Studio di fattibilità per la realizzazione del Piano dei Tempi e degli Spazi

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INDICE

Premessa………………………………………………………………………………………………………………………….. pag. 1

1. L’analisi del contesto……………………………………………………………………………………………. “ 2

1.1 L’analisi del contesto: le dinamiche demografiche…………………………………….. “ 2

1.2 L’analisi del contesto: il mercato del lavoro……………………………………………….. “ 4

1.3 L’analisi del contesto: i programmi di sviluppo territoriale e i servizi esistenti “ 6

A) Il piano di Sviluppo Locale del Gal Meridaunia;

B) L’Area Vasta Monti Dauni;

C) Il Piano sociale di Zona;

D) Piano sociale di genere;

E) Piani integrati di sviluppo territoriale;

F) I servizi della ASL;

G) I servizi per il tempo libero;

1.4 Le potenzialità del territorio.……………………………………………………………………… “ 11

2. L’indagine sulle famiglie …………………………………………………………………………………. “ 12

2.1 Gli obiettivi……………………………………………………………………………………………….. “ 12

2.2 I nuclei familiari intervistati: caratteristiche …………………………………………….. “ 13

2.3 I tempi dei genitori …………………………………………………………………………………… “ 22

2.4 I tempi della scuola ………………………………………………………………………………….. “ 25

2.5 I servizi comunali ……………………………………………………………………………………… “ 34

2.6 La mobilità ………………………………………………………………………………………………… “ 37

2.7 Gli orari dei servizi ……………………………………………………………………………………. “ 39

2.8 L’Analisi cluster …………………………………………………………………………………………. “ 42

3. L’indagine sugli esercenti………………………………………………………………………………….. “ 50

4. Le azioni del PPTS ……………………………………………………………………………………………… “ 57

4.1 L’Ufficio Tempi e Spazi ………………………………………………………………………………… “ 57

4.2 L’indagine supplementare ………………………………………………………………………….. “ 58

4.3 Le sperimentazioni …………………………………………………………………………………….. “ 59

a) Progetto “Orari dei servizi per l’infanzia ………………………………………………… pag. 59

b) Progetto “Attivazione dei centri di aggregazione”…………………………………… “ 60

c) Progetto Trasporto sociale”……………………………………………………………………… “ 60

d) Progetto “ Banca del Tempo”………………………………………………………………….. “ 61

e) Progetto “Orari servizi pubblici e di interesse collettivo”………………………… “ 62

f) Progetto “Orari delle scuole” ………………………………………………………………….. “ 62

g) Progetto “Orari degli esercizi commerciali” …………………………………………… “ 63

4.4 Le azioni trasversali……………………………………………………………………………………… “ 63

a) La costituzione del Gruppo di Coordinamento ………………………………………… “ 63

b) La costruzione del partenariato……………………………………………………………….. “ 63

c) La formazione …………………………………………………………………………………………. “ 64

d) La piattaforma informatica …………………………………………………………………….. “ 64

Allegati

1 – Elenco Associazioni che hanno manifestato interesse a partecipare alla Banca del tempo

2 - Bozza protocollo di intesa

Premessa

Le politiche di conciliazione stanno assumendo un ruolo rilevante come componente trasversale delle diverse politiche di sviluppo territoriale, nella direzione di una maggiore qualificazione di queste ultime, con l’obiettivo di favorire un migliore sistema di qualità della vita. Il tema della conciliazione vita-lavoro, introdotto abbastanza di recente dalla normativa nazionale e regionale, non è stato ancora pienamente accolto all’interno dell’Ambito territoriale. Tale difficoltà deriva dal fatto che l’area dell’ambito territoriale è interessata da fenomeni di declino strutturale che tengono ancora lontano dal dibattito sul futuro del territorio i temi posti dalle politiche di conciliazione. Ma a ben vedere lanciare la discussione sulla conciliazione dei tempi vita-lavoro può rappresentare un utile stimolo per rivisitare le altre politiche di sviluppo territoriale nella logica di renderle più marcatamente orientate al conseguimento di maggiori livelli di qualità della vita e per ciò stesso costituire uno strumento di contrasto al declino. Il presente “Studio di fattibilità per la realizzazione del Piano dei Tempi e degli Spazi” ha, dunque, come primo obiettivo quello di favorire l’apertura di un dibattito sull’importanza delle politiche di conciliazione rispetto ai cambiamenti in corso e alla mutata realtà sociale, ma anche in relazione ai diversi programmi di sviluppo territoriale che insistono sull’Ambito territoriale. Per queste ragioni, lo Studio di fattibilità si è soffermato sull’analisi di contesto (capitolo 1) e sull’indagine rivolta alle famiglie (capitolo 2) e agli esercenti (capitolo 3) proprio per delineare un quadro di riferimento utile ad individuare le azioni da inserire nel Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi che sono descritte nel capitolo 4. L’auspicio è che lo Studio di Fattibilità possa veramente rappresentare una base di discussione utile alla elaborazione finale del PTTS alla cui realizzazione saranno chiamati i numerosi soggetti territoriali (enti locali, enti pubblici, aziende, terzo settore, privati cittadini) nella logica di contribuire a promuovere un diverso sistema di qualità della vita. Vivi ringraziamenti vanno a quanti hanno contribuito al presente studio: alle famiglie e agli esercenti che hanno risposto ai questionari, alle associazioni che hanno partecipato agli incontri e a Smile Puglia che ha collaborato alla realizzazione delle indagini e alla stesura dello studio.

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1. L’analisi di contesto

1.1 L’analisi di contesto: le dinamiche demografiche

L’Ambito Territoriale di Troia, coincide territorialmente con il Distretto sanitario n. 59 della ASL della Provincia di ; è composto da 16 comuni dislocati su 1.270,37 km quadrati nell’area geografica del Preappenino dauno che nelle parti sud ed occidentale confina, rispettivamente, con Basilicata e . La dinamica demografica del territorio si caratterizza per il progressivo decremento della popolazione residente, tipico delle aree interne montane. Tale declino è determinato tanto dalla forte corrente migratoria tanto dal decremento naturale della popolazione. Rimandando per una più compiuta analisi delle dinamiche demografiche dell’ambito ai dati riportati nel Piano sociale di zona e nelle Relazioni sociali annuali, nelle tabelle che seguono si evidenziano alcune caratteristiche essenziali della popolazione. La tabella seguente fornisce i dati sulla distribuzione della popolazione nei vari comuni dell’ambito:

Tabella “Popolazione residente – variazioni assolute e relative”

VARIAZIONE POPOLAZIONE ASSOLUTA VARIAZIONE Popolazione RESIDENTE al 1/1/2011- Relativa 1/1/2011- Comuni residente all'1/1/2011 1/1/2012 1/1/2012 1/1/2012 2.481 2.473 -8 -0,32% 1.759 1.623 -136 -7,73% 6.390 6.069 -321 -5,02% 3.574 3.547 -27 -0,76% Candela 2.753 2.745 -8 -0,29% 2.144 2.150 6 0,28% Castelluccio Val. 1.370 1.339 -31 -2,26% 173 174 1 0,58% 3.947 3.928 -19 -0,48% 643 620 -23 -3,58% 1.085 1.063 -22 -2,03% 2.990 2.876 -114 -3,81% Panni 865 852 -13 -1,50% Rocchetta S.A. 1.982 2.007 25 1,26% Sant'Agata di Puglia 2.149 2.121 -28 -1,30% Troia 7.411 7.388 -23 -0,31% Totali 41716 40975 -741

Le tabelle seguenti riportano, rispettivamente, i dati relativi alla popolazione femminile e alla popolazione minorile distribuita sui differenti comuni dell’Ambito territoriale:

Tabella “Popolazione femminile– valori assoluti e relativi”

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Comuni Popolazione Popolazione residente M al F al % Femmine al residente al M al F al F % AL all'1/1/2011 01/01/2011 01/01/2011 01/01/2011 1/1/2012 1/1/2012 1/1/2012 1/1/2012 Accadia 2.481 1.191 1.290 52,00% 2.473 1190 1283 51,88% Anzano di 1.759 1.623 Puglia 840 919 52,25% 771 852 52,49% Ascoli Satriano 6.390 3.157 3.233 50,59% 6.069 3.031 3.038 50,05% Bovino 3.574 1.714 1.860 52,04% 3.547 1.694 1849 52,12% Candela 2.753 1.356 1.397 50,74% 2.745 1347 1398 50,92% Castelluccio dei 2.144 2.150 Sauri 1.072 1.072 50,00% 1.068 1.082 50,32% Castelluccio Val. 1.370 651 719 52,48% 1.339 644 699 52,20% Celle di San Vito 173 83 90 52,02% 174 86 88 50,57% Deliceto 3.947 1.932 2.015 51,05% 3.928 1.923 2.005 51,04% Faeto 643 298 345 53,65% 620 289 331 53,39% Monteleone di 1.085 1.063 Puglia 515 570 52,53% 508 555 52,21% Orsara di Puglia 2.990 1.459 1.531 51,20% 2.876 1.410 1.466 50,97% Panni 865 408 457 52,83% 852 398 453 53,16% Rocchetta S.A. 1.982 960 1.022 51,56% 2.007 997 1010 50,32% Sant'Agata di 2.149 2.121 Puglia 1.057 1.092 50,81% 1030 1091 51,54% Troia 7.411 3.598 3.813 51,45% 7.388 3.587 3.801 51,44% Totali 20.291 21.425 40.975 19.973 21.001

Tabella “Popolazione minori – valori assoluti e relativi”

Minori Minori Minori Minori Totale Popolazione Minori 0-3 Minori/pop. 0-3 4-5 6-14 15-17 residente al anni/ Pop. Residente 1° gennaio Residente al 1° 2012 al 1° gennaio gennaio 2012 Comuni 2012 Accadia 70 29 207 81 387 2.473 2,80% 15,60% Anzano di Puglia 29 14 144 73 260 1.623 1,70% 16,00% Ascoli Satriano 218 115 550 195 1078 6.069 3,50% 17,76% Bovino 108 44 263 83 498 3.547 3,00% 14,00% Candela 75 44 310 111 540 2.745 2,70% 19,67% Castelluccio dei 2.150 Sauri 70 45 209 78 402 3,00% 18,69% Castelluccio Val. 40 11 134 38 223 1.339 2,98% 16,65% Celle di San Vito 1 0 9 2 12 174 0,57% 6,89% Deliceto 130 65 376 109 680 3.928 3,30% 17,31% Faeto n. p. n. p. n. p. n. p. n. p. Monteleone di Puglia 27 16 98 35 176 1.063 2,53% 16,55% Orsara di Puglia 68 29 189 81 367 2.876 2,36% 12,76% Panni 19 16 67 18 120 852 2,23% 14,00% Rocchetta S.A. 61 25 167 67 320 2.007 3,04% 15,94% Sant'Agata di Puglia 83 31 163 64 341 2.121 3,91% 16,00% Troia 265 143 670 253 1331 7.388 3,58% 18,00%

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Relativamente alla popolazione immigrata, rappresentata dalla tabella seguente, è da evidenziare che i dati riportati non tengono conto del fenomeno degli immigrati irregolari presenti, in gran parte, nelle zone rurali e che sfuggono a qualsiasi censimento.

Popolazione Popolazione Variazione immigrata al immigrata al assoluta 1° gennaio 1° gennaio 2010 2012 60 83 23 24 25 1 248 342 94 73 85 12 88 122 34 149 208 59 12 18 6 3 3 0 93 125 32 13 6 -7 6 10 4 45 54 9 10 6 -4 45 49 4 72 74 2 228 297 69 1169 1507 338

In sintesi, le caratteristiche demografiche principali della popolazione possono essere così riassunte: - media della popolazione femminile superiore a quella maschile; - popolazione adulta in età di lavoro inferiore alla media regionale; - indice di dipendenza anziani e indice di vecchiaia di molto superiori alla media provinciale e regionale; - presenza di “grandi anziani” superiore alla media provinciale e regionale; - aumento del numero di immigrati e stranieri.

1.2 L’analisi di contesto: il mercato del lavoro

La crescita dell’occupazione femminile continua ad essere un fenomeno che riguarda molto marginalmente le Regioni del Mezzogiorno. Lo rivelano anche i dati sul mercato del lavoro femminile presentati dall’ISTAT nel 2012 in audizione in Commissione lavoro al Senato. La percentuale (46,1%) di occupazione femminile in Italia risulta essere ancora tra le più basse in Europa. Nelle regioni meridionali il tasso di occupazione è pari al 30,8%, mentre al Nord-Ovest è del 55,6%, e al Nord-Est del 56,9%. L’attuale congiuntura economica sta incidendo in maniera incisiva sull’occupazione femminile nel nostro paese colpendo nei fatti più le donne che gli uomini (nel terzo trimestre del 2009 l’occupazione femminile dipendente è crollata del -10,5%, contro il -4,2% di quella maschile). Una indagine di campo IRES, condotta nella primavera del 2009 ha evidenziato come nel Mezzogiorno i bassi livelli di partecipazione femminile al lavoro rappresentino un ulteriore fattore di svantaggio per le famiglie. Inoltre, la stessa ricerca pone in evidenza come la mancanza di

Con.Te. – CON TEmpo per noi - Tempi e spazi per le città partecipate 4 occasioni di lavoro nelle Regioni del Sud Italia determini nelle donne una rinuncia a cercare lavoro e a ripiegare sugli impieghi casalinghe. Altre cause che impediscono l’accesso al mercato del lavoro risiedono nella mancanza di lavori più propriamente femminili e nel carico di cura familiare che pesa soprattutto sulle donne. Lo scenario appena descritto assume tinte ancora più fosche se lo si rappresenta a livello di Ambito territoriale data la nota connotazione di marginalità dell’area. Nel complesso, la presenza media di unità locali di molto inferiore alla media regionale, per lo più ubicate nelle aree pianeggianti, determina livelli di occupazione molto inferiori rispetto alla media provinciale e regionale. Gli interventi strategici a supporto dello sviluppo, tra i quali va annoverata l’industrializzazione dell’area di Ascoli-Candela-Sant’Agata di Puglia i cui insediamenti produttivi hanno beneficiato degli incentivi del patto territoriale, della Legge 488/92 e dei pacchetti integrati di agevolazioni regionali, non hanno sortito gli effetti sperati. Seppur nella fase di messa a regime delle aziende si sono registrati incrementi occupazionali di una certa rilevanza, gli impatti della congiuntura economica negativa hanno determinato una pari contrazione dell’occupazione. A tal proposito, dall’analisi dei dati sull’andamento occupazionale delle aziende del Patto di Ascoli- Candela-Sant’Agata di Puglia si ricavano elementi sulle dinamiche occupazionali che confermano lo scenario precedentemente riferito al livello nazionale. Le tabelle seguenti si riferiscono, rispettivamente, agli avviati e ai cessati relativamente alle imprese finanziate dal patto:

Tabella Avviati aziende Patto Ascoli-Candela-Sant’Agata di Puglia periodo 01/01/2009- 31/12/2011 (Fonte: Provincia di Foggia – Settore Politiche del Lavoro e Statistica)

B-Numero B-Frequenza Rapporto Sesso % Individui Avviamenti Avviam./Indiv.

F 209 47,07 % 364 1,74

M 235 52,93 % 324 1,38

TOTALE 444 100,00 % 688 1,55

Tabella Cessati aziende Patto Ascoli-Candela-Sant’Agata periodo 01/01/2009-31/12/2011 (Fonte: Provincia di Foggia – Settore Politiche del Lavoro e Statistica)

Numero Rapporto Sesso % Cessazioni % Individui Cess./Indiv.

F 205 49,04 % 335 53,86 % 1,63

M 213 50,96 % 287 46,14 % 1,35

TOTALE 418 100,00 % 622 100,00 % 1,49

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La prima considerazione è che quando ci sono investimenti di una certa consistenza si aprono prospettive occupazionali interessanti tanto per la popolazione maschile quanto per quella femminile. L’altro dato che rileva riguarda la percentuale di occupazione femminile che è pur sempre inferiore rispetto a quella maschile e la percentuale di cessazione che è maggiore per le donne che, dunque, subiscono in misura maggiore gli effetti di crisi aziendali. Più in generale, se si guarda al totale degli occupati e disoccupati dell’area di competenza del Centro per l’Impiego di Ascoli Satriano, che comprende il 75% della popolazione complessiva dell’Ambito territoriale, si nota come la disoccupazione femminile si mantiene su livelli di circa il 10% superiore al corrispondente dato che si registra per la popolazione maschile. In conclusione, le dinamiche del mercato del lavoro hanno riflessi negativi più sulla popolazione femminile che su quella maschile.

