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Staff progettuale

RESPONSABILE E COORDINATORE DEL PIANO Roberto Gabrielli - Dirigente Servizio Pianificazione Territoriale della Provincia di Forlì-

GRUPPO DI LAVORO P.T.C.P. Patrizia Balestri - Gianmarco Benini - Alessandro Biondi - Melissa Cantagalli - Davide Ceredi - Eva Cerri - Giuliana Ciani - Angela Cotta - Jacqueline Fabbri - Susanna Fabbri - Elisabetta Fabbri Trovanelli - Stefano Guardigli - Alessandra Guidazzi - Silvia Iacuzzi - Tecla Mambelli - Raffaele Miserocchi - Anna Mondini - Sara Pavani - Patrizia Pollini - Paolo Rosetti - Mara Rubino - Silvano Santandrea - Marcello Turroni - Laura Valenti

APPORTI SPECIALISTICI

SERVIZI PROVINCIALI: Ambiente - Agricoltura e Spazio rurale - Cultura, Istruzione, Pari opportunità, Sport, Progetti internazionali - Flora e Fauna - Infrastrutture Viarie, Mobilità, Trasporti e Gestione strade di Forlì e Cesena - Politiche Sociali e Programmazione socio-sanitaria – Programmazione, Artigianato, Commercio, Turismo, Statistica

ENTI E SOCIETA' DI SERVIZI: ANAS - ARPA di Forlì-Cesena - ATR di Forlì-Cesena - Autorità di Bacino dei Fiumi Romagnoli, Marecchia-Conca - AUSL di Forlì-Cesena - CAPS - CCIAA di Forlì-Cesena - Consorzi di Bonifica della Occidentale, Romagna Centrale, -Rubicone - ENEL - FF.SS - GRTN - HERA di Forlì-Cesena - Ministero delle Comunicazioni e Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni - Polizie Municipali - Polizia Stradale di Forlì-Cesena - Regione Emilia-Romagna - Romagna Acque - Servizi Tecnici di Bacino - Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio per le Province di , Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini - TERNA

GRUPPO DI LAVORO PER LA FORMAZIONE DEI PIANI STRUTTURALI COMUNALI Ai componenti dello staff operativo del P.T.C.P. si sono aggiunti:

Referente della Comunità Montana dell’Acquacheta: Fausto Saragoni Referente della Comunità Montana dell’Appennino Forlivese: Mirta Barchi Collaboratori: Daniele Babalini – Stefano Guardigli – Tecla Mambelli – Gabriele Nanni – Elisa Petrini

Referenti Comunali: : Giuseppe Montanari – Collaboratori: Eva Flamigni Castrocaro Terme e Terra del Sole: Antonio Ammendola – Fausto Saragoni – Maria Antonietta Succi : Claudia Locatelli – Emilio Aquilino : Carlo Carnaccini : Giorgio Ferretti : Eva Flamigni : Fausto Saragoni : Angelo Betti : Stefano Fabbri : Giorgio Boattini : Marco Folli Santa Sofia: Doretta Mambrini : Mauro Fabbretti – Collaboratori: Carlo Lazzari : Fulvio Ravagli

PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

INDICE

Premessa metodologica ...... 1 A Quadro conoscitivo del SIC...... 3 A.0 Inquadramento generale ...... 3 A.1 Descrizione fisica ...... 4 A.2 Descrizione ambientale...... 7 A.2.1 Le schede della Rete Natura 2000...... 8 I tipi di habitat presenti ...... 8 Le specie faunistiche e floristiche...... 9 Altre specie presenti ...... 12 Descrizione del sito...... 12 Stato di protezione del sito e relazioni con corine...... 13 A.2.2 Gli habitat dello studio di ARPA ...... 13 A.2.3 La carta della vegetazione del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. 14 A.2.4 Le specie floristiche protette ...... 15 A.3 Descrizione paesistica ...... 16 B Valutazione dello stato di fatto...... 21 B.1 Considerazioni relative ai fattori di impatto sul sistema idrogeomorfologico...... 21 B.3 Conclusioni valutative dello stato di fatto...... 29 C Relazione di Incidenza del Piano ...... 31 C.1 Obiettivi generali dei PSC ...... 31 C.2 Altri strumenti di pianificazione vigenti sul SIC (piani settoriali) ...... 37 C.3 Valutazione degli effetti su obiettivi e strategie...... 38 C.3.1 Valutazione dei Piani settoriali ...... 38 C.3.2 Valutazione del PSC...... 38 C.4 Misure di compensazione - Mitigazione ...... 42 C.5 Ulteriori prescrizioni ...... 44

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Premessa metodologica

Il presente documento contiene tutte le informazioni che sono state raccolte ed elaborate per costituire il Quadro Conoscitivo del SIC esaminato.

Il documento è stato impostato prendendo spunto dalle indicazioni fornite dalla Guida metodologica alle disposizioni dell’articolo 6, paragrafi 3 e 4 della Direttiva “Habitat” 92/43/CEE relativa alla valutazione di piani e progetti aventi un’incidenza significativa sui siti della Rete Natura 20001. Tali valutazioni sono necessarie ogni volta che un progetto o un piano sia passibile di avere effetti rilevanti su un sito della Rete Natura 20002.

Il documento si articola in tre sezioni principali:

· sezione A, relativa a tutte le informazioni che portano alla costituzione del Quadro Conosictivo del SIC, inteso nelle sue componenti fondamentali: - descrizione fisica (Tavola A1); - descrizione ambientale (Tavola A2); - descrizione paesistica (Tavola A3); · sezione B, relativa alla valutazione dello stato di fatto, redatta sulla base del Quadro Conoscitivo, composta da: - descrizione delle attività antropiche e impattanti (Tavola B1); - matrice valutativa impatti, diversificata per sistema idrogeomorfologico e per sistema habitat; · sezione C, relativa alla Relazione di Incidenza del Piano, in cui vengono valutati gli obiettivi del PSC e dei piani settoriali che possono costituire fattori di incidenza.

1 Cfr. http://europa.eu.int/comm/environment/nature/home.htm. 2 Ai fini delle valutazioni dell’articolo 6, rientrano nei siti Natura 2000 tutti i siti riconosciuti come siti d’importanza comunitaria (SIC) ai sensi della Direttiva “Habitat” 92/43/CEE o classificati come zone di protezione speciale (ZPS) ai sensi della Direttiva “Uccelli” 79/409/CEE.

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Il processo complessivo di valutazione, sia dello stato di fatto che delle scelte di piano, è stato operato secondo il seguente schema:

A Analisi del Quadro Conoscitivo Inquadramento generale del SIC Descrizione fisica (Tav. A1) Descrizione biologica – ambientale (Tav. A2) Descrizione paesistica (Tav. A3)

Descrizione attività antropiche (Tav. B1) Matrice valutazione del livello di impatto B Valutazione stato di fatto (sulla potenziale dell’attività antropica base degli elementi individuati nel Analisi delle attività antropiche presenti Quadro Conoscitivo) Considerazioni valutative sullo stato di fatto

CRITICITA’ PRESENTI

C Relazione Incidenza del Piano: MATRICE VALUTATIVA EFFETTI DI OBIETTIVI E STRATEGIE · effetti obiettivi PSC · effetti piani settoriali

Rettifica e/o specificazione indirizzi PSC Conclusioni (definizione incidenza)

Prescrizioni per il Piano

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A Quadro conoscitivo del SIC

A.0 Inquadramento generale Il SIC IT 4080003 Monte Gemelli, Monte Guffone comprende un’estesa area di crinale dell’Appennino tosco-romagnolo. La bioregione di appartenenza è quella continentale. Territorialmente si estende nella Provincia di Forlì-Cesena. I Comuni interessati sono quattro: ü di Portico e San Benedetto, per un’estensione pari a 1.534 ha; ü Comune di Premilcuore, per un’estensione pari a 4.508 ha; ü Comune di Santa Sofia, per un’estensione pari a 3.935 ha; ü Comune di , per un’estensione pari a 3.081 ha. Il SIC risulta suddiviso piuttosto equamente tra i Comuni di Premilcuore, che include il sito per una quota percentuale pari al 34,52%, il Comune di Santa Sofia che ne comprende il 29,13% ed il Comune di Bagno di Romagna per il 23,60%, mentre il Comune di Portico vede una presenza del sito per una quota percentuale minore rispetto agli altri Comuni, pari all’11,75%.

Estensione territoriale ed inquadramento generale del SIC

Province interessate: Forlì - Cesena Comunità Montane: Acquacheta (per Portico), Forlivese (per Premilcuore e Santa Sofia) e Cesenate (Bagno di Romagna) Comuni interessati: Portico e San Benedetto, Premilcuore, Santa Sofia, Bagno di Romagna Estensione complessiva (ettari): 13.058 ha Range altitudinale (s.l.m.): 442 – 1.205 (media 823,5)

Il sito confina con altri quattro SIC: il SIC IT 4080001 Foresta di Campigna, Foresta della Lama, Monte Falco, il SIC IT 4080002 Acquacheta, il SIC IT 4080005 Muraglione- Acquacheta, situato nella Regione Toscana ed il SIC IT 40800011 Rami del Bidente, Monte Marino.

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Dodici habitat Natura 2000, dei quali cinque prioritari, coprono il 51% della superficie del sito. Il SIC è stato proposto come pSIC nel 1995 ed è stato confermato con decisione della Commissione C/2004/4031 del 07/12/2004.

A.1 Descrizione fisica I principali elementi fisici sono stati evidenziati e cartografati nella Tavola A1 di rappresentazione della Carta Geomorfologica. I vari aspetti di cui si è tenuto conto hanno riguardato: · la clivometria: tutto il SIC presenta una clivometria prevalente superiore al 50%; sono, in ogni caso, presenti alcune aree con clivometria compresa tra il 35% ed il 50% (eccetto che sulla superficie del sito ricadente nel Comune di Portico e San Benedetto), altre con pendenza compresa tra il 20% ed il 35% ed alcuni sporadici territori a scarsa pendenza (tra il 10% ed il 20%) presenti nei Comuni di Premilcuore e Santa Sofia. Più precisamente le aree con acclività compresa tra il 35% ed il 50% si trovano localizzate nelle seguenti zone: per il Comune di Premilcuore, osservando il territorio comunale da est ad ovest, tra le zone Ponticelli e Montecarelli, a sud tra Monte Soda e la località Case nuove della Poderina, ed in direzione sud-ovest in località Broglio; ulteriori due aree si trovano a cavallo tra il Comune di Premilcuore ed il Comune di Santa Sofia, la prima tra Valle di Sparviera a Premilcuore e Mandriacce a Santa Sofia, l’altra tra Fiumicello a Premilcuore e Val Pisella, località sempre nel Comune di Santa Sofia; per il Comune di Bagno di Romagna una si trova in località Lastricheto, l’altra in località Il Poggiaccio. Le aree ad acclività compresa tra il 20% ed il 35% sono maggiormente distribuite sulla superficie del SIC e risultano così ripartite: a nord un’area compresa tra la località Fontana Reda a Portico e la località Il Piano nel Comune di Premilcuore; un’area in zona Cà di sotto a Premilcuore; una tra Castelletto nel Comune di Premilcuore e Valbonella nel Comune di Santa Sofia; diverse aree a Santa Sofia nelle località Mandrioli di sopra, Poggio Fabbreria, Lavacchio di mezzo e tra Casina Castagnoli e La casetta; infine, nel Comune di Bagno di Romagna aree con questa acclività si trovano localizzate nelle zone: Le Caselle, Cà di sopra, Monte Cerviaia, Podere Romiceto, Le Graticce, Rio d’Olmo ed Eremo nuovo. Le aree ad acclività compresa tra il 10% ed il 20% sono superficialmente piuttosto limitate e si trovano precisamente a Premilcuore nella località I Poggioli e nell’area del Centro Zootecnico Pian di Visi e nel Comune di Santa Sofia nelle località Sasso e Poderose; · le frane: il SIC è interessato da frane attive (corpi di frana attivi, frane di crollo, scivolamenti in blocchi) e da frane quiescenti (corpi di frana privi di periodicità stagionale), entrambe localizzate lontano da insediamenti o infrastrutture3; nei Comuni di Portico, Premilcuore e Santa Sofia ci sono alcune aree a rischio medio ed alcune a rischio di frana moderato; la tabella seguente mette in relazione la

3 Si ricorda che in merito all’individuazione delle aree a rischio frana, le fonti informative sono costituite dall’Inventario del Dissesto della Regione Emilia-Romagna (aggiornato al 1996) e dal "Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico" dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, approvato con Delibera della Giunta Regionale n. 350 del 17/03/2003 (pubblicata sul BUR n. 47 del 02/04/2003). Tale Piano contiene una più recente elaborazione delle aree a rischio frana, le quali vengono classificate sulla base del rischio dei “beni esposti” (case, persone, infrastrutture). A seguito quindi della metodologia utilizzata dall’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli e visto che l’Inventario regionale considera tutti i fenomeni franosi registrati sull’intero territorio regionale, l’analisi delle frane ha riguardato gli eventi evidenziati dall’Inventario del Dissesto.

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porzione di territorio interessato da frane rispetto alla superficie di estensione del SIC:

Tipologia frana Estensione Estensione % di territorio del SIC (mq) (ha) interessato da eventi franosi

Frane attive 4.064.037,14 406 3,11% Frane quiescienti 11.632.454,03 1.163 8,90%

· le zone calanchive: su questo sito non sono presenti né aree calanchive né calanchi; · le scarpate: si può osservare la presenza di numerose scarpate, soprattutto in corrispondenza delle zone a maggiore acclività (con clivometria superiore al 50% oppure tra 50% e 35%) eccetto che per il Comune di Portico e San Benedetto dove la localizzazione delle scarpate è sulle aree che hanno clivometria compresa tra il 20% ed il 35%; · gli affioramenti dello spungone: il sito non comprende alcun affioramento.

