DI CROPANI Provincia di

PROGETTO PER “DELOCALIZZAZIONE SCUOLA ELEMENTARE DELLA FRAZ. MARINA ATTRAVERSO LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO EDIFICIO NEL COMPLESSO SCOLASTICO DELLA SCUOLA MEDIA”

PROGETTO ESECUTIVO

Committente: Comune di Cropani, Via P.G. Fiore - 88051 Cropani (CZ)

Tavola Elaborato Scala Relazione Tecnica Generale PE.RE.01

Responsabile Unico del Procedimento Il Progettista e Direttore dei lavori Arch. Marilena APRIGLIANO Arch. Luigi LOGOZZO

Data Revisione Aggiornamento Protocollo

Arch. Luigi LOGOZZO Via Marconi, 25 88054 - Cell. 3395668548 pec: [email protected] e-mail: [email protected]

Tutti i diritti sono riservati a norma di legge vietata la riproduzione anche parziale Committente: Comune di Cropani Relazione Tecnica

RELAZIONE TECNICA

Sommario 1. PREMESSA………………………..………………...... 2 2. COMMITTENTE ...... 2 3. UBICAZIONE DELL’INTERVENTO...... 2 3.1. Dati catastali ...... 4 3.2. Normativa di riferimento urbanistica ...... 4 4. ESISTENZA DI VINCOLI ...... 5 5. DATI CLIMATICI DI RIFERIMENTO………………………………………………………………………………………………………………………….5 6. DESCRIZIONE DELLO STATO DEI LUOGHI ...... 7 7. ANALISI DEFINITIVO APPROVATO ...... 7 8. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO ...... 8 9. CARATTERISTICHE TECNICHE GENERALI DI PROGETTO ...... 9 9.1. Caratteristiche tecniche………………………………………………………………………………………………………………………………13 10. CARATTERISTICHE SPECIFICHE: IMPIANTI TECNOLOGICI ...... 15 10.1.Impianto idrico‐sanitario‐fognante ...... 16 10.2.Impianto elettrico generale e di illuminazione...... 18 10.3.Impianto telefonico e/o trasmissione dati ...... 20 10.4.Impianto di messa a terra...... 20 10.5.Impianto antincendio ...... 21 10.6.Impianto Fotovoltaico ...... 23

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OGGETTO: Lavori di “DELOCALIZZAZIONE, SCUOLA ELEMENTARE DELLA FRAZ. MARINA ATTRAVERSO LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO EDIFICIO NEL COMPLESSO SCOLASTICO DELLA SCUOLA MEDIA”

1. Premessa Il sottoscritto Arch. Logozzo Luigi, nato a Catanzaro (CZ), il 28/09/1973, iscritto al Ordine degli Architetti della prov. di Catanzaro al numero 1605, con studio professionale in Sersale (CZ) alla via G. Marconi n. 15, su incarico del Comune di Cropani, determina n. 188 del 27/12/2018 ha redatto il progetto esecutivo per la ”DELOCALIZZAZIONE, SCUOLA ELEMENTARE DELLA FRAZ. MARINA ATTRAVERSO LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO EDIFICIO NEL COMPLESSO SCOLASTICO DELLA SCUOLA MEDIA” sito nel Comune di Cropani in Via Tirana.

2. Committente Comune di Cropani, Via P. Giovanni Fiore snc, 88051 Cropani (CZ), Telefono: 0961 965714 – Fax: 0961 965742 C. F. / P. IVA 00304310790, con Responsabile Unico del Procedimento Arch. Marilena APRIGLIANO nata a Catanzaro il 16/09/1972, Cod. Fisc. PRGMLN72P56C352V

3. Ubicazione dell’intervento: Il fabbricato è localizzato nel Comune di Cropani, all’interno dell’area cortiliva della Scuola Media in Via Tirana, quindi in area di proprietà comunale, in località Cropani Marina.

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COROGRAFIA

Area di Intervento

ORTOFOTO 1:5000

Area di Intervento

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3.1. Dati Catastali Il nuovo edificio è localizzato sulla particella n. 2207 del Foglio di mappa n. 31 del Comune di Cropani, all’interno dell’area cortiliva della Scuola Media in Via Tirana, quindi in area di proprietà comunale. Sulla base di tali indicazioni, l’area in oggetto si intende immediatamente disponibile alla realizzazione dell’intervento.

Area di Intervento

3.2. Normativa di riferimento urbanistica Lo strumento urbanistico vigente del Comune di Cropani prov. CZ definisce le suddette aree così come di seguito riportato: L’edificio oggetto dell’intervento ricade in ZTO “ Zona F1” del P.R.G. del Comune di Cropani. Gli interventi previsti in progetto, risultano conformi alle prescrizioni dello strumento urbanistico vigente e non contrastano con le Norme Tecniche di Attuazione valide per la zona in oggetto.

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4. Esistenza di Vincoli Si evidenzia che il terreno distinto al N.C.T. del Comune di Cropani al foglio 31, p.lle n. 2207 rientra nel territorio di competenza amministrativa del Comune di Cropani, 1. non interessa neppure parzialmente in aree contrassegnate dalle diciture SIC, PSIC, ZPS o altre tipologie a vincolo di tutela paesaggistico‐culturale come le aree del Parco Nazionale della Sila, ivi incluse le fasce pre‐parco. 2. Non rientra in zona sottoposta a vincolo dettato dal Piano per l’assetto idrogeologico della regione , approvato con delibera del Consiglio Regionale n. 115 del 28/12/2001. 3. Non rientra in quelle con possibili situazioni di rischio idrogeologico molto elevato individuati dal D.L. 12/10/200 . 279, convertito in Legge 11712/200 n. 365, cosiddetto decreto “”. 4. Non rientra a vincolo di cui alla Legge 14/07/2003, n. 10 Norme in materia di aree protette. 5. Ricade in zona sismica n. 2 così come classificata dal O.P.C.M. n. 3274 del 20/03/2003, aggiornata al 16/01/2006 e s.m.i.

5. DATI CLIMATICI DI RIFERIMENTO La zona climatica per il territorio di Cropani, assegnata con Decreto del Presidente della Repubblica n. 412 del 26 agosto 1993 e successivi aggiornamenti fino al 31 ottobre 2009, introdotta per regolamentare il funzionamento ed il periodo di esercizio degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, è di seguito evidenziata:

Zona climatica Periodo di accensione degli impianti termici: dal 15 novembre al 31 marzo (10 ore giornaliere), C salvo ampliamenti disposti dal Sindaco.

Gradi‐giorno Il grado‐giorno (GG) di una località è l'unità di misura che stima il fabbisogno energetico 1.264 necessario per mantenere un clima confortevole nelle abitazioni. Rappresenta la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di riscaldamento, degli incrementi medi giornalieri di temperatura necessari per raggiungere la soglia di 20 °C. Più alto è il valore del GG e maggiore è la necessità di tenere acceso l'impianto termico.

