SANT’ANNA NEWS Newsletter dell’Associazione Ex-Allievi Scuola Superiore S. Anna –

Numero 42 • 2015 - semestrale www.sssup.it/exallievi

Numero 42 Dialettica, libertà, giustizia Il numero 42 accoglie per la prima Un racconto dell’Italia di ieri e di oggi volta delle pubblicità: desidero prima di tutto ringraziare gli inserzionisti e invi- intervista a Giovanni Pieraccini to gli Associati ad adoperarsi per trovare a cura di Franco Mosca, Fabio Pacini e Mauro Stampacchia nuovi sponsor. Apriamo con un’intervista al Sena- tore Giovanni Pieraccini. Una persona che meglio non potrebbe esemplificare lo spirito Collegiale e gli influssi che esso indubbiamente ha avuto sulla sua vita e attività pubblica. È un altro esempio del potere formativo che il Collegio ha eserci- tato su molte persone, qualunque sia stato il loro campo di attività. Nell’intervista il Senatore ne fa una lucida e convincente rievocazione. In questa scia si colloca an- che l’intervista di Francesca Biondi Dal Monte all’ex allievo perfezionando Loren- zo Mannelli che svolge un ruolo direttivo nel Parlamento europeo quale responsa- bile del bilancio per le spese relative al mandato parlamentare europeo. Internet e il problema critico della sua regolamen- tazione sono affrontati da P.A. Mazurier e L. Martino nell’interessante e inedito articolo sulle “Sfide politiche del cyber- spazio”. Segue la rievocazione di un atroce episodio della nostra storia: la strage na- zifascista di Sant’Anna di Stazzema pre- sentata in una nuova prospettiva storica, Da sinistra: Giovanni Pieraccini in lungarno a Pisa con i compagni Capaccioli e Meucci puntualmente raccolta dalle testimonian- casa del Senatore Giovanni Pieraccini, a Senatore Pieraccini, quali erano le ze dei superstiti e inserita nel contesto Viareggio, c’è solo l’imbarazzo della scel- tendenze e gli approcci alla “cosa pubbli- storico da Marco Piccolino, autore di un A ta: se si guarda dentro casa, alle pareti la bel- ca” agli albori dell’Italia repubblicana? libro su questo episodio. Segue la relazio- lezza delle opere di pittori contemporanei; fuori Nell’Italia repubblicana dei primi anni, ne del progetto cooperativo assistenziale la vista, bellissima, che si allarga sul mare fino come in ogni democrazia, si manifestaro- HOPE a Zanzibar in cui sono esposti i cri- all’orizzonte. In una giornata di grande ven- no tendenze liberiste, contrarie un inter- teri operativi per i vari settori in cui l’as- to, siamo stati accolti e ne è scaturito un collo- vento dello Stato nell’economia; dall’altra sistenza dei volontari italiani è articolata. quio-intervista, di grandissimo interesse. parte, che era la nostra, tendenze inter- Eugenio Ripepe ci parla del recente libro Lo spunto è stato la rievocazione di alcu- ventiste che poi sfociarono nella politica di Antonio Cassese su Kafka. ni passaggi salienti della vita di Giovanni Pie- di programmazione. Accettavamo cioè l’e- Queste e altre notizie nel nostro gior- raccini, dalle idee respirate a Pisa nel Collegio conomia di mercato, ma guidata e diretta nale: dategli sempre più fiato e canterà Mussolini negli anni Trenta e Quaranta fino dalla politica economica dello Stato. L’in- sempre più forte! Vi aspetto e vi saluto ad alcuni momenti-chiave dell’impegno pub- tervento pubblico nell’economia aveva ra- cordialmente. bg blico dell’ex-Allievo, partigiano, parlamentare dici forti negli anni ’30 quando – a seguito dall’aprile 1948 (alla Camera) fino al 1976 della crisi economica internazionale – nac- Il giornale in PDF è scaricabile (in Senato), Ministro dei Lavori Pubblici nel que l’IRI, che avrebbe avuto un ruolo mol- a partire dalla pagina: 1963 nel primo Governo Moro, poi del Bilan- to importante nella nostra storia. Uno dei www.sssup.it/santannanews cio, nel 1973 della Marina Mercantile e della Ricerca Scientifica nel 1974. continua a pag. 8 “Occorre favorire politiche di crescita economica” La mia esperienza al Parlamento europeo intervista a Lorenzo Mannelli1 di Francesca Biondi Dal Monte2

intervista di questo numero è dedicata condizione di detenzione. In via genera- che erano tra i consiglieri del gabinetto. L’ a Lorenzo Mannelli – nella foto sot- le, devo comunque dire che la dinamica Senza dimenticare che l’inquilino del to – ex allievo perfezionando della Scuola delle istituzioni, ed in special modo delle piano di sotto era il ministro delle rifor- Sant’Anna negli anni Novanta, il quale, camere legislative, mi ha sempre attrat- me istituzionali Giuliano Amato, altro a cura della Redazione Allievi dopo un brillante avvio di carriera in ambito to, così come il diritto parlamentare, ex-allievo illustre. Insomma, la Scuola universitario, ha vinto il concorso presso il tanto da aver frequentato anche il Se- Sant’Anna era al governo! Nell’ambi- Parlamento europeo, dove lavora dal 2002 minario di Studi Parlamentari “Silvano to di quest’attività, durata poco più di ed oggi è direttore della direzione dei diritti Tosi” a Firenze. un anno (si trattava del primo governo finanziari e sociali dei deputati. D’Alema 1998-1999), c’eravamo molto Dopo il perfezionamento sei diventa- impegnati nei lavori di riforma della leg- to ricercatore. Com’è stato il passaggio ge “La Pergola”, in tema di partecipazio- dagli studi al mondo accademico? ne dell’Italia al processo normativo co- Dopo la discussione della tesi di per- munitario e alle procedure di esecuzione fezionamento, ho continuato a lavorare, degli obblighi comunitari. In quell’occa- in ambito universitario, su vari temi. Es- sione fu costituito un gruppo di lavoro sendomi formato alla scuola di Alessan- tecnico composto anche da professori dro Pizzorusso e di Roberto Romboli, mi universitari come Antonio Tizzano, sono inevitabilmente occupato di giusti- Alessandro Pizzorusso e Paolo Caretti. zia costituzionale, con uno sguardo alla Tuttavia alla vigilia della presentazione tutela dei diritti fondamentali, all’ordi- del testo al Consiglio dei Ministri, il go- namento regionale e al diritto parlamen- verno cadde e purtroppo la riforma non tare. Prima che si aprisse la possibilità andò in porto. Fu dunque un’esperien- del concorso universitario, ho lavorato za che, seppur breve, m’insegnò molto, al Comune di Livorno e al Comune di soprattutto sulle dinamiche interne di Pisa, in entrambi i casi come funziona- funzionamento del governo e dell’ammi- rio dell’Ufficio tributi: lavoro che a quel nistrazione italiana. Sul piano personale tempo mi sembrò in un primo momen- poi, ebbi la conferma delle capacità poli- to un po’ “indigesto”, ma che poi, tutto tiche e professionali nonché della statu- sommato, mi aiutò a prendere confiden- ra morale di Enrico, con la chiara perce- za con i numeri! Cosa che mi sarebbe zione che sarebbe arrivato molto in alto. aro Lorenzo, il tuo percorso verso tornata parecchio utile in seguito. Poi Cil Parlamento europeo è di sicuro finalmente vinsi il concorso di ricerca- Dunque hai svolto anche attività interesse per molti Allievi ed ex Allievi tore in diritto pubblico nella facoltà di politica? che guardano all’Unione Europea come Economia dell’Università di Pisa, dove Sì, sono stato consigliere comunale a sviluppo professionale alla fine dei pro- ho potuto scoprire la dimensione “eco- Livorno per due mandati e, tra il 1999 e pri studi. Qual è stato il tuo percorso nomica” del diritto collaborando con il 2002, ho ricoperto la carica di presi- universitario? Salvatore D’Albergo e Annarosa Pizzi. dente del consiglio comunale. Sono sta- Devo confessare che la mia vocazio- Di questo periodo non posso non men- to anche segretario provinciale e regio- ne “europea” è stata piuttosto tardiva. In zionare anche l’importante esperienza nale del Partito popolare italiano e ho verità nell’ambito del mio percorso uni- come responsabile della segreteria del svolto attività politica fino, più o meno, versitario lo studio delle istituzioni e del Ministro per le politiche comunitarie, alla nascita della Margherita nel 2002, diritto comunitari non è stato centrale, Enrico Letta, amico di lunga data e com- anno in cui mi sono dimesso da tutti gli anche in ragione del fatto che la materia pagno di tante battaglie politiche. incarichi perché ho lasciato l’Italia per era sentita come più di competenza de- Bruxelles dove ho iniziato a lavorare al gli “internazionalisti”, piuttosto che dei Che tipo di attività hai svolto come Parlamento europeo. “pubblicisti/costituzionalisti”, categoria Capo segreteria di Enrico Letta? alla quale io mi reputo di appartenere. Ero consigliere giuridico e responsa- Quindi come sei arrivato al Parla- Dopo aver frequentato il liceo classico a bile della sua segreteria politica nel cor- mento europeo? Cosa ti ho portato a Livorno, mi sono laureato in giurispru- so del suo primo mandato di ministro. provare il concorso? denza con Roberto Romboli e sono en- Enrico era il più giovane ministro della Ti direi che ho fatto il concorso quasi trato, su consiglio di Emanuele Rossi, al storia della Repubblica, e la nostra fu per caso. Ero al dipartimento di diritto corso di perfezionamento della Scuola, un’esperienza davvero stimolante, vissu- pubblico, in Piazza dei Cavalieri, con l’a- sempre dedicandomi a studi pubblicisti- ta insieme ad altri colleghi e amici, tutti mico Alberto di Martino, quando notai ci, e in particolare al tema dei diritti di legati all’ambiente pisano e alla Scuola, sulla Gazzetta ufficiale delle Comunità libertà, con specifico riferimento all’or- come Andrea de Guttry, che svolgeva il europee il bando di concorso per am- dinamento penitenziario e all’analisi ruolo di Capo dell’Ufficio legislativo, Fa- ministratore al Parlamento europeo. Fui dei diritti fondamentali delle persone in brizio Pagani e Stefano Grassi, ex-allievi affascinato dall’idea di provare e inviai

2 la mia candidatura. Partecipai al concor- tuzioni e fonti del diritto. Era il posto su portato a diventare nel 2008 capo uni- so con spirito piuttosto “sportivo”, sen- misura per me. Iniziai quindi il 16 set- tà nella direzione generale delle finanze, za aspettative particolari, ma curando tembre 2002 come amministratore (così responsabile della remunerazione e dei comunque in modo adeguato la prepa- si chiamano i funzionari parlamentari) diritti sociali (pensione, malattia, as- razione grazie anche ai preziosi consigli al Parlamento europeo presso una com- sicurazioni ecc.) dei deputati, dove ho di Andrea de Guttry. Fu così che vinsi missione parlamentare permanente: la potuto mettermi alla prova dal punto di il concorso e si aprì concretamente la Commissione affari giuridici e mercato vista manageriale costituendo quasi ex prospettiva di mettermi al servizio del interno. novo un’unità organizzativa istituita per Parlamento europeo. Del resto l’idea di la messa in opera dello statuto. Dal gen- lavorare per un’assemblea legislativa mi Quali ruoli hai ricoperto all’interno naio del 2012 ad aprile 2014 sono stato aveva sempre sedotto, anche in relazio- del Parlamento? chiamato a fare parte, in qualità di legal ne al Parlamento italiano, sebbene non Diversi, grazie anche alle politiche di advisor e responsabile dell’organizzazio- avessi mai provato il concorso a livello mobilità interna. Nei primi tre anni di ne, del gabinetto del presidente Martin nazionale. attività in una commissione parlamenta- Schulz. re, mi sono fatto le ossa sul terreno della Quando hai iniziato a lavorare al procedura parlamentare, occupandomi Com’è stata l’esperienza presso il ga- Parlamento europeo e qual è stato il di vari dossier legislativi, ma anche della binetto del presidente Martin Schulz? tuo primo incarico? verifica dei poteri, di immunità parla- È stata un’esperienza che mi ha dato Devo dire che, essendo ignaro del- mentari e delle decisioni sulla scelta del- una conoscenza estesa dei settori e delle le concrete dinamiche di chiamata la base giuridica delle proposte legisla- attività più disparati della vita del Par- nell’ambito dei concorsi a livello co- tive. Successivamente mi sono spostato lamento. Dalle questioni politiche e dai munitario, non mi diedi molto da fare alla direzione generale della presidenza rapporti interistituzionali e con gli Stati per candidarmi ad una specifica posizio- dove ero in forza ad uno dei servizi del- membri, al bilancio, la sicurezza, la po- ne all’interno dell’Istituzione, così che la seduta plenaria, il che comportava la litica immobiliare, la riforma della pub- passò un periodo molto lungo prima di partecipazione alla programmazione dei blica amministrazione europea. Devo poi ricevere una proposta d’impiego. Ignora- lavori, l’assistenza ai presidenti di turno aggiungere che anche il mio rapporto vo infatti che in questo tipo di concorsi durante i dibattiti in aula a Strasburgo, personale con Schulz è stata una grande non esiste un vero e proprio scorrimento la preparazione del question time ed il sfida. Schulz è un personaggio politico della graduatoria, ma si crea una lista di trattamento delle interrogazioni parla- di rilievo, un politico puro, sempre oc- idonei dalla quale poi scegliere, in base mentari a risposta scritta. In quel perio- cupatissimo, con una dedizione e ritmi al curriculum del candidato, la persona do sono stato applicato alla segreteria di lavoro frenetici. I suoi appuntamenti più adatta al posto di volta in volta di- del gruppo di lavoro istituito dall’Ufficio iniziano (anche per noi) molto presto sponibile. È stato dunque il Parlamento di presidenza per la redazione delle mi- al mattino per concludersi la sera tardi. a farsi vivo perché alcuni servizi erano sure di esecuzione del nuovo statuto dei Non è stato facile trovare il tempo per- alla ricerca di un giurista, esperto in isti- deputati. Quest’ultima esperienza mi ha ché potesse dedicare la sua attenzione ai

3 dossier più strettamente tecnici e am- procedura, che ha portato alla nomina riguarda il Fiscal Compact, non posso ministrativi. Si è comunque instaurato di Jean-Claude Junker, esponente dei fare a meno di rilevare che si tratta di tra di noi un rapporto di fiducia molto popolari europei. Di grande rilievo è un passo indietro rispetto al modello stretto, estremamente utile nel trattare stato il fatto che i principali partiti poli- comunitario: un trattato intergoverna- le questioni più delicate e confidenziali. I tici europei (popolari, socialisti, liberali tivo firmato dai Paesi dell’eurozona e due anni e mezzo del primo mandato del e verdi), grazie anche all’impulso dato contenente una serie di norme comuni presidente Schulz hanno anche dato for- dal parlamento europeo e dal suo presi- e vincoli di natura economica, con un ma ad un importante progetto politico, dente, hanno indicato agli elettori i loro sistema di relazioni dalle quali si è vo- al quale ho avuto il piacere di prendere spitzenkandidaten alla presidenza della luto, direi deliberatamente, tener fuori il parte: quello di trasformare le elezioni Commissione. In questo modo il voto Parlamento europeo. del Parlamento europeo del maggio 2014 alle liste per il rinnovo del Parlamento a cura della Redazione Allievi in elezioni che, interpretando appieno il conteneva anche un’indicazione chiara In cosa consiste oggi la tua attività al trattato di Lisbona, costituissero un’in- per il vertice della Commissione. I po- Parlamento europeo? dicazione indiretta per la nomina del polari europei, con Junker candidato, Il primo maggio 2014 sono stato no- presidente della Commissione. A distan- hanno conquistato la maggioranza rela- minato direttore della direzione dei za di qualche mese mi pare che si possa tiva dei seggi, battendo i socialisti con diritti finanziari e sociali dei deputati, affermare che ci siamo riusciti. il loro candidato Schulz e i liberali con nel cui ambito avevo precedentemente Guy Verhofstadt. Il Consiglio europeo lavorato come capo unità. Oggi sono re- Si può dire che nell’Unione europea, ha accettato di designare Junker che ha sponsabile della gestione, tramite i miei dopo il trattato di Lisbona, sia mutata potuto contare non solo sull’appoggio tre servizi composti da una sessantina di la forma di governo? dei governi UE, ma anche sul sostegno persone, di diverse linee di bilancio del Diciamo che si tratta di un processo di una maggioranza parlamentare di coa- Parlamento europeo per circa 323 mi- molto graduale e complesso. Come sai, lizione, formata dai tre gruppi maggiori e lioni di euro. Si tratta di tutte le spese l’art. 17 del Trattato sull’Unione euro- basata su un programma politico. Il sol- direttamente connesse all’esercizio del pea, che ha ancorato alle elezioni euro- co è oggi chiaramente tracciato e sono mandato parlamentare ed al trattamen- pee il procedimento per l’individuazione convinto che questo sistema si rafforzerà to: spese di viaggio, assistenza parlamen- del presidente della Commissione, non in futuro. Certo si dovranno risolvere tare (collaborazioni personali, assistenti ha trovato applicazione fino alle ultime problemi non secondari quali quelli le- accreditati), assicurazioni, rimborsi delle elezioni, dato che il trattato di Lisbona gati alla scelta dei candidati presidenti spese mediche, trattamento pensionisti- entrò in vigore solo nel dicembre 2009, da parte dei partiti europei (ad es. con co, ecc. quando le elezioni della quinta legislatu- elezioni primarie, congressi ecc.), e fare ra europea si erano già svolte. In parti- ulteriori e coraggiosi passi verso elezio- Vista la tua attività, mi pare che non colare si prevede che, tenuto conto delle ni veramente paneuropee. Occorre col- ci sia persona più adatta per esprimere elezioni del Parlamento europeo e dopo tivare un’opinione pubblica realmente alcune valutazioni in merito alle spese aver effettuato le consultazioni appro- su scala europea, favorire la nascita e dei parlamentari, che come sai sono un priate, il Consiglio europeo proponga al lo sviluppo di mass media europei e non argomentato particolarmente dibattuto Parlamento europeo un candidato alla semplicemente nazionali, altrimenti a livello nazionale. carica di presidente della Commissione. come potranno tenersi dibattiti e con- La missione della mia direzione è quel- Tale candidato sarà poi eletto dallo stes- fronti elettorali tra i diversi candidati? la di mettere in condizione i parlamenta- so Parlamento europeo a maggioranza Inoltre deve essere adottata una nuova ri di esercitare in piena indipendenza e dei membri che lo compongono. Se il legge elettorale europea, invece delle al meglio il loro mandato di legislatori, candidato non ottiene la maggioranza, ventotto nazionali esistenti oggi, che de- che ha un impatto diretto sulla vita di il Consiglio europeo, proporrà un nuovo terminano asimmetrie di risultato e della circa 500 milioni di cittadini dell’Unio- candidato, che è eletto dal Parlamento rappresentanza elettorale. Come vedi si ne. Siamo chiamati ad erogare servizi di europeo secondo la stessa procedura. tratta di questioni cruciali per le quali il elevata qualità in un contesto unico al Nella sostanza, questa previsione ha sen- peso delle sovranità nazionali è tuttora mondo, assicurando al tempo stesso la sibilmente mutato, a mio giudizio, la for- significativo. buona gestione ed il controllo sull’utiliz- ma di governo europea, configurandola zo efficace ed efficiente dei nostri fondi in senso parlamentare. La questione più Pensi dunque che il ruolo del Parla- che, in quanto pubblici, ci sono stati rilevante era finora come sostanziare la mento europeo sia cresciuto? E riguar- affidati dai cittadini. Credo che i servizi previsione del Trattato ed aumentare la do al “Fiscal Compact”? che vengono oggi offerti dal Parlamento legittimazione democratica dell’Unione Credo che tutto ciò abbia dato un europeo siano tra i più elevati, se compa- europea. Come far derivare dai risultati nuovo impulso all’attività del Parlamen- rati con quelli degli altri Parlamenti del elettorali la nomina di una figura centra- to. In questo quadro Martin Schulz ha mondo. In più occasioni il Parlamento le dell’Unione stessa, quale il presidente svolto un ruolo importante, sia per le sue europeo è stato additato come un model- della Commissione? capacità di leadership dell’Istituzione che lo a cui ispirarsi, con richieste di visite da per la scelta dei temi sui quali far valere parte di altri parlamenti nazionali euro- Come si è arrivati alla nomina del il peso politico del Parlamento. L’esem- pei ed extraeuropei. Certo i nostri costi presidente della Commissione Jean- pio più evidente è costituito dal braccio dipendono anche dalla configurazione Claude Junker? Ci sono state criticità? di ferro sull’approvazione del bilancio assai peculiare dell’Istituzione, con tre Per la prima volta nell’Unione eu- pluriennale dell’Unione, quando il Par- sedi di lavoro, a Bruxelles e Strasburgo ropea, dopo le elezioni del maggio del lamento ha negoziato “pesantemente” e Lussemburgo, ventotto Stati membri 2014, il presidente della Commissione con il Consiglio, dando sostanza ai po- con ventitré lingue ufficiali: una com- è stato designato secondo questa nuova teri conferitigli dal Trattato. Per quanto plessità multiculturale e multilinguistica

4 che non trova eguali. In ogni caso, è be- no troppi) con un sistema di deleghe e road map per il futuro dell’Unione. Con ne evidenziare che i nostri servizi interni di coordinamento di aree omogenee ai tutta franchezza, o si progredisce con sono molto efficaci in merito al control- vicepresidenti, ma è ancora presto per decisione verso una federazione di Sta- lo sulle spese. Una democrazia efficiente coglierne la portata. L’attenzione adesso ti, oppure dobbiamo prendere atto che rappresenta un valore incomparabile, è sul “piano Junker” da 300 miliardi di ci sono velocità diverse e che l’Unione anche se ovviamente produce dei costi. euro, per rilanciare la crescita. Si comin- europea non è un progetto per tutti. Pur- ciano a cogliere i primi elementi di un troppo manca ancora una reale integra- Perché mantenere ancor oggi questa percorso ancora lungo, perché i fondi ef- zione politica. I numerosi problemi che molteplicità di sedi di lavoro del Parla- fettivi messi a disposizione per ora sono negli ultimi tempi hanno messo in crisi mento europeo? Non è uno spreco in solo 21 miliardi e occorre trovare nuovi la moneta unica dimostrano che è ur- termini di spesa per trasferte, sposta- finanziamenti messi a disposizione dagli gente una maggiore condivisione di so- mento di attività, ecc.? Stati. vranità. Occorre correggere gli squilibri La sede di Strasburgo del Parlamento economici tra i diversi Stati affrontando europeo ha un alto valore simbolico, po- Si è appena concluso il semestre in tale prospettiva l’armonizzazione fi- sta com’è nel cuore di un’Europa dilania- di Presidenza italiana del Consiglio scale, la mutualizzazione dei debiti, l’in- ta da due guerre mondiali. È la città per dell’Unione europea. Pensi che l’Italia vestimento per la crescita economica, il secoli contesa tra Francia e Germania, abbia svolto un buon lavoro? sostegno all’occupazione. scelta per dimostrare che una riconci- La Presidenza italiana è arrivata in liazione era possibile. Per questo è diffi- un semestre dove era quasi impossibile Come pensi che in questo quadro cile che possa essere cancellata. Oggi la portare risultati importanti, data la fase si possano contemperare i limiti di bi- maggior parte dei lavori parlamentari si di avvio della nuova legislatura con la lancio con la necessità, e direi anche il tengono a Bruxelles, dove hanno sede ricostituzione delle principali Istituzioni bisogno, di assicurare una dimensione anche le altre Istituzioni politiche. Se- e la designazione di tutti i vertici istitu- sociale dell’Unione europea? condo la Corte dei Conti europei, l’eli- zionali. Nell’ambito della sua Presidenza, La chiave per lo sviluppo futuro minazione dei trasferimenti a Strasburgo l’Italia ha comunque esercitato una cer- dell’Unione europea risiede, a mio parere, comporterebbe una riduzione annua di ta influenza sulle nomine, come quella nella crescita. Occorre favorire politiche spesa di circa 113 milioni di euro. Ma il di Federica Mogherini, al posto di Alto di crescita economica, che a loro volta problema resta complesso perché seppur rappresentante dell’Unione per gli affa- portino ad un aumento dell’occupazione, oggi, specialmente alla luce della crisi ri esteri e la politica di sicurezza. Inoltre soprattutto tra i giovani. Occorre inoltre economica, tutto ciò appaia difficilmen- credo che l’Italia abbia contribuito anche utilizzare al massimo la programmazione e te giustificabile agli occhi dell’opinione a rimettere al centro dell’agenda politica le risorse di bilancio dell’Unione europea, pubblica, resta il fatto che la sede del ed istituzionale l’attenzione alla crescita come volano di sviluppo degli Stati mem- Parlamento è fissata a Strasburgo, con il economica dell’Unione e dei suoi Stati bri. Al riguardo, uno dei problemi più relativo obbligo di tenervi dodici sessio- membri. Si tratta di ottime premesse, ma gravi resta quello dei fondi non spesi: la ni plenarie mensili all’anno, in base ai dobbiamo attendere le future evoluzioni. Polonia è la migliore utilizzatrice di fondi protocolli addizionali al Trattato. Per un comunitari, mentre l’Italia si trova spes- cambiamento occorre la decisione una- Vista la presenza all’interno del Par- so a restituire somme non utilizzate. A nime degli Stati membri, cosa tutt’altro lamento da oltre dodici anni, com’è livello nazionale dobbiamo migliorare la che scontata. cambiata, a tuo parere, l’Unione euro- nostra capacità di progettare e program- pea nel corso di questi anni? mare interventi per attrarre finanziamen- E la nuova Commissione europea? A mio parere l’Unione è cambiata ti e spendere quanto l’Unione europea ci Quali sono le tue prime impressioni? molto sia nei visi dei protagonisti che mette a disposizione. Ma l’Europa deve Il Parlamento europeo ha svolto una nelle proprie attività e competenze. In suggerirci anche riforme strutturali, che serie di audizioni dei nuovi commissari questi dodici anni sono arrivati tanti al- eleminino sacche di privilegio e favori- europei, contribuendo in modo attento tri Stati membri, con i loro leader ed i scano l’innovazione in ogni settore. Alla alla formazione della nuova Commissio- loro deputati, oltre naturalmente a nu- delusione dei cittadini e alle critiche degli ne. Infatti, sempre alla luce del trattato merosi nuovi colleghi. L’allargamento a euroscettici contro un’Europa matrigna di Lisbona, il Parlamento è chiamato Est dell’Unione ha, inoltre, arricchito non basta ricordare quanto di positivo è ad approvare con un voto d’investitu- di sensibilità diverse, talvolta contra- stato fatto finora, ovvero settant’anni di ra la Commissione nel suo complesso. stanti, la percezione dei differenti pro- pace e di sviluppo, ma quanto potremo Penso che questa nuova Commissione blemi da parte dell’Unione. Si pensi ad ancora fare. abbia una diversa percezione di sé, co- esempio alla delicata questione Ucraina 1 me “nuovo esecutivo” europeo. Anche e alla diversità di reazioni che essa su- Lorenzo Mannelli, Direttore della dire- la struttura interna della Commissione scita nell’approccio di un francese o un zione dei diritti finanziari e sociali dei depu- è mutata, con un chiaro recupero del italiano, oppure di un polacco o di un tati del Parlamento europeo. 2 ruolo di leadership del suo presidente, la lituano. L’Unione si è dunque arricchita Francesca Biondi Dal Monte, Assegni- presenza di sette vicepresidenti, inclusi di visioni diverse. A questa complessità sta di ricerca in diritto Costituzionale presso il primo vicepresidente e l’Alto rappre- e molteplicità culturali e politiche non la Scuola Superiore Sant’Anna sentante dell’Unione per gli affari esteri trova riscontro un adeguato quadro isti- e la politica di sicurezza, e venti commis- tuzionale. Purtroppo dopo la proposta di sari incaricati dei rispettivi portafogli. costituzione europea, che non è andata a Le opinioni espresse o le ricostruzioni Si è cercato di rimediare all’ipertrofia buon fine, si è cercato di rimediare con il proposte sono a titolo personale dell’intervi- dei componenti (ventotto, per assicura- trattato di Lisbona, ma il vero problema stato e non riflettono necessariamente l’opi- re la rappresentanza ad ogni Stato, so- rimane oggi quello di capire quale sia la nione delle istituzioni europee menzionate.

