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QUADERNI)VERGERIANI,)IV,)n.)4,)2008) ) ) ) ) ) ) ) ) ) ) ) ) ) ) ) ) ! QUADERNI VERGERIANI ANNUARIO DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE ITALOUNGHERESE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA «PIER PAOLO VERGERIO» Anno IV, n. 4 – 2008 DUINO AURISINA QUADERNI VERGERIANI Annuario dell’Associazione Culturale Italoungherese del Friuli Venezia Giulia «Pier Paolo Vergerio» Rivista delle relazioni storico-culturali tra l’Italia e i Paesi del bacino carpatodanubiano, fondata da Gizella Nemeth e Adriano Papo Direttore responsabile: Silvano Bertossi Direttore editoriale: Adriano Papo Direttori scientifici e curatori del fascicolo: Gizella Nemeth e Adriano Papo Comitato scientifico: Gizella Nemeth, Adriano Papo, Alessandro Rosselli, Antonio D. Sciacovelli, Fulvio Senardi, Gianluca Volpi Comitato di redazione: Gizella Nemeth e Adriano Papo Redazione: Visogliano 10/H-2, I-34011 Duino Aurisina (Trieste) Posta elettronica: [email protected] Periodico edito dall’Associazione Culturale Italoungherese del Friuli Venezia Giulia «Pier Paolo Vergerio», Duino Aurisina (Trieste) col patrocinio del Comune di Duino Aurisina – Občina Devin Nabrežina e col contributo determinante della Regione Autonoma Fruli Venezia Giulia Stampa: Balogh & Társa Kft., Huszt u. 19, H-9700 Szombathely. Finito di stampare nel mese di dicembre dell’anno 2008 © Associazione Culturale Italoungherese del Friuli Venezia Giulia «Pier Paolo Vergerio», 34011 Duino Aurisina (Trieste), 2008 Fotografie di Umberto Vittori esposte alla mostra Joyce nyomában Triesztben [Sulle orme di Joyce a Trieste], allestita a Szombathely (Ungheria) il 16 giugno 2008 nell’ambito della manifestazione «Bloomsday 2008» ISSN 1827-2126 ISBN 978-88-902217-6-7 Iscritto in data 28 novembre 2005 nel Registro della Stampa e dei Periodici del Tribunale di Trieste col n. 1127 Sommario 7 Presentazione Varia historica 13 DÉNES MÁTYÁS, Prigionieri italiani nella fortezza di Szeged tra il 1833 e il 1848 31 ALESSANDRO ROSSELLI, Il conte Pál Teleki, uomo politico dell’epoca Horthy, nel Diario 1937-1943 di Galeazzo Ciano Studia litteralia 47 ANTONIO D. SCIACOVELLI, L'Italia nei romanzi di Sándor Márai: Il sangue di San Gennaro Studia linguarum 57 KATALIN FEJES, Le soluzioni linguistiche dell'interpretazione di un conflitto illustrato italiano e ungherese a confronto 69 DÓRA TAMÁS – ÁGOTA FÓRIS, La lingua speciale dell'economia I Seminario AISSECO «Nuove linee di ricerca nella storia dei Paesi dell’Europa centrale e orientale», Trieste, 30 novembre 2007 91 ALBERTO BASCIANI, La Grande Romania e le sue periferie (1918- 1940). Spunti per una riflessione storica 102 ANTONIO D’ALESSANDRI, Note a margine di studi recenti sulle relazioni fra Italia ed Europa sud-orientale nel XIX secolo 111 VALENTINA FAVA, Pratiche manageriali e rappresentazioni di modernità industriale nella via cecoslovacca al socialismo. Il caso della Skoda Auto (1928-1968) 123 WALTER GORUPPI, Minoranze nei Balcani. Discriminazioni ed esclusione sociale. Il caso del Sandzak serbo durante il regime di Milošević 131 ANDREA GRIFFANTE, Territorio nazionale e mappe mentali: il caso della Lituania di fine ’800 143 GIZELLA NEMETH & ADRIANO PAPO, Note su alcuni personaggi italoungheresi e non, in genere trascurati dalla storiografia 159 MARINA ROSSI, Storiografia e memoria nella Russia post-sovietica 175 ANTONIO D. SCIACOVELLI, Letterature della rivoluzione e controrivoluzione. A cinquant’anni dall’inizio della repressione (1957-2007) 183 DAVIDE ZAFFI, L’anti-biografismo di Noica 5 Recensioni 201 ALESSANDRO ROSSELLI, L’Ungheria e il Mediterraneo Recensione del libro di Norbert Pap, L’Ungheria e il Mediterraneo. Il carattere geografico dei rapporti tra l’Ungheria e gli stati dell’Europa Meridionale, Imeds, Pécs 2008, 208 pp. 202 ALESSANDRO ROSSELLI, L’Ungheria contemporanea Recensione del libro di Gizella Nemeth Papo – Adriano Papo, L’Ungheria contemporanea. Dalla monarchia dualista ai giorni nostri, Carocci, Roma 2008, 154 pp. 203 LÁSZLÓ SZTANÓ, Ritratti ritrattati e tratti dall’oblio Recensione del libro di Imre Madarász, Kultusz, vita, feledés. Olasz irodalom- és kultúrtörténeti tanulmányok [Culto, dibattito e oblio. Saggi sulla letteratura e sulla cultura italiana], Hungarovox, Budapest 2008 Vita dell’Associazione 207 ADRIANO PAPO, Garibaldi e l’Ungheria 210 GIZELLA NEMETH & ADRIANO PAPO, I decreti Beneš e le minoranze tedesca e magiara in Cecoslovacchia alla fine della seconda guerra mondiale 213 BALÁZS BARTÁK, La vicina dei Bloom 215 UMBERTO VITTORI, Joyce in Ponterosso e dintorni 217 ADRIANO PAPO, L’anno corviniano nei convegni della «Vergerio» 221 Attività culturale 2008 6 Presentazione re sono gli anniversari di quest’anno che la nostra rivista deve celebrare o quanto meno ricordare: il 550° anniversario dell’ascesaT