Per la progettazione esecutiva nel rispetto del contenimento energetico dell’edificio saranno rispettati i parametri con i quali viene costruito l’edificio di riferimento, i quali variano in base alla zona climatica del comune dove sorgerà l’edificio e all’anno di applicazione e, sono definiti con le tabelle di seguito riportate:

Zona climatica U (W/m2K) 2015 (1) 2019/2021 (2) A e B 0,45 0,43 C 0,38 0,34 D 0,34 0,29 E 0,30 0,26 F 0,28 0,24

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Tabella 1 – Trasmittanza termica U delle strutture opache verticali, verso l’esterno, gli ambienti non climatizzati o contro terra

Zona climatica U (W/m2K) 2015 (1) 2019/2021 (2) A e B 0,38 0,35 C 0,36 0,33 D 0,30 0,26 E 0,25 0,22 F 0,23 0,20 Tabella 2 – Trasmittanza termica U delle strutture opache orizzontali o inclinate di copertura, verso l’esterno e gli ambienti non climatizzati.

Zona climatica U (W/m2K) 2015 (1) 2019/2021 (2) A e B 0,46 0,44 C 0,40 0,38 D 0,32 0,29 E 0,30 0,26 F 0,28 0,24 Tabella 3 – Trasmittanza termica U delle opache orizzontali di pavimento, verso l’esterno, gli ambienti non climatizzati o contro terra.

ZONA CLIMATICA U (W/M2K)

2015 (1) 2019/2021 (2)

A E B 3,2 3,0 C 2,4 2,2 D 2,0 1,8 E 1,8 1,4 F 1,5 1,1 Tabella 4 – Trasmittanza termica U delle chiusure tecniche trasparenti e opache e dei cassonetti, comprensivi degli infissi, verso l’esterno e verso ambienti non climatizzati.

Zona climatica U (W/m2K)

2015 (1) 2019/2021 (2)

Tutte le zone climatiche 0,8 0,8

Tabella 5 – Trasmittanza termica U delle strutture opache verticali e orizzontali di separazione tra edifici o unità immobiliari confinanti.

(1) dal 1 luglio 2015 per tutti gli edifici

(2) (2) dal 1 gennaio 2019 per gli edifici pubblici e a uso pubblico e dal 1 gennaio 2021 per tutti gli altri edifici

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6. DESCRIZIONE DELLO STATO DEI LUOGHI Il contesto, entro cui si realizzerà l’intervento di progetto, è il territorio del Comune di Cropani frazione di Cropani Marina, l’area di intervento è posta all’interno dell’area di pertinenza della Scuola Media esistente. La fascia di terreno in considerazione risulta essere una porzione di piana alluvionale con quote altimetriche di 16,0 m s.l.m. con valori di pendenza bassissimi; pertanto la morfologia dell'area si presenta decisamente pianeggiante.. Attualmente l’area interessata ha una forma regolare ed è perimetrata da una recinzione con rete metallica con sottostante muro in cemento su tre lati di altezza complessiva 1.80 cm. L’area interessata confina a Sud con l’area esterna della Scuola Media, a Est con Via Cassia, a Ovest con via Tirana ed a Nord con canale di raccolta acque comunale posto su area verde a ridosso della SS 106. All’area d’intervento si accede attraverso un ingresso di tipo carrabile posto sul lato Est lungo la strada comunale Via Cassia. All’interno del perimetro, nell’area a Nord‐Est, è presente una struttura prefabbricata nel quale sono allocale le pompe antincendio in uso alla scuola Media.

7. ANALISI DEL PROGETTO DEFINITIVO APPROVATO Si specifica che rispetto al progetto definitivo approvato, sono state definite nuovi spazi funzionali come:  refettorio con locale sporzionamento, spogliatoio addetti, dispensa e locale per pulizia allievi (lavamani);  spazio per attività collettive;  spogliatoio per personale non docente con servizi igienici distinti per sesso;  Presidio per il personale non docente;  Ripostiglio, locale per pulizie. Tali spazi sono propedeutici al rispetto della normativa degli istituti scolastici e quindi necessari per acquisire l’agibilità della struttura come complesso scolastico.

Il progetto esecutivo ha previsto inoltre la progettazione di tutti gli elementi tecnici e tecnologici per l’ottenimento dell’agibilità. Visto l’importo previsto per la realizzazione dell’opera previsto nel progetto definitivo, è dopo ad un’attenta analisi dei prezzi, nel computo non sono inclusi: l’impianto di produzione di energia elettrica e di acqua calda sanitaria da fonte rinnovabili; macchina per apporto di energia primaria per il riscaldamento da fonti rinnovabili (pompa di calore); impianto antincendio (per eventuale presenza superiore a 100 persone presenti); la parete mobile di divisione tra l’area per attività collettive e refettorio. Tali impianti non rientranti all’interno delle voci di computo dovranno essere realizzati con altre risorse finanziarie.

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8. DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Per quanto sopra esposto con l’intervento si propone la realizzazione di una nuova struttura da adibire a Scuola Primaria di Cropani Marina da realizzare all’interno dell’area di pertinenza della Scuola Media coì da poterne condividere i servizi e le strutture esterne esistenti e di prossima realizzazione (mensa, laboratori, campetto all’aperto, laboratori, etc.). In particolare si prevede la realizzazione di due strutture in cemento armato con giunto sismico, avente dimensioni totale in pianta pari a circa 922.67 m2 e per come meglio di seguito specificato: ‐ Blocco A: AULE, SERVIZI, LABORATORI: mq 700, altezza netta 3.00 mt (altezza tot. 3.30 mt), vol. tot 2310,00 mc ‐ Blocco B: Servizi collettivi e refettorio: mq 222,67, altezza netta 4.70, vol. 1068.8 mc. Nel progetto della scuola primaria vengono distinti i seguenti nuclei funzionali: ‐ spazi relativi all’unità pedagogica ‐ spazi relativi alla comunicazione, all’informazione e alle attività parascolastiche e integrative ‐ spazi per l’educazione fisica e sportiva (attività collettive) e per il servizio sanitario ‐ spazi per il refettorio ‐ spazi per l’amministrazione (direzione didattica presente nella Scuola Media) ‐ spazi per la distribuzione ‐ spazi per i servizi igienico sanitari e per gli spogliatoi.

Nello specifico si sono previsti opportuni spazi esterni, preposti a completare e ottimizzare lo svolgimento delle diverse attività scolastiche in corrispondenza di ciascun’aula. All’interno, oltre agli spazi di disimpegno e percorso, i servizi igienici, gli spogliatoi, i depositi e le altre aree legate alle diverse soluzioni organizzative tipologiche, saranno ubicati in nuclei differenti rispetto a quelli funzionalmente di competenza, più precisamente dislocati nel vicino polo scolastico della Scuola Media. Gli spazi relativi all’unità pedagogica assicurano lo svolgimento ottimale delle attività didattiche, presentando caratteristiche di idoneità a possibili variazioni di arredi e attrezzature. Al numero di classi e di alunni vengono riferiti dalla normativa vigente i valori normativi delle superfici globali lorde e gli indici standard di superficie netta per i vari tipi di attività. Gli spazi per la comunicazione e l’informazione consistono in uno spazio per le attività collettive con un livello di flessibilità d’uso, e una biblioteca riservata agli insegnanti e agli studenti prevista all’interno della sala professori. La proposta progettuale individua uno spazio comprendente il locale refettorio e il locale per le attività collettive, attraverso una parete mobile da predisporre in fase successiva, creerà un unico spazio collettivo. La predisposizione di tale area permette l’integrazione con altre attività e funzioni (sociali, culturali, ecc.), ricorrendo per esempio a complessi polifunzionali, e favorendo talora una maggiore integrazione tra la scuola ed il contesto sociale del Centro Urbano di Cropani Marina.

