Anno I • N.3 • Settembre 2003

NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE

Periodico trimestrale della Sezione ANA di • Iscr. Trib. BL n. 1 del 6/2/2003 - Presidente Arrigo Cadore • Direttore responsabile Dino Bridda - In redazione: Luca Federa, Ilario Tancon – Imp.e stampa Tipog.Piave Srl BL - Tiratura 8.600 copie Sped. in abbonamento post. art. 2 c. 20/C L.662/96 DCI BL - Tassa Pagata/Taxe Perçue - In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio P.T. di Belluno 32100 detentore del conto per la restituzione al mittente che si impegna a pagare relativa tariffa

Fedeli alla Montagna, da veri Alpini! IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

UNA QUESTIONE DELICATA E NON PIÙ ELUDIBILE In ritardo, ma il motivo c’è, Nessuno vuole essere anzi due! orfano del 7° Alpini

Questo numero del nostro giornale porta Coniugare trasferimento con rilancio: la data del mese di settembre, scadenza natu- rale del terzo numero di un trimestrale, ma ar- non sarà facile, ma si deve provare riva nelle case dei lettori con ritardo, rispetto ai termini prefissati annualmente per la no- iunto in provincia per partecipare ad importanti eventi della nostra stra pubblicazione. Gassociazione a Tambre ed a S. Giustina, il presidente dell’Ana Bep- Innanzi tutto avevamo deciso già da tem- pe Parazzini a fine settembre non ha avuto mezzi termini per sottoli- po di chiudere il giornale in redazione solamen- neare che, a proposito del mantenimento del 7° Reggimento in provin- te alla fine del mese di settembre per consen- cia, ancora una volta si parla di ristrutturazione, ma si legge riduzione, tirci di dare il giusto risalto ad un avvenimen- mentre gli appare alquanto debole la difesa fatta in loco a livello poli- to molto importante per la vita della nostra se- tico. Parazzini arriva a dire anche che la questione dovrebbe essere ge- zione: il premio “Fedeltà alla montagna” che stita non in modo frammentario, ma unitario, magari con una visione per il 2003 ha raggiunto l’. Si tratta del- ed un’assunzione di responsabilità a livelli ancora più alti di quello se- la seconda manifestazione nazionale dell’Ana, zionale, ovvero a livello nazionale Ana. Poi aggiunge che, se la soppres- preceduta per importanza solo dall’adunata, sione della leva obbligatoria può togliere linfa vitale alla nostra asso- perciò ritenevamo doveroso aspettare la conclu- ciazione, l’Ana può anche pensare a “farsi gli alpini in casa”! Non è una sione della due giorni di sabato 27 e domeni- battuta, Parazzini vuol dire che il patrimonio insito nella storia e nel- ca 28 per chiudere il giornale con la cronaca la tradizione delle truppe alpine può essere da noi vivificato per altre di quanto è accaduto a Tambre. strade, non siamo usi a perderci d’animo, ci mancherebbe! Il bilancio della manifestazione, anche se- Tutto ciò, però, non risolve il problema di fondo della presenza de- condo quanto espressoci dalla dirigenza nazio- gli alpini in provincia. Lo stesso presidente nazionale dell’Ana parlava nale e da molti amici di tutta Italia quassù con- a fine settembre di notizie nebulose al riguardo, qualche voce sommes- venuti per l’occasione, è stato senza dubbio as- sa circolava ai primi di ottobre e, mentre stiamo per andare in macchi- sai positivo e per un’ulteriore conferma vi ri- na, ecco la dichiarazione alla stampa dell’on. Maurizio Paniz che rife- mandiamo alla cronaca pubblicata nelle pagi- risce parole del ministro della Difesa Antonio Martino circa la sospen- ne centrali. E, se l’evento si preannunciava – sione graduale delle attività del 16° Reggimento nelle caserme Salsa e come è stato – di assoluto rilievo, non poteva- D’Angelo “per dar luogo al progressivo trasferimento del 7° Reggimen- mo non dedicargli anche la copertina con le im- to da a Belluno garantendo così infrastrutture più rispondenti al- magini di ieri e di oggi a testimoniare il livel- le esigenze del reparto sia in termini di innalzamento degli standard qua- lo dell’iniziativa realizzata in Alpago. litativi di vita sia in ordine all’elevazione delle sue capacità operative”. Pertanto, un buon motivo per ritardare l’u- Parole che dicono e non dicono, ma la sostanza appare chiara, ancor- scita del giornale c’era davvero ed i fatti lo han- ché anticipata nelle ultime settimane da indiscrezioni di stampa che non no confermato. Nel frattempo, però, si è aggiun- hanno di certo giovato alla causa. to un altro motivo, altrettanto importante e di È comprensibile l’amarezza nel Feltrino, che assomiglia molto a quel- estrema delicatezza, quale è quello relativo al- la dei bellunesi quando si videro chiudere progressivamente le caserme la sorte delle truppe alpine in provincia di Bel- “Fantuzzi”, “Toigo”, “Piave”, “Tasso”, sparire la Brigata “Cadore” con qua- luno. Le notizie in tal senso si sono accavalla- si tutti i suoi reparti, ridurre al lumicino la presenza alpina in città. te nel corso degli ultimi tre mesi e, anzi, si so- Ed ora, che cosa fare? Prima di tutto non lasciarsi prendere dallo scon- no moltiplicate proprio in corrispondenza dei forto né da reazioni scomposte che offrirebbero il fianco ad ulteriori fram- giorni coincidenti con la chiusura del nostro mentazioni di quel fronte compatto di intenti al quale accennava il pre- giornale. Abbiamo ritenuto opportuno condi- sidente Parazzini e sul quale la nostra sezione si è sempre battuta sin zionare l’uscita di questo numero anche alla dall’inizio. Ora si tratta di gestire le operazioni conseguenti in modo mol- possibilità di capire come si stava evolvendo la to equilibrato e responsabile nella convinzione di far volgere ciò che sem- situazione per potere esprimere un giudizio pon- bra solo negativo in un futuro positivo, sia per Belluno che per Feltre. derato, sereno e privo di qualsiasi spirito di al- A raccolta sono chiamati un po’ tutti, noi dell’Ana come le istitu- larmismo o di insana ed inutile polemica. zioni locali e le nostre rappresentanze ai vari livelli per far sì che quell’”in- Per tutte le ragioni suesposte il n. 3 di “In nalzamento degli standard qualitativi di vita” e quell’“elevazione del- marcia” arriva in ritardo, ma siamo sicuri che le capacità operative” del 7° Reggimento Alpini, dei quali parla il mi- condividerete il nostro desiderio, tutto giorna- nistro Martino, siano la vera carta vincente per tutto il nostro territorio. listico ma anche di coscienza alpina, di usci- Qualche volta proprio dalle ceneri può nascere qualcosa di buono. Pro- re puntuali almeno nella documentazione dei viamoci tutti ! fatti riferiti in queste pagine. Il Direttore

2 IN MARCIA GRAZIE, MARIO!

a notizia che temevamo da tempo ci ha in- stenza e previdenza magistrale, riscuotendo L chiodati alla dura realtà nella tarda sera- plauso e stima fra i colleghi per l’impegno co- ta del 10 ottobre: Mario Dell’Eva se ne era an- stante e praticamente gratuito. In più direzio- dato in punta di piedi, col suo sdrucito cap- ni si indirizzò la sua attività nel campo del vo- pello alpino calcato sulla fronte, la fedele lontariato. Fu presidente della scuola materna cartella piena di fogli ed articoli al fianco. È di Salce per quindici anni dandole notevole im- pulso, guidò per oltre quattro UN AFFETTUOSO RICORDO lustri la Bocciofila “Piave” rag- giungendo importanti risulta- ti sportivi, presiedette per due anni il Comitato provinciale L’Alpino Mario Dell’Eva, di Belluno e nel 1997, per il centenario della Federazione italiana bocce, fu premiato con un esempio per tutti noi medaglia per il lavoro svolto. Per oltre mezzo secolo, Ci lascia un’eredità morale che si riassume sempre in prima linea, Dell’E- va diede un grande contributo nel trinomio tradizione-montagna-alpini alla sezione Ana di Belluno, alla quale era iscritto dal 1948. “andato avanti” in silenzio all’ospedale S. Nel 1963 fu nominato segretario del gruppo di Martino di Belluno ove la sua pur salda tem- Salce, incarico conservato sino all’ultimo. Nel pra ha ceduto dopo mesi di sofferenze soppor- 1964 fu chiamato dall’allora presidente Rodol- tate con esemplare tenacia e forza d’animo. In fo Mussoi alla carica di segretario, mansione pochi minuti le telefonate si sono incrociate svolta anche con il successore Bruno Zanetti del ed i “suoi” alpini si sono inchinati davanti al- quale fu pure vice presidente, subentrandogli l’ineluttabile. Il gruppo di Salce perdeva il suo nell’incarico nel 1996. Si distinse per importanti iniziative: radu- ni provinciali ed intersezionali, campionati na- zionali di sci e di corsa in montagna al Neve- gàl, ma il suo capolavoro resta l’idea del primo raduno della Brigata Cadore nel 1999 con seimila alpini che sfilarono in piazza dei Mar- tiri. Il secondo si terrà nel giugno prossimo e di lui si avvertirà l’assenza. Proficua fu l’attività di giornalista pubbli- cista con apprezzate collaborazioni al “Gazzet- tino” - puntuali quelle alla rubrica “Penne nere bellunesi” del martedì - ed all’”Amico del Popolo”. Dal 1964 al 2002 diresse il bimestra- le “Col Maor”, dapprima organo del gruppo di Salce, poi “anima” e voce autorevole ed ascol- tata in campo nazionale dell’intera sezione di Belluno. Egli curò varie pubblicazioni storiche riguardanti la sezione, il rifugio al Col Visen- tin, la divisione Pusteria, le vicende del batta- glione “Belluno”, del 7° reggimento alpini e del- la mina al piccolo Lagazuoi. Fu penna vigoro- inossidabile segretario, la sezione di Belluno sa e tenace nel difendere i valori che si coniu- una pietra d’angolo, l’Ana uno dei suoi più sin- gavano nel trinomio tradizione-montagna-al- ceri ed appassionati dirigenti. L’imponente par- pini. Aveva la tempra del narratore fecondo e tecipazione all’ultimo saluto a Salce ha testi- del polemista indomito, doti che profuse so- moniato la dimensione di questa nostra gra- prattutto per opporsi ai tentativi di cancellare ve perdita. gli alpini dalla realtà bellunese. Per la sua ap- Mario Dell’Eva, nato a Belluno il 28 gen- passionata opera volontaristica la città di Bel- naio 1923, conseguì il diploma magistrale nel luno gli conferì nel 2001 il premio “S. Marti- 1941, partecipò alla guerra di liberazione e ne- no” tra il plauso generale dell’opinione pub- gli anni 1946-47 prestò servizio nel battaglio- blica. ne “Feltre” dell’8° reggimento alpini. Inse- Alla moglie Ida, ai figli ed a tutti i familia- gnò per un lustro e poi venne comandato al ri giungano, anche da queste colonne, le più af- Provveditorato agli studi di Belluno, ove per ven- fettuose condoglianze della presidenza, del tisette anni espletò mansioni amministrative consiglio direttivo, dei soci tutti della sezione dimostrando grandi capacità professionali nel di Belluno, nonché della direzione e della re- servizio di ragioneria. Per più di vent’anni fu, dazione di “In marcia”. inoltre, segretario dell’Enam, l’ente di assi- Dino Bridda

