Villa Pedrina (Della Torre) a Tiezzo di

Paolo Goi già Conservatore della Villa Manin di Passariano e del Museo Diocesano d'Arte Sacra di

Situata a nord-ovest dell’abitato di Tiezzo aggiunti di decori. A mezzo del colonnato (Pordenone), la villa Pedrina della nobile maggiore due portali, con figure femminili famiglia Della Torre1 presenta uno sviluppo alate sugli arconi sul tipo delle “Vittorie”, orizzontale su due piani con due ingressi aprono su giardini di diversificate essenze voltati ad arco, finestratura rettangolare (9 arboree, allietati da fontanelle. unità) a terra, a sesto rialzato e maggiorato Agli estremi dei lati lunghi immettono (14 unità) al primo piano, scalone di accesso nel privé quattro porte inquadrate da fin- (ipotizzato a doppia rampa, ma non comple- te architetture e sormontate da vedutine tato) sovrapposto al portone centrale per- (molto compromesse), cimasa a volute ar- tanto occluso assieme ad una finestra, corpo ricciate su cui siedono coppie di puttini e al praticabile emergente dal tetto a mezzo della centro del timpano vasi ricolmi dei proventi fabbrica (fig. 1) anche con valore nobilitante. di natura. Per quanto i rimaneggiamenti impedi- Il piano decorativo continua sulla con- scano una sicura ricostruzione degli origi- trofacciata e sul fondo, arricchito da due nari spazi interni e della loro funzione, il coppie di quadri pendenti (uno solo so- complesso con le sue adiacenze, denuncia pravvissuto) a specchiature marmorizzate. una prevalente funzione agricola richiama- L’effetto perseguito è di una dilatazione ta dalle profilature in bugnato gentile2 delle dello spazio con immersione nella natura aperture al piano terra e pare addebitarsi tanto immaginata che vera, la quale vince sui a maestranza lombarda di primo Seicento3 consueti apparati mitologici e celebrativi. che (su preesistenze?) traduce tipologie Il rifacimento della travatura del sof- correnti in area veneta. fitto con perdita degli elementi a stucco e Spogliata degli arredi, conserva nell’am- della fascia terminale del partito pittorico, pio salone passante un pavimento “alla i danneggiamenti di vario genere ed i pede- veneziana” con l’arma dei Della Torre e un stri risarcimenti ostacolano un appropriato partito ad affresco con prospettive architet- giudizio dell’insieme che ora si sa condotto toniche, ritmato da robuste colonne ioniche da Giovanni Antonio Torri e aiuto come da scanalate per due terzi e fasciate da anelli accordo del maggio 1689 (fig. 2):

AFAT 35 (2016), 59-69 ISSN 1827-269X DOI: 10.13137/2499-6750/16259 59 1 – Villa Pedrina Della Torre, Prospetto. Tiezzo di Azzano Decimo (rilievo Studio arch. Umberto Trame – Pordenone 1988)

2 – Giovanni Antonio Torri, Decorazione del salone (particolare), 1689 (foto Andrea Del Col, )

