LLPP-ALPGO/ESR-0-787

D.Lgs. 152/06, art. 208 – L.R. 34/2017 – Società ISONTINA AMBIENTE S.R.L. - Autorizzazione unica - Progetto di variante dell’impianto di selezione della frazione secca dei rifiuti provenienti da raccolta differenziata, sito in Comune di (GO), via Gesimis n. 3.

Il Titolare di P.O. Pianificazione e autorizzazioni impianti di trattamento rifiuti

Visto il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” e ss.mm.ii.; Vista la Legge Regionale 20 ottobre 2017, n. 34 “Disciplina organica della gestione dei rifiuti e principi di economia circolare” e ss.mm.ii.; Visto il Regolamento di esecuzione della L.R. 30/1987, approvato con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 0502/Pres. del 8 ottobre 1991; Visto il Decreto del Presidente della Regione 31 dicembre 2012 n. 0278/Pres di approvazione del Piano regionale di gestione rifiuti urbani; Visto il Decreto del Presidente della Regione 30 dicembre 2016, n. 0259/Pres. di approvazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali; Visto il Decreto del Presidente della Regione 19 marzo 2018, n. 058/Pres. di “Approvazione del Piano regionale di gestione rifiuti. Criteri localizzativi regionali degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti (CLIR)….”; Evidenziato che la Società ISONTINA AMBIENTE Srl con sede legale a (GO) Via Cau de Mezo n. 10, a mezzo PEC registrate ai protocolli AMB-GEN-2018-54522 e 54531 del 08 novembre 2018, ha presentato istanza, ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. n. 152/2006, per l’autorizzazione unica di una variante progettuale dell’impianto di selezione della frazione secca dei rifiuti provenienti da raccolta differenziata sito in Comune di Moraro, via Gesimis n.3; Dato atto che, facendo seguito alla comunicazione dell’amministrazione regionale prot. n. 59339- P del 05.12.2018, la Società proponente, con PEC registrata al prot. AMB-GEN-2018-62126-A del 20.12.2018, ha perfezionato e completato la documentazione allegata all’istanza, al fine di ricomprendere, tra l’altro, nel procedimento di autorizzazione unica anche il permesso di costruire

di competenza comunale; Dato atto che in sede di istanza, il Legale Rappresentante della Società ISONTINA AMBIENTE Srl ha dichiarato che la variante in progetto: - non deve essere sottoposta a procedura di verifica di assoggettabilità di cui all’art. 20 del D.Lgs. 152/06; - non è soggetta ad autorizzazione paesaggistica; - non ricade nelle categorie progettuali per le quali è previsto il rilascio dell’AIA; - non necessita di deroga ai vincoli di distanza da centri abitati e case sparse; Rilevato, inoltre, che l’ing. Cristina Cecotti in qualità di progettista delegata a gestire la pratica, ha dichiarato (modello 2 allegato) per la variante di progetto, che l’impianto: - è soggetto alla normativa di prevenzione incendi (richiesta separatamente); - è soggetto a permesso a costruire; - è soggetto all’autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi del D.Lgs. 152/2006 parte V; - è soggetto all’autorizzazione agli scarichi non in fognatura di sole acque reflue assimilate alle domestiche, di competenza comunale; - è soggetto alla comunicazione o nulla osta di cui all’art. 8, c. 4 o c. 6, della L. 447/95 in materia di impatto acustico, di competenza comunale; - è situato a distanza tra 500 e 1000 m dai centri abitati e tra 100 e 500 m da case sparse in area per servizi tecnologici; Dato atto che la pratica completa è composta dalla seguente documentazione: - Modello 1 – Scheda impianto, d.d. 28.10.2018, a firma del progettista ing. Cristina Cecotti; - Modello 2 – Scheda autorizzazioni e vincoli, d.d. 28.10.2018, a firma del progettista ing. Cristina Cecotti; - Modello 3 – Dichiarazione sostitutiva di iscrizione alla CCIAA, d.d. 21.09.2018 a firma del Legale Rappresentante; - Modello 4 - Dichiarazione sostitutiva di certificazione antimafia, d.d. 21.09.2018 a firma del Legale Rappresentante; - Modello 5 - Dichiarazione sostitutiva attestante il possesso dei requisiti soggettivi di Sponton Giuliano in qualità di Legale Rappresentante (Procuratore), d.d. 21.09.2018; - Modello 6 - Dichiarazione sostitutiva d.d. 21.09.2018 a firma del Legale Rappresentante sulle capacità tecniche ed organizzative per l’esercizio dell’impianto, sulla titolarità dell’impianto e proprietà dell’area; - Copia del modello F23 attestante il pagamento dell’imposta di bollo per l’istanza; - Elaborati progettuali; Dato atto che l’ing. Cristina Cecotti ha trasmesso, a mezzo PEC registrata al prot. AMB-GEN- 2018-55567 del 14.11.2018, la nota del Servizio Valutazioni Ambientali della Regione FVG prot. n. 55387/P del 13.11.2018, che ha ritenuto “non sia necessario assoggettare gli interventi alla procedura di verifica di assoggettabilità a VIA di cui all’art. 19 del D.Lgs. 152/2006”; Vista la nota prot. n. AMB-GEN-2019-1005-P del 09.01.2019 con cui la Regione Autonoma Friuli V.G. ha comunicato alla Società proponente, al Comune di Moraro, al Servizio tutela da inquinamento atmosferico ed al Servizio disciplina degli scarichi della Regione, all’ARPA-FVG ed all’A.A.S. n.2 “Bassa friulana-Isontina” l’avvio del procedimento amministrativo ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. n. 152/2006, da concludersi entro 150 giorni dal ricevimento dell’istanza completa, ovvero entro il 19 maggio 2019 salvo sospensioni di legge; con la suddetta nota è stata altresì convocata la riunione della Conferenza di Servizi decisoria in forma simultanea ed in modalità sincrona ai sensi dell’art. 14 ter della L. 241/90 come previsto dalla L.R. 7/2000 da ultima modificata con L.R. 9/2018, per il giorno 12 febbraio 2019; Richiamate le precedenti autorizzazioni in materia di gestione rifiuti relative all’impianto in argomento: - Deliberazione di Giunta Provinciale n. 83 del 28.06.2005 (approvazione del progetto ed autorizzazione alla realizzazione dell’impianto a RECO Srl); - Deliberazione di Giunta Provinciale n. 124 del 06.09.2006 di volturazione della DGP n.83/2005 alla Società Mainardo Srl; 2 - Decreto della Provincia di n. 24245 del 25.08.2008 di autorizzazione alle emissioni in atmosfera rilasciato alla Società Mainardo Srl; - Decreto della Provincia di Gorizia n. 28946 del 16.10.2008 di autorizzazione all’esercizio dell’impianto rilasciato alla Società Mainardo Srl; - Deliberazione di Giunta Provinciale n. 8, prot. 1847/2010 del 27.01.2010 (approvazione variante non sostanziale inerente gli stoccaggi); - Deliberazione di Giunta Provinciale n. 14 prot. 4392/2011 del 09.02.2011 (approvazione variante non sostanziale comprendente la realizzazione di una tettoia per il deposito dei prodotti e dei rifiuti lavorati); - Decreto della Provincia di Gorizia n. 31291 del 06.11.2013 di volturazione alla Società AMBIENTE NEWCO Srl dei Decreti n. 24245/2005, n. 28946/2008, DGP n. 8/2010, DGP n. 14/2011; - Decreto della Provincia di Gorizia n. 9977 del 17.03.2014 di volturazione del Decreto n. 31291/13 alla Società ISONTINA AMBIENTE Srl; - Deliberazione di Giunta Provinciale n. 192, prot. 34899/2015 del 16.12.2015 di approvazione del progetto di variante sostanziale tra cui l’incremento degli stoccaggi dei rifiuti in ingresso ed alcune migliorie all’impianto di selezione; - Decreto della Provincia di Gorizia n. 4554 del 17.02.2016 di autorizzazione all’esercizio conseguente l’approvazione della variante sostanziale, avente durata di dieci anni; Evidenziato che la variante progettuale proposta riguarda alcune modifiche alla linea di selezione e alla sezione di stoccaggio dei rifiuti in ingresso all’impianto, con l’inserimento di una sublinea di separazione aeraulica e l’incremento della sezione dedicata alla messa in riserva dei rifiuti plastici/misti da lavorare, oltre ad altre modifiche meglio dettagliate nell’allegato 1 “Scheda tecnica impianto”, mentre non verrà apportata alcuna variazione alle potenzialità giornaliere e annuali autorizzate, né alla tipologia dei rifiuti ricevuti; Considerato che l’impianto, situato in zona per servizi tecnologici a circa 450 m da alcune case sparse in direzione NW e a circa 950 m dal centro abitato di Moraro, non necessita di deroga al vincolo di distanza ai sensi del CLIR in quanto il livello di tutela deve considerarsi di attenzione cautelativa; inoltre, la variante di cui trattasi non rientra tra quelle di cui all’art. 15, c. 2 lett. b) della L.R. 34/2017; Rilevato che per la valutazione della variante in oggetto sono stati interessati: - il Comune di Moraro, per le relative competenze (es. permesso a costruire, verifica invarianza idraulica, impatto acustico, scarichi non in fognatura di sole acque reflue assimilate alle domestiche); - il Servizio regionale competente in materia di emissioni in atmosfera; - il Servizio regionale autorizzazioni uniche ambientali e disciplina degli scarichi in materia di scarichi sul suolo; - l’A.A.S. n. 2 “Bassa Friulana – Isontina” per gli aspetti in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di igiene pubblica; - l’ARPA FVG quale supporto tecnico; Rilevato che sono pervenuti i seguenti pareri ed osservazioni, di cui è stata data lettura in sede di prima riunione della Conferenza di Servizi di data 12.02.2019: - nota prot. n. 3347 del 30.01.2019, registrata al prot. reg. n. 4914 del 31.01.2019, con cui ARPA FVG ha comunicato che “non ricorrono motivi ostativi alle variazioni gestionali e impiantistiche richieste”; - nota prot. n. 6892-P del 11.02.2019, con cui il Servizio tutela da inquinamento atmosferico della Regione ha trasmesso il proprio parere di competenza relativo al titolo di cui all’art.269 del D.Lgs. 152/2006, con prescrizioni; - nota prot. n. 6991-P del 12.02.2019, con cui il Servizio disciplina degli scarichi della Regione FVG ha formulato richiesta di chiarimenti ed integrazioni; - nota prot. n. 8251-P del 11.02.2019, con cui l’A.A.S. n.2 “Bassa Friulana Isontina” ha formulato richiesta integrazioni;

