L’ente locale promotore è il di San Giorgio (TO).

San Giorgio Canavese è un piccolo Comune appartenente alla Città Metropolitana di Torino di 2.567 abitanti (al 31.12.2018). Nel Comune si trova una frazione, Cortereggio.

San Giorgio Canavese è localizzato in un territorio in parte collinare ed in parte pianeggiante, il quale ha permesso lo sviluppo di un’economia storicamente basata sull’agricoltura. Oggi, invece, le attività principali riguardano il settore terziario e il settore industriale, mentre l’attività agricola è ancora presente, ma in maniera molto minore.

Il Comune ha aderito, nel 2016, all’iniziativa del Patto del Sindaci e ha approvato, nel 2018, il proprio Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC).

Il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile del Comune di San Giorgio Canavese ha come obiettivo la riduzione del 53% delle emissioni di CO2 entro il 2030 oltre che la realizzazione di una serie di azioni di adattamento ai cambiamenti climatici. Tra queste ultime, quasi un terzo sono nel settore “Ambiente e Biodiversità” e sono rivolte al tema del recupero di terreni agricoli in favore della tutela e dello sviluppo della biodiversità.

Tra le principali azioni legate al tema biodiversità inserite nel Patto dei Sindaci e realizzate dal Comune vi sono:

 Il recupero della coltivazione della Piattella Canavesana di Cortereggio (avviata nel 2010)

A partire dagli anni Ottanta la produzione della piattella canavesana di Cortereggio (fagiolo tipico della zona) venne abbandonata e fu mantenuta la coltivazione solamente da parte di qualche agricoltore locale. Nel 1981 il Dottore in Agraria e agricoltore Mario Boggio consegnò alcuni chilogrammi di questo fagiolo alla Banca del Germoplasma alla Facoltà di scienze agrarie dell’Università degli Studi di Torino, così da conservarne la semente.

La coltivazione della piattella è stata ripresa dagli agricoltori di Cortereggio, che hanno dato vita all’Associazione Piattella Canavesana di Cortereggio, con l’obiettivo di recuperare e promuovere questa antica coltura.

Dal 2010 la Piattella canavesana di Cortereggio è Presidio Slow Food (https://www.fondazioneslowfood.com/it/presidi-slow-food/piattella-canavesana-di-cortereggio/)

Dal 2011 l’Associazione Piattella Canavesana di Cortereggio è promotrice, in collaborazione con CSP innovazione nelle ICT, Slow Food Italia, Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino e Provincia di Torino, del progetto di Presidio Territoriale di Sviluppo Locale attraverso l’attuazione di un laboratorio aperto secondo l’approccio europeo dei Living Lab.

La Piattella canavesana di Cortereggio fa parte della rete Slow Beans, comunità nazionale che raggruppa i legumi italiani secondo i principi di biodiversità (https://slowbeans.wordpress.com/2013/10/10/2-articolo/ )

Il progetto ha individuato e utilizzato la sensoristica in campo per supportare gli agricoltori e gli agronomi su decisioni finalizzate all’aumento della qualità e della quantità della produzione. È stata progettata una stazione di monitoraggio in grado di raccogliere dati utili agli agricoltori e inviarli, attraverso un’infrastruttura di rete a banda stretta, alla piattaforma regionale Smart Data Platform, attraverso la quale è stato possibile restituire le informazioni sotto forma di web application agli agricoltori (http://www.smartdatanet.it/31-marketplace-news/31-living-lab-agricoltura- la-piattella-canavesana.html)

La Piattella canavesana di Cortereggio è stata anche inserita nel menù dell’astronauta italiana dell’Esa Samantha Cristoforetti durante la missione spaziale missione Iss Expedition 42/43 del 2015: http://www.quotidianocanavese.it/made-in-canavese/san-giorgio-la-piattella-del- canavese-vola-in-orbita-con-l-astronauta-samantha-cristoforetti-2765

Di seguito il link al sito della Piattella canavesana di Cortereggio: http://piattellacortereggio.altervista.org/

 Attività di gestione e acquisizione di competenze in ambito agricolo (avviata nel 2007)