AFAT 35 (2016), 59-69 60 ISSN 1827-269X 1689, 11 maggio. Accordo con Gio. Anto- gli affreschi di palazzo Etro a Pordenone al nio Torri e Antonio Ramanoti [Ramario­ civico 38 di Corso Vittorio Emanuele II. ti?] per dipingere la sala di Pedrina ed Involatesi le cinque statue tolte «dal co- altri accordi con altri artefici4. perto» nel 1803, non riconoscibili nelle Adi 8 giugno 1689, in Padova. due che si potrebbero ritenere superstiti, Lire novantatre ricevo io sotto scritto per di Bacco e Arianna del cortile del palazzo nome del signor Pietro [?] Antonio Torri Torriani “di città” a Pordenone, in quanto suo avo dall’Ill.mo et Ecc.mo Signor Co. – da sole – avrebbero pericolosamente gra- Lucio della Torre, et questi per mano del vato sul tetto della residenza agreste. Nella Signor Alvise Pietro Maria e sono aconto medesima circostanza venivano disfatte della pittura che far deve il sudetto Signor quattro piramidi in cotto che conferivano al Avo nella sala di S. Ecc.za in conformità prospetto un ulteriore aspetto nobilitante9. delle scritture 11 maggio prossimo passa- In miglior stato, ma non senza proble- to, acc. l. 93. Io Pietro Antonio Coller5. mi, l’oratorio privato dedicato alla Sacra Famiglia come risulta dagli elementi pitto- A differenza di quello del carneade aiutan- rici10, che si ritiene eretto nel terzo-quarto te di bottega (con un certo grado tuttavia di decennio del Settecento in prosecuzione responsabilità nella conduzione), nota è la della fiancata nord del corpo dominicale. figura di quadraturista, prospettico e figu- Ad unico vano ritmato da semplici pa- rista bolognese operante anche nel Veneto6. raste, soffitto leggermente voltato a botte, Di rilievo la data di esecuzione dell’ap- coro con falsa cupola impostata su due arcate parato di Pedrina del 1689 ca. poiché viene poggianti sui pilastri di accesso e scaricanti a modificare gli estremi cronologici della sul muro di fondo, due aperture laterali che vita del pittore sinora fissati al 1655-1678 illuminano con effetto la piccola area pre- prolungandone il soggiorno nel Veneto sbiteriale, altare di gusto rococò, tela della come già suggerirebbero gli affreschi di Vil- Sacra Famiglia, monofora campanaria al la Diedo a Breganze (1687 ca.) attribuiti al colmo del tetto sul versante di nord-est. Torri. Il quale – sessantenne e più – abban- L’insieme degli elementi parla di una dona a Tiezzo i modi artificiosi e altisonanti dotta committenza rappresentata dal con- di Sant’Alvise e San Giuseppe di Castello a te Lucio Sigismondo della Torre († 1804) Venezia per un fare più sciolto e chiaro in un chiamato in causa dal documento riguar- gusto già settecentesco. dante la pala d’altare di cui subito. Appoggiato alle esperienze dei Galli Bi- Sparita anche in questo caso tutta la biena, Ferdinando (1657-1743) e Francesco suppellettile mobile, campana compresa11, (1659-1739)7, che altra risonanza trovano ci si rivolge all’apparato monumentale. nel Veneto, il partito mostra qualche aggan- Il catino della falsa cupola ospita l’Em- cio con l’opera del 1666 di Faustino Moretti pireo con la Trinità e la Madonna (nel ruolo a Villa Correr Pisani a Biadene8. di intermediatrice) contornate da un nugolo La presenza del tutto singolare del Torri di angioletti, le figure veterotestamentarie a Tiezzo lascia ipotizzare altri impegni del di Mosè, David e Melchisedech, i quattro pittore nel territorio come confermato da- evangelisti, gli apostoli Pietro, Paolo, An-

Paolo Goi, Villa Pedrina (Della Torre) a Tiezzo Di Azzano Decimo 61 3 – Pietro Feltrin, Volta del coro, settimo-ottavo decennio del ’700 (foto Viola, Mortegliano)

drea, Giacomo il Maggiore (non identifica- identificabile per disegno, cromie e fattezze bile il personaggio con le braccia levate) e i a Pietro Feltrin di Pordenone (1694-1778)12 quattro dottori della Chiesa: programma che che, a Valvasone e nella vicina parrocchiale nella sostanza ricalca quello osservato negli di Tiezzo, mette in scena un analogo gruppo edifici di culto dei secoli XV-XVI (fig. 3). trinitario-mariano13. La struttura impaginativa che dispone Un pittore, il Feltrin, altre volte al servi- le comparse lungo il perimetro in modo di zio del co. Sigismondo della Torre14 (1759- lasciare libero spazio alla gloria divina, ri- 1760, 1775) per imprimiture di vario genere sponde ad una soluzione in uso nella pittura e dunque “di casa”. Difficile stabilire una veneziana del Settecento. Rispetto agli esiti cronologia precisa che tuttavia si pensa di della quale, la condotta artistica dell’epi- collocare tra il settimo e l’ottavo decennio a sodio di Pedrina denuncia tutta la distanza motivo dell’accademismo e dell’intonazio- chiamando in causa un pittore provinciale, ne chiarista.