La caratterizzazione pedologica Altro aspetto da considerare per l’influenza che esercita sulla vegetazione, è la caratterizzazione pedologica dei suoli. Per la sua analisi si è fatto riferimento alla Carta dei suoli redatta dalla Regione Emilia-Romagna. All’interno del sito sono presenti le seguenti tipologie di suoli: · suoli poco evoluti d’erosione per ruscellamento; suoli subordinati a forte differenziazione del profilo, decarbonatati (tipologia 6Ea); · suoli a debole acidificazione, frequentemente moderata negli orizzonti superficiali; a differenziazione del profilo forte, localmente debole (tipologia 7Ba); si tratta di una tipologia di suoli presente in maniera marginale, così come illustrato nell’immagine relativa alla pedologia del sito.

Riepilogo tipologie suoli Gruppo Sottogruppo Unità Gruppo 6: suoli nel medio Appennino ad Sottogruppo E: suoli poco evoluti 6Ea alterazione biochimica con decarbonatazione d’erosione per ruscellamento;suoli da incipiente a completa; suoli subordinati subordinati a forte differenziazione poco evoluti d’erosione per ruscellamento. del profilo, decarbonatati. L’uso attuale è a seminativi, prati poliennali, boschi mesofili (cerro,roverella, castagno). Gruppo 7: suoli nell’alto Appennino ad Sottogruppo B: suoli a debole 7Ba alterazione biochimica con diverso grado di acidificazione, frequentemente acidificazione. moderata negli orizzonti superficiali; a differenziazione del L’uso attuale è a boschi a dominanza di profilo forte, localmente debole. faggio e pascoli.

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Pedologia del SIC

Fonte: Carta dei suoli della Regione Emilia-Romagna (estratto)

L’idrografia Per quanto riguarda l’idrografia, il SIC risulta attraversato da diversi corsi d’acqua, così come evidenziato in figura e in tabella.

TIPOLOGIA NOTE Fosso Rio Destro Fosso Montecucco Fosso di Giumella E’ un affluente del fiume Montone Fosso dei Poggioli E’ un affluente del fiume Montone Fosso del Forcone Fosso Casa dell’Orto E’ un affluente del fiume Montone Fiume Montone Fosso di Valbiancana Fiume Bidente delle Celle

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Fosso delle Mandriacce E’ un affluente del fiume Bidente delle Celle Fosso del Bidente Fosso del Fiumicino E’ un affluente del fosso del Bidente Fosso di Canforchisio E’ un affluente del fiume Bidente Fiume Bidente Fosso del Mulino Fosso del Trogo E’ un affluente del fiume Bidente Lago di Ridracoli

Idrografia del SIC

A.2 Descrizione ambientale I principali elementi fisici sono stati evidenziati e cartografati nella Tavola A2 di rappresentazione della Carta degli habitat. In essa vengono riportate le informazioni cartografabili attualmente disponibili. La tipologia ambientale prevalente è rappresentata da ambienti forestali: boschi mesofili misti di latifoglie (oltre 5.000 ha, pari al 40%), boschi misti di faggio ed abete bianco (oltre 3.000 ha, pari al 25%), rimboschimenti di conifere (oltre 1.400 ha), querceti misti (700 ha, pari al 5%), prati meso-xerofili (circa 1.400 ha, pari al 10%), prati mesofili da sfalcio (oltre 600 ha), garighe (oltre 600 ha). Ci sono, inoltre, tipologie ambientali non prevalenti, ma rilevanti, quali: fustaie colturali di abete bianco (circa 50 ha), castagneti (circa 50 ha) ed invasi artificiali.

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A.2.1 Le schede della Rete Natura 2000 I dati su habitat e specie faunistiche e floristiche fanno riferimento alle schede della Rete Natura 2000 elaborate dalla Regione Emilia-Romagna. Le tabelle presenti di seguito sono state prese dalla scheda della Rete Natura 2000 relativa al SIC considerato e “decifrate” in base alle note esplicative presenti nel “Formulario standard per la raccolta dei dati”, che costituisce al momento l’unica informazione disponibile sulla flora e la fauna presenti nel SIC. Per chiarezza di informazione si è scelto di riportare tra parentesi, accanto al nome scientifico, il nome comune della specie. Si ricorda che Scheda e Formulario sono consultabili on line sul sito della Regione Emilia-Romagna all’indirizzo http//:www.regione.emilia-romagna.it/natura2000.

I tipi di habitat presenti I tipi di habitat presenti, di cui all’Allegato I della Direttiva 92/43, sono stati valutati in base alla percentaule di superficie coperta, così come indicato dal criterio A.b dell’allegato III della Direttiva4: · (6210)5 habitat su substrato calcareo: si tratta di un habitat prioritario con percentuale di copertura del SIC pari al 10% e stato globale eccellente; · (7220) sorgenti pietrificanti con formazione di tufo: si tratta di un habitat prioritario con percentuale di copertura del SIC pari all’1% e stato globale buono; · (9180) foreste di valloni di Tilio-Acerion: si tratta di un habitat prioritario con percentuale di copertura del SIC pari al 5% e stato globale eccellente; · (9220) faggeti degli Appennini Abies alba e faggeti di Abies nebrodensis: si tratta di un habitat prioritario con percentuale di copertura del SIC pari al 5% e stato globale eccellente; · (3140) acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di chara: la percentuale di copertura del SIC è pari all’1% e stato globale eccellente; · (4030) lande secche: la percentuale di copertura del SIC è pari al 3% e stato globale eccellente; · (5130) formazioni di Juniperus communis su lande o prati calacarei: la percentuale di copertura del SIC è pari al 2% e lo stato globale è eccellente; · (6430) praterie di megaphorbiae eutrofiche: la percentuale di copertura del SIC è pari al 2% e lo stato globale è buono; · (6510) praterie magre da fieno a bassa altitudine: la percentuale di copertura del SIC è pari al 5% e lo stato globale è buono; · (9150) faggeti calcicoli: la percentuale di copertura del SIC è pari al 15% e lo stato globale è buono; · (9260) castagneti: la percentuale di copertura del SIC è pari al 2% e lo stato complessivamente è eccellente.

4 Il criterio A.b indicato nell’allegato III della Direttiva “Criteri di selezione dei siti atti ad essere individuati quali siti di importanza comunitaria e designati quali zone speciali di conservazione” afferma che tra i criteri di valutazione del sito per un tipo di habitat naturale determinato dell'allegato I, vi è la superficie del sito coperta dal tipo di habitat naturale rispetto alla superficie totale coperta da questo tipo di habitat naturale sul territorio nazionale. 5 I numeri tra parentesi riportano il codice del tipo di habitat dell'allegato I della Direttiva 92/43/CEE, come indicato nell'Appendice B. Questo codice a quattro caratteri segue la presentazione gerarchica dei tipi di habitat dell'allegato I della Direttiva. Tutti gli habitat dell'allegato I presenti nel sito specifico devono infatti essere indicati unitamente alla percentuale di superficie coperta (tenendo conto del criterio A.b dell'allegato III della Direttiva).

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Le specie faunistiche e floristiche Le specie faunistiche e floristiche fanno riferimento agli articoli 4.1 e 4.2 della Direttiva 79/409/CEE (direttiva uccelli), nonché a tutte le specie contemplate nell’allegato II della Direttiva 92/43/CEE (direttiva habitat) presenti nel sito. Dal momento che gran parte della fauna ed in particolare molte specie di uccelli, sono specie migratrici, ciascuna specie all’interno di ogni tipologia, viene analizzata in base ai diversi aspetti legati al ciclo di vita: · residenza: la specie risiede nel sito tutto l’anno; · nidificazione-riproduzione: la specie utilizza il sito per nidificare ed allevare i piccoli; · svernamento: la specie utilizza il sito durante l’inverno; · tappa: la specie utilizza il sito in fase di migrazione o di muta, al di fuori dei luoghi di nidificazione.

Si sottolinea che non sono disponibili al momento informazioni sull’ubicazione delle specie.

UCCELLI elencati nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE (direttiva uccelli) POPOLAZIONE POPOLAZIONE SITO

nome residenza nidificazione riproduzione svernamento tappa popolazione conservazione isolamento giudizio globale

Pernis rara presente nel densità buona non isolata in significativo apivorus (falco sito compresa tra una vasta area pecchiaiolo) 0-2%1 di distribuzione Aquila presente nel presente nel densità buona non isolata in buono chysaetos sito sito compresa tra una vasta area (aquila reale) 0-2%1 di distribuzione Falco presente una presente nel densità buona non isolata in buono peregrinus coppia sito compresa tra una vasta area (falco 0-2%1 di distribuzione pellegrino) Bubo bubo presente una presente nel densità buona non isolata in buono (gufo reale) coppia sito compresa tra una vasta area 0-2%1 di distribuzione Caprimulgus presente nel presente nel densità buona non isolata in buono europaeus sito sito compresa tra una vasta area (succiacapre) 0-2%1 di distribuzione Lullula presente nel presente nel densità buona non isolata in buono arborea sito sito compresa tra una vasta area (tottavilla) 0-2%1 di distribuzione Anthus presente nel presente nel densità buona non isolata in significativo campestris sito sito compresa tra una vasta area (calandro) 0-2%1 di distribuzione Lanius collurio rara presente nel densità buona non isolata in significativo (averla sito compresa tra una vasta area piccola) 0-2%1 di distribuzione 1 Per densità di popolazione si intende il rapporto tra la popolazione presente nel sito rispetto a quella del territorio nazionale

UCCELLI migratori abituali non elencati nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE (direttiva uccelli) POPOLAZIONE POPOLAZIONE SITO

nome residenza nidificazione riproduzione svernamento tappa popolazione conservazione isolamento giudizio globale

Coturnix presente nel presente nel densità eccellente non isolata in significativo coturnix sito sito compresa tra una vasta area (quaglia) 0-2%1 di distribuzione

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Streptopelia presente nel presente nel densità eccellente non isolata in buono turtur (tortora) sito sito compresa tra una vasta area 0-2%1 di distribuzione Cuculus presente nel presente nel densità eccellente non isolata in significativo canorus sito sito compresa tra una vasta area (cuculo) 0-2%1 di distribuzione Apus apus presente nel presente nel densità eccellente non isolata in significativo (rondone) sito sito compresa tra una vasta area 0-2%1 di distribuzione Upupa epops presente nel presente nel densità eccellente non isolata in significativo (upupa) sito sito compresa tra una vasta area 0-2%1 di distribuzione Jynx torquilla presente nel presente nel densità eccellente non isolata in significativo (torcicollo) sito sito compresa tra una vasta area 0-2%1 di distribuzione Ptyonoprogne presente nel presente nel densità eccellente non isolata in significativo rupestris sito sito compresa tra una vasta area (rondine 0-2%1 di distribuzione montana) Hirundo presente nel presente nel densità eccellente non isolata in significativo rustica sito sito compresa tra una vasta area (rondine) 0-2%1 di distribuzione Delichon presente nel presente nel densità eccellente non isolata in significativo urbica sito sito compresa tra una vasta area (balestruccio) 0-2%1 di distribuzione Anthus trivialis presente nel presente nel densità eccellente non isolata in buono (prispolone) sito sito compresa tra una vasta area 0-2%1 di distribuzione Luscinia presente nel presente nel densità eccellente non isolata in significativo megarhynchos sito sito compresa tra una vasta area (usignolo) 0-2%1 di distribuzione Phoenicurus presente nel presente nel densità eccellente non isolata in buono phoenicurus sito sito compresa tra una vasta area (codirosso) 0-2%1 di distribuzione Monticola presente nel presente nel densità eccellente non isolata in eccellente saxatilis sito sito compresa tra una vasta area (codirossone) 0-2%1 di distribuzione Hippolais presente nel presente nel densità eccellente non isolata in significativo poliglotta sito sito compresa tra una vasta area (canapino) 0-2%1 di distribuzione Sylvia presente nel presente nel densità eccellente non isolata in significativo cantillans sito sito compresa tra una vasta area (sterpazzolina) 0-2%1 di distribuzione Sylvia presente nel presente nel densità eccellente non isolata in eccellente communis sito sito compresa tra una vasta area (sterpazzola) 0-2%1 di distribuzione Phylloscopus presente nel presente nel densità eccellente non isolata in buono bonelli (luì sito sito compresa tra una vasta area bianco) 0-2%1 di distribuzione Muscicapa presente nel presente nel densità eccellente non isolata in significativo striata sito sito compresa tra una vasta area (pigliamosche) 0-2%1 di distribuzione Oriolus oriolus presente nel presente nel densità eccellente non isolata in significativo (rigogolo) sito sito compresa tra una vasta area 0-2%1 di distribuzione Accipiter presente una presente nel densità eccellente non isolata in buono gentilis coppia sito compresa tra una vasta area (astore) 0-2%1 di distribuzione 1 Per densità di popolazione si intende il rapporto tra la popolazione presente nel sito rispetto a quella del territorio nazionale

MAMMIFERI elencati nell’Allegato II della Direttiva 92/43 (direttiva habitat) POPOLAZIONE POPOLAZIONE SITO

a

nome specie prioritaria residenz nidificazione riproduzione svernamento tappa popolazione conservazione isolamento giudizio globale Canis lupus * molto rara densità eccellente non isolata in eccellente (lupo) compresa una vasta tra 0-2%1 area di distribuzione Rhinolophus presente densità eccellente non isolata in buono hipposideros nel sito compresa una vasta (ferro di tra 0-2%1 area di

10 PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

cavallo distribuzione minore) Rhinolophus presente densità eccellente non isolata in buono ferrum- nel sito compresa una vasta equinum (ferro tra 0-2%1 area di di cavallo distribuzione maggiore) Myotis myotis presente densità buona non isolata in buono (pipistrello nel sito compresa una vasta orecchie di tra 0-2%1 area di topo ) distribuzione 1 Per densità di popolazione si intende il rapporto tra la popolazione presente nel sito rispetto a quella del territorio nazionale

ANFIBI e RETTILI elencati nell’Allegato II della Direttiva 92/43 (direttiva habitat) POPOLAZIONE POPOLAZIONE SITO

oduzione nome specie prioritaria residenza nidificazione ripr svernamento tappa popolazione conservazione isolamento giudizio globale

