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NOTIZIARIO CAI VARALLO NOTIZIARIO CAI VARALLO - Anno 28° Dicembre 2014 NOTIZIARIO CAI VARALLO Anno 28° - Dicembre 2014 Sommario Val Sabbiola di Giors

Saluto del presidente pag. 1 La Festa dl’Alp dal CAI l’è ripurtà’mi, La Festa dell’alpe del Cai mi ha riportato, Quant siamo » 2 dopu ’n po’ d’agn, si strai dla Val Sabbiola.1 dopo un po’ d’anni, sulle strade della val Sabbiola. Consiglio diretvo » 3 Pais, alp e persuni ch’j’in lassà’mi Paesi, alpi e persone che mi hanno lasciato Assemblea ordinaria della Sezione di Varallo » 5 ’n quai bell ricord, ant j’öggi e ’nt la parola qualche bel ricordo, negli occhi e nella parola di véggi, ch’i pudeva scotêe ’n cà dei vecchi, che potevo ascoltare in casa Carte escursionistche “Valsesia” » 10 quand la Tivù l’era ’ncôo mia rivà. quando la tvù non era ancora arrivata. Montagnaterapia e oltre - di Gabriele Morgoni » 13 Il 40° anniversario dei “Punt d’appoggio” - di Giorgio Salina » 14 Robi d’un temp luntan... quand la mustreva Cose di un tempo lontano... quando insegnava Agostno Negra, ricordiamolo così - di Giuseppe Manzone » 17 na meja zia ’nt la scola da Salêe una mia zia nella scuola di Salaro e un’altra, di Erbaret, ricordava In montagna con Etore e Batsta - di Giorgio Salina » 18 e n’auta, d’Erbarèi, la ricordeva che da masnâa, cun al gran frecc ’d Gennêe, che da bambina, con il gran freddo di gennaio, Ricordando don Giuseppe Capra, il sacerdote della Madonna dei Ghiacciai - di Giorgio Salina » 19 sóra ’l balcun, piangend, l’era poggià’si sul balcone, piangendo, si era appoggiata Sardegna nascosta 2014. Supramonte e Baunei - di Anna Musco » 23 e la lengua sal fèr l’era tacà’si ! e la lingua sul ferro si era ataccata! 14ª gita Escursionista curioso - Nella terra delle Tschäggätä: la Lötschental - di Noi della Biblio » 25 Setmana in Valsesia con il Camminaitalia - di Michele D’Amico » 30 Ma, tornand ai nöist dì, sun ritruvà Ma, ritornando ai nostri giorni, ho ritrovato ai Cort l’allegru invit a essi amis, ai Cort l’allegro invito a essere amici, Trek del Monte Bianco - di Emanuele Borelli e Stefania Tamea » 33 ’ntêe ’l Remo dal Camp l’è dimostrà dove il Remo del Campo ha dimostrato AsinarleAlpi 2014 - di Marco Fava » 36 ’l sö amor par la muntagna e st pais.2 il suo amore per la montagna e quest paesi. La Genziana maggiore (Gentana lutea L.) a Rima - di Mario Soster » 40 E ’ncöi st alp, purtröpp regn di cinghiai, E oggi quest alpi, purtroppo regno dei cinghiali, Jbel Toubkal (4.167 m), Alto Atlante - Marocco - di Flavio e Stefania Facchinet » 42 i vivu grassie al Boneta e i söi matai.3 vivono grazie al Boneta e ai suoi fgli. Monte Ararat (5165 m), Turchia - di Flavio Facchinet » 44 Pöi, püssè ’n sü, am resta la visiun Poi, più in su, mi rimane la visione Kilimanjaro 5895 m - Marangu Route - di Fabio Villa » 48 ch’la va dal Cappiu fna ’n fund la Vall: che va dal Capio fno in fondo alla valle: Sulla montagna di lapislazzuli - Damavand (Iran) - di Enrico Antoniet » 50 Salêe, Erbarèi, Massera... e, drè ’l costun, Salaro, Erbaret, Massera... e, dietro il crinale, Laida Weg: la bruta strada e la leggenda del Tagliaferro - di Adriano Maggi » 53 , pita e soliva capital. Sabbia, piccola e soleggiata capitale. Via degli Italiani alla Parrot - Prima invernale nel ’45 o nel ’56? - di Roberto Cairo » 56 E se ’n ciüma ’t fai na posa, senssa pressa, E se in cima fai una sosta, senza freta, Invernale della Parrot dal versante valsesiano in una prima ascensione con Jocu Chiara ’t godrai dal Rosa tüta la belessa! godrai del Rosa tuta la bellezza! e Jupi Debernardi nel corso di una missione partgiana (gennaio 1945) - di Leo Colombo » 56 [Traduzione dal dialeto valsesiano, zona di Varallo-Civiasco] Giacomo Chiara e Leo Colombo - di Enrico Pagano » 61 Sulla parete nascosta del Tagliaferro - di Carlo Raiteri » 64 Note 1 Nel suo 50° anniversario, festeggiato dal Cai Varallo all’alpe Campo il 13 luglio 2014. Cent’anni in croda - di Caterina Fasanino » 65 2 Remo Stragiot, ricordato per il suo impegno nella valorizzazione della val Sabbiola e nel Soccorso alpino valsesiano, Speleologia: nuove esplorazioni - “La Voragine dei tre amici” - di Paolo Testa e Ferruccio Baravelli » 68 sotolineò la quota dell’alpe Cort con la scrita “Dai 1111 in su tut si danno del tu”. 3 Torrentsmo/Canyoning: nuove esplorazioni - Esplorazione al rio delle Piane - di Paolo Testa » 71 Gli alpigiani dell’alpe Campo. Alpinismo giovanile - a cura dei giovani e degli accompagnatori » 75 Atvità delle Commissioni 2014 » 93 Atvità delle Sotosezioni 2014 » 115 Invito alla letura 2014 - a cura della commissione Biblioteca “Italo Grassi” » 125 Piccoli tesori in biblioteca - a cura della commissione Biblioteca “Italo Grassi” » 126 “Bianco e azzurro” di Lorenzo Zaninet - a cura della commissione Biblioteca “Italo Grassi” » 127

NOTIZIARIO CAI VARALLO Diretore responsabile: Lucia Tancredi - Presidente di commissione: Roberto Cairo Comitato di redazione: Ferruccio Baravelli, Caterina Fasanino, Stefania Marchini, Elena Marchino, Giuseppe Morot Mario Soster, Paolo Testa Realizzazione grafca e stampa: Tipolitografa di Borgosesia s.a.s. www.caivarallo.it In copertna: la Via dei cammelli - cresta nord-est della punta Grober - foto Piero Gilodi In terza di copertna: in veste autunnale - foto Roberto Cairo In quarta di copertna: la voragine dei tre amici - foto Paolo Testa COPIA GRATUITA DISTRIBUITA AI SOCI ORDINARI Cari soci, la fne del 2014 è ormai prossima ed è quindi giunto il momento della pubblicazione del Notziario, resoconto puntuale delle molteplici at- vità di cui la nostra sezione è stata protagonista. Con la prossima as- semblea di marzo 2015 terminerà anche il mio mandato. Due anni alla presidenza di una sezione Cai come quella di Varallo sono un’esperienza indimentcabile: veramente un grande onore aver avuto l’opportunità di ricoprire un ruolo così prestgioso. Sono stat due anni intensi, ricchi di impegni, di soddisfazioni e ovviamente di qualche rimpianto, perché nonostante l’atenzione e l’applicazione è inevitabile constatare che qualche situazione, se afrontata diversamente, avrebbe potuto magari portare a risultat migliori. A marzo manca comunque ancora qualche mese e per il momento non ho ancora deciso se usufruire della possibilità di ricandidarmi a far parte del consiglio diretvo per un ulteriore triennio. Sono però certo che il mio interessamento non mancherà anche nel futuro e sarò sempre disponibile a portare il mio contributo e a metere a disposizione della sezione anche la mia piccola esperienza. Mi riesce davvero impossibile immaginarmi lontano all’improvviso da quelli che per anni sono stat i pensieri e i problemi quotdiani. Un augurio partcolare di buon lavoro vorrei però iniziare a rivolgerlo da queste pagine ai compo- nent del prossimo consiglio in carica nel triennio 2015-2017, anni in cui, oltre alle normali atvità, ci si dovrà occupare della preparazione e quindi dei festeggiament nel 2017 per un appuntamento veramente importante per la storia della nostra sezione: il 150° di fondazione. In previsione, nel corso dell’ultmo consiglio è stata deliberata la costtuzione di un apposito comitato organizzatvo per il 150°, che si occuperà da subito di interessare, consultare e confrontarsi con tute le nostre realtà e organismi, quindi di organizzare e coordinare il lavoro a cui tuta la sezione, con le commissioni e sotosezioni, sarà chiamata per onorare al meglio tale evento. Saranno senza dubbio anche anni di novità important per i nostri rifugi. Si dovranno infat tassa- tvamente completare i lavori di sistemazione previst per l’adeguamento alle norme antncendio, lavori defnit ma non ancora tut realizzabili perché al momento non siamo ancora in possesso delle licenze e permessi necessari. Prima di lasciarvi alla letura delle pagine successive, sicuro che ben apprezzerete l’otmo lavoro che la commissione Notziario è riuscita anche quest’anno a proporre, accenno rapidamente solo ad alcuni avveniment che credo sia opportuno sotolineare. Ricorderemo l’estate 2014 di certo come una delle peggiori dal punto di vista meteorologico, situa- zione che ha danneggiato non poco la stagione turistca valsesiana; ovviamente, come tute le altre realtà ricetve, anche i nostri rifugi ne hanno risentto. L’impegno e la capacità propositva dei nostri gestori sono stat comunque lodevoli, tant’è che la diminuzione delle presenze non è stata poi così pesante come invece si sarebbe potuto supporre. Il 2014 del Cai Varallo verrà invece ricordato per altri avveniment. Certamente per la presentazione della fne dei lavori di restauro di tre quadri di proprietà della sezione, opere del pitore di Campertogno Pier Celestno Gilardi. Ricordo che la decisione di restau- rare i quadri era stata presa soto la presidenza di Carlo Raiteri, in occasione del 150° anniversario di fondazione del Club alpino italiano (2013) e concretzzata poi grazie anche al generoso contributo di Cesare Pont. Venerdì 24 otobre a Varallo al Centro congressi di palazzo D’Adda sono state presentate le quatro nuove carte escursionistche realizzate con la collaborazione dell’editore novarese Geo4Map. Grande il merito per questa opera della nostra commissione Senteri e segnaletca che si è accollata davvero un enorme lavoro e alla quale vanno indubbiamente i ringraziament dell’intera sezione per l’impor- tanza e la novità di questo progeto cartografco che in Valsesia prima non esisteva. Resteremo tut comunque sempre afezionat e riconoscent agli artefci delle precedent cartne con

NOTIZIARIO CAI VARALLO 1 relatve guide escursionistche pubblicate dalla nostra sezione parecchi anni or sono, opere purtrop- po ormai esaurite e la cui ristampa non è parsa opportuna a causa dell’avvento di nuove tecnologie, in partcolare dei nuovi sistemi di mappatura dei senteri che permetono oggi risultat diversi. Altri proget in fase di defnizione interesseranno e impegneranno nel prossimo futuro la commis- sione presieduta da Elio Proto, commissione cui dobbiamo ringraziament partcolari per l’otmo lavoro e la grande disponibilità sempre dimostrata. Encomiabile però come sempre anche il lavoro e l’atenzione di tute le commissioni e sotosezioni come ben testmoniato dalle pagine che qui seguono. Tra queste troverete i resocont di alcuni important anniversari celebrat quest’anno: - il 40° della commissione Punt d’appoggio all’alpe Toso, con la presenza dei quatro gruppi giovanili Escai Ghemme, Grignasco, Borgosesia e Grim Varallo e la fatva collaborazione delle commissioni Manifestazioni, Scientfca e Fotocine; - la 50a edizione della Festa dell’alpe all’alpe Campo di Sabbia con la presentazione di una bella pubblicazione curata da Giovanni Astori e Mario Soster che raccoglie storia e immagini della mani- festazione ; - il 60° della fondazione della sotosezione di Grignasco, festeggiament culminat con una ben orga- nizzata e riuscita manifestazione il 28 setembre. Termino con un sincero grazie a tut, vicepresident, consiglieri, revisori, sotosezioni, commissioni, a Nadia Tirozzo, al segretario Piero Marchi, ad Alessandra Giacobino e Gianpiero Giupponi per il deter- minante aiuto per i tesserament, ai gestori dei rifugi, a tut i soci e volontari che molto hanno dato per la nostra sezione, come testmoniano le belle pagine abilmente raccolte in questo Notziario.

Il presidente Paolo Erba

Quanti siamo Totale soci 2611 così suddivisi: Ordinari 1477 - Familiari 703 - Giovani 425 - Vitalizi 6 Ripartzione soci per sotosezione: Alagna 124 - Borgosesia 448 - Ghemme 315 - Grignasco 233 - Romagnano 71 - Scopello 258 - Varallo 1162

Quote associative anno 2015 Soci ordinari € 43,00 Soci familiari € 22,00 Soci giovani € 16,00 Giovani agevolat (2 o + giovani in famiglia) € 9,00 Soci cinquantennali € 10,00 Nuova iscrizione euro 4.00 costo tessera Categoria Juniores € 22.00 (sono i soci da i 18 e i 25 anni) applicazione della quota associatva pari a quella familiare e con l’atvazione dell’abbonamento alla pubblicazione “Montagne 360°”. Si invitano i soci a voler provvedere al rinnovo per l’anno 2015 con tempestvità, ricordando che la copertura assicuratva data dall’iscrizione per l’anno 2014 cessa con il 30 marzo 2015. Per iscriversi ci si può rivolgere alla Sezione o alle sotosezioni; è necessaria una fototessera e la compilazione dell’appo- sito modulo per i dat anagrafci. La quota di nuova iscrizione o rinnovo può anche essere versata sul cc postale n° 14435135 intestato al Cai Varallo, inviando i relatvi moduli. Si ricorda che il tesseramento si chiude improrogabilmente con il mese di otobre.

2 NOTIZIARIO CAI VARALLO Elenco dei soci venticinquennali Gianfranco Astori, Stefania Bertuccelli, Luciana Bognet, Maria Angelica Bollani, Alessandro Borsa, Mauro Bossi, Stefano Brugo, Luciano Caccianot, Marco Capelli, Marco Casaccia, Mario Casaccia, Dario Casat, Stefano Casat, Cinzia Cassinot, Vitorio Cicoli, Eli Ciocca Vasino, Francesco Colombo, Bruno Cornelli, Giovanni Daccò, Bianca Maria Galli, Luciano Giandolini, Greta Giovinazzo, Filippo Giupponi, Sergio Lora Moreto, Giovanni Manio, Andrea Matei, Mariuccia Merlo, Giorgio Minero, Massimiliano Mosset, Ruggero Mossot, Marco Nestasio, Duilio Pavese, Nadir Perolio, Samuele Piana, Renzo Piccini, Alberto Pollet, Angelo Provenzi, Elena Quazzola, Mauro Randet, Daniele Regaldi, Gianmarco Regaldi, Atlio Reggiani, Elena Reggiani, Giovanni Reggiani, Franca Riussi, Luigi Ruga, Enrico Sacchi, Serafno Savoini, Mario Segalini Elenco dei soci cinquantennali Gabriele Cairo, Roberto Cairo, Gianfranco Ferraris, Walter Manacorda, Mario Paglino, Fabrizio Pasquini, Renato Rovellot, Pierantonio Scarafot, Marco Sorrentno Consiglio direttivo Presidente: Paolo Erba Vicepresident: Piero Bertona, Luciano Castaldi Consiglieri: Gino Gianni Binelli, Alessandro Boato, Pier Riccardo Degasparis, Bruno Epis, Abele Iseni, Enrico Imazio, Giancarlo Lessona, Giuseppe Manio, Riccardo Preda, Alessandra Rota, Mario Soster, Laura Saccol Revisori dei Cont: Marco Antoniot, Roberto Durio, Filippo Giupponi Probiviri: Renzo Tosi, Gianni Villa, Lorenzo Zaninet Delegat: Elio Cerut, Giampiero Giupponi, Valentno Morello, Giuseppe Morot, Elio Proto Reggenti sottosezioni Alagna Gilberto Negri Borgosesia Liliana Aimaro Ghemme Pierantonio Rota Grignasco Giovanni Pozzi Gruppo Camosci Enzo Schiavon Romagnano Rachele Palestro Scopello Marco Matasoglio Presidenti di commissione Alpinismo Luciano Bonato Biblioteca Sergio Milani Corale Gianpiero Giupponi Fotocine Valentno Morello Manifestazioni Giovanni Astori Montagna antca, montagna da salvare Piero Bertona Notziario Roberto Cairo Punt di appoggio Marco Salina Rifugi (gestone) Paolo Erba Scialpinismo Alberto Zanada Segnaletca Elio Proto Scientfca Edoardo Dellarole Speleologia Massimiliano Chiocca Responsabili gruppi giovanili Escai Borgosesia Ezio Aprile Escai Ghemme Stefano Moraschini Escai Grignasco Gabriella Patriarca Grim Varallo Paolo Veziaga

NOTIZIARIO CAI VARALLO 3 LA NOSTRA STORIA HA UN ALTRO SAPORE

pont105697_Dx_ADV_NotCAI10.indd4 NOTIZIARIO 1CAI VARALLO 25-11-2010 13:08:51 Assemblea ordinaria della Sezione di Varallo

Sabato 15 marzo si è riunita la 178a assemblea • Aristde Pito di Locarno, papà di Silvano Pito. generale ordinaria alla presenza di 88 soci. Pre- • Pino Cucciola di Boccioleto, membro di Mon- sidente e segretario dell’assemblea sono stat ri- tagna antca montagna da salvare, distntosi in spetvamente Pierantonio Rota e Piero Marchi; quarant’anni di appartenenza alla commissione scrutatori: Paolo Regaldi, Riccardo Cerri, Gian- come uno dei più atvi segnalatori di intervent carlo Lessona e Pier Giuseppe Poggia. ma anche, poi, per la sua disponibilità, capacità e presenza nelle fasi operatve. Relazione del presidente • Piera De Petris di Ghemme, mamma di Pieran- Un pensiero ai soci mancat tonio Rota, mancata proprio la setmana scor- Al ricordo dei soci Franco Giuliani, Giancarlo Fu- sa, nostra socia fno a qualche anno fa. selli, Paride Ongari e Pietro Carcioni, già nominat Infne, un pensiero per don Giuseppe Capra, sa- nel corso dell’assemblea dello scorso anno, unia- lesiano il cui ricordo ci rimarrà sempre vivo e in- mo quello per Gianluigi Grifa, grande educatore dissolubilmente legato a quella Madonnina dei della gioventù atraverso lo scoutsmo e l’alpi- ghiacciai, alla Gnifet. A lui va il merito di avere nismo, nonché abile alpinista che impegnò le tenuto alto il signifcato dell’annuale appunta- sue dot di animatore e istrutore in vari corsi di mento di inizio agosto: una cerimonia che non alpinismo del Cai di Varallo, nel gruppo Camosci si limita alla commemorazione degli alpinist ca- e nel Grim fondato da padre Gallino, suo grande dut in montagna e sul Rosa in partcolare, ma amico. Colgo l’occasione per ringraziare la fami- accomuna opportunamente nella memoria tut glia di Gianluigi che, grazie all’interessamento di i mort in montagna, compresi i lavoratori che, Valentno Morello, ci ha donato proprio in quest a causa di incident, hanno chiuso tragicamente giorni tuto il materiale che Gianluigi aveva archi- l’esistenza terrena. viato nei suoi lunghi anni di militanza Cai. Si trat- ta sicuramente di materiale importantssimo, di Ascensioni alpinistche grande valore storico e culturale, che sarà molto Elenco salite degli istrutori di alpinismo. utle per approfondire e rimandare al futuro la Piero Gilodi e Stefano Banone: “Mont Blanc du storia della nostra sezione. Tacul” parete du Diable e traversata “Alpubel - • Amabile Minoret di Borgosesia, caduta il 13 Taschorn” (agosto); Lorenzo Giustniani, Edoardo maggio 2013, soto la punta del pizzo Nona. Bozio e Luca Carraio: “Giordani” parete N - cre- • Roberto Carmagnola di Borgosesia, che ha sta E (agosto); Lorenzo Giustniani e Davide Mer- perso la vita sabato 10 agosto 2013 salendo alla calli: “Dufour” cresta Rey (luglio); Lorenzo Giu- punta Dufour dalla cresta Rey, uomo del nostro stniani, Marco Festa e Luca Guala: “Piramide Soccorso alpino che i suoi compagni ricorderan- Vincent” canale Andreis (luglio); Lorenzo Giust- no sempre come persona atenta e disponibile, niani e Lorenzo Beccaro: “Becca di Gay” Grassi dotata di grande preparazione e metcolosa at- (giugno), “Pett Capucin” Valeria (aprile); Piergino tenzione nell’afrontare le difcoltà. Gioia: “Pett Jorasses” Bonat, “Cima Scotoni” • Maddalena Degregori di Quarona, socia ultra Lacedelli e “Quarta torre del sella” Vinatzer (lu- cinquantennale. glio), “Nord Cima grande di Lavaredo” Hasse • Regina Delzanno di Varallo, mamma di Gabrie- Brandler (agosto); Umberto Piana: “Cogne” Dio le e Roberto Cairo. li fa poi li accoppia, “Val Daone” Gran scozzese, • Ermanno Durio di Varallo, padre di Roberto, “Sotoguda” Catedrale di sinistra, “Sotoguda” presidente del collegio dei revisori dei cont. La spada nella roccia, “Cogne” Repentance, “Co- • Maria Assunta Regis Camaschella di Varallo, gne” La favola di Alice dry e “Cogne” Di fronte socia ultra cinquantennale. al tradimento (gennaio); “Ben Nevis” Waterfall Voglio unire nel ricordo anche alcune persone gully, “Ben Nevis” The courtain e “Ben Nevis” che pur non essendo state nell’ultimo anno Vanishin gully, “Cogne” Gelat no tank’s (febbraio), nostri soci lo sono state negli anni precedent “Petite Capucin” Goulotte Valeria, “Anguille o comunque erano profondamente legate alla Carrè” Ravanel Frendo e “Pette Verte” La Pepi- nostra sezione per vincoli di parentela: te, “Pic Adolf” Gervasut (aprile), “Triangle du • Luisa Festa Bianchet, moglie di Ovidio Raiteri e Tacul” Contamine Mazeaud, “Liskam orientale” mamma di Carlo. Parete sud (giugno); “Aiguille du Midi” Sperone

NOTIZIARIO CAI VARALLO 5 Frendo, “Monte Bianco” Sperone della Bren- personalità che si sono partcolarmente distnt va (luglio); “Aiguille Croux” Bertone Zappelli e nel campo della cultura di montagna. “Campanile basso” Grafer (agosto); “Tofana” • 27 luglio: alla Capanna Gnifetti si è svolto il Pompanin Alverà (settembre), “Sassolungo” consiglio diretvo di eccezione per il Cai Varal- Goulotte dello spallone (dicembre); Davide lo, dove è stata deliberata l’isttuzione dell’Albo Mercalli: “Sud valle Onsernone” Lady of dreams, d’onore sezionale e l’iscrizione come primo “Parete ai mont valle Onsernone” Dimitri (apri- nome di Ovidio Raiteri. le), “Roccia nera Caprie” Conigli mort (maggio), • 13 e 14 settembre: “Come nacque l’alpinismo - “Pala di Gondo” Raggio di sole, “Pilastro delle Dall’esplorazione delle Alpi alla fondazione guide Gondo” Vento del nord (luglio), “Tour Ter- dei Club Alpini (1786-1874)”, convegno che ha mier” Marmota impazzita (agosto), “Punta Vit- avuto un grande successo raccogliendo ampio toria” Bianca Maria, “Parete nascosta Gondo” e unanime consenso, anche per il grandissimo Bonsai pass, “Sasso trolcia val Maggia” Il nodo livello dei relatori, alcuni dei quali provenient infnito (setembre). dalla Francia, dalla Svizzera e dall’Austria. Nell’ambito dei festeggiament per i 150 anni • 14 dicembre: nel corso della serata auguri si è del Cai, la commissione Alpinismo ha parteci- proceduto alla consegna del diploma di iscrizio- pato, con la salita al Tagliaferro e alla Dufour, al ne all’Albo d’onore della sezione a Ovidio Raiteri. progeto proposto dal Cai Accademico di salire in contemporanea 150 vete in tuta Italia. Di Vita sezionale questa iniziatva è stato pubblicato un libro con L’assemblea della sotosezione di Ghemme del la documentazione fotografca di tute le salite. 20 marzo 2013 ha nominato reggente il socio Pierantonio Rota. Mostre per i 150 anni del Cai Pier Riccardo Degasparis ha invece da poco ter- • “Evoluzione tematca dell’approccio tecnico ed minato il suo mandato come reggente della sot- emozionale alla montagna dal 1863 al futuro”: tosezione di Grignasco e il 12 febbraio è stato foto, video, scrit e materiali storici, organizzata nominato nuovo reggente Giovanni Pozzi. dal 25 aprile al 5 maggio dalla sotosezione di Consiglieri sezionali in scadenza e rieleggibili: Ghemme; Corrado Bardelli, Pier Giuseppe Poggia e Piero • “La prima grande stagione dell’alpinismo valse- Quaglia; vicepresidente Giuseppe Veziaga in siano: i Gugliermina e i Ravelli”, organizzata dal- scadenza e non rieleggibile; consiglieri in sca- la sotosezione di Borgosesia dal 9 al 12 maggio. denza ma rieleggibili: Alessandro Boato e Giu- • “Recupero, conservazione e valorizzazione del seppe Manio. patrimonio artstco delle frazioni alte e degli Lavori alla sede: adeguamento impianto elet- alpeggi della Valsesia”, conferenza Montagna trico, sosttuzione dei punt luce, tnteggiatura antica, montagna da salvare, il 28 giugno, al paret e posa di doppi vetri alle fnestre per una museo storico-etnografco bassa Valsesia, Villa spesa complessiva di circa 10.000 euro. Caccia. Lavori al passo dell’Artemisia: sosttuzione della • “Dagli albori ai giorni nostri”, mostra fotogra- catena sulla via normale al Corno Bianco, inter- fca della sotosezione di Grignasco, nella sala vento eseguito dalle Guide di Alagna. consigliare della biblioteca comunale, dall’1 al Riverniciata la Resegot grazie alla dita Univer 3 novembre. che ci ha fornito la vernice. I gestori dei nostri rifugi hanno proposto per la Avveniment prima volta l’apertura invernale del Pastore, idea • 25 maggio: a Torino, nel corso dell’Assemblea che si è rivelata vincente: buone le presenze con nazionale dei delegati, Ovidio Raiteri è stato riscontri e comment positvi, sia di sciatori, che insignito della medaglia d’oro del Club alpino scialpinist, ciaspolatori ed escursionist in genere. italiano, la prestgiosa onorifcenza che premia Restauro del quadro che ritrae Quintno Sella, pa- una vita al servizio della montagna, della sua dre del Cai, opera del pitore Pier Celestno Gilardi conoscenza storica e naturalistca, della sua di- datata 1885, che presentava difusi problemi di vulgazione e tutela. sollevamento della pellicola pitorica. Grazie all’in- • 20 agosto: il Cai Macugnaga ha voluto atribui- tervento di uno sponsor (il socio Cesare Pont di re alla nostra commissione Montagna antica, Ghemme), disponibile a fnanziare parzialmente montagna da salvare la prima edizione del “Pre- questa operazione, la sezione ha afdato l’incari- mio Macugnaga - Monte Rosa” dedicato a ent e co del restauro non solo del quadro del Sella, ma

6 NOTIZIARIO CAI VARALLO anche di quelli dell’abate Gnifet e del “Crolla” Gestone rifugi alla dita Luci e ombre di Varallo. I dat di frequenza del 2013 sono confortant. Martedì 23 luglio 2013: in sede presentazione della Guida alpi biellesi e valsesiane, ultima edizione della collana Guida dei mont d’Italia, 2009 2010 2011 2012 2013 da parte del coordinatore del progeto Teresio MARGHERITA 2.184 2.351 2.018 1.942 2.492 Valsesia e di Elio Proto, autore della parte val- GNIFETTI 5.781 6.774 7.115 6.723 7.153 sesiana. Il 10 agosto: commemorazione in occasione dei PASTORE 3.780 3.640 3.591 3.499 3.580 50 anni della morte di don Ravelli che si è tenuta CARESTIA 156 235 308 295 232 in contemporanea al Bivacco Ravelli, sulla veta del Corno Bianco e nella chieseta di Otro. In previsione dei 150 anni della fondazione della Un dato da sotolineare: nostra sezione è stata presentata la candidatura Gnifet: 7.153 pernotament di cui 5.982 mez- per ospitare a Varallo nel corso del mese di ot- ze pensioni e 1.171 solo pernotamento. tobre 2017 l’assemblea LPV. Sono in aumento i soli pernotament. La sede Montagnaterapia: è stata frmato il rinnovo del- centrale impone una tarifa di 16 euro, mentre la convenzione con l’Asl di fnalizzata a al rifugio Mantova (privato) il solo pernotta- stabilizzare i rapport con la sezione in occasione mento costa 40 euro sia per soci Cai che non delle atvità di accompagnamento degli utent soci. Risultato che questa fascia di clientela se del servizio di igiene mentale di Borgosesia. la prende tuta la Gnifet, pensando che 1000 Il 5 setembre 2013: cerimonia di proclamazione pernot alla Gnifet valgono 16.000 euro men- dei nuovi geoparchi della rete europea e mon- tre al Mantova lo stesso lavoro ne vale 40.000. diale. Con le nuove nomine è entrato a far parte Sul fronte dei lavori alla Gnifet, oltre ad alcu- della prestgiosa lista patrocinata dall’Unesco an- ni lavori di rifnitura interna, sono stat ultmat che il Sesia-Val Grande Geopark. La candidatura i lavori sul potalizzatore e sull’impianto di de- era stata presentata dall’associazione Supervul- purazione delle acque di scarico delle cucine e cano. delle docce. Al Caresta si è dovuto intervenire per sistemare Risposte a intervent della precedente il teto; la stessa cosa si sta concretzzando an- assemblea che al Pastore. • Completamento entro il 2017 del lavoro di ca- L’attenzione principale lo scorso anno è stata talogazione del materiale del nostro archivio, però riservata alla defnizione degli intervent proposto da Valentno Morello. È stato delibe- da realizzare entro il 2014, termine entro il qua- rato di afdare il compito dell’archiviazione e ca- le i rifugi con oltre 25 post leto ‒ per noi quindi talogazione del materiale storico presente nella Pastore e Gnifetti ‒ dovranno ottemperare al nostra sezione a Riccardo Cerri, indubbiamente rispeto delle norme antncendio. tra i più grandi conoscitori della storia del Cai. Per la Margherita questo studio e la defnizione • Moment di confronto e di collaborazione tra degli intervent è condoto diretamente dalla sezione, sotosezione e commissioni, nella ricer- sede centrale. ca di nuove opportunità per legare i giovani al Lavori richiest: al Pastore sono necessari inter- mondo Cai, proposto da Carlo Raiteri. Sono stat vent per un totale di 60.000 euro; alla Gnifet organizzat alcuni incontri congiunt tra consi- per un totale di 140.000 euro. Il consiglio del 29 glieri, reggent delle sotosezioni, responsabili novembre si è occupato di studiare, analizzare, delle commissioni da cui sono emerse alcune confrontare e ricercare le soluzioni che rispon- proposte come l’allestmento di una mostra pro- derebbero sia alle esigenze di funzionalità dei babilmente per l’Alpàa, focalizzata sulla scelta rifugi che all’adeguamento alle norme antncen- di un tema comune, per esempio la roccia, illu- dio. Se per il Pastore non sussistono grossi dubbi strando le atvità delle commissioni raccontate e problemi di funzionalità del rifugio rispeto ai ognuno per il suo setore partendo da fotografe lavori richiest, per la Gnifet invece la situazio- relatve a questo tema. Altra proposta è coinvol- ne è molto meno facile. gere tute le commissioni e sotosezioni per la Per questo è stato deciso di riprendere l’idea celebrazione nel 2017 del 150° della fondazione già nata qualche anno fa di procedere con un della sezione di Varallo. progeto molto più ampio di ristruturazione e

NOTIZIARIO CAI VARALLO 7 revisione degli spazi alla Gnifet. La soluzione In sintesi, lo studio indica al consiglio diretvo sarebbe quella di costruire una nuova cucina nel di considerare che storicamente la gestone di- piano superiore, più capiente e più funzionale. reta non ha prodoto maggiore valore aggiun- Il progeto prevede anche una sistemazione di to all’associazione. Optando per una gestone tuta l’area lato piazzola elicotero, con elimi- diretta, l’associazione si assume tutti i rischi nazione delle struture in legno e l’otenimento gestionali (redditività, contratti di lavoro…) e dello spazio necessario a tute le uscite di sicu- deve essere in grado di selezionare almeno una rezza. Nel contempo si andrebbe a ridefinire risorsa in grado di gestre professionalmente tuta l’area esterna di stoccaggio dei bomboloni l’atvità. L’utlizzo di un contrato di afto d’a- del gas, si ricaverebbe lo spazio per una nuova zienda comporta invece un trasferimento dei piazzola per gli elicoteri più grande e più fun- rischi gestonali a un operatore professionale e zionale per i riforniment e si potrebbe preve- consente di pianifcare l’allocazione delle risor- dere lo spazio per un serbatoio per l’acqua più se fnanziarie tra gli investment per lo sviluppo rispondente alle necessità. delle struture e il sostenimento delle atvità Quindi, riassumendo, defniamo lavori e proget- sociali. t nella doppia soluzione (solo adeguamento in Il consiglio dopo una discussione, prende ato alternatva ad adeguamento più ampliamento) di quanto sopra esposto ed è favorevole a una in base ai contribut che riusciremo ad avere e gestione dei rifugi secondo l’attuale modello, alle nostre possibilità di spesa, andremo dai vigi- ovvero contrato d’afto d’azienda. li del fuoco e concorderemo la soluzione miglio- re. La sede centrale ha concesso un contributo Relazione del vicepresidente sull’atvità delle di massimo 70mila euro, proporzionato però al commissioni nostro autofnanziamento. ll vicepresidente addetto alle commissioni, Vengo ora al tema gestone che avevo antcipato Giuseppe Veziaga, ringrazia l’assemblea facen- prima. Ricollegandosi ad alcune considerazioni do presente che il suo mandato è scaduto. Illu- sulla gestone rifugi di Carlo Raiteri nella pre- stra sintetcamente l’atvità svolta, ricordando cedente assemblea, relatve alla valutazione di che le relazioni delle varie commissioni sono scorporare l’atvità commerciale del Cai dall’at- già state pubblicate sul Notziario annuale in- tvità più propriamente sociale, magari creando viato a tut i soci. Pone poi ancora una volta una società ad hoc alla quale conferire i rifugi, l’accento sulla necessità di rinnovamento delle con a capo un amministratore che la gestsca commissioni e di coinvolgere il più possibile come si gestscono tute le società. Si trata di soci giovani per dare contnuità alle atvità so- una valutazione molto complessa, anche sem- ciali. Sul punto sotolinea che lo scorso anno plicemente soto il proflo del rapporto cost/ ci sono stat alcuni esempi di collaborazione e ricavi, un’analisi che necessita di un supporto auspica che per il 2014 ve ne siano in numero tecnico e di adeguate competenze. Ne è nato ancora superiore. un gruppo di studio e proprio il 28 febbraio scor- Propone a tut i president di commissione di so è stato dedicato un intero consiglio diretvo collaborare fra di loro per meglio sviluppare l’at- all’esame e alla discussione della relazione del tvità associatva e ringrazia gli stessi per il loro gruppo di lavoro sul modello gestonale per ri- operato. fugi sezionali. Lo studio elaborato dal gruppo di lavoro cost- Relazione del vicepresidente sull’atvità delle tuito da Roberto Durio, Massimo Bello, Carlo sotosezioni Raiteri, Piero Marchi e Paolo Erba ha riguardato Il vice presidente Luciano Castaldi, incaricato il modello gestonale del sistema dei rifugi alpini delle sotosezioni, inizia la sua relazione con la della sezione Cai Varallo. L’analisi è stata orien- lieta sorpresa di aver constatato il grande lavoro tata all’esame delle formule gestonali adate a svolto dalle sotosezioni anche nell’anno 2013, ofrire il livello di ospitalità richiesto dai sempre che hanno, così, rinnovato una presenza atva più numerosi “turist d’alta quota” che frequen- e multforme del Cai sul territorio. L’atvità co- tano i nostri rifugi. Il sistema dei rifugi gestiti mune a tute le sotosezioni è l’organizzazione dalla Sezione è costtuito prevalentemente da di gite proposte ai soci, ma anche frequentate immobili di proprietà; atualmente la gestone è da non soci. Anche quest’anno sono state tante afdata a un operatore specializzato, atraverso e hanno atrato molte persone. Volendo essere un contrato di afto di ramo d’azienda. sintetco nella sua relazione, si limiterà a ricor-

8 NOTIZIARIO CAI VARALLO dare gli altri tpi di atvità che emergono per A conclusione, il vice presidente, ribadito l’ap- importanza dell’iniziatva, per l’impegno che la prezzamento per il costante e profcuo impe- stessa ha richiesto, per la risonanza pubblica che gno delle sotosezioni, rileva che anche il Cai ha avuto. soffre per lo scarso ricambio generazionale: È stata positva la pulitura e il rinnovo della se- sono troppo pochi i giovani che entrano nel gnaletica dei sentieri Scopello-Mera fatta dai Cai, sebbene siano molt i ragazzi che seguono soci di Scopello così come quella del Sentero le atvità delle nostre associazioni giovanili. Do- dei camosci fata da questo gruppo. Apprezza- vremmo essere più capaci di metere in campo bili anche i migliorament che questo gruppo ha forme di atvità che riescano ad atrare l’inte- operato al rifugio delle Piane. Segno di atenzio- resse dei giovani. ne al proprio territorio anche la ristruturazione L’ultma osservazione è un invito a tute le sot- che il gruppo ha fato nella chiesa del Cucco, un toscrizioni di considerarsi ciascuna, anche nelle emblema di Varallo. atvità promosse, parte di una unica rete, la se- Nel contesto delle celebrazioni per i 150 anni zione. Si trata, da una parte, di favorire i propri di fondazione del Cai, è stata molto importante iscrit a partecipare alle atvità promosse dalle per il suo valore di ricerca storica e per la parte- altre sotosezioni, dall’altra di accogliere volen- cipazione pubblica la mostra organizzata dal Cai teri la partecipazione dei soci delle altre soto- di Borgosesia sui fratelli Gugliermina, Ravelli e sezioni alle proprie atvità. In questo modo si su don Luigi Ravelli, abbinata a un convegno “La aumenta le possibilità di scelta per i soci e, nello prima grande stagione dell’alpinismo valsesia- stesso tempo, si potenzia la capacità unifcante no” cui sono intervenut come relatori Riccar- e promozionale della sezione. do Cerri, Alessandra Ravelli, Pier Luigi Ravelli, Le relazioni vengono approvate all’unanimità Ovidio Raiteri. Alla mostra è stata organizzata dall’assemblea. anche la presenza di student delle scuole su- periori. Il presidente Paolo Erba, a questo punto, ofre Anche il 50° della morte di don Luigi Ravelli è un ricordo al vicepresidente e consiglieri che stato ricordato con varie iniziatve a Borgosesia, hanno terminato il loro mandato. Foresto, al bivacco Ravelli, sul Corno Bianco, a L’assemblea interrompe i lavori per mezz’ora al Pianmisura. fne di permetere ai soci convenut di esercitare Rendono un buon servizio ai soci Cai e a tut il dirito di voto per rinnovare le cariche sociali. gli amant della montagna anche le sotosezio- Elezione di sei consiglieri: Pier Riccardo DeGa- ni di Grignasco e di Ghemme che conservano e sparis, Bruno Epis, Giuseppe Manio, Alessandra mantengono in ordine rispetvamente la Baita Rota, Alessandro Boato e Gianni Binelli. di Grignasco e il rifugio Crespi Calderini all’alpe Elezione dicinque delegat: Elio Proto, Giuseppe Bors. Morot, Elio Cerut, Giampiero Giupponi, Va- È piaciuta la mostra fotografca “Retrò” organiz- lentno Morello. zata a Grignasco al parco Mora e ripetuta nella Elezione di un probiviro: Gianni Villa. biblioteca comunale di quel paese. È segno della Il presidente della sezione, Paolo Erba, invita il profonda integrazione del Cai di Grignasco con segretario Piero Marchi a illustrare i proget di la realtà locale la devoluzione, all’associazione bilanci. Abacascì, in occasione della Festa del mondo, e Bilancio consuntvo commerciale 2013: utle di alla scuola dell’infanzia del paese, del ricavato 29.024,71 €; bilancio preventvo commerciale della castagnata fata in piazza. 2014: utle di 33.164 €; bilancio sociale 2013: di- Anche a Romagnano e a Ghemme sono stati savanzo di 567,27 €; bilancio preventvo sociale commemorat i 150 anni del Cai. A Romagnano 2014: disavanzo di €.10.318, peraltro coperto con una conferenza al museo storico ed etno- dalla disponibilità fnanziaria al 31/12/2013 che grafco, a Ghemme con una mostra sull’approc- è pari ad €.11.425,13. cio tecnico ed emozionale alla montagna dal Il consiglio diretvo ha proposto di destnare l’u- 1863 al futuro. tle derivante dal bilancio commerciale 2013 per Si sono ripetut anche quest’anno, con costante 25.000 € all’atvità sociale per la manutenzione partecipazione degli appassionat, tradiziona- e per € 4.024,71 a riserva. li impegni come la setmana bianca del Cai di I bilanci vengono approvat all’unanimità, con la Grignasco e il trekking di oto giorni del Cai di sola esclusione dei consiglieri present, per sta- Ghemme. tuto esclusi dal voto.

NOTIZIARIO CAI VARALLO 9 Carte escursionistiche “Valsesia”

La realizzazione delle quatro carte dedicate alla Valsesia, zona sud-est del Monte Rosa, è stata resa possibile dalla collaborazione del Cai sezio- ne di Varallo con l’azienda novarese Geo4Map, specializzata in prodot cartografci. Le carte ri- portano la rete senteristca censita e segnalata sul territorio, aggiornata al 2014, e alcune infor- Le quatro copertne delle carte escursionistche mazioni utli per ogni atvità outdoor, come la Geo4Map presenza di piste ciclabili, paret di roccia, aree pic-nic e campeggi. La scala utlizzata è 1:25.000 che ben si adata alle esigenze escursionistche. Ogni carta ha la propria tabella riassuntva dei senteri che indica il punto di partenza e di arri- vo, le relatve quote, il dislivello e il tempo di per- correnza ed è facilmente consultabile insieme alla cartografa grazie alla piega, che permete di aprire facilmente due o quatro ante (pagine). I partcolari disegnat a mano, le scelte cromat- che e grafche garantscono una chiara leggibi- lità e comprensione delle carte. I contenut, in italiano, inglese e tedesco, accompagnano nella letura della carta atraverso simboli intuitvi e chiari. Novità assoluta sono le nozioni di orien- tamento e primo soccorso che permeteranno di conoscere i comportament corret da adotare in caso di emergenza in montagna. Le basi cartografche georiferite sono state for- nite al Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico per permettere una migliore co- municazione tra soccorritori ed escursionist in difcoltà.

Il quadro d’unione Estrato di una tabella dei senteri

10 NOTIZIARIO CAI VARALLO Estrato cartografa della zona a sud del Monte Rosa

Estrato cartografa del comune di Alagna Valsesia

NOTIZIARIO CAI VARALLO 11 12 NOTIZIARIO CAI VARALLO Montagnaterapia e oltre testo e foto di Gabriele Morgoni

È proseguito anche nell’anno 2014 il progeto e nel gruppo dove poter incontrare altre persone; l’impegno che un gruppo di soci Cai ha assunto, quello di avere difcoltà ad accetare le regole ormai più di cinque anni fa, con il Centro di salu- ma che fare esperienza insieme, di gruppo, di- te mentale di Borgosesia-Gatnara per il coinvol- venta gratfcante e favorisce l’adeguamento alla gimento di persone che frequentano il servizio in “regola condivisa”. Quello per cui il gruppo stes- escursioni di media montagna. so diventa “strutura” per stare bene, raggiun- Qui vorremmo illustrare, oltre alle uscite dell’an- gendo una adeguata capacità relazionale che no, alcuni piccoli ma sostanziali risultat otenut, favorisce la liberazione di energie autonome. È anche alla luce delle considerazioni fate dagli il momento della relazione lo scoglio più grande; stessi partecipant in relazione al fato che que- chi si sente Calimero e chi si riappropria di una sta atvità rappresenta un momento estrema- dimensione perduta nel passato. mente gratfcante, di crescita e di formazione L’obietvo è diverso per ognuno, ma ci accomu- all’interno del loro percorso con gli operatori del na lo spazio grande della montagna. servizio. Ricordiamo velocemente le escursioni fatte In occasione del convegno nazionale di monta- durante quest’anno, a partre da quella dell’au- gna-terapia, che si è tenuto a Cuneo dal 9 all’11 tunno 2013 a quella invernale alla Sella di Cam- otobre, ci ritroviamo insieme per preparare un plasco e quella in primavera al monte Faiè, per poster che descriva la nostra esperienza e che completare l’annata, come avviene ormai fin faccia sentre la nostra voce atraverso i pensieri dall’inizio, con una due giorni ai piedi di un in- espressi dai partecipant al gruppo: per esem- dimenticabile Monte Bianco, splendidamente pio, quello di avere pochi amici ma stare bene baciato dal sole.

NOTIZIARIO CAI VARALLO 13 Il 40° anniversario dei “Punti d’appoggio” All’alpe Toso di Rassa con la Commissione e i Gruppi Giovanili di Giorgio Salina

Quarant’anni fa la sezione di Varallo del Cai, su proposta della sottosezione di Borgosesia, dava avvio a un’iniziatva che non risultava avere pre- cedent in altre zone ed era fnalizzata a favorire l’escursionismo di media quota in Valsesia. Si tratava dell’utlizzo di baite d’alpeggio non più frequentate dai pastori per farne dei “punt d’ap- poggio” utli al pernotamento e a soste di breve periodo degli escursionist lungo itnerari di indub- bio interesse e bellezza ma poco frequentat per la loro lunghezza e per il venir meno negli anni, con il progressivo spopolamento montano, della tradi- Component della commissione all’alpe Toso nel 1990 zionale ospitalità alpigiana. Rientravano in questo novero sopratuto le valli minori del Sesia, che si e il “Ferioli” del Cai di Olgiate Olona all’alpe Mud aprono sulla sua destra orografca e si spingono superiore o D’Oubru Alpu di Alagna, ove era stato fno ai confni con la Valle d’Aosta e il Biellese. L’i- aperto un punto d’appoggio per agevolare la salita niziatva, avviata nel 1974 con l’apertura del punto al Tagliaferro per cresta nord. I sei punt d’appog- d’appoggio all’alpe Rissuolo in val Vogna, sulla via gio tuttora disponibili sono: alpe Toso, m 1649, normale per il Corno Bianco, si sviluppò negli anni val Sorba (Rassa); alpe Salei, m 1734, val Gronda successivi fno a raggiungere il numero di oto pun- (Rassa); alpe Campo, m 1890, valle Artogna (Cam- t d’appoggio, dislocat in tute le tre valli superiori pertogno); alpe Sella Alta del Sajunché, m 2047, della Valsesia: val Grande, val Sermenza e val Ma- sullo spartacque fra Mollia e Fervento; alpe Ca- stallone. vaione, m 1631, val Cavaione (Rossa-Boccioleto); Di quest, due lasciarono poi posto ad altretant alpe Helo, m 1744, valle del Landwasser (). rifugi gestt: il “Caresta” del Cai Varallo all’alpe I punti d’appoggio hanno finora incontrato una Pile, in sosttuzione del vicino, già citato, Rissuolo, generale, buona accoglienza da parte degli escur-

La festa del 40° all’alpe Toso (commissione Fotocine)

14 NOTIZIARIO CAI VARALLO La festa del 40° all’alpe Toso (commissione Fotocine) sionist, pur richiedendo agli stessi quello spirito di incontro che ha voluto essere momento di cono- adatamento proprio dei veri amant della mon- scenza e ricordo per quanto fn qui realizzato, ma tagna, date le loro caratteristiche di necessaria anche di stmolo alle nuove generazioni afnché si essenzialità, non essendo atrezzat per soste pro- lascino coinvolgere da questo afascinante modo lungate, anche se apert in permanenza tuto l’an- di “fare montagna” e possano raccoglierne il test- no (12-14 post leto a castello con materassi e co- mone per la contnuità dell’opera. perte, tavolo, panche, piccola dotazione di utensili E così, in una giornata serena e dal dolce clima set- da cucina, stufeta “a due buchi”, oltre al focolare tembrino, l’alpe Toso ha accolto nell’ampio spazio originario). Inoltre, va riconosciuto ai punt d’ap- erboso atorno alla baita-punto d’appoggio un nu- poggio il merito di contribuire alla salvaguardia di mero di partecipant prossimo alle 150 persone, alcune baite dei nostri alpeggi, diversamente de- giovani e meno giovani, tut motvat a superare stnate all’abbandono. Queste struture richiedono le oltre due ore di cammino dal desiderio di con- ovviamente controlli e cure frequent per mante- dividere un momento signifcatvo per la vita della nerne l’integrità e la funzionalità. A ciò è preposta sezione e, per molt di essi, di conoscere per la pri- la commissione Punt d’appoggio, i cui component ma volta una delle sue realizzazioni più originali. si alternano nelle ispezioni e intervent nelle varie Le fnalità e la storia dell’iniziatva sono state ben struture, mediante prestazioni proprie o di sup- illustrate dal presidente della commissione, che porto ad artgiani professionist quando la natura ha anche messo in risalto l’altro, importante sco- degli intervent lo richieda. po di quest’incontro: sensibilizzare e coinvolgere Per l’impegno fn qui posto nella realizzazione e i gruppi giovanili del Cai Varallo ‒ present con gli mantenimento di questa utle e originale iniziatva, Escai di Borgosesia, Grignasco, Ghemme e il Grim il suo 40° anniversario non poteva passare soto di Varallo ‒ nelle atvità delle altre commissioni. silenzio. E così la sezione ha organizzato per do- Questo a dimostrazione di come il variegato puzzle menica 21 setembre una festa escursionistca al dell’organigramma sezionale acquist aspet e va- punto d’appoggio dell’alpe Toso in val Sorba con lore più signifcatvi se considerato e reso operatvo il coinvolgimento dei gruppi giovanili sezionali. Un nell’insieme delle sue component, anche se già di

NOTIZIARIO CAI VARALLO 15 per sè apprezzabili nelle loro specifche funzioni. Valsesia, è stata oferta a tut gli intervenut e, in- E di ciò è stato testmone, con la sua presenza, lo corniciata, ai loro rappresentant, ivi compresi il stesso presidente sezionale, che aveva caldeggiato Comune di Rassa, che ha contribuito atvamente l’inserimento nel calendario annuale di questa ma- alla manifestazione, e al giovane pastore del Mas- nifestazione, mentre gli aspet più interiori dell’in- succo, Roberto Chiara, che prosegue nell’atvità contro, sul piano spirituale e umano, sono stati degli avi mantenendo la vita pastorale nella bella, messi in risalto da don Maurizio Polet del Semi- sempre più solitaria val Sorba. nario di Novara, già parroco di Scopello, nel corso È stato quindi il momento della commissione Ma- della messa celebrata sull’altarino di rocce allestto nifestazioni che ha deliziato i palat con i salamini per l’occasione, sullo sfondo del trato superiore alla griglia e le tome del Massucco, e, nel primo della val Sorba avvolto nei primi colori autunnali pomeriggio, della commissione Scientfca che ha e vivacizzato dall’argentea cascata della Lamaccia. illustrato gli aspet geologici della val Sorba. Poi, Durante la funzione sono stat ricordat quei soci alla spicciolata, il numeroso gruppo dei parteci- della commissione venuti a mancare nel corso pant ha preso la via del ritorno, sgranandosi lun- degli anni, che furono i promotori e sostenitori go la mulatera costeggiata dai pascoli verde-oro dell’atvità dei punt d’appoggio: Gianni Zani, Eto- e dalle sassose cime dell’Artorto, con l’armonioso re Ciocca, Aldo Negra, Gino Quaglino, Batsta Zani, sotofondo delle spumeggiant acque della Sorba. Adolfo Vecchiet. E, accanto a loro, i pastori scom- Il programma della giornata si è concluso a Rassa parsi, che accompagnarono con la loro presenza e con la visita guidata all’antca segheria idraulica collaborazione l’atvità del Cai negli alpeggi sede “Resga dij Brasei”, un’opera del ’600 mantenuta di punto d’appoggio: Silvio Festa Rovera e Antda egregiamente dall’associazione onlus “Cruggia da del Campo, Giovanni Festa Rovera ed Enrico Anto- Spinfoj”. nini del Cavaione, Lorenzo Mantello dei Salei. Una A testmonianza dell’atvità svolta nel quaranten- simpatca cartolina del 40°, riproducente il disegno nio, la commissione Punt d’appoggio ha realizzato dei principali carateri dell’iniziatva con l’elenco un documentario fotografco, presentato in occa- dei sei punt d’appoggio atualmente present in sione di alcuni incontri sezionali.