5 Le sfide politiche del cyberspazio di Pablo A. Mazurier e Luigi Martino he tu possa vivere in tempi interes- gurazione del web inteso come spazio di un elenco dettagliato di diritti e garan- “Csanti!” A prima vista, questa fra- libertà, cooperazione e socializzazione. zie dei cittadini: il diritto all’accesso se della tradizione cinese può sembrare, Quanto sia forte il potere delle grandi eguale, la neutralità della rete, la tutela soprattutto per noi occidentali, un buon corporation si può capire comparando le dei dati personali, il diritto all’autode- augurio, un desiderio di diventare pro- statistiche ufficiali sul numero di malati terminazione informativa, l’inviolabi- tagonisti di eventi che cambiano tutta d’influenza in paesi come la Germania e lità dei sistemi e domicili informatici, a cura della Redazione Allievi la nostra realtà. Chi non vuole trovarsi i dati ricavati da Google Trend in base i trattamenti automatizzati, il diritto in tempi di sfide tecnologiche, di movi- all’attività degli utenti.(3) all’identità, l’anonimato, il diritto all’o- menti sociali in un mondo di costante Le grande aziende multinazionali che blio, i diritti e garanzie delle persone globalizzazione, di riflessione collettiva dominano l’Internet sono in grado di sulle piattaforme, la sicurezza in rete, il su forme di governo e su modi di vivere? sapere più dei cittadini di quanto sanno diritto all’educazione digitale. Inoltre, si E infatti questi sono tempi interessanti, gli Stati di appartenenza. E questa è una sottolinea il ruolo dell’applicazione ar- grazie soprattutto alla creazione ed al conoscenza precisa, continuamente ag- monica delle norme prodotte a diversi forte sviluppo dello cyberspazio(1) che giornata ed altamente mercificabile. In livelli (sovranazionale, nazionale, regio- ha aperto la porta ad un mondo pieno questo scambio fra i cittadini-utenti che nale), elencando una serie di principi di trasformazioni economiche e sociali, chiedono sempre più servizi ed innova- per il governo della rete, fra i quali la ma anche simboliche ed antropologi- zione tecnologica e le aziende che invece necessità di salvaguardare la capacità di che, spingendoci a riflettere anche su creano delle “gabbie” chiuse, le autorità innovazione, la promozione della parte- un futuro “post-umano”, come ha sotto- governative dei paesi democratici vengo- cipazione diffusa di tutti gli interessati lineato la prof.ssa Barbara Henry.(2) no chiamate in causa per dare sicurezza e nelle procedure decisionali, la traspa- Lo sviluppo del web ha “coperto” in libertà ai primi limitando l’interferenza e renza, la responsabilità delle decisioni, modo naturale le diverse tappe della l’interferenza dei secondi. la necessità di una visione legislativa socialità: dalla cooperazione origina- Durante il seminario conclusivo aperta e democratica.(6) ria, quasi aristocratica in quanto gestita del corso in Cyberspazio e Politica L’iniziativa italiana si unisce a mol- solo da e per ingegneri ed accademici, Internazionale del Prof. Marco Mayer ti altri tentativi di regolare Internet in passando per l’anarchia di un mondo (4), la Prof.ssa Urbinati ribadì che sebbe- ambito europeo. Mentre gli Stati Uniti virtuale senza confini chiari dove fiori- ne “l’impatto di internet è equivalente si caratterizzano soprattutto per il loro scono le attività illegali, fino all’odierno all’impatto che ebbe il torchio nel ‘500” dinamismo nell’innovazione tecnologi- sviluppo dell’e-commerce, la diffusione ci troviamo di fronte ad una “nuova de- ca, l’Europa sembra occupare un ruolo dei social networks, il cloud computing mocrazia assolutamente meno democra- diverso, ma egualmente importante sino alla nuova realtà del 3D e dell’In- tica”, carente di una dimensione di “po- nell’evoluzione della rete, come por- ternet of Things. I nuovi giganti del web litica mediata” con i poteri mediatici in tatrice di quei valori e principi che raf- (Google, Microsoft, Amazon, Apple, grado di comprendere ed influenzare gli forzano la libertà, il rispetto dei diritti Yahoo, Facebook, ecc.) hanno inne- interessi degli utenti, gestire e control- umani, la cooperazione internazionale, scato una frenetica corsa verso l’inno- lare le informazioni ed utilizzarle a loro la promozione dell’innovazione ed un vazione, offrendo le piattaforme tecno- vantaggio.(5) corretto bilanciamento fra gli interessi logiche ed il bacino sociale necessario Questo scenario richiede quindi un rin- economici, la sicurezza ed i diritti dei per il successo di migliaia di applicazio- novato lavoro normativo da parte delle cittadini. Questo contributo al dibatti- ni che senza dubbio ci rendono la vita autorità pubbliche. In Italia recente- to globale sulla governance di Internet migliore. mente la Camera dei Deputati ha pre- potrebbe consentire all’Europa di ca- Tuttavia, sotto il velo dei vantag- sentato la bozza di una Dichiarazione ratterizzarsi come vera e propria poten- gi sociali, si comincia già a intravede- dei Diritti in Internet, considerata come za civile in ambito digitale, conferman- re come una vasta gamma di interessi uno degli strumenti più completi elabo- dosi “culla del rispetto e la diversità”, “particolari” mettono a rischio la confi- rati sinora, soprattutto perché contiene come sottolineato dalla prof.ssa Anna Loretoni.(7) Oltre al rafforzamento dei diritti online, gli Stati stanno discutendo come dovrà essere la governance di Internet, che attualmente si basa su cinque pi- lastri: la standardizzazione, l’apertura, la neutralità, il multistakeholderism ed il raft consensus. La responsabilità per la difesa di questi pilastri è in mano all’ICANN e l’IANA, due agenzie che sebbene si trovino sotto il controllo del Ministero del Commercio degli Stati Attività influenzale in Germania. Dati virologici e sulle infezioni respiratorie acute Uniti, lavorano in modo sempre più forniti pubblicamente dallo European Influenza Surveillance Network dello European indipendente e si occupano di supervi- Centre for Disease Prevention and Control. sionare l’attività delle agenzie nazionali,

6 attraverso funzioni di tipo quasi notari- In realtà, sotto la veste di un buon au- (1) Sul concetto multilivello di cyberspazio le. La novità risiede nella volontà degli gurio, essa nasconde una sorta di “male- si veda: Mayer, M. (et al.) (2014), How Stati Uniti di spingere verso una vera e dizione”. Da una prospettiva orientale, would you define Cyberspace?, https://www. propria governance globale. Il presiden- l’uomo vive felice in tempi di ordine e academia.edu/7096442/How_would_you_ te Obama ha dichiarato che dal 2015 stabilità, lontano da conflitti e cambia- define_Cyberspace. il contratto che mantiene legate queste menti sia individuali che sociali. Tutto (2) Henry, B., Imaginaries of the global istituzioni lascerà il posto ad un nuovo il contrario dell’attuale atteggiamen- age. “Golem and others” in the post-human modello di governance pienamente glo- to dell’uomo occidentale di fronte al- condition, in “Politica & Società”, 2, 2014, bale, a condizione che il servizio non la rivoluzione tecnologica. Per questo pp. 221-246. venga degradato, il pluralismo venga dobbiamo sempre tornare a riflettere (3) www.cyberpolitics.eu/trends.html mantenuto e soprattutto che Internet sulle diversità, sull’incontro delle di- (4) https://www.academia.edu/8116024/ non venga “balcanizzato” e non resti in verse culture, non rinunciare al dialogo Cyberspace_and_International_politics_2015 balia dei singoli Stati. Nessuno sa come ed alla faticosa ricerca di alcuni valori (5) andrà a finire questo percorso, ma sarà comuni e poi applicarli in modo coe- Seminario “Sovereignty, Public responsabilità di tutti gli attori il man- rente: questa è la grande sfida politica Opinion and Citizenship in the Digital tenimento e rafforzamento della Rete che la rivoluzione digitale impone oggi Era”, Dottorato in Politica, Diritti Umani e Sostenibilità, Scuola Superiore Sant’Anna, come ambito adeguato per la vita so- a tutti gli attori. Da essa non dipende- Pisa, 12/06/14. cyberpolitics.eu/seminar.html ciale online, l’innovazione tecnologica, rà solo il futuro di Internet. La sfida è lo sviluppo economico ed il benessere ancora più ampia: occorre evitare che (6) cyberpolitics.eu/dichiarazione.html sociale. il Cyberspazio si trasformi in un terreno (7) Loretoni, A., “La Potenza Civile. Il futuro dunque ci offrirà ancora dei permanente di conflitto e di guerra. Itinerari di ricerca.”, in Laschi, G. and Telò, tempi interessanti. M. (eds.) (2007), Europa potenza civile o A proposito della frase di apertura. Pablo A. Mazurier e Luigi Martino entitò in declino?, Ed. Il Mulino, p. 233.

7 “Dialettica, libertà...” avevamo neppure il controllo della Ragio- i socialisti al governo. Il tentativo succes- neria dello Stato, che rispondeva al Mini- sivo, con la politica di solidarietà e unità stro del tesoro. Potrei e dovrei fare molti nazionale, voleva portare anche i comu- segue dalla prima pagina altri nomi anche molto più importanti, ma nisti all’interno dello Stato, ma non ri- qui parliamo informalmente come in una uscì compiutamente. La mia opinione è chiacchierata. che ciò gli sia costato la vita.

Quale fu, in questo contesto, il ruolo Quali furono, invece, i principali av- del Partito Socialista? versari del centrosinistra? Devo dire che il Partito Socialista ebbe La politica strategica del centrosi- un ruolo molto importante proprio perché nistra è stata indebolita da alcune sue fu al centro del progetto della politica di contraddizioni e dalle opposizioni all’in- programmazione. Naturalmente non era- terno degli stessi partiti che ne facevano vamo soli. Fra i non socialisti, primo fra parte, soprattutto da settori della Demo- tutti fu Ugo la Malfa, che è uno dei padri crazia Cristiana: i dorotei (come ho det- della proclamazione e che come Ministro to prima, da Colombo in particolare), del Bilancio con la sua “nota aggiuntiva” ma anche dalle opposizioni a sinistra e aprì la strada a tale tentativo. Devo dire a destra: i comunisti, ma anche la Con- che nella fase preparatoria anche Lombar- findustria. Per i comunisti noi facevamo di e Giolitti ebbero una grande importan- una politica di programmazione “capita- za. Invece a sinistra non trovammo alcun lista”, mentre per la Confindustria una sostegno dai comunisti, che si opposero al politica di programmazione che chia- centro sinistra. mavano “polacca”, ovvero comunista. Ci schiacciarono. Ma fummo sconfitti La pianificazione, quindi, come ele- in particolare da una cosa che è fonda- mento essenziale di quella stagione... mentale e che spiega, secondo me, an- La politica di piano, vi faccio notare, a che tutta una serie di altre sconfitte, che mio parere è stata l’unica visione strate- ha rappresentato una nostra fondamen- Pieraccini oggi durante l’intervista gica per una politica di sviluppo del pae- tale debolezza: non controllavamo la bu- personaggi importanti negli anni del mio se. I governi che si sono susseguiti (prima rocrazia dello Stato, e questo ci rendeva impegno politico fu Guido Carli, che non e dopo) sono stati – a seconda dei casi – disarmati. Questa riflessione ci porta a fa- è vero fosse, come la sinistra lo dipingeva migliori o peggiori della media ma vive- re un viaggio indietro nel tempo. Deside- allora, un reazionario. Era un liberale che vano sempre, per così dire, navigando su ro parlarne perché è il più grande errore non escludeva affatto interventi dello Sta- rotte legate al presente, senza una visio- che le forze democratiche abbiano fatto, to, fino ad una forma di programmazione ne di riforma organica della società italia- e che paghiamo ancora oggi. Voglio ri- “liberale”. Non era vero neppure che ci fos- na. Se ci pensate bene, lo ripeto,il centro cordare i tempi della Liberazione. In quel se una completa condivisione di opinioni sinistra, con il suo sviluppo programmato momento, quando caddero il Fascismo e fra Carli ed Emilio Colombo. Era Colom- , è stato l’unico con una visione strategi- la Monarchia, la situazione era questa: bo, con i dorotei, che voleva bloccare le ca. Ma non tutti i componenti del cen- le vecchie forze erano vinte, non aveva- riforme di struttura e il disegno riformato- tro sinistra erano dello stesso parere, né no più nessuna forza “fisica”. La Monar- re del centrosinistra. Carli però, da gover- avevano gli stessi scopi. A partire da Mo- chia non c’era più e non c’erano più le natore della Banca d’Italia, non si oppose ro. Aldo Moro è stato forse l’unico uomo sue strutture, le sue organizzazioni. Il Fa- al Ministro del Tesoro, ovvero a Colom- politico che avesse una visione strategi- scismo era caduto e non c’erano più le sue bo. Da parte nostra, nel Partito Sociali- ca della politica. Ma la visione strategica strutture e le sue organizzazioni, come il sta, c’erano personalità interessanti. Ne di Moro non era la nostra, ovvero di una Partito. Era una situazione ideale per co- citerò uno: Riccardo Lombardi, personali- società italiana radicalmente trasformata struire, con notevoli possibilità di succes- tà affascinante, di grandissima intelligenza tramite la programmazione. A mio pare- so, una democrazia nuova, moderna. Era e capacità creativa, che giocò un notevo- re, e l’ho scritto più volte, aveva un obiet- la tesi della rottura col passato. Anch’io le ruolo. Era un riformista, in verità diverso tivo “giolittiano”. Giovanni Giolitti aprì personalmente lo credevo possibile, e non da noi, schierati con Nenni e quindi non all’inizio del 900 ai socialisti – a Filippo ero solo perché a Firenze c’era il Comita- molto stimati dalla élite intellettuale. Con Turati in particolare – ed attivò norme in- to di Liberazione Toscano con Carlo Lu- il suo riformismo Lombardi voleva distrug- novative e liberali. Ma qual era il suo sco- dovico Ragghianti (si ritorna così a Pisa gere, tramite le riforme di struttura, il ca- po? Giolitti non era socialista e neppure e alla Normale). Ci fu la capacità di uni- pitalismo e creare lo stato socialista, con progressista. Era un conservatore liberale re su questa linea l’intero comitato su po- un partito che aveva il 14% di voti con- intelligente. Il suo scopo era di riassorbire sizioni che per alcuni partiti (comunisti, tro la DC che superava il 30% e aveva in nello Stato le forze che erano anti-Stato parte del PSI) divergeva da quelle uffi- mano le leve del potere anche economico, o si consideravano addirittura fuori dallo ciali di Roma. Elaborammo una politica compreso appunto il Ministero del Teso- Stato stesso (i cattolici del non expedit). che fosse appunto di rottura col passato e ro. Lombardi in realtà fu contro la politica Da una parte, quindi, i socialisti (che ri- di costruzione di una moderna democra- del Governo e non facilitò certo il nostro uscì a portare a partecipare alla concreta zia. Ricordo il contributo di quello stra- compito, che era già difficilissimo: dar vi- lotta politica con Turati), dall’altra i cat- ordinario giornale che fu la Nazione del ta alla programmazione, ma senza armi per tolici. Riuscì anche con loro, con il famo- Popolo, di cui io ero uno dei redattori e farla. Antonio Giolitti prima di me, e poi so patto Gentiloni. Moro, quindi, per me che era il quotidiano del CTLN, con un io, eravamo Ministri del Bilancio ma non era “giolittiano” in quanto riuscì a portare dibattito di grande vivacità e con grandi

8 personalità (come Piero Calamandrei) in quella – forse ultima – grande stagione di Firenze. Il risultato finale di questa batta- glia per costruire un’Italia nuova fu la no- stra sconfitta. Ragghianti, alla testa di una commissione del CTLN, si recò a Roma per incontrare il Governo e il Comitato Nazionale di Liberazione. Il Governo era il primo che fosse espressione del CLN: il Governo Bonomi. Sia il Governo che il CLN respinsero le nostre proposte. Vin- se la continuità dello Stato, che era evi- dentemente l’opposto della rottura con il passato. La sua vittoria è stata fatale, dan- nosissima. Ragghianti, tornato a Firenze, si dimise. La storia gloriosa della Resisten- za fiorentina si concluse. Riuscimmo però ad ottenere ancora una grande vittoria: le forze politiche uscite dalla Resistenza, no- nostante l’inizio della guerra fredda, riu- scirono a dar vita alla Costituzione della Repubblica Italiana, un alto documento, un’alta sintesi, non un mediocre compro- Sulle sudate carte: da sinistra, Pieraccini con gli amici Capaccioli e Meucci messo tra varie tendenze ed apporti ma il disegno di uno stato democratico, sociale Rossi varie volte ci disse: come volete fare idrologico del Paese: la sistemazione di tut- libero e giusto. la programmazione? Come potete farla con ti i bacini idrici italiani, che erano allora e questa burocrazia? sono purtroppo ancora oggi in uno stato di- Eppure… Facemmo altri errori, come quello di sastroso. Era una grande lezione riformatri- Eppure anche qui entrarono in cam- una programmazione omnicomprensiva. ce, perché partendo da questo punto, con po le forze della continuità dello Stato: i C’era dentro tutto: lo sport, l’economia, una serie di conseguenze logiche, sareb- tempi dell’attuazione della Costituzione la cultura, il teatro, il turismo, l’agricoltura, be cambiata tutta l’Italia. Per sistemare un furono bloccati. Ci vollero anni ed anni il Mezzogiorno e via dicendo. Perciò era fa- bacino occorreva costruire delle dighe che per dar vita ad alcuni istituti della Costi- cile sostenere che fosse una programmazio- avrebbero alimentato centrali idroelettri- tuzione. Molte leggi del vecchio regime ne di tipo “sovietico” e quindi comunista. che, ma in precedenza avrebbero richie- monarchico fascista restarono in vigore, Non era vero, perché era una program- sto di sistemare i fiumi e nel Mezzogiorno i e a lungo. Accadde che questa azione di mazione democratica. Le decisioni veni- boschi e le montagne. Bisognava intacca- rallentamento fu fatta anche da forze po- vano prese in Parlamento. Le scelte erano re la grande proprietà assenteista nel Mez- litiche che erano state fra i fautori, anzi elaborate dallo Stato, dai sindacati, dal- zogiorno, il latifondo e quindi dar vita ad fra gli autori della Costituzione, come la la Confindustria, ma certamente era una un’agricoltura più redditizia. In definiti- Democrazia Cristiana ormai saldamente programmazione totale. Ed anche questa va: partendo incisivamente da una rifor- alla guida dello Stato. Questa forza della fu tra le ragioni del nostro fallimento, per- ma, per una logica consequenziale, sarebbe continuità dello Stato ha bloccato tutti ché affrontare contemporaneamente tutti nata la nuova Italia democratica e moder- i tentativi di riforma generale dello stato quei problemi e coordinarli fra di loro era na con un’economia che avesse al centro italiano ed è sempre risultata vincitrice. impossibile. Avremmo invece dovuto con- l’elettricità. Era la modernità: naturalmen- Queste forze furono anche, naturalmen- centrarci su uno, due, tre punti essenziali e te, la modernità di quell’epoca. Perché ho te, contro il centrosinistra. Contro di urgenti della situazione italiana, per apri- fatto questa divagazione? Prima di tutto noi c’erano le vecchie strutture, i poteri re il cammino ad una stagione di riforme. perché la nostra programmazione non se- corporativi, i gruppi di interessi partico- Non lo facemmo. guì questa strada e fu, come ho detto, om- lari, i poteri economici, le lobby. Qui, se me lo permettete, vorrei fa- nicomprensiva e destinata all’insuccesso. re un’altra deviazione nel passato, ma tal- Avremmo dovuto seguire la lezione di Tu- Quali furono invece, dal suo punto di mente attuale che lo merita. Mi riferisco rati. In secondo luogo perché nonostante vista, gli errori del centrosinistra? – credo che lo conosciate – al grande di- la nostra onnicomprensività non ponem- Vi furono anche nostri errori, primo fra scorso che Filippo Turati fece nel 1920 in mo mano a nessuna legge per affrontare la tutti proprio la sottovalutazione del pe- Parlamento e che si intitolava “rifare l’Ita- situazione del territorio, cosicché il disse- so della continuità dello Stato. Non ci cu- lia”. Era un discorso allora modernissimo. sto idrogeologico continuò ad aggravarsi e rammo di fare una riforma della burocrazia Per presentarlo Turati lavorò con grandi oggi siamo in una situazione catastrofica. e di modificare il funzionamento stesso ingegneri, soprattutto esperti di elettrici- Come sempre, le politiche riformiste furo- dello Stato. Volevamo fare una moderna tà come Angelo Omodeo. Sarebbe come no sconfitte e Turati fu lasciato solo, anche politica di programmazione così comples- se oggi i politici consultassero a fondo gli dal suo partito, e il suo discorso non ebbe sa, così in lotta contro le forze conserva- scienziati della robotica. Ebbene: Turati alcun seguito. trici, senza avere in mano un’arma per con queste consultazioni elaborò una po- Invece, oggi c’è un fatto nuovo per il ri- attuarla. Fu un grave errore, ed io stesso litica per la ricostruzione dell’Italia dopo la formismo, rappresentato dalle elezioni eu- devo fare autocritica come persona e co- guerra, che partiva da un unico punto di ri- ropee che hanno visto la vittoria del PD di me Partito Socialista. Ricordo che Ernesto forma ed era quello di affrontare il dissesto Matteo Renzi con il 40% dei voti. È sta-

9 politica estera. Doveva invece concentrar- si per ottenere un posto chiave per la po- litica economica, che tanta importanza ha per l’Italia. Infine nonostante la sua avver- sità per la politica di austerità e di rigore è costretto ad attuarla.

Tornando al centrosinistra, quale fu secondo lei il vero motivo che portò al- la sua crisi? Credo che la crisi del primo Governo Moro abbia ragioni diverse da quelle che vengono presentate comunemente dal- la vulgata, e cioè dallo stanziamento per le scuole private – peraltro non molto ri- levante – contro cui si oppone il Ministro del Bilancio Giolitti. In verità, io penso che la vera causa del- la crisi del primo Governo Moro sia stata la legge urbanistica, come ho già soste- nuto anche in sedi pubbliche, ed è per la legge urbanistica che si instaurò una pe- ricolosa crisi. Quando arrivai al Governo ero Ministro dei Lavori pubblici e dovet- ti affrontare molti problemi aperti e dif- ficili. Ne cito uno: il disastro del Vajont. Anche qui si accusa lo Stato di non aver fatto nulla, invece l’affrontammo positi- vamente facendo una legge modernissima di pianificazione territoriale con l’appor- to dei principali urbanisti e che rimase l’u- nica esperienza concreta di pianificazione in quel settore. Ma il problema centrale fu la legge urbanistica. Non abbandonammo il progetto Sullo, ma lo riprendemmo in esame con un Comitato di urbanisti e di esperti in vari settori di altissimo livello. Correggemmo le posizioni eccessivamente oltranziste, elaborammo un nuovo proget- to, ma sostanzialmente la seria regolazio- ne delle aree fabbricabili restò valida. Il progetto divenne un disegno di legge, ma occorre ricordare che non arrivò mai nem- Giovanni Pieraccini studente, in piazza dei Miracoli meno al consiglio dei Ministri perché si ci fu una violentissima campagna che lo di- ta la prima volta in cui i cittadini italia- al momento – sono la legge di abolizione pingeva come una minaccia alla proprie- ni si sono ribellati alla continuità dello delle Provincie e di abolizione del Senato, tà della casa, una minaccia per l’edilizia e Stato. Hanno detto di no ed hanno det- che sono pessime. C’è un eccesso di faci- anche per la democrazia. Il tutto perché to: bisogna cambiare tutto. Questo risul- loneria, di credere che sia possibile fare le il testo del disegno di legge fu, illegitti- tato è forse l’apporto maggiore di Renzi riforme con grande rapidità, non accom- mamente, pubblicato. Ricordo una gran- al rinnovamento del Paese. Ma è soltan- pagnati da quella lunga preparazione che de assemblea confindustriale per l’edilizia, to una premessa. Non voglio cadere in fu di Filippo Turati. Intanto nell’annuncio all’EUR, in cui io fui letteralmente aggre- una discussione sui problemi di oggi, ma di una riforma al mese si è passati alle rifor- dito dalla massa degli imprenditori parte- due osservazioni desidero farle. Renzi deve me entro il 2018 e continuano i rinvii. A cipanti. Ci fu sull’Espresso una grande foto fronteggiare due ostacoli: in primo luogo mio parere Renzi ha sbagliato anche in po- che mostrava dinanzi a me, sotto il palco, i il tentativo permanente, finora vittorio- litica estera. Anzitutto ha caricato di pro- contestatori che facevano gesti minacciosi so, di chi non vuole cambiare nulla, di sa- messe eccessive la presidenza italiana del alzando le braccia e il Ministro che si spor- botare, ritardare le iniziative riformatrici. Consiglio dell’Unione Europea, ottenen- geva verso di loro con eguale veemenza. In secondo luogo sé stesso perché quelle do scarsi risultati. Poi ha concentrato tutti Si era ripetuta di nuovo la vicenda del- che sono le sue doti migliori – coraggio, gli sforzi per ottenere per l’Italia l’incarico la pubblicazione sui giornali della lettera di ottimismo nell’azione, fiducia in se stesso di rappresentante dell’Unione Europea per Colombo a Moro – per quanto Colombo e nell’avvenire, tenacia – rischiano di di- gli affari esteri, mentre tale rappresentan- l’abbia sempre negato – contro le riforme ventare anche sui limiti perché lo stanno za non ha un vero peso per determinare la di struttura. Bisogna dire però che Moro già portando ad errori come quelli che – politica estera, l’Europa stessa non ha una l’aveva tenuta nel cassetto, come non ave-

