La Letteratura Degli Italiani Rotte Confini Passaggi
Associazione degli Italianisti XIV CONGRESSO NAZIONALE Genova, 15-18 settembre 2010 LA LETTERATURA DEGLI ITALIANI ROTTE CONFINI PASSAGGI A cura di ALBERTO BENISCELLI, QUINTO MARINI, LUIGI SURDICH Comitato promotore ALBERTO BENISCELLI, GIORGIO BERTONE, QUINTO MARINI SIMONA MORANDO, LUIGI SURDICH, FRANCO VAZZOLER, STEFANO VERDINO SESSIONI PARALLELE Redazione elettronica e raccolta Atti Luca Beltrami, Myriam Chiarla, Emanuela Chichiriccò, Cinzia Guglielmucci, Andrea Lanzola, Simona Morando, Matteo Navone, Veronica Pesce, Giordano Rodda DIRAS (DIRAAS), Università ISBN 978-88-906601-1-5 degli Studi di Genova, 2012 Dalla Francia all’Italia e ritorno. Percorsi di un libretto d’opera Rita Verdirame «Il tragitto da Milano a Parigi de L’elisir d’amore può anche essere riletto [...] come l’intrecciarsi di due tradizioni, quella dell’opera italiana e quella dell’opera francese, esteticamente distinte, eppure inevitabilmente dialettiche».1 Questa osservazione ci introduce nelle vicende compositive, nei travasi intertestuali e nella mappa degli allestimenti, tra la penisola e oltralpe, di una delle opere più celebri e popolari nel catalogo del melodramma italiano. Era il 12 maggio 1832. Al Teatro della Cannobbiana di Milano l’impresario Alessandro Lanari assisteva al trionfo dell’Elisir d’amore, da lui commissionato a un Donizetti già applauditissimo al Carcano per Anna Bolena, spettacolo inaugurale della stagione milanese del carnevale 1830-31, senza che il trionfo trovasse però conferma nella prima scaligera del marzo dell’anno seguente; Ugo conte di Parigi difatti era stato un mezzo insuccesso. Reduce dalla caduta di due mesi innanzi, il compositore ha con l’Elisir la sua rivincita sia Italia sia a Parigi, dove l’opera viene ripresa il 17 gennaio 1739 con l’entusiastico consenso del pubblico del Théâtre Italien.
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