16 NOTIZIARIO CAI VARALLO Agostino Negra, ricordiamolo così di Giuseppe Manzone

Carissimo Güstn, t voglio ricordare, e gradirei che tutti ti ricordassero così, come in questa foto. Sei in mezzo al Monte Rosa che, dopo la tua splendida famiglia e la tua casa, era ciò che tu amavi di più; non disgiunto però dal tuo la- voro, ”dall’arte del tuo lavoro”, perché di que- sto si tratava, che hai profuso a piene mani e con arguta intelligenza negli intervent su tut- t i rifugi del Rosa. Già, i rifugi del Rosa, che t hanno visto protagonista, con tuo fratello Aldo, e che mi hanno dato l’occasione di incontrart, nell’ambito della commissione tecnica Rifugi del Cai di Varallo, insieme a un gruppo eccezionale di amici. Purtroppo, un fato generazionale fa sì Agostno Negra alla punta Gnifet che di questo gruppo di amici ne siano rimast dovendo sofermarci un po’ di tempo nel can- pochi. Non si possono dimentcare Guido Fusel- tere per verifcare alcune misure. Giunto in po- li, Emilio De Tomasi, Carlin Milone e Aldo Negra, chi minut di volo alla Capanna, mi ero atvato Sergio Rizzi, che hanno composto una squadra anch’io a scaricare taniche di cherosene e mate- che ha saputo realizzare cose “grandi” nella ri- riale diverso all’interno di ciò che rimaneva della cetvità alpina valsesiana. vecchia capanna. Forse l’afatcamento improv- Di questa squadra Güstn era il perno operat- viso a quella quota mi ha procurato un malesse- vo essenziale. Ovviamente la pressoché totalità re che mi preoccupava, dovendo scendere poi dei rifugi valsesiani in alta quota sono stat fat- con gli sci. Güstn mi disse di sedermi tranquillo t in legno. Per cui essenziale e primario è sta- e mi preparò una tazza di tè. Mi disse che per to l’apporto delle opere di falegnameria. Però la discesa non dovevo preoccuparmi, stando in una cosa è fare un mobile o un serramento in mezzo a lui e a Emilio De Tomasi. Discesi così laboratorio, e quindi consegnarlo al cliente, al- tranquillamente con loro prima alla Gnifet e tra cosa è creare e realizzare un rifugio alpino poi all’Indren. in alta quota, fino ai 4.554 m della Capanna Mi colpiva poi la sua intelligenza sul lavoro. Ai Margherita, passando dalla Capanna Gnifet, tempi della sua gioventù era raro accedere all’u- le Capanne Resegot, Gugliermina, Giordano, niversità. Ma penso che se avesse potuto farlo che hanno visto la regia operatva e la direta sarebbe diventato un ingegnere di valore o altro partecipazione di Agostno con suo fratello Aldo professionista di vaglia. Ma forse è stato meglio e gli altri collaboratori. È vero, se ne è già par- così; ha saputo realizzarsi al meglio nella sua lato tanto, ma mi si permeta qualche ricordo preziosa atvità. Ricordo i frequent incontri su personale in quella che è stata l’avventura della problemi specifci sui lavori. Sempre costrut- ricostruzione della Capanna Margherita. È qui vo, creatvo e arguto nelle soluzioni da adotare, che si è espressa la massima qualità operatva così come educato e amichevole nel rapporto della professionalità di Güstn. personale che si intratteneva. Quel rapporto Ma non è di questo che voglio parlare. Voglio amichevole e di stma che si era mantenuto fno ricordare “l’uomo”. La sua spiccata intelligenza, all’ultmo incontro a casa sua di qualche mese fa. la sua simpata, il suo umorismo, il suo senso In questo mondo tuto ha un inizio e tuto ha dell’amicizia. Io, ultmo arrivato nella commis- una fne. Alcune cose rimangono ma le persone sione Rifugi, ero immediatamente entrato in no. Ecco, si vorrebbe che alcune persone non sintonia con gli altri component, partcolarmen- venissero mai a mancare, ma ciò forse non sa- te con lui. Ricordo uno dei primi sopralluoghi e rebbe giusto, perché tutte hanno un proprio trasporto di materiali con l’elicotero con par- valore. Agostno era una di quelle persone che tenza dall’Acqua bianca, nell’ambito dei lavori avrei voluto non mancassero mai. Rimane la preparatori per la ricostruzione della Capanna consolazione del ricordo da parte di tutti gli Margherita. Era prevista la discesa con gli sci, amici e di chi gli ha voluto bene.

NOTIZIARIO CAI VARALLO 17 In montagna con Ettore e Battista di Giorgio Salina

Etore Ciocca e Batsta Zani, che ci hanno la- sciat quest’anno, il primo a marzo e il secondo a setembre, sono stat per me due cari amici di montagna. La nostra conoscenza avvenne negli anni Sessanta nell’ambito della sotosezione di Borgosesia, dove anch’io iniziai il mio cammino nel nostro Cai. Più anziani di una buona quindi- cina d’anni, rappresentavano per me e i com- pagni della mia generazione un riferimento si- curo per imparare a “fare montagna”, non solo dal punto di vista tecnico, ma forse sopratuto nel saper cogliere dal multforme ambiente al- pino quegli aspet e messaggi più profondi, ca- paci di rigenerare lo spirito e di aprire l’animo alla solidarietà e all’amicizia. Battista fu il primo ad avviare questa nostra iniziazione alla montagna, sia con escursioni in piccoli gruppi che atraverso le gite socia- li, delle quali le Gite per la conoscenza della Valsesia rappresentarono in quegli anni uno dei principali programmi della sotosezione. E Batsta contribuì notevolmente a indirizzare l’ambiente Cai borgosesiano, già caraterizzato da fgure e imprese di apprezzato livello alpini- stco, verso forme di escursionismo alla portata di tut, ampliando così la partecipazione e il numero degli associat, anche grazie alla po- Etore sul Tagliaferro (1988), Batsta alla Marghe- sizione di reggente che rivest per alcuni anni. rita (1967) e insieme alla castagnata all’alpe Grega (1971) Con il suo fare modesto e conciliante, ma non disgiunto da determinazione, sapeva aggrega- re con spontanea semplicità giovani e non più moment di vita associatva trascorsi con lui. giovani di varia estrazione sociale, riuscendo E fra i ricordi che di tanto in tanto mi torna- con naturalezza a far assaporare i tant piaceri no alla mente, non posso dimentcare la mia della montagna, non escluso quello dell’allegro prima ascensione alla “vecchia” Margherita, “asciolvere” durante e al termine dell’escursio- quando Batsta volle accompagnarmi nono- ne, anche se talvolta debordando dai tempi ca- stante vi fosse già stato la setmana preceden- nonici e meritandosi gli amichevoli rimbrot te. Oppure quell’inverno in cui, dopo una gior- dei compagni più ligi al programma. Il came- nata trascorsa sugli sci in val d’Otro, le ombre ratsmo che sapeva trasformarsi in vera ami- della sera ci sorpresero all’imbocco della “Ca- cizia, lo spirito tendenzialmente scherzoso ma mosceta”, accanto alla cappelleta di Sant’An- sempre aperto alla disponibilità verso gli altri, tonio, e qui Batsta, togliendo dallo zaino la l’amore per il canto e la musica (chi non ricorda borraccia e un fornellino, pronunciò flosofca- i cori a voce spiegata sui mont e le armonie mente le parole: “Matai, püssè che nocc al po’ della sua fsarmonica, sopratuto nel Gruppo mia gnî... Fuma ’n bell brulé!”. folkloristco borgosesiano di cui fece parte fno Anche per Etore la calma e la tenacia, la par- a età avanzata?), la calma e la tenacia nel per- tecipazione atva ai programmi sociali, l’amore seguire la meta, non disgiunte dalla capacità per il canto e la musica (fu l’apprezzato solista di rinuncia quando la ragione lo consiglia; tut dei Cantores mundi e la sua ocarina non man- quest sono stat i carateri salient di Batsta, cava mai di accompagnare i nostri cori alpini) quali ho potuto rilevare e apprezzare nei vari sono state component spiccate della sua per-

18 NOTIZIARIO CAI VARALLO sonalità. Ma la mia esperienza di montagna che egli nutriva per la natura. Come quando, con lui rimane soprattutto legata a quel suo lungo il sentiero della valle Artogna, riuscì a incedere con passo regolare e costante, in cui individuare un’antca data (1663) incisa su un mi ritrovavo pienamente, alle sue reminiscen- masso ormai ricoperto di licheni. O quella volta ze storiche ed esperienze sui luoghi atraver- in cui, trovandomi davant a lui nel cammino sat, dei quali conservava una memoria quasi verso l’alpe Helo, vidi sul sentero una biscia in enciclopedica, alla preparazione e all’impiego lento movimento e gli chiesi se si tratasse di minuzioso dei materiali per i lavori nei punt una vipera. Ed egli, chinandosi per osservarla d’appoggio, nella cui commissione operò fin meglio, mi rispose con calma: “Sì, l’è na vipra, dagli inizi e per molt anni. ma lassumla nêe...”. Fu sopratuto in quest’atvità del nostro Cai Altri ancora potrebbero essere i ricordi e gli che ebbi modo di conoscere e apprezzare sem- aneddoti legati al mio “fare montagna” con pre meglio il suo caratere. Moment di sincera Etore e Batsta. Ma, oltre alle comprensibili condivisione fra persone animate dai medesi- esigenze editoriali di spazio, è lo stesso trascor- mi ideali e obietvi, dove Etore era portatore rere del tempo a renderne difcoltosa l’estra- di serenità ed equilibrio, oltre a quella capacità zione dalla memoria. Quella memoria che però operatva che gli derivava dalla sua esperienza complessivamente conserva di loro un vivo e di lavoro. E quando di tanto in tanto mi tro- caro ricordo, di cui oggi ho voluto in qualche vavo a camminare solo con lui, la nostra sin- modo rendere partecipi sia coloro che li hanno tonia nell’intendere la montagna si faceva più conosciut che i soci più giovani, a testmonian- evidente e mi colpiva sopratuto il suo acuto za di un’epoca ricca di spunt ideali e di iniziat- senso d’osservazione e il profondo rispetto ve nella nostra sezione.

Ricordando don Giuseppe Capra, il sacerdote della Madonna dei Ghiacciai di Giorgio Salina

Nel dicembre 2013, quando ormai il nostro notziario era in corso di stampa, ci giungeva dall’Istituto salesiano di Fossano, la notizia della morte di don Giuseppe Capra, il sacer- dote conosciuto in Valsesia e fra gli amanti della montagna per aver promosso e tenuto ogni anno, ai primi d’agosto, la cerimonia della Madonna dei ghiacciai nella cappella che sorge accanto alla Capanna Gnifet. Cappella voluta dai salesiani torinesi in memoria del confra- tello don Aristide Vesco, caduto sui contraf- fort del Monte Rosa, e inaugurata nel 1967. Com’è noto, durante la messa vengono ricor- dati gli appassionati della montagna scom- parsi nel periodo successivo alla preceden- te celebrazione, caduti sul Monte Rosa e le sue valli o a esso legat per l’atvità di guida o per altri particolari motivi; e per ognuno viene benedetta una fiaccola da consegnare ai familiari o amici presenti per l’occasione. Don Capra è stato l’anima di questa toccante cerimonia che si ripete da più di quarant’an- ni e che è diventata ormai un appuntamento Don Capra (a sinistra) con don Carlo Elgo alla messa fisso anche nel calendario annuale della se- della Madonna dei ghiacciai nel 2008

NOTIZIARIO CAI VARALLO 19 zione, similmente alla benedizione dei ceri sferiche della scorsa estate, la cerimonia sull’altare di roccia al Tovo, a fine ottobre. del 2 agosto si è tenuta presso l’istituto A. Da alcuni anni il progredire della malata aveva Mosso al Col d’Olen anziché alla Gnifetti. In impedito a Don Capra di essere presente alla quell’occasione è stata leta questa bella pre- “sua” cerimonia, ma egli non mancava di tro- ghiera composta da don Giuseppe Capra: varsi all’arrivo della funivia al Passo Salat per “Grazie Signore, per le gioie che ricevo dalla salutare coloro che si accingevano a partre per montagna, per la fatica che è scuola, per la la Gnifet. La fgura ascetca di don Giuseppe soddisfazione che si ha quando si raggiunge Capra era familiare anche nell’annuale Incontro la cima, per quel senso di contemplazione che dell’amicizia fra le gent del Rosa e la sua pre- prende poi a guardarsi intorno, a sprofondare senza, lo scorso anno, al passo del Monte Moro nell’orizzonte. Grazie Signore, perché la mon- di Macugnaga fu il suo ultmo saluto a quant tagna mi ricorda che ho bisogno degli altri. Ti lo conobbero e apprezzarono, anche collabo- prego Signore, perché il far montagna non sia rando con lui nella ricerca delle notzie e nei un altro possibile momento di egoismo. Ti pre- contat con i familiari dei cadut in montagna. go perché la cordialità, l’amicizia, la disponi- Per tutto questo lo vogliamo ricordare, bilità, che qui in montagna diventano un fato a un anno dalla sua scomparsa, pensan- spontaneo, lo siano nella vita quotidiana. Ti do che la sua figura rimarrà sempre viva in ricordo gli amici scomparsi... e chi ha chiuso la spirito lassù, nella cappella della Madon- giornata terrena sui mont. E se dono vuoi con- na dei Ghiacciai a lui tanto cara e che costi- cedermi, Signore misericordioso, questa grazia tuì certamente una delle sue ragioni di vita. t chiedo: fnché t piace tenermi in vita fam- Per le particolari, avverse condizioni atmo- mi camminare per le mie montagne. Amen”.

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20 NOTIZIARIO CAI VARALLO NOTIZIARIO CAI VARALLO 21 22 NOTIZIARIO CAI VARALLO Sardegna nascosta 2014. Supramonte e Baunei Cai Ghemme testo e foto di Anna Musco

Aterriamo all’aeroporto di Olbia per proseguire con il bus verso Santa Maria Navarrese dove è situato l’albergo che ci ospiterà per tuto il tem- po del tour. In freta sistemiamo le valigie e, in atesa dell’ora di cena, iniziamo a visitare que- sta graziosa citadina che si afaccia sulla costa orientale della Sardegna a sud del golfo di Oro- sei. Poco distante dalla costa, e circondata da olivastri secolari, sorge una chiesa dell’XI secolo fata erigere dalla fglia del re di Navarra. Rag- giungiamo la spiaggia che è sovrastata da una antca torre secentesca e da cui intravediamo i due speroni che delimitano la conca: punta Montesanto e a sud la punta di Arbatax con le sue guglie di porfdo rosso. Alle spalle della cit- tadina si estende l’altpiano carsico dell’Ogliastra ricoperto da una fta e variegata vegetazione che, grazie al clima e alla posizione favorevole, ha potuto conservare esemplari che, nel tem- po, hanno raggiunto dimensioni notevoli, come i grandi lecci. L’altopiano del Golgo è il punto di partenza del nostro trek e da qui entriamo nel cuore della Sardegna dove regna una natura incontaminata che, grazie all’impegno del suo popolo, ha potu- le. Ed è atraverso questo paesaggio che si sno- to mantenersi tale. In mezzo alla radura incon- dano i senteri che ci porteranno verso il mare, triamo insediament pastorali costruit secondo nel golfo di Orosei. Atraversiamo passaggi di una tecnica tradizionale: con basament in pie- capre e mufoni a trat ghiaiosi, ripidi e tortuo- tra sormontat da paret di ginepro rinsecchito. si, a volte scavat nel fanco dell’altpiano a picco Più avant, su un pianoro panoramico, sorge la sul mare. Ci arrampichiamo verso la parte più bella chiesa di San Pietro del Golgo con la sua alta del percorso dove da una parete di roccia bianca facciata. Pare sia stata costruita su rest si apre un foro panoramico (s’arcu e lupinu) che di ritrovament nuragici e infat intorno si intra- aggiriamo per scendere. Superariamo passaggi vedono dei massi che testmoniano l’esistenza più ardit, fat di scalete di ginepro ancorate di pietre tombali di epoca antca. Poco distante alla roccia friabile, mentre soto di noi ci appare dalla chiesa si apre la Voragine del Golgo che noi la costa con il suo meraviglioso mare che luccica non visitamo ma ci dà l’opportunità di ricevere e ci regala le mutevoli sfumature del suo colore. alcune informazioni al riguardo. Atraverso risalite e discese raggiungiamo le ca- Le guide ci spiegano che le diverse stratfcazio- lete di cala Goloritzè e Pedra Longa con le loro ni calcaree e basaltche che formano il manto guglie spetacolari e poi in ultmo cala Mariuolo roccioso dell’isola, durante la fase di consolida- con la sua spiaggia di ciotoli bianchi, mentre il mento, nel neolitco, hanno dato origine a cavità Supramonte con la sua imponenza fa da contor- atraverso le quali si sono aperte delle voragini no a questa baia regalandoci immagini di sor- di cui l’isola è fortemente caraterizzata. La forza prendente bellezza. La visita alla grota del Fico erosiva dell’acqua dei torrent, il vento e la sab- e il ritorno via mare ci consente di avere una bia hanno poi scolpito ulteriormente la roccia visione più conscia della bellezza e della mae- creando falesie, gole, grote e canyon conferen- stosità di quest’isola. dole un aspeto aspro, selvaggio e impenetrabi- Nel successivo passaggio al Supramonte di Ur-

NOTIZIARIO CAI VARALLO 23 zulei, nel parco del Gennargentu dove si origina- ricota e miele servito su una foglia di pane cara- no i principali torrent e dopo aver atraversato sau, mentre alcuni di noi si lanciano in improvvi- il Cimitero dei gigant, ci ritroviamo nel canyon sat balli sardi al suono di un organeto. del Gorroppu scavato dal Flumineddu. La marcia Una parte della Sardegna si è svelata. Il suo pro- si arresta ai piedi di Sa Giuntura dove, durante fumo, i suoi colori e le sue foriture rimarranno le periodiche inondazioni, confuiscono diversi sempre impresse nella nostra memoria ma an- torrent per raccogliersi in questa conca e creare cora di più ricorderemo l’anima profonda della spetacolari cascate, prima di proseguire la loro sua natura la quale si rivela atraverso il suo po- corsa verso il mare atraverso orridi e gole. Ci polo che, orgoglioso di appartenerle, la adora spostamo a sud per inoltrarci nell’area protet- profondamente. ta della foresta di Montes che ospita la lecceta Vogliamo ringraziare le guide di Sardegna na- primaria e per dirigerci verso monte Novo che scosta che con passione e gentlezza ci hanno sveta con le sue guglie emergendo dalla fta accompagnat in quest giorni (eravamo 46!) e macchia verde. Dalla sua sommità a 1316 m si il Cai di Ghemme per la perfeta organizzazio- domina sull’intero panorama della Barbagia, del ne. Concludo con una frase che è scaturita dal Gennargentu, dei Supramont e della costa trre- profondo del cuore di Silvio: “Grazie, ragazzi, nica. Scendiamo proseguendo il cammino tra ar- la dedizione e l’ataccamento alla vostra terra, bust forit di gigli, asfodelo, ferule e cespugli di insieme alla vostra gradita generosità sono am- peonie in direzione dell’ovile di Antonino dove mirevoli. Rimanete sempre così”. siamo atesi. Ci ofrono un abbondante pranzo Salutamo anche Santa Maria Navarrese ritro- con prodot tpici: salumi di maialino sardo, for- vandoci tut ad assistere all’esibizione canora maggi caprini e pecorini, pecora bollita e maiali- dei gruppi corali sardo e trentno che hanno vo- ni alla griglia accompagnat dall’apprezzatssimo luto unire le loro voci in unico appello alla sere- pane carasau. Per concludere una assaggio di nità. Allora, ajò.

24 NOTIZIARIO CAI VARALLO 14ª gita Escursionista curioso - 28 settembre 2014 Nella terra delle Tschäggättä: la Lötschental di Noi della Biblio

La Lötschental è la più grande valle laterale si- secolo, quando la valle apparteneva ai signori di tuata sulla destra orografca del Vallese e la sola Thurn-Gestelen. Di quell’epoca la valle conserva abitata oltre alla vicina valle di Leukerbad. È alcune antche case in legno con le facciate inci- percorsa dal fume Lonza che nasce dal Lang- se da scrite in tedesco. La prima cosa che si in- gletscher e dopo 27 chilometri immete le pro- contra risalendo la valle è la stazione ferroviaria prie acque nel Rodano a Steg/Gampel a ovest di Goppenstein aperta nell’omonima frazione, di Visp. Il territorio è suddiviso tra pochi centri già conosciuta dal XV secolo per le sue miniere abitat: Ferden, Kippel, Wiler e Blaten e, mentre di piombo. Qui, oltre al normale trafco ferro- il versante meridionale è esposto a Nord e quin- viario, sui treni vengono caricate le automobili di piutosto ombreggiato, quello setentriona- direte verso il centro e il nord della Svizzera. le è molto soleggiato ospitando quindi i campi Fu aperta nel 1913 dopo circa sei anni di lavoro coltvat, pascoli e alpeggi. Nel corso dei secoli costellat da numerosi incident che causarono sono stat pochi i cambiament: un po’ di case la morte di 38 persone e che imposero al pro- nuove e la funivia che utlizzeremo più tardi per geto della galleria un carateristco andamento salire al Lauchernalp, un po’ di turismo (sono a “S”. Il traforo è lungo 14,6 chilometri e collega 200 i chilometri di senteri segnalat in valle) e Kandersteg nel Canton Berna a Goppenstein nel tanto allevamento e agricoltura. Canton Vallese. Dal 2007 è stato soppiantato da Qui attraversando il Lötschenpass giunsero i quello nuovo del Basistunnel tra Visp e Frutgen Walser provenient dall’Oberland Bernese; non lungo 34,6 chilometri, adibito però al solo tra- si sa la data precisa, ma di certo avvenne nel 12° sporto passeggeri.

Il Bietschhorn si rispecchia in una pozza

NOTIZIARIO CAI VARALLO 25 Poco dopo l’entrata della galleria abbiamo sulla Wiler (1419 m) è il terzo comune che si incontra destra la piccola diga di Ferden che non ha nien- nella valle e la più antca documentazione risale te a che vedere con quella della Grande Dixence, al 1260. Il villaggio fu completamente distrut- meta di una gita della “biblio” di qualche anno to da un incendio nel 1900. Questa catastrofe fa. È una piccola diga che presenta un’altezza di seguì quella del 1876 in cui le fort piogge fe- 67 metri con un coronamento lungo 126 metri. Il cero esondare il torrente Miuibach, mentre è lago creato dallo sbarramento, il lago di Ferden, del 2011 l’ultma calamità che ha colpito la valle: ha un volume massimo di 1,89 milioni di metri una fortssima tempesta che ha causato molt cubi, di acqua, una lunghezza di 1 chilometro e danni al punto da indurre il comune ad aprire un’alttudine massima di 1311 m. Lo sforatore una sotoscrizione pubblica per far fronte all’e- ha una capacità di 80 metri cubi al secondo e le mergenza. Qui parte la nuova funivia che ci por- acque del lago vengono sfruttate dall’azienda terà al Lauchernalp: è stata costruita nel 1972 e KW Lötschen AG. Quindi giungiamo a Ferden rimodernata pochi anni fa. Centro sciistco della (1370 m), paese che per un certo periodo è sta- valle, il Lauchernalp ofre 55 chilometri di piste to in controtendenza allo spopolamento mon- di discesa situate tra i 1968 m dell’alpe e i 3111 tano: nel 1850 contava 178 abitant salit a 349 m dell’Hockenhorngrat e passeggiate invernali. nel 1950 e scesi nuovamente a 286 nel 2000 e a Più avant si trova Blaten (1540 m), ultmo cen- 260 nel 2011. Tra le belle case in legno una serie tro abitato della valle. Qui tra le case esistono di analisi dendro-cronologiche ha stabilito che ancora una segheria e un forno che risalgono al tre stalle-fenili risalgono tra il 1299 e il 1303 e XVI secolo. Nei dintorni è stata trovata una spilla una dozzina di abitazioni sono antecedent al XVI che risale all’età del bronzo. La strada carrozza- secolo, la qual cosa rappresenta in Svizzera una bile prosegue fno a Faferalp, situato in fondo concentrazione piutosto rara di antchi edifci. alla valle e base di partenza per facili passeggia- Sulla collina che fronteggia il villaggio sono state te ed escursioni più impegnatve. rinvenute alcune ceramiche risalent all’età del Come deto prima, la valle ofre 200 km di sen- ferro. L’antca chiesa risalente al 1685 è dedicata teri segnalat, 55 km di piste di discesa cui van- a santa Barbara. Tra le manifestazioni religiose no aggiunt 50 km di passeggiate invernali con le è da segnalare che il lunedì dell’Angelo una tra- racchete da neve e 24 km di piste di sci di fon- dizione vuole la distribuzione di ricota, pane e do. Quindi, è un paradiso per chi vuole passare vino, e localmente viene chiamata Osterspende. qualche ora all’aria aperta. Per chi vuole impe- Un’altra tradizione, che però riguarda tuta la gnarsi un po’ di più, quatro capanne aiutano valle, è quella delle sflate dei Granateri di Dio, le traversate verso le altre valli e le salite alle che con le loro divise bianche e rosse accompa- montagne circostant, tra le quali primeggiano i gnano le feste religiose più important. A loro selvaggi pendii del Bietschhorn ( 3934 m) di cui fa corona una ricca processione formata dalle parleremo più avant. Proprio su quest pendii donne della valle che indossano i tpici costu- troviamo la più antica capanna della zona: la mi locali. Lasciate le case di Ferden giungiamo a Bietschhornhüte (2565 m) che vediamo, anzi Kippel, (1376 m) che per secoli fu il centro della è talmente piccola che più che vederla la indo- valle. Tra le case di legno spicca la bianca chiesa viniamo, proprio in faccia a dove andremo noi. dedicata a San Giovanni, ricostruita tra il 1740 e È un piccolo e romantco rifugio dalle paret in il 1742 secondo i disegni di un nostro conterra- legno annerite dal sole che viene utlizzato per neo, un certo Ragozzi di Rima. Originariamente l’impegnatva salita al Bietschhorn, al Klein Nes- nello stesso luogo sorgeva una cappella datata thorn, al Wilerhorn e al Hogleifen. Costruito nel 1233. All’inizio del 1900 con la costruzione dei 1881, atualmente può ospitare 40 persone e primi due alberghi prese avvio il turismo nella appartene alla sezione di Berna del Club alpi- valle. Fu costruita una seggiovia che saliva al no accademico svizzero. A causa dei ripidissimi Hockenalp dove uno skilift garantiva il diver- pendii che precedono il luogo sul quale sorge è timento invernale. La seggiovia venne chiusa inaccessibile d’inverno. alla fne degli anni ’70. A Kippel si trova anche Risalendo la valle, su una morena laterale destra il Lötschentalermuseum, nel quale si possono orografca del Langgletscher troviamo l’Anen- vedere testmonianze di storia, artgianato e tra- hüte (2358 m), orrenda costruzione in cemento dizioni locali. Nelle sue sale sono ospitate anche edifcata alla fne degli anni ’90 e ricostruita nel temporanee esposizioni tra le quali è da segna- 2007 dopo che una grossa valanga ne distrusse lare quella appena chiusa sulla storia del traforo la maggior parte. Ha una capienza di 50 post di Goppenstein. leto ed è posto tappa di un interessante itne-

26 NOTIZIARIO CAI VARALLO rario ad anello che, partendo da Faferalp grazie fu costruito nel 1519 quando il maestro prismel- a 23 pannelli, illustra l’afascinante zona lasciata lese valsesiano Ulrich Rufner, per agevolare il libera dal ritrata del Langgletscher. Ideatore di passaggio del colle, costruì una capanna. Poi, questo sentero glaciologico è stato un profes- nei primi decenni del 20º secolo, l’esercito elve- sore dell’Istituto geografico dell’università di tco fece costruire due casermete sulla morena Berna. Più alta dell’Anenhütte, arroccata alta laterale del ghiacciaio di Lötschgletscher, che sopra il Lötschenlücke quasi a voler sorveglia- nel 1946 furono acquistate da due giovani di Wi- re la valle, troviamo la Hollandiahütte (3235 ler e spostate dove atualmente sorge il rifugio. m). Costruita nel 1907, fu dedicata a Egon von L’anno seguente ne iniziarono la gestone. Varie Steiger, (non chiedetemi chi fosse: internet è important tappe costellano la storia di questo muto su di lui); nel 1933 il Niderlandische Al- edifcio fno renderlo la moderna strutura eco- penveraingung (Club alpino olandese) ofrì una logica, energetcamente autosufciente, che dal congrua somma per la sua ristrutturazione e 2005 è aperta anche in inverno. il generoso gesto valse l’inttolazione della ca- Cosa dire del colle? Geologicamente parlando il panna. Ha una capienza di 70 post leto ed è Lötschenpass è un paradiso per gli appassionat utilizzata per le ascensioni a Ebnefluh, Mitta- di geologia. Basta guardare verso il Balmhorn e ghorn, Aletschhorn, Satelhorn, Gletscherhorn, il Ferdenrothorn per rendersi conto di come le Anuchnubel, Anugrat. La cosa più importante forze della natura abbiano agito in questo luogo. è che la Hollandiahüte è una delle porte d’ac- Spero che anche qualcuno di voi abbia notato, cesso sia estva che invernale alla zona glacia- durante gli ultmi minut di cammino prima di le dell’alto Aletschgletscher e delle montagne arrivare al rifugio, quello che pare uno strato di dell’Oberland Bernese. È di proprietà del Cas di ghiacciaio sporco, che invece credo sia calcare Berna. Infine, troviamo la Lötschenpasshütte che la natura ha depositato su delle rocce rossa- (2960 m), meta della nostra gita. Di proprietà stre; anche la discesa riserverà qualche sorpresa privata è utlizzata per la traversata verso la Ga- in questo campo. Esaminando i tempi per così steretal che scende fno a Kanderteg a nord e dire, più recent, nel periodo che va dal 2460 a.c. verso la valle di Leukerbad che si trova a ovest. al 1690 a.c. qualcuno che passò di qui perse tre Sorge sull’ampio e panoramico colle omonimo archi e una borsa di corteccia, ritrovat poi nel che collega il Canton Berna con il Vallese. Di molto recente 1944. Anche gli antchi romani va- proprietà privata è stata ristruturata pochi anni licarono il colle e persero qualche moneta che fu fa e atualmente ofre 80 post leto. La cima di trovata qualche decennio fa. Quest ogget sono più facile accessibilità è il Hockenhorn (3293 m) visibili nel museo della valle situato a Kippel. sassosa veta a est del rifugio. Il primo edifcio Il Lotschenpass è un colle che, come abbiamo

NOTIZIARIO CAI VARALLO 27 appena deto, ha una lunga tradizione di pas- queste maschere e corrono dietro a donne e saggi che, seppur non possa eguagliare quella di bambini per poi strofnare sui loro volt i grossi altri passi come i più famosi Sempione, Gotar- guant sporchi di neve. Fino al 1950 erano una do, San Bernardo, fno alla risistemazione della prerogatva dei ragazzi celibi, ma cambiament mulatera che valica il Gemmipass avvenuta nel sociali avvenuti nella valle in quegli anni han- 1739 era l’unico valico transitabile tra il centro no modificato questa usanza. La maschera è e il sud della Svizzera. Nel 1698 fu costruita una diventata l’emblema della valle, richiamando mulatera i cui rest si vedono ancora sul ver- ogni anno migliaia di turist. In alto a sinistra si sante bernese. Questa mulatera fu osteggiata vede una sella dove terminerà il trato più ripido dal governo del Canton Vallese che temeva l’in- della gita e dove entreremo in un ambiente più vasione dei nemici bernesi, per cui non fu termi- selvaggio. Qui inizia un secondo traverso, in leg- nata e presto cadde in disuso. gera salita in un luogo costellato di sassi e rocce Anche dal colle il panorama è dominato dalla dove tuto ricorda che non troppo tempo fa qui mole del Bietschhorn (3934 m), salito per la il ghiacciaio regnava sovrano. Alla nostra sinistra prima volta nel 1859 dall’alpinista inglese Le- già da un po’ sono comparsi alcuni 4000 del Val- slie Stephen, tra i promotori di un alpinismo lese, tra i quali spiccano i Mischabel con il Dom, che non aveva nulla a che fare con rilevament che nasconde parzialmente il Täschhorn, e poi scientfci, ma fato solo per puro piacere per- il Nadelhorn, il Bishorn, solo per citarne alcuni. sonale. D’altronde basta guardarsi atorno per Tra saliscendi proseguiamo l’avvicinamento verso dargli pienamente ragione. La relazione di que- il rifugio che si vedrà solo all’ultmo momento. sta salita è tradota dall’inglese nel volume “Il Intanto l’ambiente si fa sempre più selvaggio: il terreno di gioco dell’Europa”, edito da Vivalda Ferderhorn mostra le sue rocce rossastre ripiega- nella collana “I licheni”. Non esiste una via sem- te a mo’ di serpente, mentre il Balmhorn appena plice per salire quest pendii. Già solo il dislivello più a destra presenta rocce grigiastre erose da è un programma: poco meno di 2400 m separa- vento e acque. Qualche piccola pozza, residuo no il fondovalle dalla rocciosa punta circondata delle precipitazioni, compare qua e là e ci accom- da ghiacciai (1000 m di dislivello il primo giorno pagna fno ad arrivare nei pressi di un lagheto per arrivare al rifugio e 1396 il secondo). La cre- più grande che sorge quasi in prossimità del colle. sta più facile presenta passaggi di difcoltà AD All’improvviso arriviamo al rifugio la cui facciata che seguono trat di ghiacciaio e quindi non è si fonde con le rocce grigie del Balmhorn. Alle sue accessibile a tut. Le altre vie di salita sono tute spalle il Lötchengletscher scende quasi striminzi- parecchio più difcili. Consoliamoci pensando to verso la Gasteretal, ma ci pensano le grandiose che su internet qualcuno, tornato a casa dopo moli del Balmhorn e del Ferdehorn, separate da averne raggiunto la vetta, ha scritto: “È una quel che rimane del Ferdengletscher, a riequili- montagna più bella da vedere che da scalare”. brare il tuto. Una sosta al rifugio, sorvegliato a Infne ricordo che il Bietschhorn è quella aguzza vista da due loschi fguri, è d’obbligo. punta che si vede sullo sfondo a sinistra entran- Poi comincia la discesa, e che discesa! Anche qui do nella prima galleria stradale scendendo dal si nota come le forze geologiche abbiano pla- passo del Sempione. smato le rocce. Il largo sentero scende ripido soto una parete di roccia calcarea nella quale si La nostra gita aprono alcuni buchi che sembrano l’ingresso a Uscit dalla funivia a Lauchernalp, il sentero ini- misteriose grote. Più in basso ci sono i pascoli zia ripido per pochi metri per piegare poi a de- ormai abbandonat dalle mandrie che sono sce- stra e raggiungere l’evidente sentero che taglia se a valle per l’inverno. Arriviamo a Kummenalp, a trasversalmente in salita il pendio che abbia- punto d’arrivo dei primi impiant di risalita co- mo di fronte. In questo primo trato siamo soto struit in valle. Ora il sentero si fa più comodo e l’occhio vigile e atento di una Tschäggätä che ci in falsopiano prosegue verso sinistra fno a tor- osserva dal balcone di uno chalet. La Tschäggätä nare alla funivia. è la maschera di carnevale tpica della valle. Si caraterizza per una bardatura fata di maschere 28 setembre di legno di pino cembro, abit di pelle di pecora o “Accident mi sono dimentcata di distribuire la capra e di una campana legata in vita. Nel perio- documentazione della gita, ma rimedio subito” do che va dal giorno dopo la festa della Cande- e intanto, dopo la sosta cafè e la distribuzio- lora, cioè il 3 febbraio, fno alla mezzanote del ne della documentazione relatva alla gita sia- martedì grasso nei paesi della valle si aggirano mo arrivat, un po’ perplessi, al consueto pas-

28 NOTIZIARIO CAI VARALLO so del Sempione, dove una fta nebbia non ci permete di vedere né l’aquila né tanto meno il centenario ospizio. Però, appena scesi verso Briga, si vedono i primi raggi di sole, preludio di una giornata senza una nuvola. Intanto guardo l’orologio e vedo che siamo nei tempi stabilit. Ancora pochi chilometri e arriviamo a Wiler dove prendiamo la funivia. Sergio distribuisce i bigliet raccomandando di conservarli per la discesa e prontamente sventa il tentatvo di una persona che cerca di prendere il tcket anche se non fa parte del gruppo. Appena arrivat al Lauchernalp tut sono rapit dalla bellezza del posto. Faccio vedere il colleto dove dovremo passare dietro il quale si intrav- vede la veta del Balmhorn e lentamente ci av- viamo. Il gruppo è abbastanza compato e solo una piccola parte rimane comprensibilmente in- dietro: ne fa parte il più anziano della comitva, che ha 83 anni ed è accompagnato da moglie e fglia. Al colleto ci fermiamo per radunare tut. Le foto si sprecano. Il cielo è serenissimo, solca- to da qualche scia d’aereo. Verso lo sbocco della valle, lontano, dietro il Fletschhorn, si scorgono le inconfondibili sagome di Nordend e Dufour, Il Balmhorn poco più a destra i Lyskamm con l’inconfondi- bile versante nord e poi Weisshorn, Nadelhorn, un caleidoscopio di colori: bianco, grigio, rosso, Dom, Zinalrothorn e così via, e, tra le restant marrone, giallo... I colori sono delle rocce levi- vete, citamo ancora solo il Cervino, ma l’elenco gate dal ghiacciaio che si è ritrato e c’è anche il sarebbe ancora lungo. verde di un po’ di erba. Quando siamo passat Un breve spuntno e ripartamo: ci atende una di qui all’inizio di setembre per il consueto so- parte meno ripida, un traverso in leggera salita pralluogo, abbiamo visto parecchie marmote, tra sassi ed erba. Qualcuno comincia a chiede- ma devono essere già in letargo perché abbia- re dov’è il rifugio e spiego che sarà visibile solo mo sentto solo un paio di fschi alla partenza a all’ultmo momento. Sono un po’ preoccupata Lauchernalp. perché ci saranno da superare alcune facili roc- In breve arriviamo al Kummenalp, dove termina cete e magari qualcuno potrebbe avere qual- la discesa e dove arriva una strada sterrata che che problema. Ma va tuto bene, anche nelle serve un piccolo rifugio privato. Una sosta alla retrovie. Ogni tanto incrociamo qualche gruppo fontana e il gruppo viene radunato. Da qui inizia che procede in senso opposto, forse escursioni- il traverso per il rientro che in un’ora ci riporta st che hanno pernotato al rifugio, e per questo alla funivia. Atraversiamo un pascolo nel quale un po’ li invidio. Ecco i primi laghet nei quali sono present degli yack che sembrano sorve- si specchiano le montagne circostant. Peccato gliare il nostro passaggio. Il sentero e i primi che l’acqua sia leggermente increspata da una colori autunnali ofrono numerosi scorci verso leggera brezza. Ancora pochi minut ed eccovi, il Bietschhorn, ma ecco comparire la stazione signore e signori, Herr Rifugio. Una raccoman- della funivia. Siamo arrivat e quando ci siamo dazione: i tavoli sono riservat a chi fa una con- tut scendiamo al pullman per il rientro a casa. sumazione e col senno di poi anche i bidoni del- Grazie ai partecipant per la loro presenza, gra- la raccolta diferenziata. Foto e panini, panini e zie a Riccardo per l’aiuto e le radio, grazie all’au- foto, mai più avrei pensato che il posto piacesse tsta per la sua disponibilità e gentlezza, grazie così tanto. Infne, foto di gruppo e iniziamo la Eolo per averci dato una giornata così serena in discesa. Presa dalle “ciciarate” naturalmente un’estate in cui le giornate come questa si pos- sbaglio strada, ma è tuto piato ed è facile ri- sono contare sulle dita delle mani. Arrivederci trovare la reta via. Inizia il trato ripido che pas- all’anno prossimo, dove non si sa ancora, ma sa soto una parete mentre sulla sinistra è tuto speriamo di stupirvi.

NOTIZIARIO CAI VARALLO 29 Settimana in Valsesia con il Camminaitalia di Michele D’Amico

Dal 23 al 26 settembre, settimana in Valsesia con il Camminaitalia. Organizza Gianpiero Zani- net, valsesiano di Valduggia, con il patrocinio del Cai Varallo. Oltre a me e Graziella di Torino ci sono Piter e Ulriche (tedesca di Torino); e poi Al- fredo e Fiorella, Guido e Luciana di Thiene (VI); e ancora Patrizia e Massimo di Roma, Regina (tedesca della Foresta Nera). Daniela fa avant e indietro dalla sua Omegna, lo stesso fa Carlo da Foresto, dove ha la seconda casa. Ècon noi, quasi sempre, anche il valsesiano Elio, vecchio amico del Camminaitalia. Cos’è il Camminaitalia? È, diciamo, un club cui hanno dato vita i reduci della omonima grande camminata colletva che nel ’95 e ’99 ha per- corso tuta l’Italia, isole comprese. Fu voluta e realizzata, con uno sforzo organizzatvo ttanico, da Teresio Valsesia. I reduci, gloriosi, non disde- gnano, per fortuna, la compagnia degli infltrat (come me). La valle del torrente Mastallone fa un’ampia cur- Che ci fa il Camminaitalia in Valsesia? Natural- va a sinistra, mentre a destra si aprono a raggiera mente cammina… vari valloni. Il nostro itnerario sarà su una di que- ste dorsali: a sinistra (salendo) la val Sabbiola; a 23 setembre - Prima passeggiata: monte Fene- destra ilvallone del torrente Bagnola. Inizialmen- ra 899 m, da Fenera Annunziata 415 m. te passa nel bosco, poi prosegue, spetacolare, Nella zona del monte Fenera è stato isttuito un sulla dorsale che culmina alla Massa del Turlo, parco naturale, a Fenera Annunziata c’è la sede. la nostra meta. L’autunno si fa sentre, lassù; ad- Le quote sono basse, il percorso si svolge nel densate le nuvole, fa freddo. Per molt è il primo bosco, sulla veta c’è una grande croce e sulla freddo della stagione, il mio piumino sa di zuc- cima vicina un oratorio; sulla fronte una targa chero, ci si ferma poco. Il ritorno sarà sullo stesso ricorda il mecenate Achille Rasario che fnanziò itnerario; arriviamo a Varallo che è presto, doc- la costruzione del campanile (oggi scomparso). cia e visita alla bella Pinacoteca: la collezione di Gianpiero mi dice che Rasario era professore maioliche storiche è una gioia per gli occhi; belli i a Venezia all’epoca della battaglia di Lepanto quadri, molt gli artst locali, di gran valore. del 1571. Fu lui, a Venezia, a tenere il discorso ufciale della celebrazione della vitoria. Il con- 25 setembre - Rifugio Barba Ferrero 2240 m, da tributo di Venezia fu determinante grazie alle Acqua Bianca 1400 m. sue galeazze, vere fortezze galleggiant, irte di Alagna è in fondo alla Valsesia. Un pulmino na- cannoni. Quella vitoria fu importante, ridiede veta ci porta ancora un po’ più su dove termina fducia alle popolazioni della cristanità che vi- la strada asfaltata. L’Acqua Bianca è il signifca- vevano sulle coste del Mediterraneo ed erano tvo nome della vicina cascata. Subito c’è la mu- esposte alle incursioni delle pirateria saracena. latera selciata fata dagli alpini nel ’31. È tempo di transumanza e una mandria di manzete spo- 24 setembre - Monte Massa del Turlo 1959 m, stata dai pascoli alt staziona un po’ qui prima dal rifugio Camosci 1213 m. di essere ulteriormente abbassata; la sorveglia Siamo alloggiat a Varallo, la vista dal balcone a una giovane pastora in età adolescenziale, in ringhiera delle nostre camere sul torrente Ma- trionfante canotera, i piedi inflat in alt stvali stallone è impagabile, lo stesso si può dire per la riparano dalla rugiada matutna e la tengono la gentlezza e la disponibilità di Elda, la proprie- lontana dalle deiezioni che ingombrano la mu- taria della Sfnge. latera. Ci guarda seria mentre passiamo lent

30 NOTIZIARIO CAI VARALLO davant a lei. Dentro i suoi stvali sembra starci scultore Della Vedova: i gessi che vi sono con- bene, altro è il suo pudore. E la sua grazia senza servat farebbero l’orgoglio di qualsiasi museo paragone, ultma, è che la sua bellezza non la del mondo. Della Vedova lavorò molto a Tori- riguarda. no; quei gessi erano in mostra nel suo studio in Saliamo, il sentero è sicuro e ben segnato, qua via Oporto, ma non si dimentcò del suo paese tut i senteri che facciamo sono ben segnat e i natale, li portò lassù, a fne Otocento, a dorso cartelli non mancano: in Valsesia il Cai cura bene di mulo, segando e ricomponendo le statue più la senteristca. grosse e pesant. Un autentco ato d’amore. Tocchiamo l’alpe Mitlentheil e l’alpe Testanera; Bellissimo l’itnerario per il rifugio Vallè del Par- il pranzo sarà sui tavoli all’aperto del rifugio Bar- co e il passo del Laghetto; da lassù la vista è ba Ferrero (chiuso). Siamo soto il Monte Rosa, spetacolare: in montagna si va per i panorami, molto vicini, le nuvole lo nascondono, peccato; sono il ristoro a compenso di qualsivoglia fatca. a un certo punto si mostra il fronte di un ghiac- Il piccolo lago che dà il nome al passo è al di là ciaio, e in alto, in un punto inaspetato, verso lo della dorsale, l’ambiente è ameno, perfeto per zenit, da un buco nelle nuvole appare una veta: la tendina lasciata sul bordo: non è certo abban- sono sbalordito per quella apparizione in quel donata, tuto in ordine, nuovissima, l’inquilino punto del cielo, così in alto. Elio sorride: “È la assentandosi ha avuto cura di applicare un luc- Parrot ‒ mi dice ‒ Il Monte Rosa è proprio alto”. cheto alle cerniere. Ritorno ad anello passan- Il ritorno sarà ad anello, passando dall’alpe Fon- do per l’alpe Lavazei. Gianpiero mi dice che la kegno. costruzione di quest senteri alt, molto curat, era fnanziata dalla borghesia imprenditoriale 26 setembre - Da Rima (1411 m) a rifugio Vallè valsesiana, era un modo di resttuire una parte del Parco e passo del Lagheto (2340 m) di quanto avevano guadagnato. Solo nel trato A Rima in quatro della compagnia rinunciano tra il passo del Lagheto e l’alpe Lavazei non c’è alla passeggiata per l’acuirsi di acciacchi vari: il sentero, ma i segni sulle pietre consentono tuta colpa dell’anagrafe. Per loro fortuna Rima di completare in sicurezza il percorso ad anello. ha cose da vedere che non immaginano. Tra Grazie Gianpiero per le belle passeggiate, e per queste la meravigliosa gipsoteca voluta dallo tuto. Alla prossima.

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NOTIZIARIO CAI VARALLO 31 Sconti ai soci CAI Regione Piemonte

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32 NOTIZIARIO CAI VARALLO Trek del Monte Bianco testo di Emanuele Borelli e Stefania Tamea Sottosezione di Borgosesia - 21-23 agosto 2014 foto di Andrea Bertacco

“Il massiccio del Monte Bianco è sempre stato pranzo e giunge il momento di incamminarsi, avvolto da un’aura di mito e di sacralità…”: sono imboccando il sentero del Pett Balcon Sud, da le parole con cui Gino Buscaini apre la sua Guida cui a un certo punto si staccherà la deviazione del Cai - Touring “Monte Bianco”. Proprio queste verso La Flégère e l’omonimo rifugio, nostro parole sono state lo spunto per proporre un bre- punto di appoggio per le escursioni dei prossimi ve trekking di tre giorni alla scoperta di questa giorni. Su questa piacevole passeggiata, ci con- meravigliosa montagna, salita per la prima volta cediamo una breve tappa allo Chalet de la Fleu- nel 1786 da Jacques Balmat e Michel Paccard. ry, una graziosissima baita-ristoro circondata da Eccoci a descrivere la nostra camminata al co- un’infnità di fori e dove veniamo accolt con speto del Gigante. cortesia, gelat e cafè. Con passo tranquillo, in circa due ore e mezza Giovedì 21 agosto arriviamo al Refuge de La Flégère dove, dopo Partamo in 28 di buon matno, lasciando in Val- esserci sistemat in camerata, ci viene servito un sesia molt giorni di catvo tempo e arrivando piato tpico dell’alta Savoia: la tartfete, terrina carichi di speranze (e di zaini) a Chamonix, dove cota in forno a base di formaggio Reblochon, ci atende una bella giornata di sole. Da qui una patate, cipolle e panceta: buona anche se… non buona parte del gruppo ha scelto di andare con proprio “leggera”. Qualcuno pensa: “Domani il trenino a cremagliera a Montenvers, località sarà dura!”. Dopo cena nel nostro bel gruppo da cui si può toccare con mano la Mer de Glace, scopriamo di avere dei validi cantori, tra cui il maestoso ghiacciaio lungo 7 km, e addentrarsi piccolo Samuele che, seppur giovanissimo, si con una breve camminata e più di 300 gradini lancia in assoli tali da ricevere ammirazione e nella celebre grotta di ghiaccio, scavata ogni applausi da tuto il rifugio. Dimentcate le dif- anno sin dal lontano 1946. ficoltà digestive tra una cantata, una tisana e Un piccolo gruppeto (di chi era già stato a Mon- un pussa-cafè, si va a riposare per la tappa di tenvers), invece, opta per una visita a Chamonix, domani. per respirare l’aria di questa citadina sospesa tra la sua vocazione sportva e l’ostentazione di Venerdì 22 agosto un’eleganza che mai sfocia nell’essere snob. Am- Siamo fortunat e all’alba ci atende un sole sfa- miriamo la statua dedicata a H. B. De Saussure villante che ci accompagnerà per tuta la gior- e il murales del Bureau des guides, dedicato a nata. Ci incamminiamo verso il col de l’Index, tut i pionieri: scienziat, alpinist e alpiniste, che arrampicandoci prima sul sentiero che passa hanno reso celebre il Bianco. Visitamo anche il soto alla seggiovia e poi volgendo verso sud in Musèe alpin, museo della montagna da cui for- un percorso più piacevole. Superato con passo se ci aspetavamo qualcosa in più (è vero: non fermo un ultmo trato roccioso, messo in sicu- siamo mai content!). rezza con corde fisse, arriviamo al colle e poi Nel primo pomeriggio, il gruppo si riunisce per con una breve deviazione ai Lacs Noirs, dove il

NOTIZIARIO CAI VARALLO 33 paesaggio cambia, facendosi aspro e roccioso, questo, non fatchiamo ad addormentarci: oggi quasi lunare. è stata una giornata lunga e appagante e doma- Torniamo al colle e proseguendo atraverso la ni ci aspeta un nuovo cammino da percorrere. mezza costa di un pendio, eccoci al col du Lac Cornu: che vista si pone ai nostri occhi! In tut- Sabato 23 agosto ta la loro imponenza le cime più importanti Siamo arrivat al terzo e ultmo giorno del nostro del massiccio del Monte Bianco di fronte a noi trek e purtroppo oggi il tempo inizia a guastar- ci lasciano davvero a bocca aperta. Sarà bello si: il cielo terso cede spazio alle nuvole che ci la sera, tornat al rifugio, sentre i raccont e i precludono parte del panorama; ciononostante ricordi di chi, alpinistcamente più o meno gio- camminiamo con gli occhi pieni dello spetaco- vane, su qualcuna di quelle cime ci ha messo lo di ieri. Questa volta dal rifugio prendiamo la lo scarpone. Decidiamo che il colle è un otmo direzione nord, verso il Lac Blanc, e oggi la cam- punto per riunire il gruppo in una foto e per ap- minata è meno agevole a causa dello zaino più proftare delle provviste, poi iniziamo la discesa pesante: abbiamo defnitvamente abbandona- verso Plan Praz, dapprima ripida poi via via più to il rifugio, e tuto è dentro al sacco. In un paio dolce. Là ci concediamo una sosta su una ter- d’ore arriviamo al Lac Blanc e al suo romantco razza turistca e assolata, dove l’impareggiabile rifugio, dove un raggio di sole si insinua tra le panorama si rifete nelle nostre birre e cafè (e nubi aprendoci la vista sull’Aiguille Verte, sui sui loro prezzi!). A Plan Praz, con la vista sulle Drus e la Mer de Glace e sul bel lago atorno a scintllant guglie e vete del massiccio, non po- cui passeggiamo cercando di fotografare il mi- tevamo chiedere di più. gliore rifesso. Dobbiamo però tornare, incamminandoci sul È poi ora di iniziare la lunga discesa che, tra Grand Balcon Sud, che ci riporta in un paio qualche salto e divertente scaleta, ci porta ai d’ore di saliscendi a La Flégère. Siamo curiosi Lacs des Chéserys. Poi un contnuo saliscendi di scoprire cosa ci riserverà la cucina stasera e lungo il Grand Balcon Sud, dove incontriamo c’è chi ironizza che sarà un’altra tartfete, ma gli amici del Cai di Borgomanero, che stanno ci propongono un’alternatva savoiarda altret- afrontando il trek in senso inverso, afascinat tanto buona, energetca e pesante! Nonostante anche loro da quest bei post. Dopo pranzo, un

34 NOTIZIARIO CAI VARALLO pensiero a Luciano che ha camminato con noi il ro afascinante, permete di vivere e condivide- primo giorno ma ha dovuto antcipare il rientro re passi, fatca, sorrisi, sudore, gioia, panorami, e poi l’ultma lunga e ripida discesa verso il col moment con chi è intorno a te e con te, lascian- de Montets, dove ritroviamo le nostre auto che dot comunque il tempo per stare con te stesso. ci riporteranno in Valsesia. Grazie a tut gli amici che hanno partecipato a L’esperienza di un trekking di più giorni è davve- questa bella proposta.

