Ferrari GTC4Lusso

Con la GTC4Lusso il brand del Cavallino Rampante perfeziona i concetti già visti con la FF andando a migliorare la performance della variante a 12 cilindri allargando la platea dei potenziali clienti con l'arrivo della variante V8 turbo. Quella che certamente più avrebbe amato è indubbiamente la V12 aspirata che oggi tocca quota 690 cv di potenza massima mantenendo inalterate quelle che sono le caratteristiche di fruibilità di questo modello: 450 litri di bagagliaio (fino a 800 abbattendo gli scheinali 40/20/40), spazio comodo per quattro persone, trazione integrale e quattro ruote sterzanti a tutto vantaggio della possibilità di utilizzo di questa particolarissima Ferrari in ogni condizione.

Una vera e propria capostipite di una gamma di vetture apparentemente meno sportive e vicine al concetto di Ferrari biposto nuda e cruda che apre di fatto la strada ad una crossover/suv che lo stesso Marchionne ha più volte confermato: "sarà qualcosa di diverso", assicura il Presidente e non c'è alcun dubbio su questo visto che anche la stessa FF prima e GTC4Lusso poi rappresentano qualcosa di diverso e unico nel contesto di vetture berlina ad alte prestazioni. Per intenderci questa con la Panamera Sport Turismo, anche nella versione Turbo S, non ha nulla da spartire.

492 cm di lunghezza, 138 di altezza e 198 di larghezza (passo 299), la GTC4Lusso nonostante le dimensioni offre prestazioni da vera Ferrari: scatta da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi, passa da 0 a 200 in 10,5 e tocca i 335 km/h di velocità massima. Il tutto assistita dai 697 Nm di coppia massima (@5.750 giri) di cui l'80% disponibile già a 1.750 giri a testimonianza di come questo V12 a V di 65° (6.262 cc) aspirato sia stato pensato non solo per essere estremamente prestazionale ma anche molto sfruttabile in ogni condizione di guida.

Tra le caratteristiche della GTC4Lusso che sono state portate dalla FF c'è, oltre al motore V12 disposto dietro l'asse delle ruote anteriori, anche la ripartizione dei pesi (47/53) e la trazione integrale: come al solito non si tratta di un sistema tradizionale con il differenziale centrale ma Ferrari ha preferito sviluppare in modo assolutamente atipico questo tema lasciando invariata rispetto ad una V12 tradizionale cambio e trasmissione dedicata all'asse posteriore (cambio DCT a sette marce) aggiungendo una seconda trasmissione collegata all'albero motore anteriormente che lavora in modo sincrono a quella posteriore fino ad una velocità di 200 km/h: nel momento in cui la centralina di controllo richiede coppia alle ruote anteriori la frizione di chiude ed attiva il trasferimento di coppia all'asse anteriore con la possibilità di trasferire fino al 90% di coppia su una singola ruota. Qualcosa di assolutamente unico nel panorama motoristico mondiale, che in Ferrari hanno combinato con le quattro ruote sterzanti e con un sistema di sospensioni con ammortizzatori a controllo elettronico (magnetoreologico) in grado di variare la risposta in modo istantaneo: soluzioni che fino alla precedente FF lavoravano quasi indipendentemente una dall'altra mentre oggi vengono coordinate dalla centralina SSC 4 pensata per sovraintendere il lavoro di tutti gli elementi coordinabili in funzione di parametri di riferimento contenuti nella centralina. Per intenderci se c'è molta aderenza gli ammortizzatori posteriori si ammorbidiscono in fase di accelerazione per assicurare il massimo carico sulle ruote a tutto vantaggio della capacità di accelerazione mentre se il fondo è sconnesso o scivoloso gli ammortizzatori anteriori si ammorbidiscono e la trazione anteriore inizia a spingere cercando, anche in questo caso, performance oltre che sicurezza.