10 va mai posto all’ordine del giorno la legge urbanistica. Era la sua caratteristica, il rin- vio delle questioni scabrose. Uno degli oppositori più duri della rifor- ma urbanistica fu invece il presidente della Repubblica Antonio Segni, che fra l’altro ebbe a dire che non avrebbe mai firmato la riforma urbanistica anche se fosse stata approvata dal Parlamento. Non lo dichia- rò mai ufficialmente, ma tutti conosceva- no la sua durissima opposizione. Ed ecco il “tintinnare di sciabole”, la minaccia di col- po di Stato alla cui realtà ancora oggi non credo, ma che riuscì comunque a mettere in crisi il Governo. Sostengo quindi che la crisi del Governo Moro ci fu per bloccare la legge urbanistica da me presentata. Ri- tengo che sia assolutamente vero. Fu una gravissima sconfitta per la spinta rinnova- trice della politica di centro sinistra. Il dilemma che avemmo allora dinan- zi a noi, e che ebbe in primo luogo Nen- ni come leader del partito Socialista era questo: se rifare il governo di centrosini- stra o passare all’opposizione. Ma se fossi- mo passati all’opposizione si sarebbe aperta la strada ad un governo di destra, anche con l’estrema destra, perché non poteva Pieraccini contestato per la sua riforma dai rappresentanti della proprietà edilizia più rinascere un Governo centrista, né un Governo conservatore moderato. Senza i una nuova stagione di riforme. Del resto, di Viareggio, per la mia completa ostilità socialisti il centro-sinistra era finito, e l’u- neppure il progetto della programmazio- alla politica del compromesso storico. Del nica soluzione era la destra. A quel punto ne non si fermò del tutto poiché si giunse resto i due protagonisti si muovevano con perciò occorreva accettare, diciamo pu- ad approvare il primo piano quinquenna- intenti diversi: mentre Moro pensava, co- re, un compromesso, perché più che la ri- le (che veniva comunemente indicato col me ormai ho detto più volte, al riassorbi- forma urbanistica pesava il “tintinnare di mio nome), presto però affossato. A que- mento dei comunisti nello Stato e cioè ad sciabole” che apparve inquietante e co- sto punto, dopo tante considerazioni devo un intento in realtà conservatore, Berlin- me una minaccia reale, con il Generale De aggiungere una postilla sull’azione di Mo- guer pensava che il PCI avrebbe guidato Lorenzo e – dietro di lui – il Presidente Se- ro, che era un grande politico, l’unico che l’avanzata delle forze di sinistra per incisi- gni. Questa grave minaccia costellata di si muovesse con una visione strategica, ve conquise sociali in una nuova democra- episodi inquietanti sfociava in una situa- ma era sempre alla ricerca della media- zia. Perciò la loro stagione durò poco. Non zione pericolosa e rendeva verosimile il ti- zione, del largo consenso, delle soluzioni pensavo che la democrazia potesse o possa more di colpo di Stato. Credo ancor oggi prudenti. Non era un uomo di battaglia anche oggi essere un regime unitario. L’e- che Nenni con la sua decisione, approva- come Fanfani che forse, se fosse stato alla lemento fondante della democrazia, come ta dal Partito, di dar vita ad un secondo guida del Governo, avrebbe dato più forza diceva anche Bobbio, è proprio il contra- Governo di centrosinistra, abbia avuto ra- alle riforme. Moro, in realtà, pensava che sto, la divisione, non l’unione. La demo- gione perché nessuno può dire ciò che sa- i problemi, anche i più spinosi, se vengo- crazia non vive se non c’è dialettica. rebbe accaduto in quell’Italia di allora, no messi da parte, col tempo svaniscono qualora fosse crollata la soluzione demo- da soli. Può essere vero, ma c’è il rischio Arriviamo quindi alla stagione di cratica della crisi. che tutto svanisca nel nulla. Craxi… Ci fu infine la crisi finale del centro si- A questo punto s’inserì l’abilissima Non tutto fu perduto, tuttavia… nistra, quando con De Martino il Partito azione di Craxi. A parte tutti gli errori, Devo dire che non è neppure vero che dichiarò di non intendere andare al Gover- le rinunce, Craxi nel suo primo disegno con il secondo Governo Moro il dise- no senza comunisti e fu ridotto al di sotto programmatico, basato soprattutto sul la- gno riformatore del centro sinistra si sia del 10% dei voti. Fu la stagione dell’unità voro del gruppo di intellettuali di Mondo concluso definitivamente. Certamente nazionale, del compromesso storico, la sta- Operaio, rivista fondata da Pietro Nen- la programmazione non fu mai attuata e gione di Berlinguer e di Moro, quando Mo- ni per una riforma organica della società, della legge urbanistica non si parlò più, se ro sembrò aver raggiunto anche l’obiettivo riuscì con il suo coraggio, tenacia, perfi- non per misure parziali: però non si fermò dell’assorbimento dei comunisti nello sta- no spregiudicatezza, a risalire la china, la crescita dei diritti civili, dell’avanzata to. Schiacciato fra PCI e DC, il PSI diven- dato il fallimento dell’unità nazionale, a dei diritti delle donne fino al divorzio e ne ininfluente. Fu a quel momento, con le ridare un ruolo al partito fino a diventa- all’aborto, ma più ancora si ebbe lo Statu- elezioni del 1976, che mi dimisi dalla po- re Presidente del Consiglio. Ma il Craxi to dei lavoratori con il famoso articolo 18 litica attiva. Non è vero, come qualcuno presidente abbandonò il suo primo dise- di cui si parla appassionatamente anche disse, che non fui più ripresentato. Mi di- gno della grande riforma e si concentrò in questo periodo. Ci fu, intorno al 1960, misi dopo aver riottenuto il mio collegio nell’esercizio del potere, e tutti sappiamo

11 le vicende successive fino a Tangentopo- avere obiettivi atti alla difesa dei debo- lo è compito di una grandissima difficol- li. Ancora una volta, la riforma organica li, all’uguaglianza, alla giustizia ed hanno tà. La morte dei partiti ha messo in crisi, dell’Italia fallì. la possibilità di muoversi per ottenerle, con la Rete, la democrazia rappresentati- ma hanno anche la possibilità esecranda va ed ha aperto prospettive di democrazia E oggi? Vede dei disegni autentica- di agire come pedofili, razzisti, terroristi. diretta, con il diretto intervento dei cit- mente riformatori, al momento, nella po- Tutto ciò con un perpetuo movimen- tadini tramite la Rete stessa. litica italiana? to della società, come dice Bauman, “li- Da qui nascono movimenti nuovi co- Oggi, nell’epoca di Renzi, è rinata la vo- quida”. Siamo del resto nell’età della me quello di Beppe Grillo, con la creazio- lontà di dar vita ad una generale riforma robotica. ne del M5S. Doveva essere lo strumento della società e dello Stato. Ma c’è una do- Non è il caso di fare qui una lunga dis- per sostituire la democrazia rappresenta- manda che ora s’impone. Qual è il rifor- sertazione sulla robotica, ma occorre dire tiva con la democrazia diretta, nella qua- mismo dell’era della globalizzazione? È il che essa sta cambiando moltissime co- le i cittadini potessero partecipare con la grande problema che deve essere affronta- se, la stessa vita degli esseri umani, l’e- Rete direttamente alle scelte politiche to, poiché il nostro riformismo aveva una conomia, la scienza. Pensate, per fare un senza bisogno di partiti, di organizzazioni, precondizione: la sovranità dello Stato. esempio, che la robotica ha costruito un di permessi e senza limiti di spazio, senza Basta pensare, per fare un esempio prati- meccanismo, tramite il quale potete ve- barriere. Ma il M5S ha tradito questa sua co, che non avremmo potuto pensare al- dere un oggetto in tre dimensioni; poi è funzione perché è diventato di fatto pro- la programmazione se non avessimo avuto andata oltre, perché ormai quell’ogget- prietà privata di Beppe Grillo, con poteri il controllo della moneta, e quindi la possi- to potete materializzarlo artificialmente. assoluti come quello di espellere i dissen- bilità di manovre valutarie. Oggi il nostro L’oggetto che vedevate in tre dimensioni zienti e di autorizzare o negare la nascita disegno riformatore è ormai inattuale (è ora potete vederlo concretizzato nelle vo- di strutture locali. Accanto a lui Gianro- storia, non politica) perché lo Stato non è stre mani. Per me che sono un uomo ul- berto Casaleggio con la sua società eser- più sovrano. Il potere decisionale è in gran tranovantenne sembra fantascienza. Ma cita un grande potere, così che si può parte passato all’Unione Europea, al Fon- non è fantascienza, è la realtà; e poiché la parlare di un duopolio. do Monetario Internazionale, alla Banca robotica permette di costruire, direi “dal Anziché un partito della democrazia Mondiale, alla Banca Centrale Europea, nulla”, le cose, la NASA non manda più diretta, è nato un duopolio. Non si era all’Organizzazione Mondiale del Commer- i missili per portare pezzi di ricambio al- mai visto, neppure con il partito di Sil- cio. Questo insieme di poteri impone la le sue stazioni spaziali, visto che i pezzi di vio Berlusconi, un partito proprietà pri- politica del mercato e la sua ideologia agli ricambio possono essere costruiti lassù. vata. Resta però la necessità di partire da Stati. Ma c’è di più: esiste un problema più Ci sono ormai addirittura mercatini che zero per costruire la democrazia del XXI grave, ed è che siamo in un mondo diverso vendono oggetti creati così, anche se per secolo. Non sarà più fondata sui parti- da quello dei miei tempi. Siamo nella so- ora si tratta di piccoli oggetti potrebbe- ti, che paradossalmente sono morti, ma cietà dell’informatica, della robotica, del- ro essere anche di grandi dimensioni. Si hanno conservato il loro potere decisio- la biotecnologia, di un’economia che sta è giunti perfino a costruire un hamburger nale, che in definitiva è un potere che trasformandosi con le scienze sperimenta- senza avere la carne, e l’hamburger creato blocca la nascita del nuovo Stato. Occor- li (pensiamo, per esempio, alle nanotecno- è risultato anche mangiabile. rono nuove strutture, nuovi modi di or- logie). Questi due elementi congiunti: la Se guardate al futuro potete intrave- ganizzazione, nuovi rapporti fra il potere perdita della sovranità dello Stato e la na- dere sviluppi importantissimi: costruen- tecnologico-scientifico e quello politico. scita di un mondo nuovo rendono obsolete do il cibo, si potrebbe giungere alla fine Occorre studiare attentamente il funzio- le nostre strutture, i nostri organismi poli- degli allevamenti animali dando vita ad namento e quindi l’ordinamento neces- tici, lo stesso nostro modo di vivere. Han- un mondo meno inquinato, essendo pro- sario per la società informatica, robotica, no portato alla morte dei partiti, poiché prio gli allevamenti fra le cause maggio- biotecnologica e capire i necessari limiti nel mondo della Rete i giovani non vanno ri dell’inquinamento. Si potrebbe pensare che pur devono esserci. Non è possibile, certamente ad iscriversi ad un partito per a fornire cibo in luoghi in cui manca tut- alla lunga, eludere queste necessità. frequentare le sue deserte sezioni svuota- to, come in alcuni paesi africani. Un altro te dalla generale sfiducia nella politica, ma lato del progresso tecnologico è del resto E la legge? comunicano fra loro nella Rete, nel bene e quello dei droni usati in guerra. Gli USA La funzione della legge resta essen- nel male, per riunirsi, dividersi, impegnarsi gli hanno già usati e li usano nei bom- ziale. Non ci può essere nessuna società, in progetti comuni. E cresce però un’altra bardamenti in Iraq, in Afghanistan e og- qualunque essa sia, che non debba esse- fra le molte contraddizioni perché, mentre gi contro il Califfato. I soldati americani re regolata da leggi e non ci può essere i partiti sono morti, il potere dei partiti è non muoiono più, ma i droni ammazza- nessuna società che non abbia bisogno di rimasto ed è dominante. no anche i civili, gli inermi. I droni sono ordinamenti per esprimerla: siano forme Qualche giorno fa ho letto su un giorna- però ormai numerosissimi e adibiti a vari parlamentari o forme espresse dalla Rete. le che l’ex ministro Livia Turco ha pianto usi, e sono spesso di grande utilità. Sosti- Ma soprattutto ritengo che qualsiasi tipo in televisione perché sono ormai pochissi- tuiscono l’uomo in molti lavori, adempio- di ordinamento, anche del XXI secolo, mi gli iscritti al PD e per lei la colpa è di no a molti compiti. debba garantire i valori che sono alla ba- Renzi. Ma non è colpa di Renzi, è la con- se della democrazia, se non vogliono pre- seguenza della fine dei partiti. Quali risposte può dare, in questo cipitare in una nuova dittatura e quindi contesto, lo Stato? in una nuova crisi. Sono i valori della E della Rete? Per tutte queste ragioni, è evidente dialettica, della libertà, della giustizia. Nella Rete i partecipanti non hanno che lo Stato attuale com’è oggi e come limiti né frontiere geografiche, non han- è strutturato ed organizzato non rispon- intervista a cura di no bisogno di autorizzazione, di organiz- de più alle esigenze di un mondo nuovo. Franco Mosca, Fabio Pacini zazioni, di tessere, di permessi. Possono Tuttavia, costruire lo Stato del XXI seco- e Mauro Stampacchia

12 a pubblicazione di questo nu- Lmero del Sant’Anna News è resa possibile dalle inserzioni pub- blicitarie – le trovate in questa pa- gina e nell’ultima – a cui si ricorre per la prima volta secondo quan- to deliberato nel CD e nella nostra ultima Assemblea. Ricordo che la Scuola ha operato una riduzione del contributo per la pubblicazio- ne del giornale. Altri inserimen- ti pubblicitari sono programmati per la prossima uscita in modo da raggiungere una completa e stabile copertura dei costi di edizione e di stampa. Ringrazio gli inserzionisti per la loro disponibilità (la cifra to- tale raggiunge i 6000 Euro) e rivol- go un invito agli Associati affinché si facciano parte attiva nell’ar- ruolamento di nuovi sponsor. Gli inserzionisti hanno accettato di sti- pulare con l’Associazione una con- venzione che offra agli Associati opportunità e condizioni molto fa- vorevoli per usufruire dei loro ser- vizi. FM LOCANDA SANT’AGATA

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Cordialità Dott. Umberto Mugnaini

Via di Cisanello 1/a – 56010 – GHEZZANO Telef. Fax: 050/879535 Piva: 02066630506 CCIA REA n. 178080 Cap.Soc. 100.000,00 int.vers Banca Nazionale del Lavoro – Pisa IT04W0100514004000000001234 Banca Popolare di Vicenza: IT61E0572814092492570973692 Banca Di Credito Di – Ghezzano : IT 63 D 08562 25300 000010950186 Monte Dei Paschi Di Siena – Metato IT 57 P 01030 25301 000000419302 A Sant’Anna di Stazzema Percorsi tra le storie di una strage nazista e fascista di Marco Piccolino*

uesta storia inizia con le parole pro- la chiesa di Sant’Anna di Stazzema, un del vicino borgo di Farnocchia, trovatosi Qnunciate da un vecchio signore, Pie- evento in cui furono trucidate circa 150 anche lui per caso quel giorno a Sant’An- tro Giuntini, che ha ora poco più di 84 persone e che rappresentò il momento na); e poi la “bimbina” che voleva gioca- anni, e che, al tempo degli avvenimenti chiave dell’eccidio di una intera comuni- re con il ragazzo. Una scena rimasta per narrati, aveva circa 14 anni. Pietro era tà umana, avvenuto il 12 agosto del 1944: sempre nella memoria come un sinistro seduto sul muretto che delimita, sul lato le vittime circa 500, nella maggioranza flash che ha tormentato Pietro per anni, e destro, la piazza centrale di Sant’Anna di donne, vecchi e bambini (alcuni dei qua- di cui egli non aveva però voluto mai par- Stazzema, un piccolo borgo delle Apua- li bruciati vivi); gli animali uccisi, le case lare fino al 2008, quando l’apparizione del ne meridionali situato ai piedi del Monte incendiate, la chiesa dissacrata, i cadaveri controverso film su Sant’Anna di Spike Lieto, e diceva: dati alle fiamme; e – alla fine – i canti, ac- Lee lo aveva indotto a riandare nel paese compagnati dal suono di un’armonica o di e a raccontare l’orrore a cui aveva assistito «Vi faccio vede’… Io ero per qui, ve- organetto, con cui i massacratori, sporchi per pochi attimi, e da cui era scampato in devo laggiù [verso il lato di ingresso alla di sangue (ma evidentemente soddisfatti modo fortunoso, per la rapida fuga insie- piazza] questi due tedeschi… e qui [cioè a per aver svolto un “bel lavoro” – sono le me al padre. Da allora si era sviluppato in sinistra sul muro] c’era mio padre… e qui parole di una sopravvissuta), festeggiava- lui il desiderio sempre più insistente che [verso la piazza] c’era tutta questa gente… no, in una macabra euforia, la strage ap- qualcuno registrasse il suo ricordo, per c’era una bimbina… Mi ricordo, lui, mio pena compiuta. smentire la fantasiosa ricostruzione del padre, era qui… La bimba aveva 7-8 an- Poco prima Pietro aveva raccontato di massacro fatta dal regista americano, e – ni… aveva 5-6 anni, voleva sape’: «Come come lui e suo padre si erano trovati, un più in generale – per ristabilire la verità su ti chiami?»… Stava lì, mi aveva preso le po’ per caso, a Sant’Anna, quel giorno. quello che era accaduto. mani… Nel frattempo vidi uscì il prete da Sisto Giuntini, un contadino-muratore Per quel che mi riguardava, studioso lì davanti… [Pietro indica la facciata della del vicino borgo di Santa Lucia di Cama- sperimentale di neurofisiologia, e impe- chiesa]… vidi uscì il prete… La gente era iore, era finito per le sue idee anarchico- gnato – com’ero allora – in ricerche di tutta ammucchiata qui [fa ora segno verso socialiste nel mirino delle squadracce fa- storia della scienza, non pensavo certo la piazza dinanzi a lui], quella palancita là sciste della zona. Aveva rischiato di essere di essere io a dover mettere su carta i ri- non c’era [indica la siepe che delimita la piaz- ucciso quando, all’inizio dell’ottobre del cordi di Pietro. Poi però, per circostanze za dal lato opposto]… diciamo quell’alloro ‘42, fascisti e nazisti insieme avevano fat- abbastanza imprevedibili, mi sono trovato là non c’era… era tutto libero… e qui era to irruzione nella sua casa. Era riuscito a profondamente coinvolto nella storia che tutto un gruppo di gente. Diceva [il prete]: scampare perché – avvertito dalla moglie l’anziano signore narrava, al punto che la «Siamo tutti nella mani del Signore, non di quanto si preparava – si era rifugiato mia vita ha preso una nuova direzione. vi preoccupate», e io vidi questo tedesco insieme col figlio in un boschetto di lec- Da due anni quasi tutto il mio tempo è lì [fa segno verso il lato di ingresso alla piaz- ci che sormontava l’abitazione. Da quel impegnato (oltre che nella lettura di vo- za] e feci a mio padre: «Ma non vedi che momento Sisto e Pietro erano vissuti nei lumi di storia moderna) nella ricerca di ha una macchina a rame in collo?». «Ma boschi della zona, dormendo per circa due testimonianze orali e di documenti sugli che macchina a rame? Sciabigotto [cioè anni in rifugi di fortuna (capanne, secca- eventi di Sant’Anna; e in lunghe passeg- stupidello, è ora il padre di Pietro che parla], toi di castagne, gallerie minerarie), a poca giate tra le varie località del borgo dai no- quello è un lanciafiamme!» Non fece in distanza da Sant’Anna. mi a volte suggestivi (Argentiera, Vacca- tempo a dirlo [di nuovo Pietro parla in pri- Avvenne così che, all’alba del 12 ago- reccia, Pero, Sennari, Moco, Le Case, Co- ma persona]… Vidi partire una fiammel- sto, Pietro sentì i rintocchi della campana letti, Cacciadiavoli, Molino), e poi nella lina, e vidi il prete diritto e… brum… della chiesa del villaggio. Era sabato, un ricerca – a volte difficoltosa – dei sentieri [Pietro fa un gesto a indicare il sacerdote che giorno in cui normalmente non c’erano percorsi dai nazifascisti che in quel tragico cade dinanzi a lui]. Arrivati al punto lì, [il messe a Sant’Anna (il paese non aveva giorno perpetrarono il massacro. babbo] mi tirò giù [Pietro indica ora il terra- un parroco residente e le funzioni religio- All’inizio il mio coinvolgimento è di- pieno al di là del muricciolo sul quale è sedu- se si celebravano solo nei giorni festivi). peso soprattutto dalla necessità di stabilire to] … Io presi la bimba… m’aveva preso Sisto, che (nonostante le sue idee socia- l’attendibilità della memoria di Pietro e di per la mano… Feci per tirarla… vidi ve- liste) era molto devoto, decise di recarsi inquadrare quello che egli raccontava nel nirle il sangue alla bocca… Noi [io e mio col figlio alla messa, forse anche perché contesto delle narrazioni già pubblicate padre] si passò dietro. [alla bimba] venne insospettito da quei rintocchi fuori tempo. sugli eventi di Sant’Anna. Poi la consape- il sangue alla bocca… fu colpita dai mi- La scena che Pietro ci ha descritto è volezza della necessità di registrare tutte le tra… » quello a cui i due assistettero poco dopo storie finora non narrate. Questo perché essere arrivati alla piazza che avevano tro- sono ora pochi i sopravvissuti della strage Anche se all’epoca della narrazione vata piena di gente “come se la messa fos- ancora in vita, e – fra dieci o venti anni di Pietro (il 7 settembre 2012) io me ne se appena finita”: l’inizio del massacro con – non ci sarà forse nessuno che potrà dirci rendevo poco conto, queste parole rap- l’apparizione di due tedeschi, la fiammel- quello che ha visto quel giorno, aiutan- presentano un documento orale unico, il lina, e poi le raffiche di mitra con – tra doci con la sua testimonianza diretta a ri- racconto, fatto da una potenziale vittima, i primi a cadere – il sacerdote (il trenta- costruire i tragici eventi a cui ha assistito. dell’inizio del massacro nella piazza del- treenne Don Innocenzo Lazzeri, parroco Volevo dare un volto e una dimensione

14 Veduta moderna della piazza di Sant’Anna di Stazzema; sulla destra, il muretto in cui era seduto Pietro Giuntini al momento della strage umana al lungo elenco delle vittime. E in siva precisione nomi, avvenimenti, date è racconti più volte, incrociando gli uni particolare “ritrovare” i morti della piazza diventato per me una specie di impegno con gli altri, e confrontandone le diverse della chiesa, la maggior parte dei quali si morale nei confronti delle vittime; contro versioni (mettendole spesso in relazione era trasformata in una “disumana” massa – da una parte – la brutalità annientatri- anche con quelle registrate su carta negli deliquescente per l’azione del fuoco appic- ce dei massacratori e – dall’altra – possi- anni immediatamente successivi al mas- cato dai massacratori ai loro corpi accata- bili tentativi di revisionismo e anche di sacro). Questo perché la ricostruzione del- stati sulla piazza; al punto che pochissimi inaccurate ricostruzioni storiche che tra- le stragi naziste è possibile in ampia misu- poterono essere identificati (il sacerdote discono la realtà dei fatti, e – in qualche ra solo sulla base della memoria orale, per per la tonaca nera ancora in parte visibi- modo – perpetuano la violenza sulle vitti- labile che essa sia e soggetta a inevitabili le; un anziano invalido per una specie di me e sulla loro memoria. mutazioni con il passare del tempo e l’e- apparecchio ortopedico che portava al- Nella mia indagine mi sono anche in volvere della storia personale e sociale di la gamba; una ragazzina di 13 anni dalle parte avvalso di competenze e metodo- chi racconta. Come per la Shoa, anche lunghe trecce rossicce ancora riconosci- logie da scienziato sperimentale: ho mi- per le stragi naziste in Italia (e nell’Est eu- bili). Aiutato da alcuni dei sopravvissuti surato i tempi di percorrenza dei sentieri, ropeo) è stata infatti volutamente distrut- (e sulla base anche di pubblicazioni e di visitato e osservato da vari punti di vista ta la maggior parte della documentazione documenti inediti) sono riuscito poi a da- i borghi e le case, la chiesa e la canonica dei comandi militari germanici. È quan- re il nome a circa un centinaio di questi di Sant’Anna, cercando di verificare fino to ha sottolineato in particolare Gerhard morti, e – in alcuni casi – a ritrovare le a che punto fosse possibile vedere o udi- Schreiber, il coraggioso storico tedesco loro storie. re da lontano quello che accadeva sulla che – tra i primi – ha rivelato al suo pa- Il lavoro dello storico è sempre in piazza; ho ascoltato (e registrato) da varie ese fino a che punto era giunto l’orrore qualche modo una lotta contro l’oblio a posizioni cruciali il suono della campana delle azioni compiute in Italia dalle SS e cui sono destinate inevitabilmente le vi- di Sant’Anna; ho esplorato le “buche” e dai militari della Wermacht (l’esercito re- cende umane. Nel caso delle vicende di le miniere dove la gente aveva trovato golare, di cui l’opinione pubblica tedesca, Sant’Anna (e di altri eccidi sottoposti nel rifugio, ho ispezionato i seccatoi di casta- con alla testa la classe politica, la grande tempo all’azione di una colpevole “dimen- gne (“metati”) e le numerose cappelline stampa e le varie chiese, compresa quella ticanza attiva”), la ricerca tra documenti (“marginette”) che trovavo ai lati di sen- cattolica, si è ostinata a lungo – insieme e testimonianze orali diventa anche una tieri e mulattiere, rinvenendovi a volte un ad una certa storiografia revisionista – ad lotta contro il tentativo di distruzione to- antico graffito che ricordava i tragici anni affermare la “purezza”, dinanzi alle “devia- tale di una comunità umana perpetrato della guerra. zioni” delle SS). dai massacratori. Nel corso di questi due Ho cercato poi documenti in archivi di Non posso ripercorrere qui le varie anni ho avvertito a un certo punto la pro- accesso difficile (tra i quali quelli di isti- storie venute alla luce nella mia ricerca fonda verità dell’affermazione “la vendet- tuzioni militari di Roma) e anche presso su Sant’Anna, che si è avvalsa dell’aiu- ta è il racconto”, titolo di un noto libro privati, vincendone a volte le diffidenze. to di alcuni preziosi collaboratori, come sulla Shoa di Pier Vincenzo Mengaldo. E Ma ho soprattutto interrogato i sopravvis- – tra gli altri – Tristan Kurz di Forte dei il bisogno di registrare a volte con osses- suti e i loro parenti, facendomi ripetere i Marmi, nipote di una delle vittime (Car-

15 la Kurz, una giovane donna, madre di tre figli, trucidata il 12 agosto del ‘44, a di- spetto della sua origine tedesca); ed En- nio Bazzichi, originario di Sant’Anna e profondo conoscitore dei luoghi e delle persone del suo paese. Dico solo che tra le storie raccolte emerge in modo significati- vo (oltre all’elemento del destino che in modo capriccioso ha separato la sorte di chi è riuscito a scampare all’eccidio da chi invece ne è stato travolto), anche il ruolo particolare delle donne. Erano infatti le donne che, più d’ogni altro, tentavano di assicurare con il loro impegno la soprav- vivenza nella comunità numerosa rac- colta nei borghi di Sant’Anna, e formata in gran numero da sfollati dei paesi più o meno vicini. Gli uomini erano costretti a stare nascosti per il pericolo continuo di rastrellamenti; le donne si davano dunque da fare come potevano, scendendo in pia- nura per cercare cibo per i loro familiari (rischiando spesso le violenze dei nazifa- scisti) e per dare – soprattutto agli occhi dei loro figli – un aspetto di relativa nor- malità alla difficile convivenza in luoghi disagiati tra boschi e montagne. Tra le storie più commoventi, oltre a quella piuttosto nota di Genny Bibolotti Marsili (che, sul punto di essere falciata da una raffica di mitra, riesce a salvare il figlio Mario lanciando contro il mas- sacratore il suo zoccolo), anche quella meno conosciuta di Liliana Dal Torrio- ne, abbattuta da una raffica di mitra nei pressi del Mulino di Sant’Anna mentre cercava di salire al paese dov’era rifugiata la famiglia con i suoi figli, incurante dello sbarramento tedesco e degli avvertimen- ti delle persone che disperatamente fug- givano, raccomandandole di non andare Alcune foto che ritraggono, nell’estate lassù. E poi le storie delle giovani donne del ‘44, alcuni dei soldati nazisti respon- in attesa di un figlio che, come Irma Pieri, sabili del massacro di Sant’Anna di Staz- cercavano di nascondere il prezioso corre- zema. I militari appartengono alla XVI dino, mezzo indispensabile per la vita che Panzer-Grenadier Division Reichfuhrer doveva nascere e anche, al tempo stesso, SS, una delle formazioni più sanguinarie espressione simbolica della cura materna. tra quelle che perpetrarono stragi di civili Irma fu una delle vittime della piazza della del nostro paese. Nella prima immagine chiesa, uccisa e bruciata per la lucida fol- in alto, scattata nei pressi di Pisa, i soldati lia di una stirpe di pretesi superuomini, i stanno eseguendo un’esercitazione di pun- soldati nazisti e i loro collaboratori fasci- tamento con la Torre pendente come ber- sti, che – impotenti a reggere il confronto saglio. La seconda è stata scattata a nord militare dinanzi all’avanzata delle truppe di Pisa, forse nella zona del lago di Massa- alleate – riversavano sui civili inermi la ciuccoli. In queste due immagini le frecce loro violenza, includendo a volte, con indicano i nomi di alcuni soldati. Nella barbara ipocrisia, nel numero dei “Bandi- terza, scattata in Versilia, è leggibile sulla ten” eliminati nel corso delle loro azioni destra un’indicazione stradale per Viareg- anche bambini di pochi mesi di vita. gio. Tutte le immagini sono tratte dal libro Vorrei soffermarmi qui solo su un A Sant’Anna di Stazzema / La storia di aspetto emerso poco prima della pubbli- Pietro, testimone per caso della strage cazione del libro che ho scritto con il nazifascista, scritto dall’autore di questo proposito iniziale di mettere su carta i rac- articolo e pubblicato nel 2014 dalle Edi- conti di Pietro, e che poi si è ramificato zioni Il Campano di Pisa. in direzioni impreviste. Si tratta del ruolo