3 Dato atto che la Conferenza di Servizi, vista la necessità di acquisire integrazioni e chiarimenti, ha stabilito di sospendere i propri lavori ed assegnare alla Società ISONTINA AMBIENTE Srl il termine di 45 giorni per fornire la documentazione richiesta ai fini istruttori; Dato atto che con nota prot. n. 7454 del 13.02.2019 è stato trasmesso ai Soggetti convocati il verbale della Conferenza dei Servizi, sospendendo i termini del procedimento; Considerato che la Società ISONTINA AMBIENTE S.r.l. con note registrate al protocollo della Regione n. 15958-A del 29.03.2019 e n. 17671-A del 05.04.2019, ha trasmesso la documentazione integrativa; Dato atto che con nota prot. n. 19315-P del 15.04.2019 sono state trasmesse le integrazioni ai Soggetti interessati per i pareri di competenza, convocando la seconda riunione della Conferenza di Servizi per il giorno 16.05.2019; Dato atto che sono pervenuti i seguenti atti di assenso, di cui si è data lettura in sede di seconda riunione della Conferenza di Servizi del 12 febbraio 2019: - nota registrata al prot. regionale n. AMB-GEN-2019-24289-A del 15.05.2019, con cui il Comune di Moraro ha trasmesso il permesso di costruire con prescrizioni; - nota registrata al prot. regionale n. AMB-GEN-2019-24391-P del 16.05.2019, con cui il Servizio disciplina degli scarichi della Regione FVG ha trasmesso l’autorizzazione con prescrizioni allo scarico sul suolo e negli strati superficiali del sottosuolo delle acque reflue industriali costituite da acque meteoriche di dilavamento; Visto che l’ing. Cecotti, per conto della Società proponente, ha trasmesso la distinta di avvenuto pagamento degli oneri di istruttoria relativi agli scarichi industriali al suolo con PEC registrata al protocollo AMB-GEN-2019-24346 del 16 maggio 2019; Dato atto che in sede di riunione della Conferenza di Servizi del 16.05.2019 il rappresentante della Società ha chiarito che i lavori relativi al sistema di collettamento e trattamento reflui di scarico verranno eseguiti contestualmente alla fase di realizzazione della nuova tettoia; Considerato che la Società ISONTINA AMBIENTE S.r.l. ha costituito a favore del Comune di Moraro, la polizza fidejussoria della Milano Assicurazioni Spa n. D8003657508 per l’importo di € 164.158,78 con scadenza 15.10.2018; in seguito ha prestato la nuova garanzia finanziaria n. M12925935 del 16.10.2018, con scadenza al 17.02.2026, per l’importo di euro 98.495,27 in applicazione della riduzione del 40% dell’importo di euro 164.158,78; detta garanzia è stata accettata con Decreto regionale n. 4553/AMB del 27.11.2018; tale importo risulta calcolato considerando una potenzialità teorica massima di progetto autorizzata di 130 tonnellate/giorno per lo smaltimento o il recupero di rifiuti urbani non pericolosi: Euro 152.705,98 + euro 381,76 x 30 t/g= 164.158,78 euro; Ritenuto necessario, vista la richiesta avanzata dalla Società proponente di eliminare la distinzione tra rifiuti urbani e speciali, ricalcolare tale garanzia finanziaria utilizzando il parametro di cui all’art.3, c.1 lett. b) del DPG 502/1991: “per impianti tecnologici per lo smaltimento o il recupero dei rifiuti non pericolosi con potenzialità autorizzata superiore a 100 t/g”: euro 190.882,49 + euro 763,53 x 30 t/g = 213.788,39 euro (salva la riduzione del 40%); Ritenuto altresì necessario, alla luce degli stoccaggi autorizzati di rifiuti in ingresso non destinati alla linea di lavorazione (R13 e D15 non finalizzati al trattamento), e dei rifiuti in uscita (R13 autorizzato di rifiuti prodotti gestiti al di fuori del deposito temporaneo di cui all’art. 183, c. 1 lett. bb), aggiornare la garanzia finanziaria sommando anche gli importi per il deposito preliminare e la messa in riserva di rifiuti non pericolosi per le capacità autorizzate dei suddetti stoccaggi (pari a 705 mc): euro 30.541,30 + euro 38,18 per 205 mc = 30.541,30 x 7.826,90 = 38.368,20 euro (salva la riduzione del 40%); Rilevato pertanto che la Società ISONTINA AMBIENTE S.r.l. per coprire i costi di eventuali interventi conseguenti alla non corretta gestione dell’impianto, nonché necessari per il ripristino dell’area, ai sensi della L.R. 34/2017, art. 26, dovrà presentare l’adeguamento della garanzia finanziaria a favore della Regione FVG fino all’ammontare di euro 252.156,59 x o,60 = € 151.293,95; 4 Considerato che la Conferenza di Servizi ai sensi dell’art. 208, comma 3, del D.Lgs n. 152/06 e s.m.i., preso atto di tutti i pareri e valutato che non vi sono state opinioni dissenzienti, ha concluso positivamente con prescrizioni i propri lavori; Ricordato che, ai sensi del comma 6 del citato art. 208, entro trenta giorni dal ricevimento delle conclusioni della Conferenza di Servizi, considerando le risultanze della stessa, la Regione in caso di valutazione positiva del progetto, autorizza la realizzazione e la gestione dell’impianto, e ricordato altresì che l’approvazione sostituisce a ogni effetto visti, pareri, autorizzazioni e concessioni di organi regionali, provinciali e comunali; Dato atto che con nota prot. n. 24600 del 17.05.2019 è stato trasmesso ai Soggetti convocati il verbale della seconda riunione della Conferenza dei Servizi; Dato atto che tramite PEC registrata al prot. n. 26000 del 27 maggio 2019 la Società proponente ha trasmesso copia del modello F23 attestante il pagamento dell’imposta di bollo per il rilascio del presente Decreto, oltre al manuale di gestione operativa corretto dei refusi riscontrati in sede di conferenza di servizi; Visto che la Società proponente ha trasmesso due copie cartacee degli elaborati tecnici del progetto di variante, con nota registrata al prot. regionale n. 26836 del 30.05.2019; Preso atto che il tecnico responsabile della gestione dell’impianto ai sensi dell’art. 29 della LR 34/2017 sarà il Sig. Caissut Oscarre; Ritenuto, pertanto, di autorizzare la variante dell’impianto di selezione di frazioni secche di rifiuti non pericolosi da raccolta differenziata, sito in via Gesimis n. 3 a Moraro (GO), con le prescrizioni indicate dagli Enti partecipanti alla Conferenza di Servizi e riportate nell’allegato 1 “Scheda tecnica impianto”, oltre che negli allegati “Permesso a costruire” del Comune di Moraro e “Autorizzazione allo scarico” del competente servizio regionale, quali parti integranti del presente provvedimento; Visto il Regolamento di organizzazione dell’Amministrazione Regionale e degli Enti regionali, approvato con Decreto del Presidente della Regione 27 agosto 2004, n. 277/Pres. e ss.mm.ii., in particolare l’art. 26 che stabilisce le modalità di conferimento degli incarichi dirigenziali di Servizio e staff e l’art. 21 che prevede l’adozione dei provvedimenti e degli atti di competenza del servizio da parte del Direttore di servizio; Vista la Delibera della Giunta Regionale n. 1922 del 01/10/2015 e ss.mm.ii. e l’Allegato A, costituente parte integrante e sostanziale della medesima delibera, “Articolazione organizzativa generale dell’Amministrazione regionale e articolazione e declaratoria delle funzioni delle strutture organizzative della Presidenza della Regione, delle Direzioni centrali e degli Enti regionali”, il cui articolo 53 enumera le funzioni attribuite al Servizio disciplina gestione rifiuti e siti inquinati; Vista la Delibera della Giunta Regionale n. 2365 del 14 dicembre 2018 con la quale è stato conferito all’ing. Flavio Gabrielcig l’incarico di Direttore del Servizio disciplina gestione rifiuti e siti inquinati a far tempo dal 1° gennaio 2019 e per la durata di tre anni; Visto il Decreto del Direttore centrale n. 5024/AMB di data 27 dicembre 2018 con il quale è stato conferito l’incarico relativo alla posizione organizzativa denominata “Pianificazione e autorizzazioni impianti trattamento rifiuti” all’ing. Marcello Salvagno; Visto il Decreto del Direttore del Servizio disciplina gestione rifiuti e siti inquinati n. 780/AMB di data 04 febbraio 2019 in ordine alla delega per l’adozione di atti espressivi di volontà esterna affidati alla posizione organizzativa denominata “Pianificazione e autorizzazioni impianti trattamento rifiuti”. Decreta

1. Per quanto esposto in premessa, ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. 152/2006, la Società ISONTINA AMBIENTE S.r.l., in persona del Legale Rappresentante pro-tempore, è autorizzata alla realizzazione della variante progettuale ed alla gestione dell’impianto di selezione della frazione secca dei rifiuti provenienti da raccolta differenziata sito in Comune di Moraro (GO), via Gesimis n. 3. 5 2. Le caratteristiche tecniche dell’impianto, le modifiche progettuali nonché i limiti e le prescrizioni, ivi compreso l’obbligo di adeguare la garanzia finanziaria, sono descritte nell’Allegato 1 “Scheda tecnica impianto”, nonché nell’allegato permesso a costruire del Comune di Moraro e nell’allegata autorizzazione allo scarico del competente Servizio regionale, parti integranti del presente provvedimento. 3. Rimangono ferme ed immutate le disposizioni e prescrizioni contenute nei provvedimenti autorizzativi precedentemente emessi che non siano in contrasto con il presente decreto. 4. La presente autorizzazione unica viene redatta in formato digitale e sarà pubblicata per estratto sul BUR e sul sito istituzionale della Regione . Il provvedimento sarà notificato alla Società ISONTINA AMBIENTE S.r.l., nonché trasmesso ai soggetti di seguito indicati: - Comune di Moraro (GO); - Servizio autorizzazioni uniche ambientali e disciplina degli scarichi della Regione Friuli Venezia Giulia; - Servizio tutela da inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico della Regione Friuli Venezia Giulia; - A.A.S. n. 2 “Bassa Friulana Isontina”; - ARPA-FVG.

Si precisa che il soggetto autorizzato può ricorrere nei modi di legge contro il presente provvedimento, alternativamente al T.A.R. competente o al Capo dello Stato, rispettivamente entro 60 giorni ed entro 120 giorni, con decorrenza dalla data di notifica del presente atto.

P.O. Pianificazione e autorizzazioni impianti trattamento rifiuti ing. Marcello Salvagno (firmato digitalmente ai sensi del D.Lgs. n.82/05 e s.m.i.)

6 ALLEGATO 1 “SCHEDA TECNICA IMPIANTO”

1. Soggetto Società: autorizzato - Denominazione: ISONTINA AMBIENTE S.R.L.; - Sede legale: via Cau de Mezo, n. 10 – Ronchi dei Legionari (GO); - Codice Fiscale: 01123290312; - Partita Iva: 01123290312; - Numero REA: GO - 73706.