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Di seguito vengono riportate le caratteristiche che avrà la nuova struttura meglio illustrate negli elaborati tecnici e contabili facenti parte del presente progetto.

9. CARATTERISTICHE TECNICHE GENERALI DELL’INTERVENTO Il progetto prevede la costruzione di un fabbricato con struttura portante in c.a. che si sviluppa su un unico livello fuori terra, in posizione rialzata rispetto al piano campagna circostante allo scopo di meglio isolarlo, avente le dimensioni sopra riportate. Il piano di posa delle fondazioni verrà ricavato ad una profondità di almeno mt.0,90 al di sopra del piano di campagna naturale e saranno realizzate in cls dosato a q.li 3,00 di cemento e trave di fondazione con ferri di armatura poggiata su strato di magrone di cls quanto necessario ad appoggiare le fondazioni sullo strato di terreno idoneo. La struttura sarà realizzata da uno scheletro portante in cemento armato con telai piani verticali tessuti secondo le due direzioni principali dell’edificio, opportunamente collegati ed interagenti tra loro. I muri di tamponamento saranno del tipo monostrato realizzati con elementi forati in laterizio, legati con malta cementizia, e cappotto termico esterno da 4 cm, secondo il relativo progetto energetico. Le tramezzature interne saranno anch’esse realizzate da elementi forati in laterizio; le pareti esterne saranno intonacate con malta cementizia. La copertura sarà piana. Il manto di copertura sarà idi tipo “tetto caldo” praticabile per la sola manutenzione. Gli infissi esterni saranno realizzati con profili in PVC e vetrocamera doppio 33.1 con intercapedine a gas argon. I pavimenti e i rivestimenti delle pareti dei servizi igienici saranno realizzati in piastrelle di ceramica, mentre i gradini di ingresso e le soglie saranno realizzati con pietra da taglio. L’edificio sarà allacciato a tutti i servizi e dotato di tutti gli impianti (elettrico e di dispersione di terra, termico, idrico‐sanitario, fognario, antincendio, trasmissione dati e LAN); a completamento dei lavori saranno rilasciati i relativi certificati di conformità, i quali, unitamente al certificato di collaudo che verrà rilasciato per la struttura, permetterà il rilascio del certificato di agibilità della struttura. Nel complesso saranno realizzate nella struttura n. 5 aule, allo scopo di ospitare per intero una sezione del ciclo scolastico, aventi dimensioni superiori ai minimi di legge (1,8 m2/alunno oltre spazio per cattedra e arredi), oltre ai servizi igienici per bambini, bambine, disabili, insegnanti e personale non docente, ai locali tecnici, alla sala insegnanti e ad un’area laboratoriale. Lo schema distributivo ha portato soprattutto ad una razionalizzazione dei diversi ambiti, individuando ed accorpando “funzioni omogenee”, distribuendo i collegamenti orizzontali interni per il migliore

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orientamento degli utenti, una migliore gestione delle attività e della struttura da parte degli insegnanti e del personale non docente. Questa soluzione consente di ottenere diversi vantaggi ed in particolare: - Definizione di spazi propedeutici al rispetto della normativa degli istituti scolastici e quindi necessari per acquisire l’agibilità della struttura come complesso scolastico; - l’ottimizzazione e l’autonomia degli spazi distributivi, di quelli didattici e complementari alla didattica, che consentono di aumentare la ricettività e quindi la flessibilità della scuola; - l’ottimizzazione degli spazi distributivi verticali concentrando in un punto scala principale ed ascensore per disabili, migliorando i flussi e il controllo degli alunni, ma mantenendo comunque inalterate le condizioni di sicurezza in caso di evacuazione, grazie alle scale di emergenza poste sempre agli estremi dei percorsi orizzontali; - l’ottimizzazione dei flussi grazie al posizionamento dell’aula insegnanti e della biblioteca (tra loro vicini come richiede la normativa) in prossimità dell’ingresso alla scuola, in modo da consentire un facile raggiungimento anche da parte dei genitori (per i colloqui e riunioni) e un migliore controllo dell’atrio d’ingresso in supporto al personale non docente; - migliore flessibilità d’uso dei locali mensa, attività collettive sia in orario scolastico che extrascolastico per corsi, riunioni, assemblee anche disgiunte dallo svolgimento delle lezioni: infatti mediante l’accesso esterno posto sul lato nord si potrà garantire una elevata autonomia a questi spazi complementari. - migliore flessibilità d’uso dei nuovi spazi didattici grazie ad un aumento delle superfici delle aule di nuova costruzione, che consentiranno di ospitare fino a trenta alunni, massimo numero ammissibile dalla normativa vigente che garantiranno l’utilizzazione ottimale degli spazi. Le vetrate potranno essere protette da sistemi oscuranti con frangisole regolabili o tende a rullo (possibilità di inserire delle tende a rullo da predisporre successivamente), che garantiscono la migliore gestione della luce nonché il completo oscuramento dei locali. Aule e laboratori sono dotati di sistemi di ricambio dell’aria con apertura degli infissi a battente ed il 25% della superficie sarà di tipo a vasistas per meglio regolare l’afflusso d’aria.

FLESSIBILITÀ DEGLI SPAZI DIDATTICI E COMPLEMENTARI I laboratori, il refettorio e il locale delle attività collettive, all’occorrenza possono essere utilizzati per attività di gruppo e/o situazioni particolari, per attività sociali con il contesto del quartiere garantendo così la massima flessibilità d’uso degli spazi. Il refettorio con in locale delle attività collettive, grazie alla particolarità funzionale di essere collegato e grazie anche per le sue caratteristiche acustiche e di oscuramento (possibilità di inserire delle tende a rullo da predisporre successivamente), potrà divenire anche aula magna, raggiungibile dall’esterno e garantire consentire la massima autonomia e flessibilità.

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SPAZIO REFETTORIO Il refettorio è dimensionato per ospitare gli alunni a con eventuali. Gli spazi per la preparazione sono definibili come terminale ed attrezzato per lo sporzionamento e quindi non prevedono la preparazione dei cibi ma solo la distribuzione con posate usa e getta. Gli spazi a servizio degli alunni per l’igiene delle mani e il deposito vassoi sono posti nelle vicinanze del locale stesso ed all’ingresso, mentre i servizi igienici per l’estrema vicinanza coincidono con quelli previsti per le aule in zona baricentrica all’atrio. I servizi per il personale‐spogliatoi sono raggiungibili dall’accesso esterno dove si trova un locale dispensa raggiungibili da uno spazio filtro. La sporgenza del solaio di copertura determina una protezione per l’accesso esterno. Il terminale attrezzato è organizzato e distribuito secondo le disposizioni di igiene pubblica al fine di garantire le condizioni di illuminazione e vista verso l’esterno, rispettando al contempo le indicazioni dimensionali e tecniche necessarie per le attrezzature di sporzionamento.

