Notizie CGIL gennaio 2010 I EVENTI 15 ROSSO COLLALTO GGranderande gguerrauerra e aavventovvento ddelel ffascismoascismo a SSuseganausegana Antonio Menegon ci racconta le sofferenze di un popolo di PIPPO CASTIGLIONE pio della guerra, per tornare a di Amabile e Giacinto. Ti pare ogni artificio, che riprendersi la loro terra, a di vederlo quel lungo corteo sa anche fare ri- “Rosso Collalto”, con que- guerra finita, con l’appoggio di paesani in festa dietro il corso alla parola e sto libro Antonio Menegon dei fascisti locali e nazionali. carro degli sposi trainato dai al detto dialettale, torna ad occuparsi della sua Vittime designate le masse buoi, con i bambini vocianti senza affettazione, terra, della storia del suo pa- dei contadini e operai che che fanno avanti e indietro. ma solo per rendere Moriago” - assume connotati ese nel periodo dalla grande alla guerra avevano dato le Non mancano le remini- più vincolante l’accostamen- di credibilità e i soldati esco- guerra all’avvento del fasci- loro vite e della guerra e delle scenze letterarie: come non to all’ambiente e alle situazio- no dall’anonimato e acqui- smo. Lo fa ricostruendo con sue distruzioni pagavano il accostare la sposa Amabile, ni rappresentate. stano un nome, muoiono e una ricerca puntigliosa le prezzo più alto. timida e impacciata, alla Lu- Per ultimo la grande guer- si salvano, sono coraggiosi e vicende di quegli anni, ani- Nel rappresentare questa cia manzoniana; o Ernesto, ra: chi scrive ne ha avuto una travolti dalla paura; sono veri mandole dei personaggi che realtà di fame, di disperazio- carnale, gigante destinato al- conoscenza letteraria, sen- e a guerra finita (quelli che ebbero un ruolo importante ne, Antonio Menegon sa dare la sconfitta, ai vinti de I Ma- za una precisa conoscenza sopravviveranno) torneran- nella storia del e ne il meglio di sé, sa esprimere lavoglia. E poi quella chiusa territoriale se non quella del no nelle loro case, come Eva- determinarono il destino: il con il linguaggio più adatto di sapore verghiano “Sai, ad che oppose resistenza risto, per affrontare un’altra sindaco Ceotto, costretto a ed efficace la sua sensibilità Evaristo piaceva tanto intin- allo straniero. La rappresen- guerra, quella della sopravvi- gettare la spugna, il fascista nell’accostarsi alla sofferen- gere un pezzo di pane nel vi- tazione del conflitto fatta da venza: Evaristo, toccato nel agitatore e violento Carlo za altrui, sa fare vibrare le no”, apparentemente insen- Antonio Menegon esce dai corpo e nell’anima, non ce Vazzoler, che sarebbe diven- corde dell’amore nel rappre- sata; una chiusa evocativa, libri di storia e si colloca nelle la farà, risulterà un vinto, co- tato il primo Podestà di Su- sentare il suo ambiente, i suoi che non trasmette concetti, campagne – lungo il fiume tra me vinti saranno contadini e segana, il prefetto complice paesaggi, con le mucche al ma mette in moto sensazioni. e Ponte della Priu- operai, sopraffatti dai fascisti Giovanni Massara. pascolo o i buoi all’aratro, Una particolare attenzione la, “lungo quella passerella e dagli agenti dei Collalto, ma Sullo sfondo i Collalto, che nel rappresentare vecchi riti merita il linguaggio, sempre che dalle pendici del Montel- dopo aver combattuto la loro si ritirano in Austria allo scop- come quello del matrimonio piano e diretto, che esclude lo si lanciava verso la grave di eroica battaglia.