NOTIZIARIO CAI VARALLO 35 AsinarleAlpi 2014 testo e foto di Marco Fava

Il nostro progetto di trekking AsinarleAlpi, che prevede l’attraversamento delle Alpi da Courmayeur a Trieste anno dopo anno con una carovana di asini, è proseguito nell’estate 2014. Nell’estate meteo horribilis. Il nostro cammino è ripartto il 19 luglio da Ala- gna per arrivare a Bormio il 19 agosto, dicias- sete giorni di marcia totali, di cui i primi sei non consecutvi. Un’avventura di bipedi e quadrupe- di atraverso diciannove vallate tra Italia e Sviz- zera per un totale di oltre 350 chilometri percor- si che, sommat all’anno precedente, fanno 530 chilometri e trenta giorni di marcia. Compagno di viaggio non gradito il bruto tempo ( 13 giorni su 17), ma un’esperienza indimentcabile, gra- zie a un’accoglienza davvero formidabile trovata to, così scopriamo quanto la gente di Bannio dalla nostra comitva nelle varie vallate. sia legata alla Valsesia e ai valsesiani. Il giorno Partamo, come deto, sabato 19 luglio da Ala- successivo gli asinelli sono sicuramente più in gna, il solito zoccolo duro: Gianni, Delia, Arialdo e forma degli umani... nonostante tutto. Ripar- altri amici e escursionist al seguito. Un toccante tamo su un piacevole sentero a mezza costa saluto a un amico alagnese che ci lascerà per il re- atraversando carateristci borghi a media val- gno dei cieli qualche giorno dopo, la benedizione le Anzasca. Più avant il sentero sale in modo imparttaci da don Carlo e in un bater d’occhio ci più deciso per arrivare nel primo pomeriggio al troviamo a risalire il sentero per il colle del Mud panoramicissimo rifugio e passo della Colma, a ancora ingombro di nevai nell’ultmo trato. So- cavallo di Anzasca e Antrona con vista sul pizzo sta rigeneratrice al rifugio Ferioli e oltrepassato il Andolla. Ad atenderci il sindaco di Viganella e passo scendiamo verso Rima, soto un cielo che donne in costume che poi nel tardo pomeriggio diventa sempre più minaccioso. Raggiungiamo scenderanno con noi in paese. Rima accolt dall’ospitalità della Pro loco e soto Giunt a Viganella, notamo sulla facciata della la prima di una lunga serie di piogge torrenziali. chiesa parrocchiale un grosso dipinto rafguran- Il matno seguente blocchiamo l’asina Bonarda te la Beata Panacea, la beata del nostro paese, che sembra voler entrare nella chiesa del paese; della nostra Valsesia. La cosa ci stupisce e ci fa visto il maltempo e le previsioni di possibili fort grande piacere, ci sembra un po’ di essere a casa. temporali, decidiamo di raggiungere Carcoforo Quinto giorno di marcia lungo l’antica strada scendendo a Rimasco, evitando pericoli sul colle antronesca; dopo un cambio di direzione ora ci del Termo. Il sabato successivo si riparte da Car- troviamo sospesi lungo la valle centrale dell’Os- coforo con asini e ombrelli lungo il sentero per il sola, con meta Domodossola. Bellissime frazioni col d’Egua, verso il rifugio Bofalora. Il tempo mi- sulla nostra via e ad aspetarci vari gruppi di ac- gliora parzialmente, gli animali sono in gran for- coglienza; transitamo dal Calvario di Domodos- ma, arriviamo al nuovo bivacco Sesone-Volpone sola, quindi raggiungiamo il centro cità per un nei pressi del colle. Ad atenderci troviamo quelli gemellaggio con un’altra comitva someggiata che in un istante diventano dei nuovi grandi ami- molto folcloristca e in costume proveniente dal- ci: Elio ed Enzo che, sapendo del nostro viaggio, la Svizzera. Ad aspetarci inoltre tv e giornalist sono venut ad aspetarci risalendo la valle Oloc- vari. L’indomani risaliamo dolcemente la val Vi- chia. Queste giornate saranno un antipasto di gezzo; abbiamo anche il tempo per fotografare quello che troveremo lungo il cammino: tanta l’incontro dei nostri asini con poiane e aquile, di accoglienza e amicizia, quello che credo sia uno proprietà di un gruppo presente per uno spet- dei veri valori delle persone di montagna. tacolo di falconeria. A Bannio giungiamo solo verso sera, viste le 9 agosto: la marcia diventa quotdiana, saluta- innumerevoli festicciole incontrate sul tragit- mo i nuovi amici di Re e sconfniamo in Svizzera

36 NOTIZIARIO CAI VARALLO per la prima volta, percorrendo la pitoresca via qua il tempo non è stato dalla nostra, mi auguro del mercato in Centovalli, tra nebbie autunnali che migliori per i prossimi giorni per le tappe e piogge frequent che rendono il sentero mol- più impegnatve. In partcolare il mio pensiero è to scivoloso e più impegnatvo del previsto. Nel da giorni proietato a domani, in quanto il mal- pomeriggio raggiungiamo Locarno adagiata sul tempo potrebbe pregiudicare il proseguimento lago Maggiore; gli asini fanno la passerella sul dell’intero giro. lungolago, ma dobbiamo ulteriormente accele- Per la lunghezza del percorso decidiamo di par- rare; la sosta per la note è ancora lontana: la tre molto presto così da evitare possibili tem- meta è una cascina nella Piana di Magadino dove porali pomeridiani ad alta quota e le tante pro- pernoteremo in un pagliaio visto l’esaurimento blematche causate dal maltempo. Al risveglio dei post alberghieri dovut al Festval interna- il cielo è moderatamente imbronciato e dopo zionale del cinema che si svolge in zona proprio un’ora di marcia il meteo volge al peggio. Siamo in quest giorni. Risulterà questa una delle tappe nei pressi di uno dei passaggi chiave di Asinar- più dure dell’intero giro: alla sera le oltre tredici leAlpi 2014: un torrente molto capriccioso che ore di marcia si fanno davvero sentre. in caso di piogge improvvise rende impossibile Dopo la faticaccia del giorno prima, questa l’atraversamento. Raggiungiamo il guado, in- giornata sembra arrivare a pennello, una tap- crociamo le dita e proseguiamo spedit; gli asini pa tranquilla e poco impegnatva quella che ci sono grandissimi e atraversano senza la minima vede raggiungere Bellinzona nel primo pome- esitazione la corrente sostenuta. Ormai quest riggio del 10 agosto, e che ci dà la possibilità, animali hanno davvero tanta esperienza, anche dopo aver sistemato gli asini per la note, di vi- nelle situazioni più complicate riescono a distri- sitare cità e castelli della capitale del Ticino. Il carsi per il meglio. Siamo davvero orgogliosi di nono giorno entriamo in Mesolcina direzione loro. Proseguiamo con un’andatura molto so- San Bernardino, raggiungiamo senza troppi pro- stenuta la salita che ci porterà oltre i 1800 me- blemi Lostallo, piccolo centro dove alloggiamo tri di dislivello a oltrepassare il passo Forcola e in una simpatca strutura, con un menù di tpo rientrare in Italia in val Chiavenna. A metà salita alternativo ma comunque apprezzato. Sino a veniamo accolt per un veloce cafè da un pa-

NOTIZIARIO CAI VARALLO 37 store precedentemente contatato. Anche lui è a deta della gente locale, i doganieri sono mol- meravigliato dalla resistenza e dal passo dei no- to rigidi. Dopo un primo impato non dei miglio- stri animali. Raggiungiamo il colle ancora molto ri, i funzionari sembrano ammorbidirsi e trovia- innevato; alcuni di noi si fermerebbero per una mo la quadra per il passaggio, anche perché gli sosta, ma viste le previsioni decidiamo di scen- stessi ispettori ci avevano visto in televisione dere il più possibile a valle. nei giorni precedent e non intendono - a loro In compagnia del sindaco di Menarola, venu- dire - “stoppare” un’iniziatva così originale. Così toci incontro, raggiungiamo il paesino a metà dopo mille formalità burocratche riprendiamo pomeriggio dove ci viene oferta una succulen- la marcia arrivando a Stampa, posta a metà Bre- ta merenda, poi ci rimetamo in marcia perché gaglia nuovamente in territorio elvetco. mancano ancora 1000 metri in discesa dei 2000 14 agosto, dodicesimo giorno: ci sentamo te- previst di giornata. Raggiungiamo Chiavenna lefonicamente come da accordi precedent con dove ad aspetarci troviamo la radio della Sviz- una guida alpina della val Malenco, che ci scon- zera Italiana che si incammina con noi inter- siglia assolutamente di transitare sul passo del vistandoci per l’ultmo trato; nei giorni scorsi Muretto, vista la presenza di neve e ghiaccio peraltro eravamo stati raggiunti anche dalla nell’ultimo tratto che presenta una pendenza tv della Svizzera Italiana. Le fatche di giornata molto accentuata. Avevamo messo in preventvo sono compensate da un’otma cena. questa ipotesi, considerato anche l’andamento Il matno seguente, soto una pioggia torren- climatco dell’estate. Decidiamo quindi di non ri- ziale, ci raggiunge anche Rai 3, con cui facciamo schiare la salute degli animali. Gli amici Gianni e delle riprese presso le cascate di Aqua Fracta, Delia rientreranno a piedi con gli asini in Valchia- che sono davvero imponenti e meritevoli di venna. Gli asini verranno quindi caricat su di un una visita. Il resto della giornata, pioggia a par- camion e trasferit a Chiareggio in val Malenco; te, ci vede risalire dolcemente la val Bregaglia, il resto della truppa umana prosegue come da raggiungendo la frontera di Castasegna. Per il programma. Giornata piacevole e asciuta per passaggio delle frontere avevamo contatato gli escursionist: nel pomeriggio raggiungiamo varie isttuzioni otenendo rassicurazioni sulla il passo Maloja dove sosteremo per la note in possibilità di transito degli animali, che però non una struttura autogestita e molto particolare, sembrano valere in questa località dove, anche un’esperienza per tutti noi fuori dagli schemi

38 NOTIZIARIO CAI VARALLO tradizionali dove si incontrano strani personaggi. sembra non essere neanche vero. Percorria- Giornata di Ferragosto con la salita all’impegna- mo la lunga e bellissima val Poschiavina verso il tvo passo del Mureto, passaggio storico, ricco passo di Canciano che raggiungiamo senza dif- di storie di guerra e contrabbandieri. A metà coltà partcolari. Intorno a noi i panorami sono salita alcuni focchi di neve si sosttuiscono alla splendidi. Sul passo troviamo il membro di una pioggia; appena sopra di noi una spruzzata di associazione svizzera della val Poschiavo venu- neve ha fato capolino. Vari residui di valanghe toci incontro, che scenderà con noi; dobbiamo invernali costeggiano l’impervio sentero. Siamo essere entro le 14 a Poschiavo dove ci hanno arrivat nell’ultmo trato, quello più impegnat- organizzato un’altra festa. vo e completamente ingombro di neve, ma a un Penultmo giorno di marcia con l’ultma lunga sa- certo punto il sentero cambia completamente lita nella bucolica val di Campo. Raggiungiamo il direzione andandosi a inflare in un canalaccio passo Viola, lasciando per la terza volta la Sviz- senza la presenza di neve. Risalendo gli ultmi zera, giungendo poi in serata in val di Dentro a metri mi chiedo se sono sulla giusta via: le indi- una ventna di chilometri da Bormio. Da qualche cazioni avute mi avevano parlato di tantssima giorno siamo preoccupati per la sistemazione neve sul sentero solo il giorno prima. Arriviamo noturna degli asinelli. In queste ultme vallate in cima: siamo proprio nel posto giusto! Nello sembra imperversare l’orso che ha sbranato vari stesso tempo arrivano dalla val Malenco anche asini e ataccato un cercatore di funghi; proprio Gianni e Delia. Il sottoscritto è furente per le nei pressi dell’albergo pochi giorni prima l’anima- errate indicazioni ricevute: gli asini sarebbero le aveva pasteggiato ad asini. Come sia andata a sicuramente transitat, ma non è la prima volta fnire per l’orso ci hanno informat le cronache di che, da quando organizzo trekking con gli asi- fne estate; certamente il giorno 19, ultmo gior- ni, mi vengono fornite informazioni totalmente no di cammino, siamo stat sollevat nel vedere sballate. Valutare i senteri adat agli animali è i nostri asini al matno sani e salvi. Per fnire in il mestere dei soli pastori. Scendiamo in Italia a bellezza in matnata la pioggia ci viene a saluta- Chiareggio, alloggiamo in un bel hotel, dove il re, ma noi siamo ormai proietat per la passerel- padrone di casa è davvero accogliente e ha or- la fnale quindi non ci facciamo neanche più caso. ganizzato una serata speciale per noi e si è pre- Arriviamo a Bormio, troviamo le telecamere di occupato anche di farci trovare un pranzo caldo Canale 5 ad aspetarci che risalgono con noi la per il giorno dopo a metà percorso. via centrale del paese completamente piena di Sedicesimo giorno: atraversiamo la lunga e bella gente, un gruppo di donne locali in costume fa val Malenco, panorami sui ghiacciai di Disgrazia spazio per facilitare il transito degli animali. Sia- e Bernina; in matnata il cammino è ostacolato mo arrivat nella centralissima piazza del Kuerc, da piccoli smotament, alberi che ingombrano il dove è stato allestto un palco e dove festeggia- passaggio e da pericolosi pont resi viscidi dalle mo questo secondo arrivo di AsinarleAlpi con piogge dei giorni scorsi, ma con un po’ di fatca altri amici che ci hanno raggiunto in Valtellina. oltrepassiamo questo percorso ad ostacoli. Considerazioni fnali: un trekking con gli asini è Nel pomeriggio abbiamo in programma un ge- davvero un’esperienza unica; la presenza degli mellaggio con un’associazione che organizza asini facilita l’immediata conoscenza e confi- trekking con gli alpaca, animali molto belli, ma denza con le persone incontrate sulla strada, ri- sicuramente non fort marciatori come i nostri uscendo a instaurare immediatamente un clima asinelli. L’ultmo trato lo percorriamo insieme di genuinità e calore umano. e raggiungiamo il rifugio Zoia, dove è stata orga- Ora incomincia l’interminabile lavoro di studio nizzata una festa per il nostro arrivo con autorità dell’itnerario AsinarleAlpi 2015, terzo segmen- locali, tanta gente e gli altoparlant del rifugio to da Bormio a Cortna d’Ampezzo, adato alla che sparano musiche montanare a manetta. percorrenza degli asini. La distanza per i sopral- Il nostro gruppo strada facendo si è ingrossa- luoghi è tanta, per cui dovrò afdarmi ai consi- to: allo Zoia ci hanno raggiunto altri amici e la gli delle persone del luogo. La speranza è, come mia famiglia, comprese le mie piccole Virginia per i due anni precedent, che il viaggio si svolga e Rebecca che sembrano essere arrivate nel senza troppi intoppi, che i nostri amat quadru- momento giusto, viste le previsioni meteo per pedi si comportno come marciatori provet e i prossimi due giorni. che il tempo meta giudizio e ci regali giornate L’indomani il cielo è completamente terso, di sole! All’anno prossimo.

NOTIZIARIO CAI VARALLO 39 La Genziana maggiore (Gentiana lutea L.) a Rima testo e foto di Mario Soster

La Genziana maggiore (Gentana lutea L.) a Rima Testo e foto di Mario Soster Nell’estate 2014, l’amico guardaparco Luciano, del parco naturale Alta Valsesia, mi comunicò che il collega Marino aveva scoperto a Rima, nei pres- si del sentero che conduce al rifugio La Brusà, un esemplare di Genziana maggiore o Genziana gial- la (Gentana lutea L.). Alcuni giorni dopo ricevet una telefonata da Mata, altro guardaparco ope- rante nel territorio di Rima, il quale mi chiedeva di partecipare, in qualità di referente botanico, a una escursione programmata per il successivo 31 agosto, nell’ambito di una manifestazione predi- sposta dalle varie associazioni locali, denominata “Giro degli alpeggi di Rima”. Nel dargli il mio as- senso, approftai per chiedergli se era a cono- scenza della presenza della suddeta specie. Con sorpresa mi senti dire che nella zona indicata, nel vicino prato deto della Ciafera, laddove negli in- verni con nevicate abbondant scende frequente- mente la valanga, ne esisteva una bella colonia, presente da tempo, che già l’anno trascorso era riuscito a fotografare in fore. La cosa mi lasciò alquanto sorpreso perché nelle mie frequent sortte verso Rima non l’avevo mai notata. Preciso che la suddeta specie è rarissima nella nostra valle, perché ama substrato calcareo Genziana maggiore o gialla (Gentana lutea L.) e tali suoli in Valsesia esistono in misura assai li- mitata. Infat, i rinveniment in passato furono otmo febbrifugo. Tali proprietà erano note fn pochissimi e sempre limitat a pochi esemplari. A dall’antchità, tanto che già ne scrivevano Dio- conferma di ciò risulta che anche il nostro maggio- scoride e Plinio. La parte utlizzata è la sua grossa re botanico valsesiano, l’abate Antonio Caresta, radice che può anche superare il chilo di peso. vissuto nel 19° secolo, da una ricerca da me efet- Le radici vengono raccolte di solito in autunno, tuata nei nostri musei valsesiani e all’Orto bota- prima che la pianta vada in riposo vegetaziona- nico dell’università di Torino, dove è custodita la le e immediatamente fate essiccare all’aria e al quanttà maggiore dei suoi fogli d’erbario ‒ ben sole. Dopodiché vanno conservate in recipient 25mila ‒ non ve n’è alcuno che riport che tale chiusi ermeticamente, perché assorbono e te- specie sia stata raccolta in Valsesia. Dei tre esi- mono l’umidità. Talvolta viene coltvata perché stent, due provengono da una sua erborizzazio- assai richiesta dall’industria farmaceutca. Diversi ne fata a Courmayeur in Valle D’Aosta e l’ultmo anni fa anch’io ne tentai la coltvazione amato- risulta otenuto da uno scambio di un esemplare riale nell’orto di casa, tramite semi che raccolsi in raccolto al Moncenisio. La notzia del rinvenimen- Valle D’Aosta, nei pressi del valico del Piccolo San to a Rima mi incuriosì a tal punto che decisi quan- Bernardo, in un prato dove la pianta cresceva ab- to prima di andare a verifcare di persona. bondante, tanto da risultare infestante. Le piante La Gentana lutea è la più grande e vistosa delle nacquero, ma prima di arrivare alla maturità e genziane italiane e, come tut sanno, è specie alla foritura ci misero ben 4, 5 anni. In seguito con spiccate proprietà medicinali amaro-toniche, contnuarono a vegetare e forire per molt anni digestve, aperitve e stomachiche. È anche un fno alla loro estnzione. Non otenni propagazio-

40 NOTIZIARIO CAI VARALLO ne spontanea. Mi scordai anche della loro risemi- iniziatva del genere. Insistei sulla validità del mio na, cosicché il mio giardino ne rimase sprovvisto. ragionamento, fnché gli tornò alla mente che sì, Come ripromessomi, alla fne di luglio decisi di sete, oto anni addietro, su quel trato furono recarmi a Rima per verifcare di persona la situa- eseguit dei lavori di manutenzione sulla condut- zione. Il prato della Ciafera, ospitante la colonia tura dell’acquedoto comunale con l’intervento di Genziana maggiore, è situato a valle del paese di mezzi meccanici, condutura che passa proprio ed è atraversato dal rio omonimo scendente dal- in quella porzione di prato. Fu la notzia che di le pendici di cima Lampone, 2584 m, all’interno colpo mi chiarì l’arcano sulla stranezza di quel di una fascia di calcescist con pietre verdi che si popolamento vegetale. Per efetuare tali lavori prolunga fino alla vetta del monte, dove sono c’era stato sicuramente uno sconvolgimento del present floni di quarzo spessi 70-80 cm che in terreno, asportando la cotca erbosa con la mes- passato erano stati sfruttati per breve tempo. sa a nudo del substrato pedologico sotostante. Quindi il substrato è confacente alle esigenze Siccome, come mi fu riferito, nella parte alta del vitali della pianta. Sulla veta di cima Lampone Rio Ciafera sono present alcuni esemplari della e nei dintorni sono present anche Stelle alpine specie in questone, quest possono essere stat (Leontopodium alpinum) e altre specie amant gli artefci e progenitori, vetori dei semi (la pian- dei terreni calcarei. ta ne produce in gran quanttà) che - dispersi da- All’arrivo notai che il prato era pascolato da una gli agent atmosferici, vento e pioggia e portat mandria di bovini, tenut al suo interno da una più in basso, nella zona dello scavo efetuato - recinzione eletrica. Individuai subito le genziane trovarono terreno fertle per la loro germinazione per la loro carateristca morfologia. Erano parec- e crescita, durata diversi anni, considerando le chie: decine di piante comprese in una ristreta sue proprietà di pianta colonizzatrice, potenziali- striscia di terreno larga circa un metro e lunga tà che al contrario le mancano quando deve sop- un centnaio di metri. Le piante erano malconce, portare la concorrenza spietata delle altre specie contnuamente calpestate dagli animali, che tut- con le quali normalmente convive. È stata quindi, tavia non se ne cibano perché come foraggio non sì, una propagazione spontanea e naturale, ma sono appetbili. Notai che alcune erano già sfori- favorita dall’intervento antropico. te e in fase di produzione del seme. Feci qualche Una considerazione fnale: essendo il prato sede fotografa soto gli occhi incuriosit di una mucca. della colonia continuamente pascolato dalle Mi colpì immediatamente la loro disposizione mandrie, il loro pesante e incessante calpesto regolare. Sembravano quasi il fruto di una semi- potrà essere causa della loro prevedibile futura na, fata dopo aver tracciato un solco sul terreno scomparsa dal luogo. con un mezzo meccanico, come quando si vuole P.S. All’ato del passaggio alla stampa del presen- coltvare degli ortaggi. Le piante spontanee nor- te artcolo, il guardaparco e sindaco di Carcoforo malmente nascono e crescono in maniera irrego- Marino Sesone mi comunica che un suo cono- lare, sparse qua e là disordinatamente, senza una scente ha scoperto un’altra piccola colonia di disposizione precisa. genziana maggiore, sempre alle pendici di cima Restai perplesso e decisi che occorreva indagare Lampone, però sul versante di Carcoforo all’alpe sulla loro efetva spontaneità o se invece, non Trasinera Bruta, 1860 m. fossero il risultato di una coltvazione a scopi eco- nomici. L’occasione per farlo mi venne il succes- sivo 31 agosto, quando partecipai al “Giro degli alpeggi” al quale ero stato invitato a intervenire. L’amico Mattia, informato dei miei dubbi, non seppe darmi alcuna spiegazione; però mi indi- rizzò verso l’ex indaco del paese, Pietro Bolonga- ro, anche lui al seguito della comitva. Alla mia domanda se tale situazione fosse il risultato da me ipotzzato, e cioè di una coltvazione risalen- te tra 5 e 10 anni prima, mi rispose che in tale terreno, non essendo privato ma di proprietà consortle, non gli risultava che si fosse, all’epoca da me indicata, proceduto all’esecuzione di una

NOTIZIARIO CAI VARALLO 41 Jbel Toubkal (4.167 m) Alto Atlante - Marocco testo e foto di Flavio e Stefania Facchinet

Mercoledì 30 otobre 2013 ci una colazione veramente notevole: cafè, tè, La sveglia alle 3 di note dopo una giornata di late, succhi di fruta, cereali, yogurt, uova sode, lavoro non fa iniziare al meglio questa avventura. marmellate, miele, crepes, pane, formaggini… e Se comunque si vuole tenere d’occhio il portafo- sopratuto un cielo azzurro come non mai, nem- glio e sopratuto i pochi giorni a disposizione, meno una nuvola all’orizzonte. Nutrit a dovere, bisogna adatarsi alla situazione. Volo tranquillo cominciamo il nostro lungo cammino verso il ri- Milano – Marrakech e lì ad atenderci il taxi pre- fugio Toubkal. Il percorso si inerpica lungo villag- notato tramite l’hotel di Imlil, la nostra destna- gi berberi in un dedalo di stradine, sino all’ultma zione. Due ore di viaggio ci portano appunto al località di Around a 2000 m, ultmo avamposto villaggio berbero di Imlil, situato nell’Alto Atlante abitato tuto l’anno. Qui si apre una vasta piana a 1740 m. La località montana, per quanto sem- alluvionale, che si atraversa lungo la sterrata che plice e spartana, è assai turistca. Il proprietario si trasforma ben presto in una più streta mulat- dell’hotel è molto disponibile e in tut i modi tera. Quest’ultma prende a salire con una certa cerca di aiutarci a risolvere qualunque problema decisione sul lato destro idrografico, inoltran- gli poniamo. La strutura è carina, arredata in st- dosi poi con modesta pendenza nella valle che le marocchino. Latta un pochino la pulizia, per- porta al santuario islamico di Sidi Chamarouch a tanto di rigore utlizziamo i nostri sacchi a pelo, 2350 m. Dopo il santuario la mulatera sale più rimandando le docce a tempi migliori. ripidamente sino ai rifugi Toubkal Les Moufons Gironzoliamo per il paese, sparso sulle pendici. Ci (privato) e Toubkal Caf Casablanca, il nostro. In- sembra abitato da gente ospitale e gentle cui chie- crociamo due escursionist di ritorno dalla veta, diamo la via migliore per la salita dell’indomani. dicono che in alto ci sono solo 20 cm di neve ma Ceniamo in un ristorante locale, ordinando uni- sulla traccia di sentero solo due dita. Speriamo camente piat di riso e pizza, o quanto meno bene. Il periodo scelto per questa salita è anco- focaccia cota, onde evitare problemini intest- ra buono e lontano da nevicate copiose, in ogni nali. Alle 20 siamo già a nanna, se non altro per caso è sempre un 4000 m. rifarci della levataccia matutna. Arriviamo al rifugio, a quota 3207 m, dopo quat- tro ore di marcia soddisfat ma afatcat per i Giovedì 31 otobre 2013 1500 m di dislivello superat e raforzat dai no- Sveglia non troppo presto, alle 8; ad atender- stri zaini carichi di tuto l’occorrente. Quasi tut

42 NOTIZIARIO CAI VARALLO gli escursionist utlizzano il servizio di trasporto salita a causa del notevole abbassamento delle con muli, magari anche accompagnat da guida temperature noturne unito a una esposizione locale; noi optamo per il completo “fai da te”. sfavorevole del trato. I giacigli disponibili sono ubicati in camerate Ci sarebbero molto utli i ramponi; fortunatamen- da 16 post e fornite di let a castello, proprio te abbiamo ai piedi otmi scarponi d’alpinismo e come i nostri rifugi alpini. A diferenza, qui non il nostro incedere è abbastanza sicuro, non come vendono sacchi lenzuola e le coperte sono dav- il lento avanzare di escursionist dotat di scarpe vero poche, pertanto è fondamentale avere il da ginnastca, che con guida locale fatcano a sta- proprio sacco a pelo. Ci rifocilliamo con cafè e re in piedi. Oggi inoltre ci muoviamo leggeri; ab- tè caldi sino all’ora di cena. Dobbiamo insistere biamo lasciato il superfuo giù al rifugio e in due un po’ per farci cucinare solamente due enormi ore e vent minut riusciamo a toccare la cima, piat di pasta scondita; i gestori vorrebbero in- data a tre ore di tabella. Qui è posta una enorme fat servirci piat della cucina marocchina, ma piramide metallica. Ammiriamo il panorama e noi in via precauzionale per i nostri stomaci an- gli incredibili scoiatoli selvatci che ci girano tra i cora non abituat a sapori diversi, rimandiamo piedi, forse speranzosi di sgranocchiare qualcosa. le prelibatezze al dopo salita e solo in caso di Qualche foto di rito, un atmo per riprendere le festeggiamento. forze e poi pensare alla discesa, che per lo meno Inganniamo il tempo leggendo il registro dei sino al rifugio non sarà così banale. E così onde pernotament a partre dal giugno di quest’an- evitare il sentero ghiacciato, scegliamo vie alter- no. Notamo che gli escursionist sono present natve cercando di pestare neve lungo percorsi ogni giorno su questa cima; forte la presen- adiacent alla traccia. Finalmente giungiamo al za di inglesi e tedeschi, poi francesi, spagnoli, rifugio e possiamo trare il fato. Ora solo fatca polacchi, cechi, italiani in misura minore (che per raggiungere Imlil, ma prima una sequenza probabilmente preferiscono il periodo adato ininterrota di cafè, tè alla menta, acqua e cioc- allo sci-alpinismo), insieme a rappresentanze di colata unita a un cambio di abit, più leggeri. quasi tuto il mondo, persino giapponesi, cileni, La valle di Mizane è veramente infnita; decidia- americani. Tutti sono qui per tentare la salita mo di ammirarne la bellezza sostando in uno alla montagna più alta del Marocco e di tuto spartano chioscheto, il cui gestore ci prepara il Nord Africa, il Jbel Toubkal di 4167 m, pochi l’ennesimo stucchevole tè alla menta sorseggia- tentano gli altri 4000 present. to sbucciando gustosi mandarini. Qui chiacchie- riamo con una coppia austriaca che si appresta Venerdì 1 novembre 2013 a salire al rifugio, per poi tentare l’indomani la La sveglia segue un andamento piutosto “anar- salita. Giunti a Imlil, recuperiamo lo zainetto chico”. Alcuni si svegliano alle 4, altri dopo le 8. rimasto nell’hotel in cui avevamo pernottato Noi usciamo dai sacchi a pelo verso le 6 e, dopo e con un taxi voliamo a Marrakech, felici come una colazione un po’ spartana, ci incamminiamo non mai a festeggiare il nostro successo. verso le 7, con la nuova luce del giorno. Anche Qui trascorreremo gli ultmi due giorni di questa oggi il cielo è splendidamente azzurro. Mossi i breve quanto intensa esperienza marocchina, primi passi, ben presto intuiamo che il vero pro- che si è rilevata molto più bella delle aspetat- blema di questa salita non è la presenza di neve ve per la vasttà degli ambient unita alla tpicità ma di ghiaccio che si forma lungo la traccia di degli abitant che la vivono.

NOTIZIARIO CAI VARALLO 43 Monte Ararat (5165 m), Turchia testo e foto di Flavio Facchinet

Domenica 10 agosto 2014 - Lunedì 11 agosto scopriremo ben presto essere padre e fglio. In 2014 questo gruppo di sei component, noi compresi, A tre giorni dall’intensa e gioiosa esperienza in sarà appunto l’aggiunta degli ultmi due a gene- Abruzzo al cospeto del Gran Sasso, siamo nuo- rare la nascita del grave problema. I loro zaini non vamente in partenza per un nuovo obiettivo: sono arrivat, si sono persi chissà dove, probabil- Turchia, tentatvo di ascensione al monte Ararat mente a Istanbul. E con i loro zaini anche i loro di 5165 m. Per questa mini spedizione, onde evi- materiali indispensabili per la salita alpinistca: tare la componente burocratica relativa all’ot- scarpe, sacchi a pelo, abbigliamento di alta quota tenimento del permesso di salita e di annessa non sono stat consegnat all’arrivo dalla compa- guida obbligatoria, ci appoggiamo, tramite in- gnia aerea e i tempi per il loro recupero non sono ternet, a una agenzia tedesca gestta da turchi, quantfcabili. che pensiamo essere la combinazione vincente: Domani, che sarà già il terzo giorno di perma- professionalità tedesca e conoscenza di regole nenza, occorre obbligatoriamente partire poi- e territorio proprio dei turchi. È l’agenzia Ceven ché il tempo a disposizione è misurato. Rabbia Travel, di proprietà di Kemal Ceven e gestta più e preoccupazione aleggiano nell’aria, malgrado diretamente da Norbert Weisner. Redigo que- l’agenzia cerchi in tut i modi di recuperare nuo- sto diario a partre dal secondo giorno in quanto va atrezzatura per i due sfortunat tedeschi. Nel alcune problematche non di poco conto stanno fratempo in questo secondo giorno ci portamo creando seri problemi all’esito o meglio al prose- a Dogubayazit dopo tre ore di viaggio, località guo di questa mini spedizione. posta a pochi chilometri dal confine con l’Iran Con due voli aerei arriviamo nella cittadina di e punto tappa da cui iniziare l’ascensione. Una Van, e qui ci congiungiamo diretamente all’ar- otma cena consumata in un carateristco risto- rivo con due ragazzi, uno di nazionalità tedesca rante locale sembra abbia fato tornare in buon e uno di provenienza bulgara, mentre il giorno umore a tuto il gruppo e, scherzandoci sopra, si seguente ci uniamo con altri due tedeschi, che cerca di sdrammatzzare l’accaduto.

44 NOTIZIARIO CAI VARALLO Martedì 12 agosto 2014 posta a 2200 m e qui troviamo i cavalli che utliz- Al momento della colazione ci viene segnalato ziamo per il trasporto dei materiali sino al campo che almeno un bagaglio è stato ritrovato e che II. La nostra guida rinuncia alla salita a causa di la partenza viene postcipata alle 12 invece del- problemi di salute, passando il testmone a un le prefssate 9 matutne. Questo per consentre collega, il fglio del conducente dei nostri cavalli. l’arrivo in taxi dello zaino diretamente dall’ae- Un tpo che di primo acchito sembra alquanto roporto di Van. I due sfortunat tedeschi, padre partcolare. e fglio, presentano tra l’altro dimensioni fsiche Ora il gruppo è al completo: sei escursionist, una simili e ciò è buono per l’utlizzo di abbigliamento guida e un cuoco, entrambi di etnia curda. I cur- da montagna. L’unico vero problema rimasto è di sono un gruppo etnico indoeuropeo che abita recuperare un paio di scarponi di alta quota, che nella parte setentrionale e nord-orientale della in qualche modo vengono acquistat diretamen- Mesopotamia. Tale territorio è compreso in part te nella citadina di Dogubayazit a un prezzo leg- degli atuali stat di Iran, Iraq, Siria, Turchia e in germente gonfato: 500 euro! I due tedeschi con- misura minore Armenia, senza possedere uno fdano nel risarcimento da parte della compagnia stato proprio. Hanno lingua, tradizioni e cultura aerea e del resto altra alternatva non si pone. proprie e si adatano alle regole della nazione in Si parte fnalmente e, con un pulmino fuori stra- cui vivono. È mezzogiorno e, dopo un veloce pani- da dai copertoni completamente lisci, lasciamo no preparato dal nostro cuoco e consumato velo- Dogubayazit lungo una strada prima asfaltata poi cemente, mentre ci caricano gli zaini e i materiali sterrata fno alla località di Eli. Ci accompagnano sui cavalli, fnalmente incominciamo a camminare panorami piutosto aridi, dominat dalla costante lungo una mulatera che a mano a mano si assot- presenza della mole della nostra meta, l’Ararat, tglia sempre più fno a divenire un comodo sen- che si lascia ammirare da varie angolazioni. Eli è tero, che risale pendici erbose atraverso campi

NOTIZIARIO CAI VARALLO 45 di pastori e beste al pascolo. Percorso ideale an- Mercoledì 13 agosto 2014 che per i nostri cavalli, malgrado il conducente, Ricca colazione alle 8 e via di buon passo al padre della nostra guida, fatchi non poco a gest- campo II per compiere una prima fase di accli- re le quatro beste. Alla veneranda età di 70 anni matamento e quindi successivo rientro al cam- lo vediamo correre su e giù per i pendii cercando po I. Fortunatamente tutti abbiamo un buon di metere in riga gli irrequiet animali. passo; solo la guida sente l’impellente necessità Per giungere il campo I impieghiamo circa 3 ore di fermarsi ogni tanto per fumare una sigareta. e mezza, compresa la sosta di circa 30 minuti Il percorso si snoda lungo un sentero marca- presso la famiglia nella nostra guida per bere una to abbastanza direto, senza troppe deviazio- tazza di tè. Il campo I è posto in un comodo pia- ni; per contro, vuoi per la tpologia di terreno, noro erboso alle pendici della montagna, a quota che da erboso diventa decisamente roccioso, 3380 m. Per noi sei escursionist le tende sono vuoi per il contnuo passaggio di cavalli, si alza già piazzate, poiché utlizzate da altri. Tre tende un gran polverone. Dopo solamente 1 ora e 45 per dormire, una più grande per cucinare e con- minut arriviamo al campo II, posto a 4100 m sumare i past, la disponibilità di una toilete e di lungo un crinale roccioso. Decisamente un luo- una doccia alimentata dall’acqua del ghiacciaio: go meno comodo e ospitale rispeto al campo I. questo è il nostro campo base. L’organizzazione Ceven Travel è di tuto rispet- La cena diventa un trionfo degli aliment, grazie to, già lo avevamo appurato nei giorni scorsi, e alla giusta abilità di Bari, il cuoco curdo. Pasta, oggi conferma la nostra sensazione: all’arrivo verdure, dolci, formaggi e tè e cafè in quanttà al CII l’addeto ci consegna un saccheto pranzo fanno dimentcare le anguste dei giorni prece- contenente un panino, due dolcet e un frut- dent. Cominciamo a conoscerci un poco meglio; to, oltre a una botglieta d’acqua. Sempre per ognuno racconta i propri desideri e le proprie completare l’acclimatamento, qui sostamo al- esperienze. Infne tut a dormire non senza ave- meno un paio d’ore, quindi rapida discesa per re prima ascoltato e visto i curdi cantare e ballare. la cena al campo I.

46 NOTIZIARIO CAI VARALLO Giovedì 14 agosto 2014 rende la salita nel complesso non banale. Ormai Per Stefania il meccanismo richiesto dalla fase di la veta è vicina e lo sappiamo. Stringiamo i dent, acclimatazione di salita a un campo alto e quindi tanta è la voglia di arrivare. Tra l’altro una volta discesa al campo più basso per la notata è una messo piede sul ghiaccio il vento cala la sua forza nuova esperienza; questo aspeto, unito all’in- e tuto il gruppo unito e compato risale la pendi- cognita meteorologica, fa sì che il sonno not- ce della montagna. turno sia decisamente lattante… ore e ore nel Sono le 5.15, il sole sorge e noi siamo in cima. A sacco a pelo tra un dormiveglia e l’altro. Fortu- Stefania, come poche altre volte, lacrimano gli natamente per ciò che riguarda i malesseri det- occhi per la gioia e io sono enormemente felice tat dalle alte quote non sono un problema per di questa ennesima esperienza. Non fa freddo, ci entrambi, a diferenza del freddo intenso che dicono circa 0 gradi, e fortunatamente non sofa già all’Ojos de Salado le aveva creato non pochi vento; foto di rito, abbracci quindi veloce disce- dispiaceri. Dopo la solita abbondante colazione sa, tra le ultme folate di vento gelido, al campo si riparte per il campo II; lungo il cammino incro- II, dove il nostro cuoco ci aspeta con tè e cafè ciamo escursionist raggiant per avere portato a caldi, fete di torta, biscotni e fruta a quanttà termine la salita all’Ararat. Speriamo di avere la per festeggiare il successo. Smontamo poi ve- stessa fortuna, questo è sicuramente il pensiero locemente la tenda e giù al campo I, dove tra- unanime. scorriamo l’ultma note in montagna dopo una Consueto pranzo frugale, poi montamo la tenda pantagruelica cena. messa a disposizione dall’organizzazione, quindi Oggi peraltro e per l’intera giornata il cielo è ri- inganniamo il tempo in totale relax magari an- masto perennemente azzurro come mai lo ab- che distesi all’interno della tenda e sino all’ora biamo ammirato in quest giorni di permanenza di cena, fssata per le 16.30. D’altronde il tempo in terra turca; mai nemmeno una sola nuvoleta che ci rimane non è molto poiché intorno alle 2 a celare la bianca cima, che tanto volte ci giriamo di note partremo per l’assalto fnale alla cima. a riammirare compiaciut, sino a svenire per la Ognuno è chiuso nei propri pensieri; si cerca di stanchezza nelle nostre tende. alleggerire la tensione scherzando un poco ma Sabato 16 agosto 2014 con scarsi risultat. Il tempo sembra girare bene, Grazie allo sfnimento e alla inevitabile tensione vento assente e cielo sereno. accumulata, pesante dormita per tuto il grup- Venerdì 15 agosto 2014 po. Bari, il cuoco, ci fa trovare l’ultma colazione, Colazione rinforzata fssata per l’1, che per qual- più abbondante che mai: uova al tegamino, olive cuno sarà un problema già dopo pochi minut di nere e verdi, diversi tpi di formaggi locali, pomo- cammino. All’1.40 siamo pront e ci apprestamo dori, cetrioli, pane, marmellata, nutella, biscot a partire sotto un cielo stellato che promette e ovviamente tè e cafè. Ora possiamo deliziarci bene. Poco freddo, circa 6, 7 gradi, e vento as- senza timore per intestino e stomaco: in vetta sente. Una evidente traccia su terreno in buona siamo salit. Smontamo per l’ultma volta la ten- parte costtuito da ghiaione roccioso sale con for- da, carichiamo i cavalli e percorriamo a ritroso il te pendenza lungo la dorsale. Siamo tut munit percorso che conduce a Eli, in un’altra giornata di di frontali; in ogni caso la luna piena ci aiuta non cielo azzurro completamente sgombro da nubi, poco nell’individuare il percorso migliore, e poi una delizia che accresce il materiale fotografco, davant c’è la nostra guida che a qualcosa dovrà già ricco, di questa esperienza. pur servire! Tra l’altro oggi canta e fuma decisa- Giungiamo a Dogubayazit con un veloce fuori- mente meno del solito. Non siamo neanche a strada in poco più di mezz’ora e qui ci atendo- metà cammino quando il vento comincia a farsi no i compliment del signor Norbert della Ceven sentre, prima in maniera conciliabile poi decisa- Travel. Sostamo per riprendere fato e per con- mente freddo e incessante. Stefania, che patsce sentre lo scarico di tut i materiali, quindi velo- in modo partcolare il freddo alle mani, è costret- ce visita al palazzo Ishrak-Pascha e in altre 3 ore ta a indossare le mufole in piumino che ho ut- comode di pulmino, con annessa pausa pranzo, lizzato in passato durante le spedizioni sugli 8000 giungiamo a Van con un unico desiderio comune: m. Arriviamo al termine della lunga ripida trata farci una doccia dopo cinque giorni di astnenza, su roccia; ci fermiamo per indossare i ramponi quindi ultma cena nel ricco bufet dell’albergo. necessari per compiere la distanza terminale su Domenica 17 agosto 2014 ghiacciaio, decisamente meno acclive, e questo Rientro in Italia senza problemi.

NOTIZIARIO CAI VARALLO 47 Kilimanjaro 5895 m - Marangu Route 15 agosto 2014 testo e foto di Fabio Villa

“Vincere non signifca fnire al primo posto. Non sentero con grande cortesia. Al nostro “Thank signifca batere gli altri. you” rispondono con “You are welcome” (sei il Vincere signifca superare noi stessi. Superare benvenuto), “Hakuna matata” (non ci sono pro- il nostro corpo, i nostri limit e le nostre paure. blemi). Che dire dei veri signori della montagna: Vincere signifca sorpassare noi stessi e trasfor- senza il loro prezioso contributo uno senza fsico mare i nostri sogni in realtà”. [Kilian Jornet] come me la veta non la raggiungerebbe mai. Il secondo rifugio Horombo Hut si trova a 3720 È la matna della partenza. I bagagli sono pron- m. Un campo formato da tante casete da tre t. Zaini, scarponi e piumini sono stat metcolo- let a castello rivestte in legno e refetori dove samente sistemat. Ci aspeta un’alta montagna ceniamo a lume di candela. di cui ben poco conosciamo avvolta da un am- Il giorno seguente viene dedicato all’acclima- biente per ciascuno di noi nuovo: l’Africa. tamento. Ci svegliamo con calma e facciamo Io sono parecchio teso, ho dormito bene ma ora un’otma colazione. La base di Horombo Hut il- il pensiero della severità della veta mi preoc- luminata dal sole ha un aspeto più accogliente; cupa. Ascoltamo in albergo i suggeriment di la sera prima avvolta dalla nebbia e dal freddo chi è appena sceso dalla più alta veta del cont- appariva meno ospitale. nente, felici della conquista, ma nessuno di loro Accanto al capanno parlo con un signore mi- nasconde le difcoltà per raggiungere la cima. lanese di setantasete anni, aspeto distnto e Imbocchiamo l’ingresso della Marangu Rou- colto, pare incredibile vederlo a queste quote te. Un sentero molto semplice che si snoda in passeggiare con tanta calma. mezzo alla giungla in un ambiente surreale fato Per prender confdenza con l’alttudine facciamo di liane e muschi. Con le scimmie che salterel- una breve ascensione fno a Zebra Point 4200 lano sopra le nostre teste. Incredibile! Arrivia- m. Durante la salita mi intratengo con Marta. mo al primo rifugio Mandara Hut a 2720 m. È Parliamo di barca a vela, di viaggi con quella cu- umidissimo e fa abbastanza freddo. Ceniamo riosità e interesse che solo persone desiderose con minestra e delle otme patate. Il clima nel di scegliere queste avventure possono provare. gruppo è stupendo. Tra noi tre ragazzi di Milano: Come Giancarlo, Mauro e Catia, compagni di Giorgio, Andrea e Stefano. Straordinari! Sono un viaggio straordinari, ricchi di interessi. perfeto esempio di amicizia. Sincera, scherzo- Durante una pausa mi sofermo su un sasso a sa, collaboratva. Animano tut noi con batute scrivere. Un masso enorme penso getato lì dal e canzoni. Il morale è alto. vulcano migliaia di anni fa. Di fronte a noi, na- Il giorno successivo, superata la nebbia, pro- scosta tra le nuvole la grande montagna. Alle cede in modo piacevole. La vegetazione inizia nostre spalle la savana. a diradarsi in arbust carichi di fori colorat. Le Tante volte domando a me stesso perché scelgo guide ci precedono e ci accompagnano con un quest viaggi. La risposta la trovo nell’emozioni passo molto lento. “Slowly, slowly!” dicono o che provo. Nella fatca, nella difcoltà per perce- nella loro lingua: “Pole, pole!”. Vogliono farci pirle. Nell’atesa di viverle, quando la tensione risparmiare il massimo delle energie e prender cresce. Quando per mesi, a volte anni il pensiero quota il più lentamente possibile. Tra noi il nipo- si ripone in un obbietvo. Lo studio per poterlo te ormai sessantaduenne del primo locale che realizzare. L’atenzione a ogni detaglio per po- nel lontano 1889 salì il Kilimanjaro. Sono uo- terlo conquistare. mini semplici, umili che hanno salito la grande Il giorno seguente imbocchiamo il cammino che montagna più di cento volte. Una vita fatcosa, ci porterà fno al rifugio Kibo Hut 4720 m. Fi- che nella montagna, nel suo valore e nel suo nora il sentero è semplicissimo, ben defnito e rispeto scandisce le proprie regole. Accanto a con lieve dislivello. Tutavia, arrivat al rifugio, loro i portatori, personaggi eroici che salgono in tant di noi la quota inizia a farsi sentre. L’ap- con più di vent chili sulle spalle e sulla testa, con petto cala e il freddo inizia a esser importante. un passo ben più spedito del nostro. Salgono il Le poche ore che precedono la partenza le tra-

48 NOTIZIARIO CAI VARALLO scorriamo tentando di riposare. A mezzanote che tante volte in questo viaggio mi ha aiutato partamo, dopo una veloce ma calda colazione. quando la forte tosse mi indeboliva. Poco dietro Siamo in fla con le nostre pile frontali. Ben equi- di me i tre ragazzi di Milano con un’altra guida. paggiat per il freddo. Con passo estremamente Andrea è provatissimo. Non è il momento di lento procediamo. L’importante è non sforza- abbandonare. Così mi avvio per raggiungere il re e respirare bene. Alcuni di noi vorrebbero primo gruppeto. Inizio a vedere il ghiacciaio. procedere più velocemente. Non so quanto sia Il vulcano si presenta con uno scenario irreale, prudente. Io proseguo con il lento passo della sprazzi di neve nell’ampia conca. Un paesaggio guida. La salita è parecchio ripida, si prosegue a lunare addolcito dalle luci dell’alba. zig zag sulla pietraia per prender quota poco alla Incontro Davide, Matteo e Massimiliano che volta. Durante le pause tento di rifocillarmi con stanno ritornando, mi dicono che manca poco. del miele che un portatore miracolosamente mi Proseguo! ha regalato. Fa freddo. A trat mi si chiudono A un trato la veta, con il cartello Africa’s Hi- gli occhi anche mentre cammino. Ora è dura. ghest Point 5895 m. Non tratengo le lacrime. Quanto meno per me. Ma non mollo mai! Ai Penso a casa, a mamma e papà, che ancora primi bagliori dell’alba siamo a Gilman’s Point non sanno fn dove sono arrivato. Penso ai miei 5685 m. Alle nostre spalle il Kenya. Illuminato adorat nipotni. È per loro che ho scelto questa dalle prime luci del mattino. Uno spettacolo cima. Il contnente che li ha vist nascere. Spe- mai visto. L’Africa che cinquemila metri più in ro un giorno siano orgogliosi del loro zio. Che basso all’infnito si estende tra prateria e pover- a loro dedica questa straordinaria ascesa. Una tà. Noi a pochi metri dalla cresta fnale. Il sole salita che eleva oltre i confni del reale e per- mi dona nuove energie. La parte più scoscesa mete con ancor più forza, con più vicinanza di sembra esser terminata. Siamo stanchi ma non ringraziare Chi ancora una volta mi ha permesso è possibile mollare ora. Poco avant a me Ros- di raggiungere anche questa cima che per me è sana con una guida, una ragazza straordinaria una stupenda vitoria.

NOTIZIARIO CAI VARALLO 49 Sulla montagna di lapislazzuli Damavand (Iran) - Agosto 2014 testo e foto di Enrico Antoniet

… ciao… dove vai in ferie? … in Iran? ... in Iran??? do verso la veta compaiono tante luci, la mon- ...ma secondo me non è tanto indicato … sei si- tagna dà la sensazione di essere viva. Abbiamo curo? superato i primi 250 metri di dislivello e Muji ci Questa all’incirca era la reazione di chi mi chie- ferma: si fa la prima tappa, così dice che arri- deva dove sarei andato in vacanza. Chiedendo veremo tut in veta. Contamo sulla sua espe- invece a chi ci era già stato, le informazioni era- rienza. Fatchiamo a trovare un equilibrio con no di tut’altro genere. Posso confermare che la temperatura e così contnuiamo a trafcare l’Iran è un paese dove ci si muove senza part- sull’abbigliamento. Le soste da questo punto di colari problemi e si incontra gente accogliente, vista non aiutano. Malgrado le temperature non felice di conoscert e curiosa di chiedere il tuo siano rigide inizio a patre freddo alle mani e ai pensiero sul loro paese. piedi. La montagna più alta dell’Iran e del Medio Si cammina, la pendenza è sostenuta, il tempo Oriente è il monte Damavand, un vulcano inat- trascorre, arriva l’alba e il sole proieta l’ombra tvo con la presenza di esalazioni sulfuree, alto della cima del Damavand. Ci sembra più vicina 5671 m. adesso. Quatrocento… 500…600 metri… sono Sono le 5 del matno, alla fontana del rifugio passate due ore… piano piano aumentano i me- Bargah l’acqua è ghiacciata e le nostre frontali tri fat e diminuiscono quelli da fare. Adesso le sono pronte per accompagnarci, in atesa che soste si fanno più frequent e più lunghe. l’alba prenda il sopravvento sul buio. Davanti Nel frattempo il vento è aumentato. Decido Muji scandisce il passo, lento; la strada da per- d’indossare pantaloni e giacca antvento, ormai correre è lunga. Siamo tutti in fila, Amir e Alì non rischio di avere caldo. Il cielo è terso e la chiudono la colonna. Il susseguirsi delle lampa- forma conica di questa montagna ci permete de crea una bella atmosfera. Volgendo lo sguar- di spaziare con la vista. Siamo a circa 5500 me-

50 NOTIZIARIO CAI VARALLO NOTIZIARIO CAI VARALLO 51 tri; fnalmente possiamo vedere la veta davant quote non si può dare niente per scontato. Ci a noi. Ora procediamo alternando piccoli trat diamo una sistemata, l’unica acqua è una canna a soste brevi; l’ambiente è cambiato, il fondo è a geto contnuo a fanco dei wc, dove a tute le sabbioso, di colore grigio, tendente al giallo per ore c’è coda. Oltre a essere utlizzata dagli ospit la presenza di zolfo. Una sosta per ammirare le del rifugio ci sono anche coloro che campeggia- esalazioni solforose sparate dalle viscere della no nei dintorni. Ceniamo molto presto, le guide terra. Sono spettacolari ed emozionanti, non ci dicono che poi la zona pranzo diventerà un comprometono la respirazione ma sono molto dormitorio. Sul tavolo compare miracolosamen- fastdiose per gli occhi, miscelandosi con la pol- te un pezzo di pecorino di Norcia, è il nostro pre- vere sollevata dal vento. mio per la salita. Domani rientreremo a Polur, L’ultmo sforzo, sono passate sete ore da quan- un po’ di nostalgia si farà sentre. do ci siamo messi in cammino e siamo nel pic- Per salire sul Damavand occorre raggiungere il colo anfteatro che forma la cima. Siamo arriva- paese di Polur a 2230 m che dista circa due ore t tut e 13 e questo ci rende ancora più felici. di bus da Teheran. Possibilità di pernotamento Esplodono gli abbracci a liberare la tensione, la al campo Polur, costruito dalla Federazione alpi- paura di non imbroccare la giornata giusta per nistca iraniana, dopodiché si sale con un mez- riuscire a salire. Mi perdo a fotografare fnchè zo 4x4 a Saheb al Zaman, la moschea, a quota Muji mi raggiunge per dirmi che dobbiamo 3020 m. La prima tappa porta al rifugio Bargah scendere. Seguiamo un itnerario diverso, an- a 4200 m con possibilità di pernotamento (in cora più direto. Il pendio a fondo sabbioso è alternatva è possibile campeggiare nei pressi invitante, mi meto a correre per raggiungere il con tenda propria). Da qui si sale diretamen- gruppo, dimentcandomi che siamo a 5600 me- te fno alla cima del Damavand, 5671 m. senza tri e in un atmo mi trovo ad ansimare senza os- pestare un flo di neve (in agosto). La salita in sigeno. Proseguiamo la discesa aspetando chi è primavera viene efetuata anche con gli sci e più afatcato; verso le 16 siamo di ritorno al ri- a vedere i pendii viene da pensare che sia una fugio Bargah. Siamo molto soddisfat, a queste bella discesa.

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52 NOTIZIARIO CAI VARALLO Laida Weg: la brutta strada e la leggenda del Tagliaferro testo e Foto di Adriano Maggi

Su invito di Roberto Cairo, che ancora ringra- l’uscita in parete scoprendo però che le poche zio per l’opportunità, cercherò di raccontarvi la relazioni esistent sul web citano la “bruta stra- nostra recente escursione alla “magica” Laida da” del Tagliaferro esclusivamente riferendosi Weg del Tagliaferro. Perdonate gli errori: sono alla popolare leggenda: “Un giorno un cacciato- un buon camminatore, ma non posso afermare re si era avviato sulla Laida Weg (la bruta stra- altretanto come scritore… da) che da Alagna porta a Rima scavalcando il Quest’estate, nei pochi giorni concessi dal me- Monte Tagliaferro. Giunto circa a metà del cam- teo, ho provato a rivolgere la mia atenzione alle mino trovò un grota e incuriosito vi entrò. Con belle e selvagge creste valsesiane, trovandomi grande sorpresa la trovò piena di monete d’o- così il 16 agosto a salire in veta al Tagliaferro ro, dobloni e zecchini lucent che allegramente passando per la val Nonai e la boccheta di Mo- cominciò a raccogliere riempiendone tasche e anda. Preso dall’entusiasmo, oltre che dal diver- zaino. Quando ne ebbe raccolte tante quante ne tmento, era mia intenzione proseguire lungo poteva portare decise di uscire ma trovò l’aper- questa dorsale, percorsa fn qui integralmente tura della grota sbarrata da un enorme rospo. in tre tappe, partendo da Mollia e la cima Sajon- Disperando di poter tornare a casa il cacciatore chè. Ma come potevo fare? Scendere per la cre- provò a lasciare nella grota parte dell’oro rac- sta nord è impensabile, ma mi spiaceva saltare colto e vide che il mostro rimpiccioliva, ma non tuta questa parte per riprendere al Colle Mud… abbastanza da lasciare un varco sufciente all’u- Idea: proverò ad atraversare la parete nord per scita. Solo dopo aver rivoltato ogni tasca e tol- la Laida Weg, non l’ho mai fata! to anche l’ultma monetna nascosta sul fondo Cerco quindi di programmare nel miglior modo dello zaino il giovane riuscì a uscire dalla grota

Il punto di inizio di Laida Weg

NOTIZIARIO CAI VARALLO 53 e tornò a casa povero come era partto” (da Co- legato, e con qualche passo su infde roccete li- stantno Burla, Leggende alpine e Veglie all’alpe, sce e bagnate, riusciamo a raggiungere la cresta. ed. Corradini). Uno stupendo racconto, che ci La conformazione della montagna non consente lascia comunque completamente all’oscuro su ancora di scorgere l’ingresso della cengia, quin- come sia realmente la cengia. Non importa: se di non ci resta che salire la dorsale osservando ci passano dal tempo dei saraceni, vorremo ben frequentemente cosa ci sia verso il baratro della riuscire a passarci anche noi! Valmontasca. Rima, 23 agosto - ore 7.15 Ecco, all’improvviso, apparire un grande ter- Oggi c’è con me anche l’amica Edgarda, del tuto razzo verde panoramico, segnalato anche dalla ignara di quel che sia la Laida Weg. “Edy, vieni con presenza di alcuni vecchi cavi metallici interra- me domani che andiamo alla Laida Weg”. “Laida t e dai rest di un mureto… Ci siamo, ora non che? Mai sentta nominare”. “La cengia del Ta- ci resta che percorrere la Weg. Casco, imbrago gliaferro... e se ci va bene torniamo col tesoro!” (non ci leghiamo) e via che entriamo in parete. Nel dubbio portamo con noi anche il completo Nella prima parte, quella meno ripida, la cengia kit alpinistco, che poi si rivelerà quasi del tuto è sempre molto ampia (3-4 metri) e si riesce a inutle, e ci avviamo seguendo il percorso clas- camminarci sopra tranquillamente senza avver- sico per il colle Mud e il Tagliaferro. Poco prima tre minimamente l’esposizione. Nella seconda di raggiungere l’alpeggio Scarpia Superiore, nei parte, quella più ripida, la cengia si allarga ulte- pressi di un grande masso, lasciamo il sentero riormente ma alcune malferme giavine tendono segnalato e atraversiamo il ruscello portandoci a rallentare un poco il passo. a ridosso della cresta est per contnuare sul ver- Spetacolare lo scorcio panoramico sulla soto- sante della vallata meno ricoperto da arbust. stante Valmontasca dove si contano le numero- Ci alziamo in direzione del più ripido e streto se persone, “formichine” intente a inseguirsi o canale destro, che dal basso pare tuto ben col- scontrarsi sul loro defnito percorso.

