutta 1’attrezzatura viene trasportata in mezzo al NELLE Dl E PAGINE, IN BASSO, DA SINISTRA: Sebbcne sia svanito ii pericoio delia eampo, si erigono le tende, si piazzano tavoli pioggia. i romani si esibiscono ancora con i Loro bvrrettini. Faiola. con Lustrati e Ca- ed altoparlanti. vaterra· sta caricando la matassa del suo modello. — Leardi continua, imperterrito, a macinare giri su giri.. K‘ sicuro di se. E sari Campione ancora una volta. ■— Il Verso le 11,30 hanno inizio i lanci, ridotti torinese Cargnelutti si ě classificato secondo. co‘J suo « bimatassa affiancato ». — Faiola a due in luogo dei tre regolamentari, a causa ha conseguito il miglior piazzamento fra i romani. Ecco un suo decollo. — Bragaglia del ritardo dovuto all’attesa di condizioni at- e Pclegi, genovesi, al*e prese con un elica. — S*e rotto un filo. Cellini, eol berretto mosferiche tali da permettere l’effettuazione da fantino, sta riparando. (Foto Janni) della gara. I tempi sono naturalmente bassi, mentre, inizialmente, ě anche abbasstanza veri e propri pericoli pubblici, con le loro La danza dei tempi comincia subito. Il forte il numero delle scassature. Nessun mo­ velocissime... picchiate fino al suolo (e guai col. Leardi lancia fra i primi; con un secco 5’ dello di concezione originale: aperture, nella a chi. aeromodellista o spettatore o modello, (per la cronaca, oltre 6’) bussa al titolo di maggioranza dei casi, sui cm. 120-130, fuso­ si fosse trovato sulla loro traiettoria) con la Campione Italiano. Il suo monomotassa ha liere piuttosto lunghe, fra i 90 e 100 cm. perdita di una o piu semiali sotto il traino, un volo semplicemente eccezionale; ě straor- Molti modelli ben finiti, questo ě un fatto che grazie alla eccessiva vigoria di alcuni giovani va doverosamente riconosciuto. Dopo un pri­ årti inferiori. A questo punto Tione, visto dinaria la quota raggiunta al termine della mo lancio piuttosto disastroso, per quel che che il popolo voleva incriminare il suo mo­ scarica. Ed il modello seende solo quando riguarda le medie ottenute, al secondo, svol- dello, ě disceso dal suo regale scanno fra i riceve l’ordine dal... dispositivo antitermica. tosi nel pomeriggio, la situazione ě legger- direttori di gara, s’e inoltrato nel campo, di- A questo punto non ci ě piu possibile se- mente migliorata: un raggio di sole ha fatto stribuendo consigli a destra e a manca, per il guire il succedere dei tempi migliori, perchě timida comparsa e con esso le prime ascen- buon norne del T- 51. questi incalzano furiosamente. Basta osservare denze. I pisani hanno un fiuto molto svilup- Questa gara di allievi puo essere conside- la classifica e notáre che fino al 12. posto la pato; ed il simpatico « Cassio» — non per rata come un notevole quanto meritato suc­ media di volo é superiore ai 3’30”! La lotta nulla si chiama anche Pisani — non s’e la- cesso della scuola di Bologna: i primi due per le posizioni di testa ě veramente serrata; sciato sfuggire l’occasione propizia per ac- classificati (Vincenti e Veechietti) el il quinto qualche secondo di volo in piú puo anche ciuffare qualche vaga termichella. In punta (Caritti) provengono dalla fucina che, con significare uno sbalzo notevole in classifica. di piedi, il nostro uomo, aeromodellista tutto competenza e passione, il bravo Ortelli ha Intanto c’e ancora chi insiste con i voli fuori fare, s’e insediato al primo posto della clas- saputo creare. La scuola bolognese ha fun- tempo massimo, specialmente nel secondo lan­ sifica, precedendo il monfalconese Boscarol zionato veramente bene ed ora raccoglie i cio: vedi il caso di Anderle, Piccini, Pelegi. ed il reggioemiliano Baracchi con uno scarto primi graditi frutti, dopo tante fatiche. Leardi, pero, non ě il tipo che a tavola sta di punti abbastanza notevole. a guardare. Va via con la massima disinvol- Contemporaneamente si sono svolti i lanci I modelli ad elastico della gara veleggiatori allievi, con la parte- tura e ti segna un altro 5’! Alle sue spalle, Quando, venerdi 25, giungiamo sul campo, intanto, c’e diversa gente che si pesta i cipazione di 12 aeromodellisti. Il successo di non possiamo fare a meno di rimanere sba- piedi reciprocamente, per farsi largo. Con un questa gara ě stato in parte minorato dal fatto che i giovani costruttori non credevano forditi. Un bellissimo sole, cielo terso, ari? 4’25”, al primo lancio c’e anche Lustrati, il di dovere effettuare personalmente il traino calma. Ragazzi, che volete di piu? Noi ci quale ě perö costretto a trasformarsi ben pre­ quota del modello; donde una scarsa prepara- accingiamo ad assistere alla gara piu beila di sto in spettatore, perche al secondo lancio zione — alcuni addirittura non avevano mai questo concorso nazionale. I lanci hanno ini­ il suo modello... si smonta per aria. La rot- effettuato un traino — e, di conseguenza, zio verso le 10, e stavolta verranno effettuati tura dei listellini che sostengono il piano oriz- qualche formidabile scassatura. Anzi, c’e stato tutti e tre: due al mattino, il terzo nel pome- zontale provoca la predita di questo con le un momento in cui i T. 51 erano diventati riggio. conseguenze facilmente immaginabili. Il lan- cio viene annullato. « Sgancio di parti in vo- DALL’ALTO IN' BASSO E DA SINISTRA A DESTRA: Mani giunte, il romano Camilli non sembra troppo soddisfatto delEatlerragigio rIYettuato dal suo motomodello. II Presi­ lo » ě il ghigno sinistro del Regolamento. E dente all’opera; sta sforzandosi per ricavare la classifica a squadre dopo le prime due per il pověro Silvano npn ce piu nulla da inornate. E’ suMa pedana di deeollo un originale motomodello di Fozzer con G. 20. I fare. Pazienza. giovani, oggigiorno. preferiscono sempře le cose piu complicate. II figliolo di Spartaco Trevisan. noto giornalista aeronautieo si cimenta addirittura con un elicottero! II moto- Un altro concorrente, intanto, tenta di spo- modello di Bacchi (Reggio Emilia). II Gen. Leone, comandante la I. Z. A. T., assist? destare il col. Leardi dalla vetta della clas- compiaciuto ai voli. (Foto Ja n n i) sifica: si tratta del torinese Carnielutti il quale presenta un modello dalle due matasse cessari per determinate questa classifica ě in che nessuno si ě piazzato ai primi posti con affiancate anzichě sovrapposte. Ed ottiene testa l’Aero Club di Monfalcone, seguito da un modello di questo tipo. nientedimeno che due voli da 5’ e passa. Ma, Torino, Pisa e Milano. mentre nella terza prova segna 3Ί8 ”, Leardi In questa categoria sono stati registrati solo pone il sigillo alia classifica con un altro ot- Terza giornata : motomodelli tre voli fuori tempo massimo. Autoři sono stati Forino, Desii e Bragaglia. Originale timo tempo: 4’3”. Ormai il titolo ě suo. Ed Ultima gara sul campo di Bresso. Oggi il ě suo per la terza volta consecutiva. Dal 1948, il modello di quest’ultimo e, per di piu, ec- cielo ě di nuovo coperto, la manica tenta di cezionale scalatore; quantunque la pista non anno in cui l’ottenne Cassola, il Campione avvicinarsi alia posizione orizzontale. Poi, a Italiano ě Leardi. Complimenti. si prestasse al suo deeollo lungo, ě riuscito mattino inoltrato, le condizioni atmosferiche ad affermarsi con i seguenti tempi: 3 Ί3 ” Ancora voli di 5’: Dorigo e Buonocunto, vanno man mano migliorando. Sono in rispettivamente di Udine e di Napoli, mentre - 2’49” . 5’. Senza dubbio, un modello di gara 39 concorrenti; due piste, delle quali qualitá veramente eccezionale. Ma il premio Pernici di Reggio Emilia perde il modello una un po’ piu corta, Paltra alquanto ondu- dopo oltre 6’ di volo: ed ogni ricerca riuscirá lata e scabrosa, lavoreranno per tutta la gior­ di regolaritá spetterebbe certamente a Bacchi vana. AI terzo posto troviamo Pelegi, il nata. I lanci hanno inizio molto presto, con di Reggio Emilia. Guardate un po’ che tempi, « Bartali deH’aeromodellismo », come qualcu- essi le scassature. C’e stato un modello che ragazzi: 3’23” - 319” - 3’23”. Beh' un au- no lo ha scherzosamente soprannominato. Egli ha dato uno spettacolo veramente attraente: tentico orologio e, per giunta, di marca. Mo­ ha fatto una gara veramente bella, quest’an- perduta una semiala ě precipitate verso terra dello sicuro, dalla salita regolare quanto no; ed ha voluto dimostrare che, ancora, non a motore acceso, poi ha perso gli impennaggi veloce, perfetto in planata. Ottimi anche i ě finita per il monomatassa. Specialmente se ed infine l’altra semiala; mentre queste parti tempi ottenuti dal modello di Vignoli di Mi­ andrå avanti la faccenda degli 80 grammi. stavano a svolazzare per aria, la fusoliera si lano, ed anche abbastanza regolari: 2’51” I colori di Roma (ma quanto sono invec- sbriciolava con un tonfo sinistro. - 3 Ί7 ” - 3’20”, ottenuti con un modello co- chiati e sbiaditi, quest’anno!), eliminato Lu- Sorvolando la scena della caccia alia lepre... struito col solito sistema del bitrave, ma ter­ strati, hanno avuto l’unico rappresentante in (un leprotto uscito dalla macchia, invano ber- minate qualche giorno prima della gara. Faiola, il quale ha fatto del suo meglio per saglita da un nugolo di..· improvvisati cac- E questi benedetti romani, giå sentiamo salvare Ponore di una squadra giá Campione ciatori) e passando lo sguardo sul campo e chiederci da qualcuno, che hanno combinato? d’ltalia. A lui vada la riconoscenza dei ro­ fra i box, abbiamo potuto osservare che que­ Beh, qui ci sarebbe una lunga storia da rac- mani, in quanto il suo 4. posto nella clas­ sta sarebbe stata la gara fra i « Super Phoe­ contare. Ci sarebbe la storia degli esami cji sifica degli elastico rappresenta il migliore ri- nix » e i suoi derivati. Quanti erano i modelli Di Pietro, con conseguente lancio per pro- sultato ottenuto dalla squadra Capitolina. di questo tipo, o per lo meno affini? Non li cura del suo modello da parte di Lustrati; ci Anticipazioni sulla classifica a squadre: a abbiamo contati, certo una percentuale ele- sarebbe anche una piacevole storiella imper- questo punto, dopo i laboriosissimi calcoli ne- vatissima. Comunque ci fa piacere osservare niata sulla buchetta che, con certosina pa-