SPAZI AMMINISTRATIVI La scuola, non necessita di spazi amministrativi in quanto facente parte di un Istituto Comprensivo Scolastico che ha altra sede amministrativa. I locali autonomi, del presidio per il personale non docente in prossimità dell’ingresso, dell’aula docenti con spazio biblioteca sala lettura.

SERVIZI La scuola è dotata di locali e ambienti per supportare le attività didattiche sia per quanto riguarda i necessari servizi igienici, spogliatoi per il personale non docente, infermeria, ripostigli. I servizi igienici sono in numero sufficiente per rispettare i minimi richiesti dalla normativa (n.1 wc/aula didattica), sono separati per sesso e sono dotati di wc per portatori di disabilità, sono stati concentrati in prossimità degli spazi didattici in posizione baricentrica tra aule e laboratori. Sono suddivisi per sesso ed inoltre sono presenti due bagni attrezzati per utenze diversamente abili in ogni servizio. In questo ambito troviamo anche i locali spogliatoi divisi per sesso per il personale non docente. Il locale infermeria è stato posto in prossimità dello spazio servente principale in modo tale da renderlo facilmente raggiungibile dall’ambito didattico, di facile raggiungimento attraverso l’ingresso principale o da quello della palestra dalle attrezzature mediche (barelle e autoambulanze) e comunque comodo per le necessità dell’ambito prettamente scolastico. Sono infine presenti alcuni locali tecnici necessari all’alloggiamento di impianti distributivi, sotto‐unità dell’impianto di riscaldamento, quadri elettrici necessari per l’intera struttura scolastica.

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DISTRIBUZIONE I collegamenti tra le diverse funzioni e ambiti didattici sono semplici, chiaramente definiti e consentono una buona flessibilità d’uso tra funzioni integrate ma anche dotate di possibile autonomia per usi e orari extrascolastici. La disposizione dei locali e la loro destinazione d’uso si suddividono in:

Caratteristiche Geometria Vuoti N. Nome Sup. Alt. [m] Vol. [m³] Perim. [m] Sup. fin. [m²] RAI [m²] 01 Aula 4 49.08 3.300 161.95 28.632 7.20 0.147 02 Aula 5 48.97 3.300 161.59 28.855 7.20 0.147 03 Aula 3 49.05 3.300 161.88 28.632 7.20 0.147 04 Aula 2 49.08 3.300 161.95 28.631 7.20 0.147 05 Aula 1 49.08 3.300 161.95 28.632 7.20 0.147 06 Aula 6/Laboratorio 41.85 3.300 138.09 26.152 7.20 0.172 07 Laboratorio 39.94 3.300 131.79 26.112 7.20 0.180 08 Biblioteca e sala docenti 23.83 3.300 78.64 19.912 4.80 0.201 09 Wc M 12.53 3.300 41.34 16.114 0.84 0.067 10 Attività collettive 101.18 3.300 333.90 40.588 14.28 0,14 11 Spazio Servente 101.42 3.300 334.70 94.588 0.00 0.000 12 Ingresso 51.08 3.300 168.56 32.440 0.00 0.000 13 Infermeria 11.56 3.300 38.15 16.636 2.40 0.208 14 Wc F 12.53 3.300 41.34 16.114 0.84 0.067 15 Wc H 3.78 3.300 12.47 7.800 0.00 0.000 16 Wc H 3.78 3.300 12.47 7.800 0.00 0.000 17 WC professori 4.52 3.300 14.92 8.505 0.84 0.186 18 Wc 2.19 3.300 7.24 6.310 0.00 0.000 19 Filtro 3.78 3.300 12.47 8.200 0.00 0.000 20 Refettorio 104.69 3.300 345.47 41.249 14.28 0,136 21 Dispensa 4.05 3.300 13.35 8.257 0.84 0.208 22 Spogliatoio 5.15 3.300 17.00 9.357 0.00 0.000 23 Sporzionamento 12.29 3.300 40.57 14.763 1.68 0.137 24 Wc 2.18 3.300 7.21 6.100 0.00 0.000 25 Wc 2.40 3.300 7.93 6.803 0.00 0.000 26 Pulizia allievi con lavabi 7.17 3.300 23.66 10.724 0.00 0.000 27 Locale Pulizie 1.47 3.300 4.85 4.900 0.00 0.000 28 Spogliatoio non docente 6.94 3.300 22.90 10.805 0.00 0.000 29 Presidio per il personale non docente 6.95 3.300 22.94 12.008 1.11 0.159 30 Ripostiglio 2.47 3.300 8.15 6.398 0.00 0.000 31 Wc 2.40 3.300 7.93 6.803 0.00 0.000 817.39 2´697.36 63.75 RAI= Rapporto area illuminazione

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9.1. Caratteristiche tecniche Le caratteristiche dell’edificio possono così compendiarsi:

Struttura  Fondazioni continue in c.a. e travi rovesce riposanti su sottostante dado di calcestruzzo a quintali 2.00 di cemento, approfondito fino a raggiungere il terreno compatto e di larghezza idonea a sopportare i carichi trasmessi;  Strutture portanti in c.a.;  Solaio di copertura atto a sopportare un sovraccarico di 300 kg/mq e per il piano di copertura di tipo accessibile per l asola manutenzione e riparazione pari a 150 kg/mq;  Muratura perimetrale di tamponatura realizzata in mattoni forati e cappotto termico.

Rifiniture  Tramezzi di mattoni forati (21 fori allo scopo di realizzare un maggiore isolamento acustico tra gli ambienti) disposti a coltello;  Intonaco esterno in malta cementizia;  Intonaco interno in malta premiscelata a base di cemento e calce;  Coibentazione termico/acustico del solaio di copertura tramite controsoffittatura delle aule;  Tintura delle pareti interne con colori a pittura lavabile;  Infissi interni in alluminio ad apertura verso l’esterno dotati di maniglioni antipanico;  Infissi esterni in PVC e vetrocamera bassoemissivo 33.1/14/33.1;  Pedate, alzate, soglie etc. in marmo;  Pavimentazione in gres o altro tipo nei wc e servizi;  Pavimentazioni aule, laboratori, disimpegni, spazio collettivo, refettorio, ecc. in linoleum  Battiscopa in linoleum;  Impianti igienico‐sanitari completo di pezzi in vetrochina, scatole sifonate, colonne di scarico in P.V.C.;  Impianto idrico con tubi di multistrato per impianti sanitari;  Impianto di scolo completo di pluviali e gronde; imbocchi etc. in rame a giunto unico, completo di pozzetti sifonati e raccolta in cemento vibro‐compresso;  Impianto di riscaldamento con collegamento alla centrale termica esistente ed il suo posizionamento;

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 L’approvvigionamento idrico avverrà tramite l’allaccio esiste alla rete idrica comunale, mentre quello elettrico sempre da una rete ENEL esistente nell’edificio limitrofo sede della Scuola Media;  Sarà anche possibile allacciarsi alla rete telematica esistente nella Scuola Media.