1.3 L’analisi di contesto: i programmi di sviluppo territoriale e i servizi esistenti

Sull’area del Preappennino Dauno insistono alcuni programmi di sviluppo territoriale che possono avere un’interessante interazione con il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi in relazione agli interventi che questi programmi prevedono. Di seguito, si riporta una descrizione sintetica dei principali programmi di sviluppo locale:

A) Il Piano di Sviluppo Locale del Gal Meridaunia

Il Piano di Sviluppo Locale (PSL) del GAL Meridaunia contiene le strategie e le azioni da realizzare sull’intero territorio dei Monti Dauni al fine di favorire la crescita e lo sviluppo locale nelle aree rurali nell’ottica di un più generale miglioramento della qualità della vita delle popolazioni residenti. Le linee strategiche individuate nel PSL Meridaunia toccano diversi aspetti dell’economia rurale: dal recupero del patrimonio storico – culturale, alla incentivazione delle attività turistiche, dall’impulso alla creazione di agriturismo e fattorie didattiche, ai servizi sociali soprattutto per le fasce deboli (inclusione sociale e lavorativa dei soggetti a rischio di marginalità, con particolare riferimento ai giovani e alle donne). Nelle diverse misure proposte dal PSL particolare rilievo viene dato all’accesso delle componente femminile della popolazione. Tra le misure che meglio si prestano ad essere oggetto di presentazione di progetti da parte di donne si evidenziano: creazione di masserie didattiche e sociali; creazione e sviluppo di microimprese nel settore dell’artigianato tipico locale e dei servizi alla popolazione; servizi di carattere didattico, culturale e ricreativo.

B) L’Area Vasta Monti Dauni

Tra gli strumenti di programmazione per lo sviluppo del territorio particolare enfasi è stata data alla “Programmazione di area vasta”. Seppur tale modalità programmatoria ha subito una battuta d’arresto nell’ultimo periodo di seguito si evidenziano alcuni degli obiettivi strategici, che potrebbero avere una correlazione e un impatto sul Piano dei tempi e degli Spazi, individuati dall’Area Vasta dei Monti Dauni:

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Assi Obiettivi strategici

Infrastrutture di Base: colmare il deficit infrastrutturale

Ambiente e Territorio • Valorizzare le risorse naturali dell’area per salvaguardare e tutelare l’ambiente per consentirne la valorizzazione e fruizione per migliorarne il bilancio energetico e l’inserimento paesaggistico • Avviare un processo di pianificazione intercomunale di area vasta e di riqualificazione delle città e dei borghi

Sviluppo del Turismo Fare del turismo uno dei settori chiave dell’area in grado di generare opportunità occupazionali ed imprenditoriali per la comunità residente

Qualità vita • Migliorare la qualità della vita dei cittadini • Ridurre le disparità sociali ed economiche, anche rispetto a standard di aree più avvantaggiate; • Potenziamento delle infrastrutture e dei servizi (con attenzione all’applicazione delle ICT) riguardanti: Assistenza sanitaria Istruzione Assistenza agli anziani e alle famiglie Accesso al mercato del lavoro Mobilità urbana ed extraurbana

Sistemi produttivi Promuovere lo sviluppo di nuove attività economiche e il potenziamento di quelle esistenti agendo su: Infrastrutture dedicate Promozione dell’innovazione Fare “massa critica” per competere sui mercati globali (interventi per imprese e consorzi) Favorire la promozione e commercializzazione dei prodotti del territorio Promuovere l’integrazione di filiera

Tra i progetti indicati nel Piano di Area Vasta di sicuro interesse sono le proposte finalizzate alla realizzazione: di un sistema di e-health; delle case per la vita; del parco della salute; del progetto natura; di interventi per la valorizzazione dei borghi e dei siti archeologici; di interventi sui sistemi produttivi locali.

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C) Il Piano sociale di zona

Tra le iniziative dirette al miglioramento della qualità della vita del territorio e dello sviluppo locale è senz’altro da annoverare il Piano sociale di Zona che ha rappresentato una reale innovazione nella gestione dei processi di welfare locale in un territorio che fino all’avvento della Legge 17/2006 non aveva conosciuto una “politica di welfare”. In riferimento al tema delle politiche di conciliazione e dell’accesso al mercato del lavoro, in particolare della componente femminile, il Piano sociale di Zona agisce su diverse direttrici: - servizi domiciliari di cura ed assistenza; - servizi di supporto alla genitorialità; - infrastrutture e servizi per l’infanzia e l’adolescenza (micro-nidi e assistenza domiciliare educativa); - infrastrutture e servizi per le fasce deboli (anziani e diversamente abili, soggetti svantaggiati). A regime, l’attivazione dei servizi e la realizzazione e operatività di tutte le infrastrutture previste determinerà impatti positivi sia sull’occupazione, con particolare riferimento alla componente femminile (nei servizi già attivi la percentuale di occupazione è pari al 90%), sia sulle politiche di conciliazione. Di seguito si rappresenta la tabella con le infrastrutture in corso di realizzazione finanziate dalla Regione Puglia:

compartecipazione compartecipazione Comuni Tipologia infrastruttura costo progetto Regione

Accadia Micro nido (20 posti) € 717.485,78 € 609.862,91 € 107.622,87 Casa famiglia/Comunità Accadia € 140.000,00 € 70.000,00 € 70.000,00 alloggio per minori Accadia Centro socioeducativo € 1.000.000,00 € 750.000,00 € 250.000,00 Centro ludico per la prima Ascoli Satriano € 283.500,00 € 212.625,00 € 70.875,00 infanzia (16 posti) Centro socioriabilitativo Ascoli Satriano € 535.000,00 € 428.000,00 € 107.000,00 per disabili Bovino Asilo nido (69 posti) € 692.000,00 € 588.200,00 € 103.800,00 Bovino "IPAB San Asilo nido (30 posti) € 750.000,00 € 638.000,00 € 112.000,00 Francesco" Candela Asilo nido (23 posti) € 810.000,00 € 688.000,00 € 122.000,00 Deliceto Micro nido (16/18 posti) € 390.000,00 € 312.000,00 € 78.000,00 Monteleone di € 250.000,00 € 187.500,00 € 62.500,00 Puglia Casa della Terza Età Orsara di Puglia Micro nido (10 posti) € 217.712,63 € 174.170,04 € 43.542,59 Centro sociale polivalente € 1.351.351,00 € 1.000.000,00 € 351.351,00 Orsara di Puglia per anziani Rocchetta Micro nido (6/8 posti) € 179.019,64 € 152.166,69 € 26.852,95 Sant'Antonio Rocchetta Casa per anziani € 984.200,00 € 584.200,00 € 400.000,00 Sant'Antonio Con.Te. – CON TEmpo per noi - Tempi e spazi per le città partecipate 8

Sant'Agata di Micro nido e centro ludico € 820.000,00 € 697.000,00 € 123.000,00 Puglia Troia Asilo nido (40 posti) € 324.000,00 € 243.000,00 € 81.000,00 Troia Dopo di Noi € 600.000,00 € 300.000,00 € 300.000,00

D) Patto sociale di genere

Sull’area insiste il “Patto sociale di genere”, finanziato dalla Regione Puglia e gestito dal Gal Meridaunia, che si propone di promuovere e diffondere azioni positive per la parità e le pari opportunità tra uomini e donne così come indicato dalla normativa di settore. Il Patto sociale di genere si configura, quindi, come uno strumento per programmare servizi e interventi in una logica di conciliazione e armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro. Il Patto di genere dei Monti Dauni, che si propone l’obiettivo di elaborare una proposta unitaria di Patto sociale di genere dei Monti Dauni, è articolato nelle seguenti azioni (Fonte: Gal Meridaunia):

1) FASE DI EMERSIONE DEI BISOGNI TERRITORIALI Analisi di contesto Identificazione dei soggetti potenzialmente coinvolgibili Identificazione del fabbisogno di conciliazione su cui intervenire

2) FASE DI CONTRATTAZIONE E CONCERTAZIONE Incontri per la presentazione dell’Avviso, per la costituzione del Tavolo permanente di partenariato sulle politiche di genere per la implementazione della proposta di Patto sociale di Genere dell’AVMD (Area Vasta Monti Dauni); Forum aperti a tutti i soggetti/organismi rappresentativi di “interessi di genere” e ai cittadini per la condivisione dell’Analisi di contesto e dei fabbisogni in materia di politiche di genere dell’AVMD; Focus group con testimoni privilegiati degli stakeholders in materia di politiche di genere; Consultazioni on line attraverso la sezione dedicata al progetto sul sito www.meridaunia.it.

3) FASE DI IDEAZIONE E PROGETTAZIONE Definizione delle macro caratteristiche del Patto sociale di Genere dell’AVMD; Definizione e sottoscrizione di specifici protocolli di intesa volti a definire ruoli e partecipazione (sia intermini di azioni da condurre che in termini di risorse finanziarie) di ogni soggetto partner; Elaborazione del Progetto dettagliato del Patto sociale di Genere dell’AVMD.

E) I Piani Integrati di sviluppo territoriale

La quasi totalità dei Comuni dell’Ambito territoriale è interessata dai “Piani integrati di sviluppo urbano” il cui obiettivo operativo è la rigenerazione urbana attraverso piani integrati di sviluppo urbano fortemente caratterizzati:a) da azioni volte alla sostenibilità ambientale e, in particolare, alla riqualificazione della città esistente e al contenimento dell’espansione urbana, destinati ai sistemi di centri minori o alle aree delle città medio-grandi dove si concentrano problemi di natura fisica, sociale, economica; b) da azioni dirette al rafforzamento, riqualificazione, razionalizzazione e, dove necessario, al disegno delle reti funzionali e delle trame di relazione che connettono i sistemi di centri urbani minori con particolare riguardo a quelli fortemente connessi (o con elevato potenziale di connessione) dal punto di vista naturalistico e storico-culturale;

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I progetti presentati dai Comuni dell’Ambito, recentemente approvati dalla Regione Puglia prevedono, in gran parte, interventi di riqualificazione di aree urbane e, in misura minore, di aree extraurbane con particolare attenzione a quelle di interesse storico-culturale e paesaggistico- ambientale.

F) I servizi della ASL I servizi residenziali offerti dalla ASL in sistema di convenzionamento si presentano con strutture a forte caratterizzazione sanitaria. Tra le strutture sanitarie o a prevalenza sanitaria gestite da privati in convenzione con la ASL si segnalano l’Unità di Degenza Territoriale di Panni e la RSA di Troia, all’interno della quale è attivo sia un Centro semiresidenziale e posti residenziali per malati di Alzheimer, mentre le strutture residenziali e semiresidenziali per la salute mentale sono ubicate a: Panni e Anzano di Puglia (strutture residenziali h 24); Troia e Deliceto (centri diurni). Tra le strutture a bassa intensità sanitaria compartecipate dalla ASL vi sono le RSSA di Bovino e Panni. Gli altri servizi della ASL presenti sul territorio fanno riferimento ai consultori, presenti nei comuni di Troia, Orsara di Puglia, Ascoli Satriano, Bovino e Candela, al Ser.t. con i presidi di Troia, Candela e Ascoli Satriano e, per la salute mentale, al CSM di Troia e al CIM di Deliceto I servizi sanitari gestiti direttamente dalla ASL sono i Poliambulatori di Troia, , Castelluccio dei Sauri, Orsara di Puglia, Bovino, Deliceto, Candela, Ascoli Satriano, Sant’Agata di Puglia, Accadia (è presente anche il servizio di emodialisi), Monteleone di Puglia e Anzano di Puglia. Nel campo delle cure domiciliare la ASL fornisce assistenza di tipo infermieristico e riabilitativo nonché l’assistenza domiciliare programmata. La nuova programmazione locale sanitaria è ancora in fase di definizione e, pertanto, in questa sede non è possibile fornire indicazione sugli ulteriori servizi in ambito sanitario distrettuale.

G) I servizi per il tempo libero, lo sport e la cultura

La dotazione infrastrutturale per lo sport e il tempo libero appare non adeguata alle mutate esigenze della popolazione in tema di fruibilità di spazi e strutture per il tempo di non lavoro o per attività extrascolastiche o ancora per attività socio-riabilitative. Le infrastrutture sportive più capillarmente presenti sono i campi da calcetto e da calcio, mentre i campi da tennis sono presenti soltanto in 6 comuni dell’ambito. Più limitate sono le strutture polivalenti (4) così come le piscine (2) e i palazzetti dello sport (2). Da notare che per gli sport estremi c’è l’area di decollo di Panni e per l’ippica l’ippodromo di Castelluccio dei Sauri. Infine, poligoni di tiro sono ubicati a Candela e Monteleone di Puglia. Sul territorio i beni culturali pienamente fruibili sono il Parco archeologico di Ascoli Satriano, i musei di Bovino, Ascoli Satriano e Troia oltre, ovviamente, ai beni di carattere storico capillarmente diffusi nei vari comuni.

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1.4 Le potenzialità del territorio

Nonostante il Preappennino Dauno si presenti come l’area più marginale dell’intera Puglia, notevoli sono le potenzialità del territorio che se ben indirizzate potrebbero dare una vera svolta alla crescita e allo sviluppo dell’area, anche in termini di attrazione verso l’esterno, con migliori standard di qualità della vita. Nel complesso, dunque, gli aspetti positivi appaiono legati soprattutto alle molteplici potenzialità derivanti in primo luogo dalla presenza di qualificate risorse naturali, ambientali, culturali, umane e produttive diffuse sul territorio che nel passato sono state alla base di una crescita sostenuta rispetto a quanto verificatosi in altre aree del Mezzogiorno. 1) Per quanto riguarda le risorse ambientali e naturali vanno evidenziati: - la presenza di ampie aree con peculiarità ambientali e naturali da valorizzare; - una crescente attenzione della domanda di servizi turistici alla fruizione delle risorse paesaggistiche e naturali; - l’ambiente naturale e le risorse culturali costituiscono una enorme potenzialità per lo sviluppo di quelle forme di turismo non di massa, ma che interessano fasce sempre più importanti della popolazione: dal turismo culturale a quello giovanile, dal turismo congressuale all’agriturismo. 2) Per quanto riguarda le risorse culturali, i punti di forza dell’area sono i seguenti: - forte presenza di beni culturali e di un patrimonio di spazi da ristrutturare; - un buon stato di conservazione dei principali centri storici; - una crescente domanda di fruizione culturale soprattutto nelle giovani generazioni; - una crescente offerta della programmazione culturale da parte delle amministrazioni locali; - lo sviluppo della domanda di turismo legata alla fruizione di beni culturali; - il cambiamento dei modelli di consumo e di spesa verso una maggiore domanda di servizi ad elevato contenuto culturale. 4) Per quanto riguarda i sistemi locali, i punti di forza dell’area sono i seguenti: - buona disponibilità di aree ed infrastrutture industriali; - presenza di un incubatore di imprese; - presenza di alcune imprese leader nel settore agroalimentare.

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2. L’indagine sulle famiglie

2.1 Gli obiettivi

L’attività di indagine sui bisogni e le esigenze della popolazione finalizzati alla predisposizione dello Studio di fattibilità è consistita anche nella somministrazione di un questionario alle famiglie.

Il questionario proposto alle famiglie è stato diviso in diverse sezioni riassunte nella tabella seguente:

Sezione Obiettivo

Composizione del nucleo familiare Ricostruire la composizione del nucleo familiare intervistato con particolare riferimento alla presenza dei minori e di componenti diversamente abili

I tempi dei genitori Rilevare la professione, le modalità, le distanze e i tempi di raggiungimento del luogo di lavoro e la frequenza di soste nel percorso casa-lavoro al fine di tracciare un quadro della relazione tra lavoro e impatto sulla vita familiare

I tempi della scuola Acquisire dati e informazioni su chi e con quale mezzo accompagna il figlio a scuola, sulla qualità del sistema di viabilità in relazione al mezzo utilizzato, sulle scelte di conciliazione tra tempi della scuola e tempi di lavoro, sul supporto ai figli nei compiti e nel tempo libero con la finalità di valutare il “peso” dell’istruzione dei figli sui diversi componenti interni ed esterni al nucleo familiare sia sotto il profilo della mobilità sia sotto l’aspetto della conciliazione dei tempi della scuola con i tempi di lavoro e del tempo libero

I servizi del comune Quantificare l’utilizzo dei servizi di trasporto (scuolabus) offerti dal comune e valutare l’appetibilità di nuovi servizi per la conciliazione

Mobilità Ricostruire i problemi più rilevanti afferenti all’area della mobilità urbana

Orari dei servizi Valutare il gradimento degli orari proposti dai negozi e dai diversi uffici pubblici e privati nonché dai servizi comunali per proporre eventuali proposte di modifica

L’indagine sui nuclei familiari è stata condotta nella metà dei Comuni dell’Ambito territoriale che sono stati individuati sia per la loro rappresentatività demografica sia per la loro collocazione geografica. Infatti, la popolazione complessiva dei comuni oggetto di indagine è pari (dati ISTAT al Con.Te. – CON TEmpo per noi - Tempi e spazi per le città partecipate 12

1° gennaio 2011) a 31.086 unità (circa il 75% della popolazione dell’Ambito territoriale) e la distribuzione geografica dei comuni copre ciascuna delle sub-aree nelle quali può essere suddiviso l’Ambito di Troia. La somministrazione del questionario è avvenuta in modalità “non assistita”; l’intervistato ha risposto alle domande in assoluta libertà. Tale modalità ha permesso sicuramente minori condizionamenti nelle risposte e, pertanto, una maggiore attendibilità delle stesse anche se, in qualche caso, si potrebbe palesare una qualche contraddizione relativamente ad alcune delle risposte date.

