MODICA Estremi Bibliografici, Estratto O Sintesi Di Parti Significative
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Scheda n. 2.7 - MODICA estremi bibliografici, estratto o sintesi di parti significative 1 - Amico V. A., Dizionario topografico della Sicilia (1756), tradotto dal latino e annotato da G. Di Marzo, Palermo 1858 (l’edizione consultata è quella pubblicata da A. Forni, Bologna 1983), pagg. 144-151 Città nobile, opulenta e popolosa, capo dell’antica ed amplissima contea; Motya, Mutica e Motuca da alcuni, e ... Moac ... E’ incerto il fondatore ... ma da gran tempo ne fu noto il nome agli antichi, quindi Tolomeo fa menzione di Motuca ... e dice Motucano il fiume che scorre da essa. Appellansi da Plinio Moticensi gli abitanti ... Non dubito poi che sia sorta l’antica città nel sito medesimo dove or descrivesi la superstite; poiché occupa due valli, un colle intermedio ed una pianura superiore; l’una e l’altra amplissima valle poi si han delle agevoli salite per sinuosi ripiegamenti, ed a guisa di gran teatro presentano siccome due città divise dal letto di un torrente, ma congiunte da ponti. Una rocca con torre occupa per dove guarda mezzogiorno il vertice del colle, che estendesi a settentrione in una pianura lievemente declive, che fornita di case di cittadini si appella contrada S. Giovanni ... La rocca dunque domina l’intero paese, munita di ampie mura di grande altezza sin dalle ime radici del colle. Gli interni che rimangono perdettero l’antica magnificenza dal tremuoto ... ma nondimeno presentano un memorando saggio della potenza chiaramontana cui si ascrive la mole dell’edifizio ... Seguono la descrizione delle chiese esistenti ed un elenco degli ordini religiosi; ... ed anche le private abitazioni dei nobili cittadini costruite nella maggior parte a tutta magnificenza non solo sommamente il fregiano, ma a pochi il rendono secondo tra gl’interni ... Fu il censimento sotto Carlo V di 3247 case e di 15967 anime nel 1595; nel secolo seguente dal Pirri 3586 case, 14443 anime, però nel 1652 dai regii libri 3772 case, 16098 cittadini; nel 1713 4857 case, 18975 abitanti, che furono 20498 ultimamente nel 1757 ... Fecondissino è il territorio di Modica ... e occupa principalmente i villani la cultura delle canape da cui si trae sommo guadagno. Dove in agevole pianura stendonsi le valli subito appresso la città, appresta il suolo per la insigne feracità in ogni mese erbaggi novelli ...; verdeggiano feconde verso la spiaggia marittima le vigne, gli oliveti, gli orti, gli albereti fruttiferi, i giardini, e vi sono sparse amenissime case suburbane; con lietissimi pascoli nutre l’intera contrada armenti di ogni genere ...; né mancano finalmente dei boschi per copiosa cacciagione ... Segue un breve elenco dei vari conti succedutisi alla guida della contea e delle loro vicissitudini. 2 - Francesco Barone, La Sicilia e la provincia di Ragusa. Spunti per lo studio dell’ambiente, Ed. Libreria Paolino, Ragusa 1991 (la 1° edizione è del 1958), pagg. 101-106 Posizione. La città di Modica giace entro tre valli, che formano un’ipsilon, a 371 metri sul livello del mare. Antonio Stoppani considerò che essa, primitivamente, dovette essere una città di trogloditi, di gente cioè che venne ad abitare nelle numerose caverne scavate ai piedi dei tanti terrazzi in cui sono divise le coste sulle quali questa singolare e pittoresca città è costruita, fino a raggiungere il sovrastante altipiano. In fondo alle valli scorrono due torrenti, che confluiscono nel fiume Scicli (o Moticano). Nel 1902 i torrenti, allora scoperti, causarono tante devastazioni in un’alluvione il cui terribile ricordo è ancora vivo. La successiva canalizzazione e copertura dei torrenti stessi ha eliminato il pericolo e creato nel cuore della città due belle ampie vie fra cui il Corso Umberto I° ... La popolazione di Modica è di circa 52.000 abitanti (l’edizione del 1958 riporta circa 45.000 abitanti). L’espansione della città, negli ultimi decenni, è avvenuta in direzione sud - est, nell’altipiano (Sorda - Rocciola, ecc.). Cenni storici. Modica, che gli antichi chiamarono Motuca, Motyca o Motice, fu abitata dai Sicani e dai Siculi, quindi dai Fenici e dai Greci. Cicerone ne parla ricordando Verre. Durante la dominazione saracena la città rifiorì dalla decadenza in cui l’avevano lasciata i romani. Cacciati gli arabi dai normanni, Ruggero II nel 1176 elevò Modica a contea, concedendola a Gualtiero di Mohac (nome medioevale della città) per il valore da lui mostrato combattendo in Epiri e in Grecia. Il periodo svevo e quello angioino non furono propizi per i conti di Modica e pertanto segnano una parentesi nella vita della contea. Il 5 aprile 1282 anche Modica e Ragusa si sollevarono contro i francesi, eleggendo, rispettivamente, Federico Mosca e Giovanni Prefolio, i quali furono poi dal re Pietro d’Aragona nominati l’uno conte di Modica e l’altro conte di Ragusa. Alcuni anni dopo l’investitura delle due contee passò a Manfredi Chiaramonte, erede per parte di madre del Prefolio e sposo di Isabella Mosca, figlia di Manfredi Mosca. Il periodo chiaramontano, durato circa un