LA BATTAGLIA FINALE

Il 24 ottobre 1918, ad un anno esatto dalla disfatta di Caporetto, ebbe inizio l’offensiva generale italiana contro l’esercito austroungarico, che si protrasse fino al 31 ottobre, diventando nota come la Battaglia di Vittorio . Su tutto il fronte, ma specialmente sul Grappa, le truppe italiane furono impegnate in un attacco feroce. I soldati dell’Armata del Grappa, guidati dal maresciallo Giuseppe Giardino, si scontrarono con gli austroungarici per gli ultimi e decisivi combattimenti. Una manovra strategica portò sul massiccio le riserve delle truppe nemiche, cosicché l’avanzata italiana in pianura fu facilitata. Il sacrificio di moltissimi soldati rimase comunque alto e doloroso. Solo la sera del 30 ottobre 1918, i fuochi d’artiglieria si quietarono sul Grappa. Il 27 e 28 ottobre diversi reparti italiani e francesi, dopo gli scontri sul Tomba e sul Monfenera, risalirono la valle del Piave da , liberando la conca di Alano. Le truppe italiane proseguirono la marcia contemporaneamente sulla destra e sulla sinistra del fiume Piave. La sera del 28 ottobre entrarono a , liberando di seguito diversi paesi fino a che, il 31 ottobre del 1918 la Battaglia di si concluse vittoriosamente. Il bollettino della vittoria, che pose fine alla guerra, costò all’Italia, ben 500.000 vittime; altri 100.000 prigionieri non fecero più ritorno dai campi di prigionia.

•Il percorso prevede una tabellazione unidirezionale in senso orario, come evidenziano le frecce della mappa.

ISOLA DEI 17 MORTI

L’Isola dei Morti commemorativi. rappresenta il principale Fra questi si ricordano: luogo in memoria degli la Piramide e il Tempio Arditi che, nell’ottobre Votivo “Madonnina del 1918, riuscirono a Piave” che richiamano il sfondare le linee sacrificio dei combattenti austriache lungo il Piave. Caduti sul Piave. Il luogo, il cui nome richiama evidentemente il vasto numero di cadaveri qui ritrovati, oggi viene denominato anche Isola Verde per la ricca vegetazione del suo parco. Dopo un fresco viale alberato la visuale si allarga nel piazzale principale denominato “Ragazzi del 99”, dove sono raccolti i maggiori monumenti DA NON PERDERE:

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17/a Fontigo di 17/b Colfosco 17/c Colfosco 17/d Falzè di Piave Sernaglia della Grotta del Cannone. Ruio di Villa Jacur. Monumento ai Caimani Battaglia Sulla riva sinistra del Nei pressi di Villa Jacur, del Piave. Museo della Grande Piave, in località Mina, posta a ridosso della Esso rappresenta un Guerra. dove ora si trova una riva sinistra del Piave, suggestivo gruppo Il museo offre grotta con la statua venne gittato il ponte su bronzeo che riproduce un’interessante della Madonna, cui passò la 13a Divisione tre arditi all’assalto, a documentazione sulla durante la Battaglia del austriaca Schutzen, grandezza naturale, Grande Guerra, con Solstizio era piazzato durante l’offensiva armati di pugnale, particolare riferimento un cannone austriaco, austroungarica nel giugno bombe a mano e alla zona Piave. Fra i che posizionato in modo del 1918. moschetto ’91, in reperti desta curiosità particolare, poteva ricordo di un episodio la simulazione di una sparare senza essere avvenuto il 27 novembre trincea. colpito. 1918, che valse loro l’appellativo di ”Caimani del Piave”. ABBAZIA S.BONA 18

VIDOR

L’Abbazia benedettina venne minato e tutto fu fondata all’inizio il , che presto fu del XII secolo per presidiato dalle truppe custodire le reliquie di germaniche, venne Santa Bona. Un muro così devastato e molti di cinta circonda tutto pregevoli edifici rimasero il complesso abbaziale compromessi. Visitabile composto dalla chiesa, solo dall’esterno. il chiostro, le abitazioni e l’ampio giardino. Il sito rientra fra i luoghi bersagliati durante la Grande Guerra, quando tutta la zona del Quartiere del Piave venne battuta dalle artiglierie italiane. Il ponte di pietra di , per coprire la ritirata delle truppe italiane, appena dopo la disfatta di Caporetto, DA NON PERDERE: 18/a 18/b 18/c 18/d 18/e

18/a Valdobbiadene 18/b Combai 18/c 18/d Follina 18/e Centro bombardato. Strada de la Fam. Abbazia. Cimitero A.U. Castello. Il centro di Così chiamata perché Durante l’anno Posto dietro il cimitero Durante la guerra Valdobbiadene i bambini, le donne e dell’occupazione una civile, esso arrivò ad venne adibito ad durante il periodo i vecchi, addetti alla granata sfondò il tetto e accogliere circa 900 ospedale militare della Grande Guerra costruzione delle strade, fece crollare parte del lato salme di cui 491 note. austriaco. fu tragicamente per una dura giornata orientale della chiesa. Il È oggi in progetto un È stato di recente devastato dalle di lavoro, ricevevano refettorio, del sec. XIII, fu “campo internazionale” restaurato ed è in artiglierie italiane: come compenso, un distrutto per trarne legna di giovani (italiani, dialogo con lo storico ricostruito dopo “buono” per un piatto di e nel dopoguerra venne austriaci, tedeschi, borgo di Cison. il conflitto, ha minestra. All’inizio del trasformato in Oratorio - danesi, cechi) per il recuperato l’aspetto paese di Combai iniziava Monumento ai Caduti. recupero di almeno originario ed è nato una delle principali una parte dell’area il celeberrimo vino “strade de la fam”. cimiteriale. ”Prosecco” Oggi per individuarne l’acciottolato è necessario procedere, per un tratto, a piedi.