2.2 I nuclei familiari intervistati: caratteristiche

Le tabelle 1 e 2 forniscono una rappresentazione dei 105 nuclei familiari intervistati divisi per tipologia e per comune di residenza:

Tabella 1 “Nuclei familiari per tipologia e comune di residenza”

Comune

CASTELLUC Nucleo familiare ASCOLI CIO DEI ORSARA SANT'AGATA

ACCADIA SATRIANO BOVINO SAURI DELICETO DI PUGLIA DI PUGLIA TROIA Totale

Conteggio Conteggio Conteggio Conteggio Conteggio Conteggio Conteggio Conteggio Conteggio

Single 0 1 0 1 0 0 0 0 2

Madre 1 figlio 0 0 0 1 0 1 0 2 4

Madre 2 figli 1 1 0 0 2 0 0 0 4

Madre 2 figli e altro 0 0 0 0 0 0 0 1 1 Madre 3 figli 1 0 0 0 0 0 0 0 1 Coppia 0 0 0 0 0 0 0 3 3 Coppia convivente 3 figli 0 0 1 0 0 0 0 0 1 coppia 1 figlio 2 3 0 1 2 1 0 8 17 Coppia 2 figli 2 13 4 4 4 9 3 8 47 Coppia 3 figli 2 4 4 0 2 2 2 6 22 Coppia 3 figli e altro 0 1 0 0 0 0 0 0 1 coppia altro 0 0 0 0 0 0 0 1 1 Padre con 3 figli Totale 0 0 0 0 0 0 0 1 1 8 23 9 7 10 13 5 30 105 Nota: con 3 figli si intende 3 figli o più

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Tabella 2 “ Percentuale dei nuclei familiari per tipologia e comune di residenza”

Comune

CASTEL ASCOLI LUCCIO ORSARA SANT'AG

Nucleo Famigliare SATRIAN DEI DELICET DI ATA DI

ACCADIA O BOVINO SAURI O PUGLIA PUGLIA TROIA Totale

% % % % % % % % % colonna colonna colonna colonna colonna colonna colonna colonna colonna

Single ,0% 4,3% ,0% 14,3% ,0% ,0% ,0% ,0% 2,0%

Madre 1 figlio ,0% ,0% ,0% 14,3% ,0% 7,7% ,0% 6,7% 3,8%

Madre 2 figli 12,5% 4,3% ,0% ,0% 20,0% ,0% ,0% ,0% 3,8% Madre 2 figli e altro ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% 3,3% 1,0% Madre 3 figli 12,5% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% 1,0% Coppia ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% 10,0% 2,9% Coppia convivente 3 ,0% ,0% 11,1% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% 1,0% figli 25,0% 13,0% ,0% 14,3% 20,0% 7,7% ,0% 26,7% 16,2% coppia 1 figlio 25,0% 56,5% 44,4% 57,1% 40,0% 69,2% 60,0% 26,7% 44,8% Coppia 2 figli 25,0% 17,4% 44,4% ,0% 20,0% 15,4% 40,0% 20,0% 21,0% Coppia 3 figli ,0% 4,3% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% 1,0% Coppia 3 figli e altro ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% 3,3% 1,0% coppia altro

Padre con 3 figli ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% 3,3% 1,0% Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Al fine di ottenere dei dati sufficientemente rappresentativi, le tipologie di nuclei familiari sono state aggregate. Le tabelle 3 e 4 forniscono una rappresentazione di tale aggregazione dalla quale emerge che circa l’85% delle famiglie intervistate è rappresentato da coppie con figli mentre i nuclei familiari monogenitoriali costituiscono poco più del 10% del campione.

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Tabella 3 “Nuclei familiari aggregati per tipologia e comune di residenza”

Comune

CASTEL ASCOLI LUCCIO Nucleo Famigliare SATRIA DEI ORSARA DI SANT'AGATA

ACCADIA NO BOVINO SAURI DELICETO PUGLIA DI PUGLIA TROIA Totale

Conteggio Conteggio Conteggio Conteggio Conteggio Conteggio Conteggio Conteggio Conteggio

1 genitore con figli 2 1 0 1 2 1 0 3 10

1 genitore con figli e altro 0 0 0 0 0 0 0 1 1 coppia no figli 0 0 0 0 0 0 0 3 3 coppia con figli 6 20 8 5 8 12 5 22 86 coppia con figli e altro 0 1 1 0 0 0 0 1 3 single 0 1 0 1 0 0 0 0 2

Tabella 4 “ Percentuale nuclei familiari aggregati per tipologia e comune di residenza”

Comune

CASTEL

LUCCIO ORSARA SANT'AG

Nucleo Famigliare ASCOLI DEI DI ATA DI ACCADIA SATRIANO BOVINO SAURI DELICETO PUGLIA PUGLIA TROIA Totale

% casi % casi % casi % casi % casi % casi % casi % casi % casi

colonna colonna colonna colonna colonna colonna colonna colonna colonna

1 genitore con figli 25,0% 4,3% ,0% 14,3% 20,0% 7,7% ,0% 10,0% 9,5%

1 genitore con figli e altro ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% 3,3% 1,0%

coppia no figli ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% 10,0% 2,9%

coppia con figli 75,0% 87,0% 88,9% 71,4% 80,0% 92,3% 100,0% 73,3% 81,9%

coppia con figli e altro ,0% 4,3% 11,1% ,0% ,0% ,0% ,0% 3,3% 2,9%

single ,0% 4,3% ,0% 14,3% ,0% ,0% ,0% ,0% 1,9%

Sono stati, dunque, elaborati gli status professionali dei capifamiglia e del convivente. Relativamente alla professione della “madre” si nota un sostanziale equilibrio tra nuclei familiari con “madre casalinga” e nuclei familiari con “madre lavoratrice”. In entrambe le tabelle le professioni più rappresentative sono quelle legate al lavoro dipendente, mentre i “padri imprenditori” sono quasi il doppio delle “madri imprenditrici”. Da notare che le madri si sentono “casalinghe” piuttosto che “non occupate” al contrario dei padri che segnalano il fenomeno della

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non occupazione nell’8,6% dei casi (a tale percentuale andrebbe aggiunto il 12,4% di “non risposta” che, presumibilmente, denota una mancanza di occupazione).

Tabella n. 5 “Professione Madre”

Madre Frequenza Percentuale Validi Non Risposta 2 1,9 Casalinga 46 43,8 Imprenditrice 13 12,4 Dipendente 24 22,9 Insegnante 6 5,7 Pensionata 11 10,5 Non Occupata 1 1,0 Altro 2 1,9 Totale 105 100,0

Tabella n. 6 “Professione Padre”

Padre Frequenza Percentuale Validi Non Risposta 13 12,4 Casalingo 1 1,0 Imprenditore 23 21,9 Dipendente 39 37,1 Pensionato 17 16,2 Inoccupato 9 8,6 Altro 3 2,9 Totale 105 100,0

Le madri “sole” si distribuiscono in modo omogeneo su tutte le categorie professionali evidenziando un fenomeno, in forte incremento, che ormai investe le donne indipendentemente dalla condizione professionale.

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Tabella n. 7 “Professione madre sola”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 1 9,1 9,1 9,1 Casalinga 2 18,2 18,2 27,3 Imprenditrice 2 18,2 18,2 45,5 Dipendente 2 18,2 18,2 63,6 Pensionata 3 27,3 27,3 90,9 Altro 1 9,1 9,1 100,0 Totale 11 100,0 100,0

Il fenomeno delle madri sole sembra evidenziare, in linea con i dati nazionali, un abbassamento dell’età delle donne che hanno in carico il nucleo monogenitoriale.

Tabella n. 8 “Madri sole per fasce di età”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi 30 anni 3 27,3 30,0 30,0 36 40 anni 3 27,3 30,0 60,0 41 45 anni 1 9,1 10,0 70,0 oltre 60 anni 3 27,3 30,0 100,0 Totale 10 90,9 100,0 Mancanti Mancante di sistema 1 9,1 Totale 11 100,0

Le tabelle che seguono forniscono una rappresentazione, in valori assoluti e percentuali, degli incroci tra professione della madre e professione del padre. Il dato che risalta è quello relativo ai nuclei monoreddito che costituiscono il poco più del 33% del campione (sono considerate anche le “non risposte” relative alla professione del padre che potrebbero essere riconducibili all’assenza di un impiego), mentre i nuclei familiari con reddito non dichiarato costituiscono il 9,5% del campione.

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Tabella n. 9 “Professione madre per professione padre – valori assoluti”

Professione madre

Non

Casal Impren Dipen Insegn Stude Pension Occup Non

inga ditrice dente ante nte ata ata Altro risposta Totale

Professione Padre Conte Conte Conte Conte Conte Contegg Conte Contegg Contegg ggio ggio ggio ggio ggio io ggio io io Conteggio Casalingo 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 Imprenditore 8 2 8 4 0 0 0 1 0 23 Dipendente 21 6 9 2 0 0 0 0 1 39 Insegnante 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Studente 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Pensionato 7 0 1 0 0 8 0 0 1 17 Inoccupato 6 1 2 0 0 0 0 0 0 9 Altro 0 2 0 0 0 0 1 0 0 3 Non risposta 3 2 4 0 0 3 0 1 0 13 Totale 46 13 24 6 0 11 1 2 2 105

Tabella n. 10 “Professione madre per professione padre – valori percentuali”

Professione madre Non Casalin Imprendi Dipend Insegna Studen Pension Occupa ga trice ente nte te ata ta Altro Totale % casi % casi % casi % casi % casi % casi % casi % casi % casi % casi tabella tabella tabella tabella tabella tabella tabella tabella tabella tabella Professione Casalingo 1,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% 1,0% Padre Imprenditore 7,6% 1,9% 7,6% 3,8% ,0% ,0% ,0% 1,0% ,0% 21,9% Dipendente 20,0% 5,7% 8,6% 1,9% ,0% ,0% ,0% ,0% 1,0% 37,1% Pensionato 6,7% ,0% 1,0% ,0% ,0% 7,6% ,0% ,0% 1,0% 16,2% Inoccupato 5,7% 1,0% 1,9% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% 8,6% Altro ,0% 1,9% ,0% ,0% ,0% ,0% 1,0% ,0% ,0% 2,9% Non risposta 2,9% 1,9% 3,8% ,0% ,0% 2,9% ,0% 1,0% ,0% 12,4% Totale 43,8% 12,4% 22,9% 5,7% ,0% 10,5% 1,0% 1,9% 1,9% 100,0%

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La maggioranza dei figli sotto i 14 anni si colloca nella fascia di età della madre compresa tra i 36 e i 40 anni seguita dalla fascia 31-35 anni. Pertanto, le donne di età compresa tra 31 e 40 anni hanno sicuramente un maggiore carico di cura per i figli. Sembra, anche se in termini più contenuti, evidenziarsi una tendenza, già riscontrabile a livello nazionale, dell’innalzamento dell’età delle donne nel procreare.

Tabella n. 10 “Numero Figli per età madre”

Età figli: 0 – 2 Età figli: 3 - 5 Età figli: 6 - 11 Età figli: 11- 14 Età figli: Età madre(Categorizzato) anni anni anni anni oltre 14 Somma Somma Somma Somma Somma 30 anni 3 5 8 0 0 31 35 anni 8 10 10 1 0 36 40 anni 5 10 26 13 5 41 45 anni 1 3 18 17 18 46 50 anni 0 0 2 5 4 51 60 anni 0 0 0 0 18 oltre 60 anni 0 0 0 0 14 Il valore della cella indica il numero di figli per età della madre (ad esempio il 10 evidenziato indica che ci sono 10 figli di età tra i 3 e i 5 anni cui la madre ha un’età compresa tra 31 e 35 anni).

La professione esercita dalla madre non ha particolare rilievo sul numero dei figli. La fascia di età dei figli che ha una maggiore incidenza è quella compresa tra i 6 e gli 11 anni. Dall’analisi dei dati sembra palesarsi un fenomeno che coinvolge le casalinghe e cioè che queste hanno un numero medio di figli inferiore a quello delle donne occupate. In teoria, le casalinghe che potrebbero dedicare più tempo alla cura dei figli hanno meno prole. Da evidenziare che la professione di “imprenditrice” non costituisce un ostacolo, come potrebbe supporsi, all’avere dei figli. Infatti, il numero medio dei figli delle “imprenditrici” è sostanzialmente equivalente a quello delle lavoratrici “dipendenti” e delle “insegnanti”.

Tabella n. 12 “Figli medi per professione Madre”

Età figli: 0 – 2 Età figli: 3 - 5 Età figli: 6 - 11 Età figli: 11- Età figli: anni anni anni 14 anni oltre 14 Media Media Media Media Media Professione madre Non risposta 0,00 0,00 0,00 0,50 2,00 Casalinga 0,17 0,28 0,63 0,39 0,59 Imprenditrice 0,15 0,31 0,85 0,54 0,31 Dipendente 0,17 0,38 0,88 0,25 0,46 Insegnante 0,33 0,33 0,50 0,50 0,67 Pensionata 0,00 0,00 0,00 0,00 0,91 Non Occupata 0,00 0,00 0,00 1,00 1,00 Altro 0,50 0,50 0,00 0,50 0,00

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Tab n. 13 “Professione madre per N° medio figli”

N° figli

Media Professione madre Non risposta 2,50 Casalinga 2,07 Imprenditrice 2,15 Dipendente 2,12 Insegnante 2,33 Pensionata 0,91 Non Occupata 2,00 Altro 1,50

Le tabelle 14 e 15 forniscono indicazioni sulla distribuzione dei nuclei familiari con presenza di componenti diversamente abili. Le famiglie con disabili rappresentano il 17% del campione intervistato. In realtà, nell’individuazione del campione si è voluto dare maggiore spazio alle famiglie con diversamente abili con il fine di meglio indagare le problematiche che investono queste famiglie anche in relazione ai carichi di cura e, conseguentemente, alle previsione di politiche che possano favorire una migliore conciliazione tra carichi assistenziali, lavoro e cura degli altri componenti, in particolari minori, della famiglia stessa.

Tabella n. 14 “Nuclei familiari con diversamente abili – Distribuzione per comuni” Presenza diversamente abili no si Totale Conteggio Conteggio Conteggio Comune ACCADIA 5 3 8 ASCOLI SATRIANO 22 1 23 BOVINO 9 0 9 CASTELLUCCIO DEI SAURI 7 0 7 DELICETO 10 0 10 ORSARA 8 5 13 SANT'AGATA DI PUGLIA 3 2 5 TROIA 23 7 30 Totale 87 18 105

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Tabella n. 15 “Percentuale nuclei familiari con diversamente abili – Distribuzione per comuni”

% Presenza diversamente abili no si Totale % casi riga % casi riga % casi riga Comune ACCADIA 62,5% 37,5% 100,0% ASCOLI SATRIANO 95,7% 4,3% 100,0% BOVINO 100,0% ,0% 100,0% CASTELLUCCIO DEI SAURI 100,0% ,0% 100,0% DELICETO 100,0% ,0% 100,0% ORSARA 61,5% 38,5% 100,0% SANT'AGATA DI PUGLIA 60,0% 40,0% 100,0% TROIA 76,7% 23,3% 100,0% Totale 82,9% 17,1% 100,0%

Un dato interessante emerge dall’incrocio tra presenza di diversamente abili e professione della madre. La presenza di figli diversamente abili si distribuisce in corrispondenza di madri casalinghe, pensionate e non occupate. Tale rappresentazione sembra avere un risvolto sulle possibilità occupazionali delle madri impegnate in attività di assistenza dei figli diversamente abili nella direzione di un’impossibilità a trovare una collocazione lavorativa. Tale fenomeno, che andrebbe ulteriormente indagato denota una difficoltà oggettiva da parte delle madri con figli disabili a svolgere una qualsivoglia attività lavorativa.