IN MARCIA 3 ALPINI IN... NAVE

PER LA 77MA ADUNATA NAZIONALE Sulle onde dell’Adriatico con destinazione Trieste Si ripeterà la felice esperienza di Catania

a riuscitissima adunata di Aosta è ormai un L ricordo ed è ora di pensare a Trieste, la bel- A quarant’anni dalla tragedia lissima città giuliana, che, nel 50° anniversa- rio del suo ritorno all’Italia, ospiterà gli Alpi- ni nel loro tradizionale raduno annuale. L’ANA ED IL VAJONT IN QUELL’OTTOBRE 1963 Sull’onda del travolgente successo otte- nuto con “UNA NAVE DI ALPINI A CATANIA”, Un ricordo dei primi volontari in occasione dell’adunata del 2002, intendia- giunti da e mo ripetere quell’esperienza e unire all’aspet- to tipicamente alpino dell’adunata l’opportu- i chiamò il dovere, trovaste l’orrore, vi sostenne l’amore”. Recita- nità di visitare le coste della Croazia, facendo “Vva così la medaglia dell’Ana coniata per i volontari che interven- delle soste nelle località più belle e caratteristi- nero a sostegno delle popolazioni colpite dalla catastrofe del Vajont. La che. stessa fu richiesta anche da vigili del fuoco ed altre istituzioni che la adot- Il programma di massima prevede: merco- tarono per i propri aderenti. Col beneplacito della sede centrale dell’A- ledì 12 pomeriggio: partenza per Venezia con na il consigliere nazionale Rodolfo Mussoi, il presidente sezionale Giaco- pullman ed imbarco in serata; giovedì 13: ar- mo Pellegrini e il capo gruppo di Ponte nelle Alpi-Soverzene Giovanni Fel- rivo in mattinata a Spalato, giornata a dispo- trin organizzarono subito i molti volontari presentatisi per alleviare il disagio sizione per la visita alla città; venerdì 14: visi- dei superstiti e collaborare al pietoso recupero delle salme che l’onda de- ta a Dubrovnik, una delle più belle località del- positò sulle anse del Piave a Ponte nelle Alpi. l’Adriatico; sabato 15: a Trieste per il primo gior- Dopo le celebrazioni del quarantennale della tragedia abbiamo aper- no dell’adunata; domenica: sfilata, e, a metà po- to l’archivio della nostra sezione al fine di ricordare i nomi di quei valoro- meriggio, rientro alle proprie abitazioni a si soccorritori. Da Soverzene, assieme al sindaco Camillo Burigo ed al par- mezzo pullman con sosta in serata per cena con- roco don Luciano Rudatis, intervennero gli alpini Elio, Luigi, Nello, Silvio e clusiva ed arrivo a casa entro mezzanotte. Sisto Burigo; Carlo, Giovanni, Livio, Luigi, Pietro e Umberto Savi; Lorenzo Tra- Viaggeremo sulla nave “Cesme” che è at- montin. Da Ponte nelle Alpi arrivarono il sindaco Umberto Orzes, i parro- tiva tutte le settimane sulla linea Ancona-Ce- ci di Cadola don Giacomo Viezzer e di Polpet don Fortunato Zalivani (c’e- sme (Turchia). Costruita in Norvegia, lunga 155 ra anche quello di Fortogna don Vittorio ), il medico condotto Ma- metri, larga 20 e alta 25, ha una velocità mas- rio De Marchi, il farmacista Oliviero Puccetti (fornì gratuitamente materia- sima di 22 nodi/h. le sanitario alle squadre di soccorso), gli alpini Luciano Bridda, Antonio Bri- A disposizione dei passeggeri ci sono va- stot, Ilio Bortot, Girolamo Collarin, Danilo Dal Borgo, Pomponio Dal Farra, rie tipologie di cabine (suite, confort, lusso, in- Vittorio De Biasi, Bruno De Nard, Giovanni Feltrin, Ugo Fontana, Elio Lasta, terne, esterne da 1-2-3-4 letti) per un massimo Carlo Gianni Molaschi, Ivo e Ruggero Pierobon, Rino Prest, Felice Fortuna- di 800 posti. Dispone di bar, ristoranti, video- to Speranza, Filippo e Sisto Triadan, Michele Zampieri e Pietro Zilli. giochi, slotmachine, cinema, duty-free, anima- Ad essi si aggiunsero poi Celeste Bianchet, Luigi Casagrande, Gior- zione e intrattenimento, assistenza medica. dano Corona, Giuseppe De Pasqual e Ilario Tramontin. (c.p.) Il servizio prevede pensione completa a bor- do (pernottamento / 1a colazione / pranzo / ce- na) a partire da mercoledì sera fino a domeni- ca mezzogiorno; la cena di domenica sarà probabilmente consumata nella zona di Cone- Alla presenza del gliano. Le quote di partecipazione non sono an- labaro nazionale Ana 240 ALPINI HANN cora state fissate, ma quanto prima saranno re- na cerimonia, quella del giuramento, che fino a pochi anni fa se note ai capi gruppo interessati. era un fatto “normale” per una terra alpina come la nostra. Ora, L’iniziativa è sotto il patrocinio della Sezio- U invece, i giuramenti sono dei veri e propri “avvenimenti”. Ed avve- ne Alpini di Belluno, l’organizzazione tecnica nimento è stato quello di Mel: una cerimonia, una festa che ha co- sarà curata da Pizzocco Viaggi srl, il coordina- involto, oltre ai giovani protagonisti, anche i loro familiari e tutta tore sarà il nostro vice presidente Renato Me- la comunità zumellese. Un evento reso possibile dalla collaborazio- nel. ne tra 7° Reggimento Alpini, comune di Mel e gruppo Ana di Mel. Sfilata dei reparti e successiva disposizione in piazza Papa Lu- ciani. Una piazza gremitissima che costituiva un colpo d’occhio non da poco. E già il solo vedere schierati i due Reggimenti per molti, av- vezzi alle cose militari e non, costituiva motivo d’emozione. Dopo gli onori alla bandiere di guerra, ai rappresentanti delle istituzioni ed al comandante della Julia gen. Alberto Primicerj, si

4 IN MARCIA DALLA RUSSIA CON AMICIZIA

dieci anni dall’inaugurazione dell’asilo, l’A- Domenica 14 settembre ha avuto luogo la A na ha voluto ricordare il 60° degli eventi commemorazione ufficiale. Dopo la deposizio- bellici con un’ulteriore costruzione di un par- ne di fiori ai monumenti russo e italiano, da par- co di circa 4.000 metri quadrati antistante l’a- te delle delegazioni, è seguita la S. Messa cele- silo dove è stato posto un piccolo monumen- brata dal parroco di S. Pio X° di Conegliano don