Cascina Misobolo è una casa vacanza per persone con disagio psichico, operativa dal 2007 presso i locali ed i terreni della Cascina di proprietà comunale e gestita da casa Bordino Onlus. ll progetto “C’è un grande prato verde” vuole essere un ampliamento dell’attuale attività sociale di Cascina Misobolo mediante l’avvio di una “nuova realtà produttiva”, ovvero un’impresa economicamente e finanziariamente sostenibile integrata con i servizi culturali, educativi, assistenziali, formativi e occupazionali a vantaggio di soggetti deboli, in situazione di vulnerabilità sociale. La metodologia prevede uno schema da realizzarsi in diverse azioni tutte connesse fra di loro: o Realizzazione di una coltivazione ortofrutticola biologica sul terreno d’appartenenza della cascina Misobolo in connessione con aziende private presenti nel territorio o Trasformazione dei prodotti coltivati e fornitura degli stessi alle imprese ed alla collettività. o Realizzazione di una Cucina Didattica per creare nuove professionalità da inserire nel circuito lavorativo e per dare una metodologia di vita. o Individuazione di aziende e realtà produttive capaci di assorbire nuove forze lavoro. o Creazione di un polo formativo di nuove professioni sia per il territorio locale sia regionale mediante la realizzazione di spazi di mansioni e di attività al fine di offrire impieghi che si sposino il più possibile con le attitudini e le aspettative di ognuno. Per ulteriori approfondimenti sul progetto e sui risultati raggiunti si segnalano i seguenti link:  https://www.casabordino.org/portfolio/ce-un-grande-prato-verde/  http://www.italiachecambia.org/2017/12/distorto-terra-che-accorcia-distanze/

 Risistemazione area - ex cava e discarica - Castagnola (avviata nel 2016)

L’azione prevede l’attività di messa in riserva di rocce e terre da scavo non rientranti in regime di rifiuto per il ritombamento di aree di proprietà del comune, con copertura finale del sito con materiale adeguato all’utilizzazione a fini agricoli dello stesso.

Quest’ultima azione, inserita nel PAESC, si è poi sviluppata fino a dare vita al progetto “Bee the Future” sul territorio di San Giorgio Canavese.

Il progetto Bee the future, lanciato a Terra Madre Salone del Gusto 2018, vuole seminare 100 ettari in tutta Italia con i fiori amati dalle api. Questa sfida ha l'obiettivo di riportare la biodiversità delle piante infestanti in quelle zone dove, a causa di metodi agricoli basati sull'alto rendimento dei terreni, sta scomparendo:

 Presentazione del progetto: https://www.eataly.net/it_it/magazine/eataly- racconta/lancio-bee-the-future/  Video del progetto: https://www.facebook.com/watch/?v=1264276497063390  Risultati del progetto: https://www.facebook.com/watch/?v=1264276497063390

Il senso del progetto è quello di coinvolgere e creare una rete di attori virtuosi, composti da enti pubblici, associazioni e da coltivatori, promuovendo una stretta collaborazione tra settori che spesso non dialogano: agricoltura, apicoltura e tutela del paesaggio. Nel suo complesso il progetto ha già raggiunto, a scala nazionale, il recupero e la riconversione di oltre 50 ettari di terreni, di cui fanno parte anche i terreni di San Giorgio Canavese.

Nello specifico, il comune di San Giorgio Canavese ha recuperato gli 8.000 mq della ex discarica di inerti, trasformandola e riconvertendola in un luogo adatto e favorevole alla biodiversità.

Le risorse umane utilizzate per l’attuazione del progetto sono state fornite dall’Associazione Piattella Canavesana che, grazie al lavoro dei propri volontari, ha realizzato le azioni di semina

del terreno, dopo una prima fase di aratura e preparazione del terreno. Lo speciale miscuglio di semi, che è stato fornito gratuitamente da Eataly, è prodotto in Italia dall’azienda sementiera Arcois, in collaborazione con piccole aziende agricole di varie regioni ed è composto da semi biologici di dieci specie mellifere, a impollinazione aperta e non conciati. Questo aspetto è fondamentale: per salvare gli impollinatori non è sufficiente seminare fiori, ma è importante partire da semi non trattati ed evitare l’utilizzo di pesticidi nelle varie fasi di crescita e sviluppo delle piante. Il miscuglio composto da grano saraceno, facelia, trifoglio alessandrino, coriandolo, senape, trifoglio incarnato, lino, sulla, rucola e girasole è inoltre ottimo sovescio per migliorare la fertilità dei terreni e aiuta a contrastare gli effetti negativi sugli insetti, causati dall’eliminazione delle infrastrutture biologiche.