Triturus presente densità buona non isolata in buono carnifex nel sito compresa una vasta (tritone tra 0-2%1 area di crestato) distribuzione Salamandrina presente densità eccellente popolazione eccellente terdigitata nel sito compresa non isolata, (salamandrina tra 0-2%1 ma ai margini dagli occhiali) dell’area di distribuzione Bombina presente densità eccellente non isolata in eccellente variegata nel sito compresa una vasta (ululone tra 0-2%1 area di appenninico) distribuzione 1 Per densità di popolazione si intende il rapporto tra la popolazione presente nel sito rispetto a quella del territorio nazionale

PESCI elencati nell’Allegato II della Direttiva 92/43 (direttiva habitat) POPOLAZIONE POPOLAZIONE SITO

nome specie prioritaria residenza nidificazione riproduzione svernamento tappa popolazione conservazione isolamento giudizio globale

Leuciscus molto rara densità eccellente non isolata in buono souffia compresa una vasta (vairone) tra 0-2%1 area di distribuzione Barbus comune densità eccellente non isolata in buono plebejus compresa una vasta (barbo) tra 0-2%1 area di distribuzione

INVERTEBRATI elencati nell’Allegato II della Direttiva 92/43 (direttiva habitat) POPOLAZIONE POPOLAZIONE SITO

nome specie prioritaria residenza nidificazione produzione svernamento tappa popolazione conservazione isolamento giudizio globale Callimorpha * presente densità eccellente non isolata in significativo quadripunctar nel sito compresa una vasta ia tra 0-2%1 area di

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distribuzione Osmoderma * presente densità buona non isolata in buono eremita nel sito compresa una vasta (osmoderma tra 0-2%1 area di eremita) distribuzione Rosalia * presente densità buona popolazione buono alpina nel sito compresa isolata (rosalia) tra 0-2%1 Vertigo presente densità eccellente popolazione buono angustior nel sito compresa isolata tra 2-15%1 Eriogaster presente densità eccellente non isolata in significativo catax nel sito compresa una vasta tra 0-2%1 area di distribuzione Lucanus presente densità eccellente non isolata in significativo cervus (cervo nel sito compresa una vasta volante) tra 0-2%1 area di distribuzione Austropotam presente densità eccellente non isolata in eccellente obius pallipes nel sito compresa una vasta (gambero di tra 0-2%1 area di fiume) distribuzione 1 Per densità di popolazione si intende il rapporto tra la popolazione presente nel sito rispetto a quella del territorio nazionale

PIANTE elencate nell’Allegato II della Direttiva 92/43 (direttiva habitat)

NESSUNA SPECIE PRESENTE

Altre specie presenti Ai fini della conservazione e della gestione del sito, possono essere presenti anche altre specie faunistiche e floristiche importanti, al di fuori della Direttiva 79/409/CEE (direttiva uccelli) e della Direttiva 92/43/CEE (direttiva habitat). Per esse, proprio perché non incluse nelle direttive CEE, viene indicato oltre al nome scientifico, l’informazione relativa alla popolazione e al motivo per cui si è ritenuto opportuno inserirle nell’elenco.

ALTRE SPECIE IMPORTANTI di flora e fauna Gruppo Nome scientifico Popolazione Motivazione

Anfibi Rana italica (rana appenninica) presente nel sito convenzioni internazionali Anfibi Speleomantes italicus presente nel sito convenzioni internazionali (geotritone) Invertebrati Aglia tau (lepidottero) presente nel sito altri motivi Invertebrati Catocala fraxini (lepidottero) presente nel sito altri motivi Invertebrati Percus passerinii (coleottero) presente nel sito specie endemiche Mammiferi Hystrix cristata (istrice) presente nel sito convenzioni internazionali Mammiferi Mustela putorius (puzzola) presente nel sito convenzioni internazionali Mammiferi Plecotus austriacus (chirottero- presente nel sito convenzioni internazionali orecchione meridionale) Rettili Coronella girondica (colubro dei presente nel sito convenzioni internazionali riccioli) Rettili Elaphe longissima (colubro di presente nel sito convenzioni internazionali esculapio o saettone) Vegetali Epipactis purpurata presente nel sito convenzioni internazionali

Descrizione del sito Il sito comprende un’estesa area caratterizzata da substrato marnoso arenaceo, da faggete, quercete, boschi misti mesofili, pascoli, zone rupestri e praterie arbustate. Il sito risulta importante per alcune specie animali: Coronella girondica (colubro dei riccioli), specie presente con distribuzione altamente frammentata lungo la fascia medio-montana e collinare. Il SIC risulta specializzato ad habitat xerici. Sono scarse le conoscenze relative alla distribuzione ecologica della popolazione. Altre specie animali importanti per il sito sono: Catocala fraxini (lepidottero), sebbene diffusa su un ampio areale la specie non è frequente anche perché molto ricercata dai

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collezionisti; si sviluppa sui pioppi, oltre che sui frassini e sulle latifoglie, ma in Italia sembra mal tollerare le estese e profonde trasformazioni agricolturali della pianura ed ha, pertanto, popolazioni molto localizzate, generalmente nell’orizzonte sub-montano; Aglia tau, le cui popolazioni dell’Appennino romagnolo rappresentano un isolato relitto, essendo la specie limitata, in Italia, all’arco alpino e alle Prealpi venete; è associata prevalentemente al faggio, pur potendosi sviluppare anche su altre latifoglie. Il sito è frequentato regolarmente come territorio di caccia da Canis lupus (lupo); importante per Salamandrina tergidata (salamandrina dagli occhiali) e Bombina variegata (ululone appenninico), data la buona qualità dell’habitat. Nel sito si ritrova anche Vertigo angustior (mollusco gasteropode). Elementi di vulnerabilità sono rappresentati da bracconaggio (ai danni del lupo), rimboschimenti (su mesobrometi), eccesso di strade forestali e riduzione di prati e pascoli in seguito al loro abbandono. I tipi di habitat specificati di seguito si riferiscono a tutti gli habitat presenti nel sito, compresi quelli non elencati nell’allegato I, ma comunque importanti per la conservazione.

Tipi di habitat % copertura

Corpi d’acqua interni (acque stagnanti e correnti) 1 % Brughiere, boscaglie, macchia, garighe, friganee 7 % Colture cerealicole estensive (incluse le colture in rotazione con 1 % maggese regolare) Praterie migliorate 5 % Foreste di caducifoglie 74 % Foreste di conifere 5 % Foreste miste 4 % Habitat rocciosi, detriti di falda, aree sabbiose, nevi e ghiacciai 3 % perenni

COPERTURA TOTALE HABITAT 100 %

Stato di protezione del sito e relazioni con corine E’ presente a livello di protezione nazionale e regionale il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, con cui il sito è in relazione. Non ha relazioni con siti “Biotipi Corine”.

A.2.2 Gli habitat dello studio di ARPA In seguito alla definizione dei siti di Rete Natura 2000 e alla definizione della normativa italiana e regionale in materia, ARPA Ingegneria Ambientale ha avuto incarico dalla Regione di individuare e georeferenziare gli habitat di interesse comunitario all’interno del perimetro dei SIC, al fine di arrivare ad approfondire le conoscenze in merito a questi ambienti naturali ed a conoscere meglio le loro emergenze naturalistiche. Si fa presente che la metodologia di analisi seguita da ARPA ha escluso dal campo di analisi le porzioni di territorio ricadenti all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, in quanto, tranne alcune aree di particolare interesse, il Parco dispone di uno studio specifico sulla vegetazione. Nella Tavola A2 di rappresentazione della Carta degli habitat e della vegetazione, si è scelto di riportare sia gli habitat dello studio di ARPA che la carta della vegetazione del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. I due lavori non sono fra loro confrontabili, essendo basati su associazioni fitosociologiche diverse, ma nel loro insieme rappresentano un’informazione importante presente in modo uniforme sul SIC. La loro definizione degli habitat di ARPA fa riferimento al manuale di interpretazione degli habitat dell’Unione Europea (Interpretation Manual of European Union Habitats, EUR 25 April 2003) ed il numero riportato tra parentesi si riferisce alla classe generale di appartenenza dell’habitat.

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La tabella presente di seguito riepiloga la mappatura scaturita dal lavoro di ARPA (aggiornata a ottobre 2004) ed anche se il lavoro è attualmente in fase di valutazione da parte della Regione Emilia-Romagna, esso rappresenta un importante approfondimento dei tipi di habitat presenti, di cui all’Allegato I della Direttiva 92/43.

Tipo habitat AREA (mq) AREA (ha) % copertura rispetto al territorio del SIC (3) Habitat d’acqua dolce 4.892,14 0,49 0,003% (4) Lande e arbusteti temperati 12.929,56 1,29 0,01% (5) Macchie e boscaglie di sclerofile 4.129,9 0,41 0,003% (6) Praterie naturali e seminaturali 5.037 0,5 0,004% (9) Foreste 410.529,75 41,05 0,31% Totale 437.518,35 43,74 0,33%

A.2.3 La carta della vegetazione del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Nella Tavola A2 di rappresentazione della Carta degli habitat e della vegetazione, viene riportato, accanto allo studio di ARPA, la carta della vegetazione del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. La carta rappresenta uno studio completo e dettagliato della distribuzione delle tipologie vegetali presenti nel Parco ed è quindi uno strumento fondamentale di valutazione e conoscenza del SIC. Dato l’elevato grado di dettaglio della carta, si è operata una semplificazione delle tipologie vegetali rappresentate, riconducendo le associazioni fitosociologiche presenti a sei gruppi principali, così composti: · vegetazione forestale montana, in cui sono incluse: § faggete della fascia montana superiore; § faggete della fascia montana inferiore; § abetine seminaturali; · vegetazione forestale submontana e collinare, in cui sono inclusi: § querceti misti caducifogli più o meno mesofili; § querceti caducifogli xerofili; § castagneti seminaturali; § castagneti da frutto; § rimboschimenti di conifere; · vegetazione forestale igrofila a latifoglie; · vegetazione arbustiva e pratense montana, submontana e collinare, in cui sono inclusi: § prati ed arbusteti erbosi; § arbusteti; § pascoli; § aggruppamenti dei versanti erosi marnoso-arenacei; · invasi artificiali e laghetti; · superfici artificiali; · seminativi.

Per ognuno di essi, analogamente a quanto fatto per gli habitat dello studio di ARPA, si è proceduto a valutare l’estensione delle tipologie vegetali presenti nel SIC.

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Tipo vegetazione AREA (mq) AREA (ha) % copertura rispetto al territorio del SIC Vegetazione forestale montana 26.029.644,06 2.602,96 19,93% Vegetazione forestale submontana e 78.294.669,93 7.829,47 59,96% collinare Vegetazione forestale igrofila a latifoglie 539.973,44 54,00 0,41% Vegetazione arbustiva e pratense 23.002.076,84 2.300,20 17,62% montana, submontana e collinare Invasi artificiali e laghetti 971.482,01 97,15 0,74% Superfici artificiali 205.763,43 20,58 0,16% Seminativi 714.694.29 71,47 0,55% Totale 129.043.609,71 12.975,83 99,37%

A.2.4 Le specie floristiche protette La Provincia di Forlì-Cesena dispone di uno studio relativo al censimento della flora protetta redatto negli anni 1994-1995 per l’elaborazione del P.I.A.E. Tale studio, redatto in base alla Legge 02/77, non rappresenta un rapporto preciso e dettagliato della distribuzione delle specie protette, ma permette di individuare i parametri ambientali e le caratteristiche ecologiche da prendere in considerazione quando si vuole investigare un’area. L’analisi dei dati ha rilevato all’interno del SIC la presenza dei seguenti areali.

Aceras Anthropophorus Convallaria Majalis Epipactis Purpurata

Ilex Aquifolium Ophrys Fusca Sempervivum Tectorum

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Serapias Vomeracea Spirantes Spiralis Staphylea Pinnata

Narcissus Biflorus Saxifraga Aizoides Vinca Major

Vinca Minor

A.3 Descrizione paesistica La componente paesaggistica del SIC è rappresentata alla Tavola A3 Carta dei valori archeologici, architettonici, paesaggistici; tale rappresentazione è tratta dagli elementi, sistemi e zone che compongono la Tavola 2 “Zonizzazione Paesistica” del P.T.C.P. In questo paragrafo si mettono in evidenza, in modo sintetico, anche le azioni di tutela conseguenti già definite dalla normativa della componente paesistica del P.T.C.P. Inoltre si sono considerati il sistema insediativo storico sparso, desunto dai dati del PRG comunale e le aree tutelate ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Sistema dei crinali e sistema collinare (art. 9 del P.T.C.P.) In generale il SIC si colloca nell’ambito montano, per cui il Piano provinciale mette in atto indirizzi di tutela di carattere generale e di impatto scenico-visivo. Il SIC comprende anche il territorio della Provincia con quota superiore ai 1.200 m sul livello del mare.

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Zone di tutela dei caratteri ambientali di laghi, bacini e corsi d’acqua (art. 17 P.T.C.P.) Gran parte del SIC, vista la sua estensione, comprende i tratti alti dei principali corsi d’acqua provinciali (si veda paragrafo sull’idrografia). La tutela delle zone fluviali, che qui si articolano nelle tre fasce a), b), c), dell’art. 17 del P.T.C.P., è volta a: limitare e condizionare eventuali nuovi insediamenti extragricoli ed infrastrutture tecniche, costituire aree preferenziali per l’adozione di agricoltura ambientale ed utilizzazione forestale, valorizzare tali ambienti attraverso la fruizione per attività del tempo libero, scientifico-culturali e didattiche e la costituzione di corridoi ecologici. In particolare nella fascia a) le azioni di tutela vietano: interventi che comportino riduzione della capacità di invaso, l’apertura di discariche pubbliche e private e depositi di sostanze pericolose e di materiali a cielo aperto, gli impianti di smaltimento rifiuti, stoccaggi provvisori, etc., il lagunaggio di liquami fuori da vasche di accumulo e qualsiasi intervento che posa compromettere la stabilità degli argini. Nella fascia compresa entro i 10 metri dall’alveo (art. 18) non è ammessa la stessa utilizzazione agricola dei suoli e la realizzazione di strade poderali ed interpoderali, l’attività di allevamento e i rimboschimenti a scopo produttivo.