AFAT 35 (2016), 59-69 62 ISSN 1827-269X 4 – Altarista veneziano, Altare, 1740 ca. 5 – Gio. Battista Lazzarini, Sacra Famiglia, (foto Elio e Stefano Ciol, Casarsa della Delizia) 1740 (foto Viola, Mortegliano)

Scalato su due corpi e di impianto articola- due testine cherubiche in chiave e convessa to, l’elegante altare consta di una mensa a alla base sotto la quale si colloca una cartel- volute laterali in doppia mossa rientrante e la analoga a quella del frontale; due lunghe cartella a fogliame con scudo non assegna- volute di rinfianco lungo l’alzata, riferite al to; alzata a binato di colonne in avancorpo a corpo arretrato della struttura (fig. 4). In- capitello composito; fastigio ad ali spezzate tonato a misurata eleganza anche nella leg- in aggetto a mezzo delle quali si eleva uno gera tonalità dei marmi variegati (Carrara, scomparto contraffortato da volute e recan- cipollino, breccia Africano, rosso di Fran- te al centro la colomba dello Spirito Santo; cia, giallo Torre, lumachella rosea), l’insie- cornice per la pala, centinata in alto con me – di una tipologia piuttosto comune – va

Paolo Goi, Villa Pedrina (Della Torre) a Tiezzo Di Azzano Decimo 63 e lo Spirito Santo in forma di colomba aleg- giante sul gruppo e contornato da una coro- na angelica15 (fig. 5). Legato al tema del “Ritorno dall’Egitto”, il dipinto esprime l’idea della Trinitas ter- restris proiezione di quella del cielo e che a sua volta si proporrà quale exemplum della famiglia cristiana16. Se evidenti sono i prestiti da Gaspare Diziani rilevabili lungo l’attività del pitto- re17, immediata è la derivazione dalla di- strutta pala di Longarone la cui cronologia è fatta oscillare tra terzo e sesto decennio del Settecento18 (fig. 6). Diversi tuttavia gli aspetti figurativi e stilistici che trasforma- no la tematica del modello (intrecciante “Fuga” e Reditus nei dettagli della palma e dell’angelo che porge la frutta) in un ca- salino “Ritorno”, sostituiscono la creatura angelica con il taumaturgo di Padova, spia- nano le spigolosità del disegno e spengono la vivacità cromatica. Ci si trova dunque di fronte a un lavoro che si addebita a Gio. Battista Lazzarini giu- sto la seguente polizza: Adi 8 aprile 1740 6 – Gaspare Diziani, Sacra Famiglia. O ricevuto sotto schritto dal Ill.mo Sig.r Già Longarone, parrocchiale (da A.M. Zugni Conte Gio. Battista Avanzio cechini sei per Tauro, Gaspare Diziani, Venezia 1971) saldo di una palletta della Famiglia Sacra operatta per l’Ill.mo Sig.r Conte Lucio Si- gismondo della Torre e per ciò mi chiamo pienamente sotisfatto compresa la spesa addebitato a maestranza veneziana con una della tella val. l. 11, in fede di che mi […]. data al quarto decennio del Settecento sic- [....] Gio. Battista Lazarini19. come suggerito dall’epoca della pala, di cui si viene a dire. Del personaggio, figlio di Antonio (1672- Questa (attualmente sostituita da copia 1732), si conoscono gli estremi anagrafici fotografica) raffigura i membri della Sacra (1712-1791) appurati da Paolo Conte che Famiglia procedenti in direzione del fedele, ne ribadisce la paternità per una Deposi- Sant’Antonio di Padova che, sulla destra in zione dalla croce in San Bartolomeo di Lòria basso, riceve l’investitura dal Dio bambino () con una data intorno al settimo

AFAT 35 (2016), 59-69 64 ISSN 1827-269X 7 – Coro ligneo (veduta dell’insieme), settimo-ottavo decennio del ’700 (foto Andrea Del Col, Casarsa della Delizia)

decennio del secolo; paternità che potreb- le i signori potevano assistere alla celebra- be riguardare anche gli affreschi di villa già zione della Messa (fig. 7). Civran a Castione di Lòria20. La decorazione pittorica che riveste la Probabile collaboratore del padre struttura è costituita da un generale fon- nell’ultimo periodo di attività e forse allievo do di amorfi intrichi a monocromo grigio di Giuseppe Diziani (questi a sua volta ap- in cui si annidano inquietanti figure ani- prendista di Antonio), Gio. Battista Lazza- malistiche e umane. Al tessuto di base si rini risulta iscritto alla Fraglia veneziana dei sovrappongono dodici episodi veterotesta- pittori nel 1761. mentari in carminio rialzato a biacca entro La Sacra Famiglia di Villa Pedrina ese- specchiature mistilinee e sette scene dei guita a 28 anni, mostra il determinante in- “Vangeli dell’infanzia” (Matteo e Luca) nel- flusso dizianesco sul pittore, asseverando la stessa cromia, allocate rispettivamente in di riflesso la cronologia (circa quarto de- pannelli ottagonali e rettangolari a lati ri- cennio del ’700) proposta da Rodolfo Pal- entranti; a delimitare il prospetto, due fasce lucchini21 per la pala di Longarone. dal medesimo fondo di grigi intervallato da La parete di fondo dell’aula è occupata da angioletti nella stessa cromia delle scenette un coretto ligneo protetto da grata, dal qua- dei salienti.