2. a. Indirizzo: via Gesimis, n. 3 - Moraro (GO); Localizzazione b. Riferimenti catastali: Comune censuario di Moraro, foglio 6 - mappale 1616/2; impianto c. Riferimenti urbanistici: PRGC del Comune di Moraro – Zona per “Servizi e attrezzature collettive”, sottozona T “Servizi tecnologici”, ambito T3.

3. Elaborati Il progetto di variante è composto dai seguenti elaborati: progettuali Num. Titolo Data approvati R1 Relazione Tecnica ed ambientale 28.10.2018 R2 Documentazione per verifica di 28.10.2018 assoggettabilità a screening di VIA R3 Piano di chiusura 28.10.2018 Studio di compatibilità idraulica e relazione R4 Marzo 2019 tecnica scarichi - Rev. 02/2019 R5 Valutazione di impatto acustico ambientale 28.10.2018 previsionale R6 Manuale di gestione operativa – rev. 02/2019 Maggio 2019 Nota integrazioni – prot. Isontina Ambiente 28.03.2019 Srl n. 2225 d.d. 28.03.2019 Tav. 1 Inquadramento territoriale e catastale Settembre 2018 Tav. 2 Planimetria generale stato di fatto e di Dicembre 2018 progetto – Rev 01 Tav. 3.1 Stato di fatto: lay out e sezioni impianto Settembre 2018 Tav. 3.2 Stato di fatto: stoccaggi Settembre 2018 Tav. 3.3 Stato di fatto: emissioni in atmosfera Settembre 2018 Tav. 3.4 Planimetria scarichi – stato di fatto – rev. 01 Marzo 2019 Tav. 3.5 Stato di fatto: schema a blocchi Ottobre 2018 Tav. 4.1 Progetto: lay out e sezioni impianto Ottobre 2018 Tav. 4.2 Progetto: stoccaggi – Rev.02 Marzo 2019 Tav. 4.3 Progetto: emissioni in atmosfera Ottobre 2018 Tav. 4.4 Planimetria scarichi – progetto – Rev.02 Marzo 2019 Tav. 4.5 Progetto: schema a blocchi Ottobre 2018 Gli elaborati presentati per il permesso di costruire sono i seguenti: Num. Titolo Data Scheda 1 – Permesso di costruire 17.12.2018 Scheda 4 – Asseverazioni per PdC e SCIA 17.12.2018 Asseverazione area di pertinenza urbanistica 17.12.2018 Dichiarazione in merito all’utilizzo di terre e 17.12.2018 rocce da scavo Dichiarazione relativa all’osservanza della 17.12.2018 normativa sismica Modulo Asseverazione di non significatività Elab. 4 Relazione tecnico illustrativa 17.12.2018 Tav. 1 Planimetria generale sistemazione aree 17.12.2018 Tav. 2 Planimetria generale dimensioni edifici 17.12.2018 Tav. 3 Piante sezioni prospetti 17.12.2018 ETC Elaborato tecnico della copertura 20.02.2019

7 Gli elaborati progettuali che descrivono l’impianto esistente, precedentemente approvati, sono i seguenti: - Progetto approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale di Gorizia n. 83 del 28.06.2005: Numero Titolo Data Relazione Tecnica integrativa e sostitutiva 11/03/2005 All.1 Integrazioni tecnico progettuali e documentali Marzo 2005 All.2 Piano Regolatore generale del Comune di Moraro. Estratto Marzo 2005 All.3 Corografia in scala 1:5000. Estratto CTR Marzo 2005 Studio d’impatto ambientale Aprile 2004 Studio d’impatto ambientale - integrazioni Marzo 2005 Relazione geologica e geotecnica Settembre 2003 Piano di sicurezza e coordinamento Capitolato speciale d’appalto norme generali Disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici Computo metrico estimativo Tav. 1 Impianto di selezione - Copia di mappa. Planimetria generale Agosto 2003 Tav. 1A Estratto di mappa. Planimetria generale – impianto di selezione Marzo 2005 Tav. 1B Impianto di selezione - Planimetria rete fognaria Marzo 2005 Tav. 1C Impianto di selezione e compostaggio - Planimetria generale Marzo 2005 d’insieme Tav. 2 Impianto di selezione - Pianta capannone Agosto 2003 Tav. 2 Impianto di selezione - Pianta capannone. Rete raccolta acque Marzo 2005 di lavaggio Tav. 2a Impianto di selezione - Pianta capannone con layout Marzo 2005 Tav. 2A Impianto di selezione - Capannone con layout Agosto 2003 Tav. 3 Impianto di selezione – Capannone. Sezioni e prospetti Agosto 2003 Tav. 4 Impianto di selezione – Layout in pianta e sezione Agosto 2003 Tav. 5 Impianto di selezione – Layout viste 3D Agosto 2003

- Piano di ripristino dell’area redatto dal dott. geol. Fulvio Iadarola, d.d. maggio 2008, di cui alle premesse del Decreto della Provincia di Gorizia n. 28946/08 del 16.10.2008. - Manuale di gestione Rev. 12/08 trasmesso in ottemperanza a quanto prescritto dall’art.7 del Decreto n. 28946 d.d. 16.10.2008. - Progetto di variante non sostanziale approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale di Gorizia n. 8, prot. 1847/2010 del 27.01.2010: Numero Titolo Data Relazione Tecnica - Rev.05/2009 02/11/2009 Manuale di gestione – Rev 10/2009 Tav. 1 Stato di fatto: planimetria impianto e stoccaggi Luglio 2009 Tav. 2 Progetto: pianta e sezione impianto e stoccaggi Luglio 2009 - Progetto di variante non sostanziale approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale di Gorizia n.14 prot. 4392 del 09.02.2011: Numero Titolo Data Relazione Tecnica - Rev.03/2010 28/10/2010 Manuale di gestione – Rev 10/2010 Tav. 1 Stato di fatto: planimetria generale e stoccaggi Agosto 2010 Tav. 2 Progetto: planimetria generale Agosto 2010 Tav. 3 Progetto: pianta, sezioni e prospetti silo di stoccaggio Agosto 2010 Tav. 5 Progetto: distanza da confini Ottobre 2010 - progetto di variante sostanziale approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale di Gorizia n. 192 del 16/12/2015: Numero Titolo Data Relazione Tecnica e ambientale – Rev00/2015 03/07/2015 Manuale di gestione – Rev 00/2015 03/07/2015

8 Relazione di calcolo silo rifiuti vetrosi – Rev 00/2015 03/07/2015 Tav. 1 Inquadramento territoriale e catastale Giugno 2015 Tav. 2 Planimetria generale stato di fatto e di progetto Luglio 2015 Tav. 3.1 Stato di fatto: pianta e sezione impianto e stoccaggi Ottobre 2015 – rev01 Tav. 3.2 Progetto: pianta e sezione impianto e stoccaggi – Ottobre 2015 rev01 Tav. 4 Progetto: dettagli vasca vetro Giugno 2015 - Modifica in corso di progettazione esecutiva del box di stoccaggio del vetro, di cui al verbale di visita e certificato di collaudo a firma del dott. arch. Roberto De Marchi del 05.02.2016.

4. L’impianto è classificato: Tipologia impianto definizione tipologia impianto tipologia macrocategoria categoria attività operazione impianto ISPRA Messa in riserva R13 STOCCAGGIO STOCCAGGIO Deposito preliminare D15 RECUPERO - Selezione, cernita, SMALTIMENTO SELEZIONE MECCANICO R12 riduzione volumetrica RECUPERO MECCANICO Recupero carta R3

5. Potenzialità Potenzialità nominale: 130 Mg/giorno; dell’impianto Potenzialità annuale: 40.500 Mg/anno; Potenzialità massima di stoccaggio rifiuti in ingresso: 660 t; Capacità massima di stoccaggio di rifiuti in ingresso destinati alle attività di mero R13/D15 non finalizzate al trattamento in impianto: 405 mc;. Capacità massima di stoccaggio rifiuti prodotti, gestiti come messa in riserva R13 al di fuori del deposito temporaneo: 300 mc.

6. Tipi di L’impianto è autorizzato per la gestione dei seguenti rifiuti in ingresso, con le relative operazioni rifiuti che di recupero: possono TIPOLOGIA EER DESCRIZIONE OPERAZIONI essere 1.Rifiuti mono- 150101 Imballaggi di carta e cartone trattati e materiale in 191201 Carta e cartone R13/R3 relative carta e cartone 200101 Carta e cartone operazioni di 2. Rifiuti mono- 020104 Rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi) materiale in 150102 Imballaggi di plastica recupero plastica 170203 Plastica R13/R12 191204 Plastica e gomma 200139 Plastica 3. Rifiuti mono- 150104 Imballaggi metallici materiale 170401 Rame, bronzo, ottone metallici 170402 Alluminio 170403 Piombo 170405 Ferro e acciaio R13/R12 170407 Metalli misti oppure 191001 Rifiuti di ferro e acciaio solo R13 191002 Rifiuti di metalli non ferrosi 191202 Metalli ferrosi 191203 Metalli non ferrosi 200140 Metallo 4.Rifiuti mono- 030101 Scarti di corteccia e sughero materiale 030105 Segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di R13/R12 legnosi truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce oppure 030104 solo R13 030199 Rifiuti non specificati altrimenti 150103 Imballaggi in legno 9 170201 Legno 191207 Legno diverso da quello di cui alla voce 191206 200138 Legno diverso da quello di cui alla voce 200137 5.Rifiuti mono- 150107 Imballaggi di vetro R13/R12 materiale 170202 Vetro oppure vetrosi 191205 Vetro solo R13 200102 Vetro 6.a Rifiuti 150106 Imballaggi in materiali misti multi-materiale 200199 Altre frazioni non specificate altrimenti R13/R12/R3 urbani “Frazione secca riciclabile dei rifiuti urbani” 6.b Rifiuti tessili 150105 Imballaggi compositi e misti a 150109 Imballaggi in materia tessile recupero 150203 Assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 150202 170604 Materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci 170601 e 170603 190501 Parte di rifiuti urbani e simili non destinata al compost

190599 Rifiuti non specificati altrimenti R13/R12 191006 Altre frazioni, diverse da quelle di cui alla voce 191005 191208 Prodotti tessili 191212 Altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 191211 200111 Prodotti tessili 200302 Rifiuti da mercati 6.c Rifiuti misti 170904 Rifiuti misti dell’attività di costruzione e a smaltimento demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 170901, 170902 e 170903 D15 200303 Residui della pulizia stradale 200307 Rifiuti ingombranti

7. Requisiti Le attività svolte nell’impianto possono essere così riepilogate: tecnici (in - mero stoccaggio; relazione alla - stoccaggio ed eventuale pre-cernita; compatibilità - stoccaggio, eventuale cernita preliminare e selezione con l’impiego dell’impianto tecnologico. del sito, alle Linea di selezione: attrezzature I rifiuti trattati dall’impianto vengono caricati su una apparecchiatura rompisacco dosatrice, che, utilizzate, ai tipi tramite un nastro, li innalza fino ad una cabina di selezione/controllo; i rifiuti ricadono poi su un vaglio balistico, che li separa in tre flussi distinti: ed ai - Frazione fine (sottovaglio), raccolta con un nastro e scaricata presso il vaglio; quantitativi - Frazione grossolana (sovvalli), alimentata alla sublinea di selezione manuale (nastro in cabina); massimi di - Frazione intermedia, che ricade su due nastri, viene scaricata su un ulteriore nastro. rifiuti) - Metodo Su questo nastro è presente un deferrizzatore magnetico tipo overbelt, per la separazione delle da utilizzare per frazioni ferrose, e sono previste fino a due postazioni per la separazione manuale di eventuali ciascun tipo di frazioni da estrarre. Successivamente il rifiuto viene alimentato ad un nastro acceleratore, dotato di selettore ottico finale. Le due frazioni separate proseguono quindi su altri nastri per operazione ulteriori separazioni e selezioni.