Il tema del progetto è legato alla biodiversità e alla salvaguardia dell’ecosistema del territorio. Le azioni attuate mirano a contrastare il problema della moria delle api, fondamentali per conservare la biodiversità del nostro ecosistema e minacciate dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento generato dai trattamenti fitosanitari. Senza le api sparirebbero dalle tavole oltre 70 delle principali 100 colture del mondo: immaginare un mondo senza api significa pensare ad un mondo in cui l’agricoltura è legata a meccanismi artificiali, senza una naturale evoluzione.

Il progetto ha una doppia ricaduta positiva sul territorio: da un lato si restituisce agli ambienti naturali il giusto ruolo ecosistemico e si combatte la moria delle api, dall’altro si promuove una politica di rigenerazione del territorio incentrata sulla salvaguardia dell’ambiente. Il progetto è stato, come già detto, anche il mezzo di attuazione per il recupero e la rigenerazione dell’ex discarica presente nel Comune.

Il progetto è un atto concreto che fornisce uno strumento antico e fondamentale per fare la differenza nella lotta alla moria delle api e alla perdita degli ecosistemi naturali: seminare biodiversità. L’obiettivo è restituire agli ambienti rurali il giusto ruolo ecosistemico e combattere gli stress climatici e gli effetti dei pesticidi ai quali sono esposte le api, creando rifugi sicuri per questi insetti. Le api sono fondamentali per conservare la biodiversità del nostro ecosistema e l’azione promossa dal comune consente di creare una “macchia di speranza” all’interno del territorio. La semina del miscuglio consente inoltre di migliorare la fertilità dei terreni e la crescita di “infrastrutture ecologiche”, garantendo un ambiente adatto agli insetti necessari al mantenimento della biodiversità.

Il progetto consente quindi di riportare la biodiversità delle piante “infestanti” favorendo il ritorno degli impollinatori (api, bombi, farfalle..) che non trovano più il necessario per sopravvivere e sono minacciati dall’uso massiccio di fertilizzanti, erbicidi, insetticidi utilizzati nei campi agricoli. Il progetto proseguirà nei prossimi mesi con un costante monitoraggio dei risultati tramite l’installazione di alveari sentinella, capaci di restituire un quadro sul ripopolamento dell’area da parte delle api. Inoltre saranno svolte analisi ambientali sui suoli e sulla riacquisita fertilità dei terreni coinvolti. Il progetto mira a far risplendere nuovamente la biodiversità del territorio, come era in passato. Il monitoraggio dei risultati permetterà di calcolare i benefici di questo intervento nel medio e lungo periodo.

Il progetto ha risonanza nazionale grazie alle iniziative di aggregazione, riflessione e divulgazione sulle più attuali tematiche ambientali promosse da Eataly, Slow Food e dai protagonisti del progetto. Grazie all’azione congiunta tra Comune e l’ass. Piattella Canavesana, è stata portata avanti un’azione di coinvolgimento e sensibilizzazione della comunità locale:

o Il comune, Presidio Slow Food con la Piattella di Cortereggio, ospita l’evento Mercato della terra e della Biodiversità, che valorizza le produzioni locali e dove è stata realizzata un’area educational per presentare il progetto ai più piccoli, sensibilizzandoli sull’importanza delle api per il futuro dell’ambiente. o Il comune organizza incontri partecipati con la popolazione sulle tematiche della sostenibilità ambientale: il progetto è stato presentato alla comunità durante l’incontro dell’aprile 2019 (si veda l’Allegato Documentazione Fotografica). o Il progetto è promosso e diffuso attraverso i canali di Eataly, Slow Food e delle associazioni del territorio.

