REGIONE

PROVINCIA DI P.A.T.I. DOLOMITI ALTO AGORDINO

COMUNI DI , COLLE S.LUCIA, LIVINALLONGO DEL COL DI LANA, , SELVA DI RELAZIONE AMBIENTALE 2007 PRELIMINARE

Giuseppe Pezzè

Paolo Frena

I SINDACI

Gianni Pezzei

Maurizio De Cassan

Ivano Dall'Acqua Premessa

Il presente Rapporto Ambientale costituisce un primo step della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e mira a descrivere lo stato dell’ambiente del territorio del PATI avviato tra i comuni di: , , Alleghe, Livinallongo del Col di Lana, Rocca Pietore. Attraverso questo lavoro si mira ad individuare le principali criticità presenti su detto territorio e a verificare lo stato dell’ambiente a monte della definizione degli scenari di sviluppo. Questo tipo di valutazione che, se pur parziale, deve essere ritenuta prima valutazione ex ante, riveste un ruolo fondamentale in quanto già atta all’avvio e all’indirizzo di prime scelte pianificatorie, mettendo in luce criticità ambientali e potenzialità urbanistiche che saranno comunque oggetto di approfondimento nei successivi step di lavoro e di analisi operati all’interno della Valutazione Ambientale Strategica. La volontà è quella di proporre un modello Valutativo che si struttura su più livelli: 1. Un primo livello nel quale si provvederà a definire un Quadro Conoscitivo Ambientale, attraverso il quale sarà possibile verificare nel tempo la coerenza tra previsioni ambientali e trasformazioni territoriali generate dallo strumento urbanistico comunale, attraverso il monitoraggio permanente. Tale percorso valutativo sarà effettuato tramite indicatori sintetici1, che verranno elaborati e rappresentati facendo ricorso ad apposite Scheda Operative. 2. Il secondo livello definisce le coerenze localizzative delle scelte effettuate dal piano attraverso tecniche di Map-Overlay e l’utilizzo principalmente di indicatori cartografici.

a a s s s s e e m m e e r r P P

1 Tali indicatori saranno per lo più di tipo quantitativo con standard di legge e di tipo quantitativo senza standard di legge. Anche gli indicatori senza standard di legge saranno selezionati in maniera tale da poter permettere di leggere l’evoluzione nel tempo del dato.

1

Inquadramento – Il territorio del P.A.T.I.

I comuni di Alleghe, Colle Santa Lucia, Selva di Cadore, Livinallongo del Col di Lana e Rocca

2

Pietore appartengono alla Comunità Montana Agordina , e si collocano nel settore nord-ovest

della Provincia di Belluno. Il territorio del PATI “Dolomiti Alto Agordino” da essi costituito ha

un’estensione territoriale complessiva pari a circa 252 km quadrati e confina:

- nel settore nord,

con la Provincia

Autonoma di

Bolzano e il

comune di Cortina;

-

nel settore ovest,

con la Provincia

Autonoma di

Trento; o o i - ad est con i i r r o comuni di San Vito o t t i e ; i r r

- a sud con i comuni r r e di , Vallada e t t

Agordina, Canale l l I d’, San I

– Tomaso Agordino, –

Taibon Agordino e o o t . t n n e L’intero territorio è compreso nella zona alpina e l’altitudine varia da un minimo di 838 m e m s.l.m. in comune di Alleghe, ad un massimo di 3.343 m s.l.m. della Marmolada in comune di m a a r

Rocca Pietore. r d I principali insediamenti produttivi ed economici sono attestati nei fondovalle e risultano essere d a dislocati in maniera frammentata lungo i principali assi viari, lungo i quali si incontrano anche i a u principali centri. Lungo i versanti sono insediati numerosi centri minori, che sempre più soffrono u q dei disagi dovuti all’isolamento dai poli di attrazione logistico-economica del fondovalle. q n n I I

In termini d’uso del suolo, il bosco costituisce la porzione più rilevante della superficie

territoriale ed è in continua fase di espansione, mentre i terreni a vocazione agraria, un tempo

destinati per la maggior parte a pascolo, sono per lo più abbandonati.

Le colture agrarie, peraltro in forte flessione, sono rappresentate per la quasi totalità da foraggiere. Laddove s’è riscontrata negli ultimi anni un’inversione di tendenza, non è per finalità agricolo- produttive ma per scopi meramente ambientali. Il territorio è caratterizzato da elevata acclività e solo una minima percentuale di esso può essere considerata pianeggiante. Ne consegue un’elevata fragilità dal punto di vista della stabilità idrogeologica che, da sempre, è uno dei punti di debolezza dell’intero territorio agordino.

2 Comprende sedici Comuni: Agordo, Alleghe, Canale d’Agordo, , Colle S. Lucia, Falcade, , , Livinallongo del Col di Lana, , Rocca Pietore, , Selva di Cadore, , , .

2 Superficie Superficie Altitudine Superficie Comuni montana svantaggiata Kmq Kmq Kmq

min max

Alleghe 29,85 29,85 29,85 838 3220

Colle S. Lucia 15,24 15,24 15,24 1078 2.433

Livinallongo 99,78 99,78 99,78 1100 3.152

Rocca Pietore 76,02 76,02 76,02 838 3.343

Selva di Cadore 32,2 32,2 32,2 1200 2.600

Tot. PATI 252,99 252,99 252,99 838 3.343

Tutta l’area, sempre a causa della spiccata montuosità del territorio, risulta scarsamente

popolata.

o o i

i r r o o t t i i r r r r e e t t

l l I I

– –

o o t t n

n e e m m a a r r d d a a u u q q n n I I

3 Componenti ed indicatori ambientali

Al fine di delineare il profilo dello stato dell’ambiente del PATI “Dolomiti Alto Agordino” si è

ritenuto utile indagare in particolare le seguenti componenti ambientali:

1. ARIA (qualità dell’aria, rumore)

2. ACQUA (aspetti idraulici, qualità acque superficiali, reflui)

3. SALUTE UMANA (rischio Radon, elettromagnetismo)

4. RISCHI IDROGEOLOGICI

Detta selezione è stata effettuata sulla base dei seguenti criteri:

- caratteristiche territoriali (pianura, reticolo idrografico superficiale importante, ecc.);

- disponibilità di dati analitici (monitoraggi effettuati dagli Enti di controllo,

dall’amministrazione comunale, provinciale, regionale e informazioni fornite dagli Enti i i l Gestori, ecc.); l a - caratteristiche socio-economiche e del modello di sviluppo (prevalentemente residenziale, a t agricolo e di servizi, snodo di assi infrastrutturali importanti anche a scala vasta, ecc.). t n n e e i In particolare, è stato fatto riferimento all’elenco dei tematismi e sottotematismi indicati dalla LR i b 11/04 per la definizione del Quadro Conoscitivo. b m m a a

i i r r o o t t a a c c i i d d n n i i

d d e e

i i t t n n e e n n o o p p m m o o C C

4 Aria – Qualità dell’aria

L’inquinamento dell’area può essere solitamente imputato a tre grandi categorie di attività antropiche:

- Insediamenti industriali (emissioni dei processi produttivi); - Insediamenti civili (emissioni degli impianti di riscaldamento); - Trasporti (traffico veicolare).

Di recente il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Aria (PRTRA) ha operato una classificazione di tutti i comuni della Regione del Veneto operando una suddivisione del territorio regionale in tre zone in base alle caratteristiche di ciascun comune e, ove effettuati, in 3 base all’esito dei controlli dell’aria operati dall’ARPAV .

a a i Le tre zone individuate dal PRTRA sono state così caratterizzate: i r r "zone A": A A

1. ove i livelli di uno o più inquinanti eccedono determinati valori limite aumentati del margine - -

i di tolleranza; i l 2. quelli capoluogo di Provincia; l a a t 3. quelli con più di 20.000 abitanti; t n 4. quelli con densità abitativa maggiore di 1000 ab/Km2, contermini ai Comuni individuati ai n e e i precedenti punti 2 e 3; i b "zone B": b 1. ove i livelli di uno o più inquinanti risultano compresi tra il valore limite e il valore limite m m

aumentato del margine di tolleranza; a a

i 2. quelli capoluogo di Provincia; i r 3. quelli con più di 20.000 abitanti; r o o t 4. quelli con densità abitativa maggiore di 1000 ab/Km2, contermini ai Comuni individuati ai t a precedenti punti 2 e 3; a c c i "zone C": i d 1. ove i livelli degli inquinanti sono inferiori ai valori limite e tali da non comportare il rischio di d n n

superamento degli stessi. i i

d I comuni del PATI (Alleghe, Colle Santa Lucia, Livinallongo, Rocca Pietore e Selva di Cadore) d e e

risultano tutti identificati come zona C. i i t Successivamente, in considerazione del fatto che l'analisi puntuale delle concentrazioni degli t n inquinanti, in particolare per quanto concerne le concentrazioni di PM10 in ciascun Comune n e della Regione Veneto, utilizzando solo metodi strumentali avrebbe comportato dei tempi di e n n o

monitoraggio notevolmente lunghi, da parte dell’ARPAV è stata messa a punto, una volta o p acquisiti i dati dell'inventario delle densità emissive a livello comunale (t/a km2), una metodica p per giungere alla formulazione di un’ulteriore e più precisa zonizzazione dell'intero territorio m m

veneto. o o C Tale nuova classificazione del territorio regionale, basata principalmente sulla densità emissiva C di ciascun Comune, ha portato ad un nuovo elenco pubblicato nell’allegato A alla Dgr. N° 3195 del 17 ottobre 2006, nel quale i comuni del PATI vedono invariata la loro attribuzione in zona C: comuni con densità emissiva inferiore a 7 t/a kmq. Tale attribuzione è data soprattutto dalla mancanza di fonti inquinanti significative: le aree industriali presenti risultano molto frammentate, sparse e di piccola entità; inoltre le attività ospitate non risultano essere caratterizzate da emissioni particolarmente inquinanti.

3 La valutazione dei livelli degli inquinanti, in particolare degli ossidi di zolfo (SO2), di azoto (NO2) e di carbonio (CO), nonché dell'ozono (O3), del particolato (PM10), del benzene e degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), è stata effettuata sulla base dei dati resi disponibili dalla Rete di Rilevamento della Qualità dell'Aria relativamente al periodo 1996−2001, come indicato dal D.M. 2/04/2002 n. 60 ai sensi del D. Lgs 4/08/1999 n. 351.

5 Comune Zona Proposta All. 1 Dgr. N° 3195 -17 ottobre 2006 Selva Di Cadore C Provincia Colle Santa Lucia C Provincia Alleghe C Provincia Livinallongo C Provincia Rocca Pietore C Provincia

L’inquinamento veicolare, pur presente in quantità rilevante per le caratteristiche della viabilità, non appare poter essere causa di particolare impatto sulla qualità dell’aria a livello di territorio del PATI. Altro fattore di pressione sulla componente aria risultano essere le emissioni date dai sistemi di riscaldamento, i quali, per le caratteristiche climatiche del territorio, risultano essere il principale

apporto di carico inquinante nella zona. a a i i r r A Andamento dei venti A

- -

i Si possono identificare due tipi di regime dei venti: quello dell’alta montagna (generalmente i l l a oltre i 2000 m di altitudine), regolato dalla circolazione atmosferica a grande scala, e quello a t delle valli, modulato e dominato dalle brezze e dai venti locali costanti a ciclicità giornaliera. t n Nel caso del territorio del PATI i venti in alta quota risultano possedere un andamento simile a n e e i quello assunto dalle correnti d’aria nel resto della Provincia: la direzione prevalente è quella i b dei quadranti occidentali (fra Nord-Ovest e Sud-Ovest) e l’intensità è spesso moderata, a tratti b m forte o molto forte. m a Nelle valli, invece, le brezze assumono un ruolo predominante, con una direzione che è in a

i funzione dell’orografia e della fase del ciclo giornaliero. L’intensità del vento è generalmente i r r

debole o moderata, ma in alcune zone ed in certi periodi dell’anno può risultare forte, anche o o t se per un tempo breve. t a a