1168 CLASSIFICHE UFFICIALI

VELEGGIATORI MOTOMODELLI 1. Pisa ni C. (A ero Club P isa p u n ti 391; 2. 1. Bragaglia G. (Aero Club (jcnova) punti 663; B oscarol C. (M onfalcone) 341; 3. B aracch i (i. 2. B acehi R. (R eggio E.) 611; 3. V ignoli R. (Reggio E. 287; 4. Provasi L. (Milano) 2G0; (Milano) 569; 4. Folano A. (Alessandria) 563: 5. O alzolari S. (Bologna) 289; 6. F u rla n e tto V. 5. Desii B. (F iren ze) 536; 6. P isan i C. (Pisa) (Treviso) 255; 7. B erte lo tti E. (Pesaro) 246; 8. 515; 7. A m ato R. (T reviso) 480; 8. SeattoM n P. F ederici G. ('Rom a) 234; 9. P ig n a ta ro O. (Mi­ (Treviso) 460; 9. Sab ad in M. (V enezia) 451; 10. lano) 228; 10. C iuffano C. (Venezia) 218; 11. B ergam aschi C. (M ilano) 439; 11. V iviani L. C affari N. (M assa) 192; 12. C ellini G. (T revi­ (M ilano) 434; 12. P ra i A. ('B ologna) 412; 23. so,) 288; 13. C av a te rra O. (R om a) 185; 14. An- G rifoni G. (F irenze) 386; 14. F o rin o V. (N apoli) derle S. (I d in e ) 178; 15. E v an g elisti P. (To­ 381; 15. Padovani F. (Monfalcone) 366; 16. rino) 173; 16. R in ald i A. (Rieti) 173; 17. Zona C astiglioni S. (M ilano) 346; 17. B o tta ro C. (G e ­ A. (N apoli) 170; 18. C icchetti S. (Rieti) 164; nova) 344; 18. M aechi E. (M ilano) 337; 19. Vi- 19. Sirovich E. ('Firenze) 153; 30. Krisanow.sk i dossich G. (M ilano) 317: 20. C am illi A. (Ro­ (M onfalcone) 152; 22. V 'annucci S. (Firenze) 146; m a) 313: 21. G a ria n o G. (V enezia) 299; 22. I)i 22. Ila ri O. (P escara; 144; 23. B erto lo t i A. (Ca­ P ietro I. (R o m a ) 296: 23. E ik erm an E. (B ari) gliari) 140; 24. C osta F. (A lessandria) 134; 25. 241 24. S cardicchio V. (B ari) 221; 35. T rsicin o P ig n a ta ro V. ('M ilano) 126; 26. P ediani C. (B re­ G. (R ieti) 203; 26. Pecorari V. (M onfalcone) scia) 106; 27. Piazza C. (M ilano) 100; 28. Tricon 198; 27. Fozzer S. (T rento) 186: 28. A nderle S. M. (IIdine) 100; 29. V itali G. (M ilano) 99; 30. (I dine) 180; 29. C astellan i P. (C rem o n a) 176: V aca’ebre E. ('Messina) 98; 31. B erto n i E. (P isa) 30. M atarazzi E. (C rem ona) 171: 31. B rioli M. 94; 32. T rav ersa C. ('Bari) 93; 33. C iaghi A. (R ieti) 168; 32. F em m in ella E. (P escara) 157: (T rento) 89; 34. Cucum azzo (B ari) 87; 35. B rot- 33. F a 'a v ig n a F. (T orino) 126: 34. Roseggio G. to F. (Venezia) 79; 36. C om pagnoni A. (N apo- (T re n to ) 32. il) 61; 37. V accarini V. (V erbania) 58; 38. M i- ACROBATICI glietta E. ('Alessandria) 38; 39. Pili A. (Ca­ 1. G nesi P. (Pisa) p. 305; 2. B ro tto G. (Ve­ g lia ri; 35; 40. Polidori B. (Pescara) 31; 41. I)i nezia) 210: 3. C ellini G. (Treviso) 302; 4. R am - S te fa n o F. (Messico) 25; 42. F aralo ssi F. (T ren­ pinclli R. (Cam. Milano) 282: 5. Podda A. to) 25; 43. B ru n o O. (V erbania) 9. (Napoli) 108; 6. Fermi F. (.Milano CSI) 78; ELASTICO 7. V iviani L. (M ilano C SI); 64; 8. C apri C. ?·. Leardi A. (Aero Club Milano) punti 843; (.Milano CAM) 37; 9. Vecchia A. 'Milano (’SI); 2. C arg n elu tti G. ('T orino) 798; 3. Pelegi G. 10. G iussani C. (M ilano CSI) 15; 11. P e rin o t (Genova) 771; 4. Faiola I). (Rom a) 681; 5. Licen 5. (Treviso.’ A. (M onfalcone) 677; 6. Piccini O. (M onfalcone) CLASSIFICA FINALE PER AERO CU BS 663; 7. O ld an in i M. (M ilano) 662. 8. Cassola F. 1. Pisa p u n ti 11; 2. R eggio E m ilia. 17; 3. (P isa) 626; 9. A nderle S. (I d in e ) 620; 10. B uo- Treviso. 18: 4. M ilano I. 18: 5. M onfalcone. 19; nocun o A. (Napoli) 616; 11. S ad o rin E. (M i­ 6. B ologna. 19; 7. R om a. 28: 8. T orino. 29; lano) 611; 12. Cellini G. (Treviso) 592; 13. I)o- 9. Firenze. 30; 10. M ilano 111. 30; 11. Id in e . rigio G. (Id in e ) 460; 14. S cardicchio V. (Bari) 37: 12. N apoli. 39; 13. R ieti. 41; 14. A lessandria. 440; 15. !\IandiroIa S. (M ilan o ) 439; 16. Bovo 43; 15. B ari 47; 16. B rescia. 52; 17. P escara. 60. L. (G enova) 438; Ϊ7. Coli A. (Bologna) 428; 18. C aretta C. (A lessandria) 425; 19. C arn ia to G. ALL IE VI (Treviso) 416; 20. Lai Sole S. (R ieti) 413; 21. 1. Vincenti G. (Bologna) p. 140.2; 2. Veeehiie - A lin ari A. ('Firenze) 396; 22. G ra m ig n a E. (Fi­ ti (B ologna) 106; 3. R io G. LMilano) 95; 4. renze) 318; 23. P ittu ra zz i G. (C rem ona) 314; 24. I)i Bello E. (T rento) 69; 5. C aritti Γ . (B ologna) E ik erm an E. (B ari) 309; 25. P e rn in i P. (R eg­ 68; 6. C attan e o M. (M ilano) 67; 7. B o rto lo tti gio E.) 300; 26. L u stra ti S. (Rom a) 265; 27. 15. (C agliari) 55; 8. M arch etti L. (M ilano) 49; Zucchetta G. Venezia) 223; 28. Di Loreto S. 9. ije A ngelis L. (G enova) 39; 10. M arehioni (P escara) 90; 29. B ertozzini M. ('Pesaro) 74. ( ’. (V erbania) 33.