secolo, fu il più splendido della contea. E’ di quel periodo la costruzione dell’imponente castello feudale, posto a cavaliere di una sperone di roccia. Dopo i Chiaramonte furono conti di Modica i Cabrera e, quindi, gli Henriquez. Nell’anno 1703 ... la contea venne confiscata e incorporata nel regio demanio, cessando così di avere vita autonoma. Dieci anni più tardi essa cessava di esistere come entità politica e territoriale a sé stante. La contea di Modica era stata la più vasta e potente della Sicilia, tanto da essere chiamata “regnum in regno”, un regno nel (più grande) regno ... La città fu capoluogo di uno dei tre circondari in cui era divisa la provincia di Siracusa. Il circondario venne soppresso nel 1926 e il suo territorio costituì la nuova provincia di Ragusa, istituita in quell’anno ... Monumenti e opere d’arte. Numerosi sono a Modica i gioielli nel campo architettonico: la chiesa del Carmine ..., la chiesa del Gesù ..., la cappella della chiesa di S. Maria di Betlem ..., il chiostro dell’ex convento di S. Maria del Gesù ..., la porta ogivale trecentesca della Casa del barone Leva, la chiesa di S. Pietro ..., la chiesa di S. Giorgio ... Cenni economici. Il territorio di Modica, se si eccettua la sua fascia costiera, è uno dei più brulli della nostra provincia. La proverbiale tenacia dei contadini modicani, però, è riuscita a coltivare l’incoltivabile, come testimoniano i carrubi piantati tra le fessure della roccia, dovunque vi fosse un po' di terra. La campagna modicana oltre alle carrube produce grano, cereali, legumi, olive, ortofrutticoli. Attinente all’agricoltura è l’allevamento del bestiame, specialmente quello dei bovini ... L’agricoltura fornisce anche le materie prime per le poche industrie esistenti: molini e pastifici ... Le ricerche petrolifere hanno interessato, oltre il territorio di Ragusa, anche quello, limitrofo, di Modica, nel quale sono attivi alcuni pozzi ... La costruzione della diga di S. Rosalia, che ha sbarrato l’Irminio tra Ragusa e Giarratana, costituendo un bacino artificiale, potrebbe rendere fertili vaste zone dei territori di Ragusa e di Modica, e consentirvi la più remunerativa coltura di prodotti ortofrutticoli. Mancano ancora tuttavia, le adeguate opere di canalizzazione, per cui il bacino, che si è, fra l’altro, notevolmente abbassato per la siccità degli ultimi anni, serve solo in atto, a rendere più umido il clima della zona. Se sarà provveduto a tali opere di canalizzazione, se gli strumenti che la Regione Siciliana ha creato per lo sviluppo della zona diverranno veramente operanti, Modica potrà avere una prospera agricoltura e una promettente industria, e potrà sviluppare il proprio commercio ... Per quanto riguarda le comunicazioni, Modica è ben allacciata sia con i vari centri della provincia, sia con il resto dell’Isola. Oltre ad avere un’importante stazione ferroviaria, con deposito di locomotive, sulla “Siracusa - Canicattì”, la città è attraversata dalla Statale n. 115 ... La nuova statale Pozzallo - Ragusa - Catania scavalca la periferia dell’abitato con un imponente viadotto che è il più alto d’Europa. 3 - Giuseppe Bellafiore, La civiltà artistica della Sicilia, Le Monnier, Firenze 1963, pagg. 227- 229 ... Modica conserva ancor oggi assetto urbanistico medioevale. I quartieri bassi, nella valle, hanno quali principali arterie il letto canalizzato e coperto, dopo il 1902, di due impetuosi torrenti che qua confluiscono. Sono attraversati in tutta la loro lunghezza dal corso Umberto, largo e diseguale. I quartieri alti s’articolano fittamente sullo sperone del castello e il retrostante colle. Hanno tormentato tessuto viario con squilibri e spezzature altimetriche in un paesaggio urbano scenografico e di tono ferrigno, in cui spiccano le note salienti delle festose fabbriche barocche. Il corso in salita attraversa serpeggiando la bassa edilizia ... 4 - Angelo Scivoletto, Una questione meridionale: le grotte abitate di Modica, F. Angeli Editore, Milano 1973, pagg. 22-29, 93 La città di Modica, nel suo particolare paesaggio, copre, con direzione nord-sud, un territorio altimetricamente differenziato, costituito dalle ultime propaggini della placca calcarea e basaltica che forma i M. Iblei, i quali si estendono a sud della Piana di Catania diramandosi verso il mare e trovano nel M. Lauro (m. 986) la loro cima più elevata. Nella topografia di Modica si distinguono nettamente quattro altopiani separati tra loro dagli alvei dei torrenti Pozzo dei Pruni (o S. Maria) e Ianni Mauro (o S. Francesco), oggi quasi totalmente coperti, che si uniscono nella Fiumara di Scicli o torrente Moticano che scende con il suo alveo fino al mare. La presenza degli alvei torrentizi, in terreni miocenici, e degli altopiani, ha ovviamente condizionato lo sviluppo urbanistico di Modica, il cui abitato si raggruppa, in aree a diversa estensione, e riempie o contorna la grande Y formata dall'incontro dei suddetti alvei. La struttura urbana, nella cornice delle quattro colline, mantenne una suggestiva proporzione sino a qualche decennio fa, da quando disarmonici innesti edilizi l'hanno notevolmente alterata.