UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO
SCUOLA DI DOTTORATO IN HUMANAE LITTERAE
DIPARTIMENTO DI SCIENZE DEL PATRIMONIO LETTERARIO, ARTISTICO E AMBIENTALE
SCIENZE DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI XXVI CICLO
TESI DI DOTTORATO DI RICERCA
PERIODICI FUTURISTI DEGLI ANNI TRENTA: COMUNICAZIONE E INNOVAZIONE VISIVA
Storia dell’arte contemporanea L-ART/03
SILVIA VACCA matricola R09350
TUTOR: Prof. ANTONELLO NEGRI
COORDINATORE DEL DOTTORATO: Prof. GIANFRANCO FIACCADORI
A.A. 2012/2013 INDICE
INTRODUZIONE 3
1. DEFINIZIONE E INTERVENTI TEORICI 9 IL FENOMENO EDITORIALE FUTURISTA GLI INTERVENTI TEORICI IL NUMERO FUTURISTA DI “CAMPO GRAFICO” L’ARTE TIPOGRAFICA DI GUERRA E DOPOGUERRA SU “GRAPHICUS”
2. PERIODICI TRA COMUNICAZIONE E INNOVAZIONE A MILANO E IN ALTRI CENTRI 60 “ALMANACCO DELL’ITALIA VELOCE” PERIODICI FUTURISTI A MILANO PRIMA DEGLI ANNI TRENTA “NUOVO FUTURISMO” E LA POLEMICA MILANO-ROMA
3. DEPERO E ROVERETO 117 LA ROVERETO DI DEPERO. DA PERIFERIA A CENTRO PROMOTORE DELLE PUBBLICAZIONI PERIODICHE IL NUMERO UNICO “FUTURISMO 1932 ANNO X° S. E. MARINETTI NEL TRENTINO” “DINAMO FUTURISTA”
APPARATI 151
BIBLIOGRAFIA 187
TAVOLE 192 INTRODUZIONE
Questo lavoro prende avvio da una disamina del materiale periodico della parte di collezione di Sergio Reggi riguardante l’editoria futurista, conservato presso APICE (Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale, dell’Università degli Studi di Milano), per poi restringere il proprio campo di interesse ad una tipologia precisa di riviste, caratterizzata da un elevato uso di sperimentazioni grafiche relative all’impaginazione e alla tipografia, dalla presenza di tavole sinottiche, e spesso dall’impiego di differenti supporti. Come necessaria premessa, si è provveduto a definire il genere particolare del periodico, nell’ambito dell’uso programmatico fatto da Filippo Tommaso Marinetti dello strumento editoriale, evidenziando l’indefinitezza estrema assegnata alle varie pubblicazioni del movimento. L’intercambiabilità che sembra essere caratteristica comune alle diverse tipologie di pubblicazione, con uno stravolgimento che in alcuni casi riguarda persino la struttura costitutiva interna dei differenti generi, rimane per i periodici limitato comunque dalla volontà di mantenere il carattere “di servizio” di comunicazione dei testi, così come degli apparati illustrativi e grafici. Anche se questi ultimi, quando divengono più sperimentali, nel periodo preso in esame (cioè quello degli anni Trenta del Novecento), finiscono addirittura per sostituirsi, o comunque affrancarsi largamente, come esempio - in un tipo di comunicazione basato sull’elemento