zienza eel indicibile sforzo, costrui un oscuro (quando un aereo partiva, l’altro si fermava, artigiano del coriandolo, tal Camilli non me- e cosi di seguito). Oualcosa di buono si e glio identificato. Ma noi, con mano pietosa, visto con Tinseguimento a due, svol to da al· preferiamo stendere un velo ďoblio sulle mi­ euni aeromodellisti del CSI Milano. Ma siamo serie della adamantina squadra della Capitale ancora lontani da quello che si fa oltre (stavolta abbiamo preso un abbaglio: non si oceano, in questo campo! trattava di diamante, ma di vetraccio da... Anche la faccenda del radiocomando non fiasco!). ha proprio soddisfatto nessuno. Abbiamo ri- Acrobazia e radio a Línáte visto il solito modello di Frillici-Caravello del* Siamo giunti sull’aeroporto di Linate l’anno passato. Osservato qualche comando in quando i lanci giå hanno avuto inizio. Il volo nella prova eifettuata il giorno prece­ campo di gara ě recinto con un cordone che dente a Bresso, una serie di incidenti ha im- delimita i tre lati di un quadrato nel quale pedito Tesibizione a Linate. Gnesi presentava ě racchiuso il cerchio di volo. Tre commis- un modello veramente ben finito, montato sioni poste a 120° procedono a giudicare le dal gruppo radio « Aerotrol»; ma un mil- figure acrobatiche compiute dai singoli con- liamperometro aggiunto sotto la fusoliera Ira correnti (per la cronaca, erano 18). Notevole modificato il centraggio del modello che s’e la percentuale dei milanesi che hanno par- danneggiato in decollo. Gli altri due modelli tecipato a questa gara. non hanno avuto migliore sorte. In conside- razione di do, la direzione di gara ha rite Gnesi non ha fatto altro che ricorrece al nu to opportuno di non assegnare aleun pre- suo consueto repertorio, sfoderando i di\ersi mio, per la semplice ragione che maneavano pezzi con la massima disinvoltura. Bene an- elementi di giudizio. Anche in questo campo, che Cellini. Il tipo di modello aeroba tico ě ormai chiaramente orientato sulla pista trac- ragazzi, ě necessario lavorare molto piu seria- ciata in questo campo dai costruttori arnea- mente. Hanno assistito alle varie gare il generale cani. Enorme superficie alare, allungamento Leone, comandante di Zona, il col. Pezzani, molto basso, fusoliera cortissima, il piu delle capo di S. M., il col. Iacopone delBA-C. volte formata da una tavoletta di legno col Milano, il col. Todini dell’Ae. C. Roma, motore fissatovi sopra in posizione orizzontale, piano orizzontale a grandissima superficie; Ting. Guagnellini, il com.te Stoppani, nume- tendenza generale ad avere modelli meno rosi ufficiali e personalita. veloci che quindi possano evoluire con mag- GlAMPIERO JANNI giore soddisfazione. DALL ALTO IN BASSO: Cellini, terzo Nessuna novitå degna di rilievo, in questo classificato. sta lucidando le ali al suo acro- batico. — L’ing. Batone di Pisa ha presen- campo. E le varie evoluzioni, pur soddisfa- tato un ottimo modello di elicottero che cendo il pubblico che applaudiva frequentc- ha compiuto voli superioři al 1’. stabilissi- mente, non hanno in pieno soddisfatto i tec- mo e regolare. — « Nemo » ě 1 radioco- mandato di Gnesi; bel modello. ma po- nici. Lo stesso dicasi della gara ad insegui- eo fortunate. — Ancora un modello di mento; il tentativo a tre ě fallito miseramente Gnesi: t* il tele « Piroetta »· (Foto Janni).

1169 ORIGINE E SV1LUPPO DELLE FERROVIE PERCHĚ IL MODELLISTΛ POSSA FARSI DELLE COGNIZIONI STORI- CHE SULLE FERROVIE, SULLA LORO ORIGINE E SV1LUPPO. AB- B1AMO CREDUTO OPPORTUNO INCAR1CARE 1L NOSTRO VALENTE COLLABORATORE ING, PALMENTOLA Dl SCRIVERE ED ILLUSTARE LA SERIE Dl ARTICOLI CUE INIZIANO 1N QUESTO N U M ERO .

dendo da ogni tendenza e divisione politica, / portan te mezzo di comunicazione; dei due miravano, concordi. alio sviluppo di tale im- il Conte Petitti di Roreto elaboro il suo pia­ no nel 1845 ed il Conte Cavour. nel 1846, propugnt) il suo, poco dissimile dall’altro in cui, pero, includeva le linee giu costruite; lion considerate, invece, nel piano ideato dal Petitti. Concezione presaga c disegni entrambi cii magistrále importanza, cui si ě nel suo gra­ duale sviluppo orientato il sistema della rete ferroviaria nazionale. Le linee costruite nel secondo decennio (1851-1860) raggiunsero i 2.371 Km. e da allora comincio a delinearsi nel loro svilup­ po il sopravvento del concetto unitario sui 1850 : Sulle stradě ferrate románe appaiono le prime locomotive tender. Potenza CV. 71 discordanti interessi municipalistici e regio- Vel. mass .Km./h 50 nalistici. In questo periodo un grande evento segno il primo successo della tecnica ferro­ viaria : l’apertura del primo attraversamento L’idea delle « stradě ferrate» si vuole sia II 18 agosto dell’anno successivo fu inau­ di montagna con la realizzazione della gal­ derivata dal sistema adottato da un carret- gurate il tronco Alila no-Mon/.a, cui segui- leria dei Giovi sulla linea Torino-Genova e liere il quale, per evitare che le ruote del rono, in ordine di tempo, i tronchi Padova- nello stesso decennio furono iniziati pure i suo carretto, costretto ad attraversare dei sen- Mestre nel 1842; Portici-Torre Annunziata- lavori del primo traforo alpino, quello del tieri paludosi, si appantanassero nella mel- Castellammare di Stabia, Napoli-Caserta nel Cenisio, sulla linea Torino-. Ouesta ma, rendendo piu faticoso lo sforzo delle 1843; Torre-Annunziata-Nocera, Caserta-Ca- Impresa, arditissima per concezione e for- hestie che lo trainavano, ideo di mettere, pua, Livorno-Pisa el 1844; Pisa-Pontedera nel midabile per le difficoltä, illumina ancora sulla melma delle paludi, delle tavole su cui 1845; Cancello-Nola, Milano-Treviglio, Pa- far scorrere le ruote; e poichě ebbe a con- oggi di luce particolare il genio, la tenacia dova-Vicenza, Mestre-Venezia, Pisa-Lucca nel e la perizia dei tecnici e delle maestranze statare che, col sistema da lui .attuato, le 1846; Pontedera-Empoli nel 1847, Empoli- Italiane. hestie tiravano piu agevolmente ed il car­ Firenze, Firenze-S.M.N., Firenze-Porta al retto non suhiva gravi oscillazioni, perfezio- Con la proclamazione dell’Unita d'ltalia, Prato, Lucca-Pisa, Torino-Mocalieri nel 1848, nel 1861, il Governo dovette affrontare ii no il sistema scanalando le tavole e creando Moncalieri-Asti, Vicenza-Verona, Monza- cosi delle guide nelle quali le ruote, allog- problema dell’ordinamento e dello sviluppo Camerlata nel 1849; Asti-Alessandria nel delle ferrovie e dopo lunghe e discordanti giandovi, agevolmente scorressero senza de- 1850. viare. discussioni, nel 1865 si giunse alia regola- In questo primo decennio si raggiunsero rizzazione della rete nazionale suddividen- In tal modo si creo il principio di ruote 582 Km. di linea, costruiti ed attivati, in tron­ guidate da organi fissati sul terreno. dola in quattro gruppi, dati in concessione Le prime « stradě ferrate» comparvero in chi isolati, secondo interessi locali e senza ad altrettante societa private. Sorsero cosi: Inghilterra ai principi del 1800; verso il alcun orientamento di futuro allacciamento le linee del Piemonte, della Liguria, del Ve- 1830 comincio a diffondersi in Italia l’inte- ed unificazione. Due uomini, pero, di men­ neto, dell’Italia Centrale, che furono conces- resse per le ferrovie ad opera di politicanti, te aperta a concezioni complete e di lunga se alia Societa delle Ferrovie dell’Alta Italia; scrittori e uomini di mente evoluta, i quali, portata, avevano tracciato, fin dal nascere le Ferrovie della Toscana e degli Stati Pon- compresa Fimportanza di tale sistema di tra- delle ferrovie, piani organici. Essi, prescin- tifici, che vennero affidate alia « Societa per sporto, ne proclamarono I’utilita e ne sosten- nero l’adozione ai fini del progresso civile 1839: La locomotive Vesuvio. prima macehina in servizio sulle ferrovie italianc che ed economico del Paese. rimorchió il treno inaugurate Napoli-Portici. il 3 ottobre 1839. Potenza CV. G5. Tra questi vanno ricordati i maggiori arte- Vel. mass. Km./h 50 fici del nostro Risorgimento, come Camillo Cavour, Carlo Cattaneo, Massimo D’Azeglio, i quali, intuendo subito che le ferrovie rap- presentavano lo strumento piu adatto per la formazione spirituále e materiale dell’unita nazionale, ne furono i piu strenui propu- gnatori. Alle polemiche ed alle considera- zioni di carattere generále seguirono presto progetti concreti tanto che nell’anno 1838 Re Ferdinando di Borbone, ordinava la co- struzione della prima strada {errata in Italia ». Fu cosi che nel 1839 il suolo italiano fu percorso dal primo třeno a vapore e preci- samente nel tronco Napoli-Portici, della pro- gettata linea Napoli-Nocera, transito il primo convoglio ferroviario trainato dalla locomo- tiva « Vesuvio» che percorse gli 8 chilome- tri in 12 minuti, alla velocitå media di 40 chilometri. Si inizib cosi 1’attuazione del pro- gramma ferroviario, in cui si venne via via ad affermare la capacitå tecnica degli Ita­ lian! in questo campo-