La variante riguarda nello specifico: a) Inserimento di una sublinea di separazione aeraulica; la variante prevede la realizzazione di una cappa ribassata e chiusa lateralmente sul nastro, collegata ad un ventilatore posto su un soppalco di nuova realizzazione su due degli slot di stoccaggio esistenti. Questa struttura comporterà la chiusura di una delle due postazioni di cernita/controllo manuale esistenti sul nastro. Il materiale aspirato sarà costituito prevalentemente da film plastico che verrà separato dall’aria all’interno di un decantatore statico, prima di attraversare il ventilatore. L’aria di trasporto verrà quindi ulteriormente liberata dalle frazioni fini entro un ciclone di nuova installazione, anch’esso posizionato sul soppalco e dotato di rotocella per lo scarico 10 del materiale separato nel bunker di stoccaggio ad esso sottostante. Ciò non comporta alcuna modifica alla potenzialità dell’impianto di selezione, ma consente una separazione ulteriore per ottenere un nuovo “prodotto” dell’attività di recupero, che comunque manterrà la definizione di rifiuto codice EER 19.12.04. Gli spazi necessari alla sublinea saranno ricavati nell’ambito del capannone esistente, creando un soppalco sopra gli slot di stoccaggio esistenti. b) Incremento dello stoccaggio dei rifiuti di carta (EER 15.01.01, 20.01.01, 19.12.02), plastica (EER 02.01.04, 15.01.02, 17.02.03, 19.12.04, 20.01.39) e multimateriale (EER 15.01.06, 20.01.99) in ingresso, realizzando una nuova tettoia in aderenza al fabbricato di lavorazione esistente. Si avrà quindi un incremento delle quantità di rifiuti presenti in sito per ulteriori 200 Mg. Complessivamente saranno presenti contemporaneamente fino a 660 t di rifiuti in ingresso, di cui fino a 50 t destinate a smaltimento, per un massimo di 1.625 m³. Al di sotto della suddetta tettoia verranno collocati degli elementi in CA prefabbricati, tipo newjersey, di altezza minima 4 m, a ridosso dei quali sarà depositato il rifiuto in stoccaggio. c) Il serbatoio gasolio per autotrazione (fuori terra con bacino di contenimento e tettoia di protezione) e il container per il deposito di materiale ed attrezzature, attualmente posti di fianco all’edificio che ospita le pompe, saranno spostati di fianco al capannone di stoccaggio, su un’area attualmente a verde, che verrà pavimentata in cls per circa 150 mq. d) Sarà apportata una miglioria alla zona di pressatura dei materiali separati, mediante realizzazione di una canaletta di raccolta liquidi con sistema di accumulo fuori terra (serbatoio 5 mc), per il successivo avvio a smaltimento. La zona di stoccaggio dei liquidi così prodotti si troverà all’esterno, sul lato sud del fabbricato, presso il filtro a maniche. Per raggiungerla agevolmente, senza lunghi percorsi, verrà aperta una porta sulla parete sud della zona di pressatura. e) Sarà eliminato il distinguo finora attuato tra rifiuti urbani e speciali, all’interno della stessa tipologia, e conseguentemente tra i rifiuti ottenuti dalla loro lavorazione, aventi stesso codice EER e tipologia, nell’ottica di una gestione più semplice e razionale degli spazi a disposizione. f) E’ stata prevista una nuova rete di raccolta e trattamento delle acque meteoriche di dilavamento dei piazzali, con inserimento di un ulteriore punto di scarico al suolo S4, autorizzato dal competente Servizio regionale (vedasi relativo allegato al presente decreto). Nell’ambito degli interventi di riorganizzazione delle reti di raccolta, sono previste alcune modifiche anche alla rete di raccolta e gestione dei colaticci interni. Attualmente essi vengono raccolti e stoccati in un serbatoio interrato, per essere periodicamente avviati a trattamento presso terzi. Con la variante autorizzata verranno raccolte anche le acque meteoriche di dilavamento dell’area di rifornimento carburante, in cui è posizionato il serbatoio del gasolio, peraltro entro bacino di contenimento e tettoia di protezione a norma. Tale area, pari a circa 19 m2, sarà idraulicamente isolata dal resto del piazzale tramite una griglia di raccolta delle acque piovane ivi ricadenti. Esse saranno quindi precauzionalmente trattate come rifiuto liquido e convogliate nella linea esistente che passa in zona e convoglia gli spanti del capannone di stoccaggio. Gli spanti saranno inoltre incrementati, vista l’espansione della rete di raccolta al di sotto della nuova tettoia di progetto. Per tale ragione, l’attuale vasca di raccolta sarà trasformata in pozzetto di sollevamento e rilancio del percolato, tramite tubazione in pressione, ad un nuovo serbatoio posto fuori terra in prossimità dei parcheggi. Si tratta di un serbatoio in VTR a doppia camera, verticale, avente le seguenti dimensioni o similari: diam 2.500 x h 6.770 mm, volume utile pari a 30 mc, completo di sistema rilevazione fughe e di indicatore visivo di livello. g) Viene incrementata leggermente la volumetria di un bunker di stoccaggio (lettera “N” di tav. 4.2) mediante allungamento delle pareti laterali di circa 1,5 m ottenuto con elementi verticali metallici e tamponamento in legno, dotato di copertura in carpenteria leggera o similare per la protezione dalle intemperie (copertura non calpestabile).

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La seguente tabella specifica i codici EER dei rifiuti in ingresso che possono essere gestiti anche o solamente in mera messa in riserva R13 o mero deposito preliminare D15, con la capacità in mc dei relativi stoccaggi:

Capacità massima EER DESCRIZIONE OPERAZIONI di stoccaggio (mc) Rifiuti monomateriale metallici 150104 Imballaggi metallici 170401 Rame, bronzo, ottone 170402 Alluminio 170403 Piombo R13 170405 Ferro e acciaio (eventualmente 170407 Metalli misti anche R12) 191001 Rifiuti di ferro e acciaio

191002 Rifiuti di metalli non ferrosi 191202 Metalli ferrosi 191203 Metalli non ferrosi 200140 Metallo 125 Rifiuti monomateriale legnosi (area di 030101 Scarti di corteccia e sughero stoccaggio 6, Segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di alternativamente) 030105 truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce 030104 R13 (eventualmente 030199 Rifiuti non specificati altrimenti anche R12) 150103 Imballaggi in legno

170201 Legno 191207 Legno diverso da quello di cui alla voce 191206 200138 Legno diverso da quello di cui alla voce 200137 Rifiuti misti a smaltimento Rifiuti misti dell’attività di costruzione e 170904 demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 170901, 170902 e 170903 D15 200303 Residui della pulizia stradale 200307 Rifiuti ingombranti Rifiuti monomateriale vetrosi 150107 Imballaggi di vetro R13 170202 Vetro (eventualmente 280 191205 Vetro anche R12) 200102 Vetro Volume totale adibito a mera messa in riserva/deposito preliminare dei rifiuti in 405 ingresso

Per quanto riguarda i rifiuti prodotti, la maggioranza di essi viene gestita secondo i dettami del deposito temporaneo, con l’ eccezione dei seguenti codici EER che possono essere gestiti come messa in riserva R13 al di fuori del deposito temporaneo:

Rifiuti prodotti Descrizione EER Operazioni Capacità massima di stoccaggio (mc) Alluminio 191203 R13 80 (entro area C) Carta 191201 R13 60 (entro area C) Film plastico neutro 191204 R13 80 (entro area C) Plastica flusso B 191204 R13 80 (entro area C) Volume totale adibito a mera messa in riserva dei rifiuti prodotti al di

fuori del deposito temporaneo 300

8. Permesso a Soggetto competente: Comune di Moraro costruire Il permesso a costruire d.d. 15.05.2019 è allegato quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.

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9. Soggetto competente: Servizio autorizzazioni uniche ambientali e disciplina degli Autorizzazione scarichi della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia allo scarico di L’autorizzazione allo scarico di reflui industriali costituiti da acque meteoriche di dilavamento, acque reflue prot. n. 24391/P d.d. 16.05.2019, è allegato quale parte integrante e sostanziale del presente industriali provvedimento. costituite da acque meteoriche di dilavamento

10. Soggetto competente: Servizio tutela da inquinamento atmosferico, acustico ed Autorizzazione elettromagnetico della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia alle emissioni 1. PREMESSA in atmosfera La Società ISONTINA AMBIENTE S.R.L. gestisce un impianto di selezione della frazione secca dei rifiuti riciclabili provenienti da raccolta differenziata degli RSU. L’impianto, la cui costruzione è stata autorizzata dalla Provincia di Gorizia con Delibera della Giunta provinciale n. 83 del 28/06/2005, è situato in Comune di Moraro (GO) ed è dotato di un punto di emissione autorizzato dalla Provincia di Gorizia con Decreto del Dirigente della Direzione Sviluppo territoriale e Ambiente prot. n. 24245/08 del 25/08/2008. 2. TIPOLOGIA DI DOMANDA La Società ha presentato istanza di modifica del progetto approvato dalla Provincia concernente nell’inserimento di una sub-linea di separazione aeraulica e nell’incremento della sezione dedicata alla messa in riserva dei rifiuti plastici/misti da lavorare, oltre ad alcune altre migliorie minori non incidenti sull’aspetto delle emissioni in atmosfera. In particolare, ciò che rileva ai fini dell’autorizzazione è la modifica consistente nel collegamento di un sottosistema di separazione dell’aria di trasporto espulsa dal processo di separazione aeraulica dalle frazioni fini all’esistente sistema di aspirazione e filtrazione delle emissioni. 3. ELENCO IMPIANTI AUTORIZZATI Le caratteristiche e i parametri dell’unico punto di emissione dello stabilimento restano invariate:

portata massima: 25.000 Nm³/h Denominazione altezza dal p.c. ~ 11,5 m E1, Filtro a maniche Sostanza inquinante VLE