A 60 ANNI DA NIKOLAJEWKA Ora Rossosch ha anche un parco ed un monumento nel segno della fratellanza Bella cerimonia ufficiale con una folta delegazione dell’Ana in terra russa

to; l’amministrazione comunale di Rossosch ha Mario Casagrande. Circa 650 alpini, venuti chiesto che la cerimonia di commemorazione dall’Italia con un tre voli, un treno speciale e 22 fosse compresa nell’ambito delle celebrazioni camper, hanno dato vita ad una sfilata aperta per l’80° anniversario della denominazione del- dal labaro nazionale scortato dal presidente la stessa città russa. Parazzini e dai consiglieri nazionali Pasini, Nella stessa occasione, il 13 settembre Botter, Brunello, Canova, Cason, Fumi, Ni- una delegazione del comune di Conegliano ca- chele, Romagnoli. Sono stati contati 32 vessil- peggiata dal sindaco alpino Floriano Zam- li sezionali e 52 gagliardetti. I cori Soreghina di bon, ha siglato un protocollo che inizia il ge- Genova e Edelweiss Monte Grappa di Bassano (VI) mellaggio fra le due città e che è stato presen- hanno allietato la cerimonia e la fanfara Alpi- tato ufficialmente sulla piazza antistante il na Valchiese-Monte Suello di Salò (Bs) ha scan- municipio gremita da migliaia di persone e al- dito il momento dell’alza bandiera, suonando lietata anche dalla fanfara alpina Valchiese- magistralmente gli inni nazionali russo e italia- Monte Suello. no e le marce nei vari movimenti celebrativi. Tra le autorità russe erano presenti: il pre- sidente della provincia di Rossosch-Grignov, il sindaco Kvasov, il comandante la 20° Armata Russa Postnikv, la direttrice dell’asilo Liubof Lap- tiova. Tra le autorità italiane presenziavano: il ten. gen. Bruno Iob. comandante le truppe al- pine; l’addetto militare presso l’ambasciata gen. Gilio Giuliani; il vice console l’alpino En- rico Alfonso Ricciardi. Sono stati inaugurati poi il parco ed il monumento, semplice nella struttura ma denso di significato di fratellan- za: si tratta di uno zoccolo in muratura, costrui- to a tempo di record in due giorni dai volon- tari alpini e sormontato da un profilato di ac- ciaio inossidabile, e rappresenta un cappello sti- lizzato con la nappina con la penna ad un la- to e la stella dell’armata russa sull’altro. È opera di Michelino Fabian di Borso sul Grap- pa ed è stato trasportato dall’Italia con la co- lonna dei camper. Sono i ragazzi del 7° Prima dei saluti ufficiali, sono stati conse- e dell’8° della “Julia” gnati dei distintivi d’oro, raffiguranti l’aquila O GIURATO A MEL alpina con l’asilo tra gli artigli, a una rappre- sono susseguiti gli interventi delle autorità. Abbiamo notato, fra gli sentanza di reduci presenti, alle autorità, a Iva- altri, i parlamentari bellunesi Maurizio Fistarol, Giovanni Crema, nov e a Tamara già sindaco e assessore di Ros- Maurizio Paniz e Paolo De Paoli, il sindaco di Feltre Alberto Bram- sosch durante la costruzione, ed ai componen- billa ed il suo collega di Mel Emilio Isotton. ti la commissione nazionale che ha curato la A seguire si è svolta la sempre suggestiva cerimonia della solen- costruzione dell’asilo (lo stesso distintivo ver- ne professione del giuramento: un urlo all’unisono che ha fatto vi- rà consegnato, tramite i presidenti delle sezio- brare i più. ni, a tutti i volontari). Alla cerimonia era presente in forze, naturalmente, anche l’As- Dopo 60 anni da Nikolajewka e a 10 an- sociazione Nazionale Alpini con gagliardetti e vessilli da tutto il Tri- ni dall’”Operazione Sorriso” la memoria alpi- (venticinque quelli dei gruppi della nostra sezione) e con il na si alimenta così di valori e ideali dove sacri- labaro nazionale, portato dal vicepresidente vicario Luciano Cheru- ficio, onore, pace, solidarietà si accomunano e bin e scortato dai componenti il direttivo nazionale Arrigo Cadore, non possono essere estranei alle nuove gene- Antonio Cason, Ivano Gentili e Bruno Serafin. (i.t.) razioni. Cesare Poncato

IN MARCIA 5 PROTEZIONE CIVILE

seguito del prolungato periodo di siccità Di non secondaria importanza è stata an- A della scorsa estate anche la nostra provin- che la presenza della squadra sanitaria, pron- cia è stata interessata da numerosi incendi ta per qualsiasi emergenza a supporto degli al- boschivi. tri volontari. Le nostre squadre AIB sono state chiama- Sempre con riferimento agli incendi boschi- te a supporto dei Servizi forestali regionali in vi, dal 18 al 25 agosto tre volontari sezionali

EFFICACE INTERVENTO A CARALTE All’opera le squadre antincendio boschivo della nostra sezione località Caralte del comune di Perarolo. Un in- A.I.B. si sono recati in cendio di vaste dimensioni ha visto impegna- provincia di Savona, ti ben 105 volontari A.I.B., oltre a 13 volonta- precisamente a Calice ri della neonata squadra sanitaria per quindi- Ligure dove, vista l’ele- ci giorni, dal 2 al 16 agosto e per ben 1.180 ore vata pericolosità della di servizio con l’impiego di nove automezzi ol- zona, hanno effettuato tre ad attrezzatura varia. un intervento di pre- Ancora una volta la Protezione Civile se- venzione incendi co- zionale si è dimostrata pronta ed efficiente nel- me previsto dal proto- le situazioni di emergenza. Si sottolinea in par- collo d’intesa stipulato ticolare che, nonostante il periodo di ferie, i vo- fra le Regioni del Vene- lontari hanno risposto immediatamente alla to e della Liguria. chiamata e lo dimostra infatti la massiccia presenza. Per quanto concerne gli interventi, grazie alla specifica preparazione delle squadre, sono UNA LEZIONE ALL’ELEMENTARE DI TAMBRE stati realizzati con efficienza in una località par- ticolarmente impervia. Si è provveduto altresì L’educazione ambientale alla messa in sicurezza, con l’utilizzo di un’u- nità dotata di un gommone, del lago di S. Cro- ce per consentire l’approvvigionamento dei comincia nelle scuole mezzi aerei impiegati nell’opera di spegni- “Docenti” i volontari della P.C. Ana dell’Alpago mento dell’incendio. educazione ai valori della solidarietà ed alle pratiche di intervento L’ di protezione civile deve iniziare sin dai banchi di scuola. Ne sono consapevoli i componenti del nucleo di protezione civile Ana dell’Alpago che nei mesi scorsi hanno tenuto una lezione al- la scuola elementare di Tambre. La delegazio- ne era composta da Marco De Col, Roberto De March, Katia Zampieri e Fabio Bortoluz- zi e gli alunni interessati sono stati quelli del- le classi terza e quarta. Per ben due ore i ragazzi e le ragazze so- no stati intrattenuti sui vari particolari che co- stituiscono il lavoro dei volontari della pro- tezione civile, in ciò aiutati anche da un mo- dellino in plastico dei terreni di intervento e di un campo allestito per i soccorsi, oltre a car- tine geografiche, fotografie ed altra attrezza- tura utile. Gli alunni, grazie alle spiegazioni esau- rienti dei quattro volontari ed al supporto del- le loro insegnanti, hanno così potuto cono- scere un aspetto molto importante della vi- ta sociale, si sono dimostrati interessati all’ar- gomento ed alla fine hanno posato soddisfat- ti per la rituale foto di gruppo.

6 IN MARCIA INCONTRI E RADUNI SUL COL VISENTIN, RICORDANDO IL 5° ARTIGLIERIA ALPINA omenica 14 settembre si è tenuto il con- pini, familiari ed ap- Dsueto raduno sezionale al rifugio sul Col passionati della mon- Visentin. Il manufatto, come si sa, ha una sto- tagna che hanno assi- ria lunga oltre un secolo, quando, all’inizio, si stito alla S. Messa ce- chiamava “Rifugio Budden” in omaggio ad un lebrata all’esterno da alpinista inglese che percorse i sentieri dolomi- mons. Antonio De ti e delle Prealpi bellunesi come si conveniva Fanti. Il rito è stato ac- a tanti escursionisti britannici sul finire del se- compagnato dai can- colo XIX. Nel 1939/40, come narrano le cro- ti eseguiti dal piccolo “Coro Adunata” diretto dall’artigliere da mon- tagna Bruno Cargnel e presieduto dal colonnel- lo degli alpini Antonio Zanetti. Successivamen- te, dopo gli indirizzi di saluto ed i discorsi di rito, tutti i convenuti hanno consumato il rancio alpino allietato da canti e ricordi del co- mune passato di penne nere.

Il ten. col. Maggian nuovo comandante del 7º

l tenente colonnello Edoardo Maggian è nato nel 1959 a Vicenza. nache, gli artiglieri del 5° Reggimento della “Pu- I Sottotenente di complemento nel 1980 al battaglione “Vicenza”, dal steria” furono artefici dell’attuale struttura che 1985 al 1997 ha prestato servizio al battaglione “Gemona” (poi 8° Reg- fu, per l’appunto, denominata da allora “Rifu- gimento Alpini). Successivamente ha lavorato presso lo Stato Maggiore gio 5° Artiglieria Alpina”. Passato tra mille tra- dell’Esercito e presso il Comando delle Forze Operative terrestri di Vero- versie gestionali e di manutenzione, l’anno pros- na. Dal 1999 al 2000 ha comandato il battaglione allievi dell’8° Reggimen- simo il rifugio festeggerà il decennale dell’at- to “Verona” di Montorio Veronese, mentre dal 2000 al 2003 è stato al Co- tuale direzione curata dai coniugi Giuseppe Del mando Truppe Alpine di Bolzano. Da sottolineare gli studi all’Istituto di Sta- Vesco e Graziella Viel i quali hanno ricevuto il to Maggiore Interforze e al Nato Defense College. Laureato in Scienze stra- premio “Italia che lavora 2002” quale ricono- tegiche, l’ufficiale è anche istruttore di sci. Sposato con la signora Miche- scimento del loro impegno profuso a quota la, ha una bambina di tre anni. 1764 sulle Prealpi bellunesi. Al ten. col. Maggian anche da queste colonne giunga l’augurio di Alla cerimonia erano presenti il labaro buon lavoro da parte della direzione e della redazione di “In marcia”, del sezionale col presidente Arrigo Cadore, alcuni presidente e del consiglio direttivo della sezione Ana di Belluno. gagliardetti dei gruppi, dirigenti Ana, soci al-

“QUELLI” CHE LA COMPAGNIA MORTAI… Riuscito l’ottavo raduno alla caserma “Salsa” tanti: il cinquantesimo del- la costituzione della Brigata Alpina Cadore e della stessa Compagnia Mortai. Al radu- no erano stati invitati anche tutti coloro i quali avevano prestato servizio alla compa- gnia reggimentale e nel Bat- taglione “Belluno”, tutti re- parti che già furono di stan- za alla “Salsa”. omenica 31 agosto alla caserma “Tomma- La giornata è iniziata con la celebrazione del- Dso Salsa” di Belluno si sono ritrovati in un la S. Messa e la deposizione di una corona al mo- bel gruppo coloro i quali prestarono servizio al- numento alla presenza, fra gli altri, del ten. col. la 7a Compagnia Mortai del 7° Reggimento Al- Benvenuto Pol, comandante del 16° Reggi- pini. Si trattava dell’ottava edizione del raduno mento Alpini “Belluno”. Successivamente la che ha visto confluire ufficiali, sottufficiali ed al- comitiva si è spostata alla sede del gruppo Ana pini, assieme a parecchie consorti, per un appun- di Sois per il rancio alpino consumato in lieta tamento sempre particolarmente sentito. Que- armonia e sull’onda di tanti indimenticabili ri- st’anno, poi, ricorrevano due anniversari impor- cordi di vita militare trascorsi assieme.