Una vettura, dunque, molto sofisticata sotto il profilo meccanico ma anche una vera berlina per quanto concerne lo spazio a bordo: in Ferrari hanno lavorato sodo per offrire un ambiente in grado di ospitare comodamente quattro persone ed in questo la GTC4Lusso, grazie anche ad un bagagliaio di 450 litri (estendibile fino a 800 abbattendo gli schienali 40/20/40), è certamente in grado di mettere a proprio agio chiunque. Interessante la scelta di mantenere il contagiri analogico, affiancandolo a due display digitali: il primo dialoga con l'elettronica della vettura, il destro invece con il sistema multimediale. Un sistema molto completo e moderno (non è connesso 3g però) che integra Apple Carplay e permette al passeggero di interagire con tutte le funzioni della vettura attraverso un apposito display posto esattamente davanti ai suoi occhi: da lì è possibile gestire navigazione, media, ma anche avere in tempo reale i dati sulla dinamica della vettura, a partire dai giri motore per arrivare alla velocità o alla forza G.

Come si guida

Di GTC4Lusso ne esistono due, quella turbo e quella aspirata a 12 cilindri. Indubbiamente la T è molto interessante perchè l'otto cilindri Ferrari ha coppia da vendere ed un ottimo valore di potenza massima ma è chiaro che il vero motore Ferrari, quello amatissimo da Enzo, è il V12 ed è quindi per questo che troviamo la GTC4Lusso nella sua variante al top di gamma una vettura molto coerente con lo spirito Ferrari: la carrozzeria Shooting Brake, forse, ha fatto storcere il naso a qualche purista ma di Ferrari a quattro posti nella storia, anche guidate dallo stesso Drake, ne esistono moltissime.

Spazio a bordo e comfort che però non significano una rinuncia alla sportività, anzi. La tecnologia telaistica, oltre che quella motoristica di cui Ferrari è sempre stata leader, ha fatto passi da gigante in questi anni ed anche prodotti apparentemente tranquilli come la GTC4Lusso possono vantare caratteristiche dinamiche degne di una vera supersportiva: quattro ruote sterzanti, trazione integrale e sospensioni magnetoreologiche, infatti, permettono di scaricare a terra potenza in qualsiasi frangente dipingendo curva dopo curva una dinamica di guida che può passare dalla massima sicurezza e comfort ad una sportività vicina a quella di una 488: il tutto senza alcun intervento da parte del pilota visto che il software di controllo SSC4 elabora istante per istante la dinamica della GTC4Lusso restituendo un compito a tutti gli elementi che sono controllabili elettronicamente. Questo significa che ogni componente della vettura dialoga con l'altro andando ad esprimere un "concerto" di prestazioni che rende la dinamica di questa vettura esaltante.

Il motore V12 fa il resto: a 1.800 giri ha 80% della coppia disponibile e la curva rimane altissima fino a 5.750 giri dove si incontra il picco massimo. Un motore paradossalmente estremamente lineare, in grado di tirare fuori le unghie ed una voce sconvolgente una volta superati i 4.500 giri. Da lì in avanti il V65 non è solamente sfruttabile ma è un vero fiume in piena di potenza che si avvicina via via alla zona rossa in un crescendo di sfumature sonore che sono tipiche di quei motori aspirati che tanto fanno sognare gli appassionati di tecnica motoristica e non solo. Del resto questo sound per un motore turbo, per quanto bene possa essere fatto, è impareggiabile e Ferrari fa benissimo a sviluppare ancora questa tipologia di motore.

Un motore che ben si abbina alla trazione integrale, molto particolare per costruzione ed efficace nella guida perchè praticamente non si sente, ma anche al cambio DCT a sette marce estremamente veloce e rabbioso nelle modalità di guida più estreme e molto vicino alla sofficità di cambiata di un convertitore di coppia nella modalità di guida comfort. Modalità di guida che può essere resa ancor più tranquilla e dolce nelle modalità "wet" o addirittura in "snow" dove la GTC4Lusso con le scarpe giuste (nel nostro caso Pirelli Sottozero) ha dimostrato una facilità di guida quasi disarmante. In conclusione

270.060 euro sono in assoluto tanti per una automobile ma sono pochi per un vero e proprio sogno su ruote come questo. E' incredibile come in Ferrari, nel pieno rispetto della tradizione, siano riusciti a sviluppare un prodotto che va ben oltre la quasi scontata capacità sportiva: la GTC4Lusso, infatti, è una vera ammiraglia nel fisico di una sportiva. Un mix unico, che si avvicina ai concetti di crossover tanto cari agli automobilisti di oggi, che rappresenta certamente una base interessante per lo sviluppo della futura gamma di vetture in direzione "sport utility" immaginato dal Presidente Marchionne.