Paolo Goi, Villa Pedrina (Della Torre) a Tiezzo Di Azzano Decimo 65 8 – Pietro Feltrin e maniera di Johann Füssli, Natività (foto Viola, Mortegliano)

9 – Pietro Feltrin e maniera di Johann Füssli, Visita di Maria a Elisabetta (foto Viola, Mortegliano)

AFAT 35 (2016), 59-69 66 ISSN 1827-269X Impaginazione e narrato presuppongo- I Annunciazione (compromessa da tem- no una committenza dotta, intenzionata a po), Visitazione, Natività, Presentazione consegnare l’idea del progressivo emergere al Tempio; della Verità cristiana dal mondo oscuro e II Adorazione dei Magi, Fuga in Egitto, Di- magmatico della paganità, all’Antico Testa- sputa di Gesù con i dottori nel Tempio. mento (letto in chiave di ‘tipologia’) al pieno compimento della Rivelazione del Nuovo. Nettamente diverse le mani. La prima assai Questa la successione (dall’alto al basso) colta, che ripercorre le soluzioni della grot- dei fatti veterotestamentari dei montanti: tesca e che in qualche tratto richiama da vi- I Il sacrificio di Noè, Eli consola Anna, Il cino i modi spettrali e allucinati di Johann sacrificio di Elia sul Carmelo; Füssli (in Italia tra 1770-1778; a Venezia nel II Mosè riceve le tavole della Legge, Abra- 1772); prosaica e provinciale la seconda (che mo allontana Agar, Gedeone e il vello; si avvale anche di spunti bassaneschi) la qua- le risponde a Pietro Feltrin, presente nella III Mosè fa scaturire l’acqua dalla roccia, parrocchiale e nello stesso oratorio, come si Lotta di Giacobbe con l’angelo, Giuditta è detto, nell’ultimo periodo di attività. e Oloferne; Dal punto di vista dell’estetica, appare IV Il serpente di bronzo, La scala di Gia- evidente il comporsi degli elementi del visio- cobbe, Giacobbe carpisce la benedizio- nario/fantastico e mimetico/razionale pre- ne di Isacco. senti nella cultura europea della seconda metà dell’Ottocento22. Singolare il fatto dell’avverti- Tali invece gli episodi di fronte (I) e soffitto ta coscienza critica delle tendenze culturali in (II): corso presso la committenza locale.

Note

1 D. Cassin, La Comunità di Tiezzo. Spunti di sto- (Lepori) si aggiungono nella circostanza i no- ria e di vita, Tiezzo 1978, pp. 78-92; P.C. Be- minativi di «m° Martin de Ghirlanda da Val gotti, Villa Della Torre. Tiezzo, in Il Friuli Occi- Lugani» muratore abitante a , im- dentale e Venezia nel ’700. La cultura della villa, pegnato nel 1600 in una ristrutturazione a San catalogo della mostra (Villa Varda di Brugne- Cassan del Meschio (, Archivio di Stato, ra), Pordenone 1988, pp. 98-101, 203; E. Be- Arch. Popaite 7, Libro di amministrazione 1599- vilacqua, Villa Pedrina. Tiezzo, sl, sd. 1600) e di m° Battista muratore milanese che 2 Sull’uso del bugnato, E. Forssman, Dorico, io- nel 1656-1657 risulta impegnato a Tiezzo. nico, corinzio nell’architettura del Rinascimento, Sull’argomento: P. Goi, Massari e massariani. A con una prefazione di L. Benevolo (Stockholm proposito di alcuni edifici e disegni in Friuli, in 1961), tr. it., Bari 1973, pp. 47-51, 65-67. L’ultimo conte: la vita e la memoria, Atti della 3 La presenza di queste nel Friuli occidentale e Giornata di Studi in onore di Guglielmo Co- nelle aree contermini trova sempre maggiori ronini Cronberg (1905-1990) nel centenario riscontri. Alla ben nota famiglia dei Lepore della nascita (Gorizia, 12 novembre 2005), a