IN MARCIA 7 IL PREMIO NAZIONALE

OTTIMO SUCCESSO DELLA DUE GIORNI DI TAMB Fedeli alla montagna, d Il premio Ana ha messo in luce un’organizzazione lod Applausi meritati per i soci alpini della “Mo Vibranti parole del presidente Par stata una grande festa per la comuni- se ed il montaggio di Stefano Dall’O e la voce È tà di Tambre che ha visto arrivare al- di Andrea Cecchella: è incentrato su storia ed pini dal Piemonte all’Abruzzo per la attualità del Cansiglio che fanno da cornice al- 23ma edizione del premio “Fedeltà alla l’attività della cooperativa “Monte Cavallo”, vin- montagna”, la seconda manifestazione citrice del premio 2003. dell’Ana nazionale dopo l’adunata. È In serata la chiesa parrocchiale, grazie alla stato un successo anche di organizzazione per sensibilità del parroco don Luigi Calvi, ha ac- la sezione di Belluno ed il gruppo di Tambre co- colto l’esibizione dei cori “Monte Dolada” di adiuvato dagli altri alpini della conca. Due gior- Puos e “La contrada” di S. Stefano d’Aveto. Pub- nate davvero memorabili che ci hanno proiet- blico delle grandi occasioni, chiesa gremitissi- tato sulla ribalta nazionale del mondo degli al- ma e saluto iniziale del nostro presidente na- pini e delle quali, a consuntivo, possiamo di- zionale Parazzini. Poi il via ai canti, in gran par- re di essere particolarmente fieri. te ispirati all’epopea alpina ed alla montagna, Tutto è iniziato sabato 27 al mattino con con la conclusione dell’esecuzione di “Signo- la visita al museo di storia naturale di Chies d’Al- re delle cime” a cori riuniti nel ricordo di Rinal- pago, un’autentica e felice scoperta per molti di do Lavina, già corista del “Monte Dolada” e vin- noi. Nel pomeriggio, a Col Indes, i convenuti citore del premio “Fedeltà alla montagna” con sono stati accompagnati nella visita alla coope- la cooperativa agricola Bassan di Borsoi nel rativa agricola “Monte Cavallo” ed al centro ca- 1992. Nel dopo concerto, grazie anche alla fan- seario allevatori di Tambre-Spert e Consiglio. Molto apprezzata, ovviamente, la possibilità di degustare i prodotti tipici locali. Due dei premiati con i presidenti Arrigo Cadore e Nel tardo pomeriggio di sabato 27, nella sa- Beppe Parazzini la convegni del comune di Tambre, sono inter- venuti il sindaco Corrado Azzali- ni, l’assessore regionale Floriano Pra, l’assessore provinciale Walfré Grisot, l’on. Maurizio Paniz, il pre- sidente della Comunità montana Giampaolo Zanon, il sindaco di S. Giustina Ennio Vigne per il fara di Borsoi e ad un simpatico complesso lo- Bim, il sindaco di S. Stefano d’A- cale, le note delle canzoni più famose hanno ri- veto, la località ligure del pre- suonato sino a tarda ora sotto il tendone alle- miato dello scorso anno. Per l’A- stito per le riunioni conviviali e sempre assai fre- na hanno partecipato il presi- quentato. dente nazionale Beppe Parazzini, Domenica 28 il grande evento. Le vie di quello sezionale Arrigo Cadore ed Tambre si erano riempite sin dalle prime ore, il capogruppo di Tambre Loris Bo- mentre sotto il tendone e nel reparto cucine la na, oltre ad altri dirigenti nazio- notizia del “black-out” non preoccupava più di nali, sezionali e di gruppo. Tutti hanno sotto- tanto i bravi organizzatori. Gli enormi spiedi per lineato l’importanza della manifestazione e mille commensali hanno iniziato a girare gra- l’attaccamento fattivo degli alpini ai valori ed zie ad un generatore di corrente: da veri alpini, alla realtà della montagna. Molto significativa senza perdersi d’animo, tutto era stato risolto e commovente è stata la cerimonia che ha vi- in poco tempo! sto il consigliere Ana Cesare Poncato consegna- Molto bella ed applaudita la sfilata per le re al sindaco di Pier Luigi De Cese- vie del paese, dalla zona degli impianti sporti- ro ed all’arch. Renato Migotti, presidente del- vi sino a ritornare al centro. Il labaro naziona- l’associazione dei superstiti, alcune zolle di le, oltre venti vessilli di sezione e novanta ga- terra raccolte a Nikolajewka e dintorni e che so- gliardetti di gruppo hanno preceduto autorità, no state poi collocate nei giorni successivi sindaci in fascia tricolore e centinaia di alpini nell’”Aiuola della solidarietà” del Vajont. che hanno sfilato per le vie del paese e raggiun- La cerimonia di sabato si è conclusa con la to la piazza principale per l’alzabandiera, l’o- proiezione del filmato “Fedeli alla montagna da nore ai caduti e la messa celebrata sul sagrato veri alpini”, realizzato da chi scrive con le ripre- della chiesa da mons. Sandro Capraro e dai par-

8 IN MARCIA IL PREMIO NAZIONALE

BRE a veri alpini data da tutti i convenuti onte Cavallo” razzini roci alpagoti. All’omelia il celebrante ha sotto- lineato il valore della giornata nella quale ve- nivano esaltati i migliori valori della montagna attraverso il riconoscimento di chi la ama e la difende con autentico spirito alpino e monta- naro, segnando la via di una concreta e dura- tura tutela dell’ambiente e delle sue risorse. Al termine, coordinata dallo speaker Efrem Fullin, si è svolta la cerimonia di premiazione della cooperativa “Monte Cavallo”, presenti qua- si tutti i vincitori delle precedenti edizioni, un fatto davvero eccezionale che sottolinea ulterior- mente il successo della manifestazione in ter- ra . Sono intervenuti, con brevi indirizzi di saluto, il sindaco Corrado Azzalini, la sua col- lega di S. Stefano d’Aveto, il presidente della pro- vincia di Belluno Oscar De Bona, il presiden- te della commissione del premio Romagnoli ed il capo gruppo Ana locale Loris Bona. Molto bel- la la cerimonia di premiazione e di consegna di riconoscimenti ai precedenti premiati in una cornice di sole che faceva risaltare i contor- ni delle montagne. Applausi scroscianti, sicu- ramente meritatissimi, al momento della con- segna del premio 2003 ai rappresentanti della cooperativa “Monte Cavallo” a nome dei soci alpini Fabrizio De Pra, Stefano De Pra, Valen- tino De Pra, Attilio Fullin, Luca Fullin, Mirco Ful- L’omaggio davanti alla no di ricordare i problemi che attualmente ca- lapide dei caduti al lin, Nilo Fullin, Osvaldo Saviane e delle mogli municipio di Tambre. ratterizzano la vita e la sopravvivenza delle trup- che collaborano all’iniziativa imprenditoriale pe alpine nella proiezione, anche, dell’esisten- così giustamente premiata. za futura della nostra associazione. Parazzini Il presidente dell’Ana Beppe Parazzini ha non si è nascosto le difficoltà, ma ha sottolinea- concluso la mattinata con vibranti parole cir- to in modo molto deciso e coinvolgente, sca- ca i valori della convivenza umana che gli al- tenando entusiastici applausi, che gli alpini del- pini sanno portare avanti con il loro immuta- L’interno della stalla della l’Ana non si lasciano intimorire dagli avveni- to impegno civile. Egli non ha potuto fare a me- “Monte Cavallo” menti e non si scoraggiano di fronte a nulla. Se il futuro non ci garantirà, ci garantiremo da so- li, egli ha detto, e “siamo disposti a farceli in ca- sa, gli alpini, se sarà necessario!”. Il che equiva- le a dire che il patrimonio di valori umani e ci- vili, insito nella nostra associazione ed in tut- te le sue componenti, non può essere disperso, ma noi vogliamo che continui ad essere posto al servizio dell’intera collettività nazionale. La bella giornata di domenica 28, poi, è ter- minata con un grande rancio per mille commen- sali splendidamente preparato e servito sotto il tendone ove i convenuti hanno avuto modo di fraternizzare e di trascorrere alcune ore liete. Sempre nel segno di un’alpinità che dalla mon- tagna trae linfa vitale per un concreto impegno civile a favore delle comunità locali. Dino Bridda