16 avuto dai fascisti nella strage di Sant’An- paramilitari relativamente autonome. Coletti di Sotto, nel quale persero la vita na, un aspetto della storia che nei volumi Testimonianze successive mi hanno 27 persone, assassinate «DALLA BAR- classici scritti sulle vicende del 12 agosto confermato nell’idea di un’importante BARA SOLDATAGLIA TEDESCA ‘44 viene considerato di solito come mar- partecipazione dei fascisti alla strage di CON COMPLICITÀ DI RINNEGATI ginale: pochi uomini, in parte costretti dai Sant’Anna, e sono emersi anche diversi ITALIANI”. tedeschi, ed utilizzati quasi esclusivamen- nomi. Tra le cose più inquietanti vi sono L’impressione è che, col passare del te come guide e portatori di munizioni. racconti che parlano di minacce fatte a tempo, si sia sviluppata nei sopravvissuti Questa conclusione contrasta con le affer- coloro che avevano riconosciuto gli italia- di Sant’Anna una tendenza a non rivelare mazioni di molti dei sopravvissuti secon- ni tra i massacratori. In alcuni casi (come quello che sapevano sui fascisti responsa- do le quali in tutti i luoghi della strage di per esempio per Ettore Salvatori che ne bili del massacro, sia per le intimidazioni Sant’Anna si sentì parlare italiano, con aveva identificato almeno due tra quelli ricevute nei primi anni dopo la strage, sia accento versiliese e con locuzioni tipiche che trucidarono la moglie e la nipote) vi per la sensazione che lo Stato non fosse della zona, da individui in divisa militare, furono anche minacce di morte ai fami- dalla loro parte. Un sussulto c’è stato so- col volto celato, impegnati a volte attiva- liari sopravvissuti. Che questo sia vero è lo in tempi relativamente recenti con il mente nel massacro. E anche con alcuni del tutto credibile, anche perché di recen- processo conclusosi dieci anni fa presso il documenti e testimonianze dell’epoca che te ho ricevute minacce anch’io personal- Tribunale Militare di La Spezia, in cui so- mostrano come nelle azioni antipartigia- mente, sebbene non di morte; nel mio ca- no stati condannati dieci tra i responsabi- ne nella zona di Sant’Anna i tedeschi si so dal figlio di uno dei presunti massacra- li. Peccato che si tratti solo di tedeschi, e muovessero di solito insieme con consi- tori, quando si è sparsa la voce che stavo che non vi sia stato nell’iter di questo pro- stenti forze appartenenti a varie formazio- facendo ricerche sul ruolo del padre nelle cesso alcun tentativo serio di indagare tra ni paramilitari fasciste. vicende di Sant’Anna. gli italiani responsabili dell’eccidio del 12 Di testimonianze sulla presenza tra i Oltre alle minacce sono emersi an- agosto del ‘44. Al punto che nella senten- massacratori di individui che parlavano che racconti su testimonianze comprate, za di La Spezia si nominano, quasi en pas- versiliese ne avevo raccolte alcune perso- a volte offrendo posti di lavoro nelle ca- sant, alcuni dei fascisti versiliesi sospettati nalmente, senza darvi troppo peso, fino a ve e nelle imprese della zona, al fine di di aver partecipato alla strage, elencandoli che, il 5 maggio dell’anno scorso, mi so- scagionare gli italiani riconosciuti quel senza alcuna differenziazione insieme con no imbattuto in un sopravvissuto, Gino tragico 12 agosto nell’ambito di procedi- alcune delle loro vittime: persone queste Ceragioli, che aveva dieci anni all’epoca menti giudiziari promossi nel 1946 (e poi ultime che, come Florinda Bertelli e Et- della strage. Ecco quello che Gino mi ha finiti nel nulla con le leggi di amnistia tore Salvatori, videro morire i loro cari di- raccontato: dell’epoca). nanzi ai loro occhi, uccisi da uomini che Il clima di intimidazione in cui vissero parlavano versiliese; e rimasero esse stesse «A me i tedeschi mi hanno svegliato i sopravvissuti di Sant’Anna e i loro fami- ferite in modo più o meno grave. alle sette di mattina… ero all’Argentiera liari negli anni dopo la strage spiega l’e- Con i molti anni ormai trascorsi, non […] noi, ci han portato alla Vaccarec- spressione “generale omertà” con la quale v’è forse quasi nessuna possibilità di ve- cia… prima però ci han fermato lassù do- un investigatore dell’epoca, Vito Majorca, nire a capo, dal punto di vista giudiziario, ve c’è la marginetta… alla Focetta, no!? descriveva le difficoltà nell’ottenere infor- del ruolo dei fascisti a Sant’Anna di Staz- Ci hanno fermati lì… uno ha messo un mazioni sul ruolo dei fascisti a Sant’Anna. zema. Questo però non esime gli storici tubo… io dico un tubo perché avevo die- Vi sono stati poi i colpevoli insabbiamen- dal tentativo e – direi – dall’obbligo an- ci anni… era un mortaio praticamente… ti delle inchieste sulle stragi, dovuti ai go- che etico di far luce, per quanto possibile, l’hanno piazzato lì… poi ci hanno messi verni (e ai giudici militari) che a partire su questo aspetto della vicenda. tutti in fila così… poi uno fa: «lo faccia- dal ‘48 si sono succeduti nel nostro Paese; Uno sforzo teso a chiarire il ruolo dei mo qui?»… in italiano, sì […] se erano inchieste di cui sono emerse notizie solo collaborazionisti italiani nei massacri fascisti non lo so… però parlavino bene grazie all’azione coraggiosa di Franco Giu- compiuti nel nostro paese dai nazisti (e, l’italiano… avevano una specie di divi- stolisi, il giornalista recentemente scom- per altri versi, le implicazioni dei nostri sa… un altro risponde… [sempre in ita- parso, che ha scritto un importante volu- soldati negli eccidi perpetrati nei Balcani, liano]: «andiamo un po’ più avanti»… ci me sul cosiddetto “armadio della vergo- in Grecia o in Somalia) ci permetterebbe hanno portato più avanti… alle case della gna” di Palazzo Cesi-Gaddi, il luogo in cui tra l’altro di acquisire un maggiore diritto Vaccareccia…» la magistratura militare ha tenuto celate morale nel pretendere che la Germania per anni le documentazioni sugli eccidi riconosca più francamente la barbarie di Gino mi chiarisce poi di aver capito nazifascisti in Italia. molti comandanti e militari tedeschi re- che con quel “lo facciamo qui?” si vole- Tra gli indizi sull’importanza dell’in- sponsabili di stragi di civili inermi nel no- va intendere “il massacro”. Alla Vacca- tervento dei fascisti a Sant’Anna vi sono stro paese, sinistri personaggi che in molti reccia vi fu una delle stragi più impor- anche le scritte sulle lapidi della prima casi sono ancora considerati eroi di guerra tanti di San’Anna (con oltre 40 morti). ora, fatte apporre dai familiari sulle tombe dai loro connazionali (e si fregiano anco- Gino sopravvisse perché protetto dal provvisorie prima della traslazione delle ra, in vita o alla memoria, di numerose corpo della nonna e della mamma (la salme, quattro anni dopo l’eccidio, all’Os- onorificenze militari). prima morta, la seconda rimasta grave- sario monumentale. Tra queste quella vo- Sarebbe, dalle due parti, anche una via mente ferita). Quello che mi ha raccon- luta da Angela Lazzeri per commemorare tesa a favorire una maggiore integrazione tato indica abbastanza chiaramente che la morte di sette familiari, tra cui quattro dei due paesi nell’ambito di un’Europa a Sant’Anna i fascisti non solo c’erano, nipoti di età compresa tra i 7 e i 12 an- che fatica ancora a essere unita. e uccidevano (come emerge anche da al- ni, in cui si dice che l’eccidio fu compiu- tre testimonianze), ma avevano addirit- to da “ I BARBARI FIGLI DI ATTILA Marco Piccolino tura un ruolo decisionale, il che fa sup- CON LE ORDE FASCISTE”; e quella *Centro di Neuroscienze, porre che fossero presenti in formazioni che ancora commemora il massacro di Università di Ferrara.

17 Progetto HOPE a Zanzibar di Francesca Moscuzza* ca 1,2 milioni di persone (63% in Unguja e 37% nell’isola di Pemba), la popolazione è in continuo aumento e la maggior parte di essa è sotto i 15 anni. Circa i due terzi della popolazione vive sull’isola principa- le di Unguja, soprattutto nella parte occi- dentale. Il più grande insediamento è la città di Zanzibar, che comprende la città storica di Stone Town (“città di pietra” in inglese, per l’impiego diffuso della pietra corallina locale come materiale da costru- zione) e il territorio urbano circostante; tutti gli altri insediamenti sono conside- revolmente più piccoli, e solo alcuni pos- sono definirsi veri e propri centri urbani, seppure di piccole dimensioni (per esem- pio Makunduchi). Circa il 97% della popolazione è di fe- de musulmana, il restante 3% comprende soprattutto cristiani ed induisti. La popolazione parla prevalentemen- el continente africano muoiono operazione sanitaria, nonostante un rela- te shawili, ma anche l’inglese è molto Nogni anno quasi quattro milioni di tivo incremento, rimangono ampiamente diffuso. bambini sotto i cinque anni a causa di al di sotto di quanto ritenuto necessario Il mercato del lavoro è ristretto, e la polmonite, malaria, diarrea e malnutrizio- per garantire agli abitanti dei Paesi più maggior parte degli abitanti sono impie- ne: il 75% di queste morti sarebbero pre- poveri l’accesso alle prestazioni sanitarie gati in settori informali. I regimi di soste- venibili e le patologie curabili con misure essenziali. Inoltre, la gran parte dei fon- gno sociale sono deboli. elementari. di provenienti dai donatori istituzionali È complicato quantificare la povertà; si Nel tentativo di porre rimedio a que- e dai “grandi” donatori privati è concen- stima che la percentuale di popolazione sta situazione drammatica, nel settembre trata prevalentemente su progetti per al di sotto del reddito definito localmente 2000, gli Stati Membri dell’ONU hanno malattie specifiche (malaria, AIDS, TB, come necessario per il benessere fisico a formulato la “Dichiarazione del Millen- malattie diffusibili) i cosiddetti “program- lungo termine (lo stipendio minimo men- nio”, fissando alcuni obiettivi, i cosiddetti mi verticali”, piuttosto che sulla costru- sile fissato dal governo è di 145.000 scel- Millennium Development Goals o MDG, zione di una rete sanitaria di base “equa e lini tanzaniani, ossia poco più di 70 euro da raggiungere per il 2015, in un piano sostenibile”. Tutto ciò ha l’effetto di inde- lordi) sia del 49%4. Di queste persone il ambizioso verso l’equità mondiale1. bolire ulteriormente i sistemi sanitari dei 13% è in condizioni di povertà gravi (im- Tre di questi MDG hanno particolare Paesi poveri più fragili e di penalizzare le possibilità di alimentarsi quotidianamen- interesse per la sanità e per la salute ma- fasce più vulnerabili della popolazione. te), percentuale che sale fino al 16% nelle terno-infantile: il MDG 4 (riduzione di La mortalità infantile in Africa è anco- aree rurali, dove povertà, malnutrizione 2/3 della mortalità dei bambini < 5 anni ra oggi elevata, in particolare più del 40% ed analfabetismo sono più accentuati. entro il 2015); il MDG 5 (riduzione di 2/3 avviene in epoca neonatale (3,5 milioni) La maggior parte delle persone ha della mortalità materna entro il 2015). A e un milione di neonati/anno muore nelle un’educazione primaria, sebbene global- questi è stato aggiunto un ulteriore obiet- prime 24 ore di vita. mente 1/3 della popolazione sia quasi pri- tivo: arrestare entro il 2015 la diffusione vo di istruzione. Il tasso di analfabetismo dell’HIV/AIDS nonché l’incidenza della Zanzibar: notizie geopolitiche è maggiore nelle aree rurali e nelle don- malaria e di altre malattie a larga diffusio- Zanzibar è una regione della Repubbli- ne (il 40% delle donne sotto i 15 anni è ne (MDG 6). ca Unita della Tanzania, geograficamente analfabeta). I fondi per migliorare il siste- Allo scopo di controllare i progressi ot- corrispondente all’arcipelago ononimo, ma educazionale sono principalmete in- tenuti, nel 2003 è stata lanciata l’inizia- composto da due isole principali, Unguja ternazionali o da ONG. La percentuale di tiva “Countdown to 2015”, che è presto (o semplicemente “isola di Zanzibar”) a laureati è praticamente pari allo zero. divenuta un movimento scientifico e so- sud e Pemba a nord, e numerose isole mi- A Zanzibar c’è una grande carenza di ciale, di cui la rivista inglese “Lancet” è la nori, alcune delle quali disabitate. Le iso- medici qualificati, anche perché gli sti- voce ufficiale2,3. Tutti i governi del mon- le si trovano nell’Oceano Indiano, pochi pendi sono generalmente inferiori a do, ricchi e poveri, industrializzati e non, gradi a sud dell’equatore, di fronte alla co- quelli della Tanzania, che ha un rappor- si sono impegnati solennemente ad au- sta orientale della Tanzania. La regione è to dottori/popolazione tra i più bassi nel mentare le risorse, rivedere le politiche e in parte autonoma, con un proprio siste- mondo, con circa 50.000 persone per collaborare affinché entro il 2015 le pro- ma politico amministrativo, un proprio dottore; per cui si assiste a un esodo di messe diventino realtà. governo ed una propria costituzione. professionisti laureati verso il continen- Le risorse finanziarie destinate alla co- Nell’arcipelago di Zanzibar vivono cir- te ed altre destinazioni. Recentemente

18 Francesca con Fahmi (4 anni) dopo una visita nell’ambulatorio di Jambiani il governo ha iniziato una collaborazione smo occidentale l’isola di Zanzibar è vi- un certo grado di assistenza specialistica con gli insegnanti di un’università cuba- sta come un paradiso tropicale. Sebbene (Makunduchi e Kivunge Hospital). Esi- na, che gestiscono la formazione medica dal punto di vista naturalistico Zanzibar ste poi l’ospedale “universitario” Mnazi di cinque anni5. Per raggiungere il grado offra molte bellezze, le condizioni di vita Mmoja, in città, che rappresenta la strut- della specializzazione occorre ancora la- sono ancora a livello di un paese in via tura sanitaria di riferimento a Zanzibar sciare l’isola. di sviluppo. Nel Rapporto del 2011 sul- e dove avviene anche la formazione del Come detto, permangono condizioni lo sviluppo umano delle Nazioni Unite la personale. Il 95% dei residenti a Zanzi- di grave malnutrizione, il che contribu- repubblica Unita della Tanzania, di cui fa bar abita a meno di 5 km da un centro isce all’elevata mortalità infantile. Ane- parte Zanzibar si classifica al 152 posto su sanitario, e teoricamente sarebbe quindi mia e malnutrizione sono molto frequenti 187 paesi in termini di livello di svilup- facile avere accesso alle cure sanitarie di anche nelle donne in gravidanza, fattore po6. Per alcuni aspetti la qualità di servizi base. In realtà l’accesso all’ospedale locale che determina un aumento notevole dei e infrastrutture è peggiore rispetto a quel- e ancor di più a quello principale Mnazi parti pretermine e/o di neonati con basso le della Tanzania. Mmoja è ancora difficile, perché gran par- peso alla nascita. te della popolazione non può permettersi I numeri della malnutrizione nei bam- Sistema sanitario di pagare il trasporto, i servizi ospedalieri bini (più dell’8% della popolazione) mo- Le condizioni sanitarie a Zanzibar sono ed i farmaci. strano, ad esempio, l’ultima conseguenza globalmente carenti, specialmente nelle È in opera attualmente una riforma del della povertà4. Probabilmente si tratta di realtà rurali; anche se fortunatamente si sistema sanitario che ha come scopo la un dato sottostimato anche perché tale è assistito negli ultimi anni ad un gradua- decentralizzazione dei servizi, con l’obiet- condizione non viene spesso riconosciuta le se pur minimo miglioramento di alcu- tivo di portare ad un’omogenea e buona dalle madri, e la maggior parte delle volte ni parametri quali la mortalità infantile assistenza a livello dei distretti periferici, i bambini affetti vengono ricoverati per (51/1000 contro 68/1000) e la percentua- in particolare per i problemi di maggio- cause apparentemente indipendenti dal le dei nati sottopeso (21 vs 22%)7. re frequenza nell’isola. All’interno di tale loro stato nutrizionale. La sanità a Zanzibar si basa su strutture progetto riveste molta importanza il ten- L’aspettativa di vita alla nascita è di denominate PHCU (primary health care tativo di aumentare le vaccinazioni e di 58 anni per gli uomini e 62 anni per le units): le cosidette PHCU I offrono assi- estenderne numero e tipologie. donne. stenza sanitaria di base e sono distrettuali. Le condizioni sanitarie globali, so- Nell’immaginario collettivo del turi- Le PHCU II sono più grandi ed offrono prattutto relativamente alla malaria e

19 continentale ma alto quando comparato con altre parti dell’Africa. Ciò è determi- nato principalmente dal limitato accesso alle strutture sanitarie da parte della po- polazione nel periodo ante, peri e postna- tale, come accennato in precedenza. Difatti meno del 50% dei parti avviene in presenza di personale qualificato e solo nel 13% delle strutture dove avvengono i parti vi sono strumentazioni e materiale di base17. Spesso le donne sia nel periodo ante- natale che durante il parto sono assistite, anche in ambiente ospedaliero, da assi- stenti al parto (“nutrici”) più che da per- sonale medico o comunque sanitario. Ciò determina spesso una raccolta inadeguata di informazioni anamnestiche, una scarsa attenzione a sintomi/segni potenzialmen- te pericolosi (primo su tutti eclampsia/pre eclampsia) ed una insufficienze prepara- La coltivazione delle alghe a Jambiani zione alla gestione di tali complicanze. alle infezioni da TBC, appaiono in lie- dalla preminenza della salute materna Più del 50% di donne a Zanzibar ve miglioramento grazie alle campagne nelle strategie chiave del Ministero della (53,8%) non riceve alcuna assistenza do- adottate dalla WHO ed alla presenza di Salute e dello Stato Sociale9-11. po il parto. Solo il 3,8% delle donne pia- donazioni private o per opera di ONG, Il numero annuale di nascite è stimato nifica le nascite e l’ indice di fecondità che forniscono il 71% dei fondi. essere circa 35.000, di cui 12.000 avven- rimane alto (circa 6 figli per donna). Prima delle attività di controllo su lar- gono al Mnazi Moja Hospital. Uno studio osservazionale ha ana- ga scala, negli anni 2004-2005, la mala- Il numero dei parti in ospedale è in au- lizzato modalità lavorative, strutture e ria era la principale causa di malattia e mento, 70 % a Unguja, 24 % a Pemba. preparazione del personale in 9 ospedali morte a Zanzibar, rappresentando oltre il I dati confermano che a Zanzibar la dell’isola. 50% dei casi di ricovero e decessi negli maggior parte della mortalità infanti- I risultati indicano indubbiamente una ospedali e quasi il 40% dei casi di pazienti le sotto i 5 anni (73 per 1000 nati vivi) carenza strutturale con la mancanza di “domiciliari”8. avviene per cause neonatali (29%), pri- farmaci essenziali al momento del parto In un periodo di quattro anni di inter- ma anche della malaria (che qui riveste (es. antibiotici, antipertensivi) ed anche vento, le morti per malaria, i ricoveri, i un problema minore rispetto alla parte di un’adeguata profilassi pre partum per la casi ambulatoriali confermati in labora- continentale del paese) e di altre malat- mancanza di supplementazione con acido torio ed i tassi di positività sono scesi di tie infettive. In ambito neonatale le cause folico e folati. almeno il 76%, sia nei bambini sotto i 5 principali di mortalità sono la nascita pre- Da questo studio è emerso anche che anni che nei gruppi di età più avanzata. termine, le infezioni e l’asfissia. durante la fase del parto il personale ri- Inoltre nel recente passato la mag- Tuttavia il tasso esatto di mortali- sultava preparato e le procedure, sebbene gior parte degli interventi privati hanno tà perinatale e neonatale rimane un da- con qualche discostamento, venivano ef- riguardato anche il problema dell’HIV, to sconosciuto a Zanzibar; al momento i fettuate in modo adeguato. Al contrario che al momento ha una bassa prevalenza risultati della rianimazione neonatale in nella fase post partum il personale risulta- nell’Isola, anche grazie ad un un’adeguata seguito a complicazioni durante il parto va poco preparato nella gestione delle co- compagna educativa sulla contraccezio- sono veramente scarsi con percentuali muni complicanze sia per quanto riguarda ne. La percentuale di donne sieropositive di mortalità elevatissime (maggiori del la madre (in particolare le emorragie post che esegue i controlli durante la gravi- 90%) ed outcome sfavorevoli: questo è partum, ritenzione della placenta e delle danza è 0,5%4. dovuto prevalentemente all’inadeguatez- operazioni necessarie per ridurre il rischio Anche l’approvvigionamento dei far- za dei trattamenti, che si discostano in di HIV) che per l’assistenza al neonato. maci è migliorato, sebbene rimanga tutto- maniera significativa per carenza di mez- In particolare per quanto riguarda le ca- ra inadeguato con carenze anche di quelli zi e di addestramento del personale dal- pacità di assistenza al neonato nel periodo essenziali. Un problema di base della sa- le linee guida internazionali (solo il 20% immediatamente dopo il parto è stata effet- nità di Zanzibar è la sua dipendenza da dei parti espletati seguono le linee guida tuata una simulazione da cui è emerso che progetti e fondi esterni. Il rischio è quel- WHO)12-16. circa l’80% del personale ha dimestichezza lo che, terminato il sostegno economico, Inoltre la salute del neonato, a sua vol- nelle procedure di base. Le capacità calano non sia possibile mantenere i risultati ot- ta, dipende dalla salute materna, quindi al 60% per quanto riguarda la stimolazione tenuti e problemi apparentemente sotto dall’educazione della gestante a controlli fisica ed al 40% per la ventilazione18. controllo possano ripresentarsi. periodici, all’igiene personale e ad un’a- deguata alimentazione, compresa la sup- Jambiani Sanità materna e neonatale plementazione di vitamine e ferro. Jambiani è un villaggio di circa 6000 A Zanzibar la Sanità materna e neona- Il tasso di mortalità materna ufficiale è abitanti, situato sulla costa sudorientale tale ha recentemente ricevuto attenzioni di 362 per 100.000 nati vivi. Questo da- dell’isola di Unguja. Si estende lungo la da parte della politica, come dimostrato to è basso se comparato con la Tanzania spiaggia per circa 8 km, fra Paje a nord e

20 Makunduchi a sud, ed è suddiviso in una dozzina di frazioni, tra cui Mchangani, Mwendawima e Mfumbwi. La popolazio- ne di Jambiani vive tradizionalmente so- prattutto di pesca ed agricoltura. A queste attività tradizionali si sono aggiunte ne- gli ultimi anni la coltivazione delle alghe rosse (Euchema spp) e il turismo. Gli abitanti di Jambiani possono usu- fruire dei servizi del Kituo Cha Afya (Centro di salute, poco più di un presidio medico con 14 posti letto) dove sono pre- senti un dottore generico, 2 infermieri, 2 ostetriche, un tecnico di laboratorio ed un dentista (che però effettua solo estrazio- ni dentarie per mancanza di attrezzature adeguate). L’attività del piccolo ospedale è prevalentemente di tipo ambulatoriale, i principali ricoveri sono dovuti ai parti fisiologici (dalla seconda alla quarta gra- vidanza), disidratazione, diarrea e colera. Nell’ospedale si eseguono anche piccoli interventi di sutura, anche se con scarse ed inadeguate attrezzature. Il personale sanitario si occupa anche periodicamen- te di organizzare corsi di educazione alla salute nelle scuole di Jambiani. Il labora- torio effettua esami semplici come test ra- pidi per HIV, malaria e TB (i cui reagenti sono forniti dal governo e quindi la pre- stazione risulta gratuita), Hb, glicemia, ti- fo, gruppo sanguigno, test di gravidanza, esame su urine e feci (i cui reagenti sono a pagamento e di conseguenza anche la prestazione, con una spesa di pochi cen- tesimi di euro). Una volta al mese personale medico esterno proveniente dalla città mette a disposizione un servizio di ecografia oste- trica. Le direttive del ministero della sa- nità della Tanzania impongono di offrire prestazioni gratuite per le partorienti, ma spesso si riscontra mancanza di materiali e medicinali per fare fronte ai parti che Mnazi Moja Hospital, Stone Town sono numerosi. causava significanti ritardi nel trattamen- (completata nel dicembre 2010), un ser- to dei casi urgenti, nonché inconvenienti vizio trasfusionale, servizio di trasporto Makunduchi e costi per i pazienti; inoltre contribuiva a gratuito con mezzi attrezzati per le don- Makunduchi è un villaggio all’estre- rendere sempre affollato l’unico ospedale ne in gravidanza, un servizio di ecografia, mità sud-orientale dell’isola, a sud di principale. una medicina interna ed una chirurgia Jambiani, con una popolazione di circa Dal 2007 l’assistenza sanitaria è no- generale. 12.000 persone, la cui economia è basata tevolmente migliorata grazie a HIPZ essenzialmente sulla pesca. (Health Improvement Project Zanzi- L’ospedale Mnazi Mmoja L’ospedale di Makunduchi che serve bar) attraverso il “Makunduchi project”, (“Unica palma”) l’intera popolazione del distretto sud, è istituito con il supporto inglese per mi- L’ospedale Mnazi Mmoja è l’unico insieme al Kivunge Hospital al nord, l’o- gliorare la salute pubblica a Zanzibar, in ospedale terziario di Zanzibar, con 546 spedale periferico secondario più impor- particolare nelle aree rurali19. posti letto in tre sedi. La sede principale tante nell’isola. Grazie ad esso oggi sono stati fatti no- dispone di 400 posti letto, Mwembeladu Tuttavia in passato i servizi a disposi- tevoli progressi e miglioramenti all’in- Maternity dispone di 36 posti letto e Ki- zione erano inadeguati, con assenza, mol- terno dell’ospedale stesso, attraverso dongo Chekundu Mental Hospital dispo- to spesso, di personale medico. formazione del personale sanitario, im- ne di 110 posti letto. Per tale motivo molte persone di Ma- plementazione dei servizi di laboratorio, L’ospedale dispone di 18 dipartimenti kunduchi viaggiavano per arrivare al rinnvamento dei reparti, con la creazio- clinici e gestisce cliniche specializzate nei Mnazi Moja, lontano 70 km per riceve- ne di un’unità materno-infantile con la settori più rilevanti. Per le principali ma- re delle cure adeguate. Viaggiare tuttavia possibilità di eseguire anche tagli cesarei lattie infettive (HIV, tubercolosi, lebbra)

21 esistono programmi ospedalieri separati. Il Mnazi Moja è la struttura sanitaria di riferimento a Zanzibar cui afferisco- no gli abitanti di tutta l’isola principale (Unguja) e dell’altra isola dell’arcipela- go (Pemba). Presso tale struttura avviene anche la formazione del personale medico ed infermieristico organizzata dall’istitu- to di scienze della salute, dalla Zanzibar Medical School e da altre università della Tanzania. La maggior parte della popola- zione di Zanzibar è rappresentata da bam- bini, ed il 25% dei letti dell’ospedale sono dedicati a loro. Tuttavia gli edifici sono vecchi, de- cadenti e spesso sovrafollati. La degenza media è molto breve, frequentemente si assiste a dimissioni precoci di madri e ne- onati anche dopo poche ore dal parto. Le corsie sono organizzate con ampie sale comuni e con servizi igienico-sani- tari assolutamente inadeguati. La possi- bilità di isolare i pazienti con infezioni potenzialmente trasmissibili è limitata e l’attenzione alla privacy è praticamente inesistente, molto spesso gli spazi sono veramente limitati e il più delle volte le incubatrici vengono occupate da due ne- onati contemporaneamente. Il dipartimento di pediatria è suddiviso in 3 reparti: (per un totale di 72 posti let- to, di cui 3 di terapia intensiva pediatrica) - Cot-ward A up: da 0 a 3 anni - Cot-ward A down: dai 3 ai 12 anni - Reparto neonatale, con 8 incubatrici ed alcuni lettini neonatali.