Invasi di alvei di laghi, bacini e corsi d’acqua (art. 18 P.T.C.P.) Oltre agli invasi dei tratti iniziali dei corsi d’acqua provinciali è significativa all’interno del SIC la presenza dell’invaso di Ridracoli (si veda paragrafo sull’idrografia). Le azioni di tutela del P.T.C.P. sono volte essenzialmente a: - vietare attività di trasformazione dello stato dei luoghi (morfologico, idraulico, infrastrutturale ed edilizio) che non siano finalizzate alla tutela naturalistica ed alla eliminazione dei fattori incompatibili di interferenza antropica; - vietare le attività di discarica pubblica e privata, il deposito di sostanze pericolose e di materiali a cielo aperto, impianti di smaltimento rifiuti, etc.; - favorire la difesa idraulica, manutenzione invasi ed alvei, criteri di basso impatto ambientale, impiego di tecniche di ingegneria naturalistica; - favorire la ricostituzione degli equilibri naturali alterati; - limitare e condizionare la realizzazione di infrastrutture.

Zone di rilevante interesse paesaggistico ed ambientale” (art. 19 del P.T.C.P.) Gran parte del SIC ricade all’interno di un vasto areale classificato come “Zona di rilevante interesse paesaggistico ed ambientale”, classificazione di sintesi conferita ad ambiti territoriali caratterizzati, oltre che da rilevanti componenti vegetazionali o geologiche, dalla compresenza di diverse valenze (storico-antropica, percettiva, etc.) che generano per l’azione congiunta, un interesse paesistico. Le conseguenti azioni di tutela comportano in particolare:

Limitazioni a: - previsione di infrastrutture ed attrezzature tecnologiche ed impianti di smaltimento rifiuti (commi 4, 4bis, 5); - limitazioni all’insediamento di ulteriori edifici e/o insediamenti a destinazione extragricola (commi 7 e 11); - limitazioni all’attività agricola di allevamento. Valorizzazione attraverso: - previsioni di attrezzature culturali, scientifiche, attrezzature ricreative e di servizio alle attività del tempo libero; - rifugi e posti di ristoro, campeggi; - progetti di restauro e ricostituzione delle tipologie ambientali;

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- pubblica fruizione dei valori tutelati (parchi, percorsi e spazi di sosta pedonali, impianto alberature); - agricoltura ambientale e utilizzazione forestale.

Insediamenti urbani storici e strutture insediative storiche non urbane (art. 22 P.T.C.P.) Si rileva la presenza di numerosi edifici di valore storico distribuiti uniformemente su tutto il SIC; nel Comune di Portico sono presenti 26 unità edilizie, mentre i Comuni di Premilcuore e Santa Sofia ne contano rispettivamente 75 e 28. Per poter valutare l’ubicazione, le caratteristiche tipologiche, lo stato conservativo e gli eventuali vincoli su questi edifici nonché la documentazione fotografica e l’eventuale rilievo tipologico è a disposizione di ogni singolo Comune l’elaborato D.2–SR – Schede di analisi ed indicazioni operative relative agli edifici del territorio rurale. Per il Comune di Portico le schede di analisi relative agli edifici inclusi nel SIC sono: 114, 127, 128, 155, 157, 160, 168, 174, 186, 189, 195, 196, 197, 198, 199, 200, 201, 202, 203, 204, 205, 206, 208 e 209; per il Comune di Premilcuore invece: 107, 112, 114, 115, 116, 118, 119, 120, 121, 122, 123, 124, 125, 126, 127, 128, 129, 130, 131, 132, 209, 210, 211, 212, 213, 214, 215, 216, 217, 218, 219, 220, 221, 222, 223, 224, 225, 226, 227, 228, 229, 230, 231, 232, 233, 234, 235, 236, 237, 238, 239, 240, 241, 242, 243, 244, 245, 246, 247, 248, e 249; per il Comune di Santa Sofia le schede sono: 59, 60, 61, 62, 106, 152, 153, 154, 155, 156, 157, 158, 159, 160, 161, 162, 163, 164, 165, 168, 169, 170, 171, 172, 173, 174, 175 e 176 (se le schede elencate sono in numero inferiore rispetto al numero degli edifici indicato significa che alcune schede analizzano più di una entità edilizia, ciò succede quando più edifici appartengono ad un medesimo nucleo).

Elementi di interesse storico-testimoniale: viabilità storica (art. 24A P.T.C.P.) Tratti di viabilità storica (San Benedetto in Alpe - Castel dell’Alpe - Monte della Maestà) ricadono all’interno del SIC. Le disposizioni per i tracciati storici, previste dal piano provinciale, sono volte a tutelare gli aspetti strutturali, di arredo, pertinenze di pregio, consentendo interventi volti alla loro valorizzazione, ma anche all’adeguamento funzionale.

Elementi di interesse storico-testimoniale: viabilità panoramica (art. 24B P.T.C.P.) Il sito è attraversato da lunghi e diversi tratti di viabilità panoramica di viabilità panoramica: S.P.112 strada vicinale San Paolo in Alpe; S.S.310 Corniolo - Passo della Calla; Strada forestale Grigiore - Poggio; Strada forestale mulattiera M.te Guffone - M.te Ritoio; Strada vicinale Baldi - M.te Guffone; Strada demaniale Valbura; S.C. Careste - S. Piero in Bagno.

Le azioni di tutela del piano provinciale si esplicano in: - divieto di edificazione, fuori dal perimetro dei territori urbanizzati; - integrazione della tutela con le disposizioni relative a crinali e/o viabilità storica qualora vi sia coincidenza nella classificazione; - interventi di valorizzazione con particolare riguardo alla realizzazione di strutture di supporto, parcheggi attrezzati, aree attrezzate per il ristoro e la sosta.

Zone di tutela naturalistica (art. 25 del P.T.C.P.) Il SIC ricade completamente in zone di tutela naturalistica.

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Le azioni di tutela del P.T.C.P. sono finalizzate a: conservazione del suolo, del sottosuolo, delle acque, della flora e della fauna, da esplicarsi attraverso azioni volte al mantenimento ed alla ricostituzione di tali componenti e degli equilibri naturali tra di essi, al mantenimento delle attività produttive primarie compatibili e ad una controllata fruizione collettiva per attività di studio, di osservazione, escursionistiche e ricreative.

Aree tutelate dal D. Lgs. 22.01.2004, n. 42, Codice dei beni culturali e del paesaggio Nel SIC non sono presenti aree tutelate ai sensi del D. Lgs. 22.01.2004, n. 42.

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B Valutazione dello stato di fatto

B.1 Considerazioni relative ai fattori di impatto sul sistema idrogeomorfologico I principali fattori di impatto presi in considerazione hanno riguardato: · le attività puntuali, che comprendono nel loro insieme pozzi, sorgenti, centrali di potabilizzazione, serbatoi (interrati o a terra e pensili), discariche, inceneritori, aziende di recupero e/o smaltimento di rifiuti, scarichi idrici, impianti depurazione; · le attività di silvicoltura (assestamento forestale); · le colture agricole tradizionali distinte in colture a rotazione, colture specializzate e prati stabili; · gli allevamenti; · gli spandimenti; · le aziende agricole a basso impatto, cioè le aziende che praticano agricoltura biologica e le aziende integrate; · gli istituti faunistici, così come individuati dal Piano Faunistico Venatorio Provinciale; · le cave, così come individuati dal P.I.A.E.6; · gli impianti agroindustriali, che comprendono nel loro insieme macelli, salumifici, mangimifici, zuccherifici, cantine, distillerie, molini, caseifici, disidratatori, frantoi, ortofrutta e frigoconservazione, trasformazione ortofrutta; · gli agriturismi, in cui la porzione considerata esclude la parte agricola; · le fattorie didattiche, cioè l’insieme delle aziende aderenti alla rete delle Fattorie Didattiche della Regione Emilia-Romagna, progetto finalizzato all’educazione alimentare; · l’emittenza radiotelevisiva, come individuata dal Piano Provinciale per l’Emittenza Radio televisiva7; · la rete ad alta e media tensione; · il pianificato (o urbanizzato) da fonte PRG; · la qualità dei corsi d’acqua; · la presenza di laghetti artificiali.

La matrice generale di valutazione impostata, da un lato prende in considerazione i diversi tipi di attività presenti internamente al SIC, dall’altro valuta la presenza delle attività, generatrici di possibili fonte di impatto, rispetto al sistema idrogeomorfologico.

Per prima cosa si è valutato il tipo di impatto teorico prodotto da ciascuno di questi elementi sul sistema idrogeomorfologico (a sua volta distinto in clivometria, elementi del dissesto, calanchi, aree calanchive, scarpate, pedologia, idrografia e zone di tutela

6 Piano Infraregionale delle Attività Estrattive, approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 12509/22 del 19 febbraio 2004. 7 P.P.L.E.R., adottato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 74 del 27 aprile 2004.

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dei corpi idrici). Il valore teorico di impatto, distinto in nullo (N), basso (B), medio (M), alto (A), è stato quindi riportato nella matrice di Tabella B.1.1. Per seconda cosa ad ogni valore teorico di impatto è stato attribuito un punteggio, secondo i valori di seguito indicati, in modo da definire per ciascun fattore di impatto una classe di valori. La classe di valori permette infatti di valutare qualitativamente i diversi tipi di impatto in modo da arrivare a definire un potenziale di impatto, il quale a sua volta sarà la base sui cui andare a valutare le ricadute sui diversi tipi di habitat.

TIPO VALUTAZIONE PUNTEGGIO N = Nullo punteggio 0 B = Basso punteggio 1 M = Medio punteggio 2 A = Alto punteggio 3 + = Impatto positivo Il punteggio attribuito è da sottrarre al punteggio totale

Tale punteggio viene a sua volta riclassificato secondo la seguente classe per attributo, in modo da definire un livello di impatto potenziale sul sistema idrogeomorfologico (Tabella B.1.2).

RANGE CLASSE da –24 a -17 -3 da –16 a -9 -2 da –8 a -1 -1 0 0 da 1 a 8 1 da 9 a 16 2 da 17 a 24 3

PERCORSO VALUTATIVO DELLE TABELLE B.1.1 E B.1.2

Tabella FATTORI DI VALUTAZIONE IMPATTO SUL B.1.1 IMPATTO SISTEMA IDROGEOMORFOLOGICO

Tabella VALUTAZIONE IMPATTO SUL PUNTEGGIO LIVELLO DI IMPATTO B.1.2 SISTEMA POTENZIALE DI POTENZIALE IDROGEOMORFOLOGICO IMPATTO

L’impatto così riclassificato viene infine messo a confronto con i tipi di habitat rilevati all’interno del SIC8, in modo da evidenziare le criticità presenti, per rettificare e/o specificare gli indirizzi presenti nel PSC, nonché per trarre prescrizioni (Tabella B.3.1).

8 Le informazioni inerenti i tipi di habitat sono desunte dal lavoro di ARPA Ingegneria Ambientale relativo alla georeferenziazione degli habitat di interesse comunitario all’interno del perimetro dei SIC e delle ZPS, svolto su incarico della Regione Emilia-Romagna e dalla carta della vegetazione del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

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Tab. B.1.1 – Matrice teorica valutazione impatti sistema idrogeomorfologico FATTORI DI IMPATTO VALUTAZIONE IMPATTO

SISTEMA IDROGEOMORFOLOGICO

nchive Calanchi Scarpate IMPATTO Idrografia Pedologia Elementi di idrici art.28 Clivometria PUNTEGGIO POTENZIALE dissesto (frane Aree cala Zone tutela corpi attive e quiescenti)

Attività puntuali N B N N N N B N

Silvicoltura N A + B + + + + +

Colture a rotazione B M N B N A M M (seminativi)

Colture specializzate B M N B N A M M

Prati stabili N N N N + + + +

Allevamenti N N N N N N A A

Spandimenti N N N N N A A A

Aziende biologiche // // // // // + + +

Istituti faunistici N N N N N N N N

Cave A A A A A A A A

Impianti agroindustriali N N N N N N A A

Agriturismi N N N N N N N N

Fattorie didattiche N N N N N N N N

Emittenza radiotelevisa N N N N N N N N

Rete AT - MT N N N N N N N N

Urbanizzazione A A A A A A A A

Qualità corsi acqua N N N N N N N N

Laghetti artificiali M N N M N A + N

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Tab. B.1.2 – Matrice teorica valutazione impatti sistema idrogeomorfologico: attribuzione del livello di impatto potenziale

FATTORI DI VALUTAZIONE IMPATTO IMPATTO SISTEMA IDROGEOMORFOLOGICO

ologico

idogeomorf Calanchi Scarpate IMPATTO Idrografia Pedologia Elementi di idrici art.28 Clivometria potenziale sul sistema PUNTEGGIO POTENZIALE dissesto (frane Attributo livello di impatto Aree calanchive Zone tutela corpi attive e quiescenti)

Attività puntuali 1 N (0) B (1) B (1) N (0) N (0) N (0) B (1) N (0) 3

1 N (0) B (1) N (0) N (0) N (0) N (0) B (1) N (0) 2

Silvicoltura -2 N (0) A + (3) B (1) + (-2) + (-2) + (-2) + (-2) + (O) -11

Colture a 2 B (1) M (2) N (0) B (1) N (0) A (3) M (2) M (2) 11 rotazione (seminativi)

Colture 2 B (1) M (2) N (0) B (1) N (0) A (3) M (2) M (2) 11 specializzate

Prati stabili -1 N (0) N (0) N (0) N (0) + (-1) + (-2) + (-2) + (-1) -6

Allevamenti 1 N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) A (3) A (3) 6

Spandimenti 2 N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) A (3) A (3) A (3) 9

Aziende -2 // // // // // + (-3) + (-3) + (-3) -9 biologiche

Istituti faunistici 0 N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) 0

Cave 3 A (3) A (3) A (3) A (3) A (3) A (3) A (3) A (3) 24

Impianti 1 N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) A (3) A (3) 6 agroindustriali

Agriturismi 0 N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) 0

Fattorie 0 N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) 0 didattiche

Emittenza 0 N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) 0 radiotelevisa

Rete AT - MT 0 N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) 0

Urbanizzazione 3 A (3) A (3) A (3) A (3) A (3) A (3) A (3) A (3) 24

Qualità corsi 0 N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) N (0) 0 acqua

