Nessuno D1menticni Hevrin Femminista
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Settimanale Data 20-10-2019 L'Espresso Pagina 18/22 Foglio 1 / 5 L'invasione turca/Il simbolo del martirio NESSUNO D1MENTICNI HEVRIN FEMMINISTA. NON VIOLENTA. ATTIVISTA IN PRIMA LINEA PER GLI OPPRESSI. QUINDI INTOLLERABILE PER IL REGIME DI ANKARA E GLI JIHADISTI. CHE, INSIEME, NE HANNO DECRETATO LA MORTE DI GIGI RIVA entiquattrore prima sentirai orgoglioso di non esserti arreso». di morire, e senza Quando le cose andranno bene. Perché averne alcun presagio, bene non andavano lì nel Rojava, venerdì Hevrin Khalaf ha la- 1l ottobre, mentre Hevrin digitava sullo sciato sul suo profilo smartphone l'incitamento a non mollare WhatsApp l'ultimo a beneficio della sua comunità di amici e messaggio di forza e compagni, anche di se stessa. Rojava, nel- speranza nel domani. la lingua curda, significa "Occidente" e Ora si può leggere come testamento,come l'Occidente inteso in senso largo, come monito per chi vorrà raccoglierne l'eredi- area valoriale oltre che geografica, stava tà alla guida del movimento per la piena tramontando, oscurato dal proprio tradi- emancipazione delle donne,per il riscatto mento e dal realismo cinico di una politi- del suo popolo, il popolo curdo, per la de- ca che ha come stella polare l'egoismo. mocrazia, l'uguaglianza, i diritti. Ha Donald Trump,il commander in chief del- scritto: «Un giorno, quando le cose an- la prima potenza mondiale, il magnate dranno bene, ti guarderai indietro e ti dai tweet sulfurei, la domenica preceden- 045688 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Esteri Settimanale Data 20-10-2019 L'Espresso Pagina 18/22 Foglio 2 / 5 a Pagina Hevrin Khalaf, l'attivista e politica curda uccisa dalle forze filoturche il 12 ottobre scorso. A sinistra: un momento dei suoi funerali avvenuti due giorni dopo nella città di Al-Malikiyah (Dérik per i curdi), nel nordest della Siria te aveva belato al telefono con Recep molti dei quali jihadisti e in passato ap- Tayyip Erdogan e gli aveva garantito che partenenti a formazioni distintesi per fe- avrebbe ritirato i soldati americani dal rocia nel pantano siriano. Come Al Nusra, Nord della Siria. Di fatto, la luce verde per la filiazione locale di al Qaeda. Come lo invadere il Rojava, e pazienza se i curdi stesso Isis. erano stati l'esercito-taxi usato per scon- Per quella marmaglia di assassini fana- figgere lo Stato islamico del sedicente ca- tizzati, cresciuti nell'idea della sottomis- liffo Abu Bakr al-Baghdadi. Che cosa con- sione del genere femminile, Hevrin era il Images tano i pur valorosi e sempre negletti curdi bersaglio perfetto. Femminista, attivista Getty davanti al sultano di Istanbul forte di indefessa, in breve diventata simbolo an- via un'armata di 300 mila uomini e padrone che delle donne arabe della regione. In- AFP di uno Stato membro della Nato? Erdogan somma una pericolosa eversiva che dif- man/ non aveva perso tempo e mercoledì 9 otto- fonde idee di pace,convivenza tra le etnie, Soute bre aveva ordinato ai suoi uomini di pas- ai loro occhi un "cattivo esempio" da di- D sare il confine, spalleggiati dalla soldata- struggere. E l'occasione è capitata molto Foto. glia di arabi-siriani al soldo di Ankara, prima di quanto sperassero. Sabato 12, —) 045688 20 ottobre 2019 EEspresso 19 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Esteri Settimanale Data 20-10-2019 L'Espresso Pagina 18/22 Foglio 3 / 5 L'invasione turca quarto giorno di invasione,nonostante tuonasse il cannone e piovessero bombe dal cielo, le linee del fronte mutassero di continuo e le strade fossero infestate da manipoli di tagliagole, Hevrin di prima mattina aveva ordinato al suo autista di preparare il fuoristrada. Meta: la città di Derik, dove abita la madre e dove tornava ogni fine settimana. Origine del viaggio, Ain Issa, sede del quartier generale del Partito della Siria del Futuro di cui era co-segretaria fin dalla fondazione, il 27 marzo del 2018. Hevrin e l'autista avevano imboccato l'autostrada internazionale M4 senza sapere che un tratto era finito da poco sotto il controllo - stando ad alcu- ne fonti - del gruppo jihadista Ahrar al-Sharqiya, alleato dei turchi. Sulle mo- dalità della carneficina circolano diverse versioni, con dettagli contrastanti, tutti truci. Aiutano nella ricostruzione più pro- babile due video messi in rete dagli stessi killer, come fosse un trofeo di cui andare fieri. Il fuoristrada viene fermato, una massa di uomini vocianti e in divisa mili- tare cachi lo circondano. Hevrin, vestita con pantaloni neri e una maglietta rossa, il suo colore preferito, viene immediata- mente riconosciuta per le numerose appa- rizioni televisive. Forse viene violentata, Un bombardamento gri, una cittadina di40 mila abitanti dove sicuramente