Tabella n. 16 “Presenza di figli diversamente abili per professione madre” Handicap Figli

si Totale % casi % casi % casi Conteggio colonna Conteggio colonna Conteggio colonna Professione Casalinga 38 40,9% 8 66,7% 46 43,8% madre Imprenditrice 13 14,0% 0 ,0% 13 12,4% Dipendente 24 25,8% 0 ,0% 24 22,9% Insegnante 6 6,5% 0 ,0% 6 5,7% Pensionata 9 9,7% 2 16,7% 11 10,5% Non 0 0,0% 1 8,3% 1 1,0% Occupata Altro 2 2,2% 0 ,0% 2 1,9% Non risposta 1 1,1% 1 8,3% 2 1,9% Totale 93 100,0% 12 100,0% 105 100,0% La presenza di figli diversamente abili ha un risvolto anche sulle scelte professionali dei padri. Dai dati della tabella seguente si può ipotizzare che la scelta lavorativa del genitore si orienta Con.Te. – CON TEmpo per noi - Tempi e spazi per le città partecipate 21

prevalentemente sul lavoro dipendente per la ragione che tale modalità contrattuale permette una migliore gestione del tempo da dedicare alla famiglia.

Un altro dato da sottoporre ad ulteriore analisi è dato dalla presenza di diversamente abili in corrispondenza del “padre” che dichiara di essere “inoccupato”. Pur stimando che tra gli “inoccupati” vi possano essere situazioni di lavoro non regolare, il dato assume una connotazione preoccupante poiché vi potrebbero essere diversamente abili che vivono in nuclei familiari senza alcun reddito o con redditi più o meno bassi, la qual cosa non garantirebbe un’adeguata assistenza ai figli disabili.

Tabella n. 17 “Presenza di figli diversamente abili per professione padre”

Handicap Figli

No si Totale % casi % casi % casi Conteggio colonna Conteggio colonna Conteggio colonna Professione Casalingo 1 1,1% 0 ,0% 1 1,0% Padre Imprenditore 23 24,7% 0 ,0% 23 21,9% Dipendente 34 36,6% 5 41,7% 39 37,1% Insegnante 0 ,0% 0 ,0% 0 ,0% Pensionato 14 15,1% 3 25,0% 17 16,2% Inoccupato 7 7,5% 2 16,7% 9 8,6% Altro 2 2,2% 1 8,3% 3 2,9% Non risposta 12 12,9% 1 8,3% 13 12,4% Totale 93 100,0% 12 100,0% 105 100,0%

2.3 I tempi dei genitori

I dati e le informazioni raccolti in questa sezione sono stati utilizzati per tracciare un quadro sull’occupazione dei genitori e sulle modalità per recarsi al lavoro nonché sui tempi di raggiungimento del luogo di lavoro. Inoltre, si è inteso anche verificare se durante il tragitto casa- lavoro i genitori effettuano anche altre commissioni al fine di ottimizzare la gestione degli impegni familiari e personali.

In termini di tempo, il peso dei trasferimenti per lavoro può costituire un elemento importante nella gestione complessiva dei differenti momenti della giornata. Trasferimenti più o meno lunghi incidono sull’organizzazione del tempo da dedicare ad esempio ai figli o più in generale alla famiglia oppure ad altre attività.

Il dato rilevante è rappresentato dall’utilizzo dell’automobile per recarsi al lavoro tanto per il padre tanto, anche se in misura minore, per la madre. Le mamme si muovono molto di più dei padri “a

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piedi”: una ragione potrebbe essere legata alla presenza di una sola auto all’interno del nucleo familiare e questa situazione grava ovviamente sugli spostamenti della donna. I padri utilizzano, rispetto alle mogli, in misura maggiore i mezzi pubblici per raggiungere il luogo di lavoro. L’utilizzo dell’automobile e dei mezzi pubblici fa presumere una forte mobilità della forza lavoro in luoghi distanti dal comune di residenza. Tale circostanza si desume dalla tabella di incrocio tra i km percorsi per raggiungere il luogo di lavoro e la media temporale di percorrenza.

Tabella n. 18 “Modalità di raggiungimento del luogo di lavoro da parte della madre - valori assoluti e percentuali”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 1 2,3 2,3 2,3 Automobile 24 55,8 55,8 58,1 A Piedi 15 34,9 34,9 93,0 Mezzi Pubblici 3 7,0 7,0 100,0 Totale 43 100,0 100,0

Tabella n.19 “Modalità di raggiungimento del luogo di lavoro da parte del padre - valori assoluti e percentuali”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 4 6,5 6,5 6,5 Automobile 42 67,7 67,7 74,2 Moto 1 1,6 1,6 75,8 A Piedi 6 9,7 9,7 85,5 Mezzi Pubblici 9 14,5 14,5 100,0 Totale 62 100,0 100,0

L’analisi dei tempi di percorrenza medi per raggiungere il luogo di lavoro e la media dei km percorsi denotano una forte mobilità legata al lavoro verso località diverse e distanti dal proprio luogo di residenza; circostanza che si riscontra per entrambi i genitori. Tale evidenza è stata ampiamente riscontrata, in sede di stesura del Piano sociale di Zona, analizzando i diversi sistemi locali del lavoro sui quali gravitano i comuni dell’ambito. Infatti, l’analisi dei sistemi locali del lavoro ha rimarcato come vi sia una forte mobilità della forza lavoro dai comuni dell’Ambito verso i centri, in particolare il capoluogo provinciale, che offrono più possibilità di occupazione specie nel settore terziario. Ciò determina una rilevante mobilità dei lavoratori che comporta un’organizzazione familiare incentrata sui tempi di viaggio per raggiungere il luogo di lavoro. Con.Te. – CON TEmpo per noi - Tempi e spazi per le città partecipate 23

Anche all’interno dell’Ambito si registra una mobilità della forza lavoro poiché l’occupazione nel settore agricolo e in quello dei servizi pubblici comporta uno spostamento delle persone all’interno del comune di residenza e tra gli stessi comuni.

Tabella n. 20 “Tempo medio di percorrenza e media km madre per luogo di lavoro” Km madre Tempo Madre Lavoro Media Media mezzo trasp madre Automobile 15,42 14,11 Piedi 6,53 1,50 Mezzi Pubblici 38,33 27,33

Tabella n. 21 “Tempo medio di percorrenza e media km padre per luogo di lavoro”

Km Padre Tempo Padre Lavoro Media Media mezzo trasp Padre Automobile 28,57 26,01 Moto 5,00 1,00 Piedi 5,50 0,57 Mezzi Pubblici 40,11 60,56

Per quanto concerne l’utilizzo dell’automobile, sia da parte della madre sia da parte del padre, le motivazioni si concentrano nella libertà che si ha nell’utilizzo del mezzo, nella possibilità di effettuare tappe intermedie e nella distanza dal luogo da raggiungere. E’ manifesto che gli spostamenti della madre sono dettati anche da altre esigenze, oltre a quella del lavoro. In particolare, la madre si sposta, in misura maggiore rispetto al padre, per accompagnare i figli a scuola o presso altri luoghi e per svolgere acquisti e commissioni. Dall’analisi dei dati percentuali si rileva che la differenza tra le madri (16% sul totale) che effettuano altre soste nel percorso casa-lavoro e i padri (11% sul totale) che fanno altrettanto non sembra essere così marcata. In tal senso, sembra verificarsi una situazione che coinvolge tanto le madri occupate quanto i padri lavoratori nel disbrigo di faccende esterne lungo il tragitto casa- lavoro. Una diversa influenza sull’organizzazione dei tempi della famiglia è data anche dall’organizzazione del lavoro all’interno della quale si collocano i lavoratori. In effetti, gli orari di lavoro delle “madri” sono molto più stabili a quelle dei “padri”. Questi ultimi hanno orari di lavoro che subiscono variazioni durante il corso dell’anno. Sicuramente, il lavoro su turni che coinvolge più i padri, che presumibilmente sono occupati in aziende industriali medio-grandi, incide sull’organizzazione dei tempi dell’intero nucleo familiare.

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Tabella n. 22 “Orari di lavoro madre”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi 1 2,3 2,3 2,3 Costanti nell'anno 26 60,5 60,5 62,8 Variano (turni) 5 11,6 11,6 74,4 Variano 6 14,0 14,0 88,4 Flessibili 5 11,6 11,6 100,0 Totale 43 100,0 100,0

Tabella n. 23 “Orari di lavoro padre”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi 4 6,5 6,5 6,5 Costanti nell'anno 23 37,1 37,1 43,5 Variano (turni) 15 24,2 24,2 67,7 Variano 13 21,0 21,0 88,7 Flessibili 7 11,3 11,3 100,0 Totale 62 100,0 100,0

2.4 I tempi della scuola

Alla madre è affidato il carico di occuparsi dell’accompagnamento dei figli a scuola. Nel 41, 9% dei casi è la madre che accompagna i figli a scuola contro il 5,7% del padre. Quest’ultima percentuale aumenta di poco anche se si considera l’11,4% delle risposte relative ad entrambi i genitori che accompagnano i figli a scuola. Tali dati variano di poco se si considerano le risposte relative al prelevamento dei figli all’uscita della scuola. In questo caso, vi è un maggiore intervento dei padri e dei nonni.

Da notare anche lo scarso utilizzo dello scuolabus che coinvolge soltanto il 6,7% degli scolari. In questa direzione, andrebbero verificate ulteriormente le motivazioni che determinano un così basso utilizzo dello scuolabus.

Emerge, dunque, un dato assolutamente rilevante rispetto al carico di cura delle madri.

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Tabella n. 24 “Chi accompagna i figli nel tragitto casa- scuola”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 22 21,0 21,0 21,0 Madre 44 41,9 41,9 62,9 Padre 6 5,7 5,7 68,6 Genitori 12 11,4 11,4 80,0 Nonni 1 1,0 1,0 81,0 Scuolabus 7 6,7 6,7 87,6 A piedi 13 12,4 12,4 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Tabella n. 25 “Chi accompagna i figli nel tragitto scuola - casa”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 21 20,0 20,0 20,0 Madre 39 37,1 37,1 57,1 Padre 9 8,6 8,6 65,7 Genitori 11 10,5 10,5 76,2 Nonni 2 1,9 1,9 78,1 Altri 1 1,0 1,0 79,0 Scuolabus 7 6,7 6,7 85,7 A piedi 15 14,3 14,3 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Nell’accompagnare i figli a scuola sono coinvolte tutte le madri indipendentemente dalla loro professione così come evidenziato dalla tabella seguente.

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Tabella n. 26 “Chi accompagna i figli a scuola: incrocio con professione madre”

Professione madre Non Non rispos Casalin Imprenditri Dipende Insegnan Student Pensiona Occupat ta ga ce nte te e ta a Altro Conte Contegg Conteggi Conteggi Contegg Conteggi Contegg Contegg ggio io Conteggio o o io o io io Chi 1 8 0 1 0 0 11 0 0 accompag Madre 0 22 6 7 2 0 0 1 1 na figlio1 Madre 0 0 0 0 0 0 0 0 0 scuola Babysitter casa Padre 0 3 1 5 0 0 0 0 0 Genitori 0 4 2 3 2 0 0 0 0 Baby sitter 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Nonni 0 0 0 1 1 0 0 0 0 Altri 0 0 0 1 0 0 0 0 0 Scuolabus 1 3 0 2 1 0 0 0 0 A piedi 0 6 4 4 0 0 0 0 1

Tabella n. 27 “Chi accompagna i figli a scuola: incrocio con professione padre” Professione Padre Casalin Imprendit Dipende Insegnan Student Pension Inoccupa go ore nte te e ato to Altro Con tegg Contegg Conteggi Conteggi Contegg Conteggi Conteggi Contegg io io Conteggio o o io o o io Chi 4 0 2 0 0 0 14 1 0 accompag Madre 7 1 9 18 0 0 0 3 1 na figlio1 Madre 0 0 0 0 0 0 0 0 0 scuola Babysitter casa Padre 0 0 4 2 0 0 0 3 0 Genitori 0 0 5 5 0 0 0 1 0 Baby sitter 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Nonni 0 0 0 2 0 0 0 0 0 Altri 0 0 0 1 0 0 0 0 0 Scuolabus 0 0 2 3 0 0 2 0 0 A piedi 2 0 1 8 0 0 1 1 2

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Relativamente al percorso “casa-scuola” la modalità di raggiungimento dell’istituto da parte dei figli avviene con l’automobile nel 42,9% dei casi mentre nel 22,9% si preferisce raggiungere la scuola a piedi. L’utilizzo del mezzo pubblico è limitato al 6,7% dei casi. Da notare che l’automobile è utilizzata anche se la distanza dalla scuola è breve mentre il mezzo pubblico sembra essere utilizzato da parte degli scolari che frequentano gli istituti di scuola media superiore ubicati a Foggia.

Tabella n. 28 “Modalità di raggiungimento della scuola”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 29 27,6 27,6 27,6 Automobile 45 42,9 42,9 70,5 A Piedi 24 22,9 22,9 93,3 Mezzi Pubblici 7 6,7 6,7 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Il tragitto “casa-scuola” e “scuola-casa” viene ritenuto complessivamente adeguato in quasi la metà dei casi. Circa un quarto degli intervistati esprime una valutazione critica (“non soddisfacente” e “appena accettabile”) sul percorso effettuato in automobile.

Tabella . 29 “Valutazione percorso casa-scuola in auto”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 18 17,1 17,1 17,1 No Elementi 10 9,5 9,5 26,7 Non Soddisfacente 17 16,2 16,2 42,9 Appena Accettabile 9 8,6 8,6 51,4 Soddisfacente 28 26,7 26,7 78,1 Buono 22 21,0 21,0 99,0 Eccellente 1 1,0 1,0 100,0 Totale 105 100,0 100,0

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Tabella n. 30 “Valutazione percorso casa-scuola in auto”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 19 18,1 18,1 18,1 No Elementi 9 8,6 8,6 26,7 Non Soddisfacente 14 13,3 13,3 40,0 Appena Accettabile 11 10,5 10,5 50,5 Soddisfacente 27 25,7 25,7 76,2 Buono 24 22,9 22,9 99,0 Eccellente 1 1,0 1,0 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Giudizi pressoché simili si riscontrano nella valutazione del percorso “casa-scuola” effettuato “a piedi”. Una valutazione positiva è espressa dal 43% degli intervistati mentre esprime delle perplessità il 27%. Il servizio di scuolabus, laddove utilizzato dagli utenti, è complessivamente ben apprezzato. Elementi di forte criticità si rilevano nella valutazione del sistema dei parcheggi nei pressi degli istituti scolastici. In questo caso, la valutazione si attesta nel 46% dei casi in un giudizio negativo (non soddisfacente 35,2) o quasi negativo (appena accettabile 10,5). Ciò denota che, nonostante si tratti di piccoli comuni, il problema dei parcheggi è molto sentito.