Laghetti artificiali 1 M (2) N (0) N (0) M (2) N (0) A (3) + (-2) N (0) 5

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Dalla lettura di Tabella B.1.2 emergono le seguenti considerazioni sulle tipologie di attività antropiche:

Tipo di attività antropica Classe Indirizzi Cave 3 impatto massimo Presenza in aree SIC da evitare o Urbanizzazione contenere - limitare Colture a rotazione 2 impatto forte Presenza in aree SIC da contenere Colture specializzate Spandimenti Attività puntuali 1 impatto limitato // Allevamenti Impianti agroindustriali Laghetti artificiali Istituti faunistici 0 impatto nullo // Agriturismi Fattorie didattiche Emittenza radiotelevisa Rete AT – MT Qualità corsi d’acqua Prati stabili –1 impatto positivo Presenza in aree SIC da incentivare Silvicoltura -2 impatto migliorativo Presenza in aree SIC da incentivare – Aziende biologiche massimizzare (i sistemi coltivati ricadenti negli ambiti dei SIC costituiscono luogo preferenziale per l’applicazione dell’agricoltura ambientale, biologica ed integrata e della utilizzazione forestale)

B.2 Attività antropiche presenti nel sito Gli elementi caratterizzanti l’attività antropica presente nel SIC sono stati evidenziati e cartografati nella Tavola B1 Carta dell’attività antropica. La carta riassume e dà conto di tutti gli aspetti generati dall’attività umana che, come tale, può essere elemento di vulnerabilità. Le attività antropiche presenti sul sito, oggetto della presente relazione, sono valutate solo per i Comuni di Portico e San Benedetto, Premilcuore e Santa Sofia; il Comune di Bagno di Romagna, su cui ricade parte del SIC, non verrà analizzato in merito a tali attività in quanto autonomamente si dedicherà alla predisposizione del proprio PSC, di conseguenza in fase di redazione del Piano strutturale verranno analizzati e valutati gli elementi caratterizzanti il sito e tra questi anche gli aspetti inerenti possibili elementi di vulnerabilità. I vari aspetti considerati, per i Comuni sopra elencati, hanno riguardato: · sistema delle aree agricole (nella suddivisione colture a rotazione, colture specializzate, prati stabili): il sito è interessato, in misura maggiore, da prati stabili (673 ha) e, in minima parte, da colture a rotazione o seminativi (34 ha), entrambi distribuiti uniformemente su tutto il SIC; la percentuale di prati stabili rispetto l’estensione superficiale del sito è pari al 6,74%, mentre quella delle aree a seminativi è dello 0,34%; · spandimenti e allevamenti: del territorio complessivo del SIC, la zona inclusa nel Comune di Premilcuore comprende la quasi totalità delle aree soggette a spandimento (147,5 ha su 149,4 ha complessivi), che corrisponde in percentuale all’1,5%; sulle aree di spandimento sono inoltre ubicati 4 allevamenti, di cui tre di bovini ed uno a tipologia mista: suini (SU), bovini (BO), equini (EQ) ed avicoli (AV);

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· silvicoltura (piani di assestamento forestale): l’area interessata da piani di assestamento forestale è piuttosto limitata (9 ha circa) ed investe il sito per una percentuale irrisoria, pari allo 0,09%; · aziende biologiche: due le aree del sito su cui ricadono aziende biologiche, una ubicata nel Comune di Premilcuore in zona Castel dell’Alpe, con estensione pari a 9,3 ha, l’altra nel Comune di Santa Sofia in località Fiumari, con estensione pari a 19 ha; tali aziende occupano una quota superficiale del sito pari allo 0,28%; · cave: si rileva la completa assenza di cave; · attività produttive puntuali: per attività puntuali si intendono tutte le attività produttive di tipo agricolo presenti sul territorio provinciale: impianti agroindustriali (macelli, salumifici, mangimifici, zuccherifici, cantine, distillerie, molini, caseifici, disidratatori, frantoi, ortofrutta e frigoconservazione, trasformazione ortofrutta), agriturismi, aziende e fattorie didattiche; sulla superficie del SIC si rileva la completa assenza di tutte le attività produttive sopra elencate; · attività impattanti puntuali: per attività impattanti si intendono tutte le attività antropiche presenti sul territorio provinciale che possono essere causa di vulnerabilità: pozzi, sorgenti, centrali di potabilizzazione, serbatoi (interrati o a terra, pensili), discariche, inceneritori, aziende di recupero e/o smaltimento di rifiuti; all’interno del SIC si rileva la presenza di quattro sorgenti di drenaggio di captazione superficiale e di tre serbatoi interrati o a terra; · emittenza radiotelevisa: non sono presenti antenne radio-televisive; · rete alta e media tensione: la rete di media tensione attraversa il SIC in corrispondenza del Comune di Portico, per 1.663 metri di estensione complessiva, del Comune di Santa Sofia, per 5.363 metri, e del Comune di Premilcuore, per 10.337 metri; in totale quindi il SIC risulta attraversato dalla rete di MT per 17.363 metri; · urbanizzazione: le aree urbanizzate all’interno del SIC sono diverse e tutte ubicate nel Comune di Premilcuore; nello specifico sono: attrezzature esistenti (1.009 mq), attrezzature di progetto (21.874 mq), residenziale esistente (8.592 mq), residenziale di progetto (962,8 mq), produttivo esistente (7.194,8 mq), terziario esistente (11.910,3 mq), terziario di progetto (6.246 mq), parcheggi di progetto (3.869,5 mq), verde pubblico di progetto (39.853 mq) e verde privato (7.997,4 mq); la superficie totale coperta da urbanizzazione è pari a 10,95 ettari (0,11% della superficie del SIC); · istituti faunistici: il SIC non è interessato da istituti faunistici; · qualità dei corsi d’acqua: si intende la qualità calcolata secondo quanto previsto dal Decreto Legislativo 152/99, relativo agli obiettivi da perseguire per tutelare i corpi idrici dall’inquinamento. La rete di monitoraggio dei corpi idrici superficiali presenta una stazione di rilevamento sul lago di Ridracoli (la stazione è denominata invaso di Ridracoli); la qualità del corso d’acqua risulta determinata attraverso l’utilizzo del parametro “stato ecologico dei corsi d’acqua (SECA)”. Lo stato ecologico dei corpi idrici superficiali è l’espressione della complessità degli ecosistemi acquatici, della natura fisica e chimica delle acque e dei sedimenti, delle caratteristiche del corpo idrico e della struttura fisica del corpo idrico, considerando prioritario lo stato degli elementi biotici dell’ecosistema. Gli elementi chimici che saranno considerati per la definizione dello stato ecologico saranno, a seconda del corpo idrico, i prametri chimici e fisici di base relativi al bilancio dell’ossigeno ed allo stato trofico. Per il corpo idrico monitorato in corrispondenza dell’invaso di

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Ridracoli, i valori degli elementi della qualità biologica mostrano bassi livelli di alterazioni derivanti dall’attività umana, e si discostano solo leggermente da quelli normalmente associati allo stesso ecotipo in condizioni non disturbate. Il dato relativo allo stato ecologico si riferisce al biennio 2001-2002; · laghetti artificali: si rileva la presenza di due laghetti artificiali.

Sulla base dell’analisi effettuata, le attività antropiche presenti nel sito risultano essere poco impattanti: per quanto riguarda il sistema delle aree agricole la diffusione sul sito è percentualmente poco rilevante (7,08%), inoltre quasi tutte queste aree sono destinate a prati stabili; anche gli spandimenti non hanno una forte incidenza (1,5% rispetto la superficie del SIC), così come i piani di assestamento forestale (che riguardano lo 0,09% della superifice del SIC), le aziende biologiche (0,28%) e le aree urbanizzate (0,11%). La rete di media tensione è presente invece per un tratto considerevole, pari a circa 17 km.

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Tab. B.2.1 – Quantificazione fattori di impatto presenti nel SIC FATTORI DI IMPATTO PRESENZA

Numero presenze Estensione Presenza % rispetto al territorio del SIC

Colture a rotazione 34 ha 0,34%

Colture specializzate nessuna

Prati stabili 673 ha 6,74%

Spandimenti 149,4 ha 1,5%

Allevamenti 4 (3 tipo BO, 1 tipo misto BO, SU, EQ, AV)

Silvicoltura 9 ha 0,09%

Aziende biologiche 28,3 ha 0,28%

Cave nessuna

Attività produttive puntuali

Impianti agroindustriali nessuno

Agriturismi nessuno

Fattorie didattiche nessuna

Attività impattanti puntuali 4 sorgenti BN

3 serbatoi BN

Emittenza radiotelevisa nessuna

Rete alta tensione (AT) e MT 17.363 m media tensione (MT)

Urbanizzazione 10,95 ha 0,11%

Istituti faunistici nessuno

Qualità corsi acqua buona

Laghetti artificiali 2

28 PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

B.3 Conclusioni valutative dello stato di fatto Data la numerosa casistica di attività puntuali e la difficoltà di prevedere per ognuna di esse i relativi impatti generati, si è scelto di non riportare nella matrice teorica l’impatto prodotto, ma di valutare lo stesso solo nella matrice applicativa (Tabella B.3.1). Il percorso metodologico seguito è consistito nel sovrapporre agli habitat dello studio di ARPA ed alla Carta della vegetazione del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi i fattori di impatto, in modo da identificare le tipologie vegetali interessate ed evidenziare così le criticità presenti. Si rileva che sugli habitat dello studio di ARPA non sono presenti attività antropiche, di conseguenza non è stata prodotta la relativa matrice di valutazione degli impatti sul sistema habitat.

Gli aspetti problematici emersi sono: · la vegetazione forestale nel suo insieme (vegetazione forestale montana, vegetazione forestale submontana e collinare, vegetazione forestale igrofila a latifoglie, vegetazione arbustiva e pratense montana, submontana e collinare) interessata da diverse attività antropiche; quelle maggiormente impattanti, rappresentate da seminativi, spandimenti e urbanizzato, insistono su tutte le tipologie di vegetazione, sia forestale che arbustiva/pratense; si riscontra inoltre la presenza di laghetti artificiali che interessano la vegetazione forestale submontana e collinare; · la compromissione delle aree destinate a prati, arbusteti erbosi e pascoli, dovuta alla presenza di seminativi, aree di spandimento, zone urbanizzate e allevamenti; per contro la presenza di aziende biologiche è invece un elemento positivo.

A questi aspetti vanno poi aggiunte: · le perturbazioni di tipo antropico ed in particolare il disturbo diretto ed indiretto dovuto all'attività venatoria (anche bracconaggio), all’escursionismo ed alle attività di arrampicata; · la ristrutturazione degli edifici non compatibile con la permanenza dei chirotteri (chiusura completa dei sottotetti, impiego di sostanze tossiche nel trattamento delle parti in legno, etc.).

29 PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

Tab. B.3.1 – Matrice valutazione impatti sistema vegetazione

FATTORI DI TIPO VEGETAZIONE IMPATTO

montana Seminativi idogeomorfologico potenziale sul sistema igrofila a latifoglie Superfici artificiali pratense montana, Vegetazione forestale Vegetazione forestale Vegetazione forestale Attributo/livello di impatto submontana e collinare submontana e collinare Vegetazione arbustiva e Invasi artificiali e laghetti Attività puntuali 1 X

1 X

Silvicoltura -2 X X

Colture a 3 X X X X X X rotazione (seminativi)

Colture 3 specializzate

Prati stabili -1 X X X X X X

Allevamenti 1 X

Spandimenti 2 X X X X X X

Aziende -2 X X X X X biologiche

Istituti faunistici 0

Cave 3

Impianti 1 agroindustriali

Agriturismi 0

Fattorie 0 didattiche

Emittenza 0 radiotelevisa

Rete AT - MT 0 X X X X X X X

Urbanizzazione 3 X X X X

Qualità corsi 0 acqua

Laghetti 2 X artificiali

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C Relazione di Incidenza del Piano

C.1 Obiettivi generali dei PSC Il SIC IT 4080003 Monte Gemelli, Monte Guffone interessa i Comuni di Portico di Romagna e San Benedetto, Premilcuore, Santa Sofia, Bagno di Romagna. Il Comune di Portico di Romagna e San Benedetto ha elaborato il Piano Strutturale Comunale (PSC) in forma associata con i Comuni di Modigliana, Dovadola, Rocca San Casciano e Tredozio (a cui si rimanda per ogni eventuale approfondimento), mentre i Comuni di Premilcuore e Santa Sofia hanno elaborato il PSC in forma associata con i Comuni di Predappio, Civitella, Galeata, e Meldola (a cui si rimanda per ogni eventuale approfondimento), in modo da garantire maggiore efficienza operativa attraverso la gestione associata di funzioni e servizi, insieme ad una migliore efficacia con il coordinamento delle politiche e delle azioni. Tali PSC sono stati redatti all’interno del P.T.C.P., secondo la convenzione stipulata tra la Provincia e i Comuni interessati.

La relazione di incidenza sui SIC in esame viene condotta esclusivamente in rapporto alle scelte di piano dei Comuni di Portico e San Benedetto, Premilcuore e Santa Sofia in quanto il Comune di Bagno di Romagna si dedicherà autonomamente alla predisposizione del proprio PSC, e di conseguenza in fase di redazione del Piano strutturale verranno analizzati e valutati gli elementi caratterizzanti il sito e tra questi anche gli aspetti inerenti a possibili elementi di vulnerabilità.

Per valutare correttamente quali obiettivi e strategie presenti nel SIC possono costituire fattori di incidenza sul sito considerato, si è proceduto per prima cosa ad elencare tutti gli obiettivi presenti nel PSC, associando ad ognuno di essi una prima valutazione, relativa alla presenza o previsione di quello specifico obiettivo all’interno del SIC. Questo ha permesso di distinguere e valutare le scelte che producono effetti diretti dalle scelte che producono effetti indiretti. Gli effetti diretti sono legati alla realizzazione di opere e progetti interni al SIC, gli effetti indiretti sono invece connessi a una scelta previsionale.