POLVERI TOTALI 20 mg/Nm3

4. PRESCRIZIONI È fatto obbligo al soggetto autorizzato di osservare le seguenti prescrizioni: 1. deve essere effettuata con frequenza annuale, nelle più gravose condizioni di esercizio, la verifica analitica delle emissioni degli impianti. I rapporti di prova, corredati dai rispettivi verbali di campionamento, dovranno essere trasmessi alla Regione entro l’anno successivo a quello cui fanno riferimento. I rapporti dovranno indicare le concentrazioni rilevate per i parametri per i quali l’autorizzazione stabilisce limiti, i metodi di analisi adottati per ciascun parametro e la portata dell’effluente. Le analisi di cui sopra devono essere effettuate da tecnici abilitati, in laboratori muniti delle necessarie autorizzazioni; 2. salvo che non sussistano ragioni d’impedimento derivanti da comprovate esigenze di natura tecnica, ai fini dell’analisi, della valutazione degli inquinanti e della presentazione dei risultati si adottano i metodi di prova elencati nel documento “Elenco metodiche analitiche da utilizzare per il campionamento e le analisi delle emissioni industriali” scaricabile dal sito internet dell’ARPA FVG; in carenza di questi ultimi, i metodi approvati da organismi 13 riconosciuti a svolgere attività di normazione tecnica nei rispettivi stati. Il ricorso a metodi diversi da quelli indicati è motivatamente dichiarato dal tecnico incaricato delle prove, in sede di rapporto; 3. ai fini della valutazione della conformità dei valori misurati ai valori limite di emissione, si applicano i criteri di cui all’Allegato VI al D.Lgs. 152/2006. 4. le operazioni di manutenzione devono essere effettuate dal gestore – ovvero dalla ditta incaricata del servizio di manutenzione – con cura e con la periodicità determinata in base alle reali condizioni di esercizio dei medesimi, comunque non inferiore a quanto dichiarato dal costruttore per condizioni di esercizio corrispondenti alle ipotesi di progetto; ogni operazione deve essere annotata su di un registro all’uopo predisposto, conservato presso lo stabilimento e reso disponibile agli organi di controllo che ne facciano richiesta; 5. qualora si verifichi un guasto tale da non permettere il rispetto dei valori limite di emissione, l’autorità competente deve essere informata entro le otto ore successive e può disporre la riduzione o la cessazione delle attività o altre prescrizioni, fermo restando l’obbligo dl gestore di procedere al ripristino funzionale dell’impianto nel più breve tempo possibile. Il gestore è comunque tenuto ad adottare tutte le precauzioni opportune per ridurre al minimo le emissioni durante le fasi di avviamento e di arresto.

11. La Società ISONTINA AMBIENTE S.r.l. dovrà attenersi alle modalità gestionali descritte negli Prescrizioni - elaborati progettuali approvati, ed ai chiarimenti/specifiche illustrate in sede di conferenza di servizi, con le seguenti prescrizioni: Misure precauzionali - all’ingresso dell’impianto dovrà essere presente un cartello riportante almeno gli estremi e di sicurezza. dell’autorizzazione; - i settori di deposito dei rifiuti dovranno essere adeguatamente identificati mediante un’apposita cartellonistica che individui i rifiuti presenti ed indicante chiaramente se trattasi di rifiuti in ingresso o derivanti dalla lavorazione, al fine di garantire la tracciabilità dei rifiuti; analogamente dovranno essere chiaramente identificabili i settori di deposito contenenti i materiali cartacei ottenuti dalle attività di recupero; - le aree destinate al mero stoccaggio R13 o D15 dei rifiuti, dovranno essere adeguatamente identificate con apposita cartellonistica indicante l’operazione ed i codici EER dei rifiuti ivi presenti; - dovrà essere evitata la dispersione di polveri, di odori ed emissioni sonore, in conformità alla vigente normativa; - dovrà essere rispettata la normativa in materia antincendio e di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché quanto previsto dalle norme vigenti in materia di conformità delle macchine ai requisiti di sicurezza; - dovrà essere garantita la corretta manutenzione dell’impianto, delle pavimentazioni e delle attrezzature di controllo e di servizio; - l’impianto dovrà essere dotato di idonei presidi per eventuali sversamenti/perdite di idrocarburi/sostanze oleose.

12. Per la verifica ed il controllo del progetto approvato la Società ISONTINA AMBIENTE Srl dovrà: Modalità di - comunicare le date di inizio e di ultimazione dei lavori di cui al progetto di variante al verifica, Servizio disciplina gestione rifiuti della Regione FVG, al Comune di Moraro, all’ARPA FVG e all'A.A.S. n. 2 Bassa-Isontina; la comunicazione di inizio lavori dovrà pervenire agli Enti monitoraggio prima dell’avvio degli stessi; i lavori dovranno iniziare entro un anno dalla data del e controllo del presente provvedimento ed essere ultimati entro tre anni dalla data di ricezione del progetto provvedimento stesso; approvato - provvedere agli adempimenti in materia di collaudo della variante previsti dall’art. 28 della L.R. 34/2017. Gli oneri del collaudo sono posti a carico della Società ISONTINA AMBIENTE Srl, che dovrà trasmettere allo scrivente Servizio regionale il certificato di collaudo ai sensi dell’art.28, c.4 della L.R. n.34/2017. Il collaudo riguarderà l'accertamento della rispondenza di quanto realizzato al progetto di variante dell’impianto come approvato nonché alle prescrizioni di cui al presente provvedimento.

14 13. Obblighi di In caso di malfunzionamenti o inconvenienti che possano dare pregiudizio o recare danno comunicazione all’ambiente, dovrà essere data immediata comunicazione scritta al Servizio Disciplina Gestione Rifiuti e Siti Inquinati della Regione Friuli Venezia Giulia, al Comune di Moraro, all’ARPA FVG e all’AAS n. 2 “Bassa Friulana-Isontina”.

14. Garanzie La Società ISONTINA AMBIENTE Srl, per la gestione dell’impianto, dovrà presentare a favore finanziarie della Regione Friuli V.G., entro 60 giorni dalla data del presente provvedimento, l’adeguamento della garanzia finanziaria fino all’ammontare di € 151.293,95 (euro centocinquantunomiladuecentonovantatre/95) a copertura dei costi di eventuali interventi conseguenti alla non corretta gestione dell’impianto, nonché dei costi relativi alla chiusura dell’impianto e degli interventi necessari per il ripristino dell’area, ai sensi della L.R. 34/2017, art. 26. In caso di mancato rinnovo della certificazione ambientale ISO 14001/ UNI EN ISO 14001: 2004 ovvero in caso di esito non soddisfacente dell’attività di sorveglianza periodica, la Società, a pena di inefficacia del presente atto, dovrà prestare l’intero importo della garanzia finanziaria determinato in € 252.156,59 (duecentocinquantaduemilacentocinquantasei/59).

15. La presente autorizzazione unica è valida fino al 17.02.2026 (10 anni dalla data di scadenza Autorizzazione fissata con Decreto della Provincia di Gorizia n. 4554/16 del 17.02.2016). L’autorizzazione potrà unica - durata essere rinnovata su richiesta della Società, da presentarsi almeno 180 giorni prima della scadenza. L’efficacia del presente decreto ai fini della gestione dell’impianto è subordinata al mantenimento della garanzia finanziaria di cui al punto 14.

16. Avvertenze a. Modifiche dell’autorizzazione: (modifiche dell’ - le prescrizioni del presente provvedimento possono essere modificate, ai sensi dell’art. autorizzazione, 208 c.12 del D.Lgs. 152/06, prima del termine di scadenza e dopo almeno 5 anni dal effetti del rilascio, nel caso di condizioni di criticità ambientale, tenendo conto dell’evoluzione delle migliori tecnologie disponibili e nel rispetto delle garanzie procedimentali di legge, provvedimento) nonché a seguito dell’entrata in vigore di nuove norme, a seguito della adozione di piani e programmi regionali; - la Società ISONTINA AMBIENTE Srl dovrà preventivamente comunicare al Servizio Rifiuti della Regione Friuli Venezia Giulia eventuali modifiche al progetto approvato, ai fini dell’ autorizzazione eventualmente necessaria; - ogni eventuale variazione della ragione sociale della Società deve essere comunicata alla Regione. L’eventuale subentro nella gestione dell’impianto e dell’attività da parte di terzi dovrà essere preventivamente autorizzato; - ogni eventuale variazione del legale rappresentante dovrà essere comunicata alla Regione per la valutazione dei requisiti soggettivi dello stesso.

b. Altre avvertenze: - a seguito della realizzazione e del collaudo della variante autorizzata, la gestione dell’impianto dovrà attenersi alle modalità gestionali descritte nel progetto approvato ed alle prescrizioni del presente provvedimento; - la cessazione dell’attività da parte della Società ISONTINA AMBIENTE Srl, senza subentro di terzi, dovrà essere tempestivamente comunicata al Servizio rifiuti della Regione ed al Comune di Moraro; - per quanto non espressamente previsto o prescritto nel presente atto, si fa riferimento alle disposizioni normative e regolamentari in materia; - restano fatti salvi ed impregiudicati i diritti di terzi, persone ed Enti.

17. Qualora cessi l’attività di gestione rifiuti presso l’impianto, sia per volontà della Società Disposizioni ovvero per altre cause, la Società ISONTINA AMBIENTE Srl dovrà provvedere a destinare i relative alla rifiuti presenti presso impianti autorizzati e ripristinare lo stato dei luoghi, secondo le previsioni urbanistiche ed in accordo con il Comune di Moraro, dimostrando che il sito non è 15 chiusura soggetto a procedura di bonifica ai sensi della normativa vigente e comunicando le risultanze dell’indagine ambientale alla Regione e ad ARPA FVG.