SIMONE MENEGALDO Storie di guerra e di fame storie di reduci, storie di vita

stati messi da parte. A loro gare quello che fu la dittatura di UGO COSTANTINI non è stato dato nulla dallo fascista, la Seconda Guerra Stato, nessun risarcimento, Mondiale e lo sterminio del Domenica 25 ottobre in pa- eppure il fascismo portò via popolo ebraico”. lestra comunale a Cimadol- loro gli anni della giovinez- Il libro, che ha riscosso mo e domenica 8 novembre za, gli anni migliori, scara- notevole successo tanto da in Sala Bachelet a , è ventandoli in una tragedia raggiungere quota 600 copie Anni stato presentato il libro più grande di loro. Molte di vendute in tre settimane, ri- di guerra e di fame. Storie di queste persone, internate nei specchia una nuova sensibili- reduci, storie di vita , edito campi di concentramento, a tà nella gente, un desiderio di dalla Sismondi Editore di Sal- distanza di sessanta anni non conoscere dai suoi protagoni- gareda e scritto da Simone dormono la notte, hanno gli sti ciò che fu la guerra. Menegaldo, giovane storico incubi, tornano con la mente “Sicuramente la guerra rac- di , laureatosi al- al periodo della prigionia, si contata dai soldati semplici la Università Cà Foscari di svegliano in lacrime urlan- – ci dice l’autore - è diversa Venezia. do di volere abbracciare la da quella raccontata dagli uf- Il libro raccoglie le testimo- propria mamma. La Seconda ficiali”. nianze di guerra e di vita degli Guerra a Roncadelle. Rimase ogni corpo d’arma, dagli alpi- Guerra Mondiale fu una tra- Non ci sono storie di epico ultimi 42 reduci viventi della così contento del lavoro che ni ai carabinieri, dalla marina gedia immensa per l’umani- eroismo, ma storie di grande Seconda Guerra Mondiale, feci, che andò a dirlo a tutto il ai fanti, dagli avieri ai marco- tà, è nostro dovere ricordare umanità: dall’indignazione di dei Comuni di Cimadolmo e paese, mi sono trovato la fila nisti. Chi ha combattuto in queste persone prima che Berto Battistella, che nel gelo Ormelle. di richieste di reduci che vo- Russia, tantissimi nei Balca- non ce ne siano più, ultimi russo doveva fare la guardia “E’ nato tutto quasi per sba- levano anche loro l’intervista! ni, due alla battaglia di El Ala- custodi degli errori fatti in alla tenda del Tenente che glio – racconta l’autore – Emi- Poi l’ha saputo il capogruppo mein, due partigiani. Ognuna quegli anni. andava con le prostitute, lio Zanardo, ultimo reduce di degli Alpini di Roncadelle, di queste persone ha voluto Troppo spesso si sente con mentre i compagni morivano Russia del di Ormel- Loris De Giorgio, che mi dice raccontare all’autore la sua leggerezza parlare di manda- a Nikolajewka, al dolore di le, mi aveva invitato a casa “ormai che ci sei intervista storia, dall’essere bambini re a casa gli stranieri, se non Geremia Furlan, imprigionato perché voleva raccontarmi tutti e facciamo un libro!”. Ec- ottant’anni fa a come la vita è peggio: il nazismo e lo ster- in Libia dentro una buca di la sua storia, se ne era con- co, così è nato tutto, un anno ripresa in seguito al conflitto. minio degli ebrei cominciò in sabbia con altri 100 senza vinto dopo aver ascoltato un e mezzo di lavoro piacevole e “Credo sia stato importante questo modo, noi abbiamo bere e mangiare per un me- mio discorso in difesa della di splendidi momenti passati per queste persone vedersi il dovere morale di ricorda- se, unico superstite assieme Costituzione Italiana fatto il 2 nelle case di questi anziani!”. in questo libro – continua Me- re queste persone perché in ad un altro amico perché en- giugno 2008 all’inaugurazio- Il libro raccoglie le voci di negaldo – perché per molto futuro non ci possano più es- trambi ebbero la forza di bere ne della mostra sulla Grande tutti, ogni fronte di guerra, tempo, troppo tempo, sono sere persone che osano ne- le proprie urine.