La mia esperienza lavorativa a Zanzibar Il primo contatto, una volta arrivata, è stato con il Dr. Jamala Taib, direttore dell’ospedale Mnazi Mmoja, che è stato il mio riferimento nella parte organizza- tiva in Italia e durante la mia esperien- Alcuni momenti nei presidi ospedalieri di Jambiani e Makunduchi za a Zanzibar. Insieme abbiamo deciso di

22 suddividere il mio periodo in due fasi, in modo tale da conoscere realtà diver- se (rurale e cittadina) all’interno del- lo stesso sistema sanitario, cogliendo di ciascuno le differenze, i punti forza e le difficoltà: nel primo periodo ho quin- di lavorato a contatto con realtà peri- feriche (Jambiani, Makunduchi) per poi spostarmi a Stone Town all’interno dell’ospedale Mnazi Moja. Nelle prime due settimane ho frequen- tato il distretto ospedaliero di Jambiani, a fianco del Dr Hamza. La mattina si co- minciava a lavorare presto nel nostro pic- colo ambulatorio, piccolo solo in termini di dimensioni, non certo di attività, visto che la casistica era comunque molto nu- merosa (fino a 70-80 persone al giorno). L’attività medica era estremamente va- riabile per pazienti e casi clinici: era ne- cessaria una conoscenza medica di base ma comunque ampia, avendo a che fare con tipologie diverse di pazienti (bam- bini, anziani ecc…). In questa piccola realtà ho avuto modo di entrare più facil- mente in contatto con le persone locali, stabilendo con loro un buon rapporto di confidenza e di fiducia. Per due giorni ho collaborato con lo staff di Makunduchi, in particolare con la Dr.ssa Liz Sutherland (attuale medico di riferimento di HIPZ), tenendo un corso sull’assistenza al neonato in sala parto e sulla rianimazione neonatale, con buoni risultati ed ottima partecipazione e col- laborazione da parte del personale infer- mieristico locale. Dopo questa fase iniziale, la maggior parte del mio lavoro si è svolta al Mna- zi Moja Hospital, a Stone Town, dove ho frequentato il dipartimento pediatrico, in particolare cot-ward A up (0-3 anni) ed il reparto neonatale. Inizialmente non è stato facile inserir- si nella realtà locale ma gradualmente ho preso confidenza e sicurezza sia dal pun- Terapia Intensiva Neonatale - Mnazi Moja Hospital, Stone Town to di vista delle relazioni umane che dal punto di vista medico. versa dalla nostra quotidianità. rappresentando uno sfida, da un altro è si- Un aspetto sicuramente difficile da Per quest’ultimo aspetto è stato molto curamente frustrante e scoraggiante. comprendere all’inizio è l’atteggiamento importante conoscere e collaborare con Esami di laboratorio e farmaci non lavorativo e organizzativo africano, che uno staff medico-infermieristico pedia- sempre sono disponibili o se lo sono, spes- in tutte le realtà, anche in quella ospeda- trico norvegese che opera già da tempo so ciò avviene in modo saltuario o comun- liera è caratterizzato da una lunga latenza all’interno dell’ospedale. que non programmabile e prevedibile. temporale e da una continua necessità di Nonostante la limitata conoscenza Molto spesso i pazienti non hanno ri- stimoli, rispecchiando anche in questo la della lingua swahili, l’ospitalità dei medi- sorse sufficienti a garantirsi le cure ed loro filosofia di vita “hakuna matata” (let- ci locali è stata d’aiuto nella mia parteci- un’assistenza adeguata, dovendo rinun- teralmente: senza problemi). pazione alle attività quotidiane di reparto. ciare al pasto quotidiano per far fronte al- Oltre all’attività clinica quotidiana, Le possibilità tecniche e le strumenta- le spese. in collaborazione con il personale locale, zioni per la diagnosi e il trattamento diffe- Durante il mio periodo lavorativo, ho cercato di rendermi conto dell’orga- riscono significativamente dagli standard ho potuto constatare l’elevato tasso di nizzazione del lavoro, delle carenze strut- dei nostri ospedali. Spesso i mezzi princi- mortalità infantile, soprattutto tra i ne- turali e della preparazione del personale pali del lavoro medico sono solo la testa onati. Il motivo era spesso l’assenza di stesso, in modo da identificare i bisogni e le mani, e se da un lato lavorare in si- strumentazioni, anche basilari, per il loro e definire le priorità di una realtàcosì di- mili circostanze può risultare eccitante, trattamento.

23 Un caso particolarmente interessante è stato quello di una bambina affetta da morbo di Cooley, che presentava tutte le caratteristiche cliniche descritte nei libri ma che, almeno in Italia, aggiungerei for- tunatamente, adesso è quasi impossibile vedere dal vivo.

Conclusioni L’obiettivo del mio periodo lavorati- vo era quello di conoscere la realtà locale in modo da identificarne le necessità ed i bisogni. A mio parere, un aspetto fonda- mentale per la crescita di tali realtà, come quella in cui ho lavorato, è la necessità di un progetto di “mentoring” con insegna- mento e la formazione pratica del perso- nale locale, oltre alla presenza quotidiana sul campo. La formazione e la struttura di un’unità neonatale, “un team neonata- le”, può avvenire attraverso una costante collaborazione, e nel far abituare il perso- nale alla necessità di un medico sempre presente, che effetui quotidianamente un turno condiviso. Il mio soggiorno a Zanzibar non è stato facile, e sia dal punto di vista professiona- le che umano ci sono stati alti e bassi. In entrambi i campi è stata necessaria una grande capacità di adattamento e grande impegno: posso dire però che è stata un’e- sperienza che mi ha arricchito da molti punti di vista. Anche dal punto di vista professionale sono soddisfatta per quanto sono stata in grado di fare. Lavorare in Africa è completamen- te diverso che in Italia: cambia il mo- do di essere medico, oltre che quello di lavorare. Tutti i giorni si lavora con ciò che è essenziale, a volte anche meno, i Reparto di Pediatria (cot-ward A up) (0-3 anni) - Mnazi Moja Hospital, Stone Town mezzi a disposizione sono spesso inade- Ad esempio, per quanto riguarda le di mezzi e farmaci e potrebbero essere su- guati e non sempre funzionanti per cui strumentazioni per la rianimazione, in re- perate con semplici correzioni. spesso devi inventarti la maniera di la- parto era disponibile un pallone Ambu, Frequentando i reparti ospedalieri ho vorare al meglio. Anche il concetto del poco costoso e sufficiente per risolvere notato come questi siano caratterizzati da tempo cambia, tutto in Africa scorre più del 90% delle asfissie moderate, ed un minime risorse e da carenza di persona- lentamente, la cultura del “pole pole” erogatore di ossigeno a flusso continuo. le medico, nonostante la grande affluenza (letteralmente: piano piano), e fai fatica Non erano disponibili ventilatori né di pazienti: spesso sono gestiti da giovani ad abituarti a questi ritmi, tutto si dilata, tubi e, nessun supporto respiratorio tipo medici che già da subito si assumono no- ma poi cominci pian piano a fare un po’ nCPAP, nessun CVO. tevoli responsabilità, anche per la scarsa tuo questo differente approccio alla vita, Le cause principali della mortalità ne- presenza dei medici specialisti nel lavoro alla malattia, all’urgenza, alla morte, che onatale erano le infezioni, l’asfissia, cau- clinico quotidiano. Anche le condizioni è sempre presente, sempre così vicina, e se nutrizionali e respiratorie. Il basso peso di lavoro degli infermieri sono pessime: è questo molto spesso ti lascia un senso di alla nascita (senza riuscire a stabilire una comune vedere un solo infermiere occu- frustrazione, impotenza, a volte così for- corretta età gestazionale) è un riscontro parsi di 40-50 pazienti. te che ti senti soffocare, e cosi è neces- clinico molto frequente, rappresentando Il lato interessante del lavoro è stato sario capire quando dire basta, quando un indicatore della salute e della nutrizio- sicuramente la variabilità di casi che ho non ha più senso insistere, quando è il ne della gestante. I neonati ELBW, non potuto vedere ed imparare a riconoscere momento di fermarsi, mi è capitato più essendo possibile alcuna assistenza ven- e curare, anche senza strumentazioni co- volte di dover smettere di rianimare per tilatoria, presentano una mortalità ele- munemente disponibili in Italia. la mancanza di mezzi, e ti senti maledet- vatissima, in linea con quella dell’Africa Ho avuto la possibilità di entrare in con- tamente inadeguata, ed ogni volta pensi occidentale. tatto con patologie non comuni in Italia, che alla prossima c’avrai fatto l’abitudi- Anche queste condizioni non sono quali malaria, malnutrizione, TB “exposed ne, ma tutte le prossime volte che sono trattate in modo adeguato per la carenza child”, HIV, malformazioni congenite. arrivate, e ne sono arrivate tante, non mi

24 sono mai abituata. Certo impari a viver- nua a vederti sempre come una “mzungu” and Social Budget. www.social-protec- le meglio, ma in fondo non ti abitui mai. (termine swahili per descrivere le perso- tion.org/gimi/gess/RessShowRessource. Ti scontri ogni giorno con ciò che per ne bianche). do?ressourceId=16253 (12.10.2012). te è inverosimile, perché ti sembra assur- Cominci a capire le dinamiche dell’o- [5]http://www.cubadiplomatica.cu/tan- do che i genitori, per cultura tradizionale spedale dalle storie reali delle persone e zania/EN/Home/tabid/18718/ctl/Details/ e precarie condizioni socio-economiche, dalle loro esperienze e racconti, è pro- mid/29037/ItemID/1459/Default.aspx non colgano come segni di allarme chia- prio dal lavoro quotidiano sul campo che [6] The UNDP Human Development re manifestazioni di patologia: la pan- emergono i bisogni formativi a cui ri- Report Office. Human Development Re- cia un po’ più “gonfia”, la tosse che non spondere, ma anche gli insegnamenti da port 2011 Sustainability and Equity: a passa…o che accettino come norma- condividere. better future for all. http://hdr.undp.org/ le la morte per un parto o per una diar- E mentre scrivo questo documento en/media/HDR_2011_EN_Complete.pdf rea prolungata, situazioni assolutamente sono gli ultimi giorni, sono arrivate le (12.10.2012). prevenibili, il più delle volte con mezzi piogge, per la prima volta indosso una [7] http://www.who.int/countries/tza/ semplici. maglia a maniche lunghe, lascio questa en/ La maggior parte delle volte non arri- piccola isola, questo piccolo pezzo d’A- [8] Aregawi MW, Ali AS, Al-mafazy vi neanche a fare una diagnosi, e ti sem- frica, in cui ho trascorso 65 giorni vi- AW et al. Reductions in malaria and anae- bra paradossale perché in Italia avviene vendo ogni sensazione come amplificata mia case and death burden at hospitals esattamente l’opposto: la necessità di dia- e ribaltata. Dopo poco, vivi i contrasti, following scale-up of malaria control in gnosi e terapia arriva ad essere “imposta” quello che all’inizio era paura man mano Zanzibar, 1999 – 2008. Malar J 2011; 10: dall’intolleranza al sintomo da parte del che i giorni sono passati è diventata abi- 46. [PubMed] paziente o della famiglia. tudine e quotidiano, le lacrime sorrisi, la [9] Revolutionary Government of A Zanzibar ho imparato a chiedere gli rabbia riflessione. Zanzibar, Ministry of Health and Social esami solo strettamente necessari perche Mi sono più e più volte domandata Welfare. Zanzibar Health Sector Reform richiedere esami vuol dire spendere soldi, se il mio piccolo aiuto potesse servire a Strategic Plan II 2006 to 2011. 2006 e sono soldi sottratti all’approvvigiona- qualcosa, se quello che ho fatto in questi [10] Revolutionary Government of mento del cibo quotidiano o soldi ne- 2 mesi e poco più possa in qualche modo Zanzibar. Strategy for Growth and Poverty cessari per qualunque situazione in cui si avere avuto un “senso”. Continuo a do- Reduction. 2006 richieda una competenza un po’ più spe- mandarmelo e lo stesso le persone intor- [11] Zanzibar Health Sector Perfor- cialistica e una maggiore disponibilità di no a me, e l’unica risposta che mi trovo mance Report 2010/2011. Zanzibar: The mezzi. dentro è la forte consapevolezza di aver revolutionary government of Zanzibar, Ogni giorno hai a disposizione picco- ricevuto più che aver dato. E mi porto a Ministry of Health, 2011: 1. le (minime) risorse, con l’intuito e il ra- casa un’ esperienza assolutamente posi- [12] Ronsmans C, Graham W J. Mater- gionamento come compagni di lavoro, e tiva in tutti i suoi punti di vista anche nal Mortality: Who, When, Where, and pian piano cominci ad acquisire e fare tuo quelli più difficili, quelli che ho dimen- Why. The Lancet Maternal Survival Seri- un approccio essenziale, bagaglio utile an- ticato e nascosto, quelli che non ho ca- es, Lancet 2006; 368:1189-200 che per affrontare le prossime sfide. pito, quelli che mi porterò per sempre [13] Campbell O M R, Graham J W. Ti trovi a lavorare all’interno di un dentro.. Strategies for reducing maternal mortali- contesto culturale e stili di vita comple- Da sola non è facile pensare ed orga- ty: getting on with what works. The Lan- tamente diversi rispetto a quelli a cui sei nizzare un progetto di collaborazione: ora cet Maternal Survival Series, Lancet 2006; stato abituato dal giorno in cui sei nato, la sfida è quella di coinvolgere e recluta- 368: 1284-99 quando parti per un’esperienza come que- re un mix di professionisti sanitari con [14] Mbaruku G, Bergstrøm S. Redu- sta te l’aspetti, ma tutto è più complicato esperienza e di giovani, avventurosi in cing maternal mortality in Kigoma, Tan- quando le vivi queste differenze, quando cerca di nuovi stimoli personali ed espe- zania. Health Policy and Planning 1995: ci sbatti contro la testa e capisci che qui rienze professionali per continuare questo 10(1):71-78 la vita non ha significato né importanza, lavoro. [15] Lawn J E, Cousens S, Zupan J. Ne- è una cosa che va e viene come una gior- Tutto questo come primo passo di una onatal Survival 1: 4 million neonatal de- nata di pioggia. lunga strada da percorrere insieme... aths: When? Where? Why?. Lancet 2005; Qui si cresce senza stimoli, senza il 365 891-900 confronto con l’altro, ma nonostante tut- Francesca Moscuzza [16] Khalid S K, Daniel W, Lale S et al. to è spiazzante come riesci a percepire in *specializzanda in Pediatria, WHO analysis of causes of maternal de- loro un senso forte di comunità ed uma- Università di Pisa ath: a systematic review. The Lancet 2006; nità insieme che si fondono in maniera 367; 1066-74, 2006 perfetta, e lo vedi in ospedale, per stra- [17] Revolutionary Government of da, nei piccoli ritagli di vita quotidiana, Zanzibar, Ministry of Health and Social e pensi al nostro individualismo, all’egoi- Riferimenti: Welfare. Essential Health Care Package. smo dell’io che tanto fa parte della nostra [1] UN Millennium Development Go- 2007 cultura, e ti viene un po’ la nausea. als website at www.un.org/millenniumgoals [18] Quality of Maternal and Newborn Ho cercato di avvicinarmi alle perso- [2] WHO. Countdown to 2015 Decade Health Services in Zanzibar, 2010. Fin- ne, parlare con loro (con tutte le difficoltà Report (2000-2010). Taking stock of ma- dings from Selected Health Facilities in del caso, ), mangiare con loro, emozio- ternal, newborn and child survival. Unguja and Pemba. Published by: Jhpie- narmi con loro, lavorando e sudando in- [3] Horton R. Countdown to 2015. The go Brown’s Wharf 1615 Thames Stre- sieme a loro, condividendo i pensieri, e Lancet et Baltimore, Maryland 21231-3492, USA non sempre è stato facile, non da tutti ri- [4] ILO SSD. Social Protection Ex- www.jhpiego.org March 2012 esci ad essere accettata, qualcuno conti- penditure and Performance Review [19] http://www.hipz.org.uk

25 Da Lampedusa alla Concordia: perché una nave si rovescia? di Massimo Gregori Grgicˇ* chimede?). Essendo la carena simmetrica rispetto al piano di simmetria, anche B si trova su questo piano. I tre punti sono rappresentati nella figura 1. La distanza che intercorre tra Mt e G si chiama «al- tezza metacentrica trasversale». È curioso costatare come questa distanza, che viene espressa in metri, non sia legata alle di- mensioni della nave. Può essere 0.90 metri in una barca di dodici metri come in un mercantile di duecento. L’altezza metacen- trica trasversale si chiama GMt ma alcuni la definiscono «erre meno a» (r-a). GMt deve avere dei valori ragionevoli: i Regi- stri di classificazione non consentono che abbia un valore inferiore a 0.15 metri. La nave sarebbe troppo instabile, soggetta a rovesciarsi anche solo sotto l’effetto degli agenti atmosferici. Per altezze comprese tra 0.40 e 0.60 metri il rollio della nave è mol- Uno dei tanti naufragi di migranti avvenuti all’isola di Lampedusa to accentuato ed assai lento. La nave tende l 3 ottobre 2013 è accaduta, presso l’iso- assimilare il metacentro al vincolo di un a sbandare anche solo sotto l’effetto delle Ila di Lampedusa, una delle più terribili pendolo, il perno attorno al quale la nave raffiche ed il bordo sotto vento imbarca sciagure del mare della storia recente. È oscilla per sbandamenti entro i 10°. La facilmente acqua: in generale il personale affondata una barca causando la morte posizione del metacentro è funzione di al- di bordo ha una sensazione di insicurezza. di 366 persone. Vi sono state reazioni cuni parametri della geometria della care- Per valori di GMt compresi tra 0.70 e 0.90 di pietà, di indignazione, polemiche, na, in particolare del momento di inerzia metri la nave rolla in modo normale anche progetti ed altro ancora. Ma nessuna voce del piano di galleggiamento e del volume con mare formato e dà un senso di sicurez- ha provato a spiegare i motivi tecnici, le- immerso. Visto che parliamo di piano di za e comfort. Tralascio di esaminare cosa gati all’ architettura navale, per i quali si galleggiamento, ossia della figura geome- succede con altezze metacentriche trasver- è giunti a questa tragedia. Naturalmente trica disegnata dalla linea d’acqua, sim- sali superiori al metro: basti però dire che prescindo da qualunque considerazione metrica rispetto alla mezzeria della nave, il valore di GMt potrebbe anche rivelar- umanitaria e politica: in questo senso è già è naturale che a barca dritta Mt si trovi si eccessivo, ma non è certo il caso della stato detto di tutto e di più. Pur profonda- da qualche parte sul piano di simmetria nave di Lampedusa. Riprendo il concetto mente colpito dalla tragedia delle persone della nave. È altrettanto intuitivo che se che ho già espresso: pescherecci, rimor- migranti, ho voluto tentare di esaminare la barca sbanda di più di 10° circa la figu- chiatori ed in genere navi da lavoro nasco- freddamente e con distacco l’accaduto dal ra disegnata dal piano di galleggiamento no con un’altezza metacentrica trasversale punto di vista della progettazione navale. diventa asimmetrica rispetto al piano di volutamente bassa, ossia con poca stabi- Ho cercato di capire come mai una nave simmetria. Ne consegue che Mt non gia- lità iniziale. Ciò si traduce in un periodo abbia attraversato un vasto tratto di mare ce più su tale piano ma che se ne parte di rollio lungo (il tempo che occorre alla aperto, non certo dei più calmi, e sia poi nello spazio. Ma dimentichiamocene e barca per rollare da una banda all’altra), finita a naufragare a poche centinaia di restiamo alla posizione di Mt a barca drit- in movimenti della nave lenti e prevedi- metri dalla meta. Sfortunatamente non ta: la sua ubicazione è uno degli elementi bili: una situazione che consente all’equi- ho alcun dato concreto e verificabile sulle che contribuiscono a valutare la stabilità paggio di muoversi a bordo bilanciandosi dimensioni della nave affondata, ma dalle iniziale di una nave. L’altro elemento è la sulle gambe senza dovere usare le mani per immagini diffuse è evidente che si tratta posizione del centro di gravità verticale, aggrapparsi ai tientibene. Questo perché di un grosso peschereccio. È noto a tutti familiarmente detto G. sulle barche per uso professionale le mani gli addetti ai lavori come le navi da lavo- G è il punto di applicazione di tutti i servono per lavorare. È lecito supporre che ro, quali i pescherecci ed i rimorchiatori, pesi che compongono la nave, compre- anche la nave di Lampedusa, trattando- nascano in sede di progetto con un’altez- so l’equipaggio ed i trasportati. Sarà bene si in origine di un peschereccio e non di za metacentrica trasversale volutamente tenerne conto perché più avanti vedremo un trasporto passeggeri, avesse un’altezza limitata. Prima di spiegare il perché di come, a mio avviso, sia questo l’elemento metacentrica trasversale contenuta, forse questa scelta progettuale vorrei richia- scatenante del dramma di Lampedusa. G è addirittura molto bassa. Dalle cronache mare il concetto di altezza metacentrica un punto virtuale che si trova (o dovrebbe sembra di capire che la nave imbarcasse trasversale, che d’ora in poi chiamerò col trovarsi) sul piano di simmetria della nave, circa 550 persone: visto che disgraziata- la sigla che si usa in progettazione, os- da qualche parte sotto a Mt. Infine c’è B, mente c’erano molte donne e bambini si sia GMt. Vediamo innanzi tutto cos’è il ossia il centro del volume immerso, ovve- può fare una stima per difetto del peso di metacentro trasversale, il cui nomignolo ro il punto di applicazione di tutte le forze questo carico umano (e mobile) in circa per gli addetti ai lavori è Mt. Si potrebbe che tengono a galla la nave (ricordate Ar- 32 tonnellate. Si può supporre che durante

26 Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3 la navigazione questo peso fosse distribuito bilire l’equilibrio della nave. Nella figura comando di bordo sembrerebbe non ave- per circa due terzi sul ponte inferiore ed un è indicato come G-Z. Ma nel caso della re avuto alcun controllo sui trasportati e terzo in coperta. Sembra impossibile che nave di Lampedusa il centro di gravità nessuna nozione sulla stabilità della nave. oltre 500 persone si potessero ammassare G, oltre ad essersi pericolosamente alzato, In definitiva ciò che sorprende il professio- tutte sottoponte. Come succede in tutte sembra si sia spostato drasticamente dallo nista non è che la nave sia affondata, ma le barche e le navi, l’avvistamento della stesso lato dello sbandamento, ed anzi ne che sia arrivata indenne fino alle coste di costa richiama in coperta tutte le persone sia stata la causa. Se, come è probabile, Lampedusa. che fisicamente riescono a trovarvi posto. la posizione di G è finita in G1 (figura 3) Questo è certamente avvenuto anche sul- essa ha addirittura superato lateralmente la nave di Lampedusa, ed anzi a maggior quella di B1 ed ecco che il braccio raddriz- ragione viste le condizioni inumane nelle zante è diventato un braccio rovesciante e quali si è certamente svolta la traversa- la nave ha fatto scuffia con estrema velo- ta. L’isola sarà apparsa ai poveri migranti cità. È ipotizzabile che in tali circostanze come il miraggio della terra promessa, la la nave abbia cominciato ad imbarcare fine delle loro tribolazioni e sofferenze. Il acqua. In questo caso intervengono forze centro di gravità G si è quindi improvvi- non facilmente calcolabili dovute allo spo- samente spostato verso l’alto assieme alla stamento degli specchi liquidi ma che in- folla dei passeggeri, avvicinandosi perico- dubbiamente influenzano negativamente A partire da queste premesse tecniche losamente a Mt, riducendo l’altezza me- la stabilità della nave. Le premesse relative credo che si possano cogliere delle pre- tacentrica trasversale e di conseguenza la al senso di responsabilità del comando di occupanti analogie con quanto successo stabilità iniziale della nave. bordo sono negative: nessuna persona sana a nave Costa Concordia presso l’isola del In una situazione così delicata e critica di mente imbarcherebbe 550 anime su Giglio (foto sopra). Anche in questo caso basta poco perché la nave perda di stabili- una nave che può trasportarne in sicurezza la nave ha perso stabilità, inclinandosi tà e si rovesci: un’onda più grande presa al una minima parte. Stando così le cose, è sul fianco di dritta ed adagiandosi sugli traverso ovvero, come sembra sia accadu- altamente improbabile che il comandante scogli, anche se per ragioni diverse. La to sulla nave di Lampedusa, una ventata abbia preso misure prudenziali quali serra- causa non è certo stata lo spostamento di panico tra i passeggeri o magari le due re i portelli laterali ed altre aperture sotto delle persone, ma innanzi tutto quello cose assieme. Si è letto sui giornali, infatti, al ponte principale. Quindi la nave, molto dello scoglio che la nave ha strappato dal che qualcuno avrebbe dato fuoco a strac- verisimilmente, ha imbarcato acqua sotto fondo e che si è incastrato nella struttura ci per fare segnali a terra e che il fuoco sbandamento. Sulle navi destinate al tra- e poi quello dell’acqua imbarcata a segui- si sarebbe propagato, spingendo tutte le sporto passeggeri sono previsti (o dovreb- to della falla. Resta la considerazione che persone su un’unica banda della nave. A bero esserlo) ampi margini di sicurezza che navi passeggeri della dimensione e con la giudicare dalle riprese subacquee, dove la riguardano la stabilità, anche in condizioni tipologia di nave Concordia non danno nave si vede appoggiata sul lato di dritta, critiche. Inoltre vi sono attrezzature di sal- l’impressione di avere le caratteristiche sembrerebbe che tutto il peso si sia spo- vataggio collettive ed individuali. I pon- di stabilità necessarie e sufficienti per stato improvvisamente dalla stessa parte. ti inferiori sono dotati di vie di fuga e di garantire la sicurezza in caso di falla in Analizziamo cosa succede quando la nave uscite di emergenza. Certamente tutto ciò chiglia. Ancora una volta non dispongo sbanda. La carena non ha più una forma non c’era sulla nave di Lampedusa, un pe- dei dati numerici e geometrici della nave, simmetrica rispetto al piano di simmetria: schereccio adibito in modo estemporaneo ma sembrerebbe intuitivo che la spropor- si«gonfia» dalla parte dello sbandamento ed illegale ad un lavoro che non era quello zione tra pescaggio (profondità dell’opera e si «smagrisce» dalla parte opposta. Un per il quale era stato progettato e costruito. viva) e l’altezza dei ponti (l’opera morta) concetto chiarito nella figura 2. Il volu- È stato utilizzato un mezzo non idoneo al renda la stabilità della nave quanto meno me immerso e di conseguenza il centro di trasporto di passeggeri: è stato superato di delicata. E si può solo immaginare rabbri- spinta si spostano dalla stessa parte dello forse venticinque volte il limite di carico videndo cosa sarebbe accaduto se la nave, sbandamento. Se il centro di gravità non di passeggeri stabilito dai Registri di classi- anziché arenarsi sugli scogli vicino a riva, si sposta si stabilisce, tra la forza peso e la ficazione, che si può ragionevolmente ipo- si fosse rovesciata in acque profonde. forza spinta rappresentate come le verticali tizzare fosse in origine di circa venti perso- passanti per G e B1, un braccio raddrizzan- ne; non è stata rispettata alcuna norma di Massimo Gregori Grgicˇ te, ossia un momento che tende a rista- salvaguardia della vita umana in mare; il *Designer di yacht e navi