Impianto elettrico Sarà del tipo sfilabile sottotraccia, con impiego di tubi flex in P.V.C., conduttori in rame di adeguata sezione, apparecchi di comando, di controllo e di protezione. L’allaccio avverrà dalla rete ENEL. Sarà altresì realizzato un adeguato impianto di protezione dalle scariche atmosferiche mediante anello di messa a terra e dispersori di terra in acciaio zincato, il tutto secondo quanto previsto dalla normativa vigente. La distribuzione è centrata sul quadro elettrico generale QEG, ubicato all’interno del fabbricato e posto al piano Terra, che è alimentato dal gruppo di misura posto all’ingresso della Scuola. Dai quadri elettrici partono linee terminali di alimentazione delle apparecchiature elettriche e dei quadri elettrici di zona. Gli interruttori installati nei quadri sono in grado di interrompere l’alimentazione in caso di sovracorrenti sia dovute a cortocircuito sia a sovraccarico. Il dimensionamento delle linee di alimentazione è stato effettuato sulla base dei carichi ipotizzati a progetto e considerando nel contempo una caduta massima di tensione, dal quadro generale ai circuiti terminali, del 4%. La distribuzione dell'energia elettrica avviene con le modalità del sistema T.

Impianto telefonico e trasmissione dati L’edificio sarà dotato di impianto telefonico e trasmissione dati.

Impianto idrico Il collegamento verrà realizzato allacciandosi alla rete idrica esistente nel complesso scolastico. Gli impianti, gli apparecchi sanitari e le rubinetterie saranno rispondenti alle norme UNI anche per quanto riguarda il loro posizionamento e dimensionamento. Prima di mettere in uso l’impianto idrico verrà effettuata la sua pulizia e la disinfestazione dell’intero impianto attraverso l’uso di sostanze non dannose per le persone e che non lascino tracce o residui all’interno delle condotte e nei rubinetti.

Impianto di riscaldamento L’intervento in progetto sarà inquadrato come nuovo impianto in quanto non è previsto il recupero di alcun elemento impiantistico presente nell'edificio. Si prevede l’installazione di tubazione in acciaio nero per la zona centrale termica, tubazione in multistrato, coibentazione rete di distribuzione del calore secondo la

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legge 10/91, valvole termostatizzabili, radiatori in alluminio, caldaia, collettori, ecc.. E' stato inoltre previsto l'installazione di unità autonome per la climatizzazione estiva ed invernale delle aree amministrative e direzionali del plesso scolastico. Queste saranno le uniche aree utilizzate anche nel periodo estivo. L'impianto così configurato risponderà ai requisiti sul microclima per la parte riguardante la climatizzazione invernale. Sono esclusi dal progetto gli apparecchi utilizzatori collegati all’impianto mediante tubo e tutto ciò che non è specificamente menzionato nelle relazioni tecniche specialistiche e negli elaborati grafici. Esso sarà realizzato secondo un progetto redatto nel pieno rispetto delle norme contenute nella legge n° 373 e successivi D.P.R. Il deposito della documentazione inerente l’isolamento termico e tutta la documentazione inerente le caratteristiche dell’impianto (art. 19 D.P.R. n° 1052) sarà effettuato ai sensi del 1° comma dello stesso articolo.

Impianto fognante Tutti i discendenti in P.V.C. pesante confluiranno, mediante pozzetti sifonati in c.l.s., ad un collettore esterno anch’esso in P.V.C. pesante. Tale collettore, che collega il nuovo alloggio con quello esistente, porterà i liquami nella rete fognante comunale.

Impianto smaltimento acque meteoriche Tutti i discendenti confluiranno, mediante pozzetti sifonati in c.l.s., ad un collettore esterno in Pe di tipo corrugato di adeguato diametro. Tale collettore correrà lungo il lotto e sarà interrotto ogni dieci metri lineari da caditoie sifonate in ghisa per la raccolta delle acque meteoriche. Tale collettore porterà le acque in eccesso da quelle non imbibite nella condotta esistente e collegata nel canale di raccolta comunale.

10. CARATTERISTICHE SPECIFICHE: IMPIANTI TECNOLOGICI Il fabbricato sarà dotato di tutti gli impianti tecnologici necessari per il normale funzionamento e per la realizzazione delle giuste condizioni ambientali e di fruibilità. Gli impianti previsti sono: 1. Impianto idrico‐sanitario‐fognante; 2. Impianto elettrico; 3. Impianto telefonico e/o trasmissione dati 4. Impianto di protezione‐impianto di terra;

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5. Impianto antincendio; 6. Impianto Fotovoltaico

Tutti realizzati in conformità alle leggi e regolamenti vigenti.

10.1. Impianto idrico‐sanitario‐fognante

La rete di distribuzione sarà costituita da tubi in metalplastico multistrato, per condotte a pressione (pressione d'esercizio 10 bar) d'acqua potabile, composte da tubo interno in polietilene reticolato, strato intermedio in alluminio e strato esterno in polietilene nero ad alta densità (PEX‐AL‐PE).

Dimensionamento del sistema Il dimensionamento del sistema è stato condotto con il metodo dei diametri predefiniti. Per i tubi interni il metodo in esame prevede l'uso di tabelle che consentono di ricavare il diametro dei tubi in re‐ lazione alla portata totale che può fluire attraverso gli stessi. La portata della rete di derivazione interna del servizio igienico dovrà essere calcolata sommando le portate dei vari punti di erogazione.

La rete di derivazione interna del servizio igienico sarà suddivisa in tratti e a ciascun tratto sarà assegnato un diametro in funzione della portata richiesta. I tubi in metalplastico utilizzati presentano i seguenti diametri esterni: Ø16, Ø20 mm. Apparecchi sanitari

Gli apparecchi sanitari in generale, indipendentemente dalla loro forma e dal materiale costituente, devono soddisfare i seguenti requisiti:

- robustezza meccanica;

- durabilità meccanica;

- assenza di difetti visibili ed estetici;

- resistenza all'abrasione;

- pulibilità di tutte le parti che possono venire a contatto con l'acqua sporca;

- resistenza alla corrosione (per quelli con supporto metallico);

- funzionalità idraulica.

Per gli apparecchi di ceramica la rispondenza alle prescrizioni di cui sopra si intende comprovata se essi rispondono alle seguenti norme: UNI EN 997 per i vasi con sifone integrato, UNI 4543/1 (1986) per gli orinatoi, UNI 8951/1 per i lavabi, UNI 8950/1 per bidet. Per gli altri apparecchi deve essere comprovata la rispondenza alla norma UNI 4543/1 relativa al materiale ceramico ed alle caratteristiche funzionali di cui al comma 2.

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Per gli apparecchi a base di materie plastiche la rispondenza alle prescrizioni di cui sopra si ritiene comprovata se essi rispondono alle seguenti norme UNI EN 263 (2003) per le lastre acriliche colate per vasche da bagno e piatti doccia, norme UNI EN sulle dimensioni di raccordo dei diversi apparecchi sani‐ tari ed alle seguenti norme specifiche: UNI 8194 per lavabi di resina metacrilica; UNI 8196 per vasi di re‐ sina metacrilica; UNI EN 198 (1989) per vasche di resina metacrilica; UNI 8192 per i piatti doccia di resina metacrilica; UNI 8195 per bidet di resina metacrilica.

Scarichi di apparecchi sanitari e sifoni (manuali, automatici)

Gli elementi costituenti gli scarichi applicati agli apparecchi sanitari si intendono denominati e classificati come riportato nelle norme UNI sull'argomento.