1170 A T T I V I T Λ HEI Μ Ο T) E Tj L I S T I FBRROYIARI IL CONVEGNO DI GENOVA

Promosso dai trenomodellisti genovesi ha ferroviario che, come egli giustamente ritie- avuto luogo recentemente a Genova, sotto ne, ě fonte di concezioni e realizzazioni ap- la direzione del dott. Briano (editore della prezzabilissime nel campo tecnico, dato che rivista « Italmodel»), un convegno degli ap- il modellista, a traverso il raccoglimento men­ passionati al modellismo ferroviario. Questo tale cui ě costretto dalla sua paziente fatica, raduno, che ě stato il primo in Italia, ě riu- puo scoprire nuovi sistemi ed avere idee ec- scito particolarmente interessante; non solo cellenti contribuendo, spesso, a realizzare del­ per il numero degli intervenuti, che ě stato le innovazioni nel campo ferroviario propria- considerevole dando cosi la prova di quanta mente detto. All’ing. Rossi esprimo, perciö, simpatia goda in Italia il modellismo ferro­ il compiacimento per la perfetta realizzazior e viario, quanto per l’opportunitå che ha of­ della automotrice da lui esposta, impeccabile ferto a tutti gli intervenuti di fraternizzare sotto molti punti di vista e quanto mai signi- e, diremmo quasi, intendersi per lo sviluppo ficativa per la prova che essa forniva sul le di questa. attivitå, che ha un fascino parti- possihilitå di esecuzione nell’ambito del mo­ colare ed ě fonte di vere soddisfazioni e di dellismo industriale e principalmente sul pro- molte possihilitå di studi. gresso compiuto in questo campo dall’industiia In opportune sale, suggestivamente illumi­ italiana. 1903: L a locom otiva GR. 680 RM. (830 nate, erano esposti i non pochi modelli rea- Una riunione veramente utile dunque F.S. e derivato 835 F.S.) progettata dal- l’ufficio studi di Torino per treni su linee lizzati da questi artefici disinteressati e pa- questa di Genova, della quale siamo vera­ incidental; ebbe poi largo impiego per zienti. Il modellismo non ha per fine il gua- mente compiaciuti. Bene hanno fatto il dottor scrvizi di manovra. Potenza IIP, 360. Vel. dagno, ně si presta ad improwisazioni o ra- Briano e i suoi collaborator! ad organizzarla. mass. Km. 55 orari. piditå di esecuzione: esso ě tecnica e pre- Sono state possibili conoscenze di uomini c parazione, ě fatica cui occorrono solo ragio- cose e, quello che maggiormente interessa, si namento, pazienza e perseveranza. ě avuta l’opportunitå di sapere che, in Italia, le Stradě Ferrate Romane»; le Ferrovie del Molto ammirati dei plastici realizzati con di artisti modellisti ve ne sono parecchi e versante adriatico, da Bologna in giu, asse- grande interesse, sia per l’esecuzione e sia che questa attivitå appassiona non poche gnate alia Societa Ferroviaria Meridionale; irer la dimostrazione sulle possihilitå di co- persone. Da questa constatazione ě scaturita le ferrovie calabro-sicule concesse alia So­ mando automatico di piu treni in movimento. la decisione di attuare un’idea che giå ave cieta Vittorio Emanuele. AU’inizio di queste Qui segnali, scambi, ecc. sono sincronizziti vamo da tempo: istituire una « rubrica d’in- gestioni sociali lo sviluppo della rete aveva in modo da impedire scontri e deragliamenti formazioni» in questa Rivista, alia quale i raggiunto 5.104 Km. e tali - concession! ed di convogli. nostri lettori potranno chiedere spiegazioni, assegnazioni rimasero invariate fino al 1876, Al convegno hanno partecipato pure di­ suggerimenti e consigli tecnici per l’esecu- anno' in cui, a causa della disastrosa situa- versi industriali, conferendo alle discussioni zione dei modelli che si dispongono a c ) zione economica delle Societå, si penso di tecniche un maggior interesse. All’ing. Ales­ struire. Scrivete dunque (possibilmente a sperimentare lo esercizio di Stato, che, pero, sandro Rossi (comproprietario della fabbrica macchina), se .avete qualche incertezza, a per il carattere di precarietå con cui fu im- Rivarossi), va tributato il merito di aver so­ « Rubrica d’informazioni » presso Modellismo postato, non dette il risultato atteso, donde stenuto ed incoraggiato in Italia il modellismo - Piazza Ungheria, 1 - Roma. nel 1885,. il ritorno all’esercizio privato. In tale anno, infatti, la rete nazionale fu nuo- vamente ripartita tra societa, ma divisa que- sta volta, in tre grandi reti: la rete adria- Ancora un paesagfio opera di modellisti amerieani. Come si puo osservare, la scena i: stata studiata fin nei minimi particolari in modo da ottcnere un effetto quanto piu tica affidata alla Societå Ferroviaria Meri­ possibilmente realistico. I costruttori si sono adopcrati per cercar di movimentare al dionale, che comprendeva una estensione di massimo il loro plasiteo, inserendovi tante scene di vita vcra: il barcaiolo, il bambino 4.131 km.; la rete mediterranea, concessa con I'aquilone, la strada col traffico. Ed il passaggio dei treni completa l’opera. rende alla Societå Italiana per le Stradě Ferrate il paesagg-io v eram en te vivente. (P ote di J o h n ATllen, da u Model Railroader »} Mediterranee, che comprendeva una esten­ sione di 4.046 km.; la rete sicula gestita dalla Societå delle Stradě Ferrate della Si­ cilia, con una estensione di 597 km. La rimanenza di 1.750 km. di linee, non com- prese nelle predette reti, furono date in ap- palto a societå minori. Nonostante tutto que- sto travaglio e tanti trapassi, le Ferrovie al- l’atto di questo ultimo ordinamento, aveva- no raggiunto la estensione di 10.024 km. Anche questo ordinamento non era de- stinato a lunga vita e, alio scadere del pri­ mo ventennio, previsto dalle concessioni, con- troversie sorte con le societå indussero lo Sta­ te ad assumere la gestione diretta delle Ferrovie. Ebbe cosi inizio il 1. luglio 1905 l'esercizio statale su 10.557 km. di linee, salitea 12.573 nell’anno successivo, mentre le Societå private mantennero l’esercizio su altre 3.141 km. Al ventennio 1885-1905 vanno ascritti tre important! avvenimenti; il coinpimento del traforo del Sempione (terzo traforo alpino dopo quello del Gottardo in territorio sviz- zero), Fistituzione del servizio di traghetto dei veicoli ferroviari nello stretto di Messina ed i primi felici esperimenti dell’esercizio a trazione elettrica sulle linee valtellinesi. (Cont nua). Ing. ENZO PALMENTOLA

1171 UN MODELLO Dl STAZIONE FERROVIARIA La srazione ferroviaria é, nel plaslico, un elemenro fondamenlale. Presen- liamo oggi ai noslri lellori un pro- gello basalo sui pi0 moderní crileri di pralicilä e funzionalila, realizzalo da un noslro valenle collaboralore.

La slazioncina che oggi presentiamo, in puro stile ntodernissimo, ě di esecuzione facilissima, e tale clie anehe un ragazzino di 10 anni puo costruirla. Non richiede molti atlrezzi, essendo sufficiente un ar- elietto da traforo ed un martelletto. Tutti i maleriali che la compongono sono di fa­ cile reperibilitå sul mercato, ed altro non occorre che molta calma e molta huona volontå. Provvediamoci innanzi tutto del materiale per la sua costruzione. Essendo la stazione costruita in legno, raccomando in modo particolare di non usare del legnaccio. Scar- lare il compensalo di pioppo che sotto la azione dell’umiditå si deforma e non si riuscirå mai ad avere un oggetto bene squadrato e di bell’aspetto. Con una pie- cola spesa in piii si piio impiegare la be- lulla finlandese, di 3 mm. di spessore clie di solito e molto ben stagionata e non e pelosa, ed ě ottima sotto tutti gid aspetti. Coloro cbe desiderassero ottenere una sla- zione di aspetto eccezionale, impieghino invece della betulla finlandese, della ma­ sonite salamandra, sempře dello spessore di 3 mm. la quale e una masonite semi- dura che ha una superfice trattata in un modo speciale tale che all’aspetto si pre­ senta tutta marezzata e giå con una mano di vernice. Con questa masonite salaman­ dra, la finitura riuscirå molto migliore e ne acquisterå anche la rigidita di tutto il fabbricato. Prima di ridisegnare i vari pezzi sul le­ gno, si tenga preeente cbe tutte le misure del disegno sono in scala di 1/64 dal vero. Di conseguenza coloro cbe banno un im- pianto in scartamento HO dovranno divi­ dere le misure segnate per 3 ed il prodotto moltiplicarlo per 2. Coloro che hanno lo f impianto in scartamento O moltiplicheran- no invece il prodotto della divisione per 4 (esenipio: la base della stazione e segnala nel disegno in mm. 500X200; facendo la divisione per 3 avremo mm. 116,5X66,5. Se il nostro scartamento c l’HO, mollipli- clieremo queslo prodotto per 2 avendo le misure di mm. 233X135, mentre per lo scartamento O. le misure, moltiplicate per 4 ci daranno la base in mm.465x270. Disegnate le diverse parti, con le mi­ sure come sopra detto, taglieremo accurata- menlc ogni parete, con un comunc archet- to da traforo, e successivamente appliche- remo alle pareti che ne sono provviste il piloncino di sostegno e le eventuali fini- lure. I piloncini e le finiture non sono altro cbe dei listelli di legno di tiglio che si trovano in commercio giå tagliati nelle mi­ sure di spessore e di larghezza diverse, e lunghi ciascuno un metro. I piloncini di sostegno, e le finilure, su ogni singola pa­ rete possono essere applicati tanto sul di- ritlo quanto sul rovescio, intendendosi per diritto e rovescio le pareti che a lavoro finito sono in vista oppure non in vista (cioě all’interno della costruzione). Quan-