Nei valori medi mensili ed annuali di direzione e velocità del vento l’influenza delle brezze è c c i preponderante e solo in caso di tempo perturbato o di intenso flusso settentrionale (Föhn) tale i d regime viene annullato o fortemente alterato. d n n i Le brezze si dividono in due grandi tipi: la brezza di valle e la brezza di monte. La brezza di i

valle spira da valle verso monte (dal fondovalle alle cime, lungo i versanti soleggiati) d d e generalmente fra la tarda mattinata ed il tardo pomeriggio. La brezza di monte spira da monte e

i verso valle (praticamente contraria a quella di valle) nelle ore notturne e del primo mattino. i t Nel periodo ottobre-febbraio la brezza di valle risulta debole o quasi assente, mentre quella di t n n e monte risulta possedere maggiore intensità, se presente, fra ottobre e aprile. Nel resto e n dell’anno tale brezza interessa le stesse zone ma con intensità generalmente minore. n o Per finire si accenna al caso, sopracitato, di flusso da Nord o da Nord-Est moderato o forte, o p dovuto a marcate correnti settentrionali in alta quota che interessano le Alpi (condizioni di p m Föhn), flusso che annulla le brezze di valle ed altera quelle di monte. In questa situazione il m o vento da Nord si incanala nelle valli, assumendo direzioni anche molto diversificate fra loro, a o C seconda dell’orientamento dell’asse della valle. C

6 Acque superficiali

Il territorio è caratterizzato da un sistema idrografico superficiale che può essere definito ”a pettine”. Il principale corso d’acqua è il Torrente Cordevole, annoverato come uno dei maggiori affluenti di destra del Piave, che trae origine dal gruppo montuoso del Sella-Boè, nei pressi del passo Pordoi. Suoi principali affluenti sono: - in comune di Livinallongo in sinistra orografica il Ru Boè, Ritorto, Ru Salvezza, il Ru di Andraz e il Ru di Pignazza, mentre in destra vi sono il Ru de Pestort e il torrente Davedino, - in comune di Rocca Pietore il maggior apporto viene dato dal torrente Pettorina; - il torrente Fiorentina scorre tra i comuni di Selva di Cadore, Colle Santa Lucia e

Alleghe, ricevendo le acque di diversi corsi d’acqua, tra cui il torrente Codalonga, a prima di confluire nel Cordevole. a u Corsi d’acqua minori sono il Rio Andràz, i torrenti Corpassa, Val Clusa, Rio Giavaz, Cordon e u q q c Loschiesuoi. c A Specchio d’acqua lacustre principale è il lago di Alleghe, anche se si segnalano specchi A

- d’acqua minori di tipo montano come il laghetto di Col Vesco. -

i i

l l a a t Aspetti idraulici t n n

e e i La componente idraulica rappresenta una caratteristica intrinseca dell’assetto del territorio e i b può divenire fonte di rischio in particolari situazioni locali, quali solitamente possono essere le b m edificazioni nei pressi di naturali pertinenze fluviali, risalenti anche a tempi antichi, protette da m a a

arginelli o muri di sponda, oppure sovralluvionamenti più o meno temporanei, erosioni di i i

difese in fregio ad infrastrutture od a zone abitate, particolari situazioni alle confluenze ed altro. r r o In tali situazioni, in condizioni di piene rilevanti, si possono verificare fenomeni critici. o t t a a c Per gli scopi del presente elaborato, trattandosi di una valutazione preventiva, è stato ritenuto c i opportuno indagare le principali aree storicamente soggette a rischio idraulico nella loro i d evoluzione spaziale e/o di livello di rischio, in quanto direttamente correlabili con la d n n i i

pianificazione. d d e Il Piano di Assetto Idrogeologico e

i i

pubblicato nel 2004 (Tavola 1) t t n individua all’interno del territorio n e del PATI solo alcune aree tra e n Caprile ed Alleghe, in fregio al n o torrente Cordevole, che risultano o p fragili sotto l’aspetto idraulico ed p m idrogeologico (P2 media e P3 alta m o pericolosità idraulica). o C Ciò è dovuto alle caratteristiche C geologiche locali (il sottobacino del T. Fiorentina, ad esempio, rappresenta una delle aree maggiormente dissestate), ma anche alla particolare morfologia del fondovalle. Infatti l’originario profilo longitudinale del T. Cordevole è stato sensibilmente alterato a partire dal 1771, quando una

7 frana ostruì l’alveo in corrispondenza dell’abitato di Alleghe (località Masarè) causando la formazione di un lago. Per la presenza di questo lago, nel tratto a monte (tra Alleghe e Caprile) si è verificato, e continua a verificarsi, un fenomeno di aggradazione (sovralluvionamento) del fondovalle. Nonostante le difese arginali realizzate negli anni ’70, non può essere escluso che nel tratto immediatamente a monte del lago possano verificarsi condizioni di pericolosità idraulica (esondazioni e/o sovralluvionamenti), tanto che sono segnalate una serie di limitate aree definite a media ed elevata pericolosità: da simulazioni della propagazione di un’onda sintetica con Tr = 100 anni risulta che sussistono situazioni con mancanza o limitato franco arginale (minore di 1 m).

Indice Biotico Esteso (IBE) a a u u

L’I.B.E. (Indice Biotico Esteso) si basa q q c sullo studio comparato della c A comunità di macroinvertebrati A

- (convenzionalmente gli invertebrati -

i i l con dimensioni superiori al l 56 89 a millimetro) che colonizzano i diversi a t

88 t substrati all’interno del corso n d’acqua. n e e i Questa comunità è tanto più i b diversificata e le varie specie in 59 b 58 m equilibrio numerico tra di loro m a a

quanto più l’ambiente acquatico è 60 i incontaminato; al contrario, se i r r o sussistono dei fenomeni inquinanti, o

62 t la comunità presenterà un numero t a a c ridotto di specie (quelle più resistenti c i all’inquinamento) presenti con un i d numero molto elevato di individui. d n n i i

d Attraverso il monitoraggio delle acque del torrente Cordevole, con riferimento agli anni dal d e 2001 al 2004, si sono potuti evidenziare nel tratto di torrente appartenente al territorio del PATI e

i valori di I.B.E. sostanzialmente costanti, sia nel periodo di magra che di morbida, che portano i t t n

ad un giudizio di sostenibilità elevata. n e L’errore standard risulta infatti abbastanza contenuto e la deviazione standard rientra tra le e n classi di qualità I e II e tra un valore di I.B.E. massimo di 10 e minimo intermedio tra 9 ed 8, n o sottolineando così la mancanza di scadimenti qualitativi particolarmente significativi. o p Analizzando la linea del trend relativa ai valori di indice biotico possiamo vedere come nel p m corso degli anni presi in esame vi sia una tendenza ad un lievissimo miglioramento dei valori m o medi registrati. o C Il torrente Cordevole risulta caratterizzato da una discreta qualità biologica con pochi e C moderati sintomi di alterazione nella zona compresa tra Pieve di Livinallongo ed il lago di Alleghe. Per quanto riguarda gli affluenti monitorati si può constatare una ripresa qualitativa nel periodo di magra delle acque del torrente Boè. La sua classe di qualità passa dalla IV (ambiente molto inquinato), attribuita nel 2001, a quella intermedia tra la II e la I registrata nel 2004. Il torrente Fiorentina risulta poi essere caratterizzato da un giudizio che evidenzia uno stato ambientale poco inquinato nel periodo di magra (classe di qualità II) costante negli anni, mentre si nota un lieve miglioramento qualitativo nel periodo di morbida, passando da “ambiente inquinato” ad “ambiente non inquinato”.

8 Infine, il torrente Pettorina si caratterizza per la presenza di un ambiente leggermente alterato in entrambi i periodi di monitoraggio.

CQ IBE GIUDIZIO COLORE I 10-11-12-… Ambiente Non inquinato II 8 - 9 Ambiente poco inquinato III 6-7 Ambiente inquinato IV 4-5 Ambiente molto inquinato V 0-1-2-3 Ambiente fortemente inquinato

MORBIDA CORSO IBE CLASSE DI QUALITA’ COD STAZIONE D’ACQUA 2001 2002 2003 2004 2001 2002 2003 2004 88 CORDEVOLE Ciampluo 9-10 9 9 10 II-I II II I Pian dei 89 CORDEVOLE 9-8 9 9 8 II II II II Salesei 60 CORDEVOLE Le Grazie 8-9 8 9 9 II II II II

62 CORDEVOLE Cencenighe 9-10 10 10-9 11 II-I I I-II I a AFFLUENTI a

56 BOE' Arabba 9-8 10-9 10-9 9-10 II I-II I-II II-I u u Saviner di q

58 PETTORINA 7 8-9 9 9 III II II II q Laste c 59 FIORENTINA Caprile 7 9 9 10 III II II I c A

A

MAGRA - -

CORSO IBE CLASSE DI QUALITA’ COD STAZIONE i D’ACQUA 2001 2002 2003 2004 2001 2002 2003 2004 i l 88 CORDEVOLE Ciampluo 10-9 9-10 9-10 10 I-II II-I II-I I l a Pian dei a t

89 CORDEVOLE 9 10 9-10 9 II I II-I II t Salesei n 60 CORDEVOLE Le Grazie 9 10-9 9-10 9 II I-II II-I II n 62 CORDEVOLE Cencenighe 10 10-11 10 10-9 I I I I-II e e i AFFLUENTI i 56 BOE' Arabba 5 9 9-10 9-10 IV II II-I II-I b Saviner di b 58 PETTORINA 9 10 8-9 9 II I II II Laste m 59 FIORENTINA Caprile 9 9 9 9 II II II II m a a

i i r r o Indice di Funzionalità Fluviale (IFF) o t t a a c Il torrente Cordevole scorre in un territorio c i i

caratterizzato prevalentemente dalla d d n presenza di foreste e boschi, in particolar n i i modo sulla sponda destra. d La vegetazione perifluviale è in prevalenza d e e

di tipo ripario su entrambe le sponde. i i t L’erosione molto spesso è localizzata t n solamente nelle curve e nelle strettoie, n e soprattutto in presenza di interventi e n artificiali. n o La sezione trasversale è per la maggior o p parte naturale o naturale con lieve p m interventi artificiali e morfologicamente m o l’alveo risulta essere caratterizzato o C principalmente da un fondo a tratti C movibile o facilmente movibile con le piene. L’alveo si presenta caratterizzato, nella gran parte dell’asta del torrente Cordevole, dalla presenza di raschi e pozze che si alternano in successione con distribuzione irregolare. In generale il livello di funzionalità raggiunge i peggiori risultati nei tratti

9 limitrofi ai centri abitati e nella parte prossima alla zona sorgentizia. Il fatto che nel tratto iniziale il livello di funzionalità non sia buono, non deve essere imputato a cause antropiche, ma piuttosto va ricercata la spiegazione nel metodo stesso d’indagine che in zone situate sopra il limite altitudinale della vegetazione arborea porta ad attribuire comunque livelli di funzionalità non elevati. Infatti ambienti di questo tipo presentano spesso una fisiologica “fragilità” ecologico-funzionale. Scendendo verso valle si nota come già all’altezza dell’abitato di Arabba vi siano delle situazioni scadenti che rinveniamo, con livelli addirittura quasi pessimi, nella zona a monte del lago di Alleghe. Subito a valle di quest’ultimo vi è la peggiore situazione di funzionalità, condizionata soprattutto da interventi di consolidamento delle rive e del fondo. Interventi di consolidamento, quelli presenti a monte del lago, che risultano giustificati e che andrebbero forse anche potenziati alla luce della presenza di aree a rischio esondazione evidenziate nell’analisi degli aspetti idraulici. a Anche se molti sono i tratti a buona funzionalità è da rimarcare il fatto che ben pochi a u raggiungono un valore elevato, sintomo di un generalizzato stato di leggera sofferenza del u q q c sistema. c A A

- -

i Lago di Alleghe i l l a

a t Il lago nasce a seguito di un’enorme frana staccatasi dal Monte Spitz l’11 gennaio 1771 che t n distrusse tutti gli abitati posti sul fondovalle e sulle pendici laterali del torrente Cordevole. n e e i Esso si estende tra i paesi di Alleghe e Caprile ad una quota media sul livello del mare di 966 i b metri, con un bacino imbrifero di 233 kmq. La sua superficie è di 0,5 Kmq e la profondità b m media di 10,4 m. m a a

i Questo lago mantiene ancora una sua parziale naturalità, anche se è regolamentato i r r

artificialmente attraverso una derivazione di circa 5,91 mc/s. o o t Per rappresentarne lo stato della qualità dell’acqua ci si è avvalsi dei risultati appartenenti al t a a

monitoraggio delle acque lacustri effettuato nel biennio 2001-2002 dall’ARPAV. c c i i d Stato ecologico e Trasparenza Ossigeno Clorofilla P tot. Somma d n ambientale 2001-2002 disciolto punteggio n i i

in base al DM 391/2003 d d Classe Classe Classe Classe e e

Alleghe Classe 4 Scadente 5 1 5 3 14 i i t t n Dai dati disponibili risulta uno n e stato ecologico e ambientale e n scadente imputabile n o o

principalmente alla scarsa p p trasparenza dell’acqua, dovuta m alla proliferazione di alghe (in m o o

particolare alghe planctoniche) C C e confermata anche da un contenuto di clorofilla sempre elevato negli anni. Anche l’apporto di particelle inorganiche in sospensione trasportate dalle acque del Cordevole contribuisce a tale situazione. Mutata risulta negli anni la composizione granulometrica del lago, trasformandosi da argilloso- sabbiosa (anni ’90) all’attuale prevalentemente sabbiosa.