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Direzione Centrale Ambiente ed Energia Servizio disciplina gestione rifiuti e siti inquinati

Via Carducci, 6 34133 [email protected]

OGGETTO: D.Lgs. 152/06 – Società ISONTINA AMBIENTE S.R.L. – Autorizzazione Unica ex art. 208 – Autorizzazione allo scarico delle acque reflue industriali provenienti dall’impianto di selezione della frazione secca dei rifiuti non pericolosi provenienti da raccolta differenziata – Stabilimento sito in via Gesimis n. 3, foglio n. 6, mappale n. 1616/2, in Comune di Moraro (GO). Fascicolo ALPGO/SCARII-0-17

In relazione alla convocazione della seconda Conferenza dei Servizi per il procedimento di cui all’oggetto, per la parte di competenza dello Servizio AUA e disciplina degli scarichi:

Vista la richiesta pervenuta presso la Regione FVG, Direzione Centrale Ambiente ed Energia, in data 08.11.2018 con prot. AMB-GEN-2018-54522 e prot. AMB-GEN-2018-54522, con cui la Società ISONTINA AMBIENTE S.r.l. ha presentato ai sensi all’articolo 208 del D.Lgs. 152/06 la variante dell’Autorizzazione Unica per l’impianto di selezione di frazioni secche di rifiuti non pericolosi da raccolta differenziata sito in via Gesimis n. 3 a Moraro (GO);

Vista la normativa di settore: - il Decreto Legislativo 03.04.2006 n. 152 recante “Norme in materia ambientale”; - il Decreto del Presidente della Giunta Regionale 23.08.1982 n. 0384/Pres. “Piano generale per il risanamento delle acque”; - il Decreto del Presidente della Giunta Regionale 20.03.2018 n. 074/Pres. “Approvazione del Piano di Tutela delle Acque”; - la Delibera del Comitato Interministeriale per la Tutela delle Acque 04.02.1977; - la L.R. n. 2/2000, la L.R. n. 7/2001, la L.R. n. 13/2002, la L.R. n. 16/2002, la L.R. n. 13/2005, la L.R. n. 16/2008, e la L.R. 15/2014; - la L.R. 26/2014 con cui le funzioni in materia di autorizzazione agli scarichi, di cui all’art. 124 del D.Lgs. 152/2006, sono state trasferite alla Regione FVG;

Vista tutta la documentazione assunta agli atti ed in particolare: - la documentazione tecnico progettuale allegata all’istanza sopra richiamata; - l’avvio del procedimento amministrativo effettuato dal Servizio disciplina gestione rifiuti e siti

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inquinati in data 24.01.2019 con prot. AMB-GEN-2019-3602; - la nota di richiesta integrazioni trasmessa dal Servizio AUA e disciplina degli scarichi in data 12.02.2019 con prot. AMB-GEN-2019-6991; - il verbale della Conferenza di Servizi redatto dal Servizio disciplina gestione rifiuti e siti inquinati e pervenuto questo Servizio in data 13.02.2019 con prot. AMB-GEN-2019-7485; - la documentazione integrativa pervenuta dal Servizio disciplina gestione rifiuti e siti inquinati in data 24.01.2019 con prot. AMB-GEN-2019-19337;

Preso atto che il richiedente non ha effettuato il versamento del deposito cauzionale previsto dall’art. 124 comma 11 del D.Lgs. 152/06;

Considerato che nell’insediamento viene svolta attività stoccaggio e selezione di frazioni secche di rifiuti non pericolosi provenienti da raccolta differenziata RSU e rifiuti speciali;

Rilevato che il progetto di variante prevede una riqualificazione delle superfici esterne mediante la realizzazione di due distinti piazzali adeguatamente perimetrati con opportune pendenze atte a evitare la commistione tra le acque meteoriche dilavanti le distinte aree;

Dato atto che i suddetti piazzali a servizio dell’insediamento sono serviti da due distinte reti di raccolta le cui acque meteoriche di dilavamento recapitano separatamente sul suolo e negli strati superficiali del sottosuolo mediante due punti di immissione denominati S3 ed S4;

Valutato che sui piazzali esterni pavimentati le cui acque meteoriche di dilavamento recapitano allo scarico S3 non vengono svolte attività elencate all’art. 26 delle Norme di attuazione del P.T.A. di cui al D.P.G.R. n. 074/Pres;

Ritenuto pertanto che le acque meteoriche di dilavamento dei piazzali e delle coperture dei fabbricati recapitanti allo scarico S3 rientrano nelle disposizioni di cui all’art. 113 comma 2 del D.Lgs 152/06 e pertanto, non essendo soggette a vincoli e prescrizioni derivanti dalla Parte III del D.Lgs 152/06, non necessitano di rilascio, ai sensi dell’art. 124 del D.Lgs 152/06, di autorizzazione allo scarico;

Ritenuto di classificare lo scarico S4 sotto indicato come scarico di acque reflue industriali ai sensi dell’art. 74, comma 1. lett. h), del D.Lgs. 152/06, tenendo conto che proviene da un insediamento in cui si svolge attività commerciale e produttiva e che è costituito da: - acque meteoriche provenienti dal dilavamento del piazzale della superficie scolante di 2.000 mq, adibito a movimentazione, transito, rifornimento di autoveicoli ed automezzi, potenzialmente contaminato dalla presenza di residui connessi con il ciclo produttivo aziendale come disciplinato dall’art. 26 comma 1 lettere d) delle Norme di attuazione del P.T.A. di cui al D.P.G.R. n. 074/Pres;

Preso atto che le citate Norme di attuazione del P.T.A. all’art. 29 comma 3, prevedono che nel caso in cui l’azione di dilavamento sia limitata alla superficie scolante, sia attuato un trattamento in continuo dimensionato tenendo conto di una portata minima riferita ad una precipitazione di 20 mm/h;

Preso atto che il trattamento delle acque viene effettuato con le seguenti modalità: A. le acque meteoriche ricadenti sul piazzale pavimentato scoperto dell’insediamento, della superficie scolante di circa 2.000 mq, vengono raccolte da una rete fognaria dedicata, mediante caditoie grigliate, e recapitate in un pozzetto scolmatore denominato PS, che consente di deviare al trattamento l’aliquota di prima pioggia intesa come una precipitazione di 50 mm/h uniformemente distribuita sull’intera superficie scolante servita; l’eventuale supero sfiora direttamente nel corpo

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recettore mediante il sistema di sub irrigazione, senza impegnare il pozzetto di campionamento “PC” finale; B. superato il pozzetto scolmatore PS le acque meteoriche di prima pioggia vengono sottoposte a trattamento di depurazione in una vasca monoblocco tipo VDS a doppio comparto nel quale avviene prima il processo di sedimentazione per la separazione della frazione solida sedimentabile e successivamente il trattamento di disoleazione mediante filtri a coalescenza a pacchetti lamellari in un comparto dimensionato secondo le indicazioni delle norme UNI EN 858-1 classe 1. L’impianto è dimensionato per trattare una portata nominale di circa 30 l/sec; il refluo depurato viene campionato nel pozzetto “PC”, e convogliato a scarico; C. lo scarico S4 avviene sul suolo e negli strati superficiali del sottosuolo tramite un sistema di sub- irrigazione a bacino drenante, localizzato in corrispondenza di un terreno al Ovest dell’impianto;

Ritenuto che sussistano le condizioni di deroga al divieto generale di scarico sul suolo, come previsto dall’art. 103 comma 1 lettera c) del D.Lgs 152/06, visto che: - l’insediamento non è servito dalla pubblica fognatura; - il corpo idrico significativo più vicino, il Fiume Isonzo, si trova ad oltre 1.000 m dall’insediamento;

Ritenuto pertanto di: - imporre il rispetto dei limiti stabiliti dalla tabella 4 dell’allegato 5 alla parte III del D.Lgs. 152/06; - prescrivere il divieto di scarico delle sostanze pericolose indicate al punto 2.1 dell’allegato 5 del D.Lgs. 152/06;

Ritenuto pertanto di poter autorizzare lo scarico in oggetto con adeguate prescrizioni autorizzative volte alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica dei cittadini;

1) Si autorizza, ai sensi dell’art. 124 del D.Lgs. 152/06, il Legale Rappresentante pro tempore della Società ISONTINA AMBIENTE S.r.l., gestore dell’impianto di selezione di frazioni secche di rifiuti non pericolosi provenienti da raccolta differenziata RSU e rifiuti speciali, sito in via Gesimisn.3, foglio n. 6, mappale n. 1616/2, in Comune di Moraro (GO), ad effettuare, nel punto individuato nella planimetria allegata, lo scarico sul suolo e negli strati superficiali del sottosuolo delle acque reflue industriali costituite da: - acque meteoriche di dilavamento, che vengono a contatto con sostanze e materiali inquinanti connessi con l’attività esercitata nell’insediamento e ricomprese nell’elenco di cui all’art. 26 comma 1, lettera d) delle Norme di attuazione del P.T.A. di cui al D.P.G.R. n. 074/Pres..

2) Si classificano come acque reflue industriali le acque reflue di cui si autorizza lo scarico ai sensi dell’art. 74, comma 1, lett. h, del D.Lgs. 3.4.2006 n. 152.

3) Lo scarico ed il sistema di scarico devono mantenere inalterate le caratteristiche tecniche descritte in premessa, fatte salve le eventuali modifiche prescritte dal presente atto.

4) Lo scarico autorizzato è condizionato: - al rispetto dei limiti stabiliti dalla tabella 4 dell’allegato 5 alla parte III del D.Lgs. 152/06; - al divieto di scarico delle sostanze pericolose indicate al punto 2.1 dell’allegato 5 alla parte III del D.Lgs. 152/06.

5) Al fine di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini, l’autorizzazione allo scarico è condizionata al rispetto delle seguenti prescrizioni: A. qualora il trattamento depurativo effettuato non sia sufficiente a garantire che lo scarico rispetti

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i limiti di emissione previsti dal precedente punto 4), è fatto obbligo di provvedere ad un ulteriore trattamento, dandone comunicazione alla Regione FVG e al Servizio AUA e Disciplina degli scarichi; B. prima della attivazione dello scarico nella sua nuova configurazione progettuale è fatto obbligo di: - trasmettere alla Regione FVG e al Servizio AUA e disciplina degli scarichi, relazione tecnica di dimensionamento di dettaglio dei comparti del depuratore, planimetrie, sezioni e prospetti aggiornati del sistema di scarico realizzato, conformemente al progetto presentato in sede di rilascio dell’Autorizzazione Unica; C. con riferimento agli impianti di raccolta, convogliamento e trattamento delle acque, è fatto d’obbligo di: - al termine di ogni evento meteorico di particolare intensità, provvedere alla verifica del buono stato di funzionamento degli impianti e, se del caso, all’estrazione dei fanghi dalle vasche di sedimentazione/dissabbiatura e degli oli dalle vasche di disoleazione; - con la frequenza necessaria, e comunque almeno annualmente, provvedere: - al controllo ed all’eventuale ripristino dell’efficienza dell’impermeabilizzazioni e delle perimetrazioni dei piazzali, e del sistema di raccolta e convogliamento delle acque meteoriche di dilavamento; - allo svuotamento e alla pulizia dello scolmatore, delle vasche di sedimentazione /dissabbiatura, dei pozzetti intermedi e delle vasche di disoleazione; - alla verifica dell’efficienza dei cuscini galleggianti oleoassorbenti ove previsti e dei pacchi lamellari a coalescenza, provvedendo, nel caso, alla loro sostituzione; - ad ogni altra operazione di manutenzione necessaria per garantire il buon funzionamento degli impianti di raccolta, convogliamento e trattamento delle acque; D. è fatto inoltre obbligo di: - con la frequenza necessaria, e comunque almeno mensilmente, eseguire un controllo dei punti di scarico, verificando le condizioni generali d’impatto dello scarico, l’eventuale degrado delle condizioni igienico-sanitarie, l’esistenza di ristagni ed impaludamenti e la formazione di odori molesti. Al riscontro dell’esistenza di anomalie provvedere alla tempestiva rimozione; - con la periodicità necessaria e comunque almeno annualmente, provvedere all’asportazione dei fanghi e degli altri materiali di risulta provenienti dalla gestione e dalla manutenzione degli impianti di raccolta, convogliamento e trattamento delle acque, ed al loro allontanamento in conformità alla normativa vigente; E. tutte le operazioni di gestione e manutenzione degli impianti di raccolta, convogliamento e trattamento delle acque, e di controllo degli scarichi, di cui ai punti precedenti, dovranno essere annotate sul quaderno d’impianto di cui alla successiva lettera I.; F. Entro 90 giorni dalla data di attivazione dello scarico e successivamente almeno 1 volta all’anno, con frequenza almeno annuale, dovrà essere effettuato il controllo analitico dello scarico presso il pozzetto di campionamento finale, denominato “PC” e localizzato tra il depuratore ed il sistema di subirrigazione, relativamente ai seguenti parametri: pH BOD5 COD Solidi sospesi totali Azoto totale Ferro Piombo Rame Zinco Tensioattivi totali Idrocarburi totali Oli minerali persistenti e idrocarburi di origine