STRADA DEI 19 100 GIORNI 20 TOVENA

Questo tragitto collegare velocemente che collegava la ed in sicurezza il fronte Pedemontana Trevigiana del Grappa con quello con la Val Belluna del Piave, fu un’opera venne popolarmente estremamente ardita definito “Strada dei dal punto di vista 100 giorni”, perchè ingegneristico. il Genio Zappatori Risulta oggi interessante austriaco lo costruì fra soffermarsi in certi il 1° Febbraio e il 1° punti del percorso per Giugno 1918 (come scorgere la caratteristica testimonia l’iscrizione disposizione delle scolpita all’altezza gallerie, quasi del 4° tornante), in sovrapposte nei cinque tempo per farvi passare tornanti all’altezza delle truppe e grossi calibri ripide pareti a picco. d’artiglieria durante la “Battaglia del Solstizio”. Al di là della grandissima importanza strategica, in quanto permetteva di MUSEO DELLA 21 BATTAGLIA

VITTORIO VENETO

Dal 1938 la loggia del Visitando il museo si ha Cenedese, un’armonica come la sensazione di e semplice architettura fare un tuffo nel passato dalle linee pulite ed ricordando in particolare la essenziali, opera del battaglia finale, quando il Sansovino (XVI secolo), 24 ottobre del 1918 ebbe ospita il Museo della inizio l’offensiva generale Battaglia. Realizzato in italiana contro l’esercito memoria della Grande austroungarico. Il 31 Guerra e in particolare ottobre dello stesso anno, della battaglia di l’VIII Corpo d’Armata Vittorio Veneto, esso libererà Vittorio Veneto e raccoglie una gran pochi giorni dopo verrà quantità di materiale firmato l’armistizio. bellico, fra armi, cimeli, Per informazioni: carte topografiche, Museo della Battaglia plastici e fotografie, T 0438 57695. che fanno parte di una Orario: 10-12.30 ricca collezione donata e 15.30-19 (estate); da Luigi Marson, ex 9.30-12.30 e 14-17 (inverno). granatiere vittoriese. Chiuso il lunedì. CASTELLO DI SAN 22 SALVATORE

SUSEGANA

La cittadella di essere visitato con visite San Salvatore aveva il guidate su prenotazione. compito di controllare l’attraversamento del Per informazioni: Piave all’altezza di Castello di Colfosco. San Salvatore Il castello, bombardato T 0438 738241; anche dal fronte italiano, orario 9.30-11. divenne, grazie alla sua posizione strategica, un osservatorio dell’esercito austro-ungarico che lo fortificò in parte. Pezzi di artiglieria infatti trovavano ricovero in caverne scavate nella parte est del complesso. Oggi il castello che, anche dopo il parziale restauro, presenta ancora evidenti tracce del conflitto, può DA NON PERDERE: 21/a - 21/b 22/a -22/b 22/c

21/a Vittorio Veneto 21/b 22/a 22/b Collalto 22/c Collalto Palazzo Minucci. Tempietto Spada. Osservatorio Colle della Ca’ del Montone. Osservatorio Goiginger. Nel Palazzo trova sede la Costruito nel 1800 Tombola. Su una casa colonica Il colle di Guarda era Fondazione “Minuccio venne distrutto dai Posto in prossimità della che in periodo di guerra uno strategico posto di Minucci” istituita bombardamenti, nel 1918, riva sinistra del Piave di divenne sede di un Osservazione Austro- per espresso lascito in quanto posizionato su fronte al Montello, con i comando austriaco, due Ungarico del XXIV testamentario del un’altura che domina la suoi 250 metri di altezza, lapidi, una marmorea Corpo d’Armata, guidato Comm. Giacomo Camillo piana di Sernaglia. esso rappresentava un posta dagli italiani e dal Generale Ludwig De Carlo, eroe, aviatore, ottimo osservatorio per l’altra in bronzo posta dai Goiginger, da cui il nome pluridecorato nella Prima l’imperial regia artiglieria. cecoslovacchi, ricordano del sito. Guerra Mondiale che la fucilazione di un svolse il ruolo di spia gruppo di legionari presi per informare i comandi prigionieri dagli austro- italiani. Amico d’armi di ungarici. D’Annunzio ha lasciato un proprio “Vittoriale” a testimonianza dei gusti etici ed estetici di un uomo e di un’epoca. MERITANO UNA VISITA

Si segnala che Monumento Monumento Si ringraziano tutti i Follina, , è in corso di della 7^ Divisione Ossario ai Caduti comuni interessati , , realizzazione Britannica sul Piave dai tracciati per la , , un secondo (Salettuol Maserada (Fagarè della Battaglia) loro fondamentale , , grande itinerario sul Piave) collaborazione: Maser, , denominato Targa ad Ernest , , “Il Fiume Sacro”. Museo Civico Hemingway Arcade, , Sernaglia della Battaglia, A tal proposito Naturalistico e (Fossalta di Piave) , Monastier, , meritano una visita i Storico , , Susegana, seguenti siti: (Maserada sul Piave) Monumento ai , Moriago della Battaglia, , Caduti Piazza , , Valdobbiadene, Cimitero Monumento ai Vittoria , , , Militare Ragazzi del ’99 () , , Vidor, Inglese (San Bartolomeo di , , Vittorio Veneto, (Tezze Vazzola) Breda di Piave Cison di Valmarino, Pederobba, , Loc. Molino della , , . Villa Giol Sega ) , , (San Polo di Piave) , Refrontolo, , ,