10 L’analisi storica dei dati delle analisi chimico-fisiche, effettuata sulla base di Classi Svedesi nell’ambito del “Progetto di monitoraggio delle acque fluenti e lacustri in Provincia di Belluno”, mette in evidenza un peggioramento per quanto concerne i valori di cadmio e arsenico. Al contrario, si segnala negli anni un miglioramento per le quantità di piombo e mercurio, passando da una quinta classe a una seconda. Vengono invece confermate, dal 2003 al 2004, la seconda classe per il nichel e lo zinco e la terza per il rame. In conclusione, il lago presenta una qualità delle acque scadente dovuta principalmente alla scarsa trasparenza (elevato contenuto di clorofilla, alghe e apporto di particelle inorganiche).

Rete idrica

Le reti idriche comunali presentano una situazione complessivamente sufficiente, anche se con a qualche elemento di criticità rilevante: a u u q q c - i dati riguardanti le fonti di approvvigionamento idrico esistenti indicano come esse c A siano sufficienti a coprire il fabbisogno idrico attuale e anche quello previsto fino al A

- 2015. Tuttavia va segnalato come tali dati siano da riferirsi alle massime portate -

i derivate dalle captazioni, portate che, nei mesi invernali, si riducono fino ad raggiungere i l l a

consistenze pari a 1/12 di quelle massime: nei cinque Comuni analizzati, dunque, nel a t periodo di più elevata concentrazione della popolazione fluttuante si hanno portate t n idriche molto ridotte, con conseguenti problemi di approvvigionamento idrico per n e e i abitanti e attività. Lo stato di conservazione delle fonti è mediamente sufficiente (ad i b eccezione di quello di Rocca Pietore, che risulta insufficiente) e l’età media, salvo quella b m degli acquedotti di Colle Santa Lucia, è inferiore a quella delle fonti provinciali; m a a

i i r r o Numero o t Volume Età t Comune fonti Conservazione a disponibile media a c

presenti c i tra sufficiente i d Alleghe 11 2 066 34 d e buono n n i Colle S. Lucia 5 sufficiente 479 48 i

d Livinallongo 25 sufficiente 1 316 38 d e e

Rocca Pietore 11 insufficiente 1 912 42 i i t t Selva di Cadore 6 buono 574 37 n n e e n n o

Provincia 445 96 363 43 o p A.T.O., Relazione di sintesi sull’assetto delle infrastrutture – p Fonti di approvvigionamento idrico m m o o C C

11 Portata Portata Portata Portata Portata Fabbisogno Fabbisogno Deficit Deficit derivata da derivata da derivata da ceduta totale annuale al 2015 o o Comune altri captazioni captazioni ad altri (l/s) (l/s) PRGA surplus surplus acquedotti in altri comunali Comuni (l/s) attuale al 2015 (l/s) comuni (l/s) (l/s) (l/s) (l/s) (l/s) Alleghe - - 59.5 - 59.5 15.9 27.5 43.6 32.0 Colle- - 3.5 15.2 - 18.7 3.8 8.5 14.9 10.2 S.Lucia- Livinallongo- - - 41.7 - 41.7 15.9 24.0 25.8 17.7 Rocca - - 6.0 60.6 - 66.6 24.3 29.0 42.4 37.6 Pietore Selva- di - 13.0 14.7 - 27.7 11.3 14.5 16.4 13.2 Cadore- -

- a Provincia 604.8 567.1 2046.6 113.8 3104.6 1517.2 2281.0 1599.9 842.6 a

- u

u A.T.O., Relazione di sintesi sull’assetto delle infrastrutture – Portate disponibili/Ufficio Tecnico Comunale q - q c c A A

- lo stato di conservazione dei serbatoi è compreso tra il giudizio buono di Selva di - -

Cadore e quello sufficiente degli altri quattro Comuni, mentre la rete di distribuzione i i l idrica presenta uno grado di conservazione insufficiente in tutti i Comuni, tranne che a l a Livinallongo, dove è sufficiente. La capacità di compensazione in caso di emergenza a t non è omogenea a livello di P.A.T.I., in quanto risulta essere insufficiente a Rocca t n n e

Pietore e Selva di Cadore e sufficiente ad Alleghe. A Colle S. Lucia, invece, la situazione e i varia a seconda delle stagioni: le portate non omogenee durante il corso dell’anno i b fanno sì che la capacità di compenso sia esuberante nei mesi di massima portata e b m insufficiente in quelli invernali. Una situazione analoga, sia pure con variazioni minori, è m a a

riscontrabile a Livinallongo, dove a seconda del periodo dell’anno si passa da un valore i i r buono a uno insufficiente; r o o t t a Numero Stato di Volumi Età Capacità di Classe a c c i di conservazione totali media compenso con capacità di i d Comune serbatoi medio (mc/anno) (anni) massima compenso d n presenza n i i

(l/ab./g.) d Alleghe 9 sufficiente 1 151 33 230 sufficiente d e e

Colle S. Lucia 6 sufficiente 605 21 739 esuberante i i t Livinallongo 20 sufficiente 1 191 27 346 buono t n n e Rocca Pietore 7 sufficiente 542 37 103 insufficiente e n n Selva di Cadore 3 buono 295 22 121 insufficiente o o

A.T.O., Relazione di sintesi sull’assetto delle infrastrutture – p p Volumi serbatoi e capacità di compenso rete idrica m m o Diametro o C Vita Stato di C medio L Comune L (km) media conservazione Popolazione pesato (m)/ab. pesata medio pesato (mm) Alleghe 13.0 41 77 insufficiente 3 443 3.8 Colle S. Lucia 8.3 41 80 insufficiente 818 10.1 Livinallongo 7.1 32 37 insufficiente 3 441 2.1 Rocca Pietore 21.2 39 68 insufficiente 5 240 4.0 Selva di Cadore 10.0 47 100 insufficiente 2 434 4.1 A.T.O., Relazione di sintesi sull’assetto delle infrastrutture – Rete di distribuzione idrica comunale/Ufficio Tecnico Comunale

12 - l’intera popolazione residente dei cinque Comuni è allacciata alla rete di approvvigionamento idrico con una percentuale oscillante tra il 100% e il 98%, mentre quella fluttuante è allacciata in percentuali più elevate della media Provinciale a Selva di Cadore, Colle S. Lucia, Livinallongo ed Alleghe, e presenta un basso livello a Rocca Pietore (73%);

Pop. Pop. Pop. Pop. Pop. Pop. % pop. % pop. % pop. Comune residente fluttuante totale residente fluttuante totale residente fluttuante totale allacciata allacciata allacciata allacciata allacciata allacciata Alleghe 1446 1997 3443 1446 1772 3218 100% 89% 93% Colle 426 1000 818 426 392 818 100% 100% 100% S.Lucia Livinallongo 1406 2035 3441 1406 1994 3400 100% 98% 99%

Rocca a

1485 3755 5240 1453 2747 4200 98% 73% 80% a Pietore u Selva di u 572 1862 2434 572 1860 2432 100% 100% 100% q Cadore q c c A A

Provincia 204 539 123 167 327 706 201 520 107 085 308 605 99% 87% 94% - -

i A.T.O., Relazione di sintesi sull’assetto delle infrastrutture – Allacciamenti alla rete idrica / Ufficio Tecnico Comunale i l l a a t - le percentuali di perdita della rete acquedottistica rientrano in quelle medie delle t n Provincia, salvo nei Comuni di Rocca Pietore e di Alleghe, dove sono pari al 50% e 47% n e e i delle portate disponibili. i b b % di % di Portate Portate m Comune perdite perdite disponibili disperse m a a

dichiarate presumibili (l/s) (l/s) i i r Alleghe 47 47 60 28 r o o t Colle S. Lucia nd 30 19 6 t a a c Livinallongo 17 30 42 13 c i i d Rocca Pietore 50 50 67 33 d n n i Selva di Cadore 30 30 28 8 i

A.T.O., Relazione di sintesi sull’assetto delle infrastrutture – Perdite rete idrica d d

e e

i

Volume Volume i t medio captato t n

Denominazione N. n captato Quota per e sorgente sorgenti e (migliaia di abitante n mc/anno) (mc/anno) n o o

Masarè - Ru de Rialt 221 1085 p p

Val de Caldiera 110 995 m m o Oteara 473 1135 o C C Ai Molini 757 1430 Bur – Le Fontane 221 1370

Ru delle Sorize 31.5 1535 Forcella 15.8 1850 Le Palote 15.8 1420 Piniè – Zividagn 15.8 1430 Marzeluch 15.8 1360 Totale 1 876.7 - 10 545 A.T.O., Relazione di sintesi sull’assetto delle infrastrutture – Sorgenti Comune di Alleghe

13 Volume Volume medio captato Denominazione N. captato Quota per sorgente sorgenti (migliaia di abitante mc/anno) (mc/anno) Zonia 110 1874 Lividel – Le Code 189 2027 Fedare 37.8 2042

La Palata 142 1842 Sopradraz 15.8 1535 La Boa 94.6 1450 Totale 589.2 - 6 720

A.T.O., Relazione di sintesi sull’assetto delle infrastrutture – Sorgenti Comune di Colle Santa Lucia a a u u q Volume Volume q c medio captato c A

Denominazione N. A

captato Quota per sorgente sorgenti - (migliaia di abitante -

i i

mc/anno) (mc/anno) l l a Sorgente Varda Meriac 9 1830 a t t n Sorgente La Boa 28 1930 n e e i Sorgente Salvacia 6 1760 i b Sorgente Cernadoi 79 1525 b m Sorgente Val della Porta 79 1455 m a a

i Sorgente La Gran Val 32 1850 i r r o Sorgente Sief per Livinè 15 1760 o t t a Sorgente Col di Lana 1 33 2023 a c c i Sorgente Col di Lana 2 33 2017 i d d Sorgente Sief 126 1800 n n i i

Sorgente Pedeval 126 1780 d d

Sorgente Davedino 47 1700 e e

i Sorgente Plan de Brenta 63 1520 i t t n Sorgente Sottinghiazza 8 1585 n e e

Soraruaz 66 1525 n n o Planfedere 216 1890 o p p Sorgente Fontanelle 1 37 1820 m m o Sorgente Fontanelle 2 79 1785 o C Sorgente Fontanelle 3 16 1800 C Sorgente Varda Ru 18 1880 Sorgente Risa 1-2 19 1790 Sorgente Greola Alta e 94 1623 Bassa Sorgente Val di Fontana 47 1641 Sorgente Col de 9 1710 Larzonei Sorgente Collaz 31 1370 Totale 1 316 - 25 382 A.T.O., Relazione di sintesi sull’assetto delle infrastrutture – Sorgenti Comune di Livinallongo del Col di Lana 14 Volume Volume medio captato Denominazione N. captato Quota per sorgente sorgenti (migliaia di abitante mc/anno) (mc/anno) Ru Fosch 189 1010 Pian delle Ceste 473 1590 Ru delle Rosse 189 1420 Agusiei 126 1575 Ai Tabiai 189 1470

Ru de Col 126 1420 a a u Le Vare 75.5 1560 u q Bur 126 1588 q c c A Tabià Palazza 157 1851 A

- -

Ceva 378 1380 i i l Le Rive 71 1375 l a a t Rudevagn 1.3 1190 t n n e Totale 2 100.8 - 12 401 e i i A.T.O., Relazione di sintesi sull’assetto delle infrastrutture – Sorgenti Comune di Rocca Pietore b b m Volume Volume m a a

medio captato

i

Denominazione N. i captato Quota per r sorgente sorgenti r (migliaia di abitante o o t mc/anno) (mc/anno) t a a

Fiorentina 410 1600 c c i i

Zonia Alta 126 1900 d d n n

Zonia – Gief del Papa 126 1870 i i

Lagunaz 95 1580 d d e e

Poiat Bas 95 1940 i i t Fertazza 22 1870 t n n e

Totale 874 - 6 359 e n A.T.O., Relazione di sintesi sull’assetto delle infrastrutture – Sorgenti Comune di Selva di Cadore n o o p p m m o o C C

15 Rete Fognaria

La rete fognaria dei Comuni del P.A.T.I. ha uno stato complessivo di conservazione sufficiente ed una vita media pesata inferiore a quella provinciale. Fanno tuttavia eccezione le fognature di Selva di Cadore, che danno valori di conservazione insufficienti, probabilmente anche a causa della loro elevata vita media (47 anni contro i 27 della media della Provincia). Dal punto di vista della percentuale di popolazione allacciata alla rete fognaria i Comuni di Colle S. Lucia, Selva di Cadore e Alleghe si dimostrano più “virtuoso” (100%) rispetto a Rocca Pietore (92%) e Livinallongo. In particolare, in quest’ultimo Comune la popolazione residente è allacciata in una percentuale tra le più basse della Provincia (26%), e anche quella fluttuante non presenta una situazione promettente (73%).