COMUNE DI PORTICO E SAN BENEDETTO

Obiettivi Azioni Presenza e previsione nel SIC

Potenziamento e Ammodernamento strada provinciale n.129 Modigliana – Rocca San Nessuna adeguamento della Casciano viabilità e Ammodernamento e asfaltatura strada provinciale n.20 Modigliana – Tredozio Nessuna miglioramento - San Benedetto in Alpe – Marradi dell’accessibilità: il Ammodernamento strada provinciale n.20 Modigliana – Confine Ravenna Nessuna sistema delle infrastrutture Miglioramento e adeguamento viabilità comunale interna ed esterna Possibile previsione Tutela della fascia Invasi collinari ad uso irriguo per il sostegno dell’agricoltura Possibile previsione collinare e dell’ambito Creazione parchi fluviali Nessuna fluviale: la creazione dei parchi fluviali e il parco nazionale delle foreste casentinesi

31 PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

Il potenziamento e il Realizzazione aree turistiche di contesto ambientale e rurale - strutture Possibile previsione miglioramento della ricettive con forme di utilizzo legate all’alta collina, ai suoi prodotti ed alle qualità insediativa peculiarità dei suoi luoghi della funzione turistica Distribuzione delle Previsione di asili nido nella vallata del Montone Nessuna attrezzature e dei Localizzazione scuola media superiore e/o centro per la formazione Nessuna servizi per la professionale collettività di valenza Integrazione con il sistema universitario (campus estivi o specializzazioni post Nessuna locale e – laurea) sovracomunale: la dotazione di servizi e il Miglioramento offerta qualitativa dei complessi scolastici (laboratori, mense, Nessuna loro dimensionamento biblioteche, spazi all’aperto, parcheggi) nei nuovi PSC Previsione di servizi specialistici a fasce di popolazione in difficoltà Nessuna Potenziamento strutture socio – assistenziali Nessuna Realizzazione di centri diurni per anziani a livello comunale Nessuna Qualificazione del presidio sanitario di pronto intervento Nessuna Completamento servizi di prevenzione di base a livello comunale Nessuna Completamento servizi territoriali per vallata ambulatori pediatrici e Nessuna telemedicina Localizzazione di biblioteche, archivi e musei in strutture adeguate Nessuna Le politiche abitative: Aumento della popolazione residente Nessuna attività edilizia e Qualificazione e diversificazione offerta abitativa anche con previsione di Nessuna mercato abitativo offerta turistica Risposte efficaci al bisogno sociale Nessuna Previsione abitativa stimata intorno ai 87 alloggi Nessuna Previsione di nuovi ambiti per insediamenti residenziali Nessuna Adeguamento insediamenti consolidati Nessuna Interventi di riqualificazione dei tessuti esistenti Nessuna Previsione di ambiti misti a destinazione turistico – residenza Nessuna Promozione in zone di pregio paesaggistico di interventi edilizi di qualità Nessuna Destinazione di una quota della previsione residenziale a E.R.P. Nessuna Le strategie di Previsione di nuovi ambiti per insediamenti produttivi Nessuna sviluppo economico e Adeguamento e/o riqualificazione di aree produttive esistenti Nessuna la pianificazione Sfruttamento di energie rinnovabili a scopo didattico, creazione di un parco Possibile previsione commerciale eolico unitamente al territorio del Comune di Tredozio Sistema logistico Polarizzazione aree produttive attorno a infrastrutture ad elevata accessibilità Nessuna Le politiche agricole e Ampliamento delle zone per aziende agricole con produzioni specializzate Nessuna ambientali: il territorio Rafforzamento filiera di produzione agroalimentare e prima trasformazione Nessuna rurale, identità e dei prodotti relazioni con l’urbano Integrazione nelle aree rurali della funzione produttiva con il turismo rurale e Possibile previsione l'agriturismo Utilizzazione a fini turistici del patrimonio edilizio storico diffuso in territorio Possibile previsione rurale Fruizione turistica delle strade vicinali Possibile previsione Riqualificazione degli ambiti fluviali e lacustri con possibilità di fruizione in Nessuna circuiti di turismo naturalistico Creazione e ampliamento dei parchi fluviali Possibile previsione Attivazione aree di valorizzazione ambientale e naturalistica nell’Azienda Nessuna Montebello Delocalizzazione in aree idonee o dismissione degli allevamenti industriali Possibile previsione avicoli e suinicoli esistenti Le politiche storico – Recupero e riuso di aree dismesse e organismi edilizi degradati Possibile previsione culturali Qualificazione degli spazi pubblici aperti (piazze, etc.) Nessuna Predisposizione studi e censimenti per l'aggiornamento e l'analisi dettagliata Nessuna del centro storico Predisposizione studi e censimenti per l'aggiornamento e l'analisi dettagliata Possibile previsione degli edifici sparsi in territorio rurale

32 PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

Dalla tabella di presentazione di tutti gli obiettivi del PSC del Comune di Portico e San Benedetto non risulta nel breve periodo la presenza di politiche e obiettivi di realizzazione delle strategie delineate nella Relazione del Piano. Il PSC non produce quindi effetti diretti sul SIC, ma solo effetti indiretti.

33 PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

COMUNE DI PREMILCUORE

Politiche Obiettivi Presenza e previsione nel SIC

Potenziamento e S.P.3 – Adeguamento stradale nel tratto Ponte Fantella - Cannetole Nessuna adeguamento della S.P.3 – Allargamento ponte in loc. Gunetta Nessuna viabilità e S.P.3 – Allargamento e messa a norma del tratto Cannetole e Premilcuore Nessuna miglioramento dell’accessibilità Previsione di spazi per parcheggi pubblici a servizio del centro storico di Nessuna Premilcuore in loc. via Roma e in loc. Pieve e collegamento mediante passerella sul fiume Previsione di percorsi ciclopedonali nell’abitato di Premilcuore (Marciolame Nessuna – Balducce) Rifacimento del ponte e allargamento S.C. del tratto Premilcuore – Val Nessuna d’abete Realizzazione del ponte delle Piane (Premilcuore) Nessuna Le dotazioni attuali Organizzazione centro diurno per anziani presso la sede della Misericordia Nessuna di strutture sanitarie Mantenimento dei servizi esistenti sia residenziali che ambulatoriali – Nessuna e servizi socio Premilcuore assistenziali Potenziamento dell’area ludico – sportiva in loc. Fontanalda Nessuna In fase realizzazione il museo della sanità Nessuna In fase realizzazione l’allestimento e l’organizzazione dell’archivio storico Nessuna comunale In fase realizzazione l’allestimento e l’organizzazione della biblioteca Nessuna comunale Strutture di Attuare le previsioni di COC e adeguamento alle normative di settore Nessuna protezione civile mediante l’ampliamento degli spazi del COC già previsto nella sede adiacente le strutture sanitarie - Premilcuore Le politiche agricole Trasformazione del macello comunale di Premilcuore come laboratorio per Nessuna e ambientali la lavorazione della carne Fruizione turistica delle strade vicinali: Camposonaldo - Premilcuore Nessuna Recupero per una fruizione storico - turistica della strada comunale Possibile previsione denominata via Fiorentina da Premilcuore a Giumella, finalizzata anche alle politiche del Parco Nazionale Riqualificazione degli ambiti fluviali con possibilità di fruizione in circuiti di Possibile previsione turismo naturalistico Le strategie di Estensione della superficie commerciale non alimentare nel Palazzo Nessuna sviluppo economico Briccolani Prevedere l’insediamento di strutture di vendita annesse alle attività Possibile previsione produttive (intendendo anche quelle zootecniche) Le politiche storico – Recupero e riuso dell’area dismessa dell’ex macello comunale da destinare Nessuna culturali a struttura magazzino e vendita di prodotti tipici Recupero delle mura portanti del centro storico di Premilcuore Nessuna Recupero e riuso degli edifici pubblici posti nel centro storico di Premilcuore Nessuna dei quali è già in atto una programmazione: torre civica, Municipio e aperti del centro Predisposizione studi e censimenti per l'aggiornamento e l'analisi Possibile previsione dettagliata degli edifici sparsi in territorio rurale Predisposizione studi e censimenti per l'aggiornamento e l'analisi Nessuna dettagliata del centro storico Altre politiche e Valorizzazione di siti di particolare interesse storico e naturalistico (siti Possibile previsione strategie fortificati e emergenze naturali) caratterizzanti il territorio

Dalla tabella di presentazione di tutti gli obiettivi del PSC del Comune di Premilcuore non risulta nel breve periodo la presenza di politiche e obiettivi di realizzazione delle strategie delineate nella Relazione del Piano. Il PSC non produce quindi effetti diretti sul SIC, ma solo effetti indiretti.

34 PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

COMUNE DI SANTA SOFIA

Obiettivi Azioni Presenza e previsione nel SIC

Potenziamento e Realizzazione circonvallazione dell’abitato di Santa Sofia Nessuna adeguamento della Miglioramento della strada denominata “Bracina” collegamento Corniolo – Possibile previsione viabilità e Fiumicello miglioramento Miglioramento della strada Camposonaldo- Fantella - Premilcuore Nessuna dell’accessibilità Miglioramento della S.P. intervalliva dalla Vallata del Rabbi (Premilcuore) a Nessuna Rocca S. Casciano Miglioramento stradale in loc. “Raggio” nella S.P. di Spinello Nessuna Previsione di spazi per parcheggi pubblici a servizio dei centri abitati nelle Nessuna zone del macello, di ca’ di ladri, ex casa del fascio e presso l’abitato di Corniolo; potenziamento del parcheggio del cimitero del capoluogo e del piazzale Carlo Marx Adeguamento, miglioramento dei tronchi stradali per garantire una più Possibile previsione elevata sicurezza e accessibilità in via Giovanni XXIII, Spinello lago, Corniolo – S. Martino e Ca’ di Bico Valutare la realizzazione di rotatorie nei due accessi principali dell’abitato di Nessuna Santa Sofia, loc. Pastorale e loc. piazzale Carlo Marx Previsione di percorsi ciclopedonali di collegamento tra l’area del parco Nessuna fluviale e l’abitato di S. Sofia La distribuzione Previsione di Asilo Nido anche in forma associata nella valle del Bidente in Nessuna delle attrezzature e loc. Santa Sofia zona macello pubblico (30/40 posti) dei servizi per la Integrazione con il sistema universitario locale attraverso spazi da destinare Nessuna collettività di valenza a campus estivi o per specializzazioni post – laurea in loc. Capaccio – locale e Santa Sofia - Ridracoli sovracomunale - Miglioramento dell’offerta qualitativa dei complessi scolastici (palestre, Nessuna servizi socio laboratori, mense, biblioteche, spazi all’aperto, parcheggi) mediante assistenziali - sanità l’accorpamento di plessi scolastici presso l’Istituto comprensivo di Santa - sport cultura e Sofia tempo libero - protezione civile Miglioramento della viabilità di accesso all’Edificio sede dell’Istituto Nessuna comprensivo di Santa Sofia Miglioramento degli spazi esterni all’Edificio del fabbricato dell’attuale Nessuna scuola elementare di Santa Sofia Risanamento dell’edificio scolastico di Corniolo Nessuna Le dotazioni attuali Realizzazione di centro di aggregazione diurno a livello comunale Nessuna di strutture sanitarie Completezza dei servizi di prevenzione di base a livello Comunale del Nessuna e servizi socio Distretto Nefetti già presenti nel Piano sanitario assistenziali Adeguamento e messa a norma della piscina di Santa Sofia Nessuna Sistemazione e potenziamento del campo sportivo esistente Nessuna Potenziamento di impianti sportivi non di base, localizzati in zone Nessuna compatibili con la residenza, calcetto e campi da tennis nella zona cimitero Previsione di un auditorium ex teatro Mentore (300 posti) Nessuna Ampliamento e miglioramento del museo per Fondazione Moreni Nessuna Strutture di Attuare le previsioni di COM nelle aree adeguate e nei rispetti della Nessuna protezione civile normativa di settore (piazzale Carlo Marx) Attuare le previsioni di COC nelle aree adeguate e nei rispetti della Nessuna normativa di settore Indicazioni generali Privilegiare interventi di riqualificazione dei tessuti esistenti per residenza e Nessuna inerenti le politiche servizi alla residenza: Area Mille luci (programma d’area), lo stralcio del abitative delle PRU area ex tipografico, percorso nel Parco della Resistenza amministrazioni Previsione di ambiti misti a destinazione turistico – residenziali mediante la Nessuna comunali localizzazione di un albergo (per 60 camere) nell’area di crescita n.1 posta a SUD Destinazione di una quota della previsione residenziale a E.R.P nelle aree Nessuna di crescita residenziale perimetrate Abitati da consolidare: Corniolo e Tre fonti Nessuna Le politiche agricole Rafforzamento della filiera di produzione agroalimentare e prima Nessuna e ambientali trasformazione dei prodotti, mediante l’ampliamento del macello di Santa Sofia

35 PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

Le politiche agricole Fruizione turistica delle strade vicinali: Camposonaldo - Premilcuore Nessuna e ambientali Valorizzazione della rete sentieristica dei tre Comuni dell’alto Bidente Possibile previsione Delocalizzazione in aree idonee o dismissione degli allevamenti industriali Nessuna avicoli esistenti e dell’Agrofertil Riqualificazione degli ambiti fluviali e lacustri con possibilità di fruizione in Nessuna circuiti di turismo naturalistico, mediante la realizzazione del parco fluviale di Santa Sofia e dell’area di Corniolo Individuazione di area idonea per organizzare una discarica per inerti Nessuna Realizzazione di un depuratore o di un collettore della vallata del Bidente Nessuna (Progetto ATO) Riorganizzazione della rete fognaria Nessuna Le strategie di Previsione di nuovi ambiti per insediamenti produttivi in zone facilmente Nessuna sviluppo economico urbanizzabili, geologicamente e fisicamente idonee, preferibilmente prossime agli insediamenti produttivi esistenti, sufficientemente distanti da centri abitati e in localizzazioni tali da non congestionare ulteriormente le principali arterie di traffico. E’ confermata la scelta di accorpamento nuove aree artigianali come indicato nella cartografia ricadente nel Comune di Galeata Organizzazione di galleria commerciale nel “Borgo” e in Piazza Garibaldi Nessuna Le politiche storico – Qualificazione degli spazi pubblici aperti: Piazza Matteotti, piazza Mortani, Nessuna culturali Corte comunale, via Gentili e piazze di Biserno, Spinello, Camposonaldo e Corniolo Predisposizione studi e censimenti per l'aggiornamento e l'analisi Nessuna dettagliata del centro storico E in fase di elaborazione l’incarico affidato dall’Unione dei Comuni per lo Nessuna svolgimento dell’incarico inerente i Comuni di Santa Sofia, Galeata e Civitella di Romagna Predisposizione studi e censimenti per l'aggiornamento e l'analisi Possibile previsione dettagliata degli edifici sparsi in territorio rurale Predisposizione studi e censimenti per l'aggiornamento e l'analisi Nessuna dettagliata del centro storico

Dalla tabella di presentazione di tutti gli obiettivi del PSC del Comune di Santa Sofia non risulta nel breve periodo la presenza di politiche e obiettivi di realizzazione delle strategie delineate nella Relazione del Piano. Il PSC non produce quindi effetti diretti sul SIC, ma solo effetti indiretti.