Tabella n. 31 “Valutazione percorso casa-scuola a piedi”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 25 23,8 23,8 23,8 No Elementi 7 6,7 6,7 30,5 Non Soddisfacente 10 9,5 9,5 40,0 Appena Accettabile 17 16,2 16,2 56,2 Soddisfacente 21 20,0 20,0 76,2 Buono 22 21,0 21,0 97,1 Eccellente 3 2,9 2,9 100,0 Totale 105 100,0 100,0

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Tabella n. 32 “Valutazione percorso casa-scuola in scuolabus”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 34 32,4 32,4 32,4 No Elementi 45 42,9 42,9 75,2 Non Soddisfacente 1 1,0 1,0 76,2 Appena Accettabile 2 1,9 1,9 78,1 Soddisfacente 6 5,7 5,7 83,8 Buono 15 14,3 14,3 98,1 Eccellente 2 1,9 1,9 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Tabella n. 33 “Valutazione parcheggi auto nei pressi scuole”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 19 18,1 18,1 18,1 No Elementi 6 5,7 5,7 23,8 Non Soddisfacente 37 35,2 35,2 59,0 Appena Accettabile 11 10,5 10,5 69,5 Soddisfacente 13 12,4 12,4 81,9 Buono 18 17,1 17,1 99,0 Eccellente 1 1,0 1,0 100,0 Totale 105 100,0 100,0

2.4 I tempi della scuola

Il carico di cura dei figli in relazione alla frequenza scolastica assume aspetti rilevanti che incidono o rischiano di incidere sui tempi di lavoro del/dei genitore/i. Se per il 39% degli intervistati non si riscontrano problemi poiché ad occuparsi dei figli sono soprattutto le madri casalinghe, il 24,8% ricorre all’aiuto di parenti. Al contrario, per il 14,4% del campione dichiara che seguire i figli nell’espletamento dei doveri scolastici ha comportato il dover rinunciare alla ricerca di un lavoro oppure chiedere il part time. Un dato interessante è il mancato ricorso ai servizi di babysitteraggio. Che il tempo dei figli legato alla scuola rappresenti un problema per l’organizzazione del sistema familiare lo si evince anche dall’analisi delle risposte alla domanda “Quale tempo scuola e asilo nido sarebbe più utile alle esigenze della vostra famiglia?”. Più della metà degli intervistati gradirebbe un’offerta scolastica che preveda il tempo pieno o prolungato.

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Tabella n. 34 “Modalità di conciliazione tempo lavoro con tempo scuola”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 19 18,1 18,1 18,1 Nessuna 41 39,0 39,0 57,1 1 genitore rinuncia al lavoro 7 6,7 6,7 63,8 1 genitore part-time 6 5,7 5,7 69,5 Aiuto parenti 26 24,8 24,8 94,3 Baby sitter 2 1,9 1,9 96,2 Altro 4 3,8 3,8 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Tabella n. 35 “Servizi richiesti per la conciliazione tempo lavoro tempo scuola”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 23 21,9 21,9 21,9 Tempo pieno con mensa 31 29,5 29,5 51,4 Tempo prolungato con 11 10,5 10,5 61,9 mensa Tempo prolungato no 12 11,4 11,4 73,3 mensa Tempo attuale 28 26,7 26,7 100,0 Totale 105 100,0 100,0

E’ evidente che il tempo pieno o prolungato viene richiesto nella maggior parte dei casi da nuclei familiari in cui entrambi i genitori lavorano; tale servizio, però, è desiderato anche da nuclei familiari monoreddito.

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Tabella n. 36 “Servizi richiesti per la conciliazione tempo lavoro tempo scuola per occupazione genitori”

Tempo scuola

Tempo Tempo

Tempo pieno prolungato con prolungato no

con mensa mensa mensa Tempo attuale Non risposta Totale

Conte % casi Cont % casi Conteg % casi Conte % casi Conteg % casi Conteg % casi ggio riga eggio riga gio riga ggio riga gio riga gio riga

Lavoro Fam Madre no 1 25,0% 0 ,0% 1 25,0% 2 50,0% 0 ,0% 4 100,0%

lav

Madre lav 3 50,0% 0 ,0% 1 16,7% 1 16,7% 1 16,7% 6 100,0%

padre no 0 ,0% 0 ,0% 0 ,0% 0 ,0% 0 ,0% 0 ,0%

lav

padre 3 33,3% 0 ,0% 0 ,0% 4 44,4% 2 22,2% 9 100,0% madre no

lav

Madre Lav 3 60,0% 2 40,0% 0 ,0% 0 ,0% 0 ,0% 5 100,0%

Padre no lav

padre lav 0 ,0% 0 ,0% 1 100,0% 0 ,0% 0 ,0% 1 100,0%

Padre Lav 8 28,6% 2 7,1% 6 21,4% 9 32,1% 3 10,7% 28 100,0%

Madre No

lav

Entrambi 13 44,8% 5 17,2% 2 6,9% 9 31,0% 0 ,0% 29 100,0% lav

Totale 31 37,8% 9 11,0% 11 13,4% 25 30,5% 6 7,3% 82 100,0%

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Nell’aiuto allo studio si evidenzia in maniera inequivocabile come la figura della “madre” sia insostituibile. E’ la figura femminile a seguire il figli nello svolgimento dei compiti in circa la metà dei casi. Il ruolo del “padre” è confinato ad un 1,9% dei casi superato anche dal ruolo dei “nonni” (5,7%). Anche se si considera che il 10,5% del campione ha risposto che ad aiutare i figli nei compiti sono entrambi i genitori, comprendendo dunque anche il padre, la situazione non cambia di molto. L’apporto del “padre” nello svolgimento dei compiti è sicuramente molto limitato rispetto al ruolo assunto dalla “madre”.

Tabella n. 37 “Chi segue i figli a scuola”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 24 22,9 22,9 22,9 Nonni 6 5,7 5,7 28,6 Genitori 11 10,5 10,5 39,0 Madre 50 47,6 47,6 86,7 Nessuno 12 11,4 11,4 98,1 Padre 2 1,9 1,9 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Il tempo libero viene trascorso prevalentemente a casa e dai nonni e in misura minore in attività sportive e di gioco, comprendendosi in queste ultime anche le attività proposte dagli oratori parrocchiali. La bassa frequenza della pratica sportiva può essere dettata dalla mancanza di idonee infrastrutture come, indirettamente, si rileva dalla richiesta di centri diurni.

Tabella n. 38 “Luoghi Tempo libero dei figli”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 19 18,1 18,1 18,1 Casa 32 30,5 30,5 48,6 Casa Nonni 16 15,2 15,2 63,8 Casa Nonni Sport 9 8,6 8,6 72,4 Casa Sport 13 12,4 12,4 84,8 Nonni 9 8,6 8,6 93,3 Sport 7 6,7 6,7 100,0 Totale 105 100,0 100,0

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2. 5 I servizi comunali

L’utilizzo dello scuolabus è poco rilevante in quanto i genitori sono, da una parte, sostanzialmente disponibili ad accompagnare i propri figli a scuola e, dall’altra, non interessati a questo tipo di servizio offerto dal comune. La ragione di tale risposta sta nel fatto che trattandosi di piccoli comuni un tale tipo di servizio è richiesto prevalentemente da famiglie che risiedono nelle contrade di campagna.

Tabella n. 39 “Utilizzo scuolabus”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 5 4,8 4,8 4,8 no 92 87,6 87,6 92,4 si 8 7,6 7,6 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Tabella n. 40 “Motivazione di non utilizzo scuolabus”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 1 1,1 1,1 1,1 Genitori Disponibili 42 45,7 45,7 46,7 Genitori- Solo 3 3,3 3,3 50,0 Genitori Nonni 1 1,1 1,1 51,1 A scuola solo 4 4,3 4,3 55,4 Parenti Disponibili 1 1,1 1,1 56,5 Orari 2 2,2 2,2 58,7 Non interessati 29 31,5 31,5 90,2 Altro 4 4,3 4,3 94,6 Non previsto 5 5,4 5,4 100,0 Totale 92 100,0 100,0

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Alle domande sui servizi comunali di interesse emerge in modo inequivocabile la richiesta di “centri di aggregazione pomeridiani ed estivi per i minori”. Tale richiesta viene evidenziata dal 60% degli intervistati. A seguire, ma ben distanziata, vi è la richiesta del “margibus” (21,9%) e il servizio di asilo nido (9,5%), mentre il servizio di “pre/post scuola” viene indicato soltanto dal 9,8% delle famiglie. Una delle ragioni può essere dettata dal fatto che tale richiesta è ricompresa nei centri diurni. Desta una qualche perplessità la mancanza di indicazione della “banca del tempo”. Una spiegazione plausibile è che la gran parte degli intervistati non conoscano affatto questa tipologia di servizio. Infine, gli intervistati non manifestano di avere particolare esigenza di servizi di trasporto pubblico poiché tale domanda è già soddisfatta nei comuni di più grandi dimensioni e poco avvertita in quelli più piccoli proprio per la facilità di mobilità all’interno dei comuni.

Tabella n. 41 “Servizi comunali di interesse per la conciliazione: asilo nido”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 95 90,5 90,5 90,5 si 10 9,5 9,5 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Tabella n. 42 “Servizi comunali di interesse per la conciliazione: margibus”

Percentual Percentuale Frequenza e Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 82 78,1 78,1 78,1 si 23 21,9 21,9 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Tabella n. 43 “Servizi comunali di interesse per la conciliazione: pre/post scuola”

Percentual Percentuale Frequenza e Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 96 91,4 91,4 91,4 si 9 8,6 8,6 100,0 Totale 105 100,0 100,0

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Tabella n. 44 “Servizi comunali di interesse per la conciliazione: banca del tempo”

Percentual Percentuale Frequenza e Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 103 98,1 98,1 98,1 si 2 1,9 1,9 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Tabella n. 45 “Servizi comunali di interesse per la conciliazione: centri di aggregazione”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non riposta 42 40,0 40,0 40,0 si 63 60,0 60,0 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Tabella n. 46 “Servizi comunali di interesse per la conciliazione: centri di aggregazione- distribuzione per comuni”

Centri aggr No si % casi riga Conteggio % casi riga Conteggio Comune ACCADIA 25,0% 2 75,0% 6 ASCOLI SATRIANO 17,4% 4 82,6% 19 BOVINO 22,2% 2 77,8% 7 CASTELLUCCIO DEI 28,6% 2 71,4% 5 SAURI DELICETO 30,0% 3 70,0% 7 ORSARA 23,1% 3 76,9% 10 SANT'AGATA DI PUGLIA 80,0% 4 20,0% 1 TROIA 73,3% 22 26,7% 8

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Tabella n. 47 “Servizi comunali di interesse per la conciliazione: centri di aggregazione- distribuzione per occupazione genitori”

Centri aggr No si Totale Conteggio % casi riga Conteggio % casi riga Conteggio % casi riga Lavoro Fam Madre no lav 2 50,0% 2 50,0% 4 100,0% Madre lav 1 16,7% 5 83,3% 6 100,0% padre no lav 0 ,0% 0 ,0% 0 ,0% padre madre no lav 3 33,3% 6 66,7% 9 100,0% Madre Lav Padre no lav 1 20,0% 4 80,0% 5 100,0% padre lav 0 ,0% 1 100,0% 1 100,0% Padre Lav Madre No lav 8 28,6% 20 71,4% 28 100,0% Entrambi lav 6 20,7% 23 79,3% 29 100,0% Totale 21 25,6% 61 74,4% 82 100,0% a. Presenza minori = Si

2.6 La mobilità

Riguardo alla mobilità, i problemi maggiormente avvertiti riguardano, principalmente, nell’ordine l’inagibilità o la carenza di marciapiedi (42,9%) e la sicurezza stradale (41%). Anche se in misura minore, viene avvertito come problema la carenza di parcheggi (27,6%), il mancato rispetto delle norme del codice della strada (25,7%) e la mancanza di inibitori di velocità (20%). Quasi non percepiti risultano essere, rispettivamente, il traffico e l’inquinamento acustico che, effettivamente, sono problematiche non particolarmente rilevanti nei piccoli comuni.

Tabella n. 48 “Inagibilità o carenza di marciapiedi”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 60 57,1 57,1 57,1 si 45 42,9 42,9 100,0 Totale 105 100,0 100,0

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Tabella n. 49 “Sicurezza stradale”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 62 59,0 59,0 59,0 si 43 41,0 41,0 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Tabella n. 50 “Carenza parcheggi”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 76 72,4 72,4 72,4 si 29 27,6 27,6 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Tabella n. 51. “Rispetto delle norme del codice della strada carente”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 78 74,3 74,3 74,3 si 27 25,7 25,7 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Tabella n. 52 “Carenza inibitori di velocità”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 84 80,0 80,0 80,0 si 21 20,0 20,0 100,0 Totale 105 100,0 100,0

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2.7 Gli orari dei servizi

L’articolazione oraria degli esercizi commerciali appare soddisfare gli intervistati. Infatti, l’84,6% ritiene, complessivamente, molto adeguata alle esigenze della famiglia l’orario di apertura e chiusura dei negozi. Valutazioni simili (81,9%) si registrano anche per gli orari proposti dalle banche. Anche gli orari di apertura degli uffici comunali sono ritenuti adeguati nella gran parte dei casi (70,5%). Una percentuale inferiore si rileva per gli orari dei servizi comunali che pur ottenendo un parere favorevole nel 57,1% degli intervistati registrano pur sempre un giudizio più o meno problematico da parte del 26,4% degli intervistati. I giudizi positivi scendono nel caso degli orari proposti dalla ASL e dagli uffici postali. Se nel caso dei servizi sanitari circa il 60% spende un giudizio positivo vi è pur sempre un rilevante 38% che esprime riserve sull’articolazione oraria dei servizi ASL. Riserve che assumono valori ancora più accentuati per gli orari proposti dagli uffici postali. In questo caso, è il 51,4% degli intervistati che ritiene gli orari non accettabili o appena accettabili. Di un certo rilievo è da ritenersi anche il giudizio sugli orari osservati dagli ambulatori medici: seppur il 59,1% li ritiene adeguati o molto adeguati vi è pur sempre un 38% che auspica una differente articolazione oraria.

Tabella n. 53 “Orario negozi”

Percentuale Frequenza Percentuale Percentuale valida cumulata Validi No Elementi 1 1,0 1,0 1,0 Non Soddisfacente 4 3,8 3,8 4,8 Appena Accettabile 7 6,7 6,7 11,4 Soddisfacente 50 47,6 47,6 59,0 Buono 43 41,0 41,0 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Tabella n. 54 “Orario uffici comunali”

Percentuale Frequenza Percentuale Percentuale valida cumulata Validi No Elementi 2 1,9 1,9 1,9 Non Soddisfacente 14 13,3 13,3 15,2 Appena Accettabile 15 14,3 14,3 29,5 Soddisfacente 39 37,1 37,1 66,7 Buono 32 30,5 30,5 97,1 Eccellente 3 2,9 2,9 100,0 Totale 105 100,0 100,0

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Tabella n. 55 “Orario servizi comunali”

Percentuale Frequenza Percentuale Percentuale valida cumulata Validi 2 1,9 1,9 1,9 No Elementi 8 7,6 7,6 9,5 Non Soddisfacente 17 16,2 16,2 25,7 Appena Accettabile 17 16,2 16,2 41,9 Soddisfacente 33 31,4 31,4 73,3 Buono 27 25,7 25,7 99,0 Eccellente 1 1,0 1,0 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Tabella n. 56 “Orario servizi ASL”

Percentuale Frequenza Percentuale Percentuale valida cumulata Validi No Elementi 3 2,9 2,9 2,9 Non Soddisfacente 27 25,7 25,7 28,6 Appena Accettabile 13 12,4 12,4 41,0 Soddisfacente 28 26,7 26,7 67,6 Buono 34 32,4 32,4 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Tabella n. 57 “Orario uffici postali”

Percentuale Frequenza Percentuale Percentuale valida cumulata Validi No Elementi 3 2,9 2,9 2,9 Non Soddisfacente 33 31,4 31,4 34,3 Appena Accettabile 21 20,0 20,0 54,3 Soddisfacente 28 26,7 26,7 81,0 Buono 20 19,0 19,0 100,0 Totale 105 100,0 100,0

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Tabella n. 58 “Informazione sui servizi”

Percentuale Frequenza Percentuale Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 4 3,8 3,8 3,8 No Elementi 16 15,2 15,2 19,0 Non Soddisfacente 35 33,3 33,3 52,4 Appena Accettabile 14 13,3 13,3 65,7 Soddisfacente 29 27,6 27,6 93,3 Buono 7 6,7 6,7 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Tabella n. 59 “Orario istituti di credito”

Percentuale Frequenza Percentuale Percentuale valida cumulata Validi 2 1,9 1,9 1,9 No Elementi 2 1,9 1,9 3,8 Non Soddisfacente 7 6,7 6,7 10,5 Appena Accettabile 8 7,6 7,6 18,1 Soddisfacente 48 45,7 45,7 63,8 Buono 37 35,2 35,2 99,0 Eccellente 1 1,0 1,0 100,0 Totale 105 100,0 100,0

Tabella n. 60 “Orario ambulatori medici”

Percentuale Frequenza Percentuale Percentuale valida cumulata Validi Non risposta 1 1,0 1,0 1,0 Non Soddisfacente 24 22,9 22,9 23,8 Appena Accettabile 17 16,2 16,2 40,0 Soddisfacente 30 28,6 28,6 68,6 Buono 31 29,5 29,5 98,1 Eccellente 2 2,0 2,0 100,0 Totale 105 100,0 100,0