Lunghezza Vita Diametro a Stato di a u

totale media medio u Comune conservazione m/ab. q

(km) pesata pesato q medio pesato c (anni) (mm) c A tra sufficiente A

Alleghe 15.88 22 311 4.6 - e buono -

i i Colle S. Lucia 5.75 24 300 buono 7.0 l l a

a Livinallongo 1.7 20 279 sufficiente 0.5 t t n Rocca Pietore 13.356 21 341 sufficiente 2.5 n e e i Selva di Cadore 8.56 47 300 insufficiente 3.5 i b b

m m

Provincia 1174 27 325 - - a a

i A.T.O., Relazione di sintesi sull’assetto delle infrastrutture – Reti di raccolta fognaria/Ufficio Tecnico Comunale i r r

o o t % pop. % pop. t Popolazione Popolazione a Comune residente fluttuante a residente fluttuante c allacciata allacciata c i i d

Alleghe 1446 1997 100% 98% d

n n i Colle S. Lucia 426 392 100% 100% i

d

Livinallongo 1406 2035 26% 73% d e e

Rocca Pietore 1488 3755 92% 83% i i t Selva di Cadore 572 1862 99% 100% t n n A.T.O., Relazione di sintesi sull’assetto delle infrastrutture – Allacciamenti alla rete fognaria e e n n o o p p m m o o C C

16 Sistemi di depurazione

La situazione per quanto concerne i sistemi di depurazione presenta una certa disomogeneità e delle differenze tra i cinque Comuni.

Popolazione Popolazione Numero Potenzialità Pop. Tot. Comune residente fluttuante Impianti totale (A.E.) non allacc. Alleghe 1.446 1.997 10 1.860 1.583

Colle S. Lucia 426 1000 9 987 109 Livinallongo del 1.406 2.035 2 2.500 941 Col di Lana Rocca Pietore 1.485 3.755 12 4.501 739

Selva di Cadore 572 1.862 8 1.650 784 a a A.T.O., Relazione di sintesi sull’assetto delle infrastrutture – Allacciamenti alla rete fognaria / Ufficio Tecnico Comunale u u q q c c A Il confronto fra la potenzialità totale espressa in abitanti equivalenti e la massima presenza di A

- popolazione segnala in tutti e cinque i Comuni una situazione di deficit e quindi di criticità: -

i i

- Alleghe con le sue 10 vasche Imhoff riesce a garantire la depurazione ai soli abitanti l l a residenti, andando in forte deficit se si considera la popolazione fluttuante; a t - Colle Santa Lucia non risulta in deficit se si considerano i soli abitanti residenti, ma appare t n in crisi se si aggiunge la popolazione fluttuante, presentando così una potenzialità n e e i depurativa è inferiore al numero di abitanti totali; i b - Rocca Pietore ha attive 12 vasche che riescono a garantire la depurazione a 4501 abitanti b m equivalenti: la popolazione residente risulta dunque essere ampiamente coperta, ma il m a sistema di depurazione va in deficit se si considerano i turisti e la rimanente popolazione a

i fluttuante. Il problema appare destinato a crescere negli anni se non si provvederà ad i r r o

aumentare la potenzialità di depurazione, poiché in località come Malga Ciapela e Bosco o t Verde si è registrato un aumento di attività recettive e di nuove residenze negli ultimi anni, t a a c

che hanno contribuito certamente a peggiorare la situazione qui presentata e riferita a dati c i del 2000 dell’indagine ATO; i d - Selva di Cadore con 7 vasche Imhoff ed un depuratore che presenta comunque seri d n n i i

problemi di efficienza, rivela una potenzialità depurativa di 1650 abitanti equivalenti. I

d

residenti risultano ampiamente coperti, ma il sistema di depurazione va in deficit d e considerando la popolazione fluttuante; e

i - Livinallongo del Col di Lana, che rivela una potenzialità depurativa pari a 2.500 abitanti i t t

equivalenti, vede anch’esso una situazione di deficit nel caso in cui si tenga conto della n n e popolazione fluttuante che, sommata a quella residente, da un totale di 3441 unità. e n n o Si deve comunque sottolineare come il dato accorpato inerente alla potenzialità depurativa non o p restituisca la potenzialità reale di ciascun sistema di depurazione e del reale carico a cui riesce p m a dare risposta. m o Oltre a ciò, si deve ricordare come, nonostante la scarsa efficacia del sistema di depurazione o C effettuato dalle vasche Imhoff, la qualità biologica dei corpi idrici ricettori delle acque depurate C risulti essere sostanzialmente buona: i corpi idrici presentano infatti un ambiente poco inquinato, ad eccezione del torrente Pettorina, che mostra valori leggermente peggiori, con un ambiente che risulta negli anni spesso inquinato. La causa di ciò potrebbe essere da ricercare nell’insufficienza dei sistemi di depurazione presenti nella zona.

17 Elettrodotti

Dalla sovrapposizione tra i tracciati degli elettrodotti presenti (fonte di pressione) e gli abitati (bersagli) si sono potute individuare delle prime aree di criticità dove potrebbe sussistere il rischio dovuto a campi elettromagnetici. Il territorio del PATI risulta attraversato da tre elettrodotti da 132 kV: - l’elettrodotto Cencenighe - Saviner ha direzione da sud-est a nord-ovest ed è parallelo alla Strada Regionale n. 203. Esso attraversa il comune di Rocca Pietore interessando gli abitati di Riete e Masarè. In comune di Alleghe risulta attraversato l’abitato di Caprile, ove si segnala anche la presenza nelle immediate vicinanze dell’elettrodotto di un parco giochi, ritenuto sito sensibile, per il quale l’ARPAV ha provveduto ad eseguire dei controlli sul campo magnetico, che non hanno evidenziato superamenti del valore di riferimento legislativo di 0,2 µT; - la linea Saviner - Malga Ciapela, oltre a passare nei pressi di alcuni edifici di Saviner, passa poco a monte dell’abitato di Rocca e attraversa quelli di Col di Rocca e Palue; - un terzo elettrodotto sale dalla centrale di Saviner verso Passo Campolongo, interessando gli edifici e i terreni limitrofi alla Strada Regionale n. 203 e a quella

n. 244 “della Val Badia”, delle quali i i c segue il tracciato. In particolare esso c i i s interessa il centro di Digonera, in s i i f Comune di Rocca Pietore, e altri centri f

i i

minori in Comune di Livinallongo. t t n n a Quasi in centro all’abitato di Saviner di Laste, in Comune di Rocca Pietore, vi è una centrale a n elettrica che risulta nodo per i tre elettrodotti citati. Per questo, il parco giochi di Saviner risulta n i i

interessato dai campi magnetici sia dell’elettrodotto Malga Ciapela-Saviner che da quello u u q Saviner-Cencenighe, tuttavia, le misure effettuate all’interno del parco nel 2000 non hanno q n evidenziato superamenti dei limiti dei valori di induzione magnetica. n I I

Stazioni televisive, radio e RadioBase

Sul territorio del PATI “Dolomiti Alto Agordino” vi sono 12 stazioni televisive, 24 ripetitori per onde radio e 20 stazioni RadioBase. Nessuna di queste, in base alle prove effettuate al momento dell’installazione e dalle simulazioni effettuate dall’ARPAV, dovrebbe produrre un campo elettromagnetico tale da superare i limiti di emissione determinati dal D.M. 381/98, recepito dalla Regione Veneto con Delibera della G.R. 5268/1998. Le stazioni radio e quelle televisive non dovrebbero essere causa di problemi legati all’emissione di elettromagnetismo in quanto ubicate in aree dove risulta scarsa la presenza di attività antropiche.

18 La tabella successiva riporta l’ubicazione dei vari impianti presenti sul territorio:

Comune Via o località SRB RADIO TV Centro abitato 3 Cordella 1 2 1 ALLEGHE Col di Foglia 1 Col dei Baldi 1 Masare 3 3 COLLE SANTA LUCIA Belvedere 2 3 3 Centro abitato 3 Sief 8 3 LIVINALLONGO Moè 1 Passo Campolongo 1 Centro abitato 1

SELVA DI CADORE Monte Fertazza 2 6 Rova/Le Frene/Pian de Lat 3 Padon 1

ROCCA PIETORE Caracoi Cimai 1 2 arrivo funivia Marmolada 2

Radon

Il Radon è un gas radioattivo presente in maniera naturale nel suolo, che risulta

i esserne la principale sorgente. i c c i Il gas si trova anche nelle rocce, nelle i s s i falde acquifere e nei materiali da i f f costruzione (cementi, laterizi, ecc.). i i t In quanto gas, il Radon è in grado di t n muoversi e fuoriuscire dal terreno o dai n a materiali in cui si trova e propagarsi a n n i nell'ambiente. i u Nel caso l’ambiente sia aperto, esso si u q disperde rapidamente nell’atmosfera, al q n n

contrario negli ambienti chiusi può I I accumularsi nell’aria fino a raggiungere concentrazioni elevate. Non tutti i territori sono interessati dalla presenza di Radon nella stessa misura. Alcune zone, per la loro composizione geologica, sono particolarmente interessate al fenomeno rispetto ad altre, in cui l’entità delle emissioni naturali di Radon sono molto limitate o addirittura non rilevabili. Una prima campagna di misurazione del Radon nelle abitazioni venne promossa tra il 1996 e il 2000 dalla Regione Veneto e coordinata dal Centro Regionale Radioattività (CRR) di Verona, in collaborazione con i Dipartimenti Provinciali dell’ARPAV. Vennero così definite una mappatura del territorio regionale e una preliminare individuazione di aree con livelli elevati di Radon indoor (prone areas).

19 Possibili aree ad alto potenziale sono state individuate nel nord della provincia di Belluno: in alcune zone del Cadore, dell’Agordino, del Longaronese e del Comelico.

All’interno di queste non risulta ricadere alcuna parte di territorio appartenente al PATI, che è dunque caratterizzato da una percentuale inferiore al 10% di abitazioni con presenza del gas in concentrazioni pari a 200 Bq/m3.

Rumore

Si deve segnalare come tutti i comuni appartenenti al PATI abbiano redatto un proprio Piano

i Acustico. i c c i i s s i i f f

i i t t n n a a n n i i u u q q n n I I

Al fine di una valutazione globale del problema rumore si è però ritenuto più indicativo non analizzare e riportare le indicazioni di ciascun piano ma, constatando che la principale fonte di rumore nei comuni in oggetto è quella causato dal traffico veicolare, si è fatto ricorso ad uno studio dell’ARPAV intitolato: “Catasto delle fonti di pressione acustiche da infrastrutture extraurbane di trasporto nella Regione del Veneto (Osservatorio Agenti Fisici, ARPAV 2002)” nel quale sono riportate le rilevazione dei livelli acustici lungo la arterie stradali principali del Veneto. La normativa di riferimento risulta comunque essere la Legge Quadro sull’inquinamento acustico n. 447 del 26 ottobre 1995 (LQ), con la quale si sono stabiliti i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente esterno ed abitativo dall’inquinamento acustico, ma anche il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14/11/1997, concernente la determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore e l’obbligo per i comuni di adottare la zonizzazione acustica.

