Blown for Good Capitolo 2 « L'indipendologo
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Ho raccolto in un unico file la traduzione in italiano di Blown for Good di Marc Headley, lettura a cui non si può restare indifferenti. Ringrazio sentitamente per il lungo lavoro di traduzione "Simon Bolivar", esponente del gruppo degli scientologist indipendenti che fa capo al blog Indipendologo e a Mark "Marty" Rathbun, ex RTC Inspector General che ha lasciato la Chiesa di Scientology nel 2004. Martini, Allarme Scientology (www.allarmescientology.it) DIETRO LA CORTINA DI FERRO DI SCIENTOLOGY « L'INDIPE... http://indipendologo.wordpress.com/2011/03/12/dietro-la-cortina-di-fe... Salta al contenuto L'INDIPENDOLOGO Home 31 Fattori AMICI DI LRH CHI SIAMO CONTATTI DICHIARAZIONE LA STRUTTURA PIANO DI AZIONE RD DELLA VERITA’ SUCCESSI TIME TRACK VIDEO VIDEO CNN DIETRO LA CORTINA DI FERRO DI SCIENTOLOGY 12 marzo 2011 di indipendologo Eccovi uno stralcio del libro “Blown for Good” di Marc Headley. Vi avevamo già dato un saggio di questo libro nel post CORROTTO che potete leggervi cliccando sul link. Ma grazie all’assiduo lavoro di Simon Bolivar stiamo cercando di darvene una traduzione sequenziale. Ecco quindi che iniziamo con i “Riconoscimenti” che Marc ha voluto dare, e con la “Prefazione” di Marty Rathbun. E poi pronti per il Capitolo n°1 : “CAMMINARE NELLE MIE SCARPE”. Buona lettura, MAX ZINI §§§§§§§§§§§§§ 1 di 10 18/09/2011 8.12 DIETRO LA CORTINA DI FERRO DI SCIENTOLOGY « L'INDIPE... http://indipendologo.wordpress.com/2011/03/12/dietro-la-cortina-di-fe... RICONOSCIMENTI Voglio ringraziare tutti quelli che hanno parlato su ciò che è gli successo dietro le cortine di ferro di Scientology. Leggendo queste storie si sono riaffermati i miei sospetti che non erano incidenti isolati o circostanze che sono successe solo a me. Desidero ringraziare tutti coloro che mantengono dei blog o dei siti internet offrendo un posto dove le persone possono dare voce ai loro pensieri e raccontare le loro storie personali. Hanno un valore che non può essere sottostimato. Per uno che uscendo li ha trovati, mi hanno aiutato a riguadagnare una prospettiva, a scoprire la verità nascosta dietro all’immane massa di bugie, e mi ha aiutato a venire a patti con me stesso per aver speso metà della mia vita basandomi su queste false affermazioni. Mi hanno anche dato una voce con cui parlare. Ho ricevuto centinaia di e-mails e di lettere da persone che mi ringraziavano per aver esposto quello che succede dietro le scene dei più alti livelli di comando di Scientology, e che hanno attribuito ai miei messaggi le loro decisioni di fare come ho fatto io e liberarsi dalle catene che li tenevano prigionieri. PREFAZIONE di Mark “Marty” Rathbun Dopo avere letto i primi capitoli di Blown for Good , mi sono fatto una nota mentale di scrivere all’autore una e-mail. Gli volevo suggerire di trovare un altro per scrivere una diversa prefazione perché non gli sarebbe piaciuto cosa avevo da dire. Per circa 15 anni io e Marc Headley eravamo di stanza nello stesso palazzo del quartier generale della Sea Organizzation, l’elitè di Scientology, e la sua visione degli scritti del fondatore L. Ron Hubbard e la mia erano molto diverse. Non ho mai avuto il tempo di scrivere o di spedire la nota perché non riuscivo a staccarmi dal manoscritto. Ero catturato dalla storia personale di Marc. Scoprì che l’opinione di Marc sugli avvenimenti che entrambi avevamo vissuto era diversa dalla mia, c’era ogni ragione perché lo fosse. Dopo tutto, Marc non entrò in Scientology per sua volontà. Da bambino gli venne imposto il volere della madre. Io ci ero entrato dopo due anni di college per mia scelta personale. Mentre Marc fu forzato dalle circostanze ad unirsi alla Sea Organization, io ho firmato il contratto volontariamente per realizzare un mio scopo. Naturale quindi che il modo con cui abbiamo letto e visionato il materiale era discordante. Ciò nonostante, quando si giunge ai fatti relativi al libro – senza riguardo al punto di vista o alle opinioni – L’accuratezza dei ricordi di Marc è eccezionale. Riconoscendo i punti di vista completamente differenti che Marc e Io avevamo nell’osservare le stesse esperienze culturali, gli scritti di Marc divennero per me sempre più affascinanti. Iniziai a sorprendermi, con quante persone avevo interagito negli oltre vent’anni dentro alla Chiesa la cui storia si allineava più con quella di Marc che con la mia? Dopo aver riflettuto, decisi che probabilmente molti più membri della Sea Organization (circa 8.500 in forza quando lasciai nel 2004) che costituivano il management di Scientology International, avevano un quadro di esperienze più vicino a quello di Marc che al mio. Dopo tutto, negli ultimi trent’anni il numero dei nuovi membri di Scientology era in diminuzione. La Sea Organization aveva fatto sempre più affidamento nel