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2.8 L’Analisi cluster

L'analisi cluster TwoStep è uno strumento di esplorazione che consente di rilevare raggruppamenti naturali, o cluster, all'interno di insiemi di dati, che non sarebbero altrimenti evidenti. Seppure la numerosità del campione esaminato è esigua, si è deciso di condurre comunque un’analisi di raggruppamento sui dati relativi all’indagine per il “Piano territoriale dei tempi e degli spazi” ottenendo risultati interessanti. I raggruppamenti scaturiti automaticamente dall’analisi sono 3, contenti rispettivamente il 43%, il 37% ed il 20% dei casi. Le variabili che più hanno concorso alla formazione dei gruppi sono state:  situazione lavorativa madre;  conciliazione dei tempi;  mezzo di trasporto madre;  presenza di minori di 14 anni in famiglia;  età madre. Importanza della funzione 0,8 0,6 0,4 0,2

GRUPPO 1 2 3

Dimensio ne 20,0%

43,0% 37,0% (20)

(43) (37) Situazione Lavorativa Situazione Lavorativa Situazione Lavorativa Madre Madre Madre Si (95,3%) No (94,6%) No (95,0%) Conciliazione tempi Conciliazione tempi Conciliazione tempi Scuola Scuola Scuola Aiuto parenti (53,5%) Nessuna (81,1%) (60,0%)

Mezzo trasp. Madre Mezzo trasp. Madre Mezzo trasp. Madre Automobile (53,5%) (83,8%) (100,0%) Presenza minori Presenza minori Presenza minori Si (93,0%) Si (97,3%) No (80,0%)

Tempo libero figli Tempo libero figli Tempo libero figli Casa (27,9%) Casa (45,9%) (80,0%) Età madre Età madre Età madre 39,33 37,30 57,55 Chi segue i figli Chi segue i figli Chi segue i figli Madre (48,8%) Madre (70,3%) (80,0%) Situazione lavorativa Situazione lavorativa Situazione lavorativa Padre Padre Padre Si (69,8%) Si (81,1%) No (65,0%) Tempo Madre Tempo Madre Tempo Madre 15,42 2,30 00,0 Mezzo trasp. Padre Mezzo trasp. Padre Mezzo trasp. Padre Automobile (53,5%) Automobile (62,2%) (80,0%) Distanza scuola Distanza scuola Distanza scuola (Categorizzato) (Categorizzato) (Categorizzato) 999 (81,4%) 999 (89,2%) 999 (85,0%) Tempo Padre Tempo Padre Tempo Padre 17,98 24,62 4,25

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Come si può notare il Cluster 1 è caratterizzato da Madri in situazione lavorativa di età compresa tra i trenta e quaranta anni, che utilizzano molto i parenti e Nonni nella gestione dei figli e che usano prevalentemente l’automobile per gli spostamenti. Il Cluster 2 si differenzia dal cluster 1 soprattutto per la situazione non lavorativa delle madri e una gestione dei figli in famiglia. Il Cluster 3 è formato prevalentemente da Donne Pensionate e in situazione non lavorativa, con una età media alta e la scarsa presenza di figli con età inferiore ai anni.

Di seguito si riportano i grafici elaborati dall’analisi dei cluster per le variabili più rappresentative del questionario.

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3. L’Indagine sugli esercenti

Oltre a quella sui nuclei familiari è stata condotta un’indagine che ha coinvolto gli esercizi commerciali dei comuni campione con l’obiettivo di verificare la corrispondenza tra esigenze delle famiglie in termini di accessibilità alle attività commerciali e ai servizi da queste offerti. Complessivamente sono state intervistate 65 strutture commerciali campionate prendendo in considerazione popolazione e territorio di riferimento. I Comuni di Ascoli Satriano e Troia che rappresentano i comuni più grandi e nei quali sono ubicati aziende appartenenti a diversi settori commerciali sono chiaramente i Comuni più significativi.

Tabella n.1 “Esercizi commerciali intervistati: distribuzione per comuni”

Frequenza Percentuale ACCADIA 5 7,7 ASCOLI SATRIANO 16 24,6 BOVINO 6 9,2 CASTELLUCCIO DEI SAURI 9 13,8 DELICETO 7 10,8 ORSARA DI PUGLIA 5 7,7 SANT'AGATA DI PUGLIA 6 9,2 TROIA 11 16,9 Totale 65 100,0

Tabella n. 2 “Esercizi commerciali intervistati: distribuzione per settore”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata Abbigliamento 9 13,8 13,8 13,8 Elettrodomestici 2 3,1 3,1 16,9 Enogastronomia 1 1,5 1,5 18,5 Pane 1 1,5 1,5 20,0 Profumi 2 3,1 3,1 23,1 Gioielli 2 3,1 3,1 26,2 Ristorazione 1 1,5 1,5 27,7 Supermercato 1 1,5 1,5 29,2 Alimentari 5 7,7 7,7 36,9 Turismo 1 1,5 1,5 38,5 Altro 22 33,8 33,8 72,3 Attr. Sportive 1 1,5 1,5 73,8 Attr. Agricoli 1 1,5 1,5 75,4 Bar 7 10,8 10,8 86,2

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Cancelleria 5 7,7 7,7 93,8 Macelleria/pescheri 3 4,6 4,6 98,5 a Frutta 1 1,5 1,5 100,0 Totale 65 100,0 100,0

Tabella n. 3 “Tipologia di orario osservato: distribuzione per settore”

quali orari rispettate Imposti Liberi Programmati Turnazione Totale Conteggio Conteggio Conteggio Conteggio Conteggio settore Abbigliamento 2 2 3 2 9 Elettrodomestici 1 0 0 1 2 Enogastronomia 1 0 0 0 1 Pane 1 0 0 0 1 Profumi 0 1 1 0 2 Gioielli 0 2 0 0 2 Ristorazione 0 1 0 0 1 Supermercato 0 1 0 0 1 Alimentari 1 3 1 0 5 Turismo 0 1 0 0 1 Altro 5 10 4 3 22 Attr. Sportive 0 1 0 0 1 Attr. Agricoli 1 0 0 0 1 Bar 2 3 2 0 7 Cancelleria 1 2 1 1 5 Macell/pesch 2 1 0 0 3 Frutta 0 1 0 0 1 Totale 17 29 12 7 65

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Tabella n. 4 “Tipologia di orario osservato: distribuzione percentuale per settore”

quali orari rispettate Imposti Liberi Programmati Turnazione Totale % casi riga % casi riga % casi riga % casi riga % casi riga settore Abbigliamento 22,2% 22,2% 33,3% 22,2% 100,0% Elettrodomestici 50,0% ,0% ,0% 50,0% 100,0% Enogastronomia 100,0% ,0% ,0% ,0% 100,0% Pane 100,0% ,0% ,0% ,0% 100,0% Profumi ,0% 50,0% 50,0% ,0% 100,0% Gioielli ,0% 100,0% ,0% ,0% 100,0% Ristorazione ,0% 100,0% ,0% ,0% 100,0% Supermercato ,0% 100,0% ,0% ,0% 100,0% Alimentari 20,0% 60,0% 20,0% ,0% 100,0% Turismo ,0% 100,0% ,0% ,0% 100,0% Altro 22,7% 45,5% 18,2% 13,6% 100,0% Attrezzature ,0% 100,0% ,0% ,0% 100,0% sportive Attrezzature 100,0% ,0% ,0% ,0% 100,0% Agricole Bar 28,6% 42,9% 28,6% ,0% 100,0% Cancelleria 20,0% 40,0% 20,0% 20,0% 100,0% Macelleria/ 66,7% 33,3% ,0% ,0% 100,0% pescheria Frutta ,0% 100,0% ,0% ,0% 100,0% Totale 26,2% 44,6% 18,5% 10,8% 100,0%

L’indagine, dunque, si è posta l’obiettivo di verificare se vi fosse l’esigenza e, in caso affermativo, in quali termini fosse possibile proporre un progetto sperimentale avente ad oggetto una differente articolazione degli orari degli esercizi commerciali all’interno di una più complessiva rivisitazione dei tempi della città. Come si evince dalle tabelle n. 3 e n. 4 la maggior parte degli esercizi commerciali segue un orario di apertura libero. La libertà degli orari è praticata soprattutto dagli esercenti dei comuni che tradizionalmente rappresentano luoghi di visita turistica; quindi, appare evidente come per Bovino, Orsara di Puglia, Troia e Sant’Agata di Puglia l’apertura si inserisce nella logica di valorizzazione del territorio e di offerta integrata.

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Tabella n. 5 “Tipologia di orari per facilitare la conciliazione: distribuzione per comuni – valori assoluti”

Comune ORSARA Quali orari ASCOLI CASTELLUCCIO SANT'AGATA rispettate? ACCADIA BOVINO DELICETO DI TROIA Totale SATRIANO DEI SAURI DI PUGLIA PUGLIA N N N N N N N N N Imposti 1 6 0 2 0 5 1 2 17 liberi 1 5 4 4 3 0 4 8 29 Programmati 0 4 0 3 3 0 1 1 12 Turnazione 3 1 2 0 1 0 0 0 7 Totale 5 16 6 9 7 5 6 11 65

Tabella n. 6 “Tipologia di orari per facilitare la conciliazione: distribuzione per comuni – valori percentuali”

Comune Quali orari ASCOLI CASTELLUCCIO ORSARA DI SANT'AGATA DI rispettate? ACCADIA BOVINO DELICETO TROIA Totale SATRIANO DEI SAURI PUGLIA PUGLIA % Col. % Col. % Col. % Col. % Col. % Col. % Col. %Col. %Col. Imposti 20,0% 37,5% ,0% 22,2% ,0% 100,0% 16,7% 18,2% 26,2% liberi 20,0% 31,3% 66,7% 44,4% 42,9% ,0% 66,7% 72,7% 44,6% Programmati ,0% 25,0% ,0% 33,3% 42,9% ,0% 16,7% 9,1% 18,5% Turnazione 60,0% 6,3% 33,3% ,0% 14,3% ,0% ,0% ,0% 10,8% Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Il ruolo dell’Amministrazione Pubblica nell’imporre orari di apertura e chiusura è ormai un lontano ricordo. Infatti, anche per effetto dell’applicazione dei vari provvedimenti normativi che hanno interessato il settore commerciale negli ultimi anni, vi è una quasi completa liberalizzazione negli orari di apertura. In effetti, circa i 2/3 degli intervistati dichiarano che non esistono orari fissi di apertura e/o chiusura imposti dal comune.

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Tabella n. 7 “Esistenza di orari fissi imposti dall’Amministrazione comunale: distribuzione per comuni – valori assoluti”

Comune Esistono orari ASCOLI CASTELLUCCIO ORSARA DI SANT'AGATA fissi? ACCADIA BOVINO DELICETO TROIA Totale SATRIANO DEI SAURI PUGLIA DI PUGLIA N N N N N N N N N Non risposta 1 0 0 0 0 0 0 0 1 in parte 0 4 1 0 0 0 0 0 5 no 3 8 5 6 7 0 6 9 44 si 1 4 0 3 0 5 0 2 15 Totale 5 16 6 9 7 5 6 11 65

Tabella n. 8 “Esistenza di orari fissi imposti dall’Amministrazione comunale: distribuzione per comuni – valori percentuali”

Comune Esistono ASCOLI CASTELLUCCIO DEI ORSARA DI SANT'AGATA DI orari fissi ACCADIA BOVINO DELICETO TROIA Totale SATRIANO SAURI PUGLIA PUGLIA % Col. % Col. % Col. % Col. % Col. % Col. % Col. % Col. % Col. 20,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% 1,5% in parte ,0% 25,0% 16,7% ,0% ,0% ,0% ,0% ,0% 7,7% no 60,0% 50,0% 83,3% 66,7% 100,0% ,0% 100,0% 81,8% 67,7% si 20,0% 25,0% ,0% 33,3% ,0% 100,0% ,0% 18,2% 23,1% Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Ad ogni modo, in quei casi nei quali gli esercenti dichiarano un intervento della Pubblica Amministrazione nella determinazione degli orari di apertura non si registra una percentuale molto netta di quanti ritengono che l’intervento pubblico favorisca la conciliazione tempi vita-lavoro come evidenziato nella tabella n.7.

Tabella n. 9 “Orari imposti/ conciliazione tempi vita-lavoro” Comune Gli orari imposti favoriscono la ASCOLI CASTELLUCCIO DEI ORSARA DI conciliazione ACCADIA BOVINO TROIA Totale dei tempi vita-lavoro? SATRIANO SAURI PUGLIA % Col. % Col. % Col. % Col. % Col. % Col. % Col. Non risposta ,0% 37,5% 100,0% ,0% 40,0% 50,0% 33,3% no 50,0% 25,0% ,0% 33,3% ,0% 50,0% 23,8% si 50,0% 37,5% ,0% 66,7% 60,0% ,0% 42,9% Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

Nota: dal conteggio è escluso chi ha risposto “no” alla domanda “Esistono orari fissi imposti dall’Amministrazione comunale?”

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Nei casi in cui gli orari non sono imposti dall’amministrazione comunale gli esercenti dichiarano di avere una discreta autonomia nel decidere gli orari seppur le giornate di chiusura per riposo siano disciplinate dalla stessa amministrazione. Tra le condizioni che facilitano l’accesso ai pubblici esercizi si segnalano l’apertura domenicale e la possibilità di parcheggio per i clienti nelle immediate vicinanze dell’esercizio commerciale. Poco rilevanti risultano essere sia l’orario continuato sia la chiusura posticipata in tarda serata. Ciò dimostra che una parte dei cittadini gradisce l’apertura festiva e decide di concentrare gli acquisti nel giorno in cui ha maggior tempo a disposizione e, anche per tale ragione, si orienta verso esercizi che hanno facilità di parcheggio.

Tabella n. 10 “Facilitazioni”

Percentuale Percentuale Frequenza Percentuale valida cumulata

Validi Non risposta 8 38,1 38,1 38,1 Tutte le condizioni 2 9,5 9,5 66,7 indicate Parcheggio 4 19,0 19,0 57,1 orario Continuato 1 4,8 4,8 71,4 Chiusura ore 21 1 4,8 4,8 76,2 Apertura Domenicale 5 23,8 23,8 100,0 Totale 21 100,0 100,0

Che l’apertura domenicale e/o una diversa articolazione oraria possano rappresentare per l’esercizio commerciale un elemento di maggiore attrazione verso la clientela si può desumere da quanti hanno dato una risposta affermativa alla domanda “Sareste interessati all'apertura domenicale (magari con il recupero dell'intera giornata del lunedì) o una diversa modulazione degli orari che tenga conto sia della conciliazione dei tempi che della stagionalità?”: quasi il 34% degli intervistati ritiene positiva l’apertura domenicale o una differente modulazione degli orari.

Tabella n. 11 “Apertura domenicale/diversa articolazione oraria”

Comune ASCOLI CASTELLUCCIO DEI ORSARA DI SANT'AGATA DI

ACCADIA SATRIANO BOVINO SAURI DELICETO PUGLIA PUGLIA TROIA Totale % Col. % Col. % Col. % Col. % Col. % Col. % Col. % Col. % Col. Non ,0% 6,3% 50,0% 33,3% 14,3% ,0% ,0% ,0% 12,3% risposta no 80,0% 68,8% 50,0% 55,6% 57,1% ,0% 16,7% 63,6% 53,8% si 20,0% 25,0% ,0% 11,1% 28,6% 100,0% 83,3% 36,4% 33,8% Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%

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In sintesi, dai dati emersi dall’elaborazione dei questionari si rileva che vi è già una consistente percentuale di esercizi commerciali che decide autonomamente gli orari. Ciò nonostante, circa 1/3 degli intervistati si dichiara favorevole all’apertura domenicale e/o ad essere disponibile ad articolare diversamente l’apertura degli esercizi. In questi casi, sono maggiormente favorevoli i gestori residenti nei comuni di Orsara di Puglia, Sant’Agata di Puglia e Troia che costituiscono i comuni a più forte attrazione turistica dell’intero territorio. Pertanto, se è vero che dall’indagine sulle famiglie si rileva una sostanziale soddisfazione circa gli orari di apertura dei negozi è altrettanto vero che potrebbe manifestarsi un’esigenza di rivedere l’orario degli esercizi commerciali in relazione allo sviluppo turistico dell’area.