L’arrivo sulla cresta nord del Tagliaferro

54 NOTIZIARIO CAI VARALLO Ore 12.30, cresta NO Siamo arrivat alla cresta nord-ovest, atraver- sando tuta la magnifca parete nord del Taglia- ferro sempre camminando tranquillamente con i bastoncini alla mano. Ora possiamo permet- terci anche la meritata pausa pranzo tenendo però un occhio vigile ai nuvoloni che hanno già inghiotto il Rosa. Un abbondante mezz’ora di pausa, passata a contemplare il panorama ver- tcale e via che si riparte. Al rientro atraversiamo molto più celermente la parete riportandoci all’uscita NE, salutamo Laida e ricominciamo a scendere verso l’alpe Scarpia Superiore passando però al centro del- la vallata litgando con le tormentose ontanelle alpine. Rima - ore 16.45 Siamo di nuovo a Rima, poveri come siamo par- titi. Ora quel che ci manca per concludere al meglio la gita è solamente andare a brindare al Laida Weg pub, ce lo siamo meritat. Adriano ed Edgarda colgono l’occasione per porgere un cordiale saluto e un augurio di tanta buona montagna a tut gli amici del Cai Varallo. Laida Weg

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NOTIZIARIO CAI VARALLO 55 Via degli Italiani alla Parrot Prima invernale nel ’45 o nel ’56? di Roberto Cairo

Qualcosa non quadra... Per puro caso leggo in vi militari per molto tempo e che poi sia stata classe lo scrito di Leo Colombo che l’insegnante dimentcata? Come si colloca in questo quadro di storia ha scelto come letura per gli allievi del- il racconto di un’altra missione partgiana del 2 la classe quinta: si racconta di una missione se- gennaio 1945 dalla Capanna Gnifet a Losanna greta partgiana, probabilmente con lo scopo di atraverso il colle del Lys, pubblicato dallo stesso portare document e informazioni, dalla Valsesia Colombo il 12 luglio 1946 sulla rivista “Lo Part- alla Svizzera passando per la “via degli italiani” san”? C’è una coincidenza di date o sono state alla punta Parrot. Siamo nel gennaio del 1945, due le missioni? I dubbi rimangono... ancora in piena guerra e la via non è mai stata Mi sembra comunque che il manoscrito di Leo percorsa nella stagione invernale... Questa, agli Colombo sia un documento importante da co- occhi di un alpinista, è una notzia veramente noscere, di piacevole letura e, fno a prova con- ghiota. traria, atendibile. Stai a vedere che, forse, noi Vado a controllare. La cosa migliore è consultare valsesiani riusciamo fnalmente a riprenderci il la guida del Monte Rosa di Guido Buscaini (col- primato della salita invernale alla Parrot, fno ad lana Guida dei mont d’Italia Tci/Cai) che riporta ora atribuita ai genovesi Cavalieri e Sabbadini, testualmente: “Punta Parrot 4436 m, crestone alpinist di tuto rispeto di quegli anni. sud-est (via degli italiani). Prima invernale: Enri- È perciò con piacere che presento questo do- co Cavalieri e Carlo Sabbadini (Sezione di Geno- cumento: non è inedito perché è già stato pub- va) con Aldo Viot, 29 dicembre 1956”. Ricon- blicato sulla rivista partgiana “Resistenza uni- trollo nella biblioteca sezionale: l’ascensione dei ta” dell’otobre 1980; ne è forse stata ignorata genovesi è ricordata anche nella Rivista mensile l’importanza per la storia alpinistca del Monte Cai del 1957. Purtroppo non mi è stato possibi- Rosa? La guida del Buscaini è del 1991 e quindi le verifcare che cosa è riportato sul libreto da successiva alla pubblicazione. guida di Jocu Chiara per togliere ogni dubbio. Accompagno lo scrito con un breve ricordo dei Comunque avevo ragione, o una notzia o l’altra protagonist, Jocu Chiara e Leo Colombo, due non sono correte... È difcile capire che cosa fgure mitche della Resistenza valsesiana, gen- sia successo, solitamente la guida del Buscaini tlmente inviato dal professor Pagano, diretore è più che atendibile: può darsi che l’ascensio- dell’Isrsc-Bivc. ne del 1945 sia stata tenuta segreta per mot- Buona letura.

Invernale della Parrot dal versante valsesiano in una prima ascensione con Jocu Chiara e Jupi Debernardi nel corso di una missione partigiana (gennaio 1945) di Leo Colombo

Siamo ai primi giorni del gennaio 1945 durante Tristezza e ansia mi pervadono, mentre si accre- i quali la neve contnua a ispessire la sua coltre sce in me un senso di preoccupazione nell’at- sui tet di case e baite e ricolmare le orme sulla tesa di Tita (Batsta Corte), la famosa stafeta strada e i viotoli interni di Piode, ove mi trovo. partgiana che mantene il collegamento tra me Sono ospite nascosto di don Alfo Cristna (nat- e il commissario Cino Moscatelli. La madre del vo di Varallo), parroco del paese e anche di Ras- parroco mi circonda d’ogni premura, proprio sa, ove i fascist hanno inferito recentemente una gran brava donna, una mamma (cosa si può con ferocia inaudita (15 fucilat e torturat), te- dire di più?), sempre pronta ad aiutare e con- stmone lo stesso don Alfo, le cui parole fram- fortare con parole piene di saggezza e di fede miste a singult mi raccontano cose tremende e con un piato di minestra ben calda. Mentre, accadute in questa valle, vicende che mi fanno accanto alla stufa, si sta parlando di quel che ci raccapricciare. riserverà il futuro, ritorniamo subito al presente

56 NOTIZIARIO CAI VARALLO al sopraggiungere afannato di una vecchieta che avverte che, poco discosto, si sono sofer- mat un uomo e un ragazzo. Da uno spiraglio della porta osservo per un istante le due figure e il mio cuore si apre di gioia: sono il Tita con suo figlio Piero di 12 anni. Racconteranno che sono giunt fn qui in costante pericolo da Valduggia, atraversando una montagna dopo l’altra; portando con sé stanchezza mascherata dalla soddisfazione di passarmi notzie preziose. Il tempo stringe, una streta di mano, un abbraccio, un saluto a colo- ro che a Piode costtuiscono un gruppo di nostri informatori, Nino De Luca e altri; un arrivederci a don Alfo e alla “mamma” e poi via, in direzio- ne di Alagna con gli sci sulle spalle. Raggiungo ben presto Campertogno e, mentre atraverso il paese, molt amici mi salutano e, ammiccando, mi regalano un po’ di quel conforto che in certe occasioni t fa sentre meno solo e più fducio- so nell’avvenire. A Mollia poi un buon grappino fretoloso mi rinfranca del tuto, mentre ripren- do il cammino verso Riva Valdobbia che dopo La punta Parrot in veste invernale un po’ intravedo. Cammino da quasi due ore ma non sono stan- co; intanto penso all’amico partigiano Remo Jacchet, del quale non potrò mai dimentca- Carmellino che appunto a Riva mi atende, an- re quanto ha fato, impegnandosi con tute le cora piutosto malconcio per le percosse rice- risorse, unitamente a sua moglie, per il nostro vute per mano dei fascist. Mi chiedo quando movimento. Poco dopo ci raggiunge Giacomo fnirà questa maledeta guerra, quando atroci- Chiara, il gigantesco e atletco Jocu, sempre pie- tà, crudeltà e barbarie non inferiranno più in no di allegria e otmismo, e con lui iniziamo a questa Valsesia ormai già troppo tormentata discutere il piano per il viaggio verso la Svizze- solo perché vuole essere libera. Con quest e ra. Vengono messe sul tavolo le alternatve di altri trist pensieri quasi non mi accorgo di aver itnerari che ci rimangono, poiché i passi meno raggiunto il paese. impegnatvi sono tut controllat dai fascist; ci Vado da Carmellino che, in tuta freta, mi rac- rimane il colle del Lys oppure la salita alla ca- conta i suoi travagli senza commentarli, senza panna Resegot per discendere quindi a Macu- commiserarsi. gnaga. E da qui, poi? Tut i passi di confne sono Mi consegna un paio di ramponi per Jupi De- piantonat dai nemici e perciò molto pericolosi. bernardi il quale, nell’ultmo rientro dal confne Chiara taglia corto e propone la via più difcile: svizzero, li aveva perdut: un cin cin con un bic- la Parrot. Su quella parete, siamo cert, non in- chiere di vino, un vicendevole “alegrü” e sono contreremo anima viva. già sulla via per Alagna. E qui, come al solito, La via, nella sua veste invernale, è sicura; anche succede quello che un neofita non potrebbe se l’impresa appare quasi pazzesca decidiamo mai capire: tut sanno che qualcuno è arrivato, per questa. Come equipaggiamento ci dotamo ma il paese appare desolatamente inanimato, di tre paia di sci cort, altretant di occhiali, ram- deserto. Poi si mette in azione quella che da poni, guant, ghete; tre picozze, una corda da militare si chiama “radio scarpa” e dopo pochi 35 metri, un cordino da valanga, una botglia minut mi raggiungono, quasi sort dal nulla (la di grappa, una scatola di grasso antcongelante prudenza non è mai troppa), i fratelli Debernar- per i piedi, 2 chili fra lardo, formaggio, pane e di, Jupi ed Enea, due fgure leggendarie per le polenta e un po’ di zucchero e cioccolata, viveri loro imprese. regalatci dall’alagnese Carlo Gagliardini. Essi mi conducono a casa della guida Ismaele Trascorriamo poi il resto della giornata discu-

NOTIZIARIO CAI VARALLO 57 tendo sugli argoment più disparat; trascuria- gli sci per metere i ramponi. Cominciamo a in- mo volutamente ulteriori previsioni sulla sca- contrare le prime difcoltà a causa del vetrato; lata; inutle preoccuparci oggi, domani ne avre- quasi ovunque il vento ha spazzato via la neve mo abbastanza di problemi... Una cena frugale lasciando solo un infdo strato di ghiaccio. Chia- e poi un sonno non troppo ristoratore: il subco- ra comincia a scalinare con la picozza e avvici- sciente non ci lascia staccare completamente niamo a poco a poco la capanna. Dopo un paio da quel che ci atende, ed è naturale, altriment d’ore la raggiungiamo e constatamo con un po’ saremmo degli incoscient. di amarezza che il lato dove è situata l’entrata Il giorno seguente, alle cinque, è ancor buio è sepolto da circa due metri e mezzo di neve e quando partiamo. Dopo aver lasciato a Enea ghiaccio. Ci metamo subito al lavoro per aprire frasi in codice cifrato in modo che si possa sape- un varco e vi riusciamo in tempo relatvamente re se e quando saremo in Svizzera e quando ri- breve. All’interno del rifugio si era infltrata del- entreremo dal monte Moro o da altri passi, egli la neve, ma Debernardi ci dà una dimostrazione ci saluta melanconicamente. Avrebbe voluto delle sue dot di organizzatore nelle situazioni essere dei nostri ma, purtroppo, era indispen- precarie onde sistemarci alla meglio con l’au- sabile che rimanesse sul posto per qualsiasi silio di un gioco di corde. Verso le sedici, con evenienza. Il freddo è molto intenso e, quando la legna che abbiamo portato, accendiamo la raggiungiamo le miniere d’oro, facciamo provvi- stufa e mangiamo tuto quello che è soggeto sta di legna. Alle sete superiamo la caldaia Bliz, al gelo: pane, formaggio, mentre cuciniamo la la nostra marcia è piutosto spedita perché la polenta che metamo poi in un panno, con il neve tene bene. Proseguiamo alla volta delle burro e il poco formaggio che resta. Vigne mentre su di noi incombe con tuta la sua Atendiamo la note discorrendo serenamen- maestosità il Rosa. te e, quando essa sopraggiunge, ci sistemiamo Un rosso di fuoco lo stampa su un cielo color alla meglio e dormiamo. Verso l’una mi sveglio violeto: uno spetacolo grandioso, quasi ipno- ed esco dalla capanna a osservare il tempo: il tco, goduto tante volte ma sempre nuovo. La freddo è siderale, il cielo è meravigliosamen- Capanna Margherita, colpita dai raggi del sole, te pulito e stellato; rientro e mi riaddormento. manda vividi bagliori col suo “vestto” di rame Alle quatro ci svegliamo, ci scrolliamo di dosso e sembra una stella che vince la luce del giorno, l’intorpidimento mettendoci subito al lavoro ma il nostro sguardo è inevitabilmente atrato onde non lasciare nulla al caso e predisporre dalla parete, dalla Parrot. Verso le nove sosta- tuto e bene per la scalata. mo sotto l’alpe delle Vigne per mangiare un Gli sci costtuiscono un problema e, fssato l’or- boccone; quindi riprendiamo il cammino e ben dine di cordata, ci prepariamo a partre: Jocu presto ci troviamo sulla morena del ghiacciaio; sarà in testa seguito da me, quindi da Jupi. Io la neve è sempre buona e marciamo piutosto prendo due paia di sci per lasciare a Chiara la spedit alternandoci nel tracciare la pista. massima libertà di movimenti e li lego bene A un certo punto Jupi, buon cacciatore, avvista nel sacco; così fa pure Debernardi. Sappiamo due magnifche aquile che volteggiano sopra di che, una volta usciti dalla capanna, non po- noi e che ci fanno compagnia per quasi tuto il tremo permeterci di fermarci per operazioni giorno. Siamo tanto impegnat nella salita, par- di riassestamento del materiale; meglio farlo liamo poco, ognuno immerso nei suoi pensieri: bene prima e in modo defnitvo. Alle sei sia- i miei rincorrono le vicende dei nostri partgiani mo pront a partre: metamo i ramponi dopo che combatono nella pianura impartendo duri aver sistemato la capanna e quindi cominciamo colpi ai fascist. Nell’incontro del giorno prima il subito a lavorare di picozza, in ispecie il capo- Tita mi aveva raccontato molte cose che aveva cordata Chiara che con la sua “canterà” tuto il ascoltato da Cino e queste cose mi danno oggi giorno. Su di noi incombe la parete che, ancora tanto entusiasmo e tanta forza nel cuore di una avvolta nella penombra che segue l’alba, appa- montagna fredda, dura da vincere ma anche ami- re come una nera muraglia invalicabile. A volte, ca. Così è anche per Jocu e Jupi: non ci parliamo, purtroppo non troppo spesso, incontriamo dei ma probabilmente pensiamo alle stesse cose. trat innevat non ghiacciat e ciò ci permete di Giungiamo al terminale orientale del ghiaccia- salire un po’ spedit. Il sole ci viene incontro co- io delle Piode, soto le rocce da cui inizia la via minciando a inondare di luce la Capanna Mar- per la capanna Valsesia. A malincuore togliamo gherita, mentre soto di noi il ghiacciaio delle

58 NOTIZIARIO CAI VARALLO Piode pare che atenda anch’esso un poco di Ha un atmo di esitazione: con la picozza bat- calore per cominciare a muoversi. te tutt’intorno, incredibilmente sospeso nel È già da qualche ora che siamo impegnat nell’a- vuoto, tenuto solo dalle punte anteriori dei scensione, accompagnat solo dal secco lavoro ramponi e dalle dita di una mano insinuate in delle picozze al quale si aggiunge, talvolta, il un anfrato. Un’esclamazione rabbiosa, quindi sordo brontolio dei seracchi e, dacché il sole ha desiste: un piccolo nevaio pensile minaccia di raggiunto le cime, il crepito di cornici di ghiac- piombare in basso da un momento all’altro e di cio che s’infrangono chissà dove. A un certo travolgerci. Sarebbe la fne. Il silenzio prelude a punto Chiara lascia sulla destra il consueto per- qualcosa di drammatco, ma non accade nulla. corso estvo (la via degli italiani) per poggiare Jocu, con una lentezza esasperante ma neces- decisamente sulla sinistra ove placche di neve saria, si riporta sulla destra; gli diamo tuta la consistente permettono una maggior presa corda che abbiamo e, dopo un tempo che sem- dei ramponi; in tal modo procediamo più rapi- bra un’eternità, giunge sopra lo spuntone che damente e in condizioni di maggior sicurezza. per il Lampugnani “accrebbe la volutà dell’ar- Questa scelta, come altre che si presenteranno rampicata”. lungo questo itnerario invernale della Parrot, Dopo un momento arriviamo anche noi e ci ri- rivelano ancora una volta le eccezionali dot di troviamo ancora insieme e insieme cerchiamo alpinista di Jocu che, instancabile, studia a ogni una soluzione per uscire da questa situazione. passo la montagna: non la teme ma la rispeta Non sono molt i tri di corda che ci separano perché ne conosce i segret e le insidie, mentre dalla calota terminale: Chiara parte con tuta Jupi, nella lenta ma contnua progressione, si la lunghezza della fune, mentre io e Jupi gli fac- riconferma un montanaro magnifco. ciamo sicurezza su un’esile ma salda crestna di Lasciamo pure sulla destra quello spuntone che ghiaccio: da ambedue i lat soto di noi la parete il Lampugnani, in “Vete”, descrive come “una si perde in uno spaventoso abisso di mille me- piccola sporgenza sulla parete, un’increspatura tri, mentre al di sopra di noi è pressoché stra- fata di massi pericolant, di lastroni ert”, quindi piombante. Talvolta il nostro amico scompare un trato di neve fresca e di poco afdamento alla vista, lo sentamo brontolare chissà quale obbliga Chiara a rientrare sulla via estva. Un cantlena mentre lavora di picozza e ramponi, labbro di ghiaccio ben saldato con la roccia sot- poi ricompare come venisse dal nulla: “Corda!” tostante ci permete un breve riposo: ne ave- e noi raggiungiamo, elevandoci via via di quota, vamo bisogno. Continuiamo però a muovere posizioni di relatva sicurezza. le dita delle mani e dei piedi perché tendono a Il volto di Chiara si mimetzza con il ghiaccio cir- intorpidirsi; nonostante il sole, il freddo è sem- costante: è una maschera bianca nella quale si pre intenso. indovina la fessura delle labbra perché vi pen- Ora si presenta a noi il tratto più difficile: le dono stalattiti di fiato e sudore rappresi che rocce sono interamente coperte di vetrato, la sembrano dei grossi dent. Non abbiamo idea di parete sovrastante è quasi vertcale e a volte mi quanto durino queste manovre, questa parete trovo i ramponi di Chiara appena sopra la fac- non fnisce mai, come se si allungasse man mano cia. Egli, nel suo silenzio che è anche il nostro, ci che noi tentiamo di raggiungerne la cima. Gli fa intendere che siamo impegnat al massimo. orologi sono nei sacchi e il sole ha già compiuto Ogni tanto esclamazioni quasi taglient: “Cor- un bell’arco di cielo da quando abbiamo iniziato da”, “Sicurezza”, “Molla”, “Atenzione”. I pas- la scalata. La quota si fa sempre più sentre, a saggi sono molto delicat ma Chiara, colla sua ogni sforzo il cuore bate forte contro il peto, forza di arrampicatore nato, ci fa sentre sicuri. ma contnuiamo a innalzarci in una progressione A un trato ci avverte che si trova ad afrontare vertcale, in un alternarsi di soste per fare sicu- un passaggio partcolarmente duro e chiede il rezza e di corse per avvicinarci a Chiara e dargli massimo della sicurezza: “Altriment voliamo corda. Trascorriamo in tal modo un bel po’ di tutti all’inferno” aggiunge scherzosamente, tempo. Quanto, ripeto, non lo sappiamo, ma ci mentre io penso che nell’inferno ci siamo già. sembra un’eternità. C’è infne un momento in Jupi si rivolge a me ammiccando e ci incolliamo cui i ramponi di Chiara sostano molto più a lungo alla parete. Chiara si porta tuto sulla sinistra del solito nello stesso punto; egli ha quasi tuta e, con il riverbero del sole sul ghiaccio, pare un la lunghezza della corda e uno sperone di ghiac- grande ragno su una tela di cristalli. cio lo nasconde parzialmente alla vista. Sento il

NOTIZIARIO CAI VARALLO 59 lavoro della picozza che lavora accompagnato (fra cui il partgiano Oreste Camaschella di Va- dal consueto parloto di Chiara che, da un po’, rallo e Atlia Salsa, fglia del ben conosciuto fer- fa compagnia a se stesso. Che abbia incontrato vente partgiano di Quarona) questo ghiacciaio, difcoltà estreme? Non gli chiediamo nulla per a completamento di un tour di ascensioni fate non interrompere quel rapporto quasi magico nei giorni precedenti sul Monte Bianco e sul che esiste fra lui e la montagna: la sua è una lota Cervino, mi fermerò poco soto a quel luogo di ma non una sfda, perché noi dobbiamo passare sosta per commemorare lo stesso povero Jocu, per forza di lì, non solo per noi stessi ma per tut- ingoiato da un crepaccio nel corso di un’enne- t gli altri! La corda si tende ancor più, la mollo sima missione e il cui corpo era stato ritrovato lentamente mentre il suo struscio sulla giacca poco tempo prima, non molto discosto dalla a vento, non so perché, mi sembra una carez- Bétemps. za. Pezzi di ghiaccio, fortunatamente, piovono Raggiungiamo la capanna che è già pomeriggio tut’intorno e si perdono sibilando nella voragi- tardo e qui ci fermiamo a mangiare un boccone ne sotostante. Ancora un po’, ancora un po’ e, per reintegrare, almeno in parte, le calorie spe- mentre sto per gridare a Chiara che non c’è più se ma non ci riposiamo perché tosto ci meta- corda, è lui che grida: un grido gioioso, ha forato mo sulla scia di tracce che, pensiamo, lasciate la calota, è sulla veta. Un atmo e poi mete in da guardie svizzere che infat troviamo al no- tro la corda e noi saliamo, metamo le mani ne- stro arrivo a Rifelalp mentre ci atendono. Ci gli appigli, “calciamo” il ghiaccio con i ramponi, chiedono i document e io do la parola d’ordi- raggiungiamo il “camino” scavato da Chiara nella ne: “Tenente Richard de la police de Losanne!”. calota, lo superiamo e, fnalmente, usciamo in Ci concediamo tutti insieme un buon caffè e territorio svizzero. poi via alla volta di Zermat mentre comincia Ci abbracciamo ai 4436 metri della Parrot, dan- a imbrunire: vi giungiamo avvolt dall’oscurità. do delle grandi manate sulle spalle a Jocu: è il Da Zermat faccio subito sapere a Losanna che nostro modo per ringraziare il caro amico per sono in arrivo e da qui parto con il trenino la tuto quello che ha saputo fare. Un vento geli- matna presto del giorno seguente, mentre i do si insinua negli indument come per avver- miei amici rimangono ad atendermi nell’acco- trci che non è il momento di fermarci. Ci por- gliente paesino svizzero. A Losanna, prima mi tamo allora al colle Sesia dove, raggiuntolo in presento alla polizia locale, quindi mi reco dal breve, ci togliamo i ramponi e calziamo gli sci. console italiano Belia che mi riceve in compa- Non mangiamo nulla, perché vogliamo subito gnia del nostro rappresentante: l’ambasciatore riprendere il cammino verso la capanna Bétem- Michele Lanza. Insieme partamo poi alla volta ps, ma ci permettiamo una buona sorsata di del consolato inglese di Berna donde, adempiu- grappa, mentre Chiara, alludendo alla via che t i doveri della missione, rientriamo in serata avevamo appena compiuto con le sue variant, a Losanna. Qui dovrò atendere due giorni pri- ci dice che probabilmente nessuno l’aveva fata ma di ricevere l’ordine di rientrare in Valsesia prima e io aggiungo che la quota della Parrot durante i quali, come sempre in altre analoghe è forse la più elevata raggiunta per portare a missioni partigiane, mi assale l’assurdità del termine un’operazione partigiana: lui e Jupi tremendo contrasto fra due nazioni confnant: sono dello stesso parere. Discendiamo quindi l’una in pace, l’altra piegata dagli orrori di una il Grenzgletscher in relatva scioltezza: la neve guerra civile e d’invasione. è buona, i pont tengono; bordeggiamo enor- Mi si dà il via al rientro e allora telefono a Jupi mi crepacci verdazzurri dal fondo senza fne e e Jocu onde incontrarci alla stazione di Stalden, la corda che ci unisce è sempre in tro; i nostri perché intendiamo raggiungere l’Italia dal pas- sensi sono sempre vigili perché sappiamo che, so del monte Moro. Ci ritroviamo quindi ancora anche se la parte difcile l’abbiamo superata, la tut insieme e partamo alla volta di Saas Alma- stanchezza che abbiamo accumulato potrebbe gell, superiamo il paese e arriviamo al rifugio giocarci un bruto tro. del Matmark, ove ci fermiamo a dormire. L’in- A un certo punto ci fermiamo, proprio di fron- domani il tempo ci riserva una bruta sorpresa: te alla parete nord del Lyskamm per ricordare nebbia, nevischio, vento, freddo, ma decidia- il padre di Chiara che, dieci anni prima, aveva mo di partre ugualmente. La marcia alla volta perso la vita durante un’ascensione. Nell’ago- del Moro non ha storia, salvo sul passo ove la sto del 1965, risalendo con due cordate di amici nebbia è piutosto fta e talora impenetrabile.

60 NOTIZIARIO CAI VARALLO Camminiamo con circospezione, atent al mi- mo a Fobello ove troviamo ad atenderci Tita nimo rumore per non farci scoprire dai nemici. (che sapeva del nostro rientro attraverso un Giungiamo infne a Ceppo Morelli, prendiamo messaggio in codice di Radio Londra) e al quale la cosiddetta strada dei contrabbandieri, en- il commissario Cino aveva espresso il suo com- triamo nella valle Oiecchia passando appena piacimento per l’impresa. soto il Pizzeto, che lasciamo sulla sinistra; ci Siamo tut soddisfat per la missione compiuta teniamo alt sul torrente e sul sentero per Ban- e, già in atesa di altre. Ci rallegriamo per averla nio. Passiamo quindi soto la cima dei Turni e fata franca anche questa volta! giungiamo al passo di Baranca; da qui scendia- [da Archivio Isrsc-Bivc, Fondo Grassi]

Giacomo Chiara e Leo Colombo di Enrico Pagano

Fin dalle prime ore successive all’annuncio di la sera e della note, normalmente sotoposte Badoglio, trasmesso alle 19 e 42 dall’Eiar, la a severo coprifuoco. Si tenevano lontani dalle radio di stato, ma antcipato dalla letura del rotabili più batute e approdavano a Varallo, at- generale Dwight Eisenhower dai microfoni di traverso la fta boscaglia circostante, stralunat radio Algeri alle 18.30 italiane, cominciarono dalle fatche e dalle emozioni. Era un vivere a a confluire su Varallo numerosi prigionieri di rischio. Noi ci davamo da fare in tut i modi per guerra alleat che avevano abbandonato i cam- alleviare soferenze e disagi, per rincuorare e pi di prigionia della pianura vercellese e nova- ofrire speranza. Non mancavano, com’era da rese. Il comitato valsesiano di Resistenza, di cui aspetarsi, le incursioni improvvise dei nazifa- facevano parte, tra gli altri, Giuseppe Osella, scist alla ricerca di presunt fuggiaschi; le fort e podestà di Varallo, Ezio Grassi, Mario Zaquini, insistent scampanellate alla porta del convento oltre a Moscatelli, si incaricò di organizzare segnalavano il loro arrivo. Era il provvidenziale sbandat e prigionieri alleat, avviando quest campanello d’allarme che ci permeteva di na- ultmi, dopo averli rifornit di viveri e indumen- scondere tuto ciò che c’era da nascondere e far t adat ad atraversare i passi alpini, verso la fnta di niente. Esigevano con autorità l’incon- Svizzera passando dal colle del Turlo e i valichi tro con il superiore del convento, un frate alto del monte Moro in valle Anzasca, lungo i sente- e grosso con il sigaro in bocca sempre acceso, e ri del contrabbando e dell’emigrazione. lì iniziava il serrato balleto degli interrogatori La responsabilità di accompagnare quei soldat investigativi facilmente immaginabili. Grazie ignari del territorio e della montagna fu afdata a Dio ne siamo sempre uscit fortunatamente alla guida esperta di Leo Colombo, che faceva indenni. Ma il nostro contributo andava ben ol- parte del primo distaccamento partgiano del- tre. Non ci si limitava alla semplice francescana la Valsesia, con base alle Piane di Cervarolo. accoglienza. I nostri nuovi amici, fuggiaschi e Per descrivere il clima di quei giorni sembra- clandestni, non si tratenevano in convento più no particolarmente significative le parole di di tanto; sarebbe stato un rischio troppo peri- padre Marco Malagola, che viveva all’epoca coloso per tut quant. Il loro intento era uno nel convento dei frati francescani di Varallo: solo: poter raggiungere al più presto la Svizzera “Il convento era diventato rifugio e crocevia di valicando il monte Rosa. Ma come e con chi rea- incontri: si tratava per lo più di prigionieri al- lizzare il loro sogno se non con l’apporto del no- leat fuggit dai campi di concentramento della stro sostegno e della nostra guida? Si tratava pianura padana, di militari italiani che, sorpresi allora di organizzare la marcia di accompagna- improvvisamente dall’annuncio dell’armistzio, mento studiandone atentamente i percorsi. Si abbandonavano alla disperata le caserme con partva scaglionat in piccoli gruppi, seguendo i mezzi di fortuna e, in travestment borghesi, senteri di montagna meno batut, che erano raggiungevano i paesi d’origine o prendevano logicamente i più malagevoli; ciò signifcava al- la via della montagna per sfuggire all’inter- lungare di molto il percorso programmato. Si namento forzato in Germania; erano sbandat procedeva parlando quel tanto che era neces- che bussavano alla porta del convento a tute sario, forse anche perché le nostre conoscenze le ore del giorno, evitando la pericolosità del- linguistche erano veramente scarse”..

NOTIZIARIO CAI VARALLO 61 di Giacomo Chiara (“Jocu”) e Giuseppe Deber- nardi (“Berna”, alagnese, atvo insieme al fra- tello Enea nel fancheggiamento delle forma- zioni partgiane) degli inizi di gennaio 1945 di cui si trata nell’artcolo “Sulla Parrot con Jocu Chiara”, fnalizzata alla consegna di documen- t segret al centro militare d’informazione di Losanna. Un’altra traversata dalla Valsesia alla Svizzera con ritorno ad Alagna soto la guida di Leo Colombo documentata leterariamente si colloca invece tra la fne di giugno e i primi di luglio del 1944: a descriverla è Edgardo Sogno Jocu Chiara e Leo Colombo nel libro Guerra senza bandiera, dove racconta di essersi accompagnato a Berna con Frank Jo- “Diverse le nazionalità dei nostri occasionali cumsen, l’australiano che faceva parte delle for- compagni: c’erano inglesi, americani, austra- mazioni partgiane valsesiane, Paolo Bricheto, liani, georgiani, russi; e sì, ricordo benissimo, padre di Letzia Morat e Gino (Giannantonio) c’erano anche ebrei. Non mancavamo di porta- Prinet Castellet, ufciale monarchico che en- re con noi - avvantaggiat dalle profonde e qua- trò nelle fle della Resistenza locale e morì in si invisibili tasche del saio - qualche dizionario combatmento nei pressi di Valduggia il 9 ago- tascabile inglese-italiano come indispensabile sto successivo3. ausilio per meglio intenderci e scambiarci infor- Giacomo Chiara, detto Jocu in lingua walser, mazioni. Ci raccontavano del loro Paese, delle nacque ad Alagna il 28 novembre 1915. Ser- loro famiglie, storie personali. Lontani dalle loro gente maggiore degli alpini, fu istrutore della case, era un conforto sentrsi accompagnat e Scuola militare di alpinismo e guida alpina di scortati verso la libertà da giovani fraticelli, grande fama, tanto da essere spesso incarica- quasi ragazzi, con i quali fraternizzare e condi- to di accompagnare l’ex regina Maria Josè nelle videre sogni e speranze. Ci afdavano indirizzi sue escursioni. Nella seconda guerra mondiale dei loro cari perché noi provvedessimo a inol- partecipò alla campagna greco-albanese, me- trare e far loro sapere che erano vivi. Giunti ritandosi il grado di aiutante di bataglia e una a un punto concordato del percorso, li conse- gnavamo a guide del posto, che a loro volta li afdavano a una nota guida alpina valsesiana, Leo Colombo, che li accompagnava, credo at- traverso Macugnaga e il passo del Moro, fno al porto sospirato e sicuro del loro desiderio: la Svizzera. Commovente il momento dell’addio. Ci si abbracciava da fratelli, gustando il sapore e la bellezza della fraternità umana e del suo mi- stero; che non è utopia, ma qualcosa da scopri- re e costruire giorno per giorno per un mondo senza guerre e divisioni. Ma per loro la strada era ancora molto lunga; li vedevamo dileguarsi, in fla indiana, fno a scomparire nel fto bosco- so della montagna” 1. Le traversate del popolare Leo Colombo han- no trovato altre descrizioni leterarie: citamo il racconto “La patuglia fantasma” in Giorni di fuoco di Silvio Micheli, pubblicato nel 19552, dove si descrivono l’accompagnamento del maggiore Vassic Kosta, comandante di squadri- glia della R.A.F. atraverso il passo Mondelli nel novembre del 1943 e la missione in compagnia

62 NOTIZIARIO CAI VARALLO medaglia d’argento al valor militare. Al mo- mento dell’armistzio dell’8 setembre 1943 si trovava a Chambery, da dove rientrò in Valse- sia sfuggendo alla catura dei tedeschi ed evi- tando così l’internamento. Fu proprio durante il rientro che Chiara conobbe Cino Moscatelli: l’incontro avvenne casualmente sulla Serra, tra Canavese e Biellese, dove il futuro comandante partgiano si trovava alla ricerca di armi. Cino, in motocicleta, si ofrì di fare da avanguardia ai due camion carichi di alpini che Chiara stava conducendo verso la Valsesia, per avvertrli in caso di pericolo di intercetazione da parte te- desca. Nonostante le pressioni di Moscatelli per convincerli a prendere le armi per organizzare la resistenza in montagna, i soldat, ormai disar- mat, non aderirono alla proposta4. Chiara, tut- tavia, qualche tempo dopo iniziò a collaborare con la lota partgiana, dapprima operando con Leo Colombo e altre guide alpine per condurre ebrei, ricercat e soldat alleat a raggiungere il confne con la Svizzera, poi svolgendo missio- ni di collegamento tra il Comando della zona Valsesia e le formazioni partgiane della Valle D’Aosta con i Servizi alleat e il Centro militare d’informazione che si trovavano in terra elvet- Chiara e Luigi Carrel aveva scalato nel setembre ca. In partcolare dal novembre 1944 fu incari- ’41 la Furggen, aprendo la prima via direta per cato di trasportare document e valori atraver- gli strapiombi con salita integrale della cresta. so i ghiacciai del Monte Rosa fno a Zermat e Sia la magistratura italiana che quella elvetca Losanna, un incarico molto delicato che test- assolsero il Perino con varie formule, ma i so- moniava quale credito godesse Jocu presso i co- spet sedimentatsi nel tempo non si sciolsero mandi partgiani. Proprio in occasione di una di mai defnitvamente, benché l’autopsia sui rest queste missioni, poco tempo dopo le nozze con di Giacomo Chiara a 18 anni dalla morte aves- Irma Enzio, Chiara, partto da Alagna il 24 mar- se escluso la morte per colpo d’arma da fuoco, zo 1945, perse la vita atraversando il ghiacciaio come si diceva. La riapertura del caso, dopo il del Grenz, in prossimità della capanna Bétemps, ritrovamento della salma, si concluse con una in circostanze mai del tuto chiarite. Il suo cor- sentenza di “non luogo a procedere”. po fu resttuito dai ghiacci solo il 22 agosto del 1963: era ancora con uno degli sci ai piedi e la Note piccozza inflata in una bretella del sacco; era la 1 M. Malagola, Il messaggio del ponte della Pie- stessa appartenuta al padre, anche lui grande tà, Quarona, 14 agosto 1944, in “L’impegno”, a. alpinista morto tempo prima presso sulla cre- XXVI, n. 2, dicembre 2006 sta del Lyskamm. Intorno alla morte di Chiara 2 S. Micheli, Giorni di fuoco, Editori Riuniti, si aprì un’intricata vicenda giudiziaria: correva Roma 1955, pp. 339 sgg voce che la guida alpina, oltre a important do- 3 E. Sogno, Guerra senza bandiere, Rizzoli, Mi- cument, portasse con sé una somma ingente lano, Roma 1950 e che, per sotrarre il tesoro o per intrighi spio- 4 nistci, il suo compagno di traversata, il biellese P. Secchia, C. Moscatelli, Il Monte Rosa è sceso Alfredo Perino, lo avesse eliminato. Il Perino, a Milano, Einaudi, Torino 1973, p. 54 che lavoravacon l’Intelligence service inglese ed era segretario dell’imprenditore funiviario Dino Foto Lora Totno conte di Cervinia, vantava a sua vol- Archivio fotografco Isrsc-Bivc ta un buon curriculum alpinistco e insieme a Fondo Moscatelli, album 10

NOTIZIARIO CAI VARALLO 63 Sulla parete nascosta del Tagliaferro di Carlo Raiteri

Alla fne mi ha convinto anche questa volta. Dif- fcile resistere a Gilberto quando c’è di mezzo il Tagliaferro. E poi quella via sulla parete sud–est, la parete nascosta perché dalla valle non la vedi e puoi solo immaginarla, è storica, salita 60 anni fa il 21 luglio del 1954 e forse mai ripetuta, e per me è una via “di famiglia”: Adolfo Vecchiet in cordata con Ovidio Raiteri. Nessuna notzia scrita, solo pochi cenni di papà che non ho voluto approfondire per evitare si- curi rimproveri, che alla mia età, sinceramente... Gilberto vuole farla a tut i cost: è l’unica via del Tagliaferro che gli manca e dopo averlo salito per 91 volte, di cui 84 dalla cresta nord, a quasi 75 anni, come si può dirgli di no? “E poi - rac- conta al telefono mentre ci scambiamo le ult- me impressioni sul meteo – sono anche 50 anni dalla diretssima della parete nord, che ho fato con Gualtero Pagano nel ’64: lui e Adolfo non ci sono più. Domani voglio arrampicare per loro”. Poi, quando la parete si abbate e la stanchez- È il 17 otobre. Gilberto Negri, Teodoro Bizzoc- za si fa sentre, la scarpete cedono il passo agli chi, Roberto Veggi e Andrea Pierreto risalgono scarponi, qui più sicuri, cambiat su una cengia in serata da Alagna all’alpe Campo, regno e ri- erbosa. Ancora qualche roccia, segni di camosci fugio di Gilberto, e il giorno dopo, scavalcato il ovunque, la placconata fnale, morbida e appi- Dosso Grinner, mi raggiungono alla base della gliata, dove ci riuniamo con Andrea e Roberto: fascia rocciosa, dove, salito da Rima atraverso il la veta è vicinissima, arrivata prima del previ- Vallarolo, li aspeto riscaldandomi al primo sole. sto, perché quando stai bene insieme, è sempre Oggi fnalmente è una giornata Marca Leone. troppo presto per slegarsi. Gli ultmi metri e poi Roberto e Andrea ataccano la parete nella par- il Rosa esplode davant a noi, illuminando l’ az- te centrale, più ripida, quasi sicuramente una zurro del cielo come una famma la note. nuova via: noi tre più a destra, dove la roccia è Quanto mi spiace non aver calzato i Major! La un poco inframmezzata da chiazze d’erba e ci streta di mano emoziona Gilberto: il pensiero sembra essere ragionevolmente la via seguita corre ad Adolfo e a Gualtiero. Ma, se debbo da papà e Adolfo. Sai, Gilberto, avrei voluto cal- dire, ancor più grande è stata la mia emozione zare gli scarponi di Adolfo, i suoi scarponi, quelli nel percepire che il forte abbraccio di Teodoro, che mi aveva regalato anni fa, i primi Major della Roberto e Andrea aveva avvolto Gilberto in una Dolomite, il sogno di tut gli alpinist degli anni nuvola di afeto, una specie di protetvo velo ’70, insieme ai Makalu e alla picca della Charlet di amicizia, calore, atenzione, un grazie som- con la becca curva. Ma il Vibram era duro come messo, da montanari, un grazie a chi ancora una il marmo e ho contato 26 vit a tenere insieme volta era riuscito far vivere con passione un’altra suola e tomaia. Mi spiace, ma già così avrò i miei avventura sulla “sua” montagna. bei problemi, fgurat con quelli ai piedi... Sulla La storia della discesa è la storia di sempre: si roccia della sud-est, Teo sopra di me volteggia e scherza, si ride, si assapora il sole, si ricorda, si io di soto arranco, ringraziando l’inventore del fanno proget. secondo di cordata, mentre a sinistra le batute All’alpe Campo le penne all’arrabbiata e un di Roberto e Andrea rendono il mio incerto pro- buon bicchiere hanno fato il resto. cedere ancor più imbarazzante. Gilberto chiude Caro Gilberto, quando hai cinto con il corpo e il tro, quasi ballando con le scarpete, recupera sforato con il volto l’ultmo contraforte della il materiale, fa sicura: un fantastco nonno al- parete nascosta, sì, lì ho capito cosa vuol dire pinista. Tagliaferro “mon amour”.

64 NOTIZIARIO CAI VARALLO Cent’anni in croda Testo di Caterina Fasanino - foto C. Fasanino e R. Campigoto

Per il turista distrato del 2014 il passo del Fal- sttuito dalla barriera rocciosa formata da Sass zarego è solo il valico automobilistco che dalla de Stria, Valparola, Lagazuoi e torri di Fanes. conca di Cortna d’Ampezzo conduce all’Agordi- Gli alpini fn dal 1915 si atestarono saldamente no o in val Badia proseguendo per il Valparola. nella valle che sale al Falzarego conquistando a Per noi è diventato il sinonimo di vacanze a duro prezzo le vete più important ai lat della 2000 m, tra paret, pietraie e cenge in puro st- valle. Falzarego, col dei Bos, Castelleto della le dolomitco, il miglior posto dove poter tra- Tofana, Cinque torri vennero fortfcate: qui vis- scorrere giornate all’aria aperta impegnat su sero due anni e, sopratuto, due lunghi inverni una via, un sentiero o una strada militare da migliaia di uomini, nel vano tentatvo di conqui- percorrere in mountain bike o semplicemente stare l’accesso alla val Badia e alla val Pusteria. in totale relax con il naso all’insù, sulla terrazza Gli alpini cercarono di rompere la linea difen- del rifugio col Gallina, situato in un prato dove siva austriaca assediando il Lagazuoi e con- partono i senteri che conducono al Lagazuoi, quistandone l’antcima dopo aver scavato una alle torri di Falzarego e al col dei Bos da un lato galleria elicoidale fn soto al cresta sommitale, e al gruppo dell’Averau, Nuvolau, Cinque torri mentre un manipolo di uomini capeggiat dal dall’altro. maggiore Martni occupò e fortfcò una streta Questa zona non offre solo un panorama da e lunga cengia a mezzacosta che porta anco- cartolina, centnaia di vie tra le più belle del- ra oggi il suo nome. Questa posizione diventò la conca ampezzana e chilometri di sentieri una vera spina nel fanco per gli austriaci che otmamente segnalat, bensì rappresenta un tentarono di scacciare gli alpini con varie astu- vero e proprio museo all’aperto della Grande zie senza mai riuscirci; gli uomini del maggio- Guerra. Cent’anni fa per i soldat italiani e au- re Martni, asserragliat a metà parete, da qui stroungarici il Falzarego infat era un enorme potevano controllare e disturbare ogni azione campo di battaglia dove molti trovarono la nemica ma erano al contempo bloccati e as- morte, mentre per i loro comandanti era un sediat, prigionieri volontari tra queste rocce. toponimo che non li faceva dormire di note. Il duello fnale si combaté a colpi di ecrasite; Invece il bucolico prato del Col Gallina era terra ancora oggi larghe ferite si aprono nella parete di nessuno. Dalla primavera del 1915 all’autun- strapiombante, distnguibili dal colore più chia- no 1917 Falzarego, Lagazuoi, Sass de Stria, col ro della roccia e dai coni di ghiaioni depositat dei Bos, Castelleto, Tofane e Cinque torri sono alla base, a testmonianza delle quatro mine stat presi a cannonate, perforat, minat, usat che i Kaiserjäger fecero saltare per distrugge- per difesa e sopravvivenza. re i cunicoli e gli appostament italiani e dalla Da un lato gli alpini, dall’altro i Kaiserjäger, ar- cima ancora si distngue l’enorme cratere cau- roccat in un vero e proprio fortno naturale, co- sato dall’esplosione italiana del 22 giugno 1917

Postazioni di cima Gallina con panoramica su Lagazuoi, Falzarego, Tofana di Rozes

NOTIZIARIO CAI VARALLO 65 Cinque torri, Nuvolau e Croda da Lago

Rovine dell’ospedale italiano tra Falzarego e col dei Bos

66 NOTIZIARIO CAI VARALLO che distrusse l’antcima del Lagazuoi. In tuta la zona gli scontri ebbero fne nel novembre del 1917, quando l’esercito italiano dovete ritrarsi repentnamente dal Cadore in seguito alla di- sfata di Caporeto. Tuta l’area è un museo all’aperto: cammina- ment, cunicoli, gallerie, trincee, baraccament, postazioni d’artglieria sono stat salvat dall’in- curia e dal tempo, restaurat e, ove necessario, ricostruit da volenterosi appassionat afnché si possa rivivere l’atmosfera e ci si possa fare un’idea di come si sopravviveva in questo infer- no-paradiso, con i cuori pesant e la pancia vuo- ta. Non è un semplice gioco di sensi se, come noi, si ha l’opportunità di incontrare persone come Luca e Franz, non fgurant ma rievocatori delle allora opposte fazioni, studiosi e appassio- nat che, grazie a scrupolose ricerche su divise ed equipaggiamento, ci hanno accompagnato in un viaggio lungo cent’anni, condividendo con noi l’amore e il rispeto per questo angolo di Dolomit e per tut i ragazzi innocent che qui persero la vita alla ricerca di un ideale molto lontano dalle nostre frenesie. Luca nella baracca del comando a Cima Gallina

NOTIZIARIO CAI VARALLO 67 Speleologia: nuove esplorazioni “La Voragine dei tre amici” testo e foto di Paolo Testa e Ferruccio Baravelli

Ferruccio Baravelli mi chiama al telefono: “Pao- Babbo, il buco di Tom e il riparo di Luna. Dopo lo, ho trovato un buco. È una grota. Devi venire di che l’atvità ci ha portato fuori dalla Valsesia, a vedere! Porta l’atrezzatura e le corde!”. Cono- quasi dimentcandoci di questo posto. scendo l’enfasi di Ferruccio e l’area dove si tro- Comunque preparo lo zaino con tuta l’atrezza- vano queste piccole grote, peraltro tute oriz- tura e una corda. Al parcheggio, il mio scetci- zontali, non ho dato troppo peso alla cosa. Nel smo è ancora un po’ marcato. Ma devo proprio senso che pensavo al solito bucheto. Va bene lo portare tuta l’atrezzatura, domando? “Sì, certo stesso, le novità sono sempre ben accete. - si raccomanda Ferruccio - Guarda che è un bel Civiasco. Erano tant anni che non metevo piede buco profondo! Porta tuto”. La convinzione di in quella piccola area carsica, quasi sconosciu- Ferruccio comincia a darmi dei pensieri... Arri- ta, costtuita da calcefri, una roccia sedimen- vat sul luogo vedo una pianta crollata con tute taria (prevalentemente calcare) che ha subito le sue radici e molto materiale terroso ataccato il processo del metamorfsmo, ovvero azioni di che, nel crollo, aveva aperto una piccola voragi- pressioni che scaturiscono da alte temperature ne. Accident è buio, ma vuoi vedere che... e la presenza di fuidi che hanno ricristallizzato Meto dentro la testa e con la luce del caschet- la roccia inserendo nella calcite (che è il mine- to cerco di illuminare. Intravedo un pozzo. Mi rale base componente il calcare) dei silicat di cambio: tuta speleo, cascheto e imbracatura. calcio (ossigeno e silicio), derivant da reazioni Fisso la corda al grande tronco e mi calo. Scendo chimiche tra la frazione carbonatca originaria e qualche metro e vedo che la voragine diventa quella argillosa, più o meno trasformata in mica. veramente una grota! Urlo a Ferruccio: “Questa Era la fne degli anni Novanta; avevamo appena volta hai avuto naso, la grota c’è veramente”. fondato il nostro Gruppo speleologico e inizia- Non scendo perché ho sulla testa troppo mate- to a curiosare in quella zona, dove poi abbia- riale franato in bilico e ogni tanto mi arriva del mo scoperto la grota del Martello, la grota del terriccio con ghiaia addosso che mi entra nella tuta dal collo e non è piacevole. Valuto l’ambiente: Il pozzo è ampio, sarà pro- fondo oltre una dozzina di metri e fnisce in una sala da cinque per tre. Poi non si vede nulla. Dall’altra parte vedo un meandro percorribile da una persona. Bene, è proprio una grota. Risal- go e mi arriva una valangheta di materiale che mi riempie la tuta. Constatando che la pianta si trova in bilico sopra di me provo una sensazio- ne tut’altro che piacevole! Esco velocemente, relaziono a Ferruccio e facciamo il punto della situazione. Decidiamo che dobbiamo proprio disgaggiare l’ingresso e poi procedere all’esplo- razione. Ok, telefonata al sindaco (che l’aveva vista il giorno prima con Ferruccio) per infor- marlo della situazione e delle nostre intenzioni. Scendiamo a Civiasco e nel mentre organizzia- mo la prossima uscita, dedicata alla messa in sicurezza di questa entrata e per procedere alla esplorazione. Nei giorni successivi allerto tuto il gruppo su questa novità. Come immaginavo le risposte non si fanno atendere: Andrea Ubezzi, Alberto Toniet, Marco Zanone, Andrea Dellasete, Pa-

68 NOTIZIARIO CAI VARALLO Discesa del P5 (foto Ferruccio Baravelli) olo Favero, Mario Sebastani rispondono all’ap- altro meritatamente addenta un panino, fsso pello. Che bello rivederli tut insieme e disponi- la corda intorno al castagno e inizio a scende- bili per questa occasione speciale. re, togliendo tuto quello che può ancora cade- Pochi giorni dopo siamo pront a partre, pro- re. Arrivo in fondo al pozzo principale e come prio una bella squadra. Con noi anche Ferruccio avevo ipotzzato è profondo oltre una dozzina e Giorgio Durio di Civiasco, grande conoscitore di metri e rimango piutosto “basito”. Mi trovo della zona. Ferruccio, quale scopritore della ca- in una grande sala, larga circa sei metri, lunga vità, mentre ci incamminiamo mi comunica che una ventna e alta quasi una decina, impostata ha deciso di chiamarla “voragine dei Tre Amici”, su una faglia. La chiamo sala della Voragine. Mi riferendosi alla punta Tre Amici sul Monte Rosa. sembra ancora inverosimile trovare tuto que- Sì, perché quel giorno non c’era solo lui in quella sto in un’area come quella di Civiasco. Il bello zona per tracciare i senteri di rientro della futu- della speleologia è che puntualmente queste ra ferrata del Falconera. Caso o fortuna hanno montagne t smentscono. voluto che ci sia capitato sopra lui, che ha voluto Scendo in fondo alla sala, piuttosto inclinata però condividere con Carlo Cerli e Giorgio Durio e con molto materiale terroso sul pavimento. questa bella scoperta, e io lo accontento: così Entro in una saletta con diverse concrezioni: sarà registrata al catasto piemontese con la si- stalatt, tubolari, colate, vele e vele dentate! gla tecnica 2807 PI-VC “voragine dei Tre Amici”. Veramente una chicca (da cui, appunto, sala Siamo tut armat di motosega, piccone, pala, della Chicca). Già pregusto la mia verve di foto- falcet, zappa, trfor, nonché rete di recinzione, grafo. Risalgo con non poca fatca, visto che la corde, cordini e moschetoni. Arrivat davant terra instabile mi riporta indietro. Sopra, scor- all’imbocco e facciamo il punto della situazione. go un buco e mi inflo dentro: vedo del vuoto, Iniziamo a pulire intorno, tracciare un senteri- ancora in vertcale, signifca che la mia esplo- no, tagliare i rami e quanto può dare fastdio. razione contnua. Urlo di far entrare qualcuno Istalliamo il trfor a un grosso e solido castagno, con trapano, sacca d’armo, atacchi, una ulte- imbraghiamo il ceppo e iniziamo a trare. Faccia- riore corda e atrezzatura fotografca. Mentre mo pure contrappeso sul grande tronco, come aspeto mi guardo intorno e vedo dei carabidi, in barca a vela, per fare in modo di aiutarlo a coleoteri che prediligono le grote abbastanza scivolare fuori dalla verticale della voragine. comuni. Ma il mio stupore è forte quando ne Dopo un paio d’ore di lavoro e non pochi im- vedo uno molto grosso, nero con striature blu previst alla fne ci riusciamo. Otmo! Io sono fuorescent. Bello, mai visto! Scappa soto un già pronto, vestto e imbragato. Sono le 12.40 e sasso e lo proteggo in vista dell’arrivo della mia la curiosità prevale sulla fame: mentre qualcun macchina fotografca. Comunque quest anima-

