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dall' Istituto di Istruzione Superiore Statale “S. Pertini” Anno 2 (Nuova Serie) – Numero 2 - Marzo 2004 IN PRIMO PIANO Editoriale Se potessi conoscere in Sondaggi Dopo il grande successo del anticipo il mio futuro sondaggio sulle paure, i cui risultati abbiamo pubblicato sul numero dello scorso dicembre, Valentina Battista – 2°C (ITC) avevamo deciso di riprovarci. Così verso i primi di febbraio Nessuno sa oggi che cosa raggiungeremmo comunque, siamo passati per le classi e l’aspetta domani, e capita anche senza affaticarci tanto? abbiamo proposto un nuovo spesso di pensare che, se si Nel mio caso personale, ad sondaggio sul seguente tema: conoscesse in anticipo il esempio, che significato “come trascorrete abitualmente proprio destino, perlomeno si avrebbe andare a scuola, il sabato sera”? Completato il eviterebbe di costruire inutili e studiare, impegnarmi per giro delle classi, abbiamo fragili castelli in aria e di fare superare una classe dopo piazzato nell’androne un ogni giorno progetti a vuoti. l’altra, se avessi già visto nel capiente scatolone ed abbiamo Tanto è vero che ci sono mio futuro tutte promozioni, o pazientemente aspettato per persone (forse più di quanto bocciature, garantite? giorni che si riempisse. non si creda) che si rivolgono Sapendo inoltre quale sarà la Pensavamo di rimanere ad indovini e veggenti per strada che seguirò nella vita sommersi da una valanga di avere da loro un quadro del dall’indirizzo scolastico al tipo bigliettini con le risposte più loro futuro, e magari li pagano di lavoro, se mi sorriderà la strampalate, divertenti e profumatamente per farsi fortuna o sarò perseguitata dalla originali. Purtroppo ci eravamo “leggere” la mano o malasorte, se sarò ricca o illusi: al sondaggio hanno interpretare le carte. povera, felice o infelice, e via di risposto solo in due. Un Quindi mi domando se seguito, credo che di una cosa autentico flop. veramente sarebbe preferibile, sentirei terribilmente la mancanza: della possibilità di Vabbè – ci siamo detti – anche a questa nostra vita fatta i scegliere e decidere. E già, se le risposte che abbiamo sorprese e di improvvisi alti e perché si avrebbe comunque, ad ricevuto sono solo due, esse bassi, una vita inquadrata in ogni passo, solo l’illusione di meritano di essere prese in uno schema fisso e prestabilito scegliere, mentre in realtà si considerazione. Siamo o non di cui noi conoscessimo ogni tratterebbe di procedere su quei siamo democratici? fase prima ancora di viverla. binari già prestabiliti: salite, Il fatto è che i due simpaticoni Direi senz’altro di no. discese, curve, rettilinei, tutto un che hanno infilato i loro L’imprevedibilità del futuro è percorso obbligato che non bigliettini nello scatolone, infatti la croce ma anche la sarebbe consentito modificare. avevano scritto due scemenze. delizia dell’esistenza umana: E la meta finale? Già non è Una scemenza a testa. Anzi, era ambizioni, aspirazioni, sogni e allegro sapere qual è, vi figurate la stessa scemenza ripetuta due progetti sono, in fondo, la che effetto farebbe nella vita di volte, a dimostrazione che gli valvola di scarico necessaria una persona saperne addirittura imbecilli tra di loro vanno per compensare le quotidiane il giorno e l’ora? Vivere sarebbe perfettamente d’accordo, si delusioni, l’amarezza, lo un macabro conto alla rovescia. intendono anche a distanza. sconforto; che ne sarebbe della No, no, lasciamo le cose come Comunque grazie lo stesso a speranza e della fiducia nel stanno, con tutti gli eventi questi due campioni domani, se si sapesse in inaspettati, gli incontri inattesi, dell’intelligenza sprecata: ci partenza che i nostri sforzi gli imprevisti e le sorprese; lasciamo che il nostro tran-tran hanno fatto capire come venire sono destinati a risolversi in un sia disturbato da tutto ciò che a scuola, per certe persone dai fallimento? Che ne sarebbe accade senza che l’avessimo cervelli ormai impermeabili, sia della volontà e della tenacia preventivato, ed anzi godiamoci perfettamente inutile. impiegate per raggiungere un tutte le svolte improvvise di certo scopo, se si sapesse che questo lungo cammino, e La redazione quello scopo lo permettiamoci il lusso di sognare. L’ IMPERTINENTE PAG 1 POLITICA NAZIONALE E INTERNAZIONALE Come può un giornale come sciupato ormai da qualche “la Repubblica” pubblicare piccolo segno di età matura. nella seconda pagina, quasi in A prescindere dalla fazione Il cavaliere mascarato primo piano, una delle vicende politica alla quale ognuno di di Sara Cassaro 5° A attuali più insignificanti: noi può o meno appartenere, al popolo italiano cosa può IL LIFTING DI importare che un BERLUSCONI! rappresentante politico vada a “farsi bello”? A me Mentre l’intero mondo sembra personalmente niente e la cosa sfuggire alla ragione