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4 Le azioni del PPTS

4.1 L’Ufficio Tempi e Spazi

Al fine di progettare, coordinare e gestire tutti gli interventi declinati successivamente è necessario procedere preventivamente alla costituzione dell’Ufficio Tempi e Spazi quale unità operativa dell’Ufficio di Piano dell’Ambito territoriale di Troia deputata alla governance dell’intero sistema del PTTS. In tale direzione, il primo aspetto su cui si dovrà porre l’attenzione è quello delle risorse umane che andranno a costituire l’Ufficio Tempi e Spazi. Un giusto mix tra personale interno dei Comuni e personale esterno può portare ad una composizione dell’Ufficio Tempi e Spazi in grado di assicurare la corretta realizzazione del PTTS e un suo costante adeguamento alle mutate condizioni ed esigenze che dovessero riscontrarsi nel corso degli anni. In questo contesto si dovrà anche tener conto della complessiva situazione del personale degli enti locali interessati sia sotto il profilo della progressiva diminuzione dei dipendenti all’interno dei comuni dell’ambito sia sotto il profilo delle modalità di reclutamento di personale esterno alla luce dei recenti provvedimenti normativi in tema di contenimento dei costi, in particolare di quelli relativi al personale, della Pubblica Amministrazione. Pertanto, la costituzione dell’Ufficio Tempi e Spazi dovrà avvenire al termine di un percorso incentrato sui seguenti step: - verifica con la parte politica e con i responsabili del personale dei Comuni dell’Ambito della disponibilità di personale interno da distaccare presso l’Ufficio Tempi e Spazi e della capacità di spesa di personale per la contrattualizzazione di soggetti esterni; - espletamento delle procedure (adozione della deliberazione del Coordinamento Istituzionale che approvi l’avviso di mobilità interna, pubblicazione dell’avviso, esame delle candidature, adozione degli atti di incarico) per il personale dipendente che dovrà assumere, rispettivamente, le funzioni di Responsabile dell’Ufficio Tempi e Spazi e le funzioni di collaboratore e di collaboratori esterni; - organizzazione dei percorsi formativi finalizzati ad adeguare le competenze del personale dell’Ufficio Tempi e Spazi; - costituzione dell’Ufficio Tempi e Spazi con adozione di apposita Deliberazione del Coordinamento Istituzionale. Se la costituzione dell’Ufficio Tempi e Spazi, per i motivi di sopra esposti, può avere degli aspetti problematici non altrettanto può dirsi della definizione dei compiti propri dell’Ufficio. A tal proposito dovrà essere condotta, prima della fase di costituzione dell’Ufficio, un’opportuna attività di analisi che, messa in relazione con tutti gli output scaturiti dalle varie attività di indagine, disegni il modello organizzativo dell’Ufficio Tempi e Spazi, le competenze necessarie, il piano delle attività da svolgere, le risorse finanziarie necessarie, le tecnologie di supporto. La realizzazione delle attività appena indicate sarà curata direttamente dall’Ufficio di Piano.

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4.2 L’indagine supplementare

L’analisi di contesto e l’indagine presentate nelle pagine precedenti hanno fornito indicazioni utili a delineare un quadro di riferimento all’interno del quale impostare alcune delle azioni operative che dovranno essere inserite nel Piano dei Tempi e degli Spazi. Tuttavia quanto finora realizzato non copre interamente tutti gli ambiti di riferimento indicati dal Regolamento 21/2008 sui quali deve intervenire il PTTS. Pertanto, la prima azione dovrà consistere nell’approfondire attraverso un’analisi supplementare: a) l’organizzazione aziendale nei settori primario e secondario; b) le modalità di erogazione dei servizi culturali e ludico-ricreativi; c) la strutturazione dei servizi offerti dal sistema di istruzione e formazione. Nel caso indicato alla lettera a) si tratterà di individuare un campione sufficientemente rappresentativo di imprese operanti nei diversi settori e somministrare un questionario diretto a rilevare: - la numerosità della forza lavoro con particolare riferimento a quella femminile; - la provenienza della forza lavoro in relazione all’ubicazione delle unità produttive; - l’organizzazione del lavoro; - la presenza di turn over del personale con specifico riferimento alla componente femminile; - l’eventuale collaborazione delle aziende a partecipare a sperimentazioni da proporre all’interno del PTTS; - la disponibilità delle imprese ad ospitare progetti di inserimento lavorativo proposti dall’Ambito territoriale rivolti in particolare a donne in situazione di disagio. Invece, per quanto concerne gli ambiti di cui alle lettere b) e c) l’analisi verrà condotta, data l’esiguità dei servizi culturali e ludico-ricreativi operanti a livello territoriale e degli istituti presenti, su tutti i servizi e le scuole attualmente censiti in modo da avere un quadro assolutamente certo della situazione. Relativamente ai servizi culturali e ludico-ricreativi verranno rilevati: - il settore di riferimento; - le modalità di offerta dei servizi con particolare riferimento agli orari; - il volume delle prestazioni erogate e il numero e la tipologia di fruitori; - le tariffe praticate; - le risorse umane impiegate. Il quadro che ne scaturirà dovrà fornire anche indicazioni sulla possibilità di creare una relazione tra servizi culturali e ludico-ricreativi e banca del tempo. Infatti, l’utilizzo delle risorse proprie della banca del tempo da parte dei soggetti erogatori dei predetti servizi potrebbe portare ad un ampliamento dell’offerta mediante il coinvolgimento degli stessi residenti. Riguardo agli istituti scolatici e agli enti di formazione verranno censite tutte le opportunità offerte. In particolare, agli istituti comprensivi, con i quali l’Ufficio di Piano attualmente collabora per il servizio di integrazione scolastica degli alunni diversamente abili, verrà proposto un percorso di condivisione di progettualità extracurricolari. Ciò permetterà di integrare i progetti in capo agli istituti con l’offerta di servizi attiva o da attivare a livello territoriale e i servizi proposti dal Piano sociale di zona destinando particolare attenzione agli alunni a rischio drop out e alle loro famiglie. La stessa metodologia di intervento verrà proposta agli enti di formazione attivi sul territorio e nelle aree limitrofe. In tale direzione, il Comune di Troia e l’Ambito territoriale sono destinatari del Progetto “S.I.L.L.A – Servizi di Intermediazione Locale per Lavoro” che prevede, tra i vari servizi, la costituzione di un catalogo, disponibile anche on line, sulle opportunità offerte sull’intero territorio

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provinciale e la relazione con il progetto “Osservatorio del Mercato del Lavoro” della Provincia di Foggia potrà fornire indicazioni utili per proporre attività formative in aderenza ai bisogni territoriali. Al fine di elaborare un PTTS coerente con le previsioni dei diversi strumenti programmatori, sarà necessario prevedere una specifica azione di studio e di analisi sui programmi di sviluppo che interessano l’area di riferimento. Alcuni dei programmi sono stati già indicati nella parte di analisi del contesto. A quelli evidenziati vanno sicuramente aggiunti, i Piani regolatori, i Piani del Traffico, laddove adottati a livello comunale, e il Piano territoriale di coordinamento provinciale. E’ necessario, dunque, che il PTTS preveda una specifica azione di analisi di questi strumenti di programmazione, anche per valutarne l’attualità rispetto alle mutate esigenze della popolazione e del territorio. Pertanto, questa azione sarà così articolata: - reperimento dei documenti relativi agli strumenti di programmazione di interesse per l’elaborazione del PTTS; - analisi dei documenti da parte dell’Ufficio Tempi e Spazi, dell’Ufficio di Piano e dell’UTC del Comune Capofila; - incontri mirati/focus group con i decisori politici e con i referenti tecnici degli enti titolari degli strumenti di programmazione; - redazione del report di analisi a cura dell’Ufficio Tempi e Spazi e dell’Ufficio di Piano; - recepimento delle indicazioni emerse dal report all’interno del PTTS.

4.3 Le sperimentazioni

Dall’analisi di contesto e dalle indagini sin qui condotte si possono fin d’ora individuare degli ambiti tematici oggetto di possibili sperimentazioni e il cui iter operativo può già essere descritto con sufficienti dettagli. Si fa, in primo luogo, riferimento a tutte le infrastrutture sociali e sociosanitarie inserite nella programmazione di ambito e nel piano degli investimenti approvato dalla Regione Puglia. Nell’analisi di contesto è stato riportato l’elenco delle infrastrutture in via di ultimazione e il cui start up operativo e la messa a regime sono previsti a partire da settembre 2012 e fino a tutto il 2013. Si tratta di infrastrutture che sicuramente genereranno impatti importanti sul territorio sia in termini di nuova occupazione, e dunque su una nuova organizzazione del “tempo di lavoro” dei nuovi occupati, sia sull’erogazione di servizi a fasce di popolazione, che in questo momento sono particolarmente gravate da carichi di cura, e dunque sull’organizzazione del “tempo” delle famiglie. Di seguito si descrivono le azioni sperimentali da inserire nel PTTS: a) Progetto “Orari dei servizi per l’infanzia”

Nei Comuni dell’Ambito territoriale è prevista l’attivazione di 10 strutture, per lo più micro nidi, per l’infanzia. E’ importante programmare la gestione di questi servizi tenendo conto dei principi ispiratori del Piano dei Tempi e degli Spazi. Pertanto, il progetto “Orari dei servizi per l’infanzia” dovrà perseguire l’obiettivo di favorire l’applicazione di politiche di conciliazione volte a migliorare la qualità della vita dei nuclei familiari coinvolti nonché a permettere alle donne non occupate la possibilità di accesso a percorsi di inserimento lavorativo. Con.Te. – CON TEmpo per noi - Tempi e spazi per le città partecipate 59

La sperimentazione da condurre sui servizi per l’infanzia dovrà articolarsi come segue: - analisi dei bisogni delle famiglie con bambini 0-36 mesi potenzialmente interessati ad usufruire dei servizi di micro nido; - predisposizione di progetti di gestione dei micro nidi coerentemente con i risultati dell’analisi dei bisogni; - elaborazione dei capitolati di gara per l’affidamento dei servizi; - monitoraggio dello start up dei servizi.

b) Progetto “Attivazione dei Centri di aggregazione”

Un dato importante emerso dall’indagine sulle famiglie riguarda la richiesta di Centri di aggregazione pomeridiani ed estivi. Sembra essere un’esigenza molto avvertita dalla gran parte dei nuclei familiari intervistati. Nella programmazione del Piano sociale di zona è stata prevista un’azione specifica rivolta alla promozione dei centri di aggregazione. E’ opportuno, dunque, che si proceda subito all’avvio, nei comuni più popolosi, di alcuni centri di aggregazione con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita, specie per quanto concerne l’utilizzo del tempo libero da parte della popolazione minorile e diversamente abile, e di favorire una migliore gestione del tempo da parte delle famiglie relativamente ai compiti di cura dei figli. Il progetto sperimentale dovrà prevedere le seguenti azioni: - analisi dei bisogni delle famiglie potenzialmente destinatarie del servizio al fine di comprendere le reali esigenze in termini di contenuti delle attività da proporre e di articolazione oraria del servizio; - istituzione di un tavolo di concertazione con gli istituti scolastici e con i comuni per verifcare la possibilità di messa a disposizione di locali idonei a poter ospitare attività tipiche dei centri di aggregazione; - attivazione del percorso di procedura negoziata per la gestione del servizio con i soggetti locali; - monitoraggio dello start up del servizio.

c) Progetto “Trasporto sociale”

Rispetto alla mobilità, l’indagine ha messo in rilievo le problematiche relative al raggiungimento dei luoghi di lavoro e delle istituti scolastici. Oltre a quelle evidenziate, una delle esigenze maggiormente avvertite dalla popolazione dell’ambito deriva dalla difficoltà negli spostamenti per raggiungere sia gli stessi comuni dell’ambito sia i centri maggiori, e in particolare il capoluogo, situati al di fuori dell’ambito. Seppur non accertata dall’indagine condotta, tale difficoltà è stata rilevata dall’Ufficio di Piano nel corso di precedenti rilevazioni informali presso gli utenti. In effetti, il servizio di trasporto pubblico serve in maniera sufficientemente adeguata i centri maggiori e più prossimi al capoluogo mentre i paesi ubicati più all’interno non sono adeguatamente raggiunti per numero di corse e orari. Attivare un servizio di trasporto sociale significherà anche ottimizzare la futura fruizione delle infrastrutture in corso di realizzazione e di prossima attivazione. All’atto della fase di programmazione del Piano sociale di zona e del Piano di sviluppo locale del GAL sono stati inseriti, in entrambi i documenti di programmazione, interventi relativi al “taxi Con.Te. – CON TEmpo per noi - Tempi e spazi per le città partecipate 60

sociale” e al “trasporto sociale”. Le progettualità previste andranno ulteriormente rivisitate anche per verificare la possibilità di attivare un servizio di “mobilità sostenibile” in collaborazione con le aziende produttrici di energia che gestiscono gli impianti di rinnovabili nei diversi comuni del Preappennino. Importante, a tal proposito, appare l’esperienza del Comune di Troia che ha preso in dotazione un veicolo elettrico per il trasporto sociale cittadino. Appare, dunque, opportuno dare immediatamente corso all’attivazione di questi interventi con l’obiettivo di agevolare la mobilità delle categorie più svantaggiate (anziani, disabili, donne) e di integrare l’attuale offerta di servizi di trasporto contribuendo a migliorare l’accessibilità ai servizi con particolare riferimento alle infrastrutture di ambito di prossima attivazione. In tale direzione sono previste le seguenti fasi di lavoro: - incontro con i referenti del Gal Meridaunia per concordare le modalità di integrazione dei progetti di “taxi sociale” e di “trasporto sociale” e le procedure per l’affidamento dei servizi; - analisi delle esigenze delle fasce di popolazione potenzialmente interessate al servizio (anziani; famiglie con diversamente abili e minori) per determinare gli orari di trasporto e le tratte da servire; oltre a ciò sarà importante verificare la capacità di spesa degli utenti al fine di determinare il sistema tariffario; - determinazione delle tariffe e adozione del regolamento del servizio; - start up del servizio. d) Progetto “Banca del Tempo”

L’indagine ha messo in luce come gli intervistati siano scarsamente informati sul funzionamento e sulle caratteristiche della Banca del Tempo. Ciò è stato anche confermato negli incontri con le associazioni del territorio durante i quali è emerso in maniera abbastanza evidente una non corretta informazione sull’operatività delle banche del tempo. Al contrario, la Banca del Tempo può rappresentare un utile strumento sia per integrare i servizi proposti dal piano sociale di zona sia per proporre servizi che favoriscano le politiche di conciliazione. Ciò è tanto più vero proprio in un periodo durante il quale l’offerta e la domanda di servizi non devono incontrarsi esclusivamente attraverso l’acquisto di prestazioni, ma necessitano di altre forme di matching non correlate alla monetizzazione della prestazione. In tale direzione, la banca del tempo può costituire un valido strumento per integrare l’offerta di servizi specie a favore delle fasce deboli della popolazione e in particolare della popolazione diversamente abile così come evidenziato durante gli incontri con le associazioni. Inoltre, la banca del tempo può diventare anche uno strumento di valorizzazione di competenze e di saperi (si pensi ad esempio al vasto patrimonio di conoscenze dei nostri anziani) che, altrimenti, andrebbero dispersi. All’interno delle azioni del Piano sociale di Zona è previsto un intervento relativo alla “promozione dell’associazionismo”. Tale intervento potrà essere finalizzato alla costituzione di un “raggruppamento” di associazioni che gestiscano l’operatività della banca del tempo. A tal proposito, si individuano le seguenti azioni: - incontri con le associazioni finalizzati all’informazione sulla banca del tempo e a raccogliere le adesioni; - mappatura dei servizi da offrire all’interno della banca del tempo (a tal proposito, come rilevato dall’indagine uno dei servizi da prevedere è quello del “margibus”); - elaborazione del Regolamento di funzionamento della Banca del Tempo; - progettazione del portale della Banca del Tempo; Con.Te. – CON TEmpo per noi - Tempi e spazi per le città partecipate 61

- concessione del contributo alle associazioni per l’istituzione della Banca del Tempo. Durante la fase di elaborazione dello studio di fattibilità è stato somministrato alle associazioni un questionario, i cui risultati sono riportati in allegato, diretto a verificare il loro possibile coinvolgimento all’interno della Banca del Tempo.