al trono di Mattia Corvino, i cent’anni della rivista ungherese «Nyugat», i novant’anni del grande drammaturgo ungherese e illustre socio onorario della «Vergerio» Miklós Hubay. Cominciamo dal primo. Nel 1458 veniva eletto re d’Ungheria Mattia Hunyadi, detto il Corvino dall’animale araldico della sua insegna. Mattia era il figlio dell’ex voivoda di Transilvania e reggente del Regno d’Ungheria, Giovanni Hunyadi, che nel 1456 aveva difeso Nándorfehérvár (l’attuale Belgrado) dall’assedio dei turchi ottomani. L’età di Mattia Corvino, l’ultimo grande re nazionale magiaro, costituisce senza dubbio uno dei momenti più esaltanti e significativi della storia d’Ungheria. Uomo di spiccata personalità, valido condottiero, capace politico, Mattia Corvino ebbe un solo e ambizioso obiettivo: fare nuovamente dell’Ungheria uno dei regni più potenti e colti d’Europa, quale era stato, a esempio, all’epoca degli Angioini; voleva insomma costituire un forte regno centroeuropeo, che fosse anche in grado di contrastare da solo la dirompente avanzata degli ottomani. A tale scopo si adoperò per rinnovare gli antichi legami con l’Italia, alla quale lo avvicinò ancor di più la figlia del re di Napoli, Beatrice d’Aragona, che sposò in seconde nozze nel 1476. Beatrice, colta e raffinata, portò con sé da Napoli i segni che preannunciavano il Rinascimento italiano, lasciandone un’impronta indelebile alla corte di Buda. Mattia stesso divenne un insigne mecenate: da autentico sovrano rinascimentale qual era, accolse alla propria corte uno stuolo di artisti, storici, poeti, architetti, per lo più italiani, e diede vita a una delle più belle e ricche collezioni librarie dell’epoca: la Biblioteca Corviniana, la quale, coi suoi circa 2500 codici miniati, poteva rivaleggiare con la stessa Biblioteca Vaticana. Il 2008 è stato quindi riconosciuto dal Ministero della Cultura ungherese come l’Anno del Rinascimento in Ungheria: in tale occasione l’Ungheria, e la sua capitale in particolare, hanno visto la realizzazione di importanti mostre d’arte (tra cui quella sui Medici, allestita nelle belle sale del Museo delle Belle Arti di Budapest) e numerosi e importanti convegni di studio (tra cui quello organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Budapest su «Il Rinascimento nell’età di Mattia Corvino»). Ma anche la «Vergerio» ha voluto omaggiare il Corvino e l’Anno del Rinascimento in Ungheria organizzando un concerto di musica antica magiara e ben due convegni di studio: il primo svoltosi a Trieste il 19 marzo 2008, il secondo tenutosi a Szeged il 6 ottobre successivo. Del primo 7 convegno, i cui atti appariranno nel numero 2 del periodico dell’associazione Sodalitas adriatico-danubiana, «Studia historica adriatica ac danubiana», si parla abbondantemente nella sezione «Vita dell’Associazione» di questo fascicolo dei «Quaderni». Gli atti del convegno seghedino saranno invece pubblicati dalla Fondazione Cassamarca di Treviso, che ha promosso e supportato la manifestazione. La celebre rivista «Nyugat» apparve all’orizzonte letterario nel 1908; edita prima da Hugo Ignotus ed Ernő Osvát e poi dallo stesso Osvát e da Mihály Babits, proseguì le sue pubblicazioni fino al 1941, riconfermando i ‘grandi’ della cosiddetta prima generazione, come i poeti Mihály Babits, Gyula Juhász, Dezső Kosztolányi e i prosatori Milán Füst, Frigyes Karinthy, Gyula Krúdy, Ferenc Móra, Zsigmond Móricz, Lajos Nagy ecc., e sfornando nuovi talenti come i poeti della seconda generazione (anni Venti) Gyula Illyés, Attila József, György Sárközi, Lőrinc Szabó e i prosatori Géza Féja, János Kodolányi, Sándor Márai, László Németh, Péter Veres, Antal Szerb. A questa folta schiera di celebri nomi – ad Attila József la «Vergerio» ha dedicato un convegno a Trieste nel 2005 in occasione del centenario della nascita e ha collaborato all’organizzazione di un secondo convegno tenutosi a Szombathely nello stesso anno – dobbiamo aggiungere i poeti e i prosatori della terza generazione: Anna Hajnal, Miklós Radnóti, che patì le persecuzioni antisemite dei nazisti concludendo la sua breve esistenza fucilato durante l’internamento in un lager tedesco, György Rónay e Sándor Weöres. Anche il poliedrico ed ex operaio Lajos Kassák, poeta, editore, nonché pittore dell’avanguardia ungherese, pubblicò alcuni dei suoi scritti in «Nyugat». Molti scrittori e poeti di «Nyugat» si sono altresì distinti come traduttori di opere ‘occidentali’: tra questi va soprattutto segnalato Mihály Babits, che tradusse la Divina Commedia in ungherese e fu, dopo la prima guerra mondiale, il faro della rivista stessa. Vicino a «Nyugat» possiamo collocare anche il maggior drammaturgo dell’epoca, Ferenc Molnár, autore del famoso libro I ragazzi della via Pál del 1906. Dopo il 1941, il coredattore di «Nyugat» Gyula Illyés ne continuò le pubblicazioni fino all’occupazione tedesca