IN MARCIA 9 LA GALLERIA DELLA STORIA

FLUIDINO DELLA VECCHIA, CLASSE 1915 Da Nikolajewka al campo di concentramento Ritratto di un vecchio alpino scomparso nel luglio scorso

ultima volta che ho par- ammazzare per proteggere il Martedì 29 luglio L’ lato con Fluidino è sta- compaesano. Tutti episodi 2003, all’età di 88 an- to a gennaio di quest’anno, accaduti e raccolti da Alfio Ca- ni, è morto Fluidino davanti ad un bicchiere di ruso nel suo libro “Tutti i vi- Della Vecchia. La ceri- vino, nella casa di Canzan vi all’assalto”. La storia di un monia funebre ha avu- dove abitava. Lo avevo rag- sacrificio che oggi sappiamo to luogo nella chiesa di giunto per chiedergli ancora poteva essere evitato, se è ve- Salce il giovedì seguen- una volta che mi parlasse del- ro come è vero che il colon- te. Dopodiché la salma la carica di Nikolajewka e nello Pietro Gay, ebbe il co- è stata cremata, come della successiva ritirata sulla raggio d’inoltrare ai comandi da ultime disposizioni gelata distesa della steppa militari una nota destinata a lasciate. Sopravvissuto russa, di cui ricorreva il 60mo rivelarsi profetica: “L’impiego su tre fronti e a due an- anniversario (gennaio 1943- in pianura espone gli alpini a ni di campo di concen- gennaio 2003). Durante quel- catastrofiche conseguenze” e tramento, Fluidino, l’ultimo incontro, Fluidino ancora “Per ambizioni o in- classe 1915, è richia- si era un po’ lamentato delle competenza di comando, si mato alle armi nel sue gambe, che non gli con- andranno ad impiegare le 1939 ed inviato sul sentivano più di camminare truppe alpine in modo bestia- fronte occidentale nel come prima. E cioè di parti- le e delittuoso”. Parole come giugno del ‘40, a segui- re alle 4 e mezzo del mattino, salire verso Sal- pietre che ahimè gli valsero soltanto la rimo- to della dichiarazione di ce, scendere per la stradina che affianca l’asilo zione! E comunque, la ritirata di Russia, non guerra a Francia e ed arriva a Bettin e quindi fare ritorno per Gia- fu che uno dei tanti rischi corsi da Fluidino du- Gran Bretagna. Quin- mosa. Una “passeggiata” di una decina di chi- rante la guerra. Già nella Campagna di Grecia, di, con la Divisione Al- lometri, insomma, che Fluidino fino a qualche quando venne fatto prigioniero ed interroga- pina Pusteria, parteci- anno prima faceva tranquillamente, portando to da un ufficiale greco che parlava correttamen- pa all’insensata cam- con sé un panino ed un po’ di vino per la so- te l’italiano, Fluidino visse dei brutti momen- pagna scatenata da sta. Questa straordinaria forma fisica che an- ti, che così ricordava: “Quando diede l’ordine Mussolini contro la cora possedeva varcati gli 80, spiega, a mio pa- di portarmi via assieme ad altri prigionieri, ca- Grecia, dove viene fat- rere, il motivo della sua sopravvivenza (su pii che per noi era finita. Ma mi sbagliavo. Ci to prigioniero e poi rim- 230 mila militari dell’Armir, fecero camminare per tutta la patriato nel ‘41. Nel se ne salvarono 130 mila. notte sotto una pioggia bat- settembre del ‘42 è sul 100 mila morirono di cui 30 tente, attraverso sentieri im- fronte orientale con la mila in battaglia e 70 mila in pervi di montagna fino a rag- Divisione Tridentina, prigionia. Dei 57 mila alpini, giungere la città di Gianina. Lì dove sopravvive miraco- ne caddero 15 mila 500 del- ci portarono in un deposito losamente alla batta- la Divisione Cuneense, 9 mi- militare a caricare e scaricare glia di Nikolajewka ed la 800 della Julia, 7 mila 750 le merci provenienti dagli ae- alla ritirata a piedi di della Tridentina e 3 mila 200 rei inglesi. Poi fummo trasfe- 800 chilometri nella del Quartier generale). Un riti al porto di Corinto, dopo neve. Nel settembre del fisico allenato alle fatiche, al Pireo e quindi a Sparta, e ‘44 a Vipiteno, è fatto unito ad un formidabile spi- molti di noi morirono sotto prigioniero dai tedeschi rito d’iniziativa e una forte de- i bombardamenti. La destina- (divenuti nostri nemi- terminazione che s’intuisco- zione finale era l’isola di Cre- ci dopo l’8 settembre no da quella promessa fatta a ta, dove confluivano tutti i pri- del ’43) ed internato sé stesso in quei giorni: “Mo- gionieri, ma i frequenti bom- nei campi di concentra- rirò con una pallottola in corpo, non certo di bardamenti impedirono alla nave di salpare per mento, da dove sarà li- fame”! Nei suoi ricordi, ancora lucidi e ricchi quella rotta e successivamente fummo rimpa- berato solo nel settem- di particolari, c’è tutta la forza e l’eroismo dei triati a Brindisi. Poi passammo il periodo di bre del 1946. nostri Alpini, vestiti di stracci e con ai piedi scar- quarantena rinchiusi in isolamento in una pe di cartone. Interi reparti mandati al macel- caserma di Udine, per prevenire il pericolo di lo, e ciò nonostante ancora capaci di trovare la eventuali malattie contagiose alla popolazio- forza per compiere gesti esemplari: l’ufficiale ne. Venne quindi l’ordine di partire per la che cade sotto il fuoco nemico per lasciare il po- Russia, che mi fu recapitato quando ero a ca- sto sulla slitta ad un ferito, o l’alpino che si fa sa a Belluno con la famiglia. Chi non ha visto

10 IN MARCIA LA GALLERIA DELLA STORIA con i propri occhi, non può immaginare ciò che è successo. Corpi senza vita di soldati tedeschi, Quel monumento costruito nel 1993 italiani e russi venivano gettati tutti insieme nel- le fosse comuni. Il mio battaglione era coman- LO “SCONCIO” ED IL SUO MULO dato dal maggiore Bracchi, ed inizialmente ave- vamo il compito di scavare trincee e fortifica- A FUTURA MEMORIA zioni per proteggerci dal vento gelido di qua- si 40 gradi sotto zero che soffiava sulle rive del Sono immortalati nei giardini della stazione di Belluno Don. A quella temperatura, la cosiddetta sen- tinella avanzata, poteva resistere solo un’ora al- lo scoperto. Perfino le mitragliatrici s’inceppa- vano e gli attacchi russi potevano essere respin- ti solo con le bombe a mano. Molti soldati du- rante la ritirata si accasciavano sfiniti e mori- vano lentamente di freddo. Io mangiavo tutto quello che trovavo perché sapevo che per sta- re in piedi e camminare bisognava mangiare. Ed ho mangiato di tutto, anche una gallina mez- za cruda. Di notte ascoltavo i versi degli anima- li e di giorno cercavo di catturarli. Una volta ri- uscii anche a cuocere un maialino, con i miei compagni, tra le braci di un villaggio in fiam- me. Devo dire però, che la popolazione civile russa ci aiutava e divideva con noi quel poco che aveva. Ma la mia sopravvivenza la devo a due provvidenziali coperte che portavo sempre con me: gli scarponi erano ghiacciati e non po- l 19 settembre scorso ricorreva il decimo anniversario dell’inaugura- tevo più camminare, per toglierli chiesi aiuto I zione del monumento al mulo ed al suo conducente. ad un commilitone, quindi tagliai le coperte e Come nacque l’idea? Ne abbiamo ripercorso le tappe attraver- fasciai i piedi, solo così riuscii a proseguire sen- so la memoria di Giovanni Testolini, attuale presidente onorario della se- za congelarmi”. Degli alleati tedeschi Fluidino zione provinciale degli artiglieri e coordinatore delle iniziative che por- conservava un pessimo ricordo. Infatti, due uf- tarono alla realizzazione del monumento. “Negli anni tra il 1985 ed il 1990 ficiali che si erano appartati in un’isba con due - ricorda Testolini - correva voce che i muli in forza alle brigate alpine ragazze, si rifiutarono di farlo entrare. “Fuori sarebbero stati eliminati. Il nostro delegato regionale Enrico Benazzi, re- c’erano più di 30 gradi sotto zero e comunque duce di Russia nei reparti someggiati, quindi a stretto contatto con il fe- avrei potuto facilmente forzare la porta e risol- dele mulo, espresse l’idea di far erigere un monumento a perenne ri- vere tutto con un paio di bombe a mano che cordo dell’amico fedele e silenzioso di tante battaglie. Colsi la palla al ancora avevo con me. – mi disse Fluidino – Ma balzo indicando Belluno quale sede ideale per collocare l’opera. Al- così avrei fatto a pezzi anche le due donne, che lacciammo gli opportuni contatti con il comune di Belluno, il coman- non c’entravano nulla, e allora decisi di farmi do della Brigata Cadore e l’artista Massimo Facchin, reduce di Russia forza e proseguire ancora in cerca di un altro nei reparti someggiati. In poche parole la nostra associazione naziona- riparo. Tornai vivo, insomma, dall’inferno rus- le assunse il patrocinio, il Comune ci assegnò l’area con dedica del par- so, ma non era ancora finita. A Vipiteno, nel co del piazzale della stazione agli artiglieri. Vennero attivati i comandi settembre del 1944, il nostro reparto venne cat- militari locali per la messa a disposizione di mezzi e la fonderia del de- turato dai tedeschi e da lì fummo costretti a mar- posito di Piacenza. Gli oneri finanziari relativi all’opera furono suppor- ciare a piedi fino ad Innsbruck, dove venimmo tati dall’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia di Roma e da contri- poi trasportati con dei vagoni merci nei cam- buti raccolti in loco. Venne scelto il bozzetto di Massimo Facchin che pi di concentramento in Germania”. È lì che fe- meglio rappresentava la vera simbiosi conducente-mulo. Opera gra- steggiò il suo 30mo compleanno, guardando tuita fu prestata dal marmista Bertagno di Ponte nelle Alpi e dall’impre- in faccia la morte ancora una volta, sepolto dal- sa Roni di Mas di ”. lo scoppio delle bombe sganciate dai B 24 ame- Sottolinea l’attuale presidente sezionale Costante Fontana: “Per noi ricani nella Germania in fiamme del ‘45. Uscì artiglieri, specialmente per quelli della specialità da montagna, quel mo- scavando il fango a mani nude, ma la guerra per numento dello “sconcio” e del suo mulo rappresenta la maggiore vi- lui sarebbe finita definitivamente solo un an- sibilità che ci viene data in città proprio in un sito strategico ed assai fre- no dopo, nel settembre del 1946, quando quentato”. venne liberato dopo due anni di prigionia, an- Ora i muli sono scomparsi dagli organici delle truppe alpine, vitti- ch’essi segnati da una mano invisibile che de- me inevitabili dei tempi che cambiano, ma il loro ricordo continua nel cise la sua sopravvivenza ma che lui, Fluidino, bronzo e nella roccia sui quali sono stati immortalati a futura memoria. chiamò semplicemente sorte, fortuna. Una Dino Bridda buona stella e nulla più. Perché quel Dio che gli avevano insegnato da bambino e che per an- ni aveva pregato, era rimasto immobile, impas- sibile, assente dinanzi agli orrori di quella immensa pianura russa. Roberto De Nart