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petrolifera persistenti (*) (*) Così come definiti al punto 2.3.1 dell’Allegato 1 del Manuale ISPRA 75/2011 “in assenza di una precisa definizione del parametro oli minerali persistenti e idrocarburi di origine petrolifera persistenti il Gruppo di lavoro propone la seguente definizione: l’insieme dei composti che, dopo i processi di estrazione e purificazione riportati nel metodo UNI EN ISO 9377- 2:2002, possono essere rivelati mediante GC-FID, su colonna capillare non polare con tempi di ritenzione compresi tra quelli del n-eicosano (C20H42) e del n-tetracontano (C40H82)”. Le modalità di effettuazione delle analisi devono essere tali da garantire la rappresentatività dello scarico. Il prelevamento, il trasporto e la conservazione di ogni campione devono essere eseguiti secondo quanto disposto dalle norme tecniche di settore, tali informazioni devono risultare sul verbale di prelievo di ogni campione, assieme ai dati meteorologici. I metodi analitici per ogni parametro devono essere riportati nei singoli rapporti di prova di ogni campione. G. almeno una volta all’anno, con frequenza almeno annuale, dovrà essere eseguito il Saggio di tossicità acuta. Se il campione non è conforme si devono ripetere le analisi, unitamente alla ricerca delle cause della non conformità ed alla loro rimozione; H. le analisi di controllo di cui alle precedenti lettere F. ed G., dovranno essere firmate da un tecnico abilitato ed iscritto all’albo e pervenire, entro 90 giorni dalla loro esecuzione, alla Regione FVG, Servizio AUA e Disciplina degli scarichi, ed all’ARPA-FVG. Dovranno inoltre riportare i dati metereologici, le procedure adottate per il campionamento e le metodiche utilizzate per l’analisi, allo scopo di garantire la rappresentatività del dato fornito. La trasmissione dovrà essere effettuata in modalità telematica. Con la medesima frequenza, nel caso di mancata effettuazione o interruzione dello scarico che comporti l’impossibilità di eseguire le analisi di controllo, dovrà esserne fornita notizia e adeguata motivazione; I. è fatto obbligo di dotare l’impianto di un quaderno su cui dovranno essere: - annotate tutte le verifiche tecniche e le operazioni eseguite presso gli impianti di raccolta, convogliamento e trattamento delle acque; - registrati i casi di interruzione dello scarico per periodi di tempo significativi, tali da aver impedito il regolare svolgimento delle analisi di controllo; - archiviati i certificati delle analisi autocontrollo. Il quaderno sopraindicato, ed i dati inerenti la produzione e movimentazione dei rifiuti, dovranno essere sempre a disposizione delle autorità di controllo; J. è fatto obbligo di trasmettere con frequenza annuale alla Regione FVG, Servizio AUA e Disciplina degli scarichi, ed all’ARPA-FVG, copia del quaderno d’impianto di cui alla precedente lettera I., dei formulari relativi allo smaltimento dei rifiuti prodotti dalla manutenzione degli impianti di raccolta, convogliamento e trattamento delle acque, e documentazione fotografica attestante gli interventi di manutenzione. La trasmissione dovrà essere effettuata in modalità telematica; K. è fatto divieto di recapitare nella rete fognaria interna reflui non disciplinati dal presente atto.

6) La data di attivazione dello scarico originato dal nuovo assetto depurativo dovrà essere preventivamente comunicata alla Regione FVG, Servizio AUA e Disciplina degli scarichi.

7) Ai sensi dell’art. 124 comma 12 del D.Lgs. 152/06, le modifiche tecniche agli impianti di trattamento delle acque o della rete fognaria afferente, devono essere preventivamente comunicate. Qualora esse determinino uno scarico avente caratteristiche qualitative e/o quantitative diverse da quelle oggetto della presente autorizzazione dovrà essere richiesta una nuova autorizzazione.

8) Rimangono salve le disposizioni previste dalle altre norme vigenti e diverse da quelle citate in premessa.

La validità del presente parere è subordinato alla presentazione alla Regione FVG, Direzione Centrale Ambiente ed Energia, Servizio AUA e Disciplina degli scarichi, della attestazione del versamento delle spese di istruttoria, effettuato ai sensi dell’art. 124 comma 11 del D.Lgs. 152/06, dell’importo di € 200,00 secondo

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una delle seguenti modalità: - bonifico bancario: Conto corrente bancario intestato a: Regione Autonoma F.V.G. IBAN: IT 56 L 02008 02230 000003152699 - versamento in contanti c/o sportello di tesoreria regionale o qualunque sportello Unicredit: conto corrente bancario intestato a: Regione Autonoma F.V.G. IBAN: IT 56 L 02008 02230 000003152699 Conto di tesoreria: 7770000 - versamento tramite bollettino di conto corrente postale (non bonifico di Bancoposta): CCPN. 85770709 intestato alla Regione Autonoma F.V.G. Per tutte e tre le modalità di pagamento, la causale è: cap. 195/E – D.LGS 152/06 art. 124 comma 11 – costi istruttorie per rilascio dell’autorizzazione in materia di disciplina degli scarichi.

Il Direttore del Servizio AUA e Disciplina degli scarichi Ing. Paolo De Alti (documento informatico sottoscritto digitalmente ai sensi degli artt. 20 e 21 del D.lgs. n. 82/05)

Allegati: - ISONTINA AMBIENTE S.r.l. - TAV. 4.4 – Impianto di selezione della frazione secca dei rifiuti provenienti da raccolta differenziata - Variante ad A.U. ex art. 208 D.Lgs. 152/06 - Planimetria scarichi progetto - Scale varie – data 02.03.2019.

Responsabile del procedimento: dott. Maurizio Pessina Copia analogica conforme di originale informatico firmato digitalmente conservato presso la Regione A. Friuli Venezia Giulia.

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COMUNE DI MORARO Provincia di Gorizia Ufficio Tecnico Associato dei Comuni di e Moraro  Via Petrarca n. 15 -  Telefono 0481 80046 -  Telefax 0481 80185 Partita I.V.A. 00123250318 - C.F. 80002210310 e-mail [email protected] www.comune.moraro.go.it

Moraro, 15/05/2019 PERMESSO DI COSTRUIRE

IL SINDACO

VISTA la richiesta di Permesso di Costruire presentata nell'istanza di variante all'autorizzazione unica dell'impianto di selezione di frazioni secche di rifiuti non pericolosi da raccolta differenziata, al prot. regionale AMB-GEN-2018-54522 e 54531 del 08/11/2018 dalla Società Isontina Ambiente s.r.l.;

CONSIDERATO che:  che l'intervento è localizzato in località Gesimis n. 3 a Moraro (GO), foglio di mappa n. 6, mappale n. 1616/2 e riguarda un immobile esistente di cui al precedente edilizio n. 06/2016 del 06/09/2016 presentato attraverso SUAP;  l'intervento da realizzare è a titolo gratuito ai sensi degli art. 30, 31, 32 della L.R. m. 19/2009;

PRESO ATTO che i lavori consistono in: realizzazione tettoia in ampliamento, pavimentazione esterna e apertura porta esterna – procedimento compreso nell'autorizzazione unica dell'impianto a selezione di frazioni secche di rifiuti non pericolosi da raccolta differenziata;

VISTO il progetto allegato alla domanda, a firma del progettista incaricato delle opere architettoniche geom. Prestento Aurelio, con studio in San Giovanni al Natisone (UD), via della Stretta n. 11, codice fiscale PRSRLA65A13L483N;

VISTO lo strumento urbanistico generale vigente, approvato con Deliberazione consiliare n. 58 del 29 dicembre 1997, confermata esecutiva con decreto regionale n. 1253/Pres. del 04/05/1998 e successive varianti. per cui la destinazione urbanistica dell'area in cui ricade l'intervento è T3 Servizi Tecnologici;

VISTO il Regolamento Edilizio vigente;

VISTE le Leggi urbanistiche statali e regionali vigenti;

VISTE le norme generali vigenti, i nulla-osta ed i pareri necessari, acquisiti a termini di legge;

PRESO ATTO dell’assenza nei Regolamenti e norme di attuazione degli strumenti urbanistici vigenti di limitazioni delle altezze dei fabbricati in funzione della larghezza stradale ai sensi dell’art. 7 punto 7.2.2 del D.M. 14/01/2008, recante “Norme tecniche per le costruzioni” e dell’art. 20, comma 2 bis della L.R. n. 16/2009;

PRESO ATTO che il Richiedente dichiara sotto la sua personale responsabilità di essere proprietario dell'area o di avere comunque titolo ad ottenere il Permesso di Costruire,

R I L A S C I A alla ditta ISONTINA AMBIENTE S.r.l. con sede a Ronchi dei Legionari (GO) in via Cau de Mezo n. 10, codice fiscale 01123290312, in qualità di proprietario,

I L P E R M E S S O D I C O S T R U I R E alle condizioni appresso indicate e fatti salvi i diritti di terzi, per i lavori relativi a realizzazione tettoia in ampliamento, pavimentazione esterna e apertura porta esterna – procedimento compreso nell'autorizzazione unica dell'impianto a selezione di frazioni secche di rifiuti non pericolosi da raccolta differenziata, secondo il progetto presentato e allegato quale parte integrante del presente atto, con le seguenti prescrizioni:

1) ai sensi dell'articolo 26, ultimo periodo, delle Norme Tecniche di Attuazione del vigente Piano Regolatore Generale Comunale, prima dell'inizio dei lavori di cui al presente atto, dovrà essere presentata un'obbligazione unilaterale, concordata con l'Amministrazione comunale, di provvedere ad un efficace sistema di mascheramento a verde dell'impianto, inteso nella sua totalità dei lotti; 2) presentare prima dell'inizio dei lavori una dichiarazione integrativa alla documentazione di impatto acustico di cui alla A.U. già presentata, con l'evidenza dell'impatto relativamente alla nuova costruzione e alle attività correlate all'intero nuovo intervento; 3) presentare prima dell'inizio dei lavori gli estremi del rilascio della valutazione del progetto alle norme di prevenzione incendi. Qualificazione dell’intervento Ai sensi dell’art. 4 della L.R. 11 novembre 2009 n. 19 le opere sono riconducibili alle seguenti categorie: ampliamento. La destinazione d'uso dell'opera, ai sensi dell’art. 5 della L.R. n. 19/2009 è: servizi. Contributo per il rilascio del Permesso di Costruire Il presente Permesso di Costruire è gratuito. Oneri di urbanizzazione primaria e secondaria: - Trattandosi di caso di esonero dal contributo previsto o di caso in cui i volumi o le superfici non vengono considerate imponibili, il presente Permesso di Costruire è rilasciato a TITOLO GRATUITO e quindi non è dovuto il pagamento degli oneri di urbanizzazione. Contributo relativo al costo di costruzione: - Trattandosi di caso di esonero dal contributo previsto o di caso in cui i volumi o le superfici non vengono considerate imponibili, il presente Permesso di Costruire è rilasciato senza il pagamento del contributo relativo al costo di costruzione. Obblighi e responsabilità del titolare del Permesso di Costruire Nell'attuazione dei lavori devono essere osservate le disposizioni, le leggi ed i regolamenti locali in vigore e le prescrizioni riportate nel presente atto, nonché le seguenti modalità esecutive: A) Rispetto dell'oggetto del Permesso di Costruire. I lavori devono essere eseguiti secondo gli elaborati progettuali approvati, che fanno parte integrante del presente atto. Devono essere rispettate le destinazioni d'uso indicate negli elaborati di progetto, ai quali fa riferimento il presente Permesso di Costruire. B) Modalità per l'inizio dei lavori e pubblicizzazione del Permesso di Costruire. Il presente atto, unitamente agli elaborati di progetto ed alle convenzioni, che ne fanno parte integrante, deve rimanere depositato nel cantiere di lavoro sino all'avvenuta ultimazione dell'opera, a disposizione degli Organi di controllo. Nel cantiere deve essere affissa in vista al pubblico una tabella chiaramente leggibile, nella quale siano indicati l'oggetto e l'intestatario del Permesso di Costruire, il nome ed il cognome del progettista e del direttore dei lavori, la Ditta (o le Ditte) esecutrice del lavori, la data ed il numero del presente atto. C) Denuncia delle opere in c.a. Per dare esecuzione a strutture in c.a., indicate negli articoli 64 e seguenti del D.P.R. n. 380/2001 e successive modifiche ed integrazioni, la Ditta esecutrice è tenuta all'osservanza di tutte le norme contenute nella legge medesima e nella L.R. n. 27/1988. Al termine dei lavori, tali opere dovranno essere sottoposte al collaudo statico previsto ed il relativo certificato dovrà essere depositato presso la Direzione Provinciale dei Servizi Tecnici prima di essere inoltrato al Comune allo scopo di ottenere il certificato di agibilità delle opere eseguite. D) Certificato di collaudo dei vigili del fuoco. Qualora, per il rilascio del presente Permesso di Costruire, sia stato richiesto, perché prescritto, il parere preventivo del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, il concessionario, con la domanda intesa ad ottenere la licenza d'uso delle opere eseguite, deve presentare il Certificato di Prevenzione Incendi rilasciato dal suddetto Comando. E) Terre e rocce da scavo. Le opere comportano la produzione di materiali di scavo che saranno riutilizzati nello stesso luogo di produzione – art. 24 D.P.R. n. 120/2017, come da autocertificazione allegata. Il suolo escavato derivante da attività finalizzate alla realizzazione di un'opera è soggetto alle disposizioni previste dal D.P.R. 13 giugno 2017 n. 120. L'art. 21 del D.P.R. stesso prevede che gli adempimenti necessari devono essere successivi al rilascio del titolo abilitativo che autorizza l’opera. F) Obblighi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. L'intervento ricade nell'ambito di applicazione del D.Lgs. n. 81/2008 (Testo unico in materia di sicurezza sul lavoro) e nell'ambito di applicazione della L.R. n. 24/2015 (Norme per la sicurezza dei lavori in quota e per la prevenzione di infortuni conseguenti al rischio di cadute dall'alto, per cui è stata allegata la relazione tecnica di progetto; G) Eliminazione delle barriere architettoniche. L'intervento non risulta soggetto alle prescrizioni degli articoli 77 e seguenti del D.P.R. n. 380/2001 e del D.M. n. 236/1989; H) Impianti tecnologici: come da dichiarazione allegata alla documentazione progettuale, l'intervento non comporta l'installazione, la trasformazione o ampliamento di impianti tecnologici; I) Risparmio energetico: l'intervento non è soggetto al deposito del progetto e della relazione tecnica di cui all'art. 125 del D.P.R. n. 380/2001 e del D.Lgs. n. 192/2005 e s.m.i. in materia di risparmio energetico, né, in relazione agli obblighi di cui al D.Lgs. n. 28/2011 (decreto rinnovabili), l'intervento non è soggetto agli obblighi in quanto non riguarda edifici di nuova costruzione o sottoposti a ristrutturazione rilevante; J) Inquinamento luminoso: come da dichiarazione allegata, l'intervento non rientra nell'ambito di applicazione della L.R. n. 15/2007 dal punto di vista dell'inquinamento luminoso; K) Scarico delle acque meteoriche: come da dichiarazione allegata, l'intervento interessa il sistema di scarico delle acque meteoriche con recapito non in fognatura; L) Scarico delle acque reflue industriali: come da dichiarazione, l'intervento non interessa il sistema di scarico delle acque reflue industriali; M) Costruzioni in zona sismica. L'intervento è soggetto alla disciplina di cui alla L.R. 16/2009 e relativo Regolamento di attuazione in materia di costruzioni in zona sismica e opere in conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica ed alla corrispondente disciplina stata di cui al D.P.R. n. 380/2001, parte II – Capo I, II e IV e pertanto si impegna all'espletamento degli adempimenti connessi in relazione alla tipologia di intervento da realizzare prima dell'inizio dei lavori strutturali e si obbliga a comunicare gli estremi dell'autorizzazione e/o del deposito; N) Invarianza idraulica: in merito all'applicazione del principio di invarianza idraulica, l'intervento rientra nella casistica prevista dall'art. 5 comma 3 del D.P.Reg. 27 marzo 2018 n. 83 avendo un'estensione della superficie di riferimento S pari a 150,00 mq e quindi inferiore a 500 mq, per cui risulta non soggetto al regolamento regionale citato, ai sensi dell'art. 2 lettera a) dello stesso. O) Scarichi di acque reflue domestiche che non recapitano in rete fognaria. Il presente Permesso di Costruire prende atto delle esistenti autorizzazioni allo scarico di acque reflue domestiche o assimilate che non recapitano in rete fognaria ai sensi dell’articolo 45 del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152 e successive modifiche ed integrazioni. La sua durata è di quattro anni e si intende tacitamente rinnovata qualora non siano intervenute modifiche allo scarico, da comunicarsi tempestivamente a cura del soggetto autorizzato, mediante autocertificazione (art. 22 L.R. 7/2001). Termini di inizio e di ultimazione dei lavori Il termine per l’ultimazione dei lavori, entro il quale l’opera deve essere completata, è pari a tre anni dalla data di ritiro del titolo. Il termine è prorogato previa presentazione di istanza motivata anteriormente alla scadenza del termine medesimo. Decorso il termine per l’ultimazione dei lavori senza presentazione al Comune dell’istanza di proroga, il permesso di costruire decade di diritto per la parte non eseguita. Nel caso di cui sopra la realizzazione della parte dell’intervento non ultimata nel termine stabilito è subordinata al rilascio di nuovo permesso di costruire per le opere ancora da eseguire, salvo che le stesse non rientrino tra quelle realizzabili mediante denuncia di inizio attività o che costituiscano attività edilizia libera. In caso di rilascio di nuovo permesso di costruire si procede altresì, ove dovuto, al ricalcolo del contributo di costruzione ed è comunque possibile richiedere il rilascio del certificato di agibilità per la parte di edificio ultimata, ove sussistano i requisiti di cui all’art. 27 della L.R. n. 19/2009. Il permesso di costruire decade di diritto anche in caso di: a) omesso ritiro decorso un anno dalla pubblicazione nell’albo comunale dell’avviso di avvenuto rilascio; b) entrata in vigore di contrastanti previsioni degli strumenti urbanistici e dei regolamenti edilizi comunali, salvo che i lavori siano già iniziati e vengano completati entro il termine di tre anni dall’efficacia delle previsioni contrastanti. Caratteristiche del Permesso di Costruire Il presente Permesso di Costruire è rilasciato a favore della Ditta Isontina Ambiente s.r.l., non incide sulla titolarità della proprietà o di altri diritti reali relativi agli immobili oggetto di intervento, né comporta limitazione dei diritti di terzi. IL SINDACO documento firmato digitalmente VERIFICA DOCUMENTO

DATI DOCUMENTO INFORMATICO Data di verifica 15/05/2019 Nome PERMESSODICOSTRUIRE.PDF.P7M Impronta 5F6C711B2665B359AD3A56C034433EA3AFDCE8BC1BE3AE38B187DA1CF52A460C Dimensione (Byte) 397,796

REGISTRAZIONE DI PROTOCOLLO Estremi prot. AMB-GEN-2019-24289-A Verso Arrivo Data registrazione 15/05/2019

TRASMISSIONE TELEMATICA Tipo trasmissione PEC (posta elettronica certificata) Casella trasmissione [email protected] Data spedizione 15/05/2019 15:43:29

FIRME DIGITALI Numero firme 1

FIRMA 1 Firmatario UMBERTO COLOMBO Codice Fiscale CLMMRT41M20F205X Codice Identificativo 16004707 Ente Certificatore ArubaPEC S.p.A. NG CA 3 Organizzazione non presente Stato IT Algoritmo SHA-256 Impronta della Firma 17 4D 4E 7D C7 BA 84 4C 0E C3 06 F4 F0 1E AA 10 BD 16 97 EC 74 76 F9 FA 0E DE 04 B0 BF 4D 57 5D AB EE 31 4B 3C 51 49 DD 65 CA 78 8C D5 D4 D4 B6 63 8D 7C F1 88 5F 3B 33 DC 12 C5 51 07 C4 B9 39 B3 54 62 AC 55 9E F5 9D 6C 2C 51 95 EA 43 8D 6C B1 0A 92 66 39 C7 C6 01 C3 3F 1A 93 54 9C C2 49 88 C5 D9 02 03 61 F6 0C 90 E8 5E 37 70 A6 9E 2F 4B AA DE 46 BB AD B3 3A 35 82 6E E6 76 4A FF 70 Data e ora della Firma 15/05/2019 13:18:37 GMT Validità del certificato Dal 10/10/2016 00:00:00 GMT al 10/10/2019 23:59:59 GMT Certificato del Firmatario valido Verifica CRL eseguita Firma Valida