crivellata di colpi assieme turco sulla città convivono curdi, assiri, arabi e armeni. all'uomo che è con lei e poi, per ulteriore di Akcakale in Siria Una vocazione multietnica e multireligio- oltraggio, lapidata. In un filmato si vede sa sfociata nell'accoglienza e nell'allesti- un miliziano che si avvicina al corpo im- mento di campi profughi fin dall'origine polverato,lo rimuove con un piede e com- del conflitto in Siria(15 marzo 2011)e nel menta: «Questo è il cadavere dei maiali». ricovero dato agli ezidi contro i quali lo Il referto dell'anatomopatologo dottor Stato islamico tentò il genocidio. L'humus Tayceer al-Makdesi (di cui taciamo per delle origini sarà probabilmente determi- pietà i particolari più raccapriccianti) sti- nante nell'orientare le scelte successive lato all'ospedale internazionale di al-Ma- della ragazza e l'appartenenza al popolo likiyah, nome siriano di Derik, arriva alla curdo, dove esiste una sostanziale parità conclusione che la donna è stata colpita di genere tanto che ogni carica pubblica è alla testa con un oggetto contundente, e sdoppiata in due tra un maschio e una non è difficile immaginare il calcio del fu- femmina, la spingerà a un impegno assi- cile, il colpo fatale in faccia è stato sparato duo per promuovere nella regione valori da una distanza compresa tra í 40 e i 75 da altri non condivisi. Bella,occhi e capel- centimetri, non c'è praticamente parte li scuri, minuta(alta 1,68 per 55 chili), do- del corpo senza i segni di botte e fori di po le scuole superiori nel luogo natale, proiettile. Il corpo è stato trascinato per emigra ad Aleppo, il capoluogo patrimo- diversi metri con la presa sui capelli fino a nio dell'Unesco,che diventerà città marti- scorticare completamente le gambe. Non re dello sventurato Paese. Lì Hevrin si c'era più pelle, sopra i muscoli: oltre all'e- iscrive all'università, ingegneria civile. A secuzione,il vilipendio. metà degli anni Dieci del nuovo millen- Era nata, Hevrin, 35 anni fa a Derik, nio,fresca di laurea,trova lavoro in un di- venti chilometri di distanza dal fiume Ti- partimento governativo. Parla fluente- 045688 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Esteri Settimanale Data 20-10-2019 L'Espresso Pagina 18/22 Foglio 4 / 5 Prima Pagina per fuggire la possibile repressione del re- gime dopo le critiche pubbliche a Bashar Assad; Fadwa Suleiman, originaria di Aleppo,alauita come il presidente siriano ma pure sua acerrima nemica, volto della rivolta, riparata col marito a Parigi dove è morta di tumore nel 2017 a soli 47 anni. Parigi è anche la meta preferita per le va- canze di Hevrin Khalaf. Sarebbe il mondo il suo orizzonte se la storia non le passasse sotto i piedi e la costringesse a fermarsi. La breve primavera siriana ben presto si tramuta nell'inverno del conflitto con- temporaneo più longevo e cruento. Condi- vide gli obiettivi della rivoluzione, si uni- sce ai ribelli, lascia l'impegno al diparti- mento e serve il movimento con l'unica arma che ha a disposizione: la cultura. Da volontaria impartisce lezioni gratis a gruppi di studenti di ogni età. Incoraggia le donne a unirsi al movimento e battersi per la libertà. La ricordano per un invito spesso reiterato: «Non sposatevi e non fa- te figli troppo presto, così potere dedicar- vi alla nostra causa».Lei stessa dà l'esem- pio, ha un fidanzato ma l'unione non è mai sfociata nel matrimonio, nemmeno nella convivenza. Preferisce rincasare ogni sera dalla mamma nonostante il suo mente l'inglese, oltre all'arabo e al curdo. ufficio sia a Qamishli, cento chilometri di Ha passioni comuni alle sue coetanee. La distanza. lettura, anzitutto. I classici, ovviamente. Nel caos di uno Stato devastato dalla Adora il cinema, attori preferiti due dissi- guerra, al Nord i curdi (nel Rojava appun- denti e non per caso:Jay Abdo assai popo- to) riescono a ritagliarsi un'autonomia di lare a Damasco,ora esule negli Stati Uniti fatto. Hevrin scala in fretta la gerar- -+ 045688 Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Esteri Settimanale Data 20-10-2019 L'Espresso Pagina 18/22 Foglio 5 / 5 Prima Pagina L'invasione turca/Il simbolo del martirio -)chia della nuova amministrazione. pagina di un buon libro. Recentemente mi Co-presidente del dipartimento per l'E- aveva confidato come le mancasse la sua nergia e poi di quello per l'Economia. Be- città, i suoi amici perché ad Ain Aissa non rivan Omar, ora vice co-presidente per le c'era una vita sociale e culturale così inte- municipalità e l'ambiente della regione ressante. Però si sacrificava per una ragio- Jazeera, l'ha conosciuta quattro anni fa e ne superiore. Lei era tra coloro che decide- così la descrive: «Esprimeva le sue opi- vano e dunque doveva costantemente es- nioni con calma, ma anche con audacia e sere presente».