Paolo Goi, Villa Pedrina (Della Torre) a Tiezzo Di Azzano Decimo 67 cura di S. Ferrari, 2012, pp. 90-100; tue di villa Pedrina, “Il Popolo” di Pordenone, 5 Id., I momenti dell’Arte sacra, in . La sua settembre 1928, p. 3. terra e la sua gente, a cura di Id., Fanna 2007, 10 Prive di riscontro documentario le intitola- pp. 393-460: 400, 424 (32), 438-440; F. Zec- zioni di San Pietro e San Giovanni Battista ac- chin, R. Moro, A. Dal Moro, Portogruaro. Ar- creditate dalla voce popolare che ha dato luogo chitettura rurale, Portogruaro 1988. di recente alle effigi dei due santi da parte di 4 Pordenone, Biblioteca Civica, Archivio Della Stefano Bernadei (2006). Torre, cart. 4, Miscellanea Della Torre-Porde- 11 L’attuale, già in deposito al Museo Diocesano none e Pedrina, «Catastico provisionale di Co- d’Arte Sacra di Pordenone, non appartiene negliano, Pedrina, Pordenone ed altri luoghi…», al patrimonio di origine, come attestano le c. 64: incerta la lettura del cognome del colla- dimensioni ed i soggetti della gola (Crocifis- boratore. so, Madonna con il Bambino, San Rocco, San 5 Ivi, Cart. 10, Ricevute Signori Popaite 1500-1600. Giorgio), privi di venerazione nell’oratorio. 6 La pittura nel Veneto. Il Seicento, 2 voll., a cura Cfr. P. Goi, L’arredo sacro, in Museo Diocesano di M. Lucco, Milano 2001, II, sub indice e pp. d’Arte Sacra. L’Arredo, a cura di Id., Pordenone 881-882 (scheda biografica di P.L. Fantel- 2006 (“Storia e Arte nel Pordenonese” III), li); C. Rigoni, Pietro Ricchi nel Veneto, in Pietro pp. 17-104: 33, 47 (82). Ricchi 1606-1675, catalogo della mostra (Riva 12 S. Aloisi, Il pittore Pietro Feltrin (1694-1778), del Garda), a cura di M. Botteri Ottaviani, “Atti dell’Accademia S. Marco di Pordenone”, Milano 1996, pp. 141-156: 143, 155 (28) e 214 13/14, 2011-2012, pp. 347-362. (fig. 12), 357 (regesto). Per la pala di Valvasone, cfr. ora P. Casadio, 7 I Bibiena. Una famiglia europea, catalogo della E. Francescutti, I restauri nella chiesa parroc- mostra (), a cura di D. Lenzi, J. Ben- chiale del Santissimo Corpo di Cristo di Valvasone tini, Venezia 2000; G. Cirillo, Architettura (1991-2011), in Volesón, a cura di P.C. Begotti, dipinta. Le decorazioni parmensi dei Galli Bibie- P. Pastres, Udine 2013, pp. 427-454: 444. na, catalogo della mostra (Collecchio), Parma 13 Per la morfologia si veda il soffitto della chiesa 2007. di San Bartolomeo a Bergamo di Gaspare Di- 8 Gli affreschi nelle ville venete. Il Seicento, a cura ziani (1750), in A.P. Zugni Tauro, Gaspare Di- di G. Pavanello, V. Mancini, Venezia 2009, ziani, Venezia 1971, pp. 65-66, tav. 115. Il boz- pp. 80-86 (Cat. 8, scheda di Davide Righini). zetto dell’Accademia Carrara evidenzia il ruolo 9 Polizza del muratore Santo Sartori (Tiezzo, 31 di mediatrice della Vergine (ivi, p. 60, tav. 118) gennaio 1803), nella quale si comprende al «20 ripresa dal pittorello friulano a Valvasone. marzo per altra fattura fatta in palazzo de Pedri- 14 Udine, Biblioteca Comunale, Archivio Della na e per aver levatto n. 5 statue del coperto aven- Torre, b. 79. dole poste in piedi nella tavola con piedestali 15 sotto come si vede, fattura di murero, armadure, Per il soggetto si veda: H. Sachs, Familie, Hei- paranchi, manuallità, in tutto l. 220. ligie, in Lexikon der christlichen Ikonographie, 2, Più per aver disfatto n° 4 piramidi di cot­to e tutti Rom-Freiburg-Basel-Wien 1970, col. 4-7; E. li piedestali di aver passato per man la facciatta Mâle, L’arte religiosa nel ’600. Italia, Francia, davanti del coperto di tutto il Palazzo [etc.]». Spagna, Fiandre (Paris 1984), tr. it. Milano (Pordenone, Biblioteca Civica, Archivio 1984, pp. 264, 290 (75-81); L. Valensi, La fuíte Della Torre 7, Lettere e ricevute Della Torre-Po- en Egypte, Paris 2002, pp. 154-156. paite 1803-1810, polizza n. 2). 16 Religiosità popolare nel Friuli Occidentale. Ma- In merito si veda anche B. Sappa, Tiezzo. Le sta- teriali per un museo, catalogo della mostra