NOTIZIARIO CAI VARALLO 69 let non sono dei veri abitant delle grote (tec- per metere in sicurezza tuta la zona. Mangia- nicamente troglosseni), ma sono cadut dentro mo un panino e Andrea stappa una botglia di alla voragine per caso, o veicolat da acque di vino per festeggiare. ruscellamento o atrat dall’umidità. La setmana dopo torniamo alla grota per ri- Mi riporto nel buco e inizio a disostruire, to- prendere l’esplorazione. Stavolta siamo solo in gliendo sassi e piccoli blocchi. Con la mia luce tre. Ferruccio non ha mai utlizzato gli atrezzi guardo soto e vedo un salto stmato quasi cin- da speleologia per la progressione su corda ma que metri di profondità. Così individuo un posto impara presto. Quindi, corso accelerato direta- dove fssare l’atacco per scendere. Arriva An- mente all’imbocco della voragine, con Ferruccio drea e subito mi faccio dare la macchina foto- che vuole usare a tut i cost il “classico” Prusik, grafca per immortalare il grande carabide, tra insieme al discensore speleo che non gli ispira lo stupore dello stesso Andrea. Ci portamo nel fducia! Ma resisto e non cambio idea, così alla buco e inizio a trapanare, fssando il Top13 con fne si convince lui (ma non troppo) e scende un Mult Mont. Scendo il pozzeto passando tra nella voragine molto, ma molto preoccupato. alcuni massi incastrat. Mi accorgo di essere in Stavolta, invece del proteggi-corda sullo spigolo mezzo a una frana di blocchi piutosto grandi e nel cambio di pendenza aggiungo un fraziona- quindi sto molto atento a non toccare e sposta- mento, così la corda sfrega meno e poi nell’usci- re nulla. Osservo e vedo che i blocchi sembra- ta si hanno meno problemi. Scende Mario, che no incastrat abbastanza bene. Tocco terra e mi fa sicura a Ferruccio da soto. Una volta arrivat, trovo in una sala ampia e comoda con una bella sento l’entusiasmo di Ferruccio nel vedere la colata calcitca (sala della Colata), dove in fondo, grande sala della voragine, ma sopratuto per un piccolo passaggio con delle cannule pendent esservi sceso all’interno in quel modo, quello mi ferma. Tolgo i blocchi di roccia per abbassare speleo e senza Prusik. Ferruccio ammira la cavi- il pavimento, così da passare senza rompere le tà e scata foto a rafca dappertuto, persino a bianche concrezioni. Al di là, una piccola salet- una grossa lumaca senza guscio di colore azzur- ta chiude la nostra esplorazione di questa zona. ro e turchese, al vaglio degli espert (ma comun- Ma sul pavimento scorgo le ossa di un animale que non un abitante delle grote, anche questa e scavando le togliamo dalla sabbia. Ne conclu- è caduta dentro), mentre io inizio a risalire verso diamo che si trata di un piccolo di mufone e la zona alta, sopra la sala. Con il trapano creo in seguito ci verrà confermata la specie e l’età, un traverso e in sicurezza raggiungo la sommità. intorno ai sete mesi. Già, ma come e quando C’è una sala (sala Superiore) e in fondo vedo che ci è arrivato fin qui? Scattiamo alcune foto e contnua. Striscio, ma devo togliere materiale risaliamo nella grande sala. Intanto è arrivato di riporto che mi impedisce di contnuare. Per- anche l’altro Andrea. Scendiamo nella sala della sino con il martello devo spaccare della roccia, Chicca in fondo alla grande sala e scatamo al- passo nel cunicolo e arrivo in una piccola saleta tre foto. Nella parte alta scorgiamo una fnestra, che però... chiude (sala della Fine). Esplorazione così “Ubez” tenta di arrampicare, ma la roccia è fnita, almeno in questa zona. Torno da loro e molto friabile e con un po’ di coscienza desiste. scendiamo dal p.5 nella sala della Colata e poi La prossima volta con la giusta atrezzatura ci in quella delle Ossa, da cui Mario e io iniziamo riproviamo. Risaliamo e poi esploriamo il ramo il rilievo topografco; da lì fno alla sala della Vo- laterale sopra il pozzo. Arriviamo in una sala ragine. Poi rileviamo anche il ramo superiore e dove due stretoie ci guardano. Nella prima en- infne scatamo delle foto. Usciamo perché si è tra Ubez, ma stringe molto, nell’altra ci vado io e fato un po’ tardi: sono trascorse ben cinque ore dopo un po’ di disostruzione passo e mi trovo in e vent minut da quando siamo entrat. una zona larga ma con softo basso. Scorgo una Il fne setmana successivo ritorno alla grota con fnestra al di là il buio: vuol dire che c’è dell’al- Fabio e Dolores per fnire il rilievo topografco. tro? No, purtroppo, è la grande sala della vora- Poi tentamo di rivedere se la grota contnua nel- gine. I due rami semplicemente si congiungono. la sala bassa ma c’è troppo materiale da togliere Usciamo e la temperatura esterna è decisamen- e per ora l’esplorazione è quantomeno sospesa. te più alta rispeto a quella interna. Ci afreta- Bella avventura, grazie ragazzi, grazie a tut e mo a togliere gli imbraghi e le tute per respirare. grazie alle sorprese che ancora una volta Civia- Intanto gli altri hanno già recintato l’area intor- sco ci ha riservato, e che forse potrebbe ancora no alla voragine con tanto di cartelli di pericolo riservarci…

70 NOTIZIARIO CAI VARALLO Torrentismo/Canyoning: nuove esplorazioni Esplorazione al rio delle Piane testo e foto di Paolo Testa

Premessa. L’avevo visto da fuori mentre salivo dà punt a tant giovani, un mito, Giuseppe da all’alpe Baranca, nell’estate del 2011, ovvia- Gallarate deto “Pizzo” e i comaschi Stefano e mente la meta più conosciuta e quindi più al- Daniele. Siamo in sei e arrivat a Fobello ci ac- letante. Ma la cascata fnale di quel torrente, corgiamo che la temperatura non è più tanto per me anonimo, che scendeva da quella valle estva, benché siamo a metà setembre (2013). laterale atra la mia atenzione: “Ma quel tor- Prima della partenza ci dividiamo i materiali: io rente? Come si chiama? Da dove arriva? Chissà porto lo stone drill, il trapano a motore appe- com’è…”. Nella primavera del 2012 organizzo na acquistato dal nostro gruppo con tre punte una camminata con amici escursionisti fino da dieci millimetri, gli altri si dividono le corde all’alpe Adiaccio. Ovviamente era una scusa; il insaccate nei kit boule (due da quaranta me- mio obbiettivo non era tanto l’arrivo all’alpe, tri e una da sessanta), le catene o soste per le quanto vedere il torrente. L’ho scrutato mentre calate (una decina), anelli per i corrimano (una salivo e anche mentre scendevo. Sì, carino, ma ventna), tut corredat da tasselli a espansione non sembra niente di che. Già, niente di che… fx da dieci millimetri; poi ancora, sacca d’armo L’esplorazione. Finalmente è arrivato il gior- contenente chiavi, martello, spit di emergenza e no: sono riuscito a metere insieme una squa- piantaspit, chiodi da roccia, bidoncini stagni con dra esploratva inedita: Daniele “Bubi”, ormai i viveri, materiali di emergenza e soccorso oltre sempre appresso, quasi come se fosse uno all’abbigliamento e all’atrezzatura. zaino, Alberto “Grande Pufo”, che alla sua età Saliamo carichi come muli dal sentero che por-

Tufo nella forra inferiore

NOTIZIARIO CAI VARALLO 71 Tobogaaaa! ta al vallone degli Strienghi e arriviamo all’alpe Stefano accende la sua Go-Pro fssata sul casco. Quartere, dove troviamo un gregge di capre che Ormai fa parte permanentemente dell’equi- ci accolgono (e annusano Bubi). Al pastore chie- paggiamento. Due minut di cammino e subito do come chiamano i locali questo torrente: “Rio un’altra cascata. Qui creiamo un corrimano fno degli Strienghi” ci risponde. Già, siamo nella valle sulla verticale. La cascata è alta dieci metri e degli Strienghi. Arriviamo al vallone dove, poco permete anche di tufarsi in una profonda poz- sopra, si trova l’alpe Piane Superiore e scendia- za. Subito un’altra cascata, piutosto alta, oltre mo nel greto del torrente. Ci cambiamo e il sole vent metri. Poi la vallata si apre e camminiamo inizia a indebolirsi… Intanto ci fa visita il pastore, nel greto del torrente tra acqua e grandi massi, incuriosito da come ci stavamo vestendo. ammirando la montagna che ci circonda. Ma il “Què chi fèi?” - “Scendiamo il torrente” gli ri- torrente riprende a inforrarsi. sponde Bubi, e iniziano una chiacchierata, sco- Uno scivolo di dieci metri ci porta a una grande prendo che conosce la sua famiglia. pozza la quale si geta in una cascata di quindici L’apporto idrico non è gran che, ma basta per metri. Troviamo un bel posto comodo per fssa- rendere la discesa un poco divertente e per ren- re la sosta. Bubi si diverte con lo stone drill come derci conto del comportamento del torrente in Rambo con l’M16! Scesa anche questa casca- caso di grande portata. Infat, atrezzeremo le ta, camminiamo fno a giungere un pontcello: calate in base a una quanttà maggiore d’acqua. siamo arrivati dietro alla baita del Quartiere. Partamo e subito troviamo una cascata da quin- Una pianta sul bordo ci evita del lavoro su una dici metri. Piccola discussione su dove metere cascata da dieci metri, seguiti con lo sguardo l’atacco e poi lo piazziamo nel posto più prat- tra il dubbioso e il divertto del pastore dell’al- co. Fatchiamo un atmo a far partre il trapano, pe Quartere, da noi ribatezzato “Canyongrill”, forse perché sofre la quota. Intanto inizio la do- perché ci sarebbe la possibilità (in un futuro ac- cumentazione fotografca dell’esplorazione con cordo con il pastore) di fermarsi a gustare i suoi la mia inseparabile Nikon subacquea, mentre formaggi. Ma l’esplorazione ci chiama…

72 NOTIZIARIO CAI VARALLO Subito soto un’altra bella cascata ci aspeta: un ai ragazzi quanto materiale abbiamo ancora a salto di quatordici metri, che valutandolo con disposizione: una catena e due anelli. Bastano molta acqua sarà veramente “hard”. Ma nota- solo per una calata… Un po’ di preoccupazione mo una cosa: sui bordi l’erba è spianata; questo ci assale, visto che non vediamo ancora la fne ci dice che quando arriva la piena fa veramente del torrente. Quindi, vista la scarsità di mate- paura: ci piacerebbe vederlo, ma da fuori ovvia- riale, decidiamo di bypassare questo trato in- mente! Altra breve camminata e si arriva a un forrato, creando una sosta sul bordo. Si rivelerà ulteriore trato inforrato, con un piccolo tufo e poi l’ultma calata, per fortuna. Comunque sa- fnalmente a un toboga. Poi la forra si stringe, remmo uscit dal torrente efetuando, come si l’acqua scende molto velocemente e l’alveo di- dice in gergo torrentstco, uno “sforramento”. venta streto. Capiamo che scendere lì dentro Cinque minut di cammino nell’alveo e giungia- è piuttosto pericoloso. Attrezziamo un corri- mo alla confuenza con il torrente Mastallone. mano in alto bypassando il trato in questone. Sono quasi le oto e inizia a far buio. Un cinque Da sopra creiamo una calata di circa 23 metri. tra di noi per dirci che siamo stat bravi e abbia- Abbiamo evitato un bel casino. Intanto la mia mo fato un bel lavoro. Nikon smette di funzionare: batteria scarica. È stata una bella giornata, molto impegnat- Poco dopo un’altra semplice cascata ci aspeta va, ma soddisfacente. Siamo stati “assaliti” e qui viene il bello. da emozioni e sensazioni strane, partcolari… Infat, per scendere la cascata successiva dob- Pensavamo a un torrente banale e invece si è biamo aggirare dei giganteschi massi e creare rivelato un bel torrente, ci siamo dovut ricre- una calata in un punto dal quale, con tanta ac- dere! Un nuovo percorso torrentstco è stato qua, ci sarà da divertrsi. Subito dopo un grande aggiunto nella nostra valle. Per festeggiare ci salto porta in un punto stretssimo, dove l’ac- fermiamo a cenare in una “piola” della zona: qua non ci traterebbe bene e oggi ce n’è poca. ce lo siamo meritat. Il “Progeto torrentsmo” Non oso pensare quando ce n’è di più. Chiedo contnua…

TERMOTEC di Ventura e Piana Snc Via Noveis 1 - 13867 Pray Biellese (BI) tel. 015 76 55 619 - tel./fax 015 76 55 255 [email protected]

NOTIZIARIO CAI VARALLO 73 Distacco di una valanga sull’antcima della Massa del Turlo (foto Carlo Raiteri)

74 NOTIZIARIO CAI VARALLO Alpinismo giovanile

Escai Borgosesia 2014 9 febbraio: ciaspolata Domenica 9 febbraio più di cinquanta i parteci- responsabile EZIO APRILE pant che con il pullman si sono recat a Champo- luc in val d’Ayas per la ciaspolata in programma. La preoccupazione degli accompagnatori sul Il 2014 è iniziato con la promozione nelle scuole percorso scelto era molta, visto le abbondant di Borgosesia, Quarona, Serravalle e Valduggia. nevicate dei giorni scorsi e il pericolo per la tan- Abbiamo poi organizzato una serata di incontro ta neve accumulata. Ricevute le rassicurazioni con i genitori dei ragazzi in modo da illustrare, da parte delle guide alpine del luogo siamo ar- con supporto di una proiezione, la nostra atvi- rivat a Champoluc; qui il termometro segnava tà in modo più completo. -8 gradi ma il sole splendente, oltre a rendere Le adesioni raccolte in totale sono state soddi- il paesaggio incantevole, non lasciava percepire sfacent sul livello dell’anno precedente, ma le tanto freddo. nuove iscrizioni hanno superato di gran lunga Si calzano subito le ciaspole e si parte su pista i rinnovi sopratuto nella scuola di Borgosesia. batuta verso il villaggio di Mascognaz a 1819 m. Forse la causa è da ricercarsi nel maltempo che Il percorso è stupendo, la neve appena caduta ci ha perseguitato lo scorso anno e che ci ha co- nella note imbianca tuto il bosco di abet ren- stret ad annullare qualche gita e a modifcarle dendo il paesaggio simile a quelle cartoline che nel programma quasi tute. Altra causa possono arrivano dal paese di Babbo Natale. La salita non essere i troppi impegni, magari al coperto, che i è difcile e sopratuto è sicura, quindi arriviamo ragazzi hanno al di fuori della scuola, sopratuto verso l’ora di pranzo al villaggio. Qui la neve è a Borgosesia. Vengono, provano qualche volta e veramente molto alta, circa un metro e mezzo poi si dedicano ad altro, forse anche non trop- e seppellisce tutto rendendo il clima da fiaba po invogliat dai genitori che vedono nei fgli un nordica. Nel fratempo la temperatura è risalita nuovo Mario Balotelli o una nuova Carla Fracci. abbastanza da permeterci, al riparo delle case, Infat quelli che resistono di più, stranamente, di consumare il nostro pranzo. Poi ci rechiamo sono quei ragazzi che vengono accompagnat nell’unico bar per riscaldarci e bere qualche cosa da tuta la famiglia. Una nota positva è l’arrivo di caldo. Quando usciamo, fermi non si può stare di un nuovo - per modo di dire poiché è stato e nemmeno ne viene la voglia, quindi dopo le sempre con noi fn da piccolo - accompagnatore foto di rito ricalziamo le ciaspole e saliamo an- sezionale. Infat, Andrea Tadi, nonostante tut i cora un poco alla ricerca della neve fresca non sui impegni, è riuscito a frequentare il corso per batuta per provare cosa signifca batere pista accompagnatori organizzato dal Cai Valsessera. su neve immacolata. Dopo questo divertmento Compliment ad Andrea: avremmo bisogno di decidiamo di scendere non più dalla pista batu- tant giovani come lui da prendere come esem- ta, ma dal sentero che in mezzo al bosco riporta pio di impegno e simpata. a Champoluc. Anche la discesa non è molto dif- Il nuovo sistema assicuratvo (e torniamo sem- fcile nonostante sia più ripida e poco batuta, pre lì), nonostante lo sgomento iniziale, ha por- ma qui il divertmento aumenta poiché in alcuni tato comunque a una semplifcazione; infat, il trat si può scendere in neve fresca con innume- nostro impegno nel recarsi nelle scuole a rac- revoli ruzzoloni senza pericolo alcuno. Arrivat al cogliere le adesioni per fortuna si è diradato paese il pullman è già lì che ci aspeta e non ci e anche le dispute con i non soci per la quota resta che ritornare a casa portando con noi un assicuratva. così bel ricordo della piacevole giornata passata Passiamo ora al resoconto delle atvità svolte. in compagnia e in un ambiente incantevole.

NOTIZIARIO CAI VARALLO 75 23 marzo: parco monte Fenera dal ruscello possiamo ammirare delle evidenze Domenica 23 marzo prima escursione primave- geologiche davvero uniche. Si tratta infatti di rile del gruppo Escai di Borgosesia; meta in pro- conchiglie fossili che emergono dal leto del tor- gramma era la visita di alcune località del parco rente, alcune in frantumi, altre ancora integre. del monte Fenera. Dopo esserci trovat nei luo- La giornata volge al termine; ci dirigiamo di ghi di partenza, facciamo l’appello conoscendo nuovo verso il santuario e ripreso possesso dei così per la prima volta i ragazzi appena iscrit al nostri veicoli torniamo a casa. Una giornata gruppo Escai, impazient di comprendere come senz’altro poco fatcosa ma che ci ha permesso sarà organizzata la giornata. di conoscere alcune delle innumerevoli eviden- Partenza in auto, dunque, alla volta del santua- ze geologiche che il parco del Fenera ofre. Rin- rio di Boca dove, dopo una breve ricognizione, graziamo infne Tito Princisvalle per aver dedica- iniziamo a camminare tra i vignet delle alture to un’intera giornata al gruppo Escai. nei pressi. Dopo circa un’ora intervallata da va- rie soste lungo i punt panoramici che ci ofre 13 aprile: gita in Liguria il percorso raggiungiamo cima La Pelosa dove Domenica 13 aprile trasferimento in Liguria per il guardaparco Tito ci istruisce sull’importanza l’annuale gita al mare. Partt con due pullman di geologica del luogo in cui siamo. Massicci di por- ragazzi, genitori e accompagnatori siamo arrivat fdo testmoniano infat che ci troviamo proprio a Sori dove aveva inizio il nostro itnerario. Scesi sopra la caldera di un vulcano esistto 380 milio- di corsa dai mezzi, che si sono dovut fermare ni di anni fa, sollevata dallo scontro delle plac- sulla strada principale, abbiamo imboccato su- che contnentali africana ed europea. bito il sentero che porta a Pieve Alta. Da subito Ci dirigiamo nuovamente al santuario dove nel una ripida scalinata fa sbufare i molt ma poi un contguo parco atrezzato possiamo pranzare. comodo percorso in piano fa immediatamente Nel pomeriggio, complice la giornata davvero riprendere fato. Il tempo non è molto favorevo- primaverile, alcuni accompagnatori intraten- le, un po’ nuvoloso e ogni tanto cade anche qual- gono i ragazzi proponendo diversi giochi di che goccia di pioggia, ma comunque il panorama gruppo: non può mancare il tro alla fune, mol- sul mare è molto bello. Arrivat nella piazzeta to apprezzato dai nostri ragazzi come abbiamo di Pieve una molttudine di gente riunita per la potuto constatare nelle successive gite. processione della Domenica delle palme osser- Andrea e Roberto ci insegnano come preparare va incuriosita il nostro passaggio e le domande correttamente lo zaino, svuotando i loro pre- sono molte: “Chi siete, da dove venite, ma quan- ventvamente preparat a scopo dimostratvo e t siete?”, ecc.. ecc... Noi proseguiamo sempre su introducendovi cose essenziali all’escursionista percorso quasi in piano verso San Bernardo dove piutosto che ogni tpo di oggeto superfuo. dopo una breve sosta rifocillante riprendiamo il Terminata la parte ludica della giornata ci diri- sentero che ci porta alla nostra meta: il monte giamo verso Prato Sesia, superiamo la Cascina di Santa Croce, m 518, con l’omonima chieseta. del Buonumore e scendiamo per il vallone Ca- Purtroppo arriviamo noi e arriva anche la nebbia vallirio. A livello di un’ansa naturale modellata che ci nega qualsiasi visuale, di solito stupenda

76 NOTIZIARIO CAI VARALLO da questa cima. Consumiamo il nostro pasto e Il cielo non promete nulla di buono ma non pio- dopo l’incontro di veta tenuto da Arianna de- ve, quindi partamo con destnazione Boccheta cidiamo di scendere poiché fa anche piutosto della Luvera. Durante il percorso facciamo tappa freddo. Siamo tutti un po’ dispiaciuti per non alla conca dei rododendri che in questo periodo aver potuto godere di tanta bellezza. Scesi di una abbonda di fori e percorriamo il sentero che cinquantna di metri il tempo sembra aggiustarsi ci porta a visitare questa parte caratteristica e ci regala qualche scorcio panoramico tanto da dell’Oasi. Riprendiamo poi le auto per arrivare non dover dire che non abbiamo visto niente. a destinazione. Percorriamo il sentiero che ci Arrivat di nuovo a San Bernardo imbocchiamo porta alla Boccheta di Margosio e poi su fno le numerose ripide scalinate che portano a Bo- al cippo di Fra Dolcino. Intanto si alternano con- gliasco e al mare tanto ateso dai ragazzi. tnuamente nebbia e sprazzi di sole, ma qual- Subito via le scarpe e piedi nell’acqua, a dire il che schiarita ci permete di vedere le montagne vero molto fredda, ma cosa importa? Qui tut circostant verso la valli del Biellese e della Val- sono coraggiosi e il divertmento è grande. Pas- sesia. In pianura invece tuto è circondato dalla siamo quasi un’oreta chi al bar, chi a giocare sul- nebbia. Giunt al cippo, Silvano tene un’inte- la spiaggia, quando a un trato il cielo di nuovo si ressante spiegazione sulla storia di fra Dolcino oscura e scende un po’ di pioggia. Subito passa raccontandone le gesta. Proseguiamo poi per ma è ora di tornare. Passiamo il ponte romano il santuario di San Bernardo al monte Rubello. di Bogliasco dove ci contamo per essere sicuri Dopo pranzo gli accompagnatori organizzano che ci siamo proprio tut, poiché anche qui la diversi giochi per intrattenere i ragazzi ma la strada è streta e bisogna salire sui pullman al nebbia aumenta e non ci dà tregua; aumenta volo per non fermare a lungo la viabilità. I nostri anche il freddo quindi decidiamo di scendere a autst veramente bravi con una manovra al li- Stavello. Appena scesi ricompare il sole, buono mite del fatbile invertono la rota e ripartamo per un poco di relax e per riprendere i giochi in- verso casa. Gita comunque riuscita, malgrado il terrot prima. Riprendiamo poi il sentero bas- tempo poco favorevole e gli spazi ristret della so che passa dall’alpe Margosio e che ci riporta Liguria. Grazie alla professionalità degli accom- al punto di partenza. Nel fratempo la nebbia pagnatori, cui va un elogio poiché gestre cen- sparisce e ci permete di spaziare con la vista to persone in spazi così ristret non era afato dalla pianura biellese fno al Monviso. Dopo la semplice, tuto è andato per il meglio. tappa al bar della Luvera per il meritato gelato, riprendiamo le auto per il ritorno a casa dopo 11 maggio: Oasi Zegna una giornata piacevole, nonostante il tempo, Domenica 11 maggio la meta programmata è passata in compagnia. l’alpe Faje nella zona di Fondo Toce. Questa vol- ta viste le pessime previsioni del tempo siamo 8 giugno: monte Faje costret a cambiare itnerario. Dopo consulta- Domenica 8 giugno si presenta con una bella zione decidiamo per l’Oasi Zegna a Trivero, meta giornata di sole. Finalmente non siamo costret che alla fne risulterà indovinata. a scervellarsi per trovare un itnerario alternat-

NOTIZIARIO CAI VARALLO 77 vo. Meta: il monte Faje, cima di 1352 m sopra il il rifugio Fantoli e l’alpe Ompio. Al rifugio, dopo lago di Mergozzo. Dovevamo già andarci la volta il meritato ristoro, ci salutamo e ci diamo ap- precedente ma a causa delle condizioni meteo puntamento a setembre per le gite autunnali. non favorevoli ci siamo diret più vicini. Scelta prudente ma azzeccata visto che da quelle part 21 setembre: alpe Toso in giornata si era poi scatenato un putferio con In occasione della manifestazione organizzata temporali e bufere. dal Cai Varallo per i 40 anni della commissione Arrivat a destnazione all’alpe Ompio partamo Punt d’appoggio i ragazzi, i genitori e gli accom- in 67e subito raggiungiamo il rifugio Fantoli, a pagnatori dell’Escai di Borgosesia hanno aderito poca distanza dalla partenza. Dopo un primo all’iniziatva e domenica 21 setembre si sono trato non fatcoso la salita si fa ripida dentro recat all’alpe Toso in compagnia dei gruppi di un bosco di faggi che ci ripara dai raggi del sole Alpinismo giovanile che fanno capo alle altre sempre più cocente, e in poco tempo raggiun- sotosezioni del Cai. giamo la cima del monte. Da qui la vista è stre- La giornata, abbastanza bella dal punto di vi- pitosa; si possono ammirare ben sei laghi e tut- sta meteo, ha consentto di raggiungere l’alpe te le montagne circostant, dalla selvaggia val situato in val Sorba a Rassa, in circa tre ore di Grande al Monte Rosa alle montagne svizzere. cammino. Appena giunti, i partecipanti sono Qui incontriamo un altro gruppo di Alpinismo stati accolti con un buon tè caldo e biscotti e giovanile del Cai di Varese con cui scambiamo con una breve spiegazione sull’importanza dei volentieri le nostre esperienze nel condurre punt d’appoggio; è seguita poi la messa e al ter- gruppi di ragazzi. mine il pranzo con gustosi panini e le salamelle Dopo le spiegazioni di Elio ripartamo per la col- cote sulla piastra a cura della commissione Ma- ma di Vercio e poco più in là troviamo due gran- nifestazioni. A concludere la giornata è stata una di muraglioni in pietra. Elio ci spiega che servi- spiegazione molto interessante sui vari aspet vano per la passata atvità del taglio dei boschi. geologici e botanici della valle Sorba. Dopo la Lì veniva accatastata la legna che in seguito, con classica foto di gruppo è giunta l’ora del ritor- l’ausilio delle teleferiche, veniva fata scendere a no con tappa fnale al bar per il ristoro e i salut valle. Ritorniamo all’alpe Pianezza per il pranzo; dopo la lunga discesa. qui la cresta del monte si allarga e ci permete, dopo aver pranzato, di organizzare vari giochi 27-28 setembre: Valtournenche che divertono moltssimo i ragazzi. Sabato pomeriggio abbiamo raggiunto Val- Finit i giochi prendiamo il sentero del ritorno tournenche e, arrivat alla Villa del seminario che ci porta di nuovo alla colma di Vercio e poi posta in alto nella frazione Muranche, abbiamo giù in uno splendido bosco di faggi afacciato già potuto ammirare uno splendido panorama. sulla val Grande fno a raggiungere nuovamente Dopo l’assegnazione delle camere e l’ottima

78 NOTIZIARIO CAI VARALLO cena gli accompagnatori hanno dato il via alla 12 otobre: Baranca, annullata per maltempo caccia al tesoro noturna preparata in preceden- za. Il gioco consisteva nella ricerca, con l’ausilio Avviamento all’arrampicata delle bussole, di postazioni in cui si trovavano Nel mese di otobre sono stat organizzat, per le domande le cui risposte portavano al tesoro. il quarto anno consecutvo, quatro incontri di Dopo una note tranquilla, ci svegliamo in una avviamento all’arrampicata. Gli incontri con la giornata splendida piena di sole. Dopo colazione collaborazione degli istrutori di alpinismo del zaino in spalla e partt da Cheneil saliamo verso Cai di Varallo, cui vanno i nostri ringraziament, la punta Fontana Freida a 2513 m. Giunt in alto, hanno avuto come sede la palestra artificiale un grande spetacolo si apriva ai nostri occhi: “Tullio Vidoni”. A diferenza degli altri anni dove soto di noi le nuvole basse formavano strani la partecipazione è stata esclusivamente dell’E- efet ricoprendo tuta la Valle D’Aosta di uno scai di Borgosesia, questa volta c’è stata la par- strato simile a panna montata. Sopra di esse un tecipazione congiunta dei ragazzi di Borgosesia sole splendente e caldo illuminava dalle cime e del Grim di Varallo. Questo tpo di atvità ha più alte a quelle più basse permettendo una raggiunto negli anni scorsi un notevole succes- visione d’insieme veramente emozionante. Su so. Si è quindi pensato di ripetere l’iniziativa tuto faceva mostra di sé in tuta la sua bellezza estendendo la possibilità di partecipazione an- il Cervino, splendida piramide che sembra spec- che ai ragazzi di un altro gruppo. chiarsi nell’azzurro del cielo. Scesi dalla punta, entusiast della visione, ci rechiamo al santuario Arrivat alla stesura della relazione per il Not- della Clavalitè poco più in là e da lì iniziamo la ziario ci mancano ancora la castagnata e la cena discesa dalla parte di Chamois, fermandoci per con proiezione e premiazione che conclude il pranzo poco prima del col Cheneil. l’atvità Escai per il 2014. Per la castagnata po- Dopo il pranzo e un poco di riposo, dopo aver tremmo descrivere quella dell’anno scorso te- scambiato quatro chiacchiere e sentte le spie- nutasi a Boccioleto ma c’è ben poco da dire poi- gazioni di Arianna sulla zona che stamo percor- ché è stata parzialmente rovinata dal maltem- rendo, ci incamminiamo verso Cheneil percor- po: già dal matno alla partenza dell’escursione rendo il sentero più in basso che passa appunto la pioggia ha messo in forte dubbio l’esecuzione per il col Cheneil. Purtroppo è giunta l’ora del ri- della stessa. torno ma lasciamo questa valle con ancora negli Non mi resta che augurare a tut buone feste e occhi le montagne e le valli che abbiamo potuto un anno ricco di gite in montagna, sperando che ammirare in tuto il loro splendore e i magnifci anche per il prossimo anno a qualche giovane colori dell’inizio dell’autunno come contorno. venga la voglia di avvicinarsi a noi.

NOTIZIARIO CAI VARALLO 79 Escai Ghemme 2014 Sabato 22 e domenica 23 febbraio Ciaspolata – Casa Alpina Ciamusira Brusson responsabile STEFANO MORASCHINI (Valle D’Aosta) Con il weekend del 22 e 23 febbraio ha ripreso il via l’atvità escursionistca dell’Alpinismo gio- Come è ormai tradizione da moltssimi anni, la vanile (Escai) del Cai di Ghemme. Siamo in Valle nostra atvità inizia immediatamente dopo le D’Aosta, a Brusson, più precisamente in frazione vacanze natalizie. Ponteil dove la casa alpina Ciamusira, una con- Si comincia con la presentazione nelle scuole fortevole casa per ferie, sarà il nostro punto di del video delle gite dell’anno precedente che appoggio. L’evento principale consiste nella tra- riscuote sempre molto interesse tra i ragazzi. La dizionale ciaspolata, una tranquilla passeggiata nostra atvità comprende le scuole primarie e con le racchete da neve che abbiamo efetua- superiori di primo grado sia di Ghemme che dei to nella giornata di domenica: un interessante paesi limitrof Fara, Carpignano Sesia, Sizzano e percorso ad anello con partenza e arrivo a La Briona. Quest’anno abbiamo deciso di dedica- Croix, itnerario che si sviluppa sulla sommità di re ai genitori dei ragazzi due serate di incontro Tchmousira cuore delle antche miniere d’oro per presentare, a chi ancora non la conoscesse, di Brusson. la nostra associazione; l’iniziatva ha avuto una Inutile dire che i ragazzini hanno apprezzato buona partecipazione per cui la ripeteremo il molto questa giornata sulla neve e, al termi- prossimo anno. ne della camminata, non si sono fat mancare Nonostante un’annata meteorologica molto bataglie con le palle di neve, mentre qualcuno partcolare, dopo anni possiamo considerarci ha costruito vere e proprie trincee come non fortunat... infat abbiano annullato “solo” una sono mancate le tradizionali scivolate con i più gita e il sole ci ha spesso accompagnato nei no- rudimentali slitni a disposizione: i classici sac- stri passi. Indipendentemente dal numero dei chi della spazzatura! I ragazzi al termine della partecipant, l’entusiasmo dei ragazzi ci ha sem- giornata erano un tut’uno con l’elemento neve. pre afancato in tute le escursioni. Per il 2015 A dire il vero anche la giornata di sabato è sta- riproporremo un programma più tradizionale ta ricca di impegni. Giunt sul posto, dopo aver e meno dispendioso nell’intento di avere una depositato i bagagli, abbiamo visitato prima la maggiore partecipazione. fromagerie Haut val d’Ayas, sintesi moderna del- Gli accompagnatori e i simpatzzant adult non la secolare tradizione di un popolo legato alla sono mai mancat; inoltre il nostro organico ac- sua terra che da centnaia di anni alleva bovi- compagnatori contnua ad aumentare e ringio- ne alpine selezionate su pascoli controllat per vanirsi: dobbiamo fare i compliment ad Andrea trarne il prezioso e ricco late, da cui ricavare Giulia Rossoni e Florio Popov, due nostri “ex ra- formaggi biologici dal gusto inconfondibile e di gazzi Escai” che con solo 18 e 20 anni, hanno alta qualità e dove tra l’altro abbiamo avuto la appena superato il corso di istrutore sezionale possibilità di degustare diversi tpi di formaggio di alpinismo giovanile. Bravi ragazzi. tra i quali la fontna Dop d’alpeggio. Terminata

80 NOTIZIARIO CAI VARALLO la degustazione, prima di rientrare per la cena, paglio, passando prima dal santuario della Ma- c’è stata la visita a una stalla della zona proprio donna del Sasso, poi dal museo degli scalpellini durante il periodo della mungitura. Durante la e per le località di Artò, Ventraggia, Monte San serata i ragazzini hanno anche partecipato ad Giulio, Egro Grassona, La Colma e Ronco siamo alcuni giochi a squadre organizzat dagli accom- “sbucat” a Pella per l’immancabile gelato. Que- pagnatori e la squadra vincitrice si è aggiudicata sta volta partcolarmente meritato perché si è un “dolce” premio. tratato di un bel giro che ci ha impegnato per Abbiamo avuto due giorni di sole. Incredibile! l’intera giornata. La dolce ricompensa era d’ob- bligo… bravi ragazzi! Domenica 16 marzo L’atraversamento dei vari luoghi è stato inter- Riserva naturale di Ghifa (Lago Maggiore) vallato dalla visita al santuario e dalla sosta al Questa volta tut sul lago Maggiore. Il percorso museo degli Scalpellini di Boleto. L’interesse prevedeva una tranquilla e rilassante cammi- principale del museo è rivolto al durissimo e nata all’interno della riserva naturale di Ghifa pericoloso lavoro degli scalpellini, fn dai primi per giungere, al termine della giornata, sul lun- decenni dell’Otocento. Un museo che espone golago di Intra. Lungo il sentero che alternava strument, manufat, document, ma sopratut- comode scalinate a diversi saliscendi abbiamo to “racconta” atraverso video, ricerche storiche fato tappa al Sacro Monte di Ghifa, patrimonio e iconografche il mestere dello scalpellino, nel mondiale dell’Unesco, posto in una magnifca quale i cusiani erano maestri famosi in tuto il posizione dominante il Lago Maggiore. mondo. Il viaggio prosegue in un ecosistema boschivo conteso tra piante di pino silvestre e di pino Sabato 10 e domenica 11 maggio strobo (fruto di opere di rimboschimento rela- Monterosso 5 Terre (Liguria) tvamente recent) e un habitat semi-naturale, La gita al mare in Liguria è da sempre una delle che si estende su tuta la riserva, costtuito da più apprezzate dai ragazzi. Per questo motvo alberi di castagno. Finalmente è il momento di quest’anno abbiamo tentato l’esperimento di riposarsi e rifocillarsi. Terminata la pausa pranzo trascorrere due giorni al mare. Dopo varie ricer- si riprende il cammino alla volta del lago e del che per trovare una sistemazione economica e tanto richiesto e sospirato gelato. Otma me- in buona posizione per soggiornare la sera e la renda, data la presenza di un’elevata tempera- note, si è deciso di scegliere il santuario ostello tura grazie al sole che ancora una volta non ci di Soviore sopra Monterosso nelle Cinque Terre. ha abbandonato. Viste le previsioni meteo decidiamo di fare il “giro lungo” di sabato: partiamo da Levanto Domenica 6 aprile dove facciamo i primi passi soto un caldo sole Sentero degli scalpellini da San Maurizio d’O- quasi estvo e ci incamminiamo nella traversata paglio a Pella (Lago d’Orta) verso Monterosso atraverso un sentero da cui La stupenda cornice della nostra passeggiata si gode uno splendido panorama. Lentamente è il lago d’Orta. Partendo da San Maurizio d’O- il sole scompare, ma con una ripida discesa ar-

NOTIZIARIO CAI VARALLO 81 riviamo fnalmente fno al vero obietvo della primo impato, anche quest ultmi non si sono giornata: la spiaggia di Monterosso. Qui ragaz- fat mancare nulla. Anzi, i più hanno resttuito zi e adult si tufano nella acque ancora fredde l’atrezzatura giusto un atmo prima di abban- del mar Ligure per l’agognato bagno, poi cont- donare il parco chiedendo di poter fare ancora nuano a divertrsi con vari giochi sulla spiaggia un ultmo giro. Inutle dire che anche gli adult e “svuotando” i bar della zona. La sera, prima presenti si sono divertiti parecchio ripetendo e dopo un’abbondante cena, le camere si tra- più volte i percorsi, anche quelli considerati sformano fino a diventare delle sorti di mini- maggiormente impegnatvi. discoteche: a una certa ora però tut a nanna. Prima di riprendere la via del ritorno abbiamo La giornata di domenica, come previsto dalle avuto un’ultima scarica di adrenalina, in una previsioni meteo, comincia con una fta neb- giornata già partcolarmente intensa prenden- bia quasi da pianura padana, e anche la piccola do parte, ovviamente da spetatori, al lancio di passeggiata prevista con quelle condizioni non due persone che si sono avventurate nel bungee è fatbile. Decidiamo di risolvere la giornata jumping dal ponte della Pistolesa, noto anche andando all’Arsenale militare maritmo. Qui come ponte Colussus, proprio adiacente alla abbiamo visitato con interesse il museo tecni- meta della nostra gita. A deta dei ragazzini e co navale dove sono racchiusi secoli di tradi- non solo, questo tpo di uscita è assolutamente zioni della marina militare. Un forte vento ci da riproporre. accompagna anche sul lungomare spezzino, quindi decidiamo di tornare verso la Valsesia, Domenica 22 giugno felici di aver passato due giorni divertent e di- Pian del Nivolet – Parco nazionale del Gran Pa- versi dal solito. radiso (Valsavaranche) Ci siamo trasferit in Valle D’Aosta per l’ultma Domenica 1 giugno gita in programma prima delle vacanze estve. Parcoavventura, Veglio La meta della giornata è raggiungere la croce Questa uscita è stata una novità assoluta per i dell’Arolley all’altopiano del Nivolet (Valsava- giovani soci. Tut al Parcoavventura Veglio per ranche). una emozionante giornata nel bosco, sospesi Questa volta la partenza è antcipata rispeto nel verde. Qui ci si diverte, in totale sicurezza, alle altre uscite e i ragazzini sono abbastanza as- passando da un albero all’altro grazie a piata- sonnat ma, quando ci incamminiamo all’inizio forme sospese, cavi d’acciaio, ponti tibetani, della mulatera, l’aria frizzante dei 2000 metri teleferiche su carrucole, corde e scale... il tuto accompagnata da una bella giornata di sole ri- soto l’atenta sorveglianza dello staf tecnico. sveglia tut in un bater d’occhio. Una volta indossata l’atrezzatura prevista per Il sentero atraversa il bosco di larici e si por- l’atvità (cascheto e imbrago) i ragazzi hanno ta al di sopra delle balze dove è posta la croce ricevuto le istruzioni necessarie per potersi spo- dell’Arolley, 2310 m, otmo punto panoramico stare nel modo correto e in piena libertà lungo il cui raggiungimento richiede circa un’ora. Il pa- i percorsi che più li afascinavano. Inizialmente norama si amplia sulla catena del Gran Paradiso qualcuno era un po’ ttubante ma, superato il (unico 4000 con la veta interamente in territo- rio italiano) e delle cime a lui vicine: Herbetet, Tresenta, Ciarforon, Becca di Monciair. Dopo esserci rifocillat osservando qua e là al- cuni esemplari di camosci nelle loro splendide evoluzioni sulle rocce intorno a noi, prima di riprendere il sentero per la discesa, abbiamo effettuato una passeggiata sull’altopiano per raggiungere la neve. In questa occasione è stata fata notare e ricordare la diferenza tra morena e “giavina” (pietraia). Tappa merenda prima di ripartre per il Piemonte soddisfat, ancora una volta, di aver trascorso una giornata allegra in otma compagnia avvolt in una cornice natu- rale di indiscussa bellezza.

82 NOTIZIARIO CAI VARALLO Domenica 21 setembre Sabato 4 otobre Alpe Toso (val Sorba) – 40° commissione Punt Passeggiata tra i vignet di Ghemme di appoggio Cai Varallo Questa volta ci siamo mossi tra i vignet delle Questa uscita è stata fortemente voluta dalla nostre zone. Sabato 4 otobre nel pomeriggio, commissione Punt d’appoggio della sezione del dopo esserci ritrovat davant alla sede del Cai, Cai di Varallo che, proprio in questa occasione, ci siamo incamminat atraverso le vie centrali di ha festeggiato i 40 anni di fondazione là dove Ghemme verso una nota azienda vitvinicola: la sorge il primo punto d’appoggio costruito nel Antchi vignet Cantalupo. Qui il noto vitcoltore 1974. ci ha accompagnat diretamente nelle sue vi- L’uscita è stata anche l’occasione per un incon- gne per raccontarci, ripassando un po’ di storia tro tra i diversi gruppi di Alpinismo giovanile e geografa, l’origine geologica della terra sot- che operano all’interno della sezione senza to i nostri piedi, svelandoci che si trata di una dimenticare la presenza della commissione conformazione partcolarmente ricca di diversi Manifestazioni che si è prodigata afnché tut, tpi di minerali e rocce che favoriscono la pro- arrivat alla meta, avessero un bicchiere di tè duzione di notevoli vignet e, di conseguenza, di caldo o, perché no, un buon bicchiere di vino altretant pregiat vini. per riprendersi dagli sforzi della salita. Quest’ul- La passeggiata è ripresa fno al tanto ateso giar- tma, per quanto ci riguarda, è stata intervallata dino “Le amarene” dell’agriturismo Il cavenago, da due soste ristoro, prima al ristorante Heidi di cui ringraziamo i ttolari, dove i ragazzini, e a e poi, in linea di massima, a metà percorso, in onor del vero non solo loro, hanno gustato la un alpeggio dove ci sono stat ofert assaggi di tanto atesa merenda a base di nutella prepara- diversi tpi di formaggio e qualche bevanda. Al ta dagli accompagnatori in loco. Non è mancata Toso oltre al tè di benvenuto, abbiamo assist- qualche corsa sull’immenso prato verde a di- to alla messa concelebrata da don Maurizio e sposizione dei ragazzi incuriosit, tra l’altro, dalla poi... salamelle e panini a volontà. Nel pome- presenza di alcuni animali nelle zone limitrofe riggio breve ma esaustiva spiegazione sulla (asini, cavalli, cigni, anatre, galline, tacchini...). formazione geologica delle valli intorno a noi Ringraziamo i volontari della Protezione civile e, con molta calma, rientro a Rassa per la visi- e le Forze dell’ordine per la collaborazione e la ta all’ecomuseo del legno e della calce, chicca gestone dell’atraversamento in sicurezza della della Valsesia! statale.

NOTIZIARIO CAI VARALLO 83 Escai Grignasco 2014 l’incontro con i genitori nella sede Cai sotose- zionale e con l’approvazione del programma da responsabile GABRIELLA PATRIARCA parte degli organi prepost del Cai. Si decolla con la ciaspolata in Valle D’Aosta all’alpeggio Gran Arpilles a Vetan, un fuori valle, due meravigliosi “40 anni più uno” è il tema condutore delle at- giorni in rifugio a quota 2120 m. tvità di Alpinismo giovanile 2014 e la relazione Le previste escursioni sui senteri storici in bassa è il riepilogo di un sintetco panorama del cam- Valsesia, al monte Briasco a Breia e la traversa- mino dell’Escai Grignasco. ta delle colline da Bornate a Sant’Emiliano di Si sono seguite principalmente le orme di allo- Sostegno, sono annullate per l’elemento co- ra sui senteri dell’alta e bassa Valsesia unendo stantemente presente: la pioggia. Acqua per innovatvi approcci: il cammino della storia, il acqua anche l’escursione nel parco di Portofno cammino dell’arte, il cammino della fede, il cam- in Liguria è revocata, come la ferrata al monte mino dello sport, il cammino della didatca, il Mucrone nelle alpi biellesi. Si riprende a pieno cammino dei giochi, il cammino dell’orienta- ritmo con l’atesissima arrampicata alla falesia mento, il cammino gastronomico,il cammino di Pietra Croana nelle colline di Serravalle e con della sostenibilità e della solidarietà, il cam- la frizzante discesa fuviale di rafing nelle acque mino dell’energia, il cammino del pianeta Ter- del fume Sesia a Balmuccia. ra, il cammino urbano, rurale, il cammino del La salita in alta Valsesia inizia con le escursioni gruppo, il cammino delle emozioni, il cammino all’alpe Larecchio e al rifugio Sotle, due giorni dentro e fuori di se stessi…nel grande cammino di mirabili, uniche esperienze; all’alpe Toso in nella natura. val Sorba per festeggiare i 40 anni di fondazione Esperienze di cammino nel rispeto degli eco- del punto d’appoggio sezionale; all’alpe Stoful sistemi montani, collinari, fuviali, marini, inte- alla mitca Baita di Grignasco per la polentata in grate da atenta letura ambientale in rigorosa compagnia dei soci grandi. sicurezza nell’alternarsi di stagioni, di situazioni Dopo le important soste per gli accompagna- meteorologiche e di meravigliose bellezze na- menti sul territorio collinare e fluviale degli turali, dalla note di luna piena all’alba in malga alunni delle scuole elementari di Gattinara e con i suoi magici suoni… Molti sono i giovani Serravalle, per la collaborazione alla festa dell’o- partecipant alle proposte dell’Escai Grignasco, ratorio San Giustno di Grignasco e per i neces- corresponsabili i loro genitori, insegnant, amici, sari corsi di formazione e aggiornamento per gli che hanno intuito i benefci dal contato della accompagnatori regionale e nazionale, il cam- natura, per la salute fsica, psichica e sociale. mino AG recupera con la raccolta di castagne Le atvità iniziano dopo l’incontro con i giova- nei boschi, tnt da colori autunnali, del monte ni nell’isttuto comprensivo di Grignasco, dopo Fenera per l’allegra castagnata con gli Amici del- la Colma di Valduggia. Il cammino del momento conviviale con scambi d’auguri e presentazione del nuovo programma 2015 è il simbolico riposo AG dell’anno 2014, rallegrato dai vissut dei giovani tramite l’esposi- zione di creatvi disegni, d’impressioni ed espe- rienze scrite e dalle loro vivaci immagini nel dvd - AG 2014. Essenzialmente è doveroso ringraziare chi ha collaborato con noi, dai genitori, ai docenti e collaboratori scolastci, agli amici, ai simpatz- zant, agli ent pubblici e privat, agli accompa- gnatori, istrutori della sezione di Mosso e alla sezione Cai Varallo. Narrare il cammino, il viaggio dell’Escai Grigna- sco di un anno nei quarant’anni, è stato un in- termezzo di rifessioni… per il prezioso cammino con e per i giovani.

84 NOTIZIARIO CAI VARALLO NOTIZIARIO CAI VARALLO 85 Diario di bordo Grim 2014 30 marzo - Lago di Como, Green-way Anche se l’ora legale ci ha fato alzare un’ora responsabile PAOLO VEZIAGA prima, ci siamo ritrovati numerosi al solito punto di ritrovo: la stazione di Varallo. Siamo un po’ assonnat, ma è bello ritrovarci e subi- Anche quest’anno causa il maltempo siamo più to l’atmosfera si fa allegra e l’entusiasmo per volte stat costret a spostare le date delle gite. la gita è palese. A Borgosesia ci aspeta Anna Comunque, tranne un’uscita annullata, abbia- Defabiani, nostra cara amica, che utlizzando mo potuto svolgere il programma stabilito. Se- la joelete, ci accompagnerà in questa nuova gue un riepilogo dell’atvità svolta. avventura. Anche il sole, che di lì a poco sorge, sembra venirci incontro, inondando di luce il Con commissione Scuola famiglia nostro viaggio. 9 marzo - Lago di Sant’Agostno Poco dopo le nove siamo a Uggiate Trevano, Finalmente il tempo ci permete l’inizio dell’at- dove ci aspetano gli amici del Cai di Bizzarone. tvità. Verso le 9, con parte dei partecipant, ci Saremo in tuto circa una setantna. Si parte per ritroviamo alla stazione di Varallo. Prima uscita, Colonno da dove inizia la Green-way del lago di bella giornata calda e primaverile: è festa già Como che si snoda atraverso diversi comuni, incontrarci. Salut calorosi, appello, quindi par- in parte sopra gli abitat, in parte sul lungo lago tamo alla volta di Roccapietra per raggiungere in questo periodo tuto in fore. Imbocchiamo il luogo dove il resto del gruppo ci sta atenden- una stradina asfaltata e attraversiamo il pae- do. Siamo oltre 120 partecipant. Atraversiamo se. Interessante la parte vecchia di Colonno e, Roccapietra. Certo che un gruppo così numero- dopo aver superato un pontcello afancato da so e festoso non passa inosservato. una curiosa casa-ponte, si prosegue tra appez- Proseguiamo percorrendo la mulatera per Ca- zament terrazzat e piccoli ulivet da cui si può vaglia deviando poi presso la cappella di Sant’A- ammirare il lago. Dopo mezz’oreta di piacevole gostno dove facciamo una sosta per consentre camminata entriamo nell’abitato di Sala Coma- a Eraldo Ambrosino di illustrarci storia e leggen- cina e, continuando sulla Green-way, si gode de del luogo. Contnuiamo la piacevole passeg- una splendida vista sull’isola Comacina. giata atraverso un bel bosco di castagni, verso Un paio di chilometri più avanti giungiamo a la meta, il lago di Sant’Agostno a 500 metri di Spurano, caraterizzata dal bel campanile a vela alttudine. Qui arrivat, Eraldo Ambrosino cont- della chiesa di San Giacomo, databile tra il X e nua il racconto sulla storia e le leggende locali. XII secolo. Quindi raggiungiamo il bel paese di Ci parla della leggenda del tesoro che dovrebbe Ossuccio dove ammiriamo la bellissima seicen- trovarsi ancora sul fondo del lago, ci racconta tesca villa Balbiano. Accompagnatori e amici di dei castelli di Barbavara e d’Arian, dei massi con Bizzarone si danno il cambio alla conduzione coppelle e incisioni antcamente usat come al- della joelete con Anna che, come tut noi, non tari. Senza dimentcare l’importante e partcola- si stanca di ammirare il paesaggio. re fenomeno della riproduzione dei rospi della Più avant entriamo nel nucleo storico di Campo specie “Bufo Bufo”, processo che vanta una tra- di Lenno con l’interessante villa Monastero. Suc- dizione millenaria. cessivamente arriviamo a Lenno. Qui sostamo Molto interessati, i ragazzi (e anche qualche per riposare e pranzare. Dopo la lunga cammi- genitore) fanno tante domande al nostro cice- nata l’appetto non manca e neppure il buonu- rone. Dopo aver salutato e ringraziato Eraldo more. I ragazzi instancabili, scherzano, giocano, Ambrosino, ci incamminiamo sulla strada del ri- butano cibo alle anatre, non stanno fermi un torno, dirigendoci verso la sede degli alpini che, atmo. Il tempo passa veloce. Riprendiamo il sempre disponibili, ci stanno aspetando. Come cammino lungo il lago dove vediamo ormeg- sempre, e ci allarga il cuore constatarlo, è bello giato un idrovolante che suscita la curiosità di vedere i ragazzi così allegri e sereni, soddisfat tut. Ancora un breve trato di strada e siamo a dell’interessante gita. Fata la foto di gruppo, ci Mezzegra dove, al matno, abbiamo portato le avviamo verso le macchine ripercorrendo parte macchine per agevolare il ritorno. Anna ringra- del percorso dell’andata. All’arrivo ci salutamo, zia calorosamente accompagnatori e ragazzi del tra strete di mano e compliment prendiamo Grim e gli amici di Bizzarone per la bella giornata già accordi per le prossime gite. trascorsa.

86 NOTIZIARIO CAI VARALLO Domenica 6 aprile - Ciaspolata al rifugio Pastore no diviso in due gruppi per una caccia al tesoro Finalmente dopo tant rinvii causa maltempo, si metendo in pratca l’uso di questo importante è potuto fare la ciaspolata! Un nutrito gruppo strumento. Nel tardo pomeriggio, non senza di ragazzi e accompagnatori ha preso parte con aver recitato la preghiera dell’alpinista, siamo entusiasmo all’uscita. Non mi dilungo e lascio ritornat alle macchine per far poi ritorno verso allo scritto del grimmino Gianluca il racconto Varallo, stanchi, inzuppat, ma content per la della giornata. Aggiungo solo i ringraziament a fantastca esperienza condivisa con tut i parte- tut gli indispensabili accompagnatori del Grim cipant e per il magnifco paesaggio visto. e ad Anna e il suo staf del rifugio Pastore, molto ospitali e sempre gentli e cordiali. Domenica 27 aprile con commissione Speleolo- Domenica 6 aprile è stata una bellissima gita in gica Cai Varallo - grota di Rio Martno mezzo alla natura e ai paesaggi invernali. Part- Anche questa domenica partamo per una nuo- t alle 8.45 da Varallo siamo arrivat ad Alagna va avventura. Questa volta, in compagnia degli verso le 9.15. amici speleo andiamo a visitare una tra le grote Dopo aver preso e indossato le ciaspole ci siamo più import del Piemonte, la grota di Rio Mar- incamminat alla volta dell’alpe Pile passando, tno in alta valle Po. In precedenza al 17 aprile per il primo tratto, dalla strada dove d’estate c’era stata una serata in cui gli amici speleo ci viaggiano le navete. Dopo aver visto molte ca- hanno illustrato il magico mondo delle grote scate tra cui le celebri Caldaie del Sesia e aver d’Italia con la visione di suggestve foto. pestato molta neve siamo arrivati alla meta Si parte presto, in una giornata nuvolosa, ideale dove siamo stat accolt gentlmente dai ragazzi per andare in grota. Arriviamo a Crissolo Po e che gestscono il rifugio Pastore. scesi, iniziamo a preparaci per entrare in grota, Il pomeriggio è stato diviso in due part: prima dove la temperatura è piutosto bassa (5° circa); una mitca bataglia di palle di neve cui hanno l’oscurità è totale e vi scorre un torrente, il Rio partecipato anche alcuni accompagnatori; poi Martno. Dopo esserci copert in modo adegua- l’intervento molto interessante di Sergio Dal- to, indossato il casco, controllato l’atrezzatura berto, aiutato da Paolo Veziaga e Stefano Rege in special modo le luci, per un ripido sentero che dopo aver spiegato l’uso di pala, sonda e del raggiungiamo l’ampio ingresso della grotta a dispositvo Artva, un aiuto che serve per trova- quota 1530 m. Qui ci vengono date le istruzioni re un corpo sepolto soto una valanga, ci han- su come ci si comporta in un ambiente simile.