20

Dal Catasto ARPAV delle fonti di pressione acustica si può constatare come la Strada Regionale n. 203, principale asse viario presente nel territorio del PATI, risulti caratterizzata da livelli sonori diurni molto bassi inferiori a 65 dBA. Lo stesso dicesi per i livelli notturni, che risultano non raggiungere i 58 dBA. Attraverso queste constatazioni si può attribuire a tutti i comuni analizzati un basso livello di criticità acustica sia nel periodo notturno che in quello diurno.

Rifiuti

La produzione di rifiuti urbani è un valido indicatore per misurare il grado di pressione esercitato dalla comunità locale sul sistema ambientale, sebbene l’impatto generato non dipenda solo dalla quantità, ma anche dalla qualità dei rifiuti prodotti e dai sistemi di smaltimento. Inoltre, le problematiche connesse ai processi di gestione, trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani hanno assunto negli ultimi decenni rilevanza sempre maggiore, coinvolgendo attivamente amministrazioni e cittadini. Le Direttive europee in materia di rifiuti e loro riciclaggio sono state recepite e attuate in Italia tramite il D.Lgs 22/1997, detto anche Decreto Ronchi, il quale ha ordinato e disciplinato la gestione dei rifiuti, dei rifiuti pericolosi e degli imballaggi, perseguendo la finalità di assicurare un’elevata protezione dell’ambiente e della salute umana. A tale scopo, il Decreto ha previsto delle soglie temporali entro le quali i Comuni avrebbero dovuto raggiungere determinate percentuali di differenziazione dei rifiuti prodotti, soglie che sono state aggiornate dall’articolo

205 del D.Lgs 152/2006 in: i i c c i i s - almeno il 35% entro il 31 dicembre 2006; s i i f - almeno il 45% entro il 31 dicembre 2008; f

i - almeno il 65% entro il 31 dicembre 2012. i t t n

n a Questi i dati relativi ai 5 comuni in questione per gli anni 2004 e 2005: a n n i i

u u q Raccolta q n Rifiuto Totale % Raccolta n I Comune Popolazione Differenziata I (kg) Differenziata (kg)

Alleghe 1.396 278.692 903.102 30,86

Colle S. Lucia 407 72.546 183.951 39,44

Livinallongo 1.437 365.852 1.044.307 35,03 2004 Rocca Pietore 1.388 300.940 944.774 31,85

Selva di Cadore 553 143.497 458.647 31,29

Provincia di Belluno 212.237 31.248.956 101.088.528 30,91

21

Raccolta Rifiuto Totale % Raccolta Comune Popolazione Differenziata (kg) Differenziata (kg)

Alleghe 1.368 265.586 881.206 30,14

Colle S. Lucia 407 70.690 208.675 33,88

Livinallongo 1.437 416.469 1.036.838 40,17 2005 Rocca Pietore 1.359 301.239 955.507 31,53

Selva di Cadore 557 174.500 502.524 34,72

Provincia di Belluno 212.514 33.201.737 97.064.691 34,21

Praticamente tutti i comuni dell’Alto Agordino si attestano su valori al di sopra del 30% di rifiuti differenziati. Escludendo Livinallongo, che supera addirittura il 40% al 2005 con un incremento

i di 5 punti percentuali dal 2004, tutti gli altri comuni si trovano al di sotto della media i c c i provinciale (34,21%) e crescono molto lentamente nei due anni considerati. Negativo il trend i s s

di Colle Santa Lucia che perde oltre 5 punti, passando da un discreto 39% del 2004 ad un i i f f

34% del 2005, scivolando sotto la percentuale fissata per legge al 2006. i i t Per questo, sulla base degli obiettivi fissati per legge per il 2008 e il 2012, è necessario t n prevedere per i Comuni in questione un ulteriore aumento della differenziazione nella raccolta, n a sia tramite la separazione del rifiuto umido dal secco, sia attraverso una maggiore a n n i sensibilizzazione dei cittadini e un miglioramento dei metodi di raccolta. i u u q Per quanto riguarda i luoghi di raccolta, solamente la discarica di inerti di Rocca Pietore risulta q n tuttora ufficialmente attiva (anche se dichiarata ultimata dal comune). Le altre, presenti in n I I comune di Livinallongo (2) e Selva di Cadore (1) sono a tutti gli effetti “cessate” (Fonte: Regione Veneto). Due ecocentri si trovano rispettivamente a Colle Santa Lucia (loc. Rucavà) e Selva di Cadore (loc. Pescul).

Risulta importante precisare che la produzione di rifiuti urbani è strettamente legata a dinamiche demografiche e a molti altri fattori variabili tra cui in particolare lo sviluppo locale di attività terziarie che producono crescenti quantitativi di rifiuti assimilabili agli urbani, i flussi di pendolari non residenti ed i flussi turistici; questi ultimi fattori in particolare possono incidere in maniera rilevante sulla determinazione del valore pro-capite, calcolato dal rapporto fra produzione totale e popolazione residente, e dare luogo a sovrastime.

22

Rischio Idrogeologico

Il rischio idrogeologico è legato sia al fattore acqua (idro: pioggia e corsi d’acqua) sia alla terra (geo: suolo, roccia, detriti) ed è determinato dalla probabilità del verificarsi di un evento catastrofico naturale come l’alluvione, la frana e la valanga, dannoso per l’ambiente e per l’uomo. Normalmente l’evento idrogeologico è la conseguenza di un fenomeno climatico (pioggia, neve, ecc.) di eccezionale portata e intensità che, in particolari situazioni ambientali, provoca dilavamento, trascinamento di roccia e fango con tracimazione di corsi d’acqua dei bacini idrici delle dighe e - al limite estremo - erosione e cedimento degli edifici, dei ponti, delle vie di comunicazione e delle infrastrutture. Il territorio provinciale ed in particolare il territorio del PATI dei comuni di Alleghe, Colle Santa Lucia, Livinallongo, Selva di Cadore e Rocca Pietore, per le caratteristiche geomorfologiche, climatiche e per la presenza di un fitto reticolo idrografico, risulta particolarmente esposto a tale tipologia di rischio.

o Dissesti o v v i

i h Attraverso il progetto nazionale h g Inventario dei Fenomeni Franosi g n (Progetto I.F.F.I.), che nasce n a a

dall’esigenza di disporre di un l l a quadro il più possibile completo a v sullo stato dei dissesti finalizzato v

e ad una migliore percezione delle e problematiche relative al dissesto o o c idrogeologico, sono stati censiti c i finora (aggiornamento 2004) a i g g

livello provinciale circa 4609 o o l fenomeni franosi. l o Da questo studio e dalla o e e

cartografia elaborata per il Piano g g o di Assetto Idrogeologico si può o r dedurre che il rischio dissesti r d d I risulti un problema presente e I generalizzato su tutta l’area del o o i PATI, proprio per le sue i h caratteristiche di territorio montano, per la sua conformazione geomorfologia, per la presenza h c c s di torrenti e fiumi con elevata capacità erosiva e per il suo clima caratterizzato da un’elevata s i piovosità e da sbalzi notevoli di temperatura tra estate ed inverno. I periodi di piogge intense, i R R nonché le frequenti alluvioni contribuiscono e sono causa della maggior parte degli eventi franosi che si verificano sul territorio. In comune di Rocca Pietore, sulla sponda destra del lago di Alleghe, risulta segnalato nella cartografia del PAI un pericolo di dissesto di livello medio (P1 e P2) attorno all’abitato di Masarè; anche alcuni edifici tra Rocca e Saviner sono minacciati dall’instabilità dell’area causata dalla presenza della congiunzione tra un corso d’acqua secondario e il T. Pettorina. L’abitato di Digonere vede la presenza di una frana antica, mentre, verso nord, la strada che giunge al paese è soggetta anch’essa a dissesti di entità lieve. La presenza di frane lungo la strada è da segnalare anche verso Malga Ciapela. In comune di Alleghe i dissesti si concentrano lungo la Strada Regionale n. 203 e minacciano l’abitato di Alleghe, alcuni edifici posti sulla riva opposta al paese di Santa Maria delle Grazie ed alcuni a valle di Caprile.

23 Lungo la strada che da Caprile sale verso Villagrande è indicato un pericolo distacchi di livello elevato; altrettanto dicesi per il paese e la strada che da Villagrande sale verso il Passo Giau (S.R. 341). A Livinallongo si segnalano aree di pericolo di livello basso nei pressi dell’abitato di Andraz e a monte lungo la strada del passo Falzarego. Il pericolo risulta essere di livello elevato a monte dell’abitato di Pieve di Livinallongo e lungo tutto il corso d’acqua che attraversa il paese. Gli abitati delle frazioni di Crepaz e Renaz sorgono su una frana antica e vedono la presenza a nord e a sud di aree di pericolo dissesti di livello elevato e molto elevato. In comune di Selva di Cadore vi sono aree di pericolo dissesti di livello elevato e molto elevato nei pressi dell’abitato di Selva, delle frazioni di Pescul e Santa Fosca e lungo la Strada Provinciale n. 20 “della Val Fiorentina”, dove in particolare fenomeni caratterizzati da colate minacciano gli abitati di Zanuol e Rova.

Cave

o Nel 2003 la Regione Veneto ha pubblicato il nuovo Piano Regionale Attività di Cava (P.R.A.C.), o v v i

il quale comprende l’analisi del territorio regionale dal punto di vista geologico, idrogeologico i h e ambientale, il censimento delle attività di cava esistenti, la quantificazione dei fabbisogni h g futuri, l’ubicazione degli eventuali nuovi siti e le direttive e vincoli ai quali devono sottostare le g n attività estrattive. Si tratta dunque di uno strumento di pianificazione e programmazione le cui n a a

finalità dichiarate sono la salvaguardia ambientale, la prospettiva del recupero ambientale, la l l a razionalizzazione delle attività estrattive e l’intensificazione delle attività di vigilanza. a v v

e

Il territorio del PATI “Dolomiti Alto Agordino” non presenta alcun sito di cava o miniera, né in e attività né in dismissione. o o c c i i g g o o l l o o e e g g o o r r d d I I

o o i i h h c c s s i i R R

24 Rete Natura 2000

L’Unione Europea attraverso la Dir. 43/92CEE e la Dir. 409/79CEE ha voluto proteggere parti del territorio all’interno delle quali si riscontra la presenza di Habitat con particolari valenze naturali degne di essere preservate o la presenza di animali e specie vegetali degne anch’esse di protezione e salvaguardia. Ogni nazione ha pertanto provveduto a identificare e istituire delle aree definite Siti d’Interesse Comunitario (SIC) se individuate in base alla Dir. 43/92CEE (Dir. Habitat) e Zone di Protezione Speciale (ZPS) se istituite in base alla Dir. 409/79 CEE (Dir. Uccelli). I due ambiti, che spesso risultano sovrapposti o in relazione, hanno dato origine a una rete di aree protette denominata Rete Natura 2000. Al fine della loro salvaguardia l’Unione Europea ha imposto l’obbligo della Valutazione d’Incidenza Ambientale su tutti i piani o progetti che ricadano all’interno di queste aree o nelle aree esterne ad esse all’interno dei confini comunali interessati dai siti Natura 2000. All’interno dell’area del PATI in oggetto sono identificabili le seguenti aree Natura 2000:

Nome Comuni Sup. (ha) Tipo *In grassetto i comuni del PATI B Gruppo del Sella Livinallongo del Col di Lana 449 SIC B Gruppo Marmolada Falcade, Rocca Pietore 1365 SIC 6598 Agordo, Alleghe, Cencenighe Agordino, Forno di Zoldo, La C

Civetta - Cime di San Sebastiano Valle Agordina, Taibon Agordino, Zoldo Alto SIC & ZPS 0 0 0 2350 0 A 0 Col Di Lana - Settsas - Cherz Livinallongo del Col di Lana 0 ZPS 2 2

Borca di Cadore, Colle Santa Lucia, Cortina d'Ampezzo, 11065 a B a r Monte Pelmo - Mondeval - Formin Livinallongo del Col di Lana, , Selva di r SIC Cadore, , Zoldo Alto, Zoppe' di Cadore u u t t a a N N

e e t t e

e R R IT3230003 – Gruppo del IT3230086 – Col di Lana – Sella Settsas - Cherz

IT3230017 - Monte Pelmo – Modeval - Formin

IT3230005 – Gruppo Marmolada

IT3230084 – Civetta – Cime di San Sebastiano

25 Assetto socio-economico

Osservando i dati relativi all’andamento demografico dei Comuni interessati dal PATI “Dolomiti Alto Agordino” dal 1971 al 2006 si può notare una generale diminuzione della popolazione residente. Un fenomeno quest’ultimo legato ad un più vasto fenomeno di abbandono della montagna italiana a favore delle aree di fondovalle e di pianura, sviluppatosi sin dalla metà del secolo scorso. Un movimento che investe in una prima fase i nuclei abitati più scomodi e meno accessibili e in seconda battuta i centri di montagna di relativa importanza che sopravvivono oggi solo grazie a flussi turistici stagionali.