IN MARCIA 11 LA VITA DEI GRUPPI

Livinallongo del Col di Lana

Il 19 luglio 2003 si è te- nuto un convegno sulla pri- ma Guerra Mondiale sul Col di Lana con l’apertura della relativa mostra foto- grafica, entrambi organizza- ti dal Consorzio Albergato- ri “Sella Ronda” con la col- laborazione del comune e del locale gruppo alpini. Fra gli altri relatori era pre- a commemorazione dei caduti al Col di La- sente lo scrittore asiaghese na, che da qualche anno è inserita ufficialmen- Mario Rigoni Stern. Non ci siamo lasciati sfug- L’ex capogruppo di L Livinallongo Guglielmo te nel calendario nazionale dell’A.N.A. si è tenu- gire l’occasione per fare conoscenza e scambia- Gabrielli e l’attuale Valerio ta domenica 3 agosto. Quest’anno, a differenza re qualche impressione con questo esperto Nagler assieme a Mario degli ultimi, è stata supportata dal bel tempo. amante della montagna. Rigoni Stern. Grandissima la partecipazione da parte di dele- gazioni e gente comune. La messa è stata ufficia- ta dal cappellano militare don Gianpaolo Menen- ti, venuto appositamente da Bolzano, ed è stata l 18 febbraio 2003 il 1° caporal maggiore Raf- accompagnata dai canti del coro femminile “Col Ifaele Ballis, di anni 23, residente a Palue in co- di Lana” diretto da Anna Devich. Erano presen- mune di Rocca Pietore, è partito per l’Afghanistan ti, fra gli altri, il sindaco di Livinallongo Ugo Ruaz, ove è rimasto per circa tre mesi con il con gli al- il comandante del reparto comando delle trup- pini del 10° contingente italiano “Enduring pe alpine di Bolzano col. Verino, il presidente del- Freedom” per la missione di pattugliamento e la sezione di Belluno e consigliere nazionale Ar- controllo. Unico agordino impegnato nella mis- rigo Cadore assieme ai consiglieri Renato De To- sione, Ballis è socio della sezione Ana “Rocca Pie- ni e Luigino Da Roit, il consigliere della sezione tore Marmolada”. Il gruppo, in occasione della Alto Adige Flavio Dossi, l’ex consigliere naziona- tradizionale festa alpina del 3 agosto scorso, ha le Lino Chies. manifestato la propria riconoscenza al 1° cap. A rendere ancora più importante e interna- magg. Ballis consegnandogli una targa, apposi- zionale questa cerimonia era presente quest’an- tamente forgiata, a ricordo dell’evento. no una delegazione dell’esercito austriaco del 24° Hochgebirgbattalion venuta appositamente dal- la Haspingerkaserme di Lienz. Particolarmente significativa, inoltre, la presenza di quattro ves- silli sezionali (Belluno, Treviso, Conegliano, Al- to Adige), di ventinove gagliardetti di gruppo e della bandiera degli ex-combattenti di Livinallon- go con il suo presidente Giovanni Palla “Cut”, sa- lito al Col di Lana nonostante le sue ottantatre primavere. Con lui c’erano altri ultraottantenni fra i quali Antonio Pezzei per ventinove anni ca- pogruppo del locale gruppo Ana e Vittorio Pia- nezze del gruppo di , citati dal celebran- te nell’omelia come esempio da seguire per i gio- omenica 10 agosto, al Passo Duran, si è svolto il tradizionale raduno vani. Dalpino per la celebrazione del 28° anno di costruzione della chieset- *** ta voluta dal gruppo alpini di La Valle e dedicata ai caduti di tutte le guer- Il 25 maggio 2003 ad Arabba si sono radu- re. Il capogruppo di allora Fiori De Cassan fu il promotore dell’iniziativa nati tutti gli ultra settantacinquenni di Livinal- di costruire tale splendida chiesetta e con il lavoro dei soci del gruppo, nei longo per fare un po’ di festa assieme. Si è inizia- ritagli di tempo libero, egli coronò il suo sogno culminato con l’inaugu- to con una messa ed all’offertorio sono stati por- razione ufficiale avvenuta nell’agosto 1975, anno di fondazione del me- tati all’altare vari simboli, come il pane, il vino, desimo gruppo. Quest’anno, alla presenza del presidente della sezione al- la corona del rosario assieme anche al cappello pini di Belluno Arrigo Cadore, di autorità civili e militari e di numerosi ga- alpino. Durante la consegna del cappello è sta- gliardetti dei gruppi provenienti da varie sezioni, il tutto supportato da una ta pronunciata questa intenzione: “Da giovani grande affluenza di pubblico, si è svolta durante la mattinata una toccan- portando questo cappello per difendere i nostri te cerimonia religiosa che è stata seguita da vari interventi delle autorità pre- monti e le nostre case i soldati hanno conosciu- senti. A fine cerimonia c’è stata la distribuzione del rancio per tutti a cu- to l’orrore della guerra e imparato il valore del- ra del locale gruppo ANA e nel pomeriggio tradizionali canti alpini e bal- la pace. Ti preghiamo perché queste Penne Ne- lo all’aperto. Il raduno, che si svolge in uno scenario dolomitico incom- re siano sempre al servizio di missioni di pace e parabile, in questa occasione è stato fortunatamente confortato da una splen- di aiuto alle popolazioni in difficoltà”. dida giornata di sole.

12 IN MARCIA LA VITA DEI GRUPPI

Selva di Cadore

omenica 24 agosto 2003 si è svolta la ceri- Dmonia di festeggiamento del 10° anniversa- rio del gemellaggio fra i gruppi A.N.A. di Parigi (Sezione Francia) e (Sezione di Belluno). Da quasi mezzo secolo Tarcisio Tonellato, al- pino di Montebelluna, emigrò in Francia come molti veneti a quei tempi, uno dei tanti della “se- conda naja”. Mise radici presso Parigi, ma dal 1974 cominciò a frequentare il Bellunese e nel 1986 si trasferì decisamente a Selva di Cadore per trascor- rere le ferie e successivamente il tempo libero del- Al gemellaggio ha partecipato attivamente il la meritata pensione. Fraternizzò subito con gli gruppo di San Donà di Piave della sezione di Ve- alpini locali, specialmente i più anziani, tanto che nezia, anch’esso gemellato dal 2000 col gruppo nel 1992, essendo già capogruppo a Parigi, con di Parigi. Il pomeriggio, dopo il rancio alpino, è l’allora suo collega di Selva di Cadore, Guido Ni- proseguito in allegria con la fanfara e poi con la colai, decisero di programmare un gemellaggio, visita al museo “Vittorino Cazzetta” della Val Fio- la cui cerimonia si tenne il 14 agosto 1993. Alla rentina. messa, celebrata nella chiesa di S. Lorenzo dal par- roco dell’epoca e da due missionari, seguì l’alza- bandiera al monumento ai caduti e la sfilata a S. Tambre Fosca con la fanfara. La partecipazione di alpini con familiari provenienti dalla Francia, non- omenica 27 luglio si è svolta la tradizionale manifestazione della Ma- ostante la lontananza, fu discreta. Nel novembre Ddonnina delle Penne Nere al Sasson di Val de Piera, nel 36° anniver- successivo vi fu la restituzione della visita da par- sario della sua collocazione e benedizione. Dopo il ritrovo presso la “Ba- te di alpini di Selva in quel di Parigi. racca degli Alpini” in Val de Piera ed un breve raccoglimento all’inizio del Il programma del decennale del gemellaggio sentiero dedicato al caduto alpino Duilio Saviane, nei pressi della targa che 2003 ha avuto inizio con la messa alla chieset- lo ricorda, è stata celebrata alle 10.30 la S. Messa ai piedi della “Madon- ta della Madonna della Neve di via Perazze ce- nina”, in memoria lebrata dal parroco don Riccardo Parissenti. di tutti gli alpini La storia di questa chiesetta, la cui manuten- scomparsi. L’offi- zione è curata dagli alpini selvani, è un po’ sin- ciante don Lorenzo golare: nel maggio 1917 una frana all’una di not- Sperti, direttore de te travolse un ospedaletto militare, abitazioni, lat- “L’Amico del Popo- teria e mulini causando la morte di ventitre mi- lo”, ha portato i sa- litari e cinque civili. Dopo l’inaugurazione di un luti del vescovo monumento a ricordo dei caduti della frana, i re- mons. Vincenzo Sa- duci di Selva vi calarono sopra la struttura di le- vio, desideroso di gno dell’obitorio annesso all’ospedaletto da ritornare al “Sasson” campo rimasto indenne. Successivamente prov- come fece nel 2002. videro ad erigere un campanile sempre in legno, Don Lorenzo dotandolo di una campana che ogni 4 novem- ha auspicato che la bre suonava un rintocco per ogni caduto di Sel- solidarietà e l’aiuto reciproco, che sono quasi istintivi in montagna, pos- va. Alla fine degli anni ’70 la chiesetta fu ricostrui- sano essere allo stesso modo praticati nella vita di tutti i giorni. Alla ceri- ta tale e quale un po’ più a monte e fu dedicata monia erano presenti l’assessore Piero Balzan in rappresentanza della pro- alla Madonna della Neve. Al termine della mes- vincia di Belluno, il presidente della Comunità montana dell’Alpago sa tra il gruppo di Parigi e quello di Selva di Ca- Giampaolo Zanon, il sindaco di Tambre Corrado Azzalini, il presidente del- dore ed i rispettivi capigruppo Tarcisio Tonella- la sezione ANA di Belluno Arrigo Cadore ed il consigliere sezionale alpa- to e Vincenzo Cappeller si è proceduto allo goto Costa oltre a numerose rappresentanze. Come di consueto un picco- scambio di doni. Erano presenti il sindaco Ago- lo coro alpino ha reso più solenne la celebrazione della S. Messa. Il capo stino Magi, i vessilli della sezione Francia e del- gruppo Loris Bona, dopo aver pronunciato brevi parole di saluto e ringra- la sezione di Belluno col presidente Arrigo Ca- ziamento, ha passato la parola al presidente sezionale Arrigo Cadore che, dore, una quindicina di gagliardetti apparte- tra l’altro, ha dato appuntamento a tutti all’importante manifestazione di nenti a gruppi vicini e lontani, le bandiere del- Tambre del 27 e 28 settembre in occasione della consegna del “Premio Fe- la locale sezione combattenti, dell’Associazione deltà alla Montagna” alla Cooperativa Agricola “Monte Cavallo”. È segui- famiglie caduti e dispersi e di altre rappresentan- to un semplice e toccante intervento dell’autore della Madonnina, Isido- ze. Fanfara alpina di Conegliano in testa, in ro Bona, che ha reso omaggio alla signora Tina (90 anni), da sempre pre- una delle bellissime giornate che quest’estate so- sente alla cerimonia al Sasson di Val de Piera. Lo scorso anno entrambi era- no state “regalate” alla montagna, il corteo ha no stati particolarmente elogiati da mons. Savio come gli amici di . marciato per le vie di S. Fosca, ricomponendosi È seguito il tradizionale rancio nei pressi della “Baracca degli Alpini” poi nel capoluogo per l’alzabandiera e deposizio- e la festa è continuata fino a pomeriggio inoltrato, anche grazie alla bella ne di una corona al monumento ai caduti. giornata di sole.