AFAT 35 (2016), 59-69 68 ISSN 1827-269X (Lestans), a cura di P. Goi, Pordenone 1992, XVII-XVIII secolo. Ricerche nel Sanvitese e Friuli pp. 251-253 (Cat. 49-51). Occidentale, San Vito al 1972, 17 Zugni Tauro 1971, p. 63, tav. 12 (Estasi di San pp. 26‑29, 45 (39), 51-53. Francesco in San Rocco di Belluno, 1727: ange- 18 Zugni Tauro 1971, p. 105, tav. 159. li); p. 84, tav. 31 (pala del duomo in San Vito al 19 Udine, Biblioteca Civica, Arch. Della Torre 77. Tagliamento, ca. 1734-1748: testine angeliche 20 P. Conte, Documenti inediti sul pittore bellunese e capigliatura di San Sebastiano); pp. 88-89, Giovanni Battista Lazzarini (1712-1791), “Archi- tav. 158 (pala ai Ss. Apostoli di Venezia, post vio Storico di Belluno, Feltre e Cadore”, LVI 1733 -ante 1755 o 1754-1755: Sant’Antonio di (1985), pp. 87-93. Ringrazio Stefano Aloisi Padova); p. 87, tav. 154 (Sacra Famiglia, Coll. per avermi fatto memoria dell’articolo. Mio di Udine, 1750: Sant’Antonio di Padova); 21 p. 77, tav. VII (Diana, Coll. Borgognori-Ber- R. Pallucchini, La mostra di pittura sette- tuzzi di Milano, ca. 1747: putto); pp. 72-73, centesca di Belluno, “Arte Veneta”, IX, 1955, tav. 35 e tav. IV (Annunciazione, Colloredo di pp. 249-252: 249. Montalbano, 1735-1740: Madonna); p. 77, 22 Sufficiente il rinvio a G. Briganti, Pittura tav. 275 (Sacra Famiglia ovvero Ritorno dall’E- fantastica e visionaria dell’Ottocento, Milano gitto, Mestre, duomo, 1760 ca.). Cronologia 1969, pp. 9-14 e Id., I pittori dell’immagina- delle pale di e retti- rio. Arte e rivoluzione psicologica, Milano 1977, fica di soggetti, in F. Metz, P. Goi, Pittura del pp. 5-73.

Villa Pedrina, of the noble family Della Torre in Azzano Decimo (Pordenone) has been object of swift studies detailed on the succession acts of the various owners and on a relief of the building structure. Any analyses of the settlement and of the economical history is completely missing and very inadequate is a proper architectural and artistic study. This situation is due to the dispersion of the family archives (both of the Della Torre and their relatives Popaite), present today at the state Archive in Udine, at the Town Library in Udine and in Pordenone, not all of them inventoried or partially inventories. Led by past studies, the decorative monumental setup has been taken into consideration, one and only survived portion of the artistic heritage, including the names of the perspectival artist Pietro Antonio Torri (1689), as for the passageway hall, Gio.Battista Lazzarini (1740), as for the altarpiece in the noble chapel, Pietro Feltrin together with his more renowned master as for the background à grisaille, for the cupola and the choir. [email protected]

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