Colle Rocca Selva di Indicatore Alleghe Santa Livinallongo Pietore Cadore Lucia anno 2006 1359 403 1436 1358 531

anno 2001 1.408 418 1.417 1451 563 anno 1991 1.480 480 1.440 1603 604 Popolazione anno 1981 1.569 556 1.576 1772 586 residente anno 1971 1691 603 1718 1971 617

Variaz % 2001/1991 -4,9 -12,9 -1,6 -9,5 -6,8 à à t Quota su prov. 2001 0,7 0,2 0,7 0,7 0,3 t e e i i c c o o

Comune di Alleghe Comune di Comune di Livinallongo S S

1691 Colle Santa Lucia 1718 1.576 e 1.569 1.480 e

1.408 1.440 1.417 1436 1359 a

a i i m m

603 o 556 o 480 418 403 n n o o c c E E

1971 1981 1991 2001 2006 1971 1981 1991 2001 2006 1971 1981 1991 2001 2006

1971 Comune di Rocca Pietore Comune di 1772 Selva di Cadore 1603 1451 1358

617 586 604 563 531

1971 1981 1991 2001 2006 1971 1981 1991 2001 2006

Regione Veneto – Direzione Sistema Statistico Regionale - Indicatori

Su questo sfondo generale si distinguono, all’interno del territorio del PATI, comuni maggiormente soggetti allo spopolamento, come Colle Santa Lucia, Rocca Pietore e Selva di Cadore (la cui perdita oscilla tra il 7 e il 13% circa), e Comuni più “resistenti”, come Alleghe e

26 Livinallongo, le cui perdite si mantengono sotto il -5%. Il Comune di Livinallongo si distingue poi per una leggera crescita della popolazione tra gli anni 2001 e 2006, invertendo così il trend negativo. A quest’ultima considerazione moderatamente positiva si accosta però un ulteriore dato negativo relativo all’invecchiamento della popolazione: anche in questo caso il dato non può essere generalizzato per tutti i comuni, poiché se per Colle Santa Lucia e Livinallongo la variazione dell’indice di vecchiaia tra gli anni 1991 e 2001 risulta molto al di sotto della media provinciale (19,2), per i comuni di Alleghe e Selva di Cadore essa si attesta sopra la media del bellunese, toccando una preoccupante punta del 40,1% in comune di Rocca Pietore.

Colle Santa Rocca Selva di Indicatore Alleghe Livinallongo Lucia Pietore Cadore

anno 2001 196,4 192,5 149,5 265,9 139,5

Indice di anno 1991 155,1 184,6 141,7 189,9 110,1 vecchiaia Variaz % 2001/1991 26,6 4,2 5,5 40,1 26,7

265,9 à 1991 2001 Indice di Vecchiaia à t t e e

196,4 i 184,6 192,5 189,9 i c 171,2 c 155,1 o 141,7 149,5 139,5 143,5 o S S

110,1 e e

a a i i m m o o Alleghe Colle S. Lucia Livinallongo Rocca Pietore Selva di Cadore Prov. Belluno n n o o c Regione Veneto – Direzione Sistema Statistico Regionale - Indicatori c E E La situazione lavorativa può essere ritenuta sostanzialmente identica per tutto il territorio del PATI “Dolomiti Alto Agordino”, in quanto tutti i comuni hanno nel turismo, e quindi nei servizi ad esso legati, il settore trainante della loro economia. Se si analizzano i tre settori, si nota come gli addetti all’agricoltura siano praticamente assenti o comunque in numero trascurabile rispetto agli equilibri economici dell’area. Una menzione può essere fatta per il comune di Selva di Cadore che presenta nel 2001 un numero di addetti pari ad 8 (con aumento di una unità dal 1991). Il settore secondario, legato principalmente a realtà artigianali di medio-piccole dimensioni, risulta maggiormente sviluppato, ma la situazione è quella di una generale diminuzione di addetti per tutti i comuni. Una riduzione trascurabile per quanto riguarda Alleghe (-6,7% dal 1991 al 2001), ma sensibile per gli altri comuni, che perdono dal 35 al 45% di addetti nell’arco di un solo decennio. Gli addetti nel settore dei servizi, impiegati soprattutto in strutture ricettive, di ristorazione, di vendita prodotti dell’artigianato locale, prevalgono in maniera netta e coprono circa i 2/3 ed oltre degli addetti totali, confermando la forte vocazione turistica dell’Alto Agordino. Tuttavia essi sono legati inevitabilmente ai flussi stagionali di turisti, poco significativi nel periodo primaverile e autunnale. Il loro numero è comunque in aumento per i comuni di Colle Santa Lucia, Selva di Cadore e Livinallongo che, passando da 302 a 459 unità dal 1991 al 2001,

27 cresce di oltre il 50%. Rocca Pietore rimane praticamente costante (-0,4%), mentre Alleghe perde fino al 18,3% di addetti.

Comune di Alleghe % Addetti per settore 0,0

22,5 77,5 addetti industria 2001

addetti servizi

1991 20,2 79,6 addetti agricoltura

0,2 Comune di Colle Santa Lucia Comune di Livinallongo 0,0 1,4

32,9 65,7 13,9 86,1 2001 2001

50,0 50,0 27,3 72,4

2001 2001 à à t t e 0,0 e

0,2 i i c c o Comune di Rocca Pietore Comune di Selva di Cadore o S 0,0 S

4,6 e e

a

21,6 78,4 a 2001 2001 24,3 71,1 i i m m o o n 37,1 62,9 n 2001 2001 37,1 59,4 o o c c 0,0

3,6 E E

398,0 1991 2001 376,1 Addetti per 1000 abitanti 350,9 326,2 307,3 289,6 238,9 222,6 175,0 167,5

Alleghe Colle S.Lucia Livinallongo Rocca Pietore Selva di Cadore

Regione Veneto – Direzione Sistema Statistico Regionale - Indicatori

28 Colle Rocca Selva di Indicatore Alleghe Santa Livinallongo Pietore Cadore Lucia anno 2001 0 1 0 0 8

Addetti anno 1991 1 0 1 0 7 agricoltura Variaz assoluta 2001/1991 -1 1 -1 0 1 Quota su prov. 2001 0 0,5 0 0 4,3 anno 2001 111 23 74 83 42

Addetti anno 1991 119 42 114 142 73 industria Variaz assoluta 2001/1991 -6,7 -45,2 -35,1 -41,5 -42,5 Quota su prov. 2001 0,3 0,1 0,2 0,2 0,1 anno 2001 383 46 459 240 123

Addetti anno 1991 469 42 302 241 117 servizi Variaz assoluta 2001/1991 -18,3 9,5 52 -0,4 5,1

Quota su prov. 2001 0,9 0,1 1 0,5 0,3 à à t t e e i Colle i c Rocca Selva di Provincia c

Indicatore Alleghe Santa Livinallongo o Pietore Cadore di Belluno o S Lucia S

e anno 2001 350,9 167,5 376,1 222,6 307,3 404,5 e

Addetti per a a i

anno 1991 398 175 289,6 238,9 326,2 371,7 i 1000 abitanti m Variaz % 2001/1991 -11,8 -4,3 29,9 -6,8 -5,8 8,8 m o o n n o

Regione Veneto – Direzione Sistema Statistico Regionale - Indicatori o c c E E

29 Flussi di traffico e incidentalità

Le principali infrastrutture viarie che Localizzazione incidenti Provincia di Belluno attraversano il territorio del PATI “Dolomiti Alto Agordino” presentano situazioni di criticità relativamente contenute sia per quanto riguarda l’incidentalità che per i flussi di traffico. Non mancano però alcuni problemi derivati soprattutto dal superamento della capacità di carico di alcune strade alto-agordine nei periodi di maggior afflusso turistico. Analizzando i dati raccolti dall’Osservatorio Permanente della Mobilità della Provincia di Belluno risulta infatti evidente come il tratto di Strada Regionale “Agordina” che attraversa i comuni di Alleghe, Selva di Cadore, Colle Santa Lucia e Livinallongo sia interessato da un numero abbastanza elevato di incidenti, in particolare laddove la strada si restringe e attraversa i centri e e r abitati principali quali Alleghe (vedi r u cartografia). Altri incidenti, anche se u t t t relativamente contenuti, compaiono Localizzazione incidenti area del P.A.T.I. t u lungo la strada S.R. n. 48 “delle u r r t Dolomiti”. Qualche incidente è t s segnalato anche lungo la S.R. n. s a a r 641 “del Passo Fedaia”. r f Le cause di tale fenomeno vanno f n n I ricercate nelle caratteristiche I geometriche della viabilità in questione (restringimenti di carreggiata, incroci pericolosi), nel suo stato di conservazione (manto dissestato o usurato), nelle condizioni climatiche (pericolo di ghiacciate del manto stradale), ma anche nella quantità di traffico che la interessa. Per quanto riguarda le prime due cause, lo studio effettuato nel 2000 sui punti neri della viabilità provinciale ha evidenziato come la S.R. n. 203 “Agordina” sia caratterizzata da numerosi punti critici, quali:

30

Curva di imbocco del ponte in salita e contropendenza con di seguito zone 42+000 Sala si sosta a lato strada sia a destra che a sinistra della carreggiata. Scarsa visibilità.

Serie di curve pericolose con pendenza del 6-7%. Inoltre in questo tratto la 43+000- Forchiade pavimentazione stradale presenta fessurazioni longitudinali, ormaie ed 44+000 alcuni cedimenti della banchina. Il fondo ha quindi molte sconnessioni.

Inizio restringimento carreggiata in corrispondenza dell'inizio del lago di 44+500 Masarè - Alleghe Alleghe.

Attraversamento abitato di Alleghe. La strada presenta notevoli tortuosità con carreggiata molto stretta. Ci sono alcuni punti di strettoia con spigoli di 46+000- Alleghe edifici sul ciglio della strada. Inoltre ci sono molte intersezioni a raso con 47+000 strade in pendenza di difficile accesso. Presenza del parcheggio della funivia e palaghiaccio con alto afflusso turistico.

50+500 Caprile Bivio fra la SP 20 e la SS 203. Zona di sosta in prossimità dell'incrocio.

Presenza di un distributore senza adeguata piazzola nel centro abitato. 51+000 Caprile Zone di sosta lungo tutto l'abitato.

52+000 Caprile Bivio fra la SS 563 e la SS 203. Zona di sosta in prossimità dell'incrocio.

Fienile lato strada con solaio sporgente. L'edificio è in precarie condizioni di

52+500 Caprile stabilità. e e r r Tratto di strada molto tortuoso con curve a raggio ridotto. I muri di u 53+000 Loc. Mares u t sostegno sono spanciati e degradati; inoltre ci sono infiltrazioni idriche. t t t u u r

Tratto di strada con restringimenti e tortuosità varie. Tornante con raggio di r

53+000- Mares - Bivio t curvatura ridotto (i mezzi pesanti e le corriere sono costrette a fare t s 55+500 Ruccavà s manovra). a a r r f Bivio fra la SS 251 per Colle S. Lucia e la SS 203. Scarsa visibilità per i f n 56+000 Bivio Ruccavà veicoli che si immettono sulla SS 203 Agordina. Inoltre è presente una n I fermata delle corriere di linea in prossimità dell'incrocio. I

Ponte sul Ru Ponte con carreggiata molto stretta e con curve di accesso di raggio 56+500 Pignazza ridotto.