36 PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

C.2 Altri strumenti di pianificazione vigenti sul SIC (piani settoriali) La valutazione delle ricadute delle scelte operate dal Piano sul SIC deve essere completata attraverso l’analisi dei piani settoriali esistenti, in modo da pervenire ad una valutazione congiunta e globale delle ricadute di essi sul sito. L’analisi degli strumenti di pianificazione settoriale attualmente presenti ha riguardato: · Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (P.I.A.E.), approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 12509/22 del 19 febbraio 2004: il Piano non individua all’interno del SIC nessuna area adibita all’attività estrattiva. · Piano Provinciale di gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali, Documento Preliminare, approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 41168/250 del 3 giugno 2003 e n.39901/99 del 18 maggio 2004: il Piano non prevede all’interno del SIC la localizzazione di nuovi impianti di smaltimento rifiuti (discariche e/o inceneritori, impianti di compostaggio). · Piano Provinciale di Localizzazione dell’Emittenza Radio televisa (P.P.L.E.R.), adottato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 74 del 27 aprile 2004: il Piano non individua all’interno del perimetro del SIC nessun nuovo sito idoneo per l’emittenza radiotelevisiva. · Piano Faunistico-Venatorio Provinciale (P.F.V.P.): il SIC ricade all’interno del Comprensorio Omogeneo D, le cui finalità gestionali sono rivolte esclusivamente alla fauna ungulata e conseguentemente al potenziamento delle dotazioni ambientali specifiche per tale superordine tramite operazioni silviculturali consistenti nel mantenimento di ambienti di transizione tra coltivi e boschi, nella creazione di difformità di struttura all’interno delle aree boscate e impiego di essenze con frutti eduli nei rimboschimenti degli ex coltivi. La gestione dell’area in esame è attualmente a carico del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Dal Piano non vengono evidenziati impatti sul SIC.

37 PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

C.3 Valutazione degli effetti su obiettivi e strategie L’insieme delle strategie di sviluppo e degli obiettivi presenti sia nel PSC che nei Piani settoriali devono essere valutate rispetto alle possibili ricadute sul SIC.

C.3.1 Valutazione dei Piani settoriali La valutazione dei piani settoriali viene realizzata attraverso la tabella rappresentata di seguito, in cui la scelta di ogni piano viene messa a confronto con gli habitat presenti, in modo da definire la corrispondente incidenza, secondo una delle categorie sotto riportate.

TIPO INCIDENZA DESCRIZIONE Incidenza nulla Probabilità che un piano o progetto ha di produrre effetti nulli (Nulla) sull’integrità di un sito Natura 2000 Incidenza significativa Probabilità che un piano o progetto ha di produrre effetti sull’integrità di (S) un sito Natura 2000 Incidenza negativa Possibilità di un piano o progetto ha di incidere significativamente su un (N) sito Natura 2000, arrecando effetti negativi all’integrità del sito, nel rispetto degli obiettivi della Rete Natura 2000 Incidenza positiva Possibilità di un piano o progetto ha di incidere significativamente su un (P) sito Natura 2000, non arrecando effetti negativi all’integrità del sito, nel rispetto degli obiettivi della Rete Natura 2000

L’analisi degli strumenti di pianificazione settoriale presenti nella Provincia di Forlì- Cesena, così come descritto al paragrafo C.2, ha messo in luce la mancanza di previsioni per il SIC in oggetto, non si evidenziano quindi interazioni dei piani settoriali esaminati con gli habitat presenti.

C.3.2 Valutazione del PSC La valutazione dei PSC viene fatta sulle scelte la cui realizzazione è interna al SIC (effetti diretti) e sulle scelte previsionali (effetti indiretti). Quindi nella metodologia di valutazione impostata, gli obiettivi dei PSC identificati come “Presente” rappresentano le scelte che producono effetti diretti, mentre gli obiettivi identificati come di “Possibile previsione” rappresentano le scelte di previsione che generano effetti indiretti.

38 PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

PSC Comune di Portico e San Benedetto

Il PSC classifica il territorio del SIC come Area di valore naturale e ambientale (Art. A-17 L.R. 20/2000) (vedi Tavola B4 Classificazione e individuazione dei sistemi urbani territoriali).

Dalla tabella di presentazione di tutti gli obiettivi del PSC (paragrafo C.1) non risulta nel breve periodo la presenza di politiche e obiettivi di realizzazione delle strategie delineate nella Relazione del Piano. Il PSC non produce quindi effetti diretti sul SIC.

Le scelte potenziali di possibile previsione, che invece possono produrre effetti indiretti, vengono riassunte nella tabella sottostante, in cui i colori hanno il seguente significato:

scelte la cui realizzazione non comporta problemi per il SIC

scelte la cui realizzazione può comportare problemi per il SIC da valutare caso per caso

scelte la cui realizzazione comporta problemi per il SIC, da evitare

Obiettivi Azioni Presenza e previsione nel SIC

Potenziamento e Miglioramento e adeguamento viabilità comunale interna ed esterna Possibile previsione adeguamento della viabilità e miglioramento dell’accessibilità: il sistema delle infrastrutture Tutela della fascia Invasi collinari ad uso irriguo per il sostegno dell’agricoltura Possibile previsione collinare e dell’ambito fluviale: la creazione dei parchi fluviali e il parco nazionale delle foreste casentinesi Il potenziamento e il Realizzazione aree turistiche di contesto ambientale e rurale - strutture Possibile previsione miglioramento della ricettive con forme di utilizzo legate all’alta collina, ai suoi prodotti ed qualità’ insediativa della alle peculiarità dei suoi luoghi funzione turistica

Le strategie di sviluppo Sfruttamento di energie rinnovabili a scopo didattico, creazione di un Possibile previsione economico e la parco eolico unitamente al territorio del Comune di Tredozio pianificazione commerciale: Le politiche agricole e Integrazione nelle aree rurali della funzione produttiva con il turismo Possibile previsione ambientali: il territorio rurale e l'agriturismo rurale: identità e Utilizzazione a fini turistici del patrimonio edilizio storico diffuso in Possibile previsione relazioni con l’urbano territorio rurale Fruizione turistica delle strade vicinali Possibile previsione Creazione e ampliamento dei parchi fluviali Possibile previsione Delocalizzazione in aree idonee o dismissione degli allevamenti Possibile previsione industriali avicoli e suinicoli esistenti Le politiche storico – Recupero e riuso di aree dismesse e organismi edilizi degradati Possibile previsione culturali Predisposizione studi e censimenti per l'aggiornamento e l'analisi Possibile previsione dettagliata degli edifici sparsi in territorio rurale

39 PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

PSC Comune di Premilcuore

Il PSC classifica il territorio del SIC come Area di valore naturale e ambientale (Art. A-17 L.R. 20/2000) (vedi Tavola B4 Classificazione e individuazione dei sistemi urbani territoriali).

Dalla tabella di presentazione di tutti gli obiettivi del PSC (paragrafo C.1) non risulta nel breve periodo la presenza di politiche e obiettivi di realizzazione delle strategie delineate nella Relazione del Piano. Il PSC non produce quindi effetti diretti sul SIC.

Le scelte potenziali di possibile previsione che invece possono produrre effetti indiretti, vengono riassunte nella tabella sottostante, in cui i colori hanno il seguente significato:

scelte la cui realizzazione non comporta problemi per il SIC

scelte la cui realizzazione può comportare problemi per il SIC da valutare caso per caso

scelte la cui realizzazione comporta problemi per il SIC, da evitare

Obiettivi Azioni Presenza e previsione nel SIC

Le politiche agricole Recupero per una fruizione storico - turistica della strada comunale Possibile previsione e ambientali denominata via Fiorentina da Premilcuore a Giumella, finalizzata anche alle politiche del Parco Nazionale Riqualificazione degli ambiti fluviali con possibilità di fruizione in circuiti di Possibile previsione turismo naturalistico Le strategie di Prevedere l’insediamento di strutture di vendita annesse alle attività Possibile previsione sviluppo economico produttive (intendendo anche quelle zootecniche) Le politiche storico – Predisposizione studi e censimenti per l'aggiornamento e l'analisi Possibile previsione culturali dettagliata degli edifici sparsi in territorio rurale Altre politiche e Valorizzazione di siti di particolare interesse storico e naturalistico (siti Possibile previsione strategie fortificati ed emergenze naturali) caratterizzanti il territorio

40 PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

PSC Comune di Santa Sofia

Il PSC classifica il territorio del SIC come Area di valore naturale e ambientale (Art. A-17 L.R. 20/2000) (vedi Tavola B4 Classificazione e individuazione dei sistemi urbani territoriali).

Dalla tabella di presentazione di tutti gli obiettivi del PSC (paragrafo C.1) non risulta nel breve periodo la presenza di politiche e obiettivi di realizzazione delle strategie delineate nella Relazione del Piano. Il PSC non produce quindi effetti diretti sul SIC.

Le scelte potenziali di possibile previsione che invece possono produrre effetti indiretti, vengono riassunte nella tabella sottostante, in cui i colori hanno il seguente significato:

scelte la cui realizzazione non comporta problemi per il SIC

scelte la cui realizzazione può comportare problemi per il SIC da valutare caso per caso

scelte la cui realizzazione comporta problemi per il SIC, da evitare

Obiettivi Azioni Presenza e previsione nel SIC

Potenziamento e Miglioramento della strada denominata “Bracina” collegamento Corniolo – Possibile previsione adeguamento della Fiumicello viabilità e Adeguamento, miglioramento dei tronchi stradali per garantire una più Possibile previsione miglioramento elevata sicurezza e accessibilità in via Giovanni XXIII, Spinello lago, dell’accessibilità Corniolo – S. Martino e Ca’ di Bico Le politiche agricole Valorizzazione della rete sentieristica dei tre Comuni dell’alto Bidente Possibile previsione e ambientali Le politiche storico – Predisposizione studi e censimenti per l'aggiornamento e l'analisi Possibile previsione culturali dettagliata degli edifici sparsi in territorio rurale

41 PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

C.4 Misure di compensazione - Mitigazione I principali obiettivi di conservazione sono relativi alla conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario ed al mantenimento del mosaico ambientale con particolare riferimento ad alternanza di praterie e boschi con radura, aree marginali ed incolte, praterie, siti di riproduzione ed alimentazione.

Per quanto riguarda la mitigazione, le misure di conservazione individuate si possono riassumere in: · gestione naturalistica del bosco con particolare riguardo alle eventuali opere di forestazione e al mantenimento degli alberi morenti, morti o marcescenti di particolare importanza per le specie di vertebrati hole-depending e molte specie di insetti forestali; · conservazione dei castagneti evitando interventi colturali ed abbattimento di esemplari maturi (diametro di almeno 100 cm misurato a 130 cm da terra) sia viventi che disseccati, e prevedendo unicamente spollonatura e ripulitura del sottobosco finalizzati alla raccolta delle castagne; · gestione naturalistica delle praterie con ginepri volta ad evitarne l'evoluzione naturale verso densi cespuglieti. Sfalcio e trinciatura annuale delle praterie erbose (nel periodo 10/8 - 20/2), salvaguardia della piante di ginepro anche con rimozione diretta di vegetazione arbustiva e lianosa invasiva, uso ridotto o nullo di fitofarmaci e fertilizzanti chimici. In alternativa allo sfalcio, pascolo con densità di animali indicativamente non superiore a 1 UBA/ha; · conservazione delle praterie aride seminaturali con sfalcio e trinciatura annuale delle praterie (nel periodo 10/8 - 20/2) e limitazione della espansione dei cespuglieti (presenza non superiore al 20% della superficie dell'area). Uso ridotto o nullo di fitofarmaci e fertilizzanti chimici; · divieto di sfalcio delle aree prative utilizzate a scopo agricolo e delle aree marginali nel periodo da marzo a luglio; utilizzo di mezzi con barre falcianti ad altezza da terra superiore ai 10 centimetri, con utilizzo di barre di involo e con andamento centrifugo; · mietitura di cereali e medicai con utilizzo di barre di involo e con andamento centrifugo; · collocazione di cassette nido per favorire l'insediamento e la riproduzione di vertebrati forestali hole-depending (chirotteri, piccoli mammiferi arboricoli, passeriformi, strigiformi); · applicazione delle norme di protezione delle specie di flora e fauna protette ed estensione protezione alle specie rare e di valore conservazionistico (raccolta fiori, cattura insetti ed altri invertebrati per collezionismo); · mantenimento, gestione ed eventuale creazione di pozze adatte alla riproduzione di anfibi e invertebrati acquatici; · controllo bracconaggio (soprattutto ai danni del lupo); · conservazione e appropriata gestione di edifici e manufatti che ospitano o possono ospitare chirotteri anche di interesse comunitario; · limitazione accessi alle strade forestali ed altre strutture viarie; · riduzione del disturbo e regolamentazione attività antropiche con particolare riferimento alle aree di maggior interesse conservazionistico e/o con emergenze floro-faunistiche (per es. siti di nidificazione falco pellegrino e gufo reale); · promozione pratiche agricole a basso impatto ambientale.

È importante sottolineare alcune criticità che sono proprie del sito in esame quali i rimboschimenti effettuati anche in aree sensibili con presenza di habitat di interesse comunitario e conservazionistico (mesobrometi) e l’eccesso di strade forestali.