NOTIZIARIO CAI VARALLO 87 Segue una breve spiegazione sulla storia della Abbiamo una rete di senteri, chiesete, alpeggi, grotta di Rio Martino. Iniziamo l’esplorazione storie, raccont, leggende vicinissime a noi, ma del “ramo inferiore” della grota, guidat dai no- spesso non valorizzate come si dovrebbe. Tute stri amici speleo. piccole gite a “chilometro zero”, senza muovere I ragazzi sono incuriosit e interessat dall’inso- la macchina. Un esempio di recupero: il sentero lito percorso in parte su passerelle con corri- di Padre Gallino. mano, a volte sulle rive del torrente. L’erosione Dopo la rituale conta dei partecipant, partenza. dell’acqua ha creato meravigliosi saloni impre- Prima tappa, località Dovesio, raggiunta a piedi ziosit da stalatt e stalagmit. Si prosegue per su strada e in parte su vecchio sentero. Da qui, circa un’ ora tra quest stupefacent e straordi- atraverso comodo sentero, abbiamo raggiunto nari luoghi. Arriviamo quindi alla cascata del Pis- l’alpe Orvaso, una postazione molto panorami- sai, alta più di quaranta metri e si passa dietro ca, immersa in un grande faggeto. La vista su ad essa! Sembra un posto fatato, i ragazzi incu- Varallo, Sacro Monte, Res, il Sesia e tuta la valle rant degli spruzzi sono incantat ed eletrizzat, sarebbe eccezionale, se non fosse per la vegeta- l’entusiasmo è alle stelle. zione che avanza e tuto nasconde. Un riposino, Un po’ a malincuore, lasciamo la cascata e, ri- e via… ci aspeta una salita comoda in mezzo al facendo il cammino a ritroso, guadagniamo l’u- bosco poi una discesa, sempre tra alberi e arbu- scita. Dopo tute queste emozioni e più di due st, verso la meta, oramai vicina. ore di cammino, l’appetto si fa sentre. Al caldo, Siamo arrivat! Ecco la chieseta dell’Unipiano in una vicina tratoria, chi con i propri panini, (unico piano) con la sua parete sotostante di chi con un piato caldo, ci ristoriamo. Durante il roccia a strapiombo sulla statale che porta ad viaggio i ragazzi manifestano le loro emozioni e Alagna. Che vista! Morca, Valmaggia, tante il loro entusiasmo per quanto visto nonostante montagne in bella vista… il Sesia con i gommo- l’umidità assorbita, ma tut avevano gli indu- ni del rafting così vicini… E poi, anche un bel ment di ricambio. Grazie agli amici speleo e a pianoro pulito dove mangiare, chiacchierare, tut i partecipant. dormire, saltare, leggere. Davant alla chieseta siamo stati accolti dalla signora Dalberto, cu- Domenica 18 maggio - camminata con la com- stode e “giardiniere” con la sua famiglia di que- missione Scuola famiglia - Varallo, Dovesio, alpe sto sito, piccolo ma carico di tradizione. Dopo Orvaso e chiesa Madonna dell’Unipiano (Val- aver visitato la chiesetta, abbiamo recitato la maggia) preghiera di padre Gallino, poi qualche notzia Una bella giornata ci ha accolt domenica mat- storica. Quindi due ore di pura libertà: di tuto na al nostro solito ritrovo, il piazzale della stazio- di più, compreso il festeggiamento con torte di ne di Varallo. Siamo un nutrito gruppo di papà, un compleanno. mamme, bambini e accompagnatori Grim, tut Un grosso cumulo minaccioso di nubi meteva pront per questa nuova avventura. però fine al divertimento. Meglio ritornare a Un escursione sui sentieri “dimenticati” che casa. Alla stazione di Varallo, il congedo… tut circondano la nostra bella e ridente citadina. veramente bravi!

88 NOTIZIARIO CAI VARALLO Domenica 8 giugno - Campertogno, Argnaccia, 28 giugno 2014 - Giornata con il gruppo alpini Cangello Valsesia È una bella matnata, ci troviamo in circa una Veramente avrebbe dovuto essere una due trentna alla partenza da Varallo alle 7.30. Or- giorni in tenda, con gita all’alpe Baranca in col- ganizzate le auto, si parte. Dopo mezz’ora era- laborazione tra Grim e alpini. Ma, causa tempo vamo a Campertogno, frazione Tet, dove inizia instabile, incendio al rifugio e, infne, come cilie- il sentiero per l’alpe Vasnera in vall’ Artogna. gina sulla torta, una frana in località Nosuggio, Zaini in spalla, passat dalla prima salita, appe- sembrava proprio che questa gita non fosse da na dopo l’oratorio della Madonna degli Angeli, fare. La tenacia dei due gruppi ha tutavia vinto siamo arrivat alla Madonna del Callone dalla e, se non la gita, decidiamo almeno di organiz- quale si vede un panorama che si estende dalla zare una giornata insieme all’area feste di Crava- prima frazione di Campertogno, Quare, all’ult- gliana. Ci si ritrova, come consueto, alla stazione ma, Rusa. Si scorgono anche le prime frazioni di di Varallo. Quando il gruppo è al completo, ci Mollia, Goreto e Grampa. Dopo una sosta, par- avviamo verso la sede degli alpini, che ci stanno tamo alla volta dell’alpe Cangello. Vist i primi aspetando. Salut calorosi, quindi ascoltamo il segni di stanchezza, il gruppo si divide. Una par- discorso dei nostri amici alpini cui ci accomuna te si ferma lì con alcuni accompagnatori, men- l’amore per la montagna e la voglia di trasmet- tre l’altra, seguendo i capi-gita Stefano Rege e terlo alle giovani generazioni. Daniele Bognet, prosegue verso l’alpe Vasne- Vengono presentat alcuni “veci” alpini, vete- ra, che purtroppo non si è potuta raggiungere rani dell’ultma guerra. Ascoltamo il racconto a causa di una valanga ancora non sciolta del dei loro ricordi, alcuni allegri, i più drammatci. tuto sul sentero. Quindi ci si dirige a un alpeg- Guardo i ragazzi: tut ascoltano in silenzio as- gio vicino. Per un trato di strada, però, abbiamo sort. Alla fne, interessat alle vicende dei “veci”, compagnia: un asinello incontrato in un grande fanno alcune domande. Più tardi ci trasferiamo prato per qualche centnaio di metri si è unito a , dove i locali gruppi degli alpini ci alla camminata accompagnando il gruppo del stanno aspetando per il pranzo. Un po’ di ripo- quale faceva parte anche la più piccola bambina so e, organizzat dai nostri amici per i ragazzi, della gita, Laura, di nove anni. Arrivat all’alpeg- iniziano i giochi. Percorsi a ostacoli, calceto, ma gio, facciamo tappa, ci rilassiamo e rasserenat anche volley e tanto altro. L’entusiasmo e l’eu- ammiriamo il magnifco paesaggio. foria contagiano tut. Quest “grimmini” hanno Passato qualche istante, ci rimetamo in cam- una resistenza da fare invidia! Alle 18 tutti in mino per raggiungere l’altro gruppo, rimasto fla, ci dirigiamo verso la chiesa di Cravagliana al Cangello, e pranzare tutti assieme. Scesi dove si trova il monumento in ricordo dei cadut poi verso l’Argnaccia e in seguito, raggiunta la delle ultme due guerre mondiali, cui rendiamo chiesa della Madonna del Callone, recitamo la omaggio recitando prima una preghiera e poi preghiera dell’alpinista, per poi scendere a Cam- anche la preghiera dell’alpinista donataci da pertogno, in frazione Tet, dove fnisce, con di- padre Gallino. Tornat al campo da calcio, dove spiacere di tut, anche questa bellissima gita. si trova il tendone allestto per le feste, anco-

NOTIZIARIO CAI VARALLO 89 ra qualche gioco mentre gli amici alpini, per la Riposat un po’, guidat dai nostri accompagna- cena, ci stanno preparando una gustosa e stuz- tori abbiamo montato le tende; fnalmente con zicante grigliata cui facciamo onore. il sole! Terminato il lavoro, tut insieme nei prat A conclusione della giornata, a tutti i ragazzi a correre e giocare. Più tardi su indicazione di viene consegnato l’attestato in ricordo della Morena abbiamo raccolto alcune erbete per loro partecipazione e quindi, accolto con gran la minestra della sera, risultata ottima. Dopo sorpresa ed entusiasmo, dalla commissione cena iniziamo a scrivere il diario di bordo, anco- Giovani della sezione Valsesiana alpini viene ra qualche gioco e poi tut in tenda a dormire consegnato il riconoscimento simbolico al Grim stanchi, ma soddisfat dell’otma giornata. nominato “Compagnia Grim-Ranger-specialist 4 agosto in montagna”. Il riconoscimento ci fa molto pia- Stamattina ci siamo svegliati con un meravi- cere e conferma il buon lavoro fato dal Grim- glioso cielo azzurro e un’arieta frizzante. Unici Cai Varallo in tut quest anni con i giovani. suoni: il canto degli uccelli. Ma presto anche ri- Un grazie a tut i partecipant, alla sezione Val- chiami, scherzi, risate mentre con grande appe- sesiana alpini, ai gruppi di Cravagliana, Sabbia, tto consumiamo la colazione durante la quale Fobello, Cervato e Rimella e al ”mitco” alpino ci scambiamo impressioni sulla prima note in Walter Stragiotti. Sperando di vedere anche tenda. Per Giulio bella esperienza con un po’ di qualche giovane alpino alle nostre gite. dormiveglia causa l’emozione. Le impressioni di Mata, Giorgio, Sara, Martna, Gabriele, Yuri, 3/7 agosto - Campeggio alpe Piane di Folecchio Gianluca, Cristan, Mateo, Jacopo, Francesca, Finalmente anche quest’anno è arrivato il mo- Michele, Riccardo, Mario, Lorenzo e Loris con- mento del campeggio in tenda: siamo alla ter- cordano con Giulio: esperienza bella, emozio- za edizione. Per alcuni la prima volta, per altri nante anche se un po’ scomoda. Ma si sa il cam- un’esperienza rinnovata. Ma lascio ai ragazzi la peggio in tenda è anche questo. La matnata descrizione di quest giorni con la compilazione prosegue con un’interessante lezione - gioco sui del “diario di bordo”. vari tpi di nodi tenuta da Paolo e Stefano. Con 3 agosto interesse seguiamo la lezione, sorpresi da quan- Come da programma, domenica 3 agosto, ci te cose si possono fare con una corda. Ancora siamo ritrovat alla stazione di Varallo per par- corse in libertà sui prat, giochi fno a quando tre verso la nostra destnazione: frazione Piane Morena ci chiama: un otmo pranzo a base di di Folecchio a Rossa. Un po’ preoccupat per la polenta cui facciamo onore ci aspeta. pioggia, che inizia a scendere, siamo partt. In Nel pomeriggio per smaltre il sostanzioso pran- macchina siamo giunt a Folecchio dove, dopo zo, camminata fno a Folecchio. Di ritorno al cam- aver caricato tuto il materiale sulla teleferica, po, Stefano ci insegna nuovi giochi. Soddisfat e ci siamo incamminat verso la nostra meta, rag- un pochino stanchi, ci metamo a tavola. Sarà giunta dopo un’oretta di cammino. Arrivati a stare tante ore all’aria aperta e le camminate, ma destnazione abbiamo iniziato i preparatvi per l’appetto non manca mai e tuto è buonissimo! il campo. Intanto la nostra insosttuibile cuoca ci Scriviamo, con l’aiuto di tut, un’altra pagina di sta preparando un otmo pranzo a base di una diario e poi ancora giochi. A un certo punto gli deliziosa pasta. occhi cominciano a chiudersi, tut a nanna!

90 NOTIZIARIO CAI VARALLO 5 agosto ma una stuzzicante cena è pronta. Spazziamo Anche stamattina ci svegliamo con un tempo tutto in un baleno. Ci spiace che sia l’ultima splendido. Da qui si può ammirare il Pizzo Castel- sera, ma non mancano risate, giochi prima di lo, l’alpe Mera e tuta l’ampia valle con Scopello, andare tut a nanna nelle nostre tende. Scopa, vari paesi e vedere lo snodarsi del fume 7 agosto Sesia. Ma l’appetto ci stuzzica e, come al solito, È arrivato l’ultmo giorno. La giornata inizia pre- divoriamo l’otma colazione che ci è stata pre- sto: sveglia alle 7.30, colazione e poi s’inizia a parata. Dopo ricominciamo con molto impegno smontare il campo per poter sfrutare il calore la partta a nascondino iniziata il giorno prece- del sole per asciugare le tende prima che qual- dente. Soddisfat e un pochino stanchi, fermat che nuvoleta, che si vede in lontananza, arrivi dall’appetto che comincia a farsi sentre, rispon- sopra di noi per un ultmo saluto bagnato. Arriva diamo subito al richiamo di Morena. Un po’ di anche l’Ale a dare una mano a smontare le ten- riposo, un po’ di chiacchiere, risate, non ci si an- de e imballare tuto il materiale da mandare giù noia mai. A questo punto nuovo gioco, con funi e a valle con la teleferica. Tut aiutano, grandi e moschetoni, inventato dai nostri accompagna- piccoli. Pausa pranzo, poi ci crogioliamo al sole. tori. Dobbiamo raggiungere una ripida meta: è Tuto il gruppo è unito, afatato, ed è una gioia stata dura, ma con nostra soddisfazione ce l’ab- stare insieme. Già si pensa alle prossime gite, ai biamo fata! Tornat al campo ci siamo divert- prossimi incontri e al prossimo campeggio. Ma la t con giochi da tavolo in atesa dell’appettosa solita nuvoleta arriva e ci obbliga ad antcipare i cena con anche una deliziosa torta fnale. In so- tempi. Quindi velocemente pieghiamo le tende cietà proseguiamo la compilazione della pagina ormai asciute e portamo tuto il materiale vici- del diario, quindi ancora un paio d’ore di giochi no alla teleferica prima che piova. Mentre Mo- prima di crollare e andare a dormire nelle nostre rena e Stefano mandano giù il materiale, Paolo, tende, con buona gioia degli accompagnatori. Alessandro e Gianluca accompagnano ragazzi e 6 agosto ragazze alle macchine. Appena arrivat, ecco le La matna tuto il gruppo è impegnato in un’ul- prime gocce, ma per fortuna siamo tut al riparo tma partta a nascondino in mezzo ai prat e ai e il materiale è ben imballato e coperto. boschi. Poi, un po’ stanchi, facciamo giochi più Ora può anche piovere, infat è quello che suc- tranquilli in atesa del pranzo. Successivamen- cede, ma questa parentesi umida che ricorda te, poiché purtroppo si avvicina la fne di questo quella del primo giorno non rovina il morale entusiasmante e gioioso campeggio, dobbiamo dell’afatato gruppo. iniziare a raccogliere le nostre cose, sistemare Ringrazio il gruppo alpini di Rossa sezione Val- gli zaini per il rientro del giorno dopo. Termina- sesiana per averci ospitato nel loro rifugio. Gra- t quest compit, giochiamo sui prat, godendo zie a tut i partecipant, agli accompagnatori e della libertà di poterlo fare ancora un po’, in a ragazzi e ragazze, che hanno contribuito alla atesa della merenda: oggi tè e torta! Approft- buona riuscita del campeggio e alla stesura della tamo del tempo che ancora ci resta per giochi, bozza di questa relazione dedicandovi ogni sera giochi, giochi. Il tempo qui passa velocemente, mezz’ora.

NOTIZIARIO CAI VARALLO 91 21 settembre - Festa 40° commissione Punti inoltre, morbidi conigli nelle loro gabbie, galline d’appoggio che gironzolano becchetando qua e là e ancora Domenica 21 setembre, all’alpe Toso, il Grim mucche, capre, maiali: un vero simpatco zoo ha partecipato con altri gruppi giovanili del Cai- casalingo! Varallo (Escai di Borgosesia, Grignasco, Ghem- Verso le 20 tut a tavola: pasta, bistecca, pol- me) alla festa organizzata dal Club alpino ita- lo, purè, formaggio e un super tramisù. Dopo liano sezione di Varallo per il 40° anniversario tanto camminare e giocare, ci voleva! Termina- della commissione Punt d’appoggio. Favorit dal ta la cena siamo usciti con l’accompagnatore bel tempo, i partecipant sono stat numerosi. Alessandro e abbiamo fato giochi di luce con le L’incontro tra i vari gruppi ha entusiasmato i ra- lampade frontali mentre all’interno una parte gazzi che hanno potuto incontrare nuovi amici del gruppo cantava accompagnato da Ferruccio e conoscere le atvità delle altre commissioni Baravelli con la chitarra. La festa tra risa, scherzi presenti. Più tardi, abbiamo partecipato alla e chiacchiere contnua ancora per un po’, nessu- messa ofciata da don Maurizio Polet. Dopo no vuole andare a dormire. il gustoso pranzo, preparato dalla commissione Il matno seguente sostanziosa colazione e si Manifestazioni, è stato il momento di un’altra parte; destnazione monte Camossaro. Nuova commissione presente in questa giornata: la salita d’afrontare, ma noi grimmini non ci spa- commissione Scientfca che ci ha fornito nozio- ventamo. Lungo il percorso sostamo alla cap- ni sulla geologia della val Sorba ascoltate con pelleta vicino all’alpe Rangheto per recitare la molto interesse dai ragazzi e da tut i parteci- preghiera di padre Gallino, quindi proseguiamo pant. La giornata è trascorsa velocemente, ci si verso la cima. Anche oggi un po’ di foschia non scambiano i salut tra i vari gruppi e le commis- ci permete di ammirare il panorama ma questo sioni ed è già ora di ritornare. nulla toglie al nostro entusiasmo. Pranzo al sac- co, un po’ di riposo e via si riprende la discesa 4-5 otobre - Due giorni all’alpe Sacchi verso Camasco. Lungo il percorso atraversiamo Ci raduniamo come di consueto alla stazione di un trato con felci “gigant” che ci arrivano alle Varallo verso le 15. Il tempo non è dei migliori, spalle e alcuni bambini ci passano soto diver- ma questo non guasta l’entusiasmo e l’allegria tendosi un mondo. Arriviamo a Camasco dove dei nostri grimmini. In macchina, ci dirigiamo ci aspeta un buon tè caldo con biscot, gentl- verso Camasco dove, in piazza, lasciamo le auto. mente preparato per tut noi da Sandra e Rita. Iniziamo la salita verso la nostra meta: l’alpe Sac- Peccato che la gita sia terminata e, con i salut, chi. Proseguiamo su un sentero che si snoda tra pensiamo già alla prossima. boschi e faggete. Speriamo di vedere qualche scoiatolo, qualche riccio, o magari una volpe, Oltre al programma sopra descrito siamo riusci- ma forse il nostro allegro gruppo poco silenzioso t a fare altre atvità extra. Abbiamo realizzato li fa scappare. In un prato vicino a un torrentello il sogno della nostra amica Anna Defabiani por- incontriamo solo una rana “smeraldina”. Prose- tandola con la joelete al rifugio Pastore il cui guiamo per un paio d’ore in salita, il gruppo è staf è sempre disponibile e sensibile. un po’ più silenzioso, la fatca comincia a farsi In primavera alcuni ragazzi del Grim hanno par- sentre, ma appena si percepisce in lontananza tecipato a un corso di arrampicata organizzato il suono dei campanacci delle mucche al pascolo dalle guide alpine Giancarlo Crota e Nicola De- all’alpe Sacchi, il gruppo riprende vigore. Ancora gasperis. A metà otobre un piccolo gruppo di mezz’ora e siamo al rifugio accolt gentlmente ragazzi ha partecipato a un corso sempre di ar- dai gestori. rampicata, organizzato dall’ Escai di Borgosesia Il panorama su Orta e il suo lago, che con il bel e la commissione Alpinismo. tempo si ammira da qui, è nascosto da una Tempo permetendo, in programma ci sarà an- dispetosa foschia. Dopo aver sistemato nelle cora una gita da fare e quindi dopo la festa del camere i sacchi a pelo per la note, sfrutamo Grim, l’incontro consueto prima di Natale per lo le ore di luce per esplorare i dintorni giocando scambio di auguri. a nascondino mentre altri giocano con il pallo- Ringrazio il Cai, le commissioni, gli accompagna- ne. Successivamente facciamo il giro della fat- tori e tute le persone che con il loro aiuto e di- toria. Ci accompagnano bellissimi cani festosi. sponibilità hanno permesso al Grim di svolgere Vediamo diversi gat che si aggirano tranquilli; le atvità programmate.

92 NOTIZIARIO CAI VARALLO Attività delle Commissioni 2014

COMMISSIONE ALPINISMO Ci leghiamo e indossiamo i ramponi, per proce- Presidente: LUCIANO BONATO dere picca alla mano sul ripido canale di neve Diretore del corso: PIERO GILODI dura che ci condurrà alla cresta NE. Al colleto ci si ferma al sole per prendere fato. Da qui l’itne- Sabato pomeriggio il cielo azzurro è ricamato rario prosegue su cresta nevosa talvolta aflata, da gonf cumuli bianchi, nubi leggere che lascia- un percorso carateristco a gobbe da cui viene no presagire un weekend perfeto per andare il nome “via dei cammelli”. Un ultmo pendio ci in montagna, rari atmi di questa malinconica porta in veta. È un momento che tut quant estate. ricorderemo; non solo gli sforzi sono ripagat dal Il naso è rivolto all’insù a osservare l’himalayana scenografco ambiente, ma in questo corso che parete est del Rosa, la più alta delle Alpi. Men- non solo ha insegnato ad andare in montagna in tre gli occhi sono atrat da tanta maestosità le sicurezza, ma che ha anche creato nuove ami- orecchie ascoltano le storie narrate dagli istrut- cizie, condividere cert moment è qualcosa di tori della scuola di alpinismo, storie vissute da veramente speciale. grandi pionieri su quelle linee di roccia e ghiac- Gambe in spalla, una lunga discesa ci atende; cio, oppure da loro stessi; raccont che afasci- percorriamo i trat di misto della via normale nano i giovani e agguerrit ragazzi del corso di per raggiungere il colle delle Locce. L’ultimo alpinismo. trato è su neve molle e mete a dura prova le Ci troviamo tra i grossi massi sparsi sul grosso nostre gambe ormai stanche. Per mezzogiorno prato dietro al rifugio Zamboni, e tra un boulder siamo tut al rifugio, appena in tempo prima del e l’altro è così che trascorre veloce il pomerig- classico temporale estvo. gio, coronato da una favolosa torta preparata e Una lauta merenda è la giusta paga prima di portata fn quassù dalla nostra Vale; veramente scendere a Macugnaga. una gradita e otma sorpresa. Crediamo che tut conserveremo splendidi ri- Ma prima di rifugiarsi, è il caso di dirlo, punta- cordi di questo 45° corso, direto da quel bron- mo gli occhi sulla Grober, per osservare l’im- tolone del Gildo, e questo racconto è un modo maginaria linea che l’indomani tracceremo, per complimentarci con i dieci ragazzi e le quat- seguendo la cresta NE, meglio nota come “via tro fanciulle che lo hanno frequentato, ringra- dei cammelli”. ziandoli per aver sopportato noi istrutori. Dopo aver gustato l’ottima e goliardica cena, In collaborazione con l’alpinismo giovanile e con il una piacevole sorpresa ci atende; infat dalla Grim stamo inoltre svolgendo un’atvità indoor fnestra la Bety ha visto una… una strega? Ecco al pannello d’arrampicata di Varallo con quator- tut a colpevolizzarla per aver bevuto troppo, dici ragazzini. L’ambizione è di insegnare loro il ma i più curiosi escono increduli a verificare gioco-arrampicata che negli ultmi anni ha vissuto cosa potesse essere. È proprio vero, ecco spun- un’evoluzione straordinaria volgendo sopratuto tare un’arzilla vecchieta vestta da “stria” che ci verso ragazzi sempre più giovani. Libertà di movi- intratene con leggendari raccont. Un bel rega- mento, fantasia e sopratuto divertmento sono lo della gestrice del rifugio. La serata non poteva le parole per descrivere il free climbing, parole che concludersi con lo sguardo rivolto al cielo non sempre associate al pensiero di molti che stellato cercando tut insieme di riconoscere forse non conoscono questo sport. qualche costellazione e giocare a orientarsi gra- zie al loro aiuto. Sveglia alle 4, colazione e via. L’incedere velo- COMMISSIONE BIBLIOTECA ce sulla morena glaciale soto la foca luce del- Presidente: SERGIO MILANI le frontali è uno di quei moment che t fanno ricordare perché t piace così tanto andare in Gran parte del lavoro di quest’anno si è svolto montagna. Raggiungiamo il nevaio che comincia nell’ambito del cambiamento del software di ad albeggiare e la Est si colora di rosso acceso, catalogazione. un vero spetacolo da ammirare. Già verso la fne dell’anno scorso abbiamo inizia-

NOTIZIARIO CAI VARALLO 93 to a correggere i dat della catalogazione del no- Biblioteca Emilio Detomasi stro patrimonio e per pratcità siamo partt da- È stata una sorpresa sapere che a dieci anni dalla gli opuscoli. È un lavoro immane se si pensa che fondazione ancora tant alpinist trovano spazio dovrà essere fato su circa 6500 ttoli degli 8600 nello zaino per portare un libro alla biblioteca libri present in biblioteca, ma non poteva asso- della Capanna Margherita. Anche noi avevamo lutamente essere nuovamente rimandato. Nel preparato una decina di volumi da portare su, fratempo dalla Biblioteca nazionale di Torino ci ma, a causa del persistere del bruto tempo, non è stata oferta la possibilità di provare un nuovo siamo riuscit a salire. Tuto è rimandato all’anno software di catalogazione denominato Clavis, prossimo. già in uso presso più di 700 biblioteche sparse su tuto il territorio nazionale, spesso facent par- BiblioCai te di sistemi bibliotecari locali o regionali, come Tre le giornate impegnate per BiblioCai tutte succede alla nostra vicina Valle D’Aosta dove è rivolte all’utlizzo di Clavis. A marzo siamo stat utlizzato da tute le biblioteche regionali. alla sede centrale del Cai a Milano per una pri- Clavis ofrirebbe alla nostra biblioteca un salto di ma presentazione del sofware, mentre a mag- qualità nei servizi ofert ai nostri letori, perché ad gio nel consueto appuntamento a Trento, ci sia- esempio la catalogazione dei nuovi arrivi è subito mo impratchit un po’ nel suo utlizzo. Infne ad visibile in internet. Inoltre ofre altre opportunità Albenga, all’inizio di otobre, sono state spiega- tpo la catalogazione derivata da SBN, la stampa te altre funzionalità che ofre il programma tra di etchete, la comunicazione direta tra i biblio- le quali la creazione di un sito internet. tecari collegat al programma e altre. Per la cor- Ringraziamo tut i soci, e quest’anno sono stat rezione dei dat siamo quindi passat a Clavis, e la tant, che ci hanno donato libri, riviste, cartne. cosa ha rivelato parecchie sorprese sugli opuscoli I libri sono già stat catalogat, ma per il resto ci presenti in biblio. Abbiamo movimentato circa vuole ancora un po’ di pazienza. 1050 ttoli e tra quest 250 sono stat importat da SBN, mentre quasi altretant non sono stat tro- vat; ciò vuol dire che tra le 25 biblioteche seziona- COMMISSIONE CORALE - CORO VARADE li che atualmente aderiscono a Clavis e quelle che Presidente: GIANPIERO GIUPPONI aderiscono a SBN, alcune edizioni e sopratuto moltssimi ttoli li abbiamo solo noi. Per chi fosse L’atvità del coro si è svolta anche quest’anno in qualche modo interessato abbiamo preparato in modo abbastanza intenso e soddisfacente, un breve artcolo sulle sorprese che abbiamo tro- intensificando l’attività sul territorio, contri- vato tra i nostri opuscoli. Una detagliata relazione buendo a vivacizzare le varie iniziatve locali e è stata inviata alla presidenza sezionale. proponendo serate benefche. Il lavoro di correzione dat è stato momentane- Si è iniziato sabato 4 gennaio con la rassegna amente sospeso per poter preparare la gita an- “Cant soto la neve”, che si è svolta nella colle- nuale della quale parliamo in altre pagine, e per giata di San Gaudenzio a Varallo con ospit i cori la stesura degli artcoli per il notziario sezionale, Alpin dal Rosa dell’Ana valsesiana e Santa Maria ma riprenderà il prima possibile. di Arzachena, Oristano. Durante la manifesta- Oltre a questo abbiamo fornito copia di mate- zione sono stat raccolt fondi da destnare alla riale proveniente dall’archivio al dotor Mosello ricostruzione dopo l’alluvione in Sardegna dove di Verbania che sta conducendo una ricerca su era stata colpita proprio la zona di provenienza Edgardo Baldi, autore di alcune monografe sui del coro sardo. laghi dell’alta Valsesia pubblicat in collaborazio- Sabato 4 aprile abbiamo organizzato un altro ne con la commissione Scientfca della nostra concerto di benefcenza nel Teatro comunale di sezione intorno al 1935. Serravalle a favore dell’associazione per la lota Anche il dotor Rizzet, nipote del nostro cele- al neuroblastoma con ospite il coro di voci bian- bre presidente Angelo Rizzet, si è rivolto a noi che Gli usignoli di Borgosesia. per consultare il Corriere Valsesiano in merito Tute e due le serate hanno avuto un riscontro a una ricerca sull’antco albergo delle Alpi che positvo di presenza di pubblico che ha consen- sorgeva all’alpe Selle di Baranca, sopra Fobello tto una soddisfacente raccolta di fondi. e che nei primi decenni del 1900 diede ristoro a Sempre ad aprile, sabato 26, a un anno dalla sua chi passava di lì. morte, un nostro concerto nella chiesa parroc-

94 NOTIZIARIO CAI VARALLO Il 28 di setembre è stato bello poter festeggia- re con gli amici di Grignasco il 60° anniversario della sotosezione del Cai di Varallo, accompa- gnando con i nostri cant la messa nella chiesa parrocchiale. Abbiamo animato anche la messa, in occasione della consegna del premio del fabbriciere, sa- bato 4 otobre nella chiesa parrocchiale di Riva Valdobbia, riconoscimento che la commissione Montagna antca montagna da salvare, ormai da diversi anni, assegna a chi con impegno contribuisce fatvamente al mantenimento di piccole cappelle e chiesete che in altro modo chiale di Ponzone ha ricordato la corista Piera andrebbero nel tempo a deteriorarsi. Cerri. Era stata con noi da quando sono state Prima della fne dell’anno sono in programma inserite le voci femminili nel 1988 partecipando altre due iniziative proposte dal nostro coro: sempre attivamente e con entusiasmo all’at- il 16 novembre nel comune di Sabbia organiz- tvità del coro. Non sono mancat moment di zeremo una rassegna in occasione dei festeg- commozione condivisi con il pubblico presente. giament per i 500 anni della parrocchia e il 7 Il 3 maggio abbiamo organizzato la 37a rasse- dicembre, nel Teatro comunale di Serravalle, gna Valsesia cori che si svolge al Teatro civico di una terza serata di benefcenza per sostenere Varallo. L’appuntamento rappresenta un impor- l’attività della Fondazione Edo Tempia per la tante impegno sopratuto soto l’aspeto orga- prevenzione dei tumori e la cura con assistenza nizzatvo ed è diventato ormai una tradizione domiciliare nell’ambito delle provincie di Biella per la cità che ha sempre un riscontro positvo e Vercelli. Con noi si esibiranno il coro Alpin dal vista la partecipazione di pubblico. Nell’occasio- Rosa Ana valsesiana e il coro Die Walser im Land ne sono stat nostri ospit il coro Valdossola di di Alagna. Villadossola (Vb) e la Chorale Melodye di Die Oltre alla partecipazione al Natale alpino il no- (Francia), cità gemellata con Varallo, quest ul- stro coro sarà impegnato il 20 e il 21 dicembre tmi ospitat per tre giorni. in una trasferta in Sardegna ad Arzachena, per Il 7 giugno è stato l’incantevole scenario di Ar- partecipare a una rassegna organizzata dal coro meno ad accogliere il nostro coro, ospite nella Santa Maria che vuole ricambiare l’ospitalità quinta Rassegna di cori di montagna a Coiro- ricevuta in occasione della loro partecipazione monte, svoltasi nella chiesa della frazione con alla nostra rassegna del 4 gennaio, permeten- una paesaggistca visione del lago e della mon- doci così di concludere l’anno con un bilancio tagna circostante. Con noi hanno partecipato il positvo, confortat anche dal fato che alcuni coro Ana di Domodossola e Ana di Biandrate. nuovi corist si sono aggiunt per contnuare il Incredibile successo la rassegna itnerante che si percorso insieme. è tenuta a Borgosesia il 29 giugno in occasione della festa patronale, nell’ambito di “Piemonte in… canto”, organizzato dall’associazione Cori COMMISSIONE FOTOCINE piemontesi nell’arco dell’anno. La manifestazio- Presidente: VALENTINO MORELLO ne ha animato Borgosesia con un susseguirsi di Component: VALENTINO MORELLO concert di sei cori in diverse locaton sparse per GIANLUIGI AVONDO la cità che hanno così composto un itnerante e vario percorso concluso con il raduno fnale La commissione Fotocine ha proseguito l’atvità nella chiesa parrocchiale. di scansione dell’archivio fotografco e la conver- Ad Arona il 21 setembre, organizzata dal coro sione delle pellicole super8 in dvd allo scopo di La Rocca Ana – Cai e dall’associazione Amici garantre la conservazione delle documentazioni della Rocca onlus, si è svolta nel giardino della storiche present negli archivi della nostra sede. Rocca la seconda edizione di una rassegna che Alla data atuale (otobre 2014) l’archivio stori- ci ha coinvolto, con altri quatro cori, in un po- co delle diapositve scannerizzate consta di circa meriggio di canto itnerante. 11.000 immagini memorizzate su computer.

NOTIZIARIO CAI VARALLO 95 Copertna del flmato “Punta Gugliermina 100 anni” Copertna del flmato “Da Varallo alla veta del Monte Rosa”

Nell’ambito dell’attività istituzionale la com- della serata sono stat inoltre ofert cofanet missione ha fornito supporto tecnico durante contenent stampe in bianco e nero realizzate le numerose manifestazioni che si sono svolte dalla commissione e rafgurant scorci della no- nell’anno, delle quali elenchiamo le principali: stra citadina. dicembre 2013: luglio 2014: serata degli auguri: la commissione ha raccolto festa dell’Alpe all’alpe Campo di Sabbia: servizio le immagini inviate dai gruppi della nostra se- fotografco. zione relatve alle atvità dell’anno e ha realiz- Gressoney – punta Iolanda: servizio fotografco zato il flmato che è stato proietato durante la durante il tradizionale incontro delle Gent del serata facendo da sotofondo visivo e musicale Monte Rosa. all’incontro. agosto 2014: Natale alpino a Morondo: servizio fotografco Cervato: supporto tecnico per la serata di pre- durante la celebrazione della messa alla chieset- sentazione del poster “Montagna antca monta- ta Madonna delle pecore. gna da salvare”. gennaio 2014: setembre 2014: serata del Centro servizi per il volontariato al realizzazione del filmato “Punta Gugliermina Teatro civico di Varallo: la commissione ha re- 100 anni” che è stato proietato durante la sera- alizzato e proietato il flmato “Da Varallo alla ta al teatro Pro loco di Borgosesia per celebrare veta del Monte Rosa”, una sequenza di imma- i cento anni dalla conquista della punta Guglier- gini relatve alla nostra valle con il sotottolo mina al monte Bianco. eloquente di “Alpeggi, pascoli e ghiacciai vist servizio fotografco all’alpe Toso durante l’incon- atraverso l’occhio della fotocamera”. Nel corso tro per celebrare i quarant’anni di atvità della commissione Punt d’appoggio. presentazione del restauro dei quadri di Pier Ce- lestno Gilardi: servizio fotografco. otobre 2014: premio Fabbriciere 2014: servizio fotografico durante la cerimonia per il conferimento del premio alla chiesa di Riva Valdobbia.

COMMISSIONE MANIFESTAZIONI PRESIDENTE: GIOVANNI ASTORI Le sottostanti tre manifestazioni sono state fate dopo l’impaginazione del notziario del Serata “Punta Gugliermina 100 anni” 2013, perciò come tut gli anni posso ben dire

96 NOTIZIARIO CAI VARALLO che vengono pubblicate con un anno di ritardo, guito con le premiazioni ai numerosi soci: ben ma, dato la loro importanza penso che faccia 63 ventcinquennali e 10 cinquantennali. Prima sempre piacere a tutti sapere come si sono di queste premiazioni però è stato consegnato svolte. a Ovidio Raiteri un diploma d’iscrizione all’albo d’onore del Cai di Varallo. Questa onorifcenza, Benedizione dei Ceri - Monte Tovo inviata dalla sede centrale del Cai, gli era stata Domenica 20 otobre 1013 data per l’instancabile e preziosa atvità svolta Come ben si sa, questa manifestazione del per la montagna. Terminate poi le premiazioni, Cai di Varallo è sempre stata organizzata dalla il presidente Paolo Erba ha rivolto ai present sotosezione di Borgosesia. Anche quest’anno, un saluto di auguri; la serata si è poi conclusa grazie a loro, si è svolta la tradizionale funzio- con un brindisi e con l’augurio di un felice anno ne, ofciata, tra i cant della Corale del Cai di nuovo. Varallo, dal decano parroco don Ezio Caret, cappellano dell’altare. 65° Natale Alpino - Morondo Lo scopo della ricorrenza, come noto, è ricor- Oratorio della Madonna della Sella dare gli amici che durante l’anno hanno perso 24 dicembre 2013 la loro vita sulle montagne; a questo scopo il La manifestazione del Natale alpino, giunta parroco dopo la cerimonia ha benedeto i ceri quest’anno alla sua 65a edizione, è stata ef- che ognuno poi avrebbe portato in quel cimite- fetuata nella frazione di Morondo, all’orato- ro dove riposa un amico alpinista. Anche se la rio della Madonna della Sella, chieseta che si giornata non era tra le più belle, sulla ripa an- trova sulla strada che sale al panoramico alpe tstante l’altare si erano radunate per assiste- Sacchi. Questa località è stata voluta dalle as- re alla cerimonia più di duecento persone. Di sociazioni di Morondo che da tempo deside- fanco all’altare, oltre al presidente della sezio- ravano che la manifestazione si svolgesse nel ne Paolo Erba e ai rappresentant delle Guide loro paese. Così dopo alcuni incontri con i pre- Aalpine di Alagna e del Soccorso alpino, face- sident di queste associazioni, sul da farsi e sul vano corona i gagliardet delle sotosezioni di percorso della faccolata, ci siamo trovat nel Borgosesia, Grignasco, Romagnano, Ghemme, pomeriggio del 24, vigilia di Natale. Purtrop- Varallo, Alagna e Scopello. po il tempo non era bello, anzi minacciava di Questa ricorrenza è iniziata nel lontano 1964, piovere, e in previsione gli alpini avevano già cioè da quando su questo dorsale, nei pressi posizionato davanti all’oratorio un tettuccio del rifugio Cà Meia, alcuni alpinist, tra i qua- per il parroco, sistemando alla partenza della li Ovidio Raiteri, hanno avuto la bella idea di faccolata un gazebo per la distribuzione delle costruire un altare fato con rocce provenient candele. dai mont d’Italia. Finita la cerimonia la gente, Noi del Cai, come consuetudine, portavamo visto anche il tempo, si è accalcata nel bel rifu- una borsa spesa alle persone di una certa età gio, dove i gestori si sono dat un gran da fare resident in paese e un giocatolo ai bambini per servire a tut un otmo pranzo. inferiori ai dieci anni. Quest’anno, invece, con giusta intuizione, gli alpini hanno pensato di ra- Serata degli auguri dunare nella sala parrocchiale queste persone Albergo Italia a Varallo - 14 dicembre 2013 e con gli auguri di buon anno di donare loro un Anche quest’anno la tradizionale serata degli omaggio; ai bambini, oltre ai regali, un buon auguri del Cai Varallo ha visto riunirsi un bel po’ bicchiere di cioccolata con i biscot. Verso le di gente. Un’occasione appunto per ritrovarci e 18.30 ci siamo radunat nel locale ristorante La scambiarci con un brindisi e come ogni anno gli Pineta per mangiare una fugace ma lauta cena, auguri di buone feste, e in più per consegnare dopodiché ognuno si è portato sul proprio po- ai soci iscrit alla sezione da 25 e 50 anni un sto di lavoro. premio di riconoscimento e di fedeltà. Alle 20.30, sulla strada all’inizio del paese dove L’incontro si è tenuto all’albergo Italia di Varallo era stato sistemato il gazebo e soto un’inces- ed è iniziato con una cena su prenotazione, per sante pioggia, abbiamo man mano distribuito proseguire con la proiezione di diapositve sul- le candele; così alle 21, dietro al passo caden- le atvità svolte dalle commissioni, curata dalla zato del nostro socio Renzo Tosi, ha preso il via commissione Foto Cine. L’incontro è poi prose- la fiaccolata. Il serpentone formato da circa

NOTIZIARIO CAI VARALLO 97 trecento persone si è snodato lungo il percor- siamo salit su quel dosso dove, poco lontano so tra le casete delle frazioni, poi tra i prat, e gli addet stavano preparando l’occorrente per sul fnire sullo stradone è arrivato alla chieset- l’incontro, o per meglio dire alcuni di loro ave- ta, dove ad atenderlo c’era il coro Varade che vano già preparato il tavolino per la messa e al- con i suoi cant allietava le persone radunate tri si davano da fare con dei pentoloni per fare atorno alla chieseta. Un parroco indiano pro- la polenta. Vicino alla fermata c’era anche un veniente dalla congregazione del Sacro Monte, rifugio che purtroppo in quel periodo era an- tra i cant liturgici della corale ha poi ufciato cora chiuso, così ognuno di noi nell’atesa della con zelo la messa.Al termine, visto che piove- messa si è incamminato sui senteri, tra i quali va, non posso dire che il nostro presidente Pa- quello che porta al lago Gabiet. Alle 11, pun- olo Erba abbia fato un lungo discorso, ma si è tuale, il parroco di Gressoney, coadiuvato da limitato a ringraziare gli organizzatori della ma- un suo coetaneo, atorniato da circa 150 perso- nifestazione; dopodiché la gente scambiandosi ne e dai gagliardet delle diverse associazioni, gli auguri, si è avvicinata ai tavoli dove veniva ha iniziato la funzione. Al termine e dopo i di- distribuita una feta di panetone, accompa- scorsi delle autorità, la gente si è portata dove gnata da un buon bicchiere di cioccolata e di veniva distribuita la polenta con late. Verso vin brulé, che gli alpini come novità avevano le 16 la gente piano piano ha incominciato a preparato con del vino bianco. Un grazie par- riprendere come noi la funivia per ritornare a tcolare va da parte nostra alle associazioni di Gressoney. Alle 18 ci siamo radunat intorno al Morondo che ci hanno dato una mano nel far pullman per riprendere la strada del ritorno. bella la manifestazione. 50° Festa dell’Alpe 6° Raduno Regionale C.A.I. Piemonte Alpe Campo di Sabbia - 15 luglio 2014 Località Artesina - Frabosa Sotana La consueta festa dell’alpe ha avuto per noi Rifugio Metolo - Castellino 1741 m quest’anno un signifcato molto importante. Questo incontro, previsto per il 15 giugno, Infatti, sul verde pianoro dell’alpe Campo di non è poi stato fato perché gli organizzatori Sabbia, tra l’ospitale famiglia Boneta, si è te- ci avevano avvisato che nessuna sezione si era nuto il 50° anniversario di questa manifestazio- prenotata. Probabilmente l’unica era la nostra; ne. L’alpeggio non è stato scelto a caso, ma per noi dal canto nostro avevamo già impegnato il ricordare l’inizio della manifestazione proprio pullman, e pur essendo questo raduno per noi su quest’alpe. La festa con gli alpigiani, propo- molto lontano, avevamo già iscrito più di una sta a suo tempo da Ovidio Raiteri nell’assem- ventna di partecipant. blea sezionale a Fobello il 6 giugno 1965, era stata subito condivisa dai soci present. Da allo- 33° Incontro dell’Amicizia tra le gent del Rosa ra, prima come sezione poi come commissione Gressoney - Punta Jolanda - 5 luglio 2014 Manifestazioni, ogni anno si è tenuto questo È stato il Cai di Gressoney che quest’anno ha appuntamento, che ha lo scopo di avvicinare organizzato questo annuale incontro e la no- gli alpinist che salgono sulle nostre montagne stra commissione, attratta anche dalla bella alle persone che dalle montagne traggono il località in cui si svolgeva, ha anche questa vol- loro sostentamento, quelle persone che nono- ta organizzato un pullman, con partenza alle stante i sacrifci fanno ancora vivere gli alpeggi 6 da Varallo e fermate a Quarona, Borgosesia, delle nostre valli. Grignasco, Romagnano e al bivio per l’auto- A dire il vero, l’inizio della nostra annuale fe- strada dove sono stat caricat i partecipant. sta è stato un pomeriggio del mese di otobre Dopo aver percorso il trato di autostrada fno dell’anno scorso, quando, approftando di una a Pont San Martn e dopo una fermata per un bella giornata e con il desiderio di fare questo piccolo ristoro, verso le 9.30 eravamo a Gresso- nostro cinquantennale incontro proprio sull’al- ney la Trinitè, dove a dire il vero, data l’ora, ad pe Campo, io e Massimo siamo andat a Doc- aspetarci non c’era più nessuno. Così lasciato cio dove abita il signor Enrico Boneta, pasto- il pullman, visto che non avevamo più il tem- re veterano di quest’alpe. Ovviamente lui era po di salire a piedi per arrivare in tempo alla intento a fare i suoi lavori, ma vedendoci si è messa, ci siamo incamminat verso la funivia. avvicinato e così lo abbiamo messo al corrente Fat i nostri bigliet scontat per l’occasione, della nostra idea che lui ha subito condiviso;

98 NOTIZIARIO CAI VARALLO anzi ci siamo subito messi a parlare di quello la legna, insomma ognuno a fare qualche cosa. che si sarebbe dovuto fare. Ci siamo lasciati Questa volta però non avevamo il compito di con l’impegno di sentrci più avant. Sorvolan- preparare il tè da dare a quelli che salivano, do qualche telefonata, la cosa è rimasta ferma perché questo veniva oferto dagli addet del fno alla fne di giugno, quando abbiamo visto consorzio dell’alpe. Ben presto si sono vist ar- che era arrivata l’ora di andarlo a trovare all’al- rivare i primi escursionist accolt dai nostri sa- pe. Quel giorno, lasciata la macchina al ponte lut, poi tra una cosa e l’altra, è arrivata anche sul rio Sabbiola, seguendo prima lo sterrato di l’ora di accendere il fuoco soto i tre pentoloni, recente costruzione, poi la mulattiera, dopo tuto soto gli ordini e gli occhi vigili del nostro circa un’ora di cammino, siamo arrivat all’al- amico Renzo Tosi. pe dove abbiamo trovato il fglio di Boneta, Purtroppo ogni anno abbiamo un grosso pro- che fnito di mungere, stava accompagnando le blema: trovare un prete che venga in questi mucche al pascolo. Poco dopo, accompagnat alpeggi a dire la messa e benedire la polenta dall’abbaiare dei cani, siamo arrivat davant e late che ofriamo ai partecipant. La stessa alla baita di Enrico, che nel frattempo si ara cosa si presentava anche quest’anno: l’unico afacciato per vedere chi arrivava e così farci spiraglio che avevamo era quello di don Ro- entrare. Davant poi a un buon cafè prepara- berto Collarini, che ci aveva detto di essere to dalla moglie, mentre le fglie sbrigavano le impegnato fno alle undici a Crevola ma dopo loro faccende, ci siamo messi d’accordo sul da sarebbe stato disponibile. Questa era già una farsi e sull’ora di ritrovo alla teleferica per il tra- bella cosa; dovevamo solo cercare di abbrevia- sporto delle nostre cose. Così dopo un ultmo re il tempo tra la sua messa e la nostra, cioè bicchiere, e rinunciando all’invito di fermarci a dovevamo andarlo a prendere, con un mezzo mangiare, content del risultato siamo scesi la- in grado di salire fn dove termina la scoscesa sciando le cose così fno alla vigilia della festa. strada che sale verso l’alpe, cosa poi risolta da Sabato 14 ci siamo dat appuntamento nel po- Renzo Tosi con un suo amico che ben volenteri meriggio in piazza del peso a Varallo per an- si è prestato. Quando don Enrico tuto fradicio dare insieme a fare spesa. Organizzate poi le è arrivato sull’alpe, data l’ora, noi avevamo già macchine, siamo partt diret al sopraddeto distribuito alle circa 150 persone intervenute ponte e, caricat sulle spalle gli zaini, ci siamo la tradizionale polenta e late, servita questa incamminat lungo la strada che porta all’alpe volta sui tavoli messi a disposizione dal con- Campo. Durante il cammino si è vista l’arte di sorzio dell’alpe che noi avevamo sistemato sui Massimo nell’ataccare i cartelli, che segnava- prati e dove anche don Roberto, cercandosi no il percorso. Dopo una bella camminata, su- un posto tra la gente, ci ha fato compagnia. dat fradici, siamo arrivat sul dosso dell’alpe, Nel fratempo il tempo si era volto decisamen- accolt dal cordiale saluto dei Boneta. Sistema- te al bruto, perciò cercando di accelerare, le te le cose che erano state trasportate con la te- fglie Boneta avevano preparato davant alla leferica, e dopo qualche chiacchiera, è arrivata cappelleta dell’alpe il tavolino sul quale don l’ora della cena che in compagnia di altre per- Roberto avrebbe deto la messa. Come si pre- sone salite per l’occasione è stata consumata vedeva, a metà messa ha iniziato a piovere; nella bella casa di Bozzo Rolando Remi. Dopo dopo le esaudient parole di lode al creato di una buona mangiata e una bella cantata dove don Roberto e di quelle del giovane sindaco anch’io ho dato prova delle mie corde vocali, di Sabbia, Carlo Stragiot, il presidente della siamo andat a dormire in una caseta sul lato nostra sezione Paolo Erba ha donato ai pasto- opposto dell’alpe, ospit da una afabile fami- ri dell’alpe una lampada, segno simbolico che glia che si è prestata, d’accordo con i Boneta, indica al passante come qui ci sia ancora una di sistemarci per la note. luce accesa, un segno di vita, e che esprime la Al matno di buon’ora, dopo la colazione sem- speranza essa possa rimanere nel tempo sem- pre offerta dalla famiglia ospite, sotto a un pre accesa. Una di queste è stata donata a En- cielo che dava poco da sperare, ci siamo por- rico Boneta, veterano dell’alpe, che in questa tat verso l’alpe, dove abbiamo trovato tuto lo occasione ha assistto con la moglie alla mes- staf dei Boneta indafarat intorno ai propri sa, come due sposini sedut in prima fla. Una arment. Ognuno di noi si è messo all’opera: seconda è stata data al signor Bozzo Rolando chi a risciacquare i pentoloni, chi a preparare Remi, afabile sostenitore di quest’alpe. Finite

NOTIZIARIO CAI VARALLO 99 le funzioni, sempre soto la pioggia, Massimo ai present la fnalità e il servizio che queste dan- ha fato estrarre tra il vociferare della gente i no all’escursionista. Dopo di lui sono intervenut numeri della loteria. Al termine ci siamo messi il presidente del Cai, Paolo Erba, e il sindaco, il a ritirare e a sistemare le cose che avevamo quale visto lo scalpitare dei giovani che già so- lasciato qua e là e a portare pentoloni e il resto gnavano il loro panino con la salamella veloce- vicino alla teleferica, dove poi Enrico le avreb- mente ha concluso il suo discorso ringraziando be fate scendere. tut i present. Non da sotovalutare anche il di- In questo suo 50° anniversario della festa scorso fato più tardi dalla signora Ilaria Selvag- dell’alpe, il Cai di Varallo ha fato stampare un gio, della commissione Scientfca, che con belle opuscolo di una quarantna di pagine, sul qua- parole ha illustrato gli aspet geologici della val le Mario Soster con fotografe e scrit ha illu- Sorba. Una parola di ringraziamento va anche strato un po’ di storia della festa. Gli opuscoli per mio conto al giovane pastore del Masucco, sono stat distribuit ai partecipant che hanno Roberto Chiara, che con i suoi arment prosegue apprezzato il bel pensiero. Così dopo un’ult- l’atvità dei suoi avi, mantenendo la vita pasto- ma bevuta nel regno di Enrico, raccogliendo le rale in questa bella valle. nostre cose ci siamo preparat anche noi per scendere e, ringraziando ancora Enrico per l’a- iuto che con la sua famiglia ci dato, e con un COMMISSIONE MONTAGNA ANTICA, pensiero di ringraziamento anche alle persone MONTAGNA DA SALVARE che ci hanno dato una mano, a malincuore ab- Presidente: PIERO BERTONA biamo ripreso la strada del ritorno. Quarantadue! Tanti sono gli anni di vita della 40° di Fondazione Punt d’Appoggio commissione che anche nel 2014 ha portato a Alpe Toso - Val Sorba - 21 setembre 2014 termine i numerosi impegni previst, con l’ag- Anche se questa festa in fondo non era nostra, giunta di alcune iniziatve che hanno contribuito noi della commissione Manifestazioni, abbia- a farla ulteriormente conoscere. mo dato una mano nel preparare quello che La prima è stata la pubblicazione di un ampio serviva per far sì che i partecipant, si trovas- artcolo sulla prestgiosa rivista Le rive, redato sero anche in questo caso in un ambiente tra da Roberto Fantoni e arricchito da signifcatve amici. Perciò su consiglio del presidente Marco immagini del nostro archivio. Roberto ha pure Salina, organizzatore di questo incontro, abbia- messo a disposizione numerose copie del testo, mo comperato 150 salamelle, due tome, 200 distribuite a tut i volontari present alla riunio- panini, del vino, e ovviamente tuto quello che ne del 7 marzo e al pubblico che ha partecipato serviva per preparare tè e panini con le sapo- alla serata di presentazione del poster arte. rite salamelle cote su di una “beula”. All’alba L’altra iniziatva è stata la serata del 21 marzo (perché alle 7 già eravamo sulla piazzeta sopra organizzata a Guardabosone per la proiezione Rassa), grazie al permesso concesso dal sinda- del dvd attraverso cui abbiamo presentato la co di Rassa Luca Cerut Miclet, siamo ripartt nostra atvità. con la nostra macchina carica fn dove lo ster- rato va ad atraversare il torrente Sorba. Que- sto, oltre a farci risparmiare una buona oreta di cammino, ci ha risparmiato la fatcaccia di questo trato di strada del peso sulle spalle di tute le nostre cose. Noi siamo abituat a queste manifestazioni e per- ciò posso ben dire che è stato un bell’incontro tra i ragazzi dei Gruppi giovanili del Cai di Varal- lo, i quali numerosi hanno partecipato al ritrovo. Molto signifcatva è stata poi la messa, celebrata da don Maurizio Polet su un altarino, costruito per l’occasione in mezzo al prato con dei sassi. È poi intervenuto il presidente delle commissione Punt d’appoggio Marco Salina, che ha spiegato Cartolina a colori dei dieci senteri

100 NOTIZIARIO CAI VARALLO teri, uno proveniente da Piode e l’altro presu- mibilmente da frazione Dughera, tra il sesto e l’otavo tornante della nuova strada che porta a Meggiana. Suddivisi in squadre, alcuni hanno provveduto a costruire ex novo una scalinata in pietra per scendere comodamente lungo la scarpata, fno a raggiungere le tracce di sentero che emerge- vano nel bosco. Qui un altro gruppeto l’ha reso facilmente percorribile liberandolo dalle foglie, tagliando rami e alberelli che ingombravano il passaggio, ripristnando un trato franato, sca- Poster Arte 2014 vando per livellarne altri. I muratori più espert hanno invece lavorato tuta la giornata al rifa- La terza è consistta nella stampa in mille copie cimento del tetuccio dopo aver tolto tute le di una serie di quatro cartoline trate dagli ult- beole, provvedendo al recupero di framment mi quatro poster arte di Giorgio Perrone, dedi- dell’intonaco, a intonacare altre part della fan- cat ai senteri dell’arte del Balmone, Selveglio, cata e a rabboccare il lato posteriore del muro. Argnaccia e sull’Oro. Nello stesso tempo è stata In seguito a una spedizione esploratva verso il pure stampata una cartolina a colori in mille co- basso, è stato individuato un trato di sentero pie con immagini di tut i dieci senteri. che giunge fno al sesto tornante; si è allora de- In occasione della riunione annuale il segreta- ciso di renderlo agibile, così che ora comoda- rio ha leto i gradit bigliet di auguri inviat da mente si può salire dal sesto all’otavo tornante monsignor Gregorio Petnaroli e da monsignor passando davant alla cappelleta afrescata da Mario Perot a noi sempre vicini, il biglieto di ignoto pitore che ha rappresentato al centro compiacimento del sindaco di Borgosesia Alice la Madonna Immacolata che schiaccia il capo Freschi e la letera della Segreteria di stato vat- al serpente; ai suoi piedi due fgure orant non cano in risposta al nostro invio al pontefce del facilmente identfcabili, ma che potrebbero es- dvd relatvo alla commissione. sere i commitent. Al termine dei lavori è stata Nel mese di gennaio è stato inviato al presiden- espressa notevole soddisfazione da parte dei te del Lions club Valsesia il resoconto detagliato volontari per le migliorie apportate all’edicola di tut i lavori eseguit all’oratorio del Seccio nel votva e all’area di accesso. 2013, con allegato un album per documentarne Eccezionalmente favorit dalle buone condizioni le varie fasi e illustrare le bellezze della chieset- climatche, domenica 8 giugno abbiamo potu- ta. Abbiamo pure dichiarato la nostra dispo- to efetuare l’escursione che da Piaggiogna ha nibilità per una visita guidata lungo il sentero portato i partecipant alla Madonna del Sasso dell’arte che porta all’oratorio di San Lorenzo e all’alpe Selletto, in occasione della giornata per poter ammirare gli splendidi afreschi e ve- dell’arte sui mont della Valsesia. rifcare diretamente le migliorie apportate. Sabato 24 maggio si è provveduto alla sosttu- zione di una trave portante del teto della cap- pella di Sause che le nevicate invernali avevano contribuito a spezzare. Grazie alla tecnologia e all’atrezzatura di Michele Anderi, nel corso del- la matnata si è portato a termine l’intervento cui ha partecipato anche il presidente sezionale. Il 2 giugno è stata la prima giornata di lavoro, programmata al monte Tovo in concomitanza con l’apertura del rifugio da parte della nostra commissione. Sabato 21 giugno dieci volontari erano present alla cappella di posa nel punto in cui un tempo si congiungevano due antchi important sen- Lavori a Meggiana