reclutare i giovani figli di Scientologist veterani per poter mantenere i ranghi pieni. Una gran parte di quella maggioranza erano persone a cui potevo cambiare la vita nel bene o nel male dall’alto del corpo eclesiastico di comando della Chiesa, il Religious Technology Center. Quando lessi come i dettami della mia organizzazione di controllo divennero progressivamente insani mentre rotolavano giù per la collina fino al quartier generale ai piedi della montagna di San Jacinto nel sud della California, e come questi influenzavano negativamente le persone che li ricevevano, venni avvolto da un senso di rimorso. Sicuramente, ho cercato quelle persone che avevo conosciuto e a cui avevo causato tante ingiustizie personali, mi sono scusato e ho raddrizzato le cose. Ma, il libro di Marc mette in luce una cultura che conoscevo, ma che non avevo vissuto. Come lessi le pene che Marc aveva attraversato mi 2 di 10 18/09/2011 8.12 DIETRO LA CORTINA DI FERRO DI SCIENTOLOGY « L'INDIPE... http://indipendologo.wordpress.com/2011/03/12/dietro-la-cortina-di-fe... sono ricordato di dozzine di altre persone simili a lui che avevo conosciuto durante la mia esperienza in Scientology, ma della cui vita e sentimenti non mi era mai stata offerta l’opportunità di capire. Marc allude ad altri che vorrebbero raccontare la loro storia da dentro i livelli più alti di Scientology e di come ciò porterebbe riforme e sanità. Un tale scenario rifletterebbe il sistema di management prescritto da Hubbard. Lui voleva un corpo di management distaccato che per dirigere attingesse da una moltitudine di rapporti provenienti da vari punti all’interno di una organizzazione, e che quindi valutasse freddamente i fatti per avere il punto di vista più accurato possibile su cosa succede realmente nel campo. Solo allora un problema organizzativo lontano può essere maneggiato effettivamente in modo sano. Il sistema si chiamava Multiple Viewpoints System of Management (Sistema di Management a Punto di vista Multiplo). Hubbard evitava la nozione che qualcuno, chiuso in una torre d’avorio – non importa quanto fosse intelligente – possa ricevere un rapporto e poi in modo del tutto arbitrario emettere un dictat che deve essere eseguito a migliaia di miglia di distanza. La cosa che Hubbard condannava è precisamente ciò che Marc descrive come le basi operative giornaliere di Miscavige, l’attuale leader Supremo. Le sue descrizioni dell’ossessione di Miscavige di controllare ogni cosa di persona, mentre impediva ad altre migliaia di persone di controllare le cose da soli non solo è molto accurata, è anche ciò che Hubbard descriveva come la strada più veloce per distruggere una organizzazione. Aggiungi al mix la reale descrizione di Miscavige come “il male che si diverte ad osservare gli altri soffrire”, e hai la ricetta perfetta per un disastro. Ironicamente, Marc ci ha fornito il primo, più esteso, più accurato e globale rapporto sul mostro che Miscavige ha creato e che potrebbe segnare l’inizio della sola cosa che potrà salvare il soggetto dall’avarizia di Miscavige. Il sistema di punti vista multipli applicato dall’esterno. Solo Dio lo sa, e come Marc ci chiarisce, non potrà mai essere applicato dall’interno. E ironicamente, questo rapporto ci arriva dalla persona che Miscavige ha tentato di distruggere, spendendo centinaia di migliaia di dollari, negli anni passati. Gli scritti di Marc sulle prove e sulle tribolazioni a cui una persona va incontro nel lasciare tutto alle spalle, cattura l’agonia e l’estasi che inevitabilmente si affrontano nel perseguire con costanza la propria coscienza. Non è una barriera facile da sfondare. Prima del libro di Marc, la sola espressione artistica che si avvicinasse a farmi esprimere passione era Walk on degli U2: “ And I know it aches, and your heart it breaks, but you can only take so much, Walk on….. Marc ci ha fornito una narrativa che permette al lettore di sperimentare quel viaggio infido alla ricerca di sé stessi. Per finire, Marc merita un riconoscimento per aver parlato durante un periodo in cui pochi, con qualità, lo hanno fatto dall’interno. So cosa ha dovuto affrontare. Io ho aiutato a crearlo. Speriamo che questo libro ci aiuti a civilizzarlo. Capitolo Uno CAMMINARE NELLE MIE SCARPE Stanno guidando al mio fianco in una Nissan Pathfinder nera. Le strade sono scivolose di pioggia e, con le mie borse sulla motocicletta, non sono nella posizione per fare alcun tipo di manovra. Arrotondo la curva che oltrepassa il campo da golf e mi dirigo verso la città. Per un attimo credo di uscire di strada e finire sul letto asciutto del fiume, ma con questa pioggia c’è la possibilità che ci sia dell’acqua, ed è troppo rischioso con le guardie della sicurezza che mi inseguono. Non appena siamo sul ponte, Danny e Matt mi gridano dal finestrino aperto del SUV di portarmi al lato della strada o mi avrebbero forzato a farlo.