42 PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

Si rileva l’esistenza di un gap di conoscenze sul sistema floro-faunistico, che necessita di essere colmato nel tempo attraverso una mappatura degli habitat prioritari e la redazione di checklist delle componenti floro-faunistiche. Infine, si evidenzia che, fatta salva la conservazione delle emergenze di interesse comunitario e conservazionistico, gli ambienti in esame, per la loro peculiarità e scarsa diffusione sul territorio, dovrebbero essere lasciati alla loro naturale evoluzione.

43 PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

C.5 Ulteriori prescrizioni Comune di Portico e San Benedetto Come stabilito dalla Regione Emilia-Romagna nella Determinazione 8761 del 21 giugno 2006, acquisita al protocollo provinciale n. 52462 del 26 giugno 2006, relativa alla valutazione di incidenza del PSC del Comune di Portico e San Benedetto ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, determinazione espressa ai sensi e per gli effetti dell’art. 5 del DPR 357/97 e successive modificazioni e dell’art. 8 della L.R. 7/04, con la quale è stata approvata la valutazione di incidenza del suddetto PSC, opere ed interventi all’interno del SIC sono subordinati al rispetto delle seguenti prescrizioni: · sottoporre ad ulteriore procedura di Valutazione di incidenza le successive fasi di progettazione degli interventi che potrebbero avere un’incidenza sul SIC; · realizzare le fasi di cantiere e le eventuali manutenzioni in periodi stagionali di minore disturbo per la fauna escludendo i periodi più delicati per l’ecologia, come quello riproduttivo, e contenere il più possibile i tempi di realizzazione; · contenere al massimo le aree di cantiere e non interessare, neanche per il deposito temporaneo di materiali, eventuali habitat e siti di specie vegetali e animali di interesse comunitario; · ripristinare e riportare alle condizioni iniziali le aree di cantiere e l’eventuale viabilità di accesso; · realizzare interventi che garantiscano il migliore inserimento ambientale e paesaggistico possibile delle opere infrastrutturali; · privilegiare, dove possibile, gli interventi con tecniche di ingegneria naturalistica; · prevedere la gestione naturalistica dei boschi con particolare riguardo agli interventi di forestazione e al mantenimento degli esemplari arborei con cavità, morti o morenti, importanti siti di rifugio e nidificazione per molte specie di uccelli, chirotteri e insetti; · prevedere la gestione naturalistica delle praterie con ginepri e delle praterie aride seminaturali; · garantire la conservazione dei castagneti, evitando interventi colturali ed abbattimento di esemplari maturi (diametro di almeno 100 cm misurato a 130 cm da terra) sia viventi che disseccati, e prevedendo unicamente spollonatura e ripulitura del sottobosco finalizzati alla raccolta delle castagne; · prevedere l’installazione di cassette nido per favorire l’insediamento e la riproduzione di vertebrati forestali hole-depending (chirotteri, piccoli mammiferi arboricoli, passeriformi, strigiformi); · controllare le attività ricreative ed escursionistiche; · garantire l’applicazione delle norme di protezione delle specie di flora e fauna protette ed estendere la protezione alle specie rare e di valore conservazionistico (raccolta fiori, cattura insetti ed altri invertebrati per collezionismo); · localizzare, conservare ed eventualmente creare pozze adatte alla riproduzione di anfibi ed invertebrati acquatici; · garantire il controllo del bracconaggio con particolare riferimento al lupo; · conservare e gestire in modo appropriato gli edifici e manufatti che ospitano o possono ospitare chirotteri anche di interesse comunitario, impedendo la chiusura completa dei sottotetti, l’impiego di sostanze tossiche nel trattamento delle parti in legno, ecc.; · limitare gli accessi alle strade forestali e ad altre strutture viarie interne ai SIC/ZPS; · ridurre il disturbo e regolamentare le attività antropiche con particolare riferimento alle aree di maggior interesse conservazionistico e/o con emergenze floro- faunistiche (per esempio siti di nidificazione del falco pellegrino e del gufo reale);

44 PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

· promuovere pratiche agricole a basso impatto ambientale e, in particolare, le tecniche di agricoltura biologica; · realizzare le pratiche di sfalcio nelle aree agricole, in quelle prative e nelle aree marginali in periodo non pregiudizievole per la fauna, privilegiando le misure di precauzione volte a ridurne la mortalità come l’adozione della “barra d’involo”, procedendo in direzione centrifuga rispetto all’appezzamento, l’utilizzo della barra falciante ad un’altezza di almeno 15 cm dal suolo, il rilascio di piccole porzioni di coltura attorno ai nidi eventualmente individuati; · contrastare e prevenire l’inquinamento delle acque e dei suoli dovuto a scarichi di varia natura ed origine, reflui agricoli, dispersione di pesticidi e fertilizzanti in agricoltura; · favorire l’insediamento e la riproduzione della fauna vertebrata minore (chirotteri, rettili, anfibi).

Comune di Premilcuore Come stabilito dalla Regione Emilia-Romagna nella Determinazione 8760 del 21 giugno 2006, acquisita al protocollo provinciale n. 52462 del 26 giugno 2006, relativa alla valutazione di incidenza del PSC del Comune di Premilcuore ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, determinazione espressa ai sensi e per gli effetti dell’art. 5 del DPR 357/97 e successive modificazioni e dell’art. 8 della L.R. 7/04, con la quale è stata approvata la valutazione di incidenza del suddetto PSC, opere ed interventi all’interno del SIC sono subordinati al rispetto delle seguenti prescrizioni: · sottoporre ad ulteriore procedura di Valutazione di incidenza le successive fasi di progettazione degli interventi che potrebbero avere un’incidenza sul SIC; · realizzare le fasi di cantiere e le eventuali manutenzioni in periodi stagionali di minore disturbo per la fauna escludendo i periodi più delicati per l’ecologia, come quello riproduttivo, e contenere il più possibile i tempi di realizzazione; · contenere al massimo le aree di cantiere e non interessare, neanche per il deposito temporaneo di materiali, eventuali habitat e siti di specie vegetali e animali di interesse comunitario; · ripristinare e riportare alle condizioni iniziali le aree di cantiere e l’eventuale viabilità di accesso; · realizzare interventi che garantiscano il migliore inserimento ambientale e paesaggistico possibile delle opere infrastrutturali; · privilegiare, dove possibile, gli interventi con tecniche di ingegneria naturalistica; · prevedere la gestione naturalistica dei boschi con particolare riguardo agli interventi di forestazione e al mantenimento degli esemplari arborei con cavità, morti o morenti, importanti siti di rifugio e nidificazione per molte specie di uccelli, chirotteri e insetti; · prevedere la gestione naturalistica delle praterie con ginepri e delle praterie aride seminaturali; · garantire la conservazione dei castagneti, evitando interventi colturali ed abbattimento di esemplari maturi (diametro di almeno 100 cm misurato a 130 cm da terra) sia viventi che disseccati, e prevedendo unicamente spollonatura e ripulitura del sottobosco finalizzati alla raccolta delle castagne; · prevedere l’installazione di cassette nido per favorire l’insediamento e la riproduzione di vertebrati forestali hole-depending (chirotteri, piccoli mammiferi arboricoli, passeriformi, strigiformi); · controllare le attività ricreative ed escursionistiche; · garantire l’applicazione delle norme di protezione delle specie di flora e fauna protette ed estendere la protezione alle specie rare e di valore conservazionistico (raccolta fiori, cattura insetti ed altri invertebrati per collezionismo);

45 PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

· localizzare, conservare ed eventualmente creare pozze adatte alla riproduzione di anfibi ed invertebrati acquatici; · garantire il controllo del bracconaggio con particolare riferimento al lupo; · conservare e gestire in modo appropriato gli edifici e manufatti che ospitano o possono ospitare chirotteri anche di interesse comunitario, impedendo la chiusura completa dei sottotetti, l’impiego di sostanze tossiche nel trattamento delle parti in legno, ecc.; · ridurre il disturbo e regolamentare le attività antropiche con particolare riferimento alle aree di maggior interesse conservazionistico e/o con emergenze floro- faunistiche (per esempio siti di nidificazione del falco pellegrino e del gufo reale); · limitare gli accessi alle strade forestali e ad altre strutture viarie interne ai SIC/ZPS; · promuovere pratiche agricole a basso impatto ambientale e, in particolare, le tecniche di agricoltura biologica; · realizzare le pratiche di sfalcio nelle aree agricole, in quelle prative e nelle aree marginali in periodo non pregiudizievole per la fauna, privilegiando le misure di precauzione volte a ridurne la mortalità come l’adozione della “barra d’involo”, procedendo in direzione centrifuga rispetto all’appezzamento, l’utilizzo della barra falciante ad un’altezza di almeno 15 cm dal suolo, il rilascio di piccole porzioni di coltura attorno ai nidi eventualmente individuati; · contrastare e prevenire l’inquinamento delle acque e dei suoli dovuto a scarichi di varia natura ed origine, reflui agricoli, dispersione di pesticidi e fertilizzanti in agricoltura; · favorire l’insediamento e la riproduzione della fauna vertebrata minore (chirotteri, rettili, anfibi).

Comune di Santa Sofia Come stabilito dalla Regione Emilia-Romagna nella Determinazione 8758 del 21 giugno 2006, acquisita al protocollo provinciale n. 52462 del 26 giugno 2006, relativa alla valutazione di incidenza del PSC del Comune di Santa Sofia ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, determinazione espressa ai sensi e per gli effetti dell’art. 5 del DPR 357/97 e successive modificazioni e dell’art. 8 della L.R. 7/04, con la quale è stata approvata la valutazione di incidenza del suddetto PSC, opere ed interventi all’interno del SIC sono subordinati al rispetto delle seguenti prescrizioni: · sottoporre ad ulteriore procedura di Valutazione di incidenza le successive fasi di progettazione degli interventi che potrebbero avere un’incidenza sul SIC; · realizzare le fasi di cantiere e le eventuali manutenzioni in periodi stagionali di minore disturbo per la fauna escludendo i periodi più delicati per l’ecologia, come quello riproduttivo, e contenere il più possibile i tempi di realizzazione; · contenere al massimo le aree di cantiere e non interessare, neanche per il deposito temporaneo di materiali, eventuali habitat e siti di specie vegetali e animali di interesse comunitario; · ripristinare e riportare alle condizioni iniziali le aree di cantiere e l’eventuale viabilità di accesso; · realizzare interventi che garantiscano il migliore inserimento ambientale e paesaggistico possibile delle opere infrastrutturali; · privilegiare, dove possibile, gli interventi con tecniche di ingegneria naturalistica; · prevedere la gestione naturalistica dei boschi con particolare riguardo agli interventi di forestazione e al mantenimento degli esemplari arborei con cavità, morti o morenti, importanti siti di rifugio e nidificazione per molte specie di uccelli, chirotteri e insetti; · prevedere la gestione naturalistica delle praterie con ginepri e delle praterie aride seminaturali;

46 PSC RELAZIONE DI INCIDENZA SUL SIC IT4080003

· garantire la conservazione dei castagneti, evitando interventi colturali ed abbattimento di esemplari maturi (diametro di almeno 100 cm misurato a 130 cm da terra) sia viventi che disseccati, e prevedendo unicamente spollonatura e ripulitura del sottobosco finalizzati alla raccolta delle castagne; · prevedere l’installazione di cassette nido per favorire l’insediamento e la riproduzione di vertebrati forestali hole-depending (chirotteri, piccoli mammiferi arboricoli, passeriformi, strigiformi); · controllare le attività ricreative ed escursionistiche; · garantire l’applicazione delle norme di protezione delle specie di flora e fauna protette ed estendere la protezione alle specie rare e di valore conservazionistico (raccolta fiori, cattura insetti ed altri invertebrati per collezionismo); · localizzare, conservare ed eventualmente creare pozze adatte alla riproduzione di anfibi ed invertebrati acquatici; · garantire il controllo del bracconaggio con particolare riferimento al lupo; · conservare e gestire in modo appropriato gli edifici e manufatti che ospitano o possono ospitare chirotteri anche di interesse comunitario, impedendo la chiusura completa dei sottotetti, l’impiego di sostanze tossiche nel trattamento delle parti in legno, ecc.; · ridurre il disturbo e regolamentare le attività antropiche con particolare riferimento alle aree di maggior interesse conservazionistico e/o con emergenze floro- faunistiche (per esempio siti di nidificazione del falco pellegrino e del gufo reale); · limitare gli accessi alle strade forestali e ad altre strutture viarie interne ai SIC/ZPS; · promuovere pratiche agricole a basso impatto ambientale e, in particolare, le tecniche di agricoltura biologica; · realizzare le pratiche di sfalcio nelle aree agricole, in quelle prative e nelle aree marginali in periodo non pregiudizievole per la fauna, privilegiando le misure di precauzione volte a ridurne la mortalità come l’adozione della “barra d’involo”, procedendo in direzione centrifuga rispetto all’appezzamento, l’utilizzo della barra falciante ad un’altezza di almeno 15 cm dal suolo, il rilascio di piccole porzioni di coltura attorno ai nidi eventualmente individuati; · contrastare e prevenire l’inquinamento dei suoli dovuto a scarichi di varia natura ed origine, reflui agricoli, dispersione di pesticidi e fertilizzanti in agricoltura; · contrastare e prevenire l’inquinamento della rete idrografica minore, la captazione delle acque di sorgente e il conseguente parziale o totale prosciugamento di pozze e tratti di torrente; · favorire il mantenimento di acque di buona qualità per la fauna ittica e creazione di passaggi artificiali e scale di risalita in corrispondenza di briglie poste lungo il corso dei torrenti; · garantire estrema cura nel pianificare ed effettuare ripopolamenti ittici al fine di evitare inquinamento genetico delle popolazioni locali e introduzione di specie alloctone predatrici o competitrici della fauna ittica autoctona e degli anfibi; · procedere all’eradicazione, previo controllo dell’eventuale presenza, di pesci e gamberi di origine alloctona (es. Procambarus clarkii); · favorire l’insediamento e la riproduzione della fauna vertebrata minore (chirotteri, rettili, anfibi); · limitare l’accesso all’alveo fluviale e prevedere il divieto di accesso con mezzi motorizzati (es. motocross).

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