NOTIZIARIO CAI VARALLO 101 Cai Milano - Il sentero - Piana di Rassa Giornata dell’arte - Piaggiogna

Da tempo non si registrava un’adesione così nu- e durante tuto il rientro, i partecipant hanno merosa: con nostra sorpresa abbiamo contato espresso soddisfazione per la camminata in Val- una sessantina di persone, una ventina delle sesia, dove anno per anno stanno percorrendo quali appartenent al Cai Gatnara. A Piaggiogna tut i senteri dell’arte e della quale conoscono il professor Maurizio Ambrosini, docente dell’u- e apprezzano numerosi itnerari. niversità degli studi di Milano, ha illustrato nei Quanto alla mostra itnerante, alla nostra pro- detagli l’oratorio di San Martno e ci ha ofer- posta di allestrla a Balmuccia l’amministrazione to l’occasione di ammirare gli antchi afreschi comunale ha risposto di non poterci esaudire dell’abside recentemente restaurat. non disponendo dei locali richiest. L’escursione è proseguita con il valido suppor- Nel mese di agosto, da sabato 2 a martedì 26, to di Roberto Fantoni che nelle varie tappe è sono state programmate le visite guidate estve stato prodigo di innumerevoli informazioni a lungo i dieci senteri dell’arte, che si sono potute Piaggiogna Inferiore, a Palancato, alla Madon- efetuare solo in parte a causa delle sfavorevoli na del Sasso. Quasi tut hanno proseguito fno condizioni meteorologiche che hanno contrad- a raggiungere l’incantevole alpe Selleto dove distnto tuta l’estate e hanno condizionato la si è pranzato al sacco e da cui lo sguardo spa- partecipazione anche nei giorni in cui si è deciso ziava sul lago di Rimasco e sulle cime dell’alta di realizzarle. val Sermenza. Al ritorno abbiamo fato tappa a La sera di lunedì 11 agosto nella sala consiliare Solivo, sofermandoci a scrutare tut gli angoli di Cervato è stato presentato a un numeroso della bassa valle. pubblico il poster arte 2014, il quarto della nuo- Domenica22 giugno la commissione per il terzo va serie dedicata ai dieci senteri dell’arte. Anco- anno ha aderito alla richiesta di accompagnare il ra una volta abbiamo potuto avvalerci della pre- gruppo “Il sentero” del Cai Milano che annual- ziosa collaborazione di Giorgio Perrone che con mente organizza una trasferta in Valsesia. In eleganza, garbatezza e precisione riesce a ofrire questa occasione l’escursione lungo il sentero accatvant quadret, prodot con tecnica mi- dell’arte Rassa- Mezzanaccio era stata inserita sta, matta e acquerello, che armoniosamente tra le iniziatve del Festval delle Alpi, garanten- ambientano i sogget più signifcatvi present do di conseguenza anche la nostra presenza negli itnerari, prendendo spunto da fotografe nell’ambito di tale manifestazione. scatate da Mario Soster. Questa volta è stato Nel mese di luglio, durante l’Alpàa, siamo stat il santuario della Madonna del Balmone, meta present nello stand riservato a noi e alla com- del sentero che inizia a Cervato e atraversa missione Segnaletca e Soccorso Alpino in piazza le sue frazioni. La serata è stata introdota dal Calderini a Varallo. segretario con la presentazione delle fnalità e Domenica 13 luglio abbiamo guidato un gruppo dell’atvità più che quarantennale della com- di escursionist del Cai Gallarate da Rossa all’al- missione del Cai Varallo atraverso una proie- pe sull’Oro facendo tappa nei vari oratori pre- zione multmediale, seguita dall’intervento di sent lungo il percorso. Nonostante la pioggia Roberto Fantoni, che con specifche immagini che ci ha accompagnat poco prima della meta digitali ha illustrato il soggeto scelto quest’anno

102 NOTIZIARIO CAI VARALLO inserendolo nel contesto ambientale, culturale, ha preso a cuore l’impegno del recupero, reso storico e artstco. A tut i present è stata data possibile solo grazie alla fondamentale deter- in omaggio una copia del poster, assieme alle minazione di don Carlo Elgo nel reperire i fondi nuove cartoline. necessari. Sabato 13 setembre sono stat efetuat i lavori Nei due anni di lavoro è stato rifato completa- programmat alla cappella-pilone che si raggiun- mente il teto, si è provveduto al risanamento ge in mezz’ora da frazione Grampa di Mollia (m della volta, alla sotomurazione di tuta la parte 956) seguendo il ripido sentero segnalato dal antstante, a sbancament interni con areazio- Cai col numero 85, che sale all’alpe Vallé, alla ne, al recupero della pavimentazione in legno Sella e alla Bocchetta delle Quattro Bricche. usando la parte ancora buona per fare il cam- L’edicola, situata in mezzo alla ftssima pineta, minamento centrale, al restauro dell’altare in sembrava sofocare all’ombra perenne degli alt stucco, all’agganciamento delle volte, al recu- abet bianchi e aveva già subito i negatvi efet pero delle suppelletli rimaste dopo i ripetut dell’umidità con gravi e irreparabili danni ai di- furti. Quell’intervento è stato un volano che pint. Fata edifcare nel 1794, conserva ancora ha portato al recupero di quatro abitazioni e a il cartglio con la scrita parzialmente leggibile quello in corso a cui si sta dedicando a sue spe- “Salve Regina, Mater misericordiae”, che po- se, cioè il rifacimento del forno che era ridoto a trebbe verosimilmente suggerirne l’inttolazio- un cumulo di macerie. Possiamo afermare che ne. Si è provveduto a rendere la zona circostan- veramente ha dato non un semplice contributo, te più areata e luminosa, a ripulire il sotobosco ma uno scossone, alla rinascita di Oro. E con lui nell’area di accesso, ad asportare il materiale la moglie, che nel periodo dei lavori murari si è di accumulo sul retro, a sistemare le beole del adoperata in mille modi nel recupero e risana- teto per evitare infltrazioni e a intonacare le mento delle suppelletli e, da quando l’oratorio part di muro scrostate. Alla fne dei lavori, per ha iniziato a rivivere, provvede al suo decoro e ricordare l’intervento, è stata fssata sul fanco alla manutenzione non solo all’interno, ma an- destro della cappella una beola egregiamente che abbellendo l’area circostante prendendosi incisa, come è sua prerogatva, da Carlo Zanada. cura delle viuzze e della fontana. È stato necessario portare a spalla tuto l’occor- Ha partecipato alla cerimonia che si è svolta nel- rente: gli atrezzi, la sabbia, la calce, l’acqua, le la chiesa parrocchiale di Riva Valdobbia Luciano beole. Fortunatamente nel trasporto siamo stat Ferro che, a nome del sodalizio Cà nova Im land, aiutat da Alfonso D’Enrico, Alfonso Villa, Rober- ha consegnato il premio in denaro ai fabbricieri to Torri che frequentano frazione Grampa e si e ha espresso il suo compiacimento per l’inizia- sono aggiunt ai volontari della commissione. tva del premio e la durata nel tempo. Parole di Il 4 otobre è stato assegnato il premio al Fab- apprezzamento sono state pure proferite da Pa- briciere di montagna, giunto alla diciotesima olo Erba, presidente della sezione varallese del edizione, che ha avuto come protagonist i co- Cai, e dal sindaco di Riva Valdobbia, Massimo niugi Silvano e Delia Carmellino, scelt per il loro Gabbio, che in veste ufciale ci ha onorat della tenace legame con frazione Oro in val Vogna e sua presenza. per l’impegno profondo con cui si sono prodi- Come consuetudine, sono state ringraziate e gat per il recupero, la conservazione e il decoro omaggiate anche altre persone che su segna- dell’oratorio di San Lorenzo. Appassionato di lazione di don Carlo ci sono state indicate come motori, il signor Carmellino è l’ideatore e patron custodi degli oratori sparsi nelle frazioni di Riva di Ice Rosa Ring, presidente della pista di fondo Valdobbia. Ringraziamo anche atraverso il no- di Riva Valdobbia, consigliere del gruppo alpini tziario il coro Varade che, come già in altre edi- di Riva Valdobbia e ha collaborato con la nostra zioni, ha accompagnato con i cant la funzione sezione nella costruzione del rifugio Carestia liturgica rendendola più solenne; rinnoviamo sulla via del Corno Bianco e successivamente un grazie doveroso pure a don Carlo che abbia- con alcuni intervent al rifugio Pastore e al punto mo scomodato per la celebrazione della messa d’appoggio del Toso. e alla commissione Fotocine nella persona di Silvano Carmellino ha avuto una parte impor- Gianluigi Avondo che ha provveduto al servizio tantssima nel restauro dell’oratorio di San Lo- fotografco e già in occasione della presentazio- renzo in frazione Oro, perché è stata la sua im- ne del poster arte aveva egregiamente predi- presa edile che, oltre ad aggiudicarsi l’appalto, sposto tuto l’occorrente.

NOTIZIARIO CAI VARALLO 103 Siamo pront per l’anno prossimo, che proba- Concludo ringraziando i miei, pochi ma buoni, bilmente ci vedrà tornare a lavorare su alcuni collaboratori e in partcolare il diretore respon- edifci che necessitano nuovamente di restauri, sabile Lucia, per il loro impegno nel riscrivere ar- essendo trascorso ormai parecchio tempo dal tcoli, scaricare test e foto, scegliere sia i mate- primo intervento. E grazie a una generosa of- riali da pubblicare sia l’impostazione della rivista. ferta pervenuta si prospeta la possibilità di far Mi scuso in antcipo per gli errori che inevitabil- restaurare un afresco, uno dei tant che la no- mente sono stat commessi nel corso di un lavo- stra commissione, intervenendo sulla strutura ro così complesso e che sono sfuggit al lungo muraria, ha salvato dalla rovina lavoro di revisione svolto sia dalla redazione sia dalla segreteria.

COMMISSIONE NOTIZIARIO COMMISSIONE PUNTI DI APPOGGIO Presidente: ROBERTO CAIRO Presidente: MARCO SALINA State sfogliando il risultato del lavoro della commissione Notziario e i comment toccano Il letore giunto alle pagine conclusive di questa a voi; mi limito perciò a poche righe per sotoli- rivista ormai saprà che il 2014 è stato un anno neare qualche aspeto importante. speciale per la nostra commissione grazie alla Ringrazio anzituto i reggent delle sotosezioni, ricorrenza del 40° di atvità, piacevolmente fe- i president di commissione, tut i soci che han- steggiato con tuta la sezione domenica 21 set- no inviato materiali e gli inserzionist. Quest’an- tembre all’alpe Toso, in val Sorba (vedi il raccon- no le scadenze sono state rispetate e quindi ci to nel precedente artcolo a ciò appositamente sono buone speranze che il Notziario sia pron- dedicato). Sul punto non pare il caso di ritor- to senza ritardi. nare salvo che per segnalare come l’iniziatva La fsionomia della rivista cambia ogni anno a sia stata una buona prova di collaborazione fra seconda degli artcoli propost ma vorrei fare le varie artcolazioni della nostra sezione, dato alcune considerazioni di carattere generale: che all’organizzazione hanno partecipato anche la prima pagina di copertna presenta la bella i gruppi giovanili, la commissione Manifestazio- foto di Piero Gilodi che ritrae l’uscita del corso ni e la commissione Scientfca. di alpinismo sulla “via dei cammelli” alla pun- Ma l’entusiasmo dei festeggiamenti non ha ta Grober, una signifcatva foto “alpinistca”; compromesso gli intervent operatvi di manu- nell’ultma pagina di copertna abbiamo invece tenzione delle nostre struture che, anzi, sono scelto di metere una foto dell’esplorazione, da stat partcolarmente consistent quest’anno, parte dei component del gruppo speleologico, per via del rifacimento integrale del tetto e della grota sul Falconera per evidenziare l’im- del pavimento della baita all’alpe Sella Alta del portanza della recente scoperta. Sajunché, sullo spartacque fra Mollia e Ferven- Accanto alla parte isttuzionale che riguarda la to, dove si trova uno dei punt d’appoggio in ca- presidenza, le sottosezioni e le commissioni, rico alla commissione. Infat una delle due bai- sono tant come sempre gli artcoli di trekking, anche a livello extraeuropeo. Come ho eviden- ziato lo scorso anno, sono però pochi gli art- coli di alpinismo vero e proprio e non vuol dire che nessuno lo pratca (basta sfogliare il lungo elenco di salite fate da alcuni nostri soci che compare nella relazione del presidente per convincersene); per l’anno prossimo, allora, la commissione prova a lanciare la proposta a tut- t gli alpinist “atvi” in montagna ma pigri con la penna : inviate, invece di un lungo artcolo, anche solo una, due foto signifcatve della sali- ta, con un breve commento; una bella foto con una dimensione adeguata può essere più signi- fcatva di quatro pagine di relazione. Cartolina

104 NOTIZIARIO CAI VARALLO te di questo bellissimo alpeggio - vero balcone Mantello, ancora una volta disponibile ad ac- su un’ampia parte della val Sermenza - presen- cogliere le nostre richieste. Ricordo che l’anno tava critcità tali da far temere il suo imminente scorso aveva già trasportato la nuova dotazione crollo soto il peso delle nevi dell’inverno. di coperte. L’intervento era dunque necessario e urgente, Da ultmo, a metà otobre, si sono chiuse le at- tanto più che si trata di un alpeggio di proprie- tvità della commissione con un intervento di tà della sezione del Cai di Varallo, dopo la do- consolidamento al teto del punto d’appoggio nazione che nel 1997 ne fecero Enzo e Maria dell’alpe Toso. Scendendo a valle, ormai verso Maggioni in ricordo del fglio Maurizio, caduto l’imbrunire, in una splendida val Sorba colora- tragicamente proprio su questa montagna. ta dalle tnte dell’autunno, tra giovani e meno L’iniziatva si è concretzzata grazie alla collabora- giovani si è rifetuto con soddisfazione su un zione di numerosi volontari, anche esterni al Cai. impegno ormai lungo quarant’anni, ma vissuto In particolare un sentito ringraziamento va ancora oggi con entusiasmo, tanto da far spe- rivolto all’architetto Davide Gavinelli, che ha rare in ulteriori futuri anniversari, ancora da oferto la propria professionalità per la parte festeggiare insieme. progetuale e di gestone della pratca edilizia, Un caro ricordo, infne, all’amico Etore Cioc- nonché all’amico Paolo Viani di Fervento, che ca, venuto a mancare all’inizio dell’anno e che ha direto con perizia tuta la parte operatva fu tra i promotori e component più atvi della dei lavori raccogliendo intorno a sé un folto commissione. gruppo di artgiani della val Sermenza che, con i component della commissione, hanno lavo- rato incessantemente per due fne setmana, COMMISSIONE SCIALPINISMO propiziamente scampat alle intense piogge di Presidente: ALBERTO ZANADA quest’anno. Da precisare che tuta la manodo- pera è stata prestata a ttolo rigorosamente gra- Come ogni anno nella stagione invernale, la tuito e che pertanto l’onere economico è stato scuola di scialpinismo all’interno del Cai Varallo limitato all’acquisto dei materiali e al trasporto si occupa di organizzare un corso base (SA1) al in elicotero. fne di promuovere l’atvità scialpinistca e l’in- E qui un ulteriore ringraziamento è d’obbligo, segnamento delle nozioni basilari a tut coloro questa volta al gruppo Camosci che ha stanzia- che vogliono accostarsi a questa bellissima pas- to una somma considerevole a favore dell’ini- sione che è la salita di montagne in inverno con ziativa, per la restante parte coperta diretta- gli sci ai piedi. mente dalla sezione e dagli accantonamenti Quest’anno il corso è arrivato alla 43a edizione, della nostra commissione. con la direzione dell’intramontabile Renzo Tosi Una breve notazione va poi fata al punto d’ap- e la partecipazione di 24 allievi. Gli istrutori, co- poggio dell’alpe Salei, in val Gronda, che da adiuvat dagli istrutori sezionali, hanno tenuto quest’anno è riscaldato da una nuova stufa, lezioni teoriche su argoment quali materiali ed trasportata a dorso di mulo dal pastore Antonio equipaggiamento, neve e valanghe, tecnica di discesa, ricerca di travolto da valanga, prepa- razione e conduzione di una gita, topografa e orientamento, meteorologia, alimentazione e pronto soccorso. Le uscite pratche si son svol- te praticamente tutte in Valsesia, visto l’otti- mo innevamento che ha avuto la nostra valle quest’anno: il pizzo Tracciora, l’alpe Meggiana, il colle del Lagheto e il Bo’ Valsesiano sono state le nostre mete. Il corso è andato bene e tutti hanno ricevuto l’atestato di frequenza al corso Sa1 (scialpini- smo base livello 1). Compliment, quindi, a tut i ragazzi che a loro dire hanno vissuto questa bellissima esperienza. Sella alta La classica uscita dei due giorni, che si è svolta

NOTIZIARIO CAI VARALLO 105 quest’anno in Valle D’Aosta, e precisamente nel- periodo da ricordare per la cultura valsesiana. la valle del Gran San Bernardo, rimane una delle Infine, il 2017 vedrà anche la ricertificazione più belle esperienze del corso dove si trascor- dell’Unesco al Sesia Val Grande Geopark, pro- rono due giorni in compagnia, tut accomunat geto al quale la nostra sezione ha fortemente dalla stessa passione. Il tempo purtroppo non è creduto fn dai suoi albori e che, anche grazie stato dalla nostra ma son state salite ugualmen- alle atvità del nostro sodalizio, è divenuto real- te due bellissime cime, trovando in discesa una tà. Insomma, da buoni montanari nel momento neve semplicemente fantastca. più tranquillo abbiamo messo feno in cascina Nel 2015 si svolgerà il 44° corso di scialpinismo per il futuro più incerto; ovvero abbiamo sacri- organizzato dalla scuola del Cai Varallo. Rivolgo fcato il programma del 2014 per poter vivere il quindi a tut l’invito a partecipare numerosi. 2017 nel miglior modo possibile, celebrando la Un augurio di buone gite a tut, confdando in grande storia del nostro sodalizio e della nostra una bellissima stagione invernale. valle e proponendo validi modelli per contnua- re a valorizzare il nostro territorio e festeggiare in futuro ancora più grandi anniversari. COMMISSIONE SCIENTIFICA Presidente: EDOARDO DELLAROLE COMMISSIONE SEGNALETICA Dopo le innumerevoli atvità elaborate nel pe- Presidente: ELIO PROTTO riodo 2010-2013 che hanno portato la sezione celebrare i 150 anni del sodalizio nel miglior Alla fne del 2009, quando sono stato incaricato modo possibile e che hanno favorito il riconosci- di condurre la commissione, con l’aiuto e il con- mento da parte dell’Unesco del Sesia Val Gran- siglio di alcuni collaboratori e l’appoggio della de Geopark, il 2014 può essere considerato un sezione, è stato abbozzato un programma per il anno di relatvo riposo o meglio di transizione recupero dei senteri che sembrava ambizioso e per la commissione Scientfca. forse utopistco. Questo non implica che le atvità siano state in- A distanza di cinque anni quel programma, an- terrote; infat si è contnuato a supportare tute che se ancora lontano dall’essere concluso, co- le iniziatve sezionali e si è contnuato a svolgere mincia a segnalarci che le mappe si stanno com- le atvità di studio storico e scientfco sul nostro pletando in molt comuni e che i setori dove territorio, semplicemente quest’anno è mancato non siamo ancora arrivat si stanno man mano l’evento di punta, sia esso convegno, mostra o riducendo. Se l’otmismo ci induce a contnua- pubblicazione che da alcuni anni caraterizza il re, il realismo ci costringe a rassegnarci al fato lavoro della commissione Scientfca. che alcuni di quest nostri senteri dovranno es- In quest’anno transitorio si sono poste le basi per sere lasciat al loro naturale destno. i programmi e le linee di ricerca per i prossimi I senteri di montagna sono nat per soddisfa- anni che hanno come obietvo il traguardo del re le esigenze di una società che aveva trovato 2017, anno sicuramente denso di event. Il 2017 vedrà infat il 150° anniversario della nostra se- zione, per il quale già da tempo la commissione ha dedicato un programma di assoluta eccellen- za, prevedendo a fianco dei festeggiamenti in chiave otocentesca (riproponendo musiche e menù presentat all’inaugurazione) anche con- vegni e mostre, oltre alla pubblicazione di un pregevole volume sulla storia della sezione. Inoltre, il 2017 rappresenterà anche il 150° anni- versario del museo Calderini di Varallo, che per gli studiosi delle materie scientfche della valle rappresenta il miglior centro di interpretazione possibile sia per la valenza storica sia per le col- lezioni in esso conservate. L’obietvo sarà quello di unire le forze per fare del setembre 2017 un Pian dei Gazzari

106 NOTIZIARIO CAI VARALLO nella colonizzazione del territorio le risorse eco- bozze hanno richiesto un notevole impegno in nomiche per una vita dura ma dignitosa; erano periodi di tempo forzatamente limitat, sia da strument di lavoro che solo successivamente parte mia, sia di alcuni otmi collaboratori che sono stati utilizzati per l’escursionismo. L’ab- devo necessariamente ringraziare. Con l’azienda bandono dei pascoli in molte zone della nostra e i suoi operatori, tut entusiast e preparat, in valle ha una naturale, ineludibile conseguenza partcolare il dotor Giuliani, la signora Grazia nel tempo: la scomparsa dei senteri. Il costante e sopratuto Miriam, è stato un susseguirsi di passaggio di pastori che ne avevano cura e ne incontri, discussioni e messe a punto che rite- conservavano la percorribilità per i loro animali niamo abbiano dato buoni frut. li ha mantenut atvi per anni; il passaggio spo- Il territorio, rappresentato in scala 1:25.000, radico di un limitato numero di escursionisti, comprende l’area situata tra Novarese e Cusio invece, non è sufciente a mantenere il sente- (SE), l’Oasi Zegna e biellese (sud), la valle di ro che gradualmente si inerba, viene inglobato Gressoney (ovest), Macugnaga (nord) e Cam- dalla vegetazione e in poco tempo scompare. pello Monti (NE). Per fornire uno strumento La commissione ha segnalato anche sentieri chiaro e completo è stata privilegiata una vi- poco frequentati, in considerazione del fatto sione di insieme del territorio, rappresentando, che portano a punt di valico, di collegamento, o oltre alla Valsesia, anche i territori confnant. Le mantengono specifche carateristche paesag- quatro carte suddividono il territorio valsesiano gistche, storiche, culturali. in quatro part: NO (Alagna, Rima e Carcoforo), Talvolta ci siamo chiest se qualcuno dei senteri NE (Fobello, Cervato, Rimella, Sabbia, Crava- cui abbiamo dedicato il nostro lavoro manterrà gliana, Boccioleto, Rossa e Rimasco), SO (Riva ancora a lungo quella percorribilità che abbia- Valdobbia, Mollia, Rassa, Campertogno, Piode, mo solo in parte ripristnato dopo aver fatcato Pila, Scopello e Scopa) e SE (tuta la bassa valle a trovare le tracce. Non abbiamo una risposta fno a Grignasco); il territorio di Varallo e Civia- certa; molt escursionist hanno un loro percor- sco, che non era mai stato rappresentato nelle so che non vorrebbero abbandonare e le scelte precedent nostre carte Cai, è diviso tra le due che abbiamo fato, nel mantenere o nell’abban- carte NE e SE. donare, possono sempre essere discutbili. Gli elementi caratterizzanti delle nuove carte escursionistiche sono i particolari disegnati a Carte escursionistche mano, lo studio approfondito delle font, le scel- Quest’anno l’impegno più importante per la te cromatche e grafche che garantscono una commissione, e in parte anche per la nostra chiara leggibilità e comprensione e i contenut sezione, è stato quello che ha portato alla pub- tradot in italiano, inglese e tedesco. Si trata blicazione delle nuove carte escursionistiche di strument adat sia per escursionist espert, della Valsesia in collaborazione con l’azienda abituat a leggere una mappa e ad aver familia- Geo4map. La definizione di intenti, la prepa- rità con il linguaggio cartografco, sia per i meno razione e sopratuto le ripetute correzioni di espert, per i quali sul retro della carta sono con- sultabili informazioni sull’orientamento e sulla sicurezza in montagna. In mancanza, per ora, di una rinnovata guida scrita, si fa rimando al sito dei senteri del Cai Varallo per l’aggiornamento dei percorsi. Le carte sono state antcipate in bozza all’Alpàa di Varallo a luglio e successivamente presentate con una serata nella sala conferenze di palazzo d’Adda a Varallo. Chi riscontrasse possibili errori è pregato di segnalarli; se ne terrà in debito con- to in eventuali future riedizioni.

Sito Contemporaneamente alla pubblicazione delle carte escursionistche è contnuato l’impegno Vigne per il sito “sentieri e monti del Cai Varallo”,

NOTIZIARIO CAI VARALLO 107 Caresta - Sotle Finestrolo lavoro che richiede tempo, prima sul campo colma Finestrolo di Boccioleto, poiché domeni- per rilevare, poi per elaborare a tavolino, cor- ca 15 il tempo non è stato favorevole. reggere, e infne inserire gli itnerari. Prosegue I lavori previsti sui sentieri verso la colma di la mappatura dei nostri sentieri: finora sono Campertogno, su entrambi i versant, sono stat present in rete circa 150 itnerari con la descri- completat con due uscite nelle prime setma- zione, la mappa, una fotografa, i collegament ne di luglio, raccordando questo colle con l’alpe relatvi e molte notzie utli. Questo nostro sito Balma in cima. In precedenza, nella stessa zona, può essere il complemento del lavoro sulle carte erano stati segnalati i sentieri che collegano escursionistche, poiché può essere aggiornato, Boccioleto e Balmuccia agli alpeggi di Cavurgo, e può informare i fruitori sullo stato del percor- quello da Scopa alla bocchetta di Scotto e da so alla data del rilievo. Nell’invitare a visionare qui per Ca d’Marco a Boccioleto. Ancora in zona questo lavoro, che cercheremo di perfezionare Boccioleto abbiamo segnalato l’ardito sentero e ove possibile migliorare, chiediamo di avere che da Ronchi, per Pian Sulei e l’alpe Gesiole, dai soci suggeriment e indicazioni sui senteri porta a Campo Alto, rivedendo nell’occasione pubblicat; prenderemo nota e dove necessario anche quello che scende a Solivo. correggeremo. La collaborazione con l’Atl per il progeto Sen- tero a 5 stelle ci ha dato la possibilità di fnan- Atvità ziare un buon numero di cartelli e di acquistare Anche in questo 2014 la commissione ha con- alcuni prodot senza gravare sul bilancio della tnuato a operare sui senteri della nostra valle. commissione e del Cai. Con quest abbiamo po- Quest intervent non si sono limitat al ripristno tuto segnalare le zone dell’Ospizio Sotle, dei dei segnali, ma spesso si è dovuto provvedere laghi del Rissuolo, dell’alpe Vigne e della valle alla pulizia dagli alberi cadut per le nevicate co- di Rima. piose dell’inverno e in alcuni casi è stato anche Un’uscita di due giorni, complessa nell’organiz- necessario ricercare il tracciato. Benché al mo- zazione ed efetuata con diversi gruppi, ci ha mento della stesura della relazione l’anno non dato l’opportunità di segnalare i sentieri dal sia ancora terminato e alcuni lavori siano ancora lago Bianco al lago Nero, al lago Verde, al passo in via di atuazione, il programma che ci erava- dell’Alpeto, al colle di Valdobbiola e al colle Val- mo prefissi è stato completato, e per questo dobbia. Da qui abbiamo potuto rivedere la se- devo ringraziare la grande disponibilità da parte gnaletca verso Peccia, verso il lago della Balma di tut i collaboratori, da quelli del gruppo di e l’alpe Larecchio. Le due fatcose giornate sono base, in campo quasi tute le setmane, a quelli state possibili con il pernotamento al rifugio Ca- che hanno contribuito in modo occasionale, o resta, il cui gestore ringraziamo per l’ospitalità. ai segnalatori solitari, tut quant con impegno Con altre due uscite abbiamo segnalato prima disinteressato. il sentero dall’Acqua Bianca all’alpe Testanera e Delle due Giornate dei senteri è stato possibile all’alpe Vigne, con ritorno per il sentero di bassa efetuare solo l’uscita di sabato 14 giugno alla valle, poi il sentero di mezzo che passa per Ke-

108 NOTIZIARIO CAI VARALLO Artorto Colma Campertogno gno e Flua, quest’ultmo in collaborazione con i alcuni senteri atorno a Sorbella, rinforzando la soci del Cai di Vercelli. Nella zona di Rima abbia- segnaletca che stava scomparendo. mo ripreso e segnalato il sentero da Lavazei al Alle porte di Rassa, dalla Dughera, abbiamo ri- lago del Toro e all’alpe Vallezõ. In questo setore, pristnato il sentero per il Pian dei Gazzari, la con la generosa collaborazione del guardaparco Parete Calva che ha ospitato Frà Dolcino nel suo Mata Sandrini e del custode del rifugio Vallè, “soggiorno” in Valsesia prima della fine della Lorenzo Antoniet, sono stat segnalat i senteri sua epopea in territorio biellese. Anche questo del Mud, del Piccolo Altare, del Vallè. itnerario, ricco di reminiscenze storiche e leg- Nel territorio del comune di Rassa siamo salit gendarie stava scomparendo, e in una giornata a segnalare il nuovo sentero per l’alpe Artorto, di gravoso lavoro lo abbiamo pulito e segnalato, con partenza dall’alpe Massucco. Il vecchio per- metendo in sicurezza un trato impegnatvo. corso dal Dosso, tutora soto la minaccia delle Poco più a nord, nel territorio di Mollia, abbia- contnue frane, è stato prudentemente abban- mo segnalato il sentero della Boccheta del Bià, donato. Alcuni abitanti di Rassa già lo scorso facile sul versante di Boccioleto, mentre verso anno avevano provveduto a tracciare il nuovo Mollia ,specialmente nella parte alta, è riservato percorso, più sicuro; su questo abbiamo spo- a escursionist espert. Siccome a Mollia abbia- stato la segnaletca, proseguendo anche nella mo sempre avuto buona collaborazione, abbia- parte alta del vallone fno al colle e all’alpe del mo segnalato anche il sentero che con un facile Prato. Ringraziamo il sindaco, Luca Cerut Mi- e piacevole percorso collega le frazioni a monte clet per il trasporto e Sergio Mantello, custode della strada. Abbiamo pure segnalato il sente- dell’alpe Artorto durante tuto il periodo estvo, ro della “Scala Granda”, ardita costruzione che per l’ospitalità. sfruta la parete rocciosa con un sorprendente Sempre nelle valli di Rassa, in una giornata, con percorso che porta all’alpe Ortgosa, sentero tre gruppi diversi, grazie al trasporto in quota che la comunità di Mollia aveva già provveduto con l’elicotero, abbiamo segnalato tre percorsi: a recuperare. il colle del Lagheto (tra il punto d’appoggio del Con l’aiuto e la disponibilità delle funivie di Salei e la val Vogna), la boccheta di Niel (tra l’al- Alagna che ci hanno oferto il passaggio (e che pe Prato, i laghi dei Tre Vescovi e la Val d’Aosta), ringraziamo) siamo salit al col d’Olen per segna- e il Bo Biellese (dalla boccheta soto la cima di lare il sentero che atraverso Cimalegna scende questa montagna al lago Talamone). Abbiamo al passo del Diavolo e alla boccheta delle Pisse. utlizzato l’elicotero, mezzo costoso e fuori dalla Un gruppo della sotosezione di Grignasco sta nostra normale atvità, unicamente in questo completando il sentero dalla boccheta delle caso, perchè completare partendo a piedi dal Pisse al loro rifugio all’alpe Stoful. paese quest tre intervent avrebbe richiesto al- Una collaborazione solitaria ha permesso di meno tre uscite di due giorni e non si poteva segnalare pure il sentero che dall’alpe Vasnera chiedere ai volontari questo ulteriore impegno. porta al colle omonimo. Ancora nella valle di Rassa siamo intervenut su Con l’aiuto dì un gruppo di Morca e Vocca un

NOTIZIARIO CAI VARALLO 109 paio di nostri soci ha ripulito e segnalato il sen- sono stati puliti e segnalati in modo comple- tero che da Isola di Vocca sale all’alpe e al colle to, alcuni solo rivist in tuto o in parte, oppure Vallè collegandosi all’itnerario che porta a Ron- completat: do e quindi a Morca. 201 - Ponte napoleonico - colle Valdobbia (Ospi- Il gruppo della sotosezione di Scopello si è pre- zio Sotle) so cura del sentero che da Pila porta all’alpe La- 201A - Bivio Larecchio - alpe Larecchio - pian del gone e lo ha collegato con quello che da Piode Celleto sale all’alpe Magonere. 201B - Colle Valdobbia - colle Valdobbiola - pas- Nel territorio di Varallo e Civiasco la segnaletca so dell’Alpeto è quasi del tuto completata. Rimangono det- 201C - Alpe Larecchio - lago della Balma - colle tagli e alcuni intoppi dovut in buona parte agli Valdobbia effetti dello scorso inverno. È stato segnalato 202 - Rifugio Caresta - lago Bianco - lago Nero il sentero che da Varallo sale alla Colma di Ci- 202A - Lago Bianco - passo dell’Alpeto viasco sulla via della Peregrinato e pariment 202C - Lago Nero - lago Verde anche quello che porta al castello di Barbavara. 202D - Lago Nero - passo dell’Alpeto Nella parte bassa della valle abbiamo comple- 205E - Col d’Olen - Cimalegna tato la revisione dei senteri delle carte 6A e 6B 207 - Acqua Bianca - alpe Vigne (rifugio Barba con una dozzina di uscite nel periodo invernale. Ferrero) Un paio di giornate sono state dedicate alla pu- 207A - Acqua Bianca - alpe Mitlentail (strada lizia di alcuni itnerari della carta 6C che avevano del Turlo). pesantemente risentto delle nevicate e di una 207D - Alpe Mitlentail (strada del Turlo) - alpe furiosa giornata di vento. Purtroppo abbiamo Vigne (rifugio Barba Ferrero) dovuto abbandonare un paio di trat di sentero 207E - Strada del Turlo - alpe Vigne (rifugio Bar- perché l’intervento richiesto non era alla nostra ba Ferrero) portata. 210B - Boccheta delle Pisse - Cimalegna Infne, una giornata di lavoro è stata utlizzata 226 - Balmuccia - Cavurgo per la pulizia del sentero dedicato all’amico Ro- 242 - Pian dei Gazzari berto Carmagnola, tra Valmaggiore e San Grato. 251B - Ponte di Prabella - alpe Sorbella Lo ripercorreremo completando la segnaletca 251C - Alpe Massucco - alpe Artorto - boccheta nel prossimo mese di novembre. e alpe del Prato (modifcato) Nel corso dell’autunno, anche se al momento 252 - Rassa - alpe Sorbella - lago Talamone - Bo di scrivere queste note non lo abbiamo ancora Biellese fato, ci riuniremo a Piode per la cena che sarà 261 - Rassa - colle del Lagheto l’occasione per rinsaldare l’amicizia tra i vari col- 269 - Alpe Prato - lago Bianco - boccheta di Niel laboratori. 278C - Alpe Vasnera - passo di Vasnera Diamo qui di seguito l’elenco dei senteri su cui 282 - Mollia - Grampa - piana Fontana - piana siamo intervenuti nel corso dell’anno; molti Viana - piana Toni - Curgo (nuovo)

Boccheta Bià Boccheta del Lagheto

110 NOTIZIARIO CAI VARALLO 282A - Scala Granda, da sent. 282 all’alpe Ort- Agnona - Boccheto - Guardabosone - Madda- gosa (nuovo) lene 284 - Grampa di Mollia - boccheta di Bià 725 - Roncole - San Bernardo 284A - Raccordo 282A-284 (nuovo) 729 - Locarno - Sella della Balma 286 - Campertogno - pian dell’Erba - colma di 730 - Roccapietra - sella Crosuggia - Piana dei Campertogno Mont 287 - Villa di Campertogno - alpe Selva - colma 735a - Valmaggiore - San Bernardo di Campertogno 735b - strada di Cavaglia - sentero 735a 292C - Alpe Lavazei - lago del Toro - boccheta 738a - Robbia - San Jacu Pito del Lagheto - alpe Vallezõ 746b - Agarla - San Grato 372 - Boccioleto - Cà d’Marco - Cavurgo Supe- 747 - Borgosesia - Briasco (variato nel trato tra riore Carega e Cellio) 373 - Piaggiogna di Boccioleto - colma di Cam- 756 - Anello della valle di Cellio pertogno 373A - Colma di Campertogno - Balma in Cima Collaborazioni (nuovo) Con l’Unione dei comuni (già Comunità mon- 376 - Piana (Val Chiappa) - alpe Sella - colma Fi- tana) e la Provincia abbiamo collaborato per la nestrolo - alpe Piane Grandi - alpe Selleto messa a punto dei depliant panoramici e soprat- 386 - Ronchi di Boccioleto - pian Sulei - alpe Ge- tuto abbiamo presentato, e nel momento in cui siole - piano di Campo Alto scriviamo è in definizione, il bando regionale 601 - Crevola - Pizzo “Segnaletca e promozione escursionistca” del 603 - Casavei - alpe Barca Pt “Valsesia: risorse in concerto” nel cui ambito 603A - Alpe Campo - alpe Baite abbiamo presentato un progeto, redato da un 604 - Casavei- sentero della Res professionista nostro socio, di durata quadrien- 608 - Isola di Vocca - sella Vallè - Rondo di Morca nale, che contamo di poter portare a compi- 609 - Rondo - sella Vaszzosa mento. 610 - Varallo - Cima di Vaso Mentre manteniamo i consuet rapport con i 612 - Valmaggia - Sentero 610 comuni in cui interveniamo si stanno aggiungen- 614 - Dovesio - Sentero 610 do richieste su bandi che singoli comuni hanno 644 - Varallo - Colma ottenuto e con i quali in alcuni casi potremo 645 - Roccapietra - Castello Barbavara collaborare nell’ambito delle nostre possibilità. 700 - Sentero di Fra’ Dolcino Con l’Atl abbiamo collaborato per la realizza- 701 - Pian di Cordova – San Lorenzo zione delle cartne turistche e per il progeto 702 - Vintebbio - Castello - Martellone - Piane Senteri a 5 stelle, che oltre alla segnaletca da 703 - Piane - Lozzolo noi efetuata ha portato all’esecuzione di lavori 704 - Sostegno - Naula su alcuni senteri da parte di dite specializzate. 705 - Serravalle - Sant’Emiliano Contnua la collaborazione con la redazione del 706 - Serravalle - Sostegno Corriere Valsesiano che pubblica cortesemente 707 - Serravalle - San Bernardo - Bornate alcuni nostri artcoli atraverso i quali informia- 709 - Bornate - Sant’Emiliano - Sostegno mo in merito ai nostri intervent i letori e i soci 711 - San Bernardo - monte Luvot che così possono essere aggiornat sugli ultmi 712 - Doccio - monte Luvot senteri segnalat e programmare le loro escur- 713 - Doccio - monte Tovo sioni su itnerari più sicuri. 715 - Isolella - Castello di Gavala Proseguiamo la collaborazione con la Regione 716 - Doccio - Foresto - San Bernardo - Tovo per la mappatura dei senteri con l’atvità dei 717 - Isolella - it. 716 nostri operatori regionali. 718 - Pecciola - Maddalene Con il gruppo operatori forestali regionali c’è 719 - Agnona - Postua stata collaborazione nel defnire alcuni interven- 720 - Agnona - rif. Ca’Meia t e nel segnalare alcuni percorsi che loro hanno 721 - Agnona - Arbolone provveduto a ripristnare. 722 - Anello di Aranco Rinnoviamo i ringraziament alla società Funi- 723 - Guardella - monte Aronne vie per averci concesso l’utlizzo gratuito degli 724 - Crevola - Parone - Locarno - Foresto - impianti in occasione della giornata di lavoro

NOTIZIARIO CAI VARALLO 111 nella zona di Cimalegna, al comune di Alagna Elvino Lora Moretto, Ermanno Maffeis, Ezio per i permessi di passaggio e al comune di Ras- Aprile, Ezio Tamea, Ferruccio Gianot, Fioren- sa per il trasporto con un mezzo fuoristrada nel zo Ferraris, Fiorenzo Tonali, Fiorenzo Verge- suo territorio, il rifugio Caresta per l’ospitalità, rio, Francangelo De Tomasi, Franco Marchini, il rifugio Vallè. Franco Musso, Gabriele Morgoni, Gian Luigi Abbiamo avuto l’occasione di collaborare con i Triveri, Gian Piero Soster, Gian Piero Zaninet, soci del Cai Vercelli, con Mata Sandrini, mentre Giorgio Salina, Giovanni Duglio, Giuseppe Ama- per problemi meteorologici quest’anno non si di, Giuseppe Barra, Giuseppe Carelli, Graziano è potuta concretzzare l’atvità prevista con gli Carmellino, Laura Gilodi, Lorenzo Dealberto, amici di Varano Borghi con cui abbiamo però già Loretta Decet, Luciano Rabelotti, Luigi Riolo, fssato un appuntamento per l’anno prossimo. Marcello Manino, Marco Matasoglio, Mauro Cavinato, Mauro De Renzo, Michele Capelli, Programmi Paolo Regaldi, Renato Gandini, Roberto Torri, Nel prossimo anno avremmo intenzione di Roberto Defabiani, Roberto Marchi, Romano completare i percorsi di Alagna, Riva Valdobbia, Cesa, Silvano Pito, Silvio Aprile, Valter Soster, Boccioleto, Fobello e Rimella. Vorremmo inoltre Vitoria Prando. intervenire nella zona di Rimasco e in quella di L’ampiezza dell’elenco non tragga in inganno, Mollia, magari sperando in un’estate meno pio- perché la partecipazione alle uscite, pur suf- vosa di quella appena trascorsa. Nella Giornata ciente, non è sempre numerosa e quindi il po- dei senteri, programmata per il prossimo mese sto per aggiungere il proprio nome al prossimo di maggio, se favorit dal tempo, contamo di se- elenco lo troveremo certamente; non siamo a gnalare alcuni percorsi in zona Pila e Piode. Ve- numero chiuso e ogni nuovo volontario è ben- dremo di valutare come intervenire sugli itnera- venuto. Se mi è sfuggito qualche nome chiedo ri fnora trascurat; inoltre, dovremo monitorare scusa, anche se nessuno, ne sono certo, ha par- qualche itnerario già fato, che però presenta tecipato per una menzione sul notziario. delle problematche. Nell’inverno torneremo su alcuni itnerari della Considerazioni zona bassa che ha pesantemente risentto delle Esprimere giudizi sulla nostra atvità non spet- nevicate. Dovremo inoltre fare qualche puntata ta a noi della commissione; tutavia ritengo che nella zona di Varallo, dove ancora non abbiamo le possiamo essere soddisfatti di quanto fatto. mappature dei senteri recentemente segnalat. Numerosi apprezzament ci sono giunt e que- Il programma è certamente impegnatvo e pro- sto ci rincuora. Come sempre accade, non sono babilmente non riusciremo a completarlo, ma mancate le critche che abbiamo registrato, cui con la partecipazione dei consuet afezionat abbiamo risposto cercando di valutare le possi- amici, di qualche aiuto esterno e magari anche bilità di intervento. Abbiamo anche invitato chi quella di qualche nuovo amico… chissà! La col- ci faceva osservazioni a collaborare, e talvolta laborazione da parte di tut i partecipant alle questo si è verificato. Qualche segnalazione nostre uscite è sempre stata all’altezza delle ne- non riguardava settori di nostra competenza cessità. e almeno una critica era interessata e stru- mentale. Forse qualcuno travisa le funzioni e Collaboratori le possibilità dei volontari. Ricordo che il Cai, Resta indispensabile il lavoro di tutti i colla- come quasi tute le associazioni, è innanzituto boratori che hanno condiviso molte uscite in composto dai suoi soci. Il Cai non è proprietario cordiale amicizia, rendendo allegre molte gior- dei senteri, che appartengono ai comuni; tuta- nate, e che si sono accontentant di una streta via i nostri soci ne fruiscono, almeno quelli che di mano, senza atendersi neppure un semplice in montagna ci vanno. In alta quota la direzio- grazie: Alessandro Costanza, Alfonso D’Enrico, ne può essere presa a vista, magari aiutat dai Andrea Bertacco, Andrea Tadi, Angela Maria Vi- moderni mezzi digitali; alle medie quote, senza cario, Angelo Carmellino, Angelo Taione, Anna senteri, districarsi è estremamente difcile, fa- Folghera, Brunello Cerutti, Bruno Defabiani, tcoso e a volte anche pericoloso. Quest’anno Bruno Gianot, Bruno Marone, Carlo Ferrara, abbiamo avuto un buon aiuto con il progeto Corrado Bardelli, Donato Cerri, Eleonora Bar- Atl, un altro progeto regionale è in corso di de- delli, Elio Proto, Elisa Bonaccio, Eliseo Pizzera, fnizione e sembra che ormai sia andato in por-

112 NOTIZIARIO CAI VARALLO to e ci potrà aiutare per qualche anno. Questo prima volta nel nostro programma, e infne la presuppone però altro lavoro e altri impegni. Stoppani, parte del sistema più esteso d’Italia Nel concludere, la commissione tuta rivolge un (Pian del Tivano, Como). doveroso ringraziamento alla presidenza della Ovviamente in setmana sono state efetuate nostra sezione che ci ha sempre sostenuto e alla le classiche serate tecniche e culturali. segreteria per il supporto professionale prestato Ciliegina sulla torta e “premio” per i nostri cor- costantemente. sist: l’uscita fnale nello spetacolare antro del Corchia, in Toscana. Come da tradizione, anche quest’anno abbiamo COMMISSIONE SPELEOLOGICA accompagnato i ragazzi del Grim in grota. Meta designata la grota di Rio Martno, famosa per Presidente: MASSIMILIANO CHIOCCA le sue colonie di pipistrelli che qui svernano e Quest’anno il gruppo speleo è stato molto più si riproducono. Al suo interno l’ambiente è così atvo degli anni passat specialmente in alcuni delicato che durante l’inverno questa grota vie- setori. ne chiusa a chiunque proprio per preservare la “ Durante l’inverno sono state organizzate pale- tranquillità” dei graziosi animalet. stre setmanali al coperto, alternate a serate A luglio il nostro Paolo Testa ha effettuato tematche in sede Cai per tenere allenat e ag- un’immersione nel sifone di una nuova grota giornat i nostri soci. in Liguria appena scoperta: si è immerso solo A febbraio si è svolta la manifestazione “Open e dopo 40 metri è sbucato dalla parte opposta, day” di speleologia organizzata nella grotta verifcando che la grota ha ancora possibilità Masera a Nesso sul lago di Como. La grota è esplorative. La spedizione è stata organizzata una pseudo-risorgenza (tecnicamente chiamata da alcuni speleologi liguri locali, con il supporto, “troppo pieno”), perché scarica le acque solo oltre che di alcuni nostri soci, anche di speleo- in condizioni molto partcolari, ovvero in grandi logi varesini. Inoltre è stato girato un video e un periodi di pioggia e scioglimento di neve. servizio fotografco. Compliment! La vera risorgenza, ovvero dove scorrono co- stantemente le acque del sistema del Pian del Tivano, è una grotta sub-orizzontale di facile percorribilità. Solitamente ha al suo interno un passaggio in acqua profonda non più di 40 cm. Con una serie di traversi per evitare il più pos- sibile di bagnarsi siamo arrivat al passaggio più acquatco dove, con l’aiuto di un canoto gonfa- bile, siamo riuscit a passare oltre, con grande divertmento dei ragazzi dell’alpinismo, arrivan- do al sifone fnale. All’escursione hanno partecipato ben 51 perso- ne di sete sezioni. Un grande successo, e ina- spetato! Nonostante le difcoltà e gli impegni di ciascuno siamo riuscit a organizzare il 15° corso d’intro- duzione alla speleologia. Come in altre occasioni, il corso è stato efet- tuato in collaborazione, ormai pluriennale, con i nostri amici dello Speleo Cai Valle D’Aosta. Infat- t nella prima giornata, efetuata in palestra per apprendere le tecniche speleologiche di risalita su corda, siamo stat nella splendida palestra di Vollein ad Aosta. Poi una serie di uscite molto interessant come la grota di Bossea, a Cuneo, la “nostra” Arena- rie sul Fenera, la San Martno (Varese), per la

NOTIZIARIO CAI VARALLO 113 A setembre è stata scoperta, esplorata e docu- mentata dal nostro gruppo Speleo una nuova grota nell’area di Civiasco: una bella sorpresa! È stata soprannominata la “Voragine dei tre ami- ci”. Leggete l’artcolo su questo numero. Sempre nell’ambito delle attività del gruppo, in collaborazione con gruppi speleo di Biella e Novara sono state efetuate uscite sul ghiac- ciaio del Belvedere a Macugnaga, dove stanno procedendo tuta una serie di studi sulle acque di scorrimento anche tramite l’utlizzo di fuo- rocaptori. Lo scopo è anche cercare di capire il sistema di vie d’acqua present all’interno e sot- to il ghiacciaio. A livello di progeto speleologia glaciale anche quest’anno faremo un campo sul ghiacciaio del Gorner in Svizzera. La novità è che partecipere- mo a un campo con appartenent ad altri gruppi e associazioni internazionali. Il campo avrà una durata di circa dieci giorni. Per quanto riguarda ancora la speleologia, ab- biamo fatto numerosi accompagnamenti so- pratuto nelle grote del gruppo Fenera. Spe- riamo che qualcuno dei partecipant si decida a seguire il corso di introduzione alla speleologia. Torrentsmo. Anche quest’anno abbiamo acquisito un nuovo istrutore nel gruppo: si trata di Cristan Man- goldi che ha superato l’esame di istrutore sezio- splorazione di diverse cavità artfciali quali chie- nale di torrentsmo. Bravo! se, ex acquedot, passaggi di epoca medioevale A maggio è stato organizzato l’open day di tor- e miniere. Siamo in contato con diversi comuni rentsmo al torrente Sabbiola con la partecipa- locali al fne di poter contnuare a scoprire pas- zione di una ventna di persone tra accompa- saggi nascost da tempo. gnatori e neoft. A maggio è stata efetuata un’uscita in colla- A giugno abbiamo organizzato l’ottavo corso borazione con gli speleo di Roma soterranea. d’introduzione al torrentsmo in collaborazio- Siamo stat da loro accompagnat a visitare una ne con il gruppo Speleologico comasco Cai, cui serie di catacombe e vecchi acquedot nel sot- hanno partecipato oto allievi, più istrutori se- tosuolo romano. zionali del nostro gruppo e di Como, con unico Oltre a questa uscita abbiamo eseguito perlu- diretore il nostro istrutore Paolo Testa. strazioni in alcune antche fornaci nei pressi di Primo weekend in Liguria con la classica palestra Borgosesia e Sostegno. in quella celeberrima di Borgio Verezzi, il giorno Non ultma è nata una collaborazione con il co- dopo esercitazione nel rio Gava e il giorno dopo mune di Ailoche per le loro antche miniere di ancora il rio Lerca. Poi il val Boazzo, Casenda, ferro. Dopo una nostra visita iniziale, abbiamo Giuf in zona Lecco, e l’ultmo in Valsesia, con accompagnato il consiglio comunale all’interno l’esercitazione di acquaticità e salvamento al di angust cunicoli e gallerie. L’interesse suscita- Sorba e nel vertcale rio Lagheto. Otmo l’afa- to è stato elevatssimo, tant’è che è allo studio di tamento tra i due gruppi alla loro prima espe- alcuni professionist la fatbilità di un progeto rienza! che preveda la riapertura a scopo turistco delle A luglio è stato esplorato e documentato il tor- miniere. rente Cavaione nell’omonima valle, con la colla- Cert di contnuare così con tute le nostre at- borazione degli amici comaschi e varesini. vità, aspetamo sempre nuovi soci che si uni- Molta importanza quest’anno è stata data all’e- scano al gruppo!