27 Parlando di Kafka (e di altro) con Antonio Cassese di Eugenio Ripepe* aro Nino, col passare degli anni, ca- rente dialogo che essa consente non è Kafka non riusciva a dirlo, ma, appunto, Cpita a più d’uno – e comunque a me affatto tale, perché l’autore non ha la pos- lo metteva per iscritto. Di qui quella sua capita – di dover far fronte a frequenti sibilità di replicare alle osservazioni e alle vera e propria grafomania, come tu giu- crisi di (s)fiducia, con l’autostima che si obiezioni che il suo testo può ispirare al stamente la chiami: in senso tecnico, na- approssima impietosamente allo zero (a lettore. turalmente, e absit iniuria verbo. Ma se ha volte dalla parte del sottozero). Un sia In realtà, la scelta di (o la condanna inteso (o non poteva far altro che) comu- pur effimero lenimento al malessere che a) “vivere per iscritto”, se così si può di- nicare solo attraverso i suoi scritti, conse- ne deriva, o forse un placebo, confesso di re, cioè la sovrapposizione/identificazione gnandosi per intero a essi, la frequenta- aver trovato qualche giorno fa nel sentir- del vivere con lo scrivere che ne segnò zione di quegli scritti è una cosa sola con mi pronunciare a lezione una frase non so l’esistenza, ha fatto sì che il vero Kafka sia la frequentazione dell’uomo Kafka, e non come venutami alle labbra lì per lì (come tutto nelle sue opere, e in esse sopravviva di un autore come un altro; e va da sé che sai, a lezione capita questo e altro), che in al se stesso che non riuscì ad essere vita nelle loro pagine si trovano anche – a tutta immodestia non mi pare niente ma- natural durante. Ciò che sentiva più acu- saperle cercare – le presumibili repliche le. Questa: per secoli e secoli Aristotele è tamente il bisogno di dire – o di dirsi – dell’autore alle opinioni e alle impres- stato il filosofo, ma Platone è stato (ed è) la filosofia stessa. Non che l’idea sia originalissima: che l’intera storia del pensiero occidenta- le non sia altro che una serie di glosse a Platone è stato ripetuto, con iperbole solo apparente, da molti e da molto. Ma d’al- tra parte, chi si illude che a noi, posteri di tutti e di tutto, sia dato trovare qual- cosa di nuovo da dire e non – tutt’al più – qualcosa da ridire? Dove questo discorso vada a parare, lo avrai già intuito: sì proprio alla ben nota frasetta, tra le più citate dai citatori di fra- sette: amicus Plato, sed magis amica veritas. Perché la verità è che anche Platone, il divino Platone, prendeva, con rispetto parlando, le sue cantonate. Una è stata sicuramente la condanna della scrittura, da lui ritenuta nefasta per le sorti del sa- pere dialogico, e destinata a determinare un grave impoverimento culturale, col ve- nir meno, tra chi scrive e chi legge, della possibilità di interlocuzione che c’è tra chi parla e chi ascolta. Platone passava sotto silenzio per amor di tesi, o sottovalutava, i benefici di incalcolabile portata legati al- la scrittura, a cominciare dal superamen- to degli angusti limiti spazio-temporali ai quali è soggetta la comunicazione orale, e dalla possibilità pressoché miracolosa, che si instaurino forme di empatia e rapporti di frequentazione assidua con uomini ap- partenenti a tempi e mondi diversi. È questa la prima cosa a cui fa pensare la raccolta di tuoi scritti, quasi interamen- te inediti, che tua moglie, i tuoi figli e tuo fratello hanno voluto pubblicare dandole come titolo una tua frase: Kafka è stato con me tutta la vita (il Mulino, Bologna 2014). Un libro nel quale si parla perlo- più (anche se non solo) di Kafka, ma in certo modo anche con Kafka, e appunto questo vale a smentire quel che Platone diceva della scrittura, e cioè che l’appa-

28 sioni che essi possono ispirare al lettore. Ma naturalmente non si tratta solo di Kafka e della sua particolarissima per- sonalità. Anche questo tuo libro è un invito al dialogo che spinge il lettore a cercare di interloquire, in qualche modo anche riuscendoci; a maggior ragione se si tratta di un amico dell’autore. Così, per esempio, a me, che pure non appar- tenevo propriamente al tuo inner circle, è venuto spontaneo fin dal primo rigo della prima pagina (“Ho passato tut- ta la mia lunga via a studiare”) provare a obiettarti qualcosa: via, Nino, ne sei proprio sicuro? Hai studiato per tutta la vita, certo. Ma si può dire per questo che tu abbia passato tutta la vita a stu- diare, considerate le non poche altre co- se che hai trovato il modo di fare, oltre a studiare? E a questo punto mi è parso di sentire qualcosa come “Obiezione ac- colta!” nell’implicita risposta che tu non Franco Mosca con Eugenio Ripepe alla presentazione del gennaio scorso del libro di Cassese hai mancato di darmi a stretto giro: “Ho cercato anche di accompagnare lo stu- eroe tragico, il destino mi chiama”)? una mattina si sveglia e si vede trasfor- dio con attività pratiche, mai volte a far Per non dire di come il dramma della mato in insetto. È uno stato d’animo il soldi, ma a mettere in pratica con grandi leucemia diventa un apologo quasi bef- desiderio di svanire, espresso nel raccon- limiti quel che scrivevo o addirittura pre- fardo in uno dei due racconti brevi con- to Desiderio di diventare un indiano. È uno dicavo nelle aule universitarie”. “Attivi- tenuti in Kafka è stato con me tutta la vita, stato d’animo di disperata attesa, quello tà pratiche”: la presidenza del Tribunale in aggiunta agli scritti dedicati, o ispirati, di chi aspetta il messaggio dell’imperato- internazionale per la ex Jugoslavia, la appunto, a Kafka: L’isola dei bianconi, con re pur sapendo che non arriverà mai. È presidenza della Commissione di inchie- “i sapienti riuniti in convegni” che “dopo uno stato d’animo di angoscia quello del sta dell’ONU sui crimini del Darfur, la lunghi dibattiti dovettero concludere che giovane che piange sul loggione perché presidenza del Tribunale speciale per il essi potevano solo constatare alcuni dati non può soccorrere la cavallerizza che Libano: ecco, cosette così... essenziali di cui non trovavano la spiega- volteggia nel circo. È uno stato d’animo zione”. Quale che fosse il messaggio nella di angoscia ossessiva quello della talpa *** bottiglia a esso affidato (se un messaggio che si scava la tana, e va sempre più giù c’era), a me quell’apologo è parso né più per difendersi da eventuali pericoli…”. Nella pagina e mezza che comincia né meno che un divertissement ironico, e Insomma: se nel tuo libro non si parla con “Ho passato tutta la mia lunga vita a proprio in quanto tale mi è parso anche della famigerata “atmosfera kafkiana” non studiare” la parola “vita” ricorre qualcosa un modo mirabile di rendere omaggio a è perché il tuo discorso su Kafka non sia come sei volte; e nella dozzina di pagine un vecchio aforisma di Marcello Marchesi: abbastanza approfondito, ma per la ragio- che seguono ritorna altre sedici volte. Lo l’importante è che la morte ci trovi vivi. ne perfettamente opposta, e cioè perché è psicanalista selvaggio (o, se si vuole, d’ac- evidente che di Kafka e su Kafka sai, non catto) che è in me, come in quasi tutti gli *** dico tutto quello che ci sarebbe da sapere, orecchianti di psicanalisi, potrebbe es- ma certo tutto quello che ci è dato sape- serne indotto a vedervi la spia di un in- Una cosa da sottolineare – perché a re. Per constatarlo basta leggere il secon- conscio attaccamento alla vita, e sentirsi volte quello che in un libro non c’è non do scritto della raccolta, Ritratto breve di autorizzato a strologare di un modo incon- è meno significativo di quello che c’è – un genio, un vero e proprio saggio comme sapevole di esorcizzare la morte e di altre è che chi percorre le pagine di Kafka è il faut nel quale Kafka e gli altri del suo simili cose. stato con me tutta la vita non ha modo di mondo sono oggetto di un’indagine che Invece, no: quello che più colpisce imbattersi neanche una volta nel sin- ha tutti i crismi della ricerca accademica, nelle parole di congedo che hai saputo tagma cristallizzato, per non dire stere- eccezion fatta per la prosopopea e il carat- trovare nel prendere atto dell’imminen- otipato, “atmosfera kafkiana”. Anzi, sal- tere soporifero. te conclusione della sfida col male che vo errore, non si imbatte una volta che Una sola domanda non ti fai, ed è da anni ti perseguitava (“con cui gioco a è una né nel sostantivo “atmosfera” né proprio quella che vorrei farti io: che co- rimpiattino”, hai scritto, “ma che vincerà, nell’aggettivo “kafkiana”. Et pour cause, sa può aver indotto un uomo come il tuo naturalmente”), e dell’approssimarsi del come amavano dire un tempo gli italia- Kafka, che ha tutta l’aria di essere il ve- “lungo viaggio nel niente” – come lo hai ni: perché il mondo di Kafka non è fatto ro Kafka, ad accettare di fare un paio di chiamato – è il loro tono, prima ancora in realtà di atmosfere, che sono qualcosa letture pubbliche di suoi scritti? Può sem- che virile, disincantato, e neanche tanto di puramente esteriore, ma di stati d’a- brare una curiosità trascurabile, ma trat- velatamente ironico: “Mi sembra dun- nimo, che sono qualcosa di puramente tandosi di Kafka, non lo è affatto; anche que arrivato il momento della chiusura”. interiore. Tu lo dimostri assai bene: “È se non è difficile intuire che se hai evitato Come non pensare al Socrate del Fedone uno stato d’animo tradotto in immagini di affrontare il problema deve essere sta- (“Quanto a me, ecco, oramai, direbbe un quello dell’impiegato Gregor Samsa che to per la semplice ragione che non aveva

29 senso porsi una domanda alla quale nessu- rono per lui causa di infelicità e angoscia “mettere interamente da parte i fatti”) no (e tanto meno lo stesso Kafka), sareb- (venendone peraltro ripagati con la stessa tu indichi a ragione nel cosiddetto uomo be stato in grado di dare una risposta. moneta, bisogna dire, anche se con conse- di natura “un animale aggressivo domi- guenze meno devastanti, data la loro mi- nato dalle leggi biologiche fondamenta- *** nore fragilità). li: l’istinto di conservazione, il desiderio La misura del tuo rapporto empati- Se ognuno va giudicato per quello che di sopraffazione dell’altro per appagare i co con Kafka, comunque, mi pare che la è, e non per quello che dovrebbe essere, propri impulsi e bisogni elementari (…) diano in modo particolarmente incisivo e non si può pretendere che il suo modo in una parola la necessità di badare solo le poco più di tre pagine (in questi casi, di vedere le cose non risenta del punto al proprio io”. E gli contrapponi proprio veramente, si suole dire “paginette”) nelle di vista dal quale la vita lo ha costretto “l’uomo dell’uomo” inviso a Rousseau, quali parli del motivo ricorrente (“osses- a guardarle, in effetti, il Cassese uno e cioè quell’homo societatis (fermo restan- sivo” lo definisci) dello stare alla finestra trino di cui parlavo un momento fa non do, sottintende con ogni evidenza il giu- e del guardare dalla finestra come di un poteva negare un minimo della sua com- rista Cassese, che ubi societas, ibi ius) il topos rivelatore, forse la più penetrante prensione a un uomo che, senza tradire cui tratto caratteristico è nel desiderio di chiave interpretativa dell’intera opera, e in alcun modo la realtà dei fatti, poteva aiutare gli altri. dunque anche della personalità di Kafka. tracciare un ritratto a memoria del figlio *** Il Leitmotiv della finestra e del guardare come quello che il Cassese fattosi anche dalla finestra è davvero l’immagine/meta- scrittore gli fa tratteggiare: “Ha sempre Sia consentita un’annotazione “per fora di un’esistenza che non conosce altro continuato a fantasticare, a scrivere, a fatto personale”. Sul lettore convinto di modo di stare al mondo che non sia uno frequentare qualche amico, a lavorare poter essere in pace con se stesso pur ri- stare fuori dal mondo guardandolo come come impiegatuccio in una società di as- conoscendosi nell’autoritratto morale la- dall’esterno, essendone parte e insieme sicurazioni, a fidanzarsi e sfidanzarsi sen- sciatoci da Pushkin (“Non fece il bene, sentendosene estraneo. za mai sposarsi”. Visto che (anche) que- ma d’animo era buono”), le pagine sul Se dovessi però indicare una cosa che sto era, come in effetti era, Kafka, quello Desiderio di aiutare gli altri dove, sulle or- mi ha particolarmente colpito in questi che in qualche modo ti dici e ci dici, Ni- me di Kafka, nell’incapacità di soddisfare, tuoi scritti, parlerei del modo in cui emer- no, è che se non deve essere stato facile appunto, il desiderio di aiutare gli altri ge la figura del padre di Kafka nell’inter- essere il figlio del padre di Kafka, non de- si coglie una vera e propria condizione vista impossibile che gli hai fatto sotto le ve essere stato facile nemmeno essere il patologica dell’esistenza umana, hanno mentite spoglie di un giornalista, avendo padre del figlio del padre di Kafka. un effetto a dir poco spiazzante, facendo come principale fonte, inevitabilmen- subentrare un fondato senso di colpa al *** te, lo stesso Kafka, e in particolare il suo senso di innocenza – come altro chiamar- abortito tentativo di “uccidere il padre” Non c’è comunque pericolo che il lo? – che le parole di Pushkin parrebbero costituito dalla lunga lettera a lui indiriz- Cassese scrittore sia riuscito, o abbia avallare. Perché alla luce di quanto vi si zata, ma mai fattagli avere. mirato a imporre al Cassese-giurista e al legge, è come se quelle parole-rifugio, pur Non che a Kafka-padre sia risparmiato Cassese-giudice un’interpretazione ba- rimanendo le stesse, finissero col disporsi qualcosa nel resoconto dell’intervista che nalmente buonista del detto “tout com- in modo diverso da sole: d’animo era buo- gli fai per il tramite del tuo alter ego gior- prendere c’est tout pardonner”, vero, Ni- no, ma non fece il bene. nalista, il quale lo guarda, inevitabilmen- no? Nelle pagine nelle quali rendi omag- E se fosse proprio questa la colpa inno- te, con gli occhi di Kafka-figlio, e dunque gio a Kafka nel modo migliore, e cioè in minata della quale è chiamato a risponde- lo vede come un personaggio sgradevole, quelle nella quali apparentemente non re Josef K. nel Processo? gretto e grezzo al limite della brutalità. Ma parli di lui (perché il modo migliore di *** se è vero che nel tuo libro il padre è visto rendere omaggio a un autore è scrivere “a guardandolo dalla parte del figlio, come partire da…”, e non “rimanendo a…”), Un’ultima cosa, Nino, tornando è comprensibile, perché è stato il figlio e in particolare nelle riflessioni sul Desi- all’incipit del tuo libro, su cui prima ho non il padre a stare con te tutta la vita, derio di aiutare gli altri, la tesi emergente trovato da ridire: “Ho passato tutta la è anche vero che non hai trascurato di non è certo che si possa accampare un mia lunga vita a studiare”. Sarà perché, chiederti come doveva essere il figlio visto qualche diritto a essere perdonati delle anno più, anno meno, ho su per giù l’e- dalla parte del padre. proprie colpe (e nemmeno, a dire il ve- tà che avevi quando l’hai scritta, ma ti Non dico che tu ti sia messo nei pan- ro, che ci siano colpe che non possono devo confessare che nel leggere questa ni del padre: non ti ci vedrei proprio nei essere perdonate) ma che ci sono colpe tua frase ero portato d’istinto a conte- panni di quel sordido omaccione saturo di che possono non essere perdonate sen- stare l’appropriatezza dell’aggettivo che birra e di rancore; ma (ed evidentemente za che chi non riesce a perdonare sia da hai usato per definire la tua vita: tutta per il giurista, per il giudice e per l’uomo considerare per ciò stesso ingiusto. Per- questa lunghezza, poi…. Ma non mi ci Cassese non poteva essere diversamente) ché giustizia non è rimettere a ognuno le è voluto molto per riconoscere che se tu devi esserti interrogato anche su quelle sue colpe: questa, se mai, è misericordia, avessi avuto voglia di rispondermi, avre- che potevano essere le ragioni di un pa- o magari onnipotenza divina. sti potuto averla vinta senza difficoltà dre tanto distante e tanto diverso dal fi- E quale colpa maggiore che far regre- semplicemente invitandomi a riflettere glio, e quindi, in qualche modo, su quella dire quello che tu chiami homo societatis su un ben noto pensiero di Leonardo che poteva essere la sua parte di ragione. a quello che tu chiami homo biologicus, che ti dà pienamente ragione (ma temo La tua lunga frequentazione di un uomo scatenandone gli istinti primordiali, co- dia ragione anche a me, se ho l’impres- innegabilmente straordinario non si è tra- me nell’abominio delle camere a gas? sione di non aver vissuto poi tanto): “la dotta in una forma di assuefazione alle sue Facendo giustizia, pur senza chiamarle in vita bene spesa lunga è”. anomalie – vogliamo dire: caratteriali? – e causa, delle fanfaluche rousseauiane (era in una condanna sommaria di quanti fu- lo stesso Rousseau a dichiarare di voler Eugenio Ripepe

30 Keep in touch con Kiwi Local! di Daniela Salvestroni na nuova applicazione per smartpho- Une nata a Pisa mette in contatto stu- denti universitari, soci di associazioni o tifosi di squadre di calcio che si trovano nello stesso luogo. È utile – ad esempio – quando per motivi di lavoro si arriva in una città che non si conosce: l’applicazio- ne riesce a individuare chi appartiene alla stessa community e si trova nello stesso luogo. All’Università Cà Foscari di Vene- zia è già in uso tra gli ex allievi che vi- vono in cento paesi sparsi in cinque con- tinenti e ora anche la Scuola Sant’Anna avrà la propria versione personalizzata per i suoi allievi ed ex allievi. L’applicazione è stata ideata da una società nata a Pisa nel 2011 come spin-off della Scuola su- degli investitori sono top secret ma non ci possono interagire con persone simili a periore Sant’Anna. Si chiama Kiwi Local sono grandi nomi. “In Italia – sottolinea loro nelle vicinanze e avere un contat- come l’uccellino simbolo della Nuova Ze- Ferragamo – difficilmente prendono sul to diretto con l’associazione o l’azienda. landa che non può volare ma passa tutta serio un venticinquenne che si presenta Tra poco usciranno le piattaforme per al- la vita a cercare di spiccare il volo. Kiwi a chiedere soldi per la sua azienda. Noi ci tri clienti, anche internazionali, sempre srl si occupa dello sviluppo di applicazioni siamo riusciti perché siamo convinti del- legate al networking in tempo reale tra personalizzate per aziende e associazioni e la nostra idea”. A chi può essere utile la comunità. La società sta andando molto dopo tre anni vede coinvolte dieci perso- piattaforma Kiwi Local? “È utile – spiega bene. Siamo un team giovane e affiatato ne, tra i 22 e i 34 anni di età, distribuite l’amministratore delegato di Kiwi srl – per e ci stiamo impegnando per avere succes- tra la sede di Pisa e quella di Milano. Nel qualsiasi azienda, organizzazione o brand so sia in Italia sia all’estero. Attualmente quartier generale in piazza Martiri del- che voglia migliorare il rapporto con la stiamo avviando negoziati con diversi in- la libertà lavorano otto addetti dell’area community legata ai propri prodotti o vestitori per il prossimo aumento di capi- tecnica e commerciale. Il cofondatore e valori. L’applicazione consente di inviare tale. Vogliamo raddoppiare il team e apri- amministratore delegato è Niccolò Fer- messaggi targettizzati agli utenti e di esse- re nuove sedi, contemporaneamente al ragamo (nella foto con il suo team), lau- re costantemente aggiornati sullo stato e lancio internazionale dei nostri prodotti”. reato in economia al Sant’Anna e ex J. la composizione della loro user-base. Allo P. Morgan. “La società si è distinta nello stesso tempo è utile per gli utenti perché Daniela Salvestroni sviluppo di applicazioni personalizzate ri- servate a community definite – dichiara Ferragamo – è da poco uscita l’applica- Cà Foscari Alumni zione per smartphone Juventus Together che consente ai tifosi di scambiare con- Cafoscarini in una app grazie all’accordo con la società Kiwi. Nel giugno scorso tatti, messaggi e opportunità legate alla l’Università Cà Foscari di Venezia ha comunicato la novità nel suo sito web. “Resta- loro squadra del cuore sulla base del luogo re in contatto con i colleghi dell’Università non è mai stato così facile. Così come in cui si trovano. Tra poco seguiranno entrare in contatto con altri Cafoscarini con cui condividere aggiornamenti, idee altre versioni personalizzate per univer- e progetti. Si potranno condividere messaggi geolocalizzati o opportunità di lavoro sità, organizzazioni no-profit e squadre di e trovare altri Alumni dell’Università Cà Foscari che si trovano fisicamente vicini, calcio.”. Ma come è stato possibile creare in qualunque parte del mondo. Cà Foscari Alumni App semplifica l’interazione tra un’impresa in tempo di crisi? “Nel primo gli Alumni e permette di migliorare il proprio network professionale. Inoltre sarà giro di investimenti abbiamo raccolto 80 possibile avere gli ultimi aggiornamenti sulle novità da parte dell’Associazione de- mila euro – racconta la responsabile mar- gli Alumni in tema di eventi e iniziative. Fra le funzionalità previste: il Local Wall, keting e vendite di Kiwi srl Giulia Cian una bacheca virtuale dove vengono visualizzati tutti i post che sono stati generati Seren – Grazie alla partecipazione a Start nelle vicinanze a commento di eventi e iniziative; l’Alumni Nearby che visualizza Cup Toscana e alla finale del Premio na- tutti gli Alumni nei paraggi a cui sarà possibile chiedere l’amicizia, con cui si potrà zionale innovazione siamo stati contattati anche chattare); la bacheca Events con gli aggiornamenti sugli eventi organizzati da Cà Foscari Alumni e lo spazio per proporre eventi che potrebbero essere interes- da molti ​imprenditori e professori univer- santi per gli altri Alumni. Quando viene organizzato un evento vicino si riceverà sitari. Gli investitori iniziali sono stati di- una notifica e ci si potrà iscrivere direttamente dalla app. Con le Job Offers gli ciannove. Tutte piccole quote, usate per utenti possono postare opportunità di lavoro nella loro azienda agli altri Alumni finanziare l’attività di ricerca e sviluppo e dell’Università Cà Foscari. Tutto questo con un’attenzione particolare alla privacy. le infrastrutture. Dopo due anni, il capita- Sarà infatti l’utente a decidere cosa condividere e con chi. Ogni informazione del le totale raccolto ha raggiunto quota 350 profilo è personalizzabile in maniera semplice e immediata: si potrà renderla pub- mila euro. L’ultimo round ha fruttato ben blica oppure disponibile soltanto per gli amici su Cà Foscari Alumni App”. (D.S.) 200 mila euro di finanziamenti. I nomi