Serie di curve pericolose che portano al bivio. Zona recentemente 59+400 Bivio Larzonei consolidata con interventi di vario tipo.

Bivio per Larzonei posto in un tratto con curve. La svolta è poco agevole e i 59+600 Bivio Larzonei coni visuali non sono sufficienti. La segnaletica è insufficiente. Presenza anche di fermata del trasporto pubblico.

Tratto di strada molto tortuoso con curve a raggio ridotto e carreggiata 60+000 ristretta. In particolare curva a 90° molto stretta.

A 100 m. dal bivio di Cernadoi vi è un tornante con notevole 60+800 Bivio Cernadoi restringimento della carreggiata in corrispondenza del Ponte sul Greola. (Il ponte presenta problemi si stabilità.)

Incrocio fra la SS 48 e la SS 203 Agordina. L'innesto è posto su un tornante 60+900 Bivio Cernadoi in contropendenza che crea un dosso sulla zona di arresto e scambio dei veicoli.

I punti critici della S.R. n. 48 “delle Dolomiti” sono invece:

31

105+600 P.sso Falzarego Tornante in galleria a sezione ridotta rispetto alla carreggiata che la precede

104+000- Tratto pericoloso con assenza di protezioni laterali adeguate (presenza di P.sso Falzarego 105+500 paracarri); queste stesse caratteristiche si riscontrano in vari tratti del passo.

Incrocio SS 48 - SS 203 per Colle S. Lucia; mancanza protezioni laterali fino a 97+900 Bivio Cernadoi P.sso Falzarego; variazione i pendenza del 10%

Incrocio SS 563 - SS 48; fine SS 563. Incrocio pericoloso con scarsa visibilità 94+800 Bivio Salesei e manovre di svolta difficoltose.

Pieve di Attività e sosta lato strada, accessi privati frequenti; restringimento della 93+000 Livinalongo carreggiata

Pieve di Strettoie lungo tutto il paese (circa 1 km); edifici lungo il ciglio della strada con 93+000 Livinalongo spigoli sporgenti

87+900 Renaz Strettoia in curva con edificio sul ciglio stradale

87+200 Alfauro Strettoia con edifici sul ciglio stradale

85+500 Arabba accessi frequenti, attività turistiche lato strada ; sosta lato strada

85+500 Arabba Incrocio SS 48 - SS 244 delle Dolomiti;

e Strada del P.sso Pordoi: tratto particolarmente tortuoso e con pendenza di e r 77+500 Passo Pordoi circa l'8% con tornanti per 8 km; priva di adeguate protezioni laterali r u (presenza di paracarri). u t t t t u 76+500 Passo Pordoi Attività turistiche lato strada e sosta lungo la carreggiata u r r t t s 76+500 Passo Pordoi Limite provinciale s a a r r f Per quanto riguarda la S.R. n. 641 “del Passo Fedaia” si ha: f n n I I Limite provinciale - Attività lato strada con zone di sosta e parcheggio, 14+200 P.sso Fedaia variazione di pendenza (15%)

14+200- Dal Passo Fedaia Strada del P.sso Fedaia con tratti molto tortuosi e con notevole pendenza 20+000 a Malga Ciapela (fino al15%).

Serie di curve in corrispondenza di un area di sosta e parcheggio per 17+000 Loc. Capanna Bill attività turistiche, zona con notevole pendenza della strada (circa 10%)

19+400 Malga Ciapela Tratto tortuoso con alcuni accessi (parcheggio funivia per la Marmolada).

Tratto tortuoso delle gallerie paramassi e paravalanghe con 20+200 Malga Ciapela pavimentazione non in buone condizioni

Galleria in curva senza rivestimento con illuminazione non adeguata, 21+000 Malga Ciapela presenza di infiltrazioni d'acqua.

Attraversamento abitato con attività lato strada e zone di sosta lungo tutto il 23+000 Sottoguda paese.

Attraversamento abitato con attività lato strada e zone di sosta lungo tutto il 23+000 Palue paese.

32 Zona abitata con attività turistiche lato strada, in prossimità di un dosso; 25+000 Bosco Verde alcune fermate del T. P. senza piazzola.

Bivio per il centro abitato di Rocca Pietore con scarsa visibilità. Dosso con 25+800 Rocca Pietore variazione di pendenza (7%).

27+300 Bivio Saviner Incrocio fra SS 641 e SS 563. Fine della SS 641.

Viabilità di progetto

I Piani Regolatori Generali vigente dei comuni dell’Alto Agordino riportano numerosi tratti viari di progetto, ma si tratta esclusivamente di interventi di ampliamento delle strade esistenti o di realizzazione di strade di interesse comunale a servizio di zone residenziali e produttive esistenti e di progetto.

e e r r u u t t t t

u u r r t t s s a a r r f f

n n I I

33 Metodologia

Per la redazione della VAS saranno utilizzati diversi tipi di indicatori in rapporto alla disponibilità dei dati (e dell’eventuale ricostruzione di serie storiche significative o di reali possibilità di monitoraggio futuro), che possono essere distinti tipologicamente in:

- indicatori quantitativi (con riferimento a standard di legge ove esistenti); - indicatori qualitativi (paesaggio ecc. con possibilità di descrizione quantitativa); - indicatori cartografici (Map Overlay).

La valutazione, in rapporto agli indicatori disponibili, sarà svolta attraverso l’applicazione di metodologie quali l’”impronta ecologica” o simili che consentano comunque la valutazione comparata degli scenari ipotizzati, ivi compreso lo “scenario 0” rappresentato dalle previsioni pianificatorie vigenti.

a a i i g g o o l l o o d d o o t

t e e

M M

34 Conclusioni

Gruppo Indicatore Conclusioni La componente area ad una prima analisi non presenta elementi di criticità rilevante. Qualità Aria Si suggerisce pertanto di predisporre interventi atti a dell’aria monitorare l’evoluzione e al mantenimento del livello attuale di qualità. Aspetti Presenza di aree a rischio esondazioni tra Caprile e Alleghe

idraulici e nel centro stesso dell’abitato di Alleghe. La situazione della qualità biologica dei corsi d’acqua che attraversano il territorio del PATI, sia nel periodo di magra Indice Biotico sia in quello di morbida può essere ritenuta discreta. Si nota Esteso (IBE) infatti una prevalenza dei campioni ricadenti tra le classi di qualità I e II. L’IFF del torrente Cordevole risulta, nel tratto compreso all’interno del PATI, caratterizzato sostanzialmente da una Indice di funzionalità tra il mediocre ed il buono, tranne nelle Funzionalità fluviale (IFF) immediate vicinanze dei centri abitati dove la situazione peggiora per la presenza d’interventi di consolidamento delle rive e del fondo. La situazione complessiva della rete idrica è sufficiente, anche se vi sono alcuni elementi di criticità rilevante, quali: Acqua

le fonti di approvvigionamento, pur coprendo il fabbisogno i attuale e futuro, sono in uno stato di conservazione i n insufficiente a Rocca Pietore; la capacità di compenso è n o o i insufficiente in tutti i Comuni nel periodo invernale, quando i s le fonti di approvvigionamento riducono nettamente le loro s u u l portate massime; lo stato di conservazione della rete idrica l c è insufficiente in tutti i Comuni, tranne che a Livinallongo; la c n Rete Idrica n o popolazione è allacciata in una percentuale bassa a Rocca o C Pietore (80%); le perdite della rete dei Comuni di Rocca C Pietore ed Alleghe sono elevate (50% e 47%). Si ritiene pertanto necessario agire a due livelli differenti: monitorare con costanza la situazione degli impianti e delle reti al fine di mantenere le condizioni complessive di sufficienza, ma anche attivare gli interventi utili a rendere il servizio accessibile a tutti e a correggere gli elementi di insufficienza del sistema idrico.

35 Gruppo Indicatore Conclusioni Le reti fognarie dei cinque Comuni presentano caratteri di sufficienza, sia per quanto riguarda lo stato di conservazione, sia dal punto di vista della percentuale di popolazione allacciata. Fanno eccezione il Comune di Selva di Cadore, dove il grado di conservazione delle fognatura è insufficiente (anche a causa dell’elevata età media), e Livinallongo, che vede una percentuale molto Rete bassa di popolazione allacciata alla rete fognaria (il 26% Fognaria dei residenti e il 73% dei fluttuanti). Si ritiene dunque necessario valutare un futuro sviluppo Acqua della rete del Comune di Livinallongo, al fine di portare il servizio a disposizione di tutti. Oltre a ciò, vanno effettuati un monitoraggio costante degli impianti un miglioramento delle condizioni di tutti quegli elementi che presentano caratteri di insufficienza. I sistemi di depurazione presenti nei comuni del PATI risultano essere insufficienti. Il solo comune di Selva di Sistemi di Cadore evidenzia una situazione di sostenibilità. Si ritiene

Depurazione pertanto necessario effettuare un controllo delle potenzialità depurative di ciascuna vasca Imhoff ed un loro sviluppo futuro. Dalle indagini ARPAV non risultano elementi particolarmente negativi a carico dell’indicatore. Tuttavia

i per la presenza di elettrodotti nei pressi di edifici, terreni i n Elettrodotti edificabili e luoghi atti ad ospitare attività antropiche (tra i n o o i quali siti sensibili) si consiglia ritenerlo elemento di criticità i s da approfondire nelle successive fasi valutative e tenere in s u u l adeguata considerazione all’interno delle scelte del PATI. l c Non appare sussistere criticità per quanto concerne il c n Stazioni n o problema dell’inquinamento elettromagnetico legato alle o televisive, C stazioni Radiobase, Radio e Tv. Si consiglia tuttavia di C radio e Radiobase mantenere l’analisi dell’indicatore anche nelle successive fasi valutative per le valenze che riveste la percezione del rischio in materia presso l’opinione pubblica. La criticità acustica dovuta al traffico veicolare, principale Inquinan- fonte d’inquinamento acustico nel territorio del PATI, risulta ti fisici essere bassa sia nel periodo notturno che diurno. Rumore Si consiglia comunque nella successive fasi di valutazione di analizzare i dati e le indicazioni riportate nei vari Piani del Rumore adottati da ciascun comune al fine di identificare eventuali particolari e locali criticità. Radon Il rischio Radon può essere ritenuto di livello basso. Tra i comuni del PATI “Dolomiti Alto Agordino” solamente Livinallongo può essere considerato in linea con gli obiettivi fissati dal D.Lgs 152/2006. Alleghe, Colle Santa Lucia, Rocca Pietore e Selva di Cadore si attestano comunque su Rifiuti valori poco distanti da quelli di legge: per questo sarebbe auspicabile un ulteriore incentivo della differenziata controllando in particolare i periodi soggetti a maggiore flusso turistico.