Quelle appena descritte costituiscono le azioni sperimentali da ricomprendere nel PTTS che potranno essere avviate da subito viste le positive condizioni di contesto. Gli altri interventi previsti nel presente documento che dovranno essere riportati all’interno del PTTS necessitano di un’ulteriore analisi e riflessione. Di seguito, si descrivono le altre linee di intervento, che non rivestono al momento carattere di priorità, previste nel presente Studio di Fattibilità che dovranno essere inserite ugualmente all’interno del PTTS.

e) Progetto “Orari servizi pubblici e di interesse collettivo”

I risultati dell’indagine hanno fornito un quadro abbastanza positivo circa il gradimento dell’attuale articolazione oraria dei servizi. In particolare, sono ritenuti in larga misura positivi gli orari dei negozi e degli istituti di credito. Invece, relativamente agli orari degli uffici comunali, dei servizi ASL e degli uffici postali una parte degli intervistati esprime un giudizio negativo. Infatti, per la ASL, gli uffici postali e gli ambulatori medici si registrano valutazioni negative in circa 1/4 del campione. Pertanto, sarà necessario approfondire le ragioni di tali giudizi ed avviare un’azione di concertazione con gli enti e i soggetti interessati per valutare la possibilità di articolare diversamente gli orari dei servizi con l’obiettivo di rispondere meglio alle esigenze della popolazione.

f) Progetto “Orari delle scuole”

L’indagine ha messo in evidenza come non ci siano particolari problemi per gli orari di ingresso e di uscita dalle scuole. Alcune negatività sono emerse riguardo alla piena fruibilità del percorso casa-scuola e, in particolare, rispetto alla carenza di parcheggi per la sosta nei pressi degli istituti scolastici, alla viabilità pedonale e alla mancanza del tempo prolungato. Ciò premesso, il PTTS dovrà prevedere un’azione tendente ad aprire una relazione con gli Uffici tecnici comunali per invitarli, laddove possibile, ad inserire nel Piano triennale delle opere pubbliche oppure a candidare su specifici programmi regionali (es. pirp, programmi di riqualificazione urbana, ecc…) interventi diretti alla riqualificazione delle aree circostanti agli istituti scolastici. Dall’altra parte, bisognerà costituire un tavolo tecnico con gli istituti scolastici che dovrà rilevare le effettive esigenze delle famiglie in relazione alla richiesta di “tempo prolungato” per poi avanzare, sempre che la normativa scolastica lo permetta, richieste di attivazione di un allungamento dell’orario delle lezioni.

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g) Progetto “Orari degli esercizi commerciali”

Anche rispetto all’attuale organizzazione degli orari degli esercizi commerciali non sembrano emergere criticità di una certa rilevanza. Pur tuttavia, un supplemento di analisi finalizzato a valutare possibili nuovi scenari sull’organizzazione degli orari andrà sicuramente condotto anche in relazione all’impatto che potranno avere nei prossimi anni i diversi programmi di sviluppo territoriale e di sviluppo turistico.

4.4 Le azioni trasversali

a) La costituzione del Gruppo di Coordinamento

La realizzazione delle azioni del PTTS presuppone un ruolo decisamente importante degli uffici dei comuni dell’Ambito territoriale. Infatti, molteplici sono le competenze proprie degli enti locali in tema di pianificazione e di sviluppo territoriale, di gestione dei servizi, di programmazione delle risorse; inoltre, rilevante può il loro ruolo nello sviluppo delle relazioni con i diversi soggetti chiamati alla realizzazione del PTTS. Gli uffici comunali sono, perciò, chiamati ad intervenire sia nella di programmazione delle azioni sia nella fase di gestione degli interventi. Per queste ragioni, è opportuno che dalla fase di programmazione a quella di realizzazione vi sia un’azione di coordinamento in capo agli enti locali. Pertanto, in sede di predisposizione del PTTS dovrà essere data particolare attenzione alla costituzione del Gruppo di Coordinamento e si dovrà definirne: - la composizione; - le funzioni; - le modalità organizzative; - le risorse.

b) La costruzione del partenariato

La realizzazione del PTTS è destinata a coinvolgere un numero cospicuo di soggetti territoriali che hanno funzioni e ruoli differenti. Pertanto, sarà importante definire l’apporto di ciascun soggetto coinvolto alla realizzazione del PTTS e individuare i meccanismi di governance delle relazioni tra i soggetti interessati. In via preventiva, già nella fase di redazione dello studio di fattibilità, si è provveduto a sottoscrivere un protocollo di intesa con le associazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative a livello provinciale che prevede la costituzione di un Tavolo di concertazione e di Gruppi Tematici. All’interno del PTTS dovranno, dunque, essere individuati i soggetti da coinvolgere nelle varie azioni previste con i quali andranno definiti, mediante la sottoscrizione di un’apposita convenzione/protocollo, i reciproci impegni per la realizzazione delle attività. In particolare, la convenzione/protocollo dovrà riportare in relazione a ciascun soggetto coinvolto: - il progetto sperimentale di interesse; - le attività di competenza; Con.Te. – CON TEmpo per noi - Tempi e spazi per le città partecipate 63

- l’apporto del soggetto coinvolto in termini di risorse umane, materiali e finanziarie alla realizzazione delle attività previste; - l’individuazione della persona di riferimento. Al fine di individuare i soggetti da coinvolgere, l’Ufficio Tempi e Spazi procederà nel modo seguente: - pubblicizzazione dell’iniziativa ed avviso per la manifestazione di interesse; - contatti con i potenziali soggetti interessati anche mediante la realizzazione di focus group; - raccolta delle manifestazioni di interesse; - definizione del contenuto della convenzione/protocollo; - sottoscrizione della convenzione/protocollo. Inoltre, sarà necessario che i diversi soggetti elaborino un sistema di governance che assicuri una corretta gestione delle relazioni e un’adeguata fruizione e gestione delle informazioni e preveda meccanismi condivisi di adozione delle decisioni.

c) La formazione

Una delle azioni da sviluppare all’interno del PPTS riguarda le attività formative e seminariali destinate ai diversi soggetti coinvolti nella realizzazione di quanto previsto dal PTTS. Tali attività saranno organizzate in relazione al differente ruolo assunto dai soggetti interessati relativamente alla realizzazione delle azioni e alle capacità e competenze possedute dagli stessi. Pertanto, verrà condotta un’analisi che dovrà fornire il quadro dei fabbisogni formativi. Sulla base dei fabbisogni emersi saranno progettati gli interventi seminariali e formativi. In via generale, si individuano le seguenti macroaree all’interno delle quali saranno declinati i contenuti specifici delle attività: - le politiche di conciliazione vita-lavoro; - l’approccio al project management; - le banche del tempo; - il web 2.0; - la programmazione e la progettazione dei servizi; - il monitoraggio e la valutazione.

d) La piattaforma informatica

A supporto del PTTS verrà realizzato un portale tematico all’interno del sito www.pianosocialetroia.it. Il portale sarà organizzato in “sezioni pubbliche” accessibili a tutti gli utenti e in “sezioni riservate” accessibili ai soggetti a vario titolo impegnati nella realizzazione delle azioni del PTTS. Nelle sezioni riservate verranno collocati dei software gestionali che verranno utilizzati dai referenti dei soggetti coinvolti. Un software gestionale verrà realizzato per la gestione della Banca del Tempo. All’interno della piattaforma verranno collocate delle soluzioni tecnologiche per le videochiamate e le calls conferences. In tal modo, gli utenti avranno la possibilità di dialogare a distanza e di mettersi in relazione in tempo reale.

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Allegato 1 “Elenco Associazioni che hanno manifestato interresse a partecipare alla Banca del Tempo”

Quali attività SETTORE Attività di interesse per potrebbero offrire gli DENOMINAZIONE ATTIVITA' associati e familiari associati

Associazione accompagnamento Meravigliosi doni disabili persone; aiuto domestico. musica e canto

accompagnamento Associazione di persone; aiuto domestico; promozione piccole riparazioni; pulizia aiuto allo studio; piante e turistica e in casa e attività artistico - giardinaggio e attività Pro Loco Troia culturale culturali artistico - culturali

Associazione musica e canto; attività La Melagranata teatrale artistico - culturali attività artistico - culturali

accompagnamento persone; aiuto domestico; piccole riparazioni; pulizia accompagnamento Associazione di in casa e attività artistico - persone; cucina e Zefiro anziani culturali nutrizione

cucina e nutrizione; cucina e nutrizione; Associazione piccole riparazioni; piccole riparazioni; problemi giovanili computer e informatica; computer e informatica; di promozione e musica e canto; piante e musica e canto; piante e sviluppo del giardinaggio; attività giardinaggio; attività A.P.G. territorio artistico - culturali artistico - culturali

Informatica; lingue straniere; aiuto allo studio; giardinaggio; attività Associazione di artistico-culturali ASSOCIAZIONE promozione NòSTOI sociale Attività ricreative

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ASSOCIAZIONE Associazione Informatica, musica e A.D.A disabili Ascoli canto

Informatica, lingue straniere; cucina e nutrizione; musica e canto; sartoria e cucito ASSOCIAZIONE Associazione BELLE ARTI culturale Attività artistico-culturali

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Allegato 2

BOZZA PROTOCOLLO D’INTESA

PER LA PROMOZIONE DI POLITICHE CONCERTATE PER LA CONCILIAZIONE

VITA PERSONALE E FAMILIARE / VITA PROFESSIONALE SUL TERRITORIO

DELL’AMBITO DI TROIA

Stipulato tra

Il COORDINAMENTO ISTITUZIONALE DELL’AMBITO DI TROIA

e le Associazioni datoriali e di categoria e Organizzazioni sindacali

______

VISTI

La Legge 53/2000 recante “Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità,per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città”, finalizzata alla promozione dell’equilibrio tra tempi di lavoro, di cura, di formazione e di relazione, alla promozione della condivisione tra i generi delle responsabilità di cura familiare ed allo stimolo alla programmazione concertata degli interventi da parte degli attori socio istituzionali dei territori;

La “Legge Regionale n. 7/2007 “Norme per le politiche di genere e la conciliazione vita- lavoro in Puglia” con la quale si intende dotare il territorio pugliese di una normativa organica sulle politiche di genere che contenga la specificazione dell’obiettivo più generale contenuto nello Statuto che prevede che la Regione garantisca “in ogni campo dell’attività politica, sociale, familiare, scolastica, professionale e lavorativa il principio della parità tra i sessi, valorizzando la consultazione degli organismi di parità e pari opportunità istituiti con legge regionale ai sensi degli articoli 3 e 51 della Costituzione italiana” ed in coerenza con gli indirizzi della programmazione nazionale ed europea.

CONSIDERATO

Che il tema della conciliazione tra lavoro professionale e vita familiare è all’ordine del giorno dell’ agenda dell’Unione Europea, e di conseguenza dei Paesi membri, in quanto si conviene che, a fronte dei cambiamenti intervenuti nel mercato del lavoro, le misure di conciliazione costituiscono una strategia necessaria per lo sviluppo locale e dell’occupazione;

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Che lo sviluppo di un network territoriale sulla conciliazione è condizione necessaria per una programmazione efficace delle politiche sociali e per raggiungere il pieno utilizzo delle opportunità normative e sostanziali disponibili;

Che l’Ambito territoriale di Troia in recezione delle indicazioni normative di cui in premessa - intende assumere un ruolo di promozione, supporto e verifica alla creazione del network territoriale sulla conciliazione, implementando un percorso di coinvolgimento e sensibilizzazione dei soggetti socio-economici ed istituzionali della realtà locale.

SI CONVIENE CHE

TUTTI I FIRMATARI del presente documento SI IMPEGNANO ad approfondire proposte operative, innovative ed efficaci in tema di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro attraverso l’attività di un organismo di concertazione, detto Tavolo di Concertazione locale, che avrà natura permanente e che sarà sede privilegiata per l’ attuazione del presente Protocollo.

Il Tavolo approverà un programma-obiettivo, periodicamente aggiornato, per la cui realizzazione saranno istituiti Gruppi Operativi/Tematici nominati dal Tavolo stesso e composti da rappresentanti delle varie categorie firmatarie del Protocollo.

Tutti i firmatari si impegnano, altresì, a dare il loro contributo alla realizzazione concreta dei programmi elaborati dai Gruppi Operativi/Tematici.

Art. 1

L’Ambito di Troia ricercando altresì la collaborazione degli altri organismi attivi sul territorio, si impegna a: implementare azioni di promozione dei principi generali della conciliazione vita-lavoro, nonché azioni di studio, ricerca, informazione e sensibilizzazione degli attori sociali e istituzionali, pubblici e privati. Tali azioni avranno i seguenti obiettivi:

 Promuovere la crescita culturale del territorio relativamente al tema della conciliazione - con particolare riferimento ai principi generali, agli obiettivi ed ai dispositivi della L 53/2000 predisponendo strumenti di diffusione, informazione e formazione;  Promuovere concretamente l’uso del tempo a fini solidaristici, impegnandosi e stimolando in tal senso le altre istituzioni del territorio;  Incentivare e sostenere misure e azioni di flessibilizzazione dei tempi lavorativi e innovazioni nei modelli organizzativi che tengano conto delle esigenze di cura familiare;  Incentivare e sostenere azioni di qualificazione e formazione delle lavoratrici/madri che contrastino la loro possibile espulsione dal mercato del lavoro in ragione delle loro scelte di vita familiare;  Promuovere e sostenere programmi e progetti che favoriscano una crescente condivisione degli uomini nel lavoro familiare e di cura;  Verificare il bisogno e l'effettiva praticabilità di nuovi servizi per la persona e le famiglie in accordo con le realtà aziendali, improntati a principi di maggiore flessibilità di orario e flessibilità organizzativa, impegnandosi a condividere all’interno del Tavolo di Concertazione interventi concreti che diano risposta ai bisogni rilevati con particolare riferimento ai servizi di cura-custodia assistenza di bambini -anziani - disabili.

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Art. 2 le Associazioni sindacali, datoriali, di categoria si impegnano, secondo le modalità più idonee alla loro natura e vocazione istituzionali, a:

 Promuovere e contribuire all’adeguata diffusione, presso le organizzazioni del lavoro pubbliche e private - tenuto anche conto delle proposte che provengano dal Tavolo di Concertazione - delle finalità e dei contenuti della Legge Regionale n. 7/2007 ed in generale degli strumenti normativi/sostanziali per la conciliazione tempi di vita/ tempi di lavoro;  Promuovere l’attuazione, laddove esistano le condizioni organizzative, di forme di articolazione della prestazione lavorativa, volte a risolvere il conflitto tra lavoro e conciliazione dei tempi di cura familiare, dando il necessario supporto all’elaborazione dei relativi progetti e percorsi di accesso a finanziamenti;  Concertare sinergicamente con l’Ambito territoriale le azioni volte a implementare i principi generali della conciliazione e le attività di promozione - informazione - ricerca - formazione attraverso gli strumenti normativi, inerenti la Legge Regionale n. 7/2007 gli altri servizi rivolti alla promozione della conciliazione. In particolare:  Partecipazione alle riunioni periodiche del Tavolo di Concertazione.  Partecipazione, altresì, ai lavori degli eventuali Gruppi Tematici mirati ad approfondire e realizzare concretamente i programmi individuati dal Tavolo nonché a proporre a questo ulteriori obiettivi;  Collaborazione alle azioni di monitoraggio degli strumenti disponibili, di mappatura dei servizi esistenti sul territorio, di verifica del grado di conoscenza, praticabilità, efficacia, esaustività delle opportunità che la normativa ed il territorio offrono per la conciliazione (indagini sui servizi e la loro capacità di soddisfare le esigenze del territorio, monitoraggio delle progettualità ecc)  Collaborazione alle azioni di promozione ed informazione relative agli obiettivi ed agli strumenti della Legge Regionale n. 7/2007 ed in generale alle opportunità per la conciliazione riservate a lavoratori ed organizzazioni;  Collaborazione alla realizzazione di sperimentazioni territoriali di supporto all’applicazione degli strumenti di conciliazione sul territorio,  Collaborazione agli interventi di monitoraggio dei bisogni e delle problematiche conciliative per le lavoratrici e i lavoratori ed in generale del territorio dell’ambito di Troia finalizzati a individuare gli ambiti tematici/problematici su cui elaborare e programmare politiche ed interventi concreti;  Collaborazione all’organizzazione di percorsi formativi sulle tematiche conciliative con particolare attenzione per i soggetti che intendono progettare e sperimentare azioni innovative per trasformale poi in buone pratiche locali;  Disponibilità a concordare percorsi progettuali finalizzati all’accesso a finanziamenti pubblici per azioni tematiche in ambito di conciliazione. Art. 3

Durata dell’ accordo - Il presente accordo ha durata triennale, ed è rinnovabile tacitamente per un uguale periodo, salvo disdetta da comunicarsi da una delle parti firmatarie entro tre mesi dalla scadenza.

Hanno sottoscritto il Protocollo di Intesa:

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