31 La tutela delle minoranze nel diritto delle società di capitali dopo la riforma di Vincenzo Carbonelli*

L’impresa tra diritto ed economia, in Riv. soc., 2008, 649 ss.). Con lo stesso rigore scientifi- co si è poi avvicinato allo studio della disci- plina dei gruppi di società negli Stati Uniti (Id., I gruppi di società nel diritto statunitense, in I gruppi di società, a cura di A. Pavone La Rosa, Bologna, 1982, 377 ss.), dove si ri- trovano alcuni dei presupposti delle sue più recenti riflessioni sulle operazioni con parti correlate (Id., Operazioni con parti correlate e abusi, testo della relazione al Convegno “A quindici anni dal T.U.F. Bilanci e prospet- tive”, svoltosi il 13 e 14 giugno 2013 presso l’Università Bocconi di Milano). Il Prof. Alberto Mazzoni (al centro); alla sua sinistra il Prof. Francesco Donato Busnelli Oltre all’attività accademica e all’at- o scorso ottobre si è svolto alla Scuo- nio 1969-1970, ha lavorato a Parigi presso tività professionale presso lo studio legale Lla un convegno di studi in onore del lo studio legale “Cohen & Meyohas”; nel “Mazzoni e Associati” (da lui fondato nel Prof. Alberto Mazzoni, ordinario di Diritto 1971, ha trascorso un anno presso la Law 1986), il Prof. Mazzoni ricopre oggi anche Commerciale presso l’Università Cattoli- School dell’University of Michigan con una alcuni prestigiosi incarichi internazionali. ca del Sacro Cuore di Milano ed ex allievo borsa di studio da ricercatore; infine, nei In particolare, dal 2011 è Presidente del del Collegio Medico-Giuridico nella pri- due anni seguenti, è stato associate presso lo Consiglio Direttivo dell’Istituto Interna- ma metà degli anni ‘60. studio legale “White & Case” di New York. zionale per l’Unificazione del Diritto Priva- All’evento, la cui organizzazione è stata Al suo ritorno in Italia, Alberto Mazzo- to (Unidroit) ed è membro della task force curata dal Prof. Francesco Barachini, sono ni ha ricevuto diversi incarichi di insegna- organizzata dalla Banca Mondiale per l’ela- intervenuti prestigiosi esponenti dell’Ac- mento. Negli anni tra il 1974 e il 1990, ha borazione e la promozione delle linee guida cademia giuscommercialistica italiana. Le insegnato Diritto Commerciale e Diritto nel campo della finanza internazionale e relazioni presentate hanno toccato proble- Privato Comparato presso l’Università di della cooperazione finanziaria. Dal 2007 è matiche classiche del Diritto Commerciale Pisa, Diritto Commerciale presso l’Univer- inoltre Presidente del Collegio dei Probivi- in cui ha funto da leitmotif il tema della tu- sità di Genova e Diritto Privato e Diritto ri di Borsa Italiana S.p.A. e, in tale ambito, tela dei soci di minoranza nelle società di Commerciale presso l’Università di Sassari. presiede il Tribunale pre-arbitrale interno capitali, argomento caro al Prof. Mazzoni e Nel 1991 è stato chiamato a ricoprire come della Borsa di Milano. di estrema attualità anche nel contesto del professore ordinario la cattedra di Diritto L’attaccamento alle radici pisane e diritto societario post-riforma. Commerciale presso l’Università Cattolica alla Scuola Superiore Sant’Anna è stato La giornata si è aperta con gli indirizzi del Sacro Cuore di Milano, posizione che comunque ribadito anche direttamente di saluto del Prof. Emanuele Rossi, a nome ha tenuto fino al 2012. dal Prof. Mazzoni. Nel pomeriggio della della Scuola e, in particolare, dell’Istituto Come più volte è stato ricordato duran- giornata a lui dedicata, egli stesso ha in- di Diritto, Politica e Sviluppo (Dirpolis), te il convegno, le radici pisane, da un lato, fatti voluto pronunciare un breve discorso e del Prof. Franco Mosca, a nome dell’As- e il metodo della comparazione applicato di ringraziamento, manifestando la propria sociazione Ex Allievi, di cui lo stesso Prof. allo studio degli istituti e delle fattispecie, gratitudine per l’accoglienza riservatagli da Mazzoni è socio fondatore. A seguire, il dall’altro, sono un tratto che ha caratte- quella che tuttora considera “la sua Alma Prof. Francesco Donato Busnelli ha ri- rizzato tutta la produzione scientifica di Mater per eccellenza”. Ha così ripercorso cordato gli anni in cui a Pisa ha potuto Alberto Mazzoni. Tale impostazione è ben con affetto gli anni vissuti nel Collegio conoscere e apprezzare le qualità non solo evidente sia nei suoi lavori sulle lettere di Medico-Giuridico e non ha mancato di scientifiche, ma anche umane di Alberto patronage (part. A. Mazzoni, Le lettere di ricordare alcuni ex allievi scomparsi con Mazzoni, nel quale ha anzi affermato di ri- patronage, Milano, 1986), sia soprattutto cui aveva avuto rapporti di grande amicizia conoscere al contempo «un uomo libero, nella sua opera del 1976 sulla tutela dei soci e vicinanza, come Tiziano Terzani, Duilio amante della vita» e «uno studioso dalle di minoranza (Id., La tutela della minoranze Miccoli, Dino Satriano, Antonio Casse- radici rigorosamente pisane, ma autentica- azionarie, in I grandi problemi della società per se, Gianluca Bertinetto, Carlo Cozzani e mente aperto al mondo». azioni nelle legislazioni vigenti, a cura di M. Franco Lenci. Il Prof. Mazzoni ha quindi Il Prof. Alberto Mazzoni è infatti nato Rotondi, II, Padova, 1976), in cui Mazzoni concluso il proprio discorso con queste pa- a Livorno il 28 ottobre del 1942, ma, dopo propone un superamento della concezione role: «È bello sentirsi a casa ed è bello dirsi aver completato i suoi studi universitari dell’impresa formulata da Lorenzo Mos- che a casa continuano ad essere presenti a Pisa, dove è stato allievo di Pietro Ver- sa, altro grande maestro del Diritto Com- in spirito gli amici che un tempo l’hanno rucoli, ha svolto una serie di importanti merciale pisano. La passione al tema e la abitata!». esperienze all’estero: nel 1966 ha conse- dedizione alla ricerca hanno poi portato guito il titolo di Master of Comparative Law Mazzoni a condurre ulteriori riflessioni in Vincenzo Carbonelli presso la University of Chicago; nel bien- argomento anche in lavori più recenti (Id., Allievo perfezionando in Scienze giuridiche

32 L’acceleratore d’impresa SAMBA fa incontrare le start-up italiane più innovative con i “business angels” di Daniela Salvestroni

lla fine di febbraio l’Associazione angels. Le finalità sono quelle di promuo- ASAMBA – Sant’Anna Milky Bu- vere la cultura dell’innovazione e del suo siness Angels darà inizio alla nuova fase finanziamento attraverso il capitale di ri- di reclutamento delle start-up da avviare schio e di accompagnare al successo gli im- ai percorsi di accelerazione che si svolge- prenditori innovativi con particolare cura ranno nel corso di quest’anno e si conclu- per i più giovani. Nel 2012, in occasione deranno con tre Forum di Investimento, del primo Forum d’investimento SAMBA, programmati per giugno 2015, settembre una dozzina di potenziali business angels, 2015 e gennaio 2016. Gli imprendito- ex allievi e non, ha incontrato sei start-up ri interessati potranno avanzare la pro- toscane promettenti. Nel febbraio 2014 la pria candidatura attraverso il sito web prima impresa accelerata ha concluso un dell’Associazione (www.sambanet.it). I accordo di investimento con 19 business percorsi di accelerazione, così come i re- angels aderenti a SAMBA, in buona par- lativi Forum, sono pensati per le esigenze te toscani e al loro primo investimento: si di start-up in diversi stadi di maturazione. tratta di Slow Wood srl, la società milane- All’ormai consolidato percorso Seeds Ave- se di mobili, oggetti artistici e complemen- Il Presidente dell’Associazione SAMBA nue, dedicato ai progetti seed, e articolato ti d’arredo in legni pregiati realizzati da un Marco Bendinelli al Terzo Forum lungo un semestre (da aprile a settembre), selezionato network di sapienti artigiani e d’investimento si aggiungono quest’anno due percorsi di designer. Nel giugno scorso l’Associazio- accelerazione “breve”, dedicati alle start- ne SAMBA ha ricevuto il premio “Club Slow Wood – La società è stata fon- up più mature dal punto di vista dell’e- investing of the year” dall’Italian Business data dall’imprenditore del legno Gianni sperienza imprenditoriale e dello sviluppo Angels Network (IBAN), l’Associazione Cantarutti e dall’ingegner Marco Parolini commerciale. Il format dell’acceleratore italiana degli investitori privati informali con l’obiettivo di dare visibilità e presti- consiste in un team di tutor e specialisti nel capitale di rischio. Nel settembre 2014 gio a livello nazionale e internazionale ad che accompagnano le imprese in percor- si è svolto il terzo Forum d’investimento una selezionata rete di artigiani, designer si personalizzati di accelerazione anche SAMBA: tra le sette start-up presentate e fornitori del legno. Dal 2014 Slow Wo- attraverso una guida all’interazione con i per raccogliere capitali, quattro hanno ini- od realizza arredi e complementi di alta rispettivi potenziali clienti e col supporto ziato la fase di negoziazione di investimen- gamma e oggetti artistici in legni pregiati di potenziali investitori. Anche il Club di to, una delle quali si è già conclusa con e sostenibili, acquisiti in esclusiva da una Investimento SAMBA, che raccoglie og- successo e due sono in dirittura d’arrivo consolidata rete di oltre 70 designer e ar- gi un centinaio di business angels, ovvero entro la fine del mese di febbraio. tigiani. Oltre ai prodotti in catalogo, la investitori singoli non professionisti che società produce anche arredi e oggetti su investono nell’equity di start-up innovati- Le tre imprese avviate ad esito posi- misura, tutti in linea con i criteri dell’a- ve, quest’anno cresce: per ognuno dei Fo- tivo o già concluse con successo – Una zienda: artigianato, cultura, sostenibilità, rum d’investimento infatti sono previste società, Beenomio, è di Arezzo, mentre design e made in Italy. Nel 2014 è stato due presentazioni, a Pisa e a Milano. Le Slow Wood e Sailsquare hanno quartier aperto a Milano il Labstore di Foro Buo- novità fanno compiere un ulteriore pas- generale a Milano. naparte, uno spazio di 130 metri quadri in so avanti all’acceleratore d’impresa nato cui lavorare, esporre e organizzare eventi. nel 2012 all’interno dell’Associazione ex- Beenomio – È una start-up innovativa Allievi della Scuola Superiore Sant’An- fondata e guidata dall’ingegner Claudio Sailsquare – È la prima community per na dall’idea di Marco Bendinelli e Ugo Albiani che ha realizzato la piattaforma organizzare vacanze in barca proposte da Faraguna. software “BeeLean”, la prima per la ge- armatori privati. È stata fondata nel maggio L’Associazione SAMBA senza scopo di stione integrata della Qualità e del Mi- 2012 da Simone Marini e da Riccardo Bo- lucro è stata costituita a Pisa da sedici so- glioramento Continuo (Lean) alla portata atti. Ad oggi conta 11 mila utenti registrati ci fondatori, in gran parte ex allievi della economica anche di piccole e medie im- in forte crescita e un network di circa mille Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Ol- prese, supportando in ciò i consulenti skipper e armatori. I benefici per l’utente tre a Marco Bendinelli, presidente, e Ugo organizzativi delle imprese stesse. Su un del marketplace online di vacanze sono Faraguna, vice-presidente, figurano: Silvia unico desktop vengono evidenziati spre- un’offerta ampia e diversificata e un ottimo Giannangeli (vice-presidente), Roberto chi e inefficienze provenienti da operatori, rapporto qualità-prezzo. Per gli armatori si Barontini, Luca Bonfiglio, Adelio Bolli- reparti e procedure software diverse; ed è tratta di una possibilità di guadagno ma ni, Piero Castrataro, Francesco De Bellis, possibile subito attivare le procedure di anche di poter condividere la propria pas- Glenda Lenci, Carlo Alberto Marcoaldi, miglioramento. La soluzione “BeeLean” è sione. Nel 2014 Sailsquare ha pubblicato Paolo Pagella, Giovanni Polidori, Giusep- facile da usare, modulare e personalizzabi- cinquecento proposte di vacanza in barca pe Maria Prisco, Marco Rizzone, Lorenzo le; collaborativa e disponibile in modalità contro una media di quindici proposte da Tassone e Giuseppe Turchetti. L’Associa- web e cloud; potente, affidabile e sicura; parte dei tour operator specializzati. zione gestisce sia l’acceleratore d’impresa completamente integrabile con i più diffu- che il club d’investimento di business si software gestionali d’azienda. Daniela Salvestroni

33 Un balcone sul mondo Quattro Allievi della Scuola hanno partecipato ai lavori della delegazione italiana alle Nazioni Unite in occasione della 69a Assemblea Generale

New York: un momento dei lavori della 69a Assemblea Generale delle Nazioni Unite ei mesi scorsi quattro Allievi del- ciascuno dei due periodi di riferimento zionale, Chiara Franco, che si è occupata Nla Scuola Superiore Sant’Anna (primavera e autunno). Inoltre, attraver- anche della riforma del Consiglio di Sicu- hanno preso parte a un tirocinio trime- so i fondi destinati agli Allievi Ordinari rezza), Seconda (questioni economiche e strale negli uffici della Rappresentan- e al servizio placement, la Scuola riesce sociali, Marco Argentini) e Terza (dirit- za Permanente d’Italia presso le Nazioni a garantire un incentivo agli Allievi par- ti umani, Francesco Jonas Badde e Fran- Unite a New York, la nostra “ambasciata” tecipanti superiore a quello beneficia- cesco Perale) Commissione permanente. presso i principali organi dell’ONU (As- to dagli studenti delle altre università A questo si è affiancato un contributo ai semblea Generale, Consiglio di Sicurez- convenzionate. principali eventi organizzati dalla Rap- za ecc.). Dal 2012, con la sospensione a L’attività degli Allievi si concretizza presentanza, principalmente in occasio- tempo indeterminato di una convenzio- nella collaborazione con il personale di- ne della Presidenza italiana dell’Unione ne fra il Ministero degli Affari Esteri e la plomatico competente per le varie aree Europea. fondazione CRUI – che garantiva l’oppor- di attività della Rappresentanza, che cor- tunità ad alcuni studenti selezionati delle rispondono tendenzialmente alle riparti- Marco Argentini, (II commissione): università italiane di passare alcuni mesi zioni interne del lavoro degli organi delle «Arrivato a New York per conoscere in presso gli uffici italiani ed esteri del Mini- Nazioni Unite. Nello specifico, gli Allievi prima persona le realtà della diplomazia stero – questa possibilità è stata subordi- coinvolti affiancano i diplomatici incari- italiana e dell’Organizzazione delle Nazio- nata a specifici accordi fra singoli Atenei, cati del lavoro delle diverse Commissio- ni Unite, soprattutto in prospettiva di una tra i quali proprio la Scuola Superiore ni dell’Assemblea Generale, organi con la scelta professionale, mi sono confrontato Sant’Anna e le varie rappresentanze di- funzione di negoziare e approvare bozze di con l’intera sessione della seconda Com- plomatiche italiane. risoluzioni poi sottoposte all’approvazio- missione della 69° Assemblea Generale, i Fra le varie missioni estere convenzio- ne definitiva del plenum dell’Assemblea. cui lavori si sono inseriti quest’anno nel nate con la Scuola, numero che sta pro- Lo scorso autunno, in occasione della 69° più ampio quadro delle negoziazioni volte gressivamente crescendo, figura proprio la Assemblea Generale, il percorso dei quat- all’approvazione – il prossimo settembre – Rappresentanza a New York, nei cui uf- tro Allievi che hanno svolto il proprio ti- dell’Agenda di Sviluppo Post-2015. I la- fici sono ormai stabilmente presenti fra i rocinio alla Rappresentanza a New York vori della Commissione si compongono due e quattro Allievi – principalmente af- si è incentrato principalmente sui lavori di sessioni formali a cui partecipano tutti ferenti alla Classe di Scienze Sociali – per della Prima (disarmo e sicurezza interna- gli Stati membri dell’ONU, che si svolgo-

34 no parallelamente a negoziazioni informa- vo, Bosnia e sanzioni internazionali.» L’UE finanzia li sui testi delle risoluzioni da adottare. Francesco Jonas Badde (III Com- L’Italia partecipa a questi lavori diretta- missione): «Lavorando nella sezione Di- il progetto RAMCIP mente o concertando con gli altri Stati ritti Umani della Missione, mi sono membri dell’Unione Europea una posizio- occupato principalmente delle risoluzioni Il nuovo Progetto RAMCIP (Robotic As- ne comune, con il coordinamento dei di- negoziate nel contesto della Terza Com- sistant for MCI patients at home) dell’I- plomatici del Servizio Europeo di Azione missione dell’Assemblea Generale. Tra stituto di Tecnologie della Comunicazio- Esterna, il servizio diplomatico dell’Unio- queste, in particolare, ho seguito la risolu- ne, dell’Informazione e della Percezione ne titolare di una propria Rappresentanza zione sulla moratoria della pena di morte, (TeCIP) del Sant’Anna sarà finanziato Permanente a New York. che costituisce una delle maggiori priorità dall’Unione Europea nell’ambito del pro- La II Commissione è stata presiedu- per l’Italia nell’agenda onusiana dei dirit- gramma quadro H2020, sotto la respon- ta proprio dal Rappresentante Perma- ti umani, essendone stato il nostro Paese sabilità scientifica del dott. Emanuele nente italiano, Ambasciatore Sebastiano il principale promotore fin dalla sua pri- Ruffaldi, ricercatore del Laboratorio di Cardi, il che ha permesso ai diplomatici ma approvazione nel 1996. Lavorando a Robotica Percettiva (Percro). L’obiettivo della Rappresentanza di avere un ruolo stretto contatto con la negoziatrice italia- del progetto è quello di realizzare e vali- particolarmente significativo sui molte- na, ho avuto la possibilità di partecipare dare un nuovo robot domestico capace di plici aspetti delle attività della Commis- “dall’interno” ai negoziati di tale risoluzio- assistere in modo proattivo persone anzia- sione. A questo lavoro “ordinario” si è ne in tutte le sue fasi, passando dai con- ne e soggetti con deficit cognitivi lievi. Il affiancata l’organizzazione di un nutrito tatti informali nella “task force” ristretta, robot sarà dotato di capacità di alto livel- numero di eventi di approfondimento di ai coordinamenti con le altre delegazioni lo che consentiranno di decidere come e temi specifici di competenza della Com- dell’Unione Europea, fino ai dibattiti del- quando intervenire analizzando l’ambien- missione (c.d. side-events), spesso all’in- la Commissione in seduta plenaria. Inol- te e lo stato emotivo dei soggetti. Il siste- terno delle iniziative legate al semestre tre, sempre sul tema della moratoria della ma sarà in grado di agire attraverso nuove italiano di Presidenza europea, nonché pena di morte, mi è stato chiesto di pre- capacità di manipolazione supportate da i lavori preparatori di alcune importanti parare una serie di “background notes” ad comunicazione empatica con gli utenti. Il conferenze internazionali.» uso del Rappresentante Permanente per progetto, della durata di 36 mesi, ha otte- i suoi contatti bilaterali con alcuni paesi nuto un finanziamento di circa 350 mila Chiara Franco (Riforma del Consi- chiave ai fini del negoziato. euro e coinvolgerà otto partners: Cen- glio di Sicurezza e I Commissione): «L’I- Oltre a questo tema, mi sono occupato tre for Research and Technology Hellas talia ha storicamente un ruolo di primo anche delle molte altre risoluzioni nego- (CERTH), ente coordinatore del pro- piano nei negoziati sulla riforma del Con- ziate dalla Terza Commissione nello stes- getto; Technische Universität München siglio di Sicurezza (CdS), da quando negli so periodo, tra cui quelle sulla Corea del (TUM); Scuola Superiore Sant’Anna; anni ’90 la delegazione guidata dall’Amb. Nord, sul Myanmar, sulle mutilazioni ge- Foundation for Research and Techno- Fulci è riuscita a bloccare una proposta nitali femminili e sul diritto alla privacy. logy Hellas (FORTH); Bartlomiej Mar- che avrebbe leso gli interessi nazionali e Anche in questi casi, le mansioni princi- cin Stanczyk (ACCREA); Uniwersytet a garantirsi il sostegno di diversi Paesi su pali prevedevano la partecipazione alle Medyczny W Lublinie (LUM); Fundacio una proposta alternativa. Oggi come al- riunioni ONU, sia formali che informa- Ace (ACE); The Shadow Robot Com- lora, l’Italia è alla testa del gruppo “Uni- li, la stesura di relazioni e lo svolgimen- pany Limited (SHADOW). ting for Consensus” (UfC), che promuove to di ricerche utilizzate nei negoziati dai una maggiore democratizzazione e rap- diplomatici della Missione. Il tirocinio ha Quattro ex allievi vincitori presentatività del CdS, opponendosi ad rappresentato un’occasione unica per os- un’espansione dei seggi permanenti. Af- servare dall’interno, e per partecipare at- del Concorso Diplomatico fiancando il Consigliere responsabile in tivamente, ai lavori svolti dalla nostra materia, ho contribuito quindi ad organiz- Rappresentanza diplomatica nel contesto Quattro ex allievi dell’Istituto Dirpolis zare gli incontri del gruppo UfC, oltre a multilaterale dell’ONU in uno dei setto- della Scuola Superiore Sant’Anna sono svolgere un lavoro di ricerca sull’evoluzio- ri più sensibili, quale è quello dei diritti vincitori del Concorso Diplomatico ban- ne dei negoziati nel tempo e monitorare il umani.» dito dal Ministero degli Affari Esteri e del- dibattito attuale alle Nazioni Unite, allo Indipendentemente dalle scelte profes- la Cooperazione Internazionale. Gli ex al- scopo di delineare le posizioni dei diversi sionali di ciascuno di noi, comunque in- lievi che, in ordine di graduatoria, hanno Stati Membri. dirizzate in ambito internazionale, rimane superato il prestigioso concorso sono: Giu- Parallelamente, ho seguito i lavori del- la consapevolezza di aver potuto benefi- lio Maria Raffa, allievo ordinario del setto- la I Commissione (Disarmo e Sicurezza ciare di un’opportunità che nel panorama re di Scienze Politiche a partire dall’anno Internazionale), che presenta numerosi universitario italiano è sempre meno pra- accademico 2008-2009; Francesca Datola, profili di interesse, tra cui persistenti di- ticabile, a causa di recenti misure norma- allieva ordinaria di II livello del settore di vergenze anche all’interno dell’UE su al- tive e della conseguente sospensione del Scienze Politiche a partire dall’anno acca- cune questioni. Quest’anno, particolare programma di tirocini del Ministero de- demico 2006-2007 e perfezionanda presso attenzione è stata accordata alle risolu- gli Esteri. Un’opportunità che ci ha per- la Scuola (Ph.D. in Politics, Human Rights zioni sulle armi chimiche (con evidente messo di entrare in quello è stato definito and Sustainability conseguito nel 2013); riferimento alla Siria), sul rischio di pro- da un diplomatico il “balcone sul mondo”, Michele Camerota, allievo della seconda liferazione nucleare in Medio Oriente e una realtà al centro delle dinamiche glo- edizione del Master in Human Rights and sull’Arms Trade Treaty, che è entrato in bali che allo stesso tempo è talvolta cri- Conflict Management (anno accademi- vigore lo scorso dicembre. Ho potuto assi- ticata per non riuscire a rispondere alle co 2004-2005); Giovanni Poggiani, allie- stere anche a diversi dibattiti in CdS, tra molteplici sfide in modo sempre adeguato vo ordinario del settore di Giurisprudenza cui quelli su Ucraina, Afghanistan, Koso- ed efficace. a partire dall’anno accademico 2006-2007.

35 Il pericolo? Per gli insetti è questione di naso di Giovanni Benelli1, 2, Cesare Stefanini2, Giulia Giunti1, Serena Geri1, Russell H. Messing3 e Angelo Canale1

Copertina di Naturwissenschaften, Settem- bre 2014): una femmina dell’imenottero parassitoide Psyttalia concolor, importante agente per il controllo biologico dei ditteri te- fritidi (foto di P. Giannotti).

apprendimento gioca un ruolo L’fondamentale nella vita di mol- tissime specie animali. A distanza di Femmina di Psyttalia concolor su un frutto di pesca infestato più di sessant’anni dalle famose ricer- dalla mosca mediterranea della frutta, Ceratitis capitata. che pubblicate da Konrad Lorenz e terno del corpo dell’ospite e si sviluppa in programmi di lotta biologica, “inse- Karl Von Frisch su Naturwissenschaf- a sue spese, portandolo così a morte. gnando” loro a evitare gli odori correlati ten – flagship journal della casa editri- Lo studio pubblicato su Naturwissen- a contesti di pericolo (es. l’odore dei lo- ce Springer – la disputa sull’importanza schaften da Benelli et alii ha dimostrato ro predatori, tra cui diverse famiglie di relativa delle abilità innate e apprese è che questo insetto utilizza la memoria a ragni) e aumentandone così le possibili- ancora uno dei temi più caldi e affasci- breve termine per apprendere informa- tà di sopravvivenza in campo. nanti in etologia animale. Un recen- zioni relative a segnali di pericolo e, sul- tissimo studio pubblicato su Naturwis- la base di queste, è in grado di invertire Bibliografia senschaften (http://link.springer.com/ funzionalmente le preferenze olfattive article/10.1007/s00114-014-1210-2) ha innate a cui fa normalmente riferimen- Benelli G, Stefanini C, Giunti G, Ge- analizzato come le preferenze olfatti- to durante l’attività di ricerca di cibo e ri S, Messing RH, Canale A (2014) As- ve innate di un animale possano essere ospiti. La ricerca è stata il risultato del- sociative learning for danger avoidance fortemente influenzate da dinamiche di la collaborazione tra vari enti di ricerca nullifies innate positive chemotaxis to apprendimento associativo per segnali (Università di Pisa, Scuola Superiore host olfactory stimuli in a parasitic wasp. di pericolo. Sant’Anna e Università delle Hawaii), Naturwissenschaften, 101:753-757, doi: La ricerca ha riguardato un insetto di e ha destato grande interesse nella co- 10.1007/s00114-014-1210-2. notevole interesse applicato, l’imenot- munità scientifica internazionale, tan- tero parassitoide Psyttalia concolor, un to che Naturwissenschaften ha deciso di 1 Dipartimento di Scienze Agrarie, Ali- insetto utile per il controllo biologico dedicargli la copertina (Figura 1, http:// mentari e Agro-ambientali, Università di delle mosche della frutta. Gli adulti di link.springer.com/journal/114/101/9/pa- Pisa questa specie depongono un uovo all’in- ge/1) del numero di settembre 2014. Per 2 Istituto di BioRobotica, Scuola Superio- terno di larve di mosche che infestano quanto concerne le potenziali ricadute re Sant’Anna di Studi Universitari e Perfe- tantissimi frutti d’interesse commercia- applicative di questo studio, lo scenario zionamento, Pisa le. Al momento della schiusura dell’uo- più interessante è la possibilità di condi- 3 Kauai Agricultural Research Center, vo, la larva del parassitoide vive all’in- zionare in pre-rilascio i parassitoidi usati University of Hawaii at Manoa, USA

36 Nuovi allievi, benvenuti... e fatevi onore! Benvenuti nella grande famiglia del Sant’Anna, godetevi questa esperienza stimolante e formativa ed impegnatevi a tenere alto il nome della Scuola!

AGRARIA – Dall’alto verso il basso, da sinistra a destra: Caterina ECONOMIA – Da sinistra a destra: Lorenzo Spadavecchia (Livor- Giannini (Porcari, LU), Lorenzo Della Maggiora (Capannori, LU), no), Christian Esposito (Ravenna), Pietro Bonaccorsi (Pisa), Andrea Viviana Ceccarelli (Genzano di Roma, RM), Francesco Nigro (Mer- Bertolini (Genova), Federico Crippa (Bergamo), Ludovico Paternò cogliano, AV). (Napoli). Assente: Stefano Masserini (Presezzo, BG).

GIURISPRUDENZA – Dall’alto verso il basso, da sinistra a destra: SCIENZE POLITICHE – Dall’alto verso il basso, da sinistra a de- Antonio Mattia Bruno (Rende, CS), Filippo Venturi (Terni), Andrea stra: Alice Lacchei (Albano Laziale, RM), Maria Chiara Cabiddu Maggiani (La Spezia), Francesco Moresco (Genova), Nicola Chirical- (Tortolì, OG), Martina Brach (Messina), Federico Rossi (Montelu- lo (Bari), Francesca Vitarelli (Messina), Ilaria Chianca (Napoli), Ro- po Fiorentino, FI), Francesco Maffii (Larciano, PT), Walter Haeusl berta De Paolis (Brindisi), Filippo Morello (Casale Monferrato, AL). (Montespertoli, FI), Guido Panzano (Roma), Massimiliano Pinti (Termoli, CB), Thomas Romano (Roma).

INGEGNERIA – Dall’alto verso il basso, da sinistra a destra: Davide MEDICINA – Dall’alto verso il basso, da sinistra a destra: Marco Bagheri Ghavifekr (San Giuliano Terme, PI), Carlo Secchi (Massa, Leali (Moggio, LC), Dario Destro (Borgo Sabotino, LT), Giulio De MS), Davide Severin (Paese, TV)), Francesco Borgioli (Livorno), Angeli (Este, PD), Valentina Galfo (Modica, RG), Agnese Macca- Lorenzo Buonanno (Lonate Pozzolo, VA), Tommaso Rizzo (Pisa), rana (Seriate, BG), Agata Maria Capodiferro (Laterza, TA), Luigi Francesco Bruni (Mirandola, MO), Luca Guarino (Piacenza), Da- Francesco Saccaro (Padova), Alessandra Beni (Massa, MS), Giu- vide De Benedittis (Bari), Elena Vicari (Pisa). Assente: Francesco seppe Balice (Bari), Flavia Manzo Margiotta (Taranto). Iori (Reggio nell’Emilia).