IN MARCIA 13 LA VITA DEI GRUPPI

Borsoi d’Alpago

i è svolta nei primi tre giorni di agosto la 20a dopo anno la festa sta crescendo sempre più: S festa popolare alpina, organizzata dal locale dalle 70-80 persone dei primi anni si è arrivati gruppo Ana. Sono stati tre giorni di intenso la- al convolgimento di circa 200 persone, fra voro per tutti i componenti del gruppo, per gli ospiti e collaboratori. amici degli Alpini, per i giovani del paese, per la La giornata è iniziata con la partecipazione parrocchia e anche per qualche villeggiante che alla messa, alla quale è seguita la tradizionale pro- ha voluto collaborare. cessione con la Madonna. Lungo il percorso L’entusiasmo è stato grande e si sta già dis- disabili e bambini sono stati coinvolti a sparge- cutendo l’organizzazione della prossima edi- re petali di fiori. Al termine del- zione, perché l’obiettivo è quello di migliorare la cerimonia religiosa tutta la sempre più per dare il massimo nel tentativo di comitiva, in auto, si è trasferita in far divertire residenti e villeggianti. Il momento località Pianon e da qui, con più importante dell’intera festa è stata la cerimo- una breve passeggiata, è stato nia della domenica mattina, con l’ammassa- raggiunto il Bosco “de le Fratte”, mento a Lavina, in località Musioi, la sfilata ver- dove è stato distribuito a tutti il so la piazzetta di Lavina di sotto e poi la messa “rancio”, preparato dagli alpi- nella chiesa di S. Fermo e Rustico. Al termine del- ni, dalle loro donne e dai volon- la celebrazione i partecipanti si sono trasferiti a tari della parrocchia di Borsoi. Di- Borsoi e hanno onorato i caduti presso il monu- retta magistralmente da Ivan De mento, deponendo un mazzo di fiori. March non poteva mancare la Erano presenti l’assessore Locatelli per il fanfara alpina di Borsoi, che ha comune di Tambre, il presidente della comuni- allietato la giornata con musica tà montana Zanon, l’assessore provinciale Tollot, tradizionale alpina e popolare. il vicepresidente della sezione Ana di Belluno Dal Per il raggiungimento del 10° anniversario Il corteo processionale con Borgo con i consiglieri sezionali Costa e Soccal. c’è stato uno scambio di doni fra la sig.ra Anto- la statua della Madonna attraversa le vie di Borsoi. Gradito ospite è stato inoltre l’onorevole Mau- nietta dell’Anffas di S. Vendemiano, il sig. Salva- rizio Paniz. La cerimonia è stata accompagnata tore Bavasso dell’Anffas di Belluno, il capogrup- dall’immancabile fanfara alpina di Borsoi. “Mi po di S. Vendemiano Manuele Cadorin, il capo- preme mettere in evidenza la presenza di nume- gruppo di Borsoi Franco De March ed il sinda- rose rappresentanze delle varie armi e degli stes- co di S. Vendemiano on. Luciano Dussin. Erano si Alpini”, ha commentato il capogruppo di presenti inoltre l’assessore Locatelli per il comu- Borsoi Franco De March. Ben quattordici erano ne di Tambre, il presidente della comunità mon- i gagliardeti di gruppi alpini della provincia di Bel- tana Zanon, il presidente della provincia De luno e di altre. Una bella soddisfazione per il grup- Bona, il vicepresidente della sezione Ana di Bel- po di Borsoi, uno dei più piccoli della sezione. luno Dal Borgo e il segretario della sezione Ana *** di Feltre Mungo. “Noi speriamo vivamente che Organizzata dal gruppo Alpini di Borsoi questa festa duri nel tempo”, ha commentato il d’Alpago si è svolta domenica 6 luglio 2003 la capogruppo di Borsoi De March. “Tutto l’impe- decima festa dei disabili dell’Anffas di S. gno e il lavoro profuso nell’organizzazione affin- Vendemiano, accompagnati dai propri familia- ché tutto riesca al meglio ci è abbondantemen- ri, con il sostegno del locale gruppo Ana e con te ripagato dal sorriso e dagli sguardi dei nostri una rappresentanza Anffas di Belluno. Anno ospiti meno fortunati di noi”.

Mel Nel nostro ricordo

ambio al vertice del gruppo Ana di Mel. A seguito delle dimissioni da SEDICO – Il 5 settembre scorso, C capogruppo di Maurizio Lorenzet, il consiglio direttivo degli alpini dopo lunga malattia, è scom- di Mel ha nominato quale nuovo responsabile il consigliere Michele Ven- parso l’alpino Luigi Pat, classe drami che potrà contare sull’aiuto, in qualità di vice, di Gianni Brunello 1923, reduce dell’8° Reggimen- e di Giampietro Tamburlin e Renzo Grigoletto, rispettivamente addetti al- to Alpini e decorato di croce di la segreteria e alla gestione delle risorse economiche. guerra, socio del gruppo di Se- Già nella prima riunione è stato stilato un programma che vedrà le dico-Bribano-Roe. penne nere zumellesi impegnarsi in numerose attività soprattutto a carat- A lui va il nostro ricordo ed tere sociale. un sincero grazie per l’impegno e la disponibilità Il nuovo capogruppo, da anni impegnato nella protezione civile - ha dimostrati nei confronti della comunità. Un commosso ringraziamento anche per partecipato con la squadre di Mel a numerosi interventi di soccorso in am- avere trasmesso il suo sentimento alpino al figlio bito nazionale - nel suo primo discorso, dopo aver ringraziato Maurizio Sergio, già capogruppo di Sedico-Bribano-Roe per Lorenzet e i due vice capigruppo uscenti per quanto hanno fatto nel cor- nove anni, ed al nipote Manolo, attualmente in so di questi anni, ha evidenziato come vi sia la volontà di voler ravviva- forza al 7° Reggimento Alpini a Feltre. re le iniziative del gruppo, che è uno tra i più numerosi della provincia Alla moglie ed ai familiari tutti vanno le nostre di Belluno, prestando sempre la massima attenzione a tutto quello che ci più sentite condoglianze. lega alle tradizioni alpine. (r.g.)