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Gruppo Indicatore Conclusioni Il pericolo dissesti risulta essere per il PATI una delle Dissesti principali criticità e dovrà pertanto trovare approfondimento nelle successive fasi. Dall’osservazione della cartografia elaborata si deduce che Suolo e lungo i pendii e tra le montagne appartenenti ai comuni del Sottosuolo Valanghe PATI il pericolo valanghe risulta caratterizzare in negativo il territorio. Il territorio del PATI “Dolomiti Alto Agordino” non presenta Cave alcun sito di cava o miniera, né in attività né in dismissione. Il trend demografico risulta negativo, con perdite più o meno significative in tutti i comuni, ad eccezione di Livinallongo, la cui popolazione è tornata a salire tra il Economia Assetto socio- 2001 e il 2006. Per quanto riguarda gli addetti si identifica e società economico ancora come trainante il settore dei servizi, nonostante qualche flessione nei comuni storicamente vocati al turismo come Alleghe e Rocca Pietore. Un sensibile aumento si riscontra invece nel comune di Livinallongo. Le caratteristiche geometriche della viabilità, il suo stato di conservazione, le condizioni climatiche del territorio del P.A.T.I., gli elevati flussi di traffico stagionali sono le cause probabili del numero di incidenti (comunque relativo Flussi di Infrastrut- rispetto ad altre realtà), che si verificano in particolare in traffico e ture

prossimità dei centri abitati principali. Si ritiene necessario i incidentalità i n prevedere un costante monitoraggio della situazione, n o affiancato da un’analisi dettagliata e approfondita dei o i i s fattori negativi riscontrati in ciascun punto critico, così da s u poter valutare specifiche soluzioni. u l l c c n n o o C C

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INDICE

Premessa pag. 1

Inquadramento: il territorio del PATI pag. 2

Componenti ed indicatori ambientali pag. 4

Aria pag. 5

Qualità dell’aria Andamento dei venti

Acqua pag. 7

Acque superficiali Aspetti idraulici Indice biotico esteso (IBE) Indice di funzionalità fluviale (IFF) Lago di Alleghe Rete idrica Rete fognaria Sistemi di depurazione

Inquinanti fisici pag. 18

Elettrodotti Stazioni televisive, radio e radiobase

Radon e Rumore e c c i Rifiuti i

d d

Rischio idrogeologico e valanghivo pag. 23 n n

I I Rischio esondazioni Dissesti Cave

Rete Natura 2000 pag. 25

Economia e società pag. 26

Assetto socio-economico

Infrastrutture pag. 30

Flussi di traffico e incidentalità Viabilità di progetto

Metodologia pag. 34

Conclusioni pag. 35

Allegati

Cartografia sintetica Elenco Associazioni

38 REGIONE VENETO

PROVINCIA DI BELLUNO P.A.T.I. DOLOMITI ALTO AGORDINO

COMUNI DI ALLEGHE, COLLE S.LUCIA, LIVINALLONGO DEL COL DI LANA, ROCCA PIETORE, SELVA DI CADORE

2007 Allegati: Cartografia sintetica - Elenco associazioni

Giuseppe Pezzè

Paolo Frena

I SINDACI

Gianni Pezzei

Maurizio De Cassan

Ivano Dall'Acqua

edificato consolidato

zone produttive

Siti di Importanza Comunitaria Provincia Autonoma di Bolzano e Zone di Protezione Speciale 4

Parco - riserva naturale regionale

1 "Marmolada Ombretta" Cortina d'Ampezzo 2 "Monte Pelmo" 3 "Monte Civetta" 4 "Dolomiti d'Ampezzo" 5 "Antelao, Marmarole e Sorapis" 5 Parco Naturale "Fanes - Senes - Livinallongo del Col di Lana Braies"

San Vito di Cadore

Colle S.Lucia Selva di Cadore 2

Provincia Autonoma di Borca di Cadore Rocca Pietore 1

Vodo di Cadore

Alleghe San Tomaso Zoppè di Agordino Cadore Vallada Agordina Zoldo Alto

Falcade 3 Forno di Zoldo

Taibon Agordino Canale Cencenighe d'Agordo Agordino ELENCO ASSOCIAZIONI associazione/ente indirizzo cap località tel. COMUNI CONTERMINI: Badia (BZ), (TN), (TN), Pozza di Fassa (TN), Corvara in Badia (BZ), Cortina d'Ampezzo, S.Tomaso A., Taibon A., Zoldo Alto, Canale d'A., Falcade, Vallada A., Borca di C., S.Vito di C. A.N.A.S. S.p.a. Viale Europa, 71 32100 Belluno 0437-9101 APPIA Via S. Gervasio, 17 32100 Belluno 0437-954411/27600 ARPAV Dipartimento Provinciale di Belluno Via F. Tomea, 5 32100 Belluno 0437-935511 ASCOM Porta Dante - Piazza dei Martiri, 16 32100 Belluno 0437-215111 Associazione Industriali Via S. Lucano, 15 32100 Belluno 0437-951111 Associazione Proprietà Edilizia - CONFEDILIZIA Via Mezzaterra, 80 32100 Belluno 0437-26935 Associazione Provinciale Allevatori Località Camolino, 131 32037 0437-843086 Consorzio Comuni BIM Piave di Belluno Via Masi Simonetti, 20 32100 Belluno 0437-933720 BIM Gestione Servizi Pubblici S.p.a. Via T. Vecellio, 27/29 32100 Belluno 0437-933933 BIMetano Servizi S.r.l. Via T. Vecellio, 27/29 32100 Belluno 0437-933933 BIM Belluno Infrastrutture S.p.a. Via T. Vecellio, 27/29 32100 Belluno 0437-933933 CAI Piazza S. Giovanni Bosco, 11 32100 Belluno 0437-931655 CCIAA Piazza S. Stefano, 15 32100 Belluno 0437-955111 Confederazione Italiana Agricoltori Via G. De Min, 16 32100 Belluno 0437-944377 Confesercenti Piazza dei Martiri, 34 32100 Belluno 0437-291329 Consorzio Dolomiti c/o ASCOM Piazza dei Martiri, 16 32100 Belluno 0437-215111 Federazione Coltivatori Diretti Viale Fantuzzi, 17 32100 Belluno 0437-949640 Unione Artigiani e Piccola Industria Piazzale Resistenza, 8 32100 Belluno 0437-933111 Unione Provinciale Agricoltori Via Zuppani, 5 32100 Belluno 0437-943196 Veneto Strade S.p.a. Via C. Baseggio, 5 32036 (BL) 0437-8681111 ENEL Distribuzione S.p.a. Via Simon da Cusighe, 27 32100 Belluno 0437-392278 ENEL Distribuzione S.p.a. Centro Alta Tensione Dorsoduro 3488/U 30123 Venezia 041-8215643/329-4108814 CGIL Viale Fantuzzi, 19 32100 Belluno 0437-948046/348-1303034 CISL Via , 25 32100 Belluno 0437-212811/335-6429820 UIL Via Loreto, 26 32100 Belluno 0437-941130/335-273118 LegaCoop Veneto Via Ulloa, 5 30175 Mestre (VE) 041-5490273 Co.P. Agri Piazza dei Martiri, 27 32100 Belluno 0437-943542 Veneto Agricoltura Viale dell'Università, 14 35020 Legnaro (PD) 049/8293711 Servizi Forestali Regionali Via Feltre, 244 32100 Belluno 0437 946431 Consorzio Dolomiti Stars Piazza Kennedy, 17 32022 Alleghe 0437 523642 Associazione Bellunese Volontari del Sangue Via Cordella, 7 32022 Alleghe 0437 523455 Associazione Volontari "Croce Verde" Corso Venezia, 9a - Caprile 32023 Alleghe Associazione cacciatori Alleghe Via Europa, 2 32022 Alleghe Associazione Insieme si Può - ONLUS Via Valgrande 4/c 32022 Alleghe 0437 723794 Associazione Nazionale Alpini Gruppo Monte Civetta Corso Venezia - Masarè 32022 Alleghe 0437 723722 Associazione Nuovi Traguardi Via Valgrande 4/c 32022 Alleghe 0437 723870 Calcio "U.S. Alleghe" Via Santa Maria dei Battuti, 6 32022 Alleghe 0437 523488 C.A.I. Sottosezione Alleghe-Caprile 32022 Alleghe 349 2991934 Consorzio Operatori Turistici Alleghe Corso Italia, 36 32022 Alleghe 0437 523207 Coro Parrocchiale S.Biagio di Alleghe Via Monte Pape, 2 32022 Alleghe 0437 523462 Hockey Club Alleghe s.r.l. Via Lungolago, 18 32022 Alleghe 0437 523176 Informazioni assistenza Turistica Piazza J.F. Kennedy, 17 32022 Alleghe 0437 523333 Pompieri Volontari di Caprile Corso Veneto, 71 - Caprile 32023 Alleghe 115 Sci Club Alleghe Corso Italia, 36 32022 Alleghe 0437 589992 Società Pescatori Lago di Alleghe Via Coldai, 7 32022 Alleghe 335 7099885 Sportivi Ghiaccio Alleghe Via Lungolago, 18 32022 Alleghe 0437 523011 Stazione Soccorso Alpino di Alleghe Via A. De Gasperi, 16 32022 Alleghe 0437 723748 Corpo Nazionale Soccorso Alpino Via A. De Gasperi, 16 32022 Alleghe 0437 723838 Union dei Ladin de Alie Via A. De Gasperi, 33 32022 Alleghe 0437 523420 Polisportiva Valcordevole Corso Veneto, 35 - Caprile 32023 Alleghe Union dei Ladin - Istitut Cultural Ladin Via Villagrande 32020 Colle S. Lucia 0437 720609 Associazione VV.FF. Volontari Via Fursil n. 16 32020 Colle S. Lucia 329 8799461 Enti regolieri di Colle Santa Lucia via Villagrande 57/b 32020 Colle S. Lucia 0437 720004 Unione Sportiva Fodom Via Salesei di Sotto, 78 32020 Livinallongo 339-6454596 Associazione Maestri di Sci Arabba Via Boè-Arabba, 14 32020 Livinallongo 0436-79160 Consorzio Impianti a Fune Arabba Via Boè-Arabba, 13 32020 Livinallongo 0436-79156 Azienda Turistica Arabba Livinallongo Via Boè-Arabba, 17 32020 Livinallongo 0436-780019 Consorzio Albergatori Sellaronda Via Boé-Arabba, 1 32020 Livinallongo 340-9730752 Società Allevatori Razza Bruna di Livinallongo Via Quellecase di Ornella, 12 32020 Livinallongo 339-6921691 Riserva di caccia alpina di Livinallongo Via Pradat-Arabba, 7 32020 Livinallongo 335-451333 Vigili del Fuoco Volontari Livinallongo Via Corte, 33 32020 Livinallongo 340-6006053 Associazione Volontari Croce Bianca di Livinallongo Via Freine-Arabba, 18 32020 Livinallongo 0436-79441 Distaccamento Soccorso Alpino Via Pieve, 58 32020 Livinallongo Gruppo A.N.A. Col di Lana Via Andraz, 29 32020 Livinallongo 0436-7392 Ass.ne Volontari Ambulanza e Protezione Civile Loc. Capoluogo n.4 32020 Rocca Pietore Corpo Nazionale Soccorso Alpino Loc. Digonera 14 32020 Rocca Pietore Vigili del Fuoco Volontari Laste Loc. Moè 18 32020 Rocca Pietore ELENCO ASSOCIAZIONI associazione/ente indirizzo cap località tel. Vigili del Fuoco Volontari Sottoguda Loc. Malga Ciapela n.112 32020 Rocca Pietore Vigili del Fuoco Volontari Rocca - Caprile Loc. Saviner di Laste n.60 32020 Rocca Pietore Ass.ne Nazionale Alpini Gruppo Marmolada Loc. Pezzè n. 3/A 32020 Rocca Pietore Ass.ne Nazionale Alpini Gruppo Laste Loc. Val n.10 32020 Rocca Pietore Sci Nordico Marmolada Loc. Sottoguda 72 32020 Rocca Pietore Sci Club Serauta Marmolada Loc. Capoluogo n.55/B 32020 Rocca Pietore Ass.ne Museo Grande Guerra in Marmolada Loc. Malga Ciapela – c/o Funivia 32020 Rocca Pietore Consorzio Operatori Turistici Marmolada Loc. Sottoguda 102 32020 Rocca Pietore Ass.ne Giovani Sportivi Laste Loc. Laste di Sopra 17 32020 Rocca Pietore Union Ladins De Rocia Viale Dolomiti 32 32020 Rocca Pietore Gruppo Folk Marmoleda Viale Dolomiti 32 32020 Rocca Pietore F.C. Calcio Sottoguda Loc. Pian 1 32020 Rocca Pietore Riserva Alpina di Caccia Via Trento n.24 32020 Rocca Pietore Gruppo Insieme si Puo' Loc. Capoluogo n.86 32020 Rocca Pietore Gruppo Alcoolisti in Trattamento c/o Opere Parrocchiali - Capoluogo n.2 32020 Rocca Pietore Gruppo Telemark Via Sas Negher 19 32020 Rocca Pietore Gruppo Snowboard Buenavista Loc. Capoluogo n.86 32020 Rocca Pietore Sottosezione Cai Civetta Marmolada c/o sede 32023 Rocca Pietore Ass.ne Bellunese Volontari Sangue - Sez. Laste Loc. Capoluogo n.39 32020 Rocca Pietore Magnifica Regola di Selva e Pescul di Cadore via IV Novembre, 15 32020 Selva di Cadore 0437 521009 Ente Regola Quattro Regole via IV Novembre, 15 32020 Selva di Cadore 0437 521009 Ente Regola di Pescul via IV Novembre, 15 32020 Selva di Cadore 0437 521009 Val Fiorentina S.p.A. via Pescul, 124 32020 Selva di Cadore 0437 521070 Pro Loco Val Fiorentina Piazza San Lorenzo 32020 Selva di Cadore 0437 720243 Union dei Ladin de Selva via IV Novembre 32020 Selva di Cadore