ed che mi meraviglia è che un avviarsi verso la pazzia, il giornale nazionale possa nostro Presidente del Consiglio trovare utile renderlo noto! si allontana per trenta giorni Sicuramente se leggerete dagli occhi indiscreti e si questo breve pezzo, potrete rifugia in un bel centro non essere d’accordo con me, specializzato per risolvere un ma ringrazio comunque per la problema urgente, il suo possibilità che ci viene data di problema...una piccola esprimere il nostro pensiero. revisionata al suo viso, Si diffondono nuove paure tra batteriologiche. Basta pensare gli italiani: la paura di prendere all’AIDS, al cancro e tante ATTUALITA’ l’aereo, di rimanere vittima di altre malattie che sono studiate attentati terroristici, di essere da anni. Penso che quelle siano colpiti da armi chimiche, di più terribili delle armi Le nuove paure contrarre malattie terribili. batteriologiche; insomma di Federica Renzoni IV° C (ITC) Sinceramente io non ho paura queste la maggior parte delle di prendere l’aereo o di volte uccidono sul colpo, contrarre malattie terribili. Io invece il cancro è capace di credo nel destino e sono del devastarti lentamente finché il parere che prima o poi tutti tuo corpo non ce la fa più. lasceremo questo mondo e non Queste sono malattie terribili, mi preoccupa né quando non quelle progettate dentro un morirò né il modo in cui laboratorio. morirò, l’importante è aver In quanto alla paura di vissuto la mia vita a modo mio, rimanere vittima di attentati come piace a me. non ho molto da dire. In fondo Aver paura di prendere l’aereo non c’è bisogno di una bomba significa fare meno viaggi, non per morire. Può anche conoscere tante culture diverse, succedere di salire sull’autobus e soprattutto non poter vedere e che arrivi un pazzo furioso quei posti che fin da piccola mi che si mette a sparare affascinavano; mi dispiace ma all’impazzata. questo non rientra nel mio stile Se avessi dato retta a tutte le di vita. persone che parlano di attentati La paura di contrarre malattie non metterei più piede fuori di persona quando sta in sbagliato, ma lasciarsi terribili, questo timore delle casa. Non giudico male chi ha macchina pensi che potrebbe condizionare da esse e non armi batteriologice non mi queste paure, ognuno ha le sue essere vittima di un attentato riuscire a vivere la propria vita appartiene. Insomma (io, ad esempio, sono terroristico, queste paure fino in fondo è francamente guardiamoci intorno, ci sono aracnofobica, cioè ho paura dei prendono solo in luoghi eccessivo. molte malattie che non sono ragni) ma penso che siano affollati. opera dell’uomo eppure paure collettive più che In conclusione, penso che mietono più vittime delle armi singole. Non credo che una avere delle paure non sia L’IMPERTINENTE PAG 2 Speciale - IL GIORNO DELLA MEMORIA “Shoah” Se questo è un uomo Voi che vivete sicuri Brano scelto, tratto dal libro di Anne Grinberg, Nelle vostre tiepide case; “Shoah” Voi che trovate tornando la sera Il cibo caldo e visi amici: a cura David Lommi, 1°A (ITC) Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce la pace Che lotta per mezzo pane Che muore per un sì e per un no Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d'inverno: “Immaginate il terzo della posto dove installarsi. Tutti gli popolazione di una grande città alloggi erano già occupati, e Meditate che questo è stato: che percorre le strade in flusso arrivavano continuamente Vi comando queste parole: senza fine, spingendo o tirando nuove persone e bene o male si Scolpitele nel vostro cuore carriole, persone che portano riusciva a trovare un po’ di Stando in casa andando per via, in spalla tutto quanto posto. I bambini vagavano possiedono, e che si dirigono smarriti, in lacrime, i genitori Coricandovi alzandovi; da ogni angolo della città verso correvano su e giù per cercarli, Ripetetele ai vostri figli: un piccolo quartiere. Nessuno le loro grida affogate nel O vi si sfaccia la casa, poteva darci il benché minimo chiasso assordante di un mezzo La malattia ve lo impedisca, aiuto. Nel ghetto regnava un milione di persone senza più I vostri cari torcano il viso da voi. caos indescrivibile. radici” Migliaia di persone si (Toshia Bialer in Primo Levi precipitavano per trovare un raccoglimento, 1943) Son morto che ero bambino AUSCHWITZ Son morto con altri cento di Francesco Guccini (1966) Passando per un camino Ed ora sono nel vento. canzone scelta da Albijona Nushaj – I°A (ITC) Ad Auschwitz C’era la neve E il fumo saliva lento Nei campi tante persone Che ora sono nel vento. Nel vento tante persone Ma un solo grande silenzio È strano, non ho imparato A sorridere oggi nel vento Oh no, non credo che l’uomo Che l’uomo potrà imparare A vivere senza ammazzare E che il vento mai si poserà. Ancora tuona il cannone Ancora non è contenta Di sangue la belva umana E ancora ci porta il vento….