Per ulteriori immagini relative al progetto e alla relativa comunicazione si rimanda all’Allegato “Documentazione fotografica”

I progetti della Piattella canavesana di Cortereggio e “Bee the Future”, oltre a una valenza legata al recupero della biodiversità e all’adattamento ai fenomeni bioclimatici, hanno anche rilevanza per l’economia locale in quanto consentono la produzione di prodotti locali di qualità sul territorio e la loro vendita da parte dei produttori locali.

In quest’ottica, riveste particolare importanza l’iniziativa, promossa dal Comune di San Giorgio Canavese, del Mercato della Terra e della Biodiversità, sopra citato.

Il Mercato della Terra e della Biodiversità, nato nel 2015 e giunto alla sua quinta edizione, è una manifestazione legata al mondo enogastronomico che coinvolge i produttori di eccellenza del territorio canavesano, Presidi Slow Food provenienti da tutta Italia, Maestri del Gusto, prodotti del Paniere della Provincia di Torino. ll Mercato della Terra e della Biodiversità accoglie produttori di eccellenze da tutta Italia con tanti prodotti che si distinguono per la loro diversità, offrendo momenti di confronto e di contaminazione per ampliare la nostra conoscenza. Ogni anno, il Mercato della Biodiversità affronta anche un differente tema specifico. Nel 2017, ad esempio, il tema era stato quello della bibliodiversità, una valorizzazione della diversità che non si limitava al mondo del cibo e dei prodotti agroalimentari ma che si estendeva al mondo dell’editoria. Il tema della quinta edizione, del 2019, è stato “ Indigena”: <>.

Di seguito si riporta la mappa del mercato:

Per un approfondimento si riporta anche il link al sito internet e alla pagina facebookdel mercato: http://piattellacortereggio.altervista.org/il-mercato-della-terra-e-delle-biodiversita/ https://www.facebook.com/mercatobiodiversita/

Il progetto “Bee the Future” ha visto una prima fase, già avviata nel 2016 a seguito dell’approvazione (nel 2015) da parte della Città Metropolitana di Torino, per la riconversione della discarica con azioni di ritombamento con l’obiettivo di riportarla ad uso agricolo.

L’attività si è protratta per i successivi tre anni, fino al marzo 2019. Si rimanda agli allegati per la visione delle relative delibere.

A seguito del ripristino dell’uso agricolo dell’area, il progetto è entrato nel vivo dell’attività, grazie alle azioni di semina della miscela di fiori amati dalle api, che sono state portate avanti grazie alla collaborazione con l’associazione Piattella Canavesana nel periodo tra aprile e giugno 2019.

Il progetto di recupero della coltivazione della Piattella Canavesana di Cortereggio è stato, invece, avviato nel 2010 e l’attività di gestione e acquisizione di competenze in ambito agricolo nel 2007.

Il Comune di San Giorgio Canavese ha aderito al Patto dei Sindaci nel 2016 e ha approvato il proprio PAESC (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima) nel 2018.

Il Mercato della Terra e della Biodiversità è nato nel 2015 e viene riproposto ogni anno a maggio (nel 2019 si è svolta la quinta edizione).

Il progetto “Bee the Future” nasce dalla collaborazione tra Eataly, Fondazione Slow Food per la Biodiversità e Università degli Studi di Palermo, con l’obiettivo di creare una rete di attori virtuosi che portino avanti iniziative a sostegno dell’ambiente e della biodiversità. Il Comune di San Giorgio Canavese ha aderito e promosso il progetto riconvertendo un’area, un tempo destinata a discarica, in un luogo di salvaguardia della biodiversità. Grazie all’Associazione Piattella Canavesana sono state attuate le azioni di semina necessarie per trasformare l’intera area. L’associazione porta avanti da anni, in stretta collaborazione con il Comune, interventi in difesa della biodiversità e di valorizzazione delle colture tradizionali. Il progetto ha permesso di riconvertire uno spazio in disuso e nocivo per l’ambiente, in un luogo di tutela della biodiversità e rifugio per le api. Il miscuglio di fiori appetibili alle api, è stato creato da Arcois, azienda sementiera italiana esclusivamente biologica.