Indipendentemente dal materiale e dalla forma essi devono possedere caratteristiche di inalterabilità alle azioni chimiche ed all'azione del calore, realizzare la tenuta tra otturatore e piletta e possedere una regolabilità per il ripristino della tenuta stessa (per scarichi a comando meccanico). La rispondenza alle caratteristiche sopra elencate s’intende soddisfatta quando essi rispondono alle norme UNI EN 274 e UNI EN 329; la rispondenza è comprovata da una attestazione di conformità. Tubi di raccordo rigidi e flessibili

Indipendentemente dal materiale costituente e dalla soluzione costruttiva, essi devono rispondere alle caratteristiche seguenti:

- inalterabilità alle azioni chimiche ed all'azione del calore;

- non cessione di sostanze all'acqua potabile;

- indeformabilità alle sollecitazioni meccaniche provenienti dall'interno e/o dall'esterno;

- superficie interna esente da scabrosità che favoriscano depositi;

- pressione di prova uguale a quella di rubinetti collegati.

La rispondenza alle caratteristiche sopraelencate s’intende soddisfatta se i tubi rispondono alla norma UNI 9035 e la rispondenza è comprovata da una dichiarazione di conformità. Prova idraulica e lavaggio tubazioni

Tutte le tubazioni, al termine del montaggio e prima del completamento delle opere murarie nonché dell'esecuzione dei rivestimenti coibenti, dovranno essere sottoposte a prova di pressione idraulica. La pressione di prova dovrà essere svolta in relazione alla pressione di esercizio dell'installazione.

Tranne casi speciali per cui si rimanda alle prescrizioni UNI vigenti, per pressioni d'esercizio inferiori a 1,500 kPa (15 bar), la pressione di prova dovrà essere 1.5 volte la pressione essa d'esercizio. Per pressioni maggiori la prova idraulica verrà eseguita ad una pressione superiore di 500 kPa (5 bar) alla pressione di esercizio.

Il sistema sarà mantenuto in pressione per 2 ore; durante tale periodo verrà eseguita una ricognizione allo scopo di identificare eventuali perdite che dovranno essere successivamente eliminate.

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Dopo la prova idraulica e prima della messa in esercizio degli impianti, le tubazioni di acqua fredda, di acqua calda, di acqua surriscaldata e vapore, dovranno essere accuratamente lavate. Il lavaggio dovrà essere effettuato scaricando acqua dagli opportuni drenaggi sino a che essa non esca pulita. Il controllo finale dello stato di pulizia avrà luogo alla presenza della Direzione Lavori. E’ necessario provvedere, immediatamente dopo le operazioni di lavaggio, al riempimento dell'impianto. Tubazioni e strutture

Tutti gli attraversamenti di pareti e pavimenti dovranno avvenire in manicotti di tubo plastico rigido o acciaio zincato.

Il diametro dei manicotti dovrà essere tale da consentire la libera dilatazione delle tubazioni. Le estremità dei manicotti affioreranno dalle pareti o solette e sporgeranno dal filo esterno di pareti e solai al rustico di 25 mm.

Lo spazio libero fra tubo e manicotto dovrà essere riempito con un materiale elastico, incombustibile e che possa evitare la trasmissione di rumore da un locale all'altro nonché il passaggio delle eventuali vibrazioni alle strutture.

Se dovesse presentarsi l'esigenza di attraversare con le tubazioni i giunti di dilatazione dell'edificio, si dovranno prevedere dei manicotti distinti da un lato e dall'altro del giunto, come pure dei giunti flessibili con gioco sufficiente a compensare i cedimenti dell'edificio.

10.2. Impianto elettrico generale e di illuminazione

L’impianto elettrico sarà realizzato a “perfetta regola d’arte” secondo quanto previsto dal D.M. 37/08 in materia di sicurezza degli impianti.

Premesso quanto sopra, si riporterà di seguito una descrizione dell’impianto e dei materiali utilizzati ed, inoltre, il dimensionamento dei cavi, degli interruttori magnetotermici e degli interruttori magnetotermici differenziali ed il dimensionamento dell’impianto di terra e le modalità di realizzazione.

L’impianto elettrico sarà realizzato a “perfetta regola d’arte” secondo quanto previsto dal D.M. 37/08 in materia di sicurezza degli impianti.

Premesso quanto sopra, si riporterà di seguito una descrizione dell’impianto e dei materiali utilizzati ed, inoltre, il dimensionamento dei cavi, degli interruttori magnetotermici e degli interruttori magnetotermici differenziali ed il dimensionamento dell’impianto di terra e le modalità di realizzazione. Premesse generali

I tubi protettivi saranno di PVC pesante resistenti alla fiamma e recanti il contrassegno del Marchio Italiano di Qualità (I.M.Q.); saranno del tipo flessibile se posati sotto traccia e rigido se installato in vista (locale tecnologico) ed avranno un diametro interno almeno 1,3 volte maggiore al fascio dei conduttori contenuti con un minimo nominale di 10 mm; saranno disposti orizzontalmente e/o verticalmente evitando percorsi obliqui.

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I conduttori da installare nei tubi unipolari, flessibili, di tipo armonizzato H07 V‐K; solo per i circuiti ausiliari saranno di tipo H05 V‐K; tutti i conduttori saranno in rame e contraddistinti da colori prescelti dalle tabelle CEI – UNEL 00722; in particolare il neutro “blu chiaro” e quello di protezione “giallo verde”.

La sezione dei conduttori di fase non sarà inferiore a 1,5 mmq.; quella del neutro sarà uguale a quella di fase a 16 mmq. Gli stessi valori saranno rispettati per il conduttore di protezione se contenuto nel medesimo tubo o facente parte dello stesso cavo del conduttore di fase.

La massima densità di corrente sarà quella indicata nelle tabelle CEI – UNEL 35024 – 70 e la caduta di tensione sulle linee, misurata con l’impianto a pieno carico, non supererà il 4% della tensione nominale.

Le derivazioni dei conduttori saranno eseguite con morsetti volanti a cappuccio in resina termoindurente. I morsetti saranno contenuti in cassette di derivazione con coperchi rimovibili solamente mediante l’uso di un attrezzo.

Le cassette di derivazione saranno completamente in resina del tipo ad incasso per l’installazione in ambienti ordinari e del tipo da parete per l’impiego in ambienti umidi‐bagnati o esposti alle intemperie.

Tutti i circuiti elettrici saranno protetti dai cortocircuiti e dalle sovracorrenti impiegando interruttori automatici magnetotermici (o con fusibili) aventi potere di interruzione non inferiore a 4,5 KA. Detti interruttori saranno correttamente dimensionati secondo la condizione:

Ic

Ic = corrente di impiego del circuito;

In = corrente nominale dell’apparecchio di protezione;

Ip = portata del conduttore.

La protezione dai contatti sarà realizzata impiegando interruttori automatici differenziali, coordinati con l’impianto di terra.