1172 do su una parete le linee del piloncino o NELLA FOTO A DESTRA: ECCO delle finiture sono segnate con tratto con- COME SI PRESENTA LA STA- tinuo, si deve intendere come viste ed ap­ ZIONE DI “ MONTEMAURO, „ ! fcs; plicate all’esterno. Quando, al contrario, le COMPLETATA. QUESTO MO- linee sono indicate tratteggiate, si devono DELLO E’ STATO REALIZZATO intendere applicate all’interno della coslru- IN SCARTAMENTO HO, MA LO zione. SCHEMA PŘEVEDE LA CO- Si incominci con la preparazione della STRUZIONE IN TRE SCARTA- hase di appoggio n. 1. Sui lati pin lunghi MENTI DIVERSI. MATERIALI si applicheranno dei listelli (mm. 6X6 IMPIEGATI: LEGNO O MASO­ per 1ΉΟ e 5X10 per lo scart. 0) che sa- NITE. COSTRUZIONE ALLA ranno mantenuti in loco con del collante PORTATA DI OGNI MODEL- ed in piu con dei chiodi del tipo a grop- LISTA, GRAZIE ALLA SEM. pino, di spessore e longhezza adatti. PLICITA’ DELLE STRUTTURE. Coloro che impiegheranno la masonite salamandra od il compensato di hetulla fin­ landese avranno l’awertenza di preparare il compensato con forellino, poiche essen- do questi legni molto duri, si potrå cosi facilitare l’introduzione del cliiodino di trattenuta. Successivamente si applicheran­ no i due listelli sui lati piCt corti, otle- nendo una base, come una scalola, che quale, da un solo lato ě stata applicata mano di colore. Il colore puo essere di sarå robustissima e Sulla quale verrå poi a della cellophane o del rodoid di spessore vernice sinteliea a pennello, ed in com· suo tempo applicata tutta la costruzione. sottilissimo mercio se ne trovano delle ottime (Dueo Passiamo ora alia parete n. 2, che ě il lato Con il medesimo procedimento, si pre- Dulox, Neo smalto, ecc.). Il pennello da della stazione visto dal piazzale d’ingresso. pareranno tutte le altre pareti, progressi- usare dovrå essere di ottima qualitå, con Con concezione ultra modernissima, le sa­ vamente come indicato dal loro numero. peli morbidi e della forma rettangolare. le del pianterreno non hanno che dei fine- Approntate che siano tutte le varie pareti, Invece della mano di fondo con vernice stroni a sezione circolare. I fori per lo scar- si inizieranno le operazioni di montaggio, grassa, il compensato di betulla finlande­ tamento HO saranno del diametro di míl­ le quali saranno fatte, seguendo il numero se puo essere preparalo « tipo muro ». In ii metri 12,5 mentre quelli dello scartamen- progressivo, che ě stato apposilamente se- questo caso si farå una specie di stucco, lo O saranno di mm. 18. Questi fori, gnato per rendere piu agevole le diverse sciogliendo in un biccliiere d’aequa calda avranno poi una cornicetta, la quale non fasi del montaggio. della comune colla da falegname. La solu- e altro che il cerchione d’oltone nichelato Allo scopo di ottenere che il telaietto zione non dovrå essere troppo densa anzi delle mote Rivarossi. Il portone d’ingres­ delle finestre rimanga ben fissato dall’in- molto liquida e non troppo collosa. In que­ so ě listello da mm 5X10 (attenti alia ri- lerno, ho applicato dei chiodini da trafo­ sta acqua di colla si scioglierå del comune duzione delle misure secondo lo srarta- ro, uno per lato, posti in modo che la pun- caolino, rimestando fin tanlo che si ot­ inento) applicato esattamente a livello del la resti sporgente dall’interno, per faci­ terrå una pasta che per mezzo di un pen- taglio. Un secondo listello da mm. 1X7 litare il fissaggio del cartoneino su questi nellino, a setole dure, si spalmerå sul legno verrå applicato sul lato interno del li- chiodini. ottenendo una specie di intonacatura. slello 5X10, formando con questo una Durante il montaggio delle diverse pa­ Quando dopo circa 15 minuti, questo stuc- guarnizione a scalino di bell’aspetto. Alla reti si deve tener presente che il tutto sia "co si stará asciugando, sempře col mede­ fine del primo piano, verrå applicato sui hen in squadrai a questo scopo é neces- simo pennello, gli faremo dei ghirogori, diritto un listellino di mm 3X8, lascian- sario montare le varie parti su una su- delle bagnature, ecc. le quali, quando lo perfice che sia ben diritta. Ricordarsi che dolo sporgere per ogni lato di circa 5 mm. stucco si sarå perfeltamente pietrificato, re- i chiodi non entrano in un oggetto se Questa sporgenza servirå poi, durante il steranno e daranno l’impressione di un questo non oppone una forza. Forza che montaggio, a sormontare lo spessore del vero muro. listello che si troverå sulle pareti laterali. si ottiene appoggiando la parte nella quale si deve far penetrare il chiodo su una Per coloro invece che avranno usato la Il fissaggio di questi listellini di piccola masonite salamandra, non sarå necessaria sezione sarå parimenti fatto piastra di ferro, o sulla parte in costa di (2X2, 3X3) la prima mano di fondo. L’unica cosa da con collante e con piccoli chiodini del tipo una lima, tenuta ferma nella morsa. s da traforo ». Le finestre del primo piano Prima di applicare il tetto, sarå meglio fare e con un pennellino intriso in vernice avranno il cornicione fatto con listello da verniciare le pareti interne o per lo meno bianca, grassa, di passare sulle coste che effetto del taglio non saranno piu zigri- mm. 1X4 ed il davanzale di mm. 1X5. quelle che si ritiene opportuno colorire. Logicamente il listello sarå posto a filo La verniciatura finale dovrå essere fatta nate, ripassandole e facendo la zigrinatura. dal lato interno, e sporgente dal lato in con cura ed impiegando tutti gli accorgi- Sulla masonite salamandra, non si farå poi vista. Sarå meglio che le cornicette delle menti necessari. Per avere una buona ver­ altro che passare una mano di vernice. finestre siano suhito verniciate in bianco, niciatura si deve preparare un fondo sul Coloro che hanno una speciale attitudine cosi che quando si farå la verniciatura quale la vernice sia spalmata. Nel caso alla pittura, sfumeranno i colori, ed otler- delle pareti, non vi sarå piů il pericolo che si sia impiegato del compensato di ranno un magnifico effetto. La stazione di sporcare i vetri. Ad ogni finestra ver- hetulla . finlandese, il fondo si puo dare v errå poi completata con le «scritture » ranno applicali i vetri, i quali non sono con vernice grassa, di colore bianco, e la- che si possono fare su striscioline di carta altro che un cartoneino hristol o presspan, sciata asciugare per circa 24 ore. Sarå bianca, con inchiostro di china e incollate intagliato con una lametta da rasoio e sul poi necessaria una prima ed una seconda con collante sugli appositi riquadri. Una passatina di vernice flatting su queste stri­ scioline di carta,' le farå diventare lucide Campagna abbonamenti 1952 e . La stazione puo essere completata con uno stemma (quello che in generale Sconlo del 20% sugli arretrati fino al 31-12-51! si trova sulle calze di filo) o con delle reclames, che si possono ottenere ritaglian-

Δ lulli i lellori che rinnoveranno l’abbonamenlo - ollre, naluralmenle, a quanli sono giå in do le cartine dei cioccolatini. regola - e che effeUueranno una richiesla di copie arrelrale enlro il 31_dicembre p. v., abciamo L’illuminazione si puo fare con delle deciso di concedere uno sconlo del 20% sull’imporlo degli arrelrali slessi. lampadine da 12, 24 ecc. volt a seconda Abbonali ! E’ una occasione propizia per complelare la voslra collezione. Lellori ! Abbonandovi polrele ricevere la Rivisla a domicilio, in anficipo rispello alle edicole del trasformatore di cui ciascuno dispone. con la cerlezza di non perdere un numero. Ogni copia vi verrå a coslare L. 208 anzi che 250 Tenete presente che le lampadine brucia- (risparmio annuo: L. 500). Polrefe inollre completare le voslre collezioni (i numeri arrelrali van- no esaurendo rapidamenfe) con una spesa modesla. no con facilitå, si da predisporre gli at- Ricordale: Abbonamenlo a 12 n.ri L. 2.500, a 6 n.ri L. 1.300 tacchi in modo da renderne facile la so- Prezzi degli arrelrali: dal n. 3 al 6 cad. L. 50 stituzione. II sistema di fare un foro, entro dal n. 7 al n. 26 cad. L. 100 dal n. 27 al nn. 3 cad. L. 200 il quale si introduca il porlalampade con dal n. 34 m poi cad. L. 250 la lampadina, ě di facile impiego e rag- Indirizzare le rimesse alle Edizioni Modellismo - P.zza Ungheria 1 - ROMA giunge molto bene lo scopo. L’ OMINO DEI TRENI