37 Visita dell’Ambasciatore degli Stati Uniti La spin-off Winmedical d’America in Italia e San Marino John R. Phillips finalista alla Wearable Technology - Innovation World Cup in breve

Winmedical, spin-off della Scuola Su- periore Sant’Anna (nella foto, il suo staff), è una delle finaliste, nella catego- ria Healthcare & Wellness, della pre- stigiosa competizione mondiale Wea- rable Technology – Innovation World Cup di Monaco di Baviera. L’azienda, fondata a Pisa nel 2009, è una delle realtà europee più attive e di successo nello svi- luppo e commercializzazione di innovati- vi dispositivi medici indossabili, utilizzati nei reparti ospedalieri a bassa e media intensità di cura oltre che per il monito- raggio remoto a casa dei pazienti. La so- cietà, che ha sede nel Polo Tecnologico di , è partecipata da una serie di importanti investitori italiani, tra i quali un gruppo di soci di Italian An- gels for Growth e SICI-Fondo Toscana Innovazione, che fin dal 2011 hanno con- tribuito a finanziare la crescita dell’azien- da. Il principale prodotto di Winmedical è WinPack, la più completa piattaforma modulare per il monitoraggio continuo e in tempo reale dei più importanti parame- tri vitali. Si tratta di un’ampia soluzione Il 26 febbraio scorso l’Ambasciatore statunitense in Italia e in Repubblica di San hardware e software in grado di adeguarsi Marino John R. Phillips ha visitato la Scuola Superiore Sant’Anna e ha tenuto un facilmente alle diverse esigenze cliniche discorso nell’Aula magna sul tema “A new horizon” (foto, con il Rettore Perata e il di monitoraggio. La modularità della piat- Prof. De Guttry), e in particolare sulle modalità più indicate per liberare il poten- taforma e un innovativo sistema di alert, ziale economico attraverso la riforma della giustizia condotta in Italia. Dopo l’in- personalizzabile a seconda delle esigenze contro l’Ambasciatore Phillips ha visitato i laboratori dell’Istituto di BioRobotica specifiche dei reparti, sono utilizzati da del Sant’Anna, accompagnato dal Direttore Paolo Dario e dalla Parlamentare Ma- molti medici e infermieri. Il sistema mi- ria Chiara Carrozza. “I robot visti qui a Pontedera – ha dichiarato l’Ambasciatore gliora la cura e la sicurezza dei pazienti, Phillips al termine della visita – possono sembrare il futuro, ma rappresentano già il rende i processi ospedalieri più efficienti, presente. L’Italia sta affrontando con buoni risultati la sfida tecnologica e deve essere riduce i rischi legati alla professione medi- orgogliosa di strutture come la Sant’Anna”. ca e i costi delle strutture sanitarie. La spin-off Probiomedica riceve un premio da UK Trade & Investment Per il quarto anno consecutivo UK Trade & Investment ha presentato gli “UK-Italy Innovation Awards”, i premi assegnati alle giovani aziende italiane che si sono distinte in alcune delle principali start-up competition nell’arco del 2014. Tra i vincitori c’è Probiomedica, la spin-off nata dalla collaborazione tra l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna e l’Università di Firenze. Probiomedica, vincitrice di Start Cup Toscana 2014, unisce ingegneria, biologia, fotonica e robotica e si propone di svi- luppare dispositivi innovativi per applicazioni al servizio della salute e della persona. Il progetto di punta si chiama “CapsuLight”: si tratta di una capsula ingeribile a LED per la cura dell’infezione da Helicobacter pylori, un batterio che si annida nello stomaco, agente cancerogeno di 1° grado, causa della gastrite cronica e associato a varie patologie digestive come l’ulcera, il linfoma, il cancro gastrico e patologie extradigestive. In pratica è una alternativa all’assunzione dei farmaci, un “antibiotico” a LED sicuro e privo di effetti collaterali legati all’antibiotico-resistenza, sia perché usa-e-getta, sia perché si basa su una tecnologia simile a quelle delle capsule endoscopiche per diagnosi. CapsuLight si troverà nelle normali farmacie e negli ospedali.

38 Generazione Pieraccini: gli anni del Collegio Mussolini in un libro in breve

Nel febbraio scorso è stato presentato alla Scuola il li- bro Ritratto di una generazione. Il Collegio Mussolini come “Universitas personarum”. Lettere a Giovanni Pieraccini (1937-1943). Alla presenza di un Giovanni Pieraccini energico e ancora col ‘piglio’ di sempre sono interve- nuti Riccardo Varaldo, Andrea Mariuzzo, Mauro Stam- pacchia, Associa Ginevra Avalle (curatrice del libro), Mauro Moretti e Maurizio Degl’Innocenti. Nel volume è pubblicata per la prima volta la corrispon- denza diretta a Giovanni Pieraccini durante gli anni in cui egli studiò al Collegio Mussolini (lontano prece- dente della Scuola Superiore Sant’Anna) e negli anni immediatamente successivi. La pubblicazione intende offrire uno squarcio della vita di giovani studenti, durante gli anni 1937-1943, divenuti in seguito personaggi illustri della cultura e della politica italiana: l’economista Giorgio Fuà, il magistrato Gian Paolo Meucci, il giurista e politico Emilio Rosini, l’avvocato e parlamentare Raimondo Ricci, il giornalista Massimo Monicelli e l’amico Bindo Fiorentini. I documenti presentati, arricchiti dai profili biografici dei singoli cor- rispondenti, permettono di delineare il maturarsi di una coscienza antifascista e di illustrare un ritratto particolareggiato di una generazione di cui Pieraccini è l’ultimo testimone.

A Margherita Melillo Presentato il libro di Marco Piccolino sulla strage il Premio Picchi 2015 nazifascista a Sant’Anna di Stazzema

La dottoressa Margherita Melillo ha in- dagato il delicato tema dell’immigrazione nella nostra regione con grande professio- nalità e dedizione umana. Dalle interviste condotte da Margherita e dalla dottoressa Francesca Biondi Dal Monte è nato il li- bro “Diritto di Asilo e protezione inter- nazionale. Storie di migranti in Toscana” (2014) pubblicato grazie al finanziamento della Fondazione Arpa e al sostegno di Hope, progetto dell’Associazione ex Allie- vi teso a promuovere l’educazione alla coo- perazione internazionale e alla solidarietà. Parte Tuscan Start Up Academy

Tuscan Start Up Academy è un progetto finanziato dalla Regione Toscana con le risorse del Fondo Sociale Europeo 2007- 2013, coordinato dalla Scuola Superiore Sant’Anna e organizzato da tutte le univer- sità toscane. L’obiettivo è di erogare per- corsi di formazione dell’imprenditorialità high-tech. I percorsi sono rivolti a laure- andi di secondo livello, neolaureati, dot- torandi, neo dottori di ricerca, titolari di assegni e borse di ricerca e ricercatori a tempo determinato presso le università Il 15 febbraio scorso l’Associazione ex-Allievi della Scuola Superiore Sant’Anna ha toscane, secondo le specifiche previste dai organizzato nella Chiesa di Sant’Anna la presentazione del volume di Marco Piccolino singoli bandi. Per accedere ai percorsi oc- A Sant’Anna di Stazzema. La storia di Pietro, testimone per caso della strage nazifascista corre partecipare a una selezione secondo (si veda in proposito l’articolo a pag. 14). Sono intervenuti Adriano Prosperi e Mauro le modalità e i criteri previsti dal bando. I Stampacchia. L’attore pisano Renato Raimo ha letto la Cantata di Sant’Anna di Stazze- percorsi attivati si possono leggere sul sito ma di Maddalena Battistini con gli intervalli musicali di Nicola Dardanis (chitarra) ed www.ilonova.eu/corsi-formazione/. Emanuele Luzzati (violino).

39 La “mano bionica più avanzata del mondo” La “Robotics del gruppo di Silvestro Micera innnovation facilities” su Reserch*Eu Magazine a Peccioli con il progetto Reserch*Eu Magazine, la rivista de- europeo ECHORD++ in breve dicata ai più interessanti progetti di R&S finanziati dall’UE, ha dedica- to ampio spazio alla “mano bionica più avanzata del mondo” sviluppata nell’ambito del progetto Lifehand2, coordinato da Silvestro Micera (nel- la foto) dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna e dell’EPFL (École Polytechnique Fédérale de Lausanne). Il prototipo dell’arto fu impiantato nel 2013 al Policlinico Gemelli di Roma sul danese Dennis Aabo Sørensen, che a distanza di nove anni dal suo incidente divenne il primo ampu- tato al mondo a percepire informazioni sensoriali raffinate e quasi naturali, in tempo reale. La mano prostetica a elevato impatto sensoriale gli fu collegata chirurgica- mente dal Prof. Paolo Maria Rossini e dal suo staff medico nell’ospedale romano. “Il feedback sensoriale è stato incredibile – ha dichiarato il 36enne Dennis Aabo Søren- sen – ho potuto toccare cose che non ero riuscito a sentire in oltre nove anni”. Con una benda sugli occhi e tappi per le orecchie, Sørensen ha potuto sentire con quanta forza stesse afferrando un oggetto e quale forma e consistenza avesse, usando la sua protesi. Gli elettrodi sono stati rimossi dopo 30 giorni per i motivi di sicurezza imposti sugli attuali processi clinici, anche se i ricercatori sono ottimisti: potrebbero rimanere impiantati e funzionali senza alcun danno al sistema nervoso per molti anni. Apre il “circuito dei robot”, la “Robo- tics innnovation facilities” di Peccioli, l’unico in Italia e uno dei tre in Europa, Il premio della Fondazione Cottino a SweetLight, attivato nell’ambito del progetto euro- peo ECHORD++ (European Clearing la piattaforma robotica per la chirurgia oculare House for Open Robotics Development Ekymed Spa e Fasteni- Plus Plus), che si concluderà nel 2018, ca Srl, due imprese spin- coordinato in gran parte dall’Istituto off della Scuola, hanno ri- di BioRobotica della Scuola Superiore cevuto un premio da parte Sant’Anna. L’infrastruttura è un auten- della Fondazione Giovanni tico “circuito di prova dei robot” ed è e Annamaria Cottino con stata presentata il 9 febbraio scorso alla la collaborazione di un tenuta “Poggio al Casone” di venture capitalist italiano alla presenza del Direttore dell’Istituto (Innogest SGR). di BioRobotica Paolo Dario, di numerosi Il premio è stato assegnato ricercatori e rappresentanti del mondo nel corso del 94° Congresso istituzionale e delle imprese. della Società Oftalmologi- ca Italiana (SOI) nell’am- bito del “Premio Applico ReHapp, la App – Oftalmologia 2014”. La competizione ha voluto sviluppata dal premiare le migliori innovazioni nel settore biomedicale per l’anno 2014. Il team di pro- Laboratorio ReTiS getto (nella foto) è composto da Francesca Rossi (Istituto di Fisica Applicata CNR Firen- ze), Luca Menabuoni (Responsabile di Chirurgia Corneale Sperimentale presso l’U.O. sulla rivista Wired Oculistica ASL 4 di Prato), Bernardo Magnani (Ekymed Spa), Fabio Leoni (Fastenica srl) e Luca Giannoni (El.En. Group Spa). La piattaforma robotica, che verrà realizzata La rivista Wired ha pubblicato un articolo nel corso dell’esperimento LA-ROSES nel contesto del progetto ECHORD++ di cui la sull’Innovazione a favore dell’accessibili- Scuola Sant’Anna è partner grazie al coinvolgimento dell’Istituto di BioRobotica, sarà tà che illustra come i dispositivi e i sof- in grado di sostituire i punti di sutura inseriti all’interno dell’occhio. Potrà essere appli- tware possano rendere più semplice la vita cata nella saldatura laser nel trapianto corneale a tutto spessore, nella chirurgia lamella- delle persone con disabilità. Tra le App re anteriore, nel trapianto endoteliale, nella chirurgia della cataratta congenita e, più in menzionate compare anche “ReHapp”, generale, per la chiusura delle incisioni corneali. Tra i vantaggi di questo dispositivo c’è il dispositivo sviluppato dal Laboratorio la riduzione dei tempi chirurgici e un più rapido processo di guarigione, grazie alla riduzione ReTiS dell’Istituto TeCIP che fornisce un della reazione infiammatoria. La saldatura laser consente inoltre di trattare tessuti altri- sistema completo di ausilio alla riabilita- menti non suturabili, come ad esempio l’endotelio della cornea. zione motoria post-operatoria.

40 La “Bibbia di Calci” torna nella Certosa e può essere sfogliata in maniera in breve virtuale grazie al Laboratorio Percro dell’Istituto TeCIP

La “Bibbia di Calci”, prezioso codice monumentale miniato del XIII secolo, è ritornata nella Certosa proveniente dal Mu- seo Nazionale di San Matteo di Pisa. Per festeggiare l’evento si è svolta il 5 febbraio scorso una cerimonia alla presenza del Sottosegretario del Ministero dei beni e delle attività cultu- rali e del turismo Ilaria Borletti Buitoni; del Soprintenden- te Paola Raffaella David; del Prorettore Vicario della Scuola Superiore Sant’Anna Emanuele Rossi; del Prorettore ai rap- porti con il territorio dell’Università di Pisa Maria Antonella Galanti; dei Presidenti dei Rotary Club dell’area pisana Al- berto Janni, Roberto Gianfaldoni, Gherardo Gherarducci e Duilio Mazzeo; del Sindaco di Calci Massimiliano Ghimenti. La preziosa Bibbia è un codice in quattro volumi ed è un vero capolavoro della miniatura romanica italiana. È nota come la “Bibbia di Calci” perché conservata fin dal 1425 nella Certosa dove era pervenuta dal monastero benedettino della Gorgo- na, dipendente dalla Certosa e soppresso in quell’anno. Nel 1970 la comunità certosina, che aveva continuato ad abitare il monastero di Calci anche dopo il trasferimento al demanio del 1866, lasciò la Certosa in maniera definitiva. In attesa che la Certosa potesse essere aperta al pubblico, la Bibbia fu trasferita in deposito provvisorio nel Museo di San Matteo. Il deposito “provvisorio” in realtà si è protratto per decenni, anche se le ragioni di sicurezza che lo avevano reso opportuno erano venute meno. Il progetto di riportare la Bibbia in Cer- tosa, ideato dal Direttore del Museo Nazionale della Certosa Monumentale di Calci Severina Russo, è stato reso possibi- le dai quattro Rotary Club dell’area pisana e ad esso hanno collaborato prestigiose istituzioni pisane, come la Scuola Su- periore Sant’Anna che ne ha curato un sussidio interattivo e digitale. Il sistema informativo che permette ai visitatori di sfogliare in maniera virtuale i volumi è stato reso possibi- le dal Professor Massimo Bergamasco che ha coinvolto nel progetto il Laboratorio di Robotica Percettiva dell’Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazio- ne, della Percezione) della Scuola Superiore Sant’Anna. Marcello Carrozzino, Chiara Evangelista e Cristian Lorenzini hanno realizzato un sistema informativo che ai fini didattici e divulgativi richiesti. Inoltre i quattro club Rotary hanno contribuito alla pubblicazione di un volume dedicato alla Bibbia di Calci. L’opera a cura di Severina Russo, edita da ETS di Pisa, si avvale dei contributi di studiosi che hanno messo a disposizione ricerche e competenze: Marco Collareta del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, Laura Violi, Gigetta Dalli Regoli, Annarosa Calderoni Masetti e Michele Feo. Le immagini sono state realizzate da Roberto Rossi del Laboratorio fotografico della Soprintendenza di Pisa.

SANT’ANNA NEWS

notiziario semestrale Direttore responsabile: Brunello Ghelarducci; Redazione: Giovanni Comandé, Edizioni ETS Alga Foschi, Marina Magnani, Franco Mosca, Fabio Pacini, Pierdomenico Perata, Marina Petri, Davide Ragone, Daniela Salvestroni, Mauro www.edizioniets.com Stampacchia, Giuseppe Turchetti; Editore: Associazione Ex-Allievi Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento S. Anna, Pisa. Pubblicato con un contributo della Scuola Superiore Sant’Anna; Presidente: Franco Mosca; Presidente Onorario: Giuliano Amato; Coordinatore: Ugo Faraguna; Segreteria: Anna Letta; Sede: Piazza Martiri della Libertà, 33 – 56127 Pisa, Tel. 050/883226, fax 050/883600; e-mail: [email protected] - web: www.sssup.it/ exallievi; Stampa: Edizioni ETS, piazza Carrara – 56126 Pisa, www.edizioniets. Piazza Carrara 16-19, 56126 Pisa com; ISSN 1593-5442, Registrazione n. 9 del 1993 presso il Tribunale di Pisa. tel. 050 29544, fax 050 20158

41 Ricordo di Gianluca Bertinetto

ianluca Bertinetto, dopo aver Glasciato il Collegio Medico-Giu- ridico della SNS, che ancora non si chia- mava Sant’Anna, ha vissuto per mezzo secolo e alcuni mesi una vita movimen- tata e densa di momenti interessanti. Negli anni del Collegio (1959-63) si distingueva per un convinto europeismo di stampo federalista. Dopo la laurea in Legge avrebbe seguito le orme di Mar- cello Spatafora entrando in diplomazia. Ma non subito: prima andò a lavorare per qualche anno a Bruxelles, alla Com- missione. Faceva parte di un gruppetto di italiani che ad un certo punto trovò poco esaltanti le prospettive di carrie- ra all’interno della Commissione euro- pea e decise di rimpatriare e tentare il concorso diplomatico: avrebbero fatto esperienze molto più varie, e con la pos- sibilità di tornare un giorno a Bruxelles in posti di maggiore responsabilità. Era il 1967. Lui mantenne viva la fiamma federa- lista ma colse le occasioni che la carrie- ra offriva per girare il mondo, dalla Cina (ai primordi delle relazioni diplomatiche con Pechino) agli Stati Uniti, dall’est europeo post-sovietico al Brasile. Fra amici e compagni di Collegio che entrano alla Farnesina a un anno di di- stanza può capitare di non vedersi per lustri o decenni perché si torna a Roma in periodi non coincidenti; e se a volte coincidono ci si incontra saltuariamente nei corridoi e c’è solo il tempo di scam- biarsi qualche battuta. Si ha notizia dei rispettivi trasferimenti a sedi più o meno esotiche, promozioni, eventuali inciden- per scambiarsi esperienze. Gianluca ave- in piscina. L’ultima volta fu ai primi di ti di percorso. L’immagine di Bertinetto va da raccontare episodi gustosi dei suoi agosto. Era in ottima forma fisica, nulla fra i colleghi era quella di un diplomati- trascorsi cinesi, americani, bielorussi. Ad lasciava presagire che si avvicinasse al co non-conformista, coraggioso, che non esempio di suoi incontri con un semi- capolinea. A dire il vero, qualche mese nascondeva le sue idee di sinistra. E an- sconosciuto politicante di provincia, un prima aveva avuto un ricovero di urgen- che di uno che amava la vita, i viaggi, le certo Lukashenko, che di lì a poco sareb- za per un malore passeggero, ed era stato donne. be diventato un dittatore megalomane. mandato a casa dopo una serie di esami Gianluca era stato uno dei primi del I deboli anticorpi della società italia- inconclusivi; in una lettera circolare ave- nostro gruppo a farsi vedere con una fi- na contro il berlusconismo erano un suo va raccontato agli amici questa esperien- danzata non “normalista”, a sposarsi e cruccio, che esternava a volte in e-mail za, identica a quella che alla nostra età a avere figli, a tornare scapolo. E la vita circolari. Lo si vedeva spesso alle riunio- molti è capitato di fare. Campanelli d’al- dello scapolo – soprattutto a Minsk e a ni dell’Istituto larme non sempre decifrabili. Kiev, sue sedi di Ambasciatore negli Affari Internazionali e in altri conve- Si sentiva bene. Anche l’ultima se- anni 90 – aveva le sue attrattive. Nella gni di politica estera. Il tema che più lo ra della sua vita. Si godeva la tranquilla capitale dell’Ucraina però conobbe una appassionava era naturalmente l’Ucrai- notte d’estate in una Roma semi-deser- bella giornalista televisiva, che diven- na, soprattutto in questo anno di crisi. ta, dopo la solita nuotata, con Svetlana. ne la sua compagna e lo seguì poi a Ro- Nei suoi articoli fustigava l’arroganza di Forse hanno ricordato il bel viaggio fatto ma. Avrebbero dovuto sposarsi questo Putin e l’ingenuità dei giornalisti che alcuni mesi prima in varii paesi del Sud- autunno. giudicava succubi della propaganda mo- Est asiatico, e ne hanno progettato altri. Il pensionamento (sempre prema- scovita. Ci si incontrava al Circolo de- Ma il destino ha voluto che quello fosse turo!), se uno si stabilisce a Roma, ti fa gli Esteri, le rare volte che ci andavo. E l’ultimo. ritrovare i vecchi compagni, e il tempo se era stagione ci facevamo una nuotata Francesco Bascone

42 Letti per voi

Giovanni Carmassi con Piero Ferrucci, Dal silenzio la musica. Il pianoforte e la costruzione interiore del pezzo musi- cale, Edizioni ETS, Pisa 2014.

Scritto a quattro mani dal maestro Giovanni Carmassi (a destra) e da Pie- ro Ferrucci (sotto), il libro Dal silenzio la musica non è soltanto un trattato sull’in- terpretazione musicale o sulla tecnica pia- nistica, ma è qualcosa di più e di diverso. La forma dialogica rende scorrevole l’esposizione, articolata tra brevi doman- de e meditate risposte. La lettura del libro dimostra profondità di analisi e rigoro- Giovanni Carmassi ialogando con Piero Ferrucci, il maestro Giovanni Car- so linguaggio: è evidente che l’autore ha Dmassi illustra il nucleo essenziale della sua impostazione con Piero Ferrucci pianistica: prima di essere eseguito, il pezzo musicale deve esse- profondamente vissuto quello di cui parla re ideato e costruito nella mente del musicista. Nei vari capitoli e possiede una competenza indiscutibile. sono esaminati i capisaldi su cui si basa l’arte del pianoforte: ● il peso del corpo nell’espressione del colore Dal silenzio ●

il respiro, la pausa, il silenzio con Piero Ferrucci Non è un libro da leggere, come si suol di- Giovanni Carmassi ● il ritmo e il tempo la musica ● il ruolo della memoria re, di un fiato, ma da assimilare per gradi ● il rapporto col pubblico ● il contesto storico attraverso una attenta lettura. ● l’orchestrazione del pianoforte Il pianoforte ● i pericoli dello stereotipo, del meccanicismo e la costruzione interiore Edizioni ETS La musica nasce nel silenzio e termina e dell’esibizione narcisistica. del pezzo musicale nel silenzio; nel mezzo, il tempo che scor- Questo libro è una guida per ogni musicista o aspirante tale per avere indicazioni di immediata utilità pratica. Grazie alla sua re. Ogni esecuzione rappresenta un fatto natura dialogica, rende espliciti concetti e accorgimenti che, magari scontati per un maestro, possono sfuggire all’allievo. Lo in sé e l’autore non nasconde la propria scopo ultimo è di mostrare quanto nell’esecuzione pianistica partecipi tutto l’essere: la mente e il cuore, la memoria e l’atten- preferenza per l’ascolto della musica dal zione, la cultura e l’istinto, il corpo intero, il respiro. Attingendo alla sua grande esperienza didattica, il maestro Car- vivo; egli paragona l’esecuzione registra- massi insegna passo passo la via per raggiungere l’interpretazio- ta ad una fotografia rispetto all’originale ne musicale più autentica e viva. Giovanni Carmassi, pianista concertista, ha insegnato pianoforte nei dell’opera d’arte. Ciò, anche se in qualche ma laconservatori recupera di Pesaro, Bologna, attraverso La Spezia, Milano la e Firenze. individuazio- Dal silenzio la musica Piero Ferrucci è psicoterapeuta e filosofo. Ha scritto vari libri, fra cui misura l’ascolto di esecuzioni registrate ne diLa diversebellezza e l’anima. tecniche di attacco del tasto, rappresenta talora un utile strumento per talché l’utilizzo del peso (di tutto il corpo rendersi conto di come i grandi interpreti talora e non solo del braccio) renderà il eseguissero – beninteso, secondo i dettami suono più corposo, mentre ISBNun 978-884673877-6 attacco più stilistici della propria epoca – brani di im- “muscolare”€ 14,00 produrrà un suono9788846 738776 più seccoETS portanza storica. L’opera musicale è frui- e brillante. bile unicamente nel tempo, mentre altre Nella musica è compreso il silen- forme d’arte sono fruibili anche nell’istan- zio, la pausa, che ha anch’essa grande te, come ad esempio la pittura. importanza. ta possibilità di apertura del pedale destro. Il libro si articola in diversi capitoli, Il maestro Carmassi esige dai suoi al- Se l’esecutore riesce ad immedesimar- dedicati al nascere della musica, all’inter- lievi lo studio a memoria delle partitu- si nella musica, si crea una circolarità col pretazione, al ritmo, al corpo, al peso, alla re, studio che deve addirittura precedere pubblico, talché dall’esecuzione stessa memoria, all’esecuzione ed infine all’ “in- la preparazione del pezzo sullo strumento. scaturirà l’emozione, l’incantesimo della cantesimo” che si verifica quando una in- Niente minestre riscaldate: può essere uti- musica. «La musica non ci permette una terpretazione è degna di questo nome. le sentire come i grandi interpreti hanno comunicazione concettuale, ma trasmet- Con particolare riferimento alla tecni- eseguito un pezzo, ma alla fine ciascuno te un messaggio spirituale, l’inesprimibile, ca pianistica, è sottolineata l’importanza dovrà costruirsi la propria interpretazione. l’ineffabile». E però attenzione: allo stes- della postura del corpo: chi predilige una Nell’esecuzione è vietato lasciarsi andare so modo che un attore di prosa rappresen- posizione alta sulla tastiera, chi predilige all’idea del momento, a scapito del rigoro- ta, poniamo, la disperazione ma non deve una postura bassa (come ad esempio il ce- so lavoro di preparazione. essere disperato, così il musicista rappre- lebre Glenn Gould). Ad esempio, la po- Parlando del tempo, l’esecuzione non senta l’emozione insita nell’opera musica- sizione della schiena è importante perché deve mai essere cronometrica, ma dovrà le, ma non è, né deve essere, emozionato dalla schiena parte il primo impulso alla continuamente variare, vale a dire che egli stesso. È la teoria del “fantasma” e del produzione del suono. La differenza tra il ogni esecuzione avrà dei continui accele- “magazzino” di immagini ed impressioni suonare e l’interpretare è evidenziata dal rando e rallentando a seconda dell’anda- che ogni interprete si forma. richiamo rivolto dal maestro Carmassi ad mento della frase musicale, come la sente La dimensione di queste brevi note un allievo negligente: tu semplicemente l’interprete. È importante che l’esecuto- non permette di offrire altri spunti, per i “abbassi i tasti”! re senta la nota prima ancora di produrre quali rimandiamo il lettore al libro: Edi- La trattazione del “peso” non si limi- il suono, perché nel pianoforte una vol- zioni ETS, prezzo 14 euro, spesi bene. ta alla vecchia tecnica della produzione ta premuto il tasto non vi è più possibilità del suono attraverso il peso del braccio, di modificare il suono, a parte una limita- Vincenzo Di Nubila

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