Nei percorsi delle linee che vanno dai contatori di prelievo energia fino agli interruttori automatici differenziali, la protezione dai contatti indiretti sarà assicurata con conduttore ed apparecchiature a doppio isolamento. Quadro servizi generali

L’impianto avrà origine da un quadro elettrico, previsto in un apposito spazio, all’interno dell’edificio e dal contatore fornito dall’ENEL. Il quadro conterrà le apparecchiature per il sezionamento, la protezione, il comando ed il controllo dei circuiti comuni dell’intero complesso. Distribuzione principale

L’impianto avrà origine da contatori ubicati in apposito locale o vano indicato dalla D.L.; sarà previsto, subito a valle dei contatori, un interruttore automatico magnetotermico differenziale Id < = 30 mA, per la protezione ed il sezionamento della linea di alimentazione. Le sezioni dei conduttori attivi saranno adeguate in rapporto alle lunghezze delle linee stesse.

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Quadro generale

All’ingresso dell’edificio sarà installato un centralino da incasso, completo di portello ed atto a contenere il sezionatore generale e gli interruttori automatici magneto‐termici per la protezione contro le sovracorrenti dei circuiti interni dell’abitazione. Distribuzione interna

Nell’edificio saranno previste cassette di derivazione in numero e posizione tale da permettere una distribuzione dell’impianto elettrico di tipo radiale, con tubazioni incassate nel pavimento e nelle pareti. Le prese a spina 2P + T 16A per l’allacciamento delle utenze fisse saranno singolarmente protette e sezionate con interruttori della stessa serie civile da incasso prevista nell’unità. Le sezioni dei conduttori non saranno inferiori ai minimi di seguito elencati: *punti luce 1,5 mmq * prese a spina 2P + T 10/16A 2,5 mmq. *segnalazioni 1,0 mmq.

10.3. Impianto telefonico e/o trasmissione dati

All’esterno del fabbricato si prevede (interrate), tubazioni in PVC di tipo pesante avente diametro interno minimo di 10 mm, per il contenimento dei cavi telefonici e/o trasmissione dati. All’interno del fabbricato il cavo telefonico e/o trasmissione dati, posto entro tubo di protezione, dovrà essere facilmente ispezionabile e dovrà fare capo ad un armadietto (box) con portello a serratura. Le scatole per le prese telefoniche e/o trasmissione dati, previste all’interno dei vari locali, dovranno essere collegate fra loro e con punto centrale all’ingresso in modo da formare un anello chiuso utilizzando tubi di diametro nominale non inferiore a 16 mm. Si precisa, infine, che tutte le tubazioni, pozzetti, scatole, etc. occorrenti alla realizzazione dell’impianto, dovranno essere ad esclusiva disposizione degli impianti telefonici e/o trasmissione dati.

10.4. Impianto di protezione – impianto di terra

Tutte le masse degli apparecchi utilizzatori dovranno essere collegate all’impianto terra. Dovranno essere collegate a terra anche le masse estranee all’impianto elettrico esistenti nell’area del complesso quali: le tubazioni dell’acqua, del riscaldamento, del gas; nonché le armature dell’edificio, etc.  L’impianto dovrà comprendere:  il “Dispersore” corpo metallico, o complesso di corpi metallici, posto in intimo contatto con il terreno e che realizza il collegamento elettrico con la terra:  il “Conduttore di terra” conduttore, non in intimo contatto con il terreno, destinato a collegare i dispersori fra loro ed al collettore (o nodo) principale di terra.  Il “Collettore (o nodo) principale di terra” elemento dell’impianto di terra nel quale confluiscono i conduttori di terra, di protezione e di equipotenzialità.

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 Il “Conduttore di protezione (PE)” conduttore che va collegato ad una massa per la protezione contro i contatti indiretti.  Il “Conduttore equipotenziale” conduttore avente lo scopo di assicurare l’equipotenzialità fra le masse estranee ed il Conduttore di protezione o il Collettore (o nodo) principale di terra.

10.5. Impianto antincendio

L'attività principale in oggetto è individuata al n. 67 ‐ Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie con oltre 100 persone presenti; asili nido con oltre 30 persone presenti: Oltre 150 e fino a 300 persone del D.P.R. 151 del 01/8/2011. Il progetto esecutivo prevede un’attenta analisi del sistema di vie d'uscita e sarà rappresento nelle tavole grafiche e permette di rispettare i vincoli sulla capacità di deflusso di 45 (in persone/modulo) del piano in base alla densità di affollamento prevista per esso, pari a 35 (in persone/m²). Inoltre, i percorsi suddetti saranno dotati di idonea segnaletica e di impianti di illuminazione di sicurezza, in aggiunta a quelli di illuminazione ordinaria. In termini di misure di protezione, si adotteranno le opportune misure di protezione sia attiva che passiva. Le uscite dell'edificio non saranno inferiori a due, e saranno posizionate, preferibilmente, in punti ragionevolmente contrapposti. I locali destinati ad uso collettivo (spazi per esercitazioni, spazi per l'informazione ed attività parascolastiche, refettori, ecc.) sono dotati, oltre che della normale porta di accesso, anche di almeno una uscita di larghezza non inferiore a due moduli, apribile nel senso del deflusso, con sistema a semplice spinta, che adduca in luogo sicuro che sarà individuata nella tavola grafica “Layout Antincendio”. Le aule didattiche sono servite da una porta ogni 50 persone presenti; le porte hanno larghezza netta almeno di 1.20 mt e si aprono nel senso dell'esodo quando il numero massimo di persone presenti nell'aula sia superiore a 25 e per le aule per esercitazione dove si depositano e/o manipolano sostanze infiammabili o esplosive quando il numero di persone presenti sia superiore a 5. Le porte che si aprono verso corridoi interni di deflusso saranno previste in modo da non ridurre la larghezza utile dei corridoi stessi. Tutte le porte di comunicazione con l’esterno sono tutte apribili verso l’esterno, provviste di apertura automatica con maniglioni antipanico, e tutte con modulo non inferiore a 120 cm di larghezza. I requisiti di resistenza al fuoco degli elementi strutturali vanno valutati secondo le prescrizioni e le modalità di prova stabilite dalla circolare del Ministero dell'interno n. 91 del 14 settembre 1961, prescindendo dal tipo di materiale impiegato nella realizzazione degli elementi medesimi (calcestruzzo, laterizi, acciaio, legno massiccio, legno lamellare, elementi compositi). Il dimensionamento degli spessori e delle protezioni da adottare.