1173 La traversata della Manica con un modello di nave radiocomandato Oltre che tentare per primi un’impresa clie 14.15 - Tutto precede regolarinente, nes- riamo un sospiro di sollievo. non era ancora riuscita ad alcuno, questa sun segno di vita. 19.35 - Incrociamo la barca pilota «Illi­ traversata ebbe lo scopo di provare inconfu- 14.30 - Owen e ai comandi. Il mare č nois »; i marinai si interessano vivamente tabilmente la qualitä, la precisione e la du­ molto mosso, il modello s’inclina piu di 45°, a « Miss E.D. » e la seguono per un pezzo. ra ta dei prodotti E. D. abbiamo paura che si cappotti. Ben presto 19.45 - Si fa sera, la visibility diventa mol- II 13 settembre 1951 si trovarono nel por­ pero questo timore scompare vedendo come to probletnatica. Ci portiamo piu vicini al to di Dover sull’imbarcazione «Sea-Gull), dal- affronta i cavalloni. modello; ora siamo a circa 50 metri. la quale doveva poi venire radiocomandato il 14.45 - Il mare si calma un poco, l’oriz- · 20.18 - Avvistiamo il porto di Calais. Bal­ battellino « Miss E. D. », le seguenti persone: zonte ě chiaro, nessuna nave é in vista. In­ lard ě ai controlli. Il modello ě ora al nostro J. E. Ballard (Direttore della Electronic De­ crociamo grossi banchi di alghe, Bonness ai fianco a circa venti metri sulla destra, fac- velopment Ltd.) comandi fa ogni sforzo per evitarli. caimo uso del faro di bordo per vederlo. G. H. Redlich (Radiotecnico dell’E. D., pro- 14.52 - « Miss E.D. » ě completamente in 20,30 - Entriamo in porto, Redlich ě ai gettista del battello e del radiocomando) mezzo alle alghe ed il motore si ferma. Ci comandi; il modello si vede a tratti. T. Owens (assistente radiotecnico) awiciniamo, liberiamo 1’elica dalle alghe ed 20.34 - Non vediamo pm il modello. H. Bonness (reporter). il motore riparte in quattro minuti. Nulla 20.39 - Lo riawistiamo con i fari a circa «Miss E. D. » ě messa in acqua alle 11.30 di toccato nel modellino. cento metri da noi. e dopo una rapida verifica dell’apparecchia- 15.00 - Un traghetto passeggeri diretto a 20.43 - Arriviamo al molo, facciamo avvi- tura radio e del motore alle 11.39 ě avviata Dover ě avvistato. Passa molto vicino, ě a cinare a mezzo radio « Miss E.D. » e levia- con Redlich ai comandi. non piu di cento metri sulla sinistra, i pas­ mo la sovrastruttura per fermare il motore. 11.59 - Si attraversa il porto di Dover con seggeri si meravigliano e si interessano al bat­ Fermiamo il motore a mano. All’interno sul il modello in corsa regolare e controllato com- tellino che si spinge fin quasi sotto bordo, fondo circa un cm. di olio, il serbatorio - ě pletamente. L’imbarcazione pilota si mantiene due colpi di sirena lo salutano. ancora pieno per un quarto. a circa cento metri dietro il modello ed a 15.30 - Una nave belga ě avvistata, ma 20.50 - Ritiriamo a bordo «Miss E. D. » meziogiorno si entra in mare aperto. passa troppo lontano e non riusciamo a leg- e chiudiamo il circuito radio. Una piccola 12.10 - Dobbiamo lievemente dirottare poi- gere il nome. folia di marinai e di turisti meravigliata ri- chě incrociamo il mercantile « Anthony M. », 16.08 - Tutto precede bene, passa vicino chiede dettagli. Il nostro sogno si ě finalmente « Miss E.D. » tiene splendidamente il mare, a noi un mercantile francese. avverato. oggi non del tutto calmo. 17.05 - Dubitiamo di aver persa la rotta. 13.00 - Siamo in un pun to di forti cor- Ci dirigiamo secondo il sole. Sono quasi sette Cenní sul modello renti. con banchi di alghe, temiamo per il ore che siamo in mare ed ancora nulla in IL MOTORE modellino, ma tutto precede bene. Passa in- vista. Il primo prototipo del nuovo E.D.Mk.V tanto al largo il piroscafo francese « Isola di 18.0 - Ancora nulla in vista. Il sole ormai 4.5 c.c. Diesel specialmente adatto per navi- T hanet». sta tramontando e dalla sua direzione pen- modelli. Fla un alesaggio di 19 mm. ed una ■ 13.36 - La costa inglese ě fuori dal nostro siamo di essere diretti verso il Belgio. Red­ corsa di 17 mm. e då 0,35 HP a 8000 giri šguardo, intorno a noi nuU’altro che mare. lich ě ai comandi, il mare ě un poco piu con un voláno di 290 grammi. E’ ai comandi Owen. calmo, « Miss E.D. » precede regolarissima a Pesa 290 grammi ed ě prowisto di una 13,50-11 mare diven ta burrascoso, perdiamo circa trecento metri da noi. camicia per il raffreddamento ad acqua for- la vista del modello sballottato dai cavalloni, 18,50 - La. terra ě avvistata, ma non sap- nita da apposito serbatoio basato sul sistema ma il radio-comando lavora perfettamente. Ci piamo qual parte della Francia o del Belgio del sifone per la circolazione. Particolaritå di accorgiamo che ogniqualvolta innestiamo una sia. Guardiamo ansiosamente in cerca di qual- questo motore oltre la robustezza propria a onda differente nella trasmettitrice ed il bat­ ehe faro onde poter determinare la nostra tutti i modelli di questa casa é la potenza tellino rimane qualche attimo senza comando, posizione sulla carta. generata a basso regime. viene subito dirottato e trascinato dalle cor- 19.14 - Vediamo mol to lontano sulla no­ Lo scarico del motore era collegato con renti. stra destra passare alcune navi. Ci dirigiamo silenziatori con il retro del modello e scari- 14.00 - Ci accorgiamo che la nostra bus- in quella direzione pensando che provengano cava appena sopra la linea d’acqua. sola ě guasta, ci regoliamo secondo il sole. da Calais. La trasmissione era tramite asse diretto en­ Ballard ě ai comandi. 19.25 - E’ avvistato il faro di Calais, ti- tre un tubo lubrificato e l’elica usata era del diametro di 9 cm. X 4 cm. di passo. IL RADIOCOMANDO Primo esemplare del nuovo E.D. Mk.1V radio control. Ricevente a tre canali d’onda con tre val- vole 1,4 « sub miniature» operante sui due timoni tramite controllo meccanico progres- sivo. Come tutti i radiocbmandi E.D. il tutto č racchiuso in solida cassettina di legno so- spesa elasticamente al modello per prevenirc qualsiasi brusca scossa alle valvole che sono sensibilissime. Trasmetittore normale a due valvole, con antenna di metri 1,5 operante sulla frequen- za di M/cs 27.12. IL MODELLO Riproduzione del tipico battello costiero della polizia inglese: lungh. 150 cm.; largh. 60 cm.; pescaggio 8 cm. Peso complessivo dell’imbarcazione completa del motore, radio­ comandato, batterie e dei due serbatoi Kg. 29. I due serbatoi avevano una capacitå di lt. 2,5 cadauno. Tutti i componenti sopracitati saranno tra breve disponibili sul mercato italiano e cosi pure i disegni al naturale dell’imbarcazione. Per gentile concessione della Dltta Ceiga «Via Manin 23 - MILANO

1174 II regolamento di stazza internazionale per la classe " M,, (Marblehead 50/8 00)

La queslione della regolamentazione sato con pin di una boma, ně deve essere messi alberi e boma rotanti, e inclinati. La nel modellismo navale é ancora un tenuto se non alle estremitå inferior!. La misura della superficie velica viene fatta interrogativo. Per gentile concessione tela dello spinnaker puo girare attorno alia nello stesso modo per alberi inclinati o ver­ del Sig. Stobbia della Navimodel, ed relinga del fiocco. Le vele a tasca non sono tical]. Sono ammesse le inferiture a relinga allo scopo di dare un orieníamento permesse. o alternate. ai modellisli, riportiamo il presente Albero: non vi ě alcunu limitazione al- Sistemazione delle vele: non ě ammesso regolamento Paltezza delPalbero. II diuinetro massimo nessun artificio per qualsiasi vela per but- delPalbero e delle borne non deve superare tafuori o simili; la boma dello spinnaker 3/4 di pollice. non puo eccedere Pestremita della prua Lunghezza juori-tutto: 50 pollici. Superfi- Materiale: peso e sezione non hanno al- quando ě fissata tutta in avanti. Lo spinna­ cie velica: 800 pollici. Tolleranza: 1/4 tli euna limitazione' e non entra nella misura ker non puo venire inferito senza boma. pollice.* della vela purchě Palbero e il boina siano Nessun fiocco o spinnaker puo venire in­ Scafo: la curvatura dei inatlieri non deve c.ircolari. Sono permessi alberi e boma ferito sulla boma della randa. Non si pos- essere inferiore al raggio di un pollice. Puo cavi Λ pernianentemente piegati. Sono am- sono usare due rande contemporaneamente. venire controllata presentando un disco cavo del diametro di 2 pollici snila sezione mae­ stra. Derivn: sono proibite le derive mobili. II peso della deriva non deve venire varia­ to durante una gara. Parabordi: non sono compresi nella lun­ ghezza fuori tutto ma non devono superare mezzo pollice di sbalzo. Spessori e wateriali: nessuna restrizione. Nessun limite al galleggiamento; nelPaltez- za del punto libero, nel dislocamento, ne nelle tughe. Proibizioni: sono proibite le chiglie mo­ bili; alette di rollio metalliche o simili, de­ riva fuori mezzaria, derive al ginocchio e timoni sporgenti. Misura dell3 area velica: non sono conside­ rate le dimension! di alcun triangolo circo- scritto, ma viene misurata la sola area effet- tiva. Non sono misurate le parti tonde delle vele, purclié la curvatura non superi i due pollici sulla base delle vele Ubere inserite alla bona. Stecche nelle vele: le stecche del fiocco non devono eceedere la lunghezza di dne pollici ne superare il numero di tre e de­ vono dividere la caduta in parti approssi- rnativamente uguali. Nella vela non devono essere inseriti fili od allri irrigidimenti. Le stecche della randa non devono essere pin di cjuattro ne superare 4 pollici di lunghez­ za. Devono dividere la caduta in parti ap- prossimativamente uguali. Tavolette di testa: non devono superare 3/4 di pollice lungo la base. Altezza delVinferitura: Pinferitura del fiocco non dev’essere fissata alPalbero ad un’altezza superiore all’80% delPaltezza del- rinferitura della randa. Balumine alle vele: quando si osservano i limit i delle stecche e quando la fase libe­ ra della vela non e inferita nella boma. Parea addizionale cosi ottenuta non viene misurata. Nel caso pero di alberi o borne curvate intenzionalmente, vengono misura- ti se la parte curva ě superiore a 2 pollici e se tenuta con stecche. Spinnaker: sono permessii la boma dello spinnaker non deve superare la lunghezza di IN ALTO: In a serie di realizzazioni del milanese Dal Seno. Uno yacht oceanico metallic·« 15 pollici dalla base delPalbero. Lo spinna­ con motore da 2ec. Il Cadal II (il diseg-no ě stato pubblicato nel numero 33 di questa ri- ker non deve essere inferito al disopra del vista - N.d.RJ con motore da 2cc. La riproduzione delTASSO F. B, di Cattaneo; con fiocco. La tavoletta dello spinnaker non de­ motore da 2cc. raggiunge i 35 km. orari II Cadal 10 privo di sovrastrutture. Una VOSPER VEDETTE con motore elettrico. AL CENTRO: Una riproduzione del