114 NOTIZIARIO CAI VARALLO Attività delle Sottosezioni 2014

SOTTOSEZIONE DI ALAGNA chiamo una giornata bellissima con caldo sole e Reggente: GILBERTO NEGRI abbondanza di neve. L’itnerario è assai panora- mico, facile, privo di pericoli e ognuno può cam- La nostra sotosezione quest’anno cambia sede. minare o fermarsi a fotografare come vuole. Saremo alla biglieteria della Monterosa 2000 A marzo, come solito, si va sulla neve per due spa in frazione Bonda 19, 13021 Alagna, Vercelli. giorni e quest’anno si sceglie la Valdigne in Val- Ringrazio di cuore gli amministratori delle funi- le D’Aosta. In albergo siamo a Morgex, punto di vie per l’ospitalità e la disponibilità delle segre- partenza per tut: scialpinist (nove) e ciaspo- tarie Alessandra e Bet per il tesseramento che latori (quindici), discesisti (quattro) e fondisti potrà avvenire nel seguente orario: (sete). Nei dintorni c’è veramente di tuto per a impiant apert: da lunedì a domenica dalle 14 accontentare i trentacinque partecipanti. La alle 17 parte più consistente del gruppo, ciaspolatori a impiant chiusi: da lunedì a venerdì dalle 14 e scialpinist, sabato va alla Testa dei Frat e do- alle 17. menica al col Fetta, mentre i ciaspolatori salgo- Per informazioni: 0163.922.922. no alla bellissima Court de Bard, punto molto panoramico sulla parte alta della Valle D’Aosta e sul monte Bianco. Veramente un’escursione SOTTOSEZIONE DI BORGOSESIA da ricordare per la bellezza del luogo e per la stupenda giornata di sole e neve. Reggente: LILIANA AIMARO Il 21 marzo altra serata di immagini, proietate al Il 2014 sta fnendo ed è giunto il momento di centro sociale dal nostro consigliere Emanuele fare il bilancio sulle atvità della nostra soto- Borelli e da Stefania Tamea, che ci portano in sezione, anche in considerazione del fato che il America a visitare i grandi parchi del Far West: mio mandato di reggente sta fnendo. un viaggio emozionante nella natura americana Questo è stato un anno relatvamente tranquil- con la sua vasttà, i suoi panorami grandiosi e i lo, in vista del prossimo, il 2015, quando la no- suoi colori. stra sotosezione festeggerà i setant’anni dalla Ad aprile come tut gli anni andiamo in Liguria, fondazione. E così ci siamo dedicati alle gite accolt dai nostri amici di Chiavari. Come sem- (ben quatordici!), alle serate con proiezioni di pre c’è grande adesione di partecipant, tanto flmat, oltre alle atvità che impegnano i soci che non basta un autobus e dobbiamo aftare nelle varie commissioni, che leggerete in altra anche un pulmino… Qualcuno fa il turista e va parte del notziario. a Varazze sul lungomare atraverso la vecchia Le nostre gite sono iniziate a gennaio con la so- ferrovia dismessa. Gli escursionist invece parto- lita escursionistca “leggera” e in un posto ame- no dalla basilica di Arenzano con meta il passo no. Quest’anno la scelta è stata il lago d’Orta, della Gava a 752 m dove si ritrovano le sezioni e precisamente il trato tra Omegna e Orta. La Cai della Liguria per ricordare i loro caduti in splendida giornata di sole ha premiato i ben set- montagna. Con grande sensibilità ci aspetano tantacinque partecipant partt dalla frazione di per iniziare la messa insieme a noi. Dopo c’è fo- Borca di Omegna che passano per Pratolungo caccia e vino bianco per tut, ma poi vengono poi Carcegna per la visita dell’antca chiesa, Mia- fuori anche torte e colombe e alla fne pure caf- sino con villa Nigra, fno a Legro, il paese dipinto, fè e limoncello! Che dire: abbiamo fato onore a e infne giungono nella piazzeta di Orta. tuto quel ben di Dio. Sempre a gennaio una serata al centro sociale A maggio andiamo in escursione in val d’Ossola, con Danilo Saetone che ci parla del suo trekking partendo da Premosello e arrivando a Vogogna nei Pirenei e poi ci porta in giro per le monta- lungo l’antca via alpina di collegamento con la gne: dalle cime di casa nostra alle Dolomit. val Vigezzo. Siamo in cinquanta e siamo accolt A febbraio si accontentano gli sciatori (una deci- da Fiorenzo Tonali, nostro socio e conoscitore na) e i ciaspolatori (trentasete): si va alla punta della valle che ci accompagnerà. Si passa dalla Leissè da Vetan in Valle D’Aosta. Anche qui azzec- bella frazione di Colloro adagiata su una terrazza

NOTIZIARIO CAI VARALLO 115 che domina la bassa valle, si supera Capraga, poi ra un po’ e in dodici partono per la ferrata” Via Genestredo, si arriva a Vogogna in tempo per degli alpini”, storica testmonianza della Grande visitare i rest della Rocca Longobarda e cammi- guerra che percorre una cengia in parte natu- nare tra le vie di uno dei più bei borghi medio- rale e in parte scavata a forza di braccia dagli evali d’Italia. alpini al fronte. Gli escursionist intanto percor- Sempre a maggio, con i soci Cai di Varano Bor- rono il “giro dei tre rifugi e delle crode Fiscaline” ghi, facciamo una bella traversata nella nostra passando dal rifugio Pian di Cengia, poi atraver- valle: da Scopa a Boccioleto passando per la sando il fanco del monte Paterno e arrivando boccheta di Scoto, sul sentero appena ripulito al famoso rifugio Locatelli alle Tre Cime di La- dalle molte piante cadute in inverno. La collabo- varedo. Sono lì davant, stupende e grandiose! razione con i soci di questa sotosezione è inizia- Ma il tempo stringe e la discesa è ancora lunga. ta anni fa atraverso la commissione Segnalet- E il viaggio di ritorno in bus è ancora più lungo: ca. Inizialmente era un aiuto oferto in occasio- arriviamo a Borgosesia solo verso mezzanote. ne della giornata nazionale della pulizia senteri; Ad agosto, da un paio d’anni a questa parte, si ora la conoscenza sta diventando amicizia e si fa un piccolo trekking di tre giorni. Quest’anno creano le occasioni per camminare insieme ed si va a fare qualche tappa del tour del monte è previsto che il prossimo anno saremo noi ad Bianco dalla parte francese. Siamo in ventoto e andare a fare una gita dalle loro part. questa volta con le nostre auto. Alla matna del A giugno la gita sociale è prevista in val d’Ayas, primo giorno a Chamonix ci si divide fra chi sale al Palon di Resy, facile e rinomato belvedere su a Montanvers con il trenino per raggiungere la tuto il gruppo del Monte Rosa. La partenza è Mer de Glace e la grota nel ghiacciaio e chi fa il dalla piazza di St. Jacques; dopo un’ora si giunge turista a Chamonix, visitando le strade del cen- a Resy, ai rifugi Ferrario e Guide Frachey. Salen- tro storico e il museo della montagna. Appunta- do abbiamo il Pian di Verra a sinistra e il vallone mento per tut alle 14 e partenza per il rifugio della Betaforca a destra e pian piano si apre lo la Flegere a 1877 m dove pernotteremo due splendido panorama: dalle Cime Bianche al Ca- not. Il secondo giorno si va al col de la Glière, store, a tute le cime del Rosa. Pranzo in veta e poi al col du Lac Cornu con stupenda vista sul- discesa veloce per via di certe nubi che si vanno le più belle cime del Bianco. Discesa a Planpraz addensando. atraverso il sentero denominato Grand Balcon Ai primi di luglio andiamo sul Moncenisio a ve- Sud e si torna al rifugio la Flegere. L’itnerario è dere il forte di Malamot. Il tempo non è quello sicuramente uno dei più spetacolari del TMB ideale. Nebbie anche fte avvolgono i parteci- con il Dru e l’Aguille Verte e tante altre cime di- pant; per fortuna si cammina su una bella stra- rimpeto a noi. La giornata è stata splendida, ma da militare ed è impossibile perdersi ma meno non così il terzo giorno che si presenta con nubi male che ci sono senteri che tagliano i vari tor- e nebbie in quanttà. Si lascia La Flegere e si rag- nant e accorciano un po’ il percorso. Si passa vi- giunge il Lac Blanc con il suo chalet: un gioiellino cino a ruderi di grandi caserme a 2600 m e, pro- di rifugio apprezzato da tut. Da qui si scende seguendo, si giunge al forte Malamot nei pressi verso il col de Montets dove sono parcheggiate della veta dove uno squarcio di sole permete alcune nostre auto e si rientra in Italia. di ammirare il bel panorama. Nella discesa ci si Il 14 setembre è una bella giornata, assai fresca reimmerge nella nebbia fno a Moncenisio. a Pont Valsavarenche, da dove partamo. Per- A fne luglio siamo andat alle Dolomit, come corriamo il vallone del Grande Etrait e per for- sempre. La due giorni quest’anno è nelle Do- tuna ci arrampichiamo sulle pendici della cima lomit di Sesto Pusteria. Siamo in trentacinque di Arolley dove c’è già il sole. La salita è ripida e siamo accolt dal nostro concitadino Franco e dopo tre ore siamo al valico del Grand Collet Ufredi, guida alpina di Moso, che ci accompa- a 2832 m. Il panorama è grandioso: a sinistra il gnerà sabato e domenica. Purtroppo piove e Gran Paradiso, la Becca di Monciair e a destra accantoniamo l’idea di fare i turist a San Candi- l’altpiano del Nivolet. La discesa è proprio su do; ci avviamo quindi verso il rifugio Zsigmondi- questo versante, molto più dolce e ampio. Si Comici in alta Val Fiscalina dove si cena e si per- passa dalla Croce di Arolley punto panoramico nota. Il panorama è grandioso: siamo nel cuore sul Gran Paradiso e poi in ripida discesa a picco delle Dolomit, soto la Croda dei Toni e la Cima su Pont, a chiudere l’anello. Undici. Domenica per fortuna il tempo miglio- Il 5 otobre in quaranta andiamo alla becca d’A-

116 NOTIZIARIO CAI VARALLO vert in Valtournenche. È la seconda volta che Ora per me è giunto il momento dei ringrazia- metamo in programma questa uscita e anche ment e dei salut. Ringrazio di tuto cuore tut stavolta il tempo non è dei migliori, ma si va lo i consiglieri per l’aiuto e la disponibilità dimo- stesso. Le nubi ci accompagnano, di panorami strata: è stato un vero piacere far parte della neanche a parlarne per cui alla Cima Longhede squadra. non ci andiamo proprio. E ringrazio chi, pur non facendo parte del con- Il 19 otobre è la penultma domenica del mese, siglio, in quest tre anni ha collaborato streta- quella destinata a ricordare i nostri caduti in mente, impegnandosi per far sì che le varie ini- montagna all’altare di roccia del Tovo. Don Ezio ziatve fossero realizzate al meglio. A tut grazie Caret, il nostro parroco e cappellano, oltre a e un grande augurio di un bel 2015. dire messa benedice i ceri che i famigliari dei cadut porteranno sulle tombe dei loro cari. È sempre un momento suggestvo vedere i mol- GRUPPO CAMOSCI tssimi partecipant intorno all’altare e le melo- Reggente: ENZO SCHIAVON die del coro Varade suscitano sempre profonda commozione. La prima iniziatva dell’anno si è svolta nel mese Il 26 otobre si va nel Monferrato, quest’anno di gennaio con una ciaspolata noturna all’alpe intorno alle colline di Alba. L’escursione a piedi e Piane. Una ventna di persone sono partte da in mountain bike parte da Barbaresco e termina Villa Superiore non appena si è fato buio; pile verso mezzogiorno in una cantna per la visita frontali, torce e ciaspole ai piedi hanno percor- e la degustazione di vini. Quest’anno, poi, una so il sentero fno al rifugio Camosci alle Piane novità: si va mangiare in una tratoria per assag- di Cervarolo. Ad aspetarli alcuni camosci della giare il piato classico della zona: il frito misto. famiglia Alferi che hanno distribuito il tè. Grazie A novembre è prevista la gita di conoscenza del- alla nevicata eccezionale di quest’anno che su- le nostre valli: quest’anno andremo a Camasco a perava l’altezza di un uomo i partecipant sono Novesso e all’alpe Sacchi. passat soto le fnestre a una altezza tale che Nei prossimi due mesi sono previst altri due ap- il tè veniva oferto loro dalla fnestra del primo puntament di proiezione flmat. Incontreremo piano. Incredibile. Poi una parte del gruppo ha l’alpinista Michele Cucchi che ci parlerà e ci illu- contnuato verso la cresta che porta alla Massa strerà la sua salita al K2 in occasione del sessan- del Turlo fno ad arrivare alla Boccheta Schilot- tesimo anniversario della prima salita italiana. A tàa (i fli). Al ritorno cena per tut in rifugio con dicembre chiuderemo l’anno come sempre con una spaghetata. E, infne, rientro alle macchine la serata degli auguri dove sarà proiettato un per la strada innevata dove siamo riuscit a scor- flmato fato con le fotografe scatate dai soci gere la forma argentea della luna piena. durante le uscite dell’anno. Grande successo nella gita scialpinistca di aprile Ma non di sole gite e serate è fata l’atvità della alla Testa del Rutor in val Grisanche. Ben vent- nostra sotosezione. Molte altre iniziatve im- nove partecipant sono arrivat in punta a que- pegnano tant soci, e mi riferisco all’Escai, dove sto grande colosso di 3481 m che domina la Val- Ezio Aprile con il suo bel gruppo di collaboratori le D’Aosta. Il primo gruppo di quindici persone accompagna i ragazzi alla scoperta della mon- è salito nella giornata di sabato al rifugio degli tagna, al gruppo della segnaletica, che oltre Angeli (ex Scavarda), nido d’aquila da cui si do- alla” normale” atvità con motosega e falcet- mina la Gran Rousse, il Gran Paradiso, la Grivola to, quest’anno ha partecipato alla stesura e alla e in lontananza il Cervino e il Monte Rosa. Molto stampa delle nuove cartne della Valsesia, lavoro bravi anche quelli del secondo gruppo di sedici assai impegnatvo e di cui si sentva la necessità. persone, che si sono svegliat alle quatro del Non possiamo tralasciare “Montagna antca” e matno. Sono venut fno a Bonne e sono salit “Supervulcano” dove nostri soci e rappresen- al Rutor in giornata, con un dislivello di 1671 m. tant partecipano alle varie atvità. Ricordiamo I camosci sono stat quatro: Enzo, Livio, Mateo anche la nostra collaborazione con il centro di e Paolo. Dalla cima il panorama è spetacolare. igiene mentale di Borgosesia dove un gruppeto Montagne a 360 gradi, il monte Bianco di fron- di soci accompagna in montagna gli amici per la te e le vete svizzere da controaltare. Riempie montagnaterapia. Di tuto questo si troveranno il cuore essere in posti come questo e poter relazioni detagliate in altre pagine. godere un tale spetacolo. Non si vorrebbe mai

NOTIZIARIO CAI VARALLO 117 scendere. La giornata è stata senza una nuvola. la mountain bike racchiude in sé tute le sensa- Poi siamo scesi al colle; un gruppeto di parteci- zioni di chi ama la montagna. I panorami sono pant ha voluto scalare anche lo Chateau Blanc, gli stessi. Chi pratca questa disciplina sono gli una veta vicina al Rutor altretanto afascinan- stessi appassionat di montagna che la domeni- te. Due vete con una gita non è niente male. ca prima o la domenica dopo sono andat o van- Dopodiché abbiamo intrapreso una discesa che no a scalare qualche montagna o salire qualche è tra le più belle della Valle D’Aosta fno a Plana- sentero. A fne giro siamo andat all’agriturismo val, con 2000 metri di dislivello, a coronamento L’ordin con una merenda-cenoira a conclusione della bellissima giornata. Non è mancata la me- della bellissima giornata. renda cenoira, tut insieme in allegria a riper- Nel mese di otobre il bravo Piergiorgio Alferi correre i moment belli della giornata. Momen- e consorte hanno organizzato una gita escur- to che è stato anche un’occasione per portare in sionistca alla val Cavaione. Partendo da Rossa evidenza, anche a chi non ne era a conoscenza, hanno toccato Rainero, Madonna del Sasso, cos’è il gruppo Camosci e quali sono le sue at- l’alpe Varmà fino all’alpe Seccio dove i tenaci vità. Un grazie a tut i partecipant. camminatori, anche soto l’acqua, raggiungono La tradizionale cena del gruppo Camosci è stata l’obietvo. Una buona polenta li ristora delle fa- fata nel mese di maggio in bassa valle. Nono- tche consumate fno a quel punto. Rientro at- stante le previsioni di una scarsa afuenza mot- traversando il torrente Cavaione, alpe Sull’Oro e vate dalla quota “troppo bassa” per i nostri ca- conclusione a Rossa. mosci, quest hanno risposto all’appello in molt Alla castagnata di fne otobre sono arrivat più e con entusiasmo. Il ristorante Penne Nere a Gri- di cinquanta amici e simpatizzanti che hanno gnasco ha visto più di cinquanta partecipant con riempito il rifugio. Un momento sempre impor- ospite anche il presidente del Cai, Paolo Erba. tante per ritrovarsi e rinsaldare la propria amici- La gita di due giorni in collaborazione con la sot- zia. Il ricavato della giornata è stato devoluto a tosezione di Scopello ha avuto come destnazio- un ente di benefcenza. ne Chiesa Val Malenco in Valtellina. Lo sfondo Quindi, ancora, la giornata della legna, sempre del pizzo Palù e monte Disgrazia ha coronato importante per tut i soci che vogliono dare una un notevole successo di partecipazione: un pul- mano e passare una giornata tra i boschi. Taglia- lman pieno. Quest’anno ringraziamo loro, la sot- re la legna, portarla a casa, accatastarla e ritrarla tosezione di Scopello, per l’organizzazione e per in legnaia, antchi gest, ripettvi ma che danno la relazione fnale rimandiamo alla loro pagina. sempre una profonda soddisfazione, quella sen- La festa di agosto della Madonna della Neve è sazione di aver fato il proprio dovere e quindi andata bene con una buona partecipazione di essere pront per l’inverno che si avvicina. An- soci e non, un pranzo in compagnia e un ringra- cora una volta è stato un piacere parteciparvi. ziamento ai cuochi e tut coloro che si sono dat Lavori al rifugio: dopo molte richieste da parte da fare in questa giornata di festa. dei soci abbiamo piazzato il camino a incasso nel La terza edizione di “Camosci sui pedali “si è te- locale antstante la cucina. Ciò permeterà un nuta nella splendida cornice del Motarone nel notevole risparmio di legna e una resa maggio- mese di setembre. Siamo salit alla veta con le re in termini di calore con l’ulteriore vantaggio nostre mountain bike in tredici persone di cui di evitare che la cenere, nelle giornate di forte sei camosci. Questo giro ha percorso un anello vento, rientri nel locale sporcandolo. Il camino medio-alto del Motarone e dell’Alto Vergante è a ventlazione naturale, cioè senza alcun mo- con una divertente discesa e panorami bellissi- tore. Per contro non avremo più la possibilità di mi su sete laghi e sulla catena del Monte Rosa vedere la classica famma se non dietro il vetro fno alla Svizzera. Partenza con le nostre bici da dello sportello del camino stesso. Ma tant’è, Brovello Carpugnino poi Gignese, Levo, cima l’ambiente del rifugio è sempre magico e grazie Motarone e chiusura ad anello fno al punto di sopratuto ai frequentatori. partenza. Tempo bello e abbastanza soleggia- Abbiamo destinato 1600 euro al rifacimento to. Il gruppo è stato sempre ben afatato sia in del teto della baita di proprietà del Cai, pun- salita che in discesa. Una sola foratura. Ancora to di appoggio del Cai Varallo, alla Sella alta del una volta un bel successo di questa iniziativa Saiunchè, orgogliosi di aver contribuito al man- un po’ partcolare… ma che non si scosta mol- tenimento delle nostre baite in montagna, te- to dalla solita camminata in montagna; infat stmonianze di vite passate, vita negli alpeggi e

118 NOTIZIARIO CAI VARALLO passaggi contnui di uomini di montagna. cat in Sardegna per il tradizionale trekking con Grazie, come al solito, ai turnist che tengono base a Santa Maria Navarrese. Accompagnato aperto il nostro rifugio e tengono vivo il nostro dall’amico Fabrizio Cacciari e dai suoi collabora- gruppo, e a tut quant hanno lavorato nelle va- tori, il gruppo ha visitato lo splendido territorio rie manifestazioni e atvità varie del 2014. del Supramonte di Baunei. Non mi resta che augurare a tut un felice 2015 Una ventna di soci il 19 e 20 luglio, per l’uscita pieno di salite e di discese, di altre salite e di alpinistca, ha raggiunto Santa Caterina Valfur- altre discese. Che bella è la montagna. va e da lì il rifugio Cast per il pernotamento. Il mattino seguente, con una bella giornata e l’aiuto della mitca guida “Ambro”, tut i parte- SOTTOSEZIONE DI GHEMME cipant sono giunt felici e soddisfat in veta al monte Cevedale (3769 m). Reggente: PIERANTONIO ROTTA Come da tradizione, l’ultma domenica di luglio Il 2014 sta volgendo al termine, quindi è tempo ci siamo recat al rifugio Calderini per la Festa di relazionarvi su quanto organizzato dalla sot- della famiglia, nonostante il tempo incerto. Circa tosezione. otanta persone hanno raggiunto il rifugio e fe- Voglio iniziare partendo dalla serata degli au- steggiato con noi. Un grazie di cuore ai soci cuo- guri del 2013, che si è svolta dopo l’invio delle chi e camerieri e al segretario Piero Marchi che, relazioni alla commissione Notziario. Invece dei in mancanza del prete, ha radunato i present tradizionali auguri in sede abbiamo efetuato davant all’altare della Beata invitandoli, dopo una passeggiata in noturna, con tanto di fac- una letura del Vangelo, a un momento di pre- cole, sulle colline di Ghemme raggiungendo il ghiera. Un ringraziamento anche al neo-sindaco Cavenago e la chieseta di Santa Rosa da Lima, di Ghemme, Davide Temporelli, che ha aderito al dove don Mario Perot ha celebrato la messa. nostro invito ed era presente alla festa. Dopo, illuminat dalla luna, con panetone, cioc- A setembre, dal 4 al 7, con due pullman ci sia- colata e vin brulè ci siamo scambiat gli auguri. mo recat in Abruzzo a Fonte Cerreto alle pendici Esperienza da ripetere. del Gran Sasso. I turist, con le guide, hanno po- Torniamo ora al 2014. Come di consueto, le no- tuto visitare località carateristche come Rocca stre atvità iniziano con il consolidato corso di Calascio, Sessano, le grote di Selfe e Sulmona, sci. Dall’11 gennaio, per sei sabat consecutvi, mentre gli escursionist il primo giorno sono sa- circa trentacinque principiant, sulle piste di Ala- lit al monte Camicia (avvolt dalla nebbia) men- gna Wold, hanno appreso le prime nozioni della tre, il secondo giorno, i più temerari, sfdando le pratca dello sci. Quest’anno abbiamo aggiunto intemperie, sono salit sul Corno Grande: cima una novità: l’ultma lezione e la tanto atesa gara più alta del Gran Sasso. Le due escursioni alpini- di fne corso si è svolta di sera, soto i potent stche sono state efetuate con la collaborazio- rifetori che illuminavano la pista a giorno ren- ne dei soci del Cai L’Aquila. dendo le discese più emozionant. Al termine, Il 28 setembre gita all’anello di Entrelor in valle merenda per tut al bar sulle piste. La novità di Rhèmes. Finalmente una gita efetuata rego- è stata apprezzata da tut, grandi e bambini, e larmente nei giorni stabilit senza preoccuparsi sarà sicuramente ripetuta anche nel 2015. del tempo: bello su tut i front. Il 12 gennaio un nutrito gruppo di sciatori e cia- Purtroppo, causa maltempo, l’attività della spolatori ha raggiunto il Monginevro, in Francia: sotosezione è risultata notevolmente ridota: l’abbondante nevicata e un bel sole hanno con- quatro uscite sono state prima sospese e poi tribuito alla buona riuscita della gita. defnitvamente annullate. In val Formazza il 30 marzo, con il bel tempo, Delle manifestazioni che si terranno - il 26 oto- è stata recuperata l’uscita al rifugio Maria Lui- bre castagnata in piazza con tute le associazioni sa, sospesa a suo tempo per pioggia. Sempre in del paese, pranzo sociale a Noli il 23 novembre val Formazza il 13 aprile, dopo un rinvio di data e il 19 dicembre serata degli auguri, ancora in per troppa neve, da Canza, con le ciaspole, in collina - relazioneremo sul prossimo notziario. quindici hanno raggiunto il rifugio Myriam, con- Un grazie partcolare a tut coloro, soci e non, fortat dalla bella giornata di sole e dalla neve che hanno permesso con il loro contributo la re- ben assestata. alizzazione del nostro programma. Dall’1 al 7 giugno soci e simpatzzant si sono re- Buon Natale a tut e un sereno 2015.

NOTIZIARIO CAI VARALLO 119 Anche quest’anno si è concluso, con lusin- ghieri apprezzament dei partecipant, il lungo weekend escursionistco di setembre, organiz- zato dalla sotosezione Cai di Ghemme. Lasciate, dopo molti anni, le Dolomiti, come meta si è optato per il versante aquilano del Gran Sasso. Giovedì, il lungo viaggio in auto- bus è stato interrotto da una piacevole sosta nella Repubblica di San Marino dove una visita guidata ci ha permesso di scoprire le bellezze architetoniche del borgo e avere descrite le principali diferenze tra la piccola Repubblica e l’Italia. Venerdì un folto gruppo di escursionist è salito in veta al monte Camicia (2564 m) dove I due president durante lo scambio dei doni purtroppo il tempo inclemente non ha permes- so di ammirare lo stupendo panorama che da quel punto è possibile avere. ci ha gentlmente oferto gli accompagnatori du- Il gruppo turistco, accompagnato da un’esperta rante le due escursioni. guida locale, è invece andato alla scoperta del Prima del tradizionale scambio di gagliardet è “piccolo Tibet”, visitando la suggestva rocca di stato proietato il flmato sulla ristruturazione Calascio e i carateristci borghi limitrof. Non è della Capanna Margherita e un interessante do- mancata, in conclusione di giornata, la visita alle cumentario storico-alpinistco sull’esplorazione bellissime grote di Stfe. delle grote Gran Sasso. Al termine della serata, Sabato, date le condizioni meteo molto incerte, come era successo anche la sera precedente, il solo un piccolo gruppo è salito in funivia verso nostro socio Luigi Ferrari ha intratenuto i pre- Campo Imperatore, da dove è partta l’escursio- sent con un esilarante e apprezzatssimo mo- ne che ci ha portat, dopo una breve sosta allo nologo in stle cabaretstco. storico rifugio “Duca degli Abruzzi”, in veta al Domenica, durante il viaggio di ritorno, altra Corno Grande del Gran Sasso, a quota 2912 m. piacevole sosta, stavolta nella citadina di Loreto I turist, sempre accompagnat dalla guida del dove, prima, una guida ci ha condot nella visita giorno precedente, hanno visitato le citadine al museo della basilica, poi vi è stato un ampio di Scanno e di Sulmona, famosa terra di confet. periodo di tempo in cui ognuno ha potuto orga- Dopo la cena è stato organizzato un “incontro nizzarsi le proprie atvità prima di ripartre per dell’amicizia” con la sezione Cai di L’Aquila, che fare rientro a casa.

120 NOTIZIARIO CAI VARALLO La sotosezione Cai di Ghemme ringrazia ancora ris, reggente della sotosezione cui l’assemblea una volta tut i partecipant per la simpata e la ha tributato un caloroso ringraziamento. disponibilità dimostrate e rivolge un partcolare Il nuovo consiglio, nel mese di febbraio, prov- pensiero di grattudine agli amici del Cai di L’A- vedeva a eleggere il reggente, a confermare o quila per il prezioso aiuto che ci hanno fornito rivedere alcuni incarichi e assumere la piena nell’organizzare e nell’accompagnarci durante operatvità. questa “inusuale” trasferta abruzzese. Il risultato di questo lavoro, aperto al contributo di tut i soci, dato che le riunioni del consiglio diretvo sono di regola tenute il mercoledì, gior- SOTTOSEZIONE DI GRIGNASCO no di apertura della sede, è riassunto nelle righe che seguono. Reggente: GIOVANNI POZZI “1954 - 2014 60° di fondazione della sotose- La baita Grignasco zione”: così iniziavano quest’anno tut i nostri Ci eravamo lasciat l’anno scorso con la notzia volantni, le nostre circolari, i nostri document. del nuovo e quasi triplicato canone di afto del- Ci sembrava e ci sembra una data importante, la baita Grignasco. che coinvolge anche emotivamente tutti noi, Digerita questa spiacevole novità, la nostra che viviamo sicuramente in condizioni diverse commissione Baita, oltre alla normale manuten- da quelle in cui, sessanta anni fa, un gruppo di zione, ha provveduto a realizzare alcuni lavori a amici, donne e uomini, con entusiasmo e impe- vantaggio di una maggiore comodità di soggior- gno costtuirono la nostra sotosezione. no (sopratuto in condizioni di basse tempera- Domenica 28 setembre, dopo la messa celebra- ture), quale la suddivisione dello spazio interno ta con la partecipazione del coro Varade della senza pregiudicare accessi o luminosità degli Sezione, nel corso del riuscitssimo pranzo so- ambient, la sistemazione di un pluviale e la so- ciale, alla presenza del presidente della Sezione, sttuzione del terminale di una canna fumaria. Paolo Erba, del vicepresidente Piero Bertona, Uguale impegno è stato dedicato alla gestone del segretario Piero Marchi, del socio Pieran- della feste. tonio Rota in rappresentanza del consiglio re- Quella di luglio, pur nell’incertezza delle condi- gionale del Cai, di reggent, consiglieri e amici zioni meteorologiche, ha registrato una buona di Borgosesia, Romagnano, Scopello, Ghemme, afuenza di soci, fra cui il presidente sezionale degli assessori Bui e Balzarini unitamente al Paolo Erba, che nonostante i suoi impegni ha vo- consigliere Godio dell’amministrazione comu- luto condividere con noi anche questo momento. nale, del parroco don Enrico, abbiamo ricordato Nei mesi di luglio e agosto, riproponendo una e ringraziato i component del primo consiglio iniziatva di parecchi anni fa, si è garantto un diretvo della sotosezione. servizio di apertura festva in modo da agevo- Nella stessa occasione, l’assessore Balzarini in lare l’atvità escursionistca dei nostri soci nella un breve discorso ha voluto ricordare l’impegno, valle di Alagna. durante quest sessanta anni, della nostra soto- La polentata di otobre poi ha visto la partecipa- sezione in favore della comunità grignaschese, zione, fra gli altri, del gruppo di giovani dell’Escai consegnandoci, a sorpresa, a nome dell’ammi- di Grignasco impegnat in una escursione nelle nistrazione comunale, una targa ricordo. terre di cultura Walser. I festeggiament del 60° si concluderanno saba- Uguale successo ci aspetamo per la castagnata to 15 novembre all’oratorio di San Rocco dove di novembre. le corali L’Eco e San Bernardo sapranno sicura- Un bilancio quindi positvo della Baita, con alcu- mente rendere indimentcabile la serata. ne estemporanee e ben riuscite iniziatve quali Naturalmente non solo di questo si è occupato – tanto per dirne una – la ciaspo-spaghetata del il consiglio diretvo della nostra sotosezione. 30 marzo. Infat, con l’assemblea ordinaria del 29 gennaio – present 38 soci e il vicepresidente sezionale Serate di proiezioni Luciano Castaldi – si procedeva alla elezioni dei Partta anche come naturale complemento ai nuovi consiglieri in sosttuzione dei cinque giun- festeggiament per il 60°, l’idea di rivederci nelle t a termine del loro mandato. vecchie diapositve (tranquilli, ci stamo atrez- Fra di essi anche il socio Pier Riccardo Degaspa- zando per il digitale!), ha avuto riscontri del tut-

NOTIZIARIO CAI VARALLO 121 to positvi: cadenza mensile, serata inaugurale Piove, fno a mezzogiorno, su tut, su quelli che con sede piena, dirigenza della Sezione guida- sono salit sul monte e su quelli che sono scesi al ta dal presidente Paolo Erba, conclusione con mare, poi tene su. Sul pullman, al ritorno, tut rinfresco; che dire di più? Solo questo: avremo soddisfat: la pioggia bagna meno, se presa in anche amici alpinist famosi a queste serate, ma una gita del Cai. chiediamo ai nostri soci, sopratuto a loro, di to- L’8 giugno ritorniamo alla Massa, una bella gita gliere da quell’armadio i loro ricordi e venire a con una bella giornata: il panorama tanto cele- mostrarceli; sarà bello condividerli (e sfoterci brato, i ricordi che si intrecciano, il ritorno e il un po’) e fnire la serata con un po’ di allegria. ritrovo di vecchi amici al rifugio Camosci è una bella pagina di storia... Gite Luglio, agosto e setembre, come al solito, ci ve- Passiamo al capitolo gite, naturalmente consi- dono impegnat alla Baita, in varie partecipazio- derando solo l’atvità sociale. ni alle feste sezionali e in altre cose. Si comincia a gennaio con la setmana bianca A otobre ce ne andremo in Monferrato per una ad Alba di Canazei, con un consistente nume- gita escursionistic-cultural-gastronomica tra ro di partecipant; questa iniziatva, pur con un l’abbazia di Vezzolano e Colle Don Bosco. costante calo di presenze legato anche all’incer- tezza di quest tempi, suscita sempre un discreto Altri appuntament interesse e normalmente la piena soddisfazione Si aprono le iscrizioni per la setmana bianca di tut. 2015. Naturalmente ben diversa è la partecipazione Contnuano le serate di proiezioni, in sede. alla gita scialpinistca di marzo alla Massa, dove, Il primo di novembre faremo “ballare “le casta- stante l’atuale calo di pratcant fra i nostri soci gne in paese e il 9 in Baita. di questa bellissima disciplina, registriamo un Il 17 dicembre in sede la serata degli auguri. numero piutosto esiguo di partecipant, da cui Concludiamo ricordandovi di leggere anche deriva un plauso a coloro che si sono resi dispo- l’atvità Escai e vi segnaliamo che alla chiusura nibili a organizzare comunque la gita. del tesseramento i soci 2014 sono 231 (ordinari La setmana dopo, nel parco del Fenera, gio- 106, familiari 58, giovani 67). Seguiteci a que- chiamo in casa: l’oratorio di San Rocco, la Tra- sto indirizzo: Cai Grignasco (Fb); sito Cai Varallo versagna, la Croce del Teso, San Bernardo, il (sotosezioni). Calvario. Senteri di fatca, devozione, sacrifcio, A presto. speranza. Senteri di pellegrini, partgiani, pri- gionieri di guerra in fuga. Ma anche un percorso ideale delle opere dell’architeto Antonelli con SOTTOSEZIONE DI ROMAGNANO SESIA la cupola di San Gaudenzio che emerge dalla fo- Reggente: RACHELE PALESTRO schia della bassa, il santuario di Boca e la chiesa di Castagnola. Il maltempo, che ha caraterizzato il periodo pri- Ma anche di festa: la festa di San Giuseppe, a maverile ed estvo, ha solo in parte condizionato Mollia d’Arrigo sulla strada del ritorno. lo svolgimento delle gite sociali programmate Una domenica di aprile eccoci a salire lungo dalla nostra sotosezione. Delle tre gite previste, il sentero di padre Gallino: il Sacro Monte, la solamente quella al rifugio Gastaldi, nelle valli di chiesetta del Cucco e le Tre Croci. La valle si Lanzo, è stata sospesa per il catvo tempo. Belle stende soto di noi e dalle nostre colline risale giornate di sole, invece, ci hanno accompagnato fin alle punte del Monte Rosa. Scendiamo da lungo i senteri per punta Manara, in Liguria, e Gerbidi e Verzimo e poi le Folle e l’oratorio di il rifugio Vitorio Emanuele II, in Valle d’Aosta. San Pantaleone (quel che ne rimane!) e la Ma- La gita in Liguria, come ormai ogni anno, è l’e- donna della Neve. Arriviamo che sta per partre vento che ha inaugurato la stagione escursio- la storica processione delle Sete Marie. nistca della nostra sotosezione. Niente di me- A maggio gita in Liguria, destnazione San Rocco glio che una bella camminata tra boschi e mac- di Camogli, con obietvi diversi: parco del Mon- chia mediterranea, con viste panoramiche sul te di Portofno con veta, baterie con bunker mare sotostante per lasciarsi alle spalle i rigori tedeschi, porto Pidocchio gli escursionist; festa dell’inverno. del pesce a Camogli i turist. La meta, raggiunta da un nutrito numero di par-

122 NOTIZIARIO CAI VARALLO Punta Manara Rifugio Vitorio Emanuele tecipant, è stata punta Manara. Dall’isola pe- due anni, tengo a precisare che tuto il ricavato donale del centro di Sestri Levante, imboccato della giornata, come di consuetudine, verrà de- un piccolo voltno, si raggiunge la scalinata che voluto in benefcenza. porta sulle alture di Sestri. Si prosegue quindi Concludo ringraziando tutti quei soci che, in sul lato del promontorio che guarda verso Sestri ogni modo, hanno collaborato alla buona riusci- con belle vedute sulla baia del Silenzio e la costa ta delle varie iniziatve e che si sono adoperat di Ponente. Raggiunta un’area di sosta, una ripi- per portare avant la nostra vita associatva; tra da scaleta di sassi, atrezzata con un corrima- quest sicuramente vanno ricordat i miei amici no di corda, conduce alla punta. Il panorama si consiglieri. apre, senza più ostacoli, sia a Levante, in direzio- Vi “lascio” una frase che ho leto e che mi è par- ne delle Cinque Terre, che a Ponente. Tornat a tcolarmente piaciuta perché secondo me rias- Sestri percorrendo un sentero diverso da quello sume un po’ lo spirito che guida tut noi, ogni dell’andata, si è compiuto un giro ad anello. Ar- volta che afrontamo una cima, con le nostre rivat in cità, c’è ancora tempo per goderci la storie personali, le nostre emozioni e le nostre bellissima “baia del silenzio”. speranze. Ancora una giornata di sole ci accompagna “Sempre più desideroso di scalare i mont, lungo la salita al rifugio Vitorio Emanuele II in guardare le punte più ardite, Valsavarenche. Nonostante il cielo sia sereno, provare quella gioia pura che solo in montagna la temperatura a fondovalle, quando iniziamo si ha”. la salita, è di soli oto gradi. Costeggiato per un (Beato Pier Giorgio Frassat) breve trato il torrente, il sentero si addentra in un bosco di larici e, con piacevoli tornan- ti, prende rapidamente quota. All’uscita del SOTTOSEZIONE DI SCOPELLO bosco il panorama si estende sulle montagne Reggente: MARCO MATTASOGLIO circostant, con una vista fugace della cima del Gran Paradiso, mentre le vista delle altre cime, Il 2014 volge al termine e come di consuetudine ci accompagnerà fno ai 2735 m del rifugio e del arriva il momento di fare un bilancio delle gite e lagheto nelle sue vicinanze (raggiunt intorno a delle manifestazioni che si sono svolte durante mezzogiorno da tut gli amici che hanno parte- l’anno. cipato alla salita). Il numero dei soci della nostra sotosezione è Vorrei ricordare, inoltre, che, oltre alle gite so- rimasto invariato rispeto al 2013. ciali, alcuni dei nostri soci hanno compiuto indi- A inizio anno nuovo, con l’assemblea che si ter- vidualmente atvità di alpinismo, scialpinismo rà tra febbraio e marzo, terminerà il mio man- e mountain bike. dato in qualità di reggente; faccio quindi i mi- Mentre stendo la relazione di fne anno, stamo gliori auguri al mio successore afnché svolga organizzando la tradizionale castagnata nella un buon lavoro e la nostra sotosezione cont- piazza principale di Romagnano. nui a funzionare nel migliore dei modi. Sperando che le condizioni metereologiche ci Passo, quindi, al resoconto delle gite e manife- permetano di svolgerla, a diferenza degli ultmi stazioni sul cui svolgimento il maltempo, che ha

NOTIZIARIO CAI VARALLO 123 caraterizzato tuto l’anno, ha infuito in modo giungere, sia a piedi che in funivia, il lago Palù molto pesante. Ringrazio senttamente i nostri e di fare un’escursione nelle zone circostant. soci e simpatzzant per il sostegno che hanno Si ringrazia l’amica Angelisa per il grande aiuto dato partecipando anche quando le previsione prestato nell’organizzazione della gita che è sta- meteorologiche erano avverse. ta, a deta di tut, un successo. Le prime gite in programma dell’anno ovvero Una giornata uggiosa ha accolto organizzatori e la gita scialpinistca e quella escursionistca al partecipant alla castagnata annuale il 12 oto- monte Spalavera non sono state efetuate cau- bre. La località scelta è stato il Rondo di Morca: sa maltempo. molt non vi erano mai stat ed è stata un’oc- Domenica 27 aprile una trentna di irriducibili casione per visitare quest’ameno angolo della ha partecipato alla gita in Liguria nonostante le nostra Valsesia che i terrieri contnuano a fre- previsioni meteo fossero alquanto avverse. A quentare e a mantenere vivo. Una otantna di Finalborgo eravamo atesi dal sempre gentlis- persone ha potuto approftare della calorosa simo e disponibile signor Giuseppe, ma anche ospitalità dei gestori della Casa sociale, Conny e dal maltempo che ha impedito lo svolgersi per Bruno, i quali hanno permesso di usufruire del intero della traversata in programma. Dopo una loro locale visto il maltempo. Gli organizzatori li interessante visita al borgo medioevale di Final- ringraziano senttamente, così come ringrazia- borgo, Giuseppe ci ha condot fno a Borgio Ve- no tut i partecipant che da molt anni sosten- rezzi percorrendo il marciapiede che costeggia gono le loro iniziatve. Una menzione speciale il mare. Il tempo rimaneva incerto, ma aveva va ai cuochi Ferruccio e Sergio, oltre a Luciano, smesso di piovere per cui i più coraggiosi hanno che si sono prodigat per ofrire un otmo pran- afrontato la salita che atraverso le borgate di zo. Nel pomeriggio le protagoniste, le caldarro- Poggio, Roccaro, Piazza e Crosa, tute ben con- ste, sono state molto apprezzate, forse perché servate e fedeli all’originale architetura “medi- sono state cote con tanto impegno dai nostri terranea o saracena”, li ha portat alla chiesa di soci più atvi. San Martno e all’atguo oratorio dalla cui piaz- Abbiamo pulito e segnalato i senteri che parto- za si gode una splendida vista sul golfo di Borgio no da Pila e da Piode e arrivano all’alpe Lagone. Verezzi. Alcuni partecipant, più tmorosi, hanno Al momento deve ancora svolgersi la gita so- preferito una visita alle spetacolari grote locali. ciale che ci porterà a Castell’Alfero e a San Da- A fne giornata la pioggia ha costreto tut a un miano d’Ast. rientro antcipato: la tregua concessa era ter- Termino qui la mia relazione ringraziando tut minata. Siamo comunque felici di aver potuto i consiglieri e i soci che si sono adoperat per la trascorrere una bella giornata in otma compa- buona riuscita delle manifestazioni. Mi auguro gnia, respirando un po’ di aria di mare. di trovarvi numerosi alla serata d’auguri previ- Sempre a causa delle catve condizioni atmo- sta per fne dicembre, occasione in cui potremo sferiche non è stata effettuata la gita all’alpe brindare a un nuovo anno ricco di event po- Devero prevista per il 15 giugno. sitvi sopratuto perché si deciderà del futuro Il 20 luglio la traversata da Champorcher a della nostra sotosezione. Champdepraz non si è potuta fare, ma visto che eravamo già in Valle D’Aosta ne abbiamo approftato per una visita al castello di Issogne e un otmo pranzo con visita a Fenis. Sabato 5 e domenica 6 setembre una cinquan- tna di soci e simpatzzant del Cai Scopello e del gruppo Camosci ha partecipato alla gita in Valmalenco. Un tempo splendido li ha accolt in Valtellina, a Morbegno, il sabato, dove hanno potuto visitare la citadina e sopratuto gusta- re i piat tpici locali. Nel pomeriggio, all’arrivo in Valmalenco il tempo era più incerto, ma la cena tpica all’albergo Genzianella ha soddisfat- to anche i palat più esigent. La domenica, poi, il tempo soleggiato ha permesso a tut di rag-

124 NOTIZIARIO CAI VARALLO Invito alla lettura 2014 a cura della commissione Biblioteca “Italo Grassi”

Montagne per un uomo Bianco nel 1786 De Saussure aveva promesso vero un consistente premio a chi per primo avesse Pierre Mazeaud trovato la via per salire in cima alla veta consi- Alpine Studio 1971 derata inviolabile. Balmat riuscì a prendersi il merito della salita Pierre Mazeaud nato a e anche il premio e Paccard rimase a bocca Lione nel 1929 ha sco- asciuta. Da qui la vertenza che andò avant per perto l’alpinismo duran- un centnaio di anni. Che dire della conquista te gli anni dell’università del Cervino, un secolo dopo, a cui fece seguito a Parigi. Con i compagni un’inchiesta per stabilire se i superstiti aves- Desmaison e Terray ha sero tagliato la corda provocando la morte di scalato il pizzo Badile nel quatro compagni di cordata. Poi via via altre 1952 e questa fu la sua prima grande ascensio- vertenze, la più nota è quella relatva alla con- ne. Da lì è tuto un susseguirsi di grandi impre- quista del K2 tra Bonat e Compagnoni e il Cai: se sopratuto sul Monte Bianco dopo le quali la vertenza andò avant per anni dentro e fuori divenne un alpinista di punta tra gli scalatori dai tribunali. francesi. Insomma avete capito che questo è un libro Nel 1961 ha preso parte insieme a Walter Bo- un po’ diverso dagli altri e anche fosse solo per nat e ad altri tre amici alla scalata del Pilone questo motvo ne consigliamo la letura. centrale nel gruppo del Bianco. Un’ascensione che si concluse nella tragedia alpina più nota di sempre. Oltre che grande alpinista Mazeaud fu Gioco d’equilibrio atvo anche nella vita politca: prima fu ministro Andy Holzer dello sport e poi presidente della Corte costtu- Keller Editore 2013 zionale francese Vi consigliamo di leggere questo libro perchè il Andy Holzer nasce nel racconto della vita di Mazeaud è il racconto di Tirolo a Lienz nel 1966 tante salite verso cime che tut gli amant della e non riesce a vedere le montagna conoscono. montagne perché cie- co dalla nascita. Eppure all’età di 23 anni impara La legge della montagna ad arrampicare. Non po- Augusto Golin tendo vedere le montagne le “sente” utlizzando Ed. Corbaccio gli altri sensi: l’udito, l’olfato e il gusto gli for- niscono informazioni sufcient per avere una Gli alpinist sono uomini precisa immagine del mondo che lo circonda, come tutti gli altri con i come ha dimostrato nelle sue spedizioni sulle loro pregi e difetti, liti- vete più alte della terra. In questo libro Holzer gano spesso tra di loro racconta la propria infanzia e la sua adolescen- e non sono esenti da za, la crescita in una famiglia che ha sempre sa- invidie e catverie. Ecco puto sostenerlo ed incoraggiarlo. questo libro che ci narra Un intero capitolo è dedicato a spiegare come il lato meno eroico delle imprese in montagna. devono comportarsi i suoi compagni di cordata, Ci racconta di processi, sentenze e vertenze con calma e pazienza per evitare grandi e picco- dentro e fuori dai tribunali, però (e questo è li inconvenient dovut alla sua menomazione. il lato più interessante) senza mai dare giudizi Certo un libro partcolare dedicato ad uno scala- che lascia al letore. Vediamo dunque alcune tore partcolare, ma siamo cert che appassione- di queste diatribe proprio a partre dagli albo- rà i nostri afezionat abituali frequentatori della ri dell’alpinismo. Per la prima salita al Monte biblioteca.

NOTIZIARIO CAI VARALLO 125 Primo di cordata Le forze della montagna Roger Frison Roche René Desmaison Ed Vivalda Corbaccio editore Collana I licheni Questa è un’autobiogra- Lo scrittore e alpinista fia del celebre alpinista Frison Roche è nato a Pa- francese e René rievoca rigi nel 1906. Si è trasferi- le tappe principali della to a Chamonix a 17 anni sua carriera cinquanten- dove è diventato guida nale di scalatore. Dagli nel 1930. Si è trasferito inizi a Fontainebleau all’a- successivamente in Alge- micizia con Jean Couzy ria nel 1935 e proprio ad Algeri scrisse questo che sarà determinante per il proseguo della sua libro. Tornato in Francia dopo la guerra cominciò atvità. Ovviamente non mancano ricordi rife- a occuparsi della professione di guida e ricoprì rit alle sue imprese più eclatant alcune delle anche cariche pubbliche. quali hanno scatenato molte polemiche come il Altri suoi libri sono: Il grande crepaccio e so- salvataggio sui Drus nel 1966 in cui, nonostan- pratuto Ritorno alla montagna, quest’ultmo te il parere contrario dei suoi superiori, riesce a sicuramente il suo libro di maggior successo e portare in salvo due alpinist tedeschi bloccat anch’esso presente nella nostra biblioteca. Que- in parete (per questo verrà radiato dalla com- sto libro è ambientato a Chamonix tra le due pagnia delle guide) e non manca di ricordare guerre ma non ci dilungheremo a raccontarne episodi dolorosi come il dramma delle Grand Jo- per esteso la trama per non togliere al letore il rasses nel 1971 (narrato in un classico dei libri di piacere della scoperta. montagna 342 ore sulle Grand Jorasses, anche Certo non si può non dire che su tuta la vicenda questo presente in biblioteca). In quasi cinque veglia il massiccio del Monte Bianco e che il pro- decenni di carriera portò a termine circa 1000 tagonista è Pierre Servetaz, fglio di una guida ascensioni e ciò lo pone sicuramente in cima ai morta sui Drus. Il resto scopritelo voi. grandi dell’alpinismo francese.

Piccoli tesori in biblioteca

Come accennato nella relazione di fne anno, rimasto inesplorato, nascosto e volevamo cu- è iniziato il lavoro di correzione dei dat di ca- riosarci un po’. Sapevamo che in questa sezione talogazione dei libri conservati presso la no- erano conservate alcune chicche della bibliote- stra biblioteca. Abbiamo scelto di iniziare dagli ca, come le tre opere di Domenico Vallino, ma opuscoli, ovvero tute quelle pubblicazioni con è stata una vera sorpresa rilevare la presenza di meno di 100 pagine che Italo Grassi e i suoi alcune edizioni di statut del Cai risalent ai pri- collaboratori avevano deciso di conservare in mi anni di fondazione: 1866, 1878, 1879, 1880, raccoglitori posizionat nella parte bassa degli 1881, 1882 e 1886, non present nella bibliote- scafali. ca nazionale. Sempre riguardo ai document del Ne fanno parte depliant, estrat da altre riviste, Cai abbiamo una delle poche copie del primo leteratura grigia e pubblicazioni la cui difusio- elenco dei soci edito nel 1863 e quello seguen- ne è avvenuta e avviene per vie che non sempre te del 1872. Dopo quell’anno gli elenchi furono rispecchiano i normali canoni di distribuzione, pubblicat in calce al bolletno. oppure opere che, per il numero ridoto di pagi- Tra le pubblicazioni a interesse locale abbiamo ne, posizionandole tra i libri si oterrebbe solo il trovato opere come Viaggi sul versante meridio- loro precoce deterioramento. nale del Monte Rosa, edito nel 1878 e scrito dal La nostra scelta è dovuta al fato che, per la sua Farinet, oppure Gli alpinist italiani convenut posizione un po’ deflata rispeto ai libri sugli in seduta straordinaria in Varallo nell’agosto scafali senz’altro più in vista, questo setore è 1869 o ancora L’epoca glaciale nella Valgrande

126 NOTIZIARIO CAI VARALLO in Valsesia, scrito da G. Giordani nel 1889. Pur abbiamo la prima edizione di Cronaca del Club essendo tute e tre degli estrat dal nostro bol- Alpino Italiano dal 1863 al 1888 compilata per letno Cai, sono comunque copie important. incarico del Consiglio diretvo del Club a cura di Il documento più strano è senz’altro un estrato Scipione Cainer, edita a Torino nel 1888 per i tpi del testamento del conte Benedeto Carelli di di G. Candelet e ristampata l’anno successivo; Rocca Castello, padre di quel Giacomo che scris- oppure Della vita e dei fat di Quintno Sella: di- se Une ascension au Mont Blanc en 1843 che scorso commemoratvo di Carlo Negroni, edito è il rarissimo resoconto della 18a ascensione al a Novara nel 1883. Monte Bianco. Il “testamento secreto” fu redat- Tra i document più recent segnaliamo Conven- to l’11 otobre 1852 dal famoso notaio Michele zione tra il Ministero dell’Aeronautca e il Club Cusa, altro personaggio illustre della storia val- Alpino Italiano per le stazioni meteorologiche di sesiana. Fu donato alla biblioteca dalla mamma montagna edito nel 1937 a cura del Ministero di Italo Grassi, insieme ad altre rarità tra le quali dell’aeronautca. un plico contenente 72 poesie manoscrite di Questa è solo una piccola parte di quanto tro- Cesare Frigiolini. veremo in biblioteca: il lavoro di ricatalogazione In quest’epoca di ricorrenze per la storia del Cai è solo agli inizi e chissà quali e quante altre sor- magari a qualcuno può interessare sapere che prese troveremo.

“Bianco e azzurro” di Lorenzo Zaninetti

Leggere questo libro è stata una sorpresa. Fi- dello Zinalrothorn, e del- nalmente basta con racconti di alpinismo ex- la conquista del Cervino, traeuropeo; sembra ormai che nella leteratura dei tetti di paglia delle di montagna esistano solo le vie più difcili, le case di una volta, di don esperienze più sofferte, i drammi più duri, le Ravelli e della sua guida vete più lontane. Dov’è andato a fnire l’alpini- al Monte Rosa, di quella smo vissuto sulle montagne che abbiamo dietro più recente chiamata “Il l’angolo? Dove sono scomparse le nostre mon- saglio” e di molto altro. tagne? E tutta la gente che le scala, le soffre, Non è facile metere in- le conquista, le vive, le vince, possibile che non sieme e scrivere di tutti abbia nulla da dire? Tut i fne setmana c’è un questi argomenti. Biso- esercito che, armato di zaini di scarponi e giac- gna avere una profonda conoscenza dei post, che a vento, lascia le città diretto verso mete della loro storia; ed è ancora più difcile farlo in più o meno difcili, con l’unico scopo di vivere maniera fresca e discreta come ha fato Loren- qualche ora all’aria aperta in quello scenario di zo, riservando anche alle esperienze più belle prat, boschi, rocce e ghiacciai in salita che porta qualche pagina soltanto, senza dilungarsi, senza a vete e colli. Poi, al ritorno, ecco raccontare annoiare, quasi poche righe, giusto per ricorda- agli amici com’è andata, ma molto difcilmente re quel giorno, quella salita, ma anche quell’e- se ne lascia traccia scrita, forse qualcosa sulla vento, quella letura, quella leggenda. stampa sezionale, ed è tuto. Sono 221 pagine da leggere tutte d’un fiato, Ecco perché questo libro è una sorpresa. Rac- inframezzate qua e là da alcune foto, anche conta del monte Ostano, sopra Camasco, ma queste scelte con discrezione, taluna in bianco racconta anche del Finsteraarhorn, la punta più nero, talaltra a colori, a volte vecchie , ma anche alta dell’Oberland bernese, racconta dell’Altem- più recent, mai primi piani di persone perché berg, ma anche delle punte del Monte Rosa, la protagonista è lei, la montagna, e il grande della Jazzi, del Nordende, racconta della venu- amore che Lorenzo nutre per essa e che traspa- ta di De Saussure in Valsesia e delle dieci me- re da ogni frase. L’unica pecca di questo volume raviglie valsesiane, di Leslie Stephen e del suo è che per il momento non è ancora in vendita, “Terreno di gioco dell’Europa”, della traversata ma chissà, forse, un domani, con discrezione...

NOTIZIARIO CAI VARALLO 127 Indimenticabili amici della montagna di Luciano Matoli a ricordo di Guglielmo Gazzo

Fu un caso l’incontro alla Casa serena di Varallo, io giovane in visita a parent e amici, tu otuagenario, ospite in atesa dell’umano ultmo saluto; t avvicinast a me con discrezione tuta montanara; “Sono una ex guida del Rosa in pensione, ho scrito questo libro di ricordi, se le interessa” Certo, risposi, ma con dedica come lei, amico della montagna. Poi le frequent mie visite, con tanta emozione interessato ai tuoi raccont, alle tue avventure fra i ghiacci e le nevi della Marinelli e altre ancora. Quant pomeriggi in tua poetca compagnia! Le tue parole avevano suono di vento rara sensibilità, non capita dai più la natura intorno ritornava come febbre, brillava nei tuoi occhi la felicità di un chiaro passato. Allora ho scrito il tuo nome fra gli “indimentcabili” amici della montagna Riccardo Cassin con l’avvocato Virgilio Bertnelli al Pian dei Resinelli (estate ’54). Verga e Dot, Tullio Vidoni, Adolfo Vecchiet, Giovanni Turcot, Francesco Ilorini Mo, Amedeo Massarent, Zani Batsta e altri ancora, tant... Ciao Guglielmo... a presto!

Il monte Rosa da Campo alto (Commissione Fotocine)

128 NOTIZIARIO CAI VARALLO