Il progetto di recupero della coltivazione della Piattella Canavesana di Cortereggio è stato avviato dagli agricoltori di Cortereggio, che hanno dato vita all’Associazione Piattella Canavesana di Cortereggio. Dal 2011 l’Associazione Piattella Canavesana di Cortereggio è promotrice, in collaborazione con CSP innovazione nelle ICT, Slow Food Italia, Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino e Provincia di Torino, del progetto di Presidio

Territoriale di Sviluppo Locale attraverso l’attuazione di un laboratorio aperto secondo l’approccio europeo dei Living Lab.

Il Mercato della Terra e della Biodiversità è nato grazie al Comune di San Giorgio Canavese e coinvolge produttori provenienti da tutta Italia, Presidi Slow Food, Maestri del Gusto, Prodotti del Paniere della Provincia di Torino ed eccellenze enogastronomiche locali. San Giorgio Canavese, nell’ambito del progetto del Mercato, con altri due comuni canavesani costituisce il Parco della Biodiversità del Canavese:

 San Giorgio Canavese – Mercato della terra della e della biodiversità  – Sagra della Castagna  – Sagra del Cavolo Verza

Il progetto “San Giorgio Canavese & Bee the Future” ha consentito di recuperare e rigenerare un’area di 8.000 mq un tempo destinata a discarica, creando un ambiente favorevole alla proliferazione delle api e degli insetti, necessari a garantire la biodiversità del territorio. Il Comune di San Giorgio è stato in grado di trasformare la problematica data dalla necessità di recupero ambientale del sito in un’occasione per valorizzare il proprio territorio e per avviare un processo virtuoso di salvaguardia della biodiversità. Con il progetto “San Giorgio Canavese & Bee the Future” il Comune ha raggiunto l’obiettivo di ripristinare l’ecosistema dell’area grazie alla sua riconversione a rifugio per gli insetti impollinatori. Attualmente sono stati seminati tutti gli 8.000 mq dell’area destinata al progetto. Le prossime fasi del progetto mirano al mantenimento e alla conservazione del nuovo habitat creato, attraverso le azioni di monitoraggio.

Come citato nei precedenti paragrafi, il progetto “San Giorgio Canavese & Bee the Future” fa parte di una serie di iniziative del Comune improntate al recupero della biodiversità, tra cui si è l’azione di recupero della Piattella Canavesana di Cortereggio. La coltivazione di questo legume rischiava di scomparire. Oggi, invece, la coltivazione viene portata avanti da un gruppo di agricoltori riuniti nell’Associazione Piattella Canavesana di Cortereggio, che si occupa di promuovere la biodiversità sul territorio, è diventata presidio slow food (dal 2010) e fa parte della rete Slow Beans, comunità nazionale che raggruppa i legumi italiani secondo i principi di biodiversità. Attraverso una stazione di monitoraggio apposita, vengono raccolti dati utili agli agricoltori e vengono inviati, attraverso un’infrastruttura di rete a banda stretta, alla piattaforma regionale Smart Data Platform.

Il Mercato della Terra e della Biodiversità è giunto alla sua quinta edizione e costituisce un evento di primo piano in cui i produttori locali (e non solo) di prodotti di qualità hanno a disposizione uno spazio per vendere e far conoscere i loro prodotti. Durante il mercato vengono venduti anche la Piattella Canavesana di Cortereggio e i prodotti a base di miele derivanti dal progetto Bee the Future. Il Mercato è anche l’occasione per sensibilizzare i visitatori su varie

tematiche ambientali. Ad esempio, nell’ambito del Mercato, viene allestita l’Area Educational a cura di Eataly (che attraverso questo progetto collabora da due anni con l’Associazione Piattella Canavesana di Cortereggio). Nell’ultima edizione del 2019, l’Area Educational è stata dedicata al progetto Bee the Future rivolgendo l’attenzione ai bambini per far capire l’importanza delle api per il futuro delle colture, attraverso un “memory” gigante che è servito a spiegare il lavoro silenzioso, ma fondamentale, delle api.