1175 REGATE MODELLI5TICHE FREGION ALI DEL a3 3ETTEMBRE PICCOLE NAVI SU UN GRANDE LAGO Pleno successo della raanifestazione comasca indetta dalla “ Navimodel,, dl Milano e rlsoltasi con una vigorosa dlmostrazione della vitalita del nostro modellismo navale.

di Parma con a capo il cav. Paoli il quale, PRIMA GARA - Riservata a Cutter Clas- pur essendo disturbato da una « avaria» ad se « F » : (e scafi da un metro). un ginocchio, aveva egualmente voluto por- 10 Arrivato: Modello del Sig. Claudio Cri- tare il suo contributo al successo della mani- velli - premiato con un motore ad auto- lestazione. Buon ultimo giunse, a liberare accensione da 5,7 cc. offerto dal Sig. Carlo dalle apprensioni sulla sorte di un piccolo Mauri. (NB. - Il modello vincitore, mu- patrimonio di modelli, il motocarro, messo a nito di timone ad « alettoni» ha avuto disposizione di « Navimodel» dall'impareg- un comportamento magnifico, confermando Nella suggestiva cornice di un paesaggio giabile signor Gismano il quale seppe, con cosi i vantaggi di tale sistema di timone. nel quale un sole avaro conferiva un aspet- mano ferma e particolare perizia, domare Sara bene ritornare diffusamente su que- to precocemente autunnale le cerulee, acque il recalcitrante suo « tre ruote» e portarlo sto argomento). del bel lago di Como ancora una volta sono sano e salvo, con il suo prezioso carico, a 2 Arrivato: Modello dei Sigg. Ing. Luigi state solcate dalle piccole imbarcazioni dei destino. Rapi e Boccelli-Ferrarini di Parma - « ex-, inodellisti lombardi. Particolari segni di ammirazione saluta- aequo». Al primo viene assegnato un ab- Frammista al fervore dei preparativi per rono l’arrivo degli splendidt modelli realiz- namento alia Rivista « Italmodel »: al se- la chiusura annuale delle competizioni spor­ zati dal geometra A. Cesati che, nella sua condo, abbonamento alia Rivista « Modelli­ tive, regnava nell’ambiente di « Navimodel » modestia, appariva sorpreso di tanto successo, smo » di Roma. un’atmosfera di impaziente attesa, Ma il e fu veramente uno spettacolo suggestivo 3° Arrivato: Modello del Sig. Licio Biagini « diapason» del piu vivo entusiasmo fu rag- quello di seguire le rapide evoluzioni del di Canzo, al quale viene assegnato abbo­ giunto dallo stuolo dei modellisti quando modello della corazzata « Richelieu » costrui- namento alia Rivista « Modele Réduit de venne diramato il programma della mani- ta con particolare cura, con vera passione, nel Bateau » di Parigi. festazione lariana. suo scafo a fasciame, nelle attrezzature, in SECONDA GARA - Riservata ai Cutter Venuto il gran giorno, si videro i mo­ ogni suo dettaglio. Una nota di grazia era Classe « Junior» (scafi inferior: a un me­ dellisti affluire fin dalle prime ore verso il aggiunta dalla presenza del gentil sesso che, tro). « Circolo della Vela » di Como, concesso loro con sguardi compiaciuti e interessati, seguiva 1° Arrivato: Modello del Sig. Giancarlo Zi- con generösa ospitalitå, e cosi vele, scafi, 10 svolgersi dei prepatativi degli indafrarati, poli, che vince L. 3.000. alberetti, attrezzi, invasero il molo. Ebbero rispettivi congiunti. 2° Arrivato: Modello del Sig. Alberto Rapi, subito inizio le prime prove di centratura e Fece seguito un pranzetto, consumato con al quale viene assegnato abbonamento alla di avviamento dei motori con l’ausilio della appetito gagliardo da una trentina di con- Rivista « Modellismo » di Roma. solita Cordelia e sopra tutto di... santa pa- vitati, fra animate conversazioni in cui la 3° Arrivato: Modello del Sig. Giovanni Crot- zienza! Nell’aria si awertiva il caratteristico frase gaia e lo scherzo si alternavano a discus- ti, premiato con abbonamento alla Rivista « profumo» delle miscele combuste e s’in- sioni di carattere tecnico. Verso le ore 14 « Italmodel ». travvedevano le nuvolette di vapore delle e dopo l’interessante partenza delle imbar- caldaie dei rimorchiatori del ben noto « Re- cazioni della Serie « Laghi » per la regata: Da SINISTRA: Dettaglio delle sovra- migio », il quale aveva attorno a sé il solito Como-Pizzo-Como, alia presenza di un cen- strutture della « Richelieu» del geom. Ce­ circolo di interessati. tinaio di convenuti, la manifestazione ebbe sati. — Riproduzione di un cacciatorpedi- niere, d una Vosper e di una portaerei. — Piii tardi, giunse il « grosso» fra cui la 11 suo inizio ufficiale. I modelli in gara erano La riproduzione di un cacciatorpediniere rappresentanza della Sezione « Navimodel» esattamente quarantuno; ed eccone i risultati: francese.

1176 TERZA GARA - Modelli a propulsione mec- La regata riservata ai cutter della Classe DALL’ALTO E DA SINISTRA: lin gruppo di racers c ostrin; i dal parmese cav. Paoli. canica di qualunque tipo, purchě con elica « M » ě stata rimandata a migliore occasione — Alcuni modelli di motoscafi realizzati da immersa (gara ai punti). per 1’esiguo numero degli iscritti. Bruno Bonato. — Il reparto « guerra » con La premiazione si svolse in una atmosféra le mirabili ripi oduzioni del geometra 1° Premio: AI Geom. Alberto Cesati, che Alberto Cesati.. — Fervore di preparativi vince il « Buono Merci » per L. 5.000, of- di grande soddisfazione e con manifestazioni nello « stand » dei motoristi. — Il beilis- ferto dalla Spett. Ditta La Tessile di Milano, di schietto entusiasmo per 1’esito briliante simo modello della corazzata

1177 Modello di baleniera francese

d i v. f o n ;d ; i

Questo modello riproduce, con qualche piccola modifica, la bananiera francese « Bar- fleur». Di linee sobrie e di sovrastrutture molto semplici, non presenta alcuna diffi- coltå nella costruzione. Lo scafo va costruito col solito sistema ad ordinate e listelli; la chiglia ě a sezione qua- drata ed ě formata da un listello di faggio da mm. 10x 10; la poppa e la praa, per co- moditå di lavorazione, vanno ricavate da un blocco di balsa semiduro, incassato al pro- prio posto appena sbozzato e quindi sago- mato accuratamente sul fasciame, in modo da ottenere una perfetta continunitå di linee e di raccordi. Ed in quesťopera ě necessa- rio porre la massima cura, ad evitare che, a scafo verniciato, possano poi riconoscersi le giunture fra i blocchi ed il fasciame in li­ stelli. Non ci stancheremo quindi di lavo- rare di lima e di cartavetro sempře přu sot- tile; poi copriremo interamente lo scafo con veli di garza imbevuti di collante. Ad essi- cazione avvenuta, una ulteriore finitura con carta vetrata sottile, quindi stuccatura. Di- sponendo di uno spruzzatore, il risultato sarä perfetto, altximenti con uno stucco meno diluito, si procedera a pennello. E’ consi- gliabile, in ogni caso, dare parecchie mani non abbondando nel quantitative di vernice, cartavetrando fra l’una e l’altra e, natural- mente lasciando asciugare. La stuccatura, in sostanza, oltre a garantire l’impermeabilitii dello scafo, solidifica la struttura e, soprat- tutto, fa da base alla successiva verniciatura a nitro; essa, quindi, deve riuscire perfetta· Il ponte e le sovrastrutture vanno ese- guite in compensate da mm. 2 e devono essere corredate dai seguenti accessori: 8 picchi di carico, 2 ancore Hall, 10 mani- che a vento, 10 bitte, 3 scialuppe, 4 ta- nali di posizione (rosso e verde ai lati del cassero, 2 bianchi per ogni albero); acces­ sori che possono essere anche acquistati in commereio, ove non si intenda costruirli da se. Lo scafo ě accessibile all’interno in tutte le sue parti, dato che tutti i boccaporti sono apribili ed il cassero completamente smon- tabile. E’ consigliabile che all’interno dello scafo venga accuratamente verniciato a ni­ tro, in modo da evitare che le strutture possano rimanere danneggiate da imprevi- ste od accidentali infiltrazioni d’aequa. Il modello ě adatto sia per la propulsio- ne a vapore che per quella elettrica. Per- sonalmente ho adottato quest’ultima solu- zione montando un motore da 6 Volt con voláno di ottone ed elica in bronzo da mm. 60 di diametro e passo molto forte. I risultati conseguiti sono sta'i notevoli, specialmente per cio che concerne Ja ve- locitå e la facilitá di avviamento. Lavorando con pazienza e con esattezza si' otterrå un bel modello ottimamente na- vigante e capace di dare notevoli soddisfa- zioni al suo costruttore. VITTORIO FONDI

1178 AYVISO ÄI COLLABORATOR ATTENZIONE! — I disegni dei mo­ delli possono essere in qnalsiasi for- mato, purché superiore a quello della pagina stampata, e purchě completi di tutte le misure e dettagli costrutti- vi; possono essere anche a matita, dato che vengono rifatti da noi. La descrizione, possibilmente dattilografa- ta, dovrebbe comprendere anche il processo evolutive del progetto, oltre ad una breve storia del modello, delle sue affermazioni e del rendimento complessivo, nonchě della consueta descrizione costruttiva. Le foto debbo- no essere stampate, in qualsiasi for- mato, su carta bianca lucida: é ne- cessario che siano ben chiare, contra- state, cercando di evitare gli sfondi confusi e mettendo bene in evidenza il modello od il particolare. Termine per l’invio del materiale (ove si desidera che esso venga in- cluso in un determinate numero): giorno 7 del mese precedente l’uscita del numero stesso. Preghiamo tutti i collaboratori, corrispondenti e lettori di rispettare scrupolosamente questo termine, alio scopo di evitarci possi- bili ritardi.