14 IN MARCIA LO SPORT

lpini bellunesi ai vertici mondiali. Dopo il Ai mondiali di tiro con l’arco A titolo europeo, l’agordino Marco Gaiardo, per i diversamente abili iscritto al gruppo di La Valle, si conferma uno dei migliori interpreti a livello mondiale del- OSCAR DE PELLEGRIN la corsa in montagna. SI “VESTE” D’ARGENTO AI CAMPIONATI DI CORSA IN MONTAGNA IN ALASKA ncora una medaglia mondiale per Oscar De A Pellegrin. L’arciere di Sopracroda, che è iscrit- to al gruppo Cavarzano-Oltrardo, lo scorso me- Ottimo bronzo mondiale se di settembre ha conquistato una splendida me- daglia d’argento ai campionati del mondo di ti- per Marco Gaiardo ro con l’arco per diversamente abili. Oltre tren- Al tredicesimo posto si è classificato Claudio Cassi ta le nazioni presenti e poco meno di duecento i concorrenti alla rassegna iridata. Oscar ha dimo- Domenica 21 settembre, ad Anchorage strato ancora una volta di essere uno dei “mostri (Alaska), Gaiardo ha conquistato la medaglia sacri” della specialità. Quinto al termine della pro- di bronzo ai Campionati del mondo. Una ve di qualificazione, negli scontri diretti ha tira- medaglia che viene a impreziosire una stagio- to fuori tutta la sua classe, cedendo in finale so- ne corsa sempre ai vertici e una carriera in cre- lo al coreano Lee, con lo scarto minimo. 100 a 99. scita costante. La gara iridata, vinta da Marco Ed ora di nuovo sotto con la preparazione: nel mi- Degasperi (Forestale) ha visto un altro alpino rino c’è Atene 2004. In bocca al lupo, Oscar! (i.t.) bellunese in grande evidenza. Si tratta di Clau- dio Cassi, all’esordio in maglia azzurra, che è Triangolare di calcio a S. Stefano iscritto al gruppo Ponte nelle Alpi-Soverzene, è stato il vincitore del campionato italiano Ana CADORE DI… “RIGORE” disputatosi in Nevegal lo scorso 1 giugno e ad SU BELLUNO Anchorage si è classificato tredicesimo su un lot- In campo anche la compagine di Conegliano to internazionale davvero agguerrito. Un mondiale davvero brillante per Marco e Claudio i quali, è da sottolineare, dedicano allo sport il tempo libero dal lavoro, mentre al- tri atleti sono professionisti. Infine, oltre alla buona prestazione individuale, è arrivata an- che la medaglia d’oro a squadre per la compa- gine italiana. Davvero una gran bella soddisfa- zione per la nostra sezione: bravi ragazzi, con- tinuate così! (i.t.) l 3 agosto a S. Stefano di Cadore si è tenuto un I triangolare di calcio che ha visto in campo le Ai campionati italiani Ana di corsa a staffetta in montagna formazioni delle sezioni Ana di Belluno, Cado- re e Conegliano. Nel primo incontro la compa- SIAMO “SOLO” UNDICESIMI gine della nostra sezione ha avuto la meglio sui colleghi trevigiani che sono stati battuti per 2 a opo i trionfi nelle prove individuali in Nevegal dello scorso 1 giugno, 0. La seconda partita ha visto opposti gli alpini poca fortuna per gli atleti della sezione ai ventisettesimi campiona- D della sezione di Conegliano a quelli della sezio- ti italiani Ana di staffetta di corsa in montagna, disputatisi domenica 7 ne ospitante: è finita per ben 5 a 0 a favore dei lo- settembre a Gombino di Ronzo-Chienis, in Trentino. cali. Nell’ultima partita si sono affrontate le Il terzetto composto da Rinaldo Menel, Virgilio Da Canal ed Ivo An- squadre vincitrici dei primi due incontri e, al ter- drich ha chiuso in undicesima posizione. La vittoria è andata alla sezio- mine del gioco di movimento, la situazione era ne di Bergamo (Danilo Bosio, Isidoro Cavagna e Cristian Terzi), davan- di perfetta parità, ovvero 1 a 1. Ci sono voluti i ti a Trento A e Verona A. Gli altri piazzamenti: 16. Feltre A (Paolo Cen- rigori per far terminare la partita su un emozio- ta, Rinaldo Fregona, Giampaolo Orsingher); 30. Feltre B (Ivo Bee, Rena- nante 5 a 4 che ha visto primeggiare gli alpini del- to Budel, Marco Cecchet); 48. Feltre C (Daniele Peruzzo, Gino Scaffet- la sezione Cadore. ta, Giuseppe Corso). (i.t.) Il triangolare si è disputato in una giornata molto calda ed afosa con la colonnina del mer- curio che ha superato i 30°. I commenti dei tecnici hanno sottolineato che le due finaliste si sono dimostrate delle ottime squadre con la compagine bellunese meglio dis- posta in campo, ma alla fine la lotteria dei rigo- ri ha favorito i colleghi cadorini. Della formazio- ne bellunese, fra gli altri, facevano parte l’on. Mau- rizio Paniz ed il sindaco di Puos d’Alpago Anto- nio Barattin col nostro vice presidente Angelo Dal Borgo nelle vesti di dirigente accompagnatore.

IN MARCIA 15 LE INIZIATIVE BELLA INIZIATIVA DEL GRUPPO DI SALCE CON DOLOMITI EMERGENCY Quasi quarant’anni di “Col Maór” PIÙ SICURI IN MONTAGNA Importante convenzione stipulata in un elegante cofanetto con l’Ana di Belluno Appello per la ristampa anastatica del giornale curato da Mario Dell’Eva iamo spazio, con molto piacere, ad una bella iniziativa del grup- Dpo Ana di Salce che vedrà sicuramente molti di noi, a cominciare dalla presidenza di sezione e dalla direzione di questo giornale, fra i pri- mi sostenitori e sottoscrittori. Nel 2004 il gruppo compirà 40 anni e, fra le iniziative in calenda- rio, ha ideato la ristampa anastatica delle 39 annate del periodico “Col Maór”. È un’iniziativa ambiziosa, ma non impossibile che sarà realiz- zata in cinque volumi monocromatici di 460 pagine ciascuno, coper- olomiti Emergency è un’associazione nata per tina cartonata a colori e cofanetto custodia. Per poter contenere il co- Ddare sostegno alle attività di soccorso a favo- sto in 150,00 euro per ogni serie di cinque volumi in cofanetto è neces- re degli abitanti della montagna, degli alpinisti, sario raggiungere il minimo di 350 prenotazioni, anche se si confida che, escursionisti, sciatori e, in generale, a chi frequen- se arrivassero dei contributi, il costo potrebbe essere ridotto. ta le Dolomiti. Sostiene il sistema di soccorso in Si tratta di ben 234 numeri del giornale, che uscì dapprima a ciclo- montagna sviluppatosi in Provincia di Belluno e stile e poi a stampa, che saranno raccolti in una bella pubblicazione ove che vede interagire in sinergia il Suem 118, il Corpo potremo rileggere la storia quarantennale del gruppo, della sezione, di Nazionale del Soccorso Alpino e le Associazioni per altri gruppi e dell’intera realtà alpina. il trasporto in ambulanza. Va anche ricordato che così potremo rileggere centinaia di articoli I benefici diretti ed immediati dell’attività di Do- storici su avvenimenti e personaggi in guerra ed in pace, articoli di fon- lomiti Emergency ricadono pertanto sul territorio per do, resoconti di iniziative e azioni intraprese dagli alpini bellunesi in il sostegno alle attività di soccorso a favore degli abi- difesa dei valori e della presenza dell’alpinità nella nostra provincia. tanti della montagna, ma anche di tutti coloro che Sarà davvero un panorama completo di storia locale e nazionale de- per qualsiasi ragione frequentano le Dolomiti. gli ultimi quarant’anni ed un punto di riferimento e di consultazione Una parte del contributo di iscrizione è destina- per tutti coloro i quali vogliono conoscere la realtà degli alpini. ta, secondo le previsioni di statuto, a dare all’asso- Vogliamo realizzare questo sogno di chi è stato per 39 anni redat- ciato una copertura assicurativa valida su tutto il ter- tore, direttore di “Col Maór” e segretario del gruppo di Salce, ovvero il ritorio nazionale. L’assicurazione riguarda tutti quei compianto Mario Dell’Eva? Siamo sicuri che nessuno si tirerà indietro costi per la ricerca, il soccorso, il recupero ed il tra- e che il progetto si realizzerà per una scadenza importante alla quale tut- sporto effettuati con ogni mezzo compreso l’elicot- ti noi teniamo in modo particolare: il secondo raduno della Brigata Al- tero, che vengono posti a carico dei privati citta- pina “Cadore” del prossimo giugno. dini come conseguenza di qualsiasi incidente av- Basta compilare la scheda riportata qui sotto e spedirla ad Ezio venuto nel TEMPO LIBERO con esclusione, quindi, di Caldart, via Piave 47/D, 32030 Bribano ENTRO E NON OLTRE IL quelli derivanti da attività professionali o dalla cir- 20 DICEMBRE 2003. colazione di veicoli a motore. La copertura assicu- rativa riguarda quei costi per la ricerca, il soccorso, il recupero ed il trasporto, ma anche gli eventuali SCHEDA DI PRENOTAZIONE tickets imposti dalle Regioni, posti a carico dei pri- vati perché non riconosciuti dal Servizio Sanitario del territorio. Tali costi vengono rimborsati nella misura Il sottoscritto ...... dell’85% delle spese addebitate fino ad un massi- mo di euro 10.000,00 per anno. residente in via ...... Nella convinzione che gli aderenti all’Ana. sia- no tutti potenziali soci di Dolomiti Emergency, per- località ……………………………...... CAP …....…… ché naturalmente compartecipi agli obiettivi del- l’Associazione, la quota associativa per gli Alpini in oppure per conto di/del ...... regola con l’iscrizione ANA è fissata in Euro 9 (nove) ...... ………………………………………………………………. con uno sconto di 3,5 euro sulla quota ordinaria per nuclei familiari. La segreteria Ana di Belluno è sta- si impegna all’acquisto di n° …… copie della ristampa ta quindi dotata di blocchetti da 50 tessere ed al tesserato, all’atto dell’iscrizione o rinnovo della anastatica delle 39 annate di “Col Maór” alle condizio- quota sociale, viene consegnata, oltre alla tessera, ni riportate sul n. 3/2003 del periodico della sezione Ana l’attestazione di iscrizione che sul retro ha trascritte di Belluno “In marcia”. le condizioni di polizza. Con l’1 settembre si sono aperte le iscrizioni per il 2004 a Dolomiti Emergency e, pertanto, chi si iscrive sollecitamente ha il vantag- data ………………… firma …...... ………………… gio di una copertura assicurativa di ben 16 mesi si- no al 31 dicembre 2004.

16 IN MARCIA