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Per le strutture di pertinenza delle aree a rischio specifico devono applicarsi le disposizioni emanate nelle relative normative. Ad uso di ogni locale è previsto almeno un estintore, di tipo approvato, di capacità estinguente non inferiore a 21 A, ogni 200 m² di superficie. Vengono definiti spazi per esercitazioni tutti quei locali ove si svolgano prove, esercitazioni, sperimentazioni, lavori, ecc. connessi con l'attività scolastica. Gli spazi per le esercitazioni ed i locali per depositi annessi devono essere ubicati ai piani fuori terra o al 1° interrato, fatta eccezione per i locali ove vengono utilizzati gas combustibili con densità superiore a 0,8 che devono essere ubicati ai piani fuori terra senza comunicazioni con i piani interrati. Indipendentemente dal tipo di materiale impiegato nella realizzazione, le strutture di separazione devono avere caratteristiche di resistenza al fuoco valutate secondo le prescrizioni e le modalità di prova stabilite nella circolare del Ministero dell'interno n. 91 del 14 settembre 1961. Il dimensionamento degli spessori e delle protezioni da adottare per i vari tipi di materiali nonché per la classificazione dei locali in funzione del carico di incendio, vanno determinati con le tabelle e con le modalità specificate nella circolare n. 91 citata. Le predette strutture dovranno comunque essere realizzate in modo da garantire una resistenza al fuoco di almeno REI 60. Le comunicazioni tra il locale per le esercitazioni ed il locale deposito annesso, devono essere munite di porte dotate di chiusura automatica aventi resistenza al fuoco almeno REI 60. La scuola sarà munita di un sistema di allarme in grado di avvertire gli alunni ed il personale presenti in caso di pericolo. Il sistema di allarme ha caratteristiche atte a segnalare il pericolo a tutti gli occupanti il complesso scolastico ed il suo comando è posto in locale costantemente presidiato durante il funzionamento della scuola. Il sistema di allarme è costituito dello stesso impianto a campanelli usato normalmente per la scuola, ma con un suono particolare convenuto Analizzate le caratteristiche dell'attività, si può ad essa associare un livello di pericolosità pari a livello 1, secondo la classificazione indicata dal D.M. 20/12/2012. Per soddisfare i requisiti di progetto previsti dalla UNI 10779 per la rete a protezione interna si garantisce che l'impianto deve essere dimensionato per garantire una portata minima di 360 l/min per ogni colonna montante e, nel caso di più colonne, il funzionamento contemporaneo di almeno 2 colonne. L'alimentazione idrica deve essere in grado di assicurare l'erogazione ai 3 idranti idraulicamente più sfavoriti, di 120 l/min cad., con una pressione residua al bocchello di 1.5 bar per un tempo di almeno 60 min. I terminali utilizzati sono idranti DN45. Per ciascuna colonnina si garantiscono: ‐ una pressione di erogazione non inferiore a 3 bar; ‐ una portata minima di 120 l/min. Anello antincendio con serbatoi da 10.000 litri e collegati alla rete idrica comunale.

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In accordo a quanto previsto dalla normativa UNI EN 12845, l'alimentazione è classificabile come di tipo "combinato". La durata dell'alimentazione è di almeno 80 minuti. Le tubazioni di alimentazione e quelle costituenti la rete sono protette dal gelo, da urti e dal fuoco. Le colonne montanti in acciaio corrono, a giorno o incassate, in appositi alloggiamenti resistenti al fuoco di resistenza REI 60. Il progetto prevede soluzioni più idonee (percorsi accessibilità, servizi aggiuntivi, ecc.) per la coesistenza nelle scuole di attività scolastiche ed extrascolastiche. Inoltre sono previste due aule per laboratorio dove prevedere numerose attività didattiche tra cui, ad esempio, l'attività musicale, le attività espressive e grafiche, la formazione informatica con l’ausilio di computer; il locale attività collettive per manifestazioni ludiche e culturali che sarà opportunamente compartimentato con classe Rei 120 .

10.6. Impianto Fotovoltaico

L'impianto da fonti rinnovabili, Solare Fotovoltaico, viene progettato ma, non essendoci la capacità economica, sarà realizzato con altro intervento. Ai fini del rispetto del risparmio energetico e in base alle prescrizioni in materia di contenimento del consumo energetico si prevede un impianto Fotovoltaico con le seguenti CARATTERISTICHE TECNICHE:

 IMPIANTO FOTOVOLTAICO GREED CONNECTED 19,8 Kw

Realizzazione di un impianto di generazione elettrica con l’utilizzo della fonte rinnovabile solare attraverso la conversione fotovoltaica con potenza nominale pari a > 19,8 kWp, allacciato alla rete del distributore locale di rete, posizionato sulla copertura. I moduli fotovoltaici devono essere provati e verificati da laboratori accreditati, per le specifiche prove necessarie alla verifica dei moduli, in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025. La realizzazione dell’impianto fotovoltaico collegato alla rete elettrica di distribuzione ha principalmente lo scopo di immettere l’energia prodotta in rete contribuendo così a bilanciare l’assorbimento dell’energia necessaria ai fabbisogni elettrici. In generale, l’applicazione della tecnologia fotovoltaica consente: - la produzione di energia elettrica senza alcuna emissione di sostanze inquinanti; - il risparmio di combustibile fossile; - di non produrre inquinamento acustico; - soluzioni di progettazione del sistema compatibili con le esigenze di tutela architettonica o ambientale (i.e. impatto visivo); - il possibile utilizzo per l’installazione dell’impianto di superfici marginali (tetti, solai, terrazzi, terreni, etc.). Le scelte delle varie soluzioni sulle quali è stata basata la progettazione dell’impianto sono le seguenti: - soddisfazione dei requisiti di base imposti dalla committenza;

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- rispetto delle leggi e delle normative di buona tecnica vigenti; - conseguimento delle massime economie di gestione e di manutenzione degli impianti progettati; - ottimizzazione del rapporto costi/benefici ed impiego di materiali componenti di elevata qualità, efficienza, lunga durata e facilmente reperibili sul mercato; - riduzione delle perdite energetiche connesse al funzionamento dell’impianto al fine di massimizzare la quantità di energia elettrica immessa in rete. L’impianto fotovoltaico oggetto della presente, è stato progettato con riferimento a materiali e/o componenti di fornitori primari, dotati di marchio di qualità e di marchiatura ai sensi di legge, attestanti la loro costruzione a regola d’arte secondo la normativa tecnica e la legislazione vigente. Il sistema è costituito dalle sezioni di produzione, conversione e trasporto.

Ai fini di prevenzione antincendio si prevede l'installazione eseguita in modo da evitare la propagazione di un incendio dal generatore fotovoltaico al fabbricato nel quale è incorporato. L'impianto fotovoltaico verrà installato su strutture ed elementi realizzati con materiali incombustibili. La classe del materiale di tali elementi sarà di Classe 0, secondo la classificazione prevista dal D.M. 26/06/1984

N.B.: Alla luce della Circolare relativa ai requisiti antincendio degli impianti fotovoltaici installati sulle coperture degli edifici in cui si svolgono attività soggette al controllo di prevenzione incendi emanata dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Ministero dell’Interno il 07/02/2012 e successiva nota di chiarimento del 04/05/2012:Nel caso 3/a dell’allegato B ‐ Valutazione specifica del rischio di propagazione dell’incendio tenendo conto della classe di resistenza agli incendi esterni dei tetti e delle coperture dei tetti e della classe di reazione al fuoco del modulo fotovoltaico. Può ritenersi, in generale accettabile il seguente accoppiamento: ‐ Impianti fotovoltaici con pannelli FV di classe 2 o equivalente di reazione al fuoco su coperture classificate Broof(t2)

L'impianto sarà inoltre provvisto di un dispositivo di comando di emergenza, ubicato in posizione segnalata ed accessibile che consente il sezionamento dell'impianto elettrico, all'interno dell'area interessata nei confronti delle sorgenti di alimentazione e dell'impianto stesso. Si rimanda alla relazione specialistica facente parte del progetto esecutivo

La planimetria schematica di installazione dei moduli fotovoltaici e lo schema elettrico generale sono illustrati dettagliatamente negli elaborati grafici allegati al progetto

Per quanto non specificato nella presente relazione si rimanda agli allegati elaborati di progetto.

Il Progettista

Arch. Logozzo Luigi

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