Leggete

La riproduzione del « Barfleur », opera del romano Vittorio Fondi. Questo modello ha riacosso la generále ammirazione, sia per la sua aecurata fmitura che per 1c eccellenti doti di navigazione. nel corso di una riunionc a Bracciano del Club Modellisti Naval! AERO - MARITTIMO E DI OLTREMARE di Roma. Γ1 costruttore sta attuatonente progettando l’installazione sul modello di un radiocom ando. (F oto Jainini) VIA BATTERIA NOMENTANA, 66 Piccole navi su un grande lago ROMA TEL. 885.906

(Continuazione da pagina 1177) Anche la tendenza alia motorizzazione dei modelli — tendenza che va sviluppandosi ·— Åttio it a m ar it time oltre ad essere espressione del dinamismo del- l’éra presente, puč essere causata dalla man- e d aeree * Pesca canza di precise regole di stazza e dall’in- gombro dei modelli delle classi « M » e « A ». Turis mo E’ auspicabile che dette regole vengano, quan­ to prima, definitivamente concordate fra le Emigrazione Assoeiazioni Italiane in armonia a quelle giá fissate all’estero. Quanto all’altra difficolta — quella cioě dell’ingombro — vi ě una sola Commercio estero soluzione: quella di mettere a disposizione degli organizzatori delle manifestazioni mezzi adatti al trasporto collettivo dei modelli. Síntesí dei problemi Inline, sarebbe stato pur tanto desiderabile che alia manifestazione di Como — conclu- sasi tanto brillantemente — fossero apparsi fondamentali della po» sulle placide onde del lago anche alcuni mo­ delli denno stre belle unita italiane: la co- razzata « Vittorio Veneto », ad esempio, della lítica e della economia quale « Navimodel» ha dedicato tante cure e tanto lavoro, per realizzare piani di facile italíana. interpretazione per i modellisti volonterosi. s. c.

Λ SINISTRA: Franco Scardigli di Em- A bbonam enti sostenítori L. 2.000 poli ha costruito questo bel modello del (( K iltie », c h e la foto «produce in piena Annul L. 1.000 « Semestrali L. 500 navigazione, su disegni pubblicati nel n. 7 di questa Rivista. II modello originale, del­ V crsam enti sul c/c Postale 1/11900 la lunghezza di cm· 166, ě sta to rid o tto a cm 100.

1179 La gara, svoltasi in condizioni atcosferichc tutťaltro che ideali, ha dimostrato. in bas*? alla tabella dei tempi, la buona prearazion« dei vari conarrenti una ventina in tut to per un totale dd ben 33 modelli. JHecLdiiiti! Ha vinto la squadra deLl’Aero OLub. grazie ai magnifici tempi faiti registrare dai mo­ dels dei fratelli De Bianchi e di Moro, e con la collaborazione dea sfortuna che s’e voluta accanire sui « Diavoli Rossi » che avevano un BIELLA Pedrazzo, Bosco e Rota, i piú validi rappresen- tanti. Perfezionafo in ogni parficolare, Domenica 21 ottobre si ě svolta presso 1’ae- Ottimia rorganizzazione delf/Aero Club, che roporto G.B. Battalia di Gagíianico la gara ha plire messo in palio numer osi premi in polenle e piú pralico, ě in vendila di veleggia’ori valevole per l’assegnazione del danaro e voli gratin ti. tditdlo di campione 1951. Erano present! sul il líp o 1952 dell'affermalissimo campo Da forte squadra dell’Aero Club local” CLASSIFICA e qualla dei « Liavoli Rossi », squaidre che ci hanno fatto assistere ad un emozionaaita 1) De Bianchi Federico (A. C.); duallo. 2) lido Moro (A. C.); 3) Pedrazzo Ugo (A. C); S ^ g j i d t o 4) De B ianchi Paolo (A. C.). La coipipa «« Diavoli Rossi » é stata aggiu- dicata alia squadra del'.!’Aero Club di Biella. cÆe wmie/öÅspjö ft CARBONERA (Treviso) "Ύ D I L O R I S Κ • L · I \ J KANNEWORFF (Continuas, da png. 1165) (Vi nem du eh.t diipout., ulít migJiorL 3 χ 3 a spigolo, bordo d’uscita 3x12 rastre- mato a 2 χ8 , longherone a «L » con soletta eoiidiaani di: in balsa da 1,2 alta mm. 10 all’attacco e rastremata a mm. 4 e listello 2 χ2 . Per rin- Carta sefa ed adesivi speciali forzare l’attacco alare una baionettina di com­ pensate a «V», che rastremandosi arriva fino alia seconda centina, viene incollata al Compensati e balsa in tutte longherone. Durante il montagaio dell’ala le misure tenere presente che il bördo ďuscita deve essere rialzato di mm. 8 alia centina di at- Motori "Supertigre,,, V. B. 25 ; tacco, poggiare sul piano dalla seconda alia undicesima centina, e da qui rialzarsi nuo- accessori e parH di ricambio vamente fino a raggiungere una altezza di mm. 6 all’ultima centina. Tavole cosfrullive, edizioni inglesi II piano orizzontale ě costituto da centine per il modellismo in balsa da mm. 1, profilo biconvesso asim- metrico, spessore 9%, bordo d’entrata 3 χ3 di piatto, bordo d’uscita 3x10 rastremato a Scatole di monlaggio, mofori, 2 χ 7 all’estremitå, longherone 2 χ 4 rastre­ attrezzi ed accessori delle case mato a 2x2. La deriva ha un bordo d’entrata 3X3 col­ inglesi "E. D.„ e "Mercury,, locate di piatto, bordo d’uscita 2 χ 8 , centine Poienza W att 100- Voltaggio a richiesta in balsa da mm. 1, profilo simmetrico 8%, Elaslico fresco e originale P. R. longherone in tondino di giunco da mm. 4 - Profonditä cm. 30 * Peso Kg. 4,800 nelle misure 1x3 e 1x6 che fa da spinotto per l’attacco sul piano Taglia legno dolce fino a'mm. 35 orizzontale fino alia seconda centina, da cui - Legno duro fino a 1 4 - MeFallo in tondino di balsa rastremato. fino a mm. 2,5 Richiedete l’ulrimo listino inviando L. 40 II gruppo propulsore ě costituito dall’eli- ca, molto leggera (10-12 grammi, vernicia- Banco fuso^in ghisa - piatto in allu- TRQVERETE TUTTO CIO' CHE VI OCCORRE ta); il tappo in halsa medio porta incollati inferiormente due pezzetti di elastico 3X3 minio fuso e reltificalo - sospensione per il dispositivo di incidenza variabile in completamenle in gomma - morselto volo. L’asse ě in filo d'acciaio da mm. 1,5. porta lame snodalo - corsa della lama La ricopertura é un jap-tissue per le ali regolabile - Sistema brevetlato di spo- e gli impennaggi, in carta silxspan leggera per la fusoliera. Verniciatura con tre mani stamenlo della lama vibrantě MICRO MODELLI di collante per la velatura e cinque per la Inviare per prenotazione L. lO O O .il Λ C T OMODELLI fusoliera . rimanenfe dell’imporio, ρίΰ spese di [ π ggg Per il centraggio mettere l’ala in posizione imballag. e di spediz. in confrassegno ‘ * - Coppia ingranagffi conici . . . L. 900 Coppia ingranaggi piani . . . . L. 600 tale da far cadere il baricentro sul 40-45% Frizione con voláno . . . . L. 1400 della corda e centrare il modello in planata Consegna immediafa Giunto elastico completo . . . . L. 500 agendo sull’incidenza del piano orizzontale. Garanzia 8 mesi Snodo cardanico . , , . . · L. 400 Curare che il modello abbia una virata larga Gom m e: d iam . m m . 50 60 70 80 100 II foglio descriffivo con le norme per manufen- cad. L. 250 300 300 350 350 a destra, calettando leggermente la deriva. zione ed uso, in vendifa a L. 3 0 Cerchioni, per dette: Prima di lanciare con carica accertarsi che L. 300 350 350 380 380 Felica abbia circa 4° di incidenza negativa Indirizzare richiesle, chiedere preven- Assi d’acciaio nei diametri fino a mm. 8, e 1°' di controcoppia; se necessario modificare al cm. L. 4. poi tali incidenze regolandosi secondo il com- tivi e dettagli scrivendo al Acciaio calibrato al wolframio, diametro m m . 4, 5, 6, 7. 8; al cm . L. 4; 4; 6; 7; 8. portamento del modello, fino ad ottenere una salita regolare in spirále destra. LABORATORIO Dl PRECISIONE OCCASIONI Finita la descrizione, auguro buon lavoro Seghette da traforo da tavolo, a mano L. 2500; motore ad aria calda, 1/50 HP. a coloro che vorranno intraprendere la co- (g ir i/m in . 1000) L. 9.000. struzione di questo modello: dato il suo ele­ LEONARDI M OTORI·- B abv S p itfire cc. 1, L. 4000; vate rendimento, potranno trarne notevoli G. 18, cc. 3, L. 4500; G. 16, cc. 6; L. 3500; soddisfazioni. Chi desiderasse maggiori schia- Circonvallazione Casilina, 8 - Telef. 768707 H o rn e t cc. 10, L. 10.000. rimenti puo scrivermi al seguente indirizzo: Via Gallipoli 1 - Roma 424. ROMA ROMA - V. Bacchiglione, 3 - V. Volsinio 32